pdf RELAZIONE light

Transcript

pdf RELAZIONE light
Đtalyan Ticaret Merkezi
Đtalya Başkonsolosluğu Ticari Đlişkileri Geliştirme Bölümü - Đstanbul
Istituto nazionale per il Commercio Estero
Dipartimento per la Promozione degli Scambi del Consolato Generale d’Italia - Istanbul
GLI INVESTIMENTI ESTERI DELLE IMPRESE TURCHE
GLI INVESTIMENTI ESTERI DELLE IMPRESE TURCHE
di Delia De March
*
In vista dell’ottavo “Forum Globale sugli Investimenti Internazionali” (OCSE – Parigi, 7
e 8 dicembre 2009), la Kadir Has University (KHU) di Istanbul e il DEIK , “Consiglio per le
Relazioni Economiche Estere” di Istanbul, insieme al Vale Columbia Center (VCC) di New
York , hanno sviluppato uno studio sugli investimenti all’estero delle imprese turche. Questo
report (www.vcc.columbia.edu/projects) presenta - sinteticamente - l’evoluzione degli IDE
(Investimenti Diretti Esteri) in uscita dal Paese, quali sono i fattori che li favoriscono, i
settori, i Paesi e gli attori imprenditoriali maggiormente coinvolti.
Recentemente, gli scambi della Turchia con l’estero sono aumentati in modo
considerevole grazie all’attuazione di una politica di apertura globale iniziata negli anni
Ottanta, unita all’entrata in vigore dell’Unione Doganale con l’Europa nel 1996. Negli ultimi
dieci anni, il trend positivo che si era
instaurato
dopo
cambiamenti
ha
aumento.
Il
questi
conosciuto
commercio
importanti
un
estero,
sensibile
che
si
attestava intorno agli 82 miliardi di dollari nel
2000 raggiunge quota 333,8 miliardi nel 20081. Gli IDE in entrata nel contempo sono
cresciuti considerevolmente, in termini cumulati, dai 14,9 miliardi di dollari nel 1995, a i 69,8
miliardi di dollari nel 2008, così come anche quelli in uscita sono passati da 1,4 miliardi di
* Laureata in “Marketing e Comunicazione” all’Università “Ca’ Foscari Venezia” , stagiaire presso l’ICE di
Istanbul
1
Nota Congiunturale ICE Istanbul, Ottobre 2009.
2
dollari nel 1995 ai 13,8 del 20082. Nel 2008, la Turchia ha investito all’estero 2,4 miliardi di
dollari e nei primi sei mesi dell’anno in corso circa un miliardo e mezzo di dollari.3 Come si
può notare, l’ammontare degli investimenti in uscita dal Paese sono approssimativamente
cinque volte inferiori rispetto a quelli in entrata. La Turchia appare dunque
ancora
relativamente “sotto-globalizzata” in termini di attività delle multinazionali straniere in
Turchia e delle multinazionali turche all’estero rispetto al resto del mondo.4
In questa sede ci si riferira’ esclusivamente agli investimenti turchi all’estero.
Le cause che hanno favorito l’incremento degli investimenti delle imprese turche
all’estero, secondo un report delle Nazioni Unite5, sono le seguenti:
-
liberalizzazioni e riforme di politica economica;
-
tentativo di evitare le limitazioni del mercato interno;
-
mercati esteri attraenti e geograficamente vicini;
-
accesso alle risorse naturali e ai mercati;
-
accesso alle tecnologie e ai marchi.
2
Kadir Has University, Vale Columbia Center, DEIK, “ Survey provides the first ever ranking of Turkish
multinationals investing abroad”, Istanbul and New York, December 3rd 2009
3
Nota Congiunturale ICE Istanbul, Ottobre 2009.
4
Asim Erdilek, “Turkey’s inward and outward foreign direct investment performance”, Today’s Zaman, 26
January 2009
5
United Nations Conference on Trade and Development, “Case study on outward foreign direct investment by
enterprises from Turkey”, Geneva, December 5th/7th 2005
3
La situazione attuale vede un sensibile calo degli investimenti diretti turchi all’estero
rispetto alla fine del 2008. I flussi verso l’estero nei primi 9 mesi del 2009 sono diminuiti,
infatti, del 62% rispetto allo stesso periodo del 2008, passando da 2,25 miliardi di dollari a
853 milioni. L’impatto negativo della contrazione economica globale ha infatti arrestato il
trend di crescita che avevano conosciuto gli
2007
IDE
(in milioni di dollari)
EUROPA
investimenti diretti in uscita sin dall’inizio
degli anni 2000.
8.042
Sempre secondo lo studio citato, l’area
Olanda
4.201
che
AFRICA
171
AMERICA
298
attrae
la
maggior
parte
degli
investimenti diretti all’estero dalla Turchia è
ASIA
3.699
Vicino Medio Oriente
2.917
TOTALE
12.210
proprio
l’Europa
e
in
particolar
modo
l’Olanda, che offre - come noto - significativi
benefici
in
termini
di
tassazione.
Gli
investitori turchi che guardano all’Europa
sono costituiti principalmente dai più importanti gruppi industriali o holdings. La gran parte
degli investimenti esteri provenienti dalla Turchia, però, non è adeguatamente rappresentata
dal report KHU/DEIK/VCC , poichè un grande numero di piccole e medie imprese non sono
censite ufficialmente, ma muovono un numero importante di transazioni soprattutto verso i
paesi confinanti. I nuovi mercati dell’Europa Orientale, i Balcani, il Medio Oriente, il Caucaso
ed i Paesi dell’ex CSI, vengono utilizzati così dalle PMI turche per espandersi e per
“sopravvivere” alle condizioni sfavorevoli del mercato interno6.
Le motivazioni che spingono le grandi aziende ad investire all’estero sono chiaramente
molto diverse rispetto a quelle strettamente “opportunistiche” delle medie e piccole imprese,
sono strategiche, di lungo termine e legate all’acquisizione di know-how e di posizionamento.
In generale, le destinazioni preferite sono, dopo i Paesi Bassi, l’Azerbaigian grazie ai forti
6
Art. Cit.
4
investimenti della Turkish Petroleum Corporation (TPAO) nel settore energetico, Malta, la
Germania, il Regno Unito, la Federazione Russa (nel campo del retail e del mercato
immobiliare) ed i Paesi centro asiatici e caucasici nei quali si sta procedendo a diverse
privatizzazioni.
Lo studio menzionato prende in considerazione dodici delle principali multinazionali
turche, dieci delle quali sono quotate in borsa (Istanbul Stock Exchange) ed operano nei
mercati mondiali con complessivamente 258 affiliate estere in 61 Paesi, concentrate in
Europa (76%) e in Asia (17%).
Gli investimenti all’estero di queste multinazionali, sono aumentati del 32% tra il 2006 e il
2007 raggiungendo la cifra di 15,7 miliardi di dollari, con conseguente aumento sia delle
vendite all’estero da 8,7 miliardi di dollari a 11,9 (+37%), sia dell’occupazione relativa alle
sedi fuori dai confini nazionali che passa da 61.920 impiegati a 72.334 (+17%).
Tabella 1: KHU-DEIK-VCC, Lista delle multinazionali turche selezionate, 2007.
Rank
Nome
Settore
Investimenti
(Milioni di $)
1
Enka Construction
Infrastrutture
3.877
2
Turkcell
Telecomunicazioni
2.331
3
Çalık Holding
Holding
2.002
4
Koç Holding
Holding
1.742
5
Anadolu Group
Holding
1.629
6
Turkish Petroleum Corporation
Energia
1.121
7
Sisecam A.S.
Vetro
977
8
Tekfen Holding
Holding
751
9
Sabancı Holding
Holding
640
10
Eczacıbası Holding
Holding
266
11
Borusan Holding
Holding
223
12
Zorlu Enerji Group
Energia
152
Totale
15.711
Fonte: Kadir Has University, Vale Columbia Center, DEIK
5
Secondo un report della Banca Centrale Turca l’Italia ha ricevuto sino al 2007, 111 milioni
di dollari.7 Uno studio del Politecnico di Milano8, sempre del 2007, individua dieci delle
imprese turche presenti in Italia, operanti principalmente nel settore del commercio
all’ingrosso e nell’industria manufatturiera. Tali imprese, impiegano un totale di 193 addetti e
sono, in molti casi, una base per la gestione della commercializzazione, del marketing e della
logistica nel mercato italiano. Esse sono:
-
VESTEL ITALY SRL, fondata nel 2001 che si occupa di commercializzazione di
elettrodomestici ed elettronica per il consumo. È una controllata del gruppo Vestel
che fa parte della holding Zorlu Group. (Como)
-
TEXPRO SPA, fondata nel 1979 che produce filati e tessuti. (Varese)
-
KALTUN ITALIA SRL, controllata da Kaltun Mining Company, commercializza materie
prime per ceramica. (Modena)
-
GRUNDING ITALIANA SPA, controllata da Arçelik A.S., società della multinazionale
turca Koç. Produce elettrodomestici. (Varese)
-
ATALA SPA, acquistata nel 2005 dalla società Bianchi Bisiklet di Smirne, produce
biciclette. (Monza)
-
BORUSAN MANNESMANN VOBARNO TUBI SPA, produttore di tubature in acciaio che
fa parte del gruppo turco Borusan Mannesman e quindi della multinazionale Borusan
Holding. (Brescia)
-
ESAN ITALIA MINERALS SRL, è controllata dalla società Eczacıbaşı per la quale si
occupa della commercializzazione delle materie prime per ceramiche. (Modena)
-
EGE ITALIA, fondata nel 1983, fa parte della società Ege Kimya, che opera nel
settore della chimica, per la quale gestisce la logistica in Italia. (Lecco)
-
KOFISA ITALIA SRL, società del gruppo Kofisa S.A. che opera nel campo
dell’intermediazione commerciale e finanziaria. (Milano)
7
8
Central Bank of the Republic of Turkey, “International investment position report”, December 2007
Banca dati “Reprint – Italia – Multinazionale” a cura di Politecnico di Milano, CNEL, ICE
6
-
YUNSA ITALIA SRL, studio di design di tessuti di proprietà dell’azienda turca tessile
Yunsa. (Biella)
Istanbul, 10 dicembre 2009
7
RIFERIMENTI:
Asim Erdilek, “The rise of Turkish multinationals”, Today’s Zaman, 22 January 2007
Asim Erdilek, “Turkey’s inward and outward foreign direct investment performance”, Today’s
Zaman, 26 January 2009
Central Bank of the Republic of Turkey, “International investment position report”,
September 2007 and December 2007
Dilek Aykut, Andrea Goldstein, “Developing country multinationals: South-South investment
comes of age” in Industrial development for the 21st century, David O'Connor Monica
Kjollerstrom (Editor), 2008
Istituto nazionale per il Commercio Estero di Istanbul, “Nota Congiunturale”, Ottobre 2009
Istituto nazionale per il Commercio Estero di Istanbul, “Notizie dal Bosforo”
ICE-MAE, Rapporto Congiunto, “Turchia”
Kadir Has University, Vale Columbia Center, DEIK, “ Survey provides the first ever ranking of
Turkish multinationals investing abroad”, Istanbul and New York, 3 December 2009
Nilgun Onder, “The Turkish project of globalization and new regionalism”, Alternatives, Vol.7,
Num 2&3, Summer&Fall 2008
United Nations Conference on Trade and Development, “Case study on outward foreign
direct investment by enterprises from Turkey”, Geneva, 5-7 December 2005
8