sanniomedica1-2-2012 - Ordine dei Medici di Benevento
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Sannio Medica n. 1/2 2012 1 Sannio Medica ANNO XIX- N° 1/2 2012 BOLLETTINO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO COMITATO DI REDAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ALFREDO SALZANO ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO SOMMARIO La rivoluzione della sanità digitale............................................ pag.3 Celebrazione del Centenario dell’Istituzione dell’Ordine dei Medici................................................................ pag.4 REDAZIONE VINCENZO LUCIANI LUCIANA CIANNELLA MAURIZIO IAZEOLLA FLAVIO QUARANTIELLO FEDERICO ROSA Intervista a Giovanni Moleti...................................................... pag.15 CONSIGLIO DIRETTIVO Incontri all’Ordine....................................................................... pag.18 PRESIDENTE VINCENZO LUCIANI VICE PRESIDENTE ALBERICO D’AURIA CONSIGLIERE SEGRETARIO LUCA MILANO CONSIGLIERE TESORIERE CARMINE CHIUSOLO CONSIGLIERI CATERINA CASALE LUCIANA CIANNELLA LUDOVICO CORETTI MARIO DI GENNARO PASQUALE GRIMALDI GIOVANNI PIETRO IANNIELLO CARLO IANNOTTI MAURIZIO IAZEOLLA TERESA MELILLO GIOVANNI MOLETI (ODONT) FLAVIO QUARANTIELLO FEDERICO ROSA COMMISSIONE ODONTOIATRI GIOVANNI MOLETI (PRESIDENTE) CARMINE CHIUSOLO MARIO FELEPPA IORILLO NICOLA ERMANNO MAZZA COLLEGIO REVISORI DEI CONTI IDO SARRACCO (PRESIDENTE) ANNAMARIA IZZO (COMPONENTE) MARIA RITA DE ROSA (COMPONENTE) DIODATO LANNI (SUPPLENTE) COMPOSIZIONE STAMPA AESSE STAMPA- BENEVENTO Autorizzazione n° 151/88 del 18/07/1988 Tribunale di Benevento Un medico per il nostro tempo: soltanto un tecnico o anche un uomo di cultura..................... pag.7 Le demenze: una pandemia in rapida espansione.................. pag.23 Body mass index (BMI) ed early adiposity rebounb (EAR)............................................. pag.30 Stress lavorativo e burn-out nella professione medica........... pag.32 Missione umanitaria in Benin................................................... pag.35 Attività del Consiglio.................................................................. pag.40 L’Ordine informa......................................................................... pag. 42 Medici disponibili per sostituzioni........................................... pag.43 Corsi e Convegni......................................................................... pag.45 Convenzioni commerciali.......................................................... pag.50 ORARIO D’UFFICIO DI SEGRETERIA TEL 0824/51792- FAX 0824/312414 e-mail – [email protected] Sito web: www.ordinemedicibenevento.it Segreteria: Giovanni Carolla- Anna Falco - Sonia Iscaro dal LUNEDI’ al VENERDI’ mattino dalle ore 9.00 alle ore 12.30 il MARTEDI’ e il GIOVEDI’ anche di pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 16.00 il SABATO CHIUSO Tutti gli iscritti all’Ordine possono avvalersi delle seguenti CONSULENZE GRATUITE previo appuntamento telefonico con la Segreteria CONSULENZA LEGALE CONSULENZA FISCALE E DEL LAVORO CONSULENZA PREVIDENZIALE- ASSISTENZIALE 2 www.ordinemedicibenevento.it Avv. Luigi D.Perifano Dott.ssa Giulia Forgione Postazione informativa ENPAM LA RIVOLUZIONE DELLA SANITA’ DIGITALE ICT (Information and Communication Technology), e-Health, e-Government, Telemedicina: quanti di noi conoscono il significato di questi termini ? Pensate siano cose astratte, lontane dal nostro mondo, riservate solo a specifici addetti ai lavori ? Vi sbagliate di grosso, perché già oggi operiamo in un contesto nel quale ci stiamo confrontando sempre più con tali termini. Ne abbiamo discusso recentemente a Padova lo scorso 28 e 29 settembre in un convegno, promosso dalla FNOMCeO, dal titolo “Cybermedicine: l’integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei processi decisionali del sistema sanitario e delle cure dei pazienti”. Ormai la tecnologia, le conoscenze, lo scambio di informazioni, la cura dei pazienti, il governo clinico sono condizionati pesantemente dalla rete informatica e, al tempo stesso, creano nuovi problemi anche di carattere etico e deontologico. Nel nostro paese, la cosiddetta sanità digitale, tranne alcune virtuose realtà quasi tutte del nord, sembra stenti a decollare. Vi sono parecchie differenze di comportamento tra le varie categorie professionali e all’interno di specifiche categorie. I medici di famiglia si sono dovuti adeguare, volenti o nolenti, alle nuove procedure per la certificazione di malattia online ( così come quella per l’invalidità civile ); sono stati altresì obbligati, dal loro accordo nazionale, ad avere un archivio informatizzato dei propri pazienti e ad emettere ricette stampate al computer. Nonostante ciò, esistono ancora colleghi che a stento riescono a premere il tasto per accendere il computer! I medici ospedalieri, eccetto qualche sparuto caso di avanguardia, sono recalcitranti nell’utilizzo delle tecnologie informatiche e nell’invio dei certificati di malattia on line. Eppure il governo sta “accelerando” sul processo di costruzione della sanità digitale; da alcuni giorni, infatti, sono stati introdotti il Fascicolo sanitario elettronico e la Cartella sanitaria digitale. Lo prevedono l’articolo 12 e 13 del secondo ‘’Decreto Crescita’’, approvato dal Consiglio dei Ministri. Ogni cittadino, ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi illustrando il Dl, ‘’avra’ un proprio fascicolo sanitario elettronico, consultabile in qualsiasi regione d’Italia’’. Il fascicolo, FSE, conterra’ tutti i dati digitali di tipo sanitario e sociosanitario del cittadino, raccogliendone di fatto l’intera storia clinica. Il fascicolo dovrà essere aggiornato dai diversi soggetti che, nell’ambito del servizio sanitario pubblico, prendono in cura gli assistiti. Le cartelle cliniche dovranno essere solo in forma digitale. Vengono altresì determinati i criteri per la cosiddetta “ricetta elettronica” che, a breve, dovrebbe soppiantare la ricetta cartacea. Di novità, pertanto, ne sono in arrivo molte. Dobbiamo comunque augurarci che questi nuovi obblighi non creino ulteriori problemi derivanti dal mancato adeguamento delle infrastrutture che dovrebbero gestire tutti i processi. Noi medici, da parte nostra, dobbiamo prendere coscienza che l’evoluzione naturale delle cose è quella a cui stiamo assistendo e che, difficilmente, potremo sottrarci a certi obblighi. IL PRESIDENTE Dott. Vincenzo Luciani Sannio Medica n. 1/2 2012 3 Celebrazione del Centenario dell’Istituzione degli Ordini dei Medici a cura di Luca Milano (Consigliere Segretario Ordine dei Medici) con la collaborazione di Anna Falco e Sonia Iscaro (Segreteria Amministrativa) Il 20 novembre 2010 Il Consiglio dell’Ordine di Benevento ha celebrato il Centenario dell’Istituzione degli Ordini dei Medici invitando nella propria sede un ospite illustre il Prof. Vito Cagli, che in un affascinante relazione ha toccato tematiche inerenti cultura e professionalità medica, suscitando l’unanime ammirazione del gremito auditorio. L’itinerario professionale e scientifico del Prof. Vito Cagli (come si legge nella motivazione a socio onorario della FADOI) si è dipanato alla scuola dei grandi Maestri della Medicina clinica dell’Università di Roma, da Cesare Frugoni a Giovanni di Gugliemo a Michele Bufano. Durante gli anni del Suo corso di laurea, interno nella Clinica Medica, ha subito sentito “tutto il fascino dell’approccio clinico al malato, della capacità cioè di avvicinarsi ai pazienti e di risolverne i problemi contando soprattutto su di un’attenta anamnesi, su uno scrupoloso esame obiettivo e su un corretto modo di ragionare che consentisse di unificare in un insieme significante tutti i dati raccolti”. Per questo qualcuno lo ha anche definito:“l’Orazio Coclite della Clinica, l’ultimo irriducibile difensore della visita medica” (Fig.2) E’ stato libero Docente di Malattie Infettive e di Semeiotica Medica all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Direttore del Centro Studio e Cura dell’Ipertensione e Malattie Renali del Policlinico Umberto I di Roma. Il suo itinerario professionale e scientifico Sempre grazie a questa scuola, si sviluppa anche il Suo interesse per i problemi del procedimento diagnostico, dell’evoluzione della Medicina e del suo Insegnamento, sui quali ha pubblicato numerose monografie, tra cui anche un capitolo “La formazione medica fino alla tabella XVIII ” del testo dedicato al “Centenario dell’Istituzione degli Ordini del Medici” pubblicato dalla Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri .(FNOMCeO) (Fig.3). Il Prof. Vito Cagli ha sempre sottolineato l’importanza degli aspetti umanistici nella formazione del Medico, considerandoli fondamentali “per acquisire le capacità ad interloquire efficacemente con le persone sofferenti”.Del tutto particolare nel Suo profilo scientifico è l’interesse ai problemi psicologici e relazionali, coltivato sin dagli anni del ginnasio quando ha incontrato la psicoanalisi, grazie ai libri di Bonaventura e di Weiss, appassionandosi subito a questa disciplina.Egli ha affermato che “questo interesse per gli aspetti psichici dell’uomo non è stato oscurato dalla necessità di occuparsi dei problemi fisici. Anzi, in vario modo, queste due facce di uno stesso mondo, quello dell’umana sofferenza, hanno offerto ciascuna all’altra un sostegno. La psicoanalisi e la clinica hanno infatti in comune di essere scienze dell’individuo ammalato e non della malattia: al centro della loro 4 www.ordinemedicibenevento.it Figura 1: Celebrazione all’Ordine di Benevento Figura 2: La Visita Medica di un passato recente attenzione sta il paziente”. Il Prof. Vito Cagli nel 2001 ha ricevuto il Premio Musatti dalla Società Psicoanalitica Italiana per i suoi contributi alla conoscenza della Psicoanalisi. Due grandi figure lo hanno guidato nella sua attività ultracinquantenaria di medicina clinica, Sigmund Freud e Augusto Murri:“Il primo quale modello di un pensatore che ha rinnovato dalle fondamenta il modo di considerare la psiche umana e che ha offerto uno strumento per conoscerla e per aiutarla nelle difficoltà. Il secondo quale modello di un medico che ha compreso come al centro dell’attività clinica debba esserci la capacità di ben ragionare, anche a garanzia della presenza accanto ad un uomo sofferente di un uomo pensante”.Intensa e prolifica anche la Sua produzione scientifico-letteraria, spaziando dall’ambito umanistico a quello psico-terapeutico, psico-somatico, letterario, storico ecc… (fig. 4). Alcune frasi, estraibili dai tanti libri del Prof. Cagli, sono illuminanti per cogliere il Suo pensiero, come per esempio: “Leggere un romanzo, o frequentare un teatro, non è soltanto una “distrazione”, ma è anche un completamento della propria educazione, qualcosa che contribuirà a fare di loro dei Medici migliori”; “Saper cogliere il mondo interiore in cui la malattia si svolge, ci aiuta ad accostare non solo la malattia, ma anche la sofferenza e la morte”; “I Medici vivano di scienza e passione per la loro scienza e non siano pallidi burocrati attenti a timbrare il cartellino all’ora giusta o a cercare il DRG più conveniente”;“Un Medico senza passione non sente la vita e la morte; forse può scorgere la malattia, non vedrà mai l’ammalato”.Egli ha già più volte affascinato la nostra città. (Fig. 5) Non possiamo certo dimenticare le Sue magnifiche conferenze nelle serate umanistiche dei prestigiosi seminari di medicina interna magistralmente organizzati dal dott. Francesco Sgambato presso l’o- Figura 3: Libro della FNOMCeO dedicato al “Centenario dell’Istituzione degli Ordini dei Medici” Figura 4: Parte della produzione letteraria del Prof. Vito Cagli Figura 5: il prof. Vito Cagli a Benevento Sannio Medica n. 1/2 2012 5 spedale Fatebenefratelli. Così come ben ricordiamo la presentazione di uno dei Suoi libri “Dialogo sulla diagnosi. Un filosofo e un medico a confronto” nell’ambito della manifestazione socio-culturale-umanistica “Liberamente” organizzata da Monsignor Mario Iadanza presso il Convento di S.Maria delle Grazie. In conclusione, si potrebbe dire che Egli è una biblioteca vivente, una fonte inesauribile di informazioni, di cultura, di esperienze, di maturità, di Umanità, cioè di tutto quello che è la Medicina vera. Praticamente il Prof. Vito Cagli rappresenta una summa di quelli che sono i modelli a cui noi giovani medici, e non solo, dovremmo ispirarci. Figura 6: Il Medico colto, incisione allegorica tedesca di M. Engelbrecht, 1735 circa Il Presidente dell’Ordine Vincenzo Luciani ringrazia il Prof. Vito Cagli al termine della sua magistrale lezione Il Prof. Vito Cagli autografa al Consiglio dell’Ordine di Benevento il suo ultimo libro “Le cime e le valli” 6 www.ordinemedicibenevento.it Un Medico per il nostro tempo: Soltanto un tecnico efficiente o anche un uomo di cultura? Prof. Vito Cagli Libero docente di malattie infettive e di semeiotica medica all’università degli studi di Roma “ La Sapienza”, Direttore del centro studio e cura dell’ipertensione e Malattie Renali del Policlinico Umberto I di Roma. Caro Presidente Vincenzo Luciani, Colleghi, Signore e Signori, per prima cosa devo ringraziare, non per convenzione, ma per una necessità dell’animo. Le vostre parole sono parole che mi hanno commosso, perché ho visto che siete andati persino a documentarvi sui miei libri. E’ una presentazione di quelle che ti fanno dire:“ma, davvero ho fatto tutte queste e cose?” poi uno pensa,: “beh, in fondo sono cosi vecchio che posso anche averle fatte, ne ho avuto il tempo.” Il tempo è una gran cosa, però dobbiamo utilizzarlo. La vecchiaia insegna il rimpianto se questo tempo lo si è gettato via, e qualche volta ci si conforta con i propri libri, non per narcisismo, ma per dire, quale che sia il loro valore: “ho fatto qualche cosa che ha impegnato il mio tempo”. Diceva Benedetto Croce: “fa che la morte non mi colga inoperoso”; io credo che l’uomo deve operare, possibilmente deve ben operare e che come diceva Metastasio:“meglio oprando obliar senza indagarlo questo enorme mister dell’universo”. Insomma, l’uomo deve darsi da fare, detto in parole molto semplici e credo che questo sia anche una verità per noi medici. Il medico deve pensare ma, deve anche fare, non è che io sia mazziniano, però Mazzini diceva: “pensiero e azione” ed è un binomio che credo proponga un buon programma; qualche filosofo dice che bisognerebbe sempre pensare prima di agire e forse ha ragione: talora a noi medici capita di dover agire prima di pensare, per esempio in certe situazioni al Pronto Soccorso. Sembra che non si pensi, in realtà, come ha messo bene in evidenza Augusto Murri, di cui parleremo fra poco: l’occhio clinico non è altro che un ragionamento molto rapido, e quindi noi dobbiamo sempre avere il pensiero al centro della nostra azione. Io sono grato di questo invito: a Benevento, sono legato anche dalla amicizia con Franco Sgambato, quindi anche con il compianto Sergio Vulterini da cui Franco Sgambato ha preso le mosse all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma. Insomma, ho tanti ricordi di persone che mi sono care e di un’accoglienza sempre di un grande calore e di una grande sincerità e spontaneità. A volte il calore nasconde qualche cosa di non autentico, ma qui tutto è autentico, compresa la eccellente cena di ieri sera, quindi sono contento di essere tra voi. La vostra presentazione mi rende un pò più difficile parlare, perché potrebbe avervi dato l’impressione di essere davanti a una specie di essere enciclopedico: chissà cosa dovrei dire per dimostrarmi all’altezza del modo con cui sono stato presentato! Dirò solo alcune cose, con una premessa: sono cose in cui credo. Non la voglio fare troppo lunga, più lunga del necessario, quindi comincerò un breve tragitto storico perché sono persuaso che senza storia non si vada da nessuna parte. Figura 1: Prof. Vito Cagli E questo è vero anche per la medicina e mi rivolgo soprattutto ai più giovani, i quali credono sempre che, la vita e la realtà siano nate con loro e molti pensano che valga la pena di leggere l’ultimo articolo sul New England, ma non di andarsi a leggere un trattato di medicina che magari ha vent’anni. E’ un errore, perché se non sappiamo da dove veniamo, non capiremo mai dove stiamo andando e soprattutto non capiremo cosa stiamo facendo davvero nel momento in cui lo facciamo; questo è molto importante. La dimensione storica ci da lo spessore; pensate per un momento come sarebbe ciascuno di noi se perdesse la memoria, che è la nostra storia personale. Perciò dobbiamo avere il senso della storia e conoscere da dove veniamo. Come dicevo, per non farla troppo lunga, comincio da quel 1543, che convenzionalmente è la data assegnata all’inizio della rivoluzione scientifica, perché è la data in cui Nicolò Coperni- Sannio Medica n. 1/2 2012 7 co pubblica il “De rivoluzionibus” (Fig.2) che rivoluziona davvero la visione del mondo, perché porta il sole al centro dell’universo togliendo questo primato alla terra. Anche se è vero che già in periodo ellenistico Ipparco, aveva sostenuto la stessa cosa. Però, ci sono sempre quelli che hanno preceduto le scoperte, ma noi dobbiamo dire che questa è una data convenzionale ben scelta perchè è davvero una rivoluzione quella che Copernico propone. E non è un caso che in quella stessa data, Andreas van Wesel, il cui nome italianizzato è Andrea Vesalio che insegnava anatomia a Padova, pubblichi il primo trattato moderno di anatomia (Fig.3). Non vi stupisca la parola moderno. Perché si dice moderno? Perché la fa finita con il galenismo, anche se Galeno ha dei meriti indubbi. Pare che abbia fatto anche delle autopsie, comunque aveva pratica di chirurgia sui gladiatori, però molta parte della sua anatomia era tratta dallo studio sugli animali, e c’erano grossi errori, e il galenismo è stato insegnato per tutto il medioevo fino al Rinascimento. Allora questo trattato di Vesalio innovò profondamente. A partire dal 1300, in quel periodo che venne chiamato dei secoli bui, senza che, in realtà, lo fossero ci fu una sorta di incubazione perché tutto il lavoro del medioevo è un lavoro fecondo, solo che lo si è fatto in silenzio. Pensate ai monaci che hanno trascritto per esempio Aristotele, e pensate a questo enorme lavorio che è stato fatto. Basta leggere “Il nome delle rosa”, perché anche dai romanzi si impara, soprattutto quelli scritti da persone come Umberto Eco, e per capire quanto lavoro c’è stato nel medioevo, quindi non è stato un secolo buio, ma soltanto un secolo che ha lavorato sotto traccia, che ha lavorato per noi, per quelli che venivano dopo, che è una cosa nobile, perché non è un lavoro fatto per glorificare se stessi, ma per trasmettere agli altri. Mondino de’ Liuzzi nel ‘300 a Bologna ricomincia le dissezioni. Anche li, è vero che già in periodo ellenistico erano state fatte delle dissezioni. L’anatomia si era cominciata a fare sui cadaveri, ma poi per secoli questo si è perduto ed è diventata un’anatomia libresca. Mondino de’ Liuzzi ricomincia questo tragitto ed ecco quindi che dopo di lui vengono altri anatomisti, fino a che si raccolgono le fila in 200 anni di osservazione e Vesalio ci offre questo patrimonio, che si affianca a quello di Copernico, per dare inizio alla rivoluzione scientifica. Ora, se è difficile fare l’anatomia, ancora più difficile è impiantare la fisiologia: non si tratta più di descrivere le parti del corpo umano, si tratta invece di far vedere come funzionano. Vedete che c’è un distacco di circa 200 anni prima che Von Haller (Fig.4) ci dia il suo trattato: anche questo definibile come il primo trattato moderno di fisiologia. La fisiologia è fondamentale: poi, a metà dell’Ottocento verrà Claude Bernard ad affermare che la patologia è fisiologia mutata quantitativamente, perché la malattia non innova nulla. Solo fa si che una caratteristica che è ad un certo livello divenga di più o di meno. Ma intanto nel ‘700 c’era stato quel gigante della medicina italiana che fu Giovan Battista Morgagni, il quale nel 1711 pubblica a Venezia quel libro fondamentale che è il “De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis” (Fig.5) che dice già tutto nel titolo, e guardate che ci vuole abilità per mettere tutto nel titolo. Con “De sedibus” lui afferma che la malattia non è una cosa appesa per aria, come pensavano prima, che viaggia così, addirittura qualcuno, come Paracelso nel ‘500 che peraltro è un uomo geniale, riteneva che fosse qualcosa come un essere che entra nel corpo, quasi a prevedere quello che accadrà quando Pasteur e Koch scopro- 8 www.ordinemedicibenevento.it Figura 2: Copernico, De rivoluzionibus, 1543 Figura 3: Andrea Vesalio Figura 4: Von Haller no la microbiologia. Qualcuno pensò ecco la malattia è li in quel germe, ma già Pasteur l’aveva detto, guardate c’è il germe, ma il terreno, cioè la persona su cui quel germe va a innestarsi è tutto, il terreno è fondamentale quindi la malattia non è solo quel germe, ma è anche la nostra risposta all’agente morboso. Morgagni di fronte alla malattia sembra dirci: “cominciamo da un organo”: c’è un bene nel messaggio di Morgagni, fondamentale, ma c’è in noce come sempre un rischio, perché da lì in poi nasceranno, alcuni secoli dopo, le ultraspecializzazioni, e questo non è un bene. Nascerà la medicina d’organo, che è un bene se è uno studio, ma è un male se è una pratica, perché nessun organo è staccato dagli altri. Quando ci ammaliamo, patiamo con tutto il nostro corpo, e questo è molto importante oggi ricordarlo. Fortunatamente assistiamo ora, forse anche spinti da problemi economici, a una valorizzazione della medicina interna rispetto alle specialità. Ma Morgagni aggiunge anche “causis”: vuoi capire la malattia devi capire la causa, quindi ha detto già tutto e ha detto infine “per anatomen indagatis”, cioè indagabili attraverso l’anatomia patologica, e così ha fondato il concetto di medicina anatomo clinica. Si tratta di quella medicina in cui noi oggi ci riferiamo, quando di fronte al paziente ci chiediamo quali potrebbero essere le lesioni che troveremmo sul cadavere. Insomma, la nostra medicina è anche oggi una medicina fondamentalmente morgagnana. Morgagni non esaurisce il tema, ma lo fonde in maniera possente. Poi nell’800, in Estonia, c’è Buchheim (fig.6), il quale ha l’idea di fondare un istituto che si occupa di studiare con i metodi della fisiologia, le azioni dei farmaci. Se voi riflettete un attimo, capite immediatamente che la farmacologia altro non è se non la fisiologia mutata dal farmaco, come cioè un farmaco influisce sulla fisiologia di un essere umano. Questo è il fatto fondamentale, però nessuno aveva pensato prima di Buchheim di dedicare un istituto a questo, e quindi si fonda la farmacologia, e cioè si fonda il modo di adoperare scientificamente i farmaci. Arriva il XX secolo. E’ un secolo di orrori, perché è il secolo dello sterminio di massa, sotto tante forme tutte orribili, ed è però anche il secolo della tecnologia: io ho cercato un’immagine che potesse rendere tutto questo, e credo che questa immagine di Max Ernst (fig.7) sia una buona immagine, perché c’è il rosso come colore del sangue, una quantità enorme, due guerre e uno sterminio di massa come quello della Shoa, e c’è poi anche quel colore metallico che è quello della tecnologia, quasi che fossero impastate della stessa materia. Non è così, la tecnologia non è opera del demonio. E’ vero che la tecnologia ha contribuito agli stermini di massa, è vero che senza tecnologia noi non avremmo avuto gli stermini di massa, ma è il modo di adoperare gli strumenti che abbiamo che cambia. Un conto è una pistola nelle mani di un delinquente, un conto è nelle mani di un carabiniere. E’ questo che cambia, quindi è sempre l’uomo che è al centro. L’uomo è misura di tutte le cose diceva Parmenide, e i vecchi filosofi greci non si ingannavano. E’ l’uomo che fa cambiare le cose, quindi noi dobbiamo avere l’idea di che cosa significa lo strumento e questo per noi medici è una riflessione molto importante. Non è lo strumento che deve cambiare noi, ma siamo noi che dobbiamo operare correttamente con quello strumento. Questo è il XX secolo. Però, a cavallo tra il XIX e il XX secolo c’è un uomo, un clinico, ed io faccio una premessa: noi tutti abbiamo delle “divinità”, che siano terrene o trascendenti, poco importa. Io ho di- Figura 5: Morgagni Figura 6: Rudolph Buchheim, 1820 - 1879 Figura 7: Max Ernest - XX Secolo Sannio Medica n. 1/2 2012 9 vinizzato questa figura, non per motivi anagrafici perché non posso aver conosciuto Augusto Murri anche se avrei potuto incontrarlo da bambino, ma non mi è capitato. Augusto Murri è un personaggio talmente straordinario della storia della medicina italiana che merita sempre di essere ricordato. Clinico medico di Bologna a cavallo tra la fine dell’800 e primi del 900, la sua storia meriterebbe di essere diffusamente raccontata il che io non farò. Qui voglio richiamare che questo secolo si apre con la disragione, perché il 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale è considerato il vero inizio del secolo XX, tenendo conto che in quel primo spazio di 14 anni del secolo XX, nulla cambia rispetto a quella che è stata chiamata la “belle époque”. Ma poi il rombo del cannone fa diventare la “belle époque” una tragedia. E tuttavia in quel periodo c’è una voce che invita alla ragione; guardate come si rivolge Augusto Murri ai suoi studenti “bisogna anche sapere che relazioni intercedono fra le cose contate pesate e misurate” che vuol dire questo?; parla già di tecnologia, dell’uso corretto della tecnologia perché contare pesare e misurare comporta degli strumenti se volete anche degli strumenti semplici come un orologio, ma sono pur sempre strumenti. La medicina del suo tempo è, rispetto alla medicina settecentesca, profondamente diversa e il suo è un invito importante; ora, lui continua “l’orologio, la bilancia e il metro da applicarsi a queste relazioni non si trovano che nella corteccia cerebrale educata”, cioè a dire se non c’è la mente che raccoglie e da un senso alle osservazioni che noi abbiamo ottenuto con gli strumenti, quelle osservazioni non dicono nulla, oppure, ci portano addirittura fuori strada. E conclude: “io dovrei abituarvi a usare questi strumenti cerebrali”. Il linguaggio è chiaramente ottocentesco e positivista. Strumenti cerebrali è un’espressione che la dice già lunga, però il messaggio è forte, perché lui non insegna tanto le nozioni, le nozioni stanno su libri e riviste e le possiamo vedere oggi su internet quante ne vogliamo con estrema facilità, oggi molto di più che non al tempo di Murri, ma è l’utilizzo di queste nozioni che deve costituire il cuore dell’insegnamento, è il senso che queste nozioni hanno, senza del quale saremmo semplicemente come quei nostri pazienti, che ormai, vanno su internet e tornano dal dottore dicendo ma io ho letto su internet questa cosa o quest’altra. Quella che hanno trovato è soltanto una nozione e non la possono utilizzare, perché ci vuole un retroterra, qualche cosa che unisca, come dice qui Murri, per stabilire la relazione che c’è tra questi vari pezzi di un puzzle che altrimenti non si può ricomporre. Ecco, questo è il messaggio forte di Augusto Murri (Fig.8), un messaggio che non ha trovato nessuna udienza particolare da parte dell’Università Italiana. Pensate che lui riuscì a mettere in cattedra due allievi, quasi appena arrivato sulla cattedra, poi capirono che tipo era e lo schifarono tutti. Fu una voce fuori dal coro, ma nella vita bisogna fare attenzione ai perdenti, i vincenti spesso non sono i migliori. Però vedete che seminare bene (come nella parabola del buon seminatore) serve purché il terreno sia quello giusto, e se non è giusto ci vuole più tempo, e così ecco un altro personaggio anche questo soccombente che meritava la cattedra, ma non la ebbe: Enrico Poli. Primario medico a Milano, a distanza di oltre 50 anni, recupera il messaggio di Murri, con uno stupendo libro di Metodologia Medica, che naturalmente non viene ripubblicato perché è un bel libro, e perché insegnare a ragionare: è pericoloso, guai se gli uomini incominciano a ragionare, perché allora succedono tante cose. Questo libro di Enrico Poli recupera il messaggio di Murri, infatti è dedicato alla memoria di Augusto Murri. Crea in Italia le basi per la Metodologia Medica, e Poli ci dice quale deve essere lo scopo della Medicina Clinica, e queste tre frasi sono da scolpire nella mente di tutti i Medici, perché riassumono quelli che sono gli obbiettivi della nostra professione . - Interpretare le malattie “ more scientifico”; Perché noi dobbiamo avere una mentalità scientifica. La medicina non è una scienza come tutti dicono, ma è fondata sulla scienza, assume la scienza e la utilizza. Non è scienza perché ha troppe incertezze, la scienza si da quando le previsioni sono sicure. La fisica è una scienza, la medicina no. Ma la medicina non può distaccarsi dalla scienza, la malattia va interpretata more scientifico, secondo canoni scientifici. - Comprendere il malato “ more humano”; E qui ecco che sorge già la differenza tra malattia e malato, differenza fondamentale e abissale che purtroppo non viene fatta comprendere sufficientemente nel corso degli studi medici, perché non si sottolinea abbastanza la diversità che c’è tra la patologia medica e la clinica medica. Qualche cosa viene accennato, ma dovrebbe essere direi un discorso di tutti i giorni, 10 www.ordinemedicibenevento.it Figura 8: Augusto Murri (841-1932) dovrebbe essere un chiodo fisso perché altrimenti noi veniamo su in una maniera che ci costringe a rivoluzionare il nostro modo di pensare e di fare i medici in corso d’opera. E poi il terzo compito che lui non dimentica e che riprende da Ippocrate. - Alleviare le sofferenze “divinum opus est sedare dolorem” e noi diciamo dolore o sofferenza sia quello fisico come quello psichico. Ecco, questo è un altro dei compiti fondamentali del medico. Tre compiti scolpiti e da scolpire nella mente dei giovani. Giorgio Cosmacini qualche anno dopo propone al medico la filosofia. Il passaggio è quasi obbligato perché la metodologia comporta la filosofia, comporta di ritornare al motto di Galeno “Nullus medicus nisi philosophus” , ebbene Cosmacini lo propone sotto forma di domanda, ma è una domanda retorica “il medico può essere solo un medico o è necessaria anche una filosofia della medicina?”. Ecco, qualcuno quando sente la parola filosofia applicata alla medicina prova un brivido che gli corre per la schiena, un brivido di paura, oppure si atteggia ad un sorriso di sufficienza, come a dire che sciocchezze ci vanno raccontando, la medicina è una cosa concreta, la filosofia è una cosa astratta. Ma tutto è filosofia nella vita. Un mio amico, Dario Antiseri, professore di filosofia, ha scritto un breve libro intitolato “Come si ragiona in filosofia” proprio per insegnare che la filosofia sta in tutte le cose che noi facciamo ogni giorno, perché noi ogni giorno abbiamo un problema filosofico e lo risolviamo, siamo filosofi e non lo sappiamo, allora non dobbiamo spaventarci se in medicina dobbiamo essere anche filosofi. E quindi apriamo le porte a una filosofia della medicina, una filosofia applicata alla medicina che sia esplicitamente nostra, che ci aiuti nella nostra professione. E ancora una volta il libro di Poli in cui questo aspetto è presente, rappresenta questi rapporti con un cono: in basso c’è l’ epistemologia, episteme in greco significa conoscenza certa, quindi l’epistemologia è quella parte della filosofia che ci insegna come dare certezza alle nostre asserzioni: l’evidence-based medicine non è forse filosofia? E’ filosofia applicata, solo che se parliamo di evidence-based-medicine tutti applaudono, se parliamo di filosofia chi si addormenta, chi sorride, chi rifiuta; eppure, è la stessa cosa, la stessa identica cosa. L’epistemologia significa quindi quello che l’evidence-based-medicine propone: se detto in inglese funziona, se detto in greco no. E sopra l’epistemologia ci sono le varie metodologie e sopra ancora c’è la filosofia perché ricomprende metodologia e epistemologia, che sono tutte parti della filosofia. Guardate che i greci hanno già detto tutto, noi siamo degli applicatori di quello che la filosofia greca ha stabilito da qualche migliaio di anni. Quindi, non ci spaventiamo se la filosofia è rappresentata in una posizione superiore rispetto alla tecnica: questa sorta di scala, significa che quando noi adoperiamo la tecnica (e la dobbiamo adoperare perché anche fare un esame obbiettivo corretto è mettere in opera una tecnica, non è solo adoperare un ecografo o un elettrocardiografo) dobbiamo farlo alla luce del ragionamento clinico, cioè di un impianto filosofico. Nel momento in cui noi adoperiamo una tecnica o uno strumento, se ci confrontiamo con l’epistemologia, la metodologia e la filosofia vuol dire che sappiamo cosa stiamo facendo, sappiamo perché lo facciamo, sappiamo come deve essere fatto e allora non siamo più dei meri tecnici, ma siamo a questo punto dei medici- filosofi. E’ questo un percorso virtuoso che apre a qualcosa che anche questa può far paura ad alcuni. È la cultura, perché l’uomo colto è un uomo libero, e gli uomini liberi ancora una volta fanno paura. Quando diciamo cultura noi diciamo due cose, vedete quei “moai” dell’isola di Pasqua (fig.9), sono quelle figure che hanno suscitato le ipotesi più svariate. Non si sa bene a che cosa servano, se per minacciare eventuali invasori o se siano invece divinità protettrici che guardano il mare. Comunque un senso ce l’hanno di sicuro: il senso di marcare un territorio. Vedete c’è una differenza fondamentale tra noi e gli animali, gli animali marcano il territorio con le loro deiezioni, noi con le nostre opere: che salto enorme di qualità ! Un gran salto, ma noi non ne siamo consapevoli, eppure è una cosa fondamentale marcare il territorio. Noi lo marchiamo continuamente: andate a visitare delle carceri antiche o moderne, troverete sulle pareti delle celle le iscrizioni, magari una firma, o una data. Ma cosa vuol dire? Non è solo un invocazio- Figura 9: Antonello da Messina 1474 Sannio Medica n. 1/2 2012 11 ne, è dire: sono stato qui; come se voi andate a guardare delle grotte dei graffiti, l’uomo non vuole soltanto esprimersi e raccontarsi, ma vuole prima ancora dire io sono stato qui, è questo il punto fondamentale, è una cosa molto importante, perché questa è la cultura da un punto di vista antropologico culturale. Poi c’è la cultura nella accezione comune, la cultura nel senso intellettuale. Un dipinto di Antonello da Messina (fig.9), un San Girolamo nello studio che è un capolavoro non solo pittorico, ma che dal punto di vista descrittivo ci dice che cosa significa davvero la cultura in senso intellettuale. San Girolamo sta seduto su di uno scranno e ha un libro in mano, e c’è una biblioteca non sovraccarica di libri. Quel san Girolamo ci da l’impressione di uno che ha tanto tempo, che si mette lì seduto, che sfoglia un libro, legge magari poche righe e poi si ferma a pensare. Quando su un libro c’è scritto, come si faceva una volta, “si legge tutto di un fiato” è un libro di consumo, abbiamo bisogno anche di questo: stamattina, ad esempio, mi son guardato Derrick in televisione. L’uomo non è fatto soltanto di elevati pensieri. Io ho scritto quel libro, il Presidente lo sa, intitolato “Le cime e le Valli”, che è un titolo preso da una frase di Murri, per significare che dobbiamo percorrere le cime e poi camminare pure per le valli. L’uomo ha bisogno anche di questo, quando parliamo delle cime parliamo delle cime, ma quando siamo per le valli che facciamo? Tentiamo di fare qualcosa di utile agli altri e a noi stessi. Quando studiamo, cerchiamo di aumentare la nostra cultura. Ma cos’è la cultura? La cultura è quel che resta quando si è tutto dimenticato. Non sono le nozioni. Uno può sapere a memoria un’intera enciclopedia ed essere un perfetto imbecille, ecco perché le star televisive non sono l’espressione della cultura, la cultura è un’altra cosa. E’ riflessione. E soprattutto c’è questo problema che è comparso nel nostro paese nel 1965 per merito di Charles Snow con il suo libro “ Le due Culture” che può essere riassunto da questa frase “letterati a un polo e scienziati all’altro, tra i due gruppi, un abisso di reciproca incomprensione”, il tema è chiaro, per un matematico un umanista è un imbecille, e viceversa, quindi non si parlano proprio. L’anno dopo un gruppo di intellettuali italiani, dette una risposta a questo libro con un’ opera collettanea, io ho preso soltanto una frase del contributo di Franco Ferrarotti, che è stato il fondatore della sociologia in Italia, perché la prima cattedra di sociologia in Italia è stata ricoperta da lui. Egli reclama la necessità di “ una cultura integrata, in cui la scienza ritrovi la sua funzione, rispetto al significato dell’uomo senza pretendere di esaudirlo”. Ecco il punto fondamentale: noi dobbiamo essere consapevoli delle capacità della medicina, ma dobbiamo anche sapere che essa non esaurisce la conoscenza dell’uomo; dobbiamo esserne orgogliosi, perché è uno strumento stupendo che ha avuto un progresso immenso negli ultimi anni. Ma con qualche riserva. Qualche anno fa ho fatto una “scoperta”, mi venne in mente l’idea vedere se nel trattato di anatomia che ho in biblioteca, il “Testut”, che è un classico dell’anatomia , esistesse la figura di un uomo tutto intero: ebbene, non c’è. Allora io dico, possiamo studiare l’uomo studiandone solo le parti? Il Testut ha scritto un grandissimo libro, ma siamo in pieno positivismo, non importa come è fatto tutto l’uomo, bisogna sapere i vari pezzi dell’uomo, ma il fatto di non aver messo la figura intera dell’uomo significa che l’anatomia non ricostruisce l’uomo intero. Siamo noi che dobbiamo ricostruirlo, e per ricostruirlo ci aiuta l’arte molto di più che non l’anatomia, e infatti Leonardo riscopre Vitruvio (fig.10), architetto Romano, il quale dice, prendete un uomo, fate centro sull’ombelico, e lo fate tenere a braccia e gambe divaricate:riuscirete a costruire un cerchio perfetto , che ha al centro l’ombelico. Vedete come si sposa l’arte con la scienza, vedete come stanno insieme, questo è plasticamente l’evidenza di come scienza e arte siano insieme, si diano la mano. Di recente è stato pubblicato un libro di un grandissimo interesse “La letteratura vista da lontano”. Lo ha scritto Franco Moretti, che insegna lingue e letteratura italiana a Stanford, negli Stati Uniti, , e ha voluto che ci fosse un contributo di Alberto Piazza. Alberto Piazza è un professore di genetica medica dell’università di Torino. Ora voi direte: ma che c’entra? Perché li dobbiamo mettere insieme? Invece c’entra, perché il saggio nel suo insieme dimostra come la teoria della selezione naturale si applichi perfettamente all’evoluzione dei vari ceppi linguistici. Allora voi vedete che questo solco che è stato creato tra scienza e sapere umanistico è un solco arbitrario, che è solo nella mente di chi vuole chiudersi nel suo orticello e non guardare mai l’orto del vicino, cosa che è un grave errore. Umberto Eco aggiunge qualcosa di più “ il nostro sapere anche quello scientifico e non solo quello mitico è intessuto di storie”, non di storia, “sono tra coloro che ritengono che anche il sapere scientifico debba prendere la forma di storie”. Noi lo sentiamo anche da un altro grande intellettuale di sapere umanistico, Tullio de Mauro. Lui racconta di essere andato in facoltà di medicina a 12 www.ordinemedicibenevento.it Figura 10: L’uomo di Vitruvio - Leonardo, 1490 fare una conferenza e di aver visto lo stupore dipingersi sulla faccia degli ascoltatori quando disse che “le pratiche mediche sono la madre di tutte le scienze, una fonte fondamentale di spinte teoriche”. Non aveva detto niente di nuovo , basta leggere Aristotele, o ricordare alle persone che hanno fatto il liceo che il modello filosofico di Aristotele per molte parti non è desunto dalla matematica, ma dalla medicina. C’è una vicinanza nella filosofia di Aristotele con la medicina, e non a caso poi Galeno e tutto il resto hanno tratto da Aristotele tutta la medicina che veniva insegnata nel medioevo. Ecco qual è il punto: non c’è questa divisione così forte tra cultura umanistica (la filosofia) e cultura tecnico-scientifica (la medicina), e questo è quello che noi dovremmo sempre tenere a mente, come ci ricorda lo stupendo detto di Terenzio “homo sum humani nihil a me alienum puto” (Essere uomini significa che nulla di umano ci deve essere estraneo), invece noi siamo chiusi troppo spesso in un orticello, per cui non abbiamo neppure la curiosità di andare a vedere cosa pensa una persona che ha fatto studi diversi, professioni diverse dalle nostre. Allora io credo che noi dobbiamo impegnarci in questa opera per cambiare un pò la formazione del medico e io credo che ci siano almeno quattro vie che possano aprire ai medici la via di una cultura più ampia e più completa. Badate non possono essere né quattro discipline né quattro cattedre: certi discorsi con l’università sono pericolosi, perché appena si suggerisce qualcosa, c’è il rischio che si trasformi nell’istituzione di una cattedra. Invece, io credo che l’università dovrebbe avere pochissimi insegnamenti fondamentali e chiamare le persone, le più svariate a fare conferenze o seminari: ben vengano anche i cantautori, ma non solo loro, sulla scia della loro popolarità, ma anche persone che hanno esperienze diverse. Per esempio quanto sarebbe utile che persone che fanno volontariato in paesi disagiati andassero all’università a dire cosa significa fare il medico in Africa. Non, dunque, quattro discipline e non quattro corsi, ma quattro dimensioni da conoscere. Ma come fare questo? Io credo che ci siano quattro vie. La prima è la storia e anche questo l’ho già detto all’inizio, senza storia non si va da nessuna parte. Guardate questo libro: “Il significato della storia del pensiero scientifico”. Questo libro è curato da Federigo Enriques, che è stato uno dei più grandi matematici italiani, e di che cosa parla? Parla del significato della storia, forse vi chiederete cosa c’entra la matematica con la storia? Enriques sostiene che “la veduta storica della scienza” è fondamentale, e poi c’è un filosofo, Dario Antiseri, il quale dice che è la storia della scienza il luogo privilegiato dove trovare le motivazioni, che hanno spinto il sapere nell’una o nell’altra direzione; se noi non conosciamo come siamo arrivati a quel punto non riusciremo a comprendere intimamente il significato di quello che stiamo facendo o dicendo. La seconda via è la psicologia, principalmente la psicoanalisi , perché? Ecco, vorrei nominare Michael Balint. Balint era un pediatra ungherese, andò in Inghilterra e diventò psicanalista e si accorse di una cosa semplice che ci riguarda tutti, si accorse che i medici di famiglia del servizio sanitario inglese che era nato da poco, avevano delle difficoltà enormi con i loro pazienti, e tutti voi lo sapete, quanti pazienti ci sono che non seguono le terapie, che sono ostili verso il medico, oppure sono invadenti, insomma hanno comportamenti difficili da gestire, e allora inventò quello che poi è stato chiamato “gruppo Balint”. Si tratta di riunire periodicamente una decina di medici pratici , i quali sotto la guida di uno psicanalista, discutono non i casi clinici da un punto di vista clinico, ma i casi di relazioni difficili con i loro malati. Anni fa sono riuscito ad attivare, grazie all’aiuto di un amico psicanalista purtroppo recentemente scomparso, un gruppo Balint che è andato avanti per tre anni: tutti abbiamo avuto un grande vantaggio da questo tipo di attività. In un mio libro intitolato “Sognando l’ippogrifo” ho cercato di lanciare un messaggio: l’ippogrifo ha i piedi, tocca la terra, come noi dobbiamo ricordarci di toccare i nostri malati, la visita medica non è soltanto una fonte di preziose informazioni, con l’anamnesi prima, l’ascolto anzi più dell’anamnesi , e poi con l’esame obiettivo, ma è anche un accostamento al malato ch e richiama le prime cure parentali, e quindi ha un effetto rassicurante. Noi siamo gli unici che facciamo mettere in mutande una persona che abbiamo conosciuto cinque minuti prima, e lo dobbiamo utilizzare questo fatto. Toccare il corpo è fondamentale, perché la nostra presenza, il nostro “io ti sto curando” sta nel nostro chinarsi su di un paziente per auscultare il suo respiro e il suo cuore, per palpare il suo addome; è questo che ci fa medici. Ma l’ippogrifo ha anche le ali per volare verso la luna a recuperare il senno di Orlando, così come noi dobbiamo volare verso il regno dei significati per dare senso alle parole dei nostri malati ed anche al nostro lavoro. E c’è il malato che questo senso lo cerca. Devo presentarvi, a questo proposito, un altro personaggio, che è poco noto e poco valorizzato, perché è fuori dal coro. Si chiamava Viktor von Weizsäcker, apparteneva a una famiglia nobile della Germania, professore di neurologia e di clinica medica ad Heinsberg nei primi anni del XX secolo, si pose un obiettivo principale nella sua attività di medico, introdurre il soggetto in medicina. Voi direte, ma che significa? Significa che noi Sannio Medica n. 1/2 2012 13 14 www.ordinemedicibenevento.it intervista a... Giovanni Moleti Presidente Albo degli Odontoiatri di Benevento Presidente Moleti se da un lato Benevento rischia di scomparire come provincia l’attività del suo Ordine sta risultando incisiva sul fronte della difesa dell’Albo Odontoiatri e nello specifico l’interessamento a dirimere le iscrizioni erronee a Milano L’abolizione della provincia di Benevento e la problematica delle iscrizioni dei chirurghi Maxillo- Facciali paradossalmente hanno lo stesso filo conduttore e gli stessi parametri : sono irrazionali, vergognosi ed offensivi delle comunità provinciali e di tutti i Colleghi che hanno fatto percorsi formativi secondo le vigenti leggi dimostrando, ancora una volta, che questo è il Paese dei furbi. Da cosa è partita la sua segnalazione agli Organi competenti? Ad aprile di quest’anno due Colleghi, specialisti in Chirurgia MaxilloFacciale chiesero l’iscrizione all’Albo degli Odontoiatri di Benevento; dopo le verifiche degli uffici risultò che essi non avevano i requisiti e pertanto la loro domanda non trovò accoglimento, i due Colleghi, a loro supporto, mi portarono documentazione che attestava l’iscrizione di vari specialisti, nel 2008, all’Albo degli Odontoiatri di Milano. Dopo mie attente verifiche risultò che l’Ordine di Milano li aveva erroneamente iscritti, attuando, a mio modo di vedere, una sanatoria in “fraudem legis” , per cui segnalai subito la questione al Dott. Renzo Presidente della CAO nazionale ed al Dott. Bianco Presidente della FNOMCeO , nel frattempo il Presidente di Milano in un articolato suo punto di vista difendeva l’operato del suo Ordine e pertanto bypassando i vertici ordinistici nazionali mi rivolsi direttamente al Ministero della Salute, organismo vigilante, e sentii l’obbligo di avvertire le associazioni di categoria quali portatrici degli interessi e della difesa della professione. Solo l’A.I.O. nella persona del Presidente Delogu prontamente si interessò indirizzando una lettera ai vertici della FNOMCeO e sollecitando un’interrogazione parlamentare fatta dal Sen. Pasquale Viespoli. Mi dispiace rilevare che l’altro sindacato sia stato serenamente silente, eppure dice di essere il più rappresentativo sindacato di categoria del settore odontoiatrico. Figura 11 Intervista rilasciata a P.O. Organo d’informazione dell’Associazione Italiana Odontoiatri dobbiamo aver presente ogni volta che ci avviciniamo a un malato che lui è un soggetto e non un oggetto, non è un fegato, una milza, un cuore, ma è un essere umano con un problema, e dentro quel problema noi dobbiamo scavare, non dimenticando che quello è il problema di quel malato. Sul versante della malattia dobbiamo cercare i meccanismi causali, secondo la lezione di Claude Bernard. La patologia non è altro che fisiologia mutata, Con Freud, quando dice nell’isterismo che il malato è malato di reminescenza dobbiamo cercare un significato. Guardate che è un salto geniale, pensate che è un medico formatosi nella grande scuola medica di Vienna, perché quello che molti dimenticano è la formazione di Sigmund Freud. Freud non è come gli psicologi di oggi: è un medico, inizialmente orientato alla medicina sperimentale, ha cominciato da studente, è andato a Trieste a studiare le gonadi della rana. Poi approdò alla ricerca di significati, perché cercare i significati era necessario per comprendere e curare il disagio e le malattie psichiche. E ha anche un valore, in sè, non fosse altro per il valore che chi soffre gli conferisce. La terza via è quella della “narrazione”, perché le narrazioni ci insegnano molto, tanto che è nata la “ Narrative Based Medicine”, con un libro in cui c’è nella copertina un quadro di Luke Fildes, “The Doctor”. Questo quadro ci mostra una cosa fondamentale: il medico è colto nel momento in cui riflette; è in una povera casa, ma è seduto, cosa vuol dire che è seduto? Esprime la sua mancanza di fretta e il primo regalo che può fare un medico al paziente è di dargli il proprio tempo; e poi la riflessione , non sta visitando la malata, lo ha già fatto, ma viene colto nel momento più importante. Un clinico francese diceva “La medicina deve essere una riflessione non un riflesso”. E poi, oltre alla narrazione del paziente c’è la narrazione letteraria. In un libro recente “Malattie come racconti” ho raccolto, in una sorta di antologia presentata e commentata, molti brani di grandi letterati che hanno scritto sulla medicina. Un’opera che non ho inserito in questa raccolta, ma che metterei come libro di testo obbligatorio per gli studenti di medicina,“La morte di Ivan Il’ic”, di Tolstoj, ci insegna, come meglio non si potrebbe, cosa significa essere malati, ci aiuta a metterci dalla parte del malato. E allora ecco che noi dobbiamo integrare due punti di vista diversi, quello della malattia e quello del malato. C’è l’indagine obiettiva, la medicina morgagnana come ho già detto, che cerca la causa della malattia. E poi soprattutto nella prescrizione della terapia le “prove di efficacia” la Evidence-based-Medicine, perché è necessario che ci sia una solida base di prove per mettere in pratica trattamenti non sempre esenti da rischi anche gravi, avendo però l’avvertenza di capire che nella Evidence-based-Medicine come dicono gli stessi proponenti, cosa che spesso non viene ricordata, non si mette da parte l’esperienza del singolo, ma la si integra. La difficoltà sta nel fatto che dobbiamo passare dalle indicazioni generali a quel caso, quell’unica persona che stiamo esaminando e questo è un problema di traduzione, non di traduzione letterale, ma di traduzione intelligente e critica. Sul versante del malato diviene importante la Narrative-based-medicine. Vedete come il concetto di Narrative-based-medicine sia ricalcato su quello di Evidence-based-medicine (fig.11), è l’altra faccia della medesima medaglia, la narrazione è fondamentale, io penso che tutti voi, soprattutto quelli che hanno dei figli, si ricorderanno dei loro bambini che quando tornano a casa dicono ” mamma, papà oggi a scuola mi è successo…”; è la prima cosa che fa un bambino: ti vuole raccontare. C’è un libro di Savinio, che è il fratello minore ma solo di età e non di importanza di De Chirico, che ha un titolo meraviglioso “ Narrate uomini, la vostra storia” perché noi dobbiamo raccontare la nostra storia e il bambino la vuole raccontare tantissimo, ma spesso i genitori dicono “sta zitto”. No, lasciate che i bambini parlino e lasciate che i malati parlino, non togliamogli la parola, e la Narrative- based-medicine ci fa capire di quanto abbiano bisogno i malati non tanto della nostra parola, ma della loro .La quarta via è quella della filosofia che tutte le altre ricomprende con la sua capacità di comprensione dei problemi, di critica e di assunzione di valori: ne abbiamo già detto a sufficienza. E così io credo che possiamo concludere con questo messaggio di un medico che è diventato un grande filosofo, Karl Jaspers: “Il medico deve sapere dove sa e agisce in conformità con le scienze naturali e dove accede in quest’altro ambito: Lo spazio del senso che può essere compreso, scambiato con gli uomini e da essi inteso”. Un messaggio che riprende quello di avvicinare il malato “more humano” di Enrico Poli, e quello del “senso” di Freud che abbiamo visto un momento fa. Questi sono i messaggi che desidero lasciarvi e vi ringrazio per la vostra attenzione. In taluni ordini, insomma, si è applicata la regola del doppio canale formativo? Stando così le cose sì, le numerose sentenze della Magistratura italiana e quelle della Corte di Giustizia Europea sgombrano il campo da ogni dubbio, la specializzazione in Chirurgia Maxillo- Facciale non è né titolo abilitante né titolo equipollente per poter esercitare l’Odontoiatria, e quindi l’erronea iscrizione configura un doppio canale formativo per la professione. Ciò è già stato sanzionato dall’Europa che potrebbe farlo ancora se non ci fosse un’azione incisiva da parte delle nostre Istituzioni su questo problema , ma in tal caso l’ulteriore passaggio altro non sarà che il ricorso a tale organismo. Ricordo che le sanzioni della Corte Europea oltre a quelle amministrative sono anche sanzioni pecuniarie. Sorge ovvia una domanda :” chi le pagherebbe?” I Cittadini, naturalmente. Qual è il ruolo dell’Albo degli Odontoiatri? Nella 409/85 la volontà espressa dal legislatore è quella di assicurare comunque alle due componenti professionali, medica e odontoiatrica, pur costituenti un unico Ordine, ambiti specifici di autogoverno della rispettiva professione. Tant’è che essa prevede che nel Consiglio dell’Ordine siedano rappresentanti Odontoiatri eletti dall’Assemblea. Per restare in argomento ricordo che le iscrizioni all’Albo degli Odontoiatri sono di competenza del Consiglio dell’Ordine e quindi anche della componente odontoiatrica. Questa faccenda oltre al carattere squisitamente legale e di legittimità è in controtendenza con il Manifesto elettorale presentato dalla CAO Nazionale alle ultime elezioni dove si afferma testualmente : “E’ ormai condivisa da tutti la necessità di determinare la definizione del numero programmato nell’ambito almeno della UE, altrimenti, come tante esperienze anche recenti ci insegnano, la programmazione diventa puramente teorica ….” Se gli Organi preposti non ristabiliranno il rispetto delle regole di quale numero programmatico vogliamo parlare? E se un ordine, come quello di Milano afferma :” L’ordine, esaminate le domande di coloro che potevano dimostrare di aver esercitato legittimamente l’odontoiatria per molti anni, ritenne di poterli iscrivere all’albo degli odontoiatri”, arrogandosi il diritto di iscrizione all’albo a proprio piacimento, l’Ordine di Benevento, provocatoriamente, è pronto a deliberare l’iscrizione degli abusivi che dimostrano di aver esercitato l’odontoiatria per molti anni. Giovanni Moleti Presidente Albo degli Odontoiatri di Benevento Sannio Medica n. 1/2 2012 15 Atto n. 4-07985 Pubblicato il 18 luglio 2012, nella seduta n. 770 Sen. Pasquale Viespoli - Al Ministro della salute Premesso che: con la legge 24 luglio 1985, n. 409, recante “Istituzione della professione sanitaria di odontoiatria e disposizioni relative al diritto di stabilimento ed alla libera prestazione di servizi da parte dei dentisti cittadini di Stati membri delle Comunità europee”, veniva istituita la professione sanitaria di Odontoiatria; attualmente, in Italia, il legittimo esercizio di tale professione è consentito a: laureati in Odontoiatria e protesi dentaria; laureati in Medicina e chirurgia immatricolati al corso di laurea precedente alla data del 28 gennaio 1980, con o senza specializzazione in Odontostomatologia; laureati in Medicina e chirurgia immatricolati al corso di laurea successivo al 28 gennaio 1980, in possesso del diploma di specializzazione in Odontostomatologia o abilitati all’esercizio della professione di odontoiatra, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 13 ottobre 1998, n. 386; requisito indispensabile per l’esercizio della professione è l’iscrizione all’albo degli odontoiatri presso l’ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di residenza del sanitario; risulta che presso l’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Milano siano stati iscritti all’albo degli odontoiatri dei medici che non hanno i requisiti previsti dalle vigenti leggi e quindi eserciterebbero la professione di dentista attuando di fatto una sanatoria in fraudem legis; in data 11 giugno 2012 tale anomalia veniva segnalata dal Presidente della Commissione albo di Benevento al Presidente della Federazione nazionale ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, al Presidente della Commissione albo nazionale ed al Ministero, si chiede di sapere: se ritenga opportuno verificare che la vicenda si sia svolta attraverso un trasparente e obiettivo iter procedurale da parte dell’ordine di Milano; se e quali incisivi provvedimenti di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare nel caso in cui non siano state rispettate le disposizioni di legge. intervista a... Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07985 Dott. Angelo Raffaele Sodano Probus Vir Associazione Italiana Odontoiatri Presidente Consulta quota B E.N.P.A.M. L’esercizio dell’odontoiatria non può prescindere dall’iscrizione all’albo professionale, quali le regole? Ancora oscure o semplicemente disattese? Ordine autonomo o Autonomia nell’Ordine, su questo apparente bisticcio di parole negli anni 90 si e’ dipanata quella fase di transizione in cui le “tensioni sociali” hanno messo in luce una conflittualità culturale tra il neonato Odontoiatra e il Medico. Che oggi, nel 2012, si debbano simmetricamente e a parti invertite, rinvangare quelle”rivalità mai sopite” come si e ‘ potuto leggere, lo trovo francamente fuori luogo e artatamente fuorviante (si sposta l’attenzione per offuscare il quadro d’insieme?). Tornando alla domanda le regole sono chiare ai due estremi: prima della nascita del CLOePD il laureato in medicina poteva esercitare, con o senza specializzazione , l’odontoiatria; all’opposto il laureato in Odontoiatria non può che esercitarla; la transizione e’ densa di una legislazione “scivolosa” fatta di leggi e sentenze che governa appunto la Transizione. Su questa complessità della legislazione si sono verificati errori o, peggio, hanno trovato terreno fertile i furbi e si è concesso l’esercizio con l’annotazione prima e l’iscrizione all’albo poi: peccato che ad oggi si rischia di intendere la richiesta di legalità in una guerra “ad personam”. Quindi? Un dato certo: se, poniamo, ci si e’ iscritti a Medicina negli anni successivi al 1985/86 dovremmo essere consapevoli e rassegnati all’ idea di non avere diritto all’esercizio dell’odontoiatria fatto salvo, naturalmente, il diritto di accedere alla professione conseguendo una seconda laurea, quella apposita... non può esserci mediazione! Ricordo che da quando, nato il CLOePD, conquistato l’esame di stato, conquistato l’accesso alla previdenza dell’ENPAM, sono trascorsi più di 30 anni: un arco di tempo che, alla luce dei fatti odierni, non è stato sufficiente a mantenere a regime regole che apparivano semplice e semplicemente applicabili senza l’esigenza di un’azione di controllo esterno, quella sindacale... Ma la realtà non e’ sempre questa, la vicenda sollevata con l’indagine ministeriale scaturita da una diretta segnalazione di percorsi poco chiari e un’interrogazione parlamentare rappresentano altro Precisiamo che gli effetti delle valutazioni in corso non sono ancora noti a ma se si appurasse che, in alcune realtà e per un limitato numero di casi, si sia applicata una “legislazione speciale, ad hoc” allora la faccenda si complicherebbe vista la natura e la “mission” dell’Istituzione Ordine; aver legittimato e generato un’ aspettativa di vita professionale e poi negarla... VI MEMORIAL “PIETRO LONARDO” No a sanatorie “contra legem” per l’esercizio dell’Odontoiatria Premio miglior tesi in Odontoiatria al Dott. Andrea Lamparelli Appurare l’eventuale esistenza sul territorio nazionale di Specialisti in Chirurgia Maxillo Facciale che esercitino l’odontoiatria eludendo la legge era al quinto posto del percorso programmatico auspicato dall’AIO in occasione delle elezioni della CAO Nazionale. L’attuazione del progetto, è notizia di questi giorni, sta vivendo una significativa accelerazione nel segno della fondatezza delle notizie circolate sull’argomento: alla richiesta di accertamento, intrapresa dal presidente della CAO di Benevento e sostenuta dall’azione sensibilizzatrice dell’AIO nazionale, rivolta agli organismi preposti al controllo, iniziando dall’Ordine di Milano ed estendendo poi la verifica a tutti gli altri Ordini provinciali, è seguita, per sollecitazione di AIO, l’interrogazione parlamentare presentata dal Sen. Pasquale Viespoli. Al momento di andare in stampa risultano in programma gli opportuni accertamenti richiesti dal Ministero della Salute alla FNOMCeO. Sembra che il fenomeno abbia un estensione diffusa sul territorio e perciò assume grande importanza la nostra richiesta ufficiale di revisione completa di tutti gli Albi d’Italia. La cancellazione degli iscritti all’Albo Odontoiatri incorsi nell’illecito configurato sembra l’unica soluzione percorribile. L’AIO, vista l’attenzione del Ministero della Salute è sicura e fiduciosa che si arriverà presto a fare chiarezza su questa situazione nell’interesse di tutto il settore e soprattutto dei cittadini/pazienti. Dott Pierluigi Delogu, Presidente Nazionale AIO Grande successo per la sesta edizione del Memorial Pietro Lonardo organizzato dalla sezione A.I.O. e dalla Commissione Albo degli Odontoiatri di Benevento. L’evento, ormai consolidatosi nel panorama nazionale, è stato un vera e propria verifica dei progressi scientifici compiuti nel campo dell’Odontoiatria. Concluse le prestigiose relazioni, alla presenza della moglie e dei figli del dottor Pietro Lonardo, si è proceduto alla consegna del premio al Dott. Andrea Lamparelli per la migliore tesi in odontoiatria. Il Presidente dell’Albo degli Odontoiatri Gianfranco Moleti “si è ritenuto particolarmente soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione e per l’affluenza dei numerosi colleghi provenienti da più parti d’Italia. Anche per quest’anno la città di Benevento è stata il fulcro della cultura scientifica nazionale, dimostrando che questa nostra provincia è viva e vitale, a dispetto degli attuali tentativi di eliminazione. La riuscita della manifestazione organizzata in partnership con A.I.O., il sindacato di categoria più rappresentativo, ha anche il significato che quando vi è forte sinergia tra le Istituzioni, quando si opera senza divisioni a prescindere, vince la categoria e la città”. Alfredo Salzano 16 www.ordinemedicibenevento.it Da sinistra: Dott. Iorillo Mattia, Dott. Vincenzo Luciani, Dott. Andrea Lamparelli, Dott. Giovanni Moleti Sannio Medica n. 1/2 2012 17 Incontri all’ordine primo appuntamento A cura di Luca Milano Consigliere Segretario Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Benevento Responsabile Scientifico del Progetto “Incontri all’Ordine” Il nuovo Consiglio Direttivo è lieto di presentare il progetto “Incontri all’Ordine”, che prevede per il prossimo triennio una serie di corsi di Educazione Continua in Medicina. L’iniziativa si inquadra nella obbligatorietà condivisa di un necessario e costante aggiornamento professionale, possibilmente arricchita da uno spirito di condivisione delle esperienze, di rispetto della colleganza e di approfondimento culturale, non solo medico. Il primo appuntamento si è tenuto lo scorso 5 maggio, presso l’Auditorium “G. D’Alessandro” della sede del nostro Ordine, ed è stato dedicato ai Disturbi del Comportamento Alimentare. L’obiettivo, sia scientifico che partecipativo, è stato ampiamente soddisfatto, con l’approfondimento delle ultime novità scientifiche correlate a questa tematica (dalla clinica alla diagnosi alla terapia), grazie ad interventi di illustri Relatori (psichiatri, medici di medicina generale, internisti, gastroenterologi, nutrizionisti, neurologi, ginecologi, dermatologi) e alla interattiva partecipazione dei numerosi colleghi iscrittisi (precisamente 97). Dopo l’introduzione al tema, presentata dal nostro Presidente, dott. Vincenzo Luciani, il programma scientifico si è sviluppato con tre sessioni, tutte nell’arco della mattinata. La prima, moderata dal nostro Vice Presidente, dott. Alberico D’Auria, ha visto impegnati, quali Relatori, il prof. Lucio Luciano (Docente di Psichiatria Sociale Scuola di Specializzazione di Psichiatria SUN NA, Direttore D.S.M. ASL BN) che ha trattato la “Psicopatologia”, la dott.ssa Elvira Fasulo (psichiatra, dirigente medico Dipartimento Salute Mentale ASL BN) con i “Quadri clinici” e la dott. Dott. Elvira Fasulo Dott. Alberico D’Auria ssa Ersilia Palombi (nutrizionista, dirigente medico SIAN ASL BN ) con “Le criticità mediche: dal medico di medicina generale allo specialista”. Nella seconda sessione, moderata dal Prof. Lucio Luciano, sono intervenuti il prof. Giancarlo Di Pietro (psichiatra psicoterapeuta, Università Federico II Napoli,Consigliere Direttivo Nazionale SISDCA) con “I percorsi terapeutici: il team integrato come modello di cura”, il dott. Sabatino Manzi (psichiatra - psicoterapeuta, Responsabile UOSM Solofra e del Servizio Provinciale per il trattamento dei La brochure della manifestazione 18 www.ordinemedicibenevento.it DCA, ASL Avellino, Consigliere Direttivo Nazionale SISDCA) con “L’approccio psicoterapeutico e residenzialità” e il dott. Walter Milano (endocrinologo - psichiatra, Responsabile CSM distr. 24 ASL Napoli 1 Centro e responsabile Servizio per il trattamento DCA ASL Napoli 1 Centro, Consigliere Direttivo Nazionale SISDCA, Presidente Sezione Campania della SISDCA) con “La terapia farmacologia”. La terza e conclusiva sessione è stata dedicata ad una Tavola Rotonda, con la dott.ssa Luciana Ciannella (neuropsichiatra, dirigente medico U.O.C. Neurologoa S.U. A.O. G.Rummo BN, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Benevento) che ha moderato gli interventi dei dottori Giuseppe Fuggi (gastroenterologo, Osp. Sacro Cuore di Gesù, Fatebenefratelli – Benevento.), Pasquale Grimaldi (medico di medicina generale, Consigliere Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Benevento, Segretario Provinciale FIMMG), Silvia Iannazzone (dermatologa , specialista ambulatoriale ASL BN ), Maurizio Iazeolla (neurologo territoriale ASL BN, Consigliere Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Benevento), Vincenzo Lago (psicoterapeuta, Medico di Medicina Generale), Liliana Lepore (ginecologo, Ospedale Sacro Cuore di Gesù, Fatebenefratelli – Benevento) e Fernanda Mirco (internista, nutrizionista, Dirigente Medico U.O.C. Gastroenterologia A.O. G.Rummo BN). In questa interessante giornata scientifica sono stati lanciati alla attenta platea alcuni messaggi chiave per poter meglio individuare, diagnosticare e trattare i Disturbi dei Comportamenti Alimentari (DCA). Sono stati presentati dati epidemiologici che evidenziano un netto incremento della loro incidenza, una maggiore consapevolezza dei rischi connessi e la conseguente aumentata richiesta di cura. Dott.ssa Ersilia Palombi, Dott.ssa Liliana Lepore Dott. Walter Milano , Dott. Vincenzo Luciani, Dott. Luca Milano Sannio Medica n. 1/2 2012 19 Incontri all’ordine secondo appuntamento “Medicina Difensiva: i diversi punti di vista” Sabato 10 novembre 2012 • Teatro di Palazzo De Simone Via Niccolò Franco, 18 - Benevento Oggi si può affermare che i DCA rappresentano un grave problema socio-sanitario del mondo occidentale e purtroppo anche della nostra realtà. E’ stato affermato, inoltre, che nell’ampia accezione di DCA sono comprese un complesso di forme morbose caratterizzate da quadri clinici d’interesse psichiatrico e internistico. Diversi sono i Professionisti che incontrano questi pazienti a causa delle varie manifestazioni collaterali e complicanze cliniche, quindi è chiaro che la gestione multi-disciplinare è propria di queste affezioni. E’ stato sottolineato, infine, che prima che un Disturbo del Comportamento Alimentare si palesi in modo chiaro, esso giunge spesso ad una fase avanzata per l’estrema energia con cui chi ne soffre cerca di nasconderlo. Una maggiore attenzione verso queste tematiche può essere determinante per individuare precocemente l’insorgenza di un DCA, elemento molto importante per la risoluzione dello stesso. Questo corso di aggiornamento è stato riservato a 80 Medici (Psichiatri, Neurologi, Internisti, Endocrinologi, Cardiologi, Gastroenterologi, Dietologi, Dermatologi, Infettivologi, Ginecologi, Medici di Medicina Generale) a cui sono stati assegnati 6 crediti ECM. Si informa che il secondo Incontro del progetto, dedicato al dilagante fenomeno della “Medicina difensiva”, si terrà il pomeriggio di sabato10 novembre presso il Teatro di Palazzo De Simone, con la partecipazione straordinaria del Presidente della Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri, dott. Amedeo Bianco, e di altri illustri Relatori (non solo Medici, ma anche Magistrati, Avvocati, Giornalisti, Sindacalisti): davvero un grande onore per la medicina sannita. Naturalmente siete tutti invitati ad una propositiva partecipazione. 20 www.ordinemedicibenevento.it Uno scorcio del gremito Auditorium “G. D’Alessandro” Dott. Maurizio Iazeolla, Dott.ssa Fernanda Mirco, Dott.ssa Luciana Ciannella, Prof. Lucio Luciano. Caro Collega, dopo il successo del primo Corso dedicato ai “Disturbi del comportamento alimentare”, per conto del Consiglio e a titolo personale sono lieto di invitarTi al secondo appuntamento di “Incontri all’Ordine”. Il progetto si inquadra nella obbligatorietà condivisa di un necessario e costante aggiornamento professionale, possibilmente arricchito da vivaci spunti multi-culturali e assolutamente aperto alle competenze e alle esperienze di tutti i partecipanti. Il secondo incontro scientifico prevede la partecipazione straordinaria del dott. Amedeo Bianco, Presidente della Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri: un grande onore par la sanità sannita. Si parlerà di “Medicina Difensiva”, tema molto attuale e sentito, visto il continuo aumento del contenzioso giudiziario contro i Medici. Oggi il Medico non è più libero nelle scelte diagnostiche e terapeutiche, ma sempre più è condizionato dalla necessità di evitare comportamenti che possano metterlo a rischio di denunce giudiziarie. Da poco comparso in Europa, questo dilagante fenomeno ha la sua genesi (come del resto sovente in ambito di tematiche legali) negli Stati Uniti. La Medicina Difensiva si concretizza quando si prescrivono extra-tests, trattamenti o visite (medicina difensiva positiva), o quando si evitano pazienti o trattamenti ad alto rischio (medicina difensiva negativa) allo scopo di ridurre la propria esposizione medico-legale. Determinante è anche la proliferazione di associazioni che ritengono di tutelare il paziente attraverso la concessione di consulenze gratuite, sollecitando il ricorso alle denunce. Tale aberrazione arreca danni anche alle Procure, per un sovraccarico di processi che nel 90% dei casi si risolvono in un nulla di fatto. Questo stato di cose sta determinando una situazione di estremo disagio da parte dei Medici, che non intendono sottrarsi alle loro responsabilità, ma chiedono di poter lavorare con la serenità necessaria. Il lavoro del Medico è molto delicato e non è possibile operare scelte difficili od attuare terapie rischiose, finalizzate solo alla guarigione dei pazienti, con l’incubo di procedimenti giudiziari a posteriori. In una recente intervista, il Prof. Umberto Veronesi affermava: «oggi in sala operatoria il codice penale prende spesso il posto del giuramento di Ippocrate». Il ricorso ai comportamenti di medicina difensiva va senz’altro arginato nell’interesse di tutti, in quanto compromette l’efficienza e l’efficacia del Servizio Sanitario e grava sui bilanci dello Stato (di oltre il 10% sulla spesa sanitaria). Non è facile valutare questo fenomeno ed i suoi limiti saranno sempre più valicati in modo direttamente proporzionale all’evolversi anche della tecnica usata nella scienza medica. Il Convegno si pone come obiettivo l’approfondimento delle ultime novità scientifiche correlate alla “Medicina difensiva” e dei possibili rimedi per contrastarla, grazie ai “diversi punti di vista” degli illustri Relatori (non solo Medici, ma anche Magistrati, Avvocati, Giornalisti,) e di tutti i partecipanti. Ti aspettiamo! Luca Milano Sannio Medica n. 1/2 2012 21 “Medicina Difensiva: i diversi punti di vista” Sabato 10 novembre 2012 • Teatro di Palazzo De Simone Via Niccolò Franco, 18 - Benevento PROGRAMMA SCIENTIFICO 16.00 Saluti delle Autorità Dott. Vincenzo Luciani - Presidente Ordine Provinciale Medici Chirurghi e Odontoiatri BN Dott. Rocco Carbone - Presidente del Tribunale di Benevento Moderatore: Dott. Vincenzo Martignetti Vice Presidente Comitato Etico A.O. Rummo di Benevento. 16.20 Lettura Magistrale Valori deontologici e medicina difensiva Dott. Amedeo Bianco Presidente Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. 17.00 Il Magistrato Dott.ssa Marcella Pizzillo Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Benevento Le Demenze: una pandemia in rapida espansione Il ruolo fondamentale del Medico di Medicina Generale e l’importanza della collaborazione con gli Specialisti del Territorio La patologia demenziale è in rapida espansione in tutto il mondo e non è esagerato definirla una vera e propria pandemia dai risvolti umani, sociali ed economici le cui dimensioni sono impressionanti. Qualche diagramma e qualche cifra tratti dal World Alzheimer Report del 2010 dà l’idea delle grandezze in gioco. Nel 2010 nel mondo quasi 36 milioni di persone erano affette da demenza: tale numero, già notevole, si stima sarà di 66 milioni nel 2030 e raggiungerà i 115 milioni nel 2050, con un incremento percentuale rispetto al 2010 dell’85% nel 2030 e del 225% nel 2050. Normalmente si ritiene che tale patologia sia in espansione soprattutto nell’Occidente benestante: ebbene il grafico che segue mostra come questa sia una falsa convinzione, dal momento che la prevalenza sta aumentando esponenzialmente proprio nei Paesi a reddito medio – basso (fig. 3). I costi in termini economici sono spaventosi: se le Demenze fossero un’azienda, il loro “fatturato”, pari a 604 miliardi di dollari l’anno, si collocherebbe al primo posto nel mondo davanti a colossi come la Wal – Mart (414 miliardi di dollari) e la Exxon – Mobil (311 miliardi). Se i loro costi fossero il bilancio di uno Stato, le Demenze si collocherebbero tra i Prodotti Interni Lordi (PIL) di Stati quali la Turchia e l’Indonesia, superando ampiamente quello del Belgio e della Svezia (fig. 4). 17.15 Il Medico Legale Prof. Pietrantonio Ricci Professore Ordinario di Medicina Legale- Università Magna Graecia di Catanzaro. 17.30L’Avvocato Avv. Roberto Longhin Avv. Patrocinante davanti alle Giurisdizioni SuperioriEsperto in Diritto Amministrativo Sanitario 17.45 Il Clinico Dott. Rodolfo Vincenti Past-President Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) co-fondatore Fondazione Chirurgo e Cittadino (FCC) 18.00 Il Giornalista Dott. Luciano Lombardi d’Aquino Giornalista Scientifico. 18.15 Discussione generale e chiusura del convegno XIII Festa del Medico Sannita Sabato 10 novembre 2012 Teatro Palazzo De Simone Via Niccolo’ Franco,18 BENEVENTO onsiglio, Il Presidente, unitamente al C si pregia di invitare la S.V. alla XIII Festa del Medico Sannita ore 18.30 Saluti o irurghi e Odontoiatri Benevent Ch i dic Me ale nci ovi Pr e din dente Or Odontoiatri Dott. Vincenzo Luciani- Presi le Ordine Medici Chirurghi e na zio Na e on azi der Fe te den Dott. Amedeo Bianco – Presi e ricordo neo-laureati e consegna targh Giuramento di Ippocrate dei ro per i 40 anni di laurea Premiazione con medaglia d’o 22 www.ordinemedicibenevento.it In Italia le dimensioni del fenomeno si commentano da sole: Classi di età Popolazione 2010 Demenze 2010 Popolazione 2030 Demenze 2030 Popolazione 2050 Demenze 2050 Popolazione > 60 anni 15.900.568 (26,40 %) 1.163.329 (1,93 %) 21.264.216 (34,22 %) 1.819.052 (2,93 %) 23.997.491 (38,88 %) 2.679.276 (4,34 %) Totale Popolazione 60.224.114 62.128.993 61.716.517 L’estensione del problema è correlata con il fenomeno della transizione demografica, cioè con il passaggio da una popolazione con alti tassi di natalità e di mortalità ad una popolazione con entrambi i tassi in progressiva riduzione. L’Italia è già ora uno dei paesi più avanti nella transizione demografica, con un saldo di popolazione che si approssima ad essere negativo: ne consegue che il numero assoluto degli anziani e quindi anche degli affetti da demenza, è destinato nei prossimi decenni a crescere, forse ancora più che in altri paesi. L’estensione di questa patologia, con i costi diretti e indiretti che comporta, è destinata a incidere in modo significativo sui provvedimenti per il benessere sociale della nazione. I costi indotti da questa patologia sono altissimi. Le recenti linee guida europee per la sola malattia di Alzheimer stimano in 21.000 euro/anno il costo per le cure di una persona con demenza. Il costo totale in Europa è intorno ai 141 miliardi di euro per anno, di cui il 56% è rappresentato dalle cure informali. In Italia i costi diretti ed indiretti per la sola malattia di Alzhei- Sannio Medica n. 1/2 2012 23 mer nel 2010 sono stati di quasi 25 miliardi di euro; se consideriamo tutte le forme di Demenze i costi salgono a 40 miliardi. Un progetto generale di cura della demenza deve necessariamente partire dagli aspetti propriamente clinici, quali la diagnosi e il trattamento farmacologico e non farmacologico. In parallelo, si rendono necessari specifici servizi dedicati alle diverse fasi della malattia, ai problemi familiari e ai luoghi delle cure. In sintesi, si deve ipotizzare un sistema che, tenendo conto della situazione ambientale e sociale del singolo paziente, garantisca: • diagnosi e presa in carico tempestive; • terapia non farmacologica e farmacologica; • educazione del paziente e soprattutto del caregiver; • affidamento a un team territoriale con specifiche competenze; • competenze specialistiche sanitarie e sociali finalizzate alla consulenza per il monitoraggio e la gestione delle fasi di scompenso; • disponibilità di strutture socio-sanitarie dedicate all’accoglienza temporanea; • nuclei residenziali edificati secondo specifiche indicazioni architettoniche e organizzative. La demenza va altresì distinta dal delirium, pur potendo coesistere con questo. Il delirium è una condizione età correlata che riguarda oltre il 30% della popolazione anziana con una patologia acuta o cronica scompensata. È uno stato confusionale che si sviluppa in un arco di tempo variabile da ore a giorni (sebbene in alcuni soggetti possa iniziare all’improvviso) e che fluttua nel corso della giornata. Fino al 60% dei residenti delle case di riposo di età superiore ai 75 anni può presentare delirium in qualsiasi momento. Fino all’80% dei pazienti con malattie terminali sviluppa delirium in prossimità della morte. Il delirium è generalmente conseguenza diretta di una condizione medica sistemica o della somministrazione o interruzione di farmaci. In particolare, deve essere sospettato in presenza di patologie infettive, recenti interventi chirurgici, traumi, scompensi metabolici, stati allucinatori acuti, sospensione o introduzione di trattamenti farmacologici. E’ provato che i criteri diagnostici per la demenza contenuti nel Diagnostic and Statistical Manual – IV edition (DSM IV, 1994) hanno un ottimo livello di accuratezza, con sensibilità superiore all’80%. Criteri diagnostici per la demenza da DSM-IV, 1994 (tutte le tipologie) A) Sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestati da entrambe le condizioni seguenti: 1) deficit della memoria (compromissione della capacità di apprendere nuove informazioni o di ricordare informazioni già acquisite) 2) una (o più) delle seguenti alterazioni cognitive: - afasia (alterazione del linguaggio) - aprassia (compromissione della capacità di eseguire attività motorie nonostante l’integrità neurologica) - agnosia (incapacità di riconoscere o di identificare oggetti nonostante l’integrità della funzione sensoriale) - disturbo delle funzioni esecutive (pianificare, organizzare, ordinare in sequenza, astrarre). B)Ciascuno dei deficit cognitivi dei criteri A1 e A2 causa una compromissione significativa del funzionamento sociale o lavorativo e rappresenta un significativo declino rispetto ad un precedente livello di funzionamento. C)I deficit non si presentano esclusivamente durante il decorso di un delirium. Il MMG rappresenta, nella formulazione del sospetto diagnostico, nell’invio alle strutture di diagnosi e terapia di secondo e terzo livello (Unità di Valutazione Alzheimer – UVA – del territorio, ospedaliere o universitarie), nell’attivazione e nel coordinamento di tutti i servizi che nel corso dei lunghi anni di decorso della patologia si rendono necessari, nelle prescrizioni farmacologiche e di presidi, nell’aiuto ai familiari, una figura assolutamente centrale ed insostituibile. Sono state recentemente (2011) formulate da un gruppo di studio della Regione Toscana delle Linee Guida rivolte proprio ai MMG per renderne il più possibile tempestiva ed efficace l’azione su tale patologia. La demenza è una sindrome clinica caratterizzata da deficit delle funzioni cognitive (quali la memoria, il linguaggio, le prassie, la gnosia) e delle funzioni esecutive e, frequentemente, da disturbi psicologici e del comportamento collettivamente chiamati BPSD ovvero Behavioural and Psycological Symptoms in Dementia. Le Demenze vengono distinte in “degenerative” (“primarie”) e in “secondarie”. Nel 1999 Petersen ha individuato un’entità clinica che ha denominato Mild Cognitive Impairment (MCI) caratterizzata da lieve deficit cognitivo: esso non configura un franco quadro di demenza, ma può evolversi in esso nel 5-10% dei soggetti ogni anno, contro l’1% dei coetanei nella popolazione generale. In conseguenza dell’elevata varietà dei sintomi, dell’età in genere senile di insorgenza e dell’erroneo convincimento che la conservazione della memoria per eventi remoti sia un segno di assenza di deficit cognitivo, la demenza di solito non viene diagnosticata precocemente. Da rimarcare anche che una percentuale non trascurabile di demenze è secondaria a condizioni patologiche trattabili, alcune delle quali potenzialmente reversibili se identificate e trattate il prima possibile (per tutte, un ipotiroidismo o uno squilibrio elettrolitico). Il medico di medicina generale conosce il profilo cognitivo/comportamentale dei suoi assistiti e può identificare i segni clinici del decadimento cognitivo al loro insorgere, anche avvalendosi delle segnalazioni dei familiari. Per converso, la depressione può, soprattutto nel paziente anziano, manifestarsi fino dalle fasi iniziali con deficit cognitivi, che possono regredire in seguito al trattamento antidepressivo. Quando rileva alterazioni cognitivo - comportamentali, il medico di medicina generale dovrebbe valutare la presenza di sintomi depressivi, eventualmente avvalendosi di strumenti psicometrici e di altre competenze professionali. E’ consigliabile l’uso della Geriatric Depression Scale (GDS) a 15 item. GERIATRIC DEPRESSION SCALE SHORT FORM (GDS-SF) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 E’ soddisfatto della sua vita? Ha abbandonato molte delle sue attività e dei suoi interessi? Ritiene che la sua vita sia vuota? Si annoia spesso? E’ di buon umore per la maggior parte del tempo? Teme che le stia per capitare qualcosa di brutto? Si sente felice per la maggior parte del tempo? Si sente spesso indifeso e abbandonato? Preferisce stare a casa piuttosto che uscire a fare cose nuove? Pensa di avere più problemi di memoria della maggior parte delle persone? Pensa che sia bello stare al mondo, adesso? Si sente un po’ inutile così come lei è o vive oggi? Si sente pieno di energia? Pensa di essere in una situazione priva di speranza? Pensa che gli altri stiano, per lo più, meglio di lei? Punteggio 0-5 = normale; punteggio >5 = depresso 24 www.ordinemedicibenevento.it Sì 0 1 1 1 0 1 0 1 1 1 0 1 0 1 1 No 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 Il medico di medicina generale formula l’ipotesi diagnostica di demenza attraverso l’anamnesi, l’esame obiettivo generale, la ricerca di eventuali fattori causali iatrogeni e un’intervista strutturata, eseguita nell’ambito del team multiprofessionale. Questionario da sottoporre alla persona che conosce meglio il paziente 1 Ha difficoltà a ricordare recenti conversazioni, eventi e appuntamenti? SI NO 2 Ha difficoltà a ricordare il giorno della settimana o la data attuale? SI NO 3 Ripone frequentemente gli oggetti in luoghi inappropriati? SI NO 4 E’ più ripetitivo nel parlare? SI NO 5 Ha difficoltà nel seguire un pensiero complesso o nell’eseguire compiti che richiedono numerose azioni? SI NO 6 E’ incapace di rispondere a problemi banali insorti a casa o sul lavoro? SI NO 7 Si mostra stranamente poco riguardoso delle regole sociali di comportamento? SI NO 8 Ha difficoltà nell’orientamento durante la guida dell’automobile? SI NO 9 Tende a perdersi anche in luoghi familiari? SI NO 10 E’ passivo, non reagisce adeguatamente alle differenti situazioni e si mostra indifferente e distaccato? SI NO 11 Interpreta in modo sbagliato stimoli uditivi e visivi? SI NO 12 E’ più irritabile e sospettoso del solito? SI NO 13 Ha difficoltà sempre maggiori a trovare le parole che esprimono ciò che vuole comunicare (“sulla punta della lingua”) ed a seguire le conversazioni? SI NO Anche una sola risposta affermativa ad una di queste 13 domande è sufficiente a procedere ad una valutazione cognitiva iniziale. Per la valutazione cognitiva iniziale si consiglia la somministrazione del Mini-Cog Test, che consente di verificare la memoria a lungo e a breve termine, la capacità di rappresentazione visiva e spaziale, la capacità di attenzione e le funzioni Sannio Medica n. 1/2 2012 25 esecutive. Il test, della durata di 3 minuti, consiste nell’apprendimento di tre parole, nel disegno del quadrante di un orologio e nel ricordo delle tre parole. DIAGNOSI DIFERENZIALE DELLE FORME DI DEMENZA (in grassetto le forme potenzialmente reversibili) 1. Inizialmente si chiede al paziente di ripetere 3 parole prive di attinenza tra loro, come nel Mini- Mental State Examination (MMSE), ad esempio “cane”, “casa”, “gatto”. 2. Si sottopone il paziente al test dell’orologio (CDT), chiedendo al paziente di: • disegnare il quadrante di un orologio (una circonferenza); • completarlo con i numeri; • mettere le lancette alle undici e dieci; (il test è considerato normale se tutti i numeri sono presenti nella sequenza e nella posizione corretta e se le lancette indicano l’ora richiesta). forme comuni degenerative m. di Alzheimer cerebrovascolari malattia diffusa dei piccoli vasi - angiopatia amiloide - embolie multiple - danno ischemico-ipossico diffuso neoplastiche metastasi cerebrali - tumori primitivi dell’encefalo - malattia da raggi sindromi paraneoplastiche traumatiche ematoma sottodurale cronico danno assonale diffuso demenza pugilistica - da abuso etilico - da farmaci - da deficit di tiamina (Wernicke-Korsakoff) - da deficit di vit. B12 - da deficit di niacina (pellagra) - da deficit di vit. E avvelenamento da CO - uremia - epatopatia cronica - ipo e ipertiroidismo - s. di Cushing - s. di Addison - iperparatiroidismo tossiche alimentari endocrinometaboliche Nella tabella qui di seguito vengono indicate le varie forme patologiche che possono essere causa di demenza, parte delle quali potenzialmente reversibili. 26 www.ordinemedicibenevento.it m. di Wilson - vasculite cerebrale - m. di Binswanger - CADASIL* avvelenamento da Pb, Hg, As - HSV latente - m. di Lyme (da borrelia) - infezione da HIV (primaria o associata a toxoplasmosi, criptococcosi, leucoencefalia progressiva multifocale) - meningite tubercolare o fungina Infettive / infiammatorie Molte situazioni patologiche possono determinare demenza. Delle forme a esordio dopo i 60 anni il 60% è correlato a malattia di Alzheimer, il 15-20% è determinato da patologia cerebro - vascolare (demenza vascolare, VaD) o da malattia a corpi di Lewy (LBD). Le forme a esordio precoce più frequenti sono del tipo fronto - temporale (FTD) seguite dalla malattia di Alzheimer. Forme meno comuni di demenza accompagnano il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e l’AIDS. Meno spesso, la malattia di Huntington, la sindrome di Korsakoff e la malattia di Jakob - Kreutzfeld. rare - corpi di Lewy - frontotemporale - m. di Parkinson - m. di Huntington - degenerazione corticobasale - paralisi sopranucleare progressiva - m. a granuli argirofili - SLA 3. Si chiede poi al paziente di ripetere le tre parole. Il test risulta sospetto per demenza sulla base dell’algoritmo seguente: infrequenti demielinizzanti sclerosi multipla psichiatriche depressione Leucodistrofia dell’adulto trauma da corrente elettrica post terapia elettroconvulsivante da prioni m. di Creutzfeldt Jacob m. di Gerstmann Straussler Scheinker epilettiche epilessie refrattarie stato di male epilettico idrocefalo - i. comunicante / non comunicante - i. normoteso altre - apnee notturne - ipercapnia/ipossiemia cronica - privazione cronica di sonno *CADASIL = cerebral autosomal dominant arteriopathy with subcortical infarcts and leukoencephalopathy. Sannio Medica n. 1/2 2012 27 Nell’ambito delle attività del medico di medicina generale è buona pratica ricercare tutte le condizioni patologiche che possono essere causa di disturbi cognitivi. Nell’ipotizzare una demenza, soprattutto nella fascia più anziana di popolazione, diviene necessario valutare il rapporto tra situazione cognitivo - comportamentale e coesistenza di patologie croniche (comorbilità). La comorbilità può far peggiorare rapidamente lo stato cognitivo e lo stato funzionale del paziente, oltre a complicare la valutazione circa la patologia prevalente nel determinare la disabilità. È anche utile valutare la situazione ambientale di soggetti con sospetti disturbi cognitivi: esistono studi che rilevano come fattori di isolamento sociale possano favorire la comparsa di disturbi della sfera cognitiva. L’esecuzione di test di laboratorio di routine, per quanto scarsamente documentata da studi clinici, è generalmente ritenuta una componente necessaria della fase iniziale di diagnosi dei disturbi cognitivi, per rilevare eventuali fattori di rischio o stati morbosi in atto. Necessarie sono le seguenti indagini di screening: emocromo con formula, elettroliti (Na, K, Ca), glicemia, creatininemia, azotemia, ALT, AST, gamma GT, TSH, Acido folico, vitamina B12. Studi di visualizzazione cerebrale possono essere di aiuto nella diagnosi differenziale della demenza. La tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) possono rivelare atrofia cerebrale, lesioni cerebrali focali, idrocefalo o lesione ischemica cerebrale peri ventricolare. Gli studi di visualizzazione funzionale, come la tomografia a emissione di positroni (PET) o la tomografia computerizzata a emissione di singoli fotoni (SPECT) non vanno usate di norma nella valutazione della demenza. Raccomandazione analoga è contenuta in molte linee guida sulla demenza. Recenti studi stimano che l’idrocefalo normoteso causi tra il 9 e il 15% delle demenze (in questo caso potenzialmente curabile); tale incidenza è maggiore di quanto si ritenesse in passato. Per la conferma diagnostica, per la diagnosi differenziale fra le demenze, per l’organizzazione del piano terapeutico e per la stabilizzazione di situazioni complesse, il medico di medicina generale può avvalersi dei servizi specialistici dedicati alla cura delle demenze. La diagnosi di demenza e di inquadramento differenziale tra le varie forme è un vero e proprio “processo indiziario”: nessuna indagine strumentale o neuropsicologica (test cognitivi), per quanto sofisticata, è, ad oggi, in grado di far fare da sola la diagnosi, che rimane un compito eminentemente e squisitamente clinico. Fin dal 2000, epoca del Decreto Ministeriale n. 141 che istituì il “Progetto Cronos”, conclusosi nel 2003 nella sua fase sperimentale, sul territorio della provincia di Benevento si crearono diverse UVA e, ad oggi, sono attive in ogni Distretto Sanitario e presso l’Azienda Ospedaliera “Rummo” con specialisti responsabili, Neurologi o Geriatri, individuati dalla Regione Campania con proprio decreto di nomina. La flow-chart che segue indica il percorso ideale che le UVA Territoriali si erano prefissate di implementare. Una serie di circostanze oggettive, di carenze organizzative e di personale, non disgiunte da una certa inerzia da parte della Dirigenza aziendale nel cercare le migliori soluzioni organizzative possibili, hanno fatto sì che tale implementazione sia rimasta solo parziale. Ad esempio non si è mai potuta realizzare una reale interazione tra Neurologo e Geriatra, non c’è stato ancora modo di creare dei percorsi diagnostico – terapeutici preferenziali per eseguire in tempi brevi l’iter diagnostico richiesto, sia presso strutture interne sia presso strutture accreditate, dopo una brillante partenza si è dovuto fare a meno della struttura per il Training Cognitivo, per il supporto psicologico ai caregiver e per il servizio di Assistenza Sociale. Un tanto indispensabile quanto innovativo per la realtà locale Centro Diurno per i malati di Alzheimer localizzato a Puglianello, arredato ed attrezzato, la cui operatività è stata attivata fin dal settembre 2008 (Delibera Direttore Generale n. 128 del 26/03/2009), per ragioni imperscrutabili non è mai entrato in funzione. Ciò nondimeno i Centri UVA territoriali della provincia svolgono un ruolo apprezzato dall’Utenza e pubblicamente riconosciuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità per la qualità dell’assistenza prestata. E’ ancora auspicabile che, a distanza di quasi 12 anni dall’entrata in funzione dei Centri, si crei una maggiore rete di comunicazione ed interazione tra MMG e Specialisti, presupposto fondamentale per poter conseguire efficienza ed efficacia nelle cure prestate a questa categoria di malati ed alle loro famiglie. L’adozione, negli studi dei MMG, delle semplici raccomandazioni riportate e l’invio ai Centri UVA utilizzando la richiesta con la corretta dizione “Valutazione Multidimensionale d’equipe” (codice 89.07) (maggiori tempi in agenda da poter dedicare agli ammalati ed ai familiari, liste di attesa più brevi) e non come di solito accade “Visita Neurologica”, può rappresentare un notevole impulso positivo nell’affrontare in modo ottimale la patologia demenziale. Dott. Maurizio Iazeolla Specialista Ambulatoriale Neurologo Responsabile Centro UVA del Distretto Benevento 1 Consigliere Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri provincia di Benevento Riferimenti: World Alzheimer Report, 2010 (http://www.alz.co.uk/research/world-report) Linee Guida Demenza Regione Toscana, 2011 (http://www.snlg-iss.it/lgr_toscana_demenza_2011) 28 www.ordinemedicibenevento.it Sannio Medica n. 1/2 2012 29 Body mass index (BMI) ed early adiposity rebound (EAR): due parametri utili nella valutazione della crescita ponderale del bambino Il Body Mass Index (BMI) O Indice di Massa Corporea (IMC) è un parametro proposto ormai da tempo ma che per la sua semplicità è sempre più utilizzato nella pratica clinica e nella ricerca. Il calcolo necessario per determinarlo è: BMI peso (in Kg) / altezza al quadrato (in metri).Costituisce lo strumento più semplice per giudicare l’adeguatezza del peso di un individuo, sia esso maschio o femmina, bambino o adulto, sano ho affetto da malattia cronica. In età adulta viene universalmente ritenuto che il BMI debba essere compreso tra 18.5 e 25. Al di sotto di 8.5 vi è una condizione di magrezza, oltre i 25 di sovrappeso e oltre i 30 un soggetto può essere definito obeso. Studi epidemiologici hanno documentato già in età pediatrica una correlazione significativa tra BMI e mortalità o morbilità per patologie correlate con un peso corporeo alterato,per eccesso o per difetto. Anche in età pediatrica e adolescenziale il BMI viene proposto (e preferito ad altri) quale metodo per la definizione di obesità. Tuttavia ,se dopo i 18 anni i valori limite di BMI sono considerati stabili e definitivi ,nel bambino questo indice varia fisiologicamente in relazione all’età e al sesso. Pertanto BMI in età pediatrica deve essere usato non come valore assoluto bensì come valore relativo. E’ economico e semplice da rilevare: peso e statura sono misure comuni,altamente riproducibili con metodica standardizzata di rilevazione. Economicità e semplicità sono presupposti essenziali per un altro pregio del BMI: l’universalità d’impiego. Altro vantaggio è la buona capacità di rappresentare l’adiposità corporea totale e,attraverso di essa,il rischio clinico associato alla condizione di sovrappeso .Al contrario ,il BMI non può fornire dati circa la distribuzione adiposa nelle varie regioni corporee e pertanto non può stimare il rischio clinico correlato con la sola adiposità viscerale. Il BMI alla nascita è mediamente attorno al valore di 14 (50 percentile ). Rapidamente esso incrementa nei primi mesi di vita e raggiunge un massimo relativo (50 percentile attorno a 18) entro il primo anno ,spesso poco dopo i 6-8 mesi. In occasione di questo picco, il lattante si mostra visibilmente grasso nella maggior parte dei casi,ed in effetti la sua massa grassa è circa raddoppiata rispetto a quella presente alla nascita (25-30% del peso corporeo rispetto a 10-15%). Successi- 30 www.ordinemedicibenevento.it vamente il BMI si riduce, lentamente ma progressivamente, fino a raggiungere un minimo all’età di circa 6 anni (50 percentile attorno a 16°),con parallela riduzione della massa grassa corporea a beneficio di quella magra. In altre parole, cresce di più il quadrato dell’altezza rispetto al peso, cioè diminuisce il BMI. E’ infatti a questa età che il bambino presenta una fisiologica magrezza, secondo molti autori è proprio questo il momento della massima magrezza di tutta la vita, almeno, nell’ambito delle condizioni fisiologiche e ad esclusione di patologie o volontario dimagramento. Si definisce EAR un precoce aumento del BMI ( e quindi dell’adiposità corporea) che avvenga dopo il primo anno e prima dei 6 anni di vita ,in altre parole un’inversione anticipata nel suo andamento temporale. In particolare, viene descritto come tipico caso di EAR quello caratterizzato da un aumento del BMI che segua valori normali o addirittura bassi nei primi 2-3 anni di vita, con un marcato passaggio su percentili più alti. In sintesi, un EAR quello caratterizzato da un aumento del BMI che segua valori normali o addirittura bassi nei primi 2-3 anni di vita ,con un marcato passaggio su percentili più alti. In sintesi, un EAR riflette una crescita accelerata ed anticipata del bambino rispetto a quella fisiologica. Non si deve fare l’errore di considerare l’EAR come sinonimo di un obesità precoce o di un elevato percentile di BMI raggiunto precocemente: l’EAR è semplicemente un aumento del valore assoluto del BMI in una fase nella quale questo indice dovrebbe diminuire, e ciò spesso precede il sovrappeso obesità che si manifesterà solo dopo mesi e anni. Le evidenze legate al rischio di malattia futura dei bambini con EAR sono ormai numerose anche se a dire il vero non ancora molto pubblicizzate nella comunità scientifica pediatrica. La relazione tra EAR e morbilità è probabilmente almeno in parte indipendente da quella più nota e studiata esistente tra obesità e morbilità: infatti, sono segnalati effetti negativi a distanza di un EAR in soggetti mai divenuti obesi, od in cui l’adiposità eccessiva resta confinata al distretto viscerale. L’EAR si correla, evidentemente, con un periodo critico della vita per programmazione del rischio per obesità e complicanze metaboliche ad essa correlate. Ciò si realizza, probabilmente anche attraverso l’influenza su numero e dimensioni degli adipociti. Studi svolti in varie realtà segnalano un anticipo dell’età media di adiposity rebound negli ultimi decenni, di pari passo con l’aumentata prevalenza di obesità infantile. Tra i fattori sospettati di predisporre un EAR, viene attribuito un ruolo preponderante a quelli nutrizionali. Tra questi, alcune ricerche sostengono l’effetto di una alimentazione iperproteica nei primi 2 anni di vita, spesso associata ad una carenza relativa di lipidi. Il pediatra di Famiglia è indubbiamente nella situazione ideale per cogliere le precoci anomalie nella curva del BMI, disponendo di numerose misure seriate di peso ed altezza del singolo bambino, ottenute con la medesima metodologia. Pertanto, egli può cogliere un EAR sin dal suo primo manifestarsi e conseguentemente individuare i bambini a maggiore rischio clinico nei quali scoprire e correggere gli eventuali errori nutrizionali precoci. Inoltre il Pediatra di Famiglia può e deve mettere in essere ogni attività preventiva che possa contrastare i fattori predisponenti all’EAR (stile di vita inadeguato, carenza di allattamento al seno, eccesso nell’introduzione di latte adattato, precoce introduzione del latte vaccino, precoce svezzamento, eccessivo intake proteico). Infine, il Pediatra deve rassicurare il genitore di fronte alla progressiva magrezza fisiologica dell’età prescolare, soprattutto in confronto con l’immagine spesso paffuta acquisita nel primo anno di vita, evitando che il bambino riceva eccessive stimolazioni ad alimentarsi oltre le sue richieste spontanee e mantenendo così un corretto rapporto anche emozionali con il cibo. Sicuramente il riscontro di elevati valori di BMI anche in età pediatrica costituisce la modalità più semplice (e accurata) per diagnosticare la presenza di sovrappeso o di obesità, così come ridotti valori di BMI permettono di individuarne una magrezza. In questo contesto, anche un solo valore assoluto al di fuori dei limiti del normopeso rappresenta una prova diagnostica sufficiente. Tuttavia il Pediatra dovrebbe osservare con maggiore attenzione rispetto al passato anche l’andamento temporale del BMI, così da cogliere rapidamente la presenza di anomalie nella curva di questo indice nell’età 1-6 anni. E’ così infatti che può essere individuato un EAR, spesso già nella fase in cui il BMI risale ma ancora all’interno dei valori normali, ben prima cioè che sia possibile diagnosticare una condizione di sovrappeso od obesità. La diagnosi è pertanto essenzialmente visiva e può prescindere dai grafici o dalle tabelle di riferimento utilizzati. La correzione di un errore nutrizionale o il miglioramento di uno stile di vita scorretto sono decisamente più semplici nel bambino più piccolo, rispetto a quando determinate abitudini si siano poi consolidate nel tempo. Particolare attenzione va anche data alla rilevazione regolare di peso ed altezza nel bambino con genitori sovrappeso, condizione che costituisce un ulteriore fattore di rischio per l’obesità del bambino. Dott. Federico Rosa Specialista in Pediatria Consigliere dell’Ordine dei Medici - Chirurghi di Benevento Sannio Medica n. 1/2 2012 31 Stress lavorativo e burn-out nella professione medica Dott. Giovanni Anzuino Psicologo - Psicoterapeuta Dott.ssa Claudia Cocco Psicologa - Psicoterapeuta 1 . Lo Stress Lavorativo nelle helping professions. Lo STRESS è la condizione nella quale un organismo si trova quando deve adattarsi ad un cambiamento o ad una situazione che gli si presenta. La classificazione di Selye (1976) riconosce due tipi di stress: il primo, giudicato positivo e vitale (EUSTRESS), viene definito come quello che serve a “rendere le persone in grado di aumentare la capacità di comprensione e concentrazione, di decidere con grande rapidità, di mettere i muscoli in condizione di muoversi repentinamente (per attaccare, difendersi, fuggire), di avere a disposizione l’energia necessaria ad agire, a combattere e così via”. Lo stress continuo, cronico (DISTRESS), è invece negativo e devastante. Lo stress può essere determinato sia da eventi piacevoli (es. una bella notizia, una vincita), sia da eventi spiacevoli. Nel nostro organismo, quando si è sottoposti a uno stress intollerabile, cronico, avviene un ‘:’ero e proprio sconvolgimento biochimico e muscolare. Ogni agente stressante che colpisce un individuo può provocare due reazioni, una positiva ed una negativa; quest’ultima può dare luogo a patologie psicosomatiche a seconda della capacità dell’individuo di trovare in se s i esso le risorse necessarie per affrontare una situazione di emergenza. In sostanza lo stress è la risposta ad una situazione in cui l’individuo è consapevole di una discrepanza tra le domande che l’ambiente esterno gli pone e le sue caratteristiche soggettive ed oggettive. Lo stress sarebbe quindi la conseguenza della necessità di impiegare energie superiori a quelle che solitamente un soggetto è in grado di adoperare. Nell’attuale mondo del lavoro esistono, oltre a fattori di rischio specifici, responsabili di alcune malattie professionali, numerose altre variabili capaci di turbare l’equilibrio ed il benessere dell’individuo, creando reazioni di disadattamento e di stress, da cui possono derivare malattie non caratteristiche, non specifiche, ma certamente legate alla propria professione. Nella genesi dello stress lavorativo, un ruolo fondamentale è rivestito dalle caratteristiche sociali ed organizzative del lavoro, le quali possono interagire con gli attributi psicologici e la personalità dei singoli individui. L’operatore, nella sua attività lavorativa, si trova infatti di fronte ad un sistema complesso, all’interno del quale interagiscono tre componenti: l’uomo, il lavoro e l’ambiente. Ogni condizione che turbi l’equilibrio del sistema uomo-lavoro-ambiente può essere fattore di stress, e le modificazioni che ne conseguono vengono indicate con il termine di strain. Schematicamente la relazione STRESS - STRAIN può essere rappresentata dall’accoppiamento di un peso ad una molla, dove il peso rappresenta la sollecitazione di carico (STRESS) e l’allungamento rappresenta la deformazione che la molla subisce (STRAIN): se il peso supera la capacità di elasticità o il carico di rottura della molla, la deformazione diventa irreversibile. Non solo l’eccesso delle stimolazioni ambientali 32 www.ordinemedicibenevento.it provoca stress, ma anche la loro carenza. Mediatori delle reazioni stress-strain sono il sistema endocrino, il sistema nervoso vegetativo ed il sistema immunitario. Le reazioni individuali allo stress lavorativo sono legate soprattutto alle caratteristiche psicologiche del soggetto, ma in ogni caso si possono delineare tre tipi di risposta frequentemente osservate: • Disordini comportamentali • Disordini psicofisiologici • Sindrome del burnout La risposta da stress lavorativo è particolarmente frequente in tutte quelle professioni in cui lo specialista viene a contatto con utenti/clienti che vivono una o più situazioni di sofferenza psicologica e/o emotiva e formulano una domanda d’aiuto nei suoi riguardi. Questo tipo di relazione, caratterizzata dall’incontro tra due persone, l’utente e il professionista, viene definita relazione d’aiuto (vedi Chiland, 1995). Medici, infermieri, psichiatri, psicologi, insegnanti, educatori, pedagogisti, assistenti sociali, e tanti altri, sono i professionisti maggiormente coinvolti, per le peculiarità del loro lavoro, in relazioni d’aiuto con i loro utenti, e sono perciò tra le categorie maggiormente a rischio di sviluppare una risposta di stress lavorativo. L’interazione ed il contatto prolungato con la sofferenza dell’utente, infatti, portano i professionisti a sperimentare una situazione di sovraccarico emotivo: questa, se non gestita, può comportare una sensazione di esaurimento emotivo e perdita di energia. Il sovraccarico emotivo e mentale che le professioni d’aiuto richiedono dovrebbe essere sempre ascoltato e valutato quando dà segnali di allarme: se tali segnali vengono trascurati, la risposta di stress potrebbe sfociare nella cosiddetta “sindrome del burn-out”. 2. Il burn-out: che cos’è e quali sono le principali cause Possiamo sinteticamente definire la Sindrome del “Burn Out” (che in italiano possiamo tradurre con “bruciare”), come una progressiva perdita di idealismo, energia e scopi, vissuta da operatori sociali, professionali e non, come risultato delle condizioni in cui lavorano. Alcuni autori, che più si sono occupati del fenomeno, come la Maslach (1997) , definiscono il burn out come “una sindrome da esaurimento emotivo, da spersonalizzazione e riduzione delle capacità personali che può presentarsi in soggetti che per professione si occupano della gente”, e ancora: “una reazione alla tensione emotiva cronica creata dal contatto continuo con altri esseri umani, in particolare quando essi hanno problemi o motivi di sofferenza”. Il modello elaborato dalla Maslach (2000) rappresenta la sindrome del burn-out in tre dimensioni: Esaurimento emotivo: si manifesta con la sensazione di aver “bruciato” le proprie energie psicologiche, con un netto calo delle proprie energie emotive, che il soggetto non riesce più a ristabilire. Questo è dovuto ad un prolungato contatto con emozioni stressanti che incidono negativamente sul benessere fisico. Spersonalizzazione: può essere vista come una strategie difensiva che si manifesta con indifferenza, cinismo verso le emozioni e i bisogni altrui, per evitare la sensazione di minaccia percepita nella relazione con l’utente. L’operatore tenderà a comportarsi in modo freddo e distaccato verso il proprio lavoro, cercando un minimo coinvolgimento e abbandonando l’entusiasmo iniziale. Ridotta realizzazione professionale: l’operatore tenderà a sentirsi inadeguato nello svolgimento dell’attività, avrà un calo di fiducia nella possibilità di svolgere in maniera efficace il proprio lavoro e progressivamente tenderà a sviluppare un senso di insoddisfazione, di insuccesso, abbassamento dell’autostima verso le proprie capacità, sentendosi incapace di aiutare gli altri. Come cause fondamentali di fatica e del conseguente calo motivazionale e di efficienza, sono state individuate caratteristiche ambientali oggettive come rumore, sostanze tossiche presenti sul posto di lavoro ecc. Attualmente, invece, la medicina dei lavoro e la psicologia attribuiscono un peso notevole a variabili più soggettive e sociali come il clima e l’organizzazione di gruppo, le modalità comunicative interpersonali e il livello di soddisfazione individuale. Più nello specifico, nel burn out vengono riconosciuti due tipi di fattori predisponenti: 1. Soggettivi (o interni) 2. Oggettivi ( o esterni) Fra i fattori predisponenti soggettivi ci sono quelli legati alle motivazioni ed alle immagini ideali del professionista e ad alcuni suoi tratti caratteriali come: - Uno stato d’ansia costante, proprio di quelle persone che si pongono mete eccessive e che si puniscono se non le raggiungono; - Uno stile di vita caratterizzato da eccessiva attività, competizione, in continua lotta contro il tempo; - La rigidità, cioè l’incapacità di adattarsi alle richieste sempre mutevoli dell’ambiente esterno; - Alcune caratteristiche di personalità come l’introversione; Fra i fattori predisponenti di tipo soggettivo, sempre la Maslach ritiene inoltre che i professionisti più a rischio di burn out siano quelli che hanno difficoltà nel definire i limiti tra sé e gli altri, e difficoltà nel definire i confini tra professione e vita privata. Fra i fattori esterni rientrano quelli legati alle condizioni oggettive e relazionali di lavoro, tra cui: - gli orari prolungati di lavoro; - il sostegno inadeguato (a volte totalmente mancante) all'interno dell’equipe di lavoro; - la struttura rigida nella quale il professionista è costretto ad operare in condizioni disagiate; - la mancanza di rete e contatti tra più figure professionali. Possiamo quindi sostenere che le condizioni oggettive dell’ambiente lavorativo, la fatica fisica, la mancata gestione dei ruoli, la scarsa qualità delle relazioni lavorative, la carenza nell’organizzazione del lavoro, sono tutte variabili capaci di provocare negli operatori i sintomi che caratterizzano la sindrome del burn out, quali apatia, perdita di entusiasmo, senso di frustrazione. 3. Le fasi del Burn-Out e i principali sintomi. Tipica delle professioni di aiuto, gli studiosi hanno identificato quattro fasi specifiche e distinte (Cherniss,1983): · La prima fase, spesso costituita da un entusiasmo idealistico, può caratterizzare i primi periodi dell’attività professionale; · La fase dello stress lavorativo, in cui si avverte un progressivo squilibrio tra richieste ambientali e risorse ed energie personali; · La fase di esaurimento, in cui si comincia a pensare di non poter aiutare realmente nessuno ed in cui compaiono la tensione emotiva, l’irritabilità e l’ansia; · La fase della conclusione difensiva o alienazione, con totale disinteressamento emotivo nel lavoro, apatia, rigidità e cinismo. I comportamenti lavorativi messi in atto dagli operatori in fase di burn out (coping) riguardano soprattutto il rapporto interpersonale con l’utenza nel momento in cui tale rapporto perde la proprietà di relazione di aiuto e diviene essenzialmente una relazione tecnica di “servizio”: perdita dei sentimenti positivi verso l’utenza e la professione, perdita della motivazione, dell’entusiasmo e del senso di responsabilità, impoverimento delle relazioni, utilizzo di un modello lavorativo stereotipato con procedure standardizzate e rigide, cinismo verso la sofferenza, difficoltà ad attivare processi di cambiamento. Qui di seguito sono elencati i principali sintomi del burn-out o “segni di bruciature” SINTOMI FISICI 1. malessere generale 1. disturbi del sonno 2. disturbi gastro-intestinali 3. perdita e/o aumento di peso 4. frequente mal di testa 5. difficoltà sessuali SINTOMI COMPORTAMENTALI 1. impazienza eccessiva 2.impulsività 3. irritabilità e aggressività 4. abuso di psicofarmaci e di alcool 5. conflitti in famiglia e con il partner SINTOMI COGNITIVO AFFETTIVI 1. distacco emotivo dai pazienti, non disponibilità verso i loro familiari 2. rigidità intellettuale, utilizzo di un modello di lavoro stereotipato con procedure standardizzate 3. negativismo, atteggiamento critico verso i colleghi 4. mancanza di entusiasmo nel lavoro e fuori dal lavoro 5.cinismo 6.depressione 4. Stress e burn out nella professione medica Il medico come professionista delle professioni d’aiuto (helping professione) è particolarmente soggetto allo stress lavorativo e alla sindrome del burn out. La burocrazia, il lavorare in strutture sanitarie mal gestite, la scarsa retribuzione, il sovraccarico lavorativo, lo svolgere un tipo di lavoro a volte non affine ai propri interessi o agli studi effettuati, la mancanza di spazi e tempi dedicati alla crescita professionale, le difficoltà Sannio Medica n. 1/2 2012 33 nel rapporto con i colleghi, sono ritenute dai medici tra le cause più frequenti di stress lavorativo (vedi Pellegrino F., 2006). I medici, insieme agli infermieri, sono particolarmente a rischio poichè la loro attività si svolge a contatto diretto con la sofferenza sia fisica che psicologica dei pazienti e, quindi, richiede un maggiore carico emotivo. Nell’attività quotidiana il burn-out ha notevoli ripercussioni sull’efficienza e sull’efficacia professionale con una conseguente complessiva riduzione sulla qualità del lavoro. Il burn-out può essere tra le principali cause di errore professionale, di difficoltà nel rapporto con i pazienti, implicando un significativo calo di empatia e sensibilità ed un aumento di tensione, ansia e depressione nello specialista. Un medico stressato e con calo motivazionale potrebbe non avere la giusta concentrazione, essere distratto, meno in ascolto delle esigenze del paziente e più superficiale nella diagnosi e nella terapia. Tutto ciò incide seriamente sul rapporto medicopaziente, in particolare per quanto riguarda l’empatia, l’ascolto e la comprensione del problema; infatti un medico con molte preoccupazioni, teso e inquieto non avrà la predisposizione adatta per comprenderei problemi e la sofferenza altrui. Il fenomeno burn out negli ultimi anni ha assunto proporzioni importanti a livello europeo e mondiale, mettendo a serio rischio la salute fisica ed emotiva degli specialisti, come testimoniato da una serie di indagini condotte in diversi paesi da tre ricercatori canadesi e riassunte dalla rivista Lancet: secondo la Canadian Medical Association, il 18% dei suoi soci è riconosciuto come depresso, ma solo I caso su 4 prende in considerazione l’idea di farsi aiutare e soltanto il 2% si cura. Così, nel corso della carriera almeno un dottore su quattro “scoppia”, arrivando a sviluppare la sindrome del burn-out. Ci sono forme depressive che portano i medici al suicidio sei volte più spesso di chi fa un altro mestiere, altre che si manifestano con rabbia e irritabilità, casi in cui invece prevalgono mal di testa, nausea e disturbi del sonno. Le conseguenze della stanchezza hanno ripercussioni anche a livello personale, perché aumenta il rischio di ferirsi con un bisturi, pungersi con una siringa, o di provocare incidenti stradali. A rimetterci è poi la famiglia, con una percentuale superiore alla norma di separazioni e divorzi. Molti di coloro che hanno una sindrome del burn-out non ne sono neanche consapevoli e scaricano la propria sofferenza nel gioco d’azzardo, nell’alta velocità, in comportamenti sessuali a rischio, alla ricerca di qualcosa che possa riaccendere le proprie emozioni. La valvola di sfogo più comune è costituita però da alcol, droghe e farmaci, a cui i medici hanno più facile accesso. Gli studi condotti in diversi paesi (ad esempio in Spagna) sono abbastanza omogenei e indicano che a farne uso è circa il 12% dei medici: in base a questo dato in Italia sarebbero circa 40mila gli specialisti alle prese con questi problemi (vedi: Il Corriere.it, gennaio 2010). A finire nel meccanismo della dipendenza sono soprattutto i medici più “stakanovisti” che dedicano tutta la vita al lavoro, sempre disponibili a correre in ospedale e a sostenere turni massacranti. Per sostenere questa emergenza (come sostiene un’esperta del Centro studi Albert Schweizer di Torino, che si occupa tra l’altro del problema del burn-out tra i medici) gli specialisti dovrebbero avere la possibilità di accedere a strutture assistenziali, nel rispetto della privacy: questo tipo di emergenza è però del tutto ignorata nel nostro paese. 5. Prevenire il burn-out: strategie organizzative e individuali Negli Stati Uniti esistono dei programmi di prevenzione e 34 www.ordinemedicibenevento.it gestione del burn-out che danno degli ottimi risultati; infatti circa il 75% dei medici riesce ad uscire dai propri problemi. Gli ultimi studi sulla prevenzione del burn-out individuano due strategie principali da utilizzare in modo integrato: una di tipo organizzativo e una di tipo individuale. Un primo passaggio a livello organizzativo è quello di agire sulle strutture di un sistema per eliminarne le caratteristiche patogene o che comportano un peggioramento nella qualità del lavoro e della vita. Individuare fattori stressanti nell’organizzazione del lavoro e quindi risolverli, consente di migliorare la produttività e tutelare la salute degli operatori. Inoltre, se si cambiano gli stili di gestione dei ruoli e i modi di incentivare il lavoro e se si investe sulla crescita umana e professionale, si promuove un clima positivo nell’ambiente di lavoro e relazioni sane nel team degli specialisti. Ma quali sono le abilità che permettono agli operatori delle helping professions di tutelarsi e quindi di evitare di entrare in burn out? Il primo passo a livello della prevenzione individuale è promuovere la consapevolezza delle principali avvisaglie di stress lavorativo e di burn out, in modo da intervenire prima che compaiano i sintomi fisici e che il malessere si ripercuota sulla vita familiare e sessuale. Inoltre l’approccio della moderna psicologia individua dei percorsi formativi in linea con i modelli dell’intelligenza emotiva e del pensiero positivo. In base ad un’indagine condotta nel 2006 sulle abilità emotive di quasi 1300 medici di medicina generale in varie regioni italiane (vedi Pellegrino, 2006), risulta che il medico possiede buone abilità emotive e le utilizza in modo adeguato. In contrasto con questo dato emerge invece una generale incapacità a riconoscere queste abilità, che comporta una tendenza alla rimozione delle emozioni e alla chiusura in se stessi. Tale chiusura alimenta una sensazione di solitudine, la quale predispone a frustrazione e a demotivazione lavorativa, che potrebbero essere l’anticamera di alcuni sintomi caratteristici del burn-out, come l’alienzione e l’apatia. I percorsi formativi in linea con la psicologia positiva puntano sull’innovazione e la crescita professionale e umana, promuovendo il rafforzamento dell’autoefficacia percepita, dell’autostima, della creatività, dell’intelligenza emotiva e dell’ottimismo, come bagaglio essenziale del professionista delle helping professions e come fattori di prevenzione primaria dello stress lavorativo e del burn-out. Infatti, risulta di fondamentale importanza la consapevolezza e la capacità di gestire le proprie emozioni, per poter sostenere il carico emotivo ed accogliere adeguatamente le persone che soffrono da un punto di vista psicologico. Bibliografia Baiocco R., Crea G,. Laghi F., Provenzano L. Il rischio psicosociale nelle professioni di aiuto: la sindrome del burnout negli operatori, medici, infermieri, psicologi e religiosi. Edizioni Erickson, Trento, 2004. Cherniss, C. La sindrome del burn-out. Lo stress lavorativo degli operatori dei servizi socio-sanitari. Il Centro Scientifico Torinese, Torino, 1983. Maslach, C. La sindrome del burnout. Il prezzo dell’aiuto agli altri. Cittadella Editrice, 1997. Maslach, C. e Leiter, M.P. Burnout e organizzazione. Ed Erickson, Trento, 2000. Pellegrino F. Oltre lo stress, burn out o logorio professionale. Torino: Centro Scientifico Editore Missione umanitaria in Benin Dott. Giacomo De Cunto Il nostro stimato collega ha vissuto una intensa esperienza umanitaria in Benin. Nelle pagine seguenti pubblichiamo un suo resoconto Nello scorso mese di maggio ho partecipato ad una missione umanitaria in Benin, promossa dalla onlus “Mosi Cicala”, in un gruppo che da dodici anni opera in Benin per sostenere attività sanitarie e sociali. Ometto in questa sede le iniziative di carattere sociale di sostegno ad alcune scuole, alla adozione a distanza, e ad un orfanatrofio e ad una cooperativa di produttori di riso per illustrare gli aspetti della missione. Il gruppo era composto da due equipe chirurgiche , con anestesista, e per la prima volta da me e da un oftalmologo. L’attività è sta svolta da una parte del gruppo presso l’ospedale religioso di Zinvè un comune posto a circa 35 chilometri dal centro più importante del paese che è Cotonou e da un altro che ha operato presso l’ospedale di Zagnanado, posto più a nord circa 150 kilometri, all’interno. Situazione geografica Situata in Africa Occidentale nel Golfo di Guinea, la Repubblica del Benin è delimitata al nord dal Niger, al nord-ovest dal Burkina Faso, dal Togo all’ovest all’est dal Nigeria e al Sud dall’Oceano Atlantico. Si estende su una superficie di 114.763 km2. La popolazione è stimata a 9.325.032 (luglio 2011). Situazione demografica La popolazione del Benin è in gran parte giovane e per lo più femminile. L’aspettativa di vita media è di 59,2 anni nel 2002. Si è più elevata tra le donne (61,3 anni) rispetto agli uomini (57,2 anni). Anche se hanno una vita media superiore a quella degli uomini, le donne hanno un maggior rischio di morte tra i 15 e 49 anni (età riproduttiva), a causa della mortalità materna in seguito a complicanze del parto (soprattutto tra le donne analfabeti). Contesto economico Il Benin è classificato tra i paesi poveri fortemente indebitati (HIPC): un terzo della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Gli Operatori Sanitari e le infrastrutture non sono distribuiti equamente. Solo una piccola parte della popolazione ha accesso ai servizi di base : salute, istruzione, acqua, energia elettrica ... ecc. Contesto politico Il Benin ha intrapreso dal 1990 un processo di democratizzazione segnato con l’adozione di una costituzione che sancisce uno Stato di diritto e di rispetto delle libertà e dei diritti umani. La società civile e le istituzioni di contro-potere esistono e svolgono un ruolo importante nel paese. L’atmosfera dopo le ultime politiche nel 2011 è favorevole al buon governo e sviluppo. Situazione sanitaria Il profilo epidemiologico del Benin è caratterizzato da: una prevalenza di malattie trasmissibili con alta morbilità e mortalità, un aumento della mortalità dovuta a malattie e alle complicanze post parto per le mamme e i neonati. In questo profilo pesano la qualità del contesto di vita, le condizioni ecologiche e climatiche, le difficoltà dei servizi sanitari a svolgere pienamente il loro ruolo, il comportamento spesso non civile degli individui. In Benin, le malattie come la malaria, l’AIDS, la malnutrizione, le anemie sono ancora le principali cause di morbilità e mortalità. Il sistema Sannio Medica n. 1/2 2012 35 sanitario è strutturato in modo piramidale, con tre livelli distinti:- Centrale: Ministero della Salute e CNHU Cotonou- Intermedio: direzioni dipartimentali di salute, l’Ospedale Regionale (CHD)- Periferia: le zone sanitarie con l’ospedale di Zona (HZ), dei Centri ospedalieri comunale (SCC), dei Centri Distretto Sanitario (CSA) e delle unità Sanitarie di Villaggio (UVS).Accanto a questa struttura sanitaria “piramidale” pubblica esiste la “laguna” del settore privato, sempre più diversificata, sempre più vasto e difficile da limitare e regolamentare. I centri di religiosi e religiose di Zinvié, Davougon, Ouidah e Zagnanado fanno parte di quest’ultimo. Livelli e tendenze della salute Notevoli sforzi sono stati fatti per l’attuazione delle riforme necessarie per migliorare la situazione delle risorse umane nel settore sanitario. Resta da risolvere le sfide fondamentali qui di seguito:- Il controllo in tempo reale della forza lavoratrice sia nel settore pubblico come nel settore privato;- Rafforzare la pianificazione strategica delle risorse umane;- La riduzione sostanziale della carenza di medici specialisti;- Sviluppo di un adeguato sistema di incentivi per le cure a tutti i livelli della piramide della salute;- Riserva di posti in organico, nelle zone svantaggiate;- La protezione del personale contro i rischi professionali;- Mobilizzare le risorse finanziarie per la specializzazione del personale;- Il corrispondente della produzione dei professionisti della salute con le esigenze di competenze del settore, con particolare attenzione al personale paramedico;- Limitata migrazione del personale ad altri centri di attrazione;- Devoluzione e decentramento della gestione delle Risorse Umane in Sanità.- Sviluppo di Ricerca sulle Risorse Umane in Sanità. Conclusione Negli ultimi anni, gli ospedali e i centri sanitari hanno ricevuto un rinforzo degno di fede dei volontari europei. L’Ospedale “La Croix” di Zinvié, il Centro Gbèmontin di Zagnanado per esempio, ricevono vari gruppi di volontari italiani, l’Onlus Mosi Cicala e altri vanno due o tre volte l’anno in Benin. Però resta molto da fare per rivitalizzare il sistema sanitario sia pubblico che privata in Benin. E’ stato sufficiente arrivare a Zinviè, il villaggio in cui si trova l’ospedale camilliano La Croix che ci ospita, essere investita dai colori e dai suoni del posto e della gente, per vincere alcune perplessità iniziali sull’effettiva possibilità per me, che non sono un medico, di fornire un qualche contributo a questa causa ho fornito il mio modesto aiuto all’infinita serie di opere svolte sul territorio da Elio, uomo di una singolare generosità e capacità organizzativa che riesce a compiere le sue imprese migliori, grazie anche a qualche picco di follia Lariam-indotto. Seguire Elio nei villaggi è un’esperienza che arricchisce di per sé. Poi un giorno, mi sono imbattuta , quasi per caso (dovevo rintracciare 2 bambini che avevo fatto adottare a distanza), nell’orfanotrofio di Pahù, gestito da madame Pulcheriè, una donna locale che riesce a gestire 101 bambini (dai 2 ai 18 anni) in una maniera, a mio avviso, straordinaria. Il giorno stesso in cui ho messo piede per la prima volta a Pahù ho compreso di aver trovato la mia giusta causa. Questi bambini vivono in condizioni di estrema miseria, molti di loro dormono insieme nella stessa stanza su tappeti posti sul pavimento, solo in alcune stanze ci sono letti, non hanno un bagno, la dispensa è spesso vuota eppure, grazie a quella che la signora Pulcheriè chiama la “Provvidenza”, sono tutti in buono stato di salute. L’emozione forte che si prova in questo posto speciale è dovuta al sorriso di questi bambini che contrasta con la loro storia e con la miseria in cui vivono. Tutti i bambini vanno a scuola e i più grandi vengono iniziati ad alcune attività lavorative per prepararli ad affrontare il mondo esterno. Madame Pulcheriè si arrangia in vari modi per mantenere in vita questo orfanotrofio, con alcune entrate derivanti dalle rette scolastiche di bambini esterni, coltivando alcuni campi limitrofi e vendendo oggetti di artigianato fatti dalle mani dei suoi piccoli ospiti e, nei momenti più neri , ricorrendo all’elemosina. Poi ci sono gli aiuti dei benefattori che purtroppo, non sono continui. E’ un posto che merita ogni forma di aiuto Nello scorso maggio 2012 è stato compiuto il primo passo ed è nata la convenzione tra l’Università Federico II e l’Università di Abomey-Calavì, grazie alle firme dei due rispettivi Rettori Massimo Marrelli e Brice Sinsin (foto), che si prefigge diversi obiettivi, quali scambi di studenti e docenti, sviluppo di progetti di interesse comune, organizzazione di seminari, workshop ecc. All’interno di questo agreement è auspicabile che le diverse Facoltà/Dipartimenti della Federico II sviluppino progetti specifici. Enrico ha già incontrato, nel corso della stessa missione, il Preside della Facoltà di Medicina (nome cognome), con il quale sta concordando progetti nell’area medica. Sono tornato ogni anno a Gbemontin,con equipe vecchie e nuove,perché il nostro mondo conoscesse la storia di questa Suora francescana che ha dato vita ad un ospedale dove nessuno paga e nessuno è rifiutato (avrebbe solo 150 posti letto,ma fa in modo da trovare asilo anche per 300). Lavora 15 ore al giorno,collaborata da altre 3 religiose e 38 laici,in maggioranza infermieri. Cura l’ulcera di Buruli,la nuova lebbra della quale è tra i massimi esperti al mondo,la malaria,le perforazioni da tifo,le ustioni gravi,i traumi stradali della regione. Lavora e prega,e le due cose sono il lei ed in P. Christian 36 www.ordinemedicibenevento.it del tutto indistinguibili.-il 6 ottobre 2009 la Università Federico II di Napoli le ha attribuito la laurea honoris causa in medicina e chirurgia;-Nel 2011 e nel 2012 ho avuto la gioia insieme a Marisa,Maria,Umberto, Mario e Maurizio di attivare con Sr Julia un programma di alta chirurgia. Abbiamo lavorato insieme,operando nella carità e cercando,nella scia di Sr Julia,di applicare il Vangelo. Le abbiamo insegnato alcune cose,ne abbiamo imparate altre,ben più preziose. Enrico di Salvo Sono stata in Benin la prima volta nel 2007, spinta dal desiderio di conoscere e sentire sulla mia pelle l’emozione africana, di cui tanto mi aveva parlato Enrico, che da ormai molti anni trova in quei luoghi serenità e pace interiore.. Animata da tanta buona volontà e dall’irrequietezza che mi caratterizza, mi sono impegnata nelle più svariate attività, dall’organizzazione dei farmaci nella farmacia dell’ospedale, alle adozioni a distanza,. Ormai sono alla quinta missione in Benin. Durante i primi anni, sono stata distratta e appagata da tutte queste attività ma in fondo sentivo di dover e poter fare qualcosa di più per aiutare questo Paese, mettendo a servizio della causa la mia competenza. Sono un ricercatore della Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli e mi occupo di tecnologie dell’allevamento animale. Il Benin è uno dei Paesi più poveri del mondo, con una grave carenza di proteine di origine animale, quali carne e soprattutto latte. Così, durante le uscite nel territorio, ho maturato la decisione di impegnarmi in progetti per sviluppare l’allevamento animale e mi sono resa conto che in quelle condizioni territoriali e climatiche la specie che meglio si adatta è il bufalo domestico. Il bufalo è infatti un animale di origine tropicale che riesce ad esprimere il proprio potenziale produttivo anche in condizioni sfavorevoli ad altre specie. Ancora una volta il caso ha dato una svolta alla vicenda perché ad un congresso internazionale ho incontrato un amico brasiliano, il quale mi ha parlato di un docente beninese, della Facoltà di Abomey-Calavì che aveva fatto un post-dottorato con lui qualche anno prima. Durante la spedizione del 2011 ho contattato ed incontrato questo collega beninese, il prof Armand Gbangboche, che ha abbracciato con entusiasmo l’idea del “progetto bufalo in Benin”. A questo punto, allo scopo di ufficializzare questa collaborazione e di poter più facilmente accedere a finanziamenti destinati a Paesi africani, ho maturato la convinzione che il primo step dovesse consistere nella stipula di una convenzione tra le due Università. Difficile raccontare in breve la mia esperienza nel Centro Gbemontin di Zagnanado. Proverò a farlo in sintesi telegrafica: ho conosciuto S. Julia 12 anni fa,e con lei il P. Christian. Ero con altri, abbiamo capito subito che ci trovavamo di fronte e due veri Santi. NON ERO NATO QUANDO ALCUNI MISSIONARI CAMILLIANI DECISERO DI FONDARE NEL CUORE DELL’AFRICA NERA QUELLO CHE OGGI SI CHIAMA “LA CROIX”…L’OSPEDALE “LA CROIX”. DESCRIVERLO NON E’ POSSIBILE. UN POSTO COSI’, VA VISSUTO. VA VISSUTO ATTRAVERSO LA COMUNITA’ CAMILLIANA, CONDIVIDENDONE GIOIE, PROGETTI, RISULTATI E DIFFICOLTA’. VA VISSUTO ATTRAVERSO IL LAVORO CHE DA 30 ANNI OLIVIER, UNICO CHIRURGO, SVOLGE. VA VISSUTO ATTRAVERSO LA DEDIZIONE DI BENOIT, DI FATTO NON PIU’ INFERMIERE MA ANESTESISTA. VA VISSUTO ATTRAVERSO TUTTI GLI AMICI E COLLEGHI CHE HANNO VOLUTO, IN QUESTI ANNI, PRESTARE LA LORO OPERA PER FAR NASCERE UNA NUOVA VITA O PER EVITARE CHE NE FENISSE UN’ALTRA O ANCORA PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DELL’OSPEDALE. VA VISSUTO ATTRAVERSO LO SGUARDO DI TUTTI COLORO CHE ENTRANO A LA CROIX PER AVERE CURE, ASSISTENZA, SOLLIEVO O PIU’ SEMPLICEMENTE UNA SPERANZA… Sannio Medica n. 1/2 2012 37 Una grande novità in arrivo sul sito web dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Benevento: l’inserimento e l’aggiornamento dei propri dati direttamente via Internet Cari Colleghi, il sito dell’Ordine si arricchisce ancora di funzionalità, grazie allo sforzo congiunto del Consiglio e di Neikos, la società che ne gestisce tecnicamente lo spazio web. Benché già da tempo esista un’area riservata agli iscritti, dove è presente la possibilità di consultare verbali di sedute del Consiglio e bilanci consuntivi e di previsione, i propri dati presenti in archivio e soprattutto la bacheca per annunci che ciascun iscritto può utilizzare, solo pochi di Voi attualmente usufruiscono di tale servizio, probabilmente per la riluttanza a doversi iscrivere a tale area. Abbiamo così pensato di rendere più semplice ed immediata la procedura e soprattutto di fornire la possibilità di inserire ed aggiornare i propri dati personali e di carriera direttamente via Internet. Tutti i vecchi utenti registrati saranno “cancellati d’ufficio” e al tempo stesso tutti gli iscritti all’Ordine di Benevento si troveranno iscritti anche al sito. Sarà poi compito della Segreteria fornire ad ogni iscritto le proprie credenziali di accesso. Attraverso l’accesso alla propria area riservata e in particolare alla nuova sezione “Account”, ciascun iscritto potrà tenere aggiornati tutti i propri dati (ad esclusione di quelli il cui aggiornamento è riservato alla Segreteria come ad esempio la sezione “Albo”). Ogni Collega Medico od Odontoiatra, mediante semplicissime ed intuitive finestre apribili con un “click”, potrà pertanto aggiornare i propri dati anagrafici, il domicilio, i recapiti, la formazione ed i titoli di abilitazione e specializzazione, competenze, master e qualifiche via via conseguiti nel corso della carriera professionale, controllare il proprio codice ENPAM, le cariche ricoperte in seno al Consiglio dell’Ordine. Inoltre, previo consenso, si potranno avere via e-mail le notizie pubblicate sul sito. 38 www.ordinemedicibenevento.it La riservatezza delle informazioni inserite è garantita dai sistemi di sicurezza che Neikos adopererà sui propri server. Le informazioni inserite saranno ovviamente vagliate dalla Segreteria per la loro validazione. Tale innovazione, che non ha riscontri in altri Ordini d’Italia, consentirà non solo una maggiore completezza ed utilizzabilità dell’archivio ordinistico, ma soprattutto di realizzare nuove iniziative sul sito ed attraverso il sito, onde consentire una più capillare ed efficace comunicazione di notizie, eventi, informative, corsi ECM ecc. Inoltre una “fotografia” degli iscritti può certamente aiutare il Consiglio a venire incontro alle esigenze della categoria. Particolarmente importante è poter acquisire l’indirizzo aggiornato ed attivo di posta elettronica di tutti e che ciascuno di Voi attivi la propria casella di posta elettronica certificata (PEC) distribuita gratuitamente a tutti gli iscritti, ricordando che la sua attivazione è un obbligo di Legge per tutti gli iscritti agli Ordini professionali. Sannio Medica n. 1/2 2012 39 ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DIRETTIVO anno 2012 Consiglio Direttivo 24 Gennaio 2012 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Alberico D’Auria, Luca Milano, Carmine Chiusolo, Caterina Casale, Luciana Ciannella, Ludovico Coretti, Pasquale Grimaldi ,Giovanni Pietro Ianniello, Carlo Iannotti, Maurizio Iazeolla ,Teresa Melillo,Federico Rosa. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il Presidente illustra al Consiglio le problematiche ENPAM. Il Consigliere Segretario illustra al Consiglio un progetto di corsi ECM che viene approvato. Si da mandato al Presidente e al Consigliere segretario per gli adempimenti della contrattazione decentrata del personale. Consiglio Direttivo 28 Febbraio 2012 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Alberico D’ Auria, Luca Milano, Caterina Casale, Luciana Ciannella, Pasquale Grimaldi , Carlo Iannotti, Maurizio Iazeolla ,Flavio Quarantiello ,Federico Rosa. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente ,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il Consiglio delibera la decorrenza della sospensione dall’esercizio professionale del Dott. XX dal 16/04/2012 al 15/10/2012. Si iscrivono nell’elenco dei Medici esercenti le medicine complementari i dott.ri. Luigi Coppola, Vincenzo Dragone, Ido Sarracco, Giacomo De Cunto. Consiglio Direttivo 2 Aprile 2012 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Alberico D’Auria, Luca Milano, Carmine Chiusolo, Caterina Casale, Luciana Ciannella, Ludovico Coretti, Francesco Cusano , Mario Di Gennaro, Pasquale Grimaldi,Giovanni Pietro Ianniello, Carlo Iannotti, Maurizio Iazeolla ,Teresa Melillo,Flavio Quarantiello,Federico Rosa, Giovanni Moleti. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente ,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. 40 www.ordinemedicibenevento.it Il Presidente relaziona su l’incontro avuto con il Governatore della Regione Campania Dott. Caldoro ( Tavolo istituzionale permanente). Il Consiglio Approva il Bilancio Consuntivo 2011 e Preventivo 2012. L’assemblea Ordinaria degli iscritti viene fissata per il giorno 28 aprile 2012. Consiglio Direttivo 15 Maggio 2012 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Alberico D’ Auria, Luca Milano, Carmine Chiusolo, Caterina Casale, Ludovico Coretti, Francesco Cusano , Mario Di Gennaro, Pasquale Grimaldi,Giovanni Pietro Ianniello, Carlo Iannotti,Teresa Melillo,Flavio Quarantiello,Federico Rosa, Giovanni Moleti. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente ,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il Presidente comunica che la Regione Campania con decreto n. 33 del 20/03/2012 ha deliberato il monitoraggio informatizzato delle prescrizioni farmaceutiche e di assistenza specialistica, comunica inoltre che in merito all’esposto presentato dal Dott. XX nei confronti del Dott. XX ha richiesto delucidazioni ai medici coinvolti nella vicenda TBC presso l’ A.O Rummo Benevento. Il Presidente comunica che la CCEPS ha respinto il ricorso presentato dal Dott. XX avverso il procedimento disciplinare comminato dalla commissione degli Odontoiatri, e il Consiglio delibera di stabilire la decorrenza della sospensione dall’esercizio professionale di Odontoiatra del Dott. XX dal 01/07/2012 al 30/07/2012. Si Aderisce al protocollo d’Intesa ANTA ( Associazione Nazionale Tutela Ambiente) e viene nominato referente ordini stico il Consigliere Dott. Giovanni Pietro Ianniello. Si iscrivono nell’elenco dei Medici esercenti le medicine complementari i Dott.ri. Vincenzo De Paola, Francesco De Paola Viene deliberata la sospensione dall’esercizio professionale della Dott.ssa XX. Consiglio Direttivo 22 Maggio 2012 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Alberico D’Auria, Luca Milano, Carmine Chiusolo, Ludovico Coretti, Francesco Cusano , Mario Di Gennaro, Pasquale Grimaldi,Giovanni Pietro Ianniello, Carlo Iannotti, Flavio Quarantiello,Federico Rosa, Il consiglio ha deliberato: Il Presidente, ricostruisce gli eventi relativi alla vicenda TBC presso l’A.O Rummo di Benevento, presentando l’intero dossier contenente tutti gli articoli di stampa e le dichiarazioni dei professionisti interessati. Conclude il suo intervento ritenendo opportuno per il consiglio, saper attendere le valutazioni delle altre istituzioni chiamate in causa come la Procura e la Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario, al fine di definire nel dettaglio il reale svolgimento dei fatti. Il consiglio decide all’unanimità di consegnare possibilmente in tempi brevi l’intera documentazione all’ Avv. Diego Perifano e agli Avvocati della FNOMCeO per ascoltare il loro parere prima di avviare il lavoro della Commissione Medica. Il consiglio ha deliberato di accettare la resistenza in giudizio al ricorso ex art. 700. CPC promosso dal Dott. XX e affida l’incarico all’ Avv. Perifano. Consiglio Direttivo 19 Giugno 2012 Sono presenti i Dottori: Vincenzo Luciani, Alberico D’Auria, Luca Milano, Caterina Casale,Ludovico Coretti, Mario Di Gennaro, Pasquale Grimaldi , Carlo Iannotti,Teresa Melillo ,Federico Rosa, Giovanni Moleti. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente ,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il consigliere Dott. Moleti chiede la convocazione di un consiglio monotematica riferito al Bilancio ENPAM. Vicenda TBC Benevento: Il Presidente informa il Consiglio riguardo il colloquio avuto in giornata con i genitori della bambina in questione. Il Consiglio, dopo un attenta discussione generale, elabora un comunicato stampa. Si iscrive la Dott.ssa Di Gregorio Renata nel registro degli esercenti le MNC. Consiglio Direttivo 19 Luglio 2012 Sono presenti i Dottori: : Vincenzo Luciani, Alberico D’Auria, Luca Milano, Carmine Chiusolo ,Ludovico Coretti, Francesco Cusano, Pasquale Grimaldi , Carlo Iannotti, Maurizio Iazeolla , Federico Rosa. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente ,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il Presidente comunica che il 24 novembre 2012 l’Ordine ospiterà il nuovo Presidente dell’ ENPAM, Dott. Alberto Oliveti, tra Ottobre-Novembre 2012 l’Ordine organizzerà il II appuntamento ECM “Incontri all’Ordine” dedicato alla Medicina Difensiva. Il Presidente informa il Consiglio in merito alle recenti evoluzioni del caso TBC a Benevento e di essere stato nominato referente osservatorio Regionale ECM in rappresentanza degli Ordini campani. IL Presidente illustra alcune proposte di convenzioni assicurative di diverse compagnie, ma avendo appreso in data odierna che la scadenza per l’assicurazione obbligatoria RCP è stata prorogata di un anno, rinvia questo punto dell’ordine del giorno. Si iscrive nell’elenco dei medici esercenti le MNC. la Dott. ssa Russo Claudia. Consiglio Direttivo 18 settembre 2012 Sono presenti i Dottori: : Vincenzo Luciani, Alberico D’Auria, Luca Milano, Carmine Chiusolo, Caterina Casale, Luciana Ciannella, Francesco Cusano , Pasquale Grimaldi , Carlo Iannotti, Maurizio Iazeolla ,Teresa Melillo ,Federico Rosa, Giovanni Moleti. Il consiglio ha deliberato: Approvazione del verbale del Consiglio precedente ,variazione degli Albi, concessioni patrocini a manifestazioni, pubblicità sanitaria. Il consigliere segretario Dr. Luca Milano comunica al Consiglio che il giorno 10/11/2012 si terrà un convegno dal titolo: ”Medicina Difensiva: allarmante fenomeno del terzo Millennio” in occasione degli “Incontri all’Ordine” secondo corso di aggiornamento. IL Presidente comunica che per quanto riguarda l’indennità di presenza ,la delibera deve essere inviata in Federazione per avere l’autorizzazione con la data del Consiglio in cui è stata approvata. Si prende atto della composizione di Forme associative dell’assistenza primaria - Medicina in Rete . Sannio Medica n. 1/2 2012 41 Variazioni agli Albi dal 21/09/2011 al 28/09/2012 ALBO MEDICI - CHIRURGHI Nuove Iscrizioni: ANGRISANI DEBORA, BOLOGNA ADA,CASTELLO ANGELO,CILENTI GIUSEPPINA, D’ASSISI DOMENICO, DE SANTIS GIOVANNA, DI GIOIA ADELE, FALATO EMMA, FERRO MILENA, , GIALLONARDO VINCENZO, GIORDANO GIUSEPPINA, IANNELLA GIANNICOLA, IORILLO MARIAILARIA ,LEONE MARIA BARBARA, LICCIARDI LUCA, MAURO ERMINIO, MOSCATIELLO MARIO, NAPOLITANO ANTONELLA, PARENTE ANTONIO ,PARRELLA MARIAGRAZIA, PETRUCCI CARMINE, PIROZZI ELISABETTA, PIROZZOLO GIANCARLO,PIROZZOLO GIOVANNI, SPAGNOLETTI ILARIA, TRAVAGLIONE CARMEN ,VICARIO TOMMASA, VILLACCIO GIUSEPPE ,ZEPPA LUCIA Iscrizioni per trasferimento: FORMIGLI DARIO, MIELE MARIAPIERA, PACELLA GEMMA MARIA TERESA, PAPA VINCENZA, RENZO GIUSEPPE ALBO ODONTOIATRI Nuove Iscrizioni: MECCARIELLO ARMANDO, MOSTACCIUOLO STEFANO. Ci hanno lasciato Dott. Angelino Iadanza Dott. Maria Pina Iannucci Dott. Nicola Marotta Dott. Carmine Mastrocinque Dott. Giuseppe Merone L’Ordine informa Al fine di un corretto funzionamento degli Uffici dell’ordine, i Sigg. Medici sono pregati di segnalare eventuali modifiche intervenute N.B. Da compilare in stampatello e spedire alla segreteria dell’Ordine o tramite e-mail all’indirizzo [email protected] o consegnare personalmente agli uffici della segreteria (da allegare fotocopia documento di identità) MODELLO PER LE VARIAZIONI ALL’ALBO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE (Art. 46 T.U.-DPR 28 dicembre 2000 n. 445) I COLLEGHI SCRIVONO… Il Dott._______________________________________ nato a________________________________________ il____________________________________________ recapiti telefonici_______________________________ COMUNICA di aver cambiato indirizzo E’ possibile inviare lettere al Presidente su argomenti di carattere medico, scientifico o deontologico, presso la segreteria dell’Ordine Viale Mellusi,168 - 82100 Benevento o alla mail [email protected] pubblicazione avverrà a giudizio insindacabile del Comitato di Redazione e comunque il materiale inviato non verrà restituito.Il C.d.R. si riserva di apportare, se necessario, modifiche editoriali. dalla via__________________________n._______ città____________________________________ alla via__________________________n._______ città_____________________________________ eventuali titoli di specializzazione e/o Libera Docenza (è indispensabile allegare il certificato rilasciato dall’Università) consapevole delle responsabilità e delle pene stabilite dalla Legge per false attestazioni e mendaci dichiarazioni, sotto la propria personale responsabilità ( art.76 T.U. DPR 28 dicembre 2000 n. 445) data_____________ firma_____________________________ N.B. IL DICHIARANTE DECADE DAI BENEFICI CONSEGUENTI AL PROVVEDIMENTO EMANATO SULLA BASE DI DICHIARAZIONI NON VERITIERE 42 www.ordinemedicibenevento.it MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI ABATE PIERA – Via Cervinara,19/c- Montesarchio0824/835467- 338/8998666 Medicina Generale Pediatria (Mesi Estivi) ANGRISANI DEBORA – Via Carlo PisacaneBenevento- 328/6681798 Medicina Generale BIAFORA Divina Via Aldo Moro,102 S. Giorgio del Sannio (Bn) –0824/49726- 3477864515 Medicina Generale- Pediatria BOZZI Rosamaria Via Cardinal di Rende, 8 Benevento 0824/21501-328/0088193- 334/8980450-Medicina Generale DE NIGRIS Francesca- Via dei Mulini, 34 –Benevento 320/7084348 - Medicina Generale DE PASCALE Gennaro – Piazza della costituzione 4 – S.Giorgio del Sannio ( BN ) – 320 8998173 – Medicina Generale DE SANTIS Giovanna – Via A. Manzoni 50- S. Giorgio del Sannio (BN) – 3664853686- Medicina Generale DE SISTO Pasquale– Via Marcello Amoriello - Airola (BN)0823711738-3476276381-3386193134Medicina Generale CAMERLENGO Annalisa- Via Ospedaletto- s. Martino Sannita- 3492565243-Medicina Generale DI DONATO Samantha- Via G. D’Annunzio ,2 Benevento 0824/3 10409- 3 33/6645604- Medicina Generale CATALANI Giacomo Maria – Via Surripe, 47 – San Lorenzello- 0824/860496 -320/7863729-Medicina Generale DI FABRIZIO Laura- Via Mario Rotili,150 –Benevento 3479096670 – 3204019848-0755728629- Medicina Generale CAROLLA SERENA – Trav. Trieste e Trento Benevento- 0824/25326- 347/7027607-Medicina Generale DI IORIO Walter - Via Ariella- Paduli 0824/928963/5 – 320/43 863 02 - Medicina Generale CAROPRESO Maria- Viale S. Lorenzo,45 Benevento 0824/28007-338/8812868 – Pediatria CARPENTIERI Emanuela- C.da Piano Cappelle -Benevento 0824/51446-349/4145399 – Medicina Generale COGNETTI Mariagrazia Via Rimembranza, 20 Melizzano – 0824/944043-339/3266209 Medicina Generale CRISCI Vincenzina Via S. Andrea,2 Paolisi0823/950958-349/7375509 Medicina Generale D’AGOSTINO Daniele- Piazza Piano,2 Fraz. Perrillo – 0824/981618- 3277898570- Medicina Generale (Mesi Estivi) D’AGOSTINO Melania- Via Friuni,184 Tocco Caudio – 0824/888259- 3407763556- Medicina Generale -Pediatria D’AMBROSIO Giovanna – Via Corte ,97- Arpaia (BN) 347/4775237- Medicina Generale- Pediatria. D’AVINO Fulvio – Via A. De Gasperi, 14 – S. Angelo a Cupolo 328/3512093 - Medicina Generale DE BLASIO Venere – Via A. Einstein, 14 – Benevento 0824/311846- 320/6163075 – Medicina Generale DE IESO Carmine – Contrada Fontanelle, 71 –Pago Veiano (BN) 0824/987128- 320/1479829 – Medicina Generale DE LUCA Maria – Via Concezione Monte, 15 – Mirabella Eclano (AV) 081/592216 – 333/7688539 – Medicina Generale DE LUCIA Silvio- Via Roma,7 – Telese Terme (BN) 0824/941237 – 3891888118- Medicina Generale DI RESTA Mario -Trav. Rocco Ranaldo- Paduli (bn) Cell . 320/6952779- Medicina Generale ERRICO Giovanna- Via Ponte Piano (Calvi) Tel. 334/3088919 Medicina Generale EURO Giovanni - Via Di Mezzo, 16 Pontelandolfo (BN) Tel. 3 39/6420437- 0824/851150- Medicina Generale EVANGELISTA Laura Via Innocenzo Polcari, 7Benevento 0824/42588-339/6687579 – Medicina Generale FACCHIANO Carolina Via Napoli (C.da Epitaffio) Benevento 33 9/2625669 0824/63470 – Medicina Generale FALATO Claudette Via delle Puglie, 28/I - Benevento 348/567893 7 – Medicina Generale FALATO Emma Via Massarelli, , 10 – Telese Terme (BN)328/5413344 – Medicina Generale FELEPPA Cosimo – C.da Ciancelle – Benevento 335/7426434 - Medicina Generale FESTA Gabriella- Via Alessandro da Telese,1 Telese Terme (BN) – 0824/976963- 3289130513- Medicina Generale - Pediatria FIORE Mena Daniela- Viale della Vittoria,1 1 Cautano 0824/880662-3395707411- Medicina generale GALLO Maria - Viale dell’Università , 9 Benevento– 347/8514416 - Medicina Generale GIAMATTEI Rosa Maria – Via Pugliano , 2 82011 Castelvenere-339/6062614- 3460808911- Medicina Generale- Pediatria GRIECO Angelo - Viale Rimembranza, 34 San Lorenzello (BN)- Tel. 329/7150407-393/7150407 0824/815174 Medicina Generale- Sannio Medica n. 1/2 2012 43 CORSI E CONVEGNI RESIDENZIALI ECM che si svolgeranno in provincia di Benevento NOVEMBRE - 2012 GUARRIELLO Vincenzo - Via Eduardo de Filippo,1 Benevento- 338/2015618 Medicina Generale MICELI Carlo – Viale Mellusi, 82 – Benevento 0824/315495- 349/3613068 - Medicina Generale IAVASILE Danila – Via le Atlantici- Benevento –328/1236423- 0824/316701 Medicina Generale MOSCATIELLO Mario- Via Marmorale 32- Benevento3922034983- Medicina Generale IORILLO Mariailaria – Via Francesco Flora -Benevento –339 1443610- 0824/310649 Medicina Generale NAPOLI Giuseppina – Via Mons. Luigi Sodo, 13- Telese Terme (BN) –0824/941075– 338/4930873 Medicina Generale IZZO Antonio- Via Roma , 37- Arpaia (BN) –0823/950280- 388/1752259 Medicina Generale LA PECCERELLA CAMMAROTA Paola – Via N. Calandra, 3 – Benevento- 0824/310726 – 3394622135 – MedicinaGen. LEONE Roberto – Via V. Giangregorio , 14 – Apice (BN) –0824/952573 – 320/30579 12 - Medicina Generale MANGANELLI Angela –Via Aldo Moro, 89– S. Giorgio del Sannio (BN) 0824/4989 1 – 347/6345945 -Medicina Generale MARENNA Annamaria- Via Fontanavecchia,52 – Faicchio- 0824/863508- 329/02955 14- Medicina Generale NUZZO Eugenia- Via Asilo Infantile,23- Luzzano di Moiano (BN)- 0823713125- 3492818786- Medicina Generale NAPOLITANO Vincenzo – Via Variante n. 8 – Moiano 0823/711855 347/8113751 – Medicina Generale ONOFRIO Luciano - Via Provinciale, 74 – Faicchio 0824/863611 – 338/4009643 - Medicina Generale PACELLI Erika – Via Dante Alighieri – Telese Terme (BN) – 333/4249059 - Medicina Generale PALMIERI Adriano - Via Ceci, 14 – Faicchio 0824/863335 – 347/8243481 - Medicina Generale MARTORI Maria Grazia – Via A. De Gasperi, 14 – S. Angelo a Cupolo 328/3512093 - Medicina Generale PALMIERI ROSALINDA – Via San Giovanni, 44Cusano Mutri – 0824/862349- 347/96 12454 Medicina Generale MATALUNI Gianpasquale- Corso Caudino, 52 – Airola (BN) 0823/7 12660 – 347/8855697- Medicina Generale- Pediatria PANZA Giuseppe – Via Parallela SS 87 – Guardia Sanframondi 0824/864279- 349/4239737 - Medicina Generale MAZZONE Maria- Via Armando Diaz,67- Castelpoto (BN) 082459328- 3487631378- Medicina GeneralePediatria PARENTE Antonio–Viale Sant’Angelo,23– S. Salvatore Telesino (BN)–0824/841133-388/8460663 –Medicina Generale MECCARIELLO Gabriella – Via Asilo, 62– Moiano (BN) - 0823/711857 – 340/3 005934 - Medicina Generale –Pediatria PASCUCCI Riccardo – Viale M. Rotili, 1 – Benevento 338/9841102 - Medicina Generale MECCARIELLO Luigi – Via Variante Caudina, 6– Moiano (BN) - 0823/713864– 340/3299419574 Medicina Generale -Pediatria MECCARIELLO Pierfrancesco – Via Marchetiello, 78– Montesarchio - 33 1/3438844 - Medicina Generale MELILLO Raffaella – Piazza Mercato, 2- S. Croce del Sannio (BN) –0824/9503 78 – 347/6591828 Medicina Generale PETRUCCI Carmine – Via Fabio Massimo, 15 – Faicchio 333/1665705 - Medicina Generale PIROZZI Elisabetta . -Corso Montella , 35 – Airola0823/711234 – 3335209150 Medicina GeneralePediatria PORCARO Selene – Via Stazione, 37 – Ceppaloni(BN) 0824/55126 – 333/4670104 Medicina Generale MEZZA Teresa – Via Delle Pigne, 1– Melizzano (BN) 328/69903 69 – Medicina Generale Su ogni numero del bollettino saranno pubblicati i nominativi dei Medici disponibili ad effettuare sostituzioni. Coloro che sono interessati ad essere inseriti nell’elenco possono contattare la Segreteria dell’Ordine telefonicamente o tramite e-mail. Medici - Eventi formativi Titolo del programma formativo LE AFFEZIONI RESPIRATORIE: DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA Comune BENEVENTO Indirizzo VIA DELL’ANGELO, 1 Luogo Evento AZIENDA OSPEDALIERA “G. RUMMO” Data: 07-09/11/2012 Discipline MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO; MEDICINA INTERNA; ANESTESIA E RIANIMAZIONE; E-Mail [email protected] Telefono 082423156 Titolo del programma formativo PROMOZIONE DELL’ALLATTAMENTO AL SENO Comune BENEVENTO Indirizzo VIA DELL’ANGELO, 1 Luogo Evento AZIENDA OSPEDALIERA “G. RUMMO” Data: 08-09/11/2012 Discipline NEONATOLOGIA; PEDIATRIA; GINECOLOGIA E OSTETRICIA; E-Mail [email protected] Telefono 082457730 Titolo del programma formativo DIAGNOSTICA DELLE ALTERAZIONI DELLA COAGULAZIONE CON TECNICHE POINT OF CARE. CORSO HANDS-ON E ALGORITMI DECISIONALI Comune BENEVENTO Indirizzo VIA DELL’ANGELO, 1 Luogo Evento AZIENDA OSPEDALIERA “G. RUMMO” Data: 08/11/2012 Discipline EMATOLOGIA; MEDICINA E CHIRURGIA DI ACCETTAZIONE E DI URGENZA; MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; MEDICINA INTERNA; PEDIATRIA; CHIRURGIA GENERALE; CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE; CHIRURGIA PEDIATRICA; CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA; CHIRURGIA TORACICA; CHIRURGIA VASCOLARE; NEUROCHIRURGIA; ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA; ANESTESIA E RIANIMAZIONE; MEDICINA TRASFUSIONALE; RADIODIAGNOSTICA; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); E-Mail [email protected] Telefono 051230385 N.B. L’elenco aggiornato è consultabile sul sito web all’indirizzo www.ordinemedicibenevento.it 44 www.ordinemedicibenevento.it Sannio Medica n. 1/2 2012 45 Titolo del programma formativo GLI STRUMENTI PER LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI DELLA BPCO IN MEDICINA GENERALE: LA LOTTA AL TABAGISMO,LA SPIROMETRIA Comune GUARDIA SANFRAMONDI Indirizzo PIAZZA CONDOTTI Luogo Evento SALA DIDATTICA ISTITUTO SANTA MARIA DELL’ASSUNTA Data: 10/11/2012 Discipline MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); CONTINUITÀ ASSISTENZIALE; E-Mail [email protected] Telefono 082424244 Titolo del programma formativo LA SCLEROSI MULTIPLA E LA DISABILITÀ Comune BENEVENTO Indirizzo VIALE ANTONIO MELLUSI, 168 Luogo Evento ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI Data: 15/11/2012 Discipline MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; NEUROLOGIA; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); E-Mail [email protected] Telefono 082424652 Titolo del programma formativo MALATTIA DI PARKINSON E MALATTIA DI ALZHEIMER: PROBLEMATICHE TERAPEUTICHE, ASSISTENZIALI E RIABILITATIVE Comune BENEVENTO Indirizzo VIALE ANTONIO MELLUSI, 168 Luogo Evento ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI Data: 22/11/2012 GERIATRIA; MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; MEDICINA INTERNA; NEUROLOGIA; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); E-Mail [email protected] Telefono 082424652 Titolo del programma formativo SCOMPENSO CARDIACO : DALLE LINEE GUIDA ALLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA Comune BENEVENTO Indirizzo CORSO GARIBALDI, 147 Luogo Evento PALAZZO PAOLO V Data: 23/11/2012 Discipline CARDIOLOGIA; GERIATRIA; MEDICINA INTERNA; CARDIOCHIRURGIA; CHIRURGIA GENERALE; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); E-Mail [email protected] Telefono 08231872261 46 www.ordinemedicibenevento.it Titolo del programma formativo I NUOVI FARMACI NEL TRATTAMENTO DEL TUMORE DEL COLON AVANZATO: ATTUALITÀ E PROSPETTIVE FUTURE Comune SAN NICOLA MANFREDI Indirizzo CONTRADA MONTEBELLO Luogo Evento IL BORGO DEGLI ANGELI Data: 23/11/2012 Discipline ALLERGOLOGIA ED IMMUNOLOGIA CLINICA; ANGIOLOGIA; CARDIOLOGIA; DERMATOLOGIA E VENEREOLOGIA; EMATOLOGIA; ENDOCRINOLOGIA; GASTROENTEROLOGIA; GENETICA MEDICA; GERIATRIA; MALATTIE METABOLICHE E DIABETOLOGIA; MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO; MALATTIE INFETTIVE; MEDICINA E CHIRURGIA DI ACCETTAZIONE E DI URGENZA; MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; MEDICINA INTERNA; MEDICINA TERMALE; MEDICINA AERONAUTICA E SPAZIALE; MEDICINA DELLO SPORT; NEFROLOGIA; NEONATOLOGIA; NEUROLOGIA; NEUROPSICHIATRIA INFANTILE; ONCOLOGIA; PEDIATRIA; PSICHIATRIA; RADIOTERAPIA; REUMATOLOGIA; CARDIOCHIRURGIA; CHIRURGIA GENERALE; CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE; CHIRURGIA PEDIATRICA; CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA; CHIRURGIA TORACICA; CHIRURGIA VASCOLARE; GINECOLOGIA E OSTETRICIA; NEUROCHIRURGIA; OFTALMOLOGIA; ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA; OTORINOLARINGOIATRIA; UROLOGIA; ANATOMIA PATOLOGICA; ANESTESIA E RIANIMAZIONE; BIOCHIMICA CLINICA; FARMACOLOGIA E TOSSICOLOGIA CLINICA; LABORATORIO DI GENETICA MEDICA; MEDICINA TRASFUSIONALE; MEDICINA LEGALE; MEDICINA NUCLEARE; MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA; NEUROFISIOPATOLOGIA; NEURORADIOLOGIA; PATOLOGIA CLINICA (LABORATORIO DI ANALISI CHIMICO-CLINICHE E MICROBIOLOGIA); RADIODIAGNOSTICA; IGIENE, EPIDEMIOLOGIA E SANITÀ PUBBLICA; IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE; MEDICINA DEL LAVORO E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); CONTINUITÀ ASSISTENZIALE; PEDIATRIA (PEDIATRI DI LIBERA SCELTA); SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E DIETETICA; DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO OSPEDALIERO; ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI DI BASE; AUDIOLOGIA E FONIATRIA; PSICOTERAPIA; E-Mail [email protected] Telefono 082450631 Titolo del programma formativo UROSTAGES 2012 - BENEVENTO Comune BENEVENTO Indirizzo VIA DELL’ANGELO, 1 Luogo Evento AZIENDA OSPEDALIERA “G. RUMMO” Data: 23-29/11/2012 Discipline ENDOCRINOLOGIA; MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE; NEUROLOGIA; CHIRURGIA GENERALE; GINECOLOGIA E OSTETRICIA; UROLOGIA; E-Mail [email protected] Telefono 0523338391 Sannio Medica n. 1/2 2012 47 Titolo del programma formativo BPCO: DALLA RIACUTIZZAZIONE ALLA RIABILITAZIONE Comune BENEVENTO Indirizzo CONTRADA PIANO CAPPELLE Luogo Evento CASA DI CURA VILLA MARGHERITA Data: 24/11/2012 Discipline CARDIOLOGIA; MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO; MEDICINA INTERNA; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); E-Mail [email protected] Telefono 0824864562 Egr. Collega, Titolo del programma formativo XXII° CORSO PRATICO POST-UNIVERSITARIO IN TEMA DI EQUILIBRIO ACIDO-BASE Comune BENEVENTO Indirizzo VIALE PRINCIPE DI NAPOLI Luogo Evento SALA S. RICCARDO PAMPURI OSPEDALE SACRO CUORE DI GESÙ FATEBENEFRATELLI Data: 29-30/11/2012 Discipline CARDIOLOGIA; EMATOLOGIA; ENDOCRINOLOGIA; GASTROENTEROLOGIA; GERIATRIA; MALATTIE METABOLICHE E DIABETOLOGIA; MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO; MALATTIE INFETTIVE; MEDICINA E CHIRURGIA DI ACCETTAZIONE E DI URGENZA; MEDICINA INTERNA; NEFROLOGIA; NEUROLOGIA; ONCOLOGIA; UROLOGIA; ANESTESIA E RIANIMAZIONE; PATOLOGIA CLINICA (LABORATORIO DI ANALISI CHIMICOCLINICHE E MICROBIOLOGIA); MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); CONTINUITÀ ASSISTENZIALE; E-Mail [email protected] Telefono 082450631 ti comunico che dal 1 ottobre è attivo il Corso fad “Appropriatezza”, un altro capitolo in tema di “clinical governance” che segue i corsi RCA, Audit e Sicurezza. Anche questo evento erogato inizialmente solo online, potrà a breve essere seguito su supporto cartaceo (in fase di stampa) con invio del test di valutazione via fax . Il corso è fruibile accedendo dal link che trovate sul sito web dell’Ordine, (www.ordinemedicibenevento.it) o direttamente dal portale della Federazione Nazionale. Sperando di averti fatto cosa gradita, ti saluto cordialmente. Il Presidente Dott. Vincenzo Luciani Si comunica che è stata prorogata la scadenza dei corsi “Audit Clinico” e “Sicurezza dei Pazienti e degli Operatori” nelle diverse modalità (online, fax). Pertanto la nuova scadenza del “Corso Audit” è il 31 dicembre 2012 e del corso “Sicurezza dei pazienti e degli operatori” il 6 febbraio 2014 48 www.ordinemedicibenevento.it Sannio Medica n. 1/2 2012 49 CONVENZIONI COMMERCIALI per gli iscritti all’Ordine INA ASSITALIA Agenzia Generale di Benevento Corso Vittorio Emanuele, 39 Centralino 0824/320511 Convenzione tra Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Benevento e Ina Assitalia Agenzia Generale di Benevento Oggetto della Convenzione: Coperture Assicurative agevolate per tutti i rischi connessi alla tutela della persona e alle cose di seguito specificate Condizioni e Agevolazioni – Ramo Danni Diversi * In ordine alla polizze riguardanti il Ramo Danni che saranno stipulate in virtù del presente accordo INA ASSITALIA S.p.A. per il tramite dell’Agenzia Generale di Benevento accorda i seguenti benefici: • Salute Sicura (rimborso spese mediche) sconto del 15% • Salute Cash (indennità malattia) sconto del 20% • Persona Sicura (garanzie infortuni) sconto del 10% • Casa dolce Casa (tutela della casa) sconto del 15% • Ufficio Più (tutela dell’ufficio) sconto del 15% Agevolazioni – Ramo Vita INA ASSITALIA ha dedicato agli iscritti, i seguenti prodotti di ultima generazione a condizione di favore: • FUTURO SICURO – Speciale Convenzioni (temporanea caso morte) • FUTURO SICURO 2 Vantaggi-Speciale Convenzioni (temporanea caso morte decrescente) • PIP PRIMO integrato con copertura Long Term Care a costo zero fino al 31/12/2015 • Cresciamo insieme Client Convenzione (risparmio e tutela per figli e nipoti) • Essere Client Convenzione (piano di risparmio e tutela) • Sette Client Convenzioni (accantonamento e risparmio) • Essere in Azione Client (piano di risparmio personalizzato) MAZZONE VIAGGI • Sede Centrale: Via Agilulfo,1 (Palazzo Storico Pedicini) Benevento tel.0824 482030 • Filiale: Centro Commerciale Buonvento Contrada S. Vito - Benevento tel.0824 63176 e-mail: [email protected] website: www.mazzoneviaggi.com PROPONE: • sconto del 5 % sulla quota individuale di partecipazione ( tasse e oneri esclusi) dei seguenti tour operator: DELPHINA (L’AMICO DELLA SARDEGNA), DIMENSIONE TRIADE, NAAR, EDEN VIAGGI, FUTURA VACANZE, MARCELLETTI, VERATOUR, COSTA CROCIERE ED MSC CORCIERE – n. b.: lo sconto non è cumulabile con viaggi già in offerta; • eliminazione della quota di apertura pratica di euro 25.00 • il 10 % di sconto sul servizio di noleggio con conducente effettuato con pullman, minibus e auto. • l’5% di sconto sulla nostra programmazione “Viaggi di gruppo”; • trasferimento gratuito da Benevento a Napoli (Porto o Stazione Ferroviaria o Aeroporto) e ritorno sull’acquisto di un pacchetto turistico con durata di almeno sette notti; • sconto del 10% sulle assicurazioni facoltative di annullamento viaggio; • la consegna gratuita, solo per la città di Benevento, dei documenti di viaggio; • personale dedicato per le Vostre richieste; Cambridge Academy Language Courses via Carlo Torre n. 2 Benevento tel.0824 54900 e-mail: [email protected] website: www.cambridgeacademy.it PROPONE: * Corso di lingua Inglese convenzione per l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e familiari da settembre/ottobre2012 a maggio 2013 lezioni due volte la settimana. * ADULTI pagamento per il corso intero in due rate : € 295,00 da versare all’inizio del corso; € 295,00 da versare entro il 01/12/2012. Risparmio di € 210,00 sul normale pagamento rateale. * RAGAZZI ETA’ 5-17 pagamento per il corso intero in due rate: € 265,00 da versare all’inizio del corso; : € 265,00 da versare entro il 01/12/2012. Risparmio di € 200,00 sul normale pagamento rateale. * Nel prezzo del corso il materiale didattico è incluso. * Alla fine del corso verrà rilasciato attestato di frequenza. Ditta Affusto Enrico Via Principe di Napoli,33 , Benevento Tel 0824/29878 Aderente alla rete Europea First Stop legata alle marche dei pneumatici gruppo Bridgestone PROPONE: - Assistenza manutenzione e sostituzione dei pneumatici per automobili di tutte le marche a prezzi e condizioni assolutamente favorevoli: sconto del 45% più ulteriore sconto del 8% su pneumatici BRIDGESTONE, FIRESTONE, MICHELIN. - le prestazioni di :montaggio/smontaggio, assetto anteriore e posteriore, equilibratura,smaltimento carcasse, valvole sono gratuite sull’acquisto di pneumatici nuovi. - Inversione Euro 15.00, riparazione tubless Euro 5.00, gonfiaggio azoto Euro 10.00. - garanzia di 2 anni sui prodotti e servizi First Stop. Per poter usufruire della suddetta convenzione bisognerà esibire il tesserino di riconoscimento dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Benevento. Scanning S.a.s ‘’GESTIONE ARCHIVI’’ Via Foschini, 25 - 82100 Benevento Tel 347/1666839 E-mail: [email protected] PROPONE: - Trasformazione Archivi cartacei su CD (archivio completo di cartelle pazienti,cartelle cliniche, ricette, fatture, preventivi. - Sconto del 20% sulle normali tariffe. - Creazione di database di ricerca fascicolo GRATIS. - Conservazione dei documenti cartacei sconto del 20% ,e riconsegna dei documenti cartacei gratis in provincia di Benevento. Hotel Lemi C.da Collepiano Torrecuso (BN) Tel 0824/874955 Fax 0824/875196 E-mail: [email protected] PROPONE: - Per tutti gli iscritti all’Ordine sconto del 10% sulle tariffe del ristorante valevole fino al 31/12/2012. SEAM – SERVIZI BN1 s.r.l. Via dei Mulini- Benevento. U. Loc via Chiodo/c/da Bosco Panaro- Sant’Angelo a Cupolo. (BN) Tel/Fax 0824/52791 Libreria Masone Alisei di Benevento viale dei Rettori n. 73/F Benevento e-mail: [email protected] PROPONE: - Sconto immediato pari al 10% del valore complessivo valido sugli acquisti relativi ai libri (esclusi quelli scolastici ed universitari) dvd e cd-rom. 50 www.ordinemedicibenevento.it In base alla Convenzione stipulata con l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Benevento la SEAM propone: - servizio trasporto e smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi offerto al costo di: Euro 18.00 + iva costo di raccolta, trasporto e smaltimenti rifiuti sanitari e sostituzione mensile del contenitore pieno al momento del ritiro per n. 1 cartone con capienza 40lt.( prezzo e cartone da pagare al momento del ritiro. Il ritiro delle apparecchiature elettroniche fuori uso, cartucce toner esauste e dei neon sarà effettuato su richiesta ed il costo sarà concordato al momento del ritiro. Sannio Medica n. 1/2 2012 51 52 www.ordinemedicibenevento.it