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Codice cliente: 2684846 MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 ANNO XI - N. 279 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente OCCUPAZIONE Norme inserite nel maxi-emendamento. Fiducia notturna DIETRO L’ANGOLO DEGLI INGEGNERI C’È LA GERMANIA 1 L’autonomia tributaria è blindata Il governo ha recepito l’accordo di GIOVANNI STRAFFELINI T utti sanno dei turisti tedeschi che vengono in Italia per le vacanze e lo shopping nei centri più attraenti del Belpaese. Pochi, probabilmente, sanno delle molte industrie tedesche che scendono ora in Italia per reclutare ingegneri per le loro aziende. La notizia è stata riportata con risalto anche dalla stampa nazionale: l’associazione germanica degli ingegneri (la Vdi) ha preparato uno specifico manuale per convincere i colleghi italiani a sottoporre i loro curricula alle aziende tedesche che sono alla ricerca di più di settantamila professionisti del ramo (oltre il doppio di quanti si laureano ogni anno in ingegneria in Italia!). Finora hanno bussato alle porte del Politecnico di Milano — che conta punte di eccellenza e alti numeri — tuttavia non passerà tanto tempo che si rivolgeranno pure ai laureati della nostra regione. Le aziende tedesche, infatti, richiedono persone con buona padronanza non solo dell’inglese ma anche del tedesco; non essendo la conoscenza di quest’ultimo idioma molto diffusa in Italia, il Trentino Alto Adige rappresenta ovviamente una zona appetibile per le necessità della Germania. I motivi di tale interesse sono molteplici. Da una parte c’è la forte crescita dell’industria tedesca che, spinta soprattutto dal settore dell’energia, ha bisogno di più ingegneri di quanti le università locali riescano a sfornare. Dall’altra, tuttavia, c’è anche la necessità e il desiderio dei giovani italiani di cercare lavoro all’estero per valorizzare al meglio le proprie capacità. Da noi il ruolo dell’ingegnere industriale non è particolarmente considerato: le numerosissime industrie medio-piccole italiane tendono a preferire i diplomati ai laureati, peraltro perdendo così forti impulsi all’innovazione e alla crescita, e gli ingegneri neo-assunti sono relativamente sottopagati. Una recente ricerca del Consiglio nazionale degli ingegneri (il Cni) riporta dati chiari quanto deprimenti: a un anno dalla laurea, un ingegnere italiano percepisce in media 1.236 euro al mese, mentre in Europa ne guadagna in media 2.108 (in Germania probabilmente ancora di più). Già oggi il 10% dei laureati in ingegneria in Italia è occupato all’estero, come illustrato ancora dall’indagine del Cni. La fuga dei cervelli è dunque destinata a crescere. Non è di sicuro una prospettiva allettante. Sia per un discorso economico (l’ingente investimento richiesto allo Stato per ogni laureato), sia in vista di una ripresa del settore manifatturiero italiano che pare si stia lentamente avviando, ma che riuscirà a concretizzarsi solo potendo fare affidamento sulle risorse migliori. Presidenza Consiglio regionale, la spunta Moltrer di MARCO ANGELUCCI A PAGINA 5 TRENTO — Il governo Letta (nella foto il premier con Dellai) è stato di parola: ha recepito l’accordo sull’autonomia tributaria e sulle nuove competenze di Trento e Bolzano all’interno del maxi-emendamento su cui, ieri, ha posto la fiducia. Al Senato si sono così riconfigurati i nuovi assetti tra maggioranza e opposizione dopo l’abbandono di Forza Italia alla grande coalizione, con un margine teorico di soli 6 voti per l’esecutivo. Il voto a tarda notte. Fondo Odi Brancher cancellato «Una furbata, mi opporrò» di A. PAPAYANNIDIS A PAGINA 3 A PAGINA 3 Papayannidis Italia Nostra e Legambiente spingono la ferrovia. Giovanazzi: utile, ma ha poche chance Metroland? «Vedremo» Rovereto-Riva, Gilmozzi tiepido. Prioritaria la strada Locale storico Cinque stelle «Aiutata la moglie» Degasperi nella bufera A PAGINA 4 TRENTO — Vacilla l’ipotesi del collegamento ferroviario tra Rovereto e Riva. «A priori non c’è niente di escluso» osserva l’assessore Gilmozzi. «Giusto investire sulla strada» commenta Giovanazzi, mentre Manica invita a «trovare fondi alternativi». A spingere sulla rotaia sono invece gli ambientalisti. A PAGINA 2 Voltolini Rovereto: inseguimento della mobile, poi tre arresti Spacciatore indebitato Minacciano la madre 3 «Cantinota rumorosa» Sequestro, pm stoppato di MARZIA ZAMATTIO TRENTO — Tre uomini di origine macedone e residenti all’estero sono stati arrestati ieri dalla squadra mobile di Trento con l’accusa di tentata estorsione. Avrebbero preteso soldi da un pregiudicato arrestato nel 2008 con un chilo di cocaina arrivando a minacciare la madre. A PAGINA 5 © RIPRODUZIONE RISERVATA Piazza Dante Un etto di cocaina Preso il pusher A PAGINA 5 Zamattio Consenso sul taglio Acrobazie cittadine delle circoscrizioni Impazza il parkour Cultura ROMANZO Il cuore a stella di Patrizia Belli A PAGINA 13 Gelmi TRENTO — Le circoscrizioni di Trento vanno riorganizzate, anche nel numero. È questa la prospettiva emersa ieri pomeriggio in commissione trasparenza. I consiglieri hanno esaminato la proposta di delibera di Giovanna Giugni di eliminare i quartieri, dando alla fine parere negativo. Ma si sono mostrati favorevoli a un ripensamento del decentramento. A PAGINA 6 Giovannini Sport VOLLEY Diatec vuole espugnare Modena A PAGINA 11 Ferro TRENTO — Si chiamano «tracciatori», dal francese «traceurs». La pratica, nata appunto in Francia, si sta facendo strada anche in Trentino, nello specifico a Rovereto. Si tratta di arrampicarsi, spostarsi, saltare tra gli ostacoli che la città mette a disposizione come si fosse finiti dentro un videogame. Lorenzo Marcadent e il fratello Giulio lo fanno da tre anni e mezzo. A PAGINA 7 Rossi Tonon A PAGINA 5 Statistiche 2 Le imprese femminili ricuperano terreno di DANIELE SOTTORIVA TRENTO — La fotografia non è entusiasmante: in Trentino solo il 20% delle imprese è gestito da donne, meno che a Bolzano e nel resto d’Italia. Eppure una lenta crescita delle «quote rosa» c’è stata, considerando che nel 2003 la percentuale superava appena il 18%. Ad oggi la provincia ospita così 9.477 imprese rosa, per la maggior parte dedite al commercio, il 24,1%, seguite da quelle attive in agricoltura, silvicoltura e pesca, ovvero il 20,38% e dall’11,5% delle imprese turistiche (alloggio e ristorazione). Buoni i segnali tra gli under 35: il 24,6% delle imprese «giovani» è controllato da donne. A PAGINA 9 Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013 Primo Piano 3 TN Specialità I nodi Legge di stabilità Fravezzi e Panizza soddisfatti. Autostrade, l’iter si complica: l’ordine del giorno sarà riproposto alla Camera Il governo blinda l’autonomia tributaria 1 Accordo recepito nel maxi-emendamento. Senato, voto di fiducia nella notte TRENTO — Sì alla competenza primaria sui tributi locali, sì alla trattativa che potrà consentire alle autonomie speciali, entro giugno, di farsi carico delle spese su agenzie fiscali, giustizia e parco dello Stelvio, e di ridiscutere l’entità della propria compartecipazione. Sì, infine, all’eliminazione dell’organismo di indirizzo (Odi) per la gestione del fondo annuale da 80 milioni di euro che il Trentino Alto Adige mette a disposizione dei Comuni veneti e lombardi confinanti. Il governo ha inserito nel maxiemendamento alla legge di stabilità l’accordo raggiunto nei giorni scorsi con le Province di Trento e Bolzano, su cui le due autonomie hanno già votato il parere necessario alla modifica dello Statuto di autonomia, dichiarando contemporaneamente l’intenzione di impugnare davanti alla Corte costituzionale la parte dell’accordo che conferma la riserva all’erario. Il voto del Senato, arrivato in nottata dopo l’ennesima giornata di rinvii, ha ridisegnato anche la mappa di maggioranza e opposizione con l’addio di Forza Italia alla grande coalizione, che si è fatta molto più risicata. Al momento di andare in stampa, con la «chiama» dei senatori in corso per il voto di fiducia, veniva attribuita alla maggioranza un margine di soli sei voti. Il destino dell’autonomia fiscale di Trento e Bolzano, in altre parole, si è legato a doppio filo alla stessa vita del governo: in condizioni diverse sarebbe stato impossibile per le due autonomie speciali strappare nuove competenze in un negoziato che si è comunque rivelato difficile. L’emendamento «finanziario» concordato con il governo è stato approvato dalla Commissione bilancio nella notte tra lunedì e ieri. Poco dopo, però, il presidente della ComContenzioso missione ha chiuso i lavori consegnando al governo Piazza Dante tutte le carte senza un voto è pronta a impugnare finale dei commissari: non comunque la riserva c’era più tempo per valutaall’erario re gli oltre tremila emendamenti accantonati e l’esecutivo, con il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, aveva già dichiarato l’intenzione di porre la questione di fiducia su un maxiemendamento che avrebbe recepito il lavoro della commissione, a cui aggiungere esclusivamente emendamenti del governo e dei relatori. Fino a ieri pomeriggio, insomma, c’è stato tempo per cambiare ma da Palazzo Chigi non sono arrivate sorprese. In aula, Vittorio Fravezzi si è rammaricato per l’interruzione dei lavori in Commissione, sottolineando però che «con questa legge di stabilità si inverte comunque un trend, con tre miliardi in più di spesa per gli investimenti e una maggiore attenzione per coloro che soffrono maggiormente la crisi economico finanziaria». «In questa legge di stabilità è stato riconosciuto il valore delle autonomie speciali», è stato il commento di Franco Panizza (Patt). «Un grande passo per l’autonomia» chiosa Sergio Divina (Lega). Nella legge di stabilità figura anche la previsione di un accordo sperimentale con il ministero della giustizia per mantenere uffici periferici giudiziari in Trentino Alto Adige. «Ma non si tratterà — precisa Fravezzi — del mantenimento delle sedi distaccate dei tribunali». Nulla di fatto, invece, per l’emendamento che disegnava una grande concessionaria per il Nordest, tra cui A22: il governo è contrario e il testo è stato trasformato in un ordine del giorno che non è stato discusso, vista la decisione del governo di porre la fiducia sul maxiemendamento. Un nuovo tentativo sarà operato alla Camera. Alessandro Papayannidis © RIPRODUZIONE RISERVATA Palazzo Madama L’Aula del Senato. La seduta di ieri si è protratta fino a tarda notte per la votazione della legge di stabilità su cui l’esecutivo guidato da Enrico Letta (sopra) ha posto la questione di fiducia. Le grandi intese si sono ristrette dopo l’addio di Forza Italia L’intervista Brancher, presidente dell’Odi, contesta la soppressione . «Mi attiverò perché la norma cambi» «Una furbata contro i Comuni di confine» TRENTO — «Mi attiverò perché la norma che elimina l’Odi venga cambiata alla Camera». Aldo Brancher, ex parlamentare pdl e presidente dell’organismo di indirizzo del fondo per i Comuni di confine con il Trentino Alto Adige definisce «una furbata» l’emendamento che cancella l’organismo, da lui presieduto, a cui sono assegnati ogni anno 80 milioni di euro da Trento e Bolzano. Sapeva dell’emendamento concordato tra gruppo delle autonomie e governo? «No. Vedo che si caldeg- giano opere di valenza sovraregionale. Io sono sempre stato favorevole all’utilizzo del fondo per opere importanti, non certo per fi- Amareggiato Aldo Brancher nanziare opere confinate nei piccoli comuni. Su tutto il resto, però, mi pare che il testo sia fuori dal mondo: in questi anni abbiamo fatto i bandi, abbiamo approvato le gradutorie con i progetti. Ora si sta maltrattando una cosa positiva. Se poi si vanno a toccare anche le annualità precedenti, i sindaci faranno il finimondo». Lei si attiverà perché alla Camera perché sia corretta la norma? «Certo che mi attiverò». Lei sta con Berlusconi o con Alfano? «Sempre con Berlusconi». Dall’opposizione sarà più difficile far cambiare idea al governo. «Sono molto amareggiato da questi giochini. Prima si volevano aiutare i Comuni, ora non li si vuole aiutare più. Il governo non ha capito i problemi del Paese». I soldi, però, non si toccano: Trento e Bolzano continueranno a stanziare 40 milioni all’anno a testA. Quello che cambia è che sparisce l’organismo gestore, che lei dirige: sarà sostituito da un’intesa tra Trento, Bolzano, Veneto, Lombardia, sentititi i pareri del ministero degli affari regionali e delle finanze. «Mi sembra una furbata. Come si può gestire un fondo con quattro protagonisti? L’intesa bisogna raggiungerla, ma poi anche attuarla». L’eliminazione del fondo Odi è inserita in un articolo che dà potestà sui tributi locali a Trento e Bolzano. È favorevole? «È una grande cosa, ma aumenta la distanza con Veneto e Lombardia. Finché non è di tutti, si tratta di un’autonomia classista». A. Pap. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013 5 Trento e Provincia TN Il caso Lo storico locale di via San Marco rischia la chiusura: 4 inquilini su 14 lamentano rumori. I titolari: sbalorditi, non abbiamo mai avuto multe per il rumore «La Cantinota è troppo rumorosa» Discoteca, il pm chiede il sequestro 1 Il giudice respinge la richiesta. La difesa: una misura esagerata TRENTO — La Cantinota di via San Marco, storico locale della città che proprio quest’anno festeggia i sessant’anni di vita, luogo-ritrovo dei giovani (fin dagli studenti di Sociologia negli anni ’60) così come da clienti di tutte le età, rischia di chiudere. Il locale, che dal 2007 è stato acquistato da Mauro Ioniez (gestore dall’87) e dal figlio Filippo, è stato oggetto di un decreto di sequestro preventivo da parte del pm Carmine Russo che, prese in mano le diverse querele giunte negli ultimi sei anni da parte di alcuni inquilini dello stabile sul quale insiste anche il ristorante-discoteca, ha chiesto al giudice di deliberare questa misura molto restrittiva. Tanto restrittiva che, se dovesse essere applicata, rischierebbe di far chiudere l’attività d’impresa dove sono impiegati venti dipendenti. Per ora il locale è salvo, dal momento che il giudice per le indagini preliminari Forlenza, nel giorni scorsi, ha rigettato la richiesta del pm ritenendo che non si tratti di disturbo della quiete pubblica e riposo ai danni della collettività, bensì di disturbo di alcuni condomini, quindi materia da sede civilistica. Il pm ha però appellato il rigetto, quindi la vicenda è stata discussa, ieri mattina, davanti al tribunale del Riesame presieduta dal giudice Giovanni De Donato che si è riservato. A breve la decisione, probabilmente entro la settimana. Increduli i titolari difesi dall’avvocato Matteo Benvegnù: «È una misura abnorme; capirei il sequestro dell’impianto, ma non dell’intero locale, perché così rischia il fallimento», dice il legale. Mauro e Filippo Ioniez hanno infatti acquistato il locale nel 2007 impegnandosi con un mutuo milionario e adibendo una parte della struttura, un tempo dedicata a piano-bar, a discoteca, dopo aver ottenuto l’autorizzazione per il prolungamento dell’orario fino alle 4. «Finora però i miei assistiti, anche dopo i controlli effettuati dalla polizia locale e dai carabinieri, non hanno mai avuto sanzioni per il rumore e si sono sempre attivati per gestire al meglio il locale, tutelando i vicini da schiamazzi o altri problemi», spiega Benvegnù. Anzi, sostiene l’avvocato, hanno sempre avuto come risposta un atteggiamento poco conciliante da parte di 4 dei 14 inquilini che che abitano sopra il locale, con i quali i proprietari hanno contenziosi civili dal 2007: così sarebbe stato impossibile entrare nei loro appartamenti per valutare il rumore percepito e attuare un’insonorizzazione mirata. Addirittura hanno cerca- to addirittura di inibire l’entrata del locale, in comune con il condominio di quattordici appartamenti, attraverso una delibera dell’assemblea condominiale, impugnata dal legale. «I quattro inquilini, dei quali due abitano gli appartamenti, chiedono da sempre la chiusura del locale perché sentono rumore — prosegue il legale — ma è una misura abnorme, non contando che si mette in ginocchio un’attività lasciando a casa 20 dipendenti. Chiudere il locale vorrebbe dire fallire». In discussione, prosegue, si può mettere il fatto di concedere l’autorizzazione di discoteche in centro, come sostenuto dal gip Forlenza, ma se non si produce il disturbo della quiete pubblica, bensì solo ad alcuni inquilini, diventa una vicenda privata da trattare davanti al giudice civile. Preoccupati e stupiti i titolari, i quali già a febbraio, dopo i rilievi di un tecnico della Procura che aveva individuato il superamento dei limiti sonori, avevano sospeso l’attività per un mese per attutire i rumori e poi riaprire. Dopo la consueta chiusura estiva del locale, i problemi si erano riproposti con l’autunno, fino alla recente (e inattesa) richiesta di sequestro del locale. Marzia Zamattio © RIPRODUZIONE RISERVATA In centro A sinistra, la zona adibita a discoteca, al piano interrato. Sopra, l’entrata della Cantinota, aperta nel 1953 (Foto Rensi) Guardia di finanza Blitz antidroga in città con le unità cinofile Piazza Dante, preso pusher Cento grammi di coca in casa TRENTO — Cento grammi di cocaina, 15 grammi di hashish, un cellulare, una sim e 300 euro in contanti frutto di spaccio: è questo il bottino rinvenuto dalla guardia di finanza con l’unità cinofila antidroga che si è conclusa lunedì notte dopo un’operazione mirata delle Fiamme gialle in piazza Dante volte a smantellare lo spaccio di stupefacenti in città. Fin dal primo mattino gli uo- Arco Vittima dell’incidente un ventottenne Vola per otto metri Miracolato un operaio TRENTO — È stato davvero fortunato, Mikel Birce, l’operaio di 28 anni di orgini albanesi ma residente ad Arco che ieri mattina è volato per otto metri dal ponteggio nel cantiere allestito dalla Ediltenno per cui lavora in una casa in via Braille, ad Arco. Il giovane infatti non ha riportato grandi traumi tanto che ieri sera è già stato dimesso dall’ospedale Santa Chiara di Trento dove è stato tenuto sotto osservazione dai sanitari per tutta la giornata. Nonostante il volo fatto, Birce non si sarebbe fatto pressoché nulla. Miracolato. Dalla ricostruzione dei fatti, l’incidente sul lavoro sarebbe avvenuto per il cedimento improvviso del solaio che l’operaio e i suoi colleghi stavano lavorando con il cemento. Tutto è avvenuto in un attimo, quando con il cedimento il giovane è volato giù. Probabilmente, secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Arco e degli ispettori del lavoro che sono intervenuti come di consueto sequestrando il cantiere, qualcosa ha attutito la caduta, salvandolo. Elitrasportato a Trento è stato monitorato per tutto il giorno e poi dimesso. M. Z. Il cantiere Il luogo dell’incidente (Foto Calabrese) In casa La droga sequestrata mini della guardia di finanza, con l’ausilio di due unità cinofile si sono appostati ed hanno subito assistito ad una cessione di sostanze tra due giovani. Colti sul fatto, i finanzieri hanno così identificato i due soggetti intenti allo scambio di 2 dosi di cocaina (1 grammo), appena acquistati dall’italiano di 26 anni. Allo spacciatore, 24 anni, di origini tunisine, sono stati rinvenuti anche 15 grammi di hashish e 300 Investito dal treno, resta gravissimo I soccorsi Il tratto ferroviario della Trentino trasporti che porta dal capoluogo a Malè, all’altezza della ex Sloi e del Magnete dove il giovane di origini rumene è stato investito dal treno merci in direzione sud (Foto Matteo Rensi) TRENTO — Restano ancora gravissime le condizioni del ragazzo rumeno di 21 anni che lunedì poco dopo le 21 ha attraversato i binari della Trento Malè, all’altezza del Magnete e dell’ex Sloi venendo investito da un treno merci che sopraggiungeva da nord. Il ragazzo, subito soccorso dai sanitari e trasportato al Santa Chiara, ha riportato ferite molte serie alla testa e al torace. Dopo le cure è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione in condizioni gravissime. Ieri mattina si sono stretti a lui molti amici e parenti che come lui vivono in condizioni precarie nelle baraccopoli all’interno dell’ex Sloi. Un via vai continuo dall’ex fabbrica così come l’attraversamento dei binari in quel punto tanto che i ferrovieri sapendolo suonano sempre per avvisare dell’arrivo del treno. Più volte è stata chiesta da parte dei residenti dell’area una recinzione ed hanno segnalato lo stato di degrado all’ex Sloi. Ora si rischia il morto. M. Z. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Consiglio regionale, il Patt sceglie Moltrer pogruppo della Svp, Arno Kompatscher, ha proposto agli alleati trentini di unificare gli uffici di presidenza delle due province ma la proposta — secondo la versione bolzanina — è stata rispedita al mittente. «Non so nulla di questa proposta, la sento per la prima volta» dicono invece il governatore trentino Ugo Rossi e il capogruppo del Patt, Lorenzo Baratter. Per ridurre le poltrone la Svp chiedeva che i presidenti dei due Consigli provinciali assumessero a turno la guida del Consiglio regionale ma, almeno per quanto riguarda Trento, non sarà così. La Stella Alpina infatti ha fatto il nome di Martha Stocker, attuale presidente provvisorio del consiglio provinciale altoatesino, ma il capogruppo del Patt Lorenzo Baratter, a nome di tutto il centrosinistra autonomista trentino, ha proposto la M. Z. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il dramma Presidenza Scrutinio segreto, il mocheno batte Kaswalder. La Svp propone di nominare i leader delle assemblee provinciali TRENTO — Sarà Diego Moltrer, secondo per preferenze nelle file del Patt alle elezioni provinciali, il candidato indicato dalla maggioranza trentina alla presidenza del Consiglio regionale. L’assemblea si riunirà domani a Trento per la prima seduta della legislatura, ma trentini e altoatesini si avvicinano all’Aula a velocità diversa. In Alto Adige sono appena iniziate le consultazioni per la composizione della maggioranza e della giunta, in Trentino l’esecutivo è già operativo e il Consiglio regionale rientra da settimane nel perimetro dei posti chiave da assegnare per raggiungere gli equilibri definiti dal risultato elettorale del 27 ottobre e rispondere alle aspettative dei partiti. La lontananza tra Piazza Dante e Palazzo Widmann, però, è anche di approccio. Il ca- euro. Le fiamme gialle a quel punto hanno iniziato un’altra attività per individuare l’alloggio del giovane, individuato poi a Piedicastello, dove nel pomeriggio dopo una attenta perquisizione sono stati rinvenuti quasi 100 grammi di cocaina, una pietra unica rinvenuta nei calzini del giovane, di cui oltre 80 grammi purissima, l’equivalente quasi di 350 grammi una volta "tagliata", per un valore di mercato che si aggira attorno ai 15 mila euro. Il giovane, con precedenti penali di altro genere rispetto allo spaccio è stato arrestato e ora si trova nel carcere di Spini di Gardolo. Autonomisti Diego Moltrer (a sinistra) insieme a Graziano Lozzer, Chiara Avanzo e Walter Kaswalder durante la prima seduta del consiglio provinciale (foto Rensi) candidatura di Diego Moltrer per la presidenza del consiglio regionale. Il via libera al Patt è stato dato la settimana scorsa dall’intero centrosinistra autonomista trentino, che punta anche a un assessorato al Pd per cinque anni e un assessorato altrettanto pieno per i ladini della Union autonomista ladina (Ual). Il presidente del Consiglio regionale e il vicepresidente si invertono di carica dopo due anni e mezzo. Nel gruppo del Patt la decisione per l’indicazione di Moltrer è arrivata a maggioranza (e non all’unanimità) e a scrutinio segreto: l’altro candidato era Walter Kaswalder, che ieri si è limitato a un breve commento: «Sono uscito al momento del voto, va bene così». La questione dell’ufficio di presidenza sarà discussa in un incontro tra gli alleati che si terrà domani poco prima dell’inizio della prima seduta del consiglio regionale. Della giunta regionale invece si parlerà solamente dopo Natale, una volta che si sarà insediata la giunta altoatesina. Marco Angelucci Alessandro Papayannidis © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013 Trento e Provincia 7 TN Il fenomeno Corsa, salto, arrampicata: gli ingredienti dei «traceurs» Gli «acrobati» di strada e l’arte del parkour La disciplina francese sbarca in Trentino davanti ai quali ci mette la vita senza mai fermarsi». Le due principali distinzioni che si possono fare all’interno di questa pratica sono quelle tra «parkour» e «free running»: «Nel primo si superano solo gli ostacoli che man mano si incontrano — spiega Lorenzo — mentre nel secondo vengono anche inclusi dei tricks, vale a dire dei movimenti particolari che rendono lo spostamento più spettacolare». Guardarli saltare e arrampicarsi, spostarsi agilmente tra gli ostacoLorenzo Marcadent li che la città mette «Abbiamo lanciato due corsi, uno loro a disposizione, dà l’impressione di per principianti e uno avanzato essere finiti dentro Chiunque può praticare: un videogame. Uno il più giovane ha 7 anni» dei motivi che ha entusiasmato tanti altri ragazzi, i quali Rovereto che insieme al fratel- hanno deciso di unirsi a Lorenlo Giulio pratica questa attività zo e Giulio che adesso organizda tre anni e mezzo: «Il zano dei corsi nella palestra Orparkour nasce in Francia negli si di Rovereto: «Ne abbiamo anni ’90 — racconta — ma in pensati due — continua — Italia è arrivato circa quattro uno dedicato a chi si avvicina anni fa. Può essere definito co- per la prima volta a questo me l’arte del muoversi il più sport, l’altro è un corso avanzafluidamente possibile, ma ha to per chi conosce già i fondaanche una filosofia alle spalle, mentali. Al primo si sono iscritquella di superare gli ostacoli ti 17 ragazzi e al secondo 13. TRENTO — Qualcuno li chiama «acrobati di strada» perché sembrano appena usciti da un circo. In reatà un nome specifico chi pratica il parkour ce l’ha ed è «tracciatore», dal francese «traceurs». È la Francia, infatti, il Paese natale di questo sport che nel tempo si è sviluppato e diffuso in tutto il mondo: «Oggi i Paesi in cui si pratica di più sono l’Inghilterra, la Russia e gli Stati Uniti». A raccontarlo è Lorenzo Marcadent, un ragazzo di Quando arriveremo a 20 partecipanti ciascuno, chiuderemo le iscrizioni». Limiti di età non ce ne sono: «Si può cominciare quando si vuole, a 30 anni o da bambini — prosegue Lorenzo — Il più giovane iscritto ai nostri corsi, per esempio, ha 7 anni». Trovare luoghi dove praticare, però, non è semplice: «Già a Rovereto facciamo fatica a trovare il posto giusto — continua Lorenzo —, tantomeno ci riusciamo a Trento, per cui di solito andiamo a Mori. E poi non è bello saltare sopra i monumenti, così evitiamo e scegliamo dei posti dove possiamo divertirci senza infastidire nessuno». Per farsi conoscere il più possibile, Lorenzo e Giulio hanno creato un gruppo su Facebook che al momento conta 140 iscritti, un modo semplice anche per rimanere in contatto con chi condivide la loro passione: «Ogni mese andiamo a Bolzano dove c’è un’altra compagnia di ragazzi che fa parkour — racconta — e insieme ci alleniamo nel parco de "Le rovine"». Con loro, di tanto in tanto, c’è anche David Fanelli, il ragazzo bolzanino vincitore dell’edizione 2013 del Il focus Il parkour è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nel seguire un percorso stabilito, superando qualsiasi genere di ostacolo vi sia presente, con la maggior efficienza di movimento possibile e adattando il proprio corpo all’ambiente circostante. I primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento furono «arte dello spostamento» (art du déplacement) e «percorso» (parcours). Il termine parkour è stato coniato da David Belle e Hubert Koundé nel 1998: deriva da parcours du combattant (percorso del combattente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell’addestramento militare proposto da Georges Hébert. Alla parola parcours, Koundé sostituì la "c" con la "k", per suggerire aggressività, ed eliminò la "s" muta perché contrastava con l’idea di efficienza del parkour. Giravolta Un traceur impegnato in una piroetta durante il suo percorso programma televisivo tedesco «Deutsch Master», grazie al quale ha portato a casa un bottino di 100 mila euro: «Siamo molto contenti per David — dice Lorenzo —, che adesso si è trasferito per motivi di studio a Insbruck, in Austria, dove ha anche la possibilità di allenarsi in un’accademia prestigiosa con altri grandi atleti di livello internazionale». Fondamentali da imparare, allenamenti settimanali, e grande passione: i traceurs sono dei veri e propri atleti. Sanità «Come sta cambiando la medicina generale» Sabato il convegno Andrea Rossi Tonon © RIPRODUZIONE RISERVATA Tempo libero Primo incontro tra gli operatori del settore. Il 64% chiede il risarcimento per vacanza rovinata Viaggiatori delusi: 327 reclami in 10 mesi 1 Allo studio una Carta dei diritti del turista. «Condivisione ampia» TRENTO — Sono stati 327 i reclami presentati nell’ambito dei servizi turistici allo Sportello europeo dei consumatori fra gennaio e novembre. Richieste di assistenza per inadempimenti contrattuali da parte degli organizzatori di una vacanza, recessi e annullamenti, assicurazioni di viaggio, ritardi e cancellazioni di voli aerei. La mappa del disagio è ampia, variegata e in aumento. Proprio per questo in Trentino si prova a mettere mano alla Carta dei diritti del turista. Diritti e doveri, ma soprattutto informazioni. Prevista dalla legge provinciale sulla promozione turistica, un primo passo verso la redazione della Carta è stato compiuto ieri, riunendo per la prima volta intorno a un tavolo unico gli operatori del settore. E proprio perché i reclami dei consumatori sono «il termometro dello stato di salute del mercato dei servizi turistici», da lì si è voluti partire: il Centro di ricerca e tutela del consumatore e degli utenti (Crtcu) ha organizzato ieri, insieme al Comune e alla Provincia di Trento, un primo momento di riflessione per fornire gli spunti inziali a un gruppo di lavoro che porti all’elaborazione condivisa fra tutti i soggetti che operano nel settore — istituzioni, associazioni a tutela dei consumatori, associazioni di categoria e operatori commerciali — della Carta dei diritti del turista. «Un tassello essenziale per continuare a fare dell’ospitalità uno dei segni distintivi del territorio» secondo l’assessore comunale alla cultura, turismo e giovani Andrea Robol. «Un elemento che contribuirà a un Trentino con una marcia in più, quando una rete predisposta di professionalità e capacità sarà in grado di concretizzare quanto in essa contenuto» secondo Michele Dallapiccola, assessore provinciale al turismo. Dall’inizio del 2013 sono stati 196 i casi di consumatori che han- Robol «Tassello essenziale per continuare a fare dell’ospitalità uno dei segni distintivi» no avuto problemi durante le vacanze (131 quelli relativi ai trasporti). La parte del leone la fa il danno da vacanza rovinata (64%): vanno per la maggiore le modifiche unilaterali prima e dopo la partenza effettuate dai tour operator, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi. Si assiste anche a un aumento delle trattenute illegittime di pena- li in caso di recesso o di annullamento della vacanza: sei i casi trentini attualmente segnalati che hanno chiesto un rimborso per un viaggio cancellato e si sono visti ritornare solo parte della cifra pagata. È successo quest’estate quando la Farnesina ha vietato i viaggi in Egitto a causa dei disordini che sconvolgevano il Paese. «Questo ha creato notevoli problemi — Confronto A sinistra la tavola dei relatori con gli assessori provinciale e comunale, Michele Dallapiccola e Andrea Robol, l’avvocato Biasior e il docente Alceste Santuari (Foto Rensi) Associazioni 2 Asat in assemblea con Dallapiccola TRENTO — È l’esordio del nuovo assessore al turismo, Michele Dallapiccola, è l’inizio della nuova legislatura. Difficilmente l’assemblea programmata per oggi dall’Associazione albergatori ed imprese turistiche della Provincia di Trento (Asat) passerà inosservata. Molti i temi all’ordine del giorno, il primo, n0n solo in ordine di tempo, sarà il problema dell’accesso al credito, forse la principale delle criticità acuitasi con la crisi economica. Difficile però che non si parli anche delle prossime scelte in ambito di promozione turistica della Provincia. L’appuntamento è alle 15.30 all’Hotel Nero Cubo di Rovereto. Presidente Luca Libardi guida la categoria © RIPRODUZIONE RISERVATA spiega Francesco Marcazzan, responsabile dello Sportello europeo dei consumatori — La scelta offerta al consumatore è quella del rimborso o di una vacanza alternativa. Circa una quindicina di persone ha scelto la seconda opzione». Allo sportello arrivano anche richieste di informazioni sulle assicurazioni di viaggio, dai contratti complessi e ricchi di clausole da decifrare. Una grossa fetta di contatti è data anche dai problemi riscontrati durante i trasporti, aerei nell’80% dei casi, seguiti da treni (10%), navi (7%) e autobus. Venti i casi di segnalazioni che hanno riguardato problemi nei confronti di operatori locali in Trentino, perlopiù relativi a questioni legate alle prenotazioni e al trasporto. Sono l’8% dei reclami, a fronte del 57% che ha riguardato il resto d’Italia (soprattutto per problemi con i pacchetti turistici), del 29% dell’Unione europea (in modo particolare per le compagnie aeree) e al 6% dei reclami relativi a destinazione extraeuropee. «Il numero di segnalazioni relative al Trentino è esiguo forse perché i turisti non sono a conoscenza dei loro diritti e degli strumenti per metterli in pratica — ha sottolineato Carlo Biasior, direttore del Crtcu — Quando la Carta sarà a regime è probabile che aumentino». Nella stesura del documento trentino «la territorialità avrà un’importanza fondamentale — secondo Marcazzan — Non potrà mancare, ad esempio, un capitolo dedicato al turismo invernale o la raccolta degli usi civici che segnalano localmente la disciplina degli alberghi. È importante capire come i modelli esistenti possano essere declinati a livello locale, ma per fare in modo che la Carta sia davvero effettiva è necessario che sia universalmente condivisa da tutti gli operatori». Erica Ferro © RIPRODUZIONE RISERVATA Ordine Il presidente dell’Ordine Giuseppe Zumiani TRENTO — «Stiamo andando in una direzione in cui il medico di famiglia resterà un punto di riferimento, ma verrà inserito in un’unità di cura che comprende altri colleghi e anche gli infermieri». Ad anticipare uno dei cambiamenti che vivremo nel prossimo futuro è Marco Clerici, coordinatore scientifico della «Scuola specifica in medicina generale» di Trento: «Nel corso dell’ultimo anno un nostro studente ha girato l’Italia per capire quali sono i modelli assistenziali delle altre Regioni — continua —, con particolare attenzione al chronic care model toscano, all’ospedale di comunità emiliano e al chronic related group lombardo». Questi sono i tre modelli più strutturati, attualmente punto di riferimento per il resto del Paese. I loro sistemi verranno illustrati dai rispettivi responsabili nel convegno «Realtà italiane a confronto» che si svolgerà sabato nella sala congressi del centro servizi sanitari: «L’anno scorso sei studenti della scuola si sono recati in sei diversi Paesi europei per capire come si stanno muovendo — racconta Giuseppe Zumiani, presidente dell’Ordine dei medici del Trentino — Sono state relazioni molto utili, che insieme a quelle realizzate sul sistema nazionale ci danno un quadro chiaro». Sulla base di queste osservazioni, presentate nella prima parte dell’incontro di sabato, ci si confronterà e si costruiranno delle proposte, elaborate durante la seconda parte del convegno, per determinare le linee guida del sistema più adatto al Trentino: «Il nostro è un territorio molto eterogeneo — spiega Clerici — con una realtà urbana molto organizzata mentre nelle comunità di valle c’è una struttura diversa. La figura del singolo medico, però, non funziona più nemmeno lì». «Si tratta di riorganizzare l’attività territoriale — prosegue Pasquale Laurino, direttore della scuola — in un momento di contrazione dei costi, cercando di superare il limite di guardare solo all’interno del territorio in cui si opera», se possibile lavorando anche sulla prevenzione, come si augura Clerici: «Adesso noi aspettiamo il paziente e ci limitiamo a rispondere al bisogno per cui si è rivolto a noi. Invece bisogna fare informazione sui corretti stili di vita e comportamenti, facendo sapere ai nostri pazienti quali sono i controlli a cui dovrebbero sottoporsi di anno in anno. Ma questo prevede anche solo la creazione di un database organizzato, cosa che noi da soli non riusciamo a fare». A. R. T. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 27 Novembre 2013 9 TN Economia La fotografia Discriminazione nell’accesso al credito: «Differenze dello 0,3-0,4% sui tassi d’interesse» Contributi 1 2 Ancora accordi negoziali Per gli hotel 2,6 milioni Imprese, una su cinque è donna Percentuali inferiori alla media nazionale, ma in crescita TRENTO — In Trentino un’impresa su cinque è rosa, meno che a Bolzano e nel resto d’Italia. Maggior equilibrio si trova, invece, tra le imprese giovanili: il 24,6% controllate da donne, la cui imprenditorialità è stata recentemente incentivata dalla legge 6 provinciale. Il Cif rivendica poi le peculiarità delle imprese femminili, meno redditizie ma più «etiche», e denuncia «discriminazioni di genere» nella concessione del credito. La tappa trentina del «Sesto giro d’Italia delle donne che fanno impresa», organizzato dai Unioncamere con i Comitati per la promozione dell’imprenditorialità femminile (Cif), ieri ha riempito la Camera di Commercio in via Calepina. L’incontro, intitolato «L'imprenditoria femminile in Trentino-buone pratiche nel settore turistico», verteva sulle ultime rilevazioni del sistema statistico StockView di Infocamere. A novembre 2013, l’incidenza delle imprese femminili (in cui la partecipazione delle donne è superiore al 50%) attive risulta la più bassa tra le aree di abituale confronto. In Trentino la percentuale di imprese femminili attive si ferma infatti al 20%, con Bolzano al 21,8% e la media nazionale al 24,3%. Anche la media del nord-est, il 22%, è superiore. Eppure una lenta crescita delle «quote rosa» c’è stata, considerando che nel 2003 la percentuale superava appena il 18%. Ad oggi la provincia ospita così 9.477 imprese rosa, per la maggior parte dedite al commercio, il 24,1%, seguite da quelle attive in agricoltura, silvicol- ha l’obbligo di aggiornamento professionale, oltre a dover rispondere ad un codice etico di comportamento. Alcune compagnie — lamenta l’Aicis — ormai da oltre un anno delegano a propri dipendenti l’accertamento e stima di danni tramite l’esame a distanza di documentazione fotografica, senza che gli operatori abbiano né una abilitazione all’esercizio della professione, né adeguata formazione o esperienza professionale. Ciò non garantisce nè i danneggiati, nè il riparatori, che non possono effettuare alcun dialogo tecnico con questi interlocutori-liquidatori, che hanno quale unico interesse il costo finale da pagare». lia, dove la media è il 27,1%. Le imprese straniere trentine hanno invece un vertice rosa nel 21,4% dei casi, una media vicina al resto d’Italia. Comune tra i generi, forse più grave per le donne, la problematica dei finanziamenti. «La difficoltà di accesso al credito — sostiene Mariangela Franch, ordinaria di economia a Trento — è un dato di fatto: le donne pagano più interessi e se il garante in banca è un’altra donna è ancora peggio. Nei tassi d’interesse ci sono differenze dallo 0,3 allo 0,6%». Unioncamere e i Cif, giunti quasi a cento diramazioni territoriali, hanno cooperato con una grosso gruppo bancario prospettando una soluzione. Spiega Claudia Samarelli, di Unioncamere Roma: «Due mesi fa abbiamo firmato un protocollo, per cui sarà presto operativa una piattaforma: le donne potranno avere priorità nella richiesta del credito e istruttoria rapida per le loro imprese». Anche se Antonella Chiusole, direttrice dell'Agenzia del Lavoro, ammonisce: «Le risorse ci sono, sfruttatele». Franch delinea infine due aspetti importanti delle imprese femminili: «Rispetto alle maschili c’è una differenza di guadagno, negativa di oltre il 46,5% : sono mediamente più piccole, meno capitalizzate». Il profilo delle imprenditrici sarebbe diverso: meno rivolto al profitto ed ai rischi, più orientato a uno sviluppo sostenibile, anche nei confronti dei dipendenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Daniele Sottoriva 24,6% È la percentuale di imprese a conduzione femminile tra gli under 35, un livello superiore alla vicina Bolzano 24,1% La quota di aziende «rosa» nel commercio provinciale La categoria che vede le donne maggiormente protagoniste Relatori Claudia Samarelli a fianco dell’assessore Ferrari (Rensi) tura e pesca, ovvero il 20,38% e dall’11,5% delle imprese turistiche (alloggio e ristorazione). Una controtendenza tren- tina viene invece dalle imprese femminili under 35 che, forse sospinte dagli incentivi per imprenditrici creati nel 2012, raggiungono quota 24,6% del totale giovanile. Più che a Bolzano, dove le donne che guidano imprese giovanili sono il 21,7%, ma meno che in Ita- Il dibattito I periti: «Rc auto, così non va» TRENTO — Anche i periti contestano il risarcimento diretto. L’Aicis (Associazione italiana consulenti infortunistica stradale) nazionale interviene nel dibattito aperto dal Corriere del Trentino per ribadire l’importanza di un perito «terzo» rispetto agli interessi delle parti. «Il risarcimento diretto — scrive l’associazione in una nota — così come è congegnato non ha giovato, né può giovare al cittadino. Una stima del danno, che non sia appiattita sulle pressioni dell’assicuratore o di altro committente, può essere effettuata esclusivamente da un perito iscritto nel ruolo Periti assicurativi, che ha sostenuto un esame pubblico di abilitazione dopo aver effettuato due anni di tirocinio e che TRENTO — Continua anche nella nuova legislatura la pratica dell’accordo negoziale. Solo ieri ne sono stati firmati tre. Il primo, sottoscritto da Alessandro Olivi, riguarda la Dalmec di Cles. L’accordo prevede l’ampliamento della sede produttiva della società, con la demolizione e la ricostruzione del complesso immobiliare dove opera. I lavori saranno terminati entro la prossima primavera. La spesa complessiva ammessa a finanziamento è di 5.151.375 euro con un contributo provinciale, pari al 7,5% della spesa ammessa, di 386.353 euro. In cambio l’azienda s’impegna a portare da 175 a 180 i suoi dipendenti e a mantenere una patrimonializzazione del 15%. Gli altri due, sottoscritti dal neoassessore Michele Dallapiccola, riguardano l’Hotel Savoy di Passo Carezza e l’impresa Granatum srl di Arco. Nel primo l’investimento pubblico sarà di 1.414.813 euro, il 20% dei 7.074.069 previsti per riqualificare la struttura. L'impresa s’impegna a passare da 20 a 32 dipendenti e a restare in Trentino per 5 anni. Nel secondo caso, per trasformare l'ex convento delle suore di clausura ad Arco in un 4 stelle vocato alla promozione dell’olio d’oliva, saranno spesi 6.076.469 euro. Il 20% li metterà la Provincia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Grigno 3 Rinasce lo spazio Omga «Condominio produttivo» TRENTO — Sarà inaugurato domani il nuovo «condominio produttivo» di Grigno. Dopo la chiusura di Omga, azienda che produceva macchinari per la lavorazione del legno, tra le prime a dare avvio alla zona industriale di Grigno, quei 19 mila metri quadrati di spazi produttivi tornano a rivivere ospitando le nuove sedi di sei piccole aziende, cinque espressione dell'artigianato locale ed una, Geoturn, attirata in Trentino dal vicino Veneto. L’operazione di recupero e riqualificazione dell’immobile, condotta da Trentino Sviluppo, si è conclusa e le aziende hanno preso possesso dei loro nuovi spazi. L’inaugurazione ufficiale si terrà domani alle ore 11.00. A fare gli onori di casa ci sarà il sindaco Leopoldo Fogarotto. Toccherà quindi ai brevi interventi di Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia, Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo e Claudio Ropelato, presidente per la Bassa Valsugana e Tesino dell’Associazione artigiani, che ha collaborato al progetto di riqualificazione dell’area produttiva dismessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Edilizia La convention di Riva del Garda Rebuild al via «Nuovi mercati» TRENTO — Partita la seconda edizione di Rebuild, la due giorni internazionale sulla riqualificazione dei patrimoni immobiliari: 140 relatori e 400 partecipanti sono arrivati a Riva del Garda per discutere dell’unico settore dell’edilizia ancora in attivo. «Anche i canali di finanziamento devono riqualificarsi» una delle considerazioni emerse nel primo giorno. «Serve comprendere — ha esordito Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e coideatore della convention — che il cambio di paradigma ambientale è anche una priorità economica, non solo etica e culturale: la sostenibilità sta cambiando i mercati». Per Thomas Miorin, direttore di Habitech, servono nuove prospettive. «Nel 1984 si costruivano già edifici completamente autosufficienti, mentre guidavamo fiat Uno e usavamo la primissima versione di Windows. Oggi auto e computer hanno tecnologie cento volte più potenti. Eppure ancora quasi nessuno ha una casa efficiente». Dalle varie sessioni emergono molti segnali anche sul cambiamento dei modelli di filiera. «Oggi l’impresa deve essere integrata, orizzontale, aperta, sociale, anche nel mondo delle costruzioni — continua Miorin — Deve garantire il risultato in termini di sostenibilità e tempi di payback». Generale la preoccupazione legata alla finanza. «Oggi serve riqualificare anche il settore del finance, che deve contribuire al rilancio di nuovo settore, a partire da presupposti profondamente diversi da quelli che hanno provocato la bolla speculativa degli ultimi dieci anni» osserva Salvatori. «Oggi anche questi soggetti iniziano, seppure lentamente, a capire che il mondo del risparmio energetico è un settore dove investire», aggiunge Gianni Silvestrini del Kyoto Club. Assegnati anche i premi Rebuild ai migliori progetti di riqualificazione sostenibile. Primo classificato il progetto di Lombardini 22 presentato da Marco Amosso. Secondo e terzo rispettivamente Laboratorio di Architettura, presentato da Andrea Rinaldi, e Park Associati, presentato da Filippo Pagani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bancari Cambio di regole a partire da luglio. L’integrativo in Trentino è stato rinnovato anche per il 2014 Rurali, è ufficiale: disdetto il contratto 4 Schelfi rassicura: «Abbiamo sette mesi per trovare un’intesa» TRENTO — L’attesa disdetta è arrivata. Dopo Abi, anche Federcasse ha disdetto il contratto nazionale. Più di 2.800 lavoratori delle banche del credito cooperativo guardano ora con una certa incertezza al futuro. Diego Schelfi, però, si sente di rassicurarli: «I rapporti con i sindacati in Trentino sono sempre stati ottimi e la scelta di disdire il contratto a partire dal primo luglio 2014 è stata assunta proprio per avere tutto il tempo necessario per trovare un nuovo accordo». Sì perché Federcasse, dopo un tentativo andato a vuoto di non procedere alla disdetta unilaterale, ha scelto di non far decorrere la disdetta dalla sua scadenza naturale (il 31 dicembre 2013), ma da metà 2014, nella speranza di raggiungere prima di quella data un’intesa. La nota ufficiale è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo l’incontro a Roma con i rappresentanti sindacali. «Federcasse ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali la disdetta del contratto collettivo nazio- nale di lavoro per i quadri direttivi ed il personale delle aree professionali delle Bcc e Casse Rurali e del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti delle stesse aziende. La disdetta produrrà effetto a decorrere dal 1 luglio 2014. Tale decisione trae origine dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi le banche chiamate a sopportare gli effetti negativi delle crisi e a supportare i processi di finanziamento dell’economia. Fattori che impongono un ripensa- mento delle modalità di conduzione dell’organizzazione aziendale. Federcasse, consapevole della delicatezza del momento, auspica che si possa aprire con le organizzazioni sindacali, con le quali di recente è stato firmato l’importante accordo di rinnovo del Fondo di solidarietà, un confronto costruttivo per individuare termini e misure concrete di quel rinnovamento normativo che appare non più rinviabile». La situazione in Trentino, rispetto al resto del territorio nazionale, sembrerebbe un po’ più «sicura» per i dipendenti delle rurali, almeno a breve termine. A differenza delle altre federazioni, in provincia il contratto di secondo livello è stato rinnovato e il pagamento dell’integrativo è stato fissato per giugno 2014. Questo non significa che la disdetta del contratto nazionale non porterà novità negative per i dipendenti. Il presidente di Federcoop Schelfi, però, si sente di rassicurarli. «I rapporti con i sindacati sono e sono sempre stati ottimi, faremo di tutto per non sfilacciarli in futuro. La scelta della disdetta era una via obbligata vista la situazione generale, ma sono sicuro che in questi mesi sapremo trovare un accordo che garantisca tutti». T. Sc. Federcoop La sede di Cassa centrale Banca, il cuore del credito cooperativo trentino (Rensi) © RIPRODUZIONE RISERVATA l 'Adige L3112603 31127 www.ladige.it Mercoledì 27 novembre 2013 9 771594 144005 L3112603 Anno 66 - numero 327 • 1,20 euro Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige Padergnone 20 Dopo il bacio censurato pace Comune-Arcilesbica Vigolo Vattaro 26 Forti raffiche di vento abete travolge un’auto Pergine 38 Tessere scontate in piscina «Buco» di 126 mila euro Ciclismo 48 Cesare Benedetti, il filosofo che sogna di andare in fuga LE CRONACHE PROVINCIA Il leader degli industriali rilancia la sferzata di Daldoss ai Comuni incapaci di spendere Tasse comunali già basse 1 2 Un fisco più trentino Ma tagliare sarà dura «Sbloccate i lavori pubblici» Mazzalai (Confindustria): quei 200 milioni vanno spesi subito «Gli ammortizzatori non devono ridursi a un mero sussidio» Grazie alla competenza primaria in materia di tributi locali il governatore Rossi punta a ridurre il carico fiscale. Ma Ivano Dalmonego, ex direttore generale della Provincia, spiega: «I tributi comunali sono già bassi, scendere sotto al minimo crea problemi di equilibrio, con i comuni finanziati integralmente dalla Provincia». L. PATRUNO A PAGINA 14 Degasperi (M5S) si difende «Posto a mia moglie? È tutto regolare» Filippo Degasperi prova a smorzare la bufera che lo ha investito per aver «tramandato» alla moglie la sua cattedra di professore all’istituto alberghiero di Levico. Il neoconsigliere provinciale grillino non ha dubbi: «Ho agito con trasparenza, su indicazione degli uffici provinciali». A PAGINA 22 Trento, chiesta la chiusura 3 Discoteca Cantinota, guerra dei decibel Rischia di chiudere i battenti la discoteca della Cantinota, uno dei pochi luoghi dove si può ballare a Trento. A chiedere il sequestro preventivo è la procura secondo cui il locale è troppo rumoroso. Il tutto nasce dalla battaglia di alcuni proprietari di appartamenti che si trovano nello stesso immobile e che sostengono di dover sopportare rumori molesti. A PAGINA 27 La novità D uecento milioni di euro non passano inosservati. Soprattutto di questi tempi. Così, quando ha appreso dall’Adige che tanti sono i fondi già stanziati dalla Provincia per opere pubbliche che i Comuni stentano ad avviare, ha fatto un balzo sulla sedia. Difficile accettare che non si riesca a spendere e a movimentare risorse vitali per le imprese e per l’occupazione. È una cifra spaventosa, spiega, e non è ammissibile che tutto rimanga incagliato, per pastoie burocratiche o incapacità amministrativa. Pressante, dunque, l’appello al governatore Rossi, perché sblocchi quei fondi e ridia ossigeno alle imprese. Quanto agli ammortizzatori, spiega, non devono ridursi a mero sussidio. D. BATTISTEL A PAGINA 17 Bondone, pronta la nuova seggiovia del «Montesel» TWITTER @giornaleladige: seguite anche i «tweet» con notizie e commenti Corsa contro il tempo sul Monte Bondone per sistemare fino all’ultimo dettaglio il nuovo impianto da sei posti. Da sabato la nuova «Montesel» sostituirà la storica «doppia», le seggiovie affiancate «Montesel» e «Topolino». Una novità che arriva in occasione dell’Universiade. L. PONTALTI A PAGINA Sfrattati perché senza lavoro A Trento più 13%: non riescono a pagare l’affitto P rima hanno perso il lavoro, poi hanno perso anche la casa. È uno degli aspetti più duri della congiuntura economica che ha lasciato senza lavoro, e dunque senza stipendio, un numero crescente di lavoratori. Vittime due volte della crisi: sono i «morosi incolpevoli», coloro che non riescono più a pagare l’affitto proprio perché hanno perso il posto. Nel primo semestre dell’anno, solo a Trento, sono stati convalidati 86 sfratti per morosità, con un più 13%. F. TERRERI A PAGINA TENTATA ESTORSIONE ARRESTATI IN TRE Hanno tentato di farsi pagare da un 27enne residente a Trento una partita di droga da 10.500 euro con metodi non proprio legittimi. Per tentata estorsione sono così finiti in carcere in tre. A PAGINA 9 Credito | Con le banche la disparità di genere diventa svantaggio competitivo R3112716 4 Se l’impresa è «rosa» prestiti più cari L3112612 F are impresa non è mai facile, e se sei donna, lo è ancora meno. In Trentino le imprese femminili sono il 20%, contro una media italiana di poco inferiore al 25%. E la disparità di genere si traduce spesso in un vero e proprio svantaggio competitivo. È il caso dell’accesso al credito: quando contrattano un prestito in banca, le donne d’impresa devono calcolare un tasso d’interesse dallo 0,3 allo 0,7% più alto di quello garantito ai colleghi maschi. P. GHEZZI A PAGINA 21 7 3,14 28 LA RIFORMA/ 1 Unire i Comuni è la via maestra MAURIZIO PETROLLI editoriale di domenica del direttore Giovanetti «Unione di comuni, la vera soluzione» costituisce, anche a mio giudizio, la conferma del tema madre delle priorità che l’autonomista, neo presidente, Rossi deve affrontare e dirimere. L’ CONTINUA A PAGINA 55 LA RIFORMA/ 2 Comuni più forti, niente Comunità BRUNO FIRMANI PROJECT_002 L’UNICO MODO PER LIBERARSI DA UNA TENTAZIONE, È CONCEDERSI AD ESSA... TRENTO Largo Carducci, 43 aro direttore, ho letto sia il suo editoriale di domenica, sia l’intervento di Roberto Pinter ieri sull’Adige a proposito delle Comunità di Valle. Dichiaro immediatamente che mi ritrovo sulle sue posizioni: per me le Comunità di valle sono da abolire. Come peraltro avevo chiesto in un mio ordine del giorno, ... C CONTINUA A PAGINA 54 l'Adige ECONOMIA Ricerca Unioncamere: donne sottorappresentate in provincia, risultano meno avvezze al rischio e al business, ma più colte, più sensibili alla sostenibilità, più motivanti per i collaboratori STATISTICHE Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G Imprenditoria femminile in Trentino 1 Impresa di donne? Il tasso è più caro Fino al +0,7% sui prestiti Le ditte femminili al 20% TRENTO - «Piccole donne crescono», il classico titolo della Alcott descrive anche il lento ma progressivo incremento delle imprese femminili, in cui il Trentino - per una volta - non è all’avanguardia: visto che da noi sono il 20%, contro il 21,8% dell’Alto Adige, il 22% del Nordest, anch’esso scavalcato dalla media italiana del 24,3%. Il Trentino è più maschilista di Bolzano, del Nordest e dell’Italia, ma tra le aziende giovani la quota sale al 24,6% Insomma, un quinto anziché un quarto: si può fare di più. La percentuale peraltro cresce sulle imprese giovanili: dove quelle femminili sono il 24,6%, meglio che a Bolzano (21,7%) ma meno che in Italia (27,1%), mentre fra le imprese guidate dagli stranieri le imprese «donne» sono il 21,4%. Intanto, ha ricordato ieri alla presentazione della ricerca Unioncamere l’economista Mariangela Franch, le banche discriminano ancora le imprenditrici rispetto agli imprenditori, anche in Trentino. Una ricerca avvalorata da Alesina, che non L’ASSEMBLEA 2 è un fan dell’economia «di genere», ha stabilito che quando contrattano un prestito in banca, le donne d’impresa devono calcolare un tasso d’interesse dallo 0,3 allo 0,7% superiore a quello praticato dai funzionari bancari (in genere maschi) agli imprenditori maschi. Mariangela Franch, ordinaria al dipartimento di economia e management di UniTrento e Maria Pellegrini dell’ufficio studi Cciaa hanno poi dato i numeri delle donne: in provincia di Trento, le imprese femminili sono oggi cresciute a 9.477 unità, il 20% delle imprese attive. Nel commercio operano 2.284 imprese femminili (24%); in agricoltura, silvicoltura e pesca 1.931 (20%); e nel turismo 1.496 (16%). E proprio nel comparto turistico (15% del pil provinciale), anche nelle imprese gestite dagli uomini, l’importanza della componente femminile è decisiva. Di solito, sostiene la ricerca, le imprenditrici gestiscono il lavoro con maggiore flessibilità; ricorrono meno a forme di finanziamento esterno; hanno un livello di educazione superiore a quello dei maschi ma con minori conoscenze nella gestione del business; sono più diffidenti sul rischio; hanno obiettivi di qualità ambiziosi ma fattibili; favoriscono l’autorealizzazione dei collaboratori e la loro crescita professionale; hanno maggiore sensibilità verso i temi della sostenibilità dello sviluppo. Insomma, più colte e più verdi. twitter: pgheconomiadige IL COMITATO L’assessora Ferrari incoraggia Gasperetti Sara Ferrari, fresca assessora provinciale non solo all’università e alle politiche giovanili, ma anche alle pari opportunità, ha laicamente benedetto il comitato per la promozione imprenditorialità femminile della Camera di commercio, coordinato con grinta da Claudia Gasperetti. AUTOSTRADE 7 mercoledì 27 novembre 2013 Provincia di Trento Provincia di Bolzano imprese % sul imprese % sul attive totale attive totale Settore Agricoltura, silvicoltura pesca Attività manifatturiere, energia, minerarie Nord Est imprese % sul attive totale Italia imprese % sul attive totale 1.931 20,38 2.861 24,22 41.195 17,61 228.557 18,13 508 5,36 715 6,05 21.548 9,21 104.887 8,32 Costruzioni 374 3,95 527 4,46 10.345 4,42 58.380 4,63 Commercio 2.284 24,10 2.006 16,98 60.427 25,83 384.437 30,49 Trasporti e spedizioni Turismo di cui: alloggio 107 1,13 234 1,98 2.966 1,27 17.739 1,41 1.496 15,79 2.896 24,51 26.090 11,15 120.362 9,55 572 1.873 5.330 16.014 ristorazione 924 Assicurazioni e credito 167 1,76 101 0,85 4.544 1,94 26.627 2,11 Servizi alle imprese 1.262 13,32 1.419 12,01 37.228 15,91 172.256 13,66 Altri settori 1.348 14,22 1.055 8,93 29.592 12,65 147.549 11,70 TOTALE 9.477 100,00 11.814 100,00 233.935 100,00 1.260.794 100,00 1.023 20.760 104.348 Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi e Ricerche CCIAA di Trento su dati Infocamere – novembre 2013 Alla fine, i senatori Panizza e Vaccari trasformano l’emendamento in un ordine del giorno concordato con Fassina. Si riprova alla Camera Fusione A22, la notte portò solo l’odg ROMA - Rispettivamente alle 2.02 e alle 2.04 antelucane di martedì, due sms a ruota dei senatori Franco Panizza e Vittorio Fravezzi avvertivano i cronisti insonni dell’avvenuta approvazione - nella discussione notturna sulla legge di stabilità - delle norme sull’autonomia tributaria (vittoria!) e del ritiro dell’emendamento sulla fusione autostradale (sconfitta strategica?), non votato come tutti gli altri accantonati, e trasformato in ordine del giorno impegnativo per il governo (e concordato con tanto di viceministro Fassina). Se ne riparlerà alla Camera, se ci sarà la volontà politica. Il Trentino c’ha provato e almeno - argomentano con accenti diversi Fravezzi e Panizza, un po’ come Red & Toby nemici amici - «abbiamo dimostrato una trasversalità politica e territoriale di cui Letta e Lupi dovranno tener conto». Ecco il testo integrale dell’odg 93, sigla G/1120/193/5 firmato Vaccari, Panizza, Ber- ger, Palermo, Zeller, Bonfrisco, Fravezzi, Sangalli, Laniece, Tonini, Comaroli, Divina: «La 5ª Commissione permanente del Senato, al fine di assicurare gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture autostradali nel rispetto dei parametri di sicurezza più avanzati prescritti da disposizioni europee, nonché per le infrastrutture ferroviarie strategiche per lo sviluppo dei traffici transfrontalieri nel corridoio infrastrutturale del Brennero e territori contigui, nel rispetto delle normative europee in materia; accogliendo le preoccupazioni e le istanze avanzate dai senatori e senatrici firmatari dell’emendamento 4.0.7, espressione di molteplici forze politiche, nonché dalle istituzioni locali coinvolte, e in considerazione del superiore interesse nazionale a mantenere la governance di un corridoio strategico per i collegamenti europei e a garantire il fi- nanziamento e la realizzazione degli investimenti programmati; impegna il Governo: 1) a valutare gli effetti della costituzione di un unico soggetto concessionario per le reti autostradali in concessione (A22, A4, Autostrada regionale Cispadana, raccordo autostradali FE-Porto Garibaldi, collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo) che, attraverso la stipula di una conversione unitaria tra il Mit, le regioni interessate, i diversi concessionari, e la preventiva verifica della compatibilità della stessa con le norme vincolanti dell’Unione europea, possa divenire punto di riferimento di un processo di aggregazione e razionalizzazione delle concessioni autostradali insistenti nel corridoio del Brennero ed eventualmente in territori contigui; 2) in caso di esito positivo del percorso di valutazione, ad intraprendere tempestivamente le iniziative legislative conseguenti». Amen. Per ora. pgh Il problema del credito al centro dei lavori oggi al Nerocubo. Esordio di Dallapiccola Alberghi indebitati, l’Asat chiede fondo Pat TRENTO - Il futuro degli alberghi, a sentire il presidente dell’Asat Luca Libardi, che la settimana scorsa ha rilasciato un’intervista dai toni apocalittici, è nero cupo. E dunque appare scaramantica la convocazione dell’incontro autunnale dell’Associazione (questo pomeriggio alle 15.30), al Nerocubo, che sarà anche un «Business & Design Hotel», ma ha un nome un po’ da incubo, con l’aria che tira. «Sarà un’occasione di riflessione e confronto - scrive l’Associazione diretta da Roberto Pallanch nell’invito - su tre temi: credito, criticità e prospettive; riforma della promozione, le proposte dell’Asat; il progetto di benchmarking alberghiero trentino». La riforma della promozione (che ha comportato anche la fusione, oggi contestata, di Trentino marketing dentro Trentino sviluppo) ha attraversato un percorso istituzionale con le associazioni degli albergatori, Trentino marketing e l’assessorato che fu di Mellarini. E che oggi invece sarà rappresentato dal neo«ministro» della giunta Rossi, l’autonomista Michele Dallapiccola, al suo esordio sul fronte del turismo, che conosce meno bene dell’agricoltura. L’Asat, in sostanza, chiede di adeguare al meglio le competenze presenti dentro le Apt di ambito, e valuta come sufficienti le risorse finanziarie a disposizione delle aziende di promozione, ribadendo con forza il no ad altre imposte, a cominciare dal tributo di scopo: non un euro in più, secondo Libardi e i suoi, può essere chiesto alla categoria, né va imposto sul turista. Il tema del finanziamento aggiuntivo è dunque considerato un «non tema»: albergatori e impiantisti già finanziano oggi le Apt. Così, anche la prospettiva dell’accorpamento di qualche Apt d’ambito non è considerato risolutivo. Sul credito grava l’ombra di un check up delle casse rurali, che erogano il 70% dei prestiti al settore, con numeri allarmanti su indebitamenti e redditività delle aziende dell’ospitalità trentina (su 1.500 alberghi, 15% di hotel a rischio chiusura, 20% in profondo rosso, sono le cifre fatte filtrare ufficiosamente). Le proposte Asat - in direzione della Provincia e del mondo delle banche - sono: un tavolo per la ristrutturazione dei mutui, la creazione di un fondo immobiliare dedicato che prevede i leaseback che Trentino sviluppo ha offerto negli anni scorsi all’industria manifatturiera, per comprare in conto Pat “pezzi” degli hotel in tensione finanziaria, e la cosiddetta «rottamazione» degli alberghi nelle zone turistiche marginali (svincolo della destinazione d’uso, previsto dal governo Monti, ora riproposta in un ddl a livello nazionale). Infine, il progetto benchmarking, che sarà presentato dalla società di consulenza Develon, mira a costituire una banca di dati ben più significativi delle presenze e arrivi forniti dal servizio statistica: l’importante, appunto, è avere parametri significativi per la redditività aziendale: oltre al tasso di occupazione dei posti letto, il ricavo medio per camera occupata (Arr), il ricavo prodotto per tutte le camere disponibili o potenzialmente vendibili (RevPar), il ricavo prodotto per tutti i posti letto disponibili (RevPac), ecc. «Noi a Trento - spiega il direttore Pallanch - ci impegniamo a raccogliere sufficienti tra gli associati con alberghi dalle 3-4 stelle in su, per poter poi effettuare confronti interterritoriali tra le stesse tipologie alberghiere». pgh ACCORDI NEGOZIALI. Due hotel si ristrutturano, 15 milioni investiti, 20% di contributi Pat e vincoli 3 Savoy Carezza e Monastero Arco: 50 posti di lavoro TRENTO - Si fanno strada anche nel settore alberghiero gli accordi di «procedura negoziale». Dopo quelli di agosto sull’Hotel Astoria di Canazei e il Melchiori di Andalo, altri due accordi sono stati sottoscritti ieri dall’assessore Dallapiccola (foto) con i titolari dell’Hotel Savoy di Passo Carezza e dell’impresa Granatum srl di Arco, proprietaria di parte dell’immobile del Monastero delle Serve di Maria Addolorata ad Arco, destinato ad ospitare una struttura alber- ghiera dagli alti standard qualitativi (se ne parla in cronaca di Arco). Gli accordi prevedono vincoli per l’uso di prodotti marchio Qualità Trentino. Il primo accordo riguarda la ristrutturazione e ampliamento dell’Hotel Savoy di Passo Carezza, di proprietà della società Hotel Fontana srl di Vigo di Fassa, rappresentata da Mario Fontana. Spesa di 8 milioni, con nuova autorimessa interrata con 95 posti, unità abitative da 31 a 82, per 185 posti letto, passaggio da 3 a 4 stelle. A fronte del 20% a fondo perduto (su 7 milioni), l’impresa, che oggi ha 20 dipendenti, si impegna a raggiungere e mantenere un livello di 32 ula, unità lavorative equivalenti annue (corrispondenti a 3 dipendenti per l’intero anno, 41 per il periodo di apertura di 245 giorni, e 6 per l’alta stagione, per un totale di 50 di cui 4 a part time e 47 a tempo determinato), a mantenere la sede in Trentino per 5 anni, e i mezzi propri sul capitale investito almeno al 40% per 3 esercizi. L’impresa si impegna a valorizzare il territorio e le sue produzioni attraverso l’impiego sistematico dei servizi e delle produzioni locali. Tra gli impegni, un’altra novità, il man- tenimento dei livelli di prezzi medi adeguati alla classifica alberghiera attribuita. Vista la richiesta dell’impresa, il termine per la realizzazione dell’investimento è stato prolungato di 24 mesi rispetto ai 3 anni previsti dai criteri della legge 6/1999 per domande sopra i 2,5 milioni, per le quali si individua una ipotesi di accordo che comprende la negoziazione di determinati vincoli, che possono essere di tipo occupazionale, energetici, legati alla sostenibilità ecc. Soddisfatti i sindacalisti Roland Caramelle (Filcams-Cgil), Alberto Pontalti (Fisasat-Cisl) e Walter Largher (UilTucs-Uil). Economia L3103003 l'Adige L3103003 mercoledì 27 novembre 2013 1 Allarme dei metalmeccanici Uil «Whirlpool & c. via dall’Italia» TRENTO - «Prima di annunciare la ripresa, sarebbe bene vedere inversioni di tendenza nei territori. Ma noi vediamo che cassa integrazione, contratti di solidarietà, mobilità non si riducono, mentre grandi aziende come Whirlpool, Indesit, Electrolux delocalizzano». Lo afferma Rocco Palombella (nella foto), segretario generale Il segretario nazionale Uilm Palombella: su siderurgia, meccanica, elettrodomestici manca una politica industriale del governo della Uilm, che ieri era a Trento dove ha riunito le segreterie provinciali dei metalmeccanici Uil del capoluogo e di Bolzano. «La crisi della siderurgia si fa sentire sulle prospettive delle acciaierie del gruppo Valbruna a Bolzano e il collasso in atto nel settore elettrodomestici fa soffrire gli addetti 9 della Whirlpool di Spini, che è destinata alla chiusura». Whirlpool, però, ha detto che rafforza Varese. «Anche Indesit aveva detto la stessa cosa quando chiuse Bergamo e Torino e portò la produzione a Caserta. Dopo due anni chiedono di chiudere anche Caserta. Siamo scottati da questi precedenti». «Il problema è che non c’è un governo che faccia politica industriale - sottolinea Palombella - Ogni gruppo multinazionale ci propina pezzi della sua strategia mentre manca proprio una strategia governativa». «Sia alla Valbruna che alla Whirlpool si continuano a mantenere retribuzione e occupazione, ma è sempre più difficile trovare soggetti da impegnare nella reindustrializzazione. La multinazionale degli elettrodomestici ha messo a disposizione 3 milioni di euro a questo scopo, ma finora la ricerca di nuove imprese è stata vana. La crisi poi è ancora peggiore nell’edilizia, dove si sono persi nell’anno in corso mille posti e più di 80 società». Andrebbero sostenuti invece, secondo la Uilm, i comparti che esportano come la meccanica specializzata. F. Ter. 2 I senza lavoro perdono anche la casa Primo semestre, a Trento 86 sfratti: +13% In 5 anni fuori quasi 800 famiglie: +26% FRANCESCO TERRERI twitter: @fterreri TRENTO - I senza lavoro cominciano a perdere anche la casa. Nel primo semestre 2013 nel distretto giudiziario di Trento sono stati convalidati 86 sfratti per morosità, cioè per mancato pagamento di almeno una mensilità di affitto o dell’equivalente di due mesi di spese condominiali. Spesso i ritardi nei pagamenti sono provocati dalla perdita dell’occupazione. Il dato è superiore del 13% a quello dell’anno scorso e del 26% alla media 20082012. L’anno scorso si era già registrata un’impennata: gli sfratti per morosità nel capoluogo e dintorni erano balzati a 152, con un incremento di quasi il 25%. In cinque anni, gli anni della crisi, a Trento sono 768 le famiglie che hanno perso l’abitazione per aver saltato mesi di affitto. «Le procedure di sfratto sono molte di più - spiega l’avvocato Sonia Guglielminetti (foto a sinistra), responsabile provinciale del Sunia, il sindacato inquilini vicino alla Cgil - Alcune richieste sono rigettate, in altri casi l’inquilino sana la situazione. Sugli sfratti per finita locazione, invece, se si hanno certi requisiti fino a fine anno c’è la proroga del blocco, ma il ministro Lupi sembra intenzionato a non confer- marla per l’anno prossimo». Gli sfratti per morosità decisi e convalidati passano all’esecuzione nel giro di due mesi. Gli 86 sfrattati del primo semestre, quindi, sono probabilmente già fuori casa. «I dati del tribunale di Trento - puntualizza Guglielminetti - dicono che nel 2008 gli sfratti per morosità erano 127. Nel 2009, l’anno nero della crisi, c’è stato il boom a Guglielminetti (Sunia): boom di morosi incolpevoli Battaglia in Parlamento, a rischio la proroga del blocco per finita locazione «Intervenga la Provincia» 160. Nel 2010 scendono a 121 e sono 122 nel 2011. L’anno scorso, invece, nuova impennata a 152. Se il secondo semestre conferma in trend, quest’anno potrebbe essere il peggiore». La causa sempre più frequente della morosità «incolpevole» è la perdita del posto di lavoro, mentre gli affitti restano alti. «I casi - sottolinea Gugliel- BANCHE 4 minetti - riguardano sia trentini che immigrati». Un esempio: una famiglia aveva lo sfratto per finita locazione bloccato in base alla normativa nazionale perché il marito aveva perso il lavoro e c’erano figli piccoli. Con la disoccupazione però è arrivata la difficoltà a pagare l’affitto, prima sempre onorato: due le rate saltate e, anche se ora è stato trovato un altro lavoro, la famiglia è diventata morosa e rischia di essere buttata fuori di casa entro Natale. «Sulla morosità incolpevole la nostra organizzazione da due anni spinge per una normativa che permetta all’ente pubblico di coprire per un periodo gli affitti di chi ha perso il lavoro. Basti pensare che la mobilità viene pagata ogni due mesi, come si fa a versare l’affitto mensile?» afferma Guglielminetti. Nell’ambito della legge di Stabilità «il ministro Lupi sembra intenzionato a non riproporre la proroga del blocco degli sfratti e invece a dotare il fondo locazioni di più risorse, puntando a interventi per la fuoruscita e a misure attive». Con la fine del blocco, però, il rischio è una nuova ondata di esecuzioni. E gli investimenti trentini sulle case a canone moderato? «È ancora poca cosa - conclude Guglielminetti - Sulla morosità incolpevole però la Provincia potrebbe intervenire». MUTUI Il3 Ctcu contro i tassi «pavimento» BOLZANO - Nonostante qualche segnale di ripresa nel secondo trimestre, le banche continuano a erogare mutui e prestiti con il contagocce e, benché il costo del denaro sia ai minimi storici (tasso Bce 0,25%, Euribor 6 mesi 0,32%), molte propongono, per i mutui a tasso variabile, tassi minimi, i cosiddetti «tassi pavimento», al 3%. La denuncia è del Centro tutela consumatori di Bolzano e segue da poco l’analogo allarme lanciato a Trento da Sos Utenti. Per la seconda volta nel 2013 il Ctcu ha rilevato l’offerta di mutui delle principali banche sul mercato altoatesino. Dal confronto emerge una stabilità dei tassi rispetto a giugno. La proposta di tassi pavimento al 3%, osserva il Ctcu, è pressoché uniforme, dalle Casse RuraliRaiffeisen alla Volksbank, alla Cassa di Risparmio di Bolzano, il che lascerebbe supporre «quanto meno una sorta di patto di non belligeranza nell’attuale condizione di costo del denaro ai minimi storici». Finanziato impianto di società tedesca. «Segnali di ripresa da industria, idrico, biomasse» Nuovo solare, 2 milioni da Mediocredito TRENTO - Mediocredito Trentino Alto Adige, insieme ad una Raiffeisen altoatesina, ha finanziato per quasi 2 milioni di euro un impianto fotovoltaico con potenza nominale di 1 megawatt realizzato a San Donato di Lecce da Solaria 2 srl, azienda di Bressanone controllata dalla società di investimento tedesca Solar 8 Energy. L’impianto è a inseguimento monoassiale, cioè «segue» la traiettoria apparente del sole nel cielo, ottimizzando i rendimenti. In effetti, spiega il direttore di Mediocredito Leopoldo Scarpa, «il boom del solare “stupido” è finito, ora si punta a impianti con qualche tipo di innovazione». Con la fine degli incentivi a pioggia «la nostra impressione è che il boom del solare “stupido” sia terminato - afferma Scarpa - Al Centro Sud Italia si riesce ancora ad avere progetti redditizi, anche perché con la caduta delle agevolazioni si è ridotto il costo dei pannelli. Ma ora si punta ad avere qualche tipo di innovazione». Benché rallentata, comunque, l’ondata di investimenti nelle energie rinnovabili, uno dei settori più finanziati da Mediocredito, resta vivace. «Stiamo assistendo ad un risveglio nell’idroelettrico e nelle biomasse» sottolinea Scarpa che, dopo un anno pesante sul piano della congiuntura e del credito, vede segnali di ripresa anche in altri comparti economici. «Quest’anno la domanda di credito è fortemente calata, il credito buono è centellinato. Ma c’è qualche sintomo di inversione. Negli ultimi mesi vediamo un po’ di risveglio di domanda nell’industria e nelle infrastrutture, sia in Trentino che nelle altre aree dove operiamo». Nel primo semestre Mediocredito aveva visto i nuovi prestiti più che dimezzarsi e il complesso dei crediti in corso diminuire di quasi il 4% sul 2012. Intanto, dopo le elezioni a Trento e Bolzano, riprendono i contatti tra soci pubblici e azionisti bancari, prevalentemente cooperativi, sul progetto di aggregazione tra Mediocredito e Cassa Centrale, che mira a costituire una nuova, grande banca per le imprese. F. Ter. CREDITO COOP. Effetti dal 1° luglio 2014. Coinvolti 37.000 bancari, 2.300 in Trentino FONDI Rurali e Bcc disdicono il contratto nazionale Dolomit ceduto per 51 milioni 5 ROMA - Federcasse, l’associazione di rappresentanza delle Banche di credito cooperativo e delle Casse rurali, ha comunicato ieri alle organizzazioni sindacali la disdetta del contratto collettivo nazionale di lavoro del 21 dicembre 2012 per i quadri direttivi e il personale delle aree professionali e del contratto nazionale di lavoro per i dirigenti del 22 maggio 2008. La disdetta produrrà effetto a decorrere dal 1° luglio 2014. Dopo lo scontro con l’Abi, che ha portato i sindacati dei bancari allo sciopero del 31 ottobre, si apre un nuovo fronte che riguarda 37 mila dipendenti a livello nazionale e 2.300 nelle Rurali trentine. La disdetta, si legge in una nota di Federcasse, «trae origine dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi le banche chiamate a sopportare gli effetti negativi delle crisi e, spesso, a supportare i processi di finanziamento dell’economia. Fattori che impongono un ripensamento delle modalità di conduzione dell’organizzazione aziendale». Federcasse, «consapevole della delicatezza del momento, auspica che sin dall’immediato si possa aprire con le organizzazioni sindacali, con le quali di recente è stato firmato l’impor- tante accordo di rinnovo del Fondo di solidarietà del Credito cooperativo, un confronto costruttivo per individuare termini e misure concrete di quel rinnovamento normativo che appare non più rinviabile». Tutto questo, conclude la Federazione delle Bcc, «con l’obiettivo di tutelare e sviluppare ulteriormente l’esperienza della cooperazione italiana di credito». Avviata la liquidazione TRENTO - Dopo la conclusione, con un risultato prossimo al 100% di adesioni, dell’offerta pubblica di scambio tra le quote del fondo immobiliare Dolomit, partecipato da oltre 4.300 rispamiatori tra i quali molti altoatesini e trentini, e obbligazioni della Cassa di Risparmio di Bolzano, il cda della società di gestione del fondo, Castello sgr di Isa, Mittel e Fondazione Caritro, ha deliberato il 22 novembre l’apertura della liquidazione anticipata del fondo. Il portafoglio immobiliare di Dolomit verrà apportato al fondo Augusto, che ha già in pancia 14 immobili. Augusto si accollerà anche l’indebitamento di Dolomit, oltre 53 milioni tutti con Sparkasse, e «pagherà» Dolomit con l’emissione di quote, che alla fine saranno in capo alla stessa Sparkasse, per 51,2 milioni. L3103004 TRENTO 14 mercoledì 27 novembre 2013 AUTONOMIA l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G Il presidente Rossi promette di usare la nuova L’ex direttore generale provinciale spiega che: «Già competenza primaria per ridurre la pressione fiscale oggi il peso delle imposte in Trentino è di 2 punti ma c’è il grosso problema di come finanziare i Comuni e mezzo percentuali più basso che a livello nazionale» 1 «Tasse comunali, sono già al minimo» Dalmonego: la Provincia invece della Iuc potrà adottare un’imposta diversa sulla casa LUISA MARIA PATRUNO [email protected] La competenza primaria in materia di tributi locali e soprattutto la specificazione che con legge provinciale si possono disciplinare, anche in deroga alla legge statale, «i tributi locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale», offre effettivamente alla Provincia di Trento, così come a quella di Bolzano, uno strumento importante per tagliare su misura delle caratteristiche del territorio, già dal 2014, le imposte comunali, come l’Imu e in futuro Iuc (imposta unica comunale), che tanto fanno discutere le forze politiche a livello nazionale e sulle quali ad ogni manovra si è messo mano per mettere, togliere, rimettere o semplicemente per cambiare nome all’imposta precedente, spesso senza una logica, con il risultato nella maggior parte dei casi di un aumento della pressione fiscale. Se la norma contenuta nel maxi-emendamento della legge di stabilità approvato ieri dal Senato arriverà in porto, così com’è, la Provincia si troverà a disposizione una leva, che sarà tutto da vedere se sarà capace di usare meglio dello Stato e soprattutto se potrà permettersi di intervenire, come ha promesso il presidente Ugo Rossi, per ridurre la pressione fiscale sui cittadini e le imprese trentine e non certo per aumentarle. Questa sarà la sfida più grande perché sarà anche la più difficile. Ivano Dalmonego, fino alla settimana scorsa direttore generale della Provincia, e «padre» dal punto di vista dell’elaborazione tecnica del patto di Milano e della nuova proposta di revisione dei rapporti finanziari con lo Stato, ora solo parzialmente accolta nell’emendamento del governo, spiega la portata di questa modifica dello Statuto ma anche i suoi aspetti critici. «Prima dell’accordo di Milano la Provincia non aveva REAZIONI Equilibrio a rischio L’economista Vale anche per i comuni la responsabilità di procacciarsi le risorse Più potere passa a livello locale, vicino ai cittadini, meglio è Ivano Dalmonego competenza in materia di tributi comunali. È stato nel 2009 che si è fatto breccia nei tributi erariali, introducendo la possibilità di deduzioni e detrazioni nei limiti dell’aliquota superiore, fissata dallo Stato; e da qui derivano tutte le manovre che la Gianfranco Cerea Provincia ha potuto fare in materia di Irap. Con l’accordo di Milano sui tributi comunali si era stabilito innanzitutto che la Provincia ha competenza e può istituire tributi locali e che per quelli istituiti con legge dello Stato, ovvero tutti, si potevano introdurre agevolazioni. Era però una competenza secondaria, per cui, come sempre, poiché si esercita nei limiti dei principi delle leggi dello Stato, nascono controversie». Ora la competenza è stata «rivalutata» diventando primaria e quindi è soggetta solo ai principi generali dell’ordinamento tributario e lo Stato non può più intervenire nel sindacare la disciplina provinciale. E soprattutto si specifica che la Provincia può «disciplinare i tributi locali immobiliari istituiti con legge dello Stato». «Questo significa spiega Dalmonego - se lo Stato ora fa la Iuc, che riunisce Imu, Tares e Tasi, la Provincia può decidere diversamente, ovvero dire, in ipotesi: resta l’Imu, non c’è più la Tares. O altro. La Iuc, infatti, vale anche sul territorio trentino a meno che la Provincia non ridisciplini la materia con legge provinciale nel rispetto dei principi generali». COMUNI Il presidente Gianmoena «Siamo pronti a confrontarci» «Meglio rapportarsi con la Provincia che con lo Stato: la strada che è stata imboccata è senz’altro quella giusta. La Provincia conosce il territorio, ha i dati storici ed elementi maggiori per valutare la situazione. Inoltre ci possiamo rapportare su tutto, come Consiglio delle autonomie, organo istituzionale riconosciuto proprio per questo». Paride Gianmoena, sindaco e presidente del Consiglio delle autonomie, guarda con interesse alla novità contenuta nella legge di stabilità dello Stato che andrà a incidere sulle imposte comunali, che ora la Provincia potrà «adattare» alla situazione trentina. «Siamo consapevoli - aggiunge il sindaco Gianmoena - che maggiori competenze significano anche maggiori responsabilità. Sarà importante che ora ci sia la possibilità di confrontarci come comuni e Comunità di valle con la Provincia per capire l’esatta portata di questa nuova competenza». In generale, Gianmoena ritiene che i comuni trentini dovrebbero continuare a ragionare sempre più, anche per quanto riguarda le imposte comunali, in una logica solidaristica che quindi non guarda al singolo comune e basta. «Quando ci fu il passaggio dall’Ici all’Imu - ricorda Gianmoena - fu firmato un protocollo per fare in modo che a tutti i comuni fossero garantite le entrate visto che la capacità fiscale da comune a comune è molto diversa». Della disponibilità dei comuni a fare ulteriori sacrifici, se si vuole arrivare a ridurre le imposte comunali, come vorrebbe fare il presidente Ugo Rossi, Gianmoena non è però così convinto: «È vero che siamo messi bene, meglio degli altri comuni italiani, ma abbiamo già dato. Senz’altro sarà necessario darsi delle priorità, perché non si potrà fare tutto quello che si riusciva a fare una volta, e per alcuni tipi di servizi si dovrà chiedere la compartecipazione dei cittadini». Questo tutto in teoria. Nella pratica non sarà facile intervenire per ridurre le imposte sugli immobili comunali perché, come ricorda sempre Dalmonego: «Da noi i tributi comunali hanno un’incidenza già oggi molto bassa rispetto all’ambito nazionale, perché sono al minimo: non abbiamo addizionali e nella maggior parte dei comuni le aliquote sono le più basse. È evidente che scendere sotto al minimo crea problemi di equilibrio finanziario, perché vorrebbe dire che i comuni sono finanziati integralmente dalle risorse della Provincia. E sarebbe il contrario del principio dell’autonomia legata alla responsabilità di procacciarsi le risorse». L’ex direttore generale Dalmonego ricorda inoltre che già oggi nel suo complesso la pressione fiscale in Trentino è di 2,5 punti percentuali inferiore a quella nazionale, per via - ad esempio - delle agevolazioni Il deputato: «Solo se Provincia e comuni costeranno meno si potranno tagliare le tasse» dare un’accelerazione al percorso della riforma istituzionale e riduzione dei costi dell’apparato pubblico per portare a un risparmio di spesa e servizi più efficienti, se non si riesce a ridurre la spesa della Provincia e degli altri enti pubblici non sta in piedi il meccanismo di maggiore autonomia. La giunta precedente aveva già avviato un percorso con un pacchetto di misure, sarà importante proseguire altrimenti la nuova competenza resterà solo sulla carta perché non si potranno ridurre le tasse». Intanto, ieri anche i parlamentari autonomisti, Franco Panizza e Mauro Ottobre, e quelli della Svp hanno votato a favore delle legge di stabilità dopo l’introduzione della norma con le nuove competenze finanziarie alle due Province. «Il Patt - ha detto il segretario del partito e senatore Franco Panizza intervenendo ieri in aula - condivide la legge di stabilità. Il nostro appoggio non era scontato, bensì è il risultato di un confronto serrato ed anche rigoroso. Infatti, noi autonomisti trentini non avremmo mai potuto votare il testo originario così Sì del Patt Il nostro appoggio alla legge di stabilità non era scontato Franco Panizza come era stato presentato dal governo, in quanto mostrava gravi profili di incostituzionalità per quanto riguarda la nostra autonomia speciale». «Quello che il governo ha compreso, - ha aggiunto - anche dopo una discussione articolata è che le autonomie speciali sono una risorsa e che esse non rappresentano un problema, ma anzi la soluzione del problema». Soddisfazione è stata espressa anche da Vittorio Fravezzi, senatore dell’Upt e «ve- FUGATTI (LEGA) «Ora va informato il consiglio provinciale» Dellai: potere sulla carta L’ex governatore oggi deputato, Lorenzo Dellai, è soddisfatto per l’emendamento del governo che dà nuove competenze alle due Province, anche se non nasconde le difficoltà: «Sui tributi locali e comunali istituiti dallo Stato c’è senz’altro un passo avanti importanti sulla filosofia dell’accordo di Milano del 2009, che è quella di aumentare gli strumenti di autogoverno dell’autonomia. Sia la possibilità di delega di una parte dell’attività di riscossione, sia la competenza sui tributi locali danno una maggiore responsabilità sull’uso delle risorse prodotte sul territorio, c’è un rapporto più stretto con il contribuente». «L’emendamento - aggiunge Dellai - non ci soddisfa completamente ma va comunque in controtendenza rispetto all’aria centralista di Roma ed è apprezzabile per questo. Il problema è come riuscire ora a dare attuazione alle nuove possibilità che ci vengono date». Secondo l’onorevole Dellai: «Questa intesa una volta perfezionata richiederà un patto molto forte fra la Provincia e i Comuni e le Comunità. Servirà Irap e sulle tasse automobilistiche o l’assenza di addizionali Irpef. Viceversa, la Provincia non ha mai attivato tributi locali che pure aveva istituito, come la tassa sul turismo, né tasse di scopo comunali per finanziare opere pubbliche. Anche l’economista Gianfranco Cerea, presidente del Comitato provinciale per la qualificazione della spesa pubblica, è prudente sull’effetto della nuova competenza: «Prima dobbiamo vedere il testo definitivo che uscirà dal Parlamento. In generale però ritengo che più potere sulle tasse passa a livello locale, più vicino ai cittadini, meglio è. Sulla tassazione della casa, la Provincia sarà libera di decidere se tassare di più le case dei ricchi, anche le prime case, oppure fare pagare gli immobili rurali di contadini benestanti. Insomma, potrebbe fare scelte più intelligenti di quelle dello Stato». detta trentina» come si autodefinisce scherzosamente, per il fatto che da membro della commissione Bilancio, oltre a fare pressing sui rappresentanti del governo, ha presidiato il campo perché l’emendamento sulle due Province autonome andasse in porto - è stato approvato alle due di notte di ieri, controllando che fosse presente anche nel maxi-emendamento su cui poi il governo ha messo la fiducia ieri in Senato. Il senatore leghista, Sergio Divina, infine, ha definito l’emendamento: «Un grande passo per l’autonomia». Oltre alle nuove competenze sui tributi locali e l’Agenzia delle entrate, nell’emendamento sul Trentino è stata inserita una norma che modifica anche la disciplina di distribuzione dei 40 milioni ai comuni di confine, abolendo l’Odi presieduto da Aldo Brancher. I progetti saranno decisi d’intesa tra Province, Regioni Veneto e Lombardia e Stato. L.P. Il capogruppo della Lega nord, Maurizio Fugatti, ha scritto ieri una lettera al presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, per sollecitate un intervento del governatore Ugo Rossi in aula per spiegare il contenuto delle modifiche dello Statuto inserite nella legge di stabilità in via di approvazione. «A fronte di maggiori competenze in materia di tributi locali e Agenzia delle Entrate, ricorda Fugatti - pare che alla nostra Autonomia siano richiesti sacrifici importanti per il risanamento del Bilancio della Stato quantificabili in più di 800 milioni di euro per l’anno 2014. Riteniamo ci sia il tempo per una approfondita discussione nel Consiglio della delicata vicenda in questione. Ci rimettiamo quindi alla Sua sensibilità istituzionale per informare al meglio il Consiglio Provinciale di Trento». Trento l'Adige LA MANOVRA Il taglio del cuneo fiscale si concentra sui salari fino a 35.000 euro mercoledì 27 novembre 2013 LE PENSIONI TREDICESIME In base alla legge di stabilità per come è uscita dalla proposta del governo, la rivalutazione piena delle pensioni per il 2014 per il recupero dell’inflazione resta fissata per gli assegni che non superano le tre volte il valore minimo (1.500 euro lordi al mese). Inizialmente la proposta, cassata, era quella di portare a 2.000 euro al mese lordi il limite per laa rivalutazione piena, coprendo l’esborso con un taglio delle pensioni d’oro. Le tredicesime degli italiani diventano sempre più leggere e quel che rimane è divorato da tasse, bollette e rate del mutuo. Adusbef e Federconsumatori prevedono infatti un nuovo calo della mensilità aggiuntiva, calcolando per quest’anno una contrazione del monte gratifiche di ben 300 milioni rispetto al 2012. Ma secondo le due associazioni a tutela del consumatore quasi il 91% della tredicesima va via per il pagamento di imposte e prestiti. 15 1 Sconto di 15 milioni sui redditi bassi Il bonus Irpef più alto tra i 15 e i 20.000 euro Più soldi in tasca per i redditi medio bassi dei lavoratori dipendenti. L’abbassamento della soglia massima da 55.000 a 35.000 euro per il bonus fiscale sulle detrazioni deciso dal governo produrrà un aumento del beneficio Irpef, introdotto dalla legge di stabilità, fino a 232 euro per i redditi lordi pari a 15.000 euro. In Trentino, secondo i dati relativi alle dichiarazioni del 2011, il beneficio per i redditi tra i 15.000 e i 26.000 euro del solo capoluogo sarà, La riduzione più elevata per le retribuzioni da lavoro dipendente sarà di 232 euro annui A 35.000 euro si azzera nel corso dell’anno, pari a circa 4 milioni di euro. A livello provinciale si può stimare una cifra pari a circa 15 milioni di euro per queste fasce di reddito, le più rappresentate nelle dichiarazioni dei redditi della provincia. A Trento, ad esempio, a dichiarare redditi tra 15.000 e 26.000 euro sono quasi 28.000 persone. Più risorse arriveranno, rispetto all’anno in corso, anche nelle tasche dei pensionati che percepiscono un assegno fino a tre volte il minimo (circa 1.500 euro lordi al mese). La rivalutazione piena, legata all’inflazione del 2013 (che dovrebbe attestarsi poco sotto l’1%) tocca in Trentino pensioni per un totale di 73,7 milioni di euro di importo lordo annuo. Il beneficio totale, sarà quindi attorno alle 700.000 euro annue. Per le pensioni fino al minimo, poi, a fine dicembre arriverà un bonus di 155 euro. Il meccanismo previsto dalla legge di stabilità, per ora, non sembra soddisfare i commercianti. Che si dicono scettici sugli effetti della legge di stabilità su consumi che sono ancora previsti in forte calo. Il presidente della Confcommercio provinciale Gianni Bort sottolinea come «questa legge di stabilità prevede una mancia, cifre molto basse che non serviranno a far riprendere i consumi in provincia». Il pensiero di Bort va infatti alla recente previsione delle asso- ciazioni dei consumatori che ha previsto, solo per la tredicesima, una erosione da parte delle tasse di fine anno, dei mutui e delle bollette della mensilità che entrerà nelle tasche dei dipendenti pubblici e privati. Il calcolo prevede infatti che il 91% della tredicesima finisca in pagamenti obbligati, lasciando poca cosa alla spesa e ai consumi. Bort non vede positivamente neppure l’andamento dello shopping natalizio. «Gli acquisti di fine novembre sono iniziati a rilento in provincia - afferma il presidente di Confcommercio provinciale - e a livello nazionale le previsioni dicono che ci sarà un calo del 7% dei consumi. Qui da noi i mercatini stanno portando un po’ di gente, ma per capire come andrà occorrerà verificare se la stagione turistica invernale ingranerà». Il nodo consumi resta anche in Trentino, secondo Confcommercio. E anche il beneficio Irpef per il prossimo anno non dovrebbe consentire di dare una spinta ai consumi. «Mi sembrano cifre molto basse che rischiano di non sortire l’effetto voluto» chiosa Bort. Se la legge di stabilità arriverà in fondo al percorso che l’attende così come viene presentata al Senato, il bonus Irpef partirà dai 45 euro in più per chi ha un reddito imponibile di 5.000 euro (si passerà dalla detrazione attuale di 1.840 euro annui a 1.885 euro annui) per arrivare ai 58 euro in più per chi ha un reddito imponibile di Il provvedimento della legge di stabilità relativo alla riduzione del cuneo fiscale intende aumentare le risorse in tasca ai redditi fino a 35.000 euro. Con il sistema previsto dal governo, la stima è di un beneficio massimo di 232 euro per chi ha un reddito di 15.000 euro lordi annui. Il meccanismo è quello di aumentare le detrazioni, in modo tale da ridurre la quota di Irpef da pagare nel 2015 sui redditi che saranno incamerati durante il 2014. REGIONE Scelto dal gruppo del Patt come candidato alla presidenza del consiglio regionale. Intesa sull’assessorato al Pd Moltrer la spunta su Kaswalder Per Confcommercio trentina la misura non servirà a ridare fiato ai consumi.Troppo alta ancora la parte di tasse 30.000 euro (da 836 a 894 euro annui). Il vantaggio maggiore, secondo i calcoli del governo, si avrà per chi ha un reddito lordo annuo di 15.000 euro. In questo caso la detrazione salirà da 1.338 euro a 1.570 euro con un maggior vantaggio fiscale annuo di 232 euro. Il beneficio si azzera per chi ha un reddito lordo annuo di 35.000 euro (dove le detrazioni restano a 669 euro annui). I benefici si concentrano sui salari più bassi, fermandosi però a un massimo di 19 euro al mese per quelli di 15.000 euro lordi annui. Diego Moltrer (a destra) indicato come presidente del consiglio regionale Qui è con il capogruppo del Patt in consiglio provinciale, Lorenzo Baratter Il gruppo provinciale del Patt ha deciso a maggioranza di indicare Diego Moltrer come candidato alla presidenza del consiglio regionale. L’ex sindaco di Fierozzo ha vinto dunque il braccio di ferro con il presidente del partito ed ex sindaco di Vigolo Vattaro, Walter Kaswalder, che pure ci teneva a questo incarico. Chiarito questo punto, ieri mattina il capogruppo del Patt, Lorenzo Baratter, si è presentato con il nome alla riunione dei capigruppo della maggioranza in cui si è anche concordata la distribuzione degli ultimi incarichi istituzionali previsti a livello regionale - domani si riunirà per la prima volta il nuovo consiglio regionale - e provinciale con le commissioni consiliari. Sul livello regionale, i capigruppo del centrosinistra autonomista hanno deciso che accanto a Moltrer in ufficio di presidenza del Consiglio siederà Piero De Godenz dell’Upt. Mentre in giunta un posto di assessore, con la richiesta che duri in carica per tutta la legislatura (5 anni), sarà assegnato al Pd. Per l’assessorato regionale sono in corsa Mattia Civico nell’ipotesi che la competenza sia quella sulla previdenza integrativa che però fino ad oggi la Svp si è voluta tenere ben stretta, oppure Luca Zeni, nel caso la competenza per l’assessore trentino di lingua italiana sia quella sull’ordinamento degli enti locali. Naturalmente, per potersi assicurare cinque anni di presenza in giunta l’assessore trentino dovrà trovare l’accordo anche con il Pd dell’Alto Adige. Il confronto non è stato ancora avviato. La maggioranza trentina ha poi deciso di chiedere anche che anche il posto di assessore ladino venga assegnato al trentino Beppe Detomas per cinque anni. Tornando al livello provinciale, il consigliere della Ual, dovrebbe essere proposto oggi dalla maggioranza anche per la presidenza di una delle commissioni permanenti del consiglio provinciale, dovrebbe essere la quarta, quella su sanità e welfare. Le presidente di altre due commissioni andranno al Pd. Si ipotizza la presidenza della prima commissione (istituzioni e bilancio) per Luca Zeni e la terza commissione (ambiente e territorio alla quale potrebbe essere aggiunga anche la filiera della conoscenza ovvero istruzione e cultura) o a Lucia Maestri oppure ad Alessio Manica, a seconda della presenza o meno del settore conoscenza. La seconda commissione, quella sulle attività produttive, andrebbe al Patt e la quinta commissione, sull’Europa alla quale andranno aggiunte altre competenze, sarà guidata da un consigliere dell’Upt. Oggi si riunirà l’assemblea delle minoranza che dovrà fare le sue proposte per i componenti delle commissioni consiliari e poi si ritroveranno tutti i capigruppo per mettersi d’accordo sulla distribuzione dei consiglieri nelle commissioni in vosta del prossimo consiglio provinciale nel quale si dovrà procedere a ufficializzare le scelte. A2102676 ANGELO CONTE Cuneo fiscale Trento l'Adige L’INTERVISTA mercoledì 27 novembre 2013 17 Nuova rotatoria alla Bermax con il ribasso di oltre il 29 per cento Ieri negli uffici tecnici del Comune di Trento sono state aperte le buste contenenti le offerte economiche della gara d’appalto per i lavori di realizzazione del nuovo incrocio tra la statale del Brennero e la strada provinciale Gardolo - Lases. Si tratta della rotatoria all’altezza della Bermax, un’opera di carattere provinciale, ma che Piazza Dante ha Il presidente degli industriali: ammortizzatori non solo come sussidio delegato al Comune di Trento. Ad aver presentato l’offerta economica più interessante è l’associazione temporanea di imprese composta da Ter Sistem (capogruppo), D.F. Costruzioni e Nord Costruzioni. Rispetto ad una base di gara di 4 milioni e 548 mila euro (più 300 mila euro di oneri di sicurezza) hanno avanzato una proposta con un ribasso di oltre il 29 per cento. Toccherà ora ai tecnici comunali chiedere alcune giustificazione per dei prezzi considerati anomali. L’aggiudicazione dell’appalto dovrebbe avvenire - se tutto andrà bene - nei primi mesi del prossimo anno e successivamente potrebbe finalmente partire il cantiere. 1 «Rossi sblocchi i 200 milioni di euro» La ricetta di Mazzalai Più opere più lavoro Il suo dispiacere l’ha esternato anche su twitter, essì che del social network è un neofita, o quasi: «I Comuni trentini non riescono a spendere 200 milioni di euro già stanziati dalla Provincia per opere pubbliche. #cosaaspettano?» Paolo Mazzalai, presidende degli industriali trentini, l’altro giorno ha fatto un salto sulla sedia scoprendo dall’Adige che nelle casse (o meglio: nelle disponibilità) dei comuni trentini ci sono qualcosa come 200 milioni di euro per finanziare opere pubbliche. Soldi fermi perché gli appalti non sono stati finanziati. E tutto il suo dispiacere l’ha esternato su twitter. Come per dire: noi industriali siamo qui che sudiamo le proverbiali sette camice (e forse qualcuna in più) per non far chiudere le nostre aziende, ci sono imprese che non lavorano, eppure i comuni e la Provincia non sbloccano investimenti che sarebbero puro ossigeno. Presidente Mazzalai che messaggio voleva far passare con quel tweet? Il Trentino, come del resto anche l’Italia e l’Europa, sta patendo dal punto di vista produttivo, anche se ci sono due livelli di sofferenza: meno marcato per le imprese che possono operare sui mercati che stanno in qualche modo riprendendo la crescita (anche se rimane la difficoltà di accesso al credito); più marcato per le aziende che non hanno questa prospettiva. Qualche esempio? Il settore dell’edilizia fa sicuramente parte di questa seconda categoria. Se guardiamo il fatturato dell’edilizia trentina i numeri sono impietosi: nel 2011 5,5% sul 2010; nel 2012 - 11,3% sul 2011; nel primo semestre del 2013 - 5,3% sul 2012. Se immaginiamo lo stesso trend anche per l’ultima parte dell’anno siamo al livello di perdita del 2012. In quest’ottica pensare che ci sono 200 milioni di euro di opere edili, strade, scuole, piscine in at- Tweet presidenziale I Comuni non riescono a spendere 200 milioni di euro #cosaaspettano Paolo Mazzalai tesa di essere appaltati fa venire un certo nervoso. Si tratta di una cifra spaventosa, soprattutto in questi momenti di calo del fatturato. Avete fatto un calcolo di cosa potrebbero generare in termini di Pil? Più che il Pil ora conta l’occupazione. Tutta l’attenzione di Confindustria da un po’ di tem- GLI ARTIGIANI po a questa parte è tenere viva l’occupazione. E in quest’ottica opere appaltate significano lavoro per le imprese e occupazione per le persone. Quindi ci sembrava doveroso che dovesse essere prodotto uno sforzo più intenso da parte delle amministrazioni. Se ci sono degli strumenti per mettere sul mercato delle opere che per- mettano un mantenimento dei posti di lavori sia doveroso usarlo. Anzi, dovrebbe essere una priorità. Si è fatto un’idea del perché questi 200 milioni, come ha dichiarato l’altro giorno l’assessore provinciale Carlo Daldoss, siano lì fermi? Non ne ho la minima idea. Non so se sono procedimenti ammi- nistrativi incagliati, autorizzazioni mancanti. Bisognerebbe chiederlo alla Provincia. Ma quali sono le ragioni è poco importante. È da stigmatizzare il fatto che l’ente pubblico ha la possibilità di progettare, autorizzare e appaltare: quindi se qualcosa si è fermato non è colpa del privato. Troppa burocrazia, probabilmen- Carmelo Sartori: i politici non capiscono che l’edilizia è il settore trainante «La prima regola per la crescita è far girare soldi» «Qui in Trentino appalti pubblici ormai non se ne vedono più». Carmelo Sartori, presidente degli edili di Assoartigiani, si dice completamente d’accordo con l’assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss che per primo, l’altro giorno, ha sollevato il problema dei 200 milioni di euro disponibili, ma fermi in attesa di appalti. «Mi auguro soltanto che l’impegno che ha promesso nello sbloccare la situazione lo mantenga anche per il futuro». «È assurdo - dice - vedere imprese che chiudono o che vanno in concordato perché non hanno lavoro, quando si viene a scoprire che lavoro ce ne sarebbe un bel po’». Sartori, uomo pratico e poco incline alle chiacchiere, non Carmelo Sartori bada alle teorie e alla rigida osservanza dei vincoli di bilancio: «So bene che c’è il patto di stabilità, ma la prima regola per far crescere l’economia è quella di far girare i soldi. I nostri politici non si rendono conto che l’edilizia è il settore trainante per tutto». E qui Sartori apre una polemica con la vecchia giunta provinciale. «Con gli incentivi e i contributi promessi nei mesi scorsi hanno favorito tre o quattro settori, ma poco altro. Oltre tutto con pochissimi risultati. Delle mile e mille domande per acquisto o ristrutturazione della prima casa hanno dato risposta a pochissimi». Insomma, una manovra che aveva tanto sapore elettoralistico. Anzi, quando si è avuto il sentore che avrebbe accontentato pochissimi residenti, si è fatto in modo di posticipare la pubblicazione delle graduatorie a dopo il voto. Per Sartori la causa del blocco dei 200 milioni va ricercata anche nella poca assunzione di responsabilità dei sindaci «che, se un segretario comunale fa venir loro qualche dubbio, piuttosto che rischiare bloccano tutto». «Per questo - dice - io ho suggerito alla Provincia che imponga delle normative chiare e non si limiti a dare indirizzi». Qualcosa, per altro, è stato fatto. riconosce Sartori. Il sistema degli appalti con migliaia di invitati è stato smantellato («ma dopo anni di nostre battaglie») almeno per le soglie più basse: per bandi fino a 2 milioni ora basta invitare 20 imprese (12 fino a 1 milione). «Mi auguro che tutti i comuni si adeguino in fretta». te. Capisco che il problema è molto complesso e in mezzo c’è stata anche la mutazione del sistema amministrativo con il passaggio dai comprensori alle comunità di valle. Però tutti i comuni devono rendersi conto che la loro sopravvivenza è legata alla capacità di produrre reddito dei loro abitanti: quindi le imprese vanno aiutate a crescere, non ostacolate. Ne ha parlato con il presidente Rossi? Non ancora, ma lo farò a breve. Comunque, se i giornali riflettono bene il suo pensiero, mi pare che si vada nella giusta direzione. Per ora si sta lavorando parecchio sul fronte dei «paracadute» in caso di chiusura di aziende, più che dal punto di vista della spinta all’occupazione. Però a breve la Provincia avrà a disposizione una leva molto importante, quella degli ammortizzatori sociali. Credo che a questo punto si dovrà pensare ad un’applicazione innovativa di questi strumenti perché le varie casse integrazioni non siano un’elemosina per la sopravvivenza, bensì una forma di riconversione e aggiornamento professionale, un aiuto al reinserimento nel mondo del lavoro perché oggi ciascuno di noi deve poter lavorare. A cosa pensa, concretamente? Gli ammortizzatori sociali non devono limitarsi ad essere un sistema per lasciare a casa una persona con un sussidio, ma uno strumento per far crescere e aiutare la persona a mantenere un lavoro. Perché una persona che non lavora sta bruciando il proprio futuro. Cosa sta facendo da questo punto di vista Confindustria? Per prima cosa due anni fa abbiamo ideato il progetto «giovani industriosi» introducendo il lavoro estivo: sta andando bene. Poi sosteniamo l’apprendistato professionalizzante e inoltre abbiamo avvicinato il mondo della scuola al mondo dell’industria con i ragazzi del quarto anno degli istituti tecnici. Noi siamo un sindacato, non abbiamo la bacchetta magica, però diamo suggerimenti. A3111373 DANIELE BATTISTEL twitter: @dbattistel Confindustria chiede alla Provincia di sbloccare i lavori dei comuni finanziati e non appaltati Trento 24 mercoledì 27 novembre 2013 L’INIZIATIVA l'Adige Sabato, in moltissimi supermercati della Provincia, i volontari raccoglieranno prodotti per aiutare chi è in difficoltà ADMO Stop allo spreco e aiuti alimentari Tempo di pensare a chi è in difficoltà, a chi non ha nulla da mangiare, a chi ha la dispensa vuota, a chi non ha pensione o con quella che ha non riesce ad arrivare a fine mese. Sabato si terrà anche in Trentino la diciassettesima edizione della Giornata nazionale della Colletta Alimentare. Grazie a quanto è stato raccolto negli scorsi anni nel 2013 il Banco Alimentare del Trentino ha aiutato 70 strutture caritative associate e nel complesso più di 8 mila persone in difficoltà. In Italia sono ormai 4.068.000 le persone che soffrono di povertà alimentare (+47% dal 2010), di queste 428.578 (il 10%) sono bambini che hanno meno di 5 anni. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è uno degli appuntamenti della campagna «Emergenza Alimentare Italia», iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus. Dal 18 novembre al 2 dicembre 2013 sarà possibile sostenere l’attività dei 21 magazzini della Rete Banco Alimentare in Italia anche inviando un sms da 1 euro al numero 45599 da cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, Postemobile, CoopVoce, Tiscali e Nòverca; oppure sarà possibile donare 2 euro per ciascuna chiamata fat- ta allo stesso numero da rete fissa TWT e 2/5 euro chiamando da un numero di rete fissa Telecom Italia e Fastweb. Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare andranno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo. Le donazioni economiche ricevute con gli sms permetteranno di far arrivare questi alimenti sulla tavola di chi ne ha bisogno. Il richiamo della Onlus è alle parole di Papa Francesco che nell’Udienza Generale del 5 giugno 2013 ha detto che «...il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici». Riferendosi al cibo il Papa ha invitato tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo […] quando il cibo viene condiviso in modo equo, con solidarietà, nessuno è privo del necessario, ogni comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri». Lo scorso anno, nel corso della sedicesima edizione della giornata della «Colletta alimentare», a livello locale, negli oltre 300 supermercati erano Quest’anno l’aiuto a chi ha difficoltà economiche, oltre che in molti supermercati, può essere dato con il telefono grazie al sms solidale Un milione di prodotti state raccolte più di 172 tonnellate di prodotti. Nei 44 supermercati in Alto Adige, invece, erano state raccolte oltre 44 tonnellate di prodotti. I prodotti donati - olio (8,2%), omogeneizzati ed alimenti per l’infanzia (6,8%), tonno e carne in scatola (4,3%), pelati e sughi in scatola (17,4%), legumi in scatola (16,7%), pasta (26,8%), riso (6,2%), farina, latte, zucchero ed altre tipologie di generi alimentari (13,4%) hanno sfamato migliaia di persone. La giornata nazionale della colletta alimentare è particolarmente importante per il Banco alimentare del Trentino Alto Adige in quanto, nel corso della stessa, si conta di raccogliere il 24% del totale dei chili (941.299 la stima annuale). Un’altra buona fetta, il 27%, sarà raccolta grazie alla collaborazione di Aziende di produzione agro alimentare, il 14% grazie alla collaborzione di supermercati e ristoratori che offrono prodotti freschi, il 29% grazie agli aiuti dell’Unione Europea e infine il 4% da Ortofrutta. L’INIZIATIVA 1 Un panettone per la vita per raccogliere nuovi donatori A settembre, in una sola giornata, 4.787 di loro sono stati iscritti al Registro Nazionale dei Donatori di Midollo Osseo, grazie all’iniziativa «Ehi, tu! Hai midollo?». Una speranza per i malati. Solo in Italia, la leucemia colpisce 1.500 nuovi pazienti l’anno e che, nel caso il donatore di midollo non sia un familiare, la compatibilità con la persona malata ha un rapporto di 1 a 100.000, si comprende come ci sia ancora molto da fare. I volontari Admo, però, non si stancano di sperare. Ed è per questo che sabato e domenica dicembre, tornano nelle piazze italiane con l’iniziativa istituzionale «Un panettone per la vita». Ai gazebo sarà possibile ottenere informazioni ma anche offrire la propria concreta solidarietà. A Trento appuntamento sabato all’angolo tra via Diaz e via Oss Mazzurana e domenica all’angolo tra via Oriola via Oss Mazzurana. I volontari saranno inoltre presenti nelle piazze principali di Anterivo, Carano, Castello di Fiemme, Daiano, Lago di Tesero, Masi di Cavalese, Molina di Fiemme, Moena, Panchià, Piscine, Predazzo, Tesero, Trodena, Valfloriana, Varena Val di Fassa, Ziano di Fiemme, Condino, Fiavè, Pieve di Bono, Roncone, Storo, Tione, Tuenno, Malé, Pergine, Rovereto, Riva, Borgo, Castel Tesino, Scurelle, Levico, Bosentino, Mezzolombardo, Martignano, Cles, Cembra e Giovo, Taio, Segonzano e Ala. Integrazione tra scuola e imprese trentine Aziende aule per i giovani La possibilità di un confronto diretto tra studenti e imprenditori locali è nato da un protocollo d’intesa che era stato firmato nel 2008 dal dipartimento pubblico e dall’associazione di categoria Avvicinare i giovani al mondo delle imprese trentine, permettendo loro di visitare gli stabilimenti produttivi del territorio, elaborare un modello organizzativo aziendale, avanzare delle proposte di innovazione e cimentarsi in una giornata di lavoro tipo per accorciare lo stacco tra scuola e lavoro. Sono questi gli obiettivi del progetto formativo per le scuole «Tu sei», rilanciato per il sesto anno consecutivo da Confindustria del Trentino in collaborazione con il Dipartimento provinciale della conoscenza. L’iniziativa, che si avvale di numerose aziende locali e che ha coinvolto lo scorso anno circa seicento studenti, è stata presentata ai docenti ed ai presidi degli istituti secondari di primo e secondo livello del territorio nel pomeriggio di ieri, presso la sede della Bauer Spa a Spini di Gardolo. «La possibilità di un confronto diretto tra studenti e imprenditori - ci ha spiegato Da- niela Carlin, dirigente della Provincia - nasce nel 2008, a seguito della sottoscrizione di un protocollo d’intesa da parte del dipartimento pubblico e dell’associazione di categoria. L’intento, in un momento difficile per chi si affaccia al mercato lavorativo, è quello permettere ai giovani di conoscere i meccanismi di funzionamento delle aziende, stimolare la creatività e dare vita ad un progetto di impresa articolato e realizzabile». Il progetto si compone di cinque proposte formative, che possono essere svolte singolarmente oppure nell’insieme da studenti di ogni età (compresi tra gli undici ed i diciannove anni) e provenienti da qualsiasi corso di studio. Dalla semplice visita guidata in azienda, in cui i ragazzi vengono accompagnati dallo stesso titolare, si passa agli incontri personalizzati nei quali, singoli allievi selezionati in relazione alla bravura, hanno la possibilità confrontarsi con dirigenti e collaboratori di indu- strie trentine e seguirli nelle loro mansioni giornaliere. Ancora, vi è la possibilità di partecipare, sempre per gli studenti meritevoli, a occasioni di promozione dei prodotti in fiere o in momenti espositivi, approfondendo in questo modo le lingue straniere e comprendendo i meccanismi di vendita nazionali e internazionali. Inoltre, per le classi più interessate, sarà possibile anche ricevere una commissione di ricerca e sviluppo da parte di una azienda, sviluppando in tal modo processi aziendali e modelli innovativi, e ricevere finanziamenti per progetti concernenti idee d’impresa. «In questo modo - ha concluso Giulia Manica - offriamo un’opportunità di confronto concreto per i giovani. I progetti presentati, infine, verranno giudicati da una giuria di esperti che premieranno quelli più significativi tenendo conto di creatività, intraprendenza, abilità di management e collaborazione tra gli studenti». L.B. Trento l'Adige Il procedimento penale parte dalla segnalazione di alcuni residenti. Il primo giudice ha negato il provvedimento, la procura ha presentato ricorso TRIBUNALE mercoledì 27 novembre 2013 Il difensore: «Non c’è alcun disturbo della quiete pubblica. La denuncia punta a far chiudere il locale per aumentare il valore degli appartamenti. A rischio 20 posti» 1 Rumore, chiesto il sequestro della discoteca «Cantinota» Rischia di chiudere i battenti la discoteca della Cantinota, uno dei pochi luoghi dove si può ballare in città. A chiedere il sequestro preventivo è la procura secondo cui il locale è troppo rumoroso. Un’accusa che il gestore dello storico locale di via San Marco, Filippo Ioniez, difeso dall’avvocato Matteo Benvegnù, respinge con decisione. Il caso è stato discusso ieri di fronte al Tribunale del riesame che ora dovrà decidere se lasciare in attività la discoteca oppure se spegnere gli altoparlanti. Dietro le quinte si combatte un braccio di ferro tra il titolare della Cantinota, ristorante e piano bar che si è guadagnato il titolo di «bottega storica» della città, e alcuni proprietari di appartamenti che si trovano nello stesso immobile. L’inchiesta parte infatti dalle segnalazioni fatte da alcuni residenti che sostengono, già da qualche anno, di dover sopportare rumori molesti provenienti dalla discoteca, che si trova nel locale interrato. A sostegno di questa tesi ci sono i rilievi condotti dalla polizia giudiziaria che avrebbe registrato alcuni sforamenti rispetto ai valori massimi di inquinamento acustico stabiliti per legge. La difesa però porta altre misurazioni e contesta di non essere mai stata messa nelle condizioni di fare delle verifiche e di predisporre, se necessario, gli interventi necessari. La controversia aveva avuto anche un capitolo amministrativo. Le lamentele dei residenti erano arrivate anche in Comune che ad inizio anno aveva sospeso la licenza per l’attività di discoteca. La Cantinota era corsa ai ripari con alcuni interventi per abbattere la rumorosità. Interventi che, sosteneva una relazione tecnica di parte, garantivano il rispetto dei limiti. Per questo il Comune aveva revocato l’ordinanza di chiusura. Secondo i vicini, però, i rumori molesti non sono stati affatto rimossi. Così, dopo la sospensione estiva, il con- CONSUMATORI 2 La discoteca del piano interrato della Cantinota. Per questa parte dello storico locale (nella foto la consegna ai titolari del riconoscimento di «bottega storica») la procura ha chiesto il sequestro. La difesa si oppone sostenendo che non c’è alcun disturbo della quiete pubblica. tenzioso è tornato rovente. Questa volta ad intervenire è stata la procura che ha chiesto il sequestro della parte del locale destinata a musica e ballo. Il giudice Francesco Forlenza però ha respinto la richiesta. La motivazione è in punta di diritto: non ci sarebbero la condizioni del disturbo della quiete pubblica perché a lamentarsi sono solo pochi inquilini. Contro il diniego il pm Carmine Russo ha fatto ricorso al Tribunale del riesame dove ieri il caso è stato discusso. La decisione forse arriverà già oggi. In aula ieri l’avvocato Benvegnù ha ribadito che non c’è alcun disturbo della quiete pubblica. A lamentarsi sarebbero solo due residenti, più due proprietari di appartamenti che neppure abitano nello stabile. «Il gestore della Cantinota - sottolinea il legale - ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo. Ha affrontato lavori onerosi per ridurre la rumorosità dell’aerazione e dell’impianto audio. C’è un controllo costante affinché la clientela non arrechi disturbo neppure fuori dal locale. Più volte sono stati chiamati i vigi- li, eppure non è mai stata fatta una sola contravvenzione. Chi si lamenta non ci consente di accedere ai locali per verificare se c’è davvero un problema ed eventualmente come risolverlo. La verità è che la questione è meramente civile, ma i proprietari degli appartamenti usano lo strumento penale per far chiudere il locale. In questo modo sperano in una rivalutazione dei loro beni immobili, così mettendo a rischio 20 posti di lavoro e tutti gli sforzi di chi gestisce il locale dal 1987 e nel 2007 ha acquistato anche i muri». Strumento informativo per aumentare la qualità dell’offerta Una carta dei diritti del turista Una carta trentina dei diritti del turista che possa informare e allo stesso tempo permettere agli operatori turistici di migliorare il proprio servizio. Questo l’obiettivo a cui sta lavorando il Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori di Trento assieme allo Sportello Europeo dei Consumatori, le Istituzioni e ad altri operatori del settore. Il primo passo è stato fatto ieri con un conferenza dove è stata esposta la normativa nazionale e quella provinciale e dove si è cercato di trovato un primo approccio con i diversi operatori. L’idea è quella di prendere spunto anche dai reclami che quest’anno sono arrivati dai consumatori trentini nell’organizzazione delle proprie vacanze per farne tesoro e utilizzarli come spunto di miglioramento. Secondo i dati forniti dallo Sportello Europeo per i Consumatori dal 1 gennaio di quest’anno fino al 1 novembre i contatti ricevuti sono stati 327. Di questi, 143 hanno riguardato le consulenze in ambito di viaggi e di vacanze dove il 64% dei trentini ha riscontrato problemi nei pacchetti turistici e a seguire nei servizi offerti dagli alberghi. Altre 105 consulenze hanno avuto per oggetto il settore del trasporto. In questo caso a fare la parte del leone con l’80% di casi, sono stati i problemi con i voli aerei e per il 10% i ritardi dei treni. Universiade. Tappa a Venezia, poi in Trentino La Torcia alla Valanga Azzurra Sono stati i mitici campioni della «Valanga azzurra» i protagonisti della tappa di ieri a Venezia del Tour della Torcia dell’Universiade invernale Trentino 2013. Tedofori d’eccezione della fiaccola sono stati Gustav Thoeni, Pierino Gros e Paolo De Chiesa. Insieme ai campioni della «Valanga azzurra», Silvia Marangoni (pattinaggio) e Federico Colbertaldo (nuoto) delle Fiamme Azzurre e Maurizio Bobbato (atletica leggera) del gruppo sportivo Carabinieri. La tappa in laguna si è chiusa con la presenza della «Genziana delle Alpi» sulla loggia di palazzo Ducale. Prima della salita sulla loggia, la torcia è passata sotto l’arco di circa 80 tra atleti e maestri di sci in divisa. Domani 28 novembre la torcia farà tappa nelle valli trentine, località di gara. Sabato 30 il tour punterà su Monaco di Baviera, con tappa all’Allianz Arena, lo stadio del Bayern Monaco. In base alla destinazione del reclamo, oltre la metà (57%) ha riguardato l’Italia e il 29% i viaggi all’interno dell’Unione Europea. «I problemi principali- ha spiegato Francesco Marcazzan dello Sportello Europeo dei Consumatori - hanno riguardato cambi di prenotazione e servizi che non erano quelli scelti dai clienti. E’ di fondamentale importanza per i turisti che vengono in Trentino e per i trentini che vanno all’estero, essere informati perché spesso si guarda solo al prezzo e non ai servizi offerti». La nuova «Carta trentina dei diritti del turista» dovrà nascere, ha spiegato Carlo Biasior del Crtcu (Centro ricerca e tutela consumatori e utenti) da un «tavolo comune dove a sedersi saranno istituzioni, operatori turistici e esperti del settore per recepire quello che già la normativa nazionale prevede». Ad appoggiare il nuovo progetto sono stati ieri anche gli assessori al turismo della Provincia e del Comune di Trento, Michele Dallapiccola e Andrea Robol. «Questo primo momento di riflessione - ha spiegato Robol - è importante per uno strumento informativo che permetterà di innalzare la qualità del nostro settore turistico e migliorare l’offerta ricettiva. L’obiettivo è quello di fare dell’ospitalità un elemento distintivo della nostra terra». G.Fin 27 IN BREVE IL CURRICULUM DEL DOTTOR BROLESE 쐢 La scorsa settimana, nell’articolo sul premio conferito in America al dottor Alberto Brolese e alla sua equipe, è stato fatto un errore nell’indicare il numero di trapianti al fegato effettuati dal professionista come primo operatore. Si tratta di 200 interventi e non 20 come precedentemente pubblicato. Dell’errore ce ne scusiamo con i lettori e con il diretto interessato. SPESA GRATIS GRAZIE AL PAM 쐢 È la signora Nunzia Accardo di Trento una dei tre vincitori di «Vinci la spesa Pepsi», il concorso ad estrazione indetto da Pam e Panorama che si è tenuto dal 1° al 30 settembre scorsi per tutti i possessori Carta per Te, la carta fedeltà di Pam Panorama, con in palio 3 carnet di buoni spesa dal valore di 1.200 euro cadauna. La premiazione del concorso con la consegna dei buoni è avvenuta sabato 23 novembre presso il supermercato Pam di via Trener. Si partecipava al concorso in modo automatico: bastava acquistare 2 bottiglie di Pepsi a scelta utilizzando la propria carta fedeltà Carta per Te. I carnet, composti da 12 buoni, valevoli un anno, dal valore di 100 euro ciascuno, consentiranno ai 3 fortunati vincitori di poter fare la spesa gratis per un anno nei punti vendita Pam e Panorama. «Sono una cliente affezionato del supermercato Pam di Trento e sono molto contenta di aver vinto questo premio - afferma la signora Accardo - I buoni vinti sono un bell’aiuto per la spesa e mi saranno sicuramente molto utili con una famiglia numerosa come la mia». LA PROVINCIA IN INDIA IN MISSIONE 쐢 Ha preso il via nei giorni scorsi la missione di promozione economico-imprenditoriale, istituzionale e di scouting turistico in India, organizzata dalla Provincia e da Trentino Sviluppo. La visita prevede per un gruppo di aziende trentine un fitto programma di incontri. Azienda sanitaria | Nuova organizzazione Visite ed esami medici ora si pagano in anticipo Fino ad ora - di prassi - all’Azienda sanitaria si pagavano in anticipo solo le visite private. Dal 1° dicembre la stessa regola vale anche per il pagamento delle visite e degli esami diagnostici e strumentali effettuati con l’impegnativa medica. Il cambiamento avviene in previsione dell’utilizzo di modalità di pagamento online e della gestione informatizzata dei referti delle prestazioni diagnostiche e strumentali rendendo uniforme la riscossione dei ticket in tutte le strutture dell’Azienda in un’ottica di semplificazione dei rapporti con i cittadini. La nuova modalità organizzativa permetterà di ridurre il numero di accessi agli sportelli da parte dei cittadini che in un’unica soluzione effettueranno l’accettazione e pagheranno le prestazioni, potendo così accedere poi, da qualsiasi personal computer, ai propri referti digitali. A partire dal 1° dicembre, quindi, le persone che devono effettuare una visita specialistica o un esame diagnostico dovranno effettuare il pagamento prima di recarsi in ambulatorio. Il versamento, oltre che in uno qualsiasi degli sportelli cassa dell’Azienda sanitaria, potrà essere effettuato con carta di credito attraverso l’applicativo TreC, la piattaforma elet- tronica che consente ai cittadini della provincia di Trento di consultare i referti on-line. Nei prossimi mesi, inoltre, saranno progressivamente attivate e collocate vicino agli sportelli cassa dell’Azienda sanitaria 19 riscuotitrici automatiche abilitate al pagamento delle prestazioni e alla stampa dei referti. Se nel corso della visita o dell’esame il medico ravvisa la necessità di ulteriori accertamenti il paziente dovrà eventualmente integrare il pagamento del ticket al termine della prestazione. L’Azienda si scusa per gli eventuali disagi che potrebbero crearsi nella fase iniziale. Trento 28 mercoledì 27 novembre 2013 L’accesso con i sei tornelli della nuova stazione a valle l'Adige La biglietteria, ospitata nello stabile della nuova rimessa Un particolare della struttura col magazzino: ospiterà le poltrone in estate Bondone, pronta la nuova seggiovia La «Montesel» da sei posti è costata 5 milioni di euro LEONARDO PONTALTI @leopontalti È una corsa contro il tempo, per sistemare fino all’ultimo dettaglio nel giro di tre giorni: per sabato, per la mattina del 30 novembre, il nuovo impianto da sei posti ad agganciamento automatico del Bondone, dovrà essere pronto. La nuova «Montesel» è, infatti, il piatto forte del menù di quest’inverno del Bondone: sostituirà la storica «doppia», le seggiovie affiancate «Montesel» e «Topolino» che permettevano di risalire dopo aver affrontato la pista Corsa contro il tempo per l’apertura di sabato Cerimonia il 7 dicembre quando verrà inaugurato anche il nuovo ristorante lungo la «Rocce Rosse» «Cordela». La novità arriva in occasione dell’Universiade e non è un caso: non sarebbe stato un bello spot, presentarsi alle delegazioni di mezzo mondo con un impianto datato, che impiegava circa sette minuti per portare gli sciatori da valle a monte di una pista affrontata mediamente in poco più della metà del tempo. Così, complice la kermesse studentesca e una scadenza naturale della revisione dei vecchi storici impianti, che ALBERGATORI 1 avrebbe comunque comportato una spesa non da poco (circa 800mila euro), è stato deciso di rinnovare, per un investimento di circa 5 milioni di euro, sborsati da Trento Funivie e dal suo principale azionista, Trentino Sviluppo. Ora con la seggiovia realizzata dalla Doppelmayr di Lana si risalirà in poco più di tre minuti (3’54” secondo i dati del costruttore), con una portata oraria che salirà da 1.900 a 2.200 sciatori. Nel tardo pomeriggio di ieri si è concluso il collaudo, iniziato lunedì mattina: su ciascuna delle poltrone in risalita sono stati caricati pesi da 520 kg a simulare il pieno carico. «Il via libera nero su bianco arriverà tra un giorno o due», spiega il presidente di Trento Funivie Fulvio Rigotti, «dopodiché tutto sarà pronto, proprio per sabato». Nella giornata di oggi i tecnici altoatesini, assieme ad una ditta specializzata di Sondrio, ultimeranno il montaggio delle pedane e degli accessi - dai lettori degli skipass alle protezioni - oltre a curare le rifiniture delle poltroncine. I lavori erano cominciati a luglio e non hanno riguardato solo l’impianto in senso stretto, ma anche le stazioni. A fianco di quella a valle è stato realizzato un corposo stabile fuori terra dove verranno ricoverate le poltroncine in estate, oltre ad ospitare la biglietteria. L’edificio - sulla sinistra rispetto alla seggiovia, scendendo dalla pista verrà aggirato dagli sciatori, che se lo lasceranno sulla destra dirigendosi verso l’accesso all’impianto. Anche la stazione a monte è stata completamente rinnovata: è stata spostata di qualche decina di metri verso destra (per chi la osserva salendo) rispetto alla vecchia, in modo che ora, all’arrivo, è possibile avere a disposi- zione uno spazio più ampio. Sotto alla stazione a monte è stata realizzata una rimessa per mezzi e attrezzatura di servizio. Ora che anche la neve è arrivata e le temperature stanno permettendo di procedere anche con l’innevamento programmato (ieri pomeriggio la temperatura alle 15 si aggirava tra i -5 e i -7 gradi). La nuova Montesel non sarà l’unica novità 2013/14. Per quel che riguarda le piste è stato ampliato lo snowpark con la trasformazione della 3Tre in terre- no per il boardercross, con salti e gobbe che saranno il cuore delle gare bondonere dell’Universiade. Inoltre lungo la strada per le Viote, dove l’asfalto incrocia il tracciato della pista «Rocce Rosse», sta per essere ultimato l’omonimo ristorante. Gestito dalla famiglia Goller, è costato 600mila euro - oltre ai 450mila spesi nel 2005 per edificare la struttura - e verrà inaugurato sabato 7 dicembre, giorno in cui è stato fissato anche il taglio del nastro ufficiale della nuova «Montesel». Eredità storica La nuova seggiovia esaposto del Bondone è stata realizzata al posto della coppia di impianti gemelli Montesel e Topolino, tra i primi a essere realizzati sulle piste della montagna di Trento, oltre che tra i più utilizzati «Il nuovo impianto non basterà se non ci mettiamo del nostro» «Un patrimonio da far fruttare» Pronto a ripartire, tra speranze e frustrazioni. Il Bondone attende il via - sabato - della nuova stagione, che dovrà segnare il rilancio della stazione, trainato dai buoni dati degli anni più recenti ma soprattutto da due fattori principali: l’Universiade e la nuova seggiovia da sei posti. Elementi che spingono all’ottimismo anche se - da qui la frustrazione - chi in Bondone, e di Bondone, vive, la parola rilancio l’ha sentita pronunciare negli anni fin troppe volte. Intendiamoci, non che i bondoneri amino troppo piangersi addosso, anzi: «In tempi come questi - spiegano le sorelle Antonella e Michela Calovi dell’Hotel Vason - dobbiamo solo sentirci superfortunati. Guardiamoci attorno: quante realtà possono contare su investimenti, soprattutto per quel che riguarda gli impianti? Una novità che ora spetta a noi saper sfruttare: siamo qui, pronti come tutti gli anni a combattere per dare il meglio. Il Bondone è meraviglioso, solo che ha le sue magagne». Magagne a cui Alberto Barbieri, titolare con la famiglia dell’Hotel Montana, individua senza tanti giri di parole: «Dobbiamo ancora capire cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare. E poi, lo svantaggio del Bondone è che è piccolo, in un contesto grande». E Barbieri non si riferisce alla piccola stazione isolata in mezzo ai grandi caroselli. Ma ad una montagna che deve promuoversi assieme ad una città e ad una valle - quella dei Laghi - che, soprattutto d’inverno, non hanno molto a che spartire con il Palon. E non solo in ambito turistico. «Pensate ad un’amministrazione come quella di un centro solandro, della Rendena o di Fiemme e Fassa - spiega Barbieri non sarà difficile immaginare che per quei Comuni, una tra le maggiori priorità sarà il turismo. Pensate ora a Trento: come può essere il turismo invernale la sua priorità? Non sarebbe nemmeno giusto lo fosse, perché un capoluogo ha mille altre questioni di cui preoccuparsi: ma certo è che questa situazione ci penalizza. Così co- Alberto Barbieri Michela Calovi Aspettando l’Universiade: gli operatori contano molto sull’evento me quella della promozione assieme a Trento città o alla Valle dei laghi, che hanno altri core business. La storia, l’arte e la cultura per il capoluogo, l’enogastronomia per la Valle dei Laghi. Nessuna accusa: il lavoro che in questi anni l’Apt ha fatto è stato straordinario, è l’ampio contesto in cui siamo immersi che ci penalizza. Perché i trentini sanno che in Bondone si scia, ma il turista fatica a comprendere che a Trento, a pochi chilometri dal centro, può farlo». Anche per questo, ci si deve saper organizzare: «E in questo senso noi - ammette Barbieri non abbiamo ancora deciso se vogliamo puntare sull’Est, sulle famiglie, sull’Italia. Vogliamo accontentare tutti. Ma una realtà grande può farlo, noi no. Una località solitamente mostra la sua “cilindrata” con i chilometri di piste: noi ne abbiamo pochi. Perché dunque non pun- tare su quello che invece abbiamo? Piste larghe, per imparare. Per i bambini, l’ideale. O il sole: nessun’altra località ne ha quanto noi. Perché le altre località sono in valle e in quota hanno solo le piste. Noi abbiamo tutto in quota. Da noi gli alberghi non si svuotano dalle 8 alle 16, perché il cliente può rimanere in camera e fare quello che altrove troverebbe solo nel rifugio in cima agli impianti. Ma su questi punti forti, non insi- stiamo. Preferiamo cercare di prendere tutti, senza crearci una nostra nicchia». Chissà se a crearla contribuiranno anche la visibilità e le visite legate alla prossima Universiade: «Noi ci speriamo - spiega Veronica Gios, che con la famiglia sta rinnovando il Norge: «Sarà pronto per il 6 dicembre, proprio per l’arrivo delle delegazioni e degli atleti che ospiteremo: l’entusiasmo e le buone Le. Po. sensazioni ci sono». ROVERETO 30 mercoledì 27 novembre 2013 Vertice di maggioranza in sordina. Le Stelle Alpine incassano promesse su parcheggi e viabilità. Graziola: «Restiamo su nostre posizioni». Ma l’ultimatum è sparito COMUNE l'Adige Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148 email: [email protected] G Martedì in giunta l’accesso a Piazza Nazario Sauro direttamente da via Dante. In settimana incontro con le categorie per soluzioni in vista dello shopping di Natale 1 Miorandi blinda la Ztl: sarà per sempre Respinto l’«assalto» di Patt e commercianti «Presto provvedimenti per favorire i negozi» Vasco Rossi cantava di volere trovare «un senso a questa storia». Peccato che testo e musica siano già state opzionate a suo tempo da Pier Luigi Bersani. Sarebbero perfette per spiegare il caso di via Tartarotti. Riassunto: il Comune istituisce la Ztl in via Tartarotti. Tra le Stelle Alpine e l’amministrazione Miorandi (sostenuta peraltro anche dal Patt) scoppia una polemica protagonista di una escalation vertiginosa: in tre giorni balza da critica di carattere viabilistico a frattura di maggioranza con tanto di ultimatum all’indirizzo del sindaco. A far da cornice, i numeri uno cittadini di Patt e Pd intenti a scambiarsi accuse sui giornali, rinfacciandosi vere o presunte fibrillazioni interne. Ieri avrebbe dovuto andare in scena l’ultimo atto. Attorno ad un tavolo presieduto da Miorandi, Lorandi da un lato e Graziola dall’altro (in realtà in rappresentanza degli autonomisti c’era Borghetti, Graziola era impegnato) avrebbero dovuto trarre conseguenze politiche proporzionate al livello dello scontro. Non è successo nulla. Un’ora di vertice per uscire e informare la città che via Tartarotti resta zona a traffico limitato. E l’ultimatum per il sette di gennaio? E il movimento di opinione anti Ztl (forse numericamente modesto, ma molto combattivo) subito ricompattatosi dopo le polemiche di inizio estate, con tanto di plauso pubblico dell’Unione Commercio? E l’accusa alla giunta di scavalcare il Consiglio? Spariti. Nessun Sopra via Tartarotti inaccessibile al traffico. A fianco il sindaco Miorandi con l’assessore al Commercio Giuseppe Bertolini accenno. Significativo che il solo commento da parte delle Stelle Alpine ieri sera sia arrivato da Marco Graziola, l’unico che a Palazzo Pretorio non c’era. Né prima, durante il vertice politico che di politico non ha avuto nulla, né dopo, durante il Consiglio comunale che ha visto il sindaco Miorandi rispondere ad una domanda di attualità (del consigliere Pt Giovanni Spagnolli) e ad un’interrogazione (del consigliere dei Civici Ivo VIABILITÀ Traffico limitato Anche via Carducci nel riordino Mentre la polemica politica si sgonfia, non si ferma il riassetto della viabilità a seguito della chiusura al traffico di via Tartarotti. «Il 22 novembre 2013 - recita l’ordinanza numero 235, emessa ieri mattina da Palazzo Pretorio - è stata emessa ordinanza n. 234 con la quale veniva istituita la zona a traffico limitato nel tratto di via Tartarotti tra via Carducci e via Dante con un senso unico di marcia da via Carducci a via Dante; per garantire la percorrenza veicolare nel contesto delle vie limitrofe risulta necessario adottare provvedimenti viabilistici su via Carducci confermando l’attuale senso di marcia». Provvedimenti che si traducono nell’«istituzione del senso unico di marcia su via Carducci con senso di marcia da piazza N. Sauro a via Tartarotti, con obbligo di svolta a destra verso il tratto di via Tartarotti tra via Carducci e piazza D. Chiesa per chi non è in possesso delle autorizzazioni per l’ingresso nella zona a traffico limitato» Chiesa) sul tema ribadendo che la scelta di istituire la Ztl «è stata presa dalla giunta». «La nostra posizione non cambia» ha ribadito in tarda serata Graziola. Difficoltoso, a questo punto, capire di che posizione si tratti. Nessun aiuto dagli altri partecipanti al vertice (Giori per l’Upt, Lorandi per il Pd e Trentini per l’Adc), trincerati dietro un no comment. Nessun indizio neanche dallo stringato comunicato del sindaco: «Le segreterie delle forze politiche di maggioranza si sono riunite questa sera con il Sindaco per un chiarimento politico. Per quanto riguarda gli atti amministrativi, da parte di alcune forze di maggioranza sono state presentate alcune richieste legate al mantenimento della Ztl già istituita: la prosecuzione del cantiere dell’area denominata Follone, la realizzazione del passaggio pedonale di collegamento con Borgo Santa Caterina, la presentazione già nella prossima riu- nione di Giunta della soluzione relativa a Piazza Nazario Sauro e la necessità di una sintesi di questi atti amministrativi e della ricerca della condivisione con le associazioni di categoria, che saranno convocate a breve». Insomma, a parte il fatto che martedì prossimo passerà in giunta l’accesso a Piazza Nazario Sauro da via Dante, provvedimento peraltro già ampiamente annunciato, nessuna novità. Cosa dovrebbe saltar fuori dall’incontro con le categorie? «Qualche provvedimento tampone per il periodo precedente alle vacanze di Natale, per agevolare i negozi di via Tartarotti» spiega Miorandi. Si tratta degli stalli di carico e scarico? «Sì, e anche qualcosa d’altro». Miorandi non si sbottona. Del resto non è stato lui ad accendere la miccia della «bomba» politica che avrebbe dovuto azzoppare la sua maggioranza. Lui si è limitato a guardarla, mentre si spegneva autonomamente. Ma.Pf. L’idea: «Il pollicino dal Quercia al centro» Il presidente Da Costa: «Aree di sosta inutili se non c’è il servizio di trasporto» Il collegamento tra aree di sosta e centro storico attraverso i bus del trasporto pubblico. Un sogno anche per una città come Rovereto, da sempre «affamata» di parcheggi ma, nella realtà, un’idea che non si è mai concretizzata davvero. Ecco che ora è la Circoscrizione Nord a proporla al Comune: «Purtroppo l’assessore ai trasporti Bertolini non si è presentato alla nostra seduta dell’altra sera alla quale era stato invitato - spiega il presidente Enzo Da Costa - ma andremo noi a portargli la nostra proposta: far arrivare il Pollicino (la linea A del trasporto pubblico urbano, ndr) fi- possibili richieste il rifacimento della pavimentazione della piazza della Pace oppure la possibilità di aumentare la superficie coperta della piazza, con l’ausilio di specifici teli, per consentirne l’utilizzo anche in caso di maltempo e di pioggia. Sul centro giovani abbiamo chiesto alla gestione di aprirsi a tutti i residenti del Brione, in particolare di non pensare solo ai giovani ma anche agli anziani, magari operando in sintonia con “Quartiere solidale”, che consiste nel coinvolgere una serie di persone disponibili a rendersi utili a servizio dei più bisognosi». G. L. RIONI La Nord vuole il collegamento veloce tra parcheggio allo stadio e città no allo stadio Quercia con un’apposita fermata a servizio del il nuovo parcheggio realizzato in via Tonetti, che rappresenta un importante area di sosta anche per i turisti e per i camperisti: il bus potrebbe scendere da una parte per raccogliere quanti lasciamo l’autovettura in questo parcheggo, per poi condurli in centro eivtando di intasare le strade del cuore della città di auto a caccia di un parcheggio. È inutile, infatti, chiedere di utilizzare queste aree di sosta se non si organizza, poi, un servizio di trasporto verso il centro: chiediamo che venga allestito questo servi- Teatro Libero zio, almeno a titolo sperimentale, per poter incrementare l’utilizzo di quel nuovo parcheggio; un’idea che risponde anche a quella che era la filosofia alla base dell’introduzione del Pollicino: collegare i parcheggi di attestamento con il centro». Il consiglio circoscrizionale guarda anche al futuro e alle priorità per un quartiere che presenta una complessità di questioni e di problematiche. «Contrariamente a quanto avveniva negli anni passati, quest’anno non ci è stato ancora chiesto di indicare gli interventi prioritari da inserire nel bilancio 2014 - aggiunge Da Costa -. Tra le R3112618 CIRANO DI BERGERAC SABATO 30 NOVEMBRE ore 21.00 Teatro G. Sartori - Ala INFO: Ufficio Attività Culturali del Comune Tel. 0464-674068 - Teatro - Tel. 0464-671633 Sindacale | A 4 giorni dal subentro della nuova azienda, non ci sono i contratti Appalto pulizie al Mart, attacco della Cgil con Corrado D’Elia, Monica Faggiani, Gustavo La Volpe, Tommaso Minniti, Marco Brambilla, Stefania Di Martino, Stefano Pirovano, Dario Leone regia di Corrado d’Elia INGRESSO: INTERO Euro 12,00 RIDOTTO Euro 8,00 (studenti fino 25 anni, over 65 e Soci TCI) Il pollicino, che resta l’autobus preferito dai roveretani PREVENDITE BIGLIETTI PRESSO LE CASSE RURALI DEL TRENTINO CON IL SERVIZIO “Primi alla prima” oppure il giorno dello spettacolo a teatro a partire dalle ore 18.00 Domenica al Mart subentrerà la nuova ditta di pulizie. Per il museo è forse una formalità, tanto più che il contratto è stato gestito dalla Provincia. Non è però una formalità per le sei lavoratrici che, ad oggi, nulla sanno né riguardo ai loro contratti, né rispetto al numero di ore che dovranno lavorare. E ora la Cgil sbotta: «Ormai è sempre così con gli appalti di Provincia e enti funzionali, manca il rispetto delle lavoratrici, che si troveranno davanti al fatto compiuto un giorno prima di prendere servizio». La vicenda inizia, appunto, con il nuovo appalto: dal 31 ottobre al posto della Miorelli di Mori, sarebbe dovuta subentrare la Pulinet di Baselga di Pinè. Un passaggio che però è slittato: il Mart ha concesso un mese di proroga alla Miorelli. E in questo mese la Cgil ha tentato di avere contatti con la ditta che, da domenica, dovrebbe organizzare il servizio. Perché ci sono i contratti da discutere, perché si tratta di capire se saranno o meno tagliate superfici o servizi da svolgere (e quindi ore lavoro e stipendi). Ma a tutt’oggi, non hanno avuto alcuna risposta. «Ormai con gli appalti pubblici è sempre così - sbotta Luigi Bozzato - le lavoratrici non sanno nulla fino all’ultimo giorno, poi si trovano davanti un contratto da valutare in poche ore, magari peggiorativo o che riduce loro le ore di lavoro e quindi gli stipendi. È semplicemente inaccettabile». Dal Mart fanno sapere che la proroga a Miorelli era stata concessa appunto per dar modo alla nuova azienda di gestire la transizione senza fretta. Ma le cose, evidentemente, sono andate in modo diverso. E a rimetterci sono le dipendenti. Arco l'Adige IL CONVENTO Il neo assessore provinciale Dallapiccola e la «Granatum srl» hanno sottoscritto l’accordo con procedura negoziale mercoledì 27 novembre 2013 Intervento da sette milioni, con vincoli di destinazione e obbligo di utilizzare i prodotti «Qualità Trentino». Fino a 31 posti di lavoro 35 MERCATINO CONTADINO La proposta di Leoni (Ada) 1 Wellness all’olio alle Servite, firma tra Pat e imprenditori Sette milioni di euro per trasformare l’edificio meridionale dell’ex convento delle suore di clausura ad Arco (l’edificio storico costruito in via Mantova nel 1689 nel quale vivono ancora cinque religiose, le Serve di Maria) in un albergo quattro stelle superior che diventerà anche un centro di promozione dell’olio extravergine di oliva del Garda trentino in un contesto «di silenzio, sobrietà e introspezione». Da ieri il progetto di cui tanto si è discusso ad Arco negli ultimi mesi è oggetto di un accordo formale stipulato tra gli imprenditori privati e la Provincia, firmato dal neo assessore Dallapiccola e frutto della nuova norma che fa riferimento agli “accordi di procedura negoziale” (ne riferiamo nelle pagine di economia sull’edizione di oggi). Dall’accordo sottoscritto ieri si apprendono alcuni numeri interessanti del progetto, soprattutto per quanto riguarda costi, finanziamento, capitale ma anche la ricaduta occupazionale che la nuova, insolita, struttura ricettiva avrà in zona. L’impresa «Granatum srl», rappresentata ieri alla firma in Provicia da Giulio Vicentini, prevede che la nuova attività richiederà a regime 19 addetti; è anche prevista un’occupazione indiretta, generata dall’affidamento a esterni degli spazi commerciali, wellness e fitness compresi nella struttura, di ulteriori 12 addetti, ai quali pure dovrà essere applicato il contratto nazionale del settore turismo firmato dalle organizzazioni sindacali maggiormente significative. In totale quindi si dovrebbero contare fino a 31 posti di lavoro in qualche modo collegati all’iniziativa. Anche in questo caso il livello agevolativo ipotizzato è del 20% su una spesa ammessa di 6.076.469 euro. Accanto ai vincoli di destinazione e mantenimento dell’attività e della sede legale in Trentino, la società che investe ad Arco si impegna a mantenere un livello di mezzi propri sul capitale investito ad un valore non inferiore al 30% per l’anno di completamento dell’investimento e per i tre esercizi successivi, nonché a ricostituire il capitale sociale, in relazione alle previste perdite per gli esercizi 2013 e 2014, secondo gli obblighi civilistici. Alla “vocazione” del nuovo albergo, ispirata alla cultura olivicola (verrà realizzato anche un frantoio e persino i trattamenti wellness saranno a base di olio d’oliva) si affianca, anche in questo caso, l’impegno ad utilizzare i prodotti a marchio “Qualità Trentino” e ad applicare prezzi medi coerenti con la classifica alberghiera attribuita. Le porte del monastero si aprono ad una formula inedita di accoglienza e la Provincia pone i paletti che hanno permesso l’accordo negoziale. «L’area coperta andrà utilizzata anche dalle associazioni locali» Uno scorcio del convento delle Serve di Maria ad Arco. Firmato l’accordo per l’attività ricettiva Il comitato | Serata informativa per l’accoglienza arcense Chernobyl, incontro con le famiglie Da anni si danno operano per aiutare i bambini bielorussi che crescono, generazione dopo generazione, nelle zone ancora oggi contaminate dal disastro nucleare della centrale di Chernobyl, nell’ormai lontano 1986. Purtroppo, come noto, la radioattività dura decenni ed esaurisce molto lentamente la propria pericolosità. Così, anche a distanza di 27 anni, è ancora utile per i bambini che nascono da quelle parti, allontanarsi dall’area e fare un breve soggiorno disintossicante, per i loro organismi, in zone pri- ve di contaminazione. Il comitato “Insieme per crescere” opera nell’Alto Garda in questo senso da molti anni. Questa sera, alle 20.30, il comitato terrà una riunione informativa sull’accoglienza per un soggiorno terapeutico dei bambini bielorussi. Una serata per capire come e cosa si può fare, scoprendo che tutto può essere in realtà più semplice di quanto si creda. L’appuntamento è fissato per questa sera in via Garberie al civico 6, accanto al circolo pensionati, dalle ore 20.30. Info: 349-5636488. Non c’è solo il mercatino natalizio ad Arco, ma anche quello contadino della cui copertura si continua a parlare. «Credo che quello spazio - scrive Enrico Leoni, può diventare non solo utilizzabile per il mercato, ma può essere una occasione se strutturato adeguamente, per creare un’area che possa servire anche per manifestazioni. Le associazioni di volontariato, come è noto, vivono periodi difficili per la mancanza di fondi, il comune vista anche la crisi, mette a disposizione sempre meno risorse finanziare per l’operato di queste associazioni. Per raccogliere fondi molte associazioni vorrebbero e potrebbero organizzare feste, incontri, e altro. Quell’area può diventare l’epicentro delle manifestazioni che si svolgono ad Arco, anziché utilizzare il Foro Boaria chiudendo il parcheggio, creando disagi. Sono sicuro che allora avrebbe senso anche la spesa della copertura, magari rivedendola un pò, che sia funzionale appunto, non solo per il mercato contadino, ma anche per le associazioni. I locali poi dell’ex ormai centro giovani, messi a norma per farvi feste, sarebbero un grande punto di appoggio e sgraverebbero le associazioni che organizzano manifestazioni, di gravosi lavori di montaggio strutture. Noi stessi come Associazione difesa animali potremmo organizzare vari momenti che aiutino la popolazione a conoscere il mondo animale, altre associazioni farsi conoscere di più. Tutto questo crerebbe anche un momento di socializzazione fra le associazioni e la comunità». La mostra | Atmosfera, qualità e faticose ricerche L’infortunio | Ieri alle Braile incidente sul lavoro per un operaio albanese. Non è in pericolo di vita «Pagine del Garda», la passione della propria terra e per la gente Cade per sette metri ma si salva Il Salone delle feste del Casinò durante «Pagine del Garda» MARIO COSSALI Anche quest’anno si è distinta per qualità e originalità delle proposte la bella e riconosciuta iniziativa di «Pagine del Garda», che nel grande salone asburgico delle feste del Casinò di Arco ha messo in mostra la produzione più recente dell’editoria trentina e gardesana. Restano nel cuore e nella memoria lunga le accurate ricerche nelle quali vibrano i nomi di Paul Klee e di Vasco Pratolini, che hanno fatto balenare stagioni diverse di grande creatività e di tensioni spirituali di cui anche oggi sentiamo il fascino e la seduzione, accanto alle battute di grande incisività sulle storie locali come quella della centrale Ponale di Riva del Garda o quella della Chiesa Collegiata di Arco, senza parlare delle decine di altre sensibili proposte, pensiamo alla produzione irrefrenabile della Mnemoteca del Basso Sarca, alla appassionata incursione nel mondo magico delle Dolomiti di Brenta e alla meritata conclusione con la poesia di Giacomo Floriani. Per quanto riguarda il mio piccolo demone interiore posso dire che ha vibrato di ripetuta commozione davanti alle minuscole eppure meravigliose storie dei territori dimenticati dell’entroterra benacense, penso in particolare a quel luogo povero e incantato come la Valvestino, scrigno di fatiche, di lingua, di volti e di storie che, tempo perduto, nella sala di Arco per incanto ritroviamo. Anche per questa edizione si può dire: c’è una bella atmosfera a «Pagine del Garda», trovi gente che ama non solo la propria gente e la propria terra, ma che ti accoglie con la passione della cultura e della storia, senza nessun pregiudizio e senza nessuna distanza. In quella passione si possono rinvenire anche ragioni di relazione e di amicizia, necessarie per una coesione sociale che testardamente, nonostante tante difficoltà, ancora, inseguiamo. Il cedimento di una soletta in fase di ristrutturazione ha causato l’infortunio sul lavoro del quale è stato vittima ieri mattina, attorno alle 11, un giovane operaio albanese. Tutto è avvenuto in pochi secondi, nel cantiere di un edificio privato alle Braile, nella zona ovest di Arco, tra via Torino e l’ospedale civile. La soletta non ha retto e si è aperta facendo perdere ogni possibile appoggio all’operaio ventinovenne, precipitato per due piani fino a terra. Un volo di circa sette metri concluso in mezzo alle macerie cadute assieme a lui. L’allarme è stato immediato, grazie all’intervento dei colleghi di lavoro che hanno tentato anche un primo soccorso. Per fortuna il giovane lavoratore è rimasto cosciente per tutto il tempo, nonostante i forti dolori riconducibili alle fratture subite nella caduta. Sul posto in pochi istanti è arrivata l’ambulanza di «Trentino Emergenza», partita dal vicino pronto soccorso di via Capitelli, e una squadra dei vigili del fuoco di Arco, che hanno aiutato il personale del «118» nel recupero dell’infortunato. Per il trasporto in ospedale si è deciso di provvedere con l’elisoccorso che ha trasferito il ferito all’ospedale Santa Chiara, dove è stato subito sottoposto ad esami radiografici per valutare l’entità dei traumi subiti. Nonostante il salto di sette metri non ha subito lesioni tali da giudicarlo in pericolo di vita. Sul posto anche l’ispettorato del lavoro per ricostruire la dinamica dell’accaduto. IN BREVE Il cedimento di una soletta ha causato l’infortunio di ieri alle Braile Pittura | Esposte in sede alla Comunità di valle I paesaggi del basso Trentino con gli autori di «Artedomino» Grazie alla collaborazione con l’assessorato alla cultura della Comunità di Valle che ha provveduto ad allestire i corridoi del secondo piano, dall’inizio dell’anno è stata data all’associazione «Agt Arte» la possibilità di posizionare alcuni lavori artistici. Dopo molti mesi di esposizione della raccolta di tele riguardanti il territorio di Romarzollo, si apre ora una nuova mostra, negli stessi spazi della Comunità, dal titolo “Paesaggi del Trentino”. Si tratta di tele eseguite da molti pittori trentini, che si ritrovano in un laboratorio di pittura denominato “Artedomino” coordinato dal maestro Franco La Spada. Gli artisti provengono dalle zone di Trento, Aldeno, Rovereto, Mori, Ala, Avio, Nago-Torbole, Riva e Arco e si sono impegnati a realizzare delle opere che “riprendano” il nostro bellissimo territorio, principalmente del basso Trentino. Vi sono quindi rappresentate località più o meno note, dai pascoli di alta montagna, ai centri storici, alle vallate e ai fiumi che le attraversano. Non mancano i paesaggi dell’Alto Garda che di certo saranno riconosciuti da chi vorrà visitare l’esposizione! (aperta in orario d’ufficio) L’Associazione ha prodotto negli ultimi anni, anche delle pubblicazioni che raccolgono le immagini delle tele dipinte su diversi argomenti: l’ultima è dell’anno scorso ed è un catalogo dedicato agli animali dal titolo “in compagnia di…” che si potrà eventualmente richiedere. PIANGIAMORE E I NOSTRI VENTI 쐢 Protagonisti sono l’Ora, il Ponal, il Peler, la Vinesa, il Bali, l’Ander, la Gardesana e il Montes, cioè i venti dell’Alto Garda. Che l’autore, l’artista siciliano Alessandro Piangiamore, ha lungamente «osservato» dal castello di Arco, dalla Ponale, da Riva del Garda,Torbole,Tempesta, Punta San Vigilio, Sirmione e Peschiera. La mostra «Tutto il vento che c’è», allestita nella galleria civica «Giovanni Segantini» ad Arco, è aperta ancora per qualche giorno, fino a domenica primo dicembre, dalle 10 alle 18 con ingresso libero. CENA DI CLASSE PER I COSCRITTI DEL 1953 쐢 Festa di classe per i nati nel 1953, sabato al Casinò. Iscrizioni entro oggi presso Ferramenta Righi Arco (0464-516670), Cornici Pompili (0464-517366), Bruno Calzà Piuma (3488601660), Bar Acil Riva (0464-552252), rivendita Tabacchi Bezzecca Ledro (0464-591794), ristorante Ristoro Malcesine (0457400146). SERRATA PARTITE IVA, OGGI C’È IL GAZEBO 쐢 In occasione della prima serrata nazionale delle partite Iva, appuntamento anche ad Arco dalle 9 alle 12 con un gazebo davanti al Casinò. Valli di NON e SOLE l'Adige VAL DI NON Il presidente Luigi Seppi: «Nei prossimi giorni degli operatori firmeranno delle convenzioni di sponsorizzazione» Ufficio: 0463 421213 fax 0463 609175 email: [email protected] - Recapito: via Madruzzo, 2 G Dubbi sulla riapertura del centro del fondo delle Regole: entro la prossima settimana sarà promosso un incontro per il rilancio 1 Dai privati deciso sostegno ai progetti di «Altipiani Spa» GUIDO SMADELLI CAVARENO - «Contavamo su una partecipazione più numerosa, ma c’erano un discreto numero di albergatori ed alcuni commercianti. Non è andata male, sembra si stia muovendo qualcosa». Luigi Seppi, presidente della «Altipiani Spa», società che gestisce piste ed impianti sciistici della valle di Non (nata dalla fusione tra Predaia, Alta Valle e Monte Nock), vede il bicchiere mezzo pieno: «Ci dà soddisfazione veder riconosciuto, da parte degli operatori, che la società si sta muovendo. Posso dire che la società ha dimostrato la volontà di attivarsi, su tutti i fronti». Ai partecipanti all’incontro, cui hanno preso parte anche alcuni sindaci, i vertici societari hanno chiarito la necessità di coinvolgimento e partecipazione diretta, quindi anche commerciale, degli operatori privati. «Con la Val di Non Card negli ultimi due anni Altipiani Spa ha introitato circa 40 mila euro», spiega Seppi. «Ora lanciamo nuove proposte, contando su una sempre maggior presenza dei privati, e la partecipazione all’assemblea anche di alcuni commercianti è di buon auspicio». Certo non è il periodo economico migliore, per gli operatori, ma qualcosa, come detto, si è mosso, ed i «pacchetti di sponsorizzazione» proposti hanno destato interesse. Per i commercianti ne sono CLES previsti tre: da 300, 600, 900 euro, rispettivamente collegati ad un quantitivo di ore sciabili (25, 55, 80). Alle aziende vengono garantiti la presenza del logo su striscioni e pannelli pubblicitari posizionati presso le stazioni di partenza degli impianti, e la menzione o presenza dello stesso in occasione di eventuali uscite pubblicitarie. Diversa l’offerta per gli alberghi, cui vengono proposti uno sconto del 10% sulle tariffe skipass, altrettanto sul noleggio materiali, il 50% sugli skipass con la formula «Happy family», dotazione di card personalizzate con retro pubblicitario che consentono di accedere agli sconti, visibilità sul sito della società come struttura convenzionata. «Ci stiamo muovendo, coinvolgendo anche altri soggetti», continua Luigi Seppi. «Ad esempio le due scuole di sci esistenti, che si sono dichiarate disponibili ad organizzare direttamente degli eventi, e l’Apt (rappresentata all’incontro in parola, ndr), con la quale abbiamo una stretta collaborazione. Tra le cose che proporremo a breve ci saranno le albe in malga, con impianti di risalita che apriranno molto prima al mattino per consentire agli ospiti di osservare il sorgere del giorno dal rifugio Mezzavia; e dei sabato mattina proporremo per ospiti prenotati due ore gratis sugli impianti, un’ora di lezione di sci gratuita, sconti sul noleggio delle attrezzature, inizia- Sarà lungo 830 metri Nuovo marciapiede per Mechel CLES - Il consiglio ha inoltre approvato, con 13 voti favorevoli e un’astensione, il progetto preliminare del marciapiede che interesserà la frazione di Mechel, a partire dalla località Baracca. L’assessore all’urbanistica ed ai lavori pubblici Mario Chini ha portato all’attenzione la Il paese di Mechel necessità della messa in sicurezza dei pedoni nel tratto in questione, con il minor impatto possibile. Il progetto è stato presentato dall’ingegner Paolo Leonardi; il marciapiede sarà lungo complessivamente 830 metri e sarà collocato nella parte destra della carreggiata, per ragioni di visibilità e per l’abitudine dei pedoni di transitare a destra. L’ingegnere ha analizzato attentamente i confini delle proprietà private adiacenti la futura infrastruttura, ed ha ipotizzato di suddividere l’intervento in lotti (probabilmente 3 in base al computo metrico). Il costo totale del lavoro arriva approssimativamente a 800.000 euro. Il consigliere Luigi Pichenstein ha rivolto un plauso al progetto, a suo avviso importante, perché migliorerà la vita degli abitanti di Mechel e non solo: «Credo che il marciapiede sia fondamentale anche per i turisti, che al momento sono scoraggiati a visitare la frazione più popolosa del nostro comune» ha rilevato. MALÉ 41 IN BREVE I VAL DI NON Fiera dell’artigianato Sono aperte fino ad oggi le iscrizioni alla trasferta che la Comunità di valle organizza domenica 1 dicembre per visitare «L’artigianato in fiera» a Milano, riservata ad operatori del settore operanti in valle. Informazioni allo 0463/601615. I CLES Film drammatico Per i «mercoledì al cinema» è oggi in proiezione il film drammatico «Un castello in Italia». Ore 21. I MEZZANA Serata sull’apicoltura Oggi al caseificio Presanella conferenza sul tema «L’apicoltura nelle Alpi, storia della zootecnia alpina», relatore Annibale Salsa. Ore 20.30. I VAL DI SOLE Corso per gestori di malghe Ha inizio domani il corso di formazione per gestori di malghe. Docente di giornata Francesco Gubert della Fondazione Mach, che tratta della gestione del pascolo, analizzando le problematiche più frequenti dei pascoli solandri. Comunità di valle, dalle 8.30 alle 12.30. Le piste del Monte Nock, illuminate per consentire le sciate in notturna CLES 2 mercoledì 27 novembre 2013 tive queste che vedono un concreto sostegno da parte dell’Apt». Un problema sollevato da qualche operatore è la dubbia apertura del centro del fondo Paradiso-Regole. «Alcuni albergatori hanno sollecitato la riapertura del centro del fondo», spiega il presidente. «Ma sarà possibile garantirla solo se vi sarà il sostegno dei privati. Abbiamo in programma due riunioni, nei prossimi giorni, una con operatori intenzionati a sottoscrivere le convenzioni di sponsorizzazione illustrate, l’altra per rilanciare il centro del fondo, cercando di coinvolgere ad esempio lo Sci Club Fondisti Alta Val di Non che aveva curato la gestione in passato, ed i privati». I TAIO La sicurezza sul lavoro Il Coordinamento operatori economici organizza oggi, nella propria sede, un incontro formativo di sicurezza sul lavoro, con l’ingegnere Stefano Bonamico che illustra «Contributi e agevolazioni per la formazione in materia di sicurezza sul lavoro» e «Lo sconto Inail». Inizio lavori alle 19.45. I progetti selezionati presentati in consiglio, ma c’è il nodo della sicurezza Casette sugli alberi: si va avanti FEDERICA CHINI CLES - Francesca Maria Fracchetti è la vincitrice del bando indetto dall’amministrazione comunale per la progettazione delle casette sugli alberi nella zona adiacente la malga Boiara bassa. Fracchetti, giovane architetto della Vallagarina, come avevamo annunciato il mese scorso, è seguita ex aequo dal clesiano Mirko Franzoso (architetto), da Riccardo Matera (designer palermitano) e da Lorenzo Pieratti (architetto fiorentino). I 4 progetti sono stati presentati al consiglio comunale lunedì sera, preceduti da un’illustrazione dell’iniziativa da parte dell’assessore alle politiche giovanili Marco Nicolodi e dal consigliere di maggioranza Nicola Gasperini. Essa è nata nel gennaio del 2012, collegata al festival artistico-musicale Boiart, con l’intento di realizzare una proposta d’accoglienza turistica innovativa, valorizzando contemporaneamente le re- altà artigianali del territorio, la filiera del legno locale e l’imprenditoria giovanile, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. Da qui l’idea di indire un bando di concorso, a cui hanno preso parte 60 candidati provenienti da tutta Italia. Un’apposita commissione giudicante, composta dal consigliere Gasperini, da Pier dal Rì di Arte Sella, da Giovanna Salgarello della commissione urbanistica comunale e da Emanuele Montibeller, ha selezionato 9 partecipanti, ai quali è stato richiesto di rendere il proprio progetto da preliminare ad esecutivo e di ricercare degli sponsor per la costruzione delle casette. «È stato davvero arduo individuare i migliori 4, perché tutte le bozze presentate sono davvero valide ed interessanti» ha rilevato Gasperini. Coordinatore dell’iniziativa il neopresidente di Assoartigiani Val di Non Massimo Zadra, che ha creduto nel progetto fin dalle prime fasi: «È una grande occasione di promozione e vi- sibilità per il nostro territorio, perché i progetti saranno presentati alla Triennale del Legno, che si terrà nell’ottobre del 2014». I 4 giovani hanno poi esposto nel dettaglio le proprie bozze; ciascuna di esse è accomunata dalla volontà di riprodurre in queste casette forme e volumi contenuti che richiamano elementi naturali, sospesi tra gli alberi e costruiti soprattutto con materiali derivanti dal legno. Il progetto vincitore dell’architetto Fracchetti, ad esempio, si ispira alla forma di un fiore di croco, sostenuto dal tronco di un albero e da pali di cemento. Le superfici ipotizzate di queste 4 casette spaziano da 4 a 25 metri quadrati; i costi variano dai 15.000 fino a circa 25.000 - 30.000 euro totali. Il consiglio si è complimentato con i ragazzi per aver realizzato dei progetti freschi e affascinanti. Luigi Pichenstein ha domandato quanto verrà realizzato concretamente, mentre il gruppo di minoranza composto da Loris Agostini, Vito Apuzzo e Massimiliano Girardi ha chiesto lumi sulla questione della sicurezza di queste strutture. Il consigliere Nicolodi ha risposto che è ferma volontà di mettere a punto 3 o 4 casette. I progettisti si sono consultati con un ingegnere strutturista, che ha sconsigliato la fruizione delle casette in caso di eventi meteorologici intensi. Apuzzo ha perciò invitato l’amministrazione a mettere a disposizione degli architetti coinvolti l’ufficio legale comunale, per un supporto in termini di norme di legge. Il sindaco Maria Pia Flaim ha condiviso questo appunto, sottolineando che la Provincia sta lavorando su un’apposita normativa che regolamenterà la costruzione di strutture sugli alberi. Nicolodi, infine, ha rilevato l’ottima risposta ottenuta dalle aziende artigianali locali a sostegno del progetto, anticipando che a breve una ventina di alunni degli istituti comprensivi Russel e Pilati e del Cfp-Upt gireranno un documentario promozionale sull’iniziativa. Una moltitudine alla camera ardente, alle 14.30 i funerali MALÉ - Oggi pomeriggio la comunità di Malè accompagnerà nell’ultimo viaggio Lorenzo Mochen, il quarantenne agricoltore deceduto lunedì in seguito ai traumi subiti nell’infortunio con il trattore nel piazzale della sua azienda agricola. I funerali si terranno alle 14.30 nella chiesa arcipretale e di certo saranno in molti a partecipare al mesto rito. Già nella giornata di ieri una moltitudine di persone ha voluto far visita alla camera ardente, presso la casa di riposo, per portare l’estremo saluto ad un giovane strappato troppo presto alla famiglia e al lavoro che tanto amava. Accanto al feretro il papà Giorgio, con la forte tempra che contraddistingue i contadini di montagna, in composto silenzio a rin- graziare quanti testimoniano la loro vicinanza per il tragico evento. Dopo aver perso la moglie Beppina, stroncata da un male incurabile in giovane età, aveva rivolto tutte le energie sul suo unico figlio Lorenzo, trasmettendogli la passione per l’allevamento edavviandolo a sostituirlo alla guida dell’azienda agricola; ora quel figlio gli viene improvvisamente strappato, lasciando privi di sostegno e riferimento la nuora Antonella ed i giovanissimi nipoti Matteo di 9 anni e Mirco di 5. Nel suo volto non vi è rabbia, ma solo rassegnazione. Ora sulla soglia dei settant’anni, Giorgio Mochen dovrà cercare di rialzarsi nuovamente, consapevole che i propri nipoti dovranno crescere senza l’amato papà. R3102201 Oggi l’addio a Lorenzo Mochen Lorenzo Mochen Valli Giudicarie e Rendena 44 mercoledì 27 novembre 2013 l'Adige Pro e contro degli operatori economici. Egidio Bonapace: «La cultura dello sci non è più sufficiente. Non è detto che i numeri si mantengano facendo piste e impianti» CAMPIGLIO 1 Serodoli: «Si rischia un danno ambientale» Jalla Detassis critica sul nuovo progetto GIULIANO BELTRAMI MADONNA DI CAMPIGLIO - Campiglio, croce e delizia del turismo trentino: dal boom degli anni ’60 croce per gli ambientalisti, che insorgono ad ogni nuovo impianto, per ogni porzione di territorio che diventa pista; delizia per chi vive sul turismo. Da mesi si sta consumando l’ennesimo scontro: stavolta l’infinita querelle riguarda Serodoli e Montagnoli. Chi canta l’ode a Campiglio è Giacomino Maffei, del Bio Hotel Hermitage, operatore storico (se non si offende): «Abbiamo una fortuna unica: vivere fra l’Adamello e le Dolomiti». Ma cantare l’ode non significa essere acritici: molte cose non vanno. «Serodoli? Moltissimi anni fa», racconta Jalla Detassis, per sei anni presidente dell’Apt, «il mio papà diceva che tutto sommato l’impianto si poteva fare. Ultimamente ho cambiato idea, intanto perché il pubblico dello sci non è in aumento, poi perché l’agognato collegamento c’è, anche se non è come avremmo desiderato. Intendiamoci, essere collegati a Pinzolo è un vantaggio cercato dal turista, ma aver saltato Mavignola non va bene. Le varianti portate alle piste consentono di ridurre intasamenti e pericoli. Sul nuovo occorre distinguere: ogni pista ha un impatto, però le zone boscate possono essere rinaturalizzate se si decide di cambiare. Se metti mano a Serodoli, dove c’è roccia... Ho davanti agli occhi il Grostè: d’estate è un disastro, e io non ci vado a camminare. Un tempo le piste erano più strette e seguivano l’andamento naturale, mentre oggi sono tutte uguali e larghe. Ecco perché penso che ai Serodoli si rischi un danno ambientale e paesaggistico». Detassis va oltre: pensa a spazi liberi per lo scialpinismo, «una nicchia che non dà lavoro, ma chiude il cerchio», e ad un turismo più forte in estate: «Però bisogna aumentare i servizi: non abbiamo una piscina, non c’è manutenzione dei sentieri intorno al paese». «Da anni - rinforza Giacomino Maffei chiediamo la sistemazione del Sentiero dei Siori, un bel biglietto da visita, ma non ci riusciamo. Che un’industria come Campiglio non riesca ad investire 5.000 euro è drammatico». Responsabilità? Sorride Maffei: «Di nessuno, naturalmente: siamo in Italia. Eppure la clientela che non scia aumenta, e va accontentata». L’argomento interessa Carlo Filiberto Bleggi («Ferrari spazio bollicine Nabucco»): «Il 30% di chi viene a Campi- glio non scia e cerca strutture. Fra i servizi penso - è memore di una caduta sul ghiaccio - alla manutenzione durante l’inverno dei marciapiedi. Un altro plus da sfruttare è la qualità: le recenti tre stelle Michelin sono un record. Occorre tornare a fidelizzare gli italiani, che hanno le seconde case...». Sebbene «investire sulle eccellenze impiantistiche sia necessario». «Eccellenze - conviene Maffei - significa anche chilometri: le stazioni minori saltano, mentre resiste chi ha i chilometri. Lo sciatore non guarda il panorama, ma la punta degli sci, e la sera vuol dire “ho fatto 200 chilometri...”. Il confronto avviene ormai fra poche stazioni: regge chi ha l’offerta del chilometraggio immenso, soprattutto per i giovani. Abbiamo pensato a lungo ai Val Rendena. Il Doss del Sabion apre il 5 dicembre Da venerdì si scia sul Grosté e da sabato aprono le seggiovie VAL RENDENA - Parte venerdì la nuova stagione nella skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena, con l’apertura dalle 8.30 alle 16 della telecabina Grostè 1° e 2° tronco, della seggiovia «Grostè Express» e delle relative piste. Da sabato si aggiungeranno la telecabina Spinale e le seggiovie Rododendro, Boch, Fortini, per raggiungere la Pradalago, e Genziana, per scollinare verso Folgarida-Marilleva. L’apertura delle piste di Pinzolo-Doss del Sabion, terzo tassello della Skiarea, è prevista giovedì 5 dicembre. A Madonna di Campiglio la neve caduta da inizio stagione è di 90 centimetri. Al Doss del Sabion il manto nevoso ha raggiunto i 60 centimetri. Novità di quest’anno è la possibilità di sciare con un unico skipass su tutti i 150 chilometri della skiarea, la più grande del Trentino. Venerdì, lo skipass giornaliero per adulti costerà 26,50 euro, mentre da sabato 30 novembre a venerdì 6 dicembre si potrà acquistare il giornaliero promozionale pre-stagione: 28,50 euro (adulto). PONTE ARCHE Il bacino di Montagnoli. Giacomino Maffei: «Se mascherato, non mi scandalizzo» Serodoli - racconta - con l’idea di decongestionare il Grostè, che va di moda. Oggi non so cosa dire: andare avanti? Abbandonare? Difficile prevedere il futuro». Egidio Bonapace (rifugista e presidente dell’Accademia della montagna) ha le idee chiare: «Sono per la destagionalizzazione, ma è inutile parlarne senza realizzarla. La loro (e intende gli impiantisti, ndr) cultura dello sci ha dato un grande vantaggio economico, perché negarlo? Ma non è più sufficiente: lo sci diventerà sempre più uno sport d’élite per i costi. Non è detto che i numeri si mantengano facendo piste e impianti. Le stazioni invernali per sopravvivere dovrebbero lavorare almeno otto mesi su dodici: qui se ne lavorano sei». Ciò significa che bisogna investire di più sull’estate? «La montagna trentina - replica Bonapace - è nata in estate: il turismo invernale è arrivato dopo. In un momento difficile come questo la montagna estiva può aiutare: camminare costa poco. Sa che negli anni ’50 e ’60, quando eravamo molto più poveri, c’era la Società di abbellimento, che aveva due squadre per tenere i sentieri?». Bonapace sgombra il campo da un possibile «dagli all’impiantista!». «Il Super Ski Dolomiti ha fatto il Super Summer, perché si può girare anche in estate: non tutti camminano. Bisogna riprendere la cultura della montagna: entriamo nelle scuole!». «Dobbiamo essere laici e avere un approccio non ideologico alle questioni», conclude Giacomino Maffei. E pensa ad un tema che certamente divide: il laghetto ai Montagnoli. «Se fosse ben mascherato non mi scandalizzerei: di laghetti in montagna ne esistono tanti. Ma niente muraglioni e sbarramenti!». CAMPIGLIO 2 Chalet Laghetto gestione romana al Marconi Group Lo Chalet Laghetto alla Conca Verde MADONNA DI CAMPIGLIO Finisce a una società di Roma la gestione delle attività di bar e pasti veloci dello Chalet Laghetto di Madonna di Campiglio. La comunicazione viena dell’Ufficio segreteria generale del Comune di Pinzolo, proprietario della struttura. Le offerte pervenute riguardavano unicamente la Marconi Group con sede appunto a Roma che è risultata aggiudicataria dell’asta. Pagherà al Comune un canone complessivo annuo di 370.013,00 euro, fino al 2019. La riqualificazione parte dal centro paese. Ecco il progetto di Ignazio Fusari La «rotonda» darà il la al masterplan DENISE ROCCA La nuova rotatoria di Piazza dell’Unione dei Comuni TIONE TIONE – La sbarra di sicurezza montata nei pressi della piazzola dell’elisoccorso di Tione verrà rimossa nei prossimi giorni, così ha disposto l’Aeroporto Caproni spa, società che si occupa del sistema delle piazzole dell’elisoccorso trentino in seguito alla segnalazione di un utente che si chiedeva come mai non si fosse abbassata in presenza di un elicottero del soccorso. «Non che le sbarre non funzionassero - spiegano i vertici della società - ma non PONTE ARCHE – Il Masterplan presentato lo scorso anno che disegnava una Ponte Arche nuova e più accogliente potrebbe già nell’anno venturo vedere realizzata una prima opera. Si tratta della rotonda in centro paese, in quella che i progettisti hanno chiamato Piazza dell’Unione dei Comuni, ora un incrocio sul quale si affacciano il municipio, la chiesa, la filiale della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella e la sede, a momento in ristrutturazione del Consorzio Elettrico di Stenico. Una rotonda prevista dal Masterplan con un investimento da progetto di 140 mila euro per la rotonda e 300 mila per la sistemazione dell’intera area, che l’ingegnere Ignazio Fusari dell’omonimo studio di Ponte Arche che ha vinto l’incarico, ha già progettato e presentato alla giunta comunale. La mappa a fianco evidenzia l’incrocio come è ora, e la rotonda come verrà. In sostanza ne guadagna qualche metro il sagrato della chiesa, che con la sistemazione del pendio a fianco, appositamente sbancato anche nella speranza che i lavori di ampliamento vagheggiati vengano effettivamente realizzati e la costruzione della scalinata che conduce alla strada a monte diretta verso Cares, diventa più vivibile. Viene ridotto il giardino di fronte al comune per permettere il corretto scorrimento delle auto sulle statali che lì si incrociano, la 237 del Caffaro e la 421 del Garda. Un allargamento della carreggiata necessario a sistemare l’uscita più vincolante tecnicamente, che è quella fra la Cassa rurale e il Ceis, per accedere alle scuole medie. Le criticità di quel punto sono una curva netta che le corriere necessitano invece di percorrere agevolmente e allo stesso tempo una visibilità al momento ridotta nell’uscita dai parcheggi a servizio della banca. Qualche aggiustamento che ha sacrificato parte del verde di fronte al comune ha permesso di ovviare al problema e mantenere al contempo i parcheggi della rurale. Nel progetto viene anche spostata nei pressi dell’entrata del municipio la fontana ora nel giardino comunale, per lasciar posto ad un’area con delle sedute, di completamento alla passeggiata lungo il fiume e al servizio della biblioteca per eventi all’esterno, non a caso il progettista l’ha definita «caffè letterario». Per ora il progetto è di massima, ma ha raccolto i pareri favorevoli della giunta e degli organi provinciali competenti in materia di viabilità. Il progetto esecutivo verrà consegnato a fine gennaio 2014, e subito sarà indetta la gara di appalto per riuscire a terminare l’opera entro la fine della legislatura. D. R. «Sbarre non attivate, sistema ridondante per la presenza dei semafori» Elisoccorso, la stanga verrà tolta erano state attivate in quanto sono un sistema di sicurezza ridondante rispetto alla presenza dei semafori». Nessun mistero o malfunzionamento, ma per evitare confusioni le sbarre verranno tolte. «Le stanghe – spiega il direttore Marco Fozzer – a livello generale, soprattutto di notte tendono a non essere viste da automobilisti e motociclisti, che comunque sono chiamati a rispettare il codice della strada e a fermarsi davanti ad un semaforo rosso». Conferma il presidente della società Paolo Toniolli: «Siamo i primi della classe in Italia, lo può scrivere tranquillamente - dichiara - e la sicurezza è massima. È la più grande rete di piazzole abilitate al servizio H24: sono 15 e diventeranno 18». Misure di sicurezza. Vanno distinti due comparti: l’elisuperficie a terra e in elevazione; quelle in elevazione devono essere presidiate dal personale del servizio antincendio per garantire la sicurezza dell’operazione durante l’attività dell’elicottero; quelle a terra, come è il caso dell’ospedale di Tione, sono presidiate dal personale nel momento di un intervento dell’elicottero. In ogni caso, il pubblico è bandito con segnali o semafori. Specifica interessante: «Operatività H24 - prosegue Toniolli - significa che l’elicottero, qualora allertato, nelle ore notturne può atterrare esclusivamente nelle piazzole abilitate e non in prati, campi e strade come D. R. in diurna». ATLETICA » Neka e Yeman Crippa, «fratelli trentini d’Europa» € 1,20 ANNO 68 (CXXVII) - N O 281 Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 QUOTIDIANOFONDATONEL 1945 DIREZIONE REDAZIONE: VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111 donne e politica ■ PAOLO TRENTINI A PAGINA 43 ALTO ADIGE [email protected] ■ www.giornaletrentino.it y(7HB5J2*TQQNKM( +@!=!#!$!/ doppia preferenza di genere l’affare di famiglia Promessa di Rossi: legge sulle quote rosa entro dieci giorni Bufera nel M5S per il caso Degasperi ■ PAOLO MORANDO A PAGINA 18 ■ CHIARA BERT A PAG. 17 Tre donne in consiglio: Maestri, Borgonovo, Plotegher Caos nel M5S per la cattedra scolastica che passa dal marito consigliere alla moglie. 1 IL MERCATO, L’HOMO FABER E L’EUROPA di Renato Ballardini H o letto i due editoriali del Trentino di giovedì 14 novembre, il primo di Vittorino Rodaro appassionataedargomentata esortazione a “reinventare l’Europa”, il secondo di Natale Rigotti, scritto con magistrale finezza umoristica, dedicato allo “standard europeo… sui gabinetti”. E’ manifesta la provocazione del Direttore di accomunare i due interventi per sottolineare l’abissoesistentefra lamisera Europa che ci ritroviamo e l’Europa di cui abbiamo invece urgente bisogno. Il tema è di incalzante attualitàed èsconcertante come Skibus, l’appalto va ai romani Svolta storica: sconfitti gli autotrasportatori trentini nelle cronache le dolomiti che si frantumano la nuova imposta 2 Crollano pezzi di roccia dal Sella: strada chiusa L’incubo dell’imposta unica comunale (Iuc), non sembra destinata a turbare il sonno dei trentini. L’assessore comunale Condini: «Con la nuova competenza, riusciremo a renderla equa». IL PONTIFICATO RACCHIUSO IN 224 PAGINE la movida in città 3 ■ A PAG. 24 ma evita il «multone» ■ A PAG. 32 «Troppo caos, chiudete la Cantinota» di Luigi Sandri I ■ SEGUEA PAGINA 10 ■ MAROGNOLI PAG. 21 «Tributi locali, noi trentini oltre la Iuc» ■ SEGUE APAGINA 11 l programma del pontificato in corso – con le sue aperture e i suoi nodi irrisolti – è scritto in un volumetto di 224 pagine, che tecnicamente è una “esortazione apostolica” dal titolo latino “Evangelii gaudium” (La gioia del Vangelo), dedicata “all’annuncio del Vangelo nel mondo attuale”. Proprio per la sua mole, è impossibile riassumere in poche righe il testo, pubblicato ieri, che ha davvero il piglio di un’enciclica, pur formalmente non essendola. La prima e finora unica enciclica di papa Francescoè la“Lumen fidei” ■ LUCA PIANESI A PAGINA 16 ■ ■ Grosso distacco dal Piz Ciavazes, chiusa la strada che porta al Passo Sella sfida nel patt ■ A PAGINA 38 valle del chiese Presidenza Consiglio regionale Vanno alla maratonina «Milordo» Moltrer in pole e poi trovano le auto svaligiate ■ CHIARA BERT A PAGINA 20 ■ ALDO PASQUAZZO A PAGINA 41 IL CASO DELLA SETTIMANA «Vi sequestriamo l’elemosina» Lotta agli accattoni in centro città: la proposta del Comune L'accattonaggio preoccupa Palazzo Thun. Che si sta muovendo in due direzioni: dare ai vigili più poteri di controllo e repressione del fenomeno, arrivando anche al sequestro della questua, e rilanciare con nuovo vigore la campagna per la solidarietà. La prima ipotesi però sta prendendo piede sul serio. Bacio lesbico, prima il no poi la pace Comune-Arcigay ■ LUCA MAROGNOLI APAGINA 23 ■ n FRANCESCHINI PAG. 19 spettacoli e censura Non dà il nome al vigile urbano: condannata TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 ■ e-mail: [email protected] Economia 8 » L’imprenditoria femminile non decolla CAMERA DI COMMERCIO IL CONVEGNO 1 Il Trentino fanalino di coda a livello nazionale: solo nel commercio il dato percentuale è superiore a quello dell’Alto Adige ◗ TRENTO In Trentino l'imprenditoria femminile non decolla. Lo dicono i dati riassuntivi diramati ieri in occasione della tappa che “Il sesto giro d'Italia delle donne che fanno impresa” ha fatto a Trento, alla Camera di Commercio. La percentuale di imprese femminili al 30 settembre, rispetto al totale delle imprese attive, è pari al 20%. In Alto Adige il 21,8; nel nord-est il 22, mentre il dato nazionale è del 24,3%. Il trend del periodo d'osservazione che parte dal 2003, indica una provincia di Trento che a livello di imprenditoria femminile, è sempre stata inferiore all'Alto Adige e solo negli ultimi due anni si è avvicinata al 20%. Per una volta quindi, il Trentino non è ai primi posti di una classifica nazionale, ma anzi la chiude, dietro all'Emilia Romagna (20,92%) e alla Lombardia (20,48). Entrando nel merito dei dati, il settore merceologico con la maggior percentuale di imprese femminile è il commercio col 24,10% ed è anche l'unica voce superiore all' Alto Adige, fermo al 16,98%. Segue poi l'agricoltura, silvicoltura e pesca col 20,38%, chiude il turismo col 15,79%. Come forme giuridiche, prevalgono le ditte individuali, pur con le società di capitale in crescita, sulla falsariga della dinamica positiva del dato nazionale. Per quanto riguarda, invece, le imprese giovanili si hanno delle percentuali migliori, con un totale del 24,6% (11,3% per alloggio e ristorazione; 4,8% in agricoltura e 10,6 nel commercio). Un dato di sezione, quindi, del tutto diverso dal complessivo, che spinge il Trentino a superare l'Alto Adige (fermo al 21,7%), a mettersi in linea col trend del nord-est (25%), pur restando in una posizione inferiore rispetto al dato nazionale (27,1%). Come interpretare questi dati? Prima di tutto nel dato complessivo incidono le molte aziende amministrate da donne, ma che restano di proprietà Paolo Burli, segretario Cgil Paolo Mazzalai di Confindustria il rapporto bankitalia 2 Burli: ripresa ancora lontana Mazzalai: emergenza credito ◗ TRENTO Il convegno sull’imprenditoria femminile ieri alla Camera di commercio (foto Panato) maschile. Mentre a livello giovanile sono di più le donne “che fanno impresa”, preferendo il comparto turistico. L'assessora Ferrari: «Al di la dei numeri, questi sono dati che affiancati alla costituzione del Comitato per la promozione dell'imprenditorialità femminile, smentiscono coloro che amano dire che le donne non sanno lavorare insieme. Mentre questo convegno, costituisce un punto d'approdo di un percorso che abbiamo iniziato insieme e che è partito dalla legge provinciale, dedicata proprio agli incentivi per le imprese femminili. Di certo questa è una realtà, che non è ancora sufficientemente valorizzata». Claudia Samarelli di Unioncamere ha sottolineato come il tema della tappa di Trento fosse proprio “L'imprenditoria femminile in Trentino. Buone pratiche nel settore turistico”, perché il turismo è una valenza propria del Trentino, o meglio ancora una sua caratteristica. «A questo punto l'impresa femminile deve guardare con attenzione al comparto turistico, affrontarlo in maniera innovativa, sfruttando al massimo la sua capacità di adattarsi alle richieste della clientela». Del comitato trentino, fondato l' 11 giugno 2012, fanno parte Mara Baldo (Cia Trentino), Alberta Benazzoli (Comitato difesa dei consumatori), Maria Luisa Bertoluzza (Coldiretti), Ivana Bridi (componente giunta Camerale), Cinzia Cainelli (Confagricoltura), Tiziana Carella (Confindustria), Francoise Chini (componente giunta camerale), Serenella Cipriani (Cooperazione), Claudia Gasperetti (Artigiani), Patrizia Montermini (Abi), Claudia Loro (Cgil), Rossana Roner (Confesercenti) ed Elisabetta Zanon.(Confcommercio). (d.p.) Il “nerissimo” 2013 tratteggiato dal rapporti di Bankitalia sulla nostra regione non sorprende sindacati e categorie, che da tempo vivono sulla propria pelle gli effetti della crisi. «Sono dati purtroppo attesi - commenta Paolo Burli, segretario della Cgil per tutto l’anno non abbiamo visto alcun segnale di ripresa, a partire dall’andamento disastroso dell’edilizia. Gli unici elementi in parte positivi vengono dall’export, forse frutto anche della legislazione di sostegno all imprese su questo versante». Per Burli tutto resta legato all’abbattimento del cuneo fiscale e alla ripresa dei consumi, con qualche risorsa in più per famiglie e pensionati. Basterà quanto previsto dalla legge di stabilità in termini? «Purtroppo no - afferma - 250 euro in più all’anno non sono certo sufficienti a risolvere il problema della domanda interna». Il timore della Cgil è che l’eventuale ripresa da più parti annunciata possa non avere in termini di occupazione: «Al massimo si consolideranno situazioni di cassa integrazione ordinaria, magari si stabilizzerà qualche posto di lavoro, ma non di più. La strada da seguire è quella del trasferimento tecnologico, cioè una maggior integrazione fra centri di ricerca e mondo del lavoro». Anche Paolo Mazzalai, presidente di Confindustria Trento, conferma che il 2013 è stato un altro anno difficile per l'industria trentina, anche se vanno fatti dei distinguo: «Gli ordinativi, ad esempio, hanno mostrato qualche segnale positivo per le aziende presenti sui mercati esteri, in particolare per quelli extraeuropei. Invece i comparti legati alla domanda interna, come l'edilizia e l'estrattivo, sono ormai in crisi strutturale da qualche anno». Male invece il fronte del credito: «La situazione è critica per tutte le imprese: grandi e piccole, internazionalizzate e non. Le banche non concedono prestiti e la disponibilità di liquidità, più che il mercato di riferimento, sta determinando sempre più spesso le sorti delle nostre imprese». Accordo con la Dalmec Legno trentino in vetrina La Provincia aiuta l’ampliamento della sede di Cles ◗ TRENTO La firma dell’accordo Firmato ieri un accordo negoziale che riguarda l'azienda Dalmec di Cles. L'accordo prevede l’ampliamento della sede produttiva della società, con la demolizione e la ricostruzione del complesso immobiliare dove opera. I lavori saranno terminati entro la prossima primavera. «Oggi ha sottolineato il vice presidente Olivi - sottoscriviamo, con soddisfazione, un'intesa che deriva da precise norme di legge, che abbiamo voluto inserire nel nostro ordinamen- to per disciplinare la materia degli incentivi alle imprese con una grande attenzione al dialogo interno alle aziende». Il piano pluriennale degli investimenti oggetto dell'accordo prevede interventi di miglioramento tecnologico degli impianti, compreso l’utilizzo di elementi tecnico - costruttivi innovativi, volti al risparmio energetico. Con questo intervento l'azienda intende qualificare i propri spazi di lavoro a vantaggio dell'organizzazione interna e delle possibilità commerciali legate alla presentazione dei prodotti. Gli standard di qualità Arca protagonisti al Lingotto di Torino ◗ TRENTO Il workshop di Arca a Torino Molti professionisti ed addetti ai lavori hanno partecipato al convegno tecnico “In Wood We Believe” tenutosi nell’ambito della 26ª edizione di Restructura, il Salone internazionale dedicato alla ristrutturazione e riqualificazione che si concluderà domenica a Torino Lingotto Fiere. Nell’ambito del workshop specialistico, che ha visto il confronto tra i sistemi territoriali del legno del cluster piemontese, altoatesino e trentino, coordinato dal Politecnico di Torino, Arca Casa Legno ha presentato l’espe- rienza del sistema legno trentino, di come è nato e di come si è sviluppato sotto l’impulso della Provincia e degli attori istituzionali quali l’Osservatorio del legno della Camera di Commercio. Ampio risalto è stato dato anche alle varie esperienze di ricerca e di sperimentazione di Sofie ed agli esiti del lavoro della Cabina di regia della filiera foresta legno energia. Arca, il sistema trentino di certificazione di qualità degli edifici in legno, è stato descritto ed apprezzato alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali e addetti ai lavori. Lettere e Commenti MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO LA RUBRICA POSSIBILITÀ 1 ECCO IL MODELLO UNICO CON RAVVEDIMENTO Consulenti del Lavoro I n caso di omissioni o ritardi i contribuenti possono ancora regolarizzare la propria posizione procedendo alla trasmissione di UNICO 2013 per le persone fisiche, le società di persone, gli enti non commerciali e le società di capitali, provvedendo all’invio entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria, quindi entro il prossimo 30 dicembre, in quanto il 29 cade di domenica. Oltre tale data, invece, la dichiarazione si considera irrimediabilmente omessa ma, qualora presentata, costituisce comunque titolo valido per riscuotere l'imposta dovuta in base agli imponibili indicati. In caso di presentazione tardiva, la regolariz- zazione delle violazioni commesse comporta il pagamento della sanzione ridotta a un decimo del minimo. In caso di assenza di imposte dovute, il ravvedimento comporta il versamento della sola sanzione ridotta pari a 25 euro, pari ad un decimo della sanzione intera, per ciascun tipo di dichiarazione (IRPEF, IRAP o IVA) compresa nel modello Unico tardivamente trasmesso. Se invece sono dovute imposte, oltre a sanare la tardiva presentazione, occorre anche regolarizzare i versamenti eventualmente non effettuati pagando la sanzione ridotta, che è pari al 3,75per cento, cioè ad un ottavo della sanzione del 30 per cento, per i versamenti effettuati oltre 30 giorni dal termine di scadenza. Il versamento della sanzione legata alla presentazione della dichiarazione tardiva va effettuato usando il modello F24 con codice tributo «8911» ed indicando come periodo di riferimento l'anno nel quale la violazione è stata commessa. I canali telematici per trasmettere la dichiarazione, tramite i consulenti del lavoro e gli intermediari abilitati, sono quelli offerti dall'Agenzia delle Entrate attraverso il proprio sito Web. a cura del Consiglio provinciale dei CDL di Trento ■ ■ Fungo fuori stagione, Guido Cristoforetti, Vallarsa l’intervento IL MERCATO, L’HOMO FABER E L’EUROPA provocano la domanda. Oggi accade il contrario: prima si manifesta l’offerta, poi nasce la domanda, stimolata dalla pubblicità anche se non vi corrisponde un reale bisogno. Basta osservare il mercato dell’automobile e quello delle case, nei quali sono clamorose le disparità fra bisogni reali e beni prodotti. Il lavoro manuale ed intellettuale è l’unica attività umana dotata di una virtù creatrice. Ora invece è diventato una merce (mercato del lavoro) e addirittura un costo da sacrificare a vantaggio del capitale. Gli economisti ci predicano ogni giorno che bisogna tornare a “crescere”, cioè continuare a produrre nuova ricchezza. Ma purtroppo c’è un limite invalicabile allo sfruttamento dell’ambiente naturale. Non si può continuare a distruggerlo provocando effetti devastanti. Il mercato, questo mercato, ha dunque assunto ormai una dimensione mondiale ed è afflitto da queste sue interne insanabili inefficienze. A questo ci ha portato l’homo faber, l’homo economicus che operando esclusivamente secon- le foto dei lettori ©RIPRODUZIONE RISERVATA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA esso sia assente dal dibattito politico. Se ne parla si, ma in modo generico e superficiale, con rassegnata accettazione delle sterili strutture e delle macchinose ed inconcludenti procedure che oggi caratterizzano l’Unione Europea. Eppure dovrebbe essere evidente a tutti, ed a maggior ragione a chi fa politica, che dalla crisi in cui siamo immersi non si esce senza una adeguata dimensione, almeno europea, del potere della democrazia rappresentativa: vale a dire un’Europa Federale retta da un governo democratico. La crisi economica infatti non è congiunturale, è strutturale. Non dipende da una temporanea recessione per riduzione dei consumi, né da insufficiente innovazione tecnologica, o da una transitoria sovrapproduzione di alcuni beni. E’ tutto il sistema economico che è affetto da insanabili contraddizioni interne. E’ il mercato che si è inceppato in un groviglio di irrazionalità. Il denaro non è in se un bene idoneo a soddisfare i nostri bisogni naturali, è solo un mezzo. Lo abbiamo inventato per favorire lo scambio dei beni e dei servizi. Ora invece è diventato un fine. Circola in una quantità enorme, di gran lunga maggiore del valore dei beni e servizi reali, trasmigra velocissimo da un continente all’altro, non produce nulla, solo profitti di altro denaro agli speculatori. Secondo la logica di un’economia sana prima viene la domanda, poi l’offerta per soddisfare i bisogni che appunto 11 do la logica del profitto senza alcun temperamento si è esteso su tutto il globo ma è divenuto preda di interni contorcimenti che lo paralizzano. Nel tentativo di limitarne gli effetti perversi la politica ha inventato lo stato sociale, più o meno efficiente, finanziato con il debito pubblico non coperto da un adeguato sistema fiscale. In Germania e negli Stati Scandinavi si è riusciti a realizzare in parte un’economia sociale di mercato. Ma oggi ciò che paralizza l’intera Europa è il debito pubblico. Non a caso si parla di “debito sovrano”. Sovrano non è più il popolo ma il debito. Debito che ha assunto dimensioni tali da rendere impossibile un intervento del potere politico per supplire alle inefficienze del mercato. Ciò nonostante si reclamano interventi dello stato per stimolare la conversione di apparati produttivi obsoleti o per favorire innovazioni tecnologiche, ma nel contempo si chiede di alleggerire il carico fiscale che grava sul lavoro e sulle imprese. Esattamente come chiedere tutto ed il contrario di tutto. Talché alla fine non restano che il rigore della Merkel e le misure tampone, i modesti cerotti che i vari governi degli stati in maggiore difficoltà si affannano ad adottare. Intanto un po’ dappertutto nascono movimenti ribelli ed inconcludenti da Alba Dorata a Le Pen a Grillo che hanno solo l’effetto di esasperare la situazione riesumando nazionalismi ed una risentita ostilità verso l’Europa. L’uscita dall’euro ci porterebbe alla catastrofe. Ha ragione Vittorino Rodaro quando lamenta che “manca un’Europa più integrata, che pensi come un unico soggetto politico ed economico”. L’Europa dei banchieri che oggi vivacchia in una defatigante ed inconcludente manfrina dei governi dei singoli stati non serve a nulla. Il mondo è diventato piccolo, il villaggio globale, un condominio sovraffollato, con Russia, Cina, India, Brasile che stanno raggiungendo e superando i nostri livelli di consumo, con la cruenta tensione che affligge i popoli del Medio-Oriente. Questo mondo esige una politica estera unica dell’Europa. Questo mercato sconvolto e paralizzato dalle sue interne contraddizioni può essere curato e risanato solo da una Europa politicamente omogenea e dota del potere di incidere e correggere i suoi meccanismi inceppati. Una politica illuminata, l’homo sapiens, può salvarci da questa crisi. Ci sono rimedi facili da immaginare ma inattuabili nella situazione attuale. Dal 1945 l’Europa non ha più fatto guerre intestine: un grande risultato, ma non basta. Ora bisogna fare l’Europa, poi bisognerà fare gli europei. Renato Ballardini ©RIPRODUZIONE RISERVATA I CACCIATORI NON SONO DELINQUENTI di Claudio Betta S ono un cacciatore con alle spalle ben 71 licenze di caccia e nel corso di questa mia frequentazione non ho mai avuto una contravvenzione né richiamo. Leggo purtroppo i continui interventi degli anticaccia contro la nostra passione venatoria, con accuse ai cacciatori di essere “ delinquenti, assassini “ e chi più ne ha più ne metta . Alla faccia di chi predica la Pace ed ogni giorno scende in guerra sui giornali Tv, alla radio e su tutti i mass-media ! Noi abbiamo la nostra rivista “ Il Cacciatore trentino” che purtroppo è letto solo dai cacciatori , ma sul quale cerchiamo di chiarire le nostre posizioni , senza mai scendere ad offese, come capita da parte dei nostri avversari. Facciamo una corretta selezione con precedenti censimenti assieme ai forestali e guardiacaccia , portiamo “ viveri di conforto” ai selvatici quando ci sia la necessità , provvediamo con molte giornate di lavoro gratuite ai miglioramenti ambientali. E loro dove sono ? Purtroppo le nostre “ Alte Sfere” non scendono mai o raramente in campo a difesa delle nostre buone ragioni e a contrastare gli attacchi che continuamente ci vengono rivolti . Hanno forse paura ? Vista la colpevole assenza dei nostri Capi io mi metto a disposizione per qualsiasi confronto con chi della Caccia non capisce ( o non vuol capire ) niente , purché in eventuali incontri o tavole rotonde televisive , radiofoniche o sui giornali si parli di problemi tecnici e non passionali. “Il Forcello” CAVALESE ■ e-mail: [email protected] Trento TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 ■ Indirizzo viaSanseverino,29-Trento ■ Centralino 0461/885111 ■ Fax 0461/235022 16 ■ Abbonamenti 0471/904252 ■ Pubblicità 0461/383711 ■ RadioTaxi 0461/930002 econsms 3409949655 » Skibus, il servizio ad un’azienda romana TRASPORTI E CONCORRENZA IL CASO 1 Svolta «storica» nell’assegnazione dell’appalto: «sconfitti» gli autotrasportatori trentini che non hanno fatto ribassi di Luca Pianesi 2 E ora servizio ◗ TRENTO Sarà un’azienda di trasporti di Roma a gestire il servizio di skibus sulle montagne trentine. Si chiama Trotta bus e ha vinto la gara d’appalto della Provincia di Trento battendo, per la prima volta, il Cta (il Consorzio trentino autonoleggiatori). La base d’asta era di circa 839 mila euro e alla Trotta bus è bastato fare un’offerta con un ribasso del 2% per aggiudicarsi l’intero servizio che si riferisce alla stagione invernale 2013-2014, e ai bacini di utenza della val di Fassa, della val di Fiemme, dell’altopiano della Paganella, del Primiero, della zona Trento-Monte Bondone e della val di Sole. Insomma praticamente tutti gli sciatori e i turisti che quest’anno si recheranno sulle piste del Trentino si ritroveranno ad essere trasportati da mezzi provenienti da Roma e, verosimilmente, da autisti laziali. La svolta è epocale perché non si ricorda un’altra mancata vittoria del Cta su una gara d’appalto di questo tipo in provincia. E dire che la sconfitta poteva essere tranquillamente evitata se solo si fosse fatto, in una gara al ribasso, un ribasso. «Il Cta ha presentato un’offerta praticamente pari a quella della base d’asta - spiega Roberto Andreatta dirigente di Trentino Trasporti - perché il loro ribasso è stato puramente simbolico. La gara, quindi, è stata vinta da Trotta bus, di Roma, che non potrà subappaltare il servizio a noleggiatori trentini. Noi come Trentino Trasporti abbiamo seguito la normale procedura per una gara di queste dimensioni. Abbiamo fatto una gara pubblica e, vista la somma piuttosto ingente in ballo, abbiamo anche redatto il bando europeo. Fatto questo alla Provincia non restano che due prerogative. La prima è quella che riguarda il profilo contributivo: per il servizio di skibus il nostro apporto varia tra il 26 e il 28 % del totale di quanto dovrà esse- a pagamento anche in Fiemme e Fassa Uno dei tanti skibus in servizio in val di Fassa. L’appalto di Trentino Trasporti copre di fatto tutto il territorio provinciale La base d’asta era di circa 839 mila euro e all’impresa laziale «Trotta bus» è bastato presentare un’offerta con un ribasso del 2% per aggiudicarsi l’intero servizio pubblico re pagato all’azienda che gestirà l’appalto, la trotta bus. Il resto verrà versato in maniera combinata dai diversi Comuni e dagli operatori privati che contribuiscono per avere il servizio sulle loro piste e vicino ai loro impianti. Il secondo profilo riguarda la sicurezza e le fermate. A noi, infatti, spetta il controllo dei mezzi e la verifica dei percorsi e delle fermate che i veicoli seguiranno nelle loro tratte». Ed erano stati proprio i tecnici di Trentino Trasporti, l’anno scorso, a bloccare due mezzi per lo skibus in Paganella. I veicoli avevano entrambi la revisione scaduta da mesi (praticamente da quando erano entrati in servizio per quella stagione invernale) ed appartenevano alla Multibus, azienda che aveva ricevuto in subappalto il servizio dal Consorzio trentino autotrasportatori e il cui presidente, Lorenzo Laner, era anche presidente del Cta. A fine settembre il Trentino si era occupato in maniera approfondita della questione con una serie d’inchieste che avevano portato alla luce un mondo, quello dell’autonoleggio privato trentino, pieno di storture e criticità. Il Cta non aveva mai avuto concorrenza in questo settore, ma forse ha pesato anche lo stato di «confusione» organizzativa nel quale versa il Consorzio Mezzi obsoleti, episodi di sovrautilizzo degli autisti, il direttore del Consorzio, Mauro Merlo, con la residenza fissata in Sardegna, scadenze non rispettate per pagare i lavoratori di alcune ditte. La prassi, fino a qualche tempo fa, era che alle gare d’appalto in provincia si presentava, praticamente sempre, solo il Cta. Era lo stesso dirigen- l’intervento Violenza alle donne, Dorigatti «Silenzio è il peggior nemico» ◗ TRENTO In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si è celebrata ieri, è intervenuto anche il presidente del Consiglio. «Il peggior nemico delle vittime – scrive Dorigatti- è il silenzio, perché la violenza sulle donne non rappresenta solo il frutto di un’aggressione individuale, ma un fenomeno che spesso matura nel riserbo dei rapporti familiari e sentimentali e trae origine da stereotipi culturali e da un distorta considerazione del ruo- lo della donna. Ecco perché questo fenomeno, per essere veramente combattuto, ha bisogno prima di tutto di un cambiamento culturale fondato sul rispetto della persona e della parità dei diritti, ma anche di una precisa informazione e di un’ampia sensibilizzazione». Infine Dorigatti individua gli obiettivi della necessaria opera di sensibilizzazione: «E’ indispensabile soprattutto un’opera educativa, ad ogni livello, che contribuisca a modificare modelli sociali e culturali di comportamento». te di Trentino Trasporti, in un’intervista al Trentino, del 28 settembre, a spiegare che come Provincia alcune regole stringenti, per esempio quelle sull’età dei mezzi, non potevano essere messe sui bandi di gara perché altrimenti si rischiava di vederle andare deserte. «Il Cta - così spiegava Andreatta - è l’unico soggetto che partecipa a queste aste» e non tutte le ditte del Consorzio avevano, restando all’esempio dell’età, mezzi nuovi e moderni (anzi molti autobus erano immatricolati prima del 2000). Chissà se ora, visto che finalmente un’azienda terza rispetto al Cta ha deciso d’investire sul trasporto privato in Trentino, si potranno inserire nuove regole, soprattutto legate agli standard di sicurezza, nei bandi di gara. Trento. Anche in val di Fassa e in val di Fiemme lo skibus diventa a pagamento. Seguendo l’esempio di Primiero e di Pinzolo anche i comprensori delle due valli trentine hanno deciso di inserire una tessera a pagamento per il sevizio di trasporto tra le piste, gli impianti di risalita e le piazze centrali dei paesi turistici. «Il profilo tariffario è essenzialmente di competenza dei Comuni spiega Roberto Andreatta di Trentino Trasporti - che assieme agli operatori privati si dividono circa il 73% degli oneri di finanziamento per la ditta che esegue il servizio di skibus. Spetta a loro, quindi, decidere se fissare delle tariffe per gli utenti che si servono dei mezzi. Ed evidentemente anche la val di Fassa e la val di Fiemme hanno deciso di rendere a pagamento lo skibus. Gli utenti pagheranno, quindi, sulle tratte dei due comprensorio una tessera che dovrebbe costare tra i 5 e i 6 euro. Anche a Pinzolo e in Primiero il servizio resterà a pagamento mentre dovrebbe rimanere gratuito in Bondone, in Paganella e in val di Sole».(l.p) Trento MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 21 1 «Tributi locali, rivoluzione virtuosa» L’assessore comunale Condini: «Dai timori per la nuova Iuc a un regime più equo ed efficiente». Oggi l’incontro con Daldoss di Luca Marognoli ◗ TRENTO L’incubo dell’imposta unica comunale (Iuc), appena coniata dal governo, non sembra destinata a turbare il sonno dei trentini. Che naturalmente le tasse dovranno pagarle anche loro, ma con l’ormai concreta attribuzione della delega in materia fiscale alla Provincia, saranno sottoposti a strumenti di imposizione più versatili, che «da fardello pesante si trasformeranno in strumenti di crescita e sviluppo per le famiglie e l’economia». Lo sostiene l’assessore comunale alle attività economiche e ai tributi Fabiano Condini: «C'è una doppia incertezza: quella di non conoscere ancora il provvedimento definitivo sulla Iuc e quella che deriva dal fatto che la riforma dell'articolo 80 dello Statuto attribuisce la competenza primaria in materia di tributi locali e su base immobiliare alla Provincia», premette. «Ma intraprendere questo nuovo percorso di autonomia tributaria avrà un effetto comunque virtuoso». L’anno scorso (quando si pagava ancora sulla prima casa) il gettito derivante dall'Imu è stato di 24 milioni di euro versati al Comune e di 20 allo Stato. Parliamo di un recente passato di recepimento di norme nazionali, che lascerà ora spazio ad un futuro di autodeterminazione anche in campo fiscale. Una ri- Gianmoena nuovo presidente dei Comuni dopo la nomina in Consiglio delle autonomie TRENTO - Il consiglio di amministrazione del Consorzio dei Comuni trentini, riunito presso la propria sede in via Torre Verde, ha eletto i propri vertici. Pressoché scontata la nomina alla presidenza di Paride Gianmoena (foto), sindaco di Varena, e già eletto, recentemente, alla presidenza del Consiglio delle autonomie locali. Il Consorzio dei Comuni e il Consiglio delle autonomie locali costituiscono, infatti, due facce della stessa medaglia, con il Consorzio che assicura servizi di formazione, assistenza e consulenza e con il Consiglio delle autonomie che tutela gli interessi degli enti locali nei confronti della giunta e del consiglio provinciale. « Sono due ruoli ben distinti anche se possono apparire simili – ha voluto sottolineare Paride Gianmoena che ha aggiunto – il mio impegno sarà quello di evitare di confondere le due funzioni che sono basilari per la vita degli enti locali e, di conseguenza, per la rete di servizi a favore dei cittadini». L’obiettivo è quello di rilanciare l’attività di Comuni e Comunità in seno all’Anci. La nuova Icu, Imposta unica comunale, non dovrebbe approdare a Trento dopo l’autonomia fiscale voluzione: «La Provincia potrà legiferare senza alcun vincolo di normativa nazionale e quindi avremo la possibilità di predisporre un tributo più semplice, più equo e più facile da riscuotere. E anche con maggiori certezze: ho chiesto un incontro con il neoassessore Daldoss (che avverrà oggi, ndr) per esaminare proprio queste questioni». Perché più equo? «Le imposte devono avere la caratteristica di ripartire il carico fiscale tenendo conto della reale capacità di reddito. Abbiamo già degli strumenti per misurare con cura il patrimonio immobiliare: il Catasto che - messo insieme all'Icef consentirà di creare uno strumento più giusto ed efficiente. É assurdo che - come avviene og- gi - i cittadini debbano andare al Catasto e poi consegnare i dati al Comune perché li verifichi. Questo è assolutamente demenziale. Noi già oggi cerchiamo di mandare dei conteggi alle famiglie, sostituendoci in modo volontaristico agli obblighi dello Stato. Grazie alla competenza primaria sarà possibile mettere a punto un tributo più accurato e anche manovrabile: certe agevolazioni che adesso sono erogazioni ai contribuenti da parte della Provincia potrebbero essere sostituite da sgravi fiscali. Esempio: chi costruisce la prima casa ed è in determinate condizioni, per alcuni anni non paghi l'Imu. Non mi arrogo il diritto di sostituirmi al legislatore provinciale: dico questo per far capire che ci si aprono grandi opportunità, per trasformare il tributo da fardello pesante a strumento di crescita e sviluppo per l'economia e le famiglie. Se tornasse l'imposta sulla prima casa si potrebbero comunque introdurre modulazioni a seconda del fatto che uno abbia o meno un mutuo da pagare». ©RIPRODUZIONERISERVATA 22 Trento TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 1 Vacanze rovinate, oltre 300 segnalazioni ◗ TRENTO La presentazione, ieri, della carta dei diritti del turista (foto Panato) Gli appartamenti prenotati non più disponibili e quelli che invece lo sono ma che appaiono sotto le aspettative, ma anche caparre versate e non restituite. Questi i due esempi dei reclami - fra i più frequenti - che sono arrivati al servizio «Pronto turista». 327 le segnalazioni che sono arrivate e di queste il 64 per cento hanno riguardato i pac- chetti vacanza che vengono acquistati con delle prospettive che a volte vengono deluse. E una ventina di casi hanno riguardato disguidi patiti in Trentino. Se per cercare di rendere il più serena possibile la vacanza, il Centro ricerca tutela consumatori utenti è sempre a disposizione, ora fa un passo in avanti pensando a chi in Trentino arriva per le ferie. Ed ecco quindi la proposta della «carta dei diritti del turista» che è uno strumento pratico, facilmente accessibile e idoneo a fornire tutte le informazioni al turista che arriva in Trentino o al turista trentino che si reca in vacanza. «Contiene informazioni sui diritti e sugli obblighi relativi alla fruizione dei servizi turistico-ricettivi, all'utilizzo dei mezzi di trasporto e all'assistenza sanitaria. La Carta dei diritti del turista - spiega il Crtcu - la cui redazione è pre- vista dalla legge provinciale sulla promozione turistica, si configura come una carta dei servizi turistici a livello locale, e per questo deve essere il frutto dell'elaborazione condivisa tra tutti i soggetti che operano nel settore turistico trentino: istituzioni, associazioni a tutela dei consumatori, associazioni di categoria e operatori commerciali locali. L'elaborazione della Carta porterà ad aumentare e a rendere effettiva e migliore la qualità del servizio ricettivo nella Provincia di Trento e più efficace la tutela dei diritti dei consumatori». Estorsione a una mamma per avere la cocaina La squadra mobile di Trento ha arrestato tre macedoni che hanno minacciato di morte la donna: le volevano far ipotecare la casa per pagare la droga ◗ TRENTO Una scena degna di un film di Scorsese, quella che un’anziana signora e suo figlio, entrambi originari di Santo Domingo, hanno vissuto domenica sera. I due se ne stavano nel loro appartamento di Trento quando sono stati raggiunti da una vera e propria squadra punitiva composta da tre macedoni. Due di questi, Tino Colombo, 37 anni, e Sebadin Bajrami, 38 anni, venivano dalla Germania, il terzo, Deniz Redjep, invece vive a Trento con la famiglia. I tre, probabilmente mandati da qualcuno, pretendevano il pagamento di una partita di cocaina. Dicevano che il figlio della donna aveva con loro un debito di 44 mila euro per via di un carico di cocaina. E se la sono presa con la madre. L’hanno spaventata con minacce di morte e modi violenti. Talmente spaventata da convincere la donna a ipotecare la sua casa di Santo Domingo per pagare la partita di cocaina. La donna e il figlio domenica erano così spaventati da accettare di imbarcarsi subito sul primo aereo per il loro paese di origine e per andare a ipotecare la casa. I tre macedoni li avevano fatti salire in auto e li stavano portando proprio alla Malpensa, quando sono stati bloccati dagli uomini della squadra mobile di Trento. Gli agenti hanno saputo del tentativo di estorsione violen- una trentina al pam Compra una Pepsi e vince 1.200 euro di spesa gratis ◗ TRENTO I tre macedoni volevano 44 mila euro per un carico di cocaina ta ai danni dei due dominicani e si sono subito messi all’inseguimento. Hanno intercettato l’Oel Zafira sulla quale viaggiavano i tre macedoni con la donna. I tre avevano fatto firmare alla donna anche un impegno scritto a versargli entro la fine di novembre almeno 13 mila euro. Per fare questo la donna si era impegnata ad andare in patria e a ipotecare la sua casa. In Genova è mancato all'affetto dei suoi cari il Cavaliere ITALO CAMPREGHER L’intervento degli agenti della squadra mobile, però, ha evitato il peggio. I poliziotti hanno bloccato i tre macedoni e li hanno arrestati per tentata estorsione aggravata. I tre compariranno domani davanti al giudice di Rovereto, competente per territorio perché l’arresto è stato eseguito all’area di servizio Nogaredo ovest. Il figlio della donna vittima Serve quale partecipazione diretta e ringraziamento ACCETTAZIONE TELEFONICA NECROLOGIE 800.700.800 Il servizio è operativo TUTTI I GIORNI COMPRESI I FESTIVI DALLE 10 ALLE 20 PAGAMENTO TRAMITE CARTA DI CREDITO: VISA, MASTERCARD, CARTA SÌ ALTO ADIGE Operatori telefonici qualificati saranno a disposizione per la dettatura dei testi da pubblicare Si pregano gli utenti del servizio telefonico di tenere pronto un documento di identificazione per poterne dettare gli estremi all’operatore (ART. 119 T.U.L.P.S.) ©RIPRODUZIONERISERVATA consentiranno ai 3 fortunati vincitori di poter fare la spesa gratis per un anno nei punti vendita Pam e Panorama. Insomma: alla signora è bastato acquistare una bottiglia ed ecco il colpo di fortuna inatteso. “Sono una cliente affezionato del supermercato Pam di Trento e sono molto contenta di aver vinto questo premio” – afferma la signora Accardo - “I buoni vinti sono un bell’aiuto per la spesa e mi saranno sicuramente molto utili con una famiglia numerosa come la mia alle spalle ”. Un concorso - spiega in una nota la direzione del supermercato - «che sottolinea ancora una volta l’impegno quotidiano messo in campo da Pam Panorama per essere vicino ai propri Clienti e per rilanciare i consumi in un momento, dal punto di vista economico, così incerto e difficoltoso». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Anziana suicida, medico nei guai La Corte di Cassazione ha annullato il proscioglimento del professionista di anni 101 Ne danno il triste annuncio i figli Giuliana e Andrea, la nuora, il genero, i nipoti, i pronipoti e i parenti tutti. Genova - Calceranica al Lago, 26 novembre 2013 La cerimonia funebre avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di Calceranica oggi mercoledì 27 novembre alle ore 15,00 preceduta dalla recita del Santo Rosario. dell’estorsione era già noto alla polizia di Trento. Infatti già nel 2008 la squadra mobile lo aveva arrestato alla Malpensa di ritorno dal Sud America con un chilo di coca dentro degli ovuli che aveva ingoiato. Adesso questo inquietante episodio con i trafficanti che hanno cercato di incassare il loro credito in maniera violenta. Ma la polizia è arrivata prima. E’ la Signora Nunzia Accardo di Trento uno dei 3 vincitori di ”Vinci la Spesa Pepsi”, il concorso ad estrazione indetto da Pam e Panorama che si è tenuto dall’1 al 30 settembre scorsi per tutti i possessori Carta per Te, la carta fedeltà di Pam Panorama, con in palio 3 carnet di buoni spesa dal valore di 1.200 euro ciascuno. La premiazione del Concorso con la consegna dei buoni è avvenuta sabato 23 novembre presso il supermercato Pam di via G.B. Trener a Trento. Si partecipava al concorso in modo automatico: bastava acquistare 2 bottiglie di Pepsi a scelta tra i formati da 1 litro, 1.5 litri e 2 litri utilizzando la propria carta fedeltà Carta perTe. I carnet, composti da 12 buoni, valevoli un anno, dal valore di 100 euro ciascuno, ◗ TRENTO Era accusato di omicidio colposo perché un’anziana ospite della casa di riposo presso la quale era responsabile medico si era suicidata. E’ stato prosciolto dal giudice dell’udienza preliminare, ma adesso è tutto da rifare. La Cassazione ha annullato il proscioglimento ritenendo che fosse necessario un processo vero e proprio per valutare tutte le prove. Per questo ora si dovrà tornare davanti a un nuovo gup. La Procura aveva accusato il medico, un quarantuduenne, di aver causato la morte della paziente che si era gettata dal terzo piano della casa di riposo, una struttura della val di Non. Secondo l’accusa, infatti, il medico l’avrebbe lasciata al terzo piano pur essendo consapevole dei disturbi depressivi della paziente e non aveva adottato misure idonee ad evitare che fosse possibile scavalcare il davanzale. Secondo il giudice di Trento, però, non poteva essere imputato al medico di non aver preso le misure di sicurezza perché queste spettavano alla direzione della casa di riposo. Il giudice, inoltre aveva ritenuto che l’evento non fosse prevedibile, anche in considerazione del fatto che la paziente dormiva in un letto con spondine e aveva una scarsa capacità di deambulazione. Tanto che si muoveva solo con l’aiuto di altre persone o con l’ausilio di un girello. Per l’accusa, però, il medico aveva una posizione di garanzia. Doveva, cioè, fare tutto il possibile per evitare che l’anziana ospite potesse farsi male. La famiglia e la Procura avevano fatto ricorso in Cassazione contro il proscioglimento. La Cassazione Trento MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 23 il caso della settimanA » ACCATTONAGGIO MOLESTO Il Comune: sequestrare l’elemosina L’ipotesi è al vaglio del sindaco Andreatta. Che invita anche a rilanciare l’iniziativa per la «solidarietà responsabile» di Luca Marognoli ◗ TRENTO L'accattonaggio preoccupa Palazzo Thun. Che si sta muovendo in due direzioni: dare ai vigili più poteri di controllo e repressione del fenomeno, arrivando anche al sequestro della questua, e rilanciare con nuovo vigore la campagna - promossa tre anni fa assieme alle associazioni attive nel campo del sociale - che invita a rispondere ai reali bisogni degli emarginati, secondo lo slogan “non sempre l'elemosina è un gesto responsabile”. É stato il sindaco Alessandro Andreatta a illustrare la posizione dell' amministrazione in consiglio comunale, pochi giorni fa, intervenendo su un ordine del giorno della Lega che proponeva di “mettere fine al fenomeno” in città. Lo stesso consiglio circoscrizionale Centro storico, in una delibera della primavera scorsa, aveva invitato a “emanare un'ordinanza che vieti l'accattonaggio”. Per il sindaco tuttavia la questione non può essere affrontata con le ordinanze, perché queste per loro natura devono intervenire su situazioni circoscritte nello spazio e nel tempo. La via giusta da seguire - secondo Andreatta - è quella di agire sul regolamento di polizia urbana. «Stiamo ragionando su questo tema perché il fastidio per l'aumento della presenza di mendicanti viene segnalato da tante persone», aveva detto di fronte all’assemblea. «Vogliamo compiere delle contromosse, cercando di capire se è possibile dare più strumenti alla polizia municipale. Un modo può consistere nel requisire la questua». Tre anni fa, il Comune di Trento aveva partecipato - assieme ad altri enti e soggetti attivi nell’aiuto alle persone emarginate - al “Tavolo per la solidarietà responsabile”, che oltre a gestire un fondo di solidarietà per i bisognosi aveva promosso un convegno di riflessione sull’elemosina. Nel corso di quest’ultimo era stato citato un rapporto della polizia municipale, secondo cui “l’introduzione di ordinanze più restrittive e in particolare il sequestro della questua in comuni e province limitrofe ha L’accattonaggio è considerato dal Comune un fenomeno cui porre freno prodotto un fenomeno di pendolarismo praticato da gruppi di persone che giornalmente si spostano, per lo più in treno, dal Veneto e soprattutto da Verona, per venire a Trento”. Possibile che il Comune, proprio in risposta a questa situazione, abbia deciso di correre ai ripari, giungendo esso stesso a valutare l’istituzione del sequestro dell’elemosina. Resta tuttavia da chiarire come questa misura, in caso di proposta formale, possa essere approvata a cuor leggero da un consiglio a maggioranza di centrosinistra: chiedere ai vigili di strappare dalle mani di un mendicante le monete appena gettate nel piattino da un passante, seppure in nome del mantenimento del decoro urbano o della lotta al racket, po- trebbe turbare la sensibilità di molti. Quanto alla seconda linea di azione prospettata dal sindaco, il riferimento è ad un’iniziativa che nel 2010 fu condivisa da realtà come la Caritas, i Frati cappuccini, il Punto d’incontro e altri partner che si occupano di emarginazione. Si trattava della “Campagna per una solidarietà responsabile”, promossa tramite un opuscolo che il sindaco suggerisce di ritornare a pubblicare e diffondere. La campagna - veniva spiegato nel pieghevole - “si propone di far riflettere i cittadini sul concetto di elemosina e di invitarli a chiedersi quanto il gesto di dare qualche spicciolo favorisca una reale emancipazione della persona in difficoltà. Allo stesso tempo segnala che nella nostra città vi sono numerose realtà sociali e una attiva rete di volontariato che con i servizi sociali del Comune interagiscono per conoscere la storia di vita di ciascuna persona e andare incontro ai suoi reali bisogni. Questo è un impegno che può essere migliorato dalla collaborazione dei cittadini di Trento per rendere sempre più solidale e responsabile tutta la comunità”. l’incidente a trento nord Oggi assemblea albergatori al «Nero Cubo» ◗ TRENTO Un tavolo per l’emergenza del debito alberghiero, assieme alla Provincia e alle banche. Lo chiede l’Asat, pressata dalle richieste dei propri associati che faticano a pagare le rate dei mutui. «Lo avevamo già chiesto, lo sollecitiamo nuovamente» dice il direttore dell’Asat. E di questo soprattutto (ma non solo di questo) si parlerà oggi all’assemblea dell’Associazione degli albergatori che si terrà al Nero Cubo di Rovereto a partire dalle 15.30. Sarà un’occasione di riflessione e confronto su: «Credito: criticità e prospettive; - riforma della promozione: le proposte dell’Associazione - il Progetto di Benchmarking alberghiero trentino». Dibattito in sala – conduce il nostro caporedattore Paolo Mantovan. Previsti gli interventi sia di Libardi che dell’assessore Dallapiccola. l’iniziativa Travolto dal treno, è in condizioni disperate ◗ TRENTO Il giovane è stato investito dal treno a Treno nord 1 E’ in condizioni disperate il giovane romeno di 21 anni travolto l’altra sera da un treno merci sulla linea del Brennero, a Trento nord. Il ragazzo stava attraversando i binari all’altezza del Magnete per raggiungere l’accampamento nei pressi dell’ex Sloi. Era riuscito ad attraversare i due binari della Trento-Malè e poi stava per attraversare la linea del Brennero quando è stato centrato dal treno merci. Probabilmente non aveva visto i fari della locomotiva. E’ stato centrato scaraventato sulla massicciata. Ha riportato un gravissimo trauma cranico oltre a numerose fratture. Le sue condizioni sono disperate. I medici sono pessimisti. La polizia ferroviaria già in passato aveva avvertito del pericolo che c’è in quella zona. E’ stato anche chiesto alle Ferrovie di installare delle protezioni più alte per evitare che i romeni dell’accampamento vicino all’ex Sloi potessero attraversare i binari. Adesso questa tragedia che forse cambierà qualcosa. L’incidente si è verificato a un centinaio di metri dalla stazione della Trento-Malè. L’uomo è stato soccorso in tempi molto rapidi dal personale del 118. La linea del Brennero è rimasta interrotta per oltre un’ora. Al Liceo Prati «porte aperte» anche agli ex studenti ◗ TRENTO Curiosa iniziativa quella pensata dal Liceo Classico Prati di Trento che nei prossimi giorni ha deciso di organizzare delle «porte aperte» non solo ai giovani studenti, ma anche a quelli più vecchi che voglio ritornare a visitare la propria ex scuola. «C'è poi un senso di appartenenza che lega ogni studente alle esperienze, ai professori, agli edifici. E più volte abbiamo percepito la curiosità di ex studenti, anche molto anziani, verso il Liceo "Giovanni Prati", frequentato anche tanti anni fa». Ecco perché martedì prossimo la scuola sarà aperta anche agli “ex”. 24 Trento FARMACIE ❙❙ TRENTO GALLO via Mantovia, 51 - tel. 0461 234387 dalle ore 00.00 alle 24.00 ❙❙ ROVERETO Comunale 1 via Paoli, 1 - tel. 0464 432060 dalle ore 00.00 alle 24.00 ❙❙ PERGINE MADRANO v. D'Oltrefersina, 133 - tel.0461 552252 dalle ore 00.00 alle 24.00 ❙❙ RIVA del GARDA ACCORSI via degli Oleandri 15 - tel.0464 551195 dalle ore 00.00 alle 24.00 SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA Il servizio è attivo tutti i giorni dalle ore 20.00 alle ore 8.00 del giorno dopo. Nei prefestivi dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Il sabato, la domenica e nei giorni festivi il servizio è reperibile 24 ore su 24 in via P. Orsi, 1 - tel. 0461/904298. 1 TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 NUMERI UTILI Azienda sanitaria Cup Prenotazioni Pronto soccorso Canile comunale Carabinieri Emergenza sanitaria Guardia medica Guasti acq. e gas Osp. San Camillo Osp. S. Chiara Osp. Villa Bianca Polizia stradale Questura Vigili del fuoco Vigili urbani Aci Aeroporto Bolzano Aeroporto Verona A22 Informazioni A22 Centro operativo SOS EMERGENZE 0461.904111 848816816 0461.903206 0461.420090 0461.202000 118 0461.904298 0461.362222 0461.216111 0461.903111 0461.916000 0461.899736 0461.899511 115 (492300) 0461.889111 0461.433100 0471.255255 045.8095666 800.279940 0461.980085 Biblioteche (sede centr.) 0461.275526 Denunce piccoli reati 0461.910100 Ferrovie dello Stato (s. pref.) 892021 Lega Lotta Tumori 0461.922733 Materiale ingombrante 0461.362460 Municipio numero verde 800017615 Municipio servizi sociali 0461.884477 Patenti (rilascio/rinnovo) 0461.904266 Piscina di Gardolo 0461.959441 Piscina Manazzon 0461.924248 Prenotazione ambulanze 800070080 Provincia Trento 0461.984331 Radiotaxi 0461.930002 Consorzio Tassisti Trento 840.024.000 Servizi funerari 0461.884301 Servizio veterinario 0461.902777 Soccorso Alpino 118 Telefono Amico 199.284.284 Telefono Azzurro 19696 Trentino Trasporti 0461.821000 Trib. Malato gio 15.30-18.30 0461.902456 Ufficio oggetti smarriti 0461.884351 Ufficio protezione civile 0461.204447 Viaggiare informati 1518 Vigili ufficio multe 0461.884420/1/5/6 Violenza alle donne 0461.220048 appuntamenti LA MIA BULGARIA ■■ Proseguono le lezioni di geografia sentimentale a Barycentro di piazza Venezia. Ore 18,30 racconta la sua Bulgaria Georgana Blyantova. IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE ■■ Per Serate in forma di cinema si proietta al Multisala Modena ore 19,40 Il film americano drammatico “The Reclutant Fundamentalist” di Mira Nair. L’ombra dell’11 settembre aleggia e cambia la vita di un brillante pachistano riportandolo a casa alla guida della ribellione studentesca. DENTRO I PREMI NOBEL ■■ Ultimo appuntamento alla scoperta delle personalità e degli studi dei Premi Nobel. In Aula 3 del Dipartimento di Lettere e Filosofia ore 18 si approfondisce il tema Premio Nobel per la Letteratura af Alice Munro, relaziona Sabrina Francesconi, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Unitrento GIORNATA IN MEMORIA DI PAOLO VERROCCHIO ■■ Gli amici e i colleghi del Dipartimento di Fisica ricordano Paolo Verrocchio. Inizio ore 14,30 Polo scientifico e tecnologico aula 16 gustosa cena cilena, un occasione per riflettere sui luoghi della città. Oggi ore 19,39 in sala Alpini di via Fermi Entrata ad offerta. Informazioni e prenotazioni al 3492748190, [email protected] MUSICOTERAPIA E FISIOTERAPIA ■■ L'associazione onlus di Artiterape Laltrarte organizza Una Conferenza, ad entrata libera su "Musicoterapia e fisioterapia nella patologia neurologica". Ore 20 scuole elementari Savio, sede Laltrarte via San Pio X 10 CENE DAL MONDO ■■ Una serata solidale con una la movida in città Troppo rumore, chiesta la chiusura della Cantinota Il giudice ha respinto la richieste ritenendo che non ci sia disturbo della quiete pubblica. Deciderà il Tribunale ◗ TRENTO E’ scoppiata la guerra del rumore alla Cantinota. Lo storico locale di via San Marco rischia il sequestro per disturbo della quiete pubblica. La Procura della Repubblica ha indagato per disturbo della quiete pubblica il titolare Filippo Ioniez e ha chiesto i sigilli perché verrebbero oltrepassati i limiti delle emissioni sonore. Per il momento, il gip ha respinto la richiesta, ma la Procura ha presentato ricorso. Ieri il caso è stato discusso davanti al Tribunale del riesame che dovrà decidere sul sequestro. La difesa della Cantinota, sostenuta dall’avvocato Matteo Benvegnù, sostiene che il locale ha sempre fatto tutto il possibile per limitare al massimo il rumore, tanto che nelle decine di interventi effettuati le forze dell’ordine non hanno mai rilevato irregolarità. Tutto parte con le denunce di tre inquilini che abitano nello stesso immobile della Cantinota. I due lamentano di venire disturbati dalla musica e dai rumori che provengono dal locale. Dal 2007 la Cantinota, infatti, non è più solo piano bar e ristorante, ma anche discoteca. Secondo i tre inquilini, il rumore complessivo sarebbe eccessivo. Per questo hanno deciso di presentare denuncia. Il caso è finito sul tavolo del pm Carmine Russo che ha disposto delle misurazioni all’interno degli appartamenti dei vicini che hanno presentato denuncia. Le rilevazioni hanno registrato un livello di rumore sopra i limiti. Per questo il Comune di Trento ha emesso un’ordinanza che ha interrotto «gli spettacoli danzanti» come viene definita in linguaggio burocratico la discoteca. Il proprietario si attiva subito e individua nell’impianto di aspirazione la causa dello sforamento. Viene messo un limitatore dei giri per cercare di diminuire i rumori. Due tecnici certificano i lavori fatti e il Comune ritira l’ordinanza. Ma i vicini continuano a lamentarsi dei rumori. Così viene effettuata una nuova misurazione e anche in questo caso vengono rilevati livelli eccessivi di rumo- La Cantinota di via San Marco al centro di una guerra del rumore Filippo Ioniez re. La Procura raccoglie anche altre testimonianze e poi chiede il sequestro del locale. Il giudice Forlenza, però, ha ritenuto che non ci siamo di fronte a un disturbo della quiete pubblica, ma che al massimo si tratta di una questione di carattere civilistico tra la Cantinota e i tre inquilini che si lamentano. La Procura ha impugnato la decisione davanti al Tribunale del riesame. Il proprietario dell’impianto di aspirazione. Abbiamo anche chiesto a tutti gli inquilini del palazzo, che sono 14, di poter entrare nei loro appartamenti per verificare se ci fosse rumore e, eventualmente, per adottare tutte le misure necessarie. I tre inquilini che si lamentano non ci hanno neanche risposto. Gli altri ci hanno detto che non c’era nessun problema». del locale, Filippo Ioniez, spiega di aver fatto tutto il possibile per limitare il disturbo e di essere disponibile a fare anche altri interventi: «Le forze dell’ordine sono state chiamate decine di volte e hanno sempre rilevato che noi siamo molto attenti ad evitare schiamazzi fuori dal locale. Per quanto riguarda la musica, abbiamo messo un limitatore delle emissioni e anche un limitatore dei giri ©RIPRODUZIONE RISERVATA l’incontro a gardolo l’operazione della finanza I «segreti» di Furlan per i giovani calciatori Beccato in piazza Dante, aveva 100 grammi di coca ◗ GARDOLO Cinquanta ragazzini delle formazioni giovanissimi ed allievi dell' Usd Gardolo Calcio, hanno animato l'incontro con Alessandro Furlan, uno dei migliori elementi del Sudtirol, che partecipa al campionato di Lega Pro. L'incontro promosso dalla commissione sport della circoscrizione di Gardolo, è stato moderato da Devid Moranduzzo ed ha visto la partecipazione del consigliere circoscrizionale Claudio Scaramuzza, di Massimo Forti in rappresentanza della commissione sport, e per l'Usd Gardolo: Luigi Merler responsabile del settore giovanile, del vicepresidente Paolo Corteletti, del direttore sportivo Marco Tosoni e degli allenatori Sandro Chiarani (prima squadra), Stefano Coser (allievi) e Ivo Cetto (esordienti). In prima battuta è stato Alessandro Fur- Furlan a Gardolo (foto Panato) lan a raccontare la propria carriera, a partire dalle prime esperienze nelle formazioni giovanili, a seguire spazio alle domande dei curiosi giovani giocatori, che nulla hanno risparmiato a Fur- lan. In conclusione una riuscita mini lotteria sponsorizzata dalla stessa Sudtirol, questi i vincitori dei cinque premi in palio: il primo premio costituito da una maglia da gara del Sudtirol e due biglietti per una partita del campionato 2013-14 allo stadio Druso, è stato vinto da Omar Segato (giovanissimi classe 2000). Il secondo premio, borsa a tracolla ed una borsa scarpe del Sudtirol, un kit scolastico e 2 biglietti d'ingresso allo Stadio Druso, è stato vinto da Nicola Castanò (allievi classe 1998). Il terzo premio, identico al secondo, è andato a Ismail Mecheri (giovanissimi classe 2000); il quarto premio costituito dal pallone ufficiale del campionato, è stato vinto da Nicola sartori (esordiente classe 2002); infine il quinto premio , pallone Nike arancione, è andato a Amin Fellahi (esordiente classe 2002). (d.p.) ◗ TRENTO Ci hanno pensato i cani della Finanza, Apiol e Tac, a individuare un giovane spacciatore tunisino che aveva deciso di fare il salto di qualità in piazza Dante. Gli uomini della compagnia di Trento delle Fiamme gialle ieri mattina avevano messo nel mirino il giovane che si muoveva in maniera sospetta. Lo hanno tenuto d’occhio e poi gli sono saltati addosso proprio mentre stava vendendo due dosi di cocaina a 80 euro l’una a un giovane di 26 anni di Egna. Il tunisino ai finanzieri ha detto che abitava in un casolare abbandonato di Trento nord. Le Fiamme gialle, però, non gli hanno creduto e hanno fatto indagini. I finanzieri sono riusciti a scoprire che il tunisino abitava a Piedicastello. Così nel pomeriggio La droga sequestrata dalla Finanza al tunisino sono andati a casa sua con i due cani. Hanno ribaltato l’appartamento e nel cassetto dei calzini è saltata fuori una grossa sorpresa. Hanno trovato due blocchi di cocaina purissima del peso di 80 grammi e un’altra ventina di grammi di coca già confezionata in dosi. Droga per un valore di almeno 15 mila euro al dettaglio. 26 Rovereto TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 Al Melotti «La leggenda del grande Inquisitore» ◗ ROVERETO Prende il via questa sera la rassegna di Altro palco, il programma di teatro moderno all'interno della stagione teatrale di Rovereto. Si apre questa sera alle 20.45 al Melotti con "La leggenda del grande Inquisitore" di Umberto Orsini, in cui si affronta un gran- de classico (I fratelli Karamazov) in prospettiva moderna. Altro Palco prevede altri quattro spettacoli, che si terranno tutti alla Cartiera, l'anno prossimo, in gennaio, febbraio e marzo. In quelle occasioni sarà possibile incontrare le compagnie il giorno precedente lo spettacolo, in orario di aperitivo, al bar Loco's. Solidarietà con le Filippine Secondo approfondimento serata di raccolta fondi a Isera sulla «Francesca da Rimini» ◗ ISERA Alla scoperta di un popolo e una cultura ancora troppo lontani. Domani nella sala della Cooperazione di Isera (sopra la bibilioteca) si presenta il libro "Filippine, un mondo poco conosciuto". La serata, organizzata dal Gruppo autonomo volontari per la cooperazione e lo sviluppo del terzo mondo, vuole fare luce sulle difficoltà quotidiane delle popolazioni locali dopo il tifone Haiyan che ha provocato quasi 4000 morti. Le offerte ricavate dalla vendita del volume sosterranno un progetto di prima emergenza e ricostruzione nell' isola di Mindoro. (pa.t.) ◗ ROVERETO Si tiene oggi pomeriggio il secondo incontro del ciclo "Parole intorno a Francesca", prima parte del progetto dedicato a "Francesca da Rimini", l'opera più nota di Riccardo Zandonai, di cui ricorrono quest'anno i cent'anni della pubblica- zione. Alle 17.30 nella sala Novàk della Civica Scuola Musicale in corso Rosmini Diego Cescotti tiene una relazione sull' opera, secondo le parole del compositore e dei commentatori, la sua relazione sarà accompagnata da alcuni interventi in voce e degli intermezzi musicali. 1 «Via Tartarotti, indietro non si torna» Il Patt aveva lanciato l’ultimatum: «Riapertura il 7 gennaio». Ma resta da solo. Il sindaco: «Rispettiamo gli impegni presi» di Giancarlo Rudari ◗ ROVERETO Indietro non si torna. Via Tartarotti è zona a traffico limitato e tale resterà. Nonostante il Patt abbia alzato la voce all’indomani dell’ordinanza chiedendone la revoca per il 7 gennaio. Un ultimatum, quello del segretario Marco Graziola per la riapertura della strada, caduto nel vuoto visto l’esito del vertice d’urgenza dei segretari di maggioranza con il sindaco. «Non è successo niente... Siete voi giornalisti abili a montare casi politici che non ci sono...» era il commento dopo l’incontro. Ma ad accendere le polveri della polemica ci aveva pensato Graziola: «Violati gli accordi: chiederemo che la Ztl di via Tartarotti sia rimossa a partire dal 7 di gennaio, in linea con gli accordi presi». Bum, la bordata a sindaco e partner di giunta (Pd, Upt e Adc) è partita ma non sembra aver ottenuto (almeno al momento) l’effetto voluto: «Via Fabiano Lorandi, Alessandro Giori, Roberto Bertolini, Franco Frisinghelli e il sindaco Andrea Miorandi (F. Festi) Tartarotti rimane zona a traffico limitato. Ci siamo chiariti sul percorso svolto e ci siamo presi degli impegni» ha dichiarato il sindaco a fine incontro con Fabiano Lorandi (Pd), Alessandro Giori (Upt), Franco Frisinghelli (Adc) e Roberto Borghetti (Patt per Graziola assente per impegni di lavoro). Il risultato finale? «Proseguire con l’intervento al Follone per i parcheggi; accelerare per il passaggio pedonale su Borgo Santa Caterina (dopo le festività porteremo in aula il provvedimento per la pianificazione urbanistica); ingresso in centro storico da via Dante a Largo Nazario Sauro che porteremo alla prossima giunta; migliorare gli stalli carico scarico nella Ztl per il periodo di Natale in modo da agevolare i clienti dei negozi (tutte da valutare le modalità). Quindi confronto con le associazioni di categoria per mettere nero su bianco gli impegni» ha detto il sindaco «rinviando la discussione politica ad un incontro la settimana prossima». Tanto rumore per nulla, o quasi? Pare proprio di sì. Soddisfazione per il risultato del vertice e «dell’assunzione di responsabilità in merito all’attuazione delle linee programmatiche» è stata espressa da Lorandi: «Giusto un confronto politico su temi più larghi in vista del bilancio 2014 anche per condividere le priorità sugli impegni già presi». E Graziola che dice? «Attendo di vedere il documento con gli impegni e poi vedremo...» E l’ultimatum fallito? «Per noi l’ordinanza era fino al 6 gennaio. Ma da qui ad allora chissà quanta acqua passerà sotto i ponti...». Ahi, ahi, non è finita qui? ©RIPRODUZIONERISERVATA Dal 18 gennaio visite guidate allo Zandonai Ieri affidato l’incarico delle pulizie finali del teatro. Mancano gli impianti scenici ma l’edificio è finito ◗ ROVERETO Il soffitto dello Zandonai Finalmente una data c’è: dal 18 gennaio, sabato, al 26, domenica, sarà possibile per tutti i roveretani riprendere contatto col loro teatro. Finiti i lavori di restauro che lo hanno tenuto chiuso per tre amministrazioni, sarà riaperto per otto giorni di visite guidate. Gruppi di 20 persone: ovviamente sarà necessario prenotare. Non sarà una vera e propria inaugu- ROVERETO HOST “Patron” Corneliani ospite dei Lions razione perchè in verità il teatro per allora non sarà ancora nella propria piena funzionalità. Le sedie della platea, ultimo elemento di arredo, potrebbero anche essere montate (il restauro è praticamente concluso) ma si sta valutando se farlo prima o dopo le visite proprio in funzione delle stesse. Quello che per metà gennaio sicuramente non sarà pronto è tutto l’impianto scenico: mancano motori e materiali vari, per i Roverto Host con il presidente Paolo Farinati a fare gli onori di casa e il direttore del Trentino Alberto Faustini che ha intervistato un grande protagonista di successo nel mondo della moda made in Italy. «monumento» Zandonai. Che è ormai alla fase di finitura: ieri le ultime delibere, per il completamento di parti lignee (pavimenti e porte) e impianto elettrico (lampade) ma siamo veramente ai dettagli. Tanto che sempre ieri si è affidato l’incarico delle pulizie finali: saranno compiute da una ditta specializzata tra il 7 e il 17 gennaio. Immediatamente prima dell’apertura per le visite guidate. ◗ ROVERETO Si chiude oggi, con due laboratori di riparazioni e autoproduzione, la settimana europea della riduzione dei rifiuti, proposta a Rovereto da Amr. All' Urban Center si potrà imparare a riparare un elettrodomestico (piccolo), dalle 15 alle 17, laboratorio al quale seguirà un seminario teorico - pratico su questi oggetti. Sarà così anche una riflessione su quanti oggetti si buttano, e con loro un sacco di materiali ancora utili. Se solo si riuscisse a riparare alcuni elettrodomestici, si riuscirebbe a evitare molti rifiuti, spesso ingombranti e non riciclabili. Questi incontri non sono che l'ultimo di un lungo ciclo di laboratori ed incontri; una delle iniziative più curiose è stato il concorso di cucina "ad impatto zero". Si doveva descrivere una ricetta, il meno inquinante possibile; il primo premio è andato a Giancarlo Caroli, seconda Angelica Polegato e terza Vania Benincà. Questi tre avranno la possibilità di visitare (con degustazioni) i ristoranti di Caderzone e di Isera con il marchio "Ecoristorazione". Il vincitore ha ceduto alla seconda l'abbonamento famiglia al Car Sharing. I tre menù vincitori si sono distinti per la scelta di cotture a risparmio energetico, per i prodotti locali senza imballaggio (o autoprodotti nell'orto) e per la scelta di cibi di stagione e di origine prevalentemente vegetale. concerto al melotti Jazz, classica e canto: tre modi di pensare il Natale in musica ◗ ROVERETO ■ ■ ROVERETO. Carlalberto Corneliani ospite ieri sera del Lions Club quali il finanziamento è disponibile da tempo ma la complessità della normativa da applicare ha costretto a continui rinvii. E’ prevedibile che non si procederà ad acquisto e installazione prima della prossima primavera: quello che è certo è che per ottobre, all’avvio della prossima stagione teatrale, tutto sarà pronto. Resta comunque terminata la parte di gran lunga più impegnativa dell’intervento, il Riparare per produrre meno rifiuti Canti di Natale a cura di tre gruppi musicali trentini di alto spessore: è Noeli Njema, il concerto che offrono le associazioni Serenella e Spagnolli Bazzoni, per raccogliere fondi a sostegno delle donazioni a distanza. Si intitola "Noeli Njema" e si terrà sabato sera al Melotti; si esibiranno il Trio Broz, il Duo Frizzera - Bosio e l'ensemble Concilium. I tre gruppi offriranno tre versioni diverse del Natale in musica, a seconda delle loro sonorità: jazz per il duo, classica per i Broz e il canto per l'ensemble. "Noeli Njema" significa buon Natale e sarà una valida introduzione al clima natalizio, soprattutto per le sue finalità benefiche - l'adozione a distanza dei bambini nel mondo impoverito. Come tradizione, il concerto sarà ad entrata gratuita, si prevede una forte affluenza, è bene perciò prenotare il posto chiamando Gigliola Barocco (0464 409051). Sarà Renato Trinco a presentare la serata, che segue lo spirito del concerto di un anno fa, dove si mescolarono diversi stili. Ci sarà così anche quest'anno la musica classica, interpretata dal Trio Broz (Giada, Klaus, Barbara). Il duo Il Trio Broz: proporrà musiche natalizie in chiave classica composto da Lorenzo Frizzera e Federico Bosio presenterà alcuni classici jazz rivisitati in modo originale, ispirandosi in particolare alla musica folk e mediterranea. Infine l'ensemble Concilium, diretto da Alessandro Mar- tinelli, affronterà in stile cameristico un repertorio natalizio appartenente a diverse tradizioni e confessioni cristiane; ci sarà per l'occasione Roberto Garniga, voce solista. Inizio alle 20.30 sabato. (ms) Riva ❖ Arco MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 31 1 Super hotel nel convento, Leoni: «Ex tennis, copertura la Provincia paga il 20% utile non solo al mercato» l’intervento ◗ ARCO Sette milioni il costo complessivo dell’operazione nel monastero delle Servite La proprietà, in cambio del contributo, dovrà garantire servizi e prodotti locali ◗ ARCO Costerà sette milioni di euro realizzare un super albergo nella parte del monastero delle Serve di Maria Addolorata che è stata acquistata, un anno fa, dalla società Granatum srl di cui è presidente Giulio Vicentini ma che vede fra i promotori principali anche l'ex sindaco Mario Morandini, oggi consigliere comunale di opposizione. L'onere della spesa non sarà interamente a carico dei privati: la Provincia, infatti, si accollerà l'incombenza del 20% dell'ammontare totale tramite un'agevolazione erogata a fondo perduto. L'operazione fa parte degli accordi di procedura negoziale che la Provincia ha deciso di mutuare anche nel settore alberghiero. La firma del nuovo assessore al turismo Michele Dallapiccola è arrivata ieri mattina; oltre all'accordo con il monastero di Arco ne è stato sottoscritto uno anche con i titolari dell'Hotel Savoy di Passo Carezza. Nello specifico la procedura negoziale impone ai con- Il convento delle Servite, dove sorgerà un nuovo hotel di lusso traenti l'obbligo di utilizzare prioritariamente i servizi e le produzioni agroalimentari del territorio, in particolare i prodotti con il marchio “Qualità Trentino”. Nel monastero arcense – la parte racchiusa dall'alto muro di cinta – verrà ricavata una struttura alberghiera dagli alti standard qualitativi legata alla promozione e alla cultura dell’olio extravergine di oliva del Gar- da. L'obiettivo di Morandini e soci è dare vita ad una struttura di lusso, minimo un 4 stelle superior. Lo scorso maggio la Granatum srl ha organizzato una giornata di porte aperte consentendo alla cittadinanza di visitare spazi abitualmente chiusi al pubblico (il convento, costruito nel 1689, ospita ancora 5 suore di clausura nella parte non coinvolta). In quell'occasione lo stes- so Morandini, in esclusiva per questo giornale, aveva consentito ad una visita riservata permettendo, così, di realizzare un ampio servizio in anteprima per i nostri lettori. La Granatum, una volta a regime, si è detta intenzionata ad impiegare 19 addetti. Inoltre, è prevista pure un’occupazione indiretta generata dall’affidamento a soggetti esterni degli spazi commerciali, del wellness e del fitness compresi nella struttura (ulteriori 12 addetti). L'agevolazione provinciale sarà del 20% su una spesa ammessa di 6.076.469 euro. Oltre al rispetto del vincolo di mantenimento dell'attività e della sede legale in Trentino, “la società – si legge nell'accordo – dovrà anche garantire un minimo di impegno finanziario non inferiore al 30% per l’anno di completamento dell’investimento e per i tre esercizi successivi, nonché a ricostituire il capitale sociale, in relazione alle previste perdite per gli esercizi 2013 e 2014, secondo gli obblighi civilistici”. (gl.m.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Non sono tutti contrari alla realizzazione della copertura del mercato contadino, opera che è finita al centro di una polemica che ha costretto l'amministrazione comunale a bloccare l'operazione. Enrico Leoni, presidente dell'Associazione Difesa Animali, evidenzia i vantaggi della riqualificazione dell'area all'ex tennis. «E' uno spazio, questo, che può essere sì utilizzato per il mercato contadino – spiega –ma se strutturato adeguatamente può anche offrire l'occasione di creare un'area utilizzabile pure per le manifestazioni. Le associazioni di volontariato, come è noto, vivono periodi difficili per la mancanza di fondi; il comune, considerata anche la crisi, mette a disposizione sempre meno risorse per finanziare l'operato del volontariato. Per raccogliere fondi i gruppi e i comitati vorrebbero e potrebbero organizzare delle feste, degli incontri e altre iniziative, magari anche incentivate dalla stessa amministrazione. Considerato che il centro giovani presto si sposterà a Prabi, quest'area può diventare davvero un centro logistico importante per le manifestazioni che si svolgono ad Arco. Spesso gli eventi vengono allestiti al parcheggio del foro Boario, come è successo per la festa della musica e per la festa dei Nuvo- Cade per dieci metri: operaio miracolato Arco, solo qualche graffio per un giovane che stava lavorando in via Torino: è caduto dal balcone ◗ ARCO L’immobile teatro dell’infortunio sul lavoro I soccorsi all’operaio (foto Fabio Galas) Infortunio sul lavoro, ieri mattina ad Arco, in un cantiere in via Torino, località Braile, a due passi dal centro città. Un muratore di origine albanese, classe 1985, residente ad Arco, è rimasto ferito (miracolosamente in maniera se dopo esser precipitato al suolo da un'altezza di dieci metri. L'incidente è avvenuto intorno alle 11. Il ventottenne – titolare assieme ai fratelli di una impresa artigianale a cui è stata subappaltata parte dell'opera – stava lavorando al piano superiore dell'abitazione di proprietà della famiglia Vivaldi dove è in corso di svolgimento un intervento di ristrutturazione e ampliamento e anche la realizzazione di un nuovo garage interrato. Spetterà ai carabinieri, chiamati sul luogo dell'incidente assieme ai sanitari del 118 e ai vigili del fuoco, ricostruire la dinamica dell'evento che ha provocato l'infortunio del giovane albanese. A quanto sembra il muratore è precipitato al suolo mentre si trovava su di un poggiolo in costruzione al secondo piano. Per sua sfortuna è finito nell'interrato dopo un volo di una decina di metri. Ancora da stabilire le cause che Enrico Leoni, presidente Ada la, obbligando così alla chiusura del parcheggio stesso e finendo per creare disagi; allestendo un area appositamente dedicata alle manifestazioni il problema si risolverebbe. Sono sicuro che allora avrebbe senso e giustificazione anche la spesa relativa alla realizzazione della copertura, magari rivedendola un po'. Anche gli spazi dell'ormai ex centro giovani, una volta sistemati, potrebbero essere adoperati per l'organizzazione di manifestazioni e di feste, diventando in tal modo un punto di appoggio importante per le stesse associazioni. Noi stessi, come Ada, potremmo organizzare momenti pensati per sensibilizzare la popolazione a conoscere il mondo animale, altre associazioni, invece, a farsi conoscere di più e tutto questo creerebbe un momento di socializzazione all'interno della comunità». (gl.m.) hanno provocato la caduta. Nel momento in cui è successo l'incidente nel cantiere stavano lavorando diversi operai, tra cui i colleghi dell' albanese, che hanno subito soccorso il malcapitato. Le condizioni sono apparse in un primo momento preoccupanti ed è per questo che nel prato delle Braile è atterrato l'Elisoccorso con a bordo il medico rianimatore: per l'ambulanza, invece, il tragitto è stato decisamente più breve, visto che l'ospedale è situato ad un tiro di schioppo. Dopo aver stabilizzato le condizioni dell'uomo, che non ha mai perso conoscenza, i sanitari lo hanno caricato sull'elicottero e portato al Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Chiara dove gli hanno riscontrato traumi lievi, tanto da essere dimesso dall’ospedale poche ore dopo il ricovero. 38 Val di Fiemme ❖ Val di Fassa TRENTINO MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2013 Scusi sindaco, quanto ci costa Pichler? ◗ CASTELLO-MOLINA L’aula del consiglio di Castello La seduta consigliare avvenuta nel tardo pomeriggio di lunedì è subito iniziata con il primo intoppo sulla presentazione di alcune nuove interrogazioni. Il sindaco Barbetta ha subito obiettato che alle interrogazioni non poteva dare risposta nella seduta, poiché avrebbero dovuto essere prima protocollate. Ma il consigliere Wohlgemuth ha chiesto almeno di leggerle all’assemblea, ma ottenendone un diniego si è alzato e seduta stante è andato subito all’ufficio protocollo per farsi mettere il timbro. Poi rientrato le ha lette all’assemblea. Nella prima di essere Wohlgemuth chiedeva chiarimenti sul Piano neve, a cui ha risposto con qualche difficoltà il capofrazione di Molina Marco Lager. Nella seconda interrogazione si chiedeva l’intervento del comune per mettere in sicurezza alcuni tratti della viabilità, fra cui anche la passeggiata del capitello di Marmolaia. Il sindaco ha chiarito che è già stato affidato lo studio ad un professionista per predisporre le opere di sicurezza. Nell’altra interrogazione si chiedeva che cosa intendeva fare il comune con la piante abbattute da un atto vandalico, alla vigilia della gara “La Vecia Ferovia di Fiemme” dello scorso anno. L’assessore alle foreste Marco Lager ha ricordato che le piante abbattute sono 55. E’stato tra l’altro affidato allo scultore di Molina l’abbellimento del territorio con la creazione di numerose sculture sui ceppi che sporgono dal terreno. La legna sarà assegnata invece ad alcune famiglie con basso reddito. Si è parlato poi anche dell’ interrogazione presentata dall’assessore Patrizia Caviola che chiedeva al segretario Bazzanella in termini economici e di tempo quanto costerà al comune e alla collettività il “superlavoro” fatto dai dipendenti comunali per stare dietro alle richieste di documenti del consigliere Pichler. Nell’interrogazione le richieste del consi- Frana sulla strada, chiuso il Sella Grosso distacco nella notte di domenica dal Piz Ciavazes, ora si attende che la roccia si stabilizzi di Gilberto Bonani ◗ VALLE DI FASSA Sella e Fedaia chiusi al traffico. La stagione invernale inizia nei peggiori del modi sul versante trentino dei passi dolomitici. Domenica notte una lastra di roccia, circa 30 metri cubi di dolomia, si è staccata dalla parete del Piz Ciavazes, frantumandosi ai piedi della montagna. Alcuni massi hanno attraversato due volte la strada che sale a passo Sella all'altezza del tornante che si affaccia sulla Val Lasties, proprio sotto l'ardito spigolo vinto per la prima volta da Abram e Gombocz nell'estate 1953. Erano le tre di notte quando è scattato l'allarme che ha tirato giù dal letto gli operatori del Servizio strade della Provincia saliti a quota 2050 metri per sistemare le transenne e le segnalazioni che indicano l'impraticabilità del passo. In mattinata tecnici del servizio geologico hanno valutato l'area di distacco mentre le maestranze provvedevano alla pulizia della carreggiata. La strada rimarrà chiusa per alcuni giorni in attesa che la situazione della parete si stabilizzi. E' probabile che le precipitazioni delle ultime settimane, seguite da freddo intenso (di notte il termometro scende a -17˚), abbiano provocato il distacco di una placca. Si tratta del cono- sciuto fenomeno detto del “termoclastismo”. Le sollecitazioni esercitate sulla roccia dal continuo dilatarsi e restringersi a causa delle variazioni di temperatura provocano crolli. Evento piuttosto frequente in contesti montuosi con pareti ripide che ha interessato questo autunno vari gruppi dolomitici, provocando crolli ben più intensi di quello registrato domenica sulla strada che porta al passo Sella. La neve, caduta copiosa nell'ultima settimana, non ha creato problemi. Il personale del Servizio viabilità aveva già provveduto a sgomberare con le frese il tracciato che si presenta in ottime condizioni. Non altrettanto si può dire della strada che da Penia porta a passo Fedaia, ancora sotto l'incubo delle valanghe. Dalle pendici scoscese e senza vegetazione della montagna è possibile la caduta di slavine anche a seguito del forte vento da nord che spira in questi giorni. Non è stata ancora comunicata la data di riapertura della strada perché si attende l'evolversi delle condizioni meteo che prevedono bel tempo fino a venerdì con un leggero peggioramento per sabato prossimo. Il passo Pordoi è perfettamente agibile mentre il passo Gardena, dopo il pericolo valanghe della scorsa settimana, è stato riaperto ma non è transitabile per gli autotreni. Il consiglio comunale di Cavalese Sardegna. Il presidente del consiglio Loris Welponer, l’altra sera particolarmente loquace, in apertura dei lavori ha infatti chiesto di osservare qualche istante di raccoglimento per le vittime del maltempo in Sardegna. Welponer ha quindi annunciato che metterà a disposizione delle famiglie bisognose il suo compenso di presidente del consiglio del mese di novembre (800 euro) e fino alla fine del mandato rinuncerà al 10% del compenso. Anche il sindaco Welponer ha invitato l’assemblea a rinunciare al gettone di presenza, accogliendo il suggerimento dell’Anci. Ha quindi invitato l’assem- cavalese Tanti «no» al femminicidio blea a fare altrettanto. L’assemblea se pur su base volontaria ha deciso di accogliere la proposta. I lavori sono quindi proseguiti con la risposta del sindaco all’ interrogazione della consigliera dell’opposizione Bruna Dalpalù: «Non c’è alcuna incoerenza fra quello che diciamo e quello che facciamo» ha ribadito il sindaco Welponer. «Nella fattispecie non si è trattato di un contratto nuovo, ma di un’utenza esistente, per cui si poteva benissimo chiedere la fideiussione, cosa che noi abbiamo fatto». L’assestamento del bilancio che prevede una variazione di 871 mila 750 euro è poi passato CAVALESE Impara l’arte, ecco il contributo ■■ L’Associazione artigiani del Comprensorio di Fiemme e Fassa dopo l’incontro con gli studenti della terza media di Cavalese e delle scuole professionali riguardanti il progetto “Impara l’arte 2013” ha chiesto al Comune di Cavalese di poter usufruire di un contributo a parziale copertura delle spese. La giunta comunale ha concesso un contributo pari a 500 euro. ( l.ch) Quindici argomenti per il consiglio La parete da cui sono partiti i massi Cavalese, l’iniziativa del presidente del consiglio Welponer seguita (su base volontaria) dai colleghi Seduta consigliare abbastanza tranquilla quella di lunedì sera a Cavalese, anche se non sono mancati episodi di cedimento da parte della stessa maggioranza e i soliti momenti di frizione fra il sindaco Welponer e la consigliera Bruna Dalpalù. Questa volta il contendere era legato alla la risposta all’interrogazione sulla fideiussione alle aziende per contratti elettrici e sulla bocciatura della riduzione del compenso ai membri della giunta. Ma la seduta è iniziata con un bel gesto di sensibilità e di solidarietà nei confronti delle vittime dell’alluvione della in breve TESERO I consiglieri donano il gettone alla Sardegna ◗ CAVALESE gliere Pichler erano state definite un “reiterato boicottaggio dell’azione amministrativa”. Ma l’interessato, il consigliere Pichler l’ha presa male ed ha subito annunciato che queste affermazioni avranno ripercussioni penali. Ha però subito anticipato che lui l’assestamento del bilancio non lo voterà e abbandonerà l’aula, perché c’è un palese conflitto di interesse fra il revisore dei conti dottor Giancarlo Sontacchi e il figlio Marco che è in commissione edilizia. Il sindaco, ma anche il segretario Bazzanella, hanno però subito smentito che ci sia questa incompatibilità. (l.ch.) con 11 voti a favore e 9 astenuti, compreso lo stesso presidente del consiglio Loris Welponer. Voto di astensione anche per l’altro consigliere di maggioranza Alfredo Molinari che ha annunciato il suo dissenso a causa dei 90 mila euro che il comune ha deciso di anticipare con l’assestamento del bilancio alla Sagis, definita da Molinari “un pozzo senza fondp”. Rinnovato anche il servizio intercomunale di biblioteca con il comune di Carano. Il costo di 5.500 euro all’anno è stato aggiornato del 10 %. E per la biblioteca di Cavalese è tornata di nuovo sul tavolo dell’assessore Finato la richiesta di apertura il sabato. (l.ch.) ■■ Consiglio comunale questa sera a Tesero. Oltre una quindicina gli argomenti fissati nell’ordine del giorno. Oltre alla surroga di Giacomo Vinante in seno alla Comunità di valle s i parlerà della modifica al regolamento per l’applicazione dell’Imu e della nuova scadenza della Tares. In approvazione anche i rappresentanti del Comune in seno al Comitato di gestione della scuola materna. ( l.ch.) VALLE DI FASSA I Comuni comperano un autovelox ■■ I sei Comuni della valle (Soraga escluso) hanno deliberato di acquistare un autovelox completo di accessori e di corso d'istruzione per il personale per una somma di 24mila 140 euro dalla ditta Eltraff di Concorezzo. Lo strumento sarà alloggiato, a rotazione, nelle colonnine arancioni sistemate agli ingressi dei paesi della valle. (g.b.) vigo di fassa 1 Hotel Savoy un piano da 8 milioni Grande partecipazione al “flash mob” organizzato in piazza Ristrutturazione e ampliamento in accordo con la Provincia ◗ CAVALESE ◗ VIGO DIFASSA In tanti lunedì pomeriggio hanno sfidato vento e temperature gelide e si sono riuniti in Piazza Italia a Cavalese per dimostrare la propria solidarietà alle tante, troppe donne vittime di uno dei crimini più atroci e vili: il femminicidio. L’invito al “flash mob” era partito dall’Associazione “La Voce delle donne” insieme alla Cooperativa Oltre e l’Associazione IO, in collaborazione con il Comune di Cavalese, la Banda Sociale di Cavalese, Non solo Danza, Ecosister e il Centro Benessere Aretè Club. Si fanno strada anche nel settore alberghiero gli accordi di “procedura negoziale”. Dopo quelli dell'agosto scorso riguardanti l'Hotel Astoria di Canazei e l'Hotel Melchiori di Andalo, altri due accordi sono stati sottoscritti ieri dall'assessore provinciale Michele Dallapiccola con i titolari dell'Hotel Savoy di Passo Carezza e dell' impresa Granatum srl di Arco. Il primo accordo riguarda la ristrutturazione e ampliamento dell'Hotel Savoy di Passo Carezza, di proprietà della so- Un momento del “flash mob” organizzato lunedì a Cavalese cietà Hotel Fontana srl di Vigo di Fassa. I lavori per i quali la società ha presentato alla Provincia domanda di agevolazione in procedura negoziale, per una spesa prevista di oltre 8 milioni di euro, prevedono la radicale modifica della struttura attuale con l’incremento delle unità abitative da 31 a 82, per un totale di 185 posti letto, con il passaggio di categoria da 3 a 4 Stelle. Per la società rappresentata da Mario Fontana - la procedura richiede precisi impegni sul piano occupazionale e della continuità aziendale. L’Hotel Savoy