A Sarmast il Cultural Heritage Rescue Prize

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A Sarmast il Cultural Heritage Rescue Prize
A Sarmast
il Cultural
Heritage
Rescue Prize
7/ musicista e direttore
d'orchestra afgano premiato
ieri al Festival di Spoleto
hmad Naser Sarmast insegna la musica ai bambini
afgani. È un eroe Sarmast.
to ad abbandonare il proprio Paese negli anni Novanta a causa
della guerra civile, ha chiesto asilo in
Australia, ed è
rientrato in Afghanistan
nel E
2008, puntando De S.
sulla musica come
elemento
culturale a contrasto del terrorismo, nel Paese liberato dai Talebani. Nel 2010, a Kabul, ha
fondato e diretto l'Istituto Nazionale
di Musica dell'Afghanistan, nel quale
i bambini svantaggiati ricevono una
borsa di studio mensile di 30 dollari.
Ma è stato accusato dai Talebani di
corrompere i giovani e 111 dicembre
del 2014 è rimasto ferito in un violento attentato, ma solo dopo una difficile operazione in Australia ha recuperato una parte delle funzionalità delite. Eppure, ce
re musica di bambini.
È lui il vincitore dell'edizione 2016
A
Il vincitore:
«Musica,
arte
e cultura
ciren
essere
umani»
MEDIA
del Cultural Heritage Rescue Prize,
l'unico riconoscimento internazionale, attribuito in Italia, dedicato ai Coraggiosi che mettono la propria vita a
repentaglio per tutelare il Patrimonio
culturale a rischio. Ad attribuirlo è
una giuria internazionale presieduta
da Francesco Rutelli, già ministro
della Cultura e promotore del premio.
«Mi sento davvero onorato di essere stato insignito, per il mio impegno
in Afghanistan, del prestigioso Cultural Heritage Rescue Prize - ha detto il
il musicista - e vorrei ringraziare i
membri della giuria e il Presidente
Rutelli non solo per il valore riconosciuto al mio lavoro e l'onore conferitomi, ma soprattutto per aver istituito
un premio così importante. La musica, l'arte e la cultura ci rendono esseri
umani, formano il significato delle
nostre vite».
Narmast - che ha ricevuto lOmila
euro in denaro per i suoi progetti - è
stato premiato ieri a Spoleto, nell'ambito del Festival dei 2 mondi, dal Sottosegretario ai Beni, delle Attività
Culturali e al Turismo Haria Borletti
Buitoni.
GIARDINI DELLA MEMORIA
Radar
Armando Punzo, anteprima del nuovo lavoro su Shakespeare
c'è mai stata solitudine.
L'intelligenza libera o Imprigiona?
Socrate diceva che 'Il sapere rende liberi,
l'ignoranza rende prigionieri". Se non si
possiede intelligenza non c'è curiosità,
voglia di conoscere, capacita di
apprendere; e si rischia di non vivere, di
restare per sempre schiavi di qualcuno o
di qualcosa.
massimo della velocità è stare fermi?
Nella mia vira non sono mai stato
immobile di fronte alla difficoltà. Ho
sempre cercato di "muovcrmi"c di
superare gli ostacoli elusolo.
Undici domande
a Beppe Barra
È meglio aver amato e perduto o
non aver mai amato?
Aver amato e perduto, senza ombra di
dubbiol Tutta la mia vita e la mia carriera
sono state, sono ancora e saranno sempre
vissute all'insegna dell'amore. Quando si
ama si può vincere 0 perdere ma se non
avessi amato non sarei riuscito in nulla.
•
Se insìsti e resisti raggiungi e conquisti?
Si. Bisogna insistere sempre e. se i risultati
tardano ad arrivare, resistere. Soltanto con
l'impegno e la perseveranza si
raggiungono e conquistano risultati.
Nei momenti di grande difficoltà il
Nella vita conta di più da dove si viene,
dove si va o essere felici mentre si
cammina?
Sono tre momenti importanti: l'origine, la
meta e 11 viaggio. "Se non sai da dove vieni
non saprai mai dove andare"... ed e cosi. 11
viaggio, poi, che è il momento centrale tra
l'origine e il raggiungimento della meta.
Forse ha mi valore in più: e rappresenta la
vira -rovsn. come spiega in. modo
splendido Costantino Kavalis nella sua
meravigliosa poesia "Itaca". Per me il
"eaimiiino" e sempre stato importante, ho
L-eiiipi't-i:;uumin;iLi> nel presente
guardando al futuro, seìiza mai
vita alla morte. .All'uomo, ciò che spaventa,
e il dolore, la sofferenza, lo non ho paura di
morite perché arno molto la vitaLa malinconia è la felicità di sentirsi
tristi?
La tristezza e la felicità sono due cose
opposte e fanno parte del l'i urli viduo. Ed
entrambe, siccome sono congenite, sono
dentro di noi, appariranno sempre in
momenti diversi della vita.
dimenticare il passato. E proprio per
questo il mio ultimo disco si chiama "...e
cammina cammina".
La vita va presa a baci o a schiaffi?
La vita va presa così com'è: anzi, è lei
stessa che a volte ci bacia e a volte ci
schiaffeggia. Il nostro compito è quello di
accoglierla sempre con amore, cercando di
non sprecarla e di dare quanto più è
possibile agli altri e a noi stessi.
Quando si è liberi si è anche un po'
soli?
La solitudine, se è una scelta, deriva
certamente dalla liberta, lo non sono
mal stato solo perché nel mio cuore non
Fa più paura la morte o la paura della L'ingegno di un uomo o di una donna si
morte?
giudica meglio dalle sue domande o dalle
La morte non può far paura, polche la
sue risposte?
parte della vita. Credo che fa più paura
Chi sa chiedere sa rispondere e chi sa
immaginare come avverrà il passaggio dalla rispondere sa chiedere!
Solo coloro ebe sono abbastanza folli da
voler cambiare II mondo lo cambino
davvero?
E già follia voler cambiare il mondo. Ma è
più folle ancora non voler credere che
esista la [bilia.
«DaRaìTre
al Premio Strega,
recuperala
nostra memoria»
A Sarmast
il Cultural
Heritage
Rescue Prize
Parla Pino Strabioìi che conduce "Colpo di scena"
e la serata finale della competizione letteraria
di suo padre Enzo. Racconterà, per esempio, di un padre che non portava
mai suo figlio alle giostre, piuttosto
preferiva fargli conoscere ì grandi autori, come Dostoevskij. Paolo ha avuto
ima infanzia "anormale" nel senso positivo del termine. Aveva un padrepoeta e rivoluzionario che viveva in una
casa abitata fino a notte dapersonaggi
come Dario Fo o Giorgio Gaber».
«R
fondarne naltri-
lasciamo ai giovani?".!! percorso di Pino Strabioìi - attore, regista, conduttore televisivo - , infondo, ruota tulio attorno a questo concetto dellamemoria.
dalle interviste-spettacolo con igrandi
personaggi del teatro Ida Piera Degli EspostiaPranca Valeri) alla sua trasmissione su Rai Tre. Colpo di scena, ripartita proprio di recente (il 19 giugno) e In
onda ogni domenica alle 20.30. La parola chiave è: raccontare. Alla maniera
di Pino Ktrabioli, ovviamente, che accompagna con naturale zza e brio isuoi
preziosi ospiti.
Pino, Colpo di scena è ricominciata
alla grande: la prima puntata è stata
seguita da quasi un milione di telespettatori... Quest'anno la trasmissione si sofferma sul rapporto padre-figli, coinè è nata l'idea?
"L'idea mi è venuta dopo la mone di
mio padre, un paio di anni fa. Ho cominciato a riflettere sul rapporto con 1
genitori: ho pensato a Paolo Poli, che
per me è stato come un padre e che mi
ha insegnato lauto: e poi In quel periodo stavo leggen ilo Sandro Penna— insomma alla fine, da mite queste cose
insieme, è nata l'idea di parlare dei
grandi figli, cioè di quei tìgli vincenti
che hanno alle -alalie de.! padri giganti.
Sono sette: Alessandro Gassmann, Simone An nielli ari co (figlio di Walter
Chiari), Paolo Jannacci, Massimiliano
Pani (figlio di Mina), Gianmarco Tognazzi . Roberta e Luca Manfredi.
Giampiero Ingrassia».
Le prime due puntate sono già andatein onda, sta sera toccherà a Paolo Jaimacci. Ci anticipa qualcosa di
ciò che accadrà?
«Le prime due puntate sì. sono andate
in onda. Alessandro Gassmannha raccontato di questo padre che lui vedeva
come un gigante e di quando si addormentava sul suo petto. Simone Annichiarico ha raccontato. Invece, di essersi sentito per la prima volta piccolo
proprio quando morì suo padre Walter
Chiari. Per quanto riguarda quello che
accadrà stasera Paolo Jannacci parlerà
©
// musichili e direttore
d'orchestra afgano premiato
ieri al Festival di Spoleto
A
In questi racconti, quindi, vengono
fuori anche certi stili di vita che forse ci insegnano anche qualcosa-..
«Certo, oggi si parla tanto d! family day
o di diritti civili quando anni fa questi
artisti avevano tre-quattro mogli eppure vivevano felici. Mina, che ebbe un
figlio fuori dal matrimonio, fu considerata una donna scandalosa. Di questa
madre ci parlerà suofiglioMassimiliano Pani. Oggi, anziché andare avanti,
su certi temi stiamo tornando indietro».
«La parola
chiave è
il racconto.
Anche
nelle mie
interviste
spettacolo»
Difficile parlare di teatro in tv, eppure nella sua trasmissione si può.
Quale la chiave giusta per poterlo fare senza parlare solo ad una élite ina
a tutti?
«Il teatro in tv non funziona più. Credo
che il linguaggio sia cambiato. Ma credo anche nell'Informazione. Soprattutto credo nel racconto, nelle storie.
Attraverso i racconti di Gassmann o di
Tognazzi viene fuori anche il teatro
perché loro stessi fanno teatro. E magari viene fuori anche un aspetto diverso, più intimo, in cui scopriamo che
l'attore è quello che va a letto tardi o
che recitare è un mestiere affascinante. Il racconto, quindi, diventa una delle chiavi possibili».
In questo discorso si inserisce anche
Franca Valeri, che l'accompagna in
Jutte
"Franca Valeri e una grande unric
FuTrtSta
viene arricchita dai tanti aneddoti personali che lei ci racconta. Per esempio nella puntata dedicata a Walter Chiari Franca ricorda che andava in scena
con lui il giorno in cui lei perse suo padre. Bene, quel giorno si presentò da
Walterpronraperrecilare come tutte le
altre sere. Lui la vide e le disse: vuoi un'aranciata? Questo per dire che si va
in scena sempre».
hmad Naser Sarmast. insegna la musica al bambini
afgani. È un eroe Sarmast.
to ad abbandonare il proprio Paesenegli anni Novanta a causa
delia guerra civile, ha chiesto asilo in
Australia, ed è
rientrato hi Afghanistan
nel F.
2008, puntando DeS.
sulla musica corno
demento
culturale a contrasto del terrorismo, nel Paese liberato dai Taleba ni. Nel 2010, a Kabul, ha
fondato e diretto l'Istituto Nazionale
di Mùsica dell'Afghanistan, tre! quale
i bambini svantaggiari ricevono una
borsa di studio mensile di 30 dollari.
Ma è stato accusato dai Talebani di
corrompere i giovani e ITI dicembre
del 2014 è rimasto ferito in un violento attentato, ma solo dopo una difficile operazione In Australia ha recuperato una parte delle funzionalità dettare musica di bambini.
Il vincitore:
«Musica,
arte
e cult
ci rciittoi
essere\
umani»N
Pino St rubi oli. Unii foto del regista, attore, conduttore. Fon.1: IWAN PALOMUI
Parliamo, ora, del Premio Strega,
Quest'anno toccherà a lei condurre
la serata in cui verrà proclamato il
vincitore, cosa combinerà?
-A dire la verità non lo so ancora. Per
me è stata una bella sorpresa essere
scelto per rondi irtela serata. Quest'anno il p ivano-chs^i inisieriseedalNintcodi V LI la Ci ulia ali 'Auditorium Parco
della Musica - compie 70 anni, quindi
sarà l'occaK ione pei-ripeter.1 ire re un bel
pezzo ci i sroi in d'Italia in un'oretta circa. Per adesso SÌO leggendo i libri. Preferisco non immaginare come sarà la
vaiala delI'S... Ripercorrere 70 anni di
:,LOIÌLILÌ.L'I l're! MÌO ti re^alignifica ricordare Ennio Flaiano, Umberto Eco, Raffaele La Capria, fino a Nicola Lagioia.
i".i ;.."! anno, ovviamente, tuttie cinquei
finalisti (Edoardo Albinati. Eraldo Affinati. Elena Stancane!!!. Giordano
Me acri. Vittorio Sennonti i e poi l'immancabile lavagnetta nera e infine la
festa perii vincitore che si aggiudicherà la mitica fascetta gialla. Con me sul
l'Unità
Domenica, 3 Luglio 2016
MEDIA
palco ci saranno anche il pianista Remo Anzovino e la cantante Chiara Civello. Tutto sommato anche tornare
indietro alle edizioni passate del Premio Strega è in linea con il discorso sul
recupero della memoria di cui parlavamo».
Non solo, direi che tutto il suo lavoro
ruota attorno al concettodì testimonianza, e penso anche alle interviste-spettacolo con Piera degli Esposti o Franca Valeri...
«Si infatti, memoria e valore dirci. Tra
l'alno io e Franca saremo il 31 aTivoli,
mentre con Piera il prossimo anno saremo nella stagione del Franco Parenti. Quella dell'intervista-spetta colo è
un format che avevo sperimentato anche con Paolo Poli e Paolo Villaggio ».
E poi c'è "Sister Act"...
«Per me è un'evasione. Non riesco a
contenermi... è un musical che mi da
spensieratezza e mi diverte».
r lui il vineiii'aeddl edizione 2016
del Cultural Heritage Rescue Prize,
runico riconoscimento internazionale, attribuito in Italia, dedicato ai Coraggiosi che mettono la propria vita a
repentaglio per tutelare il Patrimonio
culturale a rischio. Ad attribuirlo è
una giuria internazionale presieduta
da Francesco Rutelli, già ministro
della Culture e promotore del premio.
«Mi sento davvero onorato di essere stato insignito, per il mio impegno
in Afghanistan, del prestigioso Cultural Heritage Resene Prize - ha detto il
il musicista - e vorrei ringraziare 1
membri della giuria e il Presidente
Rutelli non solo per il valore riconosciuto al mio lavoro e l'onore conferitomi, ma soprattutto per aver istituito
un premio così importante. La musica, l'artee laculturaci rendono esseri
umani, formano il significato delle
nostre vite».
Namiast - che ha ricevuto lOmila
euro in denaro per i suoi progetti - è
stato premiato ieri a Spoleto, nell'ambito del Festival dei 2 mondi, dai Sottosegretario ai Beni, delle Attività
Culturali e al Turismo Ilaria Borletti
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