Linee guida piani di manutenzione - appendice 4
Transcript
Linee guida piani di manutenzione - appendice 4
Autorità di bacino del fiume Po Bacino di rilievo nazionale Progetto MANUMONT di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Linee-guida per la predisposizione dei Piani di manutenzione del territorio delle Comunità Montane APPENDICE 4 - Indice analitico dei termini relativi alla manutenzione Versione di FASE I del Progetto MANUMONT propedeutica alla sperimentazione settembre 2006 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano \ AGRICOLTURA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ACQUATICA SOLARE O COLTURE IDROPONICHE STREAMS - TREVISIOL E' un metodo, basato sull'utilizzo dell'energia solare, per il trattamento di acque luride di industrie agro - alimentari, che sfrutta il potere purificante e riciclante di ecosistemi acquatici aerati, costituiti da batteri, alghe, piante e animali microscopici, chiocciole, pesci, piante superiori. L'unità tecnico-economica costituta da terreni, anche in appezzamenti non contigui ed eventualmente da impianti ed attrezzature varie, in cui si attua la produzione agraria, forestale o zootecnica, ad opera di un conduttore e cioè persona fisica, società od ente che ne sopporta il rischio, sia da solo (conduttore coltivatore o conduttore con salariati e/o compartecipanti), sia in associazione ad un mezzadro o colono parziario. AGRICOLTURA BIOLOGICA GLOSS. ARPAV Sistema di coltivazione in cui le tecniche di difesa dai parassiti delle piante sono costituite da sistemi alternativi all'uso di prodotti di sintesi. In agricoltura biologica si tende infatti a limitare l'impiego o non utilizzare del tutto fertilizzanti chimici, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, fitofarmaci in genere). Le colture vengono difese innanzitutto in via preventiva, selezionando specie rustiche e resistenti alle malattie e intervenendo con appropriate tecniche di coltivazione: 1)la rotazione delle colture (in questo modo si ostacola l'ambientarsi dei parassiti e vengono usate in modo più razionale e meno intensivo le sostanze nutrienti del terreno); 2)la piantumazione di siepi ed alberi (che, oltre a ricreare il paesaggio, danno ospitalità ai predatori naturali dei parassiti e fungono da barriera fisica a possibili inquinamenti esterni); 3)la consociazione (coltivando in parallelo piante che sono sgradite l'una ai parassiti dell'altra). I fertilizzanti sono naturali, come il letame opportunamente compostato; in questo modo quello che negli allevamenti convenzionali è considerato un rifiuto e costituisce un problema perché richiede grandi superfici per essere smaltito, in agricoltura biologica costituisce una fonte di sostanze nutrienti per il terreno. Si usano anche altre sostanze organiche compostate (sfalci, ecc.) e sovesci, cioè incorporazioni nel terreno di piante appositamente seminate, come trifoglio e senape. In caso di necessità, per la difesa delle colture si interviene con sostanze naturali vegetali, animali, o minerali: estratti di piante (ad esempio il piretro, che deriva da una pianta erbacea), insetti utili che predano i parassiti, farina di roccia e minerali naturali (come il rame e lo zolfo) per correggere struttura e caratteristiche chimiche del terreno o per difendere le coltivazioni dalle crittogame, ecc. BIODINAMICA STREAMS - TREVISIOL Metodo di giardinaggio, sviluppato da Rudolf Steiner, in cui la pratica organica viene eseguita seguendo le fasi lunari, planetari e stagionali. In questo modo, il coltivatore biodinamico auspica di aumentare le proprietà vantaggiose delle piante desiderabili inibendo nel contempo la sfera d’azione e l’incidenza dei predatori. AGRICOLTURA INDUSTRIALE O INTENSIVA GLOSS. ECOITALY È l’agricoltura degli ultimi cent'anni che ha fatto sempre più ricorso ai concimi chimici, alla meccanizzazione, ai pesticidi. E’ un'agricoltura che può culminare, se spinta all’eccesso, nella compromissione dell'ambiente e anche delle sorgenti della propria produttività. Questa agricoltura mira a produrre sempre di più e ad ogni costo, puntando più sulla quantità che sulla qualità. AGROECOSISTEMA GLOSS. ARPAV S'intende l'insieme delle piante e degli animali introdotte o modificate dall'attività umana. ALOFITE ANPA Piante che vivono su suoli ad elevata salinità. La loro resistenza alla salsedine si deve ad una particolare struttura plasmatica e ad una ridottissima superficie traspirante oppure ad attitudini osmotiche speciali o capacità particolare che permettono loro di eliminare il sale in eccesso per escrezione. AMMENDANTE GLOSS. ARPAV Mezzi atti a migliorare la qualità dei terreni semplicemente nei riguardi fisico-meccanici. GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Sostanza in grado di migliorare e/o correggere la costituzione fisicomeccanica e la reazione di un terreno. ANTICRITTOGAMICI (Vedi Fungicidi) ANTIPARASSITARI (Vedi Fitofarmaci). ATTECCHIMENTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO L'attecchire. Di piante, mettere radici e crescere dopo trapianto o innesto. AZIENDA AGRICOLA, FORESTALE E ZOOTECNICA ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000) ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO BIOPESTICIDI GLOSS. ENI Fitofarmaci. BIOTECNOLOGIE (Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI) BPA GLOSS. ARPAV Buone pratiche agricole. Le buone pratiche agricole sono "l'insieme dei metodi colturali, che un agricoltore diligente impiegherebbe in una regione interessata" (art. 28 del Reg. CE n. 1750/99). Contengono le indicazioni di base relative alle principali pratiche agronomiche e fitosanitarie il cui rispetto costituisce la condizione di accesso ai benefici previsti dal Piano di Sviluppo Rurale. CODICE DI BUONA PRATICA AGRICOLA (Vedi CBPA sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE). COLTURE SPECIALIZZATE IFFI Colture arboree con disposizione ordinata (a filari, a quadranti ecc.; spaziatura < 10-15 m) che rappresentano la coltura principale del terreno anche se possono essere associate a colture erbacee (es. oliveti, vigneti, frutteti). CONCIME ORGANICO E/O INORGANICO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGION E LAZIO Sostanza fertilizzante naturale (letame) o chimica, usata in CONSISTENZA BESTIAME ISTAT I dati sulla consistenza degli allevamenti fanno riferimento a tutti i capi di bestiame che alla data della rilevazione si trovavano presso l'azienda sia che si tratti di bestiame in dotazione dell'azienda stessa sia che si tratti di bestiame affidato o da essa allevato. Sono inclusi i capi temporaneamente assenti per transumanza, pascolo, ecc.. Sono esclusi gli animali di passaggio (es.: femmine presenti per la monta). CULTIVAR ANPA Insieme di piante coltivate che si distinguono per alcuni caratteri comuni (di forma, di funzione organica, chimici) e che, quando vengono riprodotti per via sessuale, conservano le loro caratteristiche distintive. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Varietà di piante coltivate. COMUNITÀ VEGETALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Insieme più o meno omogeneo di piante appartenenti a taxa distinti, che coesistono all’interno di un determinato biotopo. Sinonimo di fitocenosi. DISERBANTE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Sostanza chimica che impedisce o rallenta lo sviluppo di erbe infestanti. Agisce bloccando la germinazione dei semi e accumulandosi nei tessuti vegetali. DISINFESTANTE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Sostanza che uccide gli organismi animali apportatori di germi patogeni. I disinfestanti vengono utilizzati dall’uomo per uso sia veterinario sia agricolo. Rientrano in questa categoria tutti i composti chimici capaci di uccidere i protozoi, gli insetti, gli aracnidi, etc. 3 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ERBICIDI GLOSS. ENI Fitofarmaci in grado di combattere le erbe infestanti, eliminando la competizione di queste con coltura utile da proteggere, ovvero idonei ad eliminare la vegetazione indesiderata. FERTILIZZANTI GLOSS. ARPAV I fertilizzanti sono sostanze naturali o derivate da processi di sintesi che - per il loro contenuto in elementi nutritivi, in particolare l’azoto, e per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche - contribuiscono al miglioramento della fertilità del terreno agrario, al nutrimento delle specie vegetali coltivate e ad un loro migliore sviluppo. I fertilizzanti si dividono in concimi quando forniscono alle colture gli elementi chimici della fertilità, necessari alle piante per lo svolgimento del loro ciclo vegetativo e produttivo, ed ammendanti e correttivi quando modificano le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno, migliorandone l’abitabilità per le specie vegetali coltivate. FORAGGERE PERMANENTI ISTAT Le coltivazioni praticate sui terreni fuori avvicendamento, destinati permanentemente (o in ogni caso per un periodo superiore a cinque anni) alla produzione di piante erbacee poliennali o spontanee, coltivate o non, atte a fornire foraggio per l'alimentazione del bestiame. FUNGICIDI GLOSS. ENI Composti chimici, detti anche anticrittogamici, che rientrano nella categoria degli antiparassitari o pesticidi, usati per combattere le crittogame parassite delle piante. ISTAT La sostanza che ha la proprietà di distruggere i funghi e le loro spore o di inibirne la crescita. FUSTAIA ISTAT Superficie a bosco le cui piante sono destinate ad essere allevate ad alto fusto ed a rinnovarsi prevalentemente per via naturale (seme) o artificiale (talee). Rispetto alle specie legnose, le fustaie vengono distinte in: fustaie di conifere (o resinose), fustaie di latifoglie e miste. GIORNATA DI LAVORO ISTAT Prestazione lavorativa non inferiore alle otto ore. Se il lavoro prestato giornalmente presso l'azienda è stato inferiore alle 8 ore si sono convertite le ore di lavoro in giornate di 8 ore. Se invece le ore di lavoro giornaliero hanno superato le 8 ore non si è operata alcuna conversione. Il numero delle giornate di lavoro fa riferimento a quelle effettivamente prestate con esclusione di giorni di congedo, ferie e malattia GRADO DI GERMINABILITÀ GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Percentuale di sementi in grado di germinare rispetto al totale delle sementi presenti nella miscela. GRADO DI PUREZZA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Percentuale di sementi di origine accertata e dichiarata sulla confezione rispetto al totale delle sementi presenti nella miscela. GREENMARKETING GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Il marketing verde o ambientale richiede strategie di gestione e di mercato che siano in grado di affrontare con efficacia le sfide legate alla definizione del termine "verde", ai processi di sviluppo di prodotti "ecologici" ed alla comunicazione dell'impegno e delle iniziative di salvaguardia dell'ambiente, affinché i prodotti siano credibili e abbiano l'impatto desiderato sulla clientela. Il marketing verde mira essenzialmente al raggiungimento di due obiettivi: sviluppare prodotti dei quali sia garantita la compatibilità ambientale, cioè che abbiano un impatto minimo sull'ambiente e che allo stesso tempo siano in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori in termini di servizio , prezzo, convenienza e comodità; trasmettere un'immagine di elevata qualità, che includa la sensibilità ambientale, sia per quanto concerne gli attributi specifici del prodotto, sia per quanto riguarda la reputazione dell'azienda produttrice relativamente al grado di conformità ambientale. PROVINCIA DI TRENTO Metodo di semina per il rinverdimento di stazioni difficilmente accessibili, costituito dallo spargimento di un miscuglio di sementi, concime, sostanze miglioratrici del terreno, eventuali coltri protettive ed acqua. IMPATTI CUMULATIVI ANPA Gli impatti (positivi o negativi, diretti o indiretti, a lungo e a breve termine) derivanti da una gamma di attività in una determinata area o regione, ciascuno dei quali potrebbe non risultare significativo se considerato separatamente. Tali impatti possono derivare dal crescente volume di traffico, dall'effetto combinato di una serie di misure agricole finalizzate ad una produzione più intensiva e ad un più intensivo impiego di sostanze chimiche, ecc. Gli impatti cumulativi includono una dimensione temporale, in quanto essi dovrebbero calcolare l'impatto sulle risorse ambientali risultante dai cambiamenti prodotti dalle azioni passate, presenti e future (ragionevolmente prevedibili). INFESTANTE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO In botanica può essere considerata infestante ogni specie vegetale priva di utilità pratica, dotata di molta vitalità, che cresce spontaneamente sottraendo spazio e nutrimento alle colture agrarie. Diversi fattori influiscono sulla diffusione delle specie infestanti, quali il luogo, l’epoca, la specie e il numero delle piante. In ultima analisi è l’uomo che giudica se una pianta sia infestante o meno, prendendo in considerazione non solo ragioni economiche, ma anche estetiche e filosofiche. IRRIGAZIONE STREAMS - TREVISIOL Distribuzione di acqua in terreni agricoli che può avvenire mediante diverse tecniche: per sommersione, il sistema più antico che ricorda i periodici allagamenti, per cui l’acqua del fiume viene convogliata tramite canali verso i terreni da irrigare e lì trattenuta per tempi stabiliti; mediante solchi o canaletti, per cui la distribuzione sul terreno avviene per scorrimento su superfici piane o per infiltrazione da solchi; per aspersione, che viene realizzata per mezzo di tubazioni in pressione che erogano quantità definite di acqua; a goccia, simile alla precedente, con un’erogazione direttamente sul suolo, in quantità calibrata, così da reintegrare costantemente l’umidità perduta per evapotraspirazione. LEGNOSA AGRARIA ISTAT La coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite a coltivazioni di piante legnose agrarie che occupano il terreno per un lungo periodo. PAC GLOSS.ARPAV Politica Agricola Comune. Insieme delle Politiche attuate per il sostegno e lo sviluppo delle attività agricole nella UE. PACCIAMATURA ANPA Quando il termine è riferito alle operazioni di semina indica la protezione del terreno realizzata con diversi materiali coibenti, degradabili o no, scelti in relazione al costo ed alla facilità di reperimento (segatura stagionata, paglia, fogliame, stuoie, film di pellicola, teli di iuta, "tessuto non tessuto", ecc.) allo scopo esclusivo di proteggere i seme dal freddo e dalla disidratazione del suolo. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Copertura del terreno, dopo la semina o il trapianto, per ripararlo dal gelo, innalzarne la temperatura e limitarne l’evaporazione, in modo da accelerare la crescita della vegetazione. Può essere praticata con paglia, strame, foglie, corteccia di resinose, ecc PANI DI TERRA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Porzioni di terreno vegetale che Accompagnano una specie vegetale dall'espianto al reimpianto. PIANTINA ALLEVATA IN VASO PROVINCIA DI TRENTO Semenzale allevato in vaso, che viene estratto dal vaso prima della piantagione o che viene trapiantato insieme al vaso (se esso è di carta, trucioli, cartone, torba. PIANTINA CON PANE DI TERRA O FITOCELLA PROVINCIA DI TRENTO IDROSEMINA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 4 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Piantina trapiantata più volte, le cui radici sono racchiuse in una palla di terra tenuta insieme da un tessuto di juta annodato PRATI PERMANENTI E PASCOLI ISTAT Coltivazioni foraggiere erbacee fuori avvicendamento che occupano il terreno per un periodo superiore ai cinque anni. Prato permanente quando il foraggio viene, di norma, raccolto mediante falciatura. Pascolo quando viene utilizzato, di regola, soltanto da bestiame pascolante. PRODUZIONE INTEGRATA GLOSS. ECOITALY Per produzione integrata si intende una strategia complessiva di difesa delle colture in cui si fa ricorso a pratiche agronomiche (lavorazioni, rotazioni, concimazioni equilibrate, irrigazioni, potature), alla lotta guidata, alla lotta integrata, alla lotta biologica ( classica e moderna ), alla genetica ( piante resistenti ), all'ingegneria genetica ( piante transgeniche ), a tutti quegli interventi in grado di rendere sempre più difficile la vita degli insetti dannosi PRODUZIONE PRIMARIA UE Tutte le fasi della produzione, dell'allevamento o della coltivazione dei prodotti primari, compresi la raccolta, la mungitura e la produzione zootecnica precedente la macellazione e comprese la caccia e la pesca (Proposta del Parlamento europeo di Regolamento sulla legislazione alimentare). PRODUZIONE RACCOLTA (DELLE COLTIVAZIONI) ISTAT La produzione effettivamente asportata dal luogo di produzione ad opera dell'uomo, indipendentemente da quella che sarà la sua utilizzazione, incluse le eventuali aliquote utilizzate per l'alimentazione del bestiame e che pertanto risulta uguale alla produzione presente sulle piante meno la quota parte non raccolta e/o perduta durante le operazioni di raccolta. PRODUZIONE TOTALE (DELLE COLTIVAZIONI) ISTAT La totalità del prodotto presente sulla pianta allo stato di frutto pendente al momento in cui hanno inizio le normali operazioni di raccolta. PROPAGAZIONE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Moltiplicare mediante la riproduzione; può avvenire per seme (gamica) o per separazione di porzioni epigee o ipogee (agamica, vegetativa). SUPERFICIE (AZIENDALE) ISTAT - Superficie Totale: area complessiva dei terreni dell'azienda formata dalla superficie agricola utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da legno, da boschi, dalla superficie agraria non utilizzata, nonché dall'area occupata da parchi e giardini ornamentali, fabbricati, stagni, canali, cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono l'azienda. - Superficie agricola utilizzata (SAU): insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. E' esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici. - Superficie agraria non utilizzata: insieme dei terreni dell'azienda non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l'intervento di mezzi normalmente disponibili presso un'azienda agricola. Sono compresi gli eventuali terreni abbandonati facenti parte dell'azienda ed aree destinate ad attività ricreative. Sono esclusi i terreni a riposo. - altra superficie: è costituita dalle aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, fossi, canali, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali. Sono comprese anche le superfici delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici destinati alla coltivazione dei funghi TERRENI A RIPOSO ISTAT I terreni, lavorati (maggesi) o non, che entrano in avvicendamento sui quali non è praticata alcuna coltura nel corso dell'annata agraria. I dati sono forniti distintamente per le superfici soggette e non a regime d'aiuto comunitario secondo quanto previsto dalla nuova Politica agraria comune (Pac). Sono esclusi i terreni in stato di abbandono per una qualsiasi ragione di natura economica, sociale od altra. TERRENO A SEMINATIVO ISTAT La superficie utilizzata per le colture di piante erbacee, soggette all'avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni. USO DEL SUOLO (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) UTILIZZAZIONE LEGNOSA ISTAT La massa legnosa, espressa in metri cubi, abbattuta nonché separata dal suolo, anche se non asportata, purché destinata ad esserlo. PROPAGGINE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Tecnica di propagazione vegetativa che consiste nel piegare un ramo fino al suolo e interrandone una parte. Dalla porzione interrata vengono emesse radici e pertanto il ramo può essere separato dalla pianta madre e messo a dimora. SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000) (SAU) L'insieme dei terreni investiti a seminativi, orti familiari, prati permanenti e pascoli, coltivazioni legnose agrarie e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole, non comprende la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei od appositi edifici. SEMINA A SPAGLIO PROVINCIA DI TRENTO Semina compiuta uniformemente su superficie di terreno piuttosto estese. La semina si può fare a mano o con mezzi meccanici SEMINATIVO IFFI Terreni interessati da coltivazioni erbacee avvicendate. SEMINATIVO ARBORATO IFFI Terreni in cui la coltura arborea è secondaria rispetto a quella erbacea poiché non ne ostacola il normale avvicendamento (es. piante a filari molto distanziati o diffusi senza assetto ordinato; spaziatura > 10-15 m). SEMINATIVI ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000) Piante erbacee, soggette all'avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 5 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano BIOSFERA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ABETAIA o ABETINA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco di aghifoglie con prevalenza di Abete Bianco (Abies Alba). ABIOTICO GLOSS. ENI Indica l’assenza di organismi viventi. ACCLIMATAMENTO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Dal punto di vista biologico, è il processo, di durata variabile, a cui vanno incontro gli organismi viventi per ambientarsi e riprodursi in un clima diverso da quello di origine. L'acclimatazione porta a modificazioni morfologiche e funzionali più o meno pronunciate. cloroplasti nelle alghe, oltre alla clorofilla, possiedono alcuni pigmenti che conferiscono loro una colorazione caratteristica. In base a questa si possono distinguere tre grandi gruppi: alghe verdi, brune e rosse. I pigmenti svolgono un ruolo importante perché determinano l'ambiente in cui l'alga può vivere, dagli strati superficiali a quelli più profondi. La proliferazione algale è il fenomeno di crescita spropositata delle alghe microscopiche per un’eccessiva concentrazione nell'acqua di sali minerali, specialmente di quelli contenenti azoto e fosforo provoca la mancanza di ossigeno nell'acqua e quindi la morte delle specie ittiche. ALLOCTONA (specie) GLOSS. ARPAV Specie animale o vegetale originaria di un territorio diverso da quello dove viene rinvenuto. ACCRESCIMENTO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Insieme di processi di trasformazione di sostanze alimentari in componenti di un organismo vivente con conseguente aumento di peso e di volume. Mentre l'accrescimento delle piante, soprattutto di quelle perenni, è indefinito, quello degli animali si dice definito se cessa con l'acquisizione della maturità sessuale (come per esempio nel caso dei Mammiferi).Numerosi fattori influiscono sulla velocità dell'accrescimento: fra quelli esterni la temperatura, fra quelli interni gli ormoni. ALLOCTONO GLOSS. MANUALE DIINGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Dicesi di materiale proveniente da zone diverse da quelle in cui viene impiegato. ACERO TIGLIETO GLOSS. ARPAV Bosco costituito in prevalenza da aceri montani e tigli nostrani. ALLOPATIA ANPA E' la capacità di alcune sostanze, che vengono rilasciate nel terreno in seguito alla decomposizione dei residui vegetali, di esercitare effetti negativi sulla germinazione di altre specie. ACHENIO ANPA Frutto semplice, secco che non si apre a maturità (indeiscente). ACIDO UMICO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Sostanza presente negli strati più superficiali del terreno, dovuta alla decomposizione delle sostanze organiche. Il termine deriva da humus (= terreno) ACIDOGENICO GLOSS. ENI È un processo in genere microbiologico, che genera acidi. ADATTAMENTO GLOSS. ENI Facoltà degli organismi viventi di mutare i propri processi metabolici, fisiologici e comportamentali, consentendo loro di adattarsi alle condizioni dell’ambiente nel quale vivono. ALLOGAMIA ANPA Impollinazione incrociata, che può verificarsi col trasporto del polline sui fiori della stessa pianta o col trasporto su fiori di altre piante della medesima specie. AMBIENTE NATURALE STREAMS - TREVISIOL Parte di territorio organizzato fin dall’origine o in via di recupero spontaneo, da parte dell’ecosistema naturale. ANAEROBICO GLOSS. ENI Processo microbiologico che avviene in assenza di ossigeno. ANAEROBIO GLOSS. ENI Microrganismo che non necessita di ossigeno per le sue funzioni vitali e che addirittura non può vivere in presenza di ossigeno. ANEMOCORIA ANPA E' la disseminazione attuata dal vento. AEROBICO GLOSS. ENI; STREAMS -TREVISIOL Viene così denominato un procedimento nel quale i microrganismi si sviluppano in presenza di aria o ossigeno. Così si avranno microrganismi aerobi. Il contrario: anaerobico. ANGIOSPERME ANPA Gruppo di piante i cui semi si formano all'interno di una struttura (ovario) che maturando si trasforma in frutto. Si suddividono in due classi: Monocotiledoni e Dicotiledoni. AFILLIA ANPA E' la perdita precoce delle foglie per compiere la fotosintesi attraverso i fusti giovani ancora verdi. Caratteristica di numerose specie di leguminose arboree ed arbustive tipiche della vegetazione mediterranea (ginestre). ANTAGONISMO BIOLOGICO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Competizione di due organismi in gara o contesa tra loro per la conquista della nicchia ecologica. AFOTICO GLOSS. ENI Privo di luce. E' così definito l'ambiente sottomarino profondo, nel quale non penetra la luce solare e nel quale gli organismi viventi sono caratterizzati dall'adattamento al buio perenne. La sua estensione dipende dalle caratteristiche di trasparenza delle acque e in genere si sviluppa a partire da 200/300 metri, fino alle massime profondità esistenti. AGHIFOGLIA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Albero od arbusto con foglie aghiformi (conifere). ALGA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Organismo vegetale autotrofo che vive in ambiente acquatico, oppure su rocce costantemente bagnate, in terreni umidi e negli strati del suolo compresi tra i 30 e i 50 cm. Ne esistono diverse specie e i loro estratti possono essere utilizzati per usi farmaceutici, cosmetici e alimentari. Le alghe lasciate sulle spiagge sono anche un ottimo concime per le campagne perché contengono materiale organico ed inorganico. I ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO ARBUSTETO GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Ambiente in cui predomina una vegetazione formata da cespugli. ARBUSTO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Pianta legnosa il cui fusto si ramifica dalla base in poi o che si sviluppa con più assi (gemme) ARCHEOBOTANICA ANPA Lo studio delle piante e delle comunità di piante del passato che ha lo scopo di comprendere meglio l'evoluzione delle piante e la loro distribuzione. ARCHITETTURA BIOECOLOGICA (Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI) AREA ECOLOGICA ATTREZZATA (Vedi sezione GEOSFERA) 7 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano AREALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Distribuzione geografica generale di una specie ASSOCIAZIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Unità di base della Fitosociologia. È una comunità vegetale caratterizzata da una particolare composizione floristica (specie caratteristiche o differenziali proprie o una combinazione specifica caratteristica), e da particolari caratteristiche ecologiche, biogeografiche, successionali, storiche e antropogene. GLOSS. MANUALE DIINGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Comunità di composizione floristica definita (es. la faggeta è un’associazione forestale). ASSOCIAZIONE ECOLOGICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Insieme di popolazioni animali e vegetali che vivono in una data area e in un determinato ambiente fisico. ASSOCIAZIONE STABILE PROVINCIA DI TRENTO Vegetazione che si conserva stabilmente nella sua struttura attuale, se non intervengono radicali modificazioni delle condizioni stazionali a seguito di variazioni climatiche o influssi esterni (pascolo, incendio, dissodamento). ASSOCIAZIONE VEGETALE GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Insieme di specie vegetali presenti in un dato biotopo seconda una tipica e ricorrente combinazione. ASSOCIAZIONI PIONIERE PROVINCIA DI TRENTO Specie colonizzatrici spontanee di terreni grezzi, che scompaiono da sé una volta che hanno creato le possibilità di vita per le successive associazioni. ASTONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Si intende sia una pianta giovane e vigorosa con il fusto coperto di rami fino alla base, sia i rami terminali dritti e poco ramificati di salici arborei, dotati di gemma apicale ed i grado di ricacciare vegetativamente, di lunghezza variabile da 1,5 a 2,5 m ASTONI PROVINCIA DI TRENTO Rami terminali di salici arborei e pioppi muniti della loro gemma terminale, di lunghezza tra 1,5 m e 2,5 m, dotati di capacità di ricaccio, a fusto diritto e poco ramificato ATTECCHIMENTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO L'attecchire. Di piante, mettere radici e crescere dopo trapianto o innesto. ATTITUDINE BIOTECNICA DI UNA PIANTA PROVINCIA DI TRENTO Idoneità di una pianta per gli scopi della bioingegneria. L’attitudine biotecnica dipende dalla struttura di una pianta, dal suo possibile impiego per costruzione, dalla resistenza nei confronti delle sollecitazioni meccaniche e dal tipo di radicazione. AUTOCTONA (specie) GLOSS. ARPAV Specie animale o vegetale originaria del territorio dove viene rinvenuta. AUTOCTONO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Dicesi di materiale proveniente dalla medesima zona di utilizzo. BERSAGLIO (specie) GLOSS. ENI Specie animale o vegetale, che per particolari caratteristiche viene assunta come elemento di riferimento per accertamenti specifici e statistici in un determinato ambiente. BIO STREAMS - TREVISIOL Dal greco bios = vita. Relativo alla vita, agli esseri viventi. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO BIOCENOSI GLOSS. ENI; BIBLIOTECA PEDAGOCICA - FIRENZE È l’insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono nello spazio e nel tempo in un dato ambiente ed interagiscono fra loro, in reciproca relazione. Lo spazio, o ambiente, occupato dalla biocenosi, è chiamato biotopo. Si suddivide in fitocenosi ed in zoocenosi quando ci si riferisce rispettivamente a vegetali o animali che popolano un ambiente. GLOSS. PTA REGIONE TOSCANA Associazione biologica di specie diverse in complessi faunistici e floristici che si ritrovano in più luoghi e in condizioni d’ambiente determinate GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Insieme di organismi viventi, animali o vegetali, di specie diverse che coabitano in una stessa unità di ambiente e sono strettamente legati tra loro da concorrenza e competizione nella conquista del cibo e dello spazio. Una biocenosi è in equilibrio quando i suoi componenti sono proporzionalmente distribuiti in modo che nessuna specie si propaghi a dismisura sovvertendo l’equilibrio ambientale ed è completa quando è composta da organismi produttori (piante verdi), da organismi consumatori (erbivori, carnivori) e da compositori (batteri, funghi) BIOCHIMICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Letteralmente "chimica della vita". È la disciplina che studia i composti chimici tipici della materia vivente e le reazioni chimiche che avvengono negli organismi viventi. BIODEGRADABILE AGENDA 21 Riferito alle sostanze che possiedono la caratteristica di poter essere degradate per via microbica, ossia mediante decomposizione per effetto di agenti biofisici naturali (batteri, luce solare, umidità, etc.), implicando la non tossicità dei residui della decomposizione che non provocheranno problemi alle catene alimentari. BIODEGRADABILITA' GLOSS. ARPAV Quando un composto o una sostanza subiscono una degradazione biologica ad opera di microrganismi, si parla di biodegradabilità. Essa è una caratteristica propria delle sostanze organiche, che in un ecosistema perfettamente naturale vengono assorbite, trasformate e utilizzate da elementi biotici e abiotici. Al contrario si parla di .persistenza. quando un composto chimico tende a mantenere invariate le sue caratteristiche chimiche e fisiche nell’ambiente o nell’organismo in cui è stato immesso. BIODIVERSITÀ GLOSS. ARPAV Biodiversità è sinonimo di varietà delle forme di vita vegetali e animali nei diversi habitat del pianeta. E' un concetto molto ampio che include, la diversità genetica all'interno di una popolazione, il numero e la distribuzione delle specie in un'area, la diversità di gruppi funzionali (produttori, consumatori, decompositori) all'interno di un ecosistema, la differenziazione degli ecosistemi all'interno di un territorio. La perdita di biodiversità si riferisce alla diminuzione di questa "variabilità" dovuta a fattori naturali e, in prevalenza, al progressivo aumento di fattori di inquinamento, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e dei centri urbani che riducono l'estensione e la funzionalità degli habitat. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Varietà e molteplicità degli organismi, intesa ad ogni scala dimensionale e livello di organizzazione dei sistemi viventi. Può essere quantificata sia a livello di geni o di genotipi, che a livello di specie o a quello di comunità biotica, habitat, ecosistema. Ai fini della conservazione dell’ambiente , include anche la varietà di piante coltivate, razze animali domestiche, risorse naturali ed espressioni etniche o colturali della specie umana. BIOENERGIA GLOSS. ENI Energia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti quali biomasse cerealicole, lignocellulosiche, delezioni animali, eccedenze alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc.. E’ un’energia rinnovabile, non provoca aumenti di gas serra, in quanto l’anidride carbonica prodotta durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di sviluppo e si utilizza nella forma di biofuels (carburanti come etanolo e metanolo), bioelettricità, calore, biogas. BIOFITODEPURAZIONE STREAMS - TREVISIOL 8 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano E' la depurazione naturale svolta, attraverso la biodegrazione iniziale della sostanza organica (scarico) ad opera di batteri aerobi o anaerobi, con successivo fitoassorbimento dei prodotti mineralizzati (azoto, fosforo, carbonio...) da parte di vegetali. BIOFOULING GLOSS. ENI Sviluppo in successione di micro e macrorganismi in grado di insediarsi su superfici artificiali e non, costituendovi il proprio habitat. Le concrezioni di materiale organico e inorganico che si formano in ambienti particolarmente ricchi di nutrienti, ad opera di tali organismi, possono raggiungere lo spessore di vari centimetri e possono modificare la resistenza e la solidità delle strutture immerse in mare. BIOGEOGRAFIA GLOSS. ENI Disciplina che studia la distribuzione degli esseri viventi (biomi) sulla Terra e i fattori che la determinano. La biogeografia si può distinguere in zoogeografia (studio della distribuzione degli animali) e fitogeografia (studio della distribuzione della vegetazione). BIOINDICATORI GLOSS. ARPAV Gli organismi vengono definiti come "bioindicatori" quando subiscono variazioni misurabili del loro stato naturale in presenza di inquinanti. Un organismo può essere considerato un buon bioindicatore se manifesta risposte biologiche identificabili correlate alle differenti concentrazioni di inquinanti (relazione dose/risposta). Il monitoraggio biologico o biomonitoraggio verifica le variazioni ecologiche indotte dalle alterazioni dell'ambiente a diversi livelli: da un lato l'accumulo di sostanze inquinanti negli organismi tramite i bioaccumulatori, dall'altro gli effetti causati tramite lo studio delle modificazioni morfologiche, strutturali o di vitalità degli organismi e le modificazioni nella composizione delle comunità animali e vegetali. Sono stati quindi messi a punto test atti a valutare la tossicità acuta, la tossicità cronica o eventuali danni al patrimonio genetico di adeguati sistemi biologici bersaglio. Per una più completa valutazione di un ecosistema si possono utilizzare differenti organismi come bioindicatori. BIOMA GLOSS. ENI; AGENDA 21; GLOSS. ARPAV È la comunità di organismi viventi, sia del regno animale che vegetale caratteristica di una regione climatica e viene in genere distinto in base al tipo di vegetazione. Sono biomi terrestri la tundra, la foresta di conifere boreale (o taiga), le foreste temperate, la foresta pluviale tropicale, la prateria, la macchia mediterranea e il deserto. BIOMASSA ENEA; MINISTERO DELL'AMBIENTE Termine generico che indica tutta la materia organica sia di natura vegetale che animale presente, ad esempio, in un ecosistema. E’ un indice della capacità produttiva di un particolare ambiente biologico. Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in unità di energia (J/m). Ovviamente l'unità di misura cambia a seconda dell'oggetto in esame. La biomassa di una popolazione di insetti, ad esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di una comunità erbacea presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo energetico la biomassa indica la quantità di materiale organico che può essere utilizzata per produrre energia per combustione o tramite fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della carta. Il concetto di biomassa è strettamente collegato a quello di "produttività" che indica la produzione di biomassa per unità di tempo ed è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale e all'evoluzione dello stato di un ecosistema BIOSENSORI GLOSS. ENI Organismi biologici, in genere semplici, caratterizzati da reazioni note a certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzati quindi per monitoraggi della qualità dell’ambiente. BIOSFERA GLOSS. ARPAV Indica l'involucro esterno alla superficie terrestre, costituito da aria, acqua, suolo e sottosuolo (per la profondità di poche decine di metri), in cui sussistono le condizioni essenziali alla vita; per estensione definisce l'insieme delle forme viventi presenti sul pianeta Terra. Con l'idrosfera, insieme delle masse d'acqua, la geosfera, insieme dei substrati geologici, e l'atmosfera che è la massa d'aria che ci circonda, costituisce l'ecosfera, in pratica, il pianeta stesso, considerato come la massima espressione dell'integrazione tra le varie componenti viventi (biotiche) e non viventi (abiotiche). La biosfera non è una cosa separata dal resto, ma si compenetra con tutte le matrici ambientali; infatti gli ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO esseri viventi sono presenti sia all'interno dell'idrosfera che negli strati più bassi dell'atmosfera e nella geosfera (soprattutto nella pedosfera, cioè lo strato superficiale dei suolo). BIOTA GLOSS. ENI Vita animale e vegetale caratterizzante una regione. Si usa anche per indicare collettivamente la flora e la fauna. BIOTICO GLOSS. ENI Indica la presenza degli organismi viventi e dei processi vitali. BIOTOPO AGENDA 21 Ambiente fisico unitario in cui vive una singola popolazione animale e vegetale che offre determinate caratteristiche fisico-chimico-climatiche omogenee ed entro il quale risiede una popolazione o associazione di organismi viventi (Biocenosi). GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Unità di ambiente fisico in cui vive un’associazione biologica. Qualsiasi ambiente che abbia caratteristiche sufficientemente unitarie. BOSCAGLIA DI FORRA GLOSS. ARPAV Superficie costituita da un consorzio di piante arboree e arbustive che crescono in modo apparentemente disordinato su gole strette e ripide formatesi per erosione. BOSCHI ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000) Superfici coperte da alberi e/o arbusti forestali, il cui prodotto principale è il legno. Sono considerati boschi anche i terreni il cui suolo occupato dalle piante forestali viene parzialmente utilizzato per coltivazioni erbacee aventi carattere accessorio o marginale. Sono compresi i vivai forestali destinati al fabbisogno aziendale. Sono esclusi i castagneti da frutto e le pioppete. BOSCO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Termine generale riferito a quelle formazioni vegetali che sono costituite da alberi e arbusti. BOSCO CEDUO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Riferito a vegetazione in cui gli alberi e gli arbusti sono regolarmente tagliati, per esempio ogni 10-15 anni. Gli alberi dei boschi cedui comuni in Italia sono l castagno, il nocciolo, il faggio. IFFI Bosco di origine naturale sottoposto a taglio periodico. BOSCO COETANEO, COETANEIFORME GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco costituito da alberi grosso modo della stessa età. BOSCO D'ALTO FUSTO IFFI Bosco di origine naturale o artificiale comprendente alberi che hanno superato lo stato di novelleto o di posticcia (rimboschimento). BOSCO DISETANEO GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco costituito da alberi di età diversa. BOSCO MISTO ISTAT La superficie di terreno in cui la vegetazione non possiede le caratteristiche del bosco puro. BOSCO PLANIZIALE GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Formazione boschiva, tipica della pianura, in cui predomina Farnia (Quercus robur) e Carpino bianco (Carpinus betulus). BOSCO PURO ISTAT La superficie di terreno in cui le piante di una singola specie legnosa rappresentano, a maturità, almeno i 9/10 nell'area di incidenza totale del bosco. BOSCO TERMOFILO GLOSS. ARPAV 9 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Bosco che cresce spontaneamente in condizioni climatiche con temperature medie elevate. BRIOFITE ANPA Piante terrestri non differenziate in radici, fusto e foglie e ancora condizionate dalla presenza di un elevato tasso di umidità. (muschi ed epatiche) BRUGHIERA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Terreno più o meno pianeggiante ed esteso, povero di humus, ricoperto da una vegetazione arbustiva composta per lo più da brugo (da cui il nome), erica, ginestra, robinia; talvolta vi si trovano noccioli, castagni, conifere. La brughiera è tipica dell'Europa settentrionale. BULBILLO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Gemme che si possono formare in varie parti della pianta (bulbo, ascella fogliare) e che possono, cadendo al suolo e mettendo radici, formare una nuova pianta CAMEFITE ANPA Piante erbacee o legnose alla base adattate a superare la stagione sfavorevole portando le gemme ad una altezza massima di 25 cm dal livello del suolo, su rametti dritti o coricati. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante perenni, alla base legnose, con le gemme fino a 30 cm da terra CANNETO ANPA Ai fini della compilazione della scheda I.F.F. si è inteso definire come canneto un insieme di cenosi vegetali tipiche di zone umide, tra i quali i canneti, i fragmiteti, gli scirpeti, i cariceti, i tifeti; sono, invece, esclusi i canneti di Arundo donax. CAPACITÀ DI CARICO (CARRYING CAPACITY) ENEA E' un concetto sviluppato per valutare qual è la massima popolazione che può sopportare un determinato ambiente o ecosistema senza che venga compromesso. Si esprime come numero di individui per unità di superficie. CAPACITÀ POLLONIFERA PROVINCIA DI TRENTO Capacità di alcune specie di produrre polloni. I polloni da ceppaia vengono emessi dalla zona posta fra la base del fusto e il colletto radicale di piante abbattute, quelli radicali si hanno tramite germogliazione della radice. CAPITOZZA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Portamento di alcune specie arboree (Salice bianco, Pioppo nero, gelsi) indotto dalla ripetuta ceduazione della ramificazione primaria con conseguente ingrossamento della testa del fusto. CAPSULA ANPA Frutto secco deiscente che a maturità si fessura secondo linee longitudinali o pori. Organo delle Briofite dove si formano le spore (sporangio). CARICETO GLOSS. ARPAV Zona umida coperta perlopiù da piante erbacee che vivono nelle zone umide e acquitrinose appartenenti alla famiglia delle Ciperacee, genere Carex. CATASTROFI ECOLOGICHE GLOSS. ARPAV Si intende per catastrofe ecologica un avvenimento caratterizzato da conseguenze disastrose che esercitano effetti distruttivi su vaste estensioni dell’ambiente naturale nonché sull’uomo e sulle sue attività socioeconomiche per periodi di tempo prolungati. Le catastrofi ecologiche possono essere determinate da cause di origine naturale oppure da attività umane. Gli effetti possono manifestarsi in maniera improvvisa (ad esempio una fuga di gas tossico, un terremoto), in altri casi le catastrofi ecologiche si manifestano progressivamente, come risultato di processi i cui effetti restano poco percepibili per lungo tempo anche se i danni che provocano hanno dimensioni notevoli. Le ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO catastrofi ecologiche possono essere classificate in base alle cause e alla natura dei fenomeni che le contraddistinguono: cause di tipo geofisico (terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti), climatico (cicloni, gelate, inondazioni, siccità), demografico (sovrappopolazione), tecnologico (grandi inquinamenti, inverno nucleare). CEDUAZIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Taglio raso terra di fusti (rami) di latifoglie con facoltà di propagazione vegetativa per provocare successivamente l’emissione di polloni da ceppaia che possono venire utilizzati periodicamente CEPPAIA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Parte dell'albero che rimane a livello del terreno dopo il taglio del fusto. CESPO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Insieme di rami, di steli o di foglie nati dalla stessa radice in forma di ciuffo CICLO BIOLOGICO (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) CLIMAX GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Fase finale, ottimale, del ciclo evolutivo di un complesso vegetale in perfetto equilibrio con i fattori fisici e climatici ambientali. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Concetto teorico che indica la tappa finale di equilibrio stabile nel processo di successione vegetazionale. L’aggettivo corrispondente è climatico. PROVINCIA DI TRENTO Associazione finale dello sviluppo della vegetazione, condizionata dal clima e dalle caratteristiche della stazione. COLONIZZAZIONE GLOSS. ENI Processo di insediamento in un determinato habitat da parte di una specie animale o vegetale o da un insieme di specie animali (zoonosi) o vegetali (fitocenosi) che tendono a occuparlo. COMMENSALISMO GLOSS. ENI Associazione di tipo mutualisticamente neutro ovvero senza né danno, né vantaggio reciproco di due organismi animali o vegetali che convivono a stretto contatto. COMPOST GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sostanza miglioratrice, biologicamente, del terreno ottenuta da residui organici (foglie, erba, specie perenni, legno tritato, corteccia). Dalle discariche dei rifiuti si ottengono compost derivanti da questi, che devono venire analizzati prima del loro impiego circa la loro idoneità (chimismo, tossicità). COMPRESSIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sollecitazione indotta su un elemento di prova da due forze con verso opposto e convergente e con la medesima direzione parallela o perpendicolare alla fibratura del legno (che corrisponde all’asse longitudinale dell’elemento) COMUNITÀ GLOSS. ENI Insieme di animali che abitano in un'area ristretta (uno stagno, un prato). La composizione del gruppo di tali animali può variare nel corso delle stagioni e degli anni. Con la stessa parola si individuano anche un gruppo di piante che crescono insieme in condizioni naturali. Tali piante formano un gruppo vegetazionale riconoscibile, per esempio un bosco di querce (querceta). La comunità biologica è l'insieme del gruppo animale e vegetale di una determinata area (vedi Biocenosi). CONIFERE GLOSS. ARPAV Sottoclasse di piante arboree o arbustive delle Gimnosperme, molto diffuse e costituenti ampie foreste. Hanno foglie aghiformi, canali 10 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano resiniferi e pigne contenenti i semi; molto usate per i legni, resine per vernici e nell'industria tintoria, in medicina per sostanze medicinali e in cucina per i semi commestibili. Comprendono alberi d'alto fusto (sequoie) e qualche arbusto (ginepro, mugo); le Conifere sono tipiche delle zone temperate e fredde dell'emisfero boreale. CONSUMATORI A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Termine usato in ecologia. Indica gli organismi che si nutrono di sostanze organiche fabbricate da piante verdi. Sono consumatori tutti gli animali. CONVERGENZA ECOLOGICA ANPA E' il caso in cui, dovendosi adattare alle stesse condizioni di vita, specie animali e vegetali non affini, che occupano lo stesso habitat, sviluppano forme e comportamenti simili. COROLOGIA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Settore della geobotanica che studia la distribuzione delle specie vegetali sulla superficie terrestre, in relazione a fattori storici, geografici ed ecologici. COROTIPO ANPA Categoria indicante l'area di distribuzione di una specie vegetale. (es. corotipo mediterraneo; corotipo boreale). CORRIDOIO FLUVIALE PUMA, 2000 Insieme di alveo e piana alluvionale, ecosistema complesso o sistema di ecosistemi, in cui si sviluppano funzioni essenziali per il mantenimento della vita: circolazione di nutrienti, azione di filtro nei confronti degli inquinanti presenti nei deflussi idrici, assorbimento e graduale rilascio delle acque di piena, mantenimento di habitat selvaggi e di habitat per le specie ittiche, ricarica delle falde e mantenimento dei deflussi nel corso d’acqua. COTICO GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Copertura erbacea di un prato o di un pascolo. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Porzione di terreno compredente líinsieme degli steli e degli apparati radicali delle specie erbacee. CRITTOGAME ANPA E' un termine che non ha valore tassonomico, ma indica le piante a "nozze nascoste", che cioè sono prive di fiori e si riproducono mediante spore. CULMO GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Stelo delle piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Graminacee. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Fusto di graminacee, caratterizzato dallíalternarsi di porzioni vuote (internodi) e porzioni piene (nodi). Generalmente è erbaceo. DEGRADAZIONE BIOLOGICA GLOSS. ARPAV Processo di demolizione della struttura molecolare delle sostanze organiche ad opera di diverse specie di microrganismi con formazione di sostanze minerali semplici quali ad esempio: acqua, anidride carbonica, ammoniaca, calcio, magnesio, ecc. DEMERSALE GLOSS. ENI Organismo (specialmente detto di pesci e specie ittiche) che vive normalmente in prossimità del fondo beneficiando, come nutrimento, delle forme viventi bentoniche. DENSITA' POTENZIALE SOSTENIBILE GLOSS. ECOITALY Si riferisce alla densità numerica di individui raggiungibile da una singola specie animale in un determinato territorio senza ripercussioni negative sull’ecosistema. GLOSS. ENI Processo di stabilizzazione dei fanghi concentrati, provenienti da trattamento di acque reflue, con aerazione prolungata, atto completare la degradazione biologica delle sostanze organiche, ambiente aerobico, iniziata nella fase di ossidazione biologica. applicata generalmente in impianti senza sedimentazione primaria. un a in E’ DIGESTIONE ANAEROBICA GLOSS. ENI Trattamento biologico di liquami organici molto concentrati, effettuato in recipienti chiusi, ad opera di batteri anaerobi e facoltativi. In assenza di ossigeno, tali batteri provvedono alla riduzione biologica delle sostanze organiche presenti, con produzione di anidride carbonica, metano e prodotti solforati. DISBOSCAMENTO (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) DISSEMINAZIONE ANPA Dispersione naturale del seme e, in generale, di frutti, spore o altri organi preposti alla moltiplicazione sessuale. In relazione al vettore che opera la dispersione può essere anemocora, autocora, bolocora, mirmecofora, zoocora.....Nei climi temperati, i generi delle specie legnose con disseminazione anemofila non hanno, abitualmente, dormienza leggera. Quando la disseminazione è, invece, dovuta a mammiferi o uccelli, i semi mostrano solitamente dormienze profonde, particolarmente nel caso di generi di sottobosco. DORMIENZA ANPA Stato fisiologico, dovuto a cause fisiche e/o fisiologiche intrinseche, che impedisce la germinazione, anche in condizioni ambientali favorevoli. E' una caratteristica controllata geneticamente che interagisce in vario modo con i fattori ambientali. DURABILITÀ NATURALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Consiste nella capacità del legno di resistere al deterioramento causato da organismi che attacano il materiale. ECOCELLE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Zolle di terra nelle quali è contenuta una microporzione di cenosi vegetale e pedofauna, nonchè una parte di profilo pedologico. Tali zolle vengono in genere trapiantate mediante l’impiego di scavatori con benna. ECOSISTEMA GLOSS. ARPAV L'ecosistema è l'unità funzionale di base in ecologia costituita da un particolare ambiente e dalla comunità di esseri che in esso vivono. In un ecosistema vi sono fattori fisici corrispondenti alle caratteristiche dell'habitat (struttura del suolo, temperatura, illuminazione, etc) e fattori biotici corrispondenti alle caratteristiche della comunità (le specie di appartenenza degli organismi, le catene alimentari, le relazioni di interdipendenza). La definizione più comunemente accettata fu formulata da Odum nel 1971 e definisce ecosistema come: "l'unità che include gli organismi che vivono insieme in una certa area (comunità biotica o biocenosi), interagenti con l'ambiente fisico (biotopo) in modo tale che un flusso di energia porti ad una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali fra viventi e non viventi all'interno del sistema". Si parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero quelli prodotti dall'attività umana. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sistema biologico aperto e autoregolato formato dalla biocenosi e dai processi funzionali delle sue interazioni (ecofunzioni). ECOSISTEMA ANTROPICO GLOSS. ENI Complesso ecologico formato dall’uso del suolo, dalla mobilità e dalle componenti socioeconomiche dell’ambiente. In termini generici l’ambiente che coinvolge direttamente l’uomo. ECOSISTEMA NATURALE GLOSS. ENI Unità che include tutti gli organismi che vivono insieme in una data area, interagenti con l’ambiente fisico, in modo tale che un flusso di DIGESTIONE AEROBICA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 11 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano energia porta a una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione dei materiali tra viventi e non viventi all’interno del sistema. ECOSISTEMA O SISTEMA ECOLOGICO GLOSS. ARPAV Indica un particolare ambiente e tutti gli esseri viventi e non viventi che lo popolano. È l'unità funzionale di base in ecologia ed è composta da una comunità di esseri viventi (componente biotica) e non viventi (componente abiotica), dai flussi di energia e dalle loro interazioni. Si parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero quelli prodotti dall'attività umana.. Il concetto di ecosistema è funzionale alla possibilità di eseguire degli studi per capire il funzionamento dei complessi processi biologici. In realtà i limiti di un ecosistema sfumano normalmente in quelli di un altro e gran parte degli organismi possono far parte di ecosistemi diversi in momenti diversi. GLOSS.MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Unità funzionale fondamentale di tutti gli organismi di una comunità e dei fattori ambientali con i quali interagiscono le specie dei produttori, dei consumatori e dei decompositori. Determinano un ecosistema la morfologia e la geochimica dell’ambiente, il clima, le variazioni di temperatura, di pressione e di umidità, le condizioni alimentari, la diffusione e la tipologia degli organismi viventi, vegetali e animali. ECOSISTEMA TERRESTRE GLOSS. ENI Ecosistema naturale provvisto di popolazioni di autotrofi (piante verdi) di grosse dimensioni e con elevato consumo di acqua, durante la fissazione dell’anidride carbonica. ECOSPAZIO BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE E' la zona in cui un organismo trova le condizioni necessarie alla sua sopravvivenza. Quasi ovunque tale spazio è stato profondamente modificato dall'uomo nel corso della sua storia. ECOTIPO GLOSS. ENI Varietà locale (razza o sottospecie), fissata geneticamente, nell’ambito di una stessa specie. L’ecotipo si crea in risposta alle diverse condizioni ambientali a cui le popolazioni di una specie sono sottoposte, vivendo in aree geografiche e/o ambienti differenti. GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Forma morfologicamente distinta entro una specie, prodotta dalla selezione naturale. ECOTONO GLOSS. ENI Zona di transizione fra due diverse biocenosi. Nell’ecotono si ha un graduale passaggio fra le specie caratteristiche di una biocenosi e le specie caratteristiche dell’altra. L’importanza dell’ecotono è dovuta al fatto che in esso, generalmente, si ha una maggiore biodiversità che nelle biocenosi che separa. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Zona di passaggio tra un biotopo ed un altro. EDAFICO GLOSS. ENI Riferito al suolo e alla porzione superficiale della crosta terrestre e agli organismi che vi prolificano. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Concernente le caratteristiche del suolo. ELEMENTO COROLOGICO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Ciascuno degli elementi costituenti una flora comprendente un gruppo di specie aventi simili caratteristiche distributive. ELEMENTO NATURALE GLOSS. ENI Elemento biotico o abiotico del paesaggio, non direttamente ascrivibile alle attività umane. ELIOFILA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Di specie che necessita di molta luce per la crescita. Deperisce in condizioni di penombra e muore all'ombra. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO ELIOFILIA ANPA La predilezione dell'esposizione in pieno sole; contrario di sciafilia. ELOFITE ANPA Tutte le specie di piante palustri, con particolare riferimento a quelle con "i piedi nell’acqua e la testa al sole". EMICRIPTOFITE ANPA Piante che sopravvivono alla stagione sfavorevole con gemme situate al livello del suolo o poco al di sopra, protette da squame o da vecchie foglie caulinari morte (es.: Primula). GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante perenni con le gemme a livello del suolo. ENDEMICA (specie) GLOSS. ARPAV Specie animale o vegetale che si trovano esclusivamente in un dato territorio. ANPA Il termine si riferisce alla caratteristica di quelle specie la cui naturale presenza è confinata ad una determinata regione e la cui distribuzione è relativamente limitata. ENDEMISMO STREAMS - TREVISIOL Distribuzione localizzata di una o più specie in un territorio circoscritto, nel quale le condizioni ambientali ne hanno favorito e protetto l’insediamento. EQUILIBRIO BIOLOGICO MINISTERO DELL'AMBIENTE In una comunità biologica produttori, consumatori e decompositori, interagendo tra loro e con l'ambiente in cui vivono, raggiungono una condizione di equilibrio dinamico. Si instaura così un meccanismo di regolazione reciproca che si traduce in una condizione di equilibrio biologico, stabile finche non intervengono fattori esterni a provocare mutamenti importanti. L'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera, favorendo il riscaldamento della superficie terrestre, turba l'equilibrio biologico complessivo. ERRATICA (specie) GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Specie, fondamentalmente sedentaria, che effettua movimenti irregolari, soprattutto per quanto riguarda direzione, entità e periodicità dello spostamento. ESOTICA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Dicesi di specie vegetale di origine geografica diversa, non necessariamente orientale, rispetto al luogo di reimpianto. ESSENZA STREAMS - TREVISIOL Specie legnosa arborea o arbustiva coltivata su una determinata area. ESTINZIONE GLOSS. ARPAV Scomparsa totale di una specie animale o vegetale dal suo originario ambiente di vita a causa della insorgenza di condizioni (climatiche, ambientali, alimentari, ecc.) o di fattori (nemici, predatori, ecc.) incompatibili con la sua sopravvivenza. ETOLOGIA GLOSS. ENI Scienza che studia il comportamento e la vita di relazione degli animali. EUFOTICO GLOSS. ENI Bene illuminato. E’ così definito ad esempio l’ambiente sottomarino superficiale nel quale penetrano abbondantemente le radiazioni luminose solari e dove si riscontra il massimo sviluppo vegetale (alghe fotofile, fanerogame marine) e il più denso sviluppo di zoobenthos (Benthos). EURITERMA GLOSS. ENI 12 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Detto di specie animale o vegetale che tollera ampie variazioni di temperatura e che vive nell’ambito di una escursione termica molto estesa. EUTROFICO GLOSS. ENI Ambiente notevolmente e talora abnormemente ricco di sostanze nutritive, in termini qualitativi e quantitativi, con conseguente tendenza a facilitare un proliferare, anche eccessivo, di forme di vita vegetali o animali. E il caso dei bacini marini poco profondi, chiusi o a limitato ricambio idrico, nei quali si gettano le acque di grossi fiumi che recano abbondanti quantità di sostanze eutrofizzanti (Eutrofizzazione). EUTROFIZZAZIONE GLOSS. ARPAV Il termine eutrofizzazione (dal greco eutrophòs=ben nutrito) si riferisce al processo di arricchimento in nutrienti (soprattutto sali di fosforo e azoto) degli ecosistemi acquatici in grado di alterare più o meno profondamente il loro stesso equilibrio fino a compromettere in casi estremi la loro esistenza. Le alghe e le piante acquatiche hanno bisogno, per compiere il proprio ciclo biologico, oltre che di luce, acqua ed anidride carbonica, anche di nutrienti tra cui l’azoto e il fosforo. L’apporto di nutrienti nei corsi d’acqua e nel mare è un fatto naturale ma può venire fortemente accelerato dalle attività umane che esercitano un’azione involontaria di fertilizzazione determinata da tre fattori quasi sempre connessi tra loro e direttamente legati all’evoluzione demografica e al conseguente inquinamento dell’acqua: -incremento della popolazione e conseguente aumento degli scarichi urbani, uso progressivo di detergenti contenenti polifosfati; -intensificazione dell’agricoltura e conseguente uso crescente di fertilizzanti, concentramento degli allevamenti zootecnici; con rilascio in particolar modo di nitrati; -rapida industrializzazione e conseguente incremento di scarichi industriali contenenti sostanze nutritive. Il fenomeno comporta una crescita eccessiva di alghe, piante acquatiche e fitoplancton dei corsi d’acqua, dei laghi, delle lagune e del mare. Il loro sviluppo incontrollato rende difficile alla luce solare di penetrare nelle acque più profonde inibendo il processo della fotosintesi delle alghe e delle piante acquatiche poste in profondità; la conseguente marcescenza della biomassa algale e la riduzione dell’ossigeno (anossia) porta alla morte della fauna ittica e, nei casi estremi, di tutte le forme viventi. EVAPOTRASPIRAZIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Insieme di due processi: evaporazione e traspirazione. L’evaporazione riguarda quella parte dell’acqua presente nel suolo che torna direttamente nell’atmosfera attraverso il passaggio distato. La traspirazione che avviene attraverso l’apparato fogliare, riguarda l’H2O assorbita dalle radici delle piante e trasporta fino alle foglie per poi essere di nuovo liberata in atmosfera. GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO La quantità totale di acqua consumata dai soprassuoli vegetali con la traspirazione (evaporazione dell'acqua attraverso la massa fogliare) e l'evaporazione (evaporazione dell'acqua attraverso il terreno). UN-DHA, IDNDR, 1992 La perdita di acqua all’interno di una determinata area dovuta all’effetto combinato dell’evaporazione del suolo e della traspirazione delle piante. EVOLUZIONE GLOSS. ENI Complesso delle modifiche e degli adattamenti che un organismo vivente subisce per meglio prosperare nell’ambiente nel quale si trova e adattarsi ai progressivi cambiamenti indotti nell’ambiente stesso. EVOLUZIONE DEGLI ECOSISTEMI GLOSS. ECOITALY Quando sono giovani gli ecosistemi tendono ad evolversi nel tempo e presentano poche specie vegetali o animali, dette pionieristiche. In questa fase di continuo mutamento le popolazioni pionieristiche presentano una certa instabilità demografica e le loro densità sono molto variabili. Raggiunta la maturità, gli ecosistemi presentano molte specie, a basse densità, in condizioni di equilibrio, o quasi-equilbrio biologico. Il campo coltivato, o agroecosistema, è simile ad un ecosistema giovane, con un equilibrio o quasi-equilibrio biologico precario e, per di più, le specie botaniche che lo popolano, al contrario delle pionieristiche, sono state sottratte dall'uomo alla selezione naturale e sono quindi poco resistenti alle avversità. ANPA La germinazione massima di un lotto di seme è chiamata capacità germinativa o, più comunemente, facoltà germinativa. Si definisce come la percentuale di semi puri in grado di germinare in particolari condizioni, entro un determinato periodo, secondo le norme indicate dai Metodi Ufficiali di Analisi per le Sementi (Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1992) FAGGETA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco di latifoglie nel quale predomina il Faggio (Fagus sylvatica). FANEROFITE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante perenne legnose con le gemme a più di 30 cm dal suolo (alberi ed arbusti). FANEROGAME ANPA (anche dette Spermatofite) Piante provviste di radici, fusto, foglie ben differenziati e che si riproducono mediante semi. Fanno parte di questo gruppo le Gimnosperme e le Angiosperme. FATTORI BIOTICI MINISTERO DELL'AMBIENTE I fattori biotici sono le componenti biologiche di un ecosistema che comprendono le piante, gli animali e i microrganismi che interagiscono nella comunità biologica. FAUNA GLOSS. ENI Il complesso delle specie animali proprie di un determinato ambiente o territorio. La fauna viene divisa in due grandi categorie: gli invertebrati e i vertebrati. FILLOPTOSI ANPA Anormale caduta delle foglie dovuta generalmente a fitopatie di origine parassitaria, ma anche caduta autunnale delle foglie. FIORITURE ALGALI GLOSS. ENI Aumento improvviso della concentrazione di fitoplancton. FIORUME GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Residui (semi, culmi) presenti nei fienili ormai vuotati o ottenibile mediante apposita trebbiatura in prati e pascoli polifiti e naturali. FITOCENOSI GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Esempio concreto di associazione vegetale. (es. la Foresta Umbra sul Gargano è una fitocenosi a Faggio). FITOECOLOGIA STREAMS - TREVISIOL Si occupa dello studio dei rapporti tra le piante ed il loro ambiente (fitos in greco significa pianta). Lo studio dei rapporti tra animali ed ambiente si denomina invece zooecologia. Per comodità di studio è stata divisa in due settori: la corologia e la fitoecologia. La prima si interessa della distribuzione geografico - ambientale odierna delle specie vegetali e delle cause ecologiche, storiche e genetiche che le hanno originate. La seconda concerne lo studio della distribuzione topografica delle varie specie di piante e la loro organizzazione in comunità vegetali. FITOFAGO ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Si definiscono in questo modo animali che si nutrono di sostanze vegetali. FITOGEOGRAFICO GLOSS. ARPAV Relativo alla scienza che studia la distribuzione delle specie vegetali sulla superficie terrestre in relazione all'ambiente in cui vivono. FITOPLANCTON GLOSS. ENI Organismi flottanti o debolmente natanti in grado di fotosintetizzare; sono costituiti da singoli organismi o da forme coloniali. La maggior parte di loro è soggetta al trasporto passivo da parte delle correnti. FACOLTA' GERMINATIVA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 13 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano FITOSOCIOLOGIA BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE Nell'ambiente le piante tendono a riunirsi in gruppi: se predominano gli alberi si hanno boschi o foreste, se prevalgono le piante erbacee si formano praterie. Lo studio di questi raggruppamenti si definisce fitosociologia, termine coniato nel 1986 da Krylow e Paczoski. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Scienza ecologica che studia le biocenosi dal punto di vista botanico. Si occupa delle comunità vegetali, delle loro relazioni con l’ambiente e dei processi temporali che le modificano. Si avvale di un metodo induttivo e statistico, basato sul rilievo fitosociologico della vegetazione, ed ha come obiettivo la creazione di un sistema gerarchico in cui l’associazione rappresenta l’unità di base. FITTONE ANPA Radice principale talvolta accompagnata da altre. Originano dal colletto, in opposizione al fusto, d hanno uno sviluppo prevalente sulle radici secondarie. FLORA GLOSS. ENI Il complesso delle piante spontanee, naturalizzate o largamente coltivate in un dato territorio. FLORA NITROFILA GLOSS.ARPAV Insieme delle piante che per crescere richiedono suoli ricchi in azoto assimilabile come ad esempio i pascoli di montagna lungamente sfruttati. FLORA VASCOLARE GLOSS.ARPAV Vegetazione dotata di radici, fusto e foglie che consentono la circolazione della linfa. FORESTA GLOSS. ENI Vasta estensione di terreno ricoperta da alberi di alto fusto. In base alla latitudine e al clima nei quali si sviluppa e alle piante che la costituiscono, assume aspetti e denominazioni diversi: a galleria, decidua, di conifere, equatoriale, tropicale, spinosa. FORESTA PLANIZIALE GLOSS.ARPAV Foresta che ricopre aree di pianura. FORMA BIOLOGICA ANPA Categoria di assegnazione delle piante in base agli adattamenti sviluppati per proteggere le loro gemme durante la stagione avversa (cioè durante il freddo invernale oppure la secchezza estiva). GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Corrispondono a categorie morfologico-biologiche e strutturali delle specie vegetali che si sono originate per adattamento o convergenza dei caratteri esterni in climi e contesti ecologici diversi. Le forme biologiche delle piante vascolari cormofitiche sono: Terofite, Geofite, Emicriptofite, Camefite, Nanofanerofite e Fanerofite FORMAZIONI GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Sono unità complesse delle quali generalmente fanno parte parecchie associazioni vegetali che si presentano assieme (es. formazione di macchia comprende la lecceta ma anche le sue fasi di degradazione e ricostruzione) FOTOFILO GLOSS. ENI Organismo animale o vegetale amante della forte illuminazione naturale e delle aree ben esposte al sole che in ambiente marino costituiscono la zona eufotica. FOTOFOBO GLOSS. ENI Organismo animale o vegetale amante della semioscurità o del buio totale, condizioni che nell’aerobio si incontrano in ambiente ipogeo e nell’idrobio si riscontrano nella zona oligofotica e in quella afotica rispettivamente. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO FOTOSINTESI GLOSS. ENI Reazione chimica di sintesi favorita dalla luce. In particolare, attraverso la fotosintesi clorofilliana si instaura un processo biochimico mediante il quale le piante fornite di clorofilla convertono l’energia luminosa solare in energia chimica, utilizzando acqua e anidride carbonica per sintetizzare sostanze organiche (soprattutto carboidrati) e liberando nell’atmosfera l'ossigeno. E' la più importante funzione di nutrizione delle piante autotrofe. L'energia accumulata durante la fotosintesi sostiene tutta la catena alimentare e può liberarsi nuovamente sotto forma di calore anche attraverso la combustione del legno o dei combustibili fossili. FOTOSINTESI CLOROFILLIANA GLOSS. ENI Fotosintesi. FOTOTROPISMO GLOSS. ENI Risposta mediata della crescita di un organismo vegetale, sotto l’effetto della luce visibile, che si manifesta con l’incurvamento degli organi vegetali verso la luce stessa. FRAGMITETO GLOSS.ARPAV Formazione floristica lacustre caratteristica delle medie latitudini, formata da una vegetazione di fragmiti con radici sommerse e fusto emerso. FRUTICE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Arbusto, pianta perenne legnosa, ramificata fino alla base e di altezza compresa fra 1 m e 5 m FUSTAIA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco non governata a ceduo, formato da piante mature. GARIGA ANPA Vegetazione aperta di erbe e suffruttici, spesso aromatici. GARIGUE GLOSS. ENI Termine di origine francese indicante un tipo di vegetazione di brughiera utilizzabile in pratica solo come pascolo per gli ovini. Si trova nelle regioni nelle quali il terreno è talmente arido e povero da rendere difficile anche la crescita degli sterpi. E’ tipica delle regioni calcaree. Fra le piante che costituiscono il garigue vi sono le ginestre, la lavanda e il timo. GEOAMBIENTE URBANISTICO STREAMS - TREVISIOL Le interrelazioni tra biosfera e assetto urbanistico, per quanto concerne i condizionamenti che la biosfera impone al buon funzionamento del piano urbanistico, nonché i cambiamenti che gli impianti urbanistici mettono in atto nella biosfera (Malizia E., 1997). GEOFITE ANPA Piante visibili solo durante la stagione favorevole, in quanto durante l'inverno sopravvivono per mezzo di organi sotterranei (bulbi, radici con gemme, rizomi). GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante perenni con organi ipogei (bulbi o rizomi) sui quali si trovano le gemme. GEOSIGMETO: (Vedi Geosigmetum) GEOSIGMETUM GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Anche detto Geosigmassociazione o Geoserie, è l’unità di base della Fitosociologia integrata e del paesaggio. E’ costituito da più serie che si sviluppano in contatto tra loro e si sostituiscono in funzione di un gradiente ecologico (umidità, topografia, ecc) all’interno del medesimo distretto o settore corologico. GERMINABILITA' ANPA 14 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano E' in senso generale la capacità di germinare. Si usa, talvolta, come sinonimo di facoltà germinativa. GERMINAZIONE ANPA Ripresa della crescita attiva dell'embrione contenuto nel seme che si manifesta con l'emissione della radichetta. Il processo germinativo è costituito da tre fasi: durante la prima avviene l'assorbimento d'acqua, nella seconda fase, considerata la più importante, le riserve vengono idrolizzate ed inizia la sintesi di enzimi e sostanze destinate allo sviluppo del semenzale, mentre la terza fase inizia con l'emissione della radichetta. La germinazione può essere considerata ultimata quando il semenzale ha prodotto una superficie fotosintetica in grado di provvedere al fabbisogno di carboidrati. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Primo stadio di sviluppo; detto di semi e di spore. GERMOGLIAZIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Uscita dal seme (detto di pianta), dalla gemma (detto di rami, fiori e frutti). GIMNOSPERME ANPA Piante a semi nudi, non racchiusi in un ovario; i più comuni rappresentanti sono le conifere. GINOSTEMIO ANPA Colonna centrale che porta insieme stimma e stami concresciuti. Struttura tipica delle orchidee. GREGARIA (specie) GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Specie che vive in gruppi. HABITAT GLOSS. ENI; STREAMS -TREVISIOL Dal latino "abitare", è il complesso delle condizioni ambientali in cui vive una particolare specie di animali o di piante, o anche il luogo ove si compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. Indica quindi una unità strutturale identificabile come elemento di un ecotessuto o paesaggio. PUMA, 2000 Struttura spaziale che permette alle specie di vivere, riprodursi, nutrirsi e muoversi. Nei corridoi fluviali le funzioni di habitat sono fortemente influenzate dall’ampiezza e dal grado di continuità delle fasce di vegetazione adiacenti il corso d’acqua. Il valore in termini di habitat aumenta con l’incremento dell’ampiezza e del grado di continuità di tali fasce. HABITAT STANDARD STREAMS - TREVISIOL Inverso della densità specifica di popolazione, misurabile come area pro - capite di habitat relativo agli individui di una data specie. Nel caso dell’uomo, è riferita agli apparati paesistici dell’habitat umano. HABITUS GLOSS. ENI Insieme di caratteri esteriori, utili a identificare un organismo vegetale o un suo particolare stato. HUMUS HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO E' quella parte della sostanza organica del suolo che deriva da complesse azioni di trasformazioni a carico dei residui di origine vegetale e animale. Tale processo si completa con la sintesi di molecole organiche a diverso grado di complessità di natura colloidale che in laboratorio è possibile isolare anche in funzione del differente peso molecolare. Queste sono classicamente rappresentate dagli acidi umici, dagli acidi fulvici e dalla umina che insieme costituiscono le sostanze umiche. IDROCORIA ANPA E' la disseminazione operata dall'acqua. IDROFITA GLOSS.ARPAV Si definiscono in questo modo Piante che vivono totalmente o parzialmente nell’acqua. Nell’ambito dell’applicazione dell’Indice I.F.F. si ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO intende indicare, con il termine idrofite, tutte quelle specie vegetali appartenenti a Briofite, Pteridofite e Fanerogame che si sviluppano interamente in acqua, in modo che gli individui siano completamente sommersi, appena galleggianti, oppure solo in parte emersi. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante perenni acquatiche con gemme e sommerse durante la stagione sfavorevole. IGROFILO ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Si definiscono in questo modo un organismo animale o vegetale che ha bisogno per vivere di un alto grado di umidità ambientale. IMBOSCHIMENTO GLOSS. ENI Processo di trasformazione in bosco di una zona nella quale in precedenza non erano mai cresciuti alberi. IMPRONTA ECOLOGICA GLOSS.ARPAV E' la superficie di territorio necessaria a sostenere una data economia e mantenere il suo standard di vita e di consumi. La sua valutazione permette di stimare il consumo di risorse e la necessità di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o di una certa economia e di esprimerle in termini di superficie di territorio produttivo corrispondente (impronta). INCOLTO NUDO IFFI Aree denudate o di affioramento del terreno o della roccia nuda. INCOLTO MACCHIA CESPUGLIATO IFFI Aree cespugliate, macchia mediterranea. INCOLTO PRATO PASCOLO IFFI Terreni a vegetazione erbacea permanente adibita a pascolo o a sfalcio. INDICATORI BIOLOGICI GLOSS. ENI; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Una elementare definizione del concetto di indicatore resta quella di spia di una serie complessa di condizioni. (Biosensori). Organismo biologico, in genere semplice, caratterizzato da reazioni note a certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzato, quindi, per monitoraggi della qualità dell'ambiente. INFIORESCENZE ANPA Strutture costituite da un insieme di fiori raggruppati in vario modo. INGEGNERIA NATURALISTICA (Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI) INVASIVA (specie) GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Specie che effettua migrazioni molto variabili da un anno all'altro per numero di individui coinvolti e per distanze percorse. IPOGEO GLOSS.ARPAV Di fauna o flora che vive, si sviluppa sottoterra. IPOTESI "GAIA" (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) KELP GLOSS. ENI Alghe brune dell’ordine delle Laminarie al quale appartengono le più grandi alghe conosciute. Tipicamente prosperano su fondali rocciosi e in acque fredde, dove arrivano a raggiungere e superare lunghezze di 30 metri e una larghezza delle foglie di 1,5 metri. LACERETO GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco di aghifoglie con prevalenza di Larice (Larix decidua). LATIFOGLIA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Pianta arborea od arbustiva a foglie espanse e per lo più caduche. 15 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano LEGNAME DA COMBUSTIBILE ISTAT La produzione legnosa destinata direttamente alla combustione (legna da ardere e fasciame), nonché quella destinata alla carbonizzazione (legna da carbone e carbonella). LEGNAME DA LAVORO ISTAT L'assortimento ricavato sul luogo dell'abbattimento della massa legnosa grezza; la quantità è quella effettiva della massa legnosa utilizzata, valutata dopo le operazioni di allestimento ed esbosco. LEGNO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO I botanica questo termine si riferisce al tessuto conduttore delle piante che trasporta acqua e sali minerali dalle radici alle parti aeree della pianta. È un tessuto complesso, formato da diversi tipi di cellule: elementi conduttori veri e propri chiamate vasi, fibre e cellule parenchimatiche. Tutti questi tipi di cellule hanno pareti lignificate e costituiscono un tessuto morto. La loro funzione, oltre a quella di conduzione, è di sostegno. Le proprietà tecnologiche del legno come l’elasticità, la durezza, la facilità di lavorazione variano a seconda della distribuzione e della frequenza di questi elementi. Per esempio: un legno duro sarà ricco di fibre, mentre un legno molle presenterà grandi vasi. Legni uniformi, come quelli delle conifere, sono ottimi per la fabbricazione della carta. LETTIERA HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO Indica i residui organici (foglie, rametti, cortecce, escrementi, spoglie d'animali, fiori, frutti, muschi, licheni, funghi, alghe.) prevalentemente di origine vegetali, che intatti o poco trasformati sono collocate alla superficie del suolo. LICHENE GLOSS.ARPAV Vegetale risultante dall'associazione di un fungo con un'alga. Possono essere utilizzati per il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico (indicatore biologico). LIMITE DEL BOSCO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona limite definita in base al clima e in base alla presenza del bosco, in corrispondenza della quale il bosco stesso può avere ancora una funzione di protezione efficace contro le valanghe. In Italia: Alpi Occidentali: 2000-2200 m Alpi Orientali: 1800-1900 m Appennini: 1700-1800 m LIMONETO GLOSS.ARPAV Area umida occupata perlopiù da piante appartenenti al genere Limonium . MACCHIA MEDITERRANEA ISTAT L'associazione vegetale tipica della fascia litoranea del Mediterraneo, costituita da piante forestali sempreverdi (pino marittimo, cipresso, leccio, sughero ecc.) alle quali si associano, con carattere di prevalenza, piante arbustive sempreverdi. MACROFITE ACQUATICHE ANPA Categoria nomenclaturale che comprende numerose specie vegetali che hanno in comune le dimensioni macroscopiche e l’essere rinvenibili sia in prossimità sia all’interno di acque dolci superficiali (lotiche e lentiche). In pratica, sono da considerarsi macrofite sia le specie appartenenti alla vegetazione acquatica sia quelle che costituiscono il raggruppamento delle erbacee pioniere di greto. Le macrofite sono costituite in massima parte da fanerogame ma ne fanno parte anche un piccolo contingente di pteridofite, numerose briofite ed alghe macroscopiche. Nella composizione della scheda IFF, tuttavia, le alghe macroscopiche vengono considerate appartenenti al periphyton. MACROINVERTEBRATI GLOSS.ARPAV La comunità macrobentonica, cioè l'insieme di tutti gli organismi invertebrati che popolano i fondali dei corsi d'acqua è costituta da Macroinvertebrati che possiamo finalmente definire come i bioindicatori per eccellenza della qualità delle acque fluviali. Si definiscono macroinvertebrati tutti gli organismi invertebrati di dimensioni più ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO grandi di 1mm che popolano i corsi d'acqua sia allo stadio adulto che di larva. Tra questo segnaliamo Insetti, Crostacei, Molluschi. MERISISTEMA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Tessuto vegetale indifferenziato che dividendosi origina i tessuti definitivi le cui cellule sono incapaci di riprodursi. METAECOSISTEMA STREAMS - TREVISIOL Sistema di ecosistemi, definito come livello di organizzazione biologica superiore all’ecosistema. Per esempio le strutture bio –ingegneristiche nell’ambiente lo "rivitalizzano". MICORRIZZE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante inferiori (funghi) che vivono in simbiosi con le piante superiori sulle loro radici (la maggior parte delle conifere, molte latifoglie), che favoriscono in genere anche la crescita delle stesse. Sono utilizzate anche per i cosiddetti tubercoli radicali, cioè i batteri e gli attinomiceti che vivono in colonie sulle radici di piante superiori (ontani, olivello spinoso, leguminose). Per l’imboschimento e per le sistemazioni a verde su terreni grezzi molte piante legnose ed erbacee perenni devono essere inoculate artificialmente con le loro micorrizze o con i batteri simbionti, per facilitare o accelerare la crescita di queste piante su terreni biologicamente morti (inoculazione). MICROCLIMA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Insieme delle condizioni climatiche esistenti nell’immediata vicinanza del suolo o in una determinata area della superficie terrestre. MICROFAUNA PREGLACIALE GLOSS.ARPAV Insieme delle specie animali di piccolissime dimensioni, presenti per lo più nel suolo, nell'acqua sia dolce sia salata e sulla sostanza organica in decomposizione del periodo precedente ad una glaciazione. MUGHETA GLOSS.ARPAV Superficie coperta dal bosco monospecifico di pino mugo che si forma su suoli poco evoluti in ambiente a clima freddo. Costituisce coperture anche molto fitte ed estese, spesso collocate nella fascia a copertura vegetale più elevata in quota. MUSCHI GLOSS.ARPAV Piante che crescono nei terreni umidi, su alberi o rocce, in colonie spesso molto numerose. Possono essere utilizzati per il monitoraggio atmosferico (indicatori biologici). NARDETO GLOSS.ARPAV Formazione erbosa di specie appartenente al genere Nardus (pianta perenne erbacea cespugliosa). NATURA MINISTERO DELL'AMBIENTE È l’insieme dei mondo esterno all'uomo ma che lo comprende per la sua dimensione biologica. L’idea di natura viene generata socialmente in contrapposizione all'uomo. Risorsa naturale è la natura vista attraverso il paradigma dello sviluppo. NEMORALE (specie) GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Specie vegetale che cresce in ambiente boschivo. NICCHIA ECOLOGICA GLOSS. ENI; MINISTERO DELL'AMBIENTE Concetto astratto che riunisce tutte le esigenze di un organismo o, in senso lato, di una specie, ovvero tutte le condizioni ambientali (temperatura, umidità, pH, salinità, ecc.) e le quantità delle risorse necessarie alla sua sopravvivenza. In breve, è l’insieme multidimensionale dello spazio fisico e del ruolo funzionale occupato da un organismo in un sistema ecologico, cioè il suo "mestiere" e la sua posizione nei gradienti dei fattori abiotici che caratterizzano l'ecosistema. Si possono quindi distinguere tre tipi di nicchie ecologiche, la nicchia spaziale o habitat, la nicchia trofica e la nicchia multidimensionale o di ipervolume. 16 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Posto occupato da una popolazione all’interno di un ecosistema. E’ definita dall’ambiente fisico, dal ruolo della popolazione nella comunità e dalla sua posizione nei processi di modificazione ambientale. E’ definita sia da caratteristiche biologiche che da parametri fisici. Due specie dello stesso territorio non possono occupare la stessa nicchia ecologica. periodico taglio degli alberi, per mantenere inalterato l’equilibrio ecologico. OMBROFILO GLOSS.ARPAV Si definisce in questo modo una pianta che predilige ambienti naturali piovosi. POLLONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Germoglio che si sviluppa in seguito a taglio di fusti o rami. Si distinguono polloni veri (da gemme di fusti e rami) e polloni radicali (da gemme radicali). ORLO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Comunità vegetali che si sviluppano negli spazi cotonali di contatto tra la vegetazione arbustiva dei mantelli e la vegetazione erbacea delle praterie. ORNO-OSTRIETO O OSTRIETO GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco di latifoglie in cui predominano il Carpino nero (Ostrya carpinifolia) e l'Orniello (Fraxinus ornus). OROFITA GLOSS.ARPAV In botanica, pianta che vive e si propaga spontaneamente esclusivamente o prevalentemente nelle zone montuose. ORTO BOTANICO STREAMS - TREVISIOL Area verde organizzata prevalentemente per lo studio e classificazione delle piante. PARCHI URBANI STREAMS - TREVISIOL Aree verdi urbane costruite per uso pubblico, sia con valenza mono o polifunzionale, che con finalità ornamentali. Essi sono in rapporto con strutture urbane diverse (strade, piazze, edifici pubblici, ecc.) sono ben identificati e in genere recintati. Possono essere a loro volta classificati in base al carattere o funzione prevalente: parchi storico architettonici, orti botanici, parchi ricreativi - culturali e parchi sportivi. PARCO GLOSS. ENI Area protetta destinata a conservare (a fini scientifici e culturali, ma anche ricreativi) aspetti naturalistici di particolare interesse (Paesaggio) e specie selvatiche animali e vegetali, in ambienti tipici di una data regione. La salvaguardia di questo patrimonio naturale avviene mediante leggi che ne impediscono ogni forma di distruzione o di alterazione. PASCOLO GLOSS.ARPAV Terreno con abbondante erba adibito al pascolo degli animali. SIN: prateria, prato. PECCETA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Bosco di aghifoglie con prevalenza di Abete rosso (Picea excelsa). PERIODO DI RIPOSO VEGETATIVO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI È quel periodo durante il quale lo sviluppo della pianta viene rallentato fino alla quiescienza, per consentire il superamento della stagione invernale PIONIERA (specie) GLOSS.ARPAV Specie animale o vegetale che per sue caratteristiche intrinseche risulta essere tra le prime colonizzatrici di un territorio non colonizzato da altre specie. POLLONE RADICATO PROVINCIA DI TRENTO Parte aerea di una pianta recisa che emette radici in condizioni adatte a ricaccia, formando così una nuova pianta. POPOLAZIONE GLOSS.ARPAV In generale, agglomerato umano più o meno numeroso, non necessariamente riconducibile a unità etnica o nazionale, vivente su un dato territorio. In biologia indica il complesso di animali e piante, indipendentemente dalla loro specie, che sussistono in una data regione e ne danno il quadro ecologico, perché configurati nel loro ambiente naturale. PRATERIA GLOSS.ARPAV Vasta distesa pianeggiante nella quale prevalgono piante erbacee, caratteristica delle regioni continentali a clima temperato secco. PRATERIA SUBALPINA GLOSS.ARPAV Superficie pianeggiante ed estesa, con copertura erbacea spontanea colma situata a ridosso delle Alpi. PRATO STEPPICO GLOSS.ARPAV Superficie anche di modesta estensione con copertura vegetale da rada a colma costituita prevalentemente da erbe coriacee e arbusti spinosi. PROFONDITÀ UTILE ALLE RADICI (Vedi sezione GEOSFERA) PSAMMOFILO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Di specie tipica di ambienti costieri sabbiosi. PTERIDOFITE ANPA Gruppo di piante vascolari, i cui rappresentanti più noti sono le felci, caratterizzate da alternanza di generazione con prevalenza dello sporofito (diploide) produttore di spore. RAMAGLIA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Legname di conifere o latifoglie in corteccia, fino a 7 cm di diametro nella parte più grossa. La ramaglia può essere: viva, se di specie legnose dotate di capacità vegetativa; morta, se di specie legnose non dotate di capacità vegetativa. RAMAGLIA MORTA PROVINCIA DI TRENTO Rami di specie legnose non dotate di capacità vegetativa. PIANTE PIONIERE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante in grado di attecchire da sè o con l’aiuto di simbionti (batteri o funghi) su terreni rocciosi o fortemente mineralizzati, senza concimazioni artificiali. In tal modo il terreno viene preparato per successive piante più esigenti. RESISTENZA ECOLOGICA ANPA E' la capacità di un sistema di evitare modifiche rispetto allo stato originario durante un episodio di disturbo (impatto negativo). PIANTUMAZIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Uso del suolo per le colture vegetali d’alto fusto, che vengono introdotte in un’area definita dopo la sovrappopolazione nella zona nella zona di terreno produttivo e adatto. In molti casi serve per opere di ripristino ambientale nei pressi di discariche e sui versanti soggetti a RIMBOSCHIMENTO (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE). ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO RIFORESTAZIONE (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE). RIPARIALE GLOSS. ENI 17 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Termine riferito a vegetazione e fauna viventi sulle rive di un corso d’acqua o di un lago. RIPRODUZIONE VEGETATIVA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Capacità di radicazione della pianta avventizia. Si ha emissione di radici da parti piccole provenienti dalla pianta madre (talee, stoloni). Da queste ha origine una pianta autonoma, dotata sia di apparato radicale che di apparato fogliare. RISERVA INTEGRALE GLOSS. ENI Zona, in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni, per la conservazione delle specie vegetali e animali che vi dimorano. RISERVA NATURALE GLOSS. ENI; PROVINCIA DI TORINO Zona in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni per la conservazione di alcune specie vegetali ed animali che vi dimorano. Fanno parte delle aree protette e sono costituite da aree terrestri, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, o presentano uno o più ecosistemi importanti per le diversità biologiche o per la conservazione delle risorse genetiche (legge 6/12/1991, n. 394). RIZOMA ANPA Fusto sotterraneo di solito a sviluppo più o meno orizzontale. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Ricaccio sotterraneo persistente di numerose piante erbacee perenni o che cresce al di sopra del terreno. Essi hanno in genere una direzione orizzontale e possiedono cocatrici fogliari e radici crescenti dal fusto, sono in genere ingrossate e riempite con sostanze di riserva. RUOLO ECOLOGICO GLOSS.ARPAV Funzione svolta da un organismo animale/vegetale nell’ecosistema che lo ospita. SALICE A CAPITOZZA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Salice arboreo, il cui fusto o chioma sono stati recisi a 3-5 m da terra e che assume, attraverso periodiche capitozzature allo scopo di ottenere delle verghe, una forma della chioma detta appunto capitozza. SALICORNIETO GLOSS.ARPAV Terreni umidi e salmastri. occupati prevalentemente da piante del genere Salicòrnia, genere di piante cosmopolite, suffruticose o erbacee, appartenenti alla famiglia delle Chenopodiacee. SCIAVERI PROVINCIA DI TRENTO Mezzi tronchi SCIRPETO GLOSS.ARPAV Striscia di vegetazione formata da piante sommerse che fascia marginalmente i laghi e le paludi. SCLEROFILLE ANPA Piante sempreverdi adatte a vivere in stazioni aride; sono provviste di foglie spesse, coriacee, generalmente piccole. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Pianta sempreverde a foglie coriacee. SEDENTARIA (specie) GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Specie presente, e quindi nidificante, in una data area geografica per tutto il corso dell'anno. SELEZIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Fenomeno naturale che consente agli individui di sviluppare particolari caratteristiche morfologiche e fisiologiche che li rendono più adatti all’ambiente in cui vivono e di trasmetterle a livello genetico alle successive generazioni. In questo modo alcuni caratteri vengono tramandati ai discendenti, mentre altri vengono scartati. Selezione ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO artificiale . Meccanismo utilizzato dall’uomo per introdurre nuovi caratteri in animali e piante; viene attuato mediante incroci selezionati. Selezione naturale . Processo che porta alla scelta, fra tanti individui, di quelli che possiedono una maggiore capacità di sopravvivenza e che possono garantire la sopravvivenza al maggior numero di nuovi nati. Darwin spiega la teoria dell’evoluzione attraverso il meccanismo della selezione naturale. SEMENZALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Pianta ottenuta in vivaio da seme e successivamente messa a dimora PROVINCIA DI TRENTO Giovane piantina nata da seme, non trapiantata SERIE DI VEGETAZIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Unità geobotanica che esprime l’insieme di comunità vegetali o stadi che possono svilupparsi all’interno di uno spazio ecologicamente omogeneo (tessella) come risultato del processo della successione. Include perciò tanto la vegetazione rappresentativa della tappa matura o testa della serie quanto le comunità iniziali o subseriali che la sostituiscono. Sinonimo di sigmetum, unità di base della Fitosociologia dinamica o Sinfitosociologia. SESLERIETO GLOSS.ARPAV Associazione vegetale in cui prevalgono specie appartenenti alla Sesleria comune e alla Carice sempreverde. SIGMETO: (Vedi SIGMETUM) SIGMETUM GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Unità tipologica della Fitosociologia dinamica o Sinfitosociologia. L’espressione successionale di una serie di vegetazione in un territorio ecologicamente e geograficamente omogeneo, nel quale esiste un’unica associazione climax. SINFITOSOCIOLOGIA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Il secondo livello di analisi nello studio del ricoprimento vegetale. Essa ha per oggetto gli insiemi di aggruppamenti vegetali legati tra loro all’interno delle serie di vegetazione, che siano climatofile o edafofile. SINTASSONOMIA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sistematica delle comunità vegetali o Tassonomia fitosociologica. Ciascuno dei ranghi che si riconoscono al suo interno è detto sintaxon. L’unità di base Ë l’associazione, cui seguono in ordine gerarchico crescente l’alleanza, l’ordine e la classe. SOSTANZA ORGANICA GLOSS. ENI; GLOSS.ARPAV Composto esistente in natura o creato per sintesi, nel quale è presente il carbonio. Nei suoli questo termine raggruppa l'insieme dei residui animali e vegetali a vari stadi di decomposizione e le sostanze derivanti dall'attività biologica della popolazione vivente nel terreno. SOSTANZE UMICHE (Vedi humus). SPECIE PROTETTA GLOSS. ENI Specie rara o vulnerabile protetta da leggi o convenzioni internazionali che ne impediscono la cattura o la caccia. SPECIE RARA GLOSS. ENI Specie presente con piccole popolazioni che attualmente non è minacciata o vulnerabile, ma che corre rischi a causa della sua rarità naturale. SPECIE VEGETALI POLLONIFERE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Dicesi di specie vegetali in grado di riprodursi per via agamica mediante emissioni di polloni, ramificazioni emesse dal fusto. (vedi Stoloni). 18 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano SPECIE VEGETALI STOLONIFERE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Dicesi di specie erbacee in grado di riprodursi vegetativamente (per via agamica) mediante produzione di stoloni. (vedi Polloni). STADIO: (Vedi Tappa seriale) STANGAME PROVINCIA DI TRENTO Fusti di materiale legnoso di lunghezza maggiore di 2 m e diametro maggiore a 8 cm. STEPPA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Associazione vegetale prevalentemente costituita da erbe, tipica delle regioni temperate. Per estensione sono dette steppe anche le regioni ianeggianti ricoperte da questo tipo di associazione vegetale e le zone erbose semiaride confinanti con i deserti. STOLONI GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Ricacci laterali aerei o sotterranei con internodi molto allungati e foglie ridotte che radicano ad una certa distanza dalla pianta madre e che dopo la morte del pezzo intermedio si sviluppano come individuati autonomi. SUCCESSIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Processo naturale attraverso il quale diverse comunità vegetali (stadi) si sostituiscono l’una all’altra, all’interno della stessa unità ambientale o tessella, dando origine a tipi vegetazionali distinti. La successione può essere progressiva e condurre ad uno stato di equilibrio (climax) oppure regressiva, se si allontana dalla stabilità. I due processi non seguono necessariamente le stesse tappe. SUCCESSIONE PRIMARIA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Successione vegetazionale che si innesca in un ambiente non ancora colonizzato e privo di suolo (ad esempio, su roccia o sedimenti fluvioglaciali recenti). SUCCESSIONE SECONDARIA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Successione vegetazionale che si sviluppa su suoli preesistenti più o meno degradati. SUCCESSIONE VEGETALE PROVINCIA DI TRENTO Sviluppo di un’associazione vegetale dal suo stadio iniziale fino al climax. SUFFRUTICI ANPA Piante perenni che presentano le parti prossimali di fusti e rami legnose, mentre le parti apicali sono erbacee e si rinnovano ogni anno. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante le cui cacciate lignificano solo nella parte inferiore, mentre quelle superiori rimangono di consistenza erbacea e muoiono ogni anno. SUPERFICIE FORESTALE ISTAT La somma della superficie forestale boscata e della superficie forestale non boscata. SUPERFICIE FORESTALE BOSCATA ISTAT L'estensione di terreno non inferiore a mezzo ettaro, in cui sono presenti piante forestali legnose, arboree e/o arbustive che producono legno o altri prodotti forestali, determinanti, a maturità, un'area d'insidenza (proiezione sul terreno della chioma delle piante) di almeno il 50% della superficie e suscettibile di avere un ruolo indiretto sul clima e sul regime delle acque. SUPERFICIE FORESTALE NON BOSCATA ISTAT ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO L'estensione di terreno costituita dalla superficie non produttiva, ma necessaria alla produzione (strade forestali, viali parafuoco, depositi di legno), e da altre piccole superfici quali terreni rocciosi, terreni paludosi, ruscelli, vivai forestali situati in foresta e destinati al fabbisogno proprio, nonché dalle abitazioni del personale forestale con i terreni annessi e le relative dipendenze dell'azienda forestale. TALEA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Parte di una cacciata lignificata di specie legnosa dalla quale si sviluppa una nuova pianta, quando viene introdotta nel terreno, grazie alla presenza di tessuti meristematici secondari. Si possono avere: a) talee apicali: provenienza dall’apice del ramo, pertanto la cacciata ha luogo dalla gemma terminale; b) talee radicali: parte recisa di una radice; c) talea di rizoma: parte recisa di un rizoma; d) talee di culmi: culmi di erbe che si possono moltiplicare per via vegetativa mediante il taglio e il trapianto (es. Phragmites communis/australis); e) talea di gemma: gemma di una pianta staccata, destinata alla modificazione vegetativa (es. cactacee). PROVINCIA DI TRENTO Propagazione di una specie legnosa senza ausilio di radici. TALEE DI RIZOMI GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Parti di rizomi sminuzzati a macchia che, dopo essere stati sparsi sul terreno e ricoperti in modo adeguato con terra, emettono radici e formano così una nuova pianta. TALEA LEGNOSA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Parte di un getto vegetativo o lignificato di specie legnosa, dalla quale si sviluppa una nuova pianta, quando viene introdotta nel terreno, grazie alla presenza di tessuti meristematici secondari. Si possono avere inoltre: a) talee apicali: provenienza dall'apice del ramo, pertanto la cacciata ha luogo dalla gemma terminale b) talee radicali: parte recisa di una radice c) talea da rizoma: parte recisa di un rizoma d) talee di culmi: culmi di erbe che si possono moltiplicare per via vegetativa mediante il taglio e il trapianto (es. Phragmites communis/australis) e) talea di gemma: gemma di una pianta staccata, destinata alla moltiplicazione vegetativa (es. cactacee) TALLO ANPA Corpo di una pianta nel quale non sono distinguibili radici, fusto e foglie. TAPPA SERIALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI In Fitosociologia dinamica designa ciascuna delle comunità vegetali, associazioni o stadi chiaramente delimitabili che sostituiscono o precedono il climax nel processo della successione. TERRA VEGETALE PROVINCIA DI TRENTO Strato più superficiale del terreno compenetrato da resti organici, ricco di microfauna. TEROFITE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Piante annuali che superano la stagione avversa sotto forma di semi. TESSELLA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Unità di base della Biogeografia. Corrisponde a un territorio o superficie geografica, di estensione variabile, ecologicamente omogeneo. A ciascuna tessella corrisponde una precisa vegetazione potenziale, un’unica serie di comunità di sostituzione ed un unico climax. TESTA DELLA SERIE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI All’interno di uno spazio ecologicamente omogeneo (tessella) corrisponde alla tappa più matura che si realizza nel processo di successione vegetazionale. 19 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano TIGMOTROFISMO GLOSS. ENI Tendenza degli organismi acquatici a dirigersi, avvicinarsi, appoggiarsi a strutture fisse, relitti, barriere artificiali che vengono ad essere situati su fondali, altrimenti pianeggianti, giungendo a cercarne lo stimolo tattile. TONDAME PROVINCIA DI TRENTO Fusti di legname di lunghezza maggiore di 2 m e diametro maggiore a 20 cm. TRASPIRAZIONE PROVINCIA DI TRENTO Processo fondamentale del ciclo vegetativo costituito dalla restituzione all’atmosfera dell’acqua necessaria per la vita della pianta stessa, prelevata dal terreno attraverso l’apparato radicale. TRAZIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sollecitazione indotta su un elemento di prova da due forze con verso opposto e divergente e con la medesima direzione parallela o perpendicolare alla fibratura del legno (che corrisponde all’asse longitudinale dell’elemento). IFFI Vegetazione arborea sviluppata sugli argini, le ripe e le golene di corsi d'acqua. PROVINCIA DI TRENTO Ambiente forestale dislocato lungo le sponde di un corso d’acqua o presso specchi d’acqua lacustri VOLUME RADICALE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO E' lo spazio occupato dall'apparato radicale di una specie vegetale. ZOLLA ERBOSA PROVINCIA DI TRENTO Pezzi per lo più quadrati ritagliati da manti erbosi naturali o artificiali dello spessore compreso tra i 5 e i 15 cm e della lunghezza laterale tra i 25 e i 40 cm. TROFICO GLOSS. ENI Livello trofico. UMINA (Vedi humus). VARIETÀ STREAMS - TREVISIOL Raggruppamento di vegetali che rispetto agli altri individui della stessa specie presentano uno o più caratteri diversi, di natura essenzialmente morfologica. VEGETAZIONE ACQUATICA ANPA Idrofite comprendenti specie appartenenti a vari gruppi sistematici: Fanerogame, Pteridofite, Briofite ed Alghe. La vegetazione acquatica è costituita da specie che si sviluppano interamente in acqua: può essere distinta in natante (con gli organi vegetativi galleggianti alla superficie) o radicata (ancorata al substrato mediante radici o rizomi o mediante un organo a ventosa). VEGETAZIONE LITOFILA GLOSS. ARPAV Vegetazione capace di insediarsi e vivere sulla roccia. VEGETAZIONE NATURALE GLOSS. ENI E' l’insieme di varie forme vegetali insediate in un dato ambiente, di cui caratterizzano l’aspetto e riflettono le condizioni ecologiche. VEGETAZIONE PIONIERA GLOSS. ARPAV Vegetazione capace di colonizzare superfici o ambienti creando i presupposti per l'insediamento di specie più esigenti in fatto di fertilità del suolo. VEGETAZIONE POTENZIALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Comunità vegetale stabile che esisterebbe in un dato territorio come conseguenza della successione progressiva se l’uomo smettesse di influire ed alterare l’ecosistema. In pratica si considera la vegetazione potenziale come sinonimo di climax. VEGETAZIONE RIPARIA ANPA A partire dall’alveo di magra, esternamente alle erbacce pioniere di greto, le formazioni arbustive ed arboree riparie s'interpongono tra le fitocenosi acquatiche e le fitocenosi zonali del territorio circostante, non più influenzate dalla presenza del corso d’acqua. L’aggettivo riparie non ha significato topografico, ma ecologico: indica cioè quelle specie igrofile, strettamente legate alla vicinanza del loro apparato radicale alla falda freatica (salici, ontani, pioppi). Si tratta di formazioni azonali, indipendenti dal clima locale e ad ampia distribuzione geografica. Possono essere considerate formazioni riparie anche i canneti, essendo costituiti da piante radicate in acqua, ma emergenti con buona parte del fusto e delle foglie, e che sopportano periodi anche lunghi d’emersione (purché il livello della falda resti elevato). ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 20 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano GEOSFERA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ACCLIVITÀ GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Espressa in percentuale o in gradi. Preferibilmente utilizzata per versanti. ACQUA DI FALDA GLOSS. ENI Acqua sotterranea, presente in strati di roccia porosa o fessurata, generalmente sovrastante a strati di roccia impermeabile. Essa costituisce una importantissima risorsa naturale messa in pericolo sia dall'inquinamento proveniente da infiltrazione di sostanze tossiche nel sottosuolo, sia dal suo depauperamento, causato ad esempio dalla riduzione del tasso di infiltrazione per aumento dell'estensione di superfici impermeabili. In altri casi, invece, variazioni dell'entità degli emungimenti e maggiore apporto di precipitazioni idriche determinano innalzamenti del livello delle acque nel sottosuolo e conseguenti danni alla parte sotterranea delle costruzioni. ACQUA DI PRODUZIONE MINERARIA GLOSS. ENI Acqua associata, nei giacimenti, al gas naturale e al petrolio ed estratta insieme agli idrocarburi. Nella fase di produzione costituisce il tipo di refluo liquido più rilevante presso i centri di trattamento degli idrocarburi. 'acqua di produzione contiene composti inorganici (tracce di metalli) e organici (principalmente idrocarburi dispersi e in soluzione, acidi organici). Gli idrocarburi aromatici sono in genere più abbondanti nelle acque prodotte dalle piattaforme a gas che in quelle ad idrocarburi liquidi. Previa autorizzazione si ricorre spesso alla reiniezione in strati geologici profondi e confinati o, dopo trattamento di disoleazione, allo scarico in mare. ACQUE SOTTERRANEE ANPA Le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e sottosuolo (D.Lgs.11/05/99 n. 152) ACQUIFERO GLOSS. ENI Strato di roccia porosa o fessurata contenente acqua di falda. Esso può essere libero o in pressione: nel caso delle falde libere (o freatiche) la superficie superiore della falda acquifera ha la possibilità di oscillare, variando la quota in relazione alle diverse condizioni di alimentazione o di sfruttamento; nel caso di quelle in pressione, la superficie della falda è confinata superiormente da livelli impermeabili. In quest'ultimo caso, se la falda è raggiunta da pozzi, l'acqua può risalire fino ad una quota detta livello piezometrico. ALLUVIONALE (suolo) A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Suolo formato da fini particelle di roccia dilavate dalla pioggia o dai fiumi e depositate in una valle o in un estuario. Alcuni dei suoli più fertili sono alluvionali. ALLUVIONE (Vedi sezione IDROSFERA) ALTIMETRIA (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) ALTITUDINE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Elevazione di un punto della superficie terrestre rispetto al livello medio del mare. ALVEO (alveo inciso) AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Porzione della regione fluviale associata a un corso d'acqua compresa tra le sponde dello stesso, sede normalmente del deflusso di portate inferiori alle piene più gravose. In conformità alla circolare n. 780 del 28.2.1907 del Ministero LL.PP., il limite dell'alveo appartenente al demanio pubblico ai sensi dell'art. 822 del Codice Civile viene determinato in base al livello corrispondente alla portata di piena ordinaria. ALVEO ATTIVO TURITTO Comprende sia canali di deflusso sia banchi ghiaioso-sabbiosi ed ospita i deflussi ordinari; talora, interposte ai canali, sono presenti isole fluviali con copertura arborea, che in questo caso entrano a far parte dell’alveo attivo, anche se non vengono sommerse dalle acque in condizioni ordinarie. Il termine “attivo” sottolinea la peculiarità di questo settore in cui i processi di erosione, trasporto e deposito si manifestano con ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO continuità, anche in condizioni di magra, assumendo intensità più elevata durante le piene eccezionali. ALVEO BAGNATO ANPA Porzione dell'alveo in cui è presente l’acqua. ALVEO DI MAGRA GLOSS. ARPAV Porzione dell’alveo che resta bagnata anche in condizioni di magra. Si tratta all’interno del letto ordinario, in particolare nei fiumi a regimi irregolari. ALVEO DI MORBIDA ANPA Porzione dell'alveo occupata nelle condizioni di morbida alta. La frequenza delle sommersioni, la loro durata e l'azione delle correnti di piena sulla vegetazione e sui ciottoli (abrasione, rotolamento) determinano condizioni che non permettono lo sviluppo di arbusti. Nei periodi asciutti viene colonizzato, soprattutto nella fascia più esterna, dalle erbacee pioniere di greto. Si noti che, di norma, l'alveo di morbida non corrisponde all'alveo bagnato nelle condizioni di morbida ordinaria. ALVEO DI PIENA ANPA Porzione del letto fluviale occupata nelle condizioni di piena. AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Porzione della regione fluviale del corso d'acqua comprendente l'alveo inciso e una parte delle aree inondabili ad esso adiacenti, che contribuiscono al deflusso di portate superiori a quelle di piena ordinaria, a piene cioè di elevato tempo di ritorno ALVEO DI PIENA ECCEZIONALE ANPA Porzione del letto fluviale occupata nelle condizioni idrologiche episodiche di piena eccezionale. TURITTO Comprende, oltre agli elementi che caratterizzano l’alveo attivo, anche il territorio fluviale delimitato da vie di deflusso in connessione con il canale principale; tali vie di deflusso, infatti, per l’aumento dei livelli idrometrici in alveo, possono essere imboccate dalle acque di piena che, col favore della morfotopografia, si distribuiscono sulle fasce poste lateralmente all’alveo attivo. ALVEO LENTO PROVINCIA DI TRENTO Alveo nel quale la corrente indisturbata (moto uniforme) è lenta. ALVEO PENSILE ANPA Alveo il cui letto è posto ad una quota più elevata del piano di campagna circostante. È una condizione frequente nei corsi d'acqua in pianura arginati i cui sedimenti, non potendosi depositare nella piana alluvionale, si accumulano nell'alveo, sopraelevandolo. È una situazione molto rischiosa perché, in caso di rottura dell'argine, l'intera portata del fiume si riversa nella piana alluvionale creando inondazioni devastanti. GLOSS. ARPAV Alveo il cui letto è posto ad una quota più elevata del piano di campagna circostante. È una condizione frequente nei corsi d’acqua in pianura arginati i cui sedimenti, non potendosi depositare nella piana alluvionale, si accumulano nell’alveo, sopraelevandolo ALVEO TIPO GOVI & TURITTO, 1994 Forma dell’alveo. Lungo l’asta del Po e dei suoi tributari principali possono essere riconosciute le seguenti forme: alvei a canali multipli intrecciati: caratterizzati da un fitto intreccio di numerosi canali effimeri distribuiti per lunghi tratti su un ampio spazio (da varie centinaia di m a oltre 2 km) delimitato da terrazzi o più spesso da scarpate che definiscono le sponde. I vari rami si sviluppano tra banchi instabili di ghiaie grossolane e sabbie. La copertura vegetale è piuttosto scarsa, indizio di una frequente sommersione con movimentazione dei materiali da parte delle acque di piena; alvei pluricursali: caratterizzati da un intreccio di canali distribuiti su un’ampia fascia ben delimitata da scarpate. I vari rami sono separati da barre ghiaiose instabili e non colonizzate da vegetazione, indizio di una frequente sommersione da parte delle acque di piena. In condizioni ordinarie solo una parte dei canali è occupata dall’acqua; 22 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano - - durante le piene, invece, la corrente tende ad occupare l’intera fascia; alvei unicursali derivati da forme pluricursali: caratterizzati dalla presenza di un unico canale di deflusso da cui solo saltuariamente si dirama qualche canale secondario. Il canale si sviluppa con forme sinuose tra banchi di ghiaie e sabbie, delineando pseudo-meandri. Presenti banchi ghiaiosi instabili e rare isole stabili, talora vegetate. Lateralmente ai tratti unicursali è possibile identificare una fascia colonizzata da vegetazione spontanea e con tracce di canali abbandonati. In occasione di piene straordinarie vengono invasi anche i terreni al contorno e in assenza di terrazzi, le acque possono esondare allagando e alluvionando la pianura circostante; alvei unicursali: caratterizzati lungo tratti più o meno estesi da una successione di meandri regolari od irregolari. A queste forme si possono associare tratti di alveo sinuosi oppure rettilinei. I canali sono incisi in sabbie ghiaiose o in sabbie fini limose. L’andamento sinuoso e meandriforme è sottolineato da banchi laterali di sabbie e ghiaie minute; al centro dell’alveo ci sono talvolta isole stabili colonizzate da vegetazione di alto fusto ALVEO VELOCE PROVINCIA DI TRENTO Alveo nel quale la corrente indisturbata (moto uniforme) è veloce. Ammorsamento: porzione di un’opera che consente l’ancoraggio alle sponde per mezzo di un inserimento profondo e solido, impedendone l’aggiramento e lo scalzamento causato dall’acqua. AMIANTO (ABSESTO) GLOSS. ARPAV Con il termine amianto, o asbesto, si intende un gruppo di minerali naturali a struttura fibrosa separabile in fibre molto sottili e resistenti. In natura esistono diversi tipi di amianto, i più diffusi e utilizzati sono: crisotilo (quello più usato), amosite e crocidolite. La sua elevata fibrosità fa dell’amianto un materiale: resistente al calore e al fuoco; resistente all’azione degli acidi e alla trazione; molto flessibile; filabile; dotato di proprietà fono-assorbenti e termo-isolanti. Queste caratteristiche, insieme al basso costo di lavorazione, hanno favorito l’impiego di questo materiale in diversi campi (dall’edilizia all’industria ai trasporti) e in oltre 3000 prodotti diversi. AMMONITE GLOSS. ARPAV Mollusco fossile dell'era mesozoica caratterizzato da una conchiglia a più camere avvolta a spirale. ANGOLO DI ATTRITO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI È l’angolo compreso tra i grani che compongono un sedimento di natura incoerente, per effetto della pressione normale agente sugli stessi GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Angolo di attrito che si instaura tra i grani dei terreni a natura incoerente per effetto della pressione normale agente sugli stessi. ANTICLINALE GLOSS.ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE I ARABBA Piega degli strati rocciosi con la concavità rivolta verso il basso e terreni più antichi al nucleo. AREA DI DISTACCO, ZONA DI DISTACCO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona nella quale inizia il movimento della valanga. AREA ECOLOGICA ATTREZZATA GLOSS. ENI Area comprendente un ecosistema naturale, nella quale sono presenti infrastrutture che ne consentono la visita, l’osservazione e lo studio. AREA NATURALE PROTETTA ISTAT (LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE, N. 394/1991) Il territorio sottoposto ad uno speciale regime di tutela e di gestione in cui siano presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale. In detta area possono essere promosse la valorizzazione e la sperimentazione di attività produttive compatibili. AREA NATURALE RELITTA PROVINCIA DI BOLOGNA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Lembi residui degli antichi ecosistemi naturali che si estendevano anche in pianura prima dell'antropizzazione che ha portato alla frammentazione degli habitat. AREE ESTRATTIVE IFFI Cave o miniere a cielo aperto attive o inattive. AREE PROTETTE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Aree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri organi che hanno poteri di gestione del territorio garantiscono la salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sono i parchi nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi faunistiche. AREE SENSIBILI MINISTERO DELL'AMBIENTE Si possono definire "aree sensibili"' quelle zone che per vari motivi strutturali o funzionali hanno scarsa possibilità di subire senza danni irreversibili ampie variazioni dei parametri ambientali che ne regolano il funzionamento; esse hanno bassa resistenza e resilienza. Sono aree particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici la zona artica e antartica, ed è infatti per questo che gran parte delle ricerche sul clima e su l'inquinamento globale dei pianeta Terra si svolgono in tali zone. Ma sono aree sensibili, soprattutto ai cambiamenti climatici, anche quelle di alta montagna o quelle di macchia mediterranea che possono essere soggette alla copertura di ghiacciai o alla desertificazione, o ancora quelle lagunari e le isole che possono subire notevoli influenze in caso di innalzamento del livello del mare per scioglimento dei ghiacci. AREE SOGGETTE A CROLLI/RIBALTAMENTI DIFFUSI IFFI Si riferisce a tutti quei settori che, soprattutto in aree montuose, caratterizzano la base di pareti e le pareti stesse o versanti molto ripidi, dove si ripetono fenomeni di caduta e scendimento di singoli elementi lapidei o crolli di piccoli ammassi rocciosi, generalmente conseguenti ad uno stato di significativa fratturazione dell’ammasso roccioso e al susseguirsi di cicli stagionali caratterizzati da forte escursione termica. Devono essere circoscritte nell’area, quando possibile, sia la zona sorgente che quella di passaggio e di invasione dei materiali franati. AREE SOGGETTE A FRANE SUPERFICIALI DIFFUSE IFFI Si riferisce a tutti quei settori di versante che in passato sono stati interessati da frane di vario tipo a carico di spessori generalmente limitati dei terreni sciolti di copertura e che si sono innescate contestualmente ad eventi idrometeorologici di forte intensità. Devono essere circoscritte nell’area, quando possibile, sia la zona sorgente che quella di invasione dei materiali franati. AREE SOGGETTE A SPROFONDAMENTI DIFFUSI IFFI Si riferisce a quelle porzioni di territorio dove sono noti e/o particolarmente frequenti fenomeni di sprofondamento, anche di piccole dimensioni. ARENARIE GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Rocce composte da frammenti litici con dimensioni comprese tra 1/16 e 2 mm. ARGILLA GLOSS. ARPAV Frazione minerale del suolo costituita da particelle di diametro inferiore a 0,002 mm. ARGILLE Rocce composte da particelle con dimensioni inferiori a 1/256 mm (definite anche peliti). ASSETTO IDROGEOLOGICO AUTORITÀ DEL BACINO DEL FIUME ARNO Il buon ordine del territorio e delle acque, contrapposto al disordine dettato da quell’insieme di fenomeni usualmente intesi come dissesto idrogeologico. AVAIBLE WATER CAPACITY (Vedi AWC). AWC GLOSS. ARPAV 23 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Avaible Water Capacity. Massima quantità di acqua in un suolo che può essere utilizzata dalle piante. E’ data dalla differenza tra quantità di umidità presente nel suolo alla capacità di campo e al punto di appassimento permanente (pF 4.2) BACINO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Concavità della crosta terrestre. Può ospitare acque marine (bacino marittimo) o laghi (bacino lacustre) o l’insieme delle valli che convogliano le acque a un fiume collettore (bacino fluviale). All’interno dei continenti si hanno grandi bacini racchiusi da catene montane, talora senza sbocco al mare (bacini endoreici). BACINO (ZONA) DI ALIMENTAZIONE DELLE VALANGHE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona da cui una o più valanghe possono distaccarsi. Si parla di bacino di alimentazione generalmente in relazione alle valanghe che raggiungono i fondovalle. BACINO DI RITENUTA PROVINCIA DI TRENTO Lago artificiale ottenuto mediante sbarramento di una valle e conseguente accumulo di acque affluenti. BACINO IDROGEOLOGICO ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Zona della crosta terrestre nella quale si raccolgono e sono convogliate le acque meteoriche che penetrano in profondità; differisce dal bacino idrografico in quanto lo spartiacque è sotterraneo e il suo andamento dipende dalla morfologia del terreno, dall'orientamento stratigrafico delle rocce impermeabili e dalla dinamica dei corsi sotterranei. Il bacino idrogeologico alimenta le falde acquifere. BACINO IDROGRAFICO ARPAC; GLOSS. ENI; LEGGE N° 183 DEL 18/05/89 Il territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei ghiacciai, defluendo in superficie, si raccolgono in un determinato corso d'acqua direttamente o a mezzo di affluenti, nonché il territorio , delimitata da una cintura montuosa o collinare che funge da spartiacque, che può essere allagato dalle acque del medesimo corso d'acqua, ivi compresi i suoi rami terminali con le foci in mare ed il litorale marittimo prospiciente; qualora un territorio possa essere allagato dalle acque di più corsi d'acqua, esso si intende ricadente nel bacino idrografico il cui bacino imbrifero montano ha la superficie maggiore. Il bacino termina in un punto del fiume detto "sezione di chiusura", in cui transitano tutte le acque che defluiscono dal monte. APAT La porzione di superficie terrestre, limitata dalla linea di displuvio o spartiacque, entro la quale si raccolgono e defluiscono le acque derivanti dalle precipitazioni liquide (pioggia), dallo scioglimento delle nevi, da eventuali sorgenti. Un bacino idrografico presenta, dal punto di vista morfologico, tre zone, in genere facilmente distinguibili: Il bacino di raccolta come produttore di sedimenti e di deflusso. Si identifica con la parte del sistema situata alle quote più elevate, altrimenti denominata “zona di testata” (upland o headwater) Il canale di trasferimento in cui avviene il deflusso dei sedimenti. I conoidi alluvionali, oppure le zone deltizie in cui il deflusso viene recapitato al recipiente (mare, lago o altro corso d'acqua). Vi si verifica principalmente deposizione dei materiali trasportati. MARIO PANIZZA (1990), GEOMORFOLOGIA APPLICATA, LA NUOVA ITALIA SCIENTIFICA, ROMA La superficie corrispondente a tutti i sistemi idrografici elementari e delimitata da uno spartiacque principale ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Regione che presenta caratteri geologici uniformi e che è delimitata da un rilievo facente parte dello stesso sistema. BACINO SCOLANTE AGENDA 21 Area geografica definita dall'insieme dei corpi idrici che defluiscono all'interno della laguna di Venezia. BARENA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Bassofondo o dosso limoso-sabbioso delle lagune che emerge dall'acqua con la bassa marea. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO BASE DI PARETE ROCCIOSA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Parte inferiore di una parete rocciosa che spesso si prolunga in un pendio di detriti. Come regola generale, questo implica la presenza di un cambio di pendenza, più o meno marcato che riduce l’inclinazione del pendio sottostante. Il piede di una parete rocciosa identifica frequentemente l’inizio di un pendio estremamente ripido o ripido. BIOSPARGING (Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI) BIOTOPO (Vedi sezione BIOSFERA) BUFFER STRIP (fascia tampone) ANPA Zona riparia a forma longitudinale, interposta tra il sistema fluviale e il territorio circostante, che svolge numerose funzioni ecologiche. Utilizzando il termine "buffer strip", anziché quello di "fascia riparia" s'intende riferirsi essenzialmente alla sua funzione di intercettare e depurare i nutrienti e gli inquinanti dilavati dal territorio, prima che essi giungano al fiume. CALANCHI GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Sono forme di erosione che producono (generalmente lungo i versanti esposti a sud) sistemi di minutissime vallecole separate da crestine a disposizione ordinata (spina di pesce, a raggiera, a pettine, ecc.). A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Forma di erosione tipica dei terreni argillosi. L’acqua scava nei pendii solchi paralleli o convergenti, che restano separati da sottili costolature a forma di lame. CALCARE GLOSS. ARPAV Roccia sedimentaria formata principalmente da carbonato di calcio con minime percentuali di dolomite, bitume o argilla, spesso di origine fossile o derivante da spoglie calcaree di animali e vegetali. I calcari trovano impiego come pietre ornamentali per rivestire pavimenti e interni, da costruzione, per preparare calce e cemento. GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Sono rocce costituite principalmente da carbonati e possono avere diverse origini: Calcari organogeni dovuti all'accumulo di resti organici (calcari di scogliera, calcari a coralli, alghe, crinoidi o foraminiferi); Calcari di precipitazione chimica (calcari evaporitici, calcari oolitici o pisolitici); Calcari detritici o clastici dovuti alla deposizione meccanica di frammenti di carbonato (se di origine organica assumono il suffisso bio) e suddivisi in base alla granulometria della matrice in micriti o spariti. CALCARE ATTIVO GLOSS. ARPAV Frazione finemente suddivisa del calcare totale, suscettibile di solubilizzarsi rapidamente sotto forma di bicarbonato. In realtà il metodo analitico utilizzato determina gli ioni calcio solubilizzati da tutti i sali. CALCARE TOTALE GLOSS. ARPAV Quantitativo totale di carbonati presenti nella frazione del suolo inferiore a 2 mm; espresso come carbonato di calcio. CALCAREO (suolo) GLOSS. ARPAV Suolo contenente una quantità di carbonato di calcio tale da dare effervescenza visibile o almeno udibile se trattato con acido cloridrico. CALCICO (orizzonte del terreno) GLOSS. ARPAV Orizzonte di accumulo di carbonati di calcio e magnesio di origine pedogenetica. Si indica con k (per es. Ck). CAMBIO DI PENDENZA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Luogo dove l’inclinazione del pendio aumenta in modo sensibile. Costituisce un luogo privilegiato per l’accumulo di neve ventata. CANALE (Vedi sezione IDROSFERA) 24 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano CANALONE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Impluvio ripido e stretto, generalmente situato in prossimità di creste e delimitato da rocce nude. Contiene spesso detriti rocciosi. Luogo privilegiato per l’accumulo di neve ventata. CAPACITÀ D’USO DEL SUOLO GLOSS. ENI Potenzialità di utilizzazione di un suolo in determinati modi o con determinate pratiche di gestione, in funzione della presenza o meno di una o più limitazioni, quali pendenza o scarsa permeabilità. CAPACITÀ DEPURATIVA GLOSS. ENI La possibilità che ha un determinato ambiente di purificare l’immissione di un inquinante. La capacità depurativa varierà in base al tipo di ambiente considerato e alla quantità e tipo di sostanza estranea immessa. CAPACITÀ DI CAMPO (del terreno) GLOSS.ARPAV Massima quantità di acqua che un suolo può trattenere, una volta che sia stata eliminata l'acqua gravitazionale. Corrisponde all'acqua presente nel suolo (pF 2.0) quando esso, dopo essere stato saturato, ha subito la fase di drenaggio rapido, che generalmente dura da uno a tre giorni. CAPACITÀ PORTANTE GLOSS. ENI Carico per superficie unitaria che può essere sopportato dal terreno. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI È il valore massimo della pressione che una struttura esercita sul terreno; superato il valore limite si verifica la rottura del terreno ed il cedimento dell’opera CAPTAZIONE STREAMS - TREVISIOL Prelievo dell’acqua che può avvenire o dalle falde, nel qual caso si usano i pozzi, dotati di pompe di sollevamento dell’acqua, e manufatti per il collegamento alle opere di adduzione, o da sorgenti e invasi, mediante la costruzione di condotte che la portino fino ai centri abitati. Dai fiumi l’acqua viene captata tramite la costruzione di traverse o dighe per poter realizzare le condizioni idrauliche adatte per l’alimentazione delle opere di presa. CARSISMO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Insieme di fenomeni di erosione chimica e meccanica provocati dalle acque piovane sulle rocce carbonatiche (in particolare sui calcari) facilmente solubili e rese permeabili all’intensa fratturazione. In superficie si formano concavità imbutiformi dette doline, sequenze di solchi (campi carreggiati), ampi bacini chiusi, privi di deflusso superficiale (uvala, polje). Le acque che scorrono in profondità creano cunicoli e grotte, spesso di grandi dimensioni. CATASTROFE NATURALE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Qualsiasi rivolgimento o evento disastroso di natura geologica che ha provocato e provoca il progressivo cambiamento d’aspetto della terra. Possiamo annoverare tra le catastrofi naturali eruzioni vulcaniche, terremoti, alluvioni e frane. CAVA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Scavo, in genere a cielo aperto o anche raggiungibile in galleria, operato dall’uomo nei fianchi di un rilievo o nel letto di un fiume per l’estrazione di pietra da costruzione, ghiaia, sabbia, gesso, zolfo e simili. CEDIMENTI: IFFI Cedimenti del terreno, delle strutture ed infrastrutture. CEDIMENTI DIFFERENZIALI PROVINCIA DI TRENTO Assestamento del terreno di fondazione caratterizzato da spostamenti in senso verticale diversi nei vari punti della struttura di fondazione. CIRCO GLACIALE GLOSS. ARPAV ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Vasta depressione ad anfiteatro modellata dall'azione erosiva dei ghiacciai e situata sui fianchi di un monte o in testa ad una valle. COESIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Forza di adesione che agisce tra le particelle costituenti un sedimento COLAMENTO “LENTO/RAPIDO” IFFI Il colamento è un movimento spazialmente continuo, in cui le superfici di taglio hanno breve durata, sono molto ravvicinate e generalmente non si conservano. La distribuzione della velocità nella massa dislocata può essere paragonata a quella dei fluidi viscosi. Il limite inferiore della massa spostata può essere una superficie in corrispondenza della quale ha avuto luogo un’apprezzabile movimento differenziale, oppure una spessa zona in cui gli sforzi di taglio sono distribuiti. Esiste pertanto un passaggio graduale dal movimento per scivolamento a quello per colamento in funzione del contenuto d’acqua, della mobilità del materiale e dell’evoluzione del movimento. Esiste inoltre una notevole differenziazione della velocità del movimento in funzione delle variazioni dei parametri su esposti oltre che delle pendenze del versante. COLAMENTO LENTO IFFI I movimenti sono generalmente caratterizzati da bassa velocità e coinvolgono terreni ad elevato contenuto argilloso e perlopiù basso contenuto d’acqua. Si tratta di fenomeni, anche di grandi dimensioni, che interessano prevalentemente versanti non molto ripidi costituiti da rocce argillose o da rocce alterate con matrice argillosa. COLAMENTO RAPIDO IFFI I movimenti sono generalmente caratterizzati da velocità elevata e interessano perlopiù terreni sciolti in presenza di un significativo contenuto d’acqua. Si tratta di tutti quei fenomeni, generalmente di dimensioni non rilevanti, che si innescano in conseguenza di precipitazioni intense e coinvolgono normalmente i terreni sciolti di copertura, in tutta la loro gamma granulometrica, di versanti caratterizzati da pendenze piuttosto elevate. COLATA PROVINCIA DI TRENTO Fenomeno parossistico di trasporto solido caratterizzato da elevati quantitativi di materiale di granulometria varia messi in moto dall’azione dell’acqua. COLATOIO (Vedi canalone) COLORE (del terreno) GLOSS. ARPAV Importante proprietà la cui variazione verticale all'interno di un suolo è indice dei diversi processi pedogenetici. Il colore viene codificato con le "Munsell - Soil Color Charts" che utilizzano tre variabili: HUE (tinta), VALUE (luminosità), CHROMA (purezza). Ad esempio 10 YR 5/4 un colore con hue=10 YR, value=5 e chroma=4. COMPLESSO IFFI Il movimento risulta dalla combinazione di due o più movimenti. Gran parte delle frane possono dirsi caratterizzate da movimento complesso, ma in molte di queste è anche possibile distinguere un movimento prevalente che, inquadrato in un preciso contesto geologico e morfostrutturale dell’area, è quello che le caratterizza tipologicamente. In questo caso è opportuno classificare tali frane sulla base del movimento prevalente. CONCA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Lieve depressione, dalla forma arrotondata o allungata, ubicata su un terreno pianeggiante o su di un pendio. Luogo privilegiato per l’accumulo di neve trasportata dal vento. CONCA CARSICA GLOSS. ARPAV Superficie del suolo a forma concava generalmente ampia e più o meno regolare che presenta fenomeni di carsismo. CONOIDE ALLUVIONALE GLOSS. ARPAV Deposito sedimentario a composizione spiccatamente ghiaiosa-sabbiosa che caratterizza il territorio dell’alta pianura. Presenta forma di 25 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ventaglio con apice rivolto verso monte e si genera quando i corsi d'acqua incontrano diminuzioni di pendenza (solitamente allo sbocco in pianura). CONSUMO DI SUOLO (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) CONTORNO BAGNATO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Il perimetro della sezione di un corso d’acqua. CONTROPENDENZA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO (rispetto alla scarpata) pendenza inclinata in senso opposto a un'altra che la precede immediatamente. CONTROPENDENZE IFFI Zone ad immersione opposta a quella generale del pendio. CORRETTIVO MANUALE DELL'AGRONOMO -ED. REDA Sostanze atte a correggere principalmente la reazione (pH) impropria del terreno. CORROSIONE GLOSS. ENI Distruzione graduale di un metallo o lega dovuta all’azione di un agente chimico, che può essere anche l’ossigeno dell’aria. COSTA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Linea di contatto fra terraferma e acque (marine o lacustri). Si distinguono le linee di costa, che sono dati planimetrici e nelle carte si disegnano appunto con linee, dalle fasce costiere, che sono le zone di terraferma interessate dall’influsso indiretto o diretto del mare. L’influsso diretto, fisico, è determinato dall’impatto che sulla costa hanno i moti del mare (onde, correnti, maree), con esiti diversi a seconda che la costa sia alta o bassa, rocciosa o sabbiosa. Gli influssi indiretti sono soprattutto dovuti all’azione mitigatrice del mare sul clima delle regioni costiere e sulle opportunità che la presenza del mare offre alle attività umane. COSTONE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona elevata, lineare e orientata verso il fondovalle nettamente distinta dall’ambiente circostante. CRESTA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Stretta linea che divide due versanti di una montagna con esposizioni diverse. CRINALE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Cresta di una montagna, lunga e marcata. CRIOCONSERVAZIONE ANPA Conservazione a temperature molto basse, generalmente in azoto liquido. CROLLI LOCALIZZATI IFFI Cadute di piccole porzioni di materiale localizzate in aree ristrette del versante. CROLLO UNI, ARPA PIEMONTE Fenomeno franoso che comporta il distacco di blocchi e/o frammenti rocciosi di dimensioni variabili da alcuni decimetri a diverse centinaia di metri cubi da pendii o fronti di scavo ed il loro successivo movimento (per caduta libera, rimbalzo, rotolamento, scivolamento) lungo il versante fino all’arresto. Il crollo può avere luogo anche per mobilizzazione di blocchi contenuti in terreni sciolti. CROLLO/RIBALTAMENTO IFFI Non viene fatta alcuna distinzione tipologica tra i due tipi di movimento in quanto talvolta il ribaltamento evolve in un crollo in modo tale da non ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO potere valutare in un sopralluogo successivo all'evento, se l'evento stesso sia un originale ribaltamento evoluto in crollo o un crollo tout court. La massa si muove prevalentemente nell’aria, per caduta libera, per salti rimbalzi e per rotolamento, frantumandosi in diversi elementi di pezzatura variabile ed è generalmente caratterizzata da movimento estremamente rapido. Non viene introdotta neppure alcuna distinzione volumetrica, ponendo solo un limite superiore oltre il quale grandi volumi rocciosi, dislocati da rotture istantanee e caratterizzati da spostamenti molto rapidi, inducono, tra i singoli elementi lapidei formatisi per fratturazione intensiva della massa rocciosa dislocata, interazioni caratterizzate da elevati scambi di energia che portano alla formazione di fenomeni tipo “valanga di roccia”. CROSTA TERRESTRE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Parte superficiale della terre che comprende la parte superiore della litosfera. Ha uno spessore medio dai 15 ai 30 km. La crosta si distingue in continentale e oceanica. La crosta continentale è quella parte di crosta terrestre che corrisponde ai continenti e alla loro prosecuzione sotto il livello del mare. La crosta oceanica e coperta interamente dalle acque dei mari, di cui costituisce "il pavimento". La crosta e costituita da rocce granitiche, metamorfiche e vulcaniche (95%), sedimentarie (4%), arenarie (0,75%) e calcari (0,25%). CUNEO IN ROCCIA UNI, ARPA PIEMONTE Porzione rocciosa in forma di cuneo, delimitata da due discontinuità con inclinazione inferiore a quella del versante e direzione di immersione obliqua rispetto al versante stesso. Il cuneo è potenzialmente libero di scivolare lungo la linea di intersezione delle due discontinuità di cui sopra. DEBRIS FLOW GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Colata di detrito. Fenomeno di dissesto ove i materiali detritici in un corso d'acqua in piena formano una massa fluida che si muove con modalità fluvio-franose. DEFLAZIONE GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Azione di trasporto di granuli da parte del vento che a seconda della forza e del peso specifico si esercita con meccanismi di: sospensione, saltazione o rotolamento. DENUDAZIONE GLOSS. ENI Logorio della superficie terrestre dovuto all’azione congiunta di numerosi agenti naturali: sole, vento, pioggia, acque selvagge, azione del gelo, ghiaccio. DESERTIFICAZIONE MINISTERO DELL'AMBIENTE Processo di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi dovuto principalmente a variazioni climatiche, deforestazione, a cattiva gestione o uso improprio dei territorio. DESERTO GLOSS. ENI Ogni area inadatta all’insediamento umano per accentuata aridità o per freddo intenso. Esistono due tipi elementari di deserto: uno si riferisce alle aree con clima arido, vegetazione ridotta, discontinua o assente, morfologia tormentata e mancanza di corsi d’acqua perenni; l’altra, alle aree settentrionali marginali dei continenti boreali, a gran parte della Groenlandia e all’Antartide. Le aree desertiche in senso lato coprono il 30% delle terre emerse, il 16% riferito ai deserti aridi e il 14% a quelli freddi. DETRITO ANPA Ci si riferisce al detrito organico costituito da frammenti vegetali in vari stati di decomposizione. IFFI Aggregato naturale di grani minerali, che può essere facilmente disgregato per agitazione in acqua, costituito prevalentemente da elementi grossolani (dimensioni > 2 mm). DGPV IFFI Movimento di massa molto complesso che si attua attraverso una deformazione perlopiù lenta e progressiva della massa rocciosa, senza che siano apprezzabili superfici di rottura continue. Il processo deformativo avviene per spostamenti differenziali estremamente lenti 26 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano che si sviluppano lungo serie di giunti e piani di discontinuità variamente orientati, o per deformazione dell’ammasso roccioso concentrate lungo fasce di maggior debolezza localizzate a diversa profondità ed aventi differenti spessori. Ciò determina un mutamento delle condizioni di stabilità generale di ampi settori di versante, coinvolgendoli spesso dagli spartiacque fino, talora, al fondovalle per profondità che superano il centinaio di metri, causando spostamenti di volumi rocciosi di parecchie decine di milioni di m3 verso il basso e verso l’asse della valle. Le evidenze morfologiche più significative si osservano sulle parti sommitali dei versanti, caratterizzati dalla presenza di contropendenze e “Trench”, nonché di veri e propri avvallamenti trasversali al versante o lungo le dorsali spartiacque. Si verificano così quei tipici fenomeni di sdoppiamento anche multiplo della cresta stessa. Tutto ciò è conseguente a un comportamento dislocativo delle parti alte del versante che induce spostamenti differenziali lungo superfici di rottura ben definite che vengono a loro volta assorbiti nella fitta rete dei vari sistemi di discontinuità delle parti medio basse, dove si evidenzia la presenza di grandi campi di detrito, in superficie, e di inarcamenti e rigonfiamenti che conferiscono al pendio un marcato profilo convesso. Molto spesso in questi settori di compressione e assorbimento delle dislocazioni sovrastanti si originano grandi frane per scivolamento o per crollo. Evidentemente nell’evoluzione di questi grandi fenomeni gravitativi si determina, in settori localizzati, un superamento del movimento per deformazione e si instaura una rottura progressiva all’interno dell’ammasso roccioso che porta al collasso di parti di questo. DIAMETRO MEDIO DEI SEDIMENTI GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Il valore medio (statistico) del diametro dei sedimenti campionati, sulla base di una curva granulometrica. DISCARICA GLOSS. ARPAV Area predisposta per il deposito dei rifiuti, dotata di caratteristiche costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. La discarica di 1° categoria è adibita al conferimento di RU e RAU. Le discariche di 2° categoria si suddividono in Tipo A per rifiuti inerti, Tipo B per rifiuti industriali, con limiti sul contenuto di sostanze pericolose. DISCARICA CONTROLLATA GLOSS. ENI Area predisposta per il contenimento di rifiuti e dotata di caratteristiche costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in base alle disposizioni della normativa. A seguito della Deliberazione 27.7.94 del Comitato interministeriale, sono state prescritte in Italia tre categorie di discariche. All’interno della 2a categoria sono individuati poi tre tipi diversi. In sintesi, le discariche della 1a categoria sono destinate ad accogliere RSU e RSA; quelle di 2a, Tipo A, sono per rifiuti inerti; quelle di 2a , Tipo B, sono per rifiuti industriali, con limiti sul contenuto di sostanze pericolose; quelle di 2a, Tipo C, sono per la stessa tipologia, ma con limiti meno restrittivi sulla composizione dei rifiuti; quelle di 3a categoria infine, sono per rifiuti tossico-nocivi particolarmente pericolosi, non smaltibili nelle discariche di 2a categoria. Al crescere nella scala delle tipologie, corrispondono soluzioni costruttive via più isolanti dall’ambiente esterno. Attualmente, nel regime "transitorio" seguito al nuovo D. Lgs. sui rifiuti del 5.2.97, la dizione rifiuti pericolosi ha sostituito quella di tossico-nocivi. Lo stesso Decreto recita inoltre: "A partire dal 1° gennaio 2000 è consentito smaltire in discarica solo i rifiuti inerti, i rifiuti individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che residuano da operazioni di riciclaggio, di recupero e di smaltimento ...(di rifiuti)...". DISSESTI IDROGEOLOGICI BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE Frane, smottamenti, valanghe, alluvioni, erosioni, abbassamento del suolo sono squilibri dell'ambiente dovuti quasi sempre a due fattori principali: quello geologico predisponente e quello idrico determinante. Si parla di rischio idrogeologico in riferimento ai danni che tali fenomeni possono causare a beni artificiali e naturali. A determinare il rischio idrogeologico concorrono fattori interni endogeni relativi alla geomorfologia del suolo e del sottosuolo e fattori esogeni come il clima, la vegetazione, la fauna e l'uomo. DISSESTO AMBIENTALE GLOSS. ENI Fenomeno naturale o indotto da opere dell’uomo che interessa vari aspetti dell’ambiente (suolo, acqua, ecosistemi, ecc.) e ne modifica negativamente l’equilibrio naturale. Nel caso di frane e inondazioni che hanno effetti dannosi per il territorio, le infrastrutture e le popolazioni, si parla ad esempio di dissesto idrogeologico. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO DISSESTO NATURALE STREAMS - TREVISIOL Fenomeno di instabilità spontaneamente in atto. DOLINA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Depressione del terreno a forma concava, tipica delle regioni carsiche. DOLOMIA GLOSS. ARPAV Roccia costituita prevalentemente da dolomite. Carbonato doppio di calcio e magnesio CaMg(CO3)2 in gran parte di origine secondaria a seguito della sostituzione di atomi di Ca con atomi di Mg (processo di dolomitzzazione). DOLOMITE GLOSS. ARPAV Carbonato doppio di calcio e magnesio di formula CaMg(CO3)2. Si presenta in cristalli romboedrici incolori se puri o gialli e bruni se impuri. DORSALE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Catena o gruppo montuoso principale o secondario con specifiche indicazioni nel bollettino; espressione usata anche nell’accezione di zona tondeggiante e allungata, più elevata rispetto al terreno circostante. DOSSO GLOSS. ARPAV Zona altimetricamente rilevata rispetto alle aree limitrofe. DUNA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Formazione sabbiosa dovuta all'accumulo di materiale contro un ostacolo. Le dune sono prodotte da moti turbinosi del vento e perciò non stabili ma si spostano secondo la direzione del vento. ECOTOPO STREAMS - TREVISIOL Il minimo volume omogeneo di paesaggio. EDAFICO (Vedi sezione BIOSFERA). ELEMENTO NATURALE (Vedi sezione BIOSFERA). EMBRICATA (struttura) GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Struttura dovuta alla tendenza dei ciottoli a disporsi parallelamente alla direzione della corrente. EMERGENZA NATURALE GLOSS. ENI Elemento di particolare pregio naturalistico sotto il profilo della valutazione paesaggistica. ENTISUOLO GLOSS. ARPAV Ordine della Soil Taxonomy. Suolo poco evoluto caratterizzato dalla mancanza di orizzonti diagnostici. ERA GEOLOGICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Intervallo di tempo che caratterizza un particolare momento della storia della terra. I geologi hanno individuato cinque ere a partire dalla nascita del pianeta Terra, ovvero da circa cinque miliardi di anni fa. Era Azoica (iniziata circa 5 miliardi di anni fa), Era Arcaica (circa 3400 milioni di anni fa), Era Paleozoica (circa 570 milioni di anni fa), Era Mesozoica (circa 225 milioni di anni fa), Era Cenozoica (circa 65 milioni di anni fa). EROSIONE MINISTERO DELL'AMBIENTE Lento sgretolamento dei terreno o di rocce prodotto dagli agenti atmosferici, quali temperatura, vento (erosione eolica), fiumi (erosione fluviale), mare (erosione marina o abrasione), ghiaccio (erosione glaciale o esarazione), pioggia. L’erosione è un processo naturale in tutti gli ecosistemi terrestri, ma è accelerato e intensificato da numerose attività antropiche. Una delle conseguenze attese dei cambiamento climatico è l'intensificarsi di fenomeni di erosione delle zone rocciose e delle zone costiere a causa dell'aumento della piovosità 27 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano e degli estremi climatici. Le piccole isole e le aree a bassa costa sono particolarmente vulnerabili perché come conseguenza di un aumento della temperatura si ha un innalzamento dei livello dei mare e si può verificare l'aumento delle inondazioni e dei fenomeni di erosione delle coste. Ciò può avere gravi ripercussioni anche sui cicli biologici. GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Asportazione di materiale solido ad opera di acqua, vento, insolazione e agenti atmosferici. L'azione del vento risulta essere più accentuata nei periodi di siccità e con mancanza di copertura erbacea e/o arbustivaarborea a protezione del terreno. L'erosione estrema si verifica nel caso di eventi catastrofici, ad es. con le alluvioni. EROSIONE DI FONDO CNR-IRPI TORINO Si intende il prelievo e l’assunzione in carico di materiale detritico dal fondo dell’alveo fluviale. È un fenomeno che si riscontra sia nei corsi d’acqua di fondovalle sia nei tributari. EROSIONE DI SPONDA CNR-IRPI TORINO Si intende il prelievo e l’assunzione in carico di materiale detritico dalle sponde del corso d’acqua siano esse naturali o rinforzate da strutture antropiche. È un fenomeno che si riscontra sia nei corsi d’acqua di fondovalle sia nei tributari. EROSIONE METEORICA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Asportazione della parte superficiale del terreno o di una roccia ad opera di agenti atmosferici. L’azione del vento risulta essere più accentuata nei periodi di siccità e con mancanza di copertura erbacea e/o arbustiva-arborea a protezione del terreno. ESPANSIONE IFFI L’espansione è definita come un movimento di estensione di terreno coesivo o di roccia, combinato con una generale subsidenza della massa stessa, che si frattura e disarticola in più parti, sopra a materiale tenero, non coesivo. L’espansione è quindi determinata da fenomeni di liquefazione, fluimento ed estrusione di questo materiale tenero non coesivo. La superficie di rottura non è pertanto una superficie di taglio. Questi movimenti sono generalmente molto complessi, ma sono talmente diffusi in certi materiali e situazioni geologiche tipiche, per cui sono stati classificati a parte come movimento a se. Si tratta generalmente di movimenti estremamente lenti. ESPOSIZIONE AL RISCHIO UNI, ARPA PIEMONTE Probabilità di impatto dell’elemento a rischio da parte di un masso in movimento, in funzione della probabilità di accadimento (pericolosità del distacco di massi da una parete) e della probabilità che il crollo raggiunga l’elemento a rischio. ESPOSIZIONE, ESPOSIZIONE DEL PENDIO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Punto cardinale verso il quale è rivolto un pendio; per esempio un pendio esposto a nord è rivolto verso nord. ESPOSIZIONE DEL PENDIO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Pendio sopravento, pendio esposto al vento Pendio soleggiato, esposto al sole ESARAZIONE GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Azione erosiva dei ghiacciai che si esprime con un'azione di rimozione di materiali già disgregati, abrasione dovuta allo sfregamento e sradicamento di blocchi e scaglie. ESARAZIONE GLACIALE GLOSS. ARPAV Azione erosiva e abrasiva esercitata sulle rocce dai ghiacciai in movimento. ESTUARIO GLOSS. ENI L'area di transizione tra le acque dolci e le acque costiere alla foce di un fiume, i cui limiti esterni verso il mare sono definiti con un Decreto del Ministro dell'Ambiente; in via transitoria sono fissati a cinquecento metri dalla linea di costa. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO FACCIA DI PRESSIONE GLOSS. ARPAV Pellicola formatasi per pressione e scorrimento tra aggregati del suolo. FACIES GLOSS. ENI Insieme delle caratteristiche petrografiche, sedimentologiche e paleontologiche di una roccia sedimentaria, che esprimono le caratteristiche ambientali della zona di formazione della roccia stessa. FAGLIA GLOSS. ENI Frattura degli strati rocciosi che indica quindi un comportamento fragile del volume roccioso da essa interessato. Alla faglia è sempre associato uno scorrimento relativo di entità apprezzabile delle due parti a contatto. Successivamente la coesione può essere parzialmente ripristinata grazie alla mineralizzazione depositata da fluidi circolanti, ma la superficie di faglia continuerà a costituire una zona di debolezza e potranno in seguito avvenire altri movimenti sotto l’azione di un nuovo campo di sforzo. FALDA GLOSS. ENI Deposito di acqua meteorica penetrata nel terreno e fermatasi a contatto con una superficie compatta ed impermeabile. FALDA ACQUIFERA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Zona sotterranea impregnata d'acqua, costituita di terreni permeabili per porosità o fessurazione, delimitati inferiormente da uno strato di roccia impermeabile; quando la falda acquifera è delimitata anche superiormente da strati impermeabili si ha una falda artesiana. A partire dall'alto si possono incontrare più falde acquifere la prima delle quali è detta falda freatica. FALDA ARTESIANA (Vedi falda acquifera). FALDA DETRITICA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Accumulo di materiale roccioso incoerente ai piedi delle pareti rocciose. FALDA FREATICA IFFI Falda con la superficie sottoposta alla pressione atmosferica. FALDA IN PRESSIONE IFFI Falda confinata tra due strati impermeabili e con una pressione maggiore di quella atmosferica. FAMIGLIA GLOSS. ARPAV 5° livello della classificazione Soil Taxonomy; raggruppa suoli simili per la loro tessitura, composizione mineralogica, reazione e regime di temperatura. FASCE ALTITUDINALI GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Fasce ubicate a quota paragonabile, definite in funzione della loro distanza verticale dal livello del mare (con una precisione di ± 100 m di quota). alta quota: da 2000 a 3000 m s.l.m. media quota: da1000 a 2000 m s.l.m. bassa quota: al di sotto di 1000 m s.l.m. FASCIA CLIMATICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Le varie combinazioni dei fattori climatici determinano i diversi tipi di clima riscontrabili sulla terra. Molte classificazioni sono fondate sui valori di alcuni elementi meteorologici, tra cui in particolare la temperatura e le precipitazioni, esaminati in relazione alla flora. Vengono così individuate diverse zone climatiche distribuite sul globo per fasce di latitudine; nel loro ambito, si distinguono, inoltre, un insieme di regioni climatiche che, all’interno delle suddette zone, circoscrivono aree più ristrette, delimitate in base a caratteristiche climatiche locali. FASCIA PERIFLUVIALE ANPA Fascia di territorio localizzata topograficamente lungo il corso d’acqua, immediatamente esterna all’alveo di morbida. Nell’ambito della fascia perifluviale si collocano, se presenti, le formazioni riparie arbustive ed 28 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano arboree; in ogni caso, comprende al suo interno l’ecotono tra l’alveo ed il territorio circostante. Primaria: fascia formata in modo naturale, dove la vegetazione spontanea si è insediata e consolidata con modelli naturali ed esiste una condizione di continuità e totale permeabilità ai flussi tra alveo e territorio circostante. Secondaria: fascia formatasi all’interno di un alveo artificiale con evidente interruzione del continuum trasversale. FASE GLOSS. ARPAV Suddivisione di una qualsiasi categoria tassonomica del suolo, orientata all’uso ed alla gestione; si individuano fasi di pendenza, di erosione, di pietrosità, etc. FENDITURE, FRATTURE IFFI Apertura di fratture o fessure beanti nel terreno. FIANCO DELLA VALLE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Porzione laterale di una vallata, dal fondovalle fino alle zone di cresta. FITOSOCIOLOGIA PROVINCIA DI TRENTO Studio della convivenza di diverse piante in associazioni vegetali e della loro disposizione sul terreno. FLOCCULAZIONE ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Agglomerazione delle particelle di soluzioni colloidali in aggregati di dimensioni più grandi. FONTANILE GLOSS.ARPAV Escavazione artificiale usata da secoli per captare, in zone di pianura, le acque emergenti dal terreno (provenienti dalla falda freatica). In Italia hanno costituito uno dei caratteri ambientali tipici della pianura padanoveneta, dal Piemonte al Friuli. Sono detti fontanili in Lombardia, resultive in Veneto, sortumi in Piemonte, fontanazzi nel modenese, laghi e fontane nel reggiano, fontanoni nel piacentino e nel parmense. FRANA ARTIFICIALMENTE STABILIZZATA (STABILIZED) IFFI Se non si ritiene possibile una sua riattivazione in quanto protetta dalle sue cause originarie, o da altre, con misure di stabilizzazione; FRANA ATTIVA (ACTIVE): IFFI Frana attualmente in movimento. Nel caso di aree soggette a crolli, ribaltamenti e sprofondamenti diffusi, il termine attivo potrà essere utilizzato qualora sia alta la frequenza temporale dei singoli fenomeni su tutta l’area. FRANA NATURALMENTE STABILIZZATA (ABANDONED) IFFI Se non si ritiene possibile una sua riattivazione FRANA QUIESCENTE (DORMANT): IFFI Se si ritiene possibile una sua riattivazione FRANA RELITTA (RELICT) IFFI Frana originatasi in condizioni geomorfologiche o climatiche considerevolmente diverse dalle attuali, di cui si ritiene impossibile una sua riattivazione per opera di quelle o di altre cause. FRANA RIATTIVATA (REACTIVATED) IFFI Una frana che è di nuovo attiva dopo essere stata inattiva; le frane senza una discernibile storia di precedenti movimenti potranno più semplicemente essere descritte come "attive". FRANA SOSPESA (SUSPENDED) IFFI Se si è mossa entro l’ultimo ciclo stagionale ma non è attiva attualmente. Se l’ultima fase di attività risale a prima dell’ultimo ciclo stagionale, la frana è da definirsi "inattiva" (inactive). FRANAPOGGIO GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Orientazione degli strati rocciosi concorde con l'orientazione del pendio. FONTI ENERGETICHE NON RINNOVABILI ENEA Le fonti di energia presenti sulla Terra solo in quantità limitate. Sono materie prime che si estraggono dal sottosuolo. Tra le più importanti i combustibili fossili ed alcuni materiali radioattivi quali l'uranio. FRANOSITÀ GLOSS. ENI Attitudine di un terreno o di una parete rocciosa a subire scivolamenti o distacchi di porzioni più o meno estese lungo un piano di rottura, sotto l’effetto della gravità (Campo gravimetrico terrestre). FORRA GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Gola stretta e profonda, sul cui fondo normalmente scorre un corso d'acqua e caratterizzata da una densa copertura vegetale, alta umidità e scarsa insolazione. GELIVITA' GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Attitudine, più o meno manifesta delle rocce al disfacimento per effetto dell'azione di gelo e disgelo dell'acqua. FOSSA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Solco pronunciato dei fondi marini e oceanici, presente spesso in corrispondenza di catene montuose emerse. Come i rilievi, le fosse sono dovute a movimenti orizzontali della crosta terrestre. GEOAMBIENTE STREAMS - TREVISIOL L'insieme delle condizioni fisico-chimico e biologiche che permettono e favoriscono la vita degli esseri viventi (Malizia E., 1997). FOSSILE-GUIDA GLOSS. ENI Fossile caratteristico di uno specifico intervallo di tempo della storia geologica del nostro pianeta e conseguentemente determinante per il riconoscimento e la datazione della roccia che lo contiene. Il fossileguida ideale dovrebbe essere: tipico di un intervallo di tempo ristretto, dotato di ampia distribuzione geografica, facilmente identificabile, diffuso. FRAMMENTAZIONE STREAMS - TREVISIOL Insufficiente connettività di un ecotessuto o un paesaggio, con separazione di ecotopi o gruppi di ecotopi dalla configurazione di elementi paesistici per mezzo di barriere. FRANA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Distacco e caduta di masse rocciose compatte e incoerenti da versanti più o meno ripidi. Le cause possono essere diverse: terremoti, dilavamento ed erosione delle acque superficiali, gelo e disgelo di acque penetrate nelle fessure della roccia, distacco per gravità di strati inclinati. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO GEOBIOLOGIA STREAMS - TREVISIOL Dal greco ghé (terra) + biologia, la scienza che studia i fenomeni della vita e le leggi che li governano. Il termine geobiologia indica quindi l’ambito entro il quale si muove questa nuova scienza: studio dell’influenza su tutto ciò che vive dei fenomeni connessi alla terra (Alexandre R., 1989). GEOCHIMICA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Scienza che studia la composizione qualitativa e quantitativa delle varie parti della Terra, leggi che regolano la diffusione degli elementi chimici in natura e i processi chimici che hanno portato alla formazione dei minerali e delle rocce. GEOGNOSTICA GLOSS. ENI Descrizione dello strato superficiale del terreno basata su sondaggi e su misure di vario genere. GEOGRAFIA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO 29 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Etimologicamente dal greco geo (= terra) e gràphein (= scrivere). È la disciplina scientifica che studia il nostro pianeta nei suoi caratteri generali e nella sua articolazione in regioni e paesaggi. GEOLOGIA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Scienza che studia la composizione, la struttura, la formazione e l’evoluzione della terra. Si divide in diverse branche a seconda che vengano studiati i materiali che compongono la terra, le forze che agiscono su di essi, la strutture che ne risultano, la distribuzione e le età delle rocce che compongono la crosta terrestre. In particolare la stratigrafia studia le età delle rocce e la successione nel tempo dei fenomeni, mentre la tettonica e, in particolare, la tettonica a zolle studiano i fenomeni connessi agli spostamenti delle zone litosferiche sulla crosta terrestre, compresa la deriva dei continenti. GEOMORFOLOGIA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Branca della geologia che descrive le forme e gli aspetti della superficie terrestre, studiandone l'evoluzione e ricercandone le cause. GEOSFERA GLOSS.ARPAV La sfera terrestre, il pianeta terra. GEOTECNICA GLOSS. ENI Scienza che studia le caratteristiche ed il comportamento meccanico delle rocce e dei suoli a fini ingegneristici. Comprende anche gli aspetti applicativi soprattutto dell’ingegneria civile, della geologia, geofisica, idrogeologia, ecc.. GHIACCIAIO (Vedi sezione IDROSFERA) GLACIAZIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Periodo di espansione dei ghiacciai seguito da fasi di recessione o interglaciali. Le glaciazioni hanno caratterizzato diverse ere geologiche ma, in modo particolarmente vistoso, l’attuale era Quaternaria, nel cui primo periodo (Pleistocene) sono state documentate quattro glaciazioni nella regione alpina e almeno tre nell’Europa settentrionale e nell’America del Nord. Le glaciazioni alpine sono state, in ordine cronologico, quelle dette di GÜNZ, MINDEL, RISS e WÜRM (dai nomi di alcuni fiumi del versante Nord delle Alpi), e si sono susseguite a partire da circa 1 milione fino a 10-15 mila anni fa, intervallate da tre periodi interglaciali. Nel periodo della loro massima espansione si calcola che i ghiacciai coprissero quasi un terzo delle terre emerse del globo. Importante, per lo studio delle glaciazioni, l’osservazione dei depositi morenici che esse hanno lasciato, specie allo sbocco delle valli alpine. L’origine delle glaciazioni è legata a variazioni del clima terrestre, le cui cause sono ancora oggetto di ipotesi da parte degli scienziati. GLACIALE WURMIANO GLOSS.ARPAV Periodo del quaternario in cui è avvenuta l’ultima espansione glaciale. GOLENA ANPA Parte di alveo o di piana alluvionale interna all’argine, solitamente asciutta e vegetata, destinata ad accogliere le acque di piena. In assenza di argini non si può parlare propriamente di golena. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Striscia di terreno compresa tra l’argine ed il letto di un fiume o di un canale, che rimane all’asciutto durante i periodi di magra. AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Porzione di territorio compresa tra l'alveo inciso del corso d'acqua e gli argini maestri, costituente parte dell'alveo di piena, soggetta a inondazione per portate di piena con ricorrenza superiore a quella della piena ordinaria. GOLENA APERTA AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Porzione dell'area golenale compresa tra un argine golenale o un argine maestro e l'alveo inciso. GOLENA CHIUSA AUTORITÀ DI BACINO PO Porzione dell'area golenale compresa tra un argine golenale e l'argine maestro. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO GOLENALE GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA" Riferito alla superficie del terreno posta tra l'argine ed il letto di un corso d'acqua in magra. GRANULOMETRIA GLOSS.ARPAV Composizione della parte minerale del suolo; comprende lo scheletro e la terra fine (o< 2 mm). GRETO ANPA Fascia ciottolosa dell’alveo di morbida, sostanzialmente privo di vegetazione stabile. Nell’alveo di morbida, frequentemente sommerso, le condizioni sono ostili ad un insediamento vegetale stabile. Anche quando esso è scoperto appare perciò come un materasso ciottolosoghiaioso privo di vegetazione; nei periodi di magra può ospitare una vegetazione rada di piante annuali terofite (a rapido ciclo biologico: fioriscono e compiono la disseminazione in breve tempo). HUMUS (Vedi sezione BIOSFERA). IDROGEOLOGIA GLOSS. ENI Scienza che ha per oggetto di studio le acque sotterranee, le rocce che le contengono e gli aspetti geologici delle acque superficiali. In anni recenti è stata ampliata per includervi aspetti ambientali, quali i problemi dell’inquinamento delle falde acquifere. IDROMORFIA GLOSS.ARPAV Proprietà del suolo che ne indica la saturazione idrica, permanente o temporanea. IMPLUVIO PROVINCIA DI TRENTO Area in cui vengono convogliate le acque meteoriche e scorrenti su un pendio. INCISIONE CANALE DI NEOFORMAZIONE PROVINCIA DI TRENTO Variazione del percorso del corso d’acqua principale durante un evento di piena con la formazione di un nuovo canale di scorrimento in precedenza inesistente. INCLINAZIONE PALI O ALBERI IFFI Presenza di alberi o strutture inclinate rispetto alla verticale. INCLINAZIONE DEL PENDIO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Inclinazione di un pendio, misurata su una carta 1: 25.000 nel punto più ripido sulla linea di massima pendenza, oppure misurata sul terreno poco ripido: meno di 30° ripido: da 30° a 35° molto ripido: da 35° a 40° estremamente ripido: più di 40° INCLINAZIONE DELLA SPONDA PROVINCIA DI TRENTO Rapporto tra il dislivello della sponda e la sua proiezione su un piano orizzontale. INQUINAMENTO DEL SUOLO GLOSS.ARPAV Con questo termine si definisce l’accumulo di rifiuti, in particolare sostanze pericolose, nel suolo tale da determinare alterazioni della composizione e delle proprietà chimico-fisiche e biologiche del terreno, in grado di mettere in pericolo la salute umana e nuocere agli ecosistemi. L’inquinamento del suolo può essere dovuto a ben individuabili attività industriali, insediamenti civili, discariche, ad attività diffuse sul territorio (agricoltura) o a processi naturali di diffusione degli inquinanti (deposizione atmosferica). Il suolo può inoltre essere contaminato da isotopi radioattivi di origine naturale o a seguito di rilasci deliberati o accidentali di materiale radioattivo. INTERRAMENTO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Accumulo di terra a copertura di elementi estranei al terreno. Si effettua prevalentemente nelle discariche controllate dove i rifiuti solidi urbani vengono coperti da notevoli quantità di terra. La mancanza di ossigeno e la presenza di batteri anaerobi genera la fermentazione e la 30 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano produzione di biogas, metano e anidride carbonica che possono essere utilizzati. INTERSTIZIALE GLOSS. ENI Ambiente edafico costituito dalle microfessure dei sedimenti incoerenti ghiaiosi e ciottolosi. Da parte di alcuni autori questo ambiente viene definito come endogeobio per contrapporlo all’ambiente troglobio caratterizzato dalle ampie cavità ipogee (ad esempio, grotte carsiche, ecc.). INTRUSIONE SALINA STREAMS - TREVISIOL Fenomeno che si manifesta con la risalita della salinità all’interno delle falde acquifere in seguito a prelievi dalle stesse superiori alla possibilità di rialimentazione della falda. ISOIPSA (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) ISOLE FLUVIALI ANPA Deposito di sedimenti fluviali caratterizzato da stabilità temporale, ecologicamente in evoluzione, emergente all’interno dell’alveo con vegetazione arbustiva e/o arborea. ISOPLETA (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) KRENE GRECHE STREAMS - TREVISIOL Qualsiasi tipo di sorgente d’acqua o punto di captazione. LACINIE ANPA Incisioni profonde, irregolari e strette. LANCA GLOSS.ARPAV Braccio di alveo fluviale occupato da acque stagnanti. PROVINCIA DI TRENTO Specchi lacustri residui di antichi bracci del fiume LIMITE DELL’INNEVAMENTO (Vedi sezione IDROSFERA) LIMO GLOSS.ARPAV Frazione minerale di un suolo le cui particelle hanno un diametro compreso tra 0,05 e 0,002 mm. LITOLOGIA GLOSS.ARPAV Lo studio in generale delle rocce (anche sciolte), nei loro aspetti strutturali, fisici e mineralogici. LITOSFERA GLOSS. ENI Involucro superficiale della Terra, dello spessore di 70-100 km, detto anche crosta terrestre. In senso più ampio è intesa come la porzione solida della Terra, in antitesi ad atmosfera e idrosfera che ne costituiscono, rispettivamente, l’involucro gassoso e la porzione liquida. LOESS PROVINCIA DI TRENTO Roccia sedimentaria sciolta o poco coerente, formatasi per deposito eolico, costituita da granuli di quarzo, calcite, idrossidi di ferro e minerali argillosi LONTANO DAL CRINALE, PENDIO APERTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona che non è direttamente collegata con il crinale. Questa zona corrisponde spesso al passaggio da un terreno estremamente ripido a uno ripido. I tratti ripidi e i piccoli rilievi che non sono in relazione diretta con il crinale fanno ugualmente parte di questa zona. Le aree prossime al crinale e quelle lontane dal crinale non sono separate nettamente le une dalle altre. Il limite tra le due deve essere considerato come una zona di transizione. MARNE GLOSS.ARPAV ARABBA - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Rocce carbonitiche contenenti dal 35% al 65% di materiale argilloso. MATERIALE DI PARTENZA GLOSS.ARPAV Roccia o sedimento da cui si è sviluppato il suolo; da non confondere con il substrato che è la roccia o il sedimento presente al di sotto del suolo e che non sempre coincide con il materiale di partenza. MEANDRO STREAMS - TREVISIOL Ampia sinuosità del corso di un fiume che ne caratterizza la parte terminale, dove la pendenza è minima. A seconda della loro minore o maggiore stabilità, si distinguono meandri divaganti (instabili) e meandri incassati. I primi, assai più diffusi, sono tipici di quasi tutti i corsi d’acqua impostati sulle pianure alluvionali, i secondi sono invece quelli incisi direttamente e profondamente nella roccia. Quando il corso d’acqua rettifica il suo alveo incidendo il collo del meandro, si hanno i meandri morti. In geologia, fessura o canaletto apertosi nelle rocce per cause diverse, attraverso cui le acque superficiali percolano all’interno e formano sorgenti. Il nome meandro deriva dall’omonimo fiume dell’Anatolia (Turchia, lungo 529 Km), che nasce dall’altopiano centrale, a SW di Afyonkarahisar, e tributa al Mar Egeo. Nel suo basso corso è assai tortuoso. METAMORFICHE (rocce) ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Rocce che hanno subito trasformazioni allo stato solido per effetto delle mutate condizioni di temperatura e/o pressione. MINERALE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Sostanza inorganica contenuta nella litosfera. I minerali sono per lo più allo stato solido e possono presentarsi in forme poliedriche (cristalli). Sono costituenti delle rocce. MORENA GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Particolare forma assunta dai materiali trasportati e depositati dai ghiacciai. MORFOLOGIA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI La forma e la struttura degli organismi. ORIZZONTE (del terreno) GLOSS.ARPAV Strato del profilo, generalmente parallelo alla superficie, in cui si evidenziano gli effetti dei processi pedogenetici. ORIZZONTE PROFONDO (del terreno) GLOSS.ARPAV E’ a designazione di tutti gli strati compresi fra l’orizzonte superficiale ed il substrato, denominati "B" e distinti mediante suffissi secondo le modalità di genesi. ORIZZONTE SUPERFICIALE (del terreno) GLOSS.ARPAV E’ lo strato posto a contatto con l’atmosfera; nei suoli coltivati coincide con lo strato interessato dalle normali lavorazioni, denominato "A" e ulteriormente qualificato mediante suffisso "p" (ploughed=arato). OROGENESI GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Processo che porta alla creazione delle montagne. PALEOALVEO GLOSS.ARPAV Residuo di un antico corso fluviale. PASSO/VALICO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona di passaggio tra due vallate. Il restringimento nella zona del valico determina un aumento della velocità del vento, fenomeno che provoca la formazione di importanti accumuli di neve ventata. PEDOGENESI GLOSS.ARPAV Processo di formazione del suolo a partire per lo più da detriti minerali provenienti dalla disgregazione delle rocce (substrato pedogenetico). Si realizza attraverso processi di trasformazione, accumulo, perdita e 31 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano fattori caratteristico del Po che, nel tratto terminale, ha assunto un letto "pensile", cioè sopraelevato di vari metri. PEDOLOGIA GLOSS. ENI Branca della scienza che studia i suoli e ne quantifica i parametri per uso mineralogico, geologico, agricolo, geotecnico. Mediante la classificazione e la correlazione fra questi parametri e i diversi tipi di suolo, si è in grado di valorizzarne la peculiarità e di ottimizzarne le funzioni. La pedologia, usualmente applicata in agricoltura, giardinaggio, ripopolamento di versanti, ecc. trova spazio nei ripristini di terreni dopo l’interramento di condotte. UN-DHA, IDNDR, 1992 Area pianeggiante adiacente a un corso d’acqua formata dai ripetuti alluvionamenti del corso d’acqua stesso traslocazione dovuti ad un insieme di fattori (detti pedogenetici):clima, morfologia, roccia, esseri viventi, tempo. PENDANA GLOSS.ARPAV Edificio di montagna delle zone d'alpeggio adibito a ricovero per il bestiame. PENDIO CON ACCUMULO DI NEVE VENTATA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Pendio su quale il vento deposita della neve. PENDIO IN OMBRA, VERSANTE ALL’OMBRA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona che risente solo marginalmente, o non risente affatto, della radiazione solare. PENDIO SOLEGGIATO, ESPOSTO AL SOLE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona molto influenzata dalla radiazione solare. I pendii tipicamente soleggiati presentano esposizioni che vanno da est a ovest passando per il sud, in relazione al momento della giornata (posizione del sole). PENDIO SOPRAVENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Pendio direttamente esposto all’azione del vento, rivolto verso la direzione da cui il vento spira, e dove la forza dello stesso è tale, nella maggior parte dei casi, da erodere/trasportare la neve. PENDIO SOPRAVENTO, PENDIO ESPOSTO AL VENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Pendio che è esposto al vento. PENDIO SOTTOVENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Pendio riparato rispetto all’azione diretta del vento, e su cui la neve ventata si deposita formando i lastroni. PENDIO SOTTOVENTO, PENDIO AL RIPARO DAL VENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Pendio che non è esposto al vento. Qui si accumulano grandi quantità di neve che spesso superano di molto l’altezza media del manto nevoso. PERMEABILITÀ STREAMS - TREVISIOL Capacità dei suoli di lasciar filtrare le acque. La legge di Darcy, dal nome del suo ideatore, l’ingegnere dei Ponts e Chausseé Henry Darcy, stabilisce il coefficiente di permeabilità k che caratterizza la predisposizione di un suolo all’infiltrazione. PERMEABILITÀ/CONDUCIBILITÀ IDRAULICA GLOSS. ENI Capacità di un suolo ad essere attraversato da un fluido senza danni alle strutture. La conducibilità idraulica è la velocità di un flusso di acqua nell'attraversare l'unità di superficie di un suolo e si misura in litri/giorno. PIANURA ALLUVIONALE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Pianura costeggiante un fiume e formata dal deposito di sedimenti trasportati dal fiume stesso, periodicamente inondata dalle sue acque con l’aggiunta di altri sedimenti. Le frequenti inondazioni promuovono il ricambio dello strato superficiale del terreno, favorendo la coltivazione del suolo. Classico esempio di pianura alluvionale è la Pianura Padana, formata dai depositi del Po e dei suoi affluenti. Con l’accumulo dei materiali non di rado l’alveo si innalza sulla campagna circostante e può dar luogo, in seguito, ad una piena e, per rottura degli argini, a inondazioni e alluvioni che provocano gravi danni. È il caso ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO PIEDE DELLA SCARPATA O SPONDA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Parte inferiore o base di una scarpata o di una sponda. PIEZOMETRICA (linea) GLOSS.ARPAV Linea che individua in ogni punto di un condotto la pressione totale posseduta dal liquido che vi scorre POLIJE GLOSS.ARPAV Termine con cui si designa una vasta conca carsica chiusa tra pareti rocciose calcaree, a fondo pianeggiante con terreni fertili e coltivabili, del diametro che può raggiungere anche decine di chilometri. Il polije si forma per la fusione di più doline, allargandosi progressivamente in conseguenza a fenomeni di carsismo. POROSITÀ GLOSS.ARPAV Rapporto tra il volume degli spazi vuoti del suolo (i pori) e il volume complessivo del suolo; generalmente viene espressa come percentuale. PROFILO (del terreno) GLOSS.ARPAV Sezione verticale del suolo che si estende dalla superficie al substrato, in cui risulta evidente la successione degli orizzonti. PROFONDITÀ DI FALDA GLOSS. ENI Differenza di quota tra il livello superiore o inferiore delle acque sotterranee rispetto alla superficie del suolo. PROFONDITÀ UTILE ALLE RADICI GLOSS.ARPAV Volume del suolo, identificato dalla componente verticale, facilmente esplorabile dalle radici delle piante. PROPAGAZIONE UNI, ARPA PIEMONTE Movimento di blocchi e/o frammenti rocciosi lungo un versante QUALITÀ DEL SUOLO GLOSS. ENI Caratteristica determinata dalle condizioni fisico-chimiche di un suolo in relazione alla presenza di elementi inquinanti. RASCHI ANPA Tratti d’alveo il cui fondo si eleva, caratterizzati da un substrato più grossolano, da forti increspature e/o turbolenze con velocità di corrente in genere superiore rispetto alla media. REGIONE FLUVIALE AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Porzione del territorio comprendente un corso d'acqua e le aree confinanti sede dei fenomeni morfologici, idraulici e naturalisticoambientali connessi al regime idrologico del corso d'acqua stesso. REGOLITE GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Il disfacimento delle rocce produce una certa quantità di frammenti litici che accumulandosi in un posto (eluvium) danno origine al suolo e ad un livello intermedio con la roccia sana definito alterite RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Relazione esistente tra lo stato tensionale tangenziale, stato tensionale normale effettivo, tangente all’angolo di attrito e coesione. Questo rapporto viene espresso tramite la legge di Coulomb. RIATTIVAZIONE DI VECCHIO CANALE PROVINCIA DI TRENTO Variazione del percorso del corso d’acqua principale durante un evento di piena con l’attivazione di un canale abbandonato ma precedentemente esistente. 32 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano RIBALTAMENTO UNI, ARPA PIEMONTE Forma di instabilità che comporta la rotazione verso valle di una porzione rocciosa, colonnare o lastriforme, intorno ad un punto posto sulla (o in prossimità della) base di appoggio del blocco RIGONFIAMENTI IFFI Variazioni del profilo del pendio (lungo la linea di massima pendenza) con tendenza verso una forma convessa. RILEVAMENTO PEDOLOGICO DI RICONOSCIMENTO (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) RIMBOSCHIMENTO E NOVELLETO IFFI Soprassuolo artificiale o naturale caratterizzato dalla giovane età e da un limitato sviluppo delle piante. RISCHIO IDROLOGICO GLOSS.ARPAV Il rischio idrogeologico, legato al fattore acqua (idro: pioggia e corsi d’acqua) e terra (geo: suolo, roccia, detriti), è determinato dalla probabilità del verificarsi di un evento catastrofico naturale come l’alluvione, la frana e la valanga, dannoso per l’ambiente e per l’uomo. Normalmente l’evento idrogeologico è la conseguenza di un fenomeno climatico (pioggia, neve, ecc.) di eccezionale portata e intensità che in particolari situazioni ambientali provoca dilavamento, trascinamento di roccia e fango con tracimazione di corsi d’acqua dei bacini idrici delle dighe e - al limite estremo - erosione e cedimento degli edifici, dei ponti, delle vie di comunicazione e delle infrastrutture. RISERVA IDRICA (Vedi sezione IDROSFERA) RISORGIVA (o fontanile) GLOSS.ARPAV Emergenza della falda freatica che avviene al contatto fra l'alta e la bassa pianura a causa delle differenze di permeabilità fra i sedimenti ghiaioso-sabbiosi, altamente permeabili, della prima e quelli sabbiosolimoso-argillosi, poco permeabili, della seconda. RISORSA IDRICA (Vedi sezione IDROSFERA) RIVA ANPA In senso lato, linea di confine tra acqua e terra. Ai fini dell’IFF, invece, si intende la fascia in margine esterno al greto. Quasi sinonimo di sponda. Fascia immediatamente fuori dall’alveo di morbida, posta a confine con la fascia perifluviale. ROCCIA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Aggregato naturale di minerali che forma un corpo geologico ben individuabile. Le rocce possono essere costituite da più specie minerali, o da un solo tipo, come per esempio un ammasso di gesso o di salgemma. Nel loro insieme costituiscono la litosfera terrestre. r. magmatica . Deriva dal consolidamento di un magma che ha avuto luogo, sia all’interno della litosfera (rocce intrusive) sia sulla superficie terrestre (rocce effusive). r. metamorfica . Deriva dalla trasformazione di rocce magmatiche e sedimentarie all’interno della crosta terrestre per variazioni di temperatura e di pressione. r. sedimentaria . Dovuta al deposito di materiali organici e inorganici e al loro successivo compattamento. Si forma, per esempio, per l’azione di corsi d’acqua e di venti. Le rocce terrestri subiscono in effetti un vero e proprio ciclo di trasformazione. I materiali disgregati dai processi di erosione sono trasportati e depositati sui fondali marini e dal loro accumulo si formano le rocce sedimentarie. Queste sono sottoposte ad un lento sprofondamento, tipico dei fondali marini, e sono modificate dalle pressioni e dalle temperature che si incontrano all’interno della crosta terrestre. Quando lo sprofondamento continua, si giunge alla fusione completa delle rocce dovuta alla elevatissime temperature e pressioni. Il magma anatettico che così si forma può risalire vicino alla superficie terrestre e solidificare al suo interno formando le rocce intrusive, oppure grazie a spaccature che si verificano nella crosta, tra cui si possono annoverare i vulcani, può emergere alla superficie e formare in questo modo le rocce effusive. IFFI Aggregato naturale di grani minerali legati da forze coesive elevate e permanenti anche dopo prolungata agitazione in acqua. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO ROCCIA CAOTICA IFFI Blocchi di roccia scompaginati entro una matrice argillosa o argillitica. ROCCIA FESSURATA IFFI Roccia interessata da giunti minori e poco persistenti. ROCCIA FISSILE IFFI Roccia che ha la tendenza a dividersi in strati sottili (lastre). ROCCIA FRATTURATA IFFI Roccia attraversata da giunti o diaclasi. ROCCIA MASSIVA: IFFI Roccia praticamente priva di discontinuità. ROCCIA SCISTOSA IFFI Caratteristica delle rocce metamorfiche definita dall’isorientazione di minerali di neoformazione di forma lamellare o tabulare, con formazione di superfici lungo le quali la roccia di norma si dividerà preferenzialmente alla scala centimetrica o inferiore. ROCCIA STRATIFICATA IFFI Roccia in cui il sistema di discontinuità dominante è costituito dai giunti di strato. ROCCIA VACUOLARE IFFI Roccia coerente che presenta all’interno delle cavità spesso non interconnesse. SABBIA GLOSS.ARPAV Frazione minerale di un suolo le cui particelle hanno un diametro che varia da 0,05 a 2,0 mm. Si può ulteriormente suddividere in sabbia molto grossolana (2,0-1,0 mm), sabbia grossolana (1,0-0,5 mm), sabbia media (0,5-0,25 mm), sabbia fine (0,25-0,1 mm) e sabbia molto fine (0,1-0,05 mm). SCABREZZA PROVINCIA DI TRENTO Grandezza che quantifica le perdite di energia per attrito di una corrente. SCABREZZA DI FONDO ANPA Irregolarità del fondo dovuta alla presenza di elementi di diversa grandezza e a diverse distanze in grado di creare turbolenze delle vene d’acqua. SCARPA DI UNA SPONDA PROVINCIA DI TRENTO Rapporto tra la proiezione su un piano orizzontale della retta che definisce la sponda ed il dislivello verticale. SCIENZE DELLA TERRA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Gruppo di discipline (dette anche scienze geonomiche) che studia la terra e i suoi rapporti con gli altri corpi dell’universo, la sua costituzione, la sua struttura, i fenomeni fisici e biologici che l’hanno interessata nel corso dei tempi, i processi di trasformazione ed evoluzione che ancora caratterizzano la sua crosta superficiale, gli stretti legami fra tutte queste caratteristiche e le attività umane. Tra queste discipline vengono annoverate la mineralogia, la geologia, la paleontologia, la petrografia, la giacimentologia, la geochimica, ect.. SCIVOLAMENTO UNI, ARPA PIEMONTE Moto traslativo di un elemento lapideo lungo una superficie del pendio senza perdita di contatto, sia in fase di distacco dalla parete rocciosa, sia lungo la traiettoria successiva di propagazione. SCIVOLAMENTO ROTAZIONALE/TRASLATIVO IFFI Anche in questo caso non viene fatta alcuna distinzione tra i due tipi di movimento. Per entrambi il movimento comporta uno spostamento lungo una o più superfici, ove viene superata la resistenza al taglio, oppure entro una zona relativamente sottile caratterizzata da intensa 33 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano deformazione di taglio. Le superfici di scivolamento sono visibili o ragionevolmente ipotizzabili e possono anche essere ricostruite. Queste frane sono facilmente riconoscibili e ben distinguibili quando la massa dislocata non ha dimensioni rilevanti. Nel caso di frane di grandi dimensioni ove sia difficile distinguere la tipologia prevalente di movimento, essendovi spessi transizione da un tipo di movimento ad un altro, è preferibile classificarle tra le frane complesse. SEDIMENTAZIONE GLOSS. ENI Processo di deposizione di materiale solido trasportato in sospensione dall’acqua o dal vento. Da tale processo hanno origine le rocce sedimentarie. Nella depurazione delle acque la sedimentazione è l’operazione mediante la quale le sostanze solide sospese in un liquido vengono fatte depositare sul fondo di un recipiente adatto, grazie alla forza di gravità. SEDIMENTO ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Deposito di residui minerali insolubili che si accumulano generalmente in strati di spessore variabile a seconda del tipo, delle modalità e della durata della sedimentazione. SERIE GLOSS.ARPAV 6° livello della Soil Taxonomy; raggruppa suoli all'interno di una famiglia che si differenziano dagli altri appartenenti alla stessa solo per caratteristiche quali la tessitura superficiale o del substrato. Le serie vengono istituite per scopi pratici raggruppando suoli che presentano comportamenti simili dal punto di vista gestionale. SINCLINALE GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Piega degli strati rocciosi con la cavità rivolta verso l'alto e terreni più recenti al nucleo. SISMICITÀ A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Insieme di movimenti tellurici (sismi) che interessano la crosta terrestre. Con questo termine si indica anche il carattere di un territorio soggetto a tali movimenti, e in particolare a quelli più brevi e violenti conosciuti come terremoti. SITUAZIONE DI CRESTA, VICINO ALLE CRESTE, IN PROSSIMITÀ DI CRINALI, IN PROSSIMITÀ DI CIME GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zona direttamente confinante con il crinale, con la cresta o con la cima e fortemente influenzata dall’azione del vento. SLITTAMENTO (del manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Movimento lento verso valle del manto nevoso (da pochi millimetri fino a qualche metro al giorno), favorito da terreni a ridotta scabrezza (erbe lunghe, placche rocciose) oppure da terreni umidi. Questo movimento può creare delle fessure o delle aperture nel manto nevoso a forma di “bocca di pesce”. SMOTTAMENTO ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Scivolamento verso il basso di masse superficiali di terreno, per lo più incoerente, dovuto in genere a infiltrazioni di acqua o a erosioni di torrenti o a scavi. SOIL TAXONOMY GLOSS.ARPAV Sistema di classificazione statunitense che prevede sei livelli: ordini, sottordini, grandi gruppi, sottogruppi, famiglie e serie di suoli. Si basa sull'individuazione di orizzonti diagnostici e proprietà del suolo rilevate principalmente in campagna. SOLCO LAPISINO GLOSS.ARPAV Valle modellata dall'antico ghiacciaio del Piave che portava questo nome. SORGENTE MINISTERO DELL'AMBIENTE; GLOSS. ENI Punto di affioramento naturale delle acque di falda. La captazione deve essere fatta all'emergenza geologica della sorgente e non all'emergenza fittizia o apparente. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO SOSTANZE UMICHE (Vedi sezione BIOSFERA). SOTTOGRUPPO GLOSS.ARPAV 4° livello della Soil Taxonomy. Esistono tre tipi di sottogruppo: il "tipico" con tutte le caratteristiche proprie del grande gruppo; l'"intergrado", che possiede caratteristiche di transizione tra ordini, sottordini o grandi gruppi diversi; 1' "extragrado", che comprende suoli con caratteristiche genetiche che fuoriescono dal campo di variabilità del grande gruppo, ma che non si evolvono verso suoli di altre categorie. SOTTORDINE GLOSS.ARPAV 2° livello della Soil Taxonomy. I diversi sottordini esprimono le variabili più importanti entro i singoli ordini: presenza di orizzonti caratteristici, regime idrico, grado di decomposizione della sostanza organica, etc. SOVRASCORRIMENTO GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Faglia a basso angolo che porta alla sovrapposizione di masse rocciose, scollate dal substrato, sui terreni adiacenti. SPARTIACQUE ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Linea immaginaria condotta lungo l'asse principale di un rilievo; segna la zona di separazione delle acque scorrenti lungo i versanti opposti. Non sempre lo spartiacque coincide con la cresta del rilievo, in quanto, essendo equidistante dalle sorgenti e in funzione della pendenza dei versanti, può correre anche al di sotto della cresta. Possono avere funzione di spartiacque anche catene montuose nel loro insieme. SPROFONDAMENTO IFFI Peculiare tipo di dissesto che si verifica qualora avvenga il crollo della volta di una cavità sotterranea, antropica o naturale, di sufficiente dimensioni, che abbia risentimento a piano campagna. Si producono in superficie strutture tipiche chiamate camini di collasso (sinkhole). STRATIGRAFIA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Ramo della geologia che studia le cause che hanno formato gli strati della crosta terrestre , la successione cronologica dei vari orizzonti e i reciproci rapporti di giacitura, gli ambienti in cui tali strati si sono formati e la loro distribuzione geografica. SUBSIDENZA GLOSS. ENI Abbassamento della superficie terrestre che si può manifestare in modo gradualmente lento o accelerato, determinato da processi geologici naturali o da attività umane. SUBSTRATO GLOSS.ARPAV Roccia o sedimento presente al di sotto del suolo. E’ la parte del profilo dove fenomeni pedogenetici sono scarsi o assenti. Corrisponde in genere all'orizzonte C o R. SUOLO MINISTERO DELL'AMBIENTE La parte più superficiale della crosta terrestre in cui le radici delle piante penetrano e trovano nutrimento e sostegno. Il suolo si forma grazie all'azione disgregatrice degli agenti meteorici, degli sbalzi di temperatura, di reazioni chimiche e contiene, oltre agli elementi minerali, anche una componente vivente costituita principalmente da batteri, funghi, attinomicheti, piccoli artropodi, acari ecc. La Terra ha un raggio di circa 6.400 km e la crosta terrestre uno spessore di circa 100 km; il suolo ha uno spessore massimo di non più di 2 m e uno minimo talvolta di pochi centimetri. Li suolo agrario, o terreno agrario, non supera generalmente il mezzo metro. Il suolo, oltre a costituire il supporto materiale per le specie vegetali, fornisce anche tutte le sostanze che rendono possibile la vita sulla Terra. Lo spessore, il tipo di rocce che lo hanno generato e le condizioni climatiche a cui è esposto, determinano la qualità dei suolo in rapporto alle coltivazioni. SUPERFICIE DI SCORRIMENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Terreno o strato del manto nevoso su cui scorre la valanga dopo il distacco. TERRA IFFI 34 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Aggregato naturale di grani minerali, che può essere facilmente disgregato per agitazione in acqua, costituito da elementi prevalentemente fini (dimensioni < 2 mm). TERREMOTO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Movimento della crosta terrestre provocato da perturbazioni endogene, come fenomeni vulcanici, movimenti tettonici. Il punto di origine, situato a profondità variabile, si dice ipocentro, il punto (sulla superficie terrestre) corrispondente sulla verticale di questo si dice epicentro. Sull’epicentro prevalgono le scosse sussultorie e perifericamente ad esso quelle ondulatorie. L’intensità varia dalle onde sismiche rilevabili solo dagli strumenti a quelle che producono gravi danni e vittime. La magnitudo del terremoto è espressa secondo scale convenzionali di valori crescenti. Quelle oggi più usate sono la scala Mercalli e la scala Richter TERRENO ESTREMAMENTE RIPIDO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Un terreno estremamente ripido è caratterizzato da una inclinazione superiore a 40°, dalla vicinanza di creste e dalla conformazione sfavorevole del terreno e della struttura del suolo. Per queste ragioni è particolarmente esposto al pericolo di valanghe. TERRENO GREZZO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Tipo di terreno privo di vita animale e vegetale. E' composto da un'elevata percentuale di sostanze minerali. TERRENO DI RIEMPIMENTO E/O DI RIPORTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Terreno costituito da un'elevata percentuale di scheletro, normalmente inadatto a coperture superficiali. Viene impiegato per il riempimento di strutture o scavi. Può essere autoctono o alloctono. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Terreno costituito da un’elevata percentuale di scheletro, normalmente inadatto a coperture superficiali. Viene impiegato per il riempimento di strutture o di scavi. TERRENO RIPIDO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Terreno la cui inclinazione è superiore ai 30°, indipendentemente dalla sua conformazione e dalle sue caratteristiche. TERRENO VEGETALE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO La parte più superficiale di un profilo di suolo. E' la porzione più umica e comprende il reticolo radicale e la pedofauna. TERRIGENO GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Detrito proveniente dall'erosione di aree emerse. TERRITORIO MINISTERO DELL'AMBIENTE Complesso di luoghi che appartengono a uno specifico spazio definito nel quale si svolgono particolari condizioni di vita delle specie e delle comunità umane. Il territorio è l'ambiente del pianificatore, cioè lo scenario fisico sul quale si gioca la grande partita tra sviluppo e ambiente. TESSITURA HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO Esprime la proporzione con cui le particelle minerali di diametro inferiore a 2 mm sono presenti nel terreno; le combinazioni specifiche di sabbia, lime e argilla, espresse in un diagramma ternario , definiscono le classi di tessitura . TETTONICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Scienza che studia le deformazioni delle rocce, fratture, faglie, operate dalle forze orogenetiche. TOPOGENE (torbiere) GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Torbiere sviluppate in depressoni del suolo dove la falda viene alimentata in parte da apporti atmosferici ed in parte dalla falda del bacino idrico. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO TORBA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI È il carbon fossile di età più recente; si rinviene (in aggregati spugnosi, o stratificati, bruni nerastri) nelle torbiere. TORBIERA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Giacimento di torba che si forma in climi umidi, temperati o freddi, in seguito al lento e continuo accumularsi di resti vegetali in depressioni del terreno occupato da acquitrini, paludi o lagune. TRATTO MINIMO RILEVABILE ANPA Nella compilazione della scheda IFF occorre procedere per tratti omogenei sufficientemente lunghi, evitando di soffermarsi su situazioni puntuali che moltiplicherebbero a dismisura il numero di schede da compilare e renderebbero meno leggibile la rappresentazione cartografica. Per evitare tali rischi, le situazioni più brevi del TMR vanno trascurate. Il TMR è 30 m per alvei di morbida larghi fino a 5 m;40 m per alvei fino a 10m; 60 m per alvei larghi fino a 30m; 75 m per alvei larghi fino a 50m; 100 m per alvei larghi fino a 100m; uguale alla larghezza per alvei larghi più di 100 m. TRINCEE, DOPPIE CRESTE IFFI Formazione sul versante, specialmente nella parte sommitale, di depressioni allungate a pareti subverticali più o meno profonde, generalmente subparallele al versante stesso TUFO GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Prodotto vulcanico dato dal consolidamento di ceneri. UNITÀ DI PAESAGGIO STREAMS - TREVISIOL È un volume di paesaggio che presenta una struttura definita in termini di dimensioni e omogeneità. E’ una struttura semiautonoma sia dal lato funzionale che da quello della struttura. UNITÀ PEDOLOGICA GLOSS. ARPAV 2° livello della classificazione FAO-UNESCO; i suoli vengono distinti in base alla presenza o meno di caratteristiche, facilmente osservabili e misurabili, e /o di orizzonti diagnostici. VALANGHE GLOSS. ARPAV Spostamento gravitativo di masse di neve lungo versanti. Dotazione di una serie di servizi per il monitoraggio e controllo dei fenomeni valanghivi in area montana presso il Centro Valanghe di Arabba dell'ARPAV. ZONA ALTIMETRICA ISTAT La ripartizione del territorio nazionale in zone omogenee derivanti dall'aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia altimetrici. Si distinguono zone altimetriche di montagna, di collina e di pianura. Le zone altimetriche di montagna e di collina sono state divise, per tener conto dell'azione moderatrice del mare sul clima, rispettivamente, in zone altimetriche di montagna interna e collina interna e di montagna litoranea e collina litoranea, comprendendo in queste ultime i territori, esclusi dalla zona di pianura, bagnati dal mare o in prossimità di esso. ZONA ALTIMETRICA DI COLLINA ISTAT Il territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale ed insulare. Eventuali aree di limitata estensione aventi differenti caratteristiche, intercluse, si considerano comprese nella zona di collina. ZONA ALTIMETRICA DI MONTAGNA ISTAT Il territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale e insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell'Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell'Italia settentrionale e dell'olivo nell'Italia centromeridionale e insulare. Le aree intercluse fra le masse rilevate, 35 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano costituite da valli, altipiani ed analoghe configurazioni del suolo, s'intendono comprese nella zona di montagna. ZONE A QUOTA MOLTO ALTA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Zone situate al di sopra dei 3000 m s.l.m.; vi si trovano in particolare gli ambienti glaciali. ZONA ALTIMETRICA DI PIANURA ISTAT Il territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall'assenza di masse rilevate. Si considerano nella zona di pianura anche le propaggini di territorio che nei punti più discosti dal mare si elevino ad altitudine, di regola, non superiore ai 300 metri, purché presentino nell'insieme e senza soluzione di continuità, inclinazione trascurabile rispetto al corpo della zona di pianura. Si escludono dalla pianura i fondovalle aperti ad essa oltre l'apice delle conoidi fluviali ancorché appiattite e si escludono, altresì, le strisce litoranee pianeggianti di modesta estensione. Eventuali rilievi montagnosi o collinari, interclusi nella superficie pianeggiante e di estensione trascurabile, si considerano compresi nella zona di pianura.<BR ZONA VADOSA, SATURA, INSATURA GLOSS. ENI Vadosa o insatura è la zona di un terreno immediatamente sotto la superficie ove l'aria è alla pressione atmosferica, mentre l'acqua è ad una pressione minore di quella atmosferica. La zona satura è quella invece nella quale l'acqua penetra negli interstizi del terreno e si trova quindi ad una pressione maggiore di quella atmosferica. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 36 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano IDROSFERA ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ABLAZIONE ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Processo di fusione della neve e del ghiaccio dei ghiacciai. ACCUMULO GLOSS. ENEL Riserva d'acqua collocata in serbatoi ubicati in un punto strategico del territorio. ACCUMULO DI NEVE, DEPOSITO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Risultato del trasporto di neve ad opera del vento. Strato di neve più o meno denso, accumulato in zone preferibilmente sottovento, che spesso presenta legami fragili con gli strati sottostanti. Le zone preferenziali di accumulo si localizzano sui pendii vicini alle creste, nei canaloni, nelle conche e in corrispondenza dei cambi di pendenza. ACIDIFICAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI GLOSS. ENI Processo chimico causato dall'inquinamento idrico e atmosferico, che determina una diminuzione del pH delle acque superficiali. ACQUA STREAMS - TREVISIOL;GLOSS. ECOITALY; GLOSS.ENI; Sostanza inorganica composta di idrogeno e ossigeno, formula H2O, peso molecolare 18.016, punto di fusione 0 °C, punto di ebollizione 100 °C. La molecola dell'acqua è asimmetrica e costituisce quindi un dipolo elettrico (ossia possiede un polo positivo ed uno negativo, a somiglianza di una piccola elettrocalamita).Da questo fatto derivano la maggior parte delle singolari proprietà dell'acqua e, in particolare, il suo eccezionale potere solvente verso gran parte delle sostanze, e la sua elevatissima capacità termica, che consente alle grandi masse di acqua (mare, laghi) di condizionare il clima delle regioni costiere. Elemento essenziale per la vita, costituisce il principale componente del protoplasma cellulare e i due terzi del peso corporeo dell'uomo. E' una risorsa limitata e "strategica" che può condizionare lo sviluppo socioeconomico di un territorio. E' l'insieme delle acque sotterranee e delle acque superficiali (dolci, salmastre e marine), considerate come componenti, come ambienti e come risorse. Al fine di una razionale valutazione e gestione dell'acqua si fa riferimento ai corpi idrici, cioè a quelle masse d'acqua che presentano proprie caratteristiche idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche. I corpi idrici soggetti alla normativa italiana sono stati così definiti: laghi e serbatoi artificiali; corsi d'acqua naturali e artificiali; acque di transizione (estuari, lagune); acque costiere marine; falde acquifere sotterranee. Tra le diverse forme che assume l'acqua, si realizza un complesso sistema dinamico (il ciclo idrologico), caratterizzato da continui scambi. ACQUA LENTICA GLOSS. ENI Acqua caratterizzata da assenza di corrente e direzione costante nel tempo, tipica di laghi, stagni, paludi. ACQUA LOTICA GLOSS. ENI Acqua caratterizzata da scorrimento o elevata turbolenza, tipica dei fiumi e dei torrenti. ACQUE BIANCHE GLOSS. ENI Acque reflue meteoriche e quelle provenienti da falde idriche sotterranee. "Acque assimilabili alle bianche" sono le acque provenienti da scambi termici indiretti o comune conformi, a monte di qualsiasi trattamento, ai limiti della tabella A della legge 10 maggio 1976, n° 319. ACQUE COSTIERE ANPA Le acque al di fuori delle linee di bassa marea o del limite esterno di un estuario (D.Lgs. 11/05/99 n. 152) ACQUE DI BALNEAZIONE GLOSS. ARPAV Sono così definite le acque che rispondono agli standard definiti dalla legge in relazione all'uso ricreativo-balneare. ACQUE DI TRANSIZIONE GLOSS. ARPAV Sono così definite le acque di laguna, di laghi salmastri, di stagni costieri, di delta e di estuario dei fiumi. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO ACQUE DOLCI GLOSS. META S.p.A. Modena Le acque che si presentano in natura con una bassa concentrazione di sali e sono considerate appropriate per l'estrazione e il trattamento al fine di produrre acqua potabile (D.L’ 11/05/99 n. 152). ACQUE MISTE GLOSS. META S.p.A. Modena Acque nere e bianche mescolate. ACQUE NERE GLOSS. META S.p.A. Modena Le acque usate per le varie attività dell'uomo provenienti da insediamenti civili (bagni, W.C., cucine, lavanderie, ecc.) e da insediamenti produttivi, quando non conformi ai limiti della tabella A della legge 10 maggio 1976, n° 319. ACQUE POTABILI GLOSS. ARPAV Sono le acque distribuite dagli acquedotti pubblici, consortili e privati che possiedono le caratteristiche chimico fisiche stabilite dalla Legge per essere destinate al consumo umano. ACQUE REFLUE STREAMS - TREVISIOL Si indicano con questo nome tutti i rifiuti liquidi provenienti dalle attività fisiologiche dell'uomo (metabolismo), oppure da sue attività lavorative primarie (agricoltura e allevamento di bestiame) o secondarie (industria). Tali rifiuti contengono sostanze organiche ed inorganiche sovente assai nocive le quali, se immesse senza alcun trattamento di depurazione (o con un trattamento incompleto o comunque inefficace) nell'ambiente naturale, lo contaminano gravemente con esiziali conseguenze a carico degli esseri viventi nell'ambiente medesimo. ACQUE REFLUE DOMESTICHE ANPA Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. (D.Lgs. 11/05/99 n. 152) ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ANPA Qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici in cui si svolgono attività commerciali o industriali, diverse dalle acque domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento(D.Lgs. 11/05/99 n. 152) ACQUE REFLUE URBANE AGENDA 21 Acque reflue domestiche o miscuglio di acque reflue domestiche (acque nere), acque reflue industriali (assimilabili alle acque urbane reflue urbane) e/o acque meteoriche di dilavamento (acque bianche) ACQUE STAGNANTI IFFI Presenza di superfici d’acqua libera non soggetta a ruscellamento. ACQUE SUPERFICIALI GLOSS. META S.p.A. Modena Espressione con cui si indica quella componente dell'idrosfera che è costituita dai corsi d'acqua dai laghi e dalle zone umide. ADDUZIONE STREAMS - TREVISIOL Fase dell’approvvigionamento idrico che consiste nel trasporto dell’acqua dal luogo di captazione a quello di distribuzione. Può essere a pelo libero, quando si abbiano portate notevoli e sia possibile il funzionamento a gravità, cioè a pendenza costante e a pressione pari a quella atmosferica; questo sistema, molto usato in passato, è ormai del tutto abbandonato. L’adduzione oggi avviene prevalentemente sotto pressione, sia quella a gravità che a sollevamento meccanico, a seconda del dislivello disponibile, e si realizza mediante condotte ricoperte di terreno. AGGIRAMENTO PROVINCIA DI TRENTO Azione della corrente che passa a lato di un’opera, insinuandosi tra l’opera stessa e la sponda. ALTEZZA CRITICA PROVINCIA DI TRENTO Tirante caratterizzato dal minimo di energia specifica per la portata assegnata (o dal massimo di portata per l’energia assegnata). 38 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ALTEZZA DEL MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Altezza del manto nevoso misurata verticalmente rispetto al pendio ALTEZZA IDROMETRICA PROVINCIA DI TRENTO Altezza raggiunta dal pelo libero della corrente di un corso d’acqua, rispetto allo zero idrometrico. ALTEZZA TOTALE DELLA NEVE FRESCA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Sommatoria della quantità di neve fresca calcolata per un determinato periodo (per esempio: somma complessiva dell’altezza di neve fresca caduta in tre giorni). ALLUVIONAMENTO CNR-IRPI TORINO Piena del corso d’acqua con aumento della portata liquida e della portata solida; di conseguenza le aree circostanti, nel caso di inondazioni, possono essere invase sia da acqua che da materiale solido a granulometria variabile. ALLUVIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Esondazione di un corso d’acqua dal suo alveo, normalmente in seguito a precipitazioni intense. Per estensione si dicono alluvionali i depositi sedimentari lasciati dai corsi d’acqua, sia nei propri bacini, sia alle foci, sia nei fondi marini dove si gettano. Aumento dell’altezza del manto nevoso in un intervallo di tempo definito. AUMENTO DELLA RESISTENZA IN UNO STRATO DI NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI I legami tra i cristalli (quantità e/o qualità dei punti di legame) aumentano e questo permette la trasmissione tra gli stessi di forze maggiori. AUTODEPURAZIONE STREAMS - TREVISIOL Capacità delle acque naturali di smaltire un carico inquinante organico ad esse imposto, grazie all’opera dei microrganismi aerobi, i quali demoliscono le sostanze organiche con formazione di prodotti finali relativamente innocui. Tuttavia i batteri aerobi, durante tale attività, consumano ossigeno; pertanto, se il carico inquinante è eccessivo, ne può derivare un eccessivo e pericoloso impoverimento del tenore dell’ossigeno disciolto nel corso d’acqua (fiume, lago, mare) sul quale il detto carico inquinante è imposto. BASE DEL MANTO NEVOSO, STRATO BASALE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Strati inferiori o parte inferiore, prossima al suolo, del manto nevoso. ALVEO (Vedi sezione GEOSFERA). CANALE STREAMS - TREVISIOL Sede di scorrimento, scavato artificialmente, di acque usate per l’irrigazione, la navigazione, l’industria. Conduttura, acquedotto di grande capacità. A partire dalle civiltà dell’Indo, tutte le società hanno costruito canali per l’irrigazione, la difesa, l’energia, l’artigianato, l’industria, oltre che, naturalmente, per l’approvvigionamento idrico. ALVEO BAGNATO (Vedi sezione GEOSFERA). CANALONE (Vedi sezione GEOSFERA) ALVEO DI MAGRA (Vedi sezione GEOSFERA). CAPTAZIONE (Vedi sezione GEOSFERA) ALVEO DI MORBIDA (Vedi sezione GEOSFERA). CONSUMO DI ACQUA (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) ALVEO DI PIENA (Vedi sezione GEOSFERA). CONSOLIDAMENTO (del manto nevoso) (Vedi aumento della resistenza) ALVEO DI PIENA ECCEZIONALE (Vedi sezione GEOSFERA). CORNICE DI NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Accumulo di neve ventata, depositata mediante trasporto eolico della neve formante una struttura aggettante, conica rivolta verso il versante sottovento. ALVEO INCISO (Vedi sezione GEOSFERA). ALVEO PENSILE (Vedi sezione GEOSFERA). AMBIENTE FLUVIALE GLOSS. ENI Ambiente caratterizzato da corsi d’acqua di rilevante portata che influiscono sulla regione che attraversano, tanto in termini di evoluzione e modellamento del territorio (ciclo fluviale, geomorfologia di ambiente fluviale, erosione lineare), quanto in termini di biocenosi floristiche e faunistiche (foresta fluviale). Dello studio dei fiumi come ambiente e organismi viventi si occupa la potamologia. CORRENTE GLOSS. ENI Movimento di masse d’acqua o d’aria, dovuto a varie cause di carattere fisico e geofisico. CORRENTE LENTA PROVINCIA DI TRENTO Corrente caratterizzata da tiranti maggiori (e velocità minori) rispetto alle condizioni critiche. ARCHITETTURA DELL’ACQUA (Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI). CORRENTE VELOCE PROVINCIA DI TRENTO Corrente caratterizzata da tiranti minori (e velocità maggiori) rispetto alle condizioni critiche. AREA UMIDA IDROBIOLOGIA-EDA Paludi, torbiere acquitrini e comunque specchi d'acqua naturali ed artificiali, perenni o no, con acqua dolce o salata, ferma o corrente, incluse le coste marine la cui profondità non superi i 6 metri con la bassa marea. CORRENTINO ANPA Tratto fluviale caratterizzato da flusso idrico discreto, ma privo di increspature superficiali e con profondità praticamente costante. ASSESTAMENTO (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Diminuzione dello spessore del manto nevoso per effetto del metamorfismo distruttivo, con conseguente aumento della densità e della resistenza della neve. AUMENTO DELL’ALTEZZA DEL MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO CORRIDOIO FLUVIALE (Vedi sezione GEOSFERA). CORSO D’ACQUA PUMA, 2000 Corpo di acqua fluente in un canale aperto o alveo fluviale. Elemento del bacino idrografico formato da una rete di canali connessi tra di loro che raccolgono l’acqua che precipita al suolo e i detriti derivanti dal disfacimento delle rocce e li convogliano verso il mare. 39 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano CRENON ANPA Tratto di un corso d’acqua, sorgentizio e ruscellante, povero di sostanza organica e quindi di organismi viventi. CROSTA (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Strato del manto nevoso molto compatto, formatosi in seguito ai processi di fusione e rigelo o per azione del vento. CROSTA DA RIGELO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Si forma per rigelo dell’acqua liquida contenuta in uno strato di neve bagnata, con conseguente aumento della resistenza. CROSTA NON PORTANTE (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Crosta in superficie con scarsa capacità portante, che si rompe al passaggio di una persona (con o senza sci/snowboard). CROSTA SUPERFICIALE (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Crosta che si forma sulla superficie del manto nevoso DEFLUSSO SUPERFICIALE (D) CNR-IRPI TORINO Quantità di acqua derivante dalla precipitazione, che, persa la capacità del terreno di assorbire acqua, scorre sulla superficie in modo disorganizzato. DESTABILIZZATO (manto nevoso) (Vedi riduzione della resistenza) DILAVAMENTO GLOSS. ARPAV Allontanamento di materiali solubili dal suolo o da altre matrici permeabili ad opera dell'acqua piovana. DIMENSIONI DELLE VALANGHE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Dimensioni delle valanghe, classificate in base alla lunghezza, al volume e ai danni potenziali. Scivolamento o scaricamento: Piccolo scaricamento di neve che normalmente non può seppellire una persona ma può spingerla oltre un dirupo relativamente poco pericolosa per la persone lunghezza<50 m, volume<100 m3 Valanga piccola: si ferma su un pendio ripido (con inclinazione maggiore di 30°) può seppellire, ferire o uccidere una persona lunghezza<100 m, volume<1000 m3 Valanga media: su un pendio ripido (più di 30°) raggiunge il fondo del pendio può seppellire e distruggere un'automobile, danneggiare un camion, distruggere una piccola casa o piegare alcuni alberi lunghezza<1000 m, volume<10000 m3 Valanga grande: percorre i terreni a ridotta inclinazione (nettamente inferiori a 30°) per una distanza superiore a 50 m e può raggiungere il fondovalle può seppellire e distruggere il vagone di un treno, un automezzo di grandi dimensioni, vari edifici o una parte di un bosco lunghezza>1000 m, volume>10000 m3 DIMENSIONI DEGLI ACCUMULI DI NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI accumulo piccolo: 5-20 cm accumulo medio: 20-50 cm accumulo grande: > 50 cm Distacco di valanghe causato da carichi supplementari sul manto nevoso (per esempio: le onde d’urto in caso di esplosione, passaggio di macchine, di persone, etc.). DISTACCO SPONTANEO DI VALANGA, VALANGA SPONTANEA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Distacco spontaneo di una valanga che avviene senza influenza esterna sul manto nevoso. DIVAGAZIONE D’ALVEO CNR-IRPI TORINO Generica variazione del percorso del corso d’acqua principale associata di solito a fenomeni di piena e a fenomeni erosivi, si verifica di solito lungo i corsi d’acqua nella zona di fondovalle. DRENAGGIO ESTERNO GLOSS. ARPAV Si riferisce allo scorrimento superficiale delle acque. DRENAGGIO INTERNO GLOSS. ARPAV Si riferisce alla dinamica dell’acqua all’interno del profilo. ESONDABILITÀ GLOSS. ENI Attitudine delle acque fluviali a straripare o traboccare oltre gli argini. ESONDAZIONE CNR-IRPI TORINO Piena del corso d’acqua con aumento della sola portata liquida ed inondazione delle aree circostanti. ESTENSIONE DEGLI ACCUMULI (di neve) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Accumuli singoli / isolati: pochi accumuli, generalmente di ridotta estensione. Accumuli importanti: numerosi accumuli, su pendii con esposizioni diverse. ESTUARIO (Vedi sezione GEOSFERA) EUSTATICHE (oscillazioni) ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA Variazioni del livello dei mari con conseguente spostamento della linea di costa e variazione degli ambienti deposizionali. EUSTATISMO GLOSS. ENI Variazione di livello relativo tra le masse continentali e la superficie dei mari e degli oceani, che produce cambiamenti di diverso genere (ad esempio formazione di successioni di linee di costa, terrazzi marini o fluviali, ecc.) con fenomeni di avanzamento (trasgressione marina) o di arretramento (regressione marina) delle acque rispetto alle terre emerse. Le variazioni eustatiche rivestono grande importanza nella storia geologica del pianeta. EXPORT ANPA Quantità di energia, sotto forma di materia organica metabolizzabile, che esce da un tratto discreto di fiume. FLUSSO LAMINARE ANPA Dal punto di vista strettamente idraulico, è una condizione di scorrimento dell’acqua dove predominano le forze di coesione tra le molecole, o più in generale la viscosità del fluido: è caratterizzato da movimento uniforme. Ai fini dell’I.F.F., il flusso può essere considerato laminare quando la superficie idrica non presenta increspature. DISTACCO A DISTANZA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Distacco a distanza di una valanga di neve a lastroni. La persona che ne provoca il distacco non si trova nel perimetro del lastrone che si mette in movimento (tuttavia può essere travolto e sepolto dalla neve che si è staccata al di sopra di lui). FLUSSO TURBOLENTO ANPA Condizione in cui le forze di coesione o viscosità dell’acqua sono vinte dalle forze idrodinamiche che rendono il movimento non uniforme ma turbolento. Ai fini dell’I.F.F., il flusso si considera turbolento quando la superficie idrica non è liscia, ma increspata. DISTACCO PROVOCATO DI VALANGHE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI FORMAZIONE DI FESSURE/CREPE (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 40 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano In un manto nevoso fragile si possono formare delle fenditure visibili che indicano la possibile presenza di tensioni all’interno del manto nevoso. GHIACCIAIO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Massa di ghiaccio prodotta dall’accumulo di neve di anno in anno nelle regioni polari e nelle zone montuose poste al di sopra della linea delle nevi persistenti. I ghiacciai sono soggetti a periodi di espansione e di arretramento, legati alle variazioni delle condizioni climatiche generali. GLACIAZIONE (Vedi sezione GEOSFERA). GOLENA (Vedi sezione GEOSFERA). GOLENA APERTA (Vedi sezione GEOSFERA). GOLENA CHIUSA (Vedi sezione GEOSFERA). GRADIENTE TERMICO (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Rapporto tra la differenza di temperatura misurata in due punti del manto nevoso, posti sulla stessa verticale, e la distanza tra i punti di misurazione. il valore del gradiente termico regola i metamorfismi del manto nevoso e le conseguenti trasformazioni dei cristalli e dei grani. basso gradiente: gradiente < 5°C/m medio gradiente: 5°C/m < gradiente < 20°C/m alto gradiente: gradiente > 20°C/m IDROCORIA (Vedi sezione BIOSFERA) IDROGRAFIA STREAMS - TREVISIOL Descrizione geografica delle acque superficiali. IDROLOGIA STREAMS - TREVISIOL Studio delle caratteristiche del movimento e della circolazione delle acque. LAMA GLOSS.ARPAV Palude o terreno paludoso che si forma nei luoghi bassi per radunarsi di acque di piena. LAMELLA DI GHIACCIO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Strato sottile di ghiaccio formatosi all’interno del manto nevoso per effetto della pioggia o in seguito al processo di fusione e rigelo della neve; in esso le forme dei singoli grani non sono più riconoscibili. LAMINAZIONE PROVINCIA DI TRENTO Effetto di calo della massima portata di piena indotto dall’accumulo di parte della portata in appositi volumi. LANCA (Vedi sezione GEOSFERA) LARGHEZZA DELLA FRATTURA (nel caso di valanga di neve a lastroni) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Distanza massima tra i limiti laterali della superficie di frattura. LIMITE DELL’INNEVAMENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Limite (espresso in metri al di sopra del livello del mare) tra le zone coperte di neve e le zone non innevate. Il limite dell’innevamento può variare in funzione dell’esposizione. LIMITE DELLA NEVICATA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Altitudine sul livello del mare in corrispondenza della quale le precipitazioni cadono prevalentemente sotto forma di neve che si deposita al suolo. Tale limite si colloca in genere 300 m al di sotto della quota dello zero termico. Può anche raggiungere i 600 m al di sotto della quota dello zero termico, in caso di precipitazioni abbondanti e/o entro valli chiuse. LIMNOLOGIA GLOSS. ENI Scienza che studia i laghi e le acque dolci in generale. IDROMETRIA STREAMS - TREVISIOL Studio dell’acqua in base alle osservazioni sulle sue misurazioni e sulle sue caratteristiche. LINEA FREATICA PROVINCIA DI TRENTO Rappresenta la massima quota raggiunta della falda all’interno del terreno IDROSFERA GLOSS. ENI E' la porzione d'acqua terrestre delimitata fra la litosfera e l’atmosfera. LUCE A BATTENTE PROVINCIA DI TRENTO Efflusso di portata da un’apertura laterale di un recipiente. Luce a stramazzo: efflusso a battente nullo, cioè con il solo bordo inferiore. INFILTRAZIONE PROVINCIA DI TRENTO Fenomeno per cui l’acqua e la neve penetrano tra gli interstizi del terreno e continuano il loro movimento verticale fino al raggiungimento di uno strato impermeabile. IRRAGGIAMENTO (del manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Emissione di radiazioni termiche a onda lunga (infrarosso) dalla superficie del manto nevoso verso l’atmosfera. In assenza di copertura nuvolosa, la superficie del manto nevoso si raffredda notevolmente fino ad una temperatura inferiore a quella dell’aria (da qualche grado fino a 20° C). LAGO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Ampia concavità della superficie terrestre colmata dalle acque di fiumi o torrenti. Tali concavità (o bacini) possono essere antichi crateri di vulcani spenti, valli sovraescavate dai ghiacciai o sbarrate da rilievi morenici, fosse tettoniche, bassopiani costieri, il cui drenaggio sia stato impedito dalla formazione di cordoni di dune. Esistono anche numerosi laghi artificiali, creati dall’uomo per lo più sbarrando con dighe le valli, allo scopo di produrre energia idroelettrica o di alimentare acquedotti e canali d'irrigazione. l.salato - si tratta di un lago che, essendo situato in regioni aride, presenta un’evaporazione maggiore della quantità d’acqua apportata dai fiumi e dalle precipitazioni. Di conseguenza diventa estremamente salato e le sue rive risultano incrostate di sale man mano che l’acqua si ritira. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO LUNGHEZZA DELLA FRATTURA (nel caso di valanga di neve a lastroni) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Lunghezza di un lastrone, misurata dall’estremità superiore della zona di rottura fino all’estremità inferiore della zona di distacco (al piede del lastrone). LUNGHEZZA DELLA VALANGA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Lunghezza totale di una valanga, misurata dal punto più alto della frattura fino al punto estremo del deposito. MAGRA ANPA Condizione di acque basse. Si parla di magra naturale quando la scarsità idrica è dovuta ad eventi stagionali naturali; se, invece, è conseguente a cause antropiche (sbarramenti, captazioni, deviazioni) si parla di magra indotta. PROVINCIA DI TRENTO Efflusso di portata da un’apertura laterale di un recipiente. Luce a stramazzo: efflusso a battente nullo, cioè con il solo bordo inferiore. MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI 41 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Neve accumulata al suolo in diversi strati. MANTO NEVOSO INSTABILE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Un manto nevoso è instabile quando un sovraccarico può provocare una frattura all’interno dello stesso. MANTO NEVOSO PORTANTE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Manto nevoso consolidato in superficie e che sopporta il peso di una persona (con o senza sci/snowboard) MEANDRO (Vedi sezione GEOSFERA) METAMORFISMO COSTRUTTIVO DELLA NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI I cristalli di neve evolvono in cristalli sfaccettati e in forme cave a calice. I cristalli di grandi dimensioni si accrescono progressivamente mentre quelli piccoli si dissolvono. Questo comporta una perdita di resistenza dello strato di neve trasformato. Avviene durante la prima parte dell’inverno, soprattutto nelle zone in ombra, dove l’altezza della neve è ridotta e la vegetazione è arbustiva. METAMORFISMO DA FUSIONE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Trasformazione della neve dovuta ad un apporto termico a 0°C. Questa trasformazione determina la produzione di acqua che si mescola ai cristalli di neve, con conseguente riduzione della resistenza. METAMORFISMO DISTRUTTIVO DELLA NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI I cristalli di neve fresca semplificano la loro struttura per ottenere la forma arrotondata. Questo comporta un assestamento e un consolidamento della neve fresca. MORBIDA ANPA Condizione di portata ordinaria. Può essere distinta in morbida alta (giorni successivi alla piena), morbida media (stato ordinario) e morbida bassa (periodo precedente alla magra). PROVINCIA DI TRENTO Stato di regime intermedio dei corsi d’acqua caratterizzato da aumento delle portate dovuto a precipitazioni o al disgelo, senza raggiungere i livelli di piena MOTO DI FILTRAZIONE PROVINCIA DI TRENTO È il moto che rappresenta il passaggio dell’acqua attraverso un materiale permeabile (cfr. infiltrazione). MOTO ONDOSO GLOSS. ENI In idrologia, movimento di massa alternativamente sul livello di quiete. d'acqua che si solleva MOTO PERMANENTE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Moto di una corrente idrica ideale in cui si mantengono costanti nel tempo le caratteristiche idrauliche del flusso. MOTO UNIFORME GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Moto di una corrente idrica ideale, in cui si mantengono costanti nel tempo e nello spazio le caratteristiche idrauliche del flusso. NEVATO O FIRN GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Neve degli anni precedenti, che spesso si trova sui ghiacciai, fortemente trasformata e compattata per i numerosi cicli di fusione e rigelo, oltre che per la pressione esercitate dalle masse di neve accumulatesi. NEVE FRESCA / NEVE RECENTE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Neve poco trasformata e poco compattata, risalente a un periodo di precipitazione attuale o piuttosto recente. Il periodo corrispondente è indicato nel bollettino valanghe. NEVE MOLTO BAGNATA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Neve con alto tenore d’acqua, a temperatura di 0°C. L’acqua è visibile e la si può estrarre comprimendo la neve. NEVE PALLOTTOLARE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Forma particolare di neve fresca costituita da cristalli brinati, ovvero da cristalli sulla cui facce si sono congelate, durante il processo di crescita, le gocce d’acqua sopraffusa presenti nella nube. NEVE PRIMAVERILE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Neve umida, formata da policristalli grandi, che si forma soprattutto in primavera per alternanza di fusione e rigelo negli strati superficiali del manto nevoso. NEVE UMIDA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Neve con basso tenore d’acqua, a temperatura di 0°C la cui l’acqua non esce comprimendola. NEVE VECCHIA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Parte del manto nevoso che, diversamente dalla neve fresca, si è accumulato durante le nevicate precedenti. La neve vecchia è costituita da cristalli trasformati. NEVE VENTATA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Neve trasportata ed accumulata ad opera del vento. NEVE VENTATA, CROSTA DA VENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Strato di neve sulla superficie del manto nevoso fortemente compattato dall’azione del vento PALUDE ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Tratto di terreno pianeggiante ricoperto in permanenza dalle acque. Le paludi sono generate dalla mancanza di un normale deflusso delle acque, data la conformazione del terreno oppure dal lento prosciugamento di un antico lago, mare, laguna. PIAZZA DI DEPOSITO PROVINCIA DI TRENTO Parte di un corso d’acqua sistemata in modo da favorire l’accumulo dei materiali trasportati dalla corrente. PIENA ANPA Quando il corso d’acqua supera determinati livelli prefissati dagli idrometri. Un periodo di acque alte. AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Condizione di deflusso caratterizzata dal repentino e notevole innalzamento del livello idrico. Il livello o la portata a partire dal quale viene considerato l'inizio dello stato di piena è del tutto convenzionale. PIENA DI PROGETTO AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO L’evento idrologico più gravoso per il quale le opere strutturali a carattere intensivo di controllo dei fenomeni di dissesto legati alla dinamica fluviale e torrentizia devono garantire condizioni di sicurezza per i territori difesi PIENA ECCEZIONALE ANPA Condizioni idrologiche episodiche del corso d’acqua in situazioni eccezionali coincidenti col massimo trasporto liquido. La frequenza può essere anche più che centenaria. 42 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano PIENA IMPROVVISA UN-DHA, IDNDR, 1992 Piena di breve durata con una portata di picco relativamente alta. Causa di possibili inondazioni e a causa della sua natura improvvisa è di difficile prevedibilità. PIENA ORDINARIA AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Livello o portata di piena in una sezione di un corso d'acqua che, rispetto alla serie storica dei massimi livelli o delle massime portate annuali verificatisi nella stessa sezione, è uguagliata o superata nel 75% dei casi (da "Memorie e studi idrografici", Ministero LL.PP., Consiglio Superiore LL.PP., Servizio Idrografico, 1928) PIENA STRAORDINARIA (eccezionale) GLOSS. ARPAV Condizioni idrologiche episodiche del corso d’acqua in situazioni eccezionali coincidenti col massimo trasporto liquido. La frequenza può essere anche più che centenaria. PORTATA GLOSS.ARPAV Volume di fluido che passa attraverso la sezione di condotto nell'unità di tempo CNR-IRPI TORINO Volume d’acqua che transita attraverso una sezione nell’unità di tempo GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Il volume d’acqua che passa attraverso una sezione del corso d’acqua, nell’unità di tempo. Questa grandezza è direttamente proporzionale all’ampiezza dell’alveo e alla velocità dell’acqua. PORTATA DI PROGETTO AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Valore di portata, normalmente correlato a un tempo di ritorno, assunto per il dimensionamento di un'opera idraulica o di un intervento di sistemazione idraulica di un corso d'acqua. PORTATA IDRICA STREAMS - TREVISIOL Volume d’acqua che attraversa una sezione di un corso d’acqua nell’unità di tempo. Fino all’800 questo è un concetto ignoto; l’idea di associare il volume d’acqua al tempo è dell’economista J.B.Say, e risale circa al 1812. Il termine sarà adottato da Girard, direttore del Canal de L’Ourq a Parigi nel 1818. Si esprime con la lettera Q, dal termine "quantitas", utilizzato da Castelli, nel suo "Della misura delle acque correnti" (1628), e da Torricelli, nel suo "Trattato..." (1644). temporale almeno trentennale è possibile calcolare il valore come media matematica delle precipitazioni giornaliere della serie. PRECIPITAZIONE MEDIA MENSILE CNR-IRPI TORINO La quantità di precipitazione che cade mediamente nella zona considerata nell’intervallo temporale di un mese. Considerata una serie temporale almeno trentennale è possibile calcolare il valore come media matematica delle precipitazioni mensili della serie PRECIPITAZIONE MENSILE CNR-IRPI TORINO Somma totale delle precipitazioni che si sono verificate nel mese considerato PRECIPITAZIONI ISTAT L'insieme di particelle di acqua, liquide (pioviggine, pioggia, rovescio, temporale, rugiada e brina) e/o solide (neve e grandine), che cadono o vengono spinte verso il basso dalle correnti discendenti (venti discendenti) delle nubi fino a raggiungere il suolo. (Ucea - Ufficio centrale di ecologia agraria) PROFILO DI RIGURGITO PROVINCIA DI TRENTO Profilo di moto della corrente idrica con innalzamento del tirante controllato da un’assegnata condizione al contorno di valle QUALITÀ DELL’ACQUA GLOSS. ENI Caratteristica determinata dalle condizioni fisico-chimiche dell'ambiente idrico, con riferimento alla rilevazione di eventuali sostanze inquinanti. QUANTITÀ DI NEVE FRESCA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Quantità neve fresca accumulatasi nelle ultime 24 ore. RAGGIO IDRAULICO PROVINCIA DI TRENTO Rapporto tra l’area di una sezione fluviale ed il suo perimetro bagnato. REGIMAZIONE DELLE ACQUE (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) REGIONE FLUVIALE (Vedi sezione GEOSFERA) POZZE ANPA Tratti con profondità maggiore rispetto alla media, con ridotta velocità di corrente e, spesso, con granulometria ridotta. RESISTENZA INTERNA DELLA NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Capacità di trasmettere le forze all’interno della struttura dei cristalli di uno strato di neve; è legata alla quantità e alla qualità dei legami tra i cristalli stessi. PRECIPITAZIONE MOISELLO IDROGEOLOGIA TECNICA Afflussi meteorici sia liquidi (pioggia) sia solidi (neve, nevischio, grandine). In genere le precipitazioni solide si misurano attraverso il loro equivalente in acqua RIDUZIONE DELLA RESISTENZA IN UNO STRATO DI NEVE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI I legami tra i cristalli si indeboliscono o si annullano e questo comporta una diminuzione della capacità di trasmettere le forze tra gli stessi. PRECIPITAZIONE ANNUALE CNR-IRPI TORINO Somma totale delle precipitazioni che si sono verificate nell’anno considerato. RISCHIO (inondazione) (Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE) PRECIPITAZIONE GIORNALIERA CNR-IRPI TORINO Totale della precipitazione che cade nell’arco delle ventiquattro ore. A volte le misure fanno riferimento a un periodo 0-24; altre ad un intervallo misurato a partire dalle 9 di un giorno e le 24 ore successive. PRECIPITAZIONE MEDIA ANNUA CNR-IRPI TORINO La quantità di precipitazione che cade mediamente nella zona considerata nell’intervallo temporale di un anno. Considerata una serie temporale almeno trentennale è possibile calcolare il valore come media matematica delle precipitazioni annuali della serie.. PRECIPITAZIONE MEDIA GIORNALIERA CNR-IRPI TORINO La quantità di precipitazione che cade mediamente nella zona considerata nell’intervallo temporale di un giorno. Considerata una serie ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO RISERVA IDRICA GLOSS. ENI Corpo idrico naturale o artificiale, utilizzato per immagazzinare, regolarizzare e controllare le risorse idriche. RISORSA IDRICA STREAMS - TREVISIOL Per risorse idriche si intendono le quantità di acqua dolce presenti sul suolo e nel sottosuolo in una determinata zona durante un periodo prefissato e classificate come naturali, potenziali (teoricamente disponibili) e utilizzabili (realmente disponibili). RUSCELLAMENTO DIFFUSO IFFI Le acque meteoriche defluiscono e divagano liberamente in superficie senza alcuna organizzazione. RUSCELLAMENTO CONCENTRATO IFFI 43 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Le acque meteoriche si concentrano in rivoli sub-paralleli di scorrimento preferenziale più o meno profondi. Strato del manto nevoso nel quale si è prodotta una rottura nella struttura dei cristalli di neve. RUSCELLAMENTO SUPERFICIALE PROVINCIA DI TRENTO Acque che scorrono sulla superficie del terreno nei casi in cui la portata meteorica supera la capacità di infiltrazione del terreno. STRUTTURA DEL MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Successione degli strati del manto nevoso, dove ogni strato si caratterizza per la forma e le dimensioni dei cristalli, durezza, temperatura, contenuto in acqua liquida e densità. SCIVOLAMENTO PER REPTAZIONE (del manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Quando la velocità di slittamento (o reptazione) aumenta nettamente si parla di scivolamento per reptazione (vedere “slittamento”). Questo tipo di distacchi sono possibili a qualsiasi ora del giorno e della notte. SCOMPARSA DEL MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Fusione del manto nevoso con conseguente ricomparsa totale o parziale del terreno. SISTEMA FLUVIOGLACIALE GLOSS.ARPAV Sistema di corsi d'acqua orginatosi dallo scioglimento dei ghiacciai in epoca post-glaciale. In genere un sistema fluvioglaciale ha elevata capacità di trasportare sedimenti. SOMMERGENZA DEL MASSO PROVINCIA DI TRENTO Rapporto tra diametro del masso e altezza del tirante. SOVRACCARICO (del manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Debole sovraccarico: sciatore o snowboarder che effettua curve dolci, che non cade gruppo che rispetta le distanze di sicurezza (minimo 10 m) escursionista con racchette da neve Forte sovraccarico: due o più sciatori o snowboarder che non rispettano le distanze di sicurezza mezzo battipista, esplosione escursionista a piedi. SUPERFICIE DI SCORRIMENTO (Vedi sezione GEOSFERA) TALWEG PROVINCIA DI TRENTO Punto più depresso in una sezione di un corso d’acqua, rappresenta il fondo del corso d’acqua TEMPO DI CORRIVAZIONE ANPA Tempo che le acque di precipitazione impiegano per raggiungere una determinata sezione, partendo dai punti più lontani del bacino. Per ciascun bacino, a parità di condizioni dell’evento meteorico, esso è costante dipendendo dalla natura dei terreni, dalla geometria, dalla morfologia, dalla pendenza del bacino e dalla copertura vegetale. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Il tempo che intercorre fra la caduta delle precipitazioni sul bacino a monte e il passaggio di quest’acqua a valle. Gli affluenti di un corso d’acqua principale hanno, di norma, tempi di corrivazione diversi e ciò impedisce il sommarsi delle onde di piena, fatto che, altrimenti, potrebbe causare problemi al regolare scorrimento delle acque. GLOSS. ARPAV Tempo che le acque di precipitazione impiegano per raggiungere una determinata sezione, partendo dai punti più lontani del bacino. Per ciascun bacino, a parità di condizioni dell’evento meteorico, esso è costante dipendendo dalla natura dei terreni, dalla geometria, dalla morfologia, dalla pendenza del bacino e dalla copertura vegetale. SOVRALLUVIONAMENTO ALVEO PROVINCIA DI TRENTO Piena del corso d’acqua con aumento della portata liquida e soprattutto della portata solida durante la quale acqua e sedimenti vengono accumulati all’interno dall’alveo del corso d’acqua senza fuoriuscirne. TENSIONI ALL’INTERNO DEL MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Forza sui legami tra i grani all’interno di uno strato di neve, esercitata dal peso della neve o dal movimento degli strati superiori verso valle. SPESSORE DEL MANTO NEVOSO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Spessore del manto nevoso misurato perpendicolarmente al pendio. TENSIONE TANGENZIALE T GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Azione tangenziale esercitata dalla corrente sul contorno bagnato; quando t è maggiore della resistenza al taglio delle particelle del contorno si verificherà azione di trascinamento da parte dell’acqua sulle particelle; tcr: è lo sforzo tangenziale esercitato dalla corrente sul contorno bagnato quando questo uguaglia la resistenza al taglio del materiale costituente l’alveo. SPESSORE DELLA FRATTURA (nel caso di valanga di neve a lastroni) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Spessore del manto nevoso (misurato perpendicolarmente al pendio) sulla linea di frattura della valanga. STABILITÀ, (stabilità del manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Capacità del manto nevoso di resistere alle sollecitazioni esterne (resistenza interna). La stabilità è determinata dalle resistenze e dalle tensioni proprie di ciascuno strato di neve. STRATI DEBOLI/FRAGILI (manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Strati del manto nevoso la cui resistenza è bassa a tal punto che si possono produrre o poi propagarsi delle fratture tra i legami dei cristalli. Gli strati tipicamente deboli sono: brina di superficie inglobata nel manto nevoso, strati interessati da metamorfismo costruttivo, neve fresca a debole coesione ricoperta. STRATO DI NEVE A DEBOLE COESIONE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Strato in cui i legami fra i grani (o cristalli) sono deboli. STRATO DI ROTTURA (del manto nevoso) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO TRASFORMAZIONE DELLA NEVE (METAMORFISMO) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Modificazione della forma dei cristalli e della struttura interna del manto nevoso. TRASPORTO EOLICO (della neve) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Trasporto della neve ad opera del vento. Tale fenomeno inizia ad una velocità di vento di circa 4 ms-1 (circa 15 km/h-1) sulla neve a scarsa coesione e circa 10 ms-1 (35 km/h-1) sulla neve più compatta. TRASPORTO SOLIDO PROVINCIA DI TRENTO Insieme dei fenomeni che riguardano l’erosione ed il modellamento degli alvei ad opera della corrente che li percorre TURBOLENZA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Moto disordinato di un fluido, dovuto alla presenza contemporanea di un moto di spostamento e di un moto di agitazione. Fenomeno dovuto a scambi fra masse che si muovono con velocità diverse. VALANGA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI 44 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Movimento rapido di una massa nevosa, con volume superiore a 100 m3 e una lunghezza maggiore a 50 metri. VALANGA DI FONDO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanga che, nella zona di distacco, scorre a contatto con il terreno. VALANGA DI FONDO CON DETRITI GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanga primaverile, pesante e bagnata, che al suo passaggio scalza localmente la parte superficiale del terreno e per questo contiene terra e pietre. VALANGA DI FONDOVALLE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Grande valanga che raggiunge il fondovalle VALANGA DI NEVE A DEBOLE COESIONE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanga (di neve asciutta o bagnata) con distacco in un punto e che si sviluppa con la tipica forma a pera. VALANGA DI NEVE A LASTRONI GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanga provocata dalla rottura di un lastrone. La valanga di neve a lastroni è caratterizzata da una frattura lineare perpendicolare al pendio. VALANGA DI NEVE BAGNATA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanga composta da neve bagnata. Si muove in genere più lentamente di una valanga di neve asciutta e si sviluppa di conseguenza su una distanza più ridotta. In ogni caso, a causa della sua alta densità (massa volumica), esercita forti pressioni sugli ostacoli che incontra. Talora è identificata come valanga primaverile. VALANGA DI SUPERFICIE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanghe che nella zona di distacco scorre sopra uno strato di neve. VALANGA NUBIFORME GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Valanga (per lo più a lastroni) di neve a grani fini, asciutta che forma una mescolanza di aria e di neve e che si solleva totalmente o parzialmente al di sopra del suolo, producendo grandi nuvole di polvere di neve. Raggiunge velocità nell’ordine di 100-300 km/h e può provocare delle onde di pressione dell’aria che provocano danni anche al di fuori della zona di accumulo. VALANGA RADENTE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Diversamente da quanto avviene per le valanghe nubiformi, la maggior parte della massa nevosa si muove a contatto con la superficie di scorrimento. VALANGA SPONTANEA (Vedi distacco spontaneo di valanghe) VELOCITÀ DELLA CORRENTE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Velocità lineare media, rapporto tra lo spazio percorso da un corpo mobile e il tempo impiegato a percorrerlo; velocità angolare media, rapporto tra l'angolo percorso dal raggio vettore e il tempo impiegato a percorrerlo. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 45 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ABITANTI EQUIVALENTI STREAMS - TREVISIOL Parametro di equivalenza del carico inquinante prodotto per abitante, pari convenzionalmente ad un BOD di 60 gr. di ossigeno al giorno. E' un concetto utile per esprimere il carico di una particolare utenza civile o industriale dell'impianto di depurazione, in termini omogenei e confrontabili con le utenze civili. L’equivalenza si può riferire o al carico idraulico, o al carico in solidi sospesi, o infine, (ed è questo il caso più frequente), al carico organico espresso come BOD5. Si assume il valore di 54 g/giorno come quantità di ossigeno necessaria per degradare la materia organica contenuta nello scarico giornaliero prodotto da un abitante civile. ACB ANPA Analisi Costi Benefici. Tecnica intesa a calcolare e a ponderare tutti i costi e i benefici relativi ad un determinato piano, programma o progetto. Si tratta, tra l'altro, dei valori di tali costi e benefici, alcuni dei quali, essendo di tipo ambientale, non sono stati o non saranno riflessi in effettive entrate o uscite. ACCESSO AL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE CONFORMITÀ EN 45020:1998 Possibilità per un richiedente di ottenere la valutazione della conformità secondo le regole del sistema. ACCORDI AMBIENTALI ARPAC Forme di tutela concordate e negoziate tra tutti gli attori dello scenario ambientale, in particolare le industrie ed i soggetti pubblici auspicate dal V Programma di Azione per l’Ambiente (varato dalla Comunità Europea nel 1993) in cui si sono riconosciuti i limiti della strategia detta del "command and control" che sottopone ad autorizzazioni e controlli pubblici tutte le attività potenzialmente pericolose per l'ambiente. Recentemente la Commissione Europea ha elaborato un documento di base in cui si individua una "lista dettagliata" contenente i requisiti minimi di validità degli accordi ambientali, in vista di una prossima direttiva che dovrebbe disciplinare la materia. ACCURATEZZA UNICHIM Descrive il grado di accordo fra il risultato di una misurazione e il valore di riferimento del misurando. ACQUISIZIONE DEI DATI MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS. ARPAV Modalità con cui i dati archiviati dalle stazioni automatiche vengono trasferiti, via radio o via modem, alla centrale operativa dei Centri, nonché le modalità con cui vengono raccolti i dati provenienti dai rilevi manuali. ACTION PLAN (piano delle attività) MECCANICAUTILE S.r.l. Serie di attività programmate che indicano cosa deve essere attuato, entro quando tale attività deve essere completata e chi ne è il responsabile. In inglese si usa il termine tre W (what, when, who). ACTIVITY BASED COSTING GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Assegna i costi alle attività dell’azienda che danno luogo ad un prodotto. Per esempio, il marketing, l’acquisto di materiali, la progettazione, la stesura di piani, sono tutte attività associate alla creazione di un prodotto. Tutte richiedono risorse e impiegano tempo. Questi input possono essere misurati e se ne può calcolare una media. La somma di queste attività rappresenta il costo per produrre il prodotto. ADDESTRAMENTO MECCANICAUTILE S.r.l. Insieme di attività volte a fornire al personale gli strumenti e le conoscenze del lavoro che possono essere applicati a situazioni specifiche ed a permettere il riscontro, a fronte di prescrizioni o prove stabilite, della loro proficua acquisizione. L'addestramento prevede due aspetti: la formazione e l'informazione. L'informazione è volta a fornire al personale le conoscenze che gli permettono di svolgere il proprio lavoro in un contesto disciplinato. AFFIDABILITÀ GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI L'attitudine di un servizio, di un prodotto o di un sistema a fornire la prestazione richiesta senza disservizi, guasti od inconvenienti, per un determinato periodo di tempo, sotto condizioni prestabilite. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO AGENDA 21 GLOSS. ARPAV E' il principale documento di natura programmatica e operativa sottoscritto alla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, e sintetizza le azioni specifiche e le strategie che i 179 paesi firmatari si impegnano ad attuare per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il documento si articola in 4 sezioni (Dimensione sociale ed economica; Conservare e gestire le risorse per lo sviluppo; rafforzare il ruolo dei soggetti sociali; strumenti di attivazione) e 40 capitoli tendenti a tradurre in pratica il principio dell’integrazione ambiente e sviluppo o dello sviluppo sostenibile, identificando le basi d’azione, gli obiettivi da perseguire, le attività da realizzare e gli strumenti di attuazione. Agenda 21 locale è invece un processo strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile a livello locale. Fa parte delle strategie previste da Agenda 21 e ha lo scopo di definire gli obiettivi di sviluppo duraturo delle comunità locali attraverso la partecipazione e la cooperazione dei diversi soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali di un determinato territorio. AGENDA 21 LOCALE GLOSS. ARPAV E' un programma strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile. Fa parte delle strategie previste da Agenda 21 e ha lo scopo di definire gli obiettivi di sviluppo duraturo delle comunità locali attraverso la partecipazione e la cooperazione dei diversi soggetti istituzionali, sociali, economiche culturali di un determinato territorio. AIR SPARGING (Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI). ALTERNATIVE ANPA Nel contesto della valutazione ambientale strategica (VAS), le alternative consistono in una gamma di opzioni strategiche grazie alle quali è possibile conseguire nel modo migliore l'obiettivo (o gli obiettivi) dei piani e dei programmi, al minor costo e/o con il maggior beneficio per l'ambiente e la sostenibilità, o che consentono di giungere al compromesso più efficace tra obiettivi conflittuali. Ad esempio: riduzione della domanda, localizzazione alternativa, un diverso tipo di sviluppo che può far conseguire il medesimo obiettivo, strumenti programmatici e misure fiscali, ecc. ALTERNATIVE AMBIENTALI (analisi delle) GLOSS. ENI Fase dello studio di un progetto in cui vengono analizzate e valutate le diverse possibili alternative a disposizione. L'analisi delle alternative effettuata nell'ambito dello Studio di impatto ambientale deve enfatizzare non solo i possibili benefici economici (tempi, costi, efficienza produttiva), ma anche i potenziali benefici ambientali (minori impatti sulle singole componenti, minor consumo di risorse, ecc.). Generalmente le principali tipologie di alternative che vengono valutate possono essere suddivise in scelte tecnologiche, scelte inerenti alla localizzazione, scelte di carattere logistico e scelte di carattere puramente ambientale. ALTIMETRIA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Letteralmente "misurazione delle altitudini". Per estensione la rappresentazione cartografica delle forme e dei valori altimetrici del terreno. Tale rappresentazione si affida generalmente alle curve di livello (o isoipse) e ai punti quotati. Le aree comprese fra le curve (che devono essere equidistanti) sono spesso colorate con tinte diverse secondo una scala cromatica che mette in evidenza la successione delle fasce altimetriche. AMBIENTE (tutela dell') GLOSS. ENI Insieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a proteggere l’ambiente naturale (aria, terra, acque, bellezze naturali e lo stesso spazio interplanetario) da ogni inquinamento o supersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, si sono espressi crescenti timori per il futuro dell’ambiente, minacciato dalle attività umane, sempre più invadenti e distruttive, a livello sia locale, sia globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell’ambiente locale (urbano e rurale) hanno condotto all’elaborazione di apposite leggi: agricoltura, industria, produzione di energia, trasporti, costruzione di nuovi insediamenti sono attività soggette a valutazione e a normative di contenimento dell’impatto ambientale. Per tenere sotto controllo le alterazioni prodotte sull’ambiente globale (fino a modificare la composizione dell’atmosfera o la temperatura media sulla Terra) sono stati raggiunti accordi internazionali. Nel corso di una serie di conferenze svoltesi sotto l’egida delle Nazioni Unite, iniziate nel 1972 a Stoccolma e culminate nel Vertice mondiale su Ambiente e sviluppo 47 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992 (UNCED e Agenda 21), sono state adottate convenzioni internazionali per salvaguardare il clima e la diversità biologica. ANALISI ARPAC; GLOSS. ENI Esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e dell’efficienza ambientali, relativi alle attività previste in un sito (Reg. 1836/93) ANALISI AMBIENTALE PRELIMINARE GLOSS. ARPAV E' il primo passo per la valutazione, il controllo e il miglioramento delle performance ambientali di una organizzazione, consente di identificare i fattori di impatto associati alle attività produttive e/o di servizio e di orientare la successiva scelta di strumenti di valutazione più approfonditi. ANALISI AMBIENTALE TERRITORIALE ARPAT Gli obiettivi dell'analisi ambientale territoriale includono: la valutazione della quantità di rifiuti dei processi produttivi potenzialmente suscettibili di essere reimpiegate come materie seconde nell'area territoriale di e l'individuazione dei cluster di aziende tra cui potrebbe essere avviata una attività di scambio e riutilizzo dei rifiuti che riduca l'ammontare complessivo dei rifiuti avviati al trattamento o allo smaltimento nell'ambiente. ANALISI COSTI-BENEFICI ANPA (Vedi ACB). ANALISI DI RISCHIO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Strumento per la gestione dei vari problemi ambientali. Essa permette di calcolare se un particolare composto inquinante sia causa di effetti nocivi per l'uomo e per l'ambiente posti a contatto diretto e indiretto con la sostanza stessa. Nel campo degli interventi di risanamento ambientale, è possibile utilizzare l'analisi di rischio come riferimento per la progettazione di interventi di bonifica e messa in sicurezza. ANALISI DI SIGNIFICATIVITÀ GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Valutazione dell'importanza di un impatto ambientale in base a: 1. considerazioni ambientali (dimensione dell'impatto, gravità dell'impatto, probabilità di accadimento, permanenza degli effetti dell'impatto) 1. considerazioni ambientali (dimensione dell'impatto, gravità dell'impatto, probabilità di accadimento, permanenza degli effetti dell'impatto) 2. considerazioni economiche (implicazioni penali, difficoltà di eliminazione dell'impatto, costo dell'eliminazione, coinvolgimento delle parti interessate, effetti sull'immagine pubblica dell'Azienda. ANALISI DI STABILITÀ UNI; ARPA-PIEMONTE Valutazione delle condizioni di stabilità di una singola porzione rocciosa o di un settore di versante, basata sulle caratteristiche geometrich e geomeccaniche delle discontinuità, espressa in termini di fattore di sicurezza o in termini probabilistici. ANALISI ECONOMICO-AMBIENTALE ARPAT Analisi che permette di: calcolare i costi delle misure intraprese dalle aziende per prevenire, ridurre o riparare i danni causati all'ambiente dalle proprie attività (i costi ambientali); individuare le fasi del processo in cui la riduzione degli impatti sull'ambiente coincide con la riduzione dei costi d'impresa; individuare le aree di costo che verrebbero modificate con la creazione del progetto di metabolismo eco-industriale ANTE OPERAM/POST OPERAM GLOSS. ENI Termini utilizzati per descrivere la situazione ambientale di una determinata area, prima e dopo la realizzazione di un’opera in progetto APPROCCIO INTEGRATO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedimenti e risorse messe in atto per la gestione integrata nell'impresa di qualità, sicurezza e ambiente. I vantaggi di un approccio integrato possono essere riassunti in: - ottimizzazione delle attività e delle risorse - miglioramento della gestione dei sistemi tramite lo sviluppo di azioni sinergiche di prevenzione - sviluppo di piani integrati di miglioramento - sviluppo di prodotti e processi secondo criteri integrati ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO - conduzione di audit in modo integrato. APPROCCIO PREVENTIVO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Modifica della produzione, della vendita e dell’uso dei prodotti e servizi nonché della conduzione delle attività, in base alle conoscenze tecnicoscientifiche esistenti, allo scopo di prevenire il degrado grave o irreversibile dell’ambiente. ARCHIVIO FINALE MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS. ARPAV Ambiente informatico in cui vengono raccolti i dati validati e quindi disponibili per le diverse applicazioni sia verso l’interno che verso l’esterno dei Centri. ARGOMENTO DI NORMAZIONE UNI EN 45020:1998 Oggetto di studio specifico nell'ambito di un programma di normazione ASSETTO IDROGEOLOGICO (Vedi sezione GEOSFERA) ATTIVITA' DI PROVA EN 45020:1998 Attività consistente in una prova più prove. ATTIVITÀ INDUSTRIALE ARPAC Qualsiasi attività elencata nelle sezioni C e D della classificazione delle attività economiche nella Comunità europea (NACE Rev. 1), stabilita dal regolamento (CEE) n. 3037/90 del Consiglio (Cfr. GU n. L. 293 del 24.10.1990, p. 1), nonché la produzione di elettricità, gas, vapore e acqua calda, ed il riciclaggio, il trattamento, la distruzione o lo smaltimento di rifiuti solidi o liquidi (Reg. 1836/93) ATTRIBUTO MECCANICAUTILE S.r.l. Caratteristica non misurabile o che si preferisce non misurare sulla quale viene dato unicamente il giudizio di appartenenza ad una o più categorie alternative. ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Fase del Sistema di Gestione Ambientale che comprende: - struttura e responsabilità - formazione, sensibilizzazione e competenze - comunicazione - documentazione del sistema di gestione ambientale -controllo della documentazione - controllo operativo -preparazione alle emergenze e risposta. AUDIT AMBIENTALE ARPAC; GLOSS. ENI Per audit (di sicurezza o ambientale) si intende l’insieme delle attività svolte secondo apposita procedura, che consente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione e del sistema di gestione della sicurezza e dell’ambiente, anche mediante la verifica della corretta attuazione delle politiche e delle procedure operative aziendali, la verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati e l’individuazione di eventuali azioni correttive. (UNI ISO 14050) Questo al fine di: facilitare il controllo di gestione delle prassi che possono avere un impatto sull'ambiente; valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali (reg. 1836/93) Audit ambientali o di sicurezza possono essere svolte sia da verificatori interni all’azienda, sia da esterni, quali società di consulenza accreditate per il rilascio della certificazione ambientale o da verificatori accreditati dall’Unione europea. AUTORIZZAZIONI EN 45020:1998 Decisione scritta che autorizza l'esercizio di un impianto o parte di esso a precise condizioni che garantiscono che l'impianto medesimo sia conforme ai requisiti della normativa applicabile. AZIONE CORRETTIVA EN 45020:1998; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Azione intrapresa per eliminare le cause di esistenti non conformità rilevata o di altre situazioni indesiderabili al fine di prevenirne il ripetersi. La necessità di un'azione correttiva deriva da non conformità ripetitive o "di sistema" e può essere individuata nel corso di valutazioni periodiche delle non conformità riscontrate , di verifiche ispettive o di riesame del sistema. La rimozione della causa di una non conformità può richiedere anche più azioni correttive. Individuata un'azione 48 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano correttiva, devono essere definiti i responsabili e i termini temporali per la sua attuazione. Ogni azione correttiva deve essere sottoposta all'approvazione della direzione, alla quale saranno in seguito sottoposti i risultati raggiunti. AZIONE DI PROGETTO GLOSS. ENI Elemento, nell’ambito di un progetto, che costituisce la sorgente di interferenze sull’ambiente circostante e ne è quindi causa di perturbazione. AZIONE PREVENTIVA EN 45020:1998 Azione intrapresa per eliminare le cause di potenziali non conformità, difetti o altre situazioni non desiderate, al fine di prevenirne il verificarsi. La necessità di azioni preventive può essere evidenziata da verifiche ispettive, riesami periodici della direzione, ma anche suggerimenti ed indicazioni da parte del personale e dei clienti, finalizzati al miglioramento dei servizi offerti. Ogni possibile azione preventiva deve essere attentamente valutata, in termini di costi e di benefici raggiungibili. Analogamente a quanto previsto per le azioni correttive, le proposte di miglioramento approvate devono essere registrate e devono essere definite le azioni da attuare, i rispettivi responsabili, i tempi previsti e le risorse eventualmente necessarie. Tutte le azioni preventive e gli elementi correlati (risorse, tempi, ecc.) devono essere sottoposti all'approvazione della direzione. BASELINE AMBIENTALE GLOSS. ENI Insieme delle condizioni di stato e di qualità ambientale, nonché dei processi di trasformazione in atto, relativi al sistema ambiente nel suo complesso ed alle diverse componenti ambientali, prima della realizzazione dell’opera in progetto. BENEFICIO AMBIENTALE GLOSS. ENI Aumento del livello di benessere collettivo dovuto ad un miglioramento della qualità dell’ambiente. Il termine viene anche comunemente utilizzato per indicare semplicemente un miglioramento relativo a una o più componenti ambientali. BET ARPAT; GLOSS. ARPAV Bilancio Ecologico Territoriale. E' uno strumento di raccolta dati e di analisi che serve a quantificare, in una data area territoriale, i consumi di risorse naturali, energia e acqua ed i livelli globali di emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo, individuando i casi di superamento del carico ambientale sostenibile. BILANCIO AMBIENTALE GLOSS. ENI Strumento contabile in grado di fornire un insieme organico delle interrelazioni dirette tra l’impresa e l’ambiente naturale, attraverso un quadro riassuntivo di dati quantitativi relativi all’impatto ambientale di determinate attività produttive e all’impegno economico dell’impresa, nel campo della protezione ambientale. Qualora comprenda anche una parte dedicata alla descrizione degli aspetti qualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, viene chiamato rapporto ambientale. BILANCIO ECOLOGICO TERRITORIALE (Vedi BET). BIODEGRADATION IN SITU GLOSS. ENI Sistema di bonifica dei terreni in situ, per cui l’attività dei microrganismi presenti nel terreno viene stimolata con varie tecnologie, come ad esempio la circolazione di soluzioni acquose per aumentare la degradazione biologica dei contaminanti organici. Allo scopo di accelerare la degradazione e l’eliminazione dei contaminanti gassosi possono essere aggiunti ossigeno e nutrienti. (L.183/89) BIOETICA MINISTERO DELL'AMBIENTE Bioetica è la disciplina che indica un dovere morale dell'uomo per un rispetto e una reverenza verso la natura, sostenendo che il mondo naturale ha un proprio diritto bioetico, incluso quello della esistenza, completamente indipendente da ogni considerazione circa la sua utilità per l'uomo. BIOINGEGNERIA BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Propone interventi di restauro ambientale e di difesa del suolo attraverso tecniche "dolci", secondo un approccio ecologico in alternativa a quello dell'ingegneria tradizionale. La capacità autodepurativa, gli interscambi idrici, l'habitat di animali e piante e gli ecosistemi con le tecnologie "dure" dell'ingegneria tradizionale vengono infatti ridotti ed i paesaggio inaridito. Nel caso di un ripristino fluviale la misura più importante è quella di lasciare lungo il corso un corridoio ripariale di almeno 10 metri. BIOITALY GLOSS. ARPAV Progetto con il quale l'Italia dal 1995 al 1997 ha svolto il lavoro di identificazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) nel proprio territorio nazionale, nell'ambito della Direttiva Habitat. Il risultato finale consiste nell'implementazione da parte delle Regioni di una banca dati informatizzata, di formulari cartacei Natura 2000 e delle relative cartografie. BIORISANAMENTO GLOSS. ENI Processo di bonifica di un ambiente inquinato mediante il quale i microrganismi sono stimolati a degradare rapidamente sostanze inquinanti fino a concentrazioni accettabili. BIOURBANISTICA STREAMS - TREVISIOL Disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita e di sviluppo delle città, concependo il territorio come organismo vivente, in cui viene rispettata la chiusura dei cicli naturali delle risorse (acqua, energia, aria, materiali...). La biourbanistica vede il territorio non come zonizzazione rigida, ma considera "l’organismo territorio" con la sua vita e quindi il suo metabolismo. Il metabolismo urbano presenta i suoi input e i suoi output: gli input comuni a tutte le città urbane sono l’acqua, il cibo, il combustibile. Gli output sono gli scarichi idrici fognari, i rifiuti solidi e l’inquinamento atmosferico. BISOGNO EDUCATIVO GLOSS. ARPAV Scarto tra comportamento auspicabile e comportamento in atto in un soggetto. BONIFICA PROVINCIA TO; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ENI Ogni intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla stessa contaminato fino al raggiungimento dei valori limite conformi all'utilizzo previsto per l'area. (D.Lgs 22/97). Esistono diversi tipologie di interventi di bonifica: interventi di tipo chimico, che tendono a trasformare le sostanze inquinanti in sostanze non pericolose interventi di tipo fisico, che riescono a rimuovere le sostanze inquinanti interventi di tipo termico, che riescono a distruggere le sostanze inquinanti interventi di tipo biologico che sfruttano la capacità di alcuni batteri che si nutrono di sostanze contaminanti. BONIFICA BIOLOGICA (BIOREMEDIATION) ARPAC L'utilizzo di metodi biologici per recuperare o ripristinare suoli contaminati. Un metodo tipico fa uso di specifici batteri per decomporre i fenoli, un inquinante importante in molti siti (Dic. Env. Sci. Techn.) BUSINESS PROCESS REENGINEERING GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Tecnica di riprogettazione e riorganizzazione dei processi, caratterizzata, più che dall'apportare modifiche al processo esistente, dal reimpostarlo ex novo. Si utilizza quando le prestazioni dei processi sono molto lontane da quelle attese. CALIBRAZIONE GLOSS. ARPAV E' il controllo dell'accuratezza e della precisione di una grandezza di riferimento mediante un qualsiasi strumento di misura. CAMPAGNA GLOSS. ARPAV Insieme di azioni programmate e/o effettuate finalizzate a perseguire determinati obiettivi (es. campagna di informazione in campo ambientale, campagna di monitoraggio di determinati inquinanti ambientali ecc.). CAMPIONAMENTO VOCABOLARIO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA Campione materiale, apparecchio per misurazione o sistema di misurazione inteso a definire, realizzare, conservare o riprodurre una 49 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano unità ovvero uno o più valori noti di una grandezza per trasmetterli per confronto ad altri strumenti per misurazione. CAMPO DI NORMAZIONE EN 45020:1998 Insieme di oggetti di normazione tra loro correlati. Ad esempio: l'ingegneria, i trasporti, l'agricoltura, le grandezze e le unità potrebbero essere considerati come esempi di campi di normazione. CAPACITÀ UNI EN ISO 9000:2000 Abilità di un'organizzazione, sistema o processo a realizzare un prodotto in grado di rispondere ai requisiti per quel prodotto. CAPACITÀ COMPLESSIVA DI UN DEPOSITO GLOSS. ENI Capacità, in mc., pari alla somma delle capacità geometriche di serbatoi fissi, serbatoi mobili e recipienti mobili, condutture ed impianti. CAPITALE NATURALE ARPAT E' composto dall'insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, foreste, fauna, flora) e dei prodotti dell'agricoltura, della pesca, della caccia nonché dal patrimonio artistico e culturale presente in un dato territorio. CARICO AMBIENTALE ARPAT; GLOSS. ARPAV L'insieme delle pressioni esercitate dai fattori antropici presenti in un'area, sul complesso delle risorse ambientali. CARTA DEL TURISMO SOSTENIBILE ARPAV Documento fondamentale redatto in occasione della Conferenza di Lanzarote patrocinata dal WTO e dall'UNESCO nel 1995. La carta raccoglie 18 principi che delineano in maniera abbastanza generale e generica in quale modo il turismo possa essere pianificato e svolto in modo tale da salvaguardare risorse naturali e patrimonio perle generazioni future. La Carta del Turismo Sostenibile ha seguito e preceduto la compilazione di numerosi altri decaloghi di norme di comportamento (UNEP, 1996). CARTA DELLA NATURA ARPAV Il progetto Carta della Natura previsto dalla legge 394/91.Legge quadro sulle aree naturali protette. consiste nella realizzazione di una cartografia dell’intero territorio nazionale a diverse scale di analisi, che permetta di identificare lo stato dell’ambiente naturale e di stimarne qualità e vulnerabilità. Il prodotto, fruibile da Amministrazioni centrali e locali, fornisce utilissime informazioni a supporto della pianificazione territoriale. CARTE DI VALUTAZIONE DELLA FRAGILITÀ, DISSESTO E DEGRADO AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL Carta di base a scala 1:10.000 0 1:5.000.Contenuti: fragilità ambientale, ad esempio zone di transizione, zone carsiche, zone umide, golene, ripe fluviali, superfici detritiche, dune mobili, ecc. Dissesto naturale, ad esempio, frane, calanchi, erosioni fluviali, eoliche, marine, ecc. Degrado ambientale indotto dalle attività umane, quale il degrado di aria, suoli, acque e della vegetazione, suddiviso in degrado fisico o chimico, biologico, ecologico. Degrado funzionale, quale il degrado economico, produttivo e di fruibilità. Degrado paesaggistico, quale il degrado percettivo sulle grandi estensioni, il degrado estetico delle qualità architettoniche ed ornamentali, il degrado culturale, legato alla perdita di legami con l’habitat di vita, ecc. CARTE DI VALUTAZIONE DELLA NATURALITÀ E ARTIFICIALITÀ STREAMS - TREVISIOL Rappresentano lo stato della naturalità e della trasformazione (carta di base a scala 1:10.000 o 1:5.000).Contenuti: vengono definiti cinque indici e classi di naturalità e di trasformazione a partire dal concetto di biopotenzialità (condizione climax) e di artificialità (massima trasformazione). CARTE DI VALUTAZIONE DELLE POTENZIALITÀ E TRASFORMABILITÀ STREAMS - TREVISIOL Carta delle potenzialità naturali, agronomiche, di sviluppo urbano o edificatorio e produttivo (carte di base a scale 1:10.000, 1:5.000 e per zone campione a scala 1:2.000).Carte della trasformabilità dell’ambiente naturale, rurale e urbano (carte di base come sopra). Contenuti: evidenziazione delle diverse potenzialità produttive o possibilità di trasformazione e uso delle risorse e dei beni presenti nei vari ambienti naturali, rurali e urbani. Assieme alle zone trasformabili, di cui si possono definire indici o classi relative, sono messe in evidenza le ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO aree non trasformabili salvaguardate per tutelare la produttività naturale e quindi protette o conservate, per funzioni di tutela agricola o storico-architettonica. CARTE ECOLOGICHE BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE Sono dichiarazioni a carattere generale che in passato hanno svolto un ruolo notevole ed ancor oggi costituiscono un punto di riferimento per il dibattito sul rapporto uomo-ambiente e sulla necessità di codificare con leggi e norme il diritto dell'uomo a vivere in un ambiente sano ed in equilibrio ecologico. CARTOGRAFIA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Scienza complessa che comprende tutte le operazioni scientifiche, tecniche ed artistiche necessarie all’elaborazione e all’allestimento delle carte geografiche e dei diversi sistemi di espressione grafica sulla base di rilevamenti diretti del terreno e di altre fonti di cartografiche o documentarie. Il termine cartografia si riferisce non solo alla produzione ma anche alla lettura e all’utilizzo delle carte. CARTOGRAFIA NUMERICA O DIGITALE ISTAT La versione di una carta geografica tradizionale in cui la posizione e la descrizione degli elementi sono memorizzati secondo modalità che consentono il trattamento con opportuni strumenti informatici. CAUSALITÀ (principio di) A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO La relazione causa-effetto è stata tradizionalmente considerata come il succedersi necessario di un evento B (effetto) a un evento A (causa), onde al modificarsi di A si modifica anche B. Attualmente il principio di causalità viene enunciato come un postulato assai più generico e cioè che esista una dipendenza, che può risultare diversa da un caso all’altro, tra le varie situazioni osservabili. Esso può essere considerato come una regola che guidi un’indagine scientifica e implica che possa essere individuato un criterio che permetta di identificare empiricamente la dipendenza o la connessione tra i fenomeni. Nelle scienze ambientali, dove si assiste sovente al sovrapporsi di cicli indotti dall’uomo a cicli naturali, questo criterio è spesso di difficile individuazione, in quanto le cause sono sempre molteplici, così come numerosi sono gli effetti. Le relazioni di causalità risultano, quindi, a volte inestricabili, o si prestano a differenti interpretazioni. CBPA GLOSS. ARPAV Codice di buona pratica agricola. Insieme di indicazioni relative a sistemi di buona pratica agricola specificatamente rivolto ai problemi dell'azoto. Il codice, richiesto dalla Direttiva 91/676/CEE, è stato redatto Ministero delle Risorse Agricole, Alimentare e Forestale ed approvato con D.M. del 19/04/99. CDB GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Convenzione firmata nel giugno 1992 che persegue l'obiettivo di conservare la biodiversità biologica del pianeta. CDM GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Clean Development Mechanism. E' un ulteriore strumento attuativo previsto dal protocollo di Kyoto ed è a favorire la collaborazione internazionale e la cooperazione tra i Paesi industrializzati e I Paesi in via di sviluppo su programmi e progetti congiunti in modo che, attraverso l'attuazione degli impegni contenuti nella Convenzione UNFCCC, venga dato impulso anche ai processi di sviluppo socioeconomico ed industriale nel quadro di riferimento più generale dello sviluppo sostenibile. Esso promuove il trasferimento di tecnologie e di know how. CENTRALE OPERATIVA MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS. ARPAV Struttura costituita da hardware (elaboratore, apparati di ricetrasmissione) e software applicativo, la cui funzione primaria è rappresentata dall’acquisizione dei dati provenienti dalle stazioni periferiche e dai rilevamenti manuali. CERTIFICAZIONE DI CONFORMITÀ GLOSS. ARPAV Atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto o servizio è conforme ad una specifica norma o regola tecnica. Si distingue tra "certificazione di prodotto", "certificazione di sistema" e "certificazione delle persone". La certificazione ha maggiore o minor valore a seconda della attendibilità e dell'accreditamento dell'organismo certificante. 50 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano CHECK LIST GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Strumento usato per assicurare che siano stati analizzati tutti i processi, procedimenti e tutte le fasi di un'operazione. CHIARIFICAZIONE GLOSS. META S.p.A. Modena Processo di trattamento delle acque reflue in cui si ha la separazione gravitazionale dei solidi sospesi sedimentabili presenti, con la conseguente produzione di un effluente più limpido. CHIODATURE E BULLONATURE IFFI Installazione di chiodi e bulloni su pareti rocciose. CICLO BIOLOGICO ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI L'insieme dei processi di accrescimento, di differenziamento e di riproduzione che conducono da un individuo ad altri simili (discendenti). Ha complessità diversa nei vari organismi. CICLO DI VITA GLOSS. ENI Valutazione del ciclo di vita. CLASSIFICAZIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Attribuzione a tutti gli esseri viventi di un nome secondo una precisa collocazione sull’albero dell’evoluzione. In zoologia e in botanica si utilizza la nomenclatura binomia, introdotta dal naturalista Linneo nel Settecento, con la quale si identifica un organismo mediante il nome formato da due parole latine: il genere e la specie. Il criterio su cui si basa è il raggruppamento degli individui per le loro caratteristiche strutturali. Solitamente la classificazione di un organismo comprende diverse categorie sistematiche: regno, phylum, classe, ordine, famiglia, genere, specie. CLEAN DEVELOPMENT MECHANISM (Vedi CDM). CLEANER PRODUCTION GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Impiego continuo di strategie ambientali integrate e in ottica preventiva nell'ambito di processi, prodotti e servizi con l'obiettivo di raggiungere un aumento dell'efficienza ecologica e un miglioramento della qualità della vita di una regione. "Ecoprofit", facendo cardine sulla filosofia Cleaner production, ha già portato alla realizzazione degli obiettivi suddetti e può essere qualificato come programma di Cleaner production di maggior successo. CODICE DI PRATICA EN 45020:1998 Documento che raccomanda regole pratiche o procedure per la progettazione, la fabbricazione, l'installazione, la manutenzione o l'utilizzazione di apparecchiature, strumenti o prodotti. Un codice di pratica può essere una norma, una sua parte o a sé stante. COEFFICIENTE DI RESISTENZA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Coefficiente che individua le perdite di carico dovute alla scabrezza al contorno o ad un ostacolo COLLAUDO GLOSS. ARPAV Metodo di controllo della produzione basato sull'esame di ogni pezzo prodotto, per verificarne la conformità a determinate norme. I collaudi sono un insieme di controlli e prove per lo più legati all’accettazione di prodotti finiti o semilavorati critici. Le prove eseguite per controllare le rispondenze del funzionamento degli impianti o dei macchinari ai risultati di studi o progetti ovvero alle clausole dei contratti di fornitura; b) le prove eseguite su parti essenziali degli impianti o dei macchinari nel corso delle operazioni di montaggio; c) le prove eseguite dopo i lavori di riparazione che comportino lo smontaggio e la sostituzione di parti od elementi essenziali; d) le prove eseguite per l'impiego e la elaborazione di nuove sostanze su impianti o macchinari già esistenti; e) le prove sperimentali che ingenerino nel materiale sollecitazioni superiori a quelle del normale esercizio. COMANDO E CONTROLLO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Filosofia a cui le normative ambientali erano ispirate tra i primi anni Settanta e la fine degli anni Ottanta. La tecnica prevalente era quella dell'imposizione legislativa di standard di qualità dei singoli fattori ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO ecologici ed ambientali, ovvero, di limiti di emissioni immissione delle fonti inquinanti (comando) verificata in sede amministrativa mediante meccanismi di tipo autorizzatorio (controllo).Nel corso degli anni Ottanta, i sistemi di protezione ambientale comando e controllo cominciarono ad entrare in crisi a causa di un limite oggettivo, dovuto al fatto che essi sono idonei ad intervenire su squilibri ambientali attuali o potenziali, ma comunque identificabili. Questo aspetto ne condiziona fortemente l'efficacia dal momento in cui la politica ambientale tende a prefiggersi non più soltanto il controllo delle fonti inquinanti, ma un mutamento complessivo dei comportamenti sociali che producono un impatto sull'ambiente. COMMAND AND CONTROL GLOSS. ARPAV Strumento di politica ambientale basato sull'emanazione di norme e sul relativo controllo dell'applicazione e dell'osservanza. Rappresenta l'approccio iniziale che sin dagli anni '70 ha improntato la legislazione comunitaria e di tutti gli Stati membri per la gestione delle politiche ambientali. A partire dai primi anni '90, in contrapposizione a tale sistema si è posto quello dell'EMAS che introduce approcci volontari di corresponsabilizzazione dell'apparato produttivo. COMPATIBILITA' AMBIENTALE (O ECO-COMPATIBILITA') GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Caratteristica di un progetto di essere realizzato e di sussistere senza produrre impatti negativi sulle condizioni dell'ambiente. COMPATIBILITÀ AMBIENTALE GLOSS. ENI; PROVINCIA DI TORINO La coerenza e la congruità delle strategie e delle azioni previste da piani e programmi, nonché degli interventi previsti dai progetti, con gli obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della qualità della vita, di valorizzazione delle risorse, nel rispetto altresì delle disposizioni normative comunitarie, statali e regionali". COMUNE INTERAMENTE MONTANO ISTAT (NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE MONTANE, LEGGE N. 97 DEL 31 GENNAIO 1994) Per comune interamente montano si intende il Comune che è stato classificato tale per l'intera superficie amministrativa. COMUNE PARZIALMENTE MONTANO ISTAT (NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE MONTANE, LEGGE N. 97 DEL 31 GENNAIO 1994) Per comune parzialmente montano si intende quello in cui solo una parte del proprio territorio è stata riconosciuta come montana. COMUNITÀ MONTANA ISTAT (ART. 7 DELLA LEGGE N. 265/99 DI RIFORMA DELL'ORDINAMENTO DELLE AUTONOMIE) La Comunità montana è qualificata giuridicamente Ente Locale. La delimitazione territoriale delle Comunità montane è prerogativa regionale. Delle Comunità montane fanno parte i Comuni classificati interamente e parzialmente montani. La Regione può includere nelle Comunità anche Comuni non montani confinanti, con popolazione inferiore a 20 mila abitanti, che siano parte integrante del sistema geografico e socio-economico della Comunità. La Regione può inoltre escludere dalla Comunità montana i Comuni parzialmente montani con popolazione montana inferiore al 15% di quella complessiva. Sono in ogni caso esclusi i Comuni capoluogo di provincia e quelli con popolazione complessiva superiore a 40 mila abitanti. COMUNICAZIONE AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI L'organizzazione deve, in relazione ai suoi aspetti ambientali ed al sistema di gestione ambientale, stabilire e mantenere attive procedure per: assicurare le comunicazioni interne tra i differenti livelli e le diverse funzioni dell'organizzazione, ricevere, documentare e rispondere alle richieste provenienti dalle parti interessate esterne. L'organizzazione deve prendere in considerazione procedimenti di comunicazione esterna riguardanti gli aspetti ambientali significativi e registrare ogni decisione in merito. La comunicazione ambientale aiuta a concentrare l'attenzione delle imprese e dei consumatori sui problemi ambientali e sulle loro possibili soluzioni. CONFETTATURA ANPA Lavorazione che consiste nel rivestimento del seme con sostanze inerti, talvolta veicoli di pesticidi, e collanti idrosolubili fino ad ottenere un prodotto che ha generalmente l'aspetto di una pillola ("confetto"). Questa si scioglie o si spacca al contatto con l'acqua, liberando il seme. 51 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano CONFORMITÀ GLOSS. FEDERLEGNO Soddisfacimento di un requisito (VISION 2000) Rispondenza di un prodotto, processo o servizio a tutti i requisiti specificati in una determinata norma, legge o specifica contrattuale. CONSAPEVOLEZZA (ambientale) GLOSS. ARPAV E' la condizione che porta ad una coscienza critica e ad una riflessione propositiva sull'ambiente. La consapevolezza ambientale assicurando una maggior comprensione dei problemi e una migliore individuazione delle soluzioni consente lo sviluppo di capacità operative quali il senso di iniziativa e la capacità di assunzione di responsabilità. CONSENSO EN 45020:1998 Accordo generale, caratterizzato dall'assenza di sostenute opposizioni, provenienti da parti rilevanti degli interessi coinvolti, e da un processo che implichi tentativi di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti coinvolte e per conciliare tutti i pareri contrastanti. Il consenso non implica necessariamente l'unanimità. CONSOLIDAMENTO EDIFICI IFFI Consolidamento di edifici interessati dall’evento franoso. CONSUMO DI ACQUA GLOSS. ENI Quantità di acqua destinata al consumo per qualsiasi uso (civile e industriale) direttamente o indirettamente afferente l’impianto in progetto, al netto di eventuali ricicli. CONSUMO DI SUOLO GLOSS. ENI Quantità di terreno, sotto forma di materiale escavato, inteso sia come suolo superficiale che come materiale di cava, che risulta necessario alla costruzione e all’esercizio dell’impianto in progetto. Il consumo si riferisce al terreno necessario, ad esempio per il livellamento dell’area, la costruzione di rilevati, la preparazione del calcestruzzo, ecc. e, inoltre, alla sottrazione di tale risorsa ad utilizzi di altri tipo (agricoli, ricreativi, ecc.). CONTABILITA' AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Creazione, analisi ed utilizzo di informazioni finanziarie e non finanziarie allo scopo di ottimizzare la performance ambientale ed economica dell'azienda e di raggiungere un business sostenibile. Gli obiettivi della contabilità ambientale possono essere così riassunti: - dimostrare l'impatto delle attività correlate all'impatto ambientale sul conto economico e sullo stato patrimoniale; - allocare correttamente i costi ambientali a specifichi prodotti e processi; - identificare opportunità di riduzione dei costi; - guidare decisioni di investimento; - orientare decisioni di sviluppo di nuovi prodotti. Si possono, inoltre, distinguere i seguenti vantaggi: - miglioramento delle performance ambientali; - creazione di un vantaggio competitivo strumento per l'integrazione del sistema di gestione ambientale; - risparmio di energia, materiali e acqua; - minori costi di smaltimento dei rifiuti; migliore immagine dell'impresa. CONTRIBUTO ALLO SFORZO COMUNE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Contributo all’elaborazione di politiche pubbliche e a iniziative e programmi educazionali del settore privato, del settore pubblico e delle istanze governative e intergovernative tendenti ad una maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente e della sua protezione. CONTROLLO GLOSS. SCHEDA 2000 Esame accurato, accertamento. Il controllo ha la finalità di: verificare la conformità delle diverse situazioni ambientali alle norme vigenti, prevenire le situazioni d'inquinamento, conoscere e monitorare nel tempo la quantità e/o la qualità delle matrici ambientali. CONTROLLO OPERATIVO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Individuazione delle operazioni e delle attività associate agli aspetti ambientali significativi, in linea con la politica ambientale e i relativi obiettivi e traguardi. Queste attività devono essere condotte sotto condizioni controllate stabilendo e aggiornando procedure e definendone i criteri operativi. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO CONVENTION ON BIOLOGICAL DIVERSITY (Vedi CDB). CONVENZIONE RAMSAR RETE CIVICA DI ROMA Convenzione Internazionale firmata a Ramsar (Iran) il 2 febbraio 1972 per la protezione delle zone umide di importanza internazionale. Attualmente sono oltre 80 nazioni che hanno sottoscritto questo documento che rappresenta una delle prime manifestazioni di cooperazione internazionale in tema di tutela ambientale. COORDINATION OF INFORMATION ON THE ENVIRONMENT (Vedi CORINE). CORINE REGIONE VENETO – DIREZIONE FORESTE Coordination Of Information On The Environment. Coordination of Information on the Environment: programma intrapreso dalla commissione della comunità europea in seguito alla decisione del Consiglio Europeo del 27 giugno 1985. Risponde alla necessità di raccogliere informazioni standardizzate e geograficamente localizzate sullo stato dell'ambiente nell'ambito dei paesi della comunità europea. COSTI AMBIENTALI GLOSS. ENI; ARPAT; GLOSS.GALGANO & ASSOCIATI; GLOSS. ARPAV Rappresentano la somma dei costi delle misure adottate dall'azienda (o da terzi per suo conto) per prevenire, ridurre e/o riparare i danni causati all'ambiente dalle proprie attività operative, e di quelli sostenuti per la conservazione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili. Il termine viene anche comunemente utilizzato per indicare la riduzione del livello di benessere collettivo dovuto all’impatto di un progetto sull’ambiente. Generalmente di difficile quantificazione in quanto nasce dalla percezione privata di ciascun individuo. I costi ambientali possono essere distinti in: - convenzionali: acquisto e stoccaggio di prodotti, manutenzione di processo, utilities; - nascosti: gestione dei rifiuti, conformità normative, canoni e tasse, assicurazioni, mancata produzione; - contingenti: passività presenti e future per perdite accidentali, incidenti, bonifiche, danni alla comunità; - d'immagine: relazioni con la Comunità locale, pubblicità negativa, impatti sul cliente o consumatore, vantaggio competitivo, impatti sull'ecosistema. COSTI AMBIENTALI NASCOSTI ARPAT Costi diretti che vengono attribuiti a centri di costo diversi da quelli ambientali sebbene il motivo principale per il quale sono stati sostenuti sia di tipo ambientale e che vengono considerati "costi ambientali" solo dopo un processo di riclassificazione del bilancio. COSTO DEL NON AMBIENTE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Costo di non adeguamento alle normative ambientali. Il costo del non ambiente è oggi maggiore rispetto a quello di adattamento ad una politica ambientale d'impresa per tre motivi fondamentali: - la ricerca della compatibilità ambientale da parte delle imprese si traduce di norma in sforzo di investimento e di innovazione di processo e/o di prodotto di carattere non dissimile da quello normalmente perseguito nelle dinamiche competitive dell'impresa; - l'obiettivo dell'eco-efficienza si trova più spesso a coincidere in buona parte con l'obiettivo della qualità e, in particolare modo, con quello della Qualità Totale (ossia quella che concerne l'intero funzionamento dell'impresa e non solo quello di una sua parte); - si è confermata la nuova realtà di una domanda crescente di prodotti eco-compatibili. CULTURA AMBIENTALE GLOSS. ARPAV Cultura è l'intero complesso di conoscenze, conquiste, tecnologia, tradizioni, percezioni, costumi, valori ed altre capacità delle società e dell'individuo che collegano i comportamenti del passato a quelli del presente. La cultura influenza idee ed azioni di individui e gruppi e le interazioni tra questi e l'ambiente. In tal senso cultura ambientale è l'insieme delle conoscenze formali ed informali che accrescono la comprensione dei fenomeni ambientali e correggono i comportamenti umani tendenti alla distruzione. CURE COLTURALI GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Tutti i provvedimenti atti a favorire la crescita e lo sviluppo delle piante. Possono essere: a) cure di completamento fino alla chiusura del 52 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano soprassuolo; b) cure di mantenimento per mantenere le funzioni tecniche ed ecologiche richieste (tagli di potatura e sfoltimento). DANNO POTENZIALE (o valore potenziale delle perdite) WL UNI, ARPA PIEMONTE Entità potenziale delle perdite a seguito del verificarsi di un certo fenomeno ad una data intensità; espresso in termini di numero, quantità di unità esposte al rischio oppure termini monetari [WL(I,E) = W(E)V(I,E)]. DATO AMBIENTALE REGIONE UMBRIA Informazione relativa allo stato momentaneo di una determinata variabile ambientale frutto di una specifica operazione di rilevamento ed espressa in forma codificata in modo da poter essere confrontata in modo coerente con altre informazioni analoghe rilevate da operatori differenti. DECISIONE GLOSS. FEDERLEGNO Una decisione è vincolante nella sua globalità per i destinatari. Le decisioni devono essere notificate a coloro ai quali sono indirizzate ed hanno effetto dal momento della notifica. DECISIONI UE GLOSS. FEDERLEGNO Atti della Commissione e del Consiglio della Unione europea. Esse possono essere prese per pronunciare un giudizio o per imporre ammende a persone, entità commerciali o Stati che hanno infranto le regole comunitarie. Le decisioni sono vincolanti per i destinatari cui sono indirizzate; hanno effetto dal momento della notifica. DEFORESTAZIONE GLOSS. ARPAV Rapida distruzione delle foreste in molte zone del mondo, soprattutto ai Tropici e in particolare nella foresta Amazzonica per convertire il terreno a un uso non forestale; ne consegue l’impoverimento delle risorse naturali capaci di abbassare il tasso di anidride carbonica nell’aria: la combustione, spesso dolosa, delle foreste pluviali, produce infatti più anidride carbonica di quanta esse ne assorbano. La progressiva scomparsa di foreste e boschi aumenta il ritmo di erosione del suolo, e le specie animali che esse ospitavano rischiano l’estinzione. DEMOLIZIONE UNI, ARPA PIEMONTE Abbattimento con metodi e attrezzature fisici e/o chimici di porzioni di ammasso roccioso in condizioni di equilibrio marginale. IFFI Demolizioni di edifici pericolanti. DEPLOYMENT GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Piano delle attività operative di adeguamento che consente alla Direzione di controllare sistematicamente lo stato di avanzamento del programma e di disporre di una visione chiara e puntuale della ripartizione dei compiti tra i diversi Enti e Funzioni aziendali. Il deployment è realizzato partendo dai risultati del survey iniziale e coinvolgendo attraverso specifici incontri i responsabili di Enti e >Funzioni interessati a ciascuno degli elementi della normativa di riferimento (ISO 14001 e Reg. CEE n. 1836/1993). Per ciascun elemento vengono individuate e condivise le relative attività da svolgere e, per ogni attività viene indicato un responsabile interno all'azienda e fissati i tempi di attuazione. DEPURAZIONE GLOSS. ENI è il tentativo dell’uomo di ripristinare le condizioni originarie della sostanza alterata o di renderla atta a determinati usi. Ad esempio la depurazione dell'acqua è l'insieme dei trattamenti artificiali che permettono di eliminare totalmente o parzialmente da un’acqua le sostanze inquinanti. Esistono numerosi trattamenti di depurazione e il loro impiego dipende dalle caratteristiche dell’acqua da depurare e dal grado di depurazione che si vuole raggiungere. Gli impianti di depurazione si possono differenziare, a seconda dei processi di funzionamento su cui si basano, in fisici, chimico-fisici e biologici (Depuratore). DESTRUTTURARE BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE Termine coniato dal filosofo Jaques Derrida per indicare le operazioni di "smontaggio" del mondo così come è concepito dall'uomo, per prepararlo ad un rapporto più equilibrato con le leggi naturali. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO DICHIARAZIONE EN 45020:1998 Disposizione che fornisce un'informazione. DICHIARAZIONE AMBIENTALE ARPAC; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Dichiarazione elaborata dall’impresa per descrivere la politica ambientale adottata e le attività svolte, per valutare i problemi ambientali rilevanti e fornire un prospetto dei dati quantitativi su emissioni inquinanti, produzione dei rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua, rumore e altri aspetti ambientali significativi. (Reg. 1836/93)I contenuti della dichiarazione ambientale sono: - descrizione delle attività dell'impresa nel sito; - valutazione di tutti i problemi ambientali rilevanti connessi con le attività; - compendio dei dati quantitativi concernenti emissioni inquinanti, produzione di rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua,, rumore e altri aspetti ambientali rilevanti; - altri fattori relativi all'efficienza ambientale; - presentazione di politica, programmi e Sistema di Gestione Ambientale applicati all'impresa. DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ GLOSS. FEDERLEGNO Dichiarazione di un fornitore, sotto la sua sola responsabilità, che un prodotto o servizio è conforme ad una norma. In genere la facoltà di emettere questa dichiarazione è subordinata ad un controllo da parte del soggetto stesso (per esempio alla verifica del sistema di qualità del fornitore).Tale dichiarazione è la forma di trasparenza più diretta e conveniente per il fornitore ma anche, in quanto di parte, la meno credibile almeno quando non sia convalidata da altri segnali qualitativi. DICHIARAZIONE DI RIO (sull’Ambiente e lo Sviluppo) GLOSS. ARPAV Dichiarazione approvata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo "Eart Summit" riunita a Rio de Janeiro dal 2 al 14 giugno 1992. - Il documento si articola in 27 principi il terzo dei quali afferma che "il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo da soddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente ed allo sviluppo delle generazioni presenti e future". DIFFERENZIAZIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Processo di diversificazione in rapporto alla funzione da svolgere che subiscono le varie cellule di una pianta o di un animale quando sono ancora allo stadio embrionale. DIGESTIONE AEROBICA (Vedi sezione BIOSFERA) DIGESTIONE ANAEROBICA (Vedi sezione BIOSFERA) DIRETTIVA HABITAT GLOSS. ARPAV Direttiva CEE/CEEA/CE n.43 del 21/05/1992: strumento legislativo mirato alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. L'obiettivo finale della Direttiva è quello di creare una rete Natura 2000 formato da aree ZSC. Tale Direttiva ha creato per la prima volta un quadro di riferimento per la conservazione della natura in tutti gli stati dell'Unione Europea. DIRETTIVE UE GLOSS. FEDERLEGNO Atti emessi dalla Commissione dell'Unione Europea, di solito relativi a problemi che possono creare situazioni di pericolosità per le persone o per l'ambiente, e sono di recepimento obbligatorio da parte degli Stati membri. Ogni direttiva è vincolante per gli obiettivi che si prefigge ma lascia alle Autorità nazionali la scelta dei modi e delle forme della sua applicazione. La Commissione controlla la sua adozione da parte degli Stati membri, che possono essere deferiti alla Corte di Giustizia nel caso di mancata ottemperanza. Secondo il "Nuovo Approccio" CEE (1985) le Direttive stabiliscono i requisiti essenziali cui il prodotto o servizio deve adeguarsi e demandano al CEN l'emanazione delle specifiche tecniche relative. Esse sono notificate a coloro ai quali sono destinate ed hanno effetto nel momento della notifica. Tutte le direttive sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L". DISBOSCAMENTO GLOSS. ENI Diradamento delle antropizzazione. foreste come risultato dei processi di 53 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano DISBOSCAMENTO SELETTIVO IFFI Disboscamento selettivo dell’area in frana. DISGAGGIO UNI, ARPA PIEMONTE Intervento estensivo di rimozione con metodi e attrezzature fisici (idraulici, meccanici) di elementi lapidei di volume roccioso unitario limitato in condizioni di equilibrio marginale. IFFI Disgaggio e abbattimento dei massi pericolanti. GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Operazione che consiste nell'allontanamento dei materiali instabili lungo pareti e pendii. DISMISSIONE GLOSS. ENI L’insieme delle operazioni necessarie per la cessazione delle attività produttive di un impianto o di un’area industriale. Si suddivide generalmente in tre fasi: messa in sicurezza (Bonifica) delle componenti; smantellamento e rimozione delle apparecchiature e delle strutture; ripristino del suolo. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (Vedi DPI). DISPOSIZIONE EN 45020:1998 Espressione contenuta in un documento normativo che assume forma di dichiarazione, istruzione, raccomandazione o requisito. DISPOSIZIONE DESCRITTIVA EN 45020:1998 Disposizione per l'idoneità allo scopo, concernente le caratteristiche di un prodotto, processo o servizio. DISPOSIZIONE DI PRESTAZIONE EN 45020:1998 Disposizione per l'idoneità allo scopo, riguardante le prestazioni di un prodotto, processo o servizio nella sua utilizzazione o in rapporto ad essa. DISPOSIZIONE DI RISPONDENZA EN 45020:1998 Disposizione che indica uno o più modi di conformarsi ai requisiti prescritti da un documento normativo. DISTACCO PROGRAMMATO DI VALANGHE ARPA PIEMONTE Intervento volontario dell’uomo atto a provocare il distacco di piccole masse di neve utilizzando l’energia generata da un’esplosione; serve ad evitare la formazione di accumuli di grandi dimensioni che potrebbero generare valanghe spontanee DISTRIBUZIONE STATISTICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Il termine distribuzione, in statistica, fa riferimento a distribuzione di frequenza o di probabilità, inerente ai dati del campione e a distribuzioni calcolate in base a ipotesi matematiche riguardanti il comportamento di esperimenti ripetitivi che presentano regolarità statistiche. La distribuzione di frequenza può essere considerata come una modalità particolare di rappresentazione di dati appartenenti a un campione. DIVERSITÀ (indice di) GLOSS. ENI Indice esprimente il grado di eterogeneità di una comunità di organismi (Biocenosi) mediante accertamento statistico della situazione reale esistente fra le due situazioni teoriche estreme:(a) tutti gli individui della comunità appartengono alla medesima specie, (b) ogni individuo della comunità appartiene ad una specie diversa. Fra queste due estremità si possono trovare tutte le gradazioni intermedie. DOCUMENTO EN 45020:1998 Ogni supporto di informazioni, assieme alle informazioni che esso contiene. DOCUMENTO NORMATIVO EN 45020:1998 Documento che fornisce regole, direttive o caratteristiche concernenti determinate attività o i loro risultati. Si riferisce a diversi tipi di ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO documenti quali: norme, specificazioni tecniche, codici di pratica, regolamenti. DPSIR GLOSS. ARPAV Modello concettuale elaborato nell'ambito del dibattito internazionale in materia di informazione ambientale (OCSE, 1993; Eurostat, 1997; EEA,1998). Il modello evidenzia l'esistenza a "monte" delle pressioni sull'ambiente, di forze motrici o determinanti che possono essere identificati con le attività e i processi antropici che causano le pressioni. A "valle" delle pressioni sta invece lo stato della natura, che si modifica in seguito alle sollecitazioni umane. Il modificarsi dello stato della natura comporta impatti sul sistema antropico. Poiché gli impatti sono quasi sempre negativi, a questo ciclo di rapporti causali che hanno come effetto il deterioramento della natura, la società reagisce fornendo risposte basate sulla consapevolezza dei meccanismi che la determinano. Le risposte sono dirette sia alle cause immediate degli impatti (i cambiamenti dello stato) sia alle cause più profonde, risalendo a "monte" fino alle pressioni stesse e ai fattori che le generano. Il cerchio così si chiude con la retroazione consapevole della società alle conseguenze negative del suo stesso sviluppo. DRENAGGIO STREAMS - TREVISIOL Tecnica di bonifica consistente nel prosciugamento di un terreno impregnato d’acqua. Può essere eseguito mediante scolo naturale dell’acqua (se il terreno da bonificare si trova a un livello più elevato di quello del corpo idrico), o mediante prosciugamento artificiale (quando il terreno è situato a un livello inferiore o uguale a quello del corpo idrico; in tal caso è necessario sollevare l’acqua con mezzi meccanici (idrovore) e scaricarla nel corpo idrico ricevente. UNI EN ISO10318, ARPA PIEMONTE Collettamento e trasporto delle acque di pioggia, sotterranee e/o di altri fluidi. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Consiste in un sistema di canalizzazioni principali e secondarie che portano al prosciugamento del terreno con l’allontanamento costante dell’acqua. ECCELLENZA AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Il misurarsi attivamente con la variabile ecologica, ottenendo importanti vantaggi competitivi, sia in termini di rilevanti risparmi di costi conseguibili con tecnologie di prevenzione dell'inquinamento, sia in termini di una riformulazione dei prodotti che attui una differenziazione degli stessi riconducibile ad una loro maggiore ecocompatibilità. ECODESIGNG LOSS. GALGANO & ASSOCIATI Riprogettazione del prodotto in modo che causi il minor danno possibile all'ambiente durante la produzione, l'uso e lo smaltimento. ECOGESTIONE GLOSS. ENI Per ecogestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa. ECOLOGIA DEL PAESAGGIO STREAMS - TREVISIOL Analisi dal punto di vista scientifico dell’organizzazione dei paesaggi e della loro incidenza sullo spazio fisico. La unità più piccola è l’ecosistema geografico. Nei parchi l’ecologia del paesaggio determina le unità di paesaggio. ECOMANAGEMENT AND AUDIT SCHEME (Vedi EMAS). ECOSVILUPPO ARPAT Secondo l'UNEP (United Nation Environment Program) si tratta di uno sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale che tiene conto dei bisogni umani fondamentali (basic needs) e della capacità di basarsi sulle risorse locali e sull'autorganizzazione (self-reliance)."Uno sviluppo endogeno e basato sulle proprie forze (self-reliant); sottomesso alla logica dei bisogni dell’intera popolazione e non della produzione elevata a fine in sé, e finalmente cosciente della propria dimensione ecologica e alla ricerca di un’armonia tra uomo e natura" (Assemblea generale delle Nazioni Unite1975). 54 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano EDUCAZIONE AMBIENTALE GLOSS. ARPAV Processo educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle interazioni uomo-ambiente, utilizzando una prospettiva interdisciplinare ed un approccio di problematizzazione e ricerca di soluzione degli aspetti rilevanti e critici che derivano da tali interazioni. Concerne il progresso delle conoscenze e delle azioni miranti ad un'integrazione sempre più adeguata dei soggetti e dei gruppi sociali al contesto ambientale, preoccupandosi della salvaguardia e dell'uso delle risorse. EDUCAZIONE PERMANENTE GLOSS. ARPAV Educazione Ambientale vista e perseguita come Educazione allo Sviluppo Sostenibile estesa dall'età prescolare fino all'età adulta allo scopo di continuare ad aggiornare le conoscenze e le competenze in un processo di educazione continuo in funzione e in sintonia con l'evoluzione dei sistemi ambientali siano essi naturali che modificati dall'attività umana. EFFICACIA UNI EN ISO 9000:2000 Grado di realizzazione delle attività pianificate e di conseguimento dei risultati. La misura dell'efficacia è data quindi dal rapporto tra il risultato auspicato/conseguito e lo sforzo previsto/impegnato per ottenerlo. EFFICIENZA UNI EN ISO 9000:2000 Rapporto tra risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli. EFFICIENZA ECOLOGICA GLOSS. ENI L’efficienza ecologica è un concetto complesso che qualifica beni e servizi in grado di contribuire competitivamente alla qualità della vita, minimizzando l’impatto ambientale e l’utilizzo di risorse nell’intero ciclo di vita. ELASTICITÀ GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Proprietà dei corpi di deformarsi per azione di forze esterne e di riprendere la forma primitiva al cessare di queste. ELEMENTO SUPPLEMENTARE EN 45020:1998 Informazione inclusa in un documento normativo che non ha influenza sulla sua sostanza. EMAS GLOSS. ENI Nel 1993 la Comunità europea ha emanato il Regolamento n. 1836 EMAS sulla partecipazione volontaria delle imprese industriali a un sistema di ecogestione e audit. Il Regolamento prevede che le imprese partecipanti adottino, nei propri siti produttivi, dei sistemi di gestione ambientale basati su politiche, programmi, procedure e obiettivi di miglioramento dell’ambiente e pubblichino una dichiarazione ambientale (un vero e proprio bilancio ambientale di sito). Ai fini della registrazione del sito nell’apposito elenco istituito presso la Commissione europea, il Regolamento EMAS prevede che la dichiarazione ambientale venga convalidata da un verificatore accreditato da un Organismo nazionale competente; in Italia tale organismo, attivo solo dal 1997, è il Comitato per l’Ecolabel (Ecolabelling) e l’Ecoaudit che si avvale del supporto tecnico dell’ANPA. Questa certificazione ambientale si affianca agli altri standard internazionali in materia come le norme della serie ISO 14000 e BS 7750 e ha avuto, soprattutto in Germania, un notevole successo per quanto riguarda la partecipazione delle imprese e il numero di verificatori accreditati. Il sistema comunitario di ecogestione ed audit EMAS ha una notevole valenza politica, poiché assegna all'impresa una responsabilità diretta nella crescita complessiva della qualità ambientale. Obiettivi dell'EMAS sono: - miglioramento continuo dell'efficienza ambientale dell'impresa; - strutturare all'interno dell'impresa un sistema per migliorare l'impatto ambientale; - fissare obiettivi ambientali raggiunti i quali si procede nell'identificazione di nuovi. EMUNGIMENTO GLOSS. ENI Estrazione di acqua dal sottosuolo. Ai fini di una razionale sfruttamento delle acque sotterranee, è necessario sapere se si tratta di acque fossili, cioè non più rifornite con apporti che integrino quanto viene estratto, oppure di una risorsa di acqua rinnovabile. GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Metodo di analisi a posteriori delle problematiche ambientali, senza risoluzione delle cause di inquinamento e di degrado ambientale a monte. ENVIRONMENTAL MANAGEMENT SYSTEM (Vedi Sistema di gestione ambientale). ESAURIMENTO DELLA FALDA GLOSS. ENI Estrazione prolungata di acqua da una falda con portata superiore a quella di alimentazione. EVACUAZIONI IFFI Sgombero della popolazione dalle abitazioni pericolanti o da quelle potenzialmente soggette agli effetti del movimento franoso. FATTIBILITÀ GLOSS. ARPAV Disponibilità di risorse scientifiche, economiche, politiche, formativeeducative, per la realizzazione di un'azione. FATTORE PERCETTIVO (paesaggio) GLOSS. ENI Termine utilizzato nell’analisi di inserimento territoriale/paesaggistico di un’opera. In particolare i fattori percettivi sono quegli elementi che concorrono ad aumentare/ridurre la visibilità dell’opera stessa nel territorio. FEEDBACK STREAMS - TREVISIOL Detto anche retroazione, retroreazione, reazione. Informazione che modifica e controlla un processo o un sistema mediante i risultati o gli effetti di quello stesso processo o sistema; il ritorno di una parte dell’output (il segnale in uscita, cioè il prodotto di un sistema) alla fase precedente del processo, a quella che lo ha generato (cioè all’input, il segnale o potenza in ingresso); risposta (reazione), commenti e informazioni, su qualcosa fatto da qualcuno. FESR ANPA Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. FILTRAZIONE GLOSS. ENI Processo che consiste nel far passare un liquido attraverso un mezzo filtrante per eliminare i solidi in sospensione. FONDI DI INDENNIZZO GLOSS. ENI Strumenti di copertura del danno ambientale che integrano l’assicurazione nei casi in cui le dimensioni del danno eccedano la copertura assicurativa, oppure l’identificazione dei responsabili non sia possibile. Possono essere fondi pubblici o privati, volontari o resi obbligatori dalla legge, finanziati da versamenti delle imprese, da contributi pubblici oppure da imposte specifiche per il settore al quale il fondo si riferisce. FONDI STRUTTURALI ANPA Sono il principale strumento finanziario comunitario per la distribuzione di aiuti regionali nell'ambito dell'Unione Europea. Attualmente vi sono quattro Fondi distinti.- il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);- il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) (sezione di orientamento);- il Fondo sociale europeo (FSE);- lo strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP). FONDO SOCIALE EUROPEO (Vedi FSE). FORMA DI GOVERNO BOSCHIVO ISTAT La pratica adottata per la rinnovazione (rigenerazione o riproduzione) di un bosco. Le forme di governo sono: fustaia, ceduo semplice, ceduo composto FORMAZIONE (ambientale) GLOSS.ARPAV Trasmissione di specifiche competenze in campo ambientale. La formazione e l'aggiornamento professionale degli operatori nel settore ambientale rappresentano un importante strumento per assicurare l'aggiornamento delle conoscenze e delle competenze professionali. END OF PIPE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 55 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano FORNITORE UNI EN ISO 9000:2000 Organizzazione o persona che fornisce un prodotto. Chi è responsabile del prodotto o servizio e garantisce che venga applicata l'assicurazione di qualità : produttori, distributori, assemblatori, organizzatori di servizi, ecc... GRADO DI MONTANITÀ (NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE MONTANE, LEGGE N. 97 DEL 31 GENNAIO 1994) ISTAT L'indicatore della porzione di territorio di un comune classificato. Ciascun comune può essere classificato come totalmente montano, parzialmente montano o non montano. FSE GLOSS.ARPAV Fondo Sociale Europeo. Fondo che sostiene e completa le attività degli Stati membri (UE) volti a sviluppare il mercato del lavoro nonché le risorse umane. (Regolamento CEE 1784/1999). GUIDA TECNICA GLOSS.ARPAV Documento che indica i metodi e le procedure da seguire per uniformarsi alle regole tecniche. FUNZIONI AMBIENTALI ARPAT Tutti i possibili usi che l'uomo può fare dell'ambiente per scopi produttivi, di consumo ed in generale di fruizione. GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM (Vedi GIS). GEOREFERENZIATI GLOSS.ARPAV Un campione o un punto di rilevamento è aggettivato dal termine georeferenziato quando sono rilevate le coordinate geografiche dello stesso. GESTIONE UNI EN ISO 9000:2000 Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un'organizzazione. La gestione integrata è l'integrazione delle politiche, dei programmi e delle procedure ecologicamente corretti. GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE (Vedi GFS). GFS GLOSS.ARPAV Sistema di valutazione di gestione forestale sostenibile basata su criteri, indicatori e linee guida operative messi a punto nel corso del cosiddetto "processo pan europeo" per la protezione delle foreste. GIORNO/UOMO GLOSS. SCHEDA 2000 Unità di misura pari ad una giornata lavorativa, della durata convenzionale pari a 8 ore. GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM (Gis) ISTAT Un insieme complesso di componenti hardware, software, umane ed intellettive per acquisire, processare, analizzare, immagazzinare e restituire in forma grafica ed alfanumerica dati riferiti ad un territorio. GIS GLOSS. ENI Geographical Information System. E’ un insieme complesso di componenti hardware, software, umane e intellettive per acquisire, trattare, analizzare, immagazzinare e restituire in forma digitale, grafica e alfanumerica, dati di qualsiasi tipo riferiti ad un territorio. Si tratta cioè dell’evoluzione informatica delle carte tematiche, con il vantaggio del formato elettronico che ne permette un più facile aggiornamento. CNR-IRPI TORINO Sistema di analisi che combina un database relazionato con un’interpretazione spaziale che offre come risultato sotto forma di mappa. È un software destinato a raccogliere, immagazzinare, testare, integrare, analizzare e visualizzare i dati riferiti alle entità territoriali opportunamente georeferenziate. GLOBAL POSITIONING SYSTEM (Vedi GPS). GPS GLOSS. ENI Global Positioning System. E’ un sistema che consente, per mezzo di un ricevitore, un software dedicato e una costellazione di satelliti, di determinare con un’altissima precisione la posizione al suolo e l’altimetria di un punto, tramite triangolazioni orbitali. Utilizzato inizialmente per scopi militari, è stato in seguito applicato alla navigazione oceanica. Oggi è in uso anche per alcuni sistemi di sicurezza personale (antifurti), nel settore hobbistico e per valutare lo spostamento delle frane ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO HAZARD AND OPERABILITY ANALYSIS (Vedi HAZOP). HAZOP GLOSS. ENI (Hazard and Operability Analysis) E' una tecnica di analisi per l'identificazione dei potenziali rischi connessi all'esercizio di un impianto o di un'attività. Questa tecnica si basa su un esame sistematico delle condizioni operative di funzionamento allo scopo di identificare gli interventi di modifiche strutturali e operative per prevenire e controllare le conseguenze di eventuali malfunzionamenti. IDONEITA' ALLO SCOPO EN 45020:1998 Idoneità di un prodotto, processo o servizio a soddisfare un particolare scopo in determinate condizioni. IDROPOLITICA STREAMS - TREVISIOL Politica condotta a livello sovrannazionale da parte di organismi e governi per prevenire e risolvere eventuali conflitti che potrebbero nascere in relazione a risorse idriche che si trovano in situazione di ambiguità territoriale (zone di confine, spartiacque, territori contesi, ecc.). IFF GLOSS.ARPAV Indice di Funzionalità Fluviale. L’I.F.F. esprime soprattutto il livello di funzionalità ecologica attraverso la "lettura" sul campo dei principali fattori descrittivi delle condizioni ecologiche globali di un corso d’acqua. Si tratta quindi di uno strumento specialistico, che richiede per la sua applicazione un elevato livello di conoscenza degli aspetti caratterizzanti le funzioni ecologiche dei fiumi. Lo stato della vegetazione delle rive e del territorio, la morfologia delle sponde, la struttura dell’alveo bagnato, le proprietà autodepurative e la composizione della vita acquatica vengono rilevati per un determinato segmento fluviale per essere poi codificati in un punteggio, variabile da 14 a 300 e suddiviso in intervalli, ciascuno riferibile ad un giudizio sintetico di qualità. Ad ogni intervallo è inoltre associato un colore di riferimento, il che permette la restituzione dei risultati su supporto cartografico attraverso una mappa della funzionalità fluviale, di immediata lettura e comprensione. IMBRACATURE IFFI Imbracature di blocchi instabili su pareti rocciose. IMPATTO AMBIENTALE GLOSS.ARPAV Sta ad indicare i potenziali effetti negativi ma anche positivi, reversibili o irreversibili, che un'opera pubblica o privata può determinare sull'ambiente naturale nel quale dovrebbe inserirsi. In altre parole, l’impatto ambientale è una variazione della qualità e/o della disponibilità di una risorsa ambientale (ad esempio acqua, aria, ecc.) causata da un intervento umano legato ad attività di produzione o di consumo. IMPATTO RESIDUO GLOSS. ENI La parte dell'impatto (Impatto ambientale) ancora presente dopo l'adozione delle opportune misure di mitigazione e/o dopo l'intervento di ripristino ambientale. IMPATTO VISIVO GLOSS. ENI L’impatto visivo può essere definito come il grado di percezione, da parte di un osservatore, di un insediamento industriale o abitativo o delle modifiche, in genere, apportate dall’intervento umano su un determinato territorio. Il grado dell’impatto visivo dipende da molteplici fattori, come la difficoltà del paesaggio preesistente ad accogliere i nuovi elementi, oppure, al contrario, la sua capacità ad integrarsi con essi. 56 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano IMPRESA REG. CEE 1836/93 L'organizzazione che esercita un controllo gestionale complessivo sulle attività svolte in un determinato sito. INCERTEZZA GLOSS.ARPAV Parametro associato con il risultato di una misurazione che caratterizza la dispersione dei valori che potrebbero ragionevolmente essere attribuiti al misurando. (UNICHIM n. 179/0) INCREMENTO CARICHI AL PIEDE IFFI Sovraccarichi posti al piede del corpo di frana. INDAGINE DIZIONARIO GARZANTI Ricerca diligente, sistematica e approfondita. INDAGINE AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Analisi che ha lo scopo di accertare lo stato di qualità dell'ambiente di una determinata area, ai fini di individuare eventuali inquinamenti dei terreni e delle acque e di stabilire se siano necessari interventi di bonifica o di disinquinamento. INDICATORE ENEA È un qualsiasi parametro che provvede alla rappresentazione sintetica di un fenomeno complesso. Un indicatore ambientale deriva da una osservazione o misurazione di una variabile ambientale: per i fenomeni dell'inquinamento i livelli misurati delle diverse sostanze chimiche sono a tutti gli effetti indicatori della qualità dell'ambiente. Aggregando in maniera opportuna gli indicatori corrispondenti alle singole dimensioni dei fenomeno osservato si possono ottenere i cosiddetti "indici", che forniscono una informazione sintetica e unitaria dell'entità originale. INDICATORE DI DISPONIBILITA' GLOSS. ENI Parametro che definisce la situazione di una componente ambientale, in termini di quantità di risorsa utilizzabile. INDICATORE DI QUALITA' GLOSS. ENI Parametro che esprime il livello di pregio o di valore di una componente ambientale. INDICATORE DI RISCHIO GLOSS. ENI Parametro che esprime la possibilità, per una data componente ambientale, di subire un danno o una modificazione. INDICATORI AMBIENTALI GLOSS. ENI Sono parametri chimici e/o fisici ai quali si ricorre per la descrizione sintetica della sensibilità ambientale di un’area a particolari perturbazioni. INDICATORI DI BASE ANPA Determinano lo stato delle componenti chiave della situazione ambientale di una data regione (o di più regioni), e dovrebbero essere utilizzati per individuare e controllare le tendenze (EMAS) INDICATORI DI IMPATTO ANPA Misurano gli impatti diretti derivati dall'attuazione di un determinato programma o misura. Spesso assumono la forma di "attività prodotte", ad esempio: il numero di imprese che partecipano al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Valori quantitativi e qualitativi che permettono di valutare l’efficacia e l’efficienza nell’uso della risorsa ambientale da parte di un’impresa o di un intero settore produttivo. Non sempre è possibile una distinzione netta tra indicatori veri e propri e dati che rappresentano una certa situazione. Infatti, alcune volte un dato può rappresentare il risultato che è stato raggiunto in termini di difesa ambientale. Il più delle volte però è l’insieme di dati riguardanti un certo periodo di tempo che costituiscono il vero indicatore. Gli indicatori di performance ambientale devono essere: - obiettivi, cioè indipendenti dall’osservatore e dal metodo di misura; -dimostrabili, cioè supportati da una idonea documentazione; - ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO significativi, cioè dare una corretta rappresentazione del fenomeno in esame senza possibilità di interpretazioni; - comparabili e omogenei, cioè consentire il paragone nel tempo e tra diverse realtà locali almeno per gruppi omogenei di situazioni. Per essere completo, un gruppo di indicatori ambientali deve considerare le relazioni di causa ed effetto tra le attività dell'uomo, i processi ecologici e le condizioni dei vari sistemi ambientali. Si possono distinguere diverse aree di interesse degli indicatori quali ad esempio: - la produzione di rifiuti, di emissioni gassose e di effluenti; - il livello di contaminanti nell’aria, nell’acqua e nel terreno; - i rischi di incidenti connessi direttamente o indirettamente ad attività produttive; - il grado di utilizzo e di ripristino delle risorse rinnovabili; -il consumo di risorse non rinnovabili;- i rapporti tra attività economiche e ambiente. E’ possibile raggruppare gli indicatori secondo gli obiettivi prevalenti che l’azienda intende raggiungere: - indicatori di gestione. Vengono elaborati per poter garantire il controllo e l’operatività dell’impresa in tema ambientale, per la stesura dei piani strategici ed operativi; · Indicatori di informazione. A questo gruppo appartengono i dati che devono essere forniti per legge o che sono esplicitamente richiesti dalle Autorità o da altri; generalmente l’impresa fornisce queste informazioni nella forma che viene preventivamente fissata dal richiedente con una apposita modulistica. - Indicatori di comunicazione. Sono tutte quelle informazioni che l’azienda desidera comunicare all’esterno con diverse modalità e obiettivi o è sollecitata a comunicare. INDICATORI DI PRESTAZIONE ANPA Sulla base di conoscenze di cui si dispone in merito alla situazione dell'ambiente grazie agli indicatori di base, è possibile elaborare indicatori e obiettivi relativi alle prestazioni, che possono essere impiegati ai fini di un monitoraggio delle risorse ambientali più importanti e dei cambiamenti delle caratteristiche di queste ultime nel tempo. Gli "indicatori di prestazione" aiutano a misurare i risultati conseguiti da un determinato piano o programma (EMAS). INDICE AMBIENTALE REGIONE UMBRIA Parametro numerico di sintesi, in genere adimensionale, derivante dalla combinazione (eventualmente ponderata) dei dati relativi a più indicatori semplici. INDICE DI FUNZIONALITA. FLUVIALE (Vedi I.F.F). INDICE LIM ANPA Livello di inquinamento dei macrodescrittori. INDICE SECA ANPA (stato ecologico dei corsi d'acqua) è una classificazione dei corsi d'acqua effettuata incrociando i dati risultanti dai macrodescrittori del D.Lgs. 152/99 con quelli dell'IBE. INERBIMENTO IFFI Rivestimento dell’area in frana per mezzo di vegetazione erbacea. INFORMAZIONE (ambientale) GLOSS.ARPAV D.Lgs 24 febbraio 1997, n. 39 Qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora o contenuta nelle basi di dati riguardante lo stato delle acque, dell'aria, del suolo, della fauna, della flora, del territorio e degli spazi naturali. L'informazione ambientale riguarda anche le attività, comprese quelle nocive, o le misure che incidono o possono incidere negativamente sulle predette componenti ambientali e le attività o le misure destinate a tutelarle, ivi comprese le misure amministrative e i programmi di gestione dell'ambiente. Le autorità pubbliche (amministrazioni pubbliche statali, regionali, locali, aziende autonome, enti pubblici e concessionari di pubblici servizi) sono tenute a rendere disponibili le informazioni relative all'ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dimostrare il proprio interesse. INFORMAZIONE (sistema informativo regionale) AGENDA 21 Organizzazione e gestione di un Sistema Informativo Regionale per il monitoraggio ambientale ed epidemiologico in riferimento a fattori ambientali ed in particolare su rischi fisici, chimici e biologici. INFRASTRUTTURA UNI EN ISO 9000:2000 Sistema di mezzi, attrezzature e servizi necessari per il funzionamento di un'organizzazione. 57 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano INNOVAZIONE ORIENTATA ALL’AMBIENTE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI L’innovazione connessa alla gestione ambientale è un fenomeno complesso. Esso si presta ad una lettura articolata su quattro livelli: - il processo di trasformazione. Gli interventi riguardanti la fase di trasformazione si concentrano sull’ottimizzazione dei consumi di materie prime, acqua ed energia, sulla minimizzazione degli scarti e delle emissioni e sulla chiusura dei cicli produttivi; - il prodotto. Gli interventi in questo ambito mirano a rendere i prodotti intrinsecamente meno inquinanti e dannosi per l’ambiente e la salute dell’uomo, a progettare beni facilmente disassemblabili e costituiti con materiali recuperabili a fine vita e ad allungare la vita utile dei prodotti, al fine di ridurre la quantità complessiva di rifiuti; -·i sistemi di smaltimento e di riciclaggio. Si tratta di soluzioni tecnologiche che hanno come obiettivo la riduzione a valle (end of pipe) delle emissioni nocive e dei rifiuti, nonché il recupero e il riciclaggio che favoriscono la reimmissione dei sottoprodotti/scarti nel ciclo di trasformazione o l’impiego degli stessi in altri ambienti; -·i sistemi di monitoraggio e di gestione. La corretta formulazione e implementazione delle politiche ecologiche prevede l’individuazione di chiare responsabilità organizzative e l’introduzione di meccanismi operativi di pianificazione, attuazione e controllo, che permette al management aziendale, attraverso la predisposizione di una contabilità ecologica o, in una fase più avanzata, dei veri e propri eco-bilanci, di monitorare e migliorare continuamente il rendimento ambientale dell’impresa. INSIEME A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Concetto oggi assunto, in matematica, tra quelli primitivi. Può farsi corrispondere ad una collezione di oggetti o valori numerici circoscritta e ben definibile. Ogni singolo oggetto o valore numerico viene definito elemento dell’insieme. INTEGRATED PRODUCT POLICY (Vedi IPP). INTENSITÀ O MAGNITUDO I UNI, ARPA PIEMONTE Entità geometrica, cinematica o energetica di un dato fenomeno potenzialmente dannoso, espressa in funzione di una grandezza caratteristica (volume, massa, velocità, energia) oppure secondo una scala relativa. INTERCAMBIABILITA' EN 45020:1998 Idoneità di un prodotto, processo o servizio ad essere utilizzato in sostituzione di un altro per soddisfare i medesimi requisiti. L'aspetto funzionale dell'intercambiabilità è detto "intercambiabilità funzionale", mentre l'aspetto dimensionale "intercambiabilità dimensionale". INTERVENTI COMPATIBILI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO I criteri di compatibilità definiti all’art. 38 delle Norme di attuazione del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico prescrivono che gli interventi "non modifichino i fenomeni idraulici naturali e le caratteristiche di particolare rilevanza naturale dell’ecosistema fluviale che possono aver luogo nelle fasce, che non costituiscano significativo ostacolo al deflusso e non limitino in modo significativo la capacità di invaso, e che non concorrano ad incrementare il carico insediativo”. INTERVENTI IN EMERGENZA GLOSS.ARPAV Interventi che, superando l’attività programmata, richiedono una pronta ed immediata operatività, al di là della gravità dell’evento. INTERVENTI NON STRUTTURALI CNR-IRPI TORINO Si tratta essenzialmente di interventi che non interessano direttamente la rete idrografica quali provvedimenti legislativi dedicati alla prevenzione per insediamenti futuri o già esistenti. a) provvedimenti che modificano l'assetto urbanistico esistente - trasferimento o conversione degli attuali insediamenti - acquisizione delle aree da parte dell'ente pubblico - ristrutturazione urbana - demolizione delle strutture giudicate non sicure - dichiarazione di non conformità per edifici o funzioni preesistenti in zone dichiarate pericolose - conversione delle attività presenti in aree a rischio - ricostruzione delle infrastrutture pubbliche b) provvedimenti di carattere legislativo miranti a dissuadere dall'edificare nelle aree a rischio - dissuasione per nuovi insediamenti - informazione da parte degli enti pubblici ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO - segnalazioni di allarme -segnalazione dei fatti dannosi verificatisi nel passato - diversificazione della tassazione in modo che eventuali lavori di protezione siano in parte sostenuti dai proprietari protetti - politica finanziaria orientata a limitare la concessione di mutui fondiari agli edifici da edificarsi in aree considerate inondabili - obbligatorietà dell'assicurazione al fine di poter ottenere finanziamenti in caso di danno. Nel caso di danno certo (edifici siti in zone inondabili), il premio assicurativo assume il carattere di tassazione. c) attività legislativa preventiva che agisca attraverso la proibizione della costruzione e la regolamentazione delle modalità di costruzione - laddove ciò sia ritenuto possibile. - Pianificazione dell'uso delle zone inondabili (piane alluvionali, coni di deiezione): - ordinanze dell'amministrazione locale per limitare gli usi del suolo in funzione della probabilità dell'allagamento. Tali interventi si basano sui risultati di processi più o meno complessi di zonazione ossia di individuazione delle aree esposte agli effetti dannosi delle esondazioni di determinata gravità e frequenza; - regolamenti urbanistici speciali nelle zone inondabili per limitare le costruzioni, i riporti di terreno, le tipologie strutturali; - impedimenti alla lottizzazione delle proprietà fondiarie; - appositi regolamenti nell'ambito delle disposizioni in materia di discariche; - appositi regolamenti edilizi che definiscano particolari costruttivi nel posizionamento degli impianti elettrici, dei materiali e delle luci libere per i tombini. Nell'ambito degli interventi non-strutturali devono essere inclusi i sistemi di allarme e di preannuncio, gestiti da Enti pubblici o da privati, (il complesso sistema di azioni, che va dalla previsione del fenomeno all'allarme, costituisce settore tipico della Protezione Civile). INTERVENTI STRUTTURALI CNR-IRPI TORINO Si tratta di opere e interventi di manutenzione essenzialmente dedicati alla protezione degli insediamenti esistenti, generalmente costosi e complessi. a) azioni strutturali sulla rete idrografica - invasi di regolazione - scolmatori - arginature - protezioni spondali - opere trasversali - miglioramento delle condizioni di deflusso degli alvei b) azioni strutturali sui versanti - opere di stabilizzazione dei pendii - difesa attiva contro le valanghe -controllo dell’erosione superficiale Gli interventi di miglioramento delle condizioni di deflusso negli alvei naturali consistono nella manutenzione volta a conservare la stabilità delle sponde, a provvedere al mantenimento della sezione di progetto, alla rimozione degli ostacoli eventualmente creatisi sia per cause naturali (eccessiva crescita della vegetazione), sia antropiche (costruzioni o interventi abusivi). INVENTARIO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Raccolta ed elaborazione di tutti i dati ambientali riferiti all'unità funzionale. Vanno raccolti dati quantitativi per ogni fase dei produzione, distribuzione e uso del prodotto, seguendo i criteri di un bilancio di materia ed energia. IPOTESI "GAIA" BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE Secondo questa ipotesi la Terra è un "essere vivente" e come tutti gli esseri viventi è fornita di complessi ed in parte sconosciuti meccanismi che controllano e regolano l'ambiente in modo tale da mantenere le condizioni ideali di vita: composizione dell'atmosfera, salinità dei mari, temperatura e condizioni climatiche sono controllate attivamente da appositi sistemi interni. Questa regolazione automatica è definita "omeostasi". L'ipotesi formulata nel 1969 a Princeton non è stata smentita dalla scienza ufficiale, né. è stata dimostrata completamente dai sostenitori. IPP GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Politica pubblica esplicitamente orientata a modificare la prestazione ambientale dei sistemi di prodotto. IRREVERSIBILITÀ ANPA Si configura qualora un potenziale risultato non possa essere annullato, o possa essere annullato solo ad un costo eccessivamente elevato. 58 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ISO 14000 GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Gruppo di norme, emesse ufficialmente il 1° settembre 1996 dall’Organismo Internazionale di Standardizzazione per la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale. Questi standard costituiscono il punto di riferimento internazionale più avanzato per la imprese che vogliono dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. chematicamente, i requisiti della norma ISO 14001 sono rappresentati dalle quattro fasi di Deming, precedute dalla politica ambientale: pianificazione, realizzazione e operatività, controlli e azioni correttive, riesame della direzione. ISO 9000 GLOSS. META S.P.A. MODENA Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una famiglia di norme: di esse, tre (9001, 9002, 9003) riguardano le condizioni contrattuali ne rapporto tra fornitore e acquirente, una (9004) concerne i criteri di conduzione dell'azienda e la sua organizzazione interna per operare nell'ottica della qualità. Recepite dalla CEE come EN ISO 9000 e dall'Italia come UNI EN ISO 9000. ISOIPSA ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI Detta anche curva di livello è la linea che su una carta geografica unisce tutti i punti che hanno la medesima altitudine sul livello del mare. ISOPLETA GLOSS. ENI Linea tracciata su una carta geografica o corografica attraverso i luoghi aventi il medesimo valore di un determinato parametro o elemento. ISPEZIONE UNI EN ISO 9000:2000; GLOSS. SCHEDA 2000 Valutazione della conformità effettuata per mezzo di osservazioni e giudizi associati, quando opportuno, a misurazioni, prove e verifiche a mezzo di calibri. Suoi sinonimi sono: controllo, collaudo. Operazione finalizzata a: - individuazione di situazioni di potenziale rischio d'inquinamento ambientale; - acquisizione d'informazioni e conoscenze su: - aspetti di una matrice ambientale, - fonte d'inquinamento, - prelevamento di campioni e/o esecuzione di una o più misure in loco, verifica di conformità della situazione ispezionata alla normativa vigente (da un punto di vista amministrativo) Generalmente, un'ispezione comporta la redazione di una relazione/rapporto/verbale di prelevamento, che, in ogni caso, non va conteggiato come parere. Un'ispezione che dà luogo esclusivamente ad un verbale di prelevamento non va conteggiata come ispezione, bensì va registrata solo come campione prelevato (es. attività di prelievo nell’ambito di monitoraggio ambientale d'acque superficiali e sotterranee, ecc.). LANDFARMING GLOSS. ENI Tecnica di bonifica biologica in situ. Consiste nell’effettuare ripetute operazioni agricole (aratura, fresatura, discatura, erpicatura, ecc.) atte a favorire l’esposizione del terreno all’ossigeno atmosferico e a fornire, mediante concimazione, le opportune sostanze nutrienti necessarie a sostenere l’attività batterica dei microrganismi naturalmente presenti o eventualmente inoculati. Tale tecnica permette la degradazione biologica aerobica degli eventuali inquinanti presenti nel terreno, principalmente degli idrocarburi). LANDSCAPE ECOLOGY GLOSS. ENI Ecologia del paesaggio. LEGISLAZIONE AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Normative che impongono regole, incentivi e disincentivi, per ridurre l'inquinamento tramite limiti alle attività, standard di qualità ambientale, pianificazione territoriale, tasse e contributi. LIFE CYCLE ASSESSMENT GLOSS. ENI Valutazione del ciclo di vita. LIMITE GLOSS.ARPAV Livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana o per l'ambiente nel suo complesso. LIMITI DI ACCETTABILITA' ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Valori limite di concentrazione superati i quali il terreno, le acque e l'aria sono considerati contaminati oltre i livelli accettabili. Costituiscono, inoltre, i valori limite di decontaminazione da raggiungere mediante l'azione di risanamento. Qualora, nonostante l'utilizzo delle migliori tecniche disponibili, non si riescano a raggiungere i limiti di accettabilità fissati dalla normativa, l'azione di risanamento è solo parziale e viene attuata mediante una messa in sicurezza del sito. LIVELLO DI NORMAZIONE EN 45020:1998 Area geografica, politica o economica della normazione. LUOGO PERICOLOSO (in caso di valanga) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Luogo dove persone o beni possono essere travolti da una valanga. BOLLETTINO VALANGHE Luogo in cui il sovraccarico prodotto da sciatori o alpinisti può provocare il distacco di una valanga. MANTENIMENTO MIGLIORATIVO AUTORITÀ DI BACINO DELL’ADIGE Il mantenimento migliorativo considera nel suo insieme il “sistema complesso” costituito dal territorio e da tutte le opere di difesa del suolo e di infrastrutturazione in termini dinamici, rilevando le nuove esigenze ed adeguando al loro mutare il sistema complesso suddetto ed è assolutamente antitetica a quella , finora prevalente, dell’emergenza e degli interventi straordinari. MANUTENZIONE COMITATO DI CONSULTAZIONE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Insieme delle operazioni necessarie per mantenere in buono stato e in efficienza idraulico-ambientale gli alvei fluviali, in condizioni di equilibrio i versanti ed in efficienza le opere idrauliche e quelle di sistemazione idrogeologica LEGAMBIENTE E WWF Azioni volte al mantenimento ed al ripristino della funzionalità ecologica del territorio e della funzionalità idraulica di tutte le opere, manufatti e strutture necessarie per il perseguimento degli obiettivi del Piano di assetto idrogeologico. AUTORITÀ DI BACINO ADIGE Gli interventi di manutenzione idraulica e idrogeologica e quelli di gestione del patrimonio forestale ad essi collegati, che adottano per quanto possibile le tecniche dell’ingegneria naturalistica, sono finalizzati a conservare il buon regime idraulico dei corsi d’acqua; assicurare adeguate sistemazioni idraulico agrarie; agevolare il deflusso delle piene; favorire la creazione di nuove aree di esondazione; curare l’efficace manutenzione delle opere idrauliche, dando preferenza al recupero di sezioni di deflusso a cielo aperto nei corsi d’acqua tombinati; ripristinare la naturalità degli alvei e tutelarne la relativa biodiversità; ricostituire le cenosi di vegetazione spontanea AUTORITÀ DI BACINO TEVERE Si intende il complesso delle operazioni da eseguire lungo un determinato corso d’acqua del bacino affinché non si verifichi un peggioramento delle condizioni globali e locali di deflusso tale da causare un fenomeno di dissesto incontrollato…La manutenzione dei corsi d’acqua opera all’interno della più generale attività di sistemazione dell’assetto idrogeologico dei relativi bacini. AUTORITÀ DI BACINO LIRI GARIGLIANO E VOLTURNO Si definisce manutenzione l’insieme di tutte quelle attività che hanno la funzione di ridurre la probabilità di frane di piccole dimensioni e di mitigare gli effetti di fenomeni di più rilevante estensione. La manutenzione si esplica attraverso una serie di interventi limitati e può essere riferita sia al territorio che alle opere su di esso esistenti. Nel primo caso, ogni qualvolta possibile e a seguito di valutazioni accurate è consentito il ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica descritte nelle Linee guida del Ministero dell’Ambiente. ARPA PIEMONTE Insieme di tutte le attività eseguite durante la vita d’uso della struttura per conservare la sua funzione. CNR-IRPI TORINO Combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa eseguire le funzioni richieste (UNI 9910, UNI 10147). 59 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano L’attività di manutenzione miglioramento. comporta: ripristino, riparazione, MANUTENZIONE ORDINARIA COMITATO DI CONSULTAZIONE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Interventi svolti periodicamente al fine della conservazione e del mantenimento in efficienza delle opere e degli alvei. La manutenzione ordinaria è caratterizzata dalla continuità e periodicità dell’azione e, possibilmente, da progetti di modeste dimensioni che possano essere affidati e realizzati da soggetti, anche non istituzionali, legati al territorio, da effettuarsi con procedure differenti da quelle di assegnazione dei grandi appalti. AUTORITÀ DI BACINO ARNO Gli interventi di manutenzione ordinaria riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle parti deteriorate degli elementi di difesa e gli interventi necessari per integrare e mantenere in efficienza le sezioni originarie di deflusso del corso d’acqua UNI, ARPA PIEMONTE Insieme di tutte le operazioni periodiche che si propongono di mantenere la funzionalità delle opere in relazione alle ipotesi di progetto. MANUTENZIONE PREVENTIVA UNI EN 13306 Manutenzione seguita a intervalli predeterminati o in base a criteri prescritti e volta a ridurre la probabilità di guasto o il degrado del funzionamento di un’entità MANUTENZIONE PROGRAMMATA UNI EN 13306 Manutenzione preventiva eseguita in base a un programma temporale o a un numero stabilito di grandezze. MANUTENZIONE STRAORDINARIA COMITATO DI CONSULTAZIONE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Interventi finalizzati alla riparazione, ricostruzione e miglioramento delle opere e degli alvei. La manutenzione straordinaria, è caratterizzata da “interventi non necessariamente periodici, ma volti a ripristinare la funzionalità idraulico-ambientale del territorio, da effettuarsi, prevalentemente, con procedure tradizionali di affidamento dei lavori”. AUTORITÀ DI BACINO ARNO Gli interventi di manutenzione straordinaria riguardano le opere di costruzione, sistemazione, riparazione, modifica e sostituzione degli elementi di difesa necessari per il rinnovamento degli elementi stessi, per il loro risanamento e consolidamento nonché per la loro trasformazione in opere anche diverse dalle originarie ma compatibili e funzionali ai compiti di difesa idraulica ai medesimi assegnata. UNI, ARPA PIEMONTE Insieme di tutte le operazioni atte a controllare e ripristinare la funzionalità delle opere di difesa in seguito a eventi che ne abbiano compromesso l’efficienza ISTAT Il miglioramento strutturale (potenziamento, ampliamento) e/o di riparazione di un'opera pubblica già esistente o di parte di essa. MANUTENZIONI O CURE COLTURALI GLOSS. MANUALE DI INGEGERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Tutti i provvedimenti atti a favorire la crescita e lo sviluppo delle piante. Possono essere: a) cure di completamento fino alla chiusura del soprassuolo b) cure di mantenimento per mantenere le funzioni tecniche ed ecologiche richieste (tagli di potatura e sfoltimento). MAPPAGGIO MORFOLOGICO STREAMS - TREVISIOL Un modello descrittivo onnicomprensivo delle interazioni tra tutte le forme di vita, tra i loro cicli e processi, all’interno del contesto del tutto gaiano. Un modo per comprendere la totalità della vita. MARGOTTA GLOSS. MANUALE DI INGEGERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Tecnica di propagazione vegetativa che consiste nel ricoprire una porzione di ramo, previa incisione, con terriccio. L'operazione determina l'emissione di radici nella parte trattata, che in tal modo può essere separata dalla pianta madre e messa a dimora. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO MATERIALE DI RIFERIMENTO VOCABOLARIO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA Materiale o sostanza per la quale una o più proprietà sono sufficientemente ben stabilite da essere usate per la taratura di un apparecchio, per la valutazione di un metodo per la misurazione o per l'assegnazione di valori a materiali. MATRICE D'IMPATTO ANPA Nel contesto della VAS, multidimensionale impiegata per mostrare gli effetti esercitati sull'ambiente da determinate politiche, piani o programmi. MATRICI (metodo delle) GLOSS. ENI Sistema di identificazione ed, eventualmente, valutazione degli impatti ambientali previsti, funzionante come una check list bidimensionale, in cui un asse del sistema descrive le azioni proposte e l'altro asse elenca le componenti ambientali. Ogni casella marcata identifica la presenza di un impatto potenziale indotto da un’azione progettuale su una componente ambientale. Nel caso in cui la matrice esprima anche valutazione di impatto, la casella non sarà solamente marcata, ma conterrà un numero (o simbolo) che quantifichi l'impatto corrispondente. MEDIA STATISTICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO L’operazione di media consiste nell’effettuare la somma di tutti i singoli dati numerici appartenenti a un determinato campione e, successivamente, la divisione del risultato così ottenuto per il numero totale dei dati contenuti nel campione. Questo tipo di operazione ci permette di avere una conoscenza più esatta di una determinata situazione, in quanto tende ad annullare, con il crescere del campione, l’influenza delle situazioni locali o degli errori di campionatura sulla stima finale, eliminando così quei .vizi di prelevamento., che possono portare a conclusioni errate sull’andamento di un determinato fenomeno. MESSA IN SICUREZZA GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; PROVINCIA TORINO Ogni intervento per il contenimento o isolamento definitivo della fonte inquinante rispetto alle matrici ambientali circostanti (ex art. 6, lett o D.Lgs22/97). Ogni operazione finalizzata all'instaurazione ed al mantenimento di misure protettive che assicurino la non pericolosità di un impianto, area o sito industriale. Ciò delimita l'estensione dell'area inquinata e isola la sorgente dell'inquinamento per impedire la propagazione della contaminazione e per evitare pericoli per la salute e la sicurezza delle persone e dell'ambiente all'esterno dell'area isolata. METODO DI PROVA EN 45020:1998 Procedura tecnica specifica per eseguire una prova. I metodi di prova costituiscono una necessaria componente delle norme tecniche. MICROZONAZIONE SISMICA GLOSS. PTA REGIONE TOSCANA Suddivisione di un'area sismica con estremo dettaglio, in base alle differenze di risposta sismica. Solitamente l'area investigata raggiunge al massimo quella di una città. MIGLIORAMENTO UNI 10147 Insieme di azioni di miglioramento o di piccola modifica che non incrementano il valore patrimoniale dell’entità MIGLIORAMENTO A PICCOLI PASSI GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Miglioramento ottenuto con il coinvolgimento del personale e realizzato con piccoli passi, operando sulla realtà esistente. Ogni passo è costituito da un progetto di miglioramento. Esso richiede molti sforzi da parte del personale ma limitati investimenti. MIGLIORAMENTO CONTINUO ARPAC; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in accordo con la politica ambientale dell'organizzazione (ISO 14001:1996) Attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti (VISION 2000) Si ottiene con il miglioramento per innovazione e con il miglioramento a piccoli passi. Il miglioramento continuo si basa su due presupposti: è possibile realizzare questo tipo di miglioramento, ossia l'uomo possiede le risorse per metterlo in atto e queste risorse sono illimitate questo 60 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano miglioramento viene realizzato non soltanto con le innovazioni, ma attraverso una miriade di miglioramenti incrementali sulle realtà esistenti, attuati da tutto il personale. E' costituito da una serie continua di cicli PDCA. MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ UNI EN ISO 9000:2000 Parte della gestione per la qualità mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti per la qualità. I requisiti possono riguardare aspetti quali l'efficacia, l'efficienza o la rintracciabilità. MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (BAT) ARPAC La più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti l'idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso. Per: 1. tecniche: si intende sia le tecniche impiegate sia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto; 2. disponibili: qualifica le tecniche sviluppate su una scala che ne consenta l'applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente valide nell'ambito del pertinente comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte nello Stato membro di cui si tratta, purché il gestore possa avervi accesso a condizioni ragionevoli; 3. migliori: qualifica le tecniche più efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso. Nel determinare le migliori tecniche disponibili, occorre tener conto in particolare degli elementi di cui all'allegato IV della direttiva IPPC. (Dir. 96/61/CE) MISURA DIZIONARIO GARZANTI; ANPA Rapporto tra una grandezza ed un'altra, convenzionalmente scelta come unitaria. Può significare anche: le modalità con cui una priorità è attuata nel corso di più anni, che consentono di finanziare le operazioni. Si definisce "misura" qualsiasi regime di aiuti ai sensi dell'articolo 92 del trattato o qualsiasi aiuto accordato da organismi designati dagli Stati membri. MISURA DI COMPENSAZIONE GLOSS. ENI Intervento di ripristino ambientale in una data area (ad esempio, creazione di un parco naturale) per compensare la perdita di valore ambientale causata dalla realizzazione di opere (ad esempio, ferrovie) in un’altra area, più o meno vicina alla prima. MISURA DI MITIGAZIONE GLOSS.ARPAV Accorgimento atto a ridurre o annullare i possibili effetti negativi o dannosi dovuti alla presenza di un’unità di processo sull’ambiente circostante. Più specificatamente, modifica tecnica o elemento tecnologico aggiuntivo (depuratore, filtro, misura di protezione ambientale) apportato al progetto iniziale per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente. MISURAZIONE GLOSS.ARPAV Insieme di operazione aventi come obbiettivo la determinazione di un valore di una grandezza. UNICHIM n. 179/0. MITIGAZIONE ANPA Azione intesa ad impedire, evitare o minimizzare gli effetti negativi (reali o potenziali) di una determinata politica, piano, programma o progetto. Può provocare l'abbandono o la modifica di una proposta, la scelta di una differente localizzazione, uno spostamento di obiettivo (invece di realizzare nuovi sviluppi, migliorare le prestazioni delle strutture esistenti), ecc. MODELLO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Strumento di indagine e di interpretazione della realtà volto a rendere più intuitivo il decorso dei fenomeni e a farceli comprendere con maggiore chiarezza. MODELLO STATO-PRESSIONE-RISPOSTA GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Rappresentazione semplificata della realtà che mette in relazione la qualità dell’ambiente (stato), gli impatti ambientali derivanti dalle attività umane (pressione) e le attività di tutela attuate per la difesa ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO dell’ambiente (risposta) per ogni tema ambientale (rifiuti, inquinamento delle acque, clima, etc.) MODIFICA EN 45020:1998 Cambiamento integrazione o eliminazione di determinate parti del contenuto di un documento normativo. MONITORAGGIO GLOSS.ARPAV Combinazione di osservazione e misurazione delle prestazioni di un piano, programma o misura, e della conformità delle medesime con la politica e la legislazione in campo ambientale rispetto ad una serie di indicatori, criteri ed obiettivi programmatici predeterminati, ad esempio la conformità con la politica in campo ambientale. MONITORAGGIO AMBIENTALE GLOSS. ENEL Controllo svolto attraverso la rilevazione e misurazione nel tempo di determinati parametri bio-fisici che caratterizzano l'ambiente. NATURA 2000 MINISTERO DELL'AMBIENTE Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una rete) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati 1 e 2 della Direttiva Habitat (92/43/CE) recepita in Italia attraverso il D.P.R. del 8 settembre 1997 n°357. NOMENCLATURA UNIFICATA DEL TERRITORIO A FINI STATISTICI (NUTS) ISTAT La Nomenclatura delle unità territoriali a fini statistici. È stata introdotta da Eurostat per fornire una suddivisione unificata e a più livelli del territorio dell'Unione europea per la produzione e la diffusione di statistiche. NON CONFORMITÀ GLOSS. SCHEDA 2000 Alla voce campioni non conformi, non conformità riscontrate (e simili) si dovranno riportare i risultati irregolari che, per questa ragione, hanno dato luogo a rapporto all’autorità giudiziaria o a proposte di provvedimenti amministrativi (es. ordinanze, sequestri, diffide, sanzioni amministrative, ecc.) o a specifiche relazioni all'organo prelevatore. NON CONFORMITÀ (del sistema qualità) UNI EN ISO 9000:2000 Non soddisfacimento da parte del sistema qualità di un requisito richiesto. Viene rilevata dai valutatori nel corso delle visite ispettive e a seconda della sua rilevanza può comportare il mancato rilascio della certificazione oppure il suo ritiro. NORMA EN 45020:1998 Documento, prodotto mediante consenso ed approvato da un organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche, relative a determinate attività o ai loro risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto. NORMATIVA TECNICA EUROPEA GLOSS. FEDERLEGNO L'insieme delle norme tecniche emesse dall'apposito organo (CEN) della Comunità europea. Più di 2000 gruppi di lavoro stanno lavorando per armonizzare le norme dei singoli Stati e definire norme comuni per ogni categoria di prodotti o servizi. Per ognuno di questi quando è operativo un gruppo di lavoro CEN non è ammessa l'attività normativa dei singoli Stati (stand still). NORMATIVA TECNICA INTERNAZIONALE GLOSS. FEDERLEGNO Sono le norme tecniche volontarie elaborate ed emesse dall'ISO Istituto per la normativa Internazionale - Esso è costituito da rappresentanti degli enti membri di oltre 180 Paesi. NORMATIVA TECNICA ITALIANA GLOSS. FEDERLEGNO Normativa elaborata ed emessa dall'ente normatore italiano è l'UNI (CEI per il settore elettrico). Esso ha emanato numerose norme in quasi ogni settore e partecipa in CEN all'attività di normazione europea. NORMAZIONE EN 45020:1998 61 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Attività svolta per stabilire, relativamente a problemi effettivi o potenziali, disposizioni per gli usi comuni ripetitivi, miranti ad ottenere l'ordine migliore in un determinato contesto. La normazione "internazionale" vede impegnati gli organismi di tutte le nazioni, mentre quella "regionale" gli organismi di nazioni appartenenti ad una sola determinata area geografica, politica o economica. Si distingue la normativa "nazionale" da quella "territoriale" a seconda che abbia luogo nell'ambito di una determinata nazione o di una divisione territoriale. NORME E PRESCRIZIONI AGENDA 21 Funzione di controllo sul rispetto delle norme vigenti e delle prescrizioni contenute nei provvedimenti emanati dalle autorità competenti in campo ambientale. NORME TECNICHE GLOSS. FEDERLEGNO Disposizioni per gli usi comuni e ripetitivi di prodotti o servizi, relativamente a problemi effettivi e potenziali, miranti ad ottenere l'ordine migliore in un determinato contesto. Sono di applicazione consigliata ma no n obbligatoria. Esse devono essere: accessibili al pubblico; messe a punto con la cooperazione e il consenso di tutte le parti interessate (produttori, utenti, Autorità ); fondate sui risultati di scienza, tecnologia, esperienza; rappresentative dello "stato dell'arte", definito come stadio di sviluppo raggiunto in un determinato momento; tendenti al vantaggio della comunità e al progresso civile; approvate da un organismo riconosciuto sul piano nazionale o internazionale. Divengono obbligatorie solo se espressamente richiamati in Atti legali e/o amministrativi. NUMERO DI LUOGHI PERICOLOSI GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Numero di luoghi pericolosi - Quantità percentuale pochissimi / isolati: meno del 10% dei pendii alcuni: 10-30% dei pendii molti: più del 30% dei pendii moltissimi / maggior parte dei pendii: più del 66% (2/3) dei pendii OBIETTIVI AMBIENTALI ARPAC Gli obiettivi particolari che l'impresa si prefigge in ordine all'efficienza ambientale (Reg. 1836/93). Il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla politica ambientale, che un'organizzazione decide di perseguire e che è quantificato ove possibile (ISO 14001). OGGETTO DI NORMAZIONE EN 45020:1998 Argomento da normalizzare. La normazione può essere limitata ad aspetti particolari di ciascun oggetto. Per esempio nel caso di calzature, le dimensioni e la durata possono essere normalizzate separatamente. OPERA PUBBLICA (O DI PUBBLICA UTILITÀ) ISTAT La costruzione o l'impianto funzionalmente destinato all'impiego come capitale fisso nella produzione di beni o servizi da parte degli enti della Pubblica amministrazione e da enti di diritto privato quali ad esempio l'Enel S.p.a. e le Ferrovie dello Stato. OPERA PUBBLICA (CATEGORIA DI) ISTAT Le tipologie di lavoro entro le quali sono classificate le opere pubbliche (stradali, aeroportuali). ORGANISMI COMPETENTI ARPAC Gli organismi designati dagli Stati membri in conformità dell'articolo 18 per svolgere i compiti indicati nel presente regolamento (Reg. 1836/93). ORGANISMO EN 45020:1998 Ente Pubblico o Privato che ha compiti e strutture specifici. Esempi di organismi sono: organizzazioni, autorità, aziende, associazioni ed istituzioni. ORGANISMO ACCREDITATO EN 45020:1998 Organismo al quale è stato rilasciato l'accreditamento ORGANISMO DI NORMAZIONE EN 45020:1998 Organismo con attività normativa, riconosciuto a livello nazionale, regionale o internazionale, la cui principale funzione, in applicazione del ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO proprio statuto, è la preparazione, l'approvazione o il recepimento di norme accessibili al pubblico. ORGANIZZAZIONE EN 45020:1998 Organismo costituito da altri organismi o persone che ha un proprio statuto e una sua amministrazione. Insieme di persone e di mezzi con definite responsabilità, autorità ed interrelazioni. (VISION 2000). Ad esempio, società, associazione, impresa, istituzione. OVERLAPPING GLOSS. ENI Sistema di valutazione dell’impatto ambientale, mediante sovrapposizione di diverse carte tematiche relative ad un dato territorio (ad esempio, carta dell’uso del suolo, più carta delle deposizioni al suolo degli inquinanti atmosferici). PAA ANPA Programma di Azione Ambientale. PANORAMA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Originariamente, questo termine greco indicava un dipinto semicircolare usato negli allestimenti scenici e disposto in modo che lo spettatore, posto al suo centro, potesse con facilità contemplarne ogni elemento; si trattava, pertanto, di un grande fondale ricurvo atto a simulare il cielo o un paesaggio negli spettacoli teatrali. Successivamente, pur mantenendo anche tale significato, l’accezione del vocabolo si è allargata: questo termine, oggi, indica infatti un’ampia veduta generale e complessiva di un luogo o di una zona, che si offre solitamente da una posizione elevata; essendo il panorama più o meno apprezzabile soprattutto dal punto di vista estetico e turistico dà inevitabilmente adito a giudizi soggettivi, dipendenti dall’osservatore e dal contesto storico-sociale. Ampliando ulteriormente il proprio valore semantico, questa parola può anche indicare il quadro d’insieme che può venire offerto di un fenomeno complesso, dato attraverso una rassegna e un resoconto esaurienti (seppure a titolo informativo) di elementi, dati, problemi e situazioni del fenomeno stesso (per esempio il panorama delle più recenti scoperte scientifiche, etc.). PARADIGMA "SUOLO-PAESAGGIO" GLOSS.ARPAV Espressione che indica come sia possibile prevedere alcune delle caratteristiche del suolo attraverso l’esame del paesaggio. Principio che si fonda sulla constatazione che i fattori della pedogenesi sono gli stessi, eccetto per le forze endogene, a quelli della morfogenesi. PARADIGMA "SUOLO-RISPOSTA ALL’USO" GLOSS.ARPAV Espressione che indica come sia possibile prevedere la risposta all’uso del suolo conoscendone caratteri e qualità funzionali. Principio che si fonda sulla constatazione che suoli simili per caratteri e qualità, posti in ambienti climatici simili e trattati con uguali agrotecniche, possiedono attitudini e limitazioni d'uso analoghe. PARAMETRO GLOSS. SCHEDA 2000 Specie (chimica, fisica, ecc.) oggetto d'identificazione qualitativa e/o di misura quantitativa. Vanno inseriti solamente i numeri relativi ai parametri che fanno parte dei rapporti di prova, indipendentemente da numeri operativamente effettuati per produrre i referti stessi. Alla voce parametri fisici determinati non vanno conteggiate le misure di radioattività e quelle relative all’amianto, che devono essere inserite nello specifico capitolo. PARAMETRO AMBIENTALE REGIONE UMBRIA; GLOSS. ENI Grandezza convenzionale che misura il valore assunto da una data variabile ambientale (ad esempio, la concentrazione di ossigeno nell'acqua, la sua percentuale di saturazione, il livello sonoro espresso in decibel, il traffico orario, ecc.).Insieme delle caratteristiche fisiche, chimiche e del substrato, che determinano la fisionomia di un determinato ambiente o biotopo, creando specifici riflessi per l’instaurarsi delle biocenosi. PARERE GLOSS. SCHEDA 2000 Valutazione scritta, generalmente richiesta dalla pubblica amministrazione (Regione, Provincia, Comune, ecc.) ai sensi della normativa nazionale e/o regionale o richiesta da altri soggetti pubblici e/o privati (es. interrogazioni parlamentari, associazioni ambientaliste, segnalazione di privati, ecc.). Alla voce pareri vanno inserite quelle valutazioni scritte che, recependo relazione/rapporto/verbale di prelevamento d'ispezione o esito d'accertamenti analitici, sviluppano 62 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano e/o completano il procedimento amministrativo. Non va considerato parere il semplice giudizio di conformità in una analisi o in una perizia. Sono considerate attività similari ai pareri, ai fini della compilazione della scheda, le istruttorie, le relazioni tecniche. STREAMS – TREVISIOL Strumento urbanistico che assicura la produzione e riproduzione delle essenziali risorse naturali, come pure la conservazione dei beni e valori presenti sul territorio. PASSIVITÀ AMBIENTALI ARPAC Saldo negativo che tutte le attività potenzialmente a rischio per l’ambiente dovrebbero mettere in bilancio. L’esistenza di una passività ambientale può avere ripercussioni - non solo economiche - molto ampie, nel senso che essa non coinvolge soltanto il responsabile diretto (in termini materiali e/o giuridici) dell’attività dannosa o pericolosa, ma anche tutti coloro che subentrano nella predetta attività. PIANO BIOCLIMATICO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Designa ciascun ambiente o gruppo di ambienti che si susseguono secondo un gradiente altitudinale o latitudinale, delimitato in funzione di fattori termoclimatici ed ombroclimatici, a ciascuno dei quali corrisponde una determinata comunità vegetale. Ogni regione biogeografica possiede piani bioclimatici peculiari, nei quali si sviluppano complessi di comunità vegetali con struttura e composizione floristica proprie, denominati “piani di vegetazione” PATTI TERRITORIALI GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Il patto territoriale è basato sull'accordo che si costruisce tra differenti soggetti locali imprese, enti locali, associazioni industriali e del lavoro, ecc, e che è volto ad individuare obiettivi di sviluppo condivisi, da realizzare attuando programmi di interventi produttivi ed infrastrutturali tra loro integrati. Più in particolare, lo strumento è definito dall'art. 2, comma 203 legge 662/1996 . PCDA GLOSS.ARPAV Processo metodologico base per assicurare le attività fondamentali di miglioramento. Si realizza attraverso un'azione ciclica costituita da 4 fasi fondamentali: PLAN (pianificare, preparare a fondo)DO (fare ciò che si è deciso nella fase di plan) CHECK (verificare i risultati, confrontandoli con ciò che si è deciso nella fase di Plan) ACT (decidere di mantenere o correggere). PIANO D’EMERGENZA GLOSS. ENI Strumento della politica ambientale e di sicurezza, consistente in un programma preorganizzato, avente lo scopo di ridurre le conseguenze dannose per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente, di un evento accidentale originato da installazioni o da attività in corso. Esso coordina ed ottimizza le capacità e le risorse disponibili, nelle sedi principali e in quelle periferiche. Un piano di emergenza deve includere le responsabilità e le autorità, le azioni da intraprendere nelle diverse situazioni e i piani di comunicazione interna ed esterna. PIANO DI MANUTENZIONE UNI EN13306 Serie strutturata di impegni che comprendono le attività, le procedure, le risorse e il tempo necessario per eseguire la manutenzione PERICOLOSITÀ H CNR-IRPI TORINO Traduce il termine hazard o natural hazard ed indica la probabilità che si verifichi entro un assegnato intervallo di tempo ed entro una area assegnata un fenomeno potenzialmente dannoso. PIANO DI RECUPERO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI (PR) Piano di iniziativa pubblica o privata per favorire il recupero del patrimonio esistente, indipendentemente dal valore storico/artistico, ma per la riqualificazione di aree degradate. PERICOLOSITÀ DELL’EVENTO FRANOSO H UNI, ARPA PIEMONTE Probabilità che un dato fenomeno potenzialmente dannoso, di data intensità, si verifichi in una data area e in un assegnato periodo; si esprime in termini di frequenza o di tempo di ritorno [H=H(I)]. PIANO DI RIORDINO FORESTALE GLOSS.ARPAV Piano istituito con LR n.25 del 27/06/97: strumento gestionale innovativo che si integra con i Piani di riassetto forestale esistenti, nell'ambito della pianificazione forestale generale. Obiettivo di tali piani consiste in una corretta gestione del territorio silvo-pastorale. PERIODO DI VALIDITA' EN 45020:1998 Periodo di tempo durante il quale un documento normativo è valido e che intercorre dalla data di entrata in vigore decisa dall'organismo emittente fino alla data in cui esso viene ritirato o sostituito. PEST GLOSS.ARPAV Prospettiva Europea di Sviluppo Territoriale. "Verso uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile dell'Unione europea" è il sottotitolo che connota, con termini difficilmente equivocabili, il documento politico approvato a Potsdam nel maggio 1999 dal Consiglio informale dei ministri responsabili dell'assetto del territorio nei 15 Stati membri dell'Unione. Lo Schema di sviluppo è l'esito di un processo decennale di elaborazione e di collaborazione tecnico-politica sui temi del territorio. PFR ANPA Punti Focali Regionali. Sono responsabili del coordinamento delle attività operative di ciascuna Regione o Provincia nell'ambito del Sistema Informativo Ambientale Nazione. PIANI DI ASSESTAMENTO FORESTALE (Vedi Piano di Riordino Forestale). PIANIFICAZIONE AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL È un potente strumento di ottimizzazione del rapporto uomo - ambiente nella prospettiva di una più lunga gestione del territorio (sostenibilità). Ed è correlata alla salvaguardia ed alla produzione di valori territoriali. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE GLOSS. ENI Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo conto di una serie di fattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest'ultimo, di assorbire l’impatto ambientale antropico. POLITICA AMBIENTALE GLOSS.ARPAV Gli obiettivi ed i principi d'azione dell'impresa riguardo all'ambiente ivi compresa la conformità alle pertinenti disposizioni regolamentari in materia ambientale (Reg. 1836/93)Dichiarazione, fatta da un'organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in relazione alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno schema di riferimento per l'attività, e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale (UNI ISO 14050) POSSIBILE (evento possibile) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Evento con probabilità di verificarsi inferiore al 66% (limite dei 2/3). POTENZIALITÀ PRODUTTIVA DELL’AMBIENTE NATURALE STREAMS - TREVISIOL Si intende l’aspetto economico legato alla produzione e riproduzione delle risorse naturali. PRELIEVO GLOSS. SCHEDA 2000 Operazione, definita da leggi o da procedure codificate, finalizzata alla acquisizione del campione. PRESCRIZIONE EN 45020:1998 Disposizione che definisce le esigenze da soddisfare. Vedi anche "requisito" PRESSIONE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Rapporto tra l'intensità di una forza che si esercita perpendicolarmente su una superficie e l'area della superficie stessa interessata. Es. P. idraulica PRESTAZIONE CNR-IRPI TORINO PIANO AMBIENTALE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 63 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano La sicurezza e le prestazioni di una struttura o di una parte di essa vanno valutate in relazione agli stati limite verosimili che si possono verificare durante la vita utile di progetto. Stato limite è la condizione superata la quale la struttura non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata PRESTAZIONE AMBIENTALE ARPAC Risultati misurabili del sistema di gestione ambientale, conseguenti al controllo esercitato dall'organizzazione sui propri aspetti ambientali, sulla base della sua politica ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi traguardi (ISO 14001) PREVENZIONE GLOSS. ENI L’insieme di disposizioni e misure previste e adottate in tutte le fasi dell’attività produttiva, per evitare o diminuire i rischi per la salute dei lavoratori e della popolazione e per l’ambiente. CNR-IRPI TORINO Implica l’analisi di differenti aspetti come il pericolo, la vulnerabilità, il rischio e lo scenario. Questo ultimo simula un potenziale disastro e ne definisce le potenziali conseguenze PRIORITA' (Legge universale delle) GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Legge universale che afferma che in ogni situazione esistono pochi aspetti importanti e molti aspetti di scarsa rilevanza. Le risorse vanno concentrate prevalentemente sugli aspetti importanti sui quali si deve agire. PROBABILE (qualcosa è probabile) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Evento con probabilità di verificarsi superiore al 66% (più di 2/3). PROCEDURA UNI EN ISO 9000:2000 Documento che definisce le modalità di svolgimento di attività previste dal sistema di gestione, in termini di istruzioni gestionali e operative e delle relative responsabilità di attuazione. scelte progettuali, le caratteristiche dell'opera da realizzare, la definizione dei consumi e dei rilasci e le modalità di costruzione ed esercizio, sono allegati allo studio di impatto ambientale. Processo a sé stante che consiste in un insieme di attività coordinate e tenute sotto controllo, con date di inizio e fine, intrapreso per realizzare un obiettivo conforme a specifici requisiti, ivi inclusi i limiti di tempo, di costi e di risorse. PROGRAMMA AMBIENTALE ARPAC Descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa, concernenti una migliore protezione dell’ambiente in un determinato sito, ivi compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze stabilite per l’applicazione di tali misure (Regolamento CEE 1836/93). PROGRAMMA D’AZIONE EUROPEO IN MATERIA AMBIETALE GLOSS.ARPAV Programma d’azione che stabilisce i principi della strategia europea nel campo ambientale. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE UNI EN 13306 Documento programmatico nel quale sono indicati gli specifici periodi temporali durante i quali un determinato lavoro di manutenzione deve essere eseguito PROGRAMMA DI MONITORAGGIO GLOSS. ENI Documento che definisce luoghi e configurazioni delle attività di monitoraggio ambientale, da effettuarsi generalmente durante le fasi di costruzione e di esercizio. PROGRAMMI DI RICERCA AGENDA 21 Collaborazione con istituzioni ed enti scientifici nazionali per programmi nazionali e comunitari. PROSPETTIVA EUROPEA DI SVILUPPO TERRITORIALE (Vedi Pest). PRODOTTO FORESTALE LEGNOSO ISTAT La massa legnosa effettiva e asportata dalla foresta: legname da lavoro e legname per combustibile PROTEZIONI ANTIFAUNA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Sistemi meccanici (recinti, laminati di metallo, plastica, rete, ecc.) o chimici (spruzzature, spennellature) atti a difendere le piante legnose dai morsi della selvaggina o del bestiame al pascolo. PRODOTTO FORESTALE NON LEGNOSO ISTAT Il prodotto di varia natura, atto all'alimentazione umana o del bestiame, ovvero suscettibile di utilizzazione industriale e asportato dalla foresta (castagne, pinoli, ghiande, sughero gentile, sugherone, nocciole, funghi, tartufi, mirtilli, fragole e lamponi). PROTEZIONE ATTIVA E PASSIVA GLOSS. ENI Azioni o sistemi adottati per la messa in sicurezza di un sito inquinato. La protezione passiva si effettua, ad esempio, con le barriere di contenimento, mentre quella attiva è finalizzata all'eliminazione del materiale inquinante. PRODUZIONE ENERGETICA AGENDA 21 Formulazione di proposte sugli aspetti ambientali riguardanti la produzione energetica, la cogenerazione, il risparmio energetico e le forme alternative di produzione energetica. PROTEZIONE DELL'AMBIENTE EN 45020:1998 Preservazione dell'ambiente da danni inaccettabili provocati da prodotti, processi o servizi. PROGETTAZIONE AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL; AGENDA 21; GLOSS.ARPAV Definizione di un nuovo ordine, attraverso un assetto funzionale, voluto e controllato di un dato spazio. Si vogliono indicare tutte le operazioni, dagli studi di base di tipo naturalistico al progetto esecutivo, con cui si realizza l’inserimento nell’ambiente delle opere, siano esse infrastrutture, insediamenti produttivi, abitazioni. La progettazione ambientale cerca di recuperare gli equilibri ecologici esistenti intorno all’opera, riconducendo i territori interessati alle forme proprie senza l’uso di tecnologie estranee all’ambiente. Essa ha come obiettivo principale la ricomposizione dell’unità paesaggistica, percettiva, strutturale e funzionale che dovrà ospitare l’opera. PROGETTAZIONE E SVILUPPO UNI EN ISO 9000:2000 Insieme di processi che trasforma requisiti in caratteristiche specificate o nella specifica di un prodotto, di un processo o di un sistema. I due termini a volte sono utilizzati come sinonimi e a volte per definire fasi differenti di un processo generale di progettazione e di sviluppo. PROGETTO GLOSS. ENI Studio relativo alle possibilità di attuazione di un intervento. Il complesso di elaborati tecnici di un progetto, comprendenti i criteri e le ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO PROTEZIONI ANTIFAUNA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sistemi meccanici (recinti, laminati di metallo, plastica, rete) o chimici (spruzzature, spennellature) atti a difendere le piante legnose dai morsi della selvaggina o del bestiame al pascolo. PROTOCOLLO DI KYOTO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Il protocollo di Kyoto, approvato dalla "Conferenza delle Parti" nella sua terza sessione plenaria tenuta a Kyoto dal 1 al 10 dicembre 1997, è un atto esecutivo contenente le prime decisioni sull'attuazione operativa di alcuni degli impegni della convenzione UN-FCCC e, precisamente, degli impegni più urgenti e prioritari relativamente ad alcuni settori delle economie nazionali. PROVA EN 45020:1998 Ogni esperimento compiuto per accertare la qualità di una cosa, dimostrare il valore o la giustezza di una affermazione, verificare le attitudini di qualcosa o controllare il funzionamento di una macchina. Operazione tecnica che consiste nella determinazione di una o più caratteristiche di un determinato prodotto, processo o altro servizio secondo procedure specificate. 64 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano PTTA ANPA Piano triennale per la tutela dell'ambiente.(1989-1991 legge 305/89) e (1994-1996 delibera CIPE 21/12/93) PULIZIA DI UNA PARETE UNI, ARPA PIEMONTE Rimozione e/o devitalizzazione della vegetazione spontanea il cui accrescimento può influenzare negativamente la stabilità del versante. PUNTI FOCALI REGIONALI (Vedi PFR). PUNTO DI RILEVAMENTO, DI PRELIEVO GLOSS.ARPAV Punto ben identificato di una matrice ambientale che è controllato analiticamente, uno o più volte nel tempo, con metodi manuali o con sistemi automatici. QUALITÀ DELLA VITA AGENDA 21 Concetto che caratterizza la misura e il grado secondo cui i contesti sociali (a livello locale, nazionale, internazionale) offrono effettive opportunità di combinazioni congrue tra gli ambienti fisico, naturale e sociale in vista di una progressiva armonizzazione tra bisogni dell'uomo e risorse ambientali. QUALITÀ AMBIENTALE GLOSS. ENI Concetto che esprime il pregio ed il valore di un bene, di un'area o di qualunque elemento del sistema ambiente da un punto di vista ambientale, prima dell'introduzione di una determinata opera sul territorio e indipendentemente dai potenziali impatti che ne deriveranno. QUINTO PROGRAMMA D'AZIONE AMBIENTALE GLOSS. ENI Programma di protezione ambientale dell'Unione Europea per il periodo 1992-96, definito anche Towards Sustainability. I princìpi più importanti riguardano la prevenzione, da preferire all'intervento a posteriori, la modifica dei modelli di comportamento di tutti gli agenti, attraverso il coinvolgimento del settore pubblico, delle imprese e dei cittadini, la diffusione degli strumenti di protezione ambientale basati sul mercato (ad esempio, tasse ambientali ed ecolabelling, vedi le voci corrispondenti). Il programma mira, rispetto al passato, ad applicare tali princìpi più attraverso l'interazione tra i diversi agenti e i diversi settori dell'economia, che attraverso restrizioni sull'uso di specifici media (ad esempio, acqua, aria). RAPPORTO AMBIENTALE GLOSS. ENI La richiesta del rapporto ambientale ha ormai raggiunto dimensioni ragguardevoli, soprattutto in Nord America ed Europa, a causa della crescente richiesta di informazioni da parte dei soggetti esterni all’impresa, sulle relazioni esistenti tra essa e il suo territorio di insediamento. Rapporto (report) o bilancio ambientale sono termini spesso utilizzati indistintamente. Nei paesi anglosassoni (i primi a instaurare questa pratica aziendale) con il termine environmental reporting si intende l’attività di informazione sul rapporto tra impresa e territorio fisico. Il rapporto ambientale è pertanto quel documento diffuso al pubblico e redatto periodicamente all’interno, per mezzo del quale l’impresa descrive le sue principali problematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestione ambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale e documenta, con dati statistici e indicatori, il proprio impatto (il bilancio ambientale) e gli aspetti finanziari connessi con l’ambiente (spese correnti e di investimento). Oltre che strumento di comunicazione con i vari interlocutori dell’impresa (azionisti, finanziatori, assicuratori, opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), il rapporto ambientale (e il bilancio che esso contiene) rappresenta un elemento fondamentale per la gestione strategica della variabile ambiente, all’interno del processo di pianificazione dell’impresa. RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE ARPAV Raccolta, organizzazione e interpretazione di dati già rilevati dalle autorità locali e/o dalle loro agenzie. Il quadro diagnostico che ne emerge rappresenta la qualità dell'ambiente nell'ambito territoriale considerato, i fattori di pressione che concorrono ad influenzarla, le politiche di risposta attivate a fronte di determinati obiettivi e priorità di intervento. Il rapporto deve anche mettere in luce le eventuali carenze o incompletezze informative a cui rispondere attivando nuove campagne di misura e rilievo. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO RECUPERO (AMBIENTALE), RENOVATION: STREAMS - TREVISIOL Riguarda tutti quegli interventi che tendono a favorire la ripresa spontanea della serie di vegetazione autoctona. Si limita alla ripresa naturale della vegetazione autoctona riproponendo artificialmente cenosi non molto evolute ma capaci di raggiungere autonomamente sia una complessità strutturale, tipica delle cenosi naturali, sia una maggiore diversità biologica. All’interno del recupero ambientale si hanno almeno due casi particolari: il "restauro" (restoration) e il "ripristino" (renewal). Il restauro si riferisce in genere a un ambito arealmente definito in cui, più che una trasformazione globale, si è avuta una progressiva alterazione puntuale. Si parla invece di ripristino ambientale quando l’obiettivo dell’intervento è quello di riproporre le forme e i tipi di vegetazione presenti in un determinato ambiente prima della sua occupazione. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Operazioni attraverso cui è possibile far tornare un ecosistema a condizioni di accettabilità, dopo una fase di degrado (A come Ambiente). REGIMAZIONE DELLE ACQUE GLOSS. ENI Regolazione della portata di un corso d’acqua, mediante opere di ingegneria idraulica (ad esempio, arginatura, scolmatura, ecc.) e sistemazioni idraulico-forestali. REGIME IDRICO GLOSS. ENI Modo col quale è distribuita la portata dei corsi d'acqua durante l'anno. Per quanto riguarda il terreno definisce dello stato di umidità del terreno nell'arco dell'anno. Il regime di umidità secondo la Soil Taxonomy può essere: aquico, udico, ustico, xerico, aridico o torrico. REGOLAMENTO TECNICO EN 45020:1998 Regolamento che riporta requisiti tecnici o direttamente o tramite riferimenti, oppure, incorporando il contenuto di una norma, una specificazione tecnica o un codice di pratica. REGOLE TECNICHE GLOSS.ARPAV Hanno valore di legge e sono quindi obbligatorie diversamente dalle norme tecniche che hanno carattere volontario. Emesse dalle competenti autorità nazionali o sovranazionali (esempio, UE) prescrivono quali sono requisiti essenziali che devono presentare certi prodotti per la tutela della salute e della sicurezza di consumatori o utilizzatori e anche per il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente. RELAZIONE CAUSA-EFFETTO (maccanismo) GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI In questo meccanismo vi è l'essenza della gestione: a tutti i livelli l'eccellenza può essere raggiunta soltanto se si ha il massimo controllo di queste relazioni. Poiché l'ente deve perseguire obiettivi incrementali per la soddisfazione dei cittadini e l'obiettivo non è altro che un effetto, è necessario che le persone acquisiscano un meccanismo mentale che le renda sensibili a queste relazioni. Esse devono essere analizzate con metodo ed acume. Solamente così l'ente acquisisce una potenza enorme per raggiungere obiettivi ambiziosi. Possedere il controllo di queste relazioni richiede la capacità di ricercare e di identificare le cause che portano ad un effetto. Questa capacità è l'essenza del metodo scientifico. La ricerca delle cause si attua attraverso due steps fondamentali: - elencazione di tutte le possibili cause con il supporto di strumenti specifici (per esempio, il diagramma causa-effetto e il diagramma delle relazioni); - identificazioni delle cause reali attraverso l'osservazione dei fatti, l'applicazione di tecniche statistiche e l'esecuzione di prove. RENDIMENTO GLOSS.ARPAV Rapporto tra risultati attesi o conseguiti e risorse previste/impiegate. REQUISITO EN 45020:1998 Vedi "prescrizione". Il termine "requisito obbligatorio" dovrebbe essere utilizzato solo per indicare requisiti resi vincolanti da leggi o regolamenti. Esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente. 65 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano RESILIENZA GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Capacità di recupero di un sistema ecologico (paesaggio) una volta passati gli elementi perturbatori. RESPONSABILE DI AUDIT AMBIENTALE ARPAC Persona qualificata a dirigere e ad eseguire degli audit ambientali (ISO 14010) RESTAURO (restoration) STREAMS – TREVISIOL È il "Il restauro si riferisce in genere a un ambito realmente definito in cui, più che una trasformazione globale, si è avuta una progressiva alterazione puntuale. RETI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE GLOSS.ARPAV Struttura organizzata di misure ripetute nel tempo, effettuate mediante prelievi automatici o manuali, in punti dislocati spazialmente secondo criteri atti a caratterizzare lo stato di una o più matrici ambientali di un’area o di un ecosistema. RIALLOCAZIONE (resettlement) STREAMS - TREVISIOL Trasferimento di un insediamento situato in una zona a rischio. RICAVI AMBIENTALI ARPAT Rappresentano tutti i ricavi di un'impresa derivanti dalla riduzione di una serie di costi a seguito di una più attenta gestione ambientale dei processi di produzione: i ricavi derivanti dalle attività di recupero e riuso di materiali considerati semplici scarti; i ricavi derivanti dalle vendite ambientali di prodotti eco-compatibili. RICICLO STREAMS - TREVISIOL Ritornare allo stadio precedente di un processo ciclico, in particolare per trasformare i rifiuti in materiali e prodotti riutilizzabili. RICONVERSIONE (reconversion/redevelopment) STREAMS - TREVISIOL Un progetto ambientale e territoriale di riconversione (ecologica) di un’area a forte sviluppo industriale e degrado ambientale si configura simultaneamente come una serie di azioni culturali, sociali, economiche e politiche atte ad avviare modelli esemplari di sviluppo sostenibile. GLOSS.ARPAV Studio della natura e distribuzione dei suoli nel paesaggio tramite rilievo diretto, effettuato soprattutto in campagna. RILEVAMENTO PEDOLOGICO DI RICONOSCIMENTO ARPAV Studio della natura e distribuzione dei suoli nel paesaggio tramite riconoscimento diretto ed indiretto, cioè per mezzo dell'individuazione di relazioni tra i suoli ed altri elementi del paesaggio apprezzabili in fotointerpretazione e telerilevamento (vedi anche pattern). RINATURALIZZAZIONE GLOSS.ARPAV Operazione di ripristino d’ambiti paesaggistici intervenuti dall’uomo, al loro stato originario. Significa più generalmente "aggiunta di caratteristiche di naturalità" e il termine può essere applicato anche a realtà non ecosistemiche (ad esempio il colore di un oggetto di legno). GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Insieme di operazioni di ripristino di ambiti paesaggistici intervenuti dall’uomo al loro stato originario. RINATURAZIONE (nature restoration / landscape ecology) WWF L’insieme degli interventi e delle azioni atte a ripristinare le caratteristiche ambientali e la funzionalità ecologica di un ecosistema in relazione alle sue condizioni potenziali, determinate dalla sua ubicazione geografica, dal clima, dalle caratteristiche geologiche e geomorfologiche del sito e dalla sua storia naturale pregressa. STREAMS - TREVISIOL Incremento della quantità di natura presente su un dato territorio. Significa letteralmente "creazione di nuova natura", in siti ormai artificializzati. GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Insieme di processi con i quali si vuole incrementare la quantità di natura presente su un dato territorio, portando forme naturali in ambienti già naturali. RINFORZO UNI, ARPA PIEMONTE Complesso di tecniche di miglioramento di una massa di terreno, fondate sull’introduzione di elementi strutturali di diversa natura, lavoranti a taglio e/o a trazione, in modo da trasformare il terreno originario in un materiale composito. RICOSTRUZIONE BOSCHIVA ISTAT La superficie forestale su cui è stato praticato intervento di miglioramento e potenziamento del soprassuolo forestale (semina, piantagione, riceppatura). RIPARAZIONE UNI 10147 Intervento, rinnovo o sostituzione di uno o più componenti danneggiati mirato a riportare un’entità alle condizioni stabilite RIDUZIONE CARICHI IN TESTA IFFI Alleggerimento, mediante asportazione di materiale, della porzione sommitale del corpo di frana. RIPRISTINO UNI 9910 Recupero da parte dell’entità della propria attitudine ad eseguire una funzione richiesta RIFERIBILITÀ DELLE MISURAZIONI VOCABOLARIO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA Proprietà di un risultato di una misurazione per la quale esso può essere posto in relazione con riferimenti definiti, di solito nazionali o internazionali, attraverso una catena ininterrotta di confronti aventi tutti incertezze note. (UNICHIM n. 179/0) RIPRISTINO AMBIENTALE GLOSS. ENI Ultima fase della realizzazione di un’opera, hanno l'obiettivo di riportare le aree interessate alle condizioni e destinazioni d'uso originarie, nel più breve tempo possibile. Fin dall'avvio del progetto, infatti, viene definita la strategia di ripristino finale. Vengono realizzati studi sulle caratteristiche dei terreni interessati e di quelli circostanti e sulla climatologia della zona. Vengono definite le modalità di rimboschimento e inerbimento secondo avanzate tecniche forestali. In molti casi il lavoro di ripristino consente non solo di riportare il territorio alle sue condizioni originarie, ma anche a migliorare e rendere più sicuro il suo assetto. Nel caso di forte pendenza ciò significa minimizzare le erosioni pluviali ed eoliche e aumentare la coesione superficiale; nel caso di terreni grossolani, aumentarne la fertilità e migliorarne la capacità di ritenzione idrica. La posa dei gasdotti, ad esempio, richiede interventi specifici di ripristino nelle diverse fasi del lavoro, dalla scelta del tracciato alla progettazione e alla costruzione. RIFORESTAZIONE GLOSS.ARPAV Rimboschimento di aree sottoposte a deforestazione. La riforestazione su vastissima scala è considerata un mezzo per ricostituire il patrimonio forestale mondiale e per ridurre l'effetto serra. RIGENERAZIONE AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL Intervento funzionale al recupero di ambiti naturali caratterizzati da una dinamica propria (operazione di riequilibrio ecosistemico ad esempio nella forestazione urbana). RILEVAMENTO AUTOMATICO MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS.ARPAV Lettura e registrazione dei dati provenienti dai sensori collegati alla stazione. RILEVAMENTO PEDOLOGICO DI DETTAGLIO ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Operazioni attraverso cui è possibile far tornare un ecosistema alla condizione iniziale, dopo una sua trasformazione RIPROFILATURA DEL TERRENO GLOSS. ENI 66 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Riporto e sistemazione del terreno secondo la configurazione morfologica originaria di una data area, interessata dalla costruzione di un gasdotto. Tale operazione viene effettuata lungo la pista di lavoro, subito dopo la posa e il rinterro della condotta. RIPROFILATURA, GRADONATURA IFFI Rettifica, rimodellamento, riduzione della pendenza o sagomatura a terrazzi del pendio in frana. RIQUALIFICAZIONE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Termine con il quale si identificano un insieme complesso di interventi ad alta valenza urbanistica e progettuale necessari per sostituire ad aree con funzioni produttive aree di servizi alla cittadinanza, anche di tipo ecologico. Ad esempio, con il contributo delle fitocenosi si può ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico. In campo agricolo un intervento esemplare è quello di eliminare i concimi chimici, pesticidi e fitofarmaci. RISANAMENTO (rehabilitation, vedi anche bonifica) STREAMS - TREVISIOL A differenza delle bonifiche del passato (volte a conquistare porzioni di spazio naturale per renderlo produttivo), il risanamento e la bonifica attuale intendono restituire alla natura porzioni di spazio contaminato dalla presenza umana per poter avviare nuovi cicli di territorializzazione sostenibili. RISCHIO GLOSS. ENI Probabilità, caratteristiche e modalità del verificarsi di un evento dannoso per la salute umana e per l’ambiente. GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Concetto che riunisce la probabilità dell’evento (può succedere?) la presenza dell’uomo (qualcuno si trova entro la zona di pericolo?) e il danno (quale può essere l’entità del danno?) RISCHIO (gestione del) UE Processo, distinto dalla valutazione del rischio, consistente nell'esaminare alternative d'intervento consultando le parti interessate, tenendo conto della valutazione del rischio e di altri fattori pertinenti e, se necessario, compiendo adeguate scelte di prevenzione e di controllo UN-DHA, IDNDR, 1992 Il processo sistematico grazie al quale, usando le capacità e le competenze amministrative, decisionali, organizzative e funzionali, si implementano le politiche, le strategie e le capacità di far fronte alle emergenze da parte della società e delle comunità, in modo da diminuire gli impatti della pericolosità naturale e dei disastri ambientali e tecnologici correlati. Questo comprende tutte le forme di attività comprese misure strutturali e non strutturali per evitare (prevenzione)o limitare (mitigazione) gli effetti contrari della pericolosità RISCHIO (inondazione) GLOSS.ARPAV Temporanea ricopertura della superficie del suolo da parte di acqua di qualunque provenienza. Viene valutato sulla base della frequenza e sulla durata media di eventi passati. RISCHIO (mitigazione) UN-DHA, IDNDR, 1992 La struttura concettuale degli elementi che possono essere considerati per ridurre al minimo le vulnerabilità ed i rischi di disastro all’interno della società con l’obbiettivo di evitare (prevenzione) o di limitare (mitigazione) gli impatti avversi della pericolosità all’interno di un vasto contesto di sviluppo sostenibile RISCHIO (valutazione del) UE Processo su base scientifica costituito da quattro fasi: individuazione del pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell'esposizione al pericolo e caratterizzazione del rischio RISCHIO ACCETTABILE UN-DHA, IDNDR, 1992 Grado di perdita umana e materiale che può essere percepito dalla comunità come tollerabile con l’obiettivo di minimizzare il rischio Per rischio ambientale si intende uno stato in cui sono presenti condizioni di pericolosità o di minaccia ipotetica verso l'ambiente e l'uomo. Nella stragrande maggioranza dei casi l'analisi dei rischio tende ad estromettere la dimensione percettiva dell'individuo che spesso è fondamentale. La maggior parte degli studi sul rischio adotta come principio base la formula per cui il rischio sarebbe uguale alla probabilità che un evento indesiderato avvenga in un certo arco temporale, definendo il rischio attraverso una funzione di tipo statistico. Probabilità del verificarsi di un danno ambientale moltiplicata per la grandezza del danno stesso. Nelle procedure di VIA esprime la possibilità che gli interventi dell'uomo superino un livello tale da provocare sensibili e spesso irreversibili fenomeni di inquinamento e di dissesto con alterazione degli equilibri preesistenti. RISCHIO RESIDUO RRES UNI, ARPA PIEMONTE Quota parte del Rischio totale RT non eliminata a seguito di interventi di mitigazione del rischio. RISCHIO SPECIFICO RS UNI, ARPA PIEMONTE Grado di perdita atteso, per una data tipologia di elementi a rischio (E), a seguito di un dato fenomeno ad una data intensità (I); espresso in termini di probabilità annua [RS(I,E)= H(I)V(I,E)]. CNR-IRPI TORINO Indica l'entità del danno atteso a seguito di un particolare fenomeno naturale. Si esprime con il prodotto Rs = H x V s RISCHIO TOTALE RT UNI, ARPA PIEMONTE Valore atteso delle perdite umane (morti, feriti), dei danni alle proprietà, delle perturbazioni alle attività economiche, dei danni ai pubblici servizi e ai beni ambientali e culturali (W), a seguito di un dato fenomeno ad una data intensità; espresso in termini di costo annuo, oppure in termini di numero o di quantità di unità perse per anno, per un dato elemento [R(I,E)=RS(I,E)W(E)=H(I)V(I,E)W(E)]. CNR-IRPI TORINO Indica il numero atteso di morti, feriti, danni alle proprietà o interruzione di attività economiche a seguito di un evento naturale ed è perció dato dal prodotto Rt = Rs x E = E x H x V RISERVA ORIENTATA GLOSS.ARPAV Riserva nella quale l'indirizzo gestionale è volto ad una fruizione controllata e proporzionata alle caratteristiche ambientali del territorio. In tale riserva vengono messe in atto strategie di gestione finalizzate non solo alla conservazione, ma anche allo sviluppo delle piene potenzialità naturalistiche del territorio. Inoltre vi sono promossi programmi di educazione naturalistica per favorire forme di turismo compatibile più rispettose e consapevoli nei confronti dell'ambiente. RIUSO ARPAC Il riuso rappresenta una delle forme di valorizzazione del rifiuto. Consente di utilizzare un bene (altrimenti destinato ad essere trasformato in rifiuto) nella sua forma originaria. RIVEGETAZIONE UNI, ARPA PIEMONTE Introduzione di rivestimenti vegetali che, contribuendo al fissaggio generale dei suoli e alla diminuzione dei fenomeni di erosione, riducono in determinate situazioni le conseguenze del fenomeno dicaduta dei blocchi. RIVESTIMENTO ANPA Si parla di rivestimento quando un tratto più o meno lungo di alveo viene rivestito (fondo e/o sponde). Solitamente i rivestimenti sono realizzati in massi ciclopici, in massi cementizi o in calcestruzzi. Possono essere finalizzati a proteggere l’alveo dall’erosione o a ridurre l’attrito e ad accelerare la velocità della corrente (in corrispondenza di strozzature idrauliche, es. ponti con luce stretta) o ad assolvere entrambe le funzioni. Quando il rivestimento interessa solo il fondo dell’alveo si parla di plateazioni, mentre la forma estrema di rivestimento è il cunettone in calcestruzzo, a sezione parabolica. Oltre a presentare anche controindicazioni di tipo idraulico, tutte le forme di rivestimento dell’alveo presentano un impatto ambientale rilevante. RIVESTIMENTO ARTIFICIALE UNI, ARPA PIEMONTE RISCHIO AMBIENTALE MINISTERO DELL'AMBIENTE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 67 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Procedimento diverso dalla rivegetazione che, assicurando una protezione della superficie, diminuisce i fenomeni di erosione e riduce alcune della conseguenze del fenomeno di caduta massi. RIVITALIZZAZIONE (revitalisation/regeneration) STREAMS - TREVISIOL Ripresa degli equilibri ecosistemici realizzando l’obiettivo di passare da azioni puntuali di disinquinamento e salvaguardia ad azioni diffuse sui sistemi ambientali. RSA GLOSS. ENI Relazione sullo Stato dell'Ambiente. SCALA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Rapporto fra le misure di lunghezza reali e quelle rappresentate in una scala (scala di riduzione). SCAVO A CIELO APERTO GLOSS. ENI Asportazione di terreno di dimensioni più o meno estese, a partire dalla superficie del suolo. È impiegato nel settore edilizio, minerario, ecc.. SCAVO DI SCOTICO PROVINCIA DI TRENTO È lo scavo che viene eseguito per la preparazione del piano di posa del nuovo rilevato. SCOPING GLOSS. ENI Introduzione preliminare allo studio dettagliato di una componente ambientale, nella quale viene descritta la procedura eseguita per l'analisi, motivando, in relazione allo scopo del lavoro, la scelta degli argomenti che sono stati approfonditi con il maggior grado di dettaglio. SESTO D’IMPIANTO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Disposizione delle piante secondo uno schema che ha per base una figura rettangolare o quadrata, all’interno delle quali le piante possono essere disposte in modo regolare o irregolare. SFALCIO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Taglio dell’erba eseguito per: a) utilizzazione come foraggio; b) favorire la formazione delle radici; c) favorire la specie a lenta crescita mediante il taglio delle specie a crescita rapida; d) tenere bassi i manti erbosi. SGA GLOSS. ENI; ARPAT; ARPAC; GLOSS.ARPAV Sistema di Gestione Ambientale. La parte del sistema di gestione aziendale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale (definizione UNI ISO 14050). La documentazione che descrive complessivamente il sistema di gestione ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti è costituita dalla politica ambientale, dal manuale di gestione ambientale e dal piano di gestione ambientale. I moderni sistemi di gestione integrano quasi sempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la protezione ambientale e spesso associano a queste tre variabili anche la gestione della qualità. SIA GLOSS. ENI Studio d’Impatto Ambientale. Documento realizzato da un gruppo di studio interdisciplinare ed allegato, dal proponente, al progetto presentato per l'autorizzazione, contenente gli elementi necessari alla VIA. La struttura del SIA è legata spesso alla normativa dei diversi paesi, ma in generale, include: l'inquadramento del progetto all'interno degli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti; la descrizione del progetto e dei relativi criteri e standard di progetto adottati; la descrizione dello stato dell'ambiente prima della realizzazione del progetto; la valutazione delle variazioni e delle interferenze previste per le diverse componenti ambientali e per il sistema ambiente in generale, a seguito della realizzazione del progetto; le misure di mitigazione adottate e i sistemi di monitoraggio previsti. SIC DIRETTIVA 92/43/CEE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Area che, nella/e regione/i biogeografica cui appartiene, contribuisce in modo significativo a mantenere/ripristinare in uno stato di conservazione soddisfacente un tipo di habitat naturale di cui all'allegato I della Direttiva Habitat o una specie di cui all'allegato II della Direttiva Habitat. Un sito che possa inoltre contribuire in modo significativo alla coerenza di Natura 2000 (di cui all'art.3 della Direttiva Habitat), e/o che contribuisca in modo significativo al mantenimento della diversità biologica nella regione biogeografica o regioni biogeografiche. Per le specie animali che occupano ampi territori, i siti di importanza comunitaria corrispondono ai luoghi, all'interno dell'area di ripartizione naturale di tali specie, che presentano gli elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e riproduzione. SICUREZZA (messa in) GLOSS. ENI Serie di operazioni finalizzate all'instaurazione ed al mantenimento di misure protettive che assicurino la non pericolosità di un impianto, area, sito industriale, ecc.. SINA GLOSS.ARPAV Il programma per la realizzazione del SINA è nato con l'obiettivo di consentire la razionalizzazione e il coordinamento delle iniziative di gestione delle informazioni ambientali. Il gestore del sistema è l'ANPA. L'alimentazione della base informativa, in analogia con l'equivalente sistema europeo, è attuata attraverso il contributo di una rete di soggetti articolati in tre categorie principali: I Centri Tematici Nazionali (CTN): compagini consortili di strutture tecnico-scientifiche composte dalle Agenzie regionali (ARPA) integrate con Istituzioni Principali di Riferimento; I Punti Focali Regionali: sono i responsabili delle attività operative di raccolta dati programmate in ciascuna regione o provincia autonoma. Le regioni devono designare le strutture a cui affidare questa funzione che costituiranno il SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale); Le istituzioni principali di riferimento: sono soggetti che contribuiscono alla formazione della base conoscitiva come entità operative avente già uno specifico ruolo. Tipicamente sono: ISTAT, ISS, ENEA, CNR. La rete del sistema (SINAnet) è completata con il Ministero dell'Ambiente e le Regioni come principali soggetti di indirizzo e utenti. La rete è collegata all'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) attraverso l'ANPA. Tale programma viene formalizzato e avviato con la Legge finanziaria 1988 (Legge n.67/88,art.18, comma 1,lettera e). SINERGISMO STREAMS - TREVISIOL dal greco synergo = lavorare assieme, collaborare. La capacità che le cose hanno di potenziare altre cose. Si dice per indicare quegli eventi o processi che si rafforzano reciprocamente gli uni con gli altri. SISTEMI DI ALLARME IFFI Comprendono i tipi di tecniche e di strumenti dotati di dispositivi di allarme, atti alla prevenzione e sorveglianza del movimento franoso. SISTEMA DI ALLERTAMENTO: UNI, ARPA PIEMONTE Sistema di controllo, basato su soglie predefinite di uno o più parametri misurati, al quale è collegato un dispositivo di segnalazione. SISTEMA DI CONTROLLO: UNI, ARPA PIEMONTE Dispositivo, o insieme di dispositivi, che permette di verificare, in un terreno od in un ammasso roccioso, elementi quali le modificazioni geometriche dovute ai movimenti, l’entità dei movimenti in atto all’interno della massa instabile, i livelli di falda e le pressioni idrauliche, gli stati tensionali, la dipendenza dei movimenti al variare delle condizioni idrauliche e meteorologiche, l’influenza di fattori esterni, le emissioni acustiche o microsismiche da parte dell’ammasso instabile. SISTEMA DI GESTIONE UNI EN ISO 9000:2000 Sistema per stabilire politica ed obiettivi e per conseguire tali obiettivi. Un sistema di gestione di un'organizzazione può includere sistemi di gestione differenti quali un sistema di gestione per la qualità, un sistema di gestione finanziaria o un sistema di gestione ambientale. SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (Vedi SGA). SISTEMA DI INFORMAZIONE GEOGRAFICA (Vedi GIS). SISTEMA D'INFORMAZIONE GEOGRAFICA GLOSS.ARPAV 68 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Banca dati informatizzata di dati geografici, provvista di una piattaforma di gestione, analisi e illustrazione dei dati medesimi. Il SIG costituisce un importante strumento di analisi, in quanto consente di associare le banche dati informatiche con dati geografici reali. SISTEMA INFORMATIVO E DI MONITORAGGIO NAZIONALE AMBIENTALE (Vedi SINA). SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE AMBIENTALE (Vedi SIRA). STANDARD DI RILEVAMENTO (SITE) GLOSS.ARPAV Intorno del luogo dove viene realizzata l'osservazione, di dimensione variabile nell'ordine delle decine o alcune centinaia di metri quadri. SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE (SIT) (Vedi SIT). SIT CNR-IRPI TORINO Acronimo italiano corrispondente all’anglosassone GIS SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA (Vedi SIC). SOGGETTO ATTORE GLOSS.ARPAV Istituzione, ente, associazione, persona che progetta, realizza, valuta determinati interventi. SOGGETTO DESTINATARIO GLOSS.ARPAV Persona o gruppo portatore di bisogni a cui sono rivolti determinati interventi. Nel campo dell'educazione ambientale è il soggetto portatore di bisogni educativi a cui va rivolta l'azione educativa. SOLLECITAZIONE (idraulica, caduta massi) GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Azione di una forza o di un insieme di forze su un sistema. SOPRALLUOGO GLOSS.ARPAV Attività che prevede una o più delle seguenti operazioni: - ispezione, - prelievo di campioni, - analisi campioni. SOSTENIBILITÀ LO SVILUPPO SOSTENIBILE - ED. IL MULINO Si definisce sostenibile la gestione di un risorsa se, nota la sua capacità di riproduzione, non si eccede nel suo sfruttamento oltre una determinata soglia. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE (Vedi sviluppo sostenibile). SPANCIAMENTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Collasso e/o cedimento parziale di una struttura riempita a causa di sollecitazioni da tergo. SPECIFICA TECNICA O DI PROVA EN 45020:1998 Documento che stabilisce dei requisiti tecnici che prodotto, processo o servizio devono soddisfare. SPECIFICAZIONE TECNICA GLOSS. FEDERLEGNO Specificazione contenuta in un documento che definisce caratteristiche richieste di un prodotto, quali i livelli di qualità o proprietà di utilizzazione, la sicurezza, le dimensioni, comprese prescrizioni applicabili a un prodotto per quanto concerne terminologia, i simboli, le prove e i metodi di prova, l'imballaggio, marchiatura e l'etichettatura" (art.1.1 Dir. 83/189 CEE). le di le la la STANDARD AMBIENTALI GLOSS. ENI Strumenti di politica ambientale adottati dall'autorità pubblica per il miglioramento della qualità dell'ambiente. In generale, uno standard è un livello di adempimento fissato dalla legge e fatto rispettare attraverso sanzioni. Si distinguono diversi tipi di standard: -standard sulle emissioni inquinanti, che stabilisce il limite massimo consentito di emissioni inquinanti, superato il quale si è obbligati al pagamento di una multa; -standard di qualità ambientale, che fissa il limite massimo di inquinamento di un certo ambiente; -standard tecnologici, che prevedono l’adozione di una certa tecnologia, ad esempio, la marmitta catalitica. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO STANDARD DI RILEVAMENTO GLOSS.ARPAV Indici che esplicitano l'intensità delle informazioni pedologiche raccolte. Variano a seconda della scala del rilevamento, delle sue finalità e della complessità del territorio. Tra i più comuni vi sono: numero di osservazioni per unità di superficie (ad esempio: n/ha), numero di osservazione per unità tipologica di suolo (n/n), numero di osservazioni per unità cartografica o per poligono (n/n). STATISTICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Branca della matematica che si occupa del trattamento di dati numerici derivanti da oggetti, animati e inanimati, esistenti nella realtà, per esempio la concentrazione di abitazioni in una determinata area geografica, la temperatura o ancora l’altezza dei suoi abitanti. Il campo della applicazione della statistica è il mondo reale. Utilizzando tecniche statistiche è possibile analizzare le relazioni e confrontare i dati che riguardano, per esempio, le differenze quantitative di un determinato fenomeno (velocità del vento, temperatura, ecc) in differenti aree geografiche, oppure la probabilità che un determinato fenomeno (per esempio un terremoto o un’eruzione vulcanica) ha di presentarsi in un determinato periodo. STATO DELL'ARTE EN 45020:1998 Stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi, o servizi basato su scoperte scientifiche, tecnologiche e sperimentali pertinenti. STAZIONE MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS.ARPAV Struttura costituita da un insieme di: sensori di misura, sistema di alimentazione, sistema di trasmissione e logica di gestione dati (datalogger), in rado di registrare, memorizzare e trasmettere le informazioni ad una centrale operativa e sito di rilevamento di dati manuali. STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE GLOSS. ENI Strumento atto a progettare e organizzare un determinato settore dell'attività umana, economica e sociale e dell'ambiente coinvolto. STRUTTURA ORGANIZZZATIVA UNI EN ISO 9000:2000 Articolazione di responsabilità, autorità ed interrelazioni tra persone. Il manuale della qualità o il piano della qualità di un progetto spesso riporta la struttura organizzativa. STUDIO D’IMPATTO AMBIENTALE (Vedi SIA). SUBUNITÀ GLOSS.ARPAV 3° livello della classificazione FAOUNESCO; rappresenta intergradi tra livelli superiori di classificazione (raggruppamenti principali, unita' pedologiche) oppure indica suoli che possiedono caratteristiche particolari non comprese nell'unita'. SUOLO (normative di difesa del) GLOSS. ENI La legge che ha per scopo quello di assicurare la difesa del suolo dall’inquinamento è la n. 183/89 che concepisce una tutela integrata, oltre che del suolo (inteso come territorio, suolo, sottosuolo, abitati ed infrastrutture), anche delle acque e delle risorse naturalistiche nel loro complesso. Tratto saliente del provvedimento è l’aver attribuito rilievo alla pianificazione. Viene, infatti, ripartita tra i vari livelli centrali e locali della Pubblica Amministrazione, la competenza ad avviare una pianificazione e programmazione degli interventi di conservazione e recupero del territorio mediante, tra l’altro: - la regolazione dei corsi d’acqua e la moderazione delle piene; - la disciplina delle attività estrattive; - la protezione delle coste e il risanamento delle acque sotterranee e superficiali. Nel 1994 è stata emanata la legge n. 36 con cui sono state dettate disposizioni, in materia di risorse idriche e di riorganizzazione dei servizi idrici, che integra e completa la legge sulla difesa del suolo, prevedendo una riorganizzazione territoriale, funzionale ed economica dei servizi 69 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua, per usi civili, di fognatura e depurazione. SUPERFICIE MONTANA ISTAT La superficie totale dei comuni totalmente montani più la superficie della parte montana dei comuni parzialmente montani. SURVEY INIZIALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Check-up che ha lo scopo di mettere a fuoco i punti deboli e i punti forti dell'Azienda collegata con l'ambiente e che consente di definire i programmi delle azioni e degli obiettivi da conseguire. Gli obiettivi del survey possono essere così sintetizzati: - prima conoscenza dei processi e della realtà organizzativa dell'azienda; - valutazione degli aspetti ambientali significativi in rapporto alle situazioni operative normali e straordinarie, ad eventi accidentali e situazioni di potenziale emergenza ed, infine, in rapporto ad attività passate, attuali e progettate; - definizione di un programma di massima in termini di azioni, di tempi di realizzazione e di obiettivi da perseguire. SVILUPPO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO In biologia si riferisce ai progressivi mutamenti che avvengono in ogni organismo vivente nel corso della sua vita. Esse possono essere di completa metamorfosi, come negli insetti, oppure di accrescimento progressivo, come nei mammiferi. Lo sviluppo ha termine con il raggiungimento delle forme adulte, ad esso segue la fase di invecchiamento o senescenza, che è un fenomeno biologico di grande complessità. In economia è il progressivo aumento nella produzione di beni materiali (alimenti e altri beni di consumo immediato, beni di consumo durevole), legato all’innovazione tecnologica e all’aumento dei mezzi di produzione. Il motore ultimo dello sviluppo è l’evoluzione culturale che ha permesso all’umanità di uscire dal ciclo ecologico naturale, in cui si trovano tutte le altre specie, e dove gli ambienti disponibili per la sopravvivenza, e di conseguenza l’espansione della popolazione, sono necessariamente condizionati dalla produttività naturale dell’ambiente e dalla competizione con le altre specie. Osservando a ritroso le tappe del progresso, sembra possibile evidenziare che, in molte aree del pianeta e indipendentemente, lo sviluppo materiale è stato l’obiettivo che ha guidato le attività dei gruppi sociali umani dalla rivoluzione neolitica ad oggi. Ma è solo in epoca relativamente recente che i limiti di questo sviluppo di tipo materiale si vanno delineando in modo preoccupante. In particolare si possono distinguere due tipi di fattori necessari per sostenere lo sviluppo economico: i fattori materiali (alimenti, materie prime, combustibili fossili e nucleari, terra coltivabile, acque, metalli, foreste) e, altrettanto importanti, i fattori sociali (pace e stabilità, istruzione e occupazione, progresso tecnologico costante).La distribuzione asimmetrica dei fattori materiali e sociali tra i Paesi sviluppati e quelli cosiddetti sottosviluppati, causata dall’internazionalizzazione dei sistemi economici, è attualmente uno dei principali limiti dello sviluppo in quanto si è visto che, invece di diminuire, questa asimmetria tende col trascorrere del tempo ad aumentare, di conseguenza i Paesi ricchi consumano sempre di più mentre quelli più poveri diventano sempre più poveri. In altre parole i Paesi ricchi si appropriano di una quota sempre più cospicua delle risorse disponibili sul pianeta, mentre al contrario i Paesi poveri rispondono al loro ulteriore impoverimento aumentando la pressione sui territori nonantropizzati ancora disponibili e, paradossalmente, con un aumento vertiginoso e incontrollato della popolazione. SVILUPPO SOSTENIBILE MINAMBIENTE; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ARPAT Termine utilizzato nella Conferenza dell’O.N.U. sull’Ambiente, svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992. Indica la possibilità di garantire lo sviluppo industriale, infrastrutturale, economico, ecc., di un territorio, rispettandone le caratteristiche ambientali, cioè sfruttandone le risorse naturali in funzione della sua capacità di sopportare tale sfruttamento. Crescita complessiva (socioeconomica, demografica, dell'uso delle risorse naturali, dell'uso dei territorio) che sia compatibile con le capacità ricettive dell'ambiente globale. Lo sviluppo sostenibile presuppone una crescita nella quale lo sfruttamento delle risorse, l'andamento degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo economico e i mutamenti istituzionali siano in reciproca armonia e capaci di incrementare il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei bisogni e delle aspirazioni umane. Lo sviluppo sostenibile richiede una rimodellazione dei processi produttivi in modo più rispettoso dell'ambiente e contemporaneamente significa assicurare che le generazioni future possano godere degli stessi beni, opportunità e opzioni dei quali godiamo noi oggi. Per fare questo occorre preservare l'ambiente fisico e fornire servizi di base di sostegno alla vita come aria ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO pulita, acqua potabile, terra fertile, sistemi ecologici diversificati e stabilità climatica. Esistono due principi base della sostenibilità, definiti da Hermann Deli, per la gestione delle risorserinnovabili: la velocità del prelievo dovrebbe essere pari alla velocità di rigenerazione. Questo principio si chiama "principio del rendimento sostenibile" e significa che in qualsiasi tipo di scelta, un'impresa, un'attività agricola o industriale deve utilizzare risorse che, nell'arco almeno di una vita umana, possano essere rinnovate; la velocità di produzione dei rifiuti delle attività produttive deve essere uguale alle capacità naturali di assorbimento da parte degli ecosistemi in cui i rifiuti vengono immessi. Lo sviluppo sostenibile è un concetto strettamente connesso a quello della qualità, perché sviluppo sostenibile sostanzialmente significa qualità della vita, nelle scelte energetiche, nei trasporti e nella produzione, ma più che altro vuol dire garantire alle generazioni future una possibilità di sopravvivenza su questo pianeta. TAGLIO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sollecitazione indotta su un campione da due forze con verso opposto e direzione parallela, con andamento perpendicolare alla superficie sottoposta a sollecitazione. TARATURA UNICHIM Insieme di operazioni per stabilire, a condizioni determinate, la relazione fra i valori delle grandezze indicate da uno strumento di misura o sistema di misura e i corrispondenti valori realizzati dai materiali di misura. (UNICHIM n. 179/0) TASSE AMBIENTALI GLOSS. ENI Tasse che colpiscono sostanze e prodotti inquinanti con l'obiettivo di far gravare sugli inquinatori (imprese e consumatori) il costo dell'inquinamento derivante dalle attività di produzione e consumo. Le tasse ambientali vengono pertanto calibrate sull’entità del danno all'ambiente, in modo tale che il prezzo del prodotto tassato rifletta non solo i costi legati alle tradizionali fasi di produzione e distribuzione, ma anche i costi ambientali. Nella realtà, tuttavia, la calibrazione ottimale di una tassa ambientale è estremamente complessa, principalmente a causa delle difficoltà insite nella valutazione monetaria del danno ambientale. TCA GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Total Cost Assessment. Metodo di analisi finanziaria complessiva dei costi e dei benefici di un progetto ambientale. Il TCA comprende l'allocazione dei costi ambientali alla produzione o alle linee di processo, l'inclusione dei costi, da quelli diretti a quelli contingenti e sociali e la valutazione dei costi e dei risparmi durante l'intera vita del progetto. Il TCA può essere utilizzato per supportare i manager nella scelta dei progetti e nel raggiungimento dei loro obiettivi così come definiti dal SGA. Dato che il SGA specifica la definizione di indicatori ambientali, il TCA potrebbe essere utilizzato anche per scegliere opzioni che riducano gli impatti di questi indicatori. TECNOLOGIA ALTERNATIVA STREAMS - TREVISIOL Si interessa principalmente dell’energia ambientale e della conservazione dell’energia, ma anche di altri mezzi di soddisfazione dei bisogni. TEMPO DI RITORNO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Durata media espressa in anni, del periodo in cui un evento viene superato una sola volta MOISELLO, IDROLOGIA TECNICA Numero di osservazioni che occorre mediamente fare, dopo aver osservato un superamente del valore assegnato, per osservarne un secondo. UN-DHA, IDNDR, 1992 Il tempo medio che trascorre tra il verificarsi di un evento estremo e un altro THRESHOLD LIMIT VALUE (Vedi TLV). TOPOLOGIA CNR-IRPI TORINO La topologia è un insieme di regole per definire in maniera esplicita le relazioni, i rapporti di connessione e di contiguità tra gli elementi 70 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano spaziali e per collegare tali elementi alle relative descrizioni (attributi). In un modello dati topologico, ad esempio, è possibile riconoscere le aree contigue ed identificare le linee che delimitano ciascuna superficie (confini). È garanzia di riproduzione di risorse e delle qualità essenziali dell’ambiente di vita. Deve concretizzarsi in un piano di salvaguardia, protezione e conservazione delle risorse e dei beni, all’interno di un sistema ben definito di organizzazione del territorio. TOTAL COST ASSESSMENT (Vedi TCA). TUTELA AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Insieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a proteggere l’ambiente naturale (aria, terra, acque, bellezze naturali e lo stesso spazio interplanetario) da ogni inquinamento o supersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni settanta si sono espressi crescenti timori per il futuro dell'ambiente, minacciato dalle attività umane, sempre invadenti e distruttive, a livello sia locale che globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell'ambiente locale (urbano e rurale) hanno condotto all'elaborazione di apposite leggi: agricoltura, industria, produzione di energia, trasporti, costruzione di nuovi insediamenti sono attività soggette a valutazione e a normative di contenimento di impatto ambientale. TOTAL QUALITY MANAGEMENT (Vedi TQM). TRAGUARDO AMBIENTALE ARPAC Dettagliata richiesta di prestazione, possibilmente quantificata, riferita a una parte o all'insieme di una organizzazione, derivante dagli obiettivi ambientali e che bisogna fissare e realizzare per raggiungere questi obiettivi (ISO 14001). TRAPIANTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Operazione che consiste nello spostare le piante intere (fusto e radice) da un sito ad un altro. TRASFORMABILITÀ STREAMS - TREVISIOL Possibilità verificata di un certo territorio ad essere modificato nei suoi assetti ambientali e quindi nella sua struttura fisica e biotica, compatibilmente con ruoli di tutela già assegnati. TRATTAMENTO GLOSS. ARPAV Processo di trasformazione delle caratteristiche dell'acqua per renderla idonea agli usi successivi. UNI, ARPA PIEMONTE Insieme di tecniche finalizzate al miglioramento delle caratteristiche meccaniche (resistenza, deformabilità) e/o idrauliche delle masse di terra e rocce, che possono essere realizzate in assenza o con aggiunta di altro materiale. TURISMO SOSTENIBILE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Turismo che soddisfa i seguenti quattro fondamentali requisiti: - l’attività deve essere strettamente correlata all’apprezzamento di un’area protetta o ben conservata e deve avere per oggetto la natura nelle sue componenti; - l’attività deve ritenere l’interpretazione e la comprensione parti integranti del rapporto con l’ecosistema: l’esperienza del turista non deve essere di tipo passivo, ma educativa e formativa; - l’attività deve essere condotta con tecniche e strumenti a limitato impatto ambientale: le infrastrutture devono integrarsi con il background locale non solo in termini architettonici (utilizzo di materiali naturali, integrazione con il contesto paesaggistico), ma anche per ciò che concerne gli aspetti gestionali (smaltimento dei rifiuti, trattamento delle acque di scolo, scelta di fornitori locali); -l'attività deve contribuire alla conservazione ed alla valorizzazione dell’ambiente stesso: gli impatti negativi sull’ambiente sia naturale, sia socioculturale, devono essere minimizzati e la protezione dell’ecosistema deve essere supportata dal reinvestimento in loco di parte dei redditi derivanti dal turismo. Devono, inoltre, essere favorite le attività di educazione ambientale rivolte non solo ai turisti, ma anche alle comunità locali ospitanti, alle istituzioni e , in generale, all’intera opinione pubblica. In un ipotetico modello di turismo sostenibile, si possono individuare i principali *benefici: - aumento dei fondi destinati alle aree protette e alle comunità locali; - creazione di posti di lavoro all’interno della società che – ospita - le strutture turistiche (ad es. guida turistica, guardaparco, affittacamere, ecc); - promozione dell’artigianato locale; - educazione ambientale dei visitatori. * costi: - degrado ambientale, connesso all’aumento delle presenze nei siti extra-sensibili; - instabilità economica, determinata dall’imponenza dei flussi valutari che costituiscono la principale ratio dell’industria turistica nel suo complesso; - i mutamenti socioculturali, più forti laddove alle comunità locali non viene concessa l’opportunità di scegliere se partecipare o meno alle attività turistiche. TUTELA STREAMS - TREVISIOL ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO UNCED GLOSS. ENI United Nations Conference on Environment and Development. Conferenza tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992. La più complessa ed estesa organizzata dalle Nazioni Unite (due anni e mezzo di lavori preparatori, 120 capi di Stato e 178 paesi partecipanti). Essa ha originato cinque documenti formali: cambiamenti climatici, biodiversità, foreste, Rio Declaration on Environment and Development e Agenda 21. Nella Dichiarazione, che comprende un preambolo e 27 princìpi, vengono date indicazioni volte a promuovere un più sano ed efficiente rapporto tra uomo e ambiente. In particolare, si richiama l'attenzione su un numero di argomenti rilevanti per l'ambiente, tra i quali l'equità intergenerazionale, i bisogni del mondo povero, la cooperazione tra Stati, la responsabilità civile e la compensazione dei danni ambientali, il principio inquinatore-pagatore, la valutazione d'impatto ambientale. UNI EN ARPAC Norma europea recepita in Italia come norma UNI. UNI EN ISO 9000. Famiglia di norme relative ai sistemi di qualità aziendale. Sono in pratica il recepimento e la traduzione delle ISO 9000 per l’Italia. UNITA' FUNZIONALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Unità di prodotto cui vanno rapportati i dati misurati o elaborati nel corso dello studio. Va definita in base allo scopo dell'analisi. UNITÀ CARTOGRAFICA GLOSS. ARPAV Insieme delle aree caratterizzate dagli stessi tipi di suolo (delineazioni), identificabili in modo univoco sulla carta pedologica. UNITED NATIONS CONFERENCE ON ENVIRONMENT AND DEVELOPMENT (Vedi UNCED sezione ENTI). USO DEL SUOLO GLOSS. ENI Modalità di utilizzo del terreno in relazione a funzioni antropiche o naturalistiche. UTILIZZAZIONE APPROPRIATA STREAMS - TREVISIOL Utilizzazione di un territorio più appropriata rispetto alle sue risorse e condizioni specifiche (in inglese "fitness"). VALENZA ECOLOGICA GLOSS. ENI Grado di adattabilità di un organismo alle variazioni dei fattori ambientali: temperatura, umidità, disponibilità di ossigeno, salinità, ecc.. Ogni specie animale o vegetale può sopportare una gamma di modificazioni delle caratteristiche fisiche dell’ambiente compresa entro un valore minimo ed un valore massimo specifici. La tollerabilità ad una vasta gamma di variazioni è propria delle specie ad ampia valenza ecologica, che generalmente hanno anche vaste aree di distribuzione. Le specie che, per sopravvivere, necessitano invece di un ambiente stabile o con variazioni di piccola entità, hanno bassa valenza ecologica e sono distribuite in aree più ristrette. VALORE DEGLI ELEMENTI A RISCHIO W UNI, ARPA PIEMONTE Valore economico, o numero delle unità, degli elementi a rischio in una data area; espresso, oltre che in termini di numero o di quantità di 71 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano elementi esposti, anche in termini monetari, in funzione del tipo di elemento a rischio [W=W(E)]. VALUTAZIONE GLOSS. ARPAV Processo attraverso il quale si analizza e giudica, al suo termine o a scadenze prefissate, le risorse impiegate, le attività svolte (efficienza) ed i risultati raggiunti, in relazione agli obiettivi del programma stesso (efficacia), il tutto in vista della riprogettazione dello specifico sistema (imparare sistematicamente dall'esperienza e riprogettare al meglio il futuro). VALUTAZIONE AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL L’individuazione delle relazioni o corrispondenze in atto fra i diversi fenomeni sul territorio e l’interpretazione del loro significato rispetto a parametri o classi di giudizio (naturalità, fragilità, dissesto, degrado, potenzialità e trasformabilità) predeterminati. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (Vedi VAS). VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE (Vedi VIA). VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA GLOSS. ENI E' la metodologia che consente di valutare l’impatto ambientale complessivo di un prodotto, prendendo in considerazione tutto il suo ciclo di vita, a partire dalle attività relative all’estrazione e al trattamento delle materie prime, ai processi di fabbricazione, al trasporto, alla distribuzione, all’uso, ai ricicli e riutilizzi e allo smaltimento finale. VALUTAZIONE DI IMPATTO TURISTICO (VIT) GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Strumento per tradurre in pratica il rispetto dell’ambiente e delle culture .diverse.. La valutazione di impatto turistico si basa sul concetto di capacità di accoglienza (ovvero, l’area usata dai turisti per unità di spazio medio individuale disponibile) di una determinata località, concetto che è misurabile con parametri quantitativi e qualitativi come la popolazione residente, la natura geomorfologica dell’area, la disponibilità dell’acqua, il numero delle strutture di accoglienza e di ristorazione e le caratteristiche dei servizi di trasporto. Mettendo in relazione questi elementi con lo spazio operativo e il tempo di fruizione è possibile giungere ad una stima accurata della soglia limite alla presenza antropica del sito. VALUTAZIONE DI INCIDENZA GLOSS. ARPAV La valutazione d'incidenza è un procedimento di salvaguardia al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito che rientri attualmente o in futuro nell’ambito della cosiddetta Rete Natura 2000. uest'ultima rappresenta un sistema di aree di grande valore naturalistico in cui la Comunità Europea ha stabilito di garantire il mantenimento o il ripristino di habitat naturali e delle specie interessate. Tale procedura è stata introdotta dalla Direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti. La valutazione di incidenza costituisce lo strumento per garantire il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio. VARIABILE AMBIENTALE REGIONE UMBRIA Elemento che caratterizza lo stato e/o la dinamica di componenti e fattori ambientali, la cui distribuzione può variare nello spazio e nel tempo (ad esempio, la distribuzione di ossigeno disciolto nell'acqua, le onde sonore, il passaggio di autoveicoli, ecc.). VAS GLOSS. ARPAV La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) viene definito, nel Manuale per la Valutazione Ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell'UE, come:" il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte-politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalla prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale". VERIFICA UNI EN ISO 9000:2000 ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Accertamento, controllo mediante apposite prove dell'esattezza, validità o autenticità di qualcosa. Conferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento di requisiti specificati. La verifica ispettiva o "audit" è un processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenze della verifica ispettiva e valutarne l'obiettività, al fine di stabilire in quale misura i criteri della verifica ispettiva sono soddisfatti (VISION 2000). VIA GLOSS. ENI; ARPAV Valutazione d’Impatto Ambientale. La VIA costituisce una procedura tecnico-amministrativa volta alla formulazione di un giudizio, da parte delle Autorità competenti, sulla compatibilità che una determinata azione avrà nei confronti dell’ambiente, inteso come l’insieme delle risorse naturali, delle attività umane e del patrimonio storico culturale. Tale procedura prevede l’esame, da parte dell’Autorità competente, di uno studio di impatto ambientale predisposto da colui (pubblico o privato) che propone l’opera in progetto. La VIA richiede la raccolta di informazioni che consentano di effettuare previsioni sulle possibili interazioni tra progetto e singole componenti dell'ambiente in cui il progetto viene realizzato. La VIA quindi tende ad evitare fin dall'inizio i danni ambientali valutando le eventuali ripercussioni di un'opera in progetto sull'ambiente. La VIA dovrebbe tendenzialmente sostituirsi ai molteplici regimi di concessione, autorizzazione, licenza, ecc.. imposti dalle leggi di settore. Un aspetto molto importante di questa procedura è la consultazione del pubblico, attraverso un’inchiesta, che vede la partecipazione delle comunità interessate a un determinato progetto pubblico o privato. Questo tipo di valutazione preventiva ha avuto origine negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta (environmental impact assestement: VIA), e si è in seguito diffuso in altri paesi industrializzati. In ambito comunitario la materia è stata regolamentata con la direttiva 85/337/CEE (modificata dalla Dir. n. 97/11/CE). Tuttavia, ad oltre 13 anni di distanza, tale direttiva non è stata compiutamente recepita in ambito nazionale in quanto, in materia, vige ancora una disciplina transitoria (dettata con i D.P.C.M. del 10.8.88 e del 27.12.88) cui si è aggiunta una moltitudine di provvedimenti, volti ad estendere la procedura a diversi settori (ad esempio, la VIA concernente la ricerca e coltivazione di idrocarburi, è regolamentata dal DPR n. 526/94). Attualmente è all’esame del Parlamento un disegno di legge di recepimento organico della normativa comunitaria cui si è fatto cenno. VINCOLI FORESTALI PROVINCIA TORINO Vincoli idrogeologici che consistono nell'assoggettamento di certi terreni all'obbligo della coltura boschiva secondo le modalità di appositi regolamenti, al fine di regolarizzare il deflusso delle acque. VINCOLO AMBIENTALE PROVINCIA TORINO Il vincolo ambientale consiste in una situazione giuridica di sostanziale non modificabilità dei luoghi, che si traduce in una serie di limitazioni sulle facoltà dei proprietari, possessori e/o detentori di tali beni. In concreto si realizza tramite una preminente attività di controllo da parte degli organi competenti e nella necessità di un'autorizzazione per i lavori di modificazione consentiti dei beni inclusi in queste categorie. Le Regioni possono anche individuare aree in cui è vietata, sino all'adozione dei Piani paesistici, ogni modificazione dell’assetto del territorio, nonché qualsiasi opera edilizia (art. 1 L.431/85). Poiché come si è detto - gli interventi tendenti alla modificazione dei beni sottoposti a specifica tutela 'ope Legis' (L.431/85) o per atto amministrativo di dichiarazione di notevole interesse pubblico (L.1497/1939), richiedono una specifica valutazione preventiva consistente nell’autorizzazione dei lavori, occorre uno studio in chiave naturalistica, storica, culturale ed estetica dei tratti connotativi del bene e dei suoi pregi. A livello istruttorio verrà conseguentemente analizzato se e come l’intervento richiesto si armonizzi con il preesistente e con l’ambiente. In caso di incidenza negativa ed alterazione delle caratteristiche di pregio del bene tutelato, verrà negato il provvedimento autorizzato oppure verrà concesso con una 'correzione' o 'condizionamento' dell’intervento ad una serie di limitazioni o accorgimenti atti a garantire che la realizzazione si armonizzi con i valori intrinseci della zona. ZCS DIRETTIVA 92/43/CEE Zona Speciale di Conservazione (così definito dalla Direttiva Habitat): un sito di importanza comunitaria designato dagli stati membri mediante un atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale in cui sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui il sito è designato. 72 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ZONAZIONE UNI, ARPA PIEMONTE Partizione di un certo settore di terreno in zone aventi diverse caratteristiche (geologiche, strutturali, di pericolosità, di rischio ecc.). ZONAZIONE SISMICA GLOSS. PTA REGIONE TOSCANA Suddivisione di un'area di vaste dimensioni (ad esempio il territorio nazionale) sulla base del valore della pericolosità sismica. ZONE MESSE IN SICUREZZA GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Luoghi nei quali sono stati eliminati il pericolo di valanghe o gli altri pericoli tipici dell’ambiente alpino applicando misure di protezione di tipo ingegneristico o attuando il distacco programmato di valanghe. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 73 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano PROCESSI TECNOLOGICI, COMPONENTISTICA E ASSEMBLATI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ACQUE (impianto di depurazione delle) GLOSS. ENI Impianto che, attraverso uno o più processi di carattere meccanico, fisico, chimico e biologico, consente l'eliminazione di sostanze nocive dai liquidi. I trattamenti meccanici hanno la funzione di separare gran parte dei materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici operano la degradazione delle sostanze organiche ad opera di particolari microrganismi. Infine i trattamenti chimico-fisici consistono essenzialmente nell'insolubilizzazione e nella successiva separazione di sostanze disciolte. ACQUEDOTTO GLOSS. ENI Manufatto realizzato per portare l'acqua da una località all'altra, composto da sistemi di captazione o alimentazione, sistemi di adduzione, sistemi di accumulo (serbatoi), sistemi di distribuzione. A queste componenti si aggiungono opere accessorie quali impianti di potabilizzazione e di sollevamento. E' costituito da condotte artificiali d’acqua oppure da canali murati per condurre l’acqua da un luogo ad un altro. Può essere sotterraneo o sopra terra: in questo caso per lo più è ad archi. AERAZIONE GLOSS. ENI Immissione di aria in un ambiente o in una sostanza per facilitare il processo di ossidazione. Viene utilizzata come sistema di depurazione delle acque reflue. AIR SPARGING GLOSS. ENI Tecnologia per la bonifica di suoli contaminati nella zona satura. Il sistema consiste nella ventilazione del sottosuolo mediante insufflazione di aria compressa, al fine di rimuoverne i contaminanti volatili. ALA PROVINCIA DI TRENTO Estremità laterale di una briglia, di raccordo tra la gaveta e l’ammorsamento alle sponde.. ANCORAGGIO ARPA PIEMONTE Fondazione trivellata per la trasmissione delle sollecitazioni di trazione dalle strutture al terreno ARCHITETTURA BIOECOLOGICA GLOSS. ARPAV Architettura basata su tecniche costruttive di edifici compatibili con l'ambiente e rispettose per la salute dei suoi abitanti. ARCHITETTURA DELL’ACQUA GLOSS. ARPAV Arte e tecnica dell’ideare, progettare e realizzare manufatti edilizi che dialogano, valorizzano ma soprattutto rispettano l’elemento acqua. ARGINE APAT Rilevati artificiali in terra con funzione di tenuta d'acqua, di altezza generalmente inferiore ai 10/12 m, che si realizzano specialmente nel bacino inferiore di corsi d'acqua, allo scopo di contenere le acque di piena, e preservare da inondazioni le aree poste lateralmente. Esistono due tipologie di argini: longitudinali e trasversali; i primi corrono continui lungo le sponde, mentre i secondi sono disposti a coppie gli uni di fronte agli altri normalmente alla corrente, e si innestano con una estremità al terreno sommergibile, e con l'altra si estendono simmetricamente verso l'alveo. ARGINI DI DEVIAZIONE PER VALANGHE ARPA PIEMONTE 0pere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzate per far cambiare direzione di scorrimento alle valanghe allo scopo di proteggere strutture ben definite ARGINE GOLENALE AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Opera idraulica in rilevato a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di contenimento del livello idrico corrispondente alla portata di piena di progetto, a protezione di una porzione dell'area golenale. La quota della sommità dell'argine è sempre inferiore a quella del corrispondente argine maestro. ARGINE IN FROLDO PROVINCIA DI TRENTO Argine longitudinale a contatto con la corrente, sottoposto alla sua azione erosiva ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO ARGINE LONGITUDINALE APAT Essi hanno la funzione di impedire ogni comunicazione fra l'alveo e il territorio laterale, ed obbligano la corrente in piena a passare per una sezione convenientemente limitata. Gli argini longitudinali si dicono in froldo, se sono costruiti in diretta continuazione delle sponde del corso d'acqua, generalmente però nei corsi d'acqua importanti e soggetti a notevoli piene, gli argini longitudinali sorgono a distanza dalle sponde, in modo da lasciare alle acque di piena un certo letto di espansione; il terreno compreso fra gli argini e le sponde prende il nome di golena. Non è raro il caso che il terreno di golena sia del tutto o in parte soggetto a coltivazione o altre attività pertanto può essere necessario proteggerlo dalle piene che non siano massime mediante arginelli minori, detti argini sommergibili di golena. ARGINE MAESTRO AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Opera idraulica in rilevato a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di contenimento del livello idrico corrispondente alla portata di piena di progetto, a protezione del territorio circostante. PROVINCIA DI TRENTO Opera idraulica in rilevato a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di contenimento del livello idrico corrispondente alla portata di piena di progetto, a protezione del territorio circostante. (Autorità di bacino Po). E' separato dal filone principale della corrente dalla golena. ARGINI TRASVERSALI APAT Questi argini si dicono anche ortogonali, perché nei tratti d'alveo rettilinei vengono disposti a coppie in direzione circa normale alla corrente. La corrente obbligata a passare fra le teste delle successive coppie di argini viene centralizzata, e nei periodi di piena le acque alte stendendosi come in altrettanti bacini nelle zone comprese fra ciascuna coppia di argini e la successiva, danno luogo ad abbondanti depositi e si ha di conseguenza un graduale sovralzo della golena rispetto all'alveo. ARMATURA UNI EN 1537 Componente di un tirante destinato a trasmettere il carico di trazione dal tratto vincolato alla testa d’ancoraggio. ARPESE GLOSS. MANUALE INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Grappa di ferro usata per tenere insieme le pietre nelle costruzioni ovv. tipo di chiodo in ferro acciaioso con forma a "U". E' conosciuto con diversi nomi: cambra, clanfa, staffa BANCHE PROVINCIA DI TRENTO Terrapieno a gradino, costruito per rafforzamento a ridosso dell’argine di un fiume. BANCHINA PROVINCIA DI TRENTO Settore pianeggiante di un gradone o di una terrazza. BARRA DELLA RASTRELLIERA ARPA PIEMONTE Elemento in acciaio della griglia della rastrelliera da neve perpendicolare alla direzione delle linee di livello BARRETTES PROVINCIA DI TRENTO Particolari diaframmi che assumono la funzione di opere di fondazione. BARRIERE FRANGIVENTO ARPA PIEMONTE Opere di difesa attiva contro il rischio valanghe che agiscono rallentando il flusso del vento e di conseguenza il trasporto eolico della neve, limitando in tal modo la formazione di accumuli e cornici nei punti maggiormente critici BARRIERA PARAMASSI UNI, ARPA PIEMONTE Opera passiva contro la caduta massi in grado di arrestare blocchi in movimento derivanti da crollo. BARRIERA PARAMASSI ELASTOPLASTICA UNI, ARPA PIEMONTE Struttura lineare costituita da pannelli sorretti da montanti, con eventuali sistemi frenanti avente la funzione di intercettare i blocchi di roccia e di arrestarli, assorbendone l’energia cinetica prevalentemente grazie alla propria deformabilità. 75 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano BERMA PROVINCIA DI TRENTO Platea in calcestruzzo, costruita ai piedi di un argine o di un terrapieno, per proteggerli dal pericolo di erosione del terreno. BIOFLUSHING GLOSS. ENI Tecnica combinata per il trattamento in sito di suoli permeabili inquinati, che sfrutta il metabolismo dei microrganismi, associata all’azione di un biosurfattante. BIOSPARGING GLOSS. ENI Tecnica di trattamento in situ di suoli contaminati nella zona insatura, consistente nell’immissione di nutrienti e di aria per favorire l’attività biodegradativa della flora microbica presente. BIOSTUOIE PROVINCIA DI TRENTO Costituite da fibre naturali (cocco, paglia, juta..) in genere contenute tra reti di materiali sintetici o naturale. Hanno spessore di qualche cm e vengono impiegati su pendii e scarpate per facilitare la crescita della vegetazione definitiva fornendo un rinforzo superficiale contro l’erosione. BIOTECNOLOGIE GLOSS. ARPAV Con il termine biotecnologie si indica genericamente l’impiego di organismi viventi in processi produttivi di diversa natura, sia in ambito industriale che agricolo. In pratica si può definire biotecnologia "qualsiasi tecnica che utilizza fenomeni biologici o processi determinati da microrganismi, per ottenere un processo tecnologico, cioè un qualcosa che in natura non si verificherebbe senza una progettualità dell'uomo. (Tamino G., 2001). L’applicazione delle biotecnologie è molto antica: già svariati millenni prima della nascita di Cristo nei processi di fermentazione venivano sfruttati lieviti ed altri microorganismi per la produzione della birra, del vino, del pane e del formaggio. Nelle società agricole, inoltre, veniva svolta una progressiva selezione di piante dotate di caratteristiche più favorevoli dal punto di vista alimentare o della coltivazione. Analogamente, per il bestiame venivano ottenute con adatti incroci - nuove specie con le caratteristiche desiderate (miglior rendimento, maggiore resistenza alla fatica, ecc.). Dal secolo scorso ad oggi le conoscenze sulla fisiologia dei processi cellulari si sono progressivamente evolute, consentendo una espansione massiccia delle biotecnologie e il progressivo loro impiego a partire dal 1940 per la produzione industriale di antibiotici, di aminoacidi, vaccini, enzimi, farmaci in grandi quantità. Dalla fine degli anni .70 le biotecnologie vengono rivoluzionate con le applicazioni della genetica e delle tecnologie del DNA ricombinante che portano alla nascita di una vera e propria ingegneria genetica. Le moderne biotecnologie sono quindi in grado di apportare modificazioni nel patrimonio genetico di microorganismi o di organismi più complessi per ottenere funzioni nuove o per potenziare funzioni già esistenti. BIOSTUOIE PROVINCIA DI TRENTO Costituite da fibre naturali (cocco, paglia, juta..) in genere contenute tra reti di materiali sintetici o naturale. Hanno spessore di qualche cm e vengono impiegati su pendii e scarpate per facilitare la crescita della vegetazione definitiva fornendo un rinforzo superficiale contro l’erosione. BIOTESSILI PROVINCIA DI TRENTO Reti in fibre naturali (tipo cocco o juta), assemblate in modo da formare una struttura tessuta aperta e deformabile in grado di adattarsi al terreno, biodegradabili, utilizzate per la protezione dei semi dal dilavamento e dall’azione del vento. BITUME GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Miscela di idrocarburi, solida o liquida, estratta da giacimenti naturali oppure ricavata da rocce asfaltiche o dai residui di distillazione del petrolio greggio; è usata per pavimentare le strade. BORCHIE DI SERRAGGIO ARPA PIEMONTE Elemento accessorio in acciaio, solitamente zincato, utilizzati per serrare le funi in acciaio al loro incrocio, nelle reti dei paravalanghe BRIGLIA GLOSS. ARPAV Opera trasversale rilevata. Ha la funzione di intrappolare i sedimenti, elevando il livello del letto e, perciò, di proteggere dall’erosione ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO manufatti, scarpate spondali o versanti (rincalzandoli al piede e riducendo la pendenza, quindi la forza erosiva). BRIGLIA APERTA PROVINCIA DI TRENTO Opera in cui il corpo centrale non ha struttura piena, prevalentemente impermeabile, ma risulta attraversabile, in modi, tempi e quantità differenti da tipo a tipo, dalla portata liquida e solida che può formarsi nel torrente. BRIGLIE O SOGLIE IFFI Briglie o soglie in terra, muratura, cemento, acciaio, ecc., per la regolazione dei deflussi superficiali. BULLONE UNI, ARPA PIEMONTE Barra d’acciaio, installata nell’ammasso roccioso all’interno di un foro, capace di trasmettere alla roccia stabile un carico di trazione applicato. E’ caratterizzato da un tratto libero e da uno solidarizzato all’ammasso per mezzo di un sistema meccanico, boiacca di cemento o resine. Il carico viene applicato alla superficie della scarpata rocciosa per mezzo di una piastra di ripartizione connessa mediante un dato avvitato sulla testa filettata della barra. Dopo la solidarizzazione il bullone viene preteso. CAMBRE PROVINCIA DI TRENTO Elementi metallici utilizzati per l’assemblaggio degli elementi lignei nelle opere realizzate in legname CADUTA MASSI UNI, ARPA PIEMONTE Termine generico che indica il movimento lungo un versante di blocchi provenienti da frana di crollo. Il fenomeno può consistere nella caduta di un unico blocco o di più blocchi con interazione tra i blocchi trascurabile. CANALETTE SUPERFICIALI IFFI Canalette per la regimazione delle acque superficiali. CASSE DI DERIVAZIONE APAT Nelle casse in derivazione l'invaso viene individuato a lato del corso d'acqua, delimitandolo con degli argini. Allo scopo di derivare nei tronchi a valle la portata eccedente quella tollerabile, si ricorre ad un organo di derivazione fisso, dotato di uno sfioratore opportunamente protetto. E' molto importante posizionare l'opera di imbocco alla quota corretta, in relazione agli eventi di piena, per garantire la piena efficacia dell'opera di difesa. Questo tipo di casse di espansione spesso sono caratterizzate da tiranti idrici piuttosto bassi e se il terreno è in pendenza può essere conveniente utilizzare più vasche poste in serie. In questi casi tra vasca e vasca è prevista una luce di fondo e una soglia sfiorante. La luce di fondo ha la duplice funzione di permettere lo svuotamento della vasca a monte durante la fase calante dell'onda di piena e quella di preparare la vasca di valle, parzialmente invasata quando inizia lo sfioro, per facilitare la dissipazione dell'energia della portata sfiorante. Con questo sistema si riesce anche a differenziare il rischio di allagamento nelle varie zone: in aree sfruttate con coltivazioni ad esempio può essere importante poter concentrare la maggior frequenza di allagamento in zone poco pregiate CASSE DI ESPANSIONE APAT Le casse di espansione consentono di gestire un volume d'acqua che di norma è tenuto libero così da ridurre la portata al colmo. Il volume invasato viene restituito quando le condizioni idrometriche del corso d'acqua non siano più pericolose. La posizione più naturale per questi serbatoi è all'interno dello stesso alveo del fiume, approfittando magari di una configurazione morfologica favorevole, costituita da una strettoia preceduta a monte da un allargamento della valle. Si crea uno sbarramento che determina un rigurgito che consente di riempire l'invaso in occasione di piene ed al tempo stesso è dotato di organi che permettono il deflusso delle acque in condizioni normali. Una seconda configurazione possibile consiste in un serbatoio posizionato fuori dall'alveo del fiume, accanto ad esso, in una cosiddetta cassa di espansione “in derivazione”; in questa situazione, l'ingresso dell'acqua nel serbatoio è controllato da un'opera di presa e lo scarico avviene attraverso un'opera apposita, che in generale è diversa da quella di presa. In alcuni casi lo scarico delle acque avviene in un corso d'acqua diverso da quello dal quale vengono derivate . 76 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano CASSE IN LINEA APAT Le casse disposte nella valle del corso d'acqua rappresentano la soluzione più semplice: non è necessaria un opera di imbocco ne' di derivazione ed è sufficiente un unico manufatto all'uscita. L'opera di sbocco, dotata di sfioratore di superficie, è realizzata con una traversa posta nella sezione di chiusura. Si possono adottare traverse mobili, dotate di paratoie, o fisse caratterizzate dalla presenza di luci di fondo per il deflusso delle portate compatibili con le sezioni a valle. Un'altra soluzione consiste nel costruire una traversa , moderatamente sporgente, delimitata lateralmente da ali immorsate nelle sponde: in tal modo si crea a monte, con un modesto invaso, una zona umida. Anche questa opera sarà munita di scarico per l'esaurimento dell'invaso e per consentire il deflusso verso valle dei sedimenti. CAVALLETTI FRENANTI ARPA PIEMONTE Opere temporanee di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da pali in legname infissi in modo da trattenere il manto nevoso; sono utilizzati nei casi in cui sia garantito il ripristino della copertura boschiva nell’arco di vita della struttura CHIODO UNI, ARPA PIEMONTE Elemento strutturale costituito da una barra o da una fune d’acciaio completamente solidarizzati all’ammasso roccioso per mezzo di boiacca di cemento. Lavora in un dominio di trazione e taglio e viene attivato dalle deformazioni dell’ammasso roccioso. Può essere dotato di un golfare (chiodo in barra) o di una di redancia zincata e manicotto di alluminio (chiodo in fune) per consentire la connessione con funi d’acciaio usate per fasciare l’ammasso. CLEMME DI ACCIAIO ARPA PIEMONTE Elemento accessorio, solitamente in acciaio zincato, che serve per serrare i due pezzi di fune nel tratto in cui la fune è ripiegata su se stessa COLLANTE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Dicesi di sostanza adesiva, specialmente se di origine sintetica. COLLETTORE STREAMS - TREVISIOL Canale, coperto o scoperto, che raccoglie acque reflue provenienti da abitazioni, stabilimenti industriali, aziende agricole o allevamenti di bestiame. Talvolta è sinonimo di fognatura. CONDOTTA FORZATA STREAMS - TREVISIOL Tecnica usata sin dall’antichità in Grecia e a Roma negli acquedotti, per raggiungere zone o pari delle città più elevate, impiegando la forza ascensionale dell’acqua e sfruttando il principio dei vasi comunicanti, scoperto da Erone e utilizzato ancora oggi a questo scopo. CONDOTTO STREAMS - TREVISIOL Tubo, canale di metallo o di terracotta per portare acqua da un luogo ad un altro. CONSOLIDAMENTO UNI, ARPA PIEMONTE Complesso di tecniche finalizzate a diminuire le probabilità di distacco di elementi di roccia da una parete (interventi attivi). CONTRAFFORTE PROVINCIA DI TRENTO Setto ortogonale alla struttura principale di un muro, al fine di migliorarne la stabilità. CONTROBRIGLIA APAT La controbriglia è una briglia di modesta altezza sull'alveo costruita poco a valle di una briglia di rilevante altezza allo scopo di creare, al piede di essa, un cuscino d'acqua in grado di attutire l'impatto della lama stramazzante al fine di salvaguardare la stabilità della fondazione. La controbriglia è dotata di una gaveta delle stesse dimensioni della gaveta della briglia. Altezza della controbriglia e distanza dalla briglia sono determinate sulla base di un calcolo fondato sul principio che il dispositivo deve contenere la vena d’acqua stramazzante dalla briglia e permetterne la diffusione in modo che la corrente si trasformi da veloce a lenta superando la gaveta della controbriglia. CNR-IRPI TORINO ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO La controbriglia è una briglia di modesta altezza sull'alveo costruita poco a valle di una briglia di rilevante altezza allo scopo di creare, al piede di essa, un cuscino d'acqua in grado di attutire l'impatto della lama stramazzante al fine di salvaguardare la stabilità della fondazione. CORONAMENTO PROVINCIA DI TRENTO Parte superiore di un’opera di correzione(ad es. di un muro, di una briglia, ecc.). CUNEI DI DEVIAZIONE PER VALANGHE ARPA PIEMONTE Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzate per dividere la massa della valanga in movimento in porzioni più piccole e facilmente controllabili CUNEI FRENANTI ARPA PIEMONTE Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzati per favorire la decelerazione della valanga in movimento provocandone l’espansione laterale per effetto di successive deviazioni CUNETTONE PROVINCIA DI TRENTO Canale artificiale di grandi o piccole dimensioni, con un rivestimento di pietra, calcestruzzo o altro DEFLETTORI PER IL VENTO ARPA PIEMONTE Opere di difesa attiva contro il rischio valanghe che agiscono deviando il flusso del vento e controllando di conseguenza il trasporto eolico della neve, creando a valle dell’opera delle zone prive di neve DEVIATORI DI VALANGA (Vedi argini di deviazione) DIAFRAMMA PROVINCIA DI TRENTO I diaframmi con funzione idraulica si possono distinguere tra impermeabili e drenanti. Nel primo caso si utilizzano per evitare possibili sifonamenti di opere, nel secondo caso per intercettare l’acqua sotterranea. DIFESE DI SPONDA IFFI Difese dall’erosione di sponda quali pennelli, scogliere, muraglioni, ecc.. DIFESA SPONDALE ANPA Opera longitudinale, solitamente in massi ciclopici o in gabbionate di rete metallica riempite di ciottoli, realizzata per proteggere una sponda dall’erosione. A differenza dell’argine, la difesa spondale non è rilevata rispetto al piano di campagna e non ha funzione di protezione dalle esondazioni. Quando è realizzata con un muro verticale si parla di muro spondale. DIGA APAT Le opere trasversali di altezza tale da creare un invaso a scopo di accumulazione per usi idroelettrici, agricoli o idropotabili. Esistono dighe aventi scopo multiplo (idropotabile ed idroelettrico; irriguo e riduzione delle piene; etc.). Le dighe sono considerate tali se hanno altezza superiore a 15 m o determinano un invaso superiore a un milione di m3 e rientrano nell'ambito della materia disciplinata dalla L. 1.11.1959 n. 1363 e successive modificazioni. DIGESTORE GLOSS. ENI Reattore chiuso in cui un materiale organico, costituito da rifiuti solidi o fanghi di depurazione o acque di lavaggio, viene sottoposto all’azione di batteri anaerobici che lo decompongono con formazione di biogas, eventualmente utilizzabile come combustibile. Nel caso di residui vegetali e comunque non tossici, il residuo solido della digestione anaerobica può essere utilizzato come ammendante agricolo. DIGHE DI CONTENIMENTO PER VALANGHE ARPA PIEMONTE Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe, caratterizzate da rilevati in materiali terrosi utilizzati per arrestare la valanga in movimento DIGHE DI INTERCETTAZIONE PER VALANGHE ARPA PIEMONTE 77 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe, caratterizzate da rilevati in materiali terrosi utilizzati per rallentare la valanga in movimento riducendone la distanza di arresto DISCO PACCIAMANTE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Dischi in vari materiali, forme e dimensioni, utilizzati per controllare lo sviluppo della vegetazione erbacea alla base degli alberi/arbusti di piccole dimensioni. DRENAGGIO PROVINCIA DI TRENTO sistema di collettori superficiali o profondi per il convogliamento e l’allontanamento delle acque. DRENANTI GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Tutti i sistemi artificiali (tubazioni forate) e naturali (fascine, sistema radicale) atti ad allontanare per scorrimento o assorbimento l’acqua in eccesso nel terreno. DRENI SUBORIZZONTALI IFFI Cunicoli drenanti, fori di drenaggio suborizzontali. DRENO UNI, ARPA PIEMONTE Ogni tipo di opera con funzione esclusivamente, o almeno parzialmente, drenante. ECOTECNOLOGIE BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE Nuove frontiere della scienza e della tecnica che puntano verso uno sviluppo ed una crescita economica mondiale basata su di una utilizzazione di materie prime, di risorse, di energia in quantità minori rispetto al presente. Sono tecnologie avanzate che tendono ad avere un impatto ambientale sempre minore, secondo il principio che è opportuno prevenire piuttosto che curare il degrado ambientale. FASCINATA PROVINCIA DI TRENTO Opera di consolidamento delle sponde di un corso d’acqua o di una frana, formate da fascine morte o vive, fissate al terreno mediante picchetti. FASCINATE GLOSS. ENI Opere di difesa idraulica utilizzate negli interventi di ripristino per contenere il ruscellamento delle acque e per la stabilizzazione superficiale dei terreni. Sono costituite da fasci di specie legnose di qualsiasi essenza, sistemate lungo aree in forte pendenza. FONDAZIONE SU PALI PROVINCIA DI TRENTO Struttura di fondazione di tipo profondo, costituita da pali che permette di aumentare la stabilità delle opere costruite su terreni non consolidati. FROLDO ANPA Argine o muro arginale realizzato a diretto contatto con l’acqua, senza golena interposta. FUNE A TREFOLI IN ACCIAIO ARPA PIEMONTE Fune composte da più trefoli di fili in acciaio avvolti a spirale; caratterizzata da alta flessibilità, è utilizzata nella struttura aerea delle reti da neve FUNE SPIROIDALE IN ACCIAIO ARPA PIEMONTE Fune composta da fili in acciaio avvolti a spirale; presenta alta durabilità ma bassa flessibilità; è usata negli ancoraggi a fune FUNI DI CONTROVENTO – CONTROVENTI ARPA PIEMONTE Fune in acciaio utilizzata per connettere i montanti dei paravalanghe con gli ancoraggi di valle GABBIONATA UNI, ARPA PIEMONTE Opera di sostegno a gravità realizzata con gabbioni collegati tra loro per costituire una struttura monolitica. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO IFFI Strutture costituite da gabbioni accostati o sovrapposti. GABBIONE: UNI, ARPA PIEMONTE Elemento scatolare modulare, utilizzato in applicazioni geotecniche e di ingegneria civile, costituito da rete di idonee caratteristiche meccaniche e di durabilità, riempito con materiale lapideo. PROVINCIA DI TRENTO Elemento di forma prismatica regolare, con facce costituite da un’armatura di rete metallica zincata con maglia solitamente esagonale, riempito di materiale lapideo come ciottoli di fiume o massi di maggiori dimensioni o con materiale di cava di idonea pezzatura. GALAZZE STREAMS - TREVISIOL Vasche di decantazione sotterranee costruite nella città di Siena. Risalenti circa alla metà del .400, erano collegate ai bottini e permettevano di eliminare la torbida delle acque, prima di immetterla nelle canalette . GALLERIA ARTIFICIALE UNI, ARPA PIEMONTE Struttura a protezione di un elemento a rischio a sviluppo lineare, la cui copertura supporta uno strato di smorzamento o dissipazione. GALLERIE DRENANTI IFFI Cunicoli di grosse dimensioni suborizzontali. GALLERIE PARAVALANGHE ARPA PIEMONTE Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzate per la protezione della rete viaria; consentono il passaggio della valanga al di sopra della rete viaria GAVETA PROVINCIA DI TRENTO Parte centrale ribassata del coronamento di briglie e soglie, in cui defluisce la portata di magra. GEOGRIGLIE PROVINCIA DI TRENTO Geosintetici di tipo estruso, tessuto o a nastri saldati, che svolgono la funzione di rinforzo grazie alla loro struttura che esercita un effetto cerchiante sulle particelle di terreno all’interno delle aperture. GEORETI PROVINCIA DI TRENTO Strutture a maglia costituite da due serie sovrapposte di fili che si incrociano con angolo costante in modo tale da formare aperture regolari. Vengono prodotte per estrusione di polimeri termoplastici, i fili così ottenuti vengono saldati tra loro. Possono essere applicate congiuntamente a filtri e geomembrane con funzione di drenaggio. GEOSINTETICI PROVINCIA DI TRENTO Vari prodotti dell’industria tessile, della gomma, delle materie plastiche e delle membrane bituminose che hanno in comune le seguenti caratteristiche: sono prefabbricati, disponibili in rotoli e in pannelli e sono impiegati in opere di ingegneria geotecnica. GEOSINTETICO ARPA PIEMONTE Vedere prEN ISO 110318 (a product at least one of whose components is made from a synthetic or natural polymer, in the form of a sheet, or a strip or a three dimensional structure, used in contact with soil and/or other materials in geotechnical and civil engineering applications). GEOTESSILI NON TESSUTI PROVINCIA DI TRENTO Strutture piane composte da fibre sintetiche disposte casualmente e unite tra loro con metodi meccanici (agugliatura) o termici (termosaldatura). GEOTESSILI TESSUTI PROVINCIA DI TRENTO Strutture piane regolari formate dall’intreccio di due o più serie di fili di fibre sintetiche: fili di ordito (paralleli al senso di produzione) e di trama (perpendicolari ai primi). GEOTESSUTO GLOSS. ENI 78 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Tessuto permeabile di materiale artificiale, resistente a trazione, utilizzato per migliorare le caratteristiche geotecniche dei terreni. Vi si ricorre per problemi di fondazioni in terreni permeabili. GOLFARE PROVINCIA DI TRENTO Anello d’acciaio entro cui far scorrere il cavo di metallo nella legatura dei massi. GRIGLIA ARPA PIEMONTE Superficie di appoggio per la massa nevosa formata da traverse o barre e travetti IMPIANTI A FONTE RINNOVABILE ISTAT L'insieme dei macchinari, apparecchiature, edifici e servizi destinati alla trasformazione di energia eolica o solare in energia elettrica. IMPIANTI IDROELETTRICI ISTAT Il complesso di opere idrauliche, macchinari, apparecchiature, edifici e servizi destinati alla trasformazione di energia idraulica in energia elettrica INERBIMENTO GLOSS. ENI Operazione atta a ricoprire un terreno mediante un tappeto erboso. Tale tecnica viene utilizzata come misura di mitigazione dell’impatto ambientale, laddove le attività di costruzione di un’opera ingegneristica determinino una riduzione del manto erboso o anche come sistema di consolidamento dei versanti franosi. INGEGNERIA NATURALISTICA STREAMS - TREVISIOL Disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante viventi, loro parti o biocenosi vegetali, in abbinamento a materiali come pietrame, terra, legname, acciaio e più recentemente prodotti sintetici compatibili, con lo scopo di vitalizzare o rinaturalizzare il paesaggio già costruito. PROVINCIA DI TRENTO Disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante viventi, parti di piante o intere biocenosi vegetali, in unione con materiali non viventi come pietrame, terra, legname, acciaio INIEZIONI IFFI Iniezioni di particolari miscele cementizie, resine organiche, collanti, ecc., per il miglioramento delle caratteristiche fisiche dei materiali in situ. INSEDIAMENTO CIVILE STREAMS Si intende uno o più edifici o installazioni, collegate tra di loro in un’area determinata dalla quale abbiano origine uno o più scarichi terminali, ed adibiti ad abitazione o allo svolgimento di attività alberghiera, turistica, ricreativa, scolastica, sanitaria, a prestazione di servizi. INSEDIAMENTI PRODUTTIVI AGENDA 21 Si intende uno o più edifici od installazioni collegati tra di loro in un’area determinata dalla quale abbiano origine uno o più scarichi terminali e nella quale si svolgano prevalentemente, con carattere di stabilità e permanenza, attività di produzione di beni. JET-GROUTING PROVINCIA DI TRENTO Tecnologia consistente nell'iniezione di volumi controllati di miscela cementizia in volumi controllati di terreno attraverso fori di piccolo diametro, solitamente da 1,2 mm a 2,2 mm. L'azione della miscela cementizia ripropone in modo artificiale e accelerato quello che avviene naturalmente nella trasformazione di un substrato incoerente in una massa rocciosa. LEGATURA (FASCIATURA, IMBRAGATURA) UNI, ARPA PIEMONTE Ancoraggio di una o più porzioni lapidee in condizioni di equilibrio marginale a porzioni stabili di ammasso roccioso adiacente con funi o catene. LISCIVIAZIONE GLOSS. ENI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Dissoluzione selettiva di una sostanza da altre, sfruttando la differenza di solubilità, mediante immersione in opportuni solventi o soluzioni. Tale operazione è utilizzata soprattutto in metallurgia per l’estrazione dei minerali o in analitica per i test di lisciviazione previsti dalla legge. LONGARINA ARPA PIEMONTE Elemento orizzontale della struttura portante della rastrelliera che non è al contatto con il terreno e sul quale appoggiano le barre; nella norma sono presenti una longarina inferiore ed una superiore LUMINA STREAMS - TREVISIOL Pozzi verticali che venivano scavati lungo i tratti sotterranei degli acquedotti romani raggiungendo così il canale principale. Erano atti all’areazione, all’asporto dei detriti e delle incrostazioni calcaree. MALTA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Impasto di sabbia, acqua e cemento o calce, usato come cementante. Cementizia antiritiro: caratteristica ottenuta grazie ad additivi, che garantiscono la tenuta nelle varie condizioni. MICROPALI PROVINCIA DI TRENTO I micropali sono pali di piccolo diametro che contengono un elemento strutturale per trasferire i carichi e/o limitare le deformazioni e che possono essere realizzati mediante attrezzature di ridotte dimensioni. In accordo con la Normativa Europea, si considerano micropali i pali aventi un diametro inferiore a 300 mm se trivellati e 150 mm se infissi MICROPALO ARPA PIEMONTE Fondazione trivellata per la trasmissione delle sollecitazioni di compressione dalle strutture al terreno MONTANTE UNI, ARPA PIEMONTE Elemento strutturale di una barriera, che ha la funzione di mantenere in posizione gli elementi di intercettazione, vincolato alla base attraverso giunti di diverso tipo e dotato di sistemi di tenuta e sgancio dalla stessa struttura. MONTANTE (valanghe) ARPA PIEMONTE Elemento della struttura portante sul quale appoggiano o le traverse (ponti da neve) o le longarine (rastrelliere) o la rete da neve (reti fermaneve) MORSETTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Attrezzo di varia forma usato per serrare pezzi, generalmente di piccole dimensioni. MURI D’ALA APAT I muri d'ala possono venire costruiti a monte o a valle della briglia. A monte (muri di accompagnamento) devono avere andamento convergente ed essere collegati con il paramento della briglia in modo da impedire l'erosione della sponda nei pressi della briglia. A valle, hanno lo scopo di evitare lo scalzamento delle sponde. Questi manufatti sono calcolati come muri di sostegno e devono essere muniti di feritoie. MURI DI SOSTEGNO IFFI Muri di sostegno a secco, di muratura, di calcestruzzo (semplici o armati); nel caso di muri tirantati barrare anche la casella tiranti e ancoraggi. MURO DI SPONDA PROVINCIA DI TRENTO Difesa di sponda con inclinazione superiore al 100%. OPERE DI DEVIAZIONE ARPA PIEMONTE Costruzioni dimensionate proporzionalmente alle forze esercitate dalle valanghe (argini, dighe, muri, protezioni a cuneo, gallerie e terrapieni a monte dell’oggetto da difendere), aventi lo scopo di deviare, di dividere o di contenere una valanga in movimento OPERE DI DIFESA ATTIVA (valanghe) ARPA PIEMONTE Opere atte ad evitare il distacco delle valanghe che vengono posizionate nella zona di distacco delle stesse; rientrano fra le opere 79 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano attive le opere di stabilizzazione del manto nevoso e le opere di difesa contro il vento Aste dal portamento verticale impiegate per sostenere e favorire la crescita di giovani arbusti e alberi con andamento il più dritto possibile OPERE DI DIFESA ATTIVE UNI, ARPA PIEMONTE Opere che hanno la funzione di prevenire, impedire o limitare in modo sostanziale il distacco e il movimento di porzioni rocciose, a valle della zona di origine. PALIZZATE GLOSS. ENI Sono costituite da pali di essenze forti (castagno, robinia e rovere) infissi nel suolo. Vengono utilizzate in operazioni di ripristino (Ripristini ambientali) e stabilizzazione superficiale dei terreni; in particolare, per la formazione di gradoni, il contenimento del terreno rimosso e la protezione di argini. OPERE DI DIFESA CONTRO IL VENTO ARPA PIEMONTE Costruzioni che sfruttando l’effetto del vento influenzano il deposito della neve in modo da ostacolare la formazioni di cornici e/o diminuire il deposito della neve nelle zone di distacco; esempi di opere di difesa contro il vento sono i deflettori (deviano il flusso del vento), le barriere frangivento (riducono la velocità del vento) e le barriere acceleratici (impediscono accumuli immediatamente a valle) OPERE DI DIFESA PASSIVA (valanghe) ARPA PIEMONTE Opere atte a deviare, frenare o contenere la massa nevosa in movimento che vengono posizionate nella zona di scorrimento e accumulo delle valanghe; rientrano fra le opere passive le opere di intercettazione, di contenimento, di deviazione e protezione OPERE DI DIFESA PASSIVE UNI, ARPA PIEMONTE Opere che rallentano, intercettano, deviano o arrestano elementi lapidei già in movimento. OPERE DI DIFESA PREVENTIVA ARPA PIEMONTE Azioni in genere temporanee (opere di allerta, sgombero di abitati, chiusura del traffico, interdizione degli impianti sciistici), volte ad evitare la presenza dell’uomo nelle zone a rischio; OPERE FLUVIALI O IDRAULICHE ANPA Comprendono un vasto insieme di opere ingegneristiche che incidono più o meno pesantemente sulla funzionalità dell’ecosistema fluviale; fanno parzialmente eccezione gli interventi di ingegneria naturalistica, che fanno ampio ricorso alle capacità consolidanti delle piante. Tra le più diffuse opere longitudinali (parallele all’asse fluviale) vi sono gli argini e le difese spondali; tra le opere trasversali (perpendicolare all’asse fluviale), briglie, soglie, traverse, dighe, pennelli, deflettori; tra le opere di fondo le plateazioni, i rivestimenti e i cunettoni. OPERE DI INTERCETTAZIONE O RALLENTAMENTO ARPA PIEMONTE Costruzioni dimensionate proporzionalmente alle forze esercitate dalle valanghe, che vengono posizionate frontalmente alle stesse in modo da intercettare la loro massa (diga di intercettazione) o da ridurne la distanza d’arresto (cavalletti frenanti, gradoni o terrazzamenti, speroni, cumuli, interventi di rimboschimento) OPERE DI STABILIZZAZIONE DEL MANTO NEVOSO ARPA PIEMONTE Costruzioni dimensionate proporzionalmente alle forze esercitate dalle valanghe, che vengono posizionate frontalmente alle stesse in modo da opporsi allo scorrimento ed eventualmente allo scivolamento della coltre nevosa impedendone in tal modo il distacco o quanto meno limitando ad un’ampiezza inoffensiva i movimenti della neve; esempi di opere di stabilizzazione sono le rastrelliere, i ponti da neve e le reti da neve o reti paravalanghe PALETTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Piccolo palo metallico o di legno che si conficca nel terreno per fissarvi qualcosa; sin. picchetto PALO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Elemento strutturale (di legno vivo o morto), generalmente cilindrico con un'estremità appuntita o munita di punta riportata (puntazza), che si conficca totalmente nel terreno per consolidarlo o per servire da sostegno ad altre strutture. PALIFICATE IFFI Gruppi di pali. PALI TUTORI GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO PANNELLO ARPA PIEMONTE Elemento delle barriere frangivento caratterizzato da una permenabilità attorno al 50% che serve per rallentare la velocità del vento o deviarne il flusso; è posto su appositi sostegni ad una certa altezza del suolo PANNELLO (per opere di difesa attive) UNI, ARPA PIEMONTE Elemento bidimensionale costituito da trefoli di acciaio, che si intersecano formando maglie quadrate, romboidali o ad anelli, con sistemi di connessione tra i trefoli (borchie, fili di acciaio o altri sistemi) per prevenirne il mutuo scorrimento. PANNELLO (per opere di difesa passive) UNI, ARPA PIEMONTE Elemento bidimensionale costituito da trefoli di acciaio, che si intersecano formando maglie quadrate, romboidali o ad anelli, che costituisce la campata (o parte della campata) compresa tra due montanti contigui. PARAVENTO (ESTERNO-INTERNO/MONTE–VALLE) PROVINCIA DI TRENTO Superficie laterale di un’opera (esterna-interna/monte-valle. PEDATA PROVINCIA DI TRENTO Parte orizzontale dei gradoni della gabbionata. PENNELLO AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Opera idraulica a diversa tipologia costruttiva, con andamento ortogonale all'asse della corrente, che si estende dalla sponda verso l'asse dell'alveo inciso occupandone solo parzialmente la sezione. Ha la funzione di allontanare la corrente dalla sponda dell'alveo. PIASTRA DI APPOGGIO ARPA PIEMONTE Elemento metallico prefabbricato atto a trasmettere i cariche di compressione della struttura sul suolo PICCHETTO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Paletto in legno o in ferro dotato di punta e conficcato nel terreno. PILOTI E PILOTIS IN ACCIAIO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Barre o pali in ferro e/o acciaio, di lunghezza variabile. Possono essere lisci o lavorati per aumentare la tenuta (aderenza migliorata). Il termine è poco usato. PIEZOMETRO GLOSS. ENI Strumento che, inserito all’interno di un foro di sondaggio (Pozzo piezometrico) dei terreni investigati, misura il livello di falda. Viene utilizzato per applicazioni geotecniche, ambientali e idrogeologiche. PLATEA APAT Per evitare la formazione del gorgo al piede della briglia, in molti casi, sono state costruite platee di grandi massi per una lunghezza tale da contenere comunque la lama stramazzante. Il manufatto risulta di difficile conservazione pertanto risulta preferibile costruire la controbriglia con relativo bacino di calma. PROVINCIA DI TRENTO Rivestimento d’alveo per la protezione di tratti del corso d’acqua in cui sia da temere una forte erosione e sottoescavazione, tale da compromettere la stabilità delle opere presenti PLINTO DI FONDAZIONE ARPA PIEMONTE Elemento in calcestruzzo armato gettato in opera, atto a trasmettere i carichi di compressione della struttura sul suolo 80 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano PONTI DA NEVE ARPA PIEMONTE Opere permanenti di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da una struttura rigida in legno e acciaio, con gli elementi della griglia (denominati traverse) posti parallelamente alla linea di livello POZZO STREAMS - TREVISIOL Scavo praticato nel terreno verticalmente per estrarre acqua dal sottosuolo, di solito a sezione circolare e rivestito in muratura, nell’antichità anche in legno; la tecnica di costruzione dei pozzi, anticamente scavati a mano, è rimasta fondamentalmente inalterata per millenni. Il "pozzo artesiano", che deriva il suo nome dalla contea di Artois, in Francia, dove fu scavato il primo di questo tipo nel 1126, è un pozzo che, raggiungendo la falda freatica, posta cioè tra due strati impermeabili, quindi in pressione, fa sgorgare l’acqua zampillante. Questa tecnica, che conobbe una diffusione enorme nel XIX secolo, in realtà, data la scarsa conoscenza degli strati geologici profondi e l’eccessivo sfruttamento, produsse un danno, rappresentato dall’abbassamento del livello delle falde, per cui venne abbandonata. L’Italia ha una grande tradizione nella trivellazione dei pozzi, questo per la fiducia nella buona qualità delle acque profonde, che ha favorito la diffusione dell’uso di prelevare acque sotterranee mediante la perforazione. Ancora oggi, soprattutto al nord, un notevole quantitativo delle acque captate è di origine freatica. POZZI DRENANTI IFFI Pozzi trivellati per il drenaggio delle acque profonde. POZZO PIEZOMETRICO GLOSS. ENI Pozzo di piccolo diametro che filtra solo un breve tratto della falda. Viene utilizzato per misurare il livello piezometrico, cioè l’altezza dell’acqua di falda, rispetto al livello del mare (confronta anche Piezometro). PRESEMINATA, STUOIA GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Tipo di materiale preventivamente trattato con collanti e sementi, pronto alla posa in opera. PUNTALE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Elemento di rinforzo o protezione, per lo più metallico, che si pone all'estremità di un oggetto (es. palo). RASTRELLIERE DA NEVE ARPA PIEMONTE Opere permanenti di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da una struttura rigida in legno e acciaio, con gli elementi della griglia (barre e travetti) posti perpendicolarmente alla linea di livello REDANCIA ARPA PIEMONTE Elemento accessorio, solitamente in acciaio zincato, costituito da un anello di metallo con il bordo esterno scannellato al cui interno viene inserito il cappio della fune; serve per proteggere, dall’usura per attrito, la fune nella zona in cui questa viene collegata ad un altro elemento strutturale REPELLENTE (PENNELLO) PROVINCIA DI TRENTO Opera disposta normalmente o inclinata sulle sponde di un corso d’acqua, con la funzione di proteggerle dall’erosione, convogliando la corrente verso il centro dell’alveo RESISTENZA ALLO SFILAMENTO GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Sforzo necessario per estrarre dal terreno un elemento piano (geogriglia) o cilindrico (palo di legno, tondini di acciaio, radici). RETE UNI, ARPA PIEMONTE Elemento bidimensionale discontinuo nel piano caratterizzato da elevata flessibilità avente la funzione di trattenere elementi lapidei. RETE DA NEVE ARPA PIEMONTE Superficie d’appoggio per la massa nevosa composta da pannelli a maglie in funi metalliche o in filo di acciaio ad alta resistenza RETE DI RILEVAMENTO ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS.ARPAV Struttura costituita da stazioni automatiche di monitoraggio, da sistemi manuali di rilevamento e da una centrale operativa. RETI ANTIEROSIVE PROVINCIA DI TRENTO Reti in juta, biodegradabili, utilizzate per la protezione dei semi dal dilavamento e dall’azione del vento. RETI FERMANEVE ARPA PIEMONTE Opere permanenti di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da una struttura flessibile costituita da una rete a maglia in fune o filo d’acciaio, sostenuta da montanti di acciaio; il sostegno della rete e la trasmissione dei carichi al suolo avviene mediante controventi in fune di monte e di valle fissati al suolo mediante ancoraggi. RETI PARAMASSI IFFI Reti di protezione dalla caduta massi. RETI PARAVALANGHE (Vedi reti da neve) RETICOLI MICROPALI IFFI Installazione nella roccia di pali di piccolo diametro di calcestruzzo armato orientati lungo le generatrici di un cono. RILEVATO PARAMASSI UNI, ARPA PIEMONTE Struttura lineare in terra o mista, avente la funzione di intercettare i blocchi di roccia e di arrestarli assorbendone l’energia cinetica in virtù della propria inerzia e deformabilità. Possono essere anche sostenuti da opere a gravità rigide quali muri in calcestruzzo o flessibili quali gabbioni in rete metallica. IFFI Opere di difesa dalla caduta massi costituite da rilevati in terra o altro materiale disposti lungo il piede del versante RILEVATO PARAMASSI RINFORZATO UNI, ARPA PIEMONTE Rilevato paramassi misto, costituito da terreno ed elementi di rinforzo opportunamente disposti, appresentati ad esempio da geosintetici, reti metalliche o strisce d’acciaio. Possono avere una sezione simmetrica od asimmetrica con scarpate verticali o inclinate. I paramenti possono essere vegetati o meno. RIMBOSCHIMENTO GLOSS. ENI Insieme di pratiche forestali relative al rinnovo del bosco, compiute per evitarne la graduale scomparsa e, in alcuni casi, per impedire i franamenti di terreni montani in ripido pendio e poveri di vegetazione. Il rimboschimento può avvenire per rinnovo naturale e in tal caso le stesse piante provvedono, dopo tagli e disboscamenti precedentemente effettuati, alla riproduzione. Il rinnovo artificiale è invece totalmente operato dall’uomo, per semina o per piantagione. IFFI Rivestimento dell’area in frana con piante ad alto fusto. ISTAT La superficie che ha acquistato i caratteri distintivi del bosco per effetto dell'impianto di nuovi boschi. RINVERDIMENTO PROVINCIA DI TRENTO Termine generale per indicare la creazione artificiale di un manto di vegetazione. RIP-RAP PROVINCIA DI TRENTO Protezione di sponda realizzata tramite scogliera in massi sciolti RIVESTIMENTI APAT Sono strutture per la protezione dall'erosione senza alcuna funzione di sostegno. Caratterizzate dall'avere uno spessore trascurabile rispetto alle altre due dimensioni possono essere permeabili o impermeabili, rigide, flessibili o realizzate con materiali sciolti. Queste opere richiedono una progettazione attenta alle condizioni idrodinamiche che possono determinare sollecitazioni eccessive sulla struttura e processi di escavazione in grado di causare scalzamento o aggiramento delle 81 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano opere. I rivestimenti vengono utilizzati sia sulle sponde che sul fondo degli alvei ed hanno un influenza sul regime della corrente che è essenzialmente legata alla variazione della scabrezza in funzione del materiale di cui sono costituiti. Dal punto di vista ambientale possono avere un impatto significativo per le modifiche che possono apportare alla permeabilità all'acqua ed alla vegetazione e per le modifiche che apportano agli habitat sia acquatici che terrestri; miglioramenti sotto questo profilo si possono ottenere combinando materiali inerti e materiali vivi secondo le tecniche dell'ingegneria naturalistica. SALTO DI FONDO PROVINCIA DI TRENTO Piccolo salto artificiale presente sul fondo dei cunettoni, per diminuire la pendenza. SBARRAMENTO ALVEO RECIPIENTE CNR-IRPI TORINO Aumento di portata solida da parte di un tributario il cui materiale ostruisce il corso d’acqua recipiente posto lungo il fondovalle. Come diretta conseguenza si possono formare dei ristagni d’acqua o dei laghi di sbarramento alluvionale. SCALA DI (RI)MONTA PROVINCIA DI TRENTO Insieme di opere atte a consentire alla fauna ittica il superamento di un dislivello SCALZAMENTO AL PIEDE PROVINCIA DI TRENTO Fenomeno di destabilizzazione di una fondazione dovuto ad erosione localizzata. SCARICO DI FONDO PROVINCIA DI TRENTO Scarico di portata con funzionamento a battente. Scarico di superficie: scarico di portata con funzionamento a stramazzo. SCOGLIERA PROVINCIA DI TRENTO Opera di difesa spondale con inclinazione inferiore al 100%. SCORONAMENTO CNR-IRPI TORINO Asportazione tramite mezzi meccanizzati della corona instabile di un versante dal fronte subverticale fino a raccordarsi con il terreno a pendenza naturale SEMAFORI DA VALANGA ARPA PIEMONTE Opere di difesa preventiva dal rischio valanga atte ad interdire il traffico in corrispondenza di un settore interessato dal passaggio di valanghe SERBATOIO DI PIENA CNR-IRPI TORINO Si tratta di opere generalmente molto impegnative sia sotto il profilo tecnico che economico ed in considerazione del fatto che vengono utilizzate completamente con tempi di ritorno lunghi (anche più di 100 anni), sono opere per le quali è conveniente un impiego multiplo oltre alla difesa idraulica (irrigazione, approvvigionamento idrico o produzione di energia). SIFONAMENTO PROVINCIA DI TRENTO Infiltrazione di acqua al piede di un rilevato di terra o di un altra struttura di fondazione, talvolta ne è causa di rottura o di cedimento. Causa l'asportazione del materiale fine ai piedi della struttura. SOGLIA PROVINCIA DI TRENTO Opera trasversale con la funzione di fissare il profilo dell’alveo, diminuendo la pendenza SOGLIA DI FONDAZIONE ARPA PIEMONTE Elemento della struttura portante della rastrelliera, interrato o appoggiato sul terremo; serve a sostenere le barre o i travetti SOGLIA DI FONDO AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO Opera idraulica a diversa tipologia costruttiva, disposta trasversalmente all'alveo inciso per l'intera ampiezza dello stesso. Ha funzioni di stabilizzazione del fondo alveo. ANPA Strutture simili a briglie interrate, delle quali affiora in superficie solo la sommità: a monte di esse non si accumulano quindi né acqua, né sedimenti. La loro funzione è quella di stabilizzare la quota dell’alveo, impedendone l’approfondimento. Per tale motivo sono spesso realizzate al piede di ponti, per proteggerli dallo scalzamento dei piloni, oppure vengono disposte in serie in tratti fluviali nei quali l’approfondimento dell’alveo minerebbe la stabilità dei versanti. Qualora l’erosione del fondo abbia già compromesso la stabilità dei versanti o dei manufatti, la stabilizzazione mediante soglie può non essere sufficiente; per indurre un innalzamento dell’alveo si può allora ricorrere alla costruzione di briglie. Se si prescinde dalla fase di costruzione, l’impatto biologico delle soglie può essere considerato trascurabile. SOSTEGNO UNI, ARPA PIEMONTE Procedimento mirato a stabilizzare i blocchi tramite l’applicazione di forze all'esterno della zona instabile. SOTTOMURAZIONE: UNI, ARPE PIEMONTE Opera costituita da manufatto in muratura o calcestruzzo e/o elementi metallici destinata a trattenere e/o sostenere porzioni litoidi instabili od aggettanti. SPOSTAMENTO MASSIMO DI UNA BARRIERA PARAMASSI ELASTOPLASTICA: UNI, ARPA PIEMONTE Massimo spostamento misurato, perpendicolarmente all’ideale superficie individuata fra due montanti, tra tale superficie e il pannello, durante le fasi di arresto di uno o più massi. SPRITZ-BETON IFFI Rivestimento del pendio instabile mediante spritz-beton. STAFFA (Vedi Arpese) STRUTTURA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Dal latino struere (=costruire). Indica la mobilità con la quale più parti costitutive si collegano le une alle altre in modo da dar luogo ad un insieme compiuto e unito sia dal punto di vista della forma, sia da quello della funzione. Il termine struttura viene utilizzato in campi assai diversi: dalla biologia (strutture cellulari), all’architettura (complesso degli elementi costruttivi destinati a sopportare il carico di copertura di un edificio), alla demografia (la struttura della popolazione fa riferimento alle classi d’età che la compongono), all’economia (struttura economica, che definisce la base produttiva di un sistema economico). STRUTTURA A GRAVITÀ PROVINCIA DI TRENTO Struttura la cui resistenza è garantita dal peso proprio. STRUTTURE PARAMASSI IFFI Strutture di protezione quali parapetti, muri, gallerie paramassi, barriere elastiche, ecc.. TERRA ARMATA PROVINCIA DI TRENTO Opera di sostegno costituita da un rilevato di terreno in cui sono inseriti degli elementi di rinforzo costituiti da armature in acciaio TERRA RINFORZATA PROVINCIA DI TRENTO Opera di sostegno costituita da un rilevato di terreno in cui sono inseriti degli elementi di rinforzo in geosintetico resistenti a trazione TERRE ARMATE-RINFORZATE IFFI Terre armate e rinforzate mediante l’impiego di geotessili o georeti. TETTOIE ACCELERATICI ARPA PIEMONTE Opere di difesa attiva contro il rischio valanghe, che agiscono accelerando il flusso del vento e riducendo di conseguenza il deposito della neve a valle dell’opera; vengono utilizzate per evitare la formazione di cornici SOGLIE ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 82 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano TIRANTE GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Nome generico di vari elementi o dispositivi metallici o di altro materiale rigido o flessibile che servono a tenere unite o ferme, per trazione, due o più parti di macchine, di strutture, di oggetti composti. TIRANTE DI ANCORAGGIO UNI, ARPA PIEMONTE Installazione in grado di trasmettere un carico a a uno strato resistente (UNI EN1537) E’ composto da tre parti funzionali, con i relativi elementi costitutivi: testa (formata da dispositivo di bloccaggio e piastra di ripartizione), tratto libero (comprendente armatura e guaina), fondazione (dispositivo di ancoraggio al terreno). TIRANTE ATTIVO O PRETESO UNI, ARPA PIEMONTE Se costituito da sistema e testata da c.a.p. predisposti per la massima tensione consentita dall’acciaio, da effettuarsi una volta avvenuto il consolidamento dell’iniezione primaria costituente fondazione di contrasto. TIRANTE MISTO UNI, ARPA PIEMONTE Tirante che accoppia ad una pretensione iniziale inferiore alla massima la possibilità di ulteriore adattamento a più gravose sollecitazioni di carico che possono attivarsi nel tempo. TIRANTE PASSIVO O NON PRETESO UNI, ARPA PIEMONTE Tirante che non viene sottoposto a tesatura preliminare e quindi è messo in trazione solo per effetto delle sollecitazioni del manufatto cui è immorsato. TIRANTI E ANCORAGGI IFFI Installazzione di tiranti e ancoraggi su pareti rocciose. conoscere in ogni momento la posizione della testa della trivellazione e di correggerne la direzione automaticamente; - la seconda fase prevede l'allargamento del foro per permettere l'alloggiamento della condotta. La posa della condotta avviene così a profondità molto superiori a quelle ottenibili con metodi tradizionali, assicurando l'integrità degli argini e garantendo la sicurezza futura per la condotta che viene posta al riparo da ogni possibile erosione. UNGHIA DI UN MURO DI SPONDA PROVINCIA DI TRENTO Fondazione del muro posta al di sotto del livello di magra del corso d’acqua. VALLO UNI, ARPA PIEMONTE Rilevato associato a scavo sagomato dotato o meno di uno strato di smorzamento, idoneo ad intercettare e/o trattenere porzioni rocciose in movimento. VASCHE VIVE STREAMS - TREVISIOL Forme realizzate per studiare i loro effetti dinamizzanti sull’acqua, come nelle flow-forms, in armonia con le forme e i movimenti naturali dell’acqua. VIMINATA GLOSS. ENI Sistema di consolidamento lineare composto dall’intreccio di talee (rami provvisti di gemme, come ad esempio quelli del salice), sostenute da paletti di legno infissi nel terreno. VIMINATE, FASCINATE, GRATICCIATE, PALIZZATE IFFI Sistemazione del versante con viminate, staccionate, graticciate e palizzate di legno o altri materiali. TONDINO GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Barra tonda d'acciaio di spessore compreso fra 5 e 30 mm; ha spesso la superficie percorsa da nervature trasversali o elicoidali per migliorare l'aderenza. TRATTAMENTO TERMICO-CHIMICO-ELETTRICO: IFFI Trattamento termico, chimico o elettrochimico per il miglioramento delle caratteristiche dei materiali in situ. TRAVERSA APAT Lo sbarramento di modesta altezza sul fondo utilizzato per la derivazione di acqua ad usi idropotabili, agricoli o industriali. TRAVERSA (ponti da neve) ARPA PIEMONTE Elemento orizzontale della griglia dei ponti da neve TRAVETTO INCLINATO ARPA PIEMONTE Elemento della griglia della rastrelliera da neve perpendicolare alla direzione delle linee di livello TRINCEA UNI, ARPA PIEMONTE Scavo sagomato, dotato o meno di uno strato di smorzamento, idoneo a intercettare e/o trattenere porzioni rocciose in movimento. TRINCEE DRENANTI IFFI Dreni a trincea, dreni portanti per il drenaggio delle acque a modesta profondità al di sotto della superficie topografica. TRINCEE PARAMASSI IFFI Opere di difesa dalla caduta massi costituite da fossati scavati lungo il piede del versante. TRIVELLAZIONE ORIZZONTALE CONTROLLATA GLOSS. ENI Tecnologia utilizzata per la posa di condotte sotto corpi d'acqua e sotto ostacoli naturali e artificiali. Consiste in due fasi: - lungo un profilo direzionale prestabilito si effettua la trivellazione pilota di piccolo diametro, seguita da un tubo guida. Il tracciato del foro pilota raggiunge un altissimo grado di precisione, consentendo di ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 83 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano ENTI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano AEA ANPA Agenzia Europea per l'Ambiente. Nel giugno 1990, il Consiglio dei ministri adotta il regolamento che costituisce la base giuridica dell'Agenzia (regolamento (CEE) n. 1210/90). Nell'ottobre 1993, infine, si decide che l'AEA avrà sede nella capitale danese, Copenaghen. Ha il compito di sviluppare e coordinare la rete europea di informazione e di osservazione in materia ambientale (EIOnet), con l'obiettivo di raccogliere, elaborare e divulgare i dati ambientali di interesse europeo per aiutare la Comunità a migliorare l'ambiente ed avviarsi verso lo sviluppo sostenibile e per assisterla nello sforzo d'integrare la dimensione ambientale nelle politiche economiche. AGENZIA AMERICANA PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE (Vedi EPA). AGENZIA EUROPEA PER L'AMBIENTE (Vedi AEA). AGENZIA NAZIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE (Vedi ANPA). AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE (Vedi ANPA). ANPA GLOSS. ENI L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente è una struttura pubblica, istituita con la legge del 21 gennaio 1994, n. 61, che è stata emanata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con il quale erano state sottratte alle USL le competenze in materia di controlli ambientali. Il nuovo ente deve svolgere attività di monitoraggio, informazione, promozione e proposizione sulle tematiche ambientali che avvicinano il modello italiano a quello di analoghe strutture già operanti in altri paesi (Agenzia per la Protezione Ambientale). Tra i compiti essenziali dell’ANPA rientrano: il sostegno tecnico-scientifico alle autorità amministrative; la realizzazione di una rete di informazioni sullo stato dell’ambiente; l’attuazione di controlli ispettivi; la definizione di standard di qualità ambientale; l’impulso alla ricerca di tecnologie ecocompatibili; le funzioni di segreteria tecnica del comitato competente per l’attuazione del Regolamento sull’audit ambientale (EMAS) e sull’ecolabel. La legge al tempo stesso dà mandato alle Regioni e alle Provincie autonome di istituire apposite Agenzie regionali (ARPA) e provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati compiti di intervento operativo sul territorio. Di recente, con il D.Lgs. 30/07/1999 n. 3000 l'ANPA è stata commissariata in attesa che venga istituita l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici dopo l'insediamento del nuovo Governo. APPA GLOSS. ENI Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente. Vedi ANPA ARPA GLOSS. ENI Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. ARPAV GLOSS. ARPAV La sigla sta per: .Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto.. Più in generale, le ARPA sono le Agenzie Regionali per l’Ambiente costituite presso ogni Regione a seguito del referendum del 1993 che ha abrogato le competenze del Servizio Sanitario Nazionale nel campo del controllo e della prevenzione ambientali. Il sistema delle ARPA regionali e delle APPA (Agenzie Provinciali per la Protezione dell’Ambiente delle Province autonome) viene coordinato a livello nazionale dall’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici). La Legge istitutiva dell’ARPAV (L.R. n. 32 del 18 ottobre 1996) prevede che l’Agenzia operi .per la tutela, il controllo, il recupero dell’ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l’obiettivo dell’utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di consentire la massima efficacia nell’individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l’uomo e per l’ambiente.. La struttura organizzativa dell’ARPAV è articolata in una Direzione Centrale e altre strutture specializzate nello studio e monitoraggio di singole matrici ambientali. AUTORITA' EN 45020:1998 Organismo che esercita diritti ed ha poteri conferitigli dalla legge. AUTORITA' INCARICATA DELL'APPLICAZIONE EN 45020:1998 ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Autorità che ha la responsabilità dell'applicazione dei regolamenti. Non necessariamente coincide con l'autorità per la regolamentazione. CEN ARPAC European Committee for Normalization. Libera associazione con sede a Bruxelles, rue de Stassart, 36.B-1050 fondata allo scopo di sviluppare l'attività normativa in campo europeo in tutti i settori tecnici con la sola esclusione del settore elettrico, affidato al CENELEC e delle telecomunicazioni (di competenza dell'Etsi) e di promuovere lo sviluppo degli scambi commerciali con l'eliminazione delle barriere tecnichecostituite dall'esistenza di norme tecniche nazionali fra loro non armonizzate. L'Italia è rappresentata presso il CEN dall'UNI. CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR) ANPA E' l'ente nazionale di ricerca con competenza scientifica generale e istituti scientifici distribuiti sul territorio, che svolge attività di prioritario interesse per l'avanzamento della scienza e per il progresso del Paese. CREA ANPA Centro Ricerche Energia Ambiente. DIPARTIMENTO ARPAV PROVINCIALE( DAP) AGENDA 21 I Dap formano una struttura articolata su ogni provincia del Veneto con compiti di prevenzione, monitoraggio, controllo, supporto tecnicoscientifico relativi alle principali matrici ambientali. EEA ANPA European Environment Agency è stata costituita nel 1993 per elaborare e diffondere le informazioni rilevanti riguardanti lo sviluppo della protezione ambientale in Europa. L’Agenzia, con sede in Danimarca, opera in stretta collaborazione con EIONET (European Environment Information and Observation Network) costituito dalle diverse reti degli stati membri. L’EEA inoltre dispone di una serie di Banche dati e di una ricca lista di link diretti con i principali siti indice sull’ambiente. EIONET ANPA Enviromental Information and Observation NETwork: rete informativa ambientale dell'AEA. ENVIROMENTAL EUROPEAN AGENCY (Vedi EEA). ENVIROMENTAL INFORMATION AND OBSERVATION NETWORK (Vedi EIONET). EPA GLOSS. ENI Enviroment protection Agency .Agenzia americana, con sede a Washington, responsabile della gestione del Programma Nazionale dell’Ambiente, il suo mandato viene svolto principalmente fissando e facendo osservare gli standard ambientali nazionali (previsti nel Clean Air Act del 1970 e nel Clean Water del 1972) sui limiti degli scarichi inquinanti e sugli impianti necessari per mantenere l’inquinamento ambientale entro determinati standard. ETC ANPA European Topic Center (Centri tematici europei), consorzio di istituzioni e organizzazioni deliberato dal Management Board dell'AEA sulla base di un processo di selezione competitivo, che opera su contratto per la realizzazione di attività identificate nell'ambito del Multiannual Work Programme. EUROPAC GLOSS. ARPAV Organizzazione paneuropea che raggruppa tutte le tipologie di aree protette con lo scopo di migliorare la conservazione e la qualità ed efficacia delle aree protette in tutta Europa, attraverso scambi tra professionisti, la diffusione di informazioni ed esempi, linee guida, conferenze, seminari, gruppi di lavoro tematici, progetti articolati. Istituita nel 1973 conta attualmente 350 membri, soprattutto parchi e altre categorie di aree protette, in 33 paese europei. EUROPEAN TOPIC CENTRE (Vedi ETC). EUROSTAT GLOSS. ARPAV 85 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano E' l'Istituto di Statistica dalla Comunità Europea istituito nel 1953 con sede a Lussemburgo. FEAOG ANPA Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e garanzia. INTERNATIONAL STANDARDIZATION ORGANIZATION (Vedi ISO). IPR GLOSS.ARPAV Istituzioni Principali di Riferimento; sono soggetti competenti in particolari settori (Ad esempio ISTAT e Unioncamere) in grado di fornire un utile contributo al sistema informativo nazionale. IRSA GLOSS.ARPAV L'istituto di ricerca sulle acque del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) è stato istituito nel 1968 per effettuare la ricerca in tutti campi collegati con la gestione e la protezione delle risorse idriche. In particolare tratta le risorse idriche e l'idrologia, la qualità dell'acqua ed il trattamento delle acque. ISO GLOSS. ENI È l'International Organization for Standardization, vale a dire l'organismo mondiale che sovrintende alla normazione tecnica. Nel settembre del 1996 l’ISO ha pubblicato una serie di norme sulla gestione ambientale ed altre, relative alle procedure di valutazione del ciclo di vita, sono in preparazione. Questi standard costituiscono ormai il punto di riferimento internazionale più avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Molte imprese richiedono oggi la certificazione dei propri siti industriali ai sensi delle ISO 14000. ISTAT GLOSS.ARPAV Attivo dal 1926 l'Istituto Nazionale di Statistica è il maggior produttore di dati demografici, economici e sociali sul paese. L'ISTAT ha un ruolo centrale nel SISTAN, il Sistema Statistico Nazionale istituito nel 1989, di cui fanno parte gli uffici di statistica delle amministrazioni centrali e delle aziende autonome, delle regioni, delle province e delle province autonome, delle prefetture, delle camere di commercio, dei comuni e delle ASL. ISTITUTO DI RICERCA SULLE ACQUE (Vedi IRSA). ISTITUZIONI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO (Vedi IPR). MAIN COMPONENT ELEMENT (Vedi MCE). MCE ANPA Main Component Element. Istituzione o organizzazione designata da ciascun Paese e finanziata a livello nazionale, che raccoglie con regolarità, dati ambientali su scala nazionale attraverso la gestione di reti di monitoraggio, ovvero è in possesso di conoscenze in materia di elaborazione di modelli, e di scienze ambientali. NATIONAL ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY (Vedi NEPA). NATIONAL FOCAL POINT (Vedi NFP). NATIONAL REFERENCE CENTRE (Vedi NRC). NEPA GLOSS. ENI National Environmental Protection Agency. Ente nazionale di gestione dell’ambiente degli Stati Uniti d’America. NFP ANPA National Focal Point, designato da ciascun Paese UE con la funzione di coordinare a livello nazionale la raccolta dei dati ambientali d'interesse della rete europea. L'ANPA ha la funzione di NFP (decreto del Ministro dell'Ambiente del 29/10/98). ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO NOE ANPA Nucleo Operativo Ecologico NRC ANPA National Reference Centre. istituzione o organizzazione nominata dai Paesi membri, e finanziata a livello nazionale per svolgere, su temi specifici, una funzione di coordinamento tecnico a livello nazionale e di collaborazione con gli ETC. ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA, SCIENTIFICA E CULTURALE DELLE NAZIONI UNITE (Vedi UNESCO). PAN EUROPEAN FOREST CERTIFICATION (Vedi PEFC). PEFC ARPAV Pan European Forest Certification. Associazione per la definizione di standard di valutazione della gestione forestale sostenibile (GFS). RUPA ANPA Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione. SINANET ANPA Rete del Sistema Nazionale Conoscitivo e dei Controlli in campo Ambientale. SIRA GLOSS.ARPAV Sistema Informativo Regionale Ambientale progettato secondo standard qualitativi per la raccolta, il trattamento e la diffusione dei dati ambientali; rappresenta uno strumento per il controllo delle politiche ambientali, il monitoraggio ambientale ed epidemiologico e la divulgazione strutturata delle informazioni. U.S.D.A. GLOSS. ARPAV Dipartimento per l'agricoltura degli Stati Uniti, che si occupa del settore agricolo e della conservazione del suolo, ha elaborato il sistema di classificazione noto come Soil Taxonomy. UNEP GLOSS. ARPAV United Nations Environment Programme. Organismo delle Nazioni Unite, nato nel1984 con l'obiettivo di elaborare piani di risanamento ambientale a livello mondiale e di appoggiare quelli di organismi interstatali minori. UNESCO GLOSS. ARPAV Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite. Lo scopo fondamentale di tale organizzazione è quello di promuovere la cooperazione internazionale nel campo dell'educazione, della scienza e della cultura. In campo ecologico l'UNESCO appoggia l'inserimento dell'educazione ambientale nella scuola di tutti i Paesi e fornisce indicazioni di carattere metodologico. UNI MECCANICAUTILE S.r.l.; ARPAC Ente Nazionale di unificazione con sede a Milano in via Battistotti Sassi, 11. L'associazione riconosciuta con DPR 20 settembre 1955 n. 1522 ha il compito di elaborare le norme tecniche volontarie in tutti i settori industriali, commerciali e agricoli, con esclusione di quello elettrotecnico ed elettronico. Accanto alle attività normative, svolge anche attività di certificazione di prodotto in conformità alle proprie norme. Gode del riconoscimento della Direttiva CEE 83/189 quale organo nazionale per l'emanazione di norme tecniche volontarie valide per tutti i settori merceologici; con esclusione di quelli elettrotecnico ed elettronico. UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMME (Vedi UNEP). WCED GLOSS. ENI Organismo internazionale comunemente denominato "Commissione Brundtland" dal nome del primo ministro norvegese, Gro Harlem Brundtland, che lo ha presieduto. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1983, questa commissione ha dato origine al rapporto Our Common Future 86 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano (1987), in cui viene elaborato e definito il concetto di sviluppo sostenibile. WORLD COMMISSION ON ENVIRONMENT AND DEVELOPMENT (Vedi WCED). ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 87 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano TERMINI GENERALI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano AMBIENTE GLOSS. ARPAV Si tratta di un termine ricco di significati e di implicazioni. Nell'accezione comune comprende l'insieme delle condizioni fisiche (temperatura, pressione, ecc.), chimiche (concentrazione di gas, sali, sostanze organiche o inorganiche, ecc.) e biologiche nell'ambito del quale si svolge la vita. Sono parte dell'ambiente l'acqua, l'aria, i minerali e gli esseri viventi, vegetali e animali, inclusi i microorganismi. Ma l'ambiente è un sistema aperto, in equilibrio dinamico, capace di autoregolazione, in cui si verificano interrelazioni a tutti i livelli, insieme a flussi di energia e di informazioni. L'ambiente è un sistema complesso di relazioni di cui l'uomo è parte e con il quale interagisce. Nella pratica di tutti i giorni viene quindi focalizzato di volta in volta un aspetto particolare dell'ambiente, che verrà definito dall’aggettivo che accompagna il termine: avremo così un ambiente ecologico , naturale, sociale, politico, istituzionale, ma anche relazionale e affettivo ed altri ancora. AMBIENTE DI LAVORO UNI EN ISO 9000:2000 Insieme di condizioni nel cui ambito viene svolto il lavoro AMBIENTE TRASFORMATO STREAMS - TREVISIOL Parte di territorio organizzato dall’uomo per fini prevalenti di produzione agricola (ambiente rurale) oppure per fini residenziali, di servizio o produttivi di tipo artigianale, commerciale e industriale (ambiente urbano). ANTROPICO MANUALE DELL'AGRONOMO -ED. REDA Ambiente o paesaggio colonizzato dall’uomo e alterato dallo stesso. ANTROPIZZAZIONE GLOSS. ENI Colonizzazione da parte dell’uomo degli ambienti naturali, con conseguente modifica e alterazione degli stessi. ASPETTO AMBIENTALE UNI EN 14001:1996 Elemento di un'attività, prodotto o servizio di un'organizzazione che può interagire con l'ambiente ATMOSFERA GLOSS. ARPAV L’involucro gassoso che circonda la Terra costituisce l’atmosfera. Essa è composta dall’aria, una miscela di gas in cui si trovano sospese anche particelle solide e liquide di diversa natura. La composizione attuale dell'atmosfera è il risultato del ciclo del carbonio e del ciclo dell'azoto; l'atmosfera è rinnovata e mantenuta stabile da questi processi. Tra tutti i pianeti del sistema solare la Terra è l’unico a possedere un’atmosfera ricca di ossigeno e di azoto, elementi fondamentali per consentire la presenza della vita in tutte le sue forme, animali e vegetali. L’atmosfera svolge anche un ruolo essenziale per garantire la protezione della vita: essa costituisce infatti uno schermo efficace per le radiazioni ultraviolette e per il flusso di particelle provenienti dal Sole. La densità dell’atmosfera terrestre diminuisce con L’aumentare della quota e ciò permette di suddividerla in diversi strati: troposfera (fino a 15-20 chilometri), stratosfera (fino a 50-60 chilometri), la cui parte più alta è caratterizzata dalla presenza rilevante di molecole di ozono e che per questo viene chiamata ozonosfera, ionosfera (fino a 800 chilometri) ed esosfera. Si impiegano anche suddivisioni differenti, soprattutto con riferimento alla temperatura relativa alle diverse quote. L’inquinamento e altre attività o sostanze prodotte dall’uomo modificano l’atmosfera, sia nella composizione dell’aria che nei processi che in essa si verificano. Tutto ciò provoca mutate condizioni ambientali che si ripercuotono sulla salute dell’uomo, direttamente e indirettamente, a breve e a lungo termine. ATTRIBUTO CNR-IRPI TORINO Informazione descrittiva associata ad un oggetto geografico e che lo caratterizza. Generalmente nei GIS indica le caratteristiche non grafiche dell’elemento o quelle grafiche non rappresentabili nella scala d’acquisizione. CAMPIONE GLOSS. SCHEDA 2000 Porzione avente caratteristiche omogenee, in una o più aliquote, di una determinata matrice ambientale (acqua, aria, suolo) o di un determinato lotto di materiale che è prelevato e trasportato al laboratorio. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO CARATTERISTICA UNI EN ISO 9000:2000 Elemento distintivo che può essere fisico (per esempio, meccaniche, elettriche, chimiche o biologiche), sensoriali (odore, tatto, gusto, vista, udito), comportamentali (cortesia, onestà, veridicità), temporali (puntualità, affidabilità, disponibilità), ergonomiche (caratteristiche fisiologiche o riferite alla sicurezza delle persone), funzionali (es. la velocità massima di un aereo) CASERA ARPAV Casa in montagna dove, in estate, si producono formaggi. CICLO A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Dal greco kyklos (=cerchio). Corrisponde al succedersi regolare di una serie di fenomeni che si ripetono senza interruzione e con periodico ritorno al punto di partenza. c. biologico . riciclo di alcuni elementi chimici dagli esseri viventi (bio) al mondo inanimato (geo) terrestre e all’atmosfera. Esiste un ciclo del carbonio, dell’azoto, dell’ossigeno, del fosforo, ciascuno con le sue particolarità. Sull’idea di ciclo è basato il concetto di risorse rinnovabili spontaneamente purché l’uomo non rompa questo equilibrio messo a punto in miliardi di anni di evoluzione. c. vegetativo l’insieme delle diverse fasi che si avvicendano nella vita di una pianta: germinazione del seme, accrescimento, fioritura, maturazione del frutto o del seme. c. vitale . sequenza degli eventi che vanno dalla nascita di un organismo vivente alla sua riproduzione con formazione di nuovi esseri viventi. CLASSE UNI EN ISO 9000:2000 Categoria o grado attribuito a differenti requisiti per la qualità relativi a prodotti, processi o sistemi aventi la stessa utilizzazione funzionale. CLIMA GLOSS. ENI Complesso delle condizioni meteorologiche di una regione nel corso delle stagioni. Il clima dipende dalla latitudine, dall’altitudine, dalla posizione rispetto ai continenti e alle aree oceaniche. CLIMATICI, cambiamenti GLOSS. ENI Variazioni del clima di una determinata regione o area della superficie terrestre come conseguenza di fenomeni astronomici (ad esempio, variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, polveri cosmiche o vulcaniche, ecc.), di fenomeni e variazioni indotte localmente (ad esempio, formazione di grandi bacini lacustri in aree desertiche, grandi incendi in aree boschive e di foresta, ecc.) o per l’effetto serra. CLIMATOLOGIA MINISTERO DELL'AMBIENTE La climatologia è la scienza che studia i fenomeni del clima a varie scale spaziali. COEFFICIENTE DI SICUREZZA PROVINCIA DI TRENTO Rapporto tra forze (o momenti) stabilizzanti ed instabilizzanti che agiscono su di un corpo di cui si voglia indagare l’equilibrio. COMPATIBILITA' EN 45020:1998 Idoneità di prodotti, processi o servizi ad essere utilizzati assieme, sotto determinate condizioni, per soddisfare particolari requisiti senza causare inaccettabili interazioni. COMPONENTE AMBIENTALE GLOSS. ENI Categoria di elementi fisicamente individuabili che compongono l’ambiente considerato dagli Studi di impatto ambientale. Ad essa viene riconosciuta un’omogeneità al fine degli impatti attesi. Le componenti ambientali previste dagli Studi d’impatto ambientale sono: atmosfera, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, vegetazione, flora e fauna, ecosistemi, salute pubblica, rumore e vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, paesaggio. CONDIZIONE DI EQUILIBRIO LIMITE (criterio di Shields) PROVINCIA DI TRENTO Condizione caratterizzata dall’equilibrio tra la forza di trascinamento esercitata dalla corrente sull’elemento lapideo e la forza resistente CONTAMINAZIONE GLOSS. ENI Effetto provocato da un agente esterno (contaminante) scaricato in un sistema recettore (acqua, aria, suolo). 89 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano COROGRAFIA GLOSS. ENI Studio o descrizione di una regione o di altra porzione limitata della superficie terrestre, normalmente comprensiva di ambienti diversi (carta corografica). CURVA GRANULOMETRICA PROVINCIA DI TRENTO Descrizione matematica delle percentuali dei diametri delle particelle che compongono un campione di terreno. DANNO REGIONE PIEMONTE Il danno causato da un evento calamitoso è una perdita di risorse ad accesso vincolato e riconducibile a valori di mercato; è una perdita di flusso e una perdita di stock o capitale. E’ rappresentato dal prodotto della vulnerabilità (V) per il valore esposto (E). DANNO AMBIENTALE PROVINCIA TORINO Il danno ambientale è previsto e disciplinato dall'art.18 della legge n.349 dell'8 luglio 1986 e s.m.i., nel quale il legislatore sancisce che "qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l'ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato". DATABASE CNR-IRPI TORINO Per database (base dati, banca dati o archivio) si intende un insieme di informazioni di diverso tipo. Questi dati sono organizzati secondo criteri ben precisi che permettono una rapida consultazione. DEGRADAZIONE GLOSS. ENI Nella chimica organica indica il passaggio da un composto o un altro contenente un diverso gruppo funzionale e un numero più piccolo di atomi di carbonio. DEGRADO AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL Perdita dei caratteri originari delle strutture, degli elementi e delle relazioni fra le componenti dell’ecosistema, con conseguente impoverimento del flusso energetico e degli scambi materiali esistenti. DEGRADO DELLE RISORSE STREAMS - TREVISIOL Perdita dei caratteri originari dell’ecosistema. dei materiali coinvolti nei cicli DEGRADO INDOTTO STREAMS - TREVISIOL Rappresenta le trasformazioni dell’ambiente naturale con squilibri e distruzione di risorse, operati dalle attività umane. DENSITÀ GLOSS. ENI Rapporto tra massa e volume di un corpo o di una sostanza (densità assoluta). In pratica si utilizza spesso la densità relativa, espressa dal rapporto tra la densità assoluta della sostanza in esame e quella di una sostanza di riferimento, in genere l’acqua pura a 4°C. La densità dei solidi si misura con particolari recipienti detti "picnometri". DIFETTO UNI EN ISO 9000:2000 Mancato soddisfacimento di un requisito attinente un'utilizzazione prevista o specificata. Differisce dalla "non conformità" in quanto esso ha implicazioni legali, particolarmente quelle associate alla responsabilità del prodotto. DIFFUSIONE A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO In fisica si riferisce a due fenomeni completamente diversi: a) diffusione di materia: per esempio si ha diffusione nel passaggio di molecole da una parte all’altra di una membrana semipermeabile; b)diffusione di radiazioni: per es. quando un raggio di luce incide su una superficie non levigata, essa non viene riflessa in una direzione determinata, ma sparpagliata in tutte le direzioni (luce diffusa).In biologia è la dispersione di una specie animale o vegetale in un territorio. La disseminazione, operata in diversi modi, è un mezzo che contribuisce alla diffusione delle specie vegetali. d.adattativa - Evoluzione di numerose specie animali in un nuovo ambiente a partire da un ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO antenato comune. Affinché questo fenomeno si verifichi è necessario che siano disponibili nicchie ecologiche libere. DINAMICA DEMOGRAFICA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO Variazione (aumento o diminuzione) della popolazione derivante, statisticamente, dal saldo fra la dinamica naturale e la dinamica migratoria. DINAMICA MIGRATORIA A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO È la variazione della popolazione dovuta ad iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per cambio di residenza in un periodo stabilito. Si contrappone alla dinamica naturale. Il risultante dei due fenomeni costituisce la dinamica demografica. DPI GLOSS. ARPAV D.Lgs 19 settembre 1994, n. 626 Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. DISASTRO CNR-IRPI TORINO Implica sempre in danno, perdita o distruzione di qualcosa, rispetto all’ambiente naturale o alle attività umane. I disastri possono essere di tre tipi: naturali (terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni e frane, incendi), influenzati dall’uomo (alluvioni e frane, incendi), causati dall’uomo (incendi, dispersione di elementi inquinanti nell’ambiente). ECOLOGIA MINISTERO DELL'AMBIENTE; GLOSS. ARPAV Dal greco òikos = casa (luogo in cui si abita) e lògos = studio - studio dell'ambiente. Scienza che studia l'insieme delle interrelazioni con l'ambiente da parte degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866); recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche all'uomo, con particolare riferimento all'influenza che le variazioni climatiche, ambientali ecc. (comprese quelle indotte dall'uomo) esercitano sull'uomo, sugli animali e sulle piante. Nell'accezione contemporanea indica lo studio interdisciplinare delle problematiche ambientali e la ricerca delle possibili modalità di recupero degli squilibri. Ecologia non è quindi solo protezione della natura o studio dell'inquinamento. Si occupa fondamentalmente dei rapporti che legano gli esseri viventi, uomo compreso, all'ambiente che li circonda e richiede il contributo di molte scienze (geografia, botanica, zoologia, biologia, biochimica, medicina, antropologia, etc.) EFFETTI A BREVE O A LUNGO TERMINE GLOSS. ENI Conseguenze sull’ambiente derivanti dalla realizzazione di un’opera (ad esempio stabilimento industriale, ferrovie, ecc.), a distanza di poco (settimane, mesi) o molto tempo (anni). EFFETTI AMBIENTALI ARPAT; GLOSS. ARPAV Cambiamenti nell'ambiente, sia positivi che negativi, causati dalle attività, prodotti e/o processi di una data organizzazione (Reg. 1836/93 EMAS). Possono essere distinti in effetti interni (riconducibili cioè alle attività svolte all'interno del perimetro del sito) ed effetti esterni (causati dalle attività svolte al di fuori del perimetro del sito, per effetto della presenza del sito stesso), come ad esempio l'emissione di inquinanti atmosferici associati alla movimentazione delle merci, persone e prodotti. ELEMENTI A RISCHIO UNI, ARPA PIEMONTE Popolazione, proprietà, attività economiche, servizi pubblici, beni ambientali e culturali in una data area esposta al rischio. ELEMENTO O BENE A RISCHIO CNR-IRPI TORINO Indica la popolazione, le proprietà, le attività economiche, inclusi i servizi pubblici che si trovano esposti al pericolo di un evento naturale in una determinata area. ELEMENTO STORICO-TESTIMONIALE GLOSS. ENI Elemento antropico del paesaggio caratterizzato dal valore artistico o storico. 90 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano EMERGENZA STORICA GLOSS. ENI Elemento di particolare pregio storico-artistico sotto il profilo della valutazione paesaggistica. EQUILIBRIO STREAMS - TREVISIOL Concetto non inteso in senso statico, ma dinamico, quale condizione che può essere modificata nella ricerca continua dell’assetto ottimale di spazi e risorse. I riferimenti spaziali sono fatti considerando la possibilità di identificazione dei tre ambienti fondamentali: naturale, rurale e urbano. L’equilibrio si concretizza nella ricerca di relazioni e scambi fra le componenti ambientali capaci di mantenere attivo e controllato il sistema. Quindi considerando non soltanto la necessità del soddisfacimento primario dei bisogni umani, ma anche di produzione e riproduzione delle risorse naturali. FATTORE AMBIENTALE REGIONE UMBRIA; GLOSS. ENI Elemento ambientale che interagisce con altri condizionandone lo stato o l'evoluzione, determinando flussi di materia e/o energia verso altri elementi (stato chimico-fisico dell'acqua, rumore, traffico, ecc.). Le componenti ambientali sono anche fattori. FATTORE D'IMPATTO AMBIENTALE ARPAC Fattore materiale (prodotti, residui, etc.) e immateriale (energia, agenti fisici quale rumore e vibrazioni o altro) che può causare, per la sua quantità e qualità, effetti sull’ambiente. FATTORI DI PRESSIONE ARPAT I fattori che determinano una pressione sull'ambiente e che sono rappresentati, in diverso modo, da attività antropiche quali il turismo, l'attività industriale, l'agricoltura, l'allevamento, il trasporto ecc. FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI ENEA Sono fonti di energia disponibili in maniera continuativa ed in quantità tali da non essere soggette ad esaurimento. Tra le principali vi sono l'energia solare, l'energia eolica e quella derivante dall'impiego di biomasse, a cui si aggiunge l'utilizzo dell'energia geotermica ed altre ancora in fase di sperimentazione, come lo sfruttamento della differenza di temperatura negli oceani tra le acque calde di superficie e quelle fredde in profondità. L’utilizzo di queste fonti produce un inquinamento molto ridotto. FRAGILITÀ AMBIENTALE STREAMS - TREVISIOL Equilibrio naturale precario. FRATTALE STREAMS - TREVISIOL Dal latino "fractus", che significa "interrotto" o "irregolare". Dimensione frattale è quindi una dimensione non intera (punto, linea, superficie), ma irregolare, frazionaria, persino immaginaria. FREQUENZA STREAMS - TREVISIOL Rappresenta il numero di volte in cui accade un dato evento. IMPATTO AMBIENTALE GLOSS. ARPAV Sta ad indicare i potenziali effetti negativi ma anche positivi, reversibili o irreversibili, che un'opera pubblica o privata può determinare sull'ambiente naturale nel quale dovrebbe inserirsi. In altre parole, l’impatto ambientale è una variazione della qualità e/o della disponibilità di una risorsa ambientale (ad esempio acqua, aria, ecc.) causata da un intervento umano legato ad attività di produzione o di consumo IMPATTO RESIDUO GLOSS. ENI La parte dell'impatto (Impatto ambientale) ancora presente dopo l'adozione delle opportune misure di mitigazione e/o dopo l'intervento di ripristino ambientale. IMPATTO ZERO GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Impatto al di sotto della soglia rappresentata dalla capacità dei sistemi naturali di autodepurazione e che, quindi, non altera l'equilibrio di un ecosistema. INQUINAMENTO GLOSS. ENI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO Alterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente, in stato di equilibrio, provocata dalle attività umane. L’inquinamento può riguardare il suolo, le acque e l’aria. INTENSITÀ DEL VENTO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Debole: 0-20 km/h Moderato: 20-40 km/h Forte: 40-60 km/h Molto forte: 60-100 km/h Uragano: > 100 km/h METEOROLOGIA GLOSS. ENI; AGENDA 21; GLOSS.ARPAV Scienza che studia l’atmosfera terrestre e i fenomeni che in essa si verificano. Le applicazioni e le rilevazioni effettuate consentono di produrre una serie di servizi tra cui le previsioni del tempo. MICROCLIMA GLOSS. ENI; ENEA E' il clima locale, quasi uniforme, di uno specifico sito o di un habitat, comparato con il clima dell'intera area di cui è parte Andamento medio degli elementi climatici negli strati dell'aria immediatamente a contatto con il suolo. Il microclima ha una importanza applicativa per lo studio e la soluzione di problemi quali la formazione delle nebbie, la diffusione degli inquinamenti atmosferici, lo sviluppo delle colture, l'insediamento dei complessi industriali e dei centri urbani. Il termine microclima viene usato talvolta con altri significati: si intende così per microclima il clima di una zona geografica, ristretta e ben delimitata (fondovalle, lago, territorio urbano) o di un ambiente ancora più ristretto, per esempio un tratto di spiaggia, una piazza, l'interno di una stanza e altro. Microclima viene definito anche il clima corrispondente allo strato d'aria un cui sviluppa una determinata associazione vegetale. MOMENTO RIBALTANTE PROVINCIA DI TRENTO Somma delle sollecitazioni a rotazione che insistono su un corpo di cui si studia l’equilibrio. NATURALITÀ STREAMS - TREVISIOL Qualità degli ambienti naturali. Intesa di solito per valutare ecosistemi non antropizzati, ma estendibile, per i principi dell’ecologia del paesaggio, anche a ecotopi (o ecotessuti) con antropizzazione non contro natura. PAESAGGIO GLOSS. ENI Insieme di elementi biotici e abiotici, naturalistici e antropici, considerati da un punto di vista percettivo ed estetico. Comprende la generalità dei beni ambientali. Spesso erroneamente confuso con panorama o percezione visiva. Definibile come sistema di ecosistemi, in cui si possono distinguere sottosistemi detti ecotessuti. PENDENZA PROVINCIA DI TRENTO La tangente dell’angolo che una linea (o una superficie) forma con l’orizzontale di riferimento. GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO Termine preferibilmente impiegato nel settore delle infrastrutture. Si esprime con un rapporto numerico tra la proiezione sull'asse y (altezza) e quella sull'asse x (base) di un piano inclinato (es. 2:1). Si esprime normalmente in gradi sull'orizzontale. PENDENZA DI COMPENSAZIONE PROVINCIA DI TRENTO Pendenza del profilo della corrente che consente un equilibrio temporaneo tra la massa totale del materiale solido asportato e quello depositato. PENDENZA DI EQUILIBRIO PROVINCIA DI TRENTO Valore minimo della pendenza di compensazione PERICOLO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Condizione, circostanza o processo che può provocare un danno. PERSONE COLPITE UN-DHA, IDNDR, 1992 91 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Persone che in seguito ad un’emergenza richiedono assistenza immediata. L’assistenza può riguardare cibo, acqua, interventi sanitari e assistenza medica. POPOLAZIONE MONTANA ISTAT La popolazione totale dei comuni totalmente montani più la popolazione che risiede nella parte montana dei comuni parzialmente montani. PRESENZA FISICA GLOSS. ENI Volume aggiuntivo, rispetto alla normale configurazione dei luoghi, realizzato a seguito dell'intervento in progetto (fabbricati, impianti, serbatoi, cumuli o alterazioni morfologiche). PROCESSO AMBIENTALE REGIONE UMBRIA Successione di fatti collegati; procedimento; decorso, svolgimento di un’azione. E’ ciò che si svolge in qualsiasi interazione; può essere una descrizione dinamica dell’interazione. In campo ambientale è l'insieme di trasformazioni di una data realtà ambientale, che avviene attraverso fasi successive più o meno riconoscibili o prevedibili Risorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di riprodursi e rinnovarsi. SCENARIO GLOSS. ENI Modello dell'ambiente naturale ed antropico, nonché dell'assetto socioeconomico del territorio in cui dovrà inserirsi un progetto, configurato in presenza e in assenza dell'opera stessa. SENSIBILITA' GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Caratteristica intrinseca di tipo oggettivo dell'ambiente naturale che può subire un maggior danno a parità di rilevanza dell'impatto (vulnerabilità) e di tipo soggettivo dell'ambiente socioeconomico che comporta un maggior rischio di conseguenze negative sull'attività produttiva (percezione del rischio e sensibilità sociale). SFORZO TANGENZIALE PROVINCIA DI TRENTO Azione dinamica della corrente sul contorno in direzione parallela al moto. QUALITÀ UNI EN ISO 9000:2000 L'insieme delle proprietà e delle caratteristiche che conferiscono ad un prodotto, ad un processo di lavorazione o ad un servizio, la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite (ISO 8402:1995) Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000:2000) SICUREZZA EN 45020:1998 Assenza di rischi di danni inaccettabili. Situazione nella quale viene minimizzato il pericolo grazie alla messa in atto di una serie di azioni preventive o difensive, che hanno come obiettivo l'integrità della salute psico-fisica dell'uomo nel lavoro e nella vita e che riguardano le seguenti aree di intervento: sicurezza degli impianti e delle macchine, igiene del lavoro, antincendio, ambiente esterno, sicurezza del prodotto. QUOTA DELLO ZERO TERMICO GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Altitudine al di sopra della quale la temperatura dell’aria nella libera atmosfera è inferiore a 0° C. SISTEMA UNI EN ISO 9000:2000 Insieme di elementi tra loro correlati o interagenti. RADIAZIONE GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Trasporto di energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Si distingue tra radiazione a onde corte (luce visibile) e radiazione a onde lunghe (radiazione termica). RECETTORE AMBIENTALE GLOSS. ENI Qualsiasi elemento dell'ambiente che può diventare bersaglio di un inquinamento. REGIME CLIMATICO A COME AMBIENTE – TOURING- CLUB ITALIANO Comportamento delle condizioni climatiche di una regione geografica nel corso dell’anno, rilevato dalle medie di lunghe osservazioni effettuate su una rete sufficientemente fitta di stazioni. Importante, per individuare il regime climatico di un luogo, è il confronto fra l’andamento mensile delle temperature e quello delle precipitazioni, rappresentabili con diagrammi. SISTEMA AMBIENTALE REGIONE UMBRIA Insieme di componenti e fattori ambientali reciprocamente interagenti, risultanti dall'insieme di relazioni tra componenti naturali ed azioni umane (un fiume, una città, un ecomosaico, un sistema dei trasporti, ecc.). SITO GLOSS.ARPAV; ARPAC; ARPAT L'intera area in cui sono svolte, in una determinata localizzazione, le attività industriali sotto il controllo di una impresa, nonché qualsiasi magazzino contiguo o collegato di materie prime, sottoprodotti, prodotti intermedi, prodotti finali e materie di rifiuto, e qualsiasi infrastruttura e qualsiasi impianto, fissi o meno, utilizzati nell'esercizio di queste attività (Reg. 1836/93). RIFUGI ALPINI ISTAT I locali idonei ad offrire ospitalità in zone montane di alta quota, fuori dai centri urbani. Sono assimilabili a tale categoria alcune tipologie di esercizio previste da leggi regionali quali, rifugi sociali d'alta montagna, rifugi escursionistici, bivacchi ecc. STATO DELL'AMBIENTE REGIONE UMBRIA Rappresentazione dell'ambiente che ne esprime le condizioni attuali, frutto dell'azione di fattori di varia natura. In termini generali può essere considerato come insieme di flussi bidirezionali di materia, di energia, di servizi e di beni (compresi quelli di valore estetico, culturale, sanitario, ecc.) che avvengono all'interno del sistema uomo-ambiente. TENSIONE NORMALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Tensioni agenti in direzione perpendicolare ad un piano di scorrimento o di rottura. RILEVANZA GLOSS.ARPAV Importanza e significati degli effetti negativi sull'ambiente prodotti da un comportamento in atto o altra causa. TENSIONE TANGENZIALE GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA PROVINCIA DI TERNI Tensioni agenti lungo un piano di scorrimento o di rottura. RISORSA AMBIENTALE GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI Una delle componenti ambientali alle quali è attribuito un valore ambientale, ai fini dell'economia del territorio. VALORE ESPOSTO (E) CNR-IRPI TORINO Valore sociale, economico, ambientale di persone, beni e infrastrutture ubicate nell’area in esame (E) RISORSE NON RINNOVABILI ARPAT Risorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel tempo a causa della loro irriproducibilità (es. le risorse minerarie). Vengono dette anche risorse esauribili. VIA DI COMUNICAZIONE ESPOSTA (valanghe) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI Parte di una strada, di una linea ferroviaria o di un’altra via di comunicazione particolarmente esposta alle valanghe. RISORSE RINNOVABILI ARPAT VIA DI COMUNICAZIONE ESPOSTA (in prossimità di un pendio) GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI VALANGHE EUROPEI ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 92 Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano Via di comunicazione che attraversa un pendio o situata alla base di esso, ed esposta al pericolo di valanghe VULNERABILITÀ V UNI, ARPA PIEMONTE Grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi a rischio risultante dal verificarsi di un dato fenomeno ad una data intensità. UN-DHA, IDNDR, 1992 Indica il grado delle perdite arrecate ad un bene o ad una pluralità di beni (esposti a rischio) a seguito del verificarsi di un fenomeno naturale di assegnata entità. Si esprime con riferimento ad una scala di valori compresa fra 0 (nessun danno) e 1 (perdita totale) VULNERABILITÀ AMBIENTALE GLOSS. ENI Caratteristica che descrive l'attitudine di un'unità ambientale a subire degradi permanenti in conseguenza di pressioni esterne. ARPA Piemonte – S.C.22 CNR-IRPI TORINO 93