Classroom Experiments
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Classroom Experiments Esperimenti pratici con una bilancia Fisica Chimica Biologia Una bilancia per comprendere la natura Indice Prefazione 3 Cenni storici 8 Fisica Densità dei corpi solidi in base alla misura del peso e del volume 6 Densità dei solidi (metodo di galleggiamento) 7 Dipendenza della densità dell'acqua dalla temperatura 9 Densità dell'aria 11 Densità dei gas 12 Il galleggiamento nei gas 13 Densità dei liquidi 15 Forza e forza opposta 16 Forza di deflessione 17 Forza di resistenza in una corrente d'aria 20 Forze su un profilo aerodinamico 22 Dipendenza della forza del campo magnetico di una bobina dall'intensità di corrente 25 Il ferro dolce in un campo magnetico 26 Chimica Quanto bicarbonato di sodio contiene una pastiglia effervescente? Determinazione di grasso nella soia e nelle noci Determinazione di calcare fine in campioni del suolo e rocciosi Determinazione dell'acqua di cristallizzazione nei sali Termolisi dei sali Sintesi di solfuro di rame Determinazione della massa molare di gas liquefatto Velocità di evaporazione Catalisi omogenea: la dissociazione di H2O2 28 29 30 31 33 35 37 39 41 Biologia La traspirazione nelle piante Assorbimento di vapore acqueo nei licheni Assorbimento e perdita d'acqua nei muschi Contenuto d'acqua e di cenere di organi vegetali diversi Fermentazione alcolica 45 47 48 49 51 1 Prefazione Gli esperimenti pratici effettuati in laboratorio costituiscono ancora il modo migliore per comprendere le leggi della natura. Un esperimento è spesso più facile da comprendere di formule astratte oltre a rimanere impresso nella memoria degli allievi. Con l’ausilio di una bilancia elettronica è possibile dimostrare facilmente fenomeni fisici, chimici e biologici in una maniera comprensibile ed intuitiva. Il nostro scopo principale è quello di creare esperimenti facili e comprensibili con un minimo di materiale e con risorse disponibili in laboratorio. Durante l’esecuzione di un esperimento, la facilità di utilizzo della bilancia richiede minima attenzione consentendovi la massima concentrazione sullo svolgimento dell’esperimento. Tuttavia vi invitiamo a rispettare le avvertenze di sicurezza generali. Vi auguriamo un buon divertimento nell’esecuzione delle prove. Mettler-Toledo GmbH CH-8606 Greifensee Norme di sicurezza generali Questa brochure descrive alcuni esempi di esperimenti pratici per uso didattico. I materiali e le sostanze utilizzate, la loro quantità, la preparazione degli esperimenti sono puramente a titolo di esempio. La responsabilità degli esperimenti è unicamente della persona che li effettua. METTLER TOLEDO declina qualsiasi responsabilità al riguardo. Gli esperimenti devono essere eseguiti unicamente da persone qualificate o sotto la supervisione di persone qualificate ed autorizzate. E’ necessario seguire rigorosamente le istruzioni per l’uso di tutti gli strumenti utilizzati (bilance di precisione, bruciatore Bunsen, generatore eolico…). Alcune sostanze citate negli esperimenti sono pericolose, tossiche o esplosive. L’utilizzo di tali sostanze può essere vietato o limitato dalla legge o dal regolamento scolastico interno oppure sottostare a rigide norme di sicurezza. L’utilizzatore è l’unico responsabile della manipolazione di tali sostanze ed è tenuto a rispettare strettamente le disposizioni in materia. È obbligatorio rispettare tutte le avvertenze e le disposizioni relative alla sicurezza. 3 Cenni storici Metrologia, l’arte della misurazione Un corretto equipaggiamento di misurazione non è solamente la base della ricerca scientifica, ma generalmente riveste anche un ruolo importante nella nostra vita. È importante per tutti noi nella vita di tutti i giorni. Le persone che misurano lunghezza, tempo e massa accuratamente possono fidarsi. Le persone che sono autorizzate a determinare massa e peso hanno potere. Considerando che il tempo e la misura lineare possono essere derivate biologicamente o fisicamente, l'istituzione delle unità di peso era casuale. Così gli stati, le regioni e le città avevano le loro unità di peso facilmente per i tempi moderni. Era così fino alla Convenzione del Metro nel 1875, ora siglata da oltre 50 paesi, che rendono possibile una massa standardizzata e un sistema di peso. La nostra ben nota unità primaria di 1 kg corrisponde alla massa del chilogrammo campione internazionale. Il «chilogrammo prototipo» è conservato presso il BWM a Sèvres vicino a Parigi in condizioni climatiche particolarmente rigide. È un cilindro alto 39 mm e avente diametro di 39 mm ed è realizzato in una lega al 90% di platino e al 10% di iridio in modo da garantire la costanza della massa. Gli standard nazionali sono comparati a intervalli regolari con tale chilogrammo campione ma non troppo frequentemente per evitare che venga utilizzato inutilmente. La storia della bilancia si perde nella notte dei tempi. Resti di vecchie bilance conosciute furono ritrovati in una tomba preistorica in Egitto: sono stati datati intorno al 5000 a.C.. Pietre come singoli pesi sono note da molto tempo. Può essere affermato che l'uomo ha cominciato a pesare circa 7000 anni fa. Storia culturale La forma più conosciuta di una bilancia è quella a doppio piatto. Una massa campione è comparata in proporzione 1:1 con le masse standard. Ma una bilancia monopiatto con un solo braccio o le bilance con bracci non simmetrici con un rapporto di trasmissione si possono facilmente trovare nei disegni storici. Altri importanti tipi di bilance sono, per esempio, le pesaponte per veicoli, le bilance postali o le bilance dinamometriche in cui la forza peso dipendente dall'accelerazione di gravità è mostrata su una scala graduata. La bilancia è familiare alle persone non solo perché è uno degli strumenti più comuni, ma anche perché fino dai tempi più remoti è considerata l'emblema di uguaglianza e di giusta valutazione. La bilancia occupa così una posizione equivalente sia come spada di giudizio della giustizia divina, sia come giudizio ponderato. (es. 1 lira italiana) 4 Un altro interessante utilizzo simbolico della bilancia coinvolge la pesatura delle anime per gli antichi Egizi e Greci. Gli antichi cofani e papiri egizi che accompagnavano i morti contengono molte rappresentazioni sulla pesata delle anime, che erano utilizzate come metodo di giudizio nel tribunale dei morti. In base al risultato, l'anima, rappresentata sulla bilancia come un piccolo vaso, con la persona da giudicare in attesa, passa da un dio di dannazione per la distruzione o da un dio di luce per la salvezza. L'anima è pesata con verità rappresentata sotto forma di una piuma (geroglifico in verità) sull'altro piatto di pesata. Una rappresentazione simile proveniente dalla venerazione Cristiana dei Santi è quella di San Michele come giusto fautore nel Giudizio Finale. Un certo peso nella vita di oggi Che certa luce o anche immateriale possa avere un grande peso è mostrato soprattutto quando qualcuno riesce a stabilire una grossa decisione con una sola parola. Comunque, una parola sbagliata può anche avere brutte conseguenze, ma ciò che non perdiamo completamente è il nostro senso di equilibrio che è accertato da un buon amico a cui le bilance sono rivolte a nostro favore. Egli poi ci potrà fornire il seguente avviso: «Pesa prima le cose pesanti». Tuttavia mentre le persone che pesano ogni parola possono essere generalmente intelligenti, devono essere viste come pedantici contemporanei con cui sia scomodo stare. 5 Fisica Densità dei corpi solidi in base alla misura del peso e del volume Obiettivo Questo esperimento illustra i concetti di massa e densità; serve inoltre come introduzione alle tecniche di pesatura. Compito Calcolo del volume di corpi solidi di forma regolare partendo dalle dimensioni. La massa è determinata tramite la pesatura; la densità è calcolata in base al volume e alla massa. Materiale Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0.01 g) Corpi cilindrici o conici, sferici, rettangolari Calibri per lunghezze, calibri scorrevoli, micrometri Procedura Lo studente, al quale è stato dato un campione, determina le dimensioni e calcola il volume. Pesa quindi il campione (sotto la supervisione del docente) e valuta infine i risultati che ha ottenuto. Valutazione La densità è il rapporto tra massa e volume m ρ = V unità: g/cm3, kg/m3 Negli esperimenti scolastici, i singoli campioni possono essere valutati in successione da tutti gli studenti (o da gruppi di 2). Conclusioni Note 6 La relativa incertezza del risultato deve essere stimata tramite un calcolo dell'errore: – Incertezze di taratura non rilevanti – Precisione della forma geometrica? – Incertezza relativa delle misurazioni della lunghezza? – Incertezza relativa della pesatura? – Determinando la densità dello styropor, deve essere applicata una correzione per il galleggiamento. Altrimenti si incorre in un errore relativo del 6%. – Con fili sottili o fogli di densità nota, lo spessore deve essere determinato tramite pesatura (filo di rame, foglio di alluminio). – Conoscendo la densità di corpi cilindrici o sferici, è possibile calcolare π. Densità dei solidi (metodo di galleggiamento) Obiettivo Questo esperimento viene impiegato per illustrare i concetti di massa, galleggiamento e densità. Compito Corpi solidi di forma irregolare: determinazione del volume in base al galleggiamento della massa tramite pesatura. Queste due quantità vengono utilizzate per calcolare la densità media del corpo. Materiale Disposizione dell'esperimento Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Becher contenente acqua Supporto con asta e staffa Filo Perlon Cestello di rete metallico sottile a maglia larga Pinzette Corpo di forma qualsiasi (es. vite, chiave, moneta) Il cestello vuoto viene appeso a un filo Perlon e viene immerso nell'acqua senza che tocchi la parete del bicchiere. Gancio Cestello Supporto Procedura Valutazione La bilancia viene tarata. Viene determinata la massa m del corpo posto sul piatto della bilancia accanto al becher. Il corpo viene ora posto nel cestello usando le pinzette. Non vi deve essere alcuna perdita d'acqua sulle pinzette o altrove. Le bolle d'aria attorno al cestello e all'oggetto vanno rimosse. Sull'oggetto viene esercitata la forza di sollevamento (galleggiamento) FA verso l'alto che esercita a sua volta una forza opposta F di uguale grandezza, sull'acqua ~. La formula F = m ~ · g è valida. verso il basso. La bilancia visualizza m A ~g Secondo il Principio di Archimede, FA = Vcorpo · ρliq · g = m ~ m Vcorpo = ρliq e in base alla densità media ρcorpo = m Vcorpo = ~ m m = ρliq · ~ m ρliq Esempio: dado della ruota d'automobile Temperatura dell'acqua 20 °C Massa del dado m = 52.74 g ~ = 06.74 g Galleggiamento m ρ = 1.00 g/cm3 · 52.74 g = 7.83 g / cm3 6.74 g 7 Fisica Conclusioni A 20 °C, la densità dell'acqua è dello 0,2% inferiore a 1 g/cm3. Anche senza considerare la dipendenza della temperatura dalla densità, possono essere determinati il volume e la densità media anche di monete piccole con un margine d'errore inferiore all'1%. Impiegando monete d'oro o d'argento, il valore standard può essere calcolato se si conosce la densità (media) del materiale della lega. Vale la formula seguente: moneta oro, argento residuo massa volume densità media m mx mR V Vx ρ ρx ρR m = mx + mR V · ρ = V x · ρ x + (V – Vx ) · ρ R Vx ρ – ρ R = V ρx – ρR 8 or m x / m = … Dipendenza della densità dell'acqua dalla temperatura Obiettivo La densità dell'acqua varia al variare della temperatura, raggiungendo la densità massima a 4 °C (anomalia dell'acqua). Compito La densità dell'acqua nel campo di temperatura da 0 a 50 °C viene determinata per mezzo di un picnometro e di una bilancia. I risultati dell'esperimento vanno riportati su un grafico. Materiale Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Picnometro da 50 o 100 ml, se possibile di quarzo e con un termometro con attacco conico Becher da 1000 ml Se possibile, termometro 0 – 50 °C, graduato a 1/10 a 1/5 di grado Piastra di riscaldamento Foglio di styropor per isolamento termico Asciugamano Cubetti di ghiaccio Procedura Il foglio di styropor viene posto sul piatto della bilancia per consentire l'isolamento termico. La bilancia viene tarata con il picnometro vuoto. Questo viene riempito immergendolo nel becher contenente acqua ghiacciata, inserendo il tappo (o il termometro con attacco conico) sott'acqua. Viene misurata ϑ, la temperatura dell'acqua. Il picnometro viene quindi estratto dall'acqua, asciugato e posto sulla bilancia, annotando la massa m dell'acqua. Il ghiaccio residuo viene rimosso dall'acqua, che viene quindi riscaldata lentamente. Nel campo da 0 a 10 °C, la misurazione di ϑ e m dviene inizialmente eseguita ogni 2 gradi circa; successivamente, ad intervalli di circa 10 gradi. Al termine di ogni misurazione, il contenuto del picnometro viene svuotato nel bicchiere e l'acqua viene ben agitata. Valutazione Con un picnometro di vetro Jena (coefficiente di espansione lineare α = 3.2 · 10 –6/K), tarato a 50 cm3 a 20 °C, si devono ottenere i valori sperimentali seguenti: Temperatura ϑ in ºC 0 2 4 6 8 10 20 30 40 50 Massa m in g Densità ρ in g/cm3 49.991 49.996 49.997 49.996 49.992 49.984 49.910 49.783 49.612 49.405 0.999 84 0.999 94 0.999 97 0.999 94 0.999 85 0.999 70 0.998 21 0.995 65 0.992 22 0.988 05 9 Fisica Conclusioni Note 10 Mediante un picnometro e una bilancia, si può determinare la densità di un'ampia varietà di liquidi come per esempio esano, etanolo, cloroformio. – In base alla tabella, nell'intervallo di temperatura 0 – 4 °C, la densità dell'acqua varia di 0,00013 g/cm3, corrispondente al 0,13‰. Nello stesso intervallo, il volume del vetro Jena varia dello 0,04‰, ma quello del quarzo sette volte meno. Se il picnometro non è di quarzo, è consigliabile una correzione del volume. – Se il picnometro viene riempito con acqua a 2 °C, durante il riscaldamento si può osservare un abbassamento del livello dell'acqua nel capillare del tappo. Se si afferra saldamente con la mano calda il picnometro, la contrazione avviene entro pochi secondi. – La densità dell'acqua a 20 °C deve essere misurata con particolare precisione in quanto questa è la temperatura a cui vengono tarate le burette, le pipette e i cilindri. È di circa il 2‰ inferiore a quella a 4°C. Densità dell'aria Obiettivo Perfino l'aria ha massa e densità! Compito Si svuota una beuta e si determina la densità dell'aria in base alla massa e al volume dell'aria evacuata. La densità deve essere convertita a temperatura e a pressione standard. Materiale Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Pompa a vuoto (pompa ad acqua) Beuta di vetro con 2 tappi (circa 1 l) Secchio contenente acqua Cilindro di misurazione (1 l) Termometro (per temperatura dell'acqua) Termometro (per temperatura ambiente) Barometro Procedura Per semplificare i calcoli, l'acqua deve essere a temperatura ambiente. La beuta asciutta, riempita con aria, viene tarata sulla bilancia: quindi l'aria viene fatta evacuare e la bottiglia pesata, annotando la massa m dell'aria evacuata. Successivamente, la beuta viene posta nel secchio d'acqua, si apre lentamente il tappo, facendo entrare l'acqua fino a che la pressione nella beuta non sia uguale a quella esterna. Il livello dell'acqua nella beuta è ora alla stessa altezza di quello dell'acqua nel secchio. Il volume V dell'acqua entrata nella beuta è uguale al volume dell'aria evacuata e può venire stabilito tramite un cilindro di misurazione o per pesata. Valutazione La densità viene determinata dal rapporto tra massa e volume ρ= m V in g/dm3 o kg/m3 Massa dell'aria evacuata Volume dell'aria evacuata Temperatura ambiente m in g in dm3 ϑ in ºC T in K p in mbar V e quindi Pressione dell'aria Per la densità a temperatura ambiente ρ= m V e per la densità standard ρo = m V · 1013 mbar p · T 273.1K (valore della letteratura 1.293 kg/m3) Note – Misurando il volume con un cilindro, la precisione massima ottenibile è dell'1%. – È difficile correggere per l'umidità dell'aria e per il suo contenuto in anidride carbonica; anch'essi incidono circa dell'1%. 11 Fisica Densità dei gas Obiettivo Questo esperimento determina la densità di una sostanza gassosa. Compito La densità di una sostanza gassosa viene determinata in base al suo volume e alla sua massa e quindi convertita alla temperatura e alla pressione standard. Materiale Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Beuta conica (circa 1 l) Cilindro di misurazione (circa 1 l) Vasca contenente acqua CO2, He, H2 o O2 da una bombola Termometro (per temperatura ambiente) Barometro Procedura La beuta conica viene tarata e riempita d'aria. Il gas viene introdotto nella beuta per pochi secondi impiegando il tubo di gomma dotato di un tubo di vetro che raggiunge il fondo della beuta. Quando la lettura della bilancia non varia più, il flusso di gas viene interrotto e viene letta la massa ∆ m. Il flusso di gas viene interrotto e viene letta la massa ∆ m. Quindi si riempie con acqua la beuta conica e si determina il volume V mediante il cilindro. Si può ricavare con maggiore precisione e altrettanta facilità il volume impiegando una bilancia e ponendo che la densità dell'acqua sia pari a 1.00 g/cm3. Valutazione La densità del gas è il rapporto tra la massa del gas e il suo volume. La massa del gas non è stata misurata direttamente ma è stata calcolata: m gas = m (beuta con gas) – m (beuta con aria) + m aria = ∆m + m aria ∆m m aria V ϑ T p Differenza di massa tra gas e aria Massa dell'aria (non misurata) Volume della beuta conica Temperatura ambiente e quindi Pressione dell'aria Nelle condizioni sperimentali, la densità del gas è ρ Gas in g in g in dm3 in ºC in K in mbar = m gas V = ∆m + m aria V Nelle condizioni standard la densità del gas è ρo gas = ∆m V · 1013 mbar p · T 273.1 K + ρo aria dove ρo aria = 1.293 g/dm3 Note 12 – La beuta conica deve essere completamente asciutta. – Le bombole di gas devono essere a temperatura ambiente. – I gas che sono più leggeri dell'aria (p.es. l'elio) devono essere introdotti dal basso verso l'alto nel matraccio conico Erlenmeyer capovolto. Il galleggiamento nei gas Obiettivo Pesando un corpo in aria, la forza di galleggiamento è uguale in grandezza al peso dell'aria spostata. La stessa cosa avviene con altre sostanze liquide e gassose. Di conseguenza, determinando la massa dei corpi a basso peso specifico, deve essere eseguita una correzione del galleggiamento. Compito – Determinare la spinta idrostatica tra aria ed elio di un matraccio da un litro riempito di aria. – Determinare la differenza idrostatica tra aria ed elio di un matraccio da un litro riempito di elio. Materiale Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) 1 pallone da 1 l dotato di tappo (forato nel mezzo) 1 secchio piccolo (5 l) Supporto Elio e/o anidride carbonica in bombola d’acciaio tubo metallico da 20 cm Β 6 mm, con base Rischio di esplosione Procedura Si inserisce il tubo nel tappo che presenta un foro apposito e lo si pone sulla bilancia. A questo punto, si unisce al tappo il pallone e si legge il peso. Capovolgere quindi il secchio sul matraccio e lasciar entrare l'elio nel secchio dal basso, fino a raggiungere un peso costante. Il matraccio è diventato «più pesante»! Il matraccio viene ora riempito di elio e riposizionato sulla bilancia. La bilancia indica una massa inferiore, poiché la massa dell'elio nel recipiente è inferiore rispetto a quella dell'aria. Se il recipiente fosse circondato di atmosfera di elio, la bilancia indicherebbe la stessa massa del recipiente contenente aria e circondato da aria. 13 Fisica Valutazione La massa molare media dell’aria (28,8 g/mol) è circa 7 volte maggiore rispetto a quella dell’elio. Diverse forze agiscono quindi sul recipiente da un litro: la forza peso di circa 1,15 g dell’aria e/o quella di circa 0,16 g dell’elio. Le forze esaminate possono essere rappresentate schematicamente nel modo seguente: Estensione Le prove relative possono essere eseguite con anidride carbonica CO2 al posto dell’elio. Poiché il peso specifico di CO2 è maggiore di quello dell’aria, l'esperimento deve essere eseguito capovolgendo la disposizione dei materiali: – Il secchio si trova sul fondo. – Il pallone pende dalla bilancia e è immerso nel secchio. – La bilancia è sostenuta dal supporto o più semplicemente da uno sgabello provvisto di un foro di sostegno. Il pallone viene sospeso al gancio posto sotto la bilancia. Per prima cosa, tuttavia, bisogna collegare la bilancia. Il matraccio da un litro contiene circa 1,75 g di anidride carbonica. Le «differenze di peso» con CO2 sono dovute alla differenza delle masse molari: 44 – 28.8 28.8 – 4 = 0.61 14 14 Densità dei liquidi Obiettivo Stabilire la densità dei liquidi dalla misura del volume e della massa. Compito Studio della densità di liquidi diversi come acqua, alcool, cloroformio, esano e benzina. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Cilindri graduati, palloni, pipette, picnometri, becher Liquidi diversi, vedi sopra Cilindri graduati Procedura Valutazione Palloni Pipette Picnometro Gli apparecchi di vetro come il picnometro, il becher o il cilindro graduato, vengono tarati e quindi riempiti con il liquido in esame. La massa viene annotata. La densità è determinata come il rapporto tra massa e volume. ρt = ρt m V t, ϑ = = = = m V densità alla temperatura t massa volume temperatura del liquido Conclusioni Poiché la densità dei liquidi dipende dalla temperatura, questa deve venire specificata. Per ottenere misurazioni molto precise, è necessario correggere il galleggiamento. Nota Il liquido impiegato per gli esperimenti didattici non deve essere irritante o velenoso. Non vanno utilizzati tetracloruro di carbonio, alcali e acidi concentrati. 15 15 Fisica Forza e forza opposta Tema Disposizione dell'esperimento Le forze si manifestano sempre in coppia – se un corpo esercita una forza su un altro corpo, il secondo agisce sul primo con una a) grandezza uguale b) «forza opposta» direttamente contraria, e 1 c) lungo la medesima linea d'azione. 2 (Legge di azione e reazione di Newton) 1 Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (Risoluzione 0,01 g) 2 Banco con foro 3 Corpo sospeso 4 Becher con liquido 5 Supporto regolabile («Laborboy») 6 Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (Risoluzione 0,01 g) 3 4 5 6 Procedura a) Le due bilance vengono fatte funzionare senza carico (!) conformemente alle istruzioni. b) Il corpo è sospeso alla bilancia superiore e il martinetto di laboratorio con il becher più il liquido vengono posizionati su quella inferiore. c) Il becher può ora venire sollevato in modo che il corpo sospeso si immerga gradualmente nel liquido. d) Come mostra la bilancia superiore, il corpo viene spinto verso l'alto dal liquido, divenendo apparentemente più leggero. Come mostra la bilancia inferiore, il liquido (nonché il bicchiere e il martinetto da laboratorio) viene spinto verso il basso dal corpo immerso, divenendo apparentemente più pesante. Entrambe le variazioni sono esattamente uguali in grandezza. Commento critico a) Negativo L'impiego di due bilance elettroniche con display a proiezione può apparire molto singolare, tuttavia in una scuola di media grandezza o in una grande scuola, non dovrebbe essere difficile reperire la seconda bilancia in un'altra sezione. b) Positivo 1) La procedura sperimentale è completamente comprensibile senza spiegazioni ulteriori. 2) L'apparecchiatura è facile da usare e non presenta difficoltà «nascoste». 3) La dimostrazione può essere eseguita senza perdite di tempo superflue. 4) Viene mantenuto vivo l'interesse dello studente all'esperimento, in quanto il processo di rialzamento e di abbassamento nonché la successiva ritaratura gli consentono di ricavare continuamente nuove coppie di valori e di confrontarne i risultati con la teoria espressa dalla legge, talvolta anche senza svolgere operazioni aritmetiche mentali. 5) Altri esperimenti relativi ad «azione» e «reazione» sono generalmente meno illuminanti e richiedono spiegazioni complesse. 16 16 Forza di deflessione Obiettivo Per variare la direzione di un flusso, è necessaria una forza normale (perpendicolare alla direzione della velocità). Compito Studio della forza che fa deviare il flusso d'acqua in un tubo ad angolo retto. Materiale Bilance di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Tubo di plastica, diametro est. 12 mm, interno 8 mm, lunghezza quanto richiesto Connettore del tubo allacciato al rubinetto dell'acqua Primo tubo-guida lungo circa 200 mm, diametro interno leggermente superiore al diametro esterno del tubo Supporto antiscivolo con morsetti per trattenere il tubo in posizione orizzontale Tanica di plastica da 5 l Bilancia Mettler Toledo, range di pesata 0…6 kg o cilindro da 1000 ml Cronometro Secondo tubo-guida in legno (per fissare il tubo alla bilancia), esempio: Spazio per la massa 1 2 3 4 Tubo di plastica Primo tubo-guida fissato al supporto Secondo tubo-guida in legno Massa per fissare il secondo tubo-guida in legno alla bilancia 5 Tanica di plastica 6 Lavandino con scarico acqua Disposizione dell'esperimento Banco da laboratorio 17 17 Fisica Il primo tubo-guida viene fissato sul supporto alla stessa altezza del secondo tubo sulla bilancia. Il supporto del tubo non deve spostarsi sulla bilancia; allo scopo, può risultare necessario aggiungere un ulteriore peso. Sebbene impiegando un tubo più lungo questo possa spostarsi più facilmente, raddoppiandone la lunghezza si riduce tuttavia la portata massima di flusso di circa la metà e la forza massima di circa un fattore 4! Considerazioni tecniche In questo esperimento, è essenziale che il piatto di una bilancia di compensazione METTLER TOLEDO rimanga esattamente alla stessa altezza sopra il banco, anche con carico variabile. Ciò impedisce che il tubo di plastica si torca e che eventuali forze di deformazione influiscano sui risultati delle misurazioni. L'acqua viene fatta deviare mediante la tubazione, esercitando conseguentemente, a destra del tubo, una forza opposta verso l'alto. La componente di forza verticale F viene misurata mediante la bilancia e dipende dalla velocità media di flusso v– dell'acqua. Questo valore può venire calcolato in base a ∆V nel tempo ∆ t e in base alla sezione trasversale del tubo A: v– = Procedura Valutazione ∆V / ∆t A a) L'acqua viene fatta fluire molto lentamente a una velocità appena sufficiente a impedire che bolle d'aria penetrino nel tubo attraverso l'estremità aperta; la bilancia viene tarata. b) Il rubinetto dell'acqua viene aperto lentamente e la forza F misurata. c) La tanica vuota viene mantenuta nel flusso d'acqua per un tempo adeguato ∆ t. Contemporaneamente, viene osservato attentamente il display della bilancia, in quanto la pressione dell'approvvigionamento idrico può mostrare fluttuazioni di breve durata. d) Il volume dell'acqua nella tanica viene determinato tramite un cilindro graduato o – più velocemente e con maggiore precisione – mediante pesatura su una seconda bilancia. e) Con altre velocità i passi da b) a d) vanno ripetuti. Tabella con F, ∆ t, ∆ V, v– In base alla regola, non rigorosa ma tuttavia semplificativa, che ogni particella d'acqua abbia la stessa velocità di spostamento ∆V / ∆t v = v– = (1) A Il volume che fluisce attraverso la sezione trasversale A nel tempo δ t è dato da: La massa corrispondente δ V = A · v · δt. ha il momento δm = ρ · δV δ p = v · δm = ρ · A · v 2 · δt. Inizialmente, esso viene diretto orizzontalmente, ma, in seguito, verso il basso. Quindi, nel Ý tempo δt viene prodotta una variazione verso il basso del momento dalla forza (–F ) della tubazione: F · δt = δp = ρ · A · v 2 · δt F = ρ · A · v2= ρ · 18 e la lettura sulla bilancia (∆V / ∆t )2 A F= (∆m /∆t )2 ρ·A (2) ~= m F g (3) = (∆m /∆t )2 ρ·A·g 18 ~ I (F) La relazione misurata tra ∆m /∆t e m viene meglio rappresentato su carta log-log. Viene tracciata una linea con pendenza 2. I punti sperimentali giacciono di fatto sulla linea e ~. così confermano il rapporto quadratico tra ∆m /∆t e m Naturalmente, i valori della tabella sopraindicata non sono inventati, bensì effettivamente misurati impiegando un tubo di plastica avente un diametro interno di 8 mm. In quale modo possono accordarsi con l'equazione (3)? La quinta misura, per esempio, dà con ∆m /∆ t ρ acqua A tubazione g = = = = 99.8 g/s 1.00 g/cm3 π · (0.40 cm)2 981 cm/s 2 } inserito in (3) ~ m calcolato = 20.2 g invece di ~ m misurato = 20.0 g ±0.2 g Questo accordo è soddisfacente; tuttavia, non tutte le particelle d'acqua si spostano alla stessa velocità. Conclusioni L'esperimento viene eseguito in 20 minuti e consente di «ripassare» i concetti seguenti: «azione e reazione», «la variazione del momento è uguale all'impulso» e «graduazione log-log». 19 19 Fisica Forza di resistenza in una corrente d'aria Obiettivo In un fluido in movimento, un corpo subisce una forza di resistenza F, che dipende dalla grandezza (A) e dalla forma (cr) del corpo, nonché dalla densità ρ e dalla velocità relativa v del mezzo che scorre (del fluido). Compito Studio della forza di resistenza mediante l'impiego di corpi diversi nella corrente d'aria prodotta da un generatore d'aria. Materiale Bilance di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Generatore d'aria Se possibile, pitometro di Prandtl con manometro per misurare la velocità dell'aria Corpi di resistenza diversi (con aste di supporto) – con un area di flusso contro il corpo il più uniforme possibile (sezione massima); es.: disco circolare, sfera, emisfero solido, emisfero concavo, corpi affusolati, piani di modello. – Della stessa forma, es.: dischi circolari grandi, medi e piccoli o piastre quadrate – Asta sola, senza corpi di resistenza Supporto dei corpi di resistenza, es. 1) 2) 3) 4) 5) base caricata di peso con un ulteriore foro trasversale di 8,2 mm di diametro asta di alluminio, diametro 8 mm, lunghezza 400 mm foro per l'asta del corpo di resistenza vite M3 per impedire la torsione possibilmente un contrappeso Per proteggere la bilancia dalle oscillazioni impiegare una cassetta, per esempio da 600 x 600 x 400 mm, avente le seguenti caratteristiche: – libero accesso agli utenti/studenti – fissaggio al banco tramite due morsetti – apertura nella base per consentire alla bilancia di poggiare direttamente sul banco – piccola apertura laterale per l'asta di alluminio (2) del supporto. Disposizione dell'esperimento Impiegando un generatore d'aria potente, la cassetta di protezione è assolutamente necessaria, poiché il flusso dell'aria, quando raggiunge il soffitto, viene riflesso, colpendo la bilancia dall'alto con i vortici d'aria (controllare con la fiamma di una candela!). 1. Generatore d'aria 2. Involucro 3. Corpo montato sul supporto 20 20 Procedimento a) Prova preliminare: viene impiegato un tubo pitostatico per determinare la regione in cui la corrente d'aria ha una velocità costante. b) Nota per eventuali esperimenti ulteriori; nella descrizione che segue, si desidera conoscere la forza di resistenza F (corpo) che solo il corpo subisce. Tuttavia, la corrente d'aria esercita una pressione sul supporto e la forza F (misura) viene visualizzata sul display della bilancia. Di conseguenza, per determinare la forza F (asta), è necessario eseguire una seconda misura senza il corpo, ovvero solo con l'asta. Quindi, F (corpo) è data da F (misura) – F (asta). c) La forza di resistenza F viene misurata per ciascun corpo con velocità d'aria diverse v. Tabella con v, F (misura) e F (corpo). Se possibile, selezionare un corpo di grandezza e forme diverse e ripetere l'esperimento. d) F (corpo) viene determinata ad una velocità di vento costante per corpi di varia grandezza (A) ma della stessa forma. Tabella con A, F (corpo) e F (corpo)/A. Se possibile, ripetere la procedura con corpi di forma diversa. e) F (corpo) viene determinata ad una velocità di vento costante per corpi di forma diversa ma con la stessa area di corrente d'aria (sezione massima) A. Tabella con schizzo della forma e F (corpo) Se possibile, ripetere la procedura con una velocità d'aria diversa. f) La singola misura richiede da 1 a 2 minuti e varia fortemente in base alla capacità e all'esperienza dell'utente. Valutazione Per corrente turbolenta, la teoria enuncia per la pressione dinamica p din = e per la forza resistente ρ 2 · v2 F = cr · p din · A ρ = densità del mezzo che scorre c r = parametro di resistenza (fattore di forma) A = sezione massima (area di proiezione del corpo su un piano verticale alla direzione del flusso) Si presuppongono i seguenti risultati: con c) proporzionalità tra v 2 e le forze resistenti [F (misura), F (asta), F (corpo)]; con d) un rapporto costante F (corpo)/A; con e) cwl w > cw l >cw • > cw Conclusioni L'esperimento si presta a una dimostrazione durante la lezione, in quanto esso può venire eseguito in breve tempo. 21 21 Fisica Forze su un profilo aerodinamico Obiettivo Un corpo asimmetrico soggetto a un flusso d'aria subisce una componente di forza perpendicolare alla forza di resistenza (drag) F W nella direzione del flusso. Nel caso di un profilo aerodinamico, questa forza normale è costituita dalla forza di sollevamento (portanza) F A. Compito Studio mediante un piatto piano e un profilo aerodinamico della dipendenza dall'angolo di incidenza α della forza di sollevamento F A, desiderata della forza di resistenza F W non desiderata, nonché del loro quoziente. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Generatore di vento Se possibile, tubo di Pitot Prandtl con manometro per misurare la velocità dell'aria Modello di profilo: aerodinamico, con alette molto sottili e parallele e supporto girevole Piccola tavola in legno, plastica o metallo Base di supporto antiscivolo con foro verticale Supporto per bloccaggio orizzontale del modello, es.: un blocco di legno: 1) 2) 3) 4) 5) 6) Asta che sostiene il modello girevole Blocchi di legno, 180 x 100 x 30 mm Foro, adatto per asta 1) Possibilmente una vite; impedisce all'asta 1) di torcersi Asta, diametro 10 mm, che alloggi bene nel blocco Contrappeso di circa 1 kg, es.: base con peso Per proteggere la bilancia dalle oscillazioni impiegare una cassetta, per esempio da 60 cm x 60 cm x 40 cm avente le seguenti caratteristiche: – libero accesso agli sperimentatori – fissaggio al banco tramite due morsetti – apertura nella base per consentire alla bilancia di poggiare direttamente sul banco – piccola apertura laterale per l'asta 1). 22 22 Disposizione dell'esperimento Per misurare la forza di sollevamento e la forza di resistenza sono necessarie disposizioni diverse: Forza di sollevamento Forza di resistenza Impiegando un generatore d'aria potente, la cassetta protettiva è assolutamente necessaria, in quanto la corrente d'aria, raggiungendo il soffitto, viene riflessa colpendo la bilancia dall'alto (controllare con la fiamma di una candela). Procedimento a) La distribuzione della velocità nella corrente d'aria davanti al generatore d'aria viene studiata tramite un tubo di Pitot Prandtl. b) Forza di sollevamento FA: questa può venire calcolata teoricamente nel modo seguente: CA FA = cA · A · ρ · v 2 2 = parametro di sollevamento, dipendente dalla forma A = sezione massima (area della proiezione del corpo su un piano verticale alla direzione della corrente) ρ = densità dell'aria v = velocità dell'aria (velocità relativa dell'aria in relazione al corpo) Studiare la dipendenza della forza di sollevamento dalla velocità del vento. Tabella con v, FA, grafico. Ripetere, se possibile, la procedura con un profilo diverso o con un diverso angolo di incidenza. c) Per le misure seguenti, la velocità dell'aria viene mantenuta costante; sia v * al profilo. La dipendenza della forza di sollevamento dall'angolo di incidenza α viene dapprima misurata per la tavola piccola. 23 23 Fisica d) Forza di resistenza Fw anche questa è proporzionale alla pressione dinamica (p din = ρ · v 2), quindi Fw ~ v 2. 2 Se c'è tempo, questo dovrebbe essere controllato. e) Poiché la corrente d'aria colpisce non solo il corpo prova ma anche il relativo supporto, il supporto Fw deve essere misurato tramite un esperimento preliminare senza il corpo, ovvero impiegando il supporto da solo. Le misure successive Fw (totale) vanno corrette: Fw (modello) = Fw (totale) – Fw (supporto) f) Per le misure seguenti, la velocità dell'aria nel punto di prova del corpo viene nuovamente regolata a v = v * come sopra. La dipendenza della forza di resistenza Fw (totale) dall'angolo di incidenza α viene quindi misurata, sulla tavola e sul profilo aerodinamico. Tabella con α, Fw (totale), Fw (modello), grafici. Tempo richiesto Solo per le misure a uno sperimentatore provetto sono necessari 45 minuti. Includendo la valutazione, un gruppo scolastico, impiega da 3 a 4 ore. Valutazione È di prassi rappresentare FA e Fw del profilo aerodinamico in un diagramma polare, secondo Lilienthal. Per ulteriori interpretazioni dei risultati, consultare la documentazione specialistica, es.: documentazione sul corso per piloti di alianti. Conclusioni L'apparecchiatura è semplice da usare. Tuttavia, il lavoro sperimentale, nonché la valutazione, richiedono una particolare attenzione. Sebbene l'esperimento presenti esigenze rigorose, i risultati sono molto facili da comprendere. 24 24 Dipendenza della forza del campo magnetico di una bobina dall'intensità di corrente Obiettivo La forza del campo magnetico di una bobina è proporzionale all'intensità di corrente. Compito Misurazione della dipendenza della forza, subita da una piccola barra magnetica nel campo magnetico di una bobina, dall'intensità di corrente nella bobina. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Bobina ad aria (es.: lunghezza 70 mm, diametro 40 mm, 250 spire) Sorgente di CC in grado di fornire da 5 a 10 A circa Resistore a filo (es.: 6 Ω), se la tensione della sorgente di CC non può essere regolata Interruttore Amperometro Cavo elettrico Supporto Piccolo magnete permanente: es.: barra cilindrica Barra non magnetica (asta di alluminio, di legno), lunghezza circa 150 mm, posta su di una base leggera Disposizione dell'esperimento M Magnete S Cavo F Supporto Q SCH R A Fonte di corrente Interruttore Resistore a filo Amperometro Il magnete viene posto sulla faccia superiore della barra con un po' di grasso. La bobina viene posizionata in modo da sfiorare con l'estremità inferiore il magnete. Procedimento Viene eseguita una prova iniziale atta a stabilire se il campo magnetico della bobina provochi una variazione della lettura della bilancia quando viene data la corrente. Si osserverà che le bilance Mettler Toledo sono praticamente insensibili ai campi magnetici esterni! Inoltre, deve essere osservato che, eseguendo la serie di misurazioni, il magnete non va spostato rispetto alla bobina in quanto il campo della stessa non è omogeneo. In relazione a questo aspetto, non si incontrano difficoltà impiegando una bilancia che funzioni in base al principio di compensazione: il piatto rimane alla stessa altezza, sopra al banco, indipendentemente dal carico. Dopo aver tarato la bilancia, l'intensità di corrente l viene aumentata per gradi. I valori associati di l e F (per la forza) vengono tabulati per essere poi tracciati graficamente. Si rileva che la forza è strettamente proporzionale all'intensità di corrente. Di conseguenza, la forza del campo magnetico è anch'essa proporzionale all'intensità di corrente. 25 25 Fisica Il ferro dolce in un campo magnetico Obiettivo Il ferro dolce viene magnetizzato in un campo magnetico esterno, subendo una forza d'attrazione quando il campo non è omogeneo. Compito Misurazione della dipendenza della forza, subita da un pezzo di ferro dolce, nel campo magnetico di una bobina, dall'intensità di corrente nella bobina. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Bobina ad aria (es.: lunghezza 70 mm, diametro 40 mm, 250 spire) Sorgente di CC in grado di fornire da 5 a 10 A circa Resistore a filo (es.: 6 Ω), se la tensione della sorgente di CC non può essere regolata Interruttore Amperometro Cavo elettrico Supporto Piccolo magnete permanente: es.: barra cilindrica Barra non magnetica (asta di alluminio, di legno), lunghezza circa 150 mm, posta su di una base leggera Disposizione dell'esperimento M Magnete S Cavo F Supporto Q SCH R A Fonte di corrente Interruttore Resistore a filo Amperometro Il magnete viene posto sulla faccia superiore della barra con un po' di grasso. La bobina viene posizionata in modo da sfiorare con l'estremità inferiore il magnete. Procedimento e valutazione 26 Il procedimento di misurazione corrisponde esattamente a quello seguito per l'esperimento descritto a pag. 25. Tuttavia, la relazione tra I e m (per F) non è affatto lineare. Esempio di misurazione tramite chiave Allen M8, lunghezza 25 mm: Le forze per 3A e 6A implicano una relazione quadratica: ~ = k · l2 m Il suddetto valore può venire controllato nel modo più semplice mediante un grafico tracciato su carta log-log. La linea tracciata ha una pendenza esatta di 2. Poiché i punti sperimentali coincidono perfettamente con la linea, viene confermata le regola F ~ l 2 Conclusioni Nell'esperimento descritto a pag. 25, un magnete permanente in un campo magnetico esterno subisce una forza proporzionale all'intensità di corrente. In questo esperimento, tuttavia, il pezzo di ferro dolce viene dapprima magnetizzato dal campo magnetico per subire successivamente la forza corrispondente F, che, da un lato, dipende dalla forza del campo magnetico H del campo della bobina e dall'altro, dalla magnetizzazione J del pezzo di ferro. Le proporzionalità F ~ H •J e H ~ l e F ~ l 2, consentono la conclusione J ~ l, ovvero, nel campo di valori di forza del campo esaminati, la magnetizzazione del pezzo di ferro è proporzionale all'intensità del campo elettrico. 27 Chimica Quanto bicarbonato di sodio contiene una pastiglia effervescente? Teoria Le pastiglie effervescenti (pastiglie vitaminiche, ecc.) contengono zucchero, agenti coloranti e aromatizzanti, come pure acido tartarico e bicarbonato di sodio, oltre all'effettiva sostanza attiva. Quando una pastiglia è messa in acqua, il bicarbonato di sodio reagisce con l'acido tartarico per formare il tartrato di sodio, molto solubile, anidride carbonica e acqua. L'anidride carbonica si sviluppa come gas e la pastiglia si scioglie. Equazione della reazione 2 NaHCO3 + HOOC bicarbonato di sodio H H C C COOH → NaOOC CH CH acido tartarico H H C C COO Na + 2 CO2 + 2 H2O O HO H tartrato di sodio anidride carbonica Il contenuto di bicarbonato di sodio può essere ottenuto in base alla quantità di anidride carbonica che si è sviluppata. Materiale Procedimento dell'esperimento Risultati e valutazione Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g), beuta conica a collo ampio da 300 ml, bacchetta di vetro, pastiglie effervescenti, calcolatrice tascabile, bicchieri di carta, tovaglioli, secchio per rifiuti 1. Versare nella beuta conica circa 2 dl di acqua di rubinetto, asciugare bene la parte esterna, porla sulla bilancia e tarare. 2. Porre una pastiglia effervescente sul piatto della bilancia accanto alla beuta, determinarne il peso e annotare il risultato. 3. Tarare nuovamente con la pastiglia 4. Mettere attentamente la pastiglia in acqua (avendo cura di evitare spruzzi), attendere il termine della reazione, agitare bene con la bacchetta di vetro e determinare la massa di anidride carbonica che si è sviluppata. Annotare il risultato. 5. Se lo desiderate, potete versare la soluzione in un bicchiere e berla. Altrimenti, versatela nel secchio. 6. Risciacquare a fondo la beuta e asciugare bene la parte esterna. Essa è ora pronta per l'esperimento successivo. Massa della pastiglia: a = …g; massa di CO2 : b = …g 1 g di anidride carbonica sviluppata corrisponde a un contenuto di 1.91 g di NaHCO3 b g di anidride carbonica sviluppata corrisponde a un contenuto di 1.91 g · b g di NaHCO3 La percentuale di NaHCO3 nella pastiglia è: Esempio numerico Il seguente valore è stato ricavato eseguendo un esperimento: Massa della pastiglia: a = 4.38 g; massa di CO2 : b = 0.23 g La percentuale di NaHCO3 nella pastiglia è 1.91 · 0.23 · 100 % = 10.03 % ~ 10% 4.38 27 28 1.91 · b · 100 % a Determinazione di grasso nella soia e nelle noci Teoria Materiale Procedimento dell'esperimento Risultati e valutazione Molti alimenti vegetali come la soia, le arachidi, le mandorle e i semi di girasole contengono grassi vegetali, che possono venire recuperati con relativa facilità per estrazione mediante un solvente lipofilo. Questi alimenti hanno importanza notevole nella produzione di oli commestibili e di grassi. Per determinare il contenuto di grasso, le noci, i semi o i fagioli finemente macinati, vengono separati mediante etere di petrolio, esano o sostanze simili; viene aggiunto del solfato di magnesio anidro per agglutinare l'eventuale acqua presente. Dalla filtrazione della soluzione e dall'evaporazione del solvente si ottiene il grasso puro, che viene poi pesato. Bilancia di precisione Mettler Toledo (risoluzione 0,01 g) Beuta conica da 100 ml con tappo conico o cilindro di misurazione adatto Etere di petrolio o esano Solfato di magnesio anidro Imbuto Carta da filtro o cotone idrofilo Becher da 100 ml Pipetta da 10 ml Soia, mandorle o farina di arachidi 1. Vengono pesati esattamente circa 3 g di soia, di mandorle o di farina di arachidi. 2. Viene aggiunta farina nella beuta o nel cilindro, poi si versano 40 ml di etere di petrolio o di esano e 5 g di solfato di magnesio anidro. Quindi il recipiente deve essere ben agitato di tanto in tanto in un arco di tempo di 5 minuti, aprendo brevemente il tappo prima e dopo l'operazione per eguagliare la pressione. 3. Una parte della sospensione ottenuta viene fatta filtrare, attraverso la carta o il cotone idrofilo, in un recipiente asciutto che può venire chiuso (es. beuta con tappo o becher con coperchio di vetro). La chiusura del recipiente impedisce che il solvente evapori. 4. Con la pipetta, vengono ora immessi in un becher piccolo, pesato, 10 ml esatti della soluzione filtrata e il campione viene fatto evaporare nella credenza per laboratorio sotto un bagno d'acqua fino a che l'odore del solvente non sia completamente svanito. 5. Il campione viene lasciato raffreddare e quindi ripesato. Il contenuto di grasso può venire determinato in base al peso dell'alimento (a = … g) e alla massa del residuo (b = … g), che consiste di grasso puro Contenuto di grasso = 100 · 4 · b % a Esempio numerico Da una pesatura di 3.00 g (= a) di farina di mandorle, è stato ricavato, dopo l'evaporazione di 10.0 ml di estratto filtrato, un residuo di 0.52 g (= b), che corrisponde a un contenuto di grasso del 70% circa. 28 29 Chimica Determinazione di calcare fine in campioni del suolo e rocciosi Teoria In campioni del suolo o rocciosi, il calcare può essere determinato tramite la reazione del carbonato di calcio con l'acido cloridrico. Il carbonato di calcio reagisce per formare cloruro di calcio, acqua e anidride carbonica. La quantità di quest'ultima sviluppatasi mediante la reazione viene pesata: CaCO3 + 2 HCI Õ Ca2+ + 2 Cl- + H2O + CO2 Il suddetto esperimento costituisce un metodo di determinazione semplice e preciso. Materiale Procedimento dell'esperimento Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g), beuta conica da 100 ml, HCl concentrato, acqua distillata, soffiatore di gomma, pietra calcarea (circa 1 g) 1. Nella beuta vengono aggiunti circa 8 ml di HCl concentrato e circa 10 ml di acqua distillata. 2. La beuta contenente l'acido cloridrico viene posta sulla bilancia e tarata. 3. La pietra calcarea viene posta accanto alla beuta sul piatto della bilancia, se ne determina la massa e il tutto viene ritarato. 4. Quindi la pietra calcarea viene aggiunta alla soluzione. Subito dopo, avviene una violenta reazione tramite la quale si sviluppa l'anidride carbonica. 5. Al termine della reazione, con l'ausilio del soffiatore in gomma e di una pipetta per espellere eventuali quantità di CO2 presenti, nello spazio gassoso della beuta viene soffiata una piccola quantità d'aria. 6. La beuta viene quindi ripesata e viene determinata la perdita di CO2. Disposizione dell'esperimento Beuta conica contenente l'acido cloridrico e la pietra calcarea Risultati e valutazione 1.58 g di pietra calcarea sviluppano 0.386 g di CO2. In base all'equazione di reazione e alla composizione stechiometrica corrispondente, si presume di ottenere: CaCO3 + 2 HCI Ý Ca2+ + 2Cl- + H2O + CO2 100 g/mol 44 g/mol xg 1.58 g da 1.58 g di CaCO3 puro x = 1.58 g · 44 g / mol 100 g / mol = x = 0.695 g CO2 Tuttavia, poiché da 0,695 g, si sono sviluppati solo 0.386 g di CO2, ovvero il 55.54%, il contenuto di carbonato di calcio del campione di calcare esaminato è del 55.54%. Nota 29 30 La precisione del metodo può venire controllata con CaCO3 puro. Determinazione dell'acqua di cristallizzazione nei sali Teoria La forma cristallina di molti sali contiene acqua legata, la quale può venire espulsa tramite riscaldamento. Le molecole d'acqua vengono separate dal sale idratato e, evaporando, lasciano il sale anidro: sale idratato calore sale anidro + acqua Determinando mediante pesatura l'esatta perdita d'acqua, si può calcolare il numero di molecole d'acqua contenute nella cosiddetta «acqua di cristallizzazione». Nota: in caso di riscaldamento prolungato o troppo potente, può avere luogo una reazione secondaria. Se per esempio si stabilisce il contenuto di acqua di cristallizzazione del solfato di rame, con la separazione di triossido di zolfo al sale anidro si può formare ossido di rame (II). Ciò può venire rilevato dall'oscuramento del prodotto bianco: CuSO4 (anidro) calore CuO + SO3 Questa reazione secondaria comporta una diminuzione della massa del prodotto di reazione, ovvero una perdita di peso apparentemente maggiore che, a sua volta, induce a calcolare un valore d'acqua di cristallizzazione superiore a quello effettivo. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g), crogiolo di porcellana con coperchio, treppiede, bruciatore, triangolo d'argilla (adatto per il crogiolo), tenaglia per crogiolo, bacchetta di vetro, sale cristallino come solfato di rame, allume, gesso, … Procedimento dell'esperimento 1. Si pesano il crogiolo vuoto e il coperchio. 2. Si aggiunge nel crogiolo sale cristallino (circa 1 g) e si pesa esattamente. 3. A questo punto, si riscalda il crogiolo a fiamma bassa, non luminosa. Il crogiolo aperto è mantenuto con la tenaglia, e si agita il contenuto con la bacchetta di vetro. 4. Quando il sale si è disidratato, il che si può rilevare sia dalla variazione di colore, es. con solfato di rame, sia dal completamento della reazione (nessun sviluppo di vapore acqueo, nessuna formazione di «cratere»), si copre il crogiolo e lo si lascia raffreddare a temperatura ambiente. 5. Quando si è raffreddato, lo si ripesa. 6. Si ripete l'esperimento con pesature di 2, 3 e 4 g. Disposizione dell'esperimento Risultati e valutazione 1. Per ciascuno esperimento, la perdita d'acqua viene calcolata in g in base alla pesatura esatta e alla massa del residuo. 2. Si tracciano graficamente i valori relativi alle perdite d'acqua in rapporto ai pesi iniziali. Entro certi limiti, i punti sperimentali devono giacere su una linea retta che passa per l'origine delle coordinate. Ciò funge da controllo ulteriore sulla precisione di indicazione. 30 31 Chimica 3. In base all'equazione di reazione e alla composizione stechiometrica corrispondente Sale idratato Õ a = …g (pesatura) sale anidro + b = …g (residuo) acqua c = …g (perdita d'acqua) il numero x di molecole di acqua di cristallizzazione legata è dato da: x= c · MMSale = (a–c) · 18 (a– b) · MMSale b · 18 dove MM Sale rappresenta la massa molare del sale anidro. 4. Il valore di x viene calcolato per ciascun singolo esperimento, onde essere comparato con i valori della letteratura. Esempio numerico Da un esperimento con solfato di rame (II) cristallino, sono stati ricavati i valori seguenti: Peso del sale: a = 2.48 g; residuo: b = 1.57 g Perdita d'acqua: c = (a–b) g = 0.91 g x= 0.91 · 159.5 1.57 · 18 = 5.14 Quindi il solfato di rame si cristallizza con 5 molecole di acqua di cristallizzazione. Formula: CuSO4 · 5 H2O. 31 32 Termolisi dei sali Teoria Per termolisi si intende la degradazione di una sostanza con l'ausilio di calore («decomposizione termica»). Le termolisi possono a volte verificarsi in modo violento e incontrollabile; oppure, alle temperature relativamente alte che queste necessitano, provocare delle reazioni secondarie o parallele, che complicano o anche precludono una valutazione stechiometrica dei risultati di pesatura. Le sostanze che, sottoposte a riscaldamento moderato, si decompongono quantitativamente, sono particolarmente adatte per ricerche stechiometriche. Le direzioni sperimentali seguenti sono state controllate impiegando le due sostanze modello: bicarbonato di sodio e carbonato di magnesio. L'esperimento «storico», che comporta la termolisi di ossido di mercurio (II), non è stato eseguito per ragioni di sicurezza tecnica e per motivi di carattere ecologico. Nella termolisi di bicarbonato di sodio, il carbonato di sodio («soda») si forma per depurazione di vapore acqueo e di anidride carbonica. 2 NaHCO3 ∆T Na2CO3 + H2O + CO2 Questo processo riveste carattere d'importanza nella fabbricazione tecnica della soda (produzione della «soda calcinata»). Nella termolisi di carbonato di magnesio, si separa anidride carbonica: MgCO3 ∆T MgO + CO2 Questa reazione procede in modo analogo alla fabbricazione di calce viva da carbonato di calcio: ∆T CaCO3 CaO + CO2 La termolisi di carbonato di magnesio è quindi una reazione molto importante dal punto di vista tecnico per la calcinazione di pietra calcare nella fabbricazione di cemento. Tuttavia, la decomposizione di MgCO3 nell'ossido procede a una temperatura inferiore, di modo che questa reazione è maggiormente indicata per svolgere ricerche di laboratorio o per scopi dimostrativi. Materiale Procedimento dell'esperimento Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0.01 g), crogiolo di porcellana (molti, se possibile), treppiede, bruciatore, triangolo d'argilla, tenaglia per crogiolo, carbonato di magnesio, bicarbonato di sodio (anidro) 1. Il crogiolo vuoto viene pesato, vi si aggiungono 0.5 g circa di carbonato di magnesio o di bicarbonato di sodio. Quindi il crogiolo viene ripesato. 2. Il crogiolo viene ora riscaldato con cura impiegando una fiamma non luminosa. Il vapore acqueo e l'anidride carbonica vengono separati e fuoriescono dalla mistura di reazione. Questo fenomeno può venire osservato nella «formazione di cratere». All'inizio della procedura, il campione deve essere riscaldato attentamente onde impedire che la formazione di gas causi perdita di materiale dal crogiolo per spruzzi. 3. Quando la diminuzione dell'evoluzione di gas indica che la reazione è prossima al completamento, viene applicato un potente riscaldamento, fino al calor rosso. Quindi, quando l'evoluzione di gas non è più visibile, il riscaldamento viene interrotto. 4. Il crogiolo viene lasciato raffreddare a temperatura ambiente, quindi pesato con il prodotto di reazione formatosi. 5. L'esperimento viene ripetuto impiegando 1 g, 1.5 g, 2 g, e 2.5 g 32 33 Chimica Disposizione dell'esperimento Risultati e valutazione 1. La dipendenza delle masse di residuo dalle pesature viene tracciata graficamente. I punti dell'esperimento giacciono su una linea retta che attraversa l'origine delle coordinate. 2. Sulla base dell'equazione di reazione e della stechiometria corrispondente, viene calcolato il valore teorico relativo a una particolare pesatura, es. 1,000 g di bicarbonato di sodio: 2 NaHCO3 2 · 84 g/mole ∆T Na2CO3 + CO2 + H2O 106 g / mole Da 1.00 g di bicarbonato di sodio, si formano teoricamente 106 g = 0.631 g di carbonato di sodio 168 Per il carbonato di magnesio, vale la seguente formula: ∆T MgCO3 84.31 g/mole MgO +CO2 40.31 g / mole dalla quale si ricava che da 1.000 g di carbonato di magnesio si ottengono 40.31 g = 0.478 g di ossido di magnesio 84.31 3. I valori ricavati dall'esperimento vengono posti a confronto con quelli calcolati teoricamente. 33 34 Sintesi di solfuro di rame Teoria Quando un metallo, es. il rame, si combina con un non-metallo, es. lo zolfo, si forma un sale. Il rapporto tra la quantità di metallo e il non-metallo legati chimicamente rimane costante, indipendentemente dalla quantità di rame impiegata (legge delle proporzioni costanti). L'esperimento seguente, che riesce al meglio se viene eseguito più volte nel corso dell'esercitazione dallo studente, viene effettuato per confermare la legge suddetta e per determinare la formula empirica del composto che si forma. La legge delle proporzioni costanti è applicabile solo quando il prodotto che si forma è omogeneo, ovvero quando esso presenti, per esempio, la stessa forma cristallina. Non è tale il caso di questo esperimento (il solfuro di rame è un composto non daltonide), ma l'esperimento risulta tuttavia interessante per ragioni didattiche. Per la sintesi il rame è usato come metallo e lo zolfo come non metallo per formare solfuro di rame: rame + zolfo Õ solfuro di rame Cu + S Õ CuS La sintesi viene eseguita con una quantità esattamente conosciuta di rame e con una quantità in eccesso di zolfo al fine di garantire che tutto il rame reagisca con lo zolfo. Sciogliendosi, lo zolfo reagisce immediatamente con il rame presente. Lo zolfo eccedente si sublima e in combustione dà SO2, che viene sviluppato come gas. zolfo + ossigeno Õ diossido di zolfo S + O2 Õ SO2 Poiché il diossido di zolfo è velenoso, l'esperimento va eseguito in una cappa da laboratorio, impiegando per la reazione un crogiolo di porcellana. Una volta pesato il residuo, vengono determinati il rapporto della quantità di rame apportato alla quantità di zolfo legato, la percentuale degli elementi nel composto e la formula empirica. Viene effettuato un minimo di tre esperimenti, effettuandone eventualmente altri separati. Si otterrà una valutazione più precisa tracciando un grafico. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0.01 g), crogiolo di porcellana con coperchio, treppiede, bruciatore Bunsen, triangolo d'argilla, tenaglia per crogiolo, foglio di rame, zolfo in polvere Procedimento dell'esperimento 1. Da un foglio di rame vengono tagliati pezzi da 0.5 g, 1.5 g e 2 g circa. Quindi vengono pesati con approssimazione al mg. 2. Si taglia un particolare pezzo di rame in pezzetti da 15 x 15 mm, che vengono poi aggiunti nel crogiolo vuoto (precedentemente pesato insieme al coperchio), ricoperti con una modesta quantità in eccesso di zolfo in polvere e quindi riscaldati su un treppiede posto nella credenza per laboratorio, impiegando una fiamma bassa, non luminosa. 3. Quando lo zolfo in eccesso si è completamente volatilizzato, il che si può rilevare dall'assenza di fiamma o di vapore sulfureo marroncino-giallo, il crogiolo viene chiuso con il coperchio e riscaldato fortemente per 2 minuti. 4. Il bruciatore viene ora spento, il crogiolo raffreddato a temperatura ambiente (raffreddamento ad aria) e quindi pesato. 34 35 Chimica Disposizione dell'esperimento Crogiolo senza coperchio Situazione iniziale e durante la reazione Disposizione dell'esperimento Crogiolo con coperchio al termine della reazione di riscaldamento/ raffreddamento e pesata Da un esperimento didattico, sono stati ricavati i seguenti valori: Misurazione a g Rame b g Zolfo (legato) % Rame % Zolfo a:b 1 2 3 4 5 6 7 1.162 1.450 0.745 1.715 1.631 0.585 1.408 0.282 0.370 0.203 0.436 0.441 0.166 0.343 80.47 79.67 78.58 79.73 78.72 77.90 80.41 19.53 20.33 21.45 20.27 21.28 22.10 19.59 4.12 3.92 3.67 3.93 3.70 3.52 4.10 1.242 0.320 79.51 20.49 3.88 Da questi risultati, si può chiaramente desumere che il rapporto tra la massa di rame e quella di zolfo è costante, indipendentemente dalla quantità iniziale impiegata. Inoltre, la serie di esperimenti dimostra che, nonostante una certa diffusione nelle misurazioni singole, essa, nel suo complesso, non presenta ambiguità. I punti sperimentali giacciono su una linea retta che interseca l'origine. Per calcolare la formula empirica, viene impiegata la composizione seguente: Cu: 79.51 % : 63.54 g/mol Õ 1.251 Õ 2 S: 20.49 % : 32.06 g/mol Õ 0.629 Õ 1 35 36 } formula empirica: Cu2S Determinazione della massa molare di gas liquefatto Teoria La determinazione della massa molare di un gas viene effettuata evacuando da un recipiente un volume noto, es.: da una beuta a fondo sferico da 1 l dotata di un rubinetto di arresto laterale, riempita con il gas in oggetto onde determinare la massa del relativo volume. La conversione del volume ottenuto in base a condizioni standard (condizioni standard TPS: temperatura T = 273 °K, pressione p = 1013 mbar) dà la quantità di gas misurata in base alle condizioni standard TPS. In base alla legge generale dei gas, occupa un volume di 22,4 dm3. Ciò consente di ottenere la derivazione semplice della massa molare. Gli esperimenti seguenti non vengono eseguiti con lo scopo di determinare la massa molare dei gas generale, bensì di stabilire quella di un particolare tipo di gas, ovvero di un gas liquefatto. Per raggiungere questo obiettivo, viene impiegato il butano, che viene fornito per il riempimento di accendini a gas è reperibile in bombolette presso qualsiasi tabaccheria. L'esperimento, da una parte dimostra il metodo di determinazione della massa molare e, dall'altra, è adatto come introduzione alla stechiometria e alle leggi dei gas. Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g), trogolo pneumatico con cilindro da 1 l quale recipiente di raccolta, pezzetto sottile di tubazione di ammissione, tubo di ammissione, siringa da 100 o 200 ml, supporto morsetto, barometro, termometro, bomboletta di gas liquefatto Procedimento dell'esperimento Misurazioni con il trogolo pneumatico 1. Il recipiente di raccolta è costituito da un cilindro da 1 l, il quale viene riempito con acqua, chiuso con un tappo di gomma e quindi immerso capovolto, nell'acqua contenuta nel trogolo pneumatico. 2. Il cilindro di misurazione viene ora aperto sott'acqua. In esso, non deve entrare aria. 3. Il cilindro di misurazione viene quindi fissato con un morsetto al supporto in modo tale che tra il bordo del cilindro e il fondo del trogolo vi siano 10 mm circa. 4. La bomboletta di gas liquefatto viene pesata. 5. Il gas (800 –900 ml circa) viene introdotto nel cilindro attraverso il tubo di ammissione, che è collegato alla bomboletta di gas tramite il pezzetto di tubazione sottile. 6. Il gas, nel lasciare il cilindro, si espande e si raffredda, per riscaldarsi quindi fino a raggiungere la temperatura ambiente. Prima di leggere il volume del gas lasciare passare 5 minuti. 7. Nel contempo, la bomboletta di gas liquido viene ripesata. 8. Quindi viene calcolata la quantità di gas che è penetrata nel cilindro. Cilindro di misurazione Tubo (corto) Bomboletta di gas Tubo di immissione Trogolo pneumatico con acqua 36 37 Chimica Misurazioni mediante la siringa 1. Al supporto viene fissata una siringa da 100 o da 200 ml in modo tale da consentire una agevole introduzione del gas nella stessa dalla bomboletta. 2. La bomboletta viene pesata, vengono introdotti 100 o 200 ml di gas e viene immediatamente letto il volume (eventuali perdite nella siringa influiscono sui risultati in modo maggiormente negativo di quanto non faccia il piccolo errore che si verifica quando il gas si raffredda fuoriuscendo dalla bomboletta). 3. Viene ora ripesata la bomboletta e viene calcolata la quantità di gas che è stata introdotta. Risultati e valutazione Siringa Bomboletta di gas In un esperimento condotto mediante il metodo a trogolo pneumatico, vennero introdotti 1.908 g di gas. Il volume misurato fu di 830 ml a 20.5 °C, con una pressione di 998 mbar. Il volume calcolato in base alle condizioni standard (TPS) è il seguente: Vo = Vesp. · pesp. · To po · Tesp. = 830 ml · 988 mbar · 273 K = 753 ml 1013 mbar · 293.5 K = 0,753 dm3, sono presenti 1.908 g del gas in oggetto. In 753 ml ^ Quindi, un volume di 22.4 dm3 contiene 1.908 · 22.4 g = 56.8 g 0.753 Il valore sperimentale della massa molare del gas è quindi 56.8 g/mol. Il volume calcolato relativo al butano (C4H10) è di 58 g/mol. Tenendo presente che si potrebbero calcolare anche il volume della tubazione e quello del tubo di ammissione, la misurazione offre eccellenti risultati, che vanno oltre le aspettative. Tuttavia, nella valutazione non si è tenuto conto del fatto che il volume del gas è stato misurato «umido», ovvero sopra un'atmosfera di vapore acqueo. La valutazione dei risultati sperimentali ottenuti mediante la siringa viene eseguita in modo analogo. La misurazione così ottenuta è anch'essa piuttosto precisa: sono stati ricavati valori di 60.5 e di 60.9 g/mol. La pressione dello stantuffo di vetro sul gas non viene considerata. 37 38 Velocità di evaporazione Teoria Materiale Procedimento dell'esperimento L'evaporazione di liquidi o di solidi volatili è un fenomeno associato al moto delle particelle, ovvero alla energia cinetica delle molecole. La velocità di evaporazione dipende da fattori diversi ma principalmente dalla temperatura istantanea, dalla pressione e dalle forze intermolecolari tra le molecole singole e, in parte, dalla massa molare e dalla forma molecolare che, a sua volta, influisce sulle forze intermolecolari. È possibile seguire facilmente l'evaporazione e la sua velocità misurando con una bilancia. Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Recipiente di Petri grande (diametro 80 –120 mm) Liquidi diversi come acetone, etanolo, esano, … Nel recipiente di Petri, posto sulla bilancia, viene aggiunto il liquido adatto fino a una altezza di circa 5 mm; quindi, il tutto viene tarato e la massa della quantità evaporata letta ogni 15 s. le misurazioni vengono interrotte dopo 3 minuti. Importante: per tutte le misurazioni, va impiegato lo stesso recipiente di Petri onde assicurarae un'area di evaporazione costante. Recipiente di Petri con liquido Bilancia di precisione METTLER TOLEDO Risultati e valutazione 1. I valori misurati vengono tracciati su carta grafica, confrontando il valore della quantità di liquido evaporato con quello del tempo. Da un esperimento condotto a una temperatura di 21 °C, impiegando un recipiente di Petri da 90 mm di diametro, si ricavano i valori seguenti relativi all'acetone: Tempo 0 15 30 45 60 75 90 105 120 135 Quantità 0 4 8 12 15 19 22 26 30 33 150 s 37 mg 38 39 Chimica Le velocità di evaporazione dell'etanolo, dell'acetato etilico e dell'acetato butilico sono state determinate nello stesso modo. I valori ricavati sono stati i seguenti: Acetone: Etanolo: Acetato etilico Acetato butilico Interpretazione 15.0 mg al minuto 3.7 mg al minuto 6.5 mg al minuto 1.7 mg al minuto b.p. 56 °C b.p. 78 °C b.p. 77 °C b.p. 126 °C È difficile interpretare i valori suddetti, in quanto i diversi fattori menzionati nella sezione teorica concorrono ciascuno in modo e in misura alla formazione dell'insieme. Si tenterà, tuttavia, di giungere a una interpretazione. 1. L'acetone ha la massima velocità di evaporazione. Ovviamente, le forze intermolecolari sono relativamente deboli e ciò trova riscontro nel basso punto di ebollizione dello stesso acetone. Comunque, queste forze risultano inferiori con l'acetone che non con l'etanolo, in quanto quest'ultimo è in grado di formare legami idrogeno intermolecolari che ritardano l'evaporazione. 2. L'evaporazione dell'etanolo si verifica più lentamente che non quella dell'acetato etilico, per quanto la massa molare del primo sia inferiore e i punti di ebollizione siano gli stessi. Nuovamente, la più lenta evaporazione dell'etanolo è probabilmente causata dai legami idrogeno che si formano sulla sua superficie, che «trattengono» le molecole di evaporazione. Questo fatto non si verifica con l'acetato etilico, in cui operano solo le forze di Van der Waals più deboli. 3. La velocità di evaporazione dell'acetato etilico è maggiore di quella dell'acetato butilico. Questo fatto è correlato con i punti di ebollizione e con le masse molari, nonché con la dimensione molecolare. Nel caso dell'acetato butilico, la sua minore velocità di evaporazione è probabilmente causata dalle forze di Van der Waals maggiori. 39 40 Catalisi omogenea: la dissociazione di H202 Teoria Un catalizzatore è una sostanza che inizia o accelera una reazione senza subire variazioni. L'accelerazione della reazione provocata dal catalizzatore è dovuta all'abbassamento dell'energia di attivazione della reazione relativa. La catalisi eterogenea si verifica quando il catalizzatore è presente in una fase diversa da quella in cui le sostanze partecipano alla reazione, mentre quando il catalizzatore è presente in questa stessa fase, si verifica la catalisi omogenea. La dissociazione di H2O2 è rappresentata dalla equazione: 2 H2O2 catalizzatore 2 H2O + O2 e può venire catalizzata sia in modo omogeneo che eterogeneo. Come catalizzatori eterogenei, vengono impiegate sostanze quali l'argento, l'ossido di manganese (IV) (MnO2, «pirolusite»), mentre esempi di catalizzatori omogenei sono la soluzione di ioduro di potassio o una soluzione di catalisi enzimatica. Negli esperimenti seguenti, vengono esaminati la catalisi omogenea della reazione con la soluzione di ioduro di potassio e la dipendenza dell'ossigeno sviluppato dal tempo misurato. Variando la quantità del catalizzatore, si è in grado di stabilirne l'influenza sulla reazione, nonché di dedurre il modo in cui la reazione stessa procede. Quindi, se il processo si verifica in una singola fase, in base allo schema generale: R (reagenti) Õ P (prodotti) la formazione di ossigeno si verifica immediatamente dopo l'aggiunta del catalizzatore. Tuttavia, se il processo viene continuato in due fasi impiegando un composto intermedio, in base allo schema: R (reagenti) Õ I (composto intermedio) Õ P (prodotti) l'ossigeno si forma solo dopo che sia trascorso un certo periodo di tempo, il cosiddetto «periodo di induzione». Questa differenza tra i due modelli di reazione può anche venire rilevata in base alla pendenza della curva dell'esperimento, ottenuta tracciando la relazione tra la massa di ossigeno sviluppato e il tempo relativo. In questi esperimenti, la bilancia non costituisce un mero strumento di pesatura, ma assume la funzione di strumento di misurazione al fine di osservare il processo che si verifica durante la reazione. Naturalmente, i valori sperimentali che si sono ricavati possono anche venire valutati tramite computer. Nel caso sia disponibile un display ausiliario METTLER TOLEDO, la serie di esperimenti può venire effettuata durante una dimostrazione onde essere quindi utilmente valutata e interpretata con gli studenti. 40 41 Chimica Materiale Procedimento dell'esperimento Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g, con display ausiliario per la dimostrazione),becher da 250 ml, siringa o pipetta graduata 0 –10 ml, bacchetta di vetro, soluzione 1% di H2O2 da 500 ml preparata da poco, soluzione Kl satura, cronometro con tempi parziali, carta grafica per la valutazione. 1. Il becher viene tarato sulla bilancia. 2. Vengono ora aggiunti 100 g di soluzione 1% di H2O2. 3. Tramite una pipetta o una siringa, vengono aggiunti (2.0 ml) di soluzione Kl satura, agitando quindi brevemente la soluzione con la bacchetta di vetro. Quindi, l'insieme viene ritarato. 4. Viene letta ogni 15 s la massa persa di ossigeno sviluppato e vengono annotati i valori sperimentali. Dopo 5 – 6 minuti, le misurazioni possono venire interrotte. 5. Viene eseguita una ulteriore serie di misurazioni con soluzione Kl da 4.0 ml e da 8.0 ml, effettuandone eventualmente altre con soluzione Kl da 3.0 ml e da 9.0 ml. Non si devono impiegare quantità maggiori di catalizzatore, in quanto l'aumento del volume totale della soluzione di reazione produrrebbe un effetto di diluizione. Questo effetto deve essere compensato quando si eseguono i calcoli, mentre con le concentrazioni di catalizzatore sopraindicate non è necessario effettuare una successiva riconciliazione. 6. Vengono tracciati graficamente i valori di massa ricavati in relazione al tempo. Nota: se il tempo è insufficiente (per esempio quando le misurazioni vengono eseguite come esperimento dimostrativo) e richiede una reazione rapida, l'intera serie di esperimenti può anche venire effettuata con 50 ml 3% H2O2 impiegando, come catalizzatore, soluzioni Kl da 0.75 ml, da 1.5 ml e da 3.0 ml. Pur essendo soggetti a un certo margine d'errore, poiché le soluzioni vengono leggermente scaldate dal processo esotermico, i valori sperimentali risultano tuttavia abbastanza precisi per eseguire una valutazione. Risultati e valutazione 41 42 In una serie di esperimenti in cui sono stati impiegati 100 ml di H2O2 all'1%, da poco preparato, con un catalizzatore costituito da soluzioni Kl sature da 2.0 ml, da 4.0 ml o da 8.0 ml, a una temperatura T = 21 °C, sono stati ricavati i valori seguenti: G3 mg O2 60 s 400 160 mg 300 G2 200 80 mg G1 100 40 mg 60 s 60 s 60 Interpretazione 120 180 240 s Dai presenti risultati sperimentali e dal grafico, si possono trarre le seguenti deduzioni: 1. La reazione in esame non si verifica in una, bensì in due fasi, in base allo schema: R (reagenti) Õ I (composto intermedio) Õ P (prodotti) 2. Le velocità di reazione ottenute quando le pendenze delle linee L1, L2 e L3 vengono stabilite ai punti di flesso delle rispettive curve sono proporzionali alla quantità di catalizzatore. Pendenza L1: velocità di reazione v1 ≈ 40 mg O2 per minuto Pendenza L2: velocità di reazione v2 ≈ 80 mg O2 per minuto Pendenza L3: velocità di reazione v3 ≈ 120 mg O2 per minuto Nelle reazioni enzimatiche, viene spesso osservato un comportamento simile. La presente reazione può servire come modello per tali reazioni. 3. Diminuendo la concentrazione del catalizzatore, non solo viene ridotto il tempo di reazione, ma viene anche ritardato l'inizio dell'emissione dell'ossigeno. Il tempo di induzione della reazione è chiaramente maggiore. 42 43 Chimica Tramite il profilo della reazione, è possibile spiegare i fatti seguenti: nella prima fase di reazione, gli ioni iodio e di H2O2 reagiscono per formare ioni ipoiodosi. I– + H2O2 Õ IO– + H2O, i quali reagiscono ulteriormente, con una seconda molecola di HO2, ad acqua, ossigeno e ioni di ioduro: IO–+ H2O2 Õ I– + H2O + O2. I diodi di ioduro formati nella seconda fase di reazione sono disponibili per la prima fase. Poiché entrambe le fasi della singola reazione procedono molto più rapidamente della reazione complessiva senza l'aggiunta di ioduro, gli ioni di ioduro sviluppano un effetto catalizzatore sulla formazione di IO– intermedio (ipoiodato), diminuendo l'energia di attivazione della dissociazione di H2O2 in acqua e in ossigeno. Subito dopo l'aggiunta di iodio, si verifica una seconda reazione, parallela alla reazione sopramenzionata, la quale raggiunge rapidamente l'equilibrio e quindi cessa. A questo punto, l'ossigeno che si è formato ossida lo ioduro, portandolo allo stadio di iodio elementare: 2 H3O+ + 2 I– + [O] Õ 3 H2O + I2 Õ Nota La formazione di colore giallo nella mistura di reazione indica che la formazione di iodio elementare è avvenuta. Dall'acqua si sviluppano gli ioni H30+: 2 H2O Õ H3O+ + OH– Õ Poiché nella formazione di ioduro gli ioni H30+ vengono consumati, la loro concentrazione viene diminuita rapidamente, ponendo termine alla formazione di iodio una volta raggiunta la concentrazione di equilibrio. Questa reazione parallela non influisce in alcun modo sulla valutazione dei presenti risultati sperimentali. 43 44 Biologia La traspirazione nelle piante Obiettivi – Rilevamento della perdita d'acqua attraverso la foglia della pianta – Dipendenza della traspirazione dall'ecotipo di pianta e dalle condizioni ambientali – Dipendenza della traspirazione dall'ampiezza e dall'espansione degli apparati stomatici Materiale Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Beute coniche con collo stretto, 100 o 200 ml Tappi con foro Cotone idrofilo Olio di paraffina (possibilmente colorato con colorante lipofilo) Lampada da tavolo Asciugacapelli Impiegando bilance sensibili e desiderando intervalli di misurazione brevi, si consiglia di costruire un tunnel frangivento di plexiglass (reperibile già tagliato in base alla dimensione desiderata e facilmente incollabile mediante un collante adatto) Materiale vegetale: durante il periodo estivo, vi sono varie possibilità. Tuttavia, il minimo indispensabile consiste in un ramo di pianta proveniente da luogo asciutto e caldo e in un altro ramo di pianta proveniente da luogo umido. I tipi seguenti sono facilmente reperibili tutto l'anno: – tasso (sono adatte anche altre conifere) – specie viburno sempreverde (Viburnum rhytidophyllum, V. fragrans) – specie salice sempreverde (se., Cotoneaster salicifolius) – alloro (Prunus laurocerasus, estremamente adatto per la preparazione di sezioni sottili per l'esame al microscopio – agrifoglio – oleandro Disposizione dell'esperimento Riempire la beuta con acqua, quindi inserire il ramo tagliato di recente. Mediante una pipetta, aggiungere sulla superficie dell'acqua un po' d'olio di paraffina (per impedire evaporazione diretta); per mantenere il ramo in una posizione diritta, non obbligata, impiegare un tappo con foro o cotone idrofilo oppure una combinazione di questi. Procedimento dell'esperimento A intervalli di tempo appropriati (in base alla sensibilità della bilancia e alla dimensione e al tipo del ramo) pesare il ramo condizionato e quindi preparare una tabella dei valori. Valutazione La perdita in peso dipende principalmente dall'area della foglia impiegata, dal tempo e dall'umidità atmosferica relativi. Risulta quindi utile calcolare la quantità d'acqua traspirata per ogni cm2 di area di foglia al minuto. Rimane ora da determinare l'area della foglia nel modo seguente: – porre le foglie su un foglio di carta fisso – tracciarne il contorno con una matita – ritagliare lungo lo stesso e determinarne il peso Viene determinato anche il peso di un'area campione, ad esempio di 100 cm2. 45 Biologia Esempio: Ramo di pelargonio Tempo Peso con ramo e acqua 0 min 5 min 65 min 108.187 g 108.135 g 107.585 g Differenza peso – 52 mg 550 mg Peso dell'area della foglia di carta: 2.927 g Peso dell'area campione di carta: 1.172 g (100 cm2) Area foglia in cm2: peso area foglia di carta · 100 = 250 cm 2 peso area campione Traspirazione specifica = perdita peso per cm2/minuto = perdita peso tempo · area foglia = 602 65 · 250 = 0.0370 mg/cm–2/min–1 La procedura viene semplificata rapportando la perdita d'acqua alla massa vegetale (quantità traspirata per g di peso fresco al minuto). Tramite questo procedimento, è possibile comparare più rapidamente piante diverse l'una con l'altra. Estensione dell'esperimento Osservazioni conclusive I rami mantenuti in un luogo buio vengono pesati rapidamente sulla bilancia. Quando gli apparati stomatici si aprono, si verifica un aumento della traspirazione. Viene determinata la traspirazione specifica di piante diverse e, a questa operazione, è possibile abbinare sezioni di foglia microscopiche. Impiegando le medesime piante, le condizioni ambientali possono venire variate: – aria umida (mediante campana di vetro foderata con carta assorbente o coprendo il tunnel frangivento sopramenzionato) – aria secca (ambiente) – aria calda (mediante lampada di riscaldamento) – aria mobile (mediante asciugacapelli) Subito dopo essere stati tagliati, i rami vanno immersi in acqua e possibilmente intagliati nuovamente sott'acqua. I rami vanno raccolti quando la pianta è ben rifornita d'acqua, altrimenti essi assorbiranno acqua ma, all'inizio dell'esperimento, quando gli apparati stomatici sono chiusi, non traspireranno e, di conseguenza, la perdita in peso risulterà minima. Questo inconveniente può essere evitato preparando le piante alcune ore prima di iniziare l'esperimento. 46 46 Assorbimento di vapore acqueo nei licheni Obiettivi Materiale Procedimento dell'esperimento Questo esperimento può venire effettuato per mostrare in che modo le piante assorbano acqua da aria umida e perché gli alberi, in luoghi soggetti a nebbie fitte e nei quali l'aria (non inquinata, possibilmente!) sia umida, registrino una forte crescita di licheni. Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Recipiente di Petri (a parete alta), diametro 120 mm Recipiente di Petri o coperchio di plastica di circa 60 mm di diametro Filtro di carta Licheni fruttosi o frondosi essiccati all'aria (es., specie Pseudoevernia furfuracea, cetraria e stereocaulon) Viene preparata la camera umida in base al disegno. A questo punto, si pesa accuratamente un tallo lichenico di dimensioni adatte, essiccato all'aria e quindi lo si pone nella camera umida, ben chiusa. Dopo 30 minuti, lo si ripesa (rapidamente!) e lo si ripone nella camera umida stessa. Inizialmente, le pesature vanno ripetute ogni 30 minuti e quindi continuate a intervalli di tempo più lunghi fino a che non si verifichi alcuna variazione di peso. Valutazione Le linee del grafico seguente indicano la dipendenza dell'assorbimento d'acqua dal tempo: Nella camera umida, sul tallo lichenico, si forma una condensazione d'acqua, che viene, nella fase iniziale, rapidamente assorbita nei vuoti pieni d'aria presenti nel tallo lichenico secco (aumento ripido nella curva). Susseguentemente, le pareti del filamento fungoso si ingrossano fino a che non siano completamente sature d'acqua (debole aumento nella curva). Il tallo lichenico, inizialmente fragile e friabile, assorbendo acqua diventa soffice e elastico. 47 47 Biologia Assorbimento e perdita d'acqua nei muschi Obiettivi Materiale Procedimento dell'esperimento Valutazione L'assorbimento d'acqua dal suolo da parte dei muschi è insignificante. Principalmente, essi assorbono l'acqua da pioggia, da rugiada, da nebbia e da vapore acqueo. Gli esperimenti, oltre a fungere da introduzione ai problemi fisiologici e anatomici che si incontrano con i muschi, indicano le quantità d'acqua significative assorbite dagli stessi e chiariscono perché queste piante rivestano in tal modo notevole importanza nei diversi ecosistemi. In questo senso, è illuminante il raffronto tra fabbisogno idrico dei muschi e piante vascolifere. Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Bacinelle di vetro Carta assorbente Muschi diversi (es., Polytrichum, Leucobryum, Sphagnum) Si pesa un cuscino di muschio essiccato all'aria; lo si immerge poi completamente in una bacinella di vetro riempita d'acqua. Lo si estrae dall'acqua, dapprima a intervalli di tempo brevi e quindi progressivamente più lunghi, e lo si libera, scuotendolo brevemente, da eventuale acqua che vi aderisca. Quindi, lo si asciuga, premendolo leggermente sulla carta assorbente e infine lo si pesa. Il massimo assorbimento d'acqua viene raggiunto quando cessano le variazioni di peso. Questa valutazione può essere eseguita in base allo schema seguente: In condizioni di laboratorio, si riscontrano valori estremi. Nell'habitat naturale, la massima ritenzione d'acqua viene raggiunta solo momentaneamente durante forti precipitazioni. A questo punto, non si dovrebbe perdere l'occasione di mostrare al microscopio le cellule d'acqua dello Sphagnum e del Leucobryum. A questo proposito, confrontare con STEINECKE e AUGE (1963). Estensione dell'esperimento I muschi saturi d'acqua possono inoltre venire utilizzati per misurare la perdita d'acqua. Si pone il cuscino di muschio su un supporto asciutto, quindi, in un arco di tempo di parecchie ore (molti giorni) lo si esamina ad intervalli. Gli autori summenzionati descrivono inoltre esperimenti sulla conduzione idrica dei muschi. Per scopi comparativi, si possono compiere ricerche, seguendo lo stesso metodo, sull'assorbimento e sulla perdita d'acqua da parte di funghi e licheni. 48 48 Contenuto d'acqua e di cenere di organi vegetali diversi Obiettivi, precondizioni Materiale Procedimento dell'esperimento Gli esperimenti sono adatti per l'istruzione di gruppo e per il raggiungimento degli obiettivi didattici seguenti: – osservazioni dell'interno della composizione materiale del corpo vegetale – familiarizzazione con metodi analitici – illustrazione dei concetti di peso fresco, peso secco, contenuto d'acqua, sostanze organiche e inorganiche e contenuto di ceneri Gli studenti devono avere acquisito familiarità con gli argomenti seguenti: assorbimento di sale minerale e d'acqua, fotosintesi, nonché conoscere la chimica di base. Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Recipiente di Petri o becher Bacinelle di porcellana Armadio di essicazione Bruciatore Bunsen con treppiede, triangolo di porcellana, bacchetta di vetro o di magnesia, possibilmente un forno a muffola Materiale vegetale come foglie, bulbi o tuberi, radici, frutta La procedura tecnica viene discussa in base allo schema seguente: Il materiale vegetale, che deve essere il più fresco possibile, viene pesato e quindi posto rapidamente nell'armadietto di essiccazione, dove viene fatto essiccare, prima per 10 minuti a una temperatura di 105°C (distruzione rapida del tessuto per evitare perdite di respirazione) e quindi fino a 80°C fino a raggiungere il peso costante (1– 2 g). Non si è utilizzato il metodo della temperatura di essiccazione costante di 105 °C principalmente perché, a questa temperatura, le sostanze vegetali diverse (es.: le essenze) si volatilizzano o subiscono una decomposizione termica. Viene ora eseguita la determinazione del peso secco. Se è disponibile un forno a muffola, il materiale vegetale essiccato viene ridotto in cenere a circa 500°C. Se non è disponibile, questa operazione viene eseguita tramite una bacinella di porcellana posta sotto il bruciatore bunsen, incominciando con una fiamma leggera, per riscaldare in seguito con una fiamma potente, e agitando di tanto in tanto il materiale di carbonizzazione. Al termine di questa fase, per rimuovere gruppi di particelle di carbone, il materiale viene lasciato raffreddare e poi inumidito con alcune gocce d'alcool. Quindi i gruppi di particelle vengono polverizzati e infine il tutto viene riscaldato. La cenere residua viene pesata. 49 49 Biologia Valutazione Il contenuto d'acqua viene determinato in base alla formula: contenuto d'acqua = peso fresco – peso secco. Il contenuto di ceneri viene espresso in % di peso fresco e di peso secco. La tabella seguente può servire come base: Eseguendo l'esperimento durante un corso pratico, deve essere compresa una discussione sulle eventuali fonti d'errore nella valutazione. Possibilità ulteriori – Analisi qualitativa della cenere – Ricerca su tipi di foglia diversi (verde estivo, sempreverde, succulente) – Foglie all'ombra e al sole, ad altezze diverse, esposte al vento o protette dallo stesso di una medesima specie di pianta. 50 50 Fermentazione alcolica Obiettivi e formulazione del problema Materiale Procedimento dell'esperimento Valutazione Durante la fermentazione alcolica, si sviluppa anidride carbonica. Il substrato di fermentazione diventa più leggero e questo fatto è facilmente rilevabile con una bilancia. Mantenendo costanti le condizioni esterne, lo sviluppo di anidride carbonica per unità di tempo corrisponde a una misura dell'attività metabolica del fungo di lievito. Modificando l'esperimento di base, si possono ricercare gli effetti dei diversi fattori esterni sull'attività di fermentazione. Il problema essenziale è sempre lo stesso: determinare tramite la pesatura la dipendenza del peso dal tempo. Livello di conoscenza richiesto agli studenti: respirazione e fermentazione: evoluzione, significato e eventi chimici nel campo delle formule empiriche. Eseguendo gli esperimenti in un corso pratico, gli studenti stessi possono programmare le serie diverse e quindi eseguirle. Nell'istruzione in aula, durante una lezione di 45 minuti, è possibile, impiegando una prima beuta in aula, una seconda nel forno di essiccazione e una terza nel frigorifero, dimostrare la dipendenza dalla temperatura. Non è possibile, tuttavia, ottenere una curva di fermentazione completa. Bilancia di precisione METTLER TOLEDO (risoluzione 0,01 g) Lievito pressato Glucosio Beuta conica da 100 ml dotata di tappo con un foro traforato e riempita con cotone idrofilo disposto in modo irregolare Forno di essiccazione e frigorifero. Se necessario, bagno d'acqua o termolampade Nella beuta conica vengono aggiunti acqua di rubinetto (90 ml) e 10 g di lievito pressato. Questo entra in sospensione mescolando e agitando. Subito prima di iniziare l'esperimento e dopo che la sospensione abbia raggiunto la temperatura di reazione desiderata, vengono aggiunti 5 g di glucosio. Viene quindi eseguita la prima pesatura (con tappo), dopo 10 minuti la seconda, dopo 20 minuti la terza, ecc.. Dopo ogni pesatura, la sospensione va agitata accuratamente. Se durante una doppia lezione sono necessarie curve di fermentazione tipiche, è essenziale operare alla temperatura ottimale di 35 °C. È importante che la sospensione venga agitata uniformemente e almeno dopo ogni pesatura. Se l'esperimento viene condotto a temperatura ambiente, è consigliabile l'impiego di un mescolatore magnetico. La valutazione è effettuata usando il metodo mostrato nell'esempio sotto. I valori sono stati ricavati a temperatura ambiente (19 °C). si mostra così cosa si può fare nel campo dell'attività di fermentazione con apparecchiature molto semplici. 51 51 Biologia Dopo un inizio lento (fase di induzione), la reazione si accelera per procedere quindi a una velocità costante, che diminuisce proporzionalmente alla riduzione del contenuto di zucchero. La reazione completa richiede parecchie ore. A 35 °C, è possibile ottenere una curva leggermente a «S» entro 90 minuti. Il rendimento di CO2, ottenuto impiegando una determinata quantità di zucchero, viene calcolato stechiometricamente (48.8%). Di conseguenza, nel nostro esperimento, si dovrebbero sviluppare 2.44 g di anidride carbonica (va tenuto presente, tuttavia, che una parte del materiale di lievito pressato consiste di sostanze fermentabili). Possibilità ulteriori È possibile stabilire la dipendenza dell'attività di fermentazione dai seguenti fattori: – dalla temperatura es.: nel campo 0 – 60 °C, con determinazione della temperatura ottimale. A questo punto, viene dimostrata anche la regola che governa la dipendenza della velocità di reazione dalla temperatura. – dalla quantità di cellule di lievito o dalla quantità di enzimi Esperimenti con quantità diverse di lievito, per esempio, da 2 a 20 g – dalla quantità di zucchero Per esempio, esperimenti con 2,5, 5, 10 e 20 g di zucchero – dal tipo di zucchero – dal valore di pH Da fosfato di sodio e da fosfato diidrogenato di sodio vengono preparate soluzioni tampone diverse e viene rilevato il valore di pH relativo. Il valore ottimale si trova nel campo di debole acidità. – dall'agitazione In quale misura un'agitazione o miscelazione accurata promuove l'attività di fermentazione? – da nutrienti Effetto dell'estratto di carne, di solfato di ammonio e di fosfato diidrogenato di potassio nel substrato. – da conservanti e disinfettanti Per esempio, si può controllare l'acido sorbico conservante, aggiunto sotto forma di sorbato di potassio in quantità varie (100, 250, 500, 1000 e 2000 mg). Osservazioni conclusive Per ottenere dei risultati comparabili, vanno osservate le seguenti regole: – In tutti gli esperimenti, va impiegato lo stesso tipo di lievito e questo deve essere fresco. – Per evitare urti che potrebbero influire negativamente sui risultati sperimentali, le beute coniche vanno sempre raccolte, trasportate e disposte attentamente. – Conducendo gli esperimenti a temperature diverse, le pesature vanno eseguite il più rapidamente possibile al fine di mantenere il raffreddamento o il riscaldamento entro limiti accettabili. 52 52 Mettler-Toledo GmbH CH-8606 Greifensee, Svizzera Tel. +41-44-944 22 11 Fax +41-44-944 30 60 Australia Austria Belgio Brasile Canada Cina Corea Croazia Danimarca Francia Germania Giappone Gran Bretagna Hong Kong India Italia Kasakhstan Malesia Messico Norvegia Paesi Bassi Polonia Repubblica Ceca Russia Singapore Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Svizzera Tailandia Taiwan Ungheria U.S.A. 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