I fondi per la formazione, fattore di competitività per le

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I fondi per la formazione, fattore di competitività per le
I fondi per la formazione,
fattore di competitività
per le imprese
Se ne è discusso in un seminario organizzato nell’ottobre scorso da Federprogetti.
Di fronte alla sfida della globalizzazione, la formazione continua è un fattore di crescita
professionale delle persone e delle aziende, sicuramente utile in una fase di ripresa del
mercato. L’utilizzo dei Fondi Interprofessionali consente anche alle piccole e medie
imprese l’accesso a programmi formativi un tempo costosi in termini di soldi e tempo.
Secondo Enrico Bonatti, membro di Giunta di Federprogetti con delega all’Education,
essenziale è far sì che le aziende vengano a conoscenza di queste favorevoli opportunità
formative.
Panoramica parziale
della sala
del seminario
L
a formazione è una leva di crescita importante per le persone e per le imprese e,
grazie al sistema dei “Fondi interprofessionali”, negli ultimi anni le aziende italiane hanno
avuto l’opportunità di realizzare efficaci percorsi di
aggiornamento e incremento delle competenze.
Di questo si è discusso nel seminario organizzato
nella mattinata del 14 ottobre scorso da Federprogetti a Milano, nella sede di Techint, sul tema:
“Come accedere ai finanziamenti per la formazione continua: un’opportunità anche per le piccole e medie imprese”.
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I fondi per la formazione, fattore di competitività per le imprese
Questo il programma degli interventi:
Indirizzo di saluto
• Enrico Bonatti – Referente per il progetto “Collaborazione con la Scuola e l’Accademia” di Federprogetti
Relazione introduttiva
• Alberto Barcella – Presidente Confindustria Lombardia e Presidente Commissione Scuola e Formazione Confindustria
Un’opportunità soprattutto per le piccole e medie imprese
Enrico Bonatti è membro di Giunta di Federprogetti con delega
all’Education
Dottore, la nota positiva, e per alcuni versi sorprendente, per chi ha seguito da non esperto
questo seminario è il fatto che le risorse per la
formazione ci sono. Il problema è saperne approfittare. È così?
Sì, le risorse ci sono: il problema è conoscere le diverse opzioni
formative, convincersi che sono utili per la crescita aziendale,
scegliere quelle che sono più confacenti ai propri bisogni professionali e quindi seguire le modalità di accesso ai finanziamenti.
L’ancora relativo scarso ricorso alla formazione
professionale deriva quindi, a suo avviso, da una
non conoscenza delle opportunità offerte?
Molte aziende sottovalutano i vantaggi della formazione e
dell’aggiornamento dei loro dipendenti, ma la stragrande maggioranza non sa neppure che esistono proposte e iniziative a
loro favorevoli. Per questo Federprogetti si sta impegnando in
un’opera di diffusione della conoscenza di queste opportunità
presso le aziende. Un’altra iniziativa interessante è la preparazione dei tutor aziendali, perché, come è ovvio, l’istruzione dà
buoni risultati solo se l’istruttore possiede, oltre alle competenze tecniche, anche la capacità di trasmetterle.
Molte aziende, soprattutto quelle piccole e
medie, ritengono che la formazione professionale sia un lusso che ci si può permettere solo
quando gli affari vanno bene.
È vero esattamente il contrario. La crisi è un’opportunità per
favorire le attività di formazione, anche in vista di ristrutturazioni
e riconversioni aziendali. Le risorse umane, che in questi mesi
hanno meno carichi di lavoro, possono essere coinvolte in programmi di formazione, fondamentali per tornare a essere competitivi nel nuovo positivo scenario di mercato che si va
prospettando. Le storie di successo che alcune aziende hanno
raccontato in questo seminario sono al riguardo emblematiche.
Quindi si tratta di far incrociare in modo coerente e sinergico la domanda e l’offerta di formazione.
La crisi di questi anni non ha comportato solo problemi finanziari e produttivi, ma anche una modifica dei modelli di consumo, spostando il baricentro della ripresa verso i mercati
emergenti. L’avanzamento tecnologico e l’ingresso di nuovi
competitor molto aggressivi impongono alle aziende di puntare
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sempre più su cambiamenti di prodotti e processi per conservare e rafforzare le quote di mercato. Nei prossimi anni la crescita si concentrerà nelle imprese che si dimostreranno capaci
di investire in conoscenza e capitale umano per adattarsi al
nuovo contesto economico. In questo senso la formazione continua rappresenta uno strumento imprescindibile per favorire
l’occupabilità delle persone e la qualità delle imprese.
Nel settore dell’impiantistica industriale si auspica spesso una maggior rispondenza dei programmi universitari alle esigenze delle aziende,
in modo da abbreviare l’inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro. Come manager di una
importante azienda del settore quali ritiene
siano le carenze formative oggi più evidenti?
Tutti siamo consapevoli che l’università italiana presenta delle
eccellenze didattiche in molti settori; e così è anche per l’ingegneria, settore che riguarda da vicino la mia azienda. Sebbene
qualche significativo passo in avanti sia stato oggettivamente
fatto, la formazione di base conserva un carattere essenzialmente teorico, che quindi non incrocia le esigenze delle aziende,
allungando di fatto l’inserimento dei giovani laureati nel ciclo
lavorativo e incidendo sull’investimento professionale. Tra le carenze maggiori che ancor oggi si registrano nei neolaureati vi
sono la conoscenza approssimativa delle lingue (essenzialmente
l’inglese, che è la lingua dell’impiantistica) e di alcuni programmi
software, come la progettazione 3D. Altre carenze, ma che
forse l’università ha più difficoltà a correggere, riguardano la
conoscenza delle tecniche di project management e la sottovalutazione del valore economico dei processi di produzione.
G.B.
I fondi per la formazione, fattore di competitività per le imprese
Il ruolo di Fondimpresa e di
Fondirigenti per la competitività delle
impreser
• Giorgio Fossa – Presidente Fondimpresa
• Giorgio Usai – Vice Presidente Fondirigenti
Come accedere ai finanziamenti
per la formazione continua
• Michele Lignola – Direttore Fondimpresa
• Pietro Fiorentino – Direttore Fondirigenti
Testimonianze di alcune
aziende
Fondimpresa e Fondirigenti hanno predisposto e
perfezionato nel tempo strumenti in grado di soddisfare le reali necessità delle aziende con iniziative
mirate: formazione sulla sicurezza, Avviso di Finanziamento sull’ambiente e Conto Formazione, che
restituisce alle imprese gran parte del contributo
dello 0,30% versato all’Inps. Il risultato è che le
attività formative sono cresciute in modo esponenziale: i piani aziendali presentati nel 2007 e
2008 sono stati 1500. Nel 2009, l’anno di esplosione della crisi, più del doppio e nei primi 9 mesi
del 2010 sono stati 4200.
In Italia 9 imprese su 10 sono di piccola dimensione, 8 lavoratori su 10 sono occupati nelle piccole imprese e più del 60% del nostro export
viene realizzato da aziende medie e piccole. La
crisi ha già costretto molte imprese a ridefinire
dimensioni, prospettive, produzioni:, anche perché
la ripresa sarà più robusta nei mercati geograficamente più lontani: dai paesi del Golfo e oltre, verso
Cina, India, Brasile.
Una piccola impresa potrà raggiungere questi
mercati solo attraverso adeguate capacità manageriali, che potranno essere acquisite e migliorate
mediante una opportuna attività formativa. Se i
due fattori chiave della crescita delle imprese italiane sono stati in passato la flessibilità e la qualità
percepita del “made in Italy”, oggi occorre capire
fino a che punto questi elementi restino validi e,
soprattutto, quali competenze manageriali serviranno all’impresa per tenere il mercato.
“Le imprese che hanno saputo affermarsi – ha sostenuto Alberto Barcella - hanno sempre posto
attenzione alle proprie risorse umane e contribuito alla crescita di competenze e conoscenze per
essere concorrenziali. Oggi, di fronte alla sfida della
globalizzazione, l’attenzione verso la formazione
continua deve essere intensificata e diffusa in ogni
impresa. L’utilizzo dei Fondi Interprofessionali è,
allo stesso tempo, un’opportunità e uno stimolo
per ogni imprenditore”.
“Per competere è fondamentale innovare” - è
anche la posizione di Giorgio Fossa – “ma per innovare è fondamentale fare formazione. In questo
Collaborazione con la scuola
e l’università
L’obiettivo principale delle iniziative di Federprogetti in ambito formativo
è quello di creare un’offerta coerente con i bisogni dell’industria, all’insegna del motto: “dal sapere al saper fare” Di seguito è riportato il piano
degli interventi programmati a diversi livelli.
SCUOLA
• Perito Plus Federprogetti
Formazione post diploma di superperiti con profili di competenze più
coerenti rispetto alle necessità espresse dalle aziende di Federprogetti.
La realizzazione dell’anno di post diploma è soggetta alla predisposizione
da parte della Regione competente di tale tipologia di offerta formativa.
• Albo Nazionale Federprogetti
La creazione di questo Albo ha lo scopo di raccogliere le disponibilità a
partecipare come rappresentanti delle aziende (direttori generali HR o
manager competenti) ai costituendi CTS (Comitato Tecnico Scientifico)
degli Istituti tecnici. L’elenco dei nomi presenti nell’Albo Nazionale Federprogetti verrà consegnato a Confindustria Education, che previe verifiche
di idoneità lo proporrà ai vari istituti tecnici di riferimento e al MIUR per
un eventuale inserimento nei CTS.
UNIVERSITÀ
• Master per neoassunti
La finalità della realizzazione di un Master per neoassunti con contratto
di apprendistato per percorsi di alta formazione. Ha lo scopo di consentire la partecipazione dei neoassunti a percorsi di formazione finanziati,
con l’ottenimento di un diploma di master universitario. Questo progetto è già attivo in Lombardia.
VIDEO
• Video Federprogetti
Elaborazione di 2 video: uno istituzionale di presentazione della federazione; uno in particolare come canale promozionale e illustrativo del
mondo dell’ingegneria e dell’impiantistica destinato ai ragazzi delle scuole
superiori e iscritti all’università.
Progetto in corso di elaborazione.
FORMAZIONE CONTINUA
• L’obiettivo è l’individuazione degli strumenti per facilitare e implementare la formazione on the job, individuando le modalità di accesso ai Fondi
Interprofessionali per aiutare le imprese a usufruirne.
quadro Fondimpresa è un grande agente di cambiamento, perché ha permesso a molte aziende di
fare innovazione grazie a una disponibilità molto
rapida di risorse economiche e a un sistema di finanziamento che privilegia la domanda. In questo
modo, sono emersi i veri fabbisogni delle aziende.
Dal 2007 ai primi 9 mesi del 2010, i piani formativi
sono stati finanziati da Fondimpresa con oltre 710
milioni di euro, dei quali circa 440 milioni di euro
attraverso il Conto Sistema e i restanti 270 milioni
di euro attraverso il Conto Formazione. I piani formativi hanno interessato complessivamente quasi
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I fondi per la formazione, fattore di competitività per le imprese
un milione di lavoratori e oltre 30mila aziende. Si
sta facendo più formazione, anche in questa fase
di difficoltà, e questo significa che le imprese hanno
capito il valore della formazione e vi ricorrono, se
ci sono le condizioni di accessibilità.”.
“Da quando ha iniziato a operare, Fondirigenti non
ha mai smesso di crescere – ha sottolineato Giorgio Usai - e le adesioni delle imprese al fondo
sono infatti passate da 6000 nel 2005 alle attuali
13.000, con ben 73.000 dirigenti iscritti. In questi
anni le aziende aderenti hanno presentato oltre
2000 piani formativi; nel primo semestre del 2010
è stato approvato il finanziamento di 417 piani per
un totale di 6 milioni di euro e 120.000 ore di
formazione. Inoltre, non si può prescindere dalla
realizzazione di un modello completamente autonomo di funzionamento dei fondi in quanto la
possibilità di programmare e gestire le risorse in
autosufficienza, con un orientamento esclusivo al
risultato, consentirebbe ai fondi stessi di esprimere
la funzione che sono chiamati a ricoprire”.
“Il numero delle aziende che aderiscono a Fondimpresa è – secondo Michele Lignola - in co-
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stante crescita, e lo è anche il volume di attività
formative finanziate. Siamo costantemente attenti
a cogliere le necessità delle aziende e a tradurle in
strumenti concreti ed efficaci. Per questo i nostri
Avvisi di Finanziamento vanno anche a sostegno
delle situazioni di criticità, con finanziamenti per la
formazione di lavoratori in cassa integrazione o in
mobilità. Analogamente, l’Avviso 3/2010, che mette
a disposizione 66 milioni di euro per ogni tipo di
piano formativo, accentua ancor di più l’attenzione
riservata alla partecipazione delle piccole imprese
alle attività formative”.
“In questo contesto – ha concluso Pietro Fiorentino – è importante rispondere con rapidità al
mutamento continuo dei mercati finanziari, politici
e sociali. Semplificazione e facilità di accesso sono
le parole d’ordine ed è proprio in ragione di ciò
che Fondirigenti ha messo a punto strumenti a
favore di persone, imprese e territori diversi, distribuendo risorse dalle grandi alle piccole imprese,
dalle aree più favorite a quelle meno favorite. Il
Conto Formazione semplificato consente di presentare piani direttamente via web, approvabili in
24 ore”.