EDUCAZIONE AMBIENTALE Che cosa è l

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EDUCAZIONE AMBIENTALE Che cosa è l
EDUCAZIONE AMBIENTALE
Che cosa è l’Educazione Ambientale?
Un insieme di interventi volti a sviluppare atteggiamenti,
comportamenti, stili di vita, che mirano al rispetto e alla
salvaguardia ambientale.
Un cambiamento radicale della mentalità deve avvenire
iniziando dai gesti e dalle azioni quotidiane.
Così ogni individuo è stimolato ad assumere nuove abitudini
che, sommate l’ una all’altra, costituiscono, passo dopo passo un
nuovo e rispettoso comportamento verso l’ambiente.
Occorre acquisire un nuovo Habitus Mentale.
LA STORIA DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE
A partire dagli anni ’70 è andata sempre più diffondendosi,
anche in un contesto internazionale, l’esigenza di tradurre il
concetto di salvaguardia della natura in quello di educazione
ambientale.
Dal folto dibattito scaturito durante la Riunione
Internazionale sull’Educazione Ambientale nel Programma della
Scuola, tenuta a Carson City – Nevada - nel 1970, affiora una
delle prime definizioni ancor oggi ampiamente accreditata:
“Educazione Ambientale è il processo che consente di
riconoscere valori e chiarire concetti al fine di sviluppare quelle
capacità e attitudini necessarie a capire e ad apprezzare i
rapporti che intercorrono fra l’uomo, la sua cultura e il suo
mondo biofisico.
L’Educazione Ambientale comporta l’acquisizione di capacità che
consentano di prendere decisioni e di autoformulare linee di
condotta per quanto riguarda i problemi che sono connessi alla
qualità del mondo circostante”.
Nel
volume
“Conoscere
l’ambiente”
pubblicato
dall’Assessorato Ambiente della Provincia di Modena nel 1990, è
presentata una relazione dal titolo “L’Educazione Ambientale per
una nuova cultura” dove si scopre l’esistenza della Commissione
Paritetica tra Ministero della Pubblica Istruzione e Ministero
dell’Ambiente per l’E.A.
Nel protocollo d’ Intesa si legge testualmente:
”…stimolare nei giovani una particolare sensibilità ai
problemi ambientali, per indurre nuovi comportamenti rispettosi
dell’ambiente, che è da considerare patrimonio comune
dell’umanità, in funzione delle presenti e future generazioni…”.
Inoltre considera l’E.A. come obiettivo trasversale di ogni
disciplina per la scuola dell’obbligo.
Dal 3 al 4 giugno 1992 a Rio de Janeiro si svolge il Summit
delle Nazioni Unite: vengono discussi i problemi ambientali del
Pianeta e i loro legami con lo sviluppo sociale ed economico.
Oltre 150 paesi hanno firmato due convenzioni:
? una sui mutamenti climatici;
? l’altra sulla protezione della diversità biologica.
Tutte le delegazioni presenti hanno approvato:
? la Dichiarazione di Rio, un impegno sulla tutela ambientale e lo
sviluppo sostenibile;
? la Dichiarazione dei Principi sulla gestione, conservazione e
sviluppo sostenibile delle foreste;
? l’Agenda 21, un programma di azione ampio e articolato che
costituisce una sorta di manuale per lo sviluppo sostenibile del
pianeta fino al 21° secolo.
La C.M. n° 339 del 16/11/92 del Ministero della Pubblica
Istruzione ha dato l’avvio a varie iniziative sulla continuità e, allo
stesso tempo, ha dato impulso ad un dibattito pedagogico e
culturale sui molteplici aspetti della didattica. Tutte queste
sfaccettature sono basate su parole chiave che ben si prestano
alle attività di E. A. in ottica interdisciplinare.
Dal 24 al 27 maggio 1994 si è svolta ad Aalborg, in Danimarca,
la Conferenza europea sulle città sostenibili: con la firma della
Carta le città e le regioni europee si sono impegnate ad attuare
l’Agenda 21 a livello locale e a elaborare piani d’azione a lungo
termine per uno sviluppo durevole e sostenibile.
La C.M. n° 149 del 17/04/96 del Ministero della Pubblica
Istruzione emana suggerimenti nel campo dell’ E.A.
La C.M. n° 752 del 17/12/96 presenta l’accordo di programma
sull’Educazione Ambientale fra il Ministero della Pubblica
Istruzione e il Ministero dell’Ambiente e invita tutte le scuole di
ogni ordine e grado a programmare le attività di E.A., tenendo
presente la trasversalità delle discipline.
Il Documento di Fiuggi del 24/04/97 presenta la Carta dei
Principi dell’E.A. ricca di consigli, norme, suggerimenti rivolti alla
società, alla scuola, al cittadino responsabile per effettuare
scelte consapevoli per lo sviluppo sostenibile.
1-
L’umanità ha la capacità di educarsi allo Sviluppo
Sostenibile. L’educazione può rendere più sensibili a valori,
comportamenti, attitudini, abilità.
2- L’Educazione Ambientale coinvolge conoscenze, valori,
comportamenti su ecosistemi, attività umane, ricerca
scientifica e tecnologica.
3- L’E.A. forma la cittadinanza attiva, è globale, dura tutta l’
esistenza, prepara alla vita, infonde fiducia. L’E.A.
comprende
l’istruzione,
la
sensibilizzazione,
la
formazione.
4- L’E.A. è rivolta alla cittadinanza, alla pubblica
amministrazione, a imprese e a lavoratori, agenzie
educative, scuole.
5- I futuri cittadini hanno diritto a una propria opinione sulle
risorse e sullo sviluppo. Ogni generazione ha da imparare
dalle altre.
6- L’E.A. sviluppa il senso civico e la responsabilità sociale.
7- L’E.A. promuove il rispetto e l’integrazione tra la pluralità
delle forme di vita; può costruire e diffondere una cultura
capace di futuro; ispira le proprie azioni al “senso del
limite”.
8- L’E.A. deve orientare l’intervento delle istituzioni e il
ruolo delle comunicazioni di massa. Nella scuola è
trasversale, interdisciplinare e lavora sui tempi lunghi.
9- L’E.A. si esprime attraverso l’agire educativo. Diffonde
innovazione metodologica, didattica e organizzativa.
Modifica il ruolo insegnamento - apprendimento. Sollecita
la cooperazione fra la scuola, i cittadini e le altre agenzie
formative.
10- In E.A. l’individuo è cittadino responsabile, produttore,
consumatore di beni e servizi.
I CENTRI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE E
LA RETE DEI CENTRI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Nel 1986 venne istituito lo “ Sportello Verde” un servizio di
consulenza didattica, voluto dall’Assessorato Ambiente e Difesa
del Suolo della Provincia di Modena.
Questo servizio era un punto di riferimento per gli
insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado per avere consigli,
materiali utili per meglio svolgere le attività in classe.
Oltre alla consulenza si organizzavano cicli di conferenze,
corsi di aggiornamento e di formazione, visite guidate in stretta
collaborazione con le associazioni del volontariato naturalistico,
con le cooperative ambientali, con la Regione Emilia Romagna.
Per portare a livelli più elevati sia la conoscenza ( sapere di
più sull’ambiente ) sia la coscienza ( impegnarsi di più per
l’ambiente) si pensò ad un “Sistema di Centri di Educazione
Ambientale” disseminati sul territorio provinciale.
Inizialmente i C.E.A. sono sorti là dove preesistevano
laboratori, progetti di E.A. a carattere comunale e dove esisteva
la disponibilità dell’Ente Locale.
Grazie alla collaborazione fra la Provincia e alcuni Comuni
dal 1986 al 1991 nascono il C.E.A. di Nonantola, che comprendeva
i comuni di Nonantola, Bomporto, Bastiglia, Ravarino; il C.E.A. di
Vignola che comprendeva i Comuni di Vignola, Marano, Savignano;
il C.E.A. di Carpi che comprendeva i Comuni di Carpi e Novi di
Modena; il C.E.A. dei Comuni di Castelnuovo Rangone e
Castelvetro.
Tutto questo generò un grande fermento che portò negli
anni successivi all’apertura di altri Centri di E.A. nel territorio
provinciale: nel 1995 il C.E.A. del Comune di Finale Emilia che
comprendeva i Comuni di S.Felice e Camposanto; il C.E.A. di
S.Cesario che comprendeva i Comuni di Castelfranco e
Spilamberto.
L’anno successivo il C.E.A. di Cavezzo che, nella convenzione,
comprendeva S.Prospero e Medolla; il C.E.A. del Parco dei Sassi
di Roccamalatina e il C.E.A. del Parco Fluviale del Secchia.
Nel 1997 viene inaugurato il C.E.A. di Mirandola che
comprendeva i Comuni di Concordia e San Possidonio; il C.E.A. di
Sassuolo.
La Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano ospita
dal 1998 il C.E.A. del Comune di Fiorano che, dal 2004, ha incluso
il Comune di Maranello. La sede è a Cà Tassi, una casa colonica
situata in posizione panoramica e ristrutturata secondo i criteri
della bio – edilizia. La posizione geografica privilegiata e i
progetti proposti ne fanno un punto di riferimento per tutta
l’Europa, in quanto da tutto il continente arrivano studiosi, per
studiare le Salse di Nirano.
Il Comune di Modena ha inaugurato nel 2004, presso il
Memo, il C.E.A.S.S. Centro di Educazione Ambientale e Sviluppo
Sostenibile che ha come obiettivi la diffusione di Agenda 21
Locale.
Nel 2006 e’ stato inaugurato il CEA di Formigine che ha
sede nella “ barchessa”, ristrutturata secondo i criteri in vigore
e inserita nel Polo Culturale di Villa Gandini.
Ogni C.E.A. era caratterizzato da una specifica identità
derivante dalla sua storia, dalla collocazione geografica, delle
modalità di gestione.
L’obiettivo dell’Assessorato Ambiente in quegli anni era di
sviluppare l’azione educativa attraverso l’informazione, la
sensibilizzazione, la formazione per una crescita culturale
fondata su un rapporto equilibrato con l’ambiente.
In quel periodo, sul modello dello Sportello Verde, altri
Comuni decisero di offrire un servizio didattico ai docenti:
vennero così aperti “Una finestra sul Parco” a Pavullo, che nel
corso degli anni diventa capofila del C.E.A. che comprende i
Comuni di Pavullo, Lamamocogno, Polinago e Serramazzoni; lo
“Sportello Verde del Cimone” del Comune di Sestola, che con il
tempo entra a far parte del C.E.A. del “ Parco del Frignano, con
sede a Pievepelago.
Successivamente si è sviluppata la consapevolezza che
l’ambiente naturale va considerato come una risorsa da gestire in
equilibrio tra ecologia e sviluppo, protezione e gestione, che può
andare oltre alla conservazione e diventare recupero e
risanamento; questo patrimonio culturale, di lavoro e di
esperienza è contenuto nei C.E.A., ai quali spetta il compito di
promuovere e diffondere le proprie attività, tenendo uno
stretto rapporto con gli Amministratori Pubblici nel percorso di
informazione alla popolazione.
Nel 1992, dopo una fase di preparazione teorica ed
operativa durata più di un anno, nasce la Rete dei Centri di
Educazione Ambientale della Provincia di Modena.
I nuclei della Rete sono i C.E.A. comunali o sovracomunali,
ognuno presenta una propria autonomia pur essendo in stretto
rapporto con i centri di tutto il territorio provinciale; ciascuno si
sviluppa nel proprio contesto, ha quindi una propria “ identità
“legata agli aspetti territoriali, si specializza in determinati
settori ed è in grado di portare un contributo originale ed
esclusivo alla Rete.
LA SCUOLA E L’EDUCAZ IONE AMBIENTALE
La scuola fra i suoi compiti istituzionali ha quello della
formazione del futuro cittadino e non può eludere il problema di
una rigorosa educazione all’uso corretto dell’ambi ente.
Si riconosce infatti un’importanza notevole alle attività
relative:
? alla salvaguardia
? alla conservazione
? alla tutela
? al rispetto
? al risparmio
Sono parole chiave che hanno un ruolo primario per
diffondere una “sensibilità ambientale” alle giovani generazioni,
sperando che queste un domani, possano evitare danni
all’ambiente e gravi casi di degrado, avendo nel frattempo
acquisito una coscienza ecologica.
Durante questi 25 anni nella letteratura dell’E.A. sono
cambiati molti aspetti: si è via via passati dalla fase sull’
ambiente, alla fase nell’ambiente, per giungere infine alla fase
per l’ambiente, per trasmettere modi di pensare, in prospettiva
per il domani, dalle cose del sapere al modello di comportamento
per una educazione permanente.
Quando l’ultimo albero
Sarà stato abbattuto
L’ultimo fiume avvelenato
L’ultimo pesce pescato
Vi accorgerete che non si può
Mangiare il denaro”
Tratto dalla lettera del Capo degli Indiani Sioux
I COMPITI DELLE G.G.E.V.
PROGETTO “ PROFUMI E COLORI NEL PARCO”
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