LUGLIO 2004 A3.pub

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LUGLIO 2004 A3.pub
“NEWS
NUMERO 7
CFC
“GALATEA”
P AGINA 6
QUELLA FOTO CHE CAMBIO'
LA GUERRA IN VIETNAM
Bambini vietnamiti bruciati dal napalm,
foto del 1972 di Nick Ut, fotoreporter dell’AP
"If your pictures aren't good enough,
you're not close enough". Se le fotografie
non sono abbastanza buone, vuol dire
che non si è abbastanza vicini. Così
recita un famoso detto attribuito a Robert
Capa, uno dei più famosi fotoreporter
mai esistiti, per il quale uno solo era il
dovere del fotogiornalista: essere lì dove
i fatti accadono.
Attraverso il magico strumento della
fotografia, infatti, agli inizi del 1900, il
giornalismo imbocca una nuova. magica
strada: quella del cogliere con uno scatto l'attimo che fugge. E ne vengono fuori
servizi straordinari, dovuti a volte più al
caso che alla bravura del fotografo: come quando nel 1910 William Warnecke,
che lavorava per il "World", andò a fotografare William Gaynor, sindaco di New
York, in partenza per l'Europa. Sapete
cosa accadde? Che, arrivato in ritardo,
ottenne che il sindaco posasse per lui
sul ponte della nave: ma un attentatore
scelse quel momento per sparare due
colpi di rivoltella all'uomo politico e Warnecke riuscì a cogliere l'attimo in cui
Gaynor stava per cadere fra le braccia di
un accompagnatore,con la giacca chiazzata di sangue!
Da quel momento la foto inaugurò un
giornalismo nuovo, diventò essa stessa
notizia e approdò stabilmente sulle pagine dei grandi quotidiani, fino alla fondazione nel 1936 del celeberrimo "Life", un
settimanale diffusissimo che per vent'anni sarebbe stato immagine della volontà
Il fotografo Nick Ut nel 1973 in Vietnam
e dell'orgoglio americano.
E tante, tantissime saranno le foto di
guerra fino alla più bella, quella che forse
più ci resta nelle memoria: un gruppo di
bambini vietnamiti bruciati dal napalm,
che scappano piangendo su una strada
deserta in mezzo ai campi, seguiti sullo
sfondo da alcuni marines: South Vietnam
Children Burned by Napalm di Nick Ut,
fotoreporter dell'AP, uno scatto magico a
Trang Bang, l'8 giugno 1972.
Così una semplice foto cambiò il conflitto
in Vietnam: con un implacabile atto d'accusa nella sua disperata tragicità, dicendo al mondo con semplicità e immediatezza: "Ecco l'orrore"
Silvana La Porta
News Cfc GALATEA Notiziario Mensile ad uso interno del Cine Foto Club " Galatea "
Fotografia - Cinema - Video - Cultura - Redazione via Paolo Vasta 34 Acireale
Direttore responsabile Turi Consoli - Redazione Mario Musmeci
Impaginazione e Computergrafica Mario Musmeci - Stampa Peppe Consoli
Hanno collaborato a questo numero:
Silvana La Porta - Ketty Sottile - Dario Nicola Scuto - Pippo Pappalardo
Turi Consoli - Michele Lisi - Giusy Benintende
Recapiti telefonici:
Presidenza: Tel. Segr. Fax 095-7921786 - 3475382517
Responsabile ANAF e FIAF: 095-607201 - Servizio Tecnico e Redazione: 095-607201
Email - Presidenza: [email protected] Redazione: [email protected]
Sito Web: www.clubgalatea.com
La collaborazione è aperta a tutti e si intende a titolo gratuito, gli scritti e le foto inviate non saranno resi.
Numero 7
Luglio 2004
11° INCONTRO DI PRIMAVERA
CON LA FOTOGRAFIA
A S. Alfio la serata finale con la premiazione e la mostra
Grande soddisfazione hanno espresso
il sindaco di Sant’Alfio, dott. Salvatore
Fichera e l’assessore al Turismo, Agostino Musumeci nel presentare al pubblico
la corposa mostra fotografica realizzata
in occasione dell’11° Incontro di Primavera con la Fotografia, recentemente
svoltosi nel bellissimo paesino etneo,
organizzato dal Cine Foto Club “Galatea”
di Acireale e che ha registrato un numerosissimo numero di fotoamatori provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, e qualcuno anche da Biella.
Splendide le quattro modelle, Vania,
Ylenia, Serena e Simona che si sono
alternate ai click delle macchine fotografiche, e bellissime le immagini che sono
state esposte nell’androne del Palazzo
Comunale di Sant’Alfio.
Fiori, coppe, targhe per una bellissima
serata che ha incoronato alcuni partecipanti vincitori dei vai premi delle diverse
categorie e che ha registrato anche la
presenza di due fotografi in “erba”: la
piccola Roberta, di appena tre anni e
Alberto Mirone, di soli 10 anni, autori di
immagini che difficilmente un occhio esperto avrebbe potuto catalogare nella
sezione “giovanissimi”.
Grande anche la soddisfazione di Turi
Consoli, anfitrione della manifestazione
che da molti anni continua ad essere
ospitata dal comune etneo.
Perfetta l’organizzazione dei collabora-
tori del sindaco e del numeroso pubblico
di “paesani” che ha affollato i locali della
mostra.
I lavori potranno essere ammirati fino a
domenica 4 Luglio.
Michele Lisi
Di seguito il verbale della Giuria che
era composta dal dott.Salvatore Arena,
sindaco di Sant’Alfio e dal dott. Agostino
Musumeci, assessore al Turismo dello
stesso paesino etneo:
11° Incontro di Primavera
con la fotografia.
Sant’Alfio, 19 Giugno, 2004.
Verbale di Giuria
Oggi, 19 Giugno 2004, alle ore 18, nell’androne
del Palazzo Comunale di Sant’Alfio si è riunita
la Giuria dell’’11° Incontro di Primavera con la
Fotografia, presenti i signori Salvatore Fichera,
sindaco di Sant’Alfio e Agostino Musumeci, assessore al Turismo. Segretraio il Presidente del
“Galatea”, Turi Consoli.
La Giuria, dopo avere attentamente visionato le
139 opere di 19 concorrenti così stabilisce la
classifica:
Bianco e Nero:
1° premio: Pietro Vilasi e Vinci Grazia
2° premio : Valeria Castorina e Totò Caminiti
Colore:
1° premio: Totò Caminiti e Antonio Garufi
2° premio : Laura Schilirò e Corradin Alberto
3° premio: Mirone Aldo – Salvo Russo
Michele Lisi
Premio Speciale Sant’Alfio :
Camarda Filippa
Premio Speciale Colore:
Antonio Giuffrida
Premi speciali per Racconto Fotografico:
Valeria Castorina e Grazia Vinci
Partecipanti più piccoli:
Tramontana Roberta e Alberto Mirone
Premio“Novizia”:
Nuccia Leotta
Opere Segnalate:
Corrado Busà – Giovanni Balsamo – Angelo
Savoca – Spezzi Alfio
La Giuria si complimenta con gli autori per la
qualificata partecipazione.
Letto, confermato in Sant’Alfio, 19 Giugno 2004
Salvatore Fichera, Agostino Musumeci,
Turi Consoli
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LA VOLPE E L’UVA
Quando la volpe non arriva all’uva, dice che è
acerba……
E’ proprio vero, questa allegoria rispecchia
perfettamente risentimento ed invidia che si
percepiscono tra le righe di “Ai margini del
congresso Fiaf”, pensiero liberamente espresso dalla “redazione” del nostro mensile nelle
news di maggio.
Concordo pienamente con il titolo, azzeccatissimo, ma ritengo che “ai margini del congresso Fiaf” ci sia stato qualcun altro, diversamente da quanto vuol far credere la.. “redazione”.
Mi stupisce particolarmente che si perda così
facilmente la memoria storica su fatti e situazioni che hanno portato il nostro circolo a doversi tirare fuori dall’organizzazione fotografica
del congresso.
Visto che grazie all’enorme quantitativo di
fosforo che mia madre mi ha forzatamente
fatto ingerire in tenera età, io ricordo perfettamente tutto e, per diritto di replica vengo e
delucido:
innanzitutto i congressisti non erano assolutamente ignari, ma perfettamente edotti grazie a
quanto inviato dalla Scuto Viaggi all’interno
della documentazione turistica, e grazie certamente anche al contributo DVD offerto dal
nostro circolo.
Per quanto riguarda gli articoli che sarebbero
dovuti uscire sul Fotoit di aprile relativi le
mostre di Corrado Busa’ e Gianni Pistara’, per
la solita incuria che contraddistingue il Cine
Foto Club Galatea, le richieste di patrocinio
sono state inviate alla Fiaf assolutamente fuori
termine redazionale, a malapena nel mese di
maggio, quindi sarebbe stato temporalmente
impossibile poter uscire con articoli sul Fotoit
di aprile.
Sarebbe bastato che la “redazione” a suo
tempo inviasse un semplice pezzo sulle
mostre programmate, per avere il giusto spazio che Fotoit mette a disposizione dei circoli
affiliati, soprattutto in concomitanza del pro-
grammato congresso nazionale, ma si vede
che si era, evidentemente, in tutt’altre faccende affaccendati..
Testimoniare che la mostra negli uffici della
Scuto Viaggi è stata visitata dai congressisti
già dal 5 maggio, sarebbe sminuire il valore
intrinseco dello stesso Professore Pistarà,
perché non solo i congressisti, ma anche
centinaia di acesi ne hanno avuto il privilegio!
E’ bastato appena diffondere la voce!
Mi rammarico che la mostra dell’amico Corrado Busa’ non sia stata visitata dai fotografi
congressisti, se è vero quanto afferma la
“redazione”, ma sarebbe appena bastato
leggere il calendario degli eventi congressuali
per poter organizzare l’apertura del circolo in
orari fruibili ai visitatori, e certamente la quasi
totale latitanza del Galatea durante il congresso non ha consentito una adeguata promozione dell’iniziativa fotografica in questione.
E per quanto riguarda l’organizzazione delle
mostre che hanno partecipato al congresso?
È opportuno ricordare che, durante le riunioni
dei Presidenti dei Circoli Siciliani, il nostro
Vicepresidente (delegato dal Presidente), non
ha minimamente fatto cenno delle due manifestazioni fotografiche in questione. Forse non
era stato avvertito? Diversamente nessuno ne
avrebbe impedito la presenza come evento
esterno, né la pubblicazione sul folder destinato ai congressisti.
Parlando poi di amministrazione (e vorrei
tanto sapere quale, visto che i Commissari si
scambiano il testimone da anni), pare che
questa si sia tirata i capelli per non aver trovato all’interno della richiesta di contributo
(ben misero..) alcuna minima escursioncina
nella ridente cittadina di Acireale; ma mi risulta che invece la nostra “ridente” cittadina
abbia invece avuto largo plauso alla conferenza stampa tenutasi alla presenza di testate
giornalistiche nazionali e della Rai che, nello
tesso giorno, ha proposto uno stupendo servi-
Le puntualizzazioni sulle mostre di Pistarà e
Busà o su altre valide iniziative non sono state
messe in discussione né dal sottoscritto né
dalla redazione che supporta il News, mentre
sulla “solita incuria” che contraddistingue il
Club non ritengo essere in accordo con la tua
tesi: posso avere mancato nel ritardare o nel
non inviare in tempo i comunicati a Fotoit,
posso avere negligentemente e scientemente
non ottemperato a impegni di accoglienza,
ma, carissima Ketty, il rapporto che il Club sta
vivendo con la Federazione è lo stesso rapporto che stanno vivendo tutti i Clubs della
provincia di Catania verso la stessa Fiaf.
Le cose, quindi, sono due: o il “Galatea” e
tutta la compagnia catanese dei vari Clubs
hanno perso la testa, o la ragione è da
tutt’altra parte !
La “solita incuria” poi che travolge il Galatea è
la continua ed incessante attività che lo stesso
ha prodotto e continua a produrre durante i
mesi di attività… forse, qualche volta,
“mangiannu, mangiannu, facemu muddichi”;
cercherò, per il futuro di diminuire l’attività ed il
conseguente stress.
Scrive la “ redazione del News”:
“Organizzazione che è riuscita perfettamente…”; non si disconosce affatto, quindi, la
perfetta riuscita del Congresso (che, credo sia
merito soprattutto della Scuto Viaggi e della
sua organizzazione), ma non mi puoi contestare il fatto che Acireale, malgrado gli sforzi
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La vera storia del Congresso Fiaf ve la racconto io
zio video nel quale, guarda caso, quelli che
dovevano essere gli “ignari” congressisti,
erano “consciamente” intenti a fotografare lo
stupendo barocco della piazza Duomo, lo
stesso che viene ricordato dai politici solamente in periodo elettorale, ma che nei periodi
meno importanti tra una tornata elettorale e
l’altra, viene dimenticato, bistrattato, infangato,
sporcato da ignobili insegne abusive e dall’incuria di quanti fino ad oggi, ottenuta la tanto
sofferta poltrona di “amministratore”, se ne
fottono della nostra città.
Per la presenza di Rai tre mi consta inoltre
sottolineare che è stata possibile grazie alla
disponibilità di uno di quei tre “ex soci” del
Galatea tanto “malvagi” da essere addirittura,
innominati..
E poi.. disciamolo.. il tanto gioire per l’editoriale del Presidente Merlak, mi sembra davvero
infantile. Neanche un pazzo avrebbe potuto
parlare male del luogo nel quale da li a poco si
sarebbe tenuto il 56° congresso e, certamente, non rientrerebbe nello stile del caro amico
Fulvio.
Detto quanto, vengo alle conclusioni
Il congresso è stato un vero successone, e
indubbiamente brucia davvero tanto a chi, per
mera questione di soldi, non ha potuto, saputo, né voluto, essere presente, accettandone
prima gli “oneri” e vivendone poi gli onori.
L’articolo scritto dalla redazione, invece, ho
l’impressione che sia una classica sviolinata
pre –elettorale.
Comunque, come dice la “redazione”….. così
è la vita, e……come dice la volpe………. l’uva
è acerba.
La redazione di “Fotospigolando”
Ketty Sottile
firmarsi è un atto di coraggio
La “Redazione” risponde
Carissima Ketty,
tiro fuori tutto il mio “coraggio” e da responsabile del News e, naturalmente, della redazione
(onori ed oneri !) firmerò queste note che di
seguito mi accingo a scrivere in risposta, o
chiarimento ? nei tuoi riguardi e di quanti abbiano avuto o avranno l’occasione di leggere
quanto pubblicato sul numero di Giugno 2004
del nostro “foglio” mensile.
Sai bene, e come te anche altri, che l’iniziativa
di non “sposare” il 56°Congresso non è stata
mia ma del consiglio in carica 2002/2003; con
tutto ciò non ero d’accordo (come socio ho
esternato in questo modo il mio pensiero) che
ci ciò avvenisse malgrado la mia
“disaffezione” dalla Fiaf, amara disaffezione
che si riconduce alla notte dei tempi (in questi
giorni si compiono dieci anni dal “tradimento”
di alcuni soci che sono migrati nel paesino di
Valverde), e malgrado la mia disponibilità
personale ad una totale e interessata (per il
Club) collaborazione, il nostro Presidente protempore, Mario Musmeci,
non ritenendosi
supportato da coloro ai quali aveva riposto la
sua fiducia (sulla sua stessa pelle ha dovuto
sperimentare alcuni plateali voltafaccia) , valutando e considerando le notevoli difficoltà
organizzative che gliene sarebbero venute
addosso, ha deciso, credo e spero con il beneplacito del suo consiglio, di “cedere” la coorganizzazione del Congresso al solo club di
Valverde, ritirandosi sull’Aventino
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notevoli della pubblicità che è stata fatta abbia
avuto, nel breve termine, ben poco, anzi quasi
niente, di ritorno economico.
Posso soltanto affermare che quelle poche
migliaia di euro di contributo del Comune sono
state una forma pubblicitaria corretta e normale, ma niente di trascendentale.
Non si tratta, quindi, di sviolinata pre-elettorale
(il News, per ragioni tecniche, non è ancora
stato consegnato ai soci) a favore di questo o
quel candidato che oggi e domani continuerà a
raccogliere o pietire voti sulle strade e sulle
piazze della città, anche perché, lo sai perfettamente bene, il sottoscritto, malgrado le sue
simpatie siano segretamente dirette a persona
che non reputo opportuno citare, sempre, durante le sue innumerevoli presidenze, sempre,
ripeto, ha riservato le bianche poltroncine del
club ai vari consiglieri, assessori, onorevoli e
senatori di tutte le coloriture politiche.
Non si tratta, almeno per me, di avere rifiutato
l’uva perché acerba, ma di averla rifiutata solo
perché…sono diabetico e, naturalmente, l’uva
contiene molto zucchero !
In ogni caso, così è la vita .
Ti voglio sempre bene. Un abbraccio e senza
rancore.
Con “ temerario coraggio”
Turi
Dario Nicola Scuto
Direttore della Scuto Viaggi
Se proprio dobbiamo essere onesti la
parola “organizzazione”, quando si parla
del congresso Fiaf, è a volte usata impropriamente riguardo i diversi soggetti. Se
parliamo di “Organizzazione Fotografica”,
il merito è tutto del Circolo Fotografico Le
Gru il cui presidente e Consigliere Nazionale
Fiaf,
Pippo
Fichera,
ha
“solitariamente ed orlandemente”, combattuto per superare, a livello nazionale, la
diffidenza nei confronti di una località così
distante e così sconosciuta quale Acireale
effettivamente è, e successivamente per
allestire e gestire le manifestazioni
d’immagine in hotel. Il merito del grande
successo riscosso dal congresso poteva
essere anche condiviso dal Cine Foto
Club Galatea, se questo, già membro
della “tavola rotonda” organizzativa, piuttosto che defilarsi, si fosse affiancato
nell’opera di “Organizzazione Fotografica”; ma oggettivamente le scelte operate
dal Club, com’è noto, sono state diverse.
Certamente e, per carità, non sindacabili
né contestabili, ma certamente diverse.
Ma per quanto riguarda “l’Organizzazione
Tecnica” del congresso con relativo programma di visite ed escursioni, a quanto
pare pesantemente contestato, la responsabilità completa e totale è della Scuto
Viaggi e dei suoi collaboratori, che qui mi
onoro di rappresentare.
Il successo da noi conseguito
nell’organizzare tecnicamente i servizi di
accoglienza e gestione territoriale dei congressisti, è inconfutabilmente merito di
una ventennale esperienza nel settore
che ci consente, tra l’altro, anche di valutare chirugicamente servizi ed interlocutori. Molti pensano che programmare viaggi
sia come prenotare un albergo a San Giovanni Rotondo ed un pullman, e poi mettere fuori dalle botteghe il cartello con il
prezzo e la data di partenza. Ed invece si
sbagliano di grosso, perché organizzare
tecnicamente vuol dire curare dettagli che
il viaggiatore ed il passante occasionale
sconoscono, ma che rappresentano, poi,
la differenza tra l’impeccabilità e
l’approssimazione.
In questa ottica l’organizzazione del
congresso Fiaf cominciò ben 15 mesi prima, ovvero il 10 marzo del 2003; a tale
data risale infatti, il primo fax di abboccamento con il Santa Tecla Palace, nostro
fornitore di “fiducia” che ha onorato, ancora una volta, la stima ed il rispetto professionale che merita.
Da tale data fino all’inizio del congresso
possiamo serenamente affermare che il carteggio con i vari interlocutori ammonta ad
oltre mille comunicazioni (tra fax ed e-mail), e
poco meno di tremila sono le pagine stampate per la creazione della documentazione di
viaggio, informative e fogli notizie, accuratamente studiati e corredati di foto ed informazioni, inviati ai congressisti direttamente a
casa propria, nel mese di febbraio 2004, assieme al DVD fornito in omaggio dal Cine
Foto Club Galatea.
Il DVD, in questo contesto, non solo ha fatto
un figurone, ma ha dato ampia dimostrazione, attraverso le spettacolari immagini, di
cosa sia e cosa offra la nostra cittadina, sede
designata del 56° congresso Fiaf; è certo
che, se non i ringraziamenti diretti, di sicuro
la gratitudine dei congressisti per il contributo
offerto è stata grande.
E qui va al Club un merito che è assolutamente pari a quello del Le Gru nel contribuire a superare gli insormontabili ostacoli
dell’immaginario collettivo nei confronti della
nostra terra.
Ed è esattamente qui che “Acireale” non ha
fatto la figura di merda che si meriterebbe,
grazie a tutti noi che abbiamo saputo informare, promuovere, assistere in indirizzare
congressisti ed accompagnatori, praticamente sostituendoci alle Istituzioni, completamente latitanti, buone solo a saltare sul carro del
vincitore quando volano gli applausi.
Basti pensare che, nonostante avessimo
protocollato una apposita richiesta ben otto
mesi prima, non siamo riusciti ad avere duecento cartine di Acireale in italiano da distribuire all’arrivo dei congressisti; ce le hanno
date in inglese, e le abbiamo dovute ritagliare
per non fare una figuraccia.
Per avere del materiale informativo su Catania, Pippo Fichera ha fatto cento telefonate,
ed è riuscito ad ottenerne un pacchettino
solo il giorno prima dell’inizio del congresso,
quando i partecipanti avevano già ricevuto da
oltre due mesi il nostro, di materiale…
Capisco il buon sentimento campanilistico
acese che avrebbe voluto, nel programma
delle escursioni, veder ampiamente comparire la nostra città, sentimento che, da concittadino mi sento totalmente di condividere.
Ma da professionista, indiscusso (mi si perdoni per questa volta l’immodestia), faccio
notare che coloro che pensano che Acireale
sia una “città turistica”, nel senso tecnico
dell’affermazione, dovrebbe smettere di farsi
le canne o, quantomeno, cambiare spacciatore…
I nostri congressisti hanno lungamente ed
adeguatamente visitato la città, comprato
quintali di pasta di mandorla, mangiato centinaia di arancini e granite, cenato nelle trattorie e pizzerie da noi indicate, fotografato luo-
ghi ed angoli più o meno caratteristici da
noi suggeriti, godendo appieno del meglio che la nostra cittadina può offrire.
Lo hanno fatto grazie ai “nostri” fogli
notizie intitolati “Baciamo le mani”,
all’iniziativa “Negozio Amico” (concordata
e promossa unitamente al Le Gru e ad un
numero selezionato di commercianti),
scortati dai nostri prodighi assistenti Davide Pane ed Enrico Lupo, ed al nostro
ufficio di via Caronda trasformato per
l’occasione in”tourist point”… lo hanno
fatto grazie al nostro “welcome desk”
mobile, attrezzato con tecnologia wireless, e grazie ai nostri insostituibili collaboratori sul campo, Ketty Sottile (socia
del Club, l’unica ad aver tenuto alta una
bandiera assente…) ed Alessandro Grasso (uomo di ghiaccio dell’informatica), i
quali hanno lavorato venti ore al giorno
per rimpiazzare una inesistente
“organizzazione turistico-commerciale”
che Acireale completamente sconosce
ed in molti casi, addirittura smentisce!
L’amministrazione avrebbe fatto il diavolo a quattro? E per che cosa? Per non
avere mai creato il centro storico? Per
avere una città senza segnaletica, sporca, caotica, invivibile ed incivile? Per un
piano della circolazione demenziale, mal
gestito e peggio amministrato? Per non
avere mai creato circuiti e percorsi assisti? Noi siamo gli unici ad avere proposto ai congressisti un itinerario culturalepaesaggistico che parte da piazza del
Duomo ed arriva a Santa Maria la Scala
passando per le “chiazzette” (versanti in
totale stato di abbandono..), organizzandone il drop-off direttamente in hotel, ad
avere fornito loro un numero di telefono
cellulare dedicato 24 hours -a-day per
assisterli notte e giorno, ad avere impiantato una rete di trasferimenti notturni per
consentire ai clienti di cenare tranquillamente nei “nostri” esercizi di ristorazione
senza il patema d’animo di non avere a
disposizione mezzi pubblici notturni per
tornare in albergo.
Passiamo ai ringraziamenti: il Cine Foto
Club Galatea ha contribuito con un dono,
i soci del Le Gru si sono autotassati e
strapazzati di lavoro per sostenere in toto
l’organizzazione fotografica, noi abbiamo
prestato gratuitamente competenza, risorse umane ed organizzazione tecnica.
Da chi dovremmo aspettarceli i ringraziamenti?
Così è la vita…
CORSO SULL’IMMAGINE
Con la lezione inaugurale si è iniziato il Corso sull’Immagine, corso tenuto dal regista Marcello Trovato. Il corso avrà la durata di due mesi e si svilupperà in una serie di lezioni, teorico-pratiche, due volte la settimana,
martedì e venerdì, dalle 20,30, alle 22,30.
Gli interessati potranno telefonare al 347 5382517 per maggiori informazioni.
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“Il Progetto di Lettura Filmica” con la presentazione di
“Elisabetta” nella nostra sala
Un momento particolarmente gioioso
quello passato dai protagonisti e
dagli autori del film “Elisabetta”, alunni della Scuola Media Statale
“Galileo Galilei”, partecipanti al Progetto di Lettura Filmica” recentemente svoltosi negli stessi locali della
scuola e realizzato con il contributo
dei docenti di ruolo, capitanati dalla
professoressa Marisa Caruso e da
Turi Consoli, in qualità di esperto.
Un gradevole filmato (il cui supporto tecnico, per il montaggio, è stato
in 5 gruppi e 2 elementi asferici su
entrambe le superifci). Lo zoom ottico è un 3X (equivalente ad un 35105 mm nel formato a 35 mm, con
luminosità massima f/2.6-f/4.8), al
quale si aggiunge uno zoom digitale
2,6X, per una zoomata totale di
quasi 8X. La facilità e l'agilità d'uso
sono garantite da un'intelligente
disposizione dei pulsanti sul corpo
macchina e sul dorso, alcuni dei
quali possono essere personalizzati
con le 4 funzioni di uso più frequente.
Disponibilità noltre di 9 modalità di
ripresa, selezionabili direttamente
dalla ghiera posta nella parte superiore della fotocamera, alle quali si
sommano altre 10 impostazioni picture (fiori, autoritratti, mare, neve,
musei, etc.). Per i creativi, in aggiunta, 8 filtri digitali e la soluzione
"Panorama assist", che permetterà di
combinare sul pc (tramite software in
dotazione) diversi scatti realizzati
separatamente. Il prezzo si aggira
sui 350 euro.
Ritratto di gruppo con follia
Nei giorni passati, ogni qualvolta
abbiamo parlato di fotografia, del
suo uso ed abuso, regolarmente
siamo stati costretti ad aprire occhi,
intelletto e cuore sull'impresa di
quattro imbecilli che si sono autoritratti, con minuscole fotocamere digitali, mentre, più o meno allegramente, torturavano e seviziavano
uomini che avrebbero dovuto rispettare, aiutare, difendere.
Siamo rimasti perplessi. Maledetta
fotografia?
Oppure benedetta se, almeno così,
tali nefandezze sono venute a galla!
Ci siamo pure chiesti ed a lungo:
perché hanno fotografato? Perché
hanno deliberatamente voluto la-
sciare una traccia, un indizio, un'impronta, un "ricordo"?
Come risposta abbiamo solo lo sbigottimento provocato dalla visione
e dalla considerazione dei risultati di
queste fotografie.
Per il resto non troviamo alcun bandolo buono nella matassa di pensieri
che affolla la nostra testa di fotografi
buoni.
E pensare che in questi anni ci siamo battuti contro i fotografi creatori
sfrenati d'immagini, segretamente
iconoclasti non perché distruttori
d'immagini ma perché fabbricatori di
una profusione dove non c'è niente
da vedere, dove al più c'è solo una
traccia di ciò che è scomparso.
In queste immagini, stupidamente
vaganti in Internet, è scomparsa di
certo la pietà, il senso di vergogna,
il rispetto della dignità della persona umana. Ma non doveva essere
scomparsa anche la guerra,
la violenza, la follia?
Tocca a noi, allora, riprendere la
missione di Luigi Ghirri, e ridare
vita, mediante la luce, al mondo
inanimato e
"dare al nostro sguardo sul mondo
un altro sguardo successivo,
per non dimenticarlo, per capirlo o,
forse, solo per la gioia di rivederlo".
Pippo Pappalardo
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Un evento culturale di grande prestigio curato
dall’Associazione Scarti e A&B - Bonanno Editore
E’ stato ospite della nostra sala conferenze il
prof. Francesco Mattiioli, docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Roma
“La Sapienza” per presentare il suo primo
romanzo, “L’Altra Sindone”.
L’incontro, organizzato dall’Associazione
Scarti per conto della A&B Bonanno Editore,
considerata la indisponibilità della Terrazza
dell’Opra dei Pupi, è risultato molto interessante per il tema trattato e per l’ottima
“visione oratoria”, consentitemi il termine,
dell’ospite viterbese.
L’orario (le 20) ed il giorno (domenica) non
erano certamente adatti per un incontro culturale del genere, ma con tutto ciò, malgrado la
dispersione di presenze,causata da cervelloti-
del nostro Mario Musmeci) che, visionato in una sala piena di alunni, genitori, docenti e soci, è stato largamente
apprezzato dagli intervenuti.
Interviste ai protagonisti e al preside
Nino Pulvirenti sempre pronto a proporsi nella grande famiglia del
“sapere” e della “cultura”.
Il presidente Turi Consoli, al termine
della serata ha donato al preside Pulvirenti, a nome del club. Il gagliardetto
dell’associazione.
T.C.
Nel mondo della foto digitale
Della nuova collezione di apparecchi
digitali che Pentax ha recentemente
lanciato per la stagione primaverile
fa parte anche la Optio S40. Si tratta
di una "point and shot" da 4 egapixel, ideale per chi si avvicina alla
fotografia per la prima volta, ma capace di soddisfare anche richieste
più "esigenti". Se infatti la Optio 30
rappresenta il livello base della nuova serie Pentax, la S40 si colloca un
gradino più in alto, insieme alla S30,
con la quale condivide molte caratteristiche. Rispetto alla "sorella" però,
la Optio S40 monta un CCD da 4
megapixel, che assicura nitidezza e
chiarezza nei dettagli. Dotata di un
design compatto, elegante e
maneggevole, è equipaggiata con
un obiettivo smc Pentax (6 elementi
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che decisioni messe in atto in alto (!) loco, un
buon pubblico ha seguito l’oratore, che si è
avvalso di una serie di filmati che hanno reso
più chiaro il sapere dell’importante simbolo della
cristianità. Un breve dibattito, malgrado l’ora
tarda, si è svolto alla fine tra gli intervenuti e lo
scrittore. Ha presentato l’ospite Mauro Bonanno.
Misteri mai risolti, come quello della Sindone
attraggono non solo gli studiosi della materia,
ma stimolano anche la curiosità di tutti coloro
che si pongono domande sul significato di certi
simboli, di certi retaggi: la reliquia conservata
nel Duomo di Torino è vera oppure è un falso
medioevale ?
Se è vera, come possiamo, da cristiani, accetta-
re un elemento così tangibile che pone profondi problemi rispetto ai dogmi della nostra
fede ?
Se è falsa, come possiamo, da persone
razionali, accettare tutti i misteri che avvolgono la sua provenienza e la sua natura ?
Queste ed altre domande potrebbero rimanere insolute per la scienza, ed è proprio per
questo che l’autore tenta di rispondere con la
finzione del romanzo, di una realtà ipotetica
che, tuttavia, propone una chiave di lettura
non del tutta astratta e fantasiosa, e che
anzi, potrebbe concorrere a formulare qualche risposta plausibile a ciò che avvenne in
Palestina all’epoca delle Crociate
T.C.
INES DE CASTRO, EROINA PORTOGHESE NELLA
LETTERATURA ITALIANA DEL SETTECENTO ED OTTOCENTO
Nella accogliente cornice del Cinefoto Club
Galatea, , le due Associazioni SiciliAntica e
Club Galatea, sezione Cenacolo, con il patrocinio dell’Ambasciata Portoghese in Italia,
hanno realizzato uno splendido pomeriggio
culturale, presentando al pubblico acese
l’opera di Salvatore Statello “Ines de Castro,
eroina del Teatro italiano del Settecento e
dell’Ottocento. Il Presidente del Club Galatea,
prof Consoli ha presentato in apertura della
manifestazione la relatrice prof. Pinella Musmeci e l’autore dell’opera, Salvatore Statello,
docente di Letteratura straniera, animatore
culturale, studioso ed esperto di saggistica
letteraria (ha pubblicato brevi saggi su Camus,
Bernanos, Cesbron, Eça de Queiroz ed altri
autori stranieri). Egli tratta in“Ines de Castro”
la vicenda tragica di due giovani amanti, Pedro, infante del Portogallo ed Ines, damigella
d’onore della Regina, separati dalla “ragion di
stato” e sacrificati da egoistici interessi familiari e dinastici
Ines de Castro, di origine spagnola, diviene
eroina nazionale del Portogallo grazie proprio
alla sua particolare vicenda terrena; è, infatti,
“la reine morte”, donna nobile, innamorata e
desiderosa di non turbare l’ordine politico della
nazione; per questo,. sposata da Pedro con
nozze morganatiche, si ritira in esilio con i figli
avuti dal principe ereditario. L’invidia dei cortigiani però non si spegne e le perfide trame
politiche la condurranno, esule, abbandonata
da tutti, ad una morte crudele.
Il principe Pedro, è lontano e non farà a tempo
a salvarle la vita. La vicenda presenta un ulteriore macabro sviluppo: Pedro I, salito al trono
dopo la morte del padre, pretenderà dai sudditi l’omaggio al cadavere mummificato di Ines,
la incoronerà regina di fronte ai nobili ed al
popolo e farà giustiziare gli assassini. Poi
innalzerà, nella cattedrale di Alcobaça, due
grandi sepolcri di pietra, lavorati con fini sculture tanto da sembrare fatti di merletti: l’uno di
fronte all’altro in modo tale che al momento
del Giudizio universale le anime dei due amanti, ivi seppelliti partiranno insieme per
l’ultimo eterno volo che li vedrà insieme per
sempre.
Il prof. Statello prende in esame parecchi
autori: Antoine de la Motte, Domenico Laffi,
Pietro Metastasio, Giovanni Colomes, Giovanni Greppi, Davide Bertolotti, Luigi Biagiotti,
Laura Oliva Mancini, Enrico Franceschi, Gioacchino Napoleone Pepoli, Luigi Bandozzi.
Ciascuno di loro ha rivissuto il dramma riassuntivo spirituale e amoroso di Ines con personale originalità e sensibilità, rielaborandolo
dalle prime notizie diffuse sulla sua triste storia giunta in Italia con “Os Lusiadas” (Canti
dell’epopea nazionale portoghese) ed anche
attraverso un trattato storico pubblicato a
Mantova nel 1598. Il binomio Eros-Thanatos,
esplode con massima risonanza nelle opere di
tutti gli autori presi in esame, sia pure con una
certa gradualità di toni; il testo viene esaltato
da ricche illustrazioni dei personaggi e dei
luoghi e si presenta agile, in una accurata e
nitida veste tipografica ed è edito dal Circolo
Culturale “Il Faro” di Riposto.
Impreziosito dalla prefazione del docente
universitario Alfredo Sgroi, presenta, a fine
libro, un utile ed interessante intervento di
Paola Ciarlantini, critica e studiosa musicale di
accurata puntigliosità, che propone una cronologia del soggetto Ines de Castro nella storia
del teatro dell’opera è precisata da un prospetto riassuntivo che va dal 1789 al 1996 con
la registrazione, oltre che dell’anno di rappresentazione, del titolo dell’opera, del librettista,
del compositore della musica, della città e del
teatro dove l’opera è andata per la prima volta
in scena.
Il lettore trova ancora preziose notizie e precisazioni nelle note a piè del libro, vera miniera
di conoscenza approfondita per i testi e per i
loro autori; non manca neppure una accurata
ed essenziale bibliografia. La relatrice, prof.
Pinella Musmeci. Prima di presentare la sua
Relazione ha letto un comunicato, pervenuto
all’Editore del libro presentato, Circolo Culturale Il Faro di Riposto, dall’Ambasciata del
Portogallo:
“Con grande interesse abbiamo appreso della
presentazione al pubblico , il prossimo 16
Giugno, nella città di Acireale, del saggio del
dott. Salvatore Statello, edito da codesto Cir-
colo”Ines de Castro, eroina del teatro italiano
tra Settecento e Ottocento”. I Servizi Culturali dell’Ambasciata del Portogallo sono lieti di
concedere all’iniziativa il proprio patrocinio,
(che, purtroppo per ragioni di carattere amministrativo contingente, non potrà includere
un eventuale sostegno economico). Con
l’augurio che la suddetta iniziativa sia coronata da successo, le inviamo i migliori saluti.
Firmato Antonio Maria de Ornelas Mendes
(Consigliere Culturale dell’Ambasciata del
Portogallo in Italia)
L’attore Concetto Romeo ha quindi prestato
la sua voce all’ultimo addio di Ines ai figli,
prima di morire ed al terribile giuramento di
vendetta del principe Pedro sul cadavere
della sposa. Ambedue i brani tratti dalla più
bella opera portoghese del XVI secolo su
Ines de Castro, del poeta Ferreiro, tradotta in
versi italiani dallo stesso prof. Statello ed in
attesa di pubblicazione.
L’ultima parola è stata dell’autore il quale ha
brevemente accennato alla fortuna musicale
dei vari librettisti italiani che hanno ripreso
dal Metastasio ad oggi la tragica vicenda di
Ines. Con la consegna di una mattonella
dipinta a mano, raffigurante il Logo di SiciliAntica al prof Statello ed al prof. Consoli, da
parte della Presidente di SiciliAntica, si è
conclusa la manifestazione
Giusi Benintende