FATTORI DI RISCHIO E STILI DI VITA NELL`UOMO

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FATTORI DI RISCHIO E STILI DI VITA NELL`UOMO
REGIONE LIGURIA - Corso di formazione
Obiettivo
Ob
ett o Salute
Sa ute riproduttiva
p odutt a
dall’informazione alla PMA
FATTORI DI RISCHIO E STILI DI VITA
NELL’UOMO
S d M.
Sandro
M VIGLINO
In Italia…
• l’infertilità interessa circa il 10% della
popolazione maschile
• su 300
300.000
000 matrimoni all’anno
all anno circa il 20%
delle coppie presenta problemi d’infertilità
• delle
d ll coppie
i iinfertili,
f ili il 30 – 50%
0% d
deii casii
sono da ricondursi ad infertilità maschile
In Italia…
•
•
•
•
300.000
300
000 matrimoni/anno
i
i/
100.000 convivenze di fatto/anno
40 – 60.000 coppie infertili/anno
20 – 30.000 maschi infertili/anno
Principali fattori di rischio maschili
• Criptorchidismo
• Varicocele
• Traumi testicolari
• Infezioni del tratto riproduttivo (epididimiti,
prostatiti,…)
• Cause iatrogene (pregressa chirurgia,
chemioterapia,…)
• Malattie sistemiche ed endocrine
• Esposizione a fattori ambientali e occupazionali
• Torsione
T i
del
d l ffunicolo
i l spermatico
i
• Tumori del testicolo
• Familiarità
F ili i à per iinfertilità
f ili à e poliabortività
li b i i à
• (Cause genetiche: Y microdel, AR CAG, etc)
Cause di infertilità maschile
Cause sconosciute
C
i t 30
30-40%
40%
Varicocele 18-25% (20% →18-50aa. in Italia)
Alt
Alterazioni
i i genetiche
ti h 10-15%
10 15%
Infezioni tratto riproduttivo 10-12%
D
Danno
ambientale
bi t l o iiatrogeno
t
4
4-6%
6%
Criptorchidismo 4-5%
T
Traumi
i ttesticolari
ti l i 3%
Ostruzione vie seminali 2%
Ca se endocrine 2%
Cause
Fattori immunologici 1%
Fattori di rischio modificabili
•
•
•
•
Obesità
Fumo
Malnutrizione
Ridotta attività
fisica
• Stress psichico
• Abuso di caffeina
• Abuso di alcool
• Fattori tossici
ambientali:
- radiazioni
- campi elettrici o
magnetici
- pesticidi
- solventi
Fattori di rischio con evidenze limitate
•
•
•
•
•
•
•
•
Fattori
F
tt i ambientali
bi t li
Stili di vita
Endocrine disruptors
Fumo di sigaretta
Temperatura scrotale
Età
Vestiario e biancheria intima
Familiarità per infertilità e poliabortività
VARICOCELE
Il varicocele è una situazione
patologica
i causata da
un alterazione
un’alterazione
del drenaggio venoso del
t ti l con conseguente
testicolo
t
comparsa
p
di
varici del plesso pampiniforme
CAMPBELL M. F., HARRISON J.H in Campbell’s Urology 6th
edition, 1998.
Varicocele e Infertilità
300.000 matrimoni/anno
15%
coppie infertili
45.000 coppie
40%
causa maschile
18.000 soggetti
gg
25%
con varicocele
4 500 soggetti
4.500
VARICOCELE : EPIDEMIOLOGIA
• INCIDENZA MEDIA 20% (fino al 40% dei
maschi
hi infertili)
i f tili) CON ANDAMENTO
CRESCENTE IN RAPPORTO ALLA
MATURAZIONE PUBERALE
• 3748 PZ DI ETA
ETA’ 9-16 aa
aa. → 18.6
18 6 %
• VOLUMETRIA GONADICA
COMPROMESSA NEL 25 - 35 % DEI PZ
VARICOCELE : CLASSIFICAZIONE
SECONDO VERSTOPPEN-STEENO
• I GRADO : VARICOSITA
VARICOSITA’ PALPABILE < DI
1 cm E REFLUSSO ALLA MANOVRA DI
VALSALVA
• II GRADO : VARICOSITA’ VISIBILE > DI 1 2 cm
• III GRADO : MASSA VENOSA BEN
VISIBILE A DISTANZA
DISTANZA, OCCUPANTE
L’EMISCROTO SN E > DI 2 CM
VARICOCELE : DIAGNOSI
• ANAMNESI ED ESAME OBIETTIVO
• ECO-COLOR
ECO COLOR DOPPLER CON
VALUTAZIONE DELLA MORFOLOGIA
TESTICOLARE ( ECOGRAFIA
SCROTALE CON VELOCIMETRIA
DOPPLER)
• SPERMIOGRAMMA
VARICOCELE :
INDICAZIONI CHIRURGICHE
• VARICOCELE DI II - III GRADO
• VARICOCELE DI I GRADO CON
IPOTROFIA TESTICOLARE
• LA CORREZIONE DEL VARICOCELE
NELL’ADOLESCENTE CON IPOTROFIA
GONADICA CONDUCE AD UN
RECUPERO VOLUMETRICO DEL
TESTICOLO NELL’80 % DEI CASI
CRIPTORCHIDISMO
• Il b
bambino,
bi
che
h a6
6-12
12 mesii di vita,
it non h
ha
ancora uno o entrambi i testicoli (non discesi)
nella borsa scrotale si definisce criptorchide
• È la p
più frequente
q
anomalia dell’apparato
pp
urinario\genitale
• Il criptorchidismo comunemente si manifesta
come entità anatomo-clinica isolata in un
bambino perfettamente evoluto
•
•
Il controllo della discesa
discesa, del testicolo nello
scroto, non è ancora noto
Un ruolo importante sembra essere quello
endocrino:
- AMH (ormone anti Mülleriano) Prodotto dalla cellule del Sertoli
controlla la migrazione trans-addominale
- DHT (Diidrotestosterone)
Cellule Leydig
controlla la migrazione trans-inguinale
Anomalie frequentemente associate
60%
1. Alterazioni istologiche
g
((anche nel T.controlaterale))
-Diametro tubulare o indice spermatogonico ridotto del 90%
-Fibrosi interstiziale
-Assenza completa di spermatogoni del 10%
2. Alterazioni connessione didimo-epididimaria o
alterazioni proprie dell’epididimo
dell epididimo o del deferente
Criptorchidismo e fertilità
• Il criptorchidismo è una causa comune di
infertilità; la possibilità di essere sterili è
pp rispetto
p
aq
quella con testicoli
doppia
normodiscesi
• Il d
danno ttesticolare
ti l
nella
ll gonade
d ritenuta
it
t
inizia a rendersi evidente dopo il 1° anno
di vita e con il persistere della ritenzione si
assiste ad un progressivo deterioramento
istologico
• Un
U precoce iintervento
t
t chirurgico
hi
i ((entro
t 2
anni) prima della degenerazione dei tubuli
seminiferi, può avere un effetto benefico
potenziale fertilità
sulla p
Traumi Urogenitali
EPIDEMIOLOGIA
L’incidenza
L
incidenza delle lesioni traumatiche urogenitali
nei soggetti poli-traumatizzati è di circa il 10%,
percentuale che sale al 25% se si
considerano i soli traumi addomino-pelvici.
L llesioni
Le
i id
dell’apparato
ll’
t urogenitale
it l di più
iù
frequente riscontro sono quelle renali, seguite
d quelle
da
ll di genitali
it li esterni,
t i vescica,
i
uretra
t ed
d
uretere.
Traumi dei Genitali Esterni
TRAUMI DEL TESTICOLO E DELLO SCROTO
I traumi testicolari sono quasi sempre di natura
contusiva, provocano dolore acuto che si può
irradiare all’addome e alla regione lombare
lombare, con
nausea, vomito e spesso si associano ad ematomi
scrotali.
Possono essere distinti in tre gradi:
• contusione semplice senza interessamento dei
tubuli seminiferi
• lesioni di I grado con interessamento dei tubuli
seminiferi
• interessamento
i
d
dell parenchima
hi
ed
dell’albuginea
ll’ lb i
(rottura completa)
INFEZIONI DEL TRATTO
RIPRODUTTIVO
Le infezioni sessualmente
trasmesse sono molto frequenti
nella popolazione
adolescenziale e giovane
adulta:
d lt sii stima
ti
iinfatti
f tti che
h circa
i
il
50% dei ragazzi di età inferiore
ai 25 anni ne abbia contratto
almeno una
I germi più comunemente
coinvolti in questo meccanismo
sono la
l Chl
Chlamydia
di T
Trachomatis
h
ti
e la Neisseria Gonorrhoeae
Gonorrhoeae,
mentre hanno p
perso p
parte della
loro importanza Micoplasmi e
batteri Gram negativi
• Le donne sono asintomatiche nel 50% dei
casi di gonorrea e nel 70% di infezione da
Chlamydia
• Gli uomini non riferiscono sintomi nel 68gonorrea e nel 92% di
92% dei casi di g
infezione da Chlamydia
• Le forme asintomatiche indicano
comunque una tendenza ad aumentare
Epidemiologia:
alcuni dati
340 milioni
ili i casii / anno ( escluso
l
HIV)
111 milioni casi /anno < 25 aa.
Paesi più poveri( 85% degli
adolescenti)
1 su 4 adolescenti 13-19 aa. /anno
contrae una MST dopo un rapporto
sex.
Rapporto età/prevalenza infezione
• < 25 anni: p
preval. d’infez. = 17.80%
• > 25 anni: preval. d’infez. = 4.00%
CHLAMYDIA
• Un tempo considerati virus per le piccole dimensioni
• Di forma rotondeggiante o ovalare con proiezioni a
carico di un solo emisfero (non se ne conosce la
funzione)
• Parassiti endocellulari obbligati nelle cellule permissive
• Gram-negativi (meglio evidenziabili con Giemsa)
• Parete cellulare rigida con peptidoglicano sostituito da
proteine ricche di cisteina
CHLAMYDIA
CICLO VITALE
Ciclo vitale dimorfico contempla due
forme morfologiche distinte:
–un corpo elementare (CE) infettante, per la
sopravvivenza extracellulare
–corpo reticolare
ti l
(CR) non infettante,
i f tt t per la
l
moltiplicazione intracellulare.
CHLAMYDIA
A corpo reticolare
B corpo elementare
Infezione da Chlamydia e
infertilità maschile
• L
La Cl
Clamydia
di è un ffattore
tt
patogeno
t
ffrequente
t nelle
ll
infiammazioni genitali maschili; questi micro-organismi
sono raramente p
presenti in uomini sani
• Senza dubbio la Clamydia provoca infiammazioni
dell’uretra maschile e dell’epididimo. Non tutti i pareri
concordano
d
su prostatite
t tit e glandulite
l d lit
• Il fatto di riscontrare anticorpi della Clamydia nel siero o
nel liquido seminale non significa necessariamente che
l’infezione sia in corso
• L’infezione g
genitale maschile da Clamydia
y
è p
pericolosa
per gli organi genitali femminili, in quanto questo tipo di
infezione negli organi genitali femminili può essere
nociva alla fertilità femminile
Infezione da Chlamydia e
infertilità maschile
E’ stato
t t dimostrato
di
t t (Witkin-Jeremias(Witki J
i
Toth et al.)) che l’incubazione “in vitro”
degli spermatozoi con la C. t. causa un
declino del numero degli spermatozoi
mobili e la loro apoptosi, generando
una condizione di astenozoospermia
GONORREA
•
•
•
•
Gonorrea = flusso di seme (scolo)
Una tra le più comuni MTS batteriche
Circa 70 milioni nuovi casi/anno nel mondo
Neisseria gonorrhoeae (gonococco),
diplococco gram-negativo aerobio
• Uomo unico ospite
• Trasmissione : sessuale
Colpisce la fascia
d’età
tra i 15 e i 30 anni,
soprattutto nella
popolazione
maschile
In Italia dai 3000
casi circa del 1976
siamo scesi ai 300
del 1998
Dal 2000 ad oggi, si
registra un nuovo
aumento di casi
Per via sessuale o
tramite saliva,
li id vaginale
liquido
i l o
seminale
L’uomo è l’unico
serbatoio del gonococco
DIRETTA
La trasmissione del
gonococco
Non si acquisisce
immunità
Dalla madre al feto
durante il parto
(congiuntivite
gonococcica)
INDIRETTA
Biancheria intima,
costumi, lenzuola
ecc…
Gonorrhea — Age- and sexspecific rates: United States, 2007
Men
750
Rate (per 100,000 population)
600
450
300
150
0
5.9
286.0
450.1
305.1
181.5
119.5
86.6
50.2
17.7
4.0
113 9
113.9
Age
10-14
15-19
20-24
25 29
25-29
30-34
35-39
40-44
45-54
55-64
65+
Total
0
Women
150
300
450
600
750
33.1
647.9
614.5
287.1
125.2
60.5
30.8
12.1
3.0
0.4
123 8
123.8
PATOGENESI
• N.G. predilige epitelio colonnare dell’uretra, il
canale cervicale, il retto e la congiuntiva
• I batteri superano la barriera mucosa
mucosa,
vengono fagocitati dai PMN circolanti con
abbondante produzione di pus
• A volte p
possono entrare in circolo
• Non si acquisisce immunità duratura
CLINICA
• Incubazione: 1- 10 gg (fino a 30 gg)
• Nella maggior parte dei casi si hanno
infezioni mucose localizzate che possono
però diffondersi localmente, risalendo il tratto
genito urinario o evolvendo in sepsi
genito-urinario
• Frequenti sono le forme asintomatiche
URETRITE GONOCOCCICA NELL’UOMO
• S
Secrezione
i
uretrale
t l di materiale
t i l purulento,
l t iin
genere abbondante
• Può accompagnarsi a: disuria, balanite,
linfoadenopatia inguinale
• 25% secrezione scarsa (solo goccia di
secreto
t all mattino)
tti )
• 10% completamente asintomatica
GONORREA ASCENDENTE NELL’UOMO
• P
Prostatite
t tit : febbre,
f bb b
brividi,
i idi di
disuria,
i d
dolore
l
addominale, prostata edematosa e dolente
all’esplorazione rettale
• Epididimite: dolore ed edema scrotale
monolaterale fino all’obliterazione del vaso
deferente che può condurre alla sterilità
• Infezioni delle vescicole seminali
GONORREA - DIAGNOSI
• esame microscopico diretto: le secrezioni
vengono strisciate con il vetrino, fissate con il
calore
l
e colorate
l t con bl
blu di metilene
til
:N
N.G.
G sii
rileva all’interno dei neutrofili colorata in blu con
la classica forma a chicco di caffe’
caffe
• con colorazione di Gram i diplococchi appaiono
di colore rosso
• sensibilità prossima al 100% nell’uomo, minore
nella donna a causa della ricchezza della flora
cervicovaginale
GONORREA - DIAGNOSI
• esame colturale (agar cioccolato 5% CO2):
tampone
p
uretrale - cervicale - faringeo
g - anale
• utile per confermare la diagnosi
• da eseguire sempre nei prelievi cervicali, rettali
e faringei
• necessario nelle forme paucisintomatiche o
asintomatiche (croniche)
• necessario per soprattutto per testare le
sensibilità antibiotiche
• non è disponibile alcun test sierologico
MAGI (male accessory gland infections)
ed
d infertilità
i f tilità
 Uno studio clinico-seminologico ed ecografico ha
dimostrato la presenza di dispermia escretoria da
sospetta MAGI (senza concomitante “fattore femminile”)
nel 48.5% dei casi di infertilità coniugale
 Indagini microbiologiche evidenziarono una eziologia
microbica nel 48.8% dei casi
 Le
L successive
i iindagini
d i i ecografiche
fi h h
hanno confermato
f
t lla
diagnosi di MAGI, caratterizzando la sede del processo
flogistico-infettivo
flogistico
infettivo nel 73
73.7%
7% dei casi (MAGI US+)
US+), e
distinguendo 3 categorie diagnostiche (P, PV, PVE)
MAGI ed infertilità
• P, PV e PVE presentano valori dei parametri spermatici,
leucocitospermia e produzione di ROS peggiori rispetto
ai gruppi di controllo (pazienti con MAGI US-; pazienti
fertili)
• Esiste una stretta associazione tra estensione del
processo flogistico/infettivo ed infertilità, registrandosi
peggiori quadro spermatico, leucocitospermia e
iperproduzione di ROS nel gruppo PVE
MAGI ed infertilità
Nella coppia infertile, un approccio clinico-andrologico
superficiale, inadeguato ed incompleto comporta:
a) sottostima della presenza di MAGI o formulazione di
diagnosi imprecisa di “sindrome
sindrome prostatitica”
prostatitica
b)) un inadeguato
g
approccio
pp
diagnostico
g
in una fase di MAGI
iniziale (P) o intermedia (PV) non caratterizzate in
tempo debito, e trascurate nel follow-up, non è utile né
alla storia naturale della MAGI (in quanto ne favorirà
un’ulteriore estensione in PVE) né della infertilità
maschile (secondaria alla “risposta spermatica
adattativa” post-flogistica)
Meccanismi patogenetici responsabili di infertilità maschile da cause escretorie (MAGIcorrelata)
1)
disfunzione secretoria di 1 o più ghiandole accessorie affette;
2)
deterioramento della spermatogenesi;
3)
subostruzione (mono-bilaterale) organica o functionale del tratto seminale che
collega le varie ghiandole tra loro.
HPV e fertilità maschile
Nell’uomo
N
ll’
lla presenza di HPV
HPV-DNA
DNA è stata
t t
riscontrata non solo a livello di pene, glande e
uretra
t ma anche
h a lilivello
ll di d
dotto
tt d
deferente,
f
t
epididimo e testicolo. Diversi lavori hanno poi
d
documentato
t t la
l presenza di HPV
HPV-DNA
DNA nell
plasma seminale ma non negli spermatozoi
(O t
(Ostrow
e coll.).
ll )
Altri autori (Pao, Lai, Yang et al.) hanno invece
ritrovato le regioni E6 ed E7 del genoma virale
all’interno delle cellule spermatiche
HPV e fertilità maschile
Diversi studi hanno spesso associato l’infezione
da HPV all’alterazione
all alterazione dei parametri seminali
(→ riduzione motilità spermatozoi).
Foresta e coll. hanno rilevato la presenza del virus
e 10%
0% dei
de giovani
g ova esa
esaminati
at (100
( 00 soggetti
soggett che
c e
nel
praticavano attività sessuale non protetta) e tale
presenza è stata associata ad una riduzione della
motilità (astenozoospermia)
HPV e fertilità maschile
In effetti la presenza di HPV-DNA è stata
riscontrata nella testa del 25% degli
spermatozoi dei soggetti infetti.
In ogni caso, in attesa di maggiori e più
g
una
definitive conferme,, sarebbe consigliabile
maggiore attenzione nell’uso delle cell.
spermatiche quando finalizzato a tecniche di
PMA o a banca del seme
Educazione sanitaria
e sessuale della popolazione
Screening sierologico
nei primi e ultimi mesi
di gravidanza
Diagnosi precoce:
ricerca dei portatori
asintomatici
I soggetti malati
devono
Denuncia sanitaria
obbligatoria
Evitare i rapporti
sessuali fino a
completa guarigione
Principali fattori di rischio maschili
• Criptorchidismo
• Varicocele
• Traumi testicolari
• Infezioni del tratto riproduttivo (epididimiti,
prostatiti,…)
• Cause iatrogene (pregressa chirurgia,
chemioterapia,…)
• Malattie sistemiche ed endocrine
• Esposizione a fattori ambientali e occupazionali
• Torsione
T i
del
d l ffunicolo
i l spermatico
i
• Tumori del testicolo
• Familiarità
F ili i à per iinfertilità
f ili à e poliabortività
li b i i à
• (Cause genetiche: Y microdel, AR CAG, etc)
ESPOSIZIONE A FATTORI
AMBIENTALI
E
OCCUPAZIONALI
FUMO DI SIGARETTA
Per quanto riguarda la
funzione testicolare
testicolare, è noto
che il fumo di sigaretta
g
p
può
interferire con varie fasi
d ll gametogenesii
della
Alcuni studi hanno riportato
p
alterazioni sul volume
d ll’ i
dell’eiaculato,
l
sulla
ll
concentrazione la motilità e la
concentrazione,
morfologia nemaspermica e
sulla capacità fecondante degli
spermatozoi
In un lavoro italiano (Gandini et
al 1997) si è dimostrato che gli
al.,
agenti
g
causali del danno
cinetico non sono tanto la
nicotina
i i e lla cotinina
i i quanto i
composti presenti nella fase
gassosa (idrocarburi, aldeidi e
chetoni)
•
•
•
•
•
•
ALCOOL > desiderio < capacita’ erettile,
MARIJUANA, OPPIOIDI > d.e. / ipofertilita’
,
libido / d.e.
COCAINA,CRACK:<
ECSTASY : d.e.
SEDENTARIETA ‘:>
:> N
N° ore televisive o Pc
OBESITA’:< Testosterone,> d.e., diabete ins.res.
L abuso di alcol è un fattore
L’abuso
decisamente incidente sulla
fertilità; alcune cifre denotano
come l’infertilità nei soggetti
maschi
hi fforti
ti consumatori
t i di alcol
l l
sia dell’80%
dell 80%
L’alcol
L
alcol, infatti
infatti, danneggia le cell
cell.
y g ((→ testosterone)) e
di Leydig
riduce il funzionamento delle cell.
di Sertoli (→ maturazione sperm.)
fino ad arrivare all
all’arresto
arresto del
processo di maturazione
Bevande alcoliche
Vino, birra e liquori
Birra
330 ml, 4° %
= 13,2
, ml alcol
= 1,04 drink
Vino
Vino
125 ml a 14° %
= 17,5 ml alcol
= 1,38
1 38 drink
di k
Liquore
30 ml, 43° %
= 12,9 ml alcol
= 1,01 drink
1 drink in
Italia
equivale a
12,7 mll
di alcol p
puro
Quantità di alcol valutate
neii varii studi
di
• C
Consumo giornaliero
i
li
moderato
1-2 drink
• Consumo occasionale
eccessivo
5 drink
• Consumo giornaliero
eccessivo
>4
4-6
6 drink
INQUINANTI AMBIENTALI ED
OCCUPAZIONALI
Le ricerche svolte negli ultimi 15 anni
sui pesticidi dimostrano l'associazione
fra l'esposizione
p
a Ddt, organoclorine,
g
erbicidi, fungicidi e insetticidi e la
peggiore qualità del liquido seminale in
termini di concentrazione, motilità e
morfologia degli spermatozoi
(dipartimento di Salute ambientale della Harvard
School of Public Health di Boston)
Tre ricerche,
ricerche in particolare
particolare, hanno
evidenziato l'associazione fra
l'esposizione ai pesticidi e danni al
D d
Dna
deglili spermatozoi.
t
i IInfine
fi
quattro studi hanno scoperto
alterazioni cromosomiche negli
spermatozoi conseguenti all'uso di
miscele di pesticidi organofosforici
organofosforici,
piretroidi e carbamati
insetticidi p
Esiste un gruppo di xenobiotici ambientali
(Endocrine disruptors – EDs) capaci di
alterare i processi riproduttivi:
• composti di sintesi utilizzati nei processi
industriali ed agricoli
• molecole di sintesi usate a scopo farmaceutico
• sostanze naturali, come i fitoestrogeni, presenti
negli alimenti
Essii mostrano
E
t
una b
bassa
solubilità in acqua ma
un’elevata solubilità nei lipidi
p e
quindi tendono ad accumularsi
nei tessuti adiposi
Rischi negli ambienti di lavoro
(inclusi hobbies)
Settore
Sostanze
Esempio
Agricoltura
Pesticidi, erbicidi
Dibromocloropropano,
carbaryl,
y,
Industria
manifatturiera
Solventi organici, metalli
pesanti, cloruro di vinile
Etere glicole, piombo, cadmio
La ande ie a secco
Lavanderie
Sol enti o
Solventi
organici
ganici
Etilene xilene,
Etilene,
ilene ttricloroetilene,
iclo oetilene
Tipografie
Solventi, inchiostri
Farmaci, industria
Farmaci
Antineoplastici, ormoni
Sanità
Biologici
Rosolia, CMV, epatite
Agenti fisici
Radiazioni, ipertemia
Agenti chimici
Antineoplastici, gas anestetici
Esercizio fisico
Sollevamento pesi, prolungata
posizione in piedi
Vari
Altri prodotti chimici
Sostanza
Rischio
Fonti di
esposizione
Piombo
Anomalie spermatozooi, aborto
spontaneo parto prematuro
spontaneo,
prematuro,
basso peso, deficit cognitivo,
difetti del tubo neurale
Ceramica, scarichi industriali e
automobilistici porcellane,
automobilistici,
porcellane batterie
tinture- vernici (80% delle case
costruite prima del 1978), deceranti,
preservanti del legno
Mercurio
Microcefalia, alterazioni neuromotorie e cognitive
Pesci grossa taglia, coloranti,vernici,
amalgame dentarie
Monossido di
carbonio
Parto prematuro, morte
intrauterina, deficit neurologici,
anomalie di sviluppo
Auto, fornaci, riscaldamento a
cherosene, fumo di sigaretta
Cadmio
Ipofertilità maschile
Leghe metalliche per saldatura,
televisori b/n e colori,
semiconduttori,, PVC,, pile
p
In particolare,
particolare l’esposizione
l esposizione al
Cadmio
Cad
o (Cd) causa u
una
a
significativa diminuzione di
parametrii cinetici
i i i qualili velocità
l ià
rettilinea (VSL),
(VSL) velocità
curvilinea(VCL) e linearità (LIN)
Schlegel et al., 1991; Vicari, 2000; Abd-Allah et al, 2000; Wong et al, 2003.
Agenti fisici
Agente
Rischio
Fonti esposizione
Campi
a p magnetici
ag
Nessuna
u a evidenza
d
a Ubiquitari
Ub qu a
Video terminali
Radiazioni
Effetto teratogeno RX, TAC, radioterapia
ionizzanti
non evidenziato
per esposizioni
inferiori a 5 rad.
Emissione da
Ipotiroidismo o
3 ) atiroidismo fetale
radioisotopi (I131
Trattamento ablativo in
3
gravidanza con I131