Acari di superficie nella dermatologia dei piccoli animali by RS

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Acari di superficie nella dermatologia dei piccoli animali by RS
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50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
Acari di superficie nella dermatologia
dei piccoli animali
Ralf S. Mueller
Dr Med Vet, Dipl ACVD, FACVSc, Monaco, Germania
Rogna sarcoptica
La rogna sarcoptica è una malattia contagiosa causata da
Sarcoptes scabiei var. canis nel cane e da Notoedres cati nel
gatto. Secondo la nostra esperienza, è molto più comune nel
cane. La trasmissione avviene solitamente per contatto diretto con animali colpiti, in rari casi gli animali possono infestarsi a partire da un ambiente contaminato di recente. Si
riscontrano anche portatori clinicamente non colpiti. L’acaro non sopravvive lontano dall’ospite per periodi di tempo
molto lunghi. Il suo ciclo vitale si compie in circa 21 giorni.
Clinicamente, questa rogna è caratterizzata da un tremendo prurito. Nelle sedi colpite si sviluppano papule, scaglie e croste, tipicamente a livello di gomiti, garretti, muso e
padiglioni auricolari nel cane e muso, orecchie e collo nel
gatto. Occasionalmente, si osserva un prurito senza lesioni
causato da acari della scabbia (Scabies incognito).
La diagnosi viene formulata mediante raschiati cutanei
superficiali. Tuttavia, dato che gli acari possono essere difficili da dimostrare, per confermare la presenza dei parassiti
nei soggetti che risultano negativi a questo tipo di esame si
ricorre comunemente ai tentativi terapeutici. Durante i primi
giorni di terapia, spesso si osserva un aumento del prurito
dovuto agli acari morenti, e può essere utile la concomitante
somministrazione di glucocorticoidi per i primi 3-5 giorni.
Otodectes cynotis (acari auricolari)
Si tratta di acari grandi, bianchi e liberi di muoversi dotati di 4 paia di arti che si estendono oltre i margini del corpo
(fatta eccezione per il rudimentale quarto paio delle femmine).
Il ciclo vitale dura 3 settimane. Le uova vengono deposte fissandole al substrato con una sostanza cementante. Dopo 4
giorni di incubazione, ne schiude una larva esapode che si alimenta attivamente per 3-10 giorni, si riposa per un giorno e
schiude una protoninfa (ottapode, con l’ultimo paio molto
piccolo) ed in seguito muta nella deutoninfa. Il maschio adulto si fissa alla deutoninfa in modo termino-terminale. Se la
deutoninfa è una femmina avviene l’accoppiamento e la femmina diventa portatrice di uova. Le femmine che non si sono
unite ad un maschio non depongono le uova. Vivono per due
mesi. La trasmissione avviene per contatto diretto ed indiretto. Gli acari possono sopravvivere anche per 8-12 settimane
nell’ambiente. Si ritiene che le pulci siano in grado di trasmettere gli acari e le uova che possono aderire al loro corpo.
Gli acari si alimentano dei detriti dell’epidermide e dei
fluidi tissutali della parte superficiale dell’epidermide. Cau-
sano un’intensa irritazione e la formazione di spesse croste
bruno rossastre nelle orecchie dei cani e dei gatti. I parassiti
si trovano comunemente in altre aree dell’organismo, specialmente il collo, la groppa e la coda. Sono altamente contagiosi e particolarmente diffusi nei giovani. Si ritiene che il
50% o più della totalità delle otiti del gatto ed il 10% di quelle del cane siano causati da acari auricolari. Le infestazioni
nei felini variano da Paese a Paese con valori di appena 3,5%
in Australia! e fino al 75% negli Stati Uniti.
Cheyletiella (“Forfora che cammina”)
Quelli del genere Cheyletiella sono acari di grandi dimensioni (385 mcm) che colpiscono i gatti (C. blakei), i cani (C.
yasguri), i conigli (C. parasitovorax) e l’uomo (colpito in
maniera transitoria da C. yasguri o blakei). La specificità di
ospite è ancora un argomento controverso. Si riscontrano 4
paia di arti dotati di pettini invece che di artigli. La principale
caratteristica diagnostica è data dalle parti orali accessorie o
palpi che terminano con uncini prominenti. L’organo sensoriale a forma di cuore sul genu 1 ha valore diagnostico per C.
yasguri, quello a forma di cono per C. blakei e quello globale
per C. parasitovorax. Gli acari adulti sono giallastri e si muovono rapidamente nello strato corneo ma non scavano gallerie. Vivono dei fluidi tissutali pungendo periodicamente la
cute. Le uova sono più piccole delle lendini dei pidocchi e
sono attaccate ai peli mediante fini filamenti fibrillari (non
cementate saldamente ai peli stessi come le lendini). Schiudono in 4 giorni. La larva esapode muta nella ninfa 1 ottopode
dopo 7 giorni, nella ninfa 2 dopo 4 giorni e mezzo e nell’adulto dopo 5 giorni. L’acaro è un parassita obbligato che non
vive lontano dall’ospite per più di 48 ore (fatta eccezione per
le femmine, che possono sopravvivere anche per 10 giorni se
vengono accuratamente refrigerate). Gli acari sono altamente
contagiosi, specialmente per gli animali giovani. Il decorso
nei piccoli animali è cronico, più grave e generalizzato nei
cuccioli di 2-8 settimane. I soggetti più anziani possono
diventare portatori asintomatici. Di solito l’unica alterazione è
data dalla formazione di scaglie (dovuta ad acari e scaglie di
cheratina) mentre il prurito risulta lieve o assente. I gatti possono sviluppare delle diffuse eruzioni papulocrostose ed un
intenso prurito in alcuni casi.
La diagnosi viene formulata mediante prelievo per
impronta con nastro adesivo, raschiati superficiali, digestione con KOH dei detriti raccolti attraverso un pettine da pulci o campioni fecali esaminati per flottazione. Le principali
diagnosi differenziali da prendere in considerazione sono gli
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altri ectoparassiti e la seborrea. Nelle biopsie si osserva un
dermatite perivascolare superficiale iperplastica con ipercheratosi ed un numero variabile di eosinofili. La cheyletiellosi
è una malattia locale; si osserva con estrema frequenza in
alcune aree mentre è molto rara in altre.
Dermanyssus gallinae (acaro del pollame)
L’“acaro rosso” (che ha questa colorazione soltanto quando è gonfio di sangue) attacca il pollame, gli uccelli selvatici
e da gabbia, i cani, i gatti, i bovini, i cavalli e l’uomo. Misura 1 mm, vive nei nidi e nelle fessure delle gabbie o delle case
e depone fino a 7 uova dopo un pasto. Queste schiudono ninfe esapodi che non si alimentano. Dopo 48 ore queste mutano in protoninfe ottopodi, e dopo altre 48 ore in deutoninfe e
dopo due giorni in adulti. L’intero ciclo vitale richiede quindi in condizioni ideali 7 giorni, ma può durare fino a 5 mesi.
La maggior parte dei casi nei piccoli animali si riscontra in
soggetti che possono avere accesso a dei pollai (talvolta vecchi ed abbandonati o destinati ad altri usi). Quindi, per la diagnosi della malattia è essenziale una buona indagine anamnestica. Si possono osservare eritema, prurito ed eruzioni
papulocrostose, specialmente al di sopra del dorso ed a livello delle estremità, ma in un cane è stata anche descritta una
grave desquamazione generalizzata senza prurito. La diagnosi può essere formulata mediante raschiati cutanei. Tuttavia,
gli acari tendono a vivere nell’ambiente e ad alimentarsi di
notte. Le spugnature e gli spray insetticidi gli eliminano, ma
per prevenire l’infestazione è essenziale trattare le strutture.
Lynxacarus radovsky
(acaro della pelliccia del gatto)
Questi piccoli acari (0,5 mm) possiedono delle estensioni sternali simili a lembi che contengono i primi due arti, che
afferrano il pelo dell’ospite. Questi parassiti non sono altamente contagiosi e di solito il prurito è scarso. Si attaccano
ai peli e conferiscono un aspetto “sale e pepe” al mantello
opaco e sporco. Il pelo viene via facilmente, la cute è normale e mostra un’eruzione papulosa. La diagnosi viene formulata mediante raschiato cutaneo o preparati per impronta
con nastro adesivo, gli animali vengono trattati con spugnature o spray insetticidi.
Trombiculidiasi (larve)
I trombiculi sono degli “spazzini” che vivono sul materiale vegetale in decomposizione. Hanno un colore rosso
arancio, le dimensioni di uno spillo e vivono circa 10 mesi
(le femmine possono sopravvivere per più di un anno). Le
uova vengono deposte nel terreno umido e schiudono dando
origine a delle larve rosse esapodi che sono parassiti. Si alimentano sugli animali (può venire colpito qualsiasi animale
grande o piccolo nonché l’uomo), cadono al suolo e diventano ninfe ed infine adulti. L’intero ciclo vitale si completa
in 50-70 giorni. Le morsicature, solitamente localizzate a
livello delle aree di cute che vengono a contatto del suolo
come gli arti, le zampe, la testa, le orecchie ed il ventre, producono una grave irritazione ed un intenso prurito, con eruzioni papulocrostose, ma possono anche dare origine a
pustole non pruriginose e croste con desquamazione secondaria ed alopecia nei piccoli animali. I parassiti aderiscono
strettamente alla cute. Nell’uomo, si osserva un intenso prurito delle caviglie, delle gambe e del girovita. L’acaro rosso
viene spesso grattato via. Nei soggetti sensibilizzati si possono avere reazioni urticarioidi o granulomatose. Le larve di
Trombicula sono stagionali in estate ed in autunno. La biopsia cutanea rivela una dermatite perivascolare superficiale
nella quale sono prominenti gli eosinofili. Per la terapia si
utilizzano una o due spugnature parassiticide e l’instillazione di gocce di tiabendazolo nei condotti uditivi, ma i pazienti vanno tenuti lontani dalle aree contaminate per prevenire
la reinfestazione. La somministrazione di corticosteroidi per
2-3 giorni contribuisce ad alleviare il prurito.
Trattamento degli acari superficiali
• La selamectina è un farmaco spot on registrato per il
trattamento della rogna sarcoptica e degli acari auricolari in molti Paesi. Si è anche dimostrato efficace
nei confronti della Cheyletiellosi. Io lo impiego ogni
2 settimane per 3 trattamenti.
• Anche la moxidectina è disponibile come farmaco
spot on registrato per il trattamento della rogna sarcoptica del cane. I trattamenti topici comprendono
spugnature di solfuro di calce, amitraz, ivermectina ed
altri bagni antiparassitari. Vengono utilizzati settimanalmente per 4 settimane.
• Si può attuare una terapia sistemica con ivermectina o
milbemicina. Il protocollo di routine per un cane che
non sia mai stato trattato prima con ivermectina prevede un lento incremento da 50 mcg/kg a 100 mcg/kg a
150 mcg/kg a 300 mcg/kg nel corso di somministrazioni successive ogni giorno. Si deve richiedere al proprietario di monitorare attentamente l’animale durante questo periodo per rilevare l’eventuale comparsa degli
effetti collaterali precedentemente citati. Se insorge
qualsiasi segno di atassia o tremore, la somministrazione del farmaco deve essere immediatamente interrotta.
Una volta raggiunta la dose di mantenimento, si continua con questa posologia una volta alla settimana per
altre tre settimane nei casi sospetti o accertati di rogna
sarcoptica, cheyletiellosi o infestazioni da Otodectes
cynotis. Anche il trattamento con milbemicina ossima a
2 mg/kg due volte alla settimana per 3-4 settimane si è
dimostrato molto sicuro, facile ed efficace per la terapia
della rogna sarcoptica nel cane.
• Bisogna trattare anche tutti gli animali a contatto del
paziente!
• Durante i primi giorni di trattamento si può avere un
iniziale peggioramento, che può venire trattato con
glucocorticoidi ogni giorno per 3-4 giorni alla dose di
1 mg/kg.
• Nella maggior parte dei pazienti si deve ottenere la
remissione entro 4 settimane, anche se in alcuni casi è
stato necessario prolungare la terapia per 8 settimane.
Indirizzo per la corrispondenza:
Ralf S. Mueller - Medizinische Tierklinik - Veterinaerstr. 13
80539 Muenchen - Germany - Ph: (49) 89 - 2180 2654
This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee