A Vertova l`hospice per malati terminali
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A Vertova l`hospice per malati terminali
PROVINCIA L’ECO DI BERGAMO A Vertova l’hospice per malati terminali Muore in ospedale don Vincenzo Maffeis È morto ieri mattina a Bergamo all’ospedale Humanitas Gavazzeni, dove era ricoverato in seguito a un intervento, don Vincenzo Maffeis, 75 anni. Era nato a Cene il 2 febbraio 1932 primo di 14 figli (9 maschi e 5 femmine, di cui 11 tuttora vivi) in una famiglia che ha dato alla Chiesa anche un altro sacerdote, don Lorenzo, dell’ordine dei Salesiani, in servizio in Valle Crosia, e una religiosa, suor Anna, attualmente a Firenze. Don Vincenzo aveva compiuto gli studi nel seminario di Bergamo (dove ha studiato al fianco del vescovo Roberto Amadei) ed era stato ordinato sacerdote il 9 giugno del 1956. Il primo servizio lo aveva svolto come curato a Villongo dove è rimasto per 5 anni (1956-61), prima di trasferirsi a Urgnano (dal 1961 al 1965). Nominato parroco ad Averara-Cusio e Piazzolo vi ha prestato servizio per un decennio (1965-74) per poi essere trasferito a Gorno dove è rimasto per 13 anni e infine a Sorisole dove ha tenuto la parrocchia per oltre un quinquennio (1987-92). In precedenza era stato amministratore parrocchiale a Chignolo e Cantoni d’Oneta. Gli ultimi anni di servizio li ha trascorsi a Sforzatica Sant’Andrea di Dalmine (1992-2003) dove ha concluso i suoi 48 anni di apostolato. A Cene, dove nel 2003 si era ritirato nella casa paterna, continuava a svolgere attività di coadiutore del parroco don Camillo Brescianini (che era stato suo curato a Urgnano e ora era suo parroco) celebrando la Messa nella Casa di riposo e aiutandolo nelle confessioni. I funerali si svolgeranno domani alle 15: la camera ardente è allestita nella canonica. F. I. VERTOVA Una struttura acco- to il salto di qualità del sergliente e moderna, in grado vizio offerto, sul piano teradi ospitare i malati termina- peutico e assistenziale, al mali. Con la benedizione e il ta- lato terminale, costituito dalglio del nastro è stato inaugu- l’hospice creato a servizio rato ieri, a Vertova, l’hospice della Valle Seriana e di altre realizzato nel complesso del- realtà territoriali. Minetti ha l’Istituto polifunzionale so- messo in rilievo l’importancio-sanitario «Cardinal Gu- za della struttura permanensmini» (Pia casa), con allog- te, che rappresenta una integi protetti riconvertiti e op- grazione fra degenza e assistenza, funzionante 24 ore su portunamente adattati. La cerimonia è stata prece- 24 e per 365 giorni l’anno, faduta dalla Messa celebrata cendo un appello perché la nella chiesetta dell’istituto e comunità (Comuni, scuole, presieduta da monsignor parrocchie, volontariato) dia Gaetano Bonicelli, arcivesco- il suo sostegno e contributo vo emerito di Siena, che ha per mantenerla in vita. Di iniziativa coraggiosa, benedetto i locali. La manifestazione di ieri fa seguito al- quasi temeraria, meritevole la presentazione della nuova del sostegno delle comunità, struttura, avvenuta nei gior- ha parlato Saffioti, che vede ni precedenti, durante l’as- nell’hospice «un modo nuosemblea dei sindaci e degli vo per approcciarsi con moamministratori della Comu- dalità particolari alla malattia terminale, pornità montana Valtando sollievo anle Seriana in cui che alla famiglia». erano stati illuLa struttura Ha concluso gli strati, dal direttoè costata interventi il sinre sanitario dell’idaco Riccardo Castituto Melania 2.400.000 euro: gnoni, definendo Cappuccio, il sila retta sarà quella di ieri una gnificato, l’orgadi 100 euro giornata storica nizzazione e il per Vertova, la funzionamento al giorno. Valle Seriana e la dell’hospice, quarta realtà pro- Un’équipe di alto provincia: l’hovinciale di questo livello tra medici spice è una realtà che si pone nella tipo dopo quelle e infermieri tradizione storica analoghe di Berdi Vertova nel gamo (in Borgo Palazzo e all’Istituto Palazzo- campo assistenziale. Al taglio del nastro è seguilo) e Gorlago. Per far conoscere meglio la ta la visita agli ambienti delstruttura, che entrerà in fun- l’hospice: 8 stanze singole zione il prossimo 17 dicem- con letto e poltrona ribaltabibre, ieri sono intervenuti il le per il paziente, poltronaconsigliere regionale Carlo letto per il familiare che lo asSaffioti, presidente della siste, il servizio igienico. Il Commissione regionale atti- reparto dispone di altri locavità produttive, Renato Bre- li quali il bagno assistito con sciani, in rappresentanza del- vasca a ultrasuoni per il mal’Asl Bergamo e Arnaldo Mi- lato, una cucina professionanetti, presidente dell’Asso- le, la tisaneria, i servizi per ciazione cure palliative. Gli i parenti e il personale, guarinterventi sono stati aperti daroba, saletta per le riuniodal presidente del Consiglio ni, studio delle infermiere, di amministrazione Mario giardino esterno e altro ancoBordogni, che ha rivolto un ra. Ha richiesto una spesa di ringraziamento a quanti, istituzioni pubbliche e privati, 2.400.000 euro per la sua reahanno contribuito alla realiz- lizzazione, ospiterà 8 pazienzazione del reparto, soffer- ti ai quali verrà richiesta una mandosi sul significato di cu- retta di 100 euro al giorno; re palliative (sollevare il pa- funzionerà con un’équipe forziente dal dolore, attenuare mata da medico palliatore, il disagio dei sintomi e accu- psicologo, assistente sociale, dire la persona), concluden- 9 infermiere professionali e do con l’auspicio di un pros- 16 fra assistenti socioassisimo accreditamento della stenziali e operatori socio sastruttura da parte della Regio- nitari. ne. Bresciani ha sottolineaFranco Irranca 31 Oggi le cerimonie Cornalba e Serina ricordano l’eccidio di 15 partigiani All’Istituto Gusmini un servizio per tutta la valle Sempre aperto: accoglie 8 pazienti e i loro familiari IIIII CENE DOMENICA 25 NOVEMBRE 2007 CORNALBA Una delle pagine più tristi e violente della Resistenza. Uno degli episodi che più hanno colpito gli antifascisti bergamaschi, ritenuto ancor oggi grave quanto quello della Malga Lunga. Stiamo parlando dell’eccidio di Cornalba, avvenuto il 25 novembre del 1944 in due episodi che lasciarono sul campo ben dieci partigiani, ma che non si esaurì qui perché un settimana dopo, il primo dicembre, a Serina, si registrarono altri cinque caduti in un nuovo rastrellamento. Ricorda Salvo Parigi, oggi presidente dell’Anpi bergamasca: «Ancora adesso non ci si capacita di quel che è successo, non a una banda un po’ scalcagnata, male in arnese, ma a una vera formazione di Giustizia e Libertà, la 24 Maggio, una struttura militare ben organizzata». IL PUNTO DEBOLE Il punto debole era certamente la posizione della formazione partigiana stanziata nell’area della Val Serina: «Cornalba era facilmente raggiungibile da più parti e poi, una volta accerchiati, era difficile scappare. Questo infatti è successo in quel tragico novembre». Mancavano i servizi di sentinella per cui il comando della compagnia OP di Bergamo ha potuto risalire tranquillamente la Val Serina da tre parti, circondando il paese: «Prima hanno fermato un pullman e fatto scendere tre partigiani alla cascatella del Rosolo. Li hanno subito ammazzati: Giuseppe Biava, Barbara Chiesa e Antonio Ferrari». I partigiani di Cornalba hanno provato quindi a scappare verso le pendici dell’Alben Il 25 novembre «ma le mitragliatrici fasciste, del 1944 i fascisti piazzate una in un prato, l’altra sul campanile della chiesa, uccisero dieci i mortai non hanno lasciato persone, il primo escampo». Sono morti così il dicembre caddero comandante Giacomo Tiragallo (Ratti), i fratelli Gino e Piealtre cinque. tro Cornetti, Franco CortinoIl racconto del vis, Giuseppe Maffi, Battista Mancuso, Callisto Sguazzi (Pepresidente Anpi ter). Salvo Parigi E pochi giorni dopo i militi della Guardia forestale di Serina, nell’ennesimo rastrellamento, mandano a morte altri cinque partigiani: Celestino Gervasoni, Mario Ghirlandetti e i russi Carlo, Michele e Angelo. Sopra, una veduta dell’hospice di Vertova, che funzionerà 24 ore su 24 e per 365 giorni l’anno. A destra, il taglio del nastro della struttura che entrerà in funzione il 17 dicembre. Molto qualificata l’équipe formata da medico palliatore, psicologo, assistente sociale, 9 infermiere professionali e 16 fra assistenti socioassistenziali e operatori socio sanitari IIIII SERIATE Mini si ribalta, giovane ferita Si è ferita, per fortuna non gravemente, la giovane di Mapello che ieri mattina è rimasta coinvolta in un incidente che si è verificato alle 11,05 lungo la strada statale 671 a Seriate. Si tratta di M. D., 28 anni, che era alla guida della sua Mini Cooper. La giovane viaggiava in direzione di Bergamo: giunta all’altezza dello svincolo che porta a Grassobbio ha perso il controllo del mezzo andando ad urtare la Opel Tigra che la precedeva nella stessa direzione di marcia, sulla corsia sinistra. L’urto tra i due veicoli è stato molto violento: la Mini Cooper si è ribaltata in mezzo alla carreggiata. M. D., anche se ferita, è riuscita a liberarsi da sola dalle lamiere con- torte della macchina. È stata trasportata in ambulanza all’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo dove è stata ricoverata per i lievi traumi riportati. Le sue condizioni non sono parse preoccupanti. La conducente dell’Opel Tigra, invece, S. C., una venticinquenne di Brusaporto, è rimasta illesa. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Bergamo per i rilievi e una squadra dei vigili del fuoco di Bergamo che ha messo in sicurezza il tratto di carreggiata. Secondo gli i primi accertamenti svolti dalla stradale la Mini avrebbe sbandato per schivare un veicolo che - proveniente dallo svincolo di Grassobbio - si stava immettendo sulla statale. COLTI DI SORPRESA «Sono stati colti di sorpresa, tutti, non hanno nemmeno potuto reagire: certo qualche spiata c’è stata. È per questo che quelle quindici vittime sono rimaste un po’ un simbolo nel cuore dei bergamaschi», spiega Salvo Parigi. E i bergamaschi questa mattina, a 63 anni di distanza, vogliono commemorare quei partigiani con una manifestazione che toccherà sia Cornalba che Serina a cui parteciperà Antonio Pizzinato, presidente del Comitato regionale lombardo dell’Anpi. Il ritrovo è in città, a Bergamo alle 8.30 al palazzetto dello sport dove partirà l’autocolonna che si fermerà per un omaggio alle lapidi dei caduti di Zogno, Ambria, Algua e Rosolo. Alle 10.15 a Cornalba la Messa di suffragio; alle 11 ancora a Cornalba il discorso del senatore Antonio Pizzinato. Quindi a mezzogiorno a Serina l’omaggio alle tombe dei caduti russi. «Vogliamo ricordare le ragioni di quelle morti, i motivi per cui quelle persone combattevano – conclude il presidente Parigi –: la libertà, la libertà per tutti. Una lotta che ha ha portato, tra gli altri, a quello che a me pare uno dei risultati più belli: la nascita della nostra Costituzione». R. d. C.