Leggi l`articolo di Anna Margherita Miotto
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DOMANDE DI OGGI CONDANNATI ALL’AZZARDO lo stato incentiva il gioco soltanto per salvare i bilanci? RISPONDE Anna Margherita Miotto deputato Pd e membro della Commissione Affari Sociali L’ Italia ha il triste primato europeo del gioco d’azzardo. Troppo a lungo si sono ignorate le pesanti conseguenze sociali e sanitarie della legalizzazione che dalla fine degli Anni 90 ha provocato un crescendo smisurato dell’offerta e ha moltiplicato i giocatori nonché l’ammontare del fatturato. Le slot machine sono ormai ovunque e il gioco on line permette un consumo continuo e incontrollato di denaro nell’illusione di risolvere i problemi economici per tutta la vita. L’espansione dell’industria del gioco ne ha profondamente modificato la natura: sempre meno esperienza ludica e di aggregazione sociale e sempre più nuova forma di dipendenza compulsiva e solitaria; ciò è avvenuto allorché la regolazione pubblica promossa per contenere il gioco illegale ha assunto la finalità di procurare nuove entrate all’Erario, ricorrendo ad accattivanti campagne pubblicitarie. L’indagine conoscitiva svolta nella precedente legislatura, che ho proposto a nome del Partito Democratico, ci ha restituito un quadro allarmante: oltre 2 milioni di soggetti a rischio, spesso gio- 8 vani e giovanissimi, 800 mila giocatori patologici che dovrebbero essere accolti nei servizi che curano le dipendenze, diffusa preoccupazione per i drammi umani e sociali che ricadono sulle famiglie, oltre alle allarmanti connessioni di questo settore con l’usura e la criminalità organizzata. È necessario bloccare l’espansione delle nuove installazioni, ricollocare quelle esistenti - con l’aiuto dei Comuni - lontano dai luoghi “sensibili”, intensificare i controlli per impedire l’accesso ai minori, investire sulla prevenzione e sulla cura dei giocatori patologici. Finora si è fatto pochissimo per la nota mancanza di risorse, nonostante l’opinione pubblica sia sensibilissima alle misure che tendono a contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo. Risulta perciò inaccettabile lo sconto di 2 miliardi ai concessionari che devono pagare una multa per inadempienze del passato, prevista dal governo con il Decreto Legge che sospende l’Imu per il 2013. Un vero e proprio regalo di cui non si sentiva affatto bisogno, che rende più forti i biscazzieri, legali e illegali e meno credibile lo Stato. SCHIAVI DELLE SLOT Un uomo in una sala giochi: molto spesso il gioco d’azzardo diventa una vera e propria dipendenza dalla quale è difficile liberarsi. qual è il giro RISPONDE Leopoldo Grosso vicepresidente Gruppo Abele N el nostro Paese si spendono circa 1.450 euro pro capite per il gioco d’azzardo, tra videopoker, slot machine, gratta e vinci, ● Per l’edizione 2013 della Lotteria Italia sono stati venduti 7 milioni di biglietti d’affari tra videopoker e sale bingo? sale Bingo. Il pay-out, ovvero la cifra che ritorna ai giocatori, è il 75 per cento del fatturato legale, valutato intorno agli 88 miliardi di euro nel 2012, a cui si devono aggiungere, mantenendosi prudenti, una decina di miliardi di euro di quello illegale. Un settore che, cifre alla mano, offre lavoro a 120 mila addetti e muove gli affari di 5 mila aziende. E mobilita il 4 per cento del Pil nazionale con il contributo, secondo le stime più attendibili, di circa 36 milioni di italiani, fosse anche solo di quelli che si limitano a comprare il tradizionale biglietto della Lotteria Italia. Del fatturato totale, sempre secondo i dati più recenti, allo Stato sono andati circa 8 miliardi di euro nel 2012. Per il 2013, il primo semestre sembrereb- ● Il Gruppo Abele è una Onlus fondata nel 1965 da don Luigi Ciotti be far rilevare per la prima volta un modestissimo trend di decrescita, con un fatturato, da gennaio a giugno di 43 miliardi di euro (e quindi una stima in calo anche per gli incassi dello Stato, che potrebbero scendere a 7,5 miliardi di euro). L’Italia resta comunque il terzo Paese tra quelli in cui si gioca di più al mondo e il primo in Europa. 9