Occhi aperti sulla strada

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Occhi aperti sulla strada
Materiale per la stampa / Documentazione
Distrazione al volante dovuta ai dispositivi di infotainment:
un rischio sottovalutato
Distrazione e disattenzione: un pericolo
La distrazione e la disattenzione sono le cause più frequenti di incidente in Svizzera [1]. Nel
2013, distrazione e disattenzione sono state corresponsabili per circa 13'000 incidenti, di cui
circa 5’000 con danni alle persone. Il numero di incidenti dovuti alla distrazione è quindi aumentato, se pure in maniera minore, rispetto al 2012. Al contrario, gli incidenti dovuti ad altre cause
mostrano una tendenza al ribasso [2].
Al volante si mangia, si beve, ci si trucca, si telefona, si usa la radio, si scrivono SMS e si leggono
e-mail. Tutte queste attività riducono la concentrazione e l'attenzione necessarie per il vero compito essenziale: la guida. Fonti di distrazione frequenti sono i dispositivi di infotainment come
telefoni cellulari, GPS, computer di bordo e lettori MP3.
Molti automobilisti non si curano del fatto che sia vietato dalla legge praticare attività che distraggono dalla guida. In base alla Legge federale sulla circolazione stradale (LCStr), il conducente deve costantemente padroneggiare il veicolo, in modo da potersi conformare ai suoi doveri di
prudenza (art. 31 cpv 1 LCStr) [3]. Anche una telefonata attraverso il sistema vivavoce può quindi
essere punibile. Infatti, anche se non è necessario staccare la mano dal volante per telefonare, la
mente del conducente si allontana dal traffico per rivolgersi alla conversazione. Il conducente è
distratto dal punto di vista cognitivo e nonostante il sistema vivavoce non riesce ad adempiere al
suo dovere di prudenza. In questo modo fa aumentare il rischio di incidente, il che è penalmente
punibile. (art. 90 LCStr).
Guidare richiede la massima concentrazione e piena attenzione . Qualsiasi attività collaterale
comporta un elevato rischio di incidente. Tuttavia, molti conducenti sono disposti a correre questo rischio. In un sondaggio condotto nel 2011 da Allianz Deutschland AG [4], circa il 40% degli
intervistati ha dichiarato di effettuare chiamate con il telefono cellulare mentre guida e l'80% lo
fa con il sistema vivavoce. Sempre durante la guida, circa un terzo degli intervistati scrive o legge
messaggi di testo ed e-mail. Inoltre, gli intervistati che impostano la destinazione nel dispositivo
di navigazione mentre guidano sono circa la metà.
Anche AXA Winterthur ha condotto un sondaggio simile nel 2009, documentando, nella propria
relazione sulla sicurezza stradale, l'elevata propensione di automobilisti a farsi distrarre dalla
guida da altre attività. E questo nonostante la maggioranza degli intervistati abbia dichiarato di
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ritenere che telefonare al volante sia il comportamento errato in assoluto più pericoloso nel traffico [5]. La maggior parte dei conducenti sembra quindi essere consapevole dei rischi legati alla
distrazione, ma nonostante questo si impegna in altre attività mentre guida. Perché lo fa?
Perché non guidiamo senza distrarci?
La società ci richiede di sfruttare in maniera ottimale le nostre risorse in termini di tempo. Per la
maggior parte di noi, questo implica il fatto di essere sempre reperibili. Per soddisfare queste
esigenze, utilizziamo sempre più l'automobile come un prolungamento del nostro salotto o del
nostro ufficio. In questo modo possiamo colmare l'apparente perdita di tempo trascorso nel veicolo. [6]
Grazie a smartphone e tablet, oggi non solo siamo costantemente reperibili, ma disponiamo anche in qualsiasi momento dell'accesso a internet. E questa possibilità è largamente sfruttata:
all'inizio del 2014 i cittadini svizzeri che possedevano uno smartphone erano 4.3 milioni [7], un
milione in più rispetto al 2012. A quel tempo, l'82% degli intervistati nell'ambito dello studio
«Our Mobile Planet» [8] dichiarava di utilizzare il proprio dispositivo mentre era occupato in altre
faccende, come per esempio guidare un'automobile. Quindi anche in automobile vale lo slogan:
«Non senza il mio smartphone!». Le case automobilistiche accolgono questa tendenza e lavorano per ottenere sistemi di infotainment di bordo sempre migliori. La tentazione di impegnarsi in
attività che distraggono durante la guida è in aumento. I sistemi di comunicazione integrati e i
comandi vocali riducono la distrazione visiva e motoria: gli occhi possono rimanere più spesso
sulla strada, e le mani sul volante. Tuttavia, anche in questo caso, il carico cognitivo durante
l'input vocale e l'ascolto è alto. L'attenzione al traffico necessaria per guidare è ridotta e il rischio
di incidenti aumenta.
Sopravvalutiamo le nostre capacità
La maggior parte dei conducenti è consapevole di quanto sia pericoloso un’occhiata al display
del cellulare. Molti di loro ritengono problematico anche staccare la mano dal volante per scrivere un SMS o per azionare il dispositivo di navigazione. Tuttavia, molti lo fanno. Perché? Perché
sovrastimano le proprie capacità in relazione alle abitudini di guida e pensano di poter fare due
cose contemporaneamente rimanendo concentrati. Alla luce dell'elevato numero di incidenti si
cullano nella falsa certezza che a loro non capiterà. Perché finora non è mai successo niente a
loro, ma solo agli altri. Pensano di mantenere il controllo dell'automobile nonostante le distrazioni. Tuttavia, questo è un errore che può essere fatale. In una situazione imprevista, come
quando un bambino corre improvvisamente in mezzo alla strada, anche il conducente più esperto non è in grado di reagire abbastanza velocemente. Non importa se sta telefonando con il vivavoce, impostando il navigatore o scrivendo un SMS. Tutte le attività secondarie hanno un impatto
negativo elevato sulla capacità di guida, sia per i neoconducenti, sia per i conducenti esperti.
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Sottovalutiamo il pericolo della distrazione
Durante la guida, elaboriamo risorse a diversi livelli. Il traffico, le condizioni della strada, la velocità e la posizione del veicolo sono percepiti a livello visivo, il rumore del traffico a livello acustico. Manovrare il veicolo e le decisioni implicate per farlo ci impegnano a livello cognitivo. Il trasferimento di tali decisioni viene eseguito a livello motorio. Di conseguenza, le distrazioni possono insorgere in tutti questi quattro livelli. Molti automobilisti sottovalutano il rischio di incidente legato all'utilizzo dei dispositivi di infotainment. Quando si rivolgono gli occhi verso il display del dispositivo in questione, il controllo sulla strada viene a mancare (distrazione visiva).
Test effettuati con simulatori di guida hanno dimostrato che telefonare limita la visuale e provoca
il cosiddetto effetto tunnel [6]. La distrazione visiva è quindi presente anche quando lo sguardo è
rivolto alla strada, come nel caso delle telefonate con il sistema vivavoce. I segnali sonori o la
musica distraggono l'udito dal traffico stradale (distrazione acustica). Per azionare il dispositivo,
i conducenti devono spesso staccare la mano dal volante (distrazione motoria). Ma soprattutto,
la distrazione impegna quelle risorse cerebrali di cui gli automobilisti necessitano per guidare in
maniera sicura la propria automobile (distrazione cognitiva). Perché la guida è un'attività che
richiede la massima concentrazione. Nella migliore delle ipotesi, la maggior parte degli automobilisti è cosciente della distrazione visiva, motoria e acustica. Tuttavia, spesso sottovaluta la
distrazione cognitiva.
Perché il multitasking al volante porta alla distrazione anche i conducenti esperti
Il nostro cervello non è in grado di distribuire equamente la concentrazione su diverse attività. Se
una persona esegue più attività contemporaneamente, ci sarà sempre una gerarchia delle priorità. Il cervello può quindi elaborare informazioni in parallelo solo in modo limitato. Pertanto, qualunque altra attività al volante distoglie dal compito primario, la guida [4]. A ulteriore supporto
della tesi che il multitasking al volante debba essere evitato è il fatto che durante la guida siamo
esposti a una frequenza estremamente alta di informazioni. Guidare un'automobile è tutt'altro
che una perdita di tempo: percorso, semafori, segnali, pedoni, traffico contrario, rumori, condizioni stradali e di illuminazione sono solo alcune delle numerose informazioni che il nostro cervello deve elaborare. Senza dimenticare tutte quelle cose che non possiamo prevedere nemmeno percorrendo le strade più note: improvviso maltempo, altri utenti della strada disattenti oppure ostacoli inaspettati. Se a tutto questo si aggiungono attività che non sono in relazione con la
guida, le risorse di elaborazione non bastano più nemmeno per il miglior conducente, che è distratto e che in caso di incidente dovrà convivere con le conseguenze.
Ci sono diversi approcci per spiegare la distrazione [9]. La ricerca la divide in due categorie: i
rappresentanti delle teorie delle risorse multiple partono dal presupposto che l'uomo sia in grado di eseguire contemporaneamente più attività, almeno nella misura in cui vengono utilizzate
risorse differenti. Guidare ne è un esempio, in quanto richiede una combinazione di risorse diverse. In questo contesto, la percezione visiva dell'ambiente e delle indicazioni all'interno
dell'automobile è centrale. Per una risposta veloce sono necessarie risorse manuali. Per l'elaborazione delle informazioni, risorse cognitive. Tuttavia per il multitasking, che avviene per esem-
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pio quando si telefona mentre si è alla guida, il conducente fa appello ad alcune delle stesse
risorse, causando una cosiddetta interferenza. Ciò significa che un'attività (telefonare) influenza
l'altra attività (guida) e viceversa. Il tasso di errore aumenta, il tempo di reazione si prolunga e le
conseguenze possono essere causa di incidente.
I rappresentanti delle teorie del canale unico, sostengono che le risorse disponibili per l'elaborazione delle informazioni siano limitate e dubitano che l'attenzione possa essere distribuita su
più risorse. Pertanto, considerano l'elaborazione simultanea di informazioni quanto meno problematica, se non impossibile. La guida è un compito molto impegnativo per i conducenti. Inoltre, molte situazioni sono imprevedibili. Se poi il conducente esercita un'attività esterna come
telefonare, si verifica un sovraccarico delle risorse, in particolare se tale attività esterna non può
essere interrotta, o può esserlo solo parzialmente. Il conducente è in quel momento focalizzato
sulla conversazione e non sta destinando sufficienti risorse alla percezione ed elaborazione delle
informazioni provenienti dal traffico. Se si dovesse verificare una situazione imprevista, come
una brusca frenata dell'automobilista che lo precede, non avrà abbastanza risorse a disposizione per reagire rapidamente.
Indipendentemente dall'approccio seguito, è chiaro che eseguire attività collaterali mentre si è al
volante ha un impatto negativo sulla guida sicura. A livello conscio o inconscio, la distrazione
porta alla scarsa elaborazione delle informazioni relative al traffico e di conseguenza all'aumento
del rischio di incidente.
L'attività di prevenzione deve colmare il divario tra la percezione soggettiva e il rischio
obiettivo di incidente
Come dimostrano gli ultimi dati dell'Ufficio federale delle strade USTRA, il rischio di incidenti
causati dalla distrazione al volante è un problema grave. Il pericolo è decisamente reale. Tuttavia, attraverso una valutazione soggettiva, molti automobilisti non se ne preoccupano e sopravvalutano le proprie capacità. Questo è supportato dal fatto che la maggior parte di loro non sono
mai stati coinvolti in un incidente. È qui che l'attività di prevenzione deve intervenire. La campagna mirata a incoraggiare meno distrazione e più sicurezza sulle strade vuole quindi in primo
luogo colmare il divario tra la percezione soggettiva della distrazione alla guida e il rischio oggettivo di incidente. Guidare torna quindi ad essere consapevolmente il compito principale.
Fonti frequenti di distrazione [4]
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Telefonare con e senza sistema vivavoce
Scrivere e leggere SMS ed e-mail
Sistemi di navigazione ed altri dispositivi di infotainment
Dispositivi e supporti ottici e acustici
Passeggeri
Animali domestici, insetti volanti
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Fumo
Cibi e bevande
Abbigliamento, cura personale
Distrazioni interiori (pensieri, sentimenti, stress, ecc.)
Oggetti ed eventi esterni al veicolo
Definizione di distrazione e disattenzione (per la versione originale in tedesco, si veda il documento bfu-Faktenblatt Nr. 7) [3]
La ricerca non fa una distinzione netta tra disattenzione come condizione del conducente e distrazione come processo percettivo. In alcuni casi i due termini sono utilizzati come sinonimi e
spesso sono citati insieme come causa di incidente. Gli stimoli interni o esterni al veicolo generano distrazione. La disattenzione ha origine nella persona stessa, quando per esempio si abbandona ai propri pensieri. Ci sono fondamentalmente quattro tipi di disattenzione e distrazione: visiva, acustica, motoria e cognitiva.
Fonti
[1] bfu – Beratung für Unfallverhütung, SINUS-Report 2013. Sicherheitsniveau und
Unfallgeschehen im Strassenverkehr 2012. bfu: Bern, 2013.
[2] Bundesamt für Strassen ASTRA, Übersicht VSS-Standardreports nach SN 641'704 (inkl.
Zusatzreports). 2014: Bern.
[3] Ewert, U., Unaufmerksamkeit und Ablenkung. bfu-Faktenblatt 07, bfu – Beratung für
Unfallverhütung, Bern, 2011.
[4] Kubitzki, J., Ablenkung im Strassenverkehr. Die unterschätzte Gefahr. Stand der Forschung
und Ergebnisse einer Repräsentativbefragung von Autofahrern in Deutschland, Österreich und
der Schweiz. Im Auftrag der Unternehmenskommunikation der Allianz Deutschland, Allianz
Österreich und Allianz Suisse, München, 2011.
[5] AXA Winterthur, AXA Verkehrssicherheitsreport 2009. Schweizer halten sich für die besten
Autofahrer Europas. Medienmitteilung vom 12. November 2009.
[6] Scaramuzza, G., Telefonieren und SMS-Schreiben am Steuer. bfu-Faktenblatt 03, bfu –
Beratung für Unfallverhütung, Bern, 2009.
[7] comparis, Schweizer Smartphone-Markt bald gesättigt. comparis.ch zur Verbreitung von
Tablets und Smartphones. Medienmitteilung vom 19. Februar 2014.
[8] Ipsos OTX Media CT Unser mobiler Planet Schweiz. Der mobile Nutzer. Internationale Studie
zum mobilen Nutzenverhalten (Smartphones). Im Auftrag von Google, 2012.
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[9] Hackenfort, M., Unaufmerksamkeit & Ablenkung, Literaturreview im Auftrag des
Schweizerischen Versicherungsverbandes. Zürcher Hochschule für Angewandte
Wissenschaften. Departement Angewandte Psychologie, Forschungsschwerpunkt «Faktor
Mensch in Verkehr und Sicherheit», 2012.
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