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SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA SEGRETERIA PROVINCIALE GORIZIA Periodico di opinione, informazione e critica sindacale edito, stampato e riprodotto in proprio dalla Segreteria SAP di Gorizia Registrato al Tribunale di Gorizia il 31/08/2005 nr. 7/05 Direttore responsabile Angelo Obit Comitato di redazione Dott. Stefano Simonelli Mario Fazioli Alessandra Tensi Hanno collaborato: Avv. Paolo Bevilacqua Andrea Campanile Mario Fazioli Diego Grop Raffaele Pinto Stefano Simolelli Alessandra Tensi Bruno Zilli SOMMARIO: L’Angolo del Legale 5 Le norma antifumo e 8 i danni da fumo passivo E devolution fu! 9 Carta di credito: prevenire le frodi. Consigli generali 10 L’Italia nel caos nucleare 13 La nuova legge contro lo sfruttamento della prostituzione e 15 la pornografia La legalità tirata per la giacchetta 16 Il risparmio e la tute- 18 la ambientale L’Opinione del SAP A N N O I - N U M E R O Editoriale I V D I C E M B R E 2 0 0 5 di Angelo Obit - Segretario Provinciale SAP Colgo l’occasione di questo spazio per fare il punto sulla legge finanziaria in approvazione alla Camera e già approvata dal Senato. Come avevo già anticipato nell’editoriale pubblicato su questo giornale nel numero del luglio scorso, nella legge finanziaria non è stato contemplato lo stanziamento per il rinnovo dei contratti di lavoro biennio economico 2006 – 2007. Non per la Polizia di Stato ma per tutto il pubblico impiego, dal quale si parte per il rinnovo dei contratti del Comparto Sicurezza. Già a luglio ripeto, avevo anticipato che questa finanziaria avrebbe previsto il recupero inflativo per l’anno 2005 pari allo 0,7% e così è stato (articolo 1 comma 111 del progetto all’esame). Veramente l’importo di 136 milioni di euro del recupero inflativo per l’anno 2005 è da aggiungere quello di 119 milioni di euro per l’anno 2004, già annunciato nei Sap Flash di luglio e che però è ancora fermo sul tavolo per resistenze di taluni settori del Comparto. E’ da premettere che la ripartizione deve accontentare tutti e in ognuno c’è l’esigenza di distribuire i soldi tra la propria categoria. Il recupero inflativo anno 2004 dovrebbe andare sull’assegno di funzione, ma talune categorie ritengono che così facendo verrebbe percepito maggiormente tra gli appartenenti delle Forze di Polizia (i meno giovani); insomma soldi fermi per ragioni corporative che facilmente potete immaginare. Altro inciso, fermatemi se ne faccio troppi, nel comparto sicurezza vogliono entrare anche i Vigili del Fuoco e i Vigili Urbani i primi praticamente quasi ci sono .. sarebbero ancora problemi, il Sap, e non da oggi ritiene che ne dovrebbero uscire le Forze Armate. Qualcuno ha annunciato, magari come cartello per partecipare allo sciopero generale, che la Finanziaria prevede cinque euro di aumento per le Forze dell’Ordine .. qualcuno che forse non ha letto bene o, vogliamo sperare, in quel momento si è dimenticato i meccanismi della spesa pubblica. La legge finanziaria in quanto tale, prevede tutto il bilancio dello Stato, entrate ed uscite. Il nostro contratto, all’articolo 2 comma 2, contempla un elemento provvisorio ANNO I- NUMERO IV PAGINA 2 Titolo brano interno (chiamato indennità di vacanza contrattuale) pari al trenta per cento del tasso di inflazione programmato che decorre dalla scadenza del contratto (quindi a marzo 2006). La legge finanziaria ovviamente deve coprire questa spesa e lo fa con l’articolo 1 comma 118 prevedendo complessivi 70 milioni di euro (che siano cinque euro a testa può essere ma non ho i dividenti per fare il conto). Il finanziamento per il rinnovo del contratto per gli impiegati pubblici non è stato previsto perché per accordo c’era da coprire quello per il rinnovo 2004 – 2005 percepito da tempo dalla Polizia di Stato e non ancora distribuito al pubblico impiego. Anche qua altro inciso. Più di qualche collega mi ha contattato per chiedere: se al pubblico impiego hanno dato 100 euro quanto danno a noi? La risposta sta nel fatto che i cento euro sono ancora da percepire, lo saranno ad approvazione della legge finanziaria, mentre noi gli incrementi gli abbiamo già nella nostra busta paga. E vieppiù con i fondi aggiuntivi previsti dallo sganciamento dal pubblico impiego, ottenuto come impegno da questo Governo proprio grazie al Sap. Vediamo le misure (ne avevo già parlato nell’editoriale di luglio). L’incremento stipendiale percepito dal Comparto per il biennio 2004 – 2005, calcolato ufficialmente dall’ARAN (l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale per le Pubbliche Amministrazioni), è quantificato nell’ 9,6% mentre quello che percepiranno i pubblici impiegati sarà del 5,01%. Ho detto tutto. Naturalmente al prossimo Governo, di qualunque parte sia, spetterà mantenere lo stanziamento aggiuntivo rispetto al pubblico impiego, stanziamento avversato dalle principali organizzazioni sindacali di categoria (CIGL-CISL e UIL) per il principio di uguaglianza tra lavoratori. In merito a questo ultimo principio essendo autonomi riteniamo di avere molto da discutere sulle peculiarità, altro non sono che il lavoro notturno, il festivo, l’orario di lavoro che si protrae e la sua incertezza, la programmazione delle ferie, i servizi di O.P. ma anche la doveri derivanti dalla funzione e la disciplina, insomma tutto quello che riconduciamo in una affermazione quantomai ampia con “i disagi delle Forze di Polizia”. Tutte queste informazioni le trovate nell’editoriale del numero di luglio (detto allora) se non disponibile nei vostri uffici, reperibile nel nostro sito internet all’indirizzo www.sap.gorizia.it, guardateci. Ma le cose non sono andate nemmeno così, come la storia di finanza pubblica e sindacale avrebbe insegnato. Il Sap ha evidenziato che ciò avrebbe penalizzato le Forze di Polizia che il loro contratto lo avevano siglato per tempo, facendo valere le aspettative dei colleghi in sede politica. Nella riunione del Consiglio dei Ministri della mattinata del 2 dicembre il Vice Presidente Fini ha chiesto lo stanziamento per il contratto biennio 2006/2007. Complessivamente quanto stabilito dall'inflazione programmata più uno stanziamento aggiuntivo quale sganciamento pari a 200/250 milioni di euro. Ora la scelta è diventata politica anche considerando che l’eventuale spesa, certamente non farà piacere al Ministro Tremonti, potrebbe essere dirottata su interventi sociali. A molti sfuggirà la portata epocale di questo stanziamento, se ci sarà; in passato non è mai accaduto che venissero stanziate risorse esclusivamente per il rinnovo dei contratti delle Forze dell'Ordine. Il pubblico impiego nel 2006 percepirà il contratto del biennio 2004/2005, i metalmeccanici devono ancora siglarlo, mentre il Comparto potrebbe sedersi attorno ad un tavolo per distribuire le risorse relative al biennio 2006/2007. Allora vedrete come si leveranno gli altri sindacati ad annunciare le loro vittorie. Veniamo ora al riordino della carriere. Sono stati fatti girare progetti più o meno elaborati, nei quali erano state più o meno contemplate le aspettative di tutti. Il Sap ha sempre detto e scritto che il riordino doveva av- ANNO I- NUMERO IV venire con una legge delega al Governo che ne indicasse i principi. La discussione in Commissione parlamentare è cominciata il 9 settembre 2004 ed è terminata il 4 ottobre 2005 il provvedimento è stato calendarizzato in aula per il 15 dicembre 2005 (per dirla tutta la data potrebbe slittare al 13 gennaio; infatti c’è una forte spinta delle forze centriste della Casa della Libertà a portare prima in aula la “legge sul risparmio”). Tutti i verbali delle sedute sono disponibili nell’apposita sezione del sito www.sap.gorizia.it. Il riordino nasce da tre progetti di legge: il 3437 del 28 novembre 2002 a firma di Ascierto e La Russa, il 4376 presentato nel 15 ottobre 2003 a firma del deputato Lavagnini e il 5400 del 4 novembre 2004 a firma del Deputato Lucidi. Progetti come vedete datati di Alleanza Nazionale, Forza Italia e i Democratici di Sinistra. Dal 9 settembre 2004 questo è stato in discussione in commissione, e dopo vari emendamenti, approvati e bocciati, prese di posizione, ne è uscito il testo unificato approvato dalla Commissione (meglio sarebbe dire comitato ristretto). Le posizioni da tenere in considerazione erano sostanzialmente tre, la possibilità per il ruolo agenti ed assistenti di progredire nella loro carriera sino alla pensione (anche riottenendo una progressione economica negata dal riordino del 1995; ricorderete che sino ad allora con la qualifica di UPG era consentito di accedere al 6° livello) senza che ciò comporti disagi come il trasferimento. Si pensi a tale proposito al personale femminile ulteriormente penalizzato nella progressione di carriera o nella gestione famigliare. L'esigenza di dare una collocazione agli ex. Ispettori prima della riforma senza comprimerli nelle qualifiche apicali e la diringezializzazione dei Funzionari di Polizia; non è accettabile che un funzionario prefettizio di ragioneria assunto ieri rivesta una qualifica superiore ad un Vice Questore Aggiunto di Polizia con anni di esperienza. Per muoversi su queste tre direttrici, riconosciute da tutti i progetti all'esame, era necessario o trovare un punto di incontro tra le varie forze del Comparto (la cosa più difficile, infatti non è riuscita), oppure agire con un provvedimento legislativo (la soluzione riuscita) che PAGINA 3 ne delineasse le linee guida e ultimo ma non da meno trovare i fondi necessari. Il riordino se approvato dai due rami del parlamento non potrà essere attuato interamente in forma immediata proprio per i costi superiori alle disponibilità, ma dovrà prevedere più fasi, massimo tre, con impegni a reperire i fondi nelle prossime finanziarie (indipendentemente da chi ci governi). Il progetto approda alla Camera con una relazione tecnica (disponibile nel sito internet www.sap.gorizia.it) secondo la quale per la sola riunificazione del ruolo agenti ed assistenti la spesa dovrebbe essere pari a 74 milioni di euro. Altri 45 milioni di euro sarebbero previsti con la valorizzazione funzionale ed economica dei ruoli apicali degli Ispettori. Complessivi 119 milioni di euro. Nella seconda fase sono previste valorizzazioni del ruolo di base (incrementi stipendiali per riallineamenti dalla qualifica iniziale) per complessivi 185 milioni di euro, ulteriori spese per interventi non ancora qualificabili per il completamento del riordino dei ruoli non direttivi e almeno altri 50 milioni di euro per l'integrazione economica conseguente alla diringezializzazione dei funzionari e ufficiali. La relazione conclude con proiezioni di spesa stimabile in una fascia compresa tra 300/550 milioni e circa 500/650 milioni di euro anche in più fasi. Abbiamo letto dichiarazioni, purtroppo sindacali, con le quali si afferma che i soldi per il riordino andrebbero stanziati per il contratto. Nulla di più fuorviante, il contratto ci sarà quando esisterà la previsione per il pubblico impiego negli importi contemplati dall'inflazione programmata per il biennio 2006 – 2007, perché così previsto dall'accordo del luglio 1993. Aspettiamo costoro a difendere lo sganciamento con lo stanziamento aggiuntivo rispetto al pubblico impiego qualora questo non venga riconosciuto. Non vorremmo essere ancora una volta da soli. Lo affermo ora e rimarrà scritto, il SAP sarà li dove è sempre stato, accanto alle aspettative dei colleghi. Di certo non può essere che coloro che non vogliono il riordino valutino innanzi tutto che i principi enunciati all'inizio non trovino corrispondenza nelle aspettative e in regime di ristrettezza economica vogliono rinunciare a una cifra complessiva pari a ANNO I- NUMERO IV PAGINA 4 500/650 milioni di euro. Non vogliono cioè che gli agenti progrediscano la loro carriera sino alla pensione, gli ex ispettori siano riqualificati, i funzionari abbiano pari dignità rispetto a quelli prefettizi. Per usare una frase nota .. Io non ci stò! Certo ci sono anche altre posizioni da ponderare quali quelle degli attuali Sovrintendenti che però non possono accampare alcun diritto o pretesa, per i quali secondo il Sap andranno previsti degli accessi interni al ruolo degli Ispettori nel numero dei posti disponibili (ampliati con la riqualificazione degli ex ispettori sottratti dal ruolo). Discutiamone senza però porre condizioni del tipo Sovrintendenti di serie A e serie B perché un sindacato è forte quando rappresenta la categoria e non già una sua parte.. allora diventa una piccola corporazione. In prospettiva anche gli attuali Ispettori Capo troverebbero uno sbocco, ora molto limitato nelle qualifiche apicali. Certo un riordino non è la panacea a tutti i mali ma è un modo per risolvere i nodi esistenti e poi questo riordino nasce sul principio di quello attuato per contratto al pubblico impiego secondo il quale, ovviamente a grandi linee, il posto superiore libero viene coperto da quello del ruolo inferiore. Continuando ad analizzare la legge Finanziaria abbiamo trovato un’altra sorpresa. La scomparsa per tutto il pubblico impiego (Comparto incluso) dell’indennità di trasferta, meglio nota come diaria di missione (art. 1 comma 147 della legge finanziaria). Per la Polizia di Stato si tratta delle ipotesi previste dall’articolo 8 Dpr 147/90 cioè dell’importo di 20,45 euro giornaliere corrisposto per il disagio di essere comandati in missione. Importo che, qualora si abbia diritto ad almeno un pasto, si riduceva a 8,18 euro, complessivi 0,34 centesimi l’ora. Ci hanno rubato l’elemosina. Ben più grave è invece l’ipotesi contenuta nel comma 168 secondo la quale per l’anno 2006 per la Polizia di Stato è prevista l’assunzione di 1.500 unità. Si pensi che se questa previsione fosse confermata, circa 1.000 Agenti Ausiliari trattenuti non verranno confermati. Sarebbe veramente incredibile che accadesse anche perché secondo lo spirito della norma l'articolo 96 della legge 311/04, "il blocco delle assunzioni" può essere superato nel rispetto dei criteri di cui all'articolo 39 comma ter, della legge 449/97 e cioè nell'ottica della riqualificazione professionale, a esigenze di funzionalità, nella definizione di modelli organizzativi in relazione a qualificati servizi da fornire all'utenza. In ragione di questo mandare a casa Agenti della Polizia di Stato per due anni qualificati ci pare quasi crimine; il Sap lo sta perseguendo. Il punto sulle principali vertenze locali Mentre nell’ultima riunione sindacale il Questore ha sostenuto di non avere soppresso l’Ufficio Minori (peccato che nella sua ordinanza è testualmente scritto “l’ufficio minori è soppresso”) la Segreteria Generale è intervenuta presso il Dipartimento con la nota che pubblichiamo a pagina sette. Per quanto attiene alla nuova sala operativa, premesso che la sua edificazione è avvenuta con magheggi, nell’ultima riunione le OO.SS. si sono espresse in forma variegata. Chi ha dato l’assenso alla sua apertura, chi ha chiesto bagni chimici. Il SAP ha invece ribadito la proprio posizione che non doveva essere aperta senza le necessarie opere di urba- nizzazione. Proprio dal Provveditorato alle Opere Pubbliche di Trieste, presso il quale ci eravamo rivolti, è arrivata infatti la notizia che il finanziamento per i servizi igienici è alla registrazione presso la ragioneria. I lavori dovrebbero iniziare nel mese di febbraio. Per quanto attiene all’Ufficio denunce e quindi alla costrizione dello spazio dell’addetto alla vigilanza, forse per la testardaggine della quale siamo stati accusati, ma ne siamo assolutamente contrari. Intanto è precaria la situazione del riscaldamento alla Caserma Massarelli. Molto grave quella dell’Officina e Ufficio Automezzi. ANNO I- NUMERO IV L’angolo del Legale .. PAGINA 5 Approfondimenti a cura dell’Avv. Paolo Bevilacqua ESAME DI PERSONA IMPUTATA IN UN PROCEDIMENTO CONNESSO Gli articoli 5, 6 e 8 della Legge 1 marzo 2001, n.63, rappresentano, unitamente alla nuova formulazione dell’art.64 C.p.p. (di cui si è già scritto in precedente intervento - confronta anno 1 n.2, pag.8 -), lo sforzo del legislatore di rendere residuale l’aera di intervento dell’art.210 C.p.p che, com’è noto, disciplina l’esame di una persona imputata in un procedimento connesso. La modifica operata, quindi, all’art.197 C.p.p., l’inserimento dell’art.197 bis (testimone cosiddetto assistito) e le modificazioni dell’art.210 del codice di rito, in una lettura unitaria congiunta delle norme in questione, ha reso evidente la volontà del legislatore di ridurre l’area delle incompatibilità a testimoniare. Ed allora, pur richiamata la Tavola sinottica già riportata in ordine ai “contributi probatori dell’imputato in dibattimento” (di cui già si è fatto cenno in precedenza), per comodità espositiva, attesa la particolare difficoltà interpretativa in ordine alle varie ipotesi che si possono verificare, si ritiene utile richiamare, quale ulteriore e significativo contributo, quello del già più volte citato autore (Paolo TONINI), in relazione all’ulteriore quadro ricognitivo volto a specificare “i contributi probatori di testimoni imputati”, riportato sub.a, pur non sottaciuto, per completezza, quello relativo al “privilegio contro l’autoincriminazione”, siccome indicato sub.b, quello del “testimone prossimo congiunto all’imputato”, sub.c, per finire con il “quadro dei gradi di parentela e affinità ai fini dell’astensione del testimone prossimo congiunto dell’imputato”. ANNO I- NUMERO IV PAGINA 6 ANNO I- NUMERO IV PAGINA 7 Nota prot. 0207/25.GO.1Sal inviata al Ministero dell’Interno - Ufficio per l’Amministrazione Generale -Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Ufficio per le Relazioni Sindacali dal Segretario Generale Sap il 30 novembre 2005. La Segreteria provinciale SAP di Gorizia ha segnalato la determinazione della locale Questura di sopprimere l’Ufficio Minori con decorrenza 12 settembre 2005, le cui competenze sono state devolute alla locale Squadra Mobile. Nella stessa ordinanza del 7 settembre 2005, a firma del Questore di Gorizia, è stata disposta l’integrazione del personale in servizio presso il soppresso Ufficio nell’organico della Squadra Mobile in parola. Tale decisione appare biasimevole considerando la funzione delicata e fondamentale svolta dall’Ufficio Minori, ragione della sua istituzione avvenuta nel 1996. L’Ufficio Minori, difatti, nasce come “Pronto Soccorso” per far fronte ai problemi degli adolescenti e delle famiglie in difficoltà. L’obiettivo perseguito non è solo quello di tenere sotto controllo la delinquenza, ma anche e soprattutto quello di prevenire gli abusi e gli abbandoni dei minori al fine di salvaguardarne i diritti. Dotare ogni Questura di un ufficio come questo con personale qualificato che dispone di un metodo operativo appropriato e di una forte interazione con le altre Istituzioni, genera sicurezza nella misura in cui utilizza risorse pubbliche, private e sociali. L’Ufficio Minori, difatti, non svolge soltanto compiti tipici di un ufficio di polizia, ma è anche punto di riferimento per associazioni, enti morali, uffici sanitari e assistenziali impegnati sul tema del disagio minorile. Le motivazioni che hanno determinato la sua istituzione sono le medesime che ne giustificano la conservazione. Tuttavia, nonostante l’esigenza sociale dell’Ufficio Minori, la Questura di Gorizia ha optato per la sua soppressione, in violazione di una precisa direttiva di codesto Ministero (prot. n. 123/A1/130/3/54 del 08/05/96), con la quale è stata disposta l’istituzione dell’Ufficio Minori. Alla luce di tutto quanto esposto e tenuto conto della reale necessità della collettività di potersi avvalere di un Ufficio che svolge un ruolo fondamentale nel contesto sociale in cui opera, si chiede a codesto Ufficio di voler intervenire con urgenza per il ripristino dell’ufficio Minori presso la Questura di Gorizia, in ottemperanza a quanto disposto in occasione della sua istituzione. In attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono distinti saluti. Il Segretario Generale - Filippo Saltamartini - ANNO I- NUMERO IV PAGINA 8 Le norme antifumo e i danni da fumo passivo di Andrea Campanile - Consigliere Regionale SAP I danni da fumo passivo e la necessità di emanare una legge che tutelasse soprattutto la salute dei non fumatori, hanno fatto sì che il Consiglio dei Ministri approvasse in data 23/12/2003 il decreto di attuazione dell'art. 51 comma 2 della legge 16.01.2003 numero 3 come modificato dall'art. 7 della legge 21/10/2003 n° 306 in materia di tutela della salute dei non fumatori. Da un exursus legislativo si evince che, in Italia, già dal 1975 come previsto dalla legge n. 584 sussisteva il divieto di fumare in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblici ( corsie degli ospedali, aule delle scuole, autoveicoli pubblici, metropolitane, sale di attesa delle stazioni, carrozze ferroviarie non riservate ai fumatori ecc. ). In data 14.12.95 veniva emanata una direttiva ministeriale, che contemplava il divieto di fumo in determinati locali della pubblica amministrazione o dei gestori della pubblica amministrazione. Allo scopo di attivare le direttive previste dalla ministeriale sopraccitata verranno curati i seguenti adempimenti: nei locali laddove si applica il divieto di fumo verranno apposti dei cartelli con l’indicazione del divieto stesso nonché l’indicazione della relativa norma, delle sanzioni applicabili, del soggetto cui spetta vigilare in merito all’osservanza del divieto e dell’autorità cui compete accertare le infrazioni. I Dirigenti preposti alle strutture amministrative e di servizio, individueranno in ciascuna di esse uno o più funzionari incaricati di procedere alla contestazione di eventuali infrazioni , di verbalizzarle e di riferirne all’autorità competente, come previsto dalla legge n. 689 del 24.11.1981. Secondo la sentenza numero 399 del 11.12.1996 della Corte Costituzionale ne è derivato che il datore di lavoro dovrà trovare tutte quelle misure organizzative sufficienti a conseguire il fine della protezione dal fumo passivo. Il rispetto di questo principio, va in- teso nella direzione che la tutela preventiva dei non fumatori sui luoghi di lavoro, può essere ragionevolmente soddisfatta quando, mediante una serie di misure adottate secondo le diverse circostanze, il rischio proveniente dal fumo passivo, se non eliminato, sia ridotto ad una soglia talmente bassa da far ragionevolmente escludere che la loro salute sia messa a repentaglio. La legge n°3 del 16/01/03 ha fatto si che anche il minimo rischio proveniente dal fumo passivo potesse essere annullato attraverso il divieto di fumo nei locali chiusi, ad eccezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico e quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati. Questa legge pone il nostro paese, tra i primi in Europa per la tutela della salute da danni da fumo passivo. IL FUMO PASSIVO: Per fumo passivo va intesa l’esposizione a sostanze cancerogene del tabacco, da parte di chi non fuma unicamente dovuto al fatto di respirare l’aria di un ambiente inquinato dal fumo rilasciato sia dalla combustione dell’estremità della sigaretta ( sidestream smoke -S.S. ) sia dal fumo espirato dai fumatori ( mainstream ms ). Il fumo di tabacco rilasciato in ambiente è una miscela di gas e particelle, detta ETS ( Enviromental Tobacco Smoke ) e il suo principale costituente è rappresentato dal Sidestream smoke, sia per la parte gassosa che per circa la metà del particolato. L’esposizione al fumo passivo puo’ avvenire in casa, se il coniuge o i genitori fumano, in qualsivoglia luogo di lavoro se fumano i colleghi, in altri ambienti pubblici se frequentati da fumatori. Nel fumo generato dal tabacco, vanno distinte due diverse tipologie: la principale è quella che interessa i fumatori attivi che si genera durante l’aspirazione e fluisce attraverso la colonna di tabacco e l’eventuale filtro della sigaretta ; la ANNO I- NUMERO IV PAGINA seconda, quella dei fumatori passivi viene provocata con gli atti di aspirazione-espirazione del fumatore, diffondendosi cosi direttamente nell’ambiente. Sotto il profilo tossicologico sussiste una stretta somiglianza nella composizione chimica tra i due tipi di fumo, anche se l’abbassamento di temperatura determinatosi nella generazione del fumo laterale, cioè il principale componente del fumo passivo, fa si che alcune sostanze vengano rilevate a livelli più elevati proprio in questa corrente piuttosto che in quella centrale. L’ E. T.S. è una miscela composta da migliaia di sostanze diverse, delle quali un centinaio E devolution fu!- 9 sono considerate nocive per la salute e circa quaranta cancerogene. E’ stato possibile osservare come la concentrazione di queste sostanze cancerogene possa essere in funzione di molteplici fattori: modo di fumare, tipo di tabacco e la forma con qui viene utilizzato ( sigari, sigarette, trinciati destinati al fumo nella pipa ). Il catrame che nel fumatore attivo si deposita per l’ 80 – 90 % nell’albero tracheobronchiale, nei soggetti esposti passivamente si deposita per l’11% nei segmenti distali dell’albero bronchiale , pertanto cio’ dovrebbe determinare una maggiore frequenza di neoplasie polmonari periferiche. di Stefano Simonelli - Consigliere Provinciale SAP Mercoledì 16 novembre u.s. è stato approvato dall’Aula del Senato il provvedimento con cui vengono apportate le modifiche alla Parte II della Costituzione : 170 i voti favorevoli, 132 i contrari e 3 gli astenuti. La legge di riforma - oltre a istituire il Senato federale della Repubblica, quale Camera rappresentativa degli interessi del territorio e delle comunità locali, a ridurre il numero complessivo dei parlamentari (518 alla Camera dei deputati, 252 al Senato federale), a snellire l’iter di approvazione delle leggi introducendo in via principale, salvo alcune eccezioni, il procedimento monocamerale e altro ancora - rimodula l’assetto delle attuali competenze legislative, valorizzando il ruolo delle autonomie regionali, attraverso l’attribuzione di competenze legislative esclusive in materia di sanità, scuola e polizia locale (cd. devolution). In pratica, per quest’ultimo aspetto, si è attribuita alla regione la capacità esclusiva di legiferare in fatto di polizia amministrativa regionale e locale. In realtà, l’approvazione di questo provvedimento non fa altro che chiudere un “lungo percorso” di decentramento amministrativo dallo Stato alle Regioni e Enti locali iniziato con la legge delega 15 marzo 1997 n. 59 e con il con- seguente decreto delegato 31 marzo 1998 n. 112 che segna l’inizio del passaggio di competenze in materia di polizia amministrativa e locale. In questo quadro si inserisce la legge 18 ottobre 2001 n. 3, modificativa del “Titolo V” della Costituzione, che, nell’ampliare la potestà legislativa esclusiva e concorrente delle Regioni, stabilisce un punto fermo: la permanenza della potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di (…) ordine e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale. Questo il breve e sintetico quadro su cui si innesta il provvedimento in commento che sancisce la chiusura di questo iter iniziato, come ricordato, nel lontano marzo del 1997. Potestà legislativa esclusiva, però, non significa non esercizio delle funzioni. Cambiamenti per le tradizionali Forze di Polizia, a mio avviso, ci saranno eccome, stabilire però quanti e quali sarà solo il tempo a dirlo. Ma, procediamo con ordine. I Corpi di polizia locali avranno non solo il compito di svolgere le funzioni cui saranno istituzionalmente preposti, ma, come peraltro già accade per i Corpi di Polizia Municipali, saranno anche chiamati a svolgere, secondo lo schema fissato dalla legge-quadro 7 marzo 1986 n. ANNO I- NUMERO IV PAGINA 65, le funzioni di polizia giudiziaria secondo i criteri di competenza fissati dall’art. 57 del c.p.p., quelle di pubblica sicurezza e quelle proprie della polizia stradale. La polizia locale può dunque essere definita come l’attività di controllo, prevenzione e repressione di natura prevalentemente amministrativa affidata ad un determinato organo di polizia (Municipale, Provinciale, …) per curare l’osservanza delle disposizioni contenute nelle legislazioni nazionali e regionali, nei regolamenti e nelle ordinanze emesse da un Ente territoriale in un quadro di generale cooperazione con le Forze di Polizia. A fronte di questo importante e riconosciuto ruolo, è facile prevedere che le varie polizie locali troveranno ora un unicum organizzativo e ordinamentale nella Regione, attraverso uno sviluppo piramidale che partendo dalla base delle "municipali" arrivi alle "provinciali" sino al vertice regionale. Ovviamente dette peculiarità non potranno che trovare il proprio motore propulsivo nella creazione di una Scuola di formazione regionale la cui realizzazione costituiva, tra l’altro, oggetto di programma politico anche nelle ultime elezioni amministrative di questa Regione. Se questo dovesse essere il quadro prognostico dei prossimi anni è quasi certo, che in un 10 periodo in cui nel nostro Paese si fa un gran parlare di sicurezza e legalità, specie dai rappresentanti degli enti locali, grossi e importanti investimenti verranno effettuati in questa direzione. E il terreno di confronto con le altre Forze di Polizia sarà inevitabilmente sulla qualità del servizio offerto, sul gradimento espresso del cittadino, sul quantum di sicurezza che si riuscirà a produrre e garantire. Tanto maggiore sarà la tutela del benesicurezza, tanto maggiore sarà la fidelizzazione” del cittadino per quell’Istituzione. Per queste ragioni, spero che ogni sforzo da parte dei vertici dell’Amministrazione, delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori tutti sia - superate le sterili e, talvolta, inconferenti prese di posizione - volto a raccogliere con successo questa importantissima e stimolante “sfida”. La parola passa ora inesorabilmente ai cittadini ! P.S. : Come prevede la Costituzione, il testo appena approvato potrà essere sottoposto a referendum, poiché non è stato approvato nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Carte di credito: prevenire le frodi. Consigli Generali di Alessandra Tensi - Consigliere Provinciale SAP • Non perdere mai di vista la tua carta di credito e i dettagli della tua carta di credito, soprattutto durante i pagamenti, ad esempio al rifornitore o al ristorante. Diffida da chi non ha il POS a vista o fa più strisciate. • Prima di firmare una ricevuta d’acquisto presso un negozio controlla che l’importo indicato sia quello giusto. • Non gettare o lasciare incustodite le ricevute degli acquisti, ricorda che sulla ricevuta è stampato sia il numero di carta che la data di scadenza! • Controlla bene gli estratti conto, nel caso di una transazione sospetta, comunicalo subito all’emittente della carta. • Controlla che l’estratto conto arrivi regolarmente tutti i mesi, il criminale potrebbe infatti rubarlo dalla cassetta della posta per utilizzare poi i dati contenuti in esso. • Non rivelare a nessuno il PIN della tua car- ANNO I- NUMERO IV ta, non custodirlo insieme alla carta (ad esempio nel portafoglio), piuttosto memorizzalo. • Assicurati di non essere osservato mentre digiti il pin presso un negozio presso un distributore automatico. • Firma la carta sul retro appena la ricevi. • Appena ti accorgi che la tua carta di credito è stata smarrita o rubata chiama immediatamente il numero blocchi. CONSIGLI DI SICUREZZA PER L’USO DELLA CARTA DI CREDITO SU INTERNET Usa la tua carta solamente su siti web sicuri e controlla le credenziali del negozio online, in particolare: • Utilizza i motori di ricerca: spesso è possibile trovare indicazioni sull’affidabilità di un negozio ondine tra commenti e messaggi di utenti che hanno già acquistato in passato. • Controlla se sul sito web è indicato un indirizzo fisico e telefonico dove contattare l’azienda. Procedi con estrema cautela qualora fosse indicato solo un numero di cellulare o un indirizzo email. • Assicurati che al momento dell’acquisto sia presente l’icona di transazione sicura indicata sul browser con un piccolo lucchetto posto in basso a sinistra e che sulla barra dell’indirizzo compaia https:// anziché http:// • Se hai dubbi circa l’affidabilità di un negozio utilizza un metodo di pagamento alternativo oppure utilizza una carta prepagata • Al tuo indirizzo di posta elettronica potrebbe arrivare un’email che ti porti, attraverso qualche stratagemma (ad esempio facendo finta di essere una email ufficiale della tua banca) ad inserire i tuoi dati personali e quelli relativi alla tua carta di credito. Non rispondere mai a questo tipo di email ne inserire i propri dati personali. • Stampa e conserva sempre le ricevute dei pagamenti, e le clausole dei contratti, potrebbero risultare utili in caso si voglia contestare l’acquisto • Controllare sempre in modo accurato l’estrat- PAGINA 11 to conto, segnalando subito all’emittente eventuali spese non riconosciute. CONSIGLI DI SICUREZZA PER L’USO DELLA CARTA PRESSO I DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI CONTANTE • Fai attenzione alle persone che ti sono intorno, se noti comportamenti sospetti o ti senti a disagio scegli un altro distributore automatico. • Controlla il distributore, se noti qualcosa di strano come pannelli posticci o microtelecamere fallo immediatamente presente alla tua banca, leggi gli articoli sulle frodi presso i distributori per capire come il criminale può catturare i dati della tua carta • Non accettare aiuto da estranei, anche se si identificano come personale della banca, piuttosto entrate nella banca e falle presente il problema. • Se il distributore non restituisce la carta farlo presente in ogni caso al numero verde apposito • Non gettare la ricevuta alla fine della transazione • Fate attenzione, soprattutto la sera. Quando ci si allontana dal distributore è poco illuminata, sceglietene un altro. COSA FARE SE SOSPETTATE DI ESSERE VITTIMA DI UNA FRODE • Bloccate immediatamente la carta telefonando al numero blocchi • Controllate l’estratto conto, se vi sono spese che non riconoscete, evidenziate. • Procedete con una denuncia alle forze dell’ordine verso ignoti, allegando una copia dell’estratto conto con le voci precedentemente evidenziate, facendo presente di aver sempre custodito carta e pin con la massima cura • Inviate una copia della denuncia e dell’estratto conto evidenziato alla società emittente sia via fax che per posta raccomandata (non inviare mai gli originali sempre le copie) • In genere questi casi si risolvono con il rimborso totale dell’importo frodato che avviene a circa 2 – 3 mesi della comunicazione all’emittente. ANNO I- NUMERO Sindacale. IV PAGINA 12 Incredibile ma vero .. Dove l’Ufficio è funzionale si pensa a come non renderlo e i soldi non vengono spesi per la priorità di migliorare le condizioni di lavoro. Secondo voi era il caso modificare la struttura del corpo di guardia della Questura riducendolo ad uno stanzino per farci entrare anche l’Ufficio denunce quando a soli 800 metri di distanza esistono ancora cose così? Camere di sicurezza Caserma Massarelli Scrivania dell’Ispettore di turno Lavabo autolavaggio Video citofono - Caserma Massarelli Autolavaggio Armadio per materiale volanti Armadio operatori volanti. I reparti di elite Porta per camere di sicurezza Corpo di guardia addetto alla vigilanza Caserma Massarelli - Con videocitofono ANNO I- NUMERO IV PAGINA L’Italia nel caos … nucleare Allo stato attuale c’è un decreto sbloccacentrali nucleari, proprio quelle chiuse dopo il referendum del 1987, quindi chi la volesse potrebbe ottenere, in pochi mesi, l’autorizzazione alla costruzione di un impianto nucleare. Per far ciò i produttori di energia che operano nel mercato italiano, tra i quali i francesi e gli spagnoli, dovrebbero trovare i soldi e, soprattutto, riuscire a convincere le popolazioni del sito prescelto; tutto questo perché c’è chi vuole riaprire il dibattito sull’utilizzo del nucleare in Italia, a pieno titolo in quanto gli effetti del referendum, si scopre, sono scaduti. Alla notizia della teorica possibilità di apertura di impianti nucleari, con sorpresa, non c’è stata quella reazione isterica che ci si poteva aspettare, anzi, come sempre, c’è una grossa fetta di interessati, in particolare la Sogin, società che gestisce tutti gli impianti atomici italiani, la quale ribadisce che allo stato attuale non possiamo perdere una possibilità destinata a divenire una risorsa energetica indispensabile per l’Italia come per tutto il resto del mondo civile. Ci sono esperti che hanno previsto e rivalutato l’atomo quale necessaria conseguenza allo scenario di fine petrolio. Per contro la risposta dei possibili produttori e finanziatori italiani non è stata entusiastica, i piani a breve e medio periodo del maggiore produttore di energia in Italia: l’Enel, non prevedono l’atomo come soluzione ai problemi energetici del nostro Paese. Aggiungono, a sostegno della tesi, che dall’87 è stato perso troppo know-how (sapere come) in merito alla produzione e sicurezza di una centrale nucleare attiva, ci sono tanti e troppi ritardi da recuperare e troppe problematiche da affrontare in merito all’eventuale ubicazione del sito. In un Paese in cui è un dramma costruire una centrale elettrica a turbina eolica, o dove è considerato quasi impossibile dare sede ad un deposito nazionale per le scorie nucleari, scegliere un sito per una centrale atomica attiva è un vero incubo. Sulla stessa onda è la società francese Edf, la maggiore produttrice di nucleare europeo, la quale conferma che in Italia ci sono grossi problemi ad aprire un inceneritore per i rifiuti, fi- 13 di Bruno Zilli - Consigliere Provinciale SAP guriamoci costruire una centrale nucleare. Altro grosso problema sono i finanziamenti: ricercatori ed analisti affermano che, tra le fonti di energia, scindere l’atomo è tra le più costose; aggiungono che solamente tramite importanti investimenti statali i costi sarebbero, in qualche modo, contenuti; da non dimenticare che nessuna compagnia assicurativa coprirebbe eventuali incidenti causati da una centrale in mano a privati. Nel resto del mondo occidentale si può vedere che i paesi maggiormente impegnati nel settore nucleare hanno congelato le loro politiche di merito; questo a fronte del rapporto investimento-guadagno, il risultato stà raggiungendo il segno negativo, troppe le spese per le centrali dell’ultima generazione, spese per la sicurezza che inesorabilmente si riversano nel bilancio finale. Ad esempio in Gran Bretagna la produttrice di nucleare non riesce a pareggiare il debito con la vendita di energia, deve intervenire lo Stato; la Germania è in fase di pianificazione per l’abbandono del nucleare. Solamente la Finlandia ha deciso di costruire un reattore di ultima generazione da 1.600 megawatt, per la realizzazione il governo Finlandese ha assicurato il consorzio di produttori sull’acquisto dell’energia elettrica per i prossimi 40 anni, inoltre prenderà in carico il problema dello smaltimento scorie e quello che attiene alla sicurezza dell’impianto. Si parla di cifre enormi: i costi di una centrale nucleare nuova sono dell’ordine di 2 milioni di Euro a megawatt. Nella nostra Italia si sono già pagati circa 7,5 miliardi di Euro all’Enel e costruttori a rimborso della cancellazione del piano nucleare, rimborso pagato tramite le bollette, a cui si devono aggiungere altri circa 3 miliardi di Euro per lo smaltimento delle centrali dimesse. Ipotesi da escludere: far ripartire le centrali spente, costerebbe più che costruirle nuovamente. Nell’emisfero orientale le cose vanno diversamente. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica nell’Asia e nell’Europa dell’Est si stanno costruendo nuove centrali, per dare dei numeri: 8 in India, 4 in Ucraina, 3 in Russia, 25 in Cina. Voglio precisare che la nostra Enel, da ANNO I- NUMERO IV poco ha acquistato la Slovacca Slovenske Elektrarne, con cui ha acquisito 2 centrali nucleari. Nella Romania si è incentivato l’investimento straniero nel settore. Secondo un rapporto della Commissione Europea nei vari impianti operanti in Europa orientale (26), tutti di concezione sovietica, almeno una decina hanno delle lacune nel settore sicurezza. Ho appreso, da una cartina geografica, che 13 centrali nucleari sono ad un passo da casa nostra, più precisamente 19 centrali sono nel raggio di 500 Km da Trieste, mentre ben 86 nel raggio di 1000 Km da Trieste; da questo, nell’eventualità di un grave incidente, le nostre regioni confinanti con le centrali subirebbero il fall-out di un’eventuale nube radioattiva, più direttamente sarebbero interessate le Regioni: Valle d’Aosta, Piemonte, l’alta Lombardia, Trentino e Friuli, ma a seconda delle condizioni meteo il tutto si potrebbe estendere alle regioni PAGINA 14 Centrali e Meridionali. Guardando a scenari migliori la scelta del nucleare, nel nostro Paese, sarebbe possibile. Un partner di prestigio sarebbe senza dubbio la francese Edf ( non dimenticare che ha già una quota dell’italiana Edison ) la quale propone di costituire un pool di investitori europei, come già avviene, per esempio, per la costruzione dell’Airbus nel campo aeronautico, al fine di abbattere i costi di costruzione e messa in sicurezza degli impianti, il fine ultimo è quello di operare una strategia europea dell’atomo che riunisca sia produttori che utilizzatori dell’energia, attualmente radicata nel petrolio. E’necessario che l’uomo moderno trovi un punto di equilibrio tra le continue richieste di energia e lasciare il nostro pianeta il più “pulito” possibile alle generazioni future……non sarà facile ! Angolo della posta dei lettori Gentilissima redazione, sono un’appartenente al ruolo Agenti Assistenti e faccio servizio presso la Questura con orario d’ufficio. Sembra che ci saranno nuove disposizioni per coloro che effettueranno il turno 19.00/01.00 saltuariamente al sabato (esempio vigilanza al CPT), quindi a cavallo della domenica giorno nel quale solitamente viene concesso il riposo settimanale. Pare che d’ora in poi coloro che verranno impiegati con la turnazione citata dovranno lavorare anche la domenica per completare l’orario di servizio. Dovrò per forza lavorare anche se chiedo che l’ora in più (00.00/01.00) mi venga pagata come straordinario? E’ vero che sulla programmazione settimanale la giornata di riposo potrà essere anticipata d’ufficio? Grazie per la cortese ospitalità! Il riposo settimanale è un diritto irrinunciabile garantito dall’articolo 36 della nostra costituzione. Di norma coincide con la domenica, ma data la peculiarità del lavoro di polizia non è un obbligo. C’è un obbligo, quello di program- marlo, per consentire il recupero delle energie pscicofisiche. In caso di non fruizione è stata infatti prevista l’indennità di compensazione (tutte le indennità sono destinate alla remunerazione di un disagio). Fatta questa premessa è vero che il riposo può essere anticipato, è settimanale, deve essere programmato e non è obbligatorio che coincida con la domenica. Se l’Amministrazione prevede per tempo un turno che vada ad intaccare il riposo settimanale è altrettanto lecito che lo programmi in altro giorno della settimana. La finalità è quella del recupero delle energie psicofisiche. In quella settimana avrai diritto a segnare straordinario solo al superamento delle 36 ore o 6 ore giornaliere. Il turno 19/01 non da diritto allo straordinario in quanto di sei ore anche se a cavallo di due giorni. Pertanto se il riposo è programmato in altro giorno non è esatto dire che devi completare il turno di servizio per quella domenica, ma che devi svolgerlo. Ti spetterà invece l’indennità di festivo. Riposo settimanale e festivo sono due istituti differenti non necessariamente coincidenti .. Come sanno bene i turnisti. ANNO I- NUMERO IV PAGINA 15 La nuova legge contro lo sfruttamento della prostituzione e la pornografia minorile di Raffaele Pinto - Consigliere Provinciale SAP Il primo disegno di legge della nuova normativa fu presentato alla Camera dei Deputati dall’On. Rizza il 5 maggio 1996. Dopo essere stato unificato con altri disegni di legge di iniziativa parlamentare, venne approvato dalla Camera il 3.7.1997. Il Senato elaborò quello che poi in sostanza è stato quasi integralmente il testo di legge definitivo, approvandolo il 9.6.1998. Trasmesso nuovamente alla Camera, è stato in parte ritoccato (nelle modifiche apportate alla Camera si è intravista l’esigenza di introdurre nel testo degli aggiustamenti in chiave “garantista”, non per questo il testo normativo ne ha perso di severità ed efficacia) e quindi dopo l’approvazione, avvenuta il 29.7.1998, nuovamente trasmesso al Senato che lo ha approvato definitivamente il 30.7.1998. La legge 3 agosto 1998 n.269 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 10.8.1998 (G.U. n.185) entrando in vigore l’11.9.1998. All’origine del nuovo provvedimento normativo, come abbiamo visto sul primo numero, vi è l’impegno dell’Italia assunto con la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo. Con tale trattato gli Stati si sono impegnati a proteggere i fanciulli da ogni forma di sfruttamento, tra cui quello connesso alla prostituzione ed alla pornografia minorile. La legge “269” è composta da 19 articoli i quali mirano a realizzare essenzialmente cinque finalità: rinforzare la repressione penale, con l’introduzione nel codice penale di nuove fattispecie delittuose, in particolare l’art.600 bis (prostituzione minorile); l’art.600 ter (pornografia minorile); 600 quater (detenzione di materiale pornografico); l’art.600 quinques (iniziative turistiche finalizzate allo sfruttamento della prostituzione minorile); nonché gli artt. 600 sexies e septies che disciplinano le circostanze aggravanti, attenuanti e le pene accessorie. Inoltre, la modifica apportata all’art.604 c.p., derogando al principio di territorialità della legge penale, amplia la possibilità per il giudice italiano di punire fatti di prostituzione e pornografia minorile commessi all’estero. L’inserimento delle nuove norme nel titolo e nella sezione dei delitti contro la libertà e personalità individuale, fa trasparire con evidenza quale sia il bene giuridico tutelato dalle nuove norme incriminatici, che configurano lo sfruttamento sessuale minorile come “nuova forma di schiavitù”. altra finalità perseguita dalla legge è quella di fornire all’Autorità Giudiziaria più efficaci strumenti processuali. Già le alte pene edittali previste per la maggior parte dei nuovi delitti determinano effetti processuali come l’obligatorietà dell’arresto in flagranza, la possibilità del fermo di indiziato, l’ammissibilità dell’applicazione della misura coercitiva della custodia in carcere e delle intercettazioni. In particolare, poi, negli artt.11, 12, e 13 sono apportate modifiche al codice di procedura penale con le quali, tra l’altro, si amplia la gamma dei reati per cui è obbligatorio l’arresto in flagranza e sono ammissibili le intercettazioni (es. per la pornografia minorile, che non consentiva l’applicabilità in tutte le fattispecie, dei citati istituti processuali, per l’esiguità della pena edittale). Inoltre si è reso più agevole il ricorso all’incidente probatorio, quando è da escutere un minore degli anni 16 (è prevista sia nell’incidente che in sede dibattimentale, una modalità particolare di audizione di testi minori –la c.d. audizione protetta-), che mira proprio ad evitare traumi psicologici al fanciullo esaminato. invece l’art.14 della legge, attribuisce alla polizia giudiziaria nuovi mezzi di contrasto nella lotta al tipo di criminalità di cui ci si occupa. Sulla base della positiva esperienza fatta nell’applicazione del T.U. 309/90 (in materia di stupefacenti), alcuni mezzi investigativi ivi ANNO I- NUMERO IV disciplinati sono stati resi utilizzabili anche per la repressione della prostituzione e pornografia minorile: viene consentito l’acquisto simulato di materiale pornografico; viene permessa l’apertura di siti Internet di “copertura” per scoprire i trafficanti di bambini ed immagini per via telematica; viene consentito in ritardo dell’esecuzione di provvedimenti di arresto e sequestro, per cercare di non “scoprire” le investigazioni in corso; viene autorizzata “l’nfiltrazione” di agenti nei viaggi organizzati per finalità di turismo teso allo sfruttamento della prostituzione minorile – i c.d. “sex tour”-. Altre norme mirano a tutelare i minori da danni fisici e psichici, connessi ai reati patiti. L’art.2 c.2 attiva un circuito informativo per far giungere al Tribunale per i Minorenni le notizie sui bambini vittime della PAGINA 16 prostituzione e consentire così l’adozione dei provvedimento opportuni. L’art.8, modificando l’art.734 bis c.p., vieta la pubblicazione delle generalità e delle immagini dei minori vittime dei reati di violenza sessuale e di sfruttamento della prostituzione e pornografia. Infine l’art.17 detta un’articolata normativa che attribuisce alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro dell’Interno importanti compiti di coordinamento e di informazione dell’attività di monitoraggio e repressione dello sfruttamento minorile, stimolando la cooperazione internazionale e prevedendo l’istituzione di nuovi nuclei specializzati investigativi presso le Squadre Mobile delle Questure. La “legalità” tirata per la giacchetta di Mario Fazioli - Segretario Organizzativo Legalità, cioè l’essere legale, conforme alla Legge; questo riporta testualmente un dizionario della lingua italiana. A tal proposito, negli ultimi periodi, è stato portato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica il tema della legalità. Dai problemi del Meridione d’Italia, impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, ai gravi episodi verificatisi in Francia, - ma non serve andare tanto lontano, basta pensare anche ai fatti di cronaca locale, centri sociali, disobbedienti, ecc.- In questo contesto i media, le forze politiche, sociologi, intellettuali vari, cantanti, preti (questi non mancano mai), attori, mettiamoci pure i sindacati e tanti altri, ne hanno approfittato e ne approfittano per cavalcare l’onda. Basta pensare alla “tolleranza zero” promessa tempo fa dal Sindaco di Treviso e ultimamente da quello di Bologna. Subito è iniziato il balletto delle discussioni fra gli schieramenti politici, ognuno dei quali rivendica il proprio pensiero sulla “giusta legalità”. Ma siccome i cittadini la pretendono, ecco che la sicurezza è diventata materia di campagna politica e mediatica e così, da una parte si dice che la legalità è un ideale proprio della sinistra, mentre dall’altra che è una virtù naturale della destra. Tutti sbandieratori della democrazia (menomale) e, non di meno, del rispetto delle regole che una comunità si è data. Tra fautori delle posizioni estreme, invece, ve ne sono alcuni che la legalità non la sopportano, o meglio che sostengono la si possa ottenere attraverso “l’illegalità legale”, altri, invece, che sono convinti di poterla conseguire solamente con eccessi di repressione o meglio di “legalità illegali”. Peccato che di legalità si parli tanto, forse troppo e soltanto ora…..ora che è di moda parlarne e che ha un’enorme cassa di risonanza, senza alcun cenno a favore di chi, per difenderla (appartenenti alle Forze dell’Ordine, magistrati, cittadini), ci ha rimesso la vita. Nel frattempo la legalità è assoggettata a continue aggressioni, perché non può essere solamente un impegno "morale" da parte di qualcuno nei confronti dei suoi interlocutori, ma un diritto di tutti. E la legalità è soprattutto nella chiarezza, nella trasparenza delle leggi e delle istituzioni pubbliche. ANNO I- NUMERO IV PAGINA 17 Il SAP ha stipulato una convenzione esclusiva con la prestigiosa Facoltà di Giurisprudenza dell' Università di Perugia, una delle più importanti ed antiche d' Italia. Al Personale delle Forze di Polizia sono riconosciuti crediti formativi per il conseguimento della Laurea di I° livello della Facoltà di Giurisprudenza - Corso di Laurea per Funzionario Giudiziario e Amministrativo. • Agenti con un corso 107 crediti (Primo anno due prove integrative con test on line + tesina e un esame orale intero. Secondo anno una prova integrativa con test on line + tesina e quattro esami orali interi. Terzo anno una prova integrativa con test on line + tesina e un esame orale intero e la prova finale) • Agenti con due corsi o Sovrintendenti 121 crediti (Primo anno una prova integrativa con test on line + tesina e un esame orale intero. Secondo anno tre prove integrative con test on line + tesina e due esami orali interi. Terzo anno un esame orale intero e la prova finale) • Ispettori 129 crediti (Primo anno una prova integrativa con test on line + tesina e un esame orale intero. Secondo anno una prova integrativa con test on line + tesina e tre esami orali interi. Terzo anno un esame orale intero e la prova finale) E’ possibile immatricolarsi al Corso di Laurea teledidattico per Funzionario Giudiziario e Amministrativo esclusivamente attraverso il modulo di preiscrizione disponibile presso la Segreteria provinciale. Il modulo deve essere compilato in ogni sua parte, firmato e spedito al seguente indirizzo: Segreteria Generale Sap - Via Cavour, 256 - 00184 Roma Non saranno accettati moduli incompleti, non firmati o spediti ad altro recapito. Successivamente, sulle base di quanto risultante dall’attestazione predetta, sarà possibile iscriversi al Corso di Laurea con modalità che verranno comunicate direttamente agli interessati Si rammenta, altresì, che la data di scadenza delle immatricolazioni è il 31 gennaio 2006, data entro la quale occorrerà corrispondere la prima rata di iscrizione – 372, 09 euro – secondo modalità che verranno in seguito indicate ANNO I- NUMERO IV PAGINA 18 Il risparmio e la tutela ambientale di Diego Grop - Consigliere Provinciale SAP Come già descritto negli articoli precedenti, è possibile ottenere risparmi in varie maniere, sia in ambito strettamente familiare che in ambito generale, ottenendo nel contempo un risultato favorevole in campo ambientale. Le stesse amministrazioni locali, in forza di Leggi nazionali, tendono a promuovere le economie di scala e quindi il risparmio inteso come minore impiego di risorse, siano naturali o economiche. La raccolta differenziata si sta finalmente estendendo alla totalità dei Comuni italiani. In alcune virtuose realtà Comunali si riesce a riciclare anche il 70 % dei materiali di scarto, ottenendo il duplice obbiettivo di ridurre la massa dei rifiuti ( e quindi il costo di smaltimento) ed il recupero di materia riutilizzabile in varie produzioni. Sono risultati che sono stati ottenuti in tempi non brevi, e che purtroppo risentono ancora di una mentalità, in alcuni soggetti, difficile da modificare, e che porta taluni a considerare come non indispensabile il pur semplice impegno di separare i materiali di scarto da conferire alla raccolta differenziata. Importanti anche se ancora non significativi a livello nazionale sono i risparmi che si stanno ottenendo con il fotovoltaico ed il solare. Entrambe i sistemi di generazione di energia, sia per la produzione diretta di energia elettrica che per la produzione di acqua calda, scontano un elevato costo iniziale per l’impianto, pur compensato in parte da interventi contributivi governativi a fondo perduto sino al 70% del costo. Per informazioni consultare il sito www.regionefvg.it Nuove tecnologie di produzione degli elementi fotogeneranti attualmente in fase sperimentale permetteranno nei prossimi anni di poter installare impianti fotovoltaici in unità abitative con costi quasi dimezzati, e con la già vigente normativa che consente di produrre e vendere l’energia, di sicuro interesse. Infatti nelle giornate in cui il consumo dell’abitazione è inferiore a quanto generato dai pannelli, l’energia in eccesso viene inviata alla rete ENEL che la contabilizza con uno specifico contatore, e successivamente la pone a conguaglio dell’energia consumata. Può quindi accadere, specie nei periodi estivi o comunque molto soleggiati, che “si vada continuamente a credito”, creando così un guadagno che consente di ammortizzare ancor prima del previsto il costo dell’impianto (attualmente circa 7 anni per un im- pianto da 2 KW e di circa 20 mq di superficie). Più semplicemente si possono ottenere risparmi significativi optando per i contratti “a fascia” che l’ENEL già attiva gratuitamente su richiesta a tutti coloro che sono stati muniti di contatore elettronico, e che permettono di risparmiare dal 15 al 25% concentrando i consumi elettrici in determinate fasce orarie della giornata o determinati giorni della settimana. E’ possibile ottenere informazioni dettagliate sul sito www.enel.it. Già sostituendo le normali lampadine di casa con quelle al neon (cosiddette a risparmio energetico) si possono realizzare, considerando la maggior durata nel tempo ed il minor consumo a parità di capacità illuminante, dei risparmi proporzionati all’utilizzo dell’illuminazione. Anche il costo piuttosto elevato di queste lampadine può essere detratto, specie se acquistate al momento della costruzione o dell’acquisto dell’immobile. Si spera inoltre che entri presto in vigore la nuova regolamentazione che dovrebbe consentire ai centri commerciali di poter vendere carburanti, consentendo risparmi sensibili (anche 10 centesimi al litro, verificabili presso il CARREFOUR di Portogruaro o a Udine, nei pressi del centro commerciale in Viale Tricesimo) rispetto alla rete di distribuzione tradizionale. Naturalmente anche un esame delle tabelle esposte dai distributori nelle zone di residenza può consentire di risparmiare 3 – 4 centesimi al litro rispetto al prezzo più alto, a fine anno ognuno potrà fare i conti in base alla percorrenza chilometrica realizzata ed al consumo del proprio veicolo. Delle economie ottenibili con le assicurazioni online, dei mutui più agevolati e dei conti correnti più virtuosi si è già trattato negli scorsi editoriali, e gran parte delle informazioni fin qui fornite sono disponibili nelle pubblicazioni edite dalla numerose associazioni di consumatori esistenti in Italia. Una cosa che forse non tutti sanno è che il Mercatone Zeta di Palmanova consente di ottenere il 5% di sconto sugli acquisti effettuati da tutte le forze dell'Ordine, previa esibizione del tesserino allo sportello centrale informazioni, e consegna del tagliandino così ottenuto alle casse al momento del conto. Tale sconto non si applica agli elettrodomestici ed al materiale hi-fi e video. ANNO I- NUMERO IV PAGINA 19 Curiosit@’ dal Web di Mario Fazioli- Segretario Organizzativo SAP Per convincere il marito di non essere lei la protagonista di un film per adulti simula di essere stata rapita e di aver subito abusi Dopo aver visto un film per adulti, è scoppiata la lite tra la coppia. Lui era fermamente convinto che l'attrice porno vestita solamente con un cappuccio rosso che le nascondeva il viso era in realtà la moglie. Lei, una casalinga di 22 anni, non riusciva a smuovere il marito dalla sua posizione, e così ha deciso di assecondarlo e di ammettere di essere stata sequestrata e di essere stata ripresa a sua insaputa. Per rendere più credibile la sua storia, si è così rivolta alla locale stazione dei Carabinieri di Correggio, comune vicino a quello dove risiede insieme al marito, e ha presentato denuncia per sequestro e violenza. I carabinieri, una volta visionata la cassetta e dopo aver avviato le indagini, hanno accertato la vera identità dell'attrice presente nel video, e scoperto la messa in scena. La casalinga è riuscita a mettere fine alle ingiuste accuse del marito, ma ora dovrà far fronte alle accuse della giustizia: simulazione di reato e calunnia. Sirena della polizia ammazza 435 polli. CINA - Un contadino cinese ha citato in giudizio le forze dell'ordine dopo che la sirena guasta di una delle automobili della polizia locale aveva spaventato a morte tutti i suoi 435 polli. È accaduto nei giorni scorsi in un podere dello Huxian, nella provincia di Shaanxi, dove 35 volatili sono morti sul colpo per il rumore assordante (la sirena era a meno di 10 metri dall'allevamento), mentre i restanti 400 sono deceduti di lì a qualche giorno dopo l'accaduto a causa, secondo l'uomo, dello stress emotivo subito. La Corte ha stabilito che all'agricoltore dovranno esserne risarciti solo i primi 35 polli. (China News) Chissà se qualcuno avrà pensato di brevettare l’apparato come rimedio per eventuali epidemie di influenza aviaria. I rappresentanti SAP: SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA Segreteria provinciale Gorizia Via Casa Rossa nr. 1 - 34170 GORIZIA Tel. 0481 536140 Cell. 3939072293 Fax 0481 2631189 Email [email protected] Vuoi dare il tuo contributo? Scrivi a L’opinione del SAP Email [email protected] Ricorda L’Opinione del SAP .. Il tuo contenitore Siamo su internet! www.sap.gorizia.it Andrea Campanile Mauro Centini Marco Cernetig Luciano Codutti Domenico Colella Mario Fazioli Marco Fedele Paolo Fiorelli Gianpaolo Grinovero Diego Grop Fabio Innocenti Alessandro Lettieri Nicola Lotto Mario Lovo Enrico Maiova Giovanni Marras Michele Molinari Angelo Obit Maurizio Paravan Luca Peternel Flavio Pino Raffaele Pinto Mariano Pitton Stefano Simonelli Angelo Simonetti Alessandra Tensi Bruno Zilli Alessandro Zucchia Consigliere regionale Consigliere provinciale Vice Segretario Regionale Segretario sezione locale Monfalcone Consigliere provinciale Segretario organizzativo Segretario amministrativo Membro del collegio dei sindaci Vice segretario provinciale Consigliere provinciale Presidente del collegio dei sindaci Consigliere provinciale Membro collegio dei sindaci Consigliere provinciale Consigliere regionale Segretario provinciale aggiunto Consigliere provinciale Segretario provinciale Consigliere provinciale Consigliere provinciale Consigliere provinciale Consigliere provinciale Vice Segretario sezione locale Monfalcone Consigliere provinciale Consigliere provinciale Consigliere provinciale Consigliere provinciale Consigliere provinciale VITA PIU’ LUNGA … PENSIONE PIU’ BASSA… RASBANK LA RISPOSTA COSTRUTTORI DI CERTEZZE La creazione di una pensione complementare è forse l’obiettivo primario che la riforma sulla previdenza si prefigge di perseguire. Essa costituisce l’unico regime previdenziale in grado di sopperire efficacemente alle carenze venutesi a creare nell’ambito del sistema di protezione sociale lasciato scoperto dal regime pubblico (- 30%) e idoneo quindi a realizzare progressivamente quelle condizioni economiche di base in grado di garantire al lavoratore in quiescenza di mantenere gli stessi standard di vita che aveva durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Ma il pilastro va in qualche modo alimentato, e l’accantonamento periodico e costante di somme ne costituisce il miglior sistema ! RasBank offre soluzioni per le certezze di domani : investire oggi per costruire un futuro certo, puntando su soluzioni flessibili ed a elevato grado di personalizzazione. I prodotti della Linea Previdenza, sono la risposta di RasBank alla crescente esigenza di disporre di un patrimonio che integri la pensione pubblica. Un percorso sicuro per la tua previdenza ! 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