LUGLIO 2004 A3.pub
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LUGLIO 2004 A3.pub
“NEWS NUMERO 7 CFC “GALATEA” P AGINA 6 QUELLA FOTO CHE CAMBIO' LA GUERRA IN VIETNAM Bambini vietnamiti bruciati dal napalm, foto del 1972 di Nick Ut, fotoreporter dell’AP "If your pictures aren't good enough, you're not close enough". Se le fotografie non sono abbastanza buone, vuol dire che non si è abbastanza vicini. Così recita un famoso detto attribuito a Robert Capa, uno dei più famosi fotoreporter mai esistiti, per il quale uno solo era il dovere del fotogiornalista: essere lì dove i fatti accadono. Attraverso il magico strumento della fotografia, infatti, agli inizi del 1900, il giornalismo imbocca una nuova. magica strada: quella del cogliere con uno scatto l'attimo che fugge. E ne vengono fuori servizi straordinari, dovuti a volte più al caso che alla bravura del fotografo: come quando nel 1910 William Warnecke, che lavorava per il "World", andò a fotografare William Gaynor, sindaco di New York, in partenza per l'Europa. Sapete cosa accadde? Che, arrivato in ritardo, ottenne che il sindaco posasse per lui sul ponte della nave: ma un attentatore scelse quel momento per sparare due colpi di rivoltella all'uomo politico e Warnecke riuscì a cogliere l'attimo in cui Gaynor stava per cadere fra le braccia di un accompagnatore,con la giacca chiazzata di sangue! Da quel momento la foto inaugurò un giornalismo nuovo, diventò essa stessa notizia e approdò stabilmente sulle pagine dei grandi quotidiani, fino alla fondazione nel 1936 del celeberrimo "Life", un settimanale diffusissimo che per vent'anni sarebbe stato immagine della volontà Il fotografo Nick Ut nel 1973 in Vietnam e dell'orgoglio americano. E tante, tantissime saranno le foto di guerra fino alla più bella, quella che forse più ci resta nelle memoria: un gruppo di bambini vietnamiti bruciati dal napalm, che scappano piangendo su una strada deserta in mezzo ai campi, seguiti sullo sfondo da alcuni marines: South Vietnam Children Burned by Napalm di Nick Ut, fotoreporter dell'AP, uno scatto magico a Trang Bang, l'8 giugno 1972. Così una semplice foto cambiò il conflitto in Vietnam: con un implacabile atto d'accusa nella sua disperata tragicità, dicendo al mondo con semplicità e immediatezza: "Ecco l'orrore" Silvana La Porta News Cfc GALATEA Notiziario Mensile ad uso interno del Cine Foto Club " Galatea " Fotografia - Cinema - Video - Cultura - Redazione via Paolo Vasta 34 Acireale Direttore responsabile Turi Consoli - Redazione Mario Musmeci Impaginazione e Computergrafica Mario Musmeci - Stampa Peppe Consoli Hanno collaborato a questo numero: Silvana La Porta - Ketty Sottile - Dario Nicola Scuto - Pippo Pappalardo Turi Consoli - Michele Lisi - Giusy Benintende Recapiti telefonici: Presidenza: Tel. Segr. Fax 095-7921786 - 3475382517 Responsabile ANAF e FIAF: 095-607201 - Servizio Tecnico e Redazione: 095-607201 Email - Presidenza: [email protected] Redazione: [email protected] Sito Web: www.clubgalatea.com La collaborazione è aperta a tutti e si intende a titolo gratuito, gli scritti e le foto inviate non saranno resi. Numero 7 Luglio 2004 11° INCONTRO DI PRIMAVERA CON LA FOTOGRAFIA A S. Alfio la serata finale con la premiazione e la mostra Grande soddisfazione hanno espresso il sindaco di Sant’Alfio, dott. Salvatore Fichera e l’assessore al Turismo, Agostino Musumeci nel presentare al pubblico la corposa mostra fotografica realizzata in occasione dell’11° Incontro di Primavera con la Fotografia, recentemente svoltosi nel bellissimo paesino etneo, organizzato dal Cine Foto Club “Galatea” di Acireale e che ha registrato un numerosissimo numero di fotoamatori provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, e qualcuno anche da Biella. Splendide le quattro modelle, Vania, Ylenia, Serena e Simona che si sono alternate ai click delle macchine fotografiche, e bellissime le immagini che sono state esposte nell’androne del Palazzo Comunale di Sant’Alfio. Fiori, coppe, targhe per una bellissima serata che ha incoronato alcuni partecipanti vincitori dei vai premi delle diverse categorie e che ha registrato anche la presenza di due fotografi in “erba”: la piccola Roberta, di appena tre anni e Alberto Mirone, di soli 10 anni, autori di immagini che difficilmente un occhio esperto avrebbe potuto catalogare nella sezione “giovanissimi”. Grande anche la soddisfazione di Turi Consoli, anfitrione della manifestazione che da molti anni continua ad essere ospitata dal comune etneo. Perfetta l’organizzazione dei collabora- tori del sindaco e del numeroso pubblico di “paesani” che ha affollato i locali della mostra. I lavori potranno essere ammirati fino a domenica 4 Luglio. Michele Lisi Di seguito il verbale della Giuria che era composta dal dott.Salvatore Arena, sindaco di Sant’Alfio e dal dott. Agostino Musumeci, assessore al Turismo dello stesso paesino etneo: 11° Incontro di Primavera con la fotografia. Sant’Alfio, 19 Giugno, 2004. Verbale di Giuria Oggi, 19 Giugno 2004, alle ore 18, nell’androne del Palazzo Comunale di Sant’Alfio si è riunita la Giuria dell’’11° Incontro di Primavera con la Fotografia, presenti i signori Salvatore Fichera, sindaco di Sant’Alfio e Agostino Musumeci, assessore al Turismo. Segretraio il Presidente del “Galatea”, Turi Consoli. La Giuria, dopo avere attentamente visionato le 139 opere di 19 concorrenti così stabilisce la classifica: Bianco e Nero: 1° premio: Pietro Vilasi e Vinci Grazia 2° premio : Valeria Castorina e Totò Caminiti Colore: 1° premio: Totò Caminiti e Antonio Garufi 2° premio : Laura Schilirò e Corradin Alberto 3° premio: Mirone Aldo – Salvo Russo Michele Lisi Premio Speciale Sant’Alfio : Camarda Filippa Premio Speciale Colore: Antonio Giuffrida Premi speciali per Racconto Fotografico: Valeria Castorina e Grazia Vinci Partecipanti più piccoli: Tramontana Roberta e Alberto Mirone Premio“Novizia”: Nuccia Leotta Opere Segnalate: Corrado Busà – Giovanni Balsamo – Angelo Savoca – Spezzi Alfio La Giuria si complimenta con gli autori per la qualificata partecipazione. Letto, confermato in Sant’Alfio, 19 Giugno 2004 Salvatore Fichera, Agostino Musumeci, Turi Consoli NEWS NUMERO 7 CFC “GALATEA” P AGINA 2 LA VOLPE E L’UVA Quando la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba…… E’ proprio vero, questa allegoria rispecchia perfettamente risentimento ed invidia che si percepiscono tra le righe di “Ai margini del congresso Fiaf”, pensiero liberamente espresso dalla “redazione” del nostro mensile nelle news di maggio. Concordo pienamente con il titolo, azzeccatissimo, ma ritengo che “ai margini del congresso Fiaf” ci sia stato qualcun altro, diversamente da quanto vuol far credere la.. “redazione”. Mi stupisce particolarmente che si perda così facilmente la memoria storica su fatti e situazioni che hanno portato il nostro circolo a doversi tirare fuori dall’organizzazione fotografica del congresso. Visto che grazie all’enorme quantitativo di fosforo che mia madre mi ha forzatamente fatto ingerire in tenera età, io ricordo perfettamente tutto e, per diritto di replica vengo e delucido: innanzitutto i congressisti non erano assolutamente ignari, ma perfettamente edotti grazie a quanto inviato dalla Scuto Viaggi all’interno della documentazione turistica, e grazie certamente anche al contributo DVD offerto dal nostro circolo. Per quanto riguarda gli articoli che sarebbero dovuti uscire sul Fotoit di aprile relativi le mostre di Corrado Busa’ e Gianni Pistara’, per la solita incuria che contraddistingue il Cine Foto Club Galatea, le richieste di patrocinio sono state inviate alla Fiaf assolutamente fuori termine redazionale, a malapena nel mese di maggio, quindi sarebbe stato temporalmente impossibile poter uscire con articoli sul Fotoit di aprile. Sarebbe bastato che la “redazione” a suo tempo inviasse un semplice pezzo sulle mostre programmate, per avere il giusto spazio che Fotoit mette a disposizione dei circoli affiliati, soprattutto in concomitanza del pro- grammato congresso nazionale, ma si vede che si era, evidentemente, in tutt’altre faccende affaccendati.. Testimoniare che la mostra negli uffici della Scuto Viaggi è stata visitata dai congressisti già dal 5 maggio, sarebbe sminuire il valore intrinseco dello stesso Professore Pistarà, perché non solo i congressisti, ma anche centinaia di acesi ne hanno avuto il privilegio! E’ bastato appena diffondere la voce! Mi rammarico che la mostra dell’amico Corrado Busa’ non sia stata visitata dai fotografi congressisti, se è vero quanto afferma la “redazione”, ma sarebbe appena bastato leggere il calendario degli eventi congressuali per poter organizzare l’apertura del circolo in orari fruibili ai visitatori, e certamente la quasi totale latitanza del Galatea durante il congresso non ha consentito una adeguata promozione dell’iniziativa fotografica in questione. E per quanto riguarda l’organizzazione delle mostre che hanno partecipato al congresso? È opportuno ricordare che, durante le riunioni dei Presidenti dei Circoli Siciliani, il nostro Vicepresidente (delegato dal Presidente), non ha minimamente fatto cenno delle due manifestazioni fotografiche in questione. Forse non era stato avvertito? Diversamente nessuno ne avrebbe impedito la presenza come evento esterno, né la pubblicazione sul folder destinato ai congressisti. Parlando poi di amministrazione (e vorrei tanto sapere quale, visto che i Commissari si scambiano il testimone da anni), pare che questa si sia tirata i capelli per non aver trovato all’interno della richiesta di contributo (ben misero..) alcuna minima escursioncina nella ridente cittadina di Acireale; ma mi risulta che invece la nostra “ridente” cittadina abbia invece avuto largo plauso alla conferenza stampa tenutasi alla presenza di testate giornalistiche nazionali e della Rai che, nello tesso giorno, ha proposto uno stupendo servi- Le puntualizzazioni sulle mostre di Pistarà e Busà o su altre valide iniziative non sono state messe in discussione né dal sottoscritto né dalla redazione che supporta il News, mentre sulla “solita incuria” che contraddistingue il Club non ritengo essere in accordo con la tua tesi: posso avere mancato nel ritardare o nel non inviare in tempo i comunicati a Fotoit, posso avere negligentemente e scientemente non ottemperato a impegni di accoglienza, ma, carissima Ketty, il rapporto che il Club sta vivendo con la Federazione è lo stesso rapporto che stanno vivendo tutti i Clubs della provincia di Catania verso la stessa Fiaf. Le cose, quindi, sono due: o il “Galatea” e tutta la compagnia catanese dei vari Clubs hanno perso la testa, o la ragione è da tutt’altra parte ! La “solita incuria” poi che travolge il Galatea è la continua ed incessante attività che lo stesso ha prodotto e continua a produrre durante i mesi di attività… forse, qualche volta, “mangiannu, mangiannu, facemu muddichi”; cercherò, per il futuro di diminuire l’attività ed il conseguente stress. Scrive la “ redazione del News”: “Organizzazione che è riuscita perfettamente…”; non si disconosce affatto, quindi, la perfetta riuscita del Congresso (che, credo sia merito soprattutto della Scuto Viaggi e della sua organizzazione), ma non mi puoi contestare il fatto che Acireale, malgrado gli sforzi CFC “GALATEA” P AGINA 5 La vera storia del Congresso Fiaf ve la racconto io zio video nel quale, guarda caso, quelli che dovevano essere gli “ignari” congressisti, erano “consciamente” intenti a fotografare lo stupendo barocco della piazza Duomo, lo stesso che viene ricordato dai politici solamente in periodo elettorale, ma che nei periodi meno importanti tra una tornata elettorale e l’altra, viene dimenticato, bistrattato, infangato, sporcato da ignobili insegne abusive e dall’incuria di quanti fino ad oggi, ottenuta la tanto sofferta poltrona di “amministratore”, se ne fottono della nostra città. Per la presenza di Rai tre mi consta inoltre sottolineare che è stata possibile grazie alla disponibilità di uno di quei tre “ex soci” del Galatea tanto “malvagi” da essere addirittura, innominati.. E poi.. disciamolo.. il tanto gioire per l’editoriale del Presidente Merlak, mi sembra davvero infantile. Neanche un pazzo avrebbe potuto parlare male del luogo nel quale da li a poco si sarebbe tenuto il 56° congresso e, certamente, non rientrerebbe nello stile del caro amico Fulvio. Detto quanto, vengo alle conclusioni Il congresso è stato un vero successone, e indubbiamente brucia davvero tanto a chi, per mera questione di soldi, non ha potuto, saputo, né voluto, essere presente, accettandone prima gli “oneri” e vivendone poi gli onori. L’articolo scritto dalla redazione, invece, ho l’impressione che sia una classica sviolinata pre –elettorale. Comunque, come dice la “redazione”….. così è la vita, e……come dice la volpe………. l’uva è acerba. La redazione di “Fotospigolando” Ketty Sottile firmarsi è un atto di coraggio La “Redazione” risponde Carissima Ketty, tiro fuori tutto il mio “coraggio” e da responsabile del News e, naturalmente, della redazione (onori ed oneri !) firmerò queste note che di seguito mi accingo a scrivere in risposta, o chiarimento ? nei tuoi riguardi e di quanti abbiano avuto o avranno l’occasione di leggere quanto pubblicato sul numero di Giugno 2004 del nostro “foglio” mensile. Sai bene, e come te anche altri, che l’iniziativa di non “sposare” il 56°Congresso non è stata mia ma del consiglio in carica 2002/2003; con tutto ciò non ero d’accordo (come socio ho esternato in questo modo il mio pensiero) che ci ciò avvenisse malgrado la mia “disaffezione” dalla Fiaf, amara disaffezione che si riconduce alla notte dei tempi (in questi giorni si compiono dieci anni dal “tradimento” di alcuni soci che sono migrati nel paesino di Valverde), e malgrado la mia disponibilità personale ad una totale e interessata (per il Club) collaborazione, il nostro Presidente protempore, Mario Musmeci, non ritenendosi supportato da coloro ai quali aveva riposto la sua fiducia (sulla sua stessa pelle ha dovuto sperimentare alcuni plateali voltafaccia) , valutando e considerando le notevoli difficoltà organizzative che gliene sarebbero venute addosso, ha deciso, credo e spero con il beneplacito del suo consiglio, di “cedere” la coorganizzazione del Congresso al solo club di Valverde, ritirandosi sull’Aventino NEWS NUMERO 7 notevoli della pubblicità che è stata fatta abbia avuto, nel breve termine, ben poco, anzi quasi niente, di ritorno economico. Posso soltanto affermare che quelle poche migliaia di euro di contributo del Comune sono state una forma pubblicitaria corretta e normale, ma niente di trascendentale. Non si tratta, quindi, di sviolinata pre-elettorale (il News, per ragioni tecniche, non è ancora stato consegnato ai soci) a favore di questo o quel candidato che oggi e domani continuerà a raccogliere o pietire voti sulle strade e sulle piazze della città, anche perché, lo sai perfettamente bene, il sottoscritto, malgrado le sue simpatie siano segretamente dirette a persona che non reputo opportuno citare, sempre, durante le sue innumerevoli presidenze, sempre, ripeto, ha riservato le bianche poltroncine del club ai vari consiglieri, assessori, onorevoli e senatori di tutte le coloriture politiche. Non si tratta, almeno per me, di avere rifiutato l’uva perché acerba, ma di averla rifiutata solo perché…sono diabetico e, naturalmente, l’uva contiene molto zucchero ! In ogni caso, così è la vita . Ti voglio sempre bene. Un abbraccio e senza rancore. Con “ temerario coraggio” Turi Dario Nicola Scuto Direttore della Scuto Viaggi Se proprio dobbiamo essere onesti la parola “organizzazione”, quando si parla del congresso Fiaf, è a volte usata impropriamente riguardo i diversi soggetti. Se parliamo di “Organizzazione Fotografica”, il merito è tutto del Circolo Fotografico Le Gru il cui presidente e Consigliere Nazionale Fiaf, Pippo Fichera, ha “solitariamente ed orlandemente”, combattuto per superare, a livello nazionale, la diffidenza nei confronti di una località così distante e così sconosciuta quale Acireale effettivamente è, e successivamente per allestire e gestire le manifestazioni d’immagine in hotel. Il merito del grande successo riscosso dal congresso poteva essere anche condiviso dal Cine Foto Club Galatea, se questo, già membro della “tavola rotonda” organizzativa, piuttosto che defilarsi, si fosse affiancato nell’opera di “Organizzazione Fotografica”; ma oggettivamente le scelte operate dal Club, com’è noto, sono state diverse. Certamente e, per carità, non sindacabili né contestabili, ma certamente diverse. Ma per quanto riguarda “l’Organizzazione Tecnica” del congresso con relativo programma di visite ed escursioni, a quanto pare pesantemente contestato, la responsabilità completa e totale è della Scuto Viaggi e dei suoi collaboratori, che qui mi onoro di rappresentare. Il successo da noi conseguito nell’organizzare tecnicamente i servizi di accoglienza e gestione territoriale dei congressisti, è inconfutabilmente merito di una ventennale esperienza nel settore che ci consente, tra l’altro, anche di valutare chirugicamente servizi ed interlocutori. Molti pensano che programmare viaggi sia come prenotare un albergo a San Giovanni Rotondo ed un pullman, e poi mettere fuori dalle botteghe il cartello con il prezzo e la data di partenza. Ed invece si sbagliano di grosso, perché organizzare tecnicamente vuol dire curare dettagli che il viaggiatore ed il passante occasionale sconoscono, ma che rappresentano, poi, la differenza tra l’impeccabilità e l’approssimazione. In questa ottica l’organizzazione del congresso Fiaf cominciò ben 15 mesi prima, ovvero il 10 marzo del 2003; a tale data risale infatti, il primo fax di abboccamento con il Santa Tecla Palace, nostro fornitore di “fiducia” che ha onorato, ancora una volta, la stima ed il rispetto professionale che merita. Da tale data fino all’inizio del congresso possiamo serenamente affermare che il carteggio con i vari interlocutori ammonta ad oltre mille comunicazioni (tra fax ed e-mail), e poco meno di tremila sono le pagine stampate per la creazione della documentazione di viaggio, informative e fogli notizie, accuratamente studiati e corredati di foto ed informazioni, inviati ai congressisti direttamente a casa propria, nel mese di febbraio 2004, assieme al DVD fornito in omaggio dal Cine Foto Club Galatea. Il DVD, in questo contesto, non solo ha fatto un figurone, ma ha dato ampia dimostrazione, attraverso le spettacolari immagini, di cosa sia e cosa offra la nostra cittadina, sede designata del 56° congresso Fiaf; è certo che, se non i ringraziamenti diretti, di sicuro la gratitudine dei congressisti per il contributo offerto è stata grande. E qui va al Club un merito che è assolutamente pari a quello del Le Gru nel contribuire a superare gli insormontabili ostacoli dell’immaginario collettivo nei confronti della nostra terra. Ed è esattamente qui che “Acireale” non ha fatto la figura di merda che si meriterebbe, grazie a tutti noi che abbiamo saputo informare, promuovere, assistere in indirizzare congressisti ed accompagnatori, praticamente sostituendoci alle Istituzioni, completamente latitanti, buone solo a saltare sul carro del vincitore quando volano gli applausi. Basti pensare che, nonostante avessimo protocollato una apposita richiesta ben otto mesi prima, non siamo riusciti ad avere duecento cartine di Acireale in italiano da distribuire all’arrivo dei congressisti; ce le hanno date in inglese, e le abbiamo dovute ritagliare per non fare una figuraccia. Per avere del materiale informativo su Catania, Pippo Fichera ha fatto cento telefonate, ed è riuscito ad ottenerne un pacchettino solo il giorno prima dell’inizio del congresso, quando i partecipanti avevano già ricevuto da oltre due mesi il nostro, di materiale… Capisco il buon sentimento campanilistico acese che avrebbe voluto, nel programma delle escursioni, veder ampiamente comparire la nostra città, sentimento che, da concittadino mi sento totalmente di condividere. Ma da professionista, indiscusso (mi si perdoni per questa volta l’immodestia), faccio notare che coloro che pensano che Acireale sia una “città turistica”, nel senso tecnico dell’affermazione, dovrebbe smettere di farsi le canne o, quantomeno, cambiare spacciatore… I nostri congressisti hanno lungamente ed adeguatamente visitato la città, comprato quintali di pasta di mandorla, mangiato centinaia di arancini e granite, cenato nelle trattorie e pizzerie da noi indicate, fotografato luo- ghi ed angoli più o meno caratteristici da noi suggeriti, godendo appieno del meglio che la nostra cittadina può offrire. Lo hanno fatto grazie ai “nostri” fogli notizie intitolati “Baciamo le mani”, all’iniziativa “Negozio Amico” (concordata e promossa unitamente al Le Gru e ad un numero selezionato di commercianti), scortati dai nostri prodighi assistenti Davide Pane ed Enrico Lupo, ed al nostro ufficio di via Caronda trasformato per l’occasione in”tourist point”… lo hanno fatto grazie al nostro “welcome desk” mobile, attrezzato con tecnologia wireless, e grazie ai nostri insostituibili collaboratori sul campo, Ketty Sottile (socia del Club, l’unica ad aver tenuto alta una bandiera assente…) ed Alessandro Grasso (uomo di ghiaccio dell’informatica), i quali hanno lavorato venti ore al giorno per rimpiazzare una inesistente “organizzazione turistico-commerciale” che Acireale completamente sconosce ed in molti casi, addirittura smentisce! L’amministrazione avrebbe fatto il diavolo a quattro? E per che cosa? Per non avere mai creato il centro storico? Per avere una città senza segnaletica, sporca, caotica, invivibile ed incivile? Per un piano della circolazione demenziale, mal gestito e peggio amministrato? Per non avere mai creato circuiti e percorsi assisti? Noi siamo gli unici ad avere proposto ai congressisti un itinerario culturalepaesaggistico che parte da piazza del Duomo ed arriva a Santa Maria la Scala passando per le “chiazzette” (versanti in totale stato di abbandono..), organizzandone il drop-off direttamente in hotel, ad avere fornito loro un numero di telefono cellulare dedicato 24 hours -a-day per assisterli notte e giorno, ad avere impiantato una rete di trasferimenti notturni per consentire ai clienti di cenare tranquillamente nei “nostri” esercizi di ristorazione senza il patema d’animo di non avere a disposizione mezzi pubblici notturni per tornare in albergo. Passiamo ai ringraziamenti: il Cine Foto Club Galatea ha contribuito con un dono, i soci del Le Gru si sono autotassati e strapazzati di lavoro per sostenere in toto l’organizzazione fotografica, noi abbiamo prestato gratuitamente competenza, risorse umane ed organizzazione tecnica. Da chi dovremmo aspettarceli i ringraziamenti? Così è la vita… CORSO SULL’IMMAGINE Con la lezione inaugurale si è iniziato il Corso sull’Immagine, corso tenuto dal regista Marcello Trovato. Il corso avrà la durata di due mesi e si svilupperà in una serie di lezioni, teorico-pratiche, due volte la settimana, martedì e venerdì, dalle 20,30, alle 22,30. Gli interessati potranno telefonare al 347 5382517 per maggiori informazioni. NEWS NUMERO 7 CFC “GALATEA” P AGINA 3 “Il Progetto di Lettura Filmica” con la presentazione di “Elisabetta” nella nostra sala Un momento particolarmente gioioso quello passato dai protagonisti e dagli autori del film “Elisabetta”, alunni della Scuola Media Statale “Galileo Galilei”, partecipanti al Progetto di Lettura Filmica” recentemente svoltosi negli stessi locali della scuola e realizzato con il contributo dei docenti di ruolo, capitanati dalla professoressa Marisa Caruso e da Turi Consoli, in qualità di esperto. Un gradevole filmato (il cui supporto tecnico, per il montaggio, è stato in 5 gruppi e 2 elementi asferici su entrambe le superifci). Lo zoom ottico è un 3X (equivalente ad un 35105 mm nel formato a 35 mm, con luminosità massima f/2.6-f/4.8), al quale si aggiunge uno zoom digitale 2,6X, per una zoomata totale di quasi 8X. La facilità e l'agilità d'uso sono garantite da un'intelligente disposizione dei pulsanti sul corpo macchina e sul dorso, alcuni dei quali possono essere personalizzati con le 4 funzioni di uso più frequente. Disponibilità noltre di 9 modalità di ripresa, selezionabili direttamente dalla ghiera posta nella parte superiore della fotocamera, alle quali si sommano altre 10 impostazioni picture (fiori, autoritratti, mare, neve, musei, etc.). Per i creativi, in aggiunta, 8 filtri digitali e la soluzione "Panorama assist", che permetterà di combinare sul pc (tramite software in dotazione) diversi scatti realizzati separatamente. Il prezzo si aggira sui 350 euro. Ritratto di gruppo con follia Nei giorni passati, ogni qualvolta abbiamo parlato di fotografia, del suo uso ed abuso, regolarmente siamo stati costretti ad aprire occhi, intelletto e cuore sull'impresa di quattro imbecilli che si sono autoritratti, con minuscole fotocamere digitali, mentre, più o meno allegramente, torturavano e seviziavano uomini che avrebbero dovuto rispettare, aiutare, difendere. Siamo rimasti perplessi. Maledetta fotografia? Oppure benedetta se, almeno così, tali nefandezze sono venute a galla! Ci siamo pure chiesti ed a lungo: perché hanno fotografato? Perché hanno deliberatamente voluto la- sciare una traccia, un indizio, un'impronta, un "ricordo"? Come risposta abbiamo solo lo sbigottimento provocato dalla visione e dalla considerazione dei risultati di queste fotografie. Per il resto non troviamo alcun bandolo buono nella matassa di pensieri che affolla la nostra testa di fotografi buoni. E pensare che in questi anni ci siamo battuti contro i fotografi creatori sfrenati d'immagini, segretamente iconoclasti non perché distruttori d'immagini ma perché fabbricatori di una profusione dove non c'è niente da vedere, dove al più c'è solo una traccia di ciò che è scomparso. In queste immagini, stupidamente vaganti in Internet, è scomparsa di certo la pietà, il senso di vergogna, il rispetto della dignità della persona umana. Ma non doveva essere scomparsa anche la guerra, la violenza, la follia? Tocca a noi, allora, riprendere la missione di Luigi Ghirri, e ridare vita, mediante la luce, al mondo inanimato e "dare al nostro sguardo sul mondo un altro sguardo successivo, per non dimenticarlo, per capirlo o, forse, solo per la gioia di rivederlo". Pippo Pappalardo CFC “GALATEA” P AGINA 4 Un evento culturale di grande prestigio curato dall’Associazione Scarti e A&B - Bonanno Editore E’ stato ospite della nostra sala conferenze il prof. Francesco Mattiioli, docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per presentare il suo primo romanzo, “L’Altra Sindone”. L’incontro, organizzato dall’Associazione Scarti per conto della A&B Bonanno Editore, considerata la indisponibilità della Terrazza dell’Opra dei Pupi, è risultato molto interessante per il tema trattato e per l’ottima “visione oratoria”, consentitemi il termine, dell’ospite viterbese. L’orario (le 20) ed il giorno (domenica) non erano certamente adatti per un incontro culturale del genere, ma con tutto ciò, malgrado la dispersione di presenze,causata da cervelloti- del nostro Mario Musmeci) che, visionato in una sala piena di alunni, genitori, docenti e soci, è stato largamente apprezzato dagli intervenuti. Interviste ai protagonisti e al preside Nino Pulvirenti sempre pronto a proporsi nella grande famiglia del “sapere” e della “cultura”. Il presidente Turi Consoli, al termine della serata ha donato al preside Pulvirenti, a nome del club. Il gagliardetto dell’associazione. T.C. Nel mondo della foto digitale Della nuova collezione di apparecchi digitali che Pentax ha recentemente lanciato per la stagione primaverile fa parte anche la Optio S40. Si tratta di una "point and shot" da 4 egapixel, ideale per chi si avvicina alla fotografia per la prima volta, ma capace di soddisfare anche richieste più "esigenti". Se infatti la Optio 30 rappresenta il livello base della nuova serie Pentax, la S40 si colloca un gradino più in alto, insieme alla S30, con la quale condivide molte caratteristiche. Rispetto alla "sorella" però, la Optio S40 monta un CCD da 4 megapixel, che assicura nitidezza e chiarezza nei dettagli. Dotata di un design compatto, elegante e maneggevole, è equipaggiata con un obiettivo smc Pentax (6 elementi NEWS NUMERO 7 che decisioni messe in atto in alto (!) loco, un buon pubblico ha seguito l’oratore, che si è avvalso di una serie di filmati che hanno reso più chiaro il sapere dell’importante simbolo della cristianità. Un breve dibattito, malgrado l’ora tarda, si è svolto alla fine tra gli intervenuti e lo scrittore. Ha presentato l’ospite Mauro Bonanno. Misteri mai risolti, come quello della Sindone attraggono non solo gli studiosi della materia, ma stimolano anche la curiosità di tutti coloro che si pongono domande sul significato di certi simboli, di certi retaggi: la reliquia conservata nel Duomo di Torino è vera oppure è un falso medioevale ? Se è vera, come possiamo, da cristiani, accetta- re un elemento così tangibile che pone profondi problemi rispetto ai dogmi della nostra fede ? Se è falsa, come possiamo, da persone razionali, accettare tutti i misteri che avvolgono la sua provenienza e la sua natura ? Queste ed altre domande potrebbero rimanere insolute per la scienza, ed è proprio per questo che l’autore tenta di rispondere con la finzione del romanzo, di una realtà ipotetica che, tuttavia, propone una chiave di lettura non del tutta astratta e fantasiosa, e che anzi, potrebbe concorrere a formulare qualche risposta plausibile a ciò che avvenne in Palestina all’epoca delle Crociate T.C. INES DE CASTRO, EROINA PORTOGHESE NELLA LETTERATURA ITALIANA DEL SETTECENTO ED OTTOCENTO Nella accogliente cornice del Cinefoto Club Galatea, , le due Associazioni SiciliAntica e Club Galatea, sezione Cenacolo, con il patrocinio dell’Ambasciata Portoghese in Italia, hanno realizzato uno splendido pomeriggio culturale, presentando al pubblico acese l’opera di Salvatore Statello “Ines de Castro, eroina del Teatro italiano del Settecento e dell’Ottocento. Il Presidente del Club Galatea, prof Consoli ha presentato in apertura della manifestazione la relatrice prof. Pinella Musmeci e l’autore dell’opera, Salvatore Statello, docente di Letteratura straniera, animatore culturale, studioso ed esperto di saggistica letteraria (ha pubblicato brevi saggi su Camus, Bernanos, Cesbron, Eça de Queiroz ed altri autori stranieri). Egli tratta in“Ines de Castro” la vicenda tragica di due giovani amanti, Pedro, infante del Portogallo ed Ines, damigella d’onore della Regina, separati dalla “ragion di stato” e sacrificati da egoistici interessi familiari e dinastici Ines de Castro, di origine spagnola, diviene eroina nazionale del Portogallo grazie proprio alla sua particolare vicenda terrena; è, infatti, “la reine morte”, donna nobile, innamorata e desiderosa di non turbare l’ordine politico della nazione; per questo,. sposata da Pedro con nozze morganatiche, si ritira in esilio con i figli avuti dal principe ereditario. L’invidia dei cortigiani però non si spegne e le perfide trame politiche la condurranno, esule, abbandonata da tutti, ad una morte crudele. Il principe Pedro, è lontano e non farà a tempo a salvarle la vita. La vicenda presenta un ulteriore macabro sviluppo: Pedro I, salito al trono dopo la morte del padre, pretenderà dai sudditi l’omaggio al cadavere mummificato di Ines, la incoronerà regina di fronte ai nobili ed al popolo e farà giustiziare gli assassini. Poi innalzerà, nella cattedrale di Alcobaça, due grandi sepolcri di pietra, lavorati con fini sculture tanto da sembrare fatti di merletti: l’uno di fronte all’altro in modo tale che al momento del Giudizio universale le anime dei due amanti, ivi seppelliti partiranno insieme per l’ultimo eterno volo che li vedrà insieme per sempre. Il prof. Statello prende in esame parecchi autori: Antoine de la Motte, Domenico Laffi, Pietro Metastasio, Giovanni Colomes, Giovanni Greppi, Davide Bertolotti, Luigi Biagiotti, Laura Oliva Mancini, Enrico Franceschi, Gioacchino Napoleone Pepoli, Luigi Bandozzi. Ciascuno di loro ha rivissuto il dramma riassuntivo spirituale e amoroso di Ines con personale originalità e sensibilità, rielaborandolo dalle prime notizie diffuse sulla sua triste storia giunta in Italia con “Os Lusiadas” (Canti dell’epopea nazionale portoghese) ed anche attraverso un trattato storico pubblicato a Mantova nel 1598. Il binomio Eros-Thanatos, esplode con massima risonanza nelle opere di tutti gli autori presi in esame, sia pure con una certa gradualità di toni; il testo viene esaltato da ricche illustrazioni dei personaggi e dei luoghi e si presenta agile, in una accurata e nitida veste tipografica ed è edito dal Circolo Culturale “Il Faro” di Riposto. Impreziosito dalla prefazione del docente universitario Alfredo Sgroi, presenta, a fine libro, un utile ed interessante intervento di Paola Ciarlantini, critica e studiosa musicale di accurata puntigliosità, che propone una cronologia del soggetto Ines de Castro nella storia del teatro dell’opera è precisata da un prospetto riassuntivo che va dal 1789 al 1996 con la registrazione, oltre che dell’anno di rappresentazione, del titolo dell’opera, del librettista, del compositore della musica, della città e del teatro dove l’opera è andata per la prima volta in scena. Il lettore trova ancora preziose notizie e precisazioni nelle note a piè del libro, vera miniera di conoscenza approfondita per i testi e per i loro autori; non manca neppure una accurata ed essenziale bibliografia. La relatrice, prof. Pinella Musmeci. Prima di presentare la sua Relazione ha letto un comunicato, pervenuto all’Editore del libro presentato, Circolo Culturale Il Faro di Riposto, dall’Ambasciata del Portogallo: “Con grande interesse abbiamo appreso della presentazione al pubblico , il prossimo 16 Giugno, nella città di Acireale, del saggio del dott. Salvatore Statello, edito da codesto Cir- colo”Ines de Castro, eroina del teatro italiano tra Settecento e Ottocento”. I Servizi Culturali dell’Ambasciata del Portogallo sono lieti di concedere all’iniziativa il proprio patrocinio, (che, purtroppo per ragioni di carattere amministrativo contingente, non potrà includere un eventuale sostegno economico). Con l’augurio che la suddetta iniziativa sia coronata da successo, le inviamo i migliori saluti. Firmato Antonio Maria de Ornelas Mendes (Consigliere Culturale dell’Ambasciata del Portogallo in Italia) L’attore Concetto Romeo ha quindi prestato la sua voce all’ultimo addio di Ines ai figli, prima di morire ed al terribile giuramento di vendetta del principe Pedro sul cadavere della sposa. Ambedue i brani tratti dalla più bella opera portoghese del XVI secolo su Ines de Castro, del poeta Ferreiro, tradotta in versi italiani dallo stesso prof. Statello ed in attesa di pubblicazione. L’ultima parola è stata dell’autore il quale ha brevemente accennato alla fortuna musicale dei vari librettisti italiani che hanno ripreso dal Metastasio ad oggi la tragica vicenda di Ines. Con la consegna di una mattonella dipinta a mano, raffigurante il Logo di SiciliAntica al prof Statello ed al prof. Consoli, da parte della Presidente di SiciliAntica, si è conclusa la manifestazione Giusi Benintende