Il sogno d`amore di Francesca e Francesco
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Il sogno d`amore di Francesca e Francesco
lunedì 23 luglio 2012 LE NOZZE 9 NOTTE&GIORNO NELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE CONFESSORE LA CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO DEI CONIUGI GUIDA-LENCI Il sogno d’amore di Francesca e Francesco S abato 21 luglio 2012, una data che resterà per sempre scolpita nella mente e nel cuore di Francesco Lenci e Francesca Guida. Quel “sì” deciso e convinto, pronunciato nella chiesa di San Giuseppe Confessore in via Antonio Baccadelli, davanti a padre Marco, è servito a suggellare un amore profondo proiettato in un futuro luminoso. Giustificata l’emozione dei giovani sposi, ma anche dei rispettivi genitori, Antonella e Piero Lenci e Lia e Luigi Guida, inevitabili le lacrime di nonna Imma e di zio Antonio Lenci, “innamorati” del loro nipotino. Sull’altare accanto a Francesco e Francesca i due testimoni Anna e Lorenzo Fiore, che hanno sottoscritto l’avvenuta unione. Dopo il lancio beneaugurante di riso e petali di rose verso i neo marito e moglie, il foltissimo gruppo di invitati, si è trasferito al cenacolo Belvedere in via Aniello Falcone, dove gli sposi sono stati festeggiati nel corso di una brillante serata con un ricchissimo menu e tra i brindisi e il taglio di torta nuziale, con il sottofondo ARTIGIANATO Alcuni scatti delle nozze di Francesca e Francesco (Foto Rino Cardone) musicale di un trio jazz. A circondare con tanto affetto gli sposi c’erano anche Antonio e Ramon, fratelli di Francesco, Simona e Donato, sorella e fratello di Francesca, Silvia e Salvatore Cardone, Gabriella e Francesco Ragozzini, Edo Pinto con la compagna Mariolina, Anna e Fiorellla, le due amiche del cuore della splendida sposa. A immortale il grande evento c’erano i flash di Rino Cardone. A tarda notte il trasferimento all’hotel Excelsior per la “prima notte” per poi partire per una lunga luna di miele che li porterà nel Villaggio Valtur Amarina nel Madagascar. TANTI CAPOLAVORI FRUTTO DELL’INGEGNO CREATIVO DI UNO DEI MAESTRI DELLA NOBILE ARTE PARTENOPEA I presepi “doc” dello scugnizzo Max Vitiello di Mimmo Sica Q uando si parla di presepio e di pastori, la mente corre immediatamente a San Gregorio Armeno, il “cardine” che congiunge il Decumano inferiore con quello maggiore. In questo spaccato della Napoli antica, conosciuto in tutto il mondo, si sviluppa, infatti, a destra e a sinistra e senza soluzione di continuità, una “teoria” di negozi, botteghe e laboratori che offrono la produzione dell’arte presepiale napoletana nella sua più ampia declinazione. Ma nella nostra città esistono luoghi, meno famosi, ma altrettanto importanti, dove in maniera più discreta vengono realizzati dei veri capolavori frutto dell’ingegno creativo di maestri di questa nobile arte, purtroppo in via di estinzione. Uno di loro è Massimiliano Vitiello, ex scugnizzo dei Quartieri Spagnoli. Come nasce la sua passione per il presepe e per i pastori? «Per caso e grazie a padre Giuseppe Fiorentino, il parroco della chiesa dei Quartieri Spagnoli dove sono nato. Stavo sempre per strada ed ero un po’ “sbandato”. Un giorno don Fiorentino, per distogliermi dalle mie cattive abitudini, approfittando del fatto che sapevo disegnare e avevo una buona “manualità”, mi chiese di fare un presepe LA GRIFFE Alcuni presepi realizzati dal maestro Massimiliano Vitiello in esposizione nel suo laboratorio ai Quartieri Spagnoli per la parrocchia. Avevo quindici anni ed era la prima volta che mi accostavo alla chiesa e al mondo presepiale. Cominciai prima con la scena, costruendo la cantina e il tempio, e poi realizzai i pastori. Venne fuori un’opera veramente bella e scoprii in me questa particolare vena artistica. Da quel momento iniziai ad amare l’arte presepiale e a coltivare questa inaspettato talento. Dopo qualche tempo conobbi il maestro Alfredo Laino, il cui padre, grande collezionista di pastori, è stato il primo promotore del presepe antico napoletano ed era l’organizzatore del presepe nel Palazzo Reale. Grazie al maestro ho scoperto tutto il fascino del mondo presepiale soprattutto quello settecentesco. Ho imparato a restaurare i pastori e le scenografie antiche e per questo le mie creazioni sono caratterizzate da uno stile improntato a quell’epoca. Ho realizzato pastori e presepi per il cavaliere Berlusconi, per la regina del Belgio, per alcuni armatori russi, per il Gran Priore dell’Ordine di Malta. Nel 1998 sono stato a New York, come studente, per sei mesi e ho costruito due presepi che sono conservati in un museo della città. Ho realizzato, anche, un presepe per la scuola di Suor Orsola Benincasa, che mio figlio frequenta, e per tre anni ho fatto, come volontariato, un corso per i bambini dell’asilo di quell’istituto». Quando e perché ha aperto que- sto laboratorio ai Quartieri Spagnoli? «Dopo essere ritornato da New York, insieme con il maestro Laino ho aperto questa associazione per offrire ai ragazzi un pò a rischio, come lo era stato io, una possibilità di avvicinarsi allo sport, alla cultura e al lavoro. È una piccola palestra dove si fa ginnastica e pesistica, si studia e si impara a costruire pastori e presepi. Il gruppo è formato da otto ragazzi e da tre ragazze. I maschi lavorano con il legno e la terracotta e realizzano le strutture, gli occhi, le teste e le braccia dei pastori, mentre le ragazze stanno imparano a cucire i costumi con le sete variopinte che troviamo nei vari mercatini. Chi frequenta la palestra, se può, dà il proprio contributo associativo mensile per concorrere al pagamento della pigione del locale, che è particolarmente alta, e delle altre spese generali». Come nasce un presepe e quanto tempo occorre per realizzarlo? «La “scena” nasce da un bozzetto che disegno su carta e che coloro. Su questo progetto comincio a costruire usando sughero, legno, stuccheggiando e pitturando. A seconda della grandezza della scena realizzo, poi, i pastori che sono tutti esemplari unici nel senso che ciascuno è sempre diverso dall’altro an- che se rappresenta lo stesso personaggio. Non uso modelli, ma dò sempre forma a quello che, di volta in volta, mi suggerisce la mia fantasia. Per realizzare una scena completa con i relativi pastori occorrono mediamente tre settimane». Qual è il suo sogno nel “cassetto”? «I maestri di San Gregorio Armeno, come il grande e compianto Giuseppe Ferrigno, hanno fatto risorgere l’arte presepiale napoletana rendendola famosa in tutto il mondo. Anche io vorrei dare il mio contributo, creando, con il maestro Laino, una scuola dove insegnare ai giovani questo nobile mestiere. Ritengo di potere ampliare la “scienza” e l’arte che sottende il nostro lavoro in quanto la mia competenza è orientata soprattutto verso il presepe settecentesco, quello per intenderci, promosso da Carlo di Borbone che ne favorì l’uscita dalle chiese, dove era oggetto di devozione religiosa, facendolo entrare nelle dimore dell’aristocrazia. Vorrei che le istituzioni prendessero coscienza che ci sono ragazzi che da anni hanno iniziato questo percorso di apprendimento e che, quindi, dessero loro la concreta possibilità di uscire dall’anonimato, fornendo strutture e macchinari idonei per farli continuare ad imparare questa nobile arte». GLI ACCESSORI DEL NOTO MARCHIO SPOPOLANO SIA NELLE GIOIELLERIE CHE SUL WEB Un mondo tutto a colori con i gioielli “Armada Nueva” di Rosario Schibeci a scelta di un orologio non è cosa di poco conto. E’ l’accessorio che, oltre a misurare il nostro tempo e a scandire la giornata, esprime la propria personalità caratterizzando uno stile e un modo di essere. E se è vero che si pensa al classico come qualcosa di intramontabile è facile pensare che gli orologi Armada Nueva si stanno avviando a diventarlo per il loro essere esemplari fuori del tempo e delle mode. Pur essendo frutto di produzioni altamente automatizzate gli orologi della gamma rimangono vincolati alle migliori tradizioni del settore. Coincidendo perfettamente con il concetto di L classicità, che comprende allo stesso tempo modelli eleganti e sportivi che rispondono ai parametri di oggetti cult. Regali perfetti per uomini e donne l’orologio prodotto da Jerry Fusco, presenta caratteristiche tecniche che denotano un prodotto di alta qualità con modelli che si adeguano perfettamente alla forma del polso costituendo un’immagine allo stesso tempo grintosa ed elegante. I dati di vendita trasmessi da tutti gli esclusivi rivenditori e dai contatti tramite web confermano l’idea di un fenomeno già proclamato oggetto “cult” dell’estate 2012. A decretarne il successo la vasta gamma di colori adottati che lasciano sempre un’impronta di al- legria e gioia di vivere. I cinturini sia in pelle che in silicone vanno dalle sfumature del viola fino al giallo splendente senza trascurare i più consueti bianco e nero. Tra gli orologi più ricercati figurano Glamour Road, Glamour Stone, Glamour Digital, Glamour Time, e Deep Time mentre più impegnativa è la linea Chronotherapy per chi ama il carattere sportivo di ogni situazione, lo Square con il particolare quadrante rettangolare e l’Hourglass disponibile sia in acciaio che in ottone dorato. Il colore fa capolino anche per le collezioni di gioielli che presentano cristalli variegati dal sicuro effetto scintillante. “Armada Nueva”, in particolare, ha voluto presentare una linea che, seppur audace, si abbina facilmente a qualsiasi look denotando sempre la spiccata personalità di chi li indossa. Non a caso, per un’elegante semplicità quotidiana viene proposta una linea di bracciali, orecchini e collane dove i metalli si abbinano a caucciù e seta catturando mille sfumature. Per l’uomo l’accessorio firmato “Armada Nueva” può dare un tocco di particolare in più . I gioielli, insieme all'innovazione e all'avanguardia del design, contengono forti valori tradizionali come la lavorazione artigianale, la cura nell'esecuzione, la scelta rigorosa dei materiali. Pietre semipreziose come Swarovski neri, l’acciaio, la pelle, il caucciù e l’ottone dorato si incontrano per dare vita a un incessante dialogo cromatico e di volumi pieni e vuoti. Modelli che apportano un soffio di realtà e novità, che ottengono l'attenzione, sollecitano la curiosità e stimolano il desiderio di essere posseduti e indossati ogni giorno. Uno delle li- nee di punta della collezione gioielli uomo è la serie “Urban” che presenta rigore geometrico e insoliti movimenti danzanti nella luce. Molto particolare il bracciale in acciaio bianco e nero con la forma di manetta che rappresenta uno dei modelli più venduti. Apprezzati anche il bracciale in acciaio bianco e giallo a forma croce da abbinare al girocollo con lo stesso motivo.