scuola dell`infanzia comunale il giardino dei sogni pofas 2014-2015

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scuola dell`infanzia comunale il giardino dei sogni pofas 2014-2015
Comune di Trieste
area educazione, università, ricerca, cultura e sport
servizi educativi integrati e politiche giovanili
SCUOLA DELL'INFANZIA COMUNALE
IL GIARDINO DEI SOGNI
P.O.F.
A.S. 2014-2015
Adottato dal Consiglio di Plesso della scuola in data 28/10/2014
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INDICE
IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
Pag. 3
LA NOSTRA SCUOLA
Pag. 13
IL TEMPO DELLA SCUOLA
Pag. 13
ATTIVITA' DI ROUTINES
Pag..14
ATTIVITA' STRUTTURATE
Pag. 14
I PROGETTI DELLA SCUOLA
Pag. 15
PROGETTO ACCOGLIENZA
Pag. 16
PROGETTO “IL CORPO IN MOVIMENTO”
Pag. 17
L'INTERSEZIONE
Pag. 18
PROGETTO D'INTERSEZIONE RIVOLTO A BAMBINI PICCOLI
Pag. 19
PROGETTO D'INTERSEZIONE RIVOLTO A BAMBINI MEDI
Pag. 20
PROGETTO D'INTERSEZIONE RIVOLTO A BAMBINI GRANDI
Pag. 22
PROGETTO D'INTERSEZIONE MUSICALE
Pag. 23
NATI PER LEGGERE
Pag. 24
LINGUE STRANIERE IN GIOCO
Pag. 27
L'INCLUSIONE
Pag. 28
PROGRAMMA D'INSEGNAMENTO DI RELIGIONE CATTOLICA
Pag. 28
CONCLUSIONI
Pag. 30
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IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo,
a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza cioè ai
diversi ambiti del fare e dell'agire: 1

Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute

Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità

I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura

La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura
così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo
ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, settembre
2012).
Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo:
www.triestescuolaonline.it
Riferimenti normativi
Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative e pedagogiche de:
1
3

la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale
più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia;

la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione”;

le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (M.I.U.R., febbraio
2014);

Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità”
(M.I.U.R., agosto 2009);

la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto allo
studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (M.I.U.R., ottobre 2010).

gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (M.I.U.R., dicembre 2012).
Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Le
scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi
aperte a tutti.
Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi
Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi
Integrativi Scolastici).
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Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo di
promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi.
Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi
coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni
formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra
il personale.
Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le convenzioni attivate nel territorio.
La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali
per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che, rispondendo ai bisogni dei
bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi.
Coordinamento territoriale
Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che
condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma l'attività di
coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici
delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città.
Il progetto pedagogico
Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento
le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune di
Trieste.
Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi comunali (asilo nido,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo Scola-
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stico – S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in
un'ottica di continuità.
Finalità della scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità
e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione).
Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia, è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al
livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale:

creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell’identità);

stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all’indipendenza
(conquista dell’autonomia);

proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione
delle competenze);

organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e
motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della
cittadinanza).
La scuola come percorso di accoglienza
Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di
apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative
personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante.
Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio sia
con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavoro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali.
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Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della
convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza.
Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento
(D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida
per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (ottobre 2010).
Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è
quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola
primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi.
Relazioni con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione
di tutti i bambini.
Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità. In
particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso:

le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto
con il mondo della scuola-

le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini,
illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…);

i colloqui individuali;

l'assemblea dei genitori;
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
il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia
Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali delle scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie.
Ampliamento dell'offerta formativa
Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia:

Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta Formativa delle
istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia)

Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali)

Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle Lingue e
Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità plurilinguistica e pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia
come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della
vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio”(dicembre
2006).
Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole potranno aderire ad altri progetti in collaborazione
a soggetti esterni come:

inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum)

musica (Conservatorio di musica G. Tartini)
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
educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale)

piscina (Triestina Nuoto)

progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità)

“Nati per leggere”

Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari)

“Orto in condotta”
Modalità di organizzazione del contesto educativo
Il personale
Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste):

il coordinatore pedagogico

il personale educativo

il personale d’appoggio
Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il personale assegnato ed è
responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia di lavoro che
privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l’apporto professionale di ciascun operatore.
Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa.
Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve
assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione
di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l’insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale
insegnamento.
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Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto
clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines quotidiane
(entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista dell’autonomia.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza;
provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini.
Le “classi”
Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il
raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e
flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini
provenienti dalle diverse sezioni.
La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di
favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza.
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall’intera equipe scolastica.
In particolare:

lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale

il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione
ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi
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Mangiare a scuola
In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà
mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio.
Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio
di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio
equo e solidale, prodotti agricoli regionali.”
È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze
alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali e,
per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati
determinati alimenti autorizzati. Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire delle
Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti.
Orari
Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la
necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.
L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30 e alle ore
15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie.
Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il Tempo Magico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa.
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Calendario scolastico
Inizio anno scolastico per tutto il personale
lunedì 01 settembre 2014
Apertura all’utenza
lunedì 15 settembre 2014
Sospensione per festa del Santo Patrono
Sospensione per vacanze natalizie
Sospensione per carnevale e mercoledì delle
Ceneri
Sospensione per vacanze pasquali
lunedì 03 novembre 2014
dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso
dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso ( Del.
Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 )
dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso
Sospensione per ponte 1°maggio
sabato 02 maggio 2015
Sospensione per ponte 2 giugno
lunedì 1 giugno 2015
Ultimo giorno di apertura all’utenza
sabato 27 giugno 2015
È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata Concezione),
in quanto festività nazionale.
a cura del Coordinamento Pedagogico
* Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente
una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua pe culiarità e specificità anche di genere.
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LA NOSTRA SCUOLA
La scuola è situata nel rione di San Giovanni in Via Boegan 5, una salita che collega Strada di
Guardiella con Strada per Longera.
Si arriva dopo un breve tratto a piedi con gli autobus di linea 6, 9 discesa al capolinea di Piazzale
Gioberti e con il bus 35 seconda fermata di Strada di Guardiella. Per chi si muove con mezzo
proprio ha una discreta possibilità di parcheggio, lungo Via Boegan e vie adiacenti.
La circoscrizione comunale d’appartenenza è la VI, rione San Giovanni, Chadino e Rozzol, ma gli
utenti per lo più provengono da San Giovanni e Longera. La scuola dell’infanzia comunale “Il
giardino dei sogni” è nel territorio della scuola primaria statale dell’Istituto comprensivo di San
Giovanni.
Descrizione degli spazi
La scuola è suddivisa su due piani, circondata da un giardino attrezzato con giochi a norma.
Al primo piano entrando a sinistra si trova la cucina e una grande e luminosa stanza mensa per la
colazione, pranzo e merenda. Di fronte all'entrata abbiamo un' aula attrezzata per l’attività d’intersezioni, lungo il corridoio, gli armadietti dei bambini, in fondo l’aula della sez. Gelsomini ed i bagni
con i gabinetti separati tra loro. Dal corridoio si prosegue per il giardino, fatto con erba sintetica,
al fine di garantirne sia il massimo utilizzo a prescindere degli effetti del tempo sia un'adeguata e
sistematica pulizia ed igiene durante tutto l'anno.
Al piano superiore, cui si accede per una scala ben protetta dal punto di vista della sicurezza, si
trova a sinistra l’aula della sez. Margherita, poi una luminosa ed ampia aula destinata all’attività fisica,
la direzione, il corridoio con armadietti, la terza sez. delle Papaveri, i bagni e i gabinetti.
Le tre sezioni sono perfettamente arredate ed a misura per le esigenze dei bambini, e tutti gli
ambienti godono di una luminosità naturale.
Personale operante nella scuola:
Il personale della scuola è composto da
- sei insegnati di sezione: Daniela, Morena (sez. Gelsomini
Rita, Gabriella (sez. Margherite)
Chiara, Franca (sez. Papaveri)
- personale d'appoggio (bambinaia e ausiliari)
Ivica, Fabio, Monica
- la cuoca comunale: Cinzia
- Coord. Pedag.Valentina Nardi
Il tempo della scuola
All'interno della giornata educativa, il tempo scuola è suddiviso in tre principali situazioni di pari
valenza educativa:
• Routines: appello dei bambini, uso dei servizi igienici, merenda mattino, pranzo, merenda
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
pomeriggio, uscite.
Attività strutturate

Attività libere
Tutte le attività sono organizzate attraverso il GIOCO: il gioco, infatti, assolve importanti
funzioni cognitive, socializzanti, creative, relazionali e motorie.
Nella scuola dell’infanzia il GIOCO è la modalità privilegiata di costruzione della conoscenza e
della relazione fra adulti e bambini e fra i bambini stessi.
Attività di routines
Per routine s’intende il momento legato al soddisfacimento dei bisogni psico-fisiologici del
bambino, come l’accompagnamento al bagno, il pasto, l’entrata, l’uscita e l’appello quotidiano.
La regolarità delle routines aiuta i bambini ad acquisire la scansione temporale della loro giornata a
scuola, rende prevedibile il contesto scuola e di conseguenza è fonte di rassicurazione.
Anche le routines favoriscono la socialità, specie al momento dei pasti, contribuiscono a creare
disciplina nei momenti in cui si devono formare le file organizzate per muoversi in grande gruppo
nella scuola, e favoriscono l'acquisizione delle prime semplici regole dell'agire sociale, quando si
deve attendere il proprio turno ai bagni, nel festeggiamento dei compleanni, durante l’appello in
classe e nelle verbalizzazioni in gruppo.
Oltre a ciò, le routines rappresentano un’occasione d’esercizio di abilità motorie e di
miglioramento dell’autonomia personale.
Attività strutturate
Le attività strutturate di norma prendono spunto da un evento stimolo (un racconto, una
filastrocca, una canzoncina, ecc.) per giungere alla trasmissione e successiva interiorizzazione delle
conoscenze.
Ecco alcuni esempi:
 attività manipolative, grafiche, pittoriche e plastiche

attività riferite alla comunicazione (parlare delle proprie esperienze personali, ascoltare e

rielaborare fiabe, filastrocche, poesie, racconti, fare giochi di parole, ecc...)

attività musicali con semplici strumentini

attività teatrali e di drammatizzazione

attività di gioco simbolico (far finta di...)

attività di canto in occasione di feste e ricorrenze

attività di comprensione, condivisione, aiuto e cooperazione nei confronti del prossimo
Dalle 7,30 alle 8.20 si effettua il pre-accoglimento dei bambini nell'aula multifunzione del piano
terra. Dalle 8.00 la sezione dei Gelsomini si sposta nella propria aula, e dalle 8.20, 8.30 anche le
sezioni dei Papaveri e delle Margherite si spostano nelle proprie aule.
Dopo le ore 8.30 l’accoglimento è effettuato nella classe di appartenenza di ogni bambino.
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I bambini fino alle 9.00 si dedicano ad attività collettive con giochi organizzati e spontanei. Poi si
recano a colazione (ore 9.00) ed a seguire la routine dei servizi igienici.
Dalle 9.30 11.30 si svolgono le principali attività programmate, in classe, o negli spazi comuni della
scuola.
Dalle 11.30 alle 12.00 i bambini si preparano per il pranzo che è consumato in refettorio. Dopo il
pranzo i bambini si lavano i denti.
Dalle ore 13.00 alle 13.30 si svolge la prima uscita.
Dalle ore 13.30 si riprendono le attività didattiche. Nel frattempo, alle 14.30 si
svolge l'uscita intermedia all’ingresso, per le famiglie che ne fanno espressamente richiesta.
Alle ore 15.00 c’è la merenda pomeridiana cui segue l'uscita alle 15.30. Dalle 16.00 alle 17.00 vi è
un post-accoglimento nella stessa aula del pre-accoglimento, oppure negli spazi comuni della scuola
palestra, giardino.
I PROGETTI DELLA SCUOLA
I principali pilastri che reggono l’impianto di questo Piano dell’Offerta Formativa sono di seguito
espressi:
 il bambino/a è il reale protagonista della scuola, la quale deve presentare caratteristiche di
flessibilità in modo che l’organizzazione sia al servizio dei bambini, e non viceversa.

Il gioco è la modalità privilegiata di costruzione della conoscenza e di interazione con e fra i
bambini.

E’ opportuno che i tempi del/la bambino/a siano rispettati. La scuola per potersi
organizzare, ha però bisogno di regole. Quindi sono strutturati gli orari di ingresso e di
uscita, i momenti delle routines, che come sopra specificato, hanno anch’essi una valenza
educativa importante.

Un’attenzione specifica va posta al momento dell’inserimento dei bambini piccoli. L’ingresso
in un nuovo ambiente, in cui si viene a contatto con adulti significativi nuovi, altri bambini e
con un’organizzazione della giornata educativa tarata sullo sviluppo dei bambini che vanno
dai 3 ai 6 anni, impone agli stessi un notevole sforzo di adattamento e di comprensione che
va accompagnato e gestito con gradualità e soprattutto va monitorato d’intesa con le
famiglie.

Gli spazi della scuola vanno costruiti in modo da favorire un’alternanza di attività guidate e
gioco libero, stimolato dalle proposte presenti nell’ambiente.

I rapporti con la famiglia sono fondamentali per stabilire un reale “patto educativo” in cui la
scuola e famiglia, ciascuna con il proprio ruolo, lavorano il più possibile in modo coerente in
un rapporto di fiducia reciproca.

Gli apprendimenti devono tener conto dell’interesse del bambino/a e calibrati sul suo livello
maturazionale.
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
Gli apprendimenti devono tener conto dell’interesse del bambino/a e devono essere
calibrati sul suo livello di maturazione tenendo conto delle sue caratteristiche cognitive,
della sua personalità e della sua storia personale,

Il lavoro per intersezione e nei laboratori affianca il lavoro in sezione. La nostra scuola
dell’infanzia comunale, come quasi tutte, opera per sezioni con gruppi di bambini misti per
fasce d’ètà.
Il lavoro collegiale, la progettazione, la verifica e la valutazione sono momenti di riflessione sul
proprio operare necessari ad assicurare un servizio di qualità.
Progetto accoglienza
L'ingresso nella Scuola dell'infanzia è un momento importante e delicato per il bambino e per la
sua famiglia. Cambiare il proprio ambiente, le persone di riferimento, il ritmo scandito dalle attività
quotidiane, a volte anche la lingua, meritano un tipo di attenzione particolare. Ogni anno nel mese
di settembre, i bambini che entrano per la prima volta nella scuola dell'infanzia si devono
confrontare con adulti, spazi e giochi sconosciuti.
Anche i bambini che hanno già frequentato il nido, nonostante abbiano un'esperienza sociale al
proprio attivo, si trovano ad affrontare una nuova esperienza con compagni e insegnanti nuovi.
L'accoglienza del bambino rappresenta uno dei momenti più significativi dell'incontro tra scuola e
insegnante con la famiglia, quindi i contatti che vengono attivati in questa fase sono fondamentali
per tutti i rapporti futuri.
Destinatari: Bambini del primo anno di scuola (3 anni).
Insegnanti referenti: Tutte le insegnanti delle tre sezioni.
Finalità educative:
Sviluppare e consolidare nei bambini la consapevolezza della necessità di norme che regolano la
vita di gruppo e rafforzare il rapporto fra gli individui.
Obiettivi specifici di apprendimento:
Facilitare nei bambini un avvio scolastico che li conduca ad instaurare un atteggiamento di fiducia
verso l'ambiente che lo accoglie.
Promuovere la collaborazione tra scuola e famiglia.
Favorire la comunicazione tra adulti e bambino.
Conoscere e rispettare le regole della vita scolastica.
Riconoscere le differenze e stimolare il rispetto per se stesso e per gli altri.
Metodologia:
La metodologia riguarda l’utilizzo degli strumenti educativi e didattici che si prestano ad assolvere
lo scopo di raggiungere gli obiettivi dichiarati:
Ascolto di racconti – storie – filastrocche.
Personalizzazione del proprio contrassegno.
Svolgimento di giochi e attività che favoriscano il rispetto della turnazione.
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Valutazione delle competenze:
Valutazione costante e periodica attraverso un'osservazione sistematica del comportamento del
bambino durante i giochi guidati, liberi e le attività.
PROGETTO “IL CORPO IN MOVIMENTO”
Il tema centrale di quest’anno sarà “IL CORPO IN MOVIMENTO”.
Si è pensato di organizzare un programma che sia il più possibile stimolante e diversificato, vista
una alta percentuale di bambini piccoli.
Nel progetto si propone di favorire nei bambini l’acquisizione di consapevolezza del proprio sé
fisico, del controllo del corpo, delle sue funzioni, della propria immagine, delle sue possibilità
sensuali ed espressive e di insegnare ad averne cura attraverso l’educazione alla salute.
Obiettivi specifici:

Prendere consapevolezza del proprio corpo;

favorire l'acquisizione di una positiva identità;

sviluppare il controllo posturale globale;

acquisire una motricità globale e segmentarla, in linea con la maturazione posseduta,
adeguata alle situazioni proposte;

vivere un'esperienza motoria in una situazione di gruppo di pari;

acquisire il rispetto delle regole del gioco;

esercitare l'equilibrio;

sviluppare l'autocontrollo;

scoprire le proprie capacità di movimento e di espressione.
Risultati attesi:
Per i bambini i risultati di apprendimento attesi sono:
 imparare a vestirsi da soli

mangiare correttamente a tavola

utilizzare correttamente il bagno, imparando a conoscere le funzioni del proprio corpo,

rispettare e/o riordinare il materiali proprio e comune.

accettare cibi diversi,

avere coscienza della posizione del corpo nello spazio e della relazione con esso acquisire
schemi motori posturali,

disegnare la figura umana in modo abbastanza proporzionato.
17
Metodologia:
La metodologia si avvarrà di
 Giochi di finzione

giochi con le regole

esercizi di equilibrio statico e dinamico

giochi di coordinamento motorio dinamico (correre, arrampicarsi, strisciare, rotolare,
camminare, saltare, lanciare, spingere).

esercizi di deambulazione eseguendo un ritmo esercizi di deambulazione eseguendo un
ritmo, ma anche attività che siano strumenti per la motricità fine come attività di strappo o
ritaglio e realizzazione di collages, riproduzioni di simboli grafici codificati o inventati dai
bambini, osservazioni ed esercizi con materiale strutturato ed occasionale, osservazione
guidate, letture di immagini ecc…
Spazi utilizzati:
Tutti gli spazi della scuola, giardino, palestra, sezione ed eventuali spazi esterni.
Destinatari
Tutti i bambini della scuola.
Verifica
La verifica verrà condotta attraverso l’osservazione dei bambini/e nei momenti liberi e nei
momenti guidati, e discussa fra le insegnanti nei momenti dedicati.
Per la documentazione ci si avvarrà di strumenti grafici (cartelloni, elaborati dei bambini) e di
fotografie.
L' INTERSEZIONE
La nostra scuola dell’infanzia è organizzata in tre sezioni miste.
La sezione eterogenea comporta l’onere di lavorare con obiettivi diversificati in base alle varie
fasce d’età e pertanto, in questo contesto, non ha l’obiettivo di rispondere alle specificità evolutive
proprie di una singola fascia d’età. Tuttavia, l’operare con gruppi di bambini d’età disomogenea
risponde a dei vantaggi importanti per gli stessi. La possibilità di sviluppo dell’autonomia e di
crescita dei piccoli ed alcuni medi è sicuramente potenziata grazie ai processi di apprendimento
per imitazione , viceversa i grandi ed alcuni medi hanno il modo di responsabilizzarsi e rispettare i
più piccoli e indifesi.
Per sviluppare al meglio gli obiettivi specifici, in linea con le linee guida nazionali, si programmano
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attività specifiche di intersezione con gruppi omogenei per età che permetteranno ai bambini di
raggiungere gli obiettivi specifici attinenti alla propria età anagrafica e maturazionale, attraverso
percorsi didattici opportunamente predisposti, al fine di approfondire i diversi campi di esperienza
tarati sulle potenzialità e abilità raggiunte al momento dell’inizio del progetto. Le attività di
intersezione verranno programmate per i tre gruppi dei bambini piccoli, medi e grandi e saranno
sviluppate da due insegnati ciascuna per progetti specifici di seguito esposti.
PROGETTO D'INTERSEZIONE RIVOLTO AI BAMBINI PICCOLI
Insegnanti: Zumin Daniela, Di Giovanni Chiara.
“IL CORPO E IL MOVIMENTO”
Destinatari: i bambini piccoli della scuola per un totale di 28.
Finalità dell'educazione educativa
Il progetto nasce dall'esigenza di accompagnare i bambini nel loro cammino evolutivo alla scoperta
del corpo, offrendo la possibilità di sperimentare, scoprire, evolvere, esprimere le proprie
potenzialità e le proprie emozioni, attraverso l'espressività, il movimento, le stimolazioni sensoriali e
le rappresentazioni grafiche.
Tale progetto rappresenta un'occasione di incontro e condivisione, dialogo con gli altri,
rapportandosi con lo spazio e con gli oggetti.
Obiettivi formativi
• muoversi con scioltezza in un contesto piacevole e comunicativo;
• percepire lo spazio come elemento della realtà con cui confrontarsi;
• riconoscere e denominare le principali parti del proprio corpo e del corpo degli altri;
• basarsi sull'esperienza corporea e rappresentarla graficamente.
Metodologia
Attività di gioco che riguarderanno:
• imitazione delle andature di base (camminare, correre)
• imitazione di andature di animali ( riconoscere ed imitare)
• scoprire le varie parti del corpo attraverso canzoncine e filastrocche imitative
• produzione grafica.
Materiali
•
•
•
•
stereo
costruzioni morbide
colori
fogli carta d'impacco
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Spazi
Sala gioco (palestra).
Tempi
Tra marzo e Aprile.
Campi di esperienza trasversali “Il sé e l'altro”
•
•
•
•
rispetto delle regole;
consapevolezza delle proprie abilità;
acquisizione di sicurezza;
socializzazione.
I discorsi e le parole
•
utilizzo dei termini appropriati al contesto.
Espressione grafica
•
rielaborazione a livello grafico dell'esperienza vissuta.
Verifica
Attraverso l'osservazione sistematica, il confronto e la discussione tra le insegnanti.
PROGETTO D'INTERSEZIONE RIVOLTO AI BAMBINI MEDI
“Il corpo ed il movimento”
Intersezione dei bambini medi delle tre sezioni della scuola.
Insegnanti: Morena Degrassi, Rita Papagni.
Il percorso educativo-didattico proposto quest'anno si basa sul tema comune della scuola “Il corpo
e il movimento”
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Finalità educative
Parlare del corpo promuove un equilibrato sviluppo della persona in tutta la sua globalità.
Scoprire attraverso la motricità quali sono le potenzialità e i limiti del proprio corpo consente ai
bambini di prendere consapevolezza della pluralità di risorse senso- percettive con il quale andare a
definire il sé corporeo nel suo essere e nel suo divenire e nelle relazioni con gli altri e con
l'ambiente.
Quindi ci concentreremo sull'uso della capacità senso-percettive degli schemi dinamici e posturali
di base (camminare, correre, saltare, lanciare...)
E' attraverso il corpo in movimento che il bambino compie le prime esplorazioni, cioè le
esperienze percettive e si mette in relazioni con gli altri tramite i giochi di gruppo.
Obiettivi formativi
•
•
•
•
•
•
•
ascoltare e comprendere l'adulto;
acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative- espressive;
eseguire giochi di movimento rispettando le regole stabilite;
imitare andature e posture particolari;
riconoscere e rispettare lo spazio di esecuzione del gioco;
individuare traiettorie di movimento;
ripercorrere sul foglio la traiettoria percorsa nel gioco.
Metodologia
• giochi mimati, giochi di orientamento che coinvolgono tutto il corpo;
• giochi con le mani e i piedi;
• percorsi camminati;
• verbalizzazione delle esperienze vissute;
• giochi vari di socializzazione e di cooperazione;
Daremo importanza alla ripetizione “delle regole del gioco”.
Materiali
•
attrezzi vari, colori, fogli, fotografie, cd musicali per il gioco e il rilassamento, palloni, corde,
cerchi e materassi.
Spazi
Principalmente in palestra.
Tempi
Si prevedono quattro incontri a testa dal mese di gennaio fino alla fine di febbraio.
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Giochi proposti
•
•
•
•
•
Ti riconosco dal tatto;
Belle statuine;
Scambiamo le posizioni;
Sacco pieno e sacco vuoto;
La mummia percorso camminato.
Verifica finale
Si osserverà il processo e l'interesse dei bambini, tutto ciò che hanno sperimentato, le tecniche
usate, i concetti elaborati.
La capacità di utilizzare materiali, superando eventuali timidezze e paure.
PROGETTO D'INTERSEZIONE RIVOLTO AI BAMBINI GRANDI
“ Giochi senza frontiere”
Insegnanti: Zamperlo Franca e Crebel Gabriella
Destinatari: i bambini grandi della scuola per un totale di 25
Finalità
Il progetto si propone di far interagire i bambini grandi della scuola in un contesto di gruppo più
allargato rispetto alla sezione.
Dopo un primo momento in cui verranno proposti dei giochi ritmici e di movimento nello spazio,
verranno illustrate le regole dei giochi da svolgere in due squadre in competizione tra di loro.
Lo scopo è acquisire un maggior autocontrollo, la capacità di memorizzare e rispettare nuove
regole, la possibilità di far nascere uno spirito di squadra, in cui si rispettano e aiutano i compagni.
Inoltre acquisire la capacità di accettare la sconfitta e imparare a divertirsi in una situazione di tipo
sportivo.
Obiettivi formativi
• Acquisire progressivamente coscienza di sé e autonomia nell'integrazione nel gruppo
•
Sviluppare capacità di relazione in un contesto di gruppo allargato
•
Imparare a rispettare le regole del gioco
•
Tenere il ritmo con i piedi in brevi percorsi
Metodologia
Nell'attività di intersezione l'apprendimento è basato sul fare, rielaborare, sperimentare, ricercare,
22
provare, accettare di sbagliare. Ai bambini grandi verrà richiesto di mettersi in gioco in maniera più
globale, con modalità che richiede maggiore autocontrollo ma anche più coraggio e più spirito di
adattamento.
Attività
Ogni incontro inizierà con una parte ritmica in cui i bambini batteranno con i piedi ritmi di durata
uguale e ritmi diversi e più complessi tenuti con il tamburello o con la recita di una poesia
sull'orologio.
Si formeranno poi le due squadre che si cimenteranno in alcuni giochi: Il bruco millepiedi, giochi
con la palla, staffetta.
Al termine ci sarà un momento di relax e la consegna delle medaglie.
Spazi
La palestra della scuola
Tempi
Sono previsti 4-5 incontri tra novembre e dicembre.
PROGETTO D'INTERSEZIONE MUSICALE
Premessa:
...perchè un progetto musicale nella scuola dell'infanzia?
Secondo Kodàly “l'effetto della musica è così forte nella formazione della persona, che ne influenza
l'intera personalità. La musica di valore rende la persona sensibile alla bellezza formandone il gusto.
L'educazione musicale deve iniziare con l'uso del repertorio tradizionale. E' attraverso le piccole
forme musicali che si raggiungono i capolavori della letteratura musicale. L'educazione per la
musica deve iniziare fin dalla nascita; è compito della famiglia, dell'asilo nido, della scuola dell'infanzia
sviluppare la sensibilità del bambino. Lo strumento musicale è privilegio di pochi, la voce è lo
strumento accessibile a tutti: il più libero e il più bello.”
sempre secondo Kodàly la musica modella l'intero carattere del bambino/a, rendendolo equilibrato,
disciplinato, indipendente, creativo, felice, in armonia.
Alla luce di questa premessa e in relazione ai programmi dell'infanzia, tale progetto è l'inizio di un
percorso (che dovrebbe durare tutta la vita) che non vuole solo avviare il bambino/a al grande
universo musicale, bensì a contribuire con efficacia alla sua formazione e alla sua crescita globale.
Destinatari
Tutti i bambini/e della scuola.
Insegnanti
Tutte le insegnanti della scuola.
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Tempi
Il progetto di educazione musicale verrà svolto nel corso dell'intero anno scolastico 2014/2015 una
volta la settimana cominciando dal mese di novembre.
Metodologia
•
ogni incontro inizierà sempre con il silenzio, condizione che permette di aumentare la
capacità uditiva, la capacità di percepire e di distinguere il suono dal rumore, la capacità di
controllo motorio. Poi si proseguirà con il canto.
•
Canti per sviluppare il senso del ritmo su canzoni, brani ascoltati con l'impianto stereo, a
imitazione con l'insegnante, si fa ritmo con il corpo, gesti, suoni, strumentini.
•
Canti per riconoscere le caratteristiche del suono (altezza, intensità, timbro).
•
Canti tradizionali, popolari, natalizi.
Obiettivi
•
sviluppo della sensibilità uditiva;
•
sviluppo della voce;
•
sviluppo del senso ritmico;
•
sviluppo della socialità e inserimento armonico nel gruppo.
NATI PER LEGGERE
L’ormai consolidato progetto “Nati per Leggere”, ha diffuso e portato la pratica della lettura ad alta
voce e per immagini ai bambini/e sin dai primi mesi di vita in luoghi, anche insoliti come spiagge,
giardini pubblici, ospedali, sale d’aspetto ambulatori, librerie, etc… grazie al grande lavoro svolto dai
lettori volontari e dai tanti genitori coinvolti, soprattutto nelle strutture scolastiche, tanto che
questo progetto di lettura è diventato una scelta pedagogica così importante da inserirlo in tutte le
offerte formative delle scuole dell’infanzia e dei nidi.
La voce è il primo strumento con cui entriamo in contatto con il bambino/a e il libro è lo
strumento successivo; leggere ad alta voce, specialmente per un genitore, permette prima di tutto
di stabilire un contatto il bambino, e per un genitore in particolare il/la proprio/a bambino/a
regalandosi pochi minuti di intimità, di coccole e di divertimento; è un gesto semplice che rende più
forte il legame già esistente tra genitori e figli; i messaggi che il/la bambino/a riceve sono: “ questo
tempo è per noi due, mi prendo cura di te, mi piace stare con te”; messaggi fondamentali che aiutano il
bambino/a a sentirsi amato e al sicuro.
Leggere ad alta voce al bambino/a, fin dai primi giorni di vita, sviluppa rapidamente l’interesse per la
relazione e per l’uso della parola come mezzo di interazione: l’adulto parla e il bambino/a ascolta e
risponde; la lettura è fatta di parole e le parole evocano oggetti, immagini, esperienze, emozioni,
24
sentimenti diventando uno strumento che lo/a sorregge nel percorso della crescita; inoltre è una
comunicazione positiva che influisce in modo rilevante sul suo sviluppo affettivo, cognitivo e sulla
sua futura capacità, una volta adulto/a, di sviluppare maggiori competenze nella risoluzione dei
problemi e nella costruzione delle buone relazioni.
Leggere ad un bambino/a vuol dire saper trasmettere insieme alla storia prescelta, un proprio
modo di essere e di sentire. E’ l’autenticità del sentire l’elemento che rende indimenticabile
l’esperienza, non tanto o non solo la qualità della storia o la qualità tecnica della lettura.
L’autenticità del sentire crea la relazione, lega l’esperienza ad un momento di comunicazione
altamente affettivo, genera il desiderio di ripeterla; leggere ad alta voce è il modo più efficace per
appassionare i bambini ai libri e alle storie, sviluppando in loro prima il piacere e il desiderio e poi
la capacità autonoma di leggere.
La lettura non è un bisogno naturale, ma un bisogno indotto e la lettura ad alta voce è una pratica
libera e spontanea che non richiede alcuna particolare competenza ma è un prezioso dono che
ogni genitore può permettersi di dare al proprio bambino/a.
Obiettivi generali
La lettura ad alta voce
•
Crea l’abitudine all’ascolto
•
Accresce il desiderio di imparare a leggere
•
È un’esperienza molto piacevole per l’adulto e il bambino
•
Calma, rassicura e consola
•
Rafforza il legame affettivo tra chi legge e chi ascolta.
•
Migliora lo sviluppo cognitivo del bambino
•
Aumenta le competenze linguistiche (ampliamento del vocabolario, miglioramento delle
capacità espressive, etc.)
•
Consolida l’intelligenza narrativa (o rafforzamento del senso della storia e cioè di quella
capacità innata di organizzare il pensiero in termini narrativi secondo sequenze logicotemporali precise)
•
Sviluppa la capacità d’ascolto e la progressiva dilatazione del tempo di attenzione
Destinatari
Genitori e bambini di tutta la scuola
Finalità del progetto:
•
promuovere la diffusione delle lettura ad alta voce in modo capillare;
•
portare il lettore, che ascolta un altro leggere, a vedere e sentire la lingua, a riconoscere le
25
parole ‘potenti’ capaci cioè di raccontare altre storie.
Obiettivi specifici:

far diventare i libri oggetti familiari ed amici, attraverso la lettura quotidiana;

coltivare il piacere per la lettura e l’ascolto;

abituare alla condivisione con gli altri di un momento speciale, dove la voce è protagonista;

sollecitare forme di dialogo ed espressione verbale con l’adulto e tra i bambini.

Sviluppare l’abitudine alla lettura in famiglia ed accrescere negli adulti la

consapevolezza che leggere ai bambini genera salute
Metodologia:
La metodologia si basa su

accoglienza

lettura ad alta voce, racconto, lettura dialogica, lettura per immagini, conversazione;

allestimento di una piccola biblioteca a prestito
Spazi:

le singole sezioni della scuola;

la palestra

giardino
Tempi:

in ogni singola sezione, in accordo con la disponibilità dei genitori lettori volontari, si
decideranno la scansione degli interventi, la scelta e la preparazione delle letture;

periodo da novembre a maggio
Verifica:
Si monitorerà in itinere la risposta dei genitori alla partecipazione attiva del progetto e ila sua
ricaduta sul coinvolgimento dei bambini.
26
Documentazione:

fotografie;

produzioni grafiche dei bambini
LINGUE STRANIERE IN GIOCO
Premessa
Una società come quella attuale fa emergere nuovi bisogni educativi e formativi tra cui quelle
inerenti all’approccio alle lingue straniere, considerate come parte integrante della propria
formazione e come passaggio obbligato per la conoscenza degli altri.
L’attività va realizzata nel rispetto delle specificità pedagogiche della scuola dell’infanzia, dove si
richiede un intervento che non si configuri come insegnamento precoce e sistematico di una lingua
straniera, ma come sensibilizzazione del bambino ad un codice linguistico diverso da quello
materno mediante attività didattiche basato su un approccio di tipo ludico.
Obiettivi formativi:

accettazione delle diversità;

sviluppo della capacità di comprendere culture diverse.
Obiettivi specifici:

acquisire nuove competenze fonetiche;

memorizzare semplici filastrocche e canzoni;

ascoltare, comprendere, memorizzare parole in lingua inglese.
Metodologia:
L’apprendimento sarà organizzato in un clima ludico tramite attività che implichino la spontaneità,
lo scambio verbale, la narrazione e il canto corale.
I contenuti dovranno essere presentati gradualmente e ripetuti più volte, realizzando una
situazione di base che consentirà l’inserimento progressivo di nuovi vocaboli.
Spazi:
All’interno delle singole sezioni, con la presenza dell’insegnante di sezione.
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Destinatari:
Tutti i bambini delle tre sezioni.
Tempi:
Il progetto sarà realizzato in collaborazione con un'agenzia esterna, ed i tempi e le modalità di
realizzano dello stesso saranno comunicate appena individuato il soggetto aggiudicatario.
Uscite didattiche:
Si prevedono durante l’anno scolastico e soprattutto nella bella stagione, delle uscite a scopo
didattico e ricreativo.
L'INCLUSIONE
In una società sempre più caratterizzata dalla presenza di persone provenienti da paesi diversi, la
scuola si propone di favorire l'incontro, lo mediazione e lo scambio tra le diverse culture dei
bambini, valorizzando il vissuto di ognuno. Le insegnanti consapevoli dell'importanza dello sviluppo
di atteggiamenti di solidarietà,collaborazione, rispetto delle idee altrui accompagnano i bambini
negli anni della scuola dell'infanzia in modo da favorire l'acquisizione di un bagaglio di competenze
relazionali e una sensibilità verso il diverso che diventi un percorso di educazione alla convivenza.
Durante l’intero corso dell’anno, inoltre, se reputato necessario sono previsti interventi di
mediazione culturale a favore delle famiglie e dei bambini e laboratori tematici effettuati da
operatori esterni qualificati, grazie al contributo erogato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia.
PROGRAMMA D'INSEGNAMENTO DI RELIGIONE CATTOLICA
Insegnante Raffaella Petronio
IL SIGNIFICATO DELL'IRC NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
Le Indicazioni per il curriculum della Scuola dell’Infanzia e per il Primo ciclo d’istruzione (Roma,
settembre 2007), così si esprimono: “Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura, la
vita e il suo evolversi ed estinguersi, l’ambiente che lo circonda, le relazioni tra le persone… Si chiede dove
era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l’origine del
mondo; si interroga su Dio e si confronta con l’esperienza religiosa.”
L'Insegnamento della Religione cattolica (IRC) trova nelle Indicazioni nazionali la sua collocazione
nel campo di esperienza “Il sé e l'altro”. La dimensione religiosa del bambino è importante per la
sua crescita globale come persona. Nella Scuola dell'Infanzia i bambini pongono per la prima volta
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le grandi domande esistenziali, osservando se stessi, gli altri e la natura che li circonda. Il bambino si
incontra anche con i segni della realtà religiosa cristiano-cattolica, presenti nella nostra società.
L'IRC promuove la conoscenza della realtà religiosa che ci circonda, in conformità alla dottrina
della Chiesa.
Diversamente dalla catechesi, l'insegnamento scolastico della Religione cattolica non mira a fare del
bambino un cristiano, non prepara ai sacramenti, non richiede un'adesione di fede ne
un'appartenenza ecclesiale. E' invece una formazione educativa che insieme ad altre proposte dalla
scuola accompagna il bambino a scoprire se stesso e gli altri, l'ambiente nel quale vive, e lo stimola
all'apertura verso l'altro e all'amicizia.
Obiettivi specifici di apprendimento
Osservare e conoscere il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi
dono di Dio Creatore.
Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli.
Scoprire alcune personalità particolarmente significative del panorama dei Santi.
Individuare i luoghi e le espressioni dell'amore cristiano nella Chiesa e conoscere le feste cristiane
più importanti.
Obiettivi formativi
Il bambino diventa consapevole del significato religioso dell'esistenza.
Diventa consapevole della sua storia, cultura e delle sue radici religiose.
Scopre la gioia di vivere la fratellanza e l'amicizia.
Intuisce il senso dell'accettazione dell'altro e del rispetto del diverso, con un corretto
comportamento nei confronti della religiosità, delle altre religioni e dei non credenti.
Contenuti
Quest’anno scolastico scopriremo attraverso le ore di Religione cattolica alcune storie bibliche
adatte ai bambini e ascolteremo alcune parabole di Gesù, utilizzando il racconto come metodo
didattico, sviluppandolo in modo creativo e giocoso, per i bambini della Scuola dell’Infanzia.
Allacciandosi al tema annuale “Il corpo e il movimento”, scelto dalla scuola, apprenderemo aiutandoci
con musiche e canti, movimenti e danze, ma anche con giochi creativi, dove il corpo ha sempre un
ruolo primario.
Il bambino infatti scopre l'ambiente che lo circonda con e attraverso il proprio corpo. Il movimento
creativo e la danza, ma anche l'espressione ritmica e musicale saranno perciò strumenti molto utili
per raggiungere i traguardi educativi desiderati.
Assieme scopriremo anche le leggende dei Santi più conosciuti nel nostro panorama culturale e i
luoghi e le feste cristiane più caratteristiche del nostro territorio.
La presenza di bambini stranieri nella scuola e diversità etniche, religiose e culturali presenti, ci
spingono ad affrontare il tema dell'interculturalità vista come diversità che porta ricchezza; l’intero
percorso didattico sarà attivato ponendo molta attenzione alla valorizzazione, condivisione e
cooperazione tra i bambini.
Si utilizzeranno materiali e sussidi idonei all’età dei bambini: testi appropriati, sussidi illustrati,
schede operative, CD, videocassette o DVD a disegni animati curati da case editrici specifiche per i
materiali di IRC (S. Paolo, Elledici).
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Metodo di apprendimento
•
•
•
•
•
ascolto di racconti, brani, filastrocche, musica
riflessione con momenti di conversazione, confronto e dialogo
il gioco come momento di apprendimento con varie attività ludiche e di aggregazione
il canto, la danza e la teatralità come strumenti per risvegliare l'espressività del bambino
produzione di piccole creazioni manuali, disegni di vario tipo, cartelloni e simili.
Destinatari
Tutti i bambini della Scuola dell'Infanzia Comunale “Il Giardino dei sogni” che si avvalgono
dell'insegnamento della Religione cattolica, divisi in gruppi omogenei per fasce d'età (bambini
piccoli, medi e grandi).
Spazi

Luoghi interni alla scuola (aula apposita, palestra)

Luoghi esterni alla scuola (giardino, eventuali uscite didattiche)
Eventuali uscite didattiche (visite guidate) saranno concordate con il Coordinatore didattico e le
Insegnanti della scuola, precedute da alcune lezioni di preparazione.
CONCLUSIONE
Nel corso dell'anno scolastico la scuola si riserva di aderire ad altri progetti, iniziative o attività
promosse dal nostro Comune o da altri enti pubblici, e da associazioni private.
Le progettualità indicate in premessa, che riguardano l'intera gamma di progettualità che il servizio
delle scuole Comunali di Trieste mette in campo, rappresentano le linee guida che, rilette
attraverso le specifiche competenze possedute dal personale insegnante inserito in ciascuna scuola,
vengono di volta in volta sviluppate all'interno dei singoli P.O.F.
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