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WH ITE PA PERP A PER VERITAS StorageCentral™ COME LIBERARE IL 30% DELLO SPAZIO E CONTROLLARE LA CRESCITA DELLO STORAGE 1 1.Introduzione..........................................................................................................................................................3 2. La crescita dello storage ed i relativi problemi non scompariranno nell’immediato futuro...................................3 3. Le cattive abitudini alimentano la crescita dello storage non necessario............................................................4 4. Ogni organizzazione necessita di una policy di storage per Windows e degli strumenti per attuarla................4 5. Un esperto del settore afferma che gli strumenti per liberare spazio ammortizzano il loro costo sin dall’installazione.......................................................................................................................................................5 6. Cinque semplici tecniche possono contribuire a liberare e conservare spazio per lo storage.............................6 6.1 Stabilire valutazioni regolari ed eseguire operazioni di pulizia......................................................................6 6.2 Utilizzare varie quote o metodi di allocazione per distribuire uniformemente lo spazio................................7 6.3 Bloccare file non aziendali, potenziali virus e materiale offensivo e protetto da copyright............................8 File non aziendali............................................................................................................................................8 Violazioni del copyright....................................................................................................................................8 Materiale offensivo..........................................................................................................................................8 Potenziali virus................................................................................................................................................9 Suddividere il contenuto in modo appropriato.................................................................................................9 6.4 Consentire ai dipendenti di gestire il proprio spazio su disco tramite strumenti e tecniche chiari ed efficienti...............................................................................................................................................................9 6.5 Automatizzare il maggior numero possibile di attività di gestione dello storage.........................................10 WH ITE PA PERP A PER 1. INTRODUZIONE Siete in grado di controllare adeguatamente la crescita dello storage in Microsoft Windows? Se rispondete di no, non siete i soli. In effetti, circa il 75% degli amministratori dei sistemi intervistati da VERITAS ha risposto “no” a questa domanda. Circa il 92% degli intervistati ha dichiarato che il proprio spazio di storage contiene principalmente file non aziendali o superflui. Tuttavia, circa un terzo prevede di raddoppiare la capacità di storage nei prossimi due anni. Analogamente, in un’indagine rivolta alle aziende utenti finali, Enterprise Storage Group ha scoperto che il 66% di tali società attualmente non ha controllo sul proprio storage. Il primo passo verso il controllo dell’espansione dello storage non dovrebbe consistere nell’aggiunta di ulteriore spazio su disco. Al contrario, è opportuno considerare cinque tecniche per recuperare dal 30 al 50% dello spazio su disco esistente, in Windows, quindi implementare policy e procedure per tenere sotto controllo la crescita e l’utilizzo dello storage. Grazie a questi metodi è possibile ridurre del 25% il carico di lavoro dell’amministrazione dello storage. Questa scheda tecnica descrive le metodologie utilizzate da oltre 4000 organizzazioni in 50 Paesi per controllare la crescita dello storage, avvalendosi delle soluzioni SRM (Storage Resource Management), basate su policy, VERITAS. Persino i fornitori di dispositivi di storage, quali Compaq (oggi HP) hanno scelto di gestire la crescita dello storage aziendale in Windows mediante le soluzioni SRM VERITAS. Queste soluzioni consentono di applicare le stesse tecniche anche ad altre piattaforme server – Linux, Solaris e Unix. Liberare spazio e aumentare il ROI grazie a una soluzione prestigiosa L’uso di queste stesse tecniche ha generato profitti per l’ufficio del CIO di Bell Canada. A settembre 2002, in occasione della conferenze Storage Decisions,TechTarget.com, editore di SearchStorage.com e Storage Magazine, ha assegnato a Bell Canada il premio Storage Innovator per l’utilizzo degli strumenti SRM VERITAS, che ha consentito il ROI più elevato fra tutte le tecnologie di storage nominate. 2. LA CRESCITA DELLO STORAGE ed i RELATIVI PROBLEMI NON SCOMPARIRANNO NELL’IMMEDIATO FUTURO La crescita dello storage è costante: non conosce pause e non rallenta durante i periodi di crisi. In realtà, secondo la Storage Networking Industry Association, nella maggior parte delle organizzazioni multinazionali il tasso di crescita composto mediano dello storage dal 1999 al 2003 è del 79,6%. Questa cifra si traduce in ben 72,3 miliardi di dollari che verranno spesi per lo storage nel solo 2003, con un aumento del 110% rispetto ai 31,7 miliardi del 2001. Dal punto di vista dei costi IT, International Data Corp. (IDC) pone al primo posto la protezione, seguita dallo storage, come le due aree tecnologiche caratterizzate dalla maggiore espansione. Tuttavia è lecito aspettarsi che, prima di migliorare, la gestione dello storage peggiori. Secondo IDC, circa il 25% di ogni dollaro del budget IT, o il 25% del budget IT complessivo, sarà investito nello storage. ITCentrix sostiene che un singolo amministratore dei sistemi può gestire solo 200 GB di storage vincolato o 1,9 TB di storage consolidato. Ecco la brutta sorpresa: IDC ha calcolato che gli amministratori dei sistemi devono diventare il 60% più efficienti solo per tenere il passo della crescita dello storage. Ed ecco altre cattive notizie: l’indagine di VERITAS ha evidenziato che il 77% degli intervistati ha in programma di aumentare la capacità di storage, ma non il personale, con la conseguenza che il vuoto gestionale non potrà non allargarsi. Effettivamente il costo sempre più limitato dell’hardware di storage spingerà molti ad acquistare altri array disco. Comunque, prima di aggiungere altri dischi economici ai server, è opportuno considerare il valore reale e agire con buon senso. Le aziende conoscono il costo totale di proprietà (TCO) del loro storage? Secondo una prudente stima di Gartner Group, il TCO effettivo supera il costo dell’hardware di un fattore 5 : 1. SNIA parla WH ITE PA PERP A PER persino di 10 : 1, considerando i costi ambientali, ad esempio quelli dell’elettricità e dello spazio; i costi amministrativi per il personale, le licenze software ed i supporti; i costi di manutenzione dell’hardware, per le quote di licenza e gli aggiornamenti; e, ovviamente, i costi dei tempi morti. In pratica, ogni disco aggiunto diventa un altro punto di vulnerabilità del sistema. I dati su ogni nuovo disco prolungano i tempi delle finestre di backup e ripristino. 3 LE CATTIVE ABITUDINI ALIMENTANO LA CRESCITA DELLO STORAGE NON NECESSARIO Se un’azienda non dispone di policy e procedure per controllare l’utilizzo e la gestione dello storage in Windows, è probabile che inizi ad acquistare sempre più dischi nel tentativo di soddisfare la richiesta di spazio personale dei dipendenti. È un vero e proprio circolo vizioso. Però molti file non devono essere sottoposti a backup ogni notte: ad esempio le raccolte di file mp3 musicali ad uso personale o file che non vengono aperti da anni. In ogni caso, individuare e rimuovere file di questo tipo significa dedicare ore alla scrittura e all’esecuzione di script. D’altra parte, la pulizia una-tantum dei file superflui può aumentare la capacità di storage, ma solo temporaneamente. Se l’azienda non ha implementato controlli e non utilizza gli strumenti necessari, lo staff IT perderà sempre più tempo a scrivere ed eseguire script ogni settimana. Grazie agli strumenti SRM VERITAS, gli amministratori dei sistemi sono riusciti ad interrompere il circolo vizioso. Hanno controllato l’utilizzo effettivo dello storage per identificare esattamente la causa dell’aumento dei costi e la strategia da seguire per correggere i problemi. L’elenco seguente riporta alcune delle aree problematiche identificate dai clienti VERITAS e corrette a fronte delle valutazioni effettuate subito l’installazione degli strumenti SRM: • 3 TB in gran parte di file della cronologia, da archiviare per motivi legali • 3 GB di contenuti pornografici appartenenti a un solo dipendente • 20 GB di file duplicati della directory home di un solo dipendente, equivalenti a tre anni di lavoro • 25 GB di raccolte mp3 associate a due dipendenti • 200.000 file duplicati su un solo server di file • Un report di 800 pagine che elencava migliaia di file non aperti nell’arco di un anno, il 25% dei quali non era stato toccato da oltre quattro anni; e • il 92% di tutti i dati dei server consisteva in file orfani o che non era necessario archiviare 4. OGNI ORGANIZZAZIONE NECESSITA DI UNA POLICY DI STORAGE PER WINDOWS E DEGLI STRUMENTI PER ATTUARLA Le policy dell’organizzazione definiscono le pratiche aziendali accettabili ed il comportamento consentito ai dipendenti. La maggior parte delle organizzazioni dispone di policy per protezione, privacy, viaggi, accesso a email e Internet, uso di droghe e alcool, uso di telefoni cellulari e computer portatili, molestie sessuali, materiale offensivo, proprietà intellettuale e divulgazione di informazioni riservate. Perché non adottare una policy per controllare l’utilizzo e la gestione dello storage? Le organizzazioni spendono per lo storage il 25% di ogni dollaro destinato all’IT! Senza una policy di storage per i server Windows, Farid Neema, presidente della società di consulenza per lo storage Peripheral Concepts, sostiene che i dipendenti tendono ad abusare dello spazio loro assegnato, se nessuno li controlla. Afferma: “Si finisce con l’affrontare il problema di dover sottoporre a backup i file superflui non aziendali: un contenuto di qualsiasi tipo, dalle raccolte di mp3 dei dipendenti ai file del personale che ha lasciato l’azienda”. Le conseguenze sono: tempi morti del server, scarse prestazioni di server e rete, TCO superiore al necessario e potenziali responsabilità legali. In effetti, circa il 40% degli intervistati da VERITAS ha dichiarato che i server delle loro organizzazioni si sono interrotti più volte nell’ultimo anno a causa dell’eccesso WH ITE PA PERP A PER di contenuti. I risparmi sui costi IT nella gestione dello storage ed i rischi per la continuità del business dovrebbero motivare la direzione a sostenere una policy di storage. Approvata e sostenuta dalla direzione, una policy di utilizzo dello storage può colmare il divario fra i dispositivi dedicati e l’uso e la gestione dello storage. Questa policy deve riflettere la cultura dell’organizzazione e gli obiettivi del business. Ad esempio, un’agenzia di pubblicità può ritenere inaccettabile che i dipendenti conservino tutti i tipi di file multimediali. D’altra parte, un’università può proibire l’uso e la memorizzazione solo di alcuni tipi di file, ad esempio gli mp3, a causa di potenziali violazioni del copyright. Un ente pubblico particolarmente rigoroso potrebbe vincolare i dipendenti allo spazio loro allocato e richiedere ai reparti IT di acquistare altri dispositivi di storage solo ad intervalli specifici. Per contro, in una cultura aziendale più flessibile, la direzione può incaricare l’help desk di monitorare le allocazioni di spazio, ma senza inviare avvisi ai dipendenti. La policy dovrebbe iniziare enunciando chiaramente i propri scopi ed indicando chi sia responsabile per quali server, i requisiti dei livelli di servizio per ciascun server, quali gruppi possano utilizzare server specifici e per quali fini, nonché i meccanismi di protezione implementati. Inoltre la policy dovrebbe comprendere procedure dettagliate per i seguenti aspetti: • Come viene allocato, monitorato e richiesto lo spazio dei dipendenti • Come viene monitorato e sottoposto a pulizia lo spazio complessivo su disco, onde garantire prestazioni ottimali • Come viene pulito e ripristinato lo spazio dei dipendenti • Quali tipi di file vengono esclusi da server specifici • Come l’help desk assiste i dipendenti nella manutenzione dello spazio loro assegnato • Quali file dei dipendenti vengono archiviati, come e perché • Come vengono notificati gli abusi dello storage da parte dei dipendenti; e • Come i nuovi dipendenti possono apprendere la policy e le relative procedure Ma come si può rendere veramente efficace una policy di storage? Gli strumenti SRM (Storage Resource Management) sono effettivamente capaci di eseguire le azioni della policy di storage ed implementarla in tempo reale. In particolare gli strumenti VERITAS sono in grado di attuare la policy dello storage in modo automatizzato e complessivo. Questi strumenti SRM comprendono le regole della policy e le necessarie funzionalità di controllo, pianificazione della capacità, creazione di report ed identificazione, non soltanto per lo storage gestito nel suo insieme, ma anche riguardo all’utilizzo quotidiano. Infatti tra i componenti chiave sono incluse capacità automatizzate di notifica ed intervento correttivo. Quando una società di telecomunicazioni canadese con un fatturato di 7 miliardi di dollari ha deciso di assumere personale IT dopo una fase di licenziamenti, i responsabili hanno dichiarato che lo storage rappresentava una risorsa vitale, da gestire con la massima efficienza e adottando le più recenti tecnologie di rete, e che le unità aziendali dovevano esercitare controlli rigorosi sul modo in cui tali risorse venivano utilizzate dai dipendenti. I server in due delle sedi principali sono stati consolidati in reti SAN. La policy dello storage impone che il reparto IT gestisca i server, dal punto di vista operativo, utilizzando VERITAS StorageCentral. Inoltre, secondo questa policy, ogni unità aziendale deve nominare un dirigente per i dati, che sarà responsabile della quantità di spazio ricevuto dai dipendenti, dei contenuti salvati, nonché della loro posizione e durata di memorizzazione. Analogamente, la policy specifica che è compito degli strumenti VERITAS automatizzare tutte queste attività per i responsabili dei dati. WH ITE PA PERP A PER 5. UN ESPERTO DEL SETTORE AFFERMA CHE GLI STRUMENTI PER LIBERARE SPAZIO AMMORTIZZANO IL LORO COSTO SIN DALL’INSTALLAZIONE Un’indagine di Hurwitz Group considera un investimento equivalente a due mesi di stipendio per acquistare software che consenta di eliminare gli sprechi di spazio e ridurre i costi di manodopera per la gestione della crescita dello storage. Il termine di confronto è una spesa di 100.000 USD per 100 dispositivi DAS da 100 GB. Se utilizzando il software si libera il 30% dello spazio su disco, si ottiene un risparmio pari a 275.000 USD. Analogamente, se si riduce la crescita dello storage del 25%, si risparmiano 285.000 USD. Limitando poi il numero di ore dedicate dagli amministratori dei sistemi a gestire la crescita dello storage, si aggiunge un ulteriore risparmio di 105.000 USD. Per non parlare della mancanza di tempi morti del server, che corrisponde a un risparmio di 160.000 USD. In totale, il risparmio raggiunge 725.000 USD, ovvero il 725% di ritorno sull’acquisto iniziale del software. 6. CINQUE SEMPLICI TECNICHE POSSONO CONTRIBUIRE A LIBERARE E CONSERVARE SPAZIO PER LO STORAGE Dopo aver implementato una policy di storage e gli strumenti appropriati per la sua attuazione, è possibile iniziare a utilizzare le cinque semplici tecniche illustrate di seguito. Queste metodologie possono aiutare gli amministratori dei sistemi a liberare spazio per lo storage, allo stesso tempo riducendo il loro carico di lavoro fino al 25%. In genere, subito dopo aver distribuito le soluzioni VERITAS, si recupera, in media, il 30% dello spazio di storage, ma non solo: i clienti VERITAS godono di altri vantaggi immediati, quali la drastica riduzione del numero di ore dedicate all’amministrazione dello storage e l’aumento del tempo reso disponibile dalle finestre di backup, molto più brevi. 6.1 STABILIRE VALUTAZIONI REGOLARI ED ESEGUIRE OPERAZIONI DI PULIZIA Gli strumenti VERITAS possono facilitare una valutazione iniziale approfondita del contenuto dei server, dei dispositivi di rete in ambiente Windows e persino dei file sui server Linux, Solaris e Unix. Molti clienti recuperano fino al 30% di spazio semplicemente rimuovendo file multimediali non associati all’azienda, file duplicati, obsoleti e orfani, e backup dei desktop. Se occorre assistenza per eseguire una valutazione iniziale, il personale VERITAS è in grado di svolgerla e fornire i risultati. L’azienda ha pianificato la migrazione o il consolidamento dei server? Prima di trasferire anche soltanto un file, è opportuno valutare il contenuto dei server di origine, allo scopo di individuare i file trascurabili o che devono essere archiviati su nastro. Dopo tutto, perché mettere a rischio le prestazioni, l’integrità e la disponibilità dei nuovi server conservando file superflui? Un’operazione preliminare di pulizia può far risparmiare fino al 50% del nuovo spazio disponibile. Inoltre la migrazione o il consolidamento sono più rapidi, poiché vi sono meno dati da trasferire. Una valutazione completa dello storage con VERITAS StorageCentral ha permesso all’ufficio del CIO di una grande società telefonica canadese di liberare circa 3 TB di spazio occupato inutilmente, in una rete aziendale da 17 TB utilizzata da 46.000 dipendenti. La maggior parte dello spazio recuperato conteneva file multimediali non autorizzati, file duplicati o obsoleti che avrebbero dovuto essere archiviati su nastro e conservati offline. Un analista del settore ha dichiarato che prima della valutazione alcuni server erano occupati al 99% della capacità e spesso si arrestavano. Aggiungere spazio su disco si era rivelata un’opzione troppo costosa. Basandosi sulla configurazione dei server, secondo l’analista il suo reparto richiedeva 7 TB di storage, a un costo stimato di almeno 500.000 USD. WH ITE PA PERP A PER Al contrario, investendo in VERITAS StorageCentral, il suo reparto ha recuperato 3 TB di storage ed implementato policy per liberare altro spazio. La riduzione del volume totale di spazio ha consentito al reparto IT di distribuire uniformemente i dati sulle unità. La finestra di backup si è ridotta del 10%. Una valutazione di routine consente di recuperare e conservare spazio tramite procedure efficienti. VERITAS StorageCentral permette di automatizzare l’esecuzione pianificata di alcuni tipi di report. Un amministratore dei sistemi presso un leader mondiale nella distribuzione automatica di liquidi ha pianificato l’esecuzione, ogni notte, di quattro set di report: l’uso dello spazio su disco per tipo di file, l’elenco dei file di maggiori dimensioni che sono stati aperti durante la giornata, il riepilogo dello spazio occupato per partizione e un riassunto dettagliato dell’utilizzo dello spazio. Grazie a questi report l’amministratore può individuare gli sprechi di spazio, che altrimenti aumenterebbero la finestra del backup complessivo e, in ultima analisi, non consentirebbero la riuscita di tale operazione. StorageCentral comprende già record delle migliori pratiche, ma il cliente può personalizzarli per soddisfare le proprie esigenze. Ad esempio, nella seconda distilleria per grandezza al mondo un consulente tecnico ha creato il cosiddetto “hog report”, che elenca in dettaglio tutti i tipi di file superflui, quali .zip e .bak (backup dei desktop) e file multimediali, ad esempio .mp3. 6.2 UTILIZZARE VARIE QUOTE O METODI DI ALLOCAZIONE PER DISTRIBUIRE UNIFORMEMENTE LO SPAZIO Le tecniche di allocazione dello spazio, come la definizione delle quote di spazio su disco, consentono di gestire ciò che si può facilmente misurare. Quale componente di supporto della tecnologia VERITAS, le quote di spazio su disco aiutano a: • Controllare la quantità di spazio che i dipendenti possono consumare ed il modo in cui viene utilizzata • Allo stesso tempo, proteggere la quantità di spazio in cui devono operare i dipendenti Le quote di spazio su disco non sono necessariamente vincolanti o invasive. Ad esempio, una quota di 200 MB per una directory home indica che ogni utente in un gruppo specifico ha a disposizione una certa quantità di spazio, che nessun altro può utilizzare. Se qualcuno nel gruppo decide di copiare sul server tutto il contenuto del suo computer, gli altri membri non devono sacrificare il loro spazio né corrono il rischio di una perdita di produttività causata da un’altra interruzione del server. VERITAS StorageCentral consente di selezionare i tipi di quote di spazio su disco (hardware o software) più adeguati per gli obiettivi e la cultura aziendali. Le quote software permettono di monitorare lo spazio assegnato inviando avvisi ai dipendenti e all’help desk. Il personale può salvare il file oltre il limite della quota, ma potrebbe ricevere una chiamata promemoria dall’help desk che lo invita a liberare spazio. Per contro, nel caso delle quote hardware i dipendenti ricevono avvisi che comunicano lo spazio disponibile per salvare i file e richiedono loro di liberare o aggiungere spazio, altrimenti non potranno memorizzare altri file. TruStor™, la tecnologia di filtrazione in tempo reale brevettata da VERITAS, garantisce il monitoraggio accurato delle quote senza mettere a rischio le prestazioni del server. La filtrazione delle quote in tempo reale si è dimostrata un fattore chiave nella selezione degli strumenti SRM per un’azienda automobilistica multinazionale. La stessa Microsoft ha concesso in licenza la tecnologia TruStor di VERITAS in varie versioni di Windows. Anche il reparto IT aziendale di Microsoft utilizza VERITAS per ripartire le quote dello spazio disponibile per i dipendenti. Dal 1999, una delle sedi principali di un grande ente pubblico USA per la gestione dell’energia ha utilizzato quote di spazio su disco per rallentare la crescita dello storage e consentire l’aggiornamento pianificato dei server ogni tre anni. WH ITE PA PERP A PER Grazie al nuovo server multiterabyte, il reparto IT ha potuto assegnare a ognuno una quota di 1 GB per la directory home. Inizialmente era stata allocata una directory home di 500 MB. Il responsabile della rete ha dichiarato che vincolare i dipendenti a una quota hardware specifica li incoraggia a utilizzare i server dei file per tutti i documenti attivi che devono essere sottoposti a backup durante la notte e ad eliminare regolarmente i file di cui non è necessario creare copie di backup. L’impiego delle quote di spazio su disco ha reso possibile al reparto IT di tenere traccia a scadenze trimestrali della crescita dello storage nella sede. Secondo un responsabile della rete, un grafico che mostrava uno storage triplicato dal 1999 al 2002 è stato di grande aiuto per giustificare l’acquisto di un nuovo server di file. 6.3 BLOCCARE FILE NON AZIENDALI, POTENZIALI VIRUS E MATERIALE OFFENSIVO E PROTETTO DA COPYRIGHT File non aziendali Se l’attività dell’organizzazione non richiede ai dipendenti di operare con file multimediali, perché permettere la memorizzazione di gigabyte di musica personale sul server? La policy di storage deve essere strettamente correlata agli obiettivi del business. Una policy che impedisce ai dipendenti di memorizzare tipi di file non aziendali offre un metodo infallibile per controllare la crescita non necessaria dello storage. I risultati della valutazione dello storage eseguita con gli strumenti VERITAS dovrebbero contribuire a giustificare alla direzione l’utilità di una policy di blocco. La policy di storage può rafforzare la policy aziendale dell’utilizzo di Internet, nonché gli strumenti impiegati per attuarla. Il software di filtrazione dei siti Web non può impedire ai dipendenti in remoto di scaricare da Internet file non associati al business e di memorizzarli su un server dell’azienda, né evitare che un dipendente carichi file multimediali personali su un server aziendale. Gli strumenti VERITAS consentono di creare policy di blocco adatte al proprio ambiente. È possibile impostare filtri in tempo reale per bloccare decine di tipi di file: .exe, tutti i tipi di .mpeg, .wav, .avi e .ra. Inoltre sono disponibili due tipi di blocco: hardware o software. L’implementazione hardware impedisce al personale di scrivere qualsiasi tipo di file inaccettabile sul server. Se tenta di farlo, viene visualizzato un messaggio che spiega perché tale operazione non è consentita. Nell’implementazione software i dipendenti (e l’help desk) ricevono il messaggio di avviso ma possono comunque memorizzare il file. In tal caso, il messaggio comunica che hanno appena violato la policy aziendale per Internet ed il reparto delle risorse umane ne sarà informato al più presto. Ciò mira a scoraggiare i dipendenti dall’esecuzione di tali operazioni. VERITAS permette di impostare policy che definiscono i tipi di file da bloccare o rendere disponibili per ciascun gruppo. Ad esempio, secondo una policy potrebbe essere lecito per i dipendenti del marketing salvare file multimediali sul server. Allo stesso tempo, un’altra policy potrebbe proibire tale comportamento al personale dei reparti contabilità, risorse umane e finanza. Violazioni del copyright Se i server di un’organizzazione contengono materiale non autorizzato e protetto da copyright o software non concesso in licenza, esiste il rischio di una causa legale. Il 25 ottobre 2002 la Recording Industry Association of America (RIAA) ha inviato ai presidenti delle 1000 principali aziende USA il messaggio: “Se i vostri dipendenti utilizzano le reti aziendali per scaricare e memorizzare illegalmente musica o filmati, potreste essere ritenuti responsabili di aver violato le leggi del copyright”. La RIAA ha inoltre inviato un messaggio analogo ai responsabili di 2300 istituti scolastici USA. WH ITE PA PERP A PER La RIAA faceva sul serio. Ha intentato una causa per 1 milione di dollari contro uno studio legale che aveva permesso ai dipendenti di memorizzare file .mp3 sul server. Per la legge, salvare file .mp3 equivale ad acquistare una licenza software e distribuirla a 100 persone. Se opportuno, la direzione aziendale potrebbe persino seguire l’esempio del Dipartimento di Stato USA, che ha bandito completamente i file .mp3 ed eseguibili dai propri server. Il Dipartimento di Stato USA ha scelto VERITAS per l’implementazione di una policy secondo la quale i file .mp3 non rientrano in alcun modo negli scopi dell’ente e pertanto devono essere eliminati. Materiale offensivo I materiali che un dipendente ritiene offensivi possono avviare un procedimento per molestie sessuali. Basta chiederlo a Chevron, che ha dovuto patteggiare per 2,2 milioni di dollari in una causa dovuta a materiale offensivo presente sui server aziendali. Come rispondere al CIO se chiedesse cosa si sta facendo per impedire che ciò accada? Una policy per le molestie sessuali può senz’altro dissuadere i dipendenti da certi tipi di comportamento. Tuttavia, una policy di blocco è più efficace: evitando in modo assoluto che il personale memorizzi file multimediali offensivi sui server, elimina potenziali rischi di imbarazzo, rimprovero ed eventuali cause e patteggiamenti. Inoltre, se grandi gruppi di dipendenti non hanno bisogno di lavorare con file grafici per espletare le loro funzioni professionali, perché non escludere tale materiale preventivamente, risparmiandosi l’incombenza di doverlo rimuovere in un secondo tempo? Potenziali virus Quasi tutte le policy di protezione delle organizzazioni richiedono di utilizzare un software antivirus su client e server. Però questo tipo di software tende a rimanere un passo indietro rispetto agli hacker. Qualche anno fa, persino i software antivirus più importanti, quali McAfee e Norton, non sono riusciti ad impedire che il virus I Love You invadesse milioni di server di posta elettronica Windows NT in tutto il mondo, diffondendosi a macchia d’olio e causando circa 10 miliardi di dollari di danni in appena 24 ore. Il virus I Love You e le sue 29 varianti consistevano in semplici file di script Visual Basic (.vbs). Il virus non soltanto si è propagato nelle directory di Outlook degli utenti, ma si è replicato sovrascrivendo tutti i file delle directory home con copie di file .vbs, provocando l’eliminazione di file aziendali per miliardi di dollari. Grazie agli strumenti VERITAS, è possibile aggiungere alla policy di protezione un ulteriore livello, impostando una policy di utilizzo dello storage che blocchi i tipi di file sospetti, come .vbs, .dll e .exe. La policy potrebbe consentire agli sviluppatori delle applicazioni e agli amministratori dei sistemi di memorizzare file .vbs ed eseguibili sul server, ma non agli altri dipendenti, poiché non ne hanno la necessità. Una scuola superiore di Copenhagen, Danimarca, ha imparato a proprie spese che una policy di blocco dei file può contribuire a sventare l’attacco dei virus. Il virus I Love You ha infettato oltre 50.000 file Windows NT di proprietà di circa 3000 studenti. Prima di caricare i nastri di backup, il reparto IT ha utilizzato StorageCentral per impostare un filtro che bloccasse la memorizzazione dei file .avi sui server. VERITAS si è assicurata che il nastro di ripristino trascurasse qualsiasi file .vbs. I server ripristinati non contenevano file infetti. Inoltre il reparto IT ha impostato un filtro per impedire agli studenti di memorizzare file .mp3. Suddividere il contenuto in modo appropriato Per assicurarsi che i dipendenti salvino file specifici su un server concepito appositamente, può essere opportuno bloccare questi tipi di file su tutti gli altri server. Ad esempio il reparto IT presso Allied Domecq ha bloccato i file .bak, per evitare che il personale effettuasse il backup dei desktop su un server. L’azienda ha selezionato una SAN remota quale destinazione dei backup e sui desktop ed i portatili dei dipendenti è presente un’apposita icona di collegamento. Inoltre, considerando inefficienti i grandi archivi di file .PST (e-mail di WH ITE PA PERP A PER Exchange salvate) memorizzati su centinaia di server, il reparto IT di questa società informatica multinazionale ha impostato server .PST dedicati e ha impedito al personale di salvare file .PST sui server di file dei reparti. 6.4 CONSENTIRE AI DIPENDENTI DI GESTIRE IL PROPRIO SPAZIO SU DISCO TRAMITE STRUMENTI E TECNICHE CHIARI ED EFFICIENTI È necessario illustrare ai dipendenti per quali ragioni l’organizzazione richieda che siano loro a gestire lo spazio assegnato e formarli in merito alle procedure appropriate. John Webster, un analista dello storage presso Data Mobility Group, consiglia: “I reparti IT devono spiegare ai dipendenti che la gestione dello storage non ha nulla a che vedere con il costo dei supporti. Al contrario, è finalizzata a proteggere le loro informazioni e a renderle immediatamente disponibili, senza tempi morti. Per questo deve esistere una policy di utilizzo dello storage”. Dopo aver ottenuto l’approvazione per la propria policy di utilizzo dello storage e l’acquisto di soluzioni VERITAS, il reparto IT di un leader mondiale nella produzione di reattori per illuminazione ha condotto sessioni di formazione presso ogni stabilimento negli Stati Uniti ed in Messico. Gli 800 dipendenti hanno ricevuto una spiegazione approfondita in merito all’importanza per ciascuno di adottare misure per controllare l’utilizzo dello storage, nonché una descrizione del processo. Un amministratore dei sistemi ha affermato: “La formazione sulla policy ha stimolato l’adesione dei dipendenti sin dall’inizio”. Se si desidera che il personale continui a collaborare gestendo il proprio spazio nell’ambito delle procedure di routine, è necessario fornirgli gli strumenti per farlo. Dopo tutto, i dipendenti conoscono meglio di un amministratore dei sistemi quale versione di un report occorre conservare. Proprio da questo punto di vista le soluzioni VERITAS possono offrire il loro contributo più efficace. I report in HTML sulla pulizia consentono ai dipendenti di riesaminare rapidamente un elenco dei loro file problematici, ad esempio quelli che superano determinate dimensioni, e rimuovere ciò che non è necessario mantenere online o sottoporre a backup. Senza questi report, il personale potrebbe dover dedicare ore alla ricerca dei file indesiderati nelle directory. Poiché ogni voce di un report di pulizia è un collegamento a un file, è sufficiente fare clic per visualizzare il file corrispondente, eliminarlo, trasferirlo sul desktop o archiviarlo su CD. In un’università statale del Sud Dakota, la policy dello storage impone a ogni reparto di gestire il proprio spazio con l’assistenza dello staff IT. Grazie agli strumenti VERITAS, l’amministratore della rete ha creato un report personalizzato per ciascun reparto, adattando i report VERITAS corrispondenti. In questo caso ogni report HTML viene inviato automaticamente con le e-mail di avviso relative all’80 e 90% delle quote. Alcuni reparti possono anche ricevere i report a scadenza settimanale. Ad esempio, il report per l’ufficio delle pubbliche relazioni mostra tutti i file superiori a una dimensione specifica, tutti i file duplicati, nonché quelli che non sono stati aperti da un determinato intervallo di tempo. L’amministratore della rete sostiene che i reparti si sono dimostrati efficienti nelle operazioni di pulizia ed in particolare nell’identificazione del materiale da archiviare. 6.5 AUTOMATIZZARE IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI ATTIVITÀ DI GESTIONE DELLO STORAGE Tutti gli amministratori, prima o poi, si sentono sopraffatti dal numero di ore trascorse per gestire lo storage. Secondo il rapporto di Gartner Group, Managing Storage 2000, Windows è il sistema operativo nel quale la gestione dello storage risulta più difficile e dispendiosa. WH ITE PA PERP A PER Gli strumenti VERITAS aiutano i reparti IT in molte procedure di pulizia che finora sono state effettuate manualmente. I clienti VERITAS sostengono di poter risparmiare fino a una settimana al mese o addirittura dimezzare il carico di lavoro automatizzando la gestione delle quote di spazio, l’esclusione dei file e la creazione di report sulle caratteristiche del contenuto. Ad esempio, un amministratore dei sistemi presso un reparto accademico dell’università statale della Pennsylvania ricorda di aver passato una settimana al mese ricercando nelle directory home di ogni utente file di grandi dimensioni che violassero la policy dello storage vigente nell’istituto. Oggi le soluzioni VERITAS svolgono questo compito al suo posto. È possibile affidarsi agli strumenti VERITAS per i compiti più difficili, ad esempio per individuare tutti i file dei dipendenti che hanno lasciato l’azienda. E se i dipendenti licenziati fossero 5000? Gli amministratori dei sistemi di una grande azienda di telecomunicazioni hanno scelto VERITAS appositamente per questo compito. Utilizzando l’interfaccia di scripting degli strumenti VERITAS, gli amministratori dei sistemi hanno potuto individuare i file e archiviarli automaticamente su nastro. La legge degli Stati Uniti impone a una distilleria di avere un ufficio in ogni stato in cui distribuisce bevande alcoliche. Nella seconda distilleria per grandezza nel mondo, un team centralizzato di amministratori dei sistemi gestisce 68 server in 32 uffici negli Stati Uniti ed in Canada. Il team, grazie a VERITAS StorageCentral, è riuscito a recuperare circa il 40% dello spazio occupato da file superflui sui server e ad implementare policy per controllare come 1200 dipendenti facciano uso dello spazio loro assegnato. Questi risultati hanno consentito al team di posticipare di un anno l’aggiornamento di tutti i siti. Per effettuare l’aggiornamento, gli amministratori dei sistemi avrebbero dovuto raggiungere anche gli uffici più lontani. Rispetto allo strumento di gestione utilizzato in precedenza dal team, le soluzioni VERITAS hanno contribuito a dimezzare il carico di lavoro. Uno degli amministratori dei sistemi ha dichiarato: “Ora che controlliamo meglio i nostri server remoti, non dobbiamo più perdere tempo per raggiungere personalmente un ufficio lontano, dove un server sta esaurendo la sua capacità. Gli avvisi di VERITAS StorageCentral ci comunicano tali situazioni con grande anticipo”. Copyright 2003 VERITAS Software Corporation. Tutti i diritti riservati. VERITAS, VERITAS Software, il logo VERITAS e tutti gli altri nomi di prodotti e slogan VERITAS sono marchi o marchi registrati di VERITAS Software Corporation negli Stati Uniti e/o in altri Paesi. Altri nomi di prodotti e/o slogan citati nel presente documento sono marchi o marchi registrati dei rispettivi proprietari. Le specifiche e le offerte dei prodotti sono soggette a variazione senza preavviso. Giugno 2003.