Scarica l`articolo originale ()

Transcript

Scarica l`articolo originale ()
28
Cultura e spettacoli
PIACENZA - C’è anche la Passerini-Landi di Piacenza fra le
mille biblioteche che fanno
parte di MediaLibraryOnLine,
la prima piattaforma di prestito digitale per le biblioteche italiane, che nel 2011 diventerà un valido strumento anche per il mondo della scuola
e per tutti gli utenti della rete.
Basterà un clic perché e-book,
libri digitalizzati, video e quotidiani arrivino nelle mani degli utenti, ovunque essi siano.
Quattro le regioni coinvolte,
Lombardia, Emilia Romagna,
Toscana e Umbria per un po-
LIBERTÀ lunedì
Lunedì 3 gennaio 2011
Il futuro è nella biblioteca digitale
Anche la Passerini Landi fa parte di MediaLibraryOnLine
tenziale di utenza pari a circa
8,5 milioni di persone.
Per la dottoressa Rossella
Parma, responsabile del servizio biblioteche di Piacenza,
«l’offerta di MediaLibrary è un
una scommessa sì, ma ponderata, un ponte verso quello
che riteniamo il nostro futuro: un futuro digitale affianca-
to a quello più tradizionale;
da tale operazione ci aspettiamo un grande risultato, sia
pure distribuito nel tempo: il
contagio degli utenti irraggiungibili». «Cosa significa
per i vostri utenti un progetto
come medialibrary, che è stato pienamente appoggiato
anche dall’Associazione Ita-
liana Biblioteche? ». «La biblioteca sarà in grado di distribuire ogni tipologia di oggetto digitale: audio, video, testi, banche dati, testi storici in
formato immagini, archivi iconografici, audiolibri, libri
digitalizzati, e-learning, live
casting in tempo reale, periodici nazionali ed esteri etc;
Con Tony Washington, è standing ovation:
gran finale a Fidenza per il Gospel Fest 2010
Trascinante concerto dell’ensemble guidato dal vocalist di Charleston
FIDENZA - La storia del Gospel è
misteriosa, ammaliante come
misteriosa è l’origine dei neri
d’America ed il Gospel fest
2010, terza edizione, sempre
organizzato dalla Cooperativa
Fedro, segue quelle tracce quasi mistiche allestendo originali iniziative.
Nell’ultimo concerto del festival, tenuto al teatro “Magnani” di Fidenza grazie alla disponibilità dell’amministrazione
comunale, si sono esibiti i sempre più bravi Tony Washington
Singers, gruppo composto dal
lead singer Washington, Randy
Stevens (basso), Gary Bellinger
(voce), Harry V. Watts (chitarra),
Aarian Land Jr. (batteria) e Sean
McClain (tastiere).
Non sono uno dei tanti gruppi gospel, provengono infatti
da Charleston, città magica come sottolineato da Seba Pezzani nella presentazione: «Proprio a Charleston,
dove è scoppiata
(1861) la guerra
civile americana,
si è sviluppato un
forte gospel che
prima era protezione, autodifesa.
Poi i neri cantarono in segreto perché la musica era
aggregazione, ribellione. Charleston è stata poi la
prima città a dimostrare tolleranza, integrazione religiosa».
E già al primo motivo, battendo le mani, il pubblico accompagnava i talentuosi musicisti
testimoniando, questo incipit,
quanto il concerto fosse sentito, atteso dai numerosi presenti. Al terzo motivo, per effetto
Un momento del concerto a Fidenza,sotto da sinistra il cantante e leader del
gruppo Tony Washington e la standing ovation del folto pubblico
anche di una trascinante batteria, il luccicante ambiente si era surriscaldato, il climax era già
alto. Nel crescendo della sempre più applaudita performance - fra i tanti pezzi proposti, ricordiamo la famosa Mary don’t
you weep e la suggestiva You a-
re Alpha and Omega nonché altri interessanti motivi tratti dal
loro ultimo cd, Deeply rooted.
Lo stile dell’ensemble è in
continuo fermento perché si inserisce in un processo di emancipazione e crescita e rappresenta, come pochi altri, un go-
spel “in fieri” che ha saputo allineare la tradizione a moderne
ed accattivanti tendenze musicali. La base è ancora gospel ma
è influenzata da venature tipiche della miglior black music americana degli ultimi decenni,
da spruzzi r’n’b e soprattutto
rap non scordando i ritmi
funky.
Cosa differenzia Washington
dagli altri cantanti? E’ sì un ottimo cantante ma ha anche l’anima del predicatore protestante,
ha particolare carisma, speciale
carica umana evidente non solo nel coinvolgimento vocale
del pubblico ma nello scendere
in platea trasformandosi così in
uno del pubblico a ribadire, nel
genuino afflato religioso, l’ecumenicità del messaggio gospel.
Pantaloni e maglione nero,
giacca purpurea: quasi un vescovo, un santone laico con entusiasmo da imbonitore ma ispirazione e slancio religiosi.
E con Oh happy
day ha elettrizzato il pubblico, tutto in piedi, quasi
una standing ovation mentre nel
penultimo,
vibrante, motivo
accompagnato
solo dalle tastiere,
da “very soulfull”
ha ribadito il non
dimenticato - nonostante il risalto
mediatico - intimismo gospel.
E hanno suggellato il poetico
appuntamento pomeridiano
(dalle ore 17.30) con, anche per
esigenze di show-biz, When the
Saints go marchin’ in, inizio e fine di quell’epopea canora.
Fabio Bianchi
tutto questo sarà realizzato
nell’ambito di un network nazionale di biblioteche che
consentirà di calmierare i costi e scegliere i contenuti più
appropriati».
E’ dunque nell’innovazione
che si gioca il rilancio della biblioteca pubblica: innovazione tecnologica, ma anche organizzativa e gestionale per
offrire agli utenti una piattaforma di servizi sempre più
avanzati. Con Medialibrary la
biblioteca digitale diviene finalmente realtà, proprio come già accade in altri Paesi
Dalle fiabe alla didattica,anche su internet
Uovo Nero, nuova realtà
perché dislessici e autistici
possano leggere e imparare
CREMA - Nel momento in cui dicosì da venire incontro sia al
scutiamo della sopravvivenza bambino autistico sia a quello
del libro fisico di fronte all’a- in età prescolare. A fianco di
vanzata degli e-book (la previ- Cappuccetto rosso - benissimo
sione è facile: ce la farà) e ai illustrato da Peppe Bianchessi
problemi legati alla diffusione - è già sugli scaffali Riccio Lino
della lettura (è già più difficile e le gommolose, una favola sulconfidare nel fatto che domani l’amicizia che serve a trattare
ci saranno ancora lettori) una il tema della diversità, dell’accosa si può dire:
coglienza dell’all’editoria nuove
tro e dell’appaproposte prova ad
renza.
avanzarle e CreEnza Crivelli,
ma, due passi da
Sante Bandirali e
noi, vede la nasciLorenza Pozzi si
ta del marchio
dicono convinti
Uovo Nero.
che la lettura sia
Vale la pena di
un diritto di tutti
festeggiarlo perhanno ragione.
ché va a riempire
Attraverso la lettuun vuoto nel para infatti si può
norama nazionacomprendere mele, quello legato
glio il mondo e vialle pubblicazioni “Riccio Lino e le gommolose”: vere una vita più
per bambini auti- immagine della copertina
ricca. Ecco il perstici, dislessici,
ché del loro impecon ritardi cognitivi o con altre gno, che è un impegno prima
forme di disturbi dell’appren- di tutto etico nel contesto di udimento. L’idea è venuta a En- na società - la nostra - che tenza Crivelli, psicopedagogista de a dimenticare chi ha diffiche da quindici anni opera con coltà, lasciandolo indietro e diragazzini che presentano le menticandosene, in un ottica
patologie di cui s’è detto, e su- del “tutto e subito” che dobito le si sono affiancati Sante vremmo contrastare.
Bandirali, musicista che nella
I libri di Uovo Nero, infine,
sua scuola accoglie a sua volta sono belli. Sono belli graficaportatori di handicap, e Loren- mente, sono belli nei materiaza Pozzi, che ha una società di li, sono belli nei contenuti.
grafica e comunicazione da Presto arriveranno anche, nelsempre legata a Piacenza, nel- la collana Altrimenti, i «giochi
la sua collaborazione con Car- destinati a chi apparentemenlo Borrella di Grafiche Lama.
te non sa giocare. Ma può imArrivano così in libreria i pri- pararlo, insieme agli altri». Li
mi titoli, tra cui spicca un Cap- aspettiamo, augurando a quepuccetto rosso in cui al testo è sta casa editrice un grosso in
accompagnata una traduzione bocca al lupo (magari quello di
col sistema dei simboli PCS. Si Cappuccetto).
tratta di immagini grafiche che
Per maggiori informazioni si
rappresentano parole, frasi e può consultare il sito www. uoconcetti utili a rinforzare l’e- vonero. com
g. dad.
spressione e la comprensione,
Scarlini, ultimo futurista della cultura italiana
A fianco due
immagini di
Luca Scarlini,
che parla di
archeomafia
nel suo ultimo
libro “Ladri di
immagini”
(foto Cravedi)
Lo scrittore nel suo libro “Ladri di immagini” tratta dell’Archeomafia
PIACENZA - Luca Scarlini è una sor-
Paese è molto diffuso ma allo
ta di “ultimo futurista” che folleg- stesso tempo poco conosciuto:
gia per le scene della cultura ita- l’archeomafia, cioé quel dedicarliana. Chi l’ha incrociato durante si della criminalità organizzata a
una delle sue conferenze-perfor- trafugare e a vendere opere d’armance ricorda senz’altro la barba te che fanno parte del patrimoda scrittore russo, la fronte alta e nio pubblico. Si tratta di un fenola montatura spessa degli oc- meno di grande rilevanza non
chiali, ma soprattutto ricorda gli solo perché è un atto criminale occhi vispi e la lingua sciolta di consiste nel rubare oggetti di cochi quando parla può permetter- spicuo valore economico, in fin
si di correre sparigliando le carte dei conti - ma anche perché coe inventando
stituisce una dequel che dice
riva lungo la
man mano che Trafugamenti famosi
quale la nostra
lo dice. E come Impossibile non citare
storia nazionale
corre nel parlasi va sgretolanre, Scarlini corre il “Ritratto di signora”
do. «L’immagine
anche nello scri- di Klimt alla Ricci Oddi
che i ladri rubavere, arrivando
no non è solo
nell’annno apquella di un
pena passato già al secondo vo- quadro o di una statua, un’anfolume pubblicato. Prima Sacre sfi- ra o un frammento di mosaico: è
late (Guanda), sulle “coreografie” anche quella di un Paese che a ovaticane sedimentate secolo do- gni furto di opere, perde, giopo secolo, e poi, recentemente, coforza, un pezzo della propria iLadri di immagini (Edizioni Am- dentità», rileva giustamente
biente). In quest’ultimo libro Scarlini. Un paio di pagine sono
Scarlini, che insegna all’Accade- dedicate al Ritratto di signora di
mia di Brera, tratteggia i contor- Klimt sottratto alla Ricci Oddi nel
ni di un fenomeno che nel nostro 1997. L’opera è riprodotta nelle
tavole che accompagnano il testo - malissimo, come spesso avviene per questo dipinto i cui impasti cromatici sono così difficili
da rendere - e Scarlini ne tratteggia bene la storia: acquistata nel
1925 presso Luigi Scopinich era
celebre anche perché di Klimt, su
territorio nazionale, abbiamo solo Giuditta II (a Venezia) e Le tre
età della donna (a Roma); è stata
rubata nell’anno che si è detto; è
stato chiesto un riscatto, ma si
trattava di una bufala, un maldestro tentativo da parte di qualcuno che non aveva niente a che fare con il furto. C’è però un deragliamento nelle righe seguenti,
quando leggiamo: «Il quadro è
ancora oggi assente, ma il museo
ospita in prestito una versione alternativa della stessa tela, di proprietà di un collezionista brianzolo, e scoperta proprio in grazia
del Nord Europa e degli Stati
Uniti. Un progetto pensato in
grande, grazie anche al sostegno della Fondazione Cariplo,
e che coinvolge inoltre diverse case editrici. Un passaggio
obbligato per far si che le biblioteche possano reinventarsi, scrollarsi di dosso polvere e
zanzare guardando al futuro
con ottimismo, e soprattutto
continuare a svolgere pienamente la loro funzione di preziose custodi di tutti i saperi,
non solo quelli impressi sulla
carta e la pergamena, ma anche quelli iscritti nella rete.
dei numerosi servizi televisivi
sull’argomento». Scarlini si sbaglia. Il collezionista in questione
esibì un’opera che si poteva forse
attribuire a Klimt - la sola a farlo
con certezza fu Rossana Bossaglia, ma rimase isolata - e l’allora
direttore del museo Stefano Fugazza la prese in considerazione
per farla conoscere, in attesa che
si potessero compiere studi più
approfonditi. Ma l’opera è ancora oggi tra le dubbie e si trova
presso il proprietario, non certo
alla Ricci Oddi.
Questa imprecisione, insieme
ad alcune altre nate dalla fretta
che un “futurista” come Scarlini
ha sempre come compagna, sarebbe da emendare in una even-
tuale riedizione. Perché, a parte
questo, il libro merita sia per il tema sia per l’agilità di lettura.
Gabriele Dadati