La battaglia dei cinghiali

Transcript

La battaglia dei cinghiali
1 Primo piano
13 febbraio 2010
Stefano Manca
1
Lecce
“MI CANDIDO ALLE PRIMARIE”.
PAROLA DI
LOREDANA CAPONE
12 novembre 2011
A PORTO SELVAGGIO
SI RISCRIVE LA STORIA
DELL’HOMO SAPIENS
pag. 7
Barbara Politi
pag. 10
Settimanale
d’informazione del Salento
Anno X n. 434
12.11.2011
PRIMO PIANO
Il nuovo gasdotto proveniente
dall’Asia passerà per il Salento
A cura della redazione
pag. 8
TRICASE
A Palazzo Gallone in scena il meglio del
“Salento International Film Festival”
Giovanni Nuzzo
pag. 15
RACALE
La battaglia dei cinghiali
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Abusivismo edilizio, demolita la villa
“fuorilegge” in località “Li Specchi”
Pierangelo Tempesta
pag. 22
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12 novembre 2011
3
OPINIONI
12 novembre 2011
Editoriale
I remi
in barca
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a cura di fra Roberto Francavilla
di Giovanni Nuzzo
Dopo 17 anni sulla cresta dell’onda, esce di scena Silvio Berlusconi e, forse, non c’è stata mai nel
mondo tanta attenzione per l’Italia come nella giornata di martedì scorso. Il disastro economico, che
si sta allargando a macchia d’olio in Europa, invade anche noi, sconvolgendo di conseguenza gli
equilibri politici. Alla luce dei fatti registrati a Montecitorio qualche giorno fa, le prospettive future
non sono rosee, vista la difficoltà a governare la
Nazione. D’altronde non si può amministrare a colpi di fiducia, conta dei numeri, presenze “forzate” nell’emiciclo, varo di decreti o addirittura aumentando il numero di sottosegretari per tirare a
campare. Occorre un Governo forte e determinato
per superare gli ostacoli senza peripezie.
Le elezioni anticipate restano quindi l’unica prospettiva, piaccia o non piaccia la scelta ai “malpancisti” che hanno tradito il premier in Parlamento, viste le notevoli difficoltà a tenere compatta
la coalizione e per aver perduto la maggioranza
assoluta.
Bisogna dare atto all’opposizione che canta vittoria per l’astensione dal voto sul rendiconto generale dello Stato e che per tre anni e sei mesi ha
sempre ricalcato le stesse frasi sul premier Berlusconi perché si facesse da parte, si dimettesse,
tornasse ad Arcore. D’accordo! Ma i “picconatori” non hanno però mai formulato proposte costruttive alle soluzioni utili per superare la crisi per
il bene di tutti. La parola di scuderia era solo “dimissioni”. L’errore più grave è illudersi che sia sufficiente un passo indietro del cavaliere per ottenere il cambiamento e risolvere miracolosamente tutti i problemi del Bel Paese. Voltando pagina,
si riuscirà a raddrizzare il timone? Non ci resta che
chiedere ai politici, come spesso ha ripetuto il capo
dello Stato Napolitano, un impegno forte perché
non venga meno la fiducia nelle istituzioni democratiche e negli uomini che ci governano.
La lucerna
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40 anni fa la tragedia della Meloria
Il 9 novembre 1971, nell’ambito di un’esercitazione della
Nato, nel tratto antistante la
Torre della Meloria, un aereo
della Royal Air Force, probabilmente a causa di un guasto, precipitò e nell’incidente
persero la vita 6 militari inglesi
e 46 paracadutisti della Brigata “Folgore” imbarcatisi
sul veicolo. Di questi ultimi tre
erano salentini.
A 40 anni da questo evento
doloroso, mi preme ricordare
e onorare la figura di queste
persone di valore e di coraggio che hanno trovato la morte nel corso dell’esercitazione.
È necessario che uomini con
tali qualità diventino esempio
per le nuove generazioni dell’intero territorio e, soprattutto, è necessario che la loro
morte non venga dimentica-
ta come sono state dimenticate le gesta di altri nostri conterranei.
Riportare alla memoria nostra
e di tutti i cittadini le imprese di quanti hanno onorato il
Salento con le loro azioni è più
di un atto dovuto.
Pasquale Gaetani
Assessore al Patrimonio
della Provincia di Lecce
Un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegno loro i suoi beni. Al primo diede cinque talenti, al secondo due, al terzo uno. Dopo
molto tempo tornò e volle regolare i conti con loro.
Colui che aveva ricevuto un solo talento disse: “Ho
avuto paura di te e sono andato a nascondere il tuo
talento sottoterra, ecco ciò che è tuo”. Il padrone
rispose: “Servo malvagio e pigro! Gettatelo fuori nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti”.
È la famosa parabola dei talenti che ho riportato
in sintesi accentuando la sorte del servo malvagio
e pigro, con la condanna inesorabile. Un avvertimento per noi a non sotterrare i talenti ma a farli
fruttificare. Il calendario di novembre ci offre
esempi meravigliosi che hanno meritato l’elogio del
padrone: “Servo buono e fedele, prendi parte alla
gioia del tuo signore”. Uno è san Martino di Tours
(11 novembre), molto conosciuto e amato -spero
non solo per il vino novello che spilliamo dalle botti (!)- ma soprattutto per la sua prodigalità verso i
poveri, dimostrata quando era ancora soldato romano, prima di diventare monaco e vescovo. L’altra è santa Elisabetta d’Ungheria (17 novembre),
regina spodestata dai suoi familiari dopo la morte del marito nella crociata in Terrasanta. Nonostante fosse vedova con tre figli a soli vent’anni Non
si diede per vinta! Aiutata dai suoi confessori, le fu
restituito quanto le spettava e si dedicò alle opere di misericordia, vivendo alla maniera di Francesco
d’Assisi, costruendo ospedali per curare i malati.
Il papa Gregorio IX, informato di questa testimonianza, le inviò il mantello di san Francesco. Per questo motivo il Terz’Ordine francescano la considera
sua speciale patrona e si impegna a imitarla nelle opere di misericordia.
Al riguardo mi ha molto colpito il discorso tenuto a
Bari dal presidente Napolitano, quando ha affrontato la crisi finanziaria che attraversiamo precisando che “è urgente rivedere il nostro stile di vita
con atteggiamenti più sobri, non al di sopra delle
nostre possibilità”. La parabola dei talenti ci suggerisca di ben utilizzarli, non tanto per il tornaconto
personale quanto per il bene altrui.
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12 novembre 2011
in copertina
L’era del “cinghiale salentino”
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È fare come Sherlock Holmes. Seguire le tracce. Ci sono. Chiarissime.
Tantissime. Ma di loro neppure
l’ombra. È da poco passato mezzogiorno, il signor Ubaldo Cannoletta ci guarda e fa spallucce: “Si vedono di notte o all’alba. E non potete immaginare quanti ce ne siano.
Ma venite qui. Ecco, vedete? Queste cicorie le ho ripiantate tre volte.
Sono di nuovo passati da qui, non è
rimasto nulla”.
Il flagello dell’orto di Ubaldo si
chiama cinghiale. Anzi, decine e
decine di cinghiali. Chi l’avrebbe mai
detto. La fattoria è a cavallo tra San
Cataldo e Lecce. “Meno di un mese
fa è stato incendiato il bosco di Torre Veneri. E sa dove si rifugiano ora?
In questo!”. Ci porta a vedere Bosco
Fiore, trenta ettari di lecceta e macchia fittissimi. Dall’abitazione di
Ubaldo dista sì e no cento metri. È
da qui che si muovono, in branchi di
30, 40, 50 alla volta. E di fronte alla
loro furia e alla loro fame, cade ogni
recinzione.
“E io sto lì a ripristinarla, ogni volta, ma questo è il danno minore”, ci
dice con tono rassegnato. Ubaldo si
affretta ad aprirci le stalle. Sono vuote. Solo un nitrito si sente, in fondo
al capanno. “Fino a cinque anni fa
avevo 40 vitelli e 40 mucche, facevo latte e formaggi. Ci lavoravano i
miei figli con me”. Ora di vitellino
ne è rimasto uno solo. Un cavallo.
Tre maiali. I figli con le famiglie si
sono trasferiti da un’altra parte, qui
non c’è nulla da fare. “Ma che
c’entrano i cinghiali?”, ci viene da
chiedergli. “Come cosa c’entrano?
Ogni anno -ci risponde Ubaldoriuscivo a raccogliere centinaia di sacchi di orzo, grano, avena, il necessario per foraggiare gli animali.
Quest’anno questo è tutto”. Ci
guardiamo attorno. Di sacchi di
frumento ne contiamo solo quattro.
I cinghiali fanno piazza pulita del raccolto.
Certo, è normale, se sono allo stato
brado. Ma bisogna venire qui, ascoltare il silenzio nelle stalle deserte e desolate di Ubaldo, qui, nella pancia di
una famiglia sgretolata ed esasperata, per capire la portata dell’impatto. È l’altra faccia della medaglia. Sì,
è una bella notizia il ritorno di questa specie. Non c’è dubbio. Ma
dopo secoli dalla sua scomparsa, la
zona in cui è ricomparsa è la stessa
in cui decine di agricoltori hanno impiantato le loro colture, i loro allevamenti. E per il momento sono questi ad essere cancellati.
Non c’è possibilità di convivenza? La
famiglia Cannoletta non ne ha mai
chiesto lo sterminio. Ma il risarcimento danni è il minimo. La richiesta è stata inoltrata alla Provincia di
Lecce, che però ha risposto che, essendo l’area parte dell’azienda faunistico venatoria Bosco Fiore, il risarcimento è a carico degli organismi che la gestiscono. Così è stata indirizzata all’azienda, che pure ha risposto picche: la legge stabilisce che
il privato deve pagare i danni causati
solo dalla fauna selvatica stanziale.
Ma in questo caso si tratta di animali
ibridi, incroci insomma tra cinghia-
li e maiali, sfuggiti o liberati dal recinto con la responsabilità -scrive
l’avvocato di Bosco Fiore- di chi li
aveva in custodia. Anzi, aggiunge,
l’azienda faunistico venatoria ha
già chiesto, senza risposta, alla Pro-
vincia di dare l’ok ad un piano di abbattimento dei capi, come succede in
altre regioni d’Italia. Un abbattimento controllato, non uno sterminio. È bene precisarlo.
A decidere dovranno essere gli organi
A partire da giovedì 3 novembre le caselle di posta elettronica dell’Urp della Provincia di Lecce e delle redazioni di quotidiani e periodici locali sono state letteralmente inondate di mail (noi ne abbiamo
contate un centinaio circa), tutte riportanDura la presa di posizione dei volontari appartenenti
ti nome e cognome del mittente, nelle quaad AgireOra Network, che hanno intrapreso una grande campagna li si chiede espressamente di non abbattere i cinghiali selvatici di Bosco Fiore e di cerdi sensibilizzazione in difesa dei cinghiali di Bosco Fiore
care soluzioni non violente al problema del
sovrannumero di esemplari in quell’area. Un vero e proprio tam-tam mediatico, portato avanti da volontari animalisti di tutte le regioni italiane e appartenenti AgireOra
Network. Dall’homepage del loro sito web www.agireora.org non si definiscono un’associazione ma “un insieme di iniziative, campagne, progetti e consulenti per
la difesa degli animali”.
Tra tutte riportiamo la mail di Roberta Sabbia di Milano: “Spettabile Provincia di Lecce, sono venuta a conoscenza della proposta di far abbattere i cinghiali nella zona di Boscofiore della vostra provincia. È risaputo
che la conseguenza del ripopolamento di questi animali è stata causata dall’uomo con inadeguata custodia o
liberazione di animali da allevamento causando l’incremento di incroci, e la caccia che, al contrario di quanto
si voglia far sempre credere, influisce in maniera spropositata proprio sulla riproduzione degli esemplari in vita.
Dagli animalisti un solo grido:
“Salviamo i cinghiali”
competenti. Che dovranno tener
conto della conservazione della specie in via di estinzione nel Salento. E
cioè sia dei cinghiali che dell’agricoltore.
Tiziana Colluto
A questi contadini che cercano risarcimenti facili dite di farsi
una bella recinzione con cancellate. Vi invito pertanto a trovare soluzioni non drastiche poiché è profondamente ed eticamente scorretto creare situazioni che degenerano per ignoranza e con altrettanta ignoranza volersene disfare. Nella speranza del rispetto della natura e dei suoi abitanti tutti, porgo
cordiali saluti”.
In oltre la metà delle mail viene citato uno studio scientifico svolto da ricercatori francesi, i quali hanno seguito per un periodo di 22 anni la moltiplicazione dei cinghiali in un territorio
del dipartimento Haute Marne, in cui sono sottoposti ad una
caccia molto intensa, confrontandola con quella di un territorio
con caccia poco intensa nei Pirenei. È risultato che la fertilità
dei cinghiali è notevolmente più alta quando la caccia è intensa.
Inoltre quando la caccia è intensa la maturità sessuale viene raggiunta prima, a meno di un anno di età. Così i cinghiali raggiungono la maturità sessuale con un peso medio inferiore. Invece, nei territori in cui sono presenti pochi cacciatori, la moltiplicazione dei cinghiali è minore, e la maturità sessuale viene raggiunta più tardi, con un peso medio più elevato (S. Servanty et al., Journal of Animal Ecology, 2009).
La caccia, dunque, secondo gli animalisti non risolverebbe il
problema del sovrannumero, anzi, della moltiplicazione esplosiva dei cinghiali sarebbero dunque responsabili gli stessi cacciatori. Gli animali selvatici hanno meccanismi di autoregolazione, in condizioni naturali; gli interventi umani, come quelli legati alla caccia, sarebbero dunque causa di squilibri.
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12 novembre 2011
in copertina
“L’abbattimento controllato è un male necessario”
L’assessore provinciale all’Attività Venatoria, Salvatore Perrone, spiega l’inevitabilità del provvedimento, che però non ha ricevuto ancora l’ok della Regione Puglia
Gli ambientalisti di tutta Italia hanno lanciato appelli per la salvaguardia dei cinghiali
della zona tra Lecce e San
Cataldo. L’allarme è stato
lanciato in seguito alla richiesta di un piano di abbattimento dei cinghiali selvatici avanzata dall’azienda
faunistico venatoria Bosco
Fiore, dopo anni in cui le
aziende agricole sono in ginocchio a causa di un gran
numero di cinghiali selvatici
in libertà. La proposta di
abbattimento è stata fatta
alla Provincia, che replica
tramite l’assessore alle Attività Produttive e Attività Venatoria, Salvatore Perrone (nella foto).
Assessore Perrone, in che modo la Provincia ha affrontato la situazione dei cinghiali selvatici nelle zone coltivate, che vede da
una parte agricoltori in difficoltà e dall’altra gli animalisti che protestano?
La Provincia ha preso atto della situazione
che per molti agricoltori è diventata insostenibile. C’è un nutrito gruppo di una razza mista di cinghiali-maiali allo stato selvatico che danneggia le colture e in alcuni
casi mette in serio pericolo la sicurezza delle persone. Noi in questi anni abbiamo raccolto le istanze dei coltivatori e dopo aver
mandato i periti a quantificare i danni abbiamo pagato i danni da fauna selvatica, dai
10mila ai 30mila euro all’anno, secondo i
fondi regionali stanziati. Alcuni coltivatori
si sono ritenuti soddisfatti, altri no.
Con quale criterio si differenziano gli interventi di risarcimento?
Ci sono tre tipi di terreno e tre tipi di interventi. Nelle oasi di protezione, qualsiasi
danno è interamente a carico della provincia. Nei terreni di caccia programmata la valutazione parte dalla provincia e poi passa
all’Ambito Territoriale Caccia, mentre per
quanto riguarda le aziende faunistico venatorie è il concessionario a dover risarcire per i danni.
Per quanto riguarda la proposta di abbattimento dei cinghiali?
L’abbattimento controllato è una realtà
che esiste in tutte le regioni d’Italia e diventa
necessario quando la situazione diventa insostenibile. La Provincia però non ha la competenza e deve attendere l’autorizzazione dalla Regione. Noi abbiamo fatto richiesta di
un abbattimento controllato alla Regione
che però non ha dato risposta. Al momento, gli unici dati che abbiamo risalgono al
2009 e parlano di 30 animali allo stato selvatico. Ad oggi il numero potrebbe essere salito.
Cosa può rispondere agli ambientalisti?
L’abbattimento controllato di alcuni animali
non è un evento straordinario, si rende necessario per salvaguardare le economie e la
sicurezza degli abitanti. La razza in questione
è poi un ibrido tra cinghiale e maiale, di poco
interesse naturalistico. Bisogna però, prima
di lanciare allarmismi, vedere e catalogare
effettivamente gli animali che ci sono nella
mandria. Al momento, dalla Polizia provinciale e dal Corpo Forestale abbiamo numeri contrastanti. Quanto prima ci muoveremo per sapere e valutare il numero esatto dei capi della zona. Per avere un quadro
completo c’è bisogno di dati certi.
Oriana Rausa
Le regole della caccia al cinghiale in Puglia
Secondo il regolamento e il calendario faunistico regionale, i cacciatori potranno dare la caccia alle preziose prede fino al 31 dicembre. E poi?
Com’è normale che sia, anche la Puglia è sottoposta ad un regolamento e ad un calendario inerente l’annuale stagione venatoria.
In sintesi, un regime di caccia programmata, con termini e modalità specificate nell’attinente calendario. Vediamo gli articoli
più interessanti. Ad esempio il primo, che
prevede l’apertura generale della stagione venatoria il 18 settembre, la quale potrà proseguire sino al 29 gennaio del prossimo anno.
Questo per quanto concerne i residenti nella regione. Per coloro non in possesso del medesimo requisito, ma di autorizzazioni annuali o di permessi giornalieri degli Atc pugliesi, l’esercizio è consentito dal 2 ottobre
sino all’8 gennaio 2012. Il 18 settembre,
come accennato, è il primo giorno utile.
Successivamente a tale data, le giornate di
caccia si dipaneranno in tre giorni settimanali fissi: mercoledì, sabato e domenica. In
deroga, e solo per i residenti in regione, l’attività è consentita nei giorni 1° e 4 limitatamente alla tortora, con l’aggiunta della
quaglia nel giorno 11 sempre del mese di settembre. Tali precisazioni sono assai importanti per gli appassionati, soprattutto perché
la caccia a tortore e quaglie rappresenta l’attività di base.
L’articolo forse più interessante riguarda però
le specie di selvaggina cacciabile. Il tutto è
disciplinato dall’articolo 4: dal 18 di settembre fino al 31 dicembre, è consentita la
caccia sia al coniglio selvatico che alla lepre
comune. Questo tipo di cacciagione, a differenza di quella dedicata a quaglie e tortore,
non rappresenta la tradizione per un appassionato, bensì un qualcosa di più appetibile dal punto di vista meramente alimen-
tare. Ma scorgendo l’intero calendario e l’attinente regolamento, non ci si può non soffermare sulle norme dirimenti la caccia al cinghiale, una delle specie più pregiate a cui gli
appassionati rivolgono un’attenzione particolarmente accurata. La caccia al medesimo
è consentita dal 1° ottobre e potrà proseguire
fino al 31 dicembre.
Gli animalisti, dal loro punto di vista, non
saranno particolarmente soddisfatti delle attenzioni di cui sopra, a loro dire smisurate,
tant’è che tale insoddisfazione dovrebbe presto sfociare in una accalorata protesta, senza però che si oltrepassi il limite dettato dal
buonsenso. Sembra un paradosso, ma anche
per i cacciatori il consenso non è sostanziale, anzi, questi ultimi sono particolarmente
preoccupati per alcune voci che prevedono
per il prossimo calendario delle regole ancora più severe per la caccia alla specie in
questione. Situazione a loro dire non trascurabile e non tollerabile ( basti guardare
al gran numero di proteste dello scorso
anno), che vedono la categoria “bistrattata,
con ripercussioni soprattutto nel settore
inerente le attività produttive e commerciali come agriturismi e bar e ristoranti”.
Francesco Covella
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12 novembre 2011
primo piano
A Porto Selvaggio si riscrive
la storia dell’Homo sapiens
Le scoperte di un gruppo di ricercatori internazionali potrebbero retrodatare la nascita dell’uomo moderno. E il territorio neretino si conferma “culla” della civiltà
Porto Selvaggio - Grotta del Cavallo
E se l’uomo moderno fosse nato
proprio nel Salento, qualche millennio fa? Ciò che fino a ieri poteva sembrare un’ipotesi suggestiva, magari buona per un romanzo, potrebbe trasformarsi in
realtà. Recenti studi infatti, se
confermati, avrebbero dell’incredibile: due denti ritrovati diversi anni fa nella Grotta del Cavallo, a Porto Selvaggio, non apparterrebbero all’Uomo di Neanderthal, come inizialmente si riteneva, ma all’Homo sapiens sapiens. Questo porterebbe a retrodatare a 44mila anni fa la nascita dei primi uomini moderni.
Significa cioè che l’Uomo di Neanderthal e l’Homo sapiens sapiens
avrebbero addirittura convissuto per diverso tempo, fino all’estinzione del
primo, probabilmente per via delle
“spietate” leggi evoluzionistiche.
Nel frattempo i risultati sono stati
pubblicati sull’ultimo numero della rivista scientifica “Nature”. Nel gruppo
internazionale che ha effettuato le ricerche figura l’italiano Stefano Benazzi (nella foto), giovane docente dell’Università di Vienna. A proposito
delle moderne tecniche utilizzate per
analizzare i ritrovamenti di Porto Selvaggio, Benazzi ha dichiarato: “Numerose istituzioni europee hanno messo a nostra disposizione i fossili umani. La rivalutazione dei denti rinvenuti nella Grotta del Cavallo è stata possibile grazie all’uso di tecniche innova-
tive sviluppate nel corso dell’ultimo decennio che fanno capo alla branca dell’Antropologia chiamata Virtual Anthropology”.
Ma quando sono cominciate in realtà
le ricerche a Porto Selvaggio di cui parla il professor Benazzi? Siamo nel
1961, quando sono arrivati nel Salento i professori Arturo Palma di Cesnola ed Edoardo Borzatti Von Lowenstern,
rispettivamente delle Università di Siena e Firenze. L’obiettivo è quello di coordinare una ricerca per conto dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. La campagna di scavi da loro
condotta ha portato al ritrovamento di tre denti decidui da latte. La scoperta avviene nella Grotta del Cavallo, autentico scrigno
preistorico di Porto Selvaggio.
Un monumento naturalistico di 8
“Tutto cominciò nel 1961”
Vittorio Marras ricorda le prime ricerche a Porto Selvaggio:
“Dopo le scoperte nella Grotta del Cavallo, decidemmo
di fondare il Gruppo Speleologico Neretino”
Ad affiancare i docenti Arturo Palma di Cesnola ed Edoardo Borzatti von Lowenstern
nelle ricerche nella Grotta del Cavallo, cominciate nel 1961, c’era anche Vittorio Marras (nella foto), che qualche anno dopo sarebbe diventato il Presidente del Gruppo
Speleologico Neretino. Il sodalizio da lui
presieduto nasce infatti nel 1972 proprio
sotto lo stimolo ricevuto dalle ricerche condotte a Porto Selvaggio dalle Università di
Siena e Firenze. “All’epoca eravamo dei ragazzini. I docenti venivano a scavare e noi
andavamo lì a curiosare”.
Quegli scavi, anche se solo oggi sono tornati prepotentemente alla ribalta, Marras
non li ha dimenticati. “Quando chiedevo
agli archeologi dell’Università di Siena -ricorda- che fine avessero fatto i denti ritrovati mi veniva risposto che si erano perse
le tracce. Eccoli invece riapparire oggi”. Ora
che la comunità scientifica è in fermento ed
una parte di essa attribuisce quei denti ad
un uomo anatomicamente più moderno dell’Uomo di Neanderthal, è inevitabile lanciare uno sguardo verso il futuro. “Le campagne di scavo dell’Università di Siena -prosegue Marras- hanno proiettato i 17 insediamenti neretini in un contesto europeo ma
ora la portata di questa scoperta è tutta da
valutare a livello mondiale”.
Intanto le ricerche fin qui condotte hanno
fatto sì che venissero analizzati vari caratteri della struttura interna ed esterna dei
denti, in particolare lo spessore dello smalto e il contorno generale delle corone dentarie. Marras, proprio a proposito degli studi effettuati sui ritrovamenti, ricorda anche
una sorta di “profezia” legata a quei lon-
tani giorni. “Ricordo che in quelle ricerche,
anche se sul momento quei denti vennero
classificati come riconducibili alla specie neandertalis, i docenti ammonivano gli allievi che con troppo rapide intuizioni provavano a dare a quei ritrovamenti una collocazione temporale. L’invito ai giovani ricercatori era quello di non trarre conclusioni
azzardate e di affidarsi alla tecnologia”. In
effetti, i professori avevano visto giusto.
(S.M.)
metri di spessore di sedimenti che
racconta 120mila anni di storia,
già “sede” di altri ritrovamenti in
passato: resti di animali, incisioni, pietre lavorate.
L’ipotesi più accreditata, inizialmente, è che si tratti di resti appartenenti alla cultura “uluzziana” neandertaliana. Tra l’altro il
termine “uluzziano”, coniato
dal professor Palma di Cesnola,
lo si deve proprio alla Baia di
Uluzzo, sito di straordinaria importanza archeologica non lontano dalla Grotta del Cavallo e
fonte inesauribile di “sorprese”
per gli studiosi che arrivano a
Porto Selvaggio. Non è un mistero, infatti, che anche lì vi siano stati insediamenti di tipo neandertaliano.
La Grotta del Cavallo è soltanto uno degli insediamenti preistorici della zona:
la costa neretina ne conta ben 17, ponendosi sotto l’attenzione costante dei
ricercatori di tutta Europa. La storia dell’umanità, se adesso queste conclusioni venissero confermate dalla comunità scientifica mondiale, verrebbe così riscritta. Nel farlo, l’uomo dovrà necessariamente passare da Porto Selvaggio.
Oggi come ieri.
Stefano Manca
“Ma le grotte devono essere
protette dai vandali”
Il Parco Naturale di Porto Selvaggio è disseminato di grotte e cavità che raccontano storie millenarie. Ne citiamo alcune: la Grotta di Uluzzo, la Grotta Cosma, la Grotta Bernardini. Più in fondo, ai limiti del Parco, si trova la Grotta di Capelvenere e
nella vicina Santa Maria al Bagno la Grotta del Fico,
anch’essa ricca di preziose testimonianze. Va purtroppo registrato che le grotte citate non sono dotate di protezioni. Eccezion fatta per la Grotta del
Cavallo, dove una cancellata impedisce l’ingresso, nelle altre è abbastanza semplice accedervi
e fare di importantissimi siti archeologici ciò che
si desidera.
A tal proposito dal Gruppo Speleologico Neretino puntano l’indice sul senso di responsabilità individuale e fanno sapere che “protezioni o no, è
impensabile proteggere un patrimonio del genere semplicemente affidandosi alle istituzioni.
Sono centinaia le grotte d’interesse, il territorio è
vastissimo e chi per professione si occupa della
tutela del Parco lo fa in maniera seria. Per quella che è la nostra esperienza possiamo affermare che l’opera di sensibilizzazione di questi anni
ha funzionato. Esistono ancora atti di incuria ma
la situazione è molto migliorata rispetto a prima!”.
L’importante scoperta di questi giorni, che ha riacceso i riflettori su Nardò e sul Salento, è dunque
servita anche a porre l’accento su una questione fondamentale per lo sviluppo del territorio: la
tutela di quelle che potremmo definire vere e proprie infrastrutture culturali.
(S.M.)
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12 novembre 2011
primo piano
Odore di gas nel Salento
Sarà Tacco d’Italia il punto di penetrazione del nuovo gasdotto proveniente dall’Asia.
Ma la paura per un’altra opera di devastazione ambientale è davvero tanta
Tap. Come una puntura. Sicuramente dolorosa. Ma necessaria? È questo quello che si
chiedono i salentini dopo le ultime notizie riguardanti il Trans Adriatic Pipeline, il gasdotto
che partendo dall’Azerbaigian dovrebbe garantire un futuro meno instabile per l’approvvigionamento di gas combustibile all’Italia, liberandola dalla dipendenza con aree
a rischio come il Medio Oriente. Il progetto,
nato nel 2003, è arrivato alla fase operativa che
coinvolgerà nei prossimi mesi la parte italiana: e ad essere interessata sarà la costa salentina. La trivella arriverà dal mare e penetrerà
per 21 km nell’entroterra attraversando i comuni di Melendugno, Vernole, Castrì, Lizzanello, Cavallino, San Cesario e San Donato
dove si fermerà nell’area del parcheggio Lagorosso nei cui pressi verrà costruito un impianto di depressurizzazione che si collegherà ai tubi della Snam Gas.
Il Tap è diventata opera strategica nel 2009
quando è stato siglato un accordo intergovernativo tra Italia e Albania per la cooperazione nei campi della elettricità e del gas, definendola di interesse prioritario per entrambi i paesi. Il gasdotto del Tap (520 chilometri)
trasporterà gas naturale dalla regione del Caspio attraverso Grecia, Albania e Mar Adriatico fino all’Italia meridionale e all’Europa occidentale. Nel maggio scorso la società ha presentato la domanda per l’avvio della procedura
di Valutazione dell’impatto ambientale e sociale (Esia) in Italia. Dietro il Tap c’è una società svizzera, la Swiss Egl per il 42,5%, una
norvegese, la Norwegian Statoil per un altro
42,5% e per il restante 15% la German E.ON
Rurhgas.
Il Tap avrà inizialmente una capacità di 10 miliardi di metri cubi all’anno, una quantità che
fornirà energia sufficiente per ben tre milioni
di famiglie: l’idea degli investitori è quella di
arrivare al raddoppio in breve tempo. Il problema però risiede nella contropartita ambientale che il territorio salentino dovrà in qualche modo pagare: la parte a terra del gasdotto avrà un diametro di 48 pollici (1,2 metri),
mentre il diametro del segmento off-shore sarà
di 36 centimetri (1,05 metri). Quest’anno sono
stati lanciati i progetti di monitoraggio del fondo marino: in queste settimane al largo della
costa di San Foca non è raro vedere i tecnici
impegnati nei prelievi dei sedimenti del fondale.
E proprio la costa di San Foca, caratterizzata
dalle falesie, sarà la prima ad avvertire il brivido del contatto con il grande lombrico che
scaverà per arrivare fino a San Donato, una
parte di litoranea però già interessata da
crolli e da cedimenti negli anni scorsi. Per costruire il percorso del grande tubo sarà necessario utilizzare una striscia di territorio larga 30 metri (restringibile fino a 22 per non de-
La concorrenza corre sul tubo
Un altro gasdotto ha ricevuto da poche settimane l’ok per avviare le procedure
di costruzione. Questa volta le trivelle arriveranno al largo di Otranto
La Trans Adriatic Pipeline non è l’unica opera che intende cambiare le regole dell’approvvigionamento da
gas in Italia, prelevandolo dall’Asia. Esiste anche il progetto Itgi che ha intenzione di collegare l’Unione europea con l’Azerbaigian, senza passare attraverso la Russia. Un progetto concorrente alla Tap che ha in comune
la testa di ponte da utilizzare per far arrivare il gas: il
Salento. E sarà Otranto, scelta per via della sua posizione strategica, ad ospitare il sito. Nel maggio scorso è arrivato l’ok del Ministero e la costruzione sarà co-
vastare particolari situazioni ambientali di pregio). I lavori saranno realizzati grazie a nove
cantieri temporanei. Le aree saranno riportate alle condizioni precedenti ai lavori, ma dopo
l’installazione del gasdotto, non potranno essere più costruite abitazioni nel raggio di 4060 metri e non potranno essere installate scuo-
minciata nel 2013.
Il sindaco di Otranto Luciano Cariddi ha parlato di “senso di responsabilità” della comunità nella consapevolezza che si tratta di un’opera di interesse pubblico
rilevante. Ovviamente il Comune di Otranto, per tutelare il proprio territorio, ha posto delle condizioni alla
realizzazione del gasdotto, in particolare sulla collocazione della cabina di misurazione che dovrebbe venire realizzata al di fuori dal Parco naturale regionale
“Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”.
le, ospedali o altre strutture sensibili nel raggio di 200 metri.
Un impegno notevole, dunque, ma che secondo
alcuni sindaci della zona dovrebbe in qualche
modo essere ristorato da benefici economici che
vorrebbero almeno sconti e facilitazioni sulla
bolletta energetica.
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12 novembre 2011
lecce
“Mi candido”. Parola
di Loredana Capone
La vice della Giunta regionale ha sciolto in settimana le riserve.
Dopo la benedizione del governatore Vendola, la Capone si è detta pronta a
scendere in campo per il bene della città e del Pd
Al servizio del Pd e della città di
Lecce. È con questa motivazione
che Loredana Capone (nella foto),
attuale vice presidente della Regione Puglia, ha sciolto le riserve
e ha finalmente dichiarato la sua
disponibilità a scendere in campo
per le amministrative leccesi del
prossimo anno. Finalmente, soprattutto per il suo partito che, ormai, quasi non ci sperava più. Eppure, la sorpresa è arrivata. In lizza per le primarie, con Carlo Salvemini, la Capone giocherà la
sua partita, reduce da due battaglie perse: le amministrative del
2007 e le provinciali del 2009.
Ora, però, l’autorevolezza e l’esperienza politica maturata in Regione, accanto al presidente Nichi
Vendola, dovrebbero tornare utili a Loredana, pronta a conquistare la città.
“Quando il partito ti chiama in
maniera così forte -ha dichiarato
pubblicamente- si può solo dire di
sì. Sono pronta per questa
battaglia, che non sarà certa-
mente una battaglia semplice”.
Dopo mesi di forte pressing da
parte di tutto il partito, che ha visto scendere in campo a più riprese
anche Massimo D’Alema e dopo
la richiesta ufficiale e unanime di
qualche giorno fa da parte della
direzione provinciale del Pd - che
l’ha indicata come «la migliore
risorsa disponibile”.
Per provare a sconfiggere il centrodestra nelle prossime elezioni
amministrative a Lecce, la vice di
Vendola ha messo da parte le sue
perplessità, che pure erano tante,
e ha deciso di accettare la candidatura. Lo ha fatto a Bari durante
la riunione dell’ufficio politico
del partito, a cui hanno preso
parte, oltre al segretario regionale
Sergio Blasi, anche i segretari
provinciali, gli assessori regionali
e i parlamentari. L’entusiasmo
nel Pd era chiaro ai più:
“Loredana non solo è un candidato forte, ma è un candidato
che può aggregare intorno a sé anche le forze moderate, come
l’Udc”. E l’obiettivo è proprio
questo, se il centrosinistra riuscisse
a incassare l’appoggio del partito
di Casini sarebbe cosa buona e
giusta per gli avversari del Pdl.
Dal canto suo, Paolo Perrone,
non ha appena appresa la notizia,
si è detto “felice di confrontarsi
con personalità che stima, come
Loredana Capone e Carlo Salvemini”. Nonostante la vice della Regione abbia dato la sua disponibilità alle primarie, resta l’incognita: se davvero lo scudocrociato
dovesse appoggiare la sua candidatura? Il Pd vaglierebbe i nomi
attraverso lo strumento della
partecipazione per eccellenza?
Sarà soltanto il tempo a chiarire
dinamiche che, dopo il sì di
Loredana Capone, subiranno
un’inevitabile accelerata, sia a destra che a sinistra.
La campagna elettorale, in fin
dei conti, è iniziata, con ben
cinque candidati a sindaco. Capone e Salvemini, che si dovrebbero
confrontare nelle primarie del centrosinistra,
così come Paolo Perrone
e Adriana Poli Bortone
in quelle del centrodestra, oltre che Antonio
Capone, nella sua corsa
solitaria, sostenuto da
una lista civica per Lecce. Decisivo (pare) sia
stato l’incontro avuto
dalla Capone, a Roma,
con i vertici del partito, a cui
avrebbe chiesto di interessare alla
vicenda il governatore della Puglia.
Arrivata la benedizione di Vendola
alla sua vice, che resterà al suo
posto in giunta e verrà sostituita
solo se e quando si concretizzerà
la condizione di incompatibilità
(cioè, in caso di elezione a sindaco di Lecce), la corsa è aperta. Alle
amministrative della prossima primavera mancano cinque mesi.
Avanti tutta.
Barbara Politi
Obiettivo sicurezza:
in città arrivano altre 25 telecamere
Saranno posizionati in via Cairoli e in via Duca degli Abruzzi i primi cinque “occhi elettronici”.
E contro il bivacco, il sindaco Perrone propone la cancellata al Convitto Palmieri
A grande richiesta, in città, sempre più “occhi del grande fratello”.
A costo di avere più sicurezza e di
sentirsi protetti, i residenti di via Cairoli e via Duca degli Abruzzi, a Lecce, l’hanno
detto chiaramente al sindaco Paolo Perrone
(nella foto): “Così non si può andare avan-
ti”. L’ultimo episodio di violenza, in ordine
di tempo (l’aggressione e il pestaggio di un
venditore di rose finito in ospedale con
fratture multiple) ha lasciato sconvolta
un’intera comunità. Ecco che le nuove telecamere, altre 25 in aggiunta alle 40 già posizionate nei punti critici del centro storico,
rasserenano gli animi dei cittadini, stanchi di
subire disturbi della quiete pubblica nelle ore
notturne e tanto altro ancora. Le telecamere della sicurezza, rigorosamente a infrarossi, funzioneranno 24 ore su 24 e, soprattutto, anche in presenza di black
out. Di queste, cinque verranno posizionate nella zona in questione,
nei pressi del Convitto Palmieri,
per creare non solo un efficace deterrente, ma per fornire alle forze
dell’ordine delle immagini valide
per le eventuali indagini. Le questioni
lamentate dai residenti, nell’incontro voluto dal primo cittadino per comunicare delle
telecamere in arrivo, sono diverse. Rumori
fino a tarda ora, causate dai locali della movi-
da, spazzatura, cani randagi, assenza di
pattuglie di forze dell’ordine, pericolo causati
dai ragazzi ubriachi. “Si è rivelato quasi sempre inutile, soprattutto nelle ore notturne ha voluto specificare un residente- telefonare a Polizia e Vigili urbani; avranno paura anche loro”. Presenti diversi residenti e i
membri del comitato “Duca degli Abruzzi”,
che raccoglie gli abitanti della via che, per disperazione, hanno perfino presentato un esposto in Procura per denunciare l’insopportabile disagio fisico e psichico causato dal
degrado socio-ambientale. Le bellezze architettoniche della città diventano discariche
e orinatoi a cielo aperto. Le mura dei palazzi
diventano tela privilegiata degli sporcaccioni.
Le telecamere, insomma, dovrebbero attenuare se non contrastare il fenomeno. È
l’auspicio del primo cittadino, che ha rassicurato i residenti della zona, perché per legge
gli esercizi commerciali dovrebbero smaltire
la spazzatura all’interno dei locali e non fuori
sulla strada. Diverse, insomma, le questioni
all’ordine del giorno nell’incontro serale
che ha visto anche la presenza dell’assessore
comunale Giuseppe Ripa. Tra le richieste fatte al sindaco, che però non rientravano nelle
sue disponibilità, quella di non far restare
aperti i negozi la domenica o nelle ore serali. “Purtroppo non esistono ordinanze comunali in merito -ha spiegato il primo cittadino- i negozi possono restare aperti e da
gennaio sarà ci sarà ancora più libertà, perché così vogliono le leggi dello stato”. Si attendono adesso i primi cinque occhi elettronici, che dovrebbero far dormire sonno
tranquilli agli abitanti, lieti almeno del fatto che chi sgarra -proprio attraverso le telecamere di sorveglianza- verrà pizzicato,
come già accaduto. Ancor di più, del fatto che
forse “a qualcuno passerà la voglia di
scassinare fioriere e imbrattare muri”, si è augurato un residente. Infine, la richiesta di chiudere la piazzetta con una grande cancellata. “Consegnatemi una petizione -ha concluso
il sindaco- e noi procediamo. Anche con l’amministrazione provinciale non ci saranno difficoltà”.
(B.P.)
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“ARTE NELL'ARTE”
ALLA CHIESA
DELLA MADONNA
DEGLI STUDENTI
Dopo oltre 50 anni e un delicato restauro riapre i battenti la chiesa della Madonna della Grazia, più conosciuta come chiesa della Madonna degli Studenti, e a partire dal 26 novembre (fino
al 3 dicembre) prossimi ospiterà l’esposizione “Arte nell’arte”
a cura dell’Associazione Menticalde. In mostra le opere di Arianna Margiotta, Pietro Sciortino, Nadia Eposito, Carmen Rampi-
Lecce diventa “città wireless”
no e Mariagrazia Strafella. La collettiva ha lo scopo di divulgare
e valorizzare le opere esposte, in un luogo al tempo stesso pieno di mistero, che rende possibile fruire al meglio l’arte raccontata dagli stessi autori. Per ulteriori informazioni: Telefono:
329.0224327 (Marcello Quarta), 328.4198904 (Sabina Zuccaro), www.facebook.com/menti.calde.
“Ti tengo d'occhio”
Isole Wi-Fi gratuite sono state collocati in punti strategici del capoluogo e delle marine, per permettere
cittadini, studenti e turisti di condividere, comunicare e partecipare
Vincenzo Rubano, studente non vedente
dell'istituto “Costa”, ha proposto
un progetto di monitoraggio di siti web
e software poco accessibili
Al via ufficialmente il progetto “Lecce Città Wireless”, promosso dal Comune di Lecce per permettere a cittadini, studenti e turisti di accedere facilmente alla rete pubblica WiFi. L’amministrazione comunale, infatti, ha avviato la sperimentazione di servizi di accesso alla rete con la creazione
di hot spot distribuite in punti strategici della città e delle marine.
Dopo una fase sperimentale, in collaborazione con Telecom, oggi si è passati alla realizzazione di uno tra i più importanti progetti di infrastruttura wireless cittadina a livello nazionale.
Tutto ciò grazie al
programma Infocity - Infomobilità intelligente a servizio
dei cittadini, che
prevede il coinvolgimento fattivo di
Unione Europea,
Presidenza del Consiglio / Dipartimento per gli Affari Regionali e Regione Puglia. D’ora
in poi, sarà sufficiente sottoscrivere la domanda di
registrazione e ritirare la card Wi-Fi
presso uno degli
sportelli del Comune di Lecce o di
Banca Popolare Pu-
Dopo il sondaggio lanciato 8
mesi sull’inaccessibilità di molti siti
web, Vincenzo Rubano (nella foto),
studente non vedente dell’istituto
“Costa” di Lecce,
torna all’attacco
con una nuova
idea per continuare la sua battaglia personale
per un web più accessibile. Il giovane realizzerà e pubblicherà infatti un nuovo sito Internet, uno spazio virtuale che si occuperà di
accessibilità di programmi e siti web da un “punto di vista” diverso dal solito: non un classico contenitore di guide e tutorial, ma
uno spazio in cui possa, sulla base della sua esperienza diretta di
utente non vedente e insieme a tutte le altre persone interessate
alla cultura dell’accessibilità, segnalare e denunciare ogni genere
di disservizio, chiedendo ai responsabili di porre rimedio.
Vincenzo ha già deciso il nome per questo progetto, un nome chiaro e molto emblematico: “Ti tengo d’occhio”. “Anche questo -spiega Vincenzo- fa parte dell’integrazione sociale di noi non vedenti.
Un sito o un programma che non sia accessibile non ci permette
di consultare le informazioni che esso contiene. Mentre i vedenti,
al contrario, possono farlo contando sulla loro vista. Non è forse
questo -chiede provocatoriamente lo studente salentino- un
esempio di discriminazione? È giunto il momento che i programmatori se ne rendano conto e che comincino ad impegnarsi affinché questo principio trovi piena applicazione”.
Per informazioni: www.titengodocchio.it.
gliese per accedere al servizio in città.
L’Amministrazione Comunale, grazie anche al contributo di Banca Popolare Pugliese, partner di tutte le attività
di comunicazione, oltre ai classici supporti informativi e
ad una rivisitazione dell’esistente card Wi-Fi, ha realizzato un apposito portale web (www.leccecittawireless.it) e
un’applicazione per iPhone e smartphone con sistema operativo Android. “Si tratta di un progetto ambizioso -ha dichiarato il sindaco Paolo Perrone-, che ha come obiettivo
quello di costruire concretamente in città un pezzetto di
futuro insieme ai
cittadini. Per raggiungere questo
scopo il Comune
di Lecce ha ritenuto sua priorità offrire un servizio
gratuito di accesso
senza fili a internet, in grado di
mettere in contatto
le persone, creare
collaborazioni, opportunità di lavoro,
svago, condivisione e interazione tra
i cittadini, le imprese e le associazioni. Attualmente
il progetto conta 9
hot spot attivi e altri 10 in fase di attivazione”.
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maglie
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Tutto in sella con il bike sharing
Presto a disposizione di cittadini e visitatori 70 biciclette collocate in 7 diverse postazioni in città
Il bike sharing presto per le strade di Maglie. Il servizio è stato
presentato negli scorsi giorni in
una riunione tenutasi nella sede
municipale e convocata dal sindaco Antonio Fitto, a cui hanno partecipato tutte le associazioni cittadine aderenti al gruppo di lavoro dell’Ufficio Biciclette della città. Nelle illustrazioni del progetto, presentate
dai rappresentati della ditta
vincitrice dell’appalto, sono state prese in considerazione le variabili esogene ed endogene che
influenzano la mobilità nel comune salentino: le prime sono
state individuate nella già ipotizzata creazione di un nodo ferroviario a Maglie, nella riconversione urbanistica del parcheggio di via Otranto e nello
sviluppo turistico che sta interessando tutta la provincia; per
le variabili endogene sono stati invece presi in considerazio-
ne i dati Istat sul pendolarismo
che hanno evidenziato come
Maglie sia seconda solo a Lecce per numero di comuni gravitanti della provincia (almeno
30) e per la stessa popolazione
gravitante (circa 130mila persone).
Secondo gli esperti, proprio
queste variabili consentirebbero al bike sharing di poter con-
tare su una utenza non indifferente, che comprenderebbe non
solo i circa 15mila residenti
che compongono la popolazione magliese, ma anche coloro
che si recano a Maglie per
shopping o coloro che lo fanno
quotidianamente per lavoro,
gli studenti fuori sede degli istituti superiori che frequentano
ogni giorno la città (per un to-
tale di circa 7mila ragazzi) e i turisti che soggiornano presso le
strutture ricettive (che contano
2 alberghi e 22 B&B).
Il servizio di bike sharing prevede la fornitura di 70 biciclette a pedalata assistita localizzate
in 7 cicloposteggi automatizzati, la cui scelta ha seguito particolari e diverse motivazioni di
carattere logistico-organizzativo: nello specifico, queste postazioni sono state individuate
nella Stazione ferroviaria, nel
parcheggio di via Otranto, nonché in piazza Bachelet, via Gallipoli, piazza Madonna delle
Grazie, piazza Aldo Moro e villa Tamborino. Un servizio necessario e strategico in grado di
alleviare alcune criticità tipiche
delle città come Maglie, caratterizzate soprattutto da un pesante (e a volte insostenibile)
flusso veicolare.
Alessandro Chizzini
Cesare Mori è di casa a Maglie
Continuano nei palazzi del centro storico le riprese della fiction targata Rai
con Vincent Pérez, Gabriella Pession e Gigi Proietti
Dalla Sicilia a Maglie. È ambientata interamente nel
Salento la fiction Cesare Mori - Il prefetto di ferro,
le cui riprese hanno preso il via nei giorni scorsi. Attori e operai viaggiano per la penisola salentina su
dei camion gialli, appartenenti a una ditta di Nardò, a testimoniare che il fenomeno della cinematografia in loco crea un indotto non indifferente e
un nuovo volume di affari per gli imprenditori locali.
Era in fondo Giovanni Albanese, che l’anno scorso
ha girato un film a Palmariggi, ad affermare che qui
nel Salento ci sono delle valenti maestranze nel mondo della cinematografia.
In questi giorni le riprese della fiction Rai, che ritrae
la Sicilia degli anni ’20/’30 all’epoca del fascismo
e che prevede la presenza da protagonisti di attori quali Vincent Pérez, Gabriella Pession e Gigi Proietti, si stanno effettuando a Maglie, principalmente
a palazzo Capece e a palazzo Tamborino. Lo staff e
gli attori che fanno parte di questa nuova fiction per
la Rai stanno fruendo delle strutture ricettive del territorio, che si fa conoscere ed esporta in questo
modo sapori e saperi. Il tutto con importanti ricadute in termini di guadagni per le attività commerciali della città.
E come per ogni fiction (da Il giudice Mastrangelo
a Mogli a pezzi) e come ogni film girato nel nostro
territorio spunta il “toto-comparsa”: tanti i magliesi che si vedranno nelle riprese. Tra le comparse, a
interpretare il primo cittadino della Palermo dell’epoca c’è anche un candidato alle elezioni amministrative che non ce l’ha mai fatta a diventare
veramente sindaco…
Angela Leucci
Ciao, Fernando
Se ne è andato un uomo buono, un signore d’altri tempi che lascerà un vuoto difficilmente colmabile.
È questa la considerazione che i tanti amici hanno fatto alla notizia della scomparsa di Fernando
Refolo, ex marconista dell’Aeronautica Militare e impegnato da oltre un ventennio sui palcoscenici salentini come attore amatoriale.
Il teatro era per Fernando Refolo una forma di
espressione a tutto tondo in cui poter mettere in
luce il suo animo libero e fanciullesco. Riusciva come
pochi a coinvolgere con la sua simpatia e umanità tutti gli spettatori, creando una particolare sintonia appena entrato in scena. Molto apprezzato
da colleghi e registi (Matteo Tarasco, Carla Guido,
Antonio De Carlo e Mario Perrotta gli ultimi in ordine di tempo con i quali aveva lavorato), riusciva
a essere un “attore puro”, immedesimandosi in maniera completa nella parte e esprimendo con intensità e verosimiglianza quello che il personaggio
richiedeva di essere. Ad animarlo la grande passione
per la recitazione che lo aveva fatto conoscere ed
apprezzare davvero da tutti: era diventato un modello stimato anche per gli attori più giovani delle
compagnie dalle quali era reclamato.
Durante la passata stagione estiva aveva preso parte a due produzioni entrambe magliesi: Me vanza
na socra, commedia dialettale messa in scena dalla compagnia Nuova Generazione, e Pene d’amor
perdute della compagnia Corte de’ Miracoli.
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tricase
In scena il meglio del “Salento
International Film Festival”
Dopo due anni di assenza torna nella città di Tricase la rassegna
“Siff Best Of The Fest”, dal 17 al 20 novembre a Palazzo Gallone
Conto alla rovescia per la macchina organizzativa della grande festa del cinema in programma presso la sala del Trono del Palazzo dei Principi Gallone. Saranno protagonisti i cortometraggi, lungometraggi e documentari per un festival promosso da “Siff Best
Of The Fest”, che si avvale del patrocinio del
Comune di Tricase. Un evento che acquista
sempre più rilevanza a livello nazionale, europeo e internazionale per le centinaia di pellicole proiettate sullo schermo. La rassegna
prevede la proiezione dei migliori film e documentari internazionali, selezionati dall’edizione 2011 del Salento International Film
Festival svoltasi a Savelletri di Fasano e a Bisceglie.
Obiettivo della manifestazione è quello di evidenziare l’arte cinematografica come strumento di conoscenza e comunicazione con
tutto il mondo. Il festival punta anche a favorire la conoscenza e la diffusione del cinema indipendente, creando un’occasione di
confronto e di discussione tra le produzioni
cinematografiche internazionali e nazionali. Il Siff, prodotto dall’Associazione Culturale CineSalento e diretto da Luigi Campanile, è coadiuvato da Patrizia Scarascia e quest’anno dedica la sua ottava edizione all’attore Francesco Quinn, prematuramente
scomparso, figlio del premio oscar Anthony
Quinn, dedicando in sua memoria un premio
speciale per il miglior cortometraggio internazionale. Il cinema indipendente sarà quindi l’unico protagonista delle quattro serate
e sarà possibile intervistare e incontrare registi e attori protagonisti delle proiezioni, nella sala del Trono o in piazza Pisanelli.
Ecco il programma. Il sipario si apre giovedì 17 novembre alle 19 con la presentazione della rassegna a cui seguirà, alle 20, la proiezione del film Nauta di Guido Pappadà,
esordiente regista napoletano che riceverà una
menzione speciale Siff 2011. Un film curioso e dalla trama avventurosa dal finale romantico. La serata si concluderà con la proiezione del film drammatico (alle 22) Il cacciatore di anatre di Egidio Veronesi, Italia
2011.
Lo spettacolo continua venerdi 18 novembre
alle 19 con la proiezione del documentario
Immigrant Son di Frank Cappiello, vincitore come miglior documentario. Il film narra la storia di Giovanni, figlio di immigrati
di generazione americana di origini italiane.
Alle 20.45 la proiezione del film Cocapop di
Pasquale Pozzessere, vincitore ex aequo
Anita Caprioli quale miglior attrice.
Un antico mosaico sotto il
pavimento di Sant’Eufemia
L’opera dei fratelli Peluso di
Tricase, risalente al 1888, è stata
rinvenuta nel corso di lavori di
manutenzione della chiesa
Sabato 19 (a partire dalle 19) proiezione di
Colpa nostra di Walter Nanni, vincitore quale miglior documentario Siff 2010. Alle
20.45 il film The Black Tulip di Sonia Nassery (Afghanistan 2010 - miglior film Siff
2011). Infine, domenica 20 alle 17 in programma la proiezione del cortometraggio
Sudd di Erik Rosenlud,vincitore miglior
cortometraggio. Seguirà la proiezione Fifth
Time Lucky di Susannah Brag, vincitore del
premio “Francesco Quinn”. Alle 17.30
omaggio a Francesco Quinn con la proiezione
del cortometraggio The Tonto Woman. Alle
19 proiezione di A Passionate Woman di Kay
Mellor. Billie Piper è vincitrice quale miglior
attrice, Theo James miglior attore.
Giovanni Nuzzo
poggiardo
“Agire contro il diabete ora”
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete,
l’Amministrazione comunale organizza un incontro
finalizzato all’informazione e alla cura su questa malattia
In Italia sono circa 3milioni gli adulti malati di diabete e il costo per ogni cittadino
che ne soffre è in media di 2.600 euro l’anno, più del doppio rispetto a coloro che hanno la fortuna di non fare i conti con questa patologia. Per sensibilizzare la cittadinanza a questo tema, domenica 13 novembre la comunità di Poggiardo darà il
proprio contributo alla Giornata del Diabete, la principale campagna mondiale
per la prevenzione e la diffusione informativa su questa malattia; per quest’occasione, l’Asl di Lecce e il Distretto Socio-Sanitario di Poggiardo hanno organizzato la
manifestazione “Agiamo contro il diabete
ora”, in collaborazione con l’U.O. di Medicina Interna dell’Ospedale “Pispico” e
l’Assessorato alla Sanità del Comune di Poggiardo.
L’evento si terrà presso il Palazzo della Cultura, dalle 9 alle 13, e i cittadini avranno
a disposizione un team di esperti in campo
diabetologico, composto da medici e infermieri professionali. L’iniziativa vedrà la
partecipazione della dottoressa Cristiana
Lattanzio (specialista in endocrinologia e
malattie del ricambio presso il Distretto Socio-Sanitario di Poggiardo), del dottor
Giancarlo Coluccia e della dottoressa Marcella Colafati (dirigenti medici U.O. Medicina Interna Ospedale di Poggiardo). I cittadini potranno seguire un percorso in cui
verranno rilevati i valori di pressione arteriosa, peso, indice di massa corporea, cir-
conferenza vita, glicemia capillare. Sarà
inoltre possibile compilare un questionario
diagnostico per scoprire la percentuale di
rischio di diabete da qui a 10 anni e consultare un esperto in nutrizione clinica.
“È di grande importanza che anche nei pic-
Una bella sorpresa sotto il pavimento della chiesa di Sant’Eufemia, nell’omonimo quartiere di Tricase: durante i lavori di sostituzione della pavimentazione è stato ritrovato un mosaico artistico
risalente al 1888. L’opera raffigura un grande ovale centrale, con lo stemma del piccolo villaggio e
un richiamo al giubileo sacerdotale di Leone XIII,
celebrato proprio nell’anno di realizzazione del pavimento.
Il mosaico è costituito da tessere colorate della dimensione di un centimetro per un centimetro e mezzo circa, e si estende per 80 metri quadrati. Negli anni ‘60 il prezioso pavimento era stato coperto
con un nuovo rivestimento ma, oggi, grazie ai lavori affidati dal parroco don Michele Morello agli
architetti Antonello Corvaglia e Giorgio Bandello,
è ritornato alla luce, pronto per essere recuperato. Il restauro dovrebbe partire entro l’anno e sarà
eseguito dalla ditta Mastrotempo & Partners di Alessano, sotto la supervisione del restauratore Gianluca Lecci di Corsano (noto per aver restaurato la
cripta dell’Annunciazione di Nazareth).
L’opera, così come si legge nella “firma”, è stata
realizzata dal mosaicista Ippazio Peluso di Tricase che, insieme con il fratello Antonio, è stato uno
dei più grandi maestri del mosaico a livello nazionale (hanno firmato le pavimentazioni della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, di un palazzo
di Castel Gandolfo e di alcune sale del palazzo vescovile di Lecce).
Pierangelo Tempesta
coli centri si organizzino iniziative che ribadiscano la rilevanza della prevenzione e
che informino correttamente i cittadini -dichiara il sindaco di Poggiardo, Giuseppe
Colafati-. Ringrazio pertanto la dottoressa Virna Rizzelli, responsabile del Distretto Socio-Sanitario di Poggiardo e il dottor
Giulio Fellini, primario del reparto di Medicina dell’ospedale Pispico, oltre ai medici e agli infermieri coinvolti, perché quella sul diabete sarà certamente una campagna di sensibilizzazione molto partecipata
per la grande diffusione che ha purtroppo
questa malattia”.
Alessandro Chizzini
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Bottega d’arte, dove il sogno si fa Natale
Tante idee raffinate per le feste, in un luogo che sa di casa, di famiglia, di tradizione
A cosa fa pensare il Natale? All’albero con le palle in vetro soffiato, al presepe suggestivo con
i pastori, magari in cartapesta, e
un bel paesaggio mediorientale,
ai dolci, dal panforte, al panettone, passando per gli struffoli
con il miele e i confetti colorati,
la pasta di mandorle, la famiglia
riunita, tanta gioia nell’aria, le
stellette fuori in terrazzo, i doni
da scartare la mattina del 25 dicembre, dopo l’attesa notturna di
Babbo Natale.
Nell’immaginario collettivo è
questa la fotografia delle feste, un
periodo in cui tutti mettono da
parte le cattiverie, gli orrori, i momenti brutti che si sono vissuti
nel corso dell’anno che volge al
termine, per abbandonarsi a
momenti di assoluta bellezza,
con una buona compagnia, con
il calore del camino. Mentre sfrigolano le pigne calde per rompere i pinoli e assaggiarli accompagnandoli a un bicchiere di
liquorino fatto rigorosamente in
casa, la carta da regalo e i fiocchi
dorati, la speranza della neve
fuori dalla finestra, che raramente a queste latitudini e con
questo clima subtropicale arriva,
il profumo delle bucce dei mandarini, le calze appese a ospitare i regali.
Il Natale è festa di casa e di famiglia, ma questo non vuol dire
che non ci possano essere degli
oggetti e dei regali che non facciano altro che arricchire la festosa atmosfera che si respira nell’aria e che non siano un mero
scambio di doni, ma un vero e
proprio gesto d’amore. Così Bottega d’Arte, come ogni anno,
apre le sue porte al Natale, raccogliendo alcuni degli oggetti più
suggestivi dei marchi più prestigiosi, da Hermes a Baccarat, da
Lalique a Royal Copenhagen,
passando per Villeroy & Boch,
Rosenthal e Solara, per poter
venire incontro ai gusti di tutti.
A partire dal 13 novembre alle 17,
visitando il punto vendita di
via san Giuseppe a Maglie, si potranno conoscere le novità di
quest’anno, sebbene la Bottega
d’Arte, come sempre, punti sul
classico, perché il Natale non è
una moda: le mode passano,
ma i sentimenti e le suggestioni
che li generano restano.
“La tradizione è quello che guida i nostri passi -spiega la titolare
del negozio, Anna Maria Stic-
chi- il Natale non è una moda e
il regalo non è un gesto privo di
significato. Chi fa un regalo è una
sorta di narratore, che racconta
qualcosa di sé alla persona che lo
riceve e che cerca di venire incontro al suo gusto con un gesto
d’affetto che lo potrà ricordare
negli anni a venire”. Da circa 30
anni, Bottega d’Arte è la risposta
ideale per chi apprezza creazioni all’insegna dello stile, del gusto e del design più ricercato. È
sufficiente recarsi presso il punto vendita per accorgersi che
tutto è curato nel dettaglio: le meravigliose creazioni di cui Bottega
d’Arte dispone, infatti, sono
esposte in maniera che il cliente,
gentilmente assistito da personale esperto e competente, possa apprezzarne al meglio le qualità e possa facilmente scegliere
tra i numerosi articoli a disposizione. Solo in questo modo si po-
trà verificare di persona l’eleganza, lo stile, il design, l’originalità, la qualità degli oggetti in
esposizione. Inoltre, la Bottega
d’Arte dispone di un sito dettagliato e aggiornato, in modo
che si può iniziare a pensare a ciò
che preferiamo solo con un click
all’indirizzo: http://www.bottegadarte.com.
Bottega d’Arte ospita il punto
vendita magliese Thun, per cui
se siete appassionati del marchio
che crea suggestivi oggetti con
angeli, soli, lune e così via, che
spaziano da accessori per la casa
a piccoli gioielli, questo è il posto che fa per voi. Fate un giro attraverso il nuovo allestimento natalizio di Bottega d’Arte, il Natale
vi sembrerà di avvertirlo in profumi, sapori, atmosfere, che non
sono presenti ma sono richiamate fortemente dal rosso, un
“must sempreverde” per questo
periodo dell’anno, che contribuisce a ricreare l’allegria delle feste. Negli allestimenti si potranno trovare degli spunti su come
rendere la propria casa più accogliente attraverso prodotti di
qualità, che, con una raffinatezza senza pari, posseggono decorazioni allegre ma mai fuori
luogo, adatte soprattutto a coloro che amano le cose belle. Non
mancherà il richiamo a Babbo
Natale, ma anche le renne, i
simpaticissimi animali col naso
rosso che lo accompagnano durante la lunga notte della distribuzione dei doni.
Attraverso campane (perché anche una campanella fa Natale, altrimenti nessun angelo metterà
le ali in quel periodo), ghirlande,
fiocchi rossi e naturalmente decorazioni prestigiose che ricalcano il sapore dei giochi antichi
e sono utilissime agli adulti, per
tornare bambini per un po’ e ricordare quando erano loro stessi ad attendere Babbo Natale, si
può immaginare come apparecchiare il proprio spazio e il
proprio tempo. Perché a Natale il tempo si dilata, con queste feste apparentemente lunghe, che
quando finiscono lasciano sempre un po’ di amaro in bocca,
perché si vorrebbe continuare a
vivere di quelle atmosfere e quei
colori per tutto il resto dell’anno.
E si dilata anche lo spazio, quello delle nostre case, che vengono arricchite e impreziosite con
questi oggetti.
Non è un caso che questo negozio si chiami Bottega d’Arte,
perché rappresenta il modo più
semplice per far entrare l’arte nelle nostre case. Non un semplice
negozio quindi, ma una vera e
propria galleria di suggestioni
che diventano arte.
18
12 novembre 2011
casarano
“Toto candidati”
per Palazzo dei Domenicani
Dopo la discesa in campo di Francesca Fersino, in città stenta ancora a comporsi il ‘puzzle’ di alleanze in vista delle prossime amministrative
C’è fermento nel mondo politico casaranese. Dopo la
presentazione del primo (e
sinora unico) candidato alla
carica di primo cittadino, la
coordinatrice di Liber@città
Francesca Fersino, gli altri
partiti e movimenti politici
sono alle prese con un serrato esercizio di dialettica interna allo scopo di individuare gli uomini giusti su cui
puntare. Ad oggi, quel che è
certo è che il primo aspirante alla carica più alta di Palazzo di città è l’ex vicesindaco, che, nell’ultima tornata
elettorale, con l’appoggio di
tre sole liste, riuscì a sfiorare
il ballottaggio, con ben 3.076
voti, pari al 22,73% delle
preferenze. Per il momento, di
consolidato c’è anche l’alleanza tra i Verdi di Marcello
Torsello e il Centro democratico cristiano di Claudio
Casciaro. Altre certezze non ce
ne sono.
Il Pdl sembrerebbe intenzionato a puntare su un cavallo
vincente come l’assessore provinciale Gianni Stefàno. A
quel punto resterebbe da sciogliere, però, il nodo delle alleanze. Da seguire con attenzione anche i movimenti dei
“demasiani”, che conterebbero sull’associazione dell’ex
sindaco, sui Socialisti, su La
Puglia per Vendola e sull’associazione Casarano città di
valori. I nomi dell’ipotetico
candidato a sindaco potrebbero essere quelli dell’ex presidente del consiglio comunale
Paolo Zompì e degli ex assessori Massimo Toma e
Gianni Bellisario.
La situazione sembra complicarsi ancora di più nello
schieramento di centrosinistra. Le trattative sono già iniziate, ma non sembrano destinate a giungere a una conclusione indolore. A dover
convergere su nomi e programmi sono, infatti, Pd, Udc,
Italia dei Valori, Sinistra ecologia e libertà e Partito dei Comunisti Italiani - Federazione
della Sinistra. Far reggere una
simile alleanza significa individuare un punto di equilibrio
tra le anime più “progressiste”
e quelle più “moderate”.
E già giungono i primi veti.
Difficilmente, infatti, l’ala di sinistra appoggerà un candidato
di estrazione centrista. Tra
l’altro, Sel ha chiesto più volte le primarie, soluzione bocciata dall’Udc che, in attesa di
conoscere gli orientamenti
provinciali, ha già un suo
candidato in pectore: l’ex assessore Attilio De Marco.
Anche Sel, però, avrebbe una
proposta da avanzare. Pare si
tratti di Franco De Matteis.
Poi, ovviamente, c’è da vedere quali saranno gli indirizzi
che vorrà darsi il Partito democratico. Una parte di esso
converge sul consigliere provinciale Gabriele Caputo, che
sarebbe dovuto essere il candidato del Pd già nelle scorse
amministrative, prima dell’irruzione nella scena politica cittadina del ciclone De
Masi. Insomma, i giochi sono
ancora tutti da fare.
Al via le iscrizioni ai nuovi corsi dell’Università Popolare
Variegata e articolata l’offerta formativa dell’Università Popolare e della Terza età
per l’anno accademico 2011-2012
Presso la sede
dell’Università Popolare e della Terza età a breve
saranno attivati
corsi di arabo, cinese, giapponese, greco moderno, griko, inglese, spagnolo, tedesco, archeologia, grafologia, lingua italiana dei segni, Pnl, criminologia, patentino del proprietario di cani, som-
melier, cucina salentina, nonno vigile, informatica per anziani, canto corale, fotografia, narrazione a fumetti, pittura, tango argentino, T’hai Chi
C’huan e tombolo. I corsi prevedono, a seconda della tipologia, dalle 20 alle 60 ore di lezione.
“Dopo un silente ma serrato lavoro preparatorio -commenta il presidente Marco Mazzeo- diamo ufficialmente avvio alle attività dell’Università Popolare, nella convinzione che quest’ultima possa incidere in modo positivo sul piano
sociale e culturale della città e del territorio. L’edu-
cazione continua, nell’ambito dell’apprendimento informale, rappresenta una risposta alle
sfide lanciate dal mondo contemporaneo, i cui
repentini cambiamenti richiedono l’acquisizione di competenze più che l’esibizione di certificazioni”.
Per informazioni rivolgersi presso la sede di piazza Nazario Sauro, il lunedì e il mercoledì dalle
18 alle 19.30.
Contatti: 328.7490431, 340.7369726,
www.unipopcasarano.it.
19
galatina
12 novembre 2011
L’Amministrazione comunale
incontra i commercianti
L’assessore Francesco Carrozzini ha incontrato una delegazione dell’associazione “In… centro
antico” per discutere dei problemi relativi alla chiusura del centro al traffico
È stato Francesco Carrozzini (nella
foto), assessore ai Lavori Pubblici con
delega al Centro storico e al Turismo,
a incontrare la delegazione dell’associazione “In… centro antico” che
aveva richiesto un incontro con
l’Amministrazione comunale per
chiarire i molti punti dolenti che si
sono evidenziati dopo la decisione di
chiudere al traffico, se pur parzialmente, il centro storico. In sintesi gli
operatori economici hanno chiesto
un passo indietro all’amministrazione
comunale con un ripensamento delle modalità di chiusura al traffico del
centro storico. La preoccupazione
per l’andamento degli affari è stato
il punto nodale del dibattito, ma non
ci sono stati momenti di particolare tensione. L’assessore Carrozzini si
è fatto carico delle richieste dei
commercianti e già nell’ultima riunione di Giunta comunale il sindaco, Giancarlo Coluccia, e gli asses-
sori si sono confrontati sull’argomento.
“Comprendo perfettamente i timori degli operatori economici -afferma
Carrozzini- e mi sono impegnato in
prima persona per dare risposte
concrete. Nella riunione di Giunta
abbiamo affrontato il problema e siamo convinti di aver tracciato un solco che va nella giusta direzione. In
tempi brevissimi prenderemo di petto questo delicato problema al fine
di trovare una soluzione condivisa.
Certamente l’Amministrazione si
impegnerà per mettere in campo iniziative che rivitalizzino il centro storico: dagli incentivi fiscali per le nuove aperture, alle manifestazioni, e non è escluso che
si possa realizzare un
Scade a Natale il bando per l’assegnazione di spazi pubblici per l’esercizio di attività imprenditoriali
mercatino permanente
Oltre ai doni sotto l’albero di Natale, i com- si giornalieri, extra mercato, sia a Galatina che
in piazzetta Orsini. Ho
mercianti “a posto fisso” troveranno anche la nelle frazioni e posteggi fissi giornalieri per auspiegato agli operatori
scadenza del bando -prevista appunto per il tomezzi attrezzati alla vendita nelle frazioni di
del settore che non sia25 dicembre- per ottenere spazi pubblici per Noha e Collemeto. Aperta anche la possibimo insensibili alle loro
l’esercizio dell’attività. Il bando con i posti di- lità di avviare un’attività di edicolante nella
difficoltà e che in quesponibili è stato pubblicato sul Bollettino Uf- zona 167 di Galatina.
sta fase è necessaria la
ficiale della Regione Puglia del 27 ottobre Nel caso di domande concorrenti per lo stesbuona volontà di tutti
scorso: gli interessati possono fare richiesta, so posteggio, l’ufficio Commercio stilerà una
per ottenere poi quel rinei termini previsti, per ottenere aree pubbliche graduatoria sulla base di alcuni criteri: ansultato a cui vogliamo
per i mercati settimanali del giovedì a Gala- zianità di presenza al mercato, anzianità di bliche, titolarità di minor numero di postegarrivare: un bel centro
tina, del lunedì a Noha, del mercoledì a Col- iscrizione al registro delle Imprese per l’atti- gi in concessione di tipo “A”, data di spedizione
storico, vivibile e fredell’istanza.
(M.M.)
lemeto. Sono inoltre disponibili posteggi fis- vità di commercio al dettaglio su aree pubquentatissimo”.
Posti per il commercio in aree pubbliche, pronto il bando
Il presidente Rigliaco dell’associazione “In… centro antico” è cautamente ottimista: “L’incontro con
l’assessore Carrozzini è stato molto
costruttivo e condividiamo pienamente tutte le proposte e le idee che
ha prospettato. Abbiamo fissato
un’ulteriore incontro per martedì
prossimo necessario a capire le modalità e i tempi con cui si interverrà
per la riqualificazione del centro storico. Nel frattempo auspichiamo in
una qualsivoglia iniziativa che tuteli quei commercianti che più di tutti soffrono di questa situazione facendo notare che la chiusura di una
sola attività scatenerebbe una reazione a catena portando alla desertificazione del centro storico rendendo vano qualsiasi sforzo di riqualificazione”.
Maddalena Mongiò
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12 novembre 2011
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12 novembre 2011
nardò
“Una centrale a biomasse?
Troppo pericolosa per la salute”
Mino Natalizio e Pippi Mellone esprimono perplessità in merito al progetto di costruzione di un impianto a biomasse proposto da Renewable Energy Srl
Lo scorso agosto un’azienda locale,
la Renewable Energy Srl, presenta
presso il Settore Urbanistica e Ambiente del Comune un progetto per
la realizzazione di un impianto per la
produzione termoelettrica da biomasse. Si tratterebbe della 46esima
centrale termoelettrica da biomasse
vegetali legnose in Italia, che dovrebbe
sorgere in una zona di oltre un ettaro di estensione sulla Strada Provin-
ciale 19 per Lecce, nei pressi del Multisala. L’attività dell’impianto sarebbe quella di produrre energia elettrica bruciando biomassa legnosa per un
consumo annuo di circa 13mila tonnellate.
In città cresce in questi giorni il dibattito attorno a questa eventualità. In una nota congiunta l’ex assessore all’Ambiente Mino Nata-
lizio (nella foto in alto, coordinatore della civica Noi per Nardò) e Pippi Mellone (nella foto in basso, Fli)
pongono l’accento sulle criticità legate
a tale produzione di energia e ricordano che “la combustione del legno
è considerata una delle principali fonti di polveri sottili e malgrado negli ultimi decenni la tecnologia
abbia notevolmente migliorato la qualità dei processi di
combustione, molti problemi legati a tale fenomeno persistono ancora”.
Secondo le previsioni, dovrebbe essere utilizzato prevalentemente combustibile derivato da scarti di potatura, con
possibilità di modesti quantitativi aggiuntivi di sansa da
oliva e legno vergine, prodotto della manutenzione
periodica di boschi e materiale proveniente da decespugliamento e diradamento.
“La città -proseguono Natalizio
e Mellone- a determinate condizioni
meteorologiche fa parte di quel corridoio che va da Brindisi a Santa Maria di Leuca, interessato dalle polveri di Cerano”. Ma i dubbi dei due
esponenti di minoranza non finisco-
no qui: “Una circostanza preoccupa:
un impianto simile può essere tecnicamente riconvertito e quindi bruciare
altre sostanze rispetto a quelle vegetali legnose, come ad esempio oli la
cui provenienza sarebbe da determinare”.
Tuttavia, al momento si può parlare
solo di previsioni. Infatti il progetto
non è stato istruito dall’Ufficio Tecnico Comunale in quanto di competenza regionale. Anche per questo
motivo non è stata ancora affrontata neppure la questione del ristoro
economico o su altre eventuali agevolazioni che il Comune di
Nardò dovrebbe ricevere
per ospitare un’attività del
genere sul proprio territorio. Le moderne tecnologie
applicate all’impianto dovrebbero limitare le emissioni, ma ciò non è sufficiente a rassicurare i cittadini.
La questione ambiente a
Nardò ha tenuto banco
molto spesso negli ultimi
decenni, dapprima con la
discarica di Castellino, finalmente chiusa, ma che
per anni ha “agito” indi-
gallipoli
Amministrative 2012, in città è tempo di alleanze
Si intensificano i dialoghi tra partiti e movimenti politici in vista delle prossime elezioni.
Pdl e Pd provano ad allargare la coalizione, pressing “bipartisan” sull’Udc
Partiti e movimenti
provano a costruire
intese in funzione della tornata elettorale
della prossima primavera. Nel centrodestra è sempre Vincenzo Barba (nella foto) ad aprire le danze
e ribadisce: “Possiamo guardare alla Gallipoli che verrà, che sceglieranno i cittadini.
Qui, come è ovvio e giusto che sia, ci si separa e si mettono sul tappeto idee, programmi
e progetti nuovi. L’esperienza Venneri è stata il male assoluto e qualsiasi proposta politica che uscirà dalle urne dovrà partire esclusivamente da posizioni antitetiche a quelle
portate avanti dall’ex sindaco”. Poi Barba si
sofferma sui tempi che porteranno alla scelta del candidato: “I tempi non mancano per
scegliere partner e alleati. Tuttavia, non
possiamo pensare che possano dilatarsi all’infinito, poiché la maggior parte della condivisione vogliamo impiegarla nella costruzione del percorso e non nel giro di valzer delle posizioni e delle postazioni”.
A proposito di giri di valzer,
Barba incassa con favore le
aperture pubbliche di Sandro Quintana e spera che
l’Udc appoggi il centrodestra, nonostante l’obiettivo degli uomini di Casini sia
quello di dar vita anche a
Gallipoli al Terzo Polo e correre da soli. Nel frattempo
l’ingegner Enzo Benvenga
ha deciso che la sua Democrazia Cristiana sosterrà il
candidato sindaco di centrodestra. Quello delle larghe intese sembra essere il tema dominante anche “dall’altra parte”. Anche se, prima di aprire ad eventuali alleati, il principale
partito di centrosinistra continua a dibattere al suo interno attorno a diversi temi: questione primarie, liste “pulite”, rapporti con
l’Udc e con il Movimento Grande Gallipoli.
Nel frattempo il coordinatore cittadino Luigi Natali in un comunicato dei giorni scorsi è intervenuto in merito alla “fuga” di mol-
ti iscritti dal Pd gallipolino. Spiega Natali: ”La
ciclica dissociazione di alcuni ex iscritti ed ex
dirigenti, pubblicamente segnalata in questi
giorni, non è legata alla svolta amministrativa dell’ottobre dello scorso anno (e le carte lo confermano), ma è in realtà dovuta alla
forte e coerente posizione che il partito, a tutti i livelli, ebbe a prendere in occasione di tristi vicende giudiziarie, molti mesi prima della svolta amministrativa”. C’è da aspettarsi
una lunghissima (e combattuta) campagna
elettorale.
(S.M.)
sturbata a pochi metri dall’ospedale.
Poi il referendum dello scorso giugno,
quando gli italiani hanno detto no alla
costruzione di centrali nucleari sul territorio nazionale, ed anche in quel
caso la città di Nardò era direttamente
coinvolta. Era stato infatti il Ministero
per lo Sviluppo Economico guidato
da Claudio Scajola, qualche anno prima, ad individuare a Nardò un ipotetico sito per la costruzione di una
centrale nucleare. Ancora una volta
i neretini tornano a fare i conti con
delicate questioni ambientali.
Stefano Manca
galatone
Anche a Galatone
la politica è in fermento
Cominciano a circolare i nomi dei
probabili candidati alla poltrona di
sindaco. Intanto il Forum Politico
“Città Aperta” organizza un
incontro pubblico con i cittadini
In città la politica scalda i motori in vista delle amministrative 2012. Si rincorrono le voci sugli schieramenti in campo: da un lato Giovanni Tundo, consigliere provinciale e comunale Udc, avrebbe già proposto la sua candidatura. Non si esclude che anche
il sindaco uscente Franco Miceli, in quota Io Sud, possa “chiedere il bis” ai suoi concittadini. Nel frattempo l’unica cosa che Miceli non prende in considerazione è un’alleanza con il Pd. Nel centrodestra potrebbe essere della partita il consigliere comunale e
provinciale Livio Nisi (Pdl). Lo stesso Nisi però si è dimostrato pronto ad aprire alla società civile e alle primarie.
Chi invece esce allo scoperto e prova a coinvolgere
direttamente i cittadini in alleanze e programmi è il
Forum Politico “Città Aperta”, che per domenica 13
novembre ha organizzato un incontro pubblico in piazza Costadura. Qui alcuni partiti di centrosinistra (Pd,
Partito Socialista e Federazione della Sinistra) ascolteranno la città. La parola d’ordine sembra essere una
sola: partecipazione. L’obiettivo, spiegano i promotori, è quello di “dare al cittadino la possibilità di diventare protagonista. Non sono più i partiti a decidere cosa fare e come fare ma per la prima volta sono
i cittadini a decidere. Un percorso che nasce tra la
gente, una città aperta a tutti, finalmente libera, legale, trasparente, partecipata. La partecipazione -concludono dal Forum- non è un fatto formale, deve essere un valore. Vogliamo sperimentare che promuovere azioni politiche mirate all’allargamento e alla condivisione delle idee aiuta molto ad intercettare e ad
interpretare le istanze del territorio”.
(S.M.)
22
racale
12 novembre 2011
PRIMA
DOPO
Abusivismo edilizio,
demolita la villa in
località “Li Specchi”
Sale a 81 il numero delle costruzioni abusive demolite nell’ambito del
programma messo in atto dalla Procura di Lecce
Nonostante due sequestri eseguiti dall’autorità giudiziaria durante i lavori di costruzione, era stata portata a termine, arredata, abbellita e, infine, abitata: l’iter giudiziario, però,
non si è fermato, e, alla fine, per la villa costruita a Racale in località “Li Specchi”, è arrivato il momento della demolizione. Dell’abitazione, sulla collinetta sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico conosciuta con il nome di “Serra”, ora non resta che
un ammasso di macerie e ferro.
La storia di quest’abitazione inizia alcuni anni
fa, intorno al 2000. Un primo sequestro, al
quale fece seguito una condanna, ordinava alla
titolare -una donna sulla quarantina, del posto- di fermare i lavori, iniziati senza le regolari autorizzazioni. I sigilli, però, non furono
rispettati, e i lavori continuarono, tanto da rendere necessario un nuovo sequestro. Anche in
questo caso ci fu una violazione dei sigilli e il
completamento delle opere. La casa, quindi,
venne abitata dalla titolare e dai suoi due figli.
La proprietaria, tuttavia, in questi anni ha cer-
cato di opporsi alla demolizione, presentando dei ricorsi prima al Tribunale di Casarano e poi alla Corte di Cassazione. Entrambi
gli organi, però, hanno escluso qualsiasi possibilità di condono edilizio. Così il provvedimento di demolizione, emesso ancor prima che
la famiglia si trasferisse nella villa, è stato inevitabile.
Le ruspe sono arrivate sulla collinetta, dalla
quale è possibile ammirare i centri abitati di
Racale, Alliste e Taviano, nella mattinata di
sabato 5 novembre. La demolizione, terminata
nella mattinata di lunedì 7, è stata eseguita sotto il controllo e la direzione del procuratore
aggiunto Ennio Cillo. Ora si dovrà passare alla
fase di ripristino dei luoghi, con la rimozione di tutte le macerie e la sistemazione del terreno.
“La Procura -ha affermato il procuratore della Repubblica, Cataldo Motta- ha agito,
come sempre, nel rispetto delle garanzie degli interessati, avvisati da tempo della demolizione, i quali hanno ripetutamente proposto
opposizione all’esecuzione prospettando la
possibilità di condono dell’opera, assolutamente escluso anche in questo caso dal Tri-
taurisano
Tarsu più leggera del 15%
L’assessore Francesco Damiano annuncia il provvedimento
varato grazie alla lotta all’evasione fiscale
“Pagare tutti per pagare meno”: è con
questo motto che
l’assessore all’Urbanistica e ai Servizi di
Igiene urbana di Taurisano, Francesco Damiano (nella foto) ha
annunciato che i cittadini, già a partire
dai prossimi pagamenti, troveranno
una riduzione sulle tariffe della tassa per la
raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (più comunemente conosciuta come Tarsu). Si
tratta di un abbassamento del 15% per le
utenze domestiche e del 10% per quelle non
domestiche, applicato con la delibera di
Giunta n. 162 del 3 novembre scorso.
“La riduzione della pressione tributaria -afferma l’assessore Damiano- non avviene certamente per effetto di una bacchetta magica. Tale risultato non è il frutto di un contenimento della spesa complessiva del servizio (che, al contrario, nel corso degli anni
è sempre cresciuta); tantomeno è dovuto a
ipotetici maggiori trasferimenti, dal momento che, non si
potrà che fare affidamento solo su sempre minori e incerte
entrate statali”. L’abbassamento delle tariffe è stato possibile
grazie all’azione di
recupero delle somme evase messa in
atto dalla Giunta precedente, con a capo l’ex sindaco Luigi
Guidano. “Grazie ad un attento e soprattutto lungimirante lavoro di recupero del
sommerso -continua Damiano- oggi Taurisano è nelle condizioni di potersi permettere il ‘lusso’ di abbassare le tasse e di realizzare quel tanto desiderato e auspicato
principio del pagare tutti per pagare meno”.
In termini numerici l’azione di recupero ha
fruttato alle casse comunali circa 803mila
euro, versati dopo l’invio, tra il 2009 e il
2010, di oltre 1.400 avvisi di accertamento. Ma l’Amministrazione di Lucio Di Se-
clì non vuole fermarsi a questo risultato:
“Continueremo il percorso su questa direzione -spiega Damiano- con l’obiettivo di ridurre ulteriormente le nuove aliquote e, contemporaneamente, per portare ristoro alle
tasche delle famiglie”. Il vero risparmio per
le tasche dei cittadini, secondo l’assessore,
può arrivare solo conferendo meno rifiuti
in discarica e aumentando il riciclo e il riuso dei rifiuti differenziati, “riducendo considerevolmente l’impatto ambientale e permettendo a tutti i cittadini considerevoli risparmi sulle cartelle di pagamento”. (P.T.)
bunale e poi anche dalla Corte di Cassazione”. Con la demolizione di questa abitazione sale a 81 il numero degli edifici demoliti nell’ambito del programma messo in atto dalla
Procura di Lecce per l’abbattimento delle strutture abusive con sentenza di condanna passata in giudicato. Per l’esecuzione dei lavori
la Procura si avvale della collaborazione di circa venti aziende del territorio che operano nel
settore edile: a rotazione le ditte vengono incaricate di demolire gli stabili abusivi in piena sicurezza. I costi per i lavori, in questi casi,
sono supportati dai Comuni in cui ricadono
gli immobili, che avranno, poi, il diritto di rivalersi sui proprietari. Non è raro, comunque,
che gli stessi titolari degli immobili, una volta emesso l’ordine di demolizione, provvedano
autonomamente a eseguire i lavori.
Pierangelo Tempesta
felline
Centro chiuso al traffico,
tra favorevoli e contrari
La decisione della Giunta di
installare delle barriere per
tutelare il centro non ha trovato
tutti d’accordo
L’isola della discordia. Continua a far discutere la
creazione dell’isola pedonale nel centro storico di
Felline, frazione di Alliste. La Giunta comunale, guidata dal sindaco Antonio Ermenegildo Renna, con
una delibera del 15 giugno scorso ha deciso di installare delle barre a chiusura di piazza Caduti e
largo Piazza, con lo scopo di valorizzare le caratteristiche strutturali del centro (che conserva testimonianze storiche e architettoniche di notevole importanza) e, allo stesso tempo, per tutelare
l’arredo urbano. Solo i cittadini residenti nella zona
hanno il permesso di entrare: il Comune ha consegnato loro delle schede magnetiche con le quali è possibile azionare le sbarre.
Un’iniziativa sicuramente lodevole, che, però, non
ha trovato tutti d’accordo. In primo luogo i commercianti, che hanno i loro negozi all’interno dell’area interdetta al traffico e che sono preoccupati
per eventuali ricadute negative sulle loro attività.
Molte persone, invece, si sono dette favorevoli all’idea ma non dei modi, e avrebbero visto con occhi migliori la chiusura solo nel periodo estivo o,
comunque, non per tutta la giornata.
Critiche anche a livello politico. Davide Stamerra,
consigliere comunale del Pd, si dice d’accordo con
il provvedimento, “però avremmo voluto vedere orari e mezzi diversi di chiusura. Avevamo proposto l’installazione di dissuasori, più consoni, dal punto di
vista estetico, al centro storico. Il Comune, invece,
ha installato delle barre simili a quelle dei caselli autostradali. Inoltre non capiamo come possano fare i mezzi di soccorso a passare se qualcuno dovesse sentirsi male”. Per il Pd, insomma, il
progetto va rivisto e corretto.
(P.T.)
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santa cesarea terme
12 novembre 2011
botrugno
Un’Unione dei Comuni in stand by
Dopo le dimissioni del presidente Caroppo, l’ente
intercomunale è in fase di stallo e il sindaco di Santa
Cesarea protesta per il mancato funzionamento della
commissione paesaggistica
Il sindaco della città
delle Terme, Daniele
Cretì (nella foto),
chiede un incontro
urgente col prefetto di
Lecce per sbloccare la
situazione di stallo,
che si è venuta a creare nel Consiglio dell’Unione dei Comuni
della “Costa orientale” (che comprende Castro, Minervino, Ortelle, Santa Cesarea
Terme), a seguito delle dimissioni del presidente Ettore Caroppo. La preoccupazione del primo
cittadino di Santa Cesarea è rivolta soprattutto al mancato
funzionamento della
Commissione locale
paesaggistica che opera nell’Unione, la cui
attività è sospesa dal
15 ottobre scorso su
disposizione dell’ex
presidente Caroppo.
“Con una nota regolarmente
protocollata -spiega il sindaco
Cretì- il responsabile del servizio
tecnico, il geometra Salvatore
Monteforte, verbalizzante della
minervino
100 candeline per nonna Irene
Minervino di Lecce si accinge a festeggiare quest’anno il terzo compleanno
centenario. Sabato 12 novembre, infatti,
Irene Maroccia spegnerà la 100esima
candelina. Madre di due figlie, nonostante la veneranda età Irene è una donna vigile, dall’incredibile prontezza di spirito. Sabato prossimo a partire dalle 16
inizieranno i festeggiamenti con la Celebrazione della Santa Messa. A seguire il sindaco Ettore Caroppo a nome dell’intera cittadinanza renderà omaggio alla
signora con uno composizione floreale ed una grande torta.
Alla riscoperta
di antichi mestieri
Si è appena concluso un corso
gratuito per imparare a realizzare
cesti e panari
commissione paesaggistica, informava i tecnici esperti e i rispettivi uffici tecnici dei quattro
Comuni della Costa orientale che
ogni attività è sospesa sino a nuove disposizioni”. La preoccupazione del sindaco di Santa Cesarea è rivolta verso i cittadini
che da tempo attendono i prescritti pareri per il rilascio delle
concessioni edilizie e non possono così essere penalizzati.
Replica il tecnico comunale di
Minervino, Salvatore Monteforte: “Rammento al sindaco
Cretì che il sottoscritto è stato nominato con delibera della Giunta dell’Unione n. 11 del 06 ottobre 2011 ed in questo lasso di
tempo a partire dalla mia nomina sino all’8 novembre la Commissione è stata convocata per
ben quattro volte e si è regolarmente svolta con la sospensione
di quella del 15 ottobre per le ragioni a voi note. Sono meravigliato che il sindaco Cretì invochi l’intervento della Prefettura in
una missiva che mi auguro voglia
mandarci per opportuna conoscenza”.
Anche la consigliera dell’Unione
dei Comuni, Maria Leomanni,
scende in campo contro Cretì.
“Non posso credere che il sindaco di Santa Cesarea non fosse al corrente della convocazione della Commissione del Paesaggio convocata il 3 novembre
scorso e tenutasi l’8 novembre.
Perché -si chiede la Leomannitentare di scaricare la responsabilità di suoi ritardi su altri ed in
questo caso al sindaco Caroppo,
che nulla ha a che fare con il normale funzionamento degli uffici
e tra l’altro dimissionario?“.
(G.N.)
Bilancio positivo il primo corso di realizzazione di
cesti e panari, organizzato a Botrugno dall'Associazione Culturale Centro Studi Storici “Universitas
Terrae Botrunei” con il patrocinio dell'Assessorato
all'Agricoltura e di quello alla Cultura. Il corso, a cui
hanno partecipato 32 persone, prevedeva due fasi:
la raccolta , la selezione e la preparazione del materiale nella prima, le tecniche di lavorazione nella
seconda. L'obiettivo è stato quello di recuperare e
valorizzare l'arte popolare dei “pananari”, un mestiere anticamente tramandato da padre in figlio,
ma che ora rischia di scomparire.
Ma come viene realizzato un “panaro”? Tutto comincia da un semplice vinchio tagliato a pezzi della stessa dimensione, intrecciati a croce e lavorati fino a formare un cerchio (raggiera), la base cioè
del nostro cesto. Una volta completata la raggiera, con l'utilizzo di vinchi man mano più grossi, sulla stessa venivano innestati dei giunchi che legati
ad imbuto all'estremità superiore, rappresentavano l'intelaiatura del cesto. A questo punto cominciava la tessitura con le canne e, una volta raggiunta
l'altezza desiderata, si passava alla rifinitura del bordo con l'ausilio del “puntarulu” con l'utilizzo contemporaneo dei giunchi dell'intelaiatura e di altri più
sottili. Ove necessario, con l'aggiunta di ulteriori giunchi, poteva essere realizzato il manico.
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cultura
Rizieri Rizzo, un alpino
venuto dal Sud
Belpaese ripercorre la storia dell’alpino magliese Rizieri Rizzo, recentemente
scomparso e protagonista di eroiche imprese con il battaglione “Piemonte” nel
corso della guerra di liberazione
Se ne è andato anche Rizieri Rizzo. Chi lo ha conosciuto, negli ultimi anni, lo ricorda per la sua mitezza, per la sua saggezza dettata
da quella vetusta canizie e da
quella squisitissima ed antica gentilezza che ne faceva un punto di
riferimento per tutta la sua comunità.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo nella Confraternita della Madonna delle Grazie, della quale era
il decano e nella quale fino agli ultimi giorni ha speso l’ultima parte di una vita generosa dedicata
alla sua famiglia ed alla sua comunità.
Ma vorrei ricordare Rizieri Rizzo
per quella penna nera che svettava nelle commemorazioni civili,
per la sua appartenenza alla locale
Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, e le rarissime occasioni nelle quali si apriva a conoscenti e familiari sui suoi trascorsi militari.
Cosa veramente strana un alpino
proveniente dal Salento, strana
come se si sentisse di un marinaio valdostano. Un alpino salentino, partito militare il 27 maggio
1943, rispondendo ad una delle
ultime chiamate alle armi prima
che le distruzioni della guerra
coinvolgessero non soltanto l’onore dell’Esercito, già provato dalle
sconfitte militari, ma l’intera dignità della Nazione, coinvolta
nel disastro dell’8 settembre.
Settembre 1943: si ricostituisce il
Battaglione Alpini “Piemonte”
Chiamato ad Alessandria ed a
Bolzano presso il comando Truppe Alpine nella caserma “Vittorio
Veneto”, come troppi soldati italiani si trovò a confrontare la propria vita col fatidico e luttuoso
giorno dell’8 settembre 1943, tra
la furia dei tedeschi traditi, che consideravano gli ex alleati italiani alla
stregua di nemici da internare e da
sfruttare come lavoratori nei lager,
e l’incognita del comportamento
degli ex nemici angloamericani, che
stavano risalendo la Penisola da
Sud. L’istinto lo portò a percorrere l’intera Italia per tornare a casa,
nel suo Salento, ma la chiamata del
dovere non era finita allora.
Per iniziativa di una splendida figura di militare e di soldato, il mesagnese Giovanni Messe, si stava
ricostruendo al Sud l’Esercito del
Regno d’Italia, in un anelito di riscatto dall’essere considerati “Badogliotruppen”, militari di uno Stato inesistente e dipendenti da un altro Esercito, esattamente come
stava avvenendo a Nord con l’Esercito della Repubblica Sociale. I due
eserciti italiani, figli della stessa Patria che mai incrociarono le armi
pur combattendo in fazioni contrapposte costituirono uno dei pochi ma luminosissimi esempi di fraternità nella ferocissima Guerra Civile che insanguinò l’Italia ben
oltre il 25 aprile 1945, con i noti
funesti strascichi ai quali quei soldati del Regno del Sud che si rifiutarono di spargere sangue fraterno sottrassero la dignità della
Patria.
Proprio dalle caserme salentine,
dalla “Casa del Fascio” di Lecce,
prima sede istituzionale del neo insediato Governo Badoglio, dalle
ville patrizie di Maglie e dai palazzi
di Brindisi e Lecce dove alloggiava il Re fuggito da Roma, i giovani
salentini furono chiamati a servire in armi, per un’altra volta, l’Italia.
E tra questi l’alpino Rizieri Rizzo,
inquadrato nel neo costituito Battaglione Alpini “Piemonte”, composto dagli alpini della “Taurinense”, del battaglione “Fenestrelle” e dal battaglione “Monte
Nero”, da Nardò partì il 1° gennaio 1944 a ripercorrere al contrario l’Italia sotto il comando del
generale Umberto Utili. Dal 25
maggio al 24 settembre il Corpo
Italiano di Liberazione costituirà il
nucleo del rinato Regio Esercito,
posto alle dirette dipendenze della 5° armata statunitense del generale Mark Wayne Clark. A partire dal 25 settembre 1944 fino alla
fine della Seconda Guerra Mondiale, a seguito dello smembramento del CIL, il battaglione alpino “Taurinense” entrerà a far
parte del Gruppo Combattimento
“Legnano” e proseguirà fino a Bo-
logna il suo cammino lungo
l’Adriatico nello sfondamento della linea Gustav.
Febbraio 1944: infuria la guerra
contro i tedeschi
Rizieri Rizzo parteciperà, dal febbraio al marzo del 1944, alla battaglia di Monte Marrone, durante la quale agli alpini italiani venne assegnato il difficile compito di
scalzare i tedeschi dal territorio impervio della Valle del Sangro tra i
monti Meta, le alture di Mainarde, ed i monti Mattone e Marrone. Ove americani e francesi delle
armate marocchine non riuscirono,
avendo considerevoli perdite in uomini ed armi, riuscirono gli alpini
italiani, che accanto ai polacchi del
generale Anders della divisione
Crassowa inquadrata nell’8 armata britannica, riuscirono la not-
Lettera di Rizieri Rizzo alla sua amata
te del 31 marzo a scalare in silenzio la vetta del Monte Marrone e
a giungere, divisi in due colonne,
sulla vetta del monte, sottraendola ai tedeschi che avevano abbandonate le posizioni, incalzati dal
fuoco d’interdizione dell’11° artiglieria italiano. Furono proprio gli
alpini di Rizieri Rizzo ad aprire la
strada per Montecassino agli alleati, tenendo il Monte Marrone
fino al giugno 1944, fino a quando la zona divenne teatro di un singolarissimo episodio, dal momento che quello doveva essere lo
scenario di un documentario di
propaganda americano di “finto
verismo”, uno dei famosi combat
film ai quali verrà sacrificato l’antico abitato di Castelnuovo, fatto
sgombrare dagli alleati in fretta e
furia da Alpini e popolazione, e
completamente raso al suolo dalle artiglierie, per esigenze di “scena”.
Da Monte Marrone Rizieri Rizzo
con gli alpini del battaglione “Piemonte” entrerà prima a Iesi e poi
a Bologna, dove concluderà la
guerra, congedandosi nel 1946, decorato con Croce al Merito di
Guerra per i due anni di campagna
militare.
La scure del tempo ci priva così
non solo di una persona straordinaria, ma anche di un soldato
esemplare, la cui sacrificata gioventù ha permesso di accelerare i
tempi della storia verso la conclusione della più tragica guerra di
sempre che coinvolse il già martoriato suolo italiano.
Vincenzo Scarpello
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Per segnalazioni:
REDAZIONE DI BELPAESE
via Gallipoli, 98 - 73024 Maglie.Le
Tel./Fax: 0836.426350
e-mail: [email protected]
spettacolo
a cura di Claudia Mangione
fä=íÉ~íêç=ÇÉääÉ=ê~ÇáÅá=ë~äÉåíáåÉ
Marco Castelluzzo
e Claudia Casciaro
in gara ad “Amici”
Con “Le Parole della Memoria” dal 18 novembre al 15 dicembre
va in scena a Lecce il teatro di tradizione del Grande Salento
Torna la stagione teatrale in vernacolo de
“Le Parole della Memoria”, il ciclo di spettacoli dedicati al teatro nel Salento promosso dal Centro Studi “Raffaele Protopapa” di Lecce.
Spiega il coordinatore artistico, Franco Ciardo (nella foto): “Le ‘Parole della Memoria’
sono nate come rassegna di teatro dialettale
nel 1975. Se è durata 35 anni, cosa mai vista nelle manifestazioni qui in Salento che
arrivano a un massimo di 7 anni, vuol dire
che la formula da noi adottata è quella giusta. Vuol dire cioè che siamo riusciti, attorno
a quest’idea, a far capire a quello sfrenato
individualismo che contraddistingue i gruppi teatrali, che l’idea di unirci e presentare
un cartellone diverso è la formula giusta.
Sono ben 225 opere, di cui 127 opere prime, quelle prodotte dal Centro Studi dal
1975 ad oggi”.
Alla prima rassegna in vernacolo, nata nel
1975, hanno fatto seguito “Rassegnazero”
(1989-1993) e “Le Parole della Memoria”
(1996-2010) per un totale di tre cicli di rassegne e 27 edizioni.
Un lavoro di eccezionale respiro portato
avanti dal Centro Studi “R. Protopapa”.
Creato nell’attuale formula nel 1996 da
Franco Ciardo, il Centro si è configurato fin
dall’inizio come un’unione di associazioni
in grado di proporre una programmazione
organica delle attività artistico-culturali poste in essere del territorio, con l’obiettivo
principale della tutela del patrimonio teatrale salentino e la promozione della cultura
teatrale, con particolare riferimento a quella popolare.
L’attività del Centro degli ultimi anni si è
incentrata proprio su una serie di iniziative a sostegno dei gruppi e delle associazioni
Le recensioni di Libri&Musica
LIBRO
Potterologia - Autori vari
Cari amanti di Harry Potter,
pensavate di dover ormai accantonare le letture sull’universo magico del maghetto
con gli occhiali?
Ricredetevi!
È da poco arrivato in libreria
Potterologia, raccolta di saggi di esperti potteriani, i quali attraverso pozioni e porzioni dei romanzi di J. K. Rowling,
svelano, gettando una luce
diversa sulle vicende della
Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts, come il
nostro universo non sia poi
così diverso da quello di Harry, Silente, Piton e Voldemort.
Tra implicazioni sentimentali, incontri da decifrare, pressioni psicologiche e sogni nascosti, viaggiamo nella vita
sfrecciando a volte su una
scopa Nimbus 2000, a volte su
una più sgangherata.
Perché anche noi con-viviamo
nel bene e nel male, e spesso desidereremmo risolvere
tutto con una fantastica bacchetta magica.
teatrali operanti in Salento in collaborazione
con gli Enti locali. Una vera e propria operazione culturale che mira a mantenere viva,
attraverso un progetto di teatro vernacolare,
l’identità salentina promuovendo la riscoperta e la diffusione di un repertorio teatrale
tradizionale, spesso anche in chiave moderna, e di opere inedite.
E il cartellone propone quest’anno ben quattro opere prime, ospitando sul palco del
Teatro Antoniano compagnie teatrali, attori
e registi del Salento inteso nella sua pienezza
di Lecce, Brindisi e Taranto.
In particolare, l’apertura di venerdì 18 novembre è affidata a La Filodrammatica Lupiae, gruppo storico di Lecce attivo da circa 40 anni, che andrà in scena con Sordi figghi mei, i due atti tragi-comici (con morale) di Giovanni De Giovanni.
Giovedì 24 novembre tocca al Gruppo Teatrale Mario Teni di Novoli con L’ultima dumineca te Carnevale, commedia dialettale
brillante in tre atti del professor Mario Teni,
recentemente scomparso, ultimo testimone
dell’intensa attività teatrale che da sempre
contraddistingue il paese nord-salentino.
Si prosegue giovedì 1° dicembre con Vitabella, la commedia in due atti scritta e diretta da Alessandro Garofalo della Compagnia Ghèfiura (dal greco ponte, passaggio) di Squinzano, ormai al decimo anno di
attività. Giovedì 15 dicembre il Gruppo
Teatrale- Statte con Il brigante Papa Giru
(l’altra faccia dell’Unità di’Italia), di Pasquale Miccoli, porterà sulle scene la vita
e le gesta del prete brigante don Ciro Annichiarico, grande sognatore che nel lontano
periodo della Carboneria già ipotizzava una
“Repubblica Salentina”.
Info: 0832.392567.
Inedito - Laura Pausini
L’11 novembre è il giorno dell’uscita del nuovo album di
Laura Pausini, Inedito, a due
anni dalla pubblicazione del
suo ultimo lavoro. Non aspettatevi cambiamenti di stile
musicale, o atti di coraggio
nella creazione dei testi: Laura è e rimane fedele a se
Due salentini
nella scuola di
Maria De Filippi.
Si tratta di Marco
Castelluzzo e di
Claudia Casciaro, che lo scorso
sabato sono ufficialmente entrati ad “Amici”.
Per i due ragazzi
non è stata una
strada in discesa, perché entrambi hanno incontrato l’ostacolo dell’insegnante Grazia Di
Michele, che non
credeva che i
due
fossero
pronti per quest’esperienza.
Marco e Claudia
però sono stati
accolti dai loro
due tutor, che
sono rispettivamente Rudy Zerbi e Mara Maionchi.
Nella puntata
d’accettazione
della scuola,
Marco, che ha già partecipato a un talent per Disney Channel e cantato la colonna sonora di Rapunzel, si è esibito con un suo pezzo inedito alla
chitarra, mentre Claudia, mostrando una spiccata
anima blues, ha cantato I feel good di James
Brown. Marco è giovanissimo, ha appena 18 anni
e viene da Tricase, mentre Claudia ne ha 23 ed
è di Marittima di Diso. I giovani concorrenti dovranno essere all’altezza di chi li ha preceduti finora, cioè Emma Marrone, Alessandra Amorosa
e la finalista Francesca Nicolì.
CD
stessa, e il suo successo si
deve proprio a questo. Le melodie cantabili e le parole
eternamente dedicate all’amore caratterizzano anche
questa nuova produzione. Lo
abbiamo già intuito dal singolo
che le radio trasmettono da
metà settembre, Benvenuto,
ballata dedicata a
tutti noi e al nuovo
anno che ci aspetta.
Il prossimo 11 novembre Laura presenterà Inedito du-
rante la prima puntata del
Chiambretti Muzik Show: preparatevi al ritorno della Laura nazionale. Da ascoltare
Abbracciati all’amore.
MAGLIE Via Indipendenza - Tel. 0836.485642
[email protected]
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12 novembre 2011
Giovedì 17
SALENTO INT’L FILM FESTIVAL
TRICASE, Palazzo Gallone - ore 19.00
Dopo due anni di assenza torna a Tricase il “Salento International Film Festival” con la rassegna “Siff Best of the Fest”, con
la proiezione dei film vincitori dell’ottava edizione del Salento Int’l Film Festival 2011. Domenica 20 novembre serata di
premiazione con un omaggio all’attore recentemente scomparso Francesco Quinn. Ingresso libero. Info: 327.3844320
appuntamenti_eventi_curiosità
Domenica 13
La bicicletta
rossa
MELENDUGNO,
Cineteatro Nuovo
Cinema Paradiso
ore 17.30
Va in scena “La Bicicletta Rossa”, la
nuova produzione
della compagnia
Principio Attivo
Teatro realizzata grazie al sostegno del P.O. FESR
PUGLIA 2007/2013 Asse IV – Produzioni di spettacoli in prima nazionale progetto affidato dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese. Lo spettacolo, che vede la partecipazione di Dario Cadei,
Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti
e Giuseppe Semeraro, riesce a parlare ad un pubblico
di ragazzi e di adulti, affrontando il delicato problema
dell’economia di una famiglia che, attraverso una serie di strampalate vicende, riuscirà a compiere una
piccola e pacifica rivoluzione. Info: 327.7372824
SABATO 12
DOMENICA 13
LUNEDI 14
TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE E MUSICA D'INSIEME
CAVALLINO, via M. Gorgoni n. 16
Aperto ad un massimo di 15 partecipanti, l’Associazione Culturale Jazz “Bud Powell” di Maglie propone la seconda master class Tecniche di improvvisazione e musica d'Insieme con
il sassofonista Max Ionata. I partecipanti si esibiranno in un
concerto-jam live domenica 13 novembre sul palco dell’Araknos Restaurant. Info: 389.9768558.
TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE E MUSICA D'INSIEME
CAVALLINO, via M. Gorgoni 16
Secondo e ultimo giorno del master class dall’Associazione Culturale Jazz “Bud Powell” di Maglie, con il sassofonista Max Ionata. I musicisti partecipanti si esibiranno questa sera in un concerto-jam live sul palco dell’Araknos Restaurant di Maglie. Info: 389.9768558.
MOSTRA JAZZ
MAGLIE, Art Cafè – ore 6.30/2
Una speciale mostra fotografica allestita dall’Associazione
“Obiettivi” di Lecce, relativa ai concerti realizzati nella precedente stagione dall’Associazione “Bud Powell” presso il
Museo “L’Alca” di Maglie col progetto “Museo in Jazz”. Perché il jazz è emozione del momento, ma il momento può
essere catturato. Info: 389.9768558.
ALESSANDRO RAINA IN CONCERTO
GUAGNANO, Circolo Arci Rubik - ore 22
Per il primo appuntamento della rassegna “Leggere fra le note”,
Alessandro Raina presenta un concerto di canzoni inedite composte nel suo recente viaggio in Africa, documentato dalle
pagine del Mucchio Selvaggio. Un’occasione per ascoltare
le nuove canzoni degli Amor Fou. Ingresso riservato ai soci
Arci. Info: 340.8942727.
CONOSCIAMO INSIEME LO YOGA
ZOLLINO, Agriturismo Samadhi - ore 15.30
Un incontro per conoscere questa antica disciplina orientale in compagnia dell’Associazione “Yoga in Salento”.
Presentazione a cura di Francesca Maniglio e Manuel
Molina De La Torre. I fondi raccolti nell’evento saranno
destinati al circolo magliese di “Zampalibera”.
Info: 0836.600284
I NUOVI LINGUAGGI DELLA FOTOGRAFIA
LECCE, Castello Carlo V - ore 9/13 e 17/21
Fino al 15 dicembre è possibile visitare nelle suggestive
sale del castello Carlo V la mostra fotografica “I nuovi linguaggi della fotografia” degli allievi dei corsi 2010/2011
organizzati da Fotoscuolalecce. A cura di Alessandra De
Donatis, in collaborazione con Gabriele Spedicato e Lorenzo Papadia. Info: 334.8615548.
NOYZ NARCOS IN CONCERYO
SQUINZANO, Istanbul Cafè - ore 22
L’Istanbul Cafè ospita una tappa del “The best of the beast”
di Noyz Narcos, partito il 31 ottobre 2011 da Novara toccherà
per due mesi i migliori club italiani da Nord a Sud. Undici date
con una nuova formazione che vedrà Noyz Narcos affiancato da Mystic One e dj Gengis Khan. Info: 340.4649571.
LA VITA CRONICA
LECCE, Cantieri Koreja - ore 18.30
Eugenio BARBA, il padre fondatore dell’Odin Teatret, porta a Lecce il nuovo capolavoro La vita cronica, spettacolo per solo 110 spettatori dedicato a Natalia Estemirova e Anna Politkovskaya, scrittrici russe assassinate da sicari anonimi nel 2009 e 2010 per la loro opposizione al conflitto ceceno. Info. 0832.242000
NOI CREDEVAMO
LECCE, Cineporto - ore 10 /13 e 16/18
La mostra, allestita dall’Apulia Film Commission, si compone di una selezione di fotografie di scena del noto film
sul Risorgimento italiano Noi Credevamo di Mario Martone,
che proprio in Puglia ha trovato luogo ideale per alcune riprese. Ingresso libero. Info: 347.7853538.
MARTEDI 15
MERCOLEDI 16
GIOVEDI 17
VENERDI 18
VOCI D’ARIA
LECCE, DB D’Essai CineTeatro, via dei Salesiani n. 4
Sono aperte le iscrizioni al laboratorio di canto a cura
di Silvia Lodi. Partendo da un lavoro fisico di base costruito attorno a semplici esercizi di respirazione, emissione, ritmo, armonia si andrà alla scoperta della propria anima dando aria alle corde vocali.
Info: www. fucinaopen.com.
DANZE MEDITATIVE
LECCE, DB D’Essai CineTeatro - ore 18
Le danze meditative sono un’espressione artistica alla
portata di tutti. La danza attraverso il suono e un movimento del corpo disciplinato ma non forzato, crea
spazi lasciando emergere in essi le emozioni più profonde che il corpo somatizza. A cura di Anna Maria
D’Antona. Info: www.fucinaopen.com.
LYSISTRATA
LECCE, Teatro Paisiello - ore 21
Torna l’irriverenza sferzante di Lysistrata, primo studio
sull’oscenità del potere di Astràgali Teatro per la regia
di Fabio Tolledi. Lysistrata è, letteralmente, “colei che
scioglie gli eserciti”, la donna ateniese che pone fine
alla sanguinosa guerra del Peloponneso.
Ingresso: 5 euro.
L’ARTE DELLA MUSICA
LECCE, Caffè Letterario – ore 21
In mostra le opere foto-digitali di Francesco Favale, in
arte bRizzo. Nove singoli episodi tratti dalla raccolta “L’arte della musica”, che narrano intensi frammenti di composizioni musicali jazz, blues e soul concepisce in maniera energica ed articolata. Info: 0832.242351.
LABORATORIO DI TEATRO
LECCE, Spazio Scenastudio, via Sozy Carafa n. 48/B
Diretto da Chiara Saurio, l’obiettivo del Laboratorio è fornire una preparazione teatrale completa e personalizzata nel campo delle arti performative: improvvisazione, studio e costruzione del personaggio, dizione, studio del testo, ecc. Corso per ragazzi (12-17) e per adulti. Info e iscrizioni: 334.3618740, [email protected].
LA VITA CRONICA
LECCE, Cantieri Koreja - ore 20.45
Acclamato dalla critica nazionale e internazionale La
vita cronica va in scena ai Koreja in esclusiva per il
sSud Italia dal 16 al 18 novembre. Lo spettacolo è dedicato a Natalia Estemirova e Anna Politkovskaya, scrittrici russe assassinate per la loro opposizione al
conflitto ceceno. Info. 0832.242000
GENTLESS3 IN CONCERTO
COPERTINO, Sotterranei - ore 22
Arrivano ai Sotterranei i siciliani Gentless3. Il loro è un
album suggestivo e inedito per la musica indipendente
nostrana, un’opera chiaroscurale che unisce in modo
superbo la musica d'autore col post rock della scuola
di Louisville.
PERSONALE DI EZECHIELE LEANDRO
SAN CESARIO, via A. Cerundolo n. 26 bis
La casa del pittore e scrittore Ezechiele Leandro
(1905-1981) accoglie il Museo, inaugurato nella seconda metà degli anni ‘70, che ospita i suoi dipinti e
le sue sculture, tra cui anche l’opera monumentale composta da mosaici tridimensionali denominata “Santuario
della pazienza”. Visitabile a richiesta. Info: 0832.200120.
L’APERITI…VITE!
NARDÒ, Vite! Vinotecheria musicale - ore 19
Ogni sera dal martedì alla domenica dalle 19 alle 21,
da Vite! Vinotecheria Musicale, tornerà “L’ Aperiti….Vite!”
il tipico aperitivo a buffet stile milanese, dove qualità,
fantasia, tradizione e passione, saranno tutte gustosissime possibilità da scoprire. Info: 389.5157351.
L’ARTE DELLA MUSICA
LECCE, Caffè Letterario – ore 21
In mostra le opere foto-digitali di Francesco Favale, in
arte bRizzo. Nove singoli episodi tratti dalla raccolta
“L’arte della musica”, che narrano intensi frammenti di
composizioni musicali jazz, blues e soul concepisce in
maniera energica ed articolata. Info: 0832.242351.
JURIS PARTY
LECCE, Circolo Cittadino - ore 22.30
I futuri giuristi del Salento si danno appuntamento al
Circolo Cittadino per la festa della Facoltà di Giurisprudenza. Con presentazione dell’Anno Accademico
2011-2012 del preside Raffaele De Giorgi.
Ingresso in prevendita.
Info: 320.1743364.
LA VITA CRONICA
LECCE, Cantieri Koreja - ore 20.45
Eugenio Barba, il padre fondatore dell’Odin Teatret, porta a Lecce il nuovo capolavoro La vita cronica, spettacolo per solo 110 spettatori dedicato a Natalia Estemirova e Anna Politkovskaya, scrittrici russe assassinate nel 2009 e 2010 per la loro opposizione al conflitto ceceno. Info. 0832.242000.
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12 novembre 2011
sport
a cura di
Pasquale Marzotta
Dopo Cesena cresce
l’orgoglio giallorosso
La società di via Templari si gode la pausa di
campionato e si prepara per il posticipo contro la
Roma all'Olimpico
Il Lecce è vivo. A Cesena è arrivata sul campo la risposta dei giallorossi, che hanno dimostrato di poter correre degnamente per la
conquista della salvezza. La vittoria firmata dalla rete di Cuadrado regala ai giallorossi un
trionfo da grandi e numerosi significati. Un’affermazione di carattere, con ordine ed organizzazione, oltre all’abnegazione ed al sacrificio in mezzo al campo, hanno portato i salentini all’exploit nella sfida-spareggio contro
il Cesena.
Una vittoria doppia che lancia la squadra di
Eusebio Di Francesco, ora terzultima a +5 dal
fanalino di coda Cesena, scavalcando il Novara (+1). Tutto ciò quando il campionato si
consegna al turno di riposo per gli impegni della nazionale. E si riprenderà con il posticipo
Roma-Lecce alle 20.45 di domenica 20 novembre.
Così il Lecce è ritornato a respirare con fiducia e si gode in prospettiva futura diverse novità emerse a Cesena, oltre alle conferme.
L’Emilia Romagna si è presentata come una terra ricca di punti per Giacomazzi, Esposito e
soci. Quasi una seconda casa in virtù delle due
vittorie conseguite contro Bologna e Cesena.
6 punti ed il pari prezioso sul campo del Genoa fanno della squadra giallorossa una formazione dal gran rendimento in trasferta (ben
7 degli 8 punti complessivi sono stati raccolti lontano dal “Via del Mare”).
Un dato sottolineato dallo stesso allenatore giallorosso Di Francesco: “E’ vero, abbiamo
conquistato punti quasi esclusivamente in
trasferta finora -commenta l’allenatore pescarese-. Bisogna continuare a crederci, cercando di
sbloccarci anche nelle
gare casalinghe. Nelle ultime due partite contro
Milan e Novara, tuttavia,
abbiamo offerto buone
prestazioni ed il risultato
ci è sfuggito per alcune disattenzioni. Sarebbe importante, per noi, che andassero in gol anche i nostri attaccanti, anche perchè finora a segnare sono
stati centrocampisti e difensori”.
Ma è stata confermata l’astinenza dal gol degli attaccanti, anche se brilla la stella del talento
colombiano Luis Muriel. All’esordio dal primo minuto ha proposto tanti numeri da giovane e promettente asso del calcio mondiale,
confermando la sua classe messa in vetrina nei
mondiali under 20 estivi. Il sudamericano, giunto in prestito dall’Udinese, ha proposto tanta
qualità con corsa, dribbling e numeri, ma gli
è mancato solo il gol ed ha invece incassato ingenuamente il cartellino rosso. “Muriel mi è
piaciuto molto per quanto ha fatto in campo
-aggiunge Di Francesco: bravissimo nell’uno
contro uno e nel cercare la profondità. Però,
ha macchiato la sua gara con una grossa ingenuità che ci ha costretto a giocare per mol-
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Lecce-Cesena (foto www.sport.it)
ti minuti in inferiorità numerica. Questo mi ha
fatto molto arrabbiare in panchina ma, fortunatamente, siamo riusciti a conservare il vantaggio fino alla fine”.
Così in un sol colpo, a Cesena, il Lecce ha dimostrato sul campo di credere nella salvezza
con i fatti e senza commettere errori gravi in
difesa. Un reparto apparso compatto. Ed
allo stesso tempo ha “blindato” la panchina
del proprio tecnico Di Francesco, che in questa sosta avrà tempo per lavorare e preparare al meglio la sfida serale contro la Roma. All’Olimpico Di Francesco si presenterà da ex,
visto che vi ha giocato per diversi anni. Ed il
Lecce proverà a confermare il suo bel ruolino
di marcia in trasferta.
Il Tricase fa suo il derby con la Toma Maglie e prova ad allontanarsi sempre di più dal fondo della classifica. I tre punti regalano alla squadra di
Lombardo il quartultimo posto (+1 sulla terzultima Noicattaro). Il Copertino supera il San Paolo. Mentre il Racale cade in casa contro il Vieste.
La decima giornata del campionato di Eccellenza ha lasciato il segno, soprattutto sulla panchina
del Racale: esonerato Gigi Bruno ed ecco il ritorno
di Dario Levanto. Nel prossimo turno Toma Maglie-Noicattaro; Fasano-Racale; San Paolo-Tricase.
In Promozione rallentano le big in vetta. Il Galatina viene frenato sul campo del San Cesario (22). Mentre il Gallipoli cade a Massafra e scivola al quarto posto, condiviso con il Leverano. Ora
la classifica registra la capolista Galatina con +2
sul Martano, che si mette in mostra per l’exploit
sul campo del Fragagnano. Nel prossimo turno
Botrugno-Leporano; Carovigno-San Vito; Galatina-Maruggio; Gallipoli-Crispiano; Manduria-Fragagnano; Martano-Novoli; Mottola-San Cesario;
Leverano-Massafra; Stella Jonica-Otranto.
29
12 novembre 2011
GINNASTICA ARTISTICA
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La nocigliese Rosi Macculi si incorona regina di Puglia alle parallele. Il talento quindicenne della Tomsport di Casarano ha
vinto nella prova di ginnastica artistica del campionato regionale di specialità sui 4 attrezzi (parallele, volteggio, corpo libero e trave), ospitata nella palestra della società “La Rosa” di
Brindisi e valevole come qualificazione alla fase interregionale
che si terrà in questo mese a Capo d’Orlando (Sicilia).
Oltre al primo posto della Juniores Macculi, la società casaranese del maestro Tommaso Toma ha registrato le buone prove
di Martina Grecuccio (14 anni), seconda al volteggio e quinta
al corpo libero, e Giulia Casarano (14 anni), sesta nel corpo
libero.
Il Salento abbraccia
l'Italia under 21
Buttazzo e Labani trionfano
alla “Salento Half Marathon”
Alla 26esima edizione della mezza maratona di Collepasso
c'è il poker personale del vincitore nell'albo d'oro ed il
record di tempo tra le donne
Martedì 15 novembre allo stadio
“Capozza” di Casarano gli
“azzurrini” diretti da Ciro Ferrara
affronteranno l'Ungheria.
Tra i convocati il mediano del
Lecce Andrea Bertolacci
CALCIO Il Salento si prepara ad accogliere l’Italia under 21 del ct Ciro
Ferrara. Martedì 15 novembre è in
programma allo stadio “Capozza” di
Casarano la sfida degli “azzurrini”
contro i pari-età dell’Ungheria (fischio
d’inizio alle 17), dopo l’impegno di
questo giovedì ad Istanbul. Nelle fila
della nazionale italiana è stato convocato il mediano del Lecce Andrea
Bertolacci, reduce dalla bella impresa in campionato con la squadra di
Eusebio Di Francesco nella vittoria
sul campo del Cesena. Così il Tacco
d’Italia si prepara a incitare ancora
l’azzurro della nazionale, dopo che
nel mese di marzo proprio il nostro
territorio ha ospitato il girone della
fase elite dell’europeo con gli “azzurrini” della nazionale under 17 diretti dal ct Pasquale Salerno.
A distanza di otto mesi, il “Capozza” di Casarano ritorna a riabbracciare gli “azzurrini”. Stavolta saranno
i talenti italiani under 21, che giungeranno venerdì pomeriggio a Gallipoli di ritorno dall’impegno in Turchia. Sabato è in programma l’allenamento alle 11 al comunale di
Taurisano, dove domenica ci sarà la
doppia seduta alle 10.30 ed alle 17.
Tra i 22 della lista ci sarà il “faraone” del Milan El Shaarawy, convocato l’ultima volta in occasione di Ita-
lia-Inghilterra dell’8 febbraio 2011.
Assenti Borini per infortunio e Insigne per squalifica.
Ecco l’elenco dei convocati da Ciro
Ferrara. Portieri: Bardi (Livorno), Colombi (Juve Stabia), Pinsoglio (Pescara). Difensori: Antei (Grosseto),
Caldirola (Inter), Capuano (Pescara),
Crescenzi (Bari), Donati (Padova),
Mori (Empoli), Faraoni (Inter), Santon (Newcastle Utd); Centrocampisti: Bertolacci (Lecce), Crimi (Grosseto), Florenzi (Crotone), Marrone
(Juventus), Rossi (Vicenza), Saponara
(Empoli). Attaccanti: Destro (Siena),
El Shaarawy (Milan), Gabbiadini
(Atalanta), Paloschi (Chievo), Ragusa
(Reggina).
ATLETICA Gianmarco Buttazzo (nella
foto) firma il poker nell’albo d’oro della “Salento Half Marathon” di Collepasso. Il portacolori del gruppo sportivo dell’Esercito
Italiano ha conquistato la 26esima edizione
della kermesse salentina, che ha visto la
partecipazione di ben 800 atleti. Il salentino
è riuscito a coprire i 21 km, fermando il cronometro a 1h 10’ 33”. Alle sue spalle ha
chiuso Lorenzo Villa, alla sua prima partecipazione alla maratona che ha concluso
la gara con un tempo di 1h 14’ 22’’ . Terzo Ivano Musardo con 1h 16’ 17’’.
Una mezza maratona di 21 km che ha registrato tra le donne il successo della marocchina Soumiya Labani con un tempo 1h
17’ 16’’. La seconda delle donne è giunta con n ritardo di 12 minuti: Paola Bernardo (Amatori Corigliano) con 1h 29’ 46’’.
Terzo posto per Rosa Luchena (G. S. Due
Sassi Matera) che ha chiuso con 1h 30’
00’’.
Ad Otranto la quinta tappa del Giro d'Italia di ciclocross
Domenica 13 novembre saranno circa 300 i partecipanti a “Due ruote a Sud-Est”,
gara che si disputerà all’interno del fossato del Castello Aragonese
CICLOCROSS “Due ruote a Sud-Est” è il titolo della quinta tappa del Giro d’Italia di Ciclocross in programma domenica 13 novembre ad Otranto. Così, ad 8 anni di distanza dai Mondiali di Monopoli e 15 anni dai campionati italiani di Lecce, finalmente il gotha del ciclocross nazionale tornano a gareggiare in Puglia, contendendosi punti importanti per l’assegnazione definitiva della maglia di vincitore di categoria, che si terrà il prossimo 30 dicembre a Roma, alla fine delle otto tappe del Giro.
Saranno circa 300 (per metà agonisti e per l’al-
tra metà delle categorie amatoriali di tutta Italia) a cimentarsi in
un percorso all’interno del fossato del Castello Aragonese per una
lunghezza di circa 2 km, con uno spettacolare passaggio doppio
(in andata e ritorno) a ridosso del mare. La gara
sarà anche utile al ct azzurro Fausto Scotti (anch’egli
presente alla manifestazione) per visionare gli atleti delle categorie internazionali che prenderanno
parte ai campionati Europei e Mondiali. La manifestazione è realizzata con il contributo del Comune di Otranto, della Federciclismo di Puglia e
con il patrocinio di Puglia Promozione (ex Apt).
Seppur in condizioni meteo non favorevoli
è stata una grande festa dello sport e dell’atletica con un percorso che ha attraversato, oltre a Collepasso, anche i centri di Aradeo, Seclì e Neviano. Ed a Collepasso è stata l’occasione per le premiazioni del “Salento Tour 2011”. Le premiazioni individuali hanno interessato i primi
50 atleti della classifica generale, tra cui
spiccano Sara Grasso (Podistica Parabita), Maria Gargiulo (CUS Lecce), Giovanni Chiriatti (Grecia Salentina Martano), Antonio Zanco (Sportivi Insieme) e Anselmo
De Filippo (Podistica Tuglie). Hanno partecipato a tutte le dodici prove del circuito. Premiate, inoltre, le prime dieci società: Saracenatletica Collepasso, Club Correre Galatina, Podistica Unione dei Comuni,
Amici Giallorossi Muro Leccese, Podistica
Tuglie, Podistica Parabita, Tre Casali San Cesario, Amatori Corigliano, Podistica Duemila Ruffano e Aratletica Aradeo.
30
12 novembre 2011
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Direttore Responsabile
Giovanni Nuzzo
Alessandro
Monteduro
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Originario di Galatina, dove nasce il 15 giugno 1978, si diploma nel 2001 in
strumenti a percussione presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce e nel
2008 consegue la laurea di secondo livello in discipline musicali. Studia poi
con maestri di fama mondiale in Italia e a Cuba, perfezionandosi nel settore
delle percussioni etniche. Dal 1998 fa parte di numerose formazioni orchestrali, tra cui Orchestra di Lecce, Orchestra del Petruzzelli di Bari, Orchestra
della Magna Grecia di Taranto, Orchestra Paisiello di Lecce, Orchestra San
Carlo di Napoli. Dal 2001 è il percussionista del Festival “la Notte della Taranta”. Nel 2002 e nel 2004 suona con Antonella Ruggero nello spettacolo intitolato Luna crescente. Nel 2008 costituisce la Locomotive Percussion
Academy, scuola specializzata nel settore della batteria e percussioni, e la Locomotive Percussion Orchestra in stretta collaborazione con la classe di Strumenti a Percussione del Conservatorio T. Schipa”. Direttore di produzione del
“Locomotive Jazz Festival”, vanta notevoli collaborazioni in ambito jazzistico:
ha, infatti, suonato per produzioni discografiche come Legend di Raffaele Casarano&Paolo Fresu, Opening di Marco Bardoscia, ecc. Svolge inoltre intensa
attività di docente e formatore musicale presso la Locomotive Percussion Academy e la Scuola Media Inferiore di Fasano.
Il tratto principale del tuo carattere.
La determinazione.
Il tuo principale difetto.
La determinazione.
La qualità che preferisci in una
donna?
L’intelligenza.
E in un uomo?
L’onestà.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Pazienza e lealtà, essere di ampie
vedute, saper guardare oltre.
Cos’è la felicità?
Il sorriso di mio figlio.
L’ultima volta che hai pianto?
Circa due anni fa al risveglio dal
mio intervento cardiaco.
Di cosa hai paura?
Dell’ignoto.
Canzone che canti sotto la doccia?
Non canto.
Musicisti o cantanti preferiti?
Ho necessità di cambiare frequentemente, non ascolto un cantante
o un genere per molto tempo,
quindi non ho musicisti o cantanti
preferiti, oppure lo sono tutti
quelli che ascolto.
Poeti preferiti?
Non leggo.
Autori preferiti in prosa?
Come sopra.
Libri preferiti.
Ho detto che non leggo, ho paura
di essere influenzato…in realtà
non mi concedo il tempo per una
buona lettura.
Attori e attrici preferiti.
Antonio Banderas, Nicole Kidman.
Chi potrebbe interpretarti sul
grande schermo?
Jean Reno.
Film preferiti.
Al di là dei sogni.
I tuoi pittori preferiti.
Van Gogh e Klimt.
Il colore che preferisci.
Blu.
Se fossi un animale, saresti?
Pantera.
Cosa sognavi di fare da grande?
Quello che faccio: il musicista.
L’incontro che ti ha cambiato la
vita?
Piero Milesi.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
Mia moglie.
Quel che detesti più di tutto.
Tutto ciò che ostacola il mio percorso.
Quanto tempo dedichi alla cura
del tuo corpo?
15 minuti al giorno, ho fatto il
taglio corto per evitare di farmi i
capelli!
Piatto preferito.
Spaghetti.
Il profumo preferito.
Non sopporto i profumi.
Il fiore che ami.
La rosa.
La tua stagione preferita?
L’estate.
Il paese dove vorresti vivere?
Italia!
In quale epoca ti sarebbe piaciuto
vivere?
Nel futuro, con l’illusione di trovare un mondo dove l’uomo non
commette sempre gli stessi errori.
Anno X - n. 434
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
Personaggi storici che ammiri di
più.
Luter King, Puccini.
Personaggi storici detestati.
Hitler.
Cosa faresti per sostenere ciò in
cui credi?
Investirei tempo ed energie fino al
raggiungimento dell’obiettivo.
Chi è il tuo eroe vivente?
Ogni uomo onesto che con onestà, dignità e fatica affronta la
vita.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Poter fare qualcosa che migliori la
vita mia e quella degli altri.
Il tuo rimpianto più grande?
Nessuno.
Cos’è l’amore?
Svegliarmi e vedere il volto sereno
di mia moglie e mio figlio.
Stato attuale del tuo animo.
In fermento.
Il tuo motto.
Chi ha tempo non aspetti tempo.
Come vorresti morire?
Dopo, durante e per il mio più
grande spettacolo.
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