CONFINDUSTRIA Area Mezzogiorno Area Politiche
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9 CONFINDUSTRIA Area Mezzogiorno Area Politiche Territoriali IL FABBISOGNO DI SERVIZI E LE ESIGENZE FORMATIVE DELLE IMPRESE MINORI IN SICILIA a cura di Alessandro Laconica e Salvatore Sacco n. 39 Roma, maggio 2001 10 Alessandro Laconica è Presidente del Dipartimento Studi Territoriali di Palermo. Salvatore Sacco è Docente a contratto presso la Facoltà di economia dell’Università di Palermo. Sebbene il presente studio sia frutto di un lavoro comune, ad Alessandro Laconica vanno attribuiti i paragrafi da 1.1 a 1.5 del capitolo 1, oltre al capitolo n. 2; a Salvatore Sacco vanno attribuiti i paragrafi 1.6 e 1.7 del capitolo 1, oltre al capitolo 3. Le rimanenti parti dello studio sono da attribuire ad entrambi gli autori. 11 PRESENTAZIONE Gli anni Novanta hanno rappresentato un vero e proprio spartiacque per l’economia del Mezzogiorno. Le politiche di risanamento finanziario hanno indotto un drastico contenimento del sostegno della spesa pubblica alla domanda per consumi e investimenti del Sud, con inevitabili effetti sulla crescita del reddito e dell’occupazione. Ma hanno anche favorito diffusi mutamenti nelle aspettative dei meridionali: in particolare, sul venir meno del modello assistenziale di intervento pubblico nelle aree svantaggiate. Il sostegno pubblico allo sviluppo, come ci ricorda la stessa esperienza della politica regionale UE, non è in discussione. Le sue modalità devono però essere innovate, abbandonando ogni logica assistenziale e dando sempre più spazio alla promozione di imprese competitive, unica vera garanzia per la diffusione dello sviluppo e del benessere della popolazione. La piccola impresa continua a costituire, anche nel Mezzogiorno, uno dei principali attori della crescita economica, e deve perciò poter contare su condizioni ambientali non penalizzanti sotto il profilo fiscale, della flessibilità dei mercati, dell’efficienza delle pubbliche amministrazioni e delle infrastrutture, della sicurezza. In questo quadro, un rilievo particolare assume, per la competitività delle imprese minori, la disponibilità di servizi e, tra questi, dei servizi formativi. Le carenze dei servizi alle imprese e del sistema della formazione nel Mezzogiorno sono stati documentati in numerose analisi. Meno frequenti sono stati i tentativi di analizzare, attraverso indagini mirate, i reali fabbisogni di servizio e di interventi formativi espressi dalle imprese. La ricerca sulle piccole imprese siciliane qui pubblicata costituisce un interessante esempio di studio, direttamente presso le aziende, delle loro esigenze e priorità. Si tratta, come avvertono gli autori della ricerca, di un’analisi certamente non esaustiva dei fabbisogni del mondo produttivo regionale. Ma, anche in vista di ulteriori approfondimenti, essa offre uno spaccato originale della realtà delle piccole e piccolissime imprese operanti in settori ad elevate potenzialità di crescita, dal quale emerge come i fabbisogni di servizio e formazione risultino estremamente variegati e non riconducibili a categorie preconfezionate. Da qui, l’esigenza di un monitoraggio attento e sistematico della realtà dell’impresa minore, che sia alla base di una migliore calibratura delle politiche e di un uso più efficace delle risorse pubbliche per lo sviluppo. Giuseppe Rosa 12 INDICE OBIETTIVI DELLA RICERCA E SINTESI DEI RISULTATI 1. METODI E RISULTATI DELL’ANALISI DIRETTA 1.1. 1.2. 1.3. 1.4. 1.5. 1.6. 1.7. Le modalità di realizzazione dell’indagine diretta Le principali aree strategiche per le imprese minori Le cause delle principali carenze rilevate I fattori più rilevanti nello svolgimento dell’attività imprenditoriale I servizi di maggiore importanza per le imprese minori Una verifica preliminare sul comportamento delle tipologie di imprese considerate Gli adeguamenti ad Internet ed E-Commerce 2. L’ANALISI TEORICA 2.1. 2.2. 2.3. Introduzione Attività tradizionali Attività innovative 3. IL FABBISOGNO DI SERVIZI E LE ESIGENZE FORMATIVE DELLE IMPRESE MINORI IN SICILIA 3.1. 3.2. 3.3. 3.4. Introduzione Il fabbisogno di servizi Le primarie esigenze formative La formazione specifica CONCLUSIONI APPENDICE I - SCHEDE INFORMATIVE SETTORIALI A1. Le attività tradizionali A1.1. Agroindustria A1.2. Artigianato artistico 13 A1.3. Legno - mobili A1.4. Turismo A1.5. Distribuzione Commerciale A1.6. Formazione A2. Le attività innovative A2.1. A2.2. A2.3. A2.4. A2.5. A2.6. Audiovisivo Grafica e cartotecnica Prodotti medicali e diagnostici Comunicazione Informatica Attività Promozionale e Pubblicità APPENDICE II - METODOLOGIE DI ANALISI A3. A4. A5. A6. Primo questionario: Il fabbisogno di servizi e le esigenze formative delle imprese minori in Sicilia Secondo questionario: aggiornamento Internet ed E-Commerce Codifica dei dati Cluster analysis 14 Obiettivi della ricerca e sintesi dei risultati Il problema occupazionale, che genera sempre forti preoccupazioni in tutti i Paesi sviluppati, si presenta particolarmente pressante nelle regioni meridionali e specialmente in Sicilia dove si registra una elevata concentrazione di disoccupati. Com’è noto, la soluzione del problema occupazionale nel nostro Paese deve conciliarsi con la necessità di continuare l’opera di risanamento del bilancio pubblico imposta dall’adesione all’Unione Europea. Tutto ciò rende sempre meno utilizzabili gli strumenti di ammortizzazione degli scompensi del mercato del lavoro cui in passato si è fatto largo ricorso e riduce, in generale, la possibilità di assorbimento di occupazione nei servizi pubblici. Al contempo sempre meno spazio e legittimazione vengono riconosciute agli interventi di tipo assistenziale (lavori socialmente utili ecc.); in quest’ultimo caso si crea, tra l’altro, lavoro fittizio, che sottrae risorse all’investimento produttivo, il solo in grado di generare effetti moltiplicativi rilevanti. In questo contesto è indispensabile puntare sull’occupazione che si può generare attraverso l’iniziativa imprenditoriale dei singoli, attraverso l’attivazione di imprese in grado di resistere sul mercato e, possibilmente, di crescere espandendo la propria attività e generando nuove opportunità occupazionali. In tale ottica un segmento sempre più importante, sarà rappresentato dalla piccola impresa, per la cui costituzione e sopravvivenza sono necessari limitati apporti in termini di investimenti e di know how; in particolare, grande attenzione dovrà essere posta a quelle forme di auto imprenditorialità che, se messe nelle condizioni ideali, potrebbero esaltare l’iniziativa individuale come è già avvenuto in altre aree del Paese. A questo va aggiunto che l'avvento delle nuove tecnologie di comunicazione sta determinando un inarrestabile processo di riorganizzazione nel mondo delle imprese. In tale contesto il vantaggio competitivo di un sistema di imprese è dato dall’alto grado di conoscenza delle tecnologie dell’informazione e della 15 comunicazione. Sotto questo profilo, l’Italia è ancora distante dagli standard europei ma bisogna colmare il gap che la separa dai sistemi più evoluti. La carenza di addetti specializzati nelle nuove tecnologie e nell’e-business, ma anche il ritardo generale dei lavoratori italiani nel familiarizzarsi con computer e Internet, non è solo un problema delle aziende che li cercano ma anche dell’intera economia del Paese. Tale gap si presenta, poi, forte nelle regioni meridionali ed in particolare in Sicilia. Purtroppo, nella maggior parte dei casi gli interventi messi in atto non risultano efficaci e rispondenti alle effettive esigenze delle imprese, soprattutto per quanto riguarda le azioni formative e l’offerta di servizi reali. A riguardo va detto che molto spesso alla base del mancato successo di tali interventi c’è un problema di inadeguata conoscenza delle reali esigenze di questi operatori. Scopo del presente lavoro è quindi quello di approfondire queste conoscenze per individuare, con maggiore consapevolezza, attraverso quali modalità sia possibile favorire la crescita della competitività di queste imprese, al fine di metterle nelle condizioni di affrontare i mercati di riferimento, attuali e potenziali, interni ed internazionali con buone prospettive di sopravvivenza. In particolare, anche sulla scorta delle considerazioni prima esposte, si è tentato di individuare quali siano i principali fabbisogni di servizi e le prioritarie esigenze di formazione delle piccole imprese siciliane in quei settori che presentano le maggiori prospettive di crescita in termini di mercati potenziali e di occupazione. A tal fine si è proceduto innanzitutto ad individuare i settori economici che presentavano il più ampio potenziale di sviluppo e le più concrete possibilità di creare nuova impresa; per fare ciò si sono prese a riferimento le indicazioni contenute nel Libro Bianco sull’occupazione stilato dall’apposita Commissione dell’Unione Europea nel 1994, ma che ancora oggi risultano di grande attualità. Tali indicazioni, fornite per tutti i paesi membri, sono state verificate per la realtà siciliana, apportandovi le opportune modifiche ed integrazioni. 16 Sono stati così individuate 12 attività 1 - alcune tradizionali ed altre innovative - suddivise nei due grandi gruppi del settore Manifatturiero e dei Servizi secondo lo schema seguente: ? Settore Manifatturiero Attività tradizionali ? Agroindustria ? Artigianato artistico ? Legno - mobili Attività innovative ? Audiovisivo ? Grafica e Cartotecnica ? Prodotti medicali e diagnostici ? Settore Servizi Attività tradizionali ? Turismo ? Distribuzione commerciale ? Formazione Attività innovative ? Comunicazione ? Informatica ? Attività promozionale e Pubblicità Tali settori sono stati oggetto di un'attenta preanalisi volta a tracciarne un quadro dell'attuale situazione nel contesto dell'evoluzione regionale. Una volta individuati ed analizzati i settori, per la realizzazione della ricerca ci si è avvalsi di un’apposita indagine campionaria, condotta a livello regionale su un 1 Sono stati esclusi tutti i servizi così detti sociali o alla persona e quelli che hanno per oggetto l’attività imprenditoriale legata alla fruizione dei beni culturali. Per tali attività infatti, a causa della carenza di legislazioni specifiche e della ingerenza del settore pubblico, è difficile ipotizzare l’instaurarsi, almeno per ora, di attività imprenditoriali regolate da criteri di mercato, anche se in effetti tali settori presentano, in prospettiva futura, forti potenzialità occupazionali. 17 campione rappresentativo composto da 60 imprese operanti nei comparti osservati. Gli imprenditori sono stati contattati direttamente tramite intervistatori specializzati. Per una maggiore efficacia nell’individuazione delle esigenze formative e del fabbisogno di servizi, è stata effettuata, parallelamente all’analisi diretta, anche un’analisi teorica dei settori. A tal fine, sono stati raccolti tutti i dati sul settore e dopo averli organizzati in modo funzionale alla ricerca, sono stati analizzati tramite la tecnica del diamante di Porter 2 integrata da un’analisi tipo SWOT3. Le risultanze dell’analisi sono poi state integrate facendo ricorso ai c.d. “testimoni privilegiati”, ovvero soggetti che vantano particolari conoscenze nell’ambito dei singoli settori analizzati. Dalla verifica dei dati così ottenuti e dal confronto con quelli relativi all’indagine diretta si sono ottenute delle informazioni particolarmente interessanti. Riguardo ai principali risultati dell’analisi condotta, va messo innanzitutto in evidenza che oltre alle infrastrutture, i servizi maggiormente richiesti dalle piccole imprese siciliane risultano essere costituiti dai cosiddetti “servizi gestionali”, ovvero da quelli relativi alla gestione amministrativa, contabile ecc.. All’interno delle diverse tipologie di imprese si sono tuttavia registrate delle diversificazioni; in particolare le imprese operanti in attività innovative hanno manifestato esigenze del tutto peculiari rispetto a quelle operanti nelle attività tradizionali. Per le attività innovative, infatti, il fabbisogno di servizi risulta concentrato prioritariamente sulle infrastrutture (anche se si tratta in questo caso di infrastrutture evolute, quali ad esempio reti telematiche ecc.) e, successivamente, sulle facilitazioni per la creazione di infrastrutture associative. L’analisi ha inoltre rilevato che le imprese operanti nell’ambito dei servizi, presentano esigenze più vicine a quelle tipiche delle imprese innovative, mentre le 2 Cfr. PORTER M.E. (1982), La strategia competitiva: Analisi per le decisioni, Edizioni della tipografia compositori, Bologna, 1982. 3 La sigla Swot sta per “ Strenghts, Weakness, Opportunities, Threats” ( punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce). Tale analisi può essere riferita ad una singola azienda o ad un intero comparto produttivo. In quest’ultimo caso l’obiettivo è quello di analizzare i principali fattori interni ed esterni che risultano determinanti per le aziende del comparto in termini, essenzialmente, di posizionamento di mercato e definizione delle strategie operative. 18 imprese manifatturiere, si avvicinano di più alle esigenze manifestate dalle imprese tradizionali. Per quanto concerne invece le effettive esigenze formative delle imprese minori siciliane, dall’indagine è emerso che le maggiori esigenze riguardano l’area marketing e quella della vendita, in cui le figure professionali emergenti sono quelle del “tecnico commerciale di marketing” e dell’“organizzatore della rete di vendita”. Le altre due aree su cui si concentrano le esigenze formative delle imprese sono risultate poi quelle della formazione specifica e del management generale. Riguardo in particolare all’area della formazione specifica, l’analisi ha messo in evidenza l’esistenza di figure professionali considerate particolarmente “critiche” dalle imprese, che lamentano tra l’altro una generalizzata difficoltà di reperimento di tali risorse. Si tratta in molti casi di figure abbastanza innovative, per le quali, sarebbe davvero opportuno pensare a percorsi formativi integrativi del normale iter scolastico. Va detto infine che l’indagine campionaria, oltre alle informazioni sul fabbisogno di servizi e sulle esigenze formative delle imprese minori siciliane, ha fornito altresì lo spunto per alcune interessanti considerazioni sul comportamento delle imprese minori siciliane nei confronti dei profondi cambiamenti che si stanno determinando negli attuali scenari competitivi. In particolare per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, l’indagine è stata integrata con un ulteriore questionario sottoposto ad un analogo campione di 40 imprese operanti negli stessi settori esaminati. Analizzando sinteticamente i principali risultati ottenuti si evince che la maggior parte delle piccole imprese possiede Internet ma il loro grado di utilizzo di attrezzature informatiche rimane comunque molto basso. Quindi la dimensione ridotta di queste realtà rende difficile attuare piani di investimento massicci e, conseguentemente, anche la loro propensione all’acquisto di formazione tecnologica rimane bassa. Dai risultati di questa ulteriore indagine si evidenzia maggiormente la differenza delle esigenze formative tra attività innovative e attività tradizionali: infatti le prime sono le migliori utilizzatrici di tecnologia, il cui business dipende proprio dallo sviluppo di specializzazioni e professioni nuove. Per quanto riguarda le implicazioni che lo sviluppo di Internet ed E-Commerce ha avuto sulla ricerca di personale, 19 emerge che le aziende non hanno provveduto a potenziare l’impresa dotandola di personale altamente qualificato, semmai hanno preferito formare il personale già alle loro dipendenze. Da un’attenta interpretazione delle analisi effettuate risultano confermate alcune delle principali esternalità negative che condizionano l’attività delle imprese, soprattutto di quelle di minori dimensioni, nella nostra regione. In particolare queste imprese, spesso già impegnate in una difficile lotta per la sopravvivenza, si scontrano con le difficoltà aggiuntive derivanti dall’inadeguatezza del sistema formativo e dalla carenza sia di infrastrutture che di offerta di servizi evoluti. 20 1. METODI E RISULTATI DELL'ANALISI DIRETTA 1.1. Le modalità di realizzazione dell’indagine diretta Come accennato nella premessa, dopo aver individuato ed esaminato i settori maggiormente rappresentativi in relazione agli obiettivi dell’indagine, all’interno di ciascuno di essi si è provveduto ad individuare le singole aziende a cui sottoporre i questionari dell’indagine diretta. Quest’ultima è stata effettuata su un campione composto da 60 imprese, 5 per ognuno dei 12 settori considerati, localizzate nelle provincie di Catania e di Palermo. Sotto l’aspetto dimensionale, sono state considerate esclusivamente le imprese sotto i 50 addetti, che sono state suddivise in due grandi gruppi: aziende “micro”, da uno a sette addetti, ed imprese “piccole”, da otto a cinquanta addetti. L’individuazione delle imprese da inserire nel campione è stata effettuata con riferimento alle caratteristiche ritenute più rappresentative nell’ambito del singolo settore considerato procedendo, poi, all’estrazione casuale. Per tale operazione ci si è basati sulle informazioni dell’ISTAT (Censimento intermedio 1996, imprese ed unità locali), su quelle dell’annuario SEAT e sugli elenchi delle C.C.I.A.A. Nell’individuazione della tipologia dell’impresa, particolare attenzione è stata posta alle caratteristiche di innovatività e di tradizionalità dell’attività svolta dalle stesse, con riferimento all’analisi precedentemente condotta sui diversi settori. Inoltre, per ciascun settore è stato individuato un testimone privilegiato, con cui sono stati successivamente discussi e verificati i risultati complessivi delle analisi teoriche ed empiriche. Per la realizzazione dell’indagine sono stati predisposti due appositi questionari che si riportano nell’Appendice 2, insieme a tutti i riferimenti metodologici. Il primo questionario è stato introdotto da una sezione dedicata all’acquisizione di alcune informazioni generali sull’azienda - posizione ricoperta dall’intervistato, anno di costituzione, settore di attività prevalente, numero di occupati 21 - finalizzate a consentire una corretta classificazione all’interno del campione. Segue una seconda sezione composta da cinque domande, di cui tre con risposte chiuse anche multiple e due, di riscontro, a risposta libera. Il secondo questionario è composto da una sola sezione di 4 domande finalizzate a testare il grado di informatizzazione delle imprese oggetto dell’intervista. 1.2. Le principali aree strategiche per le imprese minori Segue ora l’esame delle elaborazioni effettuate sulle risposte fornite dalle imprese inserite nel campione al primo questionario loro somministrato. Nella Tav. 1 sono riportati i risultati relativi alle risposte fornite con riferimento alla prima domanda (domanda 1, sezione 2), ovvero quella in cui si chiedeva all’intervistato in quale delle aree aziendali elencate considerasse importante il possesso di cultura e competenza per il successo di un’impresa operante nel suo settore. Da ciò è stato dunque possibile desumere quali fossero le principali aree strategiche per le imprese minori. Va evidenziato, in primo luogo, come tali risposte siano risultate, nel complesso, abbastanza omogenee: infatti il Management e, più in generale, la Direzione aziendale, risultano essere le aree indicate come più importanti dalla quasi totalità delle imprese intervistate. Tuttavia si può anche rilevare come, all’interno del campione considerato, si possano individuare delle diversificazioni abbastanza significative. 22 Tav. 1 - Principali aree strategiche per le piccole e micro imprese siciliane (*) TM TS IM IS M S T I Mic Pic Tutte Management/Direzione Aziendale 2,6 2,8 2,6 2,9 2,6 2,9 2,7 2,7 2,6 2,8 2,7 Relazioni organismi pubblici 1,7 2,3 1,9 2,3 1,8 2,3 2,0 2,1 2,0 2,0 2,0 Gestione risorse umane 2,0 2,3 2,5 2,9 2,2 2,6 2,1 2,2 2,4 2,4 2,4 Gestione sviluppo tecnologico 1,7 1,9 2,6 2,6 2,2 2,2 1,8 2,6 2,3 2,1 2,2 Gestione approvvigionamenti 1,9 1,7 2,0 1,7 1,8 1,7 1,8 1,9 2,1 1,5 1,8 Logistica 1,5 1,7 1,8 1,7 1,7 1,7 1,6 1,7 1,7 1,6 1,7 Produzione 2,1 1,1 2,1 1,7 2,1 1,4 1,6 1,9 1,8 1,7 1,7 Marketing e vendita 2,5 2,5 2,1 2,3 2,3 2,4 2,5 2,2 2,3 2,4 2,3 Servizi post vendita 1,2 1,5 2,2 2,0 1,7 1,7 1,3 2,1 1,9 1,5 1,7 Altro 0,2 0,2 0,0 0,0 0,1 0,1 0,2 0,0 (*) Media delle risposte, classificate in base ai criteri esposti in Appendice II 0,1 0,1 0,1 Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I= attività Innovative; Pic = Piccole Imprese; Mic= Micro imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. Di particolare interesse appare, ad esempio, la differenza tra attività innovative e attività tradizionali: infatti per le prime, le altre aree strategiche di particolare importanza dopo quella del Management, sono costituite, nell’ordine, dalla Gestione dello sviluppo tecnologico e dalla Gestione delle risorse umane; per quanto riguarda, invece, le attività di tipo tradizionale, la seconda area in ordine di importanza è rappresentata dal Marketing e vendita. Ancora è interessante notare l’esistenza di alcune differenze fra le aziende manifatturiere e quelle dei servizi. Ad esempio, l’area Relazioni con gli organismi pubblici sembra essere molto più importante per le aziende dei servizi piuttosto che per quelle manifatturiere, per cui tale area si colloca agli ultimi posti come rilevanza. 23 In particolare ciò vale soprattutto per quelle attività terziarie considerate più tradizionali (turismo, formazione, commercio) dov’è presumibile che le imprese siano condizionate in misura più incidente dall’azione del settore pubblico. Sotto l’aspetto dimensionale si può rilevare una certa omogeneità fra le due tipologie di aziende esaminate, ovvero aziende “micro” (fino a sette dipendenti) e le aziende “piccole” (da otto a 50 addetti); l’unica differenza notevole è, infatti, il diverso atteggiamento nei riguardi della problematica degli approvvigionamenti, che risulta molto più sentita dalle imprese “micro” rispetto a quelle piccole. Ciò potrebbe derivare dal minore potere di mercato nei confronti dei fornitori detenuto da questa tipologia di impresa. Indicazioni altrettanto significative si ricavano dalla risposta delle imprese alla domanda, complementare alla precedente, su quali siano le aree in cui esse avvertono le maggiori carenze di cultura e competenza (v. Tav. 2). In primo luogo, dalle risposte degli imprenditori, traspare netta la sensazione della limitata capacità competitiva delle loro aziende. C’è infatti una forte coincidenza fra le aree ritenute di vitale importanza e le aree in cui si avvertono le maggiori carenze culturali e professionali. 24 TAV. 2 (*) Aree in cui le imprese avvertono maggiori carenze di cultura/competenza Aree Settori/Attività Segnalazioni TM Management - direzione aziendale Marketing e vendita Gestione e sviluppo tecnologico Gestione risorse umane Gestione approvvigionamenti Produzione 7 5 3 2 2 2 TS Management – direzione aziendale Gestione risorse umane Relazioni con organismi pubblici Gestione e sviluppo tecnologico 9 6 3 3 IM Management – direzione aziendale Gestione risorse umane Produzione Servizi post - vendita Marketing e vendita 5 3 3 3 3 IS Management – direzione aziendale Marketing e vendita Gestione risorse umane Relazioni con organismi pubblici 4 4 3 3 M Management – direzione aziendale Marketing e vendita Produzione/G. e sviluppo tecnologico/G. Risorse Umane 12 8 5 S Management – direzione aziendale Gestione risorse umane Relazioni con organismi pubblici Marketing e vendita 13 9 6 6 T Management – direzione aziendale Gestione risorse umane Marketing e vendita 16 8 7 I Management Marketing Gestione Risorse umane 9 7 6 Tutte Management 25 Marketing 14 Gestione risorse umane 14 Gestione e sviluppo tecnologico 10 Relazioni con organismi pubblici 10 (*) Sono riportate solo le aree risultate ai primi posti della classificazione. I valori si riferiscono al numero di segnalazioni complessive effettuate dall’impresa. Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero;IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I = attività Innovative. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. 25 Inoltre, è da osservare come nel complesso, - ed è questo un punto di differenziazione rispetto alla risposta fornita alla domanda precedente - gli imprenditori intervistati rilevino forti carenze nell’area delle relazioni con gli organismi pubblici; essi sottolineano come le criticità siano attribuibili non tanto a fattori interni all’impresa, quanto alla generalizzata burocratizzazione degli organismi stessi, alla loro inadeguatezza professionale e, prima ancora, alla demotivazione diffusa degli addetti a tali servizi. 1.3. Le cause delle principali carenze rilevate A questo punto può essere interessante, analizzare più specificamente le risposte fornite dalle imprese in merito alle principali cause delle carenze di cultura e competenza denunciate (Tav. 3, relativa alle risposte alla domanda 2, sezione 2). Emergono, infatti, alcune convinzioni abbastanza radicate. Ad esempio, per quanto riguarda le cause delle carenze nell’area Management/Direzione aziendale, Gestione risorse umane, Marketing e Vendita, risulta netto il giudizio di inadeguatezza espressa nei confronti dell’intero sistema formativo, sia con riferimento al sistema scolastico che a quello della formazione professionale. Tav. 3 - Cause delle carenze nelle aree strategiche più importanti (*) Cause Segnalazioni 1. Inadeguato livello professionale 9 2. Carenze del sistema formativo 6 3. Improvvisazione, inadeguatezza delle risorse 4 4. Carenza di informazione 2 5. Costi della formazione 1 (*) I valori si riferiscono al numero di segnalazioni effettuate dalle imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. A riguardo, significativa risulta la circostanza che in molti casi gli intervistati tendano ad attribuire le carenze rilevate direttamente a fattori soggettivi imputabili ai collaboratori (improvvisazione ed inadeguatezza delle risorse). Ciò conferma le 26 grandi difficoltà che incontrano le piccole imprese nel reperire sul mercato locale risorse adeguate, soprattutto quadri dirigenti e, più in generale, quelle figure dotate di maggiore professionalità. Le indicazioni che si possono trarre dall’analisi complessiva di queste risposte appaiono abbastanza nette e, per certi versi, preoccupanti: l’impresa, soprattutto quella di minori dimensioni, è ben consapevole del fatto che, per determinate posizioni lavorative, l’acquisizione di adeguati livelli di professionalità può avvenire solo attraverso la diretta esperienza lavorativa in posizioni analoghe. Peraltro c’è altrettanta consapevolezza circa l’improbabilità che la formazione (soprattutto quella professionale, nei cui confronti si manifesta generalizzata sfiducia) possa contribuire ad alleviare tale problematica. In questo senso il mancato sviluppo del sistema produttivo locale rappresenta un ulteriore elemento indiretto di difficoltà per l’impresa che opera nel territorio regionale, contribuendo ad alimentare uno dei tipici circoli viziosi propri del sottosviluppo. 1.4. I fattori più rilevanti nello svolgimento dell’attività imprenditoriale In questo paragrafo verranno esaminate le risposte fornite dalle imprese alle domande relative ai fattori di maggiore importanza per la vita dell’impresa (domanda 3, sezione 2). Come si può vedere dai risultati riproposti nella Tav. 4, le Risorse umane qualificate rivestono il ruolo principale seguite dalle Risorse finanziarie e dalla Tecnologia e Know How; meno sentito appare invece il problema delle Infrastrutture, almeno a livello di intero campione. 27 Tav. 4 - Fattori di maggiore rilievo per le imprese minori siciliane (*) TM TS IM IS M S T I Mic Pic Tutte Risorse Umane Qualificate 6,5 6,7 6,8 6,3 6,7 6,5 6,6 6,6 6,3 6,9 6,6 Risorse Finanziarie 5,9 3,3 6,4 5,8 6,2 4,6 4,6 6,1 4,6 6,0 5,3 Tecnologia e Know How 3,5 4,7 4,8 6,6 4,2 5,7 4,1 5,7 6,2 3,6 4,9 Materie Prime 5,2 0,8 2,8 2,5 4,0 1,6 3,0 2,6 3,2 2,4 2,8 Collegamenti 1,0 0,6 4,4 1,9 2,7 1,2 0,8 3,2 1,7 2,1 1,9 Informazioni 1,7 2,8 2,9 4,0 2,3 3,4 2,2 3,5 3,5 2,2 2,8 Norme 0,4 1,1 1,3 1,4 0,8 1,2 0,7 1,3 1,9 0,3 1,0 Infrastrutture 2,3 3,4 2,5 1,4 2,4 2,4 2,9 1,9 2,6 2,1 2,4 - 1,7 - 0,5 - 1,1 0,8 0,2 0,9 0,2 0,6 Altro (*) media delle risposte, classificate in base ai criteri esposti in Appendice II Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I= attività Innovative; Pic= Piccole Imprese; Mic= Micro imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. Anche in questo caso vi sono però delle differenziazioni di particolare rilievo fra le varie tipologie di imprese considerate. A proposito va innanzi tutto notato che per le imprese operanti nelle Attività innovative il primo fattore di competitività è costituito dalla Tecnologia e Know How. Ciò peraltro appare abbastanza logico considerato che tali imprese, anche nel contesto regionale, sono quelle più direttamente chiamate a confrontarsi con l’evoluzione tecnologica, particolarmente intensa e repentina in questo settore. Altre interessanti indicazioni scaturiscono dal diverso rilievo che viene attribuito alle Risorse Finanziarie che risultano essere più importanti per le imprese manifatturiere che per quelle di servizi, per le imprese “innovative” più che per quelle “tradizionali”. Ciò sembra esser vero soprattutto per le imprese di servizio tradizionali, per le quali è particolarmente rilevante il problema delle Infrastrutture, che invece è meno avvertito dalle altre tipologie di imprese. 28 Il differente peso delle problematiche legate alle Risorse finanziarie si rileva anche a livello dimensionale: per le micro imprese i problemi finanziari risultano essere meno rilevanti che per quelle di maggiore dimensione (piccole imprese). Le micro imprese, al contrario, sembrano essere più assillate dai problemi della Tecnologia e del Know How. A questo punto sorge il problema di come interpretare l’informazione precedente. Si potrebbe ipotizzare che le micro imprese accedendo al credito direttamente tramite l’imprenditore come persona piuttosto che come società, già prefigurano nel momento in cui richiedono il credito la necessità di fornire adeguati livelli di garanzie personali e reali, in linea con quanto normalmente praticato dalle banche in tutte le regioni economicamente meno sviluppate. Il problema del credito dunque sarebbe vissuto quasi come una precondizione inevitabile nello svolgimento dell’attività d’impresa. Al contrario, l’acquisizione ed il controllo delle Tecnologie e del Know How, sarebbe percepito come principale punto di difficoltà nella gestione dell’impresa, per il raggiungimento ed il mantenimento di adeguati livelli di competitività. Per quanto riguarda le imprese un po’ più grandi, è ipotizzabile che esse vivano più intensamente le difficoltà di reperire risorse finanziare adeguate al proprio volume produttivo ed anche alle loro prospettive di crescita. In questo caso, infatti, le garanzie personali dell’imprenditore diventano sempre meno sufficienti, mentre crescente risulta l’esigenza di ottenere credito sulla base della validità del progetto imprenditoriale portato avanti. Tornando all’analisi più generale verranno ora analizzate le risposte fornite alla domanda 4. Sezione 2. Questa domanda, si ricorda, era finalizzata a verificare rispetto a quali fattori fra quelli evidenziati alla domanda 3. Sezione 2, le imprese avvertissero i maggiori disagi, ovvero la maggiore distanza fra la situazione attuale effettiva e quella auspicabile. Si trattava dunque di una domanda complementare e di incrocio rispetto alla domanda precedente. Le elaborazioni relative a tali risposte sono riproposte alla Tav. 5; a riguardo può essere interessante rilevare come il disagio evidenziato dalle imprese relativamente al basso grado di qualificazione delle risorse umane, rappresenti una 29 conferma abbastanza netta delle evidenze ricavate dalle risposte alle domande precedenti e ciò convalida, in buona misura, le interpretazioni fatte in precedenza. Altro elemento di rilievo su cui riflettere è costituito dal fatto che le Infrastrutture pur non essendo ritenute, almeno a livello di campione complessivo, uno dei fattori principali per la competitività delle imprese, creino comunque grandi disagi per via della loro inadeguatezza: nella Tav. 5 è questo infatti il terzo fattore in ordine di segnalazione. 30 TAV. 5 - I fattori in cui le imprese avvertono i maggiori disagi Settori/Attività Fattori Segnalazioni Risorse umane qualificate Risorse finanziare Infrastrutture Collegamenti Informazioni 6 4 1 1 1 TS Risorse umane qualificate Infrastrutture Tecnologia/Know How Risorse finanziarie 7 4 2 2 IM Risorse finanziarie Informazioni Risorse umane qualificate Infrastrutture 6 3 2 2 IS Risorse umane qualificate Risorse finanziarie Collegamenti Informazioni 6 6 2 2 M Risorse finanziarie Risorse umane qualificate Informazioni Infrastrutture 10 8 4 3 S Risorse umane qualificate Risorse finanziarie Infrastrutture Tecnologia – Know How/Collegamenti/Informazioni 13 8 4 3 T Risorse umane qualificate Risorse finanziarie Infrastrutture Tecnologia – Know How /Collegamenti/Informazioni 13 6 5 2 I Risorse finanziarie Risorse umane qualificate Informazioni Tecnologia/Infrastrutture/Collegamenti 12 8 5 2 TM Tutte Risorse umane qualificate 21 Risorse finanziarie 18 Informazioni/Infrastrutture 7 Tecnologia – Know How/Collegamenti 4 (*) Sono riportati solo i fattori risultati ai primi posti della classificazione. I valori si riferiscono al numero di segnalazioni complessive effettuate dall’impresa. Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T = attività Tradizionali; I = attività Innovativa; Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. 31 1.5. I servizi di maggiore importanza per le imprese minori In questo paragrafo verrà esaminata l’ultima domanda del questionario, ovvero la domanda 5. della sezione 2. Tale domanda riguardava i servizi che le imprese ritenevano maggiormente importanti nell’ambito del proprio settore di operatività. Nell’interpretazione delle risposte può essere opportuno effettuare alcune aggregazioni fra servizi similari come, ad esempio, la categoria della Consulenza Amministrativa (che comprende i servizi gestionali contabilità e tributari), i Servizi pubblici (che ricomprende trasporti, telecomunicazioni, fornitura idrica ed energia elettrica), l’Assistenza alla produzione (distribuzione, assistenza per le manutenzioni, assistenza per la vendita, progettazione e design), le Informazioni ed, infine, gli Altri servizi della Pubblica Amministrazione. Osservando i risultati, riproposti alla Tav. 6, si può affermare che anche in questo caso emergono alcune evidenze particolarmente significative. TAV. 6 - I servizi più importanti per le imprese minori siciliane (*) TM TS IM IS M S T I Mic Pic Tutte Servizi Gestionali 2,8 8,5 7,0 5,5 4,9 7,0 5,6 6,3 7,0 4,9 5,9 Servizi Tributari 1,3 3,4 3,1 3,1 2,2 3,3 3,9 3,1 3,7 1,8 2,7 Trasporti 6,6 3,8 1,9 2,3 4,3 3,1 5,2 2,1 3,0 4,0 3,5 Telecomunicazioni 1,1 2,9 4,1 5,5 2,6 4,2 2,0 4,8 3,7 3,6 3,4 Energia elettrica 4,4 1,9 4,5 2,7 4,5 2,3 3,2 3,6 4,3 2,4 3,4 Acqua 2,3 2,4 2,1 0,1 2,2 2,2 2,3 1,1 1,5 2,0 1,7 Distribuzione 4,7 1,4 3,1 2,1 3,9 1,7 3,1 2,6 2,1 3,5 2,8 Assistenza Manutenzioni 2,5 4,7 5,8 6,3 4,1 5,5 3,6 6,2 6,0 3,7 4,8 Assistenza alla produzione 3,3 0,6 3,4 5,9 3,4 3,2 1,9 4,6 3,7 2,9 3,3 Progettazione /design 4,8 1,3 4,6 4,7 4,7 3,0 3,0 4,7 3,6 4,0 3,8 Servizi di informazione 2,5 5,3 4,6 5,2 3,5 5,3 3,9 4,9 4,4 4,3 4,4 Altri servizi della P.A. 1,6 2,1 1,7 1,6 1,0 1,9 0,8 (*) media delle risposte, classificate in base ai criteri esposti in Appendice II 1,9 0,8 1,3 Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I = attività Innovative; Pic = Piccole Imprese; Mic = Micro imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. 32 Per quanto riguarda l’insieme delle aziende intervistate, i Servizi gestionali risultano quelli più importanti, mentre i Servizi pubblici sembrano avere una rilevanza minore, mantenendosi nell’insieme a metà classifica. Tuttavia, a livello delle diverse tipologie di imprese analizzate, si possono riscontrare alcune interessanti differenze che peraltro sembrano confermare alcune evidenze già emerse dalle precedenti risposte. In primo luogo, si può evidenziare il ruolo di prioritaria importanza che hanno i Trasporti per le imprese manifatturiere operanti nei settori tradizionali, mentre altrettanto importante risulta essere l’Assistenza alla manutenzione per le imprese operanti nel settore dei servizi innovativi. Ancora pare opportuno far rilevare che le imprese operanti nel settore dei servizi tradizionali confermano la particolare attenzione all’azione della Pubblica Amministrazione (almeno nella sua funzione di erogatrice di “Altri servizi”) che invece non sembra avere particolare rilievo per l’intero campione di imprese considerate. 1.6 Una verifica preliminare sul comportamento delle tipologie di imprese considerate Infine, in considerazione degli obiettivi specifici dell’indagine, si è ritenuto opportuno effettuare un’analisi per verificare il grado di omogeneità di comportamento che presentavano le aziende del campione esaminato in base alle risposte fornite all’indagine diretta. In sostanza si è cercato di verificare quale rilievo potesse avere l’appartenenza ad un gruppo omogeneo, individuato astrattamente (es. imprese manifatturiere, di servizi, tradizionali , innovative ecc.) nel concreto comportamento delle singole imprese. Tale verifica è stata condotta facendo ricorso alla cluster analysis 4(il dettaglio metodologico è riproposto all’Appendice A6); per una maggiore coerenza, inoltre, sono state considerate solo quelle domande del questionario che prevedevano un’opzione fra risposte predeterminate. Sono quindi state considerate solo le domande 1,3 e 5 della sezione 2, escludendo le domande 2 e 4, oltre naturalmente tutte le domande della sezione 1. 4 EVERITT B., Cluster analysis, Heinemann Educational Books, Londra 1974 33 I clusters formati non hanno mostrato particolari omogeneità rispetto al settore economico di appartenenza; l’unica eccezione è costituita dalle aziende manifatturiere che svolgono attività di tipo tradizionale; molte delle imprese appartenenti a questa tipologia sono infatti ricomprese in un unico gruppo. Anche per quanto riguarda la riclassificazione per tipologia dimensionale, i clusters formatisi non mostrano significative aggregazioni in gruppi omogenei. Rimandando il lettore interessato a ulteriori approfondimenti ai Graff. 1 e 2, si può comunque concludere che le esigenze delle imprese, con la sola eccezione dell’attività manifatturiera tradizionale, non possono essere standardizzate né in base all’appartenenza al settore, né in base alla classe dimensionale di addetti. Ciò conferma l’ampia eterogeneità dei fabbisogni e delle esigenze delle imprese di minori dimensioni ed aumenta la necessità di conoscere più approfonditamente, attraverso rilevazioni empiriche ed indagini dirette, gli effettivi campi in cui l’intervento a sostegno della loro attività deve essere concentrato. 34 Graf. 1: Risultati della cluster analysis per tipologie settoriali Diagramma ad albero per 59 casi Media ponderata dei gruppi di coppie Distanze Euclidee Distanza dal collegamento Legenda: TM= settore Tradizionale - Manifatturiero; TS= settore Tradizionale - Servizi; IM= settore Innovativo - Manifatturiero; IS= settore Innovativo - Servizi. I numeri da 1 a 59 rappresentano le aziende intervistate inserite nel campione. Fonte: Ricerca DI.S.TE.: sulle piccole e micro imprese siciliane 35 Graf. 2: Risultati della cluster analysis per tipologie dimensionali Diagramma ad albero per 59 casi Media ponderata dei gruppi di coppie Distanze Euclidee Distanza dal collegamento Legenda: P= Piccole Imprese; M= Micro Imprese. I numeri da 1 a 59 rappresentano le aziende intervistate inserite nel campione. Fonte: Ricerca DI.S.TE.: sulle piccole e micro imprese siciliane 36 1.7 Gli adeguamenti ad Internet ed E-Commerce Come evidenziato in premessa, l’indagine è stata integrata da un ulteriore approfondimento per verificare l’impatto delle tecnologie sulle imprese minori siciliane. Dai risultati relativi alle risposte fornite alla prima domanda (domanda 1, 2° questionario), ovvero quella in cui si chiedeva alle imprese intervistate se fossero dotate di attrezzature informatiche collegate alla rete esterna, si evidenzia come tali risposte siano state nel complesso abbastanza omogenee: quasi tutte le aziende intervistate dispongono di tali attrezzature. Ma nonostante ciò, esse utilizzano ben poco lo strumento Internet per lo svolgimento della loro attività. Ciò sembrerebbe confermare le rilevazioni Istat5 da cui emerge un maggior utilizzo dell’informatica da parte delle grandi imprese del Nord-Ovest a fronte di un basso utilizzo da parte delle piccole unità del Mezzogiorno. Al riguardo, significative sono le indicazioni che si ricavano dalle risposte alla domanda successiva (domanda 2, 2° questionario), su come ha inciso lo sviluppo di Internet ed E-Commerce nei vari settori delle imprese intervistate (Tav. 7). Ancora una volta risalta in modo netto la differenza tra aziende operanti nelle attività innovative e quelle operanti nelle attività tradizionali: infatti le prime sono le maggiori utilizzatrici di tecnologia, poiché il loro business dipende proprio dallo sviluppo di specializzazioni e professioni nuove. Comunque per entrambe le attività le aree in cui è stata maggiore l’incidenza di Internet e E-Commerce sono la produzione e la comunicazione per la gestione aziendale. È interessante notare anche l’esistenza di alcune differenze fra le aziende manifatturiere e quelle dei servizi. In quest’ultime sembra che l’introduzione dell’ECommerce e di Internet in particolare sia stata avvertita in misura maggiore ed abbia avuto ripercussioni in tutte le attività dell’azienda. In particolare ciò vale soprattutto per quelle attività terziarie considerare più tradizionali (turismo, formazione, commercio) dove lo sviluppo dell’Information Tecnology (It) ha comportato notevoli cambiamenti, stante la loro necessità di rimanere competitive. 5 Istat, aprile 2000: Note rapide n.2, anno 5 37 Sotto l’aspetto dimensionale si rileva che le aziende “micro” (fino a sette dipendenti) hanno sentito maggiormente la problematica delle nuove tecnologie rispetto alle aziende “piccole” (da 8 a 50 addetti). Ciò potrebbe derivare dalla semplicità della struttura organizzativa delle micro imprese, la quale permette di apportare con maggiore facilità i cambiamenti necessari per rimanere al passo con le nuove tecnologie. Può essere interessante, a questo punto, analizzare più specificatamente le risposte fornite dalle imprese in merito alle implicazioni che ha avuto sulla ricerca di personale lo sviluppo di Internet ed E-Commerce (domanda 3, 2° questionario). Da questo esame emergono alcune considerazioni abbastanza prevedibili (Tav. 8). Infatti sono soprattutto le aziende di servizi, ed in particolare quelle che svolgono attività innovative, ad avvertire maggiormente l’influenza di Internet ed ECommerce. C’è da sottolineare comunque, che sebbene questo tipo di imprese ritengano importante adeguare la propria struttura ed in particolare il loro personale alle nuove tecnologie, la maggior parte di esse non ha provveduto a potenziare la propria impresa con personale altamente qualificato, semmai ha preferito potenziare il bagaglio di conoscenza tecnologica del personale già alle loro dipendenze. Tale situazione dipende, essenzialmente dal fatto che ancora non sono molto chiare le potenzialità ed i vantaggi che possono derivare sia da Internet che da E-Commerce. Infatti per quelle poche imprese, tradizionali ed innovative, manifatturiere e di servizi, che hanno ricercato nuovi profili professionali, il tipo di specializzazione richiesta è stata quella di tecnici installatori e consulenti siti Internet. Va segnalato comunque che esiste ancora una certa difficoltà delle imprese a reperire lavoratori con specifiche competenze in questi settori 6; malgrado nel Mezzogiorno ed in Sicilia si continuino a registrare elevati tassi di disoccupazione soprattutto fra i giovani 7. Tutto ciò può rappresentare, soprattutto in prospettiva futura, un serio limite alle effettive potenzialità di espansione dell’occupazione e di crescita delle stesse imprese. 6 Confindustria, novembre 2000: Atti del convegno “ Il lavoro futuro: le attese dei giovani e le esigenze delle imprese”, www. confindustria.it 7 Vedi Report Sud e Report Sicilia, numeri vari, realizzati dal Dipartimento Studi Territoriali ( DI.S.TE) e dalla Fondazione “Angelo Curella”, Palermo 2000. 38 L’ultima domanda del questionario (domanda 4), è finalizzata a verificare se l’accelerazione dell’adeguamento alle nuove tecnologie ha comportato un diverso fabbisogno di servizi. In linea generale si può concludere dicendo che non sono stati ancora richiesti particolari servizi legati all’utilizzo di queste tecnologie. Piuttosto, gli unici servizi richiesti hanno riguardato l’installazione di siti Web, peraltro utilizzati prevalentemente per scopi pubblicitari e servizi di assistenza. 39 TAV.7 Incidenza di Internet ed E-Commerce nei vari settori della piccola e micro impresa siciliana (*) Produzione TM TS IM IS M S T I 2,3 2 2 3,1 2,2 2,5 2,1 Vendite Approvvigionamento Comunicazione per la gestione aziendale 2,6 Mic. Pic. Tutte 2,5 2,2 2,4 1,8 2,1 1,7 2 1,8 2,1 1,9 1,8 2,1 1,8 1,8 2 1,8 1,7 2,1 1,9 2 1,9 1,9 1,8 2 1,9 2,3 2,7 1,8 2,5 2 2,7 2,4 2,2 1,7 2,4 2,3 (*) Media delle risposte, classificate in base ai criteri esposti in Appendice II Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I = attività Innovative; Pic = Piccole Imprese; Mic = Micro imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. TAV. 8 Incidenza di Internet e E-Commerce nella ricerca di personale delle piccole e micro imprese siciliane (*) TM TS IM IS M S T I Mic. Pic. Tutte Addetti specializzati 0,2 0,2 0,1 0,1 0,2 0,2 0,2 0,1 0,1 0,3 0,2 Formazione tecnologica del personale dipendente 0,1 0,4 0,4 0,5 0,3 0,5 0,3 0,4 0,4 0,3 0,3 Sostituzione addetti non specializzati 0,1 0 0,1 0,3 0,2 0,1 0,1 0,2 0,1 0,2 0,1 (*) Media delle risposte, classificate in base ai criteri esposti in Appendice II Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I = attività Innovative; Pic = Piccole Imprese; Mic = Micro imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. 40 TAV. 9 Incidenza di Internet ed E-Commerce nel fabbisogno di servizi delle piccole e micro imprese siciliane (*) TM Fabbisogno di nuovi servizi Nessun fabbisogno di nuovi servizi TS IM IS M S T I Mic. Pic. Tutte 0,2 0,4 0,1 0,5 0,2 0,5 0,3 0,3 0,3 0,4 0,3 0,5 0,6 0,8 0,5 0,6 0,5 0,5 0,6 0,6 0,6 0,6 (*) Media delle risposte, classificate in base ai criteri esposti in Appendice II Legenda: TM = attività Tradizionale - Manifatturiero; TS = attività Tradizionale – Servizi; IM = attività Innovativa – Manifatturiero; IS = attività Innovativa – Servizi; M = settore Manifatturiero; S = settore Servizi; T= attività Tradizionali; I = attività Innovative; Pic = Piccole Imprese; Mic = Micro imprese. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. 41 CAP. 2: L’ANALISI TEORICA 2.1 Introduzione Come già esposto in precedenza, per una maggiore efficacia nell’individuazione delle esigenze formative e del fabbisogno di servizi, è stata effettuata, parallelamente all’analisi diretta, anche un’analisi teorica dei settori. A tal fine sono stati raccolti tutti i dati sul settore ed organizzati in modo funzionale alla ricerca, e successivamente sono stati analizzati tramite la tecnica del diamante di Porter 8 e della swot9 analysis. I risultati ottenuti sono stati verificati tramite colloqui con testimoni privilegiati, individuando in tal modo i principali fabbisogni di servizi e le principali esigenze formative. In particolare, tramite l’analisi di Porter ci si è concentrati sui cinque fattori principali della concorrenza strategica rappresentati da competizione interna al settore, minaccia di nuovi entranti, barriere all’entrata, minaccia di prodotti sostitutivi ed, infine, dal potere dei fornitori. Con la SWOT analysis, invece, si è tentato di individuare le principali opportunità e i più rilevanti punti di forza di ciascun settore tentando, al contempo, di evidenziarne i punti di debolezza e le minacce più significative. Rimandando all’Appendice I per le schede valutative complete, si riportano di seguito i risultati di sintesi accorpati per attività tradizionali e innovative, oltre che per settori manifatturiero e servizi. 8 La tecnica del diamante di Michael Porter si basa essenzialmente sull’individuazione di quelli che possono essere i fattori fondamentali del vantaggio competitivo nazionale di un determinato settore industriale e sulla definizione del ruolo svolto dalla nazione “d’origine” nel sostenere tale successo (Cfr. PORTER M.E. (1982), op.cit.). 9 Confronta nota 3 del capitolo primo. 42 2.2. Attività tradizionali 2.2.1. Settore Manifatturiero a - agroindustria E’ un settore manifatturiero rientrante tra le attività tradizionali che può essere considerato, a livello nazionale un settore maturo. Tuttavia, a livello regionale, esso appare sottodimensionato. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi sono risultati i seguenti: - Definizione di appositi marchi di qualità - Promozione e pubblicità - Agevolazioni per la formazione di strutture consortili Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Marketing e vendita - Formazione professionale specifica - Direzione aziendale b - artigianato artistico E’ un settore manifatturiero tradizionale che costituisce solo una nicchia del vasto comparto artigianale. Anch’esso è attualmente sottodimensionato a livello regionale. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi sono risultati i seguenti: - Distribuzione - Progettazione / Design - Gestionali (contabilità, ecc.) - Assistenza tecnica per le manutenzioni Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Marketing e vendita - Gestione risorse umane 43 c - legno - mobili E’ un settore manifatturiero tradizionale che si colloca in una fase di maturità piena, tendente comunque ad una leggera crescita. A livello regionale il settore appare sottodimensionato rispetto agli standard nazionali; questa circostanza, assieme all’evoluzione del settore che sembra premiare sempre più la creatività, assicura buone potenzialità di sviluppo. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi sono risultati i seguenti: - Servizi di consulenza tributaria e gestionale - Servizi di formazione - Infrastrutture e servizi pubblici - Miglioramento della qualità Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Gestione risorse umane - Formazione professionale specifica - Management generale 2.2.2. Servizi a - turismo E’ un settore terziario rientrante tra le attività di tipo tradizionale che presenta una struttura dell’offerta abbastanza inadeguata rispetto al forte potenziale rappresentato dall’elevata concentrazione di beni ambientali e culturali nella regione. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi sono risultati i seguenti: - Infrastrutture - Servizi di promozione del patrimonio artistico e paesaggistico Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Gestione risorse umane - Marketing e vendita - Management generale 44 b - distribuzione commerciale E’ un settore terziario tradizionale, maturo, caratterizzato dalla crescita del commercio all’ingrosso, soprattutto di quello alimentare, e dal ridimensionamento del comparto al dettaglio. Inoltre in tale settore è forte l’incidenza di fenomeni di illegalità e irregolarità distorcenti la concorrenza. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi sono risultati i seguenti: - Servizi di promozione e vendita Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Management generale - Formazione professionale specifica c - formazione E’ un settore di servizi tradizionale. All’interno del settore stanno entrando, accanto agli operatori privati, anche operatori pubblici e sta crescendo il peso delle aziende che svolgono la loro attività in base ai finanziamenti dell’Unione Europea. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi e interventi sono risultati i seguenti: - Adeguamento normativa giuridica - Potenziamento infrastrutture locali Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Gestione risorse umane - Management generale - Formazione professionale specifica 45 2.3. Attività Innovative 2.3.1. Settore manifatturiero a - audiovisivo E’ un settore manifatturiero innovativo in forte espansione, caratterizzato da elevata frammentazione del mercato e particolarmente adatto ad iniziative di micro imprenditorialità ad alto valore aggiunto. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi e interventi sono risultati i seguenti: - Agevolazioni finanziarie per l’inserimento in nuovi segmenti - Agevolazioni per strutture associative (es. per la creazione di strutture di produzione accentrata) Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Marketing e vendita - Gestione risorse umane - Management specifico b - grafica e cartotecnica E’ un settore manifatturiero innovativo. Sia a livello nazionale che a livello regionale il settore, oltre a risentire di un forte inasprimento della concorrenza, risulta penalizzato dalle carenze infrastrutturali locali. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi sono risultati i seguenti: - Infrastrutture - Servizi gestionali Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Gestione risorse umane - Marketing e vendita - Management generale 46 c - prodotti medicali e diagnostici E’ un settore manifatturiero innovativo in forte crescita, fortemente sottodimensionato a livello regionale. Ancora elevata risulta inoltre l’influenza della Pubblica Amministrazione nell’economia del settore. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi e interventi sono risultati i seguenti: - Agevolazioni finanziarie - Promozione di sinergie con enti di R&S Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Gestione risorse finanziarie - Corsi di formazione specifica - Gestione siti Internet 2.3.2. Servizi a - comunicazione (stampa, radio e tv) E’ un settore di servizi rientrante tra le attività di tipo innovativo. E sottodimensionato a livello locale e con forti condizionamenti derivanti dalla rigidità della regolamentazione vigente. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi e interventi sono risultati i seguenti: - Agevolazioni per strutture associative (finalizzate ad esempio allo sviluppo di partnership extra regionali) - Adeguamento normativa giuridica - Infrastrutture tecnologicamente evolute Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Management generale - Formazione professionale specifica 47 b - informatica E’ un settore di servizi rientrante tra le attività di tipo innovativo, ad alto valore aggiunto, con elevate potenzialità di crescita. Esso risulta tuttavia penalizzato dalla scarsa competitività delle imprese locali, la maggior parte formate da piccole e micro aziende. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi e interventi sono risultati i seguenti: - Infrastrutture tecnologicamente evolute (connettività, reti, ecc.) - Agevolazioni finanziarie per sviluppo nuove tecnologie Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Formazione professionale specifica (Marketing rete, esperti web, sistemisti…) - Management specifico c - attivita’ promozionale e pubblicita’ E’ un settore di servizi rientrante tra le attività di tipo innovativo, con tassi di crescita elevati. Fortemente condizionato dalle situazioni di oligopolio determinatesi a livello nazionale relativamente ai canali di maggiore impatto. In seguito all’analisi di Porter e all’analisi Swot i principali fabbisogni di servizi e interventi sono risultati i seguenti: - Agevolazioni per creazione di strutture associative a livello locale (es. accounting, promoter, ecc.) Invece i principali fabbisogni formativi sono risultati i seguenti: - Formazione professionale specifica - Management generale 48 3. IL FABBISOGNO DI SERVIZI E LE ESIGENZE FORMATIVE DELLE IMPRESE MINORI IN SICILIA 3.1 Introduzione Nei capitoli precedenti sono stati analizzati separatamente i risultati dell’indagine teorica e di quella empirica. Al fine di determinare quali siano i più rilevanti fabbisogni di servizi e le prioritarie esigenze formative delle piccole imprese siciliane, diventa ora necessario integrare le risultanze dell’analisi teorica con i risultati dell’indagine diretta. L’esame complessivo delle evidenze emerse attraverso due metodi di analisi fra loro molto diversi consente, infatti, di avere una visione allo stesso tempo sintetica e approfondita della situazione effettiva in cui versano le imprese. Il presente capitolo avrà dunque ad oggetto il procedimento di integrazione appena descritto, avendo cura di evidenziare i risultati emersi sia a livello di intero campione che a livello di ciascuna delle tipologie di imprese, individuate al suo interno e precedentemente analizzate. A tal fine, per favorire la leggibilità dei risultati, si è cercato di riproporli sotto forma di schematizzazioni abbastanza semplificate. I primi due schemi, schema 1 e 2, si riferiscono al fabbisogno di servizi delle piccole imprese siciliane. In particolare, il primo riporta il confronto tra i risultati dell’analisi teorica e analisi diretta mentre il secondo evidenzia in sintesi le priorità individuate. Con la medesima logica, gli schemi 3 e 4 riportano il confronto tra analisi teorica e analisi diretta relativo alle esigenze formative del campione nonché le priorità individuate sotto questo aspetto 3.2. Il fabbisogno di servizi Si riportano di seguito gli schemi relativi al fabbisogno di servizi delle piccole imprese siciliane: 49 SCHEMA I – Fabbisogno di servizi: confronto tra analisi teorica e analisi diretta SETTORE / ATTIVITA’ Tutte le imprese Tradizionale Innovativa Manifatturiero Servizi Manifatturiero tradizionale Servizi tradizionali 1) 2) 3) 3) 1) 2) 3) 4) 1) 1) 1) 1) 2) 2) 2) 1) 1) 2) 1) 1) 2) 2) 2) 1) 1) 1) Manifatturiero innovativo 1) 1) 2) Servizi innovativi 1) 1) 2) FABBISOGNO DI SERVIZI 10 (emerso da analisi teorica) Infrastrutture Agevolazioni per la creazione di strutture associative Servizi gestionali Servizi. Promopubblicitari Infrastrutture e servizi pubblici Consulenza gestionale Promozione prodotti – servizi Assistenza vendita/distribuzione Agevolazione creazione strutture associative Infrastrutture evolute Agevolazioni finanziarie Servizi gestionali Infrastrutture Agevolazioni finanziarie Agevolazioni per creazione strutture associative Agevolazioni creazione strutture associative Infrastrutture Servizi promopubblicitari Servizi gestionali Assistenza/vendita/distribuzione Servizi di informazione Infrastrutture Assistenza Produzione Servizi promopubblicitari Vendita/distribuzione Infrastrutture 1) 2) 3) 4) FABBISOGNO DI SERVIZI (emerso da analisi diretta) Servizi gestionali Assistenza alla produzione Servizi di informazioni Infrastrutture 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) Servizi gestionali Servizi di informazione Infrastrutture e servizi pubblici Assistenza vendita/distribuzione Servizi gestionali Servizi di informazione Servizi per la produzione Infrastrutture Servizi gestionali Assistenza alla produzione Infrastrutture Distribuzione 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) Servizi gestionali Assistenza alla produzione Servizi di informazione Infrastrutture Assistenza produzione Assistenza distribuz./vendita Infrastrutture Servizi gestionali 1) 2) 3) 4) Agevolazioni finanziarie 1) Infrastrutture 2) Agevolazioni per creazione strutture 3) associative. 4) Infrastrutture 1) Agevolazioni per creazione strutture 2) associative 3) Agevolazioni finanziarie 4) Servizi gestionali Informazione Infrastrutture Assistenza alla produzione Servizi gestionali Assistenza alla produzione Servizi di informazione Infrastrutture Assistenza alla produzione Servizi gestionali Servizi di informazione Infrastrutture N.B.: i numeri indicano il posto che i singoli servizi occupano nella graduatoria per importanza risultata dall’analisi. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole imprese siciliane 10 Cfr. Cap 2 e Appendice 1. 50 SCHEMA 2 – Fabbisogno di servizi: le priorità individuate Settore / Attività Priorità Tutte le imprese 1) Servizi gestionali 2) Infrastrutture 3) Agevolazioni per la creazione di strutture associative Tradizionale 1) 2) 3) Servizi gestionali Infrastrutture e servizi pubblici Assistenza vendita/distribuzione Innovative 1) 2) 3) Infrastrutture evolute Agevolazioni per la creazione strutture associative Servizi gestionali Manifatturiero 1) 2) 3) Servizi gestionali Infrastrutture Distribuzione/vendita Servizi 1) Infrastrutture 2) Servizi gestionali 3) Agevolazione creazione strutture associative Manifatturiero tradizionale 1) 2) 3) Servizi tradizionali 1) Infrastrutture 2) Assistenza alla produzione 3) Servizi gestionali Manifatturiero innovativo 1) 2) 3) Servizi innovativi 1) Infrastrutture 2) Agevolazioni per creazione strutture associative 3) Assistenza alla produzione 4) Installazione e assistenza siti web Distribuzione vendita Assistenza alla produzione Infrastrutture servizi gestionali Servizi gestionali Innovazioni finanziarie Infrastrutture N.B.: i numeri indicano il posto che i singoli servizi occupano nella graduatoria per importanza risultata dall’analisi. Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane. L’esame degli schemi sopra riportati suggerisce numerose considerazioni, alcune delle quali di particolare significatività. In primo luogo, si può evidenziare come i cosiddetti Servizi gestionali (ovvero quelli relativi alla gestione amministrativa, contabile, ecc.) risultino ancora i più rilevanti per l’intero gruppo di imprese considerate, seguiti dalle Infrastrutture, che 51 confermano di avere una grande importanza per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale. Tuttavia, all’interno delle diverse tipologie di imprese considerate, si possono notare delle diversificazioni abbastanza interessanti; in particolare si deve evidenziare come le imprese operanti nelle attività innovative manifestino alcune esigenze del tutto peculiari rispetto a quelle operanti nelle tradizionali. Per le attività innovative, infatti, il fabbisogno di servizi si concentra prioritariamente sulle Infrastrutture (anche se si tratta in questo caso di infrastrutture evolute, quali ad esempio reti telematiche ecc.) e, successivamente, sulle facilitazioni per la creazione di strutture associative. Ciò costituisce un’evidenza di particolare interesse, che dovrebbe essere tenuta presente all’atto della progettazione di misure a favore delle imprese minori in Sicilia. È, infatti, il sintomo evidente del fatto che le imprese innovative di piccole dimensioni operanti in aree periferiche, scontrandosi continuamente con mercati in cui la competitività è particolarmente esasperata e nei quali le reti (siano esse commerciali, promozionali, produttive, ecc.) giocano un ruolo assai importante, vedono nella creazione di strutture comuni, o comunque consortili, un supporto assai importante per la propria sopravvivenza. Va ancora rilevato come le imprese operanti nell’ambito dei servizi presentino esigenze più vicine a quelle tipiche delle imprese innovative, mentre le imprese manifatturiere, si avvicinino di più alle esigenze manifestate dalle imprese tradizionali. Ulteriori elementi di riflessione possono trarsi osservando lo schema riepilogativo sul fabbisogno di servizi; in questa sede, per ragioni di brevità sono stati rimarcati solo quelli ritenuti più rilevanti. 3.3. Le primarie esigenze formative Si riportano di seguito gli schemi relativi alle effettive esigenze formative delle imprese minori siciliane, seguiti, anche in questo caso da un breve commento delle principali evidenze emerse. 52 SCHEMA 3: Esigenze formative: confronto tra analisi teorica e analisi diretta SETTORE/ ATTIVITA’ Tutte le imprese Innovative Manifatturiero Tradizionale Servizi Manifatturiero tradizionale Manifatturiero innovativo Servizi innovativi Servizi tradizionali 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 4) 5) 1) 1) 1) 1) 1) 2) 3) 3) 3) 1) 2) 2) 3) 1) 2) 2) 3) 3) ESIGENZE FORMATIVE 11 (emerse da analisi teorica) Formazione professionale specifica Marketing e vendita Gestione risorse umane Management generale Formazione professionale specifica Marketing e vendita Management generale Gestione risorse umane Marketing e vendita Gestione risorse umane Gestione sistemi di qualità Management generale Management generale Gestione risorse umane Marketing e vendita Formazione professionale specifica Formazione professionale specifica Marketing e vendita Gestione risorse umane Management generale Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Marketing e vendita Gestione risorse umane Management specifico Management generale Gestione risorse finanziarie Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Management specifico Management generale Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Gestione risorse finanziari e Marketing e vendita 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) ESIGENZE FORMATIVE (emerse da analisi diretta) Management generale Marketing e vendita Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Gestione risorse umane Marketing e vendita Formazione professionale specifica Management generale Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Marketing e vendita Management generale Marketing e vendita Formazione professionale specifica Gestione risorse umane Management generale Gestione risorse umane Marketing e vendita Formazione professionale specifica 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) Management generale Marketing e vendita Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Marketing e vendita N.B.: I numeri indicano il posto che i singoli servizi occupano nella graduatoria per importanza risultata dall’analisi Fonte: ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane 11 Cfr. cap 2 e Appendice 1. 53 SCHEMA 4 – Esigenze formative : le priorità individuate Settore/Attività Tutte le imprese Innovative Manifatturiero Tradizionale Servizi Manifatturiero tradizionale Manifatturiero innovativo Servizi innovativi Servizi tradizionali 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 1) 2) 3) 4) 5) 1) 2) 3) 4) Priorità Marketing e vendita Management generale Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Formazione professionale specifica Gestione risorse umane Marketing e vendita Management generale Gestione risorse umane Gestione sistemi qualità Management generale Gestione risorse umane Marketing e vendita Formazione professionale specifica Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Management generale Gestione risorse umane Marketing e vendita Gestione risorse umane Management generale Marketing e vendita Formazione professionale specifica Management generale Marketing e vendita Formazione professionale specifica Management specifico Tecnici installatori e consulenti Internet Management generale Gestione risorse umane Formazione professionale specifica Marketing e vendita N.B.: I numeri indicano il posto che i singoli servizi occupano nella graduatoria per importanza risultata dall’analisi Fonte: Ricerca DI.S.TE. sulle piccole e micro imprese siciliane 54 Dall’esame degli schemi si può osservare come, per l’intero campione di imprese, le maggiori esigenze di formazione siano avvertite nel campo del Marketing e della vendita. A questo proposito può essere interessante evidenziare come le figure professionali emergenti risultino quelle del Tecnico commerciale di marketing e dell’Organizzatore della rete di vendita. La Formazione specifica ed il Management generale sono le altre due aree su cui si concentrano, successivamente, le esigenze formative delle imprese. Per quanto riguarda il Management generale, occorre rilevare come le carenze evidenziate dalle imprese rappresentino, essenzialmente, il portato di due diversi fattori entrambi abbastanza gravi e di difficile soluzione. Si tratta, da un lato, dello scollamento sempre più ampio fra formazione scolastico - professionale e mondo del lavoro - dall’altro, dell'impossibilità di reperimento di quadri dirigenziali dotati di adeguata esperienza, a causa del sottodimensionamento del tessuto produttivo locale. Purtroppo, per quanto attiene a quest’ultimo punto, va detto con chiarezza che difficilmente gli interventi formativi, per quanto validi, potranno sopperire a tali carenze, che saranno colmate solo con un ampio rafforzamento del tessuto produttivo regionale. E del resto considerazioni analoghe possono essere riproposte per tutte le altre regioni a sviluppo incompiuto dell’Italia e dell’Europa. Per quanto riguarda invece l’altra area ritenuta particolarmente importante dalle imprese, ovvero quella della Formazione specifica, data la rilevanza che essa riveste ai fini del nostro studio, ne rimandiamo la trattazione al successivo paragrafo, specificamente dedicato a tale tema. Tornando ad illustrare le principali evidenze che emergono dall’osservazione degli schemi, pare opportuno richiamare l’attenzione ancora una volta sulle differenze che si registrano fra le diverse tipologie di imprese considerate. In primo luogo va sottolineato come le esigenze formative nell’area Gestione delle risorse, siano ritenute più rilevanti nelle attività tradizionali che in quelle innovative; per questi ultimi al contrario, sono più avvertite le esigenze formative nell’ambito della Formazione specifica e del Marketing e vendita. 55 Altre interessanti notazioni si possono ricavare osservando le differenze fra le imprese manifatturiere e quelle operanti nel settore dei servizi. Infatti, le prime non avvertono la Formazione specifica fra le esigenze prioritarie, mentre le seconde la ritengono l’area più rilevante. Ancora, per le imprese manifatturiere riveste una certa importanza la formazione finalizzata alla Gestione dei sistemi di qualità, esigenza non avvertita invece dall’altra tipologia di imprese. Una chiave di lettura per interpretare quest’ultima evidenza potrebbe consistere nel fatto che le imprese manifatturiere, anche quando siano piccole o piccolissime, sono comunque più direttamente esposte alla concorrenza e, quindi, avvertono con maggiore immediatezza l’affacciarsi di nuovi fattori competitivi, quale appunto gli standards della qualità, che in effetti si stanno affermando come nuovi fattori critici di successo in aree sempre più ampie della produzione e della trasformazione di beni. 3.4 La formazione specifica Come si è visto degli schemi 3 e 4 proposti al precedente paragrafo, la formazione specifica riveste un ruolo abbastanza rilevante fra le esigenze formative delle imprese del campione, considerate nel loro complesso. Data la rilevanza che questo specifico aspetto può avere nell’impostazione delle politiche di formazione a favore delle imprese minori, si ritiene interessante riproporre un elenco di figure professionali ritenute “critiche” dalle imprese, che peraltro lamentano una generalizzata difficoltà di reperimento di tali risorse. Si tratta in molti casi di figure abbastanza innovative, per le quali, sarebbe davvero opportuno pensare a percorsi formativi integrativi del normale iter scolastico. Per completezza, accanto alla figura professionale, è apparso opportuno riportare il settore di appartenenza delle imprese che ne hanno segnalato la rilevanza: Analisti - preventivisti/stampatori (Grafica) Redattore documentazione tecnica promozionale (Pubblicità) Tecnico di produzione/progettista CAD CAM (Legno e mobili) 56 Tecnico ambiente – sicurezza (Agroalimentare) Disegnatori – progettisti supporti elettronici specifici (Artigianato artistico) Project manager (Audiovisivo) Tecnico sistemi di qualità (Medicali diagnostici) Esperto Web - sistemista - tecnico assistenza clienti (Informatica) Tecnico logistica - acquisti (Distribuzione) Operatore dell’incoming (Turismo) Shopping tour promoter (operatore del commercio e artigianato locale) (Turismo/Artigianato Artistico) In merito può essere interessante notare come le imprese non abbiano segnalato alcuna esigenza di formazione relativamente a posizioni lavorative tradizionali quali ad esempio gli addetti alla contabilità, i magazzinieri o gli spedizionieri; se ne potrebbe dedurre che si tratta ormai di ruoli in declino nell’ambito dell’organizzazione aziendale delle piccole imprese. 57 CONCLUSIONI Le analisi effettuate confermano alcune delle principali esternalità negative che condizionano l’attività delle imprese, soprattutto di quelle di minori dimensioni, nella nostra regione. In particolare queste imprese, spesso già impegnate in una difficile lotta per la sopravvivenza, si scontrano con le difficoltà aggiuntive derivanti dall’inadeguatezza del sistema formativo e dalla carenza sia di infrastrutture che di offerta di servizi evoluti. In queste condizioni, dunque, appare più che mai importante adoperarsi concretamente affinché tali imprese siano messe immediatamente nelle migliori condizioni per sfruttare tutte le opportunità che gli attuali processi di cambiamento presentano. A tal fine è necessario porre in essere una serie di azioni di sostegno in grado di rispondere ai loro fabbisogni ed alle loro esigenze prioritarie; ciò deve avvenire contemporaneamente, ma indipendentemente, dagli interventi di più ampio respiro finalizzati alla eliminazione delle esternalità negative e dei condizionamenti prima evidenziati. Tuttavia, per assicurare adeguata efficacia alle azioni di sostegno dirette di tali imprese, è necessario avere ben chiaro quali siano le esigenze da esse manifestate; ciò è però reso difficile dalle notevoli differenze di bisogni formativi e di servizi esistenti tra un settore all’altro e, all’interno di questi, tra attività innovative e attività tradizionali nonché tra piccole e micro imprese. Tutto questo implica l’impossibilità di far riferimento a categorie generali, come del resto è stato chiaramente evidenziato dai risultati della cluster analysis che non hanno mostrato particolari omogeneità né rispetto al settore economico di appartenenza, né con riferimento alla tipologia dimensionale. Se si esclude, infatti, il caso delle aziende manifatturiere che svolgono attività di tipo tradizionale, non è stato possibile individuare significative aggregazioni delle imprese esaminate in gruppi omogenei. 58 L’impossibilità di standardizzare le predette esigenze pone dunque l’accento sulla necessità di approfondire l’analisi sulle differenziazioni esistenti per individuare gli effettivi campi in cui concentrare gli interventi a sostegno delle imprese minori siciliane. In tal senso, dunque, non può essere considerata esaustiva l’informazione secondo la quale i servizi maggiormente richiesti siano costituiti dalle Infrastrutture e dai cosiddetti Servizi gestionali; partendo da questo risultato più generale bisogna infatti andare ad analizzare ulteriormente le diversificazioni, talvolta molto significative, emerse all’interno delle diverse tipologie di imprese. Le imprese operanti nell’ambito dei servizi, ad esempio, presentano esigenze più vicine a quelle tipiche delle imprese innovative, mentre le imprese manifatturiere manifestano esigenze simili a quelle delle imprese tradizionali. Analogamente, non può essere sufficiente sapere che i maggiori fabbisogni formativi delle imprese minori siciliane riguardano l’area marketing e quella della vendita, ma anche in questo caso è opportuno approfondire le differenze registrate fra le diverse tipologie di imprese considerate. Risulta, ad esempio che le imprese delle attività tradizionali percepiscono come più rilevante la formazione nell’area Gestione delle risorse e che le imprese manifatturiere non considerano la Formazione specifica fra le esigenze prioritarie, al contrario di quelle dei servizi che la ritengono l’area più rilevante. Inoltre non bisogna dimenticare che l’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione sta determinando, seppur con qualche ritardo rispetto ad altre aree del Paese, un processo di riorganizzazione nel mondo delle imprese e la conseguente esigenza di figure professionali e imprenditoriali con competenze specifiche nel campo tecnologico. Come abbiamo visto, già adesso la domanda non soddisfatta di lavoratori qualificati (informatici, tecnici, ecc.) limita le effettive potenzialità di espansione dell’occupazione e ciò sembra in contraddizione con gli alti tassi di disoccupazione che continuano a permanere nel Mezzogiorno; nel contempo, molte imprese lamentano la scarsa disponibilità di figure professionali dotate di particolari competenze che il sistema formativo non riesce a fornire. 59 Al proposito va evidenziato come i cambiamenti indotti dalla cosiddetta nuova economia non riguardino solo le aziende che operano nel settore della tecnologia avanzata, ma tutte le imprese presenti; il tempestivo adeguamento agli standard produttivi, strategici, commerciali, che progressivamente si impongono nel mercato, rappresenta l’unica possibilità per la sopravvivenza o ancor di più per la crescita delle stesse imprese. Alcune di queste preoccupazioni vengono confermate dall’indagine qui condotta: si è evidenziato che le piccole e micro imprese siciliane mostrano una propensione all’acquisto di formazione tecnologica bassa, e per di più limitata ad alcuni profili professionali che si collocano solo agli stadi iniziali del processo di trasformazione tecnologica; quali ad esempio il tecnico installatore ed il consulente siti web. Conseguenza di ciò è anche il fatto che la tecnologia spesso non è considerata come un elemento di supporto e di integrazione e ampliamento dell’attività, ma come uno strumento per semplificare alcuni processi di tipo semplice (posta elettronica). La vendita e la commercializzazione attraverso la rete sono ancora ad un livello di diffusione molto basso per non parlare degli acquisti che, probabilmente per una forma di diffidenza culturale, difficilmente avvengono tramite gli strumenti tecnologici ( le fiere riservate agli operatori sono sempre molto affollate). C’è dunque bisogno di un impegno particolare, per dare la possibilità a chi si forma di avere degli strumenti adeguati. Ma quando la formazione non è vista come un investimento, alla lunga perde il suo carattere di strumento per la crescita della competitività, sia delle persone che delle imprese. Evidentemente, data la complessità della materia e la varietà delle fattispecie possibili affrontate, il presente studio non può essere considerato esaustivo, essendo necessarie ulteriori analisi a livello ancor più capillare ed approfondito. Tuttavia, riteniamo che i risultati ottenuti riescono a fornire una visione complessiva abbastanza significativa, offrendo inoltre un valido punto di riferimento per successivi approfondimenti e riflessioni circa l’effettiva situazione di ciascuno dei settori analizzati. 60 APPENDICE I: Schede informative settoriali Come è stato accennato nella premessa, la prima fase dell’analisi sui fabbisogni di servizi e le prioritarie esigenze di formazione delle piccole imprese siciliane è consistita nell’individuazione e nel successivo esame dei settori economici che presentano il più ampio potenziale di sviluppo e le più concrete possibilità di creare nuova impresa. Si riportano quindi di seguito 12 schede sintetiche, una per ciascun settore, che illustrano le principali risultanze delle analisi effettuate, riportando i principali fabbisogni formativi e di servizi delle imprese operanti nei diversi comparti esaminati. 61 A1. Schede informative : Attività Tradizionali A1.1. AGRINDUSTRIA Classificazione: Attività tradizionale – manifatturiera. Informazioni generali: Settore maturo, sottodimensionato a livello regionale. Analisi Porter - Competizione interna: bassa; - Minaccia nuovi entranti: alta; - Barriere all’entrata: basse; - Minaccia prodotti sostitutivi: bassa; - Potere fornitori: molto basso. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Alto grado di differenziazione dell’offerta - Domanda non eccessivamente elevata - Capacità produttiva sottoutilizzata - Polverizzazione tessuto produttivo - Alto livello di qualità del prodotto - Bassa produttività - Gestione della qualità - Ridotte dimensioni e arretratezza degli impianti OPPORTUNITÀ - Crescente differenziazione - Rivalutazione domanda prodotti tipici MINACCE - Elevato e crescente potere della distribuzione sui produttori Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DI SERVIZI - Definizione di appositi marchi di qualità PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Marketing e vendita - Campagne pubblicitarie e promozionali - Formazione professionale specifica - Agevolazioni per la formazione di strutture consortili - Direzione aziendale 62 A1.2. ARTIGIANATO ARTISTICO Classificazione: Attività tradizionale – manifatturiera. Informazioni generali: Settore sottodimensionato a livello regionale. Analisi Porter - Competizione interna: medio - bassa; - Minaccia nuovi entranti: alta; - Barriere all’entrata: basse; - Minaccia prodotti sostitutivi: medio – alta; - Potere fornitori: medio. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Gestione della qualità - Carenza di infrastrutture - Capacità organizzativa - Carenza di risorse finanziarie - Differenziazione dell’offerta Carenza di risorse umane OPPORTUNITÀ MINACCE - Educazione del cliente - Forte stagionalità della domanda - Potenzialità di sviluppo della domanda - Mancanza di manodopera specializzata nelle - Aumento del grado di fedeltà della clientela lavorazioni specifiche Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DI SERVIZI PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Distribuzione - Marketing e vendita - Progettazione /design - Gestione risorse umane - Gestionali (contabilità, ecc.) - Assistenza tecnica per le manutenzioni 63 A1.3. LEGNO - MOBILI Classificazione: Attività tradizionale – manifatturiera. Informazioni generali: Settore sottodimensionato a livello regionale, con buone potenzialità di sviluppo. Analisi Porter - Competizione interna: media; - Minaccia nuovi entranti: alta; - Barriere all’entrata: crescenti; - Minaccia prodotti sostitutivi: bassa; - Potere fornitori: medio. Analisi swot PUNTI DI FORZA - Capacità organizzativa PUNTI DI DEBOLEZZA - Sottodimensionamento degli impianti - Scarsa attenzione ai flussi finanziari - Mancanza di marketing innovativo - Mancanza di razionalizzazione della funzione commerciale e degli investimenti OPPORTUNITÀ - Bassa sensitività dei prezzi MINACCE - Stretta dipendenza tra consumo e reddito - Potenzialità di sviluppo della domanda - Aumento del grado di fedeltà della disponibile - Alte barriere all’uscita clientela Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI - Servizi di consulenza tributaria e gestionale - Servizi di formazione - Infrastrutture e servizi pubblici - Miglioramento della qualità PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Gestione risorse umane - Formazione professionale specifica - Management generale 64 A1.4. TURISMO Classificazione: Attività tradizionale – servizi. Informazioni generali: Offerta inadeguata rispetto all’alto potenziale rappresentato dall’elevata concentrazione di patrimonio ambientale e culturale. Analisi Porter - Competizione interna: bassa; - Minaccia nuovi entranti: alta; - Barriere all’entrata: basse; - - Minaccia prodotti sostitutivi: alta; Potere fornitori: basso. Analisi swot PUNTI DI FORZA - Ambiente e clima favorevoli - Patrimonio culturale di prim’ordine - Capacità organizzativa PUNTI DI DEBOLEZZA - Mancanza di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale - Mancanza di servizi urbani efficienti - Mancanza di programmazione dei poteri pubblici locali OPPORTUNITÀ MINACCE - Strategie di promozione dell’immagine - Forte stagionalità della domanda - Potenzialità di sviluppo della domanda - Stretta dipendenza tra consumo e reddito - Progettazione della diversificazione della tipologia (agriturismo, ecc.) disponibile - Forte sostituibilità dal lato della domanda - Barriere legali di tipo burocratico Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI - Infrastrutture - Servizi di promozione del patrimonio artistico e paesaggistico PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Gestione risorse umane - Marketing e vendita - Management generale 65 A1.5. DISTRIBUZIONE COMMERCIALE Classificazione: Attività tradizionale – servizi. Informazioni generali: Settore maturo caratterizzato dalla crescita del commercio all’ingrosso, soprattutto di quello alimentare, e dal ridimensionamento del comparto al dettaglio. Forte l’incidenza di fenomeni di illegalità e irregolarità distorcenti della concorrenza. Analisi Porter - Competizione interna: molto - alta; - Minaccia nuovi entranti: alta nel comparto al dettaglio e bassa in quello all’ingrosso; - Barriere all’entrata: basse nel comparto al dettaglio, medio-alte in quello all’ingrosso; - Minaccia prodotti sostitutivi: alta; - Potere fornitori: alto per il comparto al dettaglio, medio per quello all’ingrosso. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Maggiore stabilità della domanda rispetto al - Mancanza di normative adeguate e trasparenti contesto nazionale - Insufficienza della Pubblica Amministrazione. - Progressiva evoluzione della domanda verso - Blocco operato dalla burocrazia gli aspetti qualitativi del servizio offerto - Inadeguatezza spazi commerciali - Difficoltà di reperimento di risorse umane qualificate per le funzioni più evolute - Difficoltà di instaurare sinergie con le banche OPPORTUNITÀ - Le grandi potenzialità di crescita offerte MINACCE - dall’attuale processo di ristrutturazione del settore distributivo regionale con il conseguente spostamento da tipologie tradizionali a tipologie non tradizionali e specialistiche ad alto valore aggiunto. Progressivo aumento della pressione concorrenziale interna - Crescente bisogno di investimenti per supportare la costante evoluzione della domanda 66 Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI - Servizi di promozione e vendita PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Management generale Formazione professionale specifica 67 A1.6. FORMAZIONE Classificazione: Attività tradizionale – servizi. Informazioni generali: All’interno del settore stanno entrando accanto agli operatori privati anche operatori pubblici e sta crescendo il peso delle aziende che svolgono la loro attività in base ai finanziamenti dell’Unione Europea. Analisi Porter - Competizione interna: alta; - Minaccia nuovi entranti: bassa; - Barriere all’entrata: molto alte; - Minaccia prodotti sostitutivi: media; - Potere fornitori: basso. Analisi swot PUNTI DI FORZA - crescita ed evoluzione della domanda PUNTI DI DEBOLEZZA - Gestione ancora troppo ancorata ai vecchi criteri dettati da un tipo di attività assistita da risorse pubbliche. - Insufficienti collegamenti con il mondo del lavoro. OPPORTUNITÀ - Accentuazione dell’apertura agli operatori privati MINACCE - Crescente concorrenza - Forte dipendenza della domanda dal livello del reddito Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI - Potenziamento servizi di infrastrutture locali PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Gestione risorse umane - Management generale - Formazione professionale specifica 68 A2. Schede informative: Attività Innovative A2.1. AUDIOVISIVO Classificazione: Attività innovativa – manifatturiera. Informazioni generali: Settore in forte espansione, caratterizzato da elevata frammentazione del mercato e particolarmente adatto ad iniziative di micro imprenditorialità ad alto valore aggiunto. Analisi Porter - Competizione interna: media; - Minaccia nuovi entranti: alta; - Barriere all’entrata: basse; - Minaccia prodotti sostitutivi: alta; - Potere fornitori: molto alto. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Differenziazione dell’offerta - Eccessiva frammentazione del mercato - Clientela numerosa e diversificata - Difficoltà di accesso ai canali di distribuzione - Livello medio – alto di qualità del prodotto - Mancanza di imprenditorialità - Carenza di infrastrutture materiali e immateriali - Enormi potenzialità di sviluppo - Elevate barriere all’uscita - Ruolo crescente dell’imprenditoria - Alta sensitività ai prezzi OPPORTUNITÀ multimediale e dell’innovazione tecnologica - Possibilità di rapporti di partnership extra regionali MINACCE 69 Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DI SERVIZI - Agevolazioni finanziarie per l’inserimento in nuovi segmenti - Agevolazioni per strutture associative (es.: per la creazione di strutture di produzione accentrata) PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Marketing e vendita - Gestione risorse umane - Management specifico 70 A2.2. GRAFICA E CARTOTECNICA Classificazione: Attività innovativa – manifatturiera. Informazioni generali: Sia a livello nazionale che a livello regionale il settore, oltre a risentire di un forte inasprimento della concorrenza, risulta penalizzato dalle carenze infrastrutturali locali. Analisi Porter - Competizione interna: molto alta; - Minaccia nuovi entranti: alta; - Barriere all’entrata: medie; - Minaccia prodotti sostitutivi: bassa; - Potere fornitori: molto alto. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Stabilità della domanda - Barriere all’entrata di tipo tecnologico - Capacità produttive sottoutilizzate - Difficoltà ad acquisire rilevanti economie di - Capacità organizzativa scala OPPORTUNITÀ - MINACCE Servizi post vendita e assistenza al - Alta sensitività ai prezzi cliente - Alte barriere all’uscita - Potenzialità di sviluppo della domanda - Grado di fedeltà della clientela Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI i PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Infrastrutture - Gestione risorse umane - Servizi gestionali - Marketing e vendita - Management generale 71 A2.3. PRODOTTI MEDICALI E DIAGNOSTICI Classificazione: Attività innovativa – manifatturiera. Informazioni generali: Settore in forte crescita, fortemente sottodimensionato a livello regionale. Ancora elevata risulta inoltre l’influenza della Pubblica Amministrazione nell’economia del settore. Analisi Porter - Competizione interna: medio - alta; - Minaccia nuovi entranti: medio - alta; - Barriere all’entrata: molto alte; - Minaccia prodotti sostitutivi: media; - Potere fornitori: medio - alto. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Differenziazione dell’offerta - Tecnologie ancora carenti - Bassa difficoltà nell’accesso ai canali di - Risorse umane talvolta mancanti di distribuzione - Risorse umane qualificate - Prevista diminuzione dei prezzi - Evoluzione tecnologica volta a professionalità - Competizione interna elevata - Possibilità di forti variazioni cicliche della - Ancora eccessiva dipendenza dell’intero OPPORTUNITÀ migliorare le apparecchiature - Sviluppo dei PACS (Picture Archiving MINACCE domanda settore dai finanziamenti pubblici Communication System Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Agevolazioni finanziarie - Gestione risorse finanziarie - Promozione di sinergie con enti di R&S - Corsi di formazione specifica 72 A2.4 COMUNICAZIONE (stampa, radio e TV) Classificazione: Attività innovativa – servizi. Informazioni generali: Settore sottodimensionato a livello locale e con forti condizionamenti derivanti dalla rigidità della regolamentazione vigente. Analisi Porter - Competizione interna: medio - bassa; - Minaccia nuovi entranti: medio - alta; - Barriere all’entrata: alte; - Minaccia prodotti sostitutivi: alta; - Potere fornitori: basso. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Elevato grado di differenziazione dell’offerta - Scarsa attenzione ai flussi finanziari - Risorse umane-tecnologiche in evoluzione - Mancanza di razionalizzazione della funzione - Possibilità di espansione direzionale OPPORTUNITÀ - Possibilità di rapporti di partnership extra regionali - Potenzialità di sviluppo della domanda - Alto grado di fedeltà della clientela MINACCE - Alta sensitività ai prezzi - Alte barriere all’uscita - Elevato rapporto costi fissi /variabili Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI - Agevolazioni per strutture associative (finalizzate, ad esempio, allo sviluppo di partnership extra regionali) - Infrastrutture tecnologicamente evolute PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Management generale - Formazione professionale specifica 73 A2.5 INFORMATICA Classificazione: Attività innovativa – servizi. Informazioni generali: Settore ad alto valore aggiunto con elevate potenzialità di crescita. Esso risulta tuttavia penalizzato dalla scarsa competitività delle imprese locali, la maggior parte formate da piccole e micro aziende. Analisi Porter - Competizione interna: molto alta; - Minaccia nuovi entranti: medio - alta; - Barriere all’entrata: basse; - Minaccia prodotti sostitutivi: alta; - Potere fornitori: medio - alto. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Differenziazione dell’offerta - Scarsa conoscenza del prodotto - Diversificazione della clientela - Scarsa diffusione dell’imprenditorialità - Facilità all’accesso ai canali di distribuzione - Carente quantità di risorse umane specializzate - Alto livello nella gestione OPPORTUNITÀ - Possibilità di ulteriore sviluppo del settore MINACCE - Alta sensitività ai prezzi Tendenza alla crescita delle tecnologie multimediali - Ancora limitato Know How delle aziende utenti Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Infrastrutture tecnologicamente evolute (connettività, reti, ecc.) - Formazione professionale specifica (Marketing rete, esperti web, sistemisti, ecc.) - Agevolazioni finanziarie per sviluppo nuove tecnologie - Management specifico 74 A2.6. ATTIVITÀ PROMOZIONALE E PUBBLICITÀ Classificazione: Attività innovativa – servizi. Informazioni generali: Settore con tassi di crescita elevati. Forti condizionamenti dalle situazioni di oligopolio determinatesi a livello nazionale relativamente ai canali di maggiore impatto. Analisi Porter - Competizione interna: alta; - Minaccia nuovi entranti: medio – alta; - Barriere all’entrata: alte; - Minaccia prodotti sostitutivi: alto; - Potere fornitori: basso. Analisi swot PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - Capacità di rapporti interpersonali - Scarsa attenzione ai flussi finanziari - Abilità commerciale - Mancanza di marketing innovativo - Mancanza di formazione - Scarse conoscenze specifiche OPPORTUNITÀ MINACCE - Potenzialità di sviluppo della domanda - Esistenza di barriere legali - Possibilità di specializzazione - Accesso oneroso ai canali distributivi - Alti investimenti iniziali Analisi dei fabbisogni PRINCIPALI FABBISOGNI DEI SERVIZI - Agevolazioni per creazione di strutture associative a livello locale (es. accounting, promoter, ecc.) PRINCIPALI FABBISOGNI FORMATIVI - Formazione professionale specifica - Marketing e vendita 75 APPENDICE II: Metodologie di analisi A3. Primo questionario: Il fabbisogno di servizi e le esigenze formative delle imprese minori in Sicilia Si riporta di seguito il testo integrale del questionario utilizzato per l’analisi empirica dei settori. Data la complessità intrinseca della materia trattata, le interviste sono state effettuate direttamente all’imprenditore o ad altro soggetto delegato all’amministrazione complessiva dell’impresa. Per quanto riguarda la seconda sezione va precisato che: - La prima domanda (1. sezione 2) chiedeva all’intervistato in quali delle 9 aree della gestione aziendale elencate ritenesse importante il possesso di cultura e competenza per il successo di un’azienda che opera nel settore di appartenenza. - La seconda domanda (2. sezione 2), aperta, era invece finalizzata a conoscere in quali delle aree individuate nella domanda precedente l’azienda avvertisse la maggiore carenza di cultura e competenza specifica e chiedeva altresì a quali cause l’impresa attribuisse tali carenze. - La terza domanda (3. sezione 2) aveva lo scopo di raccogliere l’informazione su quali fossero i fattori del settore di appartenenza ritenuti più rilevanti per l’impresa intervistata. - La quarta domanda (4. sezione 2), anche questa aperta, richiedeva quali fossero i fattori nei cui confronti l’impresa avvertiva la maggiore distanza fra la situazione attuale e quella auspicabile. - Infine, l’ultima domanda (5. sezione 2) indagava su quali fossero i servizi ritenuti dall’impresa maggiormente importanti nell’ambito del settore di operatività. Per quanto riguarda il secondo questionario va precisato che: ? La prima domanda (1. questionario 2) chiedeva alle imprese intervistate se fossero dotate di attrezzature informatiche collegate alla rete esterna. ? La seconda domanda (2. questionario 2) indagava su come ha inciso lo sviluppo di Internet ed E-Commerce nei vari settori delle loro imprese. ? La terza domanda (3. questionario 2) richiedeva quali implicazioni ha avuto lo sviluppo di Internet ed E-Commerce sulla ricerca di personale. 76 - La quarta domanda (4. Questionario 2) era finalizzata a verificare se l’accelerazione all’adeguamento alle nuova tecnologie ha comportato un diverso fabbisogno di servizi. 77 Questionario Indagine sul fabbisogno di servizi e sulle esigenze formative delle imprese minori in Sicilia SEZIONE 1 SEZIONE 1 SEZIONE 2 NOTIZIESULL’INTERVISTATO SULL’INTERVISTATO NOTIZIE E ESULL’AZIENDA SULL’AZIENDA 1.1) Posizione dell’intervistato nei confronti dell’azienda: 1.1) Posizione dell’intervistato nei confronti INFORMAZIONI SUL FABBISOGNO DI SERVIZI E SULLE ESIGENZE FORMATIVE 1.2) In quali delle seguenti aree considera importante il possesso di cultura e competenza per il successo di un’azienda che opera nel suo settore? (specificare il livello di importanza con Alto, Medio, Basso) dell’azienda: 2.1) Anno di costituzione dell’azienda: 19_ _ 2.1) Anno di costituzione dell’azienda: 3.1) Settore di attività economica prevalente: 19_ _ 3.1) Settore didiattività economica prevalente: 4.1) Numero dipendenti stabilmente presenti in azienda: Alto Medio Basso Management/direz. aziendale 1A ? 1M ? 1B ? Relaz. con organismi pubblici 2A ? 2M ? 2B ? Gestione risorse umane 3A ? 3M ? 3B ? Gestione e sviluppo tec.gico 4A ? 4M ? 4B ? Gestione approvvigionamenti 5A ? 5M ? 5B ? Logistica 6A ? 6M ? 6B ? Produzione 7A ? 7M ? 7B ? Marketing e vendita 8A ? 8M N. 4.1) Numero di dipendenti stabilmente presenti in azienda: 5.1) Numero di dipendenti periodicamente presenti in azienda: N. N. 5.1) Numero di dipendenti periodicamente ? 8B ? 78 Sezione 2 2.2) In quali delle aree prima citate avverte la maggiore carenza di cultura e competenza nel suo settore ed a cosa attribuisce tali carenze? AREA 4.2) Rispetto a quali dei fattori sopra elencati avverte la maggior distanza tra la situazione attuale e quella auspicabile? _________________________________ _________________________________ _________________________________ _________________________________ _________________________________ CAUSA 5.2) Quali servizi giudica maggiormente importanti per un’azienda del suo settore? 3.2) Quali dei seguenti fattori considera più rilevanti per un’impresa del suo settore? Gestionali (contabilità, …) 1? Tributari 2? Trasporti 3? Telecomunicazioni 4? Energia elettrica 5? Acqua 6? Distribuzione 7? Risorse umane qualificate 1? Risorse finanziarie 2? Tecnologia/ Know How 3? Materie prime 4? Collegamenti 5? manutenzioni Informazioni 6? Assistenza tecnica per la Norme 7? Infrastrutture 8? Altro 9? Assistenza tecnica per le produzione 8? 9? Progettazione/design 10? Servizi di informazione 11? Altri servizi della P.A. 12? 79 A4. Secondo questionario: aggiornamento Internet ed E-Commerce 1. La vostra azienda si avvale di attrezzature informatiche collegate alla rete esterna? SI ? NO ? 2. Come incidono Internet ed E-Commerce nei settori sottoindicati della vostra azienda?(Specificare l’incidenza con Alto, Medio,Basso, Nullo) Alto Medio Produzione ? ? ? ? Vendite ? ? ? ? Approvvigionamento ? ? ? ? Comunicazione per la gestione aziendale ? ? ? ? Basso Nullo 80 3. In termini di esigenze formative che implicazioni ha avuto sulla ricerca di personale lo sviluppo di Internet ed E-Commerce? Ricerca nuovi addetti specializzati ? SI NO ? Specificare il tipo di specializzazione ____________________ ____________________ Sostituzione addetti privi di competenze specializzate ? SI ? NO Formazione tecnologica del personale dipendente ? SI 4. ? NO Questa accelerazione dell’adeguamento alle nuove tecnologie ha comportato un diverso fabbisogno di servizi? Nessuno servizio nuovo SI ? NO ? Nuovi servizi SI ? NO ? Specificare il tipo di servizio ______________________ 81 5 A5. La codifica dei dati Per agevolare l’interpretazione dei dati ricavati dai questionari, è stata predisposta un’apposita procedura di codifica dei dati. I problemi maggiori si sono posti per la codifica delle risposte relative ai quesiti 1, 3 e 5 della sezione 2 del primo questionario. A riguardo si riporta di seguito una descrizione sintetica della procedura di codifica adottata per le risposte in esame. Domanda 1. Sezione 2: in questo caso si avevano 9 possibili risposte ognuna delle quali poteva essere selezionata o meno (si potevano avere infatti risposte multiple e al limite, potevano essere selezionate tutte le risposte); inoltre ad ogni risposta doveva essere attribuita una delle modalità “alto”, “medio”, “basso”, in relazione alla importanza attribuita dall’impresa all’area segnalata. Per la codifica delle risposte a questo quesito, sono state create 9 variabili, ognuna suscettibile di assumere i seguenti valori: - “0” corrispondente a risposta non selezionata, - “1” corrispondente a risposta selezionata con modalità “basso”, - “2” per risposta selezionata con modalità “medio”, - “3” per risposta selezionata con modalità “alto”. Domanda 3. Sezione 2: Anche in questo caso si avevano 9 possibili risposte (e anche qui erano possibili risposte multiple) connotate da una classificazione in ordine di importanza, attraverso l’attribuzione di ranghi (“1” = primo, “2” = secondo, ecc.); per la codifica sono state dunque costituite nove variabili suscettibili di assumere i seguenti valori: “9” corrispondente al rango “1” (prima segnalazione in ordine di importanza effettuata dalla impresa) “8” corrispondente al rango “2” (seconda area segnalata, per ordine di importanza, dalla impresa) e così via fino ad “1”, corrispondente al rango 9 (ultima segnalazione possibile in ordine di importanza) e “0” corrispondente al caso di riposta non selezionata. Domanda 5.sezione 2: Questo caso si presentava analogo a quello precedente con la sola differenza che le risposte possibili erano 12 invece che 9; la codifica delle risposte di questo quesito è stata effettuata in maniera analoga a quella del quesito 3. sezione 2, con i valori che vanno da “12” a “0”. Evidentemente le domande 2. Sezione 2 e 4. sezione 2, prevedendo risposte libere, non presentavano particolari problemi per le procedura di codifica dei dati. 82 5 Per quanto riguarda la codifica delle risposte relative al quesito 2 del secondo questionario, si avevano 4 possibili risposte ognuna (con possibilità di risposte multiple), e ad ogni risposta doveva essere attribuita una delle modalità “alto”, “medio”, “basso”, “nullo”, in relazione all’importanza attribuita al settore segnalato. A tal fine sono state create 4 variabili a cui sono stati attribuiti 4 valori e rispettivamente: “0” corrispondente a risposta non selezionata, “1” corrispondente a risposta selezionata con modalità “nullo”, “2” per risposta selezionata con modalità “basso”, “3” per risposta selezionata con modalità “medio”, “4” per risposta selezionata con modalità “alto”. La codifica delle risposte ai quesiti 3 e 4 del secondo questionario ha semplicemente rispecchiato la natura dicotomica delle risposte stesse (SI / NO, 0/1). Va evidenziato in questa sede che una delle 60 interviste effettuate non è stata ritenuta valida in sede di analisi e pertanto ed è stata scartata in sede di elaborazione dei risultati, che pertanto sono riferiti a 59 imprese. A6. Cluster analysis In base alla procedura di codifica utilizzata, secondo quanto descritto al paragrafo precedente, si è creata una matrice di 31 colonne (variabili) per 59 righe (costituite dalle unità statistiche ovvero dalle aziende intervistate) . Per lo svolgimento dell’analisi si è deciso di fare riferimento agli algoritmi aggregativi di tipo gerarchico, in cui le unità statistiche si possono riunire partendo da nuclei iniziali in funzione di criteri di scelta 12. Come è noto, tali metodi partono da una situazione in cui si hanno n grappoli di una sola unità per giungere, attraverso successive fusioni dei grappoli meno distanti tra loro, ad una situazione in cui si ha un solo grappolo che contiene tutte le n unità. Dunque il prodotto finale dei metodi gerarchici non é una singola partizione delle n unità, ma una serie di partizioni che vengono rappresentate graficamente attraverso il 12 FABBRIS L., Analisi esplorativa di dati multidimensionali, Cleup, Padova 1983. L’altra categoria di algoritmi utilizzabili per la cluster analysis è quella degli algoritmi scissori i quali si basano sulla partizione di un insieme in due sottoinsiemi e sulle successive suddivisioni delle partizioni che soddisfano un qualche criterio di ottimalità di una misura di variabilità multipla. Ma l’analisi di una misura di variabilità multipla su tutte le partizioni di un insieme in k sottoinsiemi con k>2 presenta difficoltà operative praticamente insormontabili nei casi che interessano la statistica (molte unità statistiche su cui si rilevano un numero elevato di caratteri). Questo è il motivo principale per cui i metodi aggregativi sono più usati in pratica nel campo socioeconomico, anche se i metodi scissori presentano maggiori proprietà teoriche, basandosi su note 83 5 “dendrogramma” o “diagramma ad albero” nel quale, sull’asse delle ordinate è riportato il livello di distanza, mentre sull’asse delle ascisse vengono riportate le singole unità. Effettuata la scelta del tipo di algoritmo da applicare, restavano due problemi metodologici: 1) scegliere una misura di diversità per il confronto fra le unità e per la determinazione della matrice delle distanze, da cui parte l’analisi; 2) scegliere un metodo per il confronto dei gruppi via via formati e per la loro aggregazione in gruppi sempre maggiori, fino al raggruppamento, in un unico gruppo, di tutte le unità del collettivo. Per quanto riguarda il primo problema, è stata scelta la distanza euclidea, cioè l’ordinaria metrica definita su uno spazio euclideo ad n dimensioni (nel nostro caso le dimensioni sono 31), secondo cui la distanza tra due unità a e b, viene calcolata nel seguente modo13: dis tan za ?a, b ? ? d ( a, b, ) ? k ? i? 1 (a i ? bi ) 2 in cui k è il numero di caratteri rilevati su ogni unità, mentre ai e bi sono i valori assunti dall’i-esimo carattere rispettivamente sull’unità a e sull’unità b. Per la soluzione del secondo problema si è optato per il metodo del legame medio14, per cui si considera che A g ed A t siano due grappoli di numerosità ng ed nt , e di elementi xi (i=1,2,…..ng) ed Xk (k=1,2,….nt) , esistenti dopo la p - esima fusione. La distanza tra i due grappoli viene quindi calcolata con la seguente formula: d ( Ag , At ) ? 1 n t ?n g ng nt ?? i ?1 k ?1 ?d ?x , x ?? i k Come distanza tra i due grappoli viene dunque assunta la media delle distanze calcolate per tutte le coppie formate da unità appartenenti ai due grappoli. proprietà statistiche della suddivisione della matrice delle devianze e codevianze (RIZZI A., Analisi dei dati Applicazioni dell’informatica alla statistica, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1985) 13 ANDERBERG M., Cluster analysis for applications, Academic Press, New York 1973. 14 BELLACICCO A., LABELLA A., Le strutture matematiche dei dati, Feltrinelli, Milano 1979. 84 5 Bibliografia AA.VV., Dalla zappa alla filiera: per l’agricoltura siciliana la scelta obbligata dell’agroindustriale, Quaderni di Orizzonte Sicilia, Palermo,1995. AA.VV., Crescita, competitività, occupazione: le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo, Libro Bianco della Commissione Europea, Bruxelles,1996. 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