VILÁGÖRÖKSÉG IT
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VILÁGÖRÖKSÉG IT
S I T I D E L P AT R I M O N I O E d i to re : H o l ló kő é r t K ö z a l a p í t vá n y Te sto e i m m a g i n i : Centro N a z i o n a le G y u l a Fo rste r d i G e st i o n e del Patrimonio Cultura le - S e g re te r i a p e r i l Pa t r i m o n i o d e l l ' U m a n i tà A c u ra d i : Zsuzsa n n a Fe ke te a n d D r. G á b o r S o ó s D E L L ’ U M A N I T À P ro g e t to g ra f i co : Fá kó Á r p á d T i p o g ra f i a : P h a r m a P re ss I N U N G H E R I A A I R E H G N U N I À T NDIAL MO N A M U ’ L L E D O I N O M I R T Castello illuminato di Buda e il Ponte delle Catene A Budapest, divisa dal Danubio in due parti, una collinare e una pianeggiante collegate tra loro da una fila di ponti snelli a cavallo del fiume, ci offre un panorama unico. Le opere architettoniche del paesaggio cittadino che si affacciano su entrambe le sponde del fiume testimoniano i diversi periodi della storia della Capitale d’Ungheria. P I L O E PATRIM D I E GE Budapest, including the Banks of the Danube, the Buda Castle Quarter and Andrássy Avenue inscribed on the World Heritage List in 1987 I ● Sito culturale della storica regione del vino Tokaj TA United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization T ● Sito culturale del Lago di Fertő (Neusiedl) ÉG I ● Cimitero paleocristiano di Pécs (Sopianæ) ÖRÖKS S ● Parco nazionale di Hortobágy – la Puszta ÁG RI ● Il millenario monastero benedettino di Pannonhalma e il suo ambiente naturale IL E RL D H ● Le grotte delle zone carsiche Aggtelek e Slovak • • V Riconosciuto dal 1987 WO ● L’antico borgo di Hollókő e i suoi dintorni Categoria: patrimoni culturali Anno di estensione: 2002 ● Budapest – Le sponde del Danubio, il quartiere del Castello di Buda e il viale Andrássy N Siti del Patrimonio dell’Umanità in Ungheria Budapest – Le sponde del Danubio, il quartiere del Castello di Buda e il viale Andrássy 1 8 comprende in sé il complesso di edifici del quartiere del Castello di Buda che si compone quant’anni è diventata una metropoli, pur DEL DANUBIO Con le sue grandiose opere ingegneristiche mantenendo le caratteristiche strutturali (una fila di ponti, i lungofiume a Buda e a sua struttura medievale, della Chiesa di Mat- degli agglomerati precedenti, Pest e Buda. Pest) e con gli splendidi edifici pubblici è un tia (Mátyás templom) e del Bastione dei Pe- Ne danno testimonianza le caratteristiche esempio di singolare incontro e di armonia scatori (Halászbástya), inoltre del Palazzo medievali del quartiere del Castello di Buda esistenti tra l’ambiente naturale morfologica- Reale di Buda (Budavári Palota). Uno degli che si intravedono sotto la veste del pe- mente variegato (il monte Gherardo, in parte edifici dominanti della zona di Pest è il Parla- riodo barocco e l’architettura voluminosa coperto di boschi e le montagne di Buda, il mento, un edificio grandioso in stile dell’Isto- di Pest, in stile dell’Istorismo e Liberty, sin- largo fiume Danubio con le sue isole, la pia- rismo neogotico, progettato da Imre Steindl. golarmente unita, ricca di edifici pubblici nura dolcemente acclive di Pest) e la comu- Di particolare pregio sono la sede neorinasci- di particolare importanza, aderente alla nità residente. La zona riconosciuta come pa- mentale dell’Accademia Ungherese delle struttura urbana grandiosa anulare-radiale trimonio dell’umanità che si estende dal Scienze (Magyar Tudományos Akadémia), il di Pest, di cui il viale Andrássy è una parte im- ponte Margherita (Margit híd) fino al ponte Palazzo Gresham (Gresham palota), uno dei portante. della Libertà (Szabadság híd), nel lato di Buda capolavori dello stile Liberty ungherese, il A IL PANORAMA DELLE SPONDE l’unione di tre agglomerati, nell’arco di cin- R I Budapest, nata tra il 1872 e il 1873 dal- ’ U M A N I T À I N U N G H E del borgo che fino ad oggi ha mantenuto la da mura antiche e da un pendio, comprende stello medievale, vi sono il Museo della Storia romantica ungherese, nonché il Mercato Co- il vecchio Palazzo Reale e il borgo storico di Budapest (Budapesti Történeti Múzeum), perto Centrale (Központi Vásárcsarnok), una adiacente. Nel centro del quartiere del Ca- la Biblioteca Nazionale Széchenyi (Országos delle opere più belle dell’architettura di mat- stello si erge la Chiesa dell’Assunta (Nagybol- Széchenyi Könyvtár) e la Galleria Nazionale toni dello stile dell’Istorismo ungherese. dogasszony templom), più conosciuta come d’Ungheria (Magyar Nemzeti Galéria). I ponti che collegano Buda e Pest sono punti Chiesa di Mattia, luogo di incoronazione di panoramici della città, di questi quattro si diversi re ungheresi, che alla fine dell’Otto- IL VIALE ANDRÁSSY trovano nel sito del patrimonio dell’umanità: cento fu ricostruita in stile neogotico se- Il viale Andrássy e i suoi dintorni (i quartieri il ponte Margherita, il ponte delle Catene condo i progetti di Frigyes Schulek. Anche storici entro il Kiskörút e i loro edifici pub- Széchenyi (Széchenyi lánchíd) (il primo ponte il Bastione dei Pescatori fu costruito in base blici, nonché il Belső-Erzsébetváros) sono un in pietra di Buda e Pest), il ponte Elisabetta ai suoi progetti, in luogo delle antiche mura insieme di grandiose opere architettoniche (Erzsébet híd) e il ponte della Libertà. del Castello di Buda, tra 1895 e 1902, in stile molto complesse realizzato nella seconda 2 metà del 19° secolo. Un complesso architet- antico dei re ungheresi) è uno dei centri cul- tonico cittadino i cui elementi urbanistici turali più importanti dell’Ungheria. Tra i suoi vennero realizzati con un elevato livello tec- I del quartiere del Castello di Buda, circondato edifici, che comprendono anche parti del ca- nico ed artistico, avvalendosi delle più mo- T I neoromano. Il Palazzo Reale di Buda (palazzo IL QUARTIERE DEL CASTELLO DI BUDA Il complesso architettonico momumentale S D E L P A T R I M O N I Pesti Vigadó, uno dei simboli dell’architettura O D Veduta del Castello di Buda con la Chiesa di Mattia (Foto: Róbert Hack) E L L Veduta dei ponti del Danubio (Foto: Péter Somogyi-Tóth) 3 RLD HE T PATRIM una volta ivi prevalente, come ad esempio la Sinagoga di via Dohány, costruita in stile moresco secondo i progetti di Ludwig Förster. Il viale Andrássy collega il centro dinamico della città con i parchi verdi del Városliget (Parco della Città), e fa sentire tale sua funzione anche per la sua struttura suddivisa in tre parti: inizia in forma di grande viale centrale, affiancato da palazzi, poi pian piano di- A I R I À T I N A M M venta sempre più largo, più lieve e più verde, U chiamano alla memoria la comunità ebraica ’ edifici del quartiere Belső-Erzsébetváros ri- L tale, e gli edifici del Largo Kodály. Numerosi L kadémia), costruito in stile neorinascimen- E L’Antico borgo di Hollókő, volutamente conservato tale, dove anche oggi sopravvivono le tradizioni di una volta, è un agglomerato urbano palóc che si nasconde tra le colline di Cserhát. Il paese risalente all’inizio del 20° secolo, è costituito da un complesso architettonico di cinquantacinque abitazioni e una chiesa. porio della moda), il Conservatorio (Zenea- E O D in stile Liberty del Divatcsarnok (Grande em- • Riconosciuto dal 1987 O Categoria: patrimoni culturali E +ROOyNĘyIDOXpVN|UQ\H]HWH A Világörökség listára felvétel éve: 1987 I Merita particolare attenzione anche l’edificio Egyesült Nemzetek Nevelésügyi, Tudományos és Kulturális Szervezete H IN RI AG tata da Miklós Ybl è una gemma preziosa. G G WO dell’epoca, di cui l’Opera (Operaház) proget- N GÖRÖKSÉ U LÁ N VI N vera e propria galleria di stili architettonici O quale Budapest divenne una metropoli. Una La struttura antica del paese, le tradizionali fiancato da ville che sbocca nell’affascinante caratteristiche architettoniche palóc e i ma- complesso della piazza degli Eroi (Hősök tere) teriali usati sono in unione armoniosa con attorniata dal Monumento al Millennio (Mil- l’ambiente paesaggistico-naturale. Il sito del leniumi Emlékmű), dal Museo di Belle Arti patrimonio dell’umanità che si estende su (Szépművészeti Múzeum) e dalla Galleria 145 ettari comprende le rovine di un castello d’Arte (Műcsarnok). Sotto il viale Andrássy medievale sovrastanti il villaggio e la campa- ancora oggi corrono i treni della prima me- gna screziata di strette particelle e di pascoli tropolitana dell’Europa continentale. a volte caratterizzati da alberi solitari, che nale che la comunità rurale fece della regione, I S I T presero forma attraverso l’utilizzo tradizio- Il viale Andrássy a volo d’uccello (Foto: Péter Somogyi-Tóth) D E L P A per trasformarsi in un largo viale alberato af- I dell’architettura eclettica dell’epoca grazie alla L’Antico borgo di Hollókő e i suoi dintorni R gurato nel 1885, rappresentava il culmine T lungo quasi 2,5 km, iniziato nel 1872 e inau- E M O NDIAL derne soluzioni tecniche dell’epoca. Il viale, La chiesa del villaggio (Foto: Krisztina Bélavári) 5 cambiò dopo l’incendio del 1909 quando le trovava la dispensa dove veniva conservato il case, ormai con muri di argilla, venivano co- frumento, che era anche la camera da letto struite su fondamenta in pietra, la struttura degli anziani. Era di solito pertinenza delle del tetto era a puntoni e coperto da tegole, case anche una cantina adattata alle caratteri- ma conservava comunque intatta la forma stiche geomorfologiche. Le memorie della tra- originale del tetto. L’antico borgo con la tipica dizionale vita agreste si possono rinvenire non atmosfera di inizi Ottocento e rimembranze soltanto nell’antico borgo, ma anche nel pae- in stile architettonico palóc prese in quel pe- saggio adiacente. Anche i lunghi terreni sulle riodo l’aspetto che conserva tuttora. pendici delle colline, quello che rimane del WO RLD HE T Nel centro del borgo, su una “isola” creata grande pascolo di una volta, vicino al castello, sulla sommità della collina, si erge la chiesa che e l’abbeveratoio nella valle del ruscello, raccon- ha una piccola torre in legno con tetto di pa- tano della quotidianità della comunità paesana E PATRIM A I R E H O N Caves of Aggtelek Karst and Slovak Karst inscribed on the World Heritage List in 1995 La particolare importanza delle grotte e delle formazioni carsiche Aggtelek e Slovak deriva dalla ricchezza della forma, dalla complessità, dalla relativa integrità e dalla presenza concentrata in un territorio ristretto. e del suo rapporto armonioso con il paesaggio. La comunità di Hollókő, la maggior semplicità è impressionante anche ai nostri parte della quale attualmente abita nel nuovo La zona carsica che si estende lungo il confine giorni. Hollókő è un esempio tipico di borgo borgo, protegge e gestisce con cura e amore settentrionale-orientale dell’Ungheria e lungo P glia, costruita nel 1889 con i soldi raccolti tra la gente, la cui bellezza derivante dalla sua chia, composta da più di 1000 grotte è uno ste a forma di pettine, la cui struttura di base e religiosa, possibilità di lavoro e di conser- degli esempi più eccellenti e complessi dell’ero- consiste in una doppia fila di case costruite di vare e promuovere le loro tradizioni. I il confine meridionale-orientale della Slovac- garantiscono una vita comunitaria, spirituale T l’antico borgo e le sue case sotto tutela che gli sione carsica nelle montagne di media altezza S I storico, caratteristico nella regione palóc, composto da un’unica via con le abitazioni dispo- D E Frazione di una via (Foto: Krisztina Bélavári) G IN RI Manifestazione nel periodo della vendemmia (Foto: Zsuzsanna Sztrémi) N drone di casa, mentre nella parte posteriore si U (tisztaszoba) occupata dalla famiglia del pa- verso una semplice presa d’aria. La situazione N posto del camino l’areazione avveniva attra- I parte più vicina alla strada si trovava la camera À nell’anticamera (pitvar), cioè nella cucina. Nella mabile, mentre sopra il focolare aperto al AG United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization T avevano il tetto di paglia facilmente infiam- G I le quali chi arrivava, entrava direttamente GÖRÖKSÉ A erano costruite in legno, senza fondamenta e LÁ M intaglio a giorno (tornác o hambitus) attraverso VI U chie volte vittima di incendi perché le case • ’ pilastri di legno ornamentati con dei motivi a • Categoria: patrimoni naturali • L geva una chiesa - nel corso dei secoli fu parec- Sito che si estende oltre il confine ungherese-slovacco Riconosciuto dal 1995 Anno di estensione: 2000 L in quella posteriore da terrazze a parapetti e E dove già nella prima metà del 14° secolo si er- D locali, sono orlate sia nella parte anteriore che O delle case contadine a due falde speciali, a tre struito un castello sul monte Szár. Il borgo – I quando, dopo le invasioni dei tartari, fu co- N venne costruita una seconda casa. Le facciate O mentava, dietro la casa che dava sulla strada, La storia del borgo risale al 13° secolo M ristica e preziosa fauna di Cserhát. I il numero dei componenti della famiglia au- R perte di boschi e prati, dimora della caratte- Le grotte delle zone carsiche Aggtelek e Slovak T costruì la casa su una sola particella e quando A parte della zona anche le vicine colline co- L Questa struttura si formò perché ogni famiglia E M O NDIAL traverso alla via centrale, su strette particelle. unità economica con l’antico borgo. Fanno L’antico villaggio di Hollókő e le rovine della fortezza medievale (Foto: Róbert Hack) e in tempi antichi costituirono una stretta (Foto: Csaba Egri) 6 7 terra, costituendo un particolare ecosistema , durante gli scavi archeologici testimoniano che offre un habitat a più di cinquecento specie ca- alcune delle grotte furono conosciute e usate vernicole o troglofile, tra cui ci sono anche al- come dimora dall’uomo preistorico. cune specie endemiche. Tra le 28 specie dei pi- VI LÁ GÖRÖKSÉ RLD HE T IN RI grotte Baradla-Domica lungo 26 chilometri, la delle specie a rischio di estinzione. L’ambiente grotta più lunga della zona temperata ricca di umido offre un habitat ideale anche a certi an- stalattiti e stalagmiti, in cui scorre un ruscello fibi come la salamandra plamista. PATRIM O I in queste grotte, di cui due sono nella lista • Riconosciuto dal 1996 N pistrelli europei, ventuno sono state registrate Categoria: patrimoni culturali E Millenary Benedictine Abbey of Pannonhalma and its Natural Environment inscribed on the World Heritage List in 1996 La maggior parte del sito del patrimonio pubblicato da Georg Wernher nel 1549 a Basi- dell’umanità gode di particolare protezione in lea. Altre grotte rinvenibili in questa zona car- entrambi i Paesi. Oltre alle grotte con ruscello, sica sono la grotta di Aladár Földvári e la grotta la zona è ricca di grotte verticali formatesi gra- n. 1 di Rákóczi nel massiccio dell’Esztramos; zie all’effetto solubile delle acque infiltranti, ma la grotta Béke (Pace) il cui clima è adatto per possiamo trovare anche delle grotte create dal la cura delle persone che soffrono di problemi flusso delle acque calde ascendenti, le quali sono alle vie respiratorie; la grotta verticale (zsom- caratterizzate dalle formazioni dovute all’ef- boly) di Vecsem-Bükk che è la seconda grotta fetto dell’acqua termale. Le formazioni carat- più profonda dell’Ungheria, nonché la grotta teristiche della superficie carsica collegate al di Imre Vass, importantissima sotto l’aspetto mondo sotterraneo offrono un’occasione ecce- idrologico. La grotta di ghiaccio di Silice, in Slo- zionale per lo studio del rapporto tra l’evolu- vacchia, che tra le grotte di ghiaccio della zona zione carsica superficiale e quella sotterranea. U ’ L e di cui per la prima volta si parla in uno scritto delle formazioni e delle figure carsiche connesse, 1863 da János Hunfalvy, fondatore della geo- nonché l’importanza biologia, archeologica e grafia scientifica ungherese e i suoi dintorni geologica delle grotte, questo sito può essere sono stati riconosciuti nel 2000 come parte di considerato come eccellente esempio di museo questo sito del patrimonio dell’umanità. sotterraneo e laboratorio di scienze naturali. D O L Tenendo presente la vasta scala di tipi di grotte, S I T I D E temperata è quella che si trova più a sud. La grotta di ghiaccio di Dobsina menzionata nel P A T R I M O N I (Foto: Richárd Kovács) E L (Foto: Richárd Kovács) M A La grotta più importante di questo sito del patrimonio dell’umanità è il sistema di G WO AG United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization A milioni di anni. Innumerevoli reperti trovati I calcite. Questo mondo che si estende sotto- R da perle di grotta, da varie pisoliti e lastre di di evoluzione geologica che dura da più di dieci E riodi di glaciazione del quaternario: una storia H filtrante, corrente oppure ferma, sono ornate G sciolto è stato depositato da acqua gocciolante, processi glaciali e periglaciali avvenuti nei pe- N climatiche tropicali e subtropicali e le tracce dei U della loro evoluzione cioè se il loro materiale N zioni superficiali e sedimenti nati in condizioni Il millenario Monastero benedettino di Pannonhalma e il suo ambiente naturale I dimensioni e colori diversi, le grotte, a seconda À gico. In questa zona possiamo trovare concre- T diere”, scoli e altre formazioni aventi forme, E M O NDIAL Oltre che da stalattiti e stalagmiti, “ban- l’interesse biologico, geologico e paleontolo- delle zone temperate, è ricchissima anche per Mille anni a volo d’uccello (Foto: Ákos Pottyondy) 8 9 L’ala occidentale ospitava i laboratori e gli scrit- A dievali le stanze non avevano il riscaldamento). nale di questo centro della cultura benedettina. liceo e del convitto (il cosiddetto liceo “italiano”) trasmette il messaggio delle diverse epoche, si venne costruito nel Novecento. E dell’Assunta e della Cappella Millenaria, che ci H decenni dell’Ottocento, mentre il complesso del G ficio della biblioteca furono costruiti nei primi basilica, degli edifici formativi, della Cappella N Nel complesso degli edifici del monastero, della U giore attenzione. La torre in stile classico e l’edi- N cora oggi esistenti, il refettorio merita la mag- monasteri che segue le tradizioni benedettine. I tosto integro della distribuzione classica dei Veduta del Monastero di Pannonhalma (Foto: Ákos Pottyondy) Aumentano il valore del monastero monastero che fu costruita sulla cripta di stile anche le ricche collezioni artistiche e scientifi- con la realizzazione della nuova cantina e del- lo stile monastico dell’Ordine, avvalendosi del gotico precedentemente realizzata nell’11o se- che. Nella biblioteca di notevole importanza si l’enoteca, che sono visitabili. Il nuovo centro per lineare linguaggio delle forme dell’architettura colo, nei periodi successivi fu arricchita di ele- trovano più di trecentomila libri. Tra i nume- i visitatori e gli edifici della ristorazione (risto- moderna, e dimostrano la capacità della comu- menti in stile tardo-gotico, rinascimentale e rosi preziosi documenti custoditi nell’Archivio rante e enoteca, casa dei pellegrini) seguono nità monastica di continuo rinnovamento. neogotico. La Basilica di Pannonhalma, che fu del monastero quello più famoso è il più antico costruita come chiesa del monastero benedet- documento linguistico ungherese (e ugrofin- tino, viene usata dalla comunità dei monaci re- nico), ossia l’atto di fondazione dell’Abbazia Conformemente alla volontà del principe sidenti. Il suo aspetto esteriore e quello inte- benedettina di Tihany datato anno 1055. Sono Géza, che ne fu il fondatore, il monastero di- riore si svilupparono nel corso del susseguirsi importanti anche la pinacoteca, la raccolta di venne la testa di ponte orientale della cultura del periodo di edificazione. In occasione della incisioni, la raccolta numismatica, quella di an- dell’Europa medievale ed ebbe un ruolo deci- sua ricostruzione iniziata nel 2011, nell’am- tichità e la tesoreria del monastero. Sono parti sivo nella divulgazione del cristianesimo nel- bito della riorganizzazione dello spazio, il prin- integranti del podere del monastero il giardino l’Europa Centrale. Il Monastero di Pannon- cipio guida teneva in considerazione gli aspetti di piante officinali, la distilleria di lavanda, la À realizza l’unità delle diversità. La chiesa del T Tra le parti in stile barocco del monastero an- I toi (scriptorium) e al primo piano i dormitori. L La biblioteca del Monastero (Foto: Ákos Pottyondy) ’ U M A N Il Monastero benedettino di Pannonhalma in Ungheria è un esempio rimasto piut- R I nere in modo eccezionale la continuità funzio- e ininterrotta da un millennio e mezzo possa alberi e arbusti appartenenti a diverse centi- millenaria. Il monastero unisce insieme l’am- nutrirsi sempre di silenzio e di preghiere. naia di specie particolari. D O O M benedettino avvenuto nell’arco della sua storia I utilizza biomassa. Nell’arboreto sono coltivati R casa del tè e l’impianto di riscaldamento che la vita monastica introdotta da San Benedetto T liturgici e teologici della comunità in modo che Oltre all’educazione e all’insegnamento dei giovani che oggi è una delle attività prin- rapporti con il paesaggio circostante. Quest’ar- Speciosa (l’ingresso principale della chiesa) di cipali dell’Ordine, ha un ruolo importantis- monia caratterizza i monasteri benedettini fin particolare bellezza. La sala capitolare probabil- simo la coltivazione del podere del monastero. dalla fondazione dell’Ordine. La comunità dei mente era situata nell’ala orientale dell’edifico, La riproposizione delle tradizioni della viticol- monaci, che ancora oggi si fonda sul rispetto vicino al chiostro, nella sezione meridionale si tura e dell’enologia del monastero è iniziata della Regola di San Benedetto e del motto “Ora trovava il refectorium (refettorio) adiacente alla con il programma di impianto dei vigneti nei et labora!” (“Prega e lavora!”), riesce a mante- stanza riscaldata (visto che nei monasteri me- vecchi poderi del monastero, continuando poi L La chiesa e il chiostro eretto nella parte meridionale sono collegati tra loro dalla Porta 10 S I T I D E biente naturale e architettonico grazie alla posizione particolare, alla struttura singolare e ai P A halma che si fonde armoniosamente con l’ambiente naturale, ricorda lo sviluppo dell’ordine N I La cripta della basilica del Monastero (Foto: Monastero benedettino di Pannonhalma) E L Porta Speciosa (Foto: Ádám Arnóth) Il complesso del millenario Monastero benedettino di Pannonhalma, costruito sulla collina che nei tempi antichi fu chiamata il “Monte Sacro della Pannonia” (Mons Sacer Pannoniae), si erge come un simbolo sopra la regione pannonica dell’Ungheria occidentale. L’Ordine benedettino, fondato nel 996 in onore di San Martino di Tours e lo Stato ungherese hanno la stessa età. 11 G RLD HE T AG Nel paesaggio apparentemente monotono si tori attraverso la pianura sempre più spopo- inseriscono armoniosamente le osterie, i ponti lata, nonché gli sporadici ponti – quello più fa- e le opere murarie dei pastori. Gli alberi, i tu- moso è il Ponte a nove archi costruito nel 1827, muli funerari, i pozzi a mazzacavallo, le osterie uno dei simboli di Hortobágy – furono costruiti costruite nel Settecento e nell’Ottocento e i a partire dal Settecento e nell’Ottocento. IN RI • GÖRÖKSÉ WO Categoria: patrimoni culturali, paesaggio culturale LÁ E M O NDIAL Parco nazionale di Hortobágy – la Puszta United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization VI E PATRIM O Hortobágy National Park the Puszta inscribed on the World Heritage List in 1999 Riconosciuto dal 1999 Con un territorio di circa 81 mila ettari il Parco nazionale di Hortobágy si estende in un’ampia pianura ed è un eccellente esempio di interazione armoniosa tra uomo e natura caratterizzato dall’allevamento del bestiame che prevede anche che il bestiame venga abituato all’ambiente naturale (pascoli salmastri, steppe, prati, zone umide). Tramonto nella Puszta (Foto: Attila Szilágyi) ponti, tutti distribuiti nel paesaggio a rompere Ai giorni nostri gli habitat più caratteri- l’orizzonte dell’infinito contribuiscono al pro- stici di Hortobágy sono i pascoli salmastri, filo speciale del Parco. La Puszta, che per la i prati e le paludi che si susseguono a mosaico, maggior parte fino ad oggi è rimasta disabi- a seconda delle variegate condizioni micro oro- tata, da aprile fino ad ottobre viene utilizzata grafiche, idrologiche e del terreno, a volte scre- da centinaia di allevatori di bestiame i quali, ziati di aree di loess. In primavera e in autunno conservando i costumi e le tradizioni sociali il caratteristico habitat della Puszta è impor- dei pastori, pascolano qui le mandrie dei bo- tante sito a livello europeo della covata e della vini grigi, delle pecore racka e dei cavalli. migrazione degli uccelli acquatici. Nell’Europa La pianura erbosa dominata da terreni Centrale vive in questa zona la maggiore po- salmastri ottenne il suo attuale aspetto alla polazione delle spatole, ma anche le specie au- fine dell’epoca glaciale quando – a seguito della toctone di aironi, mignattai, cormorani e nu- formazione dell’attuale letto del fiume Tibisco merose specie di uccelli canterini. Una folla (Tisza) – questa zona perdette ogni collega- composta da cento migliaia di gru migranti at- mento con i bacini idrografici settentrionali. traverso il nostro Paese e le oche selvatiche, È fatto provato che l’uomo fosse presente in prima di continuare il loro lungo viaggio – si questa regione già nel paleolitico inferiore. I tu- danno qui un momento di pace due volte al- muli funerari cioè i kurgan, nel linguaggio co- l’anno offrendo agli amanti degli uccelli uno mune chiamati anche tumuli cumani, alti tra 1 spettacolo di importanza internazionale. Il Ponte a nove archi Mandriano e mandria di bovini grigi (Foto: Attila Szilágyi) Gru nell’acqua (Foto: Attila Szilágyi) e 9 metri conservano memorie principalmente dell’età del rame e del bronzo. La Puszta, nel Medioevo raramente popolata, che probabilmente veniva utilizzata per il pascolo brado, a seguito dei processi storici e sociali che ebbero il loro culmine alla fine del Cinquecento diventò alquanto disabitata e l’unica prova dell’esistenza di agglomerati antichi sono le rovine di alcune chiese. Le osterie molto caratteristiche in questa zona costruite ogni 10-12 chilometri, cosiddette a muta di cavallo, lungo le strade commerciali che portavano i viaggia12 13 VI LÁ GÖRÖKSÉ WO RLD HE T IN RI AG Categoria: patrimoni culturali • Riconosciuto dal 2000 United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization G E M O NDIAL Cimitero paleocristiano di Pécs (Sopianae) E PATRIM L’insieme dei reperti archeologici è testimo- stiana, le iniziali di Cristo, era un motivo nianza da molti punti di vista e in modo decorativo ricorrente. Sugli affreschi rivi- complesso, sia nella sua architettura che nei vono le scene della Bibbia, la storia del pec- suoi affreschi, dell’architettura e dell’antica cato originale, del profeta Daniele gettato arte funeraria paleocristiana presso le pro- nella tana dei leoni, della Madonna con vince settentrionali e occidentali dell’Im- il bambino Gesù, di Giona e quella dei gio- pero Romano e delle origini di quella cultura vani gettati nel fuoco. I ricchi ornamenti e di quella civiltà che sopravvivono fino ai caratterizzati dalla rappresentazione di piante giorni nostri. e animali, colombi, pavoni, brocca e bicchiere O Early Christian Necropolis of Pécs (Sopianae) inscribed on the World Heritage List in 2000 Gli antichi Romani fondarono Sopianae dove sorge l’odierna Pécs, all’inizio del 2o secolo d.C. e nel 4o secolo la città diventò il fiorente capoluogo della regione e un importante centro del cristianesimo. Il cimitero (necropolis) paleocristiano di Pécs (Sopianae) è uno dei più importanti cimiteri provinciali dell’epoca tardo romana. Mausoleo paleocristiano, sarcofago (Foto: Ádám Arnóth) Il cimitero paleocristiano di Sopianae e gli ornamenti geometrici simboleggianti è particolare perché ospita numerose costru- il giardino del Paradiso, sono motivi fre- zioni in pietra: diverse centinaia di tombe in quenti. mattoni, varie dozzine di camere funerarie Dal 2007 una notevole parte dei re- familiari di piccole dimensioni, grandi sepol- perti rinvenuti è esposta in un unico com- cri comuni e costruzioni cimiteriali, edificati plesso di edifici, nel Centro Visitatori Cella in pietra e mattoni. Septichora. Il Mausoleo paleocristiano e i se- Gli edifici paleocristiani di Pécs con- polcri ritrovati in via Apáca si possono visi- servarono l’unità architettonica, camera fu- tare in diversi punti del sito del patrimonio neraria-cappella, sistemate verticalmente, dell’umanità, in forma di isole autonome. Mausoleo paleocristiano, Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden (Foto: András Török) rarità nell’epoca antica. La parte sotterranea della costruzione a due componenti era la camera funeraria e il corpo del defunto veniva deposto in una tomba di mattoni o, più raramente, in un sarcofago. Sopra la tomba veniva costruita una cappella commemorativa La camera funeraria Péter-Pál (Foto: András Török) La Cella Septichora sotto vetro (Foto: László Tám) (memoria, mausoleum). Le costruzioni a due piani avevano due funzioni: furono un sito funerario e il luogo delle cerimonie. Le camere funerarie di solito appartenevano a famiglie benestanti. In una parte degli edifici cimiteriali le pareti sono decorate di affreschi, con scene e simboli biblici. Gli affreschi sono esempi di arte paleocristiana, realizzate in base a delle prefigurazioni italiche e balcaniche. Il simbolo più comune dell’arte paleocri14 15 GÖRÖKSÉ G WO RLD HE T AG IN RI Sito che si estende oltre il confine austro-ungarico Riconosciuto dal 2001 LÁ E M O NDIAL Sito culturale del Lago di Fertő (Neusiedl) VI United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization E PATRIM O FertĘNeusiedlersee Cultural Landscape inscribed on the World Heritage List in 2001 • Categoria: patrimoni culturali, sito culturale • Sentendo parlare di Fertő quasi tutti hanno questi pensieri: un misterioso lago salato, il mondo delle paludi, una giungla di canne, paesaggio romantico dalle mille facce. Questo paesaggio multiforme, dal 1920 diviso tra due Paesi ma per la sua geologia e storia è unico e possiede peculiarità naturali , paesaggistiche, architettoniche e civiche incomparabili. Castello Esterházy, Fertőd (Foto: Róbert Hack) Canneto (Foto: Róbert Hack) Uno scorcio del paesaggio del Fertő (Foto: Attila Pellinger) Grazie agli effetti climatici continentali, mediterranei e atlantici questa zona lacustre pianeggiante che si estende ai piedi delle Alpi è punto d’incontro di confini floreali e faunistici e allo stesso tempo è l’habitat ideale per svariate rare specie vegetali e animali. Il sito culturale che si è formato a seguito dell’interazione armoniosa tra l’attività umana e l’ambiente naturale, ormai da otto millenni esposto all’effetto modificatore delle diverse culture che ivi si confrontano, rappresenta spiccati valori storico-culturali ed etnografici. Il Lago di Fertő, con la sua superficie di 310 chilometri quadrati è il maggior lago salato (salmastro) d’Europa ed è uno specchio d’acqua naturale di importanza internazionale. È inoltre l’esempio più occidentale di 16 17 mente tra il 1865 e il 1871), ma a volte il suo litorale raggiunse le ultime case dei borghi limitrofi. Un’altra peculiarità è che molte parti della superficie del lago sono coperte da canne e giunchi dove enormi quantità di uccelli possono covare, nutrirsi e nascondersi, in particolare nel periodo di migrazione. Reperti archeologici dimostrano che la zona fu abitata già circa 6000 anni avanti Cristo. Sono stupendi i ricordi dell’epoca romana, ad esempio i resti di un bagno termale sulla riva meridionale del lago, del periodo di Marco Aurelio (161-180), nonché una sorgente utilizzata dai Romani e un santuario di Mithra , di incomparabile bellezza, sito a Fertőrákos. Furono i Romani ad introdurre nella zona la cultura della vite e del vino che hanno importanza e alta qualità anche ai giorni nostri. L’aspetto architettonico dei borghi intorno al lago testimonia l’eredità settecentesca e ottocentesca degli edifici, come ad esempio nella parte austriaca Rust (Ruszt), Santuario di Mithra a Fertőrákos (Foto: Róbert Hack) Architettura rurale a Fertőszéplak (Foto: Róbert Hack) 18 Il castello di Nagycenk (Foto: Ádám Arnóth) che nel Medievo era famoso per gli ottimi lago delle steppe dell’Eurasia e nel 1979 è vini, Purbach (Feketeváros), Mörbisch am See Haydn rese famosa la vita musicale di Eszter- la costruzione della cattedrale di Santo Ste- stato riconosciuto dall’UNESCO come riserva (Fertőmeggyes) e Breitenbrunn (Fertőszéle- háza in tutta l’Europa. Il castello Széchenyi a fano a Vienna. Nel corso dei lavori di scavo di biosfera. La sua parte ungherese dal 1991 skút), o nella parte ungherese Fertőrákos, Nagycenk ottenne la sua forma odierna nella si erano formate interessanti “sale” simili a è parco nazionale, mentre la parte austriaca Balf, Hidegség, Fertődoboz e Hegykő. Oltre prima metà dell’Ottocento e più tardi la sua enormi porticati nelle quali di tanto in tanto lo è dal 1993 (Parco nazionale di Fertő-Han- all’architettura nobilmente semplice dei paesi, biblioteca e le sue famose collezioni costitui- vengono organizzati programmi culturali. ság e Parco nazionale di Neusiedlersee See- gli splendidi castelli rappresentano un distinto rono una base per le collezioni della Biblio- L’aspetto odierno del paesaggio del winkel). Habitat di acqua salata si possono valore culturale. Il castello Eszterházy e il suo teca Nazionale (Nemzeti Könyvtár) e del Fertő è il risultato di un’evoluzione continua trovare in tutta Europa, vicino ai mari, men- grandioso parco francese in stile barocco, che Museo Nazionale Ungherese. Sin dall’epoca e dinamica ed è un buon esempio per dimo- tre laghi salati ci sono solo nella parte orien- furono costruiti tra il 1720 e il 1760 presero romana proveniva dalla cava di pietre situata strare come culture appartenenti a diverse tale dell’Europa e nel bacino dei Carpazi. La a modello il castello reale di Versailles. Il ca- nei pressi di Fertőrákos la famosa pietra cal- epoche potevano adattarsi a questo ambiente profondità media del lago di Fertő è un stello ospitava anche un locale di svago, un carea di Lajta che, tra l’altro, venne utilizzata naturale particolare e variegato e come nel metro, durante la sua storia si è completa- teatro dei burattini, un teatro lirico-musicale come materia prima per la costruzione delle corso dei diversi periodi lo utilizzavano e mo- mente prosciugato parecchie volte (ultima- e quest’ultimo, sotto la direzione di Joseph mura medievali della città di Sopron e per dificavano. Covoni di canne (Foto: Róbert Hack) 19 I R E H G N U I N • Riconosciuto dal 2002 LÁ GÖRÖKSÉ G RLD HE RI À WO T AG E PATRIM O ’ U M A N I Tokaj Wine Region Historic Cultural Landscape inscribed on the World Heritage List in 2002 L United Nations (GXFDWLRQDO6FLHQWL¿FDQG Cultural Organization T VI E M O NDIAL A Tokaj-hegyalja, zona pedemontana, grazie alle straordinarie caratteristiche climatiche e paesaggistiche e all’attività umana che le sfrutta, nacque una cultura enologica unica. Il sito culturale storico della regione del vino Tokaj è situato nell’Ungheria nord-orientale, ai piedi della montagna di Zemplén, lungo il fiume Bodrog e nella confluenza del Bodrog e del Tibisco. IN Categoria: patrimoni culturali, sito culturale A Sito culturale della storica regione del vino Tokaj la coltivazione dell’uva si svolgeva all’interno vorisce la comparsa della muffa nobile Bo- turale, etnico e religioso. del triangolo formato dai “tre monti a tenda” Il sito del patrimonio dell’umanità, che (monte Tokaj, il monte a tenda di Abaúj- dell’uva. Gli elementi caratteristici del pae- si estende su circa 88 124 ettari, comprende szántó e il monte a tenda di Sátoraljaújhely). saggio sono le file di cantine scavate a mano ventisette borghi. L’aspetto e la struttura del paesaggio mutava in rapporto alla millenaria cultura enolo- tura enologica esistessero già all’epoca della gica, viva ancora oggi. Come regione vinicola nella coltivazione dei vigneti (terrazze, con- conquista della Patria e sono disponibili dati è protetta dall’anno 1737 quando un regio trafforti, muri bassi di pietra a secco, bacini dimostranti che in questa regione esistesse decreto, per la prima volta al mondo, di- ecc.), nonché i paesini e le piccole città che la viticultura a partire dalla seconda metà del chiarò la zona una regione vinicola esclusiva. hanno un’atmosfera particolare, e sono cu- 12o secolo, dopo l’arrivo dei coloni valloni. I borghi storici hanno conservato la loro L Si suppone che la viticultura e la cul- vulcanica e le altre costruzioni utilizzate 20 S I T I D E nella pietra dei monti di origine soprattutto P A trytis cinera, responsabile dell’appassimento I La storia della regione dal 1561 dimostra che gione, multicolore sotto l’aspetto sociale, cul- R stodi dell’eredità della popolazione della re- acquatici creano un microclima speciale e fa- T L’insieme dei pendii vulcanici e degli habitat M O Veduta della città di Tokaj (Foto: Dr. Gábor Soós) N I O D E L Veduta di Hegyalja (Foto: Ádám Arnóth) 21 A I R E H G N U N I À T I N A M U ’ L L E D O I N File di cantine a Hercegkút (Foto: Ádám Arnóth) sulle pareti delle cantine ed esercita un ef- e quello con il territorio che ruotava attorno cie di viti odierne. Vitigni selvatici della spe- dii con un’inclinazione favorevole, la forte fetto benefico sulla maturazione del vino. alla produzione e alla vendita del vino e che cie preistorica Vitis sylvestris ancora oggi si irradiazione, la vicinanza dei fiumi Bodrog Il legno, ideale per la produzione delle botti, fino ad oggi serve da base per le cantine e le possono trovare nel Tokaj-hegyalja. I sorbire, conservare ed emettere calore. I pen- R sere ritenuta progenitrice comune delle spe- dizioni climatiche favorevoli per la comparsa delle montagne vicine. Per questo le botti avvalendosi dei mezzi adeguati dell’architet- zona ha caratteristiche uniche. Le rocce di- della muffa Botrytiscinera che provoca l’ap- realizzate in rovere esercitano un effetto de- tura moderna. sgregabili, nate grazie all’attività vulcanica passimento dell’uva. Nella zona di Hegyalja cisivo sul sapore, sul colore e sulla maturazione del vino. L è il rovere proveniente dalle zone più alte Sotto aspetto geologico e geografico la 22 tica esercitata già nei primi anni del 1600. tona – si tratta di una vite preistorica (Vitis suolo influenza la produttività, il contenuto Grazie al microclima speciale la particolare tokaensis), dall’epoca miocene – che può es- di minerali del suolo, la sua capacità di as- muffa, la Gladosporium cellare trova casa I la selezione dell’uva passita divenne una pra- di vari tipi di suolo. La composizione del T e post-vulcanica, dettero origine alla nascita S I È stata trovata in questa zona il fossile di una foglia di quella specie vegetale autoc- D E e Tibisco e i lunghi autunni crearono le con- aziende vinicole della zona, per rinnovarsi P A struttura originale, i loro rapporti reciproci T Grappolo d’uva (Foto: Ádám Arnóth) Entrata di una cantina (Fotos: Ádám Arnóth) M O Uva, con sullo sfondo il monte Tokaj 23 Luoghi inclusi nella lista dei siti proposti per essere riconosciuti, 2012 Tratto ungherese dei limes dell’Impero Romano – Ripa Pannonica in Ungheria (culturale) (2009) L’architettura autonoma e premoderna di Lechner Ödön (culturale) (2008) Sistema di fortezze a Komárom / Komarno e nella confluenza dei fiumi Danubio e Vág (culturale) (2007) Penisola di Tihany, i monti testimoni del bacino di Tapolca e il lago di Hévíz (culturale) (1993) La fortezza medievale di Esztergom (culturale) (1993) e la Sede reale e la riserva di caccia di Visegrád (culturale) (2000) congiuntamente, sotto il titolo „Sito culturale dell’ansa del Danubio” Cantine (Foto: Ádám Arnóth) Habitat preistorico di Tarnóc (naturale) (2000) Le grotte del sistema carsico termale a Buda (naturale) (1993) (Estensione del sito del patrimonio dell’umanità Budapest – Le sponde del Danubio, il quartiere del Castello di Buda e il viale Andrássy) La rete delle antiche residenze caratteristiche delle diverse regioni dell’Ungheria (culturale) (2000) ÁG ÖRÖKS ÉG ONDIAL IL Egyesült Nemzetek Nevelésügyi, Tudományos és Kulturális Szervezete EM RI TA GE I N E RLD H 24 V WO Chiese in legno della zona nord-orientale del bacino dei Carpazi (culturale) (2000) .............. . . . . . Mezőhegyesi Állami Ménesbirtok (Podere statale per l’allevamento di cavalli a Mezőhegyes) (culturale – sito culturale) (2000) PATRIM O Magyar Világörökség Titkárság www.vilagorokseg.hu