Linee guida piani di manutenzione - appendice 4

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Linee guida piani di manutenzione - appendice 4
Autorità di bacino del fiume Po
Bacino di rilievo nazionale
Progetto MANUMONT
di Piano direttore per
la manutenzione del territorio
collinare e montano
Linee-guida per la predisposizione
dei Piani di manutenzione
del territorio delle Comunità Montane
APPENDICE 4 - Indice analitico dei termini relativi alla
manutenzione
Versione di FASE I del Progetto MANUMONT
propedeutica alla sperimentazione
settembre 2006
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
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AGRICOLTURA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ACQUATICA SOLARE O COLTURE IDROPONICHE
STREAMS - TREVISIOL
E' un metodo, basato sull'utilizzo dell'energia solare, per il trattamento
di acque luride di industrie agro - alimentari, che sfrutta il potere
purificante e riciclante di ecosistemi acquatici aerati, costituiti da
batteri, alghe, piante e animali microscopici, chiocciole, pesci, piante
superiori.
L'unità tecnico-economica costituta da terreni, anche in appezzamenti
non contigui ed eventualmente da impianti ed attrezzature varie, in cui
si attua la produzione agraria, forestale o zootecnica, ad opera di un
conduttore e cioè persona fisica, società od ente che ne sopporta il
rischio, sia da solo (conduttore coltivatore o conduttore con salariati e/o
compartecipanti), sia in associazione ad un mezzadro o colono
parziario.
AGRICOLTURA BIOLOGICA
GLOSS. ARPAV
Sistema di coltivazione in cui le tecniche di difesa dai parassiti delle
piante sono costituite da sistemi alternativi all'uso di prodotti di sintesi.
In agricoltura biologica si tende infatti a limitare l'impiego o non
utilizzare del tutto fertilizzanti chimici, diserbanti, anticrittogamici,
insetticidi, fitofarmaci in genere). Le colture vengono difese innanzitutto
in via preventiva, selezionando specie rustiche e resistenti alle malattie
e intervenendo con appropriate tecniche di coltivazione:
1)la rotazione delle colture (in questo modo si ostacola l'ambientarsi dei
parassiti e vengono usate in modo più razionale e meno intensivo le
sostanze nutrienti del terreno);
2)la piantumazione di siepi ed alberi (che, oltre a ricreare il paesaggio,
danno ospitalità ai predatori naturali dei parassiti e fungono da barriera
fisica a possibili inquinamenti esterni);
3)la consociazione (coltivando in parallelo piante che sono sgradite
l'una ai parassiti dell'altra). I fertilizzanti sono naturali, come il letame
opportunamente compostato; in questo modo quello che negli
allevamenti convenzionali è considerato un rifiuto e costituisce un
problema perché richiede grandi superfici per essere smaltito, in
agricoltura biologica costituisce una fonte di sostanze nutrienti per il
terreno. Si usano anche altre sostanze organiche compostate (sfalci,
ecc.) e sovesci, cioè incorporazioni nel terreno di piante appositamente
seminate, come trifoglio e senape. In caso di necessità, per la difesa
delle colture si interviene con sostanze naturali vegetali, animali, o
minerali: estratti di piante (ad esempio il piretro, che deriva da una
pianta erbacea), insetti utili che predano i parassiti, farina di roccia e
minerali naturali (come il rame e lo zolfo) per correggere struttura e
caratteristiche chimiche del terreno o per difendere le coltivazioni dalle
crittogame, ecc.
BIODINAMICA
STREAMS - TREVISIOL
Metodo di giardinaggio, sviluppato da Rudolf Steiner, in cui la pratica
organica viene eseguita seguendo le fasi lunari, planetari e stagionali.
In questo modo, il coltivatore biodinamico auspica di aumentare le
proprietà vantaggiose delle piante desiderabili inibendo nel contempo la
sfera d’azione e l’incidenza dei predatori.
AGRICOLTURA INDUSTRIALE O INTENSIVA
GLOSS. ECOITALY
È l’agricoltura degli ultimi cent'anni che ha fatto sempre più ricorso ai
concimi chimici, alla meccanizzazione, ai pesticidi. E’ un'agricoltura che
può culminare, se spinta all’eccesso, nella compromissione
dell'ambiente e anche delle sorgenti della propria produttività. Questa
agricoltura mira a produrre sempre di più e ad ogni costo, puntando
più sulla quantità che sulla qualità.
AGROECOSISTEMA
GLOSS. ARPAV
S'intende l'insieme delle piante e degli animali introdotte o modificate
dall'attività umana.
ALOFITE
ANPA
Piante che vivono su suoli ad elevata salinità. La loro resistenza alla
salsedine si deve ad una particolare struttura plasmatica e ad una
ridottissima superficie traspirante oppure ad attitudini osmotiche
speciali o capacità particolare che permettono loro di eliminare il sale in
eccesso per escrezione.
AMMENDANTE
GLOSS. ARPAV
Mezzi atti a migliorare la qualità dei terreni semplicemente nei riguardi
fisico-meccanici.
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Sostanza in grado di migliorare e/o correggere la costituzione fisicomeccanica e la reazione di un terreno.
ANTICRITTOGAMICI
(Vedi Fungicidi)
ANTIPARASSITARI
(Vedi Fitofarmaci).
ATTECCHIMENTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
L'attecchire. Di piante, mettere radici e crescere dopo trapianto o
innesto.
AZIENDA AGRICOLA, FORESTALE E ZOOTECNICA
ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000)
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
BIOPESTICIDI
GLOSS. ENI
Fitofarmaci.
BIOTECNOLOGIE
(Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI)
BPA
GLOSS. ARPAV
Buone pratiche agricole. Le buone pratiche agricole sono "l'insieme dei
metodi colturali, che un agricoltore diligente impiegherebbe in una
regione interessata" (art. 28 del Reg. CE n. 1750/99). Contengono le
indicazioni di base relative alle principali pratiche agronomiche e
fitosanitarie il cui rispetto costituisce la condizione di accesso ai benefici
previsti dal Piano di Sviluppo Rurale.
CODICE DI BUONA PRATICA AGRICOLA
(Vedi CBPA sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE).
COLTURE SPECIALIZZATE
IFFI
Colture arboree con disposizione ordinata (a filari, a quadranti ecc.;
spaziatura < 10-15 m) che rappresentano la coltura principale del
terreno anche se possono essere associate a colture erbacee (es.
oliveti, vigneti, frutteti).
CONCIME ORGANICO E/O INORGANICO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGION E LAZIO
Sostanza fertilizzante naturale (letame) o chimica, usata in
CONSISTENZA BESTIAME
ISTAT
I dati sulla consistenza degli allevamenti fanno riferimento a tutti i capi
di bestiame che alla data della rilevazione si trovavano presso l'azienda
sia che si tratti di bestiame in dotazione dell'azienda stessa sia che si
tratti di bestiame affidato o da essa allevato. Sono inclusi i capi
temporaneamente assenti per transumanza, pascolo, ecc.. Sono esclusi
gli animali di passaggio (es.: femmine presenti per la monta).
CULTIVAR
ANPA
Insieme di piante coltivate che si distinguono per alcuni caratteri
comuni (di forma, di funzione organica, chimici) e che, quando vengono
riprodotti per via sessuale, conservano le loro caratteristiche distintive.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Varietà di piante coltivate.
COMUNITÀ VEGETALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Insieme più o meno omogeneo di piante appartenenti a taxa distinti,
che coesistono all’interno di un determinato biotopo. Sinonimo di
fitocenosi.
DISERBANTE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Sostanza chimica che impedisce o rallenta lo sviluppo di erbe infestanti.
Agisce bloccando la germinazione dei semi e accumulandosi nei tessuti
vegetali.
DISINFESTANTE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Sostanza che uccide gli organismi animali apportatori di germi patogeni.
I disinfestanti vengono utilizzati dall’uomo per uso sia veterinario sia
agricolo. Rientrano in questa categoria tutti i composti chimici capaci di
uccidere i protozoi, gli insetti, gli aracnidi, etc.
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ERBICIDI
GLOSS. ENI
Fitofarmaci in grado di combattere le erbe infestanti, eliminando la
competizione di queste con coltura utile da proteggere, ovvero idonei
ad eliminare la vegetazione indesiderata.
FERTILIZZANTI
GLOSS. ARPAV
I fertilizzanti sono sostanze naturali o derivate da processi di sintesi che
- per il loro contenuto in elementi nutritivi, in particolare l’azoto, e per
le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche - contribuiscono al
miglioramento della fertilità del terreno agrario, al nutrimento delle
specie vegetali coltivate e ad un loro migliore sviluppo.
I fertilizzanti si dividono in concimi quando forniscono alle colture gli
elementi chimici della fertilità, necessari alle piante per lo svolgimento
del loro ciclo vegetativo e produttivo, ed ammendanti e correttivi
quando modificano le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche,
biologiche e meccaniche di un terreno, migliorandone l’abitabilità per le
specie vegetali coltivate.
FORAGGERE PERMANENTI
ISTAT
Le coltivazioni praticate sui terreni fuori avvicendamento, destinati
permanentemente (o in ogni caso per un periodo superiore a cinque
anni) alla produzione di piante erbacee poliennali o spontanee, coltivate
o non, atte a fornire foraggio per l'alimentazione del bestiame.
FUNGICIDI
GLOSS. ENI
Composti chimici, detti anche anticrittogamici, che rientrano nella
categoria degli antiparassitari o pesticidi, usati per combattere le
crittogame parassite delle piante.
ISTAT
La sostanza che ha la proprietà di distruggere i funghi e le loro spore o
di inibirne la crescita.
FUSTAIA
ISTAT
Superficie a bosco le cui piante sono destinate ad essere allevate ad
alto fusto ed a rinnovarsi prevalentemente per via naturale (seme) o
artificiale (talee). Rispetto alle specie legnose, le fustaie vengono
distinte in: fustaie di conifere (o resinose), fustaie di latifoglie e miste.
GIORNATA DI LAVORO
ISTAT
Prestazione lavorativa non inferiore alle otto ore. Se il lavoro prestato
giornalmente presso l'azienda è stato inferiore alle 8 ore si sono
convertite le ore di lavoro in giornate di 8 ore. Se invece le ore di lavoro
giornaliero hanno superato le 8 ore non si è operata alcuna
conversione. Il numero delle giornate di lavoro fa riferimento a quelle
effettivamente prestate con esclusione di giorni di congedo, ferie e
malattia
GRADO DI GERMINABILITÀ
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Percentuale di sementi in grado di germinare rispetto al totale delle
sementi presenti nella miscela.
GRADO DI PUREZZA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Percentuale di sementi di origine accertata e dichiarata sulla confezione
rispetto al totale delle sementi presenti nella miscela.
GREENMARKETING
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Il marketing verde o ambientale richiede strategie di gestione e di
mercato che siano in grado di affrontare con efficacia le sfide legate alla
definizione del termine "verde", ai processi di sviluppo di prodotti
"ecologici" ed alla comunicazione dell'impegno e delle iniziative di
salvaguardia dell'ambiente, affinché i prodotti siano credibili e abbiano
l'impatto desiderato sulla clientela. Il marketing verde mira
essenzialmente al raggiungimento di due obiettivi: sviluppare prodotti
dei quali sia garantita la compatibilità ambientale, cioè che abbiano un
impatto minimo sull'ambiente e che allo stesso tempo siano in grado di
soddisfare le esigenze dei consumatori in termini di servizio , prezzo,
convenienza e comodità; trasmettere un'immagine di elevata qualità,
che includa la sensibilità ambientale, sia per quanto concerne gli
attributi specifici del prodotto, sia per quanto riguarda la reputazione
dell'azienda produttrice relativamente al grado di conformità
ambientale.
PROVINCIA DI TRENTO
Metodo di semina per il rinverdimento di stazioni difficilmente
accessibili, costituito dallo spargimento di un miscuglio di sementi,
concime, sostanze miglioratrici del terreno, eventuali coltri protettive ed
acqua.
IMPATTI CUMULATIVI
ANPA
Gli impatti (positivi o negativi, diretti o indiretti, a lungo e a breve
termine) derivanti da una gamma di attività in una determinata area o
regione, ciascuno dei quali potrebbe non risultare significativo se
considerato separatamente. Tali impatti possono derivare dal crescente
volume di traffico, dall'effetto combinato di una serie di misure agricole
finalizzate ad una produzione più intensiva e ad un più intensivo
impiego di sostanze chimiche, ecc. Gli impatti cumulativi includono una
dimensione temporale, in quanto essi dovrebbero calcolare l'impatto
sulle risorse ambientali risultante dai cambiamenti prodotti dalle azioni
passate, presenti e future (ragionevolmente prevedibili).
INFESTANTE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
In botanica può essere considerata infestante ogni specie vegetale
priva di utilità pratica, dotata di molta vitalità, che cresce
spontaneamente sottraendo spazio e nutrimento alle colture agrarie.
Diversi fattori influiscono sulla diffusione delle specie infestanti, quali il
luogo, l’epoca, la specie e il numero delle piante. In ultima analisi è
l’uomo che giudica se una pianta sia infestante o meno, prendendo in
considerazione non solo ragioni economiche, ma anche estetiche e
filosofiche.
IRRIGAZIONE
STREAMS - TREVISIOL
Distribuzione di acqua in terreni agricoli che può avvenire mediante
diverse tecniche: per sommersione, il sistema più antico che ricorda i
periodici allagamenti, per cui l’acqua del fiume viene convogliata
tramite canali verso i terreni da irrigare e lì trattenuta per tempi
stabiliti; mediante solchi o canaletti, per cui la distribuzione sul terreno
avviene per scorrimento su superfici piane o per infiltrazione da solchi;
per aspersione, che viene realizzata per mezzo di tubazioni in pressione
che erogano quantità definite di acqua; a goccia, simile alla precedente,
con un’erogazione direttamente sul suolo, in quantità calibrata, così da
reintegrare costantemente l’umidità perduta per evapotraspirazione.
LEGNOSA AGRARIA
ISTAT
La coltura praticata sulle superfici fuori avvicendamento, investite a
coltivazioni di piante legnose agrarie che occupano il terreno per un
lungo periodo.
PAC
GLOSS.ARPAV
Politica Agricola Comune. Insieme delle Politiche attuate per il sostegno
e lo sviluppo delle attività agricole nella UE.
PACCIAMATURA
ANPA
Quando il termine è riferito alle operazioni di semina indica la
protezione del terreno realizzata con diversi materiali coibenti,
degradabili o no, scelti in relazione al costo ed alla facilità di
reperimento (segatura stagionata, paglia, fogliame, stuoie, film di
pellicola, teli di iuta, "tessuto non tessuto", ecc.) allo scopo esclusivo di
proteggere i seme dal freddo e dalla disidratazione del suolo.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Copertura del terreno, dopo la semina o il trapianto, per ripararlo dal
gelo, innalzarne la temperatura e limitarne l’evaporazione, in modo da
accelerare la crescita della vegetazione. Può essere praticata con paglia,
strame, foglie, corteccia di resinose, ecc
PANI DI TERRA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Porzioni di terreno vegetale che Accompagnano una specie vegetale
dall'espianto al reimpianto.
PIANTINA ALLEVATA IN VASO
PROVINCIA DI TRENTO
Semenzale allevato in vaso, che viene estratto dal vaso prima della
piantagione o che viene trapiantato insieme al vaso (se esso è di carta,
trucioli, cartone, torba.
PIANTINA CON PANE DI TERRA O FITOCELLA
PROVINCIA DI TRENTO
IDROSEMINA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Piantina trapiantata più volte, le cui radici sono racchiuse in una palla di
terra tenuta insieme da un tessuto di juta annodato
PRATI PERMANENTI E PASCOLI
ISTAT
Coltivazioni foraggiere erbacee fuori avvicendamento che occupano il
terreno
per
un
periodo
superiore
ai
cinque
anni.
Prato permanente quando il foraggio viene, di norma, raccolto
mediante falciatura. Pascolo quando viene utilizzato, di regola, soltanto
da bestiame pascolante.
PRODUZIONE INTEGRATA
GLOSS. ECOITALY
Per produzione integrata si intende una strategia complessiva di difesa
delle colture in cui si fa ricorso a pratiche agronomiche (lavorazioni,
rotazioni, concimazioni equilibrate, irrigazioni, potature), alla lotta
guidata, alla lotta integrata, alla lotta biologica ( classica e moderna ),
alla genetica ( piante resistenti ), all'ingegneria genetica ( piante
transgeniche ), a tutti quegli interventi in grado di rendere sempre più
difficile la vita degli insetti dannosi
PRODUZIONE PRIMARIA
UE
Tutte le fasi della produzione, dell'allevamento o della coltivazione dei
prodotti primari, compresi la raccolta, la mungitura e la produzione
zootecnica precedente la macellazione e comprese la caccia e la pesca
(Proposta del Parlamento europeo di Regolamento sulla legislazione
alimentare).
PRODUZIONE RACCOLTA (DELLE COLTIVAZIONI)
ISTAT
La produzione effettivamente asportata dal luogo di produzione ad
opera dell'uomo, indipendentemente da quella che sarà la sua
utilizzazione, incluse le eventuali aliquote utilizzate per l'alimentazione
del bestiame e che pertanto risulta uguale alla produzione presente
sulle piante meno la quota parte non raccolta e/o perduta durante le
operazioni di raccolta.
PRODUZIONE TOTALE (DELLE COLTIVAZIONI)
ISTAT
La totalità del prodotto presente sulla pianta allo stato di frutto
pendente al momento in cui hanno inizio le normali operazioni di
raccolta.
PROPAGAZIONE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Moltiplicare mediante la riproduzione; può avvenire per seme (gamica)
o per separazione di porzioni epigee o ipogee (agamica, vegetativa).
SUPERFICIE (AZIENDALE)
ISTAT
- Superficie Totale: area complessiva dei terreni dell'azienda formata
dalla superficie agricola utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da
legno, da boschi, dalla superficie agraria non utilizzata, nonché dall'area
occupata da parchi e giardini ornamentali, fabbricati, stagni, canali,
cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono l'azienda.
- Superficie agricola utilizzata (SAU): insieme dei terreni investiti a
seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e
pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed
effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. E' esclusa
la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici.
- Superficie agraria non utilizzata: insieme dei terreni dell'azienda
non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura
economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere utilizzati a scopi
agricoli mediante l'intervento di mezzi normalmente disponibili presso
un'azienda agricola. Sono compresi gli eventuali terreni abbandonati
facenti parte dell'azienda ed aree destinate ad attività ricreative. Sono
esclusi i terreni a riposo.
- altra superficie: è costituita dalle aree occupate da fabbricati, cortili,
strade poderali, fossi, canali, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini
ornamentali.
Sono comprese anche le superfici delle grotte, dei sotterranei e degli
appositi edifici destinati alla coltivazione dei funghi
TERRENI A RIPOSO
ISTAT
I terreni, lavorati (maggesi) o non, che entrano in avvicendamento sui
quali non è praticata alcuna coltura nel corso dell'annata agraria. I dati
sono forniti distintamente per le superfici soggette e non a regime
d'aiuto comunitario secondo quanto previsto dalla nuova Politica agraria
comune (Pac). Sono esclusi i terreni in stato di abbandono per una
qualsiasi ragione di natura economica, sociale od altra.
TERRENO A SEMINATIVO
ISTAT
La superficie utilizzata per le colture di piante erbacee, soggette
all'avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni
non superiore a cinque anni.
USO DEL SUOLO
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
UTILIZZAZIONE LEGNOSA
ISTAT
La massa legnosa, espressa in metri cubi, abbattuta nonché separata
dal suolo, anche se non asportata, purché destinata ad esserlo.
PROPAGGINE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Tecnica di propagazione vegetativa che consiste nel piegare un ramo
fino al suolo e interrandone una parte. Dalla porzione interrata vengono
emesse radici e pertanto il ramo può essere separato dalla pianta
madre e messo a dimora.
SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000) (SAU)
L'insieme dei terreni investiti a seminativi, orti familiari, prati
permanenti e pascoli, coltivazioni legnose agrarie e castagneti da frutto.
Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in
coltivazioni propriamente agricole, non comprende la superficie
investita a funghi in grotte, sotterranei od appositi edifici.
SEMINA A SPAGLIO
PROVINCIA DI TRENTO
Semina compiuta uniformemente su superficie di terreno piuttosto
estese. La semina si può fare a mano o con mezzi meccanici
SEMINATIVO
IFFI
Terreni interessati da coltivazioni erbacee avvicendate.
SEMINATIVO ARBORATO
IFFI
Terreni in cui la coltura arborea è secondaria rispetto a quella erbacea
poiché non ne ostacola il normale avvicendamento (es. piante a filari
molto distanziati o diffusi senza assetto ordinato; spaziatura > 10-15
m).
SEMINATIVI
ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000)
Piante erbacee, soggette all'avvicendamento colturale che prevede una
durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
BIOSFERA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ABETAIA o ABETINA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco di aghifoglie con prevalenza di Abete Bianco (Abies Alba).
ABIOTICO
GLOSS. ENI
Indica l’assenza di organismi viventi.
ACCLIMATAMENTO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Dal punto di vista biologico, è il processo, di durata variabile, a cui
vanno incontro gli organismi viventi per ambientarsi e riprodursi in un
clima diverso da quello di origine. L'acclimatazione porta a modificazioni
morfologiche e funzionali più o meno pronunciate.
cloroplasti nelle alghe, oltre alla clorofilla, possiedono alcuni pigmenti
che conferiscono loro una colorazione caratteristica. In base a questa si
possono distinguere tre grandi gruppi: alghe verdi, brune e rosse. I
pigmenti svolgono un ruolo importante perché determinano l'ambiente
in cui l'alga può vivere, dagli strati superficiali a quelli più profondi. La
proliferazione algale è il fenomeno di crescita spropositata delle alghe
microscopiche per un’eccessiva concentrazione nell'acqua di sali
minerali, specialmente di quelli contenenti azoto e fosforo provoca la
mancanza di ossigeno nell'acqua e quindi la morte delle specie ittiche.
ALLOCTONA (specie)
GLOSS. ARPAV
Specie animale o vegetale originaria di un territorio diverso da quello
dove viene rinvenuto.
ACCRESCIMENTO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Insieme di processi di trasformazione di sostanze alimentari in
componenti di un organismo vivente con conseguente aumento di peso
e di volume. Mentre l'accrescimento delle piante, soprattutto di quelle
perenni, è indefinito, quello degli animali si dice definito se cessa con
l'acquisizione della maturità sessuale (come per esempio nel caso dei
Mammiferi).Numerosi
fattori
influiscono
sulla
velocità
dell'accrescimento: fra quelli esterni la temperatura, fra quelli interni gli
ormoni.
ALLOCTONO
GLOSS. MANUALE DIINGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Dicesi di materiale proveniente da zone diverse da quelle in cui viene
impiegato.
ACERO TIGLIETO
GLOSS. ARPAV
Bosco costituito in prevalenza da aceri montani e tigli nostrani.
ALLOPATIA
ANPA
E' la capacità di alcune sostanze, che vengono rilasciate nel terreno in
seguito alla decomposizione dei residui vegetali, di esercitare effetti
negativi sulla germinazione di altre specie.
ACHENIO
ANPA
Frutto semplice, secco che non si apre a maturità (indeiscente).
ACIDO UMICO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Sostanza presente negli strati più superficiali del terreno, dovuta alla
decomposizione delle sostanze organiche. Il termine deriva da humus
(= terreno)
ACIDOGENICO
GLOSS. ENI
È un processo in genere microbiologico, che genera acidi.
ADATTAMENTO
GLOSS. ENI
Facoltà degli organismi viventi di mutare i propri processi metabolici,
fisiologici e comportamentali, consentendo loro di adattarsi alle
condizioni dell’ambiente nel quale vivono.
ALLOGAMIA
ANPA
Impollinazione incrociata, che può verificarsi col trasporto del polline sui
fiori della stessa pianta o col trasporto su fiori di altre piante della
medesima specie.
AMBIENTE NATURALE
STREAMS - TREVISIOL
Parte di territorio organizzato fin dall’origine o in via di recupero
spontaneo, da parte dell’ecosistema naturale.
ANAEROBICO
GLOSS. ENI
Processo microbiologico che avviene in assenza di ossigeno.
ANAEROBIO
GLOSS. ENI
Microrganismo che non necessita di ossigeno per le sue funzioni vitali e
che addirittura non può vivere in presenza di ossigeno.
ANEMOCORIA
ANPA
E' la disseminazione attuata dal vento.
AEROBICO
GLOSS. ENI; STREAMS -TREVISIOL
Viene così denominato un procedimento nel quale i microrganismi si
sviluppano in presenza di aria o ossigeno. Così si avranno
microrganismi aerobi. Il contrario: anaerobico.
ANGIOSPERME
ANPA
Gruppo di piante i cui semi si formano all'interno di una struttura
(ovario) che maturando si trasforma in frutto. Si suddividono in due
classi: Monocotiledoni e Dicotiledoni.
AFILLIA
ANPA
E' la perdita precoce delle foglie per compiere la fotosintesi attraverso i
fusti giovani ancora verdi. Caratteristica di numerose specie di
leguminose arboree ed arbustive tipiche della vegetazione mediterranea
(ginestre).
ANTAGONISMO BIOLOGICO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Competizione di due organismi in gara o contesa tra loro per la
conquista della nicchia ecologica.
AFOTICO
GLOSS. ENI
Privo di luce. E' così definito l'ambiente sottomarino profondo, nel quale
non penetra la luce solare e nel quale gli organismi viventi sono
caratterizzati dall'adattamento al buio perenne. La sua estensione
dipende dalle caratteristiche di trasparenza delle acque e in genere si
sviluppa a partire da 200/300 metri, fino alle massime profondità
esistenti.
AGHIFOGLIA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Albero od arbusto con foglie aghiformi (conifere).
ALGA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Organismo vegetale autotrofo che vive in ambiente acquatico, oppure
su rocce costantemente bagnate, in terreni umidi e negli strati del suolo
compresi tra i 30 e i 50 cm. Ne esistono diverse specie e i loro estratti
possono essere utilizzati per usi farmaceutici, cosmetici e alimentari. Le
alghe lasciate sulle spiagge sono anche un ottimo concime per le
campagne perché contengono materiale organico ed inorganico. I
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
ARBUSTETO
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Ambiente in cui predomina una vegetazione formata da cespugli.
ARBUSTO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Pianta legnosa il cui fusto si ramifica dalla base in poi o che si sviluppa
con più assi (gemme)
ARCHEOBOTANICA
ANPA
Lo studio delle piante e delle comunità di piante del passato che ha lo
scopo di comprendere meglio l'evoluzione delle piante e la loro
distribuzione.
ARCHITETTURA BIOECOLOGICA
(Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI)
AREA ECOLOGICA ATTREZZATA
(Vedi sezione GEOSFERA)
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
AREALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Distribuzione geografica generale di una specie
ASSOCIAZIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Unità di base della Fitosociologia. È una comunità vegetale
caratterizzata da una particolare composizione floristica
(specie
caratteristiche o differenziali proprie o una combinazione specifica
caratteristica),
e
da
particolari
caratteristiche
ecologiche,
biogeografiche, successionali, storiche e antropogene.
GLOSS. MANUALE DIINGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Comunità di composizione floristica definita (es. la faggeta è
un’associazione forestale).
ASSOCIAZIONE ECOLOGICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Insieme di popolazioni animali e vegetali che vivono in una data area e
in un determinato ambiente fisico.
ASSOCIAZIONE STABILE
PROVINCIA DI TRENTO
Vegetazione che si conserva stabilmente nella sua struttura attuale, se
non intervengono radicali modificazioni delle condizioni stazionali a
seguito di variazioni climatiche o influssi esterni (pascolo, incendio,
dissodamento).
ASSOCIAZIONE VEGETALE
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Insieme di specie vegetali presenti in un dato biotopo seconda una
tipica e ricorrente combinazione.
ASSOCIAZIONI PIONIERE
PROVINCIA DI TRENTO
Specie colonizzatrici spontanee di terreni grezzi, che scompaiono da sé
una volta che hanno creato le possibilità di vita per le successive
associazioni.
ASTONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Si intende sia una pianta giovane e vigorosa con il fusto coperto di rami
fino alla base, sia i rami terminali dritti e poco ramificati di salici arborei,
dotati di gemma apicale ed i grado di ricacciare vegetativamente, di
lunghezza variabile da 1,5 a 2,5 m
ASTONI
PROVINCIA DI TRENTO
Rami terminali di salici arborei e pioppi muniti della loro gemma
terminale, di lunghezza tra 1,5 m e 2,5 m, dotati di capacità di ricaccio,
a fusto diritto e poco ramificato
ATTECCHIMENTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
L'attecchire. Di piante, mettere radici e crescere dopo trapianto o
innesto.
ATTITUDINE BIOTECNICA DI UNA PIANTA
PROVINCIA DI TRENTO
Idoneità di una pianta per gli scopi della bioingegneria. L’attitudine
biotecnica dipende dalla struttura di una pianta, dal suo possibile
impiego per costruzione, dalla resistenza nei confronti delle
sollecitazioni meccaniche e dal tipo di radicazione.
AUTOCTONA (specie)
GLOSS. ARPAV
Specie animale o vegetale originaria del territorio dove viene rinvenuta.
AUTOCTONO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Dicesi di materiale proveniente dalla medesima zona di utilizzo.
BERSAGLIO (specie)
GLOSS. ENI
Specie animale o vegetale, che per particolari caratteristiche viene
assunta come elemento di riferimento per accertamenti specifici e
statistici in un determinato ambiente.
BIO
STREAMS - TREVISIOL
Dal greco bios = vita. Relativo alla vita, agli esseri viventi.
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BIOCENOSI
GLOSS. ENI; BIBLIOTECA PEDAGOCICA - FIRENZE
È l’insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono
nello spazio e nel tempo in un dato ambiente ed interagiscono fra loro,
in reciproca relazione. Lo spazio, o ambiente, occupato dalla biocenosi,
è chiamato biotopo. Si suddivide in fitocenosi ed in zoocenosi quando ci
si riferisce rispettivamente a vegetali o animali che popolano un
ambiente.
GLOSS. PTA REGIONE TOSCANA
Associazione biologica di specie diverse in complessi faunistici e floristici
che si ritrovano in più luoghi e in condizioni d’ambiente determinate
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Insieme di organismi viventi, animali o vegetali, di specie diverse che
coabitano in una stessa unità di ambiente e sono strettamente legati tra
loro da concorrenza e competizione nella conquista del cibo e dello
spazio. Una biocenosi è in equilibrio quando i suoi componenti sono
proporzionalmente distribuiti in modo che nessuna specie si propaghi a
dismisura sovvertendo l’equilibrio ambientale ed è completa quando è
composta da organismi produttori (piante verdi), da organismi
consumatori (erbivori, carnivori) e da compositori (batteri, funghi)
BIOCHIMICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Letteralmente "chimica della vita". È la disciplina che studia i composti
chimici tipici della materia vivente e le reazioni chimiche che avvengono
negli organismi viventi.
BIODEGRADABILE
AGENDA 21
Riferito alle sostanze che possiedono la caratteristica di poter essere
degradate per via microbica, ossia mediante decomposizione per effetto
di agenti biofisici naturali (batteri, luce solare, umidità, etc.), implicando
la non tossicità dei residui della decomposizione che non provocheranno
problemi alle catene alimentari.
BIODEGRADABILITA'
GLOSS. ARPAV
Quando un composto o una sostanza subiscono una degradazione
biologica ad opera di microrganismi, si parla di biodegradabilità. Essa è
una caratteristica propria delle sostanze organiche, che in un
ecosistema perfettamente naturale vengono assorbite, trasformate e
utilizzate da elementi biotici e abiotici. Al contrario si parla di
.persistenza. quando un composto chimico tende a mantenere invariate
le sue caratteristiche chimiche e fisiche nell’ambiente o nell’organismo
in cui è stato immesso.
BIODIVERSITÀ
GLOSS. ARPAV
Biodiversità è sinonimo di varietà delle forme di vita vegetali e animali
nei diversi habitat del pianeta. E' un concetto molto ampio che include,
la diversità genetica all'interno di una popolazione, il numero e la
distribuzione delle specie in un'area, la diversità di gruppi funzionali
(produttori, consumatori, decompositori) all'interno di un ecosistema, la
differenziazione degli ecosistemi all'interno di un territorio. La perdita di
biodiversità si riferisce alla diminuzione di questa "variabilità" dovuta a
fattori naturali e, in prevalenza, al progressivo aumento di fattori di
inquinamento, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e dei
centri urbani che riducono l'estensione e la funzionalità degli habitat.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Varietà e molteplicità degli organismi, intesa ad ogni scala dimensionale
e livello di organizzazione dei sistemi viventi. Può essere quantificata sia
a livello di geni o di genotipi, che a livello di specie o a quello di
comunità biotica, habitat, ecosistema. Ai fini della conservazione
dell’ambiente , include anche la varietà di piante coltivate, razze animali
domestiche, risorse naturali ed espressioni etniche o colturali della
specie umana.
BIOENERGIA
GLOSS. ENI
Energia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti quali
biomasse cerealicole, lignocellulosiche, delezioni animali, eccedenze
alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc.. E’ un’energia rinnovabile, non
provoca aumenti di gas serra, in quanto l’anidride carbonica prodotta
durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di
sviluppo e si utilizza nella forma di biofuels (carburanti come etanolo e
metanolo), bioelettricità, calore, biogas.
BIOFITODEPURAZIONE
STREAMS - TREVISIOL
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
E' la depurazione naturale svolta, attraverso la biodegrazione iniziale
della sostanza organica (scarico) ad opera di batteri aerobi o anaerobi,
con successivo fitoassorbimento dei prodotti mineralizzati (azoto,
fosforo, carbonio...) da parte di vegetali.
BIOFOULING
GLOSS. ENI
Sviluppo in successione di micro e macrorganismi in grado di insediarsi
su superfici artificiali e non, costituendovi il proprio habitat. Le
concrezioni di materiale organico e inorganico che si formano in
ambienti particolarmente ricchi di nutrienti, ad opera di tali organismi,
possono raggiungere lo spessore di vari centimetri e possono
modificare la resistenza e la solidità delle strutture immerse in mare.
BIOGEOGRAFIA
GLOSS. ENI
Disciplina che studia la distribuzione degli esseri viventi (biomi) sulla
Terra e i fattori che la determinano. La biogeografia si può distinguere
in zoogeografia (studio della distribuzione degli animali) e fitogeografia
(studio della distribuzione della vegetazione).
BIOINDICATORI
GLOSS. ARPAV
Gli organismi vengono definiti come "bioindicatori" quando subiscono
variazioni misurabili del loro stato naturale in presenza di inquinanti. Un
organismo può essere considerato un buon bioindicatore se manifesta
risposte biologiche identificabili correlate alle differenti concentrazioni di
inquinanti (relazione dose/risposta). Il monitoraggio biologico o
biomonitoraggio verifica le variazioni ecologiche indotte dalle alterazioni
dell'ambiente a diversi livelli: da un lato l'accumulo di sostanze
inquinanti negli organismi tramite i bioaccumulatori, dall'altro gli effetti
causati tramite lo studio delle modificazioni morfologiche, strutturali o di
vitalità degli organismi e le modificazioni nella composizione delle
comunità animali e vegetali. Sono stati quindi messi a punto test atti a
valutare la tossicità acuta, la tossicità cronica o eventuali danni al
patrimonio genetico di adeguati sistemi biologici bersaglio. Per una più
completa valutazione di un ecosistema si possono utilizzare differenti
organismi come bioindicatori.
BIOMA
GLOSS. ENI; AGENDA 21; GLOSS. ARPAV
È la comunità di organismi viventi, sia del regno animale che vegetale
caratteristica di una regione climatica e viene in genere distinto in base
al tipo di vegetazione. Sono biomi terrestri la tundra, la foresta di
conifere boreale (o taiga), le foreste temperate, la foresta pluviale
tropicale, la prateria, la macchia mediterranea e il deserto.
BIOMASSA
ENEA; MINISTERO DELL'AMBIENTE
Termine generico che indica tutta la materia organica sia di natura
vegetale che animale presente, ad esempio, in un ecosistema. E’ un
indice della capacità produttiva di un particolare ambiente biologico.
Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in
unità di energia (J/m). Ovviamente l'unità di misura cambia a seconda
dell'oggetto in esame. La biomassa di una popolazione di insetti, ad
esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di una comunità erbacea
presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo
energetico la biomassa indica la quantità di materiale organico che può
essere utilizzata per produrre energia per combustione o tramite
fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia
includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e
della carta. Il concetto di biomassa è strettamente collegato a quello di
"produttività" che indica la produzione di biomassa per unità di tempo
ed è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale e
all'evoluzione dello stato di un ecosistema
BIOSENSORI
GLOSS. ENI
Organismi biologici, in genere semplici, caratterizzati da reazioni note a
certe concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzati quindi per
monitoraggi della qualità dell’ambiente.
BIOSFERA
GLOSS. ARPAV
Indica l'involucro esterno alla superficie terrestre, costituito da aria,
acqua, suolo e sottosuolo (per la profondità di poche decine di metri),
in cui sussistono le condizioni essenziali alla vita; per estensione
definisce l'insieme delle forme viventi presenti sul pianeta Terra. Con
l'idrosfera, insieme delle masse d'acqua, la geosfera, insieme dei
substrati geologici, e l'atmosfera che è la massa d'aria che ci circonda,
costituisce l'ecosfera, in pratica, il pianeta stesso, considerato come la
massima espressione dell'integrazione tra le varie componenti viventi
(biotiche) e non viventi (abiotiche). La biosfera non è una cosa separata
dal resto, ma si compenetra con tutte le matrici ambientali; infatti gli
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esseri viventi sono presenti sia all'interno dell'idrosfera che negli strati
più bassi dell'atmosfera e nella geosfera (soprattutto nella pedosfera,
cioè lo strato superficiale dei suolo).
BIOTA
GLOSS. ENI
Vita animale e vegetale caratterizzante una regione. Si usa anche per
indicare collettivamente la flora e la fauna.
BIOTICO
GLOSS. ENI
Indica la presenza degli organismi viventi e dei processi vitali.
BIOTOPO
AGENDA 21
Ambiente fisico unitario in cui vive una singola popolazione animale e
vegetale che offre determinate caratteristiche fisico-chimico-climatiche
omogenee ed entro il quale risiede una popolazione o associazione di
organismi viventi (Biocenosi).
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Unità di ambiente fisico in cui vive un’associazione biologica. Qualsiasi
ambiente che abbia caratteristiche sufficientemente unitarie.
BOSCAGLIA DI FORRA
GLOSS. ARPAV
Superficie costituita da un consorzio di piante arboree e arbustive che
crescono in modo apparentemente disordinato su gole strette e ripide
formatesi per erosione.
BOSCHI
ISTAT (CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA, 2000)
Superfici coperte da alberi e/o arbusti forestali, il cui prodotto principale
è il legno. Sono considerati boschi anche i terreni il cui suolo occupato
dalle piante forestali viene parzialmente utilizzato per coltivazioni
erbacee aventi carattere accessorio o marginale. Sono compresi i vivai
forestali destinati al fabbisogno aziendale. Sono esclusi i castagneti da
frutto e le pioppete.
BOSCO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Termine generale riferito a quelle formazioni vegetali che sono
costituite da alberi e arbusti.
BOSCO CEDUO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Riferito a vegetazione in cui gli alberi e gli arbusti sono regolarmente
tagliati, per esempio ogni 10-15 anni. Gli alberi dei boschi cedui comuni
in Italia sono l castagno, il nocciolo, il faggio.
IFFI
Bosco di origine naturale sottoposto a taglio periodico.
BOSCO COETANEO, COETANEIFORME
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco costituito da alberi grosso modo della stessa età.
BOSCO D'ALTO FUSTO
IFFI
Bosco di origine naturale o artificiale comprendente alberi che hanno
superato lo stato di novelleto o di posticcia (rimboschimento).
BOSCO DISETANEO
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco costituito da alberi di età diversa.
BOSCO MISTO
ISTAT
La superficie di terreno in cui la vegetazione non possiede le
caratteristiche del bosco puro.
BOSCO PLANIZIALE
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Formazione boschiva, tipica della pianura, in cui predomina Farnia
(Quercus robur) e Carpino bianco (Carpinus betulus).
BOSCO PURO
ISTAT
La superficie di terreno in cui le piante di una singola specie legnosa
rappresentano, a maturità, almeno i 9/10 nell'area di incidenza totale
del bosco.
BOSCO TERMOFILO
GLOSS. ARPAV
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Bosco che cresce spontaneamente in condizioni climatiche con
temperature medie elevate.
BRIOFITE
ANPA
Piante terrestri non differenziate in radici, fusto e foglie e ancora
condizionate dalla presenza di un elevato tasso di umidità. (muschi ed
epatiche)
BRUGHIERA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Terreno più o meno pianeggiante ed esteso, povero di humus, ricoperto
da una vegetazione arbustiva composta per lo più da brugo (da cui il
nome), erica, ginestra, robinia; talvolta vi si trovano noccioli, castagni,
conifere. La brughiera è tipica dell'Europa settentrionale.
BULBILLO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Gemme che si possono formare in varie parti della pianta (bulbo,
ascella fogliare) e che possono, cadendo al suolo e mettendo radici,
formare una nuova pianta
CAMEFITE
ANPA
Piante erbacee o legnose alla base adattate a superare la stagione
sfavorevole portando le gemme ad una altezza massima di 25 cm dal
livello del suolo, su rametti dritti o coricati.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante perenni, alla base legnose, con le gemme fino a 30 cm da terra
CANNETO
ANPA
Ai fini della compilazione della scheda I.F.F. si è inteso definire come
canneto un insieme di cenosi vegetali tipiche di zone umide, tra i quali i
canneti, i fragmiteti, gli scirpeti, i cariceti, i tifeti; sono, invece, esclusi i
canneti di Arundo donax.
CAPACITÀ DI CARICO (CARRYING CAPACITY)
ENEA
E' un concetto sviluppato per valutare qual è la massima popolazione
che può sopportare un determinato ambiente o ecosistema senza che
venga compromesso. Si esprime come numero di individui per unità di
superficie.
CAPACITÀ POLLONIFERA
PROVINCIA DI TRENTO
Capacità di alcune specie di produrre polloni. I polloni da ceppaia
vengono emessi dalla zona posta fra la base del fusto e il colletto
radicale di piante abbattute, quelli radicali si hanno tramite
germogliazione della radice.
CAPITOZZA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Portamento di alcune specie arboree (Salice bianco, Pioppo nero, gelsi)
indotto dalla ripetuta ceduazione della ramificazione primaria con
conseguente ingrossamento della testa del fusto.
CAPSULA
ANPA
Frutto secco deiscente che a maturità si fessura secondo linee
longitudinali o pori. Organo delle Briofite dove si formano le spore
(sporangio).
CARICETO
GLOSS. ARPAV
Zona umida coperta perlopiù da piante erbacee che vivono nelle zone
umide e acquitrinose appartenenti alla famiglia delle Ciperacee, genere
Carex.
CATASTROFI ECOLOGICHE
GLOSS. ARPAV
Si intende per catastrofe ecologica un avvenimento caratterizzato da
conseguenze disastrose che esercitano effetti distruttivi su vaste
estensioni dell’ambiente naturale nonché sull’uomo e sulle sue attività
socioeconomiche per periodi di tempo prolungati. Le catastrofi
ecologiche possono essere determinate da cause di origine naturale
oppure da attività umane. Gli effetti possono manifestarsi in maniera
improvvisa (ad esempio una fuga di gas tossico, un terremoto), in altri
casi le catastrofi ecologiche si manifestano progressivamente, come
risultato di processi i cui effetti restano poco percepibili per lungo
tempo anche se i danni che provocano hanno dimensioni notevoli. Le
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catastrofi ecologiche possono essere classificate in base alle cause e
alla natura dei fenomeni che le contraddistinguono: cause di tipo
geofisico (terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti), climatico (cicloni,
gelate, inondazioni, siccità), demografico (sovrappopolazione),
tecnologico (grandi inquinamenti, inverno nucleare).
CEDUAZIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Taglio raso terra di fusti (rami) di latifoglie con facoltà di propagazione
vegetativa per provocare successivamente l’emissione di polloni da
ceppaia che possono venire utilizzati periodicamente
CEPPAIA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Parte dell'albero che rimane a livello del terreno dopo il taglio del fusto.
CESPO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Insieme di rami, di steli o di foglie nati dalla stessa radice in forma di
ciuffo
CICLO BIOLOGICO
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
CLIMAX
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Fase finale, ottimale, del ciclo evolutivo di un complesso vegetale in
perfetto equilibrio con i fattori fisici e climatici ambientali.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Concetto teorico che indica la tappa finale di equilibrio stabile nel
processo di successione vegetazionale. L’aggettivo corrispondente è
climatico.
PROVINCIA DI TRENTO
Associazione finale dello sviluppo della vegetazione, condizionata dal
clima e dalle caratteristiche della stazione.
COLONIZZAZIONE
GLOSS. ENI
Processo di insediamento in un determinato habitat da parte di una
specie animale o vegetale o da un insieme di specie animali (zoonosi) o
vegetali (fitocenosi) che tendono a occuparlo.
COMMENSALISMO
GLOSS. ENI
Associazione di tipo mutualisticamente neutro ovvero senza né danno,
né vantaggio reciproco di due organismi animali o vegetali che
convivono a stretto contatto.
COMPOST
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sostanza miglioratrice, biologicamente, del terreno ottenuta da residui
organici (foglie, erba, specie perenni, legno tritato, corteccia). Dalle
discariche dei rifiuti si ottengono compost derivanti da questi, che
devono venire analizzati prima del loro impiego circa la loro idoneità
(chimismo, tossicità).
COMPRESSIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sollecitazione indotta su un elemento di prova da due forze con verso
opposto e convergente e con la medesima direzione parallela o
perpendicolare alla fibratura del legno (che corrisponde all’asse
longitudinale dell’elemento)
COMUNITÀ
GLOSS. ENI
Insieme di animali che abitano in un'area ristretta (uno stagno, un
prato). La composizione del gruppo di tali animali può variare nel corso
delle stagioni e degli anni. Con la stessa parola si individuano anche un
gruppo di piante che crescono insieme in condizioni naturali. Tali piante
formano un gruppo vegetazionale riconoscibile, per esempio un bosco
di querce (querceta). La comunità biologica è l'insieme del gruppo
animale e vegetale di una determinata area (vedi Biocenosi).
CONIFERE
GLOSS. ARPAV
Sottoclasse di piante arboree o arbustive delle Gimnosperme, molto
diffuse e costituenti ampie foreste. Hanno foglie aghiformi, canali
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
resiniferi e pigne contenenti i semi; molto usate per i legni, resine per
vernici e nell'industria tintoria, in medicina per sostanze medicinali e in
cucina per i semi commestibili. Comprendono alberi d'alto fusto
(sequoie) e qualche arbusto (ginepro, mugo); le Conifere sono tipiche
delle zone temperate e fredde dell'emisfero boreale.
CONSUMATORI
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Termine usato in ecologia. Indica gli organismi che si nutrono di
sostanze organiche fabbricate da piante verdi. Sono consumatori tutti
gli animali.
CONVERGENZA ECOLOGICA
ANPA
E' il caso in cui, dovendosi adattare alle stesse condizioni di vita, specie
animali e vegetali non affini, che occupano lo stesso habitat, sviluppano
forme e comportamenti simili.
COROLOGIA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Settore della geobotanica che studia la distribuzione delle specie
vegetali sulla superficie terrestre, in relazione a fattori storici, geografici
ed ecologici.
COROTIPO
ANPA
Categoria indicante l'area di distribuzione di una specie vegetale. (es.
corotipo mediterraneo; corotipo boreale).
CORRIDOIO FLUVIALE
PUMA, 2000
Insieme di alveo e piana alluvionale, ecosistema complesso o sistema di
ecosistemi, in cui si sviluppano funzioni essenziali per il mantenimento
della vita: circolazione di nutrienti, azione di filtro nei confronti degli
inquinanti presenti nei deflussi idrici, assorbimento e graduale rilascio
delle acque di piena, mantenimento di habitat selvaggi e di habitat per
le specie ittiche, ricarica delle falde e mantenimento dei deflussi nel
corso d’acqua.
COTICO
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Copertura erbacea di un prato o di un pascolo.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Porzione di terreno compredente líinsieme degli steli e degli apparati
radicali delle specie erbacee.
CRITTOGAME
ANPA
E' un termine che non ha valore tassonomico, ma indica le piante a
"nozze nascoste", che cioè sono prive di fiori e si riproducono mediante
spore.
CULMO
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Stelo delle piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Graminacee.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Fusto di graminacee, caratterizzato dallíalternarsi di porzioni vuote
(internodi) e porzioni piene (nodi). Generalmente è erbaceo.
DEGRADAZIONE BIOLOGICA
GLOSS. ARPAV
Processo di demolizione della struttura molecolare delle sostanze
organiche ad opera di diverse specie di microrganismi con formazione
di sostanze minerali semplici quali ad esempio: acqua, anidride
carbonica, ammoniaca, calcio, magnesio, ecc.
DEMERSALE
GLOSS. ENI
Organismo (specialmente detto di pesci e specie ittiche) che vive
normalmente in prossimità del fondo beneficiando, come nutrimento,
delle forme viventi bentoniche.
DENSITA' POTENZIALE SOSTENIBILE
GLOSS. ECOITALY
Si riferisce alla densità numerica di individui raggiungibile da una
singola specie animale in un determinato territorio senza ripercussioni
negative sull’ecosistema.
GLOSS. ENI
Processo di stabilizzazione dei fanghi concentrati, provenienti da
trattamento di acque reflue, con aerazione prolungata, atto
completare la degradazione biologica delle sostanze organiche,
ambiente aerobico, iniziata nella fase di ossidazione biologica.
applicata generalmente in impianti senza sedimentazione primaria.
un
a
in
E’
DIGESTIONE ANAEROBICA
GLOSS. ENI
Trattamento biologico di liquami organici molto concentrati, effettuato
in recipienti chiusi, ad opera di batteri anaerobi e facoltativi. In assenza
di ossigeno, tali batteri provvedono alla riduzione biologica delle
sostanze organiche presenti, con produzione di anidride carbonica,
metano e prodotti solforati.
DISBOSCAMENTO
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
DISSEMINAZIONE
ANPA
Dispersione naturale del seme e, in generale, di frutti, spore o altri
organi preposti alla moltiplicazione sessuale. In relazione al vettore che
opera la dispersione può essere anemocora, autocora, bolocora,
mirmecofora, zoocora.....Nei climi temperati, i generi delle specie
legnose con disseminazione anemofila non hanno, abitualmente,
dormienza leggera. Quando la disseminazione è, invece, dovuta a
mammiferi o uccelli, i semi mostrano solitamente dormienze profonde,
particolarmente nel caso di generi di sottobosco.
DORMIENZA
ANPA
Stato fisiologico, dovuto a cause fisiche e/o fisiologiche intrinseche, che
impedisce la germinazione, anche in condizioni ambientali favorevoli. E'
una caratteristica controllata geneticamente che interagisce in vario
modo con i fattori ambientali.
DURABILITÀ NATURALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Consiste nella capacità del legno di resistere al deterioramento causato
da organismi che attacano il materiale.
ECOCELLE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Zolle di terra nelle quali è contenuta una microporzione di cenosi
vegetale e pedofauna, nonchè una parte di profilo pedologico. Tali zolle
vengono in genere trapiantate mediante l’impiego di scavatori con
benna.
ECOSISTEMA
GLOSS. ARPAV
L'ecosistema è l'unità funzionale di base in ecologia costituita da un
particolare ambiente e dalla comunità di esseri che in esso vivono. In
un ecosistema vi sono fattori fisici corrispondenti alle caratteristiche
dell'habitat (struttura del suolo, temperatura, illuminazione, etc) e
fattori biotici corrispondenti alle caratteristiche della comunità (le specie
di appartenenza degli organismi, le catene alimentari, le relazioni di
interdipendenza).
La definizione più comunemente accettata fu formulata da Odum nel
1971 e definisce ecosistema come: "l'unità che include gli organismi che
vivono insieme in una certa area (comunità biotica o biocenosi),
interagenti con l'ambiente fisico (biotopo) in modo tale che un flusso di
energia porti ad una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione
dei materiali fra viventi e non viventi all'interno del sistema". Si parla,
oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali", ovvero
quelli prodotti dall'attività umana.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sistema biologico aperto e autoregolato formato dalla biocenosi e dai
processi funzionali delle sue interazioni (ecofunzioni).
ECOSISTEMA ANTROPICO
GLOSS. ENI
Complesso ecologico formato dall’uso del suolo, dalla mobilità e dalle
componenti socioeconomiche dell’ambiente. In termini generici
l’ambiente che coinvolge direttamente l’uomo.
ECOSISTEMA NATURALE
GLOSS. ENI
Unità che include tutti gli organismi che vivono insieme in una data
area, interagenti con l’ambiente fisico, in modo tale che un flusso di
DIGESTIONE AEROBICA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
energia porta a una ben definita struttura biotica e ad una ciclizzazione
dei materiali tra viventi e non viventi all’interno del sistema.
ECOSISTEMA O SISTEMA ECOLOGICO
GLOSS. ARPAV
Indica un particolare ambiente e tutti gli esseri viventi e non viventi che
lo popolano. È l'unità funzionale di base in ecologia ed è composta da
una comunità di esseri viventi (componente biotica) e non viventi
(componente abiotica), dai flussi di energia e dalle loro interazioni. Si
parla, oltre che di ecosistemi naturali, anche di "ecosistemi artificiali",
ovvero quelli prodotti dall'attività umana.. Il concetto di ecosistema è
funzionale alla possibilità di eseguire degli studi per capire il
funzionamento dei complessi processi biologici. In realtà i limiti di un
ecosistema sfumano normalmente in quelli di un altro e gran parte degli
organismi possono far parte di ecosistemi diversi in momenti diversi.
GLOSS.MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Unità funzionale fondamentale di tutti gli organismi di una comunità e
dei fattori ambientali con i quali interagiscono le specie dei produttori,
dei consumatori e dei decompositori. Determinano un ecosistema la
morfologia e la geochimica dell’ambiente, il clima, le variazioni di
temperatura, di pressione e di umidità, le condizioni alimentari, la
diffusione e la tipologia degli organismi viventi, vegetali e animali.
ECOSISTEMA TERRESTRE
GLOSS. ENI
Ecosistema naturale provvisto di popolazioni di autotrofi (piante verdi)
di grosse dimensioni e con elevato consumo di acqua, durante la
fissazione dell’anidride carbonica.
ECOSPAZIO
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
E' la zona in cui un organismo trova le condizioni necessarie alla sua
sopravvivenza. Quasi ovunque tale spazio è stato profondamente
modificato dall'uomo nel corso della sua storia.
ECOTIPO
GLOSS. ENI
Varietà locale (razza o sottospecie), fissata geneticamente, nell’ambito
di una stessa specie. L’ecotipo si crea in risposta alle diverse condizioni
ambientali a cui le popolazioni di una specie sono sottoposte, vivendo in
aree geografiche e/o ambienti differenti.
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Forma morfologicamente distinta entro una specie, prodotta dalla
selezione naturale.
ECOTONO
GLOSS. ENI
Zona di transizione fra due diverse biocenosi. Nell’ecotono si ha un
graduale passaggio fra le specie caratteristiche di una biocenosi e le
specie caratteristiche dell’altra. L’importanza dell’ecotono è dovuta al
fatto che in esso, generalmente, si ha una maggiore biodiversità che
nelle biocenosi che separa.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Zona di passaggio tra un biotopo ed un altro.
EDAFICO
GLOSS. ENI
Riferito al suolo e alla porzione superficiale della crosta terrestre e agli
organismi che vi prolificano.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Concernente le caratteristiche del suolo.
ELEMENTO COROLOGICO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Ciascuno degli elementi costituenti una flora comprendente un gruppo
di specie aventi simili caratteristiche distributive.
ELEMENTO NATURALE
GLOSS. ENI
Elemento biotico o abiotico del paesaggio, non direttamente ascrivibile
alle attività umane.
ELIOFILA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Di specie che necessita di molta luce per la crescita. Deperisce in
condizioni di penombra e muore all'ombra.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
ELIOFILIA
ANPA
La predilezione dell'esposizione in pieno sole; contrario di sciafilia.
ELOFITE
ANPA
Tutte le specie di piante palustri, con particolare riferimento a quelle
con "i piedi nell’acqua e la testa al sole".
EMICRIPTOFITE
ANPA
Piante che sopravvivono alla stagione sfavorevole con gemme situate al
livello del suolo o poco al di sopra, protette da squame o da vecchie
foglie caulinari morte (es.: Primula).
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante perenni con le gemme a livello del suolo.
ENDEMICA (specie)
GLOSS. ARPAV
Specie animale o vegetale che si trovano esclusivamente in un dato
territorio.
ANPA
Il termine si riferisce alla caratteristica di quelle specie la cui naturale
presenza è confinata ad una determinata regione e la cui distribuzione
è relativamente limitata.
ENDEMISMO
STREAMS - TREVISIOL
Distribuzione localizzata di una o più specie in un territorio circoscritto,
nel quale le condizioni ambientali ne hanno favorito e protetto
l’insediamento.
EQUILIBRIO BIOLOGICO
MINISTERO DELL'AMBIENTE
In una comunità biologica produttori, consumatori e decompositori,
interagendo tra loro e con l'ambiente in cui vivono, raggiungono una
condizione di equilibrio dinamico. Si instaura così un meccanismo di
regolazione reciproca che si traduce in una condizione di equilibrio
biologico, stabile finche non intervengono fattori esterni a provocare
mutamenti importanti. L'aumento della concentrazione di anidride
carbonica nell'atmosfera, favorendo il riscaldamento della superficie
terrestre, turba l'equilibrio biologico complessivo.
ERRATICA (specie)
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Specie, fondamentalmente sedentaria, che effettua movimenti
irregolari, soprattutto per quanto riguarda direzione, entità e periodicità
dello spostamento.
ESOTICA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Dicesi di specie vegetale di origine geografica diversa, non
necessariamente orientale, rispetto al luogo di reimpianto.
ESSENZA
STREAMS - TREVISIOL
Specie legnosa arborea o arbustiva coltivata su una determinata area.
ESTINZIONE
GLOSS. ARPAV
Scomparsa totale di una specie animale o vegetale dal suo originario
ambiente di vita a causa della insorgenza di condizioni (climatiche,
ambientali, alimentari, ecc.) o di fattori (nemici, predatori, ecc.)
incompatibili con la sua sopravvivenza.
ETOLOGIA
GLOSS. ENI
Scienza che studia il comportamento e la vita di relazione degli animali.
EUFOTICO
GLOSS. ENI
Bene illuminato. E’ così definito ad esempio l’ambiente sottomarino
superficiale nel quale penetrano abbondantemente le radiazioni
luminose solari e dove si riscontra il massimo sviluppo vegetale (alghe
fotofile, fanerogame marine) e il più denso sviluppo di zoobenthos
(Benthos).
EURITERMA
GLOSS. ENI
12
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Detto di specie animale o vegetale che tollera ampie variazioni di
temperatura e che vive nell’ambito di una escursione termica molto
estesa.
EUTROFICO
GLOSS. ENI
Ambiente notevolmente e talora abnormemente ricco di sostanze
nutritive, in termini qualitativi e quantitativi, con conseguente tendenza
a facilitare un proliferare, anche eccessivo, di forme di vita vegetali o
animali.
E il caso dei bacini marini poco profondi, chiusi o a limitato ricambio
idrico, nei quali si gettano le acque di grossi fiumi che recano
abbondanti quantità di sostanze eutrofizzanti (Eutrofizzazione).
EUTROFIZZAZIONE
GLOSS. ARPAV
Il termine eutrofizzazione (dal greco eutrophòs=ben nutrito) si riferisce
al processo di arricchimento in nutrienti (soprattutto sali di fosforo e
azoto) degli ecosistemi acquatici in grado di alterare più o meno
profondamente il loro stesso equilibrio fino a compromettere in casi
estremi la loro esistenza.
Le alghe e le piante acquatiche hanno bisogno, per compiere il proprio
ciclo biologico, oltre che di luce, acqua ed anidride carbonica, anche di
nutrienti tra cui l’azoto e il fosforo. L’apporto di nutrienti nei corsi
d’acqua e nel mare è un fatto naturale ma può venire fortemente
accelerato dalle attività umane che esercitano un’azione involontaria di
fertilizzazione determinata da tre fattori quasi sempre connessi tra loro
e direttamente legati all’evoluzione demografica e al conseguente
inquinamento dell’acqua:
-incremento della popolazione e conseguente aumento degli scarichi
urbani, uso progressivo di detergenti contenenti polifosfati;
-intensificazione dell’agricoltura e conseguente uso crescente di
fertilizzanti, concentramento degli allevamenti zootecnici; con rilascio in
particolar modo di nitrati;
-rapida industrializzazione e conseguente incremento di scarichi
industriali contenenti sostanze nutritive.
Il fenomeno comporta una crescita eccessiva di alghe, piante
acquatiche e fitoplancton dei corsi d’acqua, dei laghi, delle lagune e del
mare. Il loro sviluppo incontrollato rende difficile alla luce solare di
penetrare nelle acque più profonde inibendo il processo della fotosintesi
delle alghe e delle piante acquatiche poste in profondità; la
conseguente marcescenza della biomassa algale e la riduzione
dell’ossigeno (anossia) porta alla morte della fauna ittica e, nei casi
estremi, di tutte le forme viventi.
EVAPOTRASPIRAZIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Insieme di due processi: evaporazione e traspirazione. L’evaporazione
riguarda quella parte dell’acqua presente nel suolo che torna
direttamente nell’atmosfera attraverso il passaggio distato. La
traspirazione che avviene attraverso l’apparato fogliare, riguarda l’H2O
assorbita dalle radici delle piante e trasporta fino alle foglie per poi
essere di nuovo liberata in atmosfera.
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
La quantità totale di acqua consumata dai soprassuoli vegetali con la
traspirazione (evaporazione dell'acqua attraverso la massa fogliare) e
l'evaporazione (evaporazione dell'acqua attraverso il terreno).
UN-DHA, IDNDR, 1992
La perdita di acqua all’interno di una determinata area dovuta all’effetto
combinato dell’evaporazione del suolo e della traspirazione delle piante.
EVOLUZIONE
GLOSS. ENI
Complesso delle modifiche e degli adattamenti che un organismo
vivente subisce per meglio prosperare nell’ambiente nel quale si trova e
adattarsi ai progressivi cambiamenti indotti nell’ambiente stesso.
EVOLUZIONE DEGLI ECOSISTEMI
GLOSS. ECOITALY
Quando sono giovani gli ecosistemi tendono ad evolversi nel tempo e
presentano poche specie vegetali o animali, dette pionieristiche. In
questa fase di continuo mutamento le popolazioni pionieristiche
presentano una certa instabilità demografica e le loro densità sono
molto variabili. Raggiunta la maturità, gli ecosistemi presentano molte
specie, a basse densità, in condizioni di equilibrio, o quasi-equilbrio
biologico. Il campo coltivato, o agroecosistema, è simile ad un
ecosistema giovane, con un equilibrio o quasi-equilibrio biologico
precario e, per di più, le specie botaniche che lo popolano, al contrario
delle pionieristiche, sono state sottratte dall'uomo alla selezione
naturale e sono quindi poco resistenti alle avversità.
ANPA
La germinazione massima di un lotto di seme è chiamata capacità
germinativa o, più comunemente, facoltà germinativa. Si definisce
come la percentuale di semi puri in grado di germinare in particolari
condizioni, entro un determinato periodo, secondo le norme indicate dai
Metodi Ufficiali di Analisi per le Sementi (Ministero dell'Agricoltura e
delle Foreste, 1992)
FAGGETA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco di latifoglie nel quale predomina il Faggio (Fagus sylvatica).
FANEROFITE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante perenne legnose con le gemme a più di 30 cm dal suolo (alberi
ed arbusti).
FANEROGAME
ANPA
(anche dette Spermatofite) Piante provviste di radici, fusto, foglie ben
differenziati e che si riproducono mediante semi. Fanno parte di questo
gruppo le Gimnosperme e le Angiosperme.
FATTORI BIOTICI
MINISTERO DELL'AMBIENTE
I fattori biotici sono le componenti biologiche di un ecosistema che
comprendono le piante, gli animali e i microrganismi che interagiscono
nella comunità biologica.
FAUNA
GLOSS. ENI
Il complesso delle specie animali proprie di un determinato ambiente o
territorio. La fauna viene divisa in due grandi categorie: gli invertebrati
e i vertebrati.
FILLOPTOSI
ANPA
Anormale caduta delle foglie dovuta generalmente a fitopatie di origine
parassitaria, ma anche caduta autunnale delle foglie.
FIORITURE ALGALI
GLOSS. ENI
Aumento improvviso della concentrazione di fitoplancton.
FIORUME
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Residui (semi, culmi) presenti nei fienili ormai vuotati o ottenibile
mediante apposita trebbiatura in prati e pascoli polifiti e naturali.
FITOCENOSI
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Esempio concreto di associazione vegetale. (es. la Foresta Umbra sul
Gargano è una fitocenosi a Faggio).
FITOECOLOGIA
STREAMS - TREVISIOL
Si occupa dello studio dei rapporti tra le piante ed il loro ambiente (fitos
in greco significa pianta). Lo studio dei rapporti tra animali ed ambiente
si denomina invece zooecologia. Per comodità di studio è stata divisa in
due settori: la corologia e la fitoecologia. La prima si interessa della
distribuzione geografico - ambientale odierna delle specie vegetali e
delle cause ecologiche, storiche e genetiche che le hanno originate. La
seconda concerne lo studio della distribuzione topografica delle varie
specie di piante e la loro organizzazione in comunità vegetali.
FITOFAGO
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Si definiscono in questo modo animali che si nutrono di sostanze
vegetali.
FITOGEOGRAFICO
GLOSS. ARPAV
Relativo alla scienza che studia la distribuzione delle specie vegetali
sulla superficie terrestre in relazione all'ambiente in cui vivono.
FITOPLANCTON
GLOSS. ENI
Organismi flottanti o debolmente natanti in grado di fotosintetizzare;
sono costituiti da singoli organismi o da forme coloniali. La maggior
parte di loro è soggetta al trasporto passivo da parte delle correnti.
FACOLTA' GERMINATIVA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
13
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
FITOSOCIOLOGIA
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
Nell'ambiente le piante tendono a riunirsi in gruppi: se predominano gli
alberi si hanno boschi o foreste, se prevalgono le piante erbacee si
formano praterie. Lo studio di questi raggruppamenti si definisce
fitosociologia, termine coniato nel 1986 da Krylow e Paczoski.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Scienza ecologica che studia le biocenosi dal punto di vista botanico. Si
occupa delle comunità vegetali, delle loro relazioni con l’ambiente e dei
processi temporali che le modificano. Si avvale di un metodo induttivo e
statistico, basato sul rilievo fitosociologico della vegetazione, ed ha
come obiettivo la creazione di un sistema gerarchico in cui
l’associazione rappresenta l’unità di base.
FITTONE
ANPA
Radice principale talvolta accompagnata da altre. Originano dal colletto,
in opposizione al fusto, d hanno uno sviluppo prevalente sulle radici
secondarie.
FLORA
GLOSS. ENI
Il complesso delle piante spontanee, naturalizzate o largamente
coltivate in un dato territorio.
FLORA NITROFILA
GLOSS.ARPAV
Insieme delle piante che per crescere richiedono suoli ricchi in azoto
assimilabile come ad esempio i pascoli di montagna lungamente
sfruttati.
FLORA VASCOLARE
GLOSS.ARPAV
Vegetazione dotata di radici, fusto e foglie che consentono la
circolazione della linfa.
FORESTA
GLOSS. ENI
Vasta estensione di terreno ricoperta da alberi di alto fusto. In base alla
latitudine e al clima nei quali si sviluppa e alle piante che la
costituiscono, assume aspetti e denominazioni diversi: a galleria,
decidua, di conifere, equatoriale, tropicale, spinosa.
FORESTA PLANIZIALE
GLOSS.ARPAV
Foresta che ricopre aree di pianura.
FORMA BIOLOGICA
ANPA
Categoria di assegnazione delle piante in base agli adattamenti
sviluppati per proteggere le loro gemme durante la stagione avversa
(cioè durante il freddo invernale oppure la secchezza estiva).
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Corrispondono a categorie morfologico-biologiche e strutturali delle
specie vegetali che si sono originate per adattamento o convergenza
dei caratteri esterni in climi e contesti ecologici diversi. Le forme
biologiche delle piante vascolari cormofitiche sono: Terofite, Geofite,
Emicriptofite, Camefite, Nanofanerofite e Fanerofite
FORMAZIONI
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Sono unità complesse delle quali generalmente fanno parte parecchie
associazioni vegetali che si presentano assieme (es. formazione di
macchia comprende la lecceta ma anche le sue fasi di degradazione e
ricostruzione)
FOTOFILO
GLOSS. ENI
Organismo animale o vegetale amante della forte illuminazione naturale
e delle aree ben esposte al sole che in ambiente marino costituiscono la
zona eufotica.
FOTOFOBO
GLOSS. ENI
Organismo animale o vegetale amante della semioscurità o del buio
totale, condizioni che nell’aerobio si incontrano in ambiente ipogeo e
nell’idrobio si riscontrano nella zona oligofotica e in quella afotica
rispettivamente.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
FOTOSINTESI
GLOSS. ENI
Reazione chimica di sintesi favorita dalla luce. In particolare, attraverso
la fotosintesi clorofilliana si instaura un processo biochimico mediante il
quale le piante fornite di clorofilla convertono l’energia luminosa solare
in energia chimica, utilizzando acqua e anidride carbonica per
sintetizzare sostanze organiche (soprattutto carboidrati) e liberando
nell’atmosfera l'ossigeno. E' la più importante funzione di nutrizione
delle piante autotrofe. L'energia accumulata durante la fotosintesi
sostiene tutta la catena alimentare e può liberarsi nuovamente sotto
forma di calore anche attraverso la combustione del legno o dei
combustibili fossili.
FOTOSINTESI CLOROFILLIANA
GLOSS. ENI
Fotosintesi.
FOTOTROPISMO
GLOSS. ENI
Risposta mediata della crescita di un organismo vegetale, sotto l’effetto
della luce visibile, che si manifesta con l’incurvamento degli organi
vegetali verso la luce stessa.
FRAGMITETO
GLOSS.ARPAV
Formazione floristica lacustre caratteristica delle medie latitudini,
formata da una vegetazione di fragmiti con radici sommerse e fusto
emerso.
FRUTICE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Arbusto, pianta perenne legnosa, ramificata fino alla base e di altezza
compresa fra 1 m e 5 m
FUSTAIA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco non governata a ceduo, formato da piante mature.
GARIGA
ANPA
Vegetazione aperta di erbe e suffruttici, spesso aromatici.
GARIGUE
GLOSS. ENI
Termine di origine francese indicante un tipo di vegetazione di
brughiera utilizzabile in pratica solo come pascolo per gli ovini.
Si trova nelle regioni nelle quali il terreno è talmente arido e povero da
rendere difficile anche la crescita degli sterpi. E’ tipica delle regioni
calcaree. Fra le piante che costituiscono il garigue vi sono le ginestre, la
lavanda e il timo.
GEOAMBIENTE URBANISTICO
STREAMS - TREVISIOL
Le interrelazioni tra biosfera e assetto urbanistico, per quanto concerne
i condizionamenti che la biosfera impone al buon funzionamento del
piano urbanistico, nonché i cambiamenti che gli impianti urbanistici
mettono in atto nella biosfera (Malizia E., 1997).
GEOFITE
ANPA
Piante visibili solo durante la stagione favorevole, in quanto durante
l'inverno sopravvivono per mezzo di organi sotterranei (bulbi, radici con
gemme, rizomi).
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante perenni con organi ipogei (bulbi o rizomi) sui quali si trovano le
gemme.
GEOSIGMETO:
(Vedi Geosigmetum)
GEOSIGMETUM
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Anche detto Geosigmassociazione o Geoserie, è l’unità di base della
Fitosociologia integrata e del paesaggio. E’ costituito da più serie che si
sviluppano in contatto tra loro e si sostituiscono in funzione di un
gradiente ecologico (umidità, topografia, ecc) all’interno del medesimo
distretto o settore corologico.
GERMINABILITA'
ANPA
14
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
E' in senso generale la capacità di germinare. Si usa, talvolta, come
sinonimo di facoltà germinativa.
GERMINAZIONE
ANPA
Ripresa della crescita attiva dell'embrione contenuto nel seme che si
manifesta con l'emissione della radichetta. Il processo germinativo è
costituito da tre fasi: durante la prima avviene l'assorbimento d'acqua,
nella seconda fase, considerata la più importante, le riserve vengono
idrolizzate ed inizia la sintesi di enzimi e sostanze destinate allo sviluppo
del semenzale, mentre la terza fase inizia con l'emissione della
radichetta. La germinazione può essere considerata ultimata quando il
semenzale ha prodotto una superficie fotosintetica in grado di
provvedere al fabbisogno di carboidrati.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Primo stadio di sviluppo; detto di semi e di spore.
GERMOGLIAZIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Uscita dal seme (detto di pianta), dalla gemma (detto di rami, fiori e
frutti).
GIMNOSPERME
ANPA
Piante a semi nudi, non racchiusi in un ovario; i più comuni
rappresentanti sono le conifere.
GINOSTEMIO
ANPA
Colonna centrale che porta insieme stimma e stami concresciuti.
Struttura tipica delle orchidee.
GREGARIA (specie)
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Specie che vive in gruppi.
HABITAT
GLOSS. ENI; STREAMS -TREVISIOL
Dal latino "abitare", è il complesso delle condizioni ambientali in cui vive
una particolare specie di animali o di piante, o anche il luogo ove si
compie un singolo stadio del ciclo biologico di una specie. Indica quindi
una unità strutturale identificabile come elemento di un ecotessuto o
paesaggio.
PUMA, 2000
Struttura spaziale che permette alle specie di vivere, riprodursi, nutrirsi
e muoversi. Nei corridoi fluviali le funzioni di habitat sono fortemente
influenzate dall’ampiezza e dal grado di continuità delle fasce di
vegetazione adiacenti il corso d’acqua. Il valore in termini di habitat
aumenta con l’incremento dell’ampiezza e del grado di continuità di tali
fasce.
HABITAT STANDARD
STREAMS - TREVISIOL
Inverso della densità specifica di popolazione, misurabile come area pro
- capite di habitat relativo agli individui di una data specie. Nel caso
dell’uomo, è riferita agli apparati paesistici dell’habitat umano.
HABITUS
GLOSS. ENI
Insieme di caratteri esteriori, utili a identificare un organismo vegetale o
un suo particolare stato.
HUMUS
HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO
E' quella parte della sostanza organica del suolo che deriva da
complesse azioni di trasformazioni a carico dei residui di origine
vegetale e animale. Tale processo si completa con la sintesi di molecole
organiche a diverso grado di complessità di natura colloidale che in
laboratorio è possibile isolare anche in funzione del differente peso
molecolare. Queste sono classicamente rappresentate dagli acidi umici,
dagli acidi fulvici e dalla umina che insieme costituiscono le sostanze
umiche.
IDROCORIA
ANPA
E' la disseminazione operata dall'acqua.
IDROFITA
GLOSS.ARPAV
Si definiscono in questo modo Piante che vivono totalmente o
parzialmente nell’acqua. Nell’ambito dell’applicazione dell’Indice I.F.F. si
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
intende indicare, con il termine idrofite, tutte quelle specie vegetali
appartenenti a Briofite, Pteridofite e Fanerogame che si sviluppano
interamente in acqua, in modo che gli individui siano completamente
sommersi, appena galleggianti, oppure solo in parte emersi.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante perenni acquatiche con gemme e sommerse durante la stagione
sfavorevole.
IGROFILO
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Si definiscono in questo modo un organismo animale o vegetale che ha
bisogno per vivere di un alto grado di umidità ambientale.
IMBOSCHIMENTO
GLOSS. ENI
Processo di trasformazione in bosco di una zona nella quale in
precedenza non erano mai cresciuti alberi.
IMPRONTA ECOLOGICA
GLOSS.ARPAV
E' la superficie di territorio necessaria a sostenere una data economia e
mantenere il suo standard di vita e di consumi. La sua valutazione
permette di stimare il consumo di risorse e la necessità di assimilazione
di rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o di una certa
economia e di esprimerle in termini di superficie di territorio produttivo
corrispondente (impronta).
INCOLTO NUDO
IFFI
Aree denudate o di affioramento del terreno o della roccia nuda.
INCOLTO MACCHIA CESPUGLIATO
IFFI
Aree cespugliate, macchia mediterranea.
INCOLTO PRATO PASCOLO
IFFI
Terreni a vegetazione erbacea permanente adibita a pascolo o a sfalcio.
INDICATORI BIOLOGICI
GLOSS. ENI; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Una elementare definizione del concetto di indicatore resta quella di
spia di una serie complessa di condizioni. (Biosensori). Organismo
biologico, in genere semplice, caratterizzato da reazioni note a certe
concentrazioni di specifici inquinanti e utilizzato, quindi, per monitoraggi
della qualità dell'ambiente.
INFIORESCENZE
ANPA
Strutture costituite da un insieme di fiori raggruppati in vario modo.
INGEGNERIA NATURALISTICA
(Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI)
INVASIVA (specie)
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Specie che effettua migrazioni molto variabili da un anno all'altro per
numero di individui coinvolti e per distanze percorse.
IPOGEO
GLOSS.ARPAV
Di fauna o flora che vive, si sviluppa sottoterra.
IPOTESI "GAIA"
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
KELP
GLOSS. ENI
Alghe brune dell’ordine delle Laminarie al quale appartengono le più
grandi alghe conosciute. Tipicamente prosperano su fondali rocciosi e in
acque fredde, dove arrivano a raggiungere e superare lunghezze di 30
metri e una larghezza delle foglie di 1,5 metri.
LACERETO
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco di aghifoglie con prevalenza di Larice (Larix decidua).
LATIFOGLIA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Pianta arborea od arbustiva a foglie espanse e per lo più caduche.
15
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
LEGNAME DA COMBUSTIBILE
ISTAT
La produzione legnosa destinata direttamente alla combustione (legna
da ardere e fasciame), nonché quella destinata alla carbonizzazione
(legna da carbone e carbonella).
LEGNAME DA LAVORO
ISTAT
L'assortimento ricavato sul luogo dell'abbattimento della massa legnosa
grezza; la quantità è quella effettiva della massa legnosa utilizzata,
valutata dopo le operazioni di allestimento ed esbosco.
LEGNO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
I botanica questo termine si riferisce al tessuto conduttore delle piante
che trasporta acqua e sali minerali dalle radici alle parti aeree della
pianta. È un tessuto complesso, formato da diversi tipi di cellule:
elementi conduttori veri e propri chiamate vasi, fibre e cellule
parenchimatiche. Tutti questi tipi di cellule hanno pareti lignificate e
costituiscono un tessuto morto. La loro funzione, oltre a quella di
conduzione, è di sostegno. Le proprietà tecnologiche del legno come
l’elasticità, la durezza, la facilità di lavorazione variano a seconda della
distribuzione e della frequenza di questi elementi. Per esempio: un
legno duro sarà ricco di fibre, mentre un legno molle presenterà grandi
vasi. Legni uniformi, come quelli delle conifere, sono ottimi per la
fabbricazione della carta.
LETTIERA
HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO
Indica i residui organici (foglie, rametti, cortecce, escrementi, spoglie
d'animali, fiori, frutti, muschi, licheni, funghi, alghe.) prevalentemente
di origine vegetali, che intatti o poco trasformati sono collocate alla
superficie del suolo.
LICHENE
GLOSS.ARPAV
Vegetale risultante dall'associazione di un fungo con un'alga. Possono
essere utilizzati per il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico
(indicatore biologico).
LIMITE DEL BOSCO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona limite definita in base al clima e in base alla presenza del bosco, in
corrispondenza della quale il bosco stesso può avere ancora una
funzione di protezione efficace contro le valanghe.
In Italia:
Alpi Occidentali: 2000-2200 m
Alpi Orientali: 1800-1900 m
Appennini: 1700-1800 m
LIMONETO
GLOSS.ARPAV
Area umida occupata perlopiù da piante appartenenti al genere
Limonium .
MACCHIA MEDITERRANEA
ISTAT
L'associazione vegetale tipica della fascia litoranea del Mediterraneo,
costituita da piante forestali sempreverdi (pino marittimo, cipresso,
leccio, sughero ecc.) alle quali si associano, con carattere di prevalenza,
piante arbustive sempreverdi.
MACROFITE ACQUATICHE
ANPA
Categoria nomenclaturale che comprende numerose specie vegetali che
hanno in comune le dimensioni macroscopiche e l’essere rinvenibili sia
in prossimità sia all’interno di acque dolci superficiali (lotiche e
lentiche). In pratica, sono da considerarsi macrofite sia le specie
appartenenti alla vegetazione acquatica sia quelle che costituiscono il
raggruppamento delle erbacee pioniere di greto. Le macrofite sono
costituite in massima parte da fanerogame ma ne fanno parte anche un
piccolo contingente di pteridofite, numerose briofite ed alghe
macroscopiche. Nella composizione della scheda IFF, tuttavia, le alghe
macroscopiche vengono considerate appartenenti al periphyton.
MACROINVERTEBRATI
GLOSS.ARPAV
La comunità macrobentonica, cioè l'insieme di tutti gli organismi
invertebrati che popolano i fondali dei corsi d'acqua è costituta da
Macroinvertebrati che possiamo finalmente definire come i bioindicatori
per eccellenza della qualità delle acque fluviali. Si definiscono
macroinvertebrati tutti gli organismi invertebrati di dimensioni più
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
grandi di 1mm che popolano i corsi d'acqua sia allo stadio adulto che di
larva. Tra questo segnaliamo Insetti, Crostacei, Molluschi.
MERISISTEMA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Tessuto vegetale indifferenziato che dividendosi origina i tessuti
definitivi le cui cellule sono incapaci di riprodursi.
METAECOSISTEMA
STREAMS - TREVISIOL
Sistema di ecosistemi, definito come livello di organizzazione biologica
superiore all’ecosistema. Per esempio le strutture bio –ingegneristiche
nell’ambiente lo "rivitalizzano".
MICORRIZZE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante inferiori (funghi) che vivono in simbiosi con le piante superiori
sulle loro radici (la maggior parte delle conifere, molte latifoglie), che
favoriscono in genere anche la crescita delle stesse. Sono utilizzate
anche per i cosiddetti tubercoli radicali, cioè i batteri e gli attinomiceti
che vivono in colonie sulle radici di piante superiori (ontani, olivello
spinoso, leguminose). Per l’imboschimento e per le sistemazioni a verde
su terreni grezzi molte piante legnose ed erbacee perenni devono
essere inoculate artificialmente con le loro micorrizze o con i batteri
simbionti, per facilitare o accelerare la crescita di queste piante su
terreni biologicamente morti (inoculazione).
MICROCLIMA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Insieme delle condizioni climatiche esistenti nell’immediata vicinanza del
suolo o in una determinata area della superficie terrestre.
MICROFAUNA PREGLACIALE
GLOSS.ARPAV
Insieme delle specie animali di piccolissime dimensioni, presenti per lo
più nel suolo, nell'acqua sia dolce sia salata e sulla sostanza organica in
decomposizione del periodo precedente ad una glaciazione.
MUGHETA
GLOSS.ARPAV
Superficie coperta dal bosco monospecifico di pino mugo che si forma
su suoli poco evoluti in ambiente a clima freddo. Costituisce coperture
anche molto fitte ed estese, spesso collocate nella fascia a copertura
vegetale più elevata in quota.
MUSCHI
GLOSS.ARPAV
Piante che crescono nei terreni umidi, su alberi o rocce, in colonie
spesso molto numerose. Possono essere utilizzati per il monitoraggio
atmosferico (indicatori biologici).
NARDETO
GLOSS.ARPAV
Formazione erbosa di specie appartenente al genere Nardus (pianta
perenne erbacea cespugliosa).
NATURA
MINISTERO DELL'AMBIENTE
È l’insieme dei mondo esterno all'uomo ma che lo comprende per la sua
dimensione biologica. L’idea di natura viene generata socialmente in
contrapposizione all'uomo. Risorsa naturale è la natura vista attraverso
il paradigma dello sviluppo.
NEMORALE (specie)
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Specie vegetale che cresce in ambiente boschivo.
NICCHIA ECOLOGICA
GLOSS. ENI; MINISTERO DELL'AMBIENTE
Concetto astratto che riunisce tutte le esigenze di un organismo o, in
senso lato, di una specie, ovvero tutte le condizioni ambientali
(temperatura, umidità, pH, salinità, ecc.) e le quantità delle risorse
necessarie alla sua sopravvivenza. In breve, è l’insieme
multidimensionale dello spazio fisico e del ruolo funzionale occupato da
un organismo in un sistema ecologico, cioè il suo "mestiere" e la sua
posizione nei gradienti dei fattori abiotici che caratterizzano
l'ecosistema. Si possono quindi distinguere tre tipi di nicchie ecologiche,
la nicchia spaziale o habitat, la nicchia trofica e la nicchia
multidimensionale o di ipervolume.
16
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Posto occupato da una popolazione all’interno di un ecosistema. E’
definita dall’ambiente fisico, dal ruolo della popolazione nella comunità
e dalla sua posizione nei processi di modificazione ambientale. E’
definita sia da caratteristiche biologiche che da parametri fisici. Due
specie dello stesso territorio non possono occupare la stessa nicchia
ecologica.
periodico taglio degli alberi, per mantenere inalterato l’equilibrio
ecologico.
OMBROFILO
GLOSS.ARPAV
Si definisce in questo modo una pianta che predilige ambienti naturali
piovosi.
POLLONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Germoglio che si sviluppa in seguito a taglio di fusti o rami. Si
distinguono polloni veri (da gemme di fusti e rami) e polloni radicali (da
gemme radicali).
ORLO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Comunità vegetali che si sviluppano negli spazi cotonali di contatto tra
la vegetazione arbustiva dei mantelli e la vegetazione erbacea delle
praterie.
ORNO-OSTRIETO O OSTRIETO
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco di latifoglie in cui predominano il Carpino nero (Ostrya
carpinifolia) e l'Orniello (Fraxinus ornus).
OROFITA
GLOSS.ARPAV
In botanica, pianta che vive e si propaga spontaneamente
esclusivamente o prevalentemente nelle zone montuose.
ORTO BOTANICO
STREAMS - TREVISIOL
Area verde organizzata prevalentemente per lo studio e classificazione
delle piante.
PARCHI URBANI
STREAMS - TREVISIOL
Aree verdi urbane costruite per uso pubblico, sia con valenza mono o
polifunzionale, che con finalità ornamentali. Essi sono in rapporto con
strutture urbane diverse (strade, piazze, edifici pubblici, ecc.) sono ben
identificati e in genere recintati. Possono essere a loro volta classificati
in base al carattere o funzione prevalente: parchi storico architettonici, orti botanici, parchi ricreativi - culturali e parchi sportivi.
PARCO
GLOSS. ENI
Area protetta destinata a conservare (a fini scientifici e culturali, ma
anche ricreativi) aspetti naturalistici di particolare interesse (Paesaggio)
e specie selvatiche animali e vegetali, in ambienti tipici di una data
regione. La salvaguardia di questo patrimonio naturale avviene
mediante leggi che ne impediscono ogni forma di distruzione o di
alterazione.
PASCOLO
GLOSS.ARPAV
Terreno con abbondante erba adibito al pascolo degli animali. SIN:
prateria, prato.
PECCETA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Bosco di aghifoglie con prevalenza di Abete rosso (Picea excelsa).
PERIODO DI RIPOSO VEGETATIVO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
È quel periodo durante il quale lo sviluppo della pianta viene rallentato
fino alla quiescienza, per consentire il superamento della stagione
invernale
PIONIERA (specie)
GLOSS.ARPAV
Specie animale o vegetale che per sue caratteristiche intrinseche risulta
essere tra le prime colonizzatrici di un territorio non colonizzato da altre
specie.
POLLONE RADICATO
PROVINCIA DI TRENTO
Parte aerea di una pianta recisa che emette radici in condizioni adatte a
ricaccia, formando così una nuova pianta.
POPOLAZIONE
GLOSS.ARPAV
In generale, agglomerato umano più o meno numeroso, non
necessariamente riconducibile a unità etnica o nazionale, vivente su un
dato territorio. In biologia indica il complesso di animali e piante,
indipendentemente dalla loro specie, che sussistono in una data regione
e ne danno il quadro ecologico, perché configurati nel loro ambiente
naturale.
PRATERIA
GLOSS.ARPAV
Vasta distesa pianeggiante nella quale prevalgono piante erbacee,
caratteristica delle regioni continentali a clima temperato secco.
PRATERIA SUBALPINA
GLOSS.ARPAV
Superficie pianeggiante ed estesa, con copertura erbacea spontanea
colma situata a ridosso delle Alpi.
PRATO STEPPICO
GLOSS.ARPAV
Superficie anche di modesta estensione con copertura vegetale da rada
a colma costituita prevalentemente da erbe coriacee e arbusti spinosi.
PROFONDITÀ UTILE ALLE RADICI
(Vedi sezione GEOSFERA)
PSAMMOFILO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Di specie tipica di ambienti costieri sabbiosi.
PTERIDOFITE
ANPA
Gruppo di piante vascolari, i cui rappresentanti più noti sono le felci,
caratterizzate da alternanza di generazione con prevalenza dello
sporofito (diploide) produttore di spore.
RAMAGLIA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Legname di conifere o latifoglie in corteccia, fino a 7 cm di diametro
nella parte più grossa. La ramaglia può essere: viva, se di specie
legnose dotate di capacità vegetativa; morta, se di specie legnose non
dotate di capacità vegetativa.
RAMAGLIA MORTA
PROVINCIA DI TRENTO
Rami di specie legnose non dotate di capacità vegetativa.
PIANTE PIONIERE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante in grado di attecchire da sè o con l’aiuto di simbionti (batteri o
funghi) su terreni rocciosi o fortemente mineralizzati, senza
concimazioni artificiali. In tal modo il terreno viene preparato per
successive piante più esigenti.
RESISTENZA ECOLOGICA
ANPA
E' la capacità di un sistema di evitare modifiche rispetto allo stato
originario durante un episodio di disturbo (impatto negativo).
PIANTUMAZIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Uso del suolo per le colture vegetali d’alto fusto, che vengono
introdotte in un’area definita dopo la sovrappopolazione nella zona nella
zona di terreno produttivo e adatto. In molti casi serve per opere di
ripristino ambientale nei pressi di discariche e sui versanti soggetti a
RIMBOSCHIMENTO
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE).
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
RIFORESTAZIONE
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE).
RIPARIALE
GLOSS. ENI
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Termine riferito a vegetazione e fauna viventi sulle rive di un corso
d’acqua o di un lago.
RIPRODUZIONE VEGETATIVA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Capacità di radicazione della pianta avventizia. Si ha emissione di radici
da parti piccole provenienti dalla pianta madre (talee, stoloni). Da
queste ha origine una pianta autonoma, dotata sia di apparato radicale
che di apparato fogliare.
RISERVA INTEGRALE
GLOSS. ENI
Zona, in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni, per la
conservazione delle specie vegetali e animali che vi dimorano.
RISERVA NATURALE
GLOSS. ENI; PROVINCIA DI TORINO
Zona in genere delimitata e protetta da particolari disposizioni per la
conservazione di alcune specie vegetali ed animali che vi dimorano.
Fanno parte delle aree protette e sono costituite da aree terrestri,
lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente
rilevanti della flora e della fauna, o presentano uno o più ecosistemi
importanti per le diversità biologiche o per la conservazione delle
risorse genetiche (legge 6/12/1991, n. 394).
RIZOMA
ANPA
Fusto sotterraneo di solito a sviluppo più o meno orizzontale.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Ricaccio sotterraneo persistente di numerose piante erbacee perenni o
che cresce al di sopra del terreno. Essi hanno in genere una direzione
orizzontale e possiedono cocatrici fogliari e radici crescenti dal fusto,
sono in genere ingrossate e riempite con sostanze di riserva.
RUOLO ECOLOGICO
GLOSS.ARPAV
Funzione svolta da un organismo animale/vegetale nell’ecosistema che
lo ospita.
SALICE A CAPITOZZA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Salice arboreo, il cui fusto o chioma sono stati recisi a 3-5 m da terra e
che assume, attraverso periodiche capitozzature allo scopo di ottenere
delle verghe, una forma della chioma detta appunto capitozza.
SALICORNIETO
GLOSS.ARPAV
Terreni umidi e salmastri. occupati prevalentemente da piante del
genere Salicòrnia, genere di piante cosmopolite, suffruticose o erbacee,
appartenenti alla famiglia delle Chenopodiacee.
SCIAVERI
PROVINCIA DI TRENTO
Mezzi tronchi
SCIRPETO
GLOSS.ARPAV
Striscia di vegetazione formata da piante sommerse che fascia
marginalmente i laghi e le paludi.
SCLEROFILLE
ANPA
Piante sempreverdi adatte a vivere in stazioni aride; sono provviste di
foglie spesse, coriacee, generalmente piccole.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Pianta sempreverde a foglie coriacee.
SEDENTARIA (specie)
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Specie presente, e quindi nidificante, in una data area geografica per
tutto il corso dell'anno.
SELEZIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Fenomeno naturale che consente agli individui di sviluppare particolari
caratteristiche morfologiche e fisiologiche che li rendono più adatti
all’ambiente in cui vivono e di trasmetterle a livello genetico alle
successive generazioni. In questo modo alcuni caratteri vengono
tramandati ai discendenti, mentre altri vengono scartati. Selezione
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
artificiale . Meccanismo utilizzato dall’uomo per introdurre nuovi
caratteri in animali e piante; viene attuato mediante incroci selezionati.
Selezione naturale . Processo che porta alla scelta, fra tanti individui, di
quelli che possiedono una maggiore capacità di sopravvivenza e che
possono garantire la sopravvivenza al maggior numero di nuovi nati.
Darwin spiega la teoria dell’evoluzione attraverso il meccanismo della
selezione naturale.
SEMENZALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Pianta ottenuta in vivaio da seme e successivamente messa a dimora
PROVINCIA DI TRENTO
Giovane piantina nata da seme, non trapiantata
SERIE DI VEGETAZIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Unità geobotanica che esprime l’insieme di comunità vegetali o stadi
che possono svilupparsi all’interno di uno spazio ecologicamente
omogeneo (tessella) come risultato del processo della successione.
Include perciò tanto la vegetazione rappresentativa della tappa matura
o testa della serie quanto le comunità iniziali o subseriali che la
sostituiscono. Sinonimo di sigmetum, unità di base della Fitosociologia
dinamica o Sinfitosociologia.
SESLERIETO
GLOSS.ARPAV
Associazione vegetale in cui prevalgono specie appartenenti alla
Sesleria comune e alla Carice sempreverde.
SIGMETO:
(Vedi SIGMETUM)
SIGMETUM
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Unità tipologica della Fitosociologia dinamica o Sinfitosociologia.
L’espressione successionale di una serie di vegetazione in un territorio
ecologicamente e geograficamente omogeneo, nel quale esiste un’unica
associazione climax.
SINFITOSOCIOLOGIA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Il secondo livello di analisi nello studio del ricoprimento vegetale. Essa
ha per oggetto gli insiemi di aggruppamenti vegetali legati tra
loro all’interno delle serie di vegetazione, che siano climatofile o
edafofile.
SINTASSONOMIA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sistematica delle comunità vegetali o Tassonomia fitosociologica.
Ciascuno dei ranghi che si riconoscono al suo interno è detto sintaxon.
L’unità di base Ë l’associazione, cui seguono in ordine gerarchico
crescente l’alleanza, l’ordine e la classe.
SOSTANZA ORGANICA
GLOSS. ENI; GLOSS.ARPAV
Composto esistente in natura o creato per sintesi, nel quale è presente
il carbonio. Nei suoli questo termine raggruppa l'insieme dei residui
animali e vegetali a vari stadi di decomposizione e le sostanze derivanti
dall'attività biologica della popolazione vivente nel terreno.
SOSTANZE UMICHE
(Vedi humus).
SPECIE PROTETTA
GLOSS. ENI
Specie rara o vulnerabile protetta da leggi o convenzioni internazionali
che ne impediscono la cattura o la caccia.
SPECIE RARA
GLOSS. ENI
Specie presente con piccole popolazioni che attualmente non è
minacciata o vulnerabile, ma che corre rischi a causa della sua rarità
naturale.
SPECIE VEGETALI POLLONIFERE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Dicesi di specie vegetali in grado di riprodursi per via agamica mediante
emissioni di polloni, ramificazioni emesse dal fusto. (vedi Stoloni).
18
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
SPECIE VEGETALI STOLONIFERE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Dicesi di specie erbacee in grado di riprodursi vegetativamente (per via
agamica) mediante produzione di stoloni. (vedi Polloni).
STADIO:
(Vedi Tappa seriale)
STANGAME
PROVINCIA DI TRENTO
Fusti di materiale legnoso di lunghezza maggiore di 2 m e diametro
maggiore a 8 cm.
STEPPA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Associazione vegetale prevalentemente costituita da erbe, tipica delle
regioni temperate. Per estensione sono dette steppe anche le regioni
ianeggianti ricoperte da questo tipo di associazione vegetale e le zone
erbose semiaride confinanti con i deserti.
STOLONI
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Ricacci laterali aerei o sotterranei con internodi molto allungati e foglie
ridotte che radicano ad una certa distanza dalla pianta madre e che
dopo la morte del pezzo intermedio si sviluppano come individuati
autonomi.
SUCCESSIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Processo naturale attraverso il quale diverse comunità vegetali (stadi) si
sostituiscono l’una all’altra, all’interno della stessa unità ambientale o
tessella, dando origine a tipi vegetazionali distinti. La successione può
essere progressiva e condurre ad uno stato di equilibrio (climax) oppure
regressiva, se si allontana dalla stabilità. I due processi non seguono
necessariamente le stesse tappe.
SUCCESSIONE PRIMARIA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Successione vegetazionale che si innesca in un ambiente non ancora
colonizzato e privo di suolo (ad esempio, su roccia o sedimenti fluvioglaciali recenti).
SUCCESSIONE SECONDARIA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Successione vegetazionale che si sviluppa su suoli preesistenti più o
meno degradati.
SUCCESSIONE VEGETALE
PROVINCIA DI TRENTO
Sviluppo di un’associazione vegetale dal suo stadio iniziale fino al
climax.
SUFFRUTICI
ANPA
Piante perenni che presentano le parti prossimali di fusti e rami
legnose, mentre le parti apicali sono erbacee e si rinnovano ogni anno.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante le cui cacciate lignificano solo nella parte inferiore, mentre quelle
superiori rimangono di consistenza erbacea e muoiono ogni anno.
SUPERFICIE FORESTALE
ISTAT
La somma della superficie forestale boscata e della superficie forestale
non boscata.
SUPERFICIE FORESTALE BOSCATA
ISTAT
L'estensione di terreno non inferiore a mezzo ettaro, in cui sono
presenti piante forestali legnose, arboree e/o arbustive che producono
legno o altri prodotti forestali, determinanti, a maturità, un'area
d'insidenza (proiezione sul terreno della chioma delle piante) di almeno
il 50% della superficie e suscettibile di avere un ruolo indiretto sul clima
e sul regime delle acque.
SUPERFICIE FORESTALE NON BOSCATA
ISTAT
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
L'estensione di terreno costituita dalla superficie non produttiva, ma
necessaria alla produzione (strade forestali, viali parafuoco, depositi di
legno), e da altre piccole superfici quali terreni rocciosi, terreni
paludosi, ruscelli, vivai forestali situati in foresta e destinati al
fabbisogno proprio, nonché dalle abitazioni del personale forestale con i
terreni annessi e le relative dipendenze dell'azienda forestale.
TALEA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Parte di una cacciata lignificata di specie legnosa dalla quale si sviluppa
una nuova pianta, quando viene introdotta nel terreno, grazie alla
presenza di tessuti meristematici secondari. Si possono avere: a) talee
apicali: provenienza dall’apice del ramo, pertanto la cacciata ha luogo
dalla gemma terminale; b) talee radicali: parte recisa di una radice; c)
talea di rizoma: parte recisa di un rizoma; d) talee di culmi: culmi di
erbe che si possono moltiplicare per via vegetativa mediante il taglio e il
trapianto (es. Phragmites communis/australis); e) talea di gemma:
gemma di una pianta staccata, destinata alla modificazione vegetativa
(es. cactacee).
PROVINCIA DI TRENTO
Propagazione di una specie legnosa senza ausilio di radici.
TALEE DI RIZOMI
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Parti di rizomi sminuzzati a macchia che, dopo essere stati sparsi sul
terreno e ricoperti in modo adeguato con terra, emettono radici e
formano così una nuova pianta.
TALEA LEGNOSA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Parte di un getto vegetativo o lignificato di specie legnosa, dalla quale
si sviluppa una nuova pianta, quando viene introdotta nel terreno,
grazie alla presenza di tessuti meristematici secondari. Si possono avere
inoltre:
a) talee apicali: provenienza dall'apice del ramo, pertanto la cacciata ha
luogo dalla gemma terminale
b) talee radicali: parte recisa di una radice
c) talea da rizoma: parte recisa di un rizoma
d) talee di culmi: culmi di erbe che si possono moltiplicare per via
vegetativa mediante il taglio e il trapianto (es. Phragmites
communis/australis)
e) talea di gemma: gemma di una pianta staccata, destinata alla
moltiplicazione vegetativa (es. cactacee)
TALLO
ANPA
Corpo di una pianta nel quale non sono distinguibili radici, fusto e
foglie.
TAPPA SERIALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
In Fitosociologia dinamica designa ciascuna delle comunità vegetali,
associazioni o stadi chiaramente delimitabili che sostituiscono o
precedono il climax nel processo della successione.
TERRA VEGETALE
PROVINCIA DI TRENTO
Strato più superficiale del terreno compenetrato da resti organici, ricco
di microfauna.
TEROFITE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Piante annuali che superano la stagione avversa sotto forma di semi.
TESSELLA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Unità di base della Biogeografia. Corrisponde a un territorio o superficie
geografica, di estensione variabile, ecologicamente omogeneo.
A ciascuna tessella corrisponde una precisa vegetazione potenziale,
un’unica serie di comunità di sostituzione ed un unico climax.
TESTA DELLA SERIE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
All’interno di uno spazio ecologicamente omogeneo (tessella)
corrisponde alla tappa più matura che si realizza nel processo di
successione vegetazionale.
19
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
TIGMOTROFISMO
GLOSS. ENI
Tendenza degli organismi acquatici a dirigersi, avvicinarsi, appoggiarsi a
strutture fisse, relitti, barriere artificiali che vengono ad essere situati su
fondali, altrimenti pianeggianti, giungendo a cercarne lo stimolo tattile.
TONDAME
PROVINCIA DI TRENTO
Fusti di legname di lunghezza maggiore di 2 m e diametro maggiore a
20 cm.
TRASPIRAZIONE
PROVINCIA DI TRENTO
Processo fondamentale del ciclo vegetativo costituito dalla restituzione
all’atmosfera dell’acqua necessaria per la vita della pianta stessa,
prelevata dal terreno attraverso l’apparato radicale.
TRAZIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sollecitazione indotta su un elemento di prova da due forze con verso
opposto e divergente e con la medesima direzione parallela o
perpendicolare alla fibratura del legno (che corrisponde all’asse
longitudinale dell’elemento).
IFFI
Vegetazione arborea sviluppata sugli argini, le ripe e le golene di corsi
d'acqua.
PROVINCIA DI TRENTO
Ambiente forestale dislocato lungo le sponde di un corso d’acqua o
presso specchi d’acqua lacustri
VOLUME RADICALE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
E' lo spazio occupato dall'apparato radicale di una specie vegetale.
ZOLLA ERBOSA
PROVINCIA DI TRENTO
Pezzi per lo più quadrati ritagliati da manti erbosi naturali o artificiali
dello spessore compreso tra i 5 e i 15 cm e della lunghezza laterale tra i
25 e i 40 cm.
TROFICO
GLOSS. ENI
Livello trofico.
UMINA
(Vedi humus).
VARIETÀ
STREAMS - TREVISIOL
Raggruppamento di vegetali che rispetto agli altri individui della stessa
specie presentano uno o più caratteri diversi, di natura essenzialmente
morfologica.
VEGETAZIONE ACQUATICA
ANPA
Idrofite comprendenti specie appartenenti a vari gruppi sistematici:
Fanerogame, Pteridofite, Briofite ed Alghe. La vegetazione acquatica è
costituita da specie che si sviluppano interamente in acqua: può essere
distinta in natante (con gli organi vegetativi galleggianti alla superficie)
o radicata (ancorata al substrato mediante radici o rizomi o mediante
un organo a ventosa).
VEGETAZIONE LITOFILA
GLOSS. ARPAV
Vegetazione capace di insediarsi e vivere sulla roccia.
VEGETAZIONE NATURALE
GLOSS. ENI
E' l’insieme di varie forme vegetali insediate in un dato ambiente, di cui
caratterizzano l’aspetto e riflettono le condizioni ecologiche.
VEGETAZIONE PIONIERA
GLOSS. ARPAV
Vegetazione capace di colonizzare superfici o ambienti creando i
presupposti per l'insediamento di specie più esigenti in fatto di fertilità
del suolo.
VEGETAZIONE POTENZIALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Comunità vegetale stabile che esisterebbe in un dato territorio come
conseguenza della successione progressiva se l’uomo smettesse di
influire ed alterare l’ecosistema. In pratica si considera la vegetazione
potenziale come sinonimo di climax.
VEGETAZIONE RIPARIA
ANPA
A partire dall’alveo di magra, esternamente alle erbacce pioniere di
greto, le formazioni arbustive ed arboree riparie s'interpongono tra le
fitocenosi acquatiche e le fitocenosi zonali del territorio circostante, non
più influenzate dalla presenza del corso d’acqua. L’aggettivo riparie non
ha significato topografico, ma ecologico: indica cioè quelle specie
igrofile, strettamente legate alla vicinanza del loro apparato radicale alla
falda freatica (salici, ontani, pioppi). Si tratta di formazioni azonali,
indipendenti dal clima locale e ad ampia distribuzione geografica.
Possono essere considerate formazioni riparie anche i canneti, essendo
costituiti da piante radicate in acqua, ma emergenti con buona parte
del fusto e delle foglie, e che sopportano periodi anche lunghi
d’emersione (purché il livello della falda resti elevato).
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
GEOSFERA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ACCLIVITÀ
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Espressa in percentuale o in gradi. Preferibilmente utilizzata per
versanti.
ACQUA DI FALDA
GLOSS. ENI
Acqua sotterranea, presente in strati di roccia porosa o fessurata,
generalmente sovrastante a strati di roccia impermeabile. Essa
costituisce una importantissima risorsa naturale messa in pericolo sia
dall'inquinamento proveniente da infiltrazione di sostanze tossiche nel
sottosuolo, sia dal suo depauperamento, causato ad esempio dalla
riduzione del tasso di infiltrazione per aumento dell'estensione di
superfici impermeabili. In altri casi, invece, variazioni dell'entità degli
emungimenti e maggiore apporto di precipitazioni idriche determinano
innalzamenti del livello delle acque nel sottosuolo e conseguenti danni
alla parte sotterranea delle costruzioni.
ACQUA DI PRODUZIONE MINERARIA
GLOSS. ENI
Acqua associata, nei giacimenti, al gas naturale e al petrolio ed estratta
insieme agli idrocarburi. Nella fase di produzione costituisce il tipo di
refluo liquido più rilevante presso i centri di trattamento degli
idrocarburi. 'acqua di produzione contiene composti inorganici (tracce di
metalli) e organici (principalmente idrocarburi dispersi e in soluzione,
acidi organici). Gli idrocarburi aromatici sono in genere più abbondanti
nelle acque prodotte dalle piattaforme a gas che in quelle ad idrocarburi
liquidi. Previa autorizzazione si ricorre spesso alla reiniezione in strati
geologici profondi e confinati o, dopo trattamento di disoleazione, allo
scarico in mare.
ACQUE SOTTERRANEE
ANPA
Le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella
zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e sottosuolo
(D.Lgs.11/05/99 n. 152)
ACQUIFERO
GLOSS. ENI
Strato di roccia porosa o fessurata contenente acqua di falda. Esso può
essere libero o in pressione: nel caso delle falde libere (o freatiche) la
superficie superiore della falda acquifera ha la possibilità di oscillare,
variando la quota in relazione alle diverse condizioni di alimentazione o
di sfruttamento; nel caso di quelle in pressione, la superficie della falda
è confinata superiormente da livelli impermeabili. In quest'ultimo caso,
se la falda è raggiunta da pozzi, l'acqua può risalire fino ad una quota
detta livello piezometrico.
ALLUVIONALE (suolo)
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Suolo formato da fini particelle di roccia dilavate dalla pioggia o dai
fiumi e depositate in una valle o in un estuario. Alcuni dei suoli più
fertili sono alluvionali.
ALLUVIONE
(Vedi sezione IDROSFERA)
ALTIMETRIA
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
ALTITUDINE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Elevazione di un punto della superficie terrestre rispetto al livello medio
del mare.
ALVEO (alveo inciso)
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Porzione della regione fluviale associata a un corso d'acqua compresa
tra le sponde dello stesso, sede normalmente del deflusso di portate
inferiori alle piene più gravose. In conformità alla circolare n. 780 del
28.2.1907 del Ministero LL.PP., il limite dell'alveo appartenente al
demanio pubblico ai sensi dell'art. 822 del Codice Civile viene
determinato in base al livello corrispondente alla portata di piena
ordinaria.
ALVEO ATTIVO
TURITTO
Comprende sia canali di deflusso sia banchi ghiaioso-sabbiosi ed ospita i
deflussi ordinari; talora, interposte ai canali, sono presenti isole fluviali
con copertura arborea, che in questo caso entrano a far parte dell’alveo
attivo, anche se non vengono sommerse dalle acque in condizioni
ordinarie. Il termine “attivo” sottolinea la peculiarità di questo settore in
cui i processi di erosione, trasporto e deposito si manifestano con
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
continuità, anche in condizioni di magra, assumendo intensità più
elevata durante le piene eccezionali.
ALVEO BAGNATO
ANPA
Porzione dell'alveo in cui è presente l’acqua.
ALVEO DI MAGRA
GLOSS. ARPAV
Porzione dell’alveo che resta bagnata anche in condizioni di magra. Si
tratta all’interno del letto ordinario, in particolare nei fiumi a regimi
irregolari.
ALVEO DI MORBIDA
ANPA
Porzione dell'alveo occupata nelle condizioni di morbida alta. La
frequenza delle sommersioni, la loro durata e l'azione delle correnti di
piena sulla vegetazione e sui ciottoli (abrasione, rotolamento)
determinano condizioni che non permettono lo sviluppo di arbusti. Nei
periodi asciutti viene colonizzato, soprattutto nella fascia più esterna,
dalle erbacee pioniere di greto. Si noti che, di norma, l'alveo di morbida
non corrisponde all'alveo bagnato nelle condizioni di morbida ordinaria.
ALVEO DI PIENA
ANPA
Porzione del letto fluviale occupata nelle condizioni di piena.
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Porzione della regione fluviale del corso d'acqua comprendente l'alveo
inciso e una parte delle aree inondabili ad esso adiacenti, che
contribuiscono al deflusso di portate superiori a quelle di piena
ordinaria, a piene cioè di elevato tempo di ritorno
ALVEO DI PIENA ECCEZIONALE
ANPA
Porzione del letto fluviale occupata nelle condizioni idrologiche
episodiche di piena eccezionale.
TURITTO
Comprende, oltre agli elementi che caratterizzano l’alveo attivo, anche il
territorio fluviale delimitato da vie di deflusso in connessione con il
canale principale; tali vie di deflusso, infatti, per l’aumento dei livelli
idrometrici in alveo, possono essere imboccate dalle acque di piena che,
col favore della morfotopografia, si distribuiscono sulle fasce poste
lateralmente all’alveo attivo.
ALVEO LENTO
PROVINCIA DI TRENTO
Alveo nel quale la corrente indisturbata (moto uniforme) è lenta.
ALVEO PENSILE
ANPA
Alveo il cui letto è posto ad una quota più elevata del piano di
campagna circostante. È una condizione frequente nei corsi d'acqua in
pianura arginati i cui sedimenti, non potendosi depositare nella piana
alluvionale, si accumulano nell'alveo, sopraelevandolo. È una situazione
molto rischiosa perché, in caso di rottura dell'argine, l'intera portata del
fiume si riversa nella piana alluvionale creando inondazioni devastanti.
GLOSS. ARPAV
Alveo il cui letto è posto ad una quota più elevata del piano di
campagna circostante. È una condizione frequente nei corsi d’acqua in
pianura arginati i cui sedimenti, non potendosi depositare nella piana
alluvionale, si accumulano nell’alveo, sopraelevandolo
ALVEO TIPO
GOVI & TURITTO, 1994
Forma dell’alveo. Lungo l’asta del Po e dei suoi tributari principali
possono essere riconosciute le seguenti forme:
alvei a canali multipli intrecciati: caratterizzati da un
fitto intreccio di numerosi canali effimeri distribuiti per
lunghi tratti su un ampio spazio (da varie centinaia di m a
oltre 2 km) delimitato da terrazzi o più spesso da scarpate
che definiscono le sponde. I vari rami si sviluppano tra
banchi instabili di ghiaie grossolane e sabbie. La copertura
vegetale è piuttosto scarsa, indizio di una frequente
sommersione con movimentazione dei materiali da parte
delle acque di piena;
alvei pluricursali: caratterizzati da un intreccio di canali
distribuiti su un’ampia fascia ben delimitata da scarpate. I
vari rami sono separati da barre ghiaiose instabili e non
colonizzate da vegetazione, indizio di una frequente
sommersione da parte delle acque di piena. In condizioni
ordinarie solo una parte dei canali è occupata dall’acqua;
22
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
-
-
durante le piene, invece, la corrente tende ad occupare
l’intera fascia;
alvei unicursali derivati da forme pluricursali:
caratterizzati dalla presenza di un unico canale di deflusso
da cui solo saltuariamente si dirama qualche canale
secondario. Il canale si sviluppa con forme sinuose tra
banchi di ghiaie e sabbie, delineando pseudo-meandri.
Presenti banchi ghiaiosi instabili e rare isole stabili, talora
vegetate. Lateralmente ai tratti unicursali è possibile
identificare una fascia colonizzata da vegetazione spontanea
e con tracce di canali abbandonati. In occasione di piene
straordinarie vengono invasi anche i terreni al contorno e in
assenza di terrazzi, le acque possono esondare allagando e
alluvionando la pianura circostante;
alvei unicursali: caratterizzati lungo tratti più o meno
estesi da una successione di meandri regolari od irregolari.
A queste forme si possono associare tratti di alveo sinuosi
oppure rettilinei. I canali sono incisi in sabbie ghiaiose o in
sabbie fini limose. L’andamento sinuoso e meandriforme è
sottolineato da banchi laterali di sabbie e ghiaie minute; al
centro dell’alveo ci sono talvolta isole stabili colonizzate da
vegetazione di alto fusto
ALVEO VELOCE
PROVINCIA DI TRENTO
Alveo nel quale la corrente indisturbata (moto uniforme) è veloce.
Ammorsamento: porzione di un’opera che consente l’ancoraggio alle
sponde per mezzo di un inserimento profondo e solido, impedendone
l’aggiramento e lo scalzamento causato dall’acqua.
AMIANTO (ABSESTO)
GLOSS. ARPAV
Con il termine amianto, o asbesto, si intende un gruppo di minerali
naturali a struttura fibrosa separabile in fibre molto sottili e resistenti.
In natura esistono diversi tipi di amianto, i più diffusi e utilizzati sono:
crisotilo (quello più usato), amosite e crocidolite. La sua elevata
fibrosità fa dell’amianto un materiale: resistente al calore e al fuoco;
resistente all’azione degli acidi e alla trazione; molto flessibile; filabile;
dotato di proprietà fono-assorbenti e termo-isolanti. Queste
caratteristiche, insieme al basso costo di lavorazione, hanno favorito
l’impiego di questo materiale in diversi campi (dall’edilizia all’industria ai
trasporti) e in oltre 3000 prodotti diversi.
AMMONITE
GLOSS. ARPAV
Mollusco fossile dell'era mesozoica caratterizzato da una conchiglia a
più camere avvolta a spirale.
ANGOLO DI ATTRITO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
È l’angolo compreso tra i grani che compongono un sedimento di
natura incoerente, per effetto della pressione normale agente sugli
stessi
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Angolo di attrito che si instaura tra i grani dei terreni a natura
incoerente per effetto della pressione normale agente sugli stessi.
ANTICLINALE
GLOSS.ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE I ARABBA
Piega degli strati rocciosi con la concavità rivolta verso il basso e terreni
più antichi al nucleo.
AREA DI DISTACCO, ZONA DI DISTACCO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona nella quale inizia il movimento della valanga.
AREA ECOLOGICA ATTREZZATA
GLOSS. ENI
Area comprendente un ecosistema naturale, nella quale sono presenti
infrastrutture che ne consentono la visita, l’osservazione e lo studio.
AREA NATURALE PROTETTA
ISTAT (LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE, N. 394/1991)
Il territorio sottoposto ad uno speciale regime di tutela e di gestione in
cui siano presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e
biologiche, o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e
ambientale. In detta area possono essere promosse la valorizzazione e
la sperimentazione di attività produttive compatibili.
AREA NATURALE RELITTA
PROVINCIA DI BOLOGNA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Lembi residui degli antichi ecosistemi naturali che si estendevano anche
in pianura prima dell'antropizzazione che ha portato alla
frammentazione degli habitat.
AREE ESTRATTIVE
IFFI
Cave o miniere a cielo aperto attive o inattive.
AREE PROTETTE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Aree dotate di particolari caratteri ambientali, di cui lo Stato o gli altri
organi che hanno poteri di gestione del territorio garantiscono la
salvaguardia grazie a specifici vincoli legislativi. Tali sono i parchi
nazionali e regionali, le foreste demaniali, le riserve integrali, le oasi
faunistiche.
AREE SENSIBILI
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Si possono definire "aree sensibili"' quelle zone che per vari motivi
strutturali o funzionali hanno scarsa possibilità di subire senza danni
irreversibili ampie variazioni dei parametri ambientali che ne regolano il
funzionamento; esse hanno bassa resistenza e resilienza. Sono aree
particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici la zona artica e
antartica, ed è infatti per questo che gran parte delle ricerche sul clima
e su l'inquinamento globale dei pianeta Terra si svolgono in tali zone.
Ma sono aree sensibili, soprattutto ai cambiamenti climatici, anche
quelle di alta montagna o quelle di macchia mediterranea che possono
essere soggette alla copertura di ghiacciai o alla desertificazione, o
ancora quelle lagunari e le isole che possono subire notevoli influenze
in caso di innalzamento del livello del mare per scioglimento dei ghiacci.
AREE SOGGETTE A CROLLI/RIBALTAMENTI DIFFUSI
IFFI
Si riferisce a tutti quei settori che, soprattutto in aree montuose,
caratterizzano la base di pareti e le pareti stesse o versanti molto ripidi,
dove si ripetono fenomeni di caduta e scendimento di singoli elementi
lapidei o crolli di piccoli ammassi rocciosi, generalmente conseguenti ad
uno stato di significativa fratturazione dell’ammasso roccioso e al
susseguirsi di cicli stagionali caratterizzati da forte escursione termica.
Devono essere circoscritte nell’area, quando possibile, sia la zona
sorgente che quella di passaggio e di invasione dei materiali franati.
AREE SOGGETTE A FRANE SUPERFICIALI DIFFUSE
IFFI
Si riferisce a tutti quei settori di versante che in passato sono stati
interessati da frane di vario tipo a carico di spessori generalmente
limitati dei terreni sciolti di copertura e che si sono innescate
contestualmente ad eventi idrometeorologici di forte intensità. Devono
essere circoscritte nell’area, quando possibile, sia la zona sorgente che
quella di invasione dei materiali franati.
AREE SOGGETTE A SPROFONDAMENTI DIFFUSI
IFFI
Si riferisce a quelle porzioni di territorio dove sono noti e/o
particolarmente frequenti fenomeni di sprofondamento, anche di piccole
dimensioni.
ARENARIE
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Rocce composte da frammenti litici con dimensioni comprese tra 1/16 e
2 mm.
ARGILLA
GLOSS. ARPAV
Frazione minerale del suolo costituita da particelle di diametro inferiore
a 0,002 mm.
ARGILLE
Rocce composte da particelle con dimensioni inferiori a 1/256 mm
(definite anche peliti).
ASSETTO IDROGEOLOGICO
AUTORITÀ DEL BACINO DEL FIUME ARNO
Il buon ordine del territorio e delle acque, contrapposto al disordine
dettato da quell’insieme di fenomeni usualmente intesi come dissesto
idrogeologico.
AVAIBLE WATER CAPACITY
(Vedi AWC).
AWC
GLOSS. ARPAV
23
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Avaible Water Capacity. Massima quantità di acqua in un suolo che può
essere utilizzata dalle piante. E’ data dalla differenza tra quantità di
umidità presente nel suolo alla capacità di campo e al punto di
appassimento permanente (pF 4.2)
BACINO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Concavità della crosta terrestre. Può ospitare acque marine (bacino
marittimo) o laghi (bacino lacustre) o l’insieme delle valli che
convogliano le acque a un fiume collettore (bacino fluviale). All’interno
dei continenti si hanno grandi bacini racchiusi da catene montane,
talora senza sbocco al mare (bacini endoreici).
BACINO (ZONA) DI ALIMENTAZIONE DELLE VALANGHE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona da cui una o più valanghe possono distaccarsi. Si parla di bacino
di alimentazione generalmente in relazione alle valanghe che
raggiungono i fondovalle.
BACINO DI RITENUTA
PROVINCIA DI TRENTO
Lago artificiale ottenuto mediante sbarramento di una valle e
conseguente accumulo di acque affluenti.
BACINO IDROGEOLOGICO
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Zona della crosta terrestre nella quale si raccolgono e sono convogliate
le acque meteoriche che penetrano in profondità; differisce dal bacino
idrografico in quanto lo spartiacque è sotterraneo e il suo andamento
dipende dalla morfologia del terreno, dall'orientamento stratigrafico
delle rocce impermeabili e dalla dinamica dei corsi sotterranei. Il bacino
idrogeologico alimenta le falde acquifere.
BACINO IDROGRAFICO
ARPAC; GLOSS. ENI; LEGGE N° 183 DEL 18/05/89
Il territorio dal quale le acque pluviali o di fusione delle nevi e dei
ghiacciai, defluendo in superficie, si raccolgono in un determinato corso
d'acqua direttamente o a mezzo di affluenti, nonché il territorio ,
delimitata da una cintura montuosa o collinare che funge da
spartiacque, che può essere allagato dalle acque del medesimo corso
d'acqua, ivi compresi i suoi rami terminali con le foci in mare ed il
litorale marittimo prospiciente; qualora un territorio possa essere
allagato dalle acque di più corsi d'acqua, esso si intende ricadente nel
bacino idrografico il cui bacino imbrifero montano ha la superficie
maggiore. Il bacino termina in un punto del fiume detto "sezione di
chiusura", in cui transitano tutte le acque che defluiscono dal monte.
APAT
La porzione di superficie terrestre, limitata dalla linea di displuvio o
spartiacque, entro la quale si raccolgono e defluiscono le acque
derivanti dalle precipitazioni liquide (pioggia), dallo scioglimento delle
nevi, da eventuali sorgenti. Un bacino idrografico presenta, dal punto di
vista morfologico, tre zone, in genere facilmente distinguibili:
Il bacino di raccolta come produttore di sedimenti e di
deflusso. Si identifica con la parte del sistema situata alle
quote più elevate, altrimenti denominata “zona di testata”
(upland o headwater)
Il canale di trasferimento in cui avviene il deflusso dei
sedimenti.
I conoidi alluvionali, oppure le zone deltizie in cui il
deflusso viene recapitato al recipiente (mare, lago o altro
corso d'acqua). Vi si verifica principalmente deposizione dei
materiali trasportati.
MARIO PANIZZA (1990), GEOMORFOLOGIA APPLICATA, LA NUOVA
ITALIA SCIENTIFICA, ROMA
La superficie corrispondente a tutti i sistemi idrografici elementari e
delimitata da uno spartiacque principale
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Regione che presenta caratteri geologici uniformi e che è delimitata da
un rilievo facente parte dello stesso sistema.
BACINO SCOLANTE
AGENDA 21
Area geografica definita dall'insieme dei corpi idrici che defluiscono
all'interno della laguna di Venezia.
BARENA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Bassofondo o dosso limoso-sabbioso delle lagune che emerge
dall'acqua con la bassa marea.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
BASE DI PARETE ROCCIOSA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Parte inferiore di una parete rocciosa che spesso si prolunga in un
pendio di detriti. Come regola generale, questo implica la presenza di
un cambio di pendenza, più o meno marcato che riduce l’inclinazione
del pendio sottostante. Il piede di una parete rocciosa identifica
frequentemente l’inizio di un pendio estremamente ripido o ripido.
BIOSPARGING
(Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI)
BIOTOPO
(Vedi sezione BIOSFERA)
BUFFER STRIP (fascia tampone)
ANPA
Zona riparia a forma longitudinale, interposta tra il sistema fluviale e il
territorio circostante, che svolge numerose funzioni ecologiche.
Utilizzando il termine "buffer strip", anziché quello di "fascia riparia"
s'intende riferirsi essenzialmente alla sua funzione di intercettare e
depurare i nutrienti e gli inquinanti dilavati dal territorio, prima che essi
giungano al fiume.
CALANCHI
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Sono forme di erosione che producono (generalmente lungo i versanti
esposti a sud) sistemi di minutissime vallecole separate da crestine a
disposizione ordinata (spina di pesce, a raggiera, a pettine, ecc.).
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Forma di erosione tipica dei terreni argillosi. L’acqua scava nei pendii
solchi paralleli o convergenti, che restano separati da sottili costolature
a forma di lame.
CALCARE
GLOSS. ARPAV
Roccia sedimentaria formata principalmente da carbonato di calcio con
minime percentuali di dolomite, bitume o argilla, spesso di origine
fossile o derivante da spoglie calcaree di animali e vegetali. I calcari
trovano impiego come pietre ornamentali per rivestire pavimenti e
interni, da costruzione, per preparare calce e cemento.
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Sono rocce costituite principalmente da carbonati e possono avere
diverse origini: Calcari organogeni dovuti all'accumulo di resti organici
(calcari di scogliera, calcari a coralli, alghe, crinoidi o foraminiferi);
Calcari di precipitazione chimica (calcari evaporitici, calcari oolitici o
pisolitici); Calcari detritici o clastici dovuti alla deposizione meccanica di
frammenti di carbonato (se di origine organica assumono il suffisso bio)
e suddivisi in base alla granulometria della matrice in micriti o spariti.
CALCARE ATTIVO
GLOSS. ARPAV
Frazione finemente suddivisa del calcare totale, suscettibile di
solubilizzarsi rapidamente sotto forma di bicarbonato. In realtà il
metodo analitico utilizzato determina gli ioni calcio solubilizzati da tutti i
sali.
CALCARE TOTALE
GLOSS. ARPAV
Quantitativo totale di carbonati presenti nella frazione del suolo
inferiore a 2 mm; espresso come carbonato di calcio.
CALCAREO (suolo)
GLOSS. ARPAV
Suolo contenente una quantità di carbonato di calcio tale da dare
effervescenza visibile o almeno udibile se trattato con acido cloridrico.
CALCICO (orizzonte del terreno)
GLOSS. ARPAV
Orizzonte di accumulo di carbonati di calcio e magnesio di origine
pedogenetica. Si indica con k (per es. Ck).
CAMBIO DI PENDENZA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Luogo dove l’inclinazione del pendio aumenta in modo sensibile.
Costituisce un luogo privilegiato per l’accumulo di neve ventata.
CANALE
(Vedi sezione IDROSFERA)
24
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
CANALONE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Impluvio ripido e stretto, generalmente situato in prossimità di creste e
delimitato da rocce nude. Contiene spesso detriti rocciosi. Luogo
privilegiato per l’accumulo di neve ventata.
CAPACITÀ D’USO DEL SUOLO
GLOSS. ENI
Potenzialità di utilizzazione di un suolo in determinati modi o con
determinate pratiche di gestione, in funzione della presenza o meno di
una o più limitazioni, quali pendenza o scarsa permeabilità.
CAPACITÀ DEPURATIVA
GLOSS. ENI
La possibilità che ha un determinato ambiente di purificare l’immissione
di un inquinante. La capacità depurativa varierà in base al tipo di
ambiente considerato e alla quantità e tipo di sostanza estranea
immessa.
CAPACITÀ DI CAMPO (del terreno)
GLOSS.ARPAV
Massima quantità di acqua che un suolo può trattenere, una volta che
sia stata eliminata l'acqua gravitazionale. Corrisponde all'acqua
presente nel suolo (pF 2.0) quando esso, dopo essere stato saturato,
ha subito la fase di drenaggio rapido, che generalmente dura da uno a
tre giorni.
CAPACITÀ PORTANTE
GLOSS. ENI
Carico per superficie unitaria che può essere sopportato dal terreno.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
È il valore massimo della pressione che una struttura esercita sul
terreno; superato il valore limite si verifica la rottura del terreno ed il
cedimento dell’opera
CAPTAZIONE
STREAMS - TREVISIOL
Prelievo dell’acqua che può avvenire o dalle falde, nel qual caso si
usano i pozzi, dotati di pompe di sollevamento dell’acqua, e manufatti
per il collegamento alle opere di adduzione, o da sorgenti e invasi,
mediante la costruzione di condotte che la portino fino ai centri abitati.
Dai fiumi l’acqua viene captata tramite la costruzione di traverse o
dighe per poter realizzare le condizioni idrauliche adatte per
l’alimentazione delle opere di presa.
CARSISMO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Insieme di fenomeni di erosione chimica e meccanica provocati dalle
acque piovane sulle rocce carbonatiche (in particolare sui calcari)
facilmente solubili e rese permeabili all’intensa fratturazione. In
superficie si formano concavità imbutiformi dette doline, sequenze di
solchi
(campi carreggiati), ampi bacini chiusi, privi di deflusso
superficiale (uvala, polje). Le acque che scorrono in profondità creano
cunicoli e grotte, spesso di grandi dimensioni.
CATASTROFE NATURALE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Qualsiasi rivolgimento o evento disastroso di natura geologica che ha
provocato e provoca il progressivo cambiamento d’aspetto della terra.
Possiamo annoverare tra le catastrofi naturali eruzioni vulcaniche,
terremoti, alluvioni e frane.
CAVA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Scavo, in genere a cielo aperto o anche raggiungibile in galleria,
operato dall’uomo nei fianchi di un rilievo o nel letto di un fiume per
l’estrazione di pietra da costruzione, ghiaia, sabbia, gesso, zolfo e simili.
CEDIMENTI:
IFFI
Cedimenti del terreno, delle strutture ed infrastrutture.
CEDIMENTI DIFFERENZIALI
PROVINCIA DI TRENTO
Assestamento del terreno di fondazione caratterizzato da spostamenti
in senso verticale diversi nei vari punti della struttura di fondazione.
CIRCO GLACIALE
GLOSS. ARPAV
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Vasta depressione ad anfiteatro modellata dall'azione erosiva dei
ghiacciai e situata sui fianchi di un monte o in testa ad una valle.
COESIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Forza di adesione che agisce tra le particelle costituenti un sedimento
COLAMENTO “LENTO/RAPIDO”
IFFI
Il colamento è un movimento spazialmente continuo, in cui le superfici
di taglio hanno breve durata, sono molto ravvicinate e generalmente
non si conservano. La distribuzione della velocità nella massa dislocata
può essere paragonata a quella dei fluidi viscosi. Il limite inferiore della
massa spostata può essere una superficie in corrispondenza della quale
ha avuto luogo un’apprezzabile movimento differenziale, oppure una
spessa zona in cui gli sforzi di taglio sono distribuiti. Esiste pertanto un
passaggio graduale dal movimento per scivolamento a quello per
colamento in funzione del contenuto d’acqua, della mobilità del
materiale e dell’evoluzione del movimento. Esiste inoltre una notevole
differenziazione della velocità del movimento in funzione delle variazioni
dei parametri su esposti oltre che delle pendenze del versante.
COLAMENTO LENTO
IFFI
I movimenti sono generalmente caratterizzati da bassa velocità e
coinvolgono terreni ad elevato contenuto argilloso e perlopiù basso
contenuto d’acqua. Si tratta di fenomeni, anche di grandi dimensioni,
che interessano prevalentemente versanti non molto ripidi costituiti da
rocce argillose o da rocce alterate con matrice argillosa.
COLAMENTO RAPIDO
IFFI
I movimenti sono generalmente caratterizzati da velocità elevata e
interessano perlopiù terreni sciolti in presenza di un significativo
contenuto d’acqua. Si tratta di tutti quei fenomeni, generalmente di
dimensioni non rilevanti, che si innescano in conseguenza di
precipitazioni intense e coinvolgono normalmente i terreni sciolti di
copertura, in tutta la loro gamma granulometrica, di versanti
caratterizzati da pendenze piuttosto elevate.
COLATA
PROVINCIA DI TRENTO
Fenomeno parossistico di trasporto solido caratterizzato da elevati
quantitativi di materiale di granulometria varia messi in moto dall’azione
dell’acqua.
COLATOIO
(Vedi canalone)
COLORE (del terreno)
GLOSS. ARPAV
Importante proprietà la cui variazione verticale all'interno di un suolo è
indice dei diversi processi pedogenetici. Il colore viene codificato con le
"Munsell - Soil Color Charts" che utilizzano tre variabili: HUE (tinta),
VALUE (luminosità), CHROMA (purezza). Ad esempio 10 YR 5/4 un
colore con hue=10 YR, value=5 e chroma=4.
COMPLESSO
IFFI
Il movimento risulta dalla combinazione di due o più movimenti. Gran
parte delle frane possono dirsi caratterizzate da movimento complesso,
ma in molte di queste è anche possibile distinguere un movimento
prevalente che, inquadrato in un preciso contesto geologico e morfostrutturale dell’area, è quello che le caratterizza tipologicamente. In
questo caso è opportuno classificare tali frane sulla base del movimento
prevalente.
CONCA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Lieve depressione, dalla forma arrotondata o allungata, ubicata su un
terreno pianeggiante o su di un pendio. Luogo privilegiato per
l’accumulo di neve trasportata dal vento.
CONCA CARSICA
GLOSS. ARPAV
Superficie del suolo a forma concava generalmente ampia e più o meno
regolare che presenta fenomeni di carsismo.
CONOIDE ALLUVIONALE
GLOSS. ARPAV
Deposito sedimentario a composizione spiccatamente ghiaiosa-sabbiosa
che caratterizza il territorio dell’alta pianura. Presenta forma di
25
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ventaglio con apice rivolto verso monte e si genera quando i corsi
d'acqua incontrano diminuzioni di pendenza (solitamente allo sbocco in
pianura).
CONSUMO DI SUOLO
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
CONTORNO BAGNATO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Il perimetro della sezione di un corso d’acqua.
CONTROPENDENZA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
(rispetto alla scarpata) pendenza inclinata in senso opposto a un'altra
che la precede immediatamente.
CONTROPENDENZE
IFFI
Zone ad immersione opposta a quella generale del pendio.
CORRETTIVO
MANUALE DELL'AGRONOMO -ED. REDA
Sostanze atte a correggere principalmente la reazione (pH) impropria
del terreno.
CORROSIONE
GLOSS. ENI
Distruzione graduale di un metallo o lega dovuta all’azione di un agente
chimico, che può essere anche l’ossigeno dell’aria.
COSTA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Linea di contatto fra terraferma e acque (marine o lacustri). Si
distinguono le linee di costa, che sono dati planimetrici e nelle carte si
disegnano appunto con linee, dalle fasce costiere, che sono le zone di
terraferma interessate dall’influsso indiretto o diretto del mare.
L’influsso diretto, fisico, è determinato dall’impatto che sulla costa
hanno i moti del mare (onde, correnti, maree), con esiti diversi a
seconda che la costa sia alta o bassa, rocciosa o sabbiosa. Gli influssi
indiretti sono soprattutto dovuti all’azione mitigatrice del mare sul clima
delle regioni costiere e sulle opportunità che la presenza del mare offre
alle attività umane.
COSTONE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona elevata, lineare e orientata verso il fondovalle nettamente distinta
dall’ambiente circostante.
CRESTA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Stretta linea che divide due versanti di una montagna con esposizioni
diverse.
CRINALE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Cresta di una montagna, lunga e marcata.
CRIOCONSERVAZIONE
ANPA
Conservazione a temperature molto basse, generalmente in azoto
liquido.
CROLLI LOCALIZZATI
IFFI
Cadute di piccole porzioni di materiale localizzate in aree ristrette del
versante.
CROLLO
UNI, ARPA PIEMONTE
Fenomeno franoso che comporta il distacco di blocchi e/o frammenti
rocciosi di dimensioni variabili da alcuni decimetri a diverse centinaia di
metri cubi da pendii o fronti di scavo ed il loro successivo movimento
(per caduta libera, rimbalzo, rotolamento, scivolamento) lungo il
versante fino all’arresto. Il crollo può avere luogo anche per
mobilizzazione di blocchi contenuti in terreni sciolti.
CROLLO/RIBALTAMENTO
IFFI
Non viene fatta alcuna distinzione tipologica tra i due tipi di movimento
in quanto talvolta il ribaltamento evolve in un crollo in modo tale da non
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
potere valutare in un sopralluogo successivo all'evento, se l'evento
stesso sia un originale ribaltamento evoluto in crollo o un crollo tout
court. La massa si muove prevalentemente nell’aria, per caduta libera,
per salti rimbalzi e per rotolamento, frantumandosi in diversi elementi
di pezzatura variabile ed è generalmente caratterizzata da movimento
estremamente rapido. Non viene introdotta neppure alcuna distinzione
volumetrica, ponendo solo un limite superiore oltre il quale grandi
volumi rocciosi, dislocati da rotture istantanee e caratterizzati da
spostamenti molto rapidi, inducono, tra i singoli elementi lapidei
formatisi per fratturazione intensiva della massa rocciosa dislocata,
interazioni caratterizzate da elevati scambi di energia che portano alla
formazione di fenomeni tipo “valanga di roccia”.
CROSTA TERRESTRE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Parte superficiale della terre che comprende la parte superiore della
litosfera. Ha uno spessore medio dai 15 ai 30 km. La crosta si distingue
in continentale e oceanica. La crosta continentale è quella parte di
crosta terrestre che corrisponde ai continenti e alla loro prosecuzione
sotto il livello del mare. La crosta oceanica e coperta interamente dalle
acque dei mari, di cui costituisce "il pavimento". La crosta e costituita
da rocce granitiche, metamorfiche e vulcaniche (95%), sedimentarie
(4%), arenarie (0,75%) e calcari (0,25%).
CUNEO IN ROCCIA
UNI, ARPA PIEMONTE
Porzione rocciosa in forma di cuneo, delimitata da due discontinuità con
inclinazione inferiore a quella del versante e direzione di immersione
obliqua rispetto al versante stesso. Il cuneo è potenzialmente libero di
scivolare lungo la linea di intersezione delle due discontinuità di cui
sopra.
DEBRIS FLOW
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Colata di detrito. Fenomeno di dissesto ove i materiali detritici in un
corso d'acqua in piena formano una massa fluida che si muove con
modalità fluvio-franose.
DEFLAZIONE
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Azione di trasporto di granuli da parte del vento che a seconda della
forza e del peso specifico si esercita con meccanismi di: sospensione,
saltazione o rotolamento.
DENUDAZIONE
GLOSS. ENI
Logorio della superficie terrestre dovuto all’azione congiunta di
numerosi agenti naturali: sole, vento, pioggia, acque selvagge, azione
del gelo, ghiaccio.
DESERTIFICAZIONE
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Processo di trasformazione in deserto di territori aridi o semiaridi
dovuto principalmente a variazioni climatiche, deforestazione, a cattiva
gestione o uso improprio dei territorio.
DESERTO
GLOSS. ENI
Ogni area inadatta all’insediamento umano per accentuata aridità o per
freddo intenso. Esistono due tipi elementari di deserto: uno si riferisce
alle aree con clima arido, vegetazione ridotta, discontinua o assente,
morfologia tormentata e mancanza di corsi d’acqua perenni; l’altra, alle
aree settentrionali marginali dei continenti boreali, a gran parte della
Groenlandia e all’Antartide. Le aree desertiche in senso lato coprono il
30% delle terre emerse, il 16% riferito ai deserti aridi e il 14% a quelli
freddi.
DETRITO
ANPA
Ci si riferisce al detrito organico costituito da frammenti vegetali in vari
stati di decomposizione.
IFFI
Aggregato naturale di grani minerali, che può essere facilmente
disgregato per agitazione in acqua, costituito prevalentemente da
elementi grossolani (dimensioni > 2 mm).
DGPV
IFFI
Movimento di massa molto complesso che si attua attraverso una
deformazione perlopiù lenta e progressiva della massa rocciosa, senza
che siano apprezzabili superfici di rottura continue. Il processo
deformativo avviene per spostamenti differenziali estremamente lenti
26
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
che si sviluppano lungo serie di giunti e piani di discontinuità
variamente orientati, o per deformazione dell’ammasso roccioso
concentrate lungo fasce di maggior debolezza localizzate a diversa
profondità ed aventi differenti spessori. Ciò determina un mutamento
delle condizioni di stabilità generale di ampi settori di versante,
coinvolgendoli spesso dagli spartiacque fino, talora, al fondovalle per
profondità che superano il centinaio di metri, causando spostamenti di
volumi rocciosi di parecchie decine di milioni di m3 verso il basso e
verso l’asse della valle. Le evidenze morfologiche più significative si
osservano sulle parti sommitali dei versanti, caratterizzati dalla
presenza di contropendenze e “Trench”, nonché di veri e propri
avvallamenti trasversali al versante o lungo le dorsali spartiacque. Si
verificano così quei tipici fenomeni di sdoppiamento anche multiplo
della cresta stessa. Tutto ciò è conseguente a un comportamento
dislocativo delle parti alte del versante che induce spostamenti
differenziali lungo superfici di rottura ben definite che vengono a loro
volta assorbiti nella fitta rete dei vari sistemi di discontinuità delle parti
medio basse, dove si evidenzia la presenza di grandi campi di detrito, in
superficie, e di inarcamenti e rigonfiamenti che conferiscono al pendio
un marcato profilo convesso. Molto spesso in questi settori di
compressione e assorbimento delle dislocazioni sovrastanti si originano
grandi frane per scivolamento o per crollo. Evidentemente
nell’evoluzione di questi grandi fenomeni gravitativi si determina, in
settori localizzati, un superamento del movimento per deformazione e si
instaura una rottura progressiva all’interno dell’ammasso roccioso che
porta al collasso di parti di questo.
DIAMETRO MEDIO DEI SEDIMENTI
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Il valore medio (statistico) del diametro dei sedimenti campionati, sulla
base di una curva granulometrica.
DISCARICA
GLOSS. ARPAV
Area predisposta per il deposito dei rifiuti, dotata di caratteristiche
costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in
base alle disposizioni della normativa. La discarica di 1° categoria è
adibita al conferimento di RU e RAU. Le discariche di 2° categoria si
suddividono in Tipo A per rifiuti inerti, Tipo B per rifiuti industriali, con
limiti sul contenuto di sostanze pericolose.
DISCARICA CONTROLLATA
GLOSS. ENI
Area predisposta per il contenimento di rifiuti e dotata di caratteristiche
costruttive diverse in funzione del tipo di rifiuto ad essa destinato e in
base alle disposizioni della normativa. A seguito della Deliberazione
27.7.94 del Comitato interministeriale, sono state prescritte in Italia tre
categorie di discariche. All’interno della 2a categoria sono individuati poi
tre tipi diversi. In sintesi, le discariche della 1a categoria sono destinate
ad accogliere RSU e RSA; quelle di 2a, Tipo A, sono per rifiuti inerti;
quelle di 2a , Tipo B, sono per rifiuti industriali, con limiti sul contenuto
di sostanze pericolose; quelle di 2a, Tipo C, sono per la stessa tipologia,
ma con limiti meno restrittivi sulla composizione dei rifiuti; quelle di 3a
categoria infine, sono per rifiuti tossico-nocivi particolarmente
pericolosi, non smaltibili nelle discariche di 2a categoria. Al crescere
nella scala delle tipologie, corrispondono soluzioni costruttive via più
isolanti dall’ambiente esterno. Attualmente, nel regime "transitorio"
seguito al nuovo D.
Lgs. sui rifiuti del 5.2.97, la dizione rifiuti pericolosi ha sostituito quella
di tossico-nocivi. Lo stesso Decreto recita inoltre: "A partire dal 1°
gennaio 2000 è consentito smaltire in discarica solo i rifiuti inerti, i rifiuti
individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che residuano da
operazioni di riciclaggio, di recupero e di smaltimento ...(di rifiuti)...".
DISSESTI IDROGEOLOGICI
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
Frane, smottamenti, valanghe, alluvioni, erosioni, abbassamento del
suolo sono squilibri dell'ambiente dovuti quasi sempre a due fattori
principali: quello geologico predisponente e quello idrico determinante.
Si parla di rischio idrogeologico in riferimento ai danni che tali fenomeni
possono causare a beni artificiali e naturali. A determinare il rischio
idrogeologico concorrono fattori interni endogeni relativi alla
geomorfologia del suolo e del sottosuolo e fattori esogeni come il clima,
la vegetazione, la fauna e l'uomo.
DISSESTO AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Fenomeno naturale o indotto da opere dell’uomo che interessa vari
aspetti dell’ambiente (suolo, acqua, ecosistemi, ecc.) e ne modifica
negativamente l’equilibrio naturale. Nel caso di frane e inondazioni che
hanno effetti dannosi per il territorio, le infrastrutture e le popolazioni,
si parla ad esempio di dissesto idrogeologico.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
DISSESTO NATURALE
STREAMS - TREVISIOL
Fenomeno di instabilità spontaneamente in atto.
DOLINA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Depressione del terreno a forma concava, tipica delle regioni carsiche.
DOLOMIA
GLOSS. ARPAV
Roccia costituita prevalentemente da dolomite. Carbonato doppio di
calcio e magnesio CaMg(CO3)2 in gran parte di origine secondaria a
seguito della sostituzione di atomi di Ca con atomi di Mg (processo di
dolomitzzazione).
DOLOMITE
GLOSS. ARPAV
Carbonato doppio di calcio e magnesio di formula CaMg(CO3)2. Si
presenta in cristalli romboedrici incolori se puri o gialli e bruni se impuri.
DORSALE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Catena o gruppo montuoso principale o secondario con specifiche
indicazioni nel bollettino; espressione usata anche nell’accezione di
zona tondeggiante e allungata, più elevata rispetto al terreno
circostante.
DOSSO
GLOSS. ARPAV
Zona altimetricamente rilevata rispetto alle aree limitrofe.
DUNA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Formazione sabbiosa dovuta all'accumulo di materiale contro un
ostacolo. Le dune sono prodotte da moti turbinosi del vento e perciò
non stabili ma si spostano secondo la direzione del vento.
ECOTOPO
STREAMS - TREVISIOL
Il minimo volume omogeneo di paesaggio.
EDAFICO
(Vedi sezione BIOSFERA).
ELEMENTO NATURALE
(Vedi sezione BIOSFERA).
EMBRICATA (struttura)
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Struttura dovuta alla tendenza dei ciottoli a disporsi parallelamente alla
direzione della corrente.
EMERGENZA NATURALE
GLOSS. ENI
Elemento di particolare pregio naturalistico sotto il profilo della
valutazione paesaggistica.
ENTISUOLO
GLOSS. ARPAV
Ordine della Soil Taxonomy. Suolo poco evoluto caratterizzato dalla
mancanza di orizzonti diagnostici.
ERA GEOLOGICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Intervallo di tempo che caratterizza un particolare momento della storia
della terra. I geologi hanno individuato cinque ere a partire dalla
nascita del pianeta Terra, ovvero da circa cinque miliardi di anni fa. Era
Azoica (iniziata circa 5 miliardi di anni fa), Era Arcaica (circa 3400
milioni di anni fa), Era Paleozoica (circa 570 milioni di anni fa), Era
Mesozoica (circa 225 milioni di anni fa), Era Cenozoica (circa 65 milioni
di anni fa).
EROSIONE
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Lento sgretolamento dei terreno o di rocce prodotto dagli agenti
atmosferici, quali temperatura, vento (erosione eolica), fiumi (erosione
fluviale), mare (erosione marina o abrasione), ghiaccio (erosione
glaciale o esarazione), pioggia. L’erosione è un processo naturale in
tutti gli ecosistemi terrestri, ma è accelerato e intensificato da
numerose attività antropiche. Una delle conseguenze attese dei
cambiamento climatico è l'intensificarsi di fenomeni di erosione delle
zone rocciose e delle zone costiere a causa dell'aumento della piovosità
27
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
e degli estremi climatici. Le piccole isole e le aree a bassa costa sono
particolarmente vulnerabili perché come conseguenza di un aumento
della temperatura si ha un innalzamento dei livello dei mare e si può
verificare l'aumento delle inondazioni e dei fenomeni di erosione delle
coste. Ciò può avere gravi ripercussioni anche sui cicli biologici.
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Asportazione di materiale solido ad opera di acqua, vento, insolazione e
agenti atmosferici. L'azione del vento risulta essere più accentuata nei
periodi di siccità e con mancanza di copertura erbacea e/o arbustivaarborea a protezione del terreno. L'erosione estrema si verifica nel caso
di eventi catastrofici, ad es. con le alluvioni.
EROSIONE DI FONDO
CNR-IRPI TORINO
Si intende il prelievo e l’assunzione in carico di materiale detritico dal
fondo dell’alveo fluviale. È un fenomeno che si riscontra sia nei corsi
d’acqua di fondovalle sia nei tributari.
EROSIONE DI SPONDA
CNR-IRPI TORINO
Si intende il prelievo e l’assunzione in carico di materiale detritico dalle
sponde del corso d’acqua siano esse naturali o rinforzate da strutture
antropiche. È un fenomeno che si riscontra sia nei corsi d’acqua di
fondovalle sia nei tributari.
EROSIONE METEORICA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Asportazione della parte superficiale del terreno o di una roccia ad
opera di agenti atmosferici. L’azione del vento risulta essere più
accentuata nei periodi di siccità e con mancanza di copertura erbacea
e/o arbustiva-arborea a protezione del terreno.
ESPANSIONE
IFFI
L’espansione è definita come un movimento di estensione di terreno
coesivo o di roccia, combinato con una generale subsidenza della massa
stessa, che si frattura e disarticola in più parti, sopra a materiale
tenero, non coesivo. L’espansione è quindi determinata da fenomeni di
liquefazione, fluimento ed estrusione di questo materiale tenero non
coesivo. La superficie di rottura non è pertanto una superficie di taglio.
Questi movimenti sono generalmente molto complessi, ma sono
talmente diffusi in certi materiali e situazioni geologiche tipiche, per cui
sono stati classificati a parte come movimento a se. Si tratta
generalmente di movimenti estremamente lenti.
ESPOSIZIONE AL RISCHIO
UNI, ARPA PIEMONTE
Probabilità di impatto dell’elemento a rischio da parte di un masso in
movimento, in funzione della probabilità di accadimento (pericolosità
del distacco di massi da una parete) e della probabilità che il crollo
raggiunga l’elemento a rischio.
ESPOSIZIONE, ESPOSIZIONE DEL PENDIO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Punto cardinale verso il quale è rivolto un pendio; per esempio un
pendio esposto a nord è rivolto verso nord.
ESPOSIZIONE DEL PENDIO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Pendio sopravento, pendio esposto al vento
Pendio soleggiato, esposto al sole
ESARAZIONE
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Azione erosiva dei ghiacciai che si esprime con un'azione di rimozione di
materiali già disgregati, abrasione dovuta allo sfregamento e
sradicamento di blocchi e scaglie.
ESARAZIONE GLACIALE
GLOSS. ARPAV
Azione erosiva e abrasiva esercitata sulle rocce dai ghiacciai in
movimento.
ESTUARIO
GLOSS. ENI
L'area di transizione tra le acque dolci e le acque costiere alla foce di un
fiume, i cui limiti esterni verso il mare sono definiti con un Decreto del
Ministro dell'Ambiente; in via transitoria sono fissati a cinquecento metri
dalla linea di costa.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
FACCIA DI PRESSIONE
GLOSS. ARPAV
Pellicola formatasi per pressione e scorrimento tra aggregati del suolo.
FACIES
GLOSS. ENI
Insieme delle caratteristiche petrografiche, sedimentologiche e
paleontologiche di una roccia sedimentaria, che esprimono le
caratteristiche ambientali della zona di formazione della roccia stessa.
FAGLIA
GLOSS. ENI
Frattura degli strati rocciosi che indica quindi un comportamento fragile
del volume roccioso da essa interessato. Alla faglia è sempre associato
uno scorrimento relativo di entità apprezzabile delle due parti a
contatto. Successivamente la coesione può essere parzialmente
ripristinata grazie alla mineralizzazione depositata da fluidi circolanti,
ma la superficie di faglia continuerà a costituire una zona di debolezza e
potranno in seguito avvenire altri movimenti sotto l’azione di un nuovo
campo di sforzo.
FALDA
GLOSS. ENI
Deposito di acqua meteorica penetrata nel terreno e fermatasi a
contatto con una superficie compatta ed impermeabile.
FALDA ACQUIFERA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Zona sotterranea impregnata d'acqua, costituita di terreni permeabili
per porosità o fessurazione, delimitati inferiormente da uno strato di
roccia impermeabile; quando la falda acquifera è delimitata anche
superiormente da strati impermeabili si ha una falda artesiana. A partire
dall'alto si possono incontrare più falde acquifere la prima delle quali è
detta falda freatica.
FALDA ARTESIANA
(Vedi falda acquifera).
FALDA DETRITICA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Accumulo di materiale roccioso incoerente ai piedi delle pareti rocciose.
FALDA FREATICA
IFFI
Falda con la superficie sottoposta alla pressione atmosferica.
FALDA IN PRESSIONE
IFFI
Falda confinata tra due strati impermeabili e con una pressione
maggiore di quella atmosferica.
FAMIGLIA
GLOSS. ARPAV
5° livello della classificazione Soil Taxonomy; raggruppa suoli simili per
la loro tessitura, composizione mineralogica, reazione e regime di
temperatura.
FASCE ALTITUDINALI
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Fasce ubicate a quota paragonabile, definite in funzione della loro
distanza verticale dal livello del mare (con una precisione di ± 100 m di
quota).
alta quota: da 2000 a 3000 m s.l.m.
media quota: da1000 a 2000 m s.l.m.
bassa quota: al di sotto di 1000 m s.l.m.
FASCIA CLIMATICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Le varie combinazioni dei fattori climatici determinano i diversi tipi di
clima riscontrabili sulla terra. Molte classificazioni sono fondate sui
valori di alcuni elementi meteorologici, tra cui in particolare la
temperatura e le precipitazioni, esaminati in relazione alla flora.
Vengono così individuate diverse zone climatiche distribuite sul globo
per fasce di latitudine; nel loro ambito, si distinguono, inoltre, un
insieme di regioni climatiche che, all’interno delle suddette zone,
circoscrivono aree più ristrette, delimitate in base a caratteristiche
climatiche locali.
FASCIA PERIFLUVIALE
ANPA
Fascia di territorio localizzata topograficamente lungo il corso d’acqua,
immediatamente esterna all’alveo di morbida. Nell’ambito della fascia
perifluviale si collocano, se presenti, le formazioni riparie arbustive ed
28
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
arboree; in ogni caso, comprende al suo interno l’ecotono tra l’alveo ed
il territorio circostante.
Primaria: fascia formata in modo naturale, dove la vegetazione
spontanea si è insediata e consolidata con modelli naturali ed esiste
una condizione di continuità e totale permeabilità ai flussi tra alveo e
territorio circostante.
Secondaria: fascia formatasi all’interno di un alveo artificiale con
evidente interruzione del continuum trasversale.
FASE
GLOSS. ARPAV
Suddivisione di una qualsiasi categoria tassonomica del suolo, orientata
all’uso ed alla gestione; si individuano fasi di pendenza, di erosione, di
pietrosità, etc.
FENDITURE, FRATTURE
IFFI
Apertura di fratture o fessure beanti nel terreno.
FIANCO DELLA VALLE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Porzione laterale di una vallata, dal fondovalle fino alle zone di cresta.
FITOSOCIOLOGIA
PROVINCIA DI TRENTO
Studio della convivenza di diverse piante in associazioni vegetali e della
loro disposizione sul terreno.
FLOCCULAZIONE
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Agglomerazione delle particelle di soluzioni colloidali in aggregati di
dimensioni più grandi.
FONTANILE
GLOSS.ARPAV
Escavazione artificiale usata da secoli per captare, in zone di pianura, le
acque emergenti dal terreno (provenienti dalla falda freatica). In Italia
hanno costituito uno dei caratteri ambientali tipici della pianura padanoveneta, dal Piemonte al Friuli. Sono detti fontanili in Lombardia,
resultive in Veneto, sortumi in Piemonte, fontanazzi nel modenese,
laghi e fontane nel reggiano, fontanoni nel piacentino e nel parmense.
FRANA ARTIFICIALMENTE STABILIZZATA (STABILIZED)
IFFI
Se non si ritiene possibile una sua riattivazione in quanto protetta dalle
sue cause originarie, o da altre, con misure di stabilizzazione;
FRANA ATTIVA (ACTIVE):
IFFI
Frana attualmente in movimento. Nel caso di aree soggette a crolli,
ribaltamenti e sprofondamenti diffusi, il termine attivo potrà essere
utilizzato qualora sia alta la frequenza temporale dei singoli fenomeni
su tutta l’area.
FRANA NATURALMENTE STABILIZZATA (ABANDONED)
IFFI
Se non si ritiene possibile una sua riattivazione
FRANA QUIESCENTE (DORMANT):
IFFI
Se si ritiene possibile una sua riattivazione
FRANA RELITTA (RELICT)
IFFI
Frana originatasi in condizioni geomorfologiche o climatiche
considerevolmente diverse dalle attuali, di cui si ritiene impossibile una
sua riattivazione per opera di quelle o di altre cause.
FRANA RIATTIVATA (REACTIVATED)
IFFI
Una frana che è di nuovo attiva dopo essere stata inattiva; le frane
senza una discernibile storia di precedenti movimenti potranno più
semplicemente essere descritte come "attive".
FRANA SOSPESA (SUSPENDED)
IFFI
Se si è mossa entro l’ultimo ciclo stagionale ma non è attiva
attualmente. Se l’ultima fase di attività risale a prima dell’ultimo ciclo
stagionale, la frana è da definirsi "inattiva" (inactive).
FRANAPOGGIO
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Orientazione degli strati rocciosi concorde con l'orientazione del pendio.
FONTI ENERGETICHE NON RINNOVABILI
ENEA
Le fonti di energia presenti sulla Terra solo in quantità limitate. Sono
materie prime che si estraggono dal sottosuolo. Tra le più importanti i
combustibili fossili ed alcuni materiali radioattivi quali l'uranio.
FRANOSITÀ
GLOSS. ENI
Attitudine di un terreno o di una parete rocciosa a subire scivolamenti o
distacchi di porzioni più o meno estese lungo un piano di rottura, sotto
l’effetto della gravità (Campo gravimetrico terrestre).
FORRA
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Gola stretta e profonda, sul cui fondo normalmente scorre un corso
d'acqua e caratterizzata da una densa copertura vegetale, alta umidità
e scarsa insolazione.
GELIVITA'
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Attitudine, più o meno manifesta delle rocce al disfacimento per effetto
dell'azione di gelo e disgelo dell'acqua.
FOSSA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Solco pronunciato dei fondi marini e oceanici, presente spesso in
corrispondenza di catene montuose emerse. Come i rilievi, le fosse sono
dovute a movimenti orizzontali della crosta terrestre.
GEOAMBIENTE
STREAMS - TREVISIOL
L'insieme delle condizioni fisico-chimico e biologiche che permettono e
favoriscono la vita degli esseri viventi (Malizia E., 1997).
FOSSILE-GUIDA
GLOSS. ENI
Fossile caratteristico di uno specifico intervallo di tempo della storia
geologica del nostro pianeta e conseguentemente determinante per il
riconoscimento e la datazione della roccia che lo contiene. Il fossileguida ideale dovrebbe essere: tipico di un intervallo di tempo ristretto,
dotato di ampia distribuzione geografica, facilmente identificabile,
diffuso.
FRAMMENTAZIONE
STREAMS - TREVISIOL
Insufficiente connettività di un ecotessuto o un paesaggio, con
separazione di ecotopi o gruppi di ecotopi dalla configurazione di
elementi paesistici per mezzo di barriere.
FRANA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Distacco e caduta di masse rocciose compatte e incoerenti da versanti
più o meno ripidi. Le cause possono essere diverse: terremoti,
dilavamento ed erosione delle acque superficiali, gelo e disgelo di acque
penetrate nelle fessure della roccia, distacco per gravità di strati
inclinati.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
GEOBIOLOGIA
STREAMS - TREVISIOL
Dal greco ghé (terra) + biologia, la scienza che studia i fenomeni della
vita e le leggi che li governano. Il termine geobiologia indica quindi
l’ambito entro il quale si muove questa nuova scienza: studio
dell’influenza su tutto ciò che vive dei fenomeni connessi alla terra
(Alexandre R., 1989).
GEOCHIMICA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Scienza che studia la composizione qualitativa e quantitativa delle varie
parti della Terra, leggi che regolano la diffusione degli elementi chimici
in natura e i processi chimici che hanno portato alla formazione dei
minerali e delle rocce.
GEOGNOSTICA
GLOSS. ENI
Descrizione dello strato superficiale del terreno basata su sondaggi e su
misure di vario genere.
GEOGRAFIA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
29
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Etimologicamente dal greco geo (= terra) e gràphein (= scrivere). È la
disciplina scientifica che studia il nostro pianeta nei suoi caratteri
generali e nella sua articolazione in regioni e paesaggi.
GEOLOGIA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Scienza che studia la composizione, la struttura, la formazione e
l’evoluzione della terra. Si divide in diverse branche a seconda che
vengano studiati i materiali che compongono la terra, le forze che
agiscono su di essi, la strutture che ne risultano, la distribuzione e le
età delle rocce che compongono la crosta terrestre. In particolare la
stratigrafia studia le età delle rocce e la successione nel tempo dei
fenomeni, mentre la tettonica e, in particolare, la tettonica a zolle
studiano i fenomeni connessi agli spostamenti delle zone litosferiche
sulla crosta terrestre, compresa la deriva dei continenti.
GEOMORFOLOGIA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Branca della geologia che descrive le forme e gli aspetti della superficie
terrestre, studiandone l'evoluzione e ricercandone le cause.
GEOSFERA
GLOSS.ARPAV
La sfera terrestre, il pianeta terra.
GEOTECNICA
GLOSS. ENI
Scienza che studia le caratteristiche ed il comportamento meccanico
delle rocce e dei suoli a fini ingegneristici.
Comprende anche gli aspetti applicativi soprattutto dell’ingegneria
civile, della geologia, geofisica, idrogeologia, ecc..
GHIACCIAIO
(Vedi sezione IDROSFERA)
GLACIAZIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Periodo di espansione dei ghiacciai seguito da fasi di recessione o
interglaciali. Le glaciazioni hanno caratterizzato diverse ere geologiche
ma, in modo particolarmente vistoso, l’attuale era Quaternaria, nel cui
primo periodo (Pleistocene) sono state documentate quattro glaciazioni
nella regione alpina e almeno tre nell’Europa settentrionale e
nell’America del Nord. Le glaciazioni alpine sono state, in ordine
cronologico, quelle dette di GÜNZ, MINDEL, RISS e WÜRM (dai nomi di
alcuni fiumi del versante Nord delle Alpi), e si sono susseguite a partire
da circa 1 milione fino a 10-15 mila anni fa, intervallate da tre periodi
interglaciali. Nel periodo della loro massima espansione si calcola che i
ghiacciai coprissero quasi un terzo delle terre emerse del globo.
Importante, per lo studio delle glaciazioni, l’osservazione dei depositi
morenici che esse hanno lasciato, specie allo sbocco delle valli alpine.
L’origine delle glaciazioni è legata a variazioni del clima terrestre, le cui
cause sono ancora oggetto di ipotesi da parte degli scienziati.
GLACIALE WURMIANO
GLOSS.ARPAV
Periodo del quaternario in cui è avvenuta l’ultima espansione glaciale.
GOLENA
ANPA
Parte di alveo o di piana alluvionale interna all’argine, solitamente
asciutta e vegetata, destinata ad accogliere le acque di piena. In
assenza di argini non si può parlare propriamente di golena.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Striscia di terreno compresa tra l’argine ed il letto di un fiume o di un
canale, che rimane all’asciutto durante i periodi di magra.
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Porzione di territorio compresa tra l'alveo inciso del corso d'acqua e gli
argini maestri, costituente parte dell'alveo di piena, soggetta a
inondazione per portate di piena con ricorrenza superiore a quella della
piena ordinaria.
GOLENA APERTA
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Porzione dell'area golenale compresa tra un argine golenale o un argine
maestro e l'alveo inciso.
GOLENA CHIUSA
AUTORITÀ DI BACINO PO
Porzione dell'area golenale compresa tra un argine golenale e l'argine
maestro.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
GOLENALE
GRUPPO VICENTINO DI STUDI ORNITOLOGICI "NISORIA"
Riferito alla superficie del terreno posta tra l'argine ed il letto di un
corso d'acqua in magra.
GRANULOMETRIA
GLOSS.ARPAV
Composizione della parte minerale del suolo; comprende lo scheletro e
la terra fine (o< 2 mm).
GRETO
ANPA
Fascia ciottolosa dell’alveo di morbida, sostanzialmente privo di
vegetazione stabile. Nell’alveo di morbida, frequentemente sommerso,
le condizioni sono ostili ad un insediamento vegetale stabile. Anche
quando esso è scoperto appare perciò come un materasso ciottolosoghiaioso privo di vegetazione; nei periodi di magra può ospitare una
vegetazione rada di piante annuali terofite (a rapido ciclo biologico:
fioriscono e compiono la disseminazione in breve tempo).
HUMUS
(Vedi sezione BIOSFERA).
IDROGEOLOGIA
GLOSS. ENI
Scienza che ha per oggetto di studio le acque sotterranee, le rocce che
le contengono e gli aspetti geologici delle acque superficiali. In anni
recenti è stata ampliata per includervi aspetti ambientali, quali i
problemi dell’inquinamento delle falde acquifere.
IDROMORFIA
GLOSS.ARPAV
Proprietà del suolo che ne indica la saturazione idrica, permanente o
temporanea.
IMPLUVIO
PROVINCIA DI TRENTO
Area in cui vengono convogliate le acque meteoriche e scorrenti su un
pendio.
INCISIONE CANALE DI NEOFORMAZIONE
PROVINCIA DI TRENTO
Variazione del percorso del corso d’acqua principale durante un evento
di piena con la formazione di un nuovo canale di scorrimento in
precedenza inesistente.
INCLINAZIONE PALI O ALBERI
IFFI
Presenza di alberi o strutture inclinate rispetto alla verticale.
INCLINAZIONE DEL PENDIO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Inclinazione di un pendio, misurata su una carta 1: 25.000 nel punto
più ripido sulla linea di massima pendenza, oppure misurata sul terreno
poco ripido: meno di 30°
ripido: da 30° a 35°
molto ripido: da 35° a 40°
estremamente ripido: più di 40°
INCLINAZIONE DELLA SPONDA
PROVINCIA DI TRENTO
Rapporto tra il dislivello della sponda e la sua proiezione su un piano
orizzontale.
INQUINAMENTO DEL SUOLO
GLOSS.ARPAV
Con questo termine si definisce l’accumulo di rifiuti, in particolare
sostanze pericolose, nel suolo tale da determinare alterazioni della
composizione e delle proprietà chimico-fisiche e biologiche del terreno,
in grado di mettere in pericolo la salute umana e nuocere agli
ecosistemi. L’inquinamento del suolo può essere dovuto a ben
individuabili attività industriali, insediamenti civili, discariche, ad attività
diffuse sul territorio (agricoltura) o a processi naturali di diffusione degli
inquinanti (deposizione atmosferica). Il suolo può inoltre essere
contaminato da isotopi radioattivi di origine naturale o a seguito di
rilasci deliberati o accidentali di materiale radioattivo.
INTERRAMENTO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Accumulo di terra a copertura di elementi estranei al terreno. Si
effettua prevalentemente nelle discariche controllate dove i rifiuti solidi
urbani vengono coperti da notevoli quantità di terra. La mancanza di
ossigeno e la presenza di batteri anaerobi genera la fermentazione e la
30
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
produzione di biogas, metano e anidride carbonica che possono essere
utilizzati.
INTERSTIZIALE
GLOSS. ENI
Ambiente edafico costituito dalle microfessure dei sedimenti incoerenti
ghiaiosi e ciottolosi. Da parte di alcuni autori questo ambiente viene
definito come endogeobio per contrapporlo all’ambiente troglobio
caratterizzato dalle ampie cavità ipogee (ad esempio, grotte carsiche,
ecc.).
INTRUSIONE SALINA
STREAMS - TREVISIOL
Fenomeno che si manifesta con la risalita della salinità all’interno delle
falde acquifere in seguito a prelievi dalle stesse superiori alla possibilità
di rialimentazione della falda.
ISOIPSA
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
ISOLE FLUVIALI
ANPA
Deposito di sedimenti fluviali caratterizzato da stabilità temporale,
ecologicamente in evoluzione, emergente all’interno dell’alveo con
vegetazione arbustiva e/o arborea.
ISOPLETA
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
KRENE GRECHE
STREAMS - TREVISIOL
Qualsiasi tipo di sorgente d’acqua o punto di captazione.
LACINIE
ANPA
Incisioni profonde, irregolari e strette.
LANCA
GLOSS.ARPAV
Braccio di alveo fluviale occupato da acque stagnanti.
PROVINCIA DI TRENTO
Specchi lacustri residui di antichi bracci del fiume
LIMITE DELL’INNEVAMENTO
(Vedi sezione IDROSFERA)
LIMO
GLOSS.ARPAV
Frazione minerale di un suolo le cui particelle hanno un diametro
compreso tra 0,05 e 0,002 mm.
LITOLOGIA
GLOSS.ARPAV
Lo studio in generale delle rocce (anche sciolte), nei loro aspetti
strutturali, fisici e mineralogici.
LITOSFERA
GLOSS. ENI
Involucro superficiale della Terra, dello spessore di 70-100 km, detto
anche crosta terrestre. In senso più ampio è intesa come la porzione
solida della Terra, in antitesi ad atmosfera e idrosfera che ne
costituiscono, rispettivamente, l’involucro gassoso e la porzione liquida.
LOESS
PROVINCIA DI TRENTO
Roccia sedimentaria sciolta o poco coerente, formatasi per deposito
eolico, costituita da granuli di quarzo, calcite, idrossidi di ferro e
minerali argillosi
LONTANO DAL CRINALE, PENDIO APERTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona che non è direttamente collegata con il crinale. Questa zona
corrisponde spesso al passaggio da un terreno estremamente ripido a
uno ripido. I tratti ripidi e i piccoli rilievi che non sono in relazione
diretta con il crinale fanno ugualmente parte di questa zona. Le aree
prossime al crinale e quelle lontane dal crinale non sono separate
nettamente le une dalle altre. Il limite tra le due deve essere
considerato come una zona di transizione.
MARNE
GLOSS.ARPAV
ARABBA
- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Rocce carbonitiche contenenti dal 35% al 65% di materiale argilloso.
MATERIALE DI PARTENZA
GLOSS.ARPAV
Roccia o sedimento da cui si è sviluppato il suolo; da non confondere
con il substrato che è la roccia o il sedimento presente al di sotto del
suolo e che non sempre coincide con il materiale di partenza.
MEANDRO
STREAMS - TREVISIOL
Ampia sinuosità del corso di un fiume che ne caratterizza la parte
terminale, dove la pendenza è minima. A seconda della loro minore o
maggiore stabilità, si distinguono meandri divaganti (instabili) e
meandri incassati. I primi, assai più diffusi, sono tipici di quasi tutti i
corsi d’acqua impostati sulle pianure alluvionali, i secondi sono invece
quelli incisi direttamente e profondamente nella roccia. Quando il corso
d’acqua rettifica il suo alveo incidendo il collo del meandro, si hanno i
meandri morti. In geologia, fessura o canaletto apertosi nelle rocce per
cause diverse, attraverso cui le acque superficiali percolano all’interno e
formano sorgenti. Il nome meandro deriva dall’omonimo fiume
dell’Anatolia (Turchia, lungo 529 Km), che nasce dall’altopiano centrale,
a SW di Afyonkarahisar, e tributa al Mar Egeo. Nel suo basso corso è
assai tortuoso.
METAMORFICHE (rocce)
ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA
Rocce che hanno subito trasformazioni allo stato solido per effetto delle
mutate condizioni di temperatura e/o pressione.
MINERALE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Sostanza inorganica contenuta nella litosfera. I minerali sono per lo più
allo stato solido e possono presentarsi in forme poliedriche (cristalli).
Sono costituenti delle rocce.
MORENA
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Particolare forma assunta dai materiali trasportati e depositati dai
ghiacciai.
MORFOLOGIA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
La forma e la struttura degli organismi.
ORIZZONTE (del terreno)
GLOSS.ARPAV
Strato del profilo, generalmente parallelo alla superficie, in cui si
evidenziano gli effetti dei processi pedogenetici.
ORIZZONTE PROFONDO (del terreno)
GLOSS.ARPAV
E’ a designazione di tutti gli strati compresi fra l’orizzonte superficiale
ed il substrato, denominati "B" e distinti mediante suffissi secondo le
modalità di genesi.
ORIZZONTE SUPERFICIALE (del terreno)
GLOSS.ARPAV
E’ lo strato posto a contatto con l’atmosfera; nei suoli coltivati coincide
con lo strato interessato dalle normali lavorazioni, denominato "A" e
ulteriormente qualificato mediante suffisso "p" (ploughed=arato).
OROGENESI
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Processo che porta alla creazione delle montagne.
PALEOALVEO
GLOSS.ARPAV
Residuo di un antico corso fluviale.
PASSO/VALICO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona di passaggio tra due vallate. Il restringimento nella zona del valico
determina un aumento della velocità del vento, fenomeno che provoca
la formazione di importanti accumuli di neve ventata.
PEDOGENESI
GLOSS.ARPAV
Processo di formazione del suolo a partire per lo più da detriti minerali
provenienti dalla disgregazione delle rocce (substrato pedogenetico). Si
realizza attraverso processi di trasformazione, accumulo, perdita e
31
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
fattori
caratteristico del Po che, nel tratto terminale, ha assunto un letto
"pensile", cioè sopraelevato di vari metri.
PEDOLOGIA
GLOSS. ENI
Branca della scienza che studia i suoli e ne quantifica i parametri per
uso mineralogico, geologico, agricolo, geotecnico. Mediante la
classificazione e la correlazione fra questi parametri e i diversi tipi di
suolo, si è in grado di valorizzarne la peculiarità e di ottimizzarne le
funzioni. La pedologia, usualmente applicata in agricoltura,
giardinaggio, ripopolamento di versanti, ecc. trova spazio nei ripristini di
terreni dopo l’interramento di condotte.
UN-DHA, IDNDR, 1992
Area pianeggiante adiacente a un corso d’acqua formata dai ripetuti
alluvionamenti del corso d’acqua stesso
traslocazione dovuti ad un insieme di fattori (detti
pedogenetici):clima, morfologia, roccia, esseri viventi, tempo.
PENDANA
GLOSS.ARPAV
Edificio di montagna delle zone d'alpeggio adibito a ricovero per il
bestiame.
PENDIO CON ACCUMULO DI NEVE VENTATA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Pendio su quale il vento deposita della neve.
PENDIO IN OMBRA, VERSANTE ALL’OMBRA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona che risente solo marginalmente, o non risente affatto, della
radiazione solare.
PENDIO SOLEGGIATO, ESPOSTO AL SOLE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona molto influenzata dalla radiazione solare. I pendii tipicamente
soleggiati presentano esposizioni che vanno da est a ovest passando
per il sud, in relazione al momento della giornata (posizione del sole).
PENDIO SOPRAVENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Pendio direttamente esposto all’azione del vento, rivolto verso la
direzione da cui il vento spira, e dove la forza dello stesso è tale, nella
maggior parte dei casi, da erodere/trasportare la neve.
PENDIO SOPRAVENTO, PENDIO ESPOSTO AL VENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Pendio che è esposto al vento.
PENDIO SOTTOVENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Pendio riparato rispetto all’azione diretta del vento, e su cui la neve
ventata si deposita formando i lastroni.
PENDIO SOTTOVENTO, PENDIO AL RIPARO DAL VENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Pendio che non è esposto al vento. Qui si accumulano grandi quantità
di neve che spesso superano di molto l’altezza media del manto nevoso.
PERMEABILITÀ
STREAMS - TREVISIOL
Capacità dei suoli di lasciar filtrare le acque. La legge di Darcy, dal
nome del suo ideatore, l’ingegnere dei Ponts e Chausseé Henry Darcy,
stabilisce il coefficiente di permeabilità k che caratterizza la
predisposizione di un suolo all’infiltrazione.
PERMEABILITÀ/CONDUCIBILITÀ IDRAULICA
GLOSS. ENI
Capacità di un suolo ad essere attraversato da un fluido senza danni
alle strutture. La conducibilità idraulica è la velocità di un flusso di
acqua nell'attraversare l'unità di superficie di un suolo e si misura in
litri/giorno.
PIANURA ALLUVIONALE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Pianura costeggiante un fiume e formata dal deposito di sedimenti
trasportati dal fiume stesso, periodicamente inondata dalle sue acque
con l’aggiunta di altri sedimenti. Le frequenti inondazioni promuovono il
ricambio dello strato superficiale del terreno, favorendo la coltivazione
del suolo. Classico esempio di pianura alluvionale è la Pianura Padana,
formata dai depositi del Po e dei suoi affluenti. Con l’accumulo dei
materiali non di rado l’alveo si innalza sulla campagna circostante e può
dar luogo, in seguito, ad una piena e, per rottura degli argini, a
inondazioni e alluvioni che provocano gravi danni. È il caso
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
PIEDE DELLA SCARPATA O SPONDA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Parte inferiore o base di una scarpata o di una sponda.
PIEZOMETRICA (linea)
GLOSS.ARPAV
Linea che individua in ogni punto di un condotto la pressione totale
posseduta dal liquido che vi scorre
POLIJE
GLOSS.ARPAV
Termine con cui si designa una vasta conca carsica chiusa tra pareti
rocciose calcaree, a fondo pianeggiante con terreni fertili e coltivabili,
del diametro che può raggiungere anche decine di chilometri. Il polije si
forma per la fusione di più doline, allargandosi progressivamente in
conseguenza a fenomeni di carsismo.
POROSITÀ
GLOSS.ARPAV
Rapporto tra il volume degli spazi vuoti del suolo (i pori) e il volume
complessivo del suolo; generalmente viene espressa come percentuale.
PROFILO (del terreno)
GLOSS.ARPAV
Sezione verticale del suolo che si estende dalla superficie al substrato,
in cui risulta evidente la successione degli orizzonti.
PROFONDITÀ DI FALDA
GLOSS. ENI
Differenza di quota tra il livello superiore o inferiore delle acque
sotterranee rispetto alla superficie del suolo.
PROFONDITÀ UTILE ALLE RADICI
GLOSS.ARPAV
Volume del suolo, identificato dalla componente verticale, facilmente
esplorabile dalle radici delle piante.
PROPAGAZIONE
UNI, ARPA PIEMONTE
Movimento di blocchi e/o frammenti rocciosi lungo un versante
QUALITÀ DEL SUOLO
GLOSS. ENI
Caratteristica determinata dalle condizioni fisico-chimiche di un suolo in
relazione alla presenza di elementi inquinanti.
RASCHI
ANPA
Tratti d’alveo il cui fondo si eleva, caratterizzati da un substrato più
grossolano, da forti increspature e/o turbolenze con velocità di corrente
in genere superiore rispetto alla media.
REGIONE FLUVIALE
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Porzione del territorio comprendente un corso d'acqua e le aree
confinanti sede dei fenomeni morfologici, idraulici e naturalisticoambientali connessi al regime idrologico del corso d'acqua stesso.
REGOLITE
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Il disfacimento delle rocce produce una certa quantità di frammenti litici
che accumulandosi in un posto (eluvium) danno origine al suolo e ad un
livello intermedio con la roccia sana definito alterite
RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Relazione esistente tra lo stato tensionale tangenziale, stato tensionale
normale effettivo, tangente all’angolo di attrito e coesione. Questo
rapporto viene espresso tramite la legge di Coulomb.
RIATTIVAZIONE DI VECCHIO CANALE
PROVINCIA DI TRENTO
Variazione del percorso del corso d’acqua principale durante un evento
di piena con l’attivazione di un canale abbandonato ma
precedentemente esistente.
32
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
RIBALTAMENTO
UNI, ARPA PIEMONTE
Forma di instabilità che comporta la rotazione verso valle di una
porzione rocciosa, colonnare o lastriforme, intorno ad un punto posto
sulla (o in prossimità della) base di appoggio del blocco
RIGONFIAMENTI
IFFI
Variazioni del profilo del pendio (lungo la linea di massima pendenza)
con tendenza verso una forma convessa.
RILEVAMENTO PEDOLOGICO DI RICONOSCIMENTO
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
RIMBOSCHIMENTO E NOVELLETO
IFFI
Soprassuolo artificiale o naturale caratterizzato dalla giovane età e da
un limitato sviluppo delle piante.
RISCHIO IDROLOGICO
GLOSS.ARPAV
Il rischio idrogeologico, legato al fattore acqua (idro: pioggia e corsi
d’acqua) e terra (geo: suolo, roccia, detriti), è determinato dalla
probabilità del verificarsi di un evento catastrofico naturale come
l’alluvione, la frana e la valanga, dannoso per l’ambiente e per l’uomo.
Normalmente l’evento idrogeologico è la conseguenza di un fenomeno
climatico (pioggia, neve, ecc.) di eccezionale portata e intensità che in
particolari situazioni ambientali provoca dilavamento, trascinamento di
roccia e fango con tracimazione di corsi d’acqua dei bacini idrici delle
dighe e - al limite estremo - erosione e cedimento degli edifici, dei
ponti, delle vie di comunicazione e delle infrastrutture.
RISERVA IDRICA
(Vedi sezione IDROSFERA)
RISORGIVA (o fontanile)
GLOSS.ARPAV
Emergenza della falda freatica che avviene al contatto fra l'alta e la
bassa pianura a causa delle differenze di permeabilità fra i sedimenti
ghiaioso-sabbiosi, altamente permeabili, della prima e quelli sabbiosolimoso-argillosi, poco permeabili, della seconda.
RISORSA IDRICA
(Vedi sezione IDROSFERA)
RIVA
ANPA
In senso lato, linea di confine tra acqua e terra. Ai fini dell’IFF, invece,
si intende la fascia in margine esterno al greto. Quasi sinonimo di
sponda. Fascia immediatamente fuori dall’alveo di morbida, posta a
confine con la fascia perifluviale.
ROCCIA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Aggregato naturale di minerali che forma un corpo geologico ben
individuabile. Le rocce possono essere costituite da più specie minerali,
o da un solo tipo, come per esempio un ammasso di gesso o di
salgemma. Nel loro insieme costituiscono la litosfera terrestre.
r. magmatica . Deriva dal consolidamento di un magma che ha avuto
luogo, sia all’interno della litosfera (rocce intrusive) sia sulla superficie
terrestre (rocce effusive).
r. metamorfica . Deriva dalla trasformazione di rocce magmatiche e
sedimentarie all’interno della crosta terrestre per variazioni di
temperatura e di pressione.
r. sedimentaria . Dovuta al deposito di materiali organici e inorganici e
al loro successivo compattamento. Si forma, per esempio, per l’azione
di corsi d’acqua e di venti. Le rocce terrestri subiscono in effetti un vero
e proprio ciclo di trasformazione. I materiali disgregati dai processi di
erosione sono trasportati e depositati sui fondali marini e dal loro
accumulo si formano le rocce sedimentarie. Queste sono sottoposte ad
un lento sprofondamento, tipico dei fondali marini, e sono modificate
dalle pressioni e dalle temperature che si incontrano all’interno della
crosta terrestre. Quando lo sprofondamento continua, si giunge alla
fusione completa delle rocce dovuta alla elevatissime temperature e
pressioni. Il magma anatettico che così si forma può risalire vicino alla
superficie terrestre e solidificare al suo interno formando le rocce
intrusive, oppure grazie a spaccature che si verificano nella crosta, tra
cui si possono annoverare i vulcani, può emergere alla superficie e
formare in questo modo le rocce effusive.
IFFI
Aggregato naturale di grani minerali legati da forze coesive elevate e
permanenti anche dopo prolungata agitazione in acqua.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
ROCCIA CAOTICA
IFFI
Blocchi di roccia scompaginati entro una matrice argillosa o argillitica.
ROCCIA FESSURATA
IFFI
Roccia interessata da giunti minori e poco persistenti.
ROCCIA FISSILE
IFFI
Roccia che ha la tendenza a dividersi in strati sottili (lastre).
ROCCIA FRATTURATA
IFFI
Roccia attraversata da giunti o diaclasi.
ROCCIA MASSIVA:
IFFI
Roccia praticamente priva di discontinuità.
ROCCIA SCISTOSA
IFFI
Caratteristica delle rocce metamorfiche definita dall’isorientazione di
minerali di neoformazione di forma lamellare o tabulare, con
formazione di superfici lungo le quali la roccia di norma si dividerà
preferenzialmente alla scala centimetrica o inferiore.
ROCCIA STRATIFICATA
IFFI
Roccia in cui il sistema di discontinuità dominante è costituito dai giunti
di strato.
ROCCIA VACUOLARE
IFFI
Roccia coerente che presenta all’interno delle cavità spesso non
interconnesse.
SABBIA
GLOSS.ARPAV
Frazione minerale di un suolo le cui particelle hanno un diametro che
varia da 0,05 a 2,0 mm. Si può ulteriormente suddividere in sabbia
molto grossolana (2,0-1,0 mm), sabbia grossolana (1,0-0,5 mm),
sabbia media (0,5-0,25 mm), sabbia fine (0,25-0,1 mm) e sabbia molto
fine (0,1-0,05 mm).
SCABREZZA
PROVINCIA DI TRENTO
Grandezza che quantifica le perdite di energia per attrito di una
corrente.
SCABREZZA DI FONDO
ANPA
Irregolarità del fondo dovuta alla presenza di elementi di diversa
grandezza e a diverse distanze in grado di creare turbolenze delle vene
d’acqua.
SCARPA DI UNA SPONDA
PROVINCIA DI TRENTO
Rapporto tra la proiezione su un piano orizzontale della retta che
definisce la sponda ed il dislivello verticale.
SCIENZE DELLA TERRA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Gruppo di discipline (dette anche scienze geonomiche) che studia la
terra e i suoi rapporti con gli altri corpi dell’universo, la sua costituzione,
la sua struttura, i fenomeni fisici e biologici che l’hanno interessata nel
corso dei tempi, i processi di trasformazione ed evoluzione che ancora
caratterizzano la sua crosta superficiale, gli stretti legami fra tutte
queste caratteristiche e le attività umane.
Tra queste discipline vengono annoverate la mineralogia, la geologia, la
paleontologia, la petrografia, la giacimentologia, la geochimica, ect..
SCIVOLAMENTO
UNI, ARPA PIEMONTE
Moto traslativo di un elemento lapideo lungo una superficie del pendio
senza perdita di contatto, sia in fase di distacco dalla parete rocciosa,
sia lungo la traiettoria successiva di propagazione.
SCIVOLAMENTO ROTAZIONALE/TRASLATIVO
IFFI
Anche in questo caso non viene fatta alcuna distinzione tra i due tipi di
movimento. Per entrambi il movimento comporta uno spostamento
lungo una o più superfici, ove viene superata la resistenza al taglio,
oppure entro una zona relativamente sottile caratterizzata da intensa
33
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
deformazione di taglio. Le superfici di scivolamento sono visibili o
ragionevolmente ipotizzabili e possono anche essere ricostruite. Queste
frane sono facilmente riconoscibili e ben distinguibili quando la massa
dislocata non ha dimensioni rilevanti. Nel caso di frane di grandi
dimensioni ove sia difficile distinguere la tipologia prevalente di
movimento, essendovi spessi transizione da un tipo di movimento ad un
altro, è preferibile classificarle tra le frane complesse.
SEDIMENTAZIONE
GLOSS. ENI
Processo di deposizione di materiale solido trasportato in sospensione
dall’acqua o dal vento. Da tale processo hanno origine le rocce
sedimentarie. Nella depurazione delle acque la sedimentazione è
l’operazione mediante la quale le sostanze solide sospese in un liquido
vengono fatte depositare sul fondo di un recipiente adatto, grazie alla
forza di gravità.
SEDIMENTO
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Deposito di residui minerali insolubili che si accumulano generalmente
in strati di spessore variabile a seconda del tipo, delle modalità e della
durata della sedimentazione.
SERIE
GLOSS.ARPAV
6° livello della Soil Taxonomy; raggruppa suoli all'interno di una
famiglia che si differenziano dagli altri appartenenti alla stessa solo per
caratteristiche quali la tessitura superficiale o del substrato. Le serie
vengono istituite per scopi pratici raggruppando suoli che presentano
comportamenti simili dal punto di vista gestionale.
SINCLINALE
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Piega degli strati rocciosi con la cavità rivolta verso l'alto e terreni più
recenti al nucleo.
SISMICITÀ
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Insieme di movimenti tellurici (sismi) che interessano la crosta
terrestre. Con questo termine si indica anche il carattere di un territorio
soggetto a tali movimenti, e in particolare a quelli più brevi e violenti
conosciuti come terremoti.
SITUAZIONE DI CRESTA, VICINO ALLE CRESTE, IN
PROSSIMITÀ DI CRINALI, IN PROSSIMITÀ DI CIME
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zona direttamente confinante con il crinale, con la cresta o con la cima
e fortemente influenzata dall’azione del vento.
SLITTAMENTO (del manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Movimento lento verso valle del manto nevoso (da pochi millimetri fino
a qualche metro al giorno), favorito da terreni a ridotta scabrezza (erbe
lunghe, placche rocciose) oppure da terreni umidi. Questo movimento
può creare delle fessure o delle aperture nel manto nevoso a forma di
“bocca di pesce”.
SMOTTAMENTO
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Scivolamento verso il basso di masse superficiali di terreno, per lo più
incoerente, dovuto in genere a infiltrazioni di acqua o a erosioni di
torrenti o a scavi.
SOIL TAXONOMY
GLOSS.ARPAV
Sistema di classificazione statunitense che prevede sei livelli: ordini,
sottordini, grandi gruppi, sottogruppi, famiglie e serie di suoli. Si basa
sull'individuazione di orizzonti diagnostici e proprietà del suolo rilevate
principalmente in campagna.
SOLCO LAPISINO
GLOSS.ARPAV
Valle modellata dall'antico ghiacciaio del Piave che portava questo
nome.
SORGENTE
MINISTERO DELL'AMBIENTE; GLOSS. ENI
Punto di affioramento naturale delle acque di falda. La captazione deve
essere fatta all'emergenza geologica della sorgente e non all'emergenza
fittizia o apparente.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
SOSTANZE UMICHE
(Vedi sezione BIOSFERA).
SOTTOGRUPPO
GLOSS.ARPAV
4° livello della Soil Taxonomy. Esistono tre tipi di sottogruppo: il "tipico"
con tutte le caratteristiche proprie del grande gruppo; l'"intergrado",
che possiede caratteristiche di transizione tra ordini, sottordini o grandi
gruppi diversi; 1' "extragrado", che comprende suoli con caratteristiche
genetiche che fuoriescono dal campo di variabilità del grande gruppo,
ma che non si evolvono verso suoli di altre categorie.
SOTTORDINE
GLOSS.ARPAV
2° livello della Soil Taxonomy. I diversi sottordini esprimono le variabili
più importanti entro i singoli ordini: presenza di orizzonti caratteristici,
regime idrico, grado di decomposizione della sostanza organica, etc.
SOVRASCORRIMENTO
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Faglia a basso angolo che porta alla sovrapposizione di masse rocciose,
scollate dal substrato, sui terreni adiacenti.
SPARTIACQUE
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Linea immaginaria condotta lungo l'asse principale di un rilievo; segna
la zona di separazione delle acque scorrenti lungo i versanti opposti.
Non sempre lo spartiacque coincide con la cresta del rilievo, in quanto,
essendo equidistante dalle sorgenti e in funzione della pendenza dei
versanti, può correre anche al di sotto della cresta. Possono avere
funzione di spartiacque anche catene montuose nel loro insieme.
SPROFONDAMENTO
IFFI
Peculiare tipo di dissesto che si verifica qualora avvenga il crollo della
volta di una cavità sotterranea, antropica o naturale, di sufficiente
dimensioni, che abbia risentimento a piano campagna. Si producono in
superficie strutture tipiche chiamate camini di collasso (sinkhole).
STRATIGRAFIA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Ramo della geologia che studia le cause che hanno formato gli strati
della crosta terrestre , la successione cronologica dei vari orizzonti e i
reciproci rapporti di giacitura, gli ambienti in cui tali strati si sono
formati e la loro distribuzione geografica.
SUBSIDENZA
GLOSS. ENI
Abbassamento della superficie terrestre che si può manifestare in modo
gradualmente lento o accelerato, determinato da processi geologici
naturali o da attività umane.
SUBSTRATO
GLOSS.ARPAV
Roccia o sedimento presente al di sotto del suolo. E’ la parte del profilo
dove fenomeni pedogenetici sono scarsi o assenti. Corrisponde in
genere all'orizzonte C o R.
SUOLO
MINISTERO DELL'AMBIENTE
La parte più superficiale della crosta terrestre in cui le radici delle piante
penetrano e trovano nutrimento e sostegno. Il suolo si forma grazie
all'azione disgregatrice degli agenti meteorici, degli sbalzi di
temperatura, di reazioni chimiche e contiene, oltre agli elementi
minerali, anche una componente vivente costituita principalmente da
batteri, funghi, attinomicheti, piccoli artropodi, acari ecc. La Terra ha un
raggio di circa 6.400 km e la crosta terrestre uno spessore di circa 100
km; il suolo ha uno spessore massimo di non più di 2 m e uno minimo
talvolta di pochi centimetri. Li suolo agrario, o terreno agrario, non
supera generalmente il mezzo metro. Il suolo, oltre a costituire il
supporto materiale per le specie vegetali, fornisce anche tutte le
sostanze che rendono possibile la vita sulla Terra. Lo spessore, il tipo di
rocce che lo hanno generato e le condizioni climatiche a cui è esposto,
determinano la qualità dei suolo in rapporto alle coltivazioni.
SUPERFICIE DI SCORRIMENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Terreno o strato del manto nevoso su cui scorre la valanga dopo il
distacco.
TERRA
IFFI
34
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Aggregato naturale di grani minerali, che può essere facilmente
disgregato per agitazione in acqua, costituito da elementi
prevalentemente fini (dimensioni < 2 mm).
TERREMOTO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Movimento della crosta terrestre provocato da perturbazioni endogene,
come fenomeni vulcanici, movimenti tettonici. Il punto di origine,
situato a profondità variabile, si dice ipocentro, il punto (sulla superficie
terrestre) corrispondente sulla verticale di questo si dice epicentro.
Sull’epicentro prevalgono le scosse sussultorie e perifericamente ad
esso quelle ondulatorie. L’intensità varia dalle onde sismiche rilevabili
solo dagli strumenti a quelle che producono gravi danni e vittime. La
magnitudo del terremoto è espressa secondo scale convenzionali di
valori crescenti. Quelle oggi più usate sono la scala Mercalli e la scala
Richter
TERRENO ESTREMAMENTE RIPIDO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Un terreno estremamente ripido è caratterizzato da una inclinazione
superiore a 40°, dalla vicinanza di creste e dalla conformazione
sfavorevole del terreno e della struttura del suolo. Per queste ragioni è
particolarmente esposto al pericolo di valanghe.
TERRENO GREZZO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Tipo di terreno privo di vita animale e vegetale. E' composto da
un'elevata percentuale di sostanze minerali.
TERRENO DI RIEMPIMENTO E/O DI RIPORTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Terreno costituito da un'elevata percentuale di scheletro, normalmente
inadatto a coperture superficiali. Viene impiegato per il riempimento di
strutture o scavi. Può essere autoctono o alloctono.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Terreno costituito da un’elevata percentuale di scheletro, normalmente
inadatto a coperture superficiali. Viene impiegato per il riempimento di
strutture o di scavi.
TERRENO RIPIDO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Terreno la cui inclinazione è superiore ai 30°, indipendentemente dalla
sua conformazione e dalle sue caratteristiche.
TERRENO VEGETALE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
La parte più superficiale di un profilo di suolo. E' la porzione più umica e
comprende il reticolo radicale e la pedofauna.
TERRIGENO
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Detrito proveniente dall'erosione di aree emerse.
TERRITORIO
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Complesso di luoghi che appartengono a uno specifico spazio definito
nel quale si svolgono particolari condizioni di vita delle specie e delle
comunità umane. Il territorio è l'ambiente del pianificatore, cioè lo
scenario fisico sul quale si gioca la grande partita tra sviluppo e
ambiente.
TESSITURA
HUMUS FORESTALI - ED. CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA DI TRENTO
Esprime la proporzione con cui le particelle minerali di diametro
inferiore a 2 mm sono presenti nel terreno; le combinazioni specifiche
di sabbia, lime e argilla, espresse in un diagramma ternario ,
definiscono le classi di tessitura .
TETTONICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Scienza che studia le deformazioni delle rocce, fratture, faglie, operate
dalle forze orogenetiche.
TOPOGENE (torbiere)
GLOSS.ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Torbiere sviluppate in depressoni del suolo dove la falda viene
alimentata in parte da apporti atmosferici ed in parte dalla falda del
bacino idrico.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
TORBA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
È il carbon fossile di età più recente; si rinviene (in aggregati spugnosi,
o stratificati, bruni nerastri) nelle torbiere.
TORBIERA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Giacimento di torba che si forma in climi umidi, temperati o freddi, in
seguito al lento e continuo accumularsi di resti vegetali in depressioni
del terreno occupato da acquitrini, paludi o lagune.
TRATTO MINIMO RILEVABILE
ANPA
Nella compilazione della scheda IFF occorre procedere per tratti
omogenei sufficientemente lunghi, evitando di soffermarsi su situazioni
puntuali che moltiplicherebbero a dismisura il numero di schede da
compilare e renderebbero meno leggibile la rappresentazione
cartografica. Per evitare tali rischi, le situazioni più brevi del TMR vanno
trascurate. Il TMR è 30 m per alvei di morbida larghi fino a 5 m;40 m
per alvei fino a 10m; 60 m per alvei larghi fino a 30m; 75 m per alvei
larghi fino a 50m; 100 m per alvei larghi fino a 100m; uguale alla
larghezza per alvei larghi più di 100 m.
TRINCEE, DOPPIE CRESTE
IFFI
Formazione sul versante, specialmente nella parte sommitale, di
depressioni allungate a pareti subverticali più o meno profonde,
generalmente subparallele al versante stesso
TUFO
GLOSS. ARPAV - REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI
ARABBA
Prodotto vulcanico dato dal consolidamento di ceneri.
UNITÀ DI PAESAGGIO
STREAMS - TREVISIOL
È un volume di paesaggio che presenta una struttura definita in termini
di dimensioni e omogeneità. E’ una struttura semiautonoma sia dal lato
funzionale che da quello della struttura.
UNITÀ PEDOLOGICA
GLOSS. ARPAV
2° livello della classificazione FAO-UNESCO; i suoli vengono distinti in
base alla presenza o meno di caratteristiche, facilmente osservabili e
misurabili, e /o di orizzonti diagnostici.
VALANGHE
GLOSS. ARPAV
Spostamento gravitativo di masse di neve lungo versanti. Dotazione di
una serie di servizi per il monitoraggio e controllo dei fenomeni
valanghivi in area montana presso il Centro Valanghe di Arabba
dell'ARPAV.
ZONA ALTIMETRICA
ISTAT
La ripartizione del territorio nazionale in zone omogenee derivanti
dall'aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia
altimetrici. Si distinguono zone altimetriche di montagna, di collina e di
pianura. Le zone altimetriche di montagna e di collina sono state divise,
per tener conto dell'azione moderatrice del mare sul clima,
rispettivamente, in zone altimetriche di montagna interna e collina
interna e di montagna litoranea e collina litoranea, comprendendo in
queste ultime i territori, esclusi dalla zona di pianura, bagnati dal mare
o in prossimità di esso.
ZONA ALTIMETRICA DI COLLINA
ISTAT
Il territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi
altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700
metri nell'Italia centro-meridionale ed insulare. Eventuali aree di limitata
estensione aventi differenti caratteristiche, intercluse, si considerano
comprese nella zona di collina.
ZONA ALTIMETRICA DI MONTAGNA
ISTAT
Il territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate
aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell'Italia
settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale e insulare. Gli
anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai
limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell'Alpinetum, del Picetum e
del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura
in massa della vite nell'Italia settentrionale e dell'olivo nell'Italia centromeridionale e insulare. Le aree intercluse fra le masse rilevate,
35
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
costituite da valli, altipiani ed analoghe configurazioni del suolo,
s'intendono comprese nella zona di montagna.
ZONE A QUOTA MOLTO ALTA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Zone situate al di sopra dei 3000 m s.l.m.; vi si trovano in particolare gli
ambienti glaciali.
ZONA ALTIMETRICA DI PIANURA
ISTAT
Il territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall'assenza di masse
rilevate. Si considerano nella zona di pianura anche le propaggini di
territorio che nei punti più discosti dal mare si elevino ad altitudine, di
regola, non superiore ai 300 metri, purché presentino nell'insieme e
senza soluzione di continuità, inclinazione trascurabile rispetto al corpo
della zona di pianura. Si escludono dalla pianura i fondovalle aperti ad
essa oltre l'apice delle conoidi fluviali ancorché appiattite e si escludono,
altresì, le strisce litoranee pianeggianti di modesta estensione. Eventuali
rilievi montagnosi o collinari, interclusi nella superficie pianeggiante e di
estensione trascurabile, si considerano compresi nella zona di
pianura.<BR
ZONA VADOSA, SATURA, INSATURA
GLOSS. ENI
Vadosa o insatura è la zona di un terreno immediatamente sotto la
superficie ove l'aria è alla pressione atmosferica, mentre l'acqua è ad
una pressione minore di quella atmosferica. La zona satura è quella
invece nella quale l'acqua penetra negli interstizi del terreno e si trova
quindi ad una pressione maggiore di quella atmosferica.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
36
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
IDROSFERA
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ABLAZIONE
ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA
Processo di fusione della neve e del ghiaccio dei ghiacciai.
ACCUMULO
GLOSS. ENEL
Riserva d'acqua collocata in serbatoi ubicati in un punto strategico del
territorio.
ACCUMULO DI NEVE, DEPOSITO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Risultato del trasporto di neve ad opera del vento. Strato di neve più o
meno denso, accumulato in zone preferibilmente sottovento, che
spesso presenta legami fragili con gli strati sottostanti. Le zone
preferenziali di accumulo si localizzano sui pendii vicini alle creste, nei
canaloni, nelle conche e in corrispondenza dei cambi di pendenza.
ACIDIFICAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI
GLOSS. ENI
Processo chimico causato dall'inquinamento idrico e atmosferico, che
determina una diminuzione del pH delle acque superficiali.
ACQUA
STREAMS - TREVISIOL;GLOSS. ECOITALY; GLOSS.ENI;
Sostanza inorganica composta di idrogeno e ossigeno, formula H2O,
peso molecolare 18.016, punto di fusione 0 °C, punto di ebollizione 100
°C. La molecola dell'acqua è asimmetrica e costituisce quindi un dipolo
elettrico (ossia possiede un polo positivo ed uno negativo, a
somiglianza di una piccola elettrocalamita).Da questo fatto derivano la
maggior parte delle singolari proprietà dell'acqua e, in particolare, il suo
eccezionale potere solvente verso gran parte delle sostanze, e la sua
elevatissima capacità termica, che consente alle grandi masse di acqua
(mare, laghi) di condizionare il clima delle regioni costiere. Elemento
essenziale per la vita, costituisce il principale componente del
protoplasma cellulare e i due terzi del peso corporeo dell'uomo. E' una
risorsa limitata e "strategica" che può condizionare lo sviluppo
socioeconomico di un territorio. E' l'insieme delle acque sotterranee e
delle acque superficiali (dolci, salmastre e marine), considerate come
componenti, come ambienti e come risorse. Al fine di una razionale
valutazione e gestione dell'acqua si fa riferimento ai corpi idrici, cioè a
quelle masse d'acqua che presentano proprie caratteristiche
idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche. I corpi idrici soggetti alla
normativa italiana sono stati così definiti: laghi e serbatoi artificiali;
corsi d'acqua naturali e artificiali; acque di transizione (estuari, lagune);
acque costiere marine; falde acquifere sotterranee. Tra le diverse forme
che assume l'acqua, si realizza un complesso sistema dinamico (il ciclo
idrologico), caratterizzato da continui scambi.
ACQUA LENTICA
GLOSS. ENI
Acqua caratterizzata da assenza di corrente e direzione costante nel
tempo, tipica di laghi, stagni, paludi.
ACQUA LOTICA
GLOSS. ENI
Acqua caratterizzata da scorrimento o elevata turbolenza, tipica dei
fiumi e dei torrenti.
ACQUE BIANCHE
GLOSS. ENI
Acque reflue meteoriche e quelle provenienti da falde idriche
sotterranee. "Acque assimilabili alle bianche" sono le acque provenienti
da scambi termici indiretti o comune conformi, a monte di qualsiasi
trattamento, ai limiti della tabella A della legge 10 maggio 1976, n°
319.
ACQUE COSTIERE
ANPA
Le acque al di fuori delle linee di bassa marea o del limite esterno di un
estuario (D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
ACQUE DI BALNEAZIONE
GLOSS. ARPAV
Sono così definite le acque che rispondono agli standard definiti dalla
legge in relazione all'uso ricreativo-balneare.
ACQUE DI TRANSIZIONE
GLOSS. ARPAV
Sono così definite le acque di laguna, di laghi salmastri, di stagni
costieri, di delta e di estuario dei fiumi.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
ACQUE DOLCI
GLOSS. META S.p.A. Modena
Le acque che si presentano in natura con una bassa concentrazione di
sali e sono considerate appropriate per l'estrazione e il trattamento al
fine di produrre acqua potabile (D.L’ 11/05/99 n. 152).
ACQUE MISTE
GLOSS. META S.p.A. Modena
Acque nere e bianche mescolate.
ACQUE NERE
GLOSS. META S.p.A. Modena
Le acque usate per le varie attività dell'uomo provenienti da
insediamenti civili (bagni, W.C., cucine, lavanderie, ecc.) e da
insediamenti produttivi, quando non conformi ai limiti della tabella A
della legge 10 maggio 1976, n° 319.
ACQUE POTABILI
GLOSS. ARPAV
Sono le acque distribuite dagli acquedotti pubblici, consortili e privati
che possiedono le caratteristiche chimico fisiche stabilite dalla Legge
per essere destinate al consumo umano.
ACQUE REFLUE
STREAMS - TREVISIOL
Si indicano con questo nome tutti i rifiuti liquidi provenienti dalle attività
fisiologiche dell'uomo (metabolismo), oppure da sue attività lavorative
primarie (agricoltura e allevamento di bestiame) o secondarie
(industria). Tali rifiuti contengono sostanze organiche ed inorganiche
sovente assai nocive le quali, se immesse senza alcun trattamento di
depurazione (o con un trattamento incompleto o comunque inefficace)
nell'ambiente naturale, lo contaminano gravemente con esiziali
conseguenze a carico degli esseri viventi nell'ambiente medesimo.
ACQUE REFLUE DOMESTICHE
ANPA
Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi
derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività
domestiche. (D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
ACQUE REFLUE INDUSTRIALI
ANPA
Qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici in cui si svolgono
attività commerciali o industriali, diverse dalle acque domestiche e dalle
acque meteoriche di dilavamento(D.Lgs. 11/05/99 n. 152)
ACQUE REFLUE URBANE
AGENDA 21
Acque reflue domestiche o miscuglio di acque reflue domestiche (acque
nere), acque reflue industriali (assimilabili alle acque urbane reflue
urbane) e/o acque meteoriche di dilavamento (acque bianche)
ACQUE STAGNANTI
IFFI
Presenza di superfici d’acqua libera non soggetta a ruscellamento.
ACQUE SUPERFICIALI
GLOSS. META S.p.A. Modena
Espressione con cui si indica quella componente dell'idrosfera che è
costituita dai corsi d'acqua dai laghi e dalle zone umide.
ADDUZIONE
STREAMS - TREVISIOL
Fase dell’approvvigionamento idrico che consiste nel trasporto
dell’acqua dal luogo di captazione a quello di distribuzione. Può essere a
pelo libero, quando si abbiano portate notevoli e sia possibile il
funzionamento a gravità, cioè a pendenza costante e a pressione pari a
quella atmosferica; questo sistema, molto usato in passato, è ormai del
tutto abbandonato. L’adduzione oggi avviene prevalentemente sotto
pressione, sia quella a gravità che a sollevamento meccanico, a
seconda del dislivello disponibile, e si realizza mediante condotte
ricoperte di terreno.
AGGIRAMENTO
PROVINCIA DI TRENTO
Azione della corrente che passa a lato di un’opera, insinuandosi tra
l’opera stessa e la sponda.
ALTEZZA CRITICA
PROVINCIA DI TRENTO
Tirante caratterizzato dal minimo di energia specifica per la portata
assegnata (o dal massimo di portata per l’energia assegnata).
38
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ALTEZZA DEL MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Altezza del manto nevoso misurata verticalmente rispetto al pendio
ALTEZZA IDROMETRICA
PROVINCIA DI TRENTO
Altezza raggiunta dal pelo libero della corrente di un corso d’acqua,
rispetto allo zero idrometrico.
ALTEZZA TOTALE DELLA NEVE FRESCA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Sommatoria della quantità di neve fresca calcolata per un determinato
periodo (per esempio: somma complessiva dell’altezza di neve fresca
caduta in tre giorni).
ALLUVIONAMENTO
CNR-IRPI TORINO
Piena del corso d’acqua con aumento della portata liquida e della
portata solida; di conseguenza le aree circostanti, nel caso di
inondazioni, possono essere invase sia da acqua che da materiale solido
a granulometria variabile.
ALLUVIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Esondazione di un corso d’acqua dal suo alveo, normalmente in seguito
a precipitazioni intense. Per estensione si dicono alluvionali i depositi
sedimentari lasciati dai corsi d’acqua, sia nei propri bacini, sia alle foci,
sia nei fondi marini dove si gettano.
Aumento dell’altezza del manto nevoso in un intervallo di tempo
definito.
AUMENTO DELLA RESISTENZA IN UNO STRATO DI NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
I legami tra i cristalli (quantità e/o qualità dei punti di legame)
aumentano e questo permette la trasmissione tra gli stessi di forze
maggiori.
AUTODEPURAZIONE
STREAMS - TREVISIOL
Capacità delle acque naturali di smaltire un carico inquinante organico
ad esse imposto, grazie all’opera dei microrganismi aerobi, i quali
demoliscono le sostanze organiche con formazione di prodotti finali
relativamente innocui. Tuttavia i batteri aerobi, durante tale attività,
consumano ossigeno; pertanto, se il carico inquinante è eccessivo, ne
può derivare un eccessivo e pericoloso impoverimento del tenore
dell’ossigeno disciolto nel corso d’acqua (fiume, lago, mare) sul quale il
detto carico inquinante è imposto.
BASE DEL MANTO NEVOSO, STRATO BASALE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Strati inferiori o parte inferiore, prossima al suolo, del manto nevoso.
ALVEO
(Vedi sezione GEOSFERA).
CANALE
STREAMS - TREVISIOL
Sede di scorrimento, scavato artificialmente, di acque usate per
l’irrigazione, la navigazione, l’industria. Conduttura, acquedotto di
grande capacità. A partire dalle civiltà dell’Indo, tutte le società hanno
costruito canali per l’irrigazione, la difesa, l’energia, l’artigianato,
l’industria, oltre che, naturalmente, per l’approvvigionamento idrico.
ALVEO BAGNATO
(Vedi sezione GEOSFERA).
CANALONE
(Vedi sezione GEOSFERA)
ALVEO DI MAGRA
(Vedi sezione GEOSFERA).
CAPTAZIONE
(Vedi sezione GEOSFERA)
ALVEO DI MORBIDA
(Vedi sezione GEOSFERA).
CONSUMO DI ACQUA
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
ALVEO DI PIENA
(Vedi sezione GEOSFERA).
CONSOLIDAMENTO (del manto nevoso)
(Vedi aumento della resistenza)
ALVEO DI PIENA ECCEZIONALE
(Vedi sezione GEOSFERA).
CORNICE DI NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Accumulo di neve ventata, depositata mediante trasporto eolico della
neve formante una struttura aggettante, conica rivolta verso il versante
sottovento.
ALVEO INCISO
(Vedi sezione GEOSFERA).
ALVEO PENSILE
(Vedi sezione GEOSFERA).
AMBIENTE FLUVIALE
GLOSS. ENI
Ambiente caratterizzato da corsi d’acqua di rilevante portata che
influiscono sulla regione che attraversano, tanto in termini di evoluzione
e modellamento del territorio (ciclo fluviale, geomorfologia di ambiente
fluviale, erosione lineare), quanto in termini di biocenosi floristiche e
faunistiche (foresta fluviale). Dello studio dei fiumi come ambiente e
organismi viventi si occupa la potamologia.
CORRENTE
GLOSS. ENI
Movimento di masse d’acqua o d’aria, dovuto a varie cause di carattere
fisico e geofisico.
CORRENTE LENTA
PROVINCIA DI TRENTO
Corrente caratterizzata da tiranti maggiori (e velocità minori) rispetto
alle condizioni critiche.
ARCHITETTURA DELL’ACQUA
(Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI).
CORRENTE VELOCE
PROVINCIA DI TRENTO
Corrente caratterizzata da tiranti minori (e velocità maggiori) rispetto
alle condizioni critiche.
AREA UMIDA
IDROBIOLOGIA-EDA
Paludi, torbiere acquitrini e comunque specchi d'acqua naturali ed
artificiali, perenni o no, con acqua dolce o salata, ferma o corrente,
incluse le coste marine la cui profondità non superi i 6 metri con la
bassa marea.
CORRENTINO
ANPA
Tratto fluviale caratterizzato da flusso idrico discreto, ma privo di
increspature superficiali e con profondità praticamente costante.
ASSESTAMENTO (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Diminuzione dello spessore del manto nevoso per effetto del
metamorfismo distruttivo, con conseguente aumento della densità e
della resistenza della neve.
AUMENTO DELL’ALTEZZA DEL MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
CORRIDOIO FLUVIALE
(Vedi sezione GEOSFERA).
CORSO D’ACQUA
PUMA, 2000
Corpo di acqua fluente in un canale aperto o alveo fluviale. Elemento
del bacino idrografico formato da una rete di canali connessi tra di loro
che raccolgono l’acqua che precipita al suolo e i detriti derivanti dal
disfacimento delle rocce e li convogliano verso il mare.
39
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
CRENON
ANPA
Tratto di un corso d’acqua, sorgentizio e ruscellante, povero di sostanza
organica e quindi di organismi viventi.
CROSTA (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Strato del manto nevoso molto compatto, formatosi in seguito ai
processi di fusione e rigelo o per azione del vento.
CROSTA DA RIGELO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Si forma per rigelo dell’acqua liquida contenuta in uno strato di neve
bagnata, con conseguente aumento della resistenza.
CROSTA NON PORTANTE (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Crosta in superficie con scarsa capacità portante, che si rompe al
passaggio di una persona (con o senza sci/snowboard).
CROSTA SUPERFICIALE (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Crosta che si forma sulla superficie del manto nevoso
DEFLUSSO SUPERFICIALE (D)
CNR-IRPI TORINO
Quantità di acqua derivante dalla precipitazione, che, persa la capacità
del terreno di assorbire acqua, scorre sulla superficie in modo
disorganizzato.
DESTABILIZZATO (manto nevoso)
(Vedi riduzione della resistenza)
DILAVAMENTO
GLOSS. ARPAV
Allontanamento di materiali solubili dal suolo o da altre matrici
permeabili ad opera dell'acqua piovana.
DIMENSIONI DELLE VALANGHE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Dimensioni delle valanghe, classificate in base alla lunghezza, al volume
e ai danni potenziali.
Scivolamento o scaricamento: Piccolo scaricamento di neve che
normalmente non può seppellire una persona ma può spingerla oltre un
dirupo relativamente poco pericolosa per la persone lunghezza<50 m,
volume<100 m3
Valanga piccola: si ferma su un pendio ripido (con inclinazione
maggiore di 30°) può seppellire, ferire o uccidere una persona
lunghezza<100 m, volume<1000 m3
Valanga media: su un pendio ripido (più di 30°) raggiunge il fondo del
pendio può seppellire e distruggere un'automobile, danneggiare un
camion, distruggere una piccola casa o piegare alcuni alberi
lunghezza<1000 m, volume<10000 m3
Valanga grande: percorre i terreni a ridotta inclinazione (nettamente
inferiori a 30°) per una distanza superiore a 50 m e può raggiungere il
fondovalle può seppellire e distruggere il vagone di un treno, un
automezzo di grandi dimensioni, vari edifici o una parte di un bosco
lunghezza>1000 m, volume>10000 m3
DIMENSIONI DEGLI ACCUMULI DI NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
accumulo piccolo: 5-20 cm
accumulo medio: 20-50 cm
accumulo grande: > 50 cm
Distacco di valanghe causato da carichi supplementari sul manto
nevoso (per esempio: le onde d’urto in caso di esplosione, passaggio di
macchine, di persone, etc.).
DISTACCO SPONTANEO DI VALANGA, VALANGA SPONTANEA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Distacco spontaneo di una valanga che avviene senza influenza esterna
sul manto nevoso.
DIVAGAZIONE D’ALVEO
CNR-IRPI TORINO
Generica variazione del percorso del corso d’acqua principale associata
di solito a fenomeni di piena e a fenomeni erosivi, si verifica di solito
lungo i corsi d’acqua nella zona di fondovalle.
DRENAGGIO ESTERNO
GLOSS. ARPAV
Si riferisce allo scorrimento superficiale delle acque.
DRENAGGIO INTERNO
GLOSS. ARPAV
Si riferisce alla dinamica dell’acqua all’interno del profilo.
ESONDABILITÀ
GLOSS. ENI
Attitudine delle acque fluviali a straripare o traboccare oltre gli argini.
ESONDAZIONE
CNR-IRPI TORINO
Piena del corso d’acqua con aumento della sola portata liquida ed
inondazione delle aree circostanti.
ESTENSIONE DEGLI ACCUMULI (di neve)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Accumuli singoli / isolati: pochi accumuli, generalmente di ridotta
estensione.
Accumuli importanti: numerosi accumuli, su pendii con esposizioni
diverse.
ESTUARIO
(Vedi sezione GEOSFERA)
EUSTATICHE (oscillazioni)
ARPAV- REGIONE DEL VENETO- CENTRO VALANGHE DI ARABBA
Variazioni del livello dei mari con conseguente spostamento della linea
di costa e variazione degli ambienti deposizionali.
EUSTATISMO
GLOSS. ENI
Variazione di livello relativo tra le masse continentali e la superficie dei
mari e degli oceani, che produce cambiamenti di diverso genere (ad
esempio formazione di successioni di linee di costa, terrazzi marini o
fluviali, ecc.) con fenomeni di avanzamento (trasgressione marina) o di
arretramento (regressione marina) delle acque rispetto alle terre
emerse. Le variazioni eustatiche rivestono grande importanza nella
storia geologica del pianeta.
EXPORT
ANPA
Quantità di energia, sotto forma di materia organica metabolizzabile,
che esce da un tratto discreto di fiume.
FLUSSO LAMINARE
ANPA
Dal punto di vista strettamente idraulico, è una condizione di
scorrimento dell’acqua dove predominano le forze di coesione tra le
molecole, o più in generale la viscosità del fluido: è caratterizzato da
movimento uniforme. Ai fini dell’I.F.F., il flusso può essere considerato
laminare quando la superficie idrica non presenta increspature.
DISTACCO A DISTANZA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Distacco a distanza di una valanga di neve a lastroni. La persona che ne
provoca il distacco non si trova nel perimetro del lastrone che si mette
in movimento (tuttavia può essere travolto e sepolto dalla neve che si è
staccata al di sopra di lui).
FLUSSO TURBOLENTO
ANPA
Condizione in cui le forze di coesione o viscosità dell’acqua sono vinte
dalle forze idrodinamiche che rendono il movimento non uniforme ma
turbolento. Ai fini dell’I.F.F., il flusso si considera turbolento quando la
superficie idrica non è liscia, ma increspata.
DISTACCO PROVOCATO DI VALANGHE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
FORMAZIONE DI FESSURE/CREPE (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
40
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
In un manto nevoso fragile si possono formare delle fenditure visibili
che indicano la possibile presenza di tensioni all’interno del manto
nevoso.
GHIACCIAIO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Massa di ghiaccio prodotta dall’accumulo di neve di anno in anno nelle
regioni polari e nelle zone montuose poste al di sopra della linea delle
nevi persistenti. I ghiacciai sono soggetti a periodi di espansione e di
arretramento, legati alle variazioni delle condizioni climatiche generali.
GLACIAZIONE
(Vedi sezione GEOSFERA).
GOLENA
(Vedi sezione GEOSFERA).
GOLENA APERTA
(Vedi sezione GEOSFERA).
GOLENA CHIUSA
(Vedi sezione GEOSFERA).
GRADIENTE TERMICO (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Rapporto tra la differenza di temperatura misurata in due punti del
manto nevoso, posti sulla stessa verticale, e la distanza tra i punti di
misurazione. il valore del gradiente termico regola i metamorfismi del
manto nevoso e le conseguenti trasformazioni dei cristalli e dei grani.
basso gradiente: gradiente < 5°C/m
medio gradiente: 5°C/m < gradiente < 20°C/m
alto gradiente: gradiente > 20°C/m
IDROCORIA
(Vedi sezione BIOSFERA)
IDROGRAFIA
STREAMS - TREVISIOL
Descrizione geografica delle acque superficiali.
IDROLOGIA
STREAMS - TREVISIOL
Studio delle caratteristiche del movimento e della circolazione delle
acque.
LAMA
GLOSS.ARPAV
Palude o terreno paludoso che si forma nei luoghi bassi per radunarsi di
acque di piena.
LAMELLA DI GHIACCIO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Strato sottile di ghiaccio formatosi all’interno del manto nevoso per
effetto della pioggia o in seguito al processo di fusione e rigelo della
neve; in esso le forme dei singoli grani non sono più riconoscibili.
LAMINAZIONE
PROVINCIA DI TRENTO
Effetto di calo della massima portata di piena indotto dall’accumulo di
parte della portata in appositi volumi.
LANCA
(Vedi sezione GEOSFERA)
LARGHEZZA DELLA FRATTURA (nel caso di valanga di neve a
lastroni)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Distanza massima tra i limiti laterali della superficie di frattura.
LIMITE DELL’INNEVAMENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Limite (espresso in metri al di sopra del livello del mare) tra le zone
coperte di neve e le zone non innevate. Il limite dell’innevamento può
variare in funzione dell’esposizione.
LIMITE DELLA NEVICATA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Altitudine sul livello del mare in corrispondenza della quale le
precipitazioni cadono prevalentemente sotto forma di neve che si
deposita al suolo. Tale limite si colloca in genere 300 m al di sotto della
quota dello zero termico. Può anche raggiungere i 600 m al di sotto
della quota dello zero termico, in caso di precipitazioni abbondanti e/o
entro valli chiuse.
LIMNOLOGIA
GLOSS. ENI
Scienza che studia i laghi e le acque dolci in generale.
IDROMETRIA
STREAMS - TREVISIOL
Studio dell’acqua in base alle osservazioni sulle sue misurazioni e sulle
sue caratteristiche.
LINEA FREATICA
PROVINCIA DI TRENTO
Rappresenta la massima quota raggiunta della falda all’interno del
terreno
IDROSFERA
GLOSS. ENI
E' la porzione d'acqua terrestre delimitata fra la litosfera e l’atmosfera.
LUCE A BATTENTE
PROVINCIA DI TRENTO
Efflusso di portata da un’apertura laterale di un recipiente. Luce a
stramazzo: efflusso a battente nullo, cioè con il solo bordo inferiore.
INFILTRAZIONE
PROVINCIA DI TRENTO
Fenomeno per cui l’acqua e la neve penetrano tra gli interstizi del
terreno e continuano il loro movimento verticale fino al raggiungimento
di uno strato impermeabile.
IRRAGGIAMENTO (del manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Emissione di radiazioni termiche a onda lunga (infrarosso) dalla
superficie del manto nevoso verso l’atmosfera. In assenza di copertura
nuvolosa, la superficie del manto nevoso si raffredda notevolmente
fino ad una temperatura inferiore a quella dell’aria (da qualche grado
fino a 20° C).
LAGO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Ampia concavità della superficie terrestre colmata dalle acque di fiumi o
torrenti. Tali concavità (o bacini) possono essere antichi crateri di
vulcani spenti, valli sovraescavate dai ghiacciai o sbarrate da rilievi
morenici, fosse tettoniche, bassopiani costieri, il cui drenaggio sia stato
impedito dalla formazione di cordoni di dune. Esistono anche numerosi
laghi artificiali, creati dall’uomo per lo più sbarrando con dighe le valli,
allo scopo di produrre energia idroelettrica o di alimentare acquedotti e
canali d'irrigazione. l.salato - si tratta di un lago che, essendo situato in
regioni aride, presenta un’evaporazione maggiore della quantità
d’acqua apportata dai fiumi e dalle precipitazioni. Di conseguenza
diventa estremamente salato e le sue rive risultano incrostate di sale
man mano che l’acqua si ritira.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
LUNGHEZZA DELLA FRATTURA (nel caso di valanga di neve a
lastroni)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Lunghezza di un lastrone, misurata dall’estremità superiore della zona
di rottura fino all’estremità inferiore della zona di distacco (al piede del
lastrone).
LUNGHEZZA DELLA VALANGA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Lunghezza totale di una valanga, misurata dal punto più alto della
frattura fino al punto estremo del deposito.
MAGRA
ANPA
Condizione di acque basse. Si parla di magra naturale quando la
scarsità idrica è dovuta ad eventi stagionali naturali; se, invece, è
conseguente a cause antropiche (sbarramenti, captazioni, deviazioni) si
parla di magra indotta.
PROVINCIA DI TRENTO
Efflusso di portata da un’apertura laterale di un recipiente. Luce a
stramazzo: efflusso a battente nullo, cioè con il solo bordo inferiore.
MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
41
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Neve accumulata al suolo in diversi strati.
MANTO NEVOSO INSTABILE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Un manto nevoso è instabile quando un sovraccarico può provocare
una frattura all’interno dello stesso.
MANTO NEVOSO PORTANTE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Manto nevoso consolidato in superficie e che sopporta il peso di una
persona (con o senza sci/snowboard)
MEANDRO
(Vedi sezione GEOSFERA)
METAMORFISMO COSTRUTTIVO DELLA NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
I cristalli di neve evolvono in cristalli sfaccettati e in forme cave a calice.
I cristalli di grandi dimensioni si accrescono progressivamente mentre
quelli piccoli si dissolvono. Questo comporta una perdita di resistenza
dello strato di neve trasformato. Avviene durante la prima parte
dell’inverno, soprattutto nelle zone in ombra, dove l’altezza della neve è
ridotta e la vegetazione è arbustiva.
METAMORFISMO DA FUSIONE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Trasformazione della neve dovuta ad un apporto termico a 0°C. Questa
trasformazione determina la produzione di acqua che si mescola ai
cristalli di neve, con conseguente riduzione della resistenza.
METAMORFISMO DISTRUTTIVO DELLA NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
I cristalli di neve fresca semplificano la loro struttura per ottenere la
forma arrotondata. Questo comporta un assestamento e un
consolidamento della neve fresca.
MORBIDA
ANPA
Condizione di portata ordinaria. Può essere distinta in morbida alta
(giorni successivi alla piena), morbida media (stato ordinario) e morbida
bassa (periodo precedente alla magra).
PROVINCIA DI TRENTO
Stato di regime intermedio dei corsi d’acqua caratterizzato da aumento
delle portate dovuto a precipitazioni o al disgelo, senza raggiungere i
livelli di piena
MOTO DI FILTRAZIONE
PROVINCIA DI TRENTO
È il moto che rappresenta il passaggio dell’acqua attraverso un
materiale permeabile (cfr. infiltrazione).
MOTO ONDOSO
GLOSS. ENI
In idrologia, movimento di massa
alternativamente sul livello di quiete.
d'acqua
che
si
solleva
MOTO PERMANENTE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Moto di una corrente idrica ideale in cui si mantengono costanti nel
tempo le caratteristiche idrauliche del flusso.
MOTO UNIFORME
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Moto di una corrente idrica ideale, in cui si mantengono costanti nel
tempo e nello spazio le caratteristiche idrauliche del flusso.
NEVATO O FIRN
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Neve degli anni precedenti, che spesso si trova sui ghiacciai, fortemente
trasformata e compattata per i numerosi cicli di fusione e rigelo, oltre
che per la pressione esercitate dalle masse di neve accumulatesi.
NEVE FRESCA / NEVE RECENTE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Neve poco trasformata e poco compattata, risalente a un periodo di
precipitazione attuale o piuttosto recente. Il periodo corrispondente è
indicato nel bollettino valanghe.
NEVE MOLTO BAGNATA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Neve con alto tenore d’acqua, a temperatura di 0°C. L’acqua è visibile e
la si può estrarre comprimendo la neve.
NEVE PALLOTTOLARE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Forma particolare di neve fresca costituita da cristalli brinati, ovvero da
cristalli sulla cui facce si sono congelate, durante il processo di crescita,
le gocce d’acqua sopraffusa presenti nella nube.
NEVE PRIMAVERILE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Neve umida, formata da policristalli grandi, che si forma soprattutto in
primavera per alternanza di fusione e rigelo negli strati superficiali del
manto nevoso.
NEVE UMIDA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Neve con basso tenore d’acqua, a temperatura di 0°C la cui l’acqua non
esce comprimendola.
NEVE VECCHIA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Parte del manto nevoso che, diversamente dalla neve fresca, si è
accumulato durante le nevicate precedenti. La neve vecchia è costituita
da cristalli trasformati.
NEVE VENTATA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Neve trasportata ed accumulata ad opera del vento.
NEVE VENTATA, CROSTA DA VENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Strato di neve sulla superficie del manto nevoso fortemente compattato
dall’azione del vento
PALUDE
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Tratto di terreno pianeggiante ricoperto in permanenza dalle acque. Le
paludi sono generate dalla mancanza di un normale deflusso delle
acque, data la conformazione del terreno oppure dal lento
prosciugamento di un antico lago, mare, laguna.
PIAZZA DI DEPOSITO
PROVINCIA DI TRENTO
Parte di un corso d’acqua sistemata in modo da favorire l’accumulo dei
materiali trasportati dalla corrente.
PIENA
ANPA
Quando il corso d’acqua supera determinati livelli prefissati dagli
idrometri. Un periodo di acque alte.
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Condizione di deflusso caratterizzata dal repentino e notevole
innalzamento del livello idrico. Il livello o la portata a partire dal quale
viene considerato l'inizio dello stato di piena è del tutto convenzionale.
PIENA DI PROGETTO
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
L’evento idrologico più gravoso per il quale le opere strutturali a
carattere intensivo di controllo dei fenomeni di dissesto legati alla
dinamica fluviale e torrentizia devono garantire condizioni di sicurezza
per i territori difesi
PIENA ECCEZIONALE
ANPA
Condizioni idrologiche episodiche del corso d’acqua in situazioni
eccezionali coincidenti col massimo trasporto liquido. La frequenza può
essere anche più che centenaria.
42
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
PIENA IMPROVVISA
UN-DHA, IDNDR, 1992
Piena di breve durata con una portata di picco relativamente alta.
Causa di possibili inondazioni e a causa della sua natura improvvisa è di
difficile prevedibilità.
PIENA ORDINARIA
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Livello o portata di piena in una sezione di un corso d'acqua che,
rispetto alla serie storica dei massimi livelli o delle massime portate
annuali verificatisi nella stessa sezione, è uguagliata o superata nel
75% dei casi (da "Memorie e studi idrografici", Ministero LL.PP.,
Consiglio Superiore LL.PP., Servizio Idrografico, 1928)
PIENA STRAORDINARIA (eccezionale)
GLOSS. ARPAV
Condizioni idrologiche episodiche del corso d’acqua in situazioni
eccezionali coincidenti col massimo trasporto liquido. La frequenza può
essere anche più che centenaria.
PORTATA
GLOSS.ARPAV
Volume di fluido che passa attraverso la sezione di condotto nell'unità di
tempo
CNR-IRPI TORINO
Volume d’acqua che transita attraverso una sezione nell’unità di tempo
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Il volume d’acqua che passa attraverso una sezione del corso d’acqua,
nell’unità di tempo. Questa grandezza è direttamente proporzionale
all’ampiezza dell’alveo e alla velocità dell’acqua.
PORTATA DI PROGETTO
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Valore di portata, normalmente correlato a un tempo di ritorno, assunto
per il dimensionamento di un'opera idraulica o di un intervento di
sistemazione idraulica di un corso d'acqua.
PORTATA IDRICA
STREAMS - TREVISIOL
Volume d’acqua che attraversa una sezione di un corso d’acqua
nell’unità di tempo. Fino all’800 questo è un concetto ignoto; l’idea di
associare il volume d’acqua al tempo è dell’economista J.B.Say, e risale
circa al 1812. Il termine sarà adottato da Girard, direttore del Canal de
L’Ourq a Parigi nel 1818. Si esprime con la lettera Q, dal termine
"quantitas", utilizzato da Castelli, nel suo "Della misura delle acque
correnti" (1628), e da Torricelli, nel suo "Trattato..." (1644).
temporale almeno trentennale è possibile calcolare il valore come media
matematica delle precipitazioni giornaliere della serie.
PRECIPITAZIONE MEDIA MENSILE
CNR-IRPI TORINO
La quantità di precipitazione che cade mediamente nella zona
considerata nell’intervallo temporale di un mese. Considerata una serie
temporale almeno trentennale è possibile calcolare il valore come media
matematica delle precipitazioni mensili della serie
PRECIPITAZIONE MENSILE
CNR-IRPI TORINO
Somma totale delle precipitazioni che si sono verificate nel mese
considerato
PRECIPITAZIONI
ISTAT
L'insieme di particelle di acqua, liquide (pioviggine, pioggia, rovescio,
temporale, rugiada e brina) e/o solide (neve e grandine), che cadono o
vengono spinte verso il basso dalle correnti discendenti (venti
discendenti) delle nubi fino a raggiungere il suolo. (Ucea - Ufficio
centrale di ecologia agraria)
PROFILO DI RIGURGITO
PROVINCIA DI TRENTO
Profilo di moto della corrente idrica con innalzamento del tirante
controllato da un’assegnata condizione al contorno di valle
QUALITÀ DELL’ACQUA
GLOSS. ENI
Caratteristica determinata dalle condizioni fisico-chimiche dell'ambiente
idrico, con riferimento alla rilevazione di eventuali sostanze inquinanti.
QUANTITÀ DI NEVE FRESCA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Quantità neve fresca accumulatasi nelle ultime 24 ore.
RAGGIO IDRAULICO
PROVINCIA DI TRENTO
Rapporto tra l’area di una sezione fluviale ed il suo perimetro bagnato.
REGIMAZIONE DELLE ACQUE
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
REGIONE FLUVIALE
(Vedi sezione GEOSFERA)
POZZE
ANPA
Tratti con profondità maggiore rispetto alla media, con ridotta velocità
di corrente e, spesso, con granulometria ridotta.
RESISTENZA INTERNA DELLA NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Capacità di trasmettere le forze all’interno della struttura dei cristalli di
uno strato di neve; è legata alla quantità e alla qualità dei legami tra i
cristalli stessi.
PRECIPITAZIONE
MOISELLO IDROGEOLOGIA TECNICA
Afflussi meteorici sia liquidi (pioggia) sia solidi (neve, nevischio,
grandine). In genere le precipitazioni solide si misurano attraverso il
loro equivalente in acqua
RIDUZIONE DELLA RESISTENZA IN UNO STRATO DI NEVE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
I legami tra i cristalli si indeboliscono o si annullano e questo comporta
una diminuzione della capacità di trasmettere le forze tra gli stessi.
PRECIPITAZIONE ANNUALE
CNR-IRPI TORINO
Somma totale delle precipitazioni che si sono verificate nell’anno
considerato.
RISCHIO (inondazione)
(Vedi sezione AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE)
PRECIPITAZIONE GIORNALIERA
CNR-IRPI TORINO
Totale della precipitazione che cade nell’arco delle ventiquattro ore. A
volte le misure fanno riferimento a un periodo 0-24; altre ad un
intervallo misurato a partire dalle 9 di un giorno e le 24 ore successive.
PRECIPITAZIONE MEDIA ANNUA
CNR-IRPI TORINO
La quantità di precipitazione che cade mediamente nella zona
considerata nell’intervallo temporale di un anno. Considerata una serie
temporale almeno trentennale è possibile calcolare il valore come media
matematica delle precipitazioni annuali della serie..
PRECIPITAZIONE MEDIA GIORNALIERA
CNR-IRPI TORINO
La quantità di precipitazione che cade mediamente nella zona
considerata nell’intervallo temporale di un giorno. Considerata una serie
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
RISERVA IDRICA
GLOSS. ENI
Corpo idrico naturale o artificiale, utilizzato per immagazzinare,
regolarizzare e controllare le risorse idriche.
RISORSA IDRICA
STREAMS - TREVISIOL
Per risorse idriche si intendono le quantità di acqua dolce presenti sul
suolo e nel sottosuolo in una determinata zona durante un periodo
prefissato e classificate come naturali, potenziali (teoricamente
disponibili) e utilizzabili (realmente disponibili).
RUSCELLAMENTO DIFFUSO
IFFI
Le acque meteoriche defluiscono e divagano liberamente in superficie
senza alcuna organizzazione.
RUSCELLAMENTO CONCENTRATO
IFFI
43
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Le acque meteoriche si concentrano in rivoli sub-paralleli di scorrimento
preferenziale più o meno profondi.
Strato del manto nevoso nel quale si è prodotta una rottura nella
struttura dei cristalli di neve.
RUSCELLAMENTO SUPERFICIALE
PROVINCIA DI TRENTO
Acque che scorrono sulla superficie del terreno nei casi in cui la portata
meteorica supera la capacità di infiltrazione del terreno.
STRUTTURA DEL MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Successione degli strati del manto nevoso, dove ogni strato si
caratterizza per la forma e le dimensioni dei cristalli, durezza,
temperatura, contenuto in acqua liquida e densità.
SCIVOLAMENTO PER REPTAZIONE (del manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Quando la velocità di slittamento (o reptazione) aumenta nettamente si
parla di scivolamento per reptazione (vedere “slittamento”). Questo tipo
di distacchi sono possibili a qualsiasi ora del giorno e della notte.
SCOMPARSA DEL MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Fusione del manto nevoso con conseguente ricomparsa totale o parziale
del terreno.
SISTEMA FLUVIOGLACIALE
GLOSS.ARPAV
Sistema di corsi d'acqua orginatosi dallo scioglimento dei ghiacciai in
epoca post-glaciale. In genere un sistema fluvioglaciale ha elevata
capacità di trasportare sedimenti.
SOMMERGENZA DEL MASSO
PROVINCIA DI TRENTO
Rapporto tra diametro del masso e altezza del tirante.
SOVRACCARICO (del manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Debole sovraccarico: sciatore o snowboarder che effettua curve dolci,
che non cade gruppo che rispetta le distanze di sicurezza (minimo 10
m) escursionista con racchette da neve
Forte sovraccarico: due o più sciatori o snowboarder che non rispettano
le distanze di sicurezza mezzo battipista, esplosione escursionista a
piedi.
SUPERFICIE DI SCORRIMENTO
(Vedi sezione GEOSFERA)
TALWEG
PROVINCIA DI TRENTO
Punto più depresso in una sezione di un corso d’acqua, rappresenta il
fondo del corso d’acqua
TEMPO DI CORRIVAZIONE
ANPA
Tempo che le acque di precipitazione impiegano per raggiungere una
determinata sezione, partendo dai punti più lontani del bacino. Per
ciascun bacino, a parità di condizioni dell’evento meteorico, esso è
costante dipendendo dalla natura dei terreni, dalla geometria, dalla
morfologia, dalla pendenza del bacino e dalla copertura vegetale.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Il tempo che intercorre fra la caduta delle precipitazioni sul bacino a
monte e il passaggio di quest’acqua a valle. Gli affluenti di un corso
d’acqua principale hanno, di norma, tempi di corrivazione diversi e ciò
impedisce il sommarsi delle onde di piena, fatto che, altrimenti,
potrebbe causare problemi al regolare scorrimento delle acque.
GLOSS. ARPAV
Tempo che le acque di precipitazione impiegano per raggiungere una
determinata sezione, partendo dai punti più lontani del bacino. Per
ciascun bacino, a parità di condizioni dell’evento meteorico, esso è
costante dipendendo dalla natura dei terreni, dalla geometria, dalla
morfologia, dalla pendenza del bacino e dalla copertura vegetale.
SOVRALLUVIONAMENTO ALVEO
PROVINCIA DI TRENTO
Piena del corso d’acqua con aumento della portata liquida e soprattutto
della portata solida durante la quale acqua e sedimenti vengono
accumulati all’interno dall’alveo del corso d’acqua senza fuoriuscirne.
TENSIONI ALL’INTERNO DEL MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Forza sui legami tra i grani all’interno di uno strato di neve, esercitata
dal peso della neve o dal movimento degli strati superiori verso valle.
SPESSORE DEL MANTO NEVOSO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Spessore del manto nevoso misurato perpendicolarmente al pendio.
TENSIONE TANGENZIALE T
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Azione tangenziale esercitata dalla corrente sul contorno bagnato;
quando t è maggiore della resistenza al taglio delle particelle del
contorno si verificherà azione di trascinamento da parte dell’acqua sulle
particelle; tcr: è lo sforzo tangenziale esercitato dalla corrente sul
contorno bagnato quando questo uguaglia la resistenza al taglio del
materiale costituente l’alveo.
SPESSORE DELLA FRATTURA (nel caso di valanga di neve a
lastroni)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Spessore del manto nevoso (misurato perpendicolarmente al pendio)
sulla linea di frattura della valanga.
STABILITÀ, (stabilità del manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Capacità del manto nevoso di resistere alle sollecitazioni esterne
(resistenza interna). La stabilità è determinata dalle resistenze e dalle
tensioni proprie di ciascuno strato di neve.
STRATI DEBOLI/FRAGILI (manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Strati del manto nevoso la cui resistenza è bassa a tal punto che si
possono produrre o poi propagarsi delle fratture tra i legami dei cristalli.
Gli strati tipicamente deboli sono: brina di superficie inglobata nel
manto nevoso, strati interessati da metamorfismo costruttivo, neve
fresca a debole coesione ricoperta.
STRATO DI NEVE A DEBOLE COESIONE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Strato in cui i legami fra i grani (o cristalli) sono deboli.
STRATO DI ROTTURA (del manto nevoso)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
TRASFORMAZIONE DELLA NEVE (METAMORFISMO)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Modificazione della forma dei cristalli e della struttura interna del manto
nevoso.
TRASPORTO EOLICO (della neve)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Trasporto della neve ad opera del vento. Tale fenomeno inizia ad una
velocità di vento di circa 4 ms-1 (circa 15 km/h-1) sulla neve a scarsa
coesione e circa 10 ms-1 (35 km/h-1) sulla neve più compatta.
TRASPORTO SOLIDO
PROVINCIA DI TRENTO
Insieme dei fenomeni che riguardano l’erosione ed il modellamento
degli alvei ad opera della corrente che li percorre
TURBOLENZA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Moto disordinato di un fluido, dovuto alla presenza contemporanea di
un moto di spostamento e di un moto di agitazione. Fenomeno dovuto
a scambi fra masse che si muovono con velocità diverse.
VALANGA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
44
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Movimento rapido di una massa nevosa, con volume superiore a 100
m3 e una lunghezza maggiore a 50 metri.
VALANGA DI FONDO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanga che, nella zona di distacco, scorre a contatto con il terreno.
VALANGA DI FONDO CON DETRITI
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanga primaverile, pesante e bagnata, che al suo passaggio scalza
localmente la parte superficiale del terreno e per questo contiene terra
e pietre.
VALANGA DI FONDOVALLE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Grande valanga che raggiunge il fondovalle
VALANGA DI NEVE A DEBOLE COESIONE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanga (di neve asciutta o bagnata) con distacco in un punto e che si
sviluppa con la tipica forma a pera.
VALANGA DI NEVE A LASTRONI
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanga provocata dalla rottura di un lastrone. La valanga di neve a
lastroni è caratterizzata da una frattura lineare perpendicolare al
pendio.
VALANGA DI NEVE BAGNATA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanga composta da neve bagnata. Si muove in genere più lentamente
di una valanga di neve asciutta e si sviluppa di conseguenza su una
distanza più ridotta. In ogni caso, a causa della sua alta densità (massa
volumica), esercita forti pressioni sugli ostacoli che incontra. Talora è
identificata come valanga primaverile.
VALANGA DI SUPERFICIE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanghe che nella zona di distacco scorre sopra uno strato di neve.
VALANGA NUBIFORME
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Valanga (per lo più a lastroni) di neve a grani fini, asciutta che forma
una mescolanza di aria e di neve e che si solleva totalmente o
parzialmente al di sopra del suolo, producendo grandi nuvole di polvere
di neve. Raggiunge velocità nell’ordine di 100-300 km/h e può
provocare delle onde di pressione dell’aria che provocano danni anche
al di fuori della zona di accumulo.
VALANGA RADENTE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Diversamente da quanto avviene per le valanghe nubiformi, la maggior
parte della massa nevosa si muove a contatto con la superficie di
scorrimento.
VALANGA SPONTANEA
(Vedi distacco spontaneo di valanghe)
VELOCITÀ DELLA CORRENTE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Velocità lineare media, rapporto tra lo spazio percorso da un corpo
mobile e il tempo impiegato a percorrerlo; velocità angolare media,
rapporto tra l'angolo percorso dal raggio vettore e il tempo impiegato a
percorrerlo.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
45
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
AZIONI PROCEDURALI E AMMINISTRATIVE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ABITANTI EQUIVALENTI
STREAMS - TREVISIOL
Parametro di equivalenza del carico inquinante prodotto per abitante,
pari convenzionalmente ad un BOD di 60 gr. di ossigeno al giorno. E' un
concetto utile per esprimere il carico di una particolare utenza civile o
industriale dell'impianto di depurazione, in termini omogenei e
confrontabili con le utenze civili. L’equivalenza si può riferire o al carico
idraulico, o al carico in solidi sospesi, o infine, (ed è questo il caso più
frequente), al carico organico espresso come BOD5. Si assume il valore
di 54 g/giorno come quantità di ossigeno necessaria per degradare la
materia organica contenuta nello scarico giornaliero prodotto da un
abitante civile.
ACB
ANPA
Analisi Costi Benefici. Tecnica intesa a calcolare e a ponderare tutti i
costi e i benefici relativi ad un determinato piano, programma o
progetto. Si tratta, tra l'altro, dei valori di tali costi e benefici, alcuni dei
quali, essendo di tipo ambientale, non sono stati o non saranno riflessi
in effettive entrate o uscite.
ACCESSO AL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE CONFORMITÀ
EN 45020:1998
Possibilità per un richiedente di ottenere la valutazione della conformità
secondo le regole del sistema.
ACCORDI AMBIENTALI
ARPAC
Forme di tutela concordate e negoziate tra tutti gli attori dello scenario
ambientale, in particolare le industrie ed i soggetti pubblici auspicate
dal V Programma di Azione per l’Ambiente (varato dalla Comunità
Europea nel 1993) in cui si sono riconosciuti i limiti della strategia detta
del "command and control" che sottopone ad autorizzazioni e controlli
pubblici tutte le attività potenzialmente pericolose per l'ambiente.
Recentemente la Commissione Europea ha elaborato un documento di
base in cui si individua una "lista dettagliata" contenente i requisiti
minimi di validità degli accordi ambientali, in vista di una prossima
direttiva che dovrebbe disciplinare la materia.
ACCURATEZZA
UNICHIM
Descrive il grado di accordo fra il risultato di una misurazione e il valore
di riferimento del misurando.
ACQUISIZIONE DEI DATI
MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS. ARPAV
Modalità con cui i dati archiviati dalle stazioni automatiche vengono
trasferiti, via radio o via modem, alla centrale operativa dei Centri,
nonché le modalità con cui vengono raccolti i dati provenienti dai rilevi
manuali.
ACTION PLAN (piano delle attività)
MECCANICAUTILE S.r.l.
Serie di attività programmate che indicano cosa deve essere attuato,
entro quando tale attività deve essere completata e chi ne è il
responsabile. In inglese si usa il termine tre W (what, when, who).
ACTIVITY BASED COSTING
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Assegna i costi alle attività dell’azienda che danno luogo ad un
prodotto. Per esempio, il marketing, l’acquisto di materiali, la
progettazione, la stesura di piani, sono tutte attività associate alla
creazione di un prodotto. Tutte richiedono risorse e impiegano tempo.
Questi input possono essere misurati e se ne può calcolare una media.
La somma di queste attività rappresenta il costo per produrre il
prodotto.
ADDESTRAMENTO
MECCANICAUTILE S.r.l.
Insieme di attività volte a fornire al personale gli strumenti e le
conoscenze del lavoro che possono essere applicati a situazioni
specifiche ed a permettere il riscontro, a fronte di prescrizioni o prove
stabilite, della loro proficua acquisizione. L'addestramento prevede due
aspetti: la formazione e l'informazione. L'informazione è volta a fornire
al personale le conoscenze che gli permettono di svolgere il proprio
lavoro in un contesto disciplinato.
AFFIDABILITÀ
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
L'attitudine di un servizio, di un prodotto o di un sistema a fornire la
prestazione richiesta senza disservizi, guasti od inconvenienti, per un
determinato periodo di tempo, sotto condizioni prestabilite.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
AGENDA 21
GLOSS. ARPAV
E' il principale documento di natura programmatica e operativa
sottoscritto alla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo
Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, e sintetizza le azioni
specifiche e le strategie che i 179 paesi firmatari si impegnano ad
attuare per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il
documento si articola in 4 sezioni (Dimensione sociale ed economica;
Conservare e gestire le risorse per lo sviluppo; rafforzare il ruolo dei
soggetti sociali; strumenti di attivazione) e 40 capitoli tendenti a
tradurre in pratica il principio dell’integrazione ambiente e sviluppo o
dello sviluppo sostenibile, identificando le basi d’azione, gli obiettivi da
perseguire, le attività da realizzare e gli strumenti di attuazione.
Agenda 21 locale è invece un processo strategico per incoraggiare e
controllare lo sviluppo sostenibile a livello locale. Fa parte delle
strategie previste da Agenda 21 e ha lo scopo di definire gli obiettivi di
sviluppo duraturo delle comunità locali attraverso la partecipazione e la
cooperazione dei diversi soggetti istituzionali, sociali, economici e
culturali di un determinato territorio.
AGENDA 21 LOCALE
GLOSS. ARPAV
E' un programma strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo
sostenibile. Fa parte delle strategie previste da Agenda 21 e ha lo scopo
di definire gli obiettivi di sviluppo duraturo delle comunità locali
attraverso la partecipazione e la cooperazione dei diversi soggetti
istituzionali, sociali, economiche culturali di un determinato territorio.
AIR SPARGING
(Vedi sezione PROCESSI TECNOLOGICI).
ALTERNATIVE
ANPA
Nel contesto della valutazione ambientale strategica (VAS), le
alternative consistono in una gamma di opzioni strategiche grazie alle
quali è possibile conseguire nel modo migliore l'obiettivo (o gli obiettivi)
dei piani e dei programmi, al minor costo e/o con il maggior beneficio
per l'ambiente e la sostenibilità, o che consentono di giungere al
compromesso più efficace tra obiettivi conflittuali. Ad esempio:
riduzione della domanda, localizzazione alternativa, un diverso tipo di
sviluppo che può far conseguire il medesimo obiettivo, strumenti
programmatici e misure fiscali, ecc.
ALTERNATIVE AMBIENTALI (analisi delle)
GLOSS. ENI
Fase dello studio di un progetto in cui vengono analizzate e valutate le
diverse possibili alternative a disposizione. L'analisi delle alternative
effettuata nell'ambito dello Studio di impatto ambientale deve
enfatizzare non solo i possibili benefici economici (tempi, costi,
efficienza produttiva), ma anche i potenziali benefici ambientali (minori
impatti sulle singole componenti, minor consumo di risorse, ecc.).
Generalmente le principali tipologie di alternative che vengono valutate
possono essere suddivise in scelte tecnologiche, scelte inerenti alla
localizzazione, scelte di carattere logistico e scelte di carattere
puramente ambientale.
ALTIMETRIA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Letteralmente "misurazione delle altitudini". Per estensione la
rappresentazione cartografica delle forme e dei valori altimetrici del
terreno. Tale rappresentazione si affida generalmente alle curve di
livello (o isoipse) e ai punti quotati. Le aree comprese fra le curve (che
devono essere equidistanti) sono spesso colorate con tinte diverse
secondo una scala cromatica che mette in evidenza la successione delle
fasce altimetriche.
AMBIENTE (tutela dell')
GLOSS. ENI
Insieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a
proteggere l’ambiente naturale (aria, terra, acque, bellezze naturali e lo
stesso
spazio
interplanetario)
da
ogni
inquinamento
o
supersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, si
sono espressi crescenti timori per il futuro dell’ambiente, minacciato
dalle attività umane, sempre più invadenti e distruttive, a livello sia
locale, sia globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell’ambiente
locale (urbano e rurale) hanno condotto all’elaborazione di apposite
leggi: agricoltura, industria, produzione di energia, trasporti,
costruzione di nuovi insediamenti sono attività soggette a valutazione e
a normative di contenimento dell’impatto ambientale. Per tenere sotto
controllo le alterazioni prodotte sull’ambiente globale (fino a modificare
la composizione dell’atmosfera o la temperatura media sulla Terra)
sono stati raggiunti accordi internazionali. Nel corso di una serie di
conferenze svoltesi sotto l’egida delle Nazioni Unite, iniziate nel 1972 a
Stoccolma e culminate nel Vertice mondiale su Ambiente e sviluppo
47
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992 (UNCED e Agenda 21), sono state
adottate convenzioni internazionali per salvaguardare il clima e la
diversità biologica.
ANALISI
ARPAC; GLOSS. ENI
Esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e
dell’efficienza ambientali, relativi alle attività previste in un sito (Reg.
1836/93)
ANALISI AMBIENTALE PRELIMINARE
GLOSS. ARPAV
E' il primo passo per la valutazione, il controllo e il miglioramento delle
performance ambientali di una organizzazione, consente di identificare i
fattori di impatto associati alle attività produttive e/o di servizio e di
orientare la successiva scelta di strumenti di valutazione più
approfonditi.
ANALISI AMBIENTALE TERRITORIALE
ARPAT
Gli obiettivi dell'analisi ambientale territoriale includono: la valutazione
della quantità di rifiuti dei processi produttivi potenzialmente suscettibili
di essere reimpiegate come materie seconde nell'area territoriale di e
l'individuazione dei cluster di aziende tra cui potrebbe essere avviata
una attività di scambio e riutilizzo dei rifiuti che riduca l'ammontare
complessivo dei rifiuti avviati al trattamento o allo smaltimento
nell'ambiente.
ANALISI COSTI-BENEFICI ANPA
(Vedi ACB).
ANALISI DI RISCHIO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Strumento per la gestione dei vari problemi ambientali. Essa permette
di calcolare se un particolare composto inquinante sia causa di effetti
nocivi per l'uomo e per l'ambiente posti a contatto diretto e indiretto
con la sostanza stessa. Nel campo degli interventi di risanamento
ambientale, è possibile utilizzare l'analisi di rischio come riferimento per
la progettazione di interventi di bonifica e messa in sicurezza.
ANALISI DI SIGNIFICATIVITÀ
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Valutazione dell'importanza di un impatto ambientale in base a: 1.
considerazioni ambientali (dimensione dell'impatto, gravità dell'impatto,
probabilità di accadimento, permanenza degli effetti dell'impatto)
1.
considerazioni ambientali (dimensione dell'impatto, gravità
dell'impatto, probabilità di accadimento, permanenza degli effetti
dell'impatto)
2. considerazioni economiche (implicazioni penali, difficoltà di
eliminazione dell'impatto, costo dell'eliminazione, coinvolgimento delle
parti interessate, effetti sull'immagine pubblica dell'Azienda.
ANALISI DI STABILITÀ
UNI; ARPA-PIEMONTE
Valutazione delle condizioni di stabilità di una singola porzione rocciosa
o di un settore di versante, basata sulle caratteristiche geometrich e
geomeccaniche delle discontinuità, espressa in termini di fattore di
sicurezza o in termini probabilistici.
ANALISI ECONOMICO-AMBIENTALE
ARPAT
Analisi che permette di: calcolare i costi delle misure intraprese dalle
aziende per prevenire, ridurre o riparare i danni causati all'ambiente
dalle proprie attività (i costi ambientali); individuare le fasi del processo
in cui la riduzione degli impatti sull'ambiente coincide con la riduzione
dei costi d'impresa; individuare le aree di costo che verrebbero
modificate con la creazione del progetto di metabolismo eco-industriale
ANTE OPERAM/POST OPERAM
GLOSS. ENI
Termini utilizzati per descrivere la situazione ambientale di una
determinata area, prima e dopo la realizzazione di un’opera in progetto
APPROCCIO INTEGRATO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedimenti e
risorse messe in atto per la gestione integrata nell'impresa di qualità,
sicurezza e ambiente.
I vantaggi di un approccio integrato possono essere riassunti in:
- ottimizzazione delle attività e delle risorse
- miglioramento della gestione dei sistemi tramite lo sviluppo di azioni
sinergiche di prevenzione
- sviluppo di piani integrati di miglioramento
- sviluppo di prodotti e processi secondo criteri integrati
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
- conduzione di audit in modo integrato.
APPROCCIO PREVENTIVO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Modifica della produzione, della vendita e dell’uso dei prodotti e servizi
nonché della conduzione delle attività, in base alle conoscenze tecnicoscientifiche esistenti, allo scopo di prevenire il degrado grave o
irreversibile dell’ambiente.
ARCHIVIO FINALE
MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS. ARPAV
Ambiente informatico in cui vengono raccolti i dati validati e quindi
disponibili per le diverse applicazioni sia verso l’interno che verso
l’esterno dei Centri.
ARGOMENTO DI NORMAZIONE
UNI EN 45020:1998
Oggetto di studio specifico nell'ambito di un programma di normazione
ASSETTO IDROGEOLOGICO
(Vedi sezione GEOSFERA)
ATTIVITA' DI PROVA
EN 45020:1998
Attività consistente in una prova più prove.
ATTIVITÀ INDUSTRIALE
ARPAC
Qualsiasi attività elencata nelle sezioni C e D della classificazione delle
attività economiche nella Comunità europea (NACE Rev. 1), stabilita dal
regolamento (CEE) n. 3037/90 del Consiglio (Cfr. GU n. L. 293 del
24.10.1990, p. 1), nonché la produzione di elettricità, gas, vapore e
acqua calda, ed il riciclaggio, il trattamento, la distruzione o lo
smaltimento di rifiuti solidi o liquidi (Reg. 1836/93)
ATTRIBUTO
MECCANICAUTILE S.r.l.
Caratteristica non misurabile o che si preferisce non misurare sulla
quale viene dato unicamente il giudizio di appartenenza ad una o più
categorie alternative.
ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Fase del Sistema di Gestione Ambientale che comprende:
- struttura e responsabilità
- formazione, sensibilizzazione e competenze
- comunicazione
- documentazione del sistema di gestione ambientale
-controllo della documentazione
- controllo operativo
-preparazione alle emergenze e risposta.
AUDIT AMBIENTALE
ARPAC; GLOSS. ENI
Per audit (di sicurezza o ambientale) si intende l’insieme delle attività
svolte secondo apposita procedura, che consente una valutazione
sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza
dell’organizzazione e del sistema di gestione della sicurezza e
dell’ambiente, anche mediante la verifica della corretta attuazione delle
politiche e delle procedure operative aziendali, la verifica del
raggiungimento degli obiettivi fissati e l’individuazione di eventuali
azioni correttive. (UNI ISO 14050) Questo al fine di: facilitare il
controllo di gestione delle prassi che possono avere un impatto
sull'ambiente; valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali
(reg. 1836/93) Audit ambientali o di sicurezza possono essere svolte sia
da verificatori interni all’azienda, sia da esterni, quali società di
consulenza accreditate per il rilascio della certificazione ambientale o da
verificatori accreditati dall’Unione europea.
AUTORIZZAZIONI
EN 45020:1998
Decisione scritta che autorizza l'esercizio di un impianto o parte di esso
a precise condizioni che garantiscono che l'impianto medesimo sia
conforme ai requisiti della normativa applicabile.
AZIONE CORRETTIVA
EN 45020:1998; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Azione intrapresa per eliminare le cause di esistenti non conformità
rilevata o di altre situazioni indesiderabili al fine di prevenirne il
ripetersi. La necessità di un'azione correttiva deriva da non conformità
ripetitive o "di sistema" e può essere individuata nel corso di valutazioni
periodiche delle non conformità riscontrate , di verifiche ispettive o di
riesame del sistema. La rimozione della causa di una non conformità
può richiedere anche più azioni correttive. Individuata un'azione
48
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
correttiva, devono essere definiti i responsabili e i termini temporali per
la sua attuazione. Ogni azione correttiva deve essere sottoposta
all'approvazione della direzione, alla quale saranno in seguito sottoposti
i risultati raggiunti.
AZIONE DI PROGETTO
GLOSS. ENI
Elemento, nell’ambito di un progetto, che costituisce la sorgente di
interferenze sull’ambiente circostante e ne è quindi causa di
perturbazione.
AZIONE PREVENTIVA
EN 45020:1998
Azione intrapresa per eliminare le cause di potenziali non conformità,
difetti o altre situazioni non desiderate, al fine di prevenirne il
verificarsi. La necessità di azioni preventive può essere evidenziata da
verifiche ispettive, riesami periodici della direzione, ma anche
suggerimenti ed indicazioni da parte del personale e dei clienti,
finalizzati al miglioramento dei servizi offerti. Ogni possibile azione
preventiva deve essere attentamente valutata, in termini di costi e di
benefici raggiungibili. Analogamente a quanto previsto per le azioni
correttive, le proposte di miglioramento approvate devono essere
registrate e devono essere definite le azioni da attuare, i rispettivi
responsabili, i tempi previsti e le risorse eventualmente necessarie.
Tutte le azioni preventive e gli elementi correlati (risorse, tempi, ecc.)
devono essere sottoposti all'approvazione della direzione.
BASELINE AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Insieme delle condizioni di stato e di qualità ambientale, nonché dei
processi di trasformazione in atto, relativi al sistema ambiente nel suo
complesso ed alle diverse componenti ambientali, prima della
realizzazione dell’opera in progetto.
BENEFICIO AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Aumento del livello di benessere collettivo dovuto ad un miglioramento
della qualità dell’ambiente. Il termine viene anche comunemente
utilizzato per indicare semplicemente un miglioramento relativo a una o
più componenti ambientali.
BET
ARPAT; GLOSS. ARPAV
Bilancio Ecologico Territoriale. E' uno strumento di raccolta dati e di
analisi che serve a quantificare, in una data area territoriale, i consumi
di risorse naturali, energia e acqua ed i livelli globali di emissioni
inquinanti in aria, acqua e suolo, individuando i casi di superamento del
carico ambientale sostenibile.
BILANCIO AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Strumento contabile in grado di fornire un insieme organico delle
interrelazioni dirette tra l’impresa e l’ambiente naturale, attraverso un
quadro riassuntivo di dati quantitativi relativi all’impatto ambientale di
determinate attività produttive e all’impegno economico dell’impresa,
nel campo della protezione ambientale.
Qualora comprenda anche una parte dedicata alla descrizione degli
aspetti qualitativi dell’impegno ambientale dell’impresa, viene chiamato
rapporto ambientale.
BILANCIO ECOLOGICO TERRITORIALE
(Vedi BET).
BIODEGRADATION IN SITU
GLOSS. ENI
Sistema di bonifica dei terreni in situ, per cui l’attività dei microrganismi
presenti nel terreno viene stimolata con varie tecnologie, come ad
esempio la circolazione di soluzioni acquose per aumentare la
degradazione biologica dei contaminanti organici. Allo scopo di
accelerare la degradazione e l’eliminazione dei contaminanti gassosi
possono essere aggiunti ossigeno e nutrienti. (L.183/89)
BIOETICA
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Bioetica è la disciplina che indica un dovere morale dell'uomo per un
rispetto e una reverenza verso la natura, sostenendo che il mondo
naturale ha un proprio diritto bioetico, incluso quello della esistenza,
completamente indipendente da ogni considerazione circa la sua utilità
per l'uomo.
BIOINGEGNERIA
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Propone interventi di restauro ambientale e di difesa del suolo
attraverso tecniche "dolci", secondo un approccio ecologico in
alternativa a quello dell'ingegneria tradizionale. La capacità
autodepurativa, gli interscambi idrici, l'habitat di animali e piante e gli
ecosistemi con le tecnologie "dure" dell'ingegneria tradizionale vengono
infatti ridotti ed i paesaggio inaridito. Nel caso di un ripristino fluviale la
misura più importante è quella di lasciare lungo il corso un corridoio
ripariale di almeno 10 metri.
BIOITALY
GLOSS. ARPAV
Progetto con il quale l'Italia dal 1995 al 1997 ha svolto il lavoro di
identificazione dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) nel proprio
territorio nazionale, nell'ambito della Direttiva Habitat. Il risultato finale
consiste nell'implementazione da parte delle Regioni di una banca dati
informatizzata, di formulari cartacei Natura 2000 e delle relative
cartografie.
BIORISANAMENTO
GLOSS. ENI
Processo di bonifica di un ambiente inquinato mediante il quale i
microrganismi sono stimolati a degradare rapidamente sostanze
inquinanti fino a concentrazioni accettabili.
BIOURBANISTICA
STREAMS - TREVISIOL
Disciplina che studia le condizioni, le manifestazioni e le esigenze di vita
e di sviluppo delle città, concependo il territorio come organismo
vivente, in cui viene rispettata la chiusura dei cicli naturali delle risorse
(acqua, energia, aria, materiali...). La biourbanistica vede il territorio
non come zonizzazione rigida, ma considera "l’organismo territorio" con
la sua vita e quindi il suo metabolismo. Il metabolismo urbano presenta
i suoi input e i suoi output: gli input comuni a tutte le città urbane sono
l’acqua, il cibo, il combustibile. Gli output sono gli scarichi idrici fognari,
i rifiuti solidi e l’inquinamento atmosferico.
BISOGNO EDUCATIVO
GLOSS. ARPAV
Scarto tra comportamento auspicabile e comportamento in atto in un
soggetto.
BONIFICA
PROVINCIA TO; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ENI
Ogni intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla
stessa contaminato fino al raggiungimento dei valori limite conformi
all'utilizzo previsto per l'area. (D.Lgs 22/97). Esistono diversi tipologie di
interventi di bonifica: interventi di tipo chimico, che tendono a
trasformare le sostanze inquinanti in sostanze non pericolose interventi
di tipo fisico, che riescono a rimuovere le sostanze inquinanti interventi
di tipo termico, che riescono a distruggere le sostanze inquinanti
interventi di tipo biologico che sfruttano la capacità di alcuni batteri che
si nutrono di sostanze
contaminanti.
BONIFICA BIOLOGICA (BIOREMEDIATION)
ARPAC
L'utilizzo di metodi biologici per recuperare o ripristinare suoli
contaminati. Un metodo tipico fa uso di specifici batteri per decomporre
i fenoli, un inquinante importante in molti siti (Dic. Env. Sci. Techn.)
BUSINESS PROCESS REENGINEERING
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Tecnica di riprogettazione e riorganizzazione dei processi,
caratterizzata, più che dall'apportare modifiche al processo esistente,
dal reimpostarlo ex novo. Si utilizza quando le prestazioni dei processi
sono molto lontane da quelle attese.
CALIBRAZIONE
GLOSS. ARPAV
E' il controllo dell'accuratezza e della precisione di una grandezza di
riferimento mediante un qualsiasi strumento di misura.
CAMPAGNA
GLOSS. ARPAV
Insieme di azioni programmate e/o effettuate finalizzate a perseguire
determinati obiettivi (es. campagna di informazione in campo
ambientale, campagna di monitoraggio di determinati inquinanti
ambientali ecc.).
CAMPIONAMENTO
VOCABOLARIO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA
Campione materiale, apparecchio per misurazione o sistema di
misurazione inteso a definire, realizzare, conservare o riprodurre una
49
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
unità ovvero uno o più valori noti di una grandezza per trasmetterli per
confronto ad altri strumenti per misurazione.
CAMPO DI NORMAZIONE
EN 45020:1998
Insieme di oggetti di normazione tra loro correlati. Ad esempio:
l'ingegneria, i trasporti, l'agricoltura, le grandezze e le unità potrebbero
essere considerati come esempi di campi di normazione.
CAPACITÀ
UNI EN ISO 9000:2000
Abilità di un'organizzazione, sistema o processo a realizzare un prodotto
in grado di rispondere ai requisiti per quel prodotto.
CAPACITÀ COMPLESSIVA DI UN DEPOSITO
GLOSS. ENI
Capacità, in mc., pari alla somma delle capacità geometriche di serbatoi
fissi, serbatoi mobili e recipienti mobili, condutture ed impianti.
CAPITALE NATURALE
ARPAT
E' composto dall'insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, foreste,
fauna, flora) e dei prodotti dell'agricoltura, della pesca, della caccia
nonché dal patrimonio artistico e culturale presente in un dato
territorio.
CARICO AMBIENTALE
ARPAT; GLOSS. ARPAV
L'insieme delle pressioni esercitate dai fattori antropici presenti in
un'area, sul complesso delle risorse ambientali.
CARTA DEL TURISMO SOSTENIBILE ARPAV
Documento fondamentale redatto in occasione della Conferenza di
Lanzarote patrocinata dal WTO e dall'UNESCO nel 1995. La carta
raccoglie 18 principi che delineano in maniera abbastanza generale e
generica in quale modo il turismo possa essere pianificato e svolto in
modo tale da salvaguardare risorse naturali e patrimonio perle
generazioni future. La Carta del Turismo Sostenibile ha seguito e
preceduto la compilazione di numerosi altri decaloghi di norme di
comportamento (UNEP, 1996).
CARTA DELLA NATURA ARPAV
Il progetto Carta della Natura previsto dalla legge 394/91.Legge quadro
sulle aree naturali protette. consiste
nella realizzazione di una
cartografia dell’intero territorio nazionale a diverse scale di analisi, che
permetta di identificare lo stato dell’ambiente naturale e di stimarne
qualità e vulnerabilità. Il prodotto, fruibile da Amministrazioni centrali e
locali, fornisce utilissime informazioni a supporto della pianificazione
territoriale.
CARTE DI VALUTAZIONE DELLA FRAGILITÀ, DISSESTO E
DEGRADO AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL
Carta di base a scala 1:10.000 0 1:5.000.Contenuti: fragilità
ambientale, ad esempio zone di transizione, zone carsiche, zone umide,
golene, ripe fluviali, superfici detritiche, dune mobili, ecc. Dissesto
naturale, ad esempio, frane, calanchi, erosioni fluviali, eoliche, marine,
ecc. Degrado ambientale indotto dalle attività umane, quale il degrado
di aria, suoli, acque e della vegetazione, suddiviso in degrado fisico o
chimico, biologico, ecologico. Degrado funzionale, quale il degrado
economico, produttivo e di fruibilità. Degrado paesaggistico, quale il
degrado percettivo sulle grandi estensioni, il degrado estetico delle
qualità architettoniche ed ornamentali, il degrado culturale, legato alla
perdita di legami con l’habitat di vita, ecc.
CARTE DI VALUTAZIONE DELLA NATURALITÀ E ARTIFICIALITÀ
STREAMS - TREVISIOL
Rappresentano lo stato della naturalità e della trasformazione (carta di
base a scala 1:10.000 o 1:5.000).Contenuti: vengono definiti cinque
indici e classi di naturalità e di trasformazione a partire dal concetto di
biopotenzialità (condizione climax) e di artificialità (massima
trasformazione).
CARTE
DI
VALUTAZIONE
DELLE
POTENZIALITÀ
E
TRASFORMABILITÀ
STREAMS - TREVISIOL
Carta delle potenzialità naturali, agronomiche, di sviluppo urbano o
edificatorio e produttivo (carte di base a scale 1:10.000, 1:5.000 e per
zone campione a scala 1:2.000).Carte della trasformabilità
dell’ambiente naturale, rurale e urbano (carte di base come sopra).
Contenuti: evidenziazione delle diverse potenzialità produttive o
possibilità di trasformazione e uso delle risorse e dei beni presenti nei
vari ambienti naturali, rurali e urbani. Assieme alle zone trasformabili, di
cui si possono definire indici o classi relative, sono messe in evidenza le
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
aree non trasformabili salvaguardate per tutelare la produttività
naturale e quindi protette o conservate, per funzioni di tutela agricola o
storico-architettonica.
CARTE ECOLOGICHE
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
Sono dichiarazioni a carattere generale che in passato hanno svolto un
ruolo notevole ed ancor oggi costituiscono un punto di riferimento per il
dibattito sul rapporto uomo-ambiente e sulla necessità di codificare con
leggi e norme il diritto dell'uomo a vivere in un ambiente sano ed in
equilibrio ecologico.
CARTOGRAFIA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Scienza complessa che comprende tutte le operazioni scientifiche,
tecniche ed artistiche necessarie all’elaborazione e all’allestimento delle
carte geografiche e dei diversi sistemi di espressione grafica sulla base
di rilevamenti diretti del terreno e di altre fonti di cartografiche o
documentarie. Il termine cartografia si riferisce non solo alla produzione
ma anche alla lettura e all’utilizzo delle carte.
CARTOGRAFIA NUMERICA O DIGITALE
ISTAT
La versione di una carta geografica tradizionale in cui la posizione e la
descrizione degli elementi sono memorizzati secondo modalità che
consentono il trattamento con opportuni strumenti informatici.
CAUSALITÀ (principio di)
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
La relazione causa-effetto è stata tradizionalmente considerata come il
succedersi necessario di un evento B (effetto) a un evento A (causa),
onde al modificarsi di A si modifica anche B. Attualmente il principio di
causalità viene enunciato come un postulato assai più generico e cioè
che esista una dipendenza, che può risultare diversa da un caso
all’altro, tra le varie situazioni osservabili. Esso può essere considerato
come una regola che guidi un’indagine scientifica e implica che possa
essere individuato un criterio che permetta di identificare
empiricamente la dipendenza o la connessione tra i fenomeni. Nelle
scienze ambientali, dove si assiste sovente al sovrapporsi di cicli indotti
dall’uomo a cicli naturali, questo criterio è spesso di difficile
individuazione, in quanto le cause sono sempre molteplici, così come
numerosi sono gli effetti. Le relazioni di causalità risultano, quindi, a
volte inestricabili, o si prestano a differenti interpretazioni.
CBPA
GLOSS. ARPAV
Codice di buona pratica agricola. Insieme di indicazioni relative a
sistemi di buona pratica agricola specificatamente rivolto ai problemi
dell'azoto. Il codice, richiesto dalla Direttiva 91/676/CEE, è stato redatto
Ministero delle Risorse Agricole, Alimentare e Forestale ed approvato
con D.M. del 19/04/99.
CDB
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Convenzione firmata nel giugno 1992 che persegue l'obiettivo di
conservare la biodiversità biologica del pianeta.
CDM
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Clean Development Mechanism. E' un ulteriore strumento attuativo
previsto dal protocollo di Kyoto ed è a favorire la collaborazione
internazionale e la cooperazione tra i Paesi industrializzati e I Paesi in
via di sviluppo su programmi e progetti congiunti in modo che,
attraverso l'attuazione degli impegni contenuti nella Convenzione UNFCCC, venga dato impulso anche ai processi di sviluppo socioeconomico
ed industriale nel quadro di riferimento più generale dello sviluppo
sostenibile. Esso promuove il trasferimento di tecnologie e di know
how.
CENTRALE OPERATIVA
MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS. ARPAV
Struttura costituita da hardware (elaboratore, apparati di
ricetrasmissione) e software applicativo, la cui funzione primaria è
rappresentata dall’acquisizione dei dati provenienti dalle stazioni
periferiche e dai rilevamenti manuali.
CERTIFICAZIONE DI CONFORMITÀ
GLOSS. ARPAV
Atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con
ragionevole attendibilità, un determinato prodotto o servizio è conforme
ad una specifica norma o regola tecnica. Si distingue tra "certificazione
di prodotto", "certificazione di sistema" e "certificazione delle persone".
La certificazione ha maggiore o minor valore a seconda della
attendibilità e dell'accreditamento dell'organismo certificante.
50
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
CHECK LIST
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Strumento usato per assicurare che siano stati analizzati tutti i processi,
procedimenti e tutte le fasi di un'operazione.
CHIARIFICAZIONE
GLOSS. META S.p.A. Modena
Processo di trattamento delle acque reflue in cui si ha la separazione
gravitazionale dei solidi sospesi sedimentabili presenti, con la
conseguente produzione di un effluente più limpido.
CHIODATURE E BULLONATURE
IFFI
Installazione di chiodi e bulloni su pareti rocciose.
CICLO BIOLOGICO
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
L'insieme dei processi di accrescimento, di differenziamento e di
riproduzione che conducono da un individuo ad altri simili (discendenti).
Ha complessità diversa nei vari organismi.
CICLO DI VITA
GLOSS. ENI
Valutazione del ciclo di vita.
CLASSIFICAZIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Attribuzione a tutti gli esseri viventi di un nome secondo una precisa
collocazione sull’albero dell’evoluzione. In zoologia e in botanica si
utilizza la nomenclatura binomia, introdotta dal naturalista Linneo nel
Settecento, con la quale si identifica un organismo mediante il nome
formato da due parole latine: il genere e la specie. Il criterio su cui si
basa è il raggruppamento degli individui per le loro caratteristiche
strutturali. Solitamente la classificazione di un organismo comprende
diverse categorie sistematiche: regno, phylum, classe, ordine, famiglia,
genere, specie.
CLEAN DEVELOPMENT MECHANISM
(Vedi CDM).
CLEANER PRODUCTION
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Impiego continuo di strategie ambientali integrate e in ottica preventiva
nell'ambito di processi, prodotti e servizi con l'obiettivo di raggiungere
un aumento dell'efficienza ecologica e un miglioramento della qualità
della vita di una regione. "Ecoprofit", facendo cardine sulla filosofia
Cleaner production, ha già portato alla realizzazione degli obiettivi
suddetti e può essere qualificato come programma di Cleaner
production di maggior successo.
CODICE DI PRATICA
EN 45020:1998
Documento che raccomanda regole pratiche o procedure per la
progettazione, la fabbricazione, l'installazione, la manutenzione o
l'utilizzazione di apparecchiature, strumenti o prodotti. Un codice di
pratica può essere una norma, una sua parte o a sé stante.
COEFFICIENTE DI RESISTENZA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Coefficiente che individua le perdite di carico dovute alla scabrezza al
contorno o ad un ostacolo
COLLAUDO
GLOSS. ARPAV
Metodo di controllo della produzione basato sull'esame di ogni pezzo
prodotto, per verificarne la conformità a determinate norme. I collaudi
sono un insieme di controlli e prove per lo più legati all’accettazione di
prodotti finiti o semilavorati critici. Le prove eseguite per controllare le
rispondenze del funzionamento degli impianti o dei macchinari ai
risultati di studi o progetti ovvero alle clausole dei contratti di fornitura;
b) le prove eseguite su parti essenziali degli impianti o dei macchinari
nel corso delle operazioni di montaggio; c) le prove eseguite dopo i
lavori di riparazione che comportino lo smontaggio e la sostituzione di
parti od elementi essenziali; d) le prove eseguite per l'impiego e la
elaborazione di nuove sostanze su impianti o macchinari già esistenti;
e) le prove sperimentali che ingenerino nel materiale sollecitazioni
superiori a quelle del normale esercizio.
COMANDO E CONTROLLO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Filosofia a cui le normative ambientali erano ispirate tra i primi anni
Settanta e la fine degli anni Ottanta. La tecnica prevalente era quella
dell'imposizione legislativa di standard di qualità dei singoli fattori
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
ecologici ed ambientali, ovvero, di limiti di emissioni immissione delle
fonti inquinanti (comando) verificata in sede amministrativa mediante
meccanismi di tipo autorizzatorio (controllo).Nel corso degli anni
Ottanta, i sistemi di protezione ambientale comando e controllo
cominciarono ad entrare in crisi a causa di un limite oggettivo, dovuto
al fatto che essi sono idonei ad intervenire su squilibri ambientali attuali
o potenziali, ma comunque identificabili. Questo aspetto ne condiziona
fortemente l'efficacia dal momento in cui la politica ambientale tende a
prefiggersi non più soltanto il controllo delle fonti inquinanti, ma un
mutamento complessivo dei comportamenti sociali che producono un
impatto sull'ambiente.
COMMAND AND CONTROL
GLOSS. ARPAV
Strumento di politica ambientale basato sull'emanazione di norme e sul
relativo controllo dell'applicazione e dell'osservanza. Rappresenta
l'approccio iniziale che sin dagli anni '70 ha improntato la legislazione
comunitaria e di tutti gli Stati membri per la gestione delle politiche
ambientali. A partire dai primi anni '90, in contrapposizione a tale
sistema si è posto quello dell'EMAS che introduce approcci volontari di
corresponsabilizzazione dell'apparato produttivo.
COMPATIBILITA' AMBIENTALE (O ECO-COMPATIBILITA')
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Caratteristica di un progetto di essere realizzato e di sussistere senza
produrre impatti negativi sulle condizioni dell'ambiente.
COMPATIBILITÀ AMBIENTALE
GLOSS. ENI; PROVINCIA DI TORINO
La coerenza e la congruità delle strategie e delle azioni previste da piani
e programmi, nonché degli interventi previsti dai progetti, con gli
obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità
dell'ambiente e della qualità della vita, di valorizzazione delle risorse,
nel rispetto altresì delle disposizioni normative comunitarie, statali e
regionali".
COMUNE INTERAMENTE MONTANO
ISTAT (NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE MONTANE, LEGGE N. 97
DEL 31 GENNAIO 1994)
Per comune interamente montano si intende il Comune che è stato
classificato tale per l'intera superficie amministrativa.
COMUNE PARZIALMENTE MONTANO
ISTAT (NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE MONTANE, LEGGE N. 97
DEL 31 GENNAIO 1994)
Per comune parzialmente montano si intende quello in cui solo una
parte del proprio territorio è stata riconosciuta come montana.
COMUNITÀ MONTANA
ISTAT (ART. 7 DELLA LEGGE N. 265/99 DI RIFORMA
DELL'ORDINAMENTO DELLE AUTONOMIE)
La Comunità montana è qualificata giuridicamente Ente Locale. La
delimitazione territoriale delle Comunità montane è prerogativa
regionale. Delle Comunità montane fanno parte i Comuni classificati
interamente e parzialmente montani. La Regione può includere nelle
Comunità anche Comuni non montani confinanti, con popolazione
inferiore a 20 mila abitanti, che siano parte integrante del sistema
geografico e socio-economico della Comunità. La Regione può inoltre
escludere dalla Comunità montana i Comuni parzialmente montani con
popolazione montana inferiore al 15% di quella complessiva. Sono in
ogni caso esclusi i Comuni capoluogo di provincia e quelli con
popolazione complessiva superiore a 40 mila abitanti.
COMUNICAZIONE AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
L'organizzazione deve, in relazione ai suoi aspetti ambientali ed al
sistema di gestione ambientale, stabilire e mantenere attive procedure
per: assicurare le comunicazioni interne tra i differenti livelli e le diverse
funzioni dell'organizzazione, ricevere, documentare e rispondere alle
richieste provenienti dalle parti interessate esterne. L'organizzazione
deve prendere in considerazione procedimenti di comunicazione esterna
riguardanti gli aspetti ambientali significativi e registrare ogni decisione
in merito. La comunicazione ambientale aiuta a concentrare l'attenzione
delle imprese e dei consumatori sui problemi ambientali e sulle loro
possibili soluzioni.
CONFETTATURA
ANPA
Lavorazione che consiste nel rivestimento del seme con sostanze inerti,
talvolta veicoli di pesticidi, e collanti idrosolubili fino ad ottenere un
prodotto che ha generalmente l'aspetto di una pillola ("confetto").
Questa si scioglie o si spacca al contatto con l'acqua, liberando il seme.
51
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
CONFORMITÀ
GLOSS. FEDERLEGNO
Soddisfacimento di un requisito (VISION 2000) Rispondenza di un
prodotto, processo o servizio a tutti i requisiti specificati in una
determinata norma, legge o specifica contrattuale.
CONSAPEVOLEZZA (ambientale)
GLOSS. ARPAV
E' la condizione che porta ad una coscienza critica e ad una riflessione
propositiva sull'ambiente. La consapevolezza ambientale assicurando
una maggior comprensione dei problemi e una migliore individuazione
delle soluzioni consente lo sviluppo di capacità operative quali il senso
di iniziativa e la capacità di assunzione di responsabilità.
CONSENSO
EN 45020:1998
Accordo generale, caratterizzato dall'assenza di sostenute opposizioni,
provenienti da parti rilevanti degli interessi coinvolti, e da un processo
che implichi tentativi di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
coinvolte e per conciliare tutti i pareri contrastanti. Il consenso non
implica necessariamente l'unanimità.
CONSOLIDAMENTO EDIFICI
IFFI
Consolidamento di edifici interessati dall’evento franoso.
CONSUMO DI ACQUA
GLOSS. ENI
Quantità di acqua destinata al consumo per qualsiasi uso (civile e
industriale) direttamente o indirettamente afferente l’impianto in
progetto, al netto di eventuali ricicli.
CONSUMO DI SUOLO
GLOSS. ENI
Quantità di terreno, sotto forma di materiale escavato, inteso sia come
suolo superficiale che come materiale di cava, che risulta necessario
alla costruzione e all’esercizio dell’impianto in progetto. Il consumo si
riferisce al terreno necessario, ad esempio per il livellamento dell’area,
la costruzione di rilevati, la preparazione del calcestruzzo, ecc. e,
inoltre, alla sottrazione di tale risorsa ad utilizzi di altri tipo (agricoli,
ricreativi, ecc.).
CONTABILITA' AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Creazione, analisi ed utilizzo di informazioni finanziarie e non finanziarie
allo scopo di ottimizzare la performance ambientale ed economica
dell'azienda e di raggiungere un business sostenibile. Gli obiettivi della
contabilità ambientale possono essere così riassunti:
- dimostrare l'impatto delle attività correlate all'impatto ambientale sul
conto economico e sullo stato patrimoniale;
- allocare correttamente i costi ambientali a specifichi prodotti e
processi;
- identificare opportunità di riduzione dei costi;
- guidare decisioni di investimento;
- orientare decisioni di sviluppo di nuovi prodotti.
Si possono, inoltre, distinguere i seguenti vantaggi:
- miglioramento delle performance ambientali;
- creazione di un vantaggio competitivo strumento per l'integrazione del
sistema di gestione ambientale;
- risparmio di energia, materiali e acqua;
- minori costi di smaltimento dei rifiuti;
migliore immagine dell'impresa.
CONTRIBUTO ALLO SFORZO COMUNE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Contributo all’elaborazione di politiche pubbliche e a iniziative e
programmi educazionali del settore privato, del settore pubblico e delle
istanze governative e intergovernative tendenti ad una maggiore
sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente e della sua protezione.
CONTROLLO
GLOSS. SCHEDA 2000
Esame accurato, accertamento. Il controllo ha la finalità di: verificare la
conformità delle diverse situazioni ambientali alle norme vigenti,
prevenire le situazioni d'inquinamento, conoscere e monitorare nel
tempo la quantità e/o la qualità delle matrici ambientali.
CONTROLLO OPERATIVO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Individuazione delle operazioni e delle attività associate agli aspetti
ambientali significativi, in linea con la politica ambientale e i relativi
obiettivi e traguardi. Queste attività devono essere condotte sotto
condizioni controllate stabilendo e aggiornando procedure e
definendone i criteri operativi.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
CONVENTION ON BIOLOGICAL DIVERSITY
(Vedi CDB).
CONVENZIONE RAMSAR
RETE CIVICA DI ROMA
Convenzione Internazionale firmata a Ramsar (Iran) il 2 febbraio 1972
per la protezione delle zone umide di importanza internazionale.
Attualmente sono oltre 80 nazioni che hanno sottoscritto questo
documento che rappresenta una delle prime manifestazioni di
cooperazione internazionale in tema di tutela ambientale.
COORDINATION OF INFORMATION ON THE ENVIRONMENT
(Vedi CORINE).
CORINE
REGIONE VENETO – DIREZIONE FORESTE
Coordination Of Information On The Environment. Coordination of
Information on the Environment: programma intrapreso dalla
commissione della comunità europea in seguito alla decisione del
Consiglio Europeo del 27 giugno 1985. Risponde alla necessità di
raccogliere informazioni standardizzate e geograficamente localizzate
sullo stato dell'ambiente nell'ambito dei paesi della comunità europea.
COSTI AMBIENTALI
GLOSS. ENI; ARPAT; GLOSS.GALGANO & ASSOCIATI; GLOSS. ARPAV
Rappresentano la somma dei costi delle misure adottate dall'azienda (o
da terzi per suo conto) per prevenire, ridurre e/o riparare i danni
causati all'ambiente dalle proprie attività operative, e di quelli sostenuti
per la conservazione delle risorse rinnovabili e non rinnovabili. Il
termine viene anche comunemente utilizzato per indicare la riduzione
del livello di benessere collettivo dovuto all’impatto di un progetto
sull’ambiente.
Generalmente di difficile quantificazione in quanto nasce dalla
percezione privata di ciascun individuo. I costi ambientali possono
essere distinti in:
- convenzionali: acquisto e stoccaggio di prodotti, manutenzione di
processo, utilities;
- nascosti: gestione dei rifiuti, conformità normative, canoni e tasse,
assicurazioni, mancata produzione;
- contingenti: passività presenti e future per perdite accidentali,
incidenti, bonifiche, danni alla comunità;
- d'immagine: relazioni con la Comunità locale, pubblicità negativa,
impatti sul cliente o consumatore, vantaggio competitivo, impatti
sull'ecosistema.
COSTI AMBIENTALI NASCOSTI
ARPAT
Costi diretti che vengono attribuiti a centri di costo diversi da quelli
ambientali sebbene il motivo principale per il quale sono stati sostenuti
sia di tipo ambientale e che vengono considerati "costi ambientali" solo
dopo un processo di riclassificazione del bilancio.
COSTO DEL NON AMBIENTE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Costo di non adeguamento alle normative ambientali. Il costo del non
ambiente è oggi maggiore rispetto a quello di adattamento ad una
politica ambientale d'impresa per tre motivi fondamentali:
- la ricerca della compatibilità ambientale da parte delle imprese si
traduce di norma in sforzo di investimento e di innovazione di processo
e/o di prodotto di carattere non dissimile da quello normalmente
perseguito nelle dinamiche competitive dell'impresa;
- l'obiettivo dell'eco-efficienza si trova più spesso a coincidere in buona
parte con l'obiettivo della qualità e, in particolare modo, con quello della
Qualità Totale (ossia quella che concerne l'intero funzionamento
dell'impresa e non solo quello di una sua parte);
- si è confermata la nuova realtà di una domanda crescente di prodotti
eco-compatibili.
CULTURA AMBIENTALE
GLOSS. ARPAV
Cultura è l'intero complesso di conoscenze, conquiste, tecnologia,
tradizioni, percezioni, costumi, valori ed altre capacità delle società e
dell'individuo che collegano i comportamenti del passato a quelli del
presente. La cultura influenza idee ed azioni di individui e gruppi e le
interazioni tra questi e l'ambiente.
In tal senso cultura ambientale è l'insieme delle conoscenze formali ed
informali che accrescono la comprensione dei fenomeni ambientali e
correggono i comportamenti umani tendenti alla distruzione.
CURE COLTURALI
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Tutti i provvedimenti atti a favorire la crescita e lo sviluppo delle piante.
Possono essere: a) cure di completamento fino alla chiusura del
52
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
soprassuolo; b) cure di mantenimento per mantenere le funzioni
tecniche ed ecologiche richieste (tagli di potatura e sfoltimento).
DANNO POTENZIALE (o valore potenziale delle perdite) WL
UNI, ARPA PIEMONTE
Entità potenziale delle perdite a seguito del verificarsi di un certo
fenomeno ad una data intensità; espresso in termini di numero,
quantità di unità esposte al rischio oppure termini monetari [WL(I,E) =
W(E)V(I,E)].
DATO AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA
Informazione relativa allo stato momentaneo di una determinata
variabile ambientale frutto di una specifica operazione di rilevamento ed
espressa in forma codificata in modo da poter essere confrontata in
modo coerente con altre informazioni analoghe rilevate da operatori
differenti.
DECISIONE
GLOSS. FEDERLEGNO
Una decisione è vincolante nella sua globalità per i destinatari. Le
decisioni devono essere notificate a coloro ai quali sono indirizzate ed
hanno effetto dal momento della notifica.
DECISIONI UE
GLOSS. FEDERLEGNO
Atti della Commissione e del Consiglio della Unione europea. Esse
possono essere prese per pronunciare un giudizio o per imporre
ammende a persone, entità commerciali o Stati che hanno infranto le
regole comunitarie. Le decisioni sono vincolanti per i destinatari cui
sono indirizzate; hanno effetto dal momento della notifica.
DEFORESTAZIONE
GLOSS. ARPAV
Rapida distruzione delle foreste in molte zone del mondo, soprattutto ai
Tropici e in particolare nella foresta Amazzonica per convertire il terreno
a un uso non forestale; ne consegue l’impoverimento delle risorse
naturali capaci di abbassare il tasso di anidride carbonica nell’aria: la
combustione, spesso dolosa, delle foreste pluviali, produce infatti più
anidride carbonica di quanta esse ne assorbano. La progressiva
scomparsa di foreste e boschi aumenta il ritmo di erosione del suolo, e
le specie animali che esse ospitavano rischiano l’estinzione.
DEMOLIZIONE
UNI, ARPA PIEMONTE
Abbattimento con metodi e attrezzature fisici e/o chimici di porzioni di
ammasso roccioso in condizioni di equilibrio marginale.
IFFI
Demolizioni di edifici pericolanti.
DEPLOYMENT
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Piano delle attività operative di adeguamento che consente alla
Direzione di controllare sistematicamente lo stato di avanzamento del
programma e di disporre di una visione chiara e puntuale della
ripartizione dei compiti tra i diversi Enti e Funzioni aziendali. Il
deployment è realizzato partendo dai risultati del survey iniziale e
coinvolgendo attraverso specifici incontri i responsabili di Enti e
>Funzioni interessati a ciascuno degli elementi della normativa di
riferimento (ISO 14001 e Reg. CEE n. 1836/1993). Per ciascun
elemento vengono individuate e condivise le relative attività da svolgere
e, per ogni attività viene indicato un responsabile interno all'azienda e
fissati i tempi di attuazione.
DEPURAZIONE
GLOSS. ENI
è il tentativo dell’uomo di ripristinare le condizioni originarie della
sostanza alterata o di renderla atta a determinati usi. Ad esempio la
depurazione dell'acqua è l'insieme dei trattamenti artificiali che
permettono di eliminare totalmente o parzialmente da un’acqua le
sostanze inquinanti. Esistono numerosi trattamenti di depurazione e il
loro impiego dipende dalle caratteristiche dell’acqua da depurare e dal
grado di depurazione che si vuole raggiungere. Gli impianti di
depurazione si possono differenziare, a seconda dei processi di
funzionamento su cui si basano, in fisici, chimico-fisici e biologici
(Depuratore).
DESTRUTTURARE
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
Termine coniato dal filosofo Jaques Derrida per indicare le operazioni di
"smontaggio" del mondo così come è concepito dall'uomo, per
prepararlo ad un rapporto più equilibrato con le leggi naturali.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
DICHIARAZIONE
EN 45020:1998
Disposizione che fornisce un'informazione.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE
ARPAC; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Dichiarazione elaborata dall’impresa per descrivere la politica
ambientale adottata e le attività svolte, per valutare i problemi
ambientali rilevanti e fornire un prospetto dei dati quantitativi su
emissioni inquinanti, produzione dei rifiuti, consumo di materie prime,
energia e acqua, rumore e altri aspetti ambientali significativi. (Reg.
1836/93)I contenuti della dichiarazione ambientale sono:
- descrizione delle attività dell'impresa nel sito;
- valutazione di tutti i problemi ambientali rilevanti connessi con le
attività;
- compendio dei dati quantitativi concernenti emissioni inquinanti,
produzione di rifiuti, consumo di materie prime, energia e acqua,,
rumore e altri aspetti ambientali rilevanti;
- altri fattori relativi all'efficienza ambientale;
- presentazione di politica, programmi e Sistema di Gestione Ambientale
applicati all'impresa.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
GLOSS. FEDERLEGNO
Dichiarazione di un fornitore, sotto la sua sola responsabilità, che un
prodotto o servizio è conforme ad una norma. In genere la facoltà di
emettere questa dichiarazione è subordinata ad un controllo da parte
del soggetto stesso (per esempio alla verifica del sistema di qualità del
fornitore).Tale dichiarazione è la forma di trasparenza più diretta e
conveniente per il fornitore ma anche, in quanto di parte, la meno
credibile almeno quando non sia convalidata da altri segnali qualitativi.
DICHIARAZIONE DI RIO (sull’Ambiente e lo Sviluppo)
GLOSS. ARPAV
Dichiarazione approvata dalla Conferenza delle Nazioni Unite
sull'Ambiente e lo Sviluppo "Eart Summit" riunita a Rio de Janeiro dal 2
al 14 giugno 1992. - Il documento si articola in 27 principi il terzo dei
quali afferma che "il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo
da soddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente ed allo
sviluppo delle generazioni presenti e future".
DIFFERENZIAZIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Processo di diversificazione in rapporto alla funzione da svolgere che
subiscono le varie cellule di una pianta o di un animale quando sono
ancora allo stadio embrionale.
DIGESTIONE AEROBICA
(Vedi sezione BIOSFERA)
DIGESTIONE ANAEROBICA
(Vedi sezione BIOSFERA)
DIRETTIVA HABITAT
GLOSS. ARPAV
Direttiva CEE/CEEA/CE n.43 del 21/05/1992: strumento legislativo
mirato alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della
flora e della fauna selvatiche. L'obiettivo finale della Direttiva è quello di
creare una rete Natura 2000 formato da aree ZSC. Tale Direttiva ha
creato per la prima volta un quadro di riferimento per la conservazione
della natura in tutti gli stati dell'Unione Europea.
DIRETTIVE UE
GLOSS. FEDERLEGNO
Atti emessi dalla Commissione dell'Unione Europea, di solito relativi a
problemi che possono creare situazioni di pericolosità per le persone o
per l'ambiente, e sono di recepimento obbligatorio da parte degli Stati
membri. Ogni direttiva è vincolante per gli obiettivi che si prefigge ma
lascia alle Autorità nazionali la scelta dei modi e delle forme della sua
applicazione. La Commissione controlla la sua adozione da parte degli
Stati membri, che possono essere deferiti alla Corte di Giustizia nel caso
di mancata ottemperanza. Secondo il "Nuovo Approccio" CEE (1985) le
Direttive stabiliscono i requisiti essenziali cui il prodotto o servizio deve
adeguarsi e demandano al CEN l'emanazione delle specifiche tecniche
relative.
Esse sono notificate a coloro ai quali sono destinate ed hanno effetto
nel momento della notifica. Tutte le direttive sono pubblicate sulla
Gazzetta Ufficiale della CEE serie "L".
DISBOSCAMENTO
GLOSS. ENI
Diradamento delle
antropizzazione.
foreste
come
risultato
dei
processi
di
53
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
DISBOSCAMENTO SELETTIVO
IFFI
Disboscamento selettivo dell’area in frana.
DISGAGGIO
UNI, ARPA PIEMONTE
Intervento estensivo di rimozione con metodi e attrezzature fisici
(idraulici, meccanici) di elementi lapidei di volume roccioso unitario
limitato in condizioni di equilibrio marginale.
IFFI
Disgaggio e abbattimento dei massi pericolanti.
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Operazione che consiste nell'allontanamento dei materiali instabili lungo
pareti e pendii.
DISMISSIONE
GLOSS. ENI
L’insieme delle operazioni necessarie per la cessazione delle attività
produttive di un impianto o di un’area industriale. Si suddivide
generalmente in tre fasi: messa in sicurezza (Bonifica) delle
componenti; smantellamento e rimozione delle apparecchiature e delle
strutture; ripristino del suolo.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
(Vedi DPI).
DISPOSIZIONE
EN 45020:1998
Espressione contenuta in un documento normativo che assume forma
di dichiarazione, istruzione, raccomandazione o requisito.
DISPOSIZIONE DESCRITTIVA
EN 45020:1998
Disposizione per l'idoneità allo scopo, concernente le caratteristiche di
un prodotto, processo o servizio.
DISPOSIZIONE DI PRESTAZIONE
EN 45020:1998
Disposizione per l'idoneità allo scopo, riguardante le prestazioni di un
prodotto, processo o servizio nella sua utilizzazione o in rapporto ad
essa.
DISPOSIZIONE DI RISPONDENZA
EN 45020:1998
Disposizione che indica uno o più modi di conformarsi ai requisiti
prescritti da un documento normativo.
DISTACCO PROGRAMMATO DI VALANGHE
ARPA PIEMONTE
Intervento volontario dell’uomo atto a provocare il distacco di piccole
masse di neve utilizzando l’energia generata da un’esplosione; serve ad
evitare la formazione di accumuli di grandi dimensioni che potrebbero
generare valanghe spontanee
DISTRIBUZIONE STATISTICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Il termine distribuzione, in statistica, fa riferimento a distribuzione di
frequenza o di probabilità, inerente ai dati del campione e a
distribuzioni calcolate in base a ipotesi matematiche riguardanti il
comportamento di esperimenti ripetitivi che presentano regolarità
statistiche. La distribuzione di frequenza può essere considerata come
una modalità particolare di rappresentazione di dati appartenenti a un
campione.
DIVERSITÀ (indice di)
GLOSS. ENI
Indice esprimente il grado di eterogeneità di una comunità di organismi
(Biocenosi) mediante accertamento statistico della situazione reale
esistente fra le due situazioni teoriche estreme:(a) tutti gli individui
della comunità appartengono alla medesima specie, (b) ogni individuo
della comunità appartiene ad una specie diversa. Fra queste due
estremità si possono trovare tutte le gradazioni intermedie.
DOCUMENTO
EN 45020:1998
Ogni supporto di informazioni, assieme alle informazioni che esso
contiene.
DOCUMENTO NORMATIVO
EN 45020:1998
Documento che fornisce regole, direttive o caratteristiche concernenti
determinate attività o i loro risultati. Si riferisce a diversi tipi di
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
documenti quali: norme, specificazioni tecniche, codici di pratica,
regolamenti.
DPSIR
GLOSS. ARPAV
Modello concettuale elaborato nell'ambito del dibattito internazionale in
materia di informazione ambientale (OCSE, 1993; Eurostat, 1997;
EEA,1998). Il modello evidenzia l'esistenza a "monte" delle pressioni
sull'ambiente, di forze motrici o determinanti che possono essere
identificati con le attività e i processi antropici che causano le pressioni.
A "valle" delle pressioni sta invece lo stato della natura, che si modifica
in seguito alle sollecitazioni umane. Il modificarsi dello stato della
natura comporta impatti sul sistema antropico. Poiché gli impatti sono
quasi sempre negativi, a questo ciclo di rapporti causali che hanno
come effetto il deterioramento della natura, la società reagisce
fornendo risposte basate sulla consapevolezza dei meccanismi che la
determinano. Le risposte sono dirette sia alle cause immediate degli
impatti (i cambiamenti dello stato) sia alle cause più profonde, risalendo
a "monte" fino alle pressioni stesse e ai fattori che le generano. Il
cerchio così si chiude con la retroazione consapevole della società alle
conseguenze negative del suo stesso sviluppo.
DRENAGGIO
STREAMS - TREVISIOL
Tecnica di bonifica consistente nel prosciugamento di un terreno
impregnato d’acqua. Può essere eseguito mediante scolo naturale
dell’acqua (se il terreno da bonificare si trova a un livello più elevato di
quello del corpo idrico), o mediante prosciugamento artificiale (quando
il terreno è situato a un livello inferiore o uguale a quello del corpo
idrico; in tal caso è necessario sollevare l’acqua con mezzi meccanici
(idrovore) e scaricarla nel corpo idrico ricevente.
UNI EN ISO10318, ARPA PIEMONTE
Collettamento e trasporto delle acque di pioggia, sotterranee e/o di altri
fluidi.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Consiste in un sistema di canalizzazioni principali e secondarie che
portano al prosciugamento del terreno con l’allontanamento costante
dell’acqua.
ECCELLENZA AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Il misurarsi attivamente con la variabile ecologica, ottenendo importanti
vantaggi competitivi, sia in termini di rilevanti risparmi di costi
conseguibili con tecnologie di prevenzione dell'inquinamento, sia in
termini di una riformulazione dei prodotti che attui una differenziazione
degli stessi riconducibile ad una loro maggiore ecocompatibilità.
ECODESIGNG
LOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Riprogettazione del prodotto in modo che causi il minor danno possibile
all'ambiente durante la produzione, l'uso e lo smaltimento.
ECOGESTIONE
GLOSS. ENI
Per ecogestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di
gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura
organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le
risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa.
ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
STREAMS - TREVISIOL
Analisi dal punto di vista scientifico dell’organizzazione dei paesaggi e
della loro incidenza sullo spazio fisico. La unità più piccola è
l’ecosistema geografico. Nei parchi l’ecologia del paesaggio determina
le unità di paesaggio.
ECOMANAGEMENT AND AUDIT SCHEME
(Vedi EMAS).
ECOSVILUPPO
ARPAT
Secondo l'UNEP (United Nation Environment Program) si tratta di uno
sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale che tiene conto dei
bisogni umani fondamentali (basic needs) e della capacità di basarsi
sulle risorse locali e sull'autorganizzazione (self-reliance)."Uno sviluppo
endogeno e basato sulle proprie forze (self-reliant); sottomesso alla
logica dei bisogni dell’intera popolazione e non della produzione elevata
a fine in sé, e finalmente cosciente della propria dimensione ecologica e
alla ricerca di un’armonia tra uomo e natura" (Assemblea generale delle
Nazioni Unite1975).
54
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
EDUCAZIONE AMBIENTALE
GLOSS. ARPAV
Processo educativo orientato ad approfondire le conoscenze delle
interazioni uomo-ambiente, utilizzando una prospettiva interdisciplinare
ed un approccio di problematizzazione e ricerca di soluzione degli
aspetti rilevanti e critici che derivano da tali interazioni. Concerne il
progresso delle conoscenze e delle azioni miranti ad un'integrazione
sempre più adeguata dei soggetti e dei gruppi sociali al contesto
ambientale, preoccupandosi della salvaguardia e dell'uso delle risorse.
EDUCAZIONE PERMANENTE
GLOSS. ARPAV
Educazione Ambientale vista e perseguita come Educazione allo
Sviluppo Sostenibile estesa dall'età prescolare fino all'età adulta allo
scopo di continuare ad aggiornare le conoscenze e le competenze in un
processo di educazione continuo in funzione e in sintonia con
l'evoluzione dei sistemi ambientali siano essi naturali che modificati
dall'attività umana.
EFFICACIA
UNI EN ISO 9000:2000
Grado di realizzazione delle attività pianificate e di conseguimento dei
risultati. La misura dell'efficacia è data quindi dal rapporto tra il risultato
auspicato/conseguito e lo sforzo previsto/impegnato per ottenerlo.
EFFICIENZA
UNI EN ISO 9000:2000
Rapporto tra risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli.
EFFICIENZA ECOLOGICA
GLOSS. ENI
L’efficienza ecologica è un concetto complesso che qualifica beni e
servizi in grado di contribuire competitivamente alla qualità della vita,
minimizzando l’impatto ambientale e l’utilizzo di risorse nell’intero ciclo
di vita.
ELASTICITÀ
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Proprietà dei corpi di deformarsi per azione di forze esterne e di
riprendere la forma primitiva al cessare di queste.
ELEMENTO SUPPLEMENTARE
EN 45020:1998
Informazione inclusa in un documento normativo che non ha influenza
sulla sua sostanza.
EMAS
GLOSS. ENI
Nel 1993 la Comunità europea ha emanato il Regolamento n. 1836
EMAS sulla partecipazione volontaria delle imprese industriali a un
sistema di ecogestione e audit. Il Regolamento prevede che le imprese
partecipanti adottino, nei propri siti produttivi, dei sistemi di gestione
ambientale basati su politiche, programmi, procedure e obiettivi di
miglioramento dell’ambiente e pubblichino una dichiarazione ambientale
(un vero e proprio bilancio ambientale di sito).
Ai fini della registrazione del sito nell’apposito elenco istituito presso la
Commissione europea, il Regolamento EMAS prevede che la
dichiarazione ambientale venga convalidata da un verificatore
accreditato da un Organismo nazionale competente; in Italia tale
organismo, attivo solo dal 1997, è il Comitato per l’Ecolabel
(Ecolabelling) e l’Ecoaudit che si avvale del supporto tecnico dell’ANPA.
Questa certificazione ambientale si affianca agli altri standard
internazionali in materia come le norme della serie ISO 14000 e BS
7750 e ha avuto, soprattutto in Germania, un notevole successo per
quanto riguarda la partecipazione delle imprese e il numero di
verificatori accreditati. Il sistema comunitario di ecogestione ed audit
EMAS ha una notevole valenza politica, poiché assegna all'impresa una
responsabilità diretta nella crescita complessiva della qualità
ambientale. Obiettivi dell'EMAS sono:
- miglioramento continuo dell'efficienza ambientale dell'impresa;
- strutturare all'interno dell'impresa un sistema per migliorare l'impatto
ambientale;
- fissare obiettivi ambientali raggiunti i quali si procede
nell'identificazione di nuovi.
EMUNGIMENTO
GLOSS. ENI
Estrazione di acqua dal sottosuolo. Ai fini di una razionale sfruttamento
delle acque sotterranee, è necessario sapere se si tratta di acque
fossili, cioè non più rifornite con apporti che integrino quanto viene
estratto, oppure di una risorsa di acqua rinnovabile.
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Metodo di analisi a posteriori delle problematiche ambientali, senza
risoluzione delle cause di inquinamento e di degrado ambientale a
monte.
ENVIRONMENTAL MANAGEMENT SYSTEM
(Vedi Sistema di gestione ambientale).
ESAURIMENTO DELLA FALDA
GLOSS. ENI
Estrazione prolungata di acqua da una falda con portata superiore a
quella di alimentazione.
EVACUAZIONI
IFFI
Sgombero della popolazione dalle abitazioni pericolanti o da quelle
potenzialmente soggette agli effetti del movimento franoso.
FATTIBILITÀ
GLOSS. ARPAV
Disponibilità di risorse scientifiche, economiche, politiche, formativeeducative, per la realizzazione di un'azione.
FATTORE PERCETTIVO (paesaggio)
GLOSS. ENI
Termine utilizzato nell’analisi di inserimento territoriale/paesaggistico di
un’opera. In particolare i fattori percettivi sono quegli elementi che
concorrono ad aumentare/ridurre la visibilità dell’opera stessa nel
territorio.
FEEDBACK
STREAMS - TREVISIOL
Detto anche retroazione, retroreazione, reazione. Informazione che
modifica e controlla un processo o un sistema mediante i risultati o gli
effetti di quello stesso processo o sistema; il ritorno di una parte
dell’output (il segnale in uscita, cioè il prodotto di un sistema) alla fase
precedente del processo, a quella che lo ha generato (cioè all’input, il
segnale o potenza in ingresso); risposta (reazione), commenti e
informazioni, su qualcosa fatto da qualcuno.
FESR
ANPA
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
FILTRAZIONE
GLOSS. ENI
Processo che consiste nel far passare un liquido attraverso un mezzo
filtrante per eliminare i solidi in sospensione.
FONDI DI INDENNIZZO
GLOSS. ENI
Strumenti di copertura del danno ambientale che integrano
l’assicurazione nei casi in cui le dimensioni del danno eccedano la
copertura assicurativa, oppure l’identificazione dei responsabili non sia
possibile. Possono essere fondi pubblici o privati, volontari o resi
obbligatori dalla legge, finanziati da versamenti delle imprese, da
contributi pubblici oppure da imposte specifiche per il settore al quale il
fondo si riferisce.
FONDI STRUTTURALI
ANPA
Sono il principale strumento finanziario comunitario per la distribuzione
di aiuti regionali nell'ambito dell'Unione Europea. Attualmente vi sono
quattro Fondi distinti.- il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);- il
Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) (sezione di
orientamento);- il Fondo sociale europeo (FSE);- lo strumento
finanziario di orientamento della pesca (SFOP).
FONDO SOCIALE EUROPEO
(Vedi FSE).
FORMA DI GOVERNO BOSCHIVO
ISTAT
La pratica adottata per la rinnovazione (rigenerazione o riproduzione) di
un bosco. Le forme di governo sono: fustaia, ceduo semplice, ceduo
composto
FORMAZIONE (ambientale)
GLOSS.ARPAV
Trasmissione di specifiche competenze in campo ambientale. La
formazione e l'aggiornamento professionale degli operatori nel settore
ambientale rappresentano un importante strumento per assicurare
l'aggiornamento delle conoscenze e delle competenze professionali.
END OF PIPE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
55
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
FORNITORE
UNI EN ISO 9000:2000
Organizzazione o persona che fornisce un prodotto. Chi è responsabile
del prodotto o servizio e garantisce che venga applicata l'assicurazione
di qualità : produttori, distributori, assemblatori, organizzatori di servizi,
ecc...
GRADO DI MONTANITÀ (NUOVE DISPOSIZIONI PER LE ZONE
MONTANE, LEGGE N. 97 DEL 31 GENNAIO 1994)
ISTAT
L'indicatore della porzione di territorio di un comune classificato.
Ciascun comune può essere classificato come totalmente montano,
parzialmente montano o non montano.
FSE
GLOSS.ARPAV
Fondo Sociale Europeo. Fondo che sostiene e completa le attività degli
Stati membri (UE) volti a sviluppare il mercato del lavoro nonché le
risorse umane. (Regolamento CEE 1784/1999).
GUIDA TECNICA
GLOSS.ARPAV
Documento che indica i metodi e le procedure da seguire per
uniformarsi alle regole tecniche.
FUNZIONI AMBIENTALI
ARPAT
Tutti i possibili usi che l'uomo può fare dell'ambiente per scopi
produttivi, di consumo ed in generale di fruizione.
GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM
(Vedi GIS).
GEOREFERENZIATI
GLOSS.ARPAV
Un campione o un punto di rilevamento è aggettivato dal termine
georeferenziato quando sono rilevate le coordinate geografiche dello
stesso.
GESTIONE
UNI EN ISO 9000:2000
Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo
un'organizzazione. La gestione integrata è l'integrazione delle politiche,
dei programmi e delle procedure ecologicamente corretti.
GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE
(Vedi GFS).
GFS
GLOSS.ARPAV
Sistema di valutazione di gestione forestale sostenibile basata su criteri,
indicatori e linee guida operative messi a punto nel corso del cosiddetto
"processo pan europeo" per la protezione delle foreste.
GIORNO/UOMO
GLOSS. SCHEDA 2000
Unità di misura pari ad una giornata lavorativa, della durata
convenzionale pari a 8 ore.
GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM (Gis)
ISTAT
Un insieme complesso di componenti hardware, software, umane ed
intellettive per acquisire, processare, analizzare, immagazzinare e
restituire in forma grafica ed alfanumerica dati riferiti ad un territorio.
GIS
GLOSS. ENI
Geographical Information System. E’ un insieme complesso di
componenti hardware, software, umane e intellettive per acquisire,
trattare, analizzare, immagazzinare e restituire in forma digitale, grafica
e alfanumerica, dati di qualsiasi tipo riferiti ad un territorio.
Si tratta cioè dell’evoluzione informatica delle carte tematiche, con il
vantaggio del formato elettronico che ne permette un più facile
aggiornamento.
CNR-IRPI TORINO
Sistema di analisi che combina un database relazionato con
un’interpretazione spaziale che offre come risultato sotto forma di
mappa. È un software destinato a raccogliere, immagazzinare, testare,
integrare, analizzare e visualizzare i dati riferiti alle entità territoriali
opportunamente georeferenziate.
GLOBAL POSITIONING SYSTEM
(Vedi GPS).
GPS
GLOSS. ENI
Global Positioning System. E’ un sistema che consente, per mezzo di un
ricevitore, un software dedicato e una costellazione di satelliti, di
determinare con un’altissima precisione la posizione al suolo e
l’altimetria di un punto, tramite triangolazioni orbitali. Utilizzato
inizialmente per scopi militari, è stato in seguito applicato alla
navigazione oceanica. Oggi è in uso anche per alcuni sistemi di
sicurezza personale (antifurti), nel settore hobbistico e per valutare lo
spostamento delle frane
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
HAZARD AND OPERABILITY ANALYSIS
(Vedi HAZOP).
HAZOP
GLOSS. ENI
(Hazard and Operability Analysis) E' una tecnica di analisi per
l'identificazione dei potenziali rischi connessi all'esercizio di un impianto
o di un'attività. Questa tecnica si basa su un esame sistematico delle
condizioni operative di funzionamento allo scopo di identificare gli
interventi di modifiche strutturali e operative per prevenire e controllare
le conseguenze di eventuali malfunzionamenti.
IDONEITA' ALLO SCOPO
EN 45020:1998
Idoneità di un prodotto, processo o servizio a soddisfare un particolare
scopo in determinate condizioni.
IDROPOLITICA
STREAMS - TREVISIOL
Politica condotta a livello sovrannazionale da parte di organismi e
governi per prevenire e risolvere eventuali conflitti che potrebbero
nascere in relazione a risorse idriche che si trovano in situazione di
ambiguità territoriale (zone di confine, spartiacque, territori contesi,
ecc.).
IFF
GLOSS.ARPAV
Indice di Funzionalità Fluviale. L’I.F.F. esprime soprattutto il livello di
funzionalità ecologica attraverso la "lettura" sul campo dei principali
fattori descrittivi delle condizioni ecologiche globali di un corso d’acqua.
Si tratta quindi di uno strumento specialistico, che richiede per la sua
applicazione un elevato livello di conoscenza degli aspetti caratterizzanti
le funzioni ecologiche dei fiumi. Lo stato della vegetazione delle rive e
del territorio, la morfologia delle sponde, la struttura dell’alveo bagnato,
le proprietà autodepurative e la composizione della vita acquatica
vengono rilevati per un determinato segmento fluviale per essere poi
codificati in un punteggio, variabile da 14 a 300 e suddiviso in intervalli,
ciascuno riferibile ad un giudizio sintetico di qualità. Ad ogni intervallo è
inoltre associato un colore di riferimento, il che permette la restituzione
dei risultati su supporto cartografico attraverso una mappa della
funzionalità fluviale, di immediata lettura e comprensione.
IMBRACATURE
IFFI
Imbracature di blocchi instabili su pareti rocciose.
IMPATTO AMBIENTALE
GLOSS.ARPAV
Sta ad indicare i potenziali effetti negativi ma anche positivi, reversibili
o irreversibili, che un'opera pubblica o privata può determinare
sull'ambiente naturale nel quale dovrebbe inserirsi. In altre parole,
l’impatto ambientale è una variazione della qualità e/o della disponibilità
di una risorsa ambientale (ad esempio acqua, aria, ecc.) causata da un
intervento umano legato ad attività di produzione o di consumo.
IMPATTO RESIDUO
GLOSS. ENI
La parte dell'impatto (Impatto ambientale) ancora presente dopo
l'adozione delle opportune misure di mitigazione e/o dopo l'intervento di
ripristino ambientale.
IMPATTO VISIVO
GLOSS. ENI
L’impatto visivo può essere definito come il grado di percezione, da
parte di un osservatore, di un insediamento industriale o abitativo o
delle modifiche, in genere, apportate dall’intervento umano su un
determinato territorio.
Il grado dell’impatto visivo dipende da molteplici fattori, come la
difficoltà del paesaggio preesistente ad accogliere i nuovi elementi,
oppure, al contrario, la sua capacità ad integrarsi con essi.
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
IMPRESA
REG. CEE 1836/93
L'organizzazione che esercita un controllo gestionale complessivo sulle
attività svolte in un determinato sito.
INCERTEZZA
GLOSS.ARPAV
Parametro associato con il risultato di una misurazione che caratterizza
la dispersione dei valori che potrebbero ragionevolmente essere
attribuiti al misurando. (UNICHIM n. 179/0)
INCREMENTO CARICHI AL PIEDE
IFFI
Sovraccarichi posti al piede del corpo di frana.
INDAGINE
DIZIONARIO GARZANTI
Ricerca diligente, sistematica e approfondita.
INDAGINE AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Analisi che ha lo scopo di accertare lo stato di qualità dell'ambiente di
una determinata area, ai fini di individuare eventuali inquinamenti dei
terreni e delle acque e di stabilire se siano necessari interventi di
bonifica o di disinquinamento.
INDICATORE
ENEA
È un qualsiasi parametro che provvede alla rappresentazione sintetica
di un fenomeno complesso. Un indicatore ambientale deriva da una
osservazione o misurazione di una variabile ambientale: per i fenomeni
dell'inquinamento i livelli misurati delle diverse sostanze chimiche sono
a tutti gli effetti indicatori della qualità dell'ambiente. Aggregando in
maniera opportuna gli indicatori corrispondenti alle singole dimensioni
dei fenomeno osservato si possono ottenere i cosiddetti "indici", che
forniscono una informazione sintetica e unitaria dell'entità originale.
INDICATORE DI DISPONIBILITA'
GLOSS. ENI
Parametro che definisce la situazione di una componente ambientale, in
termini di quantità di risorsa utilizzabile.
INDICATORE DI QUALITA'
GLOSS. ENI
Parametro che esprime il livello di pregio o di valore di una componente
ambientale.
INDICATORE DI RISCHIO
GLOSS. ENI
Parametro che esprime la possibilità, per una data componente
ambientale, di subire un danno o una modificazione.
INDICATORI AMBIENTALI
GLOSS. ENI
Sono parametri chimici e/o fisici ai quali si ricorre per la descrizione
sintetica della sensibilità ambientale di un’area a particolari
perturbazioni.
INDICATORI DI BASE
ANPA
Determinano lo stato delle componenti chiave della situazione
ambientale di una data regione (o di più regioni), e dovrebbero essere
utilizzati per individuare e controllare le tendenze (EMAS)
INDICATORI DI IMPATTO
ANPA
Misurano gli impatti diretti derivati dall'attuazione di un determinato
programma o misura. Spesso assumono la forma di "attività prodotte",
ad esempio: il numero di imprese che partecipano al sistema
comunitario di ecogestione e audit (EMAS).
INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Valori quantitativi e qualitativi che permettono di valutare l’efficacia e
l’efficienza nell’uso della risorsa ambientale da parte di un’impresa o di
un intero settore produttivo. Non sempre è possibile una distinzione
netta tra indicatori veri e propri e dati che rappresentano una certa
situazione.
Infatti, alcune volte un dato può rappresentare il risultato che è stato
raggiunto in termini di difesa ambientale. Il più delle volte però è
l’insieme di dati riguardanti un certo periodo di tempo che costituiscono
il vero indicatore. Gli indicatori di performance ambientale devono
essere: - obiettivi, cioè indipendenti dall’osservatore e dal metodo di
misura; -dimostrabili, cioè supportati da una idonea documentazione; -
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
significativi, cioè dare una corretta rappresentazione del fenomeno in
esame senza possibilità di interpretazioni; - comparabili e omogenei,
cioè consentire il paragone nel tempo e tra diverse realtà locali almeno
per gruppi omogenei di situazioni. Per essere completo, un gruppo di
indicatori ambientali deve considerare le relazioni di causa ed effetto tra
le attività dell'uomo, i processi ecologici e le condizioni dei vari sistemi
ambientali. Si possono distinguere diverse aree di interesse degli
indicatori quali ad esempio: - la produzione di rifiuti, di emissioni
gassose e di effluenti; - il livello di contaminanti nell’aria, nell’acqua e
nel terreno; - i rischi di incidenti connessi direttamente o indirettamente
ad attività produttive; - il grado di utilizzo e di ripristino delle risorse
rinnovabili; -il consumo di risorse non rinnovabili;- i rapporti tra attività
economiche e ambiente. E’ possibile raggruppare gli indicatori secondo
gli obiettivi prevalenti che l’azienda intende raggiungere: - indicatori di
gestione. Vengono elaborati per poter garantire il controllo e
l’operatività dell’impresa in tema ambientale, per la stesura dei piani
strategici ed operativi; · Indicatori di informazione. A questo gruppo
appartengono i dati che devono essere forniti per legge o che sono
esplicitamente richiesti dalle Autorità o da altri; generalmente l’impresa
fornisce queste informazioni nella forma che viene preventivamente
fissata dal richiedente con una apposita modulistica. - Indicatori di
comunicazione. Sono tutte quelle informazioni che l’azienda desidera
comunicare all’esterno con diverse modalità e obiettivi o è sollecitata a
comunicare.
INDICATORI DI PRESTAZIONE
ANPA
Sulla base di conoscenze di cui si dispone in merito alla situazione
dell'ambiente grazie agli indicatori di base, è possibile elaborare
indicatori e obiettivi relativi alle prestazioni, che possono essere
impiegati ai fini di un monitoraggio delle risorse ambientali più
importanti e dei cambiamenti delle caratteristiche di queste ultime nel
tempo. Gli "indicatori di prestazione" aiutano a misurare i risultati
conseguiti da un determinato piano o programma (EMAS).
INDICE AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA
Parametro numerico di sintesi, in genere adimensionale, derivante dalla
combinazione (eventualmente ponderata) dei dati relativi a più
indicatori semplici.
INDICE DI FUNZIONALITA. FLUVIALE
(Vedi I.F.F).
INDICE LIM
ANPA
Livello di inquinamento dei macrodescrittori.
INDICE SECA
ANPA
(stato ecologico dei corsi d'acqua) è una classificazione dei corsi
d'acqua effettuata incrociando i dati risultanti dai macrodescrittori del
D.Lgs. 152/99 con quelli dell'IBE.
INERBIMENTO
IFFI
Rivestimento dell’area in frana per mezzo di vegetazione erbacea.
INFORMAZIONE (ambientale)
GLOSS.ARPAV
D.Lgs 24 febbraio 1997, n. 39
Qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora o
contenuta nelle basi di dati riguardante lo stato delle acque, dell'aria,
del suolo, della fauna, della flora, del territorio e degli spazi naturali.
L'informazione ambientale riguarda anche le attività, comprese quelle
nocive, o le misure che incidono o possono incidere negativamente
sulle predette componenti ambientali e le attività o le misure destinate
a tutelarle, ivi comprese le misure amministrative e i programmi di
gestione dell'ambiente. Le autorità pubbliche (amministrazioni
pubbliche statali, regionali, locali, aziende autonome, enti pubblici e
concessionari di pubblici servizi) sono tenute a rendere disponibili le
informazioni relative all'ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza
che questi debba dimostrare il proprio interesse.
INFORMAZIONE (sistema informativo regionale)
AGENDA 21
Organizzazione e gestione di un Sistema Informativo Regionale per il
monitoraggio ambientale ed epidemiologico in riferimento a fattori
ambientali ed in particolare su rischi fisici, chimici e biologici.
INFRASTRUTTURA
UNI EN ISO 9000:2000
Sistema di mezzi, attrezzature e servizi necessari per il funzionamento
di un'organizzazione.
57
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
INNOVAZIONE ORIENTATA ALL’AMBIENTE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
L’innovazione connessa alla gestione ambientale è un fenomeno
complesso. Esso si presta ad una lettura articolata su quattro livelli:
- il processo di trasformazione. Gli interventi riguardanti la fase di
trasformazione si concentrano sull’ottimizzazione dei consumi di materie
prime, acqua ed energia, sulla minimizzazione degli scarti e delle
emissioni e sulla chiusura dei cicli produttivi;
- il prodotto. Gli interventi in questo ambito mirano a rendere i prodotti
intrinsecamente meno inquinanti e dannosi per l’ambiente e la salute
dell’uomo, a progettare beni facilmente disassemblabili e costituiti con
materiali recuperabili a fine vita e ad allungare la vita utile dei prodotti,
al fine di ridurre la quantità complessiva di rifiuti;
-·i sistemi di smaltimento e di riciclaggio. Si tratta di soluzioni
tecnologiche che hanno come obiettivo la riduzione a valle (end of pipe)
delle emissioni nocive e dei rifiuti, nonché il recupero e il riciclaggio che
favoriscono la reimmissione dei sottoprodotti/scarti nel ciclo di
trasformazione o l’impiego degli stessi in altri ambienti;
-·i sistemi di monitoraggio e di gestione. La corretta formulazione e
implementazione delle politiche ecologiche prevede l’individuazione di
chiare responsabilità organizzative e l’introduzione di meccanismi
operativi di pianificazione, attuazione e controllo, che permette al
management aziendale, attraverso la predisposizione di una contabilità
ecologica o, in una fase più avanzata, dei veri e propri eco-bilanci, di
monitorare e migliorare continuamente il rendimento ambientale
dell’impresa.
INSIEME
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Concetto oggi assunto, in matematica, tra quelli primitivi. Può farsi
corrispondere ad una collezione di oggetti o valori numerici circoscritta
e ben definibile. Ogni singolo oggetto o valore numerico viene definito
elemento dell’insieme.
INTEGRATED PRODUCT POLICY
(Vedi IPP).
INTENSITÀ O MAGNITUDO I
UNI, ARPA PIEMONTE
Entità geometrica, cinematica o energetica di un dato fenomeno
potenzialmente dannoso, espressa in funzione di una grandezza
caratteristica (volume, massa, velocità, energia) oppure secondo una
scala relativa.
INTERCAMBIABILITA'
EN 45020:1998
Idoneità di un prodotto, processo o servizio ad essere utilizzato in
sostituzione di un altro per soddisfare i medesimi requisiti. L'aspetto
funzionale dell'intercambiabilità è detto "intercambiabilità funzionale",
mentre l'aspetto dimensionale "intercambiabilità dimensionale".
INTERVENTI COMPATIBILI
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
I criteri di compatibilità definiti all’art. 38 delle Norme di attuazione del
Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico prescrivono che gli interventi
"non modifichino i fenomeni idraulici naturali e le caratteristiche di
particolare rilevanza naturale dell’ecosistema fluviale che possono aver
luogo nelle fasce, che non costituiscano significativo ostacolo al
deflusso e non limitino in modo significativo la capacità di invaso, e che
non concorrano ad incrementare il carico insediativo”.
INTERVENTI IN EMERGENZA
GLOSS.ARPAV
Interventi che, superando l’attività programmata, richiedono una pronta
ed immediata operatività, al di là della gravità dell’evento.
INTERVENTI NON STRUTTURALI
CNR-IRPI TORINO
Si tratta essenzialmente di interventi che non interessano direttamente
la rete idrografica quali provvedimenti legislativi dedicati alla
prevenzione per insediamenti futuri o già esistenti.
a) provvedimenti che modificano l'assetto urbanistico esistente
- trasferimento o conversione degli attuali insediamenti
- acquisizione delle aree da parte dell'ente pubblico
- ristrutturazione urbana
- demolizione delle strutture giudicate non sicure
- dichiarazione di non conformità per edifici o funzioni preesistenti
in zone dichiarate pericolose
- conversione delle attività presenti in aree a rischio
- ricostruzione delle infrastrutture pubbliche
b) provvedimenti di carattere legislativo miranti a dissuadere
dall'edificare nelle aree a rischio
- dissuasione per nuovi insediamenti
- informazione da parte degli enti pubblici
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
- segnalazioni di allarme
-segnalazione dei fatti dannosi verificatisi nel passato
- diversificazione della tassazione in modo che eventuali lavori di
protezione siano in parte sostenuti dai proprietari protetti
- politica finanziaria orientata a limitare la concessione di mutui
fondiari agli edifici da edificarsi in aree considerate inondabili
- obbligatorietà dell'assicurazione al fine di poter ottenere
finanziamenti in caso di danno. Nel caso di danno certo (edifici siti
in zone inondabili), il premio assicurativo assume il carattere di
tassazione.
c) attività legislativa preventiva che agisca attraverso la proibizione
della costruzione e la regolamentazione delle modalità di costruzione
- laddove ciò sia ritenuto possibile.
- Pianificazione dell'uso delle zone inondabili (piane alluvionali,
coni di deiezione):
- ordinanze dell'amministrazione locale per limitare gli usi del
suolo in funzione della probabilità dell'allagamento. Tali interventi
si basano sui risultati di processi più o meno complessi di
zonazione ossia di individuazione delle aree esposte agli effetti
dannosi delle esondazioni di determinata gravità e frequenza;
- regolamenti urbanistici speciali nelle zone inondabili per limitare
le costruzioni, i riporti di terreno, le tipologie strutturali;
- impedimenti alla lottizzazione delle proprietà fondiarie;
- appositi regolamenti nell'ambito delle disposizioni in materia di
discariche;
- appositi regolamenti edilizi che definiscano particolari costruttivi
nel posizionamento degli impianti elettrici, dei materiali e delle
luci libere per i tombini.
Nell'ambito degli interventi non-strutturali devono essere inclusi i
sistemi di allarme e di preannuncio, gestiti da Enti pubblici o da privati,
(il complesso sistema di azioni, che va dalla previsione del fenomeno
all'allarme, costituisce settore tipico della Protezione Civile).
INTERVENTI STRUTTURALI
CNR-IRPI TORINO
Si tratta di opere e interventi di manutenzione essenzialmente dedicati
alla protezione degli insediamenti esistenti, generalmente costosi e
complessi.
a) azioni strutturali sulla rete idrografica
- invasi di regolazione
- scolmatori
- arginature
- protezioni spondali
- opere trasversali
- miglioramento delle condizioni di deflusso degli alvei
b) azioni strutturali sui versanti
- opere di stabilizzazione dei pendii
- difesa attiva contro le valanghe
-controllo dell’erosione superficiale
Gli interventi di miglioramento delle condizioni di deflusso negli alvei
naturali consistono nella manutenzione volta a conservare la stabilità
delle sponde, a provvedere al mantenimento della sezione di progetto,
alla rimozione degli ostacoli eventualmente creatisi sia per cause
naturali (eccessiva crescita della vegetazione), sia antropiche
(costruzioni o interventi abusivi).
INVENTARIO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Raccolta ed elaborazione di tutti i dati ambientali riferiti all'unità
funzionale. Vanno raccolti dati quantitativi per ogni fase dei produzione,
distribuzione e uso del prodotto, seguendo i criteri di un bilancio di
materia ed energia.
IPOTESI "GAIA"
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
Secondo questa ipotesi la Terra è un "essere vivente" e come tutti gli
esseri viventi è fornita di complessi ed in parte sconosciuti meccanismi
che controllano e regolano l'ambiente in modo tale da mantenere le
condizioni ideali di vita: composizione dell'atmosfera, salinità dei mari,
temperatura e condizioni climatiche sono controllate attivamente da
appositi sistemi interni. Questa regolazione automatica è definita
"omeostasi". L'ipotesi formulata nel 1969 a Princeton non è stata
smentita dalla scienza ufficiale, né. è stata dimostrata completamente
dai sostenitori.
IPP
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Politica pubblica esplicitamente orientata a modificare la prestazione
ambientale dei sistemi di prodotto.
IRREVERSIBILITÀ
ANPA
Si configura qualora un potenziale risultato non possa essere annullato,
o possa essere annullato solo ad un costo eccessivamente elevato.
58
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ISO 14000
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Gruppo di norme, emesse ufficialmente il 1° settembre 1996
dall’Organismo Internazionale di Standardizzazione per la certificazione
del Sistema di Gestione Ambientale. Questi standard costituiscono il
punto di riferimento internazionale più avanzato per la imprese che
vogliono dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività
produttive. chematicamente, i requisiti della norma ISO 14001 sono
rappresentati dalle quattro fasi di Deming, precedute dalla politica
ambientale: pianificazione, realizzazione e operatività, controlli e azioni
correttive, riesame della direzione.
ISO 9000
GLOSS. META S.P.A. MODENA
Norma internazionale sul sistema di qualità del prodotto. Si tratta di una
famiglia di norme: di esse, tre (9001, 9002, 9003) riguardano le
condizioni contrattuali ne rapporto tra fornitore e acquirente, una
(9004) concerne i criteri di conduzione dell'azienda e la sua
organizzazione interna per operare nell'ottica della qualità. Recepite
dalla CEE come EN ISO 9000 e dall'Italia come UNI EN ISO 9000.
ISOIPSA
ENCICLOPEDIA SCIENTIFICA TECNICA GARZANTI
Detta anche curva di livello è la linea che su una carta geografica
unisce tutti i punti che hanno la medesima altitudine sul livello del
mare.
ISOPLETA
GLOSS. ENI
Linea tracciata su una carta geografica o corografica attraverso i luoghi
aventi il medesimo valore di un determinato parametro o elemento.
ISPEZIONE
UNI EN ISO 9000:2000; GLOSS. SCHEDA 2000
Valutazione della conformità effettuata per mezzo di osservazioni e
giudizi associati, quando opportuno, a misurazioni, prove e verifiche a
mezzo di calibri. Suoi sinonimi sono: controllo, collaudo.
Operazione finalizzata a:
- individuazione di situazioni di potenziale rischio d'inquinamento
ambientale;
- acquisizione d'informazioni e conoscenze su:
- aspetti di una matrice ambientale,
- fonte d'inquinamento,
- prelevamento di campioni e/o esecuzione di una o più misure in loco,
verifica di conformità della situazione ispezionata alla normativa vigente
(da un punto di vista amministrativo) Generalmente, un'ispezione
comporta la redazione di una relazione/rapporto/verbale di
prelevamento, che, in ogni caso, non va conteggiato come parere.
Un'ispezione che dà luogo esclusivamente ad un verbale di
prelevamento non va conteggiata come ispezione, bensì va registrata
solo come campione prelevato (es. attività di prelievo nell’ambito di
monitoraggio ambientale d'acque superficiali e sotterranee, ecc.).
LANDFARMING
GLOSS. ENI
Tecnica di bonifica biologica in situ. Consiste nell’effettuare ripetute
operazioni agricole (aratura, fresatura, discatura, erpicatura, ecc.) atte
a favorire l’esposizione del terreno all’ossigeno atmosferico e a fornire,
mediante concimazione, le opportune sostanze nutrienti necessarie a
sostenere l’attività batterica dei microrganismi naturalmente presenti o
eventualmente inoculati. Tale tecnica permette la degradazione
biologica aerobica degli eventuali inquinanti presenti nel terreno,
principalmente degli idrocarburi).
LANDSCAPE ECOLOGY
GLOSS. ENI
Ecologia del paesaggio.
LEGISLAZIONE AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Normative che impongono regole, incentivi e disincentivi, per ridurre
l'inquinamento tramite limiti alle attività, standard di qualità ambientale,
pianificazione territoriale, tasse e contributi.
LIFE CYCLE ASSESSMENT
GLOSS. ENI
Valutazione del ciclo di vita.
LIMITE
GLOSS.ARPAV
Livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi
sulla salute umana o per l'ambiente nel suo complesso.
LIMITI DI ACCETTABILITA'
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Valori limite di concentrazione superati i quali il terreno, le acque e l'aria
sono considerati contaminati oltre i livelli accettabili. Costituiscono,
inoltre, i valori limite di decontaminazione da raggiungere mediante
l'azione di risanamento. Qualora, nonostante l'utilizzo delle migliori
tecniche disponibili, non si riescano a raggiungere i limiti di accettabilità
fissati dalla normativa, l'azione di risanamento è solo parziale e viene
attuata mediante una messa in sicurezza del sito.
LIVELLO DI NORMAZIONE
EN 45020:1998
Area geografica, politica o economica della normazione.
LUOGO PERICOLOSO (in caso di valanga)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Luogo dove persone o beni possono essere travolti da una valanga.
BOLLETTINO VALANGHE
Luogo in cui il sovraccarico prodotto da sciatori o alpinisti può
provocare il distacco di una valanga.
MANTENIMENTO MIGLIORATIVO
AUTORITÀ DI BACINO DELL’ADIGE
Il mantenimento migliorativo considera nel suo insieme il “sistema
complesso” costituito dal territorio e da tutte le opere di difesa del suolo
e di infrastrutturazione in termini dinamici, rilevando le nuove esigenze
ed adeguando al loro mutare il sistema complesso suddetto ed è
assolutamente antitetica a quella , finora prevalente, dell’emergenza e
degli interventi straordinari.
MANUTENZIONE
COMITATO DI CONSULTAZIONE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL
FIUME PO
Insieme delle operazioni necessarie per mantenere in buono stato e in
efficienza idraulico-ambientale gli alvei fluviali, in condizioni di equilibrio
i versanti ed in efficienza le opere idrauliche e quelle di sistemazione
idrogeologica
LEGAMBIENTE E WWF
Azioni volte al mantenimento ed al ripristino della funzionalità ecologica
del territorio e della funzionalità idraulica di tutte le opere, manufatti e
strutture necessarie per il perseguimento degli obiettivi del Piano di
assetto idrogeologico.
AUTORITÀ DI BACINO ADIGE
Gli interventi di manutenzione idraulica e idrogeologica e quelli di
gestione del patrimonio forestale ad essi collegati, che adottano per
quanto possibile le tecniche dell’ingegneria naturalistica, sono finalizzati
a conservare il buon regime idraulico dei corsi d’acqua; assicurare
adeguate sistemazioni idraulico agrarie; agevolare il deflusso delle
piene; favorire la creazione di nuove aree di esondazione; curare
l’efficace manutenzione delle opere idrauliche, dando preferenza al
recupero di sezioni di deflusso a cielo aperto nei corsi d’acqua
tombinati; ripristinare la naturalità degli alvei e tutelarne la relativa
biodiversità; ricostituire le cenosi di vegetazione spontanea
AUTORITÀ DI BACINO TEVERE
Si intende il complesso delle operazioni da eseguire lungo un
determinato corso d’acqua del bacino affinché non si verifichi un
peggioramento delle condizioni globali e locali di deflusso tale da
causare un fenomeno di dissesto incontrollato…La manutenzione dei
corsi d’acqua opera all’interno della più generale attività di sistemazione
dell’assetto idrogeologico dei relativi bacini.
AUTORITÀ DI BACINO LIRI GARIGLIANO E VOLTURNO
Si definisce manutenzione l’insieme di tutte quelle attività che hanno la
funzione di ridurre la probabilità di frane di piccole dimensioni e di
mitigare gli effetti di fenomeni di più rilevante estensione. La
manutenzione si esplica attraverso una serie di interventi limitati e può
essere riferita sia al territorio che alle opere su di esso esistenti. Nel
primo caso, ogni qualvolta possibile e a seguito di valutazioni accurate è
consentito il ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica descritte
nelle Linee guida del Ministero dell’Ambiente.
ARPA PIEMONTE
Insieme di tutte le attività eseguite durante la vita d’uso della struttura
per conservare la sua funzione.
CNR-IRPI TORINO
Combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le
azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno
stato in cui possa eseguire le funzioni richieste (UNI 9910, UNI 10147).
59
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
L’attività di manutenzione
miglioramento.
comporta:
ripristino,
riparazione,
MANUTENZIONE ORDINARIA
COMITATO DI CONSULTAZIONE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL
FIUME PO
Interventi svolti periodicamente al fine della conservazione e del
mantenimento in efficienza delle opere e degli alvei.
La manutenzione ordinaria è caratterizzata dalla continuità e periodicità
dell’azione e, possibilmente, da progetti di modeste dimensioni che
possano essere affidati e realizzati da soggetti, anche non istituzionali,
legati al territorio, da effettuarsi con procedure differenti da quelle di
assegnazione dei grandi appalti.
AUTORITÀ DI BACINO ARNO
Gli interventi di manutenzione ordinaria riguardano le opere di
riparazione, rinnovamento e sostituzione delle parti deteriorate degli
elementi di difesa e gli interventi necessari per integrare e mantenere in
efficienza le sezioni originarie di deflusso del corso d’acqua
UNI, ARPA PIEMONTE
Insieme di tutte le operazioni periodiche che si propongono di
mantenere la funzionalità delle opere in relazione alle ipotesi di
progetto.
MANUTENZIONE PREVENTIVA
UNI EN 13306
Manutenzione seguita a intervalli predeterminati o in base a criteri
prescritti e volta a ridurre la probabilità di guasto o il degrado del
funzionamento di un’entità
MANUTENZIONE PROGRAMMATA
UNI EN 13306
Manutenzione preventiva eseguita in base a un programma temporale o
a un numero stabilito di grandezze.
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
COMITATO DI CONSULTAZIONE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL
FIUME PO
Interventi finalizzati alla riparazione, ricostruzione e miglioramento delle
opere e degli alvei.
La manutenzione straordinaria, è caratterizzata da “interventi non
necessariamente periodici, ma volti a ripristinare la funzionalità
idraulico-ambientale del territorio, da effettuarsi, prevalentemente, con
procedure tradizionali di affidamento dei lavori”.
AUTORITÀ DI BACINO ARNO
Gli interventi di manutenzione straordinaria riguardano le opere di
costruzione, sistemazione, riparazione, modifica e sostituzione degli
elementi di difesa necessari per il rinnovamento degli elementi stessi,
per il loro risanamento e consolidamento nonché per la loro
trasformazione in opere anche diverse dalle originarie ma compatibili e
funzionali ai compiti di difesa idraulica ai medesimi assegnata.
UNI, ARPA PIEMONTE
Insieme di tutte le operazioni atte a controllare e ripristinare la
funzionalità delle opere di difesa in seguito a eventi che ne abbiano
compromesso l’efficienza
ISTAT
Il miglioramento strutturale (potenziamento, ampliamento) e/o di
riparazione di un'opera pubblica già esistente o di parte di essa.
MANUTENZIONI O CURE COLTURALI
GLOSS. MANUALE DI INGEGERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Tutti i provvedimenti atti a favorire la crescita e lo sviluppo delle piante.
Possono essere:
a) cure di completamento fino alla chiusura del soprassuolo
b) cure di mantenimento per mantenere le funzioni tecniche ed
ecologiche richieste (tagli di potatura e sfoltimento).
MAPPAGGIO MORFOLOGICO
STREAMS - TREVISIOL
Un modello descrittivo onnicomprensivo delle interazioni tra tutte le
forme di vita, tra i loro cicli e processi, all’interno del contesto del tutto
gaiano. Un modo per comprendere la totalità della vita.
MARGOTTA
GLOSS. MANUALE DI INGEGERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Tecnica di propagazione vegetativa che consiste nel ricoprire una
porzione di ramo, previa incisione, con terriccio. L'operazione determina
l'emissione di radici nella parte trattata, che in tal modo può essere
separata dalla pianta madre e messa a dimora.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
MATERIALE DI RIFERIMENTO
VOCABOLARIO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA
Materiale o sostanza per la quale una o più proprietà sono
sufficientemente ben stabilite da essere usate per la taratura di un
apparecchio, per la valutazione di un metodo per la misurazione o per
l'assegnazione di valori a materiali.
MATRICE D'IMPATTO
ANPA
Nel contesto della VAS, multidimensionale impiegata per mostrare gli
effetti esercitati sull'ambiente da determinate politiche, piani o
programmi.
MATRICI (metodo delle)
GLOSS. ENI
Sistema di identificazione ed, eventualmente, valutazione degli impatti
ambientali previsti, funzionante come una check list bidimensionale, in
cui un asse del sistema descrive le azioni proposte e l'altro asse elenca
le componenti ambientali. Ogni casella marcata identifica la presenza di
un impatto potenziale indotto da un’azione progettuale su una
componente ambientale. Nel caso in cui la matrice esprima anche
valutazione di impatto, la casella non sarà solamente marcata, ma
conterrà un numero (o simbolo) che quantifichi l'impatto
corrispondente.
MEDIA STATISTICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
L’operazione di media consiste nell’effettuare la somma di tutti i singoli
dati numerici appartenenti a un determinato campione e,
successivamente, la divisione del risultato così ottenuto per il numero
totale dei dati contenuti nel campione. Questo tipo di operazione ci
permette di avere una conoscenza più esatta di una determinata
situazione, in quanto tende ad annullare, con il crescere del campione,
l’influenza delle situazioni locali o degli errori di campionatura sulla
stima finale, eliminando così quei .vizi di prelevamento., che possono
portare a conclusioni errate sull’andamento di un determinato
fenomeno.
MESSA IN SICUREZZA
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; PROVINCIA TORINO
Ogni intervento per il contenimento o isolamento definitivo della fonte
inquinante rispetto alle matrici ambientali circostanti (ex art. 6, lett o
D.Lgs22/97).
Ogni operazione finalizzata all'instaurazione ed al mantenimento di
misure protettive che assicurino la non pericolosità di un impianto, area
o sito industriale. Ciò delimita l'estensione dell'area inquinata e isola la
sorgente dell'inquinamento per impedire la propagazione della
contaminazione e per evitare pericoli per la salute e la sicurezza delle
persone e dell'ambiente all'esterno dell'area isolata.
METODO DI PROVA
EN 45020:1998
Procedura tecnica specifica per eseguire una prova. I metodi di prova
costituiscono una necessaria componente delle norme tecniche.
MICROZONAZIONE SISMICA
GLOSS. PTA REGIONE TOSCANA
Suddivisione di un'area sismica con estremo dettaglio, in base alle
differenze di risposta sismica. Solitamente l'area investigata raggiunge
al massimo quella di una città.
MIGLIORAMENTO
UNI 10147
Insieme di azioni di miglioramento o di piccola modifica che non
incrementano il valore patrimoniale dell’entità
MIGLIORAMENTO A PICCOLI PASSI
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Miglioramento ottenuto con il coinvolgimento del personale e realizzato
con piccoli passi, operando sulla realtà esistente. Ogni passo è
costituito da un progetto di miglioramento. Esso richiede molti sforzi da
parte del personale ma limitati investimenti.
MIGLIORAMENTO CONTINUO
ARPAC; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per
ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in
accordo con la politica ambientale dell'organizzazione (ISO 14001:1996)
Attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i
requisiti (VISION 2000) Si ottiene con il miglioramento per innovazione
e con il miglioramento a piccoli passi.
Il miglioramento continuo si basa su due presupposti: è possibile
realizzare questo tipo di miglioramento, ossia l'uomo possiede le risorse
per metterlo in atto e queste risorse sono illimitate questo
60
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
miglioramento viene realizzato non soltanto con le innovazioni, ma
attraverso una miriade di miglioramenti incrementali sulle realtà
esistenti, attuati da tutto il personale. E' costituito da una serie continua
di cicli PDCA.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ
UNI EN ISO 9000:2000
Parte della gestione per la qualità mirata ad accrescere la capacità di
soddisfare i requisiti per la qualità. I requisiti possono riguardare aspetti
quali l'efficacia, l'efficienza o la rintracciabilità.
MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (BAT)
ARPAC
La più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi
di esercizio indicanti l'idoneità pratica di determinate tecniche a
costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione
intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo
generale le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso. Per:
1. tecniche: si intende sia le tecniche impiegate sia le modalità di
progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura
dell'impianto;
2. disponibili: qualifica le tecniche sviluppate su una scala che ne
consenta l'applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente
valide nell'ambito del pertinente comparto industriale, prendendo in
considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che
siano o meno applicate o prodotte nello Stato membro di cui si tratta,
purché il gestore possa avervi accesso a condizioni ragionevoli;
3. migliori: qualifica le tecniche più efficaci per ottenere un elevato
livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso.
Nel determinare le migliori tecniche disponibili, occorre tener conto in
particolare degli elementi di cui all'allegato IV della direttiva IPPC. (Dir.
96/61/CE)
MISURA
DIZIONARIO GARZANTI; ANPA
Rapporto tra una grandezza ed un'altra, convenzionalmente scelta
come unitaria. Può significare anche: le modalità con cui una priorità è
attuata nel corso di più anni, che consentono di finanziare le operazioni.
Si definisce "misura" qualsiasi regime di aiuti ai sensi dell'articolo 92 del
trattato o qualsiasi aiuto accordato da organismi designati dagli Stati
membri.
MISURA DI COMPENSAZIONE
GLOSS. ENI
Intervento di ripristino ambientale in una data area (ad esempio,
creazione di un parco naturale) per compensare la perdita di valore
ambientale causata dalla realizzazione di opere (ad esempio, ferrovie)
in un’altra area, più o meno vicina alla prima.
MISURA DI MITIGAZIONE
GLOSS.ARPAV
Accorgimento atto a ridurre o annullare i possibili effetti negativi o
dannosi dovuti alla presenza di un’unità di processo sull’ambiente
circostante. Più specificatamente, modifica tecnica o elemento
tecnologico aggiuntivo (depuratore, filtro, misura di protezione
ambientale) apportato al progetto iniziale per ridurre gli effetti negativi
sull'ambiente.
MISURAZIONE
GLOSS.ARPAV
Insieme di operazione aventi come obbiettivo la determinazione di un
valore di una grandezza. UNICHIM n. 179/0.
MITIGAZIONE
ANPA
Azione intesa ad impedire, evitare o minimizzare gli effetti negativi
(reali o potenziali) di una determinata politica, piano, programma o
progetto. Può provocare l'abbandono o la modifica di una proposta, la
scelta di una differente localizzazione, uno spostamento di obiettivo
(invece di realizzare nuovi sviluppi, migliorare le prestazioni delle
strutture esistenti), ecc.
MODELLO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Strumento di indagine e di interpretazione della realtà volto a rendere
più intuitivo il decorso dei fenomeni e a farceli comprendere con
maggiore chiarezza.
MODELLO STATO-PRESSIONE-RISPOSTA
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Rappresentazione semplificata della realtà che mette in relazione la
qualità dell’ambiente (stato), gli impatti ambientali derivanti dalle
attività umane (pressione) e le attività di tutela attuate per la difesa
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
dell’ambiente (risposta) per ogni tema ambientale (rifiuti, inquinamento
delle acque, clima, etc.)
MODIFICA
EN 45020:1998
Cambiamento integrazione o eliminazione di determinate parti del
contenuto di un documento normativo.
MONITORAGGIO
GLOSS.ARPAV
Combinazione di osservazione e misurazione delle prestazioni di un
piano, programma o misura, e della conformità delle medesime con la
politica e la legislazione in campo ambientale rispetto ad una serie di
indicatori, criteri ed obiettivi programmatici predeterminati, ad esempio
la conformità con la politica in campo ambientale.
MONITORAGGIO AMBIENTALE
GLOSS. ENEL
Controllo svolto attraverso la rilevazione e misurazione nel tempo di
determinati parametri bio-fisici che caratterizzano l'ambiente.
NATURA 2000
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad
un sistema coordinato e coerente (una rete) di aree destinate alla
conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione
stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie
animali e vegetali indicati negli allegati 1 e 2 della Direttiva Habitat
(92/43/CE) recepita in Italia attraverso il D.P.R. del 8 settembre 1997
n°357.
NOMENCLATURA UNIFICATA DEL TERRITORIO A FINI
STATISTICI (NUTS)
ISTAT
La Nomenclatura delle unità territoriali a fini statistici. È stata introdotta
da Eurostat per fornire una suddivisione unificata e a più livelli del
territorio dell'Unione europea per la produzione e la diffusione di
statistiche.
NON CONFORMITÀ
GLOSS. SCHEDA 2000
Alla voce campioni non conformi, non conformità riscontrate (e simili) si
dovranno riportare i risultati irregolari che, per questa ragione, hanno
dato luogo a rapporto all’autorità giudiziaria o a proposte di
provvedimenti amministrativi (es. ordinanze, sequestri, diffide, sanzioni
amministrative, ecc.) o a specifiche relazioni all'organo prelevatore.
NON CONFORMITÀ (del sistema qualità)
UNI EN ISO 9000:2000
Non soddisfacimento da parte del sistema qualità di un requisito
richiesto. Viene rilevata dai valutatori nel corso delle visite ispettive e a
seconda della sua rilevanza può comportare il mancato rilascio della
certificazione oppure il suo ritiro.
NORMA
EN 45020:1998
Documento, prodotto mediante consenso ed approvato da un
organismo riconosciuto, che fornisce, per usi comuni e ripetuti, regole,
linee guida o caratteristiche, relative a determinate attività o ai loro
risultati, al fine di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto.
NORMATIVA TECNICA EUROPEA
GLOSS. FEDERLEGNO
L'insieme delle norme tecniche emesse dall'apposito organo (CEN) della
Comunità europea. Più di 2000 gruppi di lavoro stanno lavorando per
armonizzare le norme dei singoli Stati e definire norme comuni per ogni
categoria di prodotti o servizi. Per ognuno di questi quando è operativo
un gruppo di lavoro CEN non è ammessa l'attività normativa dei singoli
Stati (stand still).
NORMATIVA TECNICA INTERNAZIONALE
GLOSS. FEDERLEGNO
Sono le norme tecniche volontarie elaborate ed emesse dall'ISO Istituto per la normativa Internazionale - Esso è costituito da
rappresentanti degli enti membri di oltre 180 Paesi.
NORMATIVA TECNICA ITALIANA
GLOSS. FEDERLEGNO
Normativa elaborata ed emessa dall'ente normatore italiano è l'UNI
(CEI per il settore elettrico). Esso ha emanato numerose norme in quasi
ogni settore e partecipa in CEN all'attività di normazione europea.
NORMAZIONE
EN 45020:1998
61
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Attività svolta per stabilire, relativamente a problemi effettivi o
potenziali, disposizioni per gli usi comuni ripetitivi, miranti ad ottenere
l'ordine migliore in un determinato contesto. La normazione
"internazionale" vede impegnati gli organismi di tutte le nazioni, mentre
quella "regionale" gli organismi di nazioni appartenenti ad una sola
determinata area geografica, politica o economica. Si distingue la
normativa "nazionale" da quella "territoriale" a seconda che abbia luogo
nell'ambito di una determinata nazione o di una divisione territoriale.
NORME E PRESCRIZIONI
AGENDA 21
Funzione di controllo sul rispetto delle norme vigenti e delle prescrizioni
contenute nei provvedimenti emanati dalle autorità competenti in
campo ambientale.
NORME TECNICHE
GLOSS. FEDERLEGNO
Disposizioni per gli usi comuni e ripetitivi di prodotti o servizi,
relativamente a problemi effettivi e potenziali, miranti ad ottenere
l'ordine migliore in un determinato contesto. Sono di applicazione
consigliata ma no n obbligatoria. Esse devono essere: accessibili al
pubblico; messe a punto con la cooperazione e il consenso di tutte le
parti interessate (produttori, utenti, Autorità ); fondate sui risultati di
scienza, tecnologia, esperienza; rappresentative dello "stato dell'arte",
definito come stadio di sviluppo raggiunto in un determinato momento;
tendenti al vantaggio della comunità e al progresso civile; approvate da
un organismo riconosciuto sul piano nazionale o internazionale.
Divengono obbligatorie solo se espressamente richiamati in Atti legali
e/o amministrativi.
NUMERO DI LUOGHI PERICOLOSI
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Numero di luoghi pericolosi - Quantità percentuale
pochissimi / isolati: meno del 10% dei pendii
alcuni: 10-30% dei pendii
molti: più del 30% dei pendii
moltissimi / maggior parte dei pendii: più del 66% (2/3) dei pendii
OBIETTIVI AMBIENTALI
ARPAC
Gli obiettivi particolari che l'impresa si prefigge in ordine all'efficienza
ambientale (Reg. 1836/93). Il fine ultimo ambientale complessivo,
derivato dalla politica ambientale, che un'organizzazione decide di
perseguire e che è quantificato ove possibile (ISO 14001).
OGGETTO DI NORMAZIONE
EN 45020:1998
Argomento da normalizzare. La normazione può essere limitata ad
aspetti particolari di ciascun oggetto. Per esempio nel caso di calzature,
le dimensioni e la durata possono essere normalizzate separatamente.
OPERA PUBBLICA (O DI PUBBLICA UTILITÀ)
ISTAT
La costruzione o l'impianto funzionalmente destinato all'impiego come
capitale fisso nella produzione di beni o servizi da parte degli enti della
Pubblica amministrazione e da enti di diritto privato quali ad esempio
l'Enel S.p.a. e le Ferrovie dello Stato.
OPERA PUBBLICA (CATEGORIA DI)
ISTAT
Le tipologie di lavoro entro le quali sono classificate le opere pubbliche
(stradali, aeroportuali).
ORGANISMI COMPETENTI
ARPAC
Gli organismi designati dagli Stati membri in conformità dell'articolo 18
per svolgere i compiti indicati nel presente regolamento (Reg.
1836/93).
ORGANISMO
EN 45020:1998
Ente Pubblico o Privato che ha compiti e strutture specifici. Esempi di
organismi sono: organizzazioni, autorità, aziende, associazioni ed
istituzioni.
ORGANISMO ACCREDITATO
EN 45020:1998
Organismo al quale è stato rilasciato l'accreditamento
ORGANISMO DI NORMAZIONE
EN 45020:1998
Organismo con attività normativa, riconosciuto a livello nazionale,
regionale o internazionale, la cui principale funzione, in applicazione del
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
proprio statuto, è la preparazione, l'approvazione o il recepimento di
norme accessibili al pubblico.
ORGANIZZAZIONE
EN 45020:1998
Organismo costituito da altri organismi o persone che ha un proprio
statuto e una sua amministrazione. Insieme di persone e di mezzi con
definite responsabilità, autorità ed interrelazioni. (VISION 2000). Ad
esempio, società, associazione, impresa, istituzione.
OVERLAPPING
GLOSS. ENI
Sistema
di
valutazione
dell’impatto
ambientale,
mediante
sovrapposizione di diverse carte tematiche relative ad un dato territorio
(ad esempio, carta dell’uso del suolo, più carta delle deposizioni al suolo
degli inquinanti atmosferici).
PAA
ANPA
Programma di Azione Ambientale.
PANORAMA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Originariamente, questo termine greco indicava un dipinto semicircolare
usato negli allestimenti scenici e disposto in modo che lo spettatore,
posto al suo centro, potesse con facilità contemplarne ogni elemento; si
trattava, pertanto, di un grande fondale ricurvo atto a simulare il cielo o
un paesaggio negli spettacoli teatrali. Successivamente, pur
mantenendo anche tale significato, l’accezione del vocabolo si è
allargata: questo termine, oggi, indica infatti un’ampia veduta generale
e complessiva di un luogo o di una zona, che si offre solitamente da
una posizione elevata; essendo il panorama più o meno apprezzabile
soprattutto dal punto di vista estetico e turistico dà inevitabilmente
adito a giudizi soggettivi, dipendenti dall’osservatore e dal contesto
storico-sociale. Ampliando ulteriormente il proprio valore semantico,
questa parola può anche indicare il quadro d’insieme che può venire
offerto di un fenomeno complesso, dato attraverso una rassegna e un
resoconto esaurienti (seppure a titolo informativo) di elementi, dati,
problemi e situazioni del fenomeno stesso (per esempio il panorama
delle più recenti scoperte scientifiche, etc.).
PARADIGMA "SUOLO-PAESAGGIO"
GLOSS.ARPAV
Espressione che indica come sia possibile prevedere alcune delle
caratteristiche del suolo attraverso l’esame del paesaggio. Principio che
si fonda sulla constatazione che i fattori della pedogenesi sono gli
stessi, eccetto per le forze endogene, a quelli della morfogenesi.
PARADIGMA "SUOLO-RISPOSTA ALL’USO"
GLOSS.ARPAV
Espressione che indica come sia possibile prevedere la risposta all’uso
del suolo conoscendone caratteri e qualità funzionali. Principio che si
fonda sulla constatazione che suoli simili per caratteri e qualità, posti in
ambienti climatici simili e trattati con uguali agrotecniche, possiedono
attitudini e limitazioni d'uso analoghe.
PARAMETRO
GLOSS. SCHEDA 2000
Specie (chimica, fisica, ecc.) oggetto d'identificazione qualitativa e/o di
misura quantitativa. Vanno inseriti solamente i numeri relativi ai
parametri che fanno parte dei rapporti di prova, indipendentemente da
numeri operativamente effettuati per produrre i referti stessi. Alla voce
parametri fisici determinati non vanno conteggiate le misure di
radioattività e quelle relative all’amianto, che devono essere inserite
nello specifico capitolo.
PARAMETRO AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA; GLOSS. ENI
Grandezza convenzionale che misura il valore assunto da una data
variabile ambientale (ad esempio, la concentrazione di ossigeno
nell'acqua, la sua percentuale di saturazione, il livello sonoro espresso
in decibel, il traffico orario, ecc.).Insieme delle caratteristiche fisiche,
chimiche e del substrato, che determinano la fisionomia di un
determinato ambiente o biotopo, creando specifici riflessi per
l’instaurarsi delle biocenosi.
PARERE
GLOSS. SCHEDA 2000
Valutazione
scritta,
generalmente
richiesta
dalla
pubblica
amministrazione (Regione, Provincia, Comune, ecc.) ai sensi della
normativa nazionale e/o regionale o richiesta da altri soggetti pubblici
e/o privati (es. interrogazioni parlamentari, associazioni ambientaliste,
segnalazione di privati, ecc.). Alla voce pareri vanno inserite quelle
valutazioni scritte che, recependo relazione/rapporto/verbale di
prelevamento d'ispezione o esito d'accertamenti analitici, sviluppano
62
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
e/o completano il procedimento amministrativo. Non va considerato
parere il semplice giudizio di conformità in una analisi o in una perizia.
Sono considerate attività similari ai pareri, ai fini della compilazione
della scheda, le istruttorie, le relazioni tecniche.
STREAMS – TREVISIOL
Strumento urbanistico che assicura la produzione e riproduzione delle
essenziali risorse naturali, come pure la conservazione dei beni e valori
presenti sul territorio.
PASSIVITÀ AMBIENTALI
ARPAC
Saldo negativo che tutte le attività potenzialmente a rischio per
l’ambiente dovrebbero mettere in bilancio. L’esistenza di una passività
ambientale può avere ripercussioni - non solo economiche - molto
ampie, nel senso che essa non coinvolge soltanto il responsabile diretto
(in termini materiali e/o giuridici) dell’attività dannosa o pericolosa, ma
anche tutti coloro che subentrano nella predetta attività.
PIANO BIOCLIMATICO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Designa ciascun ambiente o gruppo di ambienti che si susseguono
secondo un gradiente altitudinale o latitudinale, delimitato in funzione
di fattori termoclimatici ed ombroclimatici, a ciascuno dei quali
corrisponde una determinata comunità vegetale. Ogni regione biogeografica possiede piani bioclimatici peculiari, nei quali si sviluppano
complessi di comunità vegetali con struttura e composizione floristica
proprie, denominati “piani di vegetazione”
PATTI TERRITORIALI
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Il patto territoriale è basato sull'accordo che si costruisce tra differenti
soggetti locali imprese, enti locali, associazioni industriali e del lavoro,
ecc, e che è volto ad individuare obiettivi di sviluppo condivisi, da
realizzare attuando programmi di interventi produttivi ed infrastrutturali
tra loro integrati. Più in particolare, lo strumento è definito dall'art. 2,
comma 203 legge 662/1996 .
PCDA
GLOSS.ARPAV
Processo metodologico base per assicurare le attività fondamentali di
miglioramento. Si realizza attraverso un'azione ciclica costituita da 4 fasi
fondamentali: PLAN (pianificare, preparare a fondo)DO (fare ciò che si
è deciso nella fase di plan) CHECK (verificare i risultati, confrontandoli
con ciò che si è deciso nella fase di Plan) ACT (decidere di mantenere o
correggere).
PIANO D’EMERGENZA
GLOSS. ENI
Strumento della politica ambientale e di sicurezza, consistente in un
programma preorganizzato, avente lo scopo di ridurre le conseguenze
dannose per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente, di un evento
accidentale originato da installazioni o da attività in corso. Esso
coordina ed ottimizza le capacità e le risorse disponibili, nelle sedi
principali e in quelle periferiche. Un piano di emergenza deve includere
le responsabilità e le autorità, le azioni da intraprendere nelle diverse
situazioni e i piani di comunicazione interna ed esterna.
PIANO DI MANUTENZIONE
UNI EN13306
Serie strutturata di impegni che comprendono le attività, le procedure,
le risorse e il tempo necessario per eseguire la manutenzione
PERICOLOSITÀ H
CNR-IRPI TORINO
Traduce il termine hazard o natural hazard ed indica la probabilità che
si verifichi entro un assegnato intervallo di tempo ed entro una area
assegnata un fenomeno potenzialmente dannoso.
PIANO DI RECUPERO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
(PR) Piano di iniziativa pubblica o privata per favorire il recupero del
patrimonio esistente, indipendentemente dal valore storico/artistico, ma
per la riqualificazione di aree degradate.
PERICOLOSITÀ DELL’EVENTO FRANOSO H
UNI, ARPA PIEMONTE
Probabilità che un dato fenomeno potenzialmente dannoso, di data
intensità, si verifichi in una data area e in un assegnato periodo; si
esprime in termini di frequenza o di tempo di ritorno [H=H(I)].
PIANO DI RIORDINO FORESTALE
GLOSS.ARPAV
Piano istituito con LR n.25 del 27/06/97: strumento gestionale
innovativo che si integra con i Piani di riassetto forestale esistenti,
nell'ambito della pianificazione forestale generale. Obiettivo di tali piani
consiste in una corretta gestione del territorio silvo-pastorale.
PERIODO DI VALIDITA'
EN 45020:1998
Periodo di tempo durante il quale un documento normativo è valido e
che intercorre dalla data di entrata in vigore decisa dall'organismo
emittente fino alla data in cui esso viene ritirato o sostituito.
PEST
GLOSS.ARPAV
Prospettiva Europea di Sviluppo Territoriale. "Verso uno sviluppo
territoriale equilibrato e sostenibile dell'Unione europea" è il sottotitolo
che connota, con termini difficilmente equivocabili, il documento politico
approvato a Potsdam nel maggio 1999 dal Consiglio informale dei
ministri responsabili dell'assetto del territorio nei 15 Stati membri
dell'Unione. Lo Schema di sviluppo è l'esito di un processo decennale di
elaborazione e di collaborazione tecnico-politica sui temi del territorio.
PFR
ANPA
Punti Focali Regionali. Sono responsabili del coordinamento delle
attività operative di ciascuna Regione o Provincia nell'ambito del
Sistema Informativo Ambientale Nazione.
PIANI DI ASSESTAMENTO FORESTALE
(Vedi Piano di Riordino Forestale).
PIANIFICAZIONE AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL
È un potente strumento di ottimizzazione del rapporto uomo - ambiente
nella prospettiva di una più lunga gestione del territorio (sostenibilità).
Ed è correlata alla salvaguardia ed alla produzione di valori territoriali.
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
GLOSS. ENI
Attività che porta a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo
conto di una serie di fattori economici, demografici e ambientali, in
modo da mantenere, nel tempo, un equilibrio positivo fra l’uomo e
l’ecosistema, senza superare la capacità di quest'ultimo, di assorbire
l’impatto ambientale antropico.
POLITICA AMBIENTALE
GLOSS.ARPAV
Gli obiettivi ed i principi d'azione dell'impresa riguardo all'ambiente ivi
compresa la conformità alle pertinenti disposizioni regolamentari in
materia
ambientale
(Reg.
1836/93)Dichiarazione,
fatta
da
un'organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in relazione
alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno schema di
riferimento per l'attività, e per la definizione degli obiettivi e dei
traguardi in campo ambientale (UNI ISO 14050)
POSSIBILE (evento possibile)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Evento con probabilità di verificarsi inferiore al 66% (limite dei 2/3).
POTENZIALITÀ PRODUTTIVA DELL’AMBIENTE NATURALE
STREAMS - TREVISIOL
Si intende l’aspetto economico legato alla produzione e riproduzione
delle risorse naturali.
PRELIEVO
GLOSS. SCHEDA 2000
Operazione, definita da leggi o da procedure codificate, finalizzata alla
acquisizione del campione.
PRESCRIZIONE
EN 45020:1998
Disposizione che definisce le esigenze da soddisfare. Vedi anche
"requisito"
PRESSIONE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Rapporto tra l'intensità di una forza che si esercita perpendicolarmente
su una superficie e l'area della superficie stessa interessata. Es. P.
idraulica
PRESTAZIONE
CNR-IRPI TORINO
PIANO AMBIENTALE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
63
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
La sicurezza e le prestazioni di una struttura o di una parte di essa
vanno valutate in relazione agli stati limite verosimili che si possono
verificare durante la vita utile di progetto. Stato limite è la condizione
superata la quale la struttura non soddisfa più le esigenze per le quali è
stata progettata
PRESTAZIONE AMBIENTALE
ARPAC
Risultati misurabili del sistema di gestione ambientale, conseguenti al
controllo esercitato dall'organizzazione sui propri aspetti ambientali,
sulla base della sua politica ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi
traguardi (ISO 14001)
PREVENZIONE
GLOSS. ENI
L’insieme di disposizioni e misure previste e adottate in tutte le fasi
dell’attività produttiva, per evitare o diminuire i rischi per la salute dei
lavoratori e della popolazione e per l’ambiente.
CNR-IRPI TORINO
Implica l’analisi di differenti aspetti come il pericolo, la vulnerabilità, il
rischio e lo scenario. Questo ultimo simula un potenziale disastro e ne
definisce le potenziali conseguenze
PRIORITA' (Legge universale delle)
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Legge universale che afferma che in ogni situazione esistono pochi
aspetti importanti e molti aspetti di scarsa rilevanza. Le risorse vanno
concentrate prevalentemente sugli aspetti importanti sui quali si deve
agire.
PROBABILE (qualcosa è probabile)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Evento con probabilità di verificarsi superiore al 66% (più di 2/3).
PROCEDURA
UNI EN ISO 9000:2000
Documento che definisce le modalità di svolgimento di attività previste
dal sistema di gestione, in termini di istruzioni gestionali e operative e
delle relative responsabilità di attuazione.
scelte progettuali, le caratteristiche dell'opera da realizzare, la
definizione dei consumi e dei rilasci e le modalità di costruzione ed
esercizio, sono allegati allo studio di impatto ambientale. Processo a sé
stante che consiste in un insieme di attività coordinate e tenute sotto
controllo, con date di inizio e fine, intrapreso per realizzare un obiettivo
conforme a specifici requisiti, ivi inclusi i limiti di tempo, di costi e di
risorse.
PROGRAMMA AMBIENTALE
ARPAC
Descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa,
concernenti una migliore protezione dell’ambiente in un determinato
sito, ivi compresa una descrizione delle misure adottate o previste per
raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze stabilite per
l’applicazione di tali misure (Regolamento CEE 1836/93).
PROGRAMMA D’AZIONE EUROPEO IN MATERIA AMBIETALE
GLOSS.ARPAV
Programma d’azione che stabilisce i principi della strategia europea nel
campo ambientale.
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
UNI EN 13306
Documento programmatico nel quale sono indicati gli specifici periodi
temporali durante i quali un determinato lavoro di manutenzione deve
essere eseguito
PROGRAMMA DI MONITORAGGIO
GLOSS. ENI
Documento che definisce luoghi e configurazioni delle attività di
monitoraggio ambientale, da effettuarsi generalmente durante le fasi di
costruzione e di esercizio.
PROGRAMMI DI RICERCA
AGENDA 21
Collaborazione con istituzioni ed enti scientifici nazionali per programmi
nazionali e comunitari.
PROSPETTIVA EUROPEA DI SVILUPPO TERRITORIALE
(Vedi Pest).
PRODOTTO FORESTALE LEGNOSO
ISTAT
La massa legnosa effettiva e asportata dalla foresta: legname da lavoro
e legname per combustibile
PROTEZIONI ANTIFAUNA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Sistemi meccanici (recinti, laminati di metallo, plastica, rete, ecc.) o
chimici (spruzzature, spennellature) atti a difendere le piante legnose
dai morsi della selvaggina o del bestiame al pascolo.
PRODOTTO FORESTALE NON LEGNOSO
ISTAT
Il prodotto di varia natura, atto all'alimentazione umana o del bestiame,
ovvero suscettibile di utilizzazione industriale e asportato dalla foresta
(castagne, pinoli, ghiande, sughero gentile, sugherone, nocciole,
funghi, tartufi, mirtilli, fragole e lamponi).
PROTEZIONE ATTIVA E PASSIVA
GLOSS. ENI
Azioni o sistemi adottati per la messa in sicurezza di un sito inquinato.
La protezione passiva si effettua, ad esempio, con le barriere di
contenimento, mentre quella attiva è finalizzata all'eliminazione del
materiale inquinante.
PRODUZIONE ENERGETICA
AGENDA 21
Formulazione di proposte sugli aspetti ambientali riguardanti la
produzione energetica, la cogenerazione, il risparmio energetico e le
forme alternative di produzione energetica.
PROTEZIONE DELL'AMBIENTE
EN 45020:1998
Preservazione dell'ambiente da danni inaccettabili provocati da prodotti,
processi o servizi.
PROGETTAZIONE AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL; AGENDA 21; GLOSS.ARPAV
Definizione di un nuovo ordine, attraverso un assetto funzionale, voluto
e controllato di un dato spazio. Si vogliono indicare tutte le operazioni,
dagli studi di base di tipo naturalistico al progetto esecutivo, con cui si
realizza l’inserimento nell’ambiente delle opere, siano esse
infrastrutture, insediamenti produttivi, abitazioni. La progettazione
ambientale cerca di recuperare gli equilibri ecologici esistenti intorno
all’opera, riconducendo i territori interessati alle forme proprie senza
l’uso di tecnologie estranee all’ambiente. Essa ha come obiettivo
principale la ricomposizione dell’unità paesaggistica, percettiva,
strutturale e funzionale che dovrà ospitare l’opera.
PROGETTAZIONE E SVILUPPO
UNI EN ISO 9000:2000
Insieme di processi che trasforma requisiti in caratteristiche specificate
o nella specifica di un prodotto, di un processo o di un sistema. I due
termini a volte sono utilizzati come sinonimi e a volte per definire fasi
differenti di un processo generale di progettazione e di sviluppo.
PROGETTO
GLOSS. ENI
Studio relativo alle possibilità di attuazione di un intervento. Il
complesso di elaborati tecnici di un progetto, comprendenti i criteri e le
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
PROTEZIONI ANTIFAUNA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sistemi meccanici (recinti, laminati di metallo, plastica, rete) o chimici
(spruzzature, spennellature) atti a difendere le piante legnose
dai morsi della selvaggina o del bestiame al pascolo.
PROTOCOLLO DI KYOTO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Il protocollo di Kyoto, approvato dalla "Conferenza delle Parti" nella sua
terza sessione plenaria tenuta a Kyoto dal 1 al 10 dicembre 1997, è un
atto esecutivo contenente le prime decisioni sull'attuazione operativa di
alcuni degli impegni della convenzione UN-FCCC e, precisamente, degli
impegni più urgenti e prioritari relativamente ad alcuni settori delle
economie nazionali.
PROVA
EN 45020:1998
Ogni esperimento compiuto per accertare la qualità di una cosa,
dimostrare il valore o la giustezza di una affermazione, verificare le
attitudini di qualcosa o controllare il funzionamento di una macchina.
Operazione tecnica che consiste nella determinazione di una o più
caratteristiche di un determinato prodotto, processo o altro servizio
secondo procedure specificate.
64
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
PTTA
ANPA
Piano triennale per la tutela dell'ambiente.(1989-1991 legge 305/89) e
(1994-1996 delibera CIPE 21/12/93)
PULIZIA DI UNA PARETE
UNI, ARPA PIEMONTE
Rimozione e/o devitalizzazione della vegetazione spontanea il cui
accrescimento può influenzare negativamente la stabilità del versante.
PUNTI FOCALI REGIONALI
(Vedi PFR).
PUNTO DI RILEVAMENTO, DI PRELIEVO
GLOSS.ARPAV
Punto ben identificato di una matrice ambientale che è controllato
analiticamente, uno o più volte nel tempo, con metodi manuali o con
sistemi automatici.
QUALITÀ DELLA VITA
AGENDA 21
Concetto che caratterizza la misura e il grado secondo cui i contesti
sociali (a livello locale, nazionale, internazionale) offrono effettive
opportunità di combinazioni congrue tra gli ambienti fisico, naturale e
sociale in vista di una progressiva armonizzazione tra bisogni dell'uomo
e risorse ambientali.
QUALITÀ AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Concetto che esprime il pregio ed il valore di un bene, di un'area o di
qualunque elemento del sistema ambiente da un punto di vista
ambientale, prima dell'introduzione di una determinata opera sul
territorio e indipendentemente dai potenziali impatti che ne
deriveranno.
QUINTO PROGRAMMA D'AZIONE AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Programma di protezione ambientale dell'Unione Europea per il periodo
1992-96, definito anche Towards Sustainability. I princìpi più importanti
riguardano la prevenzione, da preferire all'intervento a posteriori, la
modifica dei modelli di comportamento di tutti gli agenti, attraverso il
coinvolgimento del settore pubblico, delle imprese e dei cittadini, la
diffusione degli strumenti di protezione ambientale basati sul mercato
(ad esempio, tasse ambientali ed ecolabelling, vedi le voci
corrispondenti). Il programma mira, rispetto al passato, ad applicare tali
princìpi più attraverso l'interazione tra i diversi agenti e i diversi settori
dell'economia, che attraverso restrizioni sull'uso di specifici media (ad
esempio, acqua, aria).
RAPPORTO AMBIENTALE
GLOSS. ENI
La richiesta del rapporto ambientale ha ormai raggiunto dimensioni
ragguardevoli, soprattutto in Nord America ed Europa, a causa della
crescente richiesta di informazioni da parte dei soggetti esterni
all’impresa, sulle relazioni esistenti tra essa e il suo territorio di
insediamento. Rapporto (report) o bilancio ambientale sono termini
spesso utilizzati indistintamente. Nei paesi anglosassoni (i primi a
instaurare questa pratica aziendale) con il termine environmental
reporting si intende l’attività di informazione sul rapporto tra impresa e
territorio fisico. Il rapporto ambientale è pertanto quel documento
diffuso al pubblico e redatto periodicamente all’interno, per mezzo del
quale l’impresa descrive le sue principali problematiche ambientali, il
suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestione
ambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale e
documenta, con dati statistici e indicatori, il proprio impatto (il bilancio
ambientale) e gli aspetti finanziari connessi con l’ambiente (spese
correnti e di investimento).
Oltre che strumento di comunicazione con i vari interlocutori
dell’impresa (azionisti, finanziatori, assicuratori, opinione pubblica,
gruppi ambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), il
rapporto ambientale (e il bilancio che esso contiene) rappresenta un
elemento fondamentale per la gestione strategica della variabile
ambiente, all’interno del processo di pianificazione dell’impresa.
RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE
ARPAV
Raccolta, organizzazione e interpretazione di dati già rilevati dalle
autorità locali e/o dalle loro agenzie. Il quadro diagnostico che ne
emerge rappresenta la qualità dell'ambiente nell'ambito territoriale
considerato, i fattori di pressione che concorrono ad influenzarla, le
politiche di risposta attivate a fronte di determinati obiettivi e priorità di
intervento. Il rapporto deve anche mettere in luce le eventuali carenze
o incompletezze informative a cui rispondere attivando nuove
campagne di misura e rilievo.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
RECUPERO (AMBIENTALE), RENOVATION:
STREAMS - TREVISIOL
Riguarda tutti quegli interventi che tendono a favorire la ripresa
spontanea della serie di vegetazione autoctona. Si limita alla ripresa
naturale della vegetazione autoctona riproponendo artificialmente
cenosi non molto evolute ma capaci di raggiungere autonomamente sia
una complessità strutturale, tipica delle cenosi naturali, sia una
maggiore diversità biologica. All’interno del recupero ambientale si
hanno almeno due casi particolari: il "restauro" (restoration) e il
"ripristino" (renewal). Il restauro si riferisce in genere a un ambito
arealmente definito in cui, più che una trasformazione globale, si è
avuta una progressiva alterazione puntuale. Si parla invece di ripristino
ambientale quando l’obiettivo dell’intervento è quello di riproporre le
forme e i tipi di vegetazione presenti in un determinato ambiente prima
della sua occupazione.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Operazioni attraverso cui è possibile far tornare un ecosistema a
condizioni di accettabilità, dopo una fase di degrado (A come
Ambiente).
REGIMAZIONE DELLE ACQUE
GLOSS. ENI
Regolazione della portata di un corso d’acqua, mediante opere di
ingegneria idraulica (ad esempio, arginatura, scolmatura, ecc.) e
sistemazioni idraulico-forestali.
REGIME IDRICO
GLOSS. ENI
Modo col quale è distribuita la portata dei corsi d'acqua durante l'anno.
Per quanto riguarda il terreno definisce dello stato di umidità del
terreno nell'arco dell'anno. Il regime di umidità secondo la Soil
Taxonomy può essere: aquico, udico, ustico, xerico, aridico o torrico.
REGOLAMENTO TECNICO
EN 45020:1998
Regolamento che riporta requisiti tecnici o direttamente o tramite
riferimenti, oppure, incorporando il contenuto di una norma, una
specificazione tecnica o un codice di pratica.
REGOLE TECNICHE
GLOSS.ARPAV
Hanno valore di legge e sono quindi obbligatorie diversamente dalle
norme tecniche che hanno carattere volontario. Emesse dalle
competenti autorità nazionali o sovranazionali (esempio, UE)
prescrivono quali sono requisiti essenziali che devono presentare certi
prodotti per la tutela della salute e della sicurezza di consumatori o
utilizzatori e anche per il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente.
RELAZIONE CAUSA-EFFETTO (maccanismo)
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
In questo meccanismo vi è l'essenza della gestione: a tutti i livelli
l'eccellenza può essere raggiunta soltanto se si ha il massimo controllo
di queste relazioni. Poiché l'ente deve perseguire obiettivi incrementali
per la soddisfazione dei cittadini e l'obiettivo non è altro che un effetto,
è necessario che le persone acquisiscano un meccanismo mentale che
le renda sensibili a queste relazioni. Esse devono essere analizzate con
metodo ed acume. Solamente così l'ente acquisisce una potenza
enorme per raggiungere obiettivi ambiziosi. Possedere il controllo di
queste relazioni richiede la capacità di ricercare e di identificare le
cause che portano ad un effetto. Questa capacità è l'essenza del
metodo scientifico. La ricerca delle cause si attua attraverso due steps
fondamentali:
- elencazione di tutte le possibili cause con il supporto di strumenti
specifici (per esempio, il diagramma causa-effetto e il diagramma delle
relazioni);
- identificazioni delle cause reali attraverso l'osservazione dei fatti,
l'applicazione di tecniche statistiche e l'esecuzione di prove.
RENDIMENTO
GLOSS.ARPAV
Rapporto tra risultati attesi o conseguiti e risorse previste/impiegate.
REQUISITO
EN 45020:1998
Vedi "prescrizione". Il termine "requisito obbligatorio" dovrebbe essere
utilizzato solo per indicare requisiti resi vincolanti da leggi o
regolamenti. Esigenza o aspettativa che può essere espressa,
generalmente implicita o cogente.
65
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
RESILIENZA
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Capacità di recupero di un sistema ecologico (paesaggio) una volta
passati gli elementi perturbatori.
RESPONSABILE DI AUDIT AMBIENTALE
ARPAC
Persona qualificata a dirigere e ad eseguire degli audit ambientali (ISO
14010)
RESTAURO (restoration)
STREAMS – TREVISIOL
È il "Il restauro si riferisce in genere a un ambito realmente definito in
cui, più che una trasformazione globale, si è avuta una progressiva
alterazione puntuale.
RETI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
GLOSS.ARPAV
Struttura organizzata di misure ripetute nel tempo, effettuate mediante
prelievi automatici o manuali, in punti dislocati spazialmente secondo
criteri atti a caratterizzare lo stato di una o più matrici ambientali di
un’area o di un ecosistema.
RIALLOCAZIONE (resettlement)
STREAMS - TREVISIOL
Trasferimento di un insediamento situato in una zona a rischio.
RICAVI AMBIENTALI
ARPAT
Rappresentano tutti i ricavi di un'impresa derivanti dalla riduzione di
una serie di costi a seguito di una più attenta gestione ambientale dei
processi di produzione: i ricavi derivanti dalle attività di recupero e riuso
di materiali considerati semplici scarti; i ricavi derivanti dalle vendite
ambientali di prodotti eco-compatibili.
RICICLO
STREAMS - TREVISIOL
Ritornare allo stadio precedente di un processo ciclico, in particolare per
trasformare i rifiuti in materiali e prodotti riutilizzabili.
RICONVERSIONE (reconversion/redevelopment)
STREAMS - TREVISIOL
Un progetto ambientale e territoriale di riconversione (ecologica) di
un’area a forte sviluppo industriale e degrado ambientale si configura
simultaneamente come una serie di azioni culturali, sociali, economiche
e politiche atte ad avviare modelli esemplari di sviluppo sostenibile.
GLOSS.ARPAV
Studio della natura e distribuzione dei suoli nel paesaggio tramite rilievo
diretto, effettuato soprattutto in campagna.
RILEVAMENTO PEDOLOGICO DI RICONOSCIMENTO
ARPAV
Studio della natura e distribuzione dei suoli nel paesaggio tramite
riconoscimento diretto ed indiretto, cioè per mezzo dell'individuazione di
relazioni tra i suoli ed altri elementi del paesaggio apprezzabili in
fotointerpretazione e telerilevamento (vedi anche pattern).
RINATURALIZZAZIONE
GLOSS.ARPAV
Operazione di ripristino d’ambiti paesaggistici intervenuti dall’uomo, al
loro stato originario. Significa più generalmente "aggiunta di
caratteristiche di naturalità" e il termine può essere applicato anche a
realtà non ecosistemiche (ad esempio il colore di un oggetto di legno).
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Insieme di operazioni di ripristino di ambiti paesaggistici intervenuti
dall’uomo al loro stato originario.
RINATURAZIONE (nature restoration / landscape ecology)
WWF
L’insieme degli interventi e delle azioni atte a ripristinare le
caratteristiche ambientali e la funzionalità ecologica di un ecosistema in
relazione alle sue condizioni potenziali, determinate dalla sua ubicazione
geografica, dal clima, dalle caratteristiche geologiche e geomorfologiche
del sito e dalla sua storia naturale pregressa.
STREAMS - TREVISIOL
Incremento della quantità di natura presente su un dato territorio.
Significa letteralmente "creazione di nuova natura", in siti ormai
artificializzati.
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Insieme di processi con i quali si vuole incrementare la quantità di
natura presente su un dato territorio, portando forme naturali in
ambienti già naturali.
RINFORZO
UNI, ARPA PIEMONTE
Complesso di tecniche di miglioramento di una massa di terreno,
fondate sull’introduzione di elementi strutturali di diversa natura,
lavoranti a taglio e/o a trazione, in modo da trasformare il terreno
originario in un materiale composito.
RICOSTRUZIONE BOSCHIVA
ISTAT
La superficie forestale su cui è stato praticato intervento di
miglioramento e potenziamento del soprassuolo forestale (semina,
piantagione, riceppatura).
RIPARAZIONE
UNI 10147
Intervento, rinnovo o sostituzione di uno o più componenti danneggiati
mirato a riportare un’entità alle condizioni stabilite
RIDUZIONE CARICHI IN TESTA
IFFI
Alleggerimento, mediante asportazione di materiale, della porzione
sommitale del corpo di frana.
RIPRISTINO
UNI 9910
Recupero da parte dell’entità della propria attitudine ad eseguire una
funzione richiesta
RIFERIBILITÀ DELLE MISURAZIONI
VOCABOLARIO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA
Proprietà di un risultato di una misurazione per la quale esso può
essere posto in relazione con riferimenti definiti, di solito nazionali o
internazionali, attraverso una catena ininterrotta di confronti aventi tutti
incertezze note. (UNICHIM n. 179/0)
RIPRISTINO AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Ultima fase della realizzazione di un’opera, hanno l'obiettivo di riportare
le aree interessate alle condizioni e destinazioni d'uso originarie, nel più
breve tempo possibile. Fin dall'avvio del progetto, infatti, viene definita
la strategia di ripristino finale. Vengono realizzati studi sulle
caratteristiche dei terreni interessati e di quelli circostanti e sulla
climatologia della zona. Vengono definite le modalità di rimboschimento
e inerbimento secondo avanzate tecniche forestali. In molti casi il
lavoro di ripristino consente non solo di riportare il territorio alle sue
condizioni originarie, ma anche a migliorare e rendere più sicuro il suo
assetto. Nel caso di forte pendenza ciò significa minimizzare le erosioni
pluviali ed eoliche e aumentare la coesione superficiale; nel caso di
terreni grossolani, aumentarne la fertilità e migliorarne la capacità di
ritenzione idrica. La posa dei gasdotti, ad esempio, richiede interventi
specifici di ripristino nelle diverse fasi del lavoro, dalla scelta del
tracciato alla progettazione e alla costruzione.
RIFORESTAZIONE
GLOSS.ARPAV
Rimboschimento di aree sottoposte a deforestazione. La riforestazione
su vastissima scala è considerata un mezzo per ricostituire il patrimonio
forestale mondiale e per ridurre l'effetto serra.
RIGENERAZIONE AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL
Intervento funzionale al recupero di ambiti naturali caratterizzati da una
dinamica propria (operazione di riequilibrio ecosistemico ad esempio
nella forestazione urbana).
RILEVAMENTO AUTOMATICO
MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS.ARPAV
Lettura e registrazione dei dati provenienti dai sensori collegati alla
stazione.
RILEVAMENTO PEDOLOGICO DI DETTAGLIO
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Operazioni attraverso cui è possibile far tornare un ecosistema alla
condizione iniziale, dopo una sua trasformazione
RIPROFILATURA DEL TERRENO
GLOSS. ENI
66
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Riporto e sistemazione del terreno secondo la configurazione
morfologica originaria di una data area, interessata dalla costruzione di
un gasdotto. Tale operazione viene effettuata lungo la pista di lavoro,
subito dopo la posa e il rinterro della condotta.
RIPROFILATURA, GRADONATURA
IFFI
Rettifica, rimodellamento, riduzione della pendenza o sagomatura a
terrazzi del pendio in frana.
RIQUALIFICAZIONE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Termine con il quale si identificano un insieme complesso di interventi
ad alta valenza urbanistica e progettuale necessari per sostituire ad
aree con funzioni produttive aree di servizi alla cittadinanza, anche di
tipo ecologico. Ad esempio, con il contributo delle fitocenosi si può
ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico. In campo agricolo un
intervento esemplare è quello di eliminare i concimi chimici, pesticidi e
fitofarmaci.
RISANAMENTO (rehabilitation, vedi anche bonifica)
STREAMS - TREVISIOL
A differenza delle bonifiche del passato (volte a conquistare porzioni di
spazio naturale per renderlo produttivo), il risanamento e la bonifica
attuale intendono restituire alla natura porzioni di spazio contaminato
dalla presenza umana per poter avviare nuovi cicli di territorializzazione
sostenibili.
RISCHIO
GLOSS. ENI
Probabilità, caratteristiche e modalità del verificarsi di un evento
dannoso per la salute umana e per l’ambiente.
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Concetto che riunisce la probabilità dell’evento (può succedere?) la
presenza dell’uomo (qualcuno si trova entro la zona di pericolo?) e il
danno (quale può essere l’entità del danno?)
RISCHIO (gestione del)
UE
Processo, distinto dalla valutazione del rischio, consistente
nell'esaminare alternative d'intervento consultando le parti interessate,
tenendo conto della valutazione del rischio e di altri fattori pertinenti e,
se necessario, compiendo adeguate scelte di prevenzione e di controllo
UN-DHA, IDNDR, 1992
Il processo sistematico grazie al quale, usando le capacità e le
competenze amministrative, decisionali, organizzative e funzionali, si
implementano le politiche, le strategie e le capacità di far fronte alle
emergenze da parte della società e delle comunità, in modo da
diminuire gli impatti della pericolosità naturale e dei disastri ambientali
e tecnologici correlati. Questo comprende tutte le forme di attività
comprese misure strutturali e non strutturali per evitare (prevenzione)o
limitare (mitigazione) gli effetti contrari della pericolosità
RISCHIO (inondazione)
GLOSS.ARPAV
Temporanea ricopertura della superficie del suolo da parte di acqua di
qualunque provenienza. Viene valutato sulla base della frequenza e
sulla durata media di eventi passati.
RISCHIO (mitigazione)
UN-DHA, IDNDR, 1992
La struttura concettuale degli elementi che possono essere considerati
per ridurre al minimo le vulnerabilità ed i rischi di disastro all’interno
della società con l’obbiettivo di evitare (prevenzione) o di limitare
(mitigazione) gli impatti avversi della pericolosità all’interno di un vasto
contesto di sviluppo sostenibile
RISCHIO (valutazione del)
UE
Processo su base scientifica costituito da quattro fasi: individuazione del
pericolo, caratterizzazione del pericolo, valutazione dell'esposizione al
pericolo e caratterizzazione del rischio
RISCHIO ACCETTABILE
UN-DHA, IDNDR, 1992
Grado di perdita umana e materiale che può essere percepito dalla
comunità come tollerabile con l’obiettivo di minimizzare il rischio
Per rischio ambientale si intende uno stato in cui sono presenti
condizioni di pericolosità o di minaccia ipotetica verso l'ambiente e
l'uomo. Nella stragrande maggioranza dei casi l'analisi dei rischio tende
ad estromettere la dimensione percettiva dell'individuo che spesso è
fondamentale. La maggior parte degli studi sul rischio adotta come
principio base la formula per cui il rischio sarebbe uguale alla
probabilità che un evento indesiderato avvenga in un certo arco
temporale, definendo il rischio attraverso una funzione di tipo statistico.
Probabilità del verificarsi di un danno ambientale moltiplicata per la
grandezza del danno stesso. Nelle procedure di VIA esprime la
possibilità che gli interventi dell'uomo superino un livello tale da
provocare sensibili e spesso irreversibili fenomeni di inquinamento e di
dissesto con alterazione degli equilibri preesistenti.
RISCHIO RESIDUO RRES
UNI, ARPA PIEMONTE
Quota parte del Rischio totale RT non eliminata a seguito di interventi
di mitigazione del rischio.
RISCHIO SPECIFICO RS
UNI, ARPA PIEMONTE
Grado di perdita atteso, per una data tipologia di elementi a rischio (E),
a seguito di un dato fenomeno ad una data intensità (I); espresso in
termini di probabilità annua [RS(I,E)= H(I)V(I,E)].
CNR-IRPI TORINO
Indica l'entità del danno atteso a seguito di un particolare fenomeno
naturale. Si esprime con il prodotto Rs = H x V s
RISCHIO TOTALE RT
UNI, ARPA PIEMONTE
Valore atteso delle perdite umane (morti, feriti), dei danni alle
proprietà, delle perturbazioni alle attività economiche, dei danni ai
pubblici servizi e ai beni ambientali e culturali (W), a seguito di un dato
fenomeno ad una data intensità; espresso in termini di costo annuo,
oppure in termini di numero o di quantità di unità perse per anno, per
un dato elemento [R(I,E)=RS(I,E)W(E)=H(I)V(I,E)W(E)].
CNR-IRPI TORINO
Indica il numero atteso di morti, feriti, danni alle proprietà o
interruzione di attività economiche a seguito di un evento naturale ed è
perció dato dal prodotto Rt = Rs x E = E x H x V
RISERVA ORIENTATA
GLOSS.ARPAV
Riserva nella quale l'indirizzo gestionale è volto ad una fruizione
controllata e proporzionata alle caratteristiche ambientali del territorio.
In tale riserva vengono messe in atto strategie di gestione finalizzate
non solo alla conservazione, ma anche allo sviluppo delle piene
potenzialità naturalistiche del territorio. Inoltre vi sono promossi
programmi di educazione naturalistica per favorire forme di turismo
compatibile più rispettose e consapevoli nei confronti dell'ambiente.
RIUSO
ARPAC
Il riuso rappresenta una delle forme di valorizzazione del rifiuto.
Consente di utilizzare un bene (altrimenti destinato ad essere
trasformato in rifiuto) nella sua forma originaria.
RIVEGETAZIONE
UNI, ARPA PIEMONTE
Introduzione di rivestimenti vegetali che, contribuendo al fissaggio
generale dei suoli e alla diminuzione dei fenomeni di erosione, riducono
in determinate situazioni le conseguenze del fenomeno dicaduta dei
blocchi.
RIVESTIMENTO
ANPA
Si parla di rivestimento quando un tratto più o meno lungo di alveo
viene rivestito (fondo e/o sponde). Solitamente i rivestimenti sono
realizzati in massi ciclopici, in massi cementizi o in calcestruzzi. Possono
essere finalizzati a proteggere l’alveo dall’erosione o a ridurre l’attrito e
ad accelerare la velocità della corrente (in corrispondenza di strozzature
idrauliche, es. ponti con luce stretta) o ad assolvere entrambe le
funzioni. Quando il rivestimento interessa solo il fondo dell’alveo si parla
di plateazioni, mentre la forma estrema di rivestimento è il cunettone in
calcestruzzo, a sezione parabolica. Oltre a presentare anche
controindicazioni di tipo idraulico, tutte le forme di rivestimento
dell’alveo presentano un impatto ambientale rilevante.
RIVESTIMENTO ARTIFICIALE
UNI, ARPA PIEMONTE
RISCHIO AMBIENTALE
MINISTERO DELL'AMBIENTE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
67
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Procedimento diverso dalla rivegetazione che, assicurando una
protezione della superficie, diminuisce i fenomeni di erosione e riduce
alcune della conseguenze del fenomeno di caduta massi.
RIVITALIZZAZIONE (revitalisation/regeneration)
STREAMS - TREVISIOL
Ripresa degli equilibri ecosistemici realizzando l’obiettivo di passare da
azioni puntuali di disinquinamento e salvaguardia ad azioni diffuse sui
sistemi ambientali.
RSA
GLOSS. ENI
Relazione sullo Stato dell'Ambiente.
SCALA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Rapporto fra le misure di lunghezza reali e quelle rappresentate in una
scala (scala di riduzione).
SCAVO A CIELO APERTO
GLOSS. ENI
Asportazione di terreno di dimensioni più o meno estese, a partire dalla
superficie del suolo. È impiegato nel settore edilizio, minerario, ecc..
SCAVO DI SCOTICO
PROVINCIA DI TRENTO
È lo scavo che viene eseguito per la preparazione del piano di posa del
nuovo rilevato.
SCOPING
GLOSS. ENI
Introduzione preliminare allo studio dettagliato di una componente
ambientale, nella quale viene descritta la procedura eseguita per
l'analisi, motivando, in relazione allo scopo del lavoro, la scelta degli
argomenti che sono stati approfonditi con il maggior grado di dettaglio.
SESTO D’IMPIANTO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Disposizione delle piante secondo uno schema che ha per base una
figura rettangolare o quadrata, all’interno delle quali le piante possono
essere disposte in modo regolare o irregolare.
SFALCIO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Taglio dell’erba eseguito per: a) utilizzazione come foraggio; b) favorire
la formazione delle radici; c) favorire la specie a lenta crescita mediante
il taglio delle specie a crescita rapida; d) tenere bassi i manti erbosi.
SGA
GLOSS. ENI; ARPAT; ARPAC; GLOSS.ARPAV
Sistema di Gestione Ambientale. La parte del sistema di gestione
aziendale che comprende la struttura organizzativa, le attività di
pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le
risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e
mantenere attiva la politica ambientale (definizione UNI ISO 14050). La
documentazione che descrive complessivamente il sistema di gestione
ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabiliti è costituita
dalla politica ambientale, dal manuale di gestione ambientale e dal
piano di gestione ambientale. I moderni sistemi di gestione integrano
quasi sempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la
protezione ambientale e spesso associano a queste tre variabili anche la
gestione della qualità.
SIA
GLOSS. ENI
Studio d’Impatto Ambientale. Documento realizzato da un gruppo di
studio interdisciplinare ed allegato, dal proponente, al progetto
presentato per l'autorizzazione, contenente gli elementi necessari alla
VIA. La struttura del SIA è legata spesso alla normativa dei diversi
paesi, ma in generale, include: l'inquadramento del progetto all'interno
degli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti; la
descrizione del progetto e dei relativi criteri e standard di progetto
adottati; la descrizione dello stato dell'ambiente prima della
realizzazione del progetto; la valutazione delle variazioni e delle
interferenze previste per le diverse componenti ambientali e per il
sistema ambiente in generale, a seguito della realizzazione del
progetto; le misure di mitigazione adottate e i sistemi di monitoraggio
previsti.
SIC
DIRETTIVA 92/43/CEE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Area che, nella/e regione/i biogeografica cui appartiene, contribuisce in
modo significativo a mantenere/ripristinare in uno stato di
conservazione soddisfacente un tipo di habitat naturale di cui
all'allegato I della Direttiva Habitat o una specie di cui all'allegato II
della Direttiva Habitat. Un sito che possa inoltre contribuire in modo
significativo alla coerenza di Natura 2000 (di cui all'art.3 della Direttiva
Habitat), e/o che contribuisca in modo significativo al mantenimento
della diversità biologica nella regione biogeografica o regioni
biogeografiche. Per le specie animali che occupano ampi territori, i siti
di importanza comunitaria corrispondono ai luoghi, all'interno dell'area
di ripartizione naturale di tali specie, che presentano gli elementi fisici o
biologici essenziali alla loro vita e riproduzione.
SICUREZZA (messa in)
GLOSS. ENI
Serie di operazioni finalizzate all'instaurazione ed al mantenimento di
misure protettive che assicurino la non pericolosità di un impianto,
area, sito industriale, ecc..
SINA
GLOSS.ARPAV
Il programma per la realizzazione del SINA è nato con l'obiettivo di
consentire la razionalizzazione e il coordinamento delle iniziative di
gestione delle informazioni ambientali. Il gestore del sistema è l'ANPA.
L'alimentazione della base informativa, in analogia con l'equivalente
sistema europeo, è attuata attraverso il contributo di una rete di
soggetti articolati in tre categorie principali:
I Centri Tematici Nazionali (CTN): compagini consortili di strutture
tecnico-scientifiche composte dalle Agenzie regionali (ARPA) integrate
con Istituzioni Principali di Riferimento; I Punti Focali Regionali: sono i
responsabili delle attività operative di raccolta dati programmate in
ciascuna regione o provincia autonoma. Le regioni devono designare le
strutture a cui affidare questa funzione che costituiranno il SIRA
(Sistema Informativo Regionale Ambientale); Le istituzioni principali di
riferimento: sono soggetti che contribuiscono alla formazione della base
conoscitiva come entità operative avente già uno specifico ruolo.
Tipicamente sono: ISTAT, ISS, ENEA, CNR. La rete del sistema
(SINAnet) è completata con il Ministero dell'Ambiente e le Regioni come
principali soggetti di indirizzo e utenti. La rete è collegata all'Agenzia
Europea dell'Ambiente (EEA) attraverso l'ANPA. Tale programma viene
formalizzato e avviato con la Legge finanziaria 1988 (Legge
n.67/88,art.18, comma 1,lettera e).
SINERGISMO
STREAMS - TREVISIOL
dal greco synergo = lavorare assieme, collaborare. La capacità che le
cose hanno di potenziare altre cose. Si dice per indicare quegli eventi o
processi che si rafforzano reciprocamente gli uni con gli altri.
SISTEMI DI ALLARME
IFFI
Comprendono i tipi di tecniche e di strumenti dotati di dispositivi di
allarme, atti alla prevenzione e sorveglianza del movimento franoso.
SISTEMA DI ALLERTAMENTO:
UNI, ARPA PIEMONTE
Sistema di controllo, basato su soglie predefinite di uno o più parametri
misurati, al quale è collegato un dispositivo di segnalazione.
SISTEMA DI CONTROLLO:
UNI, ARPA PIEMONTE
Dispositivo, o insieme di dispositivi, che permette di verificare, in un
terreno od in un ammasso roccioso, elementi quali le modificazioni
geometriche dovute ai movimenti, l’entità dei movimenti in atto
all’interno della massa instabile, i livelli di falda e le pressioni idrauliche,
gli stati tensionali, la dipendenza dei movimenti al variare delle
condizioni idrauliche e meteorologiche, l’influenza di fattori esterni, le
emissioni acustiche o microsismiche da parte dell’ammasso instabile.
SISTEMA DI GESTIONE
UNI EN ISO 9000:2000
Sistema per stabilire politica ed obiettivi e per conseguire tali obiettivi.
Un sistema di gestione di un'organizzazione può includere sistemi di
gestione differenti quali un sistema di gestione per la qualità, un
sistema di gestione finanziaria o un sistema di gestione ambientale.
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
(Vedi SGA).
SISTEMA DI INFORMAZIONE GEOGRAFICA
(Vedi GIS).
SISTEMA D'INFORMAZIONE GEOGRAFICA
GLOSS.ARPAV
68
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Banca dati informatizzata di dati geografici, provvista di una piattaforma
di gestione, analisi e illustrazione dei dati medesimi. Il SIG costituisce
un importante strumento di analisi, in quanto consente di associare le
banche dati informatiche con dati geografici reali.
SISTEMA INFORMATIVO E DI MONITORAGGIO NAZIONALE
AMBIENTALE
(Vedi SINA).
SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE AMBIENTALE
(Vedi SIRA).
STANDARD DI RILEVAMENTO (SITE)
GLOSS.ARPAV
Intorno del luogo dove viene realizzata l'osservazione, di dimensione
variabile nell'ordine delle decine o alcune centinaia di metri quadri.
SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE (SIT)
(Vedi SIT).
SIT
CNR-IRPI TORINO
Acronimo italiano corrispondente all’anglosassone GIS
SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA
(Vedi SIC).
SOGGETTO ATTORE
GLOSS.ARPAV
Istituzione, ente, associazione, persona che progetta, realizza, valuta
determinati interventi.
SOGGETTO DESTINATARIO
GLOSS.ARPAV
Persona o gruppo portatore di bisogni a cui sono rivolti determinati
interventi. Nel campo dell'educazione ambientale è il soggetto portatore
di bisogni educativi a cui va rivolta l'azione educativa.
SOLLECITAZIONE (idraulica, caduta massi)
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Azione di una forza o di un insieme di forze su un sistema.
SOPRALLUOGO
GLOSS.ARPAV
Attività che prevede una o più delle seguenti operazioni:
- ispezione,
- prelievo di campioni,
- analisi campioni.
SOSTENIBILITÀ
LO SVILUPPO SOSTENIBILE - ED. IL MULINO
Si definisce sostenibile la gestione di un risorsa se, nota la sua capacità
di riproduzione, non si eccede nel suo sfruttamento oltre una
determinata soglia.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
(Vedi sviluppo sostenibile).
SPANCIAMENTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Collasso e/o cedimento parziale di una struttura riempita a causa di
sollecitazioni da tergo.
SPECIFICA TECNICA O DI PROVA
EN 45020:1998
Documento che stabilisce dei requisiti tecnici che prodotto, processo o
servizio devono soddisfare.
SPECIFICAZIONE TECNICA
GLOSS. FEDERLEGNO
Specificazione contenuta in un documento che definisce
caratteristiche richieste di un prodotto, quali i livelli di qualità o
proprietà di utilizzazione, la sicurezza, le dimensioni, comprese
prescrizioni applicabili a un prodotto per quanto concerne
terminologia, i simboli, le prove e i metodi di prova, l'imballaggio,
marchiatura e l'etichettatura" (art.1.1 Dir. 83/189 CEE).
le
di
le
la
la
STANDARD AMBIENTALI
GLOSS. ENI
Strumenti di politica ambientale adottati dall'autorità pubblica per il
miglioramento della qualità dell'ambiente. In generale, uno standard è
un livello di adempimento fissato dalla legge e fatto rispettare
attraverso sanzioni. Si distinguono diversi tipi di standard:
-standard sulle emissioni inquinanti, che stabilisce il limite massimo
consentito di emissioni inquinanti, superato il quale si è obbligati al
pagamento di una multa;
-standard di qualità ambientale, che fissa il limite massimo di
inquinamento di un certo ambiente;
-standard tecnologici, che prevedono l’adozione di una certa tecnologia,
ad esempio, la marmitta catalitica.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
STANDARD DI RILEVAMENTO
GLOSS.ARPAV
Indici che esplicitano l'intensità delle informazioni pedologiche raccolte.
Variano a seconda della scala del rilevamento, delle sue finalità e della
complessità del territorio. Tra i più comuni vi sono: numero di
osservazioni per unità di superficie (ad esempio: n/ha), numero di
osservazione per unità tipologica di suolo (n/n), numero di osservazioni
per unità cartografica o per poligono (n/n).
STATISTICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Branca della matematica che si occupa del trattamento di dati numerici
derivanti da oggetti, animati e inanimati, esistenti nella realtà, per
esempio la concentrazione di abitazioni in una determinata area
geografica, la temperatura o ancora l’altezza dei suoi abitanti. Il campo
della applicazione della statistica è il mondo reale. Utilizzando tecniche
statistiche è possibile analizzare le relazioni e confrontare i dati che
riguardano, per esempio, le differenze quantitative di un determinato
fenomeno (velocità del vento, temperatura, ecc) in differenti aree
geografiche, oppure la probabilità che un determinato fenomeno (per
esempio un terremoto o un’eruzione vulcanica) ha di presentarsi in un
determinato periodo.
STATO DELL'ARTE
EN 45020:1998
Stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento dalle
capacità tecniche relative a prodotti, processi, o servizi basato su
scoperte scientifiche, tecnologiche e sperimentali pertinenti.
STAZIONE
MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS.ARPAV
Struttura costituita da un insieme di: sensori di misura, sistema di
alimentazione, sistema di trasmissione e logica di gestione dati
(datalogger), in rado di registrare, memorizzare e trasmettere le
informazioni ad una centrale operativa e sito di rilevamento di dati
manuali.
STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE
GLOSS. ENI
Strumento atto a progettare e organizzare un determinato settore
dell'attività umana, economica e sociale e dell'ambiente coinvolto.
STRUTTURA ORGANIZZZATIVA
UNI EN ISO 9000:2000
Articolazione di responsabilità, autorità ed interrelazioni tra persone. Il
manuale della qualità o il piano della qualità di un progetto spesso
riporta la struttura organizzativa.
STUDIO D’IMPATTO AMBIENTALE
(Vedi SIA).
SUBUNITÀ
GLOSS.ARPAV
3° livello della classificazione FAOUNESCO; rappresenta intergradi tra
livelli superiori di classificazione (raggruppamenti principali, unita'
pedologiche) oppure indica suoli che possiedono caratteristiche
particolari non comprese nell'unita'.
SUOLO (normative di difesa del)
GLOSS. ENI
La legge che ha per scopo quello di assicurare la difesa del suolo
dall’inquinamento è la n. 183/89 che concepisce una tutela integrata,
oltre che del suolo (inteso come territorio, suolo, sottosuolo, abitati ed
infrastrutture), anche delle acque e delle risorse naturalistiche nel loro
complesso. Tratto saliente del provvedimento è l’aver attribuito rilievo
alla pianificazione. Viene, infatti, ripartita tra i vari livelli centrali e locali
della Pubblica Amministrazione, la competenza ad avviare una
pianificazione e programmazione degli interventi di conservazione e
recupero del territorio mediante, tra l’altro:
- la regolazione dei corsi d’acqua e la moderazione delle piene;
- la disciplina delle attività estrattive;
- la protezione delle coste e il risanamento delle acque sotterranee e
superficiali.
Nel 1994 è stata emanata la legge n. 36 con cui sono state dettate
disposizioni, in materia di risorse idriche e di riorganizzazione dei servizi
idrici, che integra e completa la legge sulla difesa del suolo, prevedendo
una riorganizzazione territoriale, funzionale ed economica dei servizi
69
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua, per usi
civili, di fognatura e depurazione.
SUPERFICIE MONTANA
ISTAT
La superficie totale dei comuni totalmente montani più la superficie
della parte montana dei comuni parzialmente montani.
SURVEY INIZIALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Check-up che ha lo scopo di mettere a fuoco i punti deboli e i punti forti
dell'Azienda collegata con l'ambiente e che consente di definire i
programmi delle azioni e degli obiettivi da conseguire. Gli obiettivi del
survey possono essere così sintetizzati:
- prima conoscenza dei processi e della realtà organizzativa
dell'azienda;
- valutazione degli aspetti ambientali significativi in rapporto alle
situazioni operative normali e straordinarie, ad eventi accidentali e
situazioni di potenziale emergenza ed, infine, in rapporto ad attività
passate, attuali e progettate;
- definizione di un programma di massima in termini di azioni, di tempi
di realizzazione e di obiettivi da perseguire.
SVILUPPO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
In biologia si riferisce ai progressivi mutamenti che avvengono in ogni
organismo vivente nel corso della sua vita. Esse possono essere di
completa metamorfosi, come negli insetti, oppure di accrescimento
progressivo, come nei mammiferi. Lo sviluppo ha termine con il
raggiungimento delle forme adulte, ad esso segue la fase di
invecchiamento o senescenza, che è un fenomeno biologico di grande
complessità. In economia è il progressivo aumento nella produzione di
beni materiali (alimenti e altri beni di consumo immediato, beni di
consumo durevole), legato all’innovazione tecnologica e all’aumento
dei mezzi di produzione. Il motore ultimo dello sviluppo è l’evoluzione
culturale che ha permesso all’umanità di uscire dal ciclo ecologico
naturale, in cui si trovano tutte le altre specie, e dove gli ambienti
disponibili per la sopravvivenza, e di conseguenza l’espansione della
popolazione, sono necessariamente condizionati dalla produttività
naturale dell’ambiente e dalla competizione con le altre specie.
Osservando a ritroso le tappe del progresso, sembra possibile
evidenziare che, in molte aree del pianeta e indipendentemente, lo
sviluppo materiale è stato l’obiettivo che ha guidato le attività dei
gruppi sociali umani dalla rivoluzione neolitica ad oggi. Ma è solo in
epoca relativamente recente che i limiti di questo sviluppo di tipo
materiale si vanno delineando in modo preoccupante. In particolare si
possono distinguere due tipi di fattori necessari per sostenere lo
sviluppo economico: i fattori materiali (alimenti, materie prime,
combustibili fossili e nucleari, terra coltivabile, acque, metalli, foreste)
e, altrettanto importanti, i fattori sociali (pace e stabilità, istruzione e
occupazione, progresso tecnologico costante).La distribuzione
asimmetrica dei fattori materiali e sociali tra i Paesi sviluppati e quelli
cosiddetti sottosviluppati, causata dall’internazionalizzazione dei sistemi
economici, è attualmente uno dei principali limiti dello sviluppo in
quanto si è visto che, invece di diminuire, questa asimmetria tende col
trascorrere del tempo ad aumentare, di conseguenza i Paesi ricchi
consumano sempre di più mentre quelli più poveri diventano sempre
più poveri. In altre parole i Paesi ricchi si appropriano di una quota
sempre più cospicua delle risorse disponibili sul pianeta, mentre al
contrario i Paesi poveri rispondono al loro ulteriore impoverimento
aumentando la pressione sui territori nonantropizzati ancora disponibili
e, paradossalmente, con un aumento vertiginoso e incontrollato della
popolazione.
SVILUPPO SOSTENIBILE
MINAMBIENTE; GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI; ARPAT
Termine utilizzato nella Conferenza dell’O.N.U. sull’Ambiente, svoltasi a
Rio de Janeiro nel giugno 1992. Indica la possibilità di garantire lo
sviluppo industriale, infrastrutturale, economico, ecc., di un territorio,
rispettandone le caratteristiche ambientali, cioè sfruttandone le risorse
naturali in funzione della sua capacità di sopportare tale sfruttamento.
Crescita complessiva (socioeconomica, demografica, dell'uso delle
risorse naturali, dell'uso dei territorio) che sia compatibile con le
capacità ricettive dell'ambiente globale. Lo sviluppo sostenibile
presuppone una crescita nella quale lo sfruttamento delle risorse,
l'andamento degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo economico
e i mutamenti istituzionali siano in reciproca armonia e capaci di
incrementare il potenziale attuale e futuro di soddisfazione dei bisogni e
delle aspirazioni umane. Lo sviluppo sostenibile richiede una
rimodellazione dei processi produttivi in modo più rispettoso
dell'ambiente e contemporaneamente significa assicurare che le
generazioni future possano godere degli stessi beni, opportunità e
opzioni dei quali godiamo noi oggi. Per fare questo occorre preservare
l'ambiente fisico e fornire servizi di base di sostegno alla vita come aria
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
pulita, acqua potabile, terra fertile, sistemi ecologici diversificati e
stabilità climatica. Esistono due principi base della sostenibilità, definiti
da Hermann Deli, per la gestione delle risorserinnovabili: la velocità del
prelievo dovrebbe essere pari alla velocità di rigenerazione. Questo
principio si chiama "principio del rendimento sostenibile" e significa che
in qualsiasi tipo di scelta, un'impresa, un'attività agricola o industriale
deve utilizzare risorse che, nell'arco almeno di una vita umana,
possano essere rinnovate; la velocità di produzione dei rifiuti delle
attività produttive deve essere uguale alle capacità naturali di
assorbimento da parte degli ecosistemi in cui i rifiuti vengono immessi.
Lo sviluppo sostenibile è un concetto strettamente connesso a quello
della qualità, perché sviluppo sostenibile sostanzialmente significa
qualità della vita, nelle scelte energetiche, nei trasporti e nella
produzione, ma più che altro vuol dire garantire alle generazioni future
una possibilità di sopravvivenza su questo pianeta.
TAGLIO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sollecitazione indotta su un campione da due forze con verso opposto e
direzione parallela, con andamento perpendicolare alla superficie
sottoposta a sollecitazione.
TARATURA
UNICHIM
Insieme di operazioni per stabilire, a condizioni determinate, la
relazione fra i valori delle grandezze indicate da uno strumento di
misura o sistema di misura e i corrispondenti valori realizzati dai
materiali di misura. (UNICHIM n. 179/0)
TASSE AMBIENTALI
GLOSS. ENI
Tasse che colpiscono sostanze e prodotti inquinanti con l'obiettivo di far
gravare sugli inquinatori (imprese e consumatori) il costo
dell'inquinamento derivante dalle attività di produzione e consumo. Le
tasse ambientali vengono pertanto calibrate sull’entità del danno
all'ambiente, in modo tale che il prezzo del prodotto tassato rifletta non
solo i costi legati alle tradizionali fasi di produzione e distribuzione, ma
anche i costi ambientali. Nella realtà, tuttavia, la calibrazione ottimale di
una tassa ambientale è estremamente complessa, principalmente a
causa delle difficoltà insite nella valutazione monetaria del danno
ambientale.
TCA
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Total Cost Assessment. Metodo di analisi finanziaria complessiva dei
costi e dei benefici di un progetto ambientale. Il TCA comprende
l'allocazione dei costi ambientali alla produzione o alle linee di processo,
l'inclusione dei costi, da quelli diretti a quelli contingenti e sociali e la
valutazione dei costi e dei risparmi durante l'intera vita del progetto. Il
TCA può essere utilizzato per supportare i manager nella scelta dei
progetti e nel raggiungimento dei loro obiettivi così come definiti dal
SGA. Dato che il SGA specifica la definizione di indicatori ambientali, il
TCA potrebbe essere utilizzato anche per scegliere opzioni che riducano
gli impatti di questi indicatori.
TECNOLOGIA ALTERNATIVA
STREAMS - TREVISIOL
Si interessa principalmente dell’energia ambientale e della
conservazione dell’energia, ma anche di altri mezzi di soddisfazione dei
bisogni.
TEMPO DI RITORNO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Durata media espressa in anni, del periodo in cui un evento viene
superato una sola volta
MOISELLO, IDROLOGIA TECNICA
Numero di osservazioni che occorre mediamente fare, dopo aver
osservato un superamente del valore assegnato, per osservarne un
secondo.
UN-DHA, IDNDR, 1992
Il tempo medio che trascorre tra il verificarsi di un evento estremo e un
altro
THRESHOLD LIMIT VALUE
(Vedi TLV).
TOPOLOGIA
CNR-IRPI TORINO
La topologia è un insieme di regole per definire in maniera esplicita le
relazioni, i rapporti di connessione e di contiguità tra gli elementi
70
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
spaziali e per collegare tali elementi alle relative descrizioni (attributi).
In un modello dati topologico, ad esempio, è possibile riconoscere le
aree contigue ed identificare le linee che delimitano ciascuna superficie
(confini).
È garanzia di riproduzione di risorse e delle qualità essenziali
dell’ambiente di vita. Deve concretizzarsi in un piano di salvaguardia,
protezione e conservazione delle risorse e dei beni, all’interno di un
sistema ben definito di organizzazione del territorio.
TOTAL COST ASSESSMENT
(Vedi TCA).
TUTELA AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Insieme di misure di diritto penale e amministrativo tendenti a
proteggere l’ambiente naturale (aria, terra, acque, bellezze naturali e lo
stesso
spazio
interplanetario)
da
ogni
inquinamento
o
supersfruttamento. A partire dalla seconda metà degli anni settanta si
sono espressi crescenti timori per il futuro dell'ambiente, minacciato
dalle attività umane, sempre invadenti e distruttive, a livello sia locale
che globale. Le preoccupazioni per la salvaguardia dell'ambiente locale
(urbano e rurale) hanno condotto all'elaborazione di apposite leggi:
agricoltura, industria, produzione di energia, trasporti, costruzione di
nuovi insediamenti sono attività soggette a valutazione e a normative di
contenimento di impatto ambientale.
TOTAL QUALITY MANAGEMENT
(Vedi TQM).
TRAGUARDO AMBIENTALE
ARPAC
Dettagliata richiesta di prestazione, possibilmente quantificata, riferita a
una parte o all'insieme di una organizzazione, derivante dagli obiettivi
ambientali e che bisogna fissare e realizzare per raggiungere questi
obiettivi (ISO 14001).
TRAPIANTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Operazione che consiste nello spostare le piante intere (fusto e radice)
da un sito ad un altro.
TRASFORMABILITÀ
STREAMS - TREVISIOL
Possibilità verificata di un certo territorio ad essere modificato nei suoi
assetti ambientali e quindi nella sua struttura fisica e biotica,
compatibilmente con ruoli di tutela già assegnati.
TRATTAMENTO
GLOSS. ARPAV
Processo di trasformazione delle caratteristiche dell'acqua per renderla
idonea agli usi successivi.
UNI, ARPA PIEMONTE
Insieme di tecniche finalizzate al miglioramento delle caratteristiche
meccaniche (resistenza, deformabilità) e/o idrauliche delle masse di
terra e rocce, che possono essere realizzate in assenza o con aggiunta
di altro materiale.
TURISMO SOSTENIBILE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Turismo che soddisfa i seguenti quattro fondamentali requisiti:
- l’attività deve essere strettamente correlata all’apprezzamento di
un’area protetta o ben conservata e deve avere per oggetto la natura
nelle sue componenti;
- l’attività deve ritenere l’interpretazione e la comprensione parti
integranti del rapporto con l’ecosistema: l’esperienza del turista non
deve essere di tipo passivo, ma educativa e formativa;
- l’attività deve essere condotta con tecniche e strumenti a limitato
impatto ambientale: le infrastrutture devono integrarsi con il
background locale non solo in termini architettonici (utilizzo di materiali
naturali, integrazione con il contesto paesaggistico), ma anche per ciò
che concerne gli aspetti gestionali (smaltimento dei rifiuti, trattamento
delle acque di scolo, scelta di fornitori locali);
-l'attività deve contribuire alla conservazione ed alla valorizzazione
dell’ambiente stesso: gli impatti negativi sull’ambiente sia naturale, sia
socioculturale, devono essere minimizzati e la protezione
dell’ecosistema deve essere supportata dal reinvestimento in loco di
parte dei redditi derivanti dal turismo. Devono, inoltre, essere favorite
le attività di educazione ambientale rivolte non solo ai turisti, ma anche
alle comunità locali ospitanti, alle istituzioni e , in generale, all’intera
opinione pubblica.
In un ipotetico modello di turismo sostenibile, si possono individuare i
principali
*benefici:
- aumento dei fondi destinati alle aree protette e alle comunità locali;
- creazione di posti di lavoro all’interno della società che – ospita - le
strutture turistiche (ad es. guida turistica, guardaparco, affittacamere,
ecc);
- promozione dell’artigianato locale;
- educazione ambientale dei visitatori.
* costi:
- degrado ambientale, connesso all’aumento delle presenze nei siti
extra-sensibili;
- instabilità economica, determinata dall’imponenza dei flussi valutari
che costituiscono la principale ratio dell’industria turistica nel suo
complesso;
- i mutamenti socioculturali, più forti laddove alle comunità locali non
viene concessa l’opportunità di scegliere se partecipare o meno alle
attività turistiche.
TUTELA
STREAMS - TREVISIOL
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
UNCED
GLOSS. ENI
United Nations Conference on Environment and Development.
Conferenza tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992. La più complessa
ed estesa organizzata dalle Nazioni Unite (due anni e mezzo di lavori
preparatori, 120 capi di Stato e 178 paesi partecipanti). Essa ha
originato cinque documenti formali: cambiamenti climatici, biodiversità,
foreste, Rio Declaration on Environment and Development e Agenda
21. Nella Dichiarazione, che comprende un preambolo e 27 princìpi,
vengono date indicazioni volte a promuovere un più sano ed efficiente
rapporto tra uomo e ambiente. In particolare, si richiama l'attenzione
su un numero di argomenti rilevanti per l'ambiente, tra i quali l'equità
intergenerazionale, i bisogni del mondo povero, la cooperazione tra
Stati, la responsabilità civile e la compensazione dei danni ambientali, il
principio inquinatore-pagatore, la valutazione d'impatto ambientale.
UNI EN
ARPAC
Norma europea recepita in Italia come norma UNI.
UNI EN ISO 9000. Famiglia di norme relative ai sistemi di qualità
aziendale. Sono in pratica il recepimento e la traduzione delle ISO 9000
per l’Italia.
UNITA' FUNZIONALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Unità di prodotto cui vanno rapportati i dati misurati o elaborati nel
corso dello studio. Va definita in base allo scopo dell'analisi.
UNITÀ CARTOGRAFICA
GLOSS. ARPAV
Insieme delle aree caratterizzate dagli stessi tipi di suolo (delineazioni),
identificabili in modo univoco sulla carta pedologica.
UNITED NATIONS CONFERENCE ON ENVIRONMENT AND
DEVELOPMENT
(Vedi UNCED sezione ENTI).
USO DEL SUOLO
GLOSS. ENI
Modalità di utilizzo del terreno in relazione a funzioni antropiche o
naturalistiche.
UTILIZZAZIONE APPROPRIATA
STREAMS - TREVISIOL
Utilizzazione di un territorio più appropriata rispetto alle sue risorse e
condizioni specifiche (in inglese "fitness").
VALENZA ECOLOGICA
GLOSS. ENI
Grado di adattabilità di un organismo alle variazioni dei fattori
ambientali: temperatura, umidità, disponibilità di ossigeno, salinità,
ecc..
Ogni specie animale o vegetale può sopportare una gamma di
modificazioni delle caratteristiche fisiche dell’ambiente compresa entro
un valore minimo ed un valore massimo specifici. La tollerabilità ad una
vasta gamma di variazioni è propria delle specie ad ampia valenza
ecologica, che generalmente hanno anche vaste aree di distribuzione.
Le specie che, per sopravvivere, necessitano invece di un ambiente
stabile o con variazioni di piccola entità, hanno bassa valenza ecologica
e sono distribuite in aree più ristrette.
VALORE DEGLI ELEMENTI A RISCHIO W
UNI, ARPA PIEMONTE
Valore economico, o numero delle unità, degli elementi a rischio in una
data area; espresso, oltre che in termini di numero o di quantità di
71
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
elementi esposti, anche in termini monetari, in funzione del tipo di
elemento a rischio [W=W(E)].
VALUTAZIONE
GLOSS. ARPAV
Processo attraverso il quale si analizza e giudica, al suo termine o a
scadenze prefissate, le risorse impiegate, le attività svolte (efficienza)
ed i risultati raggiunti, in relazione agli obiettivi del programma stesso
(efficacia), il tutto in vista della riprogettazione dello specifico sistema
(imparare sistematicamente dall'esperienza e riprogettare al meglio il
futuro).
VALUTAZIONE AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL
L’individuazione delle relazioni o corrispondenze in atto fra i diversi
fenomeni sul territorio e l’interpretazione del loro significato rispetto a
parametri o classi di giudizio (naturalità, fragilità, dissesto, degrado,
potenzialità e trasformabilità) predeterminati.
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
(Vedi VAS).
VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE
(Vedi VIA).
VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA
GLOSS. ENI
E' la metodologia che consente di valutare l’impatto ambientale
complessivo di un prodotto, prendendo in considerazione tutto il suo
ciclo di vita, a partire dalle attività relative all’estrazione e al
trattamento delle materie prime, ai processi di fabbricazione, al
trasporto, alla distribuzione, all’uso, ai ricicli e riutilizzi e allo
smaltimento finale.
VALUTAZIONE DI IMPATTO TURISTICO (VIT)
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Strumento per tradurre in pratica il rispetto dell’ambiente e delle culture
.diverse.. La valutazione di impatto turistico si basa sul concetto di
capacità di accoglienza (ovvero, l’area usata dai turisti per unità di
spazio medio individuale disponibile) di una determinata località,
concetto che è misurabile con parametri quantitativi e qualitativi come
la popolazione residente, la natura geomorfologica dell’area, la
disponibilità dell’acqua, il numero delle strutture di accoglienza e di
ristorazione e le caratteristiche dei servizi di trasporto. Mettendo in
relazione questi elementi con lo spazio operativo e il tempo di fruizione
è possibile giungere ad una stima accurata della soglia limite alla
presenza antropica del sito.
VALUTAZIONE DI INCIDENZA
GLOSS. ARPAV
La valutazione d'incidenza è un procedimento di salvaguardia al quale è
necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere
incidenze significative su un sito che rientri attualmente o in futuro
nell’ambito della cosiddetta Rete Natura 2000. uest'ultima rappresenta
un sistema di aree di grande valore naturalistico in cui la Comunità
Europea ha stabilito di garantire il mantenimento o il ripristino di habitat
naturali e delle specie interessate. Tale procedura è stata introdotta
dalla Direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti.
La valutazione di incidenza costituisce lo strumento per garantire il
raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione
soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del
territorio.
VARIABILE AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA
Elemento che caratterizza lo stato e/o la dinamica di componenti e
fattori ambientali, la cui distribuzione può variare nello spazio e nel
tempo (ad esempio, la distribuzione di ossigeno disciolto nell'acqua, le
onde sonore, il passaggio di autoveicoli, ecc.).
VAS
GLOSS. ARPAV
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) viene definito, nel Manuale
per la Valutazione Ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei
Programmi dei Fondi strutturali dell'UE, come:" il processo sistematico
inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni
proposte-politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi ai fini di
garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e
affrontate in modo adeguato fin dalla prime fasi del processo
decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico
e sociale".
VERIFICA
UNI EN ISO 9000:2000
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Accertamento, controllo mediante apposite prove dell'esattezza, validità
o autenticità di qualcosa.
Conferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento di
requisiti specificati. La verifica ispettiva o "audit" è un processo
sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenze della
verifica ispettiva e valutarne l'obiettività, al fine di stabilire in quale
misura i criteri della verifica ispettiva sono soddisfatti (VISION 2000).
VIA
GLOSS. ENI; ARPAV
Valutazione d’Impatto Ambientale. La VIA costituisce una procedura
tecnico-amministrativa volta alla formulazione di un giudizio, da parte
delle Autorità competenti, sulla compatibilità che una determinata
azione avrà nei confronti dell’ambiente, inteso come l’insieme delle
risorse naturali, delle attività umane e del patrimonio storico culturale.
Tale procedura prevede l’esame, da parte dell’Autorità competente, di
uno studio di impatto ambientale predisposto da colui (pubblico o
privato) che propone l’opera in progetto. La VIA richiede la raccolta di
informazioni che consentano di effettuare previsioni sulle possibili
interazioni tra progetto e singole componenti dell'ambiente in cui il
progetto viene realizzato. La VIA quindi tende ad evitare fin dall'inizio i
danni ambientali valutando le eventuali ripercussioni di un'opera in
progetto sull'ambiente. La VIA dovrebbe tendenzialmente sostituirsi ai
molteplici regimi di concessione, autorizzazione, licenza, ecc.. imposti
dalle leggi di settore. Un aspetto molto importante di questa procedura
è la consultazione del pubblico, attraverso un’inchiesta, che vede la
partecipazione delle comunità interessate a un determinato progetto
pubblico o privato.
Questo tipo di valutazione preventiva ha avuto origine negli Stati Uniti
alla fine degli anni Sessanta (environmental impact assestement: VIA),
e si è in seguito diffuso in altri paesi industrializzati. In ambito
comunitario la materia è stata regolamentata con la direttiva
85/337/CEE (modificata dalla Dir. n. 97/11/CE). Tuttavia, ad oltre 13
anni di distanza, tale direttiva non è stata compiutamente recepita in
ambito nazionale in quanto, in materia, vige ancora una disciplina
transitoria (dettata con i D.P.C.M. del 10.8.88 e del 27.12.88) cui si è
aggiunta una moltitudine di provvedimenti, volti ad estendere la
procedura a diversi settori (ad esempio, la VIA concernente la ricerca e
coltivazione di idrocarburi, è regolamentata dal DPR n. 526/94).
Attualmente è all’esame del Parlamento un disegno di legge di
recepimento organico della normativa comunitaria cui si è fatto cenno.
VINCOLI FORESTALI
PROVINCIA TORINO
Vincoli idrogeologici che consistono nell'assoggettamento di certi terreni
all'obbligo della coltura boschiva secondo le modalità di appositi
regolamenti, al fine di regolarizzare il deflusso delle acque.
VINCOLO AMBIENTALE
PROVINCIA TORINO
Il vincolo ambientale consiste in una situazione giuridica di sostanziale
non modificabilità dei luoghi, che si traduce in una serie di limitazioni
sulle facoltà dei proprietari, possessori e/o detentori di tali beni. In
concreto si realizza tramite una preminente attività di controllo da parte
degli organi competenti e nella necessità di un'autorizzazione per i
lavori di modificazione consentiti dei beni inclusi in queste categorie. Le
Regioni possono anche individuare aree in cui è vietata, sino
all'adozione dei Piani paesistici, ogni modificazione dell’assetto del
territorio, nonché qualsiasi opera edilizia (art. 1 L.431/85). Poiché come si è detto - gli interventi tendenti alla modificazione dei beni
sottoposti a specifica tutela 'ope Legis' (L.431/85) o per atto
amministrativo di dichiarazione di notevole interesse pubblico
(L.1497/1939), richiedono una specifica valutazione preventiva
consistente nell’autorizzazione dei lavori, occorre uno studio in chiave
naturalistica, storica, culturale ed estetica dei tratti connotativi del bene
e dei suoi pregi. A livello istruttorio verrà conseguentemente analizzato
se e come l’intervento richiesto si armonizzi con il preesistente e con
l’ambiente. In caso di incidenza negativa ed alterazione delle
caratteristiche di pregio del bene tutelato, verrà negato il
provvedimento autorizzato oppure verrà concesso con una 'correzione'
o 'condizionamento' dell’intervento ad una serie di limitazioni o
accorgimenti atti a garantire che la realizzazione si armonizzi con i
valori intrinseci della zona.
ZCS
DIRETTIVA 92/43/CEE
Zona Speciale di Conservazione (così definito dalla Direttiva Habitat):
un sito di importanza comunitaria designato dagli stati membri
mediante un atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale in cui
sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o
al ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat
naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui il sito è designato.
72
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ZONAZIONE
UNI, ARPA PIEMONTE
Partizione di un certo settore di terreno in zone aventi diverse
caratteristiche (geologiche, strutturali, di pericolosità, di rischio ecc.).
ZONAZIONE SISMICA
GLOSS. PTA REGIONE TOSCANA
Suddivisione di un'area di vaste dimensioni (ad esempio il territorio
nazionale) sulla base del valore della pericolosità sismica.
ZONE MESSE IN SICUREZZA
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Luoghi nei quali sono stati eliminati il pericolo di valanghe o gli altri
pericoli tipici dell’ambiente alpino applicando misure di protezione di
tipo ingegneristico o attuando il distacco programmato di valanghe.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
73
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
PROCESSI TECNOLOGICI, COMPONENTISTICA E ASSEMBLATI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ACQUE (impianto di depurazione delle)
GLOSS. ENI
Impianto che, attraverso uno o più processi di carattere meccanico,
fisico, chimico e biologico, consente l'eliminazione di sostanze nocive
dai liquidi. I trattamenti meccanici hanno la funzione di separare gran
parte dei materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici
operano la degradazione delle sostanze organiche ad opera di
particolari microrganismi. Infine i trattamenti chimico-fisici consistono
essenzialmente nell'insolubilizzazione e nella successiva separazione di
sostanze disciolte.
ACQUEDOTTO
GLOSS. ENI
Manufatto realizzato per portare l'acqua da una località all'altra,
composto da sistemi di captazione o alimentazione, sistemi di
adduzione, sistemi di accumulo (serbatoi), sistemi di distribuzione. A
queste componenti si aggiungono opere accessorie quali impianti di
potabilizzazione e di sollevamento. E' costituito da condotte artificiali
d’acqua oppure da canali murati per condurre l’acqua da un luogo ad
un altro. Può essere sotterraneo o sopra terra: in questo caso per lo
più è ad archi.
AERAZIONE
GLOSS. ENI
Immissione di aria in un ambiente o in una sostanza per facilitare il
processo di ossidazione. Viene utilizzata come sistema di depurazione
delle acque reflue.
AIR SPARGING
GLOSS. ENI
Tecnologia per la bonifica di suoli contaminati nella zona satura. Il
sistema consiste nella ventilazione del sottosuolo mediante insufflazione
di aria compressa, al fine di rimuoverne i contaminanti volatili.
ALA
PROVINCIA DI TRENTO
Estremità laterale di una briglia, di raccordo tra la gaveta e
l’ammorsamento alle sponde..
ANCORAGGIO
ARPA PIEMONTE
Fondazione trivellata per la trasmissione delle sollecitazioni di trazione
dalle strutture al terreno
ARCHITETTURA BIOECOLOGICA
GLOSS. ARPAV
Architettura basata su tecniche costruttive di edifici compatibili con
l'ambiente e rispettose per la salute dei suoi abitanti.
ARCHITETTURA DELL’ACQUA
GLOSS. ARPAV
Arte e tecnica dell’ideare, progettare e realizzare manufatti edilizi che
dialogano, valorizzano ma soprattutto rispettano l’elemento acqua.
ARGINE
APAT
Rilevati artificiali in terra con funzione di tenuta d'acqua, di altezza
generalmente inferiore ai 10/12 m, che si realizzano specialmente nel
bacino inferiore di corsi d'acqua, allo scopo di contenere le acque di
piena, e preservare da inondazioni le aree poste lateralmente.
Esistono due tipologie di argini: longitudinali e trasversali; i primi
corrono continui lungo le sponde, mentre i secondi sono disposti a
coppie gli uni di fronte agli altri normalmente alla corrente, e si
innestano con una estremità al terreno sommergibile, e con l'altra si
estendono simmetricamente verso l'alveo.
ARGINI DI DEVIAZIONE PER VALANGHE
ARPA PIEMONTE
0pere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzate per far
cambiare direzione di scorrimento alle valanghe allo scopo di
proteggere strutture ben definite
ARGINE GOLENALE
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Opera idraulica in rilevato a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di
contenimento del livello idrico corrispondente alla portata di piena di
progetto, a protezione di una porzione dell'area golenale. La quota della
sommità dell'argine è sempre inferiore a quella del corrispondente
argine maestro.
ARGINE IN FROLDO
PROVINCIA DI TRENTO
Argine longitudinale a contatto con la corrente, sottoposto alla sua
azione erosiva
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
ARGINE LONGITUDINALE
APAT
Essi hanno la funzione di impedire ogni comunicazione fra l'alveo e il
territorio laterale, ed obbligano la corrente in piena a passare per una
sezione convenientemente limitata. Gli argini longitudinali si dicono in
froldo, se sono costruiti in diretta continuazione delle sponde del corso
d'acqua, generalmente però nei corsi d'acqua importanti e soggetti a
notevoli piene, gli argini longitudinali sorgono a distanza dalle sponde,
in modo da lasciare alle acque di piena un certo letto di espansione; il
terreno compreso fra gli argini e le sponde prende il nome di golena.
Non è raro il caso che il terreno di golena sia del tutto o in parte
soggetto a coltivazione o altre attività pertanto può essere necessario
proteggerlo dalle piene che non siano massime mediante arginelli
minori, detti argini sommergibili di golena.
ARGINE MAESTRO
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Opera idraulica in rilevato a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di
contenimento del livello idrico corrispondente alla portata di piena di
progetto, a protezione del territorio circostante.
PROVINCIA DI TRENTO
Opera idraulica in rilevato a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di
contenimento del livello idrico corrispondente alla portata di piena di
progetto, a protezione del territorio circostante. (Autorità di bacino Po).
E' separato dal filone principale della corrente dalla golena.
ARGINI TRASVERSALI
APAT
Questi argini si dicono anche ortogonali, perché nei tratti d'alveo
rettilinei vengono disposti a coppie in direzione circa normale alla
corrente. La corrente obbligata a passare fra le teste delle successive
coppie di argini viene centralizzata, e nei periodi di piena le acque alte
stendendosi come in altrettanti bacini nelle zone comprese fra ciascuna
coppia di argini e la successiva, danno luogo ad abbondanti depositi e si
ha di conseguenza un graduale sovralzo della golena rispetto all'alveo.
ARMATURA
UNI EN 1537
Componente di un tirante destinato a trasmettere il carico di trazione
dal tratto vincolato alla testa d’ancoraggio.
ARPESE
GLOSS. MANUALE INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Grappa di ferro usata per tenere insieme le pietre nelle costruzioni ovv.
tipo di chiodo in ferro acciaioso con forma a "U". E' conosciuto con
diversi nomi: cambra, clanfa, staffa
BANCHE
PROVINCIA DI TRENTO
Terrapieno a gradino, costruito per rafforzamento a ridosso dell’argine
di un fiume.
BANCHINA
PROVINCIA DI TRENTO
Settore pianeggiante di un gradone o di una terrazza.
BARRA DELLA RASTRELLIERA
ARPA PIEMONTE
Elemento in acciaio della griglia della rastrelliera da neve perpendicolare
alla direzione delle linee di livello
BARRETTES
PROVINCIA DI TRENTO
Particolari diaframmi che assumono la funzione di opere di fondazione.
BARRIERE FRANGIVENTO
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa attiva contro il
rischio valanghe che agiscono
rallentando il flusso del vento e di conseguenza il trasporto eolico della
neve, limitando in tal modo la formazione di accumuli e cornici nei punti
maggiormente critici
BARRIERA PARAMASSI
UNI, ARPA PIEMONTE
Opera passiva contro la caduta massi in grado di arrestare blocchi in
movimento derivanti da crollo.
BARRIERA PARAMASSI ELASTOPLASTICA
UNI, ARPA PIEMONTE
Struttura lineare costituita da pannelli sorretti da montanti, con
eventuali sistemi frenanti avente la funzione di intercettare i blocchi di
roccia e di arrestarli, assorbendone l’energia cinetica prevalentemente
grazie alla propria deformabilità.
75
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
BERMA
PROVINCIA DI TRENTO
Platea in calcestruzzo, costruita ai piedi di un argine o di un terrapieno,
per proteggerli dal pericolo di erosione del terreno.
BIOFLUSHING
GLOSS. ENI
Tecnica combinata per il trattamento in sito di suoli permeabili
inquinati, che sfrutta il metabolismo dei microrganismi, associata
all’azione di un biosurfattante.
BIOSPARGING
GLOSS. ENI
Tecnica di trattamento in situ di suoli contaminati nella zona insatura,
consistente nell’immissione di nutrienti e di aria per favorire l’attività
biodegradativa della flora microbica presente.
BIOSTUOIE
PROVINCIA DI TRENTO
Costituite da fibre naturali (cocco, paglia, juta..) in genere contenute
tra reti di materiali sintetici o naturale. Hanno spessore di qualche cm e
vengono impiegati su pendii e scarpate per facilitare la crescita della
vegetazione definitiva fornendo un rinforzo superficiale contro
l’erosione.
BIOTECNOLOGIE
GLOSS. ARPAV
Con il termine biotecnologie si indica genericamente l’impiego di
organismi viventi in processi produttivi di diversa natura, sia in ambito
industriale che agricolo. In pratica si può definire biotecnologia
"qualsiasi tecnica che utilizza fenomeni biologici o processi determinati
da microrganismi, per ottenere un processo tecnologico, cioè un
qualcosa che in natura non si verificherebbe senza una progettualità
dell'uomo. (Tamino G., 2001). L’applicazione delle biotecnologie è molto
antica: già svariati millenni prima della nascita di Cristo nei processi di
fermentazione venivano sfruttati lieviti ed altri microorganismi per la
produzione della birra, del vino, del pane e del formaggio. Nelle società
agricole, inoltre, veniva svolta una progressiva selezione di piante
dotate di caratteristiche più favorevoli dal punto di vista alimentare o
della coltivazione. Analogamente, per il bestiame venivano ottenute con adatti incroci - nuove specie con le caratteristiche desiderate
(miglior rendimento, maggiore resistenza alla fatica, ecc.). Dal secolo
scorso ad oggi le conoscenze sulla fisiologia dei processi cellulari si sono
progressivamente evolute, consentendo una espansione massiccia delle
biotecnologie e il progressivo loro impiego a partire dal 1940 per la
produzione industriale di antibiotici, di aminoacidi, vaccini, enzimi,
farmaci in grandi quantità. Dalla fine degli anni .70 le biotecnologie
vengono rivoluzionate con le applicazioni della genetica e delle
tecnologie del DNA ricombinante che portano alla nascita di una vera e
propria ingegneria genetica. Le moderne biotecnologie sono quindi in
grado di apportare modificazioni nel patrimonio genetico di
microorganismi o di organismi più complessi per ottenere funzioni
nuove o per potenziare funzioni già esistenti.
BIOSTUOIE
PROVINCIA DI TRENTO
Costituite da fibre naturali (cocco, paglia, juta..) in genere contenute
tra reti di materiali sintetici o naturale. Hanno spessore di qualche cm e
vengono impiegati su pendii e scarpate per facilitare la crescita della
vegetazione definitiva fornendo un rinforzo superficiale contro
l’erosione.
BIOTESSILI
PROVINCIA DI TRENTO
Reti in fibre naturali (tipo cocco o juta), assemblate in modo da formare
una struttura tessuta aperta e deformabile in grado di adattarsi al
terreno, biodegradabili, utilizzate per la protezione dei semi dal
dilavamento e dall’azione del vento.
BITUME
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Miscela di idrocarburi, solida o liquida, estratta da giacimenti naturali
oppure ricavata da rocce asfaltiche o dai residui di distillazione del
petrolio greggio; è usata per pavimentare le strade.
BORCHIE DI SERRAGGIO
ARPA PIEMONTE
Elemento accessorio in acciaio, solitamente zincato, utilizzati per serrare
le funi in acciaio al loro incrocio, nelle reti dei paravalanghe
BRIGLIA
GLOSS. ARPAV
Opera trasversale rilevata. Ha la funzione di intrappolare i sedimenti,
elevando il livello del letto e, perciò, di proteggere dall’erosione
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
manufatti, scarpate spondali o versanti (rincalzandoli al piede e
riducendo la pendenza, quindi la forza erosiva).
BRIGLIA APERTA
PROVINCIA DI TRENTO
Opera in cui il corpo centrale non ha struttura piena, prevalentemente
impermeabile, ma risulta attraversabile, in modi, tempi e quantità
differenti da tipo a tipo, dalla portata liquida e solida che può formarsi
nel torrente.
BRIGLIE O SOGLIE
IFFI
Briglie o soglie in terra, muratura, cemento, acciaio, ecc., per la
regolazione dei deflussi superficiali.
BULLONE
UNI, ARPA PIEMONTE
Barra d’acciaio, installata nell’ammasso roccioso all’interno di un foro,
capace di trasmettere alla roccia stabile un carico di trazione applicato.
E’ caratterizzato da un tratto libero e da uno solidarizzato all’ammasso
per mezzo di un sistema meccanico, boiacca di cemento o resine. Il
carico viene applicato alla superficie della scarpata rocciosa per mezzo
di una piastra di ripartizione connessa mediante un dato avvitato sulla
testa filettata della barra. Dopo la solidarizzazione il bullone viene
preteso.
CAMBRE
PROVINCIA DI TRENTO
Elementi metallici utilizzati per l’assemblaggio degli elementi lignei nelle
opere realizzate in legname
CADUTA MASSI
UNI, ARPA PIEMONTE
Termine generico che indica il movimento lungo un versante di blocchi
provenienti da frana di crollo. Il fenomeno può consistere nella caduta
di un unico blocco o di più blocchi con interazione tra i blocchi
trascurabile.
CANALETTE SUPERFICIALI
IFFI
Canalette per la regimazione delle acque superficiali.
CASSE DI DERIVAZIONE
APAT
Nelle casse in derivazione l'invaso viene individuato a lato del corso
d'acqua, delimitandolo con degli argini. Allo scopo di derivare nei
tronchi a valle la portata eccedente quella tollerabile, si ricorre ad un
organo di derivazione fisso, dotato di uno sfioratore opportunamente
protetto. E' molto importante posizionare l'opera di imbocco alla quota
corretta, in relazione agli eventi di piena, per garantire la piena efficacia
dell'opera di difesa. Questo tipo di casse di espansione spesso sono
caratterizzate da tiranti idrici piuttosto bassi e se il terreno è in
pendenza può essere conveniente utilizzare più vasche poste in serie.
In questi casi tra vasca e vasca è prevista una luce di fondo e una
soglia sfiorante. La luce di fondo ha la duplice funzione di permettere lo
svuotamento della vasca a monte durante la fase calante dell'onda di
piena e quella di preparare la vasca di valle, parzialmente invasata
quando inizia lo sfioro, per facilitare la dissipazione dell'energia della
portata sfiorante. Con questo sistema si riesce anche a differenziare il
rischio di allagamento nelle varie zone: in aree sfruttate con coltivazioni
ad esempio può essere importante poter concentrare la maggior
frequenza di allagamento in zone poco pregiate
CASSE DI ESPANSIONE
APAT
Le casse di espansione consentono di gestire un volume d'acqua che di
norma è tenuto libero così da ridurre la portata al colmo. Il volume
invasato viene restituito quando le condizioni idrometriche del corso
d'acqua non siano più pericolose. La posizione più naturale per questi
serbatoi è all'interno dello stesso alveo del fiume, approfittando magari
di una configurazione morfologica favorevole, costituita da una strettoia
preceduta a monte da un allargamento della valle. Si crea uno
sbarramento che determina un rigurgito che consente di riempire
l'invaso in occasione di piene ed al tempo stesso è dotato di organi che
permettono il deflusso delle acque in condizioni normali. Una seconda
configurazione possibile consiste in un serbatoio posizionato fuori
dall'alveo del fiume, accanto ad esso, in una cosiddetta cassa di
espansione “in derivazione”; in questa situazione, l'ingresso dell'acqua
nel serbatoio è controllato da un'opera di presa e lo scarico avviene
attraverso un'opera apposita, che in generale è diversa da quella di
presa. In alcuni casi lo scarico delle acque avviene in un corso d'acqua
diverso da quello dal quale vengono derivate .
76
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
CASSE IN LINEA
APAT
Le casse disposte nella valle del corso d'acqua rappresentano la
soluzione più semplice: non è necessaria un opera di imbocco ne' di
derivazione ed è sufficiente un unico manufatto all'uscita. L'opera di
sbocco, dotata di sfioratore di superficie, è realizzata con una traversa
posta nella sezione di chiusura. Si possono adottare traverse mobili,
dotate di paratoie, o fisse caratterizzate dalla presenza di luci di fondo
per il deflusso delle portate compatibili con le sezioni a valle. Un'altra
soluzione consiste nel costruire una traversa , moderatamente
sporgente, delimitata lateralmente da ali immorsate nelle sponde: in tal
modo si crea a monte, con un modesto invaso, una zona umida. Anche
questa opera sarà munita di scarico per l'esaurimento dell'invaso e per
consentire il deflusso verso valle dei sedimenti.
CAVALLETTI FRENANTI
ARPA PIEMONTE
Opere temporanee di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate
da pali in legname infissi in modo da trattenere il manto nevoso; sono
utilizzati nei casi in cui sia garantito il ripristino della copertura boschiva
nell’arco di vita della struttura
CHIODO
UNI, ARPA PIEMONTE
Elemento strutturale costituito da una barra o da una fune d’acciaio
completamente solidarizzati all’ammasso roccioso per mezzo di boiacca
di cemento. Lavora in un dominio di trazione e taglio e viene attivato
dalle deformazioni dell’ammasso roccioso. Può essere dotato di un
golfare (chiodo in barra) o di una di redancia zincata e manicotto di
alluminio (chiodo in fune) per consentire la connessione con funi
d’acciaio usate per fasciare l’ammasso.
CLEMME DI ACCIAIO
ARPA PIEMONTE
Elemento accessorio, solitamente in acciaio zincato, che serve per
serrare i due pezzi di fune nel tratto in cui la fune è ripiegata su se
stessa
COLLANTE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Dicesi di sostanza adesiva, specialmente se di origine sintetica.
COLLETTORE
STREAMS - TREVISIOL
Canale, coperto o scoperto, che raccoglie acque reflue provenienti da
abitazioni, stabilimenti industriali, aziende agricole o allevamenti di
bestiame. Talvolta è sinonimo di fognatura.
CONDOTTA FORZATA
STREAMS - TREVISIOL
Tecnica usata sin dall’antichità in Grecia e a Roma negli acquedotti, per
raggiungere zone o pari delle città più elevate, impiegando la forza
ascensionale dell’acqua e sfruttando il principio dei vasi comunicanti,
scoperto da Erone e utilizzato ancora oggi a questo scopo.
CONDOTTO
STREAMS - TREVISIOL
Tubo, canale di metallo o di terracotta per portare acqua da un luogo
ad un altro.
CONSOLIDAMENTO
UNI, ARPA PIEMONTE
Complesso di tecniche finalizzate a diminuire le probabilità di distacco di
elementi di roccia da una parete (interventi attivi).
CONTRAFFORTE
PROVINCIA DI TRENTO
Setto ortogonale alla struttura principale di un muro, al fine di
migliorarne la stabilità.
CONTROBRIGLIA
APAT
La controbriglia è una briglia di modesta altezza sull'alveo costruita
poco a valle di una briglia di rilevante altezza allo scopo di creare, al
piede di essa, un cuscino d'acqua in grado di attutire l'impatto della
lama stramazzante al fine di salvaguardare la stabilità della fondazione.
La controbriglia è dotata di una gaveta delle stesse dimensioni della
gaveta della briglia. Altezza della controbriglia e distanza dalla briglia
sono determinate sulla base di un calcolo fondato sul principio che il
dispositivo deve contenere la vena d’acqua stramazzante dalla briglia e
permetterne la diffusione in modo che la corrente si trasformi da veloce
a lenta superando la gaveta della controbriglia.
CNR-IRPI TORINO
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
La controbriglia è una briglia di modesta altezza sull'alveo costruita
poco a valle di una briglia di rilevante altezza allo scopo di creare, al
piede di essa, un cuscino d'acqua in grado di attutire l'impatto della
lama stramazzante al fine di salvaguardare la stabilità della fondazione.
CORONAMENTO
PROVINCIA DI TRENTO
Parte superiore di un’opera di correzione(ad es. di un muro, di una
briglia, ecc.).
CUNEI DI DEVIAZIONE PER VALANGHE
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzate per dividere
la massa della valanga in movimento in porzioni più piccole e facilmente
controllabili
CUNEI FRENANTI
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzati per favorire
la decelerazione della valanga in movimento provocandone l’espansione
laterale per effetto di successive deviazioni
CUNETTONE
PROVINCIA DI TRENTO
Canale artificiale di grandi o piccole dimensioni, con un rivestimento di
pietra, calcestruzzo o altro
DEFLETTORI PER IL VENTO
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa attiva contro il rischio valanghe che agiscono deviando
il flusso del vento e controllando di conseguenza il trasporto eolico della
neve, creando a valle dell’opera delle zone prive di neve
DEVIATORI DI VALANGA
(Vedi argini di deviazione)
DIAFRAMMA
PROVINCIA DI TRENTO
I diaframmi con funzione idraulica si possono distinguere tra
impermeabili e drenanti. Nel primo caso si utilizzano per evitare possibili
sifonamenti di opere, nel secondo caso per intercettare l’acqua
sotterranea.
DIFESE DI SPONDA
IFFI
Difese dall’erosione di sponda quali pennelli, scogliere, muraglioni, ecc..
DIFESA SPONDALE
ANPA
Opera longitudinale, solitamente in massi ciclopici o in gabbionate di
rete metallica riempite di ciottoli, realizzata per proteggere una sponda
dall’erosione. A differenza dell’argine, la difesa spondale non è rilevata
rispetto al piano di campagna e non ha funzione di protezione dalle
esondazioni. Quando è realizzata con un muro verticale si parla di muro
spondale.
DIGA
APAT
Le opere trasversali di altezza tale da creare un invaso a scopo di
accumulazione per usi idroelettrici, agricoli o idropotabili. Esistono dighe
aventi scopo multiplo (idropotabile ed idroelettrico; irriguo e riduzione
delle piene; etc.). Le dighe sono considerate tali se hanno altezza
superiore a 15 m o determinano un invaso superiore a un milione di m3
e rientrano nell'ambito della materia disciplinata dalla L. 1.11.1959 n.
1363 e successive modificazioni.
DIGESTORE
GLOSS. ENI
Reattore chiuso in cui un materiale organico, costituito da rifiuti solidi o
fanghi di depurazione o acque di lavaggio, viene sottoposto all’azione di
batteri anaerobici che lo decompongono con formazione di biogas,
eventualmente utilizzabile come combustibile. Nel caso di residui
vegetali e comunque non tossici, il residuo solido della digestione
anaerobica può essere utilizzato come ammendante agricolo.
DIGHE DI CONTENIMENTO PER VALANGHE
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe, caratterizzate da
rilevati in materiali terrosi utilizzati per arrestare la valanga in
movimento
DIGHE DI INTERCETTAZIONE PER VALANGHE
ARPA PIEMONTE
77
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe, caratterizzate da
rilevati in materiali terrosi utilizzati per rallentare la valanga in
movimento riducendone la distanza di arresto
DISCO PACCIAMANTE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Dischi in vari materiali, forme e dimensioni, utilizzati per controllare lo
sviluppo della vegetazione erbacea alla base degli alberi/arbusti di
piccole dimensioni.
DRENAGGIO
PROVINCIA DI TRENTO
sistema di collettori superficiali o profondi per il convogliamento e
l’allontanamento delle acque.
DRENANTI
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Tutti i sistemi artificiali (tubazioni forate) e naturali (fascine, sistema
radicale) atti ad allontanare per scorrimento o assorbimento l’acqua in
eccesso nel terreno.
DRENI SUBORIZZONTALI
IFFI
Cunicoli drenanti, fori di drenaggio suborizzontali.
DRENO
UNI, ARPA PIEMONTE
Ogni tipo di opera con funzione esclusivamente, o almeno parzialmente,
drenante.
ECOTECNOLOGIE
BIBLIOTECA DI DOCUMENTAZIONE PEDAGOGICA - FIRENZE
Nuove frontiere della scienza e della tecnica che puntano verso uno
sviluppo ed una crescita economica mondiale basata su di una
utilizzazione di materie prime, di risorse, di energia in quantità minori
rispetto al presente. Sono tecnologie avanzate che tendono ad avere un
impatto ambientale sempre minore, secondo il principio che è
opportuno prevenire piuttosto che curare il degrado ambientale.
FASCINATA
PROVINCIA DI TRENTO
Opera di consolidamento delle sponde di un corso d’acqua o di una
frana, formate da fascine morte o vive, fissate al terreno mediante
picchetti.
FASCINATE
GLOSS. ENI
Opere di difesa idraulica utilizzate negli interventi di ripristino per
contenere il ruscellamento delle acque e per la stabilizzazione
superficiale dei terreni. Sono costituite da fasci di specie legnose di
qualsiasi essenza, sistemate lungo aree in forte pendenza.
FONDAZIONE SU PALI
PROVINCIA DI TRENTO
Struttura di fondazione di tipo profondo, costituita da pali che permette
di aumentare la stabilità delle opere costruite su terreni non consolidati.
FROLDO
ANPA
Argine o muro arginale realizzato a diretto contatto con l’acqua, senza
golena interposta.
FUNE A TREFOLI IN ACCIAIO
ARPA PIEMONTE
Fune composte da più trefoli di fili in acciaio avvolti a spirale;
caratterizzata da alta flessibilità, è utilizzata nella struttura aerea delle
reti da neve
FUNE SPIROIDALE IN ACCIAIO
ARPA PIEMONTE
Fune composta da fili in acciaio avvolti a spirale; presenta alta durabilità
ma bassa flessibilità; è usata negli ancoraggi a fune
FUNI DI CONTROVENTO – CONTROVENTI
ARPA PIEMONTE
Fune in acciaio utilizzata per connettere i montanti dei paravalanghe
con gli ancoraggi di valle
GABBIONATA
UNI, ARPA PIEMONTE
Opera di sostegno a gravità realizzata con gabbioni collegati tra loro per
costituire una struttura monolitica.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
IFFI
Strutture costituite da gabbioni accostati o sovrapposti.
GABBIONE:
UNI, ARPA PIEMONTE
Elemento scatolare modulare, utilizzato in applicazioni geotecniche e di
ingegneria civile, costituito da rete di idonee caratteristiche meccaniche
e di durabilità, riempito con materiale lapideo.
PROVINCIA DI TRENTO
Elemento di forma prismatica regolare, con facce costituite da
un’armatura di rete metallica zincata con maglia solitamente esagonale,
riempito di materiale lapideo come ciottoli di fiume o massi di maggiori
dimensioni o con materiale di cava di idonea pezzatura.
GALAZZE
STREAMS - TREVISIOL
Vasche di decantazione sotterranee costruite nella città di Siena.
Risalenti circa alla metà del .400, erano collegate ai bottini e
permettevano di eliminare la torbida delle acque, prima di immetterla
nelle canalette .
GALLERIA ARTIFICIALE
UNI, ARPA PIEMONTE
Struttura a protezione di un elemento a rischio a sviluppo lineare, la cui
copertura supporta uno strato di smorzamento o dissipazione.
GALLERIE DRENANTI
IFFI
Cunicoli di grosse dimensioni suborizzontali.
GALLERIE PARAVALANGHE
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa passiva contro il rischio valanghe utilizzate per la
protezione della rete viaria; consentono il passaggio della valanga al di
sopra della rete viaria
GAVETA
PROVINCIA DI TRENTO
Parte centrale ribassata del coronamento di briglie e soglie, in cui
defluisce la portata di magra.
GEOGRIGLIE
PROVINCIA DI TRENTO
Geosintetici di tipo estruso, tessuto o a nastri saldati, che svolgono la
funzione di rinforzo grazie alla loro struttura che esercita un effetto
cerchiante sulle particelle di terreno all’interno delle aperture.
GEORETI
PROVINCIA DI TRENTO
Strutture a maglia costituite da due serie sovrapposte di fili che si
incrociano con angolo costante in modo tale da formare aperture
regolari. Vengono prodotte per estrusione di polimeri termoplastici, i fili
così ottenuti vengono saldati tra loro. Possono essere applicate
congiuntamente a filtri e geomembrane con funzione di drenaggio.
GEOSINTETICI
PROVINCIA DI TRENTO
Vari prodotti dell’industria tessile, della gomma, delle materie plastiche
e delle membrane bituminose che hanno in comune le seguenti
caratteristiche: sono prefabbricati, disponibili in rotoli e in pannelli e
sono impiegati in opere di ingegneria geotecnica.
GEOSINTETICO
ARPA PIEMONTE
Vedere prEN ISO 110318 (a product at least one of whose components
is made from a synthetic or natural polymer, in the form of a sheet, or
a strip or a three dimensional structure, used in contact with soil and/or
other materials in geotechnical and civil engineering applications).
GEOTESSILI NON TESSUTI
PROVINCIA DI TRENTO
Strutture piane composte da fibre sintetiche disposte casualmente e
unite tra loro con metodi meccanici (agugliatura) o termici
(termosaldatura).
GEOTESSILI TESSUTI
PROVINCIA DI TRENTO
Strutture piane regolari formate dall’intreccio di due o più serie di fili di
fibre sintetiche: fili di ordito (paralleli al senso di produzione) e di trama
(perpendicolari ai primi).
GEOTESSUTO
GLOSS. ENI
78
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Tessuto permeabile di materiale artificiale, resistente a trazione,
utilizzato per migliorare le caratteristiche geotecniche dei terreni. Vi si
ricorre per problemi di fondazioni in terreni permeabili.
GOLFARE
PROVINCIA DI TRENTO
Anello d’acciaio entro cui far scorrere il cavo di metallo nella legatura
dei massi.
GRIGLIA
ARPA PIEMONTE
Superficie di appoggio per la massa nevosa formata da traverse o barre
e travetti
IMPIANTI A FONTE RINNOVABILE
ISTAT
L'insieme dei macchinari, apparecchiature, edifici e servizi destinati alla
trasformazione di energia eolica o solare in energia elettrica.
IMPIANTI IDROELETTRICI
ISTAT
Il complesso di opere idrauliche, macchinari, apparecchiature, edifici e
servizi destinati alla trasformazione di energia idraulica in energia
elettrica
INERBIMENTO
GLOSS. ENI
Operazione atta a ricoprire un terreno mediante un tappeto erboso.
Tale tecnica viene utilizzata come misura di mitigazione dell’impatto
ambientale, laddove le attività di costruzione di un’opera ingegneristica
determinino una riduzione del manto erboso o anche come sistema di
consolidamento dei versanti franosi.
INGEGNERIA NATURALISTICA
STREAMS - TREVISIOL
Disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come
materiali da costruzione, di piante viventi, loro parti o biocenosi
vegetali, in abbinamento a materiali come pietrame, terra, legname,
acciaio e più recentemente prodotti sintetici compatibili, con lo scopo di
vitalizzare o rinaturalizzare il paesaggio già costruito.
PROVINCIA DI TRENTO
Disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come
materiali da costruzione, di piante viventi, parti di piante o intere
biocenosi vegetali, in unione con materiali non viventi come pietrame,
terra, legname, acciaio
INIEZIONI
IFFI
Iniezioni di particolari miscele cementizie, resine organiche, collanti,
ecc., per il miglioramento delle caratteristiche fisiche dei materiali in
situ.
INSEDIAMENTO CIVILE
STREAMS
Si intende uno o più edifici o installazioni, collegate tra di loro in un’area
determinata dalla quale abbiano origine uno o più scarichi terminali, ed
adibiti ad abitazione o allo svolgimento di attività alberghiera, turistica,
ricreativa, scolastica, sanitaria, a prestazione di servizi.
INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
AGENDA 21
Si intende uno o più edifici od installazioni collegati tra di loro in un’area
determinata dalla quale abbiano origine uno o più scarichi terminali e
nella quale si svolgano prevalentemente, con carattere di stabilità e
permanenza, attività di produzione di beni.
JET-GROUTING
PROVINCIA DI TRENTO
Tecnologia consistente nell'iniezione di volumi controllati di miscela
cementizia in volumi controllati di terreno attraverso fori di piccolo
diametro, solitamente da 1,2 mm a 2,2 mm. L'azione della miscela
cementizia ripropone in modo artificiale e accelerato quello che avviene
naturalmente nella trasformazione di un substrato incoerente in una
massa rocciosa.
LEGATURA (FASCIATURA, IMBRAGATURA)
UNI, ARPA PIEMONTE
Ancoraggio di una o più porzioni lapidee in condizioni di equilibrio
marginale a porzioni stabili di ammasso roccioso adiacente con funi o
catene.
LISCIVIAZIONE
GLOSS. ENI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Dissoluzione selettiva di una sostanza da altre, sfruttando la differenza
di solubilità, mediante immersione in opportuni solventi o soluzioni. Tale
operazione è utilizzata soprattutto in metallurgia per l’estrazione dei
minerali o in analitica per i test di lisciviazione previsti dalla legge.
LONGARINA
ARPA PIEMONTE
Elemento orizzontale della struttura portante della rastrelliera che non è
al contatto con il terreno e sul quale appoggiano le barre; nella norma
sono presenti una longarina inferiore ed una superiore
LUMINA
STREAMS - TREVISIOL
Pozzi verticali che venivano scavati lungo i tratti sotterranei degli
acquedotti romani raggiungendo così il canale principale. Erano atti
all’areazione, all’asporto dei detriti e delle incrostazioni calcaree.
MALTA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Impasto di sabbia, acqua e cemento o calce, usato come cementante.
Cementizia antiritiro: caratteristica ottenuta grazie ad additivi, che
garantiscono la tenuta nelle varie condizioni.
MICROPALI
PROVINCIA DI TRENTO
I micropali sono pali di piccolo diametro che contengono un elemento
strutturale per trasferire i carichi e/o limitare le deformazioni e che
possono essere realizzati mediante attrezzature di ridotte dimensioni. In
accordo con la Normativa Europea, si considerano micropali i pali aventi
un diametro inferiore a 300 mm se trivellati e 150 mm se infissi
MICROPALO
ARPA PIEMONTE
Fondazione trivellata per la trasmissione delle sollecitazioni di
compressione dalle strutture al terreno
MONTANTE
UNI, ARPA PIEMONTE
Elemento strutturale di una barriera, che ha la funzione di mantenere in
posizione gli elementi di intercettazione, vincolato alla base attraverso
giunti di diverso tipo e dotato di sistemi di tenuta e sgancio dalla stessa
struttura.
MONTANTE (valanghe)
ARPA PIEMONTE
Elemento della struttura portante sul quale appoggiano o le traverse
(ponti da neve) o le longarine (rastrelliere) o la rete da neve (reti
fermaneve)
MORSETTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Attrezzo di varia forma usato per serrare pezzi, generalmente di piccole
dimensioni.
MURI D’ALA
APAT
I muri d'ala possono venire costruiti a monte o a valle della briglia. A
monte (muri di accompagnamento) devono avere andamento
convergente ed essere collegati con il paramento della briglia in modo
da impedire l'erosione della sponda nei pressi della briglia. A valle,
hanno lo scopo di evitare lo scalzamento delle sponde. Questi manufatti
sono calcolati come muri di sostegno e devono essere muniti di feritoie.
MURI DI SOSTEGNO
IFFI
Muri di sostegno a secco, di muratura, di calcestruzzo (semplici o
armati); nel caso di muri tirantati barrare anche la casella tiranti e
ancoraggi.
MURO DI SPONDA
PROVINCIA DI TRENTO
Difesa di sponda con inclinazione superiore al 100%.
OPERE DI DEVIAZIONE
ARPA PIEMONTE
Costruzioni dimensionate proporzionalmente alle forze esercitate dalle
valanghe (argini, dighe, muri, protezioni a cuneo, gallerie e terrapieni a
monte dell’oggetto da difendere), aventi lo scopo di deviare, di dividere
o di contenere una valanga in movimento
OPERE DI DIFESA ATTIVA (valanghe)
ARPA PIEMONTE
Opere atte ad evitare il distacco delle valanghe che vengono
posizionate nella zona di distacco delle stesse; rientrano fra le opere
79
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
attive le opere di stabilizzazione del manto nevoso e le opere di difesa
contro il vento
Aste dal portamento verticale impiegate per sostenere e favorire la
crescita di giovani arbusti e alberi con andamento il più dritto possibile
OPERE DI DIFESA ATTIVE
UNI, ARPA PIEMONTE
Opere che hanno la funzione di prevenire, impedire o limitare in modo
sostanziale il distacco e il movimento di porzioni rocciose, a valle della
zona di origine.
PALIZZATE
GLOSS. ENI
Sono costituite da pali di essenze forti (castagno, robinia e rovere)
infissi nel suolo. Vengono utilizzate in operazioni di ripristino (Ripristini
ambientali) e stabilizzazione superficiale dei terreni; in particolare, per
la formazione di gradoni, il contenimento del terreno rimosso e la
protezione di argini.
OPERE DI DIFESA CONTRO IL VENTO
ARPA PIEMONTE
Costruzioni che sfruttando l’effetto del vento influenzano il deposito
della neve in modo da ostacolare la formazioni di cornici e/o diminuire il
deposito della neve nelle zone di distacco; esempi di opere di difesa
contro il vento sono i deflettori (deviano il flusso del vento), le barriere
frangivento (riducono la velocità del vento) e le barriere acceleratici
(impediscono accumuli immediatamente a valle)
OPERE DI DIFESA PASSIVA (valanghe)
ARPA PIEMONTE
Opere atte a deviare, frenare o contenere la massa nevosa in
movimento che vengono posizionate nella zona di scorrimento e
accumulo delle valanghe; rientrano fra le opere passive le opere di
intercettazione, di contenimento, di deviazione e protezione
OPERE DI DIFESA PASSIVE
UNI, ARPA PIEMONTE
Opere che rallentano, intercettano, deviano o arrestano elementi lapidei
già in movimento.
OPERE DI DIFESA PREVENTIVA
ARPA PIEMONTE
Azioni in genere temporanee (opere di allerta, sgombero di abitati,
chiusura del traffico, interdizione degli impianti sciistici), volte ad evitare
la presenza dell’uomo nelle zone a rischio;
OPERE FLUVIALI O IDRAULICHE
ANPA
Comprendono un vasto insieme di opere ingegneristiche che incidono
più o meno pesantemente sulla funzionalità dell’ecosistema fluviale;
fanno parzialmente eccezione gli interventi di ingegneria naturalistica,
che fanno ampio ricorso alle capacità consolidanti delle piante. Tra le
più diffuse opere longitudinali (parallele all’asse fluviale) vi sono gli
argini e le difese spondali; tra le opere trasversali (perpendicolare
all’asse fluviale), briglie, soglie, traverse, dighe, pennelli, deflettori; tra
le opere di fondo le plateazioni, i rivestimenti e i cunettoni.
OPERE DI INTERCETTAZIONE O RALLENTAMENTO
ARPA PIEMONTE
Costruzioni dimensionate proporzionalmente alle forze esercitate dalle
valanghe, che vengono posizionate frontalmente alle stesse in modo da
intercettare la loro massa (diga di intercettazione) o da ridurne la
distanza d’arresto (cavalletti frenanti, gradoni o terrazzamenti, speroni,
cumuli, interventi di rimboschimento)
OPERE DI STABILIZZAZIONE DEL MANTO NEVOSO
ARPA PIEMONTE
Costruzioni dimensionate proporzionalmente alle forze esercitate dalle
valanghe, che vengono posizionate frontalmente alle stesse in modo da
opporsi allo scorrimento ed eventualmente allo scivolamento della coltre
nevosa impedendone in tal modo il distacco o quanto meno limitando
ad un’ampiezza inoffensiva i movimenti della neve; esempi di opere di
stabilizzazione sono le rastrelliere, i ponti da neve e le reti da neve o
reti paravalanghe
PALETTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Piccolo palo metallico o di legno che si conficca nel terreno per fissarvi
qualcosa; sin. picchetto
PALO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Elemento strutturale (di legno vivo o morto), generalmente cilindrico
con un'estremità appuntita o munita di punta riportata (puntazza), che
si conficca totalmente nel terreno per consolidarlo o per servire da
sostegno ad altre strutture.
PALIFICATE
IFFI
Gruppi di pali.
PALI TUTORI
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
PANNELLO
ARPA PIEMONTE
Elemento delle barriere frangivento caratterizzato da una permenabilità
attorno al 50% che serve per rallentare la velocità del vento o deviarne
il flusso; è posto su appositi sostegni ad una certa altezza del suolo
PANNELLO (per opere di difesa attive)
UNI, ARPA PIEMONTE
Elemento bidimensionale costituito da trefoli di acciaio, che si
intersecano formando maglie quadrate, romboidali o ad anelli, con
sistemi di connessione tra i trefoli (borchie, fili di acciaio o altri sistemi)
per prevenirne il mutuo scorrimento.
PANNELLO (per opere di difesa passive)
UNI, ARPA PIEMONTE
Elemento bidimensionale costituito da trefoli di acciaio, che si
intersecano formando maglie quadrate, romboidali o ad anelli, che
costituisce la campata (o parte della campata) compresa tra due
montanti contigui.
PARAVENTO (ESTERNO-INTERNO/MONTE–VALLE)
PROVINCIA DI TRENTO
Superficie laterale di un’opera (esterna-interna/monte-valle.
PEDATA
PROVINCIA DI TRENTO
Parte orizzontale dei gradoni della gabbionata.
PENNELLO
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Opera idraulica a diversa tipologia costruttiva, con andamento
ortogonale all'asse della corrente, che si estende dalla sponda verso
l'asse dell'alveo inciso occupandone solo parzialmente la sezione. Ha la
funzione di allontanare la corrente dalla sponda dell'alveo.
PIASTRA DI APPOGGIO
ARPA PIEMONTE
Elemento metallico prefabbricato atto a trasmettere i cariche di
compressione della struttura sul suolo
PICCHETTO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Paletto in legno o in ferro dotato di punta e conficcato nel terreno.
PILOTI E PILOTIS IN ACCIAIO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Barre o pali in ferro e/o acciaio, di lunghezza variabile. Possono essere
lisci o lavorati per aumentare la tenuta (aderenza migliorata). Il termine
è poco usato.
PIEZOMETRO
GLOSS. ENI
Strumento che, inserito all’interno di un foro di sondaggio (Pozzo
piezometrico) dei terreni investigati, misura il livello di falda. Viene
utilizzato per applicazioni geotecniche, ambientali e idrogeologiche.
PLATEA
APAT
Per evitare la formazione del gorgo al piede della briglia, in molti casi,
sono state costruite platee di grandi massi per una lunghezza tale da
contenere comunque la lama stramazzante. Il manufatto risulta di
difficile conservazione pertanto risulta preferibile costruire la
controbriglia con relativo bacino di calma.
PROVINCIA DI TRENTO
Rivestimento d’alveo per la protezione di tratti del corso d’acqua in cui
sia da temere una forte erosione e sottoescavazione, tale da
compromettere la stabilità delle opere presenti
PLINTO DI FONDAZIONE
ARPA PIEMONTE
Elemento in calcestruzzo armato gettato in opera, atto a trasmettere i
carichi di compressione della struttura sul suolo
80
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
PONTI DA NEVE
ARPA PIEMONTE
Opere permanenti di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da
una struttura rigida in legno e acciaio, con gli elementi della griglia
(denominati traverse) posti parallelamente alla linea di livello
POZZO
STREAMS - TREVISIOL
Scavo praticato nel terreno verticalmente per estrarre acqua dal
sottosuolo, di solito a sezione circolare e rivestito in muratura,
nell’antichità anche in legno; la tecnica di costruzione dei pozzi,
anticamente scavati a mano, è rimasta fondamentalmente inalterata
per millenni. Il "pozzo artesiano", che deriva il suo nome dalla contea di
Artois, in Francia, dove fu scavato il primo di questo tipo nel 1126, è un
pozzo che, raggiungendo la falda freatica, posta cioè tra due strati
impermeabili, quindi in pressione, fa sgorgare l’acqua zampillante.
Questa tecnica, che conobbe una diffusione enorme nel XIX secolo, in
realtà, data la scarsa conoscenza degli strati geologici profondi e
l’eccessivo sfruttamento, produsse un danno, rappresentato
dall’abbassamento del livello delle falde, per cui venne abbandonata.
L’Italia ha una grande tradizione nella trivellazione dei pozzi, questo per
la fiducia nella buona qualità delle acque profonde, che ha favorito la
diffusione dell’uso di prelevare acque sotterranee mediante la
perforazione. Ancora oggi, soprattutto al nord, un notevole quantitativo
delle acque captate è di origine freatica.
POZZI DRENANTI
IFFI
Pozzi trivellati per il drenaggio delle acque profonde.
POZZO PIEZOMETRICO
GLOSS. ENI
Pozzo di piccolo diametro che filtra solo un breve tratto della falda.
Viene utilizzato per misurare il livello piezometrico, cioè l’altezza
dell’acqua di falda, rispetto al livello del mare (confronta anche
Piezometro).
PRESEMINATA, STUOIA
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Tipo di materiale preventivamente trattato con collanti e sementi,
pronto alla posa in opera.
PUNTALE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Elemento di rinforzo o protezione, per lo più metallico, che si pone
all'estremità di un oggetto (es. palo).
RASTRELLIERE DA NEVE
ARPA PIEMONTE
Opere permanenti di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da
una struttura rigida in legno e acciaio, con gli elementi della griglia
(barre e travetti) posti perpendicolarmente alla linea di livello
REDANCIA
ARPA PIEMONTE
Elemento accessorio, solitamente in acciaio zincato, costituito da un
anello di metallo con il bordo esterno scannellato al cui interno viene
inserito il cappio della fune; serve per proteggere, dall’usura per attrito,
la fune nella zona in cui questa viene collegata ad un altro elemento
strutturale
REPELLENTE (PENNELLO)
PROVINCIA DI TRENTO
Opera disposta normalmente o inclinata sulle sponde di un corso
d’acqua, con la funzione di proteggerle dall’erosione, convogliando la
corrente verso il centro dell’alveo
RESISTENZA ALLO SFILAMENTO
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Sforzo necessario per estrarre dal terreno un elemento piano
(geogriglia) o cilindrico (palo di legno, tondini di acciaio, radici).
RETE
UNI, ARPA PIEMONTE
Elemento bidimensionale discontinuo nel piano caratterizzato da elevata
flessibilità avente la funzione di trattenere elementi lapidei.
RETE DA NEVE
ARPA PIEMONTE
Superficie d’appoggio per la massa nevosa composta da pannelli a
maglie in funi metalliche o in filo di acciaio ad alta resistenza
RETE DI RILEVAMENTO
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
MANUALE QUALITA' RETI; GLOSS.ARPAV
Struttura costituita da stazioni automatiche di monitoraggio, da sistemi
manuali di rilevamento e da una centrale operativa.
RETI ANTIEROSIVE
PROVINCIA DI TRENTO
Reti in juta, biodegradabili, utilizzate per la protezione dei semi dal
dilavamento e dall’azione del vento.
RETI FERMANEVE
ARPA PIEMONTE
Opere permanenti di stabilizzazione del manto nevoso, caratterizzate da
una struttura flessibile costituita da una rete a maglia in fune o filo
d’acciaio, sostenuta da montanti di acciaio; il sostegno della rete e la
trasmissione dei carichi al suolo avviene mediante controventi in fune di
monte e di valle fissati al suolo mediante ancoraggi.
RETI PARAMASSI
IFFI
Reti di protezione dalla caduta massi.
RETI PARAVALANGHE
(Vedi reti da neve)
RETICOLI MICROPALI
IFFI
Installazione nella roccia di pali di piccolo diametro di calcestruzzo
armato orientati lungo le generatrici di un cono.
RILEVATO PARAMASSI
UNI, ARPA PIEMONTE
Struttura lineare in terra o mista, avente la funzione di intercettare i
blocchi di roccia e di arrestarli assorbendone l’energia cinetica in virtù
della propria inerzia e deformabilità. Possono essere anche sostenuti da
opere a gravità rigide quali muri in calcestruzzo o flessibili quali
gabbioni in rete metallica.
IFFI
Opere di difesa dalla caduta massi costituite da rilevati in terra o altro
materiale disposti lungo il piede del versante
RILEVATO PARAMASSI RINFORZATO
UNI, ARPA PIEMONTE
Rilevato paramassi misto, costituito da terreno ed elementi di rinforzo
opportunamente disposti, appresentati ad esempio da geosintetici, reti
metalliche o strisce d’acciaio. Possono avere una sezione simmetrica od
asimmetrica con scarpate verticali o inclinate. I paramenti possono
essere vegetati o meno.
RIMBOSCHIMENTO
GLOSS. ENI
Insieme di pratiche forestali relative al rinnovo del bosco, compiute per
evitarne la graduale scomparsa e, in alcuni casi, per impedire i
franamenti di terreni montani in ripido pendio e poveri di vegetazione.
Il rimboschimento può avvenire per rinnovo naturale e in tal caso le
stesse piante provvedono, dopo tagli e disboscamenti precedentemente
effettuati, alla riproduzione. Il rinnovo artificiale è invece totalmente
operato dall’uomo, per semina o per piantagione.
IFFI
Rivestimento dell’area in frana con piante ad alto fusto.
ISTAT
La superficie che ha acquistato i caratteri distintivi del bosco per effetto
dell'impianto di nuovi boschi.
RINVERDIMENTO
PROVINCIA DI TRENTO
Termine generale per indicare la creazione artificiale di un manto di
vegetazione.
RIP-RAP
PROVINCIA DI TRENTO
Protezione di sponda realizzata tramite scogliera in massi sciolti
RIVESTIMENTI
APAT
Sono strutture per la protezione dall'erosione senza alcuna funzione di
sostegno. Caratterizzate dall'avere uno spessore trascurabile rispetto
alle altre due dimensioni possono essere permeabili o impermeabili,
rigide, flessibili o realizzate con materiali sciolti. Queste opere
richiedono una progettazione attenta alle condizioni idrodinamiche che
possono determinare sollecitazioni eccessive sulla struttura e processi di
escavazione in grado di causare scalzamento o aggiramento delle
81
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
opere. I rivestimenti vengono utilizzati sia sulle sponde che sul fondo
degli alvei ed hanno un influenza sul regime della corrente che è
essenzialmente legata alla variazione della scabrezza in funzione del
materiale di cui sono costituiti. Dal punto di vista ambientale possono
avere un impatto significativo per le modifiche che possono apportare
alla permeabilità all'acqua ed alla vegetazione e per le modifiche che
apportano agli habitat sia acquatici che terrestri; miglioramenti sotto
questo profilo si possono ottenere combinando materiali inerti e
materiali vivi secondo le tecniche dell'ingegneria naturalistica.
SALTO DI FONDO
PROVINCIA DI TRENTO
Piccolo salto artificiale presente sul fondo dei cunettoni, per diminuire la
pendenza.
SBARRAMENTO ALVEO RECIPIENTE
CNR-IRPI TORINO
Aumento di portata solida da parte di un tributario il cui materiale
ostruisce il corso d’acqua recipiente posto lungo il fondovalle. Come
diretta conseguenza si possono formare dei ristagni d’acqua o dei laghi
di sbarramento alluvionale.
SCALA DI (RI)MONTA
PROVINCIA DI TRENTO
Insieme di opere atte a consentire alla fauna ittica il superamento di un
dislivello
SCALZAMENTO AL PIEDE
PROVINCIA DI TRENTO
Fenomeno di destabilizzazione di una fondazione dovuto ad erosione
localizzata.
SCARICO DI FONDO
PROVINCIA DI TRENTO
Scarico di portata con funzionamento a battente. Scarico di superficie:
scarico di portata con funzionamento a stramazzo.
SCOGLIERA
PROVINCIA DI TRENTO
Opera di difesa spondale con inclinazione inferiore al 100%.
SCORONAMENTO
CNR-IRPI TORINO
Asportazione tramite mezzi meccanizzati della corona instabile di un
versante dal fronte subverticale fino a raccordarsi con il terreno a
pendenza naturale
SEMAFORI DA VALANGA
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa preventiva dal rischio valanga atte ad interdire il traffico
in corrispondenza di un settore interessato dal passaggio di valanghe
SERBATOIO DI PIENA
CNR-IRPI TORINO
Si tratta di opere generalmente molto impegnative sia sotto il profilo
tecnico che economico ed in considerazione del fatto che vengono
utilizzate completamente con tempi di ritorno lunghi (anche più di 100
anni), sono opere per le quali è conveniente un impiego multiplo oltre
alla difesa idraulica (irrigazione, approvvigionamento idrico o
produzione di energia).
SIFONAMENTO
PROVINCIA DI TRENTO
Infiltrazione di acqua al piede di un rilevato di terra o di un altra
struttura di fondazione, talvolta ne è causa di rottura o di cedimento.
Causa l'asportazione del materiale fine ai piedi della struttura.
SOGLIA
PROVINCIA DI TRENTO
Opera trasversale con la funzione di fissare il profilo dell’alveo,
diminuendo la pendenza
SOGLIA DI FONDAZIONE
ARPA PIEMONTE
Elemento della struttura portante della rastrelliera, interrato o
appoggiato sul terremo; serve a sostenere le barre o i travetti
SOGLIA DI FONDO
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO
Opera idraulica a diversa tipologia costruttiva, disposta trasversalmente
all'alveo inciso per l'intera ampiezza dello stesso. Ha funzioni di
stabilizzazione del fondo alveo.
ANPA
Strutture simili a briglie interrate, delle quali affiora in superficie solo la
sommità: a monte di esse non si accumulano quindi né acqua, né
sedimenti. La loro funzione è quella di stabilizzare la quota dell’alveo,
impedendone l’approfondimento. Per tale motivo sono spesso realizzate
al piede di ponti, per proteggerli dallo scalzamento dei piloni, oppure
vengono disposte in serie in tratti fluviali nei quali l’approfondimento
dell’alveo minerebbe la stabilità dei versanti. Qualora l’erosione del
fondo abbia già compromesso la stabilità dei versanti o dei manufatti, la
stabilizzazione mediante soglie può non essere sufficiente; per indurre
un innalzamento dell’alveo si può allora ricorrere alla costruzione di
briglie. Se si prescinde dalla fase di costruzione, l’impatto biologico delle
soglie può essere considerato trascurabile.
SOSTEGNO
UNI, ARPA PIEMONTE
Procedimento mirato a stabilizzare i blocchi tramite l’applicazione di
forze all'esterno della zona instabile.
SOTTOMURAZIONE:
UNI, ARPE PIEMONTE
Opera costituita da manufatto in muratura o calcestruzzo e/o elementi
metallici destinata a trattenere e/o sostenere porzioni litoidi instabili od
aggettanti.
SPOSTAMENTO MASSIMO DI UNA BARRIERA PARAMASSI
ELASTOPLASTICA:
UNI, ARPA PIEMONTE
Massimo spostamento misurato, perpendicolarmente all’ideale
superficie individuata fra due montanti, tra tale superficie e il pannello,
durante le fasi di arresto di uno o più massi.
SPRITZ-BETON
IFFI
Rivestimento del pendio instabile mediante spritz-beton.
STAFFA
(Vedi Arpese)
STRUTTURA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Dal latino struere (=costruire). Indica la mobilità con la quale più parti
costitutive si collegano le une alle altre in modo da dar luogo ad un
insieme compiuto e unito sia dal punto di vista della forma, sia da
quello della funzione. Il termine struttura viene utilizzato in campi assai
diversi: dalla biologia (strutture cellulari), all’architettura (complesso
degli elementi costruttivi destinati a sopportare il carico di copertura di
un edificio), alla demografia (la struttura della popolazione fa
riferimento alle classi d’età che la compongono), all’economia (struttura
economica, che definisce la base produttiva di un sistema economico).
STRUTTURA A GRAVITÀ
PROVINCIA DI TRENTO
Struttura la cui resistenza è garantita dal peso proprio.
STRUTTURE PARAMASSI
IFFI
Strutture di protezione quali parapetti, muri, gallerie paramassi, barriere
elastiche, ecc..
TERRA ARMATA
PROVINCIA DI TRENTO
Opera di sostegno costituita da un rilevato di terreno in cui sono inseriti
degli elementi di rinforzo costituiti da armature in acciaio
TERRA RINFORZATA
PROVINCIA DI TRENTO
Opera di sostegno costituita da un rilevato di terreno in cui sono inseriti
degli elementi di rinforzo in geosintetico resistenti a trazione
TERRE ARMATE-RINFORZATE
IFFI
Terre armate e rinforzate mediante l’impiego di geotessili o georeti.
TETTOIE ACCELERATICI
ARPA PIEMONTE
Opere di difesa attiva contro il rischio valanghe, che agiscono
accelerando il flusso del vento e riducendo di conseguenza il deposito
della neve a valle dell’opera; vengono utilizzate per evitare la
formazione di cornici
SOGLIE
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
82
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
TIRANTE
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Nome generico di vari elementi o dispositivi metallici o di altro materiale
rigido o flessibile che servono a tenere unite o ferme, per trazione, due
o più parti di macchine, di strutture, di oggetti composti.
TIRANTE DI ANCORAGGIO
UNI, ARPA PIEMONTE
Installazione in grado di trasmettere un carico a a uno strato resistente
(UNI EN1537) E’ composto da tre parti funzionali, con i relativi elementi
costitutivi: testa (formata da dispositivo di bloccaggio e piastra di
ripartizione), tratto libero (comprendente armatura e guaina),
fondazione (dispositivo di ancoraggio al terreno).
TIRANTE ATTIVO O PRETESO
UNI, ARPA PIEMONTE
Se costituito da sistema e testata da c.a.p. predisposti per la massima
tensione consentita dall’acciaio, da effettuarsi una volta avvenuto il
consolidamento dell’iniezione primaria costituente fondazione di
contrasto.
TIRANTE MISTO
UNI, ARPA PIEMONTE
Tirante che accoppia ad una pretensione iniziale inferiore alla massima
la possibilità di ulteriore adattamento a più gravose sollecitazioni di
carico che possono attivarsi nel tempo.
TIRANTE PASSIVO O NON PRETESO
UNI, ARPA PIEMONTE
Tirante che non viene sottoposto a tesatura preliminare e quindi è
messo in trazione solo per effetto delle sollecitazioni del manufatto cui è
immorsato.
TIRANTI E ANCORAGGI
IFFI
Installazzione di tiranti e ancoraggi su pareti rocciose.
conoscere in ogni momento la posizione della testa della trivellazione e
di correggerne la direzione automaticamente;
- la seconda fase prevede l'allargamento del foro per permettere
l'alloggiamento della condotta. La posa della condotta avviene così a
profondità molto superiori a quelle ottenibili con metodi tradizionali,
assicurando l'integrità degli argini e garantendo la sicurezza futura per
la condotta che viene posta al riparo da ogni possibile erosione.
UNGHIA DI UN MURO DI SPONDA
PROVINCIA DI TRENTO
Fondazione del muro posta al di sotto del livello di magra del corso
d’acqua.
VALLO
UNI, ARPA PIEMONTE
Rilevato associato a scavo sagomato dotato o meno di uno strato di
smorzamento, idoneo ad
intercettare e/o trattenere porzioni rocciose in movimento.
VASCHE VIVE
STREAMS - TREVISIOL
Forme realizzate per studiare i loro effetti dinamizzanti sull’acqua, come
nelle flow-forms, in armonia con le forme e i movimenti naturali
dell’acqua.
VIMINATA
GLOSS. ENI
Sistema di consolidamento lineare composto dall’intreccio di talee (rami
provvisti di gemme, come ad esempio quelli del salice), sostenute da
paletti di legno infissi nel terreno.
VIMINATE, FASCINATE, GRATICCIATE, PALIZZATE
IFFI
Sistemazione del versante con viminate, staccionate, graticciate e
palizzate di legno o altri materiali.
TONDINO
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Barra tonda d'acciaio di spessore compreso fra 5 e 30 mm; ha spesso la
superficie percorsa da nervature trasversali o elicoidali per migliorare
l'aderenza.
TRATTAMENTO TERMICO-CHIMICO-ELETTRICO:
IFFI
Trattamento termico, chimico o elettrochimico per il miglioramento
delle caratteristiche dei materiali in situ.
TRAVERSA
APAT
Lo sbarramento di modesta altezza sul fondo utilizzato per la
derivazione di acqua ad usi idropotabili, agricoli o industriali.
TRAVERSA (ponti da neve)
ARPA PIEMONTE
Elemento orizzontale della griglia dei ponti da neve
TRAVETTO INCLINATO
ARPA PIEMONTE
Elemento della griglia della rastrelliera da neve perpendicolare alla
direzione delle linee di livello
TRINCEA
UNI, ARPA PIEMONTE
Scavo sagomato, dotato o meno di uno strato di smorzamento, idoneo
a intercettare e/o trattenere porzioni rocciose in movimento.
TRINCEE DRENANTI
IFFI
Dreni a trincea, dreni portanti per il drenaggio delle acque a modesta
profondità al di sotto della superficie topografica.
TRINCEE PARAMASSI
IFFI
Opere di difesa dalla caduta massi costituite da fossati scavati lungo il
piede del versante.
TRIVELLAZIONE ORIZZONTALE CONTROLLATA
GLOSS. ENI
Tecnologia utilizzata per la posa di condotte sotto corpi d'acqua e sotto
ostacoli naturali e artificiali. Consiste in due fasi:
- lungo un profilo direzionale prestabilito si effettua la trivellazione
pilota di piccolo diametro, seguita da un tubo guida. Il tracciato del foro
pilota raggiunge un altissimo grado di precisione, consentendo di
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
83
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
ENTI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
AEA
ANPA
Agenzia Europea per l'Ambiente. Nel giugno 1990, il Consiglio dei
ministri adotta il regolamento che costituisce la base giuridica
dell'Agenzia (regolamento (CEE) n. 1210/90). Nell'ottobre 1993, infine,
si decide che l'AEA avrà sede nella capitale danese, Copenaghen. Ha il
compito di sviluppare e coordinare la rete europea di informazione e di
osservazione in materia ambientale (EIOnet), con l'obiettivo di
raccogliere, elaborare e divulgare i dati ambientali di interesse europeo
per aiutare la Comunità a migliorare l'ambiente ed avviarsi verso lo
sviluppo sostenibile e per assisterla nello sforzo d'integrare la
dimensione ambientale nelle politiche economiche.
AGENZIA AMERICANA PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE
(Vedi EPA).
AGENZIA EUROPEA PER L'AMBIENTE
(Vedi AEA).
AGENZIA NAZIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE
(Vedi ANPA).
AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
(Vedi ANPA).
ANPA
GLOSS. ENI
L’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente è una struttura
pubblica, istituita con la legge del 21 gennaio 1994, n. 61, che è stata
emanata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con il quale erano
state sottratte alle USL le competenze in materia di controlli ambientali.
Il nuovo ente deve svolgere attività di monitoraggio, informazione,
promozione e proposizione sulle tematiche ambientali che avvicinano il
modello italiano a quello di analoghe strutture già operanti in altri paesi
(Agenzia per la Protezione Ambientale). Tra i compiti essenziali
dell’ANPA rientrano: il sostegno tecnico-scientifico alle autorità
amministrative; la realizzazione di una rete di informazioni sullo stato
dell’ambiente; l’attuazione di controlli ispettivi; la definizione di standard
di qualità ambientale; l’impulso alla ricerca di tecnologie ecocompatibili;
le funzioni di segreteria tecnica del comitato competente per
l’attuazione del Regolamento sull’audit ambientale (EMAS) e
sull’ecolabel. La legge al tempo stesso dà mandato alle Regioni e alle
Provincie autonome di istituire apposite Agenzie regionali (ARPA) e
provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati compiti di
intervento operativo sul territorio. Di recente, con il D.Lgs. 30/07/1999
n. 3000 l'ANPA è stata commissariata in attesa che venga istituita
l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici dopo
l'insediamento del nuovo Governo.
APPA
GLOSS. ENI
Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente. Vedi ANPA
ARPA
GLOSS. ENI
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
ARPAV
GLOSS. ARPAV
La sigla sta per: .Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione
Ambientale del Veneto.. Più in generale, le ARPA sono le Agenzie
Regionali per l’Ambiente costituite presso ogni Regione a seguito del
referendum del 1993 che ha abrogato le competenze del Servizio
Sanitario Nazionale nel campo del controllo e della prevenzione
ambientali. Il sistema delle ARPA regionali e delle APPA (Agenzie
Provinciali per la Protezione dell’Ambiente delle Province autonome)
viene coordinato a livello nazionale dall’APAT (Agenzia per la Protezione
dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici).
La Legge istitutiva dell’ARPAV (L.R. n. 32 del 18 ottobre 1996) prevede
che l’Agenzia operi .per la tutela, il controllo, il recupero dell’ambiente e
per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo
l’obiettivo dell’utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di
consentire la massima efficacia nell’individuazione e nella rimozione dei
fattori di rischio per l’uomo e per l’ambiente.. La struttura organizzativa
dell’ARPAV è articolata in una Direzione Centrale e altre strutture
specializzate nello studio e monitoraggio di singole matrici ambientali.
AUTORITA'
EN 45020:1998
Organismo che esercita diritti ed ha poteri conferitigli dalla legge.
AUTORITA' INCARICATA DELL'APPLICAZIONE
EN 45020:1998
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Autorità che ha la responsabilità dell'applicazione dei regolamenti. Non
necessariamente coincide con l'autorità per la regolamentazione.
CEN
ARPAC
European Committee for Normalization. Libera associazione con sede a
Bruxelles, rue de Stassart, 36.B-1050 fondata allo scopo di sviluppare
l'attività normativa in campo europeo in tutti i settori tecnici con la sola
esclusione del settore elettrico, affidato al CENELEC e delle
telecomunicazioni (di competenza dell'Etsi) e di promuovere lo sviluppo
degli scambi commerciali con l'eliminazione delle barriere
tecnichecostituite dall'esistenza di norme tecniche nazionali fra loro non
armonizzate. L'Italia è rappresentata presso il CEN dall'UNI.
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)
ANPA
E' l'ente nazionale di ricerca con competenza scientifica generale e
istituti scientifici distribuiti sul territorio, che svolge attività di prioritario
interesse per l'avanzamento della scienza e per il progresso del Paese.
CREA
ANPA
Centro Ricerche Energia Ambiente.
DIPARTIMENTO ARPAV PROVINCIALE( DAP)
AGENDA 21
I Dap formano una struttura articolata su ogni provincia del Veneto con
compiti di prevenzione, monitoraggio, controllo, supporto tecnicoscientifico relativi alle principali matrici ambientali.
EEA
ANPA
European Environment Agency è stata costituita nel 1993 per elaborare
e diffondere le informazioni rilevanti riguardanti lo sviluppo della
protezione ambientale in Europa. L’Agenzia, con sede in Danimarca,
opera in stretta collaborazione con EIONET (European Environment
Information and Observation Network) costituito dalle diverse reti degli
stati membri. L’EEA inoltre dispone di una serie di Banche dati e di una
ricca lista di link diretti con i principali siti indice sull’ambiente.
EIONET
ANPA
Enviromental Information and Observation NETwork: rete informativa
ambientale dell'AEA.
ENVIROMENTAL EUROPEAN AGENCY
(Vedi EEA).
ENVIROMENTAL INFORMATION AND OBSERVATION NETWORK
(Vedi EIONET).
EPA
GLOSS. ENI
Enviroment protection Agency .Agenzia americana, con sede a
Washington, responsabile della gestione del Programma Nazionale
dell’Ambiente, il suo mandato viene svolto principalmente fissando e
facendo osservare gli standard ambientali nazionali (previsti nel Clean
Air Act del 1970 e nel Clean Water del 1972) sui limiti degli scarichi
inquinanti e sugli impianti necessari per mantenere l’inquinamento
ambientale entro determinati standard.
ETC
ANPA
European Topic Center (Centri tematici europei), consorzio di istituzioni
e organizzazioni deliberato dal Management Board dell'AEA sulla base di
un processo di selezione competitivo, che opera su contratto per la
realizzazione di attività identificate nell'ambito del Multiannual Work
Programme.
EUROPAC
GLOSS. ARPAV
Organizzazione paneuropea che raggruppa tutte le tipologie di aree
protette con lo scopo di migliorare la conservazione e la qualità ed
efficacia delle aree protette in tutta Europa, attraverso scambi tra
professionisti, la diffusione di informazioni ed esempi, linee guida,
conferenze, seminari, gruppi di lavoro tematici, progetti articolati.
Istituita nel 1973 conta attualmente 350 membri, soprattutto parchi e
altre categorie di aree protette, in 33 paese europei.
EUROPEAN TOPIC CENTRE
(Vedi ETC).
EUROSTAT
GLOSS. ARPAV
85
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
E' l'Istituto di Statistica dalla Comunità Europea istituito nel 1953 con
sede a Lussemburgo.
FEAOG
ANPA
Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e garanzia.
INTERNATIONAL STANDARDIZATION ORGANIZATION
(Vedi ISO).
IPR
GLOSS.ARPAV
Istituzioni Principali di Riferimento; sono soggetti competenti in
particolari settori (Ad esempio ISTAT e Unioncamere) in grado di fornire
un utile contributo al sistema informativo nazionale.
IRSA
GLOSS.ARPAV
L'istituto di ricerca sulle acque del CNR (Consiglio Nazionale delle
Ricerche) è stato istituito nel 1968 per effettuare la ricerca in tutti
campi collegati con la gestione e la protezione delle risorse idriche. In
particolare tratta le risorse idriche e l'idrologia, la qualità dell'acqua ed il
trattamento delle acque.
ISO
GLOSS. ENI
È l'International Organization for Standardization, vale a dire
l'organismo mondiale che sovrintende alla normazione tecnica. Nel
settembre del 1996 l’ISO ha pubblicato una serie di norme sulla
gestione ambientale ed altre, relative alle procedure di valutazione del
ciclo di vita, sono in preparazione.
Questi standard costituiscono ormai il punto di riferimento
internazionale più avanzato per le imprese che vogliano dotarsi di
Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie attività produttive. Molte
imprese richiedono oggi la certificazione dei propri siti industriali ai
sensi delle ISO 14000.
ISTAT
GLOSS.ARPAV
Attivo dal 1926 l'Istituto Nazionale di Statistica è il maggior produttore
di dati demografici, economici e sociali sul paese. L'ISTAT ha un ruolo
centrale nel SISTAN, il Sistema Statistico Nazionale istituito nel 1989, di
cui fanno parte gli uffici di statistica delle amministrazioni centrali e
delle aziende autonome, delle regioni, delle province e delle province
autonome, delle prefetture, delle camere di commercio, dei comuni e
delle ASL.
ISTITUTO DI RICERCA SULLE ACQUE
(Vedi IRSA).
ISTITUZIONI PRINCIPALI DI RIFERIMENTO
(Vedi IPR).
MAIN COMPONENT ELEMENT
(Vedi MCE).
MCE
ANPA
Main Component Element. Istituzione o organizzazione designata da
ciascun Paese e finanziata a livello nazionale, che raccoglie con
regolarità, dati ambientali su scala nazionale attraverso la gestione di
reti di monitoraggio, ovvero è in possesso di conoscenze in materia di
elaborazione di modelli, e di scienze ambientali.
NATIONAL ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY
(Vedi NEPA).
NATIONAL FOCAL POINT
(Vedi NFP).
NATIONAL REFERENCE CENTRE
(Vedi NRC).
NEPA
GLOSS. ENI
National Environmental Protection Agency. Ente nazionale di gestione
dell’ambiente degli Stati Uniti d’America.
NFP
ANPA
National Focal Point, designato da ciascun Paese UE con la funzione di
coordinare a livello nazionale la raccolta dei dati ambientali d'interesse
della rete europea. L'ANPA ha la funzione di NFP (decreto del Ministro
dell'Ambiente del 29/10/98).
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
NOE
ANPA
Nucleo Operativo Ecologico
NRC
ANPA
National Reference Centre. istituzione o organizzazione nominata dai
Paesi membri, e finanziata a livello nazionale per svolgere, su temi
specifici, una funzione di coordinamento tecnico a livello nazionale e di
collaborazione con gli ETC.
ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA, SCIENTIFICA E CULTURALE
DELLE NAZIONI UNITE
(Vedi UNESCO).
PAN EUROPEAN FOREST CERTIFICATION
(Vedi PEFC).
PEFC
ARPAV
Pan European Forest Certification. Associazione per la definizione di
standard di valutazione della gestione forestale sostenibile (GFS).
RUPA
ANPA
Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione.
SINANET
ANPA
Rete del Sistema Nazionale Conoscitivo e dei Controlli in campo
Ambientale.
SIRA
GLOSS.ARPAV
Sistema Informativo Regionale Ambientale progettato secondo standard
qualitativi per la raccolta, il trattamento e la diffusione dei dati
ambientali; rappresenta uno strumento per il controllo delle politiche
ambientali, il monitoraggio ambientale ed epidemiologico e la
divulgazione strutturata delle informazioni.
U.S.D.A.
GLOSS. ARPAV
Dipartimento per l'agricoltura degli Stati Uniti, che si occupa del settore
agricolo e della conservazione del suolo, ha elaborato il sistema di
classificazione noto come Soil Taxonomy.
UNEP
GLOSS. ARPAV
United Nations Environment Programme. Organismo delle Nazioni
Unite, nato nel1984 con l'obiettivo di elaborare piani di risanamento
ambientale a livello mondiale e di appoggiare quelli di organismi
interstatali minori.
UNESCO
GLOSS. ARPAV
Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale delle Nazioni Unite. Lo
scopo fondamentale di tale organizzazione è quello di promuovere la
cooperazione internazionale nel campo dell'educazione, della scienza e
della cultura. In campo ecologico l'UNESCO appoggia l'inserimento
dell'educazione ambientale nella scuola di tutti i Paesi e fornisce
indicazioni di carattere metodologico.
UNI
MECCANICAUTILE S.r.l.; ARPAC
Ente Nazionale di unificazione con sede a Milano in via Battistotti Sassi,
11. L'associazione riconosciuta con DPR 20 settembre 1955 n. 1522 ha
il compito di elaborare le norme tecniche volontarie in tutti i settori
industriali, commerciali e agricoli, con esclusione di quello elettrotecnico
ed elettronico. Accanto alle attività normative, svolge anche attività di
certificazione di prodotto in conformità alle proprie norme. Gode del
riconoscimento della Direttiva CEE 83/189 quale organo nazionale per
l'emanazione di norme tecniche volontarie valide per tutti i settori
merceologici; con esclusione di quelli elettrotecnico ed elettronico.
UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMME
(Vedi UNEP).
WCED
GLOSS. ENI
Organismo internazionale comunemente denominato "Commissione
Brundtland" dal nome del primo ministro norvegese, Gro Harlem
Brundtland, che lo ha presieduto. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1983,
questa commissione ha dato origine al rapporto Our Common Future
86
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
(1987), in cui viene elaborato e definito il concetto di sviluppo
sostenibile.
WORLD COMMISSION ON ENVIRONMENT AND DEVELOPMENT
(Vedi WCED).
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
87
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
TERMINI
GENERALI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
AMBIENTE
GLOSS. ARPAV
Si tratta di un termine ricco di significati e di implicazioni. Nell'accezione
comune comprende l'insieme delle condizioni fisiche (temperatura,
pressione, ecc.), chimiche (concentrazione di gas, sali, sostanze
organiche o inorganiche, ecc.) e biologiche nell'ambito del quale si
svolge la vita. Sono parte dell'ambiente l'acqua, l'aria, i minerali e gli
esseri viventi, vegetali e animali, inclusi i microorganismi. Ma l'ambiente
è un sistema aperto, in equilibrio dinamico, capace di autoregolazione,
in cui si verificano interrelazioni a tutti i livelli, insieme a flussi di energia
e di informazioni. L'ambiente è un sistema complesso di relazioni di cui
l'uomo è parte e con il quale interagisce. Nella pratica di tutti i giorni
viene quindi focalizzato di volta in volta un aspetto particolare
dell'ambiente, che verrà definito dall’aggettivo che accompagna il
termine: avremo così un ambiente ecologico , naturale, sociale, politico,
istituzionale, ma anche relazionale e affettivo ed altri ancora.
AMBIENTE DI LAVORO
UNI EN ISO 9000:2000
Insieme di condizioni nel cui ambito viene svolto il lavoro
AMBIENTE TRASFORMATO
STREAMS - TREVISIOL
Parte di territorio organizzato dall’uomo per fini prevalenti di produzione
agricola (ambiente rurale) oppure per fini residenziali, di servizio o
produttivi di tipo artigianale, commerciale e industriale (ambiente
urbano).
ANTROPICO
MANUALE DELL'AGRONOMO -ED. REDA
Ambiente o paesaggio colonizzato dall’uomo e alterato dallo stesso.
ANTROPIZZAZIONE
GLOSS. ENI
Colonizzazione da parte dell’uomo degli ambienti naturali, con
conseguente modifica e alterazione degli stessi.
ASPETTO AMBIENTALE
UNI EN 14001:1996
Elemento di un'attività, prodotto o servizio di un'organizzazione che può
interagire con l'ambiente
ATMOSFERA
GLOSS. ARPAV
L’involucro gassoso che circonda la Terra costituisce l’atmosfera. Essa è
composta dall’aria, una miscela di gas in cui si trovano sospese anche
particelle solide e liquide di diversa natura. La composizione attuale
dell'atmosfera è il risultato del ciclo del carbonio e del ciclo dell'azoto;
l'atmosfera è rinnovata e mantenuta stabile da questi processi. Tra tutti
i pianeti del sistema solare la Terra è l’unico a possedere un’atmosfera
ricca di ossigeno e di azoto, elementi fondamentali per consentire la
presenza della vita in tutte le sue forme, animali e vegetali. L’atmosfera
svolge anche un ruolo essenziale per garantire la protezione della vita:
essa costituisce infatti uno schermo efficace per le radiazioni
ultraviolette e per il flusso di particelle provenienti dal Sole. La densità
dell’atmosfera terrestre diminuisce con L’aumentare della quota e ciò
permette di suddividerla in diversi strati: troposfera (fino a 15-20
chilometri), stratosfera (fino a 50-60 chilometri), la cui parte più alta è
caratterizzata dalla presenza rilevante di molecole di ozono e che per
questo viene chiamata ozonosfera, ionosfera (fino a 800 chilometri) ed
esosfera. Si impiegano anche suddivisioni differenti, soprattutto con
riferimento alla temperatura relativa alle diverse quote.
L’inquinamento e altre attività o sostanze prodotte dall’uomo
modificano l’atmosfera, sia nella composizione dell’aria che nei processi
che in essa si verificano. Tutto ciò provoca mutate condizioni ambientali
che si ripercuotono sulla salute dell’uomo, direttamente e
indirettamente, a breve e a lungo termine.
ATTRIBUTO
CNR-IRPI TORINO
Informazione descrittiva associata ad un oggetto geografico e che lo
caratterizza. Generalmente nei GIS indica le caratteristiche non grafiche
dell’elemento o quelle grafiche non rappresentabili nella scala
d’acquisizione.
CAMPIONE
GLOSS. SCHEDA 2000
Porzione avente caratteristiche omogenee, in una o più aliquote, di una
determinata matrice ambientale (acqua, aria, suolo) o di un
determinato lotto di materiale che è prelevato e trasportato al
laboratorio.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
CARATTERISTICA
UNI EN ISO 9000:2000
Elemento distintivo che può essere fisico (per esempio, meccaniche,
elettriche, chimiche o biologiche), sensoriali (odore, tatto, gusto, vista,
udito), comportamentali (cortesia, onestà, veridicità), temporali
(puntualità, affidabilità, disponibilità), ergonomiche (caratteristiche
fisiologiche o riferite alla sicurezza delle persone), funzionali (es. la
velocità massima di un aereo)
CASERA
ARPAV
Casa in montagna dove, in estate, si producono formaggi.
CICLO
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Dal greco kyklos (=cerchio). Corrisponde al succedersi regolare di una
serie di fenomeni che si ripetono senza interruzione e con periodico
ritorno al punto di partenza. c. biologico . riciclo di alcuni elementi
chimici dagli esseri viventi (bio) al mondo inanimato (geo) terrestre e
all’atmosfera. Esiste un ciclo del carbonio, dell’azoto, dell’ossigeno, del
fosforo, ciascuno con le sue particolarità. Sull’idea di ciclo è basato il
concetto di risorse rinnovabili spontaneamente purché l’uomo non
rompa questo equilibrio messo a punto in miliardi di anni di evoluzione.
c. vegetativo l’insieme delle diverse fasi che si avvicendano nella vita di
una pianta: germinazione del seme, accrescimento, fioritura,
maturazione del frutto o del seme. c. vitale . sequenza degli eventi che
vanno dalla nascita di un organismo vivente alla sua riproduzione con
formazione di nuovi esseri viventi.
CLASSE
UNI EN ISO 9000:2000
Categoria o grado attribuito a differenti requisiti per la qualità relativi a
prodotti, processi o sistemi aventi la stessa utilizzazione funzionale.
CLIMA
GLOSS. ENI
Complesso delle condizioni meteorologiche di una regione nel corso
delle stagioni. Il clima dipende dalla latitudine, dall’altitudine, dalla
posizione rispetto ai continenti e alle aree oceaniche.
CLIMATICI, cambiamenti
GLOSS. ENI
Variazioni del clima di una determinata regione o area della superficie
terrestre come conseguenza di fenomeni astronomici (ad esempio,
variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, polveri cosmiche o
vulcaniche, ecc.), di fenomeni e variazioni indotte localmente (ad
esempio, formazione di grandi bacini lacustri in aree desertiche, grandi
incendi in aree boschive e di foresta, ecc.) o per l’effetto serra.
CLIMATOLOGIA
MINISTERO DELL'AMBIENTE
La climatologia è la scienza che studia i fenomeni del clima a varie scale
spaziali.
COEFFICIENTE DI SICUREZZA
PROVINCIA DI TRENTO
Rapporto tra forze (o momenti) stabilizzanti ed instabilizzanti che
agiscono su di un corpo di cui si voglia indagare l’equilibrio.
COMPATIBILITA'
EN 45020:1998
Idoneità di prodotti, processi o servizi ad essere utilizzati assieme, sotto
determinate condizioni, per soddisfare particolari requisiti senza
causare inaccettabili interazioni.
COMPONENTE AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Categoria di elementi fisicamente individuabili che compongono
l’ambiente considerato dagli Studi di impatto ambientale. Ad essa viene
riconosciuta un’omogeneità al fine degli impatti attesi. Le componenti
ambientali previste dagli Studi d’impatto ambientale sono: atmosfera,
suolo e sottosuolo, ambiente idrico, vegetazione, flora e fauna,
ecosistemi, salute pubblica, rumore e vibrazioni, radiazioni ionizzanti e
non ionizzanti, paesaggio.
CONDIZIONE DI EQUILIBRIO LIMITE (criterio di Shields)
PROVINCIA DI TRENTO
Condizione caratterizzata dall’equilibrio tra la forza di trascinamento
esercitata dalla corrente sull’elemento lapideo e la forza resistente
CONTAMINAZIONE
GLOSS. ENI
Effetto provocato da un agente esterno (contaminante) scaricato in un
sistema recettore (acqua, aria, suolo).
89
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
COROGRAFIA
GLOSS. ENI
Studio o descrizione di una regione o di altra porzione limitata della
superficie terrestre, normalmente comprensiva di ambienti diversi
(carta corografica).
CURVA GRANULOMETRICA
PROVINCIA DI TRENTO
Descrizione matematica delle percentuali dei diametri delle particelle
che compongono un campione di terreno.
DANNO
REGIONE PIEMONTE
Il danno causato da un evento calamitoso è una perdita di risorse ad
accesso vincolato e riconducibile a valori di mercato; è una perdita di
flusso e una perdita di stock o capitale. E’ rappresentato dal prodotto
della vulnerabilità (V) per il valore esposto (E).
DANNO AMBIENTALE
PROVINCIA TORINO
Il danno ambientale è previsto e disciplinato dall'art.18 della legge
n.349 dell'8 luglio 1986 e s.m.i., nel quale il legislatore sancisce che
"qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o
di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l'ambiente,
ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo
in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti
dello Stato".
DATABASE
CNR-IRPI TORINO
Per database (base dati, banca dati o archivio) si intende un insieme di
informazioni di diverso tipo. Questi dati sono organizzati secondo criteri
ben precisi che permettono una rapida consultazione.
DEGRADAZIONE
GLOSS. ENI
Nella chimica organica indica il passaggio da un composto o un altro
contenente un diverso gruppo funzionale e un numero più piccolo di
atomi di carbonio.
DEGRADO AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL
Perdita dei caratteri originari delle strutture, degli elementi e delle
relazioni fra le componenti dell’ecosistema, con conseguente
impoverimento del flusso energetico e degli scambi materiali esistenti.
DEGRADO DELLE RISORSE
STREAMS - TREVISIOL
Perdita dei caratteri originari
dell’ecosistema.
dei
materiali
coinvolti
nei
cicli
DEGRADO INDOTTO
STREAMS - TREVISIOL
Rappresenta le trasformazioni dell’ambiente naturale con squilibri e
distruzione di risorse, operati dalle attività umane.
DENSITÀ
GLOSS. ENI
Rapporto tra massa e volume di un corpo o di una sostanza (densità
assoluta). In pratica si utilizza spesso la densità relativa, espressa dal
rapporto tra la densità assoluta della sostanza in esame e quella di una
sostanza di riferimento, in genere l’acqua pura a 4°C. La densità dei
solidi si misura con particolari recipienti detti "picnometri".
DIFETTO
UNI EN ISO 9000:2000
Mancato soddisfacimento di un requisito attinente un'utilizzazione
prevista o specificata. Differisce dalla "non conformità" in quanto esso
ha implicazioni legali, particolarmente quelle associate alla
responsabilità del prodotto.
DIFFUSIONE
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
In fisica si riferisce a due fenomeni completamente diversi: a) diffusione
di materia: per esempio si ha diffusione nel passaggio di molecole da
una parte all’altra di una membrana semipermeabile; b)diffusione di
radiazioni: per es. quando un raggio di luce incide su una superficie non
levigata, essa non viene riflessa in una direzione determinata, ma
sparpagliata in tutte le direzioni (luce diffusa).In biologia è la
dispersione di una specie animale o vegetale in un territorio. La
disseminazione, operata in diversi modi, è un mezzo che contribuisce
alla diffusione delle specie vegetali. d.adattativa - Evoluzione di
numerose specie animali in un nuovo ambiente a partire da un
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
antenato comune. Affinché questo fenomeno si verifichi è necessario
che siano disponibili nicchie ecologiche libere.
DINAMICA DEMOGRAFICA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
Variazione (aumento o diminuzione) della popolazione derivante,
statisticamente, dal saldo fra la dinamica naturale e la dinamica
migratoria.
DINAMICA MIGRATORIA
A COME AMBIENTE – TOURING CLUB ITALIANO
È la variazione della popolazione dovuta ad iscrizioni e cancellazioni
anagrafiche per cambio di residenza in un periodo stabilito. Si
contrappone alla dinamica naturale. Il risultante dei due fenomeni
costituisce la dinamica demografica.
DPI
GLOSS. ARPAV
D.Lgs 19 settembre 1994, n. 626
Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi
attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo
scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la
sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o
accessorio destinato a tale scopo.
DISASTRO
CNR-IRPI TORINO
Implica sempre in danno, perdita o distruzione di qualcosa, rispetto
all’ambiente naturale o alle attività umane. I disastri possono essere di
tre tipi: naturali (terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni e frane,
incendi), influenzati dall’uomo (alluvioni e frane, incendi), causati
dall’uomo (incendi, dispersione di elementi inquinanti nell’ambiente).
ECOLOGIA
MINISTERO DELL'AMBIENTE; GLOSS. ARPAV
Dal greco òikos = casa (luogo in cui si abita) e lògos = studio - studio
dell'ambiente. Scienza che studia l'insieme delle interrelazioni con
l'ambiente da parte degli organismi vegetali e animali (Haeckel, 1866);
recentemente le tematiche di ecologia sono state estese anche
all'uomo, con particolare riferimento all'influenza che le variazioni
climatiche, ambientali ecc. (comprese quelle indotte dall'uomo)
esercitano sull'uomo, sugli animali e sulle piante. Nell'accezione
contemporanea indica lo studio interdisciplinare delle problematiche
ambientali e la ricerca delle possibili modalità di recupero degli squilibri.
Ecologia non è quindi solo protezione della natura o studio
dell'inquinamento. Si occupa fondamentalmente dei rapporti che legano
gli esseri viventi, uomo compreso, all'ambiente che li circonda e richiede
il contributo di molte scienze (geografia, botanica, zoologia, biologia,
biochimica, medicina, antropologia, etc.)
EFFETTI A BREVE O A LUNGO TERMINE
GLOSS. ENI
Conseguenze sull’ambiente derivanti dalla realizzazione di un’opera (ad
esempio stabilimento industriale, ferrovie, ecc.), a distanza di poco
(settimane, mesi) o molto tempo (anni).
EFFETTI AMBIENTALI
ARPAT; GLOSS. ARPAV
Cambiamenti nell'ambiente, sia positivi che negativi, causati dalle
attività, prodotti e/o processi di una data organizzazione (Reg. 1836/93
EMAS).
Possono essere distinti in effetti interni (riconducibili cioè alle attività
svolte all'interno del perimetro del sito) ed effetti esterni (causati dalle
attività svolte al di fuori del perimetro del sito, per effetto della
presenza del sito stesso), come ad esempio l'emissione di inquinanti
atmosferici associati alla movimentazione delle merci, persone e
prodotti.
ELEMENTI A RISCHIO
UNI, ARPA PIEMONTE
Popolazione, proprietà, attività economiche, servizi pubblici, beni
ambientali e culturali in una data area esposta al rischio.
ELEMENTO O BENE A RISCHIO
CNR-IRPI TORINO
Indica la popolazione, le proprietà, le attività economiche, inclusi i
servizi pubblici che si trovano esposti al pericolo di un evento naturale
in una determinata area.
ELEMENTO STORICO-TESTIMONIALE
GLOSS. ENI
Elemento antropico del paesaggio caratterizzato dal valore artistico o
storico.
90
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
EMERGENZA STORICA
GLOSS. ENI
Elemento di particolare pregio storico-artistico sotto il profilo della
valutazione paesaggistica.
EQUILIBRIO
STREAMS - TREVISIOL
Concetto non inteso in senso statico, ma dinamico, quale condizione
che può essere modificata nella ricerca continua dell’assetto ottimale di
spazi e risorse. I riferimenti spaziali sono fatti considerando la
possibilità di identificazione dei tre ambienti fondamentali: naturale,
rurale e urbano. L’equilibrio si concretizza nella ricerca di relazioni e
scambi fra le componenti ambientali capaci di mantenere attivo e
controllato il sistema. Quindi considerando non soltanto la necessità del
soddisfacimento primario dei bisogni umani, ma anche di produzione e
riproduzione delle risorse naturali.
FATTORE AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA; GLOSS. ENI
Elemento ambientale che interagisce con altri condizionandone lo stato
o l'evoluzione, determinando flussi di materia e/o energia verso altri
elementi (stato chimico-fisico dell'acqua, rumore, traffico, ecc.). Le
componenti ambientali sono anche fattori.
FATTORE D'IMPATTO AMBIENTALE
ARPAC
Fattore materiale (prodotti, residui, etc.) e immateriale (energia, agenti
fisici quale rumore e vibrazioni o altro) che può causare, per la sua
quantità e qualità, effetti sull’ambiente.
FATTORI DI PRESSIONE
ARPAT
I fattori che determinano una pressione sull'ambiente e che sono
rappresentati, in diverso modo, da attività antropiche quali il turismo,
l'attività industriale, l'agricoltura, l'allevamento, il trasporto ecc.
FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI
ENEA
Sono fonti di energia disponibili in maniera continuativa ed in quantità
tali da non essere soggette ad esaurimento. Tra le principali vi sono
l'energia solare, l'energia eolica e quella derivante dall'impiego di
biomasse, a cui si aggiunge l'utilizzo dell'energia geotermica ed altre
ancora in fase di sperimentazione, come lo sfruttamento della
differenza di temperatura negli oceani tra le acque calde di superficie e
quelle fredde in profondità. L’utilizzo di queste fonti produce un
inquinamento molto ridotto.
FRAGILITÀ AMBIENTALE
STREAMS - TREVISIOL
Equilibrio naturale precario.
FRATTALE
STREAMS - TREVISIOL
Dal latino "fractus", che significa "interrotto" o "irregolare". Dimensione
frattale è quindi una dimensione non intera (punto, linea, superficie),
ma irregolare, frazionaria, persino immaginaria.
FREQUENZA
STREAMS - TREVISIOL
Rappresenta il numero di volte in cui accade un dato evento.
IMPATTO AMBIENTALE
GLOSS. ARPAV
Sta ad indicare i potenziali effetti negativi ma anche positivi, reversibili
o irreversibili, che un'opera pubblica o privata può determinare
sull'ambiente naturale nel quale dovrebbe inserirsi. In altre parole,
l’impatto ambientale è una variazione della qualità e/o della disponibilità
di una risorsa ambientale (ad esempio acqua, aria, ecc.) causata da un
intervento umano legato ad attività di produzione o di consumo
IMPATTO RESIDUO
GLOSS. ENI
La parte dell'impatto (Impatto ambientale) ancora presente dopo
l'adozione delle opportune misure di mitigazione e/o dopo l'intervento di
ripristino ambientale.
IMPATTO ZERO
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Impatto al di sotto della soglia rappresentata dalla capacità dei sistemi
naturali di autodepurazione e che, quindi, non altera l'equilibrio di un
ecosistema.
INQUINAMENTO
GLOSS. ENI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
Alterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente,
in stato di equilibrio, provocata dalle attività umane. L’inquinamento
può riguardare il suolo, le acque e l’aria.
INTENSITÀ DEL VENTO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Debole: 0-20 km/h
Moderato: 20-40 km/h
Forte: 40-60 km/h
Molto forte: 60-100 km/h
Uragano: > 100 km/h
METEOROLOGIA
GLOSS. ENI; AGENDA 21; GLOSS.ARPAV
Scienza che studia l’atmosfera terrestre e i fenomeni che in essa si
verificano. Le applicazioni e le rilevazioni effettuate consentono di
produrre una serie di servizi tra cui le previsioni del tempo.
MICROCLIMA
GLOSS. ENI; ENEA
E' il clima locale, quasi uniforme, di uno specifico sito o di un habitat,
comparato con il clima dell'intera area di cui è parte Andamento medio
degli elementi climatici negli strati dell'aria immediatamente a contatto
con il suolo. Il microclima ha una importanza applicativa per lo studio e
la soluzione di problemi quali la formazione delle nebbie, la diffusione
degli inquinamenti atmosferici, lo sviluppo delle colture, l'insediamento
dei complessi industriali e dei centri urbani. Il termine microclima viene
usato talvolta con altri significati: si intende così per microclima il clima
di una zona geografica, ristretta e ben delimitata (fondovalle, lago,
territorio urbano) o di un ambiente ancora più ristretto, per esempio un
tratto di spiaggia, una piazza, l'interno di una stanza e altro. Microclima
viene definito anche il clima corrispondente allo strato d'aria un cui
sviluppa una determinata associazione vegetale.
MOMENTO RIBALTANTE
PROVINCIA DI TRENTO
Somma delle sollecitazioni a rotazione che insistono su un corpo di cui
si studia l’equilibrio.
NATURALITÀ
STREAMS - TREVISIOL
Qualità degli ambienti naturali. Intesa di solito per valutare ecosistemi
non antropizzati, ma estendibile, per i principi dell’ecologia del
paesaggio, anche a ecotopi (o ecotessuti) con antropizzazione non
contro natura.
PAESAGGIO
GLOSS. ENI
Insieme di elementi biotici e abiotici, naturalistici e antropici, considerati
da un punto di vista percettivo ed estetico. Comprende la generalità dei
beni ambientali. Spesso erroneamente confuso con panorama o
percezione visiva. Definibile come sistema di ecosistemi, in cui si
possono distinguere sottosistemi detti ecotessuti.
PENDENZA
PROVINCIA DI TRENTO
La tangente dell’angolo che una linea (o una superficie) forma con
l’orizzontale di riferimento.
GLOSS. MANUALE DI INGEGNERIA NATURALISTICA REGIONE LAZIO
Termine preferibilmente impiegato nel settore delle infrastrutture. Si
esprime con un rapporto numerico tra la proiezione sull'asse y (altezza)
e quella sull'asse x (base) di un piano inclinato (es. 2:1). Si esprime
normalmente in gradi sull'orizzontale.
PENDENZA DI COMPENSAZIONE
PROVINCIA DI TRENTO
Pendenza del profilo della corrente che consente un equilibrio
temporaneo tra la massa totale del materiale solido asportato e quello
depositato.
PENDENZA DI EQUILIBRIO
PROVINCIA DI TRENTO
Valore minimo della pendenza di compensazione
PERICOLO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Condizione, circostanza o processo che può provocare un danno.
PERSONE COLPITE
UN-DHA, IDNDR, 1992
91
Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Persone che in seguito ad un’emergenza richiedono assistenza
immediata. L’assistenza può riguardare cibo, acqua, interventi sanitari e
assistenza medica.
POPOLAZIONE MONTANA
ISTAT
La popolazione totale dei comuni totalmente montani più la popolazione
che risiede nella parte montana dei comuni parzialmente montani.
PRESENZA FISICA
GLOSS. ENI
Volume aggiuntivo, rispetto alla normale configurazione dei luoghi,
realizzato a seguito dell'intervento in progetto (fabbricati, impianti,
serbatoi, cumuli o alterazioni morfologiche).
PROCESSO AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA
Successione di fatti collegati; procedimento; decorso, svolgimento di
un’azione. E’ ciò che si svolge in qualsiasi interazione; può essere una
descrizione dinamica dell’interazione. In campo ambientale è l'insieme
di trasformazioni di una data realtà ambientale, che avviene attraverso
fasi successive più o meno riconoscibili o prevedibili
Risorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di riprodursi e
rinnovarsi.
SCENARIO
GLOSS. ENI
Modello dell'ambiente naturale ed antropico, nonché dell'assetto
socioeconomico del territorio in cui dovrà inserirsi un progetto,
configurato in presenza e in assenza dell'opera stessa.
SENSIBILITA'
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Caratteristica intrinseca di tipo oggettivo dell'ambiente naturale che può
subire un maggior danno a parità di rilevanza dell'impatto
(vulnerabilità) e di tipo soggettivo dell'ambiente socioeconomico che
comporta un maggior rischio di conseguenze negative sull'attività
produttiva (percezione del rischio e sensibilità sociale).
SFORZO TANGENZIALE
PROVINCIA DI TRENTO
Azione dinamica della corrente sul contorno in direzione parallela al
moto.
QUALITÀ
UNI EN ISO 9000:2000
L'insieme delle proprietà e delle caratteristiche che conferiscono ad un
prodotto, ad un processo di lavorazione o ad un servizio, la capacità di
soddisfare esigenze espresse o implicite (ISO 8402:1995) Grado in cui
un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO
9000:2000)
SICUREZZA
EN 45020:1998
Assenza di rischi di danni inaccettabili. Situazione nella quale viene
minimizzato il pericolo grazie alla messa in atto di una serie di azioni
preventive o difensive, che hanno come obiettivo l'integrità della salute
psico-fisica dell'uomo nel lavoro e nella vita e che riguardano le
seguenti aree di intervento: sicurezza degli impianti e delle macchine,
igiene del lavoro, antincendio, ambiente esterno, sicurezza del
prodotto.
QUOTA DELLO ZERO TERMICO
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Altitudine al di sopra della quale la temperatura dell’aria nella libera
atmosfera è inferiore a 0° C.
SISTEMA
UNI EN ISO 9000:2000
Insieme di elementi tra loro correlati o interagenti.
RADIAZIONE
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Trasporto di energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Si
distingue tra radiazione a onde corte (luce visibile) e radiazione a onde
lunghe (radiazione termica).
RECETTORE AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Qualsiasi elemento dell'ambiente che può diventare bersaglio di un
inquinamento.
REGIME CLIMATICO
A COME AMBIENTE – TOURING- CLUB ITALIANO
Comportamento delle condizioni climatiche di una regione geografica
nel corso dell’anno, rilevato dalle medie di lunghe osservazioni
effettuate su una rete sufficientemente fitta di stazioni. Importante, per
individuare il regime climatico di un luogo, è il confronto fra
l’andamento mensile delle temperature e quello delle precipitazioni,
rappresentabili con diagrammi.
SISTEMA AMBIENTALE
REGIONE UMBRIA
Insieme di componenti e fattori ambientali reciprocamente interagenti,
risultanti dall'insieme di relazioni tra componenti naturali ed azioni
umane (un fiume, una città, un ecomosaico, un sistema dei trasporti,
ecc.).
SITO
GLOSS.ARPAV; ARPAC; ARPAT
L'intera area in cui sono svolte, in una determinata localizzazione, le
attività industriali sotto il controllo di una impresa, nonché qualsiasi
magazzino contiguo o collegato di materie prime, sottoprodotti, prodotti
intermedi, prodotti finali e materie di rifiuto, e qualsiasi infrastruttura e
qualsiasi impianto, fissi o meno, utilizzati nell'esercizio di queste attività
(Reg. 1836/93).
RIFUGI ALPINI
ISTAT
I locali idonei ad offrire ospitalità in zone montane di alta quota, fuori
dai centri urbani. Sono assimilabili a tale categoria alcune tipologie di
esercizio previste da leggi regionali quali, rifugi sociali d'alta montagna,
rifugi escursionistici, bivacchi ecc.
STATO DELL'AMBIENTE
REGIONE UMBRIA
Rappresentazione dell'ambiente che ne esprime le condizioni attuali,
frutto dell'azione di fattori di varia natura. In termini generali può
essere considerato come insieme di flussi bidirezionali di materia, di
energia, di servizi e di beni (compresi quelli di valore estetico, culturale,
sanitario, ecc.) che avvengono all'interno del sistema uomo-ambiente.
TENSIONE NORMALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Tensioni agenti in direzione perpendicolare ad un piano di scorrimento
o di rottura.
RILEVANZA
GLOSS.ARPAV
Importanza e significati degli effetti negativi sull'ambiente prodotti da
un comportamento in atto o altra causa.
TENSIONE TANGENZIALE
GLOSS. MANUALE TECNICO DI INGEGNERIA NATURALISTICA DELLA
PROVINCIA DI TERNI
Tensioni agenti lungo un piano di scorrimento o di rottura.
RISORSA AMBIENTALE
GLOSS. GALGANO & ASSOCIATI
Una delle componenti ambientali alle quali è attribuito un valore
ambientale, ai fini dell'economia del territorio.
VALORE ESPOSTO (E)
CNR-IRPI TORINO
Valore sociale, economico, ambientale di persone, beni e infrastrutture
ubicate nell’area in esame (E)
RISORSE NON RINNOVABILI
ARPAT
Risorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel
tempo a causa della loro irriproducibilità (es. le risorse minerarie).
Vengono dette anche risorse esauribili.
VIA DI COMUNICAZIONE ESPOSTA (valanghe)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
Parte di una strada, di una linea ferroviaria o di un’altra via di
comunicazione particolarmente esposta alle valanghe.
RISORSE RINNOVABILI
ARPAT
VIA DI COMUNICAZIONE ESPOSTA (in prossimità di un pendio)
GRUPPO DI LAVORO SERVIZI DI AVVERTIMENTO DEL PERICOLO DI
VALANGHE EUROPEI
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
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Progetto di Piano direttore per la manutenzione del territorio collinare e montano
Via di comunicazione che attraversa un pendio o situata alla base di
esso, ed esposta al pericolo di valanghe
VULNERABILITÀ V
UNI, ARPA PIEMONTE
Grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi a
rischio risultante dal verificarsi di un dato fenomeno ad una data
intensità.
UN-DHA, IDNDR, 1992
Indica il grado delle perdite arrecate ad un bene o ad una pluralità di
beni (esposti a rischio) a seguito del verificarsi di un fenomeno naturale
di assegnata entità. Si esprime con riferimento ad una scala di valori
compresa fra 0 (nessun danno) e 1 (perdita totale)
VULNERABILITÀ AMBIENTALE
GLOSS. ENI
Caratteristica che descrive l'attitudine di un'unità ambientale a subire
degradi permanenti in conseguenza di pressioni esterne.
ARPA Piemonte – S.C.22
CNR-IRPI TORINO
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