processo partecipativo “Costruiamo insieme la Casa della Città

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processo partecipativo “Costruiamo insieme la Casa della Città
processo partecipativo
“Costruiamo insieme la Casa della Città”
TERZO INCONTRO DI APPROFONDIMENTO CON I GIOVANI E CON I
RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI GIOVANILI: L'ORGANIZZAZIONE DEGLI
SPAZI DELLA CASA DELLA CITTA'
Pistoia, mercoledì 20 Maggio 2015
Centro di Documentazione Giovanni Michelucci – ore 16.00-20.00
(moderatrice Rosaria Tartarico)
All'incontro hanno partecipato 16 persone e l'architetto Olga Agostini, referente dell'Ufficio
Città Storica del Comune di Pistoia, all'interno del quale è stata elaborata la scheda
progetto per il recupero e la valorizzazione dell'area e degli immobili dell'ex ospedale del
Ceppo: recupero del quale come è noto fa parte la realizzazione della 'Casa della Città', fin
dall'inizio intesa da parte dell'Amministrazione come luogo di alto profilo culturale e di
partecipazione della cittadinanza alle trasformazioni della città.
Con il percorso in atto si stanno raccogliendo in modo strutturato contributi per la
definizione di linee guida per le future funzioni, per la gestione e per l'organizzazione degli
spazi.1
L'approfondimento inizia con un contributo informativo di Olga Agostini, che ricostruendo
sinteticamente la storia dell'Accordo di Programma per l'intera area dell'ex Ceppo ne
illustra anche le previsioni più certe, rispetto alle quali si dovrà rapportare la Casa della
Città, e anticipa ai partecipanti che dovrà essere istruito un bando per la progettazione
dell' urban center, così come richiesto dal bando regionale per la riqualificazione degli
ospedali toscani dismessi a cui ha partecipato il Comune di Pistoia. Sarà quindi
particolarmente utile quanto emerso dal percorso di partecipazione come
orientamento ai fini della costruzione del bando, naturalmente dopo una valutazione
tecnica e politica di tutte le proposte.
Gli elementi che emergono dal racconto di Olga Agostini come connotanti il recupero
complessivo dell'area, trovano interesse e visioni piuttosto condivise tra i partecipanti, non
solo per le ripercussioni positive che potrebbero avere rispetto alla valorizzazione della
Casa della Città come luogo fortemente integrato con il contesto urbano di riferimento,
ma soprattutto come fattori potenzialmente caratterizzanti anche lo stesso urban center.
1 Con questo ultimo incontro si chiude il ciclo dei cinque approfondimenti dedicati ai giovani e alle
associazioni giovanili in modo particolare, due dei quali sono stati laboratori esperienziali presso l'ex
Ceppo, pensati per una percezione anche corporeo-sensoriale del luogo, propedeutica al poter meglio
esprimere visioni future per la nuova identità dello stesso. Il primo sopralluogo (30 aprile) è stato centrato
sull'attraversamento a partire dalle diverse esperienze del vedere e si è svolto nell'ex reparto di
dermatologia (il futuro primo piano della Casa della Città) e su quanto visitabile al piano rialzato (del quale
buona parte è ancora occupata dal centro trasfusionale); il secondo sopralluogo (14 maggio) ha invece
privilegiato il tema dell'attraversamento a partire dalla memoria del luogo e ha fatto entrare i partecipanti
a contatto con l'identità di alcuni importanti 'vicini di casa': la dimensione sotterranea del Ceppo, quella
'aerea' del suo fregio visitabile dal ponteggio allestito per il restauro in corso, quella dell'ex corsia S. Iacopo
appena restaurata che ospiterà il museo dei ferri chirurgici, per finire con quella delle più recenti installazioni
di arte ambientale nei pressi del moderno padiglione dell'emodialisi. I due laboratori al Ceppo sono stati
condotti insieme a Patrizia Menichelli del Teatro de los Sentidos di Barcellona e hanno avuto come ospiti
Francesca Giaconi (che ha raccontato la trasformazione dell'area del centro culturale del Funaro di cui è
socia fondatrice) e Lorenzo Cipriani (coautore di Lo Spedale del Ceppo - Storia Arte Cultura, Gli Ori 2013 che ha illustrato il fregio robbiano).
Ciò che frequentemente viene suggerito riguarda la connessione e la permeabilità:
dentro e intorno alla Casa della Città, tra la parte museale e le altre funzioni che verranno
ospitate nella zona più antica del Ceppo, che si distingue come luogo di raccordo effettivo
tra il centro storico e viale Matteotti, e più idealmente con la natura delle colline a nord
della città, fino a rappresentare, insieme a tutta l'area oggetto del piano particolareggiato,
una vera e propria porta naturale di ingresso alla città.
Il tema della Casa della Città come punto di riferimento riconoscibile di accesso e
accoglienza è ricorrente: “il Ceppo è da sempre un luogo ideale di transito osmotico e di
attraversamento, come le acque che vi scorrono sotto, e sarebbe importante connotarlo
come interfaccia fondamentale per i turisti, pensarlo come luogo principale di arrivo in città
da cui far partire i percorsi di conoscenza della città”.
Spesso raccomandata anche una poli-funzionalità dialogante con tutta la città: in termini
sia di connessioni sia di servizi offerti, e in continuità con la tradizione dell'accoglienza2.
Attigue alla Casa della Città infatti, oltre agli spazi prettamente museali, ci saranno attività
pubbliche e di pubblico interesse, uffici, servizi sanitari, commercio di vicinato, residenze e
strutture ricettive, giardini...e per garantire un'armonica coabitazione di tutte queste
diverse funzioni sono previste opere di recupero, demolizioni e nuove edificazioni,
creazione di percorsi e spazi verdi.
Tra le demolizioni sembrerebbe molto probabile quella dell'attuale laboratorio analisi che
si affaccia sulla via del Ceppo. Ciò consentirebbe di accedere alla Casa della Città anche
da questo punto, e i partecipanti più giovani non solo concordano su questa possibilità di
apertura, ma arrivano a suggerire di approfittarne per alleggerire la struttura medievale
del Ceppo con un ingresso ulteriore a quello principale che si apre su piazza Giovanni
XXIII: “dovrebbe essere ben visibile e connotato in chiave decisamente moderna almeno
laddove, potendo demolire qualcosa, si pensi di inserire elementi nuovi che stacchino con
il resto e rendano ben visibile la Casa della Città in quanto luogo nuovo e innovativo che
diversamente sarebbe difficile immaginare dentro un luogo antico come il Ceppo”. Su
questo punto tuttavia bisogna tener presente che tra i vincoli per la riqualificazione imposti
dalla Soprintendenza c'è quello di salvaguardare il cono visuale da piazza San
Lorenzo/via del Ceppo (così come da via delle Pappe) verso il loggiato su piazza
Giovanni XXIII, “e ciò comporta il mantenimento di una quinta anche se si buttasse giù il
laboratorio analisi”.
Alcuni suggerimenti sull'organizzazione degli spazi erano già emersi nel primo incontro
sulle funzioni del 22 aprile; si riportano di seguito quelli proposti in quest'ultima occasione
di confronto collettivo, e rappresentati durante la discussione su una base in scala 1:200:
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dedicare particolare attenzione all'ingresso principale che, in quanto raccordo
tra gli spazi museali e la Casa della Città, “dovrebbe trasmettere immediatamente
un'idea di accoglienza”;
prevedere spazi comuni tra le due parti a destra e a sinistra dell'ingresso: caffè,
bookshop e spazi per le mostre temporanee, oltre ad una continuità tra le due
corti interne;
ipotizzare due caffè: uno (nei pressi dell'ingresso che si creerebbe con la
demolizione, anche se parziale, del laboratorio analisi, a diretto contatto col giardino
previsto dal piano particolareggiato) è immaginato più a servizio soprattutto degli
spazi per il coworking e per la Casa della Città; l'altro (tra l'edificio 'Cassa di
Risparmio' e la parte museale - “magari sfruttando anche le terrazze liberty che si
trovano sopra l'attuale ingresso ai sotterranei”) è pensato più a servizio dei
2 Da questo punto di vista il riemergere costantemente del tema del viaggio, e dei servizi ai viaggiatori oltre
che agli abitanti, si riallaccia idealmente alle opere di misericordia espresse dal fregio robbiano, e in
particolare alla formella sull'ospitalità data ai pellegrini.
di partecipazione bensì di tenerla aperta “magari attivando un sondaggio4 ben studiato
che coinvolga altri cittadini e chi abita nei dintorni”. Nel frattempo gli spazi dovrebbero
essere pensati il più possibile flessibili per funzioni intercambiabili nel tempo.
L'incontro si chiude sulla necessità espressa dai partecipanti di gestire un presidio fisico
oltre che virtuale per il progetto in divenire della Casa della Città, tra la fine del
percorso e l'effettiva apertura dell'urban center: “potremmo periodicamente continuare a
incontrarci al Ceppo, basterebbe una stanza minimamente attrezzata, e poter mantenere
costante un contatto web”. Perché questo possa accadere è necessario che
l'Amministrazione individui un interlocutore che continui ad animare il sito e a coordinare
(anche a distanza) il gruppo di lavoro formatosi: “che potrebbe crescere e meglio
strutturarsi come gruppo di accompagnamento e monitoraggio, e diventare nel tempo un
soggetto importante per l'animazione della stessa Casa della Città, specialmente delle fasi
iniziali di sperimentazione.
Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato attivamente ai cinque laboratori di
approfondimento, in qualità di ospiti esperti, di studenti, di singoli cittadini e/o in
rappresentanza di associazioni giovanili operanti nel territorio pistoiese:
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Olga Agostini (Ufficio Città Storica Comune di Pistoia), Lorenzo Cipriani, Elisa
Fallani (USL), Francesca Giaconi (Il Funaro), Filippo Gruni (Lotrek), Patrizia
Menichelli (Teatro de los Sentidos), Chiara Pignaris (Cantieri Animati), Rossana
Perella (Ufficio Città Storica Comune di Pistoia);
gli studenti e le studentesse del 4° e 5° anno dell'Istituto Tecnico Tecnologico
Statale ITTS Fedi-Fermi (indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio): Alberto Atlei,
Nicolò Benvenuti, Francesca Caroti, Lorenzo Coppini, Luigi Del Vecchio, Lorenzo
Grieco, Marco Longi, Erica Mammone, Selvaggia Manzini, Linda Nesti, Andrea
Nigro, Federico Nunziati, Alex Patpo, Alessio Prandin, Yzeiri Paola;
Roberto Agnoletti (Il granello di senape, Fondazione Michelucci), Caterina Bellezza
e Begliomini Clara (Oltre Pistoia), Daniela Bernardi, Claudia Biagini (Associazione
Culturale Pistoiese da 0 a 10), Cristina Bruni (Oltre Pistoia), Filomena Cafaro
(Artemisia), Giuseppe Caizzi, Martina Calligiani (Oltre Pistoia), Perla Cappellini
(Mirabilia), Iacopo Cassigoli (Artemisia), Miriana Cecchi (Laboratorio di Robotica e
Scienza Ludica), Eleonora Chiti (Slebest), Giulia Colzi (Orecchio Acerbo), Laura
Dominici (Mirabilia), Valeria Fabbricatore, Eva Februari, Francesca Geloso
(Associazione Culturale Pistoiese da 0 a 10), Paolo Giordano (Il Tandem Onlus),
Francesca Giunti (IRSA), Annamaria Iacuzzi (Artemisia), Chiara Innocenti, Marco
Leporatti (Consulta del volontariato), Filippo Mazzoni, Andrea Pegoraro, Bice
Ravagli, Simone Santarsiero (Laboratorio di Robotica e Scienza Ludica), Cristina
Taddei (Artemisia), Vannucci Giulio (Associazione Arcobaleno).
4 Il sondaggio viene più volte indicato come strumento utile per coinvolgere la cittadinanza sulla futura
Casa della Città: attraverso l'utilizzo continuativo del forum già attivo sulla Casa della Città o tramite
interviste o altri strumenti di indagine.