90° anniversario della Rivoluzione d`Ottobre - 7

90 anni, e non li dimostra...
Il 7 Novembre 1917 (26 Ottobre secondo il calendario Giuliano, allora in vigore nell'impero zarista)
raggiunse il suo apice un processo rivoluzionario che durò per oltre un anno, prima con la
destituzione dello Zar e con il governo borghese provvisorio, a febbraio del '17, poi con le crescenti
agitazioni popolari nell'esercito russo (mandato al massacro della guerra mondiale e composto
prevalentemente da contadini), tra le classi contadine stesse, e con il fondamentale contributo della
classe lavoratrice operaia, che soffriva la povertà nelle città principali di Mosca e S.Pietroburgo.
La Rivoluzione d'Ottobre fu un evento che diede l'inizio pieno al '900, lo segnò profondamente nei
suoi rapporti sociali, culturali e politici. Noi comunisti a questo evento ci rifacciamo ancora oggi,
nonostante l'ormai tanto declamato "crollo del muro", nonostante si dica, nell'ipocrisia quotidiana,
che l'idea di arrivare a una società di eguali sia solo utopia, sia fuori dalla storia.
Certo, il '900 è finito, siamo in una fase nuova, in un nuovo secolo e in un nuovo millennio. Ma non
sono venute meno le condizioni di ingiustizia, di sofferenza, di sopruso che questa economia
capitalistica, frutto avvelenato della nostra civiltà, continua a creare tra le genti del mondo. Fintanto
che ci saranno queste condizioni, esisteranno e resisteranno i comunisti, testimoni di un'altra
coscenza, di un altro modo di vivere e percepire la realtà, che non sia la legge del più forte.
Ed è per questo che diamo fastidio a tanti, alle destre reazionarie e conservatrici prima di tutto, ma
anche a chi, nel campo delle forze moderatamente progressiste, pensa di poterci marginalizzare
perché vede in noi la testimonianza, viva e attiva, delle contraddizioni che lo attanagliano,
dell'inganno storico di un'idealità ambigua che contiene esigenze in conflitto, interessi opposti di
classe.
Ed è per questo che noi celebriamo questa data, celebriamo la Rivoluzione d'Ottobre: l'evento che
ha sconvolto il mondo, che ha dimostrato la possibilità del cambiamento sociale, che ha dato il via a
movimenti di emancipazione mondiale dei popoli oppressi, movimenti che ancora oggi hanno
ripreso vigore in America Latina e in Asia. Chi in Europa, nelle istituzioni economiche o nelle
lobby di potere, pensa di averci cancellato dalla scena politica, ha fatto male i suoi conti. Perché la
nostra forza è la diversità, il coraggio del sacrificio, le radici della nostra Storia, il nostro lavoro
quotidiano.