sabato, 20 settembre 2014
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16 settembre 2014 Comments: 0 Mostra FotografRare: Blog 16 settembre 2014, Comments: 0 sabato, 20 settembre 2014 – ore 11.00 presentazione dell’Associazione Italiana Sindrome di Pitt-Hopkins – Insieme di più – ONLUS e della piattaforma Abilita In occasione del “Pitt-Hopkins Awareness Day – 18 settembre” Policlinico A.Gemelli, Sala Brasca Largo Agostino Gemelli, 8 – Roma Interverranno: Prof.ssa M.Zollino – Genetica Medica Policlinico A.Gemelli Università Cattolica del Sacro Cuore G.Vizza – Presidente Associazione Italiana Pitt Hopkins – Insieme di più – ONLUS Dott. G.Castelli Gattinara Responsabile Formazione Internazionale in Pediatria – programma Abilita Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Claudio Buttarelli – Presidente Movimento Italiano Malati Rari Onlus Si conosce ancora troppo poco di questa sindrome che rientra nel gruppo delle malattie rare e comporta ritardo intellettuale e nello sviluppo, problemi di respirazione, convulsioni, epilessia, problemi gastrointestinali, ritardo nelle tappe motorie, compromissione del linguaggio e difetti oculari che includono miopia, strabismo e astigmatismo. «La sindrome di Pitt Hopkins più che molto rara è al momento sotto diagnosticata perché buona parte dei soggetti è senza diagnosi non avendo ancora effettuato il sequenziamento del gene – precisa la Professoressa M. Zillino, medico genetista e professore associato di Genetica Medica preso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Policlinico Gemelli) di Roma – Geneticamente è causata dalla mancata funzione del gene TCF4 localizzato nel cromosoma 18, come scoperto solo recentemente nel 2007». Descritta già nel 1978 dai dottori D. Pitt e I. Hopkins sull’Australian Pediatric Journal, solo nel 2007 infatti è stato possibile stabilire una connessione di questo gene con lo sviluppo del sistema nervoso e del cervello. Attualmente i casi diagnosticati sono circa 350 in tutto il mondo, di cui circa 25 in Italia. «Occorre diffondere la conoscenza di questa sindrome, dei suoi sintomi e cercare possibilità di intervento per aiutare i bambini che ne sono affetti ad avere una vita migliore» sottolinea l’ing. Gianluca Vizza, Presidente dell’Associazione Italiana Pitt Hopkins – Insieme di Più – Onlus. «Vorremmo arrivare a tutte le famiglie in cerca di una diagnosi, a tutte le figure professionali che ruotano intorno ai bambini come i pediatri, le maestre d’asilo, gli insegnanti di sostegno, i fisioterapisti, affinché conoscano i sintomi e le caratteristiche della sindrome di Pitt Hopkins e si possa arrivare a una diagnosi precoce – continua Vizza – Per non lasciare sole le famiglie che si trovano a dover affrontare non solo un dramma familiare, ma anche un enorme problema burocratico come quello di non avere ancora un codice da inserire nel sistema sanitario per avere le esenzioni da patologia o per il riconoscimento dell’invalidità». «Il ruolo dell’Associazione delle famiglie dei bambini con PTHS è fondamentale per molti aspetti. Fa uscire le famiglie dall’isolamento che spesso crea una malattia rara. Di fronte a un figlio con disabilità intellettiva grave, la diagnosi alleggerisce il peso che grava sulla famiglia – spiega la Professoressa Zillino – Tutte le mutazioni del gene TCF4 diagnosticate finora non sono state trasmesse da un genitore portatore e la coppia dei genitori, spesso giovani, ha basso rischio di avere un secondo figlio affetto». Per portare maggiore consapevolezza sulla sindrome, in America hanno scelto il 18 settembre come giornata di sensibilizzazione annuale, proprio in riferimento alla mutazione genetica del cromosoma 18. «Lo scopo dell’ incontro del 20 settembre al Policlinico Agostino Gemelli – conclude il Presidente dell’ AISPH – è diffondere il maggior numero di informazioni possibili su questa sindrome, mettere in rete le famiglie, sensibilizzare sul problema, contribuire ad aumentare la consapevolezza e i finanziamenti per la ricerca, per cercare di fare Insieme di più». Associazione Italiana Sindrome di Pitt-Hopkins – Insieme di Più – ONLUS Nota Informativa L’ “Associazione Italiana Sindrome di Pitt Hopkins – Insieme di più – ONLUS” nasce per dare aiuto e sostegno: ai bambini affetti da questa sindrome; a quei genitori che hanno bisogno di confronto con chi sta vivendo la stessa situazione; alla ricerca scientifica per provare a migliorare la qualità della vita dei nostri figli. C’è l’esigenza di diffondere la conoscenza della sindrome, i suoi sintomi e le possibilità di intervento per aiutare i nostri piccoli ad avere una vita migliore. La nostra idea nasce dall’angoscia del non fare abbastanza per migliorare la vita di nostro figlio e la paura del “dopo di noi”, chi si prenderà cura del nostro bambino quando noi non ne avremo più la forza e quando noi non ci saremo più? È il primo pensiero che ti martella in testa quando ti ritrovi catapultato in un mondo nuovo, sconosciuto, che fa male! Passano i giorni e le difficoltà aumentano, gli intoppi burocratici, i diritti esistenti ma non riconosciuti, le mille visite da fare…il buio! Cosa devo fare, che diritti ho, cosa fare per farli valere, chi può aiutare mio figlio. Aiuto…ho bisogno di aiuto! L’associazione vorrebbe rispondere a questa richiesta di aiuto. Per portare maggiore consapevolezza sulla sindrome, come in America, abbiamo scelto il 18 settembre come giornata di sensibilizzazione annuale, proprio in riferimento alla mutazione genetica del cromosoma 18. Lo scopo è di celebrare i bambini affetti da sindrome di Pitt Hopkins e cominciare a diffondere la conoscenza della sindrome e contribuire ad aumentare la consapevolezza ed i finanziamenti per la ricerca di una cura. Vorremmo, inoltre, arrivare a tutte le famiglie in cerca di una diagnosi, a tutte le figure professionali che ruotano intorno ai bambini (medici, pediatri, maestre d’asilo, insegnanti di sostegno, fisioterapisti…) affinché conoscano i sintomi e le caratteristiche della sindrome di PH e si possa arrivare ad una diagnosi precoce. Vorremmo fare Insieme di più! La sindrome di Pitt Hopkins è stata descritta dai dott. D. Pitt e I. Hopkins sull’Australian Pediatric Journal nel 1978. E’ un disordine raro dello sviluppo neurologico causato da una mutazione del gene TCF4 sul cromosoma 18. Solo nel 2007 è stata stabilita la connessione di tale disordine al TCF4 in quanto è stato riscontrato che svolge un ruolo essenziale nello sviluppo del sistema nervoso e del cervello. La PTHS è caratterizzata da: • • ritardo cognitivo e ritardo dello sviluppo che vanno da moderato a grave; • • possibili problemi di respirazione iperventilazione episodica e / o apnee durante la veglia; • • possibili convulsioni / epilessia; • • E’ possibile che si riscontrino anomalie nell’EEG. Attraverso una risonanza magnetica cerebrale si può spesso vedere il sottosviluppo del corpo calloso ed una particolare conformazione del cervello; • • problemi gastrointestinali; • • difficoltà motorie; • • atassia • possibili dismorfie facciali: piccola circonferenza della testa e la fronte si ritira un po’ rispetto alle guance ed alla mascella; la base del naso è ampia, la punta del naso piena; la bocca è ampia, con i lati del labbro superiore verso l’alto, le labbra sembrano come se fossero pronti a baciare qualcuno (in termini medici si chiama arco di Cupido); il labbro inferiore è pieno; il bordo esterno delle orecchie (eliche) sono spesse, le orecchie stesse sono prominenti; le punte delle dita diventano più ampie, le unghie sono convesse. All’interno della punta delle dita si possono vedere morbide collinette (in termini medici sono detti rilievi fetali). Possono manifestarsi diversi Problemi di salute: Il tono muscolare è basso (ipotonia). A causa di questo ci sono spesso problemi di alimentazione nei primi anni di vita il bambino che non è in grado di succhiare bene. Il tono muscolare basso è anche una delle cause del lento sviluppo motorio. In alcuni dei bambini il modo di camminare è insolito. Sia a causa dell’ipotonia che per la mancanza di coordinazione dei movimenti delle braccia e delle gambe (atassia), il bambino potrebbe imparare a camminare solo in età più avanzata e l’ andatura sembra rigida. Il comportamento è sempre in movimento. Molti bambini battono le mani quando sono eccitati. Il loro carattere è felice e allegro. Alcuni possono avere attacchi di risate senza una chiara ragione. I bambini raggiungono solo lentamente le loro pietre miliari motorie come rotolare, sedersi e camminare. La maggior parte dei bambini non parla. Attualmente i casi diagnosticati sono circa 400 in tutto il mondo, di cui circa 25 in Italia. Il primo network sulla sindrome di Pitt Hopkins è stato avviato da 2 famiglie nel 2008 nel North Caroline. - See more at: http://www.movimentorari.it/mir/presentazione-dellass-italiana-sindrome-dipitt-hopkins-insieme-di-piu-onlus/#sthash.p7OyAjH7.dpuf