Diapositiva 1 - Comune di Firenze

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Diapositiva 1 - Comune di Firenze
Stadio Artemio Franchi
Viale Manfredo Fanti 4
Te. + 39 055
Gestione: Comune di Firenze
http://www.comune.fi.it
Concessione in uso: Associazione
Calcio Fiorentina
Nasce su progetto dell’Ing. Pier Luigi Nervi e su realizzazione della Società di Costruzioni Ingg. Nervi e
Nebbiosi questo capolavoro dell’architettura moderna che costituisce, per le sue novità strutturali ed
espressive e per la sua pianta asimmetrica funzionale alla particolare disposizione della pista di
atletica, un episodio eccezionale e di assoluta modernità nel panorama tecnico-costruttivo del tempo.
Una grande opportunità nata quasi per caso: alla fine del ’29 - inizi del ’30 il Podestà fiorentino intende
dotare il popoloso quartiere delle Cure di un regolare campo sportivo, intraprendendo trattative per
l’acquisto di terreni nella zona. Non ottiene però i risultati sperati. Nel luglio 1930 il Comune di Firenze,
a seguito di accordi con il Ministero della Difesa (cui, dal 1868, competeva - e ancora per una certa
superficie compete - l’area del Campo di Marte) ottiene un’ampia porzione di terreno in cui il
lungimirante Marchese Luigi Ridolfi intravede la possibilità di realizzare un impianto di calcio e di
atletica atto a rispondere ai requisiti stabiliti dalla Federazioni sportive per gli incontri internazionali.
Così comincia la storia dello Stadio Comunale. In un anno, dall’estate del ‘30 al settembre del
‘31 (l’inaugurazione è del 13 settembre), lo Stadio è realizzato e vi si disputa la prima partita.
Sono stati realizzati: il campo di calcio, la pista podistica ad anello con uno sviluppo di 500
metri e una parte in rettifilo di 200, le tribune scoperte per la parte centrale rettilinea e tutta la
tribuna coperta. Lo slancio, l’eleganza formale delle pensiline, realizzate con mensoloni di 22
metri di aggetto sostenuti da una complessa struttura portante in cemento armato - progettata
senza ancoraggi al suolo per garantire la migliore visibilità del campo di gioco - furono da subito
il segno architettonico emergente dell’edificio. Nel piano sottostante le tribune furono realizzati i
servizi per gli atleti e per il pubblico. Al 1932 risale il completamento delle tribune, necessario
ad ampliare la capienza fino ai 30mila spettatori , così come previsto dai regolamenti per gli
incontri internazionali, e sempre in quell’occasione vengono realizzate – su progetto e
realizzazione del Nervi e del nuovo socio Bartoli, la Torre di Maratona (oltre 50 metri di altezza)
e le tre scale elicoidali di accesso alle tribune scoperte (innovative sul piano formale e per
tecnica costruttiva, funzionalmente necessarie all’afflusso e al deflusso degli spettatori ) che
imprimono un ulteriore segno distintivo allo Stadio Un progetto per l’ulteriore aumento della
capienza fu presentato dal Nervi alla fine degli anni Quaranta e poi riproposto negli anni
Ottanta ma - giudicato troppo oneroso – rimase irrealizzato.
I lavori ripresero invece in occasione dello svolgimento dei Mondiali del ’90 con il conferimento
all’architetto Italo Gamberini del riordino estetico, funzionale e di adeguamento normativo. Si
procedette alla demolizione delle superfetazioni createsi nel tempo, alla ristrutturazione degli
spogliatoi, dei servizi igienici, dei locali da destinarsi ai giudici di gara. L’originaria pensilina del
Nervi è stata affiancata da nuove coperture in elementi metallici, mentre – con l’abbassamento
dell’originaria quota del terreno di gioco per ricavare i parterre prospicienti il campo - è stata
eliminata la pista di atletica (oggi sostituita dallo Stadio Luigi Ridolfi). Particolare cura è stata
posta nelle tecnologie: drenaggio, innaffiamento, riscaldamento, impianti di illuminazione.
Nel 1992 lo stadio viene intitolato ad Artemio Franchi; nel 1998 si realizza il completo restauro
della Torre di Maratona e in anni recenti sono realizzati lavori di miglioramento della centrale
operativa per le riprese televisive .
Il tappeto verde del Franchi è considerato uno dei migliori d’Europa.