La clonazione di un essere umano,Il futuro che non ti saresti mai
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La clonazione di un essere umano,Il futuro che non ti saresti mai
La clonazione di un essere umano Dall’annuncio nel 1997 della clonazione di una pecora soprannominata Dolly, sono passati circa dieci anni e per le persone non del settore la clonazione sembra essersi fermata, ma non è così. Oggi il progresso scientifico permette la clonazione di un essere umano, ma nella maggior parte delle Nazioni la clonazione di esseri umani è vietata dalla legge. La clonazione può essere utilizzata per fini terapeutici: dalle cellule geneticamente identiche fino a tessuti e organi utilizzabili per trapianti. Anche la ricerca potrebbe trarre beneficio dalla clonazioni per malattie come: il cancro, il diabete, ecc. Un altro utilizzo della clonazione potrebbe essere l’uso nella terapia dell’infertilità, dove anche se entrambi i genitori risultino non fertili, potranno avere figli che contengano il loro DNA, oppure genitori con gravi malattie genetiche potranno avere figli che non rischieranno di ammalarsi della malattia genetica. Aumentare l’aspettativa di vita potrebbe essere un utilizzo della clonazione, evitando la senescenza e la morte cellulare. La ricerca scientifica utilizza la clonazione con lo scopo di ottenere cellule staminali per la cura di alcune malattie, ma chi assicura che le conoscenze scientifiche non vengano usate per creare Umani 2.0? Per quali scopi sarà creato l’Umano 2.0? Un’ultima domanda sarà possibile clonare un essere umano decidendo l’età che dovrà raggiungere in breve tempo? Agli inizi degli anni Sessanta il bioetico conservatore Leon Kass, scriveva: “La riproduzione programmata dell’uomo, in effetti, finirà per disumanizzarlo.” Il futuro che non ti saresti mai aspettato. In questo post sul futuro si analizzeranno due scenari che potrebbero verificarsi in un futuro non troppo lontano. In un futuro non troppo lontano sarà possibile scontare una pena di decine di anni in pochi giorni. Tutto questo avverrà grazie al fatto che la cognizione del tempo è quella percepita e non quella reale. Nel “carcere virtuale” un uomo sconterà la sua pena di dieci anni in pochi giorni, ma non per questo sarà meno dura. Poche ore o giorni reali, ma centinaia, migliaia di anni virtuali di sofferenze rimarranno per sempre impressi nella mente del condannato, senza gravare sulla spesa dello Stato per mantenere il condannato. Il peso di migliaia di anni di isolamento virtuale ma in un corpo che ha tutta una vita per rimediare al suo errore, questa sarà la prigione del futuro. Una pena tutta mentale che rimarrà indelebile nella mente del condannato. Il secondo scenario è l’apprendimento; imparare una lingua straniera sarà possibile grazie ad una pillola. In un futuro non troppo lontano le scuole insegneranno solo come comportarsi al meglio nella vita. L’apprendimento di materie come la matematica, le lingue straniere, la filosofia, ecc., avverrà grazie a farmaci specifici per l’apprendimento. Queste due scenari per ora sono fantascienza, anche se ci sono degli studi a riguardo. Il futuro sarà più strano dei miei due esempi. Concludo con una frase di Lucio Anneo Seneca: “La vita è divisa in tre momenti: passato, presente, futuro. Di questi, il momento che stiamo vivendo è breve, quello che ancora dobbiamo vivere non è sicuro, quello che già abbiamo vissuto è certo.” L’ipnosi Con il tempo si è tramandata l’idea che l’ipnosi induca a dormire, poiché la parola “hypnos” deriva dal greco antico il cui significato semantico è sonno. Questa traduzione semantica non corrisponde alla realtà, perché l’ipnosi è uno stato alternativo della coscienza, si ha quindi un’alterazione della coscienza. Per stato alterato di coscienza si intende che il soggetto non è consapevole dell’ambiente circostante oppure ha un controllo parziale o nullo dei sensi. I possibili stati sono quattro: sonno, veglia, ipnosi e coma. Una frase emblematica attribuita a Milton Erickson, riconosciuto in campo internazionale con la fama di massimo esponente dell’ipnosi medica, può farci capire meglio il fenomeno dell’ipnosi: “L’ipnosi non esiste, tutto è ipnosi“. Tutto è ipnosi perché spesso ci troviamo in uno stato ipnotico senza saperlo. Penso sia capitato a tutti di innamorarsi, e sicuramente ci è capitato di guardare la persona amata e trovarci “ipnotizzati” guardandola, quello che è successo è una delle tante ipnosi naturali. Ho scelto come esempio l’innamoramento, ma altre esperienze di ipnosi quotidiana possono essere citate: un romanzo che ci appassiona, un film che ci coinvolge, la musica che ci rapisce o semplicemente quando sogniamo ad occhi aperti. Molto dibattuto è il fatto se si può ipnotizzare qualcuno contro la sua volontà. A questa domanda risponderò riferendomi all’innamoramento: due persone possono innamorarsi oppure no. Dipende da una serie di fattori spesso non razionali, questo vale anche per l’ipnosi. Esistono tecniche conversazionali per mascherare l’ipnosi semplicemente usando la conversazione. Milton Erickson ha risposto al quesito dell’ipnosi contro la volontà del soggetto, così: è possibile solo dopo averci provato. L’utilizzo dell’ipnosi in ambito terapeutico è vastissimo: nelle estrazioni dentarie, per smettere di fumare, per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, nel controllo del dolore, nella cura di disturbi psicosomatici, nella cura delle nevrosi e nell’eliminazione e correzione di disturbi comportamentali, ecc. Concludo con l’ipnosi regressiva che è una tecnica sperimentale, la quale permette di tornare indietro nel tempo in vite precedenti per risolvere le cause di conflitti attuali. Internet delle cose Internet oramai è diventata indispensabile, ma nel futuro lo sarà ancora di più. Tra una decina di anni tutti gli oggetti saranno connessi ad Internet. Immaginate il frigorifero di casa che vi ricorda i cibi in scadenza, oppure consiglia cosa cucinare. La lampadina che prima di smettere di funzionare segnala che deve essere sostituita. I contenitori delle medicine che avvisano se si dimentica di prendere il farmaco. Un’auto in grado di muoversi senza pilota. Insomma tutte le cose fisiche potranno essere connesse ad Internet e diventare “intelligenti” grazie a chip e sensori inseriti all’interno di qualsiasi oggetto. Nel futuro si lavorerà sul tempo di risposta impiegato per le connessioni, in modo da avere risposte quasi immediate. L’internet delle cose genererà una grande mole di dati (Big Data), il primo problema da porsi è il trattamento dei dati personali, perché l’informazione è potere (Come ricorda il film: J.Edgar di Clint Eastwood). Il secondo problema è la sicurezza, dato che gli oggetti potrebbero subire degli attacchi da parte di criminali informatici. L’Internet delle cose (Internet of Things) non è fantascienza, ma le tecnologie attuali già permettono di implementarla. Il mercato dell’Internet of Things è enorme dato che le sue applicazioni sono moltissime. Sicuramente ci sono e ci saranno persone pro e contro l’Internet of Things, personalmente il mio unico timore a riguardo è il trattamento dei dati personali e il loro uso. La paura di sbagliare Affrontare le difficoltà non è da tutti. Quante volte hai detto: “Non ce la faccio, non è per me?” Probabilmente dopo ti levi un peso, ma comunque rimane il dubbio di aver perso una possibilità. Molte persone rinunciano senza provare, perché hanno paura di sbagliare. Si ha paura del giudizio degli altri, ma il vero giudice siamo noi stessi, siamo troppo rigidi per permetterci un errore. Ricordati che tutti sbagliano, l’importante è rialzarsi quando si cade. Siamo cresciuti con l’idea che non si debba sbagliare che gli errori che commettiamo ci facciano diventare delle “cattive” persone, ma spesso non è l’errore in sé importante ma il valore che diamo ad esso. Con questo non voglio dire che dobbiamo diventare incoscienti, ma ci sono molte persone che vivono con la paura di sbagliare e questo limita la loro capacità di agire. Gli alibi e il vittimismo sono da evitare, siamo nati per sbagliare e imparare dagli errori. Pensare per un attimo a un bambino può aiutare, i bambini devono imparare a parlare e camminare ma non hanno paura di sbagliare a fare entrambe le cose. Guardare un bambino quando prova a camminare è sicuramente un’esperienza di vita, imparare a camminare nella vita con quell’entusiasmo: questo è l’obiettivo. Per esperienza personale posso dire che gli errori aiutano a crescere, l’importante è capire l’errore e cercare di non ripeterlo. In amore spesso si ha paura di sbagliare, ma quando arriva la persona giusta tutto diventa semplice. La verità è che la paura di sbagliare in amore, nel lavoro, ecc., ti impedisce di ricercare la tua felicità. Per una volta abbandona il freno che ti impedisce di lasciarti andare, non puoi percorrere sempre le stesse strade perché nella vita capita, anche, di percorrere nuove strade. Turismo spaziale Dove andare in vacanza? Perché non viaggiare nell’oscurità dello spazio, fluttuare in assenza di gravità ed ammirare il passaggio della Terra guardandola dallo spazio. Per i sognatori di viaggi intergalattici il turismo spaziale è ormai una realtà. Certo per ora non è una vacanza low cost, ma presto lo diventerà. Società come la Virgin Galactic, l’azienda del miliardario britannico Richard Branson, cercano di far diventare i viaggi nello spazio dei voli commerciali. Ma nel futuro ci spingeremo oltre ai semplici viaggi nello spazio, abiteremo su Marte. Non è fantascienza, la Nasa ha premiato tre progetti per la realizzazione di una casa sul Pianeta Rosso utilizzando la stampa 3D. Chissà come sarà vivere su Marte, anni più lunghi, notti freddissime e pomeriggi nuvolosi vien voglia di telefonare sulla Terra, ma quanto costerà la telefonata? Ormai è sicuro ci saranno colonie umane che vivranno sul Pianeta Rosso. Per ora è una questione solo di tempo e di avanzamento della tecnologia. Sulla Luna invece ci sono enormi sbalzi di temperatura fra la notte e il giorno, inoltre un giorno lunare dura circa 2 settimane. Quando ci verrà voglia di riposarci saremo costretti a legarci nei letti, per la bassa gravità, anche camminare sul suolo lunare sarà difficile. L’uomo si spingerà oltre e probabilmente in un futuro non troppo lontano, riuscirà a trovare altre civiltà nello spazio infinito dell’universo perché pensare di essere gli unici abitanti dell’universo è un’ipotesi non realistica.