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Foglio
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STORIA DIETRO LE QUINTE DELLA POLITICANEI DIARI DI MANLIO BROSIO
Com’era fragile quella democrazia
11 faticoso_cammino dell’Italia repubblicana
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di ANTONIO
Fra
gli italiani,
si recavano allora
negli
Usadi
solamente
i leaderfilo-atiantici,
alla
ricerca
PATUELLI
sostegni
riconoscimentidal
mentre
laeconomici
sinistra d’opposizione
principalealleato
per
le attività (come
elettorali
della
Antonio
in
Nato
Italia,
e di
I
Segni, presidente del Consiglio, riferì alpresidente
Usa, Eisenhower, nel ‘59) era finanziata
ANLIOBROSIO è stato uno dei più
«direttamente da Mosca a mezzo delle ambasciate
importanti diplomaticidella Repubblica: deipaesi satelliti in biglietti da 100 dollarie in
nato a Torino nel 1897, liberale giolittiano franchi svizzeri».
epoi stretto amico di Piero Gobetti, nel ventennio si
ritirò a vita privata svolgendo la professione di
IL PEGGIORAMENTO del climapolitico
avvocato. Durante l’occupazione nazista fu a
italiano iniziò con l’elezione del successore di
Roma nel Comitato di Liberazione Nazionale, poi Einaudi al ~~P17iThi!~
per lunghi giorni si
segretario del Partito Liberale, ministro nei Governi susseguirono e votazioni con la contrapposizione fra
Bonomi, Parri (anche vicepresidente del Consiglio) ilpresidente della Camera Giovanni Gronchi ed il
e nel primo De Gasperi. Nel ‘47 venne nominato
presidente del Senato Cesare Merzagora, entrambi
Ambasciatore d’Italia a Mosca (fino al ‘Si), poi a parlamentari Dc (Merzagora come indipendente).
Londra (‘52-’54), a Washington (‘55-’61), quindi a La Dc e la coalizione centrista di governofurono
Parigi (‘61-’64), per divenire addirittura Segretario profondamente incrinate da quella contrapposizione
generale della Nato per ben sette annifino al
che culminò nella rinuncia di ambedue a
‘71. Nell’ultimo decennio di vita
favore della rielezione di Einaudi, ma
(scomparve nel 1980) si impegnò
«la rinuncia di Merzagorafu
nuovamente nel Partito Liberale
pubblicata, quella di Gronchi no»
anche come senatore. Di carattere
e, con una medita maggioranza,
rigoroso e rigido, come lo ricordo
che spaccò la Dc e il governo,
anche personalmente, ha
Gronchi venne eletto al
lasciato i diari dei suoi
~~J117i~ll1Da allora tutto si
venticinque anni di
complico: il centrismo andò
responsabilità internazionali
progressivamente in crisi.
nelle quali ebbe contatti diretti
Gronchi cercò ripetutamente
con gran parte degli statisti
di attribuirsipoteri e
italiani e mondiali di quei
responsabilità istituzionali che
lunghi annidi guerra fredda.
costituzionalmente non gli
Ora vengono pubblicati i suoi
competevano: « Voleva
Diari di Washington 1955-1961
effettivamente presiedere il Consiglio
(il Mulino, pp. 624) che
dei Ministri»; aveva una sua personale
approfondiscono le conoscenze di quando la
politica estera (tendenzialmente neutralista e
continua tensione Est-Ovest si ripercuoteva con
nazionalista) che tentava costantemente difar
durezza in paesi di confine com’era l’Italia,
prevalere su quella del governo in carica. Per Brosio
L’ambasciatore Brosio, nel tenere strettirapporti con ilpensiero di Gronchi e delpresidente dell’Eni
gli Usa, era costantemente molto informato su ciò
Enrico Mattei erano di «un atlantismo malcontento
che avveniva in Italia e che era strettamente
che prepara l’abbandono dell’atiantismo e il
connesso anche agli equilibri internazionali. Nel
riavvicinamentoai sovietici». Gronchi, inoltre,
gennaio 19S5 Brosio si imbarcò a Genova sulla
teneva dal 7IIJM~
stretti rapporti politici con i
Cristoforo Colomboper arrivare a New York ~
suoi più fede i amici a cominciareda Fernando
al Consolato d’Italia, lo ricevette anche il suo
Tambroni noto soprattutto per il suo così travagliato
vecchio amico e scrittore Giuseppe Prezzolini: subito e breve governo nel 1960: inproposito diversi
parlarono di Gobetti che Prezzolini aveva ViStO
riferirono a Brosio che allora si temette «un colpo di
morire a Parigi nel ‘26.
Statofra Gronchi e Tambroni: già Tambroni aveva
In Usa l’ambientazione di Brosiofu assaifacile, più portato alla firma di Gronchi il provvedimento che
complesso era il quadro politico italiano: De
dichiarava lo stato di emergenza».
Gasperi era morto nell’agosto del ‘54. Luigi
In quel luglio 1960 Giovanni Malagodi, che aveva
Einaudi stava concludendo il suo settennato al
osteggiato il governo Tambroni, disse a Brosio che vi
~J1?~F~ e la politica italiana era alla ricerca di un era stato il pericolo «di un colpo di testa» di
sempre più incerto assestamento: fra il ‘SS e il ‘61 si Tambroni, mentre ifamosi giornalisti Luigi Barzini
intravvede lafine della fase ‘eroica’ della
e Domenico Bartoli riferirono a Brosio che
ricostruzione postbellica e del miracolo economico
ritenevano Tambroni «un ladro, un ricattatore» che
legato innanzitutto a De Gasperi ed Einaudi e si
«meditava il colpo distato».
possono notare i primi sintomi della lunga, quasi
Insomma, Brosio ricorda quantofossero gracili le
interminabile, decadenza dellapolitica e della
fondamenta della democrazia italiana, un
democrazia italiana,
insegnamento da non dimenticare mai.
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E’ il I 953: a sinistra
Fanfani, al centro De
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Gasperi, a destra
~ Einaudi (Ansa). Sopra,
Manlio Brosio
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