documento rai 3 luglio 2006

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documento rai 3 luglio 2006
Il ruolo del servizio pubblico
radiotelevisivo
nel mercato del
documentario italiano
Roma 1 luglio 2006
Il presente documento ha lo scopo di fornire adeguati strumenti di riflessione su un’anomalia,
enorme e ingiustificata, che vede il documentario incredibilmente emarginato da qualsiasi
strategia di sviluppo – culturale, strategico e di mercato – del servizio pubblico radiotelevisivo.
La nostra riflessione prende spunto da dati oggettivi di carattere normativo e di marketing che
sottolineano, da un lato un ritardo nell’applicazione di quanto già definito dal quadro legislativo,
dall’altro una disattenzione che penalizza un importante settore dell’industria audiovisiva e –
conseguentemente - la stessa azienda concessionaria del servizio pubblico.
Intervenire prontamente, utilizzando quanto già previsto dalla legge, vuol dire rispondere ad
una domanda pressante che arriva dal pubblico, dal mondo intellettuale, da quello
professionale.
Creare nuove condizioni per lo sviluppo del mercato del documentario deve essere un
obiettivo primario della Rai, che può svolgere un ruolo decisivo per la diffusione della cultura
italiana nel mondo e di leadership in un settore strategico dell’industria dell’audiovisivo.
Roma 1 luglio 2006
Indice
Senza una politica per il documentario:la Rai e gli altri servizi pubblici, dati a confronto
la programmazione di documentari del servizio pubblico in Italia, Francia e UK
gli investimenti del servizio pubblico: in Italia, Francia e UK
Quadro istituzionale attuale: dati oggettivi
17 anni di norme
Direttiva Comunitaria Tv senza Frontiere, n° 89/552
Legge Gasparri, n° 112 / 2004
D.L.31\07\ 2005, n. 177
Effetti dell’applicazione delle Direttive europee: Italia terzultima
le risorse pubbliche per il documentario
il contratto di servizio
La Rai e il documentario: lo scenario attuale
Investimenti del servizio pubblico:alcuni dati a confronto
Investimenti del servizio pubblico: conclusioni
Una Rai possibile
proposte operative
l’apporto dei documentaristi italiani
cambiare la prospettiva
budget adeguati alla competizione internazionale
investimenti adeguati
i prossimi tre anni
una diversa destinazione delle risorse
le competenze interne
conclusioni
Roma 1 luglio 2006
Premessa
Il documentario è il genere televisivo che per la sua natura non
locale registra il maggior numero di scambi internazionali
Il documentario non è solo un contenuto per la programmazione
ma una opportunità di business
Le principali reti televisive di tutto il mondo hanno un settore
dedicato alla produzione e coproduzione di documentari di vari
generi
Le politiche industriali, oltre che editoriali, dei broadcaster
internazionali riservano per il documentario risorse umane e di
budget con investimenti spesso non inferiori alla fiction
I broadcaster di tutto il mondo, e in particolare quelli del servizio
pubblico, svolgono un ruolo centrale nel mercato internazionale del
documentario.
Roma 1 luglio 2006
senza una politica per il documentario:
la Rai e gli altri servizi pubblici, dati a confronto
Roma 1 luglio 2006
la programmazione di documentari del servizio pubblico in Italia
Nel 2004 la Rai ha programmato 1.223 ore di documentari, così
ripartite*:
Categoria
Documentari puri
Contenitori
Trasmissioni didattiche
(Rai Educational)
Tot.
Ore trasmesse e % sulla programmazione
97
0.3%
401
1.5%
725
1.223
2.7%
4.6%
Come si evince dalla tabella queste 1.223 ore, pari al 4,6 % dell’intera
programmazione, comprendono i programmi contenitori e le trasmissioni
didattiche.
Solo lo 0,3% della programmazione è dedicato al documentario puro
(inteso come opera compiuta)
* Fonte: Rai, ultimi dati disponibili
Roma 1 luglio 2006
la programmazione di documentari del servizio pubblico in UK e Francia
A titolo esemplificativo, nello stesso periodo (2004):
le tre reti del servizio pubblico francese, “France Télévision”, hanno
programmato 4.638 ore di documentari, pari al 17,6 % dell’intera
programmazione
le tre reti del servizio pubblico inglese, BBC, hanno programmato
4.412 ore di documentari, pari al 16,7% dell’intera programmazione (le
ore diventano 5.409 se si aggiunge BBC Four e 6.057 se si considerano
anche i reportage catalogati a parte come “current affairs”)*
•Fonte:
•Fonte:
France Télévision, rapport annuel 2004
BBC Annual Report and Accounts 2004/2005
Roma 1 luglio 2006
la programmazione di documentari del servizio pubblico in Italia, Francia e UK
Nella seguente tabella, le ore di programmazione dei servizi pubblici
di Italia, Francia e Regno Unito a confronto
Servizio pubblico
N° ore
% programmazione
Rai
1.223
4.6%
France Télévisions
4.638
17.6%
BBC
4.412
16.7%
BBC
(4 reti incluso current affairs)
6.057
17,2%
Roma 1 luglio 2006
la programmazione di documentari del servizio pubblico in Italia, Francia e UK
Nel seguente grafico, le ore\anno di programmazione dei servizi
pubblici di Italia Francia e Regno Unito a confronto
4.638
5.0 00
4.412
4.0 00
3.0 00
2.0 00
1.223
1.0 00
0
Ra i
Fra n c e Té lé vis io n s
B BC
Roma 1 luglio 2006
gli investimenti del servizio pubblico: in Italia
La Rai nel 2004 ha investito 13.474.000 Euro nella produzione e
acquisto di documentari*, questa cifra comprende:
la produzione interna (inclusi i programmi contenitore)
gli acquisti
gli appalti
le coproduzioni
La ripartizione per reti è stata la seguente:
Rai 1
Rete
Rai 2
Rai 3
TOT RAI
2004
2.458.000
53.000
10.963.000
13.474.000
*Fonte: Rai, ultimi dati disponibili
Roma 1 luglio 2006
gli investimenti del servizio pubblico: in Italia
in Rai l’84% delle risorse viene destinato al prodotto d’acquisto
alla produzione solo il rimanente 16%
Autoproduzione
16%
Acquisto 84%
Fonte: Rai
Da questi dati emerge che:
la Rai produce ogni anno 195 ore di documentari
(divise in produzione in house, appalti e coproduzioni e di cui solo 95
documentari “puri”, intesi come opere compiute)
Per avere un dato di riferimento:
France Télévision, solo in coproduzioni con produttori
indipendenti, ha prodotto nello stesso periodo 758 ore di
documentari (esclusi magazine, reportage e programmi contenitori)
Fonte: CNC
Roma 1 luglio 2006
gli investimenti del servizio pubblico: in Francia e UK
a titolo di confronto esponiamo i dati di investimento del servizio
pubblico francese nello stesso periodo:
France 2
Rete
France 3
France 5
TOT FRANCE TELEVISIONS
2004
10.300.000
31.500.000
21.000.000
61.800.000
non è possibile, per un diverso criterio di contabilizzazione, esporre
un confronto con gli investimenti di BBC, si tenga conto che
l’investimento medio per ora in produzione e coproduzione di factual
è mediamente di 110.600 £, pari a circa 160.000 Euro.
Roma 1 luglio 2006
Investimenti del servizio pubblico: conclusioni
La RAI non ha una politica per il documentario
Non esiste un dipartimento, né un vero budget dedicato alle
produzioni e coproduzioni.
La produzione o gli acquisti sono affidati alle Reti e ai singoli
responsabili dei programmi
Questa “organizzazione” esclude il servizio pubblico italiano
dalla possibilità di produrre e di partecipare alle grandi produzioni
internazionali e non consente alcun investimento nell’unico
genere con possibilità di vendita nei mercato internazionali
Roma 1 luglio 2006
Quadro istituzionale attuale:
dati oggettivi
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:17 anni di norme
A partire dalla Direttiva Comunitaria “Tv senza frontiere” del 1989,
recepita poi dalla Legge 122\98, fino alla Legge Gasparri e al
conseguente Testo Unico della radiotelevisione, vengono ribaditi due
fondamentali principi, a tutela del mercato e della cultura:
la
produzione europea deve essere dotata di strumenti adeguati per la
competizione internazionale
nella
battaglia a difesa del mercato e della cultura europea la
produzione indipendente svolge un ruolo centrale e insostituibile
Su questi princìpi si è costruita, in quasi vent’anni, una moderna industria
europea dell’audiovisivo, capace di competere ed esportare in tutto il
mondo
Al centro di questa industria, in tutta Europa, fin dal primo momento, c’è
stata la produzione di documentari. In Italia, dopo 17 anni, stiamo ancora
chiedendo l’applicazione di regole certe!
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:Direttiva Comunitaria Tv senza Frontiere, n° 89/552
La Direttiva Comunitaria Tv senza Frontiere, n° 89/552
del 1989, art. 5 (recepita dalla legge n° 122 nel 1998) stabilisce che:
la
produzione europea indipendente deve costituire il 10% del “tempo
qualificato” di programmazione (totale della programmazione esclusi
news, sport, spot e games)
o
il 10% delle risorse della programmazione
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale: Legge Gasparri, n° 112 / 2004
All’interno della Legge Gasparri, n° 112 / 2004, recepita nel Testo
Unico sulla RadioTelevisione, art. 44 comma 3 si legge:
la quota minima di produzione europea indipendente è il 10% del
“tempo qualificato” di programmazione (totale della programmazione
esclusi news, sport, spot, games)
e il 20% nel caso del servizio pubblico
E all’art. 17, comma 2 lett. L) :
“..la destinazione di una quota non inferiore al 15 per cento dei ricavi
complessivi annui alla produzione di opere europee, ivi comprese quelle
realizzate da produttori indipendenti; tale quota trova applicazione a
partire dal contratto di servizio stipulato dopo la data di entrata in vigore
della presente legge..” entra in vigore a partire dal nuovo Contratto
di Servizio
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale: D.L.31\07\ 2005, n. 177
Il Decreto Legislativo 31 luglio 2005, n. 177 -Testo Unico sulla
RadioTelevisione, art. 44 comma 1, stabilisce che:
La percentuale di opere europee che i fornitori di contenuti televisivi e le
emittenti televisive sono tenuti a riservare a norma dell‘ Art. 6 deve
essere ripartita tra i diversi generi di opere europee e deve
riguardare opere prodotte per almeno la metà negli ultimi cinque anni.
Le quote di riserva di cui al presente comma sono quelle definite
dall'Autorità in conformità alla normativa dell'Unione europea.
Roma 1 luglio 2006
Effetti dell’applicazione delle Direttive europee: Italia terzultima
L’applicazione della direttiva comunitaria, che non ha solo un obiettivo
di protezione del mercato ma svolge un ruolo centrale nella difesa
dell’identità culturale europea, è stata ovunque recepita prontamente e
ha prodotto effetti virtuosi nell’industria dell’audiovisivo e
conseguentemente nell’economia.
La
media europea di produzione indipendente è oggi del 20%
in Francia è del 43%
in Germania del 24%
in UK del 23%
l’Italia figura al terzultimo posto con il solo 12%
(seguita da Portogallo e Lussemburgo)*
* Fonte: David Graham and Associated Ltd per Commissione Europea
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:e il documentario?
Il documentario è uno dei generi che compongono l’offerta
di contenuti televisivi?
Il documentario è da considerarsi parte del tempo qualificato
o una delle risorse della programmazione?
Vanno destinate risorse e quote di riserva
anche al documentario?
In Italia, in tutti gli ambiti collegati all’industria cinematografica
e audiovisiva
vengono destinate risorse al documentario.
Unico assente:
il servizio pubblico radiotelevisivo nazionale,
nonostante un quadro normativo chiaro
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:le risorse pubbliche per il documentario
Grazie all’attività istituzionale svolta da Doc\it sono state destinate al
documentario risorse di diversi settori della spesa pubblica:
Quote di investimento per il documentario sono presenti
all’interno della "Legge cinema" (DPR 29\2004)
Quote di investimento per la politica di diffusione e
internazionalizzazione del prodotto italiano (promozione del
'made in Italy') sono attivate da Ministero delle Attività
Produttive e ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero)
Riduzione del 50% dei prezzi base del listino footage
dell’Istituto Luce per progetti documentari di produzione
indipendente italiana grazie a una convenzione stipulata con
doc\it
Lancio di politiche regionali di sostegno a favore della
produzione di documentari (tema principale durante gli Stati Generali
settembre 2006: fondamentale ruolo della garanzia della diffusione televisiva
come principale motore del finanziamento regionale)
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:il contratto di servizio
le linee guida dell’Agcom indicano il documentario come uno dei
fattori che qualificano l’offerta del Servizio Pubblico (che costituisce
il 65% della programmazione Rai e l’80% di Rai 3) :
il documentario appare il genere elettivo e congruente di 5
dei 10 generi rappresentativi del servizio pubblico:
Approfondimenti ed informazione a tema (reportage, current
affair)
Trasmissioni dedicate a tematiche ed eventi di carattere
sociale (doc. sociale)
Trasmissioni a carattere formativo, educativo, culturale ed
etico (doc. storico e didattico)
Trasmissioni dedicate a tematiche scientifiche e ambientali
(doc. naturalistico, geografico, scientifico)
Film di produzione europea (doc. di creazione)
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:il contratto di servizio
Dal nuovo Contratto di Servizio può arrivare lo strumento decisivo per
ribaltare questa spirale perversa.
Coerentemente a quanto espresso sopra in relazione al nuovo scenario
disegnato dalle novità legislative, la proposta della scrivente è quella di
inserire una quota, intesa nel senso di “monte ore” quale
l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è tenuta ad esprimere
ai sensi del sopraccitato art. 17 comma b) della Legge 112/2004,
specificamente destinato alla produzione e acquisto di
documentari italiani ed europei, tra cui quelli originati dai
produttori indipendenti.
Roma 1 luglio 2006
quadro istituzionale attuale:il contratto di servizio
Questa misura, per il solo fatto di essere inserita all’interno del nuovo
Contratto di Servizio, svolgerebbe la funzione di istituire un precetto certo
e di fatto costituirebbe la principale garanzia per condurre la Rai ad
affrontare finalmente questo problema.
Siamo convinti che solo questo dettato normativo sarebbe infatti in
grado di scardinare l’atteggiamento di pervicace indifferenza che da
sempre la Rai manifesta, e continua a manifestare, nei confronti di una
politica efficace e moderna - nonché competitiva sul piano internazionale
- a favore del documentario italiano.
Roma 1 luglio 2006
la Rai e il documentario:
lo scenario attuale
Roma 1 luglio 2006
Investimenti del servizio pubblico:alcuni dati a confronto
FICTION
Nel 2005 la Rai ha investito 302 milioni di Euro nella produzione di
fiction televisiva.
L’investimento ha generato 415 ore di fiction, di cui
220 ore per il prime time
195 ore per il day time
L’investimento medio è stato di 727.000 Euro per ora prodotta.
DOCUMENTARI
Tenendo
conto che solo il 16% dell’investimento Rai in documentari è
destinato alla produzione (incluse produzioni in house, e appalti), si
evince che:
il budget per la produzione nel 2004 è stato di 2,155 M di Euro
per un totale di 195 ore\anno prodotte
con un investimento di (ben) 11.000 euro per ora
Roma 1 luglio 2006
Investimenti del servizio pubblico:alcuni dati a confronto
Il rapporto tra investimenti, ore prodotte, costo ora e numero di occupati è
sintetizzato in questa tabella:
Investimenti
Fiction
302.000.000
Documentari
Il
2.155.000
Ore prodotte
415
195
Costo ora
727.000
11.000
Occupati\indotto
20.000
3.000
rapporto (per ogni ora prodotta) tra fiction e documentari per la Rai è di
66\1
A titolo esemplificativo:
in UK la BBC investe mediamente 730.000€ per ora di fiction
prodotta, contro – abbiamo visto – i 160.000€ per ora prodotta di
documentari *. Il rapporto (per ogni ora prodotta) tra fiction e
documentari di BBC è di 4,5\1
Le
reti pubbliche francesi ( solo France Télévision, esclusa Arte e
France 4 ) nel 2005 hanno investito 228,6 M Euro nella produzione di
fiction, contro 68,7 M Euro per i documentari.
•Fonte:
•Fonte:
BBC Annual Report and Accounts 2004/2005
CNC dossier 298. Bilan 2005 07. La production audiovisuelle aidée
Roma 1 luglio 2006
Investimenti del servizio pubblico: conclusioni
Il documentario fa parte dei generi audiovisivi a cui destinare risorse:
15%
dei ricavi complessivi (cfr. legge Gasparri art. 44)
20% dei proventi da canone (cfr. art. 11\3b contratto di servizio Rai)
ma mentre per i film e l’animazione vengono indicate quote minime, per il
documentario queste non vengono esplicitate.
Il Contratto di servizio 2006-2008, così come previsto dall’art. 17 della
legge Gasparri, dovrà:
quantificare
il “numero adeguato di ore” di programmi documentari
ristabilire
la corretta dizione di “produzione” (cfr. art. 17 legge Gasparri)
e non genericamente di “acquisto”, che lascia un margine di ambiguità
rispetto al prodotto internazionale e contraddice il ruolo del produttore
indipendente
Roma 1 luglio 2006
Investimenti del servizio pubblico: conclusioni
Il
nuovo contratto di servizio potrà essere lo strumento per il rilancio
della produzione di documentari con un effetto paragonabile a quello
registrato dal comparto dell’animazione
Solo
così si potranno creare le premesse per la creazione di una
industria audiovisiva nazionale, priorità del sistema mediale e tutela
dell’identità nazionale
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile: proposte operative
Proposte operative
creazione di una struttura dedicata al documentario
(sul modello di Rai Fiction e/o Rai Cinema)
pensiamo a una nuova struttura che deve:
Gestire un proprio budget, ben definito, dedicato alla
produzione e coproduzione di documentario italiano ed
europeo
Essere l’interlocutore effettivo dei responsabili di
palinsesto ovvero avere un potere effettivo di “entrare” nei
palinsesti
Essere la struttura di riferimento della produzione
indipendente
Selezionare e sviluppare i progetti di produzione più adatti
per il mercato nazionale e internazionale
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile: l’apporto dei documentaristi italiani
A questa struttura Doc/it si impegna a dare un apporto collaborativo sul
versante di:
disponibilità a declinare generi e contenuti secondo le necessità del
mercato
per raggiungere ascolti e target commercialmente appetibili
disponibilità a sondare nuovi linguaggi e stili espressivi, soprattutto nella
direzione dell’ibridazione con la fiction e l’intrattenimento
conoscenza dei mercati (canali e loro linee editoriali):
per creare docu-reality, docu-soap, docu-fiction
per organizzare workshop, screening, mercati in Italia
investimenti nella formazione
per innalzare i livelli di professionalità a standard internazionali
verso la figura del producer puro, distinto dall’autore
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile: cambiare la prospettiva
Alla Rai si chiede di consolidare:
rapporto regolare con le produzioni indipendenti
propensione alla coproduzione internazionale
budget adeguati alla competizione internazionale
competenze interne adeguate
organizzazione di workshop professionali in collaborazione con Doc/it
partecipazione costante alle principali manifestazioni internazionali
dedicate ai docs (festival, mercati, workshop)
organizzazione produttiva sui modelli della fiction e del cinema
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile:budget adeguati alla competizione internazionale
Il mercato internazionale è caratterizzato da prodotti con costi di
produzione estremamente eterogenei riassumibili sommariamente in
tre diverse tipologie:
Entro i 150.000 Euro, prodotti con forte caratterizzazione locale e
basso tasso di partecipazione estera (rapporto 80 locale\20 estero)
Da 150 a 500.000 Euro, coproduzioni internazionali di fascia media
con elevata partecipazione estera (rapporto 50\50) e ampie possibilità
commerciali
Oltre i 500.000 Euro, produzioni di eccellenza rivolte essenzialmente
al mercato internazionale, con partecipazioni consistenti di altri
broadcaster (rapporto 30\70)
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile:investimenti adeguati
Gli investimenti necessari allo sviluppo del settore devono tener conto,
in termini di volumi, delle capacità produttive dell’industria del
documentario oggi in Italia e prevedere un incremento progressivo nel
corso dei prossimi anni.
Doc\it quantifica l’investimento del servizio pubblico nella produzione e
acquisto di documentari in 36 M€, pari allo 1,3% degli introiti
complessivi dell'azienda (dato omogeneo di riferimento per la Legge
Gasparri) per ogni anno nel periodo 2006\2008
la ripartizione dell’investimento complessivo si attua nella misura del
45% per la produzione indipendente (pari a 16 M€) e 55% per gli
acquisti e produzione interna
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile:investimenti adeguati, i prossimi tre anni
% su ore di
2004
%
2006\2008
in M€
1.223
100
1.300
acquisti
1.027
84
1.000
77%
produzione
195
16
300
23%
di cui di produzione
indipendente
?
?
200
15%
2004
Sul totale
introiti Rai
Sul totale
introiti Rai
investimento totale
13.474.000
0,5%
2006\2008
in M€
36.000.000
1,3%
Investimento negli acquisti
11.318.160
0,4%
12.000.000
0,4%
investimento nella produzione
2.155.840
0,08%
24.000.000
0,9%
di cui di produzione
indipendente
?
?
16.000.000
0,6%
ore di programmazione di
documentari
programmazione
di documentari
100
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile:una diversa destinazione delle risorse
L’adeguamento dell’investimento complessivo consente di destinare al
documentario risorse per un numero di ore vicino a quello attuale (1.300
ore contro le 1.223 del 2004, con un aumento pari al 6,2% dell’attuale
fabbisogno), ma ripartite secondo un criterio adeguato al mercato e con
investimenti che iniziano lentamente ad avvicinarsi alle medie europee.
Una ipotesi di utilizzo delle risorse è:
1.000 ore per gli acquisti con una media di 12.000 euro\ora
100 ore per la produzione interna, con una media di 80.000€\ora
200 ore per le produzioni indipendenti (solo il 15% del totale ore)
con una media di 80.000€\ora
da considerare come quota di coproduzione su progetti
internazionali
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile: le competenze interne
Per la gestione di queste risorse e la diversa filosofia produttiva, è
necessario che la nascente struttura del servizio pubblico si doti di
figure professionali in grado di rapportarsi con le professionalità esterne
con cui dovranno dialogare.
Si auspica quindi che le persone preposte a questo storico rilancio del
documentario italiano abbiano:
solida cultura generale del cinema documentario nel mondo
conoscenza del mercato del documentario in tutte le sue tipologie di
prodotto
conoscenza della lingua inglese, ma anche di altre lingue europee
conoscenza dei meccanismi produttivi internazionali
frequentazione degli ambiti internazionali del settore
Roma 1 luglio 2006
Una Rai possibile: conclusioni
Doc\it, nell’interesse generale del settore, si rende disponibile per
trasferire – attraverso i professionisti associati – tutto il know how
necessario e si impegna ad istituire un tavolo di lavoro con la Rai per
un confronto sui principali aspetti della produzione internazionale di
documentari.
Non sostegni assistenziali, quindi, ma l’auspicio della
creazione comune di un nuovo mercato con una
nuova vocazione industriale
Roma 1 luglio 2006
Questo documento è stato redatto nel mese di giugno del 2006
da Dario Barone e Alessandro Signetto per l’associazione doc\it.
Viene consegnato il giorno 3 luglio 2006
al Ministro delle Comunicazioni, On. Paolo Gentiloni
nel corso della 1^ sessione di consultazioni pubbliche
sul rinnovo del Contratto di servizio RAI
Roma 1 luglio 2006
Associazione Doc/it
Via Riva di Reno 72,
40122 - Bologna - Italy,
Tel +39 051 204840
Fax +39 051 204821
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Roma 1 luglio 2006