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Attualità Sprechi
Provincia di Palermo
Con l’autoblu dal dentista
di Miriam Di Peri
B
ella, la vita dei funzionari pubblici. Oneri sì, ma anche onori.
E molti. Sempre sulle spalle dei
contribuenti. In tempi di crisi e
tagli alla spesa pubblica, il Comune di
Palermo ha sancito lo stop alle auto blu
(in favore delle Punto bianche di servizio)
per i suoi assessori, adeguandosi a quanto già successo in giro per l’Italia, ma la
Provincia non fa altrettanto . È così che le
autovetture di rappresentanza diventano
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Ecco i dati del registro delle vetture istituzionali
di Palazzo Comitini: nonostante il regolamento
ne permetta l’uso solo per impegni pubblici,
spesso vengono usate come taxi
una sorta di ‘taxi gratuiti’ per amministratori e burocrati.
E pensare che il regolamento dell’autoparco della Provincia parla chiaro: “L’autoparco – si legge nel documento – è un
servizio generale della Provincia e gestisce il patrimonio automobilistico dell’En-
te, fornendo i servizi logistici per tutti gli
organismi dell’amministrazione, nonché
per tutti gli altri compiti istituzionali ed
occasionali che ricadono nelle competenze dell’ente stesso”. Istituzionali. Ed
occasionali. Fermo restando che assessori, dirigenti, capo di gabinetto, segretario
generale, dovrebbero recarsi sul luogo
di lavoro con mezzi propri e poi, eventualmente, usufruire delle auto di rappresentanza . Ma non sempre così avviene e
succede quindi che amministratori locali
e dirigenti provinciali usufruiscano dei
servizi dell’autoparco pubblico, anche
per questioni che attengono alla loro sfera
privata e nulla hanno a che vedere con la
pubblica rappresentanza dell’istituzione.
Infatti, a ben vedere il libro mastro degli
autisti provinciali, non è proprio così che
vanno le cose, a cominciare dal fatto che
le circa venti autovetture che conta l’autoparco sono tutte quotidianamente in giro
per la Provincia .
Così accade, ad esempio, che il 7 maggio
il tragitto di una delle auto, con a bordo
il segretario generale Salvatore Currao,
preveda la partenza dall’autoparco con
destinazione l’abitazione dello stesso segretario . Il tragitto – secondo il registro
delle autoblu provinciali – è poi proseguito in direzione dello studio del dentista
che avrebbe in cura il dirigente provinciale. Soltanto successivamente lo stesso
Currao sarebbe stato trasportato a Palazzo Jung e, infine, a Palazzo Comitini. Il
giorno precedente, il 6 maggio, la stessa
autovettura era uscita dall’autoparco alle
8,30 del mattino, percorrendo nella sola
mattina un tragitto di 13 chilometri, quelli cioè necessari per arrivare a casa dello
stesso segretario generale Currao e accompagnarlo a Palazzo Comitini. Sul libro mastro molti dei tragitti non vengono
indicati: i dipendenti si limitano a segnare
l’orario di partenza, quello di arrivo e i
chilometri percorsi. Ma non è sempre così
e spulciando i tragitti delle auto di rappresentanza sul registro dell’autoparco
si trovano anche dei riferimenti chiari e
inequivocabili (nonché gli esorbitanti chilometri percorsi).
Il record in negativo va a Giuseppe Di
Maggio, assessore provinciale in quota
Pdl con deleghe alla Pubblica Istruzione,
Nuova Edilizia Scolastica, Logistica e Sicurezza scolastica, Agricoltura, Caccia
e Pesca, Aree Interne ed ex Comunità
montane. Di Maggio, originario di Campofelice di Roccella, dove vive, era stato
Il caso-limite riguarda il segretario generale dell’ente:
è stato prelevato a casa, poi portato dal dentista
e solo successivamente a Palazzo Jung e Palazzo Comitini
nominato assessore da Giovanni Avanti immediatamente dopo l’elezione di
quest’ultimo a presidente della Provincia .
Successivamente defenestrato a causa
delle spaccature interne al Pdl, Di Maggio è tornato a far parte della squadra di
Avanti il 3 febbraio 2010. In ogni caso a lui
va il record di chilometri percorsi in autoblu. Nel solo mese di novembre 2008 (per
l’esattezza dal 31 ottobre al primo dicembre), Di Maggio ha percorso a bordo delle
auto provinciali 4.301 chilometri. Anzi,
in realtà i chilometri percorsi dall’auto
in presenza dell’assessore sono un po’
meno perché bisogna considerare che gli
autisti di turno, quasi quotidianamente,
partivano dalla rimessa palermitana per
raggiungere l’assessore a Campofelice
di Roccella, portarlo a Palermo e, a fine
giornata, riaccompagnarlo a Campofelice.
Salvo poi tornare a Palermo e ricominciare il giro la mattina successiva .
Ma quello di Di Maggio non è un caso
isolato . Al contrario, a seguirlo a ruota libera, si trova l’assessore Vito Di Marco,
partinicese, nominato da Avanti in quota
Udc con deleghe alle Politiche dell’Ambiente, Difesa del Suolo, Riserve Naturali,
Aree Protette, Fonti Alternative di energia e Tutela e Valorizzazione delle Risorse Energetiche. Di Marco ha totalizzato,
dal 5 settembre al 24 ottobre 2008, 4.249
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chilometri. L’iter è lo stesso che viene
descritto, sul registro dell’autoparco, per
l’assessore Di Maggio . Partenza da Palermo, arrivo nella casa partinicese di Di
Marco, ritorno a Palermo e a fine giornata
nuovamente a Partinico e rientro all’autorimessa del capoluogo .
Non disdegnano il servizio domiciliare
delle autoblu neanche i palermitani che
siedono nelle poltrone importanti della Provincia, come Giuseppe Faraone,
nominato da Avanti in quota Mpa il 23
ottobre 2008, con deleghe ai Beni culturali, monumentali e artistici, alla Polizia
provinciale, ai Controlli ambientali. Faraone, in quanto palermitano, non ‘vanta’ i
record di chilometri accumulati dai suoi
colleghi. Ma anche nel suo caso, i registri
parlano chiaro: casa, palazzo Comitini,
casa . Così, anche nel suo caso, i fogli di
marcia cozzano con quanto indicato dal
regolamento dell’autoparco . La stessa storia, si diceva, vale anche per il segretario
generale Salvatore Currao e per il capo di
gabinetto del presidente, Marianna Mirto . E questo limitandosi al solo “servizio
domiciliare”. Perché in realtà, le voci di
corridoio dell’autoparco parlano anche
d’altro e secondo i racconti, oltre alla visi-
Il recordman è l’assessore
provinciale Di Maggio:
nel solo mese di novembre
2008 ha percorso in autoblu
4.301 chilometri. Il suo collega
Di Marco ha fatto poco meno:
4.249 chilometri in 50 giorni.
La Provincia: “Già avviata
una verifica interna”
ta dentistica del segretario generale, pare
che ci sia anche qualcuno che si faccia
accompagnare dal parrucchiere, piuttosto
che a fare la spesa al supermercato .
Ma c’è anche una stelletta al merito che
va riconosciuta: non una voce contro
l’assessore provinciale alla legalità Pietro
Alongi. Tra i corridoi della Provincia si
racconta che arriverebbe sempre puntuale, in sella al suo motorino, e che di rado,
e sempre per motivi istituzionali, usufruirebbe dei servizi dell’autoparco .
Ad ogni modo, un dato su tutti salta agli
occhi: esclusi i costi legati alle retribuzioni degli autisti in servizio all’autoparco, il
capitolo di spesa del bilancio provinciale
conferma che le comode e confortevoli
autoblu gravano sulle spalle dei contribuenti per un totale di circa 630 mila euro
l’anno . A cui, appunto, vanno aggiunti i
costi del lavoro dei 39 autisti tra i quali
si contano, tra l’altro, dodici dipendenti
di Palermo Energia, società partecipata
dalla Provincia, inquadrati con contratto
generico non qualificato per la mansione
di autista .
Sull’intera vicenda, dall’ufficio stampa
della Provincia fanno intanto sapere che
è già stata avviata una verifica interna
sul corretto utilizzo delle auto di servizio
“al termine della quale saranno adottati
gli opportuni provvedimenti. È doveroso,
inoltre, sottolineare, che gli assessori residenti fuori dal Comune di Palermo che
viaggiano con mezzo proprio hanno diritto al rimborso chilometrico per le spese
di trasferimento dal Comune di residenza alla sede istituzionale. Rimborso del
quale – precisano dall’ufficio stampa – gli
assessori non hanno usufruito . L’amministrazione provinciale ha già da tempo
incaricato la struttura burocratica competente di rivedere il regolamento specifico
sulle auto di servizio, datato di oltre venti
anni e non più rispondente con il nuovo
ordinamento dell’ente locale”. 
Alla Regione e all’Ars una spesa da 2 milioni all’anno
Se la Provincia di Palermo non ride, la Regione non è da meno . I costi dell’autoparco di Palazzo d’Orléans sono infatti ovviamente ben
superiori a quelli di Palazzo Comitini: si parla di un milione e 800 mila euro in Bilancio, per le spese di gestione di un autoparco che conta
177 vetture, di cui 66 destinate al solo utilizzo della Presidenza e degli assessorati. Le altre vetture restano invece di riserva, oppure a disposizione dell’amministrazione regionale, per gli uffici di Stato, il Tribunale Amministrativo Regionale, l’avvocatura, i Geni civili, gli ispettorati,
le soprintendenze, eccetera . A queste cifre, vanno inoltre aggiunti i 500 mila euro inseriti nel bilancio interno dell’Assemblea Regionale
Siciliana, destinati appunto al noleggio e la gestione delle autovetture di servizio per gli inquilini di Sala d’Ercole.
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