Scrivo a voi … p. 3 Per una comunione visibile p. 5

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Scrivo a voi … p. 3 Per una comunione visibile p. 5
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Scrivo a voi …
p. 3
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Per una comunione visibile
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Informazioni del governo generale
p. 7
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Sollecitate dalla compassione del buon Pastore
p. 8
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Pienamente conformate a Cristo Pastore
p. 9
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Nella condivisione dei beni
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Nello spirito di Famiglia Paolina
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Chiesa - Mondo
p. 15
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Approfondiamo insieme
p. 17
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Vocabolario digitale
p. 19
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Agenda di famiglia
p. 19
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Viventi nella casa del Padre
p. 20
Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” – Roma, Via della Pisana 419/421
Bollettino Informativo anno XXXVIII
Dicembre 2012 – Marzo 2013
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 2
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 3
Carissima,
anche quest’anno tu, insieme alla tua comunità e ad ogni credente in Cristo, sei
raggiunta dall’annuncio pasquale: “Il Signore è risorto!” e con fede rispondi: “E’ veramente
risorto!”.
Ancora immerse nella gioia e nella gratitudine al Signore, per l’elezione del nuovo
Vescovo di Roma, Papa Francesco, caratterizzato dalla semplicità e dall’umiltà, desidero
soffermarmi con te sull’annuncio pasquale.
E’ un annuncio antico e sempre nuovo, che ci interpella e ci spinge, ogni giorno di
più, a comprenderne le conseguenze per la nostra vita di Suore di Gesù Buon Pastore.
E’ un annuncio che ci educa a valutare la storia, gli avvenimenti, l’intera vicenda
umana, alla luce della Pasqua, nella memoria del Crocifisso Risorto, Colui che ci consente
di guardare la realtà con occhi che sanno vedere nel buio la nascita di un mondo nuovo.
Si, siamo sostenute dalla certezza che la storia continua ad essere nelle mani di Dio,
dell’Unico Pastore, che non si stanca di pascere il suo gregge con la sua infinita
misericordia.
Mentre cantiamo con tutta la Chiesa l’alleluia pasquale, ascoltiamo insieme ciò che
ci dice Gesù Buon Pastore Risorto:
«Mia Pastorella, a volte ti vedo sconfortata, ma come fai a non accorgerti che
dentro la vicenda umana toccata dal male e dalla morte, io il Primogenito dei morti, sono
presente e trasformo ogni tomba in un grembo in cui germina la vita?
Le situazioni di morte presenti nella vita umana, nella tua vita, nelle relazioni
fraterne, nell’apostolato, nelle stanchezze e nelle pesantezze quotidiane, nelle malattie
improvvise, nell’anzianità che avanza inesorabilmente… non sono sentieri senza via di
uscita ma, nella forza della mia risurrezione, si traducono in strade di vita, acquistano un
senso chiaro, diventano occasioni favorevoli per incontrarmi e per comprendere la storia
umana partendo dalla fine: quando tutto sarà ricapitolato in me! (cf. Ef 1,10).
Nell’anno 75° di vita della tua Congregazione, hai bisogno di tuffarti sempre di più
nella tenerezza e nella misericordia del Padre mio, insieme alle tue sorelle, per ritrovare lo
slancio apostolico ed annunciare, anche al mondo d’oggi, il mio amore che salva. Non
dimenticare ciò che il beato Alberione ha detto parlando della missione del tuo Istituto: “La
vostra famiglia è stata desiderata fin dal 1908, quando ero stato destinato al servizio
parrocchiale: si vedeva allora la necessità che il parroco fosse accompagnato dalle suore
nel suo ministero, tanto più quando il clero è scarso. La suora integra il lavoro pastorale e
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così si verifica il pensiero della redenzione: il buon Pastore e la divina Pastora, il parroco e
la suora. Parroco e suore hanno un unico ministero: salvare le anime”1.
Abbi il coraggio di “esserci” nella compagnia dei fratelli e delle sorelle di questo
tempo per evangelizzare. Rimani ancorata alla Parola che ti offro ogni giorno, per essere
un punto di riferimento per chi vuole uscire dal superficiale, dal banale, dall’appariscente;
per chi vuole entrare nella profondità della vita e leggerla nell’unico alfabeto possibile, per
leggerla in me, nella mia morte e risurrezione.
Solo così potrai sperimentare che ogni sofferenza, piccola o grande che sia, vissuta
in me, diventa forza di vita dirompente. Non temere la tua piccolezza! Ci deve essere una
morte perché accada questa esplosione di vita, non puoi portare frutto altrimenti, mio
piccolo seme! Poni fiducia piena in me. Sei la mia Pastorella e sai quanto ci tengo alla tua
testimonianza evangelica. Puoi contare sullo Spirito Santo che abita in te per aiutare altri a
desiderare l’incontro con me, per vivere in pienezza la vita ed aspirare al Paradiso. Don
Alberione spesso indicava ai membri della Famiglia Paolina la vera méta: “Tutti per
diverse vie, convergenti al paradiso. Avanti! Paradiso! Quella è la gran meta e quello deve
essere il filo conduttore che ci guida nella via buona, tutti! Tutti! Lassù in paradiso, dove si
riuniscono le comunità e si riuniscono le parrocchie”2.
… E ricorda che la preghiera esercita una forte pressione sul cuore di mio Padre e
sul mio. E’ grazie ad essa, unita all’offerta quotidiana, che la storia umana verrà sempre
più inondata d’Amore, anche quando le miserie, le sofferenze e l’indifferenza sembrano
affermare che Dio non ha più niente da dire all’umanità, anzi che Dio si è dimenticato dei
suoi figli. No, io e il Padre, non vi abbiamo dimenticato. Anzi confidiamo nella vostra
collaborazione, perché nessuno sia escluso dal Paradiso, dalla comunione eterna!
Vivi la mia compassione e imparerai a dare la tua vita da buona Pastorella. Il Padre
ti ha creata per questo! Io ti ho chiamata per questo! E lo Spirito ti sostiene perché tu
possa realizzare questa bella vocazione!».
Carissima, “Il Signore si è compiaciuto di associarci a lui nell’opera della redenzione
delle anime”3, lasciamoci dunque riempire dall’evento della Risurrezione. Se siamo donne
segnate dalla Pasqua, chi ci incontra lo vedrà e sentirà nascere dentro una speranza
nuova, ritroverà il desiderio di cercare il Dio della vita: la vita che non tramonta!
Auguri di una santa Pasqua di Risurrezione con affetto e in comunione
Sr Marta Finotelli
superiora generale
Roma, 19 marzo 2013
S. Giuseppe, sposo della Vergine Maria
PS: Troverete i miei auguri in occasione della Pasqua direttamente nel Sito.
1
PrP IX, 1959, p. 25.
AAP 1958, 361.
3
AAP 1959, 254.
2
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Dal gruppo del governo generale …
Il tempo vola! Da questo possiamo trarre l’invito ad accogliere ogni momento con gratitudine
e a rimanere aperte per accogliere quello che lo Spirito vuole comunicarci.
Prima di tutto vogliamo dirvi che il buon esito della salute di sr Marta ci ha colmate di
riconoscenza al Buon Pastore e a tutte voi per il vostro costante ricordo nella preghiera
Come di consueto, anche quest’anno nei primi giorni del mese di gennaio, ci siamo incontrati
come governi generali della Famiglia Paolina. È stato un tempo di condivisione del cammino fatto
e, insieme, abbiamo riflettuto su alcune tematiche di comune beneficio. Fra i temi presentati, cosa
che ci ha molto gradito, è stata la condivisione di sr Antonieta Bruscato, superiora generale delle
Figlie di San Paolo, che ha partecipato al Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione. Per
lei è stata un’esperienza forte di Chiesa universale e ha voluto condividerla con noi. Ha colto un
incoraggiamento per la Famiglia Paolina perché, negli interventi, nelle Proposizioni, nel Messaggio
finale e nella Parola del Papa, la spiritualità paolina è stata – per così dire – confermata nei suoi
elementi essenziali: La Centralità di Cristo - La Parola di Dio - Evangelizzare noi stessi e vivere in
continua conversione con fiducia nel Signore, una fiducia che viene espressa nella preghiera del
Patto.
Durante il mese di gennaio abbiamo dedicato tempo anche alla preparazione delle visite
canoniche. A partire dal mandato dell’8° Capitolo generale e della programmazione elaborata,
tenendo presente l’anno della fede, indetto dal Papa Benedetto XVI, e le altre sollecitazioni
ecclesiali, abbiamo riflettuto e pregato insieme per individuare quale fosse l’icona biblica che ci
avrebbe potuto accompagnare in questo cammino. Questa esperienza ci ha portato a toccare con
mano la tenerezza che Gesù Buon Pastore ha per ogni persona, capace di profonda accoglienza,
di attenzione e di perdono. Ci siamo sentite invitate a una conversione di mentalità, nel guardare
noi stesse e gli altri.
In questo tempo abbiamo potuto concludere e presentare ai governi generali della Famiglia
Paolina il Direttorio dei Cooperatori Paolini, Amici di Gesù Buon Pastore (AGBP) e inviarlo ai
governi di circoscrizione della Congregazione. Questo documento è frutto del lavoro delle sorelle e
di alcuni AGBP che hanno esperienza di cammino e di accompagnamento dei nostri Cooperatori.
Durante il mese di febbraio mentre sr Marta e sr Inácia erano in visita canonica alle sorelle
della Delegazione Argentina-Bolivia, io ho fatto visita alle sorelle di Negrar, sr Cesarina alle sorelle
di Albano e sr Marisa alle sorelle di Roma via Traversari. L’opportunità di avere in prima persona
tale esperienza con le comunità che stanno accompagnando le nostre sorelle anziane, ammalate e
la comunità che accompagna le studenti del Corso sul Carisma della Famiglia Paolina è stata per
ciascuna di noi l’occasione per approfondire la conoscenza e per apprezzare il servizio di cura
attenta e preziosa che le nostre sorelle offrono a coloro che hanno bisogno di attenzione e di tanta
comprensione e tenerezza. Siamo edificate dal modo in cui le sorelle vivono la terza età e la
malattia, e giorno dopo giorno offrono al Signore la loro croce, come partecipazione alla missione
di ogni Pastorella.
Il 5 marzo, per il nostro aggiornamento, abbiamo invitato don Giuseppe Forlai, Sacerdote
diocesano membro dell’Istituto Gesù Sacerdote. Ha fatto una lettura attuale sulla vita consacrata,
della quale vi condividiamo due aspetti da noi ritenuti importanti:
 L’autorità nella vita consacrata che nasce come autorità nello Spirito. Poiché oggi ci sono
generazioni di “fratelli orfani” c’è particolare bisogno di mediazioni (paternità/maternità nello
spirituale).
 Nella storia della VC ci sono riforme riuscite? Secondo don Forlai, sì. La riforma di S. Teresa
d’Avila che rilegge la teologia dei voti e applica il primato della grazia è una di queste.
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Unite a tutta la Chiesa, in questo momento storico, abbiamo ringraziato il Signore per il
Ministero Petrino svolto da Benedetto XVI e per la sua testimonianza. Ora, come Chiesa, stiamo
vivendo i primi passi con il nuovo Papa Francesco; da lui accogliamo l’invito, che ha fatto ai
giornalisti, a tenere insieme Verità, Bontà e Bellezza.
Sr Rita Ruzzene
Vicaria generale e consigliera per il governo e amministrazione
Dal gruppo di governo della delegazione Cile-Perù
“Noi infatti non predichiamo noi stessi,
ma Cristo Gesù Signore;
quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù”.
(2Cor 4,5)
Un anno fa, abbiamo iniziato il nostro servizio di accompagnamento della nostra
Delegazione, tanto cara e amata da noi, perché l’abbiamo vista crescere e siamo testimoni di tante
benedizioni donate da Gesù Buon Pastore.
Siamo tre sorelle peruviane, con l’età media di quarant’anni e siamo delle prime
generazioni formate dalle nostre sorelle missionarie italiane.
Quando ci hanno proposto d’iniziare questo servizio alla Congregazione, abbiamo accettato
con la ferma convinzione di voler donare gratuitamente quello che gratuitamente abbiamo ricevuto.
Abbiamo sentito come cosa insolita l’accompagnare le sorelle più grandi che sono state le nostre
formatrici e superiore, dalle quali abbiamo imparato tutto quello che siamo; però la bontà e
l’accompagnamento di tutte loro hanno reso possibile che il nostro servizio sia una ricerca continua
del bene di tutte. Ci sentiamo onorate di potere servire queste nostre sorelle che stanno donando
la loro vita in questa terra del Perù e del Cile. Ringraziamo e valorizziamo ogni contributo e
testimonianza di donazione e di compassione che ogni giorno riceviamo, e ci impegniamo a
condividere ed accogliere i sogni e i desideri delle nostre sorelle giovani, per fare sempre più
umana, missionaria e compassionevole la nostra vita di Pastorella.
Tutte tre abitiamo nella stessa casa sede della Delegazione, in Mangomarca, città di Lima
(Perù). Questo favorisce un dialogo continuo e anche l’affetto, l’apprezzamento e la fiducia
continuano a crescere nella vita quotidiana. Siamo un bel gruppo e ci sosteniamo reciprocamente.
All’inizio del nostro servizio, ci ha aiutato molto la visita di sr Marta Finotelli, Superiora
generale e di sr. Marisa Loser, Consigliera generale. Ci hanno orientato per servire con il cuore di
Pastore. Sono stati giorni di grande fraternità, di comunione e di dialogo nel guardare la
Delegazione e discernere le migliori vie perché cresca e si rafforzi.
Le riunioni del Consiglio si svolgono in un clima di grande fraternità, di comunicazione di
vita, di preghiera, formazione e distensione. Questo ci permette di vedere la vita della Delegazione
e di ogni comunità con fiducia e speranza, convinte che è Dio che porta avanti la sua opera.
In quest’anno della fede, il nostro desiderio è collaborare e accompagnare le sorelle a
vivere la compassione, come stile di vita, in modo che anche la pastorale si svolga secondo il
cuore del Buon Pastore, con compassione solidale per andare incontro a tante persone ferite nel
cammino della vita, e per essere, come diceva il nostro Fondatore: “le madri, le sorelle, le
consolatrici di ogni dolore, un raggio di luce e di sole benefico”.
Ringraziamo tutte della fiducia nel nostro umile servizio e per l’accompagnamento con la
preghiera e l’affetto. Continuiamo a camminare nella fede e nella speranza per fare sempre più
bella e più umana la nostra vita religiosa di Pastorelle.
Sr Mirina Ibarra, sr Elsa Zavaleta e sr Erika Cabrera
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La superiora generale, sr Marta Finotelli, con il consiglio, nei mesi di dicembre 2012 –
gennaio-marzo 2013, ha compiuto i seguenti atti:
 Ha verificato il cammino svolto nel 2012 e ha elaborato la programmazione 2013,
accompagnata dalla preghiera e dalla condivisione. La programmazione è stata inviata
a tutte le circoscrizioni.
 Ha approvato il programma dell'anno di preparazione alla professione perpetua, delle
juniores della Delegazione K. Ha inoltre nominato sr Cristina Lee Jae Kyung maestra
delle novizie, sr Bernardetta Kim Jeong Ja maestra delle aspiranti e postulanti e ha
affidato a sr Silvia Chae Kum Heui l’incarico per la pastorale vocazionale. Ha
approvato il programma formativo del Postulato della Delegazione CI-PE e quello dello
Juniorato della Delegazione CO-VE-ME.
 Ha incontrato, il 21 gennaio, in collegamento Skype, insieme a sr Marisa Loser,
consigliera per la formazione, le sorelle del gruppo di governo della Delegazione COVE-ME, radunate a Bogotà.
 Ha ultimato l’elaborazione del Direttorio dei Cooperatori Paolini “Amici di Gesù Buon
Pastore”, integrandolo con alcune osservazioni pervenute dai governi di Circoscrizione.
Il Direttorio è stato poi inviato alle superiore di Circoscrizione.
 Ha continuato la riflessione e lo studio per preparare la visita canonica alle
circoscrizioni prevista nel 2013. Ha realizzato la visita in Argentina-Bolivia, dal 9 al 28
febbraio, accompagnata da sr Inácia dos Santos. Ha in seguito riflettuto sull’esito
della visita canonica svolta alla Delegazione ARG-BO con il suo consiglio.
 Ha avviato il processo della consulta, in vista della nomina del nuovo governo
provinciale dell’ICN-MZ ed ha nominato sr Angiolina Rossini, superiora provinciale
dell’ICN-MZ per il quadriennio 2013-2017.
 Ha considerato la Terza Traccia di Lectio divina per la Quaresima 2013, inviata a tutte
le comunità per accompagnare il cammino congregazionale verso la Pasqua.
 Ha
incontrato dall’8 al 10 marzo le sorelle dell’ECIR (Equipe centrale
informazione/riflessione) per elaborare alcuni sussidi necessari per lo studio
congregazionale e la celebrazione del 75° di Fondazione.
 Ha riflettuto sulle iniziative per la celebrazione del Centenario della Famiglia Paolina,
previste nell’arco del 2014.
 Ha chiesto la disponibilità a sr Alicia Fogliatti, della Delegazione CI-PE, per la
missione nella diocesi di Matanzas in Cuba, la quale ha accettato.
 Ha incontrato l’11 marzo, nella casa generalizia, gli studenti del Corso di Formazione
sul Carisma della Famiglia Paolina, per un momento di condivisione.
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Brasile
La Campagna della fraternità 2013 della Chiesa brasiliana ha scelto come priorità la
Gioventù e la preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a luglio 2013
in Rio de Janeiro.
Il tema è: Fraternità e gioventù: Eccomi, inviami!
Nel proporre il tema dei giovani per la Campagna della fraternità, la Chiesa vuole
riflettere e pregare con loro, riproporre il Vangelo come unico senso di vita, e nello stesso
tempo come missione. Questa campagna è anche un invito alla conversione e a lasciarsi
incontrare da Cristo, Via, Verità e Vita (cfr Gv 14, 6).
Accogliere i giovani in un contesto di cambiamento di epoca chiede di favorire cammini
perché essi possano essere protagonisti nella sequela di Gesù Cristo, nella vita ecclesiale e
nella costruzione di una vita vissuta nella giustizia e nella pace.
Tre sono gli aspetti da sottolineare:
1.
incoraggiare i giovani ad un incontro personale con Gesù Cristo, al fine di contribuire alla
loro vocazione di discepoli e missionari per preparare il proprio progetto personale di vita;
2.
permettere ai giovani di partecipare attivamente alla comunità ecclesiale, che è sostegno
nel cammino, in modo che possano dare il loro contributo con i loro doni e talenti;
3.
sensibilizzare i giovani ad essere agenti di cambiamento nella società, protagonisti della
civiltà dell'amore e del bene comune.
cfr Blog Pastorinhas-BR del 6 febbraio 2013
ARG-BO; CI-PE; CO-VE-ME: Prime Professioni Religiose
Liliana Ramírez (ARG-BO), Natali Bardales e Johanny León López (CI-PE) Alejandra
Cinthia Bustamante (CO-VE-ME) sono le quattro giovani del noviziato unico di lingua spagnola
che nel mese di febbraio 2013 hanno fatto la loro prima professione religiosa.
Riceviamo le loro testimonianze:
“Chiedo al Signore Gesù la grazia di servirlo con gioia e semplicità nel quotidiano e a
Maria, Madre del Buon Pastore, di imitarla nella sua consegna e perseveranza nella fedeltà
alla sequela di Colui che mi ha chiamata ad essere Pastorella. Lui aspetta la mia risposta
semplice.
È stata la grazia del Buon Pastore che mi ha donato fortezza per continuare a rispondere
ogni giorno e per farlo visibile oggi con la mia vita donata a Lui.
Sono consapevole di essere chiamata e scelta da Dio, per servire il suo popolo e
accompagnarlo nel cammino della fede. Per questo, Lui m’invita a essere riflesso dell’amore di
Dio verso i miei fratelli, in fedeltà alla vocazione di Pastorella.
Mi affido alla preghiera delle mie sorelle di Congregazione e di tutti, perché il Signore mi
doni la grazia di essere fedele fino alla fine”.
A noi il compito di accompagnarle e sostenerle nel loro cammino verso la professione
perpetua con la preghiera e con la testimonianza di vita.
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 9
Italia Centro Sud – Albania
“La tua umiltà ti ha reso più grande. Grazie Papa Benedetto”
Il 28 febbraio, a Castelgandolfo, in mezzo alla folla che riempiva piazza della Libertà
c’erano alcune Pastorelle di Albano-casa madre per dare il benvenuto e dire grazie a Papa
Benedetto, anche a nome di tutte le Pastorelle.
Tra gli striscioni, presenti nella piazza, ne emergeva uno, da loro portato, con la scritta:
“La tua umiltà ti ha reso più grande. Grazie Papa Benedetto”. Questa espressione, nata
spontaneamente dal cuore, esprime molto bene i pensieri e i sentimenti che abitano le menti
ed i cuori di molte persone. Infatti, questa frase è stata notata da molti giornalisti e riportata
nella abbondante stampa, dedicata a questo avvenimento, inatteso ma anche apprezzato.
Le sorelle condividendo l’esperienza vissuta hanno sottolineato come sia stata unica e
molto bella. La gioia è stata molto grande, si sono sentite privilegiate di poter partecipare a
questo momento storico e di poter accogliere l’ultimo messaggio da Papa: “Sono
semplicemente un pellegrino che comincia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa
terra, ma vorrei ancora col mio cuore, col mio amore, con la mia preghiera, con la mia
riflessione, lavorare per il bene della Chiesa e per il bene comune dell’umanità”.
Filippine-Australia-Saipan
La comunità di Digos (aperta ad experimentum)
Avere una comunità nel sud delle Filippine è stato il sogno di alcune sorelle,
specialmente di quelle provenienti da Visayas e Mindanao. Questo sogno è diventato una
realtà quando è giunto l'invito del vescovo della diocesi di Digos, Rev. Guillermo V. Afable,
D.D..
Il 28 maggio 2012 tre sorelle: sr Teresita A. Sosa, superiora locale, sr Victoria G.
Sanchez e sr Josefina G. Labata, sono arrivate nella città di Digos, Davao e attualmente sono
nella parrocchia della Cattedrale di Maria Mediatrice di tutte le Grazie. Occupano il vecchio
convento dei padri del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), e la nuova Cattedrale è di
fronte alla loro casa. Essendo nuove, hanno sperimentato un inizio umile ma gradevole. Sono
rimaste piene di stupore per la bellezza del paesaggio e per la semplicità delle persone, che
sono di tradizione religiosa. Molti parrocchiani sono attivi e frequentano regolarmente la
messa quotidiana.
(per leggere la notizia per intero: www.pastorelle.org )
CUBA: Comunità dipendente dal Governo Generale
Laboratorio sull’Inculturazione… Camminando con il Vicariato e la Parrocchia
Nei giorni 4-8 febbraio, abbiamo partecipato ad un Laboratorio sull’Inculturazione, per i
religiosi che sono presenti in Cuba da due anni. È stato un tempo di scambio delle esperienze
e di fraternità, molto utile per il nostro inserimento in Cuba. Eravamo cinquanta religiosi e
religiose di ventidue nazionalità e un sacerdote diocesano.
Questo incontro viene organizzato dalla Conferenza Cubana dei Religiosi e Religiose
(CONCUR) ogni due anni per accompagnare i nuovi missionari nel processo di adattamento al
nostro paese, per capire meglio la realtà e la cultura, e anche per conoscere la vita e l’azione
evangelizzatrice della Chiesa. Ringraziamo la CONCUR per questo evento molto arricchente
per la nostra presenza come Congregazione in Cuba.
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 10
Il 20 febbraio abbiamo anche partecipato al primo incontro del Vicariato in Cantel. Erano
presenti il nostro vescovo, Mons. Manuel Céspedes e il Vicario don Rolando, insieme a
religiose e sacerdoti che realizzano la cura pastorale nel Vicariato Sant’Antonio Maria Claret.
Abbiamo vissuto un momento di riflessione e illuminazione sul tema: “La partecipazione e
comunione nella vita della Chiesa alla luce del Documento di Aparecida”. È seguita poi la
programmazione.
Anche, come comunità parrocchiale, stiamo realizzando pellegrinaggi con le comunità
delle zone pastorali di San Miguel de los Baños e del Cristo de Bacán. Si prega insieme con la
Via Crucis e la celebrazione dell’Eucaristia. L’accento è posto sulla famiglia nella sua
vocazione di Chiesa domestica. In seguito realizzeremo ritiri spirituali per favorire uno spazio
di riflessione e preghiera in preparazione alla Pasqua.
sr Jesús Aurelia Casimiro e sr Chiara Raccuglia
Sr Adelaide Bertolini
Una madre per la parrocchia
(Prima parte)
Rio nell’Elba è un piccolo comune di poco più di un migliaio di abitanti, abbarbicato sulle
colline all’estremo Nord dell’Isola d’Elba, ma è uno dei Comuni più antichi dell'Isola, protagonista o
testimone nei secoli di tutte le vicende della storia isolana. Una storia millenaria legata alle risorse
minerarie, che parte dal periodo Eneolitico, quando nella zona dell'attuale comune di Rio nell'Elba
si sviluppò una società di cavatori commercianti e metallurgisti i cui resti sono ancora visibili in una
delle necropoli più importanti d’Italia situata in località San Giuseppe. Molti di questi reperti di
inestimabile valore sono esposti nel museo archeologico del paese. Nel Medioevo e nel
Rinascimento Rio nell'Elba godeva di una grande considerazione soprattutto in virtù della sua
ricchezza ferriera.
Le coste di questa parte dell'Elba conservano i tratti più selvaggi e affascinanti dell'isola. Le
spiagge sono piccoli tesori ambientali incavati in dirupate scogliere fuori mano ma che conservano
intatta la loro bellezza originaria. Spiagge molto suggestive e incontaminate, con pareti a picco sul
mare e piccole calette raggiungibili solo via mare. A pochi passi dal nucleo del centro storico del
paese si trova la Terrazza del Barcocaio, luogo di visioni privilegiate: a sinistra il Monte Giove,
sulla cui sommità si possono ancora scorgere i resti dell'antico castello, a destra lo scorcio
dell'orizzonte che si apre sul mare.
Agli inizi del secolo XX ancora molti isolani lavorano nelle miniere di ferro e questo permette
un minimo di sostentamento per donare alle famiglie del luogo una condizione modestissima ma
dignitosa.
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Docilia, secondogenita di Giovanni e Adelaide Giannelli, nasce il 21 marzo 1914 e il 23
successivo viene battezzata nella parrocchia dei Santi Giacomo Apostolo e Quirico Martire, una
parrocchia dotata di una bella chiesa risalente al XIV secolo, eretta durante il dominio pisano
dell'isola. Restaurata e rimaneggiata nel Settecento mostra la sua origine medievale nell'impianto
a tre navate. Gli interni sono barocchi. Custodisce la tela settecentesca raffigurante le Nozze
mistiche di Santa Caterina, attribuita a Giovanni da San Giovanni, e un'ampia collezione di
argenterie sacre. Giovanni e Adelaide sono persone serene e laboriose, frequentano la parrocchia
da buoni cristiani ma le prove della vita non mancano. Nascono loro due bambine: Romelia e
Docilia, ma la giovane mamma muore presto lasciandole ancora piccole. Docilia ha solo quattro
anni e la nonna materna fa da mamma a tutte e due.
Anche la sorella Romelia muore ancora fanciulla lasciando Docilia unica superstite della
famiglia insieme al papà, il quale, passato il lutto sente che deve di formarsi una nuova famiglia
sposando una giovane vedova con due figli: Giuseppino e Alba. Dal loro matrimonio nasce anche
una bambina che viene chiamata con il nome di Romelia, come la sorellina che era morta da poco
tempo.
Papà Giovanni è un modesto ma abile ciabattino, molto conosciuto e stimato in paese. La
seconda moglie ha un negozio di rivendita di sale e tabacchi, come si chiamava all’epoca, e
collabora al mantenimento della famiglia meglio che può. E’ una famiglia buona, di sane radici
cristiane, molto religiosa, umile e decorosa.
La nostra Docilia, biondina e dal volto buono e luminoso, cresce frequentando la parrocchia,
e in particolare come membro dell’Azione Cattolica mostra la sua capacità di prendersi cura dei più
piccoli di lei. Dato che i genitori lavoravano fuori casa, Docilia si dedica alla casa, alla spesa e
collabora alla buona armonia familiare. Riceve il sacramento della Cresima, dal vescovo di Livorno,
Mons. Sabatino Giani, il 17 luglio del 1920, sempre nella sua bella Chiesa parrocchiale. “Fin dalla
sua infanzia ha tenuto sempre ottima e esemplare condotta”, come testimonierà il parroco don
Giuseppe Benettini, qualche anno più tardi, al momento di scrivere il certificato di buona condotta
richiesto dalla Congregazione alle giovani che chiedevano di entrare.
Infatti la giovane Docilia, affascinata dallo stile delle Suore Pastorelle, che nel maggio 1943
avevano aperto una comunità proprio a Rio Elba, le frequenta volentieri e spesso si unisce a loro
nella preghiera e nello svolgimento delle diverse mansioni pastorali. Dopo aver aiutato a lungo la
sua famiglia, specialmente negli anni difficili della seconda guerra mondiale, sente che non può più
indugiare nel rispondere a Gesù buon Pastore che la chiama nell’intimo e le fa sentire il suo amore
speciale. Così il 23 marzo del 1948, all’età di 34 anni, entra in Congregazione nella casa di
Genzano (RM). La sua età matura, al momento dell’ingresso, si può considerare un’eccezione in
quell’epoca; per questo era necessaria una dispensa speciale che le fu data con totale fiducia,
proprio per le sue buone doti e il suo spirito trasparente. Nel tempo del postulato dà subito buona
prova di sé e con fiducia i superiori la inviano come suorina nella sua Isola d’Elba, ad aiutare le
suore della comunità di Marciana Alta, che era stata aperta nel settembre 1945.
Il 14 agosto 1950, vigilia della solennità dell’Assunzione della B. V. Maria, nel pieno dell’anno
Santo della Redenzione, Docilia entra in noviziato a San Pietro alle Acque, casa vicina a Massa
Martana (PG) che era stata aperta nel giugno del 1948 e considerata sino al 1953 casa principale
dell’Istituto. Si tratta di un edificio abbastanza grande ma molto trascurato, forse un ex convento, a
cui è annessa una chiesa in stato di abbandono. Le Pastorelle si dedicano con grande amore al
suo restauro, ridando vita per alcuni anni all’antico sito. Il Fondatore menziona questo zelo
restauratore delle Pastorelle in una sua predica, dicendo: “Alle suore pastorelle toccherà spesso di
andare in parrocchie e chiese in stato di abbandono, come era questa di S. Pietro di Massa
Martana, ma passato un po’ di tempo, per lo zelo delle pastorelle, quelle chiese vengono riordinate,
rese meno indegne di ospitare Gesù che vuol sempre rimanere in mezzo a noi. Egli si compiace di
stare con le suore pastorelle, le benedice, le aiuta, le consola”1.
Possiamo immaginare la novizia Docilia, matura e responsabile com’è, dedicarsi con grande
generosità al decoro della Chiesa e della casa, e certamente è di esempio alle novizie più giovani.
Nella relazione della maestra di noviziato, che la presenta per l’ammissione alla prima professione,
1
PrP III, 1948, 205.
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 12
Docilia viene descritta piuttosto timida ma comprensiva e materna. Nel tempo del noviziato ha dato
prova di rettitudine, pietà, buon spirito religioso. Ha un grande amore alla povertà e al distacco
dalle cose, grande ragionevolezza e capacità di riflessione, ama molto l’Istituto. E conclude che ha
fatto bene il noviziato in un costante esercizio delle virtù. Un profilo veramente molto positivo che
le consente l’ammissione alla professione senza ombra di dubbio.
Il 15 agosto del 1951 emette la sua prima professione religiosa a Genzano, prendendo il
nome di sr Adelaide, in memoria della mamma che dal Cielo non può che compiacersi della sua
piccola Docilia che è diventata una brava suora. A ricevere i suoi voti, insieme a quelle di altre
cinque novizie, è il Fondatore in persona, dopo un corso di esercizi spirituali. Indubbiamente
l’animo di sr Adelaide è pervaso di intima e profonda gioia perché ha potuto consacrarsi tutta al
buon Pastore Gesù e al suo popolo e coronare così il suo grande sogno d’amore. Dopo un anno di
apostolato pastorale a Solara (MO), sr Adelaide ritorna a San Pietro alle Acque, in cui la sua
presenza materna edifica molte sorelle e molte giovani in formazione.
Sr Giuseppina Alberghina, sjbp
Carissime Sorelle,
abbiamo tanti motivi per ringraziare il Signore e penso che soprattutto come Chiesa
eleviamo il nostro grazie per il dono del Santo Padre Francesco. Mentre lo
accompagniamo con la nostra preghiera, continuiamo il nostro cammino di riflessione
nell’ambito della povertà evangelica e il mondo dove siamo chiamate a testimoniare
questa nostra scelta di vita.
In questa occasione vi propongo, per la preghiera e la riflessione, due articoli della nostra
Regola di Vita:
Povere
43
Scegliamo di vivere in povertà
alla maniera di Cristo,
perciò ci dedichiamo al servizio pastorale
in atteggiamento di gratuità.
Libere dalle esigenze del possesso,
accogliamo come Lui ogni cosa creata
come dono del Padre,
in una vita di condivisione
austera ed operosa.
Nella condivisione di ogni bene
44
Mettiamo tra i beni comuni
il frutto del nostro lavoro,
le pensioni, le sovvenzioni, le assicurazioni
e tutto ciò che riceviamo
per qualsiasi altro titolo,
e rinunciamo con voto
ad usare e a disporre
di qualsiasi bene materiale
in maniera autonoma
e senza il permesso della superiora.
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 13
Questi due articoli mettono in evidenza aspetti concreti della nostra scelta di vita in vista
del ministero pastorale per questo vogliamo confrontarci con quanto, per grazia di Dio,
siamo riuscite ad incarnare e ci lasciamo illuminare dal magistero della Chiesa attraverso il
numero 34 della Lettera Enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI:
«34. […] Perché dono ricevuto da tutti, la carità nella verità è una
forza che costituisce la comunità, unifica gli uomini secondo modalità
in cui non ci sono barriere né confini. La comunità degli uomini può
essere costituita da noi stessi, ma non potrà mai con le sole sue
forze essere una comunità pienamente fraterna né essere spinta
oltre ogni confine, ossia diventare una comunità veramente
universale: l'unità del genere umano, una comunione fraterna oltre
ogni divisione, nasce dalla con-vocazione della parola di Dio-Amore.
Nell'affrontare questa decisiva questione, dobbiamo precisare, da un
lato, che la logica del dono non esclude la giustizia e non si
giustappone ad essa in un secondo momento e dall'esterno e,
dall'altro, che lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se
vuole essere autenticamente umano, di fare spazio al principio di
gratuità come espressione di fraternità».
E ancora per arricchire il confronto personale, comunitario ma anche apostolico,
attingiamo ad alcune espressioni tratte dall’Omelia dell’allora Card. Bergoglio, pronunciata
ai Religiosi Francescani nel luglio del 2012 in occasione del loro 400° Anniversario di
presenza nell’Argentina:
«Voi oggi rinnovate i voti, ognuno forse ricorderà quando ha fatto i
primi voti, i sogni che aveva, non so, ognuno sa cosa aveva nel
cuore in quel giorno. Sono passati gli anni e i colpi, e ci sono lividi e
possono esserci mille cose, mille cose che a tutti ci accadono.
Io vi suggerisco come fratello, “lasciatevi sorprendere”, quando
rinnovate i voti, lasciatevi sorprendere per la novità, allora non direte
“ho tanti anni di professione…”, ma direte “guarda come mi sono
stagionato (come il buon vino) negli anni, tra il peccato e la grazia,
tra l’incredulità e la fede, tra l’egoismo e il servizio, tra il controllo e la
sorpresa. Vi desidero questo fratelli, a voi, auguratelo per me».
Credo che queste parole, abbiano qualcosa da dire a noi Pastorelle che stiamo
vivendo il nostro 75° di Fondazione. Forse possono esserci di aiuto per sintetizzare il
cammino di fede che la nostra Superiora generale, sr. Marta, ci ha invitato a rivisitare e
condividere in questo anno di Grazia per l’intera Congregazione.
Vi auguro una Santa Pasqua, ricca della Luce e Gioia del Risorto !
Sr. Aminta Sarmiento Puentes
Economa generale
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 14
XXXI Incontro dei Governi Generali della Famiglia Paolina
7-10 gennaio 2013
Dal Messaggio finale
… In cammino verso il centenario di fondazione di Famiglia Paolina l’assemblea si è svolta
nella prospettiva del terzo anno: “Protendersi in avanti” per diventare, come Famiglia, una
presenza profetica nel mondo della comunicazione. Abbiamo vissuto queste giornate
lasciandoci interpellare dai segni e dalle provocazioni che il mondo di oggi ci pone. (…)
Abbiamo risentito l’urgenza di lasciarci evangelizzare prima di evangelizzare, di dare
una testimonianza di vita piena e pienamente umanizzata, una vita generata dalla fede e
tesa a rendere ragione della speranza che è in noi (1 Pietro 3,15). In questo contesto, il
mondo della comunicazione e soprattutto la rete, è per noi un ambiente privilegiato di
testimonianza e per gli utenti del web, un’opportunità d’incontro con una comunità
cristiana. (…)
Con la Chiesa anche noi abbiamo sentito l’appello a ripensare le nuove forme di
evangelizzazione assumendo con decisione il linguaggio digitale nella nostra prassi
pastorale, liturgica, apostolica…
(http://www.alberione.org/index.php?option=com_content&task=view&lang=es&id=110)
Celebrazione Penitenziale di Famiglia Paolina
Venerdì 8 marzo 2013 a Roma, Cripta del Santuario Maria Regina degli Apostoli
«“Cor poenitens tenete”: “vivete in continua conversione”.
Il Primo Maestro stesso ci spiega il senso di questo invito: “Il dolore dei peccati
significa un abituale riconoscimento dei nostri peccati, dei difetti, insufficienze.
Distinguere ciò che è da Dio nella nostra vocazione, da quello che è nostro” (AD,
158).
Alla fine del 1953, riassumendo la storia delle sue fondazioni fino a quella data, il
Primo Maestro ci parla di una duplice storia che si è intrecciata nella sua vita: “la storia
delle Divine Misericordie e la storia umiliante delle incorrispondenze all’eccesso della
divina carità” (AD 1). Conoscendo i nostri peccati personali, comunitari, di Congregazione
e di Famiglia Paolina, alla vigilia di cento anni di storia, a maggior ragione possiamo
anche noi affermare di aver vissuto e vivere ogni giorno una duplice storia intrecciata:
le abbondanti ricchezze della Provvidenza verso di noi e le nostre povertà e miserie nel
corrispondere a tanta generosità divina.»
(dall’omelia di don Silvio Sassi, superiore generale ssp)
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 15
GRAZIE!
Mentre diciamo grazie a Benedetto XVI che ci ha guidato in questi anni e a Papa Francesco
che ci condurrà nel cammino di evangelizzazione, vogliamo rinnovare il nostro impegno a
ricordare il nuovo Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa Universale con la preghiera che ci
ha indicato il nostro Fondatore, il B. G. Alberione:
Signore,
copri con la tua protezione
il nostro santo Padre, il Papa:
sii la sua luce, la sua forza,
e la sua consolazione.
***********************************************************
AFRICA
L’Università Cattolica di Nairobi ha offerto un programma di approfondimento per aiutare le
teologhe africane, di diversi Istituti religiosi, nelle loro difficoltà e speranze. Negli ultimi anni un
gruppo di suore africane hanno potuto usufruire di borse di studio teologico in diversi paesi. Si
sono incontrate a Nairobi per una conferenza su questioni etiche. Queste teologhe vengono da
diverse parti del continente Africano: Kenya, Uganda, Tanzania, Nigeria, Camerun, Zimbabwe e
dalla Repubblica Democratica del Congo. Nel loro incontro sono emerse indicazioni che possono
dare un valido contributo di riflessione sulla questione della donna nella società e nella Chiesa
africana.
(Per ulteriori informazioni vedere: www.ncronline.org/news/women-religious/programhelps-aspiring-african-women-theologians-shed-light-struggles-hopes)
AMERICA
La Chiesa pronta a collaborare nel processo di pace, conclusa l'Assemblea dei Vescovi
Si è conclusa la XCIV Assemblea Plenaria dell’Episcopato Colombiano nella speranza di
un ritorno della pace nel paese. L'Assemblea Plenaria dei Vescovi si è svolta a Bogotà dal 4 all'8
febbraio. I vescovi si sono dedicati in particolar modo allo studio e alla riflessione, nel contesto
dell'Anno della Fede, sull'importanza della testimonianza cristiana nella società. Giovedì scorso, i
vescovi hanno ricevuto la visita del presidente della Repubblica, il dottore Juan Manuel Santos
Calderón, che ha espresso la sua gioia per l'ingresso del cardinale Rubén Salazar Gómez al
Collegio Cardinalizio e ha manifestato la sua soddisfazione per l'annuncio fatto da Benedetto XVI
della data per la canonizzazione della Beata colombiana Laura Montoya nel Concistoro ordinario. Il
presidente ha condiviso con i vescovi alcuni criteri sul processo di pace e le questioni relative allo
sviluppo del paese. Da parte dei vescovi, Il Presidente della Conferenza Episcopale della
Colombia, il cardinale Rubén Salazar Gómez, ha ricordato alla massima autorità del Paese, la
volontà della Chiesa di collaborare nel processo di pace e in "tutto ciò che conduce alla pace nel
paese"(CE).
(Agenzia Fides, 09 febbraio 2013)
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 16
ASIA
Anno della fede: il catechismo per bambini approda on-line
La novità tecnologica applicata all’evangelizzazione: nell’Anno della Fede, in cui la
catechesi è uno dei capisaldi del rinnovato impegno delle chiese locali, in Pakistan le scuole
domenicali di catechismo per bambini sono sbarcate on-line. Nell’arcidiocesi di Karachi, grazie
all’impegno del Direttore nazionale della Catechesi, p. Saleh Diego, è stato lanciato un nuovo
sito web (http://cssmk.org) che permette di utilizzare contenuti visivi e multimediali nella
catechesi ai bambini. Tali contenuti, curati dall'ufficio catechistico nazionale, sono accessibili
on-line e dunque a disposizione di tutte le parrocchie, nella diocesi di Karachi ma anche nelle
altre diocesi del Pakistan.
Come riferito a Fides, p. Diego ha presentato l’innovazione a tutti i catechisti e agli
insegnanti spiegando che “era necessario rispondere alle sfide della comunicazione, in
quest’Anno della Fede, secondo le indizioni del Papa: i mass-media e le nuove tecnologie
aiutano a coprire le distanze e ci consentono di aprire un nuovo capitolo per evangelizzare i
bambini, con l’ausilio di Internet”. Fino a ieri gli strumenti didattici usati nelle catechesi erano
teatro, arte, canto, giochi: oggi a questi mezzi si aggiungono le nuove tecnologie audiovisive,
“per adeguarci ai tempi”. Fra l’altro, il 70% degli insegnanti e dei catechisti sono giovani e
studenti, nota il Direttore. Sarà, dunque, facile introdurre la catechesi con le nuove tecnologie.
P. Diego rimarca a Fides l’impegno volontario dei giovani cristiani nel servizio di catechesi a
bambini e ragazzi: solo nell'arcidiocesi di Karachi, vi sono 716 insegnanti volontari, a beneficio
di oltre 11.000 bambini iscritti in 125 scuole domenicali. Gli insegnanti vengono preparati
tramite un percorso di formazione psicologica e didattica.
(Agenzia Fides 31 gennaio 2013)
EUROPA
I nuovi movimenti cristiani in Europa: sfide o opportunità?
Negli ultimi 100 anni l’Europa ha subito profondi cambiamenti nella sua composizione in
termini sia religiosi sia demografici. E sebbene cattolici e ortodossi rappresentino oggi il 75% dei
cristiani in Europa, i cosiddetti “cristiani indipendenti marginali” (Indipendent Marginal Christians)
sono in rapida crescita. “Fede e religiosità in un’Europa che cambia”. Di questo hanno parlato
nell’incontro svolto il 6 febbraio 2013 a Varsavia. (…)
Al centro della Conferenza, i cambiamenti della situazione religiosa contemporanea
dell’Europa e della sua relazione con Dio. Cambiamenti particolarmente evidenti considerando
l’aumento del numero di movimenti evangelici e pentecostali nel nostro continente. Nei loro
interventi, infatti, il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Vice-presidente CCEE,
insieme al Metropolita Joseph del Patriarcato ortodosso di Romania, si sono soffermati proprio
sull’esperienza che le Chiese tradizionali vivono in relazione alla presenza dei “nuovi movimenti”.
Ad essi si sono aggiunte le riflessioni dell’Arcivescovo di Southwark, Mons. Kevin McDonald, e
della Pastora Claire Sixt-Gateuille, della Chiesa riformata di Francia, che hanno parlato delle sfide
pastorali emergenti.(...)
Il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) istituito nel 1972, è
l’istanza più elevata di dialogo con il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Fondato nel
1959 esso attualmente riunisce 120 chiese protestanti, anglicane, ortodosse e cattoliche di tutto il
continente, oltre a 40 organizzazioni cristiane. Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa è
stato istituito, invece, nel 1971 e comprende oggi 33 episcopati nazionali, rappresentati dai
rispettivi presidenti, insieme all'arcivescovo di Lussemburgo, Monaco e Cipro dei Maroniti e al
vescovo ortodosso greco di Chisinau.
(Zenit di 04 febbraio 2013)
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 17
OCEANIA
Musulmani in Papua: la nuova frontiera dell’islam in Oceania
La Papua Nuova Guinea è la nuova frontiera per l’espansione dell’islam in Oceania: secondo
quanto riferito a Fides dalla Chiesa locale, l’islam è arrivato in Papua Nuova Guinea circa 35 anni
fa, quando è stata aperta una moschea nei pressi di Kimbe, nel West New Britain. Come spiega a
Fides il Verbita p. Franco Zocca SVD, missionario a Goroka e studioso dell’Islam, i musulmani del
territorio si rifanno a un movimento riformista islamico fondato in India nel tardo XIX secolo di
nome “Ahmadi”. L’islam è stato registrato ufficialmente nello stato nel 1983, con il riconoscimento
della “Società islamica di Papua Nuova Guinea” e, da quel momento in poi, musulmani giunti
dall’esterno hanno iniziato il “reclutamento” a livello locale, con una crescita esponenziale. Nel
1986 i musulmani della Papua erano quattro, nel 1990 erano cresciuti fino a 440 e nel 2000, il loro
numero era salito a 756, sparsi in diverse province della nazione. Oggi, secondo il “Centro
islamico” a Port Moresby, la popolazione locale musulmana conta circa 4.000 persone. (…).
(Agenzia Fides 26 febbraio 2013)
CULTURA E I SUOI SIGNIFICATI (1)
Nella cultura si raccolgono i significati profondi della vita, condivisi in un gruppo, in una
comunità, in una nazione; sono i significati che modellano l’esistenza della persona e
l’appartenenza sociale e che conducono l’uomo alla sua vera umanità. La cultura tende a
conoscere e a condividere ciò che è veramente degno della persona umana, per questo sempre è
presente in essa la dimensione religiosa1. Infatti, ogni cultura «è uno sforzo di riflessione sul mistero
del mondo e in particolare dell'uomo: è un modo di dare espressione alla dimensione trascendente della vita
2
umana. Il cuore di ogni cultura è costituito dal suo approccio al più grande dei misteri: il mistero di Dio» .
Della cultura fanno parte la lingua comune, i riti, le consuetudini, il diritto, la ricerca religiosa e
le sue forme di culto, i convincimenti morali, i comportamenti, i linguaggi (parole, immagini, gesti) …
tutte quelle risorse simboliche capaci di trasmettere i significati fondamentali della vita.
La cultura è il pensare, il sentire, l’agire, il credere che una comunità coltiva (etimolgicamente
cultura ha origine dal latino colĕre , che vuol dire proprio coltivare). In essa la persona si trova inserita e a
sua volta, insieme ad altri, contribuirà ad elaborarla in continuità e apportando elementi di
trasformazione. La cultura è come un tessuto che unisce le persone attorno a significati e valori
condivisi, crea e usufruisce di relazioni; forma quell’habitat che mette in circolazione, attraverso la
comunicazione, modi di pensare e di comportarsi e influisce sulla capacità di giudizio.
1
Cfr. Orizzonte teologico pastorale dell’Obiettivo dell’8° Capitolo generale. Allegato alla Programmazione provinciale
ICN MZ 2011-2017, p. 18. È opportuna la lettura di La promozione della cultura, il Capitolo II della Costituzione
Conciliare Gaudium et Spes.
2
GIOVANNI PAOLO II, Discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 5 ottobre 1995, n.9.
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 18
I cambiamenti sono tipici della cultura proprio perché sono gli uomini e le donne che fanno
cultura, comportano a volte lacerazioni e strappi; mettono in movimento però la capacità creativa di
riesprimere in modo nuovo e originale il legame tra il trasmesso (traditio) e il ricevuto (redditio).
Questa creatività si gioca nella modalità della recezione, se è improntata a riconoscenza e fedeltà,
a dinamicità e fecondità. I passaggi generazionali potrebbero mostrarlo in modo significativo.
Il significato di cultura allora è più ampio rispetto a quel modo limitato di associarlo alla
conoscenza e alle informazioni accumulate attraverso gli studi: la cultura ‘dotta’. È anche oltre il
considerarla come l’insieme delle realizzazioni soprattutto intellettuali, nelle opere d’arte, letterarie,
nel pensiero religioso e filosofico che rivela le particolarità di un popolo: ‘le culture’, molte e
differenti, antiche e nuove.
La matrice antropologica evidenzia la cultura come vissuto, come lo spazio nel quale
ognuno/a pensa e agisce, crede e sceglie facendo proprie idee, regole, consuetudini a cui non
sempre si accompagna consapevolezza critica e obiettività. Cultura non solo è ciò che diciamo o
pensiamo ma ciò a partire da cui pensiamo o diciamo qualcosa, in cui riecheggiano racconti e
modelli della formazione familiare, sociale, ecclesiale. Comporta modi diversi di percepire la realtà,
di provare sentimenti e avere idee, di elaborare significati e di proporli.
La cultura oggi si definisce come mediatica, informatica, globalizzata … le voci fede, Dio,
cristianesimo sembra che debbano essere spuntate e messe a parte o che queste voci non
abbiano bisogno di mediazioni culturali. In realtà sono umanesimo e tecnica a fronteggiarsi come
sponde su cui il senso di cultura registra mutamenti molto forti e drammatici nel tempo odierno.
Ma anche in questo profilo di cultura vale che: «Il segno della nobiltà di una cultura è la sua apertura, la
sua capacità di dare e di ricevere che le permette di essere purificata e di diventare più conforme alla verità
3
e all'uomo» .
Nella loro natura, cultura e fede, cultura e vita cristiana non sono in rapporto di estraneità o di
dipendenza o di alternativa. Basta guardare alla capacità in-culturante degli evangelisti, ma anche
dei Padri e della tradizione della Chiesa. «Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente
4
accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta» . E ancora prima basta considerare la
natura della Rivelazione: «Se le culture nella storia biblica, sono state capaci di essere il veicolo della
Parola di Dio, è perché in esse si incontra qualcosa di molto positivo, che è già una presenza in germe del
5
Logos divino» .
Oggi la fede cristiana non dispone, in molte parti del mondo, di quell’orizzonte culturale di
base su Dio, su Gesù Cristo, sulla preghiera, sulla comunità cristiana … È un fenomeno chiamato
de-culturazione e che pervade sempre di più proprio l’esperienza di fede cristiana e le possibilità di
comunicarne la bellezza.
Questo non richiede forse anche una ripresa riflessiva sull'in-culturazione dell’annuncio del
Vangelo perché ogni cultura, pur da ingressi diversi, possa incontrare tutto l’edificio della fede e
aprirsi alla ricerca di quei riferimenti costitutivi della persona che attraversano tutte le culture e
costituiscono la speranza universale?
Le radici della fede cristiana hanno bisogno di terreno culturale dentro e con il quale divenire
capace di comprendere e interpretare tutte le cose secondo la pienezza del mistero di Cristo, cioè
pensare e giudicare la vita come Lui, vedere la storia come Lui, amare come Lui. Qui il Vangelo è
cultura vissuta.
L’apertura all’interculturalità prevede la consapevolezza che la fede deve riappropriarsi della
dimensione culturale e che la/le cultura/re non è se stessa senza intercettare il desiderio di Dio. I
padri conciliari ne sono stati certi: «Fedele alla propria tradizione e nello stesso tempo cosciente
dell'universalità della sua missione, può entrare in comunione con le diverse forme di cultura; tale comunione
6
arricchisce tanto la Chiesa stessa quanto le varie culture» .
Sr Annarita Cipollone sjbp
3
J. RATZINGER, Cristo, la fede e la sfida delle culture, in «Asia News» 141 (1994).
GIOVANNI PAOLO II, Lettera Autografa di Fondazione del Pontificio Consiglio della Cultura, 20 maggio 1982.
5
GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai membri della Pontificia Commissione Biblica, 26 aprile 1979.
6
Cfr. GS, n. 58.
4
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 19
Server:
Un server (servitore) è un componente informatico che fornisce un qualunque tipo di servizio
attraverso una rete di computer ad altri componenti informatici, detti clienti. In parole molto semplici
il server quindi non è nient’altro che un computer qualsiasi che risponde a delle richieste che gli
vengono effettuate da altri computer. Ci sono vari tipi di servizi che un server può offrire: gestione
di una rete locale (a casa o in ufficio); scambio e condivisione di dati fra i computer sul web (file
server, database server); gestione di posta elettronica (mail server); contenere i file in un sito web
(web server).
Download:
Come tanti altri termini utilizzati nel linguaggio informatico, l’origine viene dall'inglese ed è una
parola composta da "down" (giù) e "load" (caricare). Unite ovviamente indicano l'atto di
caricare/ammucchiare qualcosa. Nel “dialetto” informatico, ormai mondiale e comprensibile in tutte
le lingue si usa per indicare l'atto di scaricare file da altri siti/utenti/server. In pratica ogni volta che
prendiamo qualcosa da internet e lo salviamo sul computer stiamo facendo un download.
Upload:
Con la stessa radice troviamo il significato di quest’altro termine molto comune: “up” (su) e “load”
(caricare). Perciò, la parola upload è l'azione di inviare dati e risorse su internet (immagini,
documenti, fotografie, video…) in un archivio remoto (generalmente un server) perché vengano
messi a disposizione di chiunque vi possa accedere eseguendo, in questo caso, il download.
Un esempio molto pratico per aiutarci a capire: se abbiamo un indirizzo qualsiasi di posta
elettronica (mail) è perché un server mail (a pagamento o gratuito, come hotmail, yahoo, gmail…)
ci ha offerto i mezzi per gestirla. Quando riceviamo, inviamo o inoltriamo le poste, stiamo usando
questo servizio del server: se scarichiamo un file che ci hanno mandato, stiamo facendo un
download e quando inviamo una posta con un documento allegato facciamo un upload. Sia per
inviare che per ricevere, il file resta nel nostro server mail.
Sr Cristiane Ribeiro sjbp
Arrivi e partenze
sr Brigida Shin Haengsoon
sr Felicina Ferro
sr Cecilia Son
per la Corea
per il Gabon
dalla Corea
23.01.2013
30.01.2013
03.03.2013
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 20
Nuovi e-mail
Sede Provincia ICS:
Superiora Provinciale
Segreteria provinciale
Economa provinciale
Comunità provinciale
Comunidad de Cúcuta
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Comunità di Cúcuta
[email protected]
Suore di Gesù Buon Pastore
sr Tecla Mazzei
(ICS)
17.02.2013
(ICN)
(ICS)
(ICN)
(K)
(ICN)
(ICS)
(PI-AU-SA)
(ICN)
(PI-AU-SA)
(K)
23.12.2012
25.12.2012
26.12.2012
10.01.2013
01.01.2013
14.01.2013
02.02.2013
22.02.2013
08.03.2013
12.03.2013
Alba (CN)
Alba (CN)
Albano Laziale (RM)
Alba (CN)
Albano Laziale (RM)
Melbourne (Australia)
Alba (CN)
Mumbai (India)
Mumbai (India)
Pasay City (Filippine)
04.01.2013
09.02.2013
11.02.2013
14.02.2013
02.03.2013
05.03.2013
05.03.2013
09.03.2013
09.03.2013
16.03.2013
Familiari
sorella di sr Assunta Ongaro
sorella di sr Carmen Zagonel
fratello di sr Donata Confortini
papà di sr Marianna Cho Hye Eun
papà di Veronica e Verena (novizie)
fratello di sr Lucia Zeggio
fratello di sr Teresita Sosa
sorella di sr Paolina Trogu
fratello di sr Brenda Balingasa
fratello di sr Brigida Shin Haengsoon
Figlie di San Paolo
sr M. Federica Bonazza
sr Franca Carminati
sr M. Pierina Frepoli
sr M. Maggiorina Almici
sr M. Lorenza Binni
sr Emma Garol
sr M. Giacomina Monticone
sr M. Immacolata Vaz
sr Albina Baruzzi
sr M. Agnesina Pinez
CTN anno XXXVIII 2013/1 – p. 21
Pie Discepole del Divin Maestro
sr M. Gualberta Gazzera
sr M. Giulietta Esther Leguizamon
Sanfrè (CN)
Buenos Aires (Argentina)
01.01.2013
05.03.2013
Mumbai (India)
Staten Island (USA)
São Paulo (Brasile)
São Paulo (Brasile)
Alba (CN)
29.12.2012
26.12.2012
03.02.2013
06.02.2013
26.02.2013
Gavello (RO)
24.01.2013
Società San Paolo
fr Vincent Andrew Puthukadan
fr Robert Benedict Santoro
fr Francisco Majorino Pedroso da Silva
don Mario Marcellino Mancini
fr Chiarino Albino Rigamonti
IMSA e ISGA
Marisa Andreotti
********************
**********************************
*************
Errata corrige
Ci scusiamo che, per errore, nel CTN precedente sono mancati tre nomi delle sorelle che
nel 2013 celebreranno il 60° di professione:



sr Giuliana Bettega
sr Lina Bragiotto
sr Maria Cammarata
(ICS)
(ICS)
(ICS)
Responsabile: equipe informazione. Pubblicato nel sito www.pastorelle.org il 20 marzo 2013