SI E` ARRIVATI AL CAPOLINEA. 13/03/2007 , 27

Transcript

SI E` ARRIVATI AL CAPOLINEA. 13/03/2007 , 27
SI E’ ARRIVATI AL CAPOLINEA.
13/03/2007 , 27/11/2015, 10/03/2016, queste sono tre delle tante date ripetitive del grido di aiuto dove si
ripetono incessantemente i disagi tra le guardie giurate della Nuova Sicurvis: "Buste paga in ritardo o non
pagate, acconti su retribuzioni, 13.me e 14.me non erogate o erogate in parte, risarcimenti vestiario,
risarcimenti chilometrici mancanti, ecc. “ così - ammettono le G.G.- non riusciamo a vivere. Chi mai ci potrà
aiutare?". La data del 13/03/2007 è stata particolarmente sentita: le G.G. stanchi di aspettare fecero uno
sciopero sempre per gli stessi problemi.
Allora come oggi tutto è rimasto fermo, insoluto, senza una soluzione accettabile. Penso che nessuno sia
così sadico da non voler vedere risolto questo problema annoso. L’azienda, messa alle strette, più volte ha
ammesso le sue responsabilità e accettato di voler saldare il dovuto anche a rate. (DTL prot.35060).
Ma il lupo perde il pelo e non il vizio. Così, subito dopo riprende a comportarsi come sempre ha fatto,
disonorando l’impegno preso. Analizzando la situazione sono arrivato ad una conclusione. In questo
scenario da girone dantesco si è inserito una variabile non contemplata e non prevista da nessuno e che a
mio avviso ha fatto precipitare ancora di più la situazione: “il fallimento della Vigilanza Sardegna”.
Da cui l’intervento del Tribunale Fallimentare che ha dato in affitto l’Azienda Vigilanza Sardegna.
Con la stipula della firma del contratto tra il Tribunale Fallimentare e l’affittuario Gruppo Secur spa veniva
data in affitto solo l’azienda Vigilanza Sardegna.. Così rimaneva a carico del Tribunale Fallimentare, tra le
tante incombenze, anche la Nuova Sicurvis. Questo fatto la dice lunga in merito alle dicerie messe in giro
artatamente, per instillare false fiducie e attese ai creduloni. Questo è la verità, un estratto dell’atto
firmato c/o il notaio Lecis (CA), da dove si evince la volontà del Tribunale:
{estratto dall’atto di affitto gruppo Secur spa: “In particolare I 'Azienda non ricomprende i crediti, i contratti e rapporti bancari, postali e
finanziari, le partecipazioni in altre società esistenti alla data di stipula del contratto ed i debiti di ogni specie e natura, rapporti tutti che rimarranno in
capo al Fallimento.”}.
Ed ecco le ragioni per cui i curatori del Tribunale Fallimentare non potranno ancora occuparsi della NUOVA
SICURVIS, Fintanto che non sarà concluso l’iter giudiziale nei confronti della VGS. Allora, sicuramente,
dovranno trovare tutte quelle risorse economiche atte a soddisfare le giuste richieste dei vari creditori.
E’ anche logico pensare che se non dovessero essere sufficienti, ai curatori non rimane altro che mettere in
vendita tutti i beni della VGS e all’occorrenza anche la NUOVA SICURVIS, una società interamente di
proprietà al 100% della ex VGS.
Le ragioni della sofferenza manifestata continuamente dalla NUOVA SICURVIS è data dal semplice fatto che
essa non ha capitali di supporto, né risorse proprie, né garanzie sufficienti ad affrontare un libero mercato
in ascesa e in competizione. Sicurezze avute in passato dalla presenza costante della VGS, allora socio
unico. La Nuova Sicurvis possiede si commesse, ma queste sono soggette ad una riscossione fatturale
temporale lunga e per lei strozzante, non confacente alle sue necessità reali. Così sono soggetti al continuo
ricorso dei “pagherò”, stile tipico degli investimenti sullo stile dei derivati bancari. Optare per questa scelta
ha portato la Nuova Sicurvis a dover fronteggiare problemi e problematiche sempre più insormontabili.
Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti: un completo FALLIMENTO seguendo quella soluzione.
Noi, come sindacato UNAL, abbiamo tentato più e più volte ad avere un incontro con l’azienda per chiarire
e trovare le soluzioni più corrette atte a risolvere il loro problema per ridare dignità alle guardie giurate..
Un problema evidenziato nelle varie denunce da noi dell’UNAL avanzate. Vedi quanto pubblicato nei nostri
siti ufficiali: [http://unal-cagliari.blogspot.it/
, http://sindacatoguardiegiurate.myblog.it/,
http://unalsardegna.worpress.com]
Abbiamo cercato inizialmente un dialogo bonario, tramite la nostra RSA Stefano Sinibaldi. Siamo stati
INASCOLTATI. Quindi abbiamo inoltrato più solleciti scritti prima all’Azienda, e non avendoci risposto
abbiamo inoltrato di nuovo tali richieste anche p/c alla Prefettura e alla Questura. Anche stavolta non ci è
pervenuta alcuna risposta. Mi rincresce dire e rilevare che chi si occupa di questa azienda è semplicemente
una persona altamente irrispettosa dei diritti dei lavoratori. Con questa presa di posizione ha ritenuto che l’
UNAL fosse un soggetto insignificante, non degno di ascolto, non degno di risposte.
Questo comportamento dimostra semplicemente la non idoneità a rappresentare l’azienda. di chi è
preposto a rappresentare l’Azienda. Dimostrando la sua incapacità a guardare a 360° e la mancata volontà
di ricercare soluzioni alternative valide per sanare una azienda sofferente.
Sofferenze che non sono solo per colpa e causa del turnover del mercato, ma soprattutto da scelte
operative inappropriate e di dubbia e scarsa efficacia sostanziale.
Un plauso al criterio applicato a risolvere il problema.
Non hanno trovato di meglio per risolvere i loro problemi gestionali, le loro difficoltà che addossarle alle
guardie giurate. Hanno confuso e stravolti i ruoli: il datore di lavoro offre lavoro, e paga il lavoratore per il
servizio svolto e non il lavoratore si accolla le spese proprie di una Azienda sofferente, di un datore di
lavoro. Naturalmente l’Azienda ha optato per quest’ultima soluzione. Infelice, inappropriata e fuori da ogni
logica e buon senso. Sinteticamente la soluzione per loro è la più semplice, questa: “non ti posso pagare,
non ti pago perché non mi hanno pagato le commesse.” “Aspetta ancora un poco, se prendiamo o vinciamo
questo appalto, se facciamo l’Ati con questi, ecc. ecc.…”. Se, Se, Se,.
Così si è arrivati a procrastinare il
tutto e rimandare a domani, quello che si sarebbe dovuto e potuto fare oggi
.
Oggi i dipendenti sono stati ridotti alla fame. Questa situazione mi ricorda tanto l’effetto BAIL-IN applicata
dalle banche ai propri clienti: “se io banca sto perdendo sei tu utente costretto ad aiutarmi, se io banca
guadagno a te utente non ti spetta niente.”
Inoltre, ironia della sorte, le guardie giurate sono anch’esse creditori, e oltre tutto devono far fronte e fede
ai propri impegni personali, che sono tanti e onerose, come quelle di ciascuna famiglia. Dove, sono i
sindacati che dovrebbero salvaguardare gli interessi dei lavoratori, che fanno?
Come UNAL, abbiamo sollecitato le istituzioni Prefettura e Questura sollevando e portando a loro
conoscenza il dramma cui vivono le guardie giurate della Nuova Sicurvis. Avevamo preannunciato con
congruo anticipo che, se fossimo stati inascoltati, avremo attivato la procedura di Raffreddamento e
Conciliazione.
Ed ora eccoci qui con la procedura avviata.
L'ultimo tentativo kafkiano, in ordine cronologica. Siamo venuti a conoscenza che l’Azienda assieme ad
alcuni sindacati hanno fatto un tentativo forzoso, da kamikaze. In pratica auspicano il risanamento
aziendale, prendendo la decisione anche in nome e per conto di tutti i lavoratori della azienda,
posticipando e subordinando le competenze dovute, a seguito di un possibile incasso delle fatture emesse e
previa soddisfazione delle competenze fiscali e contributive. A prescindere che i sindacati dovrebbero
interessarsi del rapporto contrattuale tra Azienda e Lavoratore, punti e articoli del CCNL, e non sostituirsi ai
compiti prefissati ad un Tribunale Amministrativo o da un Giudice del Lavoro. Pensassero seriamente a far
applicare per intero il CCNL, di cui, come spesso gli piace dire e ricordare, loro sono i firmatari del CCNL.
E’ anche ironico ascoltarli quando dicono di rispettare pedissequamente il CCNL! Un contratto che hanno
firmato e sottoscritto e che suppongo conoscano. Rispettalo allora!
In ogni caso la loro proposta soluzione è fissata alle calende greche ( cioè mai, data la situazione disastrosa
economica in cui versa la Nuova Sicurvis e la sua non capacità economica amministrativa).
E cosa dire delle responsabilità proprie del datore di lavoro (vedi Testo unico per la sicurezza sul lavoro(Dlgs 81/2008))
dimentica che è sua responsabilità di mettere il lavoratore nelle condizioni a utilizzare macchinari che non
presentino nessun rischio per la salute e l’integrità sua e di quanti ha attorno.
.
E’ sempre suo il compito della valutazione dei rischi inerenti la sicurezza e la salute dei lavoratori e adottare
misure di prevenzione e protezione idonee atte a migliorare i livelli di sicurezza
.
Ed è sempre suo l’obbligo sacrosanto di corrispondere il giusto compenso a chi ha lavorato, senza
accampare scuse di qualunque genere e senza procrastinare i tempi di pagamento degli stessi.
Allora, se ho capito bene, con l’ultimo loro incontro, decidono un congelamento dei crediti, vantati dai
lavoratori, verso l’Azienda. Imponendo a tutti la loro scelta. Se questo azione fosse vera sono veramente
machiavellici: un accordo tra datore di lavoro e sindacati baipassando i diritti dei lavoratori, obbligandoli e
piegandoli alle loro folli scelte. Manco fossimo in un regime di polizia! Se questo puerile tentativo
nasconde l’intento di annullare le possibili richieste risarcitorie da parte dei lavoratori richiedenti, spettabili
sigle Sindacali e spettabile Azienda siete fuori strada. Questa non è la giusta e onesta soluzione per
mettere in sicurezza una Azienda disastrata.
E’ per questo motivo che ho preso la dura decisione di avviare la procedura di Raffreddamento e di
Conciliazione, per abbandonare questo impasse. Personalmente mi sono stancato di tutte queste scuse.
E’ una cosa che si ripete ciclicamente nel tempo. Un fatto analogo successe nel 2007, le guardie giurate
della Nuova Sicurvis scendevano in sciopero perché erano mesi senza ricevere stipendi. Articolo apparso sul
giornale “Nuova Sardegna in data 13 marzo 2007 con titolo ”ancora senza stipendio sit-in alla Nuova
Sicurvis”. Per arginare lo sciopero, seguirono buone promesse, promesse da marinaio, mai mantenute!
Così han sempre fatto, come si evince anche da un documento depositato al DTL prot.35060, promesse e
impegni accettati e disonorati.
Passa il tempo ma il problema è sempre lo stesso. Allora domandiamoci onestamente quale è la causa di
tutto questo? Sono: “Le commesse che mancano?; è il mercato in crisi?; sono i lavoratori che non lavorano
o che creano problemi?; o la responsabilità è interamente dell’Azienda e da chi la amministra? A mio
avviso è l’ultima opzione.
Con le altre segreterie UNAL, e RAS, abbiamo cercato di trovare una soluzione al problema. Ne abbiamo
trovato una, sicuramente non sarà l’unica, ma a nostro avviso è quella che da più garanzie, la più valida. La
esporremo nella giusta sede istituzionale.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Proclamato dalla Segreteria Regionale dell'UNAL Sardegna, lo stato di agitazione presso l'Istituto di vigilanza privata
"NUOVA SICURVIS "
Il Segretario Regionale dell'UNAL Sardegna, Efisio Atzeni ha inviato agli Enti interessati la Procedura di
Raffreddamento e conciliazione attivata ai sensi della legge 146/90 e successive modifiche e integrazioni, in quanto i
lavoratori del suddetto Istituto rivendicano le seguenti spettanze economiche:
1) saldo 13.ma mensilità 2014
2) 13.ma mensilità del 2015
3) 14,ma mensilità del 2015
4) competenza Gennaio 2016, di cui è stata data solo un acconto
5) competenza Febbraio 2016
6) rimborsi chilometrici
7) rimborsi dotazione vestiario
All'uopo è stato richiesto da codesta Organizzazione Sindacale, un incontro nella sede istituzionale della Prefettura con
la proprietà della Nuova Sicurvis, entro il termine di durata (tre giorni) di questa procedura.