manuale per la lavorazione delle carni e delle
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manuale per la lavorazione delle carni e delle
La corretta e sicura sanificazione nell’industria delle carni e delle conserve animali Igiene e Sanificazione Igiene e sanificazione: due parole spesso utilizzate a sproposito, due concetti frequentemente usati uno al posto dell’altro come se fossero alternativi o addirittura considerati dei sinonimi. La complessità delle leggi in materia d’igiene degli alimenti ha implicitamente favorito questo equivoco che è diventato la bandiera di un “certo“ mondo commerciale che ruota attorno alla produzione, preparazione e somministrazione degli alimenti soprattutto di origine animale. “Consulenti” e laboratori senza scrupoli, commercianti di prodotti e attrezzature per “l’igiene”, venditori e piazzisti a prova di “H.A.C.C.P.” hanno cavalcato il momento e la situazione favorevole facendo affari e sfruttando le difficoltà dei piccoli produttori a fare chiarezza su tali concetti e soprattutto facendo leva sulle normative di difficile interpretazione e sullo spauracchio dei “paventati paventati controlli”. Se per IGIENE devono intendersi tutti i provvedimenti e le misure che sono necessarie alla produzione, alla lavorazione, al magazzinaggio ed alla distribuzione per garantire al consumatore un prodotto salubre per SANIFICAZIONE s’intende più “semplicemente” l’insieme delle operazioni necessarie per riportare le superfici e l’ambiente a quelle condizioni indispensabili per poter nuovamente operare la lavorazione di un alimento e cioè la detersione e la disinfezione. La certezza dell’igiene implica quindi il controllo delle materie prime, la verifica della catena del freddo, la correttezza dei comportamenti degli operatori, la conoscenza delle tecnologie produttive, la cura dell’igiene del personale e finalmente anche il controllo di superfici e ambienti (attrezzature, macchinari, pavimenti, pareti, …) che devono essere sanificati, resi adatti cioè alla lavorazione degli alimenti medesimi. Settori produttivi La sanificazione quindi altro non è che una piccola, anche se importante, parte del processo che porta alla realizzazione di un alimento igienicamente sano: sanificare in modo accurato non serve se non si hanno sotto controllo tutte le condizioni sopradescritte così come sanificare in modo scorretto può vanificare tutto quanto è stato fatto di buono in precedenza. La sanificazione è in buona sostanza parte integrante dell’igiene di un alimento, ma l’igiene nel suo complesso è ben altra cosa! Fatta questa doverosa (e forse per alcuni banale) puntualizzazione dedichiamo questa brochure al mondo delle carni nel suo complesso dalla “semplice” macellazione alle più complesse lavorazioni sino agli elaborati carnei ed alle conserve animali siano esse crude, cotte o trattate col fumo: in essa troverete le metodologie relative alla sanificazione delle superfici coinvolte nelle lavorazioni a partire dalla pulizia delle superfici aperte fino alla disinfezione dell’ultimo utensile. Sulla base del Vostro ciclo produttivo potremo scegliere insieme le metodologie più adatte e rispondenti al Vostro caso e realizzare il Vostro piano di sanificazione che sarà parte integrante del Vostro piano d’igiene. Come potete ben intuire non possiamo in nessun modo sostituirci a Voi, ma possiamo aiutarVi concretamente con i nostri prodotti, sistemi, servizi e consulenza per ottenere una sicura e corretta sanificazione del Vostro stabilimento di lavorazione delle carni. Le applicazioni della presente brochure sono dedicate ai seguenti settori e sottosettori dell’industria delle carni ed in particolare: • macellazione e lavorazione carni avicunicole • macellazione e lavorazione carni suine • macellazione e lavorazione carni bovine,equine e caprine • produzione di elaborati a base di carni crude fresche e congelate • produzione di elaborati cotti surgelati • produzione di conserve animali (salami, prosciutti, mortadelle,….) • • produzione di carni in scatola produzione di estratti di carne e dadi • lavorazione e disosso di carni fresche e congelate • produzione di hamburger e carni macinate • produzioni di gastronomia fresca e congelata a base di carne • • produzione di sughi a base di carne lavorazione dei sottoprodotti della carne • produzione di cibo per animali a base di carne e farine animali • magazzini e celle di frigoconservazione delle carni • grandi laboratori di macelleria e lavorazione delle carni -1- Le principali applicazioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 -2- La sanificazione delle superfici aperte (detersione, disinfezione finale impianti di lavaggio) La disinfezione intermedia Il lavaggio meccanico delle attrezzature La pulizia meccanica dei pavimenti Il lavaggio manuale delle superfici La sanificazione delle superfici aperte Per superfici aperte s’intendono le superfici visibili o comunque facilmente raggiungibili con semplici operazioni di smontaggio in modo tale da poter essere deterse e sanificate utilizzando normali lance di lavaggio; queste superfici comprendono solitamente tutti i macchinari (parti fisse), i nastri di trasporto, i tavoli di lavoro, alcune attrezzature, i pavimenti sottostanti, le pareti… La sanificazione delle superfici aperte comprende tutta una serie di operazioni ugualmente importanti da effettuare rigorosamente in sequenza ed in particolare: Le applicazioni specialistiche di settore 1. La sanificazione degli automezzi di trasporto del bestiame La gestione del sistema drenante 2. il distacco della tensione ai macchinari La disinfezione dell’aria 3. la copertura e la protezione dei motori e di tutte le parti elettriche 4. l’apertura dei macchinari e lo smontaggio delle parti rimovibili (da detergere a parte manualmente o tramite appositi macchinari a tunnel o a spruzzo) 5. l’asportazione manuale o tramite getti d’acqua dei residui grossolani visibili (prerisciacquo) 6. la distribuzione del detergente sotto forma di schiuma o gel 7. l’attesa affinché il detergente reagisca con lo sporco e ne faciliti il distacco (almeno 10 minuti) 8. la spazzolatura o il frizionamento delle superfici a maggior rischio igienico (se necessario) 9. il risciacquo della sospensione sporco-detergente alla pressione ed alla temperatura più idonea La sanificazione delle mani Le barriere igieniche La gestione delle emergenze igieniche Le superfici non produttive La gestione delle relazioni con le imprese di servizi L’ottimizzazione nella sanificazione delle superfici aperte La sequenza delle operazioni è inoltre ricordata nella locandina a fumetti qui sotto riportata: “Il tuo ruolo nella sanificazione delle superfici aperte”. Con questa locandina, da appendere in modo che venga osservata dagli addetti ai lavori, s’intende puntualizzare agli operatori, l’importanza delle varie fasi e la loro stretta sequenzialità. Potrete richiederla alla Segreteria Vendite del Food & Beverage di Diversey. la rimozione dall’ambiente di ogni oggetto estraneo che possa ostacolare il processo di sanificazione (imballaggi, cartoni, …) Il controllo, monitoraggio e lotta agli infestanti La gestione delle camere bianche e delle zone protette 1 L’organizzazione del lavoro nei cantieri ”alimentari” 10. il drenaggio delle soluzioni dai pavimenti e dalle superfici che ritengono i liquidi Il controllo della sanificazione 11. la nebulizzazione delle soluzioni disinfettanti sulle superfici a rischio igienico 12. l’asportazione del disinfettante mediante risciacquo o carta monouso inumidita e l’eventuale asciugatura delle superfici -3- 1 La sanificazione delle superfici aperte Come avrete modo di constatare, detersione e disinfezione sono operazioni da effettuarsi separatamente e con funzioni del tutto diverse e complementari. La detersione è necessaria per asportare lo sporco invisibile che non è stato possibile rimuovere con il prelavaggio meccanico; naturalmente insieme ai residui organici vengono asportati i microorganismi su di essi depositati ottenendo una considerevole riduzione della carica batterica presente. La disinfezione è indispensabile invece per eliminare totalmente i microorganismi patogeni e ridurre convenientemente il numero dei saprofiti ai fini da rendere le superfici igienicamente adatte per le successive lavorazioni. -4- Nell’industria delle carni nonostante la principale componente dei residui sia prevalentemente di natura organica (grassi, proteine, ...) e, come tale, venga rimossa da detergenti alcalini, si rende necessario procedere periodicamente a trattamenti di detersione acida (settimanale/quindicinale) per rimuovere la componente inorganica o le incrostazioni proteico-calcaree che spesso si formano in presenza di acque dure con lavaggi a temperature elevate. La disincrostazione periodica, meglio denominata detersione acida, viene di norma effettuata settimanalmente utilizzando schiume o gel specifici; tale operazione segue solitamente la classica detersione alcalina a schiuma (ovviamente dopo il risciacquo). 1 La sanificazione delle superfici aperte La detersione delle superfici aperte Nella tabella sottostante sono riportati i prodotti consigliati per la detersione delle superfici aperte: si tratta normalmente di prodotti generatori in soluzione di schiume o di gel thixotropici che consentono, in relazione all’elevato potere aggrappante, lunghi tempi di contatto fra residui e detergente, in modo da ridurre convenientemente la tensione che lega lo sporco alle superfici e facilitarne il distacco e la rimozione. SCHIUME E GEL TRADIZIONALI PER LA PULIZIA DELLE SUPERFICI APERTE Caratteristiche Conc. d’uso Note Superfoam VF3 Detergente sgrassante alcalino per la pulizia a schiuma 3 - 5% Rimuove grassi, proteine e qualsiasi residuo organico; ha un elevato potere lavante ed emulsionante. Le sue caratteristiche lo rendono lo schiumogeno alcalino con le maggiori possibilità di applicazione Hypofoam VF6 Detergente clorattivo alcalino per la pulizia a schiuma (400 ppm all’1%) 3 - 5% Oltre all’azione detergente sviluppa un’attività sanitizzante, sbiancante e proteolitica nei confronti delle proteine; non è adatto per alluminio né per superfici metalliche trattate galvanicamente Hygifoam VF33L Detergente igienizzante non clorattivo per la sanificazione a schiuma 3 - 5% Garantisce un’ottima detergenza nei confronti dei residui organici e un’ottima attività sanificante determinata dalla presenza di composti cationici. Rappresenta una valida alternativa ai clorattivi senza avere gli svantaggi del cloro (odore, corrosione, bassa stabilità, pericolosità, ...) Aciplusfoam VF59 Detergente acido ad attività disincrostante per la pulizia periodica a schiuma 3 - 5% Rimuove i residui di natura inorganica e mista dalle superfici; dona lucentezza e brillantezza alle superfici metalliche Supergel VG3 Detergente sgrassante alcalino per la pulizia tramite foamgel 3 - 4% Rimuove grassi, proteine e qualsiasi residuo organico; forma un gel in grado di rimanere attaccato alle superfici verticali per tempi più lunghi rispetto alle schiume; ha un ottimo potere lavante Hypogel VG8 Detergente clorattivo alcalino per la pulizia tramite foamgel 3 - 4% Oltre all’azione detergente sviluppa un’azione sanitizzante che unita all’elevato tempo di contatto consente di rimuovere i biofilm dalle superfici Sanigel VG4 Detergente igienizzante non clorattivo per la sanificazione tramite foamgel 3 - 4% Grazie ai composti cationici ed agli anfoteri svolge, insieme alla detergenza, una forte azione sanificante; rappresenta una valida alternativa ai clorattivi senza avere gli stessi svantaggi del cloro (odore, corrosione, bassa stabilità, pericolosità, ...) Acigel VG7 Detergente acido ad attività disincrostante per la pulizia periodica tramite foamgel 3 - 4% Come tutti i gel garantisce migliori performance rispetto agli omologhi a schiuma Prodotto -5- 1 La sanificazione delle superfici aperte La sanificazione delle superfici aperte Diversey dispone inoltre di una tecnologia nuova particolarmente avanzata per la detergenza delle superfici aperte: si tratta di una gamma di formulazioni che uniscono le performance dei gel alla semplicità operativa delle schiume. Questa tecnologia denominata “tecnologia delle schiume a strato sottile” consente di erogare soluzioni schiumogene poco voluminose ma che si ancorano fortemente alle contaminazioni da rimuovere; tali soluzioni garantiscono la bagnabilità delle superfici per tempi lunghissimi rispetto alle schiume corrispondenti. In tal modo il detergente ha tutto il tempo per esplicare la sua azione di distacco e solubilizzazione dello sporco dalle superfici senza asciugare sulle superfici medesime; basta quindi erogare poco prodotto per unità di superficie per ottenere risultati ottimali. Il ridotto volume delle schiume consente inoltre di velocizzare enormemente le operazioni di risciacquo e rimozione della sospensione sporco-detergente. La linea di prodotti EnduroPower si distribuisce con le stesse apparecchiature delle schiume. SCHIUME PER APPLICAZIONI SPECIALI Attualmente i prodotti della linea “EnduroPower” sono i seguenti: -6- Prodotto Conc. C d’uso Caratteristiche EnduroSuper VE3 3 - 4% Detergente alcalino per la pulizia a schiuma EnduroChlor VE5 3 - 4% Detergente cloroattivo alcalino per la pulizia a schiuma EnduroEco VE9 3 - 4% Detergente acido per la pulizia periodica a schiuma 1 Nella tabella seguente sono riportati i prodotti schiumogeni necessari per alcune applicazioni speciali: Descrizione Conc. d’uso Caratteristiche Safefoam VF9 Diverfoam SMS HD VF22 Detergenti debolmente alcalini per la pulizia a schiuma 3 - 5% Safefoam VF9 e Diverfoam SMS HD VF22 sono adatti anche su metalli dolci, leghe leggere, superfici verniciate. Safefoam VF9 può anche essere utilizzato per il lavaggio degli autoveicoli. HD Plusfoam VF1 Detergente fortemente caustico indicato per il trattamento delle superfici di cottura 3 - 20% HD Plusfoam è indicato per la rimozione delle contaminazioni particolarmente tenaci quali i residui carbonizzati e polimerizzati presenti sulle friggitrici, sui forni e sulle camere di affumicamento. A seconda della frequenza di lavaggio le concentrazioni possono variare significativamente Unifoam VF34 Detergente sgrassante a forte azione sequestrante 3 - 5% Unifoam è specifico per operazioni di pulizia a schiuma in presenza di acque particolarmente dure Diverfoam SMS Chlor VF18 Detergente clorattivo l schiumogeno specifico per superfici delicate 3 - 5% Diverfoam SMS Chlor, contrariamente ai normali clorattivi, può essere utilizzato con sicurezza anche sulle superfici delicate quali le leghe e le superfici verniciate NP Freefoam VF11 Detergente acido ad azione disincrostante esente da acido nitrico e fosforico 3 - 5% NP Freefoam, essendo esente da fosforo e azoto, può essere utilizzato con sicurezza a monte di scarichi particolarmente sensibili al P ed al N quali gli scarichi dislocati nelle vicinanze di mari, fiumi e laghi Dilacfoam VF13 Detergente acido ad azione sanitizzante 3 - 5% Dilacfoam è indicato per la detergenza acida unita alla igienizzazione delle superfici. Il prodotto è inoltre indicato per la pulizia delle superfici di ferro zincato (in alternativa ai prodotti alcalini che esercitano una azione corrosiva sullo zinco depositato) Diverfoam Active VT70 Detergenteigienizzante a base di peracidi e perossidi 3 - 4% Diverfoam Active è indicato soprattutto per operazioni di igienizzazione finale a schiuma (camere bianche, zone protette, ...) Prodotto In sostanza la tecnologia EnduroPower vi consente i seguenti concreti vantaggi: • • • • • • • elevatissimi tempi di contatto con lo sporco elevata bagnabilità delle superfici (non si asciugano) elevata velocità di rimozione e risciacquo semplicità operativa stesse apparecchiature di erogazione delle schiume ridotti consumi risultati migliori delle schiume e dei gel equivalenti TEMPO 0’ TEMPO 5’ TEMPO 10’ La superficie è appena stata ricoperta da un sottile strato di p schiuma ben adeso al substrato A 5 minuti dalla distribuzione il sottile strato di schiuma permane almeno sull’80% dell’intera superficie verticale trattata, contrariamente alle schiume tradizionali che, essendo più pesanti, scendono velocemente Anche dopo 10 minuti il sottile strato di schiuma resta evidente sulla superficie; le zone apparentemente scoperte restano di fatto “ricoperte” da un velo poco visibile ma palpabile che penetra attraverso i residui e impedisce alla superficie d’asciugare -7- 1 1 La sanificazione delle superfici aperte La sanificazione delle superfici aperte SCHIUME SPECIALI ADDITIVATE CON PEROSSIDI Nella tabella a seguire sono riportati i principali prodotti Diversey per la disinfezione delle superfici aperte nel settore delle carni e delle conserve animali: Diversey ha messo a punto una tecnologia speciale per poter limitare l’uso del cloro o comunque potenziare l’attività detergente delle schiume: si tratta di utilizzare istantaneamente un detergente schiumogeno alcalino insieme ad un perossido (acqua ossigenata). Questa tecnologia consente, tramite un apposito iniettore a doppia miscelazione, di miscelare due prodotti che non sarebbero stabili insieme e cioè il detergente alcalino e l’acqua ossigenata. Tramite questo speciale iniettore è possibile produrre soluzioni più o meno concentrate in detergente o perossido, in funzione delle esigenze del cliente e soprattutto del tipo di contaminazione da rimuovere. I risultati di pulizia sono decisamente performanti: ottima azione detergente grazie alla sinergia dell’ossigeno che liberandosi frantuma la contaminazione favorendo anche l’azione del detergente, buona azione sbiancante e igienizzante grazie all’azione dell’acqua ossigenata, nessun problema di corrosione in quanto il perossido agisce senza determinare l’insorgere di qualsiasi forma di “ pitting” sull’acciaio. La disinfezione finale delle superfici aperte La disinfezione delle superfici aperte viene effettuata generalmente mediante nebulizzazione di soluzioni disinfettanti direttamente distribuite sulle superfici o macchinari da igienizzare non prima di aver rimosso i residui organici visibili tramite una corretta detersione. Nel settore delle carni i principi attivi che vengono di norma utilizzati per questa operazione sono essenzialmente di tipo residuale (quaternari d’ammonio, alchilammine, derivati azotati, ...) perché questa tipologia di prodotti consente la protezione delle superfici ed evita che possibili “ricadute” ambientali possano ricontaminare le superfici già disinfettate. Eccezionalmente ed in base alle contaminazioni presenti possono venire utilizzate soluzioni “ossidanti” che comunque non hanno alcun effetto protettivo sulla superficie dopo aver esercitato la propria azione battericida. I disinfettanti DIversey oltre ad essere registrati come Presidi Medici sono supportati da numerosi test di validazione che dimostrano l’effettiva attività disinfettante sia in presenza di sostanze organiche (sempre possibile nel settore delle carni) che in presenza dei microorganismi più temuti dal settore (Listeria Monocytogenes e Salmonella Sp). Prodotto Delladet VS2 Reg. Min Sal. n. 18927 Divosan Extra VT55 Reg. Min Sal. n. 18960 Tego 51 Reg. Min Sal. n. 2277 Parasan IC Principio attivo Metodologia Conc. d’uso Note Test disponibili • Irritante per la pelle • Non utilizzare su alluminio e leghe leggere EN 1276 EN 1650 EN 13697 EN 1276 EN 14476 Attività battericida Attività fungicida Test superficie Listeria e Salmonella Attività virucida • Quaternari d’ammonio • Tensioattivi non ionici e EDTA Nebulizzazione Immersione 1 - 2% • Quaternari d’ammonio Nebulizzazione Immersione 1% • Corrosivo per la pelle • Utilizzabile su tutte le superfici EN 1276 Attività battericida EN 13697 Test superficie EN 1276 Listeria e Salmonella EN 13697 Test superfice EN 1276 Listeria e Salmonella EN 1650 Attività fungicida Test Listeria, Yersinia e Campylobacter • Alchilammine Nebulizzazione Immersione 1 - 2% • Corrosivo per la pelle • Utilizzabile su tutte le superfici • Polibiguanidi Nebulizzazione Immersione Circolazione 1 - 2% • Irritante per la pelle • Utilizzabile su tutte le superfici Disponibili Test ad uso interno su attività battericida e Legionella EN 14476 EN 1276 EN 1276 EN 1650 EN 14476 Attività virucida Attività battericida Listeria e Salmonella Attività fungicida Virus influenza Reg. Min Sal. n. 18931 • Alchilammine e citrato Nebulizzazione Immersione 1 - 2% • Irritante per la pelle • Utilizzabile su tutte le superfici Divosan Hypochlorite VT3 • Cloro inorganico Nebulizzazione 0,2 - 0,4% • Corrosivo per la pelle • Utilizzabile su plastica, teflon e AISI 316 (solo a freddo) Disponibili Test ad uso interno su attività battericida, Listeria e Salmonella, attività virucida • Acido paracetico • Acqua ossigenata Immersione Circolazione 0,2 - 0,5% • Corrosivo per la pelle • Utilizzabile solo a freddo (acciaio, plastica) EN 1276 EN 1650 EN 13697 EN 1276 • Acido percitrico • Acqua ossigenata Immersione Circolazione Nebulizzazione 0,3 - 1% • Irritante per la pelle • Utilizzabile anche a spruzzo (acciaio, plastica) • Non dà esalazioni Disponibili Test ad uso interno su attività battericida, fungicide test di superficie • Cloro inorganico • Sequestranti • Agenti alcalini Nebulizzazione Immersione Circolazione 0,5 - 1% • Corrosivo per la pelle • Utilizzabile su acciaio e plastica (solo a freddo) • Disinfettante ad azione detergente EN 14476 EN 1276 EN 1276 EN 1650 EN 14476 Suredis VT1 Divosan Plus Reg. Min Sal. n. 19001 Divosan C Divosan TC86 VS8 Reg. Min Sal. n. 18858 Attività battericida Attività fungicida Test superficie Listeria e Salmonella Attività virucida Attività battericida Listeria e Salmonella Attività fungicida Virus influenzale N.B.: Le concentrazioni riportate sulla tabella sono “ generiche”; nell’utilizzo dei prodotti attenersi sempre alle concentrazioni e ai tempi di contatto riportati in etichetta per le diverse attività specifiche dei prodotti. Il prodotto Diverfoam Active riportato nella tabella “SCHIUME PER APPLICAZIONI SPECIALI” viene utilizzato a tutti gli effetti per l’igienizzazione finale delle superfici. -8- -9- 1 La sanificazione delle superfici aperte Gli impianti ed i macchinari di lavaggio delle superfici aperte Ogni sistema di lavaggio evidenzia vantaggi e svantaggi che vengono riportati nella seguente tabella ed in particolare: Gli impianti in alta pressione pur essendo fissi derivano direttamente dalle idropulitrici di cui hanno la stessa tipologia di pompa (pompa a pistoni); pressurizzano l’acqua di lavaggio a 60 - 120 ate con portate idriche per lancia di 15-18 lt/min. I sistemi di lavaggio delle superfici aperte nel settore delle carni si e possono classificare in funzione della pressione idrica erogata in tre grandi gruppi ed in particolare: impianti o macchinari in alta pressione impianti o macchinari in bassa e media pressione impianti multi pressione. • • • Gli impianti in bassa pressione si differenziano da quelli in alta pressione appunto per la diversa e minore pressione a cui l’acqua è sottoposta nel sistema pompante generalmente centrifugo; a differenza dei precedenti la portata per lancia è di gran lunga superiore (25 - 30 lt/min); la forza meccanica d’impatto che rappresenta la forza d’urto necessaria per distaccare le contaminazioni dalle superfici è mediamente più elevata di quella in alta pressione. Gli impianti multi pressione sono impianti in cui il sistema pompante è del tutto simile a quelli in alta pressione; un apposito sistema di ugelli diversificati sulle lance di lavaggio consente di modificare le pressioni in uscita secondo le necessità dell’utente; una pressione quindi dedicata che però è generata da una prima pressurizzazione a cui fa seguito una riduzione della pressione. Gli impianti in multi pressione presentano quindi lo stesso impegno manutentivo di quelli in alta pressione a differenza di quelli in bassa pressione che non richiedono praticamente nessun intervento manutentivo sulle pompe. Tutti gli impianti, che siano in alta pressione o in bassa pressione, devono consentire le operazioni necessarie ad una corretta sanificazione ed in particolare: prelavaggio per rimuovere i residui grossolani distribuzione delle schiume o del gel risciacquo finale nebulizzazione del disinfettante. Pressione Alta pressione (oltre 40 ate) Bassa/media pressione (da 20 a 40 ate) Vantaggi Svantaggi Note • Bassi consumi idrici ed energetici • Ottime performance su superfici complesse e intagliate (teflon) • Elevata produzione di aerosol • Bassa veicolazione dello sporco • Elevati costi di manutenzione Più adatta per la pulizia del teflon e dei nastri tipo “Intralock”. Richiede manutenzione speciale se alimentato con acqua calda • Bassi costi di manutenzione • Alta veicolazione dello sporco • Limitata produzione aerosol • Ottimi risultati su superfici lisce e sporco fresco • Consumi idrici ed energetici maggiori • Performance inferiori su superfici complesse e intagliate (teflon) La bassa e media pressione sono adatte per qualsiasi superficie. L’impianto può essere alimentato con acqua a qualsiasi durezza e temperatura • • • • La multi pressione presenta indubbi vantaggi operativi perché con essa è possibile dedicare la giusta pressione in base alla tipologia di sporco; ma, a parte questo vantaggio (importante) assomma tutti gli svantaggi delle due tipologie impiantistiche (manutenzione elevata, costi energetici e idrici impegnativi, investimenti elevati, …). Gli impianti mobili ( idropulitrici) presentano indubbiamente alcuni vantaggi rispetto a quelli fissi (mobilità, basso investimento, ...), ma questi ultimi sono ormai i più installati per molti differenti motivi ed in particolare: LA GAMMA DI IMPIANTI DIVERSEY (SECURECLEAN) • • • • • -10 - 1 La sanificazione delle superfici aperte l’impianto è dislocato in locale idoneo: non si sporca né si deve pulire non rappresenta un ingombro durante le pulizie ( perdita di tempo) non disturba gli operatori (rumore) non necessità di particolari protezioni perché non lavora in mezzo all’acqua non è sottoposto ad usura per i continui spostamenti Diversey dispone di una gamma completa di impianti in bassa/media pressione per tutte le esigenze dell’industria delle carni inclusi sistemi mobili o fissi per utenze singole che bene rispondono alle esigenze specifiche di un singolo reparto o di una piccola azienda (o impresa di pulizia). La scelta della nostra azienda si è basata sulle seguenti considerazioni: • l’assenza di manutenzione • assenza di aerosol (l’igiene degli ambienti risente pesantemente dell’influenza negativa di aerosol in fase di lavaggio) • miglior gradimento/accettazione degli organi di controllo per motivi Impianti centralizzati rispetto ai detergenti Questi impianti hanno un sistema di prediluizione centralizzato in cui i prodotti chimici vengono diluiti e quindi distribuiti ai vari satelliti dai quali vengono erogati mediante lance; in questo caso occorrono due o più sistemi di distribuzione (uno per l’acqua e gli altri per i detergenti/ disinfettanti). Impianti decentralizzati rispetto ai detergenti Questi impianti pressurizzano solo acqua e all’interno dei satelliti avviene la miscelazione fra detergente e acqua; per questo è necessario che al di sotto dei satelliti venga posta la tanica per il prelievo del detergente o del disinfettante; in questo caso è necessario un unico sistema di tubazioni per l’acqua pressurizzata. squisitamente tecnici • velocizzazione delle operazioni con particolare riferimento al prelavaggio iniziale che richiede tempi molto lunghi (riduzione dei costi per il cliente) • ottimi risultati di cleaning su tutte le superfici incluso il teflon (ad eccezione del teflon pesantemente intagliato praticamente impulibile che richiede sempre una periodica spianatura). Gli impianti centralizzati in bassa/media pressione possono essere di due tipologie differenti in base al sistema di erogazione dei detergenti ed in particolare: - 11 - 1 La sanificazione delle superfici aperte In Italia gli impianti preferiti dall’industria delle carni sono decisamente quelli decentralizzati rispetto ai prodotti perché richiedono minori investimenti e sono facilmente applicabili anche in stabilimenti già realizzati. L’unico svantaggio vero di questi impianti è la necessità di avere la tanica sotto il satellite in produzione. Con gli impianti descritti la produzione delle schiume e dei gel è demandata a specifici iniettori o satelliti posti sotto le calate; per ridurre gli investimenti in fase di installazione è preferibile utilizzare idonei carrelli completi di satellite, avvolgi tubo, set di lance, porta taniche e raccorderia varia piuttosto che dotare ogni calata delle apparecchiature previste. Ad ogni buon conto il dimensionamento dipende dal numero di operatori che lavora in contemporanea; sia per la scelta del sistema pompante che per il numero di calate o per il numero di carrelli completi da affidare all’utilizzo degli operatori. La nuova generazione di impianti Secureclean ha una stazione di pressurizzazione che presenta le seguenti caratteristiche: • • spurgo automatico dell’aria nella parte superiore della pompa verso l’ingresso dell’acqua (utilizzata con successo in sistemi mobili) I satelliti (cioè i sistemi di miscelazione) sono stati inseriti in alloggiamenti più grandi e possono essere installati a parete (fissi) o carrellati cioè installati su appostiti carrelli; questa soluzione può consentire risparmi di investimento se ad esempio l’operazione di schiumatura viene effettuata da pochi operatori rispetto alle altre operazioni. I satelliti possono essere di tipo manuale o automatico e ovviamente possono erogare uno o due prodotti (detergente e disinfettante) partendo da una soluzione concentrata (impianto decentralizzato rispetto ai prodotti) o da una soluzione prediluita (impianto centralizzato rispetto ai prodotti). pompa è sempre collegato correttamente grazie all’utilizzo dell’ E-motor • protezione intelligente da sovraccarichi elettrici • interruttore di flusso in acciaio inox • possibilità di incorporare • il controllo della temperatura, pressione e flusso la tecnologia E-motor consente un risparmio energetico una porta di apertura per un facile accesso all’interno dell’unità. Per le piccole utenze Diversey dispone di macchine mobili (Voyager) Voyager Apparecchiatura mobile per la schiumatura, la disinfezione e il risciacquo (pressione 10 - 25 ate, portata 50-60 litri/min) Oltre a queste macchine Diversey dispone di impianti fissi o carrellati per lavaggi di ambienti o reparti di piccole dimensioni; tali macchine sono dimensionate per lavorare alcune ore durante la giornata e hanno caratteristiche tecniche diverse dalle macchine e dagli impianti centralizzati e sono adatte per ambienti e reparti di piccole dimensioni. Le applicazioni di queste macchine nelle industrie delle carni sono molteplici: si va dal laboratorio di macelleria sino alla piccola camera bianca o al laboratorio di preparazioni della gastronomia cruda. Diversey dispone anche di apparecchiature per erogare semplicemente le schiume detergenti o le soluzioni disinfettanti (Minimousse , Minisan, ...); questi sistemi idraulici funzionano da diluitori automatici e al contempo da distributori di soluzioni ma non sono dotati di sistema pompante per cui devono sempre essere abbinati a idropulitrici o comunque a sistemi in pressione. carrellate dotate di pompe centrifughe per pressurizzare l’acqua in bassa/media pressione; tali macchine sono consigliabili per le imprese di pulizia che non possono fare investimenti fissi perché hanno contratti brevi così come sono suggerite per quelle aziende che devono operare lavaggi periodici in ambienti diversi. Le prestazioni di queste macchine (per utenza) sono sovrapponibili a quelle degli impianti centralizzati. • senso di rotazione della • - 12 - E-motor* (Inverter) che consente una messa in marcia ed un arresto progressivo 1 La sanificazione delle superfici aperte Impianto SecureClean Impianto centralizzato in bassa pressione con appositi satelliti carrellati e non - 13 - 1 La disinfezione intermedia La sanificazione delle superfici aperte (la disinfezione rapida senza risciacquo) In base al tipo di lavorazione, al tipo di sporco da rimuovere e alla complessità delle superfici da pulire riteniamo utile consigliarVi i seguenti sistemi di lavaggio: La disinfezione intermedia è quella operazione attraverso la quale si abbatte la carica microbica durante le pause tra diversi turni di lavorazione utilizzando prevalentemente disinfettanti alcoolici per evitare che i microorganismi (in particolare quelli patogeni) possano proliferare in modo indiscriminato durante le pause di lavorazione. E’ evidente che durante le pause tra un turno di lavorazione e quello successivo non c’è la possibilità di sanificare completamente l’ambiente di lavoro e quindi si opera solo sulle superfici a contatto con le carni per ridurre in modo significativo la carica microbica presente su di esse. La disinfezione intermedia quindi è parte integrante delle operazioni igieniche da effettuare durante le lavorazioni (ssop operative cioè delle procedure operative standard di sanificazione) mentre la disinfezione finale e più in generale la sanificazione fà parte delle procedure preoperative igieniche atte a rendere le superfici a contatto con gli alimenti adatte allo scopo (ssop preoperative). Per la disinfezione intermedia, detta anche operativa, si utilizzano disinfettanti alcoolici con attività residuale minima se non addirittura irrilevante per evitare l’utilizzo di acqua in fase di risciacquo che è totalmente da evitare perché complicherebbe il processo e allungherebbe i tempi di lavoro rendendoli impraticabili. Tipo di lavorazione SALUMIFICI PROSCIUTTIFICI Lavorazione, disosso, sezionamento PRODOTTI COTTI MORTADELLE PRODOTTI AFFUMICATI MACELLAZIONE BOVINA E SUINA Punti critici per la sanificazione • Grasso - proteine • Sali minerali • Additivi alimentari • Tavoli e taglieri di teflon • Nastri di trasporto e confezionamento • Cutter, miscelatori, impastatrici e altri macchinari in genere • Utensili, contenitori, carrelli • Superfici fisse in genere • Grasso - proteine • Sali minerali • Additivi alimentari • Fumo • • • • • • Tavoli e taglieri di teflon Siringatrici e zangole Stampi e forni di cottura Altri macchinari in genere Guidovie Utensili, contenitori, carrelli • Sangue • Residui organici • Escrementi • Residui alimentari • • • • • • • Stalle di sosta Locali tripperia Linea di macellazione Postazioni di lavoro Guidovie Macchinari in linea Utensili, contenitori, carrelli MACELLAZIONE E LAVORAZIONI AVICOLE • Grassi • Residui organici • Escrementi • Penne e piume • Zona vivo e spennatrice (pressione di rete) • Linea di macellazione • Guidovie • Evisceratore e altri macchinari • Tavoli e taglieri teflon • Utensili, contenitori, carrelli PRODOTTI ELABORATI COTTI E SURGELATI • Grassi, oli • Proteine, sali minerali • Additivi alimentari • Carboidrati • Vegetali • Macchinari e tavoli di lavorazione • Friggitrici, impanatrici • Pavimenti e pareti • Attrezzature e utensili • Nastri di trasporto • Postazioni di lavoro • Grassi, proteine • Sali minerali • Sfridi di lavorazione • Linee di affettatura e confezionamento • Affettatrici, confezionatrici • Camere bianche, camere sterili PRODOTTI CONFEZIONATI SOTTOVUOTO E IN ATMOSFERA MODIFICATA - 14 - Tipo di sporco Soluzioni ottimali di lavaggio 20 ATE: risciacquo iniziale 20-40 ATE: risciacquo finale 30-35 lt/min. risciacquo iniziale e finale Utilizzare 60 ATE solo su teflon intagliato se necessario 20 ATE: risciacquo iniziale 20-40 ATE: risciacquo finale 30-35 lt/min. risciacquo iniziale e finale Utilizzare 60 ATE solo su teflon intagliato se necessario 20 ATE: risciacquo iniziale 20-40 ATE: risciacquo finale 30-35 lt/min. risciacquo iniziale e finale 20 ATE: risciacquo iniziale 20-40 ATE: risciacquo finale 30-35 lt/min. risciacquo iniziale e finale 20 ATE: risciacquo iniziale 20-40 ATE: risciacquo finale 30-35 lt/min. risciacquo iniziale e finale 0-20 ATE: risciacquo iniziale e finale 30-35 lt/min. risciacquo iniziale e finale 2 Metodologia utilizzata Le modalità operative attraverso le quali si esegue la disinfezione intermedia si basano fondamentalmente sulle seguenti operazioni: rimozione con panno carta (o tnt) dei residui grossolani nebulizzazione delle soluzioni alcooliche già pronte all’uso rispetto di un minimo tempo di contatto (3-5 minuti) asportazione delle contaminazioni organiche e microbiche mediante panno carta (o tnt) se necessario le operazioni (nebulizzazione e asportazione ) vengono ripetute per ottenere i risultati desiderati. • • • • • La disinfezione alcoolica non viene solo effettuata per implementare la disinfezione intermedia perché le soluzioni alcooliche pronte all’uso vengono anche utilizzate per sanificare/disinfettare tutte le superfici che non gradiscono l’utilizzo di soluzioni acquose; nel settore delle carni ci riferiamo soprattutto alle affettatrici, alle bilance elettroniche, alle confezionatrici e più in generale a quelle macchine che avendo parti elettriche piuttosto esposte non possono essere lavate con abbondante acqua o soluzioni acquose. Gli alcoli utilizzati La disinfezione alcolica viene effettuata tramite prodotti in soluzioni idroalcooliche più o meno concentrate in alcool; gli alcoli utilizzati più frequentemente sono l’isopropanolo che è un ottimo detergente igienizzante utilizzato appunto per la pulizia delle superfici lavabili e l’etanolo che ha più spiccate proprietà disinfettanti. L’etanolo uccide i microorganismi denaturando le loro proteine e dissolvendo i loro lipidi, risulta pertanto efficace contro molti batteri, funghi e virus (compreso il virus della SARS), però è totalmente inefficace contro le spore dei batteri. Gli alcoli sono altamente infiammabili e quindi vanno conservati e maneggiati lontano da scintille, fiamme o fonti di calore anche se i prodotti finali, in base alle concentrazione in alcoli, possono essere più o meno infiammabili e conseguentemente hanno etichettature di pericolo diversificate. E’ evidente che la tossicità per ingestione dell’isopropanolo è superiore a quella dell’etanolo che è per definizione l’alcool presente nelle bevande alcooliche. - 15 - 2 La disinfezione intermedia (la disinfezione rapida senza risciacquo) La disinfezione intermedia (la disinfezione rapida senza risciacquo) La disinfezione ed il risciacquo LA NOSTRA GAMMA DI PRODOTTI ALCOLICI 2 Diversey dispone di una ampia gamma di prodotti alcolici per soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente e per qualsiasi superficie: E’ vero che per i disinfettanti è sempre richiesto il risciacquo ma se il formulato contiene un principio residuale non “tossico” (quaternari o anfoteri) sufficiente ad innescare sinergie con l’alcool ma presente in quantità ridottissima, la residualità rilevabile alla fine del processo di disinfezione è prossima allo zero; se poi si interviene con carta inumidita prima di iniziare a lavorare la residualità è inesistente. Se invece il disinfettante contiene solo come principio attivo l’alcool dopo pochi minuti evapora dalle superfici e come tale non resta niente. Un risciacquo abbondante dopo la disinfezione a volte vanifica i risultati di abbattimento perchè l’acqua rappresenta un ambiente molto favorevole allo sviluppo microbico e difficilmente si interviene con l’asciugatura che , se viene fatta con attrezzi non sanificati correttamente, compromette la sanificazione. Questo non significa negare la necessità di rimozione dei residui ma evidenziare le problematiche reali dei laboratori di produzione e preparazione degli alimenti e cercare soluzioni “nuove” che possano fungere da compromesso ai “sacri crismi della sanificazione tradizionale”. I disinfettanti alcoolici della Diversey presentano una residualità molto bassa tant’è che le analisi effettuate per conto di alcune grandi catene della GDO hanno evidenziato una residualità prossima allo zero (Alcosan VT10) anche in assenza di un vero e proprio risciacquo (rimozione con carta monouso inumidita). La scelta dei principi attivi a bassa residualità e la consapevolezza che bastano dosaggi bassissimi per innescare sinergie con gli alcooli ha consentito alla Diversey di formulare prodotti realmente adatti ad una disinfezione rapida senza risciacquo e quindi ad una disinfezione operativa e alcoolica. - 16 - E’ evidente che per eseguire queste applicazioni in sicurezza occorre un prodotto che presenti determinate caratteristiche oppure è opportuno, in base alle proprie necessità ed esigenze, avere la possibilità di scegliere fra varie tipologie di prodotti. Diversey dispone di differenti prodotti tutti pronti all’uso ma con caratteristiche differenti ed in particolare: • Prodotto Composizione Test disponibili Note • Quaternari • Isopropanolo (20-30%) • EDTA EN 1276 - Attività battericida con sostanze interferenti EN 1276 - Attività battericida con sostanze interferenti. Ceppo Listeria M. (in lingua francese) EN 1276 - Attività battericida con sostanze interferenti. Ceppo Salmonella (in lingua francese) EN 13697 - Attività battericida test di superficie Bassa concentrazione di alcool • Alchilammine • Isopropanolo (60-80%) EN 1276 - Attività battericida con sostanze interferenti EN 13697 - Attività battericida test di superficie EN 1650 - Attività fungicida in dispersione EN 1276 - Attività battericida con sostanze interferenti. Ceppo Listeria M. Alta concentrazione di alcool • Quaternari • Alcool etilico (40-50%) Sono disponibili alcuni test Media concentrazione di alcool • Isopropanolo (70%) Prodotto igienizzante non registrato Alta concentrazione di alcool Alcosan VT10 Presidio Medico Chirurgico co Reg. Min. Sal. n. 18645 Disinfettante idroalcolico o per superfici dure Tego Spray prodotti a bassa concentrazione alcolica Presidio Medico Chirurgico co Reg. Min. Sal. n. 3495 • prodotti a media concentrazione alcolica • prodotti ad alta concentrazione alcolica Battericida, fungicida, deodorante a rapida evaporazione • prodotti contenenti altri principi attivi ad azione sinergica • prodotti registrati come battericidi e validati su Listeria Monocytogenes e Salmonella sp • panni imbevuti di soluzioni alcooliche Quando si desideri la completa evaporazione della soluzione in tempi molto rapidi è necessario utilizzare prodotti ad elevata concentrazione alcoolica; se invece questa esigenza non è cosi impellente si possono utilizzare prodotti a media o bassa concentrazione alcoolica. Sactif Spray Presidio Medico Chirurgico Reg. Min. Sal. n. 16646 Disinfettante spray battericida, lieviticida Divodes FG VT29 Detergente igienizzante a base alcoolica Divodes FG Wipes Panni pre-impregnati con soluzione alcoolicaa ...E INOLTRE... • Panni imbevuti di soluzione alcoolica Quando si devono velocizzare le operazioni Alcosprayer Questo sistema è progettato per l’applicazione del prodotto alcolico utilizzando pistole a spruzzo le quali nebulizzano il prodotto. Alcosprayer è dotato di una pompa per il vuoto montata all’interno di un box in poliestere e di un set di pistole a spruzzo. - 17 - 3 Il lavaggio meccanico delle attrezzature La crescente richiesta d’igiene così come l’elevato costo della mano d’opera hanno determinato, negli ultimi anni, il successo e lo sviluppo di macchine specifiche per il lavaggio meccanico automatico delle attrezzature nel settore delle carni. Tali macchine hanno sostituito o ridotto il lavoro dell’uomo nel lavaggio delle attrezzature quali carrelli, vagonetti, stampi, contenitori, parti smontabili di macchinari; lavoro che veniva effettuato o manualmente o tramite “l’ausilio” delle idropulitrici non propriamente adatte a sanificare attrezzature mobili. Il processo di lavaggio cui si rifanno queste macchine, siano esse a tunnel o a spruzzo, è basato sulle seguenti variabili: tempo, azione chimica, pressione meccanica d’impatto e temperatura delle soluzioni. La temperatura di norma deve essere compresa fra la temperatura di fusione dei grassi e quella di coagulazione delle proteine (50° - 65°C); la forza di impa impatto è determinata ssia dalla pressione di esercizio delle pompe che soprattutto dall’angolo di apertura degli ugelli (ugelli a getto rettilineo ad esempio sviluppano, a parità di portata e pressione, una forza di impatto decisamente superiore a quelli con angolature maggiori). Il tempo è un’altra variabile e dipende dalla velocità del nastro nelle macchine a tunnel mentre nelle macchine a cabina dipende dalla regolazione di un temporizzatore. L’azione chimica dipende dalla scelta del detergente che a sua volta dipende dai materiali con cui sono fatte le attrezzature. Scelta quindi la temperatura di lavaggio (in base al tipo di sporco) e quella di risciacquo che deve essere la più alta possibile (per evitare la disinfezione chimica), verificata la pressione d’esercizio, impostato il tempo desiderato (per avere una ottimale produttività) non resta che scegliere il prodotto più idoneo per ottenere il miglior lavaggio possibile. La scelta del prodotto ottimale dipende dai seguenti principali fattori: Natura dei materiali da sanificare Tipologia di contaminazione residua Qualità dell’acqua disponibile (durezza, presenza di determinati sali, potabilità, ...) Presenza di eventuali pretrattamenti (immersione, nebulizzazione, …) Qualità ed abbondanza di acqua nel risciacquo finale Risultato igienico desiderato (solo lavaggio, lavaggio e igienizzazione, …). • • • • • • Naturalmente i prodotti adatti a questa tipologia di lavaggio devono possedere alcune caratteristiche comuni e cioè non devono provocare schiumosità (cavitazione delle pompe) e devono essere facilmente sciacquabili perché il risciacquo è spesso ridotto sia in termini di portata che di tempo. Il dosaggio ed il controllo dei prodotti detergenti può essere effettuato tramite centraline automatiche con funzionamento proporzionale (erogazione del detergente proporzionale all’ingresso dell’acqua) oppure con sistemi conduttimetrici dotati di apposite sonde che leggendo la concentrazione della soluzione comandano la pompa per le relative aggiunte. La soluzione del bagno deve essere sostituita quando è esausta e non può più essere rabboccata. Il servizio tecnico Diversey è a vostra disposizione per consigliarvi il sistema di dosaggio più idoneo alla vostra macchina di lavaggio e per effettuare, in collaborazione con voi e con l’impiantista di riferimento, il necessario collaudo della macchina stessa. Nel settore carni essendo lo sporco di natura prevalentemente organica non è necessario installare macchine a più stadi se non per un eventuale prelavaggio. Oltre alle macchine per il lavaggio delle attrezzature (cassette, contenitori, carrelli, vagonetti, gabbie, bilancelle, stampi, …) possono essere presenti macchine di lavaggio per gli utensili più frequentemente utilizzati nelle lavorazioni e cioè i coltelli. 3 Il lavaggio meccanico delle attrezzature Per la scelta del miglior detergente possibile in relazione al tipo di attrezzatura ed al materiale di cui è costituita vi rimandiamo alla seguente tabella: Materiale Prodotto consigliato Conc. d’uso Temp. Note LAVAGGIO CASSE Materiale plastico (PE, PET, PVC, teflon) Divoflow NTC VC26 Divoflow NBE Venture VC97 1 - 1,5% 55 - 65°C Riduce sensibilmente la formazione di calcare e la precipitazione di sali inorganici LAVAGGIO VAGONETTI VASCONI CONTENITORI Acciaio Materiale plastico (PE, PET, PVC, teflon) Distar 44 VC81 Britestar VC12 Quattro Plus VC74 1 - 1,5% 55 - 65°C Alternative ad alta causticità LAVAGGIO CARRELLI Acciaio Total VC2 1 - 1,5% 55 - 65°C Alta causticità, assenza di tensioattivi LAVAGGIO BILANCELLE Inox AISI 316 Materiale plastico Profile VC71 1 - 1,5% 35 - 45°C La presenza di cloro facilita il distacco delle proteine Applicazione Lavaggio acido LAVAGGIO STAMPI DA COTTO Alluminio Acciaio Aluwash VA3 Release VA34 1 - 1,5% 55 - 60°C Lavaggio alcalino 1 - 1,5% 55 - 65°C 1 - 1,5% 55 - 65°C 1 - 1,5% 55 - 60°C 0,1 - 0,5% 15 - 30°C 0,5 - 1% 15 - 30°C 0,1 - 0,5% 15 - 30°C 1 - 1,5% 35 - 45°C Capture VC16A Passaggio alcalino Britestar VC12 AUTOLAVAGGIO MACCHINA Acciaio Passaggio acido Aluwash VA3 Release VA34 Divosan Activ VT5 DISINFEZIONE SANIFICAZIONE DISINFEZIONE DETERSIONE E DISINFEZIONE: STIVALI GREMBIULI COLTELLI Acciaio Materiale plastico (PE, PET, PVC, teflon) Materiale plastico Gomma Acciaio Reg. Min Sal. n. 18941 Divosan C Divosan Hypochlorite VT3 Divosan TC86 VS8 Reg. Min Sal. n. 18858 Le due procedure di lavaggio sono alternative ed entrambe valide. Periodicamente si consiglia un lavaggio in ammollo utilizzando il prodotto alcalino se nella macchina è in uso l’acido e viceversa. Per evitare l’eccessiva formazione di schiuma, aggiungere nella vasca di lavaggio Antifoam HD VB3 dosandolo in ppm(*) Per una corretta manutenzione eseguire periodicamente un passaggio alcalino (20 minuti) ed un passaggio acido (20 minuti) Risciacquare con acqua La presenza di cloro facilita il distacco delle proteine e sanifica contemporaneamente l’attrezzatura (*) Nella pagina seguente troverete un approfondimento sul lavaggio degli stampi - 18 - - 19 - 3 Il lavaggio meccanico delle attrezzature Il lavaggio degli stampi La pulizia “completa” ed in tempi rapidi, cioè quella che viene effettuata in macchine a spruzzo o a tunnel, viene di norma ottenuta su contaminazioni fresche vale a dire con stampi puliti immediatamente, o entro breve tempo, dal loro svuotamento oppure con stampi preventivamente reidratati; come detergenti generalmente si utilizzano prodotti a base di acido fosforico come Aluwash VA3, Bruspray Acid VA19 o Release VA34 a concentrazioni comprese fra tra 0,5 e 2% e temperature tra 50-60°C. Le macchine a tunnel o a spruzzo dovrebbero lavorare a pressioni relativamente elevate (almeno 8-10 bar) poiché l’azione meccanica, essendo il tempo di contatto minimo, è importante quanto l’azione chimica. Anche i detergenti alcalini SMS (Soft Metal Safe) contenenti opportuni inibitori di corrosione possono essere utilizzati in macchine a tunnel o a spruzzo: Capture VC16 è tra i più indicati per questo tipo di applicazione. L’eventuale aggiunta di un additivo donatore di ossigeno (Booster VB31) rinforza l’azione pulente qualora la contaminazione fosse particolarmente resistente. La pulizia completa, ossia la rimozione di tutti i residui, anche i più vecchi, dalla superficie dello stampo si ottiene per immersione; tale pulizia sfrutta, oltre l’azione chimica dei prodotti, il tempo di contatto che può protrarsi anche per lunghi periodi (diverse ore). I prodotti da utilizzare sono gli acidi medesimi descritti in precedenza, ma le concentrazioni possono variare in funzione della disponibilità di tempo e della temperatura a cui viene mantenuta la soluzione. E’ consigliabile insufflare aria all’interno della soluzione per aggiungere forza meccanica all’azione chimica del detergente. Al termine dell’immersione i residui sullo stampo possono essere rimossi con getti d’acqua (idropulitrice) oppure gli stampi possono essere introdotti nella macchina a tunnel e risciacquati con sola acqua tiepida. Qualora gli stampi fossero in acciaio inox (stampi da crudo) la pulizia alcalina potrebbe essere effettuata anche con prodotti ad alta causticità (vedi lavaggio casse, vagonetti, carrelli, ...); è sempre opportuno comunque conoscere i materiali della pompa di lavaggio per accertarsi circa la loro compatibilità con i prodotti caustici. La pulizia meccanica dei pavimenti Nell’industria delle carni i pavimenti che sottostanno ai macchinari e alle linee produttive vengono detersi con gli stessi sistemi caratteristici delle superfici aperte e cioè con lance in pressione e schiume detergenti. Queste macchine eseguono contemporaneamente il lavaggio meccanico tramite spazzole abrasive e l’asciugatura mediante appositi sistemi denominati succhiatori. Le pavimentazioni maggiormente presenti nell’industria delle carni sono i klinker in quanto sono molto resistenti ai carichi ed alle variazioni di temperatura oltre ad essere facilmente pulibili e difficilmente attaccabili dagli agenti di pulizia (resistenti agli acidi ed agli alcali) e poco scivolosi. Anche le resine vengono ancora utilizzate per la messa in opera dei Tutti gli altri pavimenti relativi ai reparti non propriamente produttivi (corridoi di trasferimento, celle frigorifere, reparti spedizione, magazzini, reparti ausiliari alla produzione, ...) normalmente vengono puliti invece con sistemi meccanici dedicati e cioè con macchine lavasciuga. pavimenti ma con il passare del tempo sono sempre meno utilizzate; sono invece posate frequentemente delle pavimentazioni costituite da resine mescolate a graniglie a base di quarzo o altri minerali duri che conferiscono alle resine una resistenza del tutto particolare e riducono la scivolosità. Swingo 755 - 20 - 4 Swingo 1255 Swingo 1650 Swingo XP - 21 - 4 Le variabili che regolano la pulizia dei pavimenti nel settore carni sono le seguenti: • tipologia di pavimento da pulire • tipologia di contaminazione (lo sporco non è sempre della stessa natura) • macchina adottata • scelta del prodotto • scelta del sistema abrasivo (disco Diversey, grazie al suo Personale Tecnico specifico conosce bene le problematiche relative alle pavimentazioni alimentari, e inoltre è uno dei pochissimi fornitori globali di sistemi per la pulizia meccanica dei pavimenti. Il marchio Taski infatti garantisce macchine dalle prestazioni superiori in qualsiasi condizione di lavoro così come le performance dei nostri prodotti, unite all’esperienza dei nostri specialisti, sono in grado di risolvere qualsiasi problematica si presenti nell’industria delle carni e delle conserve animali. La tabella sottostante vi fornisce utili indicazioni nella scelta del miglior prodotto da utilizzare per la pulizia meccanica dei pavimenti: o spazzola) • metodologia (metodo diretto con spazzolatura e aspirazione contemporanea o metodo indiretto con una prima spazzolatura seguita da una seconda spazzolatura e l’aspirazione) • frequenza di lavaggio/età della Livello di sporco Conc. d’uso Note SU 890 Medio 1 - 3% Prodotto leggermente profumato adatto anche per reparti ausiliari alla produzione Floorclean VK5 Medio 1 - 3% Prodotto non profumato adatto per qualsiasi reparto Trak 11 Alto 1 - 3% Adatto per contaminazioni tenaci come (gomme, oli minerali, fuliggine, …) Floorex Alto 2 - 4% Adatto per contaminazioni organiche pesanti Alto 1 - 3% Adatto per pulire e igienizzare in ciclo unico; elevata attività sbiancante dovuta al cloro Prodotto La complessità delle superfici da lavare e la difficoltà a rimuovere completamente le contaminazioni nell’industria delle carni sono tali per cui è praticamente impossibile non ricorrere a lavaggi di tipo manuale. L’intervento dell’uomo infatti risulta spesso decisivo per sanificare le parti sulle quali è praticamente impossibile arrivare con la necessaria forza d’impatto; si tratta quasi sempre di operazioni di spazzolatura o di spugnatura con tamponi abrasivi contaminazione Profile VC71 - 22 - 5 Il lavaggio manuale delle superfici La pulizia meccanica dei pavimenti comunque richieste per rimuovere le contaminazioni più adese sulle superfici più nascoste. Il lavaggio manuale quindi può essere parte integrante della sanificazione delle superfici aperte così come invece può essere eseguito per lavare e sanificare parti smontabili o superfici fisse quando non si dispone di idonei sistemi di lavaggio meccanico (impianti o sistemi in bassa pressione) o quando è sconsigliabile utilizzare questi sistemi perché le superfici adiacenti sono superfici sulle quali non è possibile arrivare con getti idrici. Se l’intervento manuale rappresenta una parte del complesso lavaggio delle superfici aperte verranno utilizzati i prodotti a schiuma descritti precedentemente con gli opportuni DPI (guanti, abbigliamento protettivo, adeguate calzature antiscivolo e se necessario appositi occhiali); se invece il lavaggio manuale riguarda l’intera operazione da eseguire su parti smontabili o su superfici fisse vengono generalmente utilizzati prodotti non pericolosi abbinati a spazzole o spugne abrasive. Qualora il lavaggio riguardi parti di piccole dimensioni viene di norma effettuato in appositi lavelli. La pulizia manuale, per sua stessa natura, non sfrutta l’energia meccanica di un getto idrico bensì l’energia di un operatore, associata ad un mezzo che facilità l’asportazione delle contaminazioni (spazzola, scovolino, microfibra, tampone abrasivo, ...). Considerato che le spugne si sanificano con difficoltà è opportuno, quando possibile, evitarle utilizzando spazzole e/o sistemi sanificabili e all’occorrenza autoclavabili. Il lavaggio manuale può riguardare non solo superfici e macchinari bensì anche parti di pavimento con particolare riguardo a quelle parti inaccessibili sulle quali non è possibile arrivare con le normali macchine lavasciuga o monospazzola. La tabella sottostante riporta alcuni di principali prodotti per le pulizia manuali: Prodotto Descrizione Conc. d’uso Avvertenze Shureclean Plus VK9 Detergente neutro schiumogeno 2 - 4% Nessuna Il prodotto non è corrosivo SU 890 Detergente sgrassante leggermente profumato 2 - 4% Nessuna Il prodotto non è corrosivo Ultraclean VK3L Detergente alcalino concentrato 1 - 3% Irritante Maneggiare con cura Hypoclean VK38 Detergente clorattivo 1 - 3% Irritante Maneggiare con cura Divo Plus Detergente sgrassante in polvere 1 - 2% Irritante Maneggiare con cura Note - 23 - 6 Le applicazioni specialistiche e di settore 6 Le applicazioni specialistiche e di settore Le applicazioni specialistiche relative al lavaggio ed alla sanificazione nell’industria delle carni sono molteplici e possono riguardare settori produttivi diversi o essere comuni a tutti i settori ed in particolare: Applicazioni LAVAGGIO ZANGOLE E LAVAGGI CIP IN GENERE LAVAGGIO E SANIFICAZIONE SIRINGATRICE PULIZIA FORNI DI AFFUMICAMENTO (SISTEMA AUTOMATICO) PULIZIA FORNI DI COTTURA Settori Produzione cotti Prodotto Distar 44 VC81 SU 977 Divosan TC86 VS8 Produzione cotti Reg. Min Sal. n. 18858 Profile VC71 Produzione speck e affumicati Produzione cotti Distar 44 VC81 Enduro Eco VE9 Aciplus Foam VF59 HD Plusfoam VF1 (Generalmente la pulizia acida alternata a quella alcalina garantisce risultati superiori) 1 - 5% a caldo • Rimuovere i residui con acqua • Far circolare la soluzione detergente • Scaricare e risciacquare a fondo 1 - 3% max 40°C 1 - 5% a caldo 3 - 5% 2 - 10% a caldo Produzione elaborati cotti e surgelati HD Plusfoam VF1 - 24 - Metodologia • Rimuovere i residui con acqua a perdere • Far circolare la soluzione quanto basta • Scaricare e risciacquare a fondo • Inserire il ciclo automatico di lavaggio e risciacquo. Distar 44 VC81 Cipton VC11 PULIZIA FRIGGITRICI Conc. d’uso 3 - 5% N.B.: se non si dispone di un sistema automatico pulire a schiuma tramite HD Plusfoam VF1 • Rimuovere i residui con acqua a perdere • Erogare la schiuma (attendere almeno 10 minuti) • Risciacquare a fondo in pressione Applicazioni LAVAGGIO VERDURA E GUARNIZIONI Settori Produzione elaborati cotti e crudi Vegclean VB69 Suma Tab D4 Conc. d’uso A freddo in base ai volumi ed alle esigenze Reg. Min Sal. n. 18827 SBIANCAMENTO SUPERFICI IN TEFLON ANTISCIVOLO ASSORBENTE AD AZIONE BATTERIOSTATICA PULIZIA CAMION FRIGORIFERI Disinfezione: per immersione dopo il lavaggio Anti-Skid Tal quale Distribuire il prodotto sulle zone umide e scivolose Rimuoverlo periodicamente evitando che intasi le canalette Tutti i settori Securegel VG5 Tal quale sulle lamelle del pacco Nebulizzare il prodotto sulle lamelle del pacco (ogni 2-3 settimane) Tutti i settori SU 890 T-Damp Plus 1 - 3% a freddo Nebulizzare, spugnare e risciacquare in pressione 3 - 5% a freddo Rimuovere i residui grossolani Distribuire la soluzione detergente acida Attendere quanto basta Spazzolare se necessario Risciacquare Booster VB31 Tutti i settori Descale VA1 Bruspray Acid VA19 LAVAGGIO E DECOLORAZIONE LOCALE TRIPPERIA Lavaggio: preparare la soluzione, lavare energicamente e risciacquare sotto acqua corrente 1 - 10% a freddo Tutti i settori PULIZIA PACCHI LAMELLARI SANIFICAZIONE ARIA CELLE FRIGORIFERE Metodologia Dopo il lavaggio distribuire la soluzione Attendere quanto basta Risciacquare prima di riutilizzare le superfici Divosan Hypochlorite VT3 • Lavaggio automatico a spruzzo (scaricare gli oli, prelavare con acqua calda, circolare la soluzione detergente, scaricare e risciacquare) • Lavaggio superfici aperte (schiumare, attendere quanto basta e risciacquare in pressione) Prodotto Tripperia (in alternativa ai prodotti citati è possibile utilizzare schiume acide a strato sottile) - 25 - 6 Le applicazioni specialistiche e di settore Applicazioni Settori Prodotto Le applicazioni specialistiche e di settore Conc. d’uso Metodologia Le operazioni di sanificazione di questi nastri si riconducono ai principali stadi della sanificazione ed in particolare: PRERISCIACQUO LAVAGGIO TELI Sunex Polvere Lavatrice Tutti i settori FILTRAZIONE ARIA PULIZIA CUOCITORI DOPPI FONDI BOLLITORI BRASIERE PULIZIA PIASTRE DI COTTURA PICCOLI FORNI GRILL GIRARROSTI Clax Uno 1BL4 Eseguire un ammollo 15-20 g/Kg preventivo anche solo con a bassa acqua fredda temp. Ciclo completo di lavaggio, risciacquo e asciugatura Distar 44 VC81 Gastronomia a base di carne Gastronomia a base di carne (in alternativa ai prodotti alcalini può rendersi necessario un trattamento acido) Suma Grill D9 3 - 10% Tal quale Rimuovere i residui grossolani con getti in pressione Eseguire un trattamento per immersione (a caldo) Scaricare e spazzolare se necessario Risciacquare energicamente Rimuovere i residui più grossolani Spruzzare il prodotto sulle superfici Se possibile portare in temperatura Rimuovere la sospensione sporco-detergente Utilizzare il prodotto anche per immersione sulle parti smontabili I nastri trasportatori modulari in plastica Da una quindicina d’anni i nastri trasportatori modulari in plastica hanno sostituito quasi completamente i tradizionali nastri trasportatori in PVC e acciaio inox per diverse importanti motivazioni quali la maggior sicurezza nella movimentazione e la maggior conformità alle normative igieniche. Oltre ad offrire una resistenza ed una durata superiore - 26 - questi nastri sono “più facili da pulire” perché i materiali di cui sono composti non si deteriorano facilmente né si intagliano in quanto la loro struttura è omogenea (composta da un unico strato) contrariamente ai nastri convenzionali, che essendo formati da più strati, si usurano maggiormente offrendo la possibilità ai microorganismi di insediarsi nei loro anfratti. Utilizzare getti d’acqua calda (50-60°C) a media pressione per rimuovere i residui organici visibili. Il nastro è progettato in modo da aprirsi al passaggio sui pignoni per facilitare la rimozione del materiale organico: per questo occorre dirigere il getto idrico lungo la direzione dell’apertura delle cerniere. Se si utilizzano sistemi fissi di spruzzatura è opportuno posizionarli alle estremità dei nastri in modo da trarre il maggior vantaggio possibile dall’apertura delle cerniere. APPLICAZIONE DEL DETERGENTE Occorre utilizzare specialità detergenti che consentano il massimo contatto possibile fra sporco invisibile e detergente; per questo la prima scelta spetta ai gel alcalini ed alle schiume a strato sottile. Questi prodotti sia nella forma fisica di schiuma che in quella gel, avvolgono le superfici complesse del nastro ricoprendolo di un film tensioattivo visibile che rimane adeso anche per lungo tempo rendendo più semplice e rapido il risciacquo successivo. I prodotti ottimali per la detergenza dei nastri sono Hypogel VG8, Hypofoam VF6 e Enduro Chlor VE5, rispettivamente gel e schiume alcaline clorattive. La presenza di cloro nella formula migliora la proteolisi delle proteine e al tempo stesso svolge un’azione ossidante su tutte le sostanze organiche oltre che ridurre sensibilmente le presenze microbiche. 6 RISCIACQUO Dopo aver lasciato agire il detergente per il tempo necessario (almeno 10-15 minuti) occorre rimuovere sporco e residui di detergente operando un abbondante risciacquo. La struttura stessa del nastro favorisce il drenaggio che non richiede in questa fase alte pressioni bensì buone portate idriche. Affinchè il nastro sia batteriologicamente accettabile per la nuova lavorazione occorre nebulizzare su di esso una soluzione disinfettante e lasciarla agire per il tempo sufficiente. La scelta del disinfettante dovrà tenere conto della flora batterica presente e dei tempi di contatto: il nastro non presenta di per sé nessun problema ad essere disinfettato con qualsiasi prodotto. Diversey suggerisce l’utilizzo di disinfettanti a base di anfoteri e/o quaternari che associano ad un buon potere penetrante e battericida anche un’azione batteriostatica (Delladet VS2 / Suredis VT1 / Tego 51) se il risciacquo finale viene effettuato il giorno seguente; in tal modo si proteggono le superfici durante la sosta notturna. RISCIACQUO FINALE In tutti i modi va effettuato in bassa pressione al fine di evitare l’eventuale rideposizione di germi presenti nell’ambiente. Per rimuovere le tracce di disinfettante è opportuno risciacquare o, in alternativa, utilizzare panni monouso inumiditi. Ottimizzazione nella pulizia dei nastri Per velocizzare le operazioni di detersione del nastro è possibile installare all’interno o all’esterno di esso un sistema fisso o una rampa di spruzzatura in modo tale da evitare le lunghe operazioni di sgrossatura preliminare e risciacquo. Per garantire la massima efficacia delle pulizie è necessario che il nastro sia completamente aperto da entrambi i lati. Normalmente i nastri non sono pretensionati e quindi è possibile sollevare il nastro e raggiungere facilmente la parte inferiore. Le cerniere come già abbiamo detto sono progettate in modo di aprirsi al passaggio sui pignoni e come tale possono essere pulite senza difficoltà. Tutti i componenti sono stati studiati pensando ad “una facile pulizia” ma occorre verificare e controllare i risultati per apportare eventuali correttivi. Diversey si rende disponibile a studiare soluzioni di lavaggio personalizzate in base alle esigenze di ciascun cliente. - 27 - 7 La sanificazione degli automezzi di trasporto del bestiame vivo Le malattie infettive gravi che colpiscono il bestiame vengono definite malattie da reddito perché colpiscono gli animali provocando gravi perdite economiche agli allevatori non soltanto perché possono determinare la morte del bestiame quanto perché influenzano negativamente la sua crescita o la sua capacità di riprodursi. Tali malattie hanno prevalentemente eziologia virale e in qualche caso batterica e quindi, per evitare o ridurre il contagio, è necessaria una igiene particolare; è soprattutto necessario che le malattie non possano propagarsi da un allevamento all’altro o da un macello all’altro e per questo occorre prestare particolare attenzione ai sistemi di trasporto del bestiame Le principali malattie che preoccupano gli allevatori (sostenute da virus o batteri) le seguenti: • Tubercolosi (TBC): è sostenuta dal Mycobacterium tubercolosis (batterio) e può colpire bovini, suini e uccelli. • Blue Tongue: la Blue Tongue (BT ), detta anche febbre catarrale degli ovini, è una malattia infettiva di ovini, caprini e bovini; è veicolata da un moscerino ma l’agente eziologico è un virus (orbi virus). • Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE): la BSE è una malattia neurodegenerativa del bovino; l’agente causale della BSE appartiene a quel gruppo di agenti eziologici indicati tutt’oggi come “Agenti infettivi non convenzionali” (AINC) in quanto la loro natura resta ancora in parte sconosciuta. • Brucellosi: è una infezione batterica (brucella) che si diffonde in tutti gli organi; colpisce prevalentemente bovini, ovicaprini e suini. Negli allevamenti è temuta per i danni economici perchè provoca l’aborto, la diminuzione della produzione del latte e la sterilità. La sanificazione degli automezzi di trasporto del bestiame vivo In quasi tutte queste forme patologiche gli animali si possono infettare sia per diretto contatto con gli animali infetti che con l’ambiente, o gli alimenti, o gli oggetti o le superfici contaminate; per questo i mezzi di trasporto possono contribuire alla diffusione dell’infezione da un allevamento ad un altro e per questo vengono sottoposti obbligatoriamente ad un processo di sanificazione per scongiurare questo pericolo. Per sanificazione generalmente si intende un rapido lavaggio con acqua pulita seguito dalla nebulizzazione di • Leucosi Bovina: è una infezione virale da Retrovirus (stessa famiglia del HIV), il virus si localizza nei linfociti e provoca linfocitosi persistente e forme tumorali. E’ un virus estremamente labile nell’ambiente esterno, dove sopravvive solo alcune ore. oltreché naturalmente controllare dal punto di vista igienico tutti gli ingressi all’allevamento e/o al macello. • Morbo di Aujesky o Pseudorabbia: è una malattia di rilevante interesse economico diffusa in Europa, America settentrionale e meridionale. L’agente eziologico è un Herpesvirus e il maiale è l’ospite naturale; la malattia è a carattere contagioso solo nel maiale. • Influenza Aviare: è una malattia altamente contagiosa, caratterizzata da sintomi di gravità variabile a carico degli apparati respiratorio ed enterico e del sistema nervoso. L’agente eziologico è un Orthomyxovirus, genere Influenzavirus A. Colpisce le specie avicole. • Malattia di Newcastle: è una malattia acuta altamente contagiosa, talvolta a esito letale, che colpisce il pollo e altri volatili domestici e selvatici, caratterizzata da sintomatologia respiratoria, enterica e nervosa nonchè da lesioni di tipo emorragico. L’agente eziologico è un Paramyxovirus, genere Rubulavirus; rimane vivo per lunghi periodi a temperatura ambiente, specialmente nelle feci. Per migliorare effettivamente il processo di sanificazione degli automezzi occorre operare attraverso due distinte fasi: 1) Sensibilizzazione e responsabilizzazione degli operatori Significa che il personale adetto ai lavaggi ed alle bonifiche degli automezzi deve conoscere le problematiche relative alla diffusione dell’infezione e deve essere consapevole delle responsabilità che tale lavoro comporta; deve inoltre conoscere le metodologie applicative inerenti la sanificazione degli automezzi. 2) Procedura applicativa idonea Significa che occorre scegliere e testare i prodotti chimici in base alle caratteristiche delle contaminazioni da rimuovere. Le contaminazioni da rimuovere sono le seguenti: • • Malattia Vescicolare Suina (MVS): è una malattia virale contagiosa, indistinguibile su base anatomoclinica dall’afta, dalla stomatite vescicolare e dall’esantema vescicolare. E’ causata da un virus appartenente alla famiglia Picornaviridae; è un virus notevolmente resistente nell’ambiente, all’essiccamento ed ai fenomeni putrefattivi, sopravvive per mesi nelle carcasse e nelle feci, nelle carni fresche, congelate e conservate. • Peste Suina Classica (PSC): è una malattia febbrile, altamente contagiosa, caratterizzata da fatti degenerativi degli endoteli che provocano emorragie, necrosi e infarti; l’agente causale della malattia è un virus appartenente al genere Pestivirus. 7 • soluzioni disinfettanti; qualche volta le due fasi non sono nemmeno separate e ci si limita ad irrorare le superfici con soluzioni disinfettanti senza prima rimuovere i residui grossolani costituiti da feci, urine e altro materiale organico (peli, ...). Questa pratica probabilmente è insufficiente a rendere gli automezzi immuni dal pericolo della trasmissione indiretta dell’infezione. contaminazioni organiche: materiale organico (escrementi, urine, peli,….) contaminazioni virali e batteriche: microrganismi patogeni con particolare riferimento agli agenti responsabili delle malattie. Oltre ai prodotti la procedura prevede l’utilizzo di semplici apparecchiature per il dosaggio e la preparazione delle soluzioni; tali apparecchiature devono essere incluse nella procedura applicativa. La procedura deve essere completata dalle modalità operative e sequenziali attraverso le quali occorre intervenire. • Mixomatosi: è una malattia virale del coniglio a esito quasi sempre mortale. La malattia è sostenuta da un virus (Mixomavirus, appartenente al gruppo dei Poxvirus, cioè dei virus del vaiolo). - 28 - - 29 - 7 La sanificazione degli automezzi di trasporto del bestiame vivo La Diversey in base alla propria esperienza in merito, suggerisce la seguente procedura di base: a) Rimozione dei residui organici grossolani attraverso lance in pressione; tali lance possono essere alimentate da pompe a pistoni e pressurizzare acqua calda o fredda in alta pressione (idropulitrici) oppure possono essere alimentate da pompe centrifughe che erogano getti idrici in bassa pressione. In sostanza la forza di impatto è pressoché la medesima; le seconde consentono di abbreviare i tempi perché non vaporizzano il getto e conseguentemente è possibile lavorare a distanza rispetto alle superfici colpendo con il getto una superficie più ampia. sulle superfici verticali (pareti del cassone e cabina) si hanno rese produttive elevate e risultati di pulizia ottimali. I prodotti da utilizzare devono ovviamente non essere corrosivi e possibilmente avere principi attivi a largo spettro per ridurre decisamente la carica iniziale. c) Tempo di attesa per favorire l’intimo contatto fra le schiume e le contaminazioni residue. d) Risciacquo finale con sola acqua per rimuovere le contaminazioni legate al detergente. e) Disinfezione o igienizzazione finale con una soluzione disinfettante idonea cioè avente un principio attivo virucida/battericida a largo spettro per distruggere e inattivare i batteri e i virus responsabili della malattia; la disinfezione finale deve essere preferibilmente effettuata mediante nebulizzazione per differenti motivi ed in particolare: la nebulizzazione permette di coprire meglio tutte le superfici utilizzando meno acqua e prodotto l’utilizzo di lance per irrorare il prodotto favorisce gli sprechi riduce i tempi di contatto sulle superfici verticali il tempo di contatto deve essere almeno uguale o superiore a quello previsto dalle schede tecniche per il prodotto scelto; questa prerogativa è sempre soddisfatta perché le superfici dell’automezzo non vengono risciacquate. • • • Se l’operazione di sgrossatura (solo acqua) è eseguita con cura si ritiene sufficiente per una sanificazione giornaliera operare tralasciando la fase di schiumatura che invece deve essere effettuata almeno periodicamente. I disinfettanti da utilizzare per questa sanificazione devono essere di comprovata attività antivirale oltre che antibatterica; Diversey dispone di due prodotti PMC e un igienizzante che possono essere utilizzati all’occorrenza ed in particolare: Prodotto b) Distribuzione delle schiume detergenti: utilizzando le schiume detergenti che hanno tempi di contatto elevati anche Principio attivo Conc. d’uso Tegodor Reg. Min Sal. n. 12525 Test disponibili Alchilammine 3% EN 14476 Attività virucida EN 1276 Attività battericida EN 1276 Listeria Monocytogens e Salmonella EN 1650 Attività fungicida EN 14476 Virus influenza Quaternari e glutarladeide 3% EN 13697 Attività battericida EN 1276 Listeria Monocytogens EN 13697 Attività fungicida Suredis VT1 Reg. Min Sal. n. 18931 Le canalette, i grigliati, i pozzetti, i tombini, le trappole per i grassi, i sifoni, rappresentano insieme alle tubazioni di scarico le “strutture critiche” del sistema drenante delle aziende di lavorazione delle carni. Gli scarichi idrici provenienti dalle operazioni di lavaggio delle strutture, dei macchinari e anche delle carcasse non dovrebbero in teoria contenere residui grossolani ma ugualmente il carico organico di questi scarichi è spesso molto elevato e difficilmente privo di solidi sospesi sedimentabili. La natura dello scarico (elevato BOD, elevati solidi sedimentabili, microrganismi patogeni e non, …) di per sé favorisce, anche in condizioni di drenaggio sufficiente, l’esalazioni ed il rigurgito dalle zone aperte (tombini, canalette, scarichi, ...) di cattivi odori dovuti a fermentazioni maleodoranti che provengono delle zone in cui è possibile un ristagno (sifoni) o una parziale occlusione (canalette, pozzetti, collettori,...) con le disastrose conseguenze del caso. Intervenire in emergenza utilizzando sistemi in pressione (spurghi) o mediante prodotti chimici ad azione disostruente (acidi forti) è sicuramente l’unico modo, spesso drammatico, di ripristinare velocemente la normalità produttiva. Nei limiti del possibile però non si dovrebbe mai arrivare ad interventi di emergenza perché costringono al fermo di produzione e soprattutto possono determinare gravi rischi igienici dovuti al rigurgito di liquami contaminati in zone produttive vere e proprie. La prevenzione invece consiglia di intervenire periodicamente con specifiche e selezionate miscele di batteri ed enzimi che attivandosi demoliscono le sostanze organiche responsabili della riduzione e dell’inefficienza degli scarichi. Naturalmente affinché il processo venga attivato nel migliore dei modi saranno necessari i seguenti accorgimenti: • • • • • la miscela attivatrice deve essere dosata comunque dopo gli sversamenti di detergenti e disinfettanti che la inattiverebbero (notte) deve essere implementato un “piano di attivazione” che comprenda per tutti gli scarichi “critici” la necessaria frequenza di dosaggio distinguendo le prime dosi d’urto da quelle semplicemente di mantenimento i dosaggi vengono garantiti da un responsabile dell’implementazione del piano (qualora siano manuali) o comunque vengono effettuati automaticamente mediante l’installazione di apposite centraline temporizzate verificare la reale possibilità di ridurre lo sversamento e lo scarico di residui grossolani nel sistema drenante intervenire per migliorare le pendenze qualora sia sostanziale un intervento in tal senso per il drenaggio generale. Diversey propone una gamma completa di prodotti ad azione enzimatica sia liquidi che in polvere: Prodotto Descrizione Dosaggio iniziale Dosaggio manuale Note Prodotto liquido a base di enzimi e batteri 500 cc prodotto per scarico a settimana 500 cc prodotto per scarico ogni 3/4 settimane Adatto per scarichi organici di media entità. Dosabile con sistemi automatici Prodotto in pastiglie contenente enzimi e batteri 1 pastiglia da 100 g per scarico a settimana 1 pastiglia da 100 g per scarico ogni 3/4 settimane Adatto per scarichi civili o industriali di media entità. Dosaggio manuale Prodotto concentrato in polvere a base di batteri ed enzimi 100 g di polvere per scarico a settimana 100 g di polvere per scarico ogni 3/4 settimane Adatto per scarichi organici di elevata entità. Dosabile con sistemi automatici Jon Activ 100 Jon Activ 400 Jon Activ 500 Viragri Plus Quaternari e glutarladeide 2% Test influenza aviaria (uso interno) Particelle di grasso in acqua - 30 - 8 La gestione del sistema drenante Dispersione di grassi in acqua dopo trattamento con JonActiv - 31 - 9 Il controllo, il monitoraggio e la lotta agli infestanti Gli ambienti di produzione alimentare in generale e quelli di lavorazione delle carni in particolare attirano gli infestanti in quanto il prodotto lavorato emana odori particolarmente attraenti e di per sé rappresenta anche un alimento per gli insetti medesimi. Risulta quindi indispensabile porre in atto una serie di azioni preventive per evitare che gli insetti (mosche, blatte, …) possano entrare negli ambienti produttivi; al contrario se gli insetti sono già entrati si dovrà operare attraverso forme di monitoraggio per poi passare a veri e propri sistemi di lotta tenendo comunque sempre conto che si sta operando in ambienti “alimentari”. Le azioni preventive che consigliamo per evitare che gli insetti possano penetrare negli ambienti e riprodursi sono le seguenti: Diversey dispone di una serie completa di trappole elettroluminose e biologiche specifiche per l’industria delle carni: Prodotto Descrizione Ambienti di utilizzo Posizionamento Note Trappola a feromoni per blatte a strato collante con pastiglia attraente Monitoraggio in interni In zone umide e calde (sotto i forni, frigoriferi, armadietti, ...) La presenza continua di blatte deve essere combattuta con disinfestanti a base di piretro Trappola elettroluminosa con cartone collante e attrattivo alimentare Monitoraggio e lotta guidata in interni Al centro del locale (a due metri di altezza) Il cartone collante deve essere sostituito almeno mensilmente. Il conteggio delle catture condizionerà l’eventuale lotta Trappola elettroluminosa con cartone collante e attrattivo alimentare Monitoraggio e lotta guidata in interni Al centro del locale (a due metri di altezza) I cartoni collanti devono essere sostituiti almeno mensilmente. Il conteggio delle catture condizionerà l’eventuale lotta GeoTrap • mantenere il più possibile chiusi gli ingressi delle materie prime • sfalciare l’erba adiacente agli ingressi • installare reti protettive alle finestre Gli interstizi nei pavimenti favoriscono l’annidamento degli insetti 9 Il controllo, il monitoraggio e la lotta agli infestanti Flylight IP65 New Rete antinsetto con rinforzo sulla parte inferiore per i roditori Flylight Monitor Il problema degli infestanti si collega strettamente a quello delle contaminazioni microbiche in quanto gli insetti vivono a contatto con i residui organici che fungono Spazzola sottoporta per impedire da supporto ai l’ingresso degli infestanti microorganismi mantenere pulita e ordinata la zona di carico-scarico patogeni; per eseguire trattamenti periodici con prodotti residuali sulle superfici questo la presenza Potrete richiedere la locandina perimetrali a rischio (porte, strutture murarie, contenitori rifiuti, di insetti, oltre che da apporre nei locali preposti. compattatori …..) essere sgradevole ripetere lo stesso trattamento anche sul verde perimetrale se presente e determinare a volte modificazioni irrorare il disinfestante anche all’interno di canalette e pozzetti posti all’esterno e trasformazioni dell’alimento, installare, se possibile, barriere d’aria sulle porte che non si possono controllare è sinonimo di contaminazione controllare la presenza eventuale di insetti volanti posizionando correttamente microbica. idonee trappole elettroluminose (evitare l’utilizzo di lampade che frantumano l’insetto perché sono pericolose per l’igiene) controllare e catturare gli insetti striscianti utilizzando apposite trappole a feromoni (blatte). Gli insetti, caratteristici dell’industria delle carni, sono principalmente: mosche, mosconi (volanti) e blatte (striscianti). • • • • • • • - 32 - Qualora le trappole evidenzino la necessità di un trattamento a base di formulati insetticidi Diversey dispone di una gamma completa ed in particolare: Prodotto Ambienti di utilizzo Note • Estratto di piretro • Piperonilbutossido • Pronto all’uso in base acquosa • Abbattente e snidante • Per insetti volanti e striscianti Interni mediante idoneo nebulizzatore Non unge • Deltametrina • Insetticida concentrato in sospensione acquosa ad attività residuale Interni (con attenzione) ed esterni mediante pompa a precompressione Non usare in presenza di alimenti Composizione Caratteristiche Piretro Safe H Decaflow - 33 - 10 La gestione igienica delle camere bianche La disinfezione dell’aria Nell’industria delle carni la pratica relativa alla disinfezione dell’aria di ambienti o macchinari chiusi non è molto frequente e riguarda prevalentemente le seguenti applicazioni: • reparti di affettatura e confezionamento dove il prodotto non è protetto in alcun modo da involucri esterni e vengono richiesti standards microbiologici ambientali particolarmente rigidi • macchinari di difficile disinfezione inferiore a 1 micron il che consente i seguenti pratici vantaggi operativi: • • • • maggiore permanenza in aria dell’aerosol disinfettante/migliori risultati igienici minor consumo di disinfettante superfici praticamente subito asciutte maggior resa ed efficacia dovuta all’aumento della superficie dell’interfaccia ”soluzione disinfettante/aria confinata”. L’aerosolizzazione a freddo risulta meno efficace ma viene comunque utilizzata per operazioni di bonifica ambientale a seguito di contaminazione straordinaria per igienizzare locali e/o impianti di condizionamento. perché non smontabili (pastorizzatori e raffreddatori multipiano, …) • reparti produttivi, ambienti e impianti di condizionamento contaminati. La disinfezione dell’aria confinata all’interno di determinati ambienti può essere effettuata tramite aerosolizzazione termica cioè a caldo ed anche mediante semplice aerosolizzazione a freddo. L’aerosolizzazione a caldo consente di disporre di particelle di diametro Fog Mobile Applicazione igienica Trattamento di reparti a rischio reparti confezionamento e effettamento Fog Jet Disinfettante Igienizzante Tegodor Reg. Min Sal. n. 12525 Tego 51 Reg. Min Sal. n. 2277 Trattamento di reparti e locali produttivi contaminati Suredis VT1 Reg. Min Sal. n. 18931 Per l’aerosolizzazione a caldo disponiamo di due apparecchiature denominate Fog Mobile e Fog Jet; per il trattamento a freddo è disponibile la seguente apparecchiatura: New Jet nebulizzatore elettrico da fissare a parete o posizionare su New Jet apposita superficie. Conc. d’uso Tegodor: 15 parti Tegosol: 85 parti Tego 51: 15 parti Tegosol: 85 parti Suredis VT1: 15 parti Tegosol: 85 parti Note Disinfettante a base di glutaraldeide sinergizzata con quaternari Disinfettante a base di anfoteri e biguanidi Disinfettante a base di alchillammine Nel settore delle carni conservate e degli insaccati il taglio, la porzionatura, l’affettamento ed il confezionamento dei salumi viene ormai eseguito in camere “bianche” cioè in aree e locali, separati dalla restante zona produttiva, all’interno dei quali si deve operare evitando tassativamente la ricontaminazione del prodotto che è trasferito senza protezioni al confezionamento. Questi prodotti infatti vengono consumati direttamente dopo lo sconfezionamento e, come tali, non possono e non devono subire contaminazioni secondarie dovute al contatto con superfici non “immacolate” o alla manipolazione con operatori negligenti; oltretutto è risaputo che la condizione igienica influisce anche direttamente sulla shelf life del prodotto che, a seguito di contaminazioni, potrebbe ridurre i termini di conservabilità e potenzialmente provocare danni al consumatore finale. La camera bianca nel settore delle carni è generalmente concepita allo stesso modo del settore farmaceutico anche se il raggiungimento della sterilità non è necessariamente richiesto. 11 La filtrazione spinta dell’aria attraverso flussi laminari, il regime di sovrapressione interna rispetto all’esterno, la presenza di superfici lisce e inattaccabili dagli agenti chimici, gli impianti ed i macchinari progettati per essere facilmente smontabili e pulibili, la presenza di zone di decontaminazione per l’accesso e la vestizione del personale, la separazione fisica fra ingresso ed uscita, l’obbligo di indossare speciali abbigliamenti protettivi sterilizzati quotidianamente o a perdere, la necessità di indossare sovrascarpe e sovrastivali, l’obbligo di portare mascherina e copricapo integrale, la rigorosa selezione e formazione del personale addetto, la disinfezione preventiva delle mani e degli avambracci, l’obbligo di indossare specifici guanti, l’utilizzo esclusivo di macchinari e attrezzature dedicati alla sanificazione del reparto e mantenuti in loco, personale di sanificazione addestrato e sensibilizzato, procedure di disinfezione intermedia e operativa, l’utilizzo di basse pressioni idriche, la protezione fisica del prodotto da rilavorare, l’utilizzo di imballaggi protetti e garantiti igienicamente…. tutto questo e altro ancora si rende necessario al fine di prevenire la ricontaminazione del prodotto e garantire la sua vita media e la sua salubrità oltre che ovviamente proteggere la salute del consumatore finale. Gli accorgimenti “igienici” che è necessario prendere in fase di sanificazione delle superfici e dei macchinari per ottenere quanto ci si prefigge, riteniamo siano i seguenti: Evitare l’utilizzo di alte pressioni idriche: gli impianti più affidabili erogano 1 10-20 ATE a 25-30 lt/min. il lavaggio ed i risciacqui utilizzare temperature contenute (non 2 Durante superare i 50°C) anche per evitare vapori ed aerosol. care l’efficienza del drenaggio (pozzetti e canalette) e asportare 3 Verifi manualmente qualsiasi residuo possa ostruire o favorire processi putrefattivi. Ricordarsi inoltre di disinfettare a fine sanificazione tutte le superfici più a rischio coinvolte nel drenaggio (pozzetti, griglie, sifoni, ...). rigidamente e correttamente la sequenza delle operazioni previste 4 Seguire nella procedura (riordino, rimozione manuale dei residui, risciacquo iniziale, detersione, risciacquo finale, asciugatura, disinfezione, rimozione del disinfettante). - 34 - - 35 - 11 11 La gestione igienica delle camere bianche La gestione igienica delle camere bianche le superfici fisse 5 Detergere utilizzando di preferenza Dopo un accurato prerisciacquo in bassa pressione al fine di rimuovere i residui di lavorazione, il piano di sanificazione di una camera bianca nel settore delle carni potrebbe essere il seguente: schiuma-detergenti a strato sottile (linea EnduroPower) che sono più facilmente risciacquabili e rimovibili rispetto ai più tradizionali prodotti a schiuma e presentano tempi di contatto decisamente superiori; le parti smontabili, una volta rimosse, potranno essere portate in idonei locali per la necessaria bonifica igienica, dentro specifici contenitori per distinguerle dalle pulite. Le operazioni di pulizia manuale dovranno essere effettuate utilizzando apposite spazzole in nylon sanificabili in loco. Dopo il rimontaggio è opportuno igienizzare l’area circoscritta tramite l’utilizzo di idonee soluzioni alcoliche. la qualità dell’acqua 6 Conoscere è importante per la scelta del prodotto ottimale: in presenza di acqua dura sarà opportuno utilizzare specialità detergenti ad alta sequestrazione che impediscano la rideposizione dei carbonati evitando frequenti passaggi acidi. 7 8 9 Asciugare a fine risciacquo le superfici (pareti, pavimenti, macchinari e attrezzature) utilizzando panni monouso a perdere possibilmente dall’alto al basso e specifici spingiacqua per i pavimenti. Superficie / Frequenza Disinfettare ogni superficie (incluso i pavimenti) utilizzando prodotti ad azione residuale che mantengano una copertura igienica sino alla ripresa delle produzioni. In alternativa possono essere utilizzate schiume ossidanti a base di peracidi (Diverfoam Active VT70). Prima di riprendere le attività produttive il disinfettante andrà rimosso dalle superfici a diretto contatto con il prodotto con specifici panni monouso inumiditi che non cedano particelle. operativa: le superfici più a rischio (dove il prodotto 10 Disinfezione staziona senza involucri) è opportuno vengano igienizzate frequentemente con specifici prodotti alcolici anche durante le pause fra un turno e l’altro. superfici che non gradiscono l’utilizzo di soluzioni acquose (quadri 11 Le elettrici, fotocellule, parti elettromeccaniche, ...) devono essere igienizzate anch’esse mediante prodotti in soluzione alcolica per favorire la rapida evaporazione delle soluzioni. • Superfici fisse • Macchinari • Pavimenti sottostanti Detergenza giornaliera • Superfici fisse • Macchinari • Pavimenti sottostanti umida con nuova aria deumidificata e filtrata; il ricircolo dell’impianto sarà tenuto ovviamente spento in modo da evitare l’umidificazione dei pannelli contenenti le cartucce filtranti. L’aria inumidita dalle operazioni di lavaggio verrà in tal modo completamente sostituita da nuova aria già trattata. Le prese d’aria e le zone adiacenti ad esse dovranno essere frequentemente pulite e sanificate. 13 I pannelli filtranti dovranno essere mantenuti in condizioni ottimali e sostituiti periodicamente; le eventuali variazioni di pressione potranno confermare che è necessaria la sostituzione. Appositi strumenti “contaparticelle” monitorano costantemente il buon funzionamento delle unità filtranti. Generalmente le zone ad alto rischio sono maggiormente protette da unità filtranti più selettive; spostandosi da tali zone, dove il prodotto si presenta senza involucri, gli accorgimenti igienici sono “meno restrittivi” e, come tale, la filtrazione è meno selettiva. N.B.: Tutti gli accorgimenti sopracitati possono essere vanificati se il personale addetto alla sanificazione della camera “bianca” non presenta i necessari requisiti relativamente a professionalità e sensibilità all’igiene; per questo è opportuno, qualora si dovesse optare per l’impiego di strutture esterne (imprese di servizi), rivolgersi a chi realmente ha referenze qualificate in tal senso e dimostra sensibilità e competenza. La professionalità relativamente alla camera sterile non può essere acquisita a spese di nessun cliente finale. Erogazione Conc. d’uso Avvertenze Divefoam SMS HD VF22 Enduro Super VE3 Unifoam VF34 • Film a strato sottile o schiuma • Risciacquo in bassa pressione (attesa 10’) 3 - 5% Se necessario agire per sfregamento con idonee spazzole in nylon Enduro Eco VE9 Acifoam VF10 • Film a strato sottile o schiuma • Risciacquo in bassa pressione (attesa 10’) 3 - 5% Se l’acqua in dotazione alla camera è addolcita il passaggio acido può essere meno frequente Detergenza acida settimanale Tego 51 • Superfici fisse • Macchinari • Pavimenti sottostanti (Reg. Min. Sal. n. 2277) Suredis VT1 (Reg. Min. Sal. n. 18931) Disinfezione giornaliera Diverfoam Active VT70 • Quadri elettrici • Confezionatrici • Superfici idrofobe Disinfezione giornaliera le operazioni di sanificazione l’impianto di filtrazione (aspirazione) 12 Durante deve essere rigorosamente in funzione per favorire il ricambio dell’aria Prodotto • Disinfezione operativa e intermedia Ad ogni cambio turno o sospensione dell’attività • Pavimenti Sanificazione giornaliera • Suole • Calzature Ad ogni entrata • Detersione mani/avambracci Ad ogni entrata • Detersione Disinfezione mani/avambracci Ad ogni entrata • Igienizzazione mani/avambracci Giornalmente 1% 2 - 3% Tego 51 è un prodotto ad azione residuale che persiste nel tempo Diverfoam Active è un igienizzante schiumogeno a base di peracidi e acqua ossigenata Alcosan VT10 (Reg. Min. Sal. n. 18645) Tego Spray (Reg. Min. Sal. n. 3495) Sactif Spray (Reg. Min. Sal. n. 16646) • Spruzzatura • Attesa • Rimozione con panno monouso a perdere Tal quale Prodotti alcolici ad azione disinfettante • Lavasciuga o manuale con mop 1 - 3% Lavasciuga di piccole dimensioni da tenere rigorosamente in camera bianca • Lavaggio meccanico in apposita macchina 1 - 3% Dosaggio automatico tramite centralina Divodes FG VT29 / Divodes FG Wipes Divosan TC86 (Reg. Min. Sal. n. 18858) Parasan IC Divosan TC86 (Reg. Min. Sal. n. 18858) Delladet VS2 (Reg. Min. Sal. n. 18827) SU System Mani • Erogazione tramite dosatore a leva Tal quale Soft Care Line Sensisept • Erogazione tramite dosatore a cartuccia Tal quale • Erogazione automatica tramite fotocellula o manuale tramite dosatore Tal quale (Reg. Min. Sal. n. 19065) Soft Care Des E Spray Ad ogni entrata • Igienizzazione attrezzature per la pulizia • Nebulizzazione • Rimozione con panno a perdere solo su superfici a contatto con alimenti • Disinfezione a schiuma Tego 51 (Reg. Min. Sal. n. 2277) Suredis VT1 (Reg. Min. Sal. n. 18931) • Nebulizzazione dopo detersione • Immersione dopo detersione 2 - 3% La disinfezione dovrà essere preceduta da un’accurata fase di detersione N.B. In certi casi si preferisce eseguire l’intera operazione di detersione in modo completamente manuale escludendo quindi di intervenire con impianti di lavaggio in pressione. La fase di detersione alcalina può essere migliorata additivando perossido d’idrogeno ai tradizionali prodotti alcalini. - 36 - - 37 - 12 La sanificazione delle mani Nonostante il progredire dell’automazione l’industria delle carni, a differenza di altri settori produttivi quali l’imbottigliamento, pone le sue basi produttive sulla professionalità della “manodopera”. Il taglio, il disosso e molte altre operazioni fondamentali sono sempre effettuate “a mano“; per questo le mani degli operatori possono essere strumento di qualità igienica e salubrità dei prodotti così come possono inevitabilmente diventare veicolo di contaminazione se non sono frequentemente sanificate in modo corretto. Sapere come e quando sanificarle e possedere gli strumenti per poterlo effettuare ogni qualvolta se ne presenti la necessità è un preciso dovere dell’operatore e responsabilità per una respons l’imprenditore ai fini di salvaguardare la salute del consumatore finale. 12 La sanificazione delle mani E’ importante che tutti sappiano come lavarsi le mani e quando lavarsi le mani (a questo proposito esiste uno specifico cartello che illustra semplicemente le modalità a cui attenersi). Divesey ha messo a disposizione dell’industria delle carni una serie completa di prodotti specifici per la detersione e la sanificazione delle mani. Dosatore SoftCare ricaricabile Dosatore sapone ricaricabile a leva Ero Erogatore ogatore di disin disinfettante nfettante a fotocellula Operazioni Prodotto Principio attivo Sostanze complementari Sistema di erogazione Detergenza Soft Care Star Tensioattivi Glicerina betaina Tradizionale con dosatore ricaricabile Detergenza (sporchi pesanti) Soft Care Reinol Liquido Soft Care Reinol Special Tensioattivi Sostanze dermoprotettive Tradizionale con dosatore ricaricabile Detergenza e igienizzazione SU System Mani Tensioattivi e Clorexidina Sostanze dermoprotettive Tradizionale con dosatore ricaricabile Tensioattivi e Clorexidina Sostanze dermoprotettive Cartuccia monodose con dosatore specifico Detergenza e disinfezione Soft Care Line Sensisept Igienizzazion Igienizzazione mani pulite (liquido) Soft Care DES E Spray Sp p y Alcoli Sostanze dermoprotettive Mediante sistemi a spruzzo (Steriplus) o dosatori ricaricabili Igienizzazione mani pulite (gel) Soft Care Line Med Alcoli Sostanze dermoprotettive Cartuccia monodose con dosatore specifico (Reg. Min. Sal. n. 19065) Potrete richiedere la locandina da apporre nei locali preposti. Steriplus IInox Dispenser per Linea carta Diversey Diverrsey Dispenser SoftCare Line e Cartuccia Softcare Med Nuova Linea Carta Diversey. Qualità & Sostenibilità. - 38 - - 39 - 13 Le barriere igieniche: sistemi per evitare le contaminazioni all’interno degli stabilimenti I sistemi per evitare le contaminazioni secondarie tra zone a differente livello di protezione igienica all’interno degli stabilimenti, sono dedicati al lavaggio e alla disinfezione delle suole, delle calzature, degli stivali a seconda del tipo di lavorazione che viene eseguita e del vestiario indossato dal personale addetto alle varie lavorazioni; naturalmente tali sistemi riguardano anche le mani perché è intollerabile che negli stabilimenti di produzione degli alimenti si possa entrare (dagli spogliatoi ai reparti) senza essersi garantiti un perfetto lavaggio delle mani. Generalmente si installano sistemi che eseguono la disinfezione delle calzature per entrare dagli spogliatoi alle sale di lavorazione mentre si installano sistemi di lavaggio e detersione delle calzature per il passaggio opposto (dalla lavorazione agli spogliatoi). Queste “barriere igieniche” sono ure che in costituite da attrezzature amente (a continuo e automaticamente continuo tunnel)) o in modo discontinuo - 40 - (idonee macchine di lavaggio) consentono la sanificazione delle superfici che potrebbero contaminare le strutture e gli alimenti: calzature, stivali, suole, mani e avambracci,… Naturalmente i sistemi in continuo he prevedono anche attrezzature (tornelli, cancelli,i, barre separatrici,i, fotocellule,...) che favoriscono il controllo e la selezione delle persone al fine di evitare tassativamente che vita vi tare ta re iill pa pass ssag ss aggi ag gio gi o “qualcuno” possaa e evitare passaggio all’interno della barriera e quindi correre il rischio di contaminare gli ambienti che invece devono essere protetti il più possibile. In sostanza quindi i sistemi in continuo sono costituiti da piste sopraelevate in cui spazzole meccaniche lavano le calzature e/o bagni disinfettanti le igienizzano; oltre a questo batterie di lavabi sono destinate al lavaggio delle mani e speciali nebulizzatori sono destinati invece alla disinfezione delle mani già pulite. Affinchè tutte le persone addette alle lavorazioni passino attraverso q queste barriere i sistemi di apertura tornel sono asserviti (cancelli o tornelli) alla funzione principale nor che normalmente è la disinfezione delle mani dopo il lavaggio. Le aziende con numero limitato di addetti possono invece ine installare macchine o di singole (al posto n cui piste a tunnel) in o gli operatori sono si obbligati a lavarsi o disinfettarsi le ani calzature e le mani e per evitare che le contaminazioni possano trasmettersi da un locale all’altro. Questi sistemi sono generalmente discontinui, ma possono ugualmente essere inseriti in specifici “tracciati” obbligati che consentono l’ingresso solo dopo che appositi sistemi elettronici, abbiano verificato che le operazioni previste siano state eseguite. Queste attrezzature possono essere combinate in funzione delle differenti esigenze aziendali ed in base al numero degli operatori; il nostro Servizio Tecnico potrà, insieme a voi, progettare la soluzione più appropriata alle vostre esigenze sfruttando, quando possibile, anche le attrezzature che già disponete. Quando invece si tratta di progettare gli spostamenti del personale adibito alle differenti lavorazioni all’interno di un nuovo stabilimento, il nostro Servizio Tecnico, in funzione delle votre esigenze, vi progetterà, sulla base della nostra esperienza la miglior soluzione per l’installazione delle barriere igieniche ideali per proteggere e separare le zone a rischio dagli altri reparti. La gestione delle emergenze igieniche Per emergenza igienica si deve intendere la presenza nell’ambiente di lavoro di microoorganismi patogeni che potrebbe contaminare pesantemente gli alimenti lavorati (carne); questa evenienza non è auspicabile ma certamente è possibile in quanto le carni, pur se sterili al momento della scuoiatura e della macellazione, possono facilmente contaminarsi ad opera dell’ambiente esterno (persone, superfici, acqua, rifiuti, imballaggi, ...). 14 del freddo, i corretti comportamenti igienici del personale, la gestione dei rifiuti, la cura igienica del personale, la salubrità delle materie prime e ovviamente la sanificazione degli ambienti e dei macchinari coinvolti nelle lavorazioni. Le principali emergenze igieniche si possono riassumere nelle seguenti problematiche ed in particolare: • presenza di biofilm • presenza di germi patogenti (salmonella, listeria monocytogenes, stafilococchi, streptococchi, campylobacter, …) sulle superfici Per questo, in una azienda di lavorazione delle carni, è necessario saper gestire delle eventualità che possono ripetersi con una certa frequenza nell’ambito produttivo. Se il controllo analitico ha evidenziato la presenza di germi patogeni, l’azienda deve saper gestire l’emergenza e ripristinare velocemente le condizioni igieniche che le consentano di lavorare in sicurezza. E’ evidente che ripristinare le condizioni igieniche ottimali non significa solamente operare a livello di sanificazione ma piuttosto riconsiderare tutte le tappe della filiera che possono includere la catena • • • • • • odori ed esalazioni derivate dal principio di degradazione dei residui organici materiali e superfici non sanificabili acqua contaminata personale non formato correttamente presenza di infestanti e di insetti scorretta gestione dei rifiuti. - 41 - 14 La gestione delle emergenze igieniche Se escludiamo le condizioni che non riguardano direttamente la sanificazione o la cura e la formazione del personale possiamo suggerire alcune linee guida che indubbiamente possono servire per ripristinare condizioni accettabili dopo la sanificazione. In condizioni di emergenza igienica consigliamo di eseguire le seguenti operazioni: • • controllare le condizioni di potabilità dell’acqua (è un operazione de effettuarsi periodicamente soprattutto se si emunge acqua da pozzi privati o da vasche di materiale non propriamente idoneo) sanificare gli ambienti e le superfici (macchinari e attrezzature) con prodotti a maggior attività sgrassante (schiume più alcaline con dosaggi massicci di cloro): hanno indubbiamente maggior forza detergente e maggior potere battericida e consentono la distruzione del biofilm • eseguire anche una schiumatura acida con maggior frequenza soprattutto se l’acqua utilizzata è dura e favorisce la formazione di incrostazioni (lo stress da pH ha effetto battericida) • detergere anche le zone d’ombra con particolare riferimento alle superfici nascoste che spesso possono essere dimenticate • verificare la presenza di aree non drenabili e operare la loro asciugatura dopo la sanificazione • guidare le operazioni tramite un operatore sensibilizzato e professionalmente preparato che verificherà la preparazione e la formazione di tutta la scquadra di pulizie e sanificazione • • • sanificare perfettamente spogliatoi e servizi igienici • • spianare le superfici di teflon che lo richiedono e che non sono sanificabili • verificare il numero di catture di insetti volanti ( lampade) e , se necessario, programmare interventi perimetrali di trattamento con anti infestanti ad azione residuale • • • Sono le superfici che appartengono ai locali ausiliari cioè a quei locali dove non si svolge la produzione (servizi igienici, spogliatoi, locale mensa, laboratori di assaggio, uffici, …). Queste superfici pur non rappresentando un rischio igienico diretto per l’alimento devono essere sanificate perché il personale potrebbe veicolare attraverso di loro eventuali contaminazioni pericolose. La pulizia e la sanificazione di queste superfici vengono effettuate generalmente con sistemi manuali e per questo richiedono prodotti sicuri per il personale e per i materiali stessi di cui sono costituite. Superficie / Applicazione Prodotto Conc. d’uso Caratteristiche Campo di applicazione Pavimenti/ superfici SU 890 0,5 - 5% Detergente universale leggermente profumato Uso manuale o meccanico per i pavimenti Pavimenti Floorclean VK5 0,5 - 3% Detergente universale non profumato profumato Uso manuale o meccanico per i pavimenti Pavimenti / Lavaggi manuali Multiclean VK7L 0,5 - 5% Detergente universale per la pulizia manuale di pavimenti e utensili Uso esclusivamente manuale Abrasivi Cream R7 Tal quale Crema detergente delicata abrasiva per la pulizia dei bagni e delle superfici dure Applicare su spugna, passare sulle superfici e risciacquare Rapid D6L Tal quale Detergente ad elevato potere sgrassante R3 Tal quale Detergente che non lascia aloni R1 Tal quale Disincrostante a base di acido citrico per la manutenzione delle superfici Versare il prodotto sulla spugna, passare sulle superfici, risciacquare ed asciugare Disincrostante concentrato a base di acido fosforico Applicare la soluzione sulle superfici, attendere il tempo sufficiente e risciacquare Prodotto a base di acido cloridrico per W.C. Applicare il prodotto puro, attendere il tempo necessario e risciacquare pulire e sanificare tutti i pozzetti e le zone a rischio “ricontaminazione” utilizzare disinfettanti a dosaggi elevati per tempi superiori a quelli normalmente utilizzati; i prodotti disinfettanti ad azione residuale (Tegodor e Viragri Plus ) sono particolarmente indicati per la loro azione a larghissimo spettro sulle superfici più estese e meno delicate è anche possibile utilizzare ossidanti concentrati (peracidi e clorattivi) bonificare e igienizzare le zone di stazionamento dei cascami e dei rifiuti verificare le condizioni di sanificabilità delle strutture (piastrelle, rivestimenti, pavimenti in resina, sanitari, ...) e dei macchinari Vetri programmare un piano di formazione igienica rivolto a tutti gli operatori produttivi includendo l’impresa di pulizia (se esterna). Una volta implementate le azioni necessarie al ripristino della normale situazione igienica si dovrànno eseguire i controlli microbiologici delle superfici e delle attrezzature al fine di validare l’operazione di “ripristino delle condizioni igieniche necessarie a lavorare in sicurezza” Disincrostanti TASKI pulisan Sanitari Detergenti/ Sanificanti -42 - 15 Le superfici non produttive 5 - 10% Applicare puro sui vetri, passare con carta e asciugare con tergivetro R6 Tal quale R2 5 - 10% Detergente alcalino per la pulizia quotidiana delle superfici Applicare sulle superfici con un panno o una spugna (diluito non richiede risciacquo) R5 Tal quale Deodorante per ambienti Spruzzare il prodotto al centro dell’ambiente Sanitizzante profumato ad azione detergente Applicare con spugna o spruzzare sulle superfici D-Form S 1 - 5% - 43 - 16 La gestione dei rapporti con le imprese di servizi Da oltre trent’anni l’industria delle carni ha iniziato ad appaltare il duro lavoro di pulizia e sanificazione di superfici e macchinari ad imprese esterne specializzate cercando di concentrare le migliori energie al proprio core business cioè al prodotto finale. Agli inizi degli anni ‘80 le imprese che si affacciavano al settore alimentare si presentavano come semplici prestatori di manodopera poi, col tempo, crescendo in esperienza e professionalità, si sono trasformate in fornitori di vero servizio di sanificazione “chiavi in mano” cioè organizzazione del lavoro e controllo dei risultati compreso. Alcune imprese sono diventate addirittura partner delle aziende che col tempo hanno affidato loro tutto quanto era possibile appaltare all’esterno (logistica, movimentazione, giardinaggio, vigilanza, disinfestazione, manovalanza varia, ...). Mentre fino alla seconda metà degli anni ‘90 i rapporti fra aziende e imprese sono stati improntati al reciproco rispetto nell’ottica di una fornitura di un servizio “controllato” ma tutto sommato “poco giudicabile”…. da alcuni anni le gravi crisi cicliche che hanno investito il settore (mucca pazza, influenze dei polli, importazioni sfrenate di carni a basso prezzo, ...) hanno costretto le aziende a rivedere completamente la politica degli acquisti incluso i servizi relativi alla sanificazione. Per queste ragioni le imprese che desiderano restare all’interno del mercato delle carni dovranno, per quanto possibile, rivedere le loro - 44 - procedure e investire in innovazione, creatività e tecnologia per far fronte a queste nuove esigenze di risparmio nell’ottica comunque di garantire un servizio di qualità richiesto e preteso da aziende, controllori e consumatori. I fattori che oggettivamente concorrono alla scelta di una impresa o al cambiamento da una impresa all’altra sono sostanzialmente i seguenti: referenze livello di esperienza nel settore livello di reperibilità/ flessibilità capacità di risoluzione dei problemi e delle emergenze trasparenza nei rapporti con il personale (assunzioni regolari) attitudine a lavorare con penali/premi “basso turn over” del personale specializzato capacità di interloquire con tutti i settori interessati (produzione, qualità, manutenzione,...) capo-cantiere presente ed autorevole in grado di relazionarsi a tutti i livelli interni ed esterni capacità di selezionare, formare ed educare il personale autocontrollo monitorato giornalmente capacità di investire a lungo termine sul cliente (impianti/macchinari) sforzo continuo per innovarsi e migliorare il livello di prestazione (costi e risultati) alto livello dei fornitori e dei consulenti abituali capacità di organizzare i cantieri capacità di realizzare piani e progetti in sintonia con le esigenze aziendali. • • • • • • • • L’ottimizzazione nella sanificazione delle superfici aperte (OPC) Per ottimizzare un processo come quello relativo alla sanificazione delle superfici aperte occorre verificare e controllare tutti i parametri e le variabili che possono concorrere al conseguimento del risultato finale cercando, nei limiti del possibile, di migliorarle anche attraverso “investimenti” che spesso possono ripagarsi in tempi relativamente brevi. E’ risaputo infatti che le voci di maggior spesa relative alla sanificazione (OPC) riguardano la mano d’opera e come tale, tutti gli investimenti atti a recuperare “produttività”, sono generalmente utili ai fini di effettuare operazioni di “saving”. I parametri e le variabili che intendiamo analizzare sono i seguenti: Parametri e variabili del lavaggio Purtroppo non sempre questi fattori sono oggettivamente compresi, è quindi necessario trovare modi e tempi per poter valutare bene le reali differenze fra una proposta e l’altra. A questo proposito le referenze possono essere di aiuto; se nella scelta sono coinvolte più persone (qualità, manutenzione, produzione, risorse umane, laboratorio,....) è probabile che l’opinione del gruppo sia più corretta rispetto a quella di un singolo decisore perché la proposta verrà valutata da tanti punti di vista e non solo quello economico di cui spesso è opportuno diffidare qualora si discosti significativamente dagli altri. La differenza fra un servizio e l’altro non la fanno gli operatori che spesso sono sempre i medesimi bensì la struttura e la serietà aziendale dell’impresa da valutare attraverso i parametri soprariportati. Caratteristiche TEMPERATURA E DISPONIBILITA’ DELL’ACQUA DI LAVAGGIO E RISCIACQUO 45-60°C: al di sotto di questa temperatura la cinetica dei processi chimici relativi a solubilizzazione e distacco delle contaminazioni è molto lenta; al di sopra si rischia di fissare le proteine al substrato attraverso un processo di coagulazione complicando la successiva rimozione. Disponendo di “poca acqua in temperatura” è opportuno risparmiarla per l’ultimo risciacquo dopo la detersione: in effetti il primo risciacquo per la rimozione dei residui grossolani richiede volumi e tempi decisamente elevati e difficilmente si dispone di acqua in temperatura per l’intero processo. Non disporre della sufficiente quantità di acqua alla temperatura ottimale significa ovviamente lavare “in modo non idoneo” con aggravi anche pesanti di tempo (+ 20%). PRESSIONE D’ESERCIZIO Generalmente si opera con pressioni basse per evitare l’aerosolizzazione dell’acqua con l’inevitabile rischio di contaminazione delle superfici adiacenti (20-40 ate). Queste pressioni sono decisamente sufficienti se associate a portate idriche idonee per creare la necessaria forza d’impatto con le superfici (20-30 lt). Alcune superfici o materiali possono richiedere, per la loro complessità (teflon intagliato, nastri intralok, ...) pressioni d’esercizio maggiori (anche 80-100 ate); in questi casi occorrerà valutare l’opportunità di installare impianti multipressione o di integrare l’impianto in bassa pressione con idropulitrici mobili. Lavorare alla giusta pressione in relazione alla tipologia di sporco ed alla natura delle superfici può consentire reali vantaggi di tempo (risparmi anche del 15-20%). La scelta del tipo di ugelli da installare sulle lance (angolo di apertura) influenza la pressione d’esercizio. QUALITA’ DELL’ACQUA Quasi tutti i problemi relativi ai lavaggi possono essere imputabili alla qualità dell’acqua: • acque dure consumano velocemente i sequestranti contenuti nei detergenti richiedendo concentrazioni d’uso elevate e frequenti passaggi acidi • acque ricche in ferro non consentono l’utilizzo di ossidanti quali il cloro in quanto lo precipiterebbero con conseguenti depositi ferrosi • acque ricche in cloruri sono di per sé corrosive e non consentono l’uso di peracidi che amplificherebbero gli effetti corrosivi • acque troppo dolci (durezza <5°F) non consentono un facile risciacquo. La qualità dell’acqua può incidere pesantemente sul costo dei detergenti: un’acqua molto dura può richiedere anche il doppio come budget detergenti. La scelta del detergente dipende anche soprattutto dalla qualità dell’acqua. DETERGENTI Il detergente deve essere scelto in funzione delle seguenti variabili: • contaminazione da rimuovere • età della contaminazione • qualità e durezza dell’acqua • metodologia in uso (schiuma, gel, bassa pressione, ...) • natura delle superfici La concentrazione di un buon detergente per lavaggi giornalieri a schiuma o gel non deve superare il 5-6%; qualora siano necessarie concentrazioni superiori occorrerà rivedere seriamente la scelta del prodotto più appropriato o intervenire su altri parametri (pressione, qualità dell’acqua, temperatura,…) I prodotti che generano schiume a strato sottile hanno i seguenti vantaggi rispetto alle schiume tradizionali: • tempo di contatto più elevato (il prodotto lavora di più) • maggior facilità di rimozione e risciacquo • assenza di sprechi (la schiuma non cade) • il prodotto non asciuga sulle superfici (miglior facilità di rimozione dei residui). • • • • • • • • 17 - 45 - 17 L’ottimizzazione nella sanificazione delle superfici aperte (OPC) Parametri e variabili del lavaggio TEMPO DI CONTATTO Indicazioni e suggerimenti L’ottimizzazione nella sanificazione delle superfici aperte (OPC) Parametri e variabili del lavaggio Indicazioni e suggerimenti ORGANIZZAZIONE La professionalità degli operatori (tutti devono sapere cosa fare ed in quale sequenza farlo) è sicuramente la caratteristica su cui fare leva per migliorare ed ottimizzare i risultati di sanificazione. Una buona organizzazione deve prevedere anche la manutenzione degli impianti di lavaggio ed avere la possibilità di intervenire velocemente sugli inconvenienti non prevedibili. Ricambi relativi a tubazioni, pistole, iniettori sono ovviamente da tenere sempre di scorta. Un’organizzazione efficiente deve inoltre preoccuparsi dell’autocontrollo. Una buona organizzazione deve tenere conto delle reciproche esigenze (quelle dell’impresa e quelle del cliente): • orari e tempi per il personale • disponibilità dell’acqua • potenzialità degli impianti e dei macchinari • esigenze produttive I costi relativi alla sanificazione sono imputabili almeno per l’80-90% al costo della manodopera e il maggior risparmio possibile si ottiene attraverso operazioni di razionalizzazione e formazione del personale (anche del 30%). Il tempo di attesa affinché la soluzione detergente reagisca chimicamente con la contaminazione e riduca la tensione interfacciale fra sporco e substrato viene definito tempo di contatto. La cosa da evitare tassativamente è l’asciugatura del prodotto sulle superfici prima del risciacquo; ciò potrebbe comportare maggiori difficoltà in fase di rimozione. INIETTORI / SATELLITI SCHIUMATORI Le apparecchiature per l’aspirazione e la miscelazione del prodotto con l’acqua e la successiva erogazione della soluzione detergente sulle superfici sfruttano l’effetto venturi cioè la depressione che si sviluppa quando un liquido passa attraverso una strozzatura con conseguente aspirazione; è evidente che in caso di acque dure gli iniettori devono essere manutentati di frequente perché il lume incrostato potrebbe ridurre l’aspirazione del prodotto. La valvola di regolazione delle concentrazioni è opportuno che sia bloccata per evitare manipolazioni e sprechi. IMPIANTI DI LAVAGGIO CONTAMINAZIONI E LORO ETA’ - 46 - L’impianto centralizzato di lavaggio, a differenza delle idropulitrici mobili, consente risparmi di tempo dovuti essenzialmente al fatto che non occorre spostare niente. L’impianto è generalmente dislocato nel locale caldaia: gli iniettori possono essere collegati attraverso attacchi rapidi alle rispettive calate oppure in alternativa si utilizzano appositi carrelli portataniche dotati degli iniettori necessari. Il numero degli iniettori o dei carrelli deve essere corrispondente al numero degli operatori che operano in contemporanea durante le sanificazioni. Un impianto fisso rispetto a diversi impianti mobili consente, se dotato dei necessari accessori, di ottimizzare i tempi (assenza di tempi per i trasferimenti degli impianti, per arrotolare i tubi,..). La qualità ed il volume delle contaminazioni anche all’interno dello stesso settore merceologico (conserve animali) può variare decisamente: i grassi e le proteine del pollo sono diversi da quelli del bovino o del suino, le proteine cotte o polimerizzate si rimuovono con maggiori difficoltà rispetto alle carni fresche, i residui di tripperia non hanno niente a che vedere con le restanti contaminazioni. Per questo occorre saper scegliere, in base alle contaminazioni, il prodotto e la procedura più idonei allo scopo. Se le contaminazioni sono datate e non giornaliere le difficoltà di rimozione aumenteranno con i conseguenti costi aggiuntivi (detergente, tempo, consumi idrici, energia,....). Sporchi vecchi o contaminazioni trascurate possono richiedere “sforzi” decisamente fuori della norma. DISINFETTANTI NATURA DEI MATERIALI DA SANIFICARE SMALTIMENTO DEI LIQUAMI SCHEMA DI FLUSSO DI UN IMPIANTO A FANGHI ATTIVI 17 La scelta del disinfettante dipende dalla popolazione microbica che si vuole tenere sottocontrollo: generalmente nel settore delle carni si utilizzano prodotti ad azione residuale (anfoteri, quaternari, polibiguanidi, ...) per avere una copertura notturna o durante il week-end. Tali prodotti richiedono comunque una rimozione mediante risciacquo che determina un aumento dei tempi considerevole. In alternativa ai prodotti residuali ci può essere l’opportunità reale di utilizzare prodotti ad azione ossidante a base di acido percitrico ed acqua ossigenata; tali prodotti, ad azione non residuale, lasciano sulle superfici solo citrati. L’utilizzo di prodotti non residuali può comportare reali risparmi di tempo (anche del 15%). La natura dei materiali da sanificare condiziona la scelta dei prodotti e, a volte, anche la procedura da applicare. I materiali più frequenti come l’acciaio inox o il politene non richiedono particolari accorgimenti mentre l’alluminio o le leghe leggere, il bronzo, l’ottone, il ferro zincato, il ferro verniciato sopportano solo determinati prodotti e richiedono accorgimenti particolari. Spesso infatti notiamo alcune parti di macchinari annerite o corrose per l’incauto utilizzo di prodotti non idonei. Diversey dispone di prodotti specifici per il lavaggio e la sanificazione anche di leghe leggere o ferro zincato in modo da tutelare le superfici e gli impianti del cliente. I liquami provenienti dalle operazioni di lavaggio e sanificazione vengono generalmente depurati da depuratori biologici a fanghi attivi; tali impianti sono stati progettati per smaltire determinati volumi e carichi di liquami contenenti sostanze organiche, tensioattivi, solidi sospesi, .... Qualora l’impianto di depurazione non fosse in grado di smaltire, nei tempi e nei modi necessari, il carico inquinante sversato durante l’operazione di lavaggio, occorrerà mettere in atto alcuni accorgimenti che si rendono necessari ai fini del suo buon funzionamento. In certi casi può essere opportuno rivedere i prodotti scelti per la sanificazione (Diversey dispone di schiume prive di fosforo e azoto); spesso occorre invece interagire con il gestore dell’impianto al fine di ottimizzare i parametri gestionali di conduzione del medesimo. - 47 - 17 L’ottimizzazione nella sanificazione delle superfici aperte (OPC) L’analisi corretta di un procedura di lavaggio consente, a volte, di poter modificare diversi parametri e differenti variabili ottenendo sostanziali variazioni nei risultati e nelle performance con considerevoli possibilità di risparmio. Nonostante tutte le variabili considerate occorre ricordare che almeno l’80% dei costi globali è imputabile alla manodopera, quindi tutte le operazioni che possono riguardare riduzioni di tempo impiegato per pulire vanno ad incidere più significativamente nel capitolo “costi” piuttosto che qualsiasi altro parametro. Ad esempio è importante ricordare che: • un impianto fisso rispetto a idropulitrici mobili consente un risparmio di manodopera di almeno 10 -15% (tempi morti e manutenzione) • un impianto in bassa pressione facilita le operazioni di rimozione dei residui grossolani con un risparmio di tempo di almeno il 10 -20% (maggior veicolazione dello sporco) sul totale del previsto per questa operazione che è la più lunga e faticosa dell’intero processo (quasi la metà del tempo) • l’utilizzo di un sanitizzante ad azione non residuale (peracidi) riduce enormemente il tempo di rimozione del sanitizzante senza rischi per il prodotto (almeno 10% di risparmio di tempo) • un elevato turn over del personale può provocare invece contrattempi con perdite considerevoli di tempo e ripetizione di alcune operazioni • la revisione ed il controllo almeno bimensile degli iniettori può evitare la sottoconcentrazione con il rischio di lavare “male” oppure di sovradosare sprecando prodotto e sovraccaricando il depuratore (se gli iniettori non hanno una taratura fissata) • l’utilizzo corretto di schiume a strato sottile da parte di operatori esperti può consentire la riduzione del prodotto erogato per unità di superficie (la soluzione rimane ancorata più tempo) anche del 20% ed allo stesso tempo una riduzione del tempo di risciacquo di almeno il 10 -15% per la miglior evacuazione delle schiume • • E’ ovvio che non si possa realizzare alcun tipo di organizzazione “vincente” con persone non qualificate anche perché la sanificazione resta pur sempre, anche con l’ausilio della tecnologia, un lavoro in cui la manodopera esercita un ruolo primario insostituibile e comunque rappresenta di gran lunga la voce di maggior spesa. Organizzare un cantiere significa pianificare l’attività dei singoli secondo una sequenza temporale logica che consenta la messa in opera delle procedure e delle applicazioni concordate compatibilmente alle attrezzature ed ai macchinari a disposizione tenendo in debito conto le esigenze produttive (rese), la tempistica ed i risultati richiesti dall’azienda. 18 In tal caso sapremo immediatamente quanto tempo occorrerà per pulire un determinato locale in base alla superficie del medesimo (sempre che non si sia costretti a lasciare il prodotto sul pavimento per un certo tempo). La sanificazione delle superfici aperte è invece un’applicazione più complessa che richiede maggior esperienza per poter essere “organizzata”. Le principali fasi del processo (quelle grosso modo “standardizzabili”) possiamo, in base al tempo necessario, così suddividerle: PRERISCIACQUO Dedicato alla rimozione dei residui grossolani (3/7 del tempo totale). la scelta di un prodotto non idoneo, in caso di acque dure o di scarsa qualità, può determinare la necessità di intervenire con operazioni di disincrostazione frequenti oppure può causare sprechi anche del 30% (relativamente al prodotto) APPLICAZIONE DEL DETERGENTE Sia che venga effettuato a schiuma, attraverso gel o in bassa pressione richiede 1/7 del tempo totale. una organizzazione non corretta del cantiere può provocare un aggravio di costi dovuti al personale anche del 30%: per questo la corretta pianificazione del cantiere è necessaria e doverosa per essere e rimanere competitivi. Conoscendo l’incidenza di queste variabili si può consapevolmente constatare che una procedura di lavaggio può quasi sempre essere migliorata o ottimizzata anche drasticamente, basta volerlo! - 48 - L’organizzazione del lavoro nei cantieri alimentari RISCIACQUO FINALE Dedicato a rimuovere la sospensione sporco-detergente (2/7 del tempo totale). e Per molte oni applicazioni l’organizzazione è piuttosto semplice: la pulizia meccanica di un pavimento ad esempio richiede l’utilizzo di una lavasciuga che, in base al fronte lavoro ed alla velocità, garantisce una resa di un certo numero di metri quadrati l’ora. APPLICAZIONE DEL DISINFETTANTE Come il detergente richiede 1/7 del tempo totale. La preparazione alla sanificazione (smontaggio, raccolta dei residui, ...) non è facilmente quantificabile perché è diversa da azienda ad azienda ma può comunque rappresentare anche un 20-30% del lavoro totale. In base alle nostre esperienze i tempi improduttivi possono raggiungere anche il 20% del totale e generalmente sono imputabili a spostamenti, attese, mancanza acqua, manutenzioni, addestramenti, .... - 49 - 18 L’organizzazione del lavoro nei cantieri alimentari LIVELLI D’INGOMBRO IL CAPOCANTIERE I differenti livelli d’ingombro di una sala di lavorazione possono modificare i tempi di lavoro secondo questo schema: Il ruolo del capo-cantiere è decisivo sia esso dipendente dell’azienda medesima oppure dell’impresa di pulizia. Tra le incombenze del capo-cantiere ricordiamo: la gestione operativa del cantiere incluso le risorse umane il controllo dei risultati la formazione delle persone in loco la messa in atto delle eventuali misure correttive la motivazione del personale la gestione delle urgenze la gestione dei provvedimenti i contatti multilivello con le altre funzioni. Assenza di ingombri 1 Minimi ingombri 1.2 Medi ingombri 1.4 Massimi ingombri 1.6 In sostanza un locale pieno di macchinari e nastri di trasporto comporta tempi di lavoro anche del 60% superiori rispetto ad un locale vuoto (pavimenti e pareti). CALCOLO DEI TEMPI DI LAVORO I differenti livelli di complessità di una sala di lavorazione possono modificare i tempi di lavoro secondo questo schema: Esempio per un laboratorio di sezionamento e lavorazione carni avente le seguenti caratteristiche: Assenza di complessità Dati tecnici • superficie produttiva ............................................................................................... 2000 m • pulizia e sanificazione ........................................................................................ giornaliera • preparazione ..................................... a carico della produzione/a carico del cliente • superfici richieste............................................... macchinari, pareti, pavimenti, nastri • fasi richieste ..........................prerisciacquo, schiumatura, risciacquo, disinfezione • caratteristiche acqua .............................................40°F (un passaggio acido/settim.) • caratteristiche acqua .........................................................acqua fredda/prerisciacquo • caratteristiche acqua .....................................................acqua calda /risciacquo finale • impianto di lavaggio......................................................multipressione/due operatori • tempo disponibile .................................................................. 4 ore dopo la produzione • livelli d’ingombro ...................................................................................................bassi (1.2) • livelli di complessità..............................................................................................medi (1.4) • stato delle superfici (compreso il teflon)............................................................. buono • stato dei pavimenti e rivestimenti ......................................................................... buono • imprevisti ..................................................................................................nella media (15%) • non richiesti interventi manuali • rese produttive (prerisciacquo 0.16 mq/s - detergenza 0.5 mq/s 2 1 Minima complessità 1.2 (tavoli, ripiani, superfici lineari, ...) Media complessità 1.4 (nastri di trasporto, macchinari, ...) Massima complessità 1.6 (macchinari complessi con parti rimovibili) In sostanza un locale, in base alle superfici da pulire ed alla loro complessità, può comportare tempi anche del 60% superiori rispetto ad un locale senza complessità. SEQUENZA DELLE OPERAZIONI La sequenza riportata al capitolo “superfici aperte” va rigorosamente rispettata da tutti i componenti del team; anche un solo operatore può inficiare o vanificare il risultato qualora non rispettasse tale sequenza. - 50 - Sequenza • • • • • • • • LIVELLI DI COMPLESSITÀ 18 L’organizzazione del lavoro nei cantieri alimentari Fase di lavoro Quote tempo Resa produttiva Tempo Livello ingombro Livello complesso Tempo totale A Prerisciacquo 3/7 0.16 mq/s 2000 / 0.16 = 12500 sec. 1.2 1.4 21000 B Detergenza 1/7 0.5 mq/s 2000 / 0.5 = 4000 sec. 1.2 1.4 6720 C Risciacquo finale 2/7 0.25 mq/s 2000 / 0.25 = 8000 sec. 1.2 1.4 13440 D Disinfezione 1/7 0.5 mq/s 2000 / 0.5 = 4000 sec. 1.2 1.4 6720 B+C Disincrostazione + risciacquo 3/7 0.16 mq/s 2000 / 0.16 = 12500 sec. 1.2 1.4 21000 RIEPILOGO TABELLA CONCLUSIONI Il tempo di lavoro giornaliero (A+B+C+D) sarà pari a 47880 secondi = 13.3 ore • E’ necessario operare con 4 operatori in simultaneo per 4 ore ciascuno se occorre rispettare i tempi richiesti dal cliente. • E’ necessario l’investimento di due idropulitrici o il raddoppio dell’impianto di lavaggio attuale se si vuole operare in contemporanea con 4 operatori. • Il venerdì potrebbe essere necessario maggior personale o più tempo per soddisfare l’esigenza relativa alla disincrostazione. • Nei tempi considerati non sono compresi i controlli che comunque vanno sempre effettuati e la preparazione alla sanificazione che, in alcuni casi, può anche risultare particolarmente gravosa (30% dell’intero processo). Il tempo di lavoro del venerdì sarà invece (A+B+C+D+B+C) pari a 68880 = 19.1 ore Settimanalmente le ore lavorative saranno complessivamente 72.3 Se aggiungiamo i tempi non produttivi e gli imprevisti (20%) occorreranno almeno 86-87 ore per eseguire le operazioni previste nella settimana così suddivise: 15.96 ore nei giorni normali L’esempio sopra riportato, pur se teorico, integra e completa l’esperienza personale di ogni capo-cantiere ricordando che ogni situazione lavorativa è sempre diversa così come i parametri da tenere in considerazione per l’organizzazione e l’ottimizzazione del cantiere. • • 22.92 ore il venerdì risciacquo fin. 0.25 mq /s - disinfezione 0.5 mq/s disincrostazione + risciacquo 0.16 mq/s) • residui e sporco giornaliero fresco (grasso e proteine da lavorazione e disosso) - 5511 - 19 Il controllo della sanificazione Affinché il controllo sia significativo ed efficace occorre classificare in modo differente le diverse superfici sanificate a seconda del rischio igienico rappresentato ed in particolare: • Superfici o macchinari a stretto contatto con gli alimenti • Superfici o macchinari che rappresentano aree di potenziale rischio di ricontaminazione (confezionamento…) • Superfici o macchinari con livelli di rischio inferiore o controllato (pavimenti, pareti, superfici non a stretto contatto con gli alimenti, ...) 19 Il controllo della sanificazione Il controllo visivo La bioluminescenza Il primo e più importante strumento della qualità in linea della sanificazione è di tipo visivo e comunque riguarda i sensi (occhio, olfatto, tatto). Per esercitare questo controllo non è tanto importante possedere una buona vista ma un addestramento specifico: conoscere cioè i punti critici ad elevato rischio igienico oltre ai punti di difficile o complessa pulizia e osservarli criticamente nell’ottica della produzione successiva. Non sempre questi punti coincidono e per questo occorre dare priorità ai primi senza trascurare i secondi che visivamente sono di più facile ispezione. Durante l’addestramento, l’ ”ispettore” può avvalersi di supporti esterni (torcia elettrica) per le superfici più nascoste. Per ogni macchinario/superficie appartenente alla lista dei controlli, può essere utile assegnare un giudizio di merito che facilita l’osservazione ed il confronto globale. ATP CELLULARE + LUCIFERINA/LUCIFERASI Þ LUCE L’intensità luminosa proporzionale alla quantità di ATP (e quindi di cellule) è misurabile con apposito strumento in RLU. La proporzionalità fra queste due variabili aumenta con il ridursi delle sostanze organiche sulle superfici. In ogni processo produttivo è possibile mettere in relazione il grado di io contaminazione presente su determinate superfici a rischio (metodo dei tamponi) con il valore di bioluminescenza onsentirà espresso in RLU. La curva di relazione fra queste variabili consentirà di risalire in base al valore di RLU al numero approssimativo di microrganismi contaminanti presenti (e/o al grado di pulizie raggiunto). In tal modo, in tempo pressoché reale, si può intuire se la sanificazione è stata eseguita correttamente. Test rapidi per il controllo dei residui Per questo il livello di attenzione dovrà essere differente e la lista dei controlli, così come il peso degli stessi, dovrà tenere conto del rischio igienico intrinseco per la produzione. Altri strumenti strum più obiettivi (e di conseguenza sono i test rapidi per il controllo meno soggettivi) sogg proteine residue. delle prote se utilizzati da operatori esperti, Tali strumenti, strume fornire utili e immediate informazioni possono fo nell’area del “non visibile”. anche nell E’ del tutto inutile però ricorrere a tali strumenti se le superfi super ci sono visivamente sporche e comunque vanno utilizzati solo dopo le pulizie comun prima della sanificazione in quanto ep aalcuni disinfettanti possono interferire con iil risultato finale. dii proteine sono eefficaci per residui che contengono Misurando la presenza d sostanze proteiche (carne, latte, prodotti di gastronomia………), non lo sono per i residui che contengono solo grassi e/o zuccheri. GIALLO = pulito BLU / VERDE = sporco - 52 - La validazione della sanificazione Per la validazione di una procedura riguardante la sanificazione si ricorre generalmente ad indicatori obiettivi del livello igienico quali la CBT ed il conteggio degli enterobatteri dando per scontato che non devono essere presenti microorganismi patogeni. Gli enterobatteri in particolare sono germi di natura umana ed animale e come tali vengono considerati tra i migliori indicatori di inquinamento di provenienza fecale. Il controllo della loro presenza è fondamentale in quanto, essendo molto sensibili ai disinfettanti, rappresentano un importante indice di efficacia / inefficacia della sanificazione. Purtroppo gli esiti degli esami microbiologici richiedono almeno 24/48 ore e come tali possono essere utilizzati solo come verifica / validazione di una procedura di sanificazione a posteriori. Per facilitare la comprensione delle differenti azioni di controllo sulla sanificazione, Diversey Vi mette a disposizione un’apposita locandina a fumetti dal titolo: “ Il tuo ruolo per il controllo della sanificazione nei reparti di produzione degli alimenti”. In essa vengono descritte le azioni da effettuarsi prima, durante e dopo la sanificazione per avere sotto controllo il processo ed il risultato finale. - 53 - Il vantaggio di Diversey Oltre alla pulizia, siamo dedicati a essere i migliori nel semplificare la vita dei nostri clienti. Siamo impegnati a farlo: ► Dedicando il tempo necessario ad ascoltare, comprendere e soddisfare le esigenze speciali dei clienti in materia di pulizia e igiene ► Avendo un interesse personale volto a garantire che gli impianti affidati alle loro cure siano costantemente puliti, sicuri e gradevoli ► Mirando all’innovazione in ogni forma per rendere più semplice e più redditizia la vita dei nostri clienti ► Collaborando con i clienti per superare le loro aspettative ogni giorno, dovunque Per ulteriori informazioni prego contattare Diversey S.p.A. - Via Milano, 150 - 20093 Cologno Monzese (MI) - Tel. 00 39 02 25801 - Fax 00 39 02 25802396 www.diversey.com © 2011 Diversey S.p.A.