da giulio cesare a gengis kahn, raccontare la storia con il linguaggio

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da giulio cesare a gengis kahn, raccontare la storia con il linguaggio
Museo
Archeologico
Lomellino
Gambolò, PV, Piazza Castello
Narrare l’Antico
Rassegna letteraria, 2° edizione, 2017
Domenica 29 gennaio, ore 16.00
DA GIULIO CESARE A GENGIS KHAN.
Raccontare la Storia con il linguaggio delle emozioni: FRANCO FORTE
Giulio cesare non è morto. E' tornato a combattere ai confini del mondo, al comando di una legione segreta. Per
conquistare il segreto più ambito: l'immortalità...Perché, poco prima delle Idi di marzo, il giorno fatidico in cui
venne ucciso, Giulio Cesare rinunciò a essere accompagnato dalla scorta? E perché proprio Bruto e Decimo, gli
uomini più vicini al dittatore, avrebbero dovuto desiderarne e organizzarne la fine? Perché, mentre si recava alla
Curia, il dittatore di Roma ignorò tutti coloro che lo avvertivano che sarebbe stato vittima di un complotto? E
infine perché, quando venne portato via dopo essere stato accoltellato a morte, un lembo della tonaca gli copriva
il viso? Secondo Cicerone il dittatore avrebbe provato vergogna per le smorfie di dolore che gli contraevano il
volto nel momento della morte, e si sarebbe coperto per nasconderle. Ma se la ragione fosse un'altra?
Furono gli schiavi dello stesso Cesare a portare via il corpo del padrone, con il viso nascosto dalla toga. E solo
dopo un certo tempo il medico Antistione dichiarò che Cesare era stato colpito
da diciotto coltellate, di cui una mortale.
Ai tanti enigmi che si affollano intorno alla più famosa congiura della storia,
cerco di dare una risposta nelle pagine di questo romanzo: e se Giulio Cesare
non fosse affatto morto alle Idi di marzo? Forse la congiura non aveva la
finalità di ucciderlo, ma di sottrarlo allo scomodo e gravoso incarico di padrepadrone di Roma. Offrendogli così la possibilità di tornare a dedicarsi a ciò
che nella vita aveva sempre amato: essere alla testa di una legione, la Legio
Caesaris, e combattere per la gloria personale e dell'Urbe. Con un ulteriore
obiettivo, che solo una mente ambiziosa come quella di Cesare poteva
escogitare: raggiungere i confini del mondo alla ricerca della dimora degli dèi,
per strappare loro il segreto della vita eterna. Ecco la prima, epica avventura
di Cesare e della sua nuova legione.
Gengis Khan. Il figlio del Cielo. «Tu sarai Khan, Gran Signore dei Mongoli. E noi ti chiameremo Gengis, il Guerriero Perfetto.»
Così ha avuto il suo nome uno dei più grandi condottieri della storia, imperatore intelligente e tenace, guerriero furbo e
imbattibile, sovrano illuminato, conquistatore di terre il cui dominio si estendeva al di là di ogni ambizione umana. La sua vita e
le sue gesta costituiscono un'epopea nella quale è arduo distinguere la realtà dalla leggenda. Mai nessuno ha eguagliato Gengis
Khan e la cronaca delle sue avventure, che Franco Forte fa rivivere sullo sfondo della magnifica e terribile Asia del XII secolo, è la
più affascinante e spettacolare storia che si possa raccontare. Il mito di un uomo, del suo popolo e del più vasto impero che
mente umana ricordi.
Franco Forte è giornalista professionista, traduttore, sceneggiatore e consulente editoriale. Ha pubblicato, tra gli
altri, i romanzi bestseller Carthago (Mondadori, 2009), La Compagnia della Morte (Mondadori, 2009), Operazione
Copernico(Mondadori, 2009), i cui diritti di traduzione cinematografica sono stati acquistati da Dino De
Laurentiis, La stretta del Pitone (Mursia, 2005), Il figlio del cielo e L’orda d’oro (Mondadori, 2000) - da cui ha tratto
uno sceneggiato TV su Gengis Khan prodotto da Mediaset – “China killer” (Marco Tropea/Il Saggiatore, 2000). Tra
gli altri libri: Roma in fiamme, Il segno dell'untore (2013), Ira domini. Sangue sui navigli (2014), Cesare l'immortale.
Oltre i confini del mondo (2016). Sempre per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e
ha collaborato a serie televisive quali RIS – Delitti imperfetti, Distretto di polizia e Intelligence. Per la RAI ha scritto
alcune puntate della fiction Alpha Cyber. Il suo esordio come narratore risale al 1990, con il romanzo Gli eretici di
Zlatos (Editrice Nord). Direttore responsabile della rivista Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it) ha
pubblicato Il Prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per gli autori esordienti. Ha curato antologie
per Mondadori, Stampa Alternativa, Editoriale Avvenimenti e ha tradotto i romanzi Aristoi e Metropolitan di Walter
Jon Williams (Mondadori), Meglio non chiedere di Donald E. Westlake (Marco Tropea Editore) e, dal tedesco, Q
come Caos di Falko Blask (Il Saggiatore).
Tutti i particolari su www.archeolomellina.altervista.org
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