06_relazione geologica - Città metropolitana di Roma Capitale
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06_relazione geologica - Città metropolitana di Roma Capitale
COMUNE DI SACROFANO PROVINCIA DI ROMA AMPLIAMENTO CIMITERO COMUNALE II° LOTTO RELAZIONE GEOLOGICA RELAZIONE GEOTECNICA PROGETTO ESECUTIVO Emissione 28/04/2016 “CITTA' FUTURA” S. C. via S. Chiara, 9 – 55100 Lucca tel. 0583/490920 – Fax 490921 Revisione FASCICOLO E. mail: [email protected] Coordinamento progetto: ing. Alfredo A. Macerini Progetto architettonico ing. Alfredo A. Macerini arch. Giuseppe Lazzari Collaboratore: arch. Jr. Sergio Lenzi Strutture ing. Alfredo A. Macerini ing. Andrea A. Macerini R06 Produzione: geol. Marco Palazzetti Firma Verifica: geol. Marco Palazzetti Coordinamento sicurezza progettazione ing. Paolo Amadio Geologia dott. geol. Marco Palazzetti Rilievi: geom. Alfredo Antonelli Firma Approvazione: Ing. Alfredo A. Macerini PREMESSA, RIFERIMENTI NORMATIVI E FATTIBILITA’ ......................................................... 1 1) RIFERIMENTI NORMATIVI ...................................................................................................... 1 2) INQUADRAMENTO NORMATIVO ........................................................................................... 2 RELAZIONE GEOLOGICA........................................................................................................... 3 3) LINEAMENTI GEOLOGICI GEOMORFOLOGICI GENERALI ................................................ 3 4) MORFOLOGIA, MODELLO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGIA DELL’AREA IN ESAME... 4 4.1) MORFOLOGIA ........................................................................................................................ 4 4.2) CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE ............................................................... 4 5) CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICO-STRATIGRAFICA E IDROGEOLOGICA................... 5 5.1) CAMPAGNA GEOGNOSTICA .................................................................................................... 5 5.2) SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO .................................................................................... 6 5.3) PROVE SPT E PARAMETRI GEOTECNICI DERIVATI .................................................................... 6 5.4) PROVE DI LABORATORIO SU CAMPIONI INDISTURBATI............................................................... 7 5.5) PROSPEZIONE SISMICA MASW ............................................................................................. 7 5.5) PROSPEZIONE SISMICA ONDE P E SH .................................................................................... 8 6) SISMICITÀ DELL’AREA........................................................................................................... 8 6.1) CARATTERIZZAZIONE SISMICA ................................................................................................ 8 6.2) DETERMINAZIONE DELLA CATEGORIA DI SUOLO DI FONDAZIONE DA VS30 .................................. 8 6.3) PARAMETRI SISMICI ............................................................................................................... 9 6.4) VERIFICA A LIQUEFAZIONE ................................................................................................... 12 RELAZIONE GEOTECNICA....................................................................................................... 13 7) MODELLO GEOTECNICO ..................................................................................................... 13 8) VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI SOTTOFONDO .................................................... 13 9) VALUTAZIONE DELLA STABILITA’ DELL’AREA................................................................ 14 ALLEGATI FUORI TESTO Allegato 1 Sondaggi a carotaggio continuo (S1, S2) Allegato 2 Tabella riepilogativa delle prove di laboratorio Allegato 3 Prospezione sismica MASW Allegato 4 Prospezione sismica Onde P e SH FIGURE NEL TESTO Figura 1 Corografia Figura 2 Carta geologica scala 1:10.000 scala 1:10.000 TAVOLE FUORI TESTO Elab. G1 Planimetria stato attuale Planimetria stato sovrapposto Elab. G2 Sezioni geologiche stato sovrapposto scala 1:400 scala 1:400 scala 1:200 PREMESSA, RIFERIMENTI NORMATIVI E FATTIBILITA’ 1) RIFERIMENTI NORMATIVI Nel presente rapporto tecnico si illustrano le indagini geologico-tecniche a supporto del progetto esecuitivo di ampliamento del cimitero comunale – II° lotto, nel Comune di Sacrofano (RM). Le indagini, finalizzate allo studio della situazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica della zona in cui ricade l’area di progetto e ad una valutazione delle caratteristiche geologico-tecniche del substrato di fondazione, sono state eseguite in accordo con la seguente normativa: • Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008, Testo Unitario – Norme Tecniche delle Costruzioni; • Consiglio superiore dei lavori pubblici, Istruzioni per l’applicazione delle “Norme Tecniche delle Costruzioni” di cui al D.M. 14 Gennaio 2008, circolare febbraio 2008; • Piano stralcio assetto idrogeologico (P.A.I.) del bacino del Fiume Tevere, approvato con D.P.C.M. del 10 Novembre 2006 e successiva variante Primo aggiornamento approvata con D.P.C.M. del 10 Aprile 2013; • D.G.R. n. 387 del 22 Maggio 2009 – Nuova classificazione sismica del territorio della Regione Lazio”; • MICROZONAZIONE SISMICA, Livello 1, Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica relativa al Comune di Sacrofano in attuazione dell’Art. 11 della Legge 24 Giugno 2009 n. 77 e della D.G.R. Lazio del 26 Novembre 2010 n. 545. Come dati geologici e geotecnici di base del presente lavoro, si è fatto riferimento a precedenti indagini effettuate sulla stessa area nell'anno 2012 (Studio geologico e geotecnico a corredo del progetto di ampliamento del Cimitero Comunale - GTA, 2012). I dati sono stati integrati con una ulteriore prospezione sismica ubicata per coprire la zona più carente di dati in modo da poter ricostruire una successione litostratigrafica valida per l'intera area. (899C05) 1 2) INQUADRAMENTO NORMATIVO CLASSIFICAZIONE SISMICA Ai sensi della D.G.R. Lazio n. 387 del 22 Maggio 2009, il Comune di Sacrofano è classificato nella sottozona sismica 3A, per cui lo si considera con grado di sismicità S=6. MICROZONAZIONE SISMICA Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica PIANO STRALCIO ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) - F. TEVERE Area esterna alle perimetrazioni orlo di scarpata di frana (fenomeno quiescente) (899C05) 2 RELAZIONE GEOLOGICA 3) LINEAMENTI GEOLOGICI GEOMORFOLOGICI GENERALI L’area esaminata appartiene al Complesso Vulcanico dei Monti Sabatini, caratterizzato da una progressiva migrazione dell’attività dalle zone periferiche (Est) verso il centro (Ovest) e da numerosi centri di emissione che complessivamente occupano un’area di circa 1.500 Kmq. Il più antico di questi, oggi non più identificabile, si colloca nei pressi di Morlupo, mentre il centro di emissione successivo si è sviluppato poco ad Ovest, presso Sacrofano, generando l’unico edificio centrale dell’intero distretto. L’ossatura di quest’ultimo si è impostata a partire da circa 500 mila anni fa con la formazione di un rilievo poi collassato durante una successiva fase fortemente esplosiva, che portò alla formazione della caldera di Sacrofano; una ulteriore fase altamente esplosiva di tipo idromagmatico generò un evidente rilievo di tipo tuff-cone sul margine occidentale della caldera rappresentando il termine dell’attività del vulcano di Sacrofano. Un nuovo centro di emissione si sviluppò ancora più ad Ovest, nell’area di Baccano, culminando nella formazione dell’omonima caldera ad interrompere, verso Ovest, la precedente depressione; durante questa nuova fase i prodotti emessi colmarono a più riprese la pre-esistente caldera di Sacrofano. L’assetto morfologico risultante da questa complessa evoluzione vulcanica ha portato a due distinti ambienti, periferico e centrale, del distretto vulcanico; ai margini le ripetute colate piroclastiche emesse hanno generato superfici debolmente inclinate verso l’esterno ed un reticolo di valli centrifugo rispetto ai principali centri di emissione, mentre nel centro, dove sono prevalsi i collassi (caldere) si assiste ad un assetto più caotico con numerosi settori caratterizzati da un reticolo idrografico centripeto, convergente verso le aree più depresse. L’area in esame si colloca al margine esterno orientale del vulcano di Sacrofano, immediatamente ad Est dello spartiacque morfologico dell’omonima caldera. Il distretto vulcanico dei Monti Sabatini si caratterizza per gli estesi affioramenti di piroclastici idromagmatiche e di colate piroclastiche costituenti gli episodi idromagmatici finali dell’attività vulcanica; si tratta di prodotti coerenti ed incoerenti rappresentati da tufi litoidi, tufi conglomeratici, terrosi, granulari, cineritici, scoriacei, con sedimenti clastici, lapilli varicolori, scorie e pomici, da pozzolane ecc. Con riferimento all’area di intervento affiora la formazione del Tufo di Formello, cui seguono verso il basso i Tufi stratificati varicolori de la Storta. Tufi di Formello Tufo massivo, semilitoide, di colore grigio cenere molto chiaro, talvolta con sfumature di colore marrone. A luoghi si osservano abbondanti pomici biancastre o grigio chiaro o scorie nerastre. (899C05) 3 Tufi stratificati varicolori de La Storta Tufi da semilitoidi a incoerenti con strati decimetrici, comunque inferiori al metro, talvolta argillificati e con elementi assimilabili dimensionalmente a cineriti e lapilli. Sono frequenti strati costituiti da sole pomici e scorie. 4) MORFOLOGIA, MODELLO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGIA DELL’AREA IN ESAME 4.1) Morfologia L’area di intervento è situata immediatamente a Nord del centro di Sacrofano, ad una quota di circa 290 m s.l.m., sul versante orientale di una modesta digitazione collinare la cui sommità raggiunge i 315 m s.l.m.. L’area di intervento si sviluppa a Nord del cimitero esistente, su un terrazzo morfologico che risulta confinato tra la sommità della digitazione collinare, ad Ovest, ed una scarpata piuttosto acclive ad Est, comunque posta a distanza non influente sulle opere previste; a Sud l’area confina con il cimitero esistente, mentre a Nord chiude in asse ad un blando impluvio che degrada verso SE e che rappresenta una delle numerose valli disposte radialmente rispetto al centro di emissione vulcanico dell’area di Sacrofano. In termini di acclività, il versante ad Ovest dell’intervento mostra gradienti prossimi al 25%, l’area cimiteriale gradienti prossimi al 10% e la scarpata ad Est gradienti di circa il 130%. 4.2) Caratteristiche idrogeologiche e idrauliche Idrografia La collocazione in prossimità di un rilievo collinare fa si che le uniche acque interagenti con l’area siano quelle meteoriche e che l’aliquota non direttamente assorbita dal terreno defluisca verso i due impluvi presenti a Nord e a SE. In particolare si osserva una generale situazione di ruscellamento incontrollato, in parte diffuso e in parte concentrato, con recapito finale verso Sud, lungo la scarpata, e lungo la strada che sale all’area di intervento da Est. All’interno dell’area oggetto di intervento, dove è ancora presente uno stato di “cantiere aperto” ereditato dalla precedente fase di realizzazione del muro perimetrale, è attualmente assente una regimazione delle acque meteoriche, che quindi in parte sono direttamente assorbite dal terreno e in parte defluiscono verso le aree a quota minore dando luogo a localizzati ristagni, concentrati essenzialmente nel settore SE. Idrogeologia La permeabilità dei litotipi affioranti risulta variabile in funzione del grado di fatturazione e della granulometria; in generale si può schematizzare quanto segue: (899C05) 4 Litotipo Copertura detritica Tufi di Formello Stato Incoerente Semilitoidi Tufi stratificati varicolori de La Storta Da semilitoidi a incoerenti, talvolta argillificati Permeabilità primaria Da media a alta per porosità Da bassa a media per porosità Da bassa a media per porosità. Impermabili gli strati argillificati Permabilità secondaria Da media ad alta per fratturazione Media per fatturazione nei livelli semilitoidi più superficiali L’assetto idrogeologico, con i tufi di Fornello che rapidamente passano verso il basso ai Tufi stratificati varicolori de La Storta, comporta la possibilità di falde sospese, temporanee e circoscritte, sia all’interfaccia tra le due formazioni sia all’interno dei tufi stratificati varicolori, questi ultimi caratterizzati da una certa variabilità in termini di permeabilità; si tratta di falde scarsamente produttive di cui comunque deve essere tenuto conto in caso di sbancamenti o scavi. La falda freatica a livello regionale si colloca invece a quote decisamente depresse, non interferenti con le opere previste, livellando a circa 200 m s.l.m. e defluendo in direzione S-SE verso la piana del F. Tevere. 5) CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICO-STRATIGRAFICA E IDROGEOLOGICA 5.1) Campagna geognostica La campagna geognostica di riferimento è stata tratta dallo “Studio geologico e geotecnico a corredo del progetto di ampliamento del cimitero comunale (GTA, Geol. Paolo Valenza, 18.12.2012)”. Questa è stata ora integrata con una ulteriore prospezione sismica Onde P e SH. Campagna geognostica anno 2012 - n. 2 sondaggi a carotaggio continuo, S1 e S2, spinti a 12 m da, p.c. e allineati lungo il lato Ovest dell’ampliamento; - esecuzione di n. 2 prove SPT in avanzamento di foro, di cui n.1 nel sondaggio S1 e n.1 nel sondaggio S2; - analisi di laboratorio su n. 2 campioni indisturbati, di cui n.1 nel sondaggio S1 e n.1 nel sondaggio S2; - n. 1 prospezione sismica MASW lungo il lato Est dell’ampliamento Campagna geognostica anno 2016 - n. 1 prospezione sismica con Onde P e SH in vicinanza del lato Est, internamente all’area di intervento. (899C05) 5 5.2) Sondaggi a carotaggio continuo I due sondaggi analizzati mostrano una sostanziale omogeneità laterale, seppur con localizzate lievi variazioni granulometriche; rimandando all’Allegato 1 per i dettagli, ci limitiamo qui ad indicare sinteticamente le stratigrafie ricostruite. SONDAGGIO S1 PROFONDITA’ (m da p.c.) 0,0 – 0,5 0,5 – 1,2 1,2 – 12,0 SONDAGGIO S2 PROFONDITA’ (m da p.c.) 0,0 – 0,2 0,2 – 12,0 DESCRIZIONE LITOLOGICA Orizzonte Terreno vegetale Sabbia fine e media debolmente limosa di origine piroclastica con rari elementi scoriacei e pomicei alterati e di dimensioni della ghiaia Materiale di alterazione rimaneggiato Elementi scoriacei e pomicei rimaneggiati e delle dimensioni del ghiaietto, alterati e immersi in abbondante matrice sabbiosa grossolana di origine piroclastica Piroclastite Piroclastite scoriacea e pomicea, talvolta di aspetto terroso, delle dimensioni variabili della sabbia e del ghiaietto, scarsamente cementata e poco addensata. DESCRIZIONE LITOLOGICA U.Lit. A U.Lit. B Orizzonte Terreno vegetale Sabbia fine e media debolmente limosa di origine piroclastica con rari elementi scoriacei e pomicei alterati e di dimensioni della ghiaia Piroclastite Piroclastite scoriacea e pomicea, talvolta di aspetto terroso, delle dimensioni variabili della sabbia e del ghiaietto, scarsamente cementata e poco addensata. U.Lit. A U.Lit. B 5.3) Prove SPT e parametri geotecnici derivati Sulla base delle prove S.P.T. (Standard Penetration Test) effettuate in avanzamento nei fori di sondaggio, è stato possibile ricavare i seguenti parametri geotecnici mediante i relativi metodi: • Cu è ricavato col metodo di Sanglerat; • φ è ricavato col metodo di Japanese National Railway; • Ed è ricavato col metodo di Shultze e Menzenbach. SONDAGGIO S1 Profondità (m da p.c.) 4,5 m Prova SPT Orizzonte U.Lit. B Nspt (14-19-22) 33 cu Kg/cm2 2,0-2,4 Parametri geotecnici Mo φ Kg/cm2 ° 180 - 200 36 - 37 cu: coesione non drenata, φ: angolo d’attrito, Mo: modulo edometrico (899C05) 6 SONDAGGIO S2 Profondità (m da p.c.) 6,0 m Prova SPT Orizzonte U.Lit. B Nspt (15-22-23) 37 cu Kg/cm2 2,3 – 2,7 Parametri geotecnici Mo φ Kg/cm2 ° 37 - 38 190 - 210 cu: coesione non drenata, φ: angolo d’attrito, Mo: modulo edometrico 5.4) Prove di laboratorio su campioni indisturbati Sui 2 campioni indisturbati prelevati sono state eseguite le seguenti prove di laboratorio, dettagliatamente descritte nell’elaborato di cui all’Allegato 2 e riassunte nella seguente tabella riepilogativa. 5.5) Prospezione sismica MASW L’indagine sismica, per i cui dettagli si rimanda all’Allegato 3, indica un progressivo incremento delle velocità delle Onde SH, che da circa 250 m/s al p.c. incrementano fino a circa 750 m/s a 30 m di profondità. (899C05) 7 5.5) Prospezione sismica Onde P e SH L’indagine sismica, per i cui dettagli si rimanda all’Allegato 4, indica un progressivo incremento delle velocità sia delle Onde P che delle Onde SH. In particolare l’indagine ha permesso di riconoscere i seguenti 3 sismostrati: 6) SISMICITÀ DELL’AREA 6.1) Caratterizzazione sismica Il Comune di Sacrofano, ai sensi della D.G.R. Lazio n. 387 del 22 Maggio 2009, è classificato nella sottozona sismica 3A, per cui lo si considera con grado di sismicità S=6. 6.2) Determinazione della categoria di suolo di fondazione da Vs30 Ai fini della definizione delle azioni sismiche ai sensi delle NTC2008, la Vs30 stimata ed il profilo stratigrafico dei terreni indagati permette di classificare il sito come appartenete alla Categoria B, così definita ai sensi delle Norme Tecniche delle Costruzioni (2008), Tabella 3.2.II – Categorie di sottosuolo. Categoria Descrizione B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 >50 nei terreni a grana grossa e cu,30 >250 kPa nei terreni a grana fina). La categoria topografia risulta T1 a causa della morfologia pianeggiante nell’area di intervento. (899C05) 8 6.3) Parametri sismici I parametri sismici sono stati ricavati mediante software on line di “Geostru PS – parametri sismici”, assumendo una Classe d’uso II ed una vita nominale Vn≥50 anni. PARAMETRI PER STABILITA’ PENDII E FONDAZIONI Tipo di elaborazione: Muro rigido: 0 stabilità pendii e fondazioni Sito in esame. latitudine: 42,1093548557691 longitudine: 12,4507152348785 Classe: 2 Vita nominale: 50 Siti di riferimento Sito 1 ID: 27401 Lat: 42,1298Lon: 12,4115 Sito 2 ID: 27402 Lat: 42,1304Lon: 12,4789 Sito 3 ID: 27624 Lat: 42,0804Lon: 12,4797 Sito 4 ID: 27623 Lat: 42,0798Lon: 12,4123 Parametri sismici Categoria sottosuolo: Categoria topografica: Periodo di riferimento: Coefficiente cu: Distanza: 3954,798 Distanza: 3301,019 Distanza: 4008,402 Distanza: 4565,275 B T1 50anni 1 Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81 Tr: ag: Fo: Tc*: % 30 [anni] 0,038 g 2,600 0,250 [s] Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63 Tr: ag: Fo: Tc*: % 50 [anni] 0,046 g 2,605 0,269 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10 Tr: ag: Fo: Tc*: % 475 [anni] 0,088 g 2,786 0,337 [s] Prevenzione dal collasso (SLC): Probabilità di superamento: 5 Tr: ag: Fo: Tc*: % 975 [anni] 0,108 g 2,768 0,353 [s] Coefficienti Sismici SLO: (899C05) 9 Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: 1,200 1,450 1,000 0,009 0,005 0,451 0,200 Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: 1,200 1,430 1,000 0,011 0,005 0,539 0,200 Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: 1,200 1,370 1,000 0,021 0,011 1,030 0,200 Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: 1,200 1,350 1,000 0,031 0,016 1,273 0,240 SLD: SLV: SLC: Le coordinate espresse in questo file sono in ED50 Geostru software - www.geostru.com Coordinate WGS84 latitudine: 42.108369 longitudine: 12.449785 PARAMETRI PER MURI DI SOSTEGNO Tipo di elaborazione: Muro rigido: 0 opere di sostegno Sito in esame. latitudine: 42,1093548557691 longitudine: 12,4507152348785 Classe: 2 Vita nominale: 50 Siti di riferimento Sito 1 ID: 27401 Lat: 42,1298Lon: 12,4115 Sito 2 ID: 27402 Lat: 42,1304Lon: 12,4789 Sito 3 ID: 27624 Lat: 42,0804Lon: 12,4797 Sito 4 ID: 27623 Lat: 42,0798Lon: 12,4123 Parametri sismici Categoria sottosuolo: Categoria topografica: Periodo di riferimento: (899C05) Distanza: 3954,798 Distanza: 3301,019 Distanza: 4008,402 Distanza: 4565,275 B T1 50anni 10 Coefficiente cu: Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81 Tr: ag: Fo: Tc*: % 30 [anni] 0,038 g 2,600 0,250 [s] Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63 Tr: ag: Fo: Tc*: % 50 [anni] 0,046 g 2,605 0,269 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10 Tr: ag: Fo: Tc*: % 475 [anni] 0,088 g 2,786 0,337 [s] Prevenzione dal collasso (SLC): Probabilità di superamento: 5 Tr: ag: Fo: Tc*: % 975 [anni] 0,108 g 2,768 0,353 [s] Coefficienti Sismici SLO: Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: SLD: Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: SLV: Ss: Cc: St: Kh: Kv: Amax: Beta: SLC: Ss: Cc: St: (899C05) 1 1,200 1,450 1,000 0,008 0,004 0,451 0,180 1,200 1,430 1,000 0,010 0,005 0,539 0,180 1,200 1,370 1,000 0,019 0,009 1,030 0,180 1,200 1,350 1,000 11 Kh: Kv: Amax: Beta: 0,031 0,016 1,273 0,240 Le coordinate espresse in questo file sono in ED50 Geostru software - www.geostru.com Coordinate WGS84 latitudine: 42.108369 longitudine: 12.449785 6.4) Verifica a liquefazione Si ritiene di poter omettere la verifica in quanto la falda livella internamente al substrato, roccioso costituito da rocce litoidi o semilitoidi. (899C05) 12 RELAZIONE GEOTECNICA 7) MODELLO GEOTECNICO Dall’analisi dei log dei sondaggi e delle prove eseguite è stato possibile ricavare il seguente modello geotecnico, ai sensi delle N.T.A. del D.M. 14.01.2008, che potrà essere preso come riferimento per il dimensionamento delle opere di progetto che prevedano un’interazione con i terreni. Si ritiene di poter operare un accorpamento fra il terreno rimaneggiato durante le precedenti movimentazioni terra ed il materiale di alterazione delle piroclastici, anch’esso rimaneggiato durante le pregresse lavorazioni agricole che venivano svolte sul terreno in esame. Per l’unità litotecnica A sono stati adottati parametri derivati dal confronto con terreni analoghi indagati in altra sede, mentre per l’unità litotecnica B si è operata una scelta ragionata basata sulle prove di laboratorio eseguite. A favore di sicurezza non si tiene conto del prevedibile miglioramento delle proprietà geotecniche in profondità, riconosciuto con la prospezione sismica Onde SH (aumento delle velocità sismiche). Gli spessori, variabili in funzione della morfologia dell’area, sono ricavabili dalle sezioni geologiche di Tavola G2. MODELLO GEOTECNICO Parametri geotecnici caratteristici γk = 1,40 t/m3 U.Lit. A Terreno rimaneggiato durante le precedenti movimentazioni terra γs k = 1,61 t/m3 c’k = 0,0 Kg/cm2 Terreno rimaneggiato Terreno vegetale e materiale di alterazione rimaneggiato φ’k = 28° Mo = 40 Kg/cm2 γk = 1,40 t/m3 U.Lit. B γs k = 1,61 t/m3 Piroclastite scarsamente cementata e poco addensata c’k = 0,09 Kg/cm2 Piroclastite φ’k = 38° scarsamente cementata Mo = 195 Kg/cm2 Categoria di suolo T1 Categoria topografica B γ: peso di volume; γ: peso di volume saturo; φ: angolo di attrito; c’: coesione efficace; φ’: angolo di attrito efficace; Mo : modulo edometrico Orizzonte Descrizione 8) VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI SOTTOFONDO Il coefficiente di sottofondo (coefficiente di Winkler) rappresenta la relazione di proporzionalità tra una pressione fittizia “p” in un punto generico del terreno e il corrispondente cedimento “w”; numericamente il coefficiente di sottofondo rappresenta, quindi, la reazione di sottofondo per un cedimento unitario del corpo. (899C05) 13 Da osservare come, nella valutazione di k, siano sempre da considerare notevoli incertezze legate sia al comportamento reale di terreni e fondazioni, sia alla frequente impossibilità di avere a disposizione parametri geotecnici attendibili almeno come ordine di grandezza. La scelta del coefficiente k “in sito” è in genere arbitraria, salvo la possibilità di determinazione diretta della pendenza iniziale della curva carico-deformazione da opere eseguite; di solito però, la determinazione sperimentale di “k” è limitata a prove di carico mediante piastre di limitata estensione. Alcuni dati sperimentali del coefficiente di sottofondo “k” ricavati da prove con piastra 3 standard e quindi di validità limitata, portano ad un valore compreso tra 15 e 25 kg/cm per terreni coerenti sovra-consolidati, cui possiamo assimilare la piroclastite qui presente, e tra 3 e 7,5 kg/cm 3 per una sabbia mediamente compatta, cui possiamo assimilare il terreno rimaneggiato. Con i dati a disposizione, e dal confronto con situazioni confrontabili, si ritiene di poter 3 considerare un valore di k (coefficiente di sottofondo) pari a 15,0 kg/cm , nel caso di fondazioni 3 poggianti direttamente sulla piroclastite e pari a 3,0 kg/cm per quei settori di fondazione poggianti su terreno rimaneggiato. 9) VALUTAZIONE DELLA STABILITA’ DELL’AREA In merito alla stabilità complessiva dell’area si ritiene di poter omettere le relative verifiche in quanto l’intervento risulta confinato su un ampio terrazzo morfologico subpianeggiante, ponendosi a circa 30-40 m dal ciglio di scarpata, ovvero a distanza di ragionevole sicurezza. Inoltre l’assetto geologico locale mostra un substrato roccioso molto prossimo al p.c. o direttamente affiorante nel settore Ovest dell’area di intervento, per cui i carichi delle opere previste non andranno a gravare su significativi spessori di terreni sciolti potenzialmente soggetti a movimento. (899C05) 14