infernet - Salesiani Firenze

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infernet - Salesiani Firenze
INFERNET
di Giuseppe Ferlito
(Infernet) REGIA: Giuseppe Ferlito. SCENEGGIATURA: Roberto Farnesi, Marcello Iappelli, Giuseppe Ferlito.
INTERPRETI: Ricky Tognazzi, Remo Girone, Roberto Farnesi, Laura Adriani, Andrea Montovoli, Massimo Olcese,
Marco Profita, Daniel Pistoni. FOTOGRAFIA: Roberto Ricci (Formato: Panoramico/Colore). MUSICA: Umberto
Smaila, Silvio Amato, Kaligola. PRODUZIONE: Michele Calì e Federica Andreoli per A.C. Production s.r.l..
DISTRIBUZIONE: Ahora Distribuzione. GENERE: Drammatico. ORIGINE: Italia. ANNO: 2016. DURATA: 115’.
Ragazzine che si prostituiscono online, bulli che filmano le loro violenze
per vantarsi sul web, adulti che portano alla rovina le proprie famiglie a
causa dell’azzardo online. Il lato oscuro di internet, quello che troppo
spesso finisce nelle cronache quotidiane, è al centro di Infernet, il nuovo
film prodotto da Michele Calì e dalla moglie Federica Andreoli, che con
la loro A.C. Production si sono specializzati nella realizzazioni di opere
dalle tematiche sociali forti. «Dopo avere affrontato la donazione degli
organi, l’alcolismo, la droga, la salute mentale ora è il turno di internet –
spiega Calì – . Un mezzo di per sé neutro, che offre anche grandi
opportunità, ma noi non siamo preparati a utilizzarlo senza correre
rischi». Il film, interamente girato a Verona, con la regia e la
sceneggiatura di Giuseppe Ferlito, racconta le storie intrecciate di alcuni
studenti e studentesse dalla doppia vita, dei loro genitori spesso assenti o essi stessi irretiti dal
web. Spicca su tutti la figura di un prete dal grande cuore, ingiustamente diffamato come pedofilo
perché dà fastidio ai bulli, interpretato da un umanissimo Remo Girone che capitana un cast in cui
figurano Katia Ricciarelli, Daniela Poggi, Ricky Tognazzi, Andrea Montovoli, Massimo Olcese, Luca
Seta, Roberto Farnesi. Le musiche sono di Umberto Smaila e Silvio Amato, con la partecipazione
della Nazionale Cantanti. Un film che funziona, dal taglio popolare che si sviluppa come un thriller,
a tratti duro ed esplicito. «Ci siamo posti il problema, ma la realtà che si vede in rete è ancora
peggio e occorre essere chiari per denunciare il lato oscuro del web», ha spiegato Calì durante
l’intervista di presentazione del film, sottolineando le responsabilità degli adulti «che hanno gli
strumenti, e spesso agiscono sul mondo giovanile, plagiandolo». E gli adulti, nel film, non ci fanno
una gran bella figura, a partire da Giorgio, giocatore d’azzardo patologico che entra nel circolo
vizioso del poker online. Giorgio, indebitato, compromette tutto, la sua salute, i rapporti con la
moglie, specialmente col figlio Gianluca che si aggrega a un gruppo di violenti bulli.
*Il cyberbullismo è il filone principale del film, che segue le bravate sempre più devastanti di un
gruppo di liceali (tutti attori esordienti) capitanati dal “cattivo” della situazione, Ludovico,
interpretato con efficacia dal ventiduenne Viorel Mutu: «Fino ai 15 anni ho vissuto in Moldavia. Là
non avevo molta tecnologia, una volta qui, sono diventato anch’io uno schiavo di internet. Ora
studio recitazione e ho capito che, grazie ai libri e alla cultura, c’è un’alternativa». Sul grande
schermo, lui e i suoi amici, cercano emozioni forti fino alle aggressioni fisiche e informatiche a
persone indifese. Ed è così che la vicenda del branco si lega a quella di don Luciano, parroco di
quartiere che verrà preso di mira dalla banda per il suo impegno con gli extracomunitari. «Di preti
bravi che aiutano la gente come don Luciano ne conosco molti» racconta Girone «come padre
Andrea, un prete del mio quartiere a Roma che è stato picchiato fuori dalla chiesa e ha perso la
vista perché faceva le prediche contro lo spaccio di droga e l’usura». Giada (Laura Adriani), la
fidanzata di Lodovico, fa da trait d’union con il terzo filone del film, quello che riguarda sia la
prostituzione (tre adolescenti filmano i clienti per ricattarli) sia l’adescamento dei minori online.
Qui Roberto Farnesi, che è l’autore del soggetto del film insieme a Marcello Iappelli, presta il suo
volto a un ruolo ambiguo e cinico. «È importante informare soprattutto i genitori che forse non si
rendono conto di ciò che succede» spiega. In un quadro a tinte fosche, c’è spazio anche per la
speranza rappresentata dal giovane “pirata” informatico Sandro (Leonardo Borgognoni), coinvolto
in un gioco più grande di lui, che però dimostrerà di avere in sé gli “anticorpi del bene”. Quelli
che, ne siamo sicuri, hanno la maggior parte dei ragazzi che navigano. A patto, che siano
consapevoli e questo film può essere un valido aiuto per riflettere e diventarlo.