FATTORI DI RISCHIO E STILI DI VITA NELL`UOMO
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FATTORI DI RISCHIO E STILI DI VITA NELL`UOMO
REGIONE LIGURIA - Corso di formazione Obiettivo Ob ett o Salute Sa ute riproduttiva p odutt a dall’informazione alla PMA FATTORI DI RISCHIO E STILI DI VITA NELL’UOMO S d M. Sandro M VIGLINO In Italia… • l’infertilità interessa circa il 10% della popolazione maschile • su 300 300.000 000 matrimoni all’anno all anno circa il 20% delle coppie presenta problemi d’infertilità • delle d ll coppie i iinfertili, f ili il 30 – 50% 0% d deii casii sono da ricondursi ad infertilità maschile In Italia… • • • • 300.000 300 000 matrimoni/anno i i/ 100.000 convivenze di fatto/anno 40 – 60.000 coppie infertili/anno 20 – 30.000 maschi infertili/anno Principali fattori di rischio maschili • Criptorchidismo • Varicocele • Traumi testicolari • Infezioni del tratto riproduttivo (epididimiti, prostatiti,…) • Cause iatrogene (pregressa chirurgia, chemioterapia,…) • Malattie sistemiche ed endocrine • Esposizione a fattori ambientali e occupazionali • Torsione T i del d l ffunicolo i l spermatico i • Tumori del testicolo • Familiarità F ili i à per iinfertilità f ili à e poliabortività li b i i à • (Cause genetiche: Y microdel, AR CAG, etc) Cause di infertilità maschile Cause sconosciute C i t 30 30-40% 40% Varicocele 18-25% (20% →18-50aa. in Italia) Alt Alterazioni i i genetiche ti h 10-15% 10 15% Infezioni tratto riproduttivo 10-12% D Danno ambientale bi t l o iiatrogeno t 4 4-6% 6% Criptorchidismo 4-5% T Traumi i ttesticolari ti l i 3% Ostruzione vie seminali 2% Ca se endocrine 2% Cause Fattori immunologici 1% Fattori di rischio modificabili • • • • Obesità Fumo Malnutrizione Ridotta attività fisica • Stress psichico • Abuso di caffeina • Abuso di alcool • Fattori tossici ambientali: - radiazioni - campi elettrici o magnetici - pesticidi - solventi Fattori di rischio con evidenze limitate • • • • • • • • Fattori F tt i ambientali bi t li Stili di vita Endocrine disruptors Fumo di sigaretta Temperatura scrotale Età Vestiario e biancheria intima Familiarità per infertilità e poliabortività VARICOCELE Il varicocele è una situazione patologica i causata da un alterazione un’alterazione del drenaggio venoso del t ti l con conseguente testicolo t comparsa p di varici del plesso pampiniforme CAMPBELL M. F., HARRISON J.H in Campbell’s Urology 6th edition, 1998. Varicocele e Infertilità 300.000 matrimoni/anno 15% coppie infertili 45.000 coppie 40% causa maschile 18.000 soggetti gg 25% con varicocele 4 500 soggetti 4.500 VARICOCELE : EPIDEMIOLOGIA • INCIDENZA MEDIA 20% (fino al 40% dei maschi hi infertili) i f tili) CON ANDAMENTO CRESCENTE IN RAPPORTO ALLA MATURAZIONE PUBERALE • 3748 PZ DI ETA ETA’ 9-16 aa aa. → 18.6 18 6 % • VOLUMETRIA GONADICA COMPROMESSA NEL 25 - 35 % DEI PZ VARICOCELE : CLASSIFICAZIONE SECONDO VERSTOPPEN-STEENO • I GRADO : VARICOSITA VARICOSITA’ PALPABILE < DI 1 cm E REFLUSSO ALLA MANOVRA DI VALSALVA • II GRADO : VARICOSITA’ VISIBILE > DI 1 2 cm • III GRADO : MASSA VENOSA BEN VISIBILE A DISTANZA DISTANZA, OCCUPANTE L’EMISCROTO SN E > DI 2 CM VARICOCELE : DIAGNOSI • ANAMNESI ED ESAME OBIETTIVO • ECO-COLOR ECO COLOR DOPPLER CON VALUTAZIONE DELLA MORFOLOGIA TESTICOLARE ( ECOGRAFIA SCROTALE CON VELOCIMETRIA DOPPLER) • SPERMIOGRAMMA VARICOCELE : INDICAZIONI CHIRURGICHE • VARICOCELE DI II - III GRADO • VARICOCELE DI I GRADO CON IPOTROFIA TESTICOLARE • LA CORREZIONE DEL VARICOCELE NELL’ADOLESCENTE CON IPOTROFIA GONADICA CONDUCE AD UN RECUPERO VOLUMETRICO DEL TESTICOLO NELL’80 % DEI CASI CRIPTORCHIDISMO • Il b bambino, bi che h a6 6-12 12 mesii di vita, it non h ha ancora uno o entrambi i testicoli (non discesi) nella borsa scrotale si definisce criptorchide • È la p più frequente q anomalia dell’apparato pp urinario\genitale • Il criptorchidismo comunemente si manifesta come entità anatomo-clinica isolata in un bambino perfettamente evoluto • • Il controllo della discesa discesa, del testicolo nello scroto, non è ancora noto Un ruolo importante sembra essere quello endocrino: - AMH (ormone anti Mülleriano) Prodotto dalla cellule del Sertoli controlla la migrazione trans-addominale - DHT (Diidrotestosterone) Cellule Leydig controlla la migrazione trans-inguinale Anomalie frequentemente associate 60% 1. Alterazioni istologiche g ((anche nel T.controlaterale)) -Diametro tubulare o indice spermatogonico ridotto del 90% -Fibrosi interstiziale -Assenza completa di spermatogoni del 10% 2. Alterazioni connessione didimo-epididimaria o alterazioni proprie dell’epididimo dell epididimo o del deferente Criptorchidismo e fertilità • Il criptorchidismo è una causa comune di infertilità; la possibilità di essere sterili è pp rispetto p aq quella con testicoli doppia normodiscesi • Il d danno ttesticolare ti l nella ll gonade d ritenuta it t inizia a rendersi evidente dopo il 1° anno di vita e con il persistere della ritenzione si assiste ad un progressivo deterioramento istologico • Un U precoce iintervento t t chirurgico hi i ((entro t 2 anni) prima della degenerazione dei tubuli seminiferi, può avere un effetto benefico potenziale fertilità sulla p Traumi Urogenitali EPIDEMIOLOGIA L’incidenza L incidenza delle lesioni traumatiche urogenitali nei soggetti poli-traumatizzati è di circa il 10%, percentuale che sale al 25% se si considerano i soli traumi addomino-pelvici. L llesioni Le i id dell’apparato ll’ t urogenitale it l di più iù frequente riscontro sono quelle renali, seguite d quelle da ll di genitali it li esterni, t i vescica, i uretra t ed d uretere. Traumi dei Genitali Esterni TRAUMI DEL TESTICOLO E DELLO SCROTO I traumi testicolari sono quasi sempre di natura contusiva, provocano dolore acuto che si può irradiare all’addome e alla regione lombare lombare, con nausea, vomito e spesso si associano ad ematomi scrotali. Possono essere distinti in tre gradi: • contusione semplice senza interessamento dei tubuli seminiferi • lesioni di I grado con interessamento dei tubuli seminiferi • interessamento i d dell parenchima hi ed dell’albuginea ll’ lb i (rottura completa) INFEZIONI DEL TRATTO RIPRODUTTIVO Le infezioni sessualmente trasmesse sono molto frequenti nella popolazione adolescenziale e giovane adulta: d lt sii stima ti iinfatti f tti che h circa i il 50% dei ragazzi di età inferiore ai 25 anni ne abbia contratto almeno una I germi più comunemente coinvolti in questo meccanismo sono la l Chl Chlamydia di T Trachomatis h ti e la Neisseria Gonorrhoeae Gonorrhoeae, mentre hanno p perso p parte della loro importanza Micoplasmi e batteri Gram negativi • Le donne sono asintomatiche nel 50% dei casi di gonorrea e nel 70% di infezione da Chlamydia • Gli uomini non riferiscono sintomi nel 68gonorrea e nel 92% di 92% dei casi di g infezione da Chlamydia • Le forme asintomatiche indicano comunque una tendenza ad aumentare Epidemiologia: alcuni dati 340 milioni ili i casii / anno ( escluso l HIV) 111 milioni casi /anno < 25 aa. Paesi più poveri( 85% degli adolescenti) 1 su 4 adolescenti 13-19 aa. /anno contrae una MST dopo un rapporto sex. Rapporto età/prevalenza infezione • < 25 anni: p preval. d’infez. = 17.80% • > 25 anni: preval. d’infez. = 4.00% CHLAMYDIA • Un tempo considerati virus per le piccole dimensioni • Di forma rotondeggiante o ovalare con proiezioni a carico di un solo emisfero (non se ne conosce la funzione) • Parassiti endocellulari obbligati nelle cellule permissive • Gram-negativi (meglio evidenziabili con Giemsa) • Parete cellulare rigida con peptidoglicano sostituito da proteine ricche di cisteina CHLAMYDIA CICLO VITALE Ciclo vitale dimorfico contempla due forme morfologiche distinte: –un corpo elementare (CE) infettante, per la sopravvivenza extracellulare –corpo reticolare ti l (CR) non infettante, i f tt t per la l moltiplicazione intracellulare. CHLAMYDIA A corpo reticolare B corpo elementare Infezione da Chlamydia e infertilità maschile • L La Cl Clamydia di è un ffattore tt patogeno t ffrequente t nelle ll infiammazioni genitali maschili; questi micro-organismi sono raramente p presenti in uomini sani • Senza dubbio la Clamydia provoca infiammazioni dell’uretra maschile e dell’epididimo. Non tutti i pareri concordano d su prostatite t tit e glandulite l d lit • Il fatto di riscontrare anticorpi della Clamydia nel siero o nel liquido seminale non significa necessariamente che l’infezione sia in corso • L’infezione g genitale maschile da Clamydia y è p pericolosa per gli organi genitali femminili, in quanto questo tipo di infezione negli organi genitali femminili può essere nociva alla fertilità femminile Infezione da Chlamydia e infertilità maschile E’ stato t t dimostrato di t t (Witkin-Jeremias(Witki J i Toth et al.)) che l’incubazione “in vitro” degli spermatozoi con la C. t. causa un declino del numero degli spermatozoi mobili e la loro apoptosi, generando una condizione di astenozoospermia GONORREA • • • • Gonorrea = flusso di seme (scolo) Una tra le più comuni MTS batteriche Circa 70 milioni nuovi casi/anno nel mondo Neisseria gonorrhoeae (gonococco), diplococco gram-negativo aerobio • Uomo unico ospite • Trasmissione : sessuale Colpisce la fascia d’età tra i 15 e i 30 anni, soprattutto nella popolazione maschile In Italia dai 3000 casi circa del 1976 siamo scesi ai 300 del 1998 Dal 2000 ad oggi, si registra un nuovo aumento di casi Per via sessuale o tramite saliva, li id vaginale liquido i l o seminale L’uomo è l’unico serbatoio del gonococco DIRETTA La trasmissione del gonococco Non si acquisisce immunità Dalla madre al feto durante il parto (congiuntivite gonococcica) INDIRETTA Biancheria intima, costumi, lenzuola ecc… Gonorrhea — Age- and sexspecific rates: United States, 2007 Men 750 Rate (per 100,000 population) 600 450 300 150 0 5.9 286.0 450.1 305.1 181.5 119.5 86.6 50.2 17.7 4.0 113 9 113.9 Age 10-14 15-19 20-24 25 29 25-29 30-34 35-39 40-44 45-54 55-64 65+ Total 0 Women 150 300 450 600 750 33.1 647.9 614.5 287.1 125.2 60.5 30.8 12.1 3.0 0.4 123 8 123.8 PATOGENESI • N.G. predilige epitelio colonnare dell’uretra, il canale cervicale, il retto e la congiuntiva • I batteri superano la barriera mucosa mucosa, vengono fagocitati dai PMN circolanti con abbondante produzione di pus • A volte p possono entrare in circolo • Non si acquisisce immunità duratura CLINICA • Incubazione: 1- 10 gg (fino a 30 gg) • Nella maggior parte dei casi si hanno infezioni mucose localizzate che possono però diffondersi localmente, risalendo il tratto genito urinario o evolvendo in sepsi genito-urinario • Frequenti sono le forme asintomatiche URETRITE GONOCOCCICA NELL’UOMO • S Secrezione i uretrale t l di materiale t i l purulento, l t iin genere abbondante • Può accompagnarsi a: disuria, balanite, linfoadenopatia inguinale • 25% secrezione scarsa (solo goccia di secreto t all mattino) tti ) • 10% completamente asintomatica GONORREA ASCENDENTE NELL’UOMO • P Prostatite t tit : febbre, f bb b brividi, i idi di disuria, i d dolore l addominale, prostata edematosa e dolente all’esplorazione rettale • Epididimite: dolore ed edema scrotale monolaterale fino all’obliterazione del vaso deferente che può condurre alla sterilità • Infezioni delle vescicole seminali GONORREA - DIAGNOSI • esame microscopico diretto: le secrezioni vengono strisciate con il vetrino, fissate con il calore l e colorate l t con bl blu di metilene til :N N.G. G sii rileva all’interno dei neutrofili colorata in blu con la classica forma a chicco di caffe’ caffe • con colorazione di Gram i diplococchi appaiono di colore rosso • sensibilità prossima al 100% nell’uomo, minore nella donna a causa della ricchezza della flora cervicovaginale GONORREA - DIAGNOSI • esame colturale (agar cioccolato 5% CO2): tampone p uretrale - cervicale - faringeo g - anale • utile per confermare la diagnosi • da eseguire sempre nei prelievi cervicali, rettali e faringei • necessario nelle forme paucisintomatiche o asintomatiche (croniche) • necessario per soprattutto per testare le sensibilità antibiotiche • non è disponibile alcun test sierologico MAGI (male accessory gland infections) ed d infertilità i f tilità Uno studio clinico-seminologico ed ecografico ha dimostrato la presenza di dispermia escretoria da sospetta MAGI (senza concomitante “fattore femminile”) nel 48.5% dei casi di infertilità coniugale Indagini microbiologiche evidenziarono una eziologia microbica nel 48.8% dei casi Le L successive i iindagini d i i ecografiche fi h h hanno confermato f t lla diagnosi di MAGI, caratterizzando la sede del processo flogistico-infettivo flogistico infettivo nel 73 73.7% 7% dei casi (MAGI US+) US+), e distinguendo 3 categorie diagnostiche (P, PV, PVE) MAGI ed infertilità • P, PV e PVE presentano valori dei parametri spermatici, leucocitospermia e produzione di ROS peggiori rispetto ai gruppi di controllo (pazienti con MAGI US-; pazienti fertili) • Esiste una stretta associazione tra estensione del processo flogistico/infettivo ed infertilità, registrandosi peggiori quadro spermatico, leucocitospermia e iperproduzione di ROS nel gruppo PVE MAGI ed infertilità Nella coppia infertile, un approccio clinico-andrologico superficiale, inadeguato ed incompleto comporta: a) sottostima della presenza di MAGI o formulazione di diagnosi imprecisa di “sindrome sindrome prostatitica” prostatitica b)) un inadeguato g approccio pp diagnostico g in una fase di MAGI iniziale (P) o intermedia (PV) non caratterizzate in tempo debito, e trascurate nel follow-up, non è utile né alla storia naturale della MAGI (in quanto ne favorirà un’ulteriore estensione in PVE) né della infertilità maschile (secondaria alla “risposta spermatica adattativa” post-flogistica) Meccanismi patogenetici responsabili di infertilità maschile da cause escretorie (MAGIcorrelata) 1) disfunzione secretoria di 1 o più ghiandole accessorie affette; 2) deterioramento della spermatogenesi; 3) subostruzione (mono-bilaterale) organica o functionale del tratto seminale che collega le varie ghiandole tra loro. HPV e fertilità maschile Nell’uomo N ll’ lla presenza di HPV HPV-DNA DNA è stata t t riscontrata non solo a livello di pene, glande e uretra t ma anche h a lilivello ll di d dotto tt d deferente, f t epididimo e testicolo. Diversi lavori hanno poi d documentato t t la l presenza di HPV HPV-DNA DNA nell plasma seminale ma non negli spermatozoi (O t (Ostrow e coll.). ll ) Altri autori (Pao, Lai, Yang et al.) hanno invece ritrovato le regioni E6 ed E7 del genoma virale all’interno delle cellule spermatiche HPV e fertilità maschile Diversi studi hanno spesso associato l’infezione da HPV all’alterazione all alterazione dei parametri seminali (→ riduzione motilità spermatozoi). Foresta e coll. hanno rilevato la presenza del virus e 10% 0% dei de giovani g ova esa esaminati at (100 ( 00 soggetti soggett che c e nel praticavano attività sessuale non protetta) e tale presenza è stata associata ad una riduzione della motilità (astenozoospermia) HPV e fertilità maschile In effetti la presenza di HPV-DNA è stata riscontrata nella testa del 25% degli spermatozoi dei soggetti infetti. In ogni caso, in attesa di maggiori e più g una definitive conferme,, sarebbe consigliabile maggiore attenzione nell’uso delle cell. spermatiche quando finalizzato a tecniche di PMA o a banca del seme Educazione sanitaria e sessuale della popolazione Screening sierologico nei primi e ultimi mesi di gravidanza Diagnosi precoce: ricerca dei portatori asintomatici I soggetti malati devono Denuncia sanitaria obbligatoria Evitare i rapporti sessuali fino a completa guarigione Principali fattori di rischio maschili • Criptorchidismo • Varicocele • Traumi testicolari • Infezioni del tratto riproduttivo (epididimiti, prostatiti,…) • Cause iatrogene (pregressa chirurgia, chemioterapia,…) • Malattie sistemiche ed endocrine • Esposizione a fattori ambientali e occupazionali • Torsione T i del d l ffunicolo i l spermatico i • Tumori del testicolo • Familiarità F ili i à per iinfertilità f ili à e poliabortività li b i i à • (Cause genetiche: Y microdel, AR CAG, etc) ESPOSIZIONE A FATTORI AMBIENTALI E OCCUPAZIONALI FUMO DI SIGARETTA Per quanto riguarda la funzione testicolare testicolare, è noto che il fumo di sigaretta g p può interferire con varie fasi d ll gametogenesii della Alcuni studi hanno riportato p alterazioni sul volume d ll’ i dell’eiaculato, l sulla ll concentrazione la motilità e la concentrazione, morfologia nemaspermica e sulla capacità fecondante degli spermatozoi In un lavoro italiano (Gandini et al 1997) si è dimostrato che gli al., agenti g causali del danno cinetico non sono tanto la nicotina i i e lla cotinina i i quanto i composti presenti nella fase gassosa (idrocarburi, aldeidi e chetoni) • • • • • • ALCOOL > desiderio < capacita’ erettile, MARIJUANA, OPPIOIDI > d.e. / ipofertilita’ , libido / d.e. COCAINA,CRACK:< ECSTASY : d.e. SEDENTARIETA ‘:> :> N N° ore televisive o Pc OBESITA’:< Testosterone,> d.e., diabete ins.res. L abuso di alcol è un fattore L’abuso decisamente incidente sulla fertilità; alcune cifre denotano come l’infertilità nei soggetti maschi hi fforti ti consumatori t i di alcol l l sia dell’80% dell 80% L’alcol L alcol, infatti infatti, danneggia le cell cell. y g ((→ testosterone)) e di Leydig riduce il funzionamento delle cell. di Sertoli (→ maturazione sperm.) fino ad arrivare all all’arresto arresto del processo di maturazione Bevande alcoliche Vino, birra e liquori Birra 330 ml, 4° % = 13,2 , ml alcol = 1,04 drink Vino Vino 125 ml a 14° % = 17,5 ml alcol = 1,38 1 38 drink di k Liquore 30 ml, 43° % = 12,9 ml alcol = 1,01 drink 1 drink in Italia equivale a 12,7 mll di alcol p puro Quantità di alcol valutate neii varii studi di • C Consumo giornaliero i li moderato 1-2 drink • Consumo occasionale eccessivo 5 drink • Consumo giornaliero eccessivo >4 4-6 6 drink INQUINANTI AMBIENTALI ED OCCUPAZIONALI Le ricerche svolte negli ultimi 15 anni sui pesticidi dimostrano l'associazione fra l'esposizione p a Ddt, organoclorine, g erbicidi, fungicidi e insetticidi e la peggiore qualità del liquido seminale in termini di concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi (dipartimento di Salute ambientale della Harvard School of Public Health di Boston) Tre ricerche, ricerche in particolare particolare, hanno evidenziato l'associazione fra l'esposizione ai pesticidi e danni al D d Dna deglili spermatozoi. t i IInfine fi quattro studi hanno scoperto alterazioni cromosomiche negli spermatozoi conseguenti all'uso di miscele di pesticidi organofosforici organofosforici, piretroidi e carbamati insetticidi p Esiste un gruppo di xenobiotici ambientali (Endocrine disruptors – EDs) capaci di alterare i processi riproduttivi: • composti di sintesi utilizzati nei processi industriali ed agricoli • molecole di sintesi usate a scopo farmaceutico • sostanze naturali, come i fitoestrogeni, presenti negli alimenti Essii mostrano E t una b bassa solubilità in acqua ma un’elevata solubilità nei lipidi p e quindi tendono ad accumularsi nei tessuti adiposi Rischi negli ambienti di lavoro (inclusi hobbies) Settore Sostanze Esempio Agricoltura Pesticidi, erbicidi Dibromocloropropano, carbaryl, y, Industria manifatturiera Solventi organici, metalli pesanti, cloruro di vinile Etere glicole, piombo, cadmio La ande ie a secco Lavanderie Sol enti o Solventi organici ganici Etilene xilene, Etilene, ilene ttricloroetilene, iclo oetilene Tipografie Solventi, inchiostri Farmaci, industria Farmaci Antineoplastici, ormoni Sanità Biologici Rosolia, CMV, epatite Agenti fisici Radiazioni, ipertemia Agenti chimici Antineoplastici, gas anestetici Esercizio fisico Sollevamento pesi, prolungata posizione in piedi Vari Altri prodotti chimici Sostanza Rischio Fonti di esposizione Piombo Anomalie spermatozooi, aborto spontaneo parto prematuro spontaneo, prematuro, basso peso, deficit cognitivo, difetti del tubo neurale Ceramica, scarichi industriali e automobilistici porcellane, automobilistici, porcellane batterie tinture- vernici (80% delle case costruite prima del 1978), deceranti, preservanti del legno Mercurio Microcefalia, alterazioni neuromotorie e cognitive Pesci grossa taglia, coloranti,vernici, amalgame dentarie Monossido di carbonio Parto prematuro, morte intrauterina, deficit neurologici, anomalie di sviluppo Auto, fornaci, riscaldamento a cherosene, fumo di sigaretta Cadmio Ipofertilità maschile Leghe metalliche per saldatura, televisori b/n e colori, semiconduttori,, PVC,, pile p In particolare, particolare l’esposizione l esposizione al Cadmio Cad o (Cd) causa u una a significativa diminuzione di parametrii cinetici i i i qualili velocità l ià rettilinea (VSL), (VSL) velocità curvilinea(VCL) e linearità (LIN) Schlegel et al., 1991; Vicari, 2000; Abd-Allah et al, 2000; Wong et al, 2003. Agenti fisici Agente Rischio Fonti esposizione Campi a p magnetici ag Nessuna u a evidenza d a Ubiquitari Ub qu a Video terminali Radiazioni Effetto teratogeno RX, TAC, radioterapia ionizzanti non evidenziato per esposizioni inferiori a 5 rad. Emissione da Ipotiroidismo o 3 ) atiroidismo fetale radioisotopi (I131 Trattamento ablativo in 3 gravidanza con I131