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MISSIONI Giovani & Adulti 2015 • 2 TRIMESTRE • DIVISIONE ASIA DEL NORD-PACIFICO www.avventisti.it/missioni-nel-mondo 1 SOMMARIO COREA DEL SUD 4 APRILE - LA CHIESA DELLE FRITTELLE 11 APRILE - UN VIAGGIO VERSO LA LIBERTÀ 18 APRILE - L’UOMO STRISCIONE MONGOLIA 25 APRILE - UN ANGELO RILUTTANTE 2 MAGGIO - FORTI E CORAGGIOSI GIAPPONE 9 MAGGIO - PIÙ PREZIOSO DEL DENARO 16 MAGGIO - NUOVA VITA DALLA MORTE CINA 23 MAGGIO - INCONTRI DIVINI 30 MAGGIO - LA BIBBIA SEPOLTA 6 GIUGNO - IN CERCA DI PACE (PARTE 1) 13 GIUGNO - IN CERCA DI PACE (PARTE 2) TAIWAN 20 GIUGNO - UNA NUOVA VITA RISORSE 27 GIUGNO - TREDICESIMO SABATO 2 1° SABATO, 4 APRILE 2015 - COREA DEL SUD LA CHIESA DELLE FRITTELLE LA FAMIGLIA SHIN Tutto ebbe inizio un sabato mattina. Un’adolescente piangeva nella sua stanza chiusa a chiave. Preoccupata, la signora Shin, mamma della ragazza, bussò alla porta per sapere che cosa era successo. La giovane, sempre piangendo, le rispose che non voleva andare in chiesa perché non c’era nessuno della sua età e si sarebbe annoiata. In realtà, già da qualche tempo, la signora Shin si era accorta che sua figlia quindicenne, Bo Hwa, il sabato non era felice. Durante la settimana frequentava la scuola e aveva molti amici, ma il sabato era praticamente sola. Madre e figlia pregarono insieme per risolvere questa situazione e un giorno la signora Shin ebbe un’idea. Ogni mattina, durante la settimana, si svegliava prestissimo e preparava 2.000 hotteoks (particolari frittelle dolci coreane) che andava poi a vendere proprio davanti alla scuola di Bo Hwa, prima dell’inizio delle lezioni e durante l’intervallo del pranzo, agli studenti affamati. Faceva, però, molto di più: si interessava a loro e creava un rapporto di amicizia. Molti dei ragazzi non avevano nessuno con cui parlare e che mostrasse vero interesse per loro, e quindi si fidavano di lei e si aprivano, raccontandole la propria vita. Alcuni erano in difficoltà sia a scuola sia a casa, molti provenivano da famiglie divise o da situazioni di abusi. Altri vivevano da soli. Dopo aver fatto amicizia e creato una relazione di fiducia con i giovani, la signora Shin chiedeva come trascorrevano il sabato pomeriggio. «Non facciamo niente», era la risposta più comune. «Vi piacerebbe venire con me a far visita ad alcuni anziani soli?», propose la donna. La signora Shin aveva chiesto e ricevuto dal Comune i nomi e gli indirizzi degli anziani che vivevano soli e che non avevano nessuno che li accudisse. Ogni sabato pomeriggio, andava a trovarli insieme al marito, alla figlia e ad alcuni studenti. Il successo di quest’attività fu immediato. Dopo le visite, la signora Shin invitava i ragazzi a casa per trascorrere una serata ricreativa. Cucinava buone pietanze e gli studenti erano contenti di vivere nel calore e nell’affetto della famiglia Shin. Bo Hwa era al settimo cielo per questi nuovi amici. Oltre al nutrimento fisico, la signora Shin insegnava agli stu- denti a pregare, a cantare inni religiosi e a studiare la Bibbia. Durante la settimana, oltre a vendere le frittelle, la donna andava a casa degli studenti e portava qualcosa da mangiare a quelli che vivevano soli. Nelle situazioni più gravi, la signora Shin accoglieva gli studenti addirittura a casa sua e si occupava di loro come se fossero suoi figli. Gli incontri del sabato pomeriggio divennero sempre più frequentati fino a che il piccolo appartamento degli Shin fu troppo piccolo per accogliere tutti. Il gruppo si trasferì temporaneamente nel negozio di articoli elettrici del signor Shin, nonostante le lamentele dei negozianti vicini. Gli Shin continuarono a pregare e ben presto Dio intervenne e la famiglia poté trasferirsi in una casa più grande. La «casa-chiesa» crebbe a tal punto che gli Shin chiesero ai responsabili della Chiesa avventista di trovare un vero e proprio locale di culto. Un giorno, il signor Shin notò nella sua stessa strada un immobile abbandonato e in vendita. Toccò le mura dell’edificio e pregò: «Signore, fa che possiamo acquistare questa casa in modo che diventi la tua casa, la dedicheremo a te». Il Signore rispose alle sue preghiere e furono raccolti 5.000 dollari per l’acquisto dell’immobile. Il gruppo lavorò per ripararlo e renderlo un luogo di culto dignitoso. A quel punto, però, avevano bisogno di un pastore. Il signor Shin decise d’intervenire anche in questo caso. Nonostante avesse 45 anni lasciò il suo negozio e andò a studiare teologia all’università avventista di Sahmyook, una grande università vicino a Seoul. Lui, sua figlia e tre studenti «adottati» completarono gli studi universitari e tutto questo grazie ai proventi della vendita delle «frittelle». Da allora, era il 1998, sono stati battezzati più di 400 giovani. I membri di chiesa, praticamente tutti giovani, hanno presentato 39 programmi di evangelizzazione. Sono andati in Cambogia, a Hong Kong, nelle Filippine a Taiwan e hanno trasformato la vita di migliaia di asiatici. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato di questo trimestre servirà per costruire un Istituto di formazione per giovani coreani a Naju, nella Corea del Sud. Grazie per la vostra generosità. PILLOLE DALLE MISSIONI: L’Unione coreana (KUC) della Chiesa avventista del 7o giorno è stata organizzata nel 1919 e riorganizzata nel 1984. La KUC comprende 5 Federazioni locali e due Campi missionari. Nella KUC ci sono 714 chiese avventiste con 234.584 membri. La popolazione complessiva delle due Coree, del Sud e del Nord, è di 74.940.000 abitanti. 3 2° SABATO, 11 APRILE - COREA DEL NORD UN VIAGGIO VERSO LA LIBERTÀ ANA* Il campanello sulla porta del negozio tintinnò e Ana vide entrare una donna cinese che le sorrise e si mise a parlare di diverse cose, gettando contemporaneamente un’occhiata agli oggetti presenti nel negozio. Evitò tutti quegli argomenti che, ascoltati da orecchie indiscrete, avrebbero potuto suscitare l’interesse della polizia. Ana viveva insieme con i genitori nella Corea del Nord, al confine con la Cina. Era molto prudente e sapeva che questa donna poteva essere una spia del governo. Aveva sentito parlare di persone, anche anziane, arrestate per aver criticato il governo. Non era prudente fidarsi degli sconosciuti. La donna si presentò come signora Lee, una cinese. Acquistò qualcosa, parlò simpaticamente e poi andò via, salutando Ana. La signora Lee tornò diverse volte nello stesso negozio. Era sempre sorridente e parlava con disinvoltura del più e del meno, fino al giorno in cui, al momento di pagare, sorridendo mise un pacchettino sul bancone. Ana lo aprì e vide che conteneva cosmetici la cui vendita era proibita nella Corea del Nord. La ragazza non sapeva cosa fare e guardò la signora Lee. Doveva accettare quel regalo oppure era una trappola? La signora Lee le sorrise, poi si girò e uscì dal negozio. Durante le sue visite, la signora Lee spesso parlava di Dio, ma Ana praticamente non lo conosceva. Un giorno le fece scivolare tra le mani un foglio che conteneva una preghiera: il Padre nostro. «Condividilo con la tua famiglia», le sussurrò. La sera, rientrata a casa, Ana mostrò il foglio alla madre che lesse la preghiera con grande interesse. Poi s’inginocchiò e pregò perché il figlio tornasse a casa. Il fratello di Ana era un soldato e non lo vedevano da otto anni. Un mese dopo, la mamma di Ana sentì bussare alla porta, andò ad aprire e si trovò di fronte due soldati. Per un attimo temette di essere arrestata, poi si accorse che uno dei due soldati era suo figlio. Che emozione, finalmente era tornato a casa! Ana raccontò alla signora Lee quanto era accaduto e lei le dette un biglietto sul quale era scritto: «Se vieni in Cina, telefonami». Ana decise di lasciare la Corea del Nord. Sapeva che chi cercava di espatriare correva il rischio di essere arrestato e addirittura messo a morte, ma il desiderio di libertà aveva ormai messo le radici nel suo cuore. Ana aveva sentito dire che, pagando, alcune guardie di confine lasciavano passare chi voleva espatriare, così si rivolse a una di esse e dietro un compenso di 100 yuan cinesi (15,36 euro) ebbe il permesso di attraversare il confine. Non aveva parlato a nessuno del suo progetto, nemmeno ai genitori. Il giorno stabilito Ana pagò la cifra richiesta, attraversò il confine e fu in Cina; continuò a camminare senza fermarsi per diversi chilometri e poi prese il cellulare e chiamò la signora Lee. Rimase per diverso tempo a casa della signora Chee, un’amica della signora Lee. Dare asilo a una nordcoreana era pericoloso, ma la signora Chee era disposta a correre il rischio, soprattutto perché voleva condividere con la giovane la sua fede. Le parlò di Gesù che Ana accettò come suo personale Salvatore. La ragazza doveva però continuare il suo viaggio, dato che, ogni giorno che rimaneva in Cina c’era il pericolo di essere arrestata e rimandata nel suo paese, dove sarebbe stata forse imprigionata. Dopo sei mesi, Ana entrò nella Corea del Sud, il paese che aveva da sempre considerato un nemico. Ora frequenta una chiesa avventista ed è felice della libertà raggiunta. La libertà di poter condividere con altri il suo amore per Gesù. Nessuno sa quanti avventisti vivano nella Corea del Nord, ma i membri della Corea del Sud pregano per loro. * Nome fittizio. COLPO D’OCCHIO SUL PAESE: In passato la Corea del Nord e la Corea del Sud erano un’unica nazione. La guerra combattuta dal 1950 al 1953 ha diviso in due il paese. La Corea del Nord è tuttora una nazione comunista e la religione è fortemente scoraggiata. Il nome ufficiale della Corea del Nord è «Repubblica Popolare Democratica di Corea». La popolazione della Corea del Nord è di 24,9 milioni, con un’età media di 33 anni. Pyongyang è la capitale del paese. 4 3° SABATO 18 APRILE - COREA DEL SUD L’UOMO STRISCIONE SONG SUNG SUB Song Sung Sub vive in una delle zone più popolate del mondo e precisamente a Seoul, capitale della Corea del Sud. È vice segretario della Divisione Asia del Nord-Pacifico (NSD) della Chiesa avventista. L’obiettivo che Song Sung Sub si era proposto e che voleva raggiungere era portare il messaggio dei tre angeli ai suoi connazionali. Voleva soprattutto che l’attenzione si concentrasse immediatamente sul cuore del messaggio dei tre angeli: il sabato. Ci pensò a lungo e infine ebbe un’idea molto creativa e coraggiosa, che aveva cominciato a prendere forma mentre distribuiva i volantini della chiesa di casa in casa. Si era infatti accorto che molte persone accettavano l’opuscolo, ma poi lo gettavano via. Sung Sub contattò un’agenzia di pubblicità e disegnò insieme con loro un cartellone pubblicitario, da indossare sulla schiena, in cui era scritto a lettere cubitali gialle su sfondo blu «Giorno di riposo = Sabato = Settimo giorno». Il cartello conteneva altri particolari in caratteri più piccoli. Quest’idea gli era venuta ripensando a due esempi biblici: Giona che fu mandato in giro per una grande città a proclamare la necessità del pentimento; i figli d’Israele che marciarono intorno a Gerico come testimoni silenziosi. Indossando lo striscione, Sung Sub è sicuro di far conoscere la verità del sabato con più efficacia. Lo indossa mentre si reca al lavoro in bicicletta e, spesso, anche quando cammina nei parchi. «Quando le persone vedono il cartellone s’incuriosiscono e lo leggono ad alta voce. Poi ne parlano con altri e lo commentano. Il sabato è un messaggio importante. Ci sono altri modi per diffonderlo, ma questa è la mia strategia personale», spiega Sung Sub. All’inizio, l’uomo temeva che la gente lo giudicasse male, mentre invece rimase stupefatto nel constatare l’interesse che questo striscione sollevava. «Un giorno», racconta Sung Sub, «presi la metropolitana e mi accorsi che qualcuno mi seguiva. Alla fine un signore si avvicinò e mi disse: ‘So che questa è la verità. Esiste una chiesa che osserva il sabato?’». Un’altra volta fu avvicinato nel parco da due coppie che gli dissero: «Lei forse appartiene alla Chiesa avventista del 7° giorno?» «È tanto che non la frequentiamo più. Sa dirci dove si trova la chiesa? La stiamo cercando!». Altre volte gli chiedono spiegazioni, confessando di non sapere niente del giorno di riposo e naturalmente del sabato; e non sono solo adulti a farlo ma anche bambini che lo seguono, incuriositi dallo strano striscione. A volte la gente gli chiede come fa ad andare in giro avendo sempre il cartellone sul dorso e Sung Sub ammette che non è facile. Ci vuole coraggio e deve fare attenzione a comportarsi sempre bene perché il messaggio che veicola è importante. Deve essere sereno e cordiale e per farlo prega in continuazione che lo Spirito lo assista. In effetti, confessa, quest’esperienza gli ha cambiato il carattere. L’idea del cartello pubblicitario è piaciuta a un anziano della sua chiesa che gli ha chiesto una copia del disegno. Vuole fare anche lui questo tipo di evangelizzazione. Ha quindi realizzato un cartellone ancora più grande di quello di Sung Sub e lo usa mentre distribuisce gli opuscoli. Sung Sub è molto contento della sua iniziativa perché pensa che un solo sguardo al messaggio lasci un’impronta indelebile nella mente di chi lo legge e, del resto, questo è solo un progetto pilota: chi può sapere quali risultati darà? DOMANDE DI RIFLESSIONE: Quali vantaggi vedete nello striscione evangelistico di Song Sung Sub? Siete sorpresi dalle reazioni suscitate? Perché? Che cosa scrivereste su un vostro ipotetico cartello pubblicitario? Pensate ad almeno tre progetti di evangelizzazione che potreste attuare nella vostra zona. COLPO D’OCCHIO SUL PAESE: Il nome ufficiale della capitale della Corea del Sud è «Seoul città speciale». L’area urbana di Seoul è tra le più popolose del mondo, con 10,44 milioni di abitanti, e una densità di 17.000 persone per km2 La densità è quasi due volte quella di New York e otto volte quella di Roma. Se si considera l’area metropolitana di Seoul, è al secondo posto nel mondo con oltre 25 milioni di abitanti. 5 4° SABATO, 25 APRILE - MONGOLIA UN ANGELO RILUTTANTE JAGANA Jagana ascoltava il culto nella sua chiesa, ma adorare Dio non le dava più la stessa gioia che in passato. Durante gli anni dell’università aveva perso il contatto con Dio pur credendo ancora. Pensava che la sua vita non fosse più in armonia con le leggi del Signore e a un certo punto decise che forse la chiesa sarebbe stata meglio senza di lei. Il fatto è che Jagana aveva impiegato tutte le sue energie nello studio, per ottenere ottimi voti e laurearsi con il massimo riconoscimento universitario. Aveva così perso il contatto con Gesù. Ripensò a quando aveva sentito parlare per la prima volta di Gesù. Studiava l’inglese insieme con altri giovani avventisti e, pur sapendo che i suoi genitori si sarebbero opposti alla sua conversione al cristianesimo, aveva dato la sua vita a Gesù. I suoi sentimenti e interessi erano cambiati durante gli anni universitari e quella mattina, mentre sedeva in chiesa, si disse che era l’ultima volta che ascoltava un culto. Dio però aveva altri piani per lei. Quella stessa sera il telefono squillò. Era il pastore della sua chiesa che aveva una buona notizia per lei: «Sei stata scelta per far parte dei Golden Angels!». I Golden Angels erano un gruppo musicale di giovani cantanti avventisti che viaggiava durante l’anno nell’Asia settentrionale. Jagana aveva da sempre voluto far parte di quel gruppo, ma ora era troppo tardi. «No, pastore», farfugliò, «Non posso. Sto per laurearmi e se manco per un anno dall’università perdo la borsa di studio. E poi non so cantare bene come gli altri componenti del gruppo. La ringrazio, ma devo rifiutare il suo invito». Non spiegò che spiritualmente stava morendo. Il pastore Joshua la ricontattò una seconda volta e poi infine una terza in cui non la lasciò nemmeno parlare: «Jagana, basta dire no. Prima di dare una risposta prega per 24 ore». La giovane raccolse l’invito. Pur conti- nuando a ripetersi tutte le ragioni per cui non poteva far parte del gruppo, come aveva promesso, pregò: «Dio, pensavo che fossi intelligente, che sapessi ogni cosa, ma come hai potuto scegliermi per far parte dei Golden Angels?... Se vuoi veramente questo da me, dammi un segno. Fa’ che i miei genitori e i miei insegnanti siano anche loro d’accordo. Saprò così che devo accettare». Sorrise tra sé perché era sicura che i suoi genitori e i docenti non le avrebbero mai dato il permesso. Telefonò comunque alla mamma che le disse: «Chiedi a tuo padre». Il papà a sua volta le disse: «Chiedi ai tuoi insegnanti. Se loro dicono sì, per me va bene». Sorpresa dalla risposta del padre, Jagana riagganciò il telefono. Sapeva che il suo professore con il quale preparava la tesi era un cristiano, ma sapeva anche che disprezzava la sua religione e che non le avrebbe dato il permesso di assentarsi per un anno. Voleva quanto lei che vincesse la medaglia di miglior studente, ma quando gli parlò del Golden Angels, il professore rispose: «Congratulazioni! Accetta!». A quel punto Jagana si disse che Dio le stava rivolgendo un appello perché ancora l’amava e voleva che lavorasse per lui. La giovane lasciò la scuola e si unì al gruppo. All’inizio ebbe alcune difficoltà perché non era abituata a cantare, ma Dio l’aiutò. Durante una delle campagne di evangelizzazione, anche la mamma di Jagana fi battezzata e la ragazza capì definitivamente che il Signore l’amava e non l’avrebbe mai abbandonata. Jagana ha completato gli studi e ora insegna in una scuola elementare avventista in Mongolia. La Mongolia è un campo missionario nato da poco. I primi battesimi sono stati celebrati solo 20 anni fa e l’offerta di questo trimestre servirà a creare una biblioteca per la scuola elementare avventista. Grazie per quanto donerete. PILLOLE DALLE MISSIONI: La Mongolia ha circa 2,8 milioni di abitanti, un milione dei quali vivono nella capitale, Ulan Bator. Le prime conversioni, avvenute dopo la caduta del comunismo, risalgono al 1993. Oggi ci sono più di 1.600 avventisti che si riuniscono in 10 chiese, gruppi e istituzioni. Sette di queste chiese si trovano nella capitale. La maggior parte degli avventisti hanno meno di 30 anni. 5° SABATO, 2 MAGGIO - MONGOLIA FORTI E CORAGGIOSI BOLDROO Boldroo ebbe un attimo di scoraggiamento quando vide che gli esami di laurea erano programmati di sabato. Durante gli studi universitari aveva lavorato molto per guadagnare la retta scolastica e aveva chiesto spesso ai professori di farle sostenere gli esami in giorno diverso dal sabato. Ora era al termine degli studi e sentì come un pugno nello stomaco nel constatare che l’esame finale era di sabato. «Che cosa posso fare?», chiese alla sua amica Coral, «So di studenti che hanno rifiutato di affrontare gli esami di sabato e sono stati benedetti dal Signore, ma ho anche sentito l’esperienza di studenti che non hanno potuto laurearsi per lo stesso motivo». Coral le suggerì di andare a parlare con il direttore del suo corso. Il giorno seguente, Boldroo si recò nel suo ufficio, gli spiegò la situazione e in cambio ottenne un netto rifiuto. «Devi affrontare l’esame insieme con i tuoi compagni di classe», fu la risposta del direttore. Coral cercò di incoraggiarla, dicendole che il Signore aveva sicuramente un piano per lei. Comunque, Boldroo era molto decisa a non sostenere l’esame di sabato. Quando il giorno degli esami arrivò, Boldroo non andò a scuola ma si recò in chiesa. Certo, non le fu facile seguire il culto perché continuamente le venivano in mente i suoi amici alle prese con le interrogazioni. Si sforzò comunque di pensare alla promessa di Dio: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò» (Eb 13:5). Nel pomeriggio, mentre tornava a casa, Boldroo ricevette una telefonata. Era la segretaria della scuola: «I tuoi documenti sono pronti. Passa a prenderli». Quello stesso pomeriggio altri suoi compagni di studi e anche alcuni professori le telefonarono per invitarla ad andare in segreteria e ritirare i documenti che le permettevano di dare l’esame. Boldroo resistette alla tentazione di farlo. Sapeva che gli esami terminavano alle 20.00, prima del tramonto del sole. Boldroo pregò Dio di darle pace e forza di resistere alla tentazione di andare a scuola prima del tramonto. Attese fino a sera, poi uscì di casa per andare a scuola, sperando di fare ancora in tempo. Era ormai buio quando Boldroo entrò nella sala dove si tenevano gli esami e si meravigliò che fosse ancora piena di studenti che attendevano il loro turno. Firmò il registro e consegnò la sua tesi al professore. Poi attese. Alcuni studenti le chiesero spiegazioni per il suo ritardo e lei disse con chiarezza che credeva in Dio e nelle sue leggi. Il sabato era una di queste. Gli esami si prolungarono e dopo mezzanotte fu il turno di Boldroo. Fece la sua presentazione e si preparò a rispondere alle domande, ma i professori le chiesero di parlarere della sua fede. «È la prima volta che non riusciamo a concludere una sessione di esame entro le ore 20.00», le disse uno dei professori, «Il tuo Dio deve essere grande». Boldroo annuì e continuò a parlare della sua fede. La ragazza superò l’esame con ottimi voti e accadde anche che alcuni suoi compagni di corso le chiesero di poter frequentare la chiesa. Boldroo non dimentica mai questa esperienza e incoraggia tutti a rimanere fedeli al Signore e a osservare il sabato. PILLOLE DALLE MISSIONI: I primi missionari avventisti in Mongolia erano russi che avevano iniziato a lavorare in questa zona nel 1926. Con il comunismo tutto era finito. Nel 1991 alcuni missionari si recarono in Mongolia e due anni dopo battezzarono i primi avventisti. Ora ci sono più di 1.600 avventisti nel paese. 7 6° SABATO, 9 MAGGIO - GIAPPONE PIÙ PREZIOSO DEL DENARO RUTH ED HELIO Ruth, originaria dell’Ecuador, si era trasferita in Giappone insieme con il marito. Prima di lasciare il suo paese, aveva conosciuto una chiesa avventista del 7° giorno e aveva ricevuto un dvd intitolato L’ultima speranza, sul tema dell’Apocalisse. Non avendo capito bene di cosa si trattasse, Ruth lo aveva messo da parte dimenticandolo. Qualche tempo dopo si era trasferita insieme con il marito in Giappone, dove entrambi avevano trovato lavoro in un’industria manifatturiera. Ruth, pur contenta del suo lavoro, sentiva che le mancava qualcosa. Un giorno lesse su un giornale una pubblicità che parlava della chiesa avventista del 7° giorno. Si ricordò allora dell’incontro molto cordiale avuto con i membri di questa comunità di fede quando era in Ecuador e telefonò al pastore locale che la invitò in chiesa. Fu così che Ruth conobbe Diana, originaria del Brasile, che le propose di studiare la Bibbia insieme. Al loro primo incontro di studio biblico, Diana regalò a Ruth un dvd intitolato L’ultima speranza! Ruth capì che non poteva trattarsi di una semplice coincidenza. Più studiava la Bibbia con Diana, più si convinceva di aver trovato la verità. Quando apprese che il giorno di riposo istituito da Dio era il sabato, decise immediatamente di osservarlo. «Sei impazzita?», le chiesero i suoi colleghi di lavoro, «Il sabato siamo pagati di più. Perché non lavori e non dai il guadagno alla tua chiesa?». «C’è qualcosa che è più preziosa del denaro», rispose Ruth. Per esempio, andare in chiesa il sabato per imparare sempre cose nuove, come i dieci comandamenti, e approfondire la conoscenza di Dio. «Ritengo che questo sia importante», puntualizzò. Ben presto Ruth fu pronta per il battesimo, ma i colleghi di lavoro non apprezzarono la sua nuova fede e si allontanarono da lei. Il direttore però l’apprezzava e le dava sempre il sabato libero. Ruth afferma che nella sua vita molte cose sono cambiate: «Il mio modo di pensare, le mie abitudini, il mio rapporto con gli altri, tutto è cambiato. Prima del battesimo ero una persona molto dura, mentre ora sono più sensibile e più disponibile verso il prossimo». Ruth è una dei tanti immigrati che vivono in Giappone. Helio è anche lui arrivato in Giappone in cerca di una nuova vita. Questa è la sua storia. Mio padre, un giapponese immigrato in Brasile, era buddista. Mia madre, di origine giapponese, era cattolica. Avevo 14 anni quando mio padre morì di tubercolosi. Desiderava con tutto il cuore continuare a vivere e forse fu per questo che non rifiutò il cristianesimo. Pregava ogni giorno. Aveva un piccolo negozio di orologi e dopo la sua morte presi il suo posto. Fu difficile per me accettare la sua morte e diventare contemporaneamente il capofamiglia. Incominciai a leggere la Bibbia e trovai un versetto che non mi ha più abbandonato: «Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al padre se non per mezzo di me» (Gv 14:6). La vita era difficile e a 26 anni decisi di trasferirmi in Giappone in cerca di una futuro migliore, ma le cose peggiorarono. Mi ammalai e le cure erano molto costose, ma il terribile mal di schiena che mi aveva colpito non passò. Anche il mio matrimonio andò in pezzi. Mi sentivo perso quando incontrai Silvio, un avventista che era stato assunto nella mia stessa fabbrica. Quello che mi colpì di lui fu il suo buonumore, nonostante soffrisse visibilmente per le conseguenze di un incidente subito anni prima. Sapevo bene che cosa fosse il dolore e per questo lo ammiravo. In quel periodo facevo parte di una comunità spiritualista giapponese chiamata Mahikari. Credevamo nella divinità dell’universo» e in quella della terra. Ogni volta che m’inchinavo davanti a questi dei mi ricordavo d i Giovanni 14:6 e mi chiedevo dove fosse Gesù Cristo. Passarono alcuni mesi e un giorno Silvio m’invitò nella sua chiesa. Eravamo diventati buoni amici e Silvio mi parlò di Gesù e mi disse che poteva cambiare la mia vita. Frequentai per un certo tempo la chiesa, studiai la Bibbia e dopo poco chiesi di essere battezzato. Da allora sono trascorsi 10 anni e oggi sono un colportore. Mi occupo anche di una chiesa avventista nella città di Yaizu. Sono sposato con un’infermiera giapponese, anche lei avventista, e abbiamo un bambino di due anni. Ringrazio sempre il Signore per come ha guidato e trasformato la mia vita. In Giappone vivono e lavorano molti sudamericani di origine giapponese. La chiesa avventista promuove progetti di evangelizzazione rivolti proprio ai tanti immigranti che come Ruth ed Helio si sono trasferiti nel paese del sol levante. Uno dei progetti del tredicesimo sabato prevede la costruzione di un Centro evangelistico internazionale in Giappone. Grazie per le offerte che donerete. 8 COLPO D’OCCHIO SUL PAESE: Il Giappone ha una superficie di 377.944 km2 ed è formato da quattro grandi isole principali e 4.000 isole minori. Ha una popolazione di 37 milioni di abitanti; la capitale, Tokio, è la più grande città del mondo. In Giappone vivono più di 50.000 persone che sono centenarie. In Giappone ci sono più animali domestici che bambini. 9 7° SABATO, 16 MAGGIO - GIAPPONE NUOVA VITA DALLA MORTE MASAAKI Essendo un impresario di pompe funebri, ogni giorno devo preparare le salme per la sepoltura e occuparmi dei funerali. Per anni ho assistito al dolore delle persone che piangevano i loro cari e ho dovuto organizzare con ordine le cerimonie per assicurare che i defunti affrontassero in pace e velocemente il viaggio da questa vita all’altra. Il Giappone è una nazione fortemente secolarizzata, ma ci sono ancora molto abitanti che rendono onore ai loro antenati con preghiere, elaborate cerimonie e rituali. Molti credono che lo spirito del defunto non entri direttamente nell’aldilà, ma rimanga nella sua vecchia casa ancora per sette settimane dopo la morte. La famiglia evita di uscire di casa, temendo che questo possa offendere lo spirito della persona cara. Durante questo periodo, la famiglia compie vari cerimoniali per aiutare il defunto a entrare nel regno della reincarnazione. Le persone in lutto pagano un sacerdote perché tenga una cerimonia durante la quale al defunto viene assegnato un nome speciale che gli darà la certezza di entrare nell’aldilà. Solo allora lo spirito lascia la sua vecchia casa ed entra nell’aldilà per incarnarsi in un essere umano, un animale o persino in un insetto. Questo dipende da come il defunto si è comportato durante la vita che ha appena lasciato. Per arrivare a meritarsi il paradiso, l’essere umano deve rassegnarsi a sopportare molte vite. Osservando le cerimonie funebri condotte dai diversi gruppi religiosi, avevo notato che per lo più erano permeate di grande tristezza e dolore. Mi accorsi, invece, che nei funerali cristiani il dolore era alleviato dalla speranza di rivedere un giorno i propri cari. Questa speranza non esisteva nelle altre religioni e così iniziai a interessarmi ai cristiani e a esaminare le differenze tra loro e coloro che avevo conosciuto da quando ero nato. I cristiani affrontavano la morte con una profonda fede in Dio. I loro pastori mostravano grande compassione verso la famiglia che aveva subito la perdita di un suo caro ed esprimevano sempre parole di speranza. Un giorno fui chiamato a occuparmi di una cerimonia funebre in una chiesa avventista del 7° giorno. Avevo finito tutti i miei preparativi e mi sedetti nella chiesa vuota. Subito mi sentii avvolto da una grande pace. In quel mo- mento mi vennero in mente alcuni episodi della mia vita in cui avevo rischiato di morire: per esempio il giorno in cui stavo per annegare nell’oceano o quando ebbi un grave incidente motociclistico. Ripensando a quegli episodi mi sorpresi perché non provavo paura, bensì un senso di pace profonda. In quel momento sentii di non essere solo. Alcuni giorni dopo mi successe di sognare Gesù, mi svegliai e continuai a pensare a lui, non riuscendo più ad addormentarmi. Al mattino decisi di andare dal pastore avventista. Parlammo di Dio e il pastore mi disse che Gesù voleva entrare a far parte della mia vita. Gli chiesi di studiare la Bibbia insieme e di parlarmi dei fondamenti del cristianesimo, di cui sapevo poco o niente. Volevo possedere quella fede che dava tanta speranza ai cristiani che avevo conosciuto. Imparai così che quello stesso Dio che aveva creato il mondo e ognuno di noi era poi venuto sulla terra ed era vissuto e morto per permetterci di vivere con lui per sempre. Non avevo mai sentito parlare di un amore simile! Ripensai al male che avevo fatto e mi rallegrai nel sentire che potevo chiedere a Gesù di perdonarmi e di accettarmi come suo figlio. Pregai per la prima volta e sentii dentro di me una pace che fino ad allora non avevo mai provato. Non sapevo come informare la famiglia della mia nuova fede e quindi preferii tacere. I miei familiari però se ne accorsero ugualmente: ero cambiato e il mio volto esprimeva felicità. Avevo anche smesso di bere e avevo abbandonato altre cattive abitudini. Con mia grande sorpresa la mia famiglia mi sostenne. Assistette al mio battesimo e si rallegrò con me. Anche i miei colleghi e gli amici notarono che ero cambiato e me ne chiesero la ragione. Spiegai che avevo incontrato il Dio vivente, Gesù Cristo, e che avevo accettato il suo dono della salvezza. Oggi, quando mi occupo del funerale di un defunto non cristiano, cerco di trasmettere alla famiglia in lutto quello che sento. Alcuni si accorgono che c’è qualcosa di diverso in me e mi fanno domande. Spiego che sono un cristiano, che Dio mi dà la pace. Continuo a studiare la Bibbia per poter rispondere adeguatamente a chi mi chiede della mia fede e per poter incoraggiare le famiglie tristi che incontro ogni giorno. PILLOLE DALLE MISSIONI: Il Giappone è uno dei paesi in cui è più difficile evangelizzare. La cultura locale scoraggia le persone a condividere la fede con gli altri. I giapponesi sono profondamente radicati nelle loro tradizioni, si sentono in dovere di osservare gli antichi rituali religiosi e il culto degli antenati. Ma non sono molto religiosi. Solo quattro persone su 100, in Giappone, sono cristiani, e solo una persona ogni 8.361 è avventista. 10 8° SABATO, 23 MAGGIO - CINA INCONTRI DIVINI TANG YUE E ZHANG WEI Tenendo per mano il figlioletto di sei anni, Tang Yue non si aspettava certo che stava per accadere qualcosa di insolito, mentre si recava al mercato. La donna credeva in Dio e la domenica si incontrava con altri cristiani. Quella mattina pensava solo a ciò che doveva comprare quando a un tratto fu fermata da due signori di aspetto gentile. «Lo sa», le dissero, «che osservare la domenica non è biblico?». Uno dei due aveva in mano una Bibbia e mostrava a Tang Yue, stupita, i testi che parlavano del sabato. L’altro signore la incoraggiò a leggerli e poi le disse: «Faccia una ricerca su internet e scopra qual è il vero giorno di riposo». Poi conclusero l’incontro parlandole di Gesù e della chiesa che osserva il vero giorno di riposo. Infine, come erano arrivati, si allontanarono scomparendo tra la folla. Scombussolata dallo strano incontro, Tang Yue tornò a casa e si mise a cercare su internet le risposte alle domande sollevate dai due uomini. Con sua sorpresa trovò un sito web in cinese che dava risposte chiare sul sabato settimo giorno istituito da Dio quale giorno di riposo. Il sito offriva anche alcuni corsi biblici per corrispondenza. Scoprì che il sito era gestito da un pastore avventista e si mise alla ricerca di una chiesa avventista nella sua zona. La trovò e il sabato successivo vi si recò. Cercò tra le persone presenti i due signori che l’avevano avvicinata sulla strada, ma non li vide né quel giorno né mai. Tang Yue tuttora frequenta la chiesa e crede di aver trovato in essa la sua casa spirituale. Dice che la chiesa avventista rispetta la Bibbia ed è diversa dalle altre comunità religiose, in quanto insegna la verità e parla dell’imminente ritorno di Gesù. Zhang Wei non era un cittadino comune; era stato un ufficiale dell’esercito cinese e aveva ricoperto la carica di sindaco della sua cittadina, dove godeva di grande stima e rispetto. Nonostante ciò decise di trasferirsi in una città più grande per poter guadagnare di più nel campo dell’edilizia in cui lavorava. Un giorno, mentre camminava per strada, qualcosa attrasse la sua attenzione: sentì una musica provenire da un locale al pianterreno di un grande condominio. Sbir- ciò dalla finestra e vide un gruppo di persone che cantavano. Qualcuno lo notò, uscì dal locale, gli si avvicinò e lo invitò a entrare. Zhang Wei esitò per un istante, però era curioso e decise di entrare nella chiesa avventista che si riuniva in una casa. Subito si accorsi che tanti avevano in mano una Bibbia, un libro che poco conosciuto in Cina e che poche persone possedevano. I presenti gli lessero alcuni versetti e pregarono con lui. Da allora, Zhang Wei tornò spesso nella casa-chiesa avventista. Un giorno si parlò anche della riforma sanitaria e dell’alimentazione. Furono esaminati alcuni testi biblici in cui si distingueva tra carni pure e impure, e i presenti spiegarono a Zhang Wei che la carne di maiale era impura perché spesso gli animali erano infestati da vermi. Pensando che gli avventisti si sbagliassero, Zhang Wei decise di fare una piccola ricerca personale e un esperimento. Nella sua impresa edile lavoravano molti operai e spesso i responsabili della mensa compravano un intero maiale da cucinare. Un giorno in cui la carne di maiale era sul menù, Zhang Wei andò a controllare la carcassa della bestia per vedere se fosse veramente «impura». Assicurandosi che nessuno lo stesse osservando, prese un coltello e fece un’incisione nella carne. Scoprì che la carne pullulava di vermi. Scioccato e disgustato, non mangiò più carne di maiale. In breve tempo, Zhang Wei approfondì la conoscenza della Bibbia, accettandone tutte le verità, e fu battezzato nella chiesa avventista. Dopo il suo battesimo, Zhang Wei tornò nel sua cittadina e lì aprì una casa-chiesa avventista che aveva un unico membro: lui! Ma le cose cambiarono e ben presto la chiesa crebbe. Oggi, nella zona dove vive Zhang Wei ci sono sei chiese avventiste, e nella provincia confinante ce ne sono altre tre. Tutto grazie alle preghiere e alla testimonianza di Zhang Wei. Questo tredicesimo sabato, le offerte serviranno per aprire altre chiese in Cina. Siate generosi. COLPO D’OCCHIO SUL PAESE: La Cina ha circa 1,4 miliardi di abitanti ed è la più grande nazione del mondo. Le religioni tradizionali sono: confucianesimo, taoismo e buddismo. Nel 1949, il governo comunista cinese ha bandito qualsiasi tipo di religione organizzata, ma recentemente le leggi sono diventate più permissive. Pochi sono i cristiani che vivono in Cina e durante gli anni del comunismo molti di essi furono messi in prigione. 11 9° SABATO – 30 MAGGIO LA BIBBIA SEPOLTA PAST. WANG WEO* Il testo seguente è il racconto in prima persona di uno dei pastori avventisti che svolgono la loro opera in Cina. Durante il periodo della rivoluzione culturale cinese, era pericoloso essere trovati in possesso di una Bibbia. Qualcuno che conoscevamo riuscì tuttavia ad averne una. Era un libro molto prezioso, per cui decise di condividerlo con altri e divise letteralmente la Bibbia in varie parti e distribuì uno o due libri a molte famiglie avventiste. La nostra famiglia ricevette Samuele 1 e 2; naturalmente leggemmo e rileggemmo questi testi all’infinito, facendo tesoro di ogni parola. Da bambino le storie che il libro conteneva mi piacevano immensamente. Mio fratello maggiore sapeva scrivere e ricopiò i libri a mano per condividerli con altri. Alcuni anni dopo qualcuno trovò una piccola Bibbia che era stata messa in una busta di plastica e nascosta sotto terra. Poiché questa persona era anziana e quasi non vedente, al mio diciottesimo compleanno me la regalò. Fu meraviglioso! Potevo tenere tra le mani una Bibbia completa! La Bibbia «sotterrata» diventò per me preziosa e la lessi dal primo all’ultimo capitolo più di dieci volte. Mentre la studiavo, sottolineavo i versetti che ritenevo più importanti e scrivevo accanto le mie riflessioni. Più la leggevo più capivo l’importanza di questo libro e più conoscevo Gesù e le sue parole. Tante furono le verità che appresi leggendo la Bibbia. Due anni dopo mi ritrovai in una zona della Cina dove quasi nessuno conosceva il libro sacro. Fui invitato a parlare e mostrai la mia piccola Bibbia e spiegai quello che avevo appreso leggendola. Dopo quella prima volta, mi fu richiesto di parlare in diverse case. Notai che i più interessati al libro erano i giovani. Erano talmente curiosi che scrissi 1.000 testi biblici e li distribuii tra di loro. Impararono a memoria i testi e così capii che era un modo eccellente per condividere i messaggi biblici. Dal 1990 abbiamo ottenuto un certo grado di libertà religiosa e ora abbiamo alcune chiese avventiste anche in Cina. La nostra si trova vicino a un’importante azienda di import-export. La proprietaria è amica di un’avventista e parlando con lei di fede e religione apprese molte cose sulla nostra identità. Rimase colpita dalle spiegazioni e disse all’amica: «La tua è una bella chiesa e le vostre dottrine aiutano veramente le persone. Saresti disposta a parlarne con i miei dipendenti?». La donna avventista ci pensò su e si sentì impreparata. «Gli impiegati sono tutti non credenti, sono atei», pensò. La proprietaria dell’azienda, però, non rinunciò al suo piano e chiese di nuovo l’intervento della sua amica. Era un’opportunità troppo buona per lasciarsela sfuggire e la signora avventista si rivolse al pastore della chiesa che si recò nell’azienda dove la proprietaria aveva invitato i capi dei diversi settori per una prima riunione. Il messaggio che il pastore dette fu molto apprezzato dai presenti i quali gli chiesero di tornare per parlare agli impiegati. Fu fissata una data e il pastore tornò. 60 furono gli impiegati che chiesero liberamente di partecipare alla riunione, poi la proprietaria propose che le riunioni si ripetessero ogni due settimane. Dopo sei presentazioni 30 impiegati accettarono Gesù. In dicembre, la chiesa ha organizzato un grande evento per i 200 impiegati dell’azienda e la proprietaria ha invitato anche altre aziende a parteciparvi. Durante l’evento i proprietari delle altre aziende, notando una certa differenza nel comportamento degli impiegati della fabbrica, si rivolsero alla proprietaria dicendole che i suoi impiegati avevano un’aria felice e volevano che anche i propri dipendenti lo fossero. Ora il pastore avventista s’incontra con gli impiegati di altre aziende, ogni domenica sera. La proprietaria della prima azienda ha frequentato regolarmente la chiesa e sta decidendo di battezzarsi insieme ai suoi 30 impiegati. * Nome fittizio PILLOLE DALLE MISSIONI: Nel 1888, Abram La Rue, 65 anni, fu il primo avventista a portare il Vangelo in Cina. Per 14 anni lavorò tra i cinesi e fu molto amato. Jacob N. Anderson ed Emma Anderson-Thompson furono i primi missionari mandati in Cina dalla Chiesa avventista. Lavorarono nel paese dal 1902 al 1909. L’opera medico missionaria iniziò in Cina nel 1903 dopo che un appello di J .N. Anderson fu letto dai delegati della Conferenza Generale riuniti in sessione. Furono mandati quattro dottori avventisti e due infermiere. 12 10° SABATO, 6 GIUGNO - CINA IN CERCA DI PACE – PARTE 1 TAN YUEN Tan crebbe in una cittadina del sud della Cina. Era una persona timida e questo gli rendeva difficile i rapporti sociali, per questo si sentiva molto solo. Riteneva che la religione fosse pura superstizione, ma sentiva ugualmente il bisogno di qualcosa di più elevato e spirituale. Decise di andare in pellegrinaggio per trovare la pace. Arrivò, viaggiando, in una città molto distante dalla sua e lì incontrò un pastore cristiano che gli fece conoscere la Bibbia. La studiarono insieme e Tan provò subito profondo interesse per il libro sacro. Decise però di indagare ulteriormente, prima di accettare una qualsiasi filosofia, e la sua ricerca continuò. Due mesi dopo, Tan ritornò nella stessa città, incontrò lo stesso pastore e insieme ripresero gli studi biblici. Questo volta Tan cedette e decise di accettare il cristianesimo. Voleva addirittura lavorare per il Signore. Apprese che in un’altra città si teneva una serie di conferenze e decise di partecipare. Avendo trovato un lavoro e avendo qualche soldo a disposizione, prese il treno per un tratto di strada e poi continuò a piedi. Per arrivare a destinazione impiegò un mese. Rimase nella città diversi mesi e collaborò con un altro cristiano, poi decise di ritornare nella sua città natale per condividere il messaggio con parenti e amici. Arrivato a casa, si mise d’impegno a condividere la sua fede, ma non fu bene accolto. Alcuni addirittura lo prendevano in giro e lo sbeffeggiavano. Tan digiunò e pregò. Possibile che nessuno volesse sentir parlare di Dio? Alla fine trovò una persona che aveva fama di essere un piantagrane; si chiamava Tao Yeh. Tao Yeh apparteneva a una banda che terrorizzava la città. Quattro membri della banda erano già in prigione e un altro era stato ucciso. Tao era un giocatore d’azzardo, un alcolista e un violento. Tan però volle lo stes- so contattarlo per parlargli di Dio e per pregare con lui. Tao lo accolse ridendo e gli disse che se mai avesse avuto bisogno di Dio si sarebbe rivolto a lui. Tan, pensando che nessuno volesse ascoltarlo, decise di lasciare la città. Mentre camminava vide Tao che gli si avvicinò e i due proseguirono un pezzo di strada insieme. Tan improvvisamente sentì dentro di sé un forte desiderio di pregare per Tao il quale cercò istintivamente di rifiutare la preghiera, ma poi finì per accettarla. I due si fermarono e Tan pregò. Poi, prima di separarsi, Tan donò a Tao una piccola Bibbia e lo salutò. «Lo rivedrò un giorno?», si chiedeva Tan, «Oppure mi arriverà la notizia della sua uccisione durante un conflitto a fuoco? Tan si mise in cammino per raggiungere una grande città dove sapeva che c’era un gruppo di cristiani molto attivo. Al suo arrivo gli fu detto di ritornare a casa sua: correva il rischio di essere arrestato. Aveva già comprato un biglietto del treno, ma ci ripensò e decise di rimanere in cerca di quel gruppo di cristiani di cui aveva sentito parlare. Acquistò una piantina della città e trovò una chiesa avventista. Incontrò il pastore Xo e altri giovani che studiavano per diventare pastori laici. Il pastore Xo lo invitò a restare e a studiare la Bibbia. Tan accettò volentieri. Non aveva progettato di rimanere lì a lungo, però nessuno lo mandò via e fu quindi ben felice di continuare a studiare la Bibbia. Tante furono le verità che apprese aprendo il sacro testo insieme con il pastore. Parlarono del giorno di riposo: lui riteneva che fosse la domenica in quanto gli altri cristiani osservavano tale giorno. Come mai, si chiese, questo gruppo di cristiani osserva il sabato? (Continua) 13 11° SABATO, 13 GIUGNO - CINA IN CERCA DI PACE – PARTE 2 TAN YUEN Il pastore Xo studiò e pregò con Tan il quale, a sua volta, pregava anche da solo chiedendo a Dio di illuminarlo. A poco a poco ciò che studiava entrò non solo nella mente ma soprattutto nel suo cuore e accettò le verità bibliche. Rimase con il pastore Xo per sette mesi, poi fu battezzato e lavorò per il Signore in un villaggio dove c’era una piccola comunità di credenti. Un giorno Tan aprì la porta e si trovò davanti Tao il quale gli spiegò che lo stava cercando da tempo perché voleva conoscere Dio. Tan lo invitò a entrare e Tao gli rivelò che tre giorni dopo la sua partenza, lui e la sua banda erano stati coinvolti in un conflitto a fuoco con il capo di un’altra gang molto potente. Tao era riuscito a fuggire, ma il giorno seguente era venuto a sapere che il capo di quella banda lo stava cercando per ucciderlo. La madre, disperata, lo aveva supplicato di lasciare la città. Nel prendere qualche vestito per fuggire, aveva trovato la Bibbia che Tan gli aveva regalato. L’aveva presa e l’aveva aperta sul testo di Matteo 6, dove aveva letto queste parole: «Non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete… Cercate prima il regno e la giustizia di Dio... Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno» (Mt 6: 25-34). Tao si ricordò di Tan e del senso di pace emanava dalla sua persona, e decise di conoscere Dio così come aveva fatto Tan. Comprò un biglietto di sola andata per la città dove cercare il suo amico cristiano. Tan presentò Tao al pastore Xo il quale gli trovò un lavoro e studiò la Bibbia insieme con lui. Qualche tempo dopo, anche Tao fu battezzato ed espresse il desiderio di diventare un evangelista. Ritornò nella sua città natale e condivise con i suoi concittadini la nuova fede. La prima a convertirsi fu la madre, colpita dal grande cambiamento che vedeva nel figlio. Non furono tanti però a interessarsi alle sue parole e la madre, temendo che potesse ricadere nella vecchia vita, lo pregò di ripartire e di tornare nella città dove si era convertito. Tao tranquillizzò la madre spiegandole che ormai Gesù lo aveva cambiato per sempre. Comunque decise di partire per continuare gli studi. Sia Tan che Tao sono lodano Dio per la nuova vita che ha donato a entrambi e per la possibilità di condividere la propria fede come pastori laici nel sud della Cina. Questo trimestre, le offerte del tredicesimo sabato permetteranno di aprire delle case-chiese in alcune delle più grandi città cinesi. Grazie per la vostra generosità. PILLOLE DALLE MISSIONI: Nel 1912 la Cina ricevette una parte del tredicesimo sabato per costruire delle case per i missionari. Da allora, e nel corso di 35 anni, la Cina ha ricevuto altri 19 offerte del tredicesimo sabato per l’acquisto di mezzi di trasporto per i missionari, di stazioni missionarie, di scuole, di una casa editrice e di diversi ambulatori. Nei primi anni l’opera in Cina aveva avuto un grande sviluppo. Un documento testimonia che nel 1915 erano stati venduti più di 11.000 riviste e 3.000 libretti in una sola regione, e dalle città e dai villaggi c’era stata la richiesta dell’invio di altri missionari. La lingua mandarino è la più parlata al mondo. 14 12° SABATO, 20 GIUGNO - TAIWAN UNA NUOVA VITA LEE FONG LAN Passavo da un canale televisivo a un altro quando qualcosa attrasse la mia attenzione. Generalmente non guardo le pubblicità in TV, ma questa mi colpì. Un uomo parlava di riforma sanitaria e invitava tutti a seguire un programma sulla salute che si chiamava Newstart. Mi interessai immediatamente a quel programma perché mia madre, che era stata appena operata di cancro, aveva urgente bisogno di seguire una dieta sana ed equilibrata. Telefonai al numero contenuto nella pubblicità e mi rispose l’ospedale avventista di Taiwan. Iscrissi subito mia madre e me stessa al corso Newstart. Il programma si concentrava sulla salute e comprendeva tra l’altro l’alimentazione, l’esercizio fisico, la preghiera e la meditazione. Dopo due settimane, la mia vita era completamente cambiata. Mi sentivo più forte ed energica. Non fu così per mia madre che ormai pensava che la sua vita fosse alla fine. Non accettava di cambiare le sue abitudini. Diceva che ormai era anziana e che aveva fatto quelle cose per tutta la vita. Perché cambiare? La maggior parte di coloro che seguivano il programma non erano di religione cristiana. Nel nostro paese adoriamo gli antenati e altri idoli, ma scoprii che si erano iscritti anche tre cristiani, e non so perché li osservai attentamente. Mi sembravano felici e in pace con se stessi. Anche il personale del Newstart era circondato da un’aura di pace. Non era un lavoro che rendesse molto, eppure erano completamente consacrati al loro compito. Il loro esempio mi toccò profondamente. Incominciai a chiedermi che Dio fosse quello che rendeva i suoi figli così disponibili al servizio. Anche io volevo la pace che questi cristiani avevano e desideravo che anche mia madre la provasse. Decisi di conoscere quel Dio e di farlo conoscere a mia madre. Chiesi a una delle donne cristiane di aiutarmi a capire il Dio dei cristiani. Studiammo insieme la Bibbia e conclusi che adorare gli idoli non era altro che una tradizione familiare. Gli idoli non possono fare niente per noi e non possono offrirci alcuna speranza. Imparai ad amare quel Dio che non era solo potente, ma anche buono e pieno d’amore per i suoi figli. Capii anche il significato dell’amore e del perdono e capii che questi sentimenti non vanno coltivati solo perché è giusto, ma perché Dio ci ha per primo amati e perdonati. Più studiavo più ero convinta di voler accettare la fede cristiana. Volevo essere una cristiana avventista. Co- munque lottai per arrivare al battesimo, ma Dio mi fece conoscere le persone che mi aiutarono. Mia madre stava troppo male per poter assistere al mio battesimo, ma invitai mio marito e mio padre che mi sostenevano pur non comprendendo quello che facevo. Parlai molto con mia madre per convincerla a dare la sua vita a Dio, ma lei continuò a dire che la cosa non la interessava. Poi il cancro tornò più forte che mai e capì che la fine si stava avvicinando. Fu più disposta ad ascoltarmi. Mi prendevo cura di lei in continuazione, per assicurarmi che mangiasse i cibi giusti e che ogni giorno, se ne era in grado, camminasse all’aria aperta. Il cancro però era a uno stadio troppo avanzato e continuava a peggiorare. Un giorno, mentre si lamentava per il dolore, mi inginocchiai e pregai silenziosamente. Sapevo che non sarebbe vissuta ancora per molto tempo e non volevo perderla per sempre. Pregai Dio di mandare lo Spirito Santo ad aprire il cuore di mia madre e prima che finissi di pregare lei mi chiese: «Che giorno è oggi?». «È mercoledì, mamma», le risposi. «Allora voglio essere battezzata venerdì», disse decisa. La guardai stupita e meravigliata. Avevo sentito bene? La risposta di Dio era stata così rapida? Mia madre e io passammo due giorni a parlare di Dio e del suo amore. Il venerdì la trasportai all’ospedale con un mezzo preso a noleggio. Lì c’era una vasca sufficientemente grande per poter celebrare il battesimo. Fu una gioia immensa vedere la vecchia vita di mia madre essere sepolta nelle acque del fonte battesimale, e poi una nuova vita in Cristo risorgere. Mi consacrai al Signore e iniziai a lavorare come medico missionario. Mia madre morì un mese dopo. Nonostante il grande dolore che provai, mi resi conto che le mie lacrime erano anche di gioia perché sapevo che l’avrei rivista il giorno della risurrezione. Dopo la morte di mia madre, mi dedicai al mio servizio di medico missionario, tenevo soprattutto i corsi del Newstart, che mi avevano tanto aiutato. Se qualcuno chiede studi biblici provvedo a farglieli avere. Sono una volontaria e il mio più grande guadagno è la gioia di far conoscere Dio. Mio padre e mio marito seguono i principi del Newstart. Cambiando abitudini alimentari, mio marito ha perso quasi 14 kg; inoltre incoraggio lui e mio padre a seguire una vita sana sia dal punto di vista dietetico sia fisico e religioso. Spero che un giorno anche loro accetteranno 15 Dio e Gesù nel loro cuore. Oltre a mia madre, in cielo vorrei vedere anche mio padre e mio marito. Lo Spirito ha un grosso lavoro da fare nella vita di mio padre. Lui non è contento che io abbia abbandonato le tradizioni familiari; quando andiamo al cimitero a visitare la tomba di mia madre, lui accende un bastoncino d’incenso mentre io mi rifiuto di farlo. Questo lo turba perché pensa che così mia madre non potrà riposare in pace. Continuo a pregare Dio per mio padre e a condividere Gesù con i miei concittadini di Taiwan. Grazie per la vostra generosità e il sostegno che date alle missioni. COLPO D’OCCHIO SUL PAESE: Taiwan è una piccola isola molto industrializzata. La lingua ufficiale è il mandarino. La religione più diffusa è il buddismo. Le tribù che vivono nelle montagne di Taiwan hanno accettato il cristianesimo, mentre la fede cristiana trova forti resistenze tra l’etnia cinese di Taiwan. 16 SABATO, 27 GIUGNO - TREDICESIMO SABATO LA DIVISIONE ASIA DEL NORD-PACIFICO E I SUOI PROGETTI PRESENTAZIONE PROGRAMMA (Servono un narratore e 6 personaggi, uno per ogni Narratore: Oggi il nostro tredicesimo sabato servirà paese della Divisione. Consigliamo di stampare le a rafforzare i vincoli tra i fratelli e le sorelle della Divibandiere dei 6 paesi e darle a ogni personaggio) sione, ma servirà per la realizzazione di vari progetti e l’acquisto di materiale evangelistico. Narratore: La Divisione Asia del Nord-Pacifico è forma- Personaggio 2 (con la bandiera giapponese): Un ta da sei nazioni: Cina, Giappone, Mongolia, Corea del Centro internazionale e multiculturale per l’evangelizzazione, che servirà per portare il Vangelo tra i molti Nord, Corea del Sud e Taiwan. Personaggio 1 (ha in mano la bandiera cinese): La immigrati che vivono in Giappone. Cina, con un miliardo e 400 mila abitanti è il paese più po- Personaggio 3 (con la bandiera mongola): Quattro poloso del mondo e ora comincia ad aprire il suoi confini. aule scolastiche e una biblioteca per la scuola avventiIn Cina ci sono 400.000 cristiani e solo una persona ogni sta che sorge a Ulan Bator, la capitale della Mongolia. 3.400 abitanti è avventista del 7° giorno. Possa Dio accen- Questa scuola svolge un’attività di testimonianza molto importante tra le famiglie degli studenti. dere la lampada della fede in questa immensa nazione. Personaggio 2: (ha in mano la bandiera giapponese): Il Personaggio 5: (con la bandiera sudcoreana) L’offerGiappone è un paese ricco, ma pochi conoscono Gesù. La ta del tredicesimo sabato contribuirà ad organizzare, chiesa in Giappone ha 15.000 membri, la maggior parte in Corea del Sud, un Istituto missionario per i giovani. dei quali sono anziani; pochissimi sono i battesimi. Tutta- Iniziato con la «chiesa delle frittelle», di cui abbiamo via c’è una forte immigrazione per cui la chiesa continua letto l’esperienza all’inizio del trimestre, questo Istituto comunque a crescere. Preghiamo perché il Signore operi continuerà la sua opera evangelistica fra i giovani. in questa nazione sia tra gli immigrati sia tra i giapponesi. Personaggio 6 (con la bandiera di Taiwan): Uno dei Personaggio 3 (ha in mano la bandiera mongola): I metodi più efficaci per portare il Vangelo nelle grandi primi battesimi avventisti della Mongolia risalgono a soli 20 città è aprire un Centro polivalente. La chiesa avventianni fa. La maggior parte dei 1.600 membri mongoli sono sta progetta di aprirne uno a Taiwan. Offrirà servizi di molto ferventi e vogliono condividere la loro fede con gli altri. ospedale diurno per gli anziani, doposcuola per i bambiPreghiamo per loro perché la fede si rafforzi sempre di più in ni e informazione sanitaria tramite programmi specifici. questa nazione, culla di una delle più antiche civiltà. Personaggio 1 (con la bandiera cinese): Molti misPersonaggio 4 (ha in mano la bandiera della Corea sionari pionieri lavorano in Cina per aprire nuove chiese del Nord): Nessuno sa quanti avventisti ci siano nella Co- in 18 grandi città, dove attualmente non ci sono avvenrea del Nord, ma quei pochi che sono riusciti a lasciare il tisti. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato serpaese fanno ben sperare. Preghiamo perché le porte della virà per acquistare un appartamento-chiesa in ognuna Corea del Nord si spalanchino e lasciano entrare il Vangelo. di queste metropoli. Personaggio 5: (ha in mano la bandiera della Corea del Personaggio 4 (con la bandiera nordcoreana): EsSud): La Corea del Sud è il paese della Divisione Asia del sendo un paese guidato da un regime molto chiuso, Nord-Pacifico dove vive il più alto numero di cristiani. No- non sappiamo quanti siano i cristiani che vivono nella nostante ciò solo un terzo della popolazione sudcoreana Corea del Nord. Siamo certi, comunque, che ce ne sono professa il cristianesimo e una persona su 250 abitanti e sappiamo che ci sono anche alcuni avventisti. La vita è avventista. La chiesa avventista si impegna molto nel per loro è difficile e vi chiediamo di pregare per queste persone, per le loro famiglie e per i loro figli. paese, ma ancora non è molto conosciuta. Personaggio 6 (ha in mano la bandiera di Taiwan): Narratore: Avete sentito parlare le nazioni che benefiTaiwan è una piccola isola al largo delle coste cinesi. La ceranno dell’eccedenza delle offerte di questo tredicemaggior parte dei membri avventisti provengono dalle simo sabato, che ogni paese utilizzerà in vari progetti tribù montane. C’è un avventista ogni 25.000 persone tutti finalizzati a far conoscere Dio e Gesù tra queste di etnia cinese. Preghiamo perché Dio tocchi il cuore numerose popolazioni che in genere non conoscono il cristianesimo. degli abitanti di Taiwan. 17 18 CHIESE INDIA SOCIETÀ Corea del sud: Istituto Saebyeokisel Mission per i giovani a Taiwan: tre Centri di Influenza a Taipei, Taichung, Mongolia: tre classi e biblioteche nella capitale di 3 4 5 Ulaanbaatar e Kaohsiung Naju Chongqing, Hengyang, e Nanning Cina: costruzione di una grande chiesa metropolitana in 2 PROGETTI 1 Giappone: Japanese International Evangelistic Center di Shizuoka *Come al 1° trimestre 2015, le statistiche delle chiese, delle società, e dei membri sono state rilevate a partire dal 2014. Le statistiche riguardanti la popolazione sono state rilevate a partire dal 30 giugno 2013. MYANMAR BANGLADESH 5 2 2 4 4 TAIWAN 4 3 JAPAN PHILIPPINES 1 Tokyo PA C I F I C OCEAN SOUTH KOREA Seoul NORTH KOREA Pyongyang HONG KONG VIETNAM MACAU 2 Beijing CAMBODIA THAILAND LAOS Ulaanbaatar MONGOLIA C H I N A BHUTAN MEMBRI POPOLAZIONE NEPAL Unione Cinese 1.284 3.303 419.378 1.368.462.000 Unione Giapponese 102 47 15.236 127.301.000 Union Corena 714 185 237.418 74.940.000 Mongolia 4 6 1.992 2.792.000 Taiwan 56 30 6.367 23.361.000 Totale: 2.160 3.571 680.391 1.596.856.000 FEDERAZIONI PAKISTAN KYRGYZSTAN KAZAKHASTAN Northern Asia-Pacific Division RUSSIA CARTINA CON I PROGETTI DEL 13° SABATO