Mirella Abela: Lotto contro un tumore Mi

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Mirella Abela: Lotto contro un tumore Mi
SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale di
Siracusa n.2/2003
diretto da Salvo Benanti
Spedizione in
abbonamento postale
Pubblicità inferiore al 70 %
€ 0,50
FONDATO NEL 1988
N° 21/2008
Domenica 1 giugno 2008
I FATTI ONLINE: www.ifattidelladomenica.it
Telefono 0931412883. Email: [email protected] - [email protected] -
Mirella Abela: Lotto contro un tumore
Mi candido nel Pd e lotterò per la sanità
“Ho un tumore. Non me
l’aspettavo, anzi fino a ieri mi
sentivo indistruttibile. La mia
vita è cambiata, ma non rinuncio alla lotta, il cancro è
un buon nemico, ma lo posso
battere”. Lei si chiama Mirella Abela ed è una siracusana
verace. Una donna da sempre
pronta a battersi, in particolare sulla sanità. Lo fa da una
vita perché ha una figlia che
non è normodotata, con tutti i
problemi connessi a questa
situazione in una realtà come
la nostra.
Quando ti sei accorta di avere il tumore?
A Pasqua scorsa mentre c’era
la campagna per le Regionali
e io mi davo da fare per la
candidatura di Mario Bonomo.
Mentre facevi campagna
elettorale cosa è successo?
E’ successo che facendo una
doccia mi sono accorta di
avere una specie di durone ad una mammella.
Dove hai fatto i primi esami?
Sono andata alla clinica Santa Lucia e di me si è occupato
l’oncologo Paolo Fontana, una persona davvero squisita.
Per la verità nell’occasione anche Nuccio Cappadona è stato molto disponibile ma…
Ma?
Ma avevo bisogno di verifiche più pregnanti e a Siracusa è
impossibile farle.
E quindi?
Quindi sono andata al centro oncologico chirurgico di Catania, nei pressi di Largo Goieni. Se mi si può passare il
termine una specie di Paradiso terrestre, come accoglienza, come tecnologia, come tutto. Qui ho deciso che avrei
fatto una battaglia a tutto campo per una sanità migliore a
Siracusa..
Quindi non hai mai pensato di abbandonare la tua candidatura al Comune capoluogo nel Pd?
Non ci ho mai pensato nemmeno per un attimo. Non sono
il tipo che molla. Siracusa è una città che non offre niente
ai malati di cancro. Si deve andare per forza a Catania e
io questo lo ritengo profondamente ingiusto. Lo pensavo
prima e lo penso a maggior ragione oggi.
La tua vita oggi com’è?
Dieci
domande
a Bono
a Zappulla
Giovani e occupazione.
Qual è la prima cosa che
farai da presidente della
Provincia? Così ha risposto Pippo Zappulla: Costituire un patto territoriale
formativo per mettere in
correlazione il mondo del
sapere con il campo delle
dinamiche del lavoro. Punto di accompagnare al lavoro nel sistema delle imprese almeno mille giovani
nei prossimi 5 anni.
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Sono diventata una turista sanitaria. Nel senso che negli
ultimi due mesi sono già andata 10 volte al centro oncologico a Catania. Da qui in avanti dovrò andare almeno 3 volte
al mese a Catania e quando inizierò la radioterapia ci dovrò
andare tutti i giorni. Come dire che io malata di cancro a
Siracusa non ho diritto ad essere assistita nella mia città.
Non mi sta bene, se divento consigliere comunale farò cose
turche”.
Ad esempio?
Tutelare i malati oncologici diventerà il mio impegno politico. Non capisco perché gli aiuti delle industrie agli enti locali non siano stati utilizzati in questa direzione. E poi un
quesito visti i grandi problemi che ha Siracusa: Tutta questa
gente che ride sui muri della città (i candidati al Comune e
alla Provincia) che ca… hanno da ridere?
De Benedictis:
“Stop business”
Noi possiamo incrementare il servizio
di trasporto pubblico, ridurre la tassa
sulla spazzatura, ridurre e modificare i
parcheggi a pagamento. È possibile se
si liberano risorse del bilancio attraverso una corretta gestione del personale
interno, la revisione ed il controllo dei
contratti con le società esterne ed un
uso trasparente dei fondi comunali.
Affidare a soggetti esterni i servizi
pubblici non è di per sé sbagliato ma
nel comune di Siracusa è servito per
alimentare un complesso legame fra
interessi politici ed economici che ha
finito per destinare cospicue quote del
bilancio a società che, col pretesto di
impiegare i precari, hanno aggiunto
proprie assunzioni e profitti, senza dire che, per molti contratti, un insufficiente controllo della loro applicazione ha
finito per penalizzare ulteriormente i cittadini e le loro tasche.
Roberto De Benedictis
Stefania
promuove
Titti
assessore
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Comunale a +1089
Ognina a + 2193
Ponte mozzo +1172
Prima di votare i siracusani pensino al loro teatro chiuso
L’ingresso di Ognina è una mina vagante innescata
Carreggiata chiusa a metà? Emergenza dimenticata
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Domenica 1 giugno 2008
Provincia: “Faccia a faccia”
fra Zappulla(Pd) e Bono(Pdl)
Oggi sei candidato alla presidenza della Provincia, ma
fino a ieri eri deputato regionale. In base alla tua esperienza la presenza di tre assessori regionali che ricaduta
potrà avere per Siracusa, per il suo sviluppo?
Io mi auguro che produca dei risultat importanti e duraturi
per la nostra economia e il nostro territorio, anche se nelle
esperienze che ci ha dato il centrodestra negli anni scorsi non
c’è stata proporzione fra i risultati e quantità di rappresentanze istituzionali.
Giovani e occupazione. Qual è la prima cosa che farai da
presidente della Provincia?
Costituire un patto territoriale formativo per mettere in correlazione il mondo del sapere con il campo delle dinamiche
del lavoro. Punto di accompagnare al lavoro nel sistema delle imprese almeno mille giovani nei prossimi 5 anni.
In base ad un presunto accordo trasversale la Provincia
andrebbe al centrosinistra e il Comune al centrodestra, o
viceversa. Il tuo pensiero
Da candidato e da soggetto che conosce le dinamiche di questa campagna elettorale, mi sento di smentire categoricamente queste voci, io spero, anzi sto lavorando perché il centrosinistra possa vincere al Comune e alla provincia.
Teatro comunale e cinema Verga chi butti dalla torre?
Io punto a realizzare ambedue. Nonostante i ritardi e le contraddizioni entrambe le strutture servono alla nostra comunità.
Il tratto autostradale Noto-Rosolini?
Una vergogna il ritardo che si è accumulato, bisognerà eliminare il Cas che è la madre di tutti i ritardi e ogni ulteriore
giorno di ritardo che si accumulerà sarà una grave responsabilità e un fatto di inciviltà per tutta la provincia, ovviamente
c’è il mio impegno perché questo non avvenga.
Il tuo rimpianto più grande?
Il mio rimpianto non personale ma sociale è di vedere ancora
una intera generazione di giovani costretti ad elemosinare un
posto di lavoro nelle sale d’aspetto dei politici o essere costretti col Sole 24 ore sottobraccio ad emigrare.
Il tuo sogno?
Esattamente il contrario di quello che ho detto prima e cioè
vedere le nuove generazioni che hanno studiato, con le loro
famiglie che hanno fatto sacrifici, che possono trovare lavoro qui e arricchire l’economia e lo sviluppo di questa provincia.
La tua voglia non soddisfatta?
Migliorare la qualità della vita diffusa dei cittadini.
Prima la famiglia e poi la politica, o c’è qualcos’altro nel
mezzo?
Famiglia, politica, valori e ideali.
Un impegno coi siracusani?
Serietà e trasparenza.
Le 10 domande
Oggi sei candidato alla presidenza
della Provincia, ma fino a ieri eri
deputato. In base alla tua esperienza la presenza di tre assessori regionali che ricaduta potrà avere per
Siracusa, per il suo sviluppo?
Giovani e occupazione. Qual è la
prima cosa che farai da presidente
della Provincia?
In base ad un presunto accordo trasversale la Provincia andrebbe al
centrosinistra e il Comune al centrodestra, o viceversa. Il tuo pensiero
Teatro comunale e cinema Verga
chi butti dalla torre
Il tratto autostradale Noto-Rosolini
Il tuo rimpianto più grande?
Il tuo sogno?
La tua voglia non soddisfatta?
Prima la famiglia e poi la politica,
o c’è qualcos’altro nel mezzo
Un impegno coi siracusani
Oggi sei candidato alla presidenza della Provincia, ma fino a ieri eri deputato. In base alla tua esperienza la presenza di tre assessori regionali che ricaduta potrà avere
per Siracusa, per il suo sviluppo?
Io sostengo che, come lo definiscono gli astronomi, stiamo
vivendo un fenomeno di allineamento cosmico in provincia
di Siracusa. E’ la prima volta che abbiamo un ministro, Stefania Prestigiacomo, con una delega pesante per le nostre
sorti, tre assessori regionali che è un numero mai visto in provincia di Siracusa con deleghe altrettanto importanti per la
vita della Provincia. Sarebbe davvero un peccato non allineare Comune e Provincia su questo fenomeno virtuoso.
Giovani e occupazione. Qual è la prima cosa che farai da
presidente della Provincia?
La prima cosa che farò se i cittadini mi daranno questo onore,
sarà di rivedere la struttura organizzativa della Provincia, senza motore al massimo non si vince. Per l’occupazione poi bisogna definire al più presto il piano socio economico della
Provincia, strumento indispensabile per attrarre investimenti e
creare quindi occupazione.
In base ad un presunto accordo trasversale la Provincia
andrebbe al centrosinistra e il Comune al centrodestra, o
viceversa. Il tuo pensiero
Sono chiacchiere da caffè. Non esistono questi intendimenti
anche perché la gente si crea una opinione e poi vota in base a
quella, io chiedo il voto in base ad una discontinuità, la Provincia per 10 anni è stata banalizzata nel suo ruolo perché carente di programmi e di idee vincenti.
Teatro comunale e cinema Verga chi butti dalla torre
Credo che il cinema Verga non può essere buttato via, l’opera
l’ha iniziata Cavallaro 10 anni fa e il centrosinistra in due lustri non è riuscito a completarla.
Il tratto autostradale Noto-Rosolini
E’ noto che a suo tempo sono stato il primo artefice della ripresa della Sr-Gela e che ho ottenuto i fondi per completare
quel tratto, e al tempo la Provincia gestita da Cavallaro ha
fatto la sua parte. Oggi ci sono i ritardi che sappiamo, tutto da
attribuire alle disattenzioni e alla carenze del Cas.
Il tuo rimpianto più grande?
Non ho rimpianti.
Il tuo sogno?
Quello di contribuire alla ripresa sociale e culturale della provincia di Siracusa che vedo tristemente collocata da qualche
tempo agli ultimi posti di tutte le graduatorie nazionali mentre
meriterebbe ben altra sorte.
La tua voglia non soddisfatta?
Non ho voglie insoddisfatte.
Prima la famiglia e poi la politica, o c’è qualcos’altro nel
mezzo
Prima la famiglia su tutto, senza alcun tentennamento.
Un impegno coi siracusani
L’impegno più esaltante, quello di individuare gli strumenti
per rilanciare Siracusa città e la provincia nel settore del turismo culturale completando un’azione che ho iniziato col riconoscimento Unesco.
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Domenica 1 giugno 2008
Mangiafico: Mi impegnerò al massimo
per fermare l’emergenza disoccupazione
Michele Mangiafico, 32
anni, laureato in scienze
della comunicazione, giovane emergente della politica siracusana. D’altra
parte per il nostro la politica è nel sangue essendo
Michele il degno figlio di
Franca Gianni, una delle
figure politiche siracusane
che nella nostra città vengono ricordate con maggior affetto e rimpianto
vista anche la sua immatura scomparsa.
Con l’associazione Le
Formiche hai assunto un
ruolo quasi di difensore
civico
In effetti fra le finalità dell’associazione è prevalsa la tutela delle varie forme di disagio, di sofferenza e di difficoltà
che esistono nella nostra città.
Il Comune negli ultimi anni si è forse dedicato troppo
al centro storico
E’ sotto gli occhi di tutti l’abbandono delle periferie e la
necessità che oggi venga data voce ad una politica che sappia guardare anche alle zone più lontane del centro storico
creando in esse tanti piccoli salotti come il salotto buono è
stato realizzato in Ortigia.
La strada per Floridia era ed è assai pericolosa, c’è poi
anche la dabbenaggine di quel semaforo davanti al vecchi cimitero
Tutta la viabilità di raccordo fra i comuni di Siracusa, Floridia e Solarino è stata completamente dimenticata
dall’amministrazione provinciale uscente ed è questa una
delle ragioni che mi hanno spinto a candidarmi proprio al
Consiglio provinciale.
Centri commerciali, dopo le licenze del Comune di Melilli, si profila oggi il quarto megacentro commerciale
alla Fiera del Sud. Come dire seppelliamo i piccoli negozi
Chi ha governato gli enti del territorio (Comune, Provincia)
ha una responsabilità pesante su quanto sta accadendo perchè essi esprimevano ed esprimono un parere vincolante
sulla realizzazione di queste grandi attività commerciali. Ciò
non toglie che non farò mancare il mio sostegno ai commercianti le cui attività insistono all’interno della città e ai
consorzi di commercianti che sono nati in questi anni a loro
tutela.
Da diversi lustri Mazza alla Confcommercio e Linguanti
alla Confesercenti. Non credi che abbiano fatto il loro
tempo? Non credi che si dovrebbe dare anche in questi
settori spazio ai giovani?
Credo che ciascuna categoria ha dei momenti democratici in
cui esprime la propria rappresentanza e se i giovani vogliono
spazio debbono saperselo prendere così come con grande
difficoltà sto cerando di fare io nella politica senza che nessuno mi abbia mai regalato nulla.
Circa 100 mila giovani siracusani disoccupati. Eppure
non emerge, ma il malessere c’è ed è grandissimo. Tu, da
giovane, cosa proponi?
E’ il più grande dei problemi, una piaga sociale drammatica.
Concentrerò tutti i miei sforzi affinché anche
l’amministrazione pubblica sappia apportare ossigeno e incentivi all’economia del territorio perché maggiore sviluppo
significa anche maggiore occupazione.
Alfredo Foti: Sos per pulizia, rifiuti e traffico
Alfredo Foti 34
anni, figlio di Aldo Foti, nipote
d’arte, cioè di
Gino Foti già
Sindaco di Siracusa, deputato
nazionale, Sottosegretario di Stato al Tesoro etc.
e, di Armando
Foti già consigliere comunale,
Presidente della
Provincia di Siracusa etc. Impiegato per una società di servizi, sposato e padre di una bimba. Consigliere di Circoscrizione Acradina in carica dal
1995 a tutt'oggi, delegato nazionale per la
provincia di Siracusa del Partito Democrati-
co e componente degli organismi provinciali del Partito Democratico.
Difficile chiamarsi Foti?
Il nome Foti qualcuno potrebbe considerarlo un “dolce” peso, personalmente mi stimola ad un impegno maggiore per onorarlo.
Perché ti candidi al Comune?
Siracusa nei prossimi anni deve affrontare
grandi sfide per lo sviluppo e per
l’occupazione, tanto per citarne un paio.
Ecco, sui queste sfide voglio dare il mio
contributo.
Da cattolico..
Di più, da cattolico praticante che ha deciso ancora una volta di fare suo l'appello di
Papa Giovanni Paolo II che invitava i giovani “ad assumersi il dovere e la responsabilità del benessere della collettività attraverso una generosa partecipazione alla vita
politica".
Siracusa dovrebbe essere...
Una città più aperta, solidale, accogliente e
multirazziale. Una città che come diceva
Don Luigi Di Liegro il fondatore della Caritas: "è migliore se ogni giorno una persona soffre meno".
Da dove si parte?
Dalla riqualificazione delle periferie e, dal
sostegno a tutte le forme di associazionismo, di volontariato, penso soprattutto ai
centri diurni per anziani ed ai problemi legati alla disabilità.
Le cose che bisogna fare subito
Sono tantissime. Occorre curare con maggiore attenzione il decoro, la pulizia, il verde, l'arredo urbano e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione e delle poche e disastrate strade asfaltate della città. Occorre
puntare sulla raccolta differenziata dei rifiuti,
per abbattere i costi della onerosa ed odiata
tassa dei rifiuti solidi urbani. Occorre individuare, attrezzare e destinare ai giovani della
ns. città dei contenitori culturali (penso
all’Anfiteatro Romano, al Teatro Greco ma
anche alla Balza Acradina ed alla piazze abbandonate della ns. città) all’interno dei quali, si possano esprimere liberamente attraverso le più diverse forme di espressione artistica: Musica, prosa, teatro, pittura, scultura,
danza etc… Ancora, occorre mettere in atto
il piano urbano del traffico (PUT) per tentare
di decongestionare e regolamentare la viabilità. Occorre una attenzione particolare le
frazioni di Cassibile e Belvedere, che meritano maggiore autonomia amministrativa e
finanziaria attraverso delle deleghe più ampie. Potrei continuare a lungo, ma spero di
aver reso l’idea, e cioè quella di un consigliere comunale che intende impegnarsi a
360 gradi, 24 ore su 24. In caso contrario si
Grasso: Subito case A Siracusa il gioco cult
per i “meno fortunati”
Corrado Grasso, la
prima cosa che farai da
consigliere comunale?
Mi impegnerò per la realizzazione di case pubbliche da potere assegnare agli sfrattati, agli
anziani e alle giovani
coppie.
Da ex assessore al Personale. Al Comune ci
sono le giuste professionalità o è giusto ricorrere alle consulenze
esterne?
Posso dire tranquillamente che al Comune ci
sono tantissime professionalità e ci sono quindi
anche tanti dirigenti che
hanno doti professionali e umane che è giusto
valorizzare.
Le periferie. Cosa si può fare subito?
La riqualificazione delle periferie è un nodo
che certamente mi vedrà in prima linea. Sono
profondamente contrario ai quartieri dormitorio e dico che fin da subito il Comune si deve
impegnare allo spasimo per ridare alle sue periferie tutti quei servizi che servono a miglio-
rare la qualità della vita di chi vi abita.
Le strade. Cosa si può fare subito?
Da avvocato ho potuto constatare di persona che sono moltissimi i siracusani che a
causa delle condizioni disastrate di molte
strade cittadine hanno avuto incidenti, anche gravi. Per una città a vocazione turistica come la nostra anche la viabilità è un
biglietto da visita per chi visita ed oggi che
turismo significa per noi anche rilancio economico e sviluppo, non si può più sopportare che molte arterie di Siracusa ad altissima densità veicolare siano praticamente delle trazzere. Sul piano programmaticooperativo occorre quindi da subito un monitoraggio per fare il punto sulle nostre
strade disastrate e iniziare da subito i relativi interventi, naturalmente compatibili con
le nostre disponibilità economiche.
Auchan, Carrefour, Emmezeta. Le piccole botteghe siracusane sono in tilt
Non c’è dubbio, i piccoli commercianti
vanno tutelati e lo si deve fare con appositi
strumenti tutti finalizzati a restituire alle
piccole imprese del capoluogo il ruolo di
volano dell’economia che hanno sempre
avuto nella nostra città. Tutela massima
quindi evitando la nascita di altre megastrutture.
Anche a Siracusa è un cult e non poteva essere
diversamente. World of Warcraft è il MMORPG
più giocato al mondo, con oltre nove milioni di
iscrizioni attive. Letteralmente "il mondo di
Warcraft", spesso abbreviato dai giocatori in
"WoW" è un videogioco fantasy di tipo
MMORPG, giocabile esclusivamente in Internet
e dietro pagamento di un canone. È sviluppato
dalla Blizzard Entertainment e pubblicato nel
2004. Il giocatore può impersonare un esponente di una di 8 razze principali: Umani
(Humans), Orchi (Orcs), Troll, Tauren, Elfi della Notte (Night Elf), Non-morti (Undead), Nani
(Dwarves) e Gnomi (Gnomes). L'espansione
Burning Crusade ha introdotto due nuove razze
giocabili, gli Elfi del Sangue (Blood Elves) e i
Draenei. Queste razze sono divise in due fazioni
reciprocamente ostili, l'Orda (Horde) e l'Alleanza (Alliance). Ogni razza controlla una determinata area geografica, all'interno della quale
si trovano una capitale e un certo numero di città minori e avamposti. La scelta della razza
del proprio personaggio influisce in modo determinante sulle possibilità di movimento e azione nel gioco. Ogni personaggio "nasce" nell'area geografica controllata dalla propria
razza, e in seguito passa la maggior parte del tempo nei territori della propria razza e degli
alleati. Visitare le regioni controllate dalla fazione opposta è infatti molto più difficile, a
causa dell'ostilità degli abitanti. Per questo motivo, riuscire a penetrare in determinati luoghi, come le capitali avversarie, è un'impresa che richiede normalmente la cooperazione di
grandi gruppi di giocatori dotati di personaggi particolarmente potenti. Il giocatore agisce
nel mondo virtuale per mezzo di un personaggio (o avatar), interagendo con personaggi
controllati dal computer (NPC), svolgendo una serie di compiti (o uest) che gli vengono via
via assegnati. Procedendo di missione in missione, progredisce nelle proprie capacità di
combattimento e acquisisce nuovi oggetti che può utilizzare direttamente o commerciare con
NPC o altri giocatori. Parallelamente, può acquisire capacità secondarie (per esempio forgiare armi e armature, a pescare, a cucinare). Rispetto ai tradizionali MMORPG, in cui i
giocatori sono costretti a molte ore di azioni ripetitive per progredire, in World of Warcraft
il ritmo di gioco è molto più veloce, e le "perdite di tempo" tipiche di questo genere sono
ridotte al minimo.
Claudio Benanti
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Domenica 1 giugno 2008
Orate inquinate
Caro Direttore, su You Tube è presente un
filmato,
all’indirizzo
http://
www.youtube.com/watch?
v=l3RE1bK1Ahs&eurl=http://
p r i o l o . a l t e r v i s t a . o r g /
la_pagina_delle_novita.htm, nel quale si assiste a qualcosa di incredibile. Coloro che
filmano hanno sorpreso un sub mentre risaliva (ben bardato con una spessa muta e guanti
di gomma) dalle acque inquinate e non balneabili di uno scarico industriale nei pressi
della stazione ferroviaria Megara Giannalena
nel Comune di Priolo Gargallo con appeso in
cintola un assortimento di pesci, tra cui un
buon numero di orate. L’incredulo ed esterrefatto “operatore” si rivolge al sub, appena
uscito dalle acque schiumose, chiedendo:
“Pensavo che questa schiuma fosse pericolosa?” ed il sub molto schiettamente risponde:
“E’ pericolosa… come non è pericolosa?!?”.
A meno che questi pesci non vengano imbalsati o consumati dal sub stesso (ipotesi assai
improbabili), l’agghiacciante interrogativo
che viene posto ai “navigatori” è: in quali
ristoranti vanno a finire questi pesci?
Saluti
Alessandro Amato
Già dove finiscono? Giriamo l’interrogativo
ai nostri deputati nazionali e regionali. Di
chi dovrebbe vigilare è meglio non parlare.
Comodato d’uso
Riceviamo e pubblichiamo:
Che fine hanno fatto i lavori in via Puglia?
E’ vero che il Comune offre suoi immobili
ad alcuni residenti della zona?
Giovanni Cancemi
I lavori in via Puglia sono sospesi. E’ vero
che il Comune ha offerto e poi concesso in
comodato d’uso un locale di sua proprietà
per 33 anni ad un residente della zona. In
ogni caso per saperne di più è meglio aspettare il nuovo sindaco e la nuova giunta.
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
Anche Ardita, ex pensiero forte,
si allea col “nemico” Forza Italia
E rieccoci a lottare con i consensi e contro i dissensi: sciolto il nodo
dei candidati a Sindaco per il centro-destra, riappare l’enigma Visentin. La mia curiosità morbosa mi induce ad elaborare pensieri e contropensieri, con cui visualizzo tutto ed il contrario di tutto.
Data per scontata la forza elettorale del PdL, ampiamente dimostrata
su tutta la scala nazionale e regionale, appare senza storia l’elezione
di Roberto Visentin alla carica di Sindaco di Siracusa, con l’ulteriore
rinforzo di UDC, MpA, Alleanza Azzurra (…significa che Alleanza
Nazionale ha ripudiato i suoi canoni per fondersi in Forza Italia?) e,
udite udite, anche la lista NO ACQUA SALATA. Il buon Ardita, strenuo difensore dell’acqua pubblica con proclami, diffide, manifestazioni, raccolte di firme contro il “Potere Acqua” voluto da Forza Italia,
improvvisamente apparenta la sua lista con i dichiarati nemici ed il
loro candidato. Bah ! Non ne comprendo la logica né, tantomeno,
l’obiettivo unitario.
Ma torniamo al Sindaco: Visentin potrebbe sfondare al primo turno,
non foss’altro che cerca di emulare – anche fotograficamente – il suo
mentore Bufardeci (complimenti, neo Assessore!). Sotto il profilo puramente psicologico, però, le braccia conserte creano un profondo
distacco dall’ interlocutore –elettore, mentre il pullover nero infonde
molta tristezza. A ciò si aggiunga il finto sorriso, peraltro mai apparsogli durante la normale vita politica e di relazione, il che lascia intendere che il buon Roberto stia cominciando a realizzare che
l’imposizione della sua candidatura potrebbe essere una vera e pro-
pria trappola per consegnare il Comune di Siracusa alla sinistra,
oltre alla sua estromissione definitiva dallo scenario politico. Se
ciò fosse, gradirei conoscere le scusanti che saranno adottate dallo
“squadrone” di Ministri, Assessori regionali, Deputati, Senatori
etc. etc., nei confronti del Berlusca. Magari dirà che era prioritario
riconquistare la Provincia Regionale dopo dieci anni di dittatura
“Marziana” e, pertanto, bisognava ricambiare con un cadeau: una
cittadina insignificante che non ha bisogno di nulla, se non di gratificare nuove forze di potere. Se la memoria non m’inganna, Siracusa era la capitale della Magna Grecia; fu patria di eminenti uomini di cultura sin dalla sua fondazione e, tutt’oggi, sforna menti
pensanti a profusione. Custodisce ben il 40% dell’intero patrimonio archeologico del bacino del Mediterraneo ed è stata dichiarata
“Patrimonio dell’Umanità”. Allora, se è vero che in sede costituente della Repubblica, venne elargito il contentino a Togliatti, attribuendogli il mondo della scuola, cultura e carta stampata (non
c’era ancora la TV, se no anche quella), è coerente il regalino che
si vuol fare alla sinistra, quella che si sta ancora leccando le ferite
post elettorali. L’unica certezza di dissenso ci viene fornita dagli
oppositori Liuzzo, Giganti, Carcò e dall’immarcescibile Greco, in
netta opposizione a quel modo di gestire l’elettorato, vere mosche
bianche che vogliono far riflettere.
In ogni caso, la sinistra ringrazia.
Cardillus
Una linea di rottura e di libertà
La pessima immagine che la politica oggi sta offrendo, spinge a
meditare a voce alta su questa vigilia elettorale: la sua qualità si
sta dimostrando inversamente proporzionale financo al recente
passato perchè è diminuita, crescendo invece i suoi costi. Il Porcellum ha fatto da maestro: anche ora a Siracusa le candidature
sono state decise dai partiti, dominatori di sempre, pesati con quel
bilancino di precisione dai soliti pupari, che mandano in scena ancora in soliti pupi. La lista “IO NON VOTO I SOLITI PUPI E PUPARI”, con il candidato a sindaco Salvatore Carcò, invita a votare questo simbolo per preservare i siracusani da altre riproduzioni pericolosissime! Anche a Siracusa si vorrebbe imporre questa
politica del “finto nuovo dialogo” ovvero diminuizione di democrazia e crescita del trasversalismo. Il palcoscenico di oggi è sempre lo stesso, il botteghino è sempre lì , con qualche apprendista in
più, ma prima delle fatidiche scale per accedere alla tribuna , c’è
sempre lui, il pizzicabiglietti, pronto a sbarrarti il passo o a farti
entrare .
I manifesti elettorali, ad esempio, sono stati affissi negli spazi appositi con largo anticipo, senza che ancora fossero convocati i comizi elettorali che storicamente autorizzano la campagna elettorale, dimostrando ancora che gli ex ammnistratori, assessori e consiglieri comunali, sono forti di un protezionismo d’ufficio, potendo
cosi mostrare i loro faccioni . Negli sparuti e rari confronti , poi,
si lasciano andare a salimellecchi del tipo “ prima tu e..per carità…ti prego..per favore… avanti c’e posto…!”. E che dire di quel
candidato a sindaco che predica “ continuità”, come fotocopia del
suo predecessore, che malgrado alcune realizzazioni portate a termine, lascia un Comune con tanti problemi e altrettante incompiute?
Teatro Comunale, Alloggi per gli Universitari, marciapiedi, Autodromo automobilistico, muraglioni di Ortigia, risanamento ambientale, zona della vecchia ferrovia, via Arsenale, siti archeologici abbandonati, Museo Archimedeo,Turismo senza orari e regole, chioschi al Teatro Greco, Autobus di linea e servizi pubblici inesistenti,
INDA aggravata, con seri dubbi sulla validità gestionale, solarium
contestati e abusivi, questo, ed altro, è quanto ci lascia la vecchia
amministrazione. Ecco perché chi guarda al rinnovamento vero
del Comune di Siracusa deve votare per la lista “IO NON I SOLITI PUPI E PUPARI” che ha per candidato sindaco Salvatore
CARCO’, il commerciante già impegnato per fare rivivere il com-
mercio dell’isola di Ortigia e lo stesso centro storico che ha proprosto anche come assessori, l’attore -regista Alessandro Quasimodo, il
giornalista Corrado Cartia, Remigia Abela, Cosimo Sessa, Angela
Mazzarella, Lucio Sessa, Carlo Gustavo Giuliana, una squadra che
può anche fidare su un agguerrita schiera di papabili consiglieri comunali, fra i quali donne, lavoratori, commercianti, invalidi e disabili, transessuali, extracomunitari , ben ventisette rappresentanti della
variegata realtà sociale, con capolista il centenario Gaetano De
Franchis che sta a dimostrare come “si può campare 100 anni se si
scelgono idee fresche, chiare e originali, senza sfogliare più quel
libro dei sogni cui siamo stati , purtroppo, abituati”!
I candidati, di oggi, sono difficilmente controbattuti, sia nelle interviste su carta stampata che in quelle parlate, ma ciò deriva anche dal
malandato sistema dei massmedia di oggi. C’è un appiattimento generale, ci vuole un colpo di spugna per cancellare gli anni che hanno segnato un altro periodo buio della vita siracusana: bisogna cambiare inquilini, non ascoltare chi predica continuità, dare fiducia a
chi popone novità , coraggio , nuove svolte, maggiore trasparenza e
più contatto vero col popolo e con le periferie : non vanno votati, allora, quei soliti Pupi e Pupari , bisogna sconfiggere apatia e bisogna
interrompere quei legami di potere che stanno sempreppiù dimostrando quanto la Città sia sempre più appiattita, anche nel rivendicare i
propri diritti. Se c’è qualcuno che ha visto effettivamente risolto uno
dei problemi più urgenti, come la Sanità Pubblica, per favore lo venga a dire: fino a ieri arrivavano lettere di invito ai Morti, anziché ai
Vivi, con cittadini che devono sopportare lunghe liste di attesa, tranne a sobbarcarsi a ingenti onorari per andarsi a curare nelle cliniche
private o presso altri centri specializzati, per curarsi un ictus visto
che a Siracusa, pur essendoci medici bravi e preparati , lasciano a
desiderare le strutture. Per non parlare poi del gioco di favori
“personali” negli uffici pubblici: avete mai fatto la prova ad andare
negli uffici dell’ Inps, dove una pratica può fare sogni d’oro in attesa
che qualcuno la risusciti?
Difetta anche nell’informazione . Qui la libertà di pensiero è un raro
prodotto umano, ricalcando, anche in questo, l’andazzo nazionale
dove si assiste ai telegiornali in fotocopia di Mamma Rai, con dispendio di risorse che potrebbero essere impiegate diversamente! Siamo
stanchi di politici che trovano sempre un pretesto per non fare, invece di dimostrare operatività e concretezza realizzando solo uno
strabiliante trasversalismo. (r.b.)
5
Domenica 1 giugno 2008
Bufardeci assessore regionale
Miracolo della Prestigiacomo
La composizione della Giunta regionale Lombardo è stata un giallo con
continui colpi di scena. E’ partita
veramente male l’avventura regionale di Lombardo. Le crisi sono scoppiate una dopo l’altro mandando in
frantumi il sogno di efficienza, sobrietà, che avrebbe voluto il presidente:
Crisi in AN: rivolta contro le designazioni volute da Fini. Formica e
Caputo sollevano la protesta contro
la perdita del 3° assessorato
(barattato con la candidatura Bono
alla provincia di Siracusa), contro un
assessore esterno, cognato di Fabio
Granata e segretario di Alemanno. E’
finita con Caputo e Formica fuori
della Giunta e la designazione di Incardona e dello sconosciuto Gentile.
Il gruppo di AN all’ARS sarà motivo
di eterne imboscate e fibrillazioni.
Crisi in Forza Italia. L’ha visto
brutta Titti Bufardeci che si è salvato
per il rotto della cuffia davanti al duo
Schifani-Alfano. La colpa è stata la
sua vicinanza a Miccichè. Sembra che a salvarlo sia stata il
Ministro Prestigiacomo, parlando direttamente con Berlusconi. Stefania così mette a segno colpi importantissimi: la nomina a senatore di Alicata, la nomina a deputato di Granata,
la nomina a Ministro per Lei, la nomina di Bufardeci in
Giunta… Insomma una potenza a livello di nomine. Speriamo lo sia altrettanto a livello di risultati per la città.
Crisi nell’UDC. Paga il suo terzo assessore (Dina) per il
magistrato Ilardi. Gianni non è mai stato in dubbio.
**
Conclusione: Siracusa ha 3 assessori
regionali come Agrigento:
Titti Bufardeci al Turismo
Pippo Gianni all’Industria
Pippo Sorbello al Territorio ed Ambiente
La Città può essere soddisfattissima se si
aggiunge, a livello nazionale,il Ministro
Prestigiacomo. Vedremo qualcosa o vedremo il nulla del precedente tandem Granata (Beni Culturali e poi Turismo) e Prestigiacomo (Pari Opportunità) ?
Per la verità Gianni è politico concreto,dei
fatti. Sorbello è espressione di un’area
(Priolo-Mellilli-Augusta) che in materia di
ambiente avrebbe molto da reclamare allo
stato e alla regione. Bufardeci potrebbe
fare anche lui gesti concreti per Siracusa
dal posto che occupa (diversamente di
Granata).
Vedremo. Siamo contenti ed abbiamo
speranza. Il sindaco della città ed il presidente della provincia potrebbero trovare
alleati veri, concreti a livello regionale e
nazionale. Non ci sono alibi se non l’incapacità manifesta,
il disinteresse verso la città,la propensione (ahi!ahi!) verso
gli affari e gli affaroni personali, che noi - come sempre denunceremo senza peli sulla lingua. L’opinione pubblica
se ne fotte degli scandali e vota soltanto per i favori che
ciascuno di loro riceve? Sarà così, ma noi continueremo a
parlare lo stesso linguaggio di sempre, di interesse verso la
città, di rispetto concreto della legalità (magistratura permettendo), di occupazione, di investimenti, di sviluppo.
Antonio Leone, scultore Moscatt: Sono un compagno
Un puro talento siracusano e vi spiego anche il perché...
Antonio Leone è un grande scultore siracusano (sopra alcune delle sue
opere), magari fino ad oggi
non sufficientemente ricordato
nella sua città, ma questa ormai è quasi una prassi. Leone
inizia la sua attività di scultore
nel 1975, ma già da piccolo
mostrava le prime attitudini
all’arte e alla scultura. Partecipa a varie mostre collettive
riscuotendo ovunque unanimi
consensi. Squisitamente autodidatta, Leone si è distinto
soprattutto nell'arte Sacra e
nell'opera scultorea a temi,
figure, miti, aspetti sociali, i
suoi bassorilievi ricordano lo
schiacciato Donatelliano, non scordando mai
le sue radici e cioè sempre memore di essere
figlio della Magna Grecia. Ciò che lo caratterizza è la sua tenacia, il suo amore per
l’arte e l’ostinazione ad andare avanti. Oggi
Leone vive a Padova, città ricca di storia
dell’arte, dove è subito riuscito a farsi conoscere e apprezzare. Opera presso un grosso
industriale del marmo dove realizza dalle più
piccole alle più grandi opere come la
“Venere Nera” realizzata in marmo nero di
Cuba che vuole rappresentare la
pianura padana, o come “Santa
Tekla” in marmo bianco Carrara che è situata presso la cattedrale di Santa Tekla a Beirut in
Libano. Ma molte sue opere
sono anche state fatte per restare nella nostra splendida città,
tra queste è possibile ammirare
un bassorilievo situato al museo
Luciano in Cattedrale a Siracusa, realizzato per l’evento della
traslazione del corpo di Santa
Lucia. Ancora altre importanti
opere sono il Monumento ai
Caduti 2° Guerra Mondiale a
Cassibile, i bassorilievi nella
Chiesa Immacolata di Priolo Gargallo, il
Monumento Millennio ecc. Insomma si
può dire che Antonio Leone ha consacrato
la sua vita all’arte, arte che gli ha donato
grandi soddisfazioni e meriti ma soprattutto
che lo ha fatto diventare un orgoglio siracusano. Come dicevamo vive a Padova, ma
chi lo conosce non ha alcun dubbio: il suo
cuore è rimasto qui, anzi non si mai mosso
da Siracusa.
Desirèe Meijer
Carlo Moscatt, come diventa comunista
uno come te proveniente dalla media borghesia siracusana, dipendente di banca, in
un periodo storico quando era molto più
facile e semplice essere democristiani?
Da bambino e da ragazzo come tanti altri
sono cresciuto in quegli eccezionali centri di
aggregazione ed incontro che erano le parrocchie. La mia era quella dei Padri Cappuccini dove ho conosciuto frati formidabili,
culturalmente preparati e disponibili al dialogo e dove ho appreso l’arte del rapportarmi
con gli altri al di là delle appartenenze sociali, in una parola il senso della comunità e
della condivisione…
E poi cosa è successo?
Da grande per la mia storica passione per la
filosofia ed in particolare per la storia del
pensiero filosofico cristiano, sono stato attratto dall’aggettivo “compagno” che veniva
utilizzato fra i militanti del Pci. In questo
modo di chiamarsi ho percepito un significato sacrale quasi eucaristico dell’uso che, fra
militanti, se ne faceva.
Compagno è stata la tua parola chiave?
Esatto. Saranno, le mie, congetture assolutamente private e magari non pienamente attinenti ma, ritornando alle origini latine del
termine non posso non ricordare che compagno, cum panem, tradotto in italiano significa colui il quale divide il pane. E cosa fa nostro Signore Gesù Cristo quando spezza il
pane e lo condivide con i discepoli? Il mio
approccio al Pci è stato di questo tipo ed insieme alla mia quarantennale militanza nella
Cgil (nella foto) ha sviluppato ed esaltato
quel senso di appartenenza e solidarietà con
gli altri, tutti gli altri, che ha sempre contraddistinto il mio stile di vita.
Ma tu, comunista comunista, dirigente
Cgil, come hai coniugato questo con la tua
carriera in banca? All’epoca non era per
nulla facile, anzi per i comunisti comunisti
c’era una sorta di convenzione ad escludendum
Beh, ho avuto la fortuna di essere stato assunto dalla Banca commerciale italiana che,
per chi non lo sapesse, era la banca laica per
eccellenza dove il pur temutissimo capo del
personale, dottor Corna, esibiva con orgoglio
al bavero della giacca il distintivo dei partigiani della Brigata Garibaldi.
Poi, semplificando, sei diventato un pezzo
grosso del sindacato dei bancari, hai fatto
la tua vita ed oggi sei candidato per un
posto da consigliere comunale
Lasciami dire che rivendico con orgoglio la
mia storia personale e le mie scelte che se
anche difficili da compiere, mi hanno portato
oggi a candidarmi nel Partito democratico
per un seggio al Consiglio comunale, sperando di poter mettere a disposizione della comunità quel poco o molto di professionalità
e valori che sono sì il mio patrimonio personale, ma che spero di poter condividere coi
miei concittadini. Naturalmente sono impegnatissimo a sostenere il candidato sindaco
Roberto De Benedictis così come alla Provincia darò il mio sostegno incondizionato
alla candidatura di Angelo Cifali, segretario
generale della Fiom oltre che ovviamente
all’on. Pippo Zappulla candidato del Partito
democratico a presidente della Provincia.
6
Domenica 1 giugno 2008
62 mila euro immobile all’Isola
Il Comune inizia la “svendita”
Caro commissario del Comune, dottor Mimmo Mirabella, ci sono troppe stranezze amministrative in
queste ultime settimane e sarebbe opportuno che lei
fosse meglio informato di quello che fanno i dirigenti dei vari settori dell’amministrazione comunale. Che stranezze? Intanto una serie di contributi a
chiese e parrocchie per il progetto Caio e per il
progetto Tizio. Solo per fare un esempio alla parrocchia di Santa Rita per il progetto “Colori della
vita” sono stati erogati 30 mila euro. Che non sono
bruscolini visto che il Comune non ha una lira avendo bruciato risorse con consulenze e interventi
bizzarri e che ora non ha nemmeno l’entrata Ici
relativamente alle prime case. Per la verità il dissesto c’era già prima, ma la politica, quella con la p
minuscola, non ha ne ha tenuto conto, vedi ad esempio le nuove assunzioni negli asili nido comunali a pochi giorni dal voto per Regionali e Nazionali.
Oggi si continua con la politica perversa e le stranezze. Che stranezze? Prendiamo i 3.000 euro che
sono stati erogati il 25 maggio 2008 alla Società
Ippica siracusana per due manifestazioni fatte rispettivamente a marzo e a giugno 2007! Che cos’è?
Un debito pagato in ritardo? Lo stesso si può dire
per i mille euro erogati per la maratona…di Berlino. Già strana l’erogazione, ma parliamo sempre di
un fatto successo nel 2007! Che cos’è? Una nuova
moda amministrativa? Caro commissario, abbiamo
solo fatto alcuni esempi. Ne potremmo fare diversi
altri e di ben altra entità economica. Lei deve intervenire, già la bancarotta è prossima e se si continua
così diventa inevitabile. Una prova delle brache di
tela? Ma basterebbe l’esempio dell’immobile di proprietà del Comune in contrada Isola che è stato
venduto all’asta per 62 mila euro. Prezzi di realizzo.
Anzi di svendita.
Con queste facce c’è aria di Bronx
Ho preso un grande
spavento. Camminavo al corso Gelone,
quando mi vengono
davanti una serie di
brutte facce, brutte,
ma proprio brutte;
tutte insieme come
quelle che stanno nei
film americani con
scritto Wanted, ca
voli riri ricercati. Ma
tutti chisti? Che peccato: Siracusa, provincia “babba”, è diventata peggio del
Bronx. Poi mi sono
detto: “ Scimunitu, ci
sono le elezioni. Questi che fanno scantari a viririlli saranno i futuri consiglieri
comunali e provinciali”. L’avete visto
quel lenzuolo quadrato con scritto Zappulla? . Ma chi ci pareva male a mittirici
a so faccia? Certo bello non è, ma in mezzo a tutti questi, uno più uno meno. Speriamo che non passano di lì molte donne
incinte e vecchietti, per evitare un assalto
al pronto soccorso dell’ ospedale ca non è
mai poi tanto pronto cu tutti sti dutturi in
campagna elettorale. I miei amici informati della politica mi hanno detto:
“compralo un giornale così vedi i candidati definitivi a Sindaco e a Presidente
con le loro squadre”. Io, che ormai con
gli anni sono un po’ distratto, gli ho risposto: ” Ma picchi, hanu u tempu di iocari o palluni?” E uno ca ni sapi chiu di
mia mi ha detto: “ Bestia! sono le Giunte
che oggi si chiamano squadre”. Così ho
comprato il giornale e mi sono informato.
Cominciamo dal Comune unni c’è un
poco di confusione. Lassamu peddiri
Liuzzu ca sappa sciarriari cu qualcuno e
Giganti ca no canusciu . C’è Franco Greco che si è rifatto il guardaroba, il suo
pulmino nuovo è la fine del mondo, dicono le ragazze.. Bravo, così si fa. Ma unni
u ietta l’altro pullman? na qualche strada
traversa? E perché fra una elezione e
un’altra non li affitta per vendere panini,
un consiglio spassionato, così c’è la finisce di candidarsi. C’è poi il rappresentante di “Io non voto i soliti pupi e pupari,”
ca mi piace molto, soprattutto per la nota
culturale di Alessandro Quasimodo figlio
del vate (ma non sta a Milano?) e il nostro Dino Cartia che purtroppo sta a Siracusa, tra l’altro, cercandola da un paio di
anni da quando l’ha persa. E poi i due
contendenti all’ultima tenzone, i due Roberti, nomi uguali e cognomi diversi.
Pensate se avessero lo stesso cognome.
Ma che min…dico! Roberto Visentin a
mia mi fa simpatia, è un padre di famiglia, occhio vispo e poi ha na mugghiera
ca sta facendo na campagna elettorale a
leva fiato. Lui si sente in una botte di ferro con tutti quegli uscenti in squadra. A
Robertino PD ci tuccò il Comune, visto
che Foti s’ha pigghatu u partito e Marziano la Provincia, Anche se chista ancora ni llama viriri tutta. Robertino, che è
ben seduto a Palermo anche se dovesse
mai diventare sindaco abbandona Palermo e fa salire così finalmente Lentini a
qualche cosa. In giunta,il nostro eroe dei
due mondi Palermo/Siracusa- Roberto
ha: Salvo Adorno ca , ca navi bisogno, a
Paolo Gulino ca ci cunta min…, Liddo can
non sacciu cu è, a professoressa Arsi ca fosse è parente di Giovanna D’Arco ca arsi pure
lei.
In Provincia, Bono che non si può dire” bono” perché è piccolino come il Premier Berlusca , è troppo spettu. S’ha caricato Bufardeci, Gianni, Gennuso, Vinciullo. Una macchina da guerra, dicono gli amici. E a cu ci
l’avissi a fare a guerra? A chiddu do linzolo
naturalmente, a Pippineddu Zappulla ca per
pari opportunità, a parte Cafeo che ormai somiglia sempre più a Ginuzzu, ha tre grazie in
squadra ca mi paruno triulu, malanova e scuntintizza: a professoressa Marchese ca starebbe
accussi bona na so scola; Valeria Coco che è
una vera new entry, si dice così; a Fucile che
sta a parafrasare Peppa Sparacannuni (la temeraria eroina della lotta di indipendenza siciliana), ex assessore di una giunta sortinese, tanto amata dagli ex DS di Sortino che Marziano e
compagni (ops, ex compagni) considerano il
nuovo che avanza. Come una new entri è difficile ca trasi na quacchi cosa, come minimo avissa a perdere na para i chili. U sta facennu
per dimagrire?
7
Domenica 1 giugno 2008
La nostra è una città che ormai non sogna più
e la politica cavalca il disastro, senza ritegno!
Le regole sono liquide da noi, e non
solo perché siamo sul mare. Come
l’acqua, le regole a Siracusa non assumono mai una forma ma si adattano al
recipiente del momento, cambiando
continuamente in funzione dei marosi
(leggasi convenienze). Questa acquaticità della società e della politica siracusana (e ahimé siciliana) è
l’espressione dolorosamente chiara
che l’etica (ricordate? quel sistema di
regole morali sulle quali si fonda una
società che vuol chiamarsi civile) è
pura utopia. Semplicemente non la vogliamo perché non ci conviene. Ne è
riprova quest’ultima campagna elettorale, che asfissia ed annega le idee in
un clima di perenne scontro fra partiti
e candidati che parlano esclusivamente di sé, non di cosa concretamente hanno in testa per fronteggiare se non il complesso
dello sviluppo almeno i bisogni primari della quotidianità. Mi
piacerebbe che risarcissero la città dei tanti soldi buttati La
Bianca o Midolo (inventore dei mai usati dissuasori d’accesso
a piazza Duomo), Visentin che rifece due volte la fontana di
Largo XXV Luglio, Bufardeci che costruì i capannoni lager
della zona archeologica senza sapere perché. Normali esempi
d’incapacità che toccano destra e sinistra al pari della retorica
propagandistica, almeno questa, condivisa: noi siamo seri e
loro no, daremo alla città lo sviluppo che merita, etc… Poiché
si sente il più forte, guardo al candidato Sindaco Roberto Visentin (PDL) che, dopo un primo incontro televisivo con
l’avversario Roberto De Benedictis (PD), annulla gli altri
riproponendo il modello berlusconiano del confronto a distanza. Visentin ha idee sue? Perché la sensazione sgradevole è
che sia Bufardeci a tenerlo per la manina, dettandogli quello
che deve o non deve fare e dire. Trovo preoccupante l’ipotesi
di un Sindaco marionetta (e sinceramente ingenerosa per
Visentin) quanto detestabile questo modo di far politica.
Perché vorrei che, a prescindere dal vincere o perdere, ogni
candidato mostrasse autonomia personale e consapevolezza
delle responsabilità che si assume di fronte al cittadino, a
cui deve rispetto e sincerità. Ma l’impressione è che per
questa gente dir la verità equivale ad essere minchioni. Altra dimostrazione? Bono dichiara quattro deputati regionali
(alcuni già designati assessori a Palermo) nella sua squadra
alla Provincia: Pippo Gianni, Titti Bufardeci, Pippo Gennuso, Enzo Vinciullo. Cos’è uno scherzo? Ma a chi vuole raccontare Bono che gente già iper impegnata alla regione
(con Bufardeci e Gianni addirittura Assessori) abbiano
tempo e voglia di giocare anche alla Provincia di Siracusa?
A Siracusa non servono proclami a sensazione. La gente è
meno idiota di quel che sembra all’ex onorevole avolese
bensì molto preoccupata per il proprio futuro. Pensasse a
lavorare con serietà Bono. E la sinistra? Vedo gli stessi errori del passato: snobismo intellettuale che la gente non
capisce né gradisce, stucchevole primato dell’onestà e delle
idee, retorica ambientalista che mai ha condizionato seriamente le scelte industriali, apparentamenti con il sindacato
che non fa più il proprio mestiere e distrugge la credibilità
della sinistra invero già frustrata dagli incapaci (ma molto
bravi a perorare se stessi e gli amici) che l’hanno retta finora. È una zavorra che non giova a De Benedictis e Zappulla. Davvero: più ascolto i discorsi di queste elezioni più mi
accorgo che Siracusa è incapace di esprimere una classe
dirigente adeguata. Sembra piuttosto una città che non sogna, terrorizzata dal cambiamento, che si vende per paura e
per bisogno. Sempre. E la politica cavalca questo disastro
senza ritegno. Ma chi ha paura muore ogni giorno. Ai miei
lettori e concittadini ricordo che la cultura mafiosa prospera nell’assenza di regole, sguazza nella prepotenza ed impedisce ogni forma di civiltà, sviluppo, modernità. È questo che vogliamo?
Nuccio Gemma
Suggeriamo un voto di simpatia
Scomparso il voto ideologico, che è quello di identità per eccellenza, che cosa è rimasto ? Innanzi tutto l'interesse privato
e personale che caratterizza il voto di appartenenza: non si
tratta più di scegliere il miglior modo per tutelare l'interesse
generale della collettività bensì quello di un gruppo, di un ceto, di una appartenenza appunto. Il Partito Democratico finisce con l'essere il partito del ceto politico in senso stretto,
quasi professionale; di chi della politica ne ha fatto una professione per la vita. Non che in altre formazioni non militino
professionisti della politica, solo che nella sinistra, dove la
politica come il sindacato erano una missione, divenuta
anch'essa opportunista, tattica e non più strategica, nel tempo
sta rimanendo solo il ceto, la casta. Al nord e al sud i ceti popolari, i lavoratori dipendenti sindacalizzati hanno finito col
preferire la Lega e l'MPA di Raffaele Lombardo. Al punto che
leader di un certo rilievo sono dovuti transitare in quei partiti,
per inseguire quei buoi che hanno saltato il confine. Il localismo diventa cosi anche il luogo della opportunità, almeno nel
tempo immediato, utile d'altra parte a far raggiungere maggiori quote elettorali alle nuove formazioni vincenti. Da non
sottovalutare infine il voto di simpatia: spogli di ideologie,
non avvezzi o assai realisti nel credere di poter realizzare un
interesse privato attraverso la collaborazione con il politico,
vi sono coloro che preferiscono scegliere per simpatia o antipatia. Un criterio istintivo ma , di sicuro, sano. Nella simpatia
c'è la fiducia, l'affidarsi ad un altro in modo disinteressato.
Ciò consente di mantenere la possibilità e la capacità del futuro giudizio sull'operato dell'eletto, in modo obiettivo e franco. Da destra a sinistra e da sinistra a destra. E' il fenomeno
registrato nelle scorse elezioni politiche generali. A dire il
vero c'è stata più gente che da sinistra è andata verso destra e
non viceversa. Anche nella compilazione delle liste per le nostre elezioni amministrative del prossimo mese di giugno, da
una attenta lettura dei nomi, già prima del risultato, si può
evincere la predetta tendenza. Tanti detentori di "pacchetti
voti", notoriamente già schierati nel centrosinistra, sono ora
transitati nell'MPA che è ritenuto un partito intermedio, privo
di identità ideologica e quindi nuovo, all'altezza con la sfida
dei tempi. L'MPA un partito certamente di potere, ma tutti
oramai affermano che la politica va fatta per sfociare nel
governo e quindi nel potere. Anche se del potere esistono
diverse predicazioni alla fine il potere è per tutti la stessa
cosa: capacità di governo discrezionale, opportunità di
congrue risorse, controllo dei principali gangli della società. A questo andazzo oramai si contrappone, quando può e
vuole, solo la Magistratura con effetti purtroppo sconvolgenti ma spesso divenuti necessari, non vedendosi altra
alternativa. Gli avvisi di reato a Napoli, per lo smaltimento
dei rifiuti, che hanno toccato anche il Prefetto sono l'ultimo esempio in ordine di tempo. Raffaele Lombardo ha
messo un magistrato a capo dell' Assessorato alla Sanità.
Il fatto di una presenza di illegalità nella gestione dei servizi sanitari regionali non è più occasione di polemiche o
di denunce; è lo stesso Presidente della Regione a evidenziarlo, ritenendo l'opportunità di mettere un magistrato
quale interlocutore degli operatori del settore. Se resisterà
all'impatto con i suoi dirigenti regionali durerà e potrà
concludere qualcosa, ma non sarà cosa semplice! La nostra regione ha un numero di dirigenti e dipendenti non
dirigenti superiore per tre volte (21.000) a quelli di Lombardia e Lazio messi insieme (7.000). Ma godiamo di un
bassissimo indice di efficacia dell'azione amministrativa:
un decreto di un semplice dirigente, fatto nel luglio del
2007, ti viene notificato a maggio dell'anno successivo,
solo qualche giorno fa. Spostarsi da sinistra a destra, se
servirà a far funzionare meglio la macchina delo Stato,
sarà stato un fatto utile e opportuno. Se gli elettori siracusani manterranno il pronostico, nei prossimi cinque anni al
Comune e alla Provincia avremo due amministrazioni dello stesso segno e con un ottimo collegamento ( tre assessori regionali ?) con il governo regionale. Roberto Visentin
potrà essere un buon Sindaco e il Presidente della Provincia è già Bono. D'altra parte chi ha la opportunità di scrivere, non potendo entrare nel merito, non può altro che
suggerire un voto di simpatia.
Pepè Genovese
MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
NELLA REGIONE SICILIA
Fissate per i giorni 15 e 16 giugno 2008
Con eventuale turno di ballottaggio nei giorni 29 e 30
giugno
Editrice Pubblifatti di Siracusa di Benanti Salvatore---A norma della legge 28 del 22 febbraio 2000 e n. 313 del 6
novembre 2003; Come previsto dalla Delibera n.115/08/
CSP pubblicata il 26 maggio 2008 sul sito dell’Autorità per
le Garanzie nelle Comunicazioni e successivamente sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
COMUNICA
Che intende diffondere messaggi politici elettorali a pagamento con le seguenti modalità
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giugno 2008 compreso, per il primo turno e fino al
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e successive modifiche ed integrazioni.
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Domenica 1 giugno 2008
contromano
C’è una nuova aria che circola, vince e prende tutto, anche
quello che forse non gli spetterebbe. Siamo veramente al
massimo delle potenzialità: un
ministro di “serie A” (Stefania
Prestigiacomo), un assessore
vice presidente della Regione
(Titti Bufardeci) e due assessorati regionali di primo piano
affidati a siracusani (Pippo
Gianni e Pippo Sorbello).
Questo il profitto della Provincia aretusea del voto elettorale dello scorso aprile che
potrà veramente scrivere una
pagina nuova per un territorio
che fino a ieri aveva ottenuto
solo promesse e qualche parziale tentativo di concretezza
rivolta al collettivo. Le attese
sono tante e di tutti, ecco perché gli attori della politica del
luogo non possono neanche
rischiare di mancare
l’obiettivo dello sviluppo e
dell’occupazione del vituperato territorio. Il centrodestra ha
vinto la scommessa elettorale e per Siracusa è stata una vera
raccolta di manna che dovrà essere spalmata sul territorio a
beneficio dei residenti. In passato a raccogliere i maggiori
frutti elettorali sono state altre province e la parte da leone
l’hanno avuta sempre i vicini di casa ragusani, catanesi e poi
i messinesi, ma ora la “conventio ad escludendum” a danno
2003: Marziano
e la vittoria rubata
dei siracusani è stata ritirata anche a scapito della rappresentanza dei “vicini fortunati” di ieri passati ora al ruolo di
chi protesta per avere avuto poco nel governo regionale e
nazionale: una storia che sembrava essere diventata tradizione siracusana. La domanda che gli osservatori devono
farsi oggi è semplice, riusciranno i nostri valorizzati politici ad entrare nel ruolo di governanti, oppure resteranno i
soliti poveri che hanno fatto 13 al totocalcio e che non riescono ad incassare la vincita per incapacità soggettiva? Tra
i tanti rischi che si paventano esiste quello che la classe politica aretusea si limiti a mostrare una innata mediocrità e
sprechi il magico momento per cercare di riempire il sacco
con delle semplice pive, magari come saldo di una svendita
del territorio ai cosiddetti poteri forti che, fino a ieri, hanno
contato sull’appoggio neanche velato della politica metropolitana catanese e palermitana. Quanto potrà giovare questa situazione a Roberto Visentin o a Nicola Bono, i due
candidati di punta del centrodestra è facile immaginarlo,
perché risulta quasi impensabile che, al Comune di Siracusa, possa essere eletto sindaco il semplice deputato regionale del PD, De Benedictis, contro i candidato “continuità”
del neo vicepresidente della Regione. Una bocciatura
dell’uomo di Bufardeci al Vermexio sarebbe come ammet-
tere che la coalizione del centrodestra siracusano non sarebbe in grado di reggere nonostante la “manna” venuta dalla
Regione che avrebbe dovuto motivare oltre misura ogni partito dell’alleanza. La logica del centrodestra costretto a vincere trova residenza in via Malta, dove non è neanche ipotizzabile – secondo la corrente descritta logica – una vittoria di
Pippo Zappulla proprio perché “continuità” delle amministrazioni diessine dirette da Bruno Marziano. Come potrebbero ministri e assessori regionali ammettere che alla Provincia di Siracusa può continuare ad aleggiare lo spirito del centrosinistra? Ecco perché, se qualche patto trasversale era stato siglato non potrà avere ratifica e firma estesa da parte di
nessuno, in considerazione che quel che c'è in gioco va oltre
l'onore. Neanche il trasversale segretario provinciale
dell’Udc è autorizzato a pensare a qualcosa che non sia una
demarcazione netta tra opposizione e maggioranza, tra destra e sinistra. Alla luce di questa nuova logica introdotta
dalle “elargizioni” politiche del governatore Lombardo non
sarà – o non dovrebbe essere – possibile pensare ad una
gestione bipartisan del futuro sottogoverno che verrà dai
nuovi vertici eletti. I sondaggi non pubblicabili parlano di
una vera rottura degli argini anche delle liste presentate dal
centrodestra, se così fosse Visentin e Bono si troverebbero
ad amministrare tra non molto con delle solide maggioranze
in aula e non come nel caso della vittoria rubata da Marziano
nel 2003 che lo costrinse ad arruolare, prosciugando i residui di dignità che la politica conservava, gran parte degli eletti del centrodestra. Sono previsioni scaturenti dalla conoscenza e dalla logica, ovviamente, in politica esistono anche
i miracoli, per costruirli però ci vogliono unti e non persone
che s’incontrano quotidianamente al supermercato sotto casa. D’altra parte, come sottacere che per la prima volta dopo
tanti lustri, forse, alcuni candidati perderanno per colpa
dell’aria. Quella di cui dicevamo nell’incipit di questo pezzo.