Capitolo 10
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Capitolo 10
Corso di Gestione dei sistemi di trasporto Cap. 10 Pianificazione e ottimizzazione di terminal container S. Sacone, S. Siri - DIST Introduzione Î Negli ultimi anni si è fatta sempre più pressante l’esigenza di applicare tecniche di ricerca operativa o di simulazione per la pianificazione delle operazioni di movimentazione nei terminal container (soprattutto in quelli di grandi dimensioni) Î Gli sforzi maggiori sono stati rivolti alla pianificazione operativa, operativa al fine di incrementare l’efficienza e la produttività del terminal (inteso come collo di bottiglia della catena logistica) Î Nuove opportunità di ricerca sono legate alla definizione di modelli per la pianificazione tattica e strategica dei terminal Î D’altra parte lo sviluppo tecnologico e la spinta verso l’automazione dei terminal comportano la necessità di tecniche di controllo e decisioni in tempo reale S. Sacone, S. Siri - DIST 2 Introduzione Le caratteristiche dei terminal container richiedono ottimizzazioni e decisioni on-line (in real time), poiché i dati di input, che vengono comunicati in anticipato, sono sempre soggetti a disturbi esterni e quindi risultano certi solo su un orizzonte di pianificazione molto piccolo: Î l’istante esatto di arrivo dei camion e dei treni non è mai prevedibile a priori Î i dati relativi ai container sono comunicati in anticipo ma devono sempre essere verificati quando i container arrivano nel terminal (es. guasti) Î nonostante i dati relativi alla posizione dei container sulla nave siano noti a priori e la fase di scarico sia pianificata in anticipo, i gruisti possono variare la sequenza dei container da scaricare in base ad aspetti legati alla stabilità della nave S. Sacone, S. Siri - DIST 3 Introduzione Î Le principali operazioni di movimentazione in un terminal riguardano carico/scarico di navi, carico/scarico di camion e treni, stoccaggio nel piazzale, interconnessione interna Î Una risorsa molto importante del terminal è lo spazio in banchina: per ogni nave occorre assegnare una slot temporale in cui attraccare e un’allocazione in banchina (berth scheduling – berth allocation) allocation Î Un altro aspetto chiave è l’assegnazione delle gru di banchina alle navi (quay-crane allocation – crane split) split Î Un altro aspetto decisionale consiste nella definizione della sequenza di container da caricare e scaricare e nella determinazione della loro posizione ottima sulla nave (stowage planning e stowage sequencing) sequencing Î Problemi analoghi ma più semplici si hanno per quanto riguarda il carico/scarico dei treni S. Sacone, S. Siri - DIST 4 Introduzione Î Riguardo al piazzale, un aspetto decisionale fondamentale consiste nel determinare dove e come posizionare i container (space-allocation), allocation al fine di ottimizzare la produttività delle operazioni di carico e scarico della nave Î Per l’efficiente gestione del piazzale, occorre inoltre ottimizzare le operazioni di movimentazione, ottimizzando l’assegnazione dei task ai diversi sistemi di movimentazione (equipment-assignment process) process Î Altre problematiche riguardano tutte le operazioni di connessione tra i diversi sottosistemi del terminal, quay-side (collegamento tra banchina e piazzale, …) e land-side (collegamento tra terminale ferroviario e piazzale, …) S. Sacone, S. Siri - DIST 5 Pianificazione strategica Nella pianificazione strategica di terminal container (pianificazione di un nuovo terminal o modifiche significative ad un terminal esistente) occorre decidere: Î il numero di accosti in banchina: se tale numero aumenta, aumentano i costi di costruzione ed i costi operativi, ma diminuiscono i tempi di attesa delle navi Î il numero di gru di banchina: è uno degli aspetti più importanti di dimensionamento dei porti, dato l’elevato costo di acquisto di tali gru; all’aumentare del numero di gru, aumenta la produttività della banchina ma ad un tasso di crescita decrescente (interferenza tra gru vicine) Î la dimensione del piazzale (se lo spazio nel piazzale diminuisce, diminuiscono i costi di struttura, ma occorre aumentare i tiri, diminuendo quindi la produttività) Î il tipo ed il numero di mezzi di movimentazione S. Sacone, S. Siri - DIST 6 Pianificazione strategica Per la pianificazione strategica gli approcci più utilizzati sono: Î approcci basati su modelli di ottimizzazione (teoria delle code, approcci probabilistici, programmazione non lineare), applicati al fine di determinare ad esempio il numero ottimo di accosti in banchina, il numero ottimo di gru di banchina, il numero minimo di mezzi per effettuare determinate operazioni di movimentazione, … Î modelli di simulazione ad eventi discreti, discreti utilizzati per confrontare diversi scenari (layout, mezzi di movimentazione), valutando l’efficienza, i costi ed altri parametri di performance del sistema S. Sacone, S. Siri - DIST 7 Pianificazione operativa: berth scheduling Berth scheduling – berth allocation: allocation Î l’obiettivo è allocare una slot temporale ed uno spazio in banchina per ogni nave in arrivo Î gli arrivi delle navi più grandi sono previsti anche con un anno di anticipo (attraverso sistemi EDI) Î l’allocazione degli spazi in banchina si fa in genere circa 2 o 3 settimane prima dell’arrivo della nave Il problema di berth scheduling è strettamente correlato al problema di quay-crane allocation, ossia di assegnazione delle gru alle navi (la slot temporale da assegnare alla nave dipende da quante gru sono assegnate alla nave stessa) La maggior parte dei modelli proposti in letteratura affrontano i due problemi separatamente (a causa della complessità computazionale) S. Sacone, S. Siri - DIST 8 Pianificazione operativa: berth scheduling Î Un possibile approccio per il problema di berth allocation consiste nella formulazione di un problema di Multi-depot VRPTW (in cui le navi sono viste come clienti e gli accosti in banchina come depositi) Î Si tratta di un problema MIP Î La funzione obiettivo consiste nella minimizzazione di una somma pesata dei tempi di servizio delle varie navi Î Modelli più complessi considerano la banchina come una risorsa continua, con l’obiettivo di massimizzare il thoughput oppure minimizzare i ritardi delle navi (in questo caso il problema è associato ad uno spazio bidimensionale, i cui assi corrispondono allo spazio e al tempo) Î Per l’applicazione a casi reali di tutti questi problemi, vengono sempre definite opportune tecniche euristiche di risoluzione S. Sacone, S. Siri - DIST 9 Pianificazione operativa: quay -crane scheduling quay-crane Crane split – quay-crane scheduling: scheduling Î l’obiettivo è allocare le gru di banchina alle navi ed alle sezioni delle navi e decidere con quale ordine lavorare le diverse sezioni Î di solito si usano 3-5 gru per carico/scarico di una nave deep-sea Î di solito si usano 1-2 gru per carico/scarico di una nave feeder Gli obiettivi possono essere la minimizzazione dei ritardi di tutte le navi, la massimizzazione delle prestazioni di una nave o l’utilizzo economico e bilanciato delle gru I dati del problema sono i dati tecnici di navi e gru, l’accessibilità delle gru alla banchina (non tutte le gru possono accedere a tutte le parti della banchina) S. Sacone, S. Siri - DIST 10 Pianificazione operativa: stowage planning Lo stivaggio della nave avviene in due fasi: Î stowage planning effettuato dalla compagnia di navigazione Î stowage sequencing effettuato dal gestore del terminal La fase di stowage planning consiste nella definizione della posizione dei container all’interno della nave per tutti i porti che la nave deve toccare: Î non si considerano i container specifici ma gruppi di container, identificati da lunghezza, peso, tipo, porto di destinazione Î si indica la baia (insieme di slot adiacenti) che un gruppo di container deve occupare su una nave Î l’obiettivo è minimizzare le movimentazioni nei porti successivi e massimizzare l’utilizzo della nave Î i principali vincoli da rispettare sono legati alla stabilità della nave S. Sacone, S. Siri - DIST 11 Pianificazione operativa: stowage sequencing La fase di stowage sequencing viene realizzata avendo come dato di input lo stowage plan fatto dalla compagnia di navigazione (trasferito agli operatori del terminal attraverso sistemi EDI): Î sulla base di quel piano, il terminal planner assegna ad ogni singolo container una slot sulla nave e pianifica il sequenziamento delle operazioni di carico e scarico Î tale pianificazione risulta diversa a seconda che vi sia un trasferimento diretto da yard a banchina (per es. con straddle carrier) o un trasferimento indiretto (per es. con gru di piazzale e ralle) Î i modelli e i problemi sviluppati per lo stowage sequencing differiscono a seconda del livello di dettaglio della pianificazione S. Sacone, S. Siri - DIST 12 Pianificazione operativa: stowage sequencing Pickup-scheduling problem: Î determina gli spostamenti ottimi di ogni gru di piazzale e il numero di container da prelevare in ogni area del piazzale (per ogni gruppo di container) Î il risultato finale è la sequenza delle baie che una gru deve seguire e il numero di container che deve prelevare da ogni baia Î la funzione obiettivo consiste nella minimizzazione dei tempi totali (setup time e travel time) delle gru Î la formulazione di questi problemi è molto complessa e la risoluzione avviene tipicamente attraverso procedure euristiche S. Sacone, S. Siri - DIST 13 Pianificazione operativa: stowage sequencing Approcci più dettagliati: Î si vuole determinare il piano di carico (loading plan) della nave a livello di container individuali Î un primo fattore di complessità è legato al fatto che i container non sono individuati a livello di gruppo ma determinati in modo univoco Î una seconda complicazione è associato al fatto che si vogliono pianificare tutte le operazioni che vanno dallo yard alla nave (sincronizzazione di risorse quali gru di piazzale, ralle e gru di banchina, ognuna delle quali ha vincoli tecnici e operativi specifici) Î questo problema è molto più complesso del pickup-scheduling problem, quindi a maggior ragione viene risolto con regole euristiche S. Sacone, S. Siri - DIST 14 Pianificazione operativa: stowage sequencing Lo stowage sequencing è frutto di un’ottimizzazione off-line. In realtà, per le caratteristiche tipiche dei processi che avvengono in un terminal, sarebbe preferibile un’ottimizzazione on-line: Î non sempre i container arrivano nel tempo e nella sequenza previsti, per cui si creano delle code nei mezzi di movimentazione Î container di misure non standard e reefer necessitano di apposita strumentazione Î in sistemi manuali, le prestazioni del sistema dipendono fortemente dalle capacità e dalle decisioni dell’autista Î vanno considerati anche disturbi tecnici e operativi che fanno variare le sequenze di carico Tutte queste ragioni implicano che lo stowage sequencing effettuato in anticipo può essere sub-ottimo; d’altra parte lo stowage plan on-line risulta molto complesso da applicare S. Sacone, S. Siri - DIST 15 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation Lo sfruttamento efficiente del piazzale è molto importante perché lo spazio nei terminal sta diventando una risorsa scarsa: Î in terminal grandi si movimentano circa 15.000 container al giorno Î il tempo medio di sosta dei container nel piazzale è di 3-5 giorni Il Terminal Operating System (TOS) TOS ha il compito di registrare la posizione di ciascun container presente sul piazzale e pianificare le operazioni di handling, attraverso opportune tecniche di ottimizzazione. L’efficacia di questo strumento è spesso limitata perché: Î le informazioni sono rilevate manualmente dagli operatori Î gli aggiornamenti dello stato del piazzale sono comunicati tramite un collegamento radio da un operatore presente sul piazzale Î le operazioni di re-handling (circa il 30% del totale) non vengono segnalate dall’operatore del mezzo di movimentazione S. Sacone, S. Siri - DIST 16 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation L’ottimizzazione dello sfruttamento dello spazio nello yard tiene conto dei seguenti aspetti: Î i container devono essere stoccati vicino alla zona in cui saranno caricati, in modo da minimizzare le distanze di trasporto Î i container devono essere distribuiti nel piazzale in modo tale da evitare tempi di attesa inutili o congestione dei mezzi di movimentazione Tutti questi aspetti vanno integrati in appositi algoritmi in cui ogni fattore è pesato da opportuni parametri L’obiettivo della ottimizzazione del piazzale è l’utilizzazione del piazzale e minimizzare il re-handing S. Sacone, S. Siri - DIST massimizzare 17 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation Esiste una dicotomia nelle politiche di stoccaggio tra: Î container in import: sono scaricati velocemente per non ritardare la nave e restano per un periodo abbastanza lungo nel piazzale (la durata di tale periodo non è stimabile a priori perché dipende dalle tempistiche degli arrivi dei mezzi terrestri e dalle tempistiche delle operazioni doganali e amministrative) – l’obiettivo principale è minimizzare le operazioni di rehanding Î container in export: arrivano con tempistiche random mentre il carico sulla nave deve avvenire rapidamente e in modo efficiente – l’obiettivo è minimizzare il tempo della nave in porto S. Sacone, S. Siri - DIST 18 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation Per aumentare le performance del sistema, in particolare per quanto riguarda la nave, spesso si effettua a terra il pre-stivaggio dei container, che vengono posizionati in banchina prima della fase di carico sulla nave, in base all’ordine con cui saranno caricati: Î questa operazione richiede movimentazioni aggiuntive e aumento dei costi, per cui nei terminal si cerca di eliminarla e di ottimizzare invece lo stoccaggio nel piazzale Î tale operazione viene eseguita quando la nave deve essere caricata il prima possibile Problemi di ottimizzazione delle operazioni di stoccaggio sono essenzialmente di due categorie: Î Yard planning Î Scattered stacking S. Sacone, S. Siri - DIST 19 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation Yard planning: planning Î all’interno del piazzale, un certo numero di slot sono assegnate ad una determinata nave Î per i container in export, una strategia tipica consiste nell’assegnare una fila a container dello stesso tipo e destinati allo stesso porto, in cui i container più pesanti sono stoccati sopra a quelli più leggeri, in modo che siano caricati per primi sulla nave, per motivi di stabilità Î per i container in import, viene riservata una parte dell’area di stoccaggio, senza ulteriori differenziazioni, poiché i dati relativi ai container ed i mezzi di trasporto di consegna non sono noti al momento dello scarico (se fossero note le modalità di trasporto successive, l’area di import potrebbe essere divisa in base ad esse) Î la pianificazione yard planning risulta spesso poco efficiente, poiché gli arrivi dei container sono un processo stocastico; ne consegue un numero anche molto elevato di operazioni di re-handling S. Sacone, S. Siri - DIST 20 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation Scattered stacking: stacking Î all’interno del piazzale, le slot non sono più assegnate ad una nave, ma vengono associate, una volta per tutte, ad una zona della banchina Î quando arriva un container in export, il sistema individua la zona della banchina in cui esso sarà caricato e quindi automaticamente calcola una posizione ottimale nella parte di piazzale associata Î la posizione di stoccaggio viene selezionata in tempo reale e i container della stessa categoria (tipo, porto di destinazione, peso, …) sono posizionati uno sopra all’altro Î in questo modo non è più necessario riservare determinate aree del piazzale a container (che devono ancora arrivare) Î il sistema scattered stacking permette un’utilizzazione del piazzale più elevata ed una diminuzione notevole delle operazioni di re-handling S. Sacone, S. Siri - DIST 21 Pianificazione operativa: space -allocation nel piazzale space-allocation Il problema di ottimizzazione delle movimentazioni nel piazzale è noto come space-allocation problem: problem Î esistono approcci in cui la posizione ottima dei container nel terminal è determinata per gruppi di container Î in altri approcci la posizione ottima è determinata per container individuali Î in alcuni casi si ottimizzano solo le operazioni di movimentazione dei container in import oppure in export Î in altri approcci le movimentazioni di entrambi i flussi sono ottimizzate contemporaneamente Î nelle formulazioni dei problemi occorre inserire l’aspetto temporale – sono problemi molto complessi che richiedono euristiche S. Sacone, S. Siri - DIST 22 Pianificazione operativa: trasporto quayside Î Per il carico/scarico della nave, occorre spostare i container dalla banchina al piazzale e viceversa Î L’ottimizzazione di tali operazioni consiste nel ridurre i tempi per il trasporto e sincronizzare i trasporti con le operazioni di carico/scarico delle gru, al fine di incrementare la produttività delle gru Î La forte differenza tra la produttività tecnica e la prestazione reale di una gru dipende da pause durante i turni, disturbi tecnico-operativi di vario tipo e congestione dei mezzi di movimentazione Î La minimizzazione della congestione tra i mezzi è fondamentale per l’ottimizzazione di tutto il sistema e per la produttività della nave 2 possibili strategie per allocare i mezzi alle gru di banchina: Î Single-cycle Î Dual-cycle S. Sacone, S. Siri - DIST 23 Pianificazione operativa: trasporto quayside Trasporto “quayside” in single-cycle NAVE Scarico Carico BANCHINA PIAZZALE Veicolo carico Veicolo vuoto Gru di banchina S. Sacone, S. Siri - DIST 24 Pianificazione operativa: trasporto quayside Trasporto “quayside” in single-cycle: cycle Î ogni veicolo serve una sola gru e trasporta alternativamente container in import dalla banchina al piazzale e container in export dal piazzale alla banchina Î non ci sono potenzialità per ottimizzare il ciclo di import: l’unico aspetto decisionale riguarda la posizione del container nel piazzale Î non è possibile ridurre i trasporti a vuoto ci sono più margini di libertà per l’ottimizzazione del ciclo di export: la sequenza di trasporto non è esattamente uguale alla sequenza di carico dei container sulla nave si devono tenere in conto le distanze, le eventuali operazioni di rehandling ed il trasporto di container speciali S. Sacone, S. Siri - DIST 25 Pianificazione operativa: trasporto quayside Trasporto “quayside” in dual-cycle NAVE Scarico Carico BANCHINA PIAZZALE Veicolo carico Veicolo vuoto Gru di banchina S. Sacone, S. Siri - DIST 26 Pianificazione operativa: trasporto quayside Trasporto “quayside” in dual-cycle: cycle Î ogni veicolo serve più gru, che sono nel ciclo di carico e scarico rispettivamente, combinando così il trasporto di container in import ed in export Î si tratta di un sistema molto più complesso, in cui si riducono le movimentazioni a vuoto ed i tempi di trasporto Î si tratta di un sistema più efficiente ma difficile da organizzare Î generalmente si utilizzano AGV, insieme a sistemi di movimentazione non automatici, come straddle carrier o ralle S. Sacone, S. Siri - DIST 27 Pianificazione operativa: trasporto landside Trasporto “landside” per i treni: treni Î normalmente si usano transtainer per caricare/scaricare i treni e straddle carrier e ralle per la movimentazione tra piazzale e scalo ferroviario (in questo caso le attività di questi mezzi devono essere sincronizzate) Î talvolta si usano solo straddle carrier per entrambe le fasi Î il piano di carico descrive su quale vagone va caricato ogni container (la posizione dipende da destinazione, peso e tipo del container, dal carico massimo del vagone e posizione del vagone sul treno) Î il piano di carico è sviluppato dal gestore ferroviario (cercando di minimizzare le operazioni di smistamento) e inviato tramite EDI al gestore del terminal Î il gestore del terminal cerca di minimizzare il re-handling, i tempi di attesa delle gru ed i trasporti a vuoto Î sono possibili entrambe le modalità single-cycle e dual-cycle S. Sacone, S. Siri - DIST 28 Pianificazione operativa: trasporto landside Trasporto “landside” per i camion: camion Î i camion in ingresso al terminal arrivano al gate, dove i dati dei container vengono controllati e memorizzati nel sistema di gestione Î quindi i camion vanno verso i transiction points dove sono caricati/scaricati da sistemi di movimentazione interni Î viene fatta una schedulazione dei transiction points dove il camion deve passare e in quale sequenza Î nei terminal più grandi transitano anche migliaia di camion al giorno Î i tempi di arrivo dei camion non possono essere in alcun modo previsti Î quindi l’ottimizzazione deve essere flessibile e veloce, in particolare si rende necessaria un’ottimizzazione on-line Î gli obiettivi principali dell’ottimizzazione sono la minimizzazione delle distanze e dei percorsi a vuoto, attraverso la combinazione del trasporto di container in import e in export S. Sacone, S. Siri - DIST 29 Pianificazione operativa Î Come visto, esistono molti approcci di ottimizzazione delle diverse fasi operative di un terminal container Î Tali fasi sono ottimizzate separatamente, anche perché la definizione di un problema di ottimizzazione dettagliato, a livello operativo, su tutte le operazioni di movimentazione di un terminal sarebbe troppo complesso da formalizzare (e praticamente impossibile da risolvere) Î È comunque auspicabile la definizione di modelli più ampi ma comunque dettagliati che tengano conto di tutta l’operatività del terminal Î Lo strumento più utile, a livello di pianificazione operativa, per fare questo è la simulazione che viene utilizzata come integrazione nel sistema operativo del terminal, con l’obiettivo di testare in tempo reale l’impatto dei disturbi sull’operatività reale del terminal (applicata raramente e solo in parte con questo scopo) S. Sacone, S. Siri - DIST 30