La rivoluzione - AEP Ticketing Solutions

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La rivoluzione - AEP Ticketing Solutions
Ticketing
Il biglietto magnetico
La rivoluzione
del biglietto
magnetico
di Gianni Becattini > [email protected]
La tecnologia del biglietto magnetico e quella della smart card a confronto:
pregi, difetti e utilizzi di due supporti fra di loro complementari.
L
a vita, a volte, è strana: quando
pensi di avere inventato qualcosa
di nuovo che cambia radicalmente il
modo di fare una certa cosa, passato del
tempo, ti trovi a riscoprire i vantaggi del
“vecchio” che, forse troppo in fretta, avevi
messo in soffitta tra le cose inservibili. Una
soluzione può sembrarci migliore solo perché è l’ultima in ordine di tempo. Alle volte
mi viene da pensare che in un mondo dove
tutti avessero usato da sempre computer
palmari, l’invenzione della penna a sfera e
del blocco note apparirebbe straordinaria
e farebbe furore, non fosse altro che per il
risparmio di energia che consente...
Nel nostro mondo della bigliettazione elettronica, questa affermazione è particolarmente vera per la tecnologia dei biglietti
magnetici, che sembravano ormai avviati
sul viale del tramonto, superati in tutto e
battuti dalle smart card contactless nelle
varie possibili salse. Come vedremo non è
così: il biglietto magnetico, novello Conte
di Montecristo, è riuscito ad evadere dal
Castello d’If dove era stato rinchiuso, e torna prepotente, a braccetto della tecnologia
contactless di cui sembra costituire non
l’antitesi ma l’ideale complemento.
La tecnologia del biglietto magnetico
La tecnologia più semplice, parlando di biglietti, è quella cosiddetta del buco. Essa
richiede solo... il biglietto e la pinza perforatrice che, quando ero bambino, mi sembrava il simbolo del potere, posseduto da
quei superuomini che mi apparivano gli
indimenticabili bigliettai, autentiche autorità
che dominavano i filobus che prendevo per
andare al centro e che la pubblica amministrazione della mia città ha saggiamente
deciso di sostituire (i filobus, non i bigliettai)
con i meno inquinanti e più silenziosi autobus con motore diesel (acido sarcasmo...).
Con questa tecnologia si possono implementare vari tipi di titoli di viaggio; oltre a
quello di corsa singola, è facilissimo attuare i carnet multicorsa (basta prevedere
più buchi). Il buco rappresenta una tipica
informazione binaria; è un bit per eccellenza. Ricordo che “bit” è l’acronimo di BInary
digiT, in italiano “cifra binaria”, ossia una cifra che può assumere solo due stati “zero”
(foro assente) o “uno” (foro presente).
Il contenuto informativo del buco è quindi
il minimo possibile in natura e pertanto un
po’ scarso per coprire l’effettiva necessità
di un sistema di pubblico trasporto. Si pensi semplicemente al fatto che non contiene
un dato fondamentale per i biglietti a tempo, ossia la data e l’ora di validazione.
Se è vero che la obliteratrice tradizionale
stampiglia questi dati sul biglietto e che altri mezzi, come la taglierina che porta via
l’angolo, consentono di migliorare la situazione, la vera necessità che presto si avverte è quella di poter leggere e scrivere
per via elettronica informazioni dal biglietto
che vadano oltre al singolo bit del foro o
dell’angolo tagliato. Nella scala darwiniana dell’evoluzione dei titoli di viaggio, il biglietto magnetico rappresenta l’inizio della
stazione eretta. Il suo principio di funzionamento è molto semplice. Su uno dei due
lati viene applicata una “banda” magnetica,
ossia qualcosa di molto simile ad un pezzetto di nastro magnetico, su cui è possibile
registrare dati e rileggerli, in modo concettualmente molto simile a quello della registrazione audio. I biglietti magnetici sono
realizzati, nella maggior parte dei casi, in
accordo allo standard ENV-753, con banda
magnetica laterale o centrale. Questa ultima consente, per evidenti motivi di simmetria, l’introduzione del biglietto in due versi
anche con una sola testina magnetica.
Pregi e difetti
I pregi dei biglietti con banda magnetica
sono molti, ma il confronto con le smart
card appare a prima vista impietoso. Anche volendo trascurare l’immagine hi-tech
di una smart card contactless, che pur tuttavia ha un impatto non trascurabile sulle
scelte di alcune amministrazioni che le ve-
Fig. 1 - Il carnet da dieci corse di Brescia Mobilità.
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Il biglietto magnetico
Fig. 3 - Una validatrice per smart card contactless e biglietti magnetici.
dono come specchietti o perline colorate da barattare con i voti dei cittadini, la carta elettronica vince
quasi dappertutto contro il progenitore magnetico.
La smart card contactless è più capace: un biglietto magnetico può contenere al più qualche
diecina di byte, contro varie migliaia della versione
elettronica.
La smart card contactless è più sicura: specialmente se abbinata ad un modulo SAM può offrire
livelli di sicurezza davvero elevati.
La smart card contactless è più pratica: può essere obliterata anche senza estrarla dal portafoglio
o dalla borsetta.
Le validatrici per smart card contactless sono
più piccole, più leggere, non richiedono manutenzione e, non richiedendo aperture per l’introduzione
del biglietto, possono presentare un grado di protezione più elevato. Inoltre, data l’assenza di meccanismi, sono anche meno costose.
Ehi, basta! Dopo tutte queste mazzate, come puoi
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ancora difendere quel troglodita?
Ebbene, signori della Corte, c’è un argomento a
favore del mio assistito che sono certo che vi convincerà: il costo. L’imputato è infatti in grado di fare
quasi tutto quello che fanno le smart card con un
costo assai più contenuto. Se una smart card contactless, anche del più infimo tipo usa-e-getta, costa
0,30-0,40 euro, il biglietto cartaceo si può approvvigionare per una cifra inferiore alle 30 lire (scusate,
ma sui valori piccoli mi perdo quando parlo in euro).
Considerando che le smart card usa-e-getta non
presentano un grado di sicurezza pari a quello delle
smart card più blasonate, ben si comprende come
il magnetico si presti anche alla implementazione di
biglietti di corsa singola, del tutto preclusi alle sue
cugine dotate di silicio, belle e intelligenti ma viziate
e costose come ballerine.
La verifica
Un altro grande pregio del magnetico è la verifica
a vista, grazie alla stampigliatura in chiaro. Questo
si traduce in minori investimenti per la Compagnia,
che non deve acquistare e gestire terminali portatili il cui impiego non è poi così semplice come noi
astuti venditori cerchiamo di fare credere. La presenza della stampa elimina poi ogni contestazione
(...le giuro Signor Controllore, ho appena obliterato... forse la macchinetta..., sa, queste diavolerie
moderne...).
Impossibile contestare: le validazioni del magnetico
sono stampate in chiaro e sono facilmente leggibili
senza speciali apparecchi. Non solo: l’utente stesso
può provvedere alla verifica senza particolari acrobazie (la verifica contactless dell’ora di scadenza?
E’ semplicissima: basta salire su un bus ed usare la
validatrice per controllare se il biglietto è scaduto! E
se è scaduto e non ho più corse? Basta scendere
alla prima fermata, cercando di non farsi beccare
dal controllore, trovare un’altra tessera, aspettare il
prossimo autobus e inventare una scusa alla fidanzata per il ritardo...).
I terminali
Abbiamo dato per scontato che una validatrice per
titoli magnetici sia necessariamente più costosa di
una per smart card contactless.
Vediamo il perché.
Le leggi fisiche dell’elettromagnetismo sono ferree:
solo le variazioni temporali del flusso del campo
magnetico concatenato con un circuito elettrico generano un campo elettrico indotto in grado di dar
vita ad una forza elettromotrice. Detto al contrario,
un campo magnetico costante non dà origine al fenomeno dell’induzione. In parole più semplici, per
leggere una informazione codificata in un materiale
magnetico, come la “stripe” dei biglietti magnetici, è
necessario un movimento; che sia la testina che si
muove davanti al biglietto che sta fermo o che sia
il biglietto che si muove davanti alla testina che sta
ferma, scegliete voi (questo è lo stesso motivo per
cui gli hard disk ...girano!). Una validatrice magnetica deve quindi assicurare il movimento del biglietto.
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Il biglietto magnetico
Sempre per le stesse leggi fisiche, questo movimento non può essere troppo lento; anzi, più è veloce,
meglio è, non solo perché si macinano più biglietti,
ma anche perché maggiore è la velocità, maggiore
è la forza elettromotrice indotta. Tutto sommato, la
lettura di un biglietto magnetico sarebbe abbastanza facile, dato anche il tipo di codifica generalmente
utilizzata. Quando paghiamo con una carta di credito, vediamo che nella quasi totalità dei casi è usato
un lettore manuale (POS).
La mano dell’esercente deve essere però esercitata
per produrre un movimento a velocità relativamente
costante. Anche se la semplice lettura della banda magnetica potrebbe avvenire con il movimento
manuale, tutti i terminali Bancomat optano per un
lettore motorizzato, assai più affidabile anche se più
costoso. Ma noi vogliamo qualcosa di più; vogliamo
anche scrivere nuove informazioni sul biglietto.
A questo scopo la mano non basta più e serve invece un meccanismo, non troppo complesso ma preciso, che garantisca la velocità e la costanza della
stessa. Movimento, trascinamento, motori, cinghie,
ingranaggi, circuiti di lettura, circuiti di scrittura si
traducono alla fine in una sola voce: sordi, che, in
vernacolo fiorentino, non significa “persone con difetti uditivi” ma soldi (pecunia, pila, lalleri, baiocchi,
euro, dollari ecc. il significato, anche in assenza di
una specifica norma ISO, è inequivocabile).
Ritorno al magnetico
Vabbè, lo ammetto. Ho voluto scherzare e tirare un
po’ la volata al nonnino magnetico che, bistrattato
per anni, forse si meritava un po’ di incoraggiamento.
A giudicare da ciò che accade in Italia ed all’estero,
direi però che questa rivalutazione del magnetico è
in atto un po’ ovunque. I maggiori costi di infrastruttura e di manutenzione sembrano evidentemente
compensati dagli altri vantaggi e la tecnologia magnetica viene interpretata come ideale complemento di quella contactless.
Biglietto magnetico uguale flessibilità
Si osservi come la disponibilità di un mezzo semplice ed agile come il biglietto magnetico sembri
costituire un fertilizzante per la fantasia degli addetti. Questo anche perché l’introduzione di un nuovo
titolo magnetico è tecnicamente molto più semplice
rispetto ad una smart card. I relativi fabbricanti, e ce
ne sono degli ottimi in Italia, accettano ordini di moderata entità e consentono quindi anche un rapido
rifacimento delle livree, che possono così ospitare
pubblicità o personalizzazioni per eventi speciali.
Autore
Gianni Becattini è uno dei pionieri dell’informatica
italiana. Nel 1975 progetta uno dei primi personal
computer italiani e fonda la General Processor, i
cui prodotti sono oggi esposti al Museo dell’Informatica di Pisa. Dal 1999 dirige AEP, di cui oggi è
Amministratore Delegato ( www.aep-italia.it ).
La situazione in Italia
Ecco una sintesi delle principali aziende italiane che utilizzano o stanno per
utilizzare titoli con banda magnetica. Grazie alla presenza delle maggiori
città (Milano, Roma e Torino) e della intera regione Campania, la lista è
davvero molto nutrita.
• AIM Vicenza - Maggiori informazioni su http://www.aimvicenza.it/.
• ACTT Treviso - biglietti magnetici in formato ISO. Singoli, multipli, giornalieri, week-end e cumulativi. Maggiori informazioni su http://www.actt.it.
• APM Perugia - biglietti magnetici in formato ISO con banda centrale. Moltissimi tipi di biglietti e abbonamenti urbani ed extraurbani. Maggiori informazioni su http://www.apmperugia.it.
• ATAC Roma - BIT Biglietto Integrato a Tempo (75 minuti), 5BIT MULTIBIT (5 x 75 minuti), BTI Biglietto Turistico Integrato, BIG Biglietto Integrato
Giornaliero, CIS Carta Integrata Settimanale. Maggiori informazioni su http://
www.atac.roma.it.
• ATAM Arezzo - maggiori informazioni su http://www.atamarezzo.it/.
• ATC Terni - biglietti magnetici in formato ISO con banda centrale. Biglietti
e abbonamenti urbani ed extraurbani. Maggiori informazioni su http://www.
atcterni.it.
• ATCM Modena - maggiori informazioni su http://www.atcm.mo.it.
• ATM Milano - Su biglietto magnetico in formato ISO con banda laterale
prevede, in ambito urbano, oltre al classico biglietto ordinario singolo e al
carnet da 10 viaggi, anche titoli innovativi quali il settimanale 2x6 e vari tipi
di abbonamento (serale, giornaliero e bigiornaliero). Sono poi previsti un
grande numero di titoli a validità extraurbana per le varie zone tariffarie in
cui è divisa la metropoli ed il relativo hinterland. Maggiori informazioni su
http://www.atm-mi.it.
• Brescia Mobilità - biglietti magnetici in formato ISO con banda laterale.
Sono implementati titoli a tempo, carnet da 10 corse ed abbonamenti settimanali. Per maggiori informazioni www.bresciamobilita.it.
• CTM Cagliari - biglietti magnetici in formato ISO. Sono implementati titoli
a tempo, carnet da 12 corse ed abbonamenti giornalieri. Per maggiori informazioni su http://www.ctmcagliari.it.
• FTV Vicenza - nuovo sistema in fase di implementazione basato anche su
biglietti magnetici in formato ISO con banda centrale. Maggiori informazioni
su http://www.ftv.vi.it.
• GTT Torino - biglietti magnetici in formato proprietario con banda laterale. Sono implementati biglietti ordinari, carnet da 15 corse, abbonamento
giornaliero, “Viaggiare insieme” per più persone, e “Shopping”. Per maggiori
informazioni http://www.comune.torino.it/gtt .
• Unico Campania - il sistema tariffario della regione Campania fa uso
estensivo di titoli di viaggio su supporto magnetico ISO con banda centrale.
Maggiori informazioni su http://www.unicocampania.it.
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