Aquilino Mamma mammazza www.aquilino.biz

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Aquilino
Mamma mammazza
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Personaggi
Piero
La madre di Piero
Chiara, sorella di Piero
Alice, ragazza del parco
Commissario di polizia
*
PIERO
Mamma, sono nei guai.
MADRE Che cosa si dice, prima?
PIERO
Buongiorno.
MADRE Buongiorno anche a te, Piero.
PIERO
Sono nei guai, mamma.
MADRE Non aspettarti che precipiti nell’ansia. Hai combinato guai fin dal primo
vagito. La tua stessa presenza è un guaio.
PIERO
Questa volta sono guai grossi. Se non trovo una via d’uscita, finisco in
prigione.
MADRE Il posto che ti è più congeniale. Invece che alla scuola materna avrei dovuto
iscriverti al riformatorio, quando eri ancora piccolo e malleabile. Ora sei
irrecuperabile. Un nodo in gola che mi strozza.
PIERO
Mamma, devi aiutarmi.
MADRE Hai pulito le scarpe?
PIERO
Sì.
MADRE Bugiardo. Hai seminato fango e foglie secche.
PIERO
Pulirò, te lo prometto.
MADRE Non hai mai mantenuto una promessa. Fango e foglie secche. Sei andato di
nuovo al parco a fare le porcherie?
PIERO
Vuoi che pulisca subito?
MADRE Non cambiare discorso. Ruffiano. Tutto smorfie e gentilezze, quando hai
bisogno di me.
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PIERO
Mamma, ti voglio bene. Sei la mia mamma, devi aiutarmi.
MADRE Ipocrita. Ti illudi forse che non mi accorga di quanto zucchero versi nella
mia tazza? Due cucchiaini invece di uno, come ti chiedo. Io taccio per spirito
di carità. Ma tu vuoi che mi venga il diabete. Tu mi vuoi vedere malata e poi
morta. Perché mi odi.
PIERO
Io ti voglio…
MADRE Non dire quella parola!
PIERO
… bene.
MADRE Un odio assoluto e vendicativo. Subdolo e violento. Un odio maligno.
PIERO
Tu sei la mia mamma, come potrei odiarti? Il solo pensiero mi spaventa e mi
disgusta.
MADRE Ebbene, che ore sono?
PIERO
Le sei e qualche minuto.
MADRE Quasi le sette. Io ti ho aspettato, Piero. Ho preparato il tè. Ti ho anche
comprato i biscotti ai cinque cereali. Quelli che costano più degli altri.
Dilapido una fortuna, per mantenerti.
PIERO
Abbi pazienza, mamma. Mi si è rotto l’orologio.
MADRE Scuse, giustificazioni, pretesti, scappatoie, ripieghi... Una vita di falsità. Tu
da una parte, io dall’altra. E in mezzo, la solitudine di una madre e i suoi
patimenti.
PIERO
Mamma, vuoi ascoltarmi?
MADRE Ora lo berrai tiepido. E anch’io lo berrò tiepido. Detesto il tè tiepido. Ma
questa non è che una delle piccole crudeltà quotidiane con cui avveleni la
mia esistenza.
PIERO
Giuro che non arriverò mai più in ritardo.
MADRE Non giurare. I farabutti come te non hanno il senso dell’onore.
PIERO
Devo dirti una co…
MADRE Taci. Nemmeno tuo padre l’aveva. Infatti, mi ha sposata. Cinque mesi di
torture indescrivibili. Poi sei nato tu. Il fondo dell’abisso. Ho trovato la forza
di separarmi da quel mostro di egoismo, ma Dio ha voluto darmi la croce
della tua educazione.
PIERO
Sì, mamma.
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MADRE Tuo padre… gli auguro di schiattare tormentato dalle malattie più
orripilanti… non mi ha mai passato un soldo, tuo padre. Fosse stato almeno
il padre biologico. No, nemmeno quello. Un padre per burla, la cui virilità si
esauriva nella masturbazione. Nemmeno quando hai avuto bisogno
dell’apparecchio per i denti ha messo mano al portafogli. Sempre vuoto, è
vero, i soldi li dava tutti a quella babilonia di sua madre. Capisci che cosa
significa, tutto ciò? Sola, sempre sola, tragicamente sola.
PIERO
Sì, mamma.
MADRE Tu crescevi e peggioravi. Andavi somigliando più a tuo padre che a me. Mi
spaventai, ma non ebbi il coraggio di sopprimerti. Speravo in una grazia
divina, e anche nell’efficacia delle vitamine. Illusa! Illusa! Illusa! Troppo
buona, io, sempre, anima ingenua, una santa.
PIERO
Sì, mamma.
MADRE Giorno e notte, notte e giorno il mio tempo rubato da te. Ho dovuto fare a
meno del caffè al bar. Mi sono persa i pettegolezzi delle amiche. Ho
rinunciato anche al centro commerciale. Una vita dissipata dietro ai
pannolini! E per che cosa, poi? Per te? Tanti sacrifici solo per te? Ah ah ah.
Lo senti? Rido. Ma è una risata luttuosa.
PIERO
Sì, mamma.
MADRE Non chiedevo molto, mio Dio. Oh, che pena, che pena per me. Mi manca la
voce. Un pigolio pietoso. Mi senti, Dio? Dio cieco e sordo? Ho pregato di
poterti allevare senza impegno e senza responsabilità, senza rinunce e senza
sacrifici. Preghiere inascoltate. Anche Dio mi odia.
PIERO
Sì, mamma.
MADRE Avrei fatto di te un ragazzo serio e stimato, con una buona posizione sociale,
sposato con due figli, identico a mille altri ragazzi seri e stimati, tutti infelici
e psicopatici… e invece… invece, eccoti qua: una piaga biblica.
PIERO
Mi spiace, mamma.
MADRE Tu… tu… tu… sei un’anomalia, una nullità, uno scherzo stupido e feroce
della natura, un fallimento abissale. Infatti, non ti sai nemmeno vestire.
PIERO
Mi spiace, mamma, davvero.
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MADRE Ti ho tanto amato, Piero, e ti amo ancora. Ricordalo sempre, anche se non è
vero. Pensaci, mentre vado a prendere il vassoio del tè.
PIERO
Mam…
MADRE E lavati le mani, sudicio! Con la candeggina devi lavarle! Con l’acido
muriatico! Chissà che cosa tocchi, nei posti di pervertiti che frequenti!
PIERO
Le lavo, mamma, sì. Lavo le mani con tanto sapone. Ci spruzzo il limone,
come mi hai insegnato. Un goccio di ammoniaca. Lo senti l’odore
dell’ammoniaca? Mi lacrimano gli occhi, ma non fa niente. A te piace
quando ho le lacrime agli occhi. Sei contenta, mamma? Però adesso devi
aiutarmi. Io non so che cosa fare. Mi senti, mamma? Rispondimi, mamma,
per favore, non fare che te ne stai zitta per ore e per giorni e io non so che
cosa dire e ho paura… ho paura… ho paura, mamma… ho tanta paura.
MADRE Latte o limone?
PIERO
Latte, mamma. Grazie.
MADRE Latte? Non lo digerisci, il latte. Ci metto il limone, che ti disinfetta dentro.
PIERO
Sì, mamma.
MADRE Quanto zucchero?
PIERO
Mi piace amaro.
MADRE Sette cucchiaini, va bene?
PIERO
Benissimo, mamma.
MADRE Le hai lavate a fondo le tue mani di depravato?
PIERO
Con tanto sapone, mamma. E il limone e l’ammoniaca.
MADRE Bastasse quello!
PIERO
Vuoi che ci sputi sopra? Ecco, ci sputo. Brutte mani pervertite. Vuoi che ci
orini? Ecco, la pipì sterilizza. Vuoi che le passi sulla fiamma del gas? Tutto
quello che mi dici di fare, mamma, tutto.
MADRE Più impegno, Piero, più impegno. Con te non è mai finita. Poi ti preparo il
bagno con l’acqua bollente.
CHIARA Anch’io voglio una tazza di tè. Senza latte e senza limone. E anche senza
zucchero. Senza tutto. O senza niente. Basta che sia senza.
MADRE Chiara, sei tu?
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CHIARA Sono io, mamma.
MADRE Stiamo per prendere il tè. Ne vuoi una tazza?
CHIARA Te l’ho appena chiesta, mamma.
MADRE Non ti sento, Chiara. Aspetta un attimo. Sto arrivando. Non fatemi venire
l’affanno. Non fatemi venire l’affanno, per favore. Ecco, mi viene l’affanno.
CHIARA Il tè me lo preparo da sola. Ci sono abituata, a fare da sola. Tutto. O niente.
Basta che sia da sola.
MADRE Stai parlando con me?
CHIARA E quando mai? Sto parlando a me stessa fingendo che qualcuno mi ascolti.
MADRE Dimmi, cara, ti ascolto. La mamma è sempre qui. Sempre pronta a dare
consigli. O consolazioni. Sempre affettuosa e comprensiva. Sempre. Anche
quando vuole sbattere la testa contro il muro. La testa di qualcuno, e tu sai
bene di chi, tu lo sai.
CHIARA C’è trambusto, qui fuori. Due persone bussano a tutte le porte. Cercano
qualcuno. Non cercano me. Perché dovrebbero cercare me? Io non faccio
mai niente di male. Non faccio mai niente, io. Né di male né di bene, basta
che sia niente.
PIERO
Una delle due persone è una ragazza?
CHIARA C’è una ragazza, sì.
PIERO
Con una tuta da jogging?
CHIARA Ha una tuta da jogging, sì. Che cosa le hai fatto?
PIERO
Non sono mai uscito di casa, io.
CHIARA Mamma, cercano Piero.
MADRE Hai ammazzato?
PIERO
No.
MADRE Hai rubato?
PIERO
No.
MADRE Hai commesso atti impuri?
PIERO
No.
MADRE Lo sa Dio che cosa hai combinato, demonio.
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CHIARA Cercano lui, vero? Vero che cercano lui? E chi, se no? Cercano lui, vengono
qui, siamo tutti coinvolti, per colpa sua, sempre per colpa sua, tutti colpevoli,
per colpa sua.
PIERO
Mamma, ho cercato di dirtelo… ma tu, tu…
MADRE Di nuovo scuse, giustificazioni, pretesti, scappatoie, ripieghi. Una storia
antica. Una maledizione primordiale.
PIERO
Se qualcuno ti chiede dove sono stato oggi, devi dire che non mi sono mai
mosso da casa.
MADRE Io non ti ho visto per tutto il giorno.
CHIARA Così, mamma, brava. Non devi proteggerlo sempre. Devi essere giusta.
PIERO
Vero che sono stato tutto il giorno qui con te?
MADRE Vuoi che tua madre dica una menzogna?
CHIARA Non farlo, mamma.
PIERO
Una bugia piccola, mamma. Per tuo figlio. Altrimenti finirò in prigione!
MADRE Un figlio in prigione. Questo mi stai dicendo? Mi manca il fiato. Mi si
annebbia la vista. Scusate, mi siedo. Un capogiro. E sì che sono abituata agli
scandali. Fin da quando hai cominciato a gattonare mi hai fatto vergognare
di te nel quartiere. Ma in prigione, finora, purtroppo, mai.
CHIARA Lui, lui! E quello che ho passato io non conta?
MADRE Hai ragione, piccola. Quante ce ne ha fatte passare! Ricordi quando morse
una natica alla maestra? Per quindici giorni non mi feci vedere nei negozi,
per l’imbarazzo. E tutti sanno quanto costa la consegna a domicilio.
PIERO
Avresti dovuto ascoltare le mie ragioni. E difendermi. La maestra era
isterica. Non la mandavano in pensione. E si sfogava su di me. Una madre
sta dalla parte del proprio figlio.
CHIARA È quello che ha sempre fatto.
MADRE È quello che ho sempre fatto ed è quello che continuo a fare. Conosco i miei
doveri di madre. Conosco il martirio.
PIERO
Allora sosterrai che sono stato qui tutto il giorno con te, vero?
MADRE Se io mentissi, sarebbe come insegnare a te a mentire. Sono una madre. Non
posso farlo. Ho giurato.
PIERO
Tu non mi vuoi bene.
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MADRE Una madre ama sempre il proprio figlio, anche quando lo odia.
CHIARA Le madri devono odiare i figli, anche quando li amano. Così crescono liberi.
Io ne so qualcosa. Né amore né odio, niente.
PIERO
Aiutami, mamma.
MADRE Ti aiuto come ti ho sempre aiutato, ma non ti aiuto a fare del male a te
stesso.
PIERO
E lasci che mi portino in prigione?
MADRE Anche sulla sedia elettrica o sul patibolo, se l’amore che ho per te lo
richiede. Qualsiasi cosa per la tua felicità, figlio.
PIERO
Mamma, tu non ragioni.
CHIARA Lo senti? A me non hai mai consentito di risponderti così. Mi hai sempre
mollato un ceffone. Anche davanti a estranei. Con fredda indifferenza.
MADRE Chiara, che cosa… Ma che cosa dici? Fingo di non avere nemmeno sentito.
Alla lunga, ci si abitua anche all’ingratitudine. Mi si incrina la voce. Sette
spade nel cuore. Piero, bevi il tuo tè.
PIERO
Non mi va.
MADRE Non essere scostante. L’ho fatto per te, sai? Avrei potuto impiegare il mio
tempo per me stessa, e invece l’ho dedicato a te, il mio tempo. Con
amorevolezza.
PIERO
Tu mi hai sempre odiato. Come hai sempre odiato il papà.
MADRE Bevilo tu, Chiara. Non facciamo sprechi. Lui, lasciamolo delirare.
CHIARA Grazie, mamma. Sei molto gentile. Ignoriamolo. Fingiamo di conversare.
PIERO
Il papà mi avrebbe aiutato. Mi voleva bene, lui.
MADRE Ci sono anche i biscotti ai cinque cereali, Chiara. Prendine due. Ti fanno
bene. Sei sempre così costipata! Hai lo sguardo giallastro. Non hai mai
goduto di una buona salute. Non hai mai goduto, tu.
CHIARA Sono troppo educata per godere, mamma, lo sai.
PIERO
Con lui mi sarei sentito...
MADRE Avete sentito?
PIERO
… al sicuro.
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MADRE Hanno suonato alla porta. Chi mai sarà? Chi ci sarà dietro la porta? Che cosa
sarà venuto a fare? Chi cercherà? Chi è venuto a trovare? Lo trova? Certo
che lo trova, dato che lo cerca e io gli dico: è qui! è qui!
PIERO
Io me ne vado, mamma. Me ne vado da questa casa. E non torno più.
MADRE Ho sempre sperato che ti decidessi ad abbandonarmi. Appena imparasti a
camminare, ero solita metterti fuori dicendo: va’, va’… Ma tu restavi. Sei
restato per una vita! E ora vado ad aprire. Chi mai sarà? Chi ci sarà dietro la
porta? Che cosa sarà venuto a fare? Chi cercherà lalla la lallalà? Lalla la
lallalà!
CHIARA Ti portano in prigione. Ti interrogano. Ti picchiano. Ti fanno il processo. Ti
condannano. In prigione ti ammazzano di botte. Ti violentano. Giorno e
notte, notte e giorno il tuo tempo rubato dal dolore e dal terrore.
PIERO
Mamma, dirai che sono sempre stato qui? Ti supplico!
MADRE Lalla la lallalà!
CHIARA Giorno e notte, notte e giorno hai rubato il mio tempo con il dolore e con il
terrore.
PIERO
Bugie bugie bugie! Non ti ho mai fatto niente. Ti ho sempre ignorato. Non
sapevo nemmeno di avere una sorella. Ti vedevo passare e mi domandavo:
quella chi è? Ora vado a chiudermi in bagno. Tu sei cattiva. Ti cadono i
denti. Ti cresce la gobba, tanto sei cattiva. Mi chiudo in bagno, mamma! Io
non sono mai uscito di casa! Sono stato qui con te! Abbiamo guardato la
televisione! Tu diventi tutta storta, per la cattiveria. Anche cieca. Nessuno
vuole stare con te. Fai schifo a tutti.
COMM
Sono un commissario di polizia. Signorina, non si spaventi. Mantenga la
calma e non strilli. Io sono un commissario di polizia, non un estraneo.
Capisce che intendo? Rifletta e faccia una scelta arrischiata, che è sempre
meglio di niente.
CHIARA Accomodatevi. Gradite un tè? È così che si dice, no? Volete accomodarvi?
Proprio così mi hanno insegnato. Posso offrirvi un tè? La mamma lo sa fare
meglio e tra un attimo è qui. Nel frattempo, chiedo scusa se mi presento. Io
sono Chiara, la figlia.
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COMM
Bene, Chiara. Ineccepibile, direi. Non le sembra strano avere la polizia in
casa? La polizia in casa! Un fatto inconsueto e inquietante, non trova?
CHIARA Si vedono le nuvole, ci si aspetta che piova.
COMM
Beccato! Lei mi stava aspettando. Eh, birichina. Mi confermi l’informazione
che è già in mio possesso. Lei ha un fratello.
CHIARA Vorrei, ma non posso negarlo.
COMM
È in casa?
CHIARA In confidenza… sì, ma si è nascosto.
COMM
Me l’aspettavo, sa? Molti scappano o si mettono a sparare, ma i peggiori si
nascondono. Possiamo scambiare due parole con lui?
ALICE
Non sia precipitoso. Non ha appena detto che molti sparano? E se lui,
vedendosi intrappolato, decidesse…
COMM
Non può e non deve, se è di quelli che si nascondono. Coerenza, ci vuole
coerenza.
ALICE
Forse lui non lo sa. Come vorrei non essere mai venuta qui! A quest’ora
dovrei trovarmi in palestra.
COMM
Le rammento che è stata lei a chiedere il mio aiuto.
ALICE
Sì, ma doveva finire lì. Io grido, lei acciuffa il colpevole e lo fa scomparire
dalla mia vita. È questo il suo dovere. Non mi aspettavo un coinvolgimento.
Proprio per niente. Non so nemmeno se sia legale. Mi sta facendo perdere il
pomeriggio, se ne rende conto?
CHIARA Piero, c’è il commissario! È venuto per portarti dentro!
COMM
Un commissario di polizia, per la precisione. Ma lei, Piero, non si spaventi e
mantenga la calma. Soprattutto non spari. Vogliamo solo scambiare due
chiacchiere, così, alla buona, senza malintesi né reazioni convulse. Pensa di
farcela?
PIERO
Io non esco! Piuttosto mi ammazzo!
CHIARA Lo dice sempre, ma non lo fa mai.
COMM
Dove si è nascosto?
CHIARA In bagno. Il suo locale preferito. Ci passa metà della vita.
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ALICE
Ci ho ripensato. Non voglio più denunciarlo. Se vuole fermarsi lei,
commissario, faccia pure, si beva il suo tè, conversi con il disgraziato chiuso
in bagno, ma io… io qui non ci resto.
CHIARA Eh, no. Non puoi fare così. Prima coinvolgi mio fratello in un’indagine e poi
lo molli senza motivo?
COMM
Lasci parlare me, che sono abilitato. Di che cosa ha paura, signorina? Ci
sono io, qui. Un commissario di polizia. Ho tanta esperienza. Missioni in
periferia e corsi di aggiornamento. Sono perfino armato. Capisce che
intendo?
ALICE
Lei è solo un uomo, quello è un maniaco.
COMM
Uomo, certo, ma commissario di polizia. Più che uomo, dal mio punto di
vista. Chi ha occhi per guardare, mi contempli.
CHIARA E poi non senti il ticchettio? Piove. Come puoi evitare di bagnarti?
COMM
Giusto. Qui siamo, qui restiamo. Non abbiamo nemmeno l’ombrello.
ALICE
Questi dicono cose senza senso. Io ho bisogno del senso delle cose,
altrimenti vado fuori strada. Questi straparlano e a me chi pensa? Tremo
ancora. Ho avuto un’esperienza scioccante. Pomeriggio inoltrato, capite?
Quasi crepuscolo. Sera incombente. Le prime ombre. Fruscii misteriosi. La
sensazione di essere seguita. Uno stato di eccitazione dei sensi, insomma.
Una non è forse libera di fare jogging dove e quando le pare? E tutte le
manfrine del governo sulla sicurezza? I miei genitori pagano le tasse. Lui era
lì. Dopo una curva stretta del sentiero. Immobile nel buio. Gli occhi su di
me. Rossi, cerchiati di nero. Un diavolo, il porco. Mi sono sentita subito
molle dentro e fuori. Ho pensato, tragica: questo mi ammazza. Questo mi
ammazza! Ammazza me, questo! Mi ammazza!
CHIARA Eh, no. La signorina rimane qui. A fare il suo dovere di cittadina. Ma vi
pare? Prima fa cercare mio fratello dalla polizia neanche fosse un criminale.
Lo è, ma loro che ne sanno? E poi se la vuole svignare? Non si scansano le
responsabilità. Eh, no. Quando si comincia, si va fino in fondo. Non si mette
in subbuglio una famiglia per niente. Mio fratello è un criminale? Non c’è da
stupirsi. L’ho sempre saputo, lo è sempre stato. Ha sbagliato, paghi. Sono
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sua sorella e farò di tutto per aiutarlo a tenere la testa alta. Si possono avere
le manette ai polsi senza rinunciare alla dignità. È mio fratello. Voglio stargli
vicino fino a quando tira le cuoia.
COMM
La ragazza è spaventata, ma forse non si rende conto da chi è protetta. Ne ho
agguantati di maniaci, io! Ci sono periodi che spuntano come funghi. In
centrale dicono che dipende dalle piogge acide. Può darsi. Anche la frutta è
degenerata. Mele sociopatiche, albicocche feticiste. I maniaci te li ritrovi
dappertutto, anche sul pianerottolo di casa. Magari travestiti da portinaia.
Sono viscidi, gli sporcaccioni. Con tutta la nostra buona volontà, ancora non
siamo riusciti a sterminarli. Ma ne conteniamo il numero entro i limiti della
decenza. Sono eversivi, i maniaci. Qualcuno è anche terrorista. Per forza,
fanno le cose contro natura. Se non riusciamo a sterminarli, dico io,
tagliamogli almeno le palle.
MADRE Signor commissario! Mi scusi, ero di là a sciacquare le tazze. Lei è la
vittima? Come al solito, il mio Piero non ha avuto buon gusto. Gradite anche
voi una tazza di tè? Tazze appena sciacquate, uno splendore.
ALICE
Non si disturbi, ce ne stiamo andando.
CHIARA Lo dice solo per gentilezza, mamma. E anche per trauma.
MADRE Mio figlio, dove tocca, lascia il segno. Siediti, cara. Sei pallida e stuprata, ti
ci vuole un tè caldo zuccherato.
ALICE
Non bevo tè. Solo tisane.
MADRE Non è il caso di invitare anche Piero?
CHIARA Piero, la mamma ti vuole! Devi parlare con il commissario! Non ti fa niente,
per il momento! Ma poi ti porta in galera!
PIERO
Mandalo via! Non voglio vedere nessuno!
ALICE
Sentito che voce irritata? È meglio non provocarlo. Possiamo tornare
un’altra volta. Fra sei mesi, magari. Andiamo sì o no?
COMM
Non perda la calma, signorina Alice. Non si faccia travolgere dalle emozioni.
Mi ascolti come se fosse un padre a parlarle: si sieda e prenda il tè caldo
zuccherato, ne gradisco una tazza anch’io, grazie. L’indagine è avviata.
Intanto, abbiamo avuto la conferma che in casa un uomo c’è.
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CHIARA Uomo? Piero? Lui non è un uomo.
COMM
Dovrà testimoniarlo in tribunale, suffragata da prove meglio se inconsistenti
e fantasiose.
MADRE Vengo anch’io a testimoniare. Ne ho di cose da dire! Lei è la sorella, ma io
sono la madre. Vedrà che bella testimonianza le faccio. Mi chiederà di
tornare.
COMM
Questo Piero è dunque suo fratello, signorina…
CHIARA Chiara.
COMM
Ed è suo figlio, signora…
MADRE Io sono la madre, sì. Ma lui è solo una parvenza di figlio. Le sue origini sono
oscure e inquietanti. Io sono vergine, detto in confidenza.
COMM
Interessante. E che cosa fa, questo bel tipo?
MADRE Lui fa di tutto a tutti. Non ha mai voluto specializzarsi.
CHIARA Una volta, mentre facevamo il bagno insieme… eravamo piccoli, la mia
nudità era casta, la sua un’oscenità… ho tentato di tagliargliene via un pezzo.
Ne ha così tanto! Troppo. Fa paura. Ma lui si è opposto con violenza
bestiale. È geloso in modo patologico delle sue cose. Quelle degli altri non
contano niente. Ha stuprato tutte le mie bambole.
COMM
Capisco. Ha la mia comprensione, signorina. Suo fratello
mostra i
comportamenti tipici di chi vive ai margini dell’umanità, nella zona oscura.
MADRE Siete venuti per abbatterlo?
ALICE
Ma che cosa dice, signora?
MADRE Piero, caro, se confessi subito, soffri meno! Da’ retta alla mamma che vuole
solo il tuo bene!
PIERO
Tu mi odi.
MADRE È vero. Però sono la mamma e ti voglio bene lo stesso. Sarà dura, signor
commissario. Io lo conosco. È testardo. Solo a martellate capisce le cose.
Vuole un martello?
CHIARA Perché non spara attraverso la porta? È il suo mestiere, no?
ALICE
Ma senti questa. È un maiale, ma è pur sempre tuo fratello. Si può essere più
sfigata? Non bastava il maniaco, ci voleva... In che famiglia sono capitata?
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COMM
Beva il tè, signorina Alice, si rilassi. Sapete che ero il migliore al corso di
tiro attraverso le porte? Ma le ricordo, signorina Chiara, che la giustizia
sommaria non è contemplata dal regolamento, se non come eccezione in una
casistica molto ampia. Capisce che intendo?
ALICE
Mi sta per venire una crisi d’ansia. Dovrei essere in palestra e invece mi
ritrovo nella casa del maniaco in procinto di essere coinvolta in una
sparatoria. Allucinante.
COMM
Io, per conto mio, devo assicurare la regolarità della procedura: indagine,
riconoscimento, arresto, processo, condanna, espiazione.
MADRE Anch’io sono contraria ai linciaggi. Soprattutto in casa mia. Siamo persone
per bene. Io, in particolare, sono una madre. Dobbiamo trovare un modo
legale per ammazzarlo. Dico bene, commissario?
COMM
Tanto più che fuori piove. Sa che non abbiamo nemmeno l’ombrello?
Mettiamoci l’animo in pace e cominciamo l’indagine, che ad ammazzare ci
si deve arrivare per gradi, con meticolosità. Signora, mi parli di suo figlio.
CHIARA Oh, finalmente si comincia a ragionare. Tutti devono sapere tutto, e
condividere la repulsione.
MADRE Il mio Piero è nato dopo ventidue ore di travaglio. Esausti, io e i medici. Urla
e imprecazioni. Nascendo, mi ha defecato sul petto. Poi ha morso la mano
dell’ostetrica. Aveva già i canini, lunghi e affilati.
CHIARA Canini lunghi e affilati.
ALICE
Mio dio.
COMM
Però!
MADRE Non strillò. Emise un muggito. Sette tuoni scossero la volta celeste fino alle
radici. Il cielo di riempì di nuvolaglia nera in forma di muso demoniaco.
CHIARA Muso demoniaco.
ALICE
Mio dio.
COMM
Però!
MADRE Per tutto il primo anno non dormì mai. Voleva solo cosce di pollo e mi
sputava in faccia le pappette di semolino. Ruttava come un orco.
CHIARA Come un orco.
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ALICE
Mio dio.
COMM
Però!
MADRE Non imparò mai a servirsi del vasino. Ancora adesso espleta i bisogni
corporali sia liquidi sia solidi solo durante il sonno. Per lo sforzo, ulula.
CHIARA Ulula.
ALICE
Mio dio.
COMM
Però!
MADRE Imparò invece a dare pugni, calci e morsi. Spesso dovetti incatenarlo. Lo
frustai, anche. Niente. Anzi, peggio. Gli piantai chiodi nei polsi e nei piedi.
CHIARA Chiodi nei polsi e nei piedi.
ALICE
Mio dio.
COMM
Però!
MADRE Nonostante la mia sollecitudine, peggiorò sempre più. Lo mandai a scuola e
intraprese una carriera di sadico bastardo depravato. Quanto ho pregato!
Quanto ho pianto! Quanti sacrifici! Quanti patimenti! Vado a prendere la
scatola dei cattivi ricordi.
CHIARA La scatola dei cattivi ricordi.
ALICE
Scusate… ma il pensiero… di essere stata in balia… di un mostro simile…
vorrei tanto andare via, vorrei tanto andare a casa… vi prego… lasciatemi
andare a casa… voglio stendermi sul divano e accendere il televisore… una
tisana al gelsomino… i rassicuranti rumori del vicinato… fatemi tornare alla
mia vita!
CHIARA Tieni. Asciugati le lacrime. Frignare non serve a niente. C’è solo un modo
per uscirne. Uno solo.
COMM
Signorina Alice, mi ascolti. Pensi di non pensarci. Capisce che intendo?
ALICE
Avrebbe potuto…
COMM
Eh, sì.
ALICE
E io sarei stata…
COMM
Senza dubbio.
ALICE
E poi con un coltello…
COMM
Servizio completo.
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ALICE
Non sarei qui, ora.
COMM
Diciamo non così viva.
CLARA
Che ne sapete, voi? Che ne sapete di terrore, di tortura, di vita e di morte?
Sono forse viva, io? Eppure sono qui. Ciò che mi tormenta è che non sono
nemmeno morta. Di cattivi ricordi ne ho tanti. Ho pochi ricordi buoni.
Ricordo solo i cattivi ricordi. Dimentico subito i ricordi buoni. Ma voi che ne
sapete? Voi non avete né passato né futuro. Io li ho entrambi, identici.
Pesano su di me come massi.
MADRE Questa è la mano di suor Felicita. Gliela staccò con un morso alla scuola
materna.
CHIARA Ricordo che indossavo un grazioso vestitino di organza rosa. Lui vi appiccò
il fuoco. Io rimasi nuda e ustionata. Strillavo tanto che dovettero incerottarmi
la bocca.
MADRE Questo è uno slip bruciacchiato di cadavere carbonizzato non identificato.
CHIARA Dopo il mio vestitino, aveva dato fuoco alle tende del salone della
ricreazione. Ma prima aveva legato ai termosifoni quindici suoi piccoli
compagni. Bruciarono vivi e morirono morti. Indimenticabile, la puzza.
MADRE Questa è la forbice che mi lanciava quando gli proibivo di uscire di sera.
Non volevo che frequentasse le donnacce prima ancora della pubertà.
CHIARA Nei locali equivoci che frequentava credevano che fosse un nano, ma lui
aveva solo sette anni.
ALICE
Quell’uomo è un mostro.
COMM
Lei dice? La mia esperienza mi fa invece diagnosticare che ci troviamo di
fronte a un plurimaniaco multideviazionale con tendenze diversificate e gusti
raffinati. Uno snob, insomma. Comunque sia, un diverso. Tutta un’altra
cosa, i diversi.
CHIARA Un essere bestiale. Ne sentivo l’odore dal mio lettino. Si chinava su di me e
mi alitava in faccia. Era grosso. Tanto grosso che riempiva la stanza. La sua
voce era forte e potente. Mi stordiva. La sua mano mi appariva dotata di una
forza sovrumana. Ogni volta che mi accarezzava temevo che volesse
stritolarmi. Lui, per me, era un dio cattivo.
17
MADRE È sempre stata una bambina sensibile.
COMM
Del tipo: scusate se disturbo, ma non posso proprio farne a meno, cercherò di
levarmi di torno il più in fretta possibile?
MADRE Una ragazza educata che sa come comportarsi.
ALICE
Scusate se disturbo, ma non posso proprio farne a meno, cercherò di levarmi
di torno il più in fretta possibile.
MADRE Eh, no. Questo proprio no. Non sul più bello.
COMM
Suvvia, signorina Alice. Si sta così male, qui? Fuori piove e non abbiamo
l’ombrello. Abbia pazienza!
ALICE
Questo posto mi fa paura.
MADRE Questo posto è una casa, signorina, e noi siamo una famiglia.
COMM
Ha sentito? Non ci sono garanzie migliori. Se ne stia lì buona buona e ci
lasci procedere con le procedure.
MADRE Lo ammazziamo?
COMM
Rispettiamo le regole, signora. Anzitutto, devo assicurarmi che sia proprio
lui lo sporcaccione che cerchiamo. Signorina Alice, è pronta per il
confronto?
ALICE
È proprio necessario?
COMM
Indispensabile. Glielo dico io che sono un commissario di polizia. Se potessi
evitarglielo, pensa che non lo farei? Noi abbiamo studiato, per queste cose.
MADRE Non si può sveltire la procedura? Prima lo ammazziamo e poi facciamo il
confronto.
COMM
A volte si fa, tuttavia non è semplice. Dal punto di vista burocratico, intendo.
Capisco la sua ansia di madre, ma… Ci sono le procedure palesi e quelle
sottintese. Le regole conclamate e quelle riservate. Capisce che intendo? Non
possiamo ammazzare uno che si è chiuso in bagno. Lo priviamo brutalmente
della sua intimità? Signora, c’è modo e modo.
MADRE Lei è troppo buono, commissario. La legge è troppo buona. Il governo è
troppo buono. Lo lasci dire a me che sono una madre. So quando è il
momento di una equilibrata severità.
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Piero, bambino mio. Non ti ho forse insegnato a non chiuderti in bagno? E se
ti prende uno svenimento? Lo sai che non devi avere né pudori né segreti per
la tua mamma che ti ha fatto lei tutto nudo tutto bello.
Ascolta, Piero. Prima ancora che io finisca di parlare, tu apri la porta e vieni
a sederti qui con noi, altrimenti…
MADRE Siediti lì, Gomorra.
COMM
Il signor…?
ALICE
Controlli se ha un’arma nascosta. Non vede che faccia da criminale?
COMM
Signorina Alice, per favore. Vuole sostituirsi a me, che sono il commissario
patentato? Abbia pazienza. Il signor…?
MADRE Piero e basta.
COMM
Signor Piero, si rilassi. Nessuno può ancora affermare con sicurezza che lei è
il colpevole, nemmeno io. E questo la dice lunga.
MADRE Io posso, gliel’ho detto. Sono la madre.
COMM
Giuridicamente, me lo lasci dire, inconsistente e pure, mi stia a sentire, nel
riguardo della procedura, del tutto incongruente, e non per dire, signora, non
per dire! Mi lasci lavorare.
MADRE Un’altra tazza di tè?
COMM
Risponda alla mia domanda, signor Piero. Dove si trovava oggi pomeriggio
dalle ore quindici alle ore diciannove?
PIERO
In casa.
MADRE Falso.
PIERO
In casa con la mamma.
MADRE Non è vero.
PIERO
Mamma, di’ che sono stato qui con te!
MADRE Io non mento mai.
PIERO
Mamma!
MADRE Mio figlio passa le giornate fuori casa a combinare brutte cose. Lo ammazzi.
COMM
Signorina Alice…
ALICE
Non me la sento, davvero. Vuole che mi venga una crisi isterica?
19
COMM
Signorina Alice, riconosce nel qui presente Piero l’individuo che l’ha
molestata al parco?
ALICE
Non lo so.
COMM
Risponda o sì o no. A tutto il resto penso io.
ALICE
La corporatura è la sua. L’abbigliamento coincide. Anche le stringhe delle
scarpe sono uguali. Ecco, aveva la stessa macchia sui calzoni. Se non fosse
un altro, potrebbe essere lui.
COMM
Lo osservi bene in faccia.
ALICE
Commissario, lui non mi ha mica fatto vedere la faccia.
COMM
Capisco. Ci vuole un supplemento d’indagine. Portare allo scoperto ciò che
non è visibile. Con tatto, ma senza falsi pudori. Signora, capisce che
intendo? Non voglio offendere la sua sensibilità, ma devo procedere a un
riconoscimento più intimo. Capisce che intendo? Se lo ritiene opportuno,
può ritirarsi in un’altra stanza.
MADRE Io non abbandono mio figlio.
COMM
Così risponde una madre. Allora procediamo, e che la nuda verità trionfi.
ALICE
Non vorrà…?
COMM
È la procedura, signorina.
ALICE
Ma è imbarazzante!
COMM
Signor Piero, le spiace aprire l’impermeabile di fronte alla signorina Alice?
Signor Piero, mi ha sentito? Le ripeto la richiesta. Vuole aprire
l’impermeabile di fronte alla signorina Alice?
PIERO
Non posso.
COMM
Cominciamo male.
MADRE Piero, non fare il maleducato con il signor commissario.
PIERO
Ho vergogna.
ALICE
Questa è bella. E prima, allora?
PIERO
Era diverso. Qui non ci sono le condizioni ambientali favorevoli. Ogni cosa
ha il suo tempo e il suo luogo, specialmente una cosa come questa, che è
molto delicata.
MADRE Piero!
20
COMM
Brava, signora. Gli dica di non fare il filosofo, per favore, che perdiamo solo
tempo. Mica glielo portiamo via, solo un’occhiatina.
MADRE Fa’ come ti ha chiesto il commissario, Piero. Subito.
ALICE
È lui. Lo riconosco. Mi vengono i brividi. Che orrore.
MADRE Puoi ricomporti, Piero. Dopo faremo i conti. Andare in giro senza slip. Senza
slip e senza maglietta. E scommetto che non avevi nemmeno il fazzoletto.
COMM
Sono spiacente, signora. Un figlio così non se lo meritava proprio.
MADRE È sempre stato un porco. Da piccolo giocava con le feci. Gli legavo le mani
con il filo di ferro. Quante ne ho dovute sopportare! È soddisfatto? Finita la
procedura? Lo ammazziamo?
COMM
Signora, non mi assilli.
ALICE
Mi dia retta, commissario, che io non ne posso più. Ho fatto il mio dovere?
L’ho fatto. Ora voglio tornare a casa. Mi è venuto il mal di testa. Ho la
nausea. E lei non parli sempre di ammazzare!
MADRE Io faccio la madre. Un giorno lo capirà anche lei, signorina.
COMM
Effettuato il riconoscimento, portiamo a compimento la procedura.
L’inquisito è disposto a confessare?
PIERO
No.
MADRE Piero! Mio dio, che mancanza di collaborazione.
PIERO
Non ero io quello là. Io non sono mai uscito di casa.
MADRE È un alibi che non regge, Piero. Io non lo sostengo.
PIERO
Tu non sei una madre! Tu non sei una madre! Tu non sei… non sei… tu…
non sei… una madre.
MADRE Detto, l’hai detto. Non puoi negarlo, Piero. L’abbiamo sentito tutti. Non
dovevi dirlo, ma l’hai detto. Figlio ingrato. Ora basta. Ora ho perso la
pazienza. Quando è troppo è troppo. Anche per una madre. Perfino per una
come me, una vita sacrificata. Ci vuole la corda. Scusami, Piero, ma devo
legarti. È inevitabile, lo capisci? Le bestie bisogna legarle, se no scappano.
Non puoi illuderti di averle sempre vinte. Sono stata troppo buona con te.
Troppo buona, ecco la verità. Ma ora basta.
21
COMM
Le esprimo tutta la mia comprensione, signora. Anche la maternità ha i suoi
limiti. La prego però di rendermi edotto riguardo alle sue intenzioni.
MADRE Lo torturo per farlo confessare.
COMM
Non credo che sia legale.
MADRE Guardi che questo è mio figlio. Guardi che l’ho fatto io.
COMM
Però…
MADRE Però che cosa? Se non ci pensano i genitori ai figli, chi deve pensarci?
COMM
Ma l’amore di una madre…
MADRE Che cosa ne sai, lei, dell’amore di una madre?
COMM
Per il momento niente, non essendo ancora sposato.
MADRE Siamo in casa mia e questo è mio figlio. Mi lasci fare quello che devo fare.
ALICE
Non se ne stia lì impalato. La fermi. Non voglio essere coinvolta in qualcosa
di illegale. Ma vuole davvero torturarlo?
COMM
Diamole tempo per un ripensamento.
MADRE Guardi e impari, signorina.
PIERO
Il papà mi avrebbe difeso.
MADRE Tra disgraziati ci si dà sempre una mano.
COMM
Non c’è verso di farla ragionare. Stravolgimento completo della procedura.
D’altronde, a crimine conclamato, il criminale è restio a ogni assunzione di
responsabilità. Eh, non si fa così. Uno sbaglia, lo ammette e si pente. Così si
fa. Questo è un bieco. Non intende ragione. E allora, se dev’essere fatto,
facciamolo in fretta. Le serve aiuto, signora?
MADRE Gli tenga bloccate le spalle mentre gli conficco gli aghi sotto le unghie.
PIERO
No, mamma, no, gli ahi no, gli aghi no!
ALICE
Aghi sotto le unghie? Ma è terribile. Sono scioccata, ho il mal di testa e la
nausea… e lei gli pianta gli aghi sotto le unghie! Impeditegli almeno di
urlare. Non posso sopportare le urla di dolore, con questa emicrania. Sono
una persona civile, io, contro la violenza.
COMM
Calma, signorina Alice, calma. Confidi nella mia professionalità. Basta
ficcargli un fazzoletto in bocca.
22
MADRE Fate come volete, ma è un peccato. Piero è molto espressivo nella
sofferenza.
COMM
Signora, se lo facciamo diventare uno spettacolo qui davvero rischiamo che
si fa notte.
MADRE Ha fretta?
COMM
Nemmeno tanta. Se non fossi qui, sarei da un’altra parte. E quindi perché
farsi venire l’ansia? Non so nemmeno dove sia, da un’altra parte.
MADRE Allora le servo il tè.
CHIARA Piove ancora. Ho chiuso le finestre. Ho chiuso anche le imposte. Tira vento.
Strapazza le fronde e fa gridare le foglie. Non voglio vedere, non voglio
sentire. Ma per strada non c’è più nessuno. Saette di pioggia precipitano
sull’alone di luce dei lampioni come tanti sputi dal cielo.
ALICE
Ti spiace se ti faccio compagnia? La pioggia mi deprime. Figurati adesso che
ho il mal di testa e la nausea. Sai che cosa ci vorrebbe? Un po’ di musica. Un
sax, un pianoforte… qualcosa che rilassi i nervi.
CHIARA Ora la mamma tortura Piero. Lui urla e supplica.
ALICE
Non può, gli ho fatto mettere un fazzoletto in bocca. Per i nervi, sai.
CHIARA Quante volte l’ho invidiato.
ALICE
Invidi tuo fratello perché viene torturato?
CHIARA Le sofferenze sono la punizione per quello che fa. Cose orribili, contro la
legge e la morale. Ma lui qualcosa fa. Io mai niente.
ALICE
Nemmeno io ho mai fatto niente contro la legge e la morale, dal mio punto
di vista. Che è quello che conta, il proprio punto di vista, no? Non devi
avvilirti. Devi essere fiera di te stessa, come lo sono io.
CHIARA Alla prima occasione scappa. Scappa sempre. Trova sempre il modo di
scappare. Scappa a ogni respiro. Da tutto e da tutti. Io mai, mai scappata, io.
Sempre qui. Sempre qui, con la mamma. In casa con lei, io. Brava bambina.
Seduta lì, silenziosa. La mamma comanda, io obbedisco. Brava, io. Non
scappo.
23
PIERO
Sempre in fuga. Braccato dalla madre e dalla sorella. Animale immondo da
riportare nella tana. M’incatenano, e io scappo. Mi puniscono e
m’incatenano, ma io scappo.
CHIARA Lui scappa e io faccio la spia. La mamma lo va a riprendere e io assisto alla
punizione.
ALICE
Tu stai dalla parte giusta.
CHIARA Sto dalla parte giusta? Me lo chiedo sempre. Sempre. Ancora adesso me lo
chiedo. Mi osservo nello specchio e mi domando: chi sei, Chiara? Che cosa
fai? Che cosa dici? Ma non so rispondermi.
PIERO
La mamma mi picchia mi picchia mi picchia. E io scappo. Mi riprende e mi
picchia. E io scappo.
CHIARA Quante volte è successo, Piero?
PIERO
Lo hai detto tu. Quanti sono i respiri.
CHIARA Sei tu che infrangi le regole e poi la mamma ti picchia… o è la mamma che
ti picchia e poi tu infrangi le regole? Anche questo mi domando. E non so
rispondermi.
ALICE
Ti aiuto io. La risposta è semplice. Considera come si è comportato con me.
Gli ho forse fatto del male? Io non faccio mai del male a nessuno. Mi ha
aggredita senza motivo. Tuo fratello è colpevole. Su questo non ho dubbi.
CHIARA Piove. Per le strade non c’è nessuno. Dove si è rintanata la brava gente che
ha costruito le strade? Tutti nelle case. Tutti in famiglia. Tutta l’umanità in
famiglia.
PIERO
Io soffro. E nessuno si accorge di me.
CHIARA Nessuno si accorge di me. Io passo e la gente dice: guardate, il fantasma di
Chiara. Ma sono io, non il mio fantasma. Io chi? Mi vedo nello specchio e
mi dico: sei tu, il fantasma di Chiara?
MADRE La dici, la verità? La dici la dici la dici?
COMM
Ci vada piano, signora. Non vorrei perdere il corpo del reo.
MADRE Non si preoccupi, è forte. Ha l’animo bestiale. Ce la dici sì o no? Ce la dici
sì o no? Ce la dici sì o no?
COMM
Sopporta il dolore in modo incredibile.
24
MADRE L’ho sempre tenuto in allenamento. Ci dici la verità? Ci dici la verità? Ci
dici la verità?
COMM
Non dice una parola. Sarebbe ammirevole, se non fosse imbavagliato.
MADRE Una madre non si arrende alle prime difficoltà
COMM
Sua madre è una donna di carattere.
PIERO
Mi liberi.
COMM
Toh, ha sputato il bavaglio. Meno male che non ha gridato, la signorina
Alice ha il mal di testa, poverina.
PIERO
Mi lasci fuggire.
COMM
Le pare possibile? Io sono un commissario di polizia. Sono il primo a dover
rispettare la legge.
PIERO
Ho ammazzato? Ho rubato? Ho fatto violenza a qualcuno?
COMM
Lei non può andare in giro mostrando il pene!
PIERO
Ma non lo faccio con tutti.
COMM
Questa è un’attenuante.
PIERO
Per me è solo un gioco.
COMM
Dite tutti così. Un reato è un reato, non un gioco. Che mondo sarebbe se tutti
offendessero il comune senso del pudore? Le piacerebbe che qualcuno le
mostrasse il pene? Un pene estraneo, ma insomma!
PIERO
Lo sa dopo quanto tempo si è decisa a chiamare aiuto? Dopo venti minuti.
ALICE
Che discorsi! Ero traumatizzata.
PIERO
Ho chiuso l’impermeabile, ormai avevo finito, stavo per andare via, ma lei si
è indispettita e si è messa a strillare. Allora mi sono fermato per prolungare
l’esibizione.
COMM
Mentre io accorrevo sul luogo del delitto.
ALICE
Lasciandoselo scappare, però. Eh, commissario.
CHIARA Lui scappa sempre. Chi scappa, è colpevole. Io non sono mai scappata
perché sono pura, priva di colpa. Lui è il male. Eppure pretende di essere nel
giusto. La realtà perderebbe la sua rassicurante identità, se lui avesse
ragione. E io? Se lui non fosse il male, io che cosa sarei? Forse è meglio non
25
essere niente, come adesso. Io sono il puro niente. No, no. Non è meglio. È
angosciante.
PIERO
Quello no, mamma!
MADRE Temperatura massima, lino e canapa.
COMM
Signora, ho un sospetto. Vorrei però che lei mi chiarisse le sue intenzioni.
Non vorrà davvero… stirarlo?
MADRE Non sto mica improvvisando, sa? Trattamento collaudato. Vero, Piero?
ALICE
Ci mancava anche questa. Roba da manicomio. Io non sto certo qui ad
assistere. Commissario, sia chiaro che di tutto questo io non so niente. Non
voglio coinvolgimenti in vicende truci. La padrona i casa è lei, faccia quello
che le pare, ma senza di me. Chiara, che ne dici di un caffè?
CHIARA In un modo o nell’altro, è sempre lui ad attirare l’attenzione. Che senso ha
che, nonostante che lui sia il male, siano tutti indaffarati a dargli retta?
Dovrebbero levarlo di torno così, con uno schiocco di dita. E invece gli
rivolgono domande e attenzioni. Qualcuno si è accorto della mia presenza?
Nessuno. Eppure io sono il bene.
PIERO
Mi aiuti, commissario. Lei rappresenta la legge. Perché non fa nulla? Non ha
mai fatto nulla. Dov’era quando mi ustionava nella culla?
COMM
Giovanotto, la legge non interferisce con le scelte educative dei genitori.
MADRE Signor commissario, mi dica lei, che ha esperienza di mele marce. Dovevo
forse lasciarlo crescere storto?
PIERO
Dov’era quando mi ricoveravano all’ospedale con le ossa rotte?
MADRE Loro mi chiedevano: signora, come ha fatto a ridursi così il suo bambino? E
io: si è rovesciata addosso una pentola di acqua bollente, il poverino. O è
caduto dalle scale, il meschino.
PIERO
Mi frustava con le bretelle del papà. E lei dov’era, commissario?
MADRE Dovevo forse lasciare che crescesse senza senso del dovere? Me lo dica lei,
commissario, che sa come va il mondo.
COMM
Che cosa non si fa per il bene dei figli!
MADRE Confessa, ignobile!
26
PIERO
Brucia, mamma, brucia!
MADRE Come il rogo per gli eretici. Confessa la tua colpa!
PIERO
Brucia, mamma, brucia!
MADRE Come il fuoco dell’inferno. Confessi?
PIERO
Sì.
MADRE Racconta tutto alla tua mamma.
PIERO
Sono andato al parco a dare il becchime agli uccellini.
MADRE E poi?
PIERO
Aaahhh! Ho visto una ragazza che se ne andava in giro da sola.
COMM
Mi sa dire l’ora?
PIERO
Le cinque… le sei…
COMM
Le diciassette o le diciotto? Sia più preciso.
MADRE Vede? Non collabora.
PIERO
Aaahhh!
MADRE Continua a raccontare, figlio.
PIERO
Mi sono messo davanti alla ragazza e ho aperto l’impermeabile.
MADRE E sotto com’eri?
PIERO
Nudo.
MADRE Depravato. Identico a tuo padre. Anzi, peggio. Lui la maglietta intima non se
la toglieva mai.
PIERO
Brucia, mamma, brucia!
ALICE
Attenti che il caffè è bollente. L’ho fatto un po’ carico, vi spiace? Così ci
tiriamo su.
MADRE Ci voleva. Sono esausta.
COMM
Ebbene, signorine, dopo una paziente opera di convincimento, l’individuo
qui presente ha confessato.
ALICE
Mi sento sollevata. Ora è tutto finito? Beviamo il caffè e ce ne andiamo? Lui
lo liberate, vero? In fondo, non mi ha proprio aggredita. Solo un poco
spaventata.
MADRE Non dica sciocchezze. Mio figlio è una bestia da macello.
ALICE
È pur vero che lo conosco da un solo punto di vista, però…
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MADRE Però che cosa? Vuole saperne più di me, che ne sono la madre?
ALICE
Giusto. Mi sto impicciando di cose che non mi riguardano. Fate come volete.
Io dicevo solo che un po’ di compassione…
MADRE Un po’ di che cosa?
ALICE
Niente. Io tra poco me ne vado, dimentico tutto, come se non fosse mai
successo, mai stata qui, mai conosciuta gente come voi, me ne vado in
palestra, ci do dentro con lo stepping così mi svuoto la mente…
MADRE Ma tutte così le trova mio figlio? Una più stupida dell’altra?
COMM
Bene. Ora posso tradurlo in questura.
MADRE In questura?
COMM
In pretura, se preferisce.
MADRE In pretura?
COMM
In prefettura le va bene?
MADRE In prefettura?
COMM
Il comando dei vigili? Il municipio? Posso scortarlo direttamente in
tribunale. O al carcere. Affidarlo al direttore delle scuole elementari. O
all’assessore alla cultura. Che cosa ne dice della casa protetta?
MADRE Sono senza parole. Mi ero illusa che ci fossimo intesi. E invece lei non ha
capito proprio niente. Vede, commissario, a non essere anche madre quanto
ci rimette?
CHIARA Lo lasci qui. Lo lasci nel vuoto di questa casa. Qui il suo destino ha preso
una piega amara, qui sarà raddrizzato per sempre. Lo lasci qui, in modo che
tutto rimanga tra noi. Se lo porta via, lo vedono tutti. Prima o poi vogliono
farne un martire. Succede sempre così, con i tipi come lui. Anche dopo
morti, rimangono al centro dell’attenzione. Qui, come in una tomba.
MADRE Non bere il caffè, Chiara. Per te ci vuole la camomilla. E poi va’ a farti un
sonno. Mi ascolti, Chiara?
CHIARA Sì, mamma.
MADRE Ragioniamo, commissario. È stato riconosciuto?
COMM
Sì.
MADRE Ha confessato?
COMM
Sì.
28
MADRE Ha un alibi?
COMM
No.
MADRE Tutto è compiuto. Lo facciamo fuori qui.
COMM
Eh, lo facciamo fuori qui. Non si può.
MADRE Perché non si può?
COMM
Ma si sa che non si può!
MADRE Me lo spieghi.
COMM
La legge, signora!
MADRE La legge sono io. Quindi non c’è problema. Vado a prendere il necessario.
COMM
Oh, porc…! Che diavolo andrà a prendere, adesso? Che cosa avrà in mente?
Ma non vede il povero cristo come l’ha già conciato? Signora, indugi a
riflettere! Sia contestuale alla mia raccomandazione: la procedura di legge!
MADRE Sia uomo, commissario!
COMM
Io sono uomo, ma anzitutto commissario di polizia. Capisce che intendo?
Non mi dà nemmeno retta.
ALICE
Non vorrà che ci fermiamo ancora, commissario. Questo è il momento giusto
per andarcene. Se esitiamo… rimaniamo coinvolti. Commissario, mi
ascolta?
COMM
È mio dovere… rendermi conto… e poi magari una parla parla, ma… stiamo
a vedere… in fondo, è sua madre… se non lo sa una madre come trattare un
figlio!
ALICE
Io mi rifiuto di essere presente. Quindi, qualunque cosa succeda, non si dica
che c’ero anch’io. Chiaro?
MADRE Questo martello ancora nuovo l’ho acquistato per lui, nella speranza che mi
aiutasse ad appendere i quadri del salotto. Macché. Inetto e parassita. L’ho
sempre servito e riverito. E lui? Mai un grazie. Quante mutande gli ho
lavato! Tutto nella più bieca ingratitudine.
Non mi resta che ammazzarlo. Per il suo stesso bene. Ma è l’ultimo favore
che gli faccio. Dopo, non venga più a cercarmi. Io, per lui, come morta.
PIERO
M’ammazza! Mamma m’ammazza!
29
MADRE Io ti ho fatto, io ti distruggo. Voglio vedere se questa volta non diventi un
bravo ragazzo!
PIERO
M’ammazza! Mamma m’ammazza!
MADRE Quando sarai nella tomba e ripenserai alle mie parole di tutti questi anni
travagliati, allora mi darai ragione e ti pentirai delle amarezze che mi hai
causato.
PIERO
M’ammazza! Mamma m’ammazza!
MADRE Sì, figlio, ti ammazzo.
PIERO
Tuo figlio muore, madre. Il figlio che tu hai abbandonato. Figlio della morte.
Questo grido è solo un gemito. Si perde in oscure prigioni. Flebile gemito,
inascoltato lamento.
E grido dopo grido una catena di violenza avvolge il mondo in un sudario di
metallo.
Chi ascolta i figli della morte? Chi ricompone i corpi violati? Chi abbatte le
porte dei macelli del potere? Chi spreca una briciola di pietà per le
invocazioni soffocate?
Se ho sbagliato, tutti abbiamo sbagliato. Ma a voi non interessano le mie
azioni, inezie nei grandi progetti di accumulo e conquista. A voi interessa
solo la mia condanna.
Tu mi hai fatto, madre. Tu mi hai fatto per distruggermi.
E loro applaudono.
ALICE
Non oso nemmeno chiedere che cosa… che cosa è successo… se lui è… lui
è… morto? Non ditemelo. Non voglio saperlo. È calato il silenzio,
finalmente, sulla casa. Come un tramonto. È ora di andare, quindi. Prima che
faccia notte.
MADRE Il mio bambino si è addormentato per sempre. Guardate come riposa
tranquillo. Non sembra nemmeno ammazzato.
COMM
Ragioniamo, signora. Mi ha lasciato senza fiato. E sì che io sono… Si rende
conto di quello che dovrei fare, adesso? Aprire un’inchiesta. Indagare sul
perché, il percome e il perquando… Ma io sono qui. Testimone. No, no,
30
signora. È un bel pasticcio, me lo lasci dire, che di queste cose me ne
intendo.
CHIARA Tutto così logico. Così inevitabile. Alla fine ci è riuscito, a farsi ammazzare.
Ha avuto partita vinta. E noi, adesso? Dove cercheremo un altro come lui?
Perché ne abbiamo bisogno, no? Io sono buona, non servo a niente.
MADRE Una madre segue gli impulsi del cuore. È disposta a ogni sacrificio per il
proprio figlio.
COMM
Poteva almeno lasciarlo moribondo. Avremmo fatto il processo in extremis.
Ci sarebbe stato il tempo di sbrigare le pratiche burocratiche. Tutto secondo
la legge. Avrebbe potuto ammazzarlo dopo. Non prima, con me presente!
Capisce che intendo?
ALICE
Commissario, si sta facendo buio.
COMM
Non si preoccupi. La macchina ha i fari.
ALICE
L’indagine è finita. Il nostro dovere lo abbiamo fatto. Andiamo,
commissario. Hanno il diritto di rimanere sole, queste povere donne.
COMM
Giusto. Faccio le mie più sentite condoglianze. L’importante è che la
giustizia abbia trionfato. Ha trionfato, no? Che ne dice, signorina Alice? Io
c’ero. Dovrei poter rispondere così, con uno schiocco di dita. Capisce che
intendo?
ALICE
Me lo spiegherà in auto. Andiamo.
COMM
Andiamo, sì. Qui non ci sono più indagini da svolgere. La verità è stata
occultata un’altra volta ancora. Chissà il domani che cosa ci riserverà! Altre
indagini, altri trionfi della giustizia. Tutto questo è affascinante, ma io ora
sono stanco. Mi gira perfino la testa. Ho la nausea. Non sarà che lei è
epidemica, signorina Alice? Posso appoggiarmi? Mi sento così stanco che
quasi quasi faccio venire un’altra auto che mi riporti a casa, mi stendo sul
divano, accendo il televisore, una birra, chiudo gli occhi… Andiamo,
signorina, andiamo, andiamocene in silenzio, senza disturbare.
CHIARA Mamma, me ne vado anch’io.
MADRE Sto pensando a Piero. Ricordi quanto era bello da piccolino? Con il ciuffo
sugli occhi… le guance rubiconde… gli occhi vispi…
31
CHIARA Me ne vado, mamma.
MAMMA I bambini sono meravigliosi. Poi crescono…
CHIARA Addio, mamma.
MADRE Volevi dirmi qualcosa, Chiara?
CHIARA Niente d’importante. Non disturbarti. Me ne vado per conto mio.
MADRE In che senso te ne vai?
CHIARA Apro la porta, scruto nelle tenebre, reprimo un brivido, faccio un passo, poi
un altro, aumento l’andatura, forse mi metto a correre…
MADRE E mi lasci sola?
CHIARA Lo sei sempre stata.
MADRE Non tornerai mai mai mai più?
CHIARA Mai più, mamma.
MADRE Dove andrai?
CHIARA Non lo so.
MADRE Il mondo è cattivo.
CHIARA Lo so. Andrò nel mondo.
MADRE Ti perderai.
CHIARA Impossibile, mamma. Mi sono già persa, vado per ritrovarmi.
MADRE Le strade sono tortuose e non portano mai dove…
CHIARA Le strade portano ai luoghi, mamma. Se uno non ti va, prendi un’altra strada.
Non è difficile.
MADRE No, no. L’unica strada è qui, dalla cucina al salotto, dal bagno alla camera da
letto.
CHIARA Questi non sono luoghi, mamma. Sono le stanze della tua mente e nessuno
dovrebbe abitare nella mente di un’altra persona.
MADRE Tu sei nel mio cuore!
CHIARA Non c’è abbastanza spazio.
MADRE Finirai come lui!
CHIARA No, questo no. Questo non succederà. Non a me.
MADRE L’ho sempre saputo che mi avresti abbandonata. Figli maledetti! È questa la
ricompensa? Una vita di ansie e sacrifici. E per che cosa, poi? Uno finisce
32
ammazzato… l’altra scappa di casa… E io? Non conto niente, io? Non conto
niente, io? Non conto mai niente, io?
E di lui che cosa faccio? Carne per i gatti? Darò mio figlio in pasto ai gatti?
Quanti gatti occorrono per mangiare mio figlio? I gatti più disgraziati che
nascono tra i rovi e la spazzatura. I gatti che la gente vigliacca abbandona. I
gatti più rabbiosi e malati, denutriti e ladri. I gatti più luridi, graffiati, coperti
di croste.
Così finisce mio figlio? Se così dev’essere, così sia. Il cuore di una mamma
sopporta anche questo.
Mici mici mici… dove siete micioni affamati? Micetti occhioni dolci,
amorevoli gattini, fulvi felini, nere pantere, aguzzi canini, feroci sbranatori,
venite tutti qui, venite che la mamma vi ha preparato la cena. Mici mici
mici…