Relazione antincendio concessione edi

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Relazione antincendio concessione edi
RELAZIONE ANTINCENDIO
AMPLIAMENTO CAPANNONE
INDUSTRIALE
Via Robino 117 - Legnano - MILANO
Committenza
Bonesi Pneumatik S.r.l.
Ing. Enrico Maria Ledda
Via Agogna 25
28100 Novara (NO)
Ampliamento capannone industriale - BONESI PNEUMATIK S.r.l.
Luglio 2014
SOMMARIO
1.
PREFAZIONE ............................................................................................................ 2
2.
SCHEDA INFORMATIVA GENERALE BONESI PNEUMATIK S.R.L. .................................................. 2
3.
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ............................................................................ 4
4.
ATTIVITÀ SOGGETTE A CONTROLLO PERIODICO DI PREVENZIONE INCENDI .................................. 5
5.
NUOVO CAPANNONE ................................................................................................. 5
6.
CARICO INCENDIO ...................................................................................................... 8
7.
AFFOLAMENTO E SISTEMI DI VIA D’ESODO ....................................................................... 10
8.
ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI .......................................................... 11
9.
IMPIANTI CIVILI E INDUSTRIALI ..................................................................................... 13
10.
COMPENSAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO .................................................................... 13
11.
GESTIONE DELL’EMERGENZA ....................................................................................... 14
1 Ing. Enrico Maria Ledda – Via Agogna 25 – 28100 Novara (NO)
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1. PREFAZIONE
La presente relazione ha per oggetto le misure di sicurezza antincendio relative all’ampliamento
della Sede Amministrativa e Commerciale della ditta BONESI PNEUMATIK S.r.l., sita in via Robino 117 –
20025 Legnano (MI).
Nello specifico, si prenderanno in analisi le misure di prevenzione e protezione incendi del nuovo
capannone di prossima realizzazione, che verrà edificato all’interno del cortile centrale, adiacente ad una
porzione di officina meccanica (Fig. 1).
Fig. 1 – individuazione del complesso aziendale della Sede Amministrativa e Commerciale della BONESI
PNEUMATIK S.r.l. – in azzurro è segnata l’area ove sorge il capannone ospitante l’officina meccanica, mentre in rosso
l’area ove sorgerà il nuovo capannone.
2. SCHEDA INFORMATIVA GENERALE BONESI PNEUMATIK S.R.L.
La BONESI PNEUMATIK S.r.l. opera nel settore meccanico e, più precisamente, la sua
produzione è rivolta alla realizzazione di cilindri pneumatici, valvole e gruppi di trattamento
dell’aria compressa; l’azienda si occupa dell’intera catena di realizzazione del prodotto,
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dall'implementazione delle funzioni di progettazione, all'acquisto della materia prima e al
diretto assemblaggio del prodotto finito con relativo collaudo.
Il ciclo produttivo è suddiviso nelle seguenti aree di lavoro:

area officina meccanica (macchine utensili tradizionali, macchine a controllo
numerico);

reparto torneria automatica;

reparto centrifugazione e lavaggio pezzi;

locale burattatura;

area di verniciatura;

area di montaggio, imballaggio e spedizione, ricevimento merci, deposito
materiali, taglio e magazzino semilavorati;

palazzina uffici amministrativi;

ufficio produzione;

ufficio gestione magazzino.
Attualmente, ad esclusione degli uffici amministrativi che sono ubicati all’interno di una
piccola palazzina posta a ridosso della via di accesso, le ulteriori aree di lavoro e reparti sono tutti
ubicati all’interno di un grosso capannone prefabbricato, costituito da due unità completamente
integrate fra loro. Il capannone è realizzato con pilastri e travi portanti in c.a., volta di copertura
in c.a. precompresso, pareti di c.a. gettato in opera rivestite con muratura a vista; le volte del
capannone sono collegate mediante tiranti in acciaio.
La scelta della BONESI PNEUMATIK S.r.l. consiste nella realizzazione di un nuovo
capannone prefabbricato, da costruire in aderenza a quello già presente (Fig. 1), all’interno del
quale verranno svolte le attività di montaggio, imballaggio e spedizione, deposito materiali e
magazzino semilavorati.
Oggetto della presente relazione tecnica è quello di analizzare le misure di protezione e
prevenzione incendi della nuova unità operativa così definita; in particolare, il presente
documento descrive i criteri utilizzati per la protezione contro il fuoco del fabbricato di nuova
realizzazione ed indica tutti quei provvedimenti impiegati per salvaguardare la sicurezza dei
lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro.
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3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Nell’analisi specifica, si è fatto riferimento al quadro normativo riportato di seguito:

D.M. del 30/11/1983: “Termini, definizioni generali e simboli grafici prevenzione
incendi”;

D.lgs. del 14/08/1996, n. 493 – “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”;

D.M. del 10/03/1998: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell’emergenza nei luoghi di lavoro”;

D.M. del 10/03/2005: “Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruire da
impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso
d’incendio”;

D.M. del 16/02/2007: “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi
costruttivi di opere da costruzione”;

D.M. del 09/03/2007: “Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività
soggette al controllo del Corpo Nazionale di Vigili del Fuoco”;

D.M. del 22/01/2008, n. 37 : “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-
quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante
riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all’interno degli edifici";

Circ. del 15/02/2008: “Pareti di muratura portante resistenti al fuoco”;

D.P.R. del 01/08/2011, n. 151: “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi”.
Inoltre, si sono tenute in considerazione le seguenti norme tecniche di corretta
progettazione:

Norma UNI 10779 (Maggio 2002): “Progettazione, installazione ed esercizio impianti
di estinzione incendi”;

Norma UNI 9795 (Aprile 2005): “Sistemi fissi automatici di rivelazione, di
segnalazione manuale e di allarme d'incendio”.
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4. ATTIVITÀ SOGGETTE A CONTROLLO PERIODICO DI PREVENZIONE
INCENDI
All’interno del complesso aziendale della BONESI PNEUMATIK S.r.l. ospitante la Sede
Amministrativa e Commerciale della ditta, sono attualmente presenti due attività soggette ai
controlli periodici di prevenzione incendi, per le quali è già stato richiesto ed approvato regolare
esame progetto. Si riporta di seguito l’elenco delle stesse attività:

Attività n. 54.1.B: officina meccanica per lavorazioni a freddo con oltre 25 addetti –
fino a 50 addetti

Attività n. 74.2.B: impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile
solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW - Oltre 350 kW e fino a
700 kW
Come verrà esposto successivamente (Capp. 5 e 6), si specifica che il nuovo capannone in
progetto, oggetto della presente relazione, non costituisce attività soggetta ai controlli di
prevenzione incendi di cui al D.P.R. n. 151 del 01/08/2011.
5. NUOVO CAPANNONE
Si riportano di seguito le caratteristiche costruttive del capannone di nuova realizzazione
e si analizzano le attività lavorative che verranno svolte al suo interno.
5.1
Caratteristiche costruttive nuovo capannone
Il capannone di nuova realizzazione verrà realizzato in adiacenza a quello già esistente,
ove all’interno vengono svolte le attività di officina meccanica dell’azienda.
L’edificio avrà un’estensione pari a 60 m ed una larghezza di poco inferiore a 18 m; sarà
interamente realizzato con strutture prefabbricate, in c.a., con reticolo modulare costituito da
pilastri quadrati di dimensioni 50 cm x 50 cm e fra loro distanziati di 12 m sul lato lungo del
capannone, mentre circa 15 m sul lato corto. L’altezza in gronda sarà pari a 9,25 m (Fig. 2).
La copertura sarà anch’essa di tipo prefabbricato, con solaio in c.a. precompresso e
copertura tipo “shed”, con grosse finestrate disposte lungo il lato corto del capannone.
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I pannelli di tamponamento perimetrale infine saranno di tipo prefabbricato, con una
debole armatura all’interno, e prevedranno moduli di apertura per n. 2 uscite pedonali, n. 1
portone sezionale per accesso veicolare dei mezzi nelle operazioni di carico e scarico delle merci
ed ulteriori moduli finestrati per una maggiore illuminazione dell’area di lavoro (Fig. 3).
Inoltre, all’interno del capannone, sarà presente una apertura verso l’attuale officina
meccanica, che servirà per il collegamento funzionale delle due unità. Tale apertura avrà una
resistenza al fuoco pari a REI 120.
Per quanto concerne le prestazioni al fuoco degli elementi che costituiscono il nuovo
capannone, si specifica che le strutture portanti (travi, pilastri e solaio) avranno una resistenza al
fuoco pari a R 120.
5.2
Attività svolte
All’interno del nuovo capannone verranno effettuate lavorazioni di tipo manuale; gli
operatori riceveranno i pezzi alla fine del ciclo di produzione e dovranno provvedere al controllo
e revisione del montaggio finale, con la verifica dell’assemblaggio delle varie componenti del
prodotto finito (Fig. 2).
Saranno pertanto predisposti, nella zona centrale del fabbricato, 6 di banconi da lavoro
ove gli operatori si occuperanno dell’attività di assemblaggio finale in maniera esclusivamente
manuale, senza l’utilizzo di particolari macchinari.
Inoltre saranno presenti 7 ulteriori banconi da lavoro, frontali ai primi 6, ove gli operatori
si occuperanno del confezionamento finale del prodotto, con il processo di inscatolamento per la
successiva spedizione del prodotto finito; anche tali operazioni verranno effettuate in maniera
esclusivamente manuale, senza l’adozione di particolari macchinari.
Nella parte terminale del capannone, in posizione contrapposta al portone sezionale di
accesso esterno all’area, saranno posizionati due blocchi di magazzini verticali automatici con
un’altezza pari a circa 8 m, ma di dimensioni in pianta ridotte (4,1 m x 4,5 m); all’interno dei due
blocchi, verranno alloggiati i prodotti in fase di completamento e di confezionamento
proveniente dall’officina meccanica, per la successiva lavorazione sui banconi da parte degli
operatori.
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Fig. 2 – caratteristiche geometriche del nuovo capannone ed identificazione delle attività svolte al suo interno: in colore viola area assemblaggio finale; in
colore verde area confezionamento prodotto ; in colore azzurro: area magazzini verticali automatici; in colore rosso scaffali metallici per il deposito
prodotto finito
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Infine lungo una consistente porzione del lato lungo del capannone e in posizione
adiacente al portone sezionale, saranno disposti una serie di scaffali metallici, ove verranno
alloggiati i prodotti terminati e confezionati in procinto di essere spediti all’utilizzatore finale.
Il capannone sarà dotato di n. 2 uscite di sicurezza, previste in posizione contrapposta
(nella parte terminale del lato lungo ed una seconda affiancata al portone sezionale) e di una
comunicazione con l’officina meccanica, da dove avverrà la movimentazione del materiale che
dovrà essere lavorato all’interno dell’unità stessa; infine dal portone sezionale, avverrà il carico
dei prodotti terminati che dovranno essere spediti.
Le attività lavorative previste risultano pertanto essere a basso rischio di incendio, per
l’assenza sostanzialmente di fonti di innesco specifiche.
6. CARICO INCENDIO
Nel presente capitolo si analizzeranno la tipologia ed il relativo quantitativo di materiale
depositato all’interno del capannone, per poter determinare il carico d’incendio presente
all’interno dello stesso.
Come esposto all’interno del Cap. 5, le attività svolte consistono nella lavorazione finale di
elementi metallici (cilindri pneumatici, valvole e gruppi di trattamento dell’aria compressa) e,
pertanto, la tipologia di materiale presente durante le fasi di lavoro e comunque depositato
all’interno delle aree di magazzinaggio è, nella quasi interezza, costituito da materiale
incombustibile.
Si evidenzia comunque la presenza di modesti quantitativi di materiale plastico (alcune
componentistiche dei prodotti lavorati) e di materiale cartaceo (imballaggi per il
confezionamento della merce), entrambi comunque al di sotto del quantitativo di materiale
previsto all’interno del D.P.R. 151/2008 e pari a 5.000 kg.
Si è voluto comunque effettuare il calcolo del carico d’incendio presente all’interno del
capannone, per verificare se la struttura prevista presenta le caratteristiche di sicurezza
necessarie per il materiale in deposito; si sono pertanto effettuati i calcoli secondo le indicazioni
disposte dal D.M. 09/03/2007 per un livello di prestazione pari a III e un rischio a livello di
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probabilità di innesco e velocità di propagazione delle fiamme di tipo basso. Si riportano di
seguito i risultati ottenuti, avendo considerato i seguenti parametri progettuali:

q1= 1,40 in quanto superficie in pianta lorda del compartimento è pari a 1065 m²

q2= 0,80 in quanto aree che presentano un basso rischio di incendio in termini di
probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di
controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza

qn= 0,81 in quanto vi è presenza esclusiva di percorsi protetti di accesso (uscite
direttamente su esterno) e accessibilità ai mezzi di soccorso VVF (per la
conformazione del complesso aziendale)

A = 1065 m² (area capannone)
Materiale
Unità di
misura
Quantità
Potere
calorifico
[MJ/kg]
Potenzialità
termica [MJ/kg]
mi
ψi
Carta e cartone
Materiale plastico (polietilene)
kg
kg
1500
1500
17
46
25500
69000
0,80
1,00
1,00
1,00
Capacità termica complessiva [MJ]
89400
qf per il nuovo capannone [MJ/m²]
83,94
con:
Dai calcoli ottenuti, si ottiene pertanto un valore del carico d’incendio specifico di progetto
qf,d pari a 76,15 MJ/m², con
al quale corrisponde una classe di resistenza al fuoco pari a 0, indice del fatto che all’interno del
capannone il quantitativo di materiale combustibile è minimo ed il carico d’incendio è pressoché
trascurabile.
Rimane comunque da evidenziare come la struttura scelta per la realizzazione del
capannone prefabbricato abbia caratteristiche di resistenza al fuoco pari a R 120 (pilastri, solaio
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e travi), risultando pertanto in grado di accogliere in sicurezza le attività previste al suo interno,
anche a fronte di un aumento consistente di materiale combustibile depositato all’interno.
7. AFFOLAMENTO E SISTEMI DI VIA D’ESODO
Come già riportato precedentemente (Cap. 5), all’interno del capannone saranno presenti
n. 6 di banconi da lavoro ove gli operatori si occuperanno dell’attività di assemblaggio finale dei
prodotti e di verifica e n. 7 banconi da lavoro ove verranno effettuate le operazioni di
confezionamento del prodotto. Inoltre sono presenti due blocchi di magazzino verticale
automatico ed una serie di scaffali per il deposito temporaneo del materiale pronto per la
spedizione.
Nell’ipotesi di contemporanea presenza di tutti gli operatori ai banconi di lavoro, di un
paio di addetti ai magazzini verticali e di un ulteriore paio di addetti alle operazioni di carico
della merce, all’interno del capannone saranno presenti non più di una ventina di persone. Si
procede pertanto con la verifica della larghezza delle uscite d’esodo, così come previsto
all’interno del D.M. 10/03/1998:
L = A/50 x 0,6 [m]= 0,264 m = 0,60 m = 1 modulo
ove:

"A" rappresenta il numero delle persone presenti al piano (affollamento);

il valore 0,60 costituisce la larghezza (espressa in metri) sufficiente al transito di una
persona (modulo unitario di passaggio);

50 indica il numero massimo delle persone che possono defluire attraverso un modulo
unitario di passaggio, tenendo conto del tempo di evacuazione.
All’interno del capannone sono previste n. 2 uscite di emergenza, di larghezza ognuna
pari a 2 moduli (ovvero 120 cm); le uscite di emergenza sono pertanto verificate.
Per quanto riguarda invece la lunghezza delle vie d’esodo, secondo quanto identificato
nel D.M. 10/03/1998, si classifica l’attività come a rischio di incendio basso, per quanto evidenziato
nei precedenti capitoli. La lunghezza del percorso per raggiungere la più vicina uscita deve essere
pertanto compreso fra i 45 / 60 m. Nel caso specifico, con la presenza di n. 2 uscite di emergenza
in posizione contrapposta, si evince che il percorso d’esodo più gravoso sarà pari a 30 m
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(posizionato nel punto centrale del capannone stesso) e, pertanto, verificato secondo i requisiti
previsti.
Infine si riportano i seguenti requisiti di carattere generale richiesti dal D.M. 10/03/1998:
a. il capannone di nuova realizzazione presenterà un suo sistema di vie d’esodo;
b. le vie d’uscita saranno contrapposte e indipendenti dalle altre e saranno distribuite in
maniera tale che le poche persone presenti possano allontanarsi da un incendio in
maniera ordinata;
c. entrambe le vie d’uscita porteranno ad un luogo statico sicuro (esterno)
d. le vie d’uscita saranno sempre disponibili per l’uso e saranno tenute libere da ostruzioni in
ogni momento;
e. non vi saranno porte lungo i percorsi d’esodo, ad esclusione di quelle di uscita verso luogo
statico sicuro; queste, verranno dotate di maniglione antipanico omologato CE, secondo le
prescrizioni della Lettera Circolare Ministeriale n° 10493 del 14/12/2004.
8. ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI ESTINZIONE INCENDI
All’interno del capannone di nuova realizzazione, verranno predisposti estintori portatili
conformi alla normativa vigente e dimensionati secondo quanto riportato all’interno del D.M.
10/03/1998.
Le classi di incendio che si ipotizzano nei locali di interesse sono le classi A (incendi di
materiali solidi con formazione di brace); verranno pertanto utilizzati estintori portatili a polvere
e ad anidride carbonica (utili anche in caso di incendi di impianti ed apparecchiature elettriche).
Per quanto riguarda il dimensionamento, si è considerato un livello di rischio basso come
precedentemente specificato.
Ubicazione
Nuovo capannone
Tipologia
almeno 55 A – 233 B
Superficie
Superficie
coperta
totale
250 m²
1065 m²
Quantità
5
Gli estintori verranno disposti in ragione di un estintore ogni 250 m² circa di superficie e,
pertanto, risulteranno comunque in numero superiore ai valori minimi richiesti; la distanza da
percorrere per raggiungere un estintore sarà sempre inferiore a 30 m. Non si è ritenuto necessario
prevedere l’utilizzo di estintori carrellati.
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APERTURA
REI 120
Fig. 3 – ubicazione dei dispositivi di sicurezza e delle uscite di emergenza
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Si specifica inoltre che non si è ritenuto necessaria nemmeno la presenza di impianti per
l’estinzione incendi ad acqua (idranti), in quanto il carico di incendio, la natura e la tipologia
delle lavorazioni presenti risulteranno essere molto limitati e comunque poco pericolosi.
9. IMPIANTI CIVILI E INDUSTRIALI
All’interno del nuovo capannone non saranno installati impianti speciali o ulteriori
macchinari implicanti pericoli specifici.
L’impianto elettrico sarà realizzato in conformità alle disposizioni del D.M. del 22/01/2008,
n. 37; il quadro elettrico generale sarà dotato di un interruttore di sgancio munito di protezione
contro le correnti di sovraccarico e di corto circuito; inoltre il nuovo capannone sarà dotato di n. 2
pulsanti di sgancio di sicurezza, che agiranno direttamente sul quadro elettrico di zona
interrompendo la corrente elettrica dell’intero compartimento. Tali interruttori saranno collocati
in posizione facilmente raggiungibili e saranno segnalati mediante apposita segnaletica.
Sarà inoltre previsto un impianto di illuminazione di emergenza, che garantisca, in caso di
mancanza di tensione elettrica, un illuminamento almeno pari a 10 lux lungo le vie d’esodo e
almeno pari a 5 lux nelle ulteriori aree.
Per quanto concerne invece l’impianto di riscaldamento, il capannone verrà collegato agli
attuali generatori di aria calda a scambio diretto a servizio dell’adiacente officina meccanica.
10. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO
Per quanto riguarda le attività soggette a rilascio di CPI presenti nell’intero complesso
aziendale (non oggetto della seguente relazione), si è già provveduto ad adottare le misure di
sicurezza (prevenzione e protezione) previste dalle relative specifiche e normative antincendio.
Per quanto concerne invece il capannone di nuova realizzazione (oggetto di tale
relazione tecnica), si sono adottate le prescrizioni previste dal D.M. del 10/03/1998.
Complessivamente, per compensare il rischio d’incendio, si provvederà comunque a:

ridurre la probabilità di innesco vietando la presenza di fiamme libere e/o fonti di calore;
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
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depositare (per quanto possibile) il materiale cartaceo in appositi scaffali e/o armadi
metallici;

realizzare impianti elettrici a regola d’arte;

adottare procedure di compartimentazione dei locali, utilizzando classi di protezione
proporzionali alla corrispondente probabilità di innesco e di propagazione di un
eventuale incendio;

installare mezzi mobili di estinzione costituiti da estintori portatili omologati;

posizionare appositi cartelli di sicurezza indicanti le vie di esodo e mezzi mobili di
estinzione incendi;

limitare l’accesso al personale non autorizzato.
11. GESTIONE DELL’EMERGENZA
L’azienda, per le attività già in essere, è già in possesso di procedure interne per le
operazioni di emergenza. Si precisa che, in ottemperanza alle disposizioni di cui al D.M. del
10/03/1998, l’azienda ha in corso la designazione, informazione e formazione dei lavoratori
addetti alla lotta contro l’incendio e gestione delle emergenze.
Sulla base delle valutazioni del rischio d’incendio che verranno effettuate per il nuovo
capannone, l’azienda provvederà ad integrare ed adeguare il proprio PIANO DI EMERGENZA
interno il quale, per completezza di informazioni, recherà le modalità e le procedure di
intervento che dovranno essere adottate dai responsabili del complesso e dal personale presente
qualora abbia a verificarsi un evento incidentale al fine di:

prestare immediato soccorso e protezione delle persone eventualmente coinvolte
ed infortunate nell’incidente;

contenere le conseguenze ed eventualmente abbattere l’incidente;

minimizzare i danni ai beni e all’ambiente.
La formazione dei lavoratori avverrà secondo le procedure ed i programmi previsti dal
precitato D.M. del 10/03/1998.
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