Riassunto del Segretario generale dal rapporto della Commissione

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Riassunto del Segretario generale dal rapporto della Commissione
Riassunto del Segretario generale dal rapporto
della Commissione d’inchiesta del Quartier
generale delle Nazioni Unite su alcuni incidenti
nella Striscia di Gaza fra il 27 dicembre 2008 e il
19 gennaio 2009
traduzione a cura del Gruppo BDS Pisa
1.
L’11 febbraio 2009 ho convocato una Commissione d’inchiesta del Quartier generale delle Nazioni Unite1 per “riesaminare e indagare sui seguenti incidenti che sono avvenuti nella Striscia di Gaza fra il 27 dicembre 2008 e il 19
gennaio 2009 e nei quali si sono verificate morti o lesioni presso immobili delle
Nazioni Unite, e/o sono stati inferti danni alle stesse, o nei quali si sono verificate morti o lesioni o sono stati subiti dei danni nel corso di operazioni delle
Nazioni Unite:
a. Lesioni personali e danni alla scuola media femminile [Preparatory “A”
Girls School, N.d.T.] della UNRWA [United Nations Relief and Works
Agency for Palestine Refugees in the Near East] a Khan Younis il 29
dicembre 2008 e la susseguente morte della persona ferita.
b. Morti e danni alla scuola elementare “Asma” della UNRWA nella città di
Gaza il 5 gennaio 2009.
c. Morti e lesioni avvenute presso e nelle immediate vicinanze della scuola
media maschile [Preparatory Boys “C” School, N.d.T.] della UNRWA di
Jabalia, e danni alla stessa, il 6 gennaio 2009.
d. Ferimenti e danni al Centro sanitario della UNRWA di Bureij il 6 gennaio
2009.
e. Fuoco di armi portatili coinvolgente un convoglio della UNRWA nella zona
di Ezbet Abed Rabou l’8 gennaio 2009 ed i relativi danni ad un veicolo
delle Nazioni Unite.
f. Ferimenti e danni al complesso del Field Office della UNRWA nella città
di Gaza il 15 gennaio 2009.
g. Morti e lesioni avvenute alla scuola elementare della UNRWA di Beit
Lahia, e danni alla stessa, il 17 gennaio 2009.
1 Il gruppo era diretto dal Sig. Ian Martin e composto dal Sig. Larry D. Johnson, dal Sig. Sinha Basnayake e dal Tenente Colonnello Patrick Eichenberger come Membri della Commissione
e dalla Sig.ra Nina Lahoud come Segretaria della Commissione.
1
h. Danni inferti al complesso dello UNSCO [Office of the United Nations
Special Coordinator for the Middle East Peace Process] di Gaza il 29
dicembre 2008.
i. Danni inferti al deposito del WFP [World Food Programme] fra il 27
dicembre 2008 e il 19 gennaio 2009.”
2.
Come stabilito nei Terms of Reference 2 , i compiti particolareggiati della
squadra investigativa erano come segue:
a. “raccogliere e rivedere tutta la documentazione relativa agli incidenti, incluso, se disponibile, il rapporto dell’indagine sugli incidenti coinvolgenti
immobili delle Nazioni Unite che il Primo ministro Olmert ha promesso al Segretario generale, e qualsiasi altro rapporto disponibile che possa
risultare da indagini nazionali o d’altro tipo.
b. Identificare ed interrogare tutti i testimoni rilevanti ed altri che possano
contribuire all’indagine, ed acquisire le loro dichiarazioni.
c. Visitare i luoghi dove sono avvenuti gli incidenti.
d. Produrre un rapporto per il Quartier generale, includendo quanto segue:
(i) accertamenti sui fatti degli incidenti, inclusi: i nomi completi delle
persone morte e ferite; data, ora e luogo della morte o ferimento; le
cause di morte o ferimento; se quelli che facevano parte del personale
delle Nazioni Unite fossero stati in servizio al momento degli incidenti; nel caso di chi non fosse parte del personale delle Nazioni Unite,
la ragione della loro presenza sulla scena dell’incidente o nelle immediate vicinanze; e le descrizioni delle perdite o danni alle proprietà
delle Nazioni Unite e delle persone morte e ferite.
(ii) Accertamenti sulle cause degli incidenti.
(iii) Accertamenti sulle responsabilità di qualsiasi individuo o entità negli
incidenti.
(iv) Raccomandazioni riguardanti qualsiasi azione che, secondo la squadra,
debba esere intrapresa dalle Nazioni Unite, inclusa qualsiasi azione o
misura che possa essere presa per evitare il ripetersi degli incidenti.
(v) Prove rilevanti, da aggiungere come appendici ed annessi, incluse
fotografie, risultati di autopsie, eccetera”.
3.
La Commissione ha osservato che non rientrava nei Terms of Reference
rivolgersi ai piú ampi aspetti del conflitto a Gaza, le sue cause, o la situazione
toccante le popolazioni civili di Gaza e del sud di Israele nel periodo prima che
l’operazione Piombo Fuso fosse iniziata. Il suo compito si limitava a considerare
i nove incidenti identificati nei suoi Terms of Reference.
4.
La Commissione ha raggiunto le conclusioni seguenti riguardo i fatti e le
cause e responsbilità per ciascuno di questi incidenti. I completi accertamenti fattuali, insieme alle prove e documentazione a sostegno e le giustificazioni
per le conclusioni sotto riassunte, sono contenuti nel rapporto completo della
2 Documento che stabilisce obiettivi, limiti, procedure etc. di un gruppo di lavoro, qui della
Commissione d’inchiesta (N.d.T).
2
Commissione, che è stato sottoposto confidenzialmente al Segretario Generale,
consistentemente alla prassi normale delle Commissioni d’inchiesta delle Nazioni
Unite.
Incidente (a): Lesioni personali e danni alla scuola media femminile della UNRWA a Khan Younis
il 29 dicembre 2008 e la susseguente morte della
persona ferita
5.
La scuola media femminile di Khan Younis si trova a circa un chilometro
a nordovest della città di Khan Younis. Adiacente alla scuola si trova un asilo,
anch’esso gestito dalla UNRWA. La Commissione ha osservato che le coordinate
GPS della scuola erano state comunicate in precedenza alle Forze di difesa israeliane (Israeli Defense Forces, IDF) e che la scuola compare su una mappa
che era stata preparata dal Coordinatore delle attività del Governo nei Territori
(Coordinator of Government Activities in the Territories, COGAT) e messa a
disposizone delle Nazioni Unite allo scopo di cccordinare le attività delle Nazioni
Unite con le IDF (la “Joint Coordination Map”).
6.
Il 29 dicembre, la scuola era chiusa in occasione del Nuovo anno islamico.
Questa data era due giorni dopo l’inizio dell’operazione Piombo Fuso, ed era nel
corso della prima settimana dell’operazione, quando consisteva esclusivamente
di attacchi aerei su Gaza. Il giorno dell’incidente, un dipendente della UNRWA
lavorava alla scuola come guardia. Un altro dipendente della UNRWA lavorava
come guardia nell’asilo adiacente.
7.
Di fronte alla scuola, dall’altra parte della strada, c’era un Centro di difesa
civile, ospitante una stazione di pompieri. Poiché il loro centro aveva ricevuto un
avvertimento per telefono, i pompieri della Difesa civile temevano che il centro
venisse preso di mira. Avvertirono la guardia della UNRWA di lasciare la scuola
perché anch’egli avrebbe potuto essere preso di mira, ma decise di rimanere.
8.
Circa alle 3:30 del pomeriggio è avvenuta un’esplosione. La Commissione
ha accertato che la guardia della UNRWA venne colpita da un’arma, o frammenti
di un proiettile, fuori dal cancello della scuola. Venne portata in ospedale, dove
morı́ in séguito. La Commissione ha accertato che la guardia della UNRWA
all’asilo accanto ha subito lesioni dallo stesso proiettile. Anche la scuola è stata
danneggiata.
9.
La Commissione non ha potuto, con le poche informazioni ad essa disponibili, raggiungere una conclusione sulla natura od origine del proiettile. Pur
accertando che l’uccisione della guardia della UNRWA è stata priva di alcuna
giustificazione e chiaramente illecita, la Commissione non ha potuto giungere
ad una conclusione riguardo a quali individui o entità ne fossero responsabili.
3
Incidente (b): Morti e danni alla scuola elementare
“Asma” della UNRWA nella città di Gaza il 5
gennaio 2009
10.
La scuola elementare mista “Asma” della UNRWA si trova nel centro
della città di Gaza. L’edificio principale della scuola è una costruzione a due
piani, che contiene le aule e le stanze per i dipendenti, inclusi dei piccoli servizi
igienici, uno per le bambine ed uno per i bambini. Il complesso contiene un
campo da gioco, una costruzione ospitante una mensa, e due blocchi di servizi
igienici, uno per le donne ed uno per gli uomini.
11.
La scuola il 27 dicembre 2008 era chiusa a causa delle operazioni militari facenti parte dell’operazione Piombo Fuso. Venne aperta ufficialmente il
5 gennaio 2009 come ricovero per i palestinesi colpiti dal conflitto; tuttavia, il
fatto che la scuola venisse usata come ricovero di emergenza non venne notificato alle IDF fino al mattino del 6 gennaio. I documenti del Field Office della
UNRWA a Gaza mostrano che 406 persone avevano cercato rifugio nella scuola
alla sera del 5 gennaio. Le procedure della UNRWA richiedevano che chi cercava
rifugio venisse perquisito, particolarmente in cerca di armi. La Commissione ha
osservato che venne riferito sia che [alcuni richiedenti rifugio, N.d.T] venivano
perquisiti in tal modo, sia che [altri, N.d.T] non venivano perquisiti perché appariva evidente che portavano poco o nulla con sé. Chi cercava rifugio nella
scuola veniva registrato. Una tessera di identità del ricovero veniva assegnata al
capo della famiglia che cercava rifugio. Dopo la registrazione, ai membri della
famiglia venivano assegnate delle aule come alloggio. Il gestore del ricovero cercava per quanto possibile di tenere unite le famiglie. A tre giovani, di 25, 24 e
19 anni, insieme ad altri membri della loro famiglia estesa, era stata assegnata
una stanza al secondo piano.
12.
Nella sera del 5 gennaio, una guardia della UNRWA si trovava alle porte
fra i complessi interno ed esterno della scuola. Secondo le informazioni che ha
dato, alle 11 di sera circa ha lasciato passare la madre di uno dei giovani ed un
giovane della famiglia attraverso le porte per usare il bagno.
13.
Circa alle 11:15 della sera un missile ha colpito all’interno del complesso
della scuola vicino al blocco dei servizi igienici. Ha ucciso i tre giovani che
appena pochi minuti prima avevano lasciato l’edificio della scuola. Ha pure
causato danni agli immobili della scuola. La Commissione ha accertato che il
missile era stato lanciato dall’aria dalle IDF.
14.
La Commissione ha considerato la possibilità che i tre giovani fossero
impegnati, o sul punto di impegnarsi, in attività militari. Ha concluso che,
valutando il pro e il contro, sia piú probabile che fossero usciti per usare in
modo normale i servizi igienici del complesso scolastico, e che non si stessero
preparando ad impegnarsi in attività militari. In relazione a questo, la Commissione ha osservato che sul luogo non sono state trovate armi o munizioni e
che, facendo un bilancio delle probabilità, era difficile accettare [l’idea, N.d.T]
che un’arma venisse introdotta di nascosto nel complesso prima dell’incidente e
dopo riportata fuori.
15.
Riguardo al fatto che la IDF sapesse che la scuola funzionava come un
centro per i civili, la Commissione ha osservato che, il giorno dell’attacco, le
IDF avevano lanciato 300.000 volantini di avvertimento, e con questo ed altri
mezzi avevano raccomandato che i civili si trasferissero nei centri cittadini. Ha
4
osservato anche che parecchie centinaia di palestinesi si erano radunate in cerca
di rifugio alla scuola “Asma” fin dal giorno precedente l’incidente, e che da
mezzogiorno si erano messi in fila nel campo da gioco per registrarsi, facilmente
visibili da parte della sorveglianza aerea.
16.
La Commissione ha concluso che le IDF hanno condotto un attacco diretto ed intenzionale su immobili delle Nazioni Unite. Ha considerato che questo
costituisca una flagrante violazione dell’inviolabilità degli immobili delle Nazioni
Unite si sia mancato di garantire l’immunità da ogni forma di interferenza ai
beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato che tali inviolabilità ed immunità non possono essere scavalcate da esigenze di convenienza militare. La
commissione ha accertato che il Governo di Israele è di conseguenza responsabile
della morte dei tre giovani che si stavano rifugiando nella scuola e dei danni ai
suoi immobili causati dalle sue azioni.
17.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle responsabilità del Governo
di Israele di proteggere il personale delle Nazioni Unite ed i civili riparati sugli
immobili delle Nazioni Unite e per proteggere immobili e proprietà delle Nazioni
Unite.
Incidente (c): Morti e lesioni avvenute presso
e nelle immediate vicinanze della scuola media
maschile della UNRWA di Jabalia, e danni alla
stessa, il 6 gennaio 2009.
18.
La scuola media maschile della UNRWA di Jabalia serve bambini che
passano dall’educazione primaria a quella secondaria, ed è nota anche come
scuola di Al-Fakhoura, dal nome del quartiere. La scuola si trova in un edificio
di tre piani, entro un complesso racchiuso da un muro alto circa tre metri, e vi si
accede da un cancello di altezza simile. La scuola confina, sul lato occidentale,
con la strada di Al Fakhoura che, in una parte adiacente alla scuola, è abbastanza
larga da formare una “isola di traffico”dove a volte si radunano delle persone e
dove era stato sistemato un banchetto di frutta e verdura il giorno dell’incidente.
19.
La Commissione ha osservato che le coordinate GPS della scuola di Jabalia erano state preventivamente comunicate alle IDF con aggiornamenti regolari e che la scuola appariva sulla Joint Coordination Map, preparata e messa
a disposizione dal COGAT. Ha pure osservato che la scuola era inclusa nella
lista di 91 ricoveri provvisori che erano stati comunicati alle IDF prima dell’operazione Piombo Fuso. Era stata aperta come ricovero per i civili il 5 gennaio
2009.
20.
La Commissione ha accertato che, a metà del pomeriggio del 6 gennaio
2009, una serie di granate di mortaio colpı́ le immediate vicinanze della scuola
della UNRWA a Jabalia, causando ferite a sette persone all’interno della scuola
– sei ospiti del ricovero ed una guardia della UNRWA. La Commissione ha affermato che non le è stato possibile compiere le esaurienti indagini necessarie a
raggiungere solide conclusioni sul numero di persone uccise e ferite nelle immediate vicinanze della scuola. Ha osservato che la OCHA ed alcune organizzazioni
locali per i diritti umani stimavano fra 30 e 40 uccisi. Ha affermato che, inoltre,
5
si è stimato che 50 persone siano state ferite. Ha accertato che uno di quelli
uccisi fuori dalla scuola era un ragazzo di 14 anni che si era rifugiato nella scuola
con la famiglia, ed era fuori dal cancello della scuola quando venne ucciso.
21.
La Commissione ha accertato che la causa incontestata del ferimento
della guardia della UNRWA e delle persone che si erano rifugiate nella scuola
della UNRWA a Jabalia e dei danni alla scuola, e delle morti e lesioni di persone
nelle immediate vicinanze della scuola, è stato lo sparo da parte delle IDF di
colpi di mortaio da 120 mm che sono caduti sulla strada fuori dalla scuola e sul
complesso di una casa familiare vicina.
22.
La Commissione ha osservato che in dichiarazioni pubbliche e resoconti
di stampa al momento dell’incidente, le autorità israeliane hanno affermato che
le IDF stavano rispondendo a fuoco di mortaio dall’interno della scuola della
UNRWA e che la scuola era stata minata con trappole esplosive. Ha osservato
anche che l’accusa di fuoco di mortaio di Hamas dall’interno della scuola della
UNRWA era ancora sul sito web del Ministero degli affari esteri israeliano mentre
il rapporto veniva compilato. La Commissione ha accertato che non c’erano
stati spari dall’interno del complesso e non c’erano stati esplosivi all’interno
della scuola.
23.
La Commissione ha inoltre osservato che alcune dichiarazioni emesse
successivamente all’incidente affermavano che le IDF avevano risposto a fuoco di
mortaio dalle immediate vicinanze della scuola. La Commissione ha affermato
che non le è stato possibile concludere se dei mortai venissero o no sparati
e mirati contro le IDF dalle vicinanze della scuola. Tuttavia, ha osservato
che la maggior parte delle testimonianze ricevute dalla Commissione, o ad essa
presentate, affermava che di ciò non si dava il caso.
24.
La Commissione ha osservato che lo strumento di risposta ad un centro
di fuoco di mortaio identificato che avrebbe comportato il minimo rischio ai
civili ed alle proprietà, inclusa la scuola della UNRWA, sarebbe stato un attacco
missilistico accuratamente mirato. Non era nella posizione di stabilire se tale
strumento fosse disponibile alle IDF in quel momento e, se non lo fosse stato,
la durata e le conseguenze di qualsiasi ritardo finché non lo fosse diventato.
25.
La Commissione ha accertato che, sparando colpi di mortaio da 120 mm
ad alto esplosivo, le IDF non hanno mantenuto un’adeguata distanza di sicurezza
fra quale che fosse il suo bersaglio e la scuola. La Commissione ha accertato
che una granata ha colpito a solo 20 metri dalla scuola e che i frammenti hanno
causato ferite a persone all’interno del complesso scolastico. Ha pure osservato
che, anche se la distanza di sicurezza mantenuta nei confronti della scuola fosse
stata adeguata, ciò non avrebbe riguardato il problema delle morti e lesioni che
erano state causate nelle immediate vicinanze della scuola.
26.
La Commissione ha concluso che le IDF hanno leso l’inviolabilità degli
immobili delle Nazioni Unite ed hanno mancato di rispettare l’immunità delle
proprietà e dei beni dell’Organizzazione da interferenze. Ha osservato che tali inviolabilità ed immunità non possono venire scavalcate da esigenze di convenienza
militare. La Commissione quindi ha trovato il Governo di Israele responsabile
delle lesioni a membri di famiglie rifugiate nella scuola e dei danni agli immobili
e proprietà della UNRWA causati dalle sue azioni.
27.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle responsabilità del Governo
di Israele di proteggere il personale delle Nazioni Unite ed i civili riparati sugli
6
immobili delle Nazioni Unite e di proteggere immobili e proprietà delle Nazioni
Unite.
28.
Riguardo ai civili fuori dalla scuola, che includevano bambini e donne,
la Commissione ha osservato che le responsabilità delle parti in conflitto devono
essere valutate secondo le regole e principii del diritto umanitario internazionale.
Ha affermato che il numero di tali morti, ed il numero e natura delle lesioni, e la
misura in cui possano essere categorizzati come agenti in ruolo non-civile, non
potessero essere indagati adeguatamente entro i vincoli della Commissione.
Incidente (d): Ferimenti e danni al Centro sanitario della UNRWA di Bureij il 6 gennaio 2009
29.
Il Centro sanitario della UNRWA a Bureij è una struttura consistente
di un edificio a un solo piano situato al centro del campo di Bureij a Gaza.
La Commissione ha osservato che le coordinate GPS del Centro erano state
preventivamente comunicate alle IDF con aggiornamenti regolari e che il Centro
appariva sulla Joint Coordination Map, preparata e messa a disposizione dal
COGAT.
30.
Il Centro non ha pazienti ricoverati, ma fornisce assistenza medica primaria a visitatori (pazienti ambulatoriali). Il 6 gennaio 2009, la data in cui
il Centro è stato danneggiato ed il suo personale e pazienti feriti, la Commissione ha osservato che 40 dipendenti si erano presentati in servizio e che c’erano
approssimativamente 600 visite di pazienti.
31.
Il Centro si trova in un’area urbana abitata. Al di là della strada che
dava accesso al Centro c’era un condominio di quattro piani. La commissione
ha osservato che la distanza che separava il Centro da quel condominio era
di approssimativamente 20 metri. Il 6 gennaio, attorno alle 10:40 di mattina,
la Commissione ha accertato che quel condominio venne colpito da un piccolo
missile. Il missile non causò lesioni a persone, e causò solo dei danni materiali
entro un’area ristretta. Il medico principale della UNRWA al Centro sanitario
ha informato la Commissione che pensò si potesse trattare di un “missile di
avvertimento” che avrebbe potuto essere seguito da un attacco molto piú distruttivo e pericoloso, e che quindi ordinò al suo personale di chiedere ai pazienti
di rimanere dentro all’edificio del Centro, e non al di fuori. Tuttavia, non poté
impedire a nuovi pazienti di arrivare al Centro. La Commissione ha osservato
che sembra che gli occupanti del condominio avessero interpretato similmente
l’attacco, ed avessero evacuato l’edificio, perché non ha avuto notiza di morti o
lesioni agli occupanti a causa dell’attacco.
32.
La commissione ha accertato che, circa dieci minuti dopo, una potente
bomba d’aereo colpı́ il condominio, riducendolo a un guscio. L’edificio non crollò
nella strada o contro le costruzioni adiacenti. Tuttavia, l’esplosione ha causato
il lancio di detriti e shrapnel sull’edificio del Centro e nel complesso del Centro,
provocando danni all’edificio ed al veicolo del Centro là parcheggiato.
33.
La commissione ha accertato che, di conseguenza, nove impiegati del
Centro hanno subito lesioni personali, mentre anche tre pazienti che stavano raggiungendo o passando il cancello del Centro hanno subito estese lesioni personali,
uno dei quali in seguito è morto delle lesioni.
34.
La Commissione ha accertato che la causa incontestata delle lesioni al
7
personale della UNRWA nel Centro e della morte e lesioni di pazienti in visita
al Centro, come dei danni al Centro ed al suo veicolo, è stata una bomba di
precisione sganciata dalle IDF sul condominio di fronte al Centro.
35.
La Commissione ha osservato che, pur avendo avuto notizia che alcuni
occupanti di quel condominio avevano affiliazioni con Hamas, non ha considerato
che la totalità delle informazioni ricevute le permettano di concludere se l’edificio
fosse stato usato o no da Hamas per scopi operativi.
36.
Riguardo al piccolo missile usato sull’edificio dalle IDF come avvertimento, la Commissione ha osservato come sia stata una fortuna che il medico
principale del Centro sanitario abbia capito che avrebbe potuto essere il precursore di un attacco molto distruttivo, che avrebbe anche potuto interessare
il Centro sanitario, e che abbia quindi ordinato al suo personale di chiedere
ai pazienti di rimanere dentro all’edificio del Centro. Ha osservato che, ciò
nonostante, un certo numero di dipendenti del Centro che erano dentro siano
stati feriti per gli effetti dell’attacco. La Commissione ha osservato che il missile leggero, anche insieme all’ordine del medico, era quindi insufficiente come
avvertimento per salvaguardare da lesioni gli occupanti del Centro sanitario.
Inoltre, la Commissione ha osservato che non ha potuto aiutare la UNRWA a
proteggere l’edificio ed il veicolo del Centro, tutti e due dei quali hanno subito
danni dall’attacco principale.
37.
La Commissione ha osservato che nessun avvertimento preventivo è stato dato alla UNRWA, anche se le IDF avrebbero saputo in anticipo che pianificavano una futura azione militare in prossimità del Centro sanitario. La
Commissione ha osservato che un avviso sufficientemente tempestivo avrebbe
permesso alla UNRWA di prendere le misure protettive necessarie per assicurare la sicurezza dei dipendenti della UNRWA sul luogo e dei pazienti in visita
al Centro, cosı́ come la sicurezza del veicolo della UNRWA nel complesso, e
che avrebbe anche potuto permettere alla UNRWA di mitigare i danni all’edificio stesso. La Commissione ha quindi accertato che le IDF hanno mancato di
prendere sufficienti misure cautelari in relazione al Centro sanitario.
38.
La Commissione ha concluso che c’è stata una lesione dell’inviolabilità
degli immobili delle Nazioni Unite e si è mancato di garantire l’immunità da
ogni forma di interferenza ai beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato
che tale inviolabilità ed immunità non possono essere scavalcate da esigenze di
convenienza militare. Ha accertato che il Governo di Israele è di conseguenza
responsabile delle morti e lesioni causate a pazienti in visita al Centro sanitario
e per i lesioni al personale della UNRWA, cosı́ come per i danni provocati a
veicoli e proprietà della UNRWA, causati dalle sue azioni.
39.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle responsabilità del Governo
di Israele per proteggere il personale delle Nazioni Unite ed i civili in visita al
Centro sanitario e per proteggere immobili e proprietà delle Nazioni Unite.
8
Incidente (e): Fuoco di armi portatili coinvolgente un convoglio della UNRWA nella zona di
Ezbet Abed Rabou l’8 gennaio 2009 ed i relativi
danni ad un veicolo delle Nazioni Unite
40.
Attorno al 5 gennaio 2009, una funzionaria per la logistica degli approvvigionamenti sul campo [Field Procurement Logistics Officer ] della UNRWA
seppe della morte di un membro del suo staff e che la sua famiglia non aveva la
possibilità di recuperarne il corpo. Conseguentemente si decise che la UNRWA
avrebbe cercato di recuperare il corpo del membro dello staff affinché la famiglia
lo potesse seppellire. Questo avrebbe richiesto l’invio di un convoglio attraverso
la zona di Ezbet Abed Rabou, che allora era occupata dalle IDF. Sarebbe quindi stato necessario coordinare l’operazione di recupero con le IDF attraverso la
loro Amministrazione di coordinamento e collegamento (Coordination and Liason Administration, CLA), per assicurare un percorso ed un periodo di tempo
sicuri per il viaggio. La funzionaria per la logistica degli approvvigionamenti
sul campo della UNRWA di routine coordinava con le IDF l’ingresso di camion
in Gaza. Mentre un altro funzionario delle Nazioni Unite di routine coordinava
i movimenti del personale delle Nazioni Unite, le sue normali controparti nella
CLA erano le stesse con cui trattava la funzionaria di routine. Conseguentemente, essa si rivolse ad una delle sue solite controparti della CLA e le fornı́ i
dettagli necessari ed ottenne il permesso per una specifica data ed ora. La CLA
dette istruzione di non prendere una particolare strada.
41.
La Commissione ha accertato che il convoglio lasciò il Field Office della
UNRWA a Gaza nel pomeriggio dell’8 gennaio 2009. Consisteva di tre veicoli
– un’auto alla testa, che portava del personale delle Nazioni Unite ed issava
una bandiera delle Nazioni Unite, un’ambulanza del Ministero della sanità, ed
un’altra automobile, anch’essa con personale delle Nazioni Unite. Il convoglio
evitò di prendere la strada da cui erano stati sconsigliati dalla CLA. La funzionaria per la logistica degli approvvigionamenti sul campo della UNRWA, che
era nell’auto alla testa, ha informato la Commissione che sette o otto colpi di
armi portatili furono diretti sull’auto alla testa. La Commissione ha accertato
che l’auto è stata colpita tre volte, ma non sono state subite lesioni personali.
L’auto alla testa si fermò ed il fuoco cessò. Dopo un fallito tentativo di entrare
in contatto con la CLA, si decise che il convoglio sarebbe ritornato al complesso
del Field Office della UNRWA, cosa che fece senza ulteriori incidenti.
42.
La Commissione ha osservato che, in conseguenza di questo ed altri
incidenti precedenti, il 9 gennaio 2009 la UNRWA annunciò una sospensione
temporanea di tutti i movimenti di personale in tutta la Striscia di Gaza a
causa di un’interruzione nel funzionamento dei meccanismi di ccordinamento
fra la UNRWA e le autorità israeliane. La Commissione ha osservato che questa sospensione ha interferito con le operazioni umanitarie della UNRWA. Piú
tardi quel giorno, in un incontro ad alto livello, le Nazioni Unite ricevettero
assicurazioni credibili che la sicurezza del personale delle Nazioni Unite, delle
installazioni e delle operazioni umanitarie verrebbe pienamente rispettata ed
iniziative per collegamenti migliorati e piú efficace cordinamento interno entro le IDF [sarebbero state prese, N.d.T.]. Le Nazioni Unite conseguentemente
ripresero i movimenti del loro personale.
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43.
La Commissione ha concluso che gli spari provenivano dalle IDF ed erano
intesi come avvertimento. Ha accertato che la funzionaria per la logistica degli
approvvigionamenti sul campo che aveva iniziato il ccordinamento del convoglio
non aveva commesso alcun errore nelle procedure di coordinamento o nel suo
interfacciamento con la CLA. Ha inoltre accertato che la sparatoria avvenne in
séguito alla mancata comunicazione entro le IDF, specificamente fra la CLA e
le forze sul terreno.
44.
La Commissione ha concluso che si è mancato di di garantire l’immunità
da ogni forma di interferenza ai beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato che tale immunità non può essere scavalcata da esigenze di convenienza
militare. Ha accertato che il Governo di Israele è di conseguenza responsabile
per i danni a beni e proprietà delle Nazioni Unite causati dalle sue azioni.
45.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle responsabilità del Governo
di Israele di proteggere il personale delle Nazioni Unite ed altri civili viaggianti
come parte del convoglio e di proteggere le proprietà delle Nazioni Unite.
Incidente (f ): Ferimenti e danni al complesso del
Field Office della UNRWA nella città di Gaza il
15 gennaio 2009
46.
Il complesso del Field Office della UNRWA ospita il quartier generale
della UNRWA a Gaza, incluso l’ufficio del Commissario generale ed il Field Office
per la Striscia di Gaza. È il fulcro e centro nevralgico di tutte le operazioni della
UNRWA a Gaza, con uffici amministrativi, depositi di carburante, magazzini per
cibo, medicinali, coperte ed altri materiali per l’assistenza umanitaria. È situato
in un’area residenziale. La Commissione ha osservato che le coordinate GPS del
complesso erano state comunicate in precedenza alle IDF dalle Nazioni Unite e
che il complesso appariva sulla Joint Coordination Map preparata dalle IDF.
47.
La fase dei combattimenti di terra dell’operazione Piombo Fuso iniziò il 3
gennaio 2009. Comprendeva profonde incursioni delle IDF in zone della Striscia
di Gaza. Per la sera del 14 gennaio, queste incursioni avevano raggiunto le
periferie meridionali della città di Gaza. Il personale della UNRWA ha detto
alla Commissione che i bombardamenti [di artiglieria, N.d.T.] si erano avvicinati sempre piú al complesso nella notte del 14 gennaio e che, al mattino del 15
gennaio 2009, le granate cadevano vicino e inondavano il complesso di polvere e
cemento. I dirigenti superiori ed il personale della UNRWA erano molto preoccupati, poiché il complesso conteneva circa 170000 litri di carburante diesel in
serbatoi sotterranei. Anche otto autocisterne, di cui tre piene, vi erano parcheggiate. Aumentando il fuoco di artiglieria, la UNRWA fece entrare nel complesso
circa 600–700 civili in cerca di rifugio, che vennero tutti perquisiti e tenuti in
un’unica area dal personale della UNRWA. Degli edifici accanto al complesso
vennero colpiti dall’artiglieria ed i primi colpi diretti sul complesso, incluso il
Centro di formazione ed il parcheggio, avvennero attorno alle 7:45 del mattino.
Incendi e fumo cominciarono a erompere nel complesso, incluso il parcheggio
ed i magazzini. Il personale internazionale della UNRWA entrò ripetutamente
in contatto con le sue controparti delle IDF e di Israele, chiedendo la fine del
fuoco nel complesso e nelle vicinanze. In risposta vennero fatte assicurazioni
10
dalle IDF, ma la Commissione ha accertato che queste furono inefficaci e non
corrisposte da azioni sul terreno per un periodo di piú di due ore.
48.
Alle 9:45 di mattina, due membri del personale della UNRWA si accorsero di cunei impregnati di fosforo bianco incendiato sotto ad un camion di
carburante e sparsi sul terreno attorno all’area del magazzino e dei serbatoi di
carburante. Nonostante la caduta di bombe d’artiglieria, uscirono nel complesso
e cercarono di spengere il fuoco sotto all’autocisterna. Non poterono farlo, ma
riuscirono a togliere da lı́ sotto il frammento incendiato. Sebbene grandemente
preoccupato per le autocisterne, il personale della UNRWA decise che ogni tentativo di spostare le cisterne in un posto sicuro avrebbe dovuto attendere finché
non terminasse il bombardamento. Fra le 12:00 e le 12:30 pomeridiane, il personale della UNRWA riuscı́ a spostare le autocisterne e qualche altro veicolo dal
complesso. Tuttavia, degli incendi si sparsero nel complesso durante il pomeriggio. Poiché i serbatoi d’acqua sui tetti dalla UNRWA erano già stati distrutti
dalle granate, non c’era acqua a disposizione. Il personale ha detto alla Commissione che, quando il fuoco ebbe avvolto l’officina di riparazione dei veicoli, con
i suoi materiali altamente infiammabili, era impossibile impedire che il fuoco si
estendesse alla zona dei magazzini, che custodiva medicine, cibi, forniture varie
e coperte.
49.
La Commissione ha osservato che, il giorno dell’incidente, dei resoconti
di stampa riportavano dichiarazioni in merito a funzionari del Governo di Israele
affermanti che elementi palestinesi avevano sparato dal complesso della UNRWA,
usando anche armi anticarro, e che le IDF avevano risposto. La Commissione
ha sottolineato che il personale della UNRWA ha affermato di non aver udito
spari dall’interno del complesso o dalle immediate vicinanze nel mattino del 15
gennaio 2009 e di non aver visto o udito qualsiasi cosa che potesse suggerire
la presenza di miliziani dentro al complesso. La Commissione ha proseguito
confermando che non c’è alcuna prova che che qualche attività militare contro
le IDF abbia avuto origine all’interno del complesso.
50.
La Commissione ha accertato che il fuoco di artiglieria delle IDF causò
lo scoppio all’interno del complesso del Field Office della UNRWA di tre granate
ad alto esplosivo M107 HE, da 155 mm. Ha anche accertato che lo stesso fuoco
fece cadere all’interno del complesso, specificamente sull’area del magazzino,
almeno otto involucri di proiettili fumogeni M825A1 da 155 mm contenenti
fosforo bianco3 , insieme ad un gran numero di cunei incendiati, impregnati di
3 La Commissione ha fatto i seguenti accertamenti tecnici su questi proiettili. È previsto che
tali proiettili vengano usati per creare una cortina fumogena, impedendo la visibilità fra le forze
che li impiegano e le forze nemiche. Ogni proiettile consiste del suo corpo principale (l’involucro
della bomba), e di una scatola-contenitore con 116 cunei di feltro, impregnati/saturati di
fosforo bianco. Il proiettile è predisposto per espellere dalla base il contenitore, normalmente
fra 100 e 400 metri dal suolo. Questo rilascia i cunei, che si accendono a contatto con l’aria,
producendo fumo. I cunei incendiati cadono a terra, in tre–dieci secondi, in una figura ellittica
estesa su un’area di circa 100–150 metri. Ogni cuneo di feltro è spesso 190 mm, e continua
a bruciare sul terreno da cinque a dieci minuti. Il peso totale del fosforo bianco nei cunei in
ciascun proiettile è di 5,78 kg. L’involucro, la base, le costole metalliche ed altre parti cadono
a terra. Il peso totale del proiettile è di circa 46 kg.
La Commissione ha proseguito osservando che la ICRC afferma che “se usate contro obiettivi
militari in zone abitate o vicini ad ed esse, le armi contenenti questa sostanza [il cd. fosforo
bianco] devono essere usate con estrema cautela per prevenire vittime civili”. Il fosforo bianco
brucia ad oltre 800 gradi centigradi (circa 1500 gradi Fahrenheit) e la combustione continua
finché il fosforo non viene interamente consumato o non è piú esposto all’ossigeno. La salute
umana, ha osservato la Commissione, può essere affètta avversamente in diverse maniere: da
11
fosforo bianco.
51.
La Commissione ha accertato che questo fuoco di artiglieria delle IDF ha
causato lesioni ad un impiegato della UNRWA e a due persone non identificate
che si erano rifugiate nel complesso. Specificamente, la Commissione ha accertato che queste tre persone sono state ferite da shrapnel di una delle granate ad
alto esplosivo cadute nel complesso.
52.
La Commissione ha anche accertato che dei danni molto rilevanti sono
stati causati a edifici, veicoli e materiali di scorta, sia per l’impatto diretto
del bombardamento e per la conflagrazione risultante. La conflagrazione ha
interamente divorato magazzini e costruzioni contenenti cibo, medicine ed altri beni essenziali per la fornitura di assistenza umanitaria dalla UNRWA alla
popolazione di Gaza. Di conseguenza, le operazioni umanitarie della UNRWA a
Gaza sono state ostacolate in modo significativo [adversely affected in a major
way].
53.
La Commissione ha accertato che sarebbero state causate molte morti
e lesioni, ed ulteriori distruzioni, se non fosse stato per la pronta e coraggiosa
azione di due membri del personale della UNRWA.
54.
La Commissione ha concluso che c’è stata una lesione dell’inviolabilità
degli immobili delle Nazioni Unite e si è mancato di garantire l’immunità da
ogni forma di interferenza ai beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato
che tali inviolabilità ed immunità non possono venire scavalcate da esigenze di
convenienza militare. La commissione ha accertato che il Governo di Israele è
di conseguenza responsabile delle lesioni subite e dei danni molto gravi fatti ai
beni e proprietà della UNRWA causati dalle sue azioni.
55.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle responsabilità del Governo
di Israele di proteggere i civili delle Nazioni Unite ed oggetti civili in immobili
delle Nazioni Unite. La Commissione ha considerato che le IDF avessero un
grado di responsabilità particolarmente alto nel prendere precauzioni efficaci
per assicurare la sicurezza degli immobili della UNRWA, che erano il centro
dell’azione umanitaria delle Nazioni Unite a Gaza, e del personale delle Nazioni
Unite e dei civili ivi rifugiati.
56.
La Commissione ha accertato che qualsiasi precauzione presa dalle IDF
era chiaramente inadeguata, in considerazione del lancio di granate ad alto
esplosivo nel complesso ed il lancio di proiettili contenenti cunei impregnati di
fosforo bianco sopra al complesso, esponendo gli immobili ed il personale delle
NU all’impatto di pesanti involucri metallici di bombe ed all’effetto incendiario
dei cunei infuocati, che hanno messo a rischio le vite di chi stava nel complesso,
ed avrebbe potuto incendiare il carburante nei serbatoi sotterranei ed in tre
autocisterne parcheggiate nel complesso. Ha concluso che, date tutte le circostanze, lo sparo da parte delle IDF di artiglieria con alti esplosivi e proiettili
contenenti fosforo bianco all’interno, al di sopra o in tale prossimità del quartier
generale della UNRWA da causare lesioni alle persone e danni molto consistenustioni, da inalazione di fumo dal fosforo bianco incendiato, da ingestione [oral exposure] o
dalla persistenza di particelle di fosforo bianco nell’ambiente. La Commissione ha osservato
che la morte o gravi lesioni possono anche essere causate dalla caduta dell’involucro della
bomba, pesante fino a 15 kg, e di altri componenti o frammenti metallici del proiettile; e che,
sebbene tali proiettili non siano concepiti come armi incendiarie, possono ovviamente avere
gravi effetti incendiari.
12
ti alle proprietà, è stato gravemente negligente, equivalente a sconsideratezza
[grossly negligent, amounting to recklessness].
Incidente (g): Morti e lesioni avvenuti alla scuola
elementare della UNRWA di Beit Lahia, e danni
alla stessa, il 17 gennaio 2009
57.
La scuola elementare della UNRWA a Beit Lahia è un edificio a tre piani
disposto attorno ad un cortile centrale. È situata in un complesso racchiuso da
un muro alto circa tre metri, con un cancello metallico della stessa altezza.
La Commissione ha osservato che le coordinate GPS della scuola erano state
comunicate alle IDF e che la scuola appariva sulla Joint Coordination Map,
preparata dal COGAT. La scuola era anche inclusa nella lista di 91 ricoveri
provvisori che era stata comunicata alle IDF prima dell’operazione Piombo Fuso,
ha osservato la Commissione.
58.
Il 5 gennaio 2009, la UNRWA aprı́ la scuola come rifugio e le IDF ne
vennero informata. Delle guardie erano in posizione al rifugio continuamente,
inclusa almeno una al cancello. La Commissione ha osservato che la guardia al
cancello controllava tutte le persone che entravano nella scuola per assicurarsi
che non venissero introdotte armi. La Commissione ha inoltre osservato che le
persone che entravano nella scuola venivano registrate e che, per il 16 gennaio,
secondo i documenti della UNRWA, 1891 persone erano rifugiate nella scuola,
inclusi 265 bambini minori di tre anni.
59.
La Commissione ha accertato che, il 17 gennaio, circa alle 6:40 del mattino, due proiettili esplosero sopra alla scuola, disperdendo nell’aria sopra al
complesso e sulla scuola stessa dozzine di cunei di feltro incendiati, impregnati
di fosforo bianco. L’involucro di una bomba colpı́ il muro del complesso scolastico ed un altro cadde a circa 20 metri fuori dalla scuola. Il gestore del ricovero
ordinò alle persone di evacuare la scuola e di cercare rifugio all’ospedale Kamal
Radwan o in case vicine.
60.
Pochi minuti dopo, ha accertato la Commissione, l’involucro di una bomba sfondò il tetto della scuola ed un altro colpı́ il bordo esterno del corridoio
scoperto che collega le aule all’ultimo piano. La Commissione ha accertato che
le schegge di uno di questi involucri, come anche dei detriti dell’edificio, entrarono in un’aula dove erano rifugiate molte persone, e due bambini, di 5 e 7
anni, furono uccisi, e la loro madre e un cugino gravemente feriti.
61.
La Commissione ha accertato che, circa cinque minuti dopo, un altro
proiettile esplose sopra alla scuola, seguito da un altro due o tre minuti dopo,
tutti e due disperdendo dozzine di frammenti incendiati che caddero sul complesso scolastico e sulle persone che fuggivano dalle aule. Alcuni cunei incendiati
al fosforo bianco dettero fuoco a un’aula. L’incendio venne spento prima che
si propagasse. I cunei al fosforo bianco continuarono a bruciare sul terreno
del complesso scolastico per parecchi minuti, emettendo un fumo bianco che
in séguito verrà accertato dai medici essere la causa di alcune delle lesioni fra
le vittime. Alcuni membri del personale nella scuola cercarono di spengere i
fuochi con l’acqua, creando fumi nocivi che possono essi stessi provocare danni
alla salute a lungo termine. Del personale professionale di pronto intervento
cominciò a gettare sabbia sul fosforo bianco.
13
62.
La Commissione ha accertato che nell’incidente sono stati uccisi due
bambini e [c’è stato] un totale di 13 feriti, alcuni molto gravemente, altri meno.
Sono stati causati anche dei danni all’edificio scolastico.
63.
La Commissione ha accertato che la causa incontestata delle morti, lesioni e danni fu il fuoco di artiglieria delle IDF, specificamente, il lancio di
proiettili fumogeni M825A1 da 155 mm contenenti cunei di feltro impregnati
di fosforo bianco. Le due morti ed alcune delle lesioni sono state causate dall’impatto di shrapnel dagli involucri di questi proiettili. Altre lesioni sono state
causate dal contatto con frammenti incendiati o schegge di involucri delle bombe;
altre ancora dall’inalazione dei fumi del fosforo bianco incendiato. I danni agli
immobili sono stati causati dall’impatto degli involucri delle bombe. Dei cunei
incendiati, impregnati di fosforo bianco, cadendo dentro al complesso scolastico
hanno incendiato un’aula ed hanno causato altri danni.
64.
La Commissione ha affermato di non essere in grado di fare alcun accertamento sulla possibilità che unità di Hamas fossero presenti nel quartiere di
Beit Lahia la mattina del 17 gennaio 2009, o che le IDF fossero esposte al fuoco
o che la distesa di una cortina fumogena od altre misure di reazione fossero in
conseguenza necessarie. Ha accertato che, in vista di quanto è accaduto, qualsiasi zona cuscinetto che fosse applicata attorno alla scuola in connessione con
l’uso di bombe M825A1 è stata ovviamente inefficace. Ha inoltre accertato che
qualsiasi precauzione che fosse stata presa per assicurare che i cunei impregnati
di fosforo bianco finissero di bruciare prima di toccare il suolo, è stata anch’essa
chiaramente inadeguata.
65.
La Commissione ha concluso che c’è stata una lesione dell’inviolabilità
degli immobili delle Nazioni Unite e si è mancato di garantire l’immunità da
ogni forma di interferenza ai beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato
che tali inviolabilità ed immunità non possono venire scavalcate da esigenze di
convenienza militare. La commissione ha accertato che il Governo di Israele è di
conseguenza responsabile delle morti e lesioni causate a membri delle famiglie
rifugiate nella scuola e dei danni ai beni e proprietà della UNRWA causati dalle
sue azioni.
66.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle loro responsabilità di
proteggere il personale delle Nazioni Unite ed i civili rifugiati negli immobili
delle Nazioni Unite e proteggere gli immobili e proprietà delle Nazioni Unite.
67.
La Commissione ha descritto le potenziali conseguenze che possono risultare dall’impiego di munizioni del tipo usato. Ha dichiarato che questi rischi
e pericoli dovevano essere già evidenti alle IDF, in séguito all’incidente del Field
Office della UNRWA a Gaza, appena due giorni prima. La Commissione ha
concluso che, quali che fossero le precauzioni prese dalle IDF nel caso presente,
erano chiaramente inadeguate in relazione all’uso di una sostanza estremamente
pericolosa in un’area urbana abitata. Ha accertato che gli immobili delle Nazioni
Unite allora in uso come ricovero per alloggiare delle famiglie, compresi bambini
piccoli, erano esposte al fatale impatto di pesanti involucri metallici di bombe
ed a cunei incendiati impregnati di fosforo bianco. La Commissione ha concluso
che, considerate tutte le circostanze, il lancio da parte delle IDF di proiettili
contenenti fosforo bianco in tale prossimità alla scuola da causare la morte di
due bambini e gravi lesioni ad altri, ed anche danni alle proprietà, è stato altamente negligente ed è da considerare un’irresponsabile mancanza di riguardo
14
[reckless disregard ] per la vita e la sicurezza di coloro che si rifugiavano nella
scuola.
Incidente (h): Danni inferti al complesso dello
UNSCO di Gaza il 29 dicembre 2008
68.
L’Ufficio del Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo
di pace in Medio Oriente (UNSCO) si trova nel centro della città di Gaza.
Serve da quartier generale per il Coordinatore speciale nell’implementazione del
suo mandato di coordinamento politico ed umanitario. Gli uffici dell’Ufficio
per il Coordinamento degli affari umanitari (OCHA) e dell’Organizzazione per
l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) a Gaza erano co-situate entro il complesso
all’epoca dell’incidente. C’è un rifugio antiaereo – essenzialmente, un ufficio
in un container di metallo con tetto e pareti di cemento armato e acciaio –
all’estremità meridionale del complesso. Il bunker non contiene servizi igienici
e non è attrezzato come ambiente abitativo. I tetti degli edifici nel complesso
hanno le lettere “UN” scritte su di essi in lettere nere molto grandi su sfondo
bianco. Al momento dell’incidente, 10 veicoli appartenenti allo UNSCO ed alla
OCHA stavano nel parcheggio del complesso, tutti verniciati di bianco e con
chiari identificativi UN.
69.
Su tutta la lunghezza del lato orientale, il complesso dello UNSCO confina con il complesso della Foresteria presidenziale. I due complessi sono separati
da un recinto di catenelle. Gli edifici della Foresteria presidenziale si trovavano
ad approssimativamente 30 metri dal recinto.
70.
La Commissione ha osservato che le coordinate GPS del complesso dello
UNSCO erano state preventivamente comunicate alle IDF con aggiornamenti
regolari e che il complesso appariva sulla Joint Coordination Map, preparata e
messa a disposizione dal COGAT.
71.
La Commissione ha accertato che, al momento dell’incidente, un funzionario di polizia dell’UNSCO, in veste di Officer-in-Charge dell’ufficio di Gaza,
e tre guardie di sicurezza dello UNSCO erano nel complesso dello UNSCO.
Su istruzioni dell’Officer-in-Charge, le guardie stavano nel rifugio antiaereo.
L’Officer-in-Charge era nell’edificio principale. Attorno alle 1:25 del mattino
del 29 dicembre, le guardie completarono un giro del complesso. Circa alle 1:35
del mattino, meno di un minuto dopo che una guardia era tornata al rifugio antiaereo, ci fu una enorme esplosione. Fra cinque e dieci minuti dopo, i quattro
membri del personale dello UNSCO udirono una seconda esplosione, perfino piú
forte, e di nuovo udirono macerie che cadevano sui tetti dgli edifici e sui veicoli
nel parcheggio.
72.
La Commissione ha accertato che la causa incontestata dell’incidente
è stato il bombardamento aereo da parte delle IDF dell’adiacente edificio della
Foresteria presidenziale. La Commissione ha accertato che non ci sono stati colpi
diretti sul complesso dello UNSCO. Tuttavia, la Commissione ha accertato che
l’attacco sull’edificio adiacente ha proiettato grandi quantità di shrapnel o detriti
di cemento nel complesso dello UNSCO, portando a consistenti danni materiali
degli immobili e dei veicoli delle Nazioni Unite parcheggiati nel complesso, e
col rischio di morte o lesioni per qualsiasi membro del personale delle Nazioni
Unite che si potesse trovare in servizio entro il complesso in quel momento. La
15
Commissione ha osservato che la previdenza dell’Officer-in-Charge e delle stesse
tre guardie, e l’esistenza di un bunker, sono state determinanti nell’assicurare
che non ci fossero morti o lesioni.
73.
La Commissione ha preso in considerazione la possibilità che la Foresteria presidenziale fosse stata usata da Hamas come centro di comando e controllo
o come deposito di munizioni. Ha dichiarato di non essere in grado di raggiungere una conclusione in merito, sebbene abbia osservato che il personale della
UNSCO non aveva alcuna ragione di credere che lo fosse.
74.
La Commissione ha considerato che i generici avvertimenti delle IDF
ai civili, di tenersi lontani da strutture usate da Hamas, non servivano come
avvertimento per le Nazioni Unite che la Foresteria presidenziale avrebbe potuto
essere presa di mira e che l’edificio dello UNSCO avrebbo potuto rischiare danni
collaterali. In effetti, ha osservato la Commissione, gli avvertimento generici
riguardavano istruzioni alla popolazione di spostarsi nei centri delle città, inclusa
quindi l’area degli immobili dello UNSCO, cosicché il personale dello UNSCO le
considerava sicure. La Commissione ha considerato che le IDF avrebbero potuto
dare un avvertimento specifico allo UNSCO sull’imminente attacco. Questo,
ha detto, avrebbe diminuito il rischio di morte o lesioni per il personale delle
Nazioni Unite ed eventualmente reso possibile mitigare o evitare qualche danno,
in particolare ai veicoli. La Commissione ha creduto che eventuali rischi che
tale avvertimento mettesse in pericolo l’obiettivo dell’operazione delle IDF non
fossero alti.
75.
La Commissione ha concluso che c’è stata una lesione dell’inviolabilità
degli immobili delle Nazioni Unite e si è mancato di garantire l’immunità da
ogni forma di interferenza ai beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato
che tale inviolabilità ed immunità non possono essere scavalcate da esigenze di
convenienza militare. La Commisione ha accertato che il Governo di Israele è di
conseguenza responsabile per i rilevanti danni agli immobili e proprietà, inclusi
i veicoli, delle Nazioni Unite, causati dalle sue azioni.
76.
La Commissione ha accertato, inoltre, che le IDF non hanno messo in
atto sufficienti sforzi e precauzioni per adempiere alle responsabilità del Governo
di Israele di proteggere il personale delle Nazioni Unite negli immobili dello
UNSCO e proteggere gli immobili e proprietà delle Nazioni Unite.
Incidente (i): Danni inferti al deposito del WFP
fra il 27 dicembre 2008 e il 19 gennaio 2009
77.
I magazzini della zona industriale di Karni si trovano a circa 200 metri
da una barriera che segna il margine orientale della Striscia di Gaza e sono
sorvrgliati dalle IDF. Erano stati costruiti per fornire strutture di deposito temporaneo al valico di Karni – l’unico terminale merci progettato per il passaggio
di grandi container nella Striscia di Gaza.
78.
Dopo che il valico venne chiuso al traffico regolare dalle autorità israeliane, diversi enti delle Nazioni Unite, inclusa la UNRWA ed il Programma
alimentare mondiale (World Food Programme, WFP), affittarono magazzini nel
terminale di Karni per immagazzinare cibo ed altre merci prima della loro distribuzione entro Gaza. All’epoca dell’incidente, il deposito del WFP conteneva
16
400 tonnellate (metriche) di scorte di cibo come olio, tonno, zucchero, granturco,
farina di grano, ed altri generi.
79.
La Commissione ha osservato che, dall’inizio dell’operazione Piombo Fuso il 27 dicembre 2008, le condizioni di sicurezza hanno reso impossibile al personale del WFP raggiungere i depositi e, di conseguenza, da quella data in poi,
non ci fu del personale delle Nazioni Unite presente al deposito. Le scorte di cibo
al deposito rimasero inaccessibili dall’inizio dell’operazione fino al 5 febbraio.
80.
Il WFP ha informato la Commissione che il suo personale poté tornare
al deposito una prima volta il 22 gennaio. Appurarono che il deposito era stato
danneggiato dal fuoco di armi portatili e da ciò che pensarono fosse probabilmente un razzo o un colpo di mortaio, di cui si trovavano frammenti sul pavimento del deposito. Osservarono i seguenti danni: un grande foro nel tetto; parziale
allagamento per la pioggia; danni ai muri ed alle finestre, probabilmente causati
da fuoco di armi portatili o dal razzo o mortaio; danni a numerose finestre; danni al sistema di drenaggio; e danni all’impianto elettrico (all’epoca non veniva
fornita energia elettrica al deposito) e danni ad articoli alimentari immagazzinati nel deposito. Temendo che vi fossero proiettili inesplosi sul luogo, il giorno
successivo il WFP vietò al suo personale l’accesso al deposito.
81.
In assenza dei dipendenti nel deposito durante il conflitto, o di qualsiasi
testimone in quella che è soprattutto una zona industriale, la Commissione non
ha potuto stabilire quando il deposito è stato colpito dai proiettili.
82.
Avendo ispezionato il sito, la Commissione ha concluso che alcuni dei
buchi nei muri potrebbero essere stati causati da fuoco di armi portatili, ma
è stato impossibile confermare quando o la sua origine. La Commissione ha
accertato che il grosso dei danni fatti al deposito del WFP di Karni ed al suo
contenuto è stato causato da un razzo tipo Qassam, non prodotto industrialmente, che con la piú grande probabilità era stato lanciato dall’interno di Gaza
da Hamas o altra fazione palestinese ed aveva colpito il deposito in qualche
momento durante l’operazione Piombo Fuso.
83.
La Commissione ha concluso che c’è stata una lesione dell’inviolabilità
degli immobili delle Nazioni Unite e si è mancato di garantire l’immunità da
ogni forma di interferenza ai beni e proprietà dell’Organizzazione. Ha osservato
che tale inviolabilità ed immunità non possono essere scavalcate da esigenze di
convenienza militare. Ha concluso che Hamas o un altro attore palestinese è di
conseguenza responsabile dei danni agli immobili del deposito di Karni ed alle
merci là custodite, causati dalle sue azioni.
84.
La Commissione ha proseguito affermando di considerare che l’attore
militare che ha lanciato il razzo, fosse Hamas oppure un’altra fazione palestinese,
aveva la responsabilità di rispettare le regole ed i principii del diritto umanitario
internazionale nell’eseguire le azioni militari che hanno causato danni al deposito
del WFP. Riguardo a ciò, la Commissione ha osservato che i razzi non prodotti
industrialmente usati da Hamas, come il razzo i cui resti sono stati trovati nel
deposito, sono armi indiscriminate, ed ha accertato che, quando lanciati da
Gaza, il loro uso implicava una volontà o intenzione di causare la perdita di vite
di civili, lesioni a civili e danni a oggetti civili in Israele, e che essi comportavano
anche significativi rischi di perdita accidentale di vite di civili, lesioni a civili e
danni ad oggetti civili nella stessa Gaza.
17
Conclusioni e raccomandazioni
85.
La Commissione ha osservato che i suoi Terms of Reference chiedevano
di raccogliere e rivedere tutta la documentazione connessa ai nove incidenti
specificati e che, come per le altre Commissioni d’inchiesta, il suo rapporto
dovrebbe includere accertamenti sui fatti di tali incidenti, accertamenti sulle
cause di tali incidenti, accertamenti sulle responsabilità di qualsiasi individuo
o ente per tali incidenti, e raccomandazioni concernenti qualsiasi azione che,
a giudizio della Commissione, debba essere presa dalle Nazioni Unite, inclusa
qualsiasi azione o misura che debba essere presa per evitare il ripetersi degli
incidenti.
86.
Un riassunto degli specifici accertamenti da parte della Commissione su
fatti, cause e responsabilità riguardo a ciascun incidente è stato esposto piú
sopra.
87.
Come emerge da questi riassunti, in sei dei nove incidenti la Commissione
ha concluso che la morte, lesioni e danni coinvolti erano stati causati da azioni
militari, con l’uso di munizioni lanciate o sganciate dall’aria o sparate dal suolo,
dalle Forze di difesa israeliane (IDF). Cosı́:
• nel caso della scuola “Asma” della UNRWA, la Commissione ha accertato
che la causa incontestata fu un singlo attacco missilistico dall’aria da parte
delle IDF. Ha accertato che questo ha causato la morte di tre giovani
che erano membri di famiglie rifugiate nella scuola, oltre che danni agli
immobili della scuola.
• Nel caso della scuola della UNRWA di Jabalia, la Commissione ha accertato che la causa incontestata fu lo sparo di colpi di mortaio pesante
da parte delle IDF. Ha accertato che tali colpi di mortaio caddero fuori
dalla scuola, causando ferite a a sette membri di famiglie rifugiate nella
scuola, oltre a danni agli immobili della scuola. Ha accertato che hanno
causato anche la morte ed il ferimento di molte persone nelle immediate
vicinanze della scuola, incluse donne e bambini, uno dei quali era il figlio
quattordicenne di una famiglia che si era rifugiata nella scuola.
• Nel caso del Centro sanitario di Bureij, la Commissione ha accertato che
la causa incontestata fu una bomba di aereo sganciata dalle IDF su un
edificio di fronte al Centro. Ha accertato che l’esplosione ha causato la
morte di un paziente e gravi ferite ad altri due pazienti in visita al Centro
e che ha pure causato ferite a nove membri del personale della UNRWA,
oltre che danni agli immobili e ad un veicolo della UNRWA.
• Nel caso del complesso del Field Office della UNRWA, la Commissione
ha accertato che la causa incontestata fu il fuoco di artiglieria da parte
delle IDF. Ha accertato che questo fuoco ha causato l’esplosione di tre
granate ad alto esplosivo entro il complesso, e la caduta all’interno del
complesso di almeno otto involucri di proiettili contenenti fosforo bianco,
insieme a un gran numero di cunei incendiati impregnati di fosforo bianco.
Ha accertato che questo fuoco ha causato lesioni a un dipendente della
UNRWA e a due persone che si erano rifugiate nel complesso. Ha causato
anche danni molto consistenti, come accertato, a edifici, veicoli e scorte,
sia per l’impatto diretto che per la conflagrazione risultante. Le operazioni umanitarie della UNRWA di conseguenza ne sono state affètte
18
negativamente. La Commissione ha osservato che, se non fosse stato per
la pronta e coraggiosa azione di due membri del personale della UNRWA,
sarebbero state causate molte morti e lesioni, ed ulteriori distruzioni del
quartier generale e centro operativo della UNRWA a Gaza.
• Nel caso della scuola della UNRWA di Beit Lahia, la Commissione ha accertato che la causa incontestata fu il fuoco di artiglieria da parte delle
IDF. Ha accertato che questo fuoco ha causato la caduta di due involucri
di bomba sulla scuola, provocando la morte di due bambini, oltre che lesioni molto gravi e meno gravi a membri di famiglie che si erano rifugiate
nel complesso. Ha accertato che il fuoco ha anche causato la caduta all’interno del complesso scolastico di un grande numero di cunei incendiati
impregnati di fosforo bianco, dando fuoco ad un’aula e causando ulteriori
danni agli immobili della scuola.
• Nel caso del complesso dell UNSCO, la Commissione ha accertato che la
causa incontestata fu il bombardamento aereo da parte delle IDF dell’edificio della Foresteria presidenziale adiacente al complesso. Ha accertato
che ciò ha causato danni consistenti agli immobili delle Nazioni Unite
e a veicoli delle Nazioni Unite dentro al complesso, e che rischiava di
causare la morte o lesioni di personale delle Nazioni Unite in servizio in
quel momento.
88.
In un ulteriore incidente, la Commissione ha concluso che i danni ad un
veicolo delle Nazioni Unite è stato causato dal fuoco da parte delle IDF:
• nel caso del convoglio della UNRWA nella zona di Ezbet Rabou, la Commissione ha concluso che il fuoco era di armi portatili, proveniente dalle
IDF, inteso come avvertimento, in conseguenza di una mancata comunicazione entro le IDF. La Commissione ha accertato che il fuoco ha causato
danni ad un veicolo della UNRWA, che trasportava personale nazionale
ed internazionale delle Nazioni Unite. L’incidente ha contribuito alla
sospensione temporanea degli spostamenti del personale della UNRWA
a Gaza, condizionando le sue operazioni umanitarie, come ha accertato la
Commissione.
89.
In un incidente, la Commissione ha concluso che i danni agli immobili
delle Nazioni Unite furono causati da una fazione palestinese, molto probabilmente Hamas:
• nel caso del deposito del WFP a Karni, la Commissione ha concluso che il
piú grave dei danni sostenuti fu causato da un razzo lanciato da una fazione
palestinese, molto probabilmente Hamas, che era destinato a colpire in
Israele, ma è caduto corto.
90.
In un incidente, la Commissione non ha potuto raggiungere conclusioni
riguardo alla causa:
• nel caso della scuola della UNRWA a Khan Younis, la Commissione ha affermato di non essere in grado, con le limitate informazioni a disposizione,
di raggiungere delle conclusioni sull’origine dei proiettili che hanno causato
la morte di un dipendente della UNRWA e lesioni ad un altro, e danni agli
immobili della scuola.
19
91.
La Commissione ha ricordato che gli immobili delle Nazioni Unite sono
inviolabili. Questa inviolabilità, ha osservato, non può essere lasciata da parte
da qualsivoglia Stato membro per la ragione che, nelle speciali circostanze delle
ostilità, debba essere circoscritta o scavalcata dalle esigenze di convenienza militare. La Commissione ha anche ricordato che i beni e proprietà delle Nazioni
Unite sono immuni da qualsiasi forma di interferenza e che nemmeno questa
immunità può essere scavalcata da tali esigenze.
92.
La Commissione ha inoltre osservato che il personale delle Nazioni Unite
e tutti i civili entro gli immobili delle Nazioni Unite, cosı́ come i civili nelle
immediate vicinanze di tali immobili ed altrove, devono essere protetti secondo
le regole e principii del diritto umanitario internazionale.
93.
Su questi presupposti, la Commissione ha accertato che il Governo di
Israele è responsabile della morte e delle lesioni che hanno avuto luogo negli immobili delle Nazioni Unite e dei danni materiali inferti agli immobili e proprietà
delle Nazioni Unite negli incidenti (b), (c), (d), (e), (f), (g) ed (h) – la scuola
“Asma” della UNRWA, la scuola della UNRWA di Jabalia, il Centro sanitario
della UNRWA di Bureij, il convoglio della UNRWA, il complesso del Field Office della UNRWA, la scuola della UNRWA di Beit Lahia ed il complesso dello
UNSCO.
94.
La Commissione ha accertato che, in questi sette incidenti, la UNRWA
ha sostenuto perdite e danni alla proprietà con costo totale stimato di riparazioni
e sostituzioni al di sopra di 10,4 milioni di dollari USA, mentre lo UNSCO è
incorso in perdite e danni alla proprietà con un costo totale stimato di riparazioni
e sostituzioni eccedente tre quarti di milione di dollari.
95.
La Commissione ha inoltre accertato che la fazione palestinese che ha
lanciato il razzo, molto probabilmente Hamas, è responsabile dei danni materiali
agli immobili nell’incidente (i) – il deposito del WFP a Karni. La Commissione
ha osservato che al momento del suo rapporto, la valutazione delle perdite e
danni sostenuti in questo incidente non era stata ancora del tutto completata,
ma che i costi stimati di riparazioni e sostituzioni erano attorno a 29000 US$.
96.
La Commissione ha affermato che non è stato possibile fare un accertamento di responsabilità per la morte, lesioni e danni materiali nell’incidente (a)
– la scuola della UNRWA a Khan Younis.
97.
La Commissione ha affermato che non rientrava nel suo àmbito valutare
accuse o smentite di carattere generale riguardanti il modo in cui le attività militari sono state condotte durante l’operazione Piombo Fuso. La Commissione
ha concluso, tuttavia, che non è stata condotta alcuna attività militare dall’interno di immobili delle Nazioni Unite in alcuno degli incidenti. Nel suo esame
di ciascun incidente, la Commissione ha fatto riferimento alle dichiarazioni di
testimoni e ad altre informazioni fornitele riguardanti possibili attività militari
vicino a immobili delle Nazioni Unite e possibili usi militari di edifici vicini, ma
ha osservato che non era entro il suo àmbito o capacità raggiungere conclusioni
su tali questioni.
98.
Nelle sue conclusioni, la Commissione ha fatto un certo numero di osservazioni riguardanti i passi che avrebbero potuto essere fatti per minimizzare
i rischi per civili ed oggetti civili.
99.
La Commissione ha osservato che, secondo il Ministero israeliano degli
affari esteri, 980000 volantini vennero gettati su Gaza durante i primi nove
giorni del conflitto, in aggiunta a trasmissioni radio e migliaia di telefonate. La
Commissione ha osservato che dare efficaci avvertimenti preventivi, a meno che
20
le circostanze lo impediscano, di attacchi che possano coinvolgere la popolazione
civile, contribuisce ad adempiere all’obbligo di proteggere i civili dai pericoli
derivanti dalle operazioni militari. Tuttavia, ha osservato che la capacità dei
civili a Gaza di rispondere a questi avvertimenti mettendosi al sicuro era molto
limitata. Gli avvertimenti afermavano che le IDF “colpiranno e distruggeranno
qualsiasi costruzione o sito contenente armi o munizioni’ , ma in molti casi,
ha osservato la Commissione, non ci si poteva aspettare che i civili fossero
consapevoli che determinati edifici venissero infatti usati per tali scopi o che le
IDF potessero credere che fossero cosı́ usati. Sebbene sia stato riportato che
uno specifico avvertimento sia stato rivolto a civili abitanti in prossimità di un
obiettivo militare, la Commissione ha osservato che nessun avviso di tal genere
sia stato dato alle Nazioni Unite prima di attacchi su bersagli nelle prossime
vicinanze di immobili delle Nazioni Unite. La Commisione ha affermato che
questo avrebbe potuto e dovuto essere fatto, nel modo piú ovvio nel caso degli
incidenti (d) ed (h) – il Centro sanitario di Bureij ed il complesso dello UNSCO.
100.
La Commissione ha osservato, inoltre, che la maggior parte degli avvertimenti non facevano alcun riferimento a quando un’area particolare sarebbe
stata attaccata o non si riferivano affatto ad un luogo specifico, affermando
semplicemente l’intenzione di “agire contro qualsiasi movimento ed elemento
che conduca attività terroristiche contro i residenti dello Stato di Israele”. La
Commissione ha inoltre osservato che, dati gli avvisi generali e non specifici, i
diffusi attacchi in tutti i centri abitati, ed il fatto che alla popolazione civile
era impedito lasciare la Striscia di Gaza, i civili rispondevano agli avvertimenti
generici ed agli attacchi in corso cercando rifugio sempre piú negli immobili della
UNRWA, nel presupposto che gli immobili delle Nazioni Unite sarebbero state
immuni da attacchi. L’affluso di civili nei rifugi della UNRWA, ha osservato la
Commissione, crebbe bruscamente dopo che 600000 volantini di avvertimento
furono lanciati il 3 e 5 gennaio dalle IDF e che delle trasmissioni radio delle
IDF il 5 gennaio chiesero ai civili di andare nei centri delle città. La Commissione ha affermato di credere che, avendo emesso cosı́ tanti avvertimenti,
le IDF dovevano aspettarsi che molti civili avrebbero risposto cercando rifugio
fuori dalle loro case, ed avevano il dovere di tener conto dei movimenti della
popolazione civile nelle loro operazioni militari, che presumibilmente beneficiavano di una considerevole osservazione aerea. La Commissione ha considerato
che la responsabilità per gli incidenti presso i ricoveri d’emergenza temporanei
dovrebbe essere vista in questo contesto, specificamente i casi della scuola “Asma” della UNRWA, la scuola della UNRWA a Jabalia, la scuola della UNRWA
a Beit Lahia, ed il complesso del Field Office dello UNSCO.
101.
In relazione a questi incidenti causati da azioni militari condotte dalle
IDF, la Commissione ha accertato che non poteva prendere per buono il fatto
che sufficienti sforzi e precauzioni siano stati messi in atto per adempiere alle responsabilità del Governo di Isreale di rispettare l’inviolabilità e non-interferenza
con immobili e proprietà delle Nazioni Unite o per adempiere ale sue responsabilità di proteggere civili ed oggetti civili su immobili delle Nazioni Unite. La
Commissione ha concluso che le azioni delle IDF hanno implicato gradi variabili
di negligenza o irresponsabilità riguardo agli immobili delle Nazioni Unite ed
alla sicurezza del personale delle Nazioni UNite e di altri civili in tali immobili,
con conseguenti morti, lesioni, ed estesi danni materiali e perdite di proprietà.
Nel caso della scuola della UNRWA a Jabalia, ha concluso che le precauzioni
che le IDF possano aver preso riguardo agli immobili delle Nazioni Unite era21
no inadeguate, mentre la responsabilità delle parti rispetto ai molti civili uccisi
o feriti fuori della scuola deve essere valutata secondo le regole e principii del
diritto umanitario internazionale, e richiede ulteriori indagini.
Responsabilità delle Nazioni Unite e comunicazione con la
IDF
102.
La Commissione ha osservato che ha discusso a stretto contatto col personale interessato della UNRWA e dello UNDSS le misure di coordinamento e le
comunicazioni fra essi e le IDF. Ha pure esaminato la documentazione relativa.
Non ha accertato deficienze negli sforzi del personale delle Nazioni Unite nel comunicare alle IDF tutte le informazioni che servissero a permettere di compiere
le azioni necessarie ad assicurare la sicurezza ed incolumità del personale delle
Nazioni Unite. Nella misura in cui qualsiasi mancanza di consapevolezza da
parte delle IDF sulla posizione di immobili delle Nazioni Unite o dei movimenti
del personale delle Nazioni Unite ha contribuito ad uno qualsiasi degli incidenti,
come la Commissione ha accertato che può essere stato almeno nell’incidente
(e), sono state alcune mancanze di comunicazione all’interno delle IDF, e non
fra le Nazioni Unite e le IDF, che ne sono state responsabili, ha affermato la
Commissione. La Commissione non ha trovato che qualsiasi azione od omissione
da parte del personale delle Nazioni Unite abbia contribuito in qualsiasi modo
agli incidenti entro i suoi Terms of Reference.
103.
La Commissione ha osservato che ulteriori incidenti coinvolgenti immobili delle Nazioni Unite sono avvenuti dopo che incidenti precedenti erano
stati denunciati a voce e per iscritto dalle Nazioni Unite e riconosciuti con profondo rincrescimento dalle IDF, che erano state date ulteriori assicurazioni, che
la necessità di migliorare i meccanismi di coordinamento umanitario delle IDF
era stata riconosciuta e si era detto che le misure sarebbero state rafforzate.
Riguardo a ciò, la Commissione ha osservato che, l’8 gennaio 2009, in risposta
ad incidenti in cui personale, convogli ed installazioni della UNRWA erano stati
attaccati fino a quella data, la UNRWA sospese i movimenti del suo personale,
avendo deciso che i rischi per il suo personale eccedevano il limite richiesto per la
sicurezza operativa. Ha proseguito osservando che, in un incontro ad alto livello
nel quartier generale del Ministero della difesa il 9 gennaio, le Nazioni Unite
ottennero assicurazioni che la sicurezza del personale, delle installazioni e delle
operazioni umanitarie delle Nazioni Unite sarebbero state pienamente rispettate,
includendo iniziative per migliori collegamenti ed un piú efficace coordinamento
interno nelle IDF. Su queste basi, ha osservato la Commissione, i movimenti del
personale delle Nazioni Unite che erano stati sospesi vennero ripresi. La Commissione ha affermato che era particolarmente preoccupante che, per quante
misure possano essere state prese per migliorare l’efficacia del coordinamento
entro le IDF, esse non abbiano prevenuto il successivo incidente al complesso
del Field Office della UNRWA il 15 gennaio, o non abbiano fatto finire prima il
fuoco di artiglieria che vi causò danni molto consistenti, né abbiano prevenuto
l’incidente alla scuola della UNRWA a Beit Lahia il 17 gennaio.
104.
In effetti, al complesso del Field Office della UNRWA, la Commissione
ha osservato che è stata l’azione al di là dei proprii doveri da parte da due
membri del personale della UNRWA che probabilmente ha impedito il verificarsi di morti, lesioni e danni materiali molto piú grandi. Questo sarebbe accaduto
se il carburante nelle autocisterne e nei serbatoi sotterranei nel complesso fos22
se stato acceso dai cunei incendiati impregnati di fosforo bianco provenienti da
bombe delle IDF che i membri del personale hanno allontanato da un’autocisterna. Questa azione è stata compiuta a rischio della vita, mentre pesanti involucri
metallici delle bombe e cunei impregnati di fosforo bianco continuavano a cadere
nel complesso. I due membri del personale della UNRWA sono stati poi assistiti
da altri membri del personale nei loro sforzi per salvaguardare le proprietà e
limitare l’espansione dell’incendio del deposito. La Commissione ha osservato
che questi e molti altri membri del personale della UNRWA, anche nel corso di
altri incidenti indagati dalla Commissione in cui hanno subito lesioni o si sono
misurati con la morte e le lesioni di altri, hanno mostrato una dedizione esemplare al lavoro delle Nazioni Unite in momenti di grande difficoltà personale,
estrema fatica e pericolo.
105.
La Commissione ha riferito che ha pure discusso con i dirigenti della UNRWA gli sforzi fatti per prevenire qualsiasi ingresso o uso improprio di
immobili delle Nazioni Unite da parte di chi fosse impegnato (o probabilmente
impegnato) in attività militari. Questo includeva le istruzioni e l’addestramento
dato al personale per prevenire che tali persone ed armi entrassero negli immobili delle Nazioni Unite. La Commissione ha avuto prova che tali sforzi sono
stati fatti effettivamente dal personale della UNRWA nelle tre scuole usate come
rifugi negli incidenti (b), (c) e (g) – la scuola “Asma” della UNRWA, la scuola
della UNRWA a Jabalia e la scuola della UNRWA a Beit Lahia. La Commissione
ha osservato che, in un incontro con funzionari della UNRWA, il comandante
della Divisione Gaza delle IDF confermò che le IDF non avevano trovato munizioni nelle scuole della UNRWA, riconobbe che la UNRWA aveva in atto delle
procedure per proteggere le scuole da qualsiasi abuso, e dispose di assicurare
che le truppe ne venissero informate.
106.
La Commissione ha espresso l’opinione che delle accuse pubbliche, da
parte di un Stato membro, di uso improprio [misuse] di immobili delle Nazioni
Unite per attività militari debbano essere fatte unicamente in base alla certezza, a causa della gravità di tali accuse, il loro effetto sull’immagine pubblica
dell’Organizzazione e delle loro gravi implicazioni per la sicurezza ed incolumità
del suo personale nell’area di operazioni militari in corso. La Commissione ha
riconosciuto che, nel corso di operazioni militari, le circostanze di incidenti che
attirano l’attenzione dei media possono non essere pienamente conosciute nell’immediato. Tuttavia, la Commissione è restata estremamente preoccupata per
le iniziali affermazioni fatte dalle IDF e da altri portavoce del Governo di Israele
in due casi:
• nell’incidente (c), che le IDF stessero rispondendo al fuoco di mortaio di
Hamas dall’interno della scuola della UNRWA a Jabalia, che Hamas si
fosse nascosta o si fosse impossessata della scuola, e che la scuola fosse
stata minata con trappole esplosive.
• Nell’incidente (f), che Hamas avesse sparato dal complesso del Field Office
della UNRWA prima che venisse colpito dall’artiglieria delle IDF.
107.
La Commissione ha accertato che queste accuse non erano vere, hanno
continuato ad essere fatte dopo che avrebbe dovuto essere noto che non erano
vere, e non sono state adeguatamente ritrattate e fatte oggetto di pubblico
rincrescimento. La Commissione ha osservato che, al momento della scrittura di
23
questo rapporto, l’accusa che ci fosse stato del fuoco dalla scuola della UNRWA
a Jabalia rimaneva sul sito web del Ministero degli affari pubblici.
Questioni richiedenti ulteriori indagini
108.
La Commissione ha osservato che i suoi Terms of Reference rispetto
all’incidente (c) richiedevano di considerare le morti e lesioni avvenute nelle immediate vicinanze della scuola della UNRWA a Jabalia, oltre alle lesioni dentro
alla scuola. La Commissione ha osservato che i suoi Terms of Reference rispetto all’incidente (c) richiedevano di considerare le morti e lesioni avvenute nelle
immediate vicinanze della scuola della UNRWA a Jabalia, oltre alle lesioni personali dentro alla scuola. Ha osservato che questo incidente ha implicato le piú
grandi perdite di vite umane di qualsiasi altro incidente incluso nei Terms of
Reference. La Commissione ha ricordato la sua conclusione che queste morti
e relative lesioni siano state causate da colpi di mortaio pesante sparati dalle
IDF. La Commissione ha affermato che, in vista dei vincoli cui era soggetta, non
ha potuto indagare adeguatamente sul numero di queste morti, che includevano
donne e bambini, e sul numero e natura delle lesioni, né sulla condizione di civile
di tutti gli uccisi e feriti. Ha esposto l’opinione che ciò richiedesse una piú ampia
indagine, per valutare le responsabilità delle parti secondo le regole e principii
del diritto umanitario internazionale.
109.
La Commissione ha proseguito osservando che, nel corso delle indagini,
è venuta a conoscenza di un certo numero di incidenti implicanti morti e lesioni,
non compresi nei suoi Terms of Reference, dove ha considerato che le Nazioni
Unite abbiano una responsabilità particolare, a causa del rapporto, di impiego
o di altra natura, delle vittime con l’Organizzazione, nell’assicurare adeguate
indagini. La Commissione ha inoltre osservato di essere a conoscenza anche
del fatto che vi fossero molti casi al di fuori dei Terms of Reference in cui
le proprietà delle Nazioni Unite hanno sostenuto danni materiali nel periodo
coperto dall’operazione Piombo Fuso. Ha osservato che, secondo la UNRWA,
queste comprendevano 36 delle 120 scuole della UNRWA (cinque delle quali
all’epoca venivano usate come rifugi d’emergenza temporanei), sette dei 17 centri
sanitari della UNRWA e due degli 11 centri di distribuzione della UNRWA.
Raccomandazioni
110.
I Terms of Reference della Commissione comprendono che vengano
fatte delle raccomandazioni “riguardanti qualsiasi azione che, secondo l’opinione
del gruppo, debba essere compiuta dalle Nazioni Unite, inclusa qualsiasi azione
o misura da prendere per evitare il ripetersi degli incidenti”. La Commissione
ha fatto le raccomandazioni seguenti.
Riguardo compensi e risarcimenti
Raccomandazione 1. La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite
richiedano un formale riconoscimento da parte del Governo di Israele che le
sue dichiarazioni pubbliche, sostenenti che dei palestinesi avessero sparato
dall’interno della scuola della UNRWA a Jabalia il 6 gennaio e dell’interno del complesso del Field Office della UNRWA il 15 gennaio, non
corrispondono al vero e che se ne rammarica.
24
Raccomandazione 2. La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite
intraprendano appropriate azioni per individuare le responsabilità [accountability] ed esporre richieste [pursue claims] per assicurare risarcimenti o rimborsi per tutte le spese affrontate e pagamenti fatti dalle Nazioni
Unite rispetto a:
• morte o lesioni di qualsiasi membro del personale delle Nazioni Unite,
o di qualsiasi terza parte negli immobili delle Nazioni unite, e
• la riparazione o sostituzione di proprietà danneggiate, distrutte o
perdute delle Nazioni Unite o del personale delle Nazioni Unite.
Raccomandazione 3. La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite
promuovano la fornitura di assistenza ai civili non impiegati dalle Nazioni
Unite che sono state uccise o ferite entro gli immobili delle Nazioni Unite,
cosı́ come ad altri civili che hanno subito lesioni essi stessi o hanno sofferto
la morte di familiari. Tale assistenza dovrebbe comprendere, inter alia,
cure mediche, protesi, e supporto psico-sociale. Una particolare attenzione
dovrebbe essere rivolta ai bisogni dei bambini traumatizzati dal conflitto,
e di chi si prende cura delle vittime.
Riguardo il futuro coordinamento
Raccomandazione 4. La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite
richiedano al Governo di Israele di rafforzare i meccanismi interni, specialmente quelli all’interno delle IDF, cosı́ da assicurare che il personale,
le operazioni e gli immobili delle Nazioni Unite non vengano messi a rischio nel caso di qualsiasi futura operazione militare che tocchi Gaza. La
Commissione ha inoltre raccomandato che le Nazioni Unite richiedano al
Governo di Israele di designare un punto focale di coordinamento ad alto livello, cui le Nazioni Unite possano riferire qualsiasi problema che esse
credano richiedere di essere affrontato rispetto alle misure di coordinamento e di autorizzazione per assicurare la sicurezza di tutto il personale e degli
immobili delle Nazioni Unite, ed il sicuro proseguimento delle operazioni
delle Nazioni Unite a Gaza.
La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite richiedano al Governo di Israele di rafforzare le misure di coordinamento per il movimento
sicuro del peronale e/o dei veicoli delle Nazioni Unite entro Gaza durante
qualsiasi futura operazione militare, e, come parte delle procedure riviste, assicurare che vengano fornite risposte scritte a fronte di richieste di
autorizzazione.
Raccomandazione 5. La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite
richiedano al Governo di Israele di assumere l’impegno che, nel caso che
pianifichi qualsiasi azione militare in prossimità gli immobili delle Nazioni
Unite, venga dato un preavviso sufficiente a permettere alle Nazioni Unite
di garantire la sicurezza e incolumità del suo personale o di altri civili
entro i suoi immobili.
Raccomandazione 6. La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite
richiedano al Governo di Israele di assumere l’impegno che, in qualunque
momento esso creda di avere informazione che immobili delle Nazioni Unite
25
siano stati usati impropriamente per scopi militari, tale informazione venga prontamente riferita ai dirigenti ad alto livello della UNRWA o di altri
enti interessati delle Nazioni Unite, confidenzialmente, cosı́ che possano
adempiere alla loro responsabilità di indagare ed intraprendere qualsiasi
azione sia appropriata.
Encomio
Raccomandazione 7. La Commissione ha raccomandato che un encomio particolare sia rivolto ai membri del personale della UNRWA Jodie Clark e
Scott Anderson per la loro coraggiosa azione del 15 gennaio 2009 per prevenire la combustione del carburante immagazzinato nel complesso del
Field Office di Gaza della UNRWA durante una continua azione militare delle IDF che toccava il complesso, e, assistiti da altri, per ridurre al
minimo i danni e le perdite al complesso, rischiando la vita.
Riguardo le indagini
Raccomandazione 8. La Commissione, osservando che l’allora Primo ministro
di Israele aveva promesso al Segretario generale che il rapporto dell’inchiesta sugli incidenti coinvolgenti immobili delle Nazioni Unite sarebbe stato
fornito alle Nazioni Unite, ha raccomandato che le Nazioni Unite insistano
nella richiesta che ciò venga fatto.
La Commissione ha raccomandato che le Nazioni Unite richiedano al Governo di Israele di assumere l’impegno che, nel caso di qualsiasi futuro
incidente che implichi morte o lesioni di personale delle Nazioni Unite, o
danni a immobili delle Nazioni Unite o sostenuti nel corso di operazioni
delle Nazioni Unite, che appaiano esser state causate da azioni militari
delle IDF, vengano condotte immediate indagini; che il rapporto di tali
indagini venga reso disponibile al Segretario generale ed a qualsiasi Commissione d’inchiesta o altro corpo inquirente che egli possa istituire, in
modo tempestivo; e che tale corpo abbia accesso ad ufficiali delle IDF con
rilevanti responsabilità di coordinamento, operative o investigative.
Raccomandazione 9. La Commissione ha raccomandato che, allo scopo di
permettere indagini pronte ed efficaci, le Nazioni considerino di stabilire
delle procedure di stand-by per dislocare rapidamente investigatori esperti in qualsiasi presenza delle Nazioni Unite dove tali esperti non siano
disponibili, incluse persone con esperienza militare, di munizioni, forense,
o altrimenti rilevante, che possano condurre indagini iniziali ed esaminare,
registrare e preservare prove, prima che una Commissione d’inchiesta o
altro corpo inquirente visiti i luoghi interessati.
Raccomandazione 10. La Commissione ha raccomandato che il Segretario
generale, consultandosi col Commissario generale della UNRWA, assicuri tempestive indagini sugli altri incidenti implicanti morte o lesioni
a personale della UNRWA, in servizio o no, e/o danni materiali a immobili della UNRWA che non erano compresi nei Terms of Reference della
Commissione.
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Raccomandazione 11. La Commissione ha osservato che era limitata all’esame dei nove incidenti specificati nei Terms of Reference. Ha inoltre
notato che non era nel suo àmbito o capacità raggiungere conclusioni su
tutti gli aspetti di questi incidenti rilevanti per la valutazione della responsabilità delle parti secondo le regole e principii del diritto umanitario internazionale. La Commissione specificamente ha ricordato a questo riguardo
che non ha potuto indagare pienamente su tutte le circostanze relative
alle morti e lesioni avvenute nelle immediate vicinanze della scuola della UNRWA a Jabalia, che hanno implicato le piú grandi perdite di vite
umane in qualsiasi altro incidente compreso nei Terms of Reference. Ha
anche fatto riferiento all’incidente implicante la morte di nove studenti
presso il Centro di formazione della UNRWA a Gaza che avvenne il 27
dicembre 2008 immediatamente attraverso la strada davanti al complesso
della UNRWA nella città di Gaza. Ha proseguito affermando l’opinione
che le morti, lesioni e danni causate dal lancio di proiettili fumogeni contenenti fosforo bianco in aree urbane abitate di Gaza, inclusi gli incidenti
al complesso del Field Office della UNRWA e della scuola della UNRWA
a Beit Lahia, richiedano anch’esse ulteriori esami in relazione alle regole
e principii del diritto umanitario internazionale. Piú in generale, la Commissione ha osservato che questi sono alcuni fra i molti incidenti durante
l’operazione Piombo Fuso che hanno coinvolto vittime civili, ed ha affermato che, dove sono stati uccisi dei civili e ci sono accuse di violazioni del
diritto umanitario internazionale, ci dovrebbero essere indagini esaurienti,
spiegazioni complete, e, ove richiesto, responsabilità personali [accountability]. Ha conseguentemente raccomandato che che questi incidenti vengano
indagati come parte di un’inchiesta imparziale, adeguatamente dotata, col
mandato di indagare le accuse di violazioni del diritto umanitario internazionale a Gaza e nel Sud di Israele da parte delle IDF e di Hamas ed
altri militanti palestinesi.
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