Programmazione spettacoli_Canossa2011(1)

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Programmazione spettacoli_Canossa2011(1)
Comune di Canossa
Programmazione spettacoli al Castello di Canossa – Reggio Emilia
Stagione 2011
StorieMiti@Leggende
Rassegna di spettacoli al Castello di Canossa
a cura di AR/S Archeosistemi Soc. Coop.
Età consigliata: dai 0 ai 99 anni
Inizio spettacoli: ore 16.00 presso l’area monumentale del Castello di Canossa
Accesso libero
Per informazioni:
AR/S ARCHEOSISTEMI Società Cooperativa
tel. 0522.532094 – 0522.531986
fax. 0522.533315
e-mail: [email protected]
sito internet: www.archeosistemi.it - www.facebook.com/Archesistemi
CASTELLO DI CANOSSA
tel. 0522.877104
e-mail: [email protected]
sito internet: www.castellodicanossa.it
DOMENICA 5 GIUGNO 2011, ORE 16.00
BRUCIA LA NONNA…un’ infuocata fiaba ecologica per i grandi di cinque anni
Regia e impianto scenico Silvio Panini. Testo Paolo Pagliani. Costumi Loredana Averci
Interpreti Hendry Proni e Loredana Averci
In collaborazione con Koinè Teatro
Nello spazio scenico, un’anziana signora, una nonna,
gira lentamente su se stessa. La nonna è immobile. O
dorme oppure sta pensando molto intensamente.
Arrivano i bambini e si siedono silenziosamente intorno
alla nonna che gira. Il silenzio è rotto dall’arrivo di uno
strambo giovanotto che cammina all’indietro perché deve
raccontare una storia cominciata tanto tempo fa. Si
presenta: è Atto Re ed è lì per raccontare la storia della
nonna, il cui nome è Terra Pianeta. Ha ricevuto questo
incarico perché quella vecchia signora non può
raccontarsi da sola. Lei non parla come noi. Quando
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sede legale e uffici: Via Nove Martiri, 11/a - Villa Sesso - 42100 Reggio Emilia
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REA n° 171240 - Albo Società Cooperative N° A109986
SOA OS25 Classifica IV
Comune di Canossa
apre bocca emette tutti i suoni del mondo mescolati insieme: rumori di macchine, canti di uccelli,
frusciare di foglie, ritornelli pubblicitari, voci di bambini eccetera eccetera.
Utilizzando il modello narrativo della fiaba Atto Re racconta la storia della nonna Terra Pianeta:
dall’infanzia passata da sola con la faccia piena di eruzioni, alla comparsa del voracissimo orco
Genere Umano che vuole bruciarla per potersi pappare tutti gli animali già arrostiti. L’orco brucia
accanitamente intere foreste finché la nonna, con l’aiuto di una bambina di nome Umanità, lo
convince a cambiare strada.
DOMENICA
DOMENICA 19 GIUGNO 2011, ORE 16.00
LA CONTESSA NELL' ORTO … seminario di zappatura e introduzione alla semina per
fare l'orto come ai tempi di Matilde
Testi Silvio Panini e Hendry Proni. Adattamento e collocamento storico a cura di Paolo Pagliani
Costumi Loredana Averci
Interpreti Hendry Proni e Loredana Averci
In collaborazione con Koinè Teatro
"E' noto che la Gran Contessa aveva il pallino dell'agricoltura. Piantava castagni in Appennino,
incoraggiava bonifiche e dissodamenti nella Bassa, premiava i sudditi fedeli con terreni fertili. La
sua vita fu un susseguirsi di assedi, fughe, matrimoni troncati bruscamente, banchetti, umiliazioni
inflitte e subite, intrighi e delitti; ma è verosimile pensare che nel tempo libero si dedicasse alla sua
passione georgica, magari curando un orto, uno spazio agricolo ordinato e protetto dalle
tumultuose vicende di cui era protagonista. E, vivendo nel medioevo, certamente usava metodi di
coltivazione biologici. Noi l'abbiamo immaginata lì, nel suo orto, in compagnia del suo devoto
contadino. I due sono pronti a mostrare come si zappa e si semina nel medioevo; cose che
possono essere utili a chi voglia farsi un orto biologico oggi."
DOMENICA 3 LUGLIO 2011, ORE 16.00
BRENDULO. IL CHE GUEVARA DELLE COLLINE
Drammaturgia di Silvia Frasson
Musiche eseguite in scena da Stefania Nanni
Con Silvia Frasson
www.silviafrasson.blogspot.com
Anno 1870: Brendulo, figlio di contadini, vive con la
famiglia in una Fortezza di proprietà di ricchi conti dove la
famiglia lavora a mezzadria. Gioca col figlio padroni, hanno
la stessa età.
Un giorno i due iniziano a fare un gioco diverso, giocano al
maestro e l'alunno.
E Brendulo impara a leggere e a scrivere. E questo lo porta
ad aprire gli occhi sulla realtà che lo
circonda. Inizia così la storia di una rivoluzione ...
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“In un momento storico – sociale dove il diritto alla cultura è minato, dove la cultura viene messa da parte
come fosse cosa riservata a pochi perché lusso di poca importanza ho scelto di raccontare la storia di un
rivoluzionario che capì che l'unico modo per guadagnare la dignità di essere umano è conoscere.
Mi piace raccontare quello che più colpisce il mio sguardo.
Quello che mi rapisce, quello che apre il mio immaginario a spazi dove la fantasia fa capriole, quello che mi
mette in contatto con qualcosa che a volte finisce nascosto o dimenticato.
Credo fermamente che questo sia un modo per entrare nel segreto delle cose.
In ogni storia che racconto c’è qualcosa di me, del mio vivere e vedere, è questo per me un modo di sentirmi
testimone, discepola devota di un storia, di un personaggio, di un evento.
Credo che il contributo che può dare il teatro sia questo: avvicinarci a cose o eventi o personaggi che
altrimenti rimarrebbero lontani dal nostro vivere. Far luce su aspetti del nostro vivere che a volte rimangono
distanti, illuminarli col nostro sguardo, ognuno con il proprio, differente, particolare, personale.
Recuperare una memoria collettiva che spesso viene messa da parte.
Ogni volta che scelgo cosa raccontare e cosa no, effettuo una scelta e scegliere ci rende presenti, attivi, vivi.
E per proseguire nel nostro vivere con coscienza e responsabilità è necessario conoscere da dove veniamo,
cosa della storia che ci precede non vogliamo ripetere, cosa abbiamo guadagnato e non vogliamo perdere”.
Silvia Frasson
DOMENICA 28 AGOSTO 2011, ORE 16.00
Le Coche raccontano:
MATILDE E IL MERAVIGLIOSO…ovvero mirabolanti dolci e amari casi di una
donna divina
Con Claudia Morganti, Mascia Massarelli, Sonia Nasorri
Drammaturgia e regia di Silvia Frasson
www.facebook.com/le.coche
Si dice che raccogliesse a palazzo le donne
di tutte le valli che governava per istruirle,
sull'arte amatoria, sulla fede, sull'eterna
giovinezza e su come mantenerla. Convinse
il Pontefice a darle la possibilità di celebrare
la messa, lei donna, nel Medioevo.
Di una bellezza insostenibile allo sguardo
umano, dove passava sbocciavano fiori.
Matilde di Canossa, diva e eroina del
Medioevo.
Tre donne raccontano fattezze miracoli e accadimenti meravigliosi di una donna che fece della
sua vita una leggenda destinata a durare.
DOMENICA 11 SETTEMBRE 2011, ORE 16.00
Il Teatro dell’Orsa presenta:
DESTINII INCROCIATI…storie, arcani e incanti di fiaba
NEL CASTELLO DEI DESTIN
Di e con Bernardino Bonzani, Monica Morini e Gabriele Parrillo
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Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Italo Calvino, “Il Castello dei Destini Incrociati” è uno
spettacolo, adatto per famiglie e bambini, da rappresentare nei castelli, dove rivivono, insieme alla
musica e alle parole, mistero, magia, avventura, amore e morte, tra le mura di suggestivi castelli.
Questa narrazione spettacolo, accompagna il pubblico attraverso le sale e i cortili del castello, tra
le storie e gli arcani rivissuti da dame, principi e cavalieri. La musica eseguita dal vivo ripercorre le
atmosfere medievali e rinascimentali in cui sono ambientate le storie. Ad ogni spettatore, per
gioco, viene consegnata, a sorte, una carta degli arcani maggiori dei tarocchi e attraverso la
scoperta del suo significato, intraprende un percorso nel castello per incontrare i personaggi delle
storie che si legano al destino della propria carta. Alla fine del viaggio, prima del congedo finale,
una seconda carta viene consegnata quale auspicio di buona fortuna.
Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino fu pubblicato nel 1973 e adopera i tarocchi come una macchina narrativa,
cioè parte dall’idea che il significato d’ogni singola carta dipende dal posto che essa ha nella successione di carte che
la precedono e la seguono. Alla cena che si svolge in una ricca corte di un castello, gli eleganti commensali sono
misteriosamente affetti da un generale mutismo. Quando sul tavolo viene sparso un mazzo di carte da gioco dei
tarocchi, ciascuno dei commensali tirando a sé, una a una, le carte, inizia attraverso queste a raccontare la propria
storia.
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