occhiello 5..5 - Facoltà Teologica dell`Italia Settentrionale
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occhiello 5..5 - Facoltà Teologica dell`Italia Settentrionale
ANNUARIO ACCADEMICO 2016-2017 Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, � - ����� Milano tel. �� �� �� �� - fax �� �� ��� ��� e-mail: [email protected] - www.teologiamilano.it INFORMAZIONI GENERALI NOTIZIA STORICA La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale per le Regioni Lombardia, Piemonte e Tre Venezie ± cui s'eÁ aggiunta successivamente anche la Liguria ± eÁ nata dal trasferimento da Venegono Inferiore (Varese) a Milano della FacoltaÁ Teologica eretta da Leone XIII il 15 Novembre 1892 nel Seminario Arcivescovile di Milano, a servizio della Regione Conciliare Lombarda, e riconfermata da Pio XI il 7 Dicembre 1938, a norma della Costituzione Apostolica «Deus scientiarum Dominus». L'iniziativa del trasferimento della FacoltaÁ Teologica Milanese da Venegono a Milano eÁ stata presa dall'Arcivescovo di Milano Card. Giovanni Colombo con lettera indirizzata a Sua SantitaÁ Paolo VI in data 11 Luglio 1966, ricevendone piena approvazione da parte del Sommo Pontefice, con lettera autografa datata 7 Dicembre 1966. Scopi del trasferimento furono: sottolineare e potenziare la finalitaÁ di istituto di ricerca scientifica, propria di una FacoltaÁ Teologica; coinvolgere le altre Regioni dell'Italia Settentrionale al fine di costituire una FacoltaÁ Teologica piuÁ ricca di docenti, di studiosi, di ricercatori e di mezzi di ricerca scientifica; instaurare un assiduo dialogo con gli altri Istituti universitari di ricerca e di studio; offrire ai laici una reale possibilitaÁ sia di conseguire i gradi accademici in Teologia, sia di tenere corsi accademici di Teologia. La direzione della nuova FacoltaÁ, con sede nei Chiostri annessi alla Basilica milanese di S. Simpliciano, eÁ affidata all'Episcopato delle Regioni interessate. Nell'anno accademico 1967-1968 ebbero inizio le lezioni del primo Ciclo di Specializzazione; nell'anno accademico 1968-1969 ebbero inizio le lezioni del Ciclo Istituzionale e nell'anno accademico 1973-1974 ebbero inizio le lezioni del secondo Ciclo di Specializzazione. 6 La FacoltaÁ eÁ stata eretta canonicamente il 7 Dicembre 1969 dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica ed i suoi primi Statuti sono stati approvati «ad experimentum» dalla medesima Congregazione in data 18 Ottobre 1972; l'approvazione definitiva degli Statuti reca la data del 22 febbraio 1993. INOIZAMROFNI La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale svolge la sua attivitaÁ non solo nella Sede di Milano, ma anche, per quanto attiene il Ciclo di Specializzazione, presso la sede della Sezione Parallela di Torino e, per quanto attiene il Ciclo Istituzionale, nelle Sezioni Parallele erette nei Seminari diocesani di Genova, Milano (con le due sedi di Seveso e Venegono) e Torino e negli Istituti Affiliati di Alessandria, Bergamo, Brescia, Como, Crema-Cremona-Lodi e Vigevano, Fossano, Novara e Mantova. Inoltre sono collegati alla FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale gli Istituti Superiori di Scienze Religiose delle Regioni Conciliare Lombarda, Ligure e Piemontese. Con l'Anno Accademico 2005-2006, la Regione Conciliare Triveneta ha costituito la FacoltaÁ Teologica del Triveneto che si eÁ staccata dalla FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale. La FacoltaÁ Teologica si regge in conformitaÁ con la legislazione della Chiesa quale eÁ concretata nella Costituzione Apostolica «Sapientia Christiana» e Norme Applicative. Con Decreto del Presidente della Repubblica n. 93 del 24-1-1978 (pubblicato sulla G.U. n. 100 del 12-4-1978) eÁ stata riconosciuta la personalitaÁ giuridica della Fondazione di culto e religione denominata «FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale». 7 Á ACCADEMICHE AUTORITA GRAN CANCELLIERE E PRESIDENTE COMMISSIONE EPISCOPALE S.Em.za Rev.ma Card. ANGELO SCOLA Arcivescovo di Milano COMMISSIONE EPISCOPALE Per la Liguria: - S.Ecc.za Mons. MARTINO CANESSA, Vescovo emerito di Tortona - S.Ecc.za Mons. ALBERTO TANASINI, Vescovo di Chiavari Per la Lombardia: - S.Ecc.za Mons. DIEGO COLETTI, Vescovo di Como - S.Ecc.za Mons. PAOLO MARTINELLI, Vescovo ausiliare di Milano Per il Piemonte: - S.Ecc.za Mons. FRANCO GIULIO BRAMBILLA, Vescovo di Novara (Vice Presidente) - S.Ecc.za Mons. LUCIANO PACOMIO, Vescovo di MondovõÁ 8 INOIZAMROFNI PRESIDE Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI VICE-PRESIDE Dr. Don ALBERTO COZZI PROFESSORI ORDINARI - Dr. Mons. GIUSEPPE ANGELINI (emerito) - Dr. Don EZIO LUCA BOLIS - Dr. Mons. GIACOMO CANOBBIO (emerito) - Dr. Don MAURIZIO CHIODI - Dr. Don ALBERTO COZZI - Dr. Don MASSIMO EPIS - Dr. Don ANGELO MAFFEIS - Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI (emerito) - Dr. Don BRUNO SEVESO (emerito) - Dr. Mons. CLAUDIO STERCAL - Dr. Mons. SERGIO UBBIALI - Dr. Mons. ROBERTO VIGNOLO - Dr. Mons. SAVERIO XERES PROFESSORI STRAORDINARI - Dr. Mons. GIANANTONIO BORGONOVO - Dr. Mons. LUCA BRESSAN - Dr. Don DARIO CORNATI - Dr. Don CLAUDIO DOGLIO - Dr. Don ANTONIO CESARE MONTANARI - Dr. Don EZIO PRATO - Dr. Don GIOVANNI ROTA - Dr. Don ANTONIO ZANI CONSIGLIO DI FACOLTaÁ - Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI - Dr. Don ALBERTO COZZI - Dr. Don MASSIMO EPIS - Dr. Don EZIO PRATO - Dr. Mons. CLAUDIO STERCAL - Dr. Mons. GIUSEPPE ANGELINI (Preside - Professore Ordinario emerito) (Vice-Preside) (Direttore Ciclo di Specializzazione) (Direttore Ciclo Istituzionale) (Bibliotecario) (Professore Ordinario emerito) 9 - Dr. Don EZIO LUCA BOLIS - Dr. Mons. GIACOMO CANOBBIO (Professore Ordinario) (Professore Ordinario emerito) - Dr. Don MAURIZIO CHIODI (Professore Ordinario) - Dr. Don ANGELO MAFFEIS (Professore Ordinario) - Dr. Don BRUNO SEVESO (Professore Ordinario emerito) - Dr. Mons. SERGIO UBBIALI (Professore Ordinario) - Dr. Mons. ROBERTO VIGNOLO (Professore Ordinario) - Dr. Mons. SAVERIO XERES (Professore Ordinario) - Dr. Mons. GIANANTONIO BORGONOVO (Professore Straordinario) - Dr. Mons. LUCA BRESSAN (Professore Straordinario) - Dr. Don DARIO CORNATI (Professore Straordinario) - Dr. Don CLAUDIO DOGLIO (Professore Straordinario) - Dr. Don ANTONIO CESARE (Professore Straordinario) MONTANARI (Professore Straordinario) - Dr. Don GIOVANNI ROTA - Dr. Don ANTONIO ZANI (Professore Straordinario) - Prof.ssa CRISTINA SIMONELLI (Rappresentante Professori Incaricati) - Prof.ssa ISABELLA GUANZINI (Rappresentante Professori Incaricati) - Dr. Don MARCO CAIROLI (Rappresentante Professori Incaricati) - Dr. Don PIER DAVIDE GUENZI (Direttore Sezione Parallela di Torino - Specializzazione) - Dr. Don FRANCO MANZI (Direttore Sezione Parallela di Venegono Inferiore) - Dr. Can. Don ROBERTO REPOLE (Direttore Sezione Parallela di Torino - Istituzionale) - Dr. Ab. DAVIDE BERNINI (Direttore Sezione Parallela di Genova) - n. 5 rappresentanti degli Alunni COMMISSIONE PER GLI ISTITUTI SUPERIORI DI SCIENZE RELIGIOSE 10 - Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI - Prof. Don ALBERTO COZZI - Prof. Don STEFANO OLIVASTRI (Preside) (Vice-Preside) (Direttore ISSR Genova) INOIZAMROFNI - Prof. Don ALBERTO PIOLA - Prof. Don GIOVANNI ROTA (Direttore ISSR Torino) (Direttore ISSR Bergamo) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Membri designati dalle Conferenze Episcopali: - Ing. ANTONIO GAMBA - Presidente (Lombardia) (Lombardia) - Dr. EMILIO ZANETTI (Piemonte) - Dr. LUIGI GROSSO - Dr. LORENZO ROSSI di MONTELERA (Piemonte) (Liguria) - Rag. ALBERTO BIASSONI (Liguria) - Rag. FRANCESCO DE MARCHI Membri di diritto: - Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI (Preside) (Bibliotecario) - Dr. Mons. CLAUDIO STERCAL (Rappresentante Docenti) - Dr. Mons. SERGIO UBBIALI (Rappresentante Docenti) - Dr. Mons. ROBERTO VIGNOLO OFFICIALI Segretario: Prof. Mons. SILVANO MACCHI Bibliotecario: Dr. Mons. CLAUDIO STERCAL 11 PROFESSORI CICLO ISTITUZIONALE 12 DIRETTORE: Prof. Don EZIO PRATO BARGELLINI Don FRANCESCO Laureato in Lettere classiche e Licenziato in Scienze Bibliche; insegna Esegesi di Paolo; abita a Novara - Seminario Vescovile Via Monte san Gabriele, 60 (28100) - tel. 0321/432501; [email protected] BESOSTRI Don FABIO Laureato in Lettere; insegna Storia della Chiesa Moderna - tel. 3703341891; [email protected] BONATO Don ANTONIO Laureato in Teologia patristica; insegna Patrologia - III; abita a Vicenza - Via Giuriato, 97 (36100); [email protected] BORGONOVO Mons. GIANANTONIO Laureato in Scienze Bibliche; insegna Esegesi A.T.: Scritti e Teologia biblica; abita a Milano - Piazza Duomo, 16 (20122); [email protected] CHIODI Don MAURIZIO Laureato in Teologia; insegna Teologia morale fondamentale; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/286111; [email protected] CONTI Don ERMENEGILDO Laureato in Filosofia; insegna Filosofia dell'uomo; abita a Venegono Inferiore (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI- 21040 - tel. 0331/867111; [email protected] CORINI Don GABRIELE MARIA Laureato in Teologia; insegna Profeti e Scritti, Ebraico biblico e Lettorato di ebraico; abita a Loano (SV) - Via Palestrina 8/22 (17025); [email protected] CORNATI Don DARIO Licenziato in Teologia e laureato in Filosofia; insegna Metafisica e Filosofia della religione; abita a Milano - Via Cadamosto, 5 (20129) - cell. 338/9676467; [email protected] COZZI Don ALBERTO Laureato in Teologia; insegna Il mistero di Dio - I e Cristologia I; INOIZAMROFNI abita a Galliate Lombardo (VA) - Via Parrocchiale, 12 (21020) tel. 0332/947129; [email protected] CRIMELLA Don MATTEO Laureato in Scienze bibliche; insegna Sinottici e Atti: introduzione e letture; tel. 02/89280229; [email protected] CUCCHETTI Don STEFANO Laureato in Teologia; insegna Morale della vita; abita a Varese Via Fratelli Baroffio, 6 (21100) - tel. 340/6676116; [email protected] DE CARO Prof. EUGENIO Laureato in Filosofia; insegna Estetica filosofica; abita a Palazzolo sull'Oglio (BS) - Via Giacomo Puccini, 22 (25036) - tel. 333/2568645 DE FLORIO Prof. CIRO Dottorato in Filosofia; insegna Logica e filosofia della conoscenza; abita ad Alessandria - Piazza Massimo d'Azeglio, 10 (15121) - tel. 339/5031875; [email protected] EPIS Don MASSIMO Laureato in Teologia e Filosofia; insegna Teologia filosofica; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/ 286111; [email protected] FOGLIADINI Prof.ssa EMANUELA Laureata in Teologia e Laurea Magistrale in Scienze delle Religioni; insegna Teologia orientale; abita a Milano - Via Carlo Goldoni, 12 (20129); [email protected] FUMAGALLI Don ARISTIDE Laureato in Teologia; insegna Morale sessuale; abita a Venegono Inferiore (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI (21040) - tel. 0331/867111. GARLASCHELLI Prof. ENRICO Dottorato in Filosofia; insegna Storia della filosofia (antica, medievale e moderna); abita a Piacenza - Via Giuseppe Ricci Oddi, 38 (29100) - tel. 0523/327821; [email protected]; [email protected] GHIELMI Prof.ssa MARIA PIA Laureata in Teologia; insegna Teologia spirituale; abita a Milano Via delle Querce, 19 (20156) - tel. 02/3271708; [email protected] 13 14 GUENZI Don PIERDAVIDE Laureato in Teologia; insegna Morale sociale I e II; abita a Novara - Seminario Vescovile - Via Monte S. Gabriele, 60 (28100) - tel. 0321/432538, 338/5344480; [email protected]; [email protected] INVERNIZZI Prof.ssa LAURA Licenziata in Teologia biblica e Laureata in Matematica; insegna Esegesi A.T.: Pentateuco; cura il Lettorato di greco biblico e il seminario biblico; [email protected] IOTTI Prof.ssa CHIARA Laureata in lettere classiche e Baccellierato in Teologia; insegna Lingua latina, abita a Busto Arsizio (VA) - Via Alba, 21 (21052) tel. 0331/322510; [email protected] MAGNOLI Mons. CLAUDIO Laureato in Liturgia; insegna Liturgia - I; abita a Milano - Piazza del Duomo, 16 (20122) - tel. 02/45482461; [email protected] MAMBRETTI Prof. RENATO Laureato in Lettere; insegna Storia della Chiesa medievale; [email protected] MANFREDI Don ANGELO Laureato in Storia Ecclesiastica; insegna Storia della Chiesa contemporanea; abita a Sant'Angelo Lodigiano (LO) - Via A. Volta, 17 (26866) - tel. 0371/91897; [email protected] MANZI Don FRANCO Laureato in Scienze Bibliche e in Teologia; insegna Paolo: introduzione e letture; abita a Venegono Inferiore (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI - (21040) - tel. 0331/867111; [email protected] MARABELLI Prof. COSTANTE Laureato in Filosofia; insegna Filosofia morale ed etica pubblica e Storia della teologia medievale; abita a Varese - Via Mons. Proserpio, 11/c (21100) - tel. 0332/236758. MOMBELLI Don DANIELE Laureato in Giurisprudenza e Licenziato in Diritto Canonico; insegna Diritto Canonico I; [email protected] MUSSO Prof. PAOLO Dottorato in Filosofia; insegna Filosofia della natura e della scienza; [email protected] INOIZAMROFNI NOBERASCO Don GIUSEPPE Laureato in Teologia e in Filosofia; insegna Storia della teologia contemporanea e cura il Seminario di Sistematica; abita a Savona - Via Loreto Vecchia, 4 (17100) - [email protected] PRATO Don EZIO Laureato in Teologia e Filosofia; insegna Introduzione alla teologia e Teologia fondamentale; abita a Como - Seminario Vescovile - Via Baserga, 81 (22100) - tel. 031/507714; [email protected] PURICELLI Prof.ssa FRANCESCA Laureata in Lettere e Dottorato di Ricerca in Filosofia, Letteratura e tradizione classica; insegna Greco biblico; [email protected] REZZONICO Prof. PAOLO Laureato in Filosofia e licenziato in Teologia; insegna Storia della filosofia (antica, medievale e moderna) e Introduzione alla filosofia contemporanea; abita a Milano - Via A. Saffi, 29 (20123) - tel. 02/36568542; [email protected] ROTA Don GIOVANNI Laureato in Teologia; insegna Ecclesiologia - I e II; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/ 286111; [email protected] ROTA SCALABRINI Mons. PATRIZIO Laureato in Filosofia e Licenziato in Scienze bibliche; insegna Pentateuco: introduzione e letture e Esegesi A.T.: Profeti; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/286111; [email protected] SCANZIANI Don FRANCESCO Laureato in Teologia; insegna Antropologia teologica - I e II; abita a Venegono Inferiore (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI (21040) - tel. 0331/867111; [email protected] SIMONELLI Prof.ssa CRISTINA Laureata in Teologia e Scienze Patristiche; insegna Patrologia I e Storia della Chiesa antica; abita a Parona di Valpolicella (VR) Strada dei Monti, 24 (37124) - tel. 045/504676 - 045/8890160; [email protected] 15 TOMATIS Don PAOLO Laureato in Sacra Liturgia; insegna Liturgia II; abita a Torino - Via Palazzo di CittaÁ, 4 (10121) - tel. 011/5214717; [email protected] UBBIALI Mons. SERGIO Laureato in Teologia; insegna Teologia dei Sacramenti - I e II; abita a Milano - Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 (20121) - tel. 02/863181. VIGNOLO Mons. ROBERTO Laureato in Lettere moderne e Licenziato in Teologia e Scienze bibliche; insegna Giovanni: introduzione e letture; abita a Lodi Seminario Vescovile - Via XX Settembre, 42 (26900) - tel. 0371/420637; [email protected] ZANI Don ANTONIO Laureato in Teologia Patristica; insegna Patrologia - II; abita a Brescia - Seminario Vescovile - Via Bollani, 20 (25100) - tel. 030/37121. 16 INOIZAMROFNI PROFESSORI CICLO DI SPECIALIZZAZIONE DIRETTORE: Prof. Don MASSIMO EPIS ALBARELLO Don DUILIO Laureato in Teologia; insegna Teologia fondamentale; abita a MondovõÁ (CN) - Via S. Pio V, 8 (12084) - tel. 0174/488765; [email protected] ALBORGHETTI Prof. PATRIZIO Laureato in Filosofia e Teologia; insegna Ebraismo; abita a Cisano Bergamasco (BG) - Via A. Locatelli, 4 (24034); [email protected] ANGELINI Mons. GIUSEPPE Laureato in Economia e Commercio e in Teologia; insegna Teologia morale fondamentale; abita a Milano - Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 (20121) - tel. 02/863181. BALLARINI Mons. MARCO Laureato in Lettere e Licenziato in Teologia; insegna Teologia spirituale; abita a Milano - Via Cardinal Federico, 2 (20123) tel. 02/806921; [email protected] BOLIS Don LUCA EZIO Laureato in Teologia; insegna Teologia spirituale; abita a Bergamo Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/286111. BONANDI Don ALBERTO Laureato in Teologia; insegna Teologia morale fondamentale; abita a Mantova - Via Frattini, 36 (46100) - tel. 0376/323382; [email protected] BONATO Don ANTONIO Laureato in Teologia patristica; insegna Teologia patristica; abita a Vicenza - Via Giuriato, 97 (36100); [email protected] BORACCO Don PIERLUIGI Laureato in Teologia; insegna Storia della SpiritualitaÁ; abita a Monza - Via Cederna, 28 (20900) - cell. 335/6216074; [email protected] BOZZOLO Don ANDREA Laureato in Lettere classiche e Teologia; cura il Seminario di Teologia sistematica; abita a Torino - Istituto Internazionale don 17 18 Bosco - Via Caboto, 27 (10129); tel. 011/58111; [email protected] BRESSAN Mons. LUCA Laureato in Teologia; insegna Teologia pastorale; abita a Milano; [email protected] CAIROLI Don MARCO Laureato in Scienze bibliche; insegna Teologia biblica N.T.; abita a Como - Seminario Vescovile - Via Baserga, 81 (22100) - tel. 031/507714; [email protected] CANOBBIO Mons. GIACOMO Laureato in Teologia; insegna Teologia sistematica; abita a Brescia Seminario Vescovile - Via Bollani, 20 (25100) - tel. 030/2091353; [email protected] CARRARA Don PAOLO Licenziato in Teologia; insegna Teologia Pastorale; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129); [email protected] CHIODI Don MAURIZIO Laureato in Teologia; insegna Teologia Morale fondamentale; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/286111; [email protected] CORINI Don GABRIELE MARIA Laureato in Teologia; insegna Teologia biblica A.T.; abita a Loano (SV) - Via Palestrina 8/22 (17025); [email protected] CORNATI Don DARIO Licenziato in Teologia e laureato in Filosofia; insegna Teologia fondamentale; abita a Milano - Via Cadamosto, 5 (20129) cell. 338/9676467; [email protected] CRIMELLA Don MATTEO Laureato in Scienze bibliche; insegna Teologia biblica A.T. - N.T. e cura il Pre-Seminario metodologico; tel. 02/89280229; [email protected] DE CARO Prof. EUGENIO Laureato in Filosofia; insegna Estetica filosofica; abita a Palazzolo sull'Oglio (BS) - Via Giacomo Puccini, 22 (25036) - tel. 333/2568645 INOIZAMROFNI DIOTALLEVI Prof. LUCA Laureato in Filosofia e Dottorato in Sociologia; insegna Sociologia della religione; abita a Terni - Via Brin, 43 (05100); [email protected] EPIS Don MASSIMO Laureato in Teologia e Filosofia; insegna Teologia fondamentale; abita a Bergamo - Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) tel. 035/286111; [email protected] FERRARI Don PIER LUIGI Laureato in Teologia biblica e Licenziato in Scienze bibliche; insegna Teologia bibilica; abita a Crema (CR) - via Santa Chiara, 5 (26013) - tel. 0373/259188; [email protected] FOGLIADINI Prof.ssa EMANUELA Laureata in Teologia e Laurea Magistrale in Scienze delle Religioni; insegna Storia della Teologia orientale; abita a Milano - Via Carlo Goldoni, 12 (20129); [email protected] FUMAGALLI Don ARISTIDE Laureato in Teologia; insegna Morale speciale; abita a Venegono Inferiore (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI (21040) - tel. 0331/867111. INVERNIZZI Prof.ssa LAURA Licenziata in Teologia biblica e Laureata in Matematica; tiene il Corso superiore di greco e cura il Pre-seminario metodologico; [email protected] KRIENKE Prof. MARKUS Laureato in Teologia e in Filosofia; insegna Morale speciale; abita a Milano - Piazza Firenze, 4 (20154) - tel. 02/45486657; [email protected] LORENZI Don UGO Laureato in Teologia; insegna Teologia pastorale e cura il Seminario di Teologia pastorale; abita a Venegono Inferiore (VA) Seminario Arcivescovile Pio XI (21040) - tel. 0331/867111; [email protected]. MAFFEIS Don ANGELO Laureato in Teologia; insegna Storia della Teologia; abita a Brescia - Seminario Vescovile - Via Bollani, 20 (25100) - tel. 030/37121; [email protected] 19 20 MANZI Don FRANCO Laureato in Scienze Bibliche e in Teologia; insegna Istituzioni bibliche; abita a Venegono Inferiore (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI - (21040) - tel. 0331/867111; [email protected] MARTINO Don MATTEO Laureato in Teologia; cura il Seminario di Teologia morale; abita a Rho (MI) - Via De Amicis, 11 (20017) - tel. 02/93922021; [email protected] MAZZA Mons. ENRICO Laureato in Teologia; insegna Teologia della Liturgia; abita a Bergamo - Via Pietro Isabello, 20 (24125) - cell. 347/9408388; [email protected] MONTANARI Don ANTONIO CESARE Laureato in Teologia; insegna Storia della spiritualitaÁ e Storia dell'ermeneutica biblica; abita a Pavia - Seminario Vescovile Via I. Menocchio, 26 (27100) - tel. 0382/22609; [email protected] PAGAZZI Don GIOVANNI CESARE Laureato in Teologia; insegna Teologia sistematica; abita a Lodi Seminario Vescovile - Via XX Settembre, 42 (26900) - tel. 0371/420637; [email protected] RIZZARDI Don GIUSEPPE Laureato in Teologia e Certificato di lingua e cultura araba; insegna Islamismo; abita a Barona di Albuzzano (PV) - Via Cassina Mensi, 70 (27010) - tel. 0382/925575; [email protected] RIZZI Don MASSIMO Licenziato in Teologia e licenziato in Studi Arabi e Islamistica; insegna Islamismo; abita a Bergamo - Via Garibaldi, 10 (24122) tel. 035/270657; cell. 366/4032714; [email protected] ROMANELLO Don STEFANO Licenziato in Sacra Scrittura e Laureato in Teologia biblica; cura il Seminario di Teologia biblica; abita a Pagnacco (UD) - Seminario Interdiocesano - Via Castellerio, 81 (33010) - tel. 0432/ 650265; [email protected] SCAIOLA Prof.ssa DONATELLA Laureata in Scienze bibliche; insegna Teologia biblica A.T.; [email protected] INOIZAMROFNI SEQUERI Mons. PIERANGELO Laureato in Teologia; insegna Teologia fondamentale; abita a Milano - Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 (20121) - tel. 02/863181; [email protected] SEVESO Don BRUNO Laureato in Teologia e in Filosofia; insegna Teologia pastorale fondamentale; abita a Milano - Piazza Gasparri, 11 (20161) tel. 02/863181; [email protected] SIMONELLI Prof.ssa CRISTINA Laureata in Teologia e Scienze Patristiche; insegna Teologia patristica; abita a Parona di Valpolicella (VR) - Strada dei Monti, 24 (37124) - tel. 045/504676 - 045/8890160; [email protected] STEFANI Prof. PIERO Laureato in Filosofia; insegna Bibbia e cultura; abita a Ferrara Via Borgo di Sotto, 17 (44100) - tel. 0532/65134; [email protected] STERCAL Mons. CLAUDIO Laureato in Teologia; cura il Seminario di teologia spirituale; abita a Milano - Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 (20121) - tel. 02/863181; [email protected] UBBIALI Mons. SERGIO Laureato in Teologia; insegna Teologia sistematica; abita a Milano - Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 (20121) tel. 02/863181. VIGNOLO Mons. ROBERTO Laureato in Lettere moderne e in Teologia e Scienze bibliche; insegna Teologia biblica; abita a Lodi - Seminario Vescovile Via XX Settembre, 42 (26900) - tel. 0371/420637; [email protected] XERES Mons. SAVERIO Laureato in Teologia e in Lettere Classiche; insegna Storia della teologia; abita a Como - Seminario Vescovile - Via Baserga, 81 (22100) - tel. 031/507714; [email protected] ZANI Don ANTONIO Laureato in Teologia Patristica; insegna Storia della Teologia; abita a Brescia - Seminario Vescovile - Via Bollani, 20 (25100) - tel. 030/37121. 21 CICLO DI SPECIALIZZAZIONE IN TEOLOGIA MORALE SOCIALE Sezione di Torino, Via XX Settembre, 83 - 10122 Torino - tel. 011/4360249; fax 011/4360370; [email protected] ; www.teologiatorino.it DIRETTORE DI SEZIONE: Prof. Don PIER DAVIDE GUENZI SEZIONI PARALLELE Sezione Parallela di Milano presso il Seminario Arcivescovile di Milano, Seminario Arcivescovile Pio XI 21040 Venegono Inferiore (VA) - tel. 0331/867111; e-mail: [email protected] DIRETTORE DI SEZIONE: Prof. Don FRANCO MANZI Sezione Parallela di Torino presso il Seminario Arcivescovile di Torino, Via XX Settembre, 83 - 10122 Torino - tel. 011/4360249; e-mail: [email protected]; www.teologiatorino.it DIRETTORE DI SEZIONE: Prof. Can. Don ROBERTO REPOLE Sezione Parallela di Genova presso il Seminario Arcivescovile «Benedetto XV» di Genova, Salita E. Cavallo, 104 - 16136 Genova - tel. 010/2724341; e-mail: [email protected] DIRETTORE DI SEZIONE: Prof. Abate DAVIDE BERNINI 22 Studio Teologico del Seminario Vescovile «Giovanni XXIII» di Bergamo, Via Arena, 11 - 24129 Bergamo - tel. 035/286111; e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don MASSIMO EPIS Studio Teologico del Seminario Vescovile «S. Gaudenzio» di Novara, Via Monte S. Gabriele, 60 - 28100 Novara - tel. 0321/432501. e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don FLAVIO CAMPAGNOLI Studio Teologico Interdiocesano (Alba, Cuneo, Fossano, MondovõÁ, Saluzzo), Via Mellano, 1 - 12045 Fossano (CN) - tel. 0172/635663; e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don LUCA MARGARIA Studio Interdiocesano di Teologia (Acqui, Alessandria, Asti, Casale, Tortona), Via Serra, 3 - 15122 Valmadonna (AL) - tel. 0131/507590; e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don CLAUDIO BALDI Studio Teologico «Paolo VI» del Seminario Vescovile di Brescia, Via delle Razziche, 4 - 25123 Brescia - tel. 030/7741131; e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don OVIDIO VEZZOLI Studio Teologico del Seminario Vescovile di Como, Via Baserga, 81 - 22100 Como - tel. 031/507714; e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don STEFANO CADENAZZI Studio Teologico del Seminario Vescovile di Mantova, Via Cairoli, 20 - 46100 Mantova - tel. 0376/402211. DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don MAURIZIO FALCHETTI Studi Teologici Riuniti dei Seminari Vescovili di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano Via XX Settembre, 42 - 26900 Lodi - tel. 0371/420637; e-mail: [email protected] DIRETTORE DEGLI STUDI: Prof. Don FRANCESCO CAPPA 23 INOIZAMROFNI ISTITUTI TEOLOGICI AFFILIATI ISTITUTI SUPERIORI DI SCIENZE RELIGIOSE 24 Regione Conciliare Ligure ISSR di Albenga - Imperia Via Trieste, 35 -17031 Albenga (SV) tel. 0182/53063; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don GABRIELE MARIA CORINI ISSR di Genova Via Serra, 6/C - 16122 Genova - tel. 010/5530657; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don STEFANO OLIVASTRI ISSR di La Spezia Via Malaspina, 1 - 19100 La Spezia - tel. 0187/735485; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. CARLO LUPI Regione Conciliare Lombarda ISSR di Bergamo Via Arena, 11 - 24129 Bergamo - tel. 035/286283; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don GIOVANNI ROTA ISSR di Brescia Via Trieste, 17 - 25121 Brescia - tel. 030/24061 DIRETTORE: Prof. Don MARIO ZANI ISSR di Crema-Cremona-Lodi Via D. Alighieri, 24 - 26013 Crema (CR) - tel. 334/8860543; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don PIER LUIGI FERRARI ISSR di Mantova Via F.lli Cairoli, 20 - 46100 Mantova - tel. 0376/321695; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don ROBERTO REZZAGHI ISSR di Milano Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 - 20121 Milano - tel. 02/86318503; e-mail: [email protected] PRESIDE: Prof. Don ALBERTO COZZI ISSR di Pavia-Vigevano Via I. Menocchio, 26 - 27100 Pavia - tel. 0382/24322; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don FABIO BESOSTRI 25 INOIZAMROFNI Regione Conciliare Piemontese ISSR di Alessandria Via Inviziati, 1 - 15100 Alessandria - tel. 0131/226286; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don FABRIZIO CASAZZA ISSR di Fossano Via Mellano, 1 - 12045 Fossano (CN) - tel. 0172/635663; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don DUILIO ALBARELLO ISSR di Novara Via Monte San Gabriele, 60 - 28100 Novara - tel. 0321/432501; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don FLAVIO CAMPAGNOLI ISSR di Torino Via XX Settembre, 83 - 10122 Torino - tel. 011/4360249; e-mail: [email protected] DIRETTORE: Prof. Don ALBERTO PIOLA PARTE NORMATIVA NORME GENERALI DEGLI STUDI FINE DELLA FACOLTaÁ La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale, promossa dalle Conferenze Episcopali ligure, lombarda, piemontese e triveneta, ha come fine «la promozione degli studi nelle discipline sacre approfondendo anzi tutto la conoscenza scientifica della Rivelazione cristiana e di cioÁ che con essa eÁ collegato, enucleando sistematicamente le veritaÁ ivi contenute, considerando alla loro luce i nuovi problemi emergenti e ricercando le forme ottimali per presentare le veritaÁ teologiche agli uomini del nostro tempo; l'approfondimento dell'incontro tra la cultura religiosa e la cultura profana, la qualificazione scientifica dei propri alunni; la preparazione di docenti specializzati; l'intensificazione dei rapporti con altri centri di studi teologici; l'aiuto efficace alle Chiese locali e a quella universale nell'opera di evangelizzazione e in quella ecumenica» (Statuti, art. 2). DIVISIONE DEGLI sTUDI La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale persegue il suo fine anzi tutto istituendo i corsi accademici del Ciclo Istituzionale e dei corsi superiori di Specializzazione. I - I corsi del Ciclo Istituzionale (1ë Ciclo) sono diretti a offrire agli alunni una prima informazione generale su tutte le discipline teologiche e filosofiche fondamentali e hanno la durata di cinque anni. Si concludono con il primo grado accademico: Baccalaureato. 28 II - I corsi di Specializzazione sono diretti a formare gli alunni alla ricerca scientifica e hanno la durata di quattro anni. Il primo biennio (2ë Ciclo) si conclude con il secondo grado accademico: Licenza specializzata. Il secondo biennio (3ë Ciclo) si conclude con il terzo grado accademico: Dottorato. Il Ciclo di Specializzazione eÁ diviso in due Sezioni che offrono diversi indirizzi di studio: A) - Sezione di Teologia Fondamentale e Sistematica, comprendente: AVITAMRON 1) Indirizzo di Teologia Fondamentale; 2) Indirizzo di Teologia Sistematica. Nella sezione di Teologia Fondamentale e Sistematica sono compresi i corsi qualificanti l'Indirizzo di Studi Biblici. B) - Sezione di Teologia Morale, Pastorale e Spirituale comprendente: 1) Indirizzo di Teologia Morale; 2) Indirizzo di Teologia Pastorale. 3) Indirizzo di Teologia Spirituale. 29 NORME PER GLI STUDENTI CATEGORIA DI ISCRITTI: Sono ammessi come alunni della FacoltaÁ chierici diocesani, religiosi, laici. Gli alunni sono ordinari, uditori o straordinari. «Gli alunni ordinari sono quelli che, aspirando ai gradi accademici rilasciati dalla FacoltaÁ, frequentano tutti i corsi e le esercitazioni prescritte» (Statuti, art. 25). «Gli alunni uditori sono coloro che, con il consenso dei docenti interessati, sono ammessi dal Preside, sentito il Direttore di sezione, a frequentare uno o piuÁ corsi» (art. 26). «Sono alunni straordinari: a) coloro che non avendo un titolo valido per l'ammissione alle UniversitaÁ di Stato ai sensi dell'Art. 25 § 2 frequentano i corsi e svolgono i lavori personali prescritti, pur senza acquisire il diritto a sostenere gli esami per il conseguimento dei gradi accademici in teologia. b) coloro che, pur avendo un titolo di studio valido per l'ammissione alle UniversitaÁ di Stato, ai sensi dell'Art. 25 § 6 non possono essere ammessi come alunni ordinari» (art. 27). CONDIZIONI PER L'ISCRIZIONE: 30 1. Per essere ammessi alla FacoltaÁ i Religiosi devono presentare il permesso scritto dell'Ordinario o del Superiore; i Seminaristi una lettera del Rettore; i Sacerdoti una lettera accompagnatoria del loro Ordinario diocesano e i Laici cattolici una lettera di una persona ecclesiastica competente. 2. Non possono essere ammessi alla FacoltaÁ Teologica come alunni ordinari coloro che sono giaÁ iscritti a un'altra FacoltaÁ, a meno che siano all'ultimo anno, abbiano sostenuto tutti gli esami e debbano solo ultimare il lavoro di tesi. 3. Per gli alunni provenienti da Seminari o Istituti Teologici non accademici la FacoltaÁ chiede di norma la frequenza di un anno integrativo. Riconosce invece gli anni frequentati presso Istituti Teologici accademici, previa verifica dei programmi. Per gli alunni in possesso di curriculum di studi o di altri titoli AVITAMRON universitari extra-teologici, verraÁ stabilito un piano degli studi personalizzato. Potranno in tal senso chiedere al Direttore di Sezione del primo ciclo, l'eventuale omologazione di corsi giaÁ frequentati nelle rispettive UniversitaÁ affini a quelli della FacoltaÁ teologica. EÁ richiesto un diploma valido per l'ammissione all'UniversitaÁ di Stato. 4. Gli alunni che provengono da un ISSR in possesso di Laurea in Scienze Religiose, Laurea Magistrale in Scienze Religiose, Magistero in Scienze Religiose (quadriennale vecchio ordinamento) potranno essere ammessi al IV anno del Ciclo Istituzionale della FTIS, con obbligo di recupero dei corsi del triennio della FTIS che non siano stati frequentati presso l'ISSR di provenienza. Inoltre, coloro che non sono in possesso di tali titoli, ma hanno solo frequentato qualche anno o qualche corso nell'ISSR di provenienza, saranno esonerati (previa verifica dei crediti) da tutti i corsi corrispondenti tra FTIS e ISSR di provenienza e potranno essere ammessi all'anno risultante dall'insieme degli esoneri. 5. Per l'ammissione al Ciclo Istituzionale eÁ necessario il possesso di un Diploma di ammissione all'UniversitaÁ e della cultura richiesta per seguire i corsi della FacoltaÁ. Precisamente: a) Chi eÁ in possesso del Diploma di MaturitaÁ classica o scientifica eÁ ammesso senza esami. b) Chi eÁ in possesso del Diploma Magistrale dovraÁ sostenere un esame che comporta: - una prova scritta e orale di filosofia; - una prova orale di lingua latina. c) Chi eÁ in possesso del Diploma di Istituto Tecnico o di Liceo artistico dovraÁ sostenere un esame che comporta: - una prova scritta e orale di filosofia secondo il programma delle Magistrali; - una prova scritta e orale di lingua latina. d) Anche agli alunni in possesso di una laurea potraÁ essere richiesta una prova di latino e di filosofia le cui modalitaÁ verranno stabilite di volta in volta. e) Gli studenti che non hanno potuto curare altrimenti la preparazione nella Lingua latina e nella Storia della filosofia, potranno frequentare gli appositi Corsi istituiti dalla FacoltaÁ nel 1ë Anno del Ciclo Istituzionale. 31 La frequenza e gli esami di detti Corsi sostituiscono le prove di ammissione. f) Per il Corso di Greco biblico (2ë anno) istituito dalla FacoltaÁ non eÁ richiesta la conoscenza del Greco classico. Coloro che sono in possesso del Diploma di MaturitaÁ Classica sono dispensati dalla frequenza del Corso di Greco biblico, non da quella del Lettorato di Greco. g) EÁ richiesta la conoscenza attestata di una lingua straniera (cfr. Regolamento alle pagg. 35 e 36). h) Casi speciali, riguardanti le condizioni di iscrizione e la possibilitaÁ di essere esonerati da singoli corsi del programma, verranno sottoposti al Consiglio dei Professori. 6. Le condizioni previste dagli Statuti (art. 25 § 3) per l'ammissione al Corso di Specializzazione per la Licenza sono le seguenti: a) Il possesso di un diploma valido per l'ammissione all'UniversitaÁ di Stato. b) Il possesso del primo titolo accademico in Teologia ottenuto con voto superiore alla semplice sufficienza o una preparazione equivalente. c) una sufficiente e attestata conoscenza del greco e dell'ebraico (cfr. N.B. Piano Studi Ciclo di Specializzazione, pag. 173). d) la conoscenza attestata di almeno 2 lingue straniere (cfr. Regolamento a pag. 36). La condizione di cui al punto b) viene cosõÁ precisata: b1) Per voto superiore alla semplice sufficienza ottenuto nel Baccalaureato si intende il 24 nella valutazione in trentesimi. 7. L'ammissione all'anno preparatorio al Baccalaureato per gli alunni che hanno frequentato l'intero Ciclo Istituzionale in Istituti non accademici avviene in seguito a un colloquio nel quale vengono valutati gli studi filosofici e teologici compiuti dall'alunno e vengono programmati i corsi integrativi che l'alunno dovraÁ frequentare. 8. Le iscrizioni alla FacoltaÁ devono essere fatte all'inizio dell'anno accademico. Trascorsi quindici giorni dall'inizio dell'anno accademico, nessuna iscrizione saraÁ ricevuta dalla Segreteria senza autorizzazione scritta del Preside della FacoltaÁ per casi assolutamente eccezionali. 32 AVITAMRON 9. Il numero minimo di alunni perche si possa tenere un corso eÁ di 8 alunni ordinari per il primo Anno del Ciclo Istituzionale e di 5 alunni ordinari per i Corsi del Ciclo di Specializzazione. 10. I corsi a cui gli alunni uditori possono annualmente iscriversi, con tutti i diritti e doveri conseguenti, sono al massimo tre corsi annuali (per n. 144 ore complessive). DOCUMENTI RICHIESTI PER L'ISCRIZIONE: 1. Domanda su Modulo della Segreteria. 2. In visione un valido documento d'identitaÁ personale (Carta d'IdentitaÁ o Passaporto) solo per gli ordinari. 3. Fotocopia del Codice Fiscale. 4. Diploma originale di studio valido per l'ammissione all'UniversitaÁ (MaturitaÁ) ± per gli ``uditori'' eÁ sufficiente la fotocopia. Per studenti stranieri cf. punto 8. 5. Attestazione di conoscenza delle lingue straniere (livello B1) tra le seguenti: inglese, francese, tedesco, spagnolo (una lingua per il Ciclo Istituzionale e due lingue per il ciclo di Specializzazione; cfr. Regolamento alle pagg. 35 e 36). 6. Lettera di presentazione: - per i laici, dovraÁ essere rilasciata da una persona ecclesiastica competente (in cui si dichiarano i motivi che inducono l'aspirante studente a frequentare la FacoltaÁ Teologica); - per i seminaristi, dal Rettore; - per i religiosi, dall'Ordinario o dal Superiore (permesso scritto); - per i sacerdoti ± solo se ``ordinari'' ± dall'Ordinario diocesano (permesso scritto). 7. La prima parte della quota d'iscrizione da versare contestualmente all'iscrizione stessa secondo le modalitaÁ indicate dalla Segreteria. La seconda rata a saldo da versare a mezzo MAV elettronico. In caso di rinuncia agli studi, successiva all'inizio dell'anno accademico, l'intera quota di iscrizione dovraÁ comunque essere versata e non potraÁ essere rimborsata. 33 DOCUMENTAZIONE ULTERIORE RICHIESTA AGLI STUDENTI STRANIERI: 34 7. Il permesso di soggiorno (se giaÁ in possesso dell'interessato). 8. La traduzione in lingua italiana del titolo di studio richiesto per l'ammissione all'UniversitaÁ civile della propria nazione; la dichiarazione di valore attestante il numero complessivo degli anni di studio necessari per il conseguimento di tale diploma (almeno 12 anni di scolaritaÁ complessiva) e la validitaÁ del titolo per l'accesso all'universitaÁ nel Paese d'origine. Le suddette certificazioni devono essere autenticate e legalizzate dall'autoritaÁ diplomatica o consolare Italiana presso il Paese d'origine entro il 15 aprile di ogni anno (dopo tale data le Rappresentanze Diplomatiche e Consolari non assicurano la tempestiva concessione del visto di entrata per motivi di studio). 9. La presentazione dell'Ordinario della Diocesi di provenienza dello studente (e non, in alternativa, la semplice presentazione di un ecclesiastico) debitamente controfirmata dal Nunzio Apostolico residente nel Paese di provenienza. 10. Per i laici: la dichiarazione di responsabilitaÁ o ``presa in carico'', riguardante il pagamento di vitto, alloggio e spese mediche. Su questa dichiarazione vi dovraÁ essere il nulla osta dell'Ordinario della Diocesi italiana di appartenenza del privato o dell'Ente che la rilascia. In caso di dichiarazione di auto-mantenimento da parte dello studente, in calce al documento deve essere apposto il visto del proprio Ordinario di origine. 11. A seguito della presentazione dei suddetti documenti la Segreteria potraÁ emettere, su richiesta dell'interessato, un certificato di pre-iscrizione, che dovraÁ essere autenticato dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica (Palazzo delle Congregazioni - Piazza Pio XII, 3 - 00193 Roma) sia per il visto di espatrio che per il permesso di soggiorno. [Su tale certificato la Segreteria dovraÁ dichiarare di essere in possesso tanto della presentazione dell'Ordinario della Diocesi di provenienza dello studente, quanto del nulla osta dell'Ordinario della Diocesi italiana di appartenenza del privato o dell'Ente che ha rilasciato la dichiarazione di responsabilitaÁ o ``presa in carico'']. 12. La certificazione del domicilio compatibile con la frequenza ai corsi. DOCUMENTAZIONE ULTERIORE RICHIESTA AGLI STUDENTI ISCRITTI AL CICLO DI SPECIALIZZAZIONE: AVITAMRON 13. Diploma originale del 1ë Titolo accademico in Teologia ± Baccalaureato ± per gli ``uditori'' eÁ sufficiente la fotocopia. 14. Curriculum studi per il conseguimento del Baccalaureato (solo per gli ``ordinari''). 15. Agli alunni che si iscrivono all'Indirizzo di Studi biblici eÁ richiesta l'attestazione delle lingue bibliche: ebraico biblico e greco biblico (cfr. supra, pag. 173). REGOLAMENTO RELATIVO ALLA CONOSCENZA DELLE LINGUE STRANIERE PRIMA LINGUA STRANIERA A partire dall'anno accademico 2010-2011, per il conseguimento del titolo di Baccalaureato in Teologia eÁ necessaria la conoscenza di una lingua ± oltre a quella materna ± a scelta tra le seguenti lingue della ComunitaÁ Europea: francese, inglese, italiano, spagnolo o tedesco. Per gli studenti di lingua italiana eÁ richiesta, entro il quinto anno del Ciclo Istituzionale, una verifica della conoscenza della lingua straniera, che consisteraÁ o in un test predisposto da un ente certificatore riconosciuto o in una prova di lettura e traduzione in una lingua a scelta tra francese, inglese, spagnolo o tedesco. La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale offre la possibilitaÁ di seguire il corso (biennale) di tedesco e sostenere l'esame conseguente (cfr. pag. 243). Per essere esonerati dalla verifica occorre presentare un certificato che attesti la frequenza e il superamento dell'esame finale di un corso, in una delle lingue indicate, di livello ``intermedio'' (B 1 del ``Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle Lingue'') secondo quanto approvato dal Consiglio di FacoltaÁ del 16.4.2012. Per gli studenti di lingua francese, inglese, spagnola o tedesca si ritiene sufficiente la frequenza dell'intero ciclo di studi in lingua italiana con il superamento dei relativi esami. Gli studenti stranieri con lingua madre differente da quelle sopra indicate dovranno verificare la lingua italiana tramite la regolare 35 frequenza dei corsi del Ciclo Istituzionale con relativi esami e una lingua straniera a scelta tra francese, inglese, spagnolo o tedesco con le modalitaÁ indicate per gli studenti italiani. Si precisa che tanto all'esame conclusivo del corso biennale di tedesco, quanto alle verifiche delle altre lingue straniere, verranno assegnati 7 ECTS. SECONDA LINGUA STRANIERA Per il conseguimento della Licenza in Teologia eÁ necessaria la conoscenza di una seconda lingua ± oltre a quella materna e a quella studiata e verificata nel Ciclo Istituzionale in vista del Baccalaureato ± scelta dallo studente tra le seguenti lingue della ComunitaÁ Europea: francese, inglese, italiano, spagnolo o tedesco. La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale offre la possibilitaÁ di seguire il corso (biennale) di tedesco e sostenere l'esame conseguente o frequentare altri corsi di lingua organizzati da enti certificatori riconosciuti. Il livello da raggiungere eÁ quello ``intermedio'' (B 1) del ``Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle Lingue'' secondo quanto approvato dal Consiglio di FacoltaÁ del 16.4.2012 e deve essere certificato da un esame finale svolto presso lo stesso ente che ha organizzato il corso. Si precisa che tanto all'esame conclusivo del corso biennale di tedesco, quanto alle verifiche delle altre lingue straniere, verranno assegnati 7 ECTS. 36 NORME PER GLI ESAMI AVITAMRON 1. a) Le sessioni normali d'esame sono tre: giugno/luglio, settembre/ottobre, gennaio/febbraio. b) In ogni sessione normale d'esame vi sono due appelli. 2. a) Per determinate materie il Consiglio di Sezione potraÁ accordare la facoltaÁ di colloqui da attuarsi nel corso dell'anno scolastico in seguito ad accordo tra docente e studenti, purche non turbino la regolare frequenza alle lezioni. b) Qualora si faccia oggetto di colloquio una parte a senso compiuto del programma di una disciplina scolastica, il risultato di detto colloquio faraÁ media con il risultato d'esame della restante materia. 3. a) Per poter essere iscritti a qualsiasi sessione d'esame eÁ richiesta la frequenza ai corsi nella misura dei due terzi. b) La Segreteria esercita il controllo della regolare frequenza, mentre rimane al Professore il giudizio ultimo circa questa materia a seguito di consultazione diretta del Segretario. 4. a) L'iscrizione agli esami si fa nei giorni prestabiliti, utilizzando i servizi on-line (Pagine Personali Studenti - PPS). b) Chi regolarmente iscritto ad un esame intenda poi ritirarsi, deve notificarlo alla Segreteria almeno 48 ore prima del giorno stabilito per l'esame tramite la propria PPS, e-mail ([email protected]), fax o comunicazione telefonica. In caso di inadempienza verraÁ addebitata dalla Segreteria una mora (cfr. quote scolastiche). c) L'ordine e l'orario degli esami verraÁ fissato ed opportunamente notificato dalla Segreteria tramite avviso esposto nelle bacheche della Sede. d) Ogni esaminando deve trovarsi nell'aula d'esame mezz'ora prima che abbia inizio l'appello dell'esame. 5. a) L'alunno puoÁ ritirarsi nel primo tempo dell'esame. b) Nel caso in cui l'alunno, iniziato l'esame, preferisca non condurlo a termine si scriveraÁ sul verbale «ritirato». Nel caso in cui il docente valuti ``insufficiente'' la prova di esame, si scriveraÁ sul verbale «non approvato». In questi casi l'alunno ha il diritto di sostenere l'esame a partire dalla sessione successiva. Nel caso in cui l'alunno non superi l'esame per tre volte, eÁ tenuto a rifrequentare il corso. 37 38 6. a) Il voto viene formulato collegialmente dalla Commissione d'esame e comunicato all'alunno. b) Il voto ha valore giuridico solo se vidimato dalla Segreteria. 7. a) Alunni del Ciclo di Specializzazione: hanno la possibilitaÁ di sostenere gli esami dei singoli corsi entro l'anno accademico successivo a quello in cui i corsi sono stati tenuti. b) Gli alunni del Ciclo di Specializzazione sono tenuti a svolgere una Esercitazione scritta, preventivamente concordata con un docente di un corso che si frequenta, la cui valutazione saraÁ integrata a quella dell'esame del corso stesso. Copia dell'Esercitazione scritta, della consistenza di circa 30 pagine, dovraÁ essere consegnata 15 giorni prima dell'esame sia al Docente che alla Segreteria per la registrazione. c) Alunni del Ciclo Istituzionale: per sostenere l'esame di Teologia fondamentale - II (vecchio piano degli studi) e Liturgia - II eÁ necessario aver sostenuto rispettivamente l'esame di Teologia fondamentale - I e Liturgia - I. Gli alunni del Ciclo Istituzionale, dopo il Triennio iniziale, potranno frequentare i corsi del Biennio finale; per sostenere gli esami dei singoli corsi del Biennio dovranno peroÁ aver superato gli esami delle materie corrispondenti del Triennio. d) In particolare, per sostenere gli Esami di Esegesi di Antico Testamento e Nuovo Testamento devono avere precedentemente superato i relativi esami di Introduzione all'A.T. e al N.T. e le lingue bibliche: Ebraico (per l'A.T.) Greco e Lettorato di greco biblico (per il N.T.). e) I corsi di Ebraico biblico (1ë Anno) e Greco biblico (2ë Anno, obbligatorio per chi non eÁ in possesso di maturitaÁ classica) si concluderanno con un esame. Il Lettorato di greco (3ë Anno) saraÁ obbligatorio per tutti e si concluderaÁ con un esame. f) Gli alunni del Ciclo Istituzionale devono presentare in Segreteria l'elaborato scritto dei Seminari svolti nei rispettivi anni di corso entro 15 giorni dal termine del corso. La valutazione saraÁ consegnata dal Docente alla Segreteria entro il mese successivo il termine di consegna degli elaborati. g) Gli alunni del Ciclo Istituzionale ordinari, uditori e fuori corso hanno tre anni di tempo per sostenere gli esami in giacenza dal termine della frequenza dei singoli corsi. Trascorso detto periodo di tempo l'esame dei singoli corsi non potraÁ piuÁ essere dato e pertanto l'alunno dovraÁ rifrequentare il corso. AVITAMRON h) Gli alunni del Ciclo Istituzionale devono sostenere, prima della conclusione del Biennio finale, almeno due esami scritti a scelta tra i corsi speciali di sistematica e di morale; inoltre sono tenuti, nel quinquennio (a partire dal 2ë anno) alla regolare frequenza e conclusione dei due corsi opzionali previsti dal piano degli studi o di altri corsi opzionali scelti dall'alunno. i) L'esame di Baccalaureato dovraÁ essere sostenuto entro cinque anni dal compimento del quinquennio Istituzionale. Decorso tale termine la domanda d'ammissione all'esame saraÁ valutata, mediante un colloquio, da una apposita Commissione, la quale potraÁ stabilire la frequenza di corsi integrativi. 8. A partire dall'anno accademico 2011-2012, il Consiglio di FacoltaÁ ha stabilito che i seguenti corsi del Centro Studi di SpiritualitaÁ (CSS) potranno essere omologati a corsi della FacoltaÁ Teologica (previa richiesta degli Alunni interessati e approvazione dei rispettivi Direttori di Sezione): a) i due corsi di ``Introduzione alla Teologia spirituale'' e ``Teologia spirituale'' (pari a 6 ECTS) del CSS potranno essere omologati al corso di ``Teologia spirituale'' (pari a 5 ECTS) del II anno del Ciclo istituzionale. b) i tre corsi base di ``Storia della spiritualitaÁ'' (antica, medievale, moderna e contemporanea) del CSS potranno essere omologati a corsi del Ciclo di specializzazione o a corsi opzionali del Ciclo Istituzionale, secondo la misura per cui due corsi del CSS (pari a 6 ECTS) equivalgono ad un corso (pari a 3 ECTS) della FacoltaÁ Teologica. NORME PER IL CONSEGUIMENTO DEI GRADI ACCADEMICI I - BACCALAUREATO I requisiti per ottenere il Diploma di Baccalaureato sono: a) avere frequentato presso la FacoltaÁ o in Seminari o Istituti affiliati, il Ciclo Istituzionale ed avere subõÁto con successo le verifiche di profitto prescritte, salvo il disposto degli artt. 49 e 50 degli Statuti; 39 b) avere composto un elaborato scritto che abbia ricevuto la approvazione secondo le norme del Regolamento; c) avere superato un esame accademico conclusivo su un programma determinato dal Consiglio di Sezione e approvato dal Consiglio di FacoltaÁ, che accerti l'acquisita maturitaÁ teologica del candidato (le tematiche per l'Esame di Baccalaureato in Teologia per l'anno accademico 20162017 sono pubblicate alle pp. 165-170). REGOLAMENTO ESAME DI BACCALAUREATO 40 1. Natura dell'esame a) L'esame accademico conclusivo di Baccalaureato in Teologia eÁ di sua natura sintetico. b) In conformitaÁ con questo suo carattere, esso fa riferimento alla Teologia sistematica e alla Teologia morale, sulla base dell'individuazione di un certo numero di capitoli sintetici, all'interno delle tematiche svolte nel quinquennio Istituzionale. 2. Contenuti dell'esame a) I contenuti dell'esame vengono definiti da tematiche strutturate in: titolo e indicazioni orientative. ± Il titolo non fornisce una tesi da dimostrare, ma circoscrive un discorso da svolgere o un problema da prospettare. ± Le indicazioni orientative si presentano in forma di sommario dei punti importanti o caratteristici dell'argomento stesso. b) Il testo delle tematiche non viene definito da questo Regolamento, ma viene riproposto ogni anno entro dicembre dai Professori di sistematica e di morale del quinquennio Istituzionale, unitamente ai Rappresentanti degli alunni del quinto anno, e con il coordinamento del Direttore di Sezione. 3. Norme per l'ammissione all'esame a) L'ammissione all'esame accademico conclusivo di Baccalaureato presuppone il superamento di tutti gli esami prescritti, la consegna della «tesina» scritta e la presentazione del «piano d'esame». b) La «tesina» e il «piano d'esame» dovranno essere depositati in Segreteria al momento dell'iscrizione all'esame orale di baccalaureato e in ogni caso almeno un mese prima dell'esame stesso. c) L'esame accademico conclusivo puoÁ essere sostenuto dagli alunni del quinto anno Istituzionale che abbiano superato tutti AVITAMRON gli esami del curriculum e ricevuto una valutazione positiva della tesina scritta. d) L'esame di Baccalaureato dovraÁ essere sostenuto entro cinque anni dal compimento del quinquennio Istituzionale. Decorso tale termine, la domanda d'ammissione all'esame saraÁ valutata, mediante un colloquio, da una apposita Commissione, la quale potraÁ stabilire la frequenza di corsi integrativi. 4. Norme circa la «tesina» scritta a) La funzione della «tesina» eÁ di documentare una reale attitudine alla ricerca scientifica attraverso la comprensione del pensiero di un autore o di un tema teologico. b) L'argomento della «tesina» dovraÁ essere scelto d'accordo con un docente del Ciclo Istituzionale della FacoltaÁ che guideraÁ lo studente nella ricerca e valuteraÁ l'elaborato. Tale argomento (o titolo) della tesina dovraÁ essere depositato in Segreteria almeno sei mesi prima dell'iscrizione all'esame scritto di baccalaureato. Il Direttore di Sezione del Ciclo Istituzionale sovrintenderaÁ sulla pertinenza degli argomenti scelti dagli alunni e i docenti della FacoltaÁ saranno informati sui titoli delle tesine degli alunni ad ogni incontro del Consiglio dei Professori. c) La «tesina» deve essere elaborata secondo i comuni criteri di correttezza accademica e scientifica, in specie per quanto riguarda il plagio. d) La consistenza della «tesina» dovraÁ aggirarsi tra le 30-50 cartelle dattiloscritte. e) Il momento dell'elaborazione puoÁ iniziare sul finire del quarto anno del Ciclo Istituzionale. 5. Norme per lo svolgimento dell'esame a) L'esame accademico conclusivo per il conseguimento del Baccalaureato in Teologia consta di due prove, una scritta e una orale. b) Al momento dell'iscrizione all'esame orale il candidato deve presentare in segreteria, oltre alla tesina scritta (una copia stampata e una copia in formato digitale [pdf]), il piano d'esame che contiene la rosa dei titoli scelti (uno per tematica) con le indicazioni orientative; deve altresõÁ indicare la tematica scelta per l'esame scritto. c) ModalitaÁ di svolgimento della prova scritta: al candidato verranno assegnati alcuni temi scelti all'interno della tematica indicata. Tra questi, ne sceglieraÁ uno o piuÁ ± se espressamente indicato ± e avraÁ a disposizione 6 ore per lo svolgimento. Per accedere all'orale il candidato dovraÁ aver superato positivamente la prova scritta. L'esito della prova verraÁ quanto 41 prima comunicato attraverso la segreteria dal docente interessato con giudizio scritto, comprensivo del voto. d) ModalitaÁ di svolgimento della prova orale: essa dureraÁ un'ora articolandosi in due prove di circa 30 minuti ciascuna, che verteranno su due titoli tratti dalla rosa di tematiche indicate dal candidato nel piano d'esame. Le tematiche da svolgere vengono comunicate al candidato 30 minuti prima della prova orale. e) La prova orale deve essere sostenuta non oltre la terza sessione successiva alla prova scritta. Decorso tale periodo il candidato dovraÁ di nuovo sostenere l'esame scritto. 6. Commissione Esaminatrice La Commissione Esaminatrice eÁ composta di almeno tre Professori del Ciclo Istituzionale. 7. Valutazione finale a) La valutazione dell'esame accademico conclusivo di Baccalaureato eÁ data in trentesimi, e saraÁ l'espressione delle tre seguenti componenti che incideranno secondo le relative percentuali: ± la media delle votazioni riportate dal candidato negli esami del Ciclo Istituzionale, con incidenza del 60%; ± la votazione conseguita nella «tesina» scritta, con incidenza del 20%; ± la votazione conseguita nell'esame accademico conclusivo (scritto-orale con voto unico), con incidenza del 20%. b) Per poter accedere al corso di Specializzazione, eÁ necessario aver ottenuto nell'esame di Baccalaureato un voto a partire da 24/30. II - LICENZA SPECIALIZZATA 42 I requisiti per ottenere il grado di Licenza specializzata sono: a) avere frequentato presso la FacoltaÁ, dopo il conseguimento del Baccalaureato, il 1ë biennio del Ciclo di Specializzazione ed avervi presentato i lavori personali prescritti e superato i controlli di profitto; b) avere dimostrato competenza teologica nella specializzazione prescelta mediante un'apposita prova; c) avere difeso una tesi manoscritta su un tema previamente approvato dal Consiglio dei Professori, giudicata degna di pubblicazione per il suo contributo, almeno parziale e iniziale, alla scienza teologica. AVITAMRON REGOLAMENTO PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LICENZA SPECIALIZZATA 1. Entro il termine del 1ë anno successivo alla conclusione del 1ë biennio del Ciclo di Specializzazione e, in ogni caso, all'inizio del lavoro di ricerca, l'alunno eÁ tenuto a depositare in Segreteria: ± il titolo della tesi concordato con il Docente scelto come relatore, insieme con un indice provvisorio, non vincolante, ma che valga a determinarne con sufficiente chiarezza l'oggetto; ± un primo schema di definizione della «regione» del sapere teologico entro il quale la tesi si colloca e che, costituendo il contesto prossimo della ricerca monografica, deve essere conosciuta specialisticamente dal candidato. Eventuali eccezioni potranno essere valutate ed autorizzate a giudizio del Preside (o del Direttore di Sezione). 2. Il titolo della tesi, saraÁ sottoposto all'approvazione del Direttore di Sezione, dietro presentazione dell'alunno della documentazione di cui al punto n. 1; tale documentazione dovraÁ essere accompagnata da una domanda scritta del Docente relatore della tesi al Direttore di Sezione, che illustri titolo e argomento della tesi e che motivi la richiesta di approvazione. 3. Successive variazioni della definizione del tema, che la giaÁ intrapresa ricerca dovesse suggerire e che mutino sostanzialmente gli obiettivi della tesi stessa, saranno soggette alla medesima disciplina. 4. La definizione della «regione» del sapere teologico avverraÁ mediante: a) la formulazione di alcuni temi (quattro o cinque); b) l'indicazione di una bibliografia essenziale. 5. Lo studio effettivo di tale regione teologica da parte del candidato dovraÁ logicamente precedere la ricerca monografica e orientare la medesima. 43 6. La prova prevista dagli Statuti all'art. 43, § 1.b) con l'espressione «aver dimostrato competenza teologica nella specializzazione prescelta mediante un'apposita prova», si svolgeraÁ nella maniera seguente: 6.1. Quarantotto ore prima dell'esame i tre relatori di tesi proporranno al candidato un tema rientrante nella «regione» di cui sopra. Il tema potraÁ essere variamente concepito: status quaestionis su un argomento controverso, recensione critica di un articolo, abbozzo di sviluppo teorico di una tesi teorica, o simili. La scelta del tema terraÁ conto dell'obiettivo dell'esame, che eÁ quello di accertare non tanto un sapere precedentemente memorizzato, quanto una capacitaÁ del candidato di sviluppare un'esposizione all'interno della regione assegnata servendosi di tutti gli strumenti bibliografici pertinenti. 6.2. L'effettivo svolgimento della prova si articoleraÁ nei due momenti: a) esposizione del candidato, contenuta nel margine massimo di 30 minuti; b) discussione con i relatori di tesi, che proporranno al candidato eventuali obiezioni o domande di chiarimento su quanto esposto, e comunque su quanto attiene al tema proposto. 7. Le percentuali di concorso delle diverse votazioni a stabilire il voto complessivo di Licenza sono: 40% il voto della tesi scritta; 10% il voto della difesa della tesi; 30% la media della votazione dei corsi; 20% la votazione riportata nell'esame di Licenza. 8. La Tesi di Licenza dovraÁ essere depositata presso la Segreteria in 4 copie rilegate e una copia in formato digitale (pdf) entro due mesi precedenti la Sessione d'Esame (escludendo i periodi di sospensione dell'attivitaÁ accademica) prevista per la discussione. 9. La discussione della Tesi di Licenza dovraÁ essere sostenuta entro 5 anni accademici a partire dalla conclusione dell'ultimo corso frequentato come alunno ordinario del Ciclo di Specializzazione. Decorso tale periodo, eÁ riservata al Preside la fa- 44 coltaÁ di concedere eventuali deroghe. 10. Dopo la discussione della Tesi di Licenza il candidato eÁ tenuto a depositare in Segreteria una sintesi del suo lavoro non piuÁ lunga di una cartella dattiloscritta, per la pubblicazione sull'Annuario Accademico. III - DOTTORATO REGOLAMENTO PER IL CONSEGUIMENTO DEL DOTTORATO IN TEOLOGIA AVITAMRON 1. Il terzo ciclo di studi, per il conseguimento del grado di Dottorato, eÁ fondamentalmente occupato dal lavoro di ricerca, volto alla redazione della tesi, quindi alla sua discussione e pubblicazione. EÁ richiesta la frequenza della FacoltaÁ Teologica per la partecipazione a lavori di tipo seminariale (cfr. Statuti, art. 45 § 1.a) e, previo accordo con il Direttore di Ciclo, eventualmente anche a quei corsi di insegnamento che siano riconosciuti come convenienti in rapporto alle esigenze di preparazione del lavoro di ricerca, tenuto conto del curriculum di studi precedente dello Studente. 2. Il Candidato all'ammissione all'esame di Dottorato deve presentare richiesta al Direttore di Ciclo, tramite la Segreteria della FacoltaÁ, allegando: ± Un curriculum (in formato internazionale) con indicazione dettagliata degli studi compiuti, delle eventuali pubblicazioni e/o incarichi di insegnamento, della competenza (anche solo ``passiva'') di almeno due lingue straniere. Per quanto riguarda la specificazione della competenza linguistica, i referenti della valutazione si riservano di includere fra gli elementi di giudizio la congruenza delle competenze dichiarate con il tema di ricerca. ± La presentazione da parte di un Docente della FacoltaÁ che attesti l'idoneitaÁ del Candidato. ± Il tema del proprio progetto di ricerca, unitamente ad un elaborato scritto (di almeno 15 cartelle) che specifichi le ragioni della scelta dell'argomento, l'indicazione della sua collocazione nell'ambito della produzione scientifica; gli elementi di originalitaÁ e di incremento della conoscenza che giustificano l'impianto della ricerca; la presentazione ragionata (fonti e letteratura secondaria) dei principali testi di riferimento; l'elenco bibliografico della letteratura secondaria consultata. 3. Il Candidato al terzo Ciclo di studi in possesso di Licenza conseguita presso un'altra FacoltaÁ teologica, dovraÁ esibire: il curriculum (come al punto 2); la presentazione da parte di un Docente presso la FacoltaÁ teologica frequentata; una copia della tesi di Licenza. All'atto dell'iscrizione, il Candidato sostiene un colloquio con il Direttore di Ciclo, unitamente al 45 46 Coordinatore dell'area teologica entro la quale il Candidato progetta di svolgere la propria tesi di Dottorato. Il Direttore di Ciclo determina la frequenza dei corsi di specializzazione riconosciuti come convenienti, in rapporto alle esigenze di preparazione previa al lavoro di ricerca e al curriculum precedente dei suoi studi. Il numero di tali corsi saraÁ indicativamente di almeno tre, dei quali sosterraÁ i rispettivi colloqui d'esame. Per conseguire l'idoneitaÁ al Dottorato, la media degli esami non dovraÁ essere inferiore a 24/30. Nella scelta dei corsi si terraÁ conto dell'area teologica entro la quale il Candidato progetta di svolgere la propria tesi di Dottorato. Il piano degli studi cosõÁ concepito viene sottoposto all'approvazione del Preside. Dopo aver ottemperato a queste condizioni, il Candidato potraÁ presentare il proprio progetto di ricerca, unitamente ad un elaborato scritto, come al punto 2. 4. La documentazione attinente al progetto di ricerca verraÁ sottoposta all'approvazione di un collegio di Professori (almeno tre), individuato dal Direttore del Ciclo tra tutti i Docenti della FacoltaÁ. ± I Docenti daranno conferma scritta del loro parere, positivo o negativo, con breve indicazione di merito, aggiungendo suggerimenti per l'integrazione di eventuali lacune. ± Il parere deve essere consegnato alla Segreteria, che provvederaÁ ad inoltrarlo al Direttore di Ciclo, al quale spetta la formulazione del giudizio sintetico, sulla base della maggioranza dei pareri. La valutazione deve essere prodotta entro sessanta giorni dal ricevimento della documentazione. 5. In caso di parere negativo, il Candidato ha facoltaÁ di ripresentare il progetto, integrato secondo i suggerimenti ricevuti, una sola volta, non prima di sessanta giorni dalla data di ricevimento delle valutazioni, per il tramite della Segreteria. 6. In caso di parere positivo, entro trenta giorni dalla data di recezione, il Direttore di Ciclo, in accordo con il Preside, assegna il patrocinio della ricerca a due Docenti, competenti nella materia. ± Il primo Relatore eÁ scelto fra i Docenti (anche esterni) segnalati dal Candidato; il secondo Relatore eÁ designato dal Direttore del Ciclo fra i Docenti della FacoltaÁ. La segnalazione dei Docenti da parte del Candidato avviene AVITAMRON mediante comunicazione scritta alla Segreteria, successivamente alla notifica dell'avvenuta approvazione. 7. a) Il progetto di ricerca depositato rimarraÁ riservato al Candidato per cinque anni; trascorso tale termine il titolo dovraÁ essere di nuovo depositato. b) Ogni Candidato al Dottorato daraÁ periodica relazione dei risultati della propria ricerca nel quadro di appositi incontri di carattere seminariale presieduti dal Direttore di Ciclo, ai quali sono tenuti a partecipare tutti i Dottorandi e i rispettivi Relatori di tesi. c) Il Candidato dovraÁ rinnovare l'iscrizione all'inizio di ogni anno accademico, fino al conseguimento del titolo; in caso contrario, saraÁ presunta la sua intenzione di abbandonare la ricerca. 8. La tesi di Dottorato deve avere le caratteristiche di un lavoro scientifico compiuto, sia sotto il profilo del metodo impiegato che sotto quello di proporzionale compiutezza per rapporto al tema scelto. Pur nella consapevolezza dell'impossibilitaÁ a tradurre tali requisiti in precisi termini quantitativi, viene precisato che la consistenza del lavoro deve essere quella di un'opera monografica e deve percioÁ raggiungere indicativamente la consistenza di almeno 300 cartelle dattiloscritte (2000 battute circa per pagina). 9. Almeno sei mesi prima della prevista consegna dell'elaborato scritto, il Candidato dovraÁ esibire, secondo il modulo fornito dalla Segreteria, la certificazione di avanzato stato di elaborazione, debitamente controfirmato dai due Relatori stabiliti. 10. Al compimento dell'elaborato, il Candidato depositeraÁ sei copie rilegate della tesi e una copia in formato digitale (pdf) facendo domanda di essere ammesso alla difesa solenne. La domanda del Candidato dovraÁ essere accompagnata dal consenso scritto dei Relatori e dalla dichiarazione di originalitaÁ del testo. La tesi deve essere depositata almeno due mesi prima della sessione d'esami (escludendo i periodi di sospensione dell'attivitaÁ accademica) nella quale il Candidato chiede d'essere ammesso alla difesa solenne. Il Direttore del Ciclo provvede alla nomina della Commissione di Dottorato, indicando come Correlatore aggiunto un Professore della FacoltaÁ o proveniente da altra FacoltaÁ o Istituto universitario. 47 48 ± I Relatori ed il Correlatore designati presentano la prevista relazione scritta e la loro proposta di voto. Il criterio per tale giudizio eÁ l'idoneitaÁ del lavoro alla pubblicazione; il giudizio stesso dovraÁ essere formalizzato mediante un voto in trentesimi. Il giudizio dei Relatori e del Correlatore saraÁ depositato in Segreteria e conservato in Archivio. Il periodo di tempo massimo entro il quale esso dovraÁ essere depositato in Segreteria eÁ di un mese dalla consegna dell'elaborato. 11. La decisione definitiva circa l'effettiva ammissione del Candidato alla difesa solenne eÁ presa dal Preside della FacoltaÁ Teologica sulla base del giudizio favorevole e concorde dei due Relatori e del Correlatore. Qualora manchi tale accordo, il Preside convocheraÁ i due Relatori, il Correlatore e il Direttore di Ciclo e si decideraÁ collegialmente circa l'ammissione o meno del Candidato ed eventualmente circa il supplemento di lavoro richiesto. 12. La Commissione giudicatrice di fronte alla quale il Candidato difenderaÁ la propria tesi eÁ costituita dai due Relatori, dal Correlatore e da un Presidente, nella persona del Preside o di un suo delegato e dai Professori Ordinari, Straordinari e Incaricati che vogliano farne parte. Il Candidato ha a sua disposizione un tempo massimo di 30 minuti per illustrare ± in lingua italiana ± gli obiettivi, i criteri e i risultati raggiunti dalla sua ricerca. Successivamente esprimeranno la loro valutazione sintetica sulla ricerca i due Relatori ed il Correlatore. Essi, come pure ogni altro membro della Commissione, potranno anche proporre al candidato rilievi analitici e richieste di chiarimenti ulteriori. Questi avraÁ la possibilitaÁ di rispondere distintamente a ciascun intervento. 13. La valutazione finale della tesi terraÁ conto dei voti espressi sull'elaborato scritto dai tre Relatori e del voto espresso collegialmente sulla discussione orale, nella ragione del 25% per ciascun voto. 14. a) Dopo la discussione solenne il Candidato che abbia ottenuto l'approvazione depositeraÁ in Segreteria una sintesi del suo lavoro non piuÁ lunga di una cartella dattiloscritta, per la pubblicazione sull'Annuario Accademico. b) Per l'effettivo conseguimento del titolo e del diploma di Dottorato eÁ richiesta la pubblicazione della dissertazione secondo le norme stabilite dalla Congregazione per l'Edu- AVITAMRON cazione Cattolica. In ordine a tale pubblicazione, il Candidato dovraÁ tenere conto delle osservazioni espresse dai due Relatori e dal Correlatore in sede di discussione di tesi ed eventualmente consegnate per iscritto allo stesso. La verifica di tale ottemperanza, come pure l'approvazione dell'eventuale scelta di pubblicazione soltanto parziale, dovraÁ essere espressa dalla Commissione giudicatrice. c) La tesi pubblicata saraÁ consegnata in Segreteria in cinquanta copie, portanti nell'intestazione l'indicazione che la tesi eÁ stata discussa presso la FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale e il relativo numero di serie. 15. Per l'impegno di revisione dei progetti e delle tesi, e la partecipazione alle Commissioni, ai Docenti viene riconosciuto un gettone forfettario di partecipazione. IV - NORME SUL PLAGIO 1. Il plagio, ossia l'attribuzione a se della proprietaÁ intellettuale del testo o del contenuto di un'opera altrui, in qualunque sua parte, eÁ una mancanza contro la giustizia e la veritaÁ. 2. Nell'ambito degli studi accademici, il plagio consiste piuÁ spesso nell'inclusione in un'opera scritta di un testo preso da un altro autore senza la consueta indicazione e il riferimento preciso alla fonte. 3. Il plagio riguarda soprattutto le produzioni definitivamente consegnate dallo studente come prova accademica, in particolare elaborati di fine ciclo, ma anche elaborati, esami scritti e relazioni seminariali (comprese le prove intermedie eventualmente richieste dal docente). In uno scritto ancora in fase di elaborazione e dato dallo studente al docente per una provvisoria valutazione, anche se non si configura il plagio nel senso sopra descritto, viene leso comunque il rapporto di lealtaÁ. 4. Esistono vari tipi di plagio, che, in ordine di gravitaÁ decrescente, consistono (1ë) nel presentare come proprio un testo altrui, comunque ottenuto, fosse anche con il consenso dell'autore; (2ë) nel citare qualche passo (anche breve o tradotto) di un testo altrui senza presentarlo come citazione (ad esempio, omettendo le virgolette e l'ubicazione bibliografica, o anche solo le virgolette); 49 50 (3ë) nel parafrasare un testo altrui, senza indicarne la fonte, quando tale parafrasi appaia dolosamente intenzionale, e non semplicemente occasionale. Á 5. E invece ammessa l'utilizzazione di informazioni o acquisizioni che sono, nel nostro contesto, patrimonio comune della cultura generale e accademica, o sono reperibili negli strumenti di consultazione piuÁ usati; si raccomanda comunque di indicare sempre, per quanto possibile, le fonti a cui si eÁ fatto ricorso. 6. Commettendo un plagio, uno studente viola i doveri di giustizia e di lealtaÁ nei confronti dei professori e dei propri colleghi di studio, ma soprattutto viene meno allo scopo della formazione accademica, che punta all'onestaÁ intellettuale, alla competenza autonoma di ricerca ed espressione e all'originalitaÁ del pensiero, al servizio della veritaÁ. 7. a) Se il plagio riguarda l'elaborato conclusivo di un ciclo, il lavoro saraÁ annullato e in modo particolare potraÁ essere applicata la sanzione di sospendere lo studente dal diritto di presentare un altro elaborato per almeno un semestre. b) Se il plagio eÁ scoperto in una dissertazione di dottorato, oltre l'annullamento di essa, lo studente puoÁ anche essere espulso dall'UniversitaÁ. c) Se il plagio riguarda la prova finale o una prova intermedia di un corso o seminario, l'esame saraÁ annullato e potraÁ essere applicata la sanzione aggiuntiva che la valutazione finale non possa essere superiore a 18 punti su 30. d) Se il plagio riguarda la tesi di licenza o la dissertazione di dottorato ed eÁ scoperto dopo il conferimento del grado accademico, il lavoro saraÁ annullato; il che comporta l'annullamento del grado conferito, di cui si daraÁ comunicazione allo studente e alla Congregazione per l'Educazione Cattolica. 8. In generale, gli studenti ricordino che il lavoro accademico non consiste semplicemente nel fornire informazioni o interpretazioni, ma nel reperirle metodicamente, vagliarle criticamente, rielaborarle personalmente, cosõÁda favorire la creativa ricerca ed esposizione della veritaÁ, e, almeno nel terzo ciclo, l'accrescimento del sapere. A tal fine, i professori che dirigono tesi o dissertazioni non accetteranno lavori giaÁ pienamente definiti e strutturati, ma assegneranno ogni volta temi o approcci per quanto possibile nuovi e interverranno con suggerimenti e AVITAMRON correzioni per far crescere organicamente la ricerca dello studente. 9. Il candidato alla fine di ogni ciclo assieme al suo elaborato consegneraÁ, sottoscrivendo un modulo appositamente predisposto, una dichiarazione in cui garantisce di essere l'autore dell'intero testo consegnato, conformemente a queste indicazioni. V - NORME PER LA CONSULTAZIONE DELLE TESI DI BACCALAUREATO, LICENZA E DOTTORATO NON PUBBLICATE O PARZIALMENTE PUBBLICATE Le tesi (Baccalaureato, Licenza e Dottorato) non pubblicate o pubblicate in parte possono essere date in consultazione (qualora l'Autore della tesi abbia concesso il permesso) per un tempo non superiore ad una giornata (secondo gli orari di Ufficio di Segreteria e della Biblioteca), in una apposita ``Sala consultazione'' della Biblioteca, dietro presentazione di una richiesta scritta (da compilarsi su un modulo reperibile in Segreteria di FacoltaÁ) firmata dal richiedente. Il richiedente deve altresõÁ sottoscrivere il proprio impegno a non trascrivere o riprodurre in alcun modo parte delle tesi. La richiesta va corredata da un documento di riconoscimento. RICONOSCIMENTO AGLI EFFETTI CIVILI IN ITALIA DEI TITOLI ACCADEMICI ECCLESIASTICI Á TEOLOGICA RILASCIATI DALLA FACOLTA DELL'ITALIA SETTENTRIONALE I titoli accademici di Baccalaureato Licenza e Dottorato in S. Teologia rilasciati dalla «FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale» sono di diritto pontificio. Agli effetti civili hanno valore secondo i Concordati, le Legislazioni vigenti nei vari Stati, e le norme particolari delle singole UniversitaÁ o Istituti Universitari. La situazione oggi vigente in Italia, salvi sempre i poteri discrezionali dei singoli Consigli di FacoltaÁ degli Atenei e Istituti Universitari, eÁ la seguente: «I titoli accademici in teologia e nelle altre discipline ecclesiastiche, determinate d'accordo tra le Parti, conferiti dalle FacoltaÁ approvate dalla Santa Sede, sono riconosciuti dallo Stato» (art. 51 10, 2 della Legge 25.III.1985, n. 121, pubblicata nel Suppl. ordinario alla «Gazzetta Ufficiale» n. 85 del 10 aprile 1985). Con Decreto del Presidente della Repubblica, 2 febbraio 1994, n. 175, viene approvata l'Intesa Italia-Santa Sede per il riconoscimento dei titoli accademici pontifici («Gazzetta Ufficiale» n. 62 del 16.3.1994). Pertanto (art. 2) «I titoli accademici di baccalaureato e di licenza nelle discipline di cui all'art. 1 (Teologia e Sacra Scrittura) conferiti dalle FacoltaÁ approvate dalla Santa Sede, sono riconosciuti, a richiesta degli interessati, rispettivamente come diploma universitario e come laurea». Inoltre i titoli accademici di Baccalaureato, Licenza e Dottorato sono riconosciuti validi ai fini dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica secondo le nuove norme dell'Intesa tra M.P.I. - C.E.I. A seguito poi dell'Intesa MIUR - C.E.I. del 28 giugno 2012, nel curriculum degli studi, dovranno risultare anche i corsi di: Pedagogia generale, Didattica generale dell'IRC; IRC della scuola pubblica e Tirocinio didattico (cfr. supra, pp. 80-81). La Licenza e il Dottorato in S. Teologia sono riconosciuti validi, se vidimati dalle competenti AutoritaÁ Ecclesiastiche e Civili, per: 1. L'immatricolazione nelle UniversitaÁ e Istituti Universitari statali e liberi. Ai fini di esenzioni da frequenze e abbreviazioni di corsi universitari, a discrezione delle AutoritaÁ Accademiche, anche i certificati originali degli studi compiuti devono essere preventivamente vidimati e legalizzati (Circolare M.P.I. del 210-1971, n. 3787). 2. La partecipazione a Concorsi dove eÁ richiesta una Laurea o Laurea Magistrale senza specificazione di disciplina. Per le vidimazioni si richiede una domanda, nella quale si specifichi lo scopo cui serviraÁ il Diploma o Attestato. 52 Le vidimazioni richieste per l'Italia sono le seguenti: 1. Congregazione per l'Educazione Cattolica (Piazza Pio XII, 3 - Roma). 2. Segreteria di Stato di Sua SantitaÁ (Palazzo Apostolico Vaticano). 3. Nunziatura Apostolica in Italia (Via Po, 27 - Roma). 4. Prefettura di Roma - Uff. legalizzazioni (Via Ostiense 131 L). Inoltre per le altre Nazioni: 5. Ambasciata della Nazione presso la S. Sede o presso il Governo Italiano (a seconda delle procedure). PiuÁ dettagliatamente la procedura per il riconoscimento dei titoli prevede i seguenti passaggi: AVITAMRON a) Richiedere alla Segreteria della FacoltaÁ il certificato originale di Baccalaureato o di Licenza con l'elenco degli esami sostenuti. Assicurarsi che il certificato contenga le seguenti dichiarazioni: a1) Per il Baccalaureato in Teologia: «con riferimento a quanto previsto dal D.P.R. n. 175 del 2 febbraio 1994, si certifica che la didattica complessiva per il conseguimento del titolo Baccalaureato non eÁ inferiore a 13 annualitaÁ. Si dichiara inoltre che a seguito delle innovazioni introdotte nell'ordinamento didattico universitario italiano con il D.M. 509/99 e successivamente con il D.M. 270/2004 i crediti acquisiti relativamente al Baccalaureato in Teologia corrispondono rispettivamente ai 180 crediti necessari per il conseguimento della Laurea nell'Ordinamento universitario italiano». a2) Per la Licenza in Teologia: «con riferimento a quanto previsto dal D.P.R. n. 175 del 2 febbraio 1994, si certifica che la didattica complessiva per il conseguimento del titolo di Licenza non eÁ inferiore a 20 annualitaÁ. Si dichiara inoltre che a seguito delle innovazioni introdotte nell'ordinamento didattico universitario italiano con il D.M. 509/99 e successivamente con il D.M. 270/2004 i crediti acquisiti relativamente al Baccalaureato in Teologia corrispondono rispettivamente ai 180 crediti necessari per il conseguimento della Laurea nell'Ordinamento universitario italiano. Inoltre i crediti acquisiti con il grado successivo al Baccalaureato, cioeÁ la Licenza, corrispondono rispettivamente ai 120 crediti necessari per il conseguimento della Laurea Magistrale nell'ordinamento universitario italiano. Pertanto il totale dei crediti acquisiti per la Licenza in Teologia eÁ di 300». b) Recarsi presso la Congregazione per l'Educazione Cattolica (Piazza Pio XII, n. 3) muniti dei seguenti documenti: originale del diploma e fotocopia da autenticare; certificato degli anni di iscrizione, degli esami sostenuti e delle eventuali convalide, con i relativi voti e fotocopia; richiesta di riconoscimento del titolo da parte del competente Ordinario (Vescovo o Su- 53 periore/a Provinciale) ± solo per ecclesiastici o religiosi ±; domanda in carta semplice, indirizzata al Ministero dell'UniversitaÁ e della Ricerca Scientifica. Qualora si volesse che l'intera procedura venga attuata dagli officiali della Congregazione, si dovraÁ provvedere con una quota aggiuntiva e attendere i tempi necessari per tale procedura. c) Recarsi presso la Segreteria di Stato della S. Sede (Palazzo Apostolico Vaticano) con la copia autenticata del diploma e del certificato degli esami per ottenere l'autentica delle firme. d) Recarsi presso la Nunziatura Apostolica in Italia (Via Po, 27) con due atti per ottenere il visto. e) Recarsi presso la Prefettura di Roma, ufficio Bollo (Via Ostiense 131 L) per ottenere la vidimazione. f) Consegnare il tutto, opportunamente trattenendone fotocopia, corredato da domanda in carta semplice, presso il Ministero dell'UniversitaÁ e della Ricerca Scientifica - Ufficio Riconoscimenti Via Carcani, 61. Gli studenti stranieri sono tenuti a recarsi: 1) alla rispettiva Ambasciata presso la S. Sede, dopo essersi recati presso la Congregazione per l'Educazione Cattolica e presso la Segreteria di Stato; 2) oppure al Consolato della rispettiva nazione facendo prima vidimare i documenti presso la Congregazione per l'Educazione Cattolica, la Segreteria di Stato, la Nunziatura Apostolica presso lo Stato italiano e la Prefettura di Roma. Á TEOLOGICA STATUTI DELLA FACOLTA DELL'ITALIA SETTENTRIONALE Á TITOLO I - IL FINE E LA STRUTTURA GENERALE DELLA FACOLTA 54 Art. 1 - La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale eÁ promossa dalle Conferenze Episcopali ligure, lombarda, piemontese e triveneta. Altre Conferenze Episcopali regionali potranno associarsi a paritaÁ di diritti e di obblighi. Art. 2 - Fine della FacoltaÁ eÁ la promozione degli studi nelle discipline sacre approfondendo anzi tutto la conoscenza scientifica della Rivelazione cristiana e di cioÁ che con essa eÁ collegato, enucleando sistematicamente le veritaÁ ivi contenute, considerando alla loro luce i nuovi problemi emergenti e ricercando le AVITAMRON forme ottimali per presentare le veritaÁ teologiche agli uomini del nostro tempo; l'approfondimento dell'incontro tra la cultura religiosa e la cultura profana; la qualificazione scientifica dei propri alunni; la preparazione dei docenti specializzati; l'intensificazione dei rapporti con altri centri di studi teologici; l'aiuto efficace alle Chiese locali e a quella universale nell'opera di evangelizzazione e in quella ecumenica. Art. 3 - § 1. La FacoltaÁ persegue il suo fine anzi tutto mediante l'istituzione di corsi accademici del primo Ciclo e di corsi superiori di specializzazione, la promozione di ricerche e di pubblicazioni scientifiche, nonche l'organizzazione di congressi di studio. § 2. I corsi del primo Ciclo sono attuati presso la Sede Centrale e nelle Sezioni Parallele della FacoltaÁ; i corsi di Specializzazione (2ë e 3ë Ciclo), organizzati in diversi Settori, hanno luogo nella Sede Centrale della FacoltaÁ. La FacoltaÁ si riserva di organizzare particolari Indirizzi di Specializzazione anche nelle Sezioni Parallele di sua competenza. § 3. La FacoltaÁ Teologica organizza, presso la Sede Centrale, due Settori di Specializzazione: in Teologia Fondamentale e Dogmatica e in Teologia Morale e Pastorale. Ciascun Settore puoÁ suddividersi in piuÁ Indirizzi di studio con proprio programma. § 4. In vista della Specializzazione nelle materie connesse, altri Istituti scientifici potranno essere aggregati e incorporati a norma dell'art. 63 della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana. § 5. La FacoltaÁ Teologica, al fine di valorizzare ed incrementare il livello degli studi in alcuni Seminari o Istituti che presentano condizioni favorevoli a tale scopo, stabilisce con essi un rapporto di affiliazione secondo le norme fissate dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica. TITOLO II - LE PERSONE 1) La comunitaÁ accademica e il suo governo Art. 4 - Gran Cancelliere della FacoltaÁ eÁ il Vescovo della Sede Centrale della FacoltaÁ. I compiti del Gran Cancelliere sono quelli indicati negli artt. 12 e 13 § 1 della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana e nell'art. 8 delle Norme Applicative; in particolare: a) promuove l'impegno scientifico e procura che la dottrina cattolica sia integralmente custodita; 55 56 b) conferisce o revoca l'autorizzazione ad insegnare o la missione canonica ai Docenti; c) informa la Congregazione per l'Educazione Cattolica circa gli affari piuÁ importanti e invia ad essa, ogni tre anni, una relazione particolareggiata intorno alla situazione accademica, morale ed economica della FacoltaÁ. Art. 5 - § 1. Le Conferenze Episcopali esercitano la loro autoritaÁ sulla FacoltaÁ per il tramite di una Commissione Episcopale composta da due membri delegati per Regione. § 2. La Commissione eÁ presieduta dal Gran Cancelliere, il quale eÁ assistito da un Vice-Presidente eletto dai membri della Commissione Episcopale tra i Vescovi delegati delle Regioni. § 3. I membri elettivi della Commissione durano in carica quattro anni. § 4. La Commissione tiene contatti utili con la FacoltaÁ, con i suoi organi di governo, con i Consigli, con i Docenti e con gli Alunni. Ad essa in particolare spetta: proporre la modifica degli Statuti; prendere le decisioni riguardanti le iniziative accademiche fondamentali; conoscere i bilanci e fare proposte relative; designare i Professori ordinari e straordinari a norma dei presenti Statuti; approvare le richieste di aggregazione e incorporazione di Istituti scientifici e di affiliazione da sottoporre alla Congregazione per l'Educazione Cattolica. Art. 6 - § 1. Le AutoritaÁ accademiche interne sono collegiali e personali. Sono AutoritaÁ collegiali: [...] b) il Consiglio di FacoltaÁ; c) il Consiglio dei Professori; d) il Consiglio di Sezione; e) il Consiglio di Amministrazione. Sono AutoritaÁ personali: a) il Preside; b) il Vice-Preside; c) i Direttori di Sezione. § 2. Perche le deliberazioni dei Consigli siano valide eÁ necessario: a) che tutti gli aventi diritto siano stati legalmente convocati almeno cinque giorni prima; b) che i presenti siano almeno i due terzi degli aventi diritto; AVITAMRON c) che le deliberazioni siano state prese a maggioranza assoluta dei voti validi e, quando riguardano persone, a scrutinio segreto. § 3. Tutte le deliberazioni dei Consigli dovranno essere comunicate ai rispettivi membri. Art. 7 [...] Art. 8 - § 1. Il Preside della FacoltaÁ viene nominato dalla Commissione Episcopale su presentazione di una terna proposta dal Consiglio di FacoltaÁ, sentito il parere, dato per votazione a scrutinio segreto, dei singoli Professori ordinari, straordinari e incaricati della FacoltaÁ. Egli emette la professione di fede nelle mani del Gran Cancelliere. Dura in carica quattro anni e puoÁ essere rieletto immediatamente una sola volta. La nomina del Preside ± fatta dalla Commissione Episcopale ± deve essere confermata dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, a norma dell'Art. 18 della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana. § 2. Il Preside sta a capo della FacoltaÁ e i suoi compiti sono quelli indicati dall'art. 14 delle Norme Applicative della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana. § 3. Il Preside convoca e presiede il Consiglio di FacoltaÁ e il Consiglio dei Professori e prepara annualmente una relazione sulla vita e l'attivitaÁ della FacoltaÁ che, approvata dal Consiglio di FacoltaÁ, saraÁ sottoposta alla Commissione Episcopale. Invia una relazione annuale anche alla Congregazione per l'Educazione Cattolica. § 4. Il Preside deve essere invitato alle riunioni di tutti i Consigli delle Sezioni Parallele, quando si tratta dei programmi e dell'ordinamento generale della FacoltaÁ. Art. 9 - § 1. Nell'esercizio delle sue funzioni il Preside eÁ assistito da un Vice-Preside, nominato dal Gran Cancelliere, su proposta del Consiglio dei Professori, d'accordo col Preside. § 2. Il Vice-Preside sostituisce il Preside impedito, ed esercita le funzioni previste dai presenti Statuti o a lui espressamente delegate, e riferisce al Preside su ogni attivitaÁ compiuta. § 3. Il Vice-Preside dura in carica quattro anni, ed eÁ rieleggibile una sola volta. Art. 10 - § 1. Le singole Sezioni Parallele per quanto riguarda gli studi, sono governate da un proprio Direttore, nominato secondo i propri Regolamenti ed approvato dal Consiglio di FacoltaÁ. § 2. I Direttori di Sezione presiedono il Consiglio delle rispettive Sezioni, esercitano le funzioni previste dagli Statuti e 57 58 curano particolarmente il coordinamento dei programmi ed i piani di studio degli alunni. Art. 11 - § 1. Il Consiglio di FacoltaÁ eÁ composto: a) dal Preside; b) dal Vice-Preside; c) dai Direttori di Sezione; d) da tutti i professori Ordinari e Straordinari; e) da tre rappresentanti dei Professori incaricati e degli assistenti; f) dal Bibliotecario; g) da una rappresentanza degli alunni nella misura di un quinto dei membri del Consiglio di FacoltaÁ. § 2. Il Consiglio di FacoltaÁ si riunisce su convocazione del Preside, o di propria iniziativa, o su richiesta scritta di un terzo dei membri, entro un mese dalla richiesta. § 3. Al Consiglio di FacoltaÁ spetta: a) disporre il Regolamento generale della FacoltaÁ, sentiti il Consiglio dei Professori e i Consigli di Sezione; interpretare il Regolamento e proporre eventuali modifiche, sentiti i Consigli interessati; b) decidere, previo il parere positivo del Consiglio dei Professori, l'erezione o i mutamenti strutturali dei Settori di Specializzazione o l'aggregazione e incorporazione di Istituti scientifici a norma dell'art. 3 § 4, previa approvazione da parte della Commissione Episcopale a norma dell'art. 5 § 4; c) favorire il coordinamento e la collaborazione tra le Sezioni Parallele, gli Istituti Affiliati, i Settori di Specializzazione ed eventuali Istituti aggregati e incorporati ed approvare i relativi programmi, fermo restando la funzione del Preside, a norma dell'articolo 14,1 delle Norme Applicative e le disposizioni statutarie riguardanti gli studi; d) vigilare sullo svolgimento dell'attivitaÁ didattica e scientifica della FacoltaÁ; e) presentare al Consiglio Amministrativo proposte relative al bilancio ordinario annuale o a spese straordinarie; f) vigilare sullo stato della Biblioteca e dell'archivio; g) stabilire le norme generali della disciplina, e decidere in proposito nei casi piuÁ gravi, a norma dell'art. 29; h) prendere tutte le iniziative che crede opportune per il buon andamento e l'incremento della FacoltaÁ; i) proporre i nomi dei Professori incaricati, da eleggere in base al Regolamento generale. AVITAMRON Art. 12 - § 1. Il Consiglio dei Professori consta di tutti i Professori della Sede Centrale. § 2. Il Consiglio dei Professori si riunisce su convocazione del Preside o di propria iniziativa o dietro richiesta scritta di un terzo dei membri, entro un mese dalla richiesta. § 3. Al Consiglio dei Professori spetta: a) proporre una terna di nomi per la nomina del Vice-Preside, che saraÁ attuata a norma dell'art 9 § 1; b) eleggere i membri che rappresentano i Professori [...], al Consiglio di FacoltaÁ, al Consiglio Amministrativo, a norma degli artt. [...]; 11 § 1; 14; c) esprimere il proprio parere circa le richieste di affiliazione; Art. 13 - § 1. Ogni Sezione, Istituto Affiliato o eventuale Istituto aggregato e incorporato ha un proprio Consiglio, composto da tutti i Docenti e da rappresentanti degli alunni della Sezione o dell'Istituto eletti in base al rispettivo Regolamento, in numero non superiore ad un quinto dei membri complessivi. § 2. Compito del Consiglio, presieduto dal Direttore, eÁ, entro i limiti dei presenti Statuti: a) curare il buon andamento e l'incremento della Sezione o dell'Istituto; b) stabilire e coordinare i programmi della propria Sezione o Istituto, da presentare alla approvazione del Consiglio di FacoltaÁ; c) vigilare sull'andamento delle discipline della Sezione o dell'Istituto, salvo il compito del Consiglio di FacoltaÁ ai sensi dell'art. 11 § 3. § 3. Spetta ai membri del Consiglio dei Professori di ogni Sezione, sotto la presidenza del Direttore: a) proporre al Consiglio dei Professori della FacoltaÁ, in seguito a votazione a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei voti validi, la nomina degli Assistenti, fatta dal Preside o dai Direttori delle singole Sezioni Parallele; b) stabilire nei casi dubbi, secondo i principi generali fissati dalla FacoltaÁ, se gli alunni abbiano i requisiti necessari per essere ammessi alla rispettiva Sezione o ai gradi accademici della stessa, e definire i problemi di valutazione di titoli e di corsi sostenuti fuori della FacoltaÁ. § 4. Il Consiglio si riunisce su convocazione del Direttore o di propria iniziativa o dietro richiesta scritta di un terzo dei membri, entro un mese dalla richiesta. Art. 14 - § 1. La parte economica e amministrativa della FacoltaÁ eÁ curata dal Consiglio Amministrativo. 59 Il Presidente eÁ eletto dalla Commissione Episcopale. Membri di diritto sono: il Preside, l'Economo e il Bibliotecario della FacoltaÁ; due Professori ordinari, eletti dal Consiglio dei Professori, almeno due membri eletti da ogni Conferenza Episcopale. § 2. Tutti i membri durano in carica quattro anni, e sono rieleggibili. § 3. Il Consiglio Amministrativo eÁ convocato dal Presidente almeno due volte l'anno e ogni volta che un terzo dei membri faccia richiesta scritta, entro un mese dalla richiesta. 60 2. I Docenti Art. 15 - L'articolazione della FacoltaÁ in Sede Centrale e in Sezioni Parallele induce a trattare in modo separato dei Docenti della Sede Centrale (artt. 16-22) e di quelli delle Sezioni Parallele (art. 23). Art. 16 - § 1. Il corpo dei Docenti della FacoltaÁ comprende: i Professori ordinari, i Professori straordinari, i Professori incaricati, gli Assistenti. Essi possono essere sia ecclesiastici, diocesani o religiosi, sia laici. I Professori ordinari e straordinari devono essere di fede cattolica. § 2. I sacerdoti diocesani e i religiosi o loro equiparati, per diventare Docenti nella FacoltaÁ e per rimanervi, devono avere il consenso del proprio Ordinario diocesano o del Superiore. Si osserveranno le norme stabilite al riguardo dalla competente autoritaÁ ecclesiastica. § 3. Tutti i Docenti, di qualsiasi categoria, devono distinguersi per onestaÁ di vita, integritaÁ di dottrina, dedizione al dovere, senso di responsabilitaÁ. Coloro poi che insegnano materie concernenti la fede e la morale devono essere consapevoli che tale compito esige di essere svolto in piena comunione con il Magistero autentico della Chiesa e, in particolare, con quello del Romano Pontefice. I Docenti si impegneranno a collaborare tra loro. § 4. I Docenti che insegnano discipline concernenti la fede e la morale devono ricevere, dopo aver emesso la professione di fede, la missione canonica dal Gran Cancelliere o da un suo delegato; essi, infatti, non insegnano per autoritaÁ propria, ma in forza della missione ricevuta dalla Chiesa. Gli altri Docenti invece, devono ricevere l'autorizzazione ad insegnare dal Gran Cancelliere o dal suo delegato. AVITAMRON Art. 17 - § 1. I Professori ordinari sono Docenti che a definitivo titolo sono stati assunti nella FacoltaÁ e in essa si dedicano a tempo pieno all'insegnamento e al lavoro scientifico; la FacoltaÁ li riconosce stabili ed affida loro peculiari responsabilitaÁ a norma di questi Statuti. § 2. Si considera dedicato a tempo pieno alla FacoltaÁ il Professore che si occupa della ricerca scientifica nella sua materia e attende alle mansioni d'insegnamento e d'assistenza scientifica agli alunni della FacoltaÁ medesima, senza altre incombenze che a giudizio della Commissione Episcopale gli impediscano di assolvere a questi compiti. Non si puoÁ comunque essere contemporaneamente docenti stabili in due FacoltaÁ. § 3. I Professori ordinari sono nominati dal Gran Cancelliere dietro designazione della Commissione Episcopale della FacoltaÁ e previo il nulla osta della Congregazione per l'Educazione Cattolica. La designazione avviene su proposta scritta e motivata, approvata con votazione dalla maggioranza assoluta dei Professori ordinari appositamente convocati dal Preside della FacoltaÁ. La minoranza ha diritto di trasmettere alla Commissione Episcopale una propria relazione. In vista della designazione il Preside nomina una Commissione di qualificazione composta di veri competenti nelle discipline coinvolte dalle cattedre cui occorre provvedere, anche esterni alla FacoltaÁ. § 4. I requisiti per essere professore ordinario, oltre i titoli di studio espressamente richiesti da questi Statuti dall'art. 18 § 3 a, sono: a) avere insegnato con successo nella FacoltaÁ o in un'altra dello stesso grado, la disciplina al cui insegnamento eÁ chiamato, almeno cinque anni come professore straordinario; b) avere pubblicato lavori che significhino un reale contributo al progresso della scienza. § 5. Il Consiglio di FacoltaÁ stabilisce un numero fisso di posti di Professore ordinario nella FacoltaÁ in rapporto alle esigenze dell'attivitaÁ scientifica e didattica, e lo rivede almeno ogni cinque anni. Tale numero non saraÁ comunque inferiore a quattro. Art. 18 - § 1. I Professori straordinari sono docenti che, previo il prescritto nulla osta della Congregazione per l'Educazione Cattolica, sono assunti dalla FacoltaÁ a tempo pieno. § 2. La nomina dei Professori straordinari avviene con le stesse norme e lo stesso metodo fissati nell'art. 17 § 3 per i Professori ordinari. 61 62 § 3. I requisiti per essere designato come Professore straordinario della FacoltaÁ sono: a) avere conseguito il Dottorato in una FacoltaÁ canonicamente riconosciuta; b) aver dimostrato attitudine all'insegnamento universitario mediante un sufficiente tirocinio; c) aver dimostrato una vera attitudine alla ricerca mediante adeguate pubblicazioni scientifiche. § 4. Dopo cinque anni d'insegnamento di un Professore straordinario il corpo dei Professori ordinari deve esprimere un giudizio motivato scritto sulla di lui idoneitaÁ ad essere promosso Professore ordinario. Il giudizio favorevole costi- tuisce diritto di precedenza per la proposta a Professore ordinario. Art. 19 - § 1. I Professori incaricati sono docenti ai quali eÁ affidato un incarico temporaneo di insegnamento, rinnovabile in rapporto alle esigenze della FacoltaÁ medesima. § 2. La nomina dei Professori incaricati eÁ fatta dal Preside, su proposta del Consiglio di FacoltaÁ, sentito il parere del Consiglio di Sezione e previo il giudizio positivo della Commissione Episcopale. § 3. Dopo un primo incarico annuale l'incarico normalmente eÁ triennale, salva la verifica del Preside, il quale puoÁ revocare la nomina prima dello scadere del triennio sentito il Consiglio di FacoltaÁ. § 4. I Professori incaricati della Sezione di Specializzazione devono aver dato prova di attitudine alla ricerca scientifica mediante il Dottorato o la riconosciuta competenza, e mediante pubblicazioni scientifiche adeguate. Art. 20 - § 1. Per offrire migliore assistenza agli alunni e l'avvio di giovani laureati alla ricerca scientifica, la FacoltaÁ potraÁ istituire pure un gruppo di Assistenti. § 2. La nomina e l'attribuzione degli Assistenti sono fatte dal Preside, su designazione dei Consigli di Sezione e previa approvazione del Consiglio di FacoltaÁ. Art. 21 - § 1. Il limite d'etaÁ per i Professori ordinari e straordinari eÁ settant'anni. Fino all'etaÁ di settantacinque anni i Professori emeriti continuano a far parte della FacoltaÁ con voce attiva e passiva e la FacoltaÁ puoÁ affidare loro incarichi d'insegnamento. § 2. Il Professore straordinario che non ha ottenuto il giudizio favorevole di cui all'art. 18 § 4 cessa dalla sua posizione. AVITAMRON § 3. Il Consiglio di FacoltaÁ puoÁ esonerare un Professore dall'insegnamento per sopravvenuta inabilitaÁ permanente chiara e riconosciuta. Art. 22 - § 1. Un docente ordinario o straordinario puoÁ essere sospeso o privato definitivamente dall'insegnamento dal Gran Cancelliere per gravi motivi d'ordine dottrinale, morale o disciplinare. § 2. La sospensione o la privazione definitiva puoÁ avvenire solo in seguito a formale procedimento nel quale vengono assicurate all'interessato ogni possibilitaÁ di spiegazione e ogni garanzia di difesa. Anteriormente a detto formale procedimento, saranno comunque esperite le vie di privata conciliazione previste dalle Norme Applicative all'art. 22 § 2. § 3. In ogni caso rimane integro il diritto di ricorso alla Congregazione per l'Educazione Cattolica. § 4. a) Il giudizio d'ordine dottrinale viene emesso dal corpo dei Professori ordinari appositamente incaricato dalla Commissione Episcopale e presieduto dal Vice-Presidente della Commissione stessa. Tanto il corpo dei Professori quanto l'interessato hanno diritto di designare degli esperti, in numero non superiore a tre, da chiamarsi dalla FacoltaÁ in qualitaÁ di consulenti. b) A nessun docente ordinario o straordinario puoÁ essere ritirata dal Gran Cancelliere la missione dell'insegnamento nella FacoltaÁ per motivo di opinioni su questioni che, nella salvaguardia delle regole generali dell'interpretazione della Rivelazione e dei vari generi e gradi di adesione all'insegnamento del Magistero, rimangono discutibili tra i teologi cattolici. § 5. Il giudizio d'ordine morale e disciplinare spetta alla Commissione Episcopale. § 6. Nei casi piuÁ gravi o urgenti, al fine di provvedere al bene degli studenti e dei fedeli, il Gran Cancelliere sospende ad tempus il docente, finche non sia concluso il procedimento sopra previsto. Art. 23 - Per i Docenti delle Sezioni Parallele valgono le seguenti norme: § 1. La nomina di tutti i Docenti viene fatta dal Gran Cancelliere previo consenso dell'Ordinario del luogo del Seminario dove ha la Sede la Sezione Parallela, in base ai propri Regolamenti. L'Ordinario del luogo vigila sull'insegnamento. 63 La situazione giuridica ed il trattamento economico dei Docenti sono stabiliti dal Regolamento della Sezione Parallela. § 2. La FacoltaÁ verifica che i Docenti siano muniti dei titoli richiesti; eÁ presente per mezzo del Direttore della Sezione, nominato dall'Ordinario e approvato dal Consiglio di FacoltaÁ; esercita il controllo necessario per l'ammissione degli alunni e la verifica annuale necessaria per conservare alla Sezione Parallela la sua dignitaÁ universitaria; conferisce il grado conclusivo del primo Ciclo e soltanto quando si siano verificate tutte le condizioni richieste. § 3. Il Rettore del Seminario in cui ha sede la Sezione Parallela fa parte d'ufficio del Consiglio di Sezione, anche se non eÁ Docente della Sezione stessa. § 4. La partecipazione agli organi direttivi della FacoltaÁ avviene a mezzo del Direttore della Sezione Parallela. 64 3) Gli studenti Art. 24 - § 1. A norma dei presenti Statuti possono essere iscritti come alunni della Sede Centrale della FacoltaÁ chierici diocesani, religiosi, laici, che risultino idonei per la condotta morale e i precedenti studi. L'attestato relativo alla condotta morale viene rilasciato per i chierici e seminaristi dal loro Ordinario, per i laici da una persona ecclesiastica competente. Nelle Sezioni Parallele le norme per l'iscrizione vengono fissate dall'Ordinario nel quadro delle esigenze accademiche determinate dagli Statuti. § 2. Gli alunni sono ordinari, uditori, straordinari. § 3. Le norme per l'iscrizione degli alunni sono determinate dai Regolamenti delle singole Sezioni, entro principi generali fissati dai presenti Statuti. Art. 25 - § 1. Gli alunni ordinari sono quelli che, aspirando ai gradi accademici rilasciati dalla FacoltaÁ, frequentano tutti i corsi e le esercitazioni prescritte. § 2. Per essere ammessi come alunni ordinari al Corso accademico di primo Ciclo eÁ richiesto un diploma valido per l'ammissione all'UniversitaÁ di Stato. La FacoltaÁ stabiliraÁ le condizioni di ammissione in rapporto agli studi fatti. § 3. Per essere ammessi al secondo Ciclo, salve le disposizioni dei presenti Statuti art. 13 § 3, artt. 46-50, sono richiesti: AVITAMRON a) il primo titolo accademico in Teologia ottenuto con voto superiore alla semplice sufficienza od una preparazione equivalente; b) una sufficiente conoscenza del latino, del greco e dell'ebraico; c) la conoscenza pratica di almeno due lingue straniere. § 4. L'ammissione al terzo Ciclo avviene in seguito a giudizio della FacoltaÁ sulla idoneitaÁ del candidato, espresso a maggioranza assoluta dei voti dei Professori ordinari e straordinari. § 5. Per la valutazione dei requisiti richiesti agli alunni ordinari la FacoltaÁ puoÁ esigere un esame. § 6. Gli studenti ordinari non possono essere contemporaneamente iscritti a un'altra FacoltaÁ ecclesiastica o civile, a meno che si tratti di completare gli esami del precedente ultimo anno di corso e di ultimare il lavoro di Tesi. In questo caso l'ammissione come alunno ordinario ad una seconda FacoltaÁ non potraÁ superare la frequenza dei corsi oltre il terzo del programma semestrale o annuale della FacoltaÁ. Art. 26 - Gli uditori sono coloro che, con il consenso dei docenti interessati, sono ammessi dal Preside, sentito il Direttore di Sezione, a frequentare uno o piuÁ corsi di loro scelta. Devono essere muniti di un diploma valido per l'ammissione alle UniversitaÁ di Stato e possedere una preparazione sufficiente per seguire con frutto i corsi e le esercitazioni per i quali fanno richiesta. Si esige la regolare frequenza dei corsi ai quali sono ammessi, e normalmente l'impegno a concluderli con l'esame. Art. 27 - Sono alunni straordinari: a) coloro che non avendo un titolo valido per l'ammissione alla UniversitaÁ di Stato ai sensi dell'Art. 25 § 2 frequentano i corsi e svolgono i lavori personali prescritti, pur senza acquisire il diritto a sostenere gli esami per il conseguimento dei gradi accademici in teologia. b) coloro che, pur avendo un titolo di studio valido per l'ammissione alle UniversitaÁ di Stato, ai sensi dell'Art. 25 § 6 non possono essere ammessi come alunni ordinari. Art. 28 - Gli alunni per esercitare la loro corresponsabilitaÁ alla vita della FacoltaÁ, possono costituire propri organismi rappresentativi e tenere nella Sede della FacoltaÁ assemblee generali o di Sezione, attenendosi alle norme fissate dal Regolamento approvato dal Consiglio di FacoltaÁ. 65 Art. 29 - § 1. Gli alunni sono tenuti all'osservanza delle norme di disciplina stabilite dalla competente autoritaÁ. § 2. Per gravi infrazioni alla disciplina sono passibili delle sanzioni previste dal Regolamento della FacoltaÁ, che dovraÁ prevedere una apposita Commissione disciplinare formata da autoritaÁ accademiche, docenti e alunni e dovraÁ stabilire una procedura che in ogni modo tuteli il diritto alla difesa. § 3. Nei casi piuÁ gravi e urgenti il Preside sospende ad tempus lo studente, finche non sia concluso il procedimento sopra previsto. 4) Gli officiali e il personale ausiliario Art. 30 - Gli Officiali della FacoltaÁ sono il Segretario, l'Economo e il Bibliotecario. Essi sono nominati dal Consiglio di FacoltaÁ dietro presentazione del Preside. La FacoltaÁ si avvarraÁ dell'opera di Personale Ausiliario per la vigilanza, la tutela dell'ordine o altre incombenze. I diritti-doveri del Personale Ausiliario saranno precisati dai Regolamenti della FacoltaÁ e dal contratto di lavoro. Art. 31 - Il Segretario dirige la Segreteria e ha la responsabilitaÁ dell'archivio della FacoltaÁ. Ne tiene i registri e gli schedari; prepara e attesta i documenti ufficiali che sottopone alla firma dell'autoritaÁ competente; cura la stampa dei documenti e delle pubblicazioni ufficiali e quella del Calendario della FacoltaÁ; redige e conserva i Verbali degli Organismi collegiali. Art. 32 - L'Economo della FacoltaÁ coadiuva il Preside nella parte amministrativa ordinaria della stessa ed ha la responsabilitaÁ immediata del personale esecutivo, della Sede della FacoltaÁ e del materiale didattico. Art. 33 - Il Bibliotecario ha la cura e la vigilanza della Biblioteca. EÁ assistito da una Commissione nominata dal Consiglio dei Professori con il compito di coordinare un programma di sviluppo. TITOLO III - GLI STUDI 66 1) L'ordinamento degli studi Art. 34 - § 1. La FacoltaÁ garantisce, nella ferma adesione alla Parola di Dio come proposta dal Magistero della Chiesa, una giusta libertaÁ di ricerca e di insegnamento, con la finalitaÁ di un AVITAMRON progresso nella conoscenza della Rivelazione e di una risposta alle necessitaÁ pastorali del popolo di Dio. § 2. L'ordinamento degli studi nelle singole Sezioni viene precisato nei rispettivi Regolamenti, nel quadro delle seguenti norme generali e seguendo le indicazioni nelle Norme Applicative della Costituzione Sapientia Christiana. Art. 35 - § 1. Nel Ciclo accademico Istituzionale le discipline dell'insegnamento e delle esercitazioni si dividono in principali e ausiliarie, sempre obbligatorie. Possono pure essere istituite discipline complementari di libera scelta da parte degli alunni. La ripartizione delle singole discipline secondo la predetta distinzione viene fatta dai Consigli di Sezione secondo i propri Regolamenti, ed eÁ approvata dal Consiglio di FacoltaÁ. § 2. Nel biennio per la Licenza specializzata i corsi sono tutti di carattere speciale. Il Consiglio di Sezione puoÁ determinare alcuni di essi come obbligatori. § 3. Nel Ciclo di Specializzazione eÁ sempre previsto un piano di studio, presentato dall'alunno d'accordo con il Direttore della Sezione ed approvato dal Preside. Il piano di studio per la preparazione al Dottorato eÁ concordato tra l'alunno e il Consiglio di Sezione o di eventuale Istituto incorporato ed approvato dal Preside. § 4. Il Consiglio di Sezione o di Istituto potraÁ permettere di scegliere alcuni corsi o esercitazioni anche tra quelli di un'altra Sezione della FacoltaÁ o, eventualmente, di altre UniversitaÁ, in modo particolare dell'UniversitaÁ Cattolica, previa intesa con i Professori interessati. Art. 36 - § 1. Nell'ordinamento dei programmi e nel metodo di insegnamento deve sempre aver rilievo la fedeltaÁ al magistero ecclesiastico. Nel Ciclo Istituzionale, oltre ad una solida formazione filosofica, il cui studio eÁ necessariamente propedeutico alla teologia, le discipline teologiche devono essere insegnate in modo da presentare un'organica esposizione di tutta la dottrina cattolica, favorendo altresõÁ l'iniziativa dell'alunno alla ricerca personale, al lavoro di seminario e all'introduzione al metodo di ricerca scientifica. Nei Cicli di Specializzazione e negli Istituti aggregati e incorporati la formazione alla ricerca personale eÁ lo scopo essenziale ed ottiene percioÁ la prevalenza assoluta. 67 68 § 2. Con il procedere degli anni l'ordinamento degli studi attribuiraÁ maggiore importanza ai seminari ed alle esercitazioni, e daraÁ loro, insieme agli esami, una notevole aliquota nella media generale sulla quale si fonda il giudizio complessivo di capacitaÁ dell'alunno. § 3. Nella formulazione dei programmi i Consigli di Sezione e di Istituto dovranno badare ad una solida formazione filologica e critico-storica progressivamente approfondita, particolarmente nel Ciclo di Specializzazione, insieme con la formazione ad uno spirito di riflessione e di sintesi speculativa. Art. 37 - § 1. I programmi del Ciclo Istituzionale sono ordinati in modo tale che, nel primo biennio, viene assicurata prevalentemente la formazione filosofica mediante insegnamenti che presentano l'evoluzione storica della filosofia e le sue articolazioni sistematiche principali: Antropologia, Teodicea, Ontologia, Etica. Si assicurano anche la conoscenza delle basi storiche del pensiero cristiano ± nei corsi di Introduzione alla Sacra Scrittura, di Storia della Chiesa, di Patrologia, di Introduzione alla Liturgia ± e nelle basi generali della teologia ± nei corsi di Introduzione al Mistero di Cristo, di Teologia Fondamentale, e di Fondamenti della morale cristiana. § 2. Nel triennio successivo l'approfondimento teologico della Rivelazione avverraÁ in tutte le sue dimensioni, ai sensi della Costituzione Dogmatica Dei Verbum e dell'art. 16 del Decreto Optatam Totius del Concilio Vaticano II. Si porraÁ l'attenzione particolarmente sui corsi di Teologia dogmatica, nelle sue varie articolazioni, di Teologia morale, di Teologia spirituale, di Esegesi, di Liturgia e di Diritto Canonico, oltre ai corsi di Storia della Teologia, di Introduzione alla teologia contemporanea, di Teologia orientale e di Teologia del Protestantesimo. § 3. L'integrazione in campo pratico della formazione pastorale degli aspiranti al sacerdozio o dei giovani sacerdoti viene assicurata agli alunni con apposito programma dalle singole Diocesi o Congregazioni Religiose alle quali appartengono, d'intesa con la FacoltaÁ. Art. 38 - § 1. I rapporti con gli altri Istituti di cultura superiore, e particolarmente con l'UniversitaÁ Cattolica del Sacro Cuore, a nome della FacoltaÁ sono tenuti normalmente dal Preside. § 2. La FacoltaÁ intratterraÁ rapporti di collaborazione con altri Istituti scientifici, in Italia e all'estero, particolarmente con le altre UniversitaÁ o FacoltaÁ ecclesiastiche. § 3. I corsi tenuti presso altre FacoltaÁ o da Professori non facenti parte del corpo docenti della FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale possono essere mutuati come corsi accademici su proposta del Consiglio dei Professori approvata dal Consiglio di FacoltaÁ. 3) I gradi accademici Art. 42 - I gradi accademici sono: Baccalaureato, Licenza specializzata, Dottorato. Art. 43 - I requisiti per ottenere il Diploma di Baccalaureato sono: a) avere frequentato presso la FacoltaÁ o in Seminari o Istituti affiliati, il Ciclo Istituzionale ed avere subõÁto con successo le verifiche di profitto prescritte, salvo il disposto degli artt. 49 e 50; b) avere composto un elaborato scritto che abbia ricevuto la approvazione secondo le norme del Regolamento; c) avere superato un esame accademico conclusivo su un programma determinato dal Consiglio di Sezione e approvato dal Consiglio di FacoltaÁ, che accerti l'acquisita maturitaÁ teologica del candidato. Art. 44 - § 1. I requisiti per ottenere il grado di Licenza specializzata sono: AVITAMRON 2) La valutazione del profitto Art. 39 - La valutazione del profitto degli alunni si fa attraverso un giudizio sui loro lavori personali, lavori di seminario, esercitazioni, tesi, e attraverso esami orali o scritti. Il giudizio complessivo tiene conto dei due elementi in equa proporzione, stabilita dal Regolamento generale della FacoltaÁ. Art. 40 - Gli alunni devono subire una verifica di profitto per ogni corso e per ogni esercitazione o lavoro personale ai quali sono obbligati ai sensi dell'Ordinamento degli studi delle singole Sezioni o Istituti aggregati e incorporati. L'esame conclude normalmente il corso per cui eÁ stabilito. Nell'esame per la concessione dei gradi, specialmente del Dottorato, possono essere invitati anche Docenti esterni alla FacoltaÁ. Art. 41 - Il Consiglio di FacoltaÁ stabilisce mediante Regolamento le condizioni necessarie per il passaggio da un corso al successivo, e particolarmente per l'ammissione al terzo anno del Ciclo Istituzionale. 69 70 a) avere frequentato presso la FacoltaÁ, dopo il conseguimento del Baccalaureato, due anni del Ciclo di Specializzazione ed avervi presentato i lavori personali prescritti e superato i controlli di profitto; b) avere dimostrato competenza teologica nella specializzazione prescelta mediante un'apposita prova; c) avere difeso una tesi scritta su un tema previamente approvato dal Consiglio dei Professori, giudicata degna di pubblicazione per il suo contributo, almeno parziale e iniziale, alla scienza teologica. § 2. La Licenza specializzata rende idonei all'insegnamento della teologia in un Seminario Maggiore o in una scuola equivalente. Art. 45 - § 1. I requisiti per ottenere il grado di Dottorato sono: a) avere frequentato presso la FacoltaÁ, dopo la difesa della tesi di Licenza specializzata, almeno un anno di ulteriore specializzazione, mediante lavori di tipo prevalentemente seminariale, per favorire l'ulteriore approfondimento nella disciplina scelta dall'alunno. Il Consiglio dei Professori puoÁ concedere che il candidato trascorra un periodo di studi presso altri Istituti scientifici, salvo il disposto dell'art. 36 § 3 e gli opportuni controlli. b) Preparare una dissertazione che contribuisca effettivamente al progresso della scienza teologica, su un tema previamente approvato dal Consiglio dei Professori, il quale delega, oltre al Professore che ha diretto il lavoro, due altri Professori con l'incarico di esaminare la tesi manoscritta e di riferire per iscritto sulla ammissione della dissertazione alla difesa solenne. Per essere ammessi alla difesa solenne della tesi sono richiesti almeno due anni di intervallo dal conseguimento della Licenza specializzata. c) Avere discusso, secondo le norme del Regolamento, la dissertazione, riportando un giudizio favorevole circa l'effettivo incremento che essa daÁ alla scienza teologica, cosõÁ da essere, nel suo complesso, meritevole di pubblicazione. § 2. Per l'effettivo conseguimento del titolo e del diploma di Dottorato eÁ richiesta la pubblicazione totale o parziale della dissertazione. Le condizioni sono stabilite collegialmente per iscritto dalla Commissione dei relatori. 4) Le affiliazioni Art. 46 - § 1. La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale puoÁ affiliare Seminari o Istituti delle Regioni promotrici secondo le norme stabilite dall'art. 48 e facendo riferimento alla normativa emanata dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica il 1 Agosto 1985 sotto il titolo Normae Servandae ad affiliationem theologicam exsequendam. § 2. L'affiliazione eÁ concessa dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, dietro richiesta approvata dalla FacoltaÁ secondo i presenti Statuti. Art. 47 - L'affiliazione viene stipulata tra la FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale e il Seminario o Istituto affiliato mediante una convenzione che ne determina le condizioni. La FacoltaÁ puoÁ ritirare la affiliazione per non adempimento delle condizioni della convenzione. Tale convenzione deve fare riferimento a quella emanata dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica sotto il titolo di Conventio ad affiliandum. Art. 48 - Le condizioni comuni ad ogni affiliazione sono: a) l'approvazione da parte della FacoltaÁ dell'Ordinamento degli studi, dei programmi e dei metodi d'insegnamento del Seminario o Istituto affiliato. b) La sorveglianza della FacoltaÁ sull'andamento degli studi e degli esami del Seminario o Istituto affiliato con diritto di visita annuale fatta dal Preside della FacoltaÁ, personalmente o per persona delegata. c) La presenza nel Seminario o Istituto affiliato di un Direttore degli studi, responsabile dinnanzi alla FacoltaÁ stessa. d) Un corpo di Professori adeguato alle esigenze dell'insegnamento: un numero sufficiente di essi dovraÁ essere provvisto di AVITAMRON § 3. Un esemplare delle dissertazioni pubblicate o di un loro estratto dovraÁ essere inviato alla Congregazione per l'Educazione Cattolica. § 4. Il Dottorato eÁ il grado accademico che abilita all'insegnamento nelle FacoltaÁ Teologiche. § 5. La FacoltaÁ puoÁ concedere il Dottorato ad honorem per speciali meriti scientifici o culturali, acquisiti nel promuovere la scienza teologica. CioÁ avverraÁ col consenso del Gran Cancelliere, il quale dovraÁ preventivamente ottenere il `nulla-osta' della Santa Sede e sentire il parere del Consiglio di FacoltaÁ. 71 titoli accademici e impiegato a tempo pieno nella formazione scientifica degli alunni ai sensi dell'art. 17 § 2. e) Gli alunni che vogliono usufruire dei vantaggi dell'affiliazione devono normalmente essere provvisti di un diploma di accesso alle UniversitaÁ, salvo il diritto della FacoltaÁ di stabilire condizioni di ammissione. f) Il Seminario o Istituto affiliato deve essere provvisto di Biblioteca sufficiente, dotata annualmente di un congruo sussidio, perche i Professori e gli alunni possano avere i necessari strumenti di lavoro. g) Il Seminario o Istituto affiliato si impegna a collaborare con la FacoltaÁ alle iniziative da questa promosse per lo sviluppo della cultura teologica. Art. 49 - § 1. La FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale concede agli alunni del Seminario o Istituto affiliato, che abbiano adempiti tutti i requisiti richiesti, il grado di Baccalaureato. § 2. Salve le condizioni stabilite nelle rispettive convenzioni, in particolare almeno l'esame accademico previsto per il Baccalaureato a norma dell'art. 43 c, deve essere sostenuto davanti ad una Commissione alla quale deve partecipare almeno un docente della Sede Centrale delegato dal Preside. Art. 50 - Chi avesse frequentato il Ciclo Istituzionale fuori della FacoltaÁ, in un Seminario o Istituto non affiliato alla stessa deve superare un esame in seguito al quale il Preside, su parere del Consiglio di Sezione, determina il curriculum da completare per essere ammesso all'esame di Baccalaureato. 72 5) Le sponsorizzazioni Art. 51 - § l. La FacoltaÁ Teologica `sponsorizza' gli Istituti Superiori di Scienze Religiose dell'Italia Settentrionale, secondo la Normativa per l'Istituto Superiore di Scienze Religiose emanata dalla Congregazione dell'Educazione Cattolica il 12 Maggio 1987. § 2. Tale `sponsorizzazione' comporta una relazione tra la FacoltaÁ Teologica e l'Istituto, per cui la FacoltaÁ diventa garante del livello accademico dell'Istituto e della idoneitaÁ del medesimo al conseguimento delle sue finalitaÁ (cfr. art. I. 1. 3 della Normativa). § 3. La FacoltaÁ Teologica inoltre eÁ garante del livello accademico degli Istituti Superiori di Scienze Religiose presso la Congregazione per l'Educazione Cattolica [cfr. art. I. 4) c) della Normativa]. Art. 52 - La responsabilitaÁ della FacoltaÁ Teologica nei confronti degli Istituti Superiori di Scienze Religiose viene esercitata AVITAMRON tramite il Preside della FacoltaÁ o un suo delegato (cfr. art. II. 3 della Normativa). In particolare eÁ compito del Preside o del suo delegato riferire al Consiglio dei Professori al quale appartiene prendere decisioni, secondo quanto stabilito negli Statuti dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose. Art. 53 - I rapporti giuridici tra la FacoltaÁ e l'Istituto sono formulati attraverso un'apposita Convenzione. Art. 54 - Per tutte le altre competenze giuridiche concernenti i rapporti tra la FacoltaÁ Teologica e gli Istituti Superiori di Scienze Religiose si fa esplicito riferimento alla Normativa della Congregazione per l'Educazione Cattolica sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose del 12 Maggio 1987. TITOLO IV - L'ORDINAMENTO AMMINISTRATIVO Art. 55 - Le fonti di finanziamento della FacoltaÁ Teologica sono: i contributi delle Regioni ecclesiastiche promotrici; gli eventuali legati e donazioni; gli eventuali redditi patrimoniali; i contributi degli alunni. Art. 56 - Le retribuzioni dei Professori ordinari, straordinari e incaricati, nonche quella degli Assistenti e degli Officiali e del personale, eÁ determinata dal Consiglio Amministrativo. Esse, per quanto riguarda i Professori ordinari o straordinari, gli Officiali e il personale, comprendono anche i contributi assistenziali e il trattamento pensionistico. Art. 57 - Per la Biblioteca, il Consiglio Amministrativo, sentito il Consiglio di FacoltaÁ, fissa un congruo contributo annuo che ne assicuri l'efficienza e lo sviluppo. Art. 58 - Le tasse e i contributi degli alunni nella Sede Centrale sono stabiliti dal Consiglio di FacoltaÁ, secondo una tabella proposta ogni anno dal Consiglio Amministrativo. Nelle Sezioni Parallele le tasse e i contributi sono stabiliti dal proprio Regolamento. Art. 59 - Le borse di studio sono concesse dal Consiglio di FacoltaÁ sentito il Consiglio Amministrativo. Art. 60 - Le spese sostenute dalla FacoltaÁ per i rapporti con i Seminari o Istituti affiliati sono a carico di questi ultimi. 73 IL ``PROCESSO DI BOLOGNA''. SIGNIFICATO Á TEOLOGICHE E IMPLICAZIONI PER LE FACOLTA Á E PRINCIPI 1. FINALITa 74 Il ``Processo di Bologna'' rappresenta il percorso che i Ministri dell'istruzione superiore dei Paesi europei si sono impegnati a seguire per costruire, entro il 2010, lo spazio europeo dell'istruzione superiore. L'impegno preso in tal senso dai Governi eÁ basato su principi chiave comuni che intendono orientare la ristrutturazione dei sistemi universitari europei per renderli tra loro omogenei e comparabili. Al Processo di Bologna hanno aderito 46 paesi europei. Tra i principi chiave si segnalano: ± strutturazione dei sistemi nazionali di educazione superiore in tre cicli. Gli Stati si impegnano ad elaborare un quadro nazionale di riferimento per tutti i titoli dei loro sistemi di istruzione superiore e un quadro generale di riferimento per tutti i titoli esistenti nell'ambito dello Spazio europeo dell'istruzione superiore entro il 2010. ± introduzione del diploma supplement, che offre una descrizione dei titoli e dei curricola di semplice leggibilitaÁ e comparabilitaÁ. ± adozione di un sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS). EÁ un sistema incentrato sullo studente e basato sul carico di lavoro richiesto a quest'ultimo per raggiungere gli obiettivi di un corso di studio, obiettivi preferibilmente espressi in termini di risultati dell'apprendimento e di competenze da acquisire. ± promozione della dimensione europea dei percorsi formativi. ± integrazione delle due dimensioni della formazione e della ricerca. ± promozione della mobilitaÁ di studenti, docenti e ricercatori. ± sviluppo della formazione continua e ricorrente. ± riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio. ± sviluppo di processi di assicurazione della qualitaÁ a livello istituzionale, nazionale ed europeo, elaborati su criteri e metodi ampiamenti condivisi. Conformemente alla loro autonomia e ai sistemi nazionali per la qualitaÁ, le istituzioni di istruzione superiore, in quanto responsabili principali della qualitaÁ delle loro attivitaÁ, sono impegnate ad introdurre meccanismi diretti alla diffusione di una cultura interna della qualitaÁ consona ai propri obbiettivi e alle proprie missioni istituzionali. I Paesi europei si AVITAMRON sono impegnati a condividere standard e linee guida, anche per la costituzione delle agenzie nazionali di garanzia della qualitaÁ, in una prospettiva di cooperazione internazionale. ± partecipazione attiva degli studenti al processo di Bologna, con un coinvolgimento continuo delle associazioni studentesche nelle attivitaÁ europee e con l'adozione di normative nazionali che garantiscano la partecipazione studentesca agli organi di governo delle istituzioni di istruzione superiore. 2. LA SUA ATTUAZIONE NELLE FACOLTaÁ TEOLOGICHE Entrando a far parte del ``Processo di Bologna'' la S. Sede ha riconosciuto l'opportunitaÁ di ottenere per questa via un ampio riconoscimento internazionale del valore accademico dei titoli rilasciati dalle FacoltaÁ Pontificie, un riconoscimento che eÁ destinato a trascendere i confini dell'Europa. Ha tuttavia anche preso atto della necessitaÁ di ottemperare ad una serie di impegni che, tuttavia, non intaccano il patrimonio dei contenuti culturali e di fede che caratterizzano le istituzioni ecclesiastiche. Per l'attuazione del processo di Bologna le FacoltaÁ Teologiche seguono le indicazioni della Congregazione per l'Educazione Cattolica (CEC). Questa ha costituito l'Agenzia per la Valutazione e la Promozione della QualitaÁ nelle UniversitaÁ e FacoltaÁ Ecclesiastiche (AVEPRO), per seguire adeguatamente il processo avviato e assolvere i compiti derivanti dall'adesione ad esso nella salvaguardia del carattere proprio ecclesiastico dei nostri studi. L'AVEPRO ha indicato alle FacoltaÁ Ecclesiastiche i seguenti obiettivi: ± introduzione del Supplemento di Diploma; ± adozione del sistema europeo di assegnazione dei crediti (ECTS); ± avvio del percorso per la valutazione della qualitaÁ. CioÁ richiede di predisporre strumenti e modalitaÁ adeguati per svolgere periodicamente una autovalutazione finalizzata a verificare la regolare ed effettiva funzionalitaÁ dell'istituzione in tutti i suoi aspetti (corsi accademici, numero e valutazione dell'insegnamento dei docenti, dimensioni e fruizione della biblioteca, frequenza degli studenti, relazioni esterne...). Nel novembre del 2012 eÁ stata costituita nella FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano la Commissione inter- 75 na di Valutazione; essa eÁ composta da rappresentanti di tutti gli organismi della FacoltaÁ ed eÁ mirata all'analisi e al monitoraggio degli standard della FacoltaÁ in relazione a quelli proposti dall'AVEPRO. Tra le prime iniziative promosse eÁ da segnalare la distribuzione ai docenti, agli studenti e al personale dei diversi uffici e servizi, le schede di valutazione relative ai corsi e ai servizi offerti. 76 CICLO ISTITUZIONALE PIANO DEGLI STUDI Il curricolo degli studi del Ciclo Istituzionale prevede di introdurre in maniera progressiva gli alunni di teologia attraverso la scansione dei cinque anni in un primo triennio (che propone una prima esposizione fondamentale di tutto il sapere teologico) e in un secondo biennio a cadenza ciclica (di carattere speciale, Á determinata nel dibattito presente per entrare in maniera piu della teologia). I corsi del primo triennio sono organizzati in collaborazione tra la Á Teologica e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Facolta Milano e prevedono corsi in comune. 1ë ANNO ( 1 ) 1. Pentateuco: introduzione e letture* 2. Profeti e Scritti: introduzione e letture* 3. Introduzione alla filosofia contemporanea* 4. Filosofia morale ed etica pubblica 5. Liturgia - I* 6. Introduzione alla teologia 7. Teologia fondamentale* 8. Patrologia - I e Storia della Chiesa antica* 9. Storia della Chiesa medievale* 10. Patrologia - II 11. Ebraico biblico 12. Storia della filosofia (corso integrativo)* Á Teologica dell'Italia Settentrionale e l'Istituto Su* Corsi comuni tra la Facolta periore di Scienze Religiose di Milano. (1) A seguito del Decreto di Riforma degli studi ecclesiastici di filosofia (28.01.2011) della Congregazione per l'Educazione Cattolica, precisato nella Nota della stessa del 23.06.2012, a procedere dal I anno del Ciclo Istituzionale Á entrato in vigore il nuovo piano degli studi dall'anno accademico 2013-2014, e filosofici. Esso prevede nei primi due anni i seguenti corsi: Storia della filosofia; Introduzione alla filosofia contemporanea; Filosofia morale ed etica pubblica (I anno); Filosofia dell'uomo; Filosofia della natura e della scienza; Logica e filosofia della conoscenza; Teologia filosofica; Metafisica (II anno). Nel biennio finale (a partire dal 2016-2017) saranno introdotti i seguenti corsi: Filosofia e cristianesimo; Filosofia della religione; Estetica filosofica; Filosofia e scienze umane; Filosofia della politica. 78 13. Corso fondamentale di lingua latina (corso integrativo) 2ë ANNO 1. Sinottici e Atti: introduzione e letture* 2. Paolo: introduzione e letture* 3. Giovanni: introduzione e letture* 4. Filosofia dell'uomo* 5. Filosofia della natura e della scienza 6. Logica e filosofia della conoscenza* 7. Teologia filosofica* 8. Metafisica* 9. Patrologia - III ELANOIZUTITSI OLCIC 10. Cristologia - I* 11. Teologia morale fondamentale - I* 12. Storia della Chiesa moderna* 13. Teologia spirituale 14. Storia della teologia medievale 15. Greco biblico 3ë ANNO 1. Il Mistero di Dio - I* 2. Teologia dei Sacramenti - I* 3. Ecclesiologia - I* 4. Antropologia teologica - I* 5. Morale sessuale* 6. Morale della vita* 7. Morale sociale - I 8. Storia della Chiesa contemporanea* 9. Diritto Canonico - I 10. Esegesi A.T.: Pentateuco 11. Esegesi A.T.: Scritti 12. Liturgia - II 13. Lettorato di ebraico biblico (opzionale) 4ë E 5ë ANNO (CICLICI) ANNO A 1. Il mistero di Dio - II 2. Cristologia - II 3. Escatologia cristiana 79 4. Morale fondamentale - II 5. Esegesi dei Sinottici 6. Esegesi di Giovanni 7. Teologia pastorale 8. Diritto Canonico - II 9. Storia della teologia moderna 10. Seminario di storia della teologia 11. Seminario di morale 12. Lettorato di greco biblico 13. Filosofia e cristianesimo 14. Metodologia della ricerca (2019-2020) ANNO B 1. Teologia dei Sacramenti - II 2. Ecclesiologia - II 3. Antropologia teologica - II 4. Morale sociale - II 5. Esegesi A.T.: Profeti 6. Esegesi di Paolo 7. Storia della teologia contemporanea 8. Teologia orientale 9. Teologia biblica 10. Seminario biblico 11. Seminario di sistematica 12. Lettorato di greco biblico 13. Filosofia della religione 14. Estetica filosofica 15. Tesi NEL QUINQUENNIO Verifica della 1ã lingua straniera (cfr. Regolamento pp. 35 e 36). CORSI OPZIONALI - Gli Alunni del quinquennio Istituzionale sono tenuti alla regolare frequenza e conclusione di almeno due corsi opzionali. *** CORSI OPZIONALI/COMPLEMENTARI INTEGRATIVI PER LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA A seguito dell'Intesa firmata il 28 giugno 2012 dal Ministero Á e della Ricerca e dal Presidente dell'Istruzione, dell'Universita 80 della Conferenza Episcopale Italiana, concernente i profili di qualificazione professionale degli Insegnanti di Religione Cattolica Á riconosce agli studenti interessati a conseguire (IRC), la Facolta tale qualificazione i corsi relativi alle discipline di indirizzo dell'IRC. Detti corsi, obbligatori in ordine all'Insegnamento della Religione Cattolica unitamente al titolo di baccellierato, possono essere frequentati presso l'ISSR di Milano. I corsi sono: Pedagogia generale; Didattica generale dell'IRC; * IRC della scuola pubblica; * Tirocinio didattico. * * ELANOIZUTITSI OLCIC I corsi possono essere inseriti come corsi opzionali o complementari nel Piano di studio personale, su richiesta dell'interessato, e possono essere frequentati a partire dal II anno del Ciclo Istituzionale, previa regolare iscrizione ai singoli corsi presso l'ISSR di Milano. Á un certificato che attesti la frequenza L'ISSR di Milano rilascera e il superamento degli esami. La valutazione dell'eventuale equipollenza di corsi frequentati Á di competenza del Direttore presso altre sedi riconosciute e del Ciclo Istituzionale. N.B.: Si precisa che, dall'anno accademico 2017-2018, e dunque entro il giugno 2017, coloro che avranno intenzione di insegnare o di continuare ad insegnare la religione cattolica dovranno avere Á integrato i corsi sopracitati nel loro curriculum di studio. gia 81 PROSPETTO DEI CORSI PER L'ANNO ACCADEMICO 2016-2017 1ë ANNO I-TEO01 Introduzione alla teologia Prof. E. PRATO I-TF01 Teologia fondamentale Prof. E. PRATO I-BIB01 Pentateuco: introduzione e Prof. P. ROTA SCALABRINI letture I-BIB02 Profeti e Scritti: introduzio- I-PATR01 Patrologia - I e Storia della Chiesa antica Prof.ssa C. SIMONELLI I-PATR02 Patrologia - II Prof. A. ZANI I-STCH02 Storia della Chiesa medie- ne e letture I-LIT01 I-FIL03 Prof. G.M. CORINI vale Prof. R. MAMBRETTI Liturgia - I Prof. C. MAGNOLI Filosofia morale ed etica pubblica Prof. C. MARABELLI I-FIL02 Intr. alla filosofia contemporanea Prof. P. REZZONICO I-LA02 Ebraico biblico Prof. G.M. CORINI I-FIL01 Storia della filosofia(corso integrativo) I-LA01 f Prof. P. REZZONICO Prof. E. GARLASCHELLI Corso fondamentale di lingua latina Prof.ssa C. IOTTI (corso integrativo) 2ë ANNO I-BIB03 Sinottici e Atti: introduzione e letture Prof. M. CRIMELLA I-BIB04 Paolo: introduzione e letture I-BIB05 Giovanni: introduzione letture Prof. R. VIGNOLO I-FIL04 Filosofia dell'uomo Prof. E. CONTI I-FIL05 Filosofia della natura e della scienza I-FIL06 Prof. P. MUSSO Logica e filosofia della conoscenza 82 Prof. F. MANZI e Prof. C. DE FLORIO I-FIL07 Teologia filosofica Prof. M. EPIS I-FIL08 Metafisica Prof. D. CORNATI I-TS01 Cristologia - I Prof. A. COZZI I-TM01 Teologia morale fondamentale - I Prof. M. CHIODI I-STCH03 Storia della Chiesa moderna Prof. F. BESOSTRI I-PATR03 Patrologia - III Prof. A. BONATO I-TSP01 Teologia spirituale Prof.ssa M.P. GHIELMI I-STTH01 Storia della teologia medievale Prof. C. MARABELLI I-LA03 Greco biblico Prof.ssa F. PURICELLI 3ë ANNO Il Mistero di Dio - I Prof. A. COZZI I-TS03 Teologia dei Sacramenti - I Prof. S. UBBIALI I-TS04 Ecclesiologia - I Prof. G. ROTA I-TS05 Antropologia teologica - I Prof. F. SCANZIANI I-TM07 Morale sessuale Prof. A. FUMAGALLI I-TM05 Morale della vita Prof. S. CUCCHETTI I-TM03 Morale sociale - I Prof. P.D. GUENZI I-STCH04 Storia della Chiesa contemporanea ELANOIZUTITSI OLCIC I-TS02 Prof. A. MANFREDI I-DC01 Diritto Canonico - I Prof. D. MOMBELLI I-BIB06 Esegesi A.T.: Pentateuco Prof.ssa L. INVERNIZZI I-BIB07 Esegesi A.T.: Scritti Prof. G. BORGONOVO I-LIT02 Liturgia - II Prof. P. TOMATIS 4ë - 5ë ANNO (CICLO B) I-TS09 Teologia dei Sacramenti - II Prof. S. UBBIALI I-TS10 Antropologia teologica - II Prof. F. SCANZIANI I-TS11 Ecclesiologia - II Prof. G. ROTA I-TM06 Morale sociale - II Prof. P.D. GUENZI I-BIB10 Esegesi di Paolo Prof. F. BARGELLINI I-BIB11 Esegesi A.T.: Profeti Prof. P. ROTA SCALABRINI I-BIB12 Teologia biblica I-STTH03 Storia della teologia Prof. G. BORGONOVO con- temporanea Prof. G. NOBERASCO I-TO01 Teologia orientale Prof.ssa E. FOGLIADINI I-FIL10 Filosofia della religione Prof. D. CORNATI I-FIL11 Estetica filosofica Prof. E. DE CARO I-SEMBIB Seminario biblico Prof.ssa L. INVERNIZZI I-SEMSIST Seminario di sistematica Prof. G. NOBERASCO I-LA04 Lettorato di greco biblico Prof.ssa L. INVERNIZZI CORSI OPZIONALI I-LA05-opz. Lettorato di ebraico biblico Prof. G.M. CORINI 83 PROGRAMMA DEI CORSI PER L'ANNO ACCADEMICO 2016-2017 PRIMO ANNO I-TEO01. INTRODUZIONE ALLA TEOLOGIA Prof. EZIO PRATO Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS* 3 Il corso ± di carattere propedeutico ± si propone di favorire l'ingresso dei principianti nel complesso e articolato universo della teologia, onde iniziarli a questa forma peculiare del sapere. Posto al principio del curriculum degli studi teologici, esso vuole agevolare i primi passi degli studenti, offrendo innanzitutto un colpo d'occhio sull'insieme dell'itinerario. L'unitaÁ della teologia eÁ colta a partire dal suo punto sorgivo: l'evento di GesuÁ Cristo, culmine del mistero storico salvifico e fulcro degli studi teologici. Nella presentazione dei tratti essenziali del sapere teologico, una particolare attenzione saraÁ dedicata allo studio delle sue ``fonti'' (in stretta connessione con il corso di Teologia fondamentale). 1. La profonda veritaÁ su Dio e sulla salvezza degli uomini risplende a noi in Cristo, mediatore e pienezza di tutta la rivelazione (cfr. Dei Verbum, n. 2). Uno sguardo sintetico sulla veritaÁ cristiana a partire dal centro: GesuÁ Cristo, cuore e criterio della rivelazione cristiana. 2. I caratteri qualificanti e distintivi del sapere teologico (natura, metodo e linguaggio). Una rapida illustrazione delle principali discipline che concorrono a comporre l'odierna enciclopedia teologica (con specifico riferimento al piano degli studi della nostra FacoltaÁ). 3. I «loci» della teologia, il loro peso relativo e i rapporti reciproci: Scrittura (canone, ispirazione, veritaÁ, interpretazione); Tradizione (significati, funzione, criteri di discernimento); Sensus fide- 84 * ECTS eÁ la sigla di European Credits Transfer Sistem (Sistema Europeo di Accumulazione e Trasferimento dei Crediti), cfr. p. 74. lium (infallibilitaÁ in credendo e sensus fidei); Magistero (forme, pronunciamenti, qualificazioni teologiche). Bibliografia: ELANOIZUTITSI OLCIC G. COLOMBO, Professione ``teologo'', Glossa, Milano 1996; L. SERENTHAÁ, Passi verso la fede, Centro Ambrosiano, Milano 2006; G. ANGELINI, Lettera viva. I vangeli e la presenza di GesuÁ, Vita e Pensiero, Milano 1997; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, La Teologia oggi: Prospettive, PrincõÁpi e Criteri, 2011; G. COLOMBO, Perche la teologia, La Scuola, Brescia 2002; G. ANGELINI - M. VERGOTTINI (ed.), Un invito alla teologia, Glossa, Milano 1998; D. HERCSIK, Elementi di teologia fondamentale. Concetti, contenuti, metodi, EDB, Bologna 2006. I-TF01. TEOLOGIA FONDAMENTALE PROF. EZIO PRATO Corso annuale: 60 ore complessive ECTS 8 Il corso vuole introdurre all'ambito teologico-fondamentale, mediante la presentazione delle principali tematiche di tale settore del sapere teologico (rivelazione, credibilitaÁ, fede, mediazione ecclesiale) e l'illustrazione delle piuÁ rilevanti questioni teoriche che ± all'interno di esso ± si pongono. Mentre intende stimolare negli studenti una prima riflessione su questi temi e rilanciare l'indagine personale sui medesimi ± anche presentando gli strumenti essenziali per una ricerca ±, il corso desidera favorire un piuÁ agevole approccio allo studio della teologia sistematica. 1. Nel momento introduttivo, mediante una sintetica disamina dello sviluppo storico dell'istanza teologico-fondamentale, che si sofferma ± in particolare ± sull'impostazione classica del trattato di apologetica, si cerca un approccio iniziale alla disciplina, disegnando un primo abbozzo del corso, evidenziando le questioni ``materiali'' che occupano l'odierna teologia fondamentale e accennando alle dinamiche teoriche di fondo che la innervano. 2. La parte riguardante la rivelazione eÁ dedicata ± innanzitutto ± ad illustrare l'idea di rivelazione attraverso la ripresa della lezione biblica e la lettura della Costituzione Dei Verbum del Vaticano II (nel confronto con la Costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano I). 85 Il guadagno di una concezione cristocentrica, storica e personalistica della rivelazione apre la via ad una fenomenologia di GesuÁ, che riconosce il suo centro nella manifestazione di Dio come dedizione. Il contenuto della rivelazione cristiana eÁ il mistero del «Dio capovolto». 3. La sezione sulla credibilitaÁ eÁ governata dal principio estetico. Il principio esprime l'incomparabile bellezza del «Dio capovolto», cuore del cristianesimo e punto sorgivo della sua credibilitaÁ. Ad esso sono ricondotte le altre tre ``vie'' considerate (e presentate anche nel loro specifico sviluppo): veritaÁ storica, verifica esistenziale e valore universale. 4. La disamina della fede eÁ strutturata dalla coppia concettuale fede testimoniale/fede che salva. La categoria di fede che salva trova una sua importante articolazione nella teoria della coscienza credente. La categoria di fede testimoniale guida invece la lettura della mediazione ecclesiale della rivelazione. Sul primo versante, viene articolato un percorso che si svolge attraverso due snodi decisivi: fede e ragione (con la critica al modello moderno dell'alternativa) e fede e fiducia (come passaggio chiave per l'oltrepassamento di tale modello e la comprensione della fede come condizione costitutiva e strutturante la coscienza). La teoria della coscienza credente appare come la proposta teorica piuÁ capace di raccogliere le istanze essenziali che emergono dalla disamina degli snodi indicati. 5. La categoria di fede testimoniale introduce alla comprensione del compito della Chiesa in ordine all'accesso alla rivelazione. Dopo aver offerto una chiarificazione teorica dell'idea di testimonianza e aver precisato come attraverso di essa si voglia anche ripensare la problematica della tradizione, il corso si sofferma sui caratteri e le dinamiche essenziali della testimonianza ecclesiale, per individuare ± infine ± le strutture essenziali della Chiesa come istituzione testimoniale (parola, relazione, sacramento). Bibliografia: 86 B. MAGGIONI - E. PRATO, Il Dio capovolto. La novitaÁ cristiana: percorso di teologia fondamentale, Cittadella, Assisi 20153 [manuale di riferimento]; P. SEQUERI, L'idea della fede. Trattato di teologia fondamentale, Glossa, Milano 2002; ID., Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale, presentazione di G. COLOMBO, Queriniana, Brescia 20084; M. EPIS, Teologia fondamentale. La ratio della fede cristiana, Queriniana, Brescia 2009. I-BIB01. PENTATEUCO: INTRODUZIONE E LETTURE Prof. PATRIZIO ROTA SCALABRINI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 ELANOIZUTITSI OLCIC 1. Il corso vuole fornire un quadro di conoscenze necessarie per un primo accostamento ai testi biblici dell'Antico Testamento, con particolare riferimento al Pentateuco e ai libri storici. Le conoscenze riguardano sia l'aspetto letterario, sia quello storico, sia quello teologico. Lo studente dovraÁ giungere a poter commentare un testo giaÁ letto in precedenza, evidenziandone i fondamentali aspetti di cui sopra. Inoltre lo studente riceveraÁ i primi rudimenti di conoscenza delle varie metodologie di lettura, in particolare il metodo storico-critico e alcune pratiche di lettura sincronica (lettura retorica e narratologica). 2. Anzitutto si analizzano le grandi articolazioni canoniche della Scrittura ebraica (TaNaK) e le altre forme canoniche presenti nelle diverse tradizioni, ed in particolare dell'Antico Testamento secondo la Bibbia cattolica. In seguito, poiche l'Antico Testamento eÁ una raccolta di scritti formatisi in una storia millenaria, il corso affronteraÁ una panoramica criticamente documentata delle fondamentali epoche e dei principali problemi di una storia dell'Israele biblico. L'interesse della trattazione della «storia di Israele» si rivolge sia alla ricostruzione degli eventi storici, sia a delineare il quadro che permette di comprendere meglio i testi biblici nella loro formazione. Specificatamente, si leggeranno alcuni passi dei profeti anteriori (Gs; Gdc; 1-2Sam; 1-2Re), noti come opera storiografica deuteronomista. Si procederaÁ specificamente ad una lectio cursiva di alcuni passi del libro dei Giudici e della ``Storia di successione al trono di Davide'' in 2Samuele. La piuÁ cospicua sezione del corso riguarda il momento `teologicofondativo' della confessione di fede d'Israele, attraverso lo studio dei vari libri della ToÃraÅh, evidenziandone la struttura, la composizione e l'intenzione della redazione finale di ognuno di essi. Per la ToÃraÅh si offriraÁ una veloce panoramica delle fondamentali ipotesi storico-critiche sulla formazione del Pentateuco, giungendo alle piuÁ recenti proposte esegetiche sulla questione. PiuÁ analiticamente, ci si accosteraÁ al Deuteronomio quale ricapitolazione dell'intera ToÃraÅh, proponendo anche una lettura corsiva di alcuni passi (Dt 1; 4; 8; 29-30; 32). SeguiraÁ un'introduzione ad Esodo e la lettura cursiva di alcuni passi, in cui si vedraÁ il triplice movimento dell'esperienza esodi- 87 ca: l'uscita dell'Egitto, il deserto, l'alleanza (Es 1-3; 14-15; 16; 19-24; 32-34). Si considereranno infine le caratteristiche generali della ``eziologia metastorica'' di Gen 1-11, dedicandosi in particolare al tema della creazione e del peccato. Infine si evidenzieranno le caratteristiche fondamentali delle narrazioni patriarcali (Gen 12-36). Bibliografia: Storia d'Israele L. MAZZINGHI, Storia d'Israele. Dalle origini al periodo romano, EDB, Bologna 2007; J. GONZALES ECHEGARAY ET ALII, La Bibbia nel suo contesto (Introduzione allo studio della Bibbia, vol. 1), Paideia, vol. I, Brescia 1994. (PuoÁ servire anche come manuale per altri aspetti delle scienze bibliche, come l'archeologia, geografia, testo biblico). Introduzioni all'Antico Testamento E. ZENGER (ed.), Introduzione all'Antico Testamento (edizione italiana a cura di F. DALLA VECCHIA), Queriniana, Brescia 20133: per il Pentateuco pp. 93-318; per i libri storici ``deuteronomistici'' pp. 319-424. Pentateuco e libri storici F.G. LOÂPEZ, Il Pentateuco. Introduzione alla lettura dei primi cinque libri della Bibbia (Introduzione allo studio della Bibbia 3/1), Paideia, Brescia 2004; S. PINTO, Io sono un Dio geloso. Manuale sul Pentateuco e libri storici. Introduzione ed esegesi (Nuove vie dell'esegesi), Borla, Roma 2010; G. BORGONOVO E COLLABORATORI, Torah e storiografie dell'Antico Testamento (Logos. Corso di studi biblici 2), LDC, Leumann (TO) 2012; J.-L. SKA, Il cantiere del Pentateuco. Vol. 1: Problemi di composizione e di interpretazione (Collana biblica), EDB, Bologna 2013; ID., Il cantiere del Pentateuco. Vol. 2: Aspetti teologici e letterari (Collana biblica), EDB, Bologna 2013; G. GALVAGNO - F. GIUNTOLI, Dai frammenti alla storia. Introduzione al Pentateuco (Graphe 2), LDC, Torino 2013. I-BIB02. PROFETI E SCRITTI: INTRODUZIONE E LETTURE Prof. GABRIELE MARIA CORINI 88 Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 ELANOIZUTITSI OLCIC 1. Il corso intende introdurre lo studente alla conoscenza della singolaritaÁ della profezia (NebõÃ'õÃm) e della sapienza (KetubõÃm) di Israele all'interno dell'ambiente circostante. 2. In un primo momento si studieraÁ la terminologia profetica, le ``coordinate'' del profeta e i vari tipi di ``racconti di vocazione'' profetiche. Analogamente, alla luce di Proverbi 1,1-7, si affronteraÁ il vocabolario sapienziale e si offriraÁ, piuÁ che una ``definizione'', una ``descrizione'' della Chohmah biblica. In un secondo momento, si faraÁ una ``lettura'' attenta di alcuni brani particolarmente significativi. Per il profetismo, si prenderanno in considerazione gli ``oracoli contro le nazioni'' (Am 1±2); la ``vicenda matrimoniale'' di Osea (Os 1±3). Dei ``profeti maggiori'', ci si limiteraÁ a Geremia ed Ezechiele riguardo al tema della nuova alleanza in collegamento a Dt 29±30. Per gli Scritti, invece, la ``lettura'' si concentreraÁ ad alcuni testi che formano il ``cammino della Sapienza'' in Israele: Pr 9; Gb 28; Sir 24 e Sap 9. Bibliografia: a) Testo di riferimento: G.M. CORINI, Dona al tuo servo Signore un «cuore in ascolto». Itinerario sintetico dei testi profetici e sapienziali, Glossa, Milano 2015. b) per i Profeti: J.M. ABREGO DE LACY, I libri profetici (ISB 4), Paideia, Brescia 1996; B. MARCONCINI ET ALII, Profeti e Apocalittici (Collana Logos, n. 3) LDC, Leumann (TO) 20072; J.L. SICRE, Profetismo in Israele. Il profeta. I profeti. Il Messaggio, Borla, Roma 1995. c) per gli Scritti: M.V. ASENSIO, Libri sapienziali e altri scritti (ISB 5), Paideia, Brescia 1997; A. BONORA - M. PRIOTTO (ed.), Libri Sapienziali e altri Scritti (Logos n. 4), LDC, Leumann (TO) 1997; R.E. MURPHY, L'albero della vita. Una esplorazione della letteratura sapienziale biblica, Queriniana, Brescia 1993. I-patr01. PATROLOGIA - I E STORIA DELLA CHIESA ANTICA Prof.ssa CRISTINA SIMONELLI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 89 Il corso si propone di presentare la diffusione e lo sviluppo della realtaÁ cristiana nei primi secoli dell'era volgare. Poiche gli scritti degli autori cristiani non si possono comprendere al di fuori del contesto storico e d'altra parte rappresentano parte importante delle fonti per la storia della Chiesa antica, i moduli in cui viene articolato il corso integrano la patrologia e la storia. 1) Primo modulo: introduzione generale alle due discipline. Il dibattito sulle origini cristiane e il giudeocristianesimo. La letteratura cristiana delle origini (Padri Apostolici). 2) Secondo modulo: la Chiesa e l'Impero Romano. Le persecuzioni. La letteratura apologetica, con particolare riferimento a Giustino. SpiritualitaÁ e letteratura del martirio. 3) Terzo modulo: Il consolidamento delle strutture e delle istituzioni ecclesiastiche tra II e III secolo. I principali esponenti delle aree teologiche: Melitone e Ireneo per l'area ``asiatica''; Tertulliano e Cipriano per l'area latino-africana; Clemente e Origene per l'area alessandrina. 4) Quarto modulo: la svolta nei rapporti Chiesa-Impero nel IV secolo. La crisi ariana: temi in discussione, il dibattito conciliare (Nicea-Costantinopolitano I). Lo sviluppo del catecumenato e il fenomeno monastico, con la relativa letteratura. Quadro sintetico e introduttivo ad alcune figure rappresentative delle diverse tradizioni: i Cappadoci, Efrem il Siro, Ambrogio. 5) Quinto modulo: la Chiesa nel V secolo, in Oriente (dibattito cristologico e concili di Efeso e Calcedonia) e in Occidente (con perno attorno ad Agostino: a confronto con manichei, donatismo e pelagianesimo). Uno sguardo prospettico. L'insegnamento si avvale di lezioni frontali, come introduzioni ai singoli contesti storici e ai relativi autori patristici. Durante le lezioni vengono indicati anche singoli settori di approfondimento monografico con relativa bibliografia, affidati al lavoro personale. Lo studio si articola infatti in una parte generale e in una parte monografica, svolta a partire da un testo patristico scelto fra quelli che verranno consigliati. Il colloquio d'esame inizia dalla parte monografica e si estende alle parte generale. Bibliografia: 90 Patrologia: M. SIMONETTI - E. PRINZIVALLI, Storia della letteratura cristiana antica, EDB, Bologna 20112; C. MORESCHINI - E. NORELLI, Storia della letteratura cristiana antica greca e latina. I-II, Mor- celliana, Brescia 1995; A. PIRAS, Storia della letteratura patristica, PFTS University Press, Cagliari 20132. Storia della Chiesa: G. FILORAMO (ed.), Storia del Cristianesimo: l'AntichitaÁ, Laterza, Roma-Bari 1997; Storia del cristianesimo I. L'etaÁ antica (sec. I-VII), a cura di E. PRINZIVALLI, Carocci, Roma 2015; P. SINISCALCO, Il cammino di Cristo nell'Impero romano, Laterza, Roma-Bari 20044. Altra bibliografia saraÁ indicata durante lo svolgimento del corso. I-PATR02. PATROLOGIA - II Prof. ANTONIO ZANI ECTS 3 ELANOIZUTITSI OLCIC Corso semestrale: 2 ore settimanali Obiettivo del corso eÁ l'approfondimento di alcuni aspetti e temi, connessi a personalitaÁ, talora anonime, e a scritti anche adespoti, che mostrino il sorgere e il costituirsi entro la comunitaÁ ecclesiale, segnata da un progressivo dilatato innesto nella geografia dei primi tre secoli dell'era cristiana, della comprensione di segmenti del messaggio di Cristo nel confronto, anche dialettico, con la religione di provenienza ± quella giudaica ± e con la religiositaÁ e la nuova cultura greco-romana. Contenuto del corso saranno i seguenti punti: fonti non cristiane sul cristianesimo; capitoli eucaristici della DidacheÁ; i testi cristologici di Ignazio di Antiochia; Giustino e il dialogo con il giudaismo; Ireneo e gnostici: antropologie a confronto; la Pasqua nelle chiese dell'Asia Minore; Tertulliano e l'apologia del cristianesimo; Origene e l'esegesi della Scrittura; Cipriano e la chiesa dell'Africa romana. Bibliografia: Viene opportunamente segnalata, con riguardo ai singoli temi, al momento del loro svolgimento. EÁ prevista anche la dispensa, accompagnata dalla copia dei testi da prendere in esame. I-STCH02. STORIA DELLA CHIESA MEDIEVALE Prof. RENATO MAMBRETTI Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 91 92 1. Scopo del corso eÁ l'individuazione dei temi e dei problemi fondamentali relativi alla storia della Chiesa in etaÁ medievale, considerata nelle istituzioni di vertice e di base. Le vicende storiche verranno inserite nelle prospettive culturali e negli sviluppi politico-istituzionali propri dell'Occidente europeo, senza trascurare gli imprescindibili riferimenti all'Oriente bizantino e slavo. Propedeutica a questo percorso si pone la sintetica premessa sulle proposte di interpretazione e di metodo sottese alle diverse concezioni di storia della Chiesa che hanno animato il dibattito storiografico soprattutto nella seconda metaÁ del secolo scorso, con particolare attenzione al periodo oggetto dell'insegnamento. 2. Nell'intento di evidenziare gli eventi, i personaggi, le istituzioni, i nessi fondamentali e dinamici che hanno caratterizzato la presenza storica della Chiesa nel Medioevo europeo, saranno trattati i seguenti punti: a) L'incontro, non sempre facile ma fecondo di risultati, tra i popoli germanici (o barbarici) e le Chiese d'Occidente e d'Oriente, cui si connette quale nuovo fattore di interazione il monachesimo. Nello stesso contesto si collocano l'ascesa delle Chiese vescovili, in particolare di quella romana, e l'azione pastorale e culturale di Gregorio Magno. b) Seguendo l'azione e le scelte operate dalla Chiesa romana nel corso dell'VIII secolo si potraÁ giungere alla prima significativa sintesi tra mondo germanico ed ereditaÁ romana e cristiana costituita dal sistema carolingio e quindi dalla Chiesa imperiale degli Ottoni. La lotta delle investiture costituisce il punto di rottura di questa collaborazione, come ben esemplifica la letteratura libellistica che da questo confronto si genera. Il rapporto gerarchizzato tra Chiesa romana e Chiese locali, accanto al distacco dall'Oriente, e lo sviluppo del diritto canonico sono tra i fattori determinanti per l'avvio di una nuova concezione ecclesiologica, che nei secoli XI e XII sancisce una inedita capacitaÁ di iniziativa dei papi, soprattutto nel rapporto con l'Impero. Il ruolo attivo del papato ± ben visibile nella figura di Innocenzo III ± si rivela anche nella promozione dei concili lateranensi, nel sostegno offerto alla formazione dei nuovi ordini religiosi (in particolare i mendicanti), nell'impegno per le diverse spedizioni crociate. c) L'affermazione estrema dell'universalismo papale e la sua sconfitta (Bonifacio VIII) inaugurano alle soglie del XIV secolo il periodo avignonese. ELANOIZUTITSI OLCIC d) Dall'XI secolo il tessuto ecclesiale eÁ inoltre avviato nel suo complesso verso riforme che rimodellano il volto delle istituzioni ecclesiastiche e delle comunitaÁ cristiane, come si puoÁ rilevare dalla formazione di nuove circoscrizioni ecclesiastiche, ma soprattutto dall'affermazione di comunitaÁ di canonici regolari, mentre il ``vecchio'' e il ``nuovo'' monachesimo (Cluny e Citeaux) e l'eremitismo conoscono un sorprendente sviluppo. Il fiorire degli ordini mendicanti favorisce quindi la presenza nelle strutture ecclesiastiche dei laici devoti e delle loro associazioni e lo sviluppo dell'attivitaÁ assistenziale, ma investe anche il mondo intellettuale. La diffusione dei pellegrinaggi costituisce significativa conferma della vitalitaÁ di questa societaÁ. e) Le crociate e le missioni dei frati spingono la cristianitaÁ medievale oltre i propri confini, ma sollecitano una profonda riflessione sulla necessitaÁ di una nuova cristianizzazione d'Europa. Il ritorno a Roma del papa e il grande scisma di Occidente rivelano le difficoltaÁ in cui si dibatte la Chiesa tardomedievale, nuovamente percorsa da aspirazioni di riforma, ancora legata a tradizionali concezioni universalistiche e interrogata dall'emergere delle nazionalitaÁ. In questo contesto il concilio di Costanza e le elaborazioni del pensiero conciliarista segnano emblematicamente l'epilogo della stagione medievale. 3. Il corso si articola in una serie di lezioni frontali, che tendono a evidenziare i nessi problematici e i dati essenziali propri del periodo medievale. Nel corso delle lezioni la lettura e il commento di brevi apporti storiografici e di fonti (in forma antologica, in lingua e in traduzione) consentiranno agli studenti di entrare nel vivo della ricostruzione storica, di misurarsi con le difficoltaÁ di interpretazione e di lettura a queste connesse e di considerare la specificitaÁ dei contributi offerti dall'interpretazione storiografica. La rielaborazione degli schemi e dei contenuti esposti e l'approfondimento personale sui manuali e sulla bibliografia costituiscono l'indispensabile complemento in vista della preparazione dell'esame conclusivo. Ogni studente saraÁ inoltre invitato all'approfondimento di uno dei temi esposti, con esplicito riferimento a saggi specifici indicati durante le lezioni o concordati con il docente, in modo da poterne esporre le linee essenziali al momento dell'esame. Bibliografia: Oltre alla Dispensa predisposta dal docente, che verraÁ utilizzata come strumento di lavoro durante le ore del corso e potraÁ costituire una prima base di studio, si ritiene fondamentale: 93 ± la consultazione dei capitoli dedicati al Medioevo di G. DE ROSA - T. GREGORY - A. VAUCHEZ (ed.), Storia dell'Italia religiosa, 1: L'antichitaÁ e il Medioevo, Laterza, Roma-Bari 1993; ± lo studio di una delle seguenti opere: G. FILORAMO - D. MENOZZI (ed.), Storia del cristianesimo. Il Medioevo, Laterza, Roma-Bari 1997; G. CANTARELLA - V. POLONIO - R. RUSCONI, Chiesa, chiese, movimenti religiosi, Laterza, Roma-Bari 2001; G.L. POTESTAÁ - G. VIAN, Storia del cristianesimo, Il Mulino, Bologna 2010; Storia del cristianesimo II. L'etaÁ medievale, a cura di M. BENEDETTI, Carocci, Roma 2015. Altre indicazioni bibliografiche saranno presentate durante lo svolgimento del corso. I-LIT01. LITURGIA - I Prof. CLAUDIO MAGNOLI Corso semestrale: 2 ore settimanali 94 ECTS 3 1. Il corso si prefigge lo scopo di una prima competenza sui criteri con cui ha operato, dal punto di vista teologico liturgico, la riforma conciliare, verificati alla luce della storia della liturgia. Il metodo storico, applicato alla disciplina liturgica, eÁ dunque integrato da un'esigenza di discernere la natura teologica e pastorale della liturgia in vista del suo compito ecclesiologico. 2. Il corso muove da una messa a punto del capitolo 1 di Sacrosanctum Concilium, inteso come la Magna Charta della riforma liturgica e il luogo magisteriale da cui nascono tutte le domande della ricerca liturgica successiva. Alla luce di questo esito aperto della storia della liturgia e della riflessione sulla liturgia, vengono esplorati i vari segmenti della tradizione liturgica, orientale e occidentale fino al sec. VII; solo occidentale dal sec. VII in poi. La prassi rito-cultuale neotestamentaria e la riflessione sulle categorie religiose d'Israele (sacrificio, altare, tempio, sacerdozio) rilette nel Nuovo Testamento, costituisce una prima grande tappa. La prassi e la riflessione liturgica di epoca patristica (secoli II-VII) eÁ altra tappa di grande significato. Seguono capitoli piuÁ snelli ed essenziali, relativi alle varie epoche medievali. Una sosta significativa sull'epoca pre-tridentina/tridentina e post-tridentina per giungere alla stagione del Movimento liturgico in senso ampio (prodromi del Movimento nel Settecento e Ottocento) e in senso stretto (Movimento nel novecento con Beauduin, Casel, Guardini, ecc., fino alla Mediator Dei). Un'ultima tappa storica eÁ la ripresa dell'ereditaÁ del Vaticano II nella sua recezione post-conciliare fino ad oggi. Conclude il corso un duplice affondo tematico: la nozione di Anno Liturgico e di Liturgia delle Ore o la dimensione liturgica del tempo. Bibliografia: ELANOIZUTITSI OLCIC Oltre alle dispense, che saranno utilizzate come strumento di lavoro durante le ore del corso e in vista dell'esame, sono indicate alcune letture a scelta, complementari allo studio: R. GUARDINI, Lo spirito della liturgia - I santi segni, Morcelliana, Brescia 1980 (or. 1919); G. BONACCORSO, La liturgia e la fede. La teologia e l'antropologia del rito (Caro Salutis Cardo. Sussidi 8), Messaggero, Padova 2005; K. PECKLERS, Liturgia. La dimensione storica e teologica del culto cristiano e le sfide del domani (or. 2003) (Giornale di Teologia 326), Queriniana, Brescia 2007; P. TOMATIS, La festa dei sensi. Riflessioni sulla festa cristiana (SpiritualitaÁ del nostro tempo. Terza serie), Cittadella, Assisi 2010; J. RATZINGER, Lo spirito della liturgia (or. 2000), in ID., Teologia liturgica (Opera Omnia 11), Libreria Editrice Vaticana, CittaÁ del Vaticano 2010; G. BOSELLI, Il senso spirituale della liturgia (Liturgia e Vita), Qiqajon, Magnano (BI) 2011. Altre indicazioni bibliografiche saranno presentate durante lo svolgimento del corso. I-FIL03. FILOSOFIA MORALE ED ETICA PUBBLICA Prof. COSTANTE MARABELLI Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 Il corso eÁ introduttivo al problema filosofico della prassi e all'illustrazione critica delle principali soluzioni storicamente esperite. Il primo fuoco del corso eÁ orientato alla definizione della prassi buona o dovere sul fondamento dell'essere: il bene, cioeÁ il termine desiderativo dell'agire (e quindi l'etica come sapere normativo della prassi buona) eÁ cioÁ che eÁ conforme alla realtaÁ intelligibile, alla veritaÁ delle cose. La libertaÁ eÁ in quest'ottica concepita come capacitaÁ di giudizio vero sulle cose. Il secondo fuoco si appunta sulla realizzazione dell'essere-buono («Ogni ente eÁ perfetto nella misura in cui eÁ realizzato; e l'imperfezione consiste nel fatto che una sua possibilitaÁ di essere non giunge a realizzazio- 95 ne» S. Th. I-II, 3, 2). La libertaÁ in quest'ottica eÁ concepita come compimento di un'identitaÁ (di natura e personale). Nella seconda parte del corso si presentano (anche nelle loro genesi storiche) e si discutono criticamente cinque «figure» o «paradigmi» meta-etici, descrivibili come 1) ricerca sulla vita migliore per l'uomo; 2) individuazione della legge da osservare; 3) individuazione delle regole per la collaborazione sociale; 4) spiegazione dei comportamenti; 5) scienza per la produzione di un buono stato di cose. Sulla base di un'analisi di queste «figure» e di un loro confronto critico si delinea la problematica compatibilitaÁ tra un'etica della prima persona (incentrata cioeÁ sull'agente e il suo bene) e un'etica pubblica come ricerca di una prospettiva di accordo universale di laÁ dal pluralismo nella concezione del bene. L'affronto di questo problema prospetta un confronto tra sfera etica e sfera politica, consentendo di trattare i temi del bene comune, dello Stato etico e dello Stato di diritto. I. I concetti fondamentali 1. La definizione della prassi buona e il dover-essere. 2. Il bene come termine dell'agire: desiderio e norma. 3. La realtaÁ intelligibile e la veritaÁ delle cose. 4. Il giudizio sulla veritaÁ delle cose e la libertaÁ. 5. La realizzazione dell'essere-buono: libertaÁ e identitaÁ. II. Paradigmi storici dell'etico 1. La ricerca sulla vita migliore. 2. L'individuazione della legge. 3. Le regole del legame sociale. 4. La spiegazione del comportamento. 5. La produzione degli effetti buoni. III. Etica personale e sociale 1. La ricerca del bene e la dimensione pubblica dell'etica. 2. Etica, politica, bene comune: la concezione dello Stato. Bibliografia: Un manuale di accompagnamento del corso: G. PIANA, La veritaÁ dell'azione. Introduzione all'etica, Morcelliana, Brescia 2011; Z. BAUMAN, Le sfide dell'etica, Feltrinelli, Milano 1996; F. RIVA, La rinuncia al seÂ. Interrogativi ed etica pubblica, Edizioni Lavoro, Roma 2001; S. MAFFETTONE - S. VECA, L'idea di giustizia da Platone a Rawls, Laterza, Roma - Bari 2012. Saranno rese disponi- 96 bili le dispense del corso. I-FIL02. INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA Prof. PAOLO REZZONICO Corso semestrale: 4 ore settimanali ECTS 6 ELANOIZUTITSI OLCIC Il corso persegue il raggiungimento dei seguenti obiettivi: la capacitaÁ di riflessione razionale sul reale come totalitaÁ, sull'esperienza umana e sulle condizioni e forme del sapere e dell'agire umano; la conoscenza dei metodi e dei percorsi di ricerca, emersi nei vari momenti della storia, mostrandone continuitaÁ e rotture; l'attitudine critica nei confronti delle conoscenze, idee, credenze; la capacitaÁ critica per elaborare una interpretazione della complessitaÁ del presente; la conoscenza delle principali teorie filosofiche e gli autori presentati; l'uso con proprietaÁ del lessico e delle categorie essenziali della tradizione filosofica; la lettura di testi filosofici (antologici o integrali), individuandone la tipologia, le idee centrali, il procedimento logico-argomentativo e l'intenzione sottesa, le tesi argomentate e quelle solo enunciate, i riferimenti storici e filosofici. Verranno presi in esame i seguenti contenuti: il rapporto tra veritaÁ e storia nella sintesi di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il pensiero ``teologico'' dell'idealismo. La scoperta della corporeitaÁ e della volontaÁ: Arthur Schopenhauer. La rottura della sintesi hegeliana in Sùren Kierkegaard. I ``maestri del sospetto'': Karl Marx, Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud e le loro riprese nel Novecento (il neomarxismo e le scuole psicoanalitiche con particolare attenzione all'interpretazione lacaniana della psicoanalisi). Lo ``sguardo'' della fenomenologia. Edmund Husserl: la Crisi e le idee portanti della fenomenologia. Martin Heidegger: ontologia e temporalitaÁ; la comprensione della finitezza, il pensiero della ``svolta''. L'ermeneutica di Hans-Georg Gadamer. L'esistenzialismo: Jean-Paul Sartre. Le vie della fenomenologia: Maurice Merleau-Ponty, Paul Ricúur, Emmanuel LeÂvinas, Jean-Luc Marion, Marc Richir. La filosofia del linguaggio: Ludwig Wittgenstein. Gli scenari del postmoderno: Jean Francois Lyotard, JuÈrgen Habermas, Jacques Derrida, Gilles Deleuze, Gianni Vattimo e il ``pensiero debole''. Max Picard. Luigi Pareyson. Le questioni teoriche privilegiate sono quelle di ``raccordo'' con il pensare teologico ed emergenti dal confronto con gli autori principali del dibattito novecentesco (la fenomenologia in primis con 97 tutte le sue ``eresie'', l'ermeneutica, il pensiero pragmatico, il postmoderno, la psicoanalisi). In particolare: la questione della nominazione di Dio; la collocazione del soggetto; lo scenario della postmodernitaÁ; i temi ``nuovi'' della contemporaneitaÁ (corporeitaÁ, alteritaÁ, intersoggettivitaÁ, passivitaÁ, finitezza); lo spazio di reciproca definizione di filosofia e teologia negli autori trattati (Husserl, Heidegger, Ricúur, Gadamer). Bibliografia: G. FORNERO - S. TASSINARI, Le filosofie del Novecento, Bruno Mondadori Editore, Milano 2002; F. D'AGOSTINI, Analitici e continentali Guida alla filosofia degli ultimi trent'anni, Raffaello Cortina, Milano 1997; F. CIOFFI - F. GALLO - G. LUPPI - A. VIGORELLI - E. ZANETTE, Il testo filosofico, Bruno Mondadori, Milano 1993; J. HERSCH, La storia della filosofia come stupore, Bruno Mondadori, Milano 2002; G. ANGELINI - S. MACCHI (ed.), La teologia del Novecento. Momenti maggiori e questioni aperte, Glossa, Milano 2008. I-LA02. EBRAICO BIBLICO Prof. GABRIELE MARIA CORINI Corso annuale: 2 ore settimanali 98 ECTS 6 Il corso ha lo scopo di introdurre gli studenti alla lettura della lingua ebraica biblica e alla conoscenza delle sue strutture fondamentali; al termine gli studenti saranno in grado di tradurre testi semplici della Bibbia ebraica. A) Ortografia e Fonologia: consonanti, vocali, sillabe, accenti. B) Morfologia: articolo, preposizioni e particelle, pronomi, sostantivi, aggettivi, verbi. C) Elementi di Sintassi. D) Lessico ebraico. E) Lettura ed analisi di alcuni brani di Genesi e Rut. La metodologia didattica saraÁ quella impiegata tradizionalmente nello studio delle lingue antiche: si spiegheranno in modo teorico le forme grammaticali e si verificheraÁ il loro funzionamento tramite esercizi pratici. L'analisi grammaticale e sintattica di testi biblici permetteraÁ di familiarizzarsi con l'uso delle forme appre- se. La preparazione degli studenti verraÁ saggiata tramite verifiche periodiche in preparazione all'esame finale. Bibliografia: Testo per la scuola: G. DEIANA - A. SPREAFICO, Guida allo studio dell'ebraico biblico, SocietaÁ Biblica Britannica, Roma 19923 . Grammatica di referenza: P. JOUÈON - T. MURAOKA, A Grammar of Biblical Hebrew, Pontificio Istituto Biblico, Roma 2006. Presentazione degli strumenti in lingua italiana: M. PAZZINI, ELANOIZUTITSI OLCIC Grammatiche e dizionari di ebraico-aramaico in italiano. Catalogo ragionato, «Liber Annuus» 42 (1992) 9-32; ID., Grammatiche e dizionari di ebraico-aramaico in italiano. Catalogo ragionato Aggiornamento (dicembre 2001), «Liber Annuus» 51 (2001) 183-190. i-FIL01. STORIA DELLA FILOSOFIA (ANTICA, MEDIEVALE, MODERNA) Prof. PAOLO REZZONICO - Prof. ENRICO GARLASCHELLI Corso semestrale di 120 ore ECTS 18 Il corso prenderaÁ avvio dalle origini del pensare filosofico presso i primi pensatori greci e giungeraÁ fino alla ModernitaÁ, che trova il suo compimento nel criticismo kantiano. Il carattere introduttivo del corso condurraÁ dunque alla conoscenza essenziale del pensiero filosofico antico, medievale e moderno nelle sue linee sintetiche piuÁ significative attraverso l'approfondimento degli autori fondamentali. Si terraÁ conto delle prospettive filosofiche che hanno avuto maggiore risonanza all'interno della stessa rielaborazione teologica, nell'attenzione costante di mostrare i nessi fra le discipline e i reciproci influssi nel corso delle epoche. Si privilegeraÁ in modo particolare l'approccio diretto ai testi filosofici, allo scopo di favorire un contatto effettivo con il metodo, il linguaggio, lo spazio filosofico del pensare. Il corso prevede per l'unitaÁ didattica (I. L'AntichitaÁ) un percorso di approfondimento monografico in rapporto a un autore, a un testo o a una corrente filosofica. Riguardo le unitaÁ didattiche II. e III. (Il Medioevo e La ModernitaÁ) il percorso verraÁ suggerito e concordato con il docente durante le lezioni. 99 Il percorso si svolgeraÁ secondo questi passaggi: I. L'AntichitaÁ 1) I primi pensatori greci; 2) I Sofisti e Socrate; 3) Platone e Aristotele; 4) Lo Stoicismo; 5) Plotino e la spiritualitaÁ ellenistica; 6) Agostino e la filosofia cristiana. II. Il Medioevo 1) Anselmo d'Aosta; 2) Tommaso d'Aquino; 3) Giovanni Duns Scoto; 4) Guglielmo d'Ockham. III. La ModernitaÁ 1) Il nuovo umanesimo; 2) La Rivoluzione scientifica; 3) Il soggetto cartesiano; 4) Pascal: filosofia e cristianesimo; 5) Spinoza e la filosofia dell'immanenza; 6) Hobbes e Rousseau: politica e antropologia; 7) Il razionalismo di Leibniz; 8) Locke, Hume e la tradizione empirista; 9) La filosofia critica di Kant e le sue interpretazioni. Bibliografia: G. REALE - D. ANTISERI, Storia della filosofia, voll. 1-2, La Scuola, Brescia 1997; P. HADOT, Che cos'eÁ la filosofia antica?, Einaudi, Torino 1998; E. BERTI, In principio era la meraviglia. Le grandi questioni della filosofia antica, Laterza, Roma-Bari 2008; G. REALE (ed.), I Presocratici. Testo greco a fronte, Bompiani, Milano 2006; PLATONE, Apologia di Socrate - Simposio - Fedone; ARISTOTELE, Metafisica, Bompiani, Milano 2000; W. BEIERWALTES, Plotino. Un cammino di liberazione verso l'interioritaÁ, lo Spirto e l'Uno, Vita e Pensiero, Milano 1993; E. GILSON, La filosofia nel Medioevo. Dalle origini patristiche alla fine del XIV secolo, Sansoni, Milano 2004; AGOSTINO D'IPPONA, Le confessioni, Einaudi, Torino 2007; G. CATAPANO, Agostino, Carocci, Roma 2010; S. VANNI ROVIGHI, Introduzione a Tommaso d'Aquino, Laterza, Roma-Bari 2004; C. VASOLI (ed.), Le filosofie del Rinascimento, Bruno Mondadori, Milano 2002; P. ROSSI, La nascita della scienza moderna in Europa, Laterza, Roma-Bari 2005; R. CARTESIO, Discorso sul metodo, Bompiani, Milano 2002; B. PASCAL, Pensieri, Bompiani, Milano 2000; C. CIANCIO, Cartesio o Pascal? Un dialogo sulla modernitaÁ, Rosenberg & Sellier, Torino 1995; B. SPINOZA, Etica, Laterza, Roma-Bari 2009; E. CASSIRER, Vita e dottrina di Kant, La Nuova Italia, Firenze 1977; S. VANNI ROVIGHI, Introduzione allo studio di Kant, La Scuola, Brescia 1997. Ulteriore bibliografia saraÁ indicata nel corso delle lezioni. 100 I-LA01. CORSO FONDAMENTALE DI LINGUA LATINA Prof.ssa CHIARA IOTTI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 ELANOIZUTITSI OLCIC Conoscere il latino eÁ fondamentale per tutti coloro che vogliano comprendere la cultura europea e soprattutto per chi si occupa di teologia. Il corso ha lo scopo di guidare gli studenti nella comprensione del latino cristiano. Lo studio della morfologia e della sintassi latina permetteraÁ loro di affrontare con consapevolezza la lettura dei testi proposti, scelti fra opere appartenenti ai diversi generi letterari significativi per gli studi teologici. A mo' di esempio: a) La Passione delle Sante Perpetua e Felicita e dei suoi compagni; b) Antologia patristica sugli animali simbolici; c) La vita Antonii; d) La Regola di Benedetto; e) La Summa di Tommaso; f) L'Itinerarium mentis in Deum di Bonaventura; g) La costituzione conciliare Dei Verbum; h) L'enciclica Deus Caritas est. Bibliografia: Una grammatica e sintassi latina ad uso nella scuola media superiore. Il materiale da tradurre verraÁ consegnato durante le lezioni. 101 SECONDO ANNO I-TS01. CRISTOLOGIA - I Prof. ALBERTO COZZI Corso annuale: 2 ore settimanali 102 ECTS 6 1. Lo scopo del corso eÁ quello di introdurre alla comprensione della formula di fede cristologica: «GesuÁ eÁ il Cristo, ovvero, il compimento delle promesse di Dio all'uomo, in quanto eÁ il Figlio di Dio tra noi». La comprensione di questa formula fondamentale della fede esprime le dimensioni della relazione con GesuÁ e chiede una triplice competenza nell'alunno: una competenza biblica (Scrittura), una competenza storico-ermeneutica e dottrinale (i dogmi della Chiesa) e una competenza speculativa (che offre una visione coerente del mistero del Dio fatto uomo per la nostra salvezza). Col termine «competenza» si intende aiutare a imparare il senso e l'uso di alcuni termini tecnici, la logica inscritta nella concettualitaÁ dogmatica e infine le dimensioni della visione del mondo e del mistero propiziata dalla fede in GesuÁ Cristo, salvatore unico e definitivo proprio perche Verbo incarnato. 2. Se questo eÁ lo scopo del percorso, le scansioni sono quelle della teologia sistematica, ossia di un certo procedimento che prevede un'introduzione, che vuole offrire il quadro della problematica con le domande che la costituiscono e gli autori di riferimento: una parte biblica fondativa, in cui si leggono le Scritture alla luce del compimento in Cristo; una parte storicodogmatica, che aiuta a conoscere le principali veritaÁ di fede sull'argomento (ossia le regole linguistiche e concettuali che dischiudono il corretto campo semantico, in cui eÁ possibile percepire la realtaÁ che c'eÁ in gioco). La parte storico-dogmatica ed ermeneutica eÁ costruita attorno ai principali contesti epocali in cui ha lavorato la speculazione teologica e rimanda a capitoli centrali della cristologia (il dogma dell'unione ipostatica, le teorie della redenzione, la posizione di Cristo nell'epoca del pluralismo religioso). Presentiamo quindi l'indice generale e alcune indicazioni bibliografiche. Si tratta di strumenti minimi per raggiungere il fine ed elaborare la competenza individuata. Altri strumenti saranno forniti lungo il percorso. PREMESSA: IL LUOGO DELLA QUESTIONE CRISTOLOGICA E LE SUE DIMEN- SIONI 1. L'attuale situazione della fede in GesuÁ Cristo. 2. La questione del punto di partenza della Cristologia e del suo oggetto. BIBBIA E CRISTOLOGIA Dai sensi della Scrittura all'ermeneutica della testimonianza pasquale ELANOIZUTITSI OLCIC 1. I sensi della Scrittura e la Cristologia. 2. Un modello di comprensione del rapporto tra senso letterale e sopraletterale. 3. La recente «esplosione» dell'ovvietaÁ del senso letterale. 4. L'ermeneutica della testimonianza. NOTE DI CRISTOLOGIA BIBLICA - I DUE POLI COSTITUTIVI DELLA FEDE CRISTOLOGICA NEOTESTAMENTARIA: LA CONFESSIONE E LA NARRAZIONE 1. La confessione del risorto e le sue forme: omologie, kerigma e inni. 1.1. Il materiale neotestamentario (l'omologia, il kerigma, l'inno). 1.2. La legge di sviluppo e il contenuto cristologico delle omologie. 2. La narrazione confessante: la memoria del ministero pubblico del GesuÁ prepasquale. 2.1. Dalla confessione alla narrazione: ragioni del passaggio dal kerigma al Vangelo. 2.2. Il senso teologico del racconto: la strategia del racconto e l'identitaÁ narrativa di GesuÁ. 2.3. La vicenda di GesuÁ nella narrazione confessante della Chiesa. LA CRISTOLOGIA PATRISTICO-CONCILIARE 1. Linee di sviluppo della Cristologia patristica: alcune interpretazioni. 1.1. Il senso della trasformazione della formula di fede. 1.2. Spunti per una ricostruzione delle origini della cristologia patristica. 1.3. La ricostruzione della cristologia dei Padri. 103 2. Fede in Cristo e domanda cristologica nei Padri fino a Calcedonia. 2.1. Implicazioni cristologiche della controversia ariana. 2.2. La questione formalmente cristologica: la crisi apollinarista. 2.3. Cirillo e Nestorio: il discernimento di Efeso e il «Tomus unionis». 3. Il Concilio di Calcedonia e la crisi monofisita. 3.1. Il monofisismo di Eutiche. 3.2. Il Concilio di Calcedonia. 3.3. L'ermeneutica dogmatica di Calcedonia: il Costantinopolitano II. 3.4. La crisi monotelita: il concilio Lateranense del 649 e il Costantinopolitano III. 4. Il modello calcedonese e la critica recente. 4.1. La formalizzazione metafisica del modello calcedonese: il problema speculativo dell'unitaÁ di Cristo. 4.2. L'assunzione metafisica del problema speculativo dell'unitaÁ di Cristo: il contributo della Scolastica. 4.3. Nuove proposte teologiche sul mistero dell'unitaÁ di Cristo. Á GESU NOSTRA SALVEZZA: LA DOTTRINA DELLA REDENZIONE 1. Lo sviluppo storico della soteriologia 1.1. Le principali metafore soteriologiche dell'epoca dei Padri. 1.2. Le teorie medievali della redenzione. 1.3. La dottrina della redenzione dalla Riforma al periodo moderno. 1.4. La soteriologia cattolica contemporanea. 1.5. La crisi attuale della dottrina cristiana della redenzione. 2. Verso l'unitaÁ di senso nella comprensione cristologica della salvezza. 2.1. La logica del discorso: GesuÁ mediatore definitivo. 2.2. GesuÁ previde la sua morte e le diede un significato salvifico? 104 LA CRISTOLOGIA NEL COSTESTO DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO 1. L'esigenza di deassolutizzare la cristologia. 1.1. Un mutamento di coscienza epocale. 1.2. Deassolutizzare la cristologia. 2. GesuÁ Cristo di fronte alle altre religioni. 2.1. Il problema dell'universalitaÁ della salvezza: cristocentrismo-teocentrismo-soteriocentrismo. 2.2. Revisioni della pretesa unicitaÁ di GesuÁ: salvatore esclusivo, costitutivo, normativo, relativo, facoltativo. 3. Il discernimento magisteriale: l'intervento della «Dominus Jesus». PARTE SISTEMATICA Linee fondamentali di una Cristologia di GesuÁ 1. L'esigenza: cioÁ che c'eÁ in gioco nella cristologia. 2. La tesi fondamentale. 3. Il senso e le dimensioni della tesi: esplicitazione della logica sottesa. 4. Per un discorso dialettico sull'identitaÁ di GesuÁ. 5. Il mistero di GesuÁ Cristo. ELANOIZUTITSI OLCIC Bibliografia generale: A. COZZI, Conoscere GesuÁ Cristo nella fede, Cittadella, Assisi 2007; G. THEISSEN - A. MERZ, Il GesuÁ storico. Un manuale, Queriniana, Brescia 1999; B. SESBOUÈEÂ, GesuÁ Cristo l'unico me- diatore. Saggio sulla redenzione e la salvezza 1: Problematica e rilettura dottrinale, Edizioni Paoline, Cinisello B. 1990; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, Quaestiones selectae de Cristologia (1980), in Enchiridion Vaticanum 7, EDB, Bologna 1982, nn. 631-694; COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE, De Iesu autoconscientia (1986), in Enchiridion Vaticanum 10, EDB, Bologna 1989, nn. 681-723; COMMISSIONE TEOLOGICA INÁ CattoliTERNAZIONALE, Il cristianesimo e le religioni, «La Civilta ca» 1 (1997) 146-183. I-TM01. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE - I Prof. MAURIZIO CHIODI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 Il corso si propone di presentare le questioni fondamentali che caratterizzano l'esperienza morale della coscienza credente. Si tratta di un tema che va al cuore non solo del vissuto del cristiano ma anche dell'esperienza universale dell'uomo di ogni tempo. L'oggetto fondamentale della trattazione si sviluppa intorno a quattro momenti, articolati sul rapporto costitutivo tra la coscienza e Dio, l'esperienza antropologica e la sua origine e destinazione teologica. 105 I. Un primo capitolo offriraÁ la presentazione sintetica dell'esperienza morale nella cultura postmoderna. Non si pensa l'universale se non a procedere dal singolare. Solo partendo dal contesto attuale eÁ possibile confrontarsi con gli autori che ci hanno preceduto. Il credente di oggi, come accade in ogni tempo, si accosta alla storia e alla Bibbia unicamente a partire dalla propria cultura. II. Sullo sfondo di tale contestualizzazione storico-culturale, il secondo capitolo presenteraÁ una ripresa del sapere teologicomorale nella storia, anche in vista di un approfondimento della riflessione etica nel suo rapporto alla teologia tutta. La storia del pensiero, e ancor prima dell'esperienza morale, prenderaÁ in considerazione lo sviluppo delle forme nelle quali la coscienza credente ha attuato e pensato il senso del suo agire in risposta all'evento di salvezza attestato nella Scrittura. III. La terza parte metteraÁ a tema, in due capitoli, il rapporto tra coscienza credente e Rivelazione biblica. L'interpretazione dell'Antico Testamento (III capitolo), nella triplice forma della Legge, profezia e sapienza, e nel suo nesso inscindibile al compimento cristologico (IV capitolo), ha una relazione costitutiva con la coscienza cristiana, poiche il testo rimane attuale nella misura in cui qualcuno lo accoglie e lo legge. A sua volta poi la `scrittura' biblica ± cosõÁ come avviene per ogni testo, che apre un `mondo' ± non si esaurisce in se stessa ma dischiude l'evento della Rivelazione. L'iniziativa salvifica di Dio istituisce una relazione con l'uomo, per la quale questi eÁ costituito come un interlocutore che eÁ convocato ad una risposta decisiva per l'accadere del dono stesso di Dio. IV. La quarta parte saraÁ dedicata alla riflessione sulla coscienza e il suo rapporto alla norma. L'idea di coscienza saraÁ proposta nella specifica accezione morale, in quanto libera e rappresentativa dell'uomo nella sua esigenza di totalitaÁ. La `coscienza' eÁ il soggetto, la persona, che patisce e agisce, e dispone di se a fronte di un'istanza pratica che, anticipandola, le dischiude il suo compimento. Questa istanza eÁ il bene. Essa risuona nell'esperienza della coscienza stessa, che si caratterizza per la sua qualitaÁ simultaneamente libera e interpellata. Nell'assolutezza di questa istanza riconosciamo l'originario profilo teologico della coscienza morale. Bibliografia: 106 M. CHIODI, Teologia morale fondamentale. Analisi storica, prospettive bibliche, questioni ermeneutiche, Queriniana, Brescia 2014; ID., L'identitaÁ narrativa ed etica nell'ontologia ermeneutica di P. Ricúur, «Teologia» 34 (2009) 385-415; ID., L'ermeneutica dell'azione. La ricerca di un'identitaÁ narrativa in P. Ricúur, in L'azione, fonte di novitaÁ. Teoria dell'azione e compimento della persona: ermeneutiche a confronto, Cantagalli, Siena 2010, 83- 112. Per l'approfondimento dei singoli capitoli o di temi particolari: K. DEMMER, Fondamenti di etica teologica, Cittadella, Assisi 2004; G. ANGELINI, Teologia morale fondamentale, Glossa, Milano 1999; A. FUMAGALLI, L'eco dello Spirito. Teologia della coscienza morale, Queriniana, Brescia 2012; P. BEAUCHAMP, L'uno e l'altro Testamento. I, Paideia, Brescia 1985; R. SCHNACKENBURG, Il messaggio morale del Nuovo Testamento, vol. I. Da GesuÁ alla chiesa primitiva, Paideia, Brescia 1989. ELANOIZUTITSI OLCIC I-BIB03. SINOTTICI E ATTI: INTRODUZIONE E LETTURE Prof. MATTEO CRIMELLA Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 1) Obiettivo del corso eÁ introdurre allo studio critico e scientifico dei Vangeli sinottici e degli Atti degli Apostoli. Lo studente dovraÁ conoscere sia la struttura dei Sinottici e degli Atti, sia le caratteristiche letterarie e teologiche di questi scritti neotestamentari. 2) La parte introduttiva affronteraÁ il senso del termine «vangelo», la formazione dei Vangeli sinottici, la questione del genere letterario «vangelo» e la questione sinottica. Una parte considerevole saraÁ dedicata alla presentazione del Vangelo di Marco. Dopo lo studio della sua struttura, ci si concentreraÁ su una lectio cursiva dell'intero testo, offrendo alcune chiavi teologiche d'interpretazione. Di Matteo e di Luca, oltre alla struttura fondamentale, si leggeranno alcuni passi, concentrandosi sul loro patrimonio proprio. Infine si presenteranno le linee narrative e teologiche fondamentali degli Atti degli Apostoli. 3) Il corso prevede lezioni frontali. EÁ obbligatorio che gli studenti abbiano sempre con se la Bibbia nella traduzione CEI 2008 (e non 1974); chi conosce il greco puoÁ naturalmente utilizzare il testo originale. Bibliografia: Il docente prepareraÁ un'apposita dispensa. 107 Introduzioni: M. LACONI ET AL., Vangeli Sinottici e Atti degli Apostoli (Logos. Corso di Studi Biblici 5), Elledici, Leumann (TO) 20022; C. BROCCARDO, I Vangeli. Una guida alla lettura (Quality Paperbacks 292), Carocci, Roma 2009; M. CRIMELLA (ed.), Atti degli Apostoli (Parole di vita 5), Messaggero, Padova 2013; M. GRILLI, Matteo, Marco, Luca e gli Atti degli Apostoli (Collana Biblica), Dehoniane, Bologna 2015; D. FRICKER, «Vangelo di GesuÁ, il Cristo, il Figlio di Dio». Introduzione ai Vangeli sinottici, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2016. Commenti: G. MICHELINI, Matteo. Introduzione, traduzione e commento (Nuova versione della Bibbia dai testi antichi 37), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2013; G. PEREGO, Marco. Introduzione, traduzione e commento (Nuova versione della Bibbia dai testi antichi 38), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2011; M. CRIMELLA, Luca. Introduzione, traduzione e commento (Nuova versione della Bibbia dai testi antichi 39), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2015; G. ROSSEÂ, Atti degli Apostoli. Introduzione, traduzione e commento (Nuova versione della Bibbia dai testi antichi 41), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2010. I-BIB04. PAOLO: INTRODUZIONE E LETTURE Prof. FRANCO MANZI Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 1. L'intento di fondo del corso eÁ favorire l'ingresso graduale degli studenti nell'orizzonte storico-culturale, letterario e teologico del corpus paulinum, per mezzo dell'acquisizione delle conoscenze basilari e degli strumenti principali dell'esegesi biblica (commentari esegetici, dizionari, sinossi, concordanze, raccolte bibliografiche, etc.). Guidati dalla presentazione tematica del docente, gli alunni sono messi in grado di proseguire personalmente nella lectio cursiva e nella comprensione critica degli scritti dell'apostolo Paolo e di altre opere neotestamentarie ad essi connesse. 2. A questo scopo, il corso focalizza l'attenzione su alcuni dei temi neotestamentari piuÁ significativi sotto il profilo teologicobiblico. In concreto: dopo una rapida panoramica sul cristianesimo primitivo, s'intraprenderaÁ in prospettiva sintetica la spiegazione di varie pagine salienti delle lettere paoline (Rm, 1-2Cor, Gal, Fil e 1Ts) e deuteropaoline (Col ed Ef), contestualizzate all'interno di un'esposizione biografica del ministero apostolico 108 ELANOIZUTITSI OLCIC di Paolo, anche alla luce degli Atti degli Apostoli. Inoltre, la presentazione del quadro del cristianesimo del I secolo d.C., in cui sono considerate altre testimonianze dell'epistolario apostolico (Gc, Eb e 1Pt), procederaÁ spesso per nuclei tematici di taglio differente: teologico (ad es., l'ira di Dio), cristologico (ad es., l'inno di Fil 2,5-11), pneumatologico (ad es., i carismi), antropologico (ad es., i rapporti tra la grazia e la libertaÁ, la fede e le opere), ecclesiologico (ad es. le relazioni della Chiesa con il giudaismo e con il paganesimo; la concezione della Chiesa come corpo di Cristo animato dall'unico Spirito santo; i sacramenti e il nuovo culto cristiano) ed escatologico (ad es. l'esortazione ad un'attesa operosa della venuta gloriosa del Signore). Il corso lasceraÁ intravedere cosõÁ alcuni sviluppi successivi della teologia sistematica, nonche diverse piste di ricerca di carattere pastorale (ad es., la testimonianza cristiana e la missione ad gentes della Chiesa) e spirituale (ad es., la vocazione, la conversione e l'imitazione di Cristo). 3. Il corso eÁ svolto dal docente, che, nell'ultima parte di ogni lezione, mette a disposizione degli alunni un tempo congruo per domande e interventi personali. Per l'esame, che si svolge in forma orale, il candidato inizia a esporre in maniera sintetica una parte a scelta di almeno 25 pagine del libro di F. MANZI, Prima Lettera ai Corinzi. Introduzione, traduzione e commento (= Nuova Versione della Bibbia dai Testi Antichi 43), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2013. La seconda domanda dell'esame, formulata dal docente, coincide con uno dei temi spiegati in classe e dettagliatamente esposti nel capitolo corrispondente del testo-base di F. MANZI, Introduzione alla letteratura paolina (= Manuali s.n.), EDB, Bologna 2015. Dei temi spiegati il candidato puoÁ escluderne tre. Bibliografia: B. MAGGIONI - F. MANZI (ed.), Lettere di Paolo (= Commenti e Studi Biblici s.n.), Cittadella, Assisi 2005 (Nuova traduzione e commento di Francesco Bargellini, Bruno Maggioni, Franco Manzi, Giorgio Paximadi, Luca Pedroli); F. MANZI, Lettera agli Ebrei. Un'omelia per cristiani adulti (= Dabar - Logos - Parola. Lectio Divina Popolare s.n.), Messaggero, Padova 2001; F. MANZI, Paolo, apostolo del Risorto. Sfidando le crisi a Corinto (= Parola di Dio; Seconda Serie 28), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2008; F. MANZI, Prima Lettera ai Corinzi. Introduzione, traduzione 109 e commento (= Nuova Versione della Bibbia dai Testi Antichi 43), San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2013; F. MANZI, Seconda Lettera ai Corinzi (= I Libri Biblici; Nuovo Testamento 9), Paoline, Milano 2002. I-BIB05. GIOVANNI: INTRODUZIONE E LETTURE Prof. ROBERTO VIGNOLO Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 Per propiziare una ``prima lettura'' dei libri componenti il corpo giovanneo (Gv, 1-2-3 Gv, Ap), se ne offriraÁ un loro quadro sia specifico che complessivo, evidenziando inoltre un fattore davvero unificante di questo blocco canonico costituito dal suo interesse tutto peculiare per una teologia della scrittura in chiave di una poetica testimoniale della rivelazione cristologico-trinitaria (Gv 19,35-37; 20,29-31; 21,24-25; 1Gv 1,1-4; 5,13; Ap 1,1-8; 22,6-21). Sullo sfondo di un'introduzione generale (stato della ricerca, l'ambiente storico, progetto e strumentario letterario, interessi tematici), si offriranno chiavi di lettura complessiva, privilegiando una metodologia narrativa (eventi, personaggi, simboli). Il tutto finalizzato ad un apprezzamento ermeneutico-teologico. Bibliografia: 110 Per Gv (vangelo e lettere) a scelta trai seguenti commentari: R.E. BROWN, Giovanni. Commento al Vangelo spirituale 1. e 2., Cittadella, Assisi 20056; ID., Le lettere di Giovanni, Cittadella, Assisi 1986; C. DOGLIO (ed.), Il Quarto Vangelo, Edizioni Messaggero, Padova 2015; X. LEÁON DUFOUR, Lettura del Vangelo secondo Giovanni, voll. I-IV, Paoline, Cinisello Balsamo 2007; M. NICOLACI, La salvezza viene dai giudei. Introduzione agli scritti giovannei e alle lettere cattoliche, San Paolo, Cinisello Balsamo 2014; G. SEGALLA, Giovanni, Paoline, Milano 19948; ID., Evangelo e Vangeli, EDB, Bologna 1994, 271-381; R. VIGNOLO, Personaggi del Quarto Vangelo, Glossa, Milano 20032; ID., Il Vangelo secondo Giovanni, in La Bibbia. I Vangeli, a c. di V. MANCUSO, Oscar Mondadori, Milano 2000, 221-288. Per Ap: R. BAUCKHAM, La teologia dell'Apocalisse, Paideia, Brescia 1994; G. BIGUZZI, Apocalisse, Paoline, Cinisello B. (MI) 2005; C. DOGLIO, Il Primogenito dei morti. La risurrezione di Cristo e dei cristiani nell'Apocalisse di Giovanni, EDB, Bologna 2005; P. PRIGENT, L' Apocalisse di S. Giovanni, Borla, Roma 1985; U. VANNI, Apocalisse. Ermeneutica, esegesi, teologia, EDB, Bologna 1988. Corso semestrale di 36 ore ELANOIZUTITSI OLCIC I-STCH03. STORIA DELLA CHIESA MODERNA Prof. FABIO BESOSTRI ECTS 5 La crisi ed il rinnovamento della Chiesa cattolica tra il XV e il XVIII secolo hanno effetti duraturi sulla vita della Chiesa sino ad oggi: la conoscenza dei problemi, delle persone, delle idee e degli eventi di quel periodo eÁ quindi fondamentale anche per la comprensione della realtaÁ ecclesiale odierna e dello sviluppo della riflessione teologica e pastorale. 1. La crisi della Chiesa europea alla fine del Medioevo: dal ``grande scisma d'occidente'' ai concili del XV secolo; il papato rinascimentale e l'esigenza diffusa di un rinnovamento ecclesiale. 2. ``Riforma cattolica o contro-riforma?'': riflessione a partire dal saggio di H. Jedin. 3. La ``riforma'' cattolica prima di Trento e le sue manifestazioni piuÁ significative. La riforma protestante: le idee, gli uomini, gli eventi. 4. Il rinnovamento e la riorganizzazione della Chiesa cattolica dopo il Concilio di Trento: dalla ``riforma cattolica'' alla ``contro-riforma''? 5. La Chiesa nel ``nuovo'' mondo: implicazioni politiche, culturali, religiose. 6. La Chiesa di fronte allo Stato e alla societaÁ moderna (XVIII sec.); alcuni fenomeni di particolare rilievo in questo periodo (giansenismo, gallicanesimo, illuminismo). Il corso prevede essenzialmente lezioni frontali da parte del docente, dedicate ± oltre all'esposizione sommaria delle vicende ± 111 soprattutto alla lettura e dall'analisi delle fonti, in modo da evidenziare soprattutto le diverse posizioni presenti nella Chiesa del tempo e il rispettivo dibattito intrecciato tra loro. L'assimilazione personale da parte degli studenti comporta, oltre alla ripresa degli schemi forniti durante le lezioni, l'integrazione, soprattutto per le parti generali e non esposte in aula, sui manuali e sull'ampia bibliografia di volta in volta segnalata, nonche l'analisi attenta dei documenti allegati. Bibliografia: G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni. Nuova edizione riveduta e ampliata, voll. I-II, Morcelliana, Brescia 19931994; L. MEZZADRI, La Chiesa tra Rinascimento e Illuminismo, CittaÁ Nuova, Roma 2006; H. JEDIN, Riforma cattolica o controri- forma? Tentativo di chiarimento dei concetti con riflessioni sul concilio di Trento, Morcelliana, Brescia 1974; M. MARCOCCHI, Colonialismo, cristianesimo e culture extraeuropee, Jaca Book, Milano 1980; V. MATTIOLI, Rilettura di una conquista, Marietti, Genova 1992. I-PATR03. PATROLOGIA - III Prof. ANTONIO BONATO Corso semestrale: 2 ore settimanali 112 ECTS 3 Il corso intende introdurre lo studente nella conoscenza del metodo e delle problematiche della Patrologia postnicena. Si illustreranno i vari ambiti della letteratura patristica tardo-antica e le questioni piuÁ rilevanti dal punto di vista storico e teologicospirituale. I. Contenuti 1. Sotto il profilo dottrinale, si considera l'impatto che l'eresia ariana ha avuto sul dibattito trinitario in ambito ecclesiale e si esaminano le posizioni dei vari protagonisti: Ario, Eusebio di Nicomedia, Alessandro di Alessandria. Si rileva l'importanza del pronunciamento di Nicea (325) e se ne evidenziano le conseguenze e gli sviluppi, sottolineando, in particolare, l'apporto dottrinale di Ilario di Poitiers. ELANOIZUTITSI OLCIC 2. Dal punto di vista monastico e agiografico, si sottolinea l'influsso del monachesimo in Cappadocia nel IV secolo, alla luce della prima biografia cristiana dedicata a una donna, nell'opera di Gregorio di Nissa: La vita di Macrina. 3. Sul versante teologico, si precisa il contributo decisivo dato dai Padri cappadoci alla reinterpretazione della formula di Nicea in ambito trinitario (neonicenismo), divenuta poi parte integrante del Credo ufficiale della Chiesa. 4. In funzione cristologica, si ripercorrono le principali tappe del travagliato sviluppo delle controversie cristologiche, soprattutto in riferimento agli esiti dei concili di Efeso (430), Calcedonia (450) e Costantinopoli (553). 5. Si esaminano, inoltre, la figura di Cristo e il tentativo di Ambrogio di reintepretare il mistero trinitario e di presentarlo in maniera sistematica e compiuta, coniugando il concetto di unitaÁ di sostanza in Dio, distintivo della formula di Nicea (325) e attestato da tutta la tradizione latina, con quello della distinzione delle ipostasi/persone, elaborato dai Cappadoci. 6. Sotto il profilo pneumatologico, si approfondisce il tema dello Spirito, dono di unione e fonte di santificazione, in Agostino. Il corso prevede lezioni frontali da parte del docente, la lettura in aula di brani scelti di opere proposte a titolo esemplificativo e l'eventuale approfondimento da parte degli studenti di una tematica relativa a una questione o a un autore nell'ambito dell'area programmata. La verifica dell'apprendimento avverraÁ sulla base di un tesario riassuntivo delle tematiche presentate durante le lezioni. Il colloquio d'esame verteraÁ su una o due tesi assegnate dal docente; lo studente potraÁ, inoltre, presentare una tesina scritta, concordata precedentemente con il docente, indicando il percorso di approfondimento seguito per la preparazione. Bibliografia: Patrologia, III, Marietti, Casale 1978; L. AYRES, Nicaea and Its Legacy: An Approach to Fourth-Century Trinitarian Theology, Oxford University Press, New York and Oxford 2004; A. BONATO, La figura di Cristo in Ambrogio, «Teologia» 22 (1997) 244-290; N. CIPRIANI, Lo Spirito Santo. Amore che unisce. Pneumatologia e spiritualitaÁ in Agostino, CittaÁ Nuova, Roma 2011; GREGORIO DI NISSA, La vita di S. Macrina, Ed. Paoline, Milano 1988; C. MORE- 113 SCHINI - E. NORELLI, Storia della letteratura cristiana antica greca e latina. II/1-2. Dal concilio di Nicea agli inizi del medioevo, Mor- celliana, Brescia 1996. I-FIL04. FILOSOFIA DELL'UOMO Prof. ERMENEGILDO CONTI Corso annuale: 2 ore settimanali 114 ECTS 6 1) Obiettivo del corso eÁ l'acquisizione degli strumenti utili ad individuare ed interpretare le tematiche antropologiche, cosõÁ come si configurano nell'odierna cultura (umanistica e non solo), anche a seguito e a motivo delle diverse determinazioni assunte dal tema nella storia del pensiero occidentale. La conoscenza degli argomenti esaminati consentiraÁ di formulare una personale ricomprensione del tema, valorizzando elaborazioni tradizionali e tentativi attuali di descrizione dell'umano. 2) Il corso segue l'abituale suddivisione dei trattati: dopo una parte dedicata alla ricognizione delle principali teorie antropologiche proposte nel corso della storia, vengono ripresentati i temi fondamentali intorno ai quali si sofferma la riflessione filosofica sull'uomo. Questa seconda parte prende avvio da una fenomenologia della relazione nelle sue dimensioni interpersonale e sociale, per giungere al rinvenimento delle modalitaÁ del costituirsi dell'identitaÁ personale e insieme alla scoperta della radicale dipendenza del singolo dall'altro e piuÁ in generale del tratto culturale che caratterizza il suo inserimento in un contesto sociale e storico. Il situarsi dell'uomo eÁ successivamente approfondito nella ricerca delle connotazioni umane dello spazio e del tempo; anche sotto questo profilo appare il carattere culturale dell'essere umano, il suo peculiare modo di essere aperto al mondo e di interpretare l'esistenza secondo una finalitaÁ che orienta l'agire come attuazione di seÂ, in un compito che appare infinito. Il dramma della morte determina una necessaria sosta sulla problematica del senso e sul darsi dell'esperienza religiosa: si eÁ cosõÁ in grado di mostrare quanto l'uomo sia capace di trascendere il proprio contesto esistenziale. In un passaggio ulteriore si individuano le condizioni trascendentali di quanto rilevato in precedenza nelle modalitaÁ con cui l'uomo si rapporta al mondo: coscienza, conoscenza e volontaÁ. Al termine, viene ricercato il fondamento ontologico, in vista di una rinnovata comprensione della nozione di persona. Bibliografia: ELANOIZUTITSI OLCIC E. CORETH, Antropologia filosofica, Morcelliana, Brescia 19913; J. GEVAERT, Il problema dell'uomo. Introduzione all'antropologia filosofica (= Saggi di teologia 12), ElleDiCi, Leumann (TO) 19958; J.A. LOMBO - F. RUSSO, Antropologia filosofica. Una introduzione (= Filosofia e realtaÁ), UniversitaÁ della Santa Croce, Roma 2007; C. PERI, L'uomo eÁ un altro come se stesso. Saggio sui paradigmi in antropologia (= FacoltaÁ Teologica di Sicilia. Studi 5), Sciascia, Caltanisetta-Roma 2002; A. PETAGINE, Profili dell'umano. Lineamenti di antropologia filosofica (= Scienze umane per le professioni), Angeli, Milano 2007. I-FIL05. FILOSOFIA DELLA NATURA E DELLA SCIENZA Prof. PAOLO MUSSO Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 1) Oggi eÁ opinione molto diffusa che la scienza sia ostile o, nel migliore dei casi, indifferente ai valori umani e religiosi e, di conseguenza, anche alle varie forme di sapere che ad essi fanno riferimento, in primis la filosofia e la teologia. Tale convinzione eÁ peroÁ completamente sbagliata e nasce da un'interpretazione distorta della scienza stessa, che, per quanto oggi condivisa anche da molti scienziati (ma niente affatto da tutti), eÁ in realtaÁ nata in ambito filosofico, con l'affermarsi del razionalismo cartesiano e della conseguente scissione fra ragione ed esperienza, che rappresenta il vero punto critico non solo di tutta la filosofia moderna, ma anche della mentalitaÁ comune che essa ha nel tempo contribuito a determinare. Al contrario, l'autentico metodo scientifico si basa su un'idea di ragione ben piuÁ ampia e articolata di quella tipica del razionalismo, nella quale eÁ centrale il rapporto con l'esperienza. Proprio per questo, dunque, la scienza, se ben intesa, lungi dall'essere ostile ad una visione dell'uomo aperta alla trascendenza, rappresenta anzi un importante punto su cui far leva per favorire quel celebre ``allargamento della ragione'' 115 116 auspicato da Benedetto XVI in tanti suoi discorsi, che appare oggi piuÁ che mai necessario. In particolare, una corretta filosofia della scienza dovraÁ sapersi porre al di laÁ della sterile contrapposizione tra positivismo e antirealismo che la affligge ormai da quasi un secolo e che ha alla sua radice la riduzione della ragione al solo aspetto logico-formale, con la conseguente negazione di quello analogico e di quello intenzionale, che sono invece essenziali tanto per la scienza che per la filosofia. In secondo luogo, una filosofia della natura adeguata al nostro tempo (e capace di porre le basi per una metafisica altrettanto adeguata) dovraÁ ricuperare le molte intuizioni valide che stavano alla base di quella antica e medioevale (e in particolare di quella di San Tommaso d'Aquino), ma al tempo stesso, se vorraÁ essere credibile, dovraÁ saper fare cioÁ dall'interno della riflessione filosofica sulla scienza e non in modo estrinseco ad essa. Nonostante le apparenze, il momento non potrebbe essere piuÁ favorevole, giacche la scienza degli ultimi decenni ha in gran parte superato l'impostazione meccanicista delle origini, riscoprendo nel suo stesso ambito (bencheÂ, ovviamente, secondo il suo proprio metodo) molti dei concetti fondamentali di tale tipo di filosofia. 2) Per questo nel corso analizzeremo innanzitutto le origini della scienza moderna e del metodo sperimentale galileiano, il suo fraintendimento da parte di Cartesio e le conseguenze che tutto cioÁ ha determinato rispetto alla concezione della scienza, della filosofia e della stessa ragione. In secondo luogo vedremo come, in particolare grazie alle due grandi rivoluzioni della fisica di inizio Novecento (relativitaÁ e meccanica quantistica) e a quella, meno nota ma non meno importante, degli anni Sessanta (caos e complessitaÁ), la scienza ha progressivamente superato il modello meccanicista. Infine, anche grazie al confronto con l'opera di Evandro Agazzi, cercheremo di delineare in che modo una filosofia della scienza e della natura (e in parte anche una metafisica) di impostazione realista ma non riduzionista sia capace di riprendere e valorizzare molte delle idee della tradizione classica; cioÁ proprio grazie all'analisi di alcune grandi questioni sollevate dalle scoperte della scienza moderna, come quelle relative all'origine dell'universo e, al suo interno, della vita e dell'intelligenza, del rapporto tra mente e corpo e tra mente e realtaÁ, del riduzionismo, del determinismo, nonche dei limiti e della stessa natura dello strumento per eccellenza della scienza moderna, cioeÁ la matematica. 3) Nelle 12 ore dedicate alle esercitazioni ciascuno studente dovraÁ presentare una breve ricerca personale (4-5 pagine), concordata in precedenza col docente, in cui verraÁ approfondito uno dei temi trattati nel corso. Alla presentazione seguiraÁ una discussione a cui parteciperanno anche gli altri studenti. Del risultato dell'esercitazione verraÁ tenuto conto in sede di esame ai fini della determinazione del voto finale. Bibliografia: Il testo di riferimento eÁ: P. MUSSO, La scienza e l'idea di ragione. Scienza, filosofia e religione da Galileo ai buchi neri e oltre, Mi- ELANOIZUTITSI OLCIC mesis, Milano-Udine 2011. Si consiglia: E. AGAZZI, Filosofia della natura. Scienza e cosmologia, Piemme, Casale Monferrato 1995; S. JAKI, The road of science and the ways to God, University of Chicago Press, Chicago 1978 (tr. it., La strada della scienza e le vie verso Dio, Jaca Book, Milano 1981); M. BERSANELLI - M. GARGANTINI (ed.), Solo lo stupore conosce, Rizzoli, Milano 2003; A. KOESTLER, The sleepwalkers. A history of man's changing vision of the universe, Hutchinson & Co. Ltd., London 1959 (tr. it., I sonnambuli. Storia delle concezioni dell'universo, Jaca Book, Milano 1981; J. SEARLE, La riscoperta della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1994. I-FIL06. LOGICA E FILOSOFIA DELLA CONOSCENZA Prof. CIRO DE FLORIO Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 Il corso vuole essere un'introduzione alle principali tematiche di carattere gnoseologico al fine di orientare gli studenti tra le questioni cruciali della filosofia della conoscenza. Benche non sia propriamente un corso di storia della filosofia, si terraÁ presente l'evoluzione storica dei concetti discussi cosõÁ come la loro rilevanza nel panorama contemporaneo. Il corso si divide in quattro moduli (di 9 ore ciascuno). Il Modulo I eÁ una brevissima introduzione alla logica e alla sua importanza per la filosofia. Muovendo da Aristotele e dal concetto classico di dimostrazione si arriveraÁ fino alla nascita della logica contemporanea, illustrando le tappe teoriche piuÁ significative di questa evoluzione. Il Modulo II analizza il concetto di conoscenza classicamente inteso e alcune tematiche di base riguardanti origine, scopo e fon- 117 dazione della conoscenza. Il Modulo III si occuperaÁ del tema della veritaÁ e del fondamento della conoscenza. Chiude il corso una serie di riflessioni sulla struttura unitaria del sapere e sulle possibili ermeneutiche della ragione (Modulo IV). I MODULO: La logica come struttura della conoscenza 1. L'idea di dimostrazione in Aristotele e il modello assiomatico classico. 2. La matematizzazione della logica e la nascita della logica moderna. 3. La concezione contemporanea della logica e la sua rilevanza filosofica. II MODULO: Questioni fondamentali della conoscenza 1. Concezione classica della conoscenza. 2. IntenzionalitaÁ e credenza. 3. Evidenza e giustificazione. III MODULO: La veritaÁ e il fondamento della conoscenza 1. L'idea classica di veritaÁ. 2. Alternative al corrispondentismo. 3. VeritaÁ e conoscenza. IV MODULO: Ermeneutiche della ragione 1. Relativismo, anti-relativismo e scetticismo. 2. Conoscenza e naturalismo. 3. Conclusioni: unitaÁ del sapere e ragione umana. Bibliografia: Oltre agli appunti delle lezioni, si consiglia: V. HALBACH, Manuale di logica, Mimesis (in corso di stampa); C. CALABI ET ALII (ed.), Teorie della conoscenza, Cortina, Milano 2015; C. GLYMOUR, Dimostrare, credere, pensare. Un'introduzione all'epistemologia, Cortina, Milano 2005; A. PAGNINI, Teoria della conoscenza, TEA, Milano 2005; L. BONJOUR, Epistemology: classic problems and contemporary responses, Rowman & Littlefield, Lanham 2002; R. AUDI, Epistemologia. Un'introduzione alla teoria della conoscenza, ETS, Pisa 2016. I-FIL07. TEOLOGIA FILOSOFICA Prof. MASSIMO EPIS 118 Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 ELANOIZUTITSI OLCIC 1) Il corso si prefigge l'acquisizione del significato della domanda ontologica come declinata nelle principali figure indicate della storia della metafisica. L'articolazione fondamentale tra momento fenomenologico e ripresa concettuale eÁ il punto prospettico per l'indagine del rapporto tra la noetica, l'ontologia e il discorso teologico. 2. La crisi della metafisica ha ipotecato la possibilitaÁ di far valere il teismo come presupposto del discorso teologico-fondamentale sulla fede. Quando peroÁ la rivendicazione della fede si colloca in un orizzonte concettuale di tipo scettico o che sancisca l'impraticabilitaÁ del questionamento sulla veritaÁ, non puoÁ evitare la riduzione positivistica o la regressione irrazionalistica dell'affermazione di Dio. Il superamento dell'esterioritaÁ fra momento razionale e riflessione teologica non sancisce l'esaurimento, quanto piuttosto sollecita la riproposizione dell'interrogazione filosofica radicale come momento intrinseco all'intelligenza critica della fede, considerato che l'affermazione di Dio nell'attuale contesto filosofico e culturale gode, per un verso, di un interesse vago e diffuso; dall'altro, soffre dell'indebolimento dell'istanza critica. Poiche la riformulazione della domanda ontologica eÁ inseparabile dalla reinterpretazione delle figure principali della storia della metafisica, ne richiamiamo in forma sintetica lo sviluppo. (1) La forma che Aristotele ha conferito alla metafisica puoÁ essere considerata la matrice di questa disciplina, poiche costituisce il paradigma di riferimento che nel pensiero occidentale saraÁ sottoposto a incessante riformulazione ± e, addirittura, in alcuni casi, a rifondazione. La filosofia prima si distingue dalle altre scienze ± regionali o seconde ±, poiche essa eÁ il sapere della totalitaÁ. E poiche il significato che risponde al requisito di essere insieme universale e primo eÁ l'essere, la filosofia prima eÁ essenzialmente una ontologia. (2) Il pensiero cristiano antico, pur nella consapevolezza dell'assoluta originalitaÁ della rivelazione cristiana, ha riconosciuto nella filosofia (nella teologia metafisica) un interlocutore insostituibile in ordine all'intelligenza della stessa veritaÁ cristiana. La teologia medievale assume programmaticamente la metafisica greca, per lo piuÁ aristotelica, come canone del sapere scientifico/vero. Il significato dell'opposizione tra i due piuÁ grandi maestri medievali ± Tommaso e Scoto ± eÁ di portata epocale, poiche riguarda la modalitaÁ dell'operazione di reinterpretazione della metafisica a procedere da un motivo teologico-biblico. Se Tommaso tematizza la continuitaÁ fra la veritaÁ metafisica e la veritaÁ rivelata (la rivelazione eÁ il telos della me- 119 120 tafisica), Scoto sottolinea l'eterogeneitaÁ; anzi, piuÁ precisamente l'esterioritaÁ (l'eccellenza) della veritaÁ rivelata rispetto alla razionalitaÁ metafisica. La differenza delle prospettive appare dal legame che si instaura fra la noetica (il problema della conoscenza) e l'ontologia; legame che eÁ iscritto nell'essenza originaria della metafisica in quanto sapere insieme universale e primo. (3) In Kant la scoperta della soggettivitaÁ viene tematizzata come universale. Il soggetto non eÁ un ente fra gli enti, non eÁ una sostanza, ma il principio primo a partire dal quale soltanto puoÁ essere posta la questione metafisica, la questione del fondamento. Il pensiero moderno si incarica di una rifondazione della metafisica nell'orizzonte della soggettivitaÁ. La critica kantiana costituisce l'elaborazione piuÁ conseguente di questa istanza, della svolta trascendentale. (4) Il metodo fenomenologico, mediante la teoria dell'intenzionalitaÁ, restituisce la qualitaÁ ontologica del fenomeno. Per Husserl, la sintesi conoscitiva eÁ irriducibile allo schema attivitaÁ/passivitaÁ, poiche la sua forma non eÁ la subordinazione della sensibilitaÁ al pensiero, ma la reciprocitaÁ delle due istanze, insieme irriducibili e correlative, della significazione e della intuizione: la significazione (l'a priori categoriale) non esercita la sua funzione (di identificazione del senso) se non come anticipazione della logica altra dell'intuizione; e tuttavia la significazione eÁ tutta funzionale a cioÁ che daÁ l'intuizione (alla logica altra della intuizione, portatrice della donazione), esercitando una funzione di verifica o di smentita. Fra pensiero e sensibilitaÁ il rapporto eÁ di anticipazione e di riempimento. (5) Nel panorama della filosofia del Novecento rimane uno snodo fondamentale la critica heideggeriana all'ontoteologia, considerata la deriva coerente di un concettualismo rappresentazionista, incapace di pensare la differenza nella quale l'esistenza si trova posta. La fenomenologia eÁ originariamente ermeneutica, perche scaturisce dalla fatticitaÁ, dall'interno dell'esperienza della vita. L'ermeneutica eÁ un progetto di ontologia generale, che si regola sul Dasein come possibilitaÁ, in quanto sempre in cammino verso seÂ. L'ermeneutica deve obbedire al movimento stesso della vita, in quanto eÁ un modo d'essere del Dasein stesso, momento della fatticitaÁ, come possibilitaÁ (ontologica e non logico-concettuale) non tematizzabile (non raggiungibile con un approccio che sarebbe inevitabilmente razionalistico). Si reputa teoreticamente fecondo riprendere il mandato di Heidegger, anche a prescindere dallo svolgimento che lui gli ha conferito: la differenza ontologica non viene reificata (sottoposta a riduzione rappresentazionistica) a condizione che sia pensata ermeneuticamente, cioeÁ in rapporto a quel principio di correlazione secondo il quale l'effettivitaÁ ELANOIZUTITSI OLCIC dell'esistenza non puoÁ mai essere superata. Il discorso sulla trascendenza teologica ha, in origine, il significato di una riflessione radicale su di una differenza che l'uomo scopre e tematizza in quanto ``la agisce'' da implicato. La questione dell'essere e la questione del soggetto rispondono infatti allo stesso modello; non quello della dipendenza ma della reciprocitaÁ. La fenomenalitaÁ decide del senso dell'essere e del soggetto, poiche essa non appartiene a nessuno dei due principi (il principio dell'essere e quello del soggetto) presi separatamente, ma alla loro correlazione. La resistenza all'integrazione del pensiero metafisico della trascendenza nell'ambito della teologia biblica cristiana e nel pensiero moderno del soggetto puoÁ essere ricondotta all'esigenza di pensare questa interconnessione: la forma dell'originario consiste nella reciprocitaÁ fra l'istanza ontologica della veritaÁ ± la trascendenza dell'essere ± e l'istanza antropologica del soggetto. Non si puoÁ parlare della veritaÁ in senso teologico ± la veritaÁ assoluta: Dio ± se non nell'orizzonte definito dalla reciprocitaÁ dell'ontologico e dell'antropologico, dell'essere e del soggetto. 3) Il corso prevede un'ampia introduzione alle figure indicate e l'esposizione piuÁ analitica della filosofia prima aristotelica e della noetica ontologica tomasiana. La lezione frontale si svilupperaÁ in stretto dialogo con le fonti. La verifica verte sulla comprensione del disegno complessivo dell'itinerario compiuto. SaraÁ indicata agli studenti la possibilitaÁ di un approfondimento personale. Bibliografia essenziale: G. REALE, Guida alla lettura della Metafisica di Aristotele, Laterza, Roma-Bari 2004; C. FABRO, La nozione metafisica di partecipazione secondo S. Tommaso d'Aquino, Editrice del Verbo Incarnato, Segni 2005; O. BOULNOIS, Duns Scoto. Il rigore della caritaÁ, Jaca Book, Milano 1999; G. FERRETTI, Ontologia e teologia in Kant, Rosenberg § Sellier, Torino 1997; P. RICêUR, AÁ l'eÂcole de la pheÂnomeÂnologie, Vrin, Paris 1998; A. BERTULETTI, Dio, il Mistero dell'Unico, Queriniana, Brescia 2014. I-FIL08. METAFISICA Prof. DARIO CORNATI Corso annuale: 60 ore complessive ECTS 8 121 122 1) Il corso si ripromette di offrire allo studente una rivisitazione, limpida e pensosa, della ricca tradizione occidentale del pensiero del fondamento, presidiando le sue espressioni storicamente cruciali, messe in tensione nella forbice che progressivamente si apre fra una «metafisica dell'essere» ± o, per meglio dire, delle «proprietaÁ trascendentali dell'essere» (Platone, Aristotele, Plotino, Tommaso, Cartesio) ± e una «metafisica della totalitaÁ della coscienza» (Spinoza, Leibniz, Kant, Hegel e, forse, lo stesso Heidegger). L'intelligenza del suo sviluppo conseguente faraÁ emergere il tratto sensibilmente provocatorio e, nondimeno, il profilo teoricamente irricevibile dell'editto che ne proclama perentoriamente «la fine». La congiuntura critica dovraÁ spingere peroÁ oltre, invocando, per l'epoca che deve venire, una metafisica migliore: capace di contrastare la deriva della ragione naturalistica dell'essere e del principio. In primo luogo, col mettere radicalmente in discussione ± giaÁ in sede fenomenologica ± la scissione dell'ontologia fondamentale dalla logica dell'esistere «secondo veritaÁ e giustizia». 2) Puntualizzazioni tra antico e moderno. Pensiero greco, variazioni del logos, istituzioni di dike. Figure epiche della passione e grammatiche ontologiche del kosmos (Omero, Parmenide, Platone, Aristotele, Plotino). Sant'Agostino in-forma l'Occidente: il cuore dell'interioritaÁ e il pondus dell'essere. San Tommaso d'Aquino: fisica e metafisica dell'Essere, fra appetitus naturalis e ratio diligendi. L'anello forte: san Bonaventura e san Bernardo. Dottrina dei sensi spirituali e percezione del Bene. Il fondamento di ogni cosa e l'ordine del senso: le cinque vie medievali del riconoscimento. Mistica cavalleresca, lirica cortese e sublimazione dell'ideale d'amore. Narciso e la Dama. Montaigne, Cartesio e l'ambivalenza del moderno. La conversione filosofica della tradizione monastica, la ragione generosa del soggetto e il presupposto teologale della ragione. Il principio nell'orizzonte dell'affezione: l'identitaÁ radicale di ontologia ed etica in Spinoza. Ontologismo cristiano e legame teologale della coscienza: Nicolas Malebranche. La questione del realismo e il postulato pratico del senso: moduli della rottura `critica' di Kant. La perdita dell'unitaÁ essenziale fra l'umano e il mondo. Il divorzio di affezione e conoscenza. Nodi tematici alla luce del contemporaneo. La libertaÁ, l'origine, la ripresa. L'assoluto divino e la relazione tra Schelling e Kierkegaard. L'eccedenza del senso. Husserl e lo sfondo etico-ontologico del vissuto della coscienza. Metafisica e cristianesimo: un nuovo paradigma? L'apertura di Blondel alla domanda. L'analogia entis e il logos cristiano della creaturalitaÁ. La polaritaÁ fra essere e senso in Przywara. Una provocazione dalla teologia. Il sovra-trascendentale del principio-amore in von Balthasar. Traiettorie di rianimazione dello spirito (metafisico). ELANOIZUTITSI OLCIC La questione ontologica per eccellenza: sapere la veritaÁ e percezione dei legami di senso. Il tema del principio e della destinazione: l'ordine agapico e la forma cristologica della veritaÁ. Imago trinitatis in ente creato. EsterioritaÁ di Dio e logos della generazione. La scommessa del Nuovo Umanesimo: l'interioritaÁ spirituale e l'affetto laborioso dell'umano comune. Apprezzamento sensibile e responsabilitaÁ dovuta alla giustizia del senso. Bibliografia: H.U. VON BALTHASAR, VeritaÁ di Dio. Teologica 2, Jaca Book, Milano 1990; M. BERGAMO, L'anatomia dell'anima. Da FrancËois de Sales a Fenelon, Il Mulino, Bologna 1991; M. BLONDEL, L' Azione (1893). Saggio di una critica della vita e di una scienza della pratica, Paoline, Milano 1998; G. BONTADINI, Conversazioni di metafisica, Vita e Pensiero, Milano 1995; J. MAREÂCHAL, Il punto di partenza della metafisica. Il tomismo di fronte alla filosofia critica, Vita e Pensiero, Milano 1995; P. SEQUERI, Una svolta affettiva per la metafisica?, in P. SEQUERI - S. UBBIALI (ed.), Nominare Dio invano?, Glossa, Milano 2009, 85-178; ID., Metafisica ed ordine del senso, «Teologia» 36 (2011) 159-171. I-TSP01. TEOLOGIA SPIRITUALE Prof.ssa MARIA PIA GHIELMI Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 123 1. La ``teologia spirituale'': finalitaÁ, metodo e contenuti. 2. L'esperienza spirituale oggi: elementi di analisi e prospettive di valutazione. 3. Momenti della evoluzione storica dell'esperienza spirituale cristiana e della sua comprensione teologica. In questo terzo momento, quello al quale saraÁ dedicato lo spazio piuÁ ampio, saraÁ proposta l'analisi e la valutazione di alcuni dei testi piuÁ significativi della tradizione teologico-spirituale cristiana. Si cercheraÁ di offrirne una selezione sufficientemente ampia e varia, cosõÁ da rendere piuÁ solida la documentazione e meglio fondata la riflessione teologica. Tra gli autori che potranno essere presi in esame, si segnalano: Origene; Agostino d'Ippona; Benedetto da Norcia; Gregorio Magno; Bernardo di Chiaravalle; Francesco d'Assisi; Tommaso d'Aquino; Teresa d'Avila; Francesco di Sales; Jean-Baptiste Saint-Jure; Gaston de Renty; Charles de Foucauld; Jean Mouroux; Hans Urs von Balthasar; Giovanni Moioli. 4. L'esperienza spirituale e l'insieme della riflessione teologica: rapporti, acquisizioni, prospettive. Bibliografia: La bibliografia saraÁ indicata durante il corso, soprattutto in riferimento agli autori e ai testi che saranno effettivamente presi in esame. Per una prima presentazione della prospettiva all'interno della quale si svolgeraÁ la riflessione si rimanda a: G. MOIOLI, Teologia spirituale, in Dizionario Teologico Interdisciplinare, vol. I, Marietti, Torino 1977, 36-66; G. MOIOLI, L'esperienza spirituale. Lezioni introduttive, a cura di C. STERCAL, Glossa, Milano 2014; A. BERTULETTI - L.E. BOLIS - C. STERCAL, L'idea di spiritualitaÁ, Glossa, Milano 1999. I-STTH01. STORIA DELLA TEOLOGIA MEDIEVALE Prof. COSTANTE MARABELLI Corso semestrale: 2 ore settimanali 124 ECTS 3 L'attenzione saraÁ rivolta ai processi di genesi delle dottrine, al loro radicamento e al loro superamento storici, alla tensione e alla loro capacitaÁ obiettiva di esprimere il dogma. 1) Orientamento storiografico (emergenza di un insegnamento). 2) EreditaÁ patristica ed ereditaÁ filosofica della teologia nel medioevo. 3) Intelligenza della fede nel medioevo in tutte le sue forme e nei suoi nessi con la cultura delle epoche. 4) La ricerca in un teologo: Guglielmo di Ockham e il nominalismo. Bibliografia: ELANOIZUTITSI OLCIC Per la storia della storiografia: dispense e slides che saranno messe a disposizione e letture saranno consigliate; I. BIFFI, Al cuore della cultura medievale. Profilo di storia della teologia, Jaca Book, Milano 2006; Y.M.-J. CONGAR, Teologia. Una riflessione storica e speculativa sul concetto di teologia cristiana, Lateran University Press, CittaÁ del Vaticano 2011; J. BIARD, Guglielmo di Ockham e la teologia, Jaca Book, Milano 1999; P.V. SPADE (ed.), The Cambridge Companion to Ockham, C. University Press, Cambridge 1999. I-LA03. GRECO BIBLICO Prof.ssa FRANCESCA PURICELLI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 Il corso si prefigge come obiettivo l'acquisizione della conoscenza base della lingua greca classica, attraverso l'apprendimento del sistema integrale delle strutture morfologiche, con particolare attenzione al sistema verbale e degli elementi essenziali di quelle sintattiche, come strumentazione di fondo per l'accostamento ai testi del Nuovo Testamento. 1. Storia: definizione del greco biblico nel contesto linguistico del periodo ellenistico. 2. Grammatica: le strutture fondamentali della lingua greca (fonetica-morfologia-sintassi). 3. Lessico: studio sistematico del lessico neotestamentario. Bibliografia: B. CORSANI, Guida allo studio del greco del Nuovo Testamento, SocietaÁ Biblica Britannica, Roma 1994; R. CALZECCHI ONESTI, Leggo Marco e imparo il greco, Piemme, Casale Monferrato 1993. 125 TERZO ANNO I-TS02. IL MISTERO DI DIO - I Prof. ALBERTO COZZI Corso annuale: 2 ore settimanali 126 ECTS 6 1. Lo scopo del corso eÁ quello di formare una triplice competenza nell'alunno sulla tematica del Dio cristiano: una competenza biblica (Scrittura), una competenza storico-ermenutica e dottrinale (i dogmi della fede della Chiesa e i principali stili della riflessione teologica, elaborati nella storia) e una competenza speculativa (che offre una visione coerente della rivelazione, del rapporto Dio/uomo e del mondo). Col termine «competenza» si intende aiutare a imparare il senso e l'uso di alcuni termini tecnici, la logica inscritta in una certa concettualitaÁ e infine le dimensioni della visione del mondo e del mistero propiziate dalla fede in GesuÁ Cristo, rivelatore del Padre nello Spirito. 2. Se questo eÁ lo scopo del percorso, le scansioni sono quelle della teologia sistematica, ossia di un certo procedimento che prevede un'introduzione, che vuole offrire il quadro della problematica con le domande che la costruiscono e gli autori di riferimento: una parte biblica fondativa, in cui si leggono le Scritture alla luce del compimento in Cristo, cosõÁ da cogliervi le condizioni di accesso alla fede trinitaria; una parte storico-dogmatica, che aiuta a conoscere le principali veritaÁ di fede sull'argomento (ossia le regole linguistiche e concettuali che dischiudono il corretto campo semantico, in cui eÁ possibile percepire la realtaÁ che c'eÁ in gioco) e i diversi stili teologici (latino-cattolico; bizantino-ortodosso e luterano-protestante), che hanno diviso il corpo ecclesiale; infine una ripresa sistematica delle principali intuizioni che hanno costruito il percorso. La parte storico-dogmatica ed ermeneutica eÁ costruita attorno ai principali contesti epocali in cui ha lavorato la speculazione teologica e rimanda a una buona storia della teologia. Presentiamo quindi l'indice generale e alcune indicazioni bibliografiche. Si tratta di strumenti minimi per raggiungere il fine ed elaborare la competenza individuata. Altri strumenti saranno forniti lungo il percorso. PREMESSA: LO STATO ATTUALE DELLA RICERCA INTRODUZIONE: IL SENSO E LE COORDINATE DI TARIA UNA TEOLOGIA TRINI- 1. Il senso salvifico ed esistenziale della dottrina trinitaria. 2. La novitaÁ cristiana dell'esperienza di Dio in rapporto con altre forme di conoscenza ed esperienza religiosa. 3. Il luogo del discorso su Dio oggi. Saggio di lettura trinitaria della Scrittura. La veritaÁ di Dio Padre in GesuÁ Cristo e il dono dello Spirito. INTRODUZIONE: IL SENSO DELL'OPERAZIONE DI LETTURA E LA SUA STRUTTURA ELANOIZUTITSI OLCIC 1. Ascoltare una rivelazione di Dio. 2. Abitare il mondo dischiuso dal testo biblico per cogliervi la Parola. 3. Una lettura «trinitaria». I. L'automanifestazione di Dio 1. Il Nome e la storia: l'automanifestazione di Dio. 2. L'attestazione dell'alleato: l'identitaÁ di Dio nella risposta dell'uomo. 3. Il drammatico incontro divino-umano e la mediazione definitiva. II. La mediazione definitiva dell'automanifestazione di Dio 1. La manifestazione definitiva di Dio: il racconto fondatore di Pasqua e la veritaÁ del Padre. 2. La testimonianza dei discepoli: il «luogo» di GesuÁ. 3. La drammatica dell'incontro divino-umano in GesuÁ: croce e «pedagogia filiale». III. Una nuova immediatezza con Dio: l'effusione dello Spirito 1. La presenza e l'azione dello Spirito nell'automanifestazione di Dio. 2. Lo Spirito che attesta in noi la veritaÁ del Figlio: lo Spirito di GesuÁ. 3. Una nuova immediatezza con Dio: la pneumatologia di Paolo e Giovanni. IV. Le Formule trinitarie del Nuovo Testamento 1. Le formule triadiche nell'articolazione dell'evento salvifico definitivo. 2. Le principali formule trinitarie. 127 LA TRINITAÁ NELLA FEDE DELLA CHIESA APPROCCIO STORICO ERMENEUTICO E DOGMATICO I. La formazione del dogma trinitario e l'ellenizzazione del cristianesimo. 1. La questione delle origini. 2. Il nuovo spazio teologico della TrinitaÁ economica: la teologia prenicena. 3. La crisi ariana e il Concilio di Nicea (325). 4. Il Concilio di Costantinopoli (381): l'uno e il tre nella TrinitaÁ immanente. II. La teologia trinitaria di Agostino 1. Il contributo di Agostino: una rilettura neoplatonica della dottrina trinitaria? III. La formalizzazione del dogma trinitario tra questioni terminologiche ed ereditaÁ agostiniana 1. La codificazione dogmatica del linguaggio trinitario: sostanza-ipostasi/natura-persona IV. Tre «stili teologici» differenti 1. La teologia trinitaria medievale: il monoteismo cristiano e la nozione di persona. 2. La TrinitaÁ tra Oriente e Occidente: la questione del «Filioque». 3. La TrinitaÁ nella prospettiva della «Teologia della Croce». V. Crisi e riscoperta della dottrina Trinitaria nell'orizzonte della soggettivitaÁ moderna 1. La crisi della dottrina trinitaria. 2. La riscoperta della TrinitaÁ nelle speculazioni dell'idealismo tedesco: Hegel. VI. La TrinitaÁ nella Storia della salvezza 1. Dimensioni della riscoperta della TrinitaÁ: la storicitaÁ di Dio e la centralitaÁ della Pasqua. 2. Tre episodi significativi del rinnovamento della teologia trinitaria. CONCLUSIONI GENERALI Bibliografia: 128 A. COZZI, Manuale di dottrina trinitaria, Queriniana, Brescia 2009; B. STUDER, Dio salvatore nei Padri della Chiesa, Borla, Roma 1986; B. SESBOUÈE - J. WOLINSKI, Storia dei Dogmi I: il Dio della salvezza, Piemme, Casale Monferrato 1996; F.L. LADARIA, La TrinitaÁ mistero di comunione, Figlie di San Paolo, Milano 2004. I-TS03. TEOLOGIA DEI SACRAMENTI - I Prof. SERGIO UBBIALI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 ELANOIZUTITSI OLCIC 1. Il corso intende introdurre lo studente ai radicali problemi riflessivi connessi a quelle specifiche azioni ecclesiali alle quali, cominciando dalle prime epoche della Chiesa, si assegna la denominazione di sacramento. La spiegazione circa il ruolo in se originale, al quale le azioni (liturgico) sacramentali rispondono entro il piuÁ complessivo intervento della comunitaÁ ecclesiale in ordine all'accesso al Dio divino da parte dell'uomo, ma dunque la spiegazione del perche simili azioni siano presenti con la loro speciale struttura fin dal principio nel tempo della Chiesa, costituisce lo scopo al quale l'insegnamento mira. 2. Materia determinata del corso eÁ l'analisi puntuale dei sacramenti per cosõÁ dire maggiori fra quelli elencati nel settenario. EÁ dunque ai sacramenti dell'eucaristia, della penitenza, del matrimonio, che si dedica espressa piuÁ distesa attenzione, senza con cioÁ trascurare il preciso riferimento agli altri sacramenti dei quali si promuovono e rileggono le problematiche piuÁ cruciali. Lo (a) status quaestionis relativo alle discussioni sul singolo sacramento costituisce il punto di avvio del discorso sicche (b) non solo si definisca quale impegno a livello metodico sia indispensabile per il sostanziale rinnovamento nella trattazione sui sacramenti ma (c) pure si chiariscano a quali linee essenziali debba richiamarsi la corretta ermeneutica della complessa vicenda (pratica oltre che riflessiva), alla quale ciascun sacramento va incontro. L'analisi prevede quindi (d) la sintesi riflessiva su cosa eÁ sacramento mostrando come il sacramento coincida con la fides ecclesiae ossia con cosa si conferma irrinunciabile perche la fede personale sorga secondo la propria veritaÁ. Il sacramento possiede l'inderogabile dimensione ecclesiale non perche esso esprima il puro codice in base al quale possa definirsi o possa documentarsi sul piano pubblico chi eÁ la Chiesa. In causa con il sacramento vi eÁ la fede, il consenso umano a Dio avverabile 129 in base a chi Egli manda per il mondo, avverabile a chiunque in base all'evento GesuÁ Cristo. Bibliografia: Dispense a cura del docente. S. UBBIALI, Il segno sacro. Teologia e sacramentaria nella dogmatica del secolo XVIII (Dissertatio. Series Mediolanensis, 1), Glossa, Milano 1992; ID., Il sacramento della penitenza, in ASSOCIAZIONE PROFESSORI DI LITURGIA (ed.), Celebrare il mistero di Cristo. Manuale di liturgia. 2. La celebrazione dei sacramenti (Bibliotheca «Ephemerides liturgicae». Subsidia, 88), CLV - Edizioni liturgiche, Roma 1996, 293-317; N. REALI (ed.), Il mondo del sacramento. Teologia e filosofia a confronto, Paoline, Milano 2001; ID., Figure e modelli emergenti della teologia sacramentaria contemporanea, in L.-M. CHAUVET - N. REALI, Sacramento, in J.-Y. LACOÁ Nuova, STE (ed.), Dizionario critico di teologia, Borla - Citta Roma 2005, 1171-1181: 1177-1181; S. UBBIALI, Il sacramento cristiano. Sul simbolo rituale (LeitourgõÂa. Sezione teologica), Cit- tadella, Assisi 2008. I-TS04. ECCLESIOLOGIA - I Prof. GIOVANNI ROTA Corso semestrale: 3 ore settimanali 130 ECTS 5 1. Il corso intende introdurre lo studente al metodo e alle problematiche inerenti lo studio della ecclesiologia all'interno dell'enciclopedia teologica. Si propone di avviare la riflessione sulla Chiesa nella Scrittura, nella storia e nell'insegnamento magisteriale. Si conclude il percorso esponendo le dimensioni fondamentali della natura e della missione della Chiesa. 2. a) Si stila uno status quaestionis della riflessione ecclesiologica contemporanea, concentrandosi in particolare sulle questioni di metodo e di impostazione del trattato scaturite dalla recezione nella disciplina dell'insegnamento del Concilio Vaticano II. b) Si presenta il costituirsi della ``Chiesa di Dio'' nelle varie tappe della storia della salvezza. Si individuano le dimensioni costitutive del popolo di Dio dell'Antica Alleanza, la novitaÁ dell'annuncio del Regno da parte di GesuÁ in vista della raccolta escatologica di Israele, e la trasformazione del discepolato pre- ELANOIZUTITSI OLCIC pasquale nella Chiesa di Dio in GesuÁ Cristo a seguito dell'evento pasquale. c) Si tracciano le linee essenziali di una storia della ecclesiologia: la prima elaborazione pratica di una riflessione sull'identitaÁ della Chiesa nell'etaÁ patristica; i primi tentativi di studio sistematico avviati dalla teologia scolastica; la questione della vera Chiesa e dei suoi segni di riconoscimento a seguito della Riforma protestante; la trasformazione dell'insegnamento sulla Chiesa nel passaggio dal Vaticano I al Vaticano II; l'insegnamento del Vaticano II sulla Chiesa e i suoi sviluppi post-conciliari. Il percorso si propone di evidenziare le differenti precomprensioni della Chiesa e le corrispettive metodologie assunte dalla riflessione ecclesiologica in vista di una ripresa sistematica della natura e della missione della Chiesa. d) Nella parte sistematica si rintraccia, in primo luogo, il posto della Chiesa nella fede cristiana, ossia la mediazione testimoniale. In un secondo momento si individua la ``figura sociale'' della communio sacramentorum, evidenziandone ministeri e carismi. In un terzo momento si approfondiscono le dimensioni costitutive della Chiesa indicate nel Simbolo: unitaÁ, santitaÁ, cattolicitaÁ e apostolicitaÁ. Bibliografia: A.T.I., L'ecclesiologia contemporanea, a cura di D. VALENTINI, EMP, Padova 1994; G. LOHFINK, Dio ha bisogno della Chiesa? Sulla teologia del popolo di Dio, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1999; G. PHILIPS, La Chiesa e il suo mistero. Storia, testo e commento della Costituzione Lumen Gentium, Jaca Book, Milano 19822; M. KEHL, La Chiesa. Trattato sistematico di ecclesiologia cattolica, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; S. DIANICH - S. NOCETI, Trattato sulla Chiesa, Nuovo Corso di teologia sistematica 5, Queriniana, Brescia 2002; Dispense a cura del docente. I-TS05. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA - I Prof. FRANCESCO SCANZIANI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 1. L'antropologia teologica intende rendere ragione della visione cristiana dell'uomo, in dialogo con le altre comprensioni antropologiche, alla luce della rivelazione. 131 Il corso ha lo scopo di introdurre alla ricchezza dei contenuti di una materia ampia e articolata, ma soprattutto di argomentare quell'impianto sistematico che dia unitaÁ e fornisca metodo e criteri di interpretazione delle singole questioni. 2. L'antropologia teologica trova il proprio principio architettonico nel nesso cristologia-antropologia, indicato autorevolmente dal Vaticano II (GS 22), recuperato dal percorso storico e criticamente fondato nella Scrittura. Su questo principio il percorso si sviluppa lungo i seguenti passaggi. 2.1. Una sintetica panoramica storica intende argomentare l'attuale impostazione del trattato, che nella singolaritaÁ di Cristo ha trovato il suo principio unificante. 2.2. La tesi della predestinazione declina e fonda criticamente la risposta cristiana all'interrogativo sull'uomo. La veritaÁ dell'antropologia cristiana eÁ dischiusa dalla rivelazione biblica secondo cui tutti gli uomini sono predestinati da Dio Padre ad essere figli nel Figlio GesuÁ Cristo per opera dello Spirito Santo. 2.3. Entro questo orizzonte unitario, il percorso sistematico eÁ articolato in due quadri. Il primo mostra come la libertaÁ, creata nella conformazione a Cristo, sia posta come libertaÁ corporea nel mondo, nella differenza di uomo-donna, chiamata all'incorporazione in Cristo, nello Spirito. Il secondo approfondisce la drammatica storica della libertaÁ che, pur creata in Grazia, si irretisce nel peccato (originale) ed eÁ salvata dalla Grazia, attraverso un processo di remissione del peccato, giustificazione mediante la fede, ripresa della vita filiale. Analiticamente, il percorso saraÁ il seguente: I. SULLA TRACCIA DELL'UOMO. L'ANTROPOLOGIA TEOLOGICA DALLA MODERNITAÁ AD OGGI II. L'IDENTITAÁ CRISTIANA. L'UOMO CONFORMATO A CRISTO NELLO SPIRITO 132 1. La visione ``cristica'' dell'uomo. 2. La veritaÁ dell'antropologia cristiana. La predestinazione degli uomini in Cristo. 3. La creazione luogo dell'antropologia cristiana e segno per la comunione. 4. L'uomo centro dell'antropologia cristiana. La libertaÁ corporea, capacitaÁ di relazione. 5. Un'antropologia della libertaÁ creata come ``immagine'' di Dio 6. Uomo e donna sigillo dell'antropologia cristiana. La libertaÁ sessuata, differenza nella comunione. 7. La Grazia forma dell'antropologia cristiana. L'incorporazione a Cristo, realizzazione della comunione. III. LA STORIA CRISTIANA. CRISTO NELLA DRAMMATICA DELLA VICENDA UMANA ELANOIZUTITSI OLCIC 1. L'origine dell'antropologia cristiana. La protologia, destinazione a Cristo. 2. La storia dell'antropologia cristiana. Il peccato (originale), perdita della conformitaÁ a Cristo. 3. La ripresa e sviluppo dell'antropologia cristiana. La giustificazione nella Pasqua di Cristo. 4. Il destino escatologico. Dalla morte alla vita. 5. Essere con Cristo, compimento dell'umanitaÁ. Bibliografia: F.G. BRAMBILLA, Antropologia teologica. ``Chi eÁ l`uomo perche te ne curi?'' (= Nuovo corso di teologia sistematica 12), Queriniana, Brescia 2005; L. LADARIA, Antropologia teologica, Piemme, Casale Monf. (AL) 1995; G. COLZANI, Antropologia teologica. L'uomo: paradosso e mistero, EDB, Bologna 1997; G. MOIOLI, L'escatologico cristiano. Proposta sistematica, Glossa, Milano 1994; F. SCANZIANI, CosõÁeÁ la vita. Il senso del limite, della perdita, della morte, San Paolo, Cinisello B. (MI) 2007. I-TM07. MORALE SESSUALE Prof. ARISTIDE FUMAGALLI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 1. Il corso intende delineare l'interpretazione cristiana dell'esperienza morale specificamente sessuale, caratterizzata cioeÁ dalla differenza e dalla reciprocitaÁ che connota gli esseri umani, maschi e femmine. L'interpretazione del senso cristiano della relazione sessuata e sessuale che intercorre tra l'uomo e la donna dispone all'ulteriore obiettivo del corso di offrire le coordinate e i criteri essenziali per la valutazione morale dell'agire sessuale in generale e, particolarmente, di talune fattispecie. 133 2. Il programma del corso, corrispondendo al livello istituzionale dell'insegnamento della teologia morale, svolge il duplice compito, anzitutto, di rinvenire e presentare i fondamenti antropologici e teologici dell'esperienza sessuale, e quindi di indicare e illustrare sistematicamente le direttive che rendono l'esperienza sessuale un'esperienza d'amore cristiano. L'indagine dell'agire sessuale condotto alla luce della Rivelazione cristiana trasmessa dalla Tradizione della Chiesa cattolica evidenzia, infatti, il nesso sussistente tra l'amore umano e l'amore di Cristo. La struttura del corso prevede un'articolazione in cinque parti. La prima parte, dedicata ai Fondamenti antropologici, prendendo spunto da una breve fenomenologia dell'esperienza sessuale e avvalendosi delle interpretazioni scientifiche di carattere biologico, psicologico e socio-culturale proprie della sessuologia, giunge a delineare le principali dimensioni dell'antropologia sessuale. La seconda parte, riguardante i Fondamenti biblici, percorre il canone biblico della Scrittura illuminando il rapporto che sussiste tra la Rivelazione cristiana e l'agire sessuale. La terza parte, relativa ai Fondamenti storico-teologici, privilegiando alcuni episodi salienti, recensisce l'evoluzione della teologia e l'insegnamento del Magistero lungo le successive epoche, patristica, medioevale, moderna e contemporanea della Tradizione cristiana. La quarta parte, proponendo una Criteriologia morale, fornisce le coordinate fondamentali e i criteri principali per la valutazione morale dell'agire sessuale. La quinta parte affronta la valutazione morale di alcune Fattispecie dell'agire sessuale, scelte tra le piuÁ consuete e le piuÁ attuali. Bibliografia: Tra i manuali segnaliamo: G. PIANA, In NovitaÁ di vita, Cittadella, Assisi (PG) 2014, vol. II: Morale della persona e della vita; M.P. FAGGIONI, SessualitaÁ matrimonio famiglia, EDB, Bologna 2010. Per la saggistica, indichiamo invece gli studi di: L.S. CAHILL, Sesso, genere e etica cristiana (= Giornale di Teologia 293), Queriniana, Brescia 2003; E. FUCHS, Desiderio e tenerezza. Una teologia della sessualitaÁ, Claudiana, Torino 1988; X. LACROIX, Il corpo di carne. La dimensione etica, estetica e spirituale dell'amore, EDB, Bologna 1996; J. NORIEGA, Il destino dell'eros. Prospettive di morale sessuale (= Etica Teologica Oggi 41), 134 EDB, Bologna 2006. I-TM05. MORALE DELLA VITA Prof. STEFANO CUCCHETTI Corso semestrale: 3 ore settimanali ECTS 5 ELANOIZUTITSI OLCIC L'obiettivo fondamentale del corso eÁ quello di introdurre gli studenti all'impostazione morale delle questioni relative all'etica della vita fisica. In particolare questo obiettivo si declina nelle seguenti mete specifiche: a) introdursi nelle piuÁ recenti questioni relative all'etica della vita attraverso un'impostazione morale del discorso; b) conoscere le principali correnti culturali che si confrontano nei dibattiti pubblici; c) conoscere il dettato del magistero della chiesa cattolica in campo bioetico; d) recupero delle categorie morali fondamentali nel discorso bioetico. Introduzione: L'identitaÁ della bioetica 1. I paradigmi interpretativi della bioetica. 2. La situazione italiana. 3. La bioetica come etica della dimensione tecnica dell'agire. SEZIONE 1: ACCOGLIERE LA PERSONA CHE NASCE CAPITOLO 1: Il procreare umano 1. Fisiologia della procreazione. 2. Psicologia della procreazione. 3. Sociologia della procreazione. 4. Teologia della procreazione. 5. Etica della procreazione. CAPITOLO 2: La procreazione medicalmente assistita (PMA) 1. Tecniche di PMA. 2. Valutazione etica. 3. Il discernimento del magistero. 4. La situazione giuridica. CAPITOLO 3: L'aborto procurato. 1. Qualche numero per inquadrare il fenomeno in Italia. 2. Valutazione etica. 3. Il discernimento del magistero. 4. La situazione giuridica. SEZIONE 2: PRENDERSI CURA DELLA PERSONA MALATA CAPITOLO 4: Salute e malattia 1. Fenomenologia della malattia. 2. Antropologia della malattia. 3. Teologia della malattia. 4. Etica della malattia. 135 CAPITOLO 5: La tecnica genetica: questioni diagnostiche e terapeutiche 1. Dati essenziali di genetica umana. 2. La questione radicale: una rivoluzione medica? 3. Alcune problematiche specifiche. SEZIONE 3: ACCOMPAGNARE LA PERSONA CHE MUORE CAPITOLO 6: Il morire umano 1. La dimensione bio-fisiologica. 2. La dimensione psichica. 3. La dimensione sociale. 4. La dimensione teologica. 5. La sintesi nell'agire. CAPITOLO 7: Interpretazioni inautentiche del morire: eutanasia e esubero terapeutico 1. Il dibattito odierno sull'eutanasia. 2. Ripresa critica. 3. Riscoprire una spiritualitaÁ cristiana del morire. Bibliografia: Oltre alle dispense del docente si consiglia: M. CHIODI, Etica della vita. Le sfide della pratica e le questioni teoriche, Glossa, Milano 2006; S. CUCCHETTI, Interpretare la natura. Prospettive di fondazione della bioetica, Glossa, Milano 2011; M. FAGGIONI, La vita nelle nostre mani. Manuale di Bioetica teologica, EDB, Bologna 2016; E. SGRECCIA, Manuale di bioetica. 1. Fondamenti ed etica medica, Vita e Pensiero, Milano 2012; ID., Manuale di bioetica. 2. Aspetti medico-sociali, Vita e Pensiero, Milano 2010. I-TM03. MORALE SOCIALE - I Prof. PIER DAVIDE GUENZI Corso semestrale: 3 ore settimanali 136 ECTS 5 1) Il corso introduce alla lettura etico-teologica del sociale con stretta referenza alle dinamiche della cultura e del pensiero contemporaneo. L'accostamento alle ``istituzioni'' o ``strutture'' della societaÁ (politica ed economia) avvia allo studio delle loro peculiaritaÁ e alla formulazione del giudizio etico su alcune problematiche emergenti. ELANOIZUTITSI OLCIC 2) Dopo il momento introduttivo dedicato a focalizzare la categoria del ``sociale'', la prima sezione svolge una morale sociale fondamentale. Dapprima si ricostruisce l'emergenza del sociale come problema etico all'interno della vicenda storica del cristianesimo e della corrispettiva riflessione teologica. Lo sviluppo diacronico eÁ svolto con attenzione a figure o modelli particolarmente rilevanti: Agostino, Tommaso d'Aquino, Martin Lutero, la manualistica post-tridentina del De iustitia et iure e il mancato confronto critico con l'evoluzione del pensiero ``laico'' della modernitaÁ. In questa prospettiva ricostruttiva eÁ considerata, infine, la ``dottrina sociale della chiesa'', dai suoi esordi ottocenteschi sino al piuÁ recente magistero dei pontefici, evidenziandone potenzialitaÁ e limiti. L'impegno a dare ragione dei differenti modelli interpretativi permette di svolgere una piuÁ pertinente ermeneutica del testo biblico, cogliendo elementi di una riflessione sul sociale rintracciabili nel Primo Testamento e, soprattutto, nella predicazione di GesuÁ sul Regno di Dio e il suo discusso rapporto con le strutture e le istituzioni. Gli scritti neotestamentari della prima comunitaÁ cristiana, infine, danno ragione di una recezione e rielaborazione del messaggio di GesuÁ a stretto contatto con il contesto socioculturale e politico del tempo, lasciando intravedere l'oscillazione tra una posizione di leale adesione nei confronti delle istituzioni storiche e l'emergenza di una altrettanto chiara differenza e distanza critica, tensione riscontrabile lungo tutto il successivo pensiero cristiano. Nel capitolo sistematico della prima sezione si sviluppa l'idea di una teologia morale sociale come «ermeneutica pratica del senso dell'interazione sociale dei credenti in GesuÁ Cristo» (Alberto Bonandi). Tale opzione presuppone uno scavo interpretativo delle vicende sociali e il confronto con le principali dottrine socio-politiche della contemporaneitaÁ. La presentazione dei ``principi'' offerti dalla dottrina sociale della chiesa (persona e bene comune, sussidiarietaÁ e solidarietaÁ), in questa sezione, eÁ finalizzata alla verifica della loro portanza in ordine alla definizione di una societaÁ giusta e in vista di un corrispettivo compito normativo proprio della morale sociale. Nella sezione dedicata alla morale sociale speciale sono prese in esame le due principali istituzioni sociali: la politica e l'economia. In riferimento alla prima l'attenzione eÁ riservata alla democrazia politica e le questioni connesse al potere, all'autoritaÁ e alle dinamiche partecipative della societaÁ civile, oltre che, in ambito internazionale, alla promozione della pace tra i popoli. In riferi- 137 mento alla seconda, sono svolti i temi del rapporto della persona con i beni, la struttura del mercato, il problema del lavoro e la questione ecologica. Bibliografia: G. ANGELINI, I problemi della ``dottrina sociale''. Saggio introduttivo, in TH. HERR, La dottrina sociale della chiesa. Manuale di base, Piemme, Casale Monferrato 1988, V-XLVI; La dottrina sociale della chiesa, Glossa, Milano 1989; PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, Compendio della dottrina sociale della chiesa, Libreria Editrice Vaticana, CittaÁ del Vaticano 2004; E. COMBI - E. MONTI, Fede e societaÁ. Introduzione all'etica sociale, Centro Ambrosiano, Milano 2005; G. MANZONE, Una comunitaÁ di libertaÁ. Introduzione alla teologia sociale, Messaggero, Padova 2008; ID., Teologia morale economica, Queriniana, Brescia 2016; G. PIANA, In novitaÁ di vita. III - Morale socioeconomica e politica, Cittadella, Assisi 2013. I-STCH04. STORIA DELLA CHIESA contemporanea Prof. ANGELO MANFREDI Corso semestrale: 3 ore settimanali 138 ECTS 5 Il corso presenta una traccia della storia del cattolicesimo dalla fine del XVIII alla seconda metaÁ del XX secolo, privilegiando momenti significativi per la comprensione critica del rapporto tra Chiesa e modernitaÁ, con particolare riguardo agli sviluppi della teologia. Il corso fa perno su alcuni nuclei tematici: a) Come punto di partenza si esaminano le implicazioni nelle svolte rivoluzionarie tra Sette e Ottocento, non solo per le correlazioni tra i fattori politici e quelli culturali e religiosi, ma soprattutto per verificare i prodromi della cosiddetta cristianizzazione, nel flusso delle correnti illuministe e nei mutamenti sociali. b) Vengono studiati i riassetti ecclesiali in rapporto all'alleanza trono-altare; l'ultramontanismo; l'incoativa ``privatizzazione'' della vita e il Romanticismo, nei riverberi sulla religione, anche nell'ambito della pietaÁ popolare. ELANOIZUTITSI OLCIC c) Un particolare risalto vien dato all'affermarsi del ``nuovo papato'': la robusta centralizzazione delle istituzioni, gli interventi del pontefice piuÁ incisivi e diretti, il ``movimento verso Roma''. Il concilio Vaticano I viene inquadrato negli elementi genetici e negli esiti conseguiti, soprattutto a livello teologico. d) Le caratteristiche della professione cattolica durante l'affermarsi, ad alterne fasi della societaÁ industriale, costituiscono oggetto di approfondimenti rapportati al disegno di Leone XIII, alle iniziative del movimento cattolico, alle spinte verso un'evangelizzazione preoccupata di recepire le diversitaÁ delle culture su scala mondiale. e) Una particolare disamina eÁ dedicata alla crisi modernista, come sintomo dei contraccolpi esercitati dalle discipline storico-critiche, dalle istanze ermeneutiche e in genere filosofiche, sulla comprensione nel patrimonio tradizionale del cristianesimo. Si analizzano in seguito sia il consolidarsi dei nazionalismi, alternativi alle spinte ``cattoliche'' verso l'universalismo, sia le dirompenti ripercussioni delle guerre e dei totalitarismi sulla mentalitaÁ, le opzioni, la condotta dei fedeli e della gerarchia. f) Per il periodo che va dal secondo dopoguerra al concilio Vaticano II si operano scavi nei terreni dell'intuizione conciliare di papa Giovanni XXIII e dell'impegno di pastori e fedeli per ``educare uomini e popoli'' e per approfondire aspetti della vita cristiana, specie nel suo radicamento liturgico. L'evoluzione del movimento ecumenico verraÁ seguita nelle tappe principali, cosõÁ come lo spostamento dell'asse del cristianesimo dal Nord al Sud del mondo. I testi e l'evento conciliare vengono correlati con dinamiche antecedenti e successive, considerandone le virtualitaÁ e i rimbalzi sui processi di globalizzazione. Bibliografia: J. METZLER (ed.), Dalle missioni alle chiese locali (1846-1965) (Storia della Chiesa dalle origini ai nostri giorni, 24), SAIE, Milano 1991; G. MARTINA, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni. III: la Chiesa nell'etaÁ del liberalismo, Morcelliana, Brescia 1995; ID., Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni. IV: L'etaÁ contemporanea, Morcelliana, Brescia 1995; R. REÂMOND, La secolarizzazione. Religione e societaÁ nell'Europa contemporanea, Laterza, Roma-Bari 1999; PH. CHENAUX, Il Concilio Vaticano II, Carocci, Roma 2012; Storia del cristianesimo. IV: l'etaÁ contemporanea (secoli XIX-XXI), Carocci, Roma 2015 139 I-DC01. DIRITTO CANONICO - I Prof. DANIELE MOMBELLI Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Il corso si prefigge di offrire una prima conoscenza del diritto canonico come branca del sapere teologico e pastorale della Chiesa. Si vorrebbe accompagnare gli studenti a comprendere l'opportunitaÁ dello studio di questa disciplina come una delle modalitaÁ di conoscenza del mistero della Chiesa e di possibile servizio al suo interno. Oltre alla conoscenza dei principi generali di carattere filosofico, teologico e giuridico del diritto canonico, si intende offrire la conoscenza dei principali istituti trattati dal libro I del Codice e l'approfondimento dei diritti e obblighi di tutti i fedeli. 2. Il corso affronteraÁ in primo luogo l'approfondimento delle ragioni dello studio del diritto canonico. Alla luce di alcuni fondamentali documenti del Magistero si cercheraÁ di dare ragione di questo studio, compreso all'interno delle discipline teologiche. Si passeraÁ poi ad affrontare il fondamento filosofico e teologico del diritto canonico. Si tratteraÁ di approfondire il diritto nella realtaÁ umana, alla luce del concilio Vaticano II, centrata sulla persona. Anche l'approccio teologico, tenendo conto delle diverse linee di pensiero, faraÁ riferimento a quanto definito dal Concilio, in particolare collocando la dimensione giuridica all'interno della ecclesiologia, intesa come ecclesiologia di comunione. SeguiraÁ l'attenzione allo sviluppo nella storia della presenza del diritto nella vita della Chiesa: dalle origini si affronteranno gli snodi particolari, in specie la formazione del Corpus Iuris Canonici, la vicenda del concilio di Trento e la formazione del Codice di diritto canonico del 1917 e del 1983. Un ulteriore capitolo riguarderaÁ il Libro Primo del Codice di diritto canonico. Dopo aver analizzato i canoni introduttivi ci si soffermeraÁ sulle tematiche principali, utili per lo studio dei libri successivi. Un ultimo capitolo toccheraÁ alcuni temi del Libro Secondo del Codice di diritto canonico, il Popolo di Dio. In particolare si affronteraÁ la tematica riguardante i fedeli in genere. 140 Bibliografia: Obbligatoria: G.I.D.D.C. (ed.), Corso istituzionale di diritto canonico, AÁncora, Milano 2005; REDAZIONE DI QUADERNI DI DIRITTO EC- (ed.), Codice di diritto canonico commentato, AÁncora, Milano 20093. Generale consigliata: G.I.D.D.C., Il diritto nel mistero della Chiesa, vol. I, Pontificia UniversitaÁ Lateranense, Roma 19953; G.F. GHIRLANDA, Introduzione al diritto ecclesiale. Lineamenti per una teologia del diritto della Chiesa, Gregorian & Biblical Press, Roma 2013; L. MUSSELLI, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Giappichelli, Torino 1992. Riviste: «Quaderni di diritto ecclesiale», AÁncora, Milano 1988ss. (www.quadernididirittoecclesiale.org). CLESIALE Corso annuale: 2 ore settimanali ELANOIZUTITSI OLCIC I-BIB06. ESEGESI A.T.: PENTATEUCO Prof.ssa LAURA INVERNIZZI ECTS 6 1) Il corso vuole offrire la strumentazione di base per essere in grado d'interpretare i testi della toÃraÃ. La selezione dei testi letti si spiega tenendo conto del carattere necessariamente antologico del corso e della particolare difficoltaÁ ermeneutica di alcune pagine. 2) Le pagine studiate saranno prese da queste sezioni: A. L'eziologia metastorica di Gen 1-11. B. I cicli di Abramo, Isacco e Giacobbe (Gen 11,27-37,18). C. L'«uscita dall'Egitto» (Es 1,1-15,21). D. Il ``testamento'' di MoseÁ (Dt 4-11). 3) Si utilizzeranno diversi metodi. In dialogo con i risultati del metodo storico-critico, si faraÁ uso della retorica, della narratologia e della simbologia. Si presuppone la possibilitaÁ di accedere alla strumentazione di base: una edizione critica della Bibbia ebraica e della Bibbia greca e una buona introduzione moderna. L'esame consisteraÁ nella verifica dell'acquisizione degli strumenti esegetici, della precisione terminologica e metodologica e della comprensione delle questioni fondamentali presentate, mediante l'applicazione ai testi esaminati durante le lezioni. Bibliografia: G. BORGONOVO ET ALII, Torah e storiografie dell'Antico Testamento (Logos 2), ElleDiCi, Leumann TO 2012; J.L. SKA, Introduzione 141 alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia, EDB, Bologna 2000. IBIB07. ESEGESI A.T.: SCRITTI PROF. GIANANTONIO BORGONOVO Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 I. Il corso vuole offrire la strumentazione di base per l'interpreõ della Bibbia tazione dei testi appartenenti alla sezione dei ketuÃÃm Ebraica e dei sapienziali della Bibbia Greca. La selezione dei testi si spiega tenendo conto del carattere necessariamente antologico del corso e della particolare difficoltaÁ ermeneutica di alcune pagine nella cornice di un tema di primario interesse teologico. II. Le pagine analizzate esegeticamente: a) Il luogo della h.okmaà (Gb 28). b) La h.okmaà danza davanti a JHWH e agli umani (Pr 8). c) La h.okmaà e la toÃraà (Sir 24 e Bar 3,9±4,4). d) La h.okmaà e la ruÃah. (Sap 7,22±8,1). e) Gli sviluppi nelle tradizioni rabbinico-farisaica e cristiana. A modo di conclusione: f) L'amore, sigillo del Creatore (Ct 8,5-7.8-14). III. Si utilizzeranno diversi metodi. In dialogo con i risultati del metodo storico-critico, si faraÁ uso della retorica, della narratologia e della simbologia. Bibliografia: 142 Per un confronto dialettico con il metodo e i contenuti del corso, tutti devono leggere l'opera ormai classica di G. VON RAD, La sapienza in Israele, Marietti, Torino 1975. Strumentazione di base necessaria: a) un'edizione critica della Bibbia Ebraica; b) un'edizione critica della Bibbia Greca; c) una buona traduzione moderna. Testi di riferimento raccomandati: R.E. MURPHY, L'albero della vita. Una esplorazione della letteratura sapienziale biblica (Biblioteca Biblica 13), Queriniana, Brescia 1993; A. BONORA - M. PRIOTTO (ed.), Libri Sapienziali e altri scritti (Logos 4), ElleDiCi, Leumann (TO) 1997; V. MORLA ASENSIO, Libri sapienziali e altri scritti (Introduzione allo Studio della Bibbia 5), Paideia, Brescia 1997; T.M. LORENZIN, Esperti in umanitaÁ. Introduzione ai libri sapienziali e poetici (Graphe 4), ElleDiCi, Leumann (TO) 2013. Ulteriore bibliografia mirata alle singole pagine saraÁ indicata durante lo svolgimento del corso. I-LIT02. LITURGIA - II Prof. PAOLO TOMATIS Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ELANOIZUTITSI OLCIC Il corso si propone di investigare la ``forma'' teologica fondamentale dei sacramenti come forma rituale. In questa luce, obiettivo del corso eÁ l'apprendimento del senso delle celebrazioni dei sacramenti dal punto di vista teologico-liturgico, alla luce della storia e degli attuali libri liturgici. 1. Forma teologica e forma liturgica dei sacramenti: il caso dell'Eucaristia. 2. Il concetto di Iniziazione cristiana come principio di comprensione dei sacramenti del Battesimo e della Confermazione. 3. Battesimo e Confermazione: storia, liturgia, teologia. 4. L'Eucaristia, per ritus et preces: mistagogie di ieri e di oggi. 5. Il nuovo Rito della Penitenza e la sua recezione. 6. L'unzione dei malati e il suo rapporto con il Benedizionale. Bibliografia: A. GRILLO - M. PERRONI - P.R. TRAGAN (ed.), Corso di teologia sacramentaria 2. I sacramenti della salvezza, Queriniana, Brescia 2000, 59-225; 309-376; Rituali dell'Iniziazione cristiana degli adulti, del Battesimo dei bambini, della Confermazione; Ordinamento generale del Messale Romano; Rito della Penitenza e dell'Unzione degli infermi. I-LA05. LETTORATO DI EBRAICO BIBLICO (opzionale) Prof. GABRIELE MARIA CORINI Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 143 Presupponendo la conoscenza fondamentale della lingua ebraica, il corso, attraverso l'applicazione diretta ai testi dell'Antico Testamento permetteraÁ l'approfondimento del sistema verbale, della sintassi e del lessico. Verranno presi in esame diversi tipi di testo. Gli studenti verranno introdotti alla critica testuale e alla lettura della Massora. Gli studenti prepareranno personalmente la traduzione e il commento grammaticale dei testi: su questa base si svilupperaÁ il lavoro di approfondimento in aula. Bibliografia: Biblia Hebraica Stuttgartensia - Biblia Hebraica Quinta; L. KOEH- W. BAUMGARTNER, HebraÈisches und aramaÈisches Lexicon zum Alten Testament, Brill, Leiden - Boston 1967-1995 (inglese: 1994-2001); L. ALONSO SCHOÈKEL, Dizionario di ebraico biblico LER (Guida alla Bibbia), Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2013; P. JOUÈON - T. MURAOKA, A Grammar of Biblical Hebrew (Subsidia Biblica 27), Pontifical Institute Press, Roma 20062; A. NICCACCI, Sintassi del verbo ebraico nella prosa biblica classica, Franciscan Printing Press, Jerusalem 1986; ID., Lettura sintattica della prosa ebraico-biblica. Principi e applicazioni, Franciscan Printing Press, Jerusalem 1991. 144 QUARTO - QUINTO ANNO I-TS09. TEOLOGIA DEI SACRAMENTI - II Prof. SERGIO UBBIALI Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ELANOIZUTITSI OLCIC 1. Il corso presuppone come giaÁ perseguito un primo lavoro d'indagine attorno ai piuÁ fondamentali problemi riflessivi connessi a quelle specifiche azioni ecclesiali, presenti fin dall'origine nella vita della Chiesa, alle quali la riflessione medioevale si rivolgeraÁ precisando in maniera puntuale la categoria teologica di sacramentum. La ricerca su questo singolare episodio d'esame, la sua connessione al momento biblico e insieme a quello contemporaneo, indica lo spazio tematico da investigare giacche la sua rigorosa conoscenza risulta indispensabile in ordine alla spiegazione del perche l'accesso umano a Dio non possa disgiungersi dalla celebrazione di simili azioni rituali. 2. Materia specifica del corso eÁ l'analisi della nozione di sacramentum, colta nel grandioso momento sorgivo ovvero nella teologia scolastica, la cui illustrazione richiede a ogni modo che l'episodio sia collocato entro il piuÁ complessivo contesto della riflessione circa le azioni simboliche e rituali della Chiesa, codificate nel settenario sacramentale. Il passaggio da GesuÁ alla Chiesa, il passaggio dalla prima comunitaÁ cristiana alle generazioni successive fornisce il quadro del problema, sicche il referente primario per lo sviluppo dell'indagine saraÁ il sacramento dell'eucarestia e le radicali complesse questioni teoriche alle quali la «presenza di Cristo nel tempo» obbliga l'esame. Il confronto con le questioni teoriche messe in evidenza con l'eucarestia sanciraÁ come il sacramento coincida con la fides ecclesiae ossia con cosa si conferma indispensabile affinche la fede personale sorga secondo la propria veritaÁ, l'uomo creda a Dio e non ceda all'idolo. Bibliografia: Dispense a cura del docente; S. UBBIALI, Il sacramento cristiano. Sul simbolo rituale (LeitourgõÂa. Sezione teologica), Cittadella, Assisi 2008. 145 I-TS10. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA - II Prof. FRANCESCO SCANZIANI Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1) Il corso intende riprendere monograficamente alcuni snodi cruciali della visione cristiana dell'uomo. A partire dall'impianto offerto nel primo ciclo saranno approfondite alcune questioni alla luce del dibattito recente, in modo tale da offrirne un aggiornamento esemplificativo per alcune sezioni della sistematica. 2) La proposta intende approfondire due momenti cruciali della vicenda dell'uomo ± nonche capitoli essenziali del trattato ±: a) la predestinazione e b) la teologia della morte, inizio e compimento del percorso. a) Figli nel figlio: la dottrina della predestinazione, veritaÁ dell'antropologia cristiana In primo luogo, saraÁ ripreso il capitolo della predestinazione: snodo ad un tempo metodologico e questione dottrinale centrale per un'impostazione cristocentrica dell'antropologia teologica. Alla luce della tradizione e del rinnovamento del concilio Vaticano II, il tema si propone come chiave interpretativa delle questioni antropologiche e insieme come principio unificante la visione cristiana dell'uomo. b) ``Perche cercate tra i morti il Vivente?! (Lc 24,5). Cristo nostra speranza oltre la morte In secondo luogo, una riflessione sulla morte: tra oblio e urgenza di una parola cristiana per ``vivere la morte'', quale compimento del cammino della libertaÁ creata in Cristo. Bibliografia: 146 F.G. BRAMBILLA, Antropologia teologica. ``Chi eÁ l`uomo perche te ne curi?'' (= Nuovo corso di teologia sistematica 12), Queriniana, Brescia 2005; F. SCANZIANI, Predestinazione (= le parole della fede), Cittadella Editrice, Assisi 2014; K. BARTH, La dottrina dell'elezione divina. Dalla Dogmatica ecclesiastica, UTET, Torino 1983; P.A. SEQUERI, La fede che salva e la fede testimoniale: Retractatio catholica del tema dell'elezione divina, in E. GUERRIERO - A. TARZIA (ed.), I volti di Dio. Il Rivelato e le sue tradizioni, San Paolo, Cinisello Balsamo 1992, 69-82; J.-M.R. TILLARD, La morte enigma o mistero?, Qiqajon, Magnano 1998, 131-186; K. RAHNER, Sulla teologia della morte. Con una digressione sul mar- tirio (= Quaestiones Disputate), Morcelliana, Brescia 19723 (or. 1958); ID., Il morire cristiano, in Mysterium Salutis, vol. 10, Queriniana, Brescia 1978, 577-594 (ora in Giornali di Teologia 341, Queriniana, Brescia 2009); G. MARTELET, Libera risposta ad uno scandalo. La colpa originale, la sofferenza e la morte, Querinana, Brescia 1987; F. SCANZIANI, CosõÁeÁ la vita. Il senso del limite, della perdita, della morte, San Paolo, Cinisello B. (MI) 2007. I-TS11. ECCLESIOLOGIA - II Prof. GIOVANNI ROTA ECTS 5 Il corso intende approfondire alcune questioni teologiche di attualitaÁ nel campo della ecclesiologia; si propone, inoltre, di introdurre gli studenti alla riflessione della mariologia all'interno dell'enciclopedia teologica. I. Ecclesiologia Prendendo come schema di riferimento le quattro proprietaÁ della chiesa, si presenteranno le seguenti questioni ecclesiologiche speciali, particolarmente dibattute nel campo della ecclesiologia contemporanea. 1. Nell'ambito dell'unitaÁ, si cercheraÁ di individuare quali relazioni esistono fra la Chiesa universale e la Chiesa particolare. 2. Approfondendo la questione della santitaÁ, si studieraÁ la questione della dimensione sacramentale della Chiesa quale istituzione santificata e santificante. 3. In connessione con la nota della cattolicitaÁ, verranno indagate origine, sviluppo e comprensione attuale dell'effato extra ecclesiam nulla salus. 4. Nell'ambito della questione dell'apostolicitaÁ si indagheraÁ la tensione fra apostolicitaÁ di dottrina e apostolicitaÁ di ministero e la tematica emergente dei ministeri laicali. II. Mariologia 1. VerraÁ stilato uno status quaestionis della riflessione mariologica contemporanea, concentrandosi in particolare sulle questioni di metodo e di impostazione del trattato. 2. Si presenteraÁ la testimonianza della Scrittura circa il posto della Madre di Dio nell'evento della Rivelazione. ELANOIZUTITSI OLCIC Corso semestrale: 3 ore settimanali 147 3. Si tracceranno le linee essenziali di una storia della mariologia, concentrandosi in particolare sui ``quattro dogmi mariani'': maternitaÁ divina, verginitaÁ perpetua, immacolata concezione, assunzione al cielo. 4. Si rintracceraÁ nella ripresa sistematica il posto di Maria nella fede cristiana, cercando di evidenziare «il nesso con il fondamento della fede cristiana» (DV 11). 5. Lo studio si concluderaÁ col tema della devozione mariana. Bibliografia: I. Ecclesiologia: A.T.I., L'ecclesiologia contemporanea, a cura di D. VALENTINI, EMP, Padova 1994; Dispense a cura del docente. II. Mariologia: G. COLZANI, Maria, mistero di grazia e di fede, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1996; PONTIFICIA ACADEMIA MARIANA INTERNATIONALIS, La madre del Signore. Memoria, presenza, speranza. Alcune questioni attuali sulla figura e la missione della beata Vergine Maria, CittaÁ del Vaticano 2000; dispense a cura del docente. I-TM06. MORALE SOCIALE - II Prof. PIER DAVIDE GUENZI Corso semestrale: 2 ore settimanali 148 ECTS 3 1) Il corso, in continuitaÁ con Morale sociale - I, svolge alcuni approfondimenti di morale sociale, pur acquisendo una specifica e compiuta fisionomia. Il corso eÁ focalizzato sugli elementi caratterizzanti il processo di globalizzazione in atto, soprattutto sul versante dell'economia e del sistema delle comunicazioni. In particolare, nella prima parte, sono considerati aspetti di attualitaÁ nell'etica economica e, nella seconda parte, una introduzione alle questioni connesse al fenomeno della comunicazione sociale in vista di una sua valutazione etica. 2) La prima parte provvede a una piuÁ approfondita considerazione del rapporto tra etica ed economia, con riferimento allo sviluppo storico della riflessione sia in ambito cristiano sia del pensiero e delle scienze economiche. A integrazione dei temi affrontati nel precedente corso di morale sociale, l'attenzione eÁ riservata all'organizzazione dell'impresa quale unitaÁ fondamen- tale del sistema economico e alle questioni emergenti nell'ambito dell'etica finanziaria. La seconda parte del corso introduce a un aspetto rilevante della vita sociale contemporanea, la comunicazione sociale, che impone il confronto con le teorie e le pratiche comunicative, la valutazione dello sviluppo del sistema mass-mediale e la sua incidenza sulla vita delle persone e della societaÁ, per un puntuale discernimento etico. Bibliografia: ELANOIZUTITSI OLCIC G. PIANA, In novitaÁ di vita. III - Morale socioeconomica e politica, Cittadella, Assisi 2013; G. MANZONE, Teologia morale economica, Queriniana, Brescia 2016; A. FABRIS, Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2006. I-BIB10. ESEGESI DI PAOLO Prof. FRANCESCO BARGELLINI Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 1) Il corso vuole familiarizzare lo studente con alcune tra le pagine piuÁ importanti delle lettere di sicura paternitaÁ paolina. Dal punto di vista metodologico, la presentazione dei passi scelti intende mostrare come un'accurata analisi esegetica possa non solo precisare il messaggio, ma altresõÁ far apprezzare lo spessore teologico e le ``ricadute'' pastorali. Anche se si spazieraÁ dalla lettera ai Romani a quelle ai Corinzi, dalla lettera ai Galati a quella ai Filippesi, la prima lettera ai Corinzi saraÁ lo scritto di riferimento: una finestra dalla quale affacciarsi sull'universo paolino. 2) Riprendendo gli aspetti essenziali dell'orizzonte storico e letterario delineato nell'introduzione alla letteratura paolina, saranno presentati e discussi numerosi brani delle lettere di Paolo, privilegiando le pagine piuÁ dense dal punto di vista teologico, cristologico, pneumatologico, sacramentale, soteriologico, morale ed ecclesiologico. A tale scopo il corso offre per alcuni brani un inquadramento storico e letterario; una traduzione letterale dall'originale greco; un'esegesi che introduce alla riflessione teologica e all'attualizzazione ecclesiale. In altri casi, invece, la spiegazione ricorre a un approccio piuÁ sintetico, evidenziando i temi 149 portanti del pensiero di Paolo. Sollecitando cosõÁ la capacitaÁ personale degli studenti di interpretare la letteratura paolina nell'alveo della tradizione della Chiesa, il corso non solo mette le basi per la riflessione teologico-sistematica, ma dischiude anche interessanti sentieri di ``attualizzazione'' pastorale e spirituale. 3) L'esame finale, che presuppone una conoscenza generale del corpus paulinum, si articola in due momenti. Nel primo il candidato saraÁ esaminato sul corso frontale svolto durante l'anno mediante una domanda del docente. Mentre nel secondo il candidato eÁ chiamato a presentare e a discutere la tematica preparata personalmente e scelta da uno dei ventiquattro capitoli in cui si suddivide il libro di F. MANZI, Introduzione alla letteratura paolina (EDB manuali), EDB, Bologna 2015. Bibliografia: B. MAGGIONI - F. MANZI (ed.), Lettere di Paolo (= Commenti e Studi Biblici s.n.), Cittadella, Assisi 2005; F. BARGELLINI, Paolo. Tra esegesi e spiritualitaÁ (Bibbia e Terra Santa 4), Messaggero, Padova 2011; F. MANZI, Introduzione alla letteratura paolina (EDB manuali), EDB, Bologna 2015; A. PITTA, L'evangelo di Paolo. Introduzione alle lettere autoriali (Graphe 7), LDC, Torino 2013; R. FABRIS, La tradizione paolina (La Bibbia nella storia 12), EDB, Bologna 1995; V. FUSCO, Le prime ComunitaÁ Cristiane. Tradizioni e tendenze nel cristianesimo delle origini (La Bibbia nella storia 8), EDB, Bologna 1997. I-BIB11. ESEGESI A.T.: PROFETI Prof. PATRIZIO ROTA SCALABRINI Corso semestrale: 3 ore settimanali 150 ECTS 5 1) Il corso eÁ dedicato all'esegesi dei libri profetici. L'obiettivo perseguito eÁ quello di una conoscenza piuÁ approfondita del testo biblico e di una maggiore dimestichezza nell'uso degli strumenti per l'esegesi dei testi anticotestamentari. In particolare si vuole avvicinare lo studente al testo biblico nella lingua originale (ebraico) e talora nella traduzione greca della LXX, per poter apprezzare direttamente il tenore del testo. Nell'accostamento ai testi ci si avvarraÁ sia della metodologia stori- ELANOIZUTITSI OLCIC co-critica, sia di alcune metodologie sincroniche, come l'analisi semantica, retorica... 2) Presupponendo una conoscenza delle grandi questioni circa la natura e la storia del profetismo biblico, il corso si addentra direttamente nell'incontro con testi profetici particolarmente significativi per il loro messaggio teologico. Per il profeta Isaia l'esegesi riguarderaÁ alcuni passi della prima sezione (Is 1-12). Per quanto riguarda il cosiddetto Deuteroisaia, si affronteranno gli aspetti esegetici ed ermeneutici collegati alla figura del ``Servo'' del Signore. Per Geremia si analizzeranno alcuni passi degli oracoli sul popolo (Ger 1; 2,1-19; 9,1-24; 17,1-13). Per le `confessioni' si studieraÁ la problematica generale e, piuÁ analiticamente, Ger 15,10-21 e Ger 20,7-18. Infine si leggeranno alcuni passi del libretto della consolazione (Ger 30-31). L'esegesi di questi testi chiederaÁ un'attenzione particolare al problema testuale specifico del libro di Geremia. Per il libro di Ezechiele gli studenti affronteranno i passi di Ez 36,1-37,14. Per il libro dei Dodici Profeti eÁ prevista un'esegesi di Aggeo e di alcuni passi di Malachia. Per l'approfondimento personale lo studente potraÁ affrontare a sua scelta o lo studio di Osea 1-3; 11, oppure di Amos 7-9, o anche di Abacuc 1-3. 3) Lo svolgimento del corso si avvale sostanzialmente di lezioni frontali. Agli studenti eÁ richiesta una previa conoscenza degli aspetti generali dei vari libri profetici che verranno analizzati, ma soprattutto una previa lettura dei passi biblici, possibilmente giaÁ nel testo originale. Nelle lezioni non si affronteraÁ soltanto l'aspetto filologico e contenutistico dei vari testi analizzati, ma si offriranno degli esempi circa l'uso concreto del testo critico, delle traduzioni antiche, dei vocabolari, dei dizionari teologici, dei commentari, ecc. Lo studio personale e il lavoro di approfondimento dovranno provvedere ad assicurare anche una conoscenza del quadro storico in cui si collocano i singoli profeti, nonche la ripresa degli elementi forniti oralmente durante la lezione e per iscritto tramite le dispense del corso. Bibliografia: Essendo analitico il lavoro di esegesi, la bibliografia specifica per i singoli testi analizzati verraÁ offerta durante il corso e indicata 151 nelle dispense. Necessario eÁ il testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia, Editio funditus renovata, ediderunt K. ELLIGER W. RUDOLPH, Textum masoreticum curavit H.P. RUÈGER, Masoram elaboravit G.E. WEIL, Editio secunda emendata opera W. RUDOLPH - H.P. RUÈGER, Editio quinta emendata opera A. SCHENKER, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 1977 [19975]. I-BIB12. TEOLOGIA BIBLICA Prof. GIANANTONIO BORGONOVO «ATTESTAZIONE BIBLICA E MEMORIA FONDATRICE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 I. Il corso vuole riflettere sulla fenomenologia del testo della Bibbia cristiana, nella sua dialettica inscindibile di Primo e Nuovo Testamento. A partire da essa, si cercheraÁ di mettere a fuoco la ricchezza delle armoniche della poetica dei corpi scritturistici che compongono il canone biblico, trovando in esso non l'atto arbitrario di una tradizione religiosa, ma la fondazione da cui questa tradizione eÁ generata e sostenuta nella logica stessa del mistero dell'incarnazione. II. I temi trattati saranno: a) L'uno e l'altro testamento: un linguaggio ``fatale''. b) Fenomenologia e poetica del TaNaK (toÃraÃ, nebõÃ'õÃm, ketuÃbõÃm). c) Fenomenologia e poetica del Nuovo Testamento. d) L'attestazione biblica: imprescidibile e insufficiente. e) Canone e ispirazione: un capitolo della teologia dell'incarnazione. III. Il carattere sintetico del corso presuppone l'acquisita conoscenza sia dei problemi introduttivi sia dei problemi esegetici ± almeno nelle parti essenziali ± dell'intera Bibbia Cristiana. Bibliografia: 152 H.J. KRAUS, La teologia biblica. Storia e problematica (Biblioteca Teologica 16), Paideia, Brescia 1979; G. SEGALLA, «Teologia biblica», in Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, a cura di P. ROSSANO ET ALII, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1988, 1533-1552; L.G. PERDUE, The collapse of history; Reconstructing Old Testament theology (Overtures to Biblical Theology), Augsburg For- tress Press, Minneapolis MN 1994; F. WATSON, Text, Church and world. Biblical interpretation in theological perspective, T. & T. Clark International, London - New York NY 1994 [ 20042]; CH. DOHMEN - TH. SOÈDING (ed.), Eine Bibel - Zwei Testamente. Positionen Biblischer Theologie (Uni-TaschenbuÈcher fuÈr Wissenschaft 1893), F. SchoÈningh, Paderborn - MuÈnchen - Wien 1995; CH.H.H. SCOBIE, The ways to our God. An approach to Biblical theology, William B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids MI 2003; M. LAWRENCE, Biblical theology in the life of the Church. A guide for ministry, Foreword by TH.R. SCHREINER, Crossway Books, Wheaton IL 2010, 340. Corso semestrale: 2 ore settimanali ELANOIZUTITSI OLCIC I-STTH03. STORIA DELLA TEOLOGIA CONTEMPORANEA Prof. GIUSEPPE NOBERASCO ECTS 3 1) Il corso intende introdurre alla teologia contemporanea a partire dall'intento fondamentale che la attraversa fin dalla svolta dialettica degli inizi del Novecento: far valere la storicitaÁ effettiva dell'iniziativa divina e dell'esperienza umana come la vera Cosa del Cristianesimo. Si metteraÁ in evidenza come tale scoperta sia alla base dei diversi modelli di comprensione del sapere teologico che di volta in volta verranno elaborati e delle categorie ritenute decisive per pensare la relazione definitiva stabilita da Dio con l'uomo nella vicenda di GesuÁ. 2) La trattazione si articola in tre parti corrispondenti a tre categorie centrali nel corso della teologia novecentesca: la rivelazione, la storia, la libertaÁ. Tale successione non vuole semplicemente riprendere l'ordine cronologico della vicenda, ma fare emergere la questione teorica ad essa soggiacente. La prima parte mette in luce il senso della svolta barthiana per lo statuto della teologia, il guadagno ad essa legato, ma anche gli interrogativi lasciati aperti: il ruolo della decisione umana rispetto all'iniziativa divina, la possibilitaÁ di un'ontologia linguistica che permetta di pensare insieme la differenza della rivelazione e l'atto interpretativo umano. La seconda parte prende in esame la categoria della storia, ritenuta capace di superare il riferimento puramente positivistico 153 alla rivelazione: come orizzonte comune dell'esperienza, come fondamento di una prassi emancipativa. La parte conclusiva cerca nella categoria della libertaÁ la possibilitaÁ di chiarificare le difficoltaÁ delle due prospettive precedenti: essa consente di ripensare, da una parte, la storicitaÁ dell'iniziativa divina, il suo giungere a destinazione nell'atto del soggetto e, dall'altra, di cogliere l'autentica dinamica della prassi. In questo contesto vengono messi a tema i diversi approcci, maturati nel Novecento, alla questione della soggettivitaÁ: l'approccio trascendentale; la fenomenologia con il suo intento di pensare la dinamica della soggettivitaÁ a partire dalla storicitaÁ; il progetto che fin dai suoi inizi anima la FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale di affermare la libertaÁ come cifra sintetica della rivelazione cristiana. Bibliografia: J. MOLTMANN (ed.), Le origini della teologia dialettica, Queriniana, Brescia 1976; ID., Esperienze di sapere teologico. Vie e forme della teologia cristiana, Queriniana, Brescia 2001; G. ANGELINI S. MACCHI (ed.), La teologia del Novecento. Momenti maggiori e questioni aperte, Glossa, Milano 2008; Antropologia e teologia: un ripensamento urgente, «Teologia» 34 (2009) 319-519; GesuÁ Cristo e l'uomo: il caso serio della libertaÁ, «Teologia» 35 (2010) 323-504; Lineamenti di antropologia teologica: interpretazioni, «Teologia» 36 (2011) 315-520; D. ALBARELLO ET ALII, La fede. Dire Dio dicendo seÂ, Glossa, Milano 2015. I-TO01. TEOLOGIA ORIENTALE Prof. EMANUELA FOGLIADINI Corso semestrale: 2 ore settimanali 154 ECTS 3 1) Il corso ha come obiettivo una breve ma completa presentazione della storia dell'impero bizantino, dei principali Orienti cristiani e dei capitoli fondamentali della teologia, iconografia, liturgia, spiritualitaÁ da questi elaborati nel corso dei secoli. Tale obiettivo saraÁ perseguito attraverso una presentazione degli autori principali della patristica e della teologia orientale. Il corso punta a fare conoscere la visione elaborata dai medesimi cristianesimi orientali e metterla in relazione con la declinazione teo- ELANOIZUTITSI OLCIC logica formulata sui vari temi dai cristianesimi occidentali (cattolico e protestante). 2) Il corso si propone, in una prima parte, di presentare la specificitaÁ della storia dell'impero bizantino e degli Orienti cristiani, in quanto luogo fondativo del pensiero teologico, della dottrina e dell'iconografia. Tale ricostruzione eÁ utile anche a inquadrare le radici di un dialogo complesso con l'Occidente, le cui divergenze teologiche erano giaÁ presenti nel primo millennio e si resero palesi nel corso del secondo. La peculiare declinazione della riflessione teologica degli Orienti cristiani, e in particolare dell'Ortodossia, eÁ oggetto della seconda e piuÁ ampia parte del corso. Ci si soffermeraÁ dunque sulla presentazione dei temi fondamentali: la TrinitaÁ, la cristologia, la Theotokos, l'ecclesiologia, la liturgia, l'immagine sacra, i sacramenti. Gli studenti saranno introdotti alla conoscenza di queste macro tematiche e anche a un'analisi teologica ragionata e critica dei fondamenti, delle potenzialitaÁ e anche delle criticitaÁ delle varie interpretazioni. 3) Il corso lavoreraÁ sul duplice approccio parola-immagine alle diverse questioni proposte, attraverso una metodologia storicocritica che affronta il tema non in modo confessionale ma scientifico. Gli snodi dottrinali saranno presentati sia dal punto di vista della riflessione teologica sia iconografica. Le immagini sacre utilizzate non saranno solo un supporto alla spiegazione del tema, ma un'espressione autonoma e complementare della teologia, come intesa da molti Orienti cristiani. Bibliografia: E. FOGLIADINI, Parola e immagini tra Oriente e Occidente, EDB, Bologna 2015; P. GIANAZZA, Temi di Teologia orientale. 1, EDB, Bologna 2010; F. BêSPFLUG, Il pensiero delle immagini, Qiqajon, Magnano 2013; E. FOGLIADINI, L'invenzione dell'immagine sacra, Jaca Book, Milano 2015; J. MEYENDORFF, La Teologia bizantina. Sviluppi storici e temi dottrinali, Marietti, Casale Monferrato 1984. I-SEMBIB. SEMINARIO BIBLICO Prof.ssa LAURA INVERNIZZI «I RACCONTI DI VOCAZIONE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 155 1) Introducendo i partecipanti al riconoscimento dei modelli letterari e all'uso per l'interpretazione di un racconto, il lavoro seminariale vuole favorire l'acquisizione di metodi e strumenti per la ricerca e per la condivisione dei risultati, mediante l'esposizione (orale e scritta). 2) Come si esprime nella Bibbia la chiamata di Dio? La sobrietaÁ dei racconti di vocazione a volte disarma, ma lo studio di un modello e dei motivi ricorrenti rende eloquenti anche i silenzi. Dopo alcune lezioni frontali dedicate alla presentazione degli strumenti della ricerca e ad alcuni elementi dell'arte della narrativa biblica, verranno studiati nel loro contesto alcuni racconti di vocazione, tratti da entrambi i Testamenti. 3) Lo studio dei racconti di vocazione verraÁ realizzato affidando a turno ai partecipanti la presentazione dei racconti e discutendone insieme. Poiche il lavoro seminariale esige la partecipazione attiva a tutte le sedute, eÁ richiesto che ciascuno studente studi previamente i racconti preparandosi alla discussione e consegni ad ogni incontro il frutto dello studio personale nelle modalitaÁ che saranno indicate a lezione. La valutazione del corso terraÁ conto della partecipazione e dell'elaborato finale. Bibliografia: R. ALTER, L'arte della narrativa biblica (Biblioteca Biblica 4), Queriniana, Brescia 1990; G. FISCHER, Conoscere la Bibbia. Una guida all'interpretazione, a cura di S. PAGANINI, Dehoniane, Bologna 2013; D. MARGUERAT - Y. BOURQUIN, Per leggere i racconti biblici. La Bibbia si racconta. Iniziazione all'analisi narrativa, Borla, Roma 20112; J.-P. SONNET, L'analisi narrativa dei racconti biblici, in M. BAUKS - C. NIHAN (ed.), Manuale di esegesi dell'Antico Testamento (Testi e commenti), Dehoniane, Bologna 2010, 45-85. I-FIL10. FILOSOFIA DELLA RELIGIONE Prof. DARIO CORNATI Corso annuale: 2 ore settimanali 156 ECTS 6 1) Lo sfondo entro il quale si muove il corso di «filosofia della religione» eÁ quello piuÁ ospitale della qualitaÁ, eticamente degna per l'umano comune, di un'esperienza religiosa del senso. L'inte- ELANOIZUTITSI OLCIC resse teoricamente piuÁ mirato va, invece, decisamente all'attacco nella ricerca del suo nucleo strategico; e si qualifica, pertanto, come volontaÁ di accedere al «cuore» ± al logos o all'ordo ± di tale esperienza universale, concentrata attorno all'eccedenza indisponibile dell'interlocutore divino. Dopo aver illustrato il valore storico e la debolezza congenita dei modelli teorici piuÁ potenti, alternatisi sul campo di una valutazione critica della prassi religiosa (naturalismo, positivismo storico, critica dell'ideologia, fenomenologia), il piano di lavoro assumeraÁ le questioni giudicate per lo piuÁ fondamentali. Sub specie temporis et aeternitatis: che cosa identifica e subito distingue l'esperienza religiosa della giustizia e della veritaÁ dell'esistere da altre figure intenzionali del senso? Dove si insedia il suo elemento differenziale e il suo indicatore inconfondibile? Infine, come si accende quella forma di adesione convinta alla vita e alla manifestazione di Dio che coltiva la sua espressione soggettiva e pubblica, affettiva e ideale, simbolica e pratica, nelle espressioni del vissuto religiosospirituale? 1. Figure storiche Nuovo interesse per religione e sentimento post-moderno del sacro: conflitto di interpretazioni. La filosofia della religione come figura della modernitaÁ. Il divorzio di ragione e religione in Kant. Tre paradigmi della ri-fondazione filosofica della coscienza religiosa: Hegel, Kierkegaard, Blondel. Esperienza ed ermeneutica: ricupero del nucleo estetico-simbolico del sacro (R. Otto). Genealogia e decostruzione: il dispositivo psichico e proiettivo del religioso (Freud e Nietzsche). Fenomenologia e religione: il tournant theÂologique dell'in-apparente (J.-L. Marion). 2. Approfondimenti Il fenomeno religioso e la struttura etica della coscienza: la comunicazione mitica-rivelata del `nome di Dio'. L'appello eticonormativo della corrispondenza vissuta. Le figure costitutive dell'esperienza religiosa e l'autorizzazione teologale della fede: i segni persuasivi, le parole dense, la mediazione testimoniale. L'esercizio effettivo della relazione col divino nella religione: oralitaÁ e scrittura, ritualitaÁ e interioritaÁ. L'eccedenza intensiva dell'esperienza religiosa: estasi e possessione, illuminazione e mistica. 157 Bibliografia: E. FALQUE, Metamorfosi della finitezza. Saggio sulla nascita e la risurrezione, San Paolo, Milano 2014; R. GUARDINI, Fenomenologia e teoria della religione. Scritti filosofici, II, Fabbri, Milano 1964, 193-329; M. HENRY, Incarnazione. Una filosofia della carne, SEI, Torino 2001; R. OTTO, Il sacro. L'irrazionale nell'idea del divino e la sua relazione al razionale, Feltrinelli, Milano 2005; P. SEQUERI, Il sentimento del sacro: una nuova sapienza psico-religiosa, in La religione postmoderna, Glossa, Milano 2004; B. WELTHE, Filosofia della religione per non-credenti, Morcelliana, Brescia 2006. I-FIL11. ESTETICA FILOSOFICA Prof. EUGENIO DE CARO Corso semestrale: 3 ore settimanali 158 ECTS 5 1) Al termine del percorso gli studenti saranno in grado di: a) conoscere le principali categorie estetiche sviluppate all'interno della cultura occidentale; b) riconoscere i principali modelli storico-filosofici a cui tali categorie sono raccordabili; c) operare riferimenti consapevoli alla specificitaÁ dell'approccio filosofico alle problematiche inerenti alla dimensione estetica; d) sviluppare in proprio un percorso di approfondimento con taglio esteticofilosofico 2) Il corso di Estetica filosofica illustreraÁ lo sviluppo delle principali ``categorie'' estetiche (arte, bellezza, immaginazione, forma, gusto, genio, tragico) nella storia del pensiero filosofico dall'antichitaÁ al Novecento, concentrando l'attenzione sugli snodi fondamentali della storia dell'estetica, sui suoi testi classici e sulla situazione attuale della disciplina. Un'attenzione specifica, durante lo sviluppo di tutto il corso, saraÁ dedicata alla dimensione estetica quale epifania del sacro. Articolazione per punti: 1. I significati dell'estetica. 2. Bellezza e arte nell'antichitaÁ (Platone, Aristotele, Plotino). 3. La bellezza come trascendentale dell'essere in San Tommaso. 4. La fondazione moderna dell'estetica filosofica (Vico-Baumgarten-Kant). ELANOIZUTITSI OLCIC 5. Romanticismo, idealismo e la categoria estetica del tragico (da Novalis a Nietzsche). 6. Il rapporto arte-veritaÁ nell'estetica contemporanea. 7. Il rapporto arte-bellezza nell'estetica contemporanea. 3) Le lezioni si svilupperanno a partire da un primo input del docente, ma richiederanno la partecipazione attiva degli studenti, i quali saranno chiamati ad oggettivare la loro attuale consapevolezza dei differenti approcci possibili alle questioni legate alla dimensione estetica. Oltre ai temi base del corso, in vista delle attivitaÁ di Esercitazione, verranno presentate alcune applicazioni possibili del sapere estetico ad aspetti della cultura contemporanea, quali ad esempio l'architettura sacra e il paesaggio, i mondi virtuali, le emozioni dello spettatore teatrale, la sofferenza del bambino in etaÁ pre-verbale, l'educazione. Gli studenti saranno chiamati a produrre un breve report su uno di tali ambiti a loro scelta e il report saraÁ oggetto di discussione nel colloquio d'esame. Bibliografia: W. TATARKIEWICZ, Storia di sei idee, Aesthetica edizioni, Palermo 1997; R. DIODATO - E. DE CARO - G. BOFFI, Percorsi di estetica. Arte, bellezza, immaginazione, Morcelliana, Brescia 2009; E. FRANZINI, Introduzione all'estetica, il Mulino, Bologna 2012; F. DESIDERI - C. CANTELLI, Storia dell'estetica occidentale. Da Omero alle neuroscienze, Carocci, Roma 2008; E. DE CARO, Momenti del sapere estetico nella cultura classica, Mimesis, Milano-Udine 2013. I-SEMSIST. SEMINARIO DI TEOLOGIA SISTEMATICA Prof. GIUSEPPE NOBERASCO «IL DRAMMA DELLA LIBERTAÁ. LA QUESTIONE DELLA SALVEZZA IN VON BALTHASAR» Corso semestrale: 2 ore settimanali H.U. ECTS 3 1) Hans Urs von Balthasar elabora la sua dottrina sulla salvezza a partire dalla situazione concreta dal dramma concreto della libertaÁ ferita dal male. L'obiettivo eÁ quello di evitare sia tutti quegli approcci che vanificano la questione riconducendo il male alla condizione inevitabile di cui semplicemente si tratta di prendere 159 atto, sia quelle prospettive teologiche che pensano la salvezza in termini astratti e formali. Questo accade quando la salvezza realizzata nell'evento cristologico eÁ fatta valere prescindendo dall'esperienza effettiva dell'uomo di fronte al male. Si evita tale rischio, per Balthasar, se la salvezza eÁ compresa in prospettiva teodrammatica, ovvero come l'esporsi di Dio nella libertaÁ concreta di GesuÁ al dramma del male, colto nella sua effettiva dinamica storica. La libertaÁ finita trova cosõÁ il proprio compimento non in un esito ottimistico della storia, ma in quell'evento che la rimanda pienamente a se stessa e alla propria vicenda temporale. 2. Il corso mette a tema la riflessione balthasariana sulla salvezza come esempio significativo dell'istanza del Novecento teologico: pensare l'evento cristologico come l'accadere della concretezza della libertaÁ divina in rapporto alla concretezza della libertaÁ umana. Per Balthasar la vicenda in cui Dio e l'uomo sono coinvolti consente di dare consistenza reale all'evento salvifico che non eÁ compreso facendo astrazione dalla dinamica temporale della libertaÁ. La prospettiva balthasariana verraÁ analizzata e verificata criticamente innanzitutto in alcune parti del III vol. della Teodrammatica in cui si elabora una Cristologia di GesuÁ, a partire quindi dalla temporalitaÁ effettiva della libertaÁ di GesuÁ in rapporto al Padre. Tale approccio alla figura di GesuÁ eÁ il presupposto della riflessione balthasariana sull'evento salvifico presente nel IV vol., L'azione, in cui la libertaÁ concreta di GesuÁ consente un approccio al dramma della libertaÁ ferita dal male. Balthasar non intende pensare il rapporto tra vicenda cristologica e libertaÁ finita in termini deduttivistici, ma, al contrario, mostrare come la prima rinvii la seconda all'irriducibilitaÁ imprevedibile della propria dinamica. Nel corso verificheremo la riuscita effettiva del progetto mettendo a tema la visione balthasariana della libertaÁ con l'ambivalenza che la caratterizza: da un lato si ha l'attenzione di farne emergere l'irriducibile storicitaÁ, ma, dall'altro, la dinamica paradossale che la caratterizza rischia eliminare la sua effettiva consistenza. 3) Il corso verraÁ introdotto e concluso da lezioni frontali da parte del docente. Per il resto avraÁ carattere seminariale richiedendo il lavoro sui testi da parte degli studenti che esporranno in aula e ne presenteranno un'esposizione scritta. Bibliografia: 160 H.U. VON BALTHASAR, Teodrammatica. Vol. 3. Le persone del dramma: l'uomo in Cristo, Jaca Book, Milano 1983; ID., Teodram- matica. Vol. 4. L'Azione, Jaca Book, Milano 1986; ID., Homo creatus est, Jaca Book, Milano 2010; ID., La domanda di Dio dell'uomo contemporaneo, Queriniana, Brescia 2013; S. PETROSINO - S. UBBIALI (ed.), Il male. Un dialogo tra filosofia e teologia, Glossa, Milano 2014; M. BERGAMASCHI, Performance divino-umana. La concettualitaÁ del drammatico nella proposta teologica di H.U. von Balthasar, Mimesis, Milano-Udine 2015. I-LA04. LETTORATO DI GRECO BIBLICO Prof.ssa LAURA INVERNIZZI ECTS 3 ELANOIZUTITSI OLCIC Corso semestrale: 2 ore settimanali Presupponendo la conoscenza fondamentale della morfologia della lingua greca, il Lettorato mira ad ampliare le competenze linguistiche dello studente, mediante il consolidamento della conoscenza della sintassi dei casi e del periodo e l'approfondimento degli usi specifici del greco biblico (in ambito lessicale-semantico, sintattico e stilistico), con particolare riguardo ai semitismi e alle caratteristiche del greco ellenistico. Gli obiettivi saranno conseguiti mediante l'applicazione diretta ai testi del Nuovo Testamento. A. Introduzione: la lingua; il testo; gli strumenti. B. Lettura e traduzione giustificata di alcune pagine del Nuovo Testamento. C. Approfondimento di alcuni argomenti di sintassi e loro importanza per la traduzione. D. Finestra informativa sulla critica testuale. La partecipazione attiva dello studente alla lezione eÁ fondamentale per l'apprendimento e verraÁ costantemente sollecitata. L'esame saraÁ orale e prevederaÁ: 1) lettura di alcuni testi non studiati in classe (saranno fornite indicazioni per la preparazione); 2) lettura e traduzione giustificata di testi studiati a lezione. Anche i testi presentati come esempi dei fenomeni linguistici studiati saranno argomento di esame. Bibliografia: Strumentazione essenziale: B. ET K. ALAND - J. KARAVIDOPOULOS C.M. MARTINI - B.M. METZGER (ed.), Novum Testamentum Graece, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 201228. 161 Strumenti utili: F. BLASS - A. DEBRUNNER, Grammatica del Greco del Nuovo Testamento (ISB.S 2), Nuova edizione di F. REHKOPF, Paideia, Brescia 1997; F. POGGI, Corso avanzato di Greco neotestamentario, Paoline, Cinisello Balsamo 2009; M. ZERWICK, Analysis philologica Novi Testamenti graeci, Romae 1984; ID., Graecitas biblica, Romae 1966. 162 Corsi opzionali 2016-2017 ELANOIZUTITSI OLCIC I. Agli alunni del Ciclo Istituzionale eÁ offerta ± nell'Anno Accademico 2016-2017 ± la possibilitaÁ di scegliere come corsi opzionali i corsi proposti nel Ciclo di Specializzazione, con le seguenti eccezioni: 1) Non sono accessibili i seguenti corsi dei Professori: ± Bozzolo Don Andrea (Seminario di teologia sistematica) ± Diotallevi Prof. Luca (Sociologia della religione) ± Epis Don Massimo (Seminario di teologia fondamentale) ± Lorenzi Don Ugo (Seminario di teologia pastorale) ± Martino Don Matteo (Seminario di teologia morale) ± Romanello Don Stefano (Seminario di Teologia biblica) ± Stercal Mons. Claudio (Seminario di teologia spirituale) 2) Sono accessibili solo agli alunni del 4ë e 5ë anno i corsi dei Professori: ± Albarello Don Duilio (Teologia fondamentale - III) ± Angelini Mons. Giuseppe (Teologia morale fondamentale - I) ± Bonandi Don Alberto (Teologia morale fondamentale - III) ± Cairoli Don Marco (Teologia biblica N.T. - III) ± Chiodi Don Maurizio (Teologia morale fondamentale - II) ± Crimella Don Matteo (Teologia biblica A.T.-N.T.) ± Fogliadini Prof.ssa Emanuela (Storia della teologia orientale) ± Manzi Don Franco (Istituzioni bibliche) ± Scaiola Prof.ssa Donatella (Teologia biblica A.T. - I) ± Sequeri Mons. Pierangelo (Teologia fondamentale - I) ± Seveso Don Bruno (Teologia pastorale fondamentale) ± Vignolo Mons. Roberto (Teologia biblica N.T. - I) 3) Sono accessibili agli alunni dal 2ë Anno i corsi dei Professori: ± Alborghetti Prof. Patrizio (Ebraismo) ± Ballarini Mons. Marco (Teologia spirituale - I) ± Bolis Don Luca Ezio (Teologia spirituale - I) ± Bonato Don Antonio (Teologia patristica - I) ± Boracco Don Pierluigi (Teologia spirituale - II) ± Cornati Don Dario (Teologia fondamentale - II) ± Fumagalli Don Aristide (Morale speciale - I) ± Krienke Prof. Markus (Morale speciale - II) ± Lorenzi Don Ugo (Teologia pastorale - III) ± Maffeis Don Angelo - Xeres Mons. Saverio (Storia della teologia - II) 163 ± Mazza Mons. Enrico (Teologia della liturgia) ± Montanari Don Antonio (Storia della spiritualitaÁ - I e Storia dell'ermeneutica biblica) ± Pagazzi Don Giovanni Cesare (Teologia sistematica - III) ± Rizzardi Don Giuseppe - Rizzi Don Massimo (Islamismo) ± Simonelli Prof.ssa Cristina (Teologia patristica - II) ± Stefani Prof. Piero (Bibbia e cultura) ± Ubbiali Mons. Sergio (Teologia sistematica - I) ± Zani Don Antonio (Storia della teologia - I) 4) Il corso di ``Teologia sistematica - II'' del Prof. Giacomo Canobbio eÁ accessibile solo agli alunni del 4ë-5ë anno che abbiano giaÁ frequentato il corso di ``Ecclesiologia - II''. 5) Il corso di ``Teologia biblica A.T. - II'' del Prof. Gabriele Maria Corini eÁ accessibile dal 2ë anno solo agli alunni che abbiano giaÁ superato l'esame di ``Ebraico biblico''. 6) Il corso di ``Teologia biblica N.T. - III'' del Prof. Pier Luigi Ferrari eÁ accessibile solo agli alunni che abbiano giaÁ frequentato il corso di ``Sinottici e Atti: introduzione e letture''. 7) Il ``Corso superiore di greco'' della Prof.ssa Laura Invernizzi eÁ accessibile solo agli alunni che abbiano giaÁ frequentato il corso di ``Lettorato di greco''. 8) Il corso di ``Teologia pastorale - I'' del Prof. Luca Bressan eÁ accessibile solo agli alunni che abbiamo giaÁ frequentato il corso di ``Teologia pastorale''. 9) Il corso di ``Teologia pastorale - II'' del Prof. P. Carrara eÁ accessibile solo agli alunni che abbiano giaÁ frequentato il corso di ``Teologia pastorale''. II. I corsi opzionali potranno essere frequentati a partire dal 2ë anno del Ciclo Istituzionale. III. Si ricorda che gli alunni del Ciclo Istituzionale sono tenuti, nel quinquennio, alla regolare frequenza e conclusione di almeno due corsi opzionali. IV. L'iscrizione ai corsi opzionali dovraÁ essere fatta entro VenerdõÁ 30 settembre 2016. 164 TEMATICHE PER L'ESAME DI BACCALAUREATO IN TEOLOGIA PER L'ANNO ACCADEMICO 2016-2017 TEMATICA FONDAMENTALE La Rivelazione cristiana di Dio: ± L'idea di rivelazione nel Concilio Vaticano I e nel Concilio Vaticano II. Sviluppi successivi e momenti maggiori della teologia del '900. Á : incontro con il Risorto, ± Spunti per una fenomenologia di Gesu ELANOIZUTITSI OLCIC teologia della croce, logica della rivelazione. Fede cristiana e coscienza credente: ± La fede cristiana e le sue forme: la fede che salva ogni uomo e la fede testimoniale del discepolo. Á e liberta Á, eviden± La coscienza credente: fede e ragione, verita Á assoluta. za simbolica e verita La mediazione testimoniale della Chiesa: ± La mediazione ecclesiale come tradizione e come testimonianza. ± La testimonianza ecclesiale: caratteri e dinamiche; elementi strutturali: parola, relazione e sacramento. ± La trasmissione della parola: Scrittura (canone e ispirazione), tradizione, magistero. TEMATICA ` TEOLOGICA'' La TrinitaÁ esprime la nuova conoscenza di Dio fondata dalla sua rivelazione, compiutasi in GesuÁ Cristo: ± Il Nome di Dio e i nomi divini nella storia dell'alleanza. ± Il fondamento pasquale della fede trinitaria. L'elaborazione dottrinale della fede trinitaria in alcuni momenti strategici della sua trasmissione: ± La formazione del dogma trinitario nei grandi concili e il sospetto di «ellenizzazione» del cristianesimo. ± Il differente stile teologico latino-occidentale e bizantino- orientale e la questione del «filioque». ± Il vero senso della trascendenza di Dio e le istanze della «teologia della croce». 165 La TrinitaÁ economica e la TrinitaÁ immanente: le missioni del Figlio e dello Spirito realizzano nella storia (economia) le relazioni eterne (teologia) e introducono cosõÁ alla comunione con Dio: ± L'assioma di Rahner e le sue interpretazioni. ± Il linguaggio teologico e dogmatico per esprimere il mistero: persone e natura, sostanza e relazioni. TEMATICA CRISTOLOGICA La singolaritaÁ di GesuÁ eÁ il principio sistematico della trattazione cristologica: Á-storia in grado ± Spunti per una comprensione del nesso verita Á» propria di Gesu Á quale ragione adeguata di esibire la «storicita Á e definitivita Á. della sua universalita Á di Gesu Á Cristo nel contesto del pluralismo reli± La singolarita gioso. Il fondamento pasquale della veritaÁ filiale di GesuÁ. La mediazione definitiva e insuperabile della salvezza secondo l'alleanza: Á mediatore pasquale definitivo di rivelazione e salvezza ± Gesu mediante la Pasqua: un confronto con le grandi figure bibliche di mediazione (sacerdote, re e profeta). ± Il significato e il valore delle categorie teologiche usate per esprimere la salvezza compiutasi nella croce/risurrezione (redenzione, sacrificio, soddisfazione, merito). La veritaÁ del Figlio come questione radicale della cristologia: Á singolare del Figlio quale principio strutturale dell'i± L'umanita Á di Gesu Á : la coscienza filiale di Gesu Á e la relazione con dentita Á». l'«Abba ± La formazione del «modello calcedonese» alla luce della problematica del rapporto tra kerigma e cultura. Dimensione escatologica di Cristo nella sua Pasqua: ± Indicazioni orientative: la Pasqua di Cristo come «compimenÂa-giudizio. to» definitivo, e tuttavia in tensione alla parousõ Âa di Cristo. Il significato del Dogma e teologia della parousõ dogma dell'Assunzione di Maria. ± Aspetti e temi particolari: esegesi di 1 della Costituzione Benedictus Deus; Cor 15; lettura situata tentazioni riduttrici del discorso escatologico cristiano (come: l'interpretazione esi- 166 stenziale o politica; concezioni idealistica o marxista). TEMATICA ANTROPOLOGICA La predestinazione degli uomini in Cristo: ± Il nesso cristologia-antropologia criterio metodologico e principio architettonico dell'antropologia teologica: il recupero nel- GS 22) e il senso alla la storia sino al rinnovamento conciliare ( luce dell'antropologia fondamentale. Á dell'antropologia cristiana secondo la tesi della prede± La verita stinazione: la testimonianza biblica, il dibattito storico, la proposta sistematica della predestinazione degli uomini in Cristo. Á sintetica della liberta ELANOIZUTITSI OLCIC L'uomo centro dell'antropologia cristiana: imago Dei e la visione ± La teologia dell' creata. Á creata nella sua relazione al mon± La declinazione della liberta do, nella dimensione corporea e nella sua essenziale differenza sessuale. La grazia come forma dell'antropologia cristiana ± Il ripensamento biblico-teologico della grazia nel contesto della predestinazione-incorporazione a Cristo. ± Il percorso della giustificazione: alla luce del dibattito storico una riflessione sul dinamismo della vita di grazia nell'uomo, dalla preparazione al merito. Á creata. ± Il compimento escatologico della liberta Il peccato originale perdita della conformitaÁ a Cristo: ± L'ermeneutica del dogma attraverso la teologia biblica del peccato e l'analisi del dato magisteriale. ± La riflessione sistematica sul peccato originale: sullo sfondo della teologia del Novecento. TEMATICA MORALE 1. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE Lo stato presente della teologia morale: la frammentazione, le sue ragioni storiche e i problemi teorici emergenti. Momenti eminenti della storia della disciplina: ± Il pensiero di Agostino. ± La sintesi di Tommaso: analisi dell'atto umano e teoria della legge. 167 ± La teologia morale separata, la casistica. La forma morale della vita nelle Scritture: à ra Á e la memoria storica. ± La to Åh: i precetti di Mose ± L'apporto dei profeti all'elaborazione dell'idea di Legge. ± La sapienza e la legge. Á. ± Il compimento della Legge secondo Gesu ± Sequela e legge. ± La parenesi apostolica. Sintesi teorica: la forma morale della vita nella prospettiva di un'antropologia drammatica: ± Le forme originarie della vita. ± La configurazione della promessa e del comandamento mediante la vicenda. ± Il compimento della vicenda in Cristo. Á tra possibilita Á e scelta. ± La liberta 2. MORALE SESSUALE L'interpretazione della sessualitaÁ umana: ± L'esperienza dell'incontro tra uomo e donna. ± L'indagine delle scienze umane. ± La riflessione antropologica. Il senso cristiano della sessualitaÁ umana: ± Radici bibliche, riferimenti tradizionali e insegnamento magisteriale circa l'amore coniugale. ± L'amore di Cristo, dono e comandamento per la relazione di coppia. La valutazione morale della sessualitaÁ umana nelle sue principali articolazioni: ± La relazione con l'altro/a. ± Il rapporto con il corpo. Á. ± L'interazione con la societa ± Lo sviluppo graduale. 3. MORALE DELLA VITA La nascita della bioetica e il senso della vita, nella sua accezione etico-antropologica e nel suo nesso alla Rivelazione cristiana. 168 La questione dell'aborto, interpretata nell'orizzonte dell'evento del nascere. Il significato della salute, della malattia e del dolore nella loro relazione al senso del patire umano. L'evento della morte, l'eutanasia e l'accanimento terapeutico, considerate in rapporto all'autonomia del paziente e allo sviluppo della tecnica nella medicina. 4. MORALE SOCIALE L'etica sociale nella storia della riflessione cristiana: ± La tradizione agostiniana e tomista. ± La «dottrina sociale» della Chiesa. La riflessione moderna sulla societaÁ: ELANOIZUTITSI OLCIC ± La critica illuminista. ± La concezione socio-politica hegeliana. ± La critica marxista. Il problema dell'etica sociale e la risposta cristiana: ± Natura del sociale. ± Il messaggio biblico dell'Antico e del Nuovo Testamento. I «principi» della ``dottrina sociale della chiesa'' come orizzonte ermeneutico per un discernimento etico teologico: Á, sussidiarieta Á, solidarieta Á, sosteni± Bene comune, personalita Á. bilita ± Il discernimento etico teologico delle principali istituzioni sociali. ± Natura dell'economia e istanza etico-sociale. Il mercato e il lavoro. Á politica. Questione etica ± Coscienza cristiana e responsabilita e stato democratico. ± Ordinamento giuridico e norma morale (il problema della «pena di morte» e della «guerra giusta») TEMATICA SACRAMENTARIA 1. L'INIZIAZIONE CRISTIANA L'Eucaristia ± Progettazione e intelligenza della Eucaristia nella struttura sacramentaria cristiana e nella sistemazione teologica, col suo rilievo come perfezione e modello dei Sacramenti. ± La prassi e l'interpretazione della Eucaristia nella Scrittura e nei momenti fondamentali della tradizione cristiana. 169 ± L'Eucaristia nel mistero cristiano, memoriale (sacramento) del sacrificio di Cristo, per la costituzione della Chiesa. Il Battesimo e la Confermazione ± Studio storico e comprensione teologica del Battesimo e della Confermazione, secondo la prospettiva e la metodologia messe in atto per l'Eucaristia. ± Prassi storica e comprensione teologica del Battesimo e della Confermazione. 2. L A PENITENZA-SACRAMENTO NELL'EDIFICAZIONE DEL POPOLO DI DIO IN CAMMINO: ± Indicazioni orientative: peccato e penitenza nella storia della salvezza. ± Aspetti e temi particolari: storia della prassi penitenziale dagli inizi fino al sec. VII, con particolare riferimento ai problemi Á in dogmatici connessi; oppure teologia della Penitenza-Virtu rapporto alla Penitenza-Sacramento (o teologia della contrizione, o teologia dell'accusa, o teologia della soddisfazione); oppure teologia degli effetti della Penitenza-Sacramento. TEMATICA ECCLESIOLOGICA La Chiesa costituisce il popolo dei credenti provenienti da Israele e dalle genti che sorge in virtuÁ della ``nuova alleanza'' sancita dalla Pasqua del Cristo morto e risorto che effonde lo Spirito: ± La ``preparazione'' (LG 2) della Chiesa nella storia della fede del popolo di Israele. ± Il fondamento della Chiesa di Dio nella vicenda pasquale di Á il Cristo. Gesu L'elaborazione dottrinale della identitaÁ e della missione della Chiesa in alcuni momenti strategici della sua trasmissione: ± L'immagine della Chiesa emergente dal Concilio Vaticano I e in particolare dalla Costituzione dogmatica ``Pastor Aeternus'' (1870). ± Il rinnovamento della ecclesiologia del secolo XX e sua recezione da parte della Costituzione dogmatica ``Lumen Gentium'' (1964) del Concilio Vaticano II. ``Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi'': Á mistero di comunione: origine, strutture, dimen± La Chiesa e Á. sioni e finalita Á della Chiesa: unita Á, santita Á, cattolicita Á ed aposto± Le proprieta Á. licita 170 CICLO DI SPECIALIZZAZIONE PIANO DEGLI STUDI Gli alunni del 1ë biennio del Ciclo di Specializzazione sono tenuti a frequentare in totale 10 annualitaÁ di 2 ore settimanali. Sono tenuti a preparare una Esercitazione scritta nel primo anno (cfr. Norme per gli esami n. 7. b, pag. 38) e una prima parte del lavoro di tesi nel secondo anno. Delle 10 annualitaÁ, 1 annualitaÁ eÁ riservata alla frequenza di almeno 2 Seminari di durata semestrale, sia del proprio indirizzo di studi che eventualmente di altri indirizzi; i lavori seminariali devono essere consegnati alla Segreteria per il successivo inoltro al Docente, che ne daraÁ la valutazione. Tali Seminari sono riservati ai soli alunni ordinari, con un numero massimo di 12 iscritti. I corsi obbligatori per ciascun indirizzo sono pari a 5 annualitaÁ di 2 ore settimanali (cfr. Revisione del Piano degli Studi, approvata dal Consiglio di FacoltaÁ del 22/12/2003), secondo il seguente piano: INDIRIZZO DI TEOLOGIA FONDAMENTALE - Teologia fondamentale (2 annualitaÁ) - Storia della teologia (1 annualitaÁ) - Teologia sistematica (1 annualitaÁ) - Teologia biblica (1 annualitaÁ) INDIRIZZO DI TEOLOGIA SISTEMATICA - Teologia sistematica (2 annualitaÁ) - Teologia fondamentale (1annualitaÁ) - Storia della teologia (1 annualitaÁ) - Teologia biblica (1 annualitaÁ) INDIRIZZO DI STUDI BIBLICI 172 - Teologia fondamentale (1 annualitaÁ) (o sistematica o storia della teologia) - Teologia biblica AT (1 semestre) - Teologia biblica NT (1 semestre) - Corso superiore di Greco (1 semestre) - Corso superiore di Ebraico (1 semestre) - Istituzioni bibliche (1 semestre) - Storiografia biblica (1 semestre) - Ebraismo (1 semestre) - Storia dell'ermeneutica biblica (1 semestre) INDIRIZZO DI TEOLOGIA MORALE - Teologia morale fondamentale (2 annualitaÁ) - Teologia morale speciale (1 ann. + 1 semestre) - Teologia fondamentale/storia della teologia (1 annualitaÁ) - Teologia biblica (1 semestre) INDIRIZZO DI TEOLOGIA PASTORALE - Teologia pastorale fondamentale (2 annualitaÁ) - Teologia pastorale speciale (1 ann. + 1 semestre) - Teologia fondamentale/storia della teologia (1 semestre) - Sociologia religiosa o Psicologia della religione (1 semestre) - Teologia della liturgia o Teologia spirituale (1 semestre) INDIRIZZO DI TEOLOGIA SPIRITUALE ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC - Teologia spirituale (2 annualitaÁ) - Storia della spiritualitaÁ (1 ann. + 1 semestre) - Teologia fondamentale/storia della teologia (1 semestre) - Teologia biblica (1 semestre) - Corsi relativi all'indirizzo associato (1 semestre) Le rimanenti 4 annualitaÁ di 2 ore settimanali potranno essere scelte liberamente dagli alunni fra i corsi offerti dalla FacoltaÁ nell'intero Ciclo di Specializzazione. N.B.: - Agli studenti che intendono iscriversi all'Indirizzo di Studi Biblici si richiede la frequenza e l'esame dei corsi di greco biblico e di ebraico con i relativi lettorati, qualora non risultino nel curriculum del Baccalaureato. Per gli alunni provenienti da altra facoltaÁ eÁ previsto un corso di lettorato di ebraico/greco prima di accedere al rispettivo corso superiore; da tali lettorati si potraÁ essere dispensati dimostrando una buona conoscenza della lingua mediante un colloquio con il docente. - Rimane valida l'indicazione che in ogni caso il programma dei corsi dei vari indirizzi sia sempre concordato da parte di tutti gli alunni ordinari all'atto dell'iscrizione con il Direttore del Ciclo di Specializzazione. 173 PROSPETTO DEI CORSI PER L'ANNO ACCADEMICO 2016-2017 SEZIONE DI TEOLOGIA FONDAMENTALE E SISTEMATICA S-16TS01 S-16TS02 S-16TS03 S-16TSSEM S-16TF01 S-16TF02 S-16TF03 S-16TFSEM I-FIL11 S-16TPA01 S-16TPA02 S-16STTH1 S-16STTH2 S-16STTH3 S-16TB09 S-16EBR01 S-16ISL01 S-16TB01 S-16TB02 S-16TB03 S-16TB04 S-16TB05 S-16TB06 S-16TBMET S-16TBSEM S-16TB08 S-16LA01 S-16TB07 174 Teologia sistematica - I Teologia sistematica - II Teologia sistematica - III Seminario di teologia sistematica Teologia fondamentale - I Teologia fondamentale - II Teologia fondamentale - III Seminario di teologia fondamentale Estetica filosofica Teologia patristica - I Teologia patristica - II Storia della teologia - I Storia della teologia - II Storia della teologia orientale Bibbia e cultura Ebraismo Islamismo Teologia biblica A.T. - I Teologia biblica A.T. - II Teologia biblica A.T. - N.T. Teologia biblica N.T. - I Teologia biblica N.T. - II Teologia biblica N.T. - III Pre-seminario metodologico Seminario di teologia biblica Istituzioni bibliche Corso Superiore di greco Storia dell'ermeneutica biblica Prof. S. UBBIALI Prof. G. CANOBBIO Prof. G.C. PAGAZZI Prof. A. BOZZOLO Prof. P. SEQUERI Prof. D. CORNATI Prof. D. ALBARELLO Prof. M. EPIS Prof. E. DE CARO Prof. A. BONATO Prof.ssa C. SIMONELLI Prof. A. ZANI Proff. A. MAFFEIS S. XERES Prof.ssa E. FOGLIADINI Prof. P. STEFANI Prof. P. ALBORGHETTI Proff. G. RIZZARDI M. RIZZI Prof.ssa D. SCAIOLA Prof. G.M. CORINI Prof. M. CRIMELLA Prof. R. VIGNOLO Prof. M. CAIROLI Prof. P.L. FERRARI Proff. L. INVERNIZZI M. CRIMELLA Prof. S. ROMANELLO Prof. F. MANZI Prof.ssa L. INVERNIZZI Prof. A.C. MONTANARI SEZIONE DI TEOLOGIA MORALE, PASTORALE E SPIRITUALE Teologia morale fondamentale - I Teologia morale fondamentale - II Teologia morale fondamentale - III Morale speciale - I Morale speciale - II Seminario di teologia morale Storia della spiritualitaÁ - I Storia della spiritualitaÁ - II Teologia spirituale - I Teologia spirituale - II Seminario di teologia spirituale Teologia della Liturgia Teologia pastorale fondamentale Teologia pastorale - I Teologia pastorale - II Teologia pastorale - III Seminario di Teologia pastorale Sociologia della religione Prof. G. ANGELINI Prof. M. CHIODI Prof. A. BONANDI Prof. A. FUMAGALLI Prof. M. KRIENKE Prof. M. MARTINO Prof. A.C. MONTANARI Prof. P. BORACCO Prof. M. BALLARINI Prof. L.E. BOLIS Prof. C. STERCAL Prof. E. MAZZA Prof. B. SEVESO Prof. L. BRESSAN Prof. P. CARRARA Prof. U. LORENZI Prof. U. LORENZI Prof. L. DIOTALLEVI ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC S-16TM01 S-16TM02 S-16TM03 S-16TM04 S-16TM05 S-16TMSEM S-16TSP01 S-16TSP03 S-16TSP04 S-16TSP05 S-16SPSEM S-16LIT01 S-16TP01 S-16TP02 S-16TP03 S-16TP04 S-16TPSEM S-16SOCRE 175 PROGRAMMA DEI CORSI PER L'ANNO ACCADEMICO 2016-2017 SEZIONE DI TEOLOGIA FONDAMENTALE E SISTEMATICA S-16TS01. TEOLOGIA SISTEMATICA - I Prof. SERGIO UBBIALI «IL DIO AL PRESENTE. LA RIFLESSIONE TEOLOGICA CONTEMPORANEA ATTORNO AL DIO DIVINO» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 176 1. Il corso prende in esame la problematica relativa al Dio divino, a cui l'impresa teologica recente concede rinnovato interesse una volta conquistata, in termini faticosi ma nondimeno irriducibili, la determinante premessa critica, secondo la quale l'evento Cristo rappresenta il punto d'avvio della fede e pertanto dell'indagine teologica. Il supremo gesto storico messo in atto da Cristo, il Figlio, rende conoscibile a tutti gli uomini Dio e, attestandovi il denso carattere storico temporale dell'unica Origine tanto dell'uomo quanto del mondo dell'uomo, impone un ordine di pensiero in grado di non perderne il dono generativo dell'epoca. 2. Nonostante l'odierna riflessione teologica contesti i discorsi su Dio approntati durante l'epoca moderna, i risultati ottenuti dall'analisi finora curata persistono a ribadirvi l'ideale dell'Assoluto quale Originario separato dall'uomo e dal mondo. Sulla base d'un tale principio fondamentale, i modelli di teologia elaborati negli ultimi anni oscillano in via ordinaria tra un ragionamento che pensa il Dio divino come chi mostra se stesso dando efficace avvio al processo della storia temporale o come chi mostra appieno se stesso soltanto al termine del processo dell'universale vicenda umana. In ogni caso l'accesso dell'uomo a Dio non passa attraverso il reale accadimento storico per il fatto che l'incontro dell'uomo con Dio non vi comporta nessun ragionevole scambio. Dio in quanto necessario al tempo presente e il momento presente in quanto non necessario a Dio. Secondo un tale costante convincimento procedono gli svolgimenti diventati correnti nel campo teologico, malgrado gli autori dichiarino, suggerendovi paradigmi dotati di un esteso documentato confronto con la problematica attinente le domande sia dell'ontologia sia della gnoseologia, il ripetuto interessamento al dato reperibile entro il mondo reale, alle concrete forme dell'esserci dell'uomo, ai percorsi tratteggiati con l'epoca odierna. L'asserto relativo al Dio fondamento dell'uomo e del mondo dell'uomo non riveste in nessun caso un'obbiettiva impronta realistica. Le teorie teologiche, se certo rivendicano un'incisiva pretesa veritativa per i materiali proposti, finiscono per proporvi un tipo di ragionamento dalla mera indole formale ossia un ragionamento incapace della congrua lettura e della pertinente comprensione del fattivo movimento degli eventi storici. Bibliografia: ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC J. FEINER - M. LOÈHRER (ed.), Mysterium salutis. Nuovo corso di dogmatica come teologia della storia della salvezza, vol. 3, Queriniana, Brescia 19774 (1969); E. JUÈNGEL, Dio, mistero del mondo. Per una fondazione della teologia del Crocifisso nella disputa tra teismo e ateismo, Queriniana, Brescia 20043 (1982); J.-Y. LACOSTE, Esperienza e assoluto. Sull'umanitaÁ dell'uomo, Cittadella, Assisi 2004; ID. (ed.), Dizionario critico di teologia, Borla - CittaÁ Nuova, Roma 2005; H.U. VON BALTHASAR, La domanda di Dio dell'uomo contemporaneo, Queriniana, Brescia 2013; S. UBBIALI (ed.), Jacob Taubes. La fenomenologia dialettica, Glossa, Milano 2016. S-16TS02. TEOLOGIA SISTEMATICA - II Prof. GIACOMO CANOBBIO «SULLA SINODALITAÁ: ALLE RADICI TEOLOGICHE E STORICHE DI UNA PRASSI ECCLESIALE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Il corso intende rileggere gli orientamenti recenti della teologia che stimolano a una ripresa della prassi sinodale nella Chiesa sia locale sia universale. Dalla recensione della letteratura appare che non sempre si tiene conto della relazione che intercorre tra la sensibilitaÁ sociale e le forme di sinodalitaÁ in atto e auspi- 177 cate. Si vorrebbe pertanto mostrare che le abituali ragioni teologiche addotte per giustificare la necessitaÁ di una ripresa della prassi sinodale avrebbero bisogno di una maggiore attenzione critica. 2. Il magistero e le pratiche correlative che Papa Francesco sta proponendo alla Chiesa appaiono una forma di recezione non solo dell'insegnamento del Vaticano II, ma pure delle sollecitazioni che la teologia degli ultimi decenni ha elaborato circa i processi decisionali. Il termine `sinodalitaÁ' eÁ tornato pertanto in auge per indicare il coinvolgimento di tutti i fedeli nello stabilire gli orientamenti per la vita della Chiesa. Il corso intende anzitutto mostrare quale visione di `sinodalitaÁ' si colga dagli interventi di Francesco. Di essa si cercano poi le radici nella riflessione teologica recente, della quale si mostrano anche alcuni limiti, soprattutto quello che non prende in adeguata considerazione la storicitaÁ della Chiesa e quindi non mette in conto la varietaÁ dei processi sinodali in dipendenza delle congiunture storico-culturali. Infine si illustra come i processi sinodali, la cui matrice eÁ in genere vista nell'origine trinitario-eucaristica della Chiesa, siano attuazione della corresponsabilitaÁ alla quale tutti i fedeli sono chiamati dal Signore. Nel percorso si cercheraÁ anche di illustrare la differenza tra sinodalitaÁ e collegialitaÁ, e quindi si affronteraÁ la questione dibattuta negli ultimi decenni sullo statuto delle Conferenze episcopali, se cioeÁ possano essere intese come realizzazione della collegialitaÁ effettiva o solo affettiva. La tesi che si vuole proporre eÁ che la sinodalitaÁ in quanto termine astratto non eÁ una res; esistono processi decisionali che assumono forme procedurali diverse, che peroÁ devono rispecchiare la corresponsabilitaÁ di tutti i fedeli nella missione della Chiesa. EÁ infatti la corresponsabilitaÁ che conta e i sinodi sono solo uno dei modi di attuarla. 3. Il corso si svolge con lezioni frontali. A ogni studente che intenda sostenere l'esame si chiederaÁ la recensione di un'opera tra quelle che nello svolgimento verranno indicate. L'esame prenderaÁ avvio dalla discussione della recensione e cercheraÁ di verificare se i contenuti proposti nelle lezioni siano stati assimilati criticamente. Bibliografia: H.M. LEGRAND, Les eÂveÃques, les EÂglises locales et l'EÂglise entieÁre. EÂvolutions institutionelles depuis Vatican II et chantiers actuels 178 de recherche, in H. LEGRAND - C. THEOBALD (ed.), Le ministeÁre des eÂveÃques au concile Vatican II et depuis, Hommage aÁ Mgr. Guy Herbulot, Cerf - La Croix, Paris 2001, 201-260; A. MELLONI S. SCATENA (ed.), Synod and Synodality. Theology, History, Canon Law and Ecumenism in new contact, International Colloquium Bruges 2003, LIT, MuÈnster 2005; ASSOCIAZIONE TEOLOGICA ITALIANA, Chiesa e sinodalitaÁ. Coscienza, forme, processi, a cura di R. BATTOCCHIO - S. NOCETI, Glossa, Milano 2007; A. INDELICATO, Il Sinodo dei vescovi. La collegialitaÁ sospesa 1965-1985, Il Mulino, Bologna 2008; G. CANOBBIO, Sulla sinodalitaÁ, «Teologia» 41 (2016) 249-273. S-16TS03. TEOLOGIA SISTEMATICA - III Prof. GIOVANNI CESARE PAGAZZI «QUESTO EÁ IL MIO CORPO. ``LA GRAZIA DEL SIGNORE GESUÁ''» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1. Il corso, sul crinale dell'antropologia teologica e della cristologia, tenta di riequilibrare la visione della ``grazia'', quasi esclusivamente determinata dalla visuale paolina di ``dono'' e ``perdono'', mostrando un'altra possibile fenomenologia biblica della grazia stessa, che vede nel ``potere di muoversi'' e nel sapienziale ``savoir-faire'' lo spunto iniziale e il compimento della ``grazia di GesuÁ'' e di ogni uomo. 2. Solitamente il termine ``grazia'' allude all'esperienza del dono: dare qualcosa gratis, gratuitamente, ottenere qualcosa per grazia ricevuta. Il dono puoÁ assumere la forma di per-dono, o con-dono della pena. In alcuni casi il dono assume perfino una tonalitaÁ aggressiva e crudele: un colpo di grazia. Ovvero ``grazia'' indica anche ``bellezza''. La teologia cristiana riconosce alla ``grazia'' di Dio quasi esclusivamente il senso di ``dono'' e ``perdono'', trovandosi non di rado in difficoltaÁ nell'articolare la generositaÁ di Dio e l'effettivo contributo della libertaÁ umana. Il corso tenta di seguire un'altra corrente della teologia biblica della grazia, per nulla alternativa, ma diversa e complementare a quella confluente nell'epistolario paolino. Tale corrente scorge nel ``potere di muoversi'' e nel ``senso pratico'' il primo dono dato all'uomo da Dio. Se cosõÁ eÁ, la grazia non si compie nel dono poiche eÁ il dono di un potere che provoca ed esige l'effettivo esercizio. Solo se tale potere viene praticato in modo congruente alla realtaÁ 179 uscita dalle mani del Creatore, diviene savoir-faire, portamento e comportamento garbato, sapiente, giusto, ag-graziato, cioeÁ grazia. Il corso considera la nascita, lo sviluppo e il compimento del potere di muoversi, attraversando la relazione tra motivo, e-mozione e motivazione (sempre di movimento si tratta), e studiando lo sforzo, l'abitudine, il gesto, per arrivare alla grazia come movimento giusto, portamento e comportamento appropriati alla situazione. Ma potere di muoversi e grazia possono perdersi o diminuire; ecco allora l'attenzione al processo di ri-abilitazione, cioeÁ la riconquista del potere e della grazia perduti. La parte propriamente cristologica entra nel mistero dei gesti di Cristo, colui che ``cresceva in etaÁ, sapienza e grazia'' (Lc 2,51), il ``pieno di grazia'' (Gv 1,14), colui che porta al mondo la grazia (Gv 1,17). La professione di fede dei Vangeli mostra che solo in GesuÁ il primo potere dato agli uomini, il movimento, eÁ divenuto ``grazia''. Se esiste il savoir-faire, se eÁ possibile il compimento del potere di muoversi (e cosõÁ di tutto l'uomo), esso coincide con il savoir-faire di GesuÁ, con i suoi gesti. La pratica della fede eÁ quindi descrivibile anche come processo di ri-abilitazione alla grazia del Signore GesuÁ; processo che deve attraversare ogni aspetto del potere di muoversi: sforzo, esercizio, abitudine, gesto. 3. Da punto di vista metodologico il corso si caratterizza per tre costanti. La prima eÁ l'approccio non positivistico, ma ``sistematico'' alle Sacre Scritture, accostate nella loro forma canonica, riconoscendo quindi anche la rilevanza rivelativa e teologica della loro struttura editoriale. La Bibbia non eÁ considerata materiale grezzo, raffinabile dall'impianto teorico della teologia, ma anzi le dinamiche bibliche di produzione del senso di tutte le cose diventano le dinamiche stesse del ragionare teologico. Alla teologia spetta individuarle e riprodurle nell'ethos attuale (e questa eÁ la seconda costante). Ethos che eÁ il punto di partenza e il destinatario del servizio teologico, eminentemente pastorale. A tal fine (ecco la terza costante) eÁ necessaria una grande sensibilitaÁ al dibattito filosofico, ma anche alla letteratura, all'arte, all'antropologia, alla sociologia e le altre ``scienze umane'', come luoghi di emersione dell'ethos, riflettuto secondo le modalitaÁ proprie a ciascuna disciplina. Bibliografia: P. BEAUCHAMP, L'uno e l'altro Testamento. Saggio di lettura, Paideia, Brescia 1985; M. JOUSSE, L'antropologia del gesto I, Edizio- 180 ni Paoline, Roma 1979; G.C. PAGAZZI, Questo eÁ il mio corpo. La grazia del signore GesuÁ, EDB, Bologna 2016; F. RAVAISSON, De l'habitude, Alcan, Paris 1927; J.-C. SCHMITT, Il gesto nel Medioevo, Laterza, Bari - Roma 1991; A. STOCK, Poetische Dogmatik. Christologie, 3. Leib und Leben, SchoÈning, Paderborn - MuÈnchen - Wien - ZuÈrich 1998. S-16TSSEM. SEMINARIO DI TEOLOGIA SISTEMATICA PROF. ANDREA BOZZOLO «TEORIE DELL'EFFICACIA SACRAMENTALE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1. Il Seminario intende introdurre alla lettura critica del dibattito recente circa il modo di intendere l'efficacia dei sacramenti, attraverso la recensione degli apporti piuÁ rilevanti. Gli studenti dovranno identificare il contesto entro cui gli autori piuÁ rappresentativi elaborano la loro teoria, le categorie e il metodo che utilizzano, la coerenza interna al percorso teorico che seguono, i risultati cui pervengono. In questo modo i partecipanti al Seminario saranno introdotti alla analisi, esposizione e valutazione di un modello di pensiero contemporaneo. 2. La riscoperta della dimensione rituale del sacramentale ha comportato un ripensamento complessivo della sua identitaÁ, assegnando un rilievo piuÁ consistente alla sua dimensione pratica e simbolica. Il passaggio dalla prospettiva dell'amministrazione del sacramento a quella della sua celebrazione ha dato maggiore risalto all'esigenza di intendere l'efficacia ex opere operato in modo tale che essa non risulti sostitutiva nei confronti dell'impegno della libertaÁ, ma piuttosto lo esiga e lo renda possibile. Il sacramento cristiano infatti eÁ il luogo paradigmatico in cui l'azione umana si scopre inclusa entro l'attuazione del dono divino secondo un profilo che non eÁ occasionale ne meramente accessorio. Oggetto dell'indagine seminariale saraÁ il modo in cui le proposte piuÁ consistenti del dibattito recente hanno affrontato tale questione, aprendo prospettive innovative che attendono peroÁ ancora una sintesi piuÁ compiuta e consensuale. 3. Il Seminario prevede un'introduzione da parte del docente, mirata a istruire la questione a partire dagli interrogativi sollevati 181 con l'insegnamento del concilio Vaticano II. Dopo una prima esplorazione comune dei temi piuÁ rilevanti, i partecipanti al Seminario sceglieranno il testo che intendono esaminare. Ciascun studente dovraÁ, a turno, presentare il saggio che ha fatto oggetto di analisi critica, avvalendosi dell'opportuna bibliografia secondaria. La discussione seminariale consentiraÁ di approfondire l'analisi degli autori studiati, di precisare la prospettiva specifica della loro ricerca, di acquisire elementi rilevanti intorno al tema teologico in esame. Recependo gli apporti emersi nel confronto, gli studenti dovranno provvedere a redigere l'elaborato scritto definitivo esponendo i risultati della loro indagine. Il Seminario vedraÁ un momento conclusivo da parte del docente, in cui saranno rilevati gli elementi di convergenza e le questioni aperte nell'attuale teologia dell'efficacia sacramentale. Bibliografia: L'istruzione del tema saraÁ fatta a partire da A. BOZZOLO, L'evento fondatore e l'azione liturgica, in ID., Il rito di GesuÁ. Temi di teologia sacramentaria, LAS, Roma 2013, 41-93. Tra i testi che saranno proposti all'analisi, si segnalano a titolo esemplificativo i seguenti: K. RAHNER, Chiesa e sacramenti, Morcelliana, Brescia 1965; L.-M. CHAUVET, Simbolo e sacramento. Una rilettura sacramentale dell'esistenza cristiana, Elle Di Ci, Leumann (TO) 1990; E. JUÈNGEL, Segni della parola. Sulla teologia del sacramento, Cittadella, Assisi 2002; G. BONACCORSO, Il dono efficace, Cittadella, Assisi 2010. S-16TF01. TEOLOGIA FONDAMENTALE - I Prof. PIERANGELO SEQUERI «STRUTTURE DELLA COSCIENZA CREDENTE: L'IMMAGINAZIONE TEOLOGICA» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 182 1. L'obiettivo essenziale eÁ la verifica del rilievo strutturale dell'immaginazione teologica nella costituzione della coscienza credente, in vista dell'apprezzamento dei motivi e dei problemi della sua ripresa nell'ambito della ricerca attuale sul linguaggio teologico. In particolare si tratta di valutare la possibilitaÁ di una teoria dell'immaginazione che metta in evidenza la sua irriducibilitaÁ al ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC carattere meramente arbitrario della fantasia proiettiva e la sua connessione con i processi fenomenologici dell'intenzionalitaÁ riconoscente. (A) La parte analitica del corso saraÁ dedicata alla ricognizione dei luoghi sintomatici di maggior interesse per l'assestamento del rilievo epistemologico e ontologico dell'immaginazione: con particolare riferimento alla comprensione del profilo teologico del sapere e/o dell'esperienza: 1) Ripresa sintetica del dibattito filosofico e teologico sul ``mito''. 2) Figure bibliche di rivelazione: oracolo e parabola, visione e profezia. 3) La tradizione teologica del sapere della fede: allegoria, analogia. 4) Il conflitto dell'immagine e del concetto nella filosofia moderna. 5) Immaginazione proiettiva e immaginazione eidetica: psicanalisi e fenomenologia. 6) L'esplosione post-moderna dell'estetizzazione del mondo: immagine, immaginario. (B) La parte sistematica saraÁ dedicata alla puntualizzazione teorica e critica dell'interesse teologico-fondamentale dell'immaginazione etica del senso. 1) L'immaginazione etica del senso eÁ la struttura intenzionalmente eteronoma della libertaÁ personale, che interroga la giustizia delle affezioni e immagina le forme della sua veritaÁ. 2) L'intenzionalitaÁ di questa immaginazione eÁ rivolta al fondamento inimmaginabile in cui eÁ decisa la realtaÁ del reale (il vero del vero, il bene del bene) che rende ultimamente giustizia (come origine e come destinazione) alla storia vissuta. 3) In questa chiave, l'immaginazione etica del senso si rende disponibile quale articolazione figurale della libera obbedienza alla pro-affezione cristologica di ``Dio'', in cui si attesta la conversione della coscienza credente nella fede evangelica. Bibliografia: L. LOTITO, Il mito e la filosofia, Bruno Mondadori, Milano 2003; E. CERASI, Il mito nel cristianesimo, CittaÁ Nuova, Roma 2011; A. SCHNELL, Wirklichkeitsbilder, Mohr Siebeck, TuÈbingen 2015; E. CLAUTEAUX, L'eÂpiphanie de Dieu et le jeu theÂologique, Cerf, Paris 2015; N. STEEVES, GraÃce aÁ l'imagination. InteÂgrer l'imagination en theÂologie fondamentale, Cerf, Paris 2016. 183 S-16TF02. TEOLOGIA FONDAMENTALE - II Prof. DARIO CORNATI «``SOLO L'AMORE EÁ CREDIBILE''. ANALOGIA DI AGAÂPEÅ E ONTOLOGIA TRINITARIA. IL FILO DI ARIANNA DI H.U. VON BALTHASAR» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 184 Il corso si propone di illustrare il programma di restituzione `ontologica' della giustizia e della veritaÁ dell'amore che Hans Urs von Balthasar ha messo a punto nell'operetta: Glaubhaft ist nur Liebe (Einsiedeln 1963). Sul presupposto che il suo pensiero si incontri, piuÁ spontaneamente e piuÁ autenticamente, nella strategia degli opuscoli che nell'accademica Trilogia (P. Henrici), si tenteraÁ di dare rilievo ad una concordanza discorsiva che ha il suo punto di raccordo nell'approccio metacritico alla contingenza dell'essere-mondo, dell'essere-uomo: dell'essere dato toutcourt. EÁ il gesto anti-greco di Balthasar: il disinnesco del pungiglione metafisico che, volendo ancorarlo al fondamento, in un amen lo pregiudica come ``da niente''. Se la finitezza non eÁ amata, a quale veritaÁ, bene o bellezza potraÁ essere ricondotta? E se l'uomo non eÁ amante della finitezza, non cominceraÁ forse a lottare anche contro se stesso, trovandosi sempre non cosõÁ degno d'amore come dovrebbe? A meno che non si dia rivelazione che la finitezza erompe da un gesto d'amore ``del dio'' che, non potendo ne volendo replicare semplicemente se stesso, ha dato tempo e luogo all'icona umana e mondana della generazione del Figlio. Ad attestazione che la finitezza eÁ amata, anche quando non corrisponde al vero, al bene, al bello. Tutto questo peroÁ eÁ molto di piuÁ che una filosofia personalistica o un'ontologia dialogica. EÁ metafisica dell'amore, che si delinea nella controluce di una teologia dell'amore. La Gestalt (il sovra-trascendentale) che ``l'uomo piuÁ colto del secolo'' non ha mai smesso di contemplare nella genialitaÁ impressionante della sua fenomenologia e dei suoi appostamenti. 1. «Solo l'amore eÁ credibile» (1963): la sua collocazione sul cammino di Balthasar 1.1. «Senza filosofia nessuna teologia». L'Apocalisse dell'anima tedesca (1937) e la percezione delle forme. 1.2.«I compiti della filosofia cattolica nel tempo»:ilsaggiodel1946. 1.3. Wahrheit (1947): la balthasariana fenomenologia della veritaÁ, riemersa in Teologica 1. terete come questo bambino 6.1. L'amore senza fondo: il trascendentale in assoluto e l'analogia caritatis (M. Lochbrunner). 6.2. Il testamento di Balthasar: Wenn ihr nicht werdet wie dieses Kind. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1.4. «La teologia di Karl Barth» (1951). Un atto di giustizia resa. 2. I maestri nei territori del Logos. Il gusto storico-fenomenologico di Balthasar 2.1. Platone e il platonismo di Plotino. 2.2. Agostino e lo spirito dei monaci. 2.3. Anselmo d'Aosta e il primato ontologico della giustizia. 2.4. «Tommaso: un kairos». 2.5. «Rahner ha scelto Kant... Io ho scelto Goethe da germanista». 2.6. Hegel - Kierkegaard - Nietzsche: l'apocalisse dell'anima. 3. Le guide piuÁ affidabili e le figure piuÁ stimolanti. Erich Przywara, Gustav Siewerth, Maurice Blondel, Ferdinand Ulrich, Adrienne von Speyr. 3.1. Il gesuita di Pullach: «l'anima piuÁ grande che mi eÁ stato dato di conoscere». Il primo rilancio della funzione teologica dell'analogia entis. Il discrimine confessionale (Barth). 3.2. Siewerth: «l'uomo dal cervello leonino e dal cuore di fanciullo». L'actus essendi, ``parabola di Dio'' 3.3. La dottrina dell'Emmanuele e l'ontologia blondeliana del vincolo. 3.4. Il principio dialogico dell'amore (Ferdinand Ebner e Martin Buber). 3.5. Metafisica dell'amore e ontologia trinitaria (E. Tourpe). 3.6. Adrienne von Speyr: l'imprepensabilitaÁ dell'amore senza fondo. 4. Il trittico balthasariano. Schleifung der Bastionen (1952), Die Gottesfrage (1956), Glaubhaft ist nur Liebe (1963). L'approccio metacritico alla contingenza dell'essere-dato tout court. 5. Nel mondo del testo: Glaubhaft ist nur Liebe. Lettura e analisi del libretto (musicale) sull'amore 5.1. Due vicoli ciechi, non inutili. La riduzione cosmologica e antropologica del Logos. 5.2. La terza via nelle sue sette note (fallimento, percezione, rivelazione, fede e giustificazione, opera, forma, luce del mondo). Il dramma gestaltico dell'amore. 6. Due sorelle gemelle fra le opere. Teologica 2 / Se non diven- 185 Il quadro delle lezioni accademiche dovraÁ garantire l'ossatura della proposta, sulla quale potranno convergere il clima ospitale della comunicazione, la partecipazione attiva di ogni studente e l'approfondimento personale, in forza di una lettura monografica. L'ascolto della `voce' di Hans Urs von Balthasar determineraÁ il metodo e il percorso preferendo a tutto il resto l'analisi intertestuale della sua scrittura (i saggi sul compito della filosofia in teologia, il testo dedicato a Barth, lo scritto sulla domanda di Dio, le operette sul profilo evangelico dell'infanzia, il primo e il secondo volume di Teologica). Bibliografia: [Opere di H. U. von Balthasar]: Wahrheit, I: Wahrheit der Welt, Einsiedeln 1947; VeritaÁ del mondo. Teologica 1, Jaca Book, Milano 1989; Karl Barth. Darstellung und Deutung seiner Theologie, Hagner, Koln 1951; La teologia di Karl Barth, Jaca Book, Milano 1985; Schleifung der Bastionen. Von der Kirche in dieser Zeit, Johannes Verlag, Einsiedeln 1952; Abbattere i bastioni, Borla, Torino 1966; Glaubhaft ist nur Liebe, Johannes Verlag, Einsiedeln 1963; La percezione dell'amore. Abbattere i bastioni - Solo l'amore eÁ credibile, Jaca Book, Milano 2010; Die Gottesfrage des heutigen Menschen, Verlag Herold, Wien-MuÈnchen 1956; La domanda di Dio dell'uomo contemporaneo, Queriniana, Brescia 2013; Wahrheit Gottes. Theologik, Johannes Verlag, Einsiedeln 1985; VeritaÁ di Dio. Teologica 2, Jaca Book, Milano 1990; Wenn ihr nicht werdet wie dieses Kind, Schwaben Verlag, Ostfildern 1989; Se non diventerete come questo bambino, Piemme, Casale Monferrato 1995. S16TF03. TEOLOGIA FONDAMENTALE - III Prof. DUILIO ALBARELLO «LA GRAZIA SUPPONE LA CULTURA. IL NUOVO DIBATTITO SU FEDE CRISTIANA E SOCIETAÁ PLURALE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 186 1. Il corso si propone di approfondire l'intuizione contenuta nel në 115 dell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium, ove papa Francesco utilizza un'espressione inconsueta, che schiude prospettive promettenti per il pensiero della fede cristiana: «La gra- ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC zia suppone la cultura, e il dono di Dio si incarna nella cultura di chi lo riceve». L'intento eÁ di rimarcare, per un verso, che la mediazione ecclesiale dell'incontro con l'evento di GesuÁ Cristo non eÁ da intendersi in maniera solipsistica, poiche al contrario possiede un'intrinseca dimensione comunionale; per altro verso, si vuole sottolineare che l'evangelizzazione eÁ volta ad interpellare la libertaÁ dell'uomo, il quale per natura eÁ un essere culturale, dunque storico e sociale. L'obiettivo eÁ quello di tematizzare quale compito articolato assegni in particolare alla teologia l'istanza di pensare adeguatamente la correlazione interiore tra vissuto della fede e ordine culturale. 2. Il momento introduttivo intende chiarire la portata del tema in oggetto, a partire da una ricognizione sintetica dalla ripresa operata recentemente da Johann Baptist Metz del suo progetto di «Teologia politica». Si tratta di riformulare il discorso su Dio tramite la sua esposizione alla prova radicale, costituita dalla sofferenza patita dall'innocente e dalla vittima dell'ingiustizia. Tale prova della sofferenza conduce ad una «mistica dagli occhi aperti», la quale rende possibile un inedito sguardo sul mondo; uno sguardo, che sa misurarsi con l'incantesimo dell'amnesia culturale nei confronti dei drammi consegnati dalla storia e con la sfida rappresentata dal processo ambivalente della globalizzazione. La proposta di Metz mette al riparo dalla caduta nella deriva spiritualistica, che promuove un'esperienza religiosa di tipo terapeutico ed intimistico, la quale si pone come una sorta di supporto ideologico alla cultura dell'individualismo utilitaristico. Nondimeno, la proposta metziana presenta pure un carattere problematico sotto il profilo teologico-fondamentale: il rischio eÁ quello di scivolare in una riduzione prassiocentrica della fede, che considera l'evento di Cristo come semplice conferma esemplare della centralitaÁ assegnata alla prassi della com-passione. Nella prima parte, l'attenzione si dirige verso l'interessante ripensamento della problematica legata all'ambito del «teologicopolitico», fornito dal dibattito tra Slavoj ZÏizÏek e John Milbank. Si tratta del «divergente accordo» tra il filosofo sloveno e il teologo inglese, riguardante la implicazione politica dell'originario nocciolo agapico del cristianesimo. Occorre esplicitare l'impostazione metodologica di fondo, che sta alla base delle convergenze ma insieme delle dissonanze, che connotano le opinioni poste in campo dai due autori. Tale gioco di convergenze e dissonanze scaturisce dal conflitto interpretativo attorno al tema concernente l'adeguata elaborazione di una «ontologia di agape», declinata 187 per un verso come universalitaÁ concreta secondo il punto di vista della dialettica, oppure per altro verso come contro-etica secondo il punto di vista del paradosso. Si verificheraÁ se la condivisibile contestazione, nell'ottica della teologia cristiana, degli aspetti problematici contenuti nella prospettiva del «materialismo evangelico» proposta da ZÏizÏek, esiga necessariamente di individuare come alternativa una visione quale quella di Milbank, che approda ad una sorta di «teologizzazione del sociale». La seconda parte del corso eÁ volta a riprendere e sviluppare l'intuizione di Evangelii gaudium, anzitutto chiarendo quale visione di «cultura» emerga dal testo dell'Esortazione apostolica e piuÁ in generale dal magistero di papa Francesco. Si tratteraÁ poi di precisare come in tale lezione magisteriale si venga a configurare la mediazione ecclesiale del senso cristologico in vista di ricercare una nuova sintesi tra Evangelo e cultura secolare. Infine, si tenteraÁ un rilancio della questione in esame, tramite l'approfondimento di tre aspetti fondamentali: la cultura come dimensione costitutiva dell'attuazione della fede; il superamento del dualismo tra credere e conoscere; l'umano comune in quanto «condizione di realtaÁ» della veritaÁ evangelica. Bibliografia: J. HABERMAS, Verbalizzare il sacro. Sul lascito religioso della filosofia, Editori Laterza, Bari 2015; J.B. METZ, Memoria Passionis. Un ricordo provocatorio nella societaÁ pluralista, Queriniana, Brescia 2009; J. MILBANK - S. ZÏIZÏEK, La mostruositaÁ di Cristo. Paradosso o dialettica?, Transeuropa, Massa 2010; J. MILBANK - S. ZÏIZÏEK, San Paolo Reloaded. Sul futuro del cristianesimo, Transeuropa, Massa 2012; C. THEOBALD, Il Cristianesimo come stile. Un modo di fare teologia nella postmodernitaÁ I-II, EDB, Bologna 2009. S-16TFSEM. SEMINARIO DI TEOLOGIA FONDAMENTALE Prof. MASSIMO EPIS «MODELLI TEOLOGICO-FONDAMENTALI DELLA SALVEZZA» Corso semestrale: 2 ore settimanali 188 ECTS 3 1. Il Seminario si propone di esaminare in prospettiva teologicofondamentale alcune interpretazioni recenti della tematica della ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC salvezza, mettendo in luce come in esse operi il riferimento cristologico e quale sia il modello ontologico presupposto. 2. La riflessione sulla tematica della salvezza chiama in causa i fondamentali del discorso teologico ± Dio e la sua azione, la responsabilitaÁ della libertaÁ umana e il ruolo della storia ±, indagandoli dal punto di vista delle condizioni effettive della loro interazione. Quando parliamo di salvezza non ci esprimiamo semplicemente a riguardo di un articolo del credo, ma sul modo di essere ``Dio'' di Dio e prendiamo posizione sul rilievo veritativo dell'esistenza umana, anche nei suoi fallimenti. Il discorso teologico non eÁ riducibile ad un modello ontologico; peroÁ non qualsivoglia dispositivo concettuale consente di pensare la novitaÁ dell'evento cristologico come non esterna alla veritaÁ di Dio. Per una formulazione icastica della questione in oggetto basterebbe cimentarsi con l'interrogativo se la misericordia possa essere considerata una perfezione dell'essere di Dio. In quanto scrive Tommaso nella Summa Theologiae I, 21, 3 (lo eÁ solo per l'effetto che essa produce e non per una passione sofferta ± secundum effectum, non secundum passionis affectum) eÁ evidente la resistenza opposta da un dispositivo concettuale che abilita a pensare la relazione solamente come esterna alla sostanza (assoluta). Iscrivere peroÁ la relazione nel pensiero dell'Assoluto esige il superamento del sostanzialismo sul piano stesso del Principio, in nome di una relazione che eÁ originaria. Pensare l'agire di Dio a partire dall'evento cristologico impone di riconoscere che la comunicazione di Dio fonda una relazione reale con l'uomo, la cui attivitaÁ determina l'autocomunicazione di Dio. La testimonianza biblica chiede di pensare la forma della libertaÁ originaria non semplicemente come originante, ma come principio istitutivo di una autentica relazionalitaÁ, cosicche la determinazione effettiva della libertaÁ eÁ determinante per il senso stesso della veritaÁ. La tematica della salvezza eÁ articolabile solamente nel quadro di una figura drammatica della veritaÁ, non semplicemente manifestativa/rappresentativa. 3. Il Seminario prevede un'introduzione da parte del docente, con l'analisi di alcune opere finalizzata alla individuazione degli interrogativi, a partire dai quali i singoli studenti prenderanno in esame il testo da loro scelto. La presentazione e la discussione seminariale sono volte all'approfondimento delle opere e degli autori individuati, per una valutazione critica del loro contributo alla trattazione del tema teologico in oggetto. Ai fini dell'esame saraÁ richiesto un elaborato scritto, che nell'offrire una sintesi 189 dell'opera scelta dimostri consapevolezza del disegno complessivo della ricerca svolta in classe. Bibliografia: L'istruzione del tema saraÁ svolta a partire da M. EPIS, Un Dio coinvolgente perche coinvolto? Elementi per una teologia fondamentale della salvezza, in ASSOCIAZIONE TEOLOGICA ITALIANA (ed.), ``Ogni uomo vedraÁ la salvezza di Dio!'' (Lc 3,6). Sulla soteriologia cristiana. Atti del XXIV Congresso Nazionale, Glossa, Milano 2016 (in press). Tra le opere suggerite per il lavoro personale si segnalano gli scritti di K. Barth, H.U. von Balthasar, G. GutieÂrrez, E. JuÈngel, J.B. Metz, K. Rahner, P. Ricúur, E. Schillebeeckx, E. Stein e J. Werbick. La bibliografia completa saraÁ offerta all'inizio del Seminario. I-FIL11. ESTETICA FILOSOFICA Prof. EUGENIO DE CARO Corso semestrale: 2 ore settimanali 190 ECTS 3 I. Al termine del percorso gli studenti saranno in grado di: a) conoscere le principali categorie estetiche sviluppate all'interno della cultura occidentale; b) riconoscere i principali modelli storico-filosofici a cui tali categorie sono raccordabili; c) operare riferimenti consapevoli alla specificitaÁ dell'approccio filosofico alle problematiche inerenti alla dimensione estetica; d) sviluppare in proprio un percorso di approfondimento con taglio esteticofilosofico II. Il corso di Estetica filosofica illustreraÁ lo sviluppo delle principali ``categorie'' estetiche (arte, bellezza, immaginazione, forma, gusto, genio, tragico) nella storia del pensiero filosofico dall'antichitaÁ al Novecento, concentrando l'attenzione sugli snodi fondamentali della storia dell'estetica, sui suoi testi classici e sulla situazione attuale della disciplina. Un'attenzione specifica, durante lo sviluppo di tutto il corso, saraÁ dedicata alla dimensione estetica quale epifania del sacro. Articolazione per punti: 1. I significati dell'estetica. 2. Bellezza e arte nell'antichitaÁ (Platone, Aristotele, Plotino). 3. La bellezza come trascendentale dell'essere in San Tommaso. 4. La fondazione moderna dell'estetica filosofica (Vico-Baumgarten-Kant). 5. Romanticismo, idealismo e la categoria estetica del tragico (da Novalis a Nietzsche). 6. Il rapporto arte-veritaÁ nell'estetica contemporanea. 7. Il rapporto arte-bellezza nell'estetica contemporanea. III. Le lezioni si svilupperanno a partire da un primo input del docente, ma richiederanno la partecipazione attiva degli studenti, i quali saranno chiamati ad oggettivare la loro attuale consapevolezza dei differenti approcci possibili alle questioni legate alla dimensione estetica. Oltre ai temi base del corso, in vista delle attivitaÁ di Esercitazione, verranno presentate alcune applicazioni possibili del sapere estetico ad aspetti della cultura contemporanea, quali ad esempio l'architettura sacra e il paesaggio, i mondi virtuali, le emozioni dello spettatore teatrale, la sofferenza del bambino in etaÁ pre-verbale, l'educazione. Gli studenti saranno chiamati a produrre un breve report su uno di tali ambiti a loro scelta e il report saraÁ oggetto di discussione nel colloquio d'esame. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC Bibliografia: W. TATARKIEWICZ, Storia di sei idee, Aesthetica edizioni, Palermo 1997; R. DIODATO - E. DE CARO - G. BOFFI, Percorsi di estetica. Arte, bellezza, immaginazione, Morcelliana, Brescia 2009; E. FRANZINI, Introduzione all'estetica, il Mulino, Bologna 2012; F. DESIDERI - C. CANTELLI, Storia dell'estetica occidentale. Da Omero alle neuroscienze, Carocci, Roma 2008; E. DE CARO, Momenti del sapere estetico nella cultura classica, Mimesis, Milano-Udine 2013. S-16TPA01. TEOLOGIA PATRISTICA - I Prof. ANTONIO BONATO «TESTI MONASTICI NEI CAPPADOCI» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 Il corso intende introdurre lo studente nella conoscenza del contesto teologico-culturale e ascetico-monastico dei Padri Cappadoci. Si illustreranno le opere ascetiche di San Basilio, con l'in- 191 tento di evidenziare le forme dell'ascesi basiliana; la posizione critica da parte di Gregorio di Nazianzo e la mistica del Nisseno. 1. Le lettere di Basilio sull'anacoresi monastica. 2. L'opera normativa del grande vescovo cappadoce: le Regole morali (360), precedute dai Prologhi, e il loro contenuto didattico; l'ideale comunitario: amare Dio in vista della gloria di Dio e vivere nella concordia/ fratellanza, ispirata dalla caritaÁ, nel corpus asceticum: il piccolo Asceticon e il grande Asceticon. 3. Ascesi come ricerca dell'unione con Dio e desiderio di contemplazione in Gregorio Nazianzeno: nelle orazioni funebri, nei poemi (Carmina), nei discorsi (Orationes) e nelle lettere. 4. La teologia mistica di Gregorio Nisseno: il progresso spirituale e l'ascesi ininterrotta (epektasis) come ideale da perseguire nell'ascesa dell'anima a Dio, nelle Omelie sul Cantico dei Cantici e ne La vita di MoseÁ. 5. Il ritiro dal mondo come condizione per elevarsi alla contemplazione delle realtaÁ celesti e vedere Dio con cuore puro nel De virginitate (371ca). 6. Due esempi di biografia encomiastica: La vita di Macrina (380382/383) e l'elogio del fratello, Basilio il Grande. 7. Il trattato De instituto christiano di Gregorio di Nissa sul fine della vita religiosa e sui mezzi per conseguirla, messo a confronto con la Grande lettera di Macario, indirizzata ai monaci. 8. Gli ultimi due trattati: La professione cristiana (De professione christiana) e la perfezione (De perfectione), che riprendono l'idea del progresso senza fine e della perfezione intesa come ricerca continua di purificazione e di santificazione del credente. Il corso prevede lezioni frontali da parte del docente, la lettura in aula di brani scelti di opere proposte a titolo esemplificativo e l'eventuale approfondimento da parte degli studenti di una tematica relativa a una questione o a un autore nell'ambito dell'area programmata. La verifica dell'apprendimento avverraÁ sulla base di un tesario riassuntivo delle tematiche presentate durante le lezioni. Il colloquio d'esame verteraÁ su una o due tesi assegnate dal docente; lo studente potraÁ, inoltre, presentare una tesina scritta, concordata precedentemente con il docente, indicando il percorso di approfondimento seguito per la preparazione. Bibliografia: Saint Basile, Lettres, 192 I-III, par Y. COURTONNE, EÂdition Les Belles Lettres, Paris 1957; GREGORIO DI NAZIANZO, Tutte le orazioni, a cura di C. MORESCHINI, Bompiani, Milano 2000; GREGORIO DI NIS- SA, Fine Professione e Perfezione del cristiano, a cura di S. LILLA, CittaÁ Nuova, Roma 1979; ID., Omelie sul Cantico dei Cantici, a cura di C. MORESCHINI, CittaÁ Nuova, Roma 1988; ID., La vita di S. Macrina, Ed. Paoline, Milano 1988; A. DE VOGUÈEÂ, Histoire litteÂraire du mouvement monastique dans l'antiquiteÂ. DeuxieÁme partie: Le monachisme grec. Vol. 1: De la Vie de PachoÃme aux eÂcrits d'Evagre le Pontique (IV-V sieÁcles), Pontificio Ateneo sant'Anselmo, Roma 2015. Altra bibliografia verraÁ indicata durante lo svol- gimento del corso. S-16TPA02. TEOLOGIA PATRISTICA - II Prof.ssa CRISTINA SIMONELLI «SPERARE PER TUTTI. MODELLI PATRISTICI A CONFRONTO» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC I. «Dove non possiamo sapere piuÁ nulla, c'eÁ ancora spazio per la speranza» (H.U. von Balthasar, La mia opera ed Epilogo). L'apocatastasi nella forma piuÁ classica, quella origeniana, eÁ stata letta con interesse anche nella teologia del XX secolo. Il corso si propone di mettere a confronto quel modello soteriologico nella forma alessandrino / cappadoce (Origene e Gregorio di Nissa) e orientale (Isacco di Ninive), con il dibattito italo / provenzale (Praedestinatus / Prospero / Fausto) suscitato dall'agostinismo. II. Modelli di soteriologia patristica e loro presenza nella letteratura teologica del '900. L'apocatastasi e il libero arbitrio nella elaborazione origeniana; ripresa dei temi nell'alessandrinismo cappadoce, in particolare in Gregorio di Nissa. «Cuore che brucia anche per i rettili e i demoni»: dimensione teologica e soteriologica della misericordia in Isacco di Ninive Il dibattito soteriologico suscitato dall'agostinismo, in Italia (Praedestinatus) e nelle Gallie (Prospero di Aquitania e Fausto di Riez). III. Il corso eÁ realizzato attraverso lezioni frontali in cui vengono presentati i temi e analizzati i testi. La verifica prevede un approfondimento scritto, che nel colloquio di esame verraÁ discusso e messo in relazione all'intero percorso. 193 Bibliografia: Le fonti patristiche saranno indicate durante il corso. Tra gli studi si segnalano: S. CHIALAÁ, Dall'ascesi eremitica alla misericordia infinita. Ricerche su Isacco di Ninive e la sua fortuna, Olschki, Firenze 2002; C. CURZEL, Studi sul linguaggio in Gregorio di Nissa [SEA 144], Institutum Patristicum Augustinianum, Roma 2015; F. GORI, Il Praedestinatus di Arnobio il giovane. L'eresiologia contro l'agostinismo [SEA 65], Istituto Patristico Augustinianum, Roma 1999; L. PERRONE, La preghiera secondo Origene. L'impossibilitaÁ donata, Morcelliana, Brescia 2011; I. RAMELLI, The Christian Doctrine of Apokatastasis. A Critical Assessment from the New Testament to Eriugena, Brill, Leiden 2013; D. OGLIARI, Gratia et Certamen: The Relationship between Grace and Free Will in the Discussion of Augustine with the So-called Semipelagians, Peeters, Leuven 2003. S-16STTH1. STORIA DELLA TEOLOGIA - I Prof. ANTONIO ZANI «AGOSTINO D'IPPONA: IL PECCATO ORIGINALE/EREDITARIO, FEDE E INTELLIGENZA DI UN DRAMMA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 194 1. Agostino d'Ippona (354-430), riconosciuto nella chiesa cattolica quale dottore del peccato originale (oltre che della grazia), dedica ben 13 opere, distribuite nell'arco di un ventennio dal 411 sino alla morte, a contrastare la nova haeresis recepita dalla storia con il nome di ``pelagianesimo''. Ebbene, nel corso di questi scritti va configurandosi con sempre maggior chiarezza che per originale peccatum si debba intendere sia l'atto di ribellione in forza del quale i progenitori persero la primitiva condizione di innocenza beata e armoniosa, sia lo stato di colpevolezza che, per una sorta di contagio subito nel momento stesso del concepimento e indipendentemente da loro atti personali, consegna tutti gli uomini al potere del demonio, rendendoli degni di condanna da parte di Dio. L'originale peccatum eÁ nel contempo haereditarium peccatum. La salda e innovativa coerenza della logica agostiniana fungeraÁ da approdo da cui la riflessione della Chiesa cattolica ± almeno in Occidente ± dovraÁ di volta in volta ripartire per l'elaborazione del concetto (e quindi del dogma) di originale/ haereditarium peccatum: cosõÁ nel Medioevo e nella controversia ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC con il Protestantesimo come anche oggi, quando un rinnovato complesso di sfide culturali impone l'urgenza di riformulare la dottrina antica. L'obiettivo del corso eÁ ripercorrere l'impegnativa ricerca di Agostino ± attestata non solo nella sua produzione teologica antipelagiana, ma pure in alcuni scritti che l'hanno preceduta o le sono coevi, senza esplicita vis polemica ± al fine di conoscerne, possibilmente senza approssimazioni, il genuino pensiero. Questo domanda, riteniamo: 2. la dimestichezza con l'ermeneutica agostiniana: il quaerere sussidiato dall'auctoritas (in concreto e principalmente le Scritture) e dalla ratio o intellectus; 3. la conoscenza della nutrita costellazione semantica che attornia il peccato originale/ereditario: natura, difficoltaÁ, debolezza/ perversione (della volontaÁ), concupiscenza, mortalitaÁ; 4. la paziente ed esigente analisi di alcuni, fra i piuÁ significativi, testi agostiniani antipelagiani, arricchita tuttavia da segmenti di altri testi ± De libero arbitrio III; Ad Simplicianum I,2; Enchiridion 8,23-27; 10,33-34 e alcuni Discorsi. 5. Solo un ``cenno'' potraÁ essere fatto all'influsso della summenzionata elaborazione agostiniana della dottrina del peccato originale/ereditario nella posteritaÁ sino al relativo decreto tridentino (17 giugno 1546), correttivo dell'interpretazione di Lutero. Bibliografia: La bibliografia proposta eÁ selezionata e da integrare nella trattazione dei singoli punti nel corso delle lezioni. In via preliminare eÁ necessario conoscere la biografia e il percorso intellettuale di Agostino attingibili in: M. BETTETINI, Introduzione a Agostino, Laterza, Roma-Bari 2008; G. BONNER, St. Augustine of Hippo: Life and Controversies, The Canterbury Press, Norwich 19862; P. BROWN, Agostino d'Ippona, Einaudi, Torino 20052; G. CATAPANO, Agostino, Carocci, Roma 2010. L'edizione bilingue degli scritti di Agostino interessati al corso eÁ nella Nuova Biblioteca Agostiniana ora disponibile on line: http://www.augustinus.it. I testi segnati di seguito riguardano i punti 2-5 descritti nel programma del corso: J. LOÈSSL, Intellect and Grace in Augustine of Hippo, «Journal for Late Antique Religion and Culture» 7 (2013) 15-25; A. PIERETTI, AutoritaÁ e ragione in Agostino, «Itinerarium» 15 (2007) 57-63; G. RIPANTI. Il problema della comprensione nell'ermeneutica agostiniana, «Revue des EÂtudes Augustiniennes» 20 195 (1974) 88-99; F. GARLATTI, Il dibattito intorno all'ipotesi agostiniana del terzo libro del De libero arbitrio: «Ignorantia vero et difficultas si naturalis est», «Esercizi Filosofici» 7 (2012) 33-64; T. NISULA, Augustine and the Functions of Concupiscence, Brill, Leiden-Boston 2012; P.F. BEATRICE, Tradux peccati. Alle fonti della dottrina agostiniana del peccato originale, Vita e Pensiero, Milano 1978; J. COUENHOVEN, St. Augustine's Doctrine of Original Sin, «Augustinian Studies» 36 (2005) 359-396; F. DE CAPITANI, Il «De Libero Arbitrio» di S. Agostino. Studio introduttivo, testo, traduzione e commento, Vita e Pensiero, Milano 1987 (rist. 1994); A.M. DUBARLE, Il peccato originale. Prospettive teologiche, EDB, Bologna 2013 (1984); G. LETTIERI, L'altro Agostino. Ermeneutica e retorica della grazia dalla crisi alla metamorfosi del De doctrina christiana, Morcelliana, Brescia 20132; L. COVA, Peccato originale. Agostino e il Medioevo, Il Mulino, Bologna 2014; G. PANI, Paolo, Agostino, Lutero: alle origini del mondo moderno, Rubbettino, Soveria Mannelli 2005, 77-114; J. LOPES PEREIRA, Augustine of Hippo and Martin Luther on Original Sin and Justification of the Sinner, Vandenhoeck & Ruprecht, GoÈttingen 2013; CH. BOUREUX - CH. THEOBALD (ed.), Il peccato originale: un codice di fallibilitaÁ, «Concilium» 40/1 (2004). S-16STTH2. STORIA DELLA TEOLOGIA - II Proff. ANGELO MAFFEIS - SAVERIO XERES «MARTIN LUTERO E LA RIFORMA: L'INTERPRETAZIONE STORICA E IL SIGNIFICATO TEOLOGICO» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 196 Quella del 2017 saraÁ la «prima commemorazione giubilare della Riforma in epoca ecumenica» (Commissione luterana-cattolica sull'unitaÁ e la commemorazione comune della Riforma nel 2017, Dal conflitto alla comunione, Dehoniane, Bologna 2014, n. 7). Essa costituisce, pertanto, l'occasione per una chiarificazione delle vicende storiche che hanno avuto inizio nel 1517, al di laÁ delle visioni pregiudiziali legate a secoli di contrapposizione tra cattolici e protestanti. Il corso, a piuÁ voci, intende percioÁ offrire una rilettura critica e aggiornata della storia e della teologia della Riforma, a partire dallo sviluppo storiografico, anche di ambito cattolico, che ormai da alcuni decenni ha consentito ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC non di «raccontare una storia diversa, ma raccontare questa storia in maniera diversa» (ivi, n. 16). I. QUESTIONI STORIOGRAFICHE 1. Interpretazioni storiografiche e letture confessionali (Angelo Maffeis). 2. La riforma prima della Riforma (Saverio Xeres). II. LE RADICI E IL CONTESTO 3. Lutero e Agostino (Cristina Simonelli). 4. La stampa e la diffusione delle idee di Lutero (Giancarlo Pani). 5. Lutero e la Teologia Deutsch (Giovanni Gusmini). III. TEMI TEOLOGICI 6. La giustificazione: articulus stantis et cadentis ecclesiae? (Franco Buzzi). 7. La Theologia crucis (Lothar Vogel). 8. La riforma della Chiesa (Giacomo Canobbio). 9. Lutero e le immagini (Emanuela Fogliadini). 10. Dibattito e conclusioni (Angelo Maffeis e Saverio Xeres). Gli studenti concorderanno con i docenti coordinatori il programma d'esame e la relativa bibliografia per chi intenda sostenere la prova finale. Bibliografia: COMMISSIONE LUTERANA-CATTOLICA SULL'UNITAÁ E LA COMMEMORAZIONE COMUNE DELLA RIFORMA NEL 2017, Dal conflitto alla comunione, Dehoniane, Bologna 2014; M. LUTERO, La Lettera ai Romani: (1515-1516), a cura di F. BUZZI, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1991; A. MAFFEIS, Teologie della riforma. Il Vangelo, la chiesa e i sacramenti della fede, Morcelliana, Brescia 2004; G. PANI, Paolo, Agostino, Lutero. Alle origini del mondo moderno, Rubettino, Soveria Mannelli 2005; O.H. PESCH, Martin Lutero. Introduzione storica e teologica, Queriniana, Brescia 2007; S. XERES, Una Chiesa da riformare. Nostalgia di evangelo, Scelta antologica con la collaborazione di M. WIRZ, Qiqajon, Bose 2009. S-16STTH3. STORIA DELLA TEOLOGIA ORIENTALE Prof.ssa EMANUELA FOGLIADINI «LA COMPLESSA NASCITA DELLE PRIME IMMAGINI CRISTIANE: IL CASO DI DURA EUROPOS» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 197 198 1. L'obiettivo del corso eÁ esplorare il passaggio dall'aniconismo alla diffusione delle immagini sacre nel cristianesimo, focalizzandosi sulle prime attestazioni presenti nella domus ecclesiae cristiana di Dura Europos. I dipinti in essa contenuti risalgono al 232 e rappresentano un punto di passaggio emblematico per l'arte religiosa. Il corso si propone un'analisi ragionata teologicamente delle immagini in questione e la loro declinazione in un contesto piuÁ ampio, sia a livello storico sia di confronto con l'arte ebraica della sinagoga e con quella dei templi pagani della medesima cittaÁ. 2. La complessa e affascinante questione della diffusione dell'immagine sacra nel cristianesimo delle origini saraÁ affrontata attraverso una metodologia storico-scientifica e un taglio teologico-iconografico. Per raggiungere tale scopo saranno studiati il contesto storico, ecclesiale, il pensiero teologico delle comunitaÁ cristiane e il peso dell'aniconismo dei primi due secoli cristiani. Tradizionalmente si eÁ spiegata la scelta aniconica delle origini cristiane come la logica conseguenza dell'influenza del divieto biblico di farsi immagini. La straordinaria scoperta di Dura Europos nel 1920, con i meravigliosi dipinti di scene veterotestamentarie nella sinagoga della cittaÁ, risalenti al 244 circa, mise in questione tale tesi e aprõÁ un dibattito anche a proposito degli inizi dell'arte cristiana. Il ciclo degli affreschi della sinagoga saraÁ oggetto di analisi della prima parte del corso. I dipinti della domus ecclesiae cristiana che risalgono al 232, come conferma un graffito ritrovato sulle pareti nella casa, saranno studiati nella seconda parte del corso. Questi furono realizzati all'interno di un'abitazione privata, dotata di una grande sala adibita al culto e un battistero, con vasca per l'immersione battesimale. Quest'ultima stanza ha restituito uno splendido ciclo di pitture cristiane, tra le quali si riconoscono il Cristo Buon Pastore, il paralitico, Cristo che cammina sulle acque, le mirofore. Il corso rifletteraÁ sulla questione iconografica e sulle implicazioni teologiche che la diffusione delle prime immagini, non su oggetti privati ma in un luogo adibito al culto, ebbe sulla comunitaÁ ecclesiale e sul dibattito che portoÁ solo nell'VIII secolo alla loro legittimazione ufficiale. La ricerca saraÁ inquadrata nel peculiare contesto storico di Dura Europos, cittaÁ fondata dai Parti, divenuta uno dei piuÁ importanti praesidia romani, microcosmo multietnico animata da svariati templi, di cui si conservano il mitreo di etaÁ romana, la domus cristiana e la sinagoga, tutti affrescati. 3. L'analisi utilizzeraÁ una metodologia storica e iconografica. La ricostruzione del complesso quadro storico si baseraÁ su studi specifici del periodo indicato, con attenzione al contesto culturale che influenzoÁ la geografia di passaggio della cittaÁ di Dura Europos. La presentazione del tema iconografico cristiano saraÁ realizzata attraverso una metodologia comparativa con le testimonianze artistiche giudaiche e mitraiche. Bibliografia: K. WEITZMANN - H.L. KESSLER, The Frescoes of the Dura Synagogue and Christian Art, Dumbarton Oaks Research Library and Collection, Washington DC 1990; M. PEPPARD, The world's oldest church. Bible, art, and ritual at Dura-Europos, Syria, Yale University Press, Yale 2016; L. BRODY - G. HOFFMAN, Dura Europos. Crossroads of Antiquity, McMullen Museum of Art, Boston College 2011; E. FOGLIADINI, Parola e immagine tra Oriente e Occidente, EDB, Bologna 2015; F. BêSPFLUG, Le immagini di Dio. Una storia dell'Eterno nell'arte, Einaudi, Torino 2012; L. DIRVEN, The Palmyrenes of Dura-Europos. A Study of Religious Interaction in Roman Syria, Brill, Leiden-Boston-KoÈln 1999. S.16EBR01. EBRAISMO «LA PREGHIERA D'ISRAELE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC Prof. PATRIZIO ALBORGHETTI ECTS 3 I. Il corso si propone di introdurre alle differenti forme di lode che Israele rivolge al suo Dio. In particolare si delineeraÁ la struttura della preghiera che ogni giorno il credente rivolge al suo Signore attraverso il Siddur (il libro delle preghiere). Si metteranno poi in evidenza, analizzando le diverse benedizioni e preghiere che compongono questo testo, i contenuti fondamentali della fede ebraica. II. Il Siddur, che contrae l'espressione Sefer hatefilloth (l'ordine delle preghiere), raccoglie e organizza le suppliche, confessioni e proclamazioni che lungo i secoli e nelle diverse situazioni il popolo di Dio ha sollevato a Colui che lo ha sempre accompagnato e salvato. 1. Una prima parte del corso considereraÁ i differenti momenti della formazione dei testi che compongono questo libro. Si mostreraÁ come, a partire dai passi della Torah scritta, lungo il pe- 199 riodo biblico, e mediante quelli della Torah orale, in particolare dopo la distruzione del Secondo Tempio, si giungeraÁ, nel medioevo, grazie a Rav Amram e Saadia Gaon, ad una prima redazione di uno scritto comune. Ci si soffermeraÁ poi sui diversi Siddurim, propri delle diverse correnti dell'ebraismo dell'epoca moderna e contemporanea. 2. Si mostreraÁ la struttura dei vari momenti della preghiera quotidiana. Il Siddur che inizialmente, per la ricchezza dei testi e dei contenuti, porta a un senso di smarrimento, ha un ordine preciso e ben delineato. 3. Infine ci si soffermeraÁ, considerando le singole benedizioni e preghiere, sul contenuto profondo della fede espressa in questa opera. Israele, dinanzi alla bontaÁ che il Signore gli ha manifestato, nei vari momenti della storia, attraverso i differenti atti d'amore, ha sviluppato, in risposta, un ``culto del cuore''. L'analisi delle differenti forme di lode, dalle piuÁ spontanee alle piuÁ elaborate, metteraÁ in luce come esse siano animate dal profondo affetto che lega il popolo al suo Dio. La sezione dello Shema' Isra'el, con le sue benedizioni, nella preghiera del mattino, ad esempio, delinea l'intera storia del popolo: le prime due, che ne precedono la proclamazione, esprimono rispettivamente l'idea della creazione ± Yotzer `or (formante la luce) ±, e della rivelazione ± `ahavath `olam (Amore eterno) ± , mentre quella che segue ± `emeth veyatziv (vera e stabile) ± l'idea della redenzione. Bibliografia: J.J. PETUCHOWSKI, La liturgia del cuore, Dehoniane, Napoli 1985; J. HEINEMANN, La preghiera ebraica, Qiqajon, Magnano (BI) 1992; E. GARFIEL, Service of the Hearth. A Guide to the Jewish Prayer Book, Rowman & Littlefield Publishers, Oxford 1989. S-16ISL01. ISLAMISMO PROFF. GIUSEPPE RIZZARDI - MASSIMO RIZZI «I PROCESSI EPISTEMOLOGICI DEL LINGUAGGIO E DEL PENSIERO CULTURALE E RELIGIOSO DELL'ISLAM. ASSONANZE E DISSONANZE CON CULTURE RELIGIOSE ALTRE (VEDISMO, EBRAISMO, CRISTIANESIMO)» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 200 201 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1. Il corso intende fornire un approccio fenomenologico all'islam, nei suoi fondamenti: la nascita, l'evoluzione storica, i contenuti dogmatici, i testi sacri e le pratiche cultuali. Si propone cosõÁ di fornire strumenti e contenuti che avviino la ricerca e lo studio della teologia delle religioni e della posizione della Chiesa nei confronti di queste ultime. 2. Il corso prende le mosse dalla questione migratoria come questione sollecitante l'interrogativo e l'esperienza diretta del pluralismo religioso. L'islam viene presentato da tre punti di vista: un approccio sociologico, storico e fenomenologico. Si prendono le mosse dalla presenza dell'islam nel mondo e in Italia, accennando alla storia e alle tipologie di presenza in Italia, con la presentazione dell'islam organizzato nei centri di preghiera in Lombardia. L'approccio storico prende in considerazione innanzitutto l'Arabia preislamica; particolare attenzione viene data alla vicenda personale di Muh.ammad, coniugata con la ``discesa'' del Corano, testo sacro dei musulmani, di cui se ne faraÁ una lettura antologica. A partire da un h.adit_ del Profeta si sviluppano le tre dimensioni praticodogmatiche: iman, i pilastri della fede, islam, i pilastri del culto, ihsan, l'etica. Si accenneraÁ poi ad alcune questioni problematiche quali la questione del fondamentalismo religioso e la posizione della donna. 3. Successivamente il corso prevede di visitare, a modo di esemplificazione, alcuni `luoghi' culturali e religiosi dell'islam, evidenziando soprattutto il loro itinerario epistemologico a confronto con altri paralleli. Verranno proposti questi temi: a) Il linguaggio semantico-culturale di base: tempo, spazio, storia, parola, scrittura, recitazione, educazione, individuo-socialitaÁ. b) Il linguaggio coranico come processo di discernimento del vocabolario ebraico e cristiano. c) Il linguaggio del kalaÅm (discorsivitaÁ ragionata) come processo di discernimento del vocabolario ellenico e teologico giudaico e cristiano; la nascita cioeÁ del `pensiero' islamico. d) Il linguaggio della morale come passaggio dalla comunitaÁ `giusta' al musulmano `giusto', cioeÁ dalla `sottomissione' alla spiritualitaÁ. e) La crisi del linguaggio culturale e religioso nel contesto del villaggio globale contemporaneo. La rivisitazione cioeÁ dei fondamenti dell'islam, dell'ermeneutica coranica, del sapere religioso, dell'umanesimo secolare. 4. Il corso prevede lezioni frontali, con l'utilizzo anche di materiali audiovisivi e presentazioni in power point. Se possibile, si prevede l'incontro con un rappresentante della religione musulmana e la visita ad una moschea-centro culturale islamico locale. La verifica dell'apprendimento avverraÁ nell'esame orale su un tesario fornito agli studenti. Lo studente eÁ inoltre invitato a presentare un breve elaborato di approfondimento su un tema a scelta da concordare con il docente. Bibliografia: A. BAUSANI, L'islam, Garzanti, Brescia 1999; P. BRANCA, Introduzione all'Islam, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; G. RIZZARDI, `Isa ibn Maryam. Lo sguardo dell'Islam su GesuÁ, Centro Ambrosiano, Milano 2007; M. RIZZI, Per un discernimento cristiano dell'islam, Marietti, Milano 2008; B.A. SCARCIA AMORETTI, Il Corano. Una lettura, Carocci, Firenze 2009; I. ZILIO GRANDI (ed.), Il Corano, Mondadori, Milano 2010; G. RIZZARDI, Il linguaggio religioso dell'islaÅm, Glossa, Milano 2004; ID., L'islaÅm: il linguaggio della morale e della spiritualitaÁ, Glossa, Milano 2007; ID., L'ermeneutica del Corano nella tradizione islamica, in Ermeneutica delle fonti nelle tradizioni ebraica, islamica, cattolica e riformata, Urbaniana University Press, CittaÁ del Vaticano 2004, 65-88; ID., L'uomo interroga Dio. Appunti per una storia delle religioni, Pime, Pavia 2014. Durante il corso verranno fornite altre indicazioni bibliografiche sia per le varie religioni che per i diversi approfondimenti. S-16TB01. TEOLOGIA BIBLICA A.T. - I Prof.ssa DONATELLA SCAIOLA «IL CANTICO DEI CANTICI, MISE-EN ABIÃME DELLA SCRITTURA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Il corso si propone innanzitutto un obiettivo di carattere metodologico, quello di fornire agli studenti criteri di analisi di un libro complesso e discusso come il Cantico dei Cantici. In secondo luogo, intende offrire strumenti di analisi a partire dai quali gli studenti possano sviluppare una competenza specifica in rapporto allo studio di un testo poetico e di natura altamente simbolica come quello preso in esame. Infine si prefigge di favorire il pro- 202 cesso di sintesi a livello teologico, a partire da una serie di pericopi, tratte sia dall'Antico che dal Nuovo Testamento, che giustificano quanto indicato nel titolo del corso, il fatto cioeÁ che il Cantico dei Cantici si possa considerare una mise en abõÃme della Scrittura. 2. Il corso si articola in tre parti di lunghezza diseguale. La prima parte, intitolata: ``come orientarsi nel dedalo delle interpretazioni'', intende fornire uno status quaestionis delle principali interpretazioni del Cantico dei Cantici finora proposte. La seconda parte avraÁ invece un carattere prettamente esegetico e in essa saraÁ analizzato il testo del Cantico dei Cantici prestando particolare attenzione ai fenomeni di natura poetica e alla variegata simbologia in esso utilizzata. La terza parte eÁ infine di natura intertestuale: partendo dal Cantico, il discorso si allargheraÁ fino a comprendere numerosi altri testi biblici tratti da entrambi i Testamenti. Bibliografia: S-16TB02. TEOLOGIA BIBLICA A.T. - II Prof. GABRIELE MARIA CORINI «DOVE ABBONDOÁ IL PECCATO SOVRABBONDOÁ LA GRAZIA: IL PARADOSSO DELLA MISERICORDIA DI DIO DINANZI AD UNA STORIA DI VIOLENZA E DI SANGUE. LETTURE SCELTE DAL LIBRO DEI GIUDICI» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Il corso intende introdurre alle tematiche principali presenti nel libro dei Giudici. In modo particolare far emergere la dicotomia che emerge dai testi tra la storia violenta e sanguinaria che accompagna la vicenda dei liberatori scelti dal Signore, dalla loro 203 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC E. ASSIS, Flashes of Fire. A Literary Analysis of the Song of Song, T&T Clark, London 2009; G. BARBIERO, Cantico dei Cantici, Paoline Editoriale Libri, Milano 2004; L. MAZZINGHI, Il Cantico dei Cantici, San Paolo, Cinisello Balsamo 2012; G. RAVASI, Il Cantico dei Cantici. Commento e attualizzazione, EDB, Bologna 1992; Y. SIMOENS, Il Libro della pienezza. Il Cantico dei Cantici, una lettura antropologica e teologica, EDB, Bologna 2005; Y. ZAKOVITCH, Das Hohelied, Herder, Freiburg-Basel-Wien 2004. sempre maggiore infedeltaÁ, e la misericordia di Dio che guida sempre e comunque la storia del suo popolo. 2. Gli snodi principali del corso saranno: a) Introduzione alla lettura del testo dei Giudici nella sua articolazione teologica letteraria. b) Il ciclo di Debora e Barak (Gdc 4,1±5,31). c) Il ciclo di Gedeone (Gdc 6,1±8,35). d) Il ciclo di Sansone (Gdc 13,1±16,31). e) Conclusione tragicamente drammatica (Gdc 17±21). f) Elementi teologici generali che emergono dalla lettura esegetica dei testi scelti. Bibliografia: Le fonti: L.L. BRENTON, Septuagint Version, Greek and English, London 1976; K. ELLIGER - W. RUDOLPH, Biblia Hebraica Stuttgartensia, Stuttgart 1977; A. RAHLFS, Septuaginta, id est Vetus Testamentum Graecae iuxta LXX interpretes, Stuttgart 1935.  LVAREZ BARREDO, La iniciativa de Dios: Estudio I commentari: M. A literario y teoloÂgico de Jueces 1-8, Editorial Espigas, Murcia 2000; ID., La iniciativa de Dios: Estudio literario y teoloÂgico de Jueces 9-21, Editorial Espigas, Murcia 2004; R.G. BOLING, Judges. A New Translation with Introduction and Commentary, Yale University Press, New Haven & London 2005; T.C. BUTLER, Judges, Th. Nelson, Nashville - Dallas - Mexico City - Rio de Janeiro - Bejing 2009; D.M. GUNN, Judges, Blackwell, Oxford 2005; J.C. MCCANN, Giudici, Claudiana, Torino 2009; S. NIDITCH, Judges: a commentary, London Westminster John Knox, Louisville (KY) 2008; R. RYAN, Judges, Sheffield Academic Press, Sheffield 2007. Gli studi principali: A. ALGHISI, Il pentimento di Israele nelle se- zioni deuteronomistiche del libro dei Giudici. Considerazioni esegetiche e metodologiche, «Rivista Biblica» 33 (1985) 3-27; J. BLENKINSOPP, Ballad Style and Psalm Style in the Song of Deborah: A Discussion, «Biblica» 42 (1961) 61-76; J. BLENKINSOPP, Structure and Style in Judges 13-16, «JBL» 82 (1963) 65-76; G. CORINI, Dt 28,69-30,20: la ``nuova'' alleanza in Moab. Israele tra memoria ed identitaÁ, Glossa, Milano 2010; C. LANOIR, Femmes fatales, filles rebelles. Figures feÂminines dans le livre des Juges, Labor et Fides, GeneÁve 2005; T. ROÈMER, I lati oscuri di Dio. CrudeltaÁ e violenza nell'Antico Testamento, Claudiana, Torino 2002; J.L. SICRE DÂIAZ, GiosueÁ, Borla, CittaÁ di Castello 2004. 204 S-16TB03. TEOLOGIA BIBLICA A.T. - N.T. Prof. MATTEO CRIMELLA «LA SETTANTA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 205 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1. Obiettivo del corso eÁ studiare alcune pagine della versione greca dell'Antico Testamento (Settanta), confrontandole con il testo massoretico al fine di evidenziare la particolaritaÁ teologica della traduzione e di ricercare la Vorlage piuÁ antica del testo ebraico. Allo studente eÁ chiesto di entrare nella complessa problematica della formazione del testo dell'Antico Testamento tramite la ricognizione delle differenze dei testimoni ebraico e greco. 2. Il corso eÁ articolato in due momenti differenti. Nel primo momento, dopo un'introduzione alla versione della Settanta, alle sue edizioni e ai suoi problemi, s'intende mettere a fuoco la metodologia della ricerca. Occorre considerare la Bibbia greca all'interno dei diversi testimoni dell'Antico Testamento (testo massoretico, samaritano, versioni antiche), prendendo in esame in modo particolare la versione greca secondo il codice Vaticano e il codice Alessandrino, ma considerando pure le revisioni greche di provenienza ebraica e alcune recensioni cristiane. Si tratta poi di individuare una metodologia di comparazione fra il testo massoretico e la Settanta: identificare anzitutto le differenze testuali significative; poi studiare ogni testo (massoretico e Settanta) per se stesso, mettendo in luce le strategie narrative proprie, la struttura retorica e le differenti intenzioni teologiche; infine si tenta di determinare l'evoluzione testuale dalla Vorlage della Settanta al testo massoretico. Messa in luce la metodologia della ricerca, nel secondo momento si studieranno alcuni esempi dove le differenze fra testo massoretico e Settanta sono molto evidenti. In particolare saranno prese in esame la finale del libro di GiosueÁ (cap. 24) cosõÁ differente nelLXXtesto massoretico e nella Settanta, il ciclo di Elia (1Re [3 Reg. ] 17-21), laLXXpromessa di Natan a Davide (2Sam 7 [2 Reg.LXX]; 1Cr [1 Par. ] 17). 3. I testi saranno analizzati nella lingua originale: eÁ dunque importante che gli studenti sappiano lavorare sul testo ebraico e su quello greco. Bibliografia: EÁ obbligatorio possedere il testo della Settanta. L'edizione piuÁ comune eÁ Septuaginta. Id est Vetus Testamentum grñce iuxta LXX interpretes. Editio altera, ed. A. RAHLFS - R. HANHART, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 2006. Online sono disponibili pure The Old Testament in Greek According to the Septuagint, ed. H.B. SWETE, 3 voll., Cambridge University Press, Cambridge 1887-1891 (ristampa 2010) e The Old Testament in Greek According to the Text of Codex Vaticanus, ed. A.E. BROOKE - N. MCLEAN - [H. THACKERAY], 4 voll., Cambridge University Press, Cambridge 1906-1940 (ristampa 2009). Studi: M. HENGEL, The Septuagint as Christian Scripture: Its Prehistory and the Problem of Its Canon, Baker Academic, Grand Rapids, MI 2002; N. FERNAÂNDEZ MARCOS, La Bibbia dei Settanta. Introduzione alle versioni greche della Bibbia (Introduzione allo studio della Bibbia. Supplementi 6), Paideia, Brescia 2000; ID., Septuaginta. La Bibbia di ebrei e cristiani (ANT 6), Morcelliana, Brescia 2010; G. DORIVAL - M. HARL - O. MUNNICH, La Bible grecque des Septante. Du judaõÈsme helleÂnistique au christianisme ancien, Cerf - EÂditions du C.N.R.S., Paris 20112; T. RAJAK, Tradurre e sopravvivere. La Bibbia greca della diaspora giudaica (Introduzione allo studio della Bibbia. Supplementi 67), Paideia, Brescia 2015; A. SCHENKER, Une Bible archeÂtype? Les paralleÁles de Samuel-Rois et des Chroniques (L'eÂcriture de la Bible 3), Âbreu Cerf, Paris 2013; A. LEÂONAS, L'aube des traducteurs. De l'he e au grec: traducteurs et lecteurs de la Bible des Septante, III s. av. J.-C.-IVe s. apr. J.-C. (Initiations bibliques), Cerf, Paris 2007. S-16TB04. TEOLOGIA BIBLICA N.T. - I Prof. ROBERTO VIGNOLO «QUANDO IL LIBRO DIVENTA ARCHIVIO. IL CARTELLO DELLA CROCE (GV 19,16B-22) COME VETTORE CRISTOLOGICO DELLA TESTIMONIANZA GIOVANNEA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 Dedicato a Gv 19,16b-22, il corso studia come il cartello della croce sia la prima scrittura cronologica prodotta su GesuÁ, e come nel racconto giovanneo (ben piuÁ ampio del semplice accenno sinottico) svolga una peculiare funzione archivistico/documen- 206 taria, corroborante la referenzialitaÁ testimoniale del libro stesso. Alla luce del confronto sinottico, il cartello va riconosciuto al tempo stesso quale documento/evento originario, effettivamente incorporato alla storia di GesuÁ, nonche attante-coadiuvante narrativo scatenante una vivace drammatizzazione a supporto della di lui regalitaÁ universale (inclusiva degli stessi giudei suoi avversari). Rispetto alle scritture di compimento, come pure anche rispetto allo stesso libro giovanneo, il cartello della croce si fa davvero apprezzare per la solidarietaÁ del medium scrittura all'evento di GesuÁ esaltato in croce. Questa molto speciale incorporazione della scrittura con il crocifisso ± «GesuÁ il Nazoraio, il re dei giudei» ± ben supportata dal suo trilinguismo, ne sancisce, documentandola, la paradossale regalitaÁ, al di sopra delle piuÁ parziali e livorose soggettive intenzioni di chi scrive (Pilato) e soprattutto di chi legge (i sacerdoti dei giudei). L'oscuro Nazoraio/Nazareno obbediente a Dio, consegnato dai capi a Pilato, e da questi ingiustamente crocifisso, viene in realtaÁ esaltato da entrambi, e regna cosõÁ sul proprio popolo. Bibliografia: sta Biblica» 63 (2015) 465-512. S.16TB05. TEOLOGIA BIBLICA N.T. - II Prof. MARCO CAIROLI «ATTI DEGLI APOSTOLI 13±28: FINO AI CONFINI DELLA TERRA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. L'intento del corso eÁ di offrire allo studente la possibilitaÁ di una conoscenza dettagliata della seconda sezione del libro degli Atti (13±28), alternando una lectio cursiva di alcune pagine a una lettura sintetica di altre e cercando di mostrare le tecniche narrative ivi presenti per raccogliere in sintesi alcune note teologiche in merito alla prima missione cristiana. 2. Dopo un'introduzione veloce circa autore, struttura e scopo dell'opera, la lettura si snoderaÁ secondo una triplice scansione: 207 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC R.VIGNOLO, Quando il libro diventa archivio ± e quando decostruire glorifica. Il cartello della croce (Gv 19,16b-22) come vettore cristologico e scritturistico della testimonianza giovannea, «Rivi- la prima (At 13,1±15,35) si concentreraÁ sull'analisi del primo viaggio missionario culminante con il concilio apostolico di Gerusalemme; la seconda (At 15,36±21,14) avraÁ come filo rosso la rilettura dell'azione missionaria di Paolo; la terza (At 21,15± 28,31) porraÁ in luce la vicenda di Paolo, testimone sotto processo, da Gerusalemme a Roma. Bibliografia: D. MARGUERAT, Gli Atti degli Apostoli 2 (13-28), EDB, Bologna 2015; R. FABRIS, Atti degli Apostoli, Borla, Roma 19842; G. ROSSEÂ, Atti degli Apostoli. Commento esegetico e teologico, CittaÁ Nuova, Roma 1998; C.K. BARRETT, Atti degli Apostoli 1, Paideia, Brescia 2003; ID., Atti degli Apostoli 2, Paideia, Brescia 2005; M. CRIMELLA (ed.), Atti degli Apostoli, Edizioni Messaggero, Padova 2013. S-16TB06. TEOLOGIA BIBLICA N.T. - III Prof. PIER LUIGI FERRARI «I LUOGHI DEL REGNO. LA DIMENSIONE SPAZIALE-ANTROPOLOGICA NEL RACCONTO DI MARCO» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Il corso, di carattere teologico-biblico, propone alcuni itinerari trasversali al racconto di Marco, che consentono di riconoscere la relazione tra i «luoghi» del ministero di GesuÁ e l'avvicinarsi del Regno. L'intento eÁ quello di favorire l'ingresso nell'universo narrativo di Marco, di cogliere le dimensioni antropologiche che soggiacciono al suo racconto e di mettere in luce come la vicenda narrata eÁ percorsa da un'intelligenza credente che ne coglie la dimensione piuÁ singolare, quella del misterioso ingresso di GesuÁ, profeta, messia, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio nel tempo e nello spazio degli uomini. 2. L'appartenenza a un luogo concorre a definire l'identitaÁ di una persona ed eÁ principio di senso per chi lo abita, oltre che filtro dal quale transita la sua visione del mondo. CioÁ eÁ vero anche per il GesuÁ della storia. Il corso mette a tema alcuni «luoghi» antropologicamente connotati del ministero di GesuÁ: i luoghi geopolitici (la Galilea, Gerusalemme, i paesi stranieri); quelli cosmico-topografici (il cielo e la terra, il monte, il mare, la strada, il villaggio, la 208 cittaÁ); quelli architettonici (la sinagoga, la casa, il tempio, la stanza, il cortile, la tomba). Tali «luoghi» rivestono una funzione configurante nel montaggio redazionale di Marco: da un lato guidano le dinamiche del racconto, dall'altro GesuÁ ha stabilito con essi un rapporto personale, vi ha introdotto la novitaÁ dell'«euaggelion» del Regno «fatto vicino» dando vita ad una storia singolare, riconosciuta come tale da Marco e come tale narrata. Sotto questo profilo, il corso si propone come una cristologia «di GesuÁ», cioeÁ mantiene un costante aggancio con la sua persona storica unica e singolare e ne riabilita l'esperienza umana: abitando i nostri luoghi egli ha imparato l'umano con i suoi legami essenziali e le sue logiche esistenziali. Al tempo stesso l'irrompere del Regno in tutti i luoghi della vita ha sconvolto l'ordine costituito: GesuÁ rappresenta l'incomparabile e lo straordinario, che non puoÁ essere ridimensionato mediante vari punti di comparazione, e di fronte al quale eÁ necessario prendere posizione. Infatti, questa storia (effettiva e narrata), eÁ finalizzata alla fede e alla sequela, cioeÁ eÁ stata progettata per essere resa piuÁ direttamente applicabile alla vita di lettori che seguiranno GesuÁ quale loro unico affidabile e autorevole modello. G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo, Bari 20062; G. BARBAGLIO, GesuÁ ebreo di Galilea. Indagine storica, EDB, Bologna 2002; A. DESTRO - M. PESCE, L'uomo GesuÁ: giorni, luoghi, incontri di una vita, Mondadori, Milano 2008; P.L. FERRARI, I luoghi del Regno. La dimensione spaziale del racconto di Marco, EDB, Bologna 2015; J.-Y. LACOSTE, Esperienza e assoluto. Sull'umanitaÁ dell'uomo, Cittadella, Assisi 2004. Un commentario a scelta tra B. STANDAERT, Marco: Vangelo di una notte vangelo per la vita. Commentario, EDB, Bologna 2012; C. FOCANT, Il Vangelo secondo Marco, Cittadella, Assisi 2015; S. LEÂGASSE, Marco, Borla, Roma 2000. S-16TBMET. PRE-SEMINARIO METODOLOGICO Proff. MATTEO CRIMELLA - LAURA INVERNIZZI Corso semestrale di 12 ore ECTS 1,5 Nello spazio di dodici ore si intende introdurre alla metodologia del lavoro scientifico con particolare attenzione alla ricerca bibli- 209 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC Bibliografia: ca. EÁ possibile seguire la parte generale (otto ore totali) e la parte piuÁ specificatamente biblica (quattro ore). La partecipazione al Pre-Seminario eÁ facoltativa ma molto caldeggiata per tutti gli studenti della licenza, in particolare per coloro che seguono l'indirizzo di studi biblici. I Parte 1) Organizzazione del lavoro scientifico: individuazione dell'oggetto della ricerca, status quñstionis, schedatura del materiale, metodologia esegetica, schema dell'elaborato, stesura (2 ore [valide per ogni indirizzo]). 2) Opere di riferimento: concordanze, sinossi, enciclopedie bibliche, Elenchus of Biblica, le grammatiche di riferimento per l'ebraico e il greco biblico, i dizionari (2 ore in biblioteca [indirizzo biblico]). 3) Le edizioni critiche della Bibbia: la Biblia Hebraica Stuttgartensia (come leggere l'apparato critico, note sulla Massorah), il Novum Testamentum grñce di Nestle-Aland (come leggere l'apparato critico), le edizioni della Septuaginta (2 ore [indirizzo biblico]). II Parte 1) Strumenti digitali: risorse on-line (banche dati/archivi; cataloghi/OPAC; siti web); interrogazione delle banche dati on-line; ricerche per pericope, per tema, etc. (2 ore [valide per ogni indirizzo]). 2) Strumenti digitali: trick and tips per la videoscrittura (p.e., impostare il proprio pc per la scrittura del greco e dell'ebraico, fonts e tastiere); software per la catalogazione bibliografica (p.e. Zotero), e integrazione con i programmi di videoscrittura e gli strumenti per la ricerca on line (2 ore [valide per ogni indirizzo]). 3) La ricerca bibliografica sul web: dall'interrogazione delle banche dati on-line alla raccolta e catalogazione dei risultati (digitali e no) con Zotero; creazione di note e bibliografia (2 ore [valide per ogni indirizzo]). La prima parte del corso prevede sia lezioni frontali, sia lezioni nella sala di consultazione della biblioteca. La seconda parte del corso prevede lezioni frontali e richiede l'utilizzo del computer connesso ad internet. Bibliografia: 210 SaraÁ approntata una dispensa a cura dei docenti. Inoltre: S. BAZYLINÂSKI, Guida alla ricerca biblica (SuBi 35), San Paolo - Gregorian & Biblical Press, Milano - Roma 2009; G. FISCHER, Conoscere la Bibbia. Una guida all'interpretazione, a cura di S. PAGANINI, Dehoniane, Bologna 2013; J.A. FITZMYER, An Introductory Bibliography for the Study of Scripture: Third Edition (SuBi 3), Pontificio Istituto Biblico, Roma 1990; The SBL Handbook of Style: For Biblical Studies and Related Disciplines. Second Edition, SBL Press, Atlanta GA 2014. S-16TBSEM. SEMINARIO DI TEOLOGIA BIBLICA Prof. STEFANO ROMANELLO «LETTERA AI GALATI: FORME D'ARGOMENTAZIONE E PENSIERO TEOLOGICO» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1) Il Seminario si propone di far acquisire ai partecipanti una competenza personale nelle metodiche d'analisi dell'epistolario paolino. Si presteraÁ particolare attenzione alla dimensione sincronico-pragmatica dell'esegesi, evidenziando come Paolo articoli le proprie argomentazioni intrecciando sviluppi di natura logico-concettuale con appelli ai destinatari che fanno leva sulla mozione del loro vissuto emozionale. 2) L'ambito d'analisi saraÁ costituito dalla Lettera ai Galati. Essendo omogenea nel contenuto, e di dimensioni relativamente ridotte, saraÁ possibile una disamina complessiva dell'insieme della sua argomentazione, verificando cosõÁ come l'intento comunicativo perseguito dall'apostolo permei in modo decisivo la sua teologia. Per comprendere la stessa si rende pertanto necessario cogliere tutte le strategie da lui messe in atto per riguadagnare alla propria comprensione del vangelo la comunitaÁ destinataria dello scritto, che vive il rischio di una tragica defezione dallo stesso. CioÁ saraÁ possibile individuando i procedimenti retorici e midrashici cui l'apostolo ricorre. 3) A seguito di due lezioni introduttive del docente gli studenti presenteranno delle relazioni su brani ad essi assegnati, con modalitaÁ e bibliografia indicata dal docente. La valutazione verraÁ data sull'elaborato scritto a seguito della sua presentazione, tenuto conto della stessa. Prima di iniziare il Seminario gli studenti sono tenuti a studiare gli articoli di J.-N. ALETTI, Approccio 211 retorico in esegesi e sua ricaduta teologica, «Teologia» 38 (2013) 575-588, e H.-D. BETZ, The Literary Composition and Function of Paul's Letter to the Galatians, «New Testament Studies» 21 (1975) 353-387. Bibliografia: Retorica: Dizionario di retorica e stilistica, UTET, Torino 2004; H. LAUSBERG, Elementi di retorica, Il Mulino, Bologna 1969; B. MORTARA GAREVELLI, Manuale di retorica, Bompiani, Milano 2003; CH. PERELMAN - L. OLBRECHTS-TYTECA, Trattato dell'argomentazione. La nuova retorica, Einaudi, Torino 1966; O. REBOUL, Introduzione alla retorica, Il Mulino, Bologna 1966. Midrashica: P. BASTA, Gezerah shawah. Storia, forme e metodi dell'analogia biblica (SubBib 26), G&B Press, Roma 2006; G. STEMBERGER, Introduzione al Talmud e al Midrash, CittaÁ Nuova, Roma 1995. Gli studi biblici di riferimento saranno poi indicati nel corso del Seminario. S-16LA01. CORSO SUPERIORE DI GRECO Prof.ssa LAURA INVERNIZZI «LA LINGUA GRECA DELLA LXX E IL SUO INFLUSSO SUL NUOVO TESTAMENTO» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 212 1) Presupponendo la conoscenza del greco biblico adoperato nel Nuovo Testamento, il corso vuole introdurre alle peculiaritaÁ della lingua della LXX per familiarizzare gli studenti con il testo greco dell'Antico Testamento. 2) Lo studio della lingua greca, adoperata dalla Settanta per tradurre il testo biblico ebraico, presuppone una conoscenza di base del greco e mira a presentare le principali caratteristiche morfologiche e sintattiche che denotano questo idioma di traduzione, in continua tensione fra due differenti mondi linguistici. Lo studio teorico della grammatica eÁ accompagnato da esercitazioni pratiche su alcuni testi biblici, scelti in parallelo con il corso di Teologia Biblica A.T.-N.T. su La Settanta: laLXXfinale del libro di GiosueÁ (Gs 24) e il ciclo di Elia (1Re [3 Reg ] 17±21). Inoltre particolare attenzione saraÁ riservata alle citazioni dell'Antico Te- stamento presenti nel Nuovo Testamento, per evidenziare il forte influsso esercitato dalla lingua della LXX sugli autori cristiani. Bibliografia: Septuaginta. Id est Vetus Testamentum grñce iuxta LXX interpretes. Editio altera, ed. A. RAHLFS - R. HANHART, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart 2006; F.C. CONYBEARE - ST.G. STOCK, A Grammar of Septuagint Greek (ristampa da Selections from the Septuagint, Boston 1905), Zondervan, Grand Rapids (MI) 1980; M. CIMOSA, Guida allo studio della Bibbia Greca (LXX). Storia lingua - testi, SocietaÁ Biblica Britannica e Forestiera, Roma 1995; N. FERNAÂNDEZ MARCOS, La Bibbia dei Settanta. Introduzione alle versioni greche della Bibbia (Introduzione allo studio della Bibbia. Supplementi 6), Paideia, Brescia 2000; E. HATCH - H.A. REDPATH, A Concordance to the Septuagint and the Other Greek Versions of the Old Testament (Including the Apocryphal Books), Akademische Druck- und Verlagsanstalt, Graz 1954; B.A. TAYLOR, Analytical lexicon to the Septuagint, Hendrickson Publishers, Peabody (MA) 2010. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC S-16TB08. ISTITUZIONI BIBLICHE Prof. FRANCO MANZI «IL POPOLO DELL'ALLEANZA: LE ISTITUZIONI DELL'ANTICO TESTAMENTO E LE LORO REINTERPRETAZIONI CRISTOLOGICHE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1) Il fine fondamentale del corso eÁ favorire l'ingresso graduale degli studenti nella conoscenza delle principali istituzioni dell'Antico Testamento, vale a dire di quelle forme di vita sociale che hanno strutturato l'esistenza del popolo d'Israele nella fase anticotestamentaria della storia della salvezza. A questo scopo, ai partecipanti al corso sono spiegati i principali passi biblici che trattano di tali istituzioni e della loro rilettura neotestamentaria, nonche una bibliografia specifica per approfondire personalmente gli argomenti spiegati dal docente ed altri ad essi connessi. 2) Nel quadro dell'alleanza tra Dio e il suo popolo, il corso focalizza le principali istituzioni dell'Antico Testamento. In particolare, dopo un'analisi della categoria dell'alleanza, saranno presen- 213 tate nell'orizzonte anticotestamentario queste cinque istituzioni: la regalitaÁ, il profetismo, il tempio, il sacrificio e il sacerdozio. La prospettiva della trattazione non eÁ soltanto storica e anticotestamentaria, ma eÁ primariamente cristologica e conseguentemente ecclesiologica. PiuÁ esattamente: soprattutto alla luce del documento della PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana, Libreria Editrice Vaticana, CittaÁ del Vaticano 2001, il corso chiarisce il rapporto di «continuitaÁ», di «discontinuitaÁ» e di «progressione», con cui le istituzioni anticotestamentarie sono state portate a compimento dalla mediazione storico-salvifica definitiva di Cristo. Questa tesi, alla quale il documento della Pontificia Commissione Biblica ± coerentemente con il suo taglio sintetico ± dedica una presentazione piuttosto rapida, eÁ illustrata analiticamente dal corso. Per illuminare il rapporto di compimento definitivo in Cristo della rivelazione anticotestamentaria, esso mostra, attraverso un dettagliato studio storico ed esegetico dei brani dell'Antico e del Nuovo Testamento, in che termini le istituzioni dell'antico Israele e del medio giudaismo siano state rilette dagli scrittori del Nuovo Testamento in riferimento a Cristo e alla comunitaÁ cristiana. 3) Il corso eÁ svolto dal docente, che dedica due lezioni a ciascuno dei sei temi (l'alleanza, la regalitaÁ, il profetismo, il tempio, il sacrificio e il sacerdozio), illustrandone prima i dati anticotestamentari e poi la rilettura neotestamentaria. Nell'ultima parte di ogni lezione, il docente mette a disposizione degli studenti un tempo congruo per domande e interventi personali. L'esame orale prevede due momenti: nel primo, il candidato espone in maniera sintetica il capitolo sul «sacrificio» del libro di F. MANZI, Memoria del Risorto e testimonianza della Chiesa, Cittadella, Assisi 2006, 241-342; nel secondo momento, dovraÁ rispondere alla domanda del docente sul tema di una delle dodici lezioni del corso, riassunte nelle dispense. Bibliografia: F. MANZI, ``Hic veri templi adumbratur mysterium''. L'adempimento neotestamentario del Tempio alla luce di un recente documento della Pontificia Commissione Biblica, «Ephemerides Liturgicae» 116 (2002) 129-174; ID., Lettera agli Ebrei (= Nuovo Testamen214 to. Commento esegetico e spirituale s.n.), CittaÁ Nuova, Roma 2001, 113-136; ID., Memoria del Risorto e testimonianza della Chiesa (= Commenti e Studi Biblici; Sezione Studi Biblici s.n.), Cittadella, Assisi 2006, 241-342; ID., Le orme di Cristo. Discernimento e profezia (= Le AÁncore s.n.), AÁncora, Milano 2005; A. VANHOYE, Salvezza universale nel Cristo e validitaÁ dell'Antica Alleanza, «La CiviltaÁ Cattolica» 145/4 (1994) 443-455; R. DE VAUX, Les Institutions de l'Ancien Testament. I. Le nomadisme et ses survivances. Institutions familiales. Institutions civiles, Cerf, Paris 19915, 155-203 (tr. it., Le Istituzioni dell'Antico Testamento, Marietti, Casale Monferrato [AL] 19773, 107-139). S-16TB09. BIBBIA E CULTURA Prof. PIERO STEFANI «IL MISERERE SAL 51 (50) DAL RE DAVIDE A GEORGE ROUAULT» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1) Un primo scopo del corso eÁ di indagare sugli aspetti multiformi di un salmo penitenziale che in virtuÁ del suo incipit eÁ stato inestricabilmente connesso non solo con la dimensione della colpa, del pentimento e del perdono ma anche con quella della sofferenza. Un secondo fine, di natura piuÁ teologica, eÁ di sondare il tema del ``destino'' di un testo rivelato all'interno di ambiti che lo interpretano anche al di fuori del contesto canonico entro il quale eÁ stato trasmesso. 2) Il corso procederaÁ piuÁ per ``blocchi'' che per un discorso continuo. PrenderaÁ le mosse da una presentazione del salmo accompagnato da un breve inquadramento dell'ambiente in cui eÁ sorto. Si passeraÁ poi alla costituzione della sequela dei sette salmi penitenziali di cui il Miserere costituisce il cuore. La prima, consistente sezione di carattere letterario saraÁ dedicata al ruolo del Miserere all'interno della Divina Commedia (eÁ forse un caso che la prima parola messa in bocca a Dante come personaggio sia «miserere»?), minor attenzione saraÁ riservata al Petrarca. Un ulteriore ``blocco'' saraÁ dedicato al commento ai salmi penitenziali di Lutero risalenti al ``fatidico'' 1517. Si riprenderaÁ il discorso letterario occupandosi di Manzoni, in particolare attraverso la lettura di alcune pagine dei Promessi sposi. In virtuÁ di un riferimento al celebre Miserere di Gregorio Allegri ci si addentreraÁ nel tema della potenziale deriva estetica riservata a certe forme liturgiche; su questo fronte ci saranno guida preziosa alcuni so- 215 netti di Gioachino Belli. Il tema della sofferenza saraÁ affrontato attraverso il grande e travagliato ciclo di incisioni di Georges Rouault, l'argomento comporteraÁ una ricostruzione di un certo particolare clima spirituale proprio della Francia del primo Novecento. Si concluderaÁ con una riflessione dedicata alle potenzialitaÁ pastorali del salmo in un contesto contemporaneo cosõÁ come emergono nella «scuola della Parola» a esso sollecitamente dedicata dal card. Martini. Assunto nel suo insieme il corso proporraÁ un discorso che intreccia tra loro il piano spirituale con quello letterario e artistico. La riflessione sul Miserere saraÁ peroÁ orientata anche a suscitare una serie di considerazioni di natura filosofico-teologica. 3) Il corso, dopo un inquadramento generale attraverso alcune lezioni prevalentemente «frontali» prevede una modalitaÁ di sviluppo incentrata in maniera consistente sulla lettura commentata di testi. Il modello di verifica eÁ costituito da un esame orale o, a scelta, da un breve elaborato scritto da assumersi come base per una successiva, breve discussione orale. Bibliografia: I LIBRI DI BIBLIA, Rileggere Salmi, Cantici, Inni, Morcelliana, Brescia 2011; C.M. MARTINI, La scuola della Parola. Riflessioni sul Salmo ``Miserere'', Mondadori, Milano 19904; G. RAVASI, Miserere. Il piuÁ celebre salmo penitenziale, EDB, Bologna 2016; P. STEFANI, I volti della misericordia, Carocci, Roma 2015. S-16TB07. STORIA DELL'ERMENEUTICA BIBLICA Prof. ANTONIO MONTANARI «LE PARABOLE DI GESUÁ NELL'ANTICA INTERPRETAZIONE CRISTIANA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 216 1) Il corso si propone di introdurre allo studio della spiritualitaÁ cristiana antica che, nei suoi tratti portanti, eÁ essenzialmente biblica e nasce dall'interpretazione della Scrittura. Attraverso la lettura di alcune pagine significative degli antichi commentatori cristiani, mostreremo come le parabole evangeliche sono state da loro interpretate, mettendo in luce l'interesse che li muoveva e l'interazione fra l'esegesi del testo scritturistico e l'interpretazione dell'esperienza cristiana. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 2) Le parabole si collocano al cuore della predicazione di GesuÁ. Non stupisce pertanto che siano state da sempre oggetto di attenzione da parte degli scrittori e dei predicatori cristiani. Il nuovo indirizzo interpretativo, adottato a partire dalla fine del XIX secolo, ha portato all'abbandono definitivo dell'esegesi tradizionale, generalmente valutata come arbitraria e soggettiva, e talvolta sbrigativamente liquidata come ``allegorica''. Chi eÁ piuÁ attento eÁ peroÁ consapevole della varietaÁ riscontrabile nella prassi interpretativa degli autori antichi, mai imbrigliabile in schemi troppo riduttivi e sempre finalizzata alla vita spirituale, come si evince dall'invito insistente a ricercare nelle parabole una presenza di Cristo, «il vero tesoro nascosto nelle Scritture» (Ireneo di Lione). Dopo aver ripercorso le principali tappe del cammino di interpretazione delle parabole evangeliche, ci accosteremo alle pagine di alcuni antichi commentatori, al fine di comprendere una prassi di lettura rimasta viva a lungo nella tradizione della Chiesa e costantemente preoccupata di offrire al lettore un accesso alla vita spirituale. 3) Il corso prevede lezioni frontali da parte del docente e l'approfondimento personale di alcune tematiche. In sede di esame saraÁ chiesto: a) di discutere le linee interpretative di un testo o di un tema, a scelta del candidato, indicando il percorso di approfondimento seguito per la preparazione; b) di discutere un testo o un tema, a scelta del docente. Bibliografia: A. ORBE, Parabolas EvangeÂlicas en San Ireneo (Biblioteca de Autores Cristianos 729), BAC, Madrid 2015; M. MARITANO - E. DAL COVOLO, Le parabole del Regno nel Commento a Matteo. Lettura origeniana (Nuova Biblioteca di Scienze Religiose 19), LAS, Roma 2009; M. MARIN, Ricerche sull'esegesi agostiniana della parabola delle Dieci vergini (Mt 25 1-13) (Quaderni di «Vetera christianorum» 16), Edipuglia, Bari 1981; R. ROUKEMA, The Good Samaritan in Ancient Christianity, «Vigiliae Christianae» 58 (2004) 56-74; Y. FROT, Note sur l'utilisation de la parabole de l'Enfant Prodigue dans l'úuvre de Saint Augustin, in E. DUVAL (ed.), Memoriam Sanctorum venerantes. Miscellanea in onore di Monsignor Victor Saxer (Studi di AntichitaÁ Cristiana 48), Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, CittaÁ del Vaticano 1992, 443-448; M. DULAEY, La parabole de la brebis perdue dans l'EÂglise ancienne. De l'exeÂgeÁse aÁ l'iconographie, «Revue des EÂtudes Augustiniennes» 39 (1993) 3-22. Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno offerte durante lo svolgimento del corso. 217 SEZIONE DI TEOLOGIA MORALE, PASTORALE E SPIRITUALE S-16TM01. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE - I Prof. GIUSEPPE ANGELINI «DIFETTO DI SPERANZA. EMERGENZA CIVILE, QUESTIONE TEOLOGICA» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 218 I. La vicenda della speranza nello spazio pubblico: a) Il mito moderno del progresso. b) La fine del mito e il pensiero tragico del Novecento, secolo dell'angoscia. c) La riconciliazione con il difetto: passaggio al pensiero clinico (o cinico?); la salute invece della salvezza. II. Ragioni civili del difetto di speranza: il tramonto della forma morale del vivere: a) Dopo gli ideali ascetici il nulla (Nietzsche). b) Ideal tipo del comportamento adolescente: distacco pregiudiziale del soggetto dall'azione. c) La cultura tutta nel segno dell'adolescente. III. La sprovvedutezza della tradizione teorica: dissociazione tra speranza e mores: a) La filosofia: la separazione dei tre interrogativi (Kant); concezione `tragica' della speranza senza agire (Kierkegaard). b) La teologia: l'affermazione del nesso nella prospettiva `mercenaria' della teologia cattolica; la negazione del nesso nella prospettiva protestante. c) Tentativi precari di rimediare: la filosofia (politica) della speranza e la teologia (politica) della speranza. IV. Il legame tra speranza e agire secondo il modello biblico: a) Primo significante della promessa eÁ il cammino originario. b) Il senso della legge. c) Pratica dell'obbedienza e conoscenza della veritaÁ della promessa V. Ritorno alla questione civile. Bibliografia: BENEDETTO XVI, enciclica Spe salvi; J. PIEPER, Sulla speranza (1935), Morcelliana, Brescia 1960; G. MARCEL, Homo viator (1944), Borla, Torino 1967; M. HORKHEIMER - TH.W. ADORNO, Dialettica dell'llluminismo (1947), Einaudi, Torino 1967; E. BLOCH, Il principio speranza (1954-59), a cura di R. BODEI, Garzanti, Milano 2005; J. MOLTMANN, La teologia della speranza (1964), Queriniana, Brescia 1970; CH. TAYLOR, Il disagio della modernitaÁ (1991), Laterza, Bari 1994. S-16TM02. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE - II Prof. MAURIZIO CHIODI «CULTURA, NATURA E COSCIENZA. LA QUESTIONE MORALE TRA VERITAÁ, STORIA E LIBERTAÁ» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1) Il corso, proposto nell'ambito della specializzazione in teologia morale, si prefigge di tematizzare la nozione di cultura, articolandola con quella di coscienza, in vista di un ripensamento critico della nozione di natura. Attraverso il confronto con la letteratura piuÁ significativa, sotto il profilo antropologico-culturale, sociologico, filosofico e teologico, l'intento eÁ di mettere in rilievo le questioni etico-antropologiche e teologiche fondamentali. 2) I complessi e variegati fenomeni della globalizzazione e della multiculturalitaÁ, uniti alla crisi della societaÁ occidentale e al suo (apparentemente inarrestabile) processo di individualizzazione, raccomandano l'attenzione del pensiero critico alla nozione di cultura, un'idea che si eÁ imposta nell'ambito dell'antropologia `culturale' e della sociologia soltanto alla fine dell'Ottocento (Taylor). Il corso si articoleraÁ in due passaggi fondamentali. L'obiettivo del primo momento saraÁ quello di fornire una ricognizione delle questioni e dei modelli teorici elaborati nell'ambito della vastissima letteratura sociologica e antropologico-culturale. Scarse, ma significative, sono le tematizzazioni di questa istanza nella riflessione della filosofia (Hegel, Weil, Quelquejeu, Ricúur). A partire da questa analisi il secondo momento del corso si proporraÁ di pensare il `senso' della cultura nel suo costitutivo 219 profilo etico-antropologico e teologico. EÁ facile comprendere come l'idea (antropologica) di cultura si sia inevitabilmente incontrata ± o scontrata ± con la nozione tradizionale di natura (umana), elaborata dalla morale cristiana, che ha raggiunto il suo culmine teorico nella riflessione di s. Tommaso. Dell'idea di natura, e di legge naturale, si eÁ appropriato lo stesso magistero ecclesiastico, anche se alcuni interventi piuÁ recenti hanno ripreso l'idea di cultura, per quanto in modo ancora poco elaborato: da un Discorso di Pio XII, al concilio Vaticano II, ad altri documenti, di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Francesco. Anche in ambito teologico morale, a parte alcune lodevoli eccezioni, l'idea di cultura eÁ rimasta poco piuÁ che una suggestione, sorprendentemente ma inevitabilmente indeterminata. A tale proposito i nodi teorici da affrontare riguardano i rischi del naturalismo o dell'intellettualismo da una parte e del culturalismo o storicismo dall'altra. Per superare la giustapposizione e il semplice accostamento, come anche l'alternativa e l'opposizione tra natura e cultura, la sfida eÁ di pensare insieme le istanze dell'una (tutti) e dell'altra (molti), nel loro costitutivo riferimento alla coscienza morale (singolare): eÁ solo nell'esperienza culturale che la coscienza morale si apre all'universale implicato nell'esperienza etico-antropologica. Bibliografia: M. AIME, Cultura, Bollati Boringhieri, Torino 2013; Z. BAUMAN, Per tutti i gusti. La cultura nell'etaÁ dei consumi, Laterza, RomaBari 2016; G. CLIFFORD, Interpretazione di culture, Il Mulino, Bologna 1998; E. CHIAVACCI, Teologia e cultura, in ID., Teologia Morale 2. Complementi di morale generale, Cittadella, Assisi 1980, 152-177; R. GUARDINI, Natura, cultura, cristianesimo, Morcelliana, Brescia 1983; R. MANCINI - G. RUGGIERI, Fede e cultura, Marietti, Torino 1979; B. QUELQUEJEU, Ethos storici e norme etiche, in B. LAURET - F. REFOULE (ed.), Iniziazione alla pratica della teologia. Volume 4. Morale, Queriniana, Brescia 1986, 72-94. S-16TM03. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE - III Prof. ALBERTO BONANDI «STORIA DELLA TEOLOGIA MORALE DEL XX SECOLO» Corso semestrale: 2 ore settimanali 220 ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1) Particolarmente travagliato eÁ stato per la teologia morale il secolo XX, che in piuÁ di un senso rimane un secolo inconcluso. Trasformazioni profonde sono state introdotte o almeno tentate, e gli esiti non sempre sono risultati brillanti. Il fatto stesso che numerosi e impegnativi siano stati gli interventi magisteriali riguardanti sia la morale fondamentale, sia i molteplici e anche inediti ambiti della cosiddetta morale speciale, segnalano la necessitaÁ di correzioni e rielaborazioni. Il corso si prefigge di individuare i passaggi essenziali della teologia morale di questo secolo, di definire la loro identitaÁ e di mostrarne la consistenza, sottolineando la continuitaÁ e la discontinuitaÁ di una storia parziale, all'interno della storia generale della teologia. CosõÁ si raggiungono gli obbiettivi di informazione, di configurazione dello stato attuale della disciplina, di lettura critica delle vicende recenti. 2) La prima stagione della teologia morale del XX secolo eÁ rappresentata dalla manualistica latina: gli esemplari sono numerosi e condividono in gran parte il metodo della teologia neoscolastica, all'insegna della ragion pratica e della casuistica. Essa proviene da tradizione plurisecolare, anzi si eÁ costituita insieme con la teologia morale stessa: ignorarne consistenza e procedimenti equivale a condannarsi a ripeterne i problemi (primo capitolo). Ma contemporaneamente da oltralpe soffiavano venti di `rinnovamento', che, iniziati nell'Ottocento, sono stati irrobustiti da studi biblici e storico-dogmatici (e cristocentrismo teologico) da una parte, da filosofia dei valori, dal pensiero dialogico, dal personalismo, dal trascendentalismo neotomista dall'altra; essi tutti sospingevano verso una revisione profonda di quella `tradizione'. Il cantiere veniva aperto, moralisti tedeschi e francesi soprattutto si cimentavano nelle nuove direzioni e proponevano modelli differenti al pensare teologico morale, ora all'insegna di una specie di entusiasmo biblico o dogmatico e spirituale, ora di una filosofia del soggetto come necessario bilanciamento dell'oggettivitaÁ normativa del passato (secondo capitolo). Ma l'entusiasmo tende ad esaurirsi; cosõÁ la teologia morale ha dovuto riprendere pazientemente l'analisi del proprio metodo, e confrontarsi in modo sistematico con le tematiche dell'antropologia (dal punto di vista dell'agire soprattutto), della relazione tra questa e la fede (e da qui il rapporto con la teologia fondamentale), della rilevanza della cultura (il vissuto) per l'istruzione pratica del vivere personale e interpersonale; mentre tutto questo veniva declinato a partire da problematiche emergenti, solo a 221 prima vista lontane dalla riflessione teoretica: come le biotecnologie, la questione ambientale, le forme estreme dell'individualismo occidentale (la tematica del `genere'), ecc. E mentre tutto questo veniva sottoposto a discernimento autorevole da parte di interventi molteplici e puntuali del magistero ecclesiale (emblematici i casi di Veritatis Splendor e Familiaris Consortio). Si tratta quindi di orientarsi in questa complessa e perfino contraddittoria vicenda, cosa ben esibita da alcune pubblicazioni di teologia morale (terzo capitolo). Bibliografia: A. BONANDI, Modelli di teologia morale nel ventesimo secolo, «Teologia» 24 (1999) 89-138; 206-243; ID., Il difficile rinnovamento. Percorsi fondamentali della teologia morale postconciliare, Cittadella, Assisi 2003; P. BLACK - J. KEENAN, The Evolving Self-Understanding of the Moral Theologian: 1900-2000, «Studia Moralia» 39 (2001) 291-327; G. BORGONOVO, L'avventura della teologia morale nel XX secolo, «Rivista Teologica di Lugano» 5 (2000) 79-102. S-16TM04. MORALE SPECIALE - I Prof. ARISTIDE FUMAGALLI «L'ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE AMORIS LAETITIA. CONTENUTI PRINCIPALI E QUESTIONI NODALI» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 222 1. Subito all'inizio della sua Esortazione apostolica sull'amore nella famiglia, papa Francesco, data la «complessitaÁ delle tematiche», afferma «la necessitaÁ di continuare ad approfondire con libertaÁ alcune questioni dottrinali, morali, spirituali e pastorali», confidando che «la riflessione dei pastori e dei teologi, se eÁ fedele alla Chiesa, onesta, realistica e creativa, ci aiuteraÁ a raggiungere una maggiore chiarezza» (n. 2). Corrispondendo a questo compito, il corso intende approfondire i contenuti principali e le questioni nodali presenti in Amoris Laetitia. 2. Considerando la linea di sviluppo dell'insegnamento magisteriale a seguito del concilio Vaticano II, il corso intende evidenziare la centralitaÁ che Amoris Laetitia assegna all'amore cristiano in ordine alla comprensione e alla valutazione del matrimonio e della famiglia. L'amore eÁ il contenuto essenziale che la riflessione teologico-morale sulla vita matrimoniale e familiare, ma piuÁ radicalmente sulla vita cristiana, eÁ chiamata a indagare. Riferendosi esplicitamente alla teologia morale, Francesco afferma, infatti, che «seppure eÁ vero che bisogna curare l'integralitaÁ dell'insegnamento morale della Chiesa, si deve sempre porre speciale attenzione nel mettere in evidenza e incoraggiare i valori piuÁ alti e centrali del Vangelo, particolarmente il primato della caritaÁ come risposta all'iniziativa gratuita dell'amore di Dio» (n. 311). In questa direttiva risuona distintamente l'eco del mandato conciliare, affidato alla teologia morale, di illustrare «l'altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella caritaÁ per la vita del mondo» (Optatam Totius 16). La centralitaÁ dell'amore, cristianamente inteso, illumina il successivo svolgimento del corso, che s'impegna nel rinvenire e approfondire alcuni tra i temi piuÁ rilevanti presenti in Amoris Laetitia: l'accompagnamento del cammino, graduale e imperfetto, dell'amore familiare; il discernimento personale e pastorale dell'amore possibile; l'integrazione di tutti nel cammino, a misura della loro responsabilitaÁ e possibilitaÁ nel corrispondere alle esigenze del matrimonio cristiano. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC Bibliografia: Il testo di riferimento per il corso eÁ ovviamente L'Esortazione apostolica post-sinodale di papa Francesco Amoris Laetitia sull'amore nella famiglia (19 marzo 2016), cui va aggiunta la sua prima e programmatica Esortazione apostolica Evangelii Gaudium sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale (24 novembre 2013). S-16TM05. MORALE SPECIALE - II Prof. MARKUS KRIENKE «ETICA DEL DIRITTO. LE NUOVE FRONTIERE DELLA MORALE NELLA SOCIETAÁ PLURALE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Attraverso una problematizzazione concreta di conflitti attuali, il corso introduce nel rapporto tra morale e diritto, in cui consiste 223 un aspetto rilevante dell'etica moderna, e nella sua importanza per l'etica teologica. 2. Il diritto subisce attualmente quattro tendenze tipiche della societaÁ tardo moderna: (a) innanzitutto perde sempre di piuÁ il suo contenuto morale, (b) mentre diventa la prima istanza per la soluzione di conflitti sociali, (c) e per l'autoaffermazione individualistica, (d) ma subisce anche quel ``narrativo del ritorno della religione'' da cui il dibattito sociale non puoÁ piuÁ prescindere. A partire da questa problematizzazione, si tematizza il rapporto tra morale e diritto, da un lato nella sua evoluzione storica a partire dalla Bibbia e dal pensiero greco, dall'altro attraverso i tre grandi paradigmi del giusnaturalismo del giuspositivismo e dell'etica dei diritti umani. Dai limiti caratteristici di queste macro-categorie emerge il metodo specifico di un'etica del diritto nella tarda modernitaÁ: essa situa il diritto nei rapporti interumani e quindi nella dimensione della giustizia, della dignitaÁ umana, del riconoscimento, e della solidarietaÁ. In questo modo una nuova etica del diritto avanza quale categoria morale sociale principale, in cui la dimensione teologica (ed interreligiosa) assume un ruolo principale per la loro ermeneutica laica e civile. In questo contesto viene tematizzato il rapporto tra giustizia e amore, la categoria del limite del diritto, il rapporto tra colpa, peccato e il senso della pena. Sono temi decisivi per riflettere criticamente sul nuovo contesto dei diritti tra la loro dimensione cosmopolitica, la sfida dei diritti dei migranti e i ``nuovi diritti umani''. Con questi tre temi il corso tira le sue sintesi provvisorie e apre al dibattito attuale in corso. 3. Si espone l'argomento attraverso lezioni frontali e la lettura di testi originali, interpellando anche l'orizzonte di esperienza degli studenti e stimolando il dibattito in aula. Inoltre si offre un tutoring facoltativo per l'approfondimento di argomenti parziali e per la preparazione all'esame. L'esame orale verraÁ preparato sulla base di: un manuale che viene indicato nella prima lezione, una scelta di testi originali messi a disposizione in pdf, un riassunto autorizzato dal docente, e il materiale power-point utilizzato dal docente durante i corsi. Bibliografia: 224 E. ANCONA - G. DE ANNA (ed.), Il tomismo giuridico del XX secolo. Antologia di autori e testi, Giappichelli, Torino 2015; M. CHIODI, Amore, dono e giustizia. Teologia e filosofia sulla traccia del pensiero di P. Ricúur, Glossa, Milano 2011; F. D'AGOSTINO, Lezioni di Filosofia del Diritto (Recta Ratio, V,10), Giappichelli, Torino 2006; L.L. FRATTINI, Teologia sociale, teologia dei diritti umani. Statuto epistemologico e approccio interdisciplinare, Cittadella, Assisi 2013; O. HOÈFFE, Persino un popolo di diavoli ha bisogno dello Stato. Contributi filosofici per un'etica del diritto e dello Stato, a c. di A.C. AMATO, Giappichelli, Torino 1993; A. PIN (ed.), I nuovi diritti dell'uomo. Le sfide della societaÁ plurale, Marcianum Press, Venezia 2012. S-16TMSEM. SEMINARIO DI TEOLOGIA MORALE Prof. MATTEO MARTINO «GENITORI TESTIMONI DELL'ORIGINE. DENSITAÁ RELIGIOSA DEI LEGAMI FAMILIARI, IDENTITAÁ E CULTURA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1. La relazione parentale ha rilievo archeologico per la determinazione della coscienza e dispone di una eminente qualitaÁ religiosa. Questa evidenza, attestata incontestabilmente dall'osservazione fenomenologica, risulta di fatto censurata dall'attuale cultura dominante nella societaÁ secolare occidentale. Obiettivo del Seminario eÁ l'individuazione di categorie concettuali che consentano il recupero e l'articolazione del profilo costitutivamente religioso delle figure parentali, sullo sfondo della diagnosi dei fattori socio-culturali che stanno alla base della precarietaÁ del soggetto contemporaneo. 2. Nella stagione civile corrente la famiglia patisce una condizione di marcata incertezza e di spiccato isolamento che la priva della sua nativa funzione di tradizione culturale, accentuandone invece in maniera esorbitante l'intonazione affettiva. Ne deriva l'inceppamento del dispositivo di trasmissione dei significati elementari della vita alle nuove generazioni e, piuÁ radicalmente, l'offuscamento della percezione del debito simbolico che ogni individuo contrae nei confronti di chi lo ha generato. Le cause sono da ricondurre all'intreccio di fattori storici, pratici e teorici: il cambiamento sociale e culturale, l'insediarsi di stili di vita di stampo individualistico e, contestualmente, la diffusione di visioni antropologiche che promuovono una concezione dell'io come soggetto autocentrato e autosufficiente. Le conseguenze del depotenziamento della predisposizione dei comportamenti parentali a fornire ai figli lo schema simbolico/religioso del mondo 225 si manifesta nella vistosa difficoltaÁ a realizzare i processi di identificazione e nel difetto di formazione della coscienza morale. Questo nesso tra inefficienza semantica dell'esperienza familiare contemporanea e strutturale debolezza dell'individuo, proprio in un'epoca che lo esalta, eÁ registrato da psicologi e psicoanalisti piuÁ che da filosofi e teologi. Si rende pertanto urgente restituire evidenza alla densitaÁ religiosa del legame familiare e provvedere all'allestimento di un'attrezzatura concettuale che consenta di chiarire l'originaria qualitaÁ relazionale dell'identitaÁ personale e, insieme, la qualitaÁ testimoniale del rapporto genitori-figli. 3. Il Seminario prenderaÁ avvio con alcune lezioni introduttive dedicate alla messa a fuoco della tematica e all'individuazione delle sue articolazioni. Verranno poi illustrati i criteri metodologici per l'impostazione del lavoro di ricerca degli studenti. A ciascun partecipante saraÁ richiesta la presentazione di un'opera scelta secondo le indicazioni bibliografiche suggerite, seguita dalla discussione comune. Il Seminario si concluderaÁ con una riformulazione sintetica da parte del docente delle questioni teoriche emerse dalle esposizioni degli studenti, i quali provvederanno a raccogliere in un elaborato scritto i risultati attinenti all'argomento da loro trattato. Bibliografia: G. ANGELINI, Uomo, veritaÁ e cultura, «Teologia» 35 (2010) 446-477; ID., Il figlio. Una benedizione, un compito, Vita e Pensiero, Milano 1991; J. LACAN, I complessi familiari nella formazione dell'individuo, Einaudi, Torino 2005; X. LACROIX, Passatori di vita. Saggio sulla paternitaÁ, EDB, Bologna 2005; M. MARTINO, Padre e madre. Pensare la relazione genitori e figli nel nostro tempo, «LemaÁ sabactaÁni» 15 (2015) 35-48; D. WINNICOTT, Il bambino, la famiglia e il mondo esterno, Edizioni Scientifiche Ma.Gi., Roma 2005. Á-I S-16TSP01. STORIA DELLA SPIRITUALITA Prof. ANTONIO MONTANARI «LE PARABOLE DI GESUÁ NELL'ANTICA INTERPRETAZIONE CRISTIANA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 226 Cfr. sommario del corso alle pp. 216-217. Á - II S-16TSP02. STORIA DELLA SPIRITUALITA Prof. PIERLUIGI BORACCO «DIACONIE E DIACONATO AL FEMMINILE: DAL SOMMERSO DELLA STORIA LA VARIETAÁ DI TRAGITTI, FORME DI REALIZZAZIONE E SUGGESTIONI TEOLOGICO-SPIRITUALI» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC I. Il corso mira a rendere gli studenti piuÁ consapevoli e competenti dell'itinerario storico-spirituale-teologico percorso dall'esercizio delle forme di diaconia e di diaconato, in versione maschile o femminile, lungo i secoli della chiesa cristiana. Questo permetteraÁ di meglio comprendere il perche degli orientamenti conciliari in materia, i passi giaÁ fatti in tal senso, quelli appena inaugurati, e quelli ancora da fare. Soprattutto consentiraÁ di leggere il cangiante realizzarsi di questo concreto servizio sulla scorta degli orientamenti spirituali e teologici da esso vissuti e promossi. II. Il corso intende individuare e riconnettere in grandi e significativi filoni il variegato panorama di esperienze spirituali del percorso di questo ministero; a delineare, in particolare, quelle che appariranno progressivamente come le grandi strade maestre che confluiscono nel progetto attuale di far rivivere e riconfigurare, con la promozione del diaconato, anche al femminile, l'immagine della Chiesa e del cristiano. L'attenzione saraÁ particolarmente concentrata sulle forme di realizzazione femminile di questo ministero, nell'obiettivo dichiarato di promuoverne la reintroduzione e l'esercizio con una precisa consapevolezza teologico-spirituale. Bibliografia: C. PERROT, Ministri e ministeri. Indagine nelle comunitaÁ cristiane del Nuovo Testamento, San Paolo, Cinisello B. (MI) 2002; M. SCIMMI, Le antiche diaconesse nella storiografia del XX secolo. Problemi di metodo, Glossa, Milano 2004; G. ROCCA, Donne religiose. Contributo a una storia della condizione femminile in Italia nei secoli XIX-XX, Paoline, Roma 1992; A. BORRAS - B. POTTIER, La grazia del diaconato. Questioni attuali a proposito del diaconato latino, Cittadella, Assisi 2005; E. PETROLINO (ed.), Nuovo Enchiridion sul diaconato. Le fonti e i documenti ufficiali della Chiesa, 227 LEV, CittaÁ del Vaticano 2009; G. BELLIA, Servi di chi, servi percheÂ. Piccolo manuale della diaconia cristiana, Rogate, Roma 2010; G. PULCINELLI, Paolo apostolo e le donne nella Chiesa. Febe (Rm 16,1-2) e Lidia (At 16,11-15.40), in www.gliscritti.it. S-16TSP03. TEOLOGIA SPIRITUALE - I Prof. MARCO BALLARINI «TEOLOGIA E LETTERATURA» Corso semestrale: 2 ore settimanali 228 ECTS 3 I. Il corso intende presentare, partendo dal linguaggio simbolico del testo biblico, la necessitaÁ, da parte della teologia, di un recupero del rapporto con la letteratura e come questo recupero possa risultare arricchente per entrambe le discipline. II. Il corso saraÁ costituito da due momenti fondamentali. 1) Analisi: delle caratteristiche del linguaggio biblico, in particolare del racconto e della poesia biblica, mostrando come esso sia intrinsecamente legato al ``messaggio''; delle ragioni fondamentali dell'atteggiamento ambivalente della teologia patristica e monastica nei confronti della letteratura; del formarsi del metodo scolastico fino al prevalere della dialettica che condurraÁ a ignorare il rapporto con altre discipline e quindi anche con la letteratura. CostituiraÁ un ``problema teologico'', in questa prospettiva, il linguaggio dei mistici, per tanti aspetti cosõÁ simile a quello dei poeti. 2) Considerazione delle motivazioni che nel corso del secolo XX conducono a un progressivo interesse, da parte della teologia, nei confronti della letteratura e di alcune figure decisamente significative. La letteratura come realtaÁ concreta capace di sopportare una reale opposizione polare secondo il pensiero di Guardini; l'unitaÁ dei trascendentali comprensibili, secondo Balthasar, solo l'uno nell'altro e l'uno attraverso l'altro; il primato e l'universalitaÁ della grazia sottolineati da Rahner; i poeti come ``sismografi'' particolarmente sensibili ai cambiamenti epocali e capaci di indicare tracce della trascendenza laÁ dove ogni religione sembra spenta, come affermato da KuÈng e l'esigenza della creazione di una grammatica, sintassi e retorica dell'infinito indicata da Jossua, sembrano concludere non solo all'opportunitaÁ, ma addirittura alla necessitaÁ di un corretto rapporto con la letteratura. 3. Il corso prevede essenzialmente lezioni frontali da parte del docente, lasciando peroÁ, qualora gli studenti lo desiderassero, la possibilitaÁ di interventi seminariali. Il colloquio d'esame partiraÁ da una tesi scelta dallo studente (anche in base a eventuali approfondimenti personali), a cui il docente cercheraÁ di allacciare altre parti del corso in vista di un confronto che conduca a delle sintesi ragionate. Bibliografia: M. BALLARINI, Teologia e letteratura, Morcelliana, Brescia 2015; R. ALTER, L'arte della narrativa biblica, Queriniana, Brescia 1990; S. ZUCAL, Romano Guardini e la metamorfosi del «religioso» tra moderno e post-moderno. Un approccio ermeneutico a HoÈlderlin, Dostoevskij e Nietzsche, Quattro Venti, Urbino 1990; C.I. AVENATTI DE PALUMBO, La literatura en la esteÂtica de Hans Urs von Balthasar. Figura, drama y verdad, Segretariado Trinitario, Salamanca 2002; A. SPADARO, La grazia della parola. Karl Rahner e la poesia, Jaca Book, Milano 2006; J.-P. JOSSUA, La letteratura e l'inquietudine dell'assoluto, Diabasis, Reggio Emilia 2005. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC S-16TSP04. TEOLOGIA SPIRITUALE - II Prof. EZIO LUCA BOLIS «I FERMENTI DI UNA THEÂOLOGIE NOUVELLE. FIGURE SPIRITUALI IN DIALOGO CON LA MODERNITAÁ NEL PERIODO PRECONCILIARE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 1. Il corso intende studiare una delle stagioni piuÁ stimolanti e drammatiche del confronto tra Chiesa e modernitaÁ: il periodo preconciliare, dal secondo dopoguerra agli inizi degli anni Sessanta. Tale epoca viene spesso definita come ``fine della cristianitaÁ''. In questo periodo le chiese cristiane sono costrette a misurarsi con la crescente esigenza di ripensare il messaggio cristiano all'interno della moderna civiltaÁ industriale, sempre piuÁ caratterizzata dall'affermazione della tecnica e delle scienze empiriche, della critica storica e di una mentalitaÁ secolarizzata. 2. Il corso prevede un'introduzione che presenta in modo generale la situazione della societaÁ e della Chiesa nel periodo in 229 oggetto, caratterizzato da una forte e rapida evoluzione in molti campi e, all'interno del mondo cattolico, da un contrasto tra nuove aperture e tendenze conservatrici. Iniziano a farsi strada percorsi di rinnovamento del pensiero teologico, prima in ambito protestante, in particolare per iniziativa di K. Barth e D. Bonhoeffer i quali si pongono esplicitamente la questione di come il cristianesimo debba porsi di fronte alla secolarizzazione della societaÁ. PiuÁ tardi anche nel mondo culturale cattolico si segnalano fermenti nuovi che, muovendo da un'interpretazione piuÁ dinamica e storicizzata del tomismo, recuperano alcune istanze giaÁ espresse all'inizio del Novecento da vari esponenti del ``modernismo''. A tale riguardo, si riscontra una particolare vivacitaÁ nel cattolicesimo di lingua francese, con figure significative tra le quali H. de Lubac. Nei confronti di questa corrente teologica il magistero di Pio XII si mostra assai critico, soprattutto nell'enciclica Humani generis del 1950. Emblematica eÁ poi tutta la vicenda dei ``preti operai'' che scuote il mondo cattolico, non solo francese, tra gli anni Quaranta e Cinquanta. EÁ il tentativo messo in atto, soprattutto dal card. Suhard, di recuperare alla Chiesa larga parte delle masse operaie, ormai lontane dalla fede cristiana e attratte soprattutto dall'ideologia marxista. A tale riguardo, eÁ di particolare interesse la testimonianza di M. DelbreÃl. In ambito tedesco il rapporto tra cristianesimo e laicitaÁ, tra Chiesa e mondo, eÁ oggetto della riflessione di teologi come R. Guardini. In Italia la questione si pone con modalitaÁ meno teoriche, ma con esperienze altrettanto significative. Si pensi, per esempio, a figure come quelle di G. De Luca, P. Mazzolari e L. Milani. 3. Il corso prevede lezioni frontali del docente e un lavoro di ricerca personale degli studenti. La presentazione del contesto e delle questioni teoriche piuÁ rilevanti offre i criteri ermeneutici necessari per leggere alcuni testi antologici degli autori considerati e del magistero pontificio. Il colloquio d'esame verificheraÁ l'acquisizione delle tematiche relative alle questioni affrontate e approfondite nello studio individuale a partire da letture suggerite nella bibliografia. Bibliografia: J. BAUBEÂROT - E. FOUILLOUX, Correnti di pensiero, pietaÁ, apostolato, in G. ALBERIGO (ed.), Storia del Cristianesimo. Religione - 230 Politica - Cultura, vol. XII, Borla-CittaÁ Nuova, Roma 1997, 79226; G. MARTINA, Il contesto storico in cui eÁ nata l'idea di un nuovo Concilio Ecumenico, in R. LATOURELLE (ed.), Vaticano II. Bilancio e prospettive, Cittadella, Assisi 1988, 27-82; M.-D. CHENU, Le Saulchoir: una scuola di teologia, Marietti, Casale M. 1982; F.G. BRAMBILLA, ``Teologia del magistero'' e fermenti di rinnovamento nella teologia cattolica, in G. ANGELINI - S. MACCHI (ed.), La Teologia del Novecento. Momenti maggiori e questioni aperte, Glossa, Milano 2008, 189-236. Ulteriore bibliografia ver- raÁ indicata durante lo svolgimento del corso. S-16SPSEM. SEMINARIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE Prof. CLAUDIO STERCAL «L'ESPERIENZA SPIRITUALE DEI GIOVANI. VALUTAZIONE DI UNA INDAGINE E PROSPETTIVE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC I. Tre gli obiettivi fondamentali del corso: a) conoscere e valutare l'atteggiamento dei giovani nei confronti della fede cristiana; b) favorire la comprensione dell'esperienza spirituale, partendo ± secondo la metodologia propria della teologia spirituale ± dall'analisi del vissuto; c) consentire agli studenti di esercitarsi nello svolgimento di una ricerca personale e nella preparazione di un elaborato scritto, anche in vista della elaborazione della tesi per il conseguimento della licenza in teologia. II. Il materiale base del corso eÁ costituito dalla trascrizione integrale delle centonovantasette interviste sul rapporto tra i giovani e la fede realizzate ± all'interno del ``Rapporto Giovani'' promosso dall'Istituto Giuseppe Toniolo ± nell'estate 2013, su un campione rappresentativo di giovani italiani, appartenenti a due fasce di etaÁ: 19-21 anni e 27-29 anni. La tecnica con le quali le interviste sono state condotte eÁ di ``tipo semi-strutturato'': gli intervistatori hanno avuto la possibilitaÁ di modulare i loro interventi e gli intervistati hanno, prima, raccontato liberamente le loro esperienze e, poi, sono stati invitati a rispondere a una serie di domande strutturate e a commentare alcune immagini. III. Il corso si svolgeraÁ in forma seminariale. Momenti di ricerca e di studio personale saranno alternati a momenti di confronto tra i 231 partecipanti. La valutazione saraÁ data sull'elaborato scritto che ogni studente, analizzando uno dei temi affrontati nelle interviste, prepareraÁ al termine del Seminario. Bibliografia: R. BICHI - P. BIGNARDI (ed.), Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia, Vita e Pensiero, Milano 2015; ISTITUTO GIUSEPPE TONIOLO, La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2013, Il Mulino, Bologna 2013; ID., La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2014, Il Mulino, Bologna 2014; ID., La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2016, Il Mulino, Bologna 2016. S-16LIT01. TEOLOGIA DELLA LITURGIA Prof. MAZZA ENRICO «L'EUCARISTIA NELLA STORIA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 Vengono presentati i testi del Nuovo Testamento che riguardano l'eucaristia: 1. L'istituzione dell'eucaristia nei Sinottici e in Paolo. 2. La celebrazione dell'eucaristia 1Cor 10,16-17 et 1Cor 11,23ss. 3. DidacheÁ 9-10; 14. 4. La celebrazione eucaristica secondo Gv 13; 17. 5. Le antiche paleo-anafore. 6. Il racconto dell'ultima cena entra nell'anafora. 7. All'origine dell'epiclesi. Bibliografia: E. MAZZA, Dall'Ultima Cena all'Eucaristia della Chiesa (Studi e ricerche di liturgia), EDB, Bologna 2014; ID., Le odierne Preghiere eucaristiche (Studi e ricerche di liturgia), Nuova edizione, EDB, Bologna 2014. 232 S-16TP01. TEOLOGIA PASTORALE FONDAMENTALE Prof. BRUNO SEVESO «`DOTTRINA' E `PASTORALE'. ATTUALITAÁ DI UN CONFRONTO E SUOI RIFLESSI SULLA VITA NELLA FEDE» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC La discussione di una questione che presenta indici di attualitaÁ e significativitaÁ per le dinamiche ecclesiali eÁ fatta valere come luogo di esercizio di intelligenza della fede in prospettiva teologico-pastorale. La proposta eÁ duplice, nella sua contestualitaÁ: mettere a fuoco le modalitaÁ di frequentazione dell'intreccio di dottrina e pastorale nell'attuale stagione ecclesiale e assumere la questione nel suo profilo di oggetto teologico-pastorale. L'intento eÁ ugualmente duplice e contestuale: recuperare strumentazione concettuale e risorse di pensiero in grado di produrre una visione articolata di un profilo di vita nella fede che attualmente appare vivere una certa congiuntura nella Chiesa; realizzare questa ripresa mettendo in opera procedure proprie dell'indagine teologico-pastorale. Movente e obiettivo ultimo eÁ abilitare ad un'adeguata istruzione della vita nella fede a proposito di momenti strategici per il posizionamento dell'iniziativa credente entro la convivenza umana. 1. Immagini e parole con cui papa Francesco traccia contorni alla vita cristiana interpellano i credenti a proposito di iniziative e modalitaÁ con cui dare corso alla vita nella fede. I rapporti da istituire fra la fedeltaÁ al dato della fede e la sua doverosa iscrizione nei concreti contesti dell'esistenza umana e cristiana e, corrispondentemente, le problematiche connesse con l'attenzione che il vivere credente deve mantenere nei confronti della realtaÁ della fede riguadagnano la scena. L'appello alla `pastoralitaÁ', nel senso complessivo di esigenza di un cristianesimo maggiormente vicino alla vita della gente, che eÁ di fatto implicato nelle sollecitazioni di papa Francesco, richiama in agenda l'attenzione su come articolare `dottrina' e `pastorale' entro il dispositivo ecclesiastico e ne chiede una pertinente considerazione in ordine alla configurazione dell'iniziativa credente. 2. Appare utile prendere le mosse da una ricomposizione di quadro. Si eÁ in presenza di una situazione in movimento, dove la cronaca ha ancora gran parte. I tratti a volte sono spigolosi, altre volte si fanno sfuggenti. Altre volte ancora ci si imbatte in reti- 233 234 cenze e sono da fare i conti con retropensieri. In simile contesto, la ricostruzione della questione nei suoi termini attuali non puoÁ che proporsi in termini di provvisorietaÁ. Non per questo ne eÁ sminuita la valenza di testa di ponte in vista di avanzamenti sul registro della comprensione dei fattori in gioco. Poiche di fatto la questione eÁ stata smossa da papa Francesco, le frequentazioni del motivo da parte del Papa guadagnano obiettivamente il centro della ricognizione, con l'avvio, nella misura del possibile, di una loro sistemazione. Altre prese di posizione, in effetti, si attivano nel modo di reazione ai pronunciamenti papali, con intensitaÁ diversa e con verso ugualmente differenziato: la loro rilevazione concorre alla messa a punto della problematica in atto. 3. Affondi e cautele in tema di dottrina e pastorale non sono novitaÁ nella vita della Chiesa. Che pastorale e dottrina sul medesimo terreno imbocchino strade diverse non eÁ solo di oggi. La questione degli intrecci di dottrina e pastorale conosce un andamento carsico nella storia del cristianesimo: a momenti di affioramento, anche vistosi, succedono percorsi sottotraccia, anche per periodi consistenti. Al chiarimento dei termini in cui la questione si pone attualmente appare pertanto obiettivamente funzionale la ricostruzione dei suoi percorsi nella storia: non ultimo per il fatto che una determinata impostazione dei rapporti di dottrina e pastorale eÁ a volte qualificata come tradizionale nella Chiesa. La rivisitazione di momenti di vita di Chiesa e la consultazione di taluni passaggi del discorso teologico nella storia portano per se luce sulla questione come oggi si pone: il presente attinge al passato, anche se non si riduce ad una ripetizione del passato. 4. Sui rapporti storicamente intervenuti di dottrina e pastorale pesa l'«annoso divorzio» di teologia e pastorale. Si fa sentire l'ipoteca della declinazione in senso operativo di `pastorale'. Ne segue che in campo pastorale non si avverte la necessitaÁ di molta teoria: bastano la pratica e l'esperienza che in concreto si costruisce per tentativi e correzioni di tiro. L'esonero della pastorale dalla questione teorica si coniuga con una visione intellettualistica della dottrina, sul versante della teologia. L'ingresso della storia nella considerazione della dottrina e il riconoscimento di consistenza veritativa alla frequentazione di pastorale sono premesse per una istruzione non unilaterale dell'articolazione di dottrina e pastorale. Al riguardo, la figura di teologia esibita da teologia pastorale puoÁ recare un apporto significativo. Il corso si sviluppa nel modo di lezione frontale da parte del docente. A questo asse portante si accompagna la ricerca personale degli studenti, invitati ad esplorare, su indicazione del docente, un aspetto particolare della questione che coinvolge l'intelligenza della fede, a livello di vissuto e in sede di indagine teorica. Ampiezza e consistenza dell'apprendimento saranno verificati in sede d'esame con duplice scansione: una tesi eÁ assegnata dal docente; con riferimento al lavoro di ricerca personale e all'eventuale elaborato prodotto, un secondo argomento eÁ introdotto e istruito dallo studente. Bibliografia: Y. CONGAR, La fede e la teologia (1962), DescleÂe, Roma-ParigiTournai 1967; K. RAHNER, Nuovi Saggi III (1967) (Biblioteca di cultura religiosa 70), Paoline, Roma 1969; H.U. VON BALTHASAR, Teodrammatica. I. Introduzione al dramma (1973), Jaca Book, Milano 1980; B. SESBOUÈE - CH. THEOBALD, La parola della salvez- ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC za. XVI-XX secolo. Dottrina della Parola di Dio, Rivelazione, Fede, Scrittura, Tradizione, Magistero, in B. SESBOUÈE (ed.), Storia dei Dogmi, vol. IV, Piemme, Casale Monferrato 1998; ASSOCIAZIONE TEOLOGICA ITALIANA, «A misura di Vangelo». Fede, dottrina, Chiesa (ATI Library 7), San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; C. APARICIO VALLS - S. PIEÂ-NINOT (ed.), Commento alla Verbum Domini. In memoria di P. Donath Hercsik, S.I. (Theologia 4), Gregorian & Biblical Press, Roma 2012. S-16TP02. TEOLOGIA PASTORALE - I Prof. LUCA BRESSAN «MINISTERO ORDINATO, MINISTERI E POPOLO DI DIO IN UNA CHIESA SINODALE» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 I. Il magistero di Papa Francesco ha ridato slancio e al tempo stesso ha assunto da una prospettiva differente i temi della ministerialitaÁ e della sinodalitaÁ dentro la Chiesa, temi che hanno animato molto la stagione postconciliare. EÁ intenzione del corso sviluppare un'indagine e una lettura teologico-pratica dello sviluppo e dello stato attuale del dibattito e della situazione attorno a questi due temi dentro la Chiesa cattolica (e aprire dei con- 235 236 fronti anche con le altre Chiese cristiane), avendo come orizzonte di comprensione (oggetto) la grande quaestio che anima la riflessione sia teologica che magisteriale dagli anni '50 del XX secolo: la riforma della Chiesa, ovvero la domanda sulla forma ecclesiae adeguata al tempo presente. II. Il corso intende assumere come oggetto materiale di ricerca i vari progetti di riforma che, in modo particolare dopo il Concilio, sono stati pensati dentro la Chiesa, in ordine alla sua organizzazione interna e al suo funzionamento ministeriale. Verranno cosõÁ studiati, in modo sincronico, i mutamenti e le evoluzioni delle figura presbiterale (l'idea di prete maturata al concilio Vaticano II, le successive contestazioni e radicalizzazioni), diaconale (la sua reintroduzione, le fatiche di una sua fissazione, delusioni e aspettative), laicale (la ministerialitaÁ diffusa dentro la Chiesa, le sue radici, i tentativi per il futuro). Si svilupperaÁ in un capitolo specifico l'emersione del tema e della categoria di popolo di Dio, nel magistero e poi nella riflessione teologica. Riflessioni teologiche e progetti pastorali verranno confrontati con l'evoluzione reale del corpo ecclesiale, cosõÁ come riusciamo a fotografarla: studi sociali e teologici concreti, sviluppati su varie Chiese europee faranno da base per una lettura di una serie di cambiamenti parecchio lontani dai progetti immaginati, e tuttavia divenuti meta obbligata per via dei mutamenti vissuti dal corpo ecclesiale (mancanza di preti, emergere dei movimenti, strutturazione piuÁ complessa e sistemica dell'agire ecclesiale). Il confronto che si apre saraÁ il terreno dentro il quale affrontare una riflessione sulla dimensione istituzionale della Chiesa, e sulla necessitaÁ di una rilettura teologica delle grandi tematiche connesse ad ogni istituzione (potere e governo, confini, obiettivi e finalitaÁ, dimensioni produttive e simboliche). SaraÁ possibile analizzare in quale misura i grandi temi che hanno caratterizzato la riflessione ecclesiale del post-concilio (missione, evangelizzazione, comunione, caritaÁ, cultura, comunicazione) hanno saputo sviluppare una nuova grammatica istituzionale per la Chiesa cattolica. In questo modo il corso intende mostrare come l'esperienza cristiana ha permesso alla Chiesa di articolare in modo assolutamente originale dimensioni istituzionali quali quella del potere, della responsabilitaÁ, della testimonianza, della trasmissione, del dialogo, della missione, dell'identitaÁ. III. Il corso eÁ immaginato in modo classico: svolto in modo frontale, avraÁ lo scopo di fornire agli studenti strumenti e prospettive di interpretazione della situazione. SaraÁ un momento di costru- zione comunitaria degli strumenti basilari di una interpretazione teologica dei mutamenti dentro la Chiesa, del ruolo e della funzione dei diversi ministeri, del primato e della soggettivitaÁ del popolo di Dio. Ai singoli studenti saraÁ richiesto di sviluppare una propria ricerca personale, a partire dalla bibliografia analizzata durante il corso. Questa ricerca costituiraÁ una parte dell'esame finale sintetico su tutto il percorso svolto. Bibliografia: P. NEUNER, Per una teologia del popolo di Dio, Queriniana, Brescia 2016; C. BERAUD, PreÃtres, Diacres, laõÈcs. ReÂvolution silencieuse dans le catholicisme francËais, PUF, Paris 2007; A. MELLONI - S. SCATENA (ed.), Synod and Synodality. Theology, History, Canon Law and Ecumenism in new contact. International Colloquium Bruges 2003, Lit Verlag, MuÈnster 2005; M. LAMBERIGTS L. KENIS (ed.), Vatican II and its legacy, Peeters, Leuven 2002; M. KEHL, Dove va la Chiesa? Una diagnosi del nostro tempo, Queriniana, Brescia 1998; J. WERBICK, La Chiesa. Un progetto ecclesiologico per lo studio e per la prassi, Queriniana, Brescia 1998. ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC S-16TP03. TEOLOGIA PASTORALE - II Prof. PAOLO CARRARA «EVANGELII GAUDIUM. QUESTIONI TEOLOGICO-PASTORALI DELLA MISSIONE EVANGELIZZATRICE DELLA CHIESA» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 I. Alla struttura del corso, che assume l'Evangelii Gaudium (EG) di Francesco come momento emblematico di emersione di questioni connesse alla riforma della Chiesa, presiedono due obiettivi principali. Il primo: l'abilitazione dello studente all'analisi del documento magisteriale (la genesi, le specificitaÁ, i nodi teologico-pastorali affrontati). Il secondo: l'approfondimento di alcuni di questi nodi, tentando di porli in interazione con i movimenti di riforma in atto dentro il campo dinamico della missione evangelizzatrice della Chiesa. II. L'introduzione ha il compito di esplicitare il punto prospettico a procedere dal quale si vuole riprendere la EG: la questione della sua recezione come possibilitaÁ di rinnovamento per la Chiesa italiana, secondo l'indicazione fornita dallo stesso papa in occa- 237 sione del Convegno ecclesiale di Firenze dello scorso anno. Il corso eÁ poi immaginato secondo una scansione in tre momenti principali. Al primo eÁ affidato il compito di mostrare la genesi del documento papale, con il riferimento al Sinodo sulla nuova evangelizzazione dell'ottobre 2012 e al suo faticoso tentativo di operare una sintesi delle spinte riformatrici in atto da decenni nella Chiesa (non solo a livello italiano). Il secondo momento cerca di mostrare la specificitaÁ di EG attraverso l'istanza fondamentale di una Chiesa in uscita, a favore di un'azione missionaria assunta come «paradigma di ogni opera della Chiesa» (EG 15): non si tratta di limitarsi alla citazione del testo, quanto di comprenderne le dinamiche interne e le prospettive rilanciate in ordine all'evangelizzazione oggi. In questo solco si innesta il terzo momento del corso: esso si preoccupa di riprendere alcuni nodi teologico-pastorali a cui il documento papale presta attenzione e di problematizzarli attraverso il tentativo di inserirli nelle dinamiche che toccano la missione della Chiesa dentro il contesto dell'urbanesimo contemporaneo. In questa operazione, il referente privilegiato ma non esclusivo torna ad essere il contesto italiano. Tra le questioni che meritano una ripresa si indicano: la forma ecclesiae, la sinodalitaÁ, l'annuncio (il keÂrygma, l'omelia), la dimensione sociale dell'evangelizzazione, l'istituzione-parrocchia. III. Il corso viene proposto secondo il metodo delle lezioni frontali. L'esame orale ha lo scopo di verificare non soltanto l'apprendimento delle tematiche affrontate, ma anche l'acquisizione dello sguardo complessivo che, in ordine alla missione evangelizzatrice della Chiesa, si eÁ suggerito. A tal fine, allo studente eÁ offerta la possibilitaÁ di presentare un approfondimento, previa consultazione del docente. Bibliografia: J.-F. BARBIER-BOUVET, Les nouveaux aventuriers de la spiritualiteÂ. EnqueÃte sur une soif d'aujourd'hui, MeÂdiaspaul, Paris 2015; EÂ. l'amour se fait diaconie, Les EÂditions GRIEU, Un lien si fort. Quand 2 de l'Atelier, Paris 2009 ; P. CARRARA, Per una Chiesa ``in uscita''. L'Evangelii gaudium di Francesco, «Teologia» 41/2 (2016) 195221; C. THEOBALD, Le Concile Vatican II. Quel avenir?, Cerf, Paris 2015; D. VITALI, Verso la sinodalitaÁ, Qiqajon, Magnano 2014; H.M. YAÂNÄEZ (ed.), Evangelii gaudium: il testo ci interroga. Chiavi di lettura, testimonianze e prospettive, Gregorian Biblical Press, 238 Roma 2014. S-16TP04. TEOLOGIA PASTORALE - III Prof. UGO LORENZI «EVANGELIZZARE CON AZIONI E PAROLE» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC 1) L'evangelizzazione eÁ chiamata a propiziare la realizzazione per oggi di quel conversare e agire di GesuÁ Cristo con gli uomini di cui parlano Dei Verbum e Gaudium et Spes. Una delle sue fatiche, tuttavia, consiste nell'evitare di giustapporre semplicemente l'ambito del linguaggio e quello dell'agire. La catechesi, ad esempio, eÁ stata ed eÁ intesa anzitutto come un fatto di parole, tanto da renderla impacciata nel dialogare con la liturgia, la caritaÁ e le espressioni pratiche della vita umana. Reciprocamente, diversi ambiti di azione, sociale come cristiana, faticano a generare parole che provino a interrogarne e a raccontarne il senso. 2) Il corso desidera esplorare, a piuÁ livelli, questa necessitaÁ di intrecciare, e non solo di giustapporre, l'ambito dell'agire e quello del parlare. Oggi sono realmente attese e apprezzate le parole che si caricano di azione, mentre le azioni sono evangeliche e pienamente umane solo se si lasciano accompagnare da possibili parole. Il primo livello riguarda la linguistica e la filosofia del linguaggio; il secondo, la teologia; il terzo, una rivisitazione dei modi di pensare e praticare l'evangelizzazione, il quarto una recensione strutturata delle proposte attuali alla luce della problematica del corso, il quinto la presentazione di tre processi di evangelizzazione che mettono in luce l'intreccio tra parola e azione. 3) La meta di apprendimento consiste nel familiarizzarsi con la problematica dell'intreccio tra il registro della forza e quello del senso, come punto sintetico per riflettere sull'evangelizzazione. La meta si specifica in alcune competenze che corrispondono ai livelli di approccio della problematica. Bibliografia: C. THEOBALD, Seguendo le orme della Dei Verbum. Bibbia, teologia e pratiche di lettura, EDB, Bologna 2011; J. GEVAERT, Studiare catechetica, edizione aggiornata a cura di U. MONTISCI, LDC, Leumann (TO) 2009; P. BRAIDO, Storia della catechesi, vol III. Dal `tempo delle riforme' all'etaÁ degli imperialismi (1450239 1870), a cura di G. BIANCARDI, LAS, Roma 2015; F. COSENTINO, Sui sentieri di Dio. Mappe della nuova evangelizzazione, S. Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2012; M. MIDALI, Teologia pratica. 5. Per un'attuale configurazione scientifica, LAS, Roma 2010; S. LANZA, Convertire Giona. Pastorale come progetto, OCD, Roma 2005; C. NANNI, Educazione, evangelizzazione, nuova evangelizzazione, LAS, Roma 2012; B. SEVESO, La pratica della fede. Teologia pastorale nel tempo della Chiesa, Glossa, Milano 2010; G. ROUTHIER - L. BRESSAN (ed.), La catechesi e le sfide dell'evangelizzazione oggi, Morcelliana, Brescia 2012; U. VOLLI, Il nuovo libro della comunicazione, Il Saggiatore, Milano 2007; M. SBISAÁ - K. TURNER (ed.), Pragmatics of Speech Actions, De Gruyter, Berlin 2013. S-16TPSEM. SEMINARIO DI TEOLOGIA PASTORALE Prof. UGO LORENZI «AZIONE E PAROLA NELLA CATECHESI» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 Il Seminario fa seguito al corso di Teologia pastorale - III e prosegue nell'approfondirne la problematica dell'intreccio tra la dimensione della parola e quella dell'azione dentro l'evangelizzazione. Gli studenti potranno disporre il proprio intervento in una di queste tre aree che scandiranno lo sviluppo del Seminario: approcci alla problematica, teologici e di scienze umane; provocazioni per la teologia pastorale e la catechetica; analisi di pratiche. L'ultima di queste aree occuperaÁ la parte principale del Seminario. Bibliografia: CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la catechesi (1997); CEI, Incontriamo GesuÁ. Orientamenti per l'annuncio e la catechesi, EDB, Bologna 2014; CEI - UFFICIO CATECHISTICO NAZIONALE, La formazione dei catechisti nella comunitaÁ cristiana (2006); U. ECO, Sei passeggiate nei boschi narrativi, Bompiani, Milano 1994; P. RICêUR, Se come un altro, Jaca Book, Milano 2002; A. FOSSION, Ri-cominciare a credere. 20 itinerari di Vangelo, Dehoniane, Bologna 2004; ID., Il Dio desiderabile. Proposta della fede e iniziazione cristiana, EDB, Bologna 2011; E. BIEMMI, Il 240 Secondo annuncio. La grazia di ricominciare, Dehoniane, Bologna 2011; E. BIEMMI (ed.), Il Secondo annuncio. La mappa, Dehoniane, Bologna 2013; J.-N. BEZANCËON, GesuÁ e il suo Dio. Una catechesi per tutti, EMP, Padova 2011; L. MEDDI - A.M. D'ANGELO, I nostri ragazzi e la fede. L'iniziazione cristiana in prospettiva educativa, Cittadella, Assisi 2010; K.W. VOPEL, Manuale per animatori di gruppo, LDC, Leumann 1991. S-16SOCRE. SOCIOLOGIA DELLA RELIGIONE Prof. LUCA DIOTALLEVI «LA QUESTIONE DELLA RELIGIONE E LA QUESTIONE CRISTIANA. UN CONTRIBUTO SOCIOLOGICO» Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC I. Il corso si propone di fornire agli studenti alcuni dei principali e piuÁ aggiornati strumenti analitici (teorie, concetti) di cui la sociologia dispone, con particolare attenzione al loro uso in riferimento alla dimensione sociale del fenomeno religioso. Inoltre si presenteraÁ una panoramica sintetica sullo stato degli studi in tre campi di indagine, tra loro distinti e cioÁ nondimeno profondamente connessi: le tendenze della religione nelle societaÁ a modernizzazione avanzata agli inizi del XXI secolo, le tensioni tra religione e cristianesimo, il caso del cattolicesimo. II. Il corso si articoleraÁ in quattro parti: 1) Nella prima verraÁ presentata una scelta ragionata dei problemi, delle teorie e dei concetti per mezzo dei quali la sociologia analizza la religione all'inizio del XXI secolo. ± Perche la sociologia della religione si trova in difficoltaÁ di fronte ad una ripresa di centralitaÁ da parte della religione nelle societaÁ a modernizzazione avanzata? 2) Nella seconda parte verranno analizzate le trasformazioni delle dinamiche della religione dagli anni '70 del '900 ad oggi, sempre con riferimento alle societaÁ occidentali a maggiore modernizzazione. ± Come mai e per quale percorso si eÁ passati da una fase di `secolarizzazione per sostituzione' ad una fase di ripresa di una religione `a bassa intensitaÁ'? 3) Nella terza parte si prenderaÁ in considerazione un caso particolare: il caso italiano. In questo quadro si cercheraÁ anche di fare attenzione a qualcuna delle specificitaÁ subnazionali. ± Siamo in 241 presenza della fine della eccezione costituita da cattolicesimo italiano? 4) Nella quarta parte l'attenzione verraÁ portata alle forme attuali della tensione tra cristianesimo e religione. ± Perche tali tensioni si generano? Quali opportunitaÁ cognitive offrono e per quanto tempo ancora le offriranno? Come mai la sociologia della religione si trova tuttora e spesso alle prese con una Catholic anomaly? Insomma, agli inizi del XXI secolo il cristianesimo appare di fronte ad un dilemma: inseguire le nuove forme di religione o no? III. La verifica finale avverraÁ attraverso colloqui orali che partiranno dai temi affrontati nel corso e trattati nei testi indicati. Questi ultimi potranno anche essere sostituiti con altri concordati in precedenza con il docente. Bibliografia: La maggior parte dei temi e degli argomenti affrontati nel corso sono stati trattati anche nelle seguenti pubblicazioni del docente: Una alternativa alla laicitaÁ, Rubbettino, Soveria Mannelli 2010; Il cattolicesimo italiano agli inizi del XX secolo come `religione a bassa intensitaÁ'. Una trasformazione ancora in corso e non ancora irreversibile, in G. ANGELINI ET ALII, Una fede per tutti? Forma cristiana e forma secolare, Glossa, Milano 2014, 97-156; L'ordine imperfetto, Rubbettino, Soveria Mannelli 2014; Trasformazioni della struttura della autoritaÁ religiosa cattolica in Italia, in M. SALVATI - L. SCIOLLA (ed.), L'Italia e le sue regioni. Istituzioni, Territori, Culture, SocietaÁ, vol. III, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2015, 57-78; On the current absence and future improbability of political Catholicism in Italy, «Journal of Modern Italian Studies» 21/3 (2016) 494-519; Fine corsa. La crisi del cristianesimo come religione confessionale, Dehoniane, Bologna 2017. 242 CORSI DI LINGUA (aperti agli alunni del Ciclo Istituzionale e di Specializzazione) TEDESCO I Prof.ssa MANUELA TONELLI Corso annuale: 1 ora settimanale MercoledõÁ 13.00-14.00 Quota di iscrizione: e 130,00 ENOIZAZZILAICEPS ID OLCIC Scopo del corso eÁ avviare gli studenti alla comprensione della lingua scritta attraverso la presentazione delle strutture morfosintattiche essenziali e la lettura e traduzione di testi autentici di crescente difficoltaÁ, prevalentemente attinenti a tematiche religiose. La prova finale consisteraÁ in una traduzione scritta dal tedesco con l'ausilio di dizionario bilingue, seguita da un breve colloquio sui testi affrontati durante il corso. Testo di riferimento: Impara il tedesco con Zanichelli, Zanichelli, Bologna 2012; P. BONELLI - R. PAVAN, Grammatica attiva della lingua tedesca, Hoepli, Milano 2012. TEDESCO II Prof.ssa MANUELA TONELLI Corso annuale: 1 ora settimanale MartedõÁ 13.00-14.00 Quota di iscrizione: e 130,00 VerraÁ completato e approfondito lo studio delle strutture fondamentali della lingua tedesca, con particolare attenzione alla sintassi, all'uso del congiuntivo e al discorso indiretto. Lettura e traduzione di testi autentici di argomento prevalentemente religioso o filosofico. Prova finale: traduzione scritta dal tedesco con l'ausilio di dizionario bilingue e breve colloquio sui testi esaminati durante il corso. Testo di riferimento: P. BONELLI - R. PAVAN, Grammatica attiva della lingua tedesca, Hoepli, Milano 2012. 243 CORSI ESTIVI A GERUSALEMME Il progetto coordinato dal Prof. M. Fidanzio e iniziato nel 2008, eÁ frutto di una collaborazione tra la FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale, la FacoltaÁ Teologica di Lugano e lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e con la partecipazione della FacoltaÁ Teologica dell'Italia Centrale, la Pontificia UniversitaÁ Gregoriana, la Pontificia UniversitaÁ S. Tommaso d'Aquino, la Pontificia UniversitaÁ Lateranense, la FacoltaÁ Teologica del Triveneto e la Pontificia UniversitaÁ della Santa Croce. Esso ha lo scopo di offrire agli studenti la possibilitaÁ di frequentare corsi biblici in Israele nel periodo estivo e sostenerne i relativi esami. Solitamente i corsi sono costituti da un corso di ``Lettorato di ebraico biblico'' e da un corso di ``Archeologia e geografia'', e si svolgono nei mesi di giugno e luglio, previsti anche per l'anno accademico 2016-2017. A fronte della certificazione attestante frequenza ed esame/i, la FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale prevede l'omologazione dei corsi nei seguenti termini: ± Corso di ``Lettorato di ebraico biblico'': omologato al corso opzionale di ``Lettorato di ebraico'', pari a 3 ECTS. ± Corso di ``Archeologia e Geografia'': omologato a un corso opzionale del Ciclo di Specializzazione, pari a 3 ECTS. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria della FacoltaÁ Teologica oppure consultare il sito www.corsiagerusalemme.org. 244 CRONACA E ATTI DELLA VITA Á DELLA FACOLTA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 48ë della FacoltaÁ 11 settembre 2015 ± Si eÁ tenuto presso la sede della FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale l'annuale incontro per i docenti di spiritualitaÁ del Nord Italia sul tema La teologia spirituale come introduzione e/o come sintesi del percorso teologico. Hanno partecipato una ventina di docenti. I lavori sono stati introdotti dal Prof. Anton Witwer sj, Preside dell'Istituto di SpiritualitaÁ della Pontificia UniversitaÁ Gregoriana di Roma e docente di Introduzione alla Teologia spirituale, cui eÁ seguito il dibattito fra i partecipanti. 17 dicembre 2015 ± Celebrazione eucaristica in preparazione al S. Natale per docenti e alunni della FacoltaÁ Teologica e dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. La S. Messa, nella basilica di S. Simpliciano, eÁ stata presieduta dal Preside, Mons. Pierangelo Sequeri. 14 gennaio 2016 ± Si eÁ tenuta l'annuale Giornata di Studio del ATLOCAF ALLED ATIV Á ALLED ITTA E ACANORC Centro Studi di SpiritualitaÁ sul tema: La vita consacrata nella Chiesa oggi. Questioni chiave e prospettive. La Giornata eÁ stata seguita da circa 270 partecipanti. Dopo il saluto del Preside e l'introduzione di Sua Ecc.za Mons. Paolo Martinelli ± Vicario Episcopale della Diocesi di Milano per la Vita Consacrata Maschile, Istituti secolari e nuove forme di vita consacrata ±, eÁ stata proposta la relazione di Sua Ecc.za Mons. Jose Rodriguez Carballo, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le SocietaÁ di Vita Apostolica, seguita da testimonianze e prospettive proposte da Don Claudio Cacioli ± Presidente CISM Lombardia ±, Madre Paola Paganoni ± Presidente USMI Lombardia ± e Maria Rosa Zamboni ± Coordinatrice della CIIS di Brescia e Direttrice della rivista ``Incontro''. Gli Atti della Giornata saranno pubblicati in autunno nella collana «Sapientia» di Glossa. 20 gennaio 2016 ± Inaugurazione ufficiale dell'Anno Accade- mico 2015-2016 della FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale e dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose. Dopo il saluto inaugurale del Preside, Mons. Pierangelo Sequeri, il Prof. Duilio Al- 245 barello ha presentato il testo della lectio magistralis (cfr. l'intervento La grazia, dono buono per la libertaÁ. Un invito alla lettura della Lectio magistralis di JuÈrgen Werbick, pubblicato su «Teologia» 1 [2016] 16-24) preparata dal Prof. JuÈrgen Werbick ± Docente di Teologia fondamentale presso la Wilhelms-UniversitaÈt di MuÈnster ± impossibilitato ad intervenire personalmente, sul tema Freiheit und (oder) Gnade? Eine Schicksalsfrage der europaÈischen Kultur ± LibertaÁ e (o) grazia? Una questione cruciale della cultura europea (cfr. il testo pubblicato nella rivista «Teologia» 1 [2016] 3-24). A conclusione della giornata, presso la Basilica di San Simpliciano, si eÁ svolta una celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Mons. Alberto Tanasini, Vescovo di Chiavari e membro della Commissione Episcopale della FacoltaÁ Teologica. Di seguito il saluto inaugurale del Preside, Mons. Pierangelo Sequeri. 246 Devo purtroppo avviare questo atto di Inaugurazione dell'Anno Accademico 2015-2016, annunciando l'impossibilitaÁ di ascoltare di persona il Professor JuÈrgen Werbick, trattenuto da una improvvisa e grave emergenza famigliare che richiede, del tutto giustificatamente, la sua presenza. Mentre significo anche a tutti Voi, per espressa raccomandazione dell'Illustre Collega, il suo rammarico per il mancato appuntamento, mi faccio interprete dell'intera FacoltaÁ nell'assicurare la nostra partecipe vicinanza a lui e alla sua famiglia. Poiche il professor Werbick aveva giaÁ onorato il nostro invito, accolto con grande entusiasmo e pronta adesione, inviando per tempo il testo tedesco della sua Lectio, che eÁ stata cortesemente tradotta dal Prof. Don Angelo Maffeis, e resa disponibile in elegante brochure dalla nostra Segreteria, ho deciso di farne comunque buon uso, affidando al Prof. Don Duilio Albarello l'incarico di presentarne i punti salienti. Ringrazio percioÁ i nostri stimati Colleghi per la loro collaborazione, mentre confermo che il testo integrale della lectio di Werbick saraÁ reso disponibile, come di consueto, in un prossimo numero della rivista «Teologia». Con l'occasione di questo saluto preliminare, mi fa piacere darvi brevemente qualche notizia dell'attuale asset istituzionale della nostra FacoltaÁ. Incominciamo dagli studenti. Nel Primo Ciclo contiamo oltre 100 presenze, fra ordinari (61) e fuori corso (43). Un dato promettente eÁ il numero a due zeri degli iscritti al primo anno (18). Un segno buono, che dovremo anche saperci meritare, creando condizioni ancora piuÁ favorevoli per la valorizzazione dell'impegno e del ATLOCAF ALLED ATIV Á ALLED ITTA E ACANORC sacrificio che il nostro curriculum richiede, giaÁ soltanto per il primo grado accademico. La significativa sinergia con i corsi dell'ISSR, pur nell'autonomia dei rispettivi assetti e finalitaÁ, conferma i reciproci vantaggi e costituisce certamente un modello anche per altre realtaÁ italiane. Nel Secondo Ciclo, gli iscritti superano i 200 (212). Il numero dei fuori-corso, rispetto a quello degli ordinari (60) eÁ certamente alto (152), ma in certo modo anche giustificato dalla quasi normale concomitanza con impegni di ministero e di lavoro. Nel Terzo Ciclo, sono iscritti 46 studenti (9 al primo anno). Nel complesso, per questi livelli di specializzazione e di formazione alla ricerca, la popolazione appare piuttosto importante. In questo ambito si stabilisce oltretutto anche lo standard di formazione dei futuri docenti. La rappresentanza internazionale eÁ vistosamente aumentata. E incomincia a diventare stabile la consuetudine di favorire e realizzare una piuÁ ampia proiezione internazionale della nostra Accademia. Sia attraverso la realizzazione di progetti di co-tutela internazionale, sia attraverso l'invio di dottorandi in prestigiose universitaÁ estere. I nostri allievi si fanno onore anche in questi inserimenti, ottenendo alti riconoscimenti in termini di inserimento come ricercatori, assistenti, e anche docenti. Sono infine iscritti come Uditori, a vario titolo, quasi trecento alunni (297). Sono il nostro grembo di affezione e di comunicazione di maggiore rilievo, per quanto riguarda la simpatia e il credito di cui gode questa FacoltaÁ teologica verso un piuÁ vasto pubblico di insegnanti, professionisti, cultori della materia, studenti di altre istituzioni. Il Centro Studi di SpiritualitaÁ, centro satellite della nostra Istituzione teologica, che eÁ stato uno dei primi luoghi di aggiornamento di livello universitario per sacerdoti, religiosi e laici con responsabilitaÁ pastorali e formative, rimane attestato sulle 50 unitaÁ. Ma non deve essere trascurato il legame durevole che questo ambito di aggiornamento mantiene nel tempo, soprattutto attraverso la cura di pubblicazioni dedicate presso la nostra casa editrice e l'annuale settimana intensiva di studio che si tiene in estate. Per quanto riguarda i Docenti, possiamo dire che eÁ ormai visibilmente iniziato il processo di assestamento della generazione destinata a succedere ai ``padri fondatori'' (quorum ultimus ego...) e a inaugurare l'inizio di una fase nuova della nostra avventura. Segni della vitalitaÁ, dell'impegno e della produttivitaÁ di questo nuovo protagonismo vanno piacevolmente lievitando proprio in questi mesi. E lasciano dunque piuÁ che ben sperare. Il clima del passaggio eÁ buono, lo saraÁ anche la nuova comunitaÁ di lavoro, fra docenti e studenti, che ne dovraÁ scaturire. 247 Il momento non eÁ certo generoso di certezze per quanto riguarda il futuro dell'istituzione teologica, dentro e fuori la Chiesa. E nondimeno, lo sfilacciamento e il ristagno della cultura (religiosa e laica) che ha cercato di facilitarsi il compito semplificandosi la vita, creano obiettivamente le condizioni per una piuÁ generosa e reciproca attenzione fra il sapere teologico e la cultura universitaria. Verosimilmente, l'accresciuta evidenza della necessitaÁ di questa sinergia, a fronte di un conflitto fra secolaritaÁ e religioni che risente di un troppo a lungo trascurato esercizio mediatore del pensiero, eÁ il kairos che l'epoca consegna alla nuova generazione che si voglia mettere al servizio dell'intelligenza della fede e della comunitaÁ umana. EÁ proprio in momenti come questi che, insieme alla necessaria passione e alla insostituibile competenza dei docenti che ne assumono la responsabilitaÁ, diventa facile apprezzare l'importanza di una buona istituzione del sapere. Essa infatti, mentre assicura continuitaÁ al fermento intellettuale e spirituale che deve venire, offre sostegno alla sua maturazione anche nel difficile passaggio. Possiamo essere riconoscenti, dunque, all'istituzione teologica che rappresentiamo. E, pur consapevoli dei nostri limiti, incoraggiarvi a frequentarla con impegno e fiducia. Grazie. 23 - 24 febbraio 2016 ± Presso la Sede della FacoltaÁ Teolo- gica, si eÁ tenuto l'annuale Convegno di Studio su Parole e Parola. Letteratura e Teologia. Dopo il saluto del Preside, Mons. Pierangelo Sequeri, sono state proposte, il primo giorno, le relazioni dei Proff. Marco Ballarini (docente della FacoltaÁ), Ferruccio Parazzoli (scrittore e saggista), Riccardo Castellana (docente dell'UniversitaÁ di Siena), Franco Loi (poeta, saggista e critico), Giovanni Costantini (sacerdote e poeta) e Marcello Neri (docente presso l'UniversitaÁ europea di Flensburg - Germania); il secondo giorno, le relazioni dei Proff. Daniella Iannotta (docente dell'UniversitaÁ degli studi di Roma Tre), Rocco Ronchi (docente dell'UniversitaÁ degli studi dell'Aquila) e Roberto Vignolo (docente della FacoltaÁ). Il Convegno ha visto la presenza di circa 350 partecipanti il primo giorno e 280 il secondo giorno (circoscritto alla sola mattinata). La pubblicazione degli Atti del Convegno saraÁ disponibile per l'autunno 2016 nella collana «Disputatio» della casa editrice Glossa. 17 marzo 2016 ± Celebrazione eucaristica in preparazione alla 248 S. Pasqua per docenti e alunni della FacoltaÁ Teologica e dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. La S. Messa, nella basilica di S. Simpliciano, eÁ stata presieduta dal Preside, Mons. Pierangelo Sequeri. 16 aprile 2016 ± Si eÁ svolto il secondo open day volto a far conoscere ai maturandi e alle persone interessate intervenute la realtaÁ accademica della FacoltaÁ Teologica, dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e del centro Studi di SpiritualitaÁ. Una trentina i partecipanti. 2 maggio 2016 ± Presso la sede della FacoltaÁ Teologica si eÁ tenuta la presentazione del volume Soggetto, senso, veritaÁ. Che cosa fa dell'uomo un uomo? (Glossa, Milano 2016) rivolta principalmente agli studenti di II e III Ciclo. Alla presenza degli Autori, Duilio Albarello, Dario Cornati, Massimo Epis, Ezio Prato, Pierangelo Sequeri e Giovanni Trabucco, tutti docenti della FacoltaÁ, sono intervenuti come discussant i Proff. Vincenzo Costa, docente dell'UniversitaÁ del Molise e Leonardo Paris, Docente presso lo Studio Teologico Accademico di Trento e l'ISSR di Belluno e Bolzano. 6 maggio 2016 ± Presso la sede della FacoltaÁ Teologica, si eÁ ATLOCAF ALLED ATIV Á ALLED ITTA E ACANORC svolto il XIV Seminario sulla teologia della Bibbia sul tema: Tutta dell'uomo ± Tutta di Dio. Ripensare l'ispirazione della Sacra Scrittura. Dopo il saluto del Preside, Mons. Pierangelo Sequeri e la presentazione del Moderatore, Mons. Tullio Citrini ± docente emerito della FacoltaÁ Teologica ± sono state proposte due relazioni dei Proff. della FacoltaÁ, Giovanni Trabucco, Poetica dell'ispirazione. Un quadro teorico di ripensamento e Gianantonio Borgonovo, Memoria fondatrice e incarnazione nella dialettica tra ispirazione e canone. Al Seminario hanno partecipato circa 150 persone. Gli Atti del Seminario verranno pubblicati sul n. 4 (2016) della rivista «Teologia». 2 maggio, 9 maggio e 23 maggio 2016 ± Si sono svolti presso la sede della FacoltaÁ gli annuali Seminari di studio rivolti agli alunni del II e III Ciclo di Specializzazione (Licenza e Dottorato), divisi per aree tematiche. Gli incontri, volti alla comunicazione scientifica tra alunni e docenti sulle tesi in corso, si prefiggono l'obiettivo di accompagnare la ricerca teologica degli studenti in vista del conseguimento dei titoli accademici. 6 giugno 2016 ± Presso la Sede dell'``Istituto Teologico S. Antonio Dottore'' di Padova, in collaborazione con la FacoltaÁ Teologica del Triveneto, si eÁ tenuto l'annuale incontro per i Docenti di SpiritualitaÁ del Nord Italia sul tema Una spiritualitaÁ post- 249 secolare. I lavori sono stati introdotti dagli interventi dei Proff. Luigi Berzano (dell'UniversitaÁ di Torino), Una spiritualitaÁ postsecolare. Provocazioni per il credente e Giovanni Trabucco (della FacoltaÁ Teologica di Milano), Pensiero a-teologico e fede in Dio. 13-14 giugno 2016 ± Presso la sede di Villa Cagnola a Gaz- zada (VA), si eÁ tenuto, alla presenza di piuÁ di 20 docenti, l'annuale incontro sul trattato di Ecclesiologia, organizzato dalla FacoltaÁ Teologica per tutti i docenti delle Sezioni Parallele, Istituti Affiliati, Seminari e ISSR dell'Italia Settentrionale. I lavori sono stati introdotti e poi proseguiti a procedere dalla relazione fondamentale del Prof. Giovanni Rota (docente della FacoltaÁ) e da una relazione in prospettiva teologico-pastorale del Prof. Luca Bressan (docente della FacoltaÁ). Le due mezze Giornate di Studio sono state moderate dal Preside, Prof. Pierangelo Sequeri, e sono state accompagnate da un intenso e articolato dibattito tra i docenti della disciplina. Luglio 2016 ± Si eÁ svolta nel mese di luglio la IX edizione dei corsi biblici estivi a Gerusalemme. Il progetto di questi corsi estivi, realizzati grazie alla collaborazione fra lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, la FacoltaÁ di Teologia di Lugano e la nostra FacoltaÁ Teologica e rivolti agli studenti delle FacoltaÁ organizzatrici, hanno visto l'attivazione dei corsi di ``Archeologia e geografia'' e di ``Lettorato di ebraico biblico'', cui hanno partecipato rispettivamente 32 e 8 studenti. A questi corsi si eÁ unito quest'anno anche un corso di approfondimento su ``Archeologia e Vangeli. Intorno al lago di Galilea''. 11-14 luglio 2016 ± Presso il Centro Diocesano di SpiritualitaÁ e Cultura di Marola (RE), si eÁ tenuto il XV corso residenziale estivo, promosso dal Centro Studi di SpiritualitaÁ, sul tema Celebrare in spirito e veritaÁ. L'esperienza spirituale della liturgia. Il corso, al quale hanno partecipato una trentina di iscritti, ha visto alternarsi nella relazioni e discussioni tra i partecipanti, i Proff. Giuliano Zanchi, Liturgia ed esperienza della fede, Elena Massimi, Liturgia e spiritualitaÁ: una storia di incontri mancati?, Paolo Tomatis, Lo spirito della liturgia: da Romano Guardini a Joseph Ratzinger, Matteo Crimella, «Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente (Rm 12). Il culto spirituale nella rilettura paolina, Goffredo Boselli, Il senso spirituale della liturgia e Andrea Grillo, Partecipare alla liturgia: un'esperienza spirituale. La pubblicazione degli Atti del corso eÁ prevista per la primavera del 2017, nella collana «Sapientia» della casa editrice Glossa. 250 REGOLAMENTO DELL 'ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI INNULA ART. 1 - Gli alunni della FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale iscritti al Ciclo Istituzionale e alle varie Sezioni del Ciclo di Specializzazione costituiscono l'Assemblea Generale degli studenti della FacoltaÁ, disciplinata dal presente Regolamento. ART. 2 - Funzione dell'Assemblea eÁ di raccogliere e discutere le istanze degli studenti in ordine allo studio e alla vita accademica in tutti i suoi molteplici aspetti. Queste istanze vengono portate e discusse nel Consiglio di Sezione dai Rappresentanti degli studenti, in modo da collaborare al buon andamento della FacoltaÁ. ART. 3 - Gli studenti possono riunirsi oltre che nell'Assemblea Generale, anche in Assemblee di Ciclo, di Sezione e di Classe, che sono tenute nei locali della FacoltaÁ. Gli studenti ordinari godono dell'elettorato passivo e attivo e del diritto di voto. Gli alunni uditori godono del diritto di parola. ART. 4 - Per le Assemblee Ordinarie Generali e di Ciclo gli studenti hanno diritto di usufruire di due ore mensili tra quelle previste per le lezioni o i seminari, distribuendole regolarmente nell'orario, in modo da non occupare sempre gli stessi corsi, previa affissione dell'orario stesso e dell'ordine del giorno una settimana prima. Tale impegno non sussiste per le Assemblee Straordinarie. Le Assemblee di Sezione o di Classe verranno effettuate fuori dall'orario scolastico. ART. 5 - L'Assemblea Straordinaria puoÁ essere convocata, in orario scolastico, su richiesta della maggioranza assoluta (50% + 1) degli studenti ordinari. ART. 6 - Le Assemblee sono convocate dai Rappresentanti degli studenti. La prima Assemblea di ogni Anno Accademico eÁ convocata dai Rappresentanti uscenti (ne basta anche uno solo) allo scopo di eleggere i vari organismi della FacoltaÁ. Nella eventualitaÁ che non ci fossero i Rappresentanti uscenti, l'assemblea d'inizio d'anno eÁ convocata dal Preside della FacoltaÁ. ART. 7 - L'Assemblea eÁ presieduta da un Moderatore, scelto a turno tra i Rappresentanti degli studenti, il quale nomina un Segretario che stenderaÁ il Verbale. Tale nomina puoÁ essere fatta 251 252 di volta in volta. I Rappresentanti degli studenti convocano l'Assemblea e ne fissano l'ordine del giorno dietro proposte emerse nell'ambito delle singole classi. La convocazione dell'Assemblea con il relativo ordine del giorno viene affissa alla bacheca degli studenti, previo accordo con il Preside e la Segreteria. ART. 8 - Le riunioni delle Assemblee degli studenti sono pubbliche e sono valide se convocate regolarmente. L'ordine del giorno termina sempre con le «varie ed eventuali» nelle quali ogni studente puoÁ muovere delle interpellanze. ART. 9 - In apertura di riunione viene data lettura del Verbale della riunione precedente. I presenti possono proporre rettifiche e chiedere chiarimenti; se non vengono avanzate osservazioni, il Verbale si ratifica per alzata di mano. ART. 10 - Gli argomenti all'ordine del giorno vengono trattati nella successione secondo la quale sono iscritti nello stesso. Ogni argomento dell'ordine del giorno eÁ illustrato dal proponente o da una persona incaricata dai Rappresentanti; esaurita l'illustrazione, gli studenti che vogliono prendere la parola si iscrivono presso il Segretario. Il Moderatore daÁ la parola secondo l'ordine di iscrizione. Dopo che hanno parlato tutti gli iscritti un membro che intende rispondere o obiettare puoÁ prendere la parola. Ogni intervento non puoÁ avere la durata superiore a tre minuti. ART. 11 - Chiusa la discussione il Moderatore invita l'Assemblea ad esprimere il proprio parere con una votazione. Se sull'argomento sembra necessario un ulteriore approfondimento, puoÁ essere nominata una Commissione con votazione a maggioranza relativa dei presenti. Un rappresentante della Commissione potraÁ dare relazione al Consiglio di Sezione del lavoro svolto dalla Commissione stessa. ART. 12 - Le votazioni avvengono per alzata di mano o per appello nominale; quelle concernenti le persone, per scrutinio segreto. Il Moderatore, aiutato da due studenti scrutatori, accerta il risultato di ogni singola votazione. Si passa alla controprova, qualora sia ritenuta necessaria dal Moderatore o venga espressamente richiesta. ART. 13 - Ogni studente, in ogni momento dell'Assemblea, puoÁ presentare mozioni d'ordine, per definire le modalitaÁ di svolgimento dei lavori o per richiamare l'osservanza del Regolamento. Su ogni mozione, prima di metterla ai voti, possono essere effettuati due soli interventi: uno a favore e uno contro. VARIE QUOTE SCOLASTICHE CICLO ISTITUZIONALE 1. Alunni ordinari: quota annuale (iscrizione al corso ed esami entro le 3 sessioni relative ad ogni anno) ± Corsi integrativi di Storia della filosofia e di Latino (ciascun corso) 2. Alunni uditori: corso di 24 ore cad. corso di 36 ore cad. corso annuale di 48 ore cad. corso di latino - 48 ore corso annuale di 60 ore corso di ``storia della filosofia'' iscrizione iscrizione ad ogni singolo esame 900,00 » 100,00 » » » » » » » » 80,00 100,00 130,00 130,00 140,00 180,00 65,00 10,00 CICLO DI SPECIALIZZAZIONE 1. Alunni ordinari: quota annuale (come sopra) 2. Alunni uditori: corso semestrale cad. corso annuale cad. iscrizione iscrizione ad ogni singolo esame » » » » PREPARAZIONE AL DOTTORATO » 950,00 CORSO DI PREPARAZIONE PER IL BACCALAUREATO ± Esame di ammissione ± quota annuale (come sopra) Iscrizione Alunni «fuori corso» 254 e Iscrizione ad ogni singolo esame » 1000,00 » » » » 110,00 160,00 65,00 10,00 60,00 550,00 250,00 10,00 ESAMI 1. Esame d 'ammissione al Ciclo Istituzionale (cad.) 2. Esame e Diploma di Baccalaureato 3. Difesa della Tesi e Diploma di Licenza specializzata 4. Difesa della Tesi di Dottorato 5. Diploma di Dottorato 6. Mora per mancato avviso di rinuncia ad esame 7. Iscrizione ad ogni singolo esame sostenuto oltre la 3ã sessione successiva alla frequenza del corso (per gli alunni ordinari) e 90,00 » 300,00 » » » » 650,00 700,00 90,00 15,00 » 10,00 RILASCIO DEI DOCUMENTI Certificati: * semplici (d 'iscrizione o frequenza) o di grado » 7,00 * con voti parziali o con voti di tutto il corso » 15,00 N.B.: Le domande di iscrizione verranno accolte solo se corredate dalla attestazione del pagamento di una prima rata, stabilita dall'Ufficio Amministrazione, effettuato secondo le modalitaÁ stabilite dal suddetto Ufficio. La seconda rata (variabile in base alle specifiche di ogni singola iscrizione) perverraÁ al domicilio dei singoli studenti a mezzo M.Av. nei mesi successivi all'iscrizione. Si ricorda che in caso di mancato pagamento della seconda rata verranno invalidati tutti gli atti accademici dell'Anno Accademico in corso. In caso di rinuncia agli studi (si richiede lettera scritta), successiva all'inizio dell'Anno Accademico, le quote dovranno comunque essere pagate e non potranno essere rimborsate. L'Ufficio Amministrazione si riserva la facoltaÁ di apportare variazioni al presente regolamento qualora lo ritenesse opportuno. EIRAV 255 ORARIO DELLE LEZIONI 1ã ora: 9.15 - 10.00 2ã ora: 10.05 - 10.50 3ã ora: 10.55 - 11.40 4ã ora: 11.45 - 12.30 5ã ora: 14.25 - 15.10 6ã ora: 15.15 - 16.00 7ã ora: 16.05 - 16.50 8ã ora: 16.55 - 17.40 9ã ora: 17.45 - 18.30 10ã ora: 18.30 - 19.15 ± Le lezioni per il Ciclo di Specializzazione si svolgono normalmente il martedõÁ, mercoledõÁ e giovedõÁ. ± Le lezioni per il Ciclo Istituzionale si svolgono normalmente nei pomeriggi di martedõÁ, mercoledõÁ, giovedõÁ e venerdõÁ. DEL PRESIDE Il Preside riceve su appuntamento. DELLA SEGRETERIA La Segreteria eÁ aperta il martedõÁ, mercoledõÁ, giovedõÁ e venerdõÁ dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. DELLA BIBLIOTECA La Biblioteca eÁ aperta tutti i giorni feriali ± escluso il sabato ± con orario da verificare secondo il calendario accademico. N.B.: Per accedere alla Biblioteca eÁ necessario esibire il tesserino di riconoscimento. 256 CALENDARIO 2016-2017 SETTEMBRE 2016 1 G 2 V 3 S OTTOBRE 2016 Appello Esami f 1ëSessione Autunnale ÐÐ + 4 D XXIII dell'anno 5 6 7 8 9 10 L M M G V S 12 13 14 15 16 17 L M M G V S 19 20 21 22 23 24 L M M G V S 26 27 28 29 30 L M M G V f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ f ____________ (*) Termine iscrizioni L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 10 11 12 13 14 15 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 17 18 19 20 21 22 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 24 25 26 27 28 29 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ (1) (2) + 23 D XXX dell'anno + 25 D XXVI dell'anno ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Autunnale 3 4 5 6 7 8 + 16 D XXIX dell'anno + 18 D XXV dell'anno f ÐÐ + 9 D XXVIII dell'anno + 11 D XXIV dell'anno f 1 S + 2 D XXVII dell'anno (*) + 30 D XXXI dell'anno 31 L ÐÐ ____________ (1) Riunione Consiglio dei Professori (2) Inizio Anno Accademico 258 NOVEMBRE 2016 DICEMBRE 2016 * 1 M Tutti i Santi * 2 M Comm. Defunti 3 G 4 V 5 S Lezione Lezione ÐÐ L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 14 15 16 17 18 19 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 21 22 23 24 25 26 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 28 L 29 M 30 M ÐÐ Lezione Lezione + 27 D I d'Avvento 5 L 6 M ÐÐ ÐÐ 9 V 10 S ÐÐ ÐÐ 12 13 14 15 16 17 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione (S. Messa) Lezione ÐÐ 19 20 21 22 23 24 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione ÐÐ ÐÐ ÐÐ 27 28 29 30 31 M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ * 7 M S. Ambrogio * 8 G Immacolata Concez. + 11 D III d'Avvento + 13 D XXXIII dell'anno + 20 D Cristo Re Lezione Lezione ÐÐ + 4 D II d'Avvento + 6 D XXXII dell'anno 7 8 9 10 11 12 1 G 2 V 3 S + 18 D IV d'Avvento (|) + 25 D Natale del Signore * 26 L S. Stefano ____________ (|) Riunione Consiglio di FacoltaÁ EIRAV 259 GENNAIO 2017 FEBBRAIO 2017 + 1 D S. Madre di Dio 2 3 4 5 L M M G ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 7 S ÐÐ * 6 V Epifania di N.S. + 8 D Battesimo di GesuÁ 9 10 11 12 13 14 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 16 17 18 19 20 21 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 23 24 25 26 27 28 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ L M M G V S 13 14 15 16 17 18 L M M G V S 20 21 22 23 24 25 L M M G V S + 5 D V dell'anno f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ f ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ (3) ÐÐ Convegno di Studio Convegno di Studio Appello Esami f 2ëSessione Invernale ÐÐ + 26 D VIII dell'anno 27 L 28 M ÐÐ Lezione ÐÐ 1ë App. Sess. Inv. ____________ (3) Termine 1ë Semestre 260 6 7 8 9 10 11 f 1ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ + 19 D VII dell'anno + 22 D III dell'anno 30 L 31 M M G V S + 12 D VI dell'anno + 15 D II dell'anno + 29 D IV dell'anno 1 2 3 4 ____________ (4) Inizio 2ë Semestre (4) MARZO 2017 1 2 3 4 M G V S Lezione Lezione Lezione ÐÐ 6 7 8 9 10 11 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 13 14 15 16 17 18 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 20 21 22 23 24 25 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 27 28 29 30 31 L M M G V ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione APRILE 2017 Le Ceneri + 5 D I di Quaresima ^ ( ) + 26 D IV di Quaresima Sezioni Riunite 3 4 5 6 7 8 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione (S. Messa) Lezione ÐÐ 10 11 12 13 14 15 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 18 19 20 21 22 M M G V S ÐÐ (|) + 16 D Pasqua di Ris. * 17 L dell'Angelo + 19 D III di Quaresima ^ ÐÐ + 9 D Le Palme + 12 D II di Quaresima ____________ ( ) Riunione Consiglio 1 S + 2 D V di Quaresima f Sessione Straordinaria d'esame Ciclo Istituzionale + ISSR + 23 D II di Pasqua 24 L ÐÐ 26 27 28 29 Lezione Lezione Lezione ÐÐ * 25 M Ð Ð M G V S + 30 D III di Pasqua ____________ (|) Riunione Consiglio di FacoltaÁ EIRAV 261 MAGGIO 2017 * 1 L S. Giuseppe Lav. 2 3 4 5 6 M M G V S Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ 8 9 10 11 12 13 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ () 15 16 17 18 19 20 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ ( ) 22 23 24 25 26 27 L M M G V S ÐÐ Lezione Lezione Lezione Lezione ÐÐ () 29 L 30 M 31 M ÐÐ Lezione Lezione () + 7 D IV di Pasqua + 14 D V di Pasqua + 21 D VI di Pasqua + 28 D Ascensione ____________ () Seminario Licenziandi e Dottorandi ( ) Riunione Consiglio ^ 262 GIUGNO 2017 Sezioni Riunite 1 G Lezione 3 S ÐÐ * 2 V ÐÐ (5) + 4 D Pentecoste ^ 5 6 7 8 9 10 L M M G V S 14 15 16 17 M G V S 19 20 21 22 23 24 L M M G V S 26 27 28 29 30 L M M G V f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ (6) + 11 D SS. TrinitaÁ 12 L Incontro Affil. / Paral. / Issr 13 M Incontro Affil. / Paral. / Issr f 1ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ + 18 D Corpus Domini f ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ + 25 D XII dell'anno f ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Estiva ____________ (5) Termine Anno Accad. (6) Inizio esami sessione estiva LUGLIO 2017 1 S ÐÐ 3 4 5 6 7 8 L M M G V S ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ 10 11 12 13 14 15 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 17 18 19 20 21 22 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 24 25 26 27 28 29 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 31 L ÐÐ + 2 D XIII dell'anno f + 9 D XIV dell'anno + 16 D XV dell'anno + 23 D XVI dell'anno + 30 D XVII dell'anno EIRAV 263 Á PUBBLICAZIONI DELLA FACOLTA RIVISTA «TEOLOGIA», Glossa, Milano. Á la rivista della Facolta Á Teologica dell'Italia Settentrionale: freE quenza trimestrale, specializzata nei problemi di metodologia teologica. COLLANA «QUAESTIO» - STUDI SCIENTIFICI PER LA RICERCA TEOLOGICA: ± L'evidenza e la fede (a cura di G. COLOMBO), Glossa, Milano 1988. ± Il teologo (a cura di G. C ), Glossa, Milano 1989. La ragione teologica, Glossa, Milano 1995. G. C , La teologia italiana. Materiali e prospettive (19501993), Glossa, Milano 1995. G. C , Del soprannaturale, Glossa, Milano 1996. G. C , Teologia sacramentaria, Glossa, Milano 1997. OLOMBO ± G. COLOMBO, ± ± ± OLOMBO OLOMBO OLOMBO COLLANA «LECTIO» - MANUALI PER LO STUDIO DELLA TEO- LOGIA: Cristologia. Proposta sistematica ± G. MOIOLI, (a cura di F.G. 2 BRAMBILLA), Glossa, Milano 1995 . ± G. MOIOLI, L'«Escatologico» cristiano. Proposta sistematica, Glossa, Milano 1994. ± G. MOIOLI, Il quarto sacramento. Note introduttive, Glossa, Mi- lano 1996. Teologia morale fondamentale. Tradizione, Scrittura e teoria, Glossa, Milano 1999. P. S , L'idea della fede. Trattato di teologia fondamentale, ± G. ANGELINI, ± EQUERI 3 Glossa, Milano 2002 . Etica della vita, Glossa, Milano 2006. La teologia del Novecento. Momenti maggiori e questioni aperte, Glossa, Milano 2008. A. M , Antropologia fondamentale. Scritti, Glossa, Mi- ± M. CHIODI, ± G. ANGELINI - S. MACCHI (ed.), ± ARGARITTI lano 2009. La pratica della fede. Teologia pastorale nel tempo della Chiesa, Glossa, Milano 2010. M. C , Etica della vita, Glossa, Milano 2013. ± B. SEVESO, ± 264 HIODI Á: COLLANA «CONTEMPLATIO» - TESTI DI SPIRITUALITa L'oro e la paglia, Glossa, Milano 2010 . Á questo per tanta gente?, , Ma che cos'e 4 ± P.A. SEQUERI, ± P.A. SEQUERI 3 Milano 1998 ± G. MOIOLI, Glossa, (V ristampa). Il mistero di Maria (a cura di D. C ASTENETTO), Glos- sa, Milano 1989 (II ristampa). Li amoÁ sino alla fine, Glossa, Milano 1995 Temi cristiani maggiori (a cura di D. C 2 ± G. ANGELINI, ± G. MOIOLI, . ASTENETTO), Glossa, Milano 1999 (VI ristampa). ± G. MOIOLI, L'esperienza spirituale. Lezioni introduttive (a cura di C. STERCAL), Glossa, Milano 1999 (VIII ristampa). ± ELENA DA Diario, Glossa, Milano 1993. L'ordine cristiano, Glossa, Milano 1998 . , La parola della croce, Glossa, Milano 2009 . Á giunta l'ora» (Gv 17,1), a cura di D. C , «E PERSICO, 2 ± G. COLOMBO, 2 ± G. MOIOLI ± G. MOIOLI ASTENETTO, Glossa, Milano 1994. Le virtuÁ e la fede, Glossa, Milano 2004 . «Va' dai miei fratelli» (Gv 20,17), a cura di 2 ± G. ANGELINI, ± G. MOIOLI, STENETTO, D. CA- Glossa, Milano 1996. Sulla evangelizzazione, Glossa, Milano 1997. Veni Creator Spiritus, Glossa, Milano 1997. , L'esistenza cristiana, Glossa, Milano 1999. , Il profeta ammutolito. Meditazioni su Ezechiele, ± G. COLOMBO, ± G. MOIOLI, ± G. COLOMBO ± G. ANGELINI Glossa, Milano 2000. ± G. MOIOLI, lano 2000. ± G. MOIOLI, Il discepolo (a cura di D. C Il centro di tutti i cuori ASTENETTO), Glossa, Mi- (a cura di D. CASTENETTO), Glossa, Milano 2001. ± G. MOIOLI, Beati i poveri (a cura di D. CASTENETTO), Glossa, Milano 2002. ± G. MOIOLI, Il mistero dell'Eucaristia (a cura di D. C ASTENETTO), Glossa, Milano 2002. ± G. ANGELINI, I frutti dello Spirito, Glossa, Milano 2003 . , Verso il tramonto, Glossa, Milano 2004. , Cinque dialoghi su matrimonio e famiglia, 2 ± G. COLOMBO ± F.G. BRAMBILLA 2 Glossa, Milano 2005 . ± P. BERNARDI, ± G. ANGELINI, Il coraggio dell'attesa, Glossa, Milano 2007. ``Se vuoi essere perfetto...''. Omelie dell'anno A, Glossa, Milano 2007. Andiamocene altrove». Omelie dell'Anno B, Glos- ± G. ANGELINI, « sa, Milano 2008. EIRAV 265 Essere preti oggi e domani. Teologia, pastorale e spiritualitaÁ, Glossa, Milano 2008. G. A , ``Oggi devo fermarmi a casa tua''. Omelie dell'anno C, Glossa, Milano 2009. P. S , Le chiavi della fede. Benedetto XVI a Milano, Glos- ± F.G. BRAMBILLA, ± ± NGELINI EQUERI sa, Milano 2012. ± G. ANGELINI, La famiglia nella cittaÁ. Gli affetti, la cultura, la fede, Glossa, Milano 2012. Un profeta tra umido e secco, ± R. VIGNOLO, Glossa, Milano 2013. ± G. MOIOLI, Dentro la Parola. Briciole di pensieri, Glossa, Milano 2014. ± G.C. PAGAZZI, GesuÁ mio perdona le nostre colpe..., Glossa, Milano 2016. ± D. CORNATI, La brace, il pane e il pesce arrostito, Glossa, Mi- lano 2016. COLLANA «DISPUTATIO» - ATTI DEI CONVEGNI E INTERVENTI Á TEOLOGICA E CULTURALE: SU TEMI DI ATTUALITa ± La dottrina sociale della Chiesa (a cura di G. C OLOMBO), Glos- sa, Milano 1989. ± Il prete. IdentitaÁ del ministero e oggettivitaÁ della fede (a cura di G. COLOMBO), Glossa, Milano 1990. ± Il caso Europa. Evangelizzazione e processi di omologazione culturale (a cura di G. C ), Glossa, Milano 1991. Cristianesimo e religione (a cura di G. C ), Glossa, MiOLOMBO ± OLOMBO lano 1992. ± La caritaÁ e la Chiesa. VirtuÁ e ministero (a cura di G. C OLOMBO), Glossa, Milano 1993. ± ± ± ± ± La Chiesa e il declino della politica, Glossa, Milano 1994. Progetto pastorale e cura della fede, Glossa, Milano 1996. La Chiesa e i media, Glossa, Milano 1996. Il primato della formazione, Glossa, Milano 1997. La bioetica. Questione civile e problemi teorici sottesi, Glossa, Milano 1998. ± ± Il battesimo dei bambini. Questioni teologiche e strategie pastorali, Glossa, Milano 1999. Il progetto culturale della Chiesa italiana e l'idea di cultura, Glossa, Milano 2000. 266 ± La riforma della scuola. Quel che resta da pensare, Glossa, Milano 2001. ± ± ± Genitori e figli nella famiglia affettiva, Glossa, Milano 2002. La religione postmoderna, Glossa, Milano 2003. La democrazia in questione. Politica, cultura e religione, Glossa, Milano 2004. ± La figura di GesuÁ nella predicazione della Chiesa, Glossa, Milano 2005. ± ± ± ± Fede, ragione, narrazione. La figura di GesuÁ e la forma del racconto, Glossa, Milano 2006. La legge naturale. I principi dell'umano e la molteplicitaÁ delle culture, Glossa, Milano 2007. Maschio e femmina li creoÁ, Glossa, Milano 2008. Cristianesimo e Occidente. Quale futuro immaginare?, Glossa, Milano 2011. ± ± Di generazione in generazione, Glossa, Milano 2012. ``In gesti e parole...''. La fede che passa all'atto, Glossa, Milano 2013. ± Una fede per tutti? Forma cristiana e forma secolare, Glossa, Milano 2014. ± La tecnica e il senso. Oltre l'uomo?, Glossa, Milano 2015. COLLANA «QUODLIBET» - CONTRIBUTI AL DIBATTITO TEOLOGICO: Scritti sul prete, Glossa, Milano 1990 (II ristampa). La responsabilitaÁ politica della Chiesa, Glossa, Milano ± G. MOIOLI, ± AA. VV., 1994. 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L'enigma della sofferenza e la testimonianza della cura, Glossa, Milano 2003. , Il linguaggio religioso dell'Isla G. R Åm, Glossa, Milano ± M. CHIODI, ± IZZARDI 2004. ± G. MAZZOCATO, Malattia della mente o infermitaÁ del volere?, Glossa, Milano 2004. ± F. DOSSI, Passaggio fra le acque, Glossa, Milano 2005. Eros e agape. Oltre l'alternativa, Glossa, Milano ± G. ANGELINI, 2006. L'islaÅm: il linguaggio della morale e della spiritualitaÁ, Glossa, Milano 2007. , «Il Dio del cuore umano». L'intelligenza spirituale C. P nell'opera di S. Francesco di Sales (1567-1622), Glossa, Mi- ± G. RIZZARDI, ± ASSONI lano 2007. La libertaÁ e l'evento. Percorsi di teologia filosofica dopo Heidegger, Glossa, Milano 2008. Á e compimento, Glossa, Milano 2008. , Liberta P. Z - S. U (ed.), Nominare Dio invano? Orizzonti P. S per la teologia filosofica, Glossa, Milano 2009. - S. U (ed.), La testimonianza cristiana e G. 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Dire Dio dicendo seÂ, Glossa, Jacob Taubes la fenomenologia dialettica, Glossa, Milano 2016. ± D. ALBARELLO - D. CORNATI - M. EPIS - E. PRATO - P. SEQUERI - G. Á. Che cosa fa dell'uomo un T , Soggetto, senso, verita uomo?, Glossa, Milano 2016. RABUCCO COLLANA «DISSERTATIO. SERIES ROMANA» - TESI DI DOTTORATO DEGLI ALUNNI DEL PONTIFICIO SEMINARIO LOMBARDO: Il Concetto di diritto della Chiesa, nella riflessione canonistica tra Concilio e Codice, Glossa, Milano 1991. , Il ministero nella Chiesa. Uno studio del dialogo A. M cattolico-luterano (1967-1984), Glossa, Milano 1991. , ``Incapacitas assumendi obligationes essentiales P. B matrimonii''. Analisi della giurisprudenza rotale, particolarmente negli anni 1970-1982, Glossa, Milano 1992. , L'Eucarestia nell'``Action'' (1893) di Blondel. La M. A chiave di volta di una apologetica filosofica, Glossa, Milano ± C. REDAELLI, ± ± ± AFFEIS IANCHI NTONELLI 1993. ``Essere e tempo'' di Martin Heidegger in Italia (1928-1948), Glossa, Milano 1993. , Carattere ecclesiale e scientifico della teologia in G. G Paolo VI, Glossa, Milano 1994. Á dei dottori e magistero gerarchico nella , Autorita M. R canonistica postridentina (1563-1730), Glossa, Milano 1994. , Teologia mistica e teologia scolastica. L'esperienza V. L spirituale come problema teologico in Giovanni Gerson, Glos- ± R. TOMMASI, ± ± ± LODER IVELLA AZZERI sa, Milano 1994. ± C. DELPERO, La credibilitaÁ della Chiesa ieri, oggi, domani, Glos- sa, Milano 1994. I modelli della giustificazione della fede nella produzione manualistica cattolica della teologia fondamentale tedesca post-conciliare, Glossa, Milano 1995. Á, , La theologia crucis nel contesto della modernita A. T ± M. EPIS, Ratio fidei. ± ONIOLO Glossa, Milano 1995. Il principio della caritaÁ in teologia morale dal contributo di G. Gilleman a una via di riproposta, Glossa, Milano ± R. 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La questione della coscienza erronea: indagine storica e ripresa critica del problema della sua autoritaÁ, Glossa, ± L. TESTA, Milano 2006. Dio Padre nella riflessione teologico-trinitaria di S. Ambrogio di Milano, Glossa, Milano 2009. M. S , Mistica dell'incarnazione, Glossa, Milano 2010. S. C , Interpretare la natura, Glossa, Milano 2010. ± A. GAZZOLI, ± ± TATZU UCCHETTI EIRAV 271 Persona e societaÁ: linee di etica sociale a partire da alcune provocazioni di Norberto Bobbio, Glossa, Milano ± W. MAGNONI, 2011. Dal cristocentrismo al cristomorfismo. In dialogo con David Tracy, Glossa, Milano 2012. G. G , L'uomo nel mistero di Cristo. L'antropologia teologica nelle opere di NiccoloÁ Cusano (1401-1464), Glossa, Mi- ± D. BALOCCO, ± USMINI lano 2012. L'idea della coscienza nel pensiero di Nikolaj Berdjaev, Glossa, Milano 2013. M. B , Caro veritatis cardo. L'interesse della fenomenologia francese per la teologia dei sacramenti, Glossa, Milano 2014. Á. Dall'apologetica all'ontodologia in D. 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Una questione per la democrazia (a cura di L. CASULA), Glossa, Milano 2011. ± ATI, Concilio Vaticano II. Il ``balzo innanzi'' della teologia (a cura di M. VERGOTTINI), Glossa, Milano 2012. Tradurre il Concilio in italiano. L'Associazione Teologica Italiana soggetto di recezione del Vaticano II, ± S. SEGOLONI RUTA, Glossa, Milano 2013. Eucaristia e Logos. Un legame propizio per la teologia e la chiesa (a cura di R. R - F. S ), Glossa, Milano ± ATI, EPOLE CANZIANI 2013. ± ATI, RO), ± ATI, Sacramento del Matrimonio e teologia (a cura di V. M AU- Glossa, Milano 2014. Fare teologia nella tradizione (a cura di F. SCANZIANI), Glossa, Milano 2014. FUORI COLLANA «GLOSSA»: Á del prete dio, La spiritualita cesano. Atti dei seminari e convegni di studio 1979-1989 (a ± C.E.I. - COMMISSIONE PER IL CLERO cura di F. BROVELLI - T. CITRINI), Glossa, Milano 1990. Estetica e teologia. L'indicibile emozione del Sacro: R. Otto, A. SchoÈnberg, M. Heidegger, Glossa, Milano 1993. F. 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Beauchamp, Glossa, Mila- no 2001. ± Invito alla teologia. III - La teologia e la questione pastorale (a cura di G. ANGELINI e M. VERGOTTINI), Glossa, Milano 2002. ± ± ± L'intelletto cristiano. Studi in onore di mons. Giuseppe Colombo, Glossa, Milano 2004. Á, 2005. C.M. B , Anno liturgico e santita J. L , Aderire a Dio. Catherine Mectilde de Bar, Glossa, DE AR ETELLIER Milano 2006. T S B , Teologia e filosofia. Modelli figure questioni. Studi in onore di mons. Angelo Bertuletti, Glossa, Milano 2008. J. W , Grammatica di Ebraico biblico, Glossa, Milano ± SCUOLA ± DI EOLOGIA EMINARIO ERGAMO EINGREEN 2011. ± I. BIFFI (ed.), Lettere di Ildefonso Schuster e altri saggi, Glossa, Milano 2011. B A B , Gen(i)us loci. Chiesa e dialogo. Due continenti a confronto tra memoria e identitaÁ, Glossa, ± ACCADEMIA DI ELLE RTI DI RERA Milano 2012. QUADERNI DI STUDI E MEMORIE (a cura del Seminario di Bergamo): ± ± ± ± 276 Cristianesimo, Religione e Religioni, Glossa, Milano 1993. 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Processi e procedure speciali, Glossa, 2 2 2 Milano 19992. ± ± ± ± ± ± ± ± I laici nella ministerialitaÁ della Chiesa, Glossa, Milano 2000. Fondazione del diritto. Tipologia e interpretazione della norma canonica, Glossa, Milano 2001. Fedeli - Associazioni - Movimenti, Glossa, Milano 2002. Chiese particolari e Chiesa universale, Glossa, Milano 2003. Il diritto canonico nel sapere teologico, Glossa, Milano 2004. La parrocchia, Glossa, Milano 2005. La vita consacrata nella Chiesa, Glossa, Milano 2006. LibertaÁ religiosa e rapporti chiesa-societaÁ politiche, Glossa, Milano 2007. ± ± Iniziazione cristiana: profili generali, Glossa, Milano 2008. Iniziazione cristiana: confermazione ed Eucaristia, Glossa, Milano 2009. ± ± ± ± Il sacramento della Penitenza, Glossa, Milano 2010. Il sacramento dell'ordine, Glossa, Milano 2011. Diritto e Liturgia, Glossa, Milano 2012. Il diritto della Chiesa tra universale e particolare, Glossa, Mi- lano 2013. ± ± 278 L'insegnamento del diritto canonico, Glossa, Milano 2014. La comunione nella vita della Chiesa: le prospettive emergenti dal Vaticano II, Glossa, Milano 2015. ± I beni temporali nella comunione della Chiesa, Glossa, Milano 2016. COLLANA «ATTI DEI CONVEGNI DELLA FACOLTaÁ TEOLOGICA DELL'ITALIA SETTENTRIONALE»: ± L'Ecclesiologia dal Vaticano I al Vaticano II, La Scuola, Brescia 1973 (esaurito). ± ± Libri sacri e rivelazione, La Scuola, Brescia 1975. Evangelizzazione e promozione umana, La Scuola, Brescia 1976. ± Il rinnovamento della catechesi in Italia, La Scuola, Brescia 1977. ± Condizione giovanile e annuncio della fede, La Scuola, Brescia 1979. ± La ricerca della preghiera cristiana oggi, La Scuola, Brescia 1980. ± L'appello all'``umano'' nella predicazione della Chiesa, La Scuola, Brescia 1981. ± Il significato cristiano della sofferenza, La Scuola, Brescia 1982. COLLANA «FEDE E CULTURA», per la pubblicazione delle opere dei Docenti e delle tesi di dottorato: ± P.L. BORACCO, Il problema della spiritualitaÁ italiana, I.P.L., Mila- no 1977. Diaconi per la Chiesa, I.P.L., Milano 1977. Maddalena di Canossa, I.P.L., Milano 1984 . , Romano Guardini filosofo della religione, I.P.L., ± P. BELTRANDO, ± A. CATTARI, 2 ± R. GAMERRO Milano 1981. Lettere di direzione spirituale alla Marchesina Maddalena di Canossa (1792-1799), a cura di A. C , I.P.L., ± L. LIBERA, ATTARI Milano 1982. ± R. VIGNOLO, H.U. von Balthasar: estetica e singolaritaÁ, I.P.L., Milano 1982. Il problema della cristologia coranica. Storia della ermeneutica cristiana, I.P.L., Milano 1982. , Elena da Persico. Una intuizione spirituale, I. C ± G. RIZZARDI, ± ASTENETTO I.P.L., Milano 1982. EIRAV 279 Personalismo e cristologia. La meditazione cristologica di Jean Mouroux, I.P.L., Milano 1984. L. S , Giudizio e salvezza nell'escatologia di H.U. von Balthasar, I.P.L., Milano 1990. ± P.L. FERRARI, ± ABBIONI COLLANA DI «TEOLOGIA PRATICA»: Edificare la Chiesa. La teologia pastorale e i suoi problemi, L.D.C., Torino-Leumann 1982. G. A - F. B - A. C - G. A , Iniziazione cristiana e immagine della Chiesa, L.D.C., Torino-Leumann ± B. SEVESO, ± NGELINI ROVELLI APRIOLI MBROSIO 1982. ± ± ± ± ± Celebrare l'Eucaristia. Significato e problemi della dimensione rituale, L.D.C., Torino-Leumann 1983. Il quarto sacramento. IdentitaÁ teologica e forme storiche del sacramento della Penitenza, L.D.C., Torino-Leumann 1983. Religiosi e Chiesa particolare, L.D.C., Torino-Leumann 1986. I laici nella Chiesa, L.D.C., Torino-Leumann 1986. Chiesa e parrocchia, L.D.C., Torino-Leumann 1989. COLLANA «CORSI DELLA FACOLTaÁ TEOLOGICA DELL'ITALIA SETTENTRIONALE», per la pubblicazione «pro manuscripto» dei corsi dei Docenti: Cristologia. «Momento» storico - Lettura delle «fonti». GesuÁ di Nazareth secondo il N.T. e nella fede e teologia dell'epoca «patristica» - sec. II-VIII, «pro manuscripto» 1980. Á cristiaG. M , Guida allo studio teologico della spiritualita na - Materiali e problemi per la sintesi (I), «pro manuscripto» ± G. MOIOLI, ± OIOLI 1983. Introduzione alla Teologia biblica del Nuovo Testamento. 1. Storia, «pro manuscripto» 1980. G. S , Introduzione alla Teologia biblica del Nuovo Testamento. 2. Problemi, «pro manuscripto» 1981. ± G. SEGALLA, ± EGALLA FUORI COLLANA: ± La teologia italiana, oggi. Ricerca dedicata a Mons. C. Colombo nel 70ë compleanno, La Scuola - Morcelliana, Brescia 1979. 280 N.B. : Per l'acquisto di queste pubblicazioni e per un servizio di Á rivolgere alla Libreria teologiorientamento bibliografico ci si puo ca «Glossa», Piazza Paolo VI, 6 - 20121 Milano - tel. 02/877609; fax 02/72003162 - (E-mail: [email protected]; http://www.glossaeditrice.it). EIRAV 281 SOMMARIO DELLE TESI DISCUSSE NELL'ANNO ACCADEMICO 2015-2016 Tesi di DOTTORATO in Teologia Crisostomo Don Enrico (Diocesi di Malolos - Filippine) «LA PERSONA DI Á CRISTO GESU COME LA CHIAVE, IL PUNTO FOCALE E LA FINE DELL'UOMO E DI TUTTA LA STORIA. DEL METODO TEOLOGICO DI UN'APPLICAZIONE CRISTOLOGICA WALTER KASPER» (Relatore: Prof. Don Alberto Cozzi) Questo studio si focalizza sul metodo teologico di Walter Kasper e si concentra sul suo tema preferito: la Cristologia. «La CristoÁ dunque il compito che oggi si pone alla teologia». La logia e Á dunque: «Come domanda fondamentale che si dovrebbe fare e Á Cristo, essendo l'unico, insostituibile Gesu Á fa la persona di Gesu di Nazareth, essere allo stesso tempo il Cristo mandato da Dio, Á la salvezza del mondo e il compimento escatologico della cioe storia?». Kasper confronta tre temi importanti cari al mondo moderno e contemporaneo per riflettere sulla cristologia. Egli confronta la Á, storia e spirito moderni. questione della liberta Á ± «L'epoca moderna, definisce l'uomo come 1. Sulla Liberta Á». Per Kasper «la soggettivita Á del periodo moderno e Á efliberta fettivamente qualcosa di diverso dal soggettivismo arbitrario». Kasper inoltre segnala le «limitazioni della comprensione moderÁ». Egli parla della «dialettica dell'illuminismo». Il na della liberta Á origine a una singola dimensione del«nuovo umanesimo» da Á condurre a un punto di vista «pericolosamente l'uomo che puo semplicistico e totalitario» dell'uomo. Dunque, «la strada sulla quale viaggia lo spirito moderno conduce all'ateismo e nichilismo». Á». Kasper sviluppa e afferma la «definizione teologica della liberta Á umana non e Á solo «aperta e trascendentale» L'autentica liberta Á anche una «questione teo-logica». La liberta Á e Á aperta ma ma e deve ancora essere realizzata completamente. «L'idea di una Á interamente realizzata, di una liberta Á assolutamente comliberta Á indispensabile, e Á la condizione trascendentale della pospleta, e 282 Á di liberta Á». Cio Á fa sõÁ che la liberta Á umana sia irrequieta e sibilita Á realizzarsi appieno soltanto se inl'uomo inquieto. «L'uomo puo Á che sia incondizionata non soltanto nella sua contra una liberta pretesa formale ma anche nella sua realizzazione sul piano maÁ finita puo Á trovare compimento solo nell'inconteriale». La liberta tro con la Á assoluta. liberta Á assoluta e creativa di Dio». «La liberKasper evidenzia la «liberta Á assoluta di Dio rende possibile la liberta Á umana». «E noi dota vremmo dunque comprenderLo come la condizione trascendenÁ di liberta Á». Dio, in questa prospettiva, tale della possibilita dovrebbe essere pensato non come sostanza assoluta ma Á perfetta». Kasper incisivamente mette la liberta Á come «la liberta di Dio come «riconciliazione e liberazione». «La questione di Dio dovrebbe essere il centro della discussione». «Il problema di Dio Á il problema fondamentale della teologia. La questione di Dio e Á e la vera e propria questione centrale per la situazione spirituale del nostro tempo». Á il nostro piu Á Á grande problema». C'e 2. La Storia ± «La storia e Á per esporre l'Assoluto nella comprensione storica una possibilita Á la storia? La storia non e Á semplicemente una del mondo? Cos'e Á esattamente la sequenza di giorni, ore e anni. E la storia non e stessa cosa di sviluppo ed evoluzione. Esiste la storia solo dove Á possibile attraverso la liberta umana Á. La storia e esiste la liberta Á un alternarsi di e concreta. Possiamo quindi dire che la storia e soggetto e oggetto, un mediarsi di mondo e uomo, dove il mondo determina l'uomo e l'uomo il mondo. Come diventa possibile l'esistenza umana nella storica situazioÁ umana e Á possibile ne aporetica? Kasper evidenzia che «la liberta Á governa nella realta Á nel suo solo se ± essenzialmente ± la liberta Á che tutto determina non puo Á essere insieme». Ma questa liberta Á finita dell'uomo. Dovra Á trattarsi di una liberta Á infinita, la liberta capace di sfruttare quelle condizioni del reale che all'uomo riÁ significa che «il mangano continuamente precluse. Questo pero Á essere una zona di liberta Á per l'uomo solo se Dio e Á mondo puo Á creatrice». Questo regno della liberta Á e Á allora l'assoluta liberta Á e dalla liberta Á; o lo si attende possibile soltanto nella liberta Á storicamente indeducibile, o lo si comprende come una liberta come dono. Á la Liberta Á Assoluta. Dio essendo la Liberta Á Assoluta e Á la Dio e Á Assoluta» riconciliazione tra il trascendente e il finito. La «liberta Á la fondazione e il Signore della storia. Questa liberta Áe Á la di Dio e Á da tutto-determinato», «la liberta Á infinita che e Á il padrone «liberta Á». Kasper collega la sua dei fattori che condizionano la realta riflessione sulla storia nell'ultima analisi sul «Dio vivente della EIRAV 283 storia» e quindi Dio come la «speranza della storia». Colui che Á il «Dio che sara Á» e porta all'esistenza, sostiene e vince la storia e il «Signore della storia». Á assoluta ha spazio per qualcosa di nuovo e Inoltre, questa liberta Á sotto il dominio della liberta Á signioriginale. «Concepire la realta Á deve essere vista non come un sistema chiuso, fica che la realta ma come un sistema sostanzialmente aperto con spazio per l'uÁ decifrata e intesa come nico, il nuovo e l'originale». La storia sara simbolica. Affermare la funzione simbolica della storia vuol dire Á dove la Á » e l'«eccesso» nella storia. La storia e affermare il «piu «potenza» di Dio governa e porta il suo regno al suo compimento. Á umana» trova il suo signiLa «definizione teologica della liberta Á Á Cristo. Gesu Á Cristo e ficato e compimento nella persona di Gesu Á umala «determinazione o definizione escatologica della liberta na». Questa storia tra Dio e gli esseri umani ha raggiunto il suo Á Dio e uomo. In lui Á Cristo che e compimento escatologico in Gesu Á umana e Á finalmente e radil'apertura indeterminata della liberta Á assoluta che calmente definita e completata attraverso la liberta Á finalmente ed escatologicamente comunicata in lui. Gesu Á Crie Á l'Alpha e l'Omega della storia. sto e Per quanto riguarda la definizione cristologica della storia nella Á Cristo, Kasper evidenzia la persona di Gesu Á persona di Gesu Cristo come la «rivelazione del mistero di Dio nella storia». «Questa auto-rivelazione dell'unico mistero di Dio si verifica, Á, al quale l'auto-comunicazioin una maniera conclusiva in Gesu Á ne di Dio in persona, il mistero di Dio, viene rivelata». Gesu Á l'«icona del Padre», lui e Á il volto umano del padre della Cristo e Á «la grammatica e il modo di rivelazione del Á Cristo e storia. Gesu mistero di Dio in una maniera unica e comunque universalmente valida». Á il «Nuovo Uomo» e il centro e la salvezza Á e La persona di Gesu Á «sopporta la tentazione considerandella storia per quanto Gesu do entrambi la grandezza e la miseria dell'uomo». Il centro e il Á la croce e la Risurrezione di Gesu Á . Il contenuto della Cristologia e Á la fonte di riconciliazione e liberazione delmistero pasquale e l'intera storia. Á 3. La Cristologia Pneumatica ± La dottrina sullo Spirito Santo e una delle dimensioni forti nella teologia di Walter Kasper. Lo Á un «eccesso di amore» che apre il mistero paSpirito Santo e squale nel mondo. La vita Trinitaria di Dio, che redime il mondo Á Cristo, si apre al mondo tramite la nel mistero pasquale di Gesu 284 potenza dello Spirito Santo. «L'amore che si rivela nella morte di Á oggettiva e una conÁ Cristo comprende quindi un'identita Gesu Á storica». Questa e Á la «signoria di Dio in amore». Lo Spirito tinuita Á «il dono» che prolunga il tempo e rende la storia il tempo Santo e di Dio. Giordana Emanuele (Cherasco - CN) Á «GESU DI NAZARET, Á STORICA DI UNA RIVELAZIONE LA SINGOLARITA ESCATOLOGICA. IL PROBLEMA CRISTOLOGICO DI FRONTE AL PLURALISMO RELIGIOSO» (Relatore: Prof. Mons. Sergio Ubbiali) Questo lavoro di ricerca nasce dal cammino di fede personale e da una questione molto sentita che ritengo essere la base del Á possibile parlare di una rivelazione cristianesimo stesso: com'e Á Cristo a fronte del pluralismo religioso? escatologica di Gesu Á dunque una trattazione generica L'intento della ricerca non e sulle religioni, ma una specifica ricerca di cristologia nel confronto con le tradizioni religiose monoteiste (ebraismo ed islam): si tratta di riesprimere e riarticolare il problema cristologico all'interno della teologia fondamentale e della teologia sistematica, in uno sguardo incrociato con la teologia ebraica contemporanea (tramite autori come Leo Baeck, Elia Benamozegh, Shalom Ben Chouraqui, Jules Chorin, Daniel Boyarin, Martin Buber, Andre  Neher, Jacob Neusner, David Novak, Franz RosenzIsaac, Andre Á s) e con il weig, Gershom Scholem, Jacob Taubes, Geza Verme pensiero critico islamico (tramite autori come Mohammed ArÂrad, Fazlur Rahkoun, Abdelmagid Charfi, Farid Esack, Ali Me man, Tariq Ramadan, Abdulkarim Soroush, Mohamed Talbi, Abu Zayd). Uno sguardo fenomenologico non permette di attribuire alcuna Á Cristo come salvatore evidenza di fatto alla concezione di Gesu unico ed universale: il cristocentrismo, cosõÁ faticosamente recuperato nella teologia del Novecento, viene messo alla prova dal pluralismo religioso. Nell'interpretazione tradizionale del cristoÁ centrismo, infatti, la pretesa escatologica del cristianesimo si e fatta valere secondo una interpretazione eccessiva, che si impo escludente ogni contesto pluralistico. neva come ovvia perche Il problema sembra configurarsi come pura e semplice alternatiÁ spazio adeguato e va: se si difende il cristocentrismo non c'e reale per le religioni; se si riconosce la rilevanza teologica e Á spazio adeguato e reale per il salvifica delle religioni non c'e EIRAV 285 cristocentrismo. La presente ricerca vorrebbe essere un timido tentativo di superamento di questa alternativa. La teologia delle religioni obbliga i cristiani a prendere atto che Á una in questa storia, indefinitivamente aperta, il cristianesimo e delle presenze di Dio, non la sola ma fenomenologicamente una tra le altre, non quella a cui le altre guardano e verso cui le altre tendono. Si tratta allora di comprendere il pluralismo religioso come questione radicalmente teologica e di ripenÁ escatologica di Gesu Á Cristo in modo piu Á preciso, sare la qualita Á coerente con meno condizionata da un contesto essenziale e piu Á storica. un contesto storico e con la sua stessa figura, che e Á Cristo cosõÁ non svetta piu Á come unica presenza teologiGesu camente rilevante in un paesaggio dove le religioni sono provvisorie o figure cristiane anonime, ma ritorna alla sua figura feÁ della Á di Nazaret e non come totalita nomenologica, come Gesu storia. Sintetizzando il percorso della ricerca, la prima parte affronta il problema cristologico di fronte al pluralismo religioso nell'ambito Á sorto, ossia la teologia delle religioni. Nella in cui il problema e seconda parte, si confronta il problema cristologico con una rivelazione precedente alla rivelazione cristologica stessa, ossia con l'ebraismo. Nella terza parte, si confronta il problema cristologico con una rivelazione successiva alla rivelazione cristologica stessa, ossia con l'islam. Nella quarta parte, si riprende il problema cristologico di fronte al pluralismo religioso, analizzando come veniva affrontato in quattordici autori contemporanei di cristologia e di teologia fondamentale ed in particolare sulla proposta inclusivista di Karl Rahner. Á tentato di presentare una proposta, embrionale e Infine si e provvisoria, riguardante l'oggetto della ricerca, una proposta sintetizzabile appunto nel titolo della tesi: Á Gesu di Nazaret Á storica di una rivelazione escatologica. come singolarita Nella convinzione che il cristocentrismo riscoperto nel Novecento non Á e deve tenere davanti alla consideve essere perso, ma puo Á e deve testenza della forma precristiana dell'ebraismo e puo nere anche davanti alla consistenza della forma postcristiana Á avvenire a tre condizioni: un ripensadell'islam. Questo puo Á Cristo; un ripenmento della figura di evento storico di Gesu samento della figura della mediazione cristologica; un ripensamento infine del rapporto teologico fondamentale tra fede e 286 rivelazione. Kieøtyk Don Adam (Diocesi di Varsavia - Polonia) «LA STRUTTURA DELL'ESPERIENZA RELIGIOSA. GICA NELLA PROPOSTA DI LA QUESTIONE METODOLO- RICHARD SCHAEFFLER» (Relatore: Prof. Don Alberto Cozzi) Nell'epoca in cui il discorso di Dio sembra confinato nello spazio delle private beliefes oppure spogliato dalla sua pretesa verita- tiva la proposta di Richard Schaeffler rivendica la sua sensatezza. La sua appassionata e rigorosa ricerca sul fenomeno religioÁ un so dimostra che l'uso del vocabolo Dio non e abuso semantico ma designa quella condizione trascendentale da cui dipende l'esistenza dell'essere umano. La presente ricerca cerca di ricostruire le linee generali del pensiero filosofico di Schaeffler, nel quale la questione della possiÁ di esperire il sacro assume un ruolo decisivo. La sua lunga e bilita variegata ricerca a proposito del confine fra filosofia e teologia offre un'interessante elaborazione della questione di fondatezza del discorso religioso. La specifica composizione dell'approccio metodologico, elaborato da Schaeffler, permette di leggere l'esperienza del divino. Il connubio organico tra i tre metodi (trascendentale, analitico e fenomenologico) restituisce alla conoÁ originaria e scenza umana l'oggetto religioso nella sua datita permette di rintracciare una grammatica che struttura il campo dell'esperienza religiosa. Per dimostrare il funzionamento di questo approccio schaeffleriano si propone un'analisi del linguaggio Á la preghiera. Lo studio sull'azione tipicamente religioso che e linguistica, l'invocatio Dei, acconsente di evidenziare la dimen- sione assertiva ed efficace del linguaggio della preghiera. Per Schaeffler il luogo originario della parola Dio Á quindi l'azione e  in essa si linguistica dell'invocazione del nome divino perche Á essere il esprime la fede dell'orante secondo cui solo Dio puo fondamento della sua salvezza. Dall'analisi ermeneutica di Schaeffler emerge anche un'interessante proposta di configurare l'esperienza religiosa alla luce dei quattro sensi di Scrittura. Il filosofo tedesco riprende questa dottrina dalla tradizione medievale per renderla il principio euristico dell'esperienza religiosa. I quattro sensi del significato (allegorico, anagogico, tropologico e storico) segnano cosõÁ il procedimento che permette di condurre a nuove conoscenze dell'oggetto religioso. In questa maniera Schaeffler elabora un modello euristico che non propone solo l'immagine semplificata Á piu  una chiave interÁ complessa, ma contiene in se di una realta EIRAV 287 pretativa che, attraverso un complesso di relazioni, sia in grado di cogliere il sorgere dell'autentica esperienza religiosa. L'indagine schaeffleriana non si chiude nella mera analisi delle strutture aprioristiche che presiedono alla conoscenza, ma si Á che proviene dal Ding an sich. Per il filosofo tedesco apre a cio Á di esperienza dipende dalla capacita Á dell'uomo di la possibilita Á in un contesto ordinato di vissuti. accogliere l'appello della realta Di conseguenza, anche l'esperienza religiosa deve realizzare una Á numinosa e forma specifica in cui avviene l'incontro tra la realta l'uomo. L'impostazione metodologica di Schaeffler permette di far emergere il carattere dialogico tra i due poli di relazione, Á divina richieda una mediazione da dimostrando come la liberta parte dell'uomo per potersi manifestare. Dall'indagine religiosa di Schaeffler risulta quindi che l'uomo diventa capace di sillabare i suoi vissuti in un modo sensato quando riconosce che questa Áe Á un dono conferitogli dalla bonta Á di Dio. L'incontro con capacita Á divina consiste nel dare forma alla sua presenza nel la liberta Á che l'unita Á dell'io e del mondo mondo e nel percepire con cio dipende da una relazione personale con l'Origine del tutto. La teoria dialogica dell'esperienza viene anche applicata alla lettura della tradizione ebraico-cristiana. Quest'operazione serÁ di tale teoria nel cogliere la dimensiove per verificare l'idoneita ne storica della rivelazione. Il rapporto fra l'universale e il singolare costituisce, infatti, il punto nevralgico di ogni impostazione trascendentale, che spesso fatica a dare una giusta rilevanza al Á Cristo. L'approccio carattere indeducibile della persona di Gesu metodologico di Schaeffler offre indubbiamente un tentativo valido di risposta a tale problema. TESI DI LICENZA IN TEOLOGIA Akinyode Don Felix Dayo (Diocesi di Ibadan - Nigeria) «HERMENEUTICS OF OF CONTEMPORARY CONGAR AND HISTORY AS A THEOLOGICAL CATEGORY: UNDERSTANDING OF A CRITIQUE CHRISTIAN TRADITION IN YVES LIEVEN BOEVE» (Relatore: Prof. Don Giovanni Rota) Á ricorrenti del XX secolo e dei dibatUna delle caratteristiche piu titi della teologia contemporanea sulla tradizione, ruota intorno alla relazione tra il concetto di ``storia'' e quello di ``rivelazione''. 288 Seguendo un recente discorso concernente la dicotomia tra Á'' e ``rottura'' come critica alle prospettive generali ``continuita Á di dell'ermeneutica sul mistero cristiano, emerge la necessita accrescere la nostra conoscenza delle questioni fondamentali Á che riguardano la natura e il significato di storia. L'obiettivo e Á contribuisce ad un discorso piu Á di indagare il modo in cui cio dinamico nei confronti della concezione teologica moderna e postmoderna di tradizione nei pensieri di Yves Congar e Lieven Boeve. Non si intende indagare il concetto di storia preso singolarmenÁ com'e Á presente in questi te, ma nella sua relazione con la verita due teologi, osservando la struttura fondamentale delle loro filosofie, a partire dalle quali si vuole intraprendere una lettura adeguata delle rispettive teologie nei confronti alla tradizione. Il Á che la riflessione teologica intesa come attivita Á presupposto e intellettuale sia essenzialmente influenzata dagli eventi storici allo stesso modo di quelli filosofici e che questo aspetto debba essere trattato fino ai suoi limiti. In base a queste scoperte si valuta in quale misura la visione di questi due autori sia in grado di evidenziare la radicale relazione che intercorre tra filosofia e teologia, tra storia e rivelazione, tra ermeneutica e il modo atÁ della fede cristiana trova espressione, sia traverso cui la verita nella forma epistemologica sia in quella ontologica. 1. Uno sguardo critico all'enciclica Pascendi dominici gregis for- nisce l'impalcatura contestuale da cui le domande preliminari della ricerca sono state stabilite nella relazione tra rivelazione cristiana e storia. Al cuore di questo dibattito vi era il fraintendimento della contrapposizione tra due teorie ermeneutiche, contrastanti nei loro tentativi di fondare una filosofia per la fede cristiana. Da un lato troviamo la percezione scolastica Á delle dottrine cristiane, le quali figuche sostiene l'immutabilita rano come perennemente valide, e d'altro lato l'interpretazione dei modernisti i quali vedono tali dottrine come espressioni culÁ ritenute antecedenti alle loro formuturalmente limitate di verita lazioni. In altre parole, la tendenza del razionalismo verso una Á e la percezione oggettiva di comprensione soggettiva della verita Á della neo-scolastica, posizioni ritenute essere reciprocaverita mente esclusive e inconciliabili. 2. Adottando una prospettiva storico-teologica contro il metodo storico-critico razionalista, l'analisi fenomenologica di Congar Á legata ad una piu Á rigorosa analisi del del concetto di ``storia'' e Á''. Questa idea e Á concetto di ``soggetto'' in relazione alla ``verita ben sviluppata nello studio che Congar fa della definizione di Á come adequate rei et intellectus di San Tomasso d'Aquino, verita EIRAV 289 Á dell'intelletto alla cosa'', la quale fornisce ovvero ``la conformita la struttura epistemologica alla sua ermeneutica. Aspetto imporÁ la maniera in cui in questa definizione tante di questa analisi e viene fondata una dipendenza epistemologica tra ``soggetto'' e ``oggetto'', creando una relazione conoscitiva tra loro. 3. Il che rivela la comprensione di una struttura dinamica della Á che da Á forma all'apertura di Congar verso un approccio verita Á fornisce il dialettico piuttosto che verso uno integralista. Cio fondamento per il ragionamento di Congar riguardo al carattere Á e spiega il condizionamento storico di soggettivo della verita ogni sapere nel contesto antropologico e teologico. Un condizioÁ nella namento che definisce un ordine all'interno della diversita Á hanno raggiunto le verita Á del maniera in cui i cristiani di ogni eta cristianesimo. Questo fenomeno si esprime nel concetto di ``paÁ di tradizione, compreso da Congar nei termini di un radosia'' cioe ``passaggio delle cose ricevute nell'intero complesso del disegno attraverso cui il mistero di Dio si lascia conoscere dagli uomini'', il quale implica un processo di trasmissione, conservazione e Á si puo Á comprendere l'approccio interpretazione. A partire da cio sistematico e dinamico di Congar nei confronti dello studio della tradizione in cui Dio figura come Prima Veritas che precede la Á indifferente. Cio Á rappresenta una letstoria e tuttavia non le e Á tura fenomenologica dell'auto-donazione di Dio come una verita di tipo sovrannaturale che ha un effetto corrispondente nell'uomo, prima di tutto nell'atto di fede. 4. In linea con il carattere comparativo della ricerca, la prospetÁ nel contesto postmotiva storico-teologica di Boeve della verita derno si situa all'interno della sua critica del modernismo, che egli associa all'idea di ``grande racconto'' per quanto riguarda le sue espressioni ideologiche, socio-culturali e religiose. Ispirato dall'idea del differend fondato sull'approccio critico-analitico del- lo studio della ``ermeneutica linguistica'' in Jean Francois Lyotard, Boeve espone la sua critica verso il ``grande racconto'', da lui definito come ``uno schema culturale globale o totalizzante che ordina e spiega conoscenza ed esperienza''. All'interno della sua critica, Boeve identifica il racconto cristiano come un ``granÁ fa sorgere questioni fondamende racconto per eccellenza''. Cio Á del richiamo cristiano alla verita Á e ritali riguardanti l'integrita guardante la tradizione da lui accusata di neutralizzare altri Á generi di racconto esterni e opposti ad essa spogliandoli di cio Á interruttiva''. che egli considerava la ``alterita Áe Á fondamentale nella sua lettura del 5. Questo senso dell'alterita concetto della tradizione, che infatti si focalizza sull'importanza 290  esterdel contesto. Boeve rigetta l'approccio cumulativo poiche nalizza la storia nel suo approccio epistemologico alla comprenÁ e sottolinea la tensione generata dai due poli di sione della verita Á rivelata'' e ``contesto''. Questo e Á cio Á che costituisce il ``verita suo concetto ermeneutico di ``ri-contestualizzazione'', intesa Á di interpretare la storia entro il termine come una nuova modalita Á della fede cristiana. della sua relazione con la verita Pertanto, adottando la struttura apocalittica del concetto di ``interruzione'' di Johann Metz, l'ermeneutica radicale di Boeve costituisce un'alternativa contemporanea alla metodologia sistematica in quanto, presupponendo una relazione intrinseca tra Á visto in maniera apoDio e tempo, l'evento dell'Incarnazione e calittica come momento in cui Dio interrompe il tempo. Si mostra quindi il dinamismo che definisce il cuore di questo dibattito, Á essere assolusecondo cui la tradizione in quanto tale non puo Á Dio stesso a interrompere un cosõÁ tizzata dal momento in cui e rigido approccio nei confronti della tradizione. Badejo Don Martin Oladiipo (Diocesi di Oyo - Nigeria) «GAUDIUM ET SPES AND THE OBJECTIFICATION OF CONSCIOUSNESS» (Relatore: Prof. Mons. Luca Bressan) La teologia pastorale, intesa come disciplina finalizzata ad apÁ sviluppata nei secoli profondire l'aspetto pratico della fede, si e passando attraverso numerose fasi che l'hanno resa capace di assolvere al suo compito. La sua natura di strumento di analisi Á di una solida base della vita pastorale non esclude la necessita Á una disciplina che si attua nella costante dinamica tra teorica. E il fondamentale e lo speciale: nel primo si tratta di epistemologia, metodologia e di elementi costitutivi consolidati nel tempo, nel secondo ci si occupa di precisi temi pastorali. Le analisi del livello fondamentale e di quello speciale si completano a vicenda. Purtroppo, data la funzione pratica di questa disciplina, la Teologia Pastorale, viene spesso accomunata (specialmente in Nigeria) all'idea per cui non deve prendere sul serio i suoi principi fondamentali. Tuttavia, una buona comprensione di questi prinÁ particolarcipi, rende significative le azioni pratiche. Questo e mente vero, quando questa disciplina deve approcciarsi a diverse culture, all'interno delle quali la fede deve essere spiegata e messa in atto. EIRAV 291 Prima di tutto, questo lavoro cerca di richiamare l'attenzione sull'importanza di indirizzare la teologia pastorale partendo dalle basi di entrambi i suoi aspetti fondamentali e speciali. Con queÁ della Teologia sto evidenziamo il fatto che, fin quando la finalita Á quella di rendere la fede viva in termini pratici, Pastorale sara questa non dovrebbe e non deve essere inadeguata nelle sue Á di comprensione. Quindi si sostiene che le azioni praticapacita Á teoriche non devono in alcun modo contrapporsi alle idee piu che, e si enfatizza il fatto che i teologi pastorali non devono vedere se stessi come semplici cronisti, oppure intendere il loro dovere come se fosse solo basato sull'azione. La tesi si sviluppa in quattro capitoli, oltre all'introduzione generale e alla conclusione. Abbiamo svolto una generale ma attenta panoramica dello sviluppo che ha coinvolto la Teologia Pastorale, cercando di dimostrare che questo ambiente teologico ha la sua evoluzione negli anni e come esso stesso costituisca un valido terreno su cui possano essere costruite altre discussioni teologiche. La ricerca poi procede con l'analisi di un documento magisteriale, concentrato sull'aspetto pastorale, la Spes, Gaudium et nel quale si riconosce un punto cardine di un circolo erme- neutico, quasi silenzioso. Questo circolo contiene un processo. Il documento evidenzia il processo in termini di ascolto, discernimento e interpretazione (Gaudium et Spes 44). Sosteniamo che il mandato di questo documento, che espone chiari punti di pratica pastorale in merito a quanto la Chiesa racconta di se stessa Á un processo da attivare nello svolgial mondo, richiede in realta mento di queste azioni. Per richiamare ulteriore attenzione verso Á di questo circolo, apparentemente impegnativo, e Á la profondita stata riportata un'esposizione della teoria metodologica di BerÁ un'idea che da Á luce a una via, un modo di nard Lonergan. E procedere, ossia un metodo. Lonergan ritiene che colui che si impegna a un dovere importante, deve consolidarsi nella consaÁ gli pevolezza per riuscire a coinvolgersi in quel dovere. Per di piu elementi costitutivi di questo metodo sono quattro: attenzione, Á. Per Lonergan, il intelligenza, ragionevolezza e responsabilita livello del successo delle azioni di ogni essere umano dipende Á stessa dell'utilizzo. Cio Á significa che e Á necessadalla profondita rio aumentare la coscienza mediante l'oggettivazione, e che si deve mettere in gioco l'interazione tra tematizzazione e prassi. Su questa base, si tenta di tessere una spiegazione su come sia possibile, per la Teologia Pastorale, adempiere al suo compito di riaffermazione creativa della fede con la dovuta comprensione, 292 la quale deve molto alle indicazioni ermeneutiche della Gaudium et Spes, successivamente spiegate attraverso l'analisi metodo- logica di Bernard Lonergan, con particolare riferimento all'ogÁ valutare l'amgettivazione della coscienza. Il punto di partenza e biente in cui il compito deve essere svolto. I fondamenti dell'ambiente saranno sempre costitutivi, comunicativi ed effetÁ essere in tivi. Ma in assenza di una valutazione, non si potra Á, un passo grado di scoprire come creare un senso di comunita chiaramente necessario. In altre parole, quando il teologo pastoÁ in grado di valutare l'ambiente in cui deve agire, trova rale e Á. Quando ragioni significative per creare un senso di comunita Á una comunita Á possono aver luogo attivita Á che mettono in c'e evidenza/enfatizzano la conversione pastorale, le quali richiedono a loro volta specifici piani di azione. Queste azioni possono realizzarsi nella liturgia, attraverso la catechesi, e nella continua Á essere troformazione degli agenti pastorali, e la loro forza puo vata nella messa in atto dei concetti di ascolto, discernimento e Á significa che occorre fare uso interpretazione. Naturalmente, cio anche di attenzione, intelligenza, ragionevolezza e decisioni Á coinvolto in creative. La presente tesi afferma inoltre che chi e Á poi il bisogno di rienfatizzare la coequesto dovere incontrera Á chi vive le azioni renza ermeneutica. Questo a sua volta muovera rafforzate nel processo del circolo ermeneutico, rendendole in grado di passare dalla convenzione alla convinzione, grazie alla Á arriva addirittura a rafforzare quale l'apertura a nuove possibilita la pratica della fede. Bianchino Don Davide (Diocesi di Biella) «PRESAGI DI ``NOTTE'' NEL VANGELO SECONDO MARCO. IPOTESI DI FON- DAMENTI EVANGELICI DELLA NOTTE SPIRITUALE» (Relatore: Prof. Don Marco Cairoli) Il titolo in modo sintetico propone gli aspetti salienti della tesi, ossia l'ipotesi di fondare biblicamente un'esperienza propria dell'uomo spirituale: l'esperienza dell'assenza e del silenzio di Dio. Á molti hanno studiato questi temi, Nella storia della spiritualita Á voluto prendere in secondo vari registri: per questo scritto si e considerazione la dottrina di Giovanni della Croce, il dottore mistico che per eccellenza ha definito l'esperienza dell'uomo di fede di fronte all'assenza e al silenzio di Dio. Giovanni della Croce ha fatto questo elaborando una categoria Á diventata una categoria sintetica come quella di ``notte'', che e EIRAV 293 spirituale di prima grandezza, utilizzata nella terminologia comune, divenendo denominazione tecnica per indicare questo tipo di Á legata la esperienza spirituale. Nelle pagine dell'elaborato si e categoria di notte a quella di fidanzamento spirituale, tentando di porre in evidenza la concomitanza delle due esperienze nel cammino di fede del credente in Cristo. Secondo l'ipotesi proposta, questo particolare aspetto vissuto dall'esperienza spirituale del credente, potrebbe avere il suo fondamento nel vangelo, in particolare in modo esemplificativo nel vangelo secondo Marco. La motivazione di questa scelta nasce dal fatto che l'evangelista Á notoriamente quello che sottolinea maggiormente l'uMarco e Á di Gesu Á a credere dei discepoli. Á e la difficolta manita  l'esperienza della notte e Á quella che vive il credente di Poiche Á, nell'assufronte a Dio che sembra essere lontano, cosõÁ Gesu mere la nostra carne, diviene partecipe anche di questa dimensione dell'umano, da Lui vissuta nella relazione con il Padre. Marco nel suo vangelo ci mostra la tentazione, l'angoscia, il Á di fronte alla sua morte. turbamento e l'incomprensione di Gesu Á durante la sua passione e morte Nel vangelo secondo Marco e Á sperimenta il silenzio e l'assenza del Padre. In quel che Gesu Á partecipa frangente di piena rivelazione del mistero di Dio, Gesu Á, il silenzio, l'incomprendelle caratteristiche della notte: l'aridita sione, il turbamento. Il tutto in un contesto di preghiera. Un'ulteriore motivazione della scelta del vangelo secondo Marco Á data dall'aspetto ``ossimorico'' di questo vangelo. Nelle pagine e Á di ossimori di Marco ci si trova di fronte ad a una molteplicita impliciti che svelano come attraverso le tensioni venga svelata la Á di Cristo. L'ossimoro e Á una figura stilistica ``tipica'' utilizverita zata dai mistici, in particolare nelle loro opere poetiche, e il dottore mistico Giovanni della Croce non fa eccezione. Á Un'altra motivazione per la scelta del vangelo secondo Marco e suggerita da BenoõÃt Standaert. Nel suo commento al vangelo secondo Marco, ipotizza la funzione ``iniziatica'' di questo vangelo, che sarebbe stato scritto per essere proclamato una sola volta nella notte della veglia pasquale, durante la quale veniva celebrato il battesimo. La valenza ``notturna'' e ``pasquale'' del vangelo secondo Marco che l'esegeta benedettino argomenta nelle pagine del suo studio, suggeriscono per questo elaborato d'indirizzare la ricerca sulle pagine ispirate all'evangelista Marco. Á cercato di dimostrare l'ipotesi proposta attraverso Pertanto si e 294 alcuni brani scelti in modo esemplificativo dal vangelo secondo Marco, quali (Mc 4,35-41) la ``tempesta sedata'', (Mc 6,45-52) Á sulle acque'', (Mc 14,33-42) l'``agonia nel la ``camminata di Gesu Á''. Getsemani'', (Mc 15,33-39) la ``morte in croce di Gesu Á di Giovanni della Croce con la Bibbia e Á dimoCirca la familiarita strato dalle fonti delle quattro opere maggiori come vi si trovino un totale di 1.060 citazioni della Sacra Scrittura, di esse 684 sono tratte dall'Antico Testamento e 376 dal Nuovo Testamento. La Sacra Scrittura non ha quindi semplicemente un ruolo di conÁ la fonte stessa senza la quale non ferma del suo pensiero, ma e potrebbe prendere forma la sua opera. Senza la Bibbia Giovanni non sarebbe riuscito a forgiare ed esprimere il suo pensiero, Á come ``impastato'' questo spiega il motivo per cui il testo sacro e Á di Giovanni con il resto della sua dottrina. Tale era la familiarita con la Parola di Dio, che ci comunica come la Bibbia si trova nei testi della sua opera per un'esigenza interna all'opera stessa, Á voluto rintracper convinzione dell'autore stesso. Per questo si e ciare i fondamenti della notte che sono presenti nel Nuovo Testamento e in particolare nelle pagine evangeliche, tentando di dimostrare che la categoria spirituale di ``notte'', che vede nel pensiero di san Giovanni della Croce il suo maggior studioso e Á un elemento dell'esperienza cristiana, poiche  prende cantore, e dal mistero della morte-resurrezione il suo contenuto e l'efficacia. Giovanni non ha fatto altro che inserirla in un progetto che le Á struttura e dinamismo. Ne risulta un'unita Á di esperienza e di da dottrina, che riflette cosõÁ bene il vangelo e l'esperienza reale. Á mistero di morte e di gloria, cosõÁ Come la Pasqua di Cristo e  non solo l'espel'esperienza spirituale della ``notte'' porta in se Á dello spirito, ma anche la luce e rienza delle tenebre e dell'aridita la presenza di Dio. Questi sono soli ipotetici presagi, segni di una notte incipiente. Ma come in ogni notte, anche in questa la luna e le stelle (i presagi nel vangelo secondo Marco) sono segni di luce che indicano il cammino. Certo Mario (Milano) «GEN 6,5±9,17: LA DIALETTICA TRA LA GIUSTIZIA DI DIO E LA SUA MI- SERICORDIA NEL RACCONTO GENESIACO DEL DILUVIO» (Relatore: Prof. Mons. Patrizio Rota Scalabrini) In relazione al tema messo in campo dal titolo del presente lavoro, l'analisi della letteratura, pur abbondando di commenti esegetici del racconto del diluvio, prevalentemente in ambito EIRAV 295 storico-critico, non ha consentito di ottenere significativi elementi riguardanti il tema della giustizia di Dio, della sua misericordia e del rapporto esistente tra queste due facce del suo agire. Á dovuto quindi riformulare comA fronte di questo panorama si e pletamente l'approccio esegetico per poter ricavare elementi utili per lo sviluppo della tematica qui considerata. In particolare, Á visto come non sia possibile procedere all'esegesi del racs i e conto del diluvio se prima non si mette in luce lo schema teoloÁ all'intero blocco narrativo di Gen 1±11, in gico che sottosta modo da comprendere la funzione teologica che l'agiografo intendeva assegnare al racconto medesimo. Gen 1±11 ha infatti una struttura tripartita in cui ognuno dei tre macro-racconti risponde rispettivamente: alla questione cosmologica (1,1±2,4a), alla questione antropologica (2,4b±3,24) e alla questione storica (4±11) ovvero dell'agire di Dio nella storia degli uomini. Al centro retorico di quest'ultima sezione si colloca il racconto del diluvio come risposta di Dio al male che caratteÁ qui che si manifesta la dialettica rizza la storia degli uomini, ed e tra la sua giustizia e la sua misericordia. La struttura retorica di Gen 4±11 viene riprodotta nel prologo del racconto del diluvio (6,5-12) dove, a fronte della corruzione del cuore dell'uomo (6,5) e della terra tutta (6,11-12), sta la duplice risposta di Dio che da un lato prevede l'annientamento di qualsiasi forma di vita sulla terra (6,6-7), ma, dall'altra preÁ, la sua famiglia e una coppia di ogni genere di animali serva Noe per poter rinnovare e ricreare la vita (6,8-10). Si tratta di una Ãme mise en abõ che presenta un terzo livello nel centro retorico del racconto (7,21±8,1a) che, in perfetto parallelismo con il centro retorico del prologo, sancisce l'inevitabile realizzazione di quanto stabilito da Dio nel prologo. Á poi Per comprendere la logica del racconto cosõÁ strutturato si e ricorso all'analisi narrativa, analizzando in particolare i personagÁ dall'altra. Se ne deduce gi JHWH/Elohim da una parte e Noe che se anche Dio abbandona i malvagi a se stessi e al loro destino di morte, tuttavia non smette di cercare chi sia disposto a dargli fiducia e a collaborare liberamente e fedelmente con lui; Á attraverso la libera collaborazione di queste persone, anche in e cose non necessariamente straordinarie, che Dio ricrea e rinnova il mondo. Á in questi termini, si potra Á parlare allora di Messa la figura di Noe un 296 paradigma noachico come caratterizzazione del comporta- mento di quelle persone che, fidandosi di Dio, accettano di ri- spondere positivamente alla sua chiamata. Tale paradigma costituisce in effetti un caso di esegesi figurale: esso ha di fatto le caratteristiche di una figura o tipo che si riattualizza continuamente nei vari personaggi, sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, attraverso i quali Dio ha portato, e porta tuttora, avanti la storia della salvezza. Il fatto che il paradigma noachico sia figura ricorrente, non solo sancisce la correttezza dell'analisi fin qui svolta, ma consente anche di costituirlo come espressione sintetica di quella dialettica tra la giustizia e la misericordia di Dio. Á che descrivere un Dio In sostanza, il racconto del diluvio, piu Á di giustizia, descrive un Dio pieno inflessibile nella sua volonta di sollecitudine e di amore verso l'uomo, sollecitudine e amore che possono aver effetto solo se l'uomo accetta di fidarsi di Dio e della sua parola. Chilufya Don Paul (Diocesi di Lusaka - Zambia) «MISTICAL PERSPECTIVE CHRISTIAN FAITH IN OF METZ'S THEOLOGY. THE ENCOUNTER WITH ZAMBIA» (Relatore: Prof. Kurt Appel) Della Giovanna Don Luca (Diocesi di Bergamo) «IL QUARTO VANGELO COME FONTE PER LA RICERCA SUL Á GESU STORI- CO» (Relatore: Prof. Don Matteo Crimella) I numerosi studi sul Quarto Vangelo hanno spesso messo in Á di conciliare i dati storici con la tradizione evidenza la difficolta sinottica. Ritenere che anche questo Vangelo sia utile per la Á storico ha suscitato nel tempo lunghi dibattiti ricerca sul Gesu e, ancora oggi, alcuni studiosi ritengono impossibile ritrovarvi una tradizione storica attendibile. L'affermazione di Clemente Alessandrino verso la fine del II secolo secondo la quale Giovanni «fece un Vangelo spirituale» ha caratterizzato radicalmente l'approccio al Corpus giovanneo, considerandolo un'opera essenzialmente teologica. Á del secolo scorso si e Á aperto un A partire dalla seconda meta Á marnuovo percorso per il Quarto Vangelo con un'attenzione piu cata ai dati storici che esso conserva. Il rinnovamento biblico, le scoperte archeologiche e lo studio dei manoscritti hanno dato EIRAV 297 Á vissuto Gesu Á e, di maggior importanza al contesto storico in cui e conseguenza, alla formazione del Nuovo Testamento. In particolare, il rilancio della ``Terza Ricerca'' agli inizi degli anni '80 ha permesso che lo studio del Quarto Vangelo fosse accostato a quello dei Sinottici e alla letteratura del I secolo, con gli stessi criteri e le stesse metodologie. La tesi proposta vuole essere una raccolta parziale di questi ultimi studi per mostrare che il Quarto Vangelo ci offre dei dettagli inediti e coerenti, tali da riconoscere che dietro alla sua stesura esiste una tradizione storica attendibile. I dettagli storici, geografici e culturali ci portano infatti a ritenere che l'autore di questo Vangelo (chiunque esso sia) abbia avuto una relazione Á di rielaborare teologicadiretta con i fatti accaduti e la capacita Á a partire da una solida tradizione mente una narrazione su Gesu storica. Oltre a prendere in considerazione i risultati offerti dal compianto professor Segalla, viene proposto il recente articolo Á signidi J.H. Charlesworth, il quale, ripercorrendo le tappe piu ficative della ricerca, individua alcuni criteri che restituiscono a questo Vangelo il suo valore storico. Egli parla infatti di «un cambiamento di paradigma» alla luce delle recenti scoperte archeologiche e dei manoscritti ritrovati, e riporta in sintesi le Á che oggi si e Á Á significative. La convinzione e pubblicazioni piu giunti ad un punto di ``non ritorno'' in quanto il Quarto Vangelo Á esclusi dalla contiene molti elementi che non possono essere piu Á ricerca, anzi, in certi casi, mettono in questione l'attendibilita storica dei Sinottici. Nella seconda parte della tesi vengono analizzati alcuni brani del Vangelo di Giovanni che, confrontati con i Sinottici, mettono in Á dedicato al rapevidenza questa tematica. Un primo capitolo e Á e Giovanni Battista, assai rilevante nel Quarto porto fra Gesu Á rivestita Vangelo, in cui la tradizionale figura del battezzatore e del ruolo di «testimone dello sposo» e come colui che fin dall'iniÁ il compimento messianico. Anche i contrazio riconosce in Gesu Á, molto piu Á evidenti sti tra i discepoli di Giovanni e quelli di Gesu che nei Sinottici, riportano alla luce dei dettagli ``imbarazzanti'' che non avrebbero ragione di essere se non per motivi storici. Un secondo capitolo analizza la pericope della chiamata dei primi discepoli (cfr. Gv 1,35-51), molto diversa dai Sinottici, in cui la concatenazione giovannea delle chiamate permette un'analisi Á , sia nel delle forme storiche di discepolato al tempo di Gesu mondo giudaico che in ambienti pagani. In terzo luogo, si fa Á '' nel racconto giovanneo, argocenno ad alcuni ``detti di Gesu 298 mento assai discusso in questi ultimi anni. La comparazione delle Á con i Sinottici fa emergere un testo emblematico parole di Gesu che trova parecchie corrispondenze con la «sezione dei pani» di Marco e di Matteo (cfr. Gv 6). Il discorso sul «pane di vita» si presenta come un'eccellente rielaborazione narrativa e teologica Á. La tesi capace di sintetizzare diversi episodi della vita di Gesu Á in rilievo il legame con proposta da B. Standaert mette ancor piu la tradizione storica e con i Sinottici, mostrando come l'autore del Quarto Vangelo abbia cercato di affermare la sua particolare dipendenza dal discepolo-testimone senza venir meno all'autoriÁ petrina. ta Infine, in appendice, viene proposta un'indagine sull'autore del Quarto Vangelo, la cosiddetta «questione giovannea». L'attribuzione tradizionale del Quarto Vangelo all'apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo, ha trovato nei secoli alcuni dubbi e ostacoli a tal punto che oggi si preferisce lasciare aperta la questione: l'indiÁ amava» o cazione del racconto stesso del «discepolo che Gesu Á «dell'altro discepolo» permettono alla ricerca considerazione piu ampie e diversificate. Ripercorrendo gli studi del grande esegeta Á pressoche  unanimi nell'avvicinare la tedesco M. Hengel, si e Á storico e a considerare figura del discepolo-testimone al Gesu la «scuola giovannea» come espressione di un gruppo di giudeoÁ formato a partire da una solida testimonianza cristiani che si e oculare. Ekwebelem Don Cornelius Chima (Diocesi di Orlu - Nigeria) «THE NARRATIVE FUNCTION OF THE SAMARITAN MISSION IN LUKE-ACTS (ACTS 8:4-25)» (Relatore: Prof. Don Matteo Crimella) In tutto il Nuovo Testamento, l'opera lucana si distingue per il Á Samarisuo interesse nei confronti dei Samaritani e delle citta tane. Dal ``Grande Viaggio'' del Vangelo di Luca (Lc 9,51±19,44) alla missione presso i Samaritani degli Atti degli Apostoli, l'autore di Luca-Atti presenta vari ritratti letterari dei Samaritani. Á che invia i CosõÁ nel Vangelo di Luca abbiamo il racconto di Gesu suoi messaggeri al villaggio Samaritano (Lc 9,51-56), la parabola del Buon Samaritano (Lc 10,25-37) e il Samaritano che torna a ringraziare il Signore dopo la sua guarigione (Lc 17,11-19). Á rispetto Questo interesse costituisce senza dubbio una diversita ai racconti degli altri evangelisti, dove abbiamo scarsi riferimenti ai samaritani (Mt 10,5; Gv 4,1-41; 8,48). Inoltre, negli Atti degli EIRAV 299 Á di Samaria e Á menzionata in alcuni punti narrativi Apostoli la citta molto importanti, in modo particolare quelli che mettono in risalto l'evangelizzazione e la diffusione progressiva della Parola di Dio (1,8; 8,1 e 8,4-25). Sono tutte chiare indicazioni del fatto che Luca presenta un significativo interesse narrativo nei riguardi dei Samaritani. Tuttavia, si potrebbe dire che i racconti Samaritani di Luca abbiano raggiunto il punto culminante nella missione samaritana di Atti 8,4-25, dove Luca ha presentato non soltanto la missione evangelica di Filippo in Samaria, ma anche la visita apostolica di Pietro e Giovanni da Gerusalemme. Cosi in Atti 8,4-25 abbiamo la proclamazione della parola in Samaria (v. 5), l'accoglienza della parola da parte dei Samaritani (v. 6), il battesimo dei Samaritani (v. 12a), la potenza del Vangelo sopra la magia (v. 13), la prima visita apostolica ai samaritani (v. 14), la prima manifestazione dello Spirito Santo in Samaria (v. 17), la fondazione Á tra la comunita Á ecclesiale della Chiesa in Samaria (v. 17), l'unita Á ecclesiale di Samaria (vv. 14-17) di Gerusalemme e la comunita e la prima predicazione degli apostoli in Samaria (v. 25). Tutte queste caratteristiche narrative sono abbastanza marcate  Luca si inper sollevare alcune domande fondamentali: perche  ha narrato la missione Samariteressa dei Samaritani? Perche Á narrata? Perche  ha dedicato uno spazio tana nel modo in cui e narrativo cosõÁ importante alla missione Samaritana? E quale funzione narrativa ha realizzato attraverso la missione Samaritana? Per rispondere a queste domande, la tesi ha intrapreso lo studio della missione Samaritana facendo uso di un metodo narrativo in Á cercato di analizzare non soltanto le strategie narrative, cui si e ma anche l'implicazione narrativa di tale racconto per tutta la trama di Luca-Atti. Con questo metodo, siamo riusciti a scoprire che la funzione Á essere classificata senarrativa della missione Samaritana puo condo due livelli; un livello principale e un livello subordinato. In merito al livello principale, abbiamo sostenuto che l'autore di Luca-Atti ha usato la missione Samaritana per presentare al lettore lo Spirito Santo sia come dono sia come un indispensaÁ dei cristiani, mentre sul livello subordinato bile fattore dell'unita abbiamo notato che la missione Samaritana ha funzionato come una strategia narrativa per Luca non solo per comprendere la terza fase nella diffusione programmatica del Vangelo, ma anche per coronare i suoi racconti samaritani unendo gli Apostoli e i Samaritani nella professione dell'unica fede. 300 Favaro Suor Maria Daniela (Monache Romite dell'Ordine di S. Ambrogio ad Nemus) «``NON SI L'UOMO E Á PUO DIO AMARE NEI DIO SAGGI SENZA CONOSCERNE DI TEODICEA DI PERFEZIONI''. LE G.W. LEIBNIZ» (Relatore: Prof. Mons. Sergio Ubbiali) Il lavoro intende delineare gli elementi principali di antropologia e di teologia emergenti dai Á di Dio, la Saggi di teodicea sulla bonta Á dell'uomo e l'origine del male liberta (1710) del filosofo tedesco Leibniz. Pietra miliare nella storia del pensiero che tenta di rispondere agli interrogativi suscitati dal male presente nel monÁ stata spesso do, specificamente in rapporto a Dio, l'opera e oggetto di fraintendimenti e di critiche non sempre fondate, a partire dalla satira di Voltaire nel romanzo Attraverso un'interpretazione dei Candido Saggi di teodicea (1759). Á possiil piu bile onesta e libera dai ripetuti e ormai purtroppo consolidati pregiudizi, guidati dai contributi della ricerca italiana su Leibniz Á degli ultimi ottant'anni ± che ha decisamente rivalutato la qualita Á tentato di mettere a fuoco le idee di speculativa dell'opera ±, si e uomo e di Dio rintracciabili nel discorso leibniziano, considerandole nei contenuti loro propri e nel loro rapporto, e di segnalare i  gli spunti interessanti. maggiori nodi problematici, nonche Attraverso la confutazione delle errate concezioni teologiche cirÁ, cioe Á l'amore di colanti, Leibniz intende incrementare la vera pieta Á rivolDio, secondo il principio fondamentale per cui l'amore puo Á indisgiungigersi solo ad un Essere degno di essere amato ed e bile dalla conoscenza. In quanto giustificazione di Dio ± secondo il teodicea, coniato dallo stesso Leibniz ±, i Saggi diÁ e la giustizia divine rispetto alle accuse provofendono la bonta neologismo cate dallo scandalo del male, nel senso che gli attributi divini sono Á dotate di certezza razionale, sostenuti dalla ragione come verita mentre le obiezioni sono respinte come indimostrate (teodicea priori), a e non, come comunemente si crede, nel senso che gli attributi sono dimostrati come evidenti attraverso la giustificazione della presenza del male nel mondo (teodicea Il fondamento dell'intero impianto dei ginale concezione della Á, delle verita ragione, a posteriori). Saggi di teodicea definita come Á l'orie concatenamento che si trova nell'Intelletto di Dio e che il Creatore comunica ± in maniera limitata ± all'uomo: nel sistema degli infiniti mondi possibili, regolato dal principio di ragione determinan i tre tradizionali signifite, il concetto di ragione condensa in se cati di logos/ratio umana/discorso) (senso/logica/legge, causa/motivo, Á facolta e manifesta la fondamentale esigenza di Leib- EIRAV 301 niz di affermare un unico ordo rinvenibile in Dio, nel mondo, nel pensiero umano, a dispetto dell'innegabile presenza del male. Leibniz tenta di ricucire la moderna rottura tra essere e bene, Á della scelta di Dio e introducendo l'idea rimandando alla moralita di mondo ottimo (il migliore dei mondi possibili), ovvero quello Á, contiene la massiche, nella dimensione finita della creaturalita Á di essenza o realta Á o bene metafisico o, detto altrima quantita Á dotato della forma massimenti, quello che qualitativamente e mamente armonica. La questione della presenza del male nel mondo chiama in causa in una maniera del tutto singolare l'uomo e Dio e pertanto costituisce per Leibniz una occasione cruciale per esprimere il proÁ legato essenzialmente a quel prio pensiero su di essi. Il tema e Á il rapporto tra necesgrande labirinto per la mente umana che e Á e liberta Á. La difesa della liberta Á umana e della liberta Á divina ± sita da cui quella umana trae origine ± rappresenta per il Nostro un'urgenza in ordine sia al congruo rapporto tra creatura e CreaÁ quello dell'amore, sia alla domanda sull'origine del tore, che e Á proprio la dimensione della liberta Á a risulmale; d'altra parte, e tare maggiormente segnata dai cortocircuiti presenti nel sistema Á leibniziana e Á degli infiniti mondi possibili. La liberta nazione, autodetermi- Á capacita Á di decidere di se  per il bene: nella misura cioe in cui si sceglie la rappresentazione del bene fornita dalla ragioÁ liberi. Dio e Á Colui che e Á sovranamente libero perche  puo Á ne, si e Á il bene del tutto scegliere solo il bene, anzi il meglio, che e Á libero proporzionalmente secondo la Ragione suprema. L'uomo e alla sua adesione alla Ragione di Dio, attraverso l'allenamento Á nell'amore Á a scegliere secondo ragione. E della propria volonta dell'uomo per Dio che intellettualismo e volontarismo leibniziani trovano il loro momento sintetico: in esso l'uomo trova la sua Á e la possibilita Á di superare lo scandalo del male, attraverfelicita so l'affidamento alla Ragione divina, di cui, in una certa misura, Á in questa vita. egli partecipa gia Ferdenzi Don Angelo (Diocesi di Piacenza - Bobbio) «MALATTIA DI E FENOMENOLOGIA A PARTIRE DA IL SENSO DELL A MAL ATTIA S.K. TOOMBS» (Relatore: Prof. Don Maurizio Chiodi) Á quella singolare esperienza umana in cui il legame La malattia e Á patito come sottrazione di senso; di col ``mondo della vita'' e 302 Á interpellato a conferfronte a questo venir meno, il soggetto e Á a procedere da questa esperienza di affeÁ. E marne la veridicita zione che tanto il medico quanto il paziente sono chiamati a prendere posizione. Nella relazione il medico e il paziente attestano, di quel bene perso e invocato, un desiderio che trascende Á in grado di suscitare, a sua volta, l'impel'oggetto stesso ed e gno a custodirne la promessa di compimento. In questo contesto antropologico, il rapporto terapeutico si struttura come Á inscritto un appello che, tanto il medico un'alleanza in cui e  ne va della quanto il paziente, non possono ignorare, poiche Á. loro identita Á giunti, innanzitutto, presentando l'analisi A questa sintesi si e fenomenologica della filosofa americana Kay Toombs sul senso della malattia e della rilevanza di questo nella relazione tra medico e paziente. In un secondo momento sono stati presi in esame alcuni contributi critici nei confronti della medicina scientifica e, in specifico, quelli riguardanti la relazione terapeutica. Á La tesi di fondo, che il lavoro dell'autrice americana sviluppa, e l'aspetto problematico del rapporto terapeutico, che ella conosce a partire dalla propria esperienza di paziente malata di sclerosi multipla; nella relazione il medico e il malato non s'intendo attribuiscono alla malattia un differente significato. no, poiche Questo gap rende estremamente difficoltoso per il paziente sen il significato tirsi compreso nella sua richiesta di aiuto, poiche Á all'esperienza della malattia non corrisponde a che il medico da quanto egli sperimenta. Secondo la Toombs, il medico avrebbe presente una lettura parziale della malattia, che solo attraverso Á completare. Dall'ascolto attenla relazione col paziente egli puo to ed empatico il medico riesce, cosõÁ, a comprendere la complesÁ della malattia, poiche  questa si mostra sempre nella singosita Á del rapporto che il soggetto ha col proprio corpo e col larita mondo circostante. La riflessione fenomenologica della Toombs ha permesso di evidenziare alcuni percorsi di approfondimento critico, attorno ai quali ha preso inizio la seconda parte della riflessione. L'incomÁ da lei denunciata mette in prensione tra medico e paziente gia risalto, di fatto, una prassi e una competenza scientifica che, per Á comunque esaustiquanto precisa, efficace e necessaria, non e va. Quello che mancherebbe alla medicina scientifica sarebbe proprio il pieno riconoscimento della dimensione etica dell'espeÁ da questa constatazione che si e Á rienza vissuta del malato. E voluto cogliere e precisare la richiesta di una medicina dal ``volto EIRAV 303 Á umano'', a quale rapporto terapeutico essa corrisponde e, piu infine, a quale fondamento antropologico essa corrisponde. Gallino Denis (Osasco - TO) «L'AISTHESIS Á DEL DELLA PASSIVITA LOGOS INCARNATO. LA DIO PROSPETTIVA DI TRI-UNO NELLA KENOSIS DEL SERGEJ BULGAKOV» (Relatore: Prof. Don Alberto Cozzi) La presente ricerca si propone in generale di dare un contributo, in ambito teologico sistematico, alla riflessione circa il mistero Á Cristo. Per far questo, assumenintimo del Dio rivelato da Gesu do un'impostazione prevalentemente teoretica ma documentata puntualmente anche dal punto di vista storico, la ricerca si avvale principalmente dell'itinerario, spirituale e speculativo insieme, del filosofo e teologo ortodosso russo, Sergej Bulgakov. Nella consapevolezza dell'importanza ``kairologica'' di recuperare alcuni aspetti centrali del ricco patrimonio della tradizione orientale, si ritiene questo percorso molto fecondo anche per la teoÁ di raccordare logia trinitaria, soprattutto in ordine alla necessita ``ontologicamente'' il costituirsi ``ad manifestarsi ``ad extra''. intra'' Á col suo della Trinita Alla luce di quanto detto si indica come duplice obiettivo specifico sia il chiarimento dal punto di vista storiografico, nel pensiero bulgakoviano, del collegamento fra l'evento della kenosis Á che per analogia del Verbo Incarnato e cio Á essere designato come l'evento eterno delle processioni puo divine, sia l'apertura di nuove piste di ricerca in ordine ad un chiarimento teologico fondamentale, mediante un approccio di tipo estetico, di aspetti centrali non solo della riflessione cristologica, ma anche, e forse soprattutto, di quella trinitaria. Quanto al secondo obiettivo specifico, infatti, S. Bulgakov, nello sforzo di far emergere il ``peso'' e la portata della kenosis intesa come  nell'Altro, sembra delineare un movimento di abnegazione di Se eidos, un'immagine che partendo dall'economia ed ``attraversan- do'', per cosõÁ dire, le quattro dimensioni fondamentali del suo orizzonte di comprensione (trinitaria, sofiologica, antinomica, cristologica), risulta in grado di mettere in luce la rilevante tematica della Á passivita in Dio cosõÁ come essa traspare in ogni singola ipostasi nella sua correlazione eterna con le altre due. Occorre pertanto delineare il tema della Á passivita alla nozione filosofica di Dio come in Dio senza rinunciare actus purus e quindi senza allinearsi ad una certa moda teologica di voler attribuire a tutti i 304 costi una sofferenza a/in Dio scadendo in fin troppo smasche- Á intradivina cosõÁ stabilita rabili antropomorfismi. Tale passivita Á quindi, a nostro avviso, essere intesa come sinonimo non puo Á come quella potenza di quella presente negli enti creati, cioe passiva che implicherebbe, essendo posteriore all'atto, il pasÁ un divenire, una mutabilita Á saggio dalla potenza all'atto, cioe Á che non e Á Dio, essendo Dio cosõÁ come si realizza in tutto cio Á essere identificata assolutamente immutabile. Neppure puo con un che di composto o di imperfetto che mediante tale movimento possa acquisire la perfezione mancante, essendo Dio assolutamente semplice e perfetta pienezza di essere non manchevole di nulla. Essa deve invece essere compresa come qualÁ cosa di antinomicamente cooriginario alla stessa immutabilita divina. La stessa radicale distinzione andrebbe fatta in riferimento anche a quel particolare mutamento passivo che noi speriÁ esmentiamo come sofferenza, dolore, patimento che non puo sere predicato univocamente ed attributo come tale a Dio ``eternizzando'' l'aspetto empirico del dolore umano, ma che deve tuttavia avere una certa e reale corrispondenza nel mistero della vita divina. La prevalente impostazione teologica occidenÁ-apatia di Dio non ha mai voluto accreditare tale dell'impassibilita l'ipotesi dell'indifferenza di Dio nei confronti del mondo, ma ha sempre e solo inteso affermare l'originaria differenza fra Dio e le Á della pienezza di perfezione che l'Escreature, e questo in virtu sere sommo, in quanto atto puro (ipsum esse subsistens) nella sua irriducibile trascendenza, possiede. Essa ha tuttavia avallato l'opinione teologica secondo cui la relazione fra Dio e le creature sarebbe mente reale logica. solo in queste ultime mentre in Dio sarebbe puraÁ semÁ che legittimo, e Anche se il suo intento, piu pre consistito nel tentativo di scongiurare ogni pericolo di antropomorfismo mitologico nella concezione di Dio, l'assenza di una relazione reale di Dio con il mondo stesso rischia tuttavia di non rendere ragione pienamente del realismo dell'Incarnazione e Á delle divine persone, conseguentemente della stessa reciprocita lasciando l'uomo, da ultimo, in preda alla disperazione. La rivelazione dell'incarnazione di Dio nel Figlio non consente, infatti, di pensare la fede dentro una separazione cosõÁ netta fra Dio e mondo, Creatore e creatura, Essere e divenire. Il cosiddetto dualismo ontologico fra l'ordine della natura e quello della soprannatura che individua due ordini separati nell'essere, semplicemente giustapposti l'uno all'altro e privi, pertanto, di intrinseca relazione reciproca, ha il suo corrispettivo antropologico nella Á che condicotomia/giustapposizione fra l'intelletto e la volonta EIRAV 305 diziona l'analysis fidei della teologia moderna del cosiddetto ``du- plex ordo cognitionis'' la quale, avendo supinamente accettato di dialogare col pensiero filosofico ad essa coevo, presuppone una concezione di ragione che, polarizzata sul modello epistemologico del sapere scientifico, risulta essere radicalmente autonoma e, dunque, pregiudizialmente separata dalla fede. In contrapposizione a tale prospettiva dualistica la ricerca intende far emerÁ di Dio in Bulgakov, gere come la grande tematica della passivita sia il tentativo di interpretare l'Assoluto come suscettibile, sia in  che nei rapporti con la sua creazione, di una vera e propria Se passio da intendersi non solo come un pati Deum l'uomo ma anche e soprattutto come un da parte del- pati hominem da parte del Dio che si abbassa. Groppi Don Carlo (Diocesi di Lodi) «TEOLOGIA MORALE DELL'HABITUS. STORIA Á» E ATTUALITA (Relatore: Prof. Don Aristide Fumagalli) A seguito del concilio Vaticano II, la teologia morale ha intrapreso il rinnovamento dell'interpretazione e della valutazione dell'agire cristiano, fuoriuscendo dalla prospettiva della manualistica pre-conciliare concentrata sull'analisi dei singoli atti e piuttosto dimentica del soggetto agente. Il recupero del soggetto ha sollevato la questione del rapporto che intercorre tra l'agente e i suoi atti, nel duplice senso per cui gli atti scaturiscono e incidono Á segnala sull'agente. La recente riabilitazione dell'etica delle virtu Á della questione e suggerisce una strategia per affronl'attualita tarla. Entro questo filone del rinnovamento teologico-morale, sembra opportuno riprendere la dottrina dell'habitus che fin dalla filosofia greco-classica e specialmente nella teologia scolastica ha fornito l'infrastruttura concettuale per lo sviluppo dell'etica Á e dei vizi. della virtu La tesi raccoglie intuizioni, risonanze e approfondimenti dalle voci di alcuni pensatori selezionati a partire dall'indagine della Á recente sul tema, e nell'intento di considerare letteratura piu nell'arco della storia del pensiero il reale impiego, il referente effettivo e l'evoluzione della categoria. Á Aristotele. Egli definisce il concetto Il primo autore considerato e di hexis (termine greco per habitus) con precisione all'interno della sua ontologia, come disposizione qualitativa stabile dell'es nell'esistenza. Nell'Etica sere: una tenuta attiva di se 306 Nicoma- Á , emerge l'hexis, in quanto genere prossimo della virtu chea, come concetto cardine per la teoria dell'agire morale, sia in merito all'aspetto assiologico che a quello dinamico. Á un'importante sintesi Massimo il Confessore, il cui pensiero e per la teologia dei Padri greci, centra l'ontologia sulle categorie di hexis ed energeia, termini diffusamente utilizzati nelle sue opere. Da qui l'illustrazione del contributo di Massimo in merito Á, all'hexis secondo tre linee prospettiche: l'analisi della volonta Á, la dottrina della divinizzazione. Oltre l'insegnamento sulle virtu al delicato ruolo che attribuisce all'hexis nel dinamismo di partecipazione della grazia, il Confessore lo impiega per delineare il destino escatologico dell'uomo. Con Tommaso si raggiunge il vertice della riflessione, raccoglienÁ aristotelica e del pensiero medievale, fin do e ampliando l'eredita da Agostino. Si sono considerate in particolare le 49-54 della I-II della Summa Il concetto di habitus Theologica quaestiones sugli habitus in generale. dice l'efficacia dell'amore divino nel cam- Á della biare radicalmente la persona, rende conto della gradualita vita morale e del suo nesso con quella spirituale (introduzione degli habitus infusi), offre un'immagine organica della vita spiri- tuale, si consolida come elemento decisivo per una teoria dell'aÁ e passivita Á. zione, nel suo articolare attivita Con l'epoca della casistica, caratterizzata da una considerazione puntuale ed esteriore dell'atto, l'interesse per il tema in teologia decade. In campo scientifico e filosofico si apre un filone di indagine sulle abitudini (traduzione spuria degli esso si colloca l'interessante opera De l'habitude habitus). In di Ravaisson, il quale interpreta l'abitudine come chiave di superamento della Á e necessita Á. L'abitudine, lungi dal ridursi a dicotomia tra liberta ripetizione meccanica, sta in mezzo tra lo spirituale e il materiale, nella stoffa del nostro vivere, segno di un mistero di grazia, il Dio nascosto in noi. Á Ricúur, Tra coloro che si sono ispirati all'opera di Ravaisson c'e Á esaminata ultimo autore indagato. La questione dell'abitudine e soprattutto in un'opera degli inizi Il volontario e l'involontario. Á un modo della coSenza aggiungere intenzioni, l'abitudine e Á una ``alterazione'' delle funzioni umane, scienza sul mondo, e Á loro una tonalita Á stabile. In questa alterazione, che puo Á che da irrigidire il soggetto oppure risvegliarlo dall'inerzia alle potenziaÁ dell'umano, e Á presente il rimando alle dimensioni sulle quali lita Ricúur fa astrazione nella sua trattazione, la Trascendenza e la colpa. EIRAV 307 Á solo di carattere storico, ma anche L'interesse della tesi non e  mira a offrire uno strumento per una rinnosistematico, poiche vata teoria dell'azione, che favorisca soprattutto una visione Á morale dinamica dell'agire morale e del costituirsi dell'identita Á risulta interessante per l'intreccio tra teologia della persona. Cio morale e antropologia teologica, come anche per il dialogo interdisciplinare con le scienze umane, quali la sociologia e la pedaÁ emigrato in epoca gogia, entro le quali il concetto di habitus e contemporanea. Handino Padre Daniel Mathewos (Missioni Consolata) «THE GOSPEL THE IN ETHIOPIA. PATHS OF THE CHRISTIANITY AND FORMS OF CHURCH» (Relatore: Prof. Don Bruno Seveso) Nery Nunes Don Eduardo (Diocesi di Sao Miguel Paulista Brasile) «IL MINISTERO NELLA COMUNIONE MISSIONARIA DELLA CHIESA. ORME DI SULLE SEVERINO DIANICH» (Relatore: Prof. Don Giovanni Rota) La vocazione al discepolato missionario occupa il centro dell'o si riveste dei caratteri di una riginario evento ecclesiale, giacche vera e propria con-vocazione alla comunione. Ogni credente, Á cristiana grazie alla infatti, chiamato e accolto nella comunita trasmissione dell'esperienza pasquale, si trova straordinariamente coinvolto nel dinamismo di rivelazione e di realizzazione del progetto salvifico divino. La spinta comunicativa della propria esperienza d'incontro con Á Signore, trasforma il fedele in missionario, capace di traGesu smettere la propria fede e di coinvolgere gli altri, nella potenza dello Spirito Santo, nella rete relazionale che genera la comunione ecclesiale. La comunicazione interpersonale della fede costituisce, pertanto, il fondamento teologico essenziale della costituzione della chiesa nel mondo, della sua azione in esso e di tutte le forme storiche nelle quali l'unica testimonianza cristiana Á tale meccanismo di comunicazione e trasmissi realizza. Percio  la struttura cosione dell'esperienza credente cristiana, nonche munionale missionaria dell'evento ecclesiale, resta imprescindi- 308 bile alla comprensione della natura storico-teologica della chiesa e dei suoi elementi costitutivi, specialmente del ministero. Á l'annuncio e la comunione, si Il discepolato missionario, cioe trova pertanto al centro riflessivo della ricerca, quale binario irrinunciabile per il percorso di indagine sulla struttura costitutiva della chiesa e del nocciolo teologico delle sue forme ministeriali. Á, per intraprendere lo studio sul ministero, nelLo sforzo, pero l'ambito della dimensione comunionale missionaria della chiesa, si realizza sulle orme del pensiero di S. Dianich: figura emblematica nel panorama dei teologi italiani contemporanei. Le sue Á e chiarezza del preoccupazioni pastorali e spirituali, la semplicita suo approccio e del suo stile linguistico e la sua peculiare proÁ speculativa si dimostrano indispensabili alla restituzione fondita dei legami che intercorrono tra l'indagine scientifico-teologica e l'attuale configurazione ecclesiale, con le sue incalcolabili sfide contemporanee per l'evangelizzazione. Omondi Padre Nicholas Odhiambo (Missioni Consolata) «A THEOLOGICAL-MORAL REFLECTION TION: A CAUSE OF STUDY OF KENYA'S ON THE PHENOMENON OF MIGRA- 50 YEARS AF- MIGRATION ISSUES TER THE INDEPENDENCE» (Relatore: Don Antonio Lattuada) Onguene Mbono Don Jacques (Diocesi di Yaounde - Came- run) «ENTRE LE MIRACLE DE  SUS JE à TRE. ET CELUI DE SON APO  GE  TIQUE ET THE  OLOGIQUE DE EXE LC 18,35-43 ET DE  TUDE UNE E AC 3,1-10)» (Relatore: Prof. Don Matteo Crimella) Il fenomeno del miracolo si presta ancora oggi a molta confusione. Esso causa numerosi danni a tutti i livelli sociali in Camerun: dei pastori si autoproclamano esorcisti; molte persone rivendicano il titolo di autori di miracoli; altri si vantano di possedere il dono della guarigione. Credenti di tutti gli ordini religiosi e non credenti sono quotidianamente alla ricerca di segni miracolosi nelle loro vite. Immerso in un tale contesto, ho cercato di capire Á, mi sono preoccupato di pail miracolo sul piano biblico. Percio Á a quello fatto da uno dei suoi ragonare il miracolo fatto da Gesu EIRAV 309 Á e da missionari. Come si opera un miracolo da parte di Gesu parte di un suo apostolo? Quali le differenze? Quali gli aspetti in Á taumaturgica comune? L'esame di una correlazione dell'attivita Á possibile soltanto nell'opera Á e quella del suo apostolo e di Gesu di Lc-At. Come gli altri evangelisti egli ha fatto una narrazione su Á il solo ad offrire uno scritto circa l'attivita Á dei sucÁ, ma e Gesu Á Cristo. cessori e dei testimoni di Gesu Á stata incentrata sul termine ``miraLa prima parte del lavoro e colo'', cosõÁ come percepito in certi settori del sapere da molti studiosi (che rifiutano il miracolo) e poi dalla Scrittura (che cosõÁ lo definisce: ``un prodigio-significante, un'azione-segno''). Á stata dedicata allo studio esegeLa seconda parte del lavoro e tico e teologico di Lc 18,35-43: l'episodio della guarigione del cieco di Gerico. Applicando il metodo narrativo a questo racconÁ dedotto che l'episodio del cieco di Gerico opera sul piano to si e pragmatico; quindi ci troviamo di fronte ad una trama di risoluÁ passato dalla cecita Á alla vista, dalla solitudine zione. Il cieco e alla comunione, dalla emarginazione all'integrazione, dall'immoÁ, dalla dipendenza sociale all'autonomia. bilismo alla mobilita Á compiuta grazie alla collaborazione Questa trasformazione si e Á, ma soprattutto della folla, alla potenza della parola di Gesu grazie alla fede che ha dimostrato il cieco. Egli deve la sua salvezza alla sua fede. Il perno del racconto lo dimostra chiaramente: ``abbi di nuovo la vista; la tua fede ti ha salvato'' (Lc 18,42). Dopo il turning point, l'uomo guarito, senza essere co- Á e glorifica Dio. Il miracolo compiuto da stretto, segue Gesu Á una lenza con la quale pescare i discepoli e tenerli Á non e Gesu Á , invece, un segno lasciato all'interpretazione sia in ostaggio. E del miracolato sia dei testimoni diretti. CosõÁ, il centro di inteÁ la fede del cieco, presentata come resse di questa trama e esempio e prototipo del discepolo nel viaggio verso Gerusalemme. La terza parte del lavoro ha visto l'applicazione del medesimo metodo narrativo su At 3,1-10: il racconto dello storpio dalla nascita; esso rivela che si tratta di una combinazione di due trame, la risoluzione e la rivelazione: a) trama di risoluzione, a causa della trasformazione operata nella persona dello storpio al Á passato dalla impotenza alla guariperno (turning point). Egli e Á alla attivita Á, dalla dipendenza alla partecigione, dalla passivita pazione, dall'esclusione alla comunione, dall'impedimento alla 310 pratica della sua fede; b) trama di rivelazione, a causa, in primo Á acquisita dall'uomo guarito che prima luogo, della nuova identita Á e dal Tempio e adesso si trova in una era escluso dalla societa Á; in secondo luogo, relazione restaurata con Dio e con la comunita a causa della presenza delle indicazioni teofaniche. Quindi la Á un'attualizzazione della risurreguarigione dello storpio nato e Á Cristo. Questa trama ha una doppia funzione. zione di Gesu Evoca la guarigione del cieco nato e parla dell'abolizione dell'eÁ e dal Tempio, operazione che si e Á reasclusione dalla comunita Á Cristo invocato da Pietro. lizzata attraverso e nel Nome di Gesu L'ultimo capitolo della tesi ha visto l'applicazione della synkrisis ai due miracoli di guarigione. Á affermare che, nonostante la A conclusione della ricerca, si puo debole presenza di parallelismi contrastanti, il narratore volutamente insista sulle similitudini ma anche attui delle modifiche di carattere evolutivo. Pertanto, il racconto della guarigione dello storpio (At 3,1-10) si presenta come una copia trasformata di quella del cieco di Gerico (Lc 18,35-43). Questo per Á Gesu Á Cristo; b) indicare: a) che l'unico autore di miracoli e che le figure ecclesiastiche non sono i soggetti agenti dei miÁ ; c) che i miracoli avracoli ma i mediatori dell'azione di Gesu Á sono effetto della sua Resurreziovenuti dopo la morte di Gesu ne; d) che, una volta compiuto il miracolo, il protagonista taumaturgo non tiene in ostaggio la persona guarita; il miracoÁ decidere liberamente del suo futuro, anche se nei due lato puo racconti analizzati, tutti, senza costrizione, hanno deciso di seguire chi li ha guariti. Piovesan Sr. Francesca (Discepole del Vangelo) «L'IMMAGINAZIONE MORALE. UNA PRIMA RICOGNIZIONE» (Relatore: Prof. Don Aristide Fumagalli) La tesi in oggetto si occupa dell'immaginazione morale, a partire Á possibile e sensato parlare di un da una domanda di fondo: e ruolo dell'immaginazione rispetto all'agire morale? Questa domanda nasce dalla constatazione di quanto oggi la nostra quoÁ e la nostra cultura siano dominate dalle immagini, che tidianita sembrano non soltanto affollare la nostra vista, ma avere anche Á e una grande influenza sulla nostra interpretazione della realta sul nostro modo di agire. Á strutturata in tre punti. In primo luogo, sono stati La ricerca si e presi in considerazione i principali dizionari ed enciclopedie filosofiche e teologiche e manuali di teologia fondamentale e mora- EIRAV 311 Á che complessivamente si le, per ricostruire a grandi linee cio Á intende per immaginazione in ambito filosofico e teologico. E Á frequentemente nella cosõÁ emerso che l'argomento ricorre piu riflessione filosofica che non in quella teologica; in ogni caso, si parla generalmente di immaginazione tout court. All'interno dei vari modi di intendere l'immaginazione, si trovano due importanti convergenze: viene generalmente considerata nell'ambito Á di elabodelle teorie della conoscenza e definita come capacita rare in immagini realistiche o fantasiose i dati della percezione. Á della Questo primo punto ha permesso di evidenziare l'originalita ricerca di alcuni autori, esplorati nel secondo momento della ricerca. Si tratta di David Tracy, Philip S. Keane, Mark Johnson, Patricia H. Werhane, William C. Spohn, John Kekes, Jean-PhiÁ stato limitato a questi autori, lippe Pierron. Il campo di ricerca e Â, oltre a parlare di immaginazione morale, la pongono poiche Á e di teoria delcome perno della propria concezione di moralita l'azione. Á, di autori che non presentano ancora delle Si tratta, per lo piu traduzioni e una letteratura secondaria significative. Da qui la scelta di esplorarli anzitutto analiticamente, uno per uno, e in ordine cronologico, in base all'anno di pubblicazione delle loro opere. Á sincroIn terzo luogo, sono stati messi a confronto, in modo piu nico, i diversi autori, per individuare quali aspetti emergono come basilari per poter parlare di immaginazione morale; inoltre, Á cercato di raccogliere gli spunti che la loro ricerca offre alla si e riflessione attuale della teologia morale. La riflessione degli autori considerati, pur non esente da limiti o punti interrogativi, fa emergere la grande ricchezza del tema e Á dell'immaginazione l'importanza di scoprire tutta la potenzialita per l'agire morale. Alla luce di questa dimensione umana, gli autori propongono una visione dinamica e a tutto tondo del soggetto morale, chiamato con tutto se stesso a discernere e a Á del bene, che gli si da Á a conoscere nell'edecidersi per la verita sperienza concreta. La morale stessa viene ripensata come un'arte e una scienza del bene, che ha nell'immaginazione uno strumento fondamentale, se non addirittura il perno essenziale, per comprendere di volta in volta come vivere concretamente in modo allo stesso tempo fedele e creativo una vita conforme al Á Cristo, l'universale bene, una vita a imitazione di quella di Gesu concreto di ogni cristiano. 312 Riggio Padre Giuseppe (Compagnia di GesuÁ) «MAI SENZA L'ALTRO, MAI SENZA GLI ALTRI. LA LUOGO TESTIMONIALE DEI LEGAMI SULLE ORME DI Á CRISTIANA COMUNITA MICHEL DE CERTEAU» (Relatore: Prof. Mons. Giacomo Canobbio) Á stata dettata dalla constatazione che la La scelta del tema e Á incontra un serio ostacolo diffusa e sentita ricerca di comunita Á dei legami sociali nella nostra societa Á. Anche le nella fragilita Á comunitarie religiose, inclusa la Chiesa, non sono al riparo realta da questa situazione. Proprio sulla situazione vissuta dalle coÁ cristiane si concentra la tesi, con l'intento di riflettere su munita Á la comunita Á cristiana alcune cruciali domande di fondo: come puo essere un luogo dove tessere legami vivi e vivificanti nel contesto sociale odierno in Occidente alla luce della fede in Dio? A partire da quali presupposti e in quale modo? In che modo, infiÁ esserne un testimone credibile? ne, puo Á scelto di procedere confronIn questo lavoro di riflessione si e tandosi col pensiero del gesuita francese Michel de Certeau (1925-1986) che, pur non avendo mai scritto in modo diffuso Á, puo Á dare un contributo quanto mai feriguardo alla comunita Á e per lo studio della condo al tema per la sua analisi dell'alterita Á al suo nascere attraverso l'approfondimento dei mimodernita stici del Seicento con un approccio interdisciplinare. Entro questo quadro di riferimento si colloca l'itinerario compiuto Á dedicato alla nei tre capitoli della ricerca. Il primo capitolo e presentazione della figura di Michel de Certeau, mettendo in luce i tratti generali della sua opera. Sono esaminati, in particolare, due aspetti fondamentali del suo pensiero: il modo di concepire la storia e di praticare il metodo storiografico; la comprenÁ che emerge come sione dell'atto di credere. In entrambi i casi cio Á il ruolo svolto dall'alterita Á, sia essa data da un passato centrale e Á altro e assente, oppure dall'Aldefinitivamente lontano e, percio tro in cui si crede. Áe Á al centro del capitolo successivo, in Proprio il tema dell'alterita Á compresa dal gesuita francese, cui si considera il modo in cui e frutto di un'elaborazione che tiene conto del pensiero novecentesco al riguardo e che ha la propria fonte ispiratrice e il criterio Á di verifica nelle pagine bibliche. L'approfondimento dell'alterita Á soffermati: la relazione col pasrinvia ad altri temi su cui ci si e sato letta grazie alla nozione di rupture instauratrice e la tematica Á e delle istituzioni. dell'autorita Á sfocia nell'ultimo capitolo in una L'approfondimento sull'alterita Á cristiana a cui concorrono diversi apriflessione sulla comunita EIRAV 313 porti filosofici e teologici. Emerge, in particolare, uno stretto Á e alterita Á: la comunita Á cristiana, nata dallegame tra comunita  la tensione a cercare l'altro, l'azione di Dio, porta inscritta in se Á stata inviata, ma il volto di in cui riconosce non solo colui a cui e Á deriva che l'abbandono di ogni logica identiDio stesso. Da cio taria fondata sull'esclusione e l'intolleranza costituisce un eleÁ cristiana. Essa si presenta mento essenziale della comunita come aperta, ricca al suo interno di differenze che possono coe mutualmente riconosciute e apprezzate, protesa sistere perche verso quanti non ne fanno parte con un atteggiamento di acco a causa della paura, glienza, senza lasciarsi ripiegare su di se consapevole che nell'incontro con chi non ne fa parte ha tanto da Á cristiana con questi imparare quanto da donare. Una comunita Á un testimone credibile di un modo di vivere le relazioni tratti e Á sotto il segno dell'egoismo o della paura, bensõÁ delche non e l'amore, della giustizia, del dono reciproco e della fiducia. Essa Á divenire un seme fecondo la Á dove si trova, lasciando intrapuo vedere che modi diversi di pensare la vita insieme possono essere presi in considerazione. Rosso Christian Antonio (Magenta - MI) «IL VANGELO SECONDO Á È NG. LA VERITA HANS KU DELLA FEDE ALLA PROVA DELLA STORIA» (Relatore: Prof. Don Alberto Cozzi) Á Hans Ku Chi e Èng? Un filosofo idealista o un occamista radicale? Á veramente l'ultimo epigono del protestantesimo liberale? O, E per rimanere in ambito cattolico, un teologo modernista? Inoltre, Á lui ± per volere usare il linguaggio degli specialisti ± un pluralie sta? Ma, qualora questo attributo dovesse risultare vago, si poÁ un inclusivista? O invece, trebbe ulteriormente precisare: e escludendo del tutto la prospettiva esclusivista, un normativista? Si ha l'impressione che la critica nei suoi confronti sia dettata spesso dalla pigrizia nel seguire l'articolazione del suo pensiero. Á non significa che le oggettive difficolta Á e i punti di attrito con Cio il Magistero siano sempre riducibili a giudizi affrettati e liquidaÁ± tori. Di certo, pero vis polemica a parte ± essi possono definire lo spazio per un'ulteriore comprensione e, magari, per un dialogo Á fruttuoso. Gli ultimi scambi epistolari tra Ku piu Èng e papa Fran- 314 cesco ci sembrano andare in questa direzione. Tra la prospettiva sistematica cristologica, volta alla ricerca dell'essenza del cristianesimo, e quella ecumenica e interreligiosa Á di quante se ne possano Á continuita del nostro Autore vi sono piu Á proprio nella possibilita Á di isolare un cogliere superficialmente. E nucleo stabile all'interno dell'esperienza storica di fede cristiana che si colgono nella loro reale portata le differenze con le altre tradizioni religiose e, nel contempo, si appianano le differenti interpretazioni del Vangelo ± e della prassi che ad esso si richiaÁ questo modo di promano ± delle numerose chiese cristiane. E cedere legittimo? Quale rapporto deve essere istituito tra la Á tra verita Á fede e l'esperienza storica? O meglio, che rapporto c'e Á possibile rispondere e storia? A questo gruppo di domande, e solo dopo avere affrontato il plesso di problemi relativo alla teoria dei paradigmi di Kuhn che Ku Èng mutua e che, senza grandi adattamenti, applica alle scienze teologiche. Questo modo di procedere ha scatenato nel corso degli anni la reazione di taluni settori della teologia che hanno ravvisato nel metodo ku Èngiano un manifesto esempio di cedimento alle sirene del relativismo moderno e dello storicismo. L'applicazione del metodo storico-critico e il rifiuto del letteralismo comportano per il nostro Autore una ri-significazione dei titoli cristologici come anche una interpretazione dei racconti evangelici del concepimento verginale e della resurrezione dei  dei miracoli a lui attribuiti. Che un tale Á nonche morti di Gesu modo di procedere sia gravido di conseguenze per la teologia Á evidente tanto per Ku Á tuttavia e Èng quanto per i suoi critici. Egli e persuaso che non il ripiegamento della teologia verso forme paradigmatiche di credere appartenenti al passato ma l'apertura Á possa segnare un punto a favore della critica alla modernita causa cristiana. In questo senso, la polemica o anche solo la Á'' di fede, dibattute per discussione attorno ad alcune ``verita Á rappresentare non una perdita secoli, se non per millenni, puo per il cristianesimo ma un guadagno. Sacchetti Don Carlo (Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla) «``TUTTO Á LA MIA FAMIGLIA''. IL MONDO E LA Á FAMIGLIARE IN SENSIBILITA ANGELO RONCALLI» (Relatore: Prof. Don Luca Ezio Bolis) Á sempre quella Á profonde e «L'educazione che lascia tracce piu Á che ho letto sui libri: della casa. Io ho dimenticato molto di cio EIRAV 315 ma ricordo ancora benissimo tutto quello che ho appreso dai genitori e dai vecchi. Per questo non cesso di amare Sotto il Monte, e godo di tornarvi ogni anno. Ambiente semplice, ma pieno di buoni principii, di profondi ricordi, di insegnamenti preziosi» (A. Roncalli, Alla famiglia, 20 dicembre 1932, Sofia). Á il frutto di un lavoro di studio svolto sulLa presente analisi e l'intero corpus delle lettere ai famigliari, un insieme di testimo- nianze relative al valore delle relazioni parentali lungo tutto l'arco Á dal 1901 dell'esistenza di Giovanni XXIII (il periodo compreso e al 1962). Di fronte alla mole di questa raccolta (727 missive), fra Á verifical'altro sprovvista di un indice tematico, innanzitutto si e Á di sviluppare in modo soddisfacente la peculiare ta la possibilita prospettiva di indagine, inerente la descrizione della famigliare Á sensibilita in Roncalli. Á Con questa espressione si vuole indicare l'ambito delle qualita relazionali caratterizzanti il rapporto con i congiunti, nella linea genitoriale e fraterna. Oltre all'identificazione della loro presenÁ reso necessario accertare se e in che modo tali elementi za, si e confluiscono nella conformazione personale, divenendo una sorÁ relazionale presa ta di stile di approccio nei confronti della realta nel suo insieme. Á risiede nell'estensione temUn ulteriore aspetto di complessita porale della prospettiva di ricerca, non limitata a qualche periodo dell'itinerario roncalliano, ma orientata a comprendere l'intera esistenza dell'A., alla luce di questa intuizione, individuandone Á reso necesgli sviluppi presenti in ogni sua fase. A tal fine, si e sario porre in dialogo la prima fonte con il Giornale dell'anima, base di conoscenza imprescindibile per accostarsi alla persona Á rivelato particolarmente fruttuoso, di Roncalli. Il confronto si e permettendo infatti di accedere ai significati interiori delle espeÁ rienze vissute, apprezzandone anche la fondamentale continuita di senso con le missive coeve. Á stato solIl metodo di ricerca, affinato nel corso del tempo, e Á della fonte primaria, conlecitato dalla particolare eterogeneita seguenza diretta del genere letterario epistolare, non orientato alla trattazione tematica secondo un ordine prestabilito. Il lavoro svolto ha consentito di delineare un senso soggiacente all'insieme delle lettere, un orizzonte interpretativo capace di integrare i tanti appunti riscontrati alla luce della prospettiva adottata, in un unico discorso di affetto e stima verso i famigliari, offrendo una visione unitaria del loro contributo testimoniale. Á dell'indagine e Á stata arricchita da un ulteriore livello L'originalita 316 di analisi incentrato sulla verifica della pertinenza ad extra dei significati raccolti all'interno dell'ambito parentale. Questo passaggio ha comportato la rivisitazione completa dell'itinerario spirituale di Roncalli, per individuare i tratti della mens famigliare nelle relazioni esterne rispetto ai congiunti. I risultati ottenuti hanno contribuito in modo determinante alla definizione del duplice senso relazionale quale caratteristica essenziale della senÁ famigliare dell'A., configurando cosõÁ l'idea fondamentale sibilita dell'analisi come un'adeguata e interessante ipotesi di ricerca. L'analisi ha permesso di constatare come le categorie famigliari si siano profondamente radicate nella sua prospettiva di pensiero e azione, assumendo progressivamente nel corso della vita un  l'assimilazione dei signiparticolare valore identificativo, poiche Á divenuta un ficati inerenti la dimensione paterna e fraterna, e  come uomo e elemento interno essenziale alla definizione di se pastore. Á stata posta nel susseguirsi delle L'attenzione della ricerca e varie tappe dell'itinerario vocazionale vissuto dall'A., al fine di cogliere e documentare gli approfondimenti contestuali, relativi Á famigliare, generati dagli incontri significativi e alla sensibilita dall'esperienze assimilate nel corso del tempo. Questa impostaÁ risultata la piu Á adeguata per rendere ragione zione diacronica e del processo di progressiva estensione delle categorie relazioÁ e paternita Á, ponendo in evidenza la rilevanza di nali di fraternita episodi ed eventi nella maturazione di una visione globale in Roncalli, inserita a pieno titolo nel ministero. Spence Fra Joseph Andrew (Francescani Missionari del Á e Maria Immacolata) Cuore di Gesu «MARIA NELL'ESPERIENZA SPIRITUALE DI SAN FRANCESCO D'ASSISI» (Relatore: Prof. Padre Cesare Vaiani) Accostandosi ad un tema francescano con l'intento di approfonÁ rassegnati in partenza a dirlo e scriverne qualcosa, in genere si e  volere dire molto che non sia gia Á assodato; sono non potere ne Á sotto tutte le angola800 anni che si scrive di Francesco, e cio ture e profili immaginabili. Anche un tema mariano, visto sotto il profilo francescano, dovrebbe ± sembra ± infilarsi negli scaffali della ``biblioteca'' francescana in maniera poco vistosa. Ecco invece la grande sorpresa nello scoprire ± nel corso delle ricerche bibliografiche ± che i testi di tipo scientifico in proposito si possono contare su una mano o forse su due. I testi di stampo EIRAV 317 ``devozionale'' proliferano, ma non hanno offerto aiuto in ordine al presente lavoro. Una collana dal nome promettente, ``BiblioÁ stata sospesa dopo il primo voluteca Mariana Francescana'', e me uscito nel 2003; si tratta del saggio di Johannes Schneider, Virgo ecclesia facta, testo di fatto assai utile per i fini della presente ricerca. Á Il lavoro dunque si apre come una vera sfida. Il banco di prova e Á stato stato l'adesione fedele ± o meno ± ai testi; il confronto e condotto sull'edizione critica dei testi nel latino originale, col testo italiano a fronte. Si sono utilizzati poi, per l'analisi dei testi, i metodi di critica letteraria in largo uso anche nell'esegesi ed ermeneutica biblica contemporanea. Dopo aver messo in luce alcune attenzioni ermeneutiche da tenere in considerazione nell'indagare le fonti della ricerca ± ovverosia, gli grafie Scritti e le Bio- Á passati ad analizzare gli Scritti propri di di Francesco ±, si e Á preso Francesco che offrono qualche tema mariano. Quindi, si e in esame l'esperienza mariana di Francesco proposta dalle varie interpretazioni biografiche dei suoi primi seguaci. Ultimo compiÁ Á propriamente teologico-spirituale ± e to del lavoro ± quello piu stato quello di intraprendere una rilettura teologica dei dati rilevati dall'analisi dei testi. Cercando di mostrare se, come, ed in che modo, l'esperienza mariana di Francesco si presenta come un'autentica esperienza cristiana. SÏtellmach Don Peter (Salesiani Don Bosco) «LE Á DELLA VITA. ETA LA Á DEL SOGGETTO MORALE SECONDO STORICITA ROMANO GUARDINI» (Relatore: Prof. Don Aristide Fumagalli) A distanza di 100 anni dalla tesi di licenza di Romano Guardini (La dottrina della salvezza in san Bonaventura, Á scelto 1915), si e quest'Autore, come maestro saggio ed equilibrato, e la sua riflessione su Á della vita Le eta (1953), come un terreno sicuro e fecondo a procedere dal quale tessere una tesi di ricerca. Á della vita ha una lunga Nella cultura occidentale il tema delle eta tradizione e ancora oggi continua ad essere una miniera ricca di pensiero che attira l'attenzione dei vari ambiti del sapere umano Á della e li unisce in uno studio multidisciplinare. Tra le singole eta Á un punto chiave, consistente nel passaggio da un movita vi e Á mai automatico, ma conmento dello sviluppo all'altro che non e 318 siste in un «salto» qualitativo pieno dei rischi del possibile falli- Á stato riletto in modo originale in chiave mento. Questo dato e etico-pedagogica da Romano Guardini, il quale nel 1953 scrive il Á della (sua) vita, denso di riflessioni antropolovolume sulle eta giche e teologiche che mirano alla formazione dell'uomo e che Á. vogliono cogliere la vita nella sua totalita Quando Guardini pubblica Die Lebensalter (Le Á della vita), eta ha 68 anni e sa di essere ormai vecchio. Un vecchio straordinariamente ricco di opere e di esperienze, che ha scritto quasi una biblioteca intera in cui si trovano vari scritti teologici, filosofici o di critica letteraria, che si intrecciano in modo veramente unico. Offre la saggezza della sua vecchiaia ripercorrendo l'intera vita dell'essere umano, dal concepimento alla morte, con una particolare attenzione alle «crisi» che fanno da cerniera tra una fase e l'altra: la crisi della crescita, la crisi legata all'esperienza, la crisi del limite e la crisi del distacco. Sono quattro forme specifiche del passaggio, in cui bisogna uscire dal mondo sicuro e attraver si possa arrivare alla terra prosare le prove e le paure, perche Á e della saggezza. messa della maturita  la tesi inizia con la presentazione Ecco perche mano Guardini e della sua figura della vita di Ro- (I capitolo). Solo successiva- mente si entra nel suo pensiero aperto e ancorato nella vita, con Á e delle singole crisi che le il quale affronta il tema delle varie eta collegano (II capitolo). Infine, sapendo umilmente riconoscere con H.U. von Balthasar la grandezza di chi non ha «eretto un'architettura vana ai margini della storia», bensõÁ «ricoveri per intere generazioni» e una «casa» che «sta sulla roccia», si intende suggerire, insieme a Guardini, alcune indicazioni in vista di una teoÁ del soggetto morale, la Á attenta alla storicita logia morale piu quale traduce quell'amore di Cristo che ci spinge verso la vita in abbondanza (III capitolo). «Il nostro tempo», scrive Guardini in una delle sue Lettere dal Á dato come un terreno sul quale noi stiamo, lago di Como, «ci e come un compito che dobbiamo portare a compimento. E in Á un pasfondo non desideriamo nient'altro. Il nostro tempo non e saggio superficiale che percorriamo. Il nostro tempo avvolge noi stessi. Noi stessi siamo il nostro tempo!» Pensare la propria vita dall'origine ± non solo in senso temporale, ma anche essenziale ± e poi nell'arco del tempo, porta necessariamente alla conclusioÁ «dato» a se Â. ne che nessuno ha deciso d'essere, bensõÁ ciascuno e Qui l'uomo moderno si ribella, non vuole essere imprigionato, Á prepotente scavalca vuole essere libero. La sua soggettivita  devo sottomettermi se ogni dato oggettivo e si chiede «perche posso decidere tutto»? Guardini conosce bene i rischi dell'ideali- EIRAV 319 smo tedesco e del pensiero del soggetto di Kant, che hanno portato frutti come liberalismo, relativismo e secolarizzazione. Di fronte a questa situazione, aggravata dalle due guerre mondiali, egli non si arrende, ma porta qualcosa di nuovo: il che rispecchia la tensione vitale approvato dalla sua dagogico-educativa. metodo prassi pe- Guardini ha scommesso sulla formazione Á, che non si inventa ma si della persona in relazione alla verita scopre e si accetta. Paradossalmente, qui sta il realismo di Guardini e il suo amore Á pronte, ma offre la per il concreto-vivente. Non offre ricette gia chiave per entrare nel mistero della vita; in particolare attraverso Á dell'«accettazione». Nella convinzione che quando l'uomo la virtu Á e quando rinuncia ad essere diverso da si accoglie cosõÁ come e Á allora la vita non diventa piu Á una prigione da cui quello che e  un paradiso in cui bisogna divertirsi al massibisogna uscire, ne mo, bensõÁ un dono, un luogo d'incontro che fa crescere. Tizzoni Don Emanuele (Diocesi di Tortona) Á «LA VERITA COINVOLGENTE DI DIO. LA RIFLESSIONE DI È RGEN WERBICK JU SUL MONOTEISMO CRISTIANO» (Relatore: Prof. Don Giuseppe Noberasco) Il teologo cattolico Ju È rgen Werbick, successore di Johann-BapÁ di tist Metz alla cattedra di teologia fondamentale dell'universita Mu È nster, propone un'interessante riflessione sul monoteismo Á maturi, Un Dio cristiano. A partire da uno dei suoi testi piu coinvolgente (2010), e analizzando buona parte della sua produ- zione teologica, la tesi ha cercato di evidenziare gli elementi di Á del pensiero di Werbick e di approfondirne i nodi teooriginalita retici risultanti. Il confronto con il contesto culturale post-moderno, complesso e Á di plurale, pone all'attenzione della teologia il tema dell'unicita Á dispotica Dio, spesso intesa come espressione di una mentalita e violenta nella gestione del sacro e della dimensione religiosa. A Á si intreccia la questione del rapporto tra la verita Á e la storia: cio si tratta di comprendere in quale misura l'apporto dell'umano Á divina. Werbick prende in partecipa al determinarsi della verita considerazione le istanze politeistiche post-moderne di Jan Assmann e di Odo Marquard, che avanzano il principio della vivibiÁ del mondo plurale, senza prese di posizione ne  determinalita zioni, sia da parte di Dio che da parte dell'uomo. Quindi, 320 avvalendosi della critica di Nietzsche, fissa i punti fondamentali sui quali il pensiero della fede deve indagare per rilanciare la Á del Dio biblico-cristiano. Infine il riferimento ad Anselcredibilita mo delinea la forma essenziale secondo la quale va intesa la Á di Dio, come questione vitale caratterizzata dal movimenverita to, dalla sorpresa e dall'eccedenza. Nel dispiegarsi di questo confronto religioso e culturale con la Á, Werbick si appoggia alle due correnti teologiche post-modernita Á hanno segnato la sua formazione: l'istanza trascendenche piu tale di Rahner e la prospettiva mistico-politica di Metz. Dalla Á della coscienza e il riconoscimento prima apprende la centralita Á creaturale dell'uomo; dalla seconda il profilo di della positivita Á del soggetto. I limiti di entrambi vengono superati instoricita troducendo la dimensione del coinvolgimento: essa rimanda alÁe l'esistenza di un rapporto reciproco e con-costitutivo tra verita Á dell'uomo. storia, tra il donarsi di Dio e il costituirsi della liberta Attraverso la metafora del dono, ispirata alla fenomenologia francese, specialmente a quella di Marion e di Derrida, Werbick entra nel vivo dell'evento del manifestarsi di Dio e del suo essere presente nel mondo, argomentando e precisando i dinamismi del Á e storia, in forza dell'indagine sulla coinvolgimento tra verita Á Cristo e sulle valenze portata veritativa del Dio rivelato in Gesu antropologiche che essa suscita e legittima. Il pensiero di WerÁ un contributo importante alla discussione su quello che la bick e teologia contemporanea indica con l'espressione `monoteismo concreto' per indicare lo specifico della fede biblico-cristiana Á trinitaria di Dio. Il concetto di `monoteismo concreto' nell'unicita trova il suo perno nella reciproca implicazione del Divino e dell'umano, dell'infinito e del finito, del teologico, cristologicamente mediato, e dell'antropologico, affermando il pieno coinvolgimento di Dio nel mondo e nella storia, fino a raggiungere la vicenda di ogni uomo. Esso cerca di argomentare lo stretto legame tra Á un Dio trascendente di fronte al  e il per noi di Dio: non c'e l'in se quale il mondo si determina a posteriori come mera conseguenza, secondo un'immagine del Divino astratta e lontana dall'uomo Á nell'intreccio evenemenziale tra e dalla sua storia. Al contrario e Á di il Divino e l'umano che si vanno svelando e `facendo' la verita Dio e quella dell'uomo, responsabilmente coinvolto nel cammino Á buona di Dio, la quale si affida del suo rapportarsi alla volonta precisamente alle sue mani per prendere corpo, forma e crediÁ in questo mondo. bilita Il pensiero di Werbick sul `monoteismo concreto' consente di Á di Dio, il cui evento e Á il dispieapprezzare il fatto che la verita EIRAV 321 Á dell'esistente della diaconia liberante delgarsi nell'integralita l'Emmanuele (`esposizione cristologica') nella forza del suo santo Pneuma che accende la passione per il regno di Dio (`inclusione pneumatologica'), ha bisogno dell'opera e del coinvolgimento degli uomini che vivono in questo mondo. CosõÁ Á non appare piu Á lontana, dispoÁ una realta il mistero di Dio Trinita nibile esclusivamente alle speculazioni alte e dotte degli addetti Á, esso ai lavori nel campo della teologia e della filosofia. In verita Á il dono di una prossimita Á salvifica e illuminante, densa di sore prese e di futuro, e si esprime come la storia di vita e di amore concreto che, in forza della sua ricchezza infinita, investe il mondo e ha sempre qualcosa di nuovo da dire e da dare a ogni uomo. BACCALAUREATI IN TEOLOGIA Arosio Marco Enrico Giovanni (Desio - MB) Baggi Stefano (Sorisole - BG) Bellinardi Giuseppe (Brescia) Brambilla Giorgio (Saronno - VA) Camesasca Giovanna (Sovico - MB) Caristo Don Gianluca (Diocesi di Pavia) Cavazzina Laura (Vimercate - MB) Cividati Alberto (Chiari - BS) Flores Solar Sr. Maria Eliana (Figlie di Sant'Anna) Giardini Emanuele (Brugherio - MB) Magnaghi Marco (Milano) McGowan Alexandra Marie (Milano) Nole Maria Carmela (Rozzano - MI) Paja Rigert (Rescaldina - MI) Parigi Roberta (ComunitaÁ Missionaria di Villaregia) Pelullo Andreina (Milano) Petrogalli Stefania (Milano) Pozzi Alfredo (Como) Recanati Andrea (Spirano - BG) Russo Angelo (Milano) Tramelli Filippo (Milano) 322 ANNUARIO ACCADEMICO 2016-2017 Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, � - ����� Milano tel. �� �� �� �� - fax �� �� ��� ��� e-mail: [email protected] www.teologiamilano.it INOIZAMROFNI - SSC Á DEL CENTRO FINALITA Dal 1995 il «Centro Studi di SpiritualitaÁ» ± fondato dalla FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale in collaborazione con la Conferenza Episcopale Lombarda, la CISM, il GIS (ora CIIS, Conferenza Italiana Istituti Secolari), l'USMI ± opera per «favorire il confronto tra teologi e operatori pastorali sui temi relativi alla formazione spirituale del cristiano». Esso ha sviluppato la propria attivitaÁ su una duplice linea: da una parte l'offerta di una solida formazione nel campo della spiritualitaÁ, dall'altra il confronto e l'approfondimento teorico. Per l'anno accademico 2016-2017, l'offerta formativa si propone su un duplice livello: ± un corso biennale di studi (ad anni alterni) ± aperto a laici, religiosi, sacerdoti ± che mira a fornire una formazione di base nel campo teologico-spirituale, al termine del quale puoÁ essere conseguito un ``Diploma in spiritualitaÁ''; Il confronto e l'approfondimento teorico trovano realizzazione in: a) una giornata di studio ± aperta a tutti ± che quest'anno (12 gennaio 2017) saraÁ dedicata al tema «Essere cittadini. QualitaÁ spirituale e qualitaÁ civile»; b) un corso residenziale estivo (10-13 luglio 2017); c) tre collane di testi ± pubblicate dalla editrice Glossa ± che si propongono di offrire a un pubblico piuÁ vasto i frutti del lavoro di ricerca e di insegnamento del «Centro». 325 Á AUTORITA PRESIDE Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI DIRETTORE Dr. Don ANTONIO CESARE MONTANARI MEMBRI CONSIGLIO DI DIREZIONE Dr. Mons. PIERANGELO SEQUERI, Preside Dr. Don ANTONIO CESARE MONTANARI, Direttore Sr. GERMANA CONTERI, Rappresentante USMI Lombardia Don GIGI DI LIBERO, Rappresentante CISM Lombardia Prof.ssa ISIDORA CASTENETTO, Rappresentante CIIS Lombardia S. Ecc.za MONS. LUIGI STUCCHI, Delegato della C.E.L. Prof. Mons. SILVANO MACCHI, Segretario 326 DEL INOIZAMROFNI - SSC PROFESSORI COMO Don GIUSEPPE Laureato in Giurisprudenza e in Teologia; svolge il corso di «Teologia spirituale - I»; abita a Venegono Inf. (VA) - Seminario Arcivescovile Pio XI (21040) - tel. 0331/867111; [email protected] MACCHI Mons. SILVANO Licenziato in Teologia; svolge il corso di «La preghiera cristiana»; abita a Milano - Via dei Cavalieri del Santo Sepolcro, 3 (20121) tel. 02/863181; [email protected] MAIER Don ROBERTO Licenziato in Teologia; svolge il corso di «Parola poetica ed esperienza spirituale»; abita a Sesto San Giovanni (MI) - Via Tito Savi, 21 (20099); [email protected] S. Ecc.za MARTINELLI Mons. PAOLO Laureato in Teologia; svolge il corso di «Il cammino della vocazione cristiana. Teoria teologica e discernimento pratico»; abita a Milano - Piazzale Diego Velasquez, 1 (20148) - tel. 339/ 6608762; [email protected] MONTANARI Don ANTONIO CESARE Laureato in Teologia; svolge i corsi di «Storia della spiritualitaÁ antica»; abita a Pavia - Seminario Vescovile - Via I. Menocchio, 26 (27100) - tel. 0382/22609; [email protected] ROTA SCALABRINI Mons. PATRIZIO Laureato in Filosofia e Licenziato in Scienze bibliche; svolge il corso di «SpiritualitaÁ del Nuovo Testamento»; abita a Bergamo Seminario Vescovile - Via Arena, 11 (24129) - tel. 035/286111; [email protected] 327 NORME PER GLI STUDENTI DEL BIENNIO DI SPIRITUALITAÁ CATEGORIA DI ISCRITTI: Sono ammessi come alunni del «Centro Studi di SpiritualitaÁ» chierici, religiosi e laici. Gli alunni possono essere ordinari o uditori. Gli alunni ordinari sono coloro che in possesso di un diploma di scuola media superiore, frequentano tutti i corsi per conseguire il diploma rilasciato dal «Centro». Gli alunni uditori sono coloro che non intendono frequentare tutti corsi previsti dal programma o che non possiedono i titoli necessari per l'iscrizione come alunni ordinari. Con il consenso dei docenti interessati, sono ammessi dal Preside, sentito il Direttore del «Centro», a frequentare uno o piuÁ corsi (per un massimo di 6 corsi). Inoltre, gli alunni fuori corso sono coloro che, terminata la frequenza del biennio di studi, devono ancora sostenere alcuni esami e consegnare l'«elaborato» scritto finale. CONDIZIONI 328 E DOCUMENTI PER L'ISCRIZIONE: Per essere ammessi al Centro Studi all'atto dell'iscrizione deve essere compilato un modulo consegnato dalla Segreteria e si devono presentare i seguenti documenti: 1. fotocopia di un valido documento di identitaÁ personale; 2. fotocopia del codice fiscale; 3. fotocopia del diploma di scuola media superiore; 4. lettera di presentazione: ± per i laici una lettera di presentazione da parte di una persona ecclesiastica competente (in cui si dichiarino i motivi che inducono l'aspirante studente a frequentare il Centro Studi di SpiritualitaÁ); ± per i religiosi, i laici consacrati e per i sacerdoti il permesso scritto dell'Ordinario o del Superiore; 5. La prima parte della quota d'iscrizione da versare contestualmente all'iscrizione stessa secondo le modalitaÁ indicate dalla Segreteria. La seconda rata a saldo da versare a mezzo MAV INOIZAMROFNI - SSC elettronico. In caso di rinuncia agli studi, successiva all'inizio dell'anno accademico, l'intera quota dovraÁ comunque essere versata e non potraÁ essere rimborsata. Le iscrizioni al «Centro» devono essere fatte prima dell'inizio dell'anno scolastico. Trascorsi quindici giorni dall'inizio delle lezioni nessuna iscrizione potraÁ essere accettata dalla Segreteria se non in casi assolutamente eccezionali, previa richiesta scritta, e con l'autorizzazione del Preside o del Direttore del «Centro». NORME PER GLI ESAMI 1. Le sessioni d'esame sono tre: giugno, ottobre, febbraio, con un solo appello per ogni sessione. 2. a) Per potersi iscrivere alla sessione d'esame eÁ richiesta la frequenza ai corsi nella misura dei due terzi. b) La Segreteria esercita il controllo della regolare frequenza, mentre rimane al Professore il giudizio ultimo circa la materia. 3. a) L'iscrizione agli esami si fa nei giorni prestabiliti utilizzando le Pagine Personali Studente (PPS). b) Chi, regolarmente iscritto ad un esame intenda poi ritirarsi, deve notificarlo alla Segreteria almeno 48 ore prima del giorno fissato per l'esame tramite la propria PPS, comunicazione telefonica, e-mail o fax. In caso di inadempienza verraÁ addebitata dalla Segreteria una mora. c) L'ordine e l'orario degli esami verraÁ stabilito ed opportunamente notificato dalla Segreteria. d) Ogni esaminando deve trovarsi nell'aula d'esame mezz'ora prima che abbia inizio il proprio esame. 4. a) L'alunno puoÁ ritirarsi nel primo tempo dell'esame. b) L'alunno non puoÁ ritirarsi piuÁ di due volte dallo stesso esame. 5. a) I voti (espressi in trentesimi) sono formulati dal Docente durante l'esame e comunicati all'alunno. b) Nel caso in cui l'alunno, iniziato l'esame, preferisca non condurlo a termine si scriveraÁ sul verbale «ritirato». Nel caso in cui il docente valuti insufficiente la prova d'esame, si scriveraÁ sul verbale «non approvato». In questi due casi l'alunno ha il diritto di sostenere l'esame a partire dalla sessione suc- 329 cessiva. Nel caso in cui l'alunno non superi l'esame per tre volte, eÁ tenuto a rifrequentare il corso. 6. Gli alunni hanno due anni di tempo, successivi a quello in cui i corsi sono stati frequentati, per sostenere gli esami. Trascorso detto periodo di tempo, l'esame dei singoli corsi non potraÁ piuÁ essere dato e pertanto l'alunno dovraÁ rifrequentare il corso. 7. A partire dall'anno accademico 2011-2012, il Consiglio di FacoltaÁ ha stabilito che i seguenti corsi del Centro Studi di SpiritualitaÁ (CSS) potranno essere omologati a corsi della FacoltaÁ Teologica (previa richiesta degli alunni interessati e approvazione dei rispettivi Direttori di Sezione): a) i due corsi di ``Teologia spirituale - I'' e ``Teologia spirituale II'' (pari a 6 ECTS) del CSS potranno essere omologati al corso di ``Teologia spirituale'' (pari a 5 ECTS) del II anno del Ciclo istituzionale. b) i tre corsi base di ``Storia della spiritualitaÁ'' (antica, medievale, moderna e contemporanea) del CSS potranno essere omologati a corsi del Ciclo di specializzazione o a corsi opzionali del Ciclo Istituzionale, secondo la misura per cui due corsi del CSS (pari a 6 ECTS) equivalgono ad un corso (pari a 3 ECTS) della FacoltaÁ Teologica. 330 NORME PER IL CONSEGUIMENTO Á DEL DIPLOMA IN SPIRITUALITA I requisiti per ottenere il Diploma in SpiritualitaÁ sono: a) avere frequentato presso il «Centro» tutti i corsi prescritti ed avere superato i corrispondenti esami; b) avere composto un «elaborato» scritto finale, di almeno 20-50 pagine dattiloscritte (2000 batture per pagina) esclusa la bibliografia. La composizione dell'«elaborato» dovraÁ seguire le Norme Grafiche ed utilizzare il foglio di stile (cfr. www.teologiamilano.it). c) La valutazione finale saraÁ espressa in trentesimi secondo le seguenti percentuali: ± la media delle votazioni riportate dal candidato negli esami del biennio con incidenza del 80%; INOIZAMROFNI - SSC ± la votazione conseguita nell'«elaborato» scritto, con incidenza del 20%. d) Il Diploma in SpiritualitaÁ potraÁ essere conseguito entro cinque anni dalla frequenza, come alunno ordinario, del secondo anno di corso. NORME RIGUARDANTI L'«ELABORATO» a) A conclusione dei corsi previsti dal piano di studi si richiede la preparazione di un elaborato finale, che ha lo scopo di documentare una reale attitudine alla riflessione teologica nell'ambito della spiritualitaÁ, attraverso la comprensione del pensiero di un autore o di un tema. b) L'argomento deve essere scelto in accordo con un docente del «Centro Studi di SpiritualitaÁ». Lo studente puoÁ proporre alcuni temi che saranno valutati, precisati ed eventualmente corretti di comune accordo. A tale proposito si suggerisce di tenere conto dei propri interessi, della disponibilitaÁ di tempo, della conoscenza delle lingue e degli strumenti tecnici di cui si dispone, di eventuali competenze giaÁ acquisite. Una volta definito il tema eÁ necessario comunicare ufficialmente alla Segreteria il nome del docente e il tema scelto, compilando l'apposito modulo, controfirmato dal docente interessato. c) Il momento dell'elaborazione puoÁ iniziare verso la fine del primo anno. d) Terminato il lavoro, se ne devono consegnare in Segreteria due copie, ben rilegate e una copia in formato digitale (pdf). La Segreteria provvederaÁ a trasmettere al docente interessato e al Direttore del «Centro» una copia del lavoro. SaraÁ poi il docente a comunicare direttamente alla Segreteria, entro due mesi dalla consegna, la votazione conseguita. 331 PROSPETTO DEI CORSI DEL BIENNIO CICLICO (2016-2017) I E II aNNO (ANNO A) CSS-01 Teologia spirituale - I (Prof. Giuseppe Como) CSS-02 Storia della spiritualitaÁ antica (Prof. Antonio Montanari) CSS-03 Il cammino della vocazione cristiana. Teoria teologica e discernimento pratico (Prof. Paolo Martinelli) CSS-04 ``Insegnaci a pregare''. Fede cristiana e preghiera (Prof. Silvano Macchi) CSS-16M1 Letteratura e spiritualitaÁ: Parola poetica ed esperienza spirituale (Prof. Roberto Maier) CSS-16M2 SpiritualitaÁ del Nuovo Testamento: «La vita nello Spirito». L'identitaÁ del credente nelle lettere di Paolo. (Prof. Patrizio Rota Scalabrini) 2017-2018 (ANNO B) CSS-07 CSS-08 CSS-09 CSS-11 CSS-Mono CSS-10 332 Teologia Spirituale - II Storia della spiritualitaÁ medievale Storia della spiritualitaÁ moderna e contemporanea SpiritualitaÁ dell'Antico Testamento Arte e spiritualitaÁ Teologia della fede ed esperienza spirituale PROGRAMMA DEI CORSI PER L'ANNO ACCADEMICO 2016-2017 CSS-01. TEOLOGIA SPIRITUALE - I Prof. GIUSEPPE COMO Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS * 3 * ECTS eÁ la sigla di European Transfer System (Sistema europeo di accumulazione e trasferimenti dei crediti), cfr. supra 74s. ISROC - SSC L'obiettivo principale del corso eÁ ± in modo complementare al corso di Teologia spirituale - II ± lo studio della nozione di teologia spirituale, nel suo oggetto e nei suoi contenuti, e analogamente al corso complementare si struttura in tre moduli, che permettono un primo accostamento agli studenti che cominciano e un approfondimento ulteriore a quanti hanno giaÁ accostato la disciplina. Il corso intende favorire l'acquisizione di una considerazione piuÁ ampia, articolata e complessa, cioeÁ meno ingenua e piuÁ avveduta, del vissuto della fede, cosõÁ da riflettersi in una piuÁ consapevole riflessione sulla propria esperienza spirituale. Il primo modulo prevede una ricerca storica, la quale, prendendo le mosse dal confronto tra la ``teologia monastica'' e la ``teologia scolastica'' al suo sorgere nel XII secolo, indaga in modo sintetico alcune svolte significative nella considerazione della ``vita spirituale'' del cristiano e le modalitaÁ e i limiti attraverso i quali eÁ stato dato rilievo al ``vissuto'' del credente nell'ambito della riflessione sulla fede. Una particolare attenzione saraÁ data al dibattito recente, che nel corso dell'ultimo secolo ha portato al costituirsi prima della ``teologia ascetica e mistica'' e in seguito della ``teologia spirituale''. Il secondo modulo eÁ costituito dalla lettura e commento del testo di Giovanni Moioli, L'esperienza spirituale. Lezioni introduttive, come esempio convincente di proposta di accostamento al vissuto cristiano: ne verraÁ precisata l'impostazione metodologica e verranno illustrate le nozioni di ``uomo spirituale'', ``esperienza spirituale'' e ``comprensione teologica dell'esperienza spirituale''. Nel terzo modulo si intende offrire un approfondimento dei contenuti dell'esperienza di fede, attraverso un breve ``saggio'' di 333 studio della tematica dell'ascesi cristiana, che ne indaga i termini generali nei quali eÁ pervenuta a noi e la possibilitaÁ di una sua pertinenza e opportunitaÁ rispetto al vissuto spirituale contemporaneo. Bibliografia: G. MOIOLI, L'esperienza spirituale. Lezioni introduttive, Glossa, Milano 1992; G. CAZZULANI, Quelli che amano conoscono Dio. La teologia della spiritualitaÁ cristiana di Giovanni Moioli (19311984), Glossa, Milano 2002; G. COMO, SpiritualitaÁ per il nuovo millennio. Bollettino bibliografico di teologia spirituale, «La Scuola Cattolica» 135 (2007) 59-114; G. ANGELINI - A. MONTANARI - C. SIMONELLI - C. VAIANI, Ascesi e figura cristiana dell'agire, Glossa, Milano 2005. Á ANTICA CSS-02. STORIA DELLA SPIRITUALITA Prof. ANTONIO MONTANARI Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 Attraverso la lettura di alcune fonti letterarie piuÁ significative del cristianesimo dei primi secoli, il corso si propone di introdurre lo studente ad una prima conoscenza della SpiritualitaÁ Antica. Accostando direttamente i testi, si cercheraÁ di individuare alcuni temi emergenti della grande tradizione spirituale d'Oriente, per poter cogliere in seguito gli sviluppi che hanno segnato in maniera decisiva il profilo della spiritualitaÁ occidentale in epoca patristica. Bibliografia: 334 C. MARKUSCHIES, In cammino tra due mondi. Strutture del cristianesimo antico, Vita e Pensiero, Milano 2003; T. SÏPIDLÂõK - I. GARÁ dei Padri greci e orientali (Storia della spiriGANO, La spiritualita tualitaÁ 3/A), Borla, Roma 1983; V. GROSSI, La spiritualitaÁ dei Padri latini (Storia della spiritualitaÁ 3/B), Borla, Roma 2002; M. DIEGO SANCHEZ, Historia de la espiritualidad patrõÂstica, Editorial de espiritualidad, Madrid 1992; K. RUH, Storia della mistica occidentale, vol. I: Le basi patristiche e la teologia monastica del XII secolo, Vita e Pensiero, Milano 1995; B. MCGINN, in Storia della mistica cristiana in Occidente. Le origini (I-V secolo), Marietti, Genova 1997. Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno offer- te durante lo svolgimento del corso. Corso semestrale: 2 ore settimanali ISROC - SSC CSS-03. IL CAMMINO DELLA VOCAZIONE CRISTIANA. TEORIA TEOLOGICA E DISCERNIMENTO PRATICO Prof. PAOLO MARTINELLI ECTS 3 1. Il corso intende offrire gli strumenti necessari per comprendere il senso dinamico della vita come vocazione ed indentificare i criteri fondamentali per il discernimento pratico del cammino vocazionale. La frequenza delle lezioni e lo studio dei testi indicati permettono di acquisire familiaritaÁ con i concetti teologici fondamentali relativi alle diverse forme di vita cristiana, apprezzandone il senso cristologico, ecclesiologico e antropologico. 2. Le lezioni affronteranno nella prima parte un percorso storico sul senso della vocazione nella coscienza ecclesiale, con particolare riferimento alle acquisizioni magisteriali del concilio Vaticano II e al successivo dibattito postconciliare. Qui si cercheraÁ anche di mostrare l'incidenza sul concetto e sulla pratica del discernimento vocazionale dei cambiamenti paradigmatici in atto nel nostro tempo. SaraÁ posta specifica attenzione al dibattito teologico circa la relazione tra le diverse forme vocazionali in riferimento alla vocazione universale alla santitaÁ, affermata da Lumen Gentium cap. V. Successivamente, nella seconda parte del corso, verranno proposti in modo sistematico gli elementi antropologici fondamentali messi in campo dal tema della vocazione, ossia la libertaÁ del soggetto e l'identitaÁ vocazionale, iscritta nella triplice polaritaÁ ``spirito-corpo'', ``uomo-donna'', ``individuo e comunitaÁ''. Inoltre, nella terza parte, si cercheraÁ una fondazione sistematica della vocazione nell'evento di Cristo, quale ``universale concreto e personale'', in cui la stessa struttura antropologica eÁ portata al suo compimento, secondo la prospettiva delineata in Gaudium et Spes 22. La parte finale del corso saraÁ dedicata alla illustrazione dell'amore come destinazione originaria dell'uomo e criterio fondamentale di discernimento vocazionale, insieme alla identificazione del senso dei 335 cosiddetti ``consigli evangelici'', sia come realtaÁ intrinseca alla vita del battezzato (Lumen Gentium 39.42), sia come elementi caratterizzanti la vita consacrata (Lumen Gentium 43-47). 3. Il corso si svolgeraÁ sostanzialmente con il metodo della lezione frontale; la quale faraÁ riferimento ad alcune slides successivamente fornite agli studenti, sia per l'analisi di alcuni testi della tradizione spirituale e del magistero della Chiesa sul tema della vocazione, sia per proporre alcune sintesi interpretative delle tematiche proposte. Nell'affronto di alcuni temi specifici verraÁ raccomandata la lettura previa di uno o piuÁ articoli che faciliti la comprensione della lezione. In ogni lezione eÁ previsto uno spazio adeguato per la discussione dei contenuti proposti. Bibliografia: H.U. VON BALTHASAR, Gli stati di vita del cristiano, Jaca Book, Milano 1984; ID., La vocazione cristiana. Un percorso attraverso la Regola di san Basilio, Jaca Book, Milano 2003; P. MARTINELLI, Vocazione e stati di vita del cristiano. Riflessione sistematica, Laurentianum, Roma 2001; P. MARTINELLI - A. SCHMUCKI, FedeltaÁ e perseveranza vocazionale in una cultura del provvisorio. Modelli di lettura e proposte formative, EDB, Bologna 2014; P. MARTINELLI (ed.), La vita Consacrata nella Chiesa. Vangelo - Profezia Speranza, Glossa, Milano 2016 (in press). Altra bibliografia saraÁ fornita durante lo svolgimento del corso. CSS-04. ``INSEGNACI A PREGARE'': FEDE CRISTIANA E PREGHIERA Prof. SILVANO MACCHI Corso semestrale: 2 ore settimanali 336 ECTS 3 L'obiettivo del corso eÁ quello di raccordare due tratti elementari dello Spirito (cristiano): la preghiera da un lato e il pensare (la teologia, la riflessione, l'analisi critica) dall'altro. La preghiera, eÁ noto, eÁ il «caso serio della fede» (K. Rahner, W. Kasper), il test piuÁ univoco della veritaÁ della fede cristiana. In tal senso essa eÁ l'atto religioso essenziale simpliciter; lo eÁ in quasi tutte le religioni, lo eÁ a titolo significativo nella fede cristiana. Tanto essenziale, fondamentale e necessario che la preghiera eÁ il gesto con il quale sta oppure cade la fede stessa e dunque ISROC - SSC rappresenta il criterio piuÁ sicuro per dire chi eÁ il cristiano: il cristiano eÁ uno che prega. Certo, l'atto della preghiera non esaurisce l'atto del credere e tuttavia esso eÁ il segno efficace del credere. Ma cos'eÁ preghiera? E che senso ha la preghiera? Essa eÁ molto complessa da definire, talmente diverse sono le sue forme (adorazione, lectio, confessio, lode, ringraziamento, domanda, intercessione, supplica) e le occasioni che la producono (famiglia, affetti, lavoro, chiesa, liturgia, prova, ariditaÁ, sofferenza, malattia, morte). Diverso eÁ anche il modo di intenderla da parte di molti cristiani, che cosõÁ, non raramente, si esprimono: ``parlo con Dio'', ``penso spesso a Dio nella mia giornata''. Forse non si pensa proprio a Dio, ma a qualche cosa di meno; si pensa a se stessi, si riflette dunque. Appunto questo pensiero eÁ da molti inteso come una preghiera. Le difficoltaÁ circa la preghiera non sono soltanto di oggi; sono di sempre. Come eÁ attestato dalla richiesta che i discepoli rivolgono a GesuÁ, di insegnare loro a pregare; la richiesta introduce il Padre nostro nel vangelo di Luca (cfr. Lc 11,1-4). I discepoli, certo, conoscevano molte preghiere; avevano consuetudine con i Salmi e con tutte le altre formule della tradizione giudaica. E tuttavia confessano di non saper pregare; cosõÁ eÁ per tutti, da che mondo eÁ mondo. Attraverso la sua testimonianza, assai piuÁ che attraverso una scuola, GesuÁ divenne per loro maestro di preghiera. Dopo una introduzione di carattere generale che riprende sistematicamente i `nodi' moderni e contemporanei della preghiera (ambiguitaÁ, difficoltaÁ, sospetti, inutilitaÁ, rarefazione del pregare specie nell'epoca del disincanto del mondo), il corso si inoltreraÁ in una indagine biblica sulla preghiera, con speciale riferimento al modello per eccellenza della preghiera cristiana (il Padre nostro) cosõÁ come vissuto e insegnato da GesuÁ. Del Padre nostro verraÁ offerto un commento teologico-spirituale. A procedere dal Padre nostro, il corso si soffermeraÁ su alcune questioni specifiche quali: preghiera di ogni giorno e preghiera nei momenti della prova; interioritaÁ ed esterioritaÁ della preghiera; preghiera tra solitudine e ricerca di fraternitaÁ. Bibliografia scelta: SANT'AGOSTINO, Lettera 130 (a Proba), in ID., Le lettere II (124184A), vol. XXII, CittaÁ Nuova, Roma 19962, 73-109; G. ANGELINI, Svegliare l'aurora. Introduzione alla preghiera, Centro Ambrosia- 337 no, Milano 1995; H.U. VON BALTHASAR, Nella preghiera di Dio, Jaca Book, Milano 1997; K. BARTH, La preghiera. Commento al Padre nostro, Claudiana, Torino 2013; O. CULMANN, La preghiera nel Nuovo Testamento,. Una risposta alle domande odierne, Claudiana, Torino 1995; G. GRESHAKE, Vivere nel mondo. Questioni fondamentali della spiritualitaÁ cristiana, Queriniana, Brescia 2016; C. FABRO, La preghiera nel pensiero moderno, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1983; R. GUARDINI, Introduzione alla preghiera, Morcelliana, Brescia 200910; ID., La preghiera del Signore. Il Padre nostro, Morcelliana, Brescia 2009; LUTERO, Il Padre nostro spiegato ai semplici laici, Claudiana, Torino 1982; B. MAGGIONI, Padre nostro, Vita e Pensiero, Milano 1997; G. MOIOLI, Temi cristiani maggiori, a cura di D. CASTENETTO, Glossa, Milano 19922, 69-108; G. MORETTO (ed.), Preghiera e filosofia, Morcelliana, Brescia 1991; K. RAHNER, NecessitaÁ e benedizione della preghiera, Queriniana, Brescia 1994; H. SCHUÈRMANN, Padre nostro. La preghiera del Signore, Jaca Book, Milano 1983; S. WEIL, Padre nostro, Castelvecchi, Roma 2015. Saranno fornite dispense a cura del docente. Ulteriore bibliografia verraÁ segnalata durante lo svolgimento del corso. CSS-16M1. PAROLA POETICA ED ESPERIENZA SPIRITUALE Prof. ROBERTO MAIER Corso semestrale: 2 ore settimanali 338 ECTS 3 1. Obiettivo del corso eÁ fornire gli strumenti per svolgere e approfondire una riflessione teologica sui protocolli del linguaggio dell'esperienza spirituale. La presenza e la resistenza dell'intonazione poetica segnala una possibilitaÁ singolare di comprendere cosa significhi parlare di Dio, fare esperienza di Dio dicendo, parlando, scrivendo di lui. Prendendo contatto con alcuni testi del Novecento gli studenti sono poi invitati ad individuare, con competenza letteraria e intelligenza teologica, l'affiorare nel linguaggio poetico della questione di Dio e della sua nominazione. 2. Il corso tenta anzitutto di definire cosa sia la poesia, questione tutt'altro che evidente. Si eviteraÁ di considerare il poetico come attivitaÁ umana eccezionale (frutto del genio artistico o di esperienze eccentriche); l'interesse principale eÁ la sua esistenza e, per alcuni versi, imprescindibilitaÁ nel linguaggio dell'uomo: eÁ il ISROC - SSC linguaggio umano ± fuori e dentro i componimenti in versi ± ad essere poetico. La presenza della poesia, la sua resistenza nei secoli, il suo rapporto complesso con la filosofia (dalla ``scomunica'' platonica in poi) segnala che qualche cosa avviene, che un senso si daÁ, al confine del linguaggio. Questo attuarsi del senso interpella anche la teologia spirituale: se il suo oggetto principale eÁ l'esperienza, tuttavia l'accesso ad essa eÁ pur sempre linguistico, cosõÁ come linguistica eÁ l'elaborazione teologica. Tale accesso evidenzia un continuo ricorso alla poesia all'interno dei testi spirituali, che si tratti di preghiere, di riflessioni, di narrazioni. Scopo del corso eÁ ricercarne le ragioni e i protocolli, superando il facile (e talvolta retorico) ricorso all'idea di insufficienza delle parole di fronte al mistero divino. L'analisi del linguaggio poetico ne scomporraÁ le componenti, mostrandone di volta in volta il profilo antropologico e il profilo teologico. (1) Nella prima parte si cercheraÁ di comprendere il processo del linguaggio e il suo compiersi nell'esperienza spirituale. Perche l'uomo parla? Perche l'uomo che parla scrive? In che senso possiamo leggere il concetto di parola superando il mito di una catalogazione del reale, di un appuntarsi delle parole agli oggetti con il fine di riprodurli? Che cosa significa che GesuÁ si definisce Logos divino? Che ruolo specifico ha la parola nell'esperienza del credere? (2) La seconda parte si occuperaÁ dello specifico del poetico a partire dalle sue tecniche: l'uso della metafora, il ritmo, la rima. Tali strumenti fanno il ``difficile'' della poesia: nel loro esercizio il linguaggio pone il proprio limite, disegna il proprio confine. Ma lo specifico della poesia non risiede solo nelle sue tecniche, ma pure nei suoi metodi: il raccoglimento, l'attenzione. Tecniche e metodi che anche l'esperienza spirituale (e persino l'esperienza della preghiera) riconosce come suoi. Il confronto tra parola poetica ed esperienza spirituale giunge al suo culmine nella comprensione dell'idea di ispirazione che accomuna entrambe e che sembra dire la veritaÁ di entrambe. (3) Per ciascuno dei temi sopra elencati si affiancheranno dei testi poetici (in particolare della poesia italiana del Novecento). Il corso termineraÁ con l'analisi di alcune opere di Giorgio Caproni. 3. Il corso si svolge attraverso lezioni frontali. Gli studenti saranno coinvolti nella lettura dei testi poetici e nella loro interpretazione. La valutazione avverraÁ attraverso un esame orale diviso in 339 due parti: una ripresa degli argomenti trattati e l'interpretazione di uno dei testi letti insieme a discrezione dello studente. In alternativa lo studente potraÁ presentare un elaborato scritto di almeno 15 cartelle su un testo poetico spirituale precedentemente concordato con il docente e saraÁ valutato su questo. Bibliografia: C. SINI, La scrittura e il debito. Conflitto tra culture e antropologia, Jaca Book, Milano 1992; J.-L. NANCY, ReÂsistance de la poeÂsie, William Blake & Co., Bordeaux 2004 (eÁ in corso la pubblicazione in lingua italiana); H. BREMOND, Preghiera e poesia, Edizioni di storia e letteratura, Roma 2010; J.-P. JOSSUA, La letteratura e l'inquietudine dell'assoluto, Diabasis, Reggio Emilia 2005; K. RAHNER, Letteratura e cristianesimo, San Paolo, Milano 2014; C. CAMPO, Gli imperdonabili, Adelphi, Milano 1987. Altre fonti bibliografiche verranno suggerite durante lo svolgimento del corso. Alcuni testi poetici saranno consegnati durante lo svolgimento del corso. Á CSS-16M2. «LA VITA NELLO SPIRITO». L'IDENTITA DEL CREDENTE NELLE LETTERE DI PAOLO Prof. PATRIZIO ROTA SCALABRINI Corso semestrale: 2 ore settimanali ECTS 3 I. Il corso si propone di offrire agli studenti la conoscenza di alcune linee fondamentali del progetto di esistenza cristiana o ``vita nello Spirito'' attestato nel Nuovo Testamento e in particolar modo negli scritti paolini. Si prefigge inoltre di assicurare un accostamento ai testi piuÁ significativi attraverso un'esegesi essenziale, quasi a lectio cursiva. II. Il corso prospetta brevemente la varietaÁ di percorsi di spiritualitaÁ offerti nel Nuovo Testamento, mostrandone i tratti unificanti e i fondamentali elementi distintivi. Successivamente il corso si concentra sulla presentazione del discorso paolino circa la vita spirituale del credente in Cristo. Le articolazioni piuÁ precise sono le seguenti: 1. La signoria di Cristo GesuÁ, fondamento dell'esperienza spirituale. 2. Il rapporto filiale con Dio. 340 3. Il cammino secondo lo Spirito. 4. L'essere in Cristo: vita spirituale, corporeitaÁ e responsabilitaÁ nella storia. 5. ``Chiamati alla comunione'': edificazione della comunitaÁ. 6. La speranza e la dimensione escatologica della vita cristiana. Bibliografia: ISROC - SSC B. MAGGIONI - F. MANZI, Lettere di Paolo, Cittadella, Assisi, 2005; A. PITTA, Per me il vivere eÁ Cristo. Itinerario spirituale con san Paolo, Paoline Editoriale Libri, Milano 2009; S. ROMANELLO, L'identitaÁ dei credenti in Cristo secondo Paolo, EDB, Bologna 2011; M. MAZZEO, SpiritualitaÁ nel Nuovo Testamento. Ascolto e sequela (Corso di teologia spirituale 3), EDB, Bologna 2011; P. GRECH, SpiritualitaÁ del Nuovo Testamento (Studi Biblici 171), Paideia, Brescia 2013; L. FANIN, La spiritualitaÁ del Nuovo Testamento. Un cammino per il credente (Dabar-Logos-Parola), Edizioni Messaggero, Padova 2014. 341 CORSO RESIDENZIALE LUGLIO 2017 Nel contesto dell'antico complesso monastico di Marola ± localitaÁ del Comune di Carpineti (RE) ± del sec. XI immerso in un bosco di castagni all'altitudine di 807 metri, dal 10 al 13 luglio 2017 il «Centro» propone un corso residenziale di quattro giorni. Il programma prevede, oltre ai momenti di studio e di riflessione comune (per un totale di circa 25 ore scolastiche), momenti di preghiera, di studio personale, di incontro a gruppi. Il corso eÁ aperto a tutti (sacerdoti, religiose/i e laici) ed eÁ a numero chiuso. La frequenza al Corso residenziale offre anche la possibilitaÁ di sostenere presso la Sede della FacoltaÁ Teologica dell'Italia Settentrionale, nei mesi successivi, un esame conclusivo che potraÁ essere riconosciuto come corso nel biennio di studi del Centro Studi di SpiritualitaÁ o come corso opzionale nel piano di studi del Ciclo Istituzionale. Le domande di iscrizione si ricevono presso la Segreteria del Centro Studi di SpiritualitaÁ, Via dei Cavalieri del S. Sepolcro, 3 - 20121 Milano, a partire da martedõÁ 4 aprile fino a venerdõÁ 9 giugno 2017. Ulteriori dettagli sul tema e sul costo verranno forniti in un depliant ad hoc. 342 QUOTE SCOLASTICHE ± Alunni ordinari ± Alunni uditori: per ogni corso semestrale (fino a 3 corsi) Iscrizione Iscrizione ad ogni singolo esame ± Alunni fuori corso ± Mora per mancato preavviso di rinuncia ad esame e 360,00 » » » » » 100,00 45,00 10,00 110,00 15,00 RILASCIO DEI DOCUMENTI ± Certificati: semplici (d'iscrizione o frequenza) di grado o con voti ± Diploma in SpiritualitaÁ » 7,00 » 10,00 » 30,00 EIRAV - SSC N.B.: Le domande di iscrizione verranno accolte solo se corredate dalla attestazione del pagamento di una prima rata effettuato secondo le indicazioni della Segreteria. La seconda rata (variabile in base alle specifiche di ogni singola iscrizione) perverraÁ al domicilio dei singoli studenti a mezzo M.Av. nei mesi successivi all'iscrizione. Si ricorda che in caso di mancato pagamento della seconda rata verranno invalidati tutti gli atti accademici dell'Anno Accademico in corso. In caso di rinuncia agli studi (si richiede lettera scritta), successiva all'inizio dell'anno accademico, le quote dovranno comunque essere pagate e non potranno essere rimborsate. L'Ufficio Amministrazione si riserva la facoltaÁ di apportare variazioni al presente regolamento qualora lo ritenesse opportuno. ORARIO DELLE LEZIONI Á Á 1ã ora 2ã ora 3ã ora GIOVEDI-VENERDI 9.15 - 10.00 10.05 - 10.50 10.55 - 11.40 4ã ora 5ã ora 6ã ora 11.45 - 12.30 14.25 - 15.10 15.15 - 16.00 IL PRESIDE - IL DIRETTORE Il Preside e il Direttore ricevono su appuntamento. 343 ORARIO DELLA SEGRETERIA La Segreteria eÁ aperta il giovedõÁ dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00. ORARIO DELLA BIBLIOTECA La Biblioteca eÁ aperta tutti i giorni feriali ± escluso il sabato ± con orario da verificare secondo il Calendario Accademico. N.B.: Per accedere alla Biblioteca eÁ necessario esibire il tesserino di riconoscimento. 344 CALENDARIO 2016-2017 SETTEMBRE 2016 1 G 2 V 3 S OTTOBRE 2016 1ë Appello Esami f Sessione Autunnale ÐÐ + 4 D XXIII dell'anno 5 6 7 8 9 10 L M M G V S 12 13 14 15 16 17 L M M G V S 19 20 21 22 23 24 L M M G V S 26 27 28 29 30 L M M G V f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ (*) ____________ (*) Termine iscrizioni on-line e allo sportello 346 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 10 11 12 13 14 15 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 17 18 19 20 21 22 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 24 25 26 27 28 29 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ (1) + 23 D XXX dell'anno + 25 D XXVI dell'anno f 3 4 5 6 7 8 + 16 D XXIX dell'anno + 18 D XXV dell'anno ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Autunnale ÐÐ + 9 D XXVIII dell'anno + 11 D XXIV dell'anno f 1 S + 2 D XXVII dell'anno + 30 D XXXI dell'anno 31 L ÐÐ ____________ (1) Inizio Anno Accademico NOVEMBRE 2016 DICEMBRE 2016 * 1 M Tutti i Santi * 2 M Comm. Defunti 3 G 4 V 5 S Lezione ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 14 15 16 17 18 19 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 21 22 23 24 25 26 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ (|) + 13 D XXXIII dell'anno + 20 D Cristo Re + 27 D I d'Avvento 28 L 29 M 30 M ÐÐ ÐÐ ÐÐ 5 L 6 M ÐÐ ÐÐ 9 V 10 S ÐÐ ÐÐ 12 13 14 15 16 17 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione (S. Messa) ÐÐ ÐÐ 19 20 21 22 23 24 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 27 28 29 30 31 M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ * 7 M S. Ambrogio * 8 G Immacolata Concez. + 11 D III d'Avvento + 18 D IV d'Avvento + 25 D Natale del Signore * 26 L S. Stefano EIRAV - SSC L M M G V S Lezione ÐÐ ÐÐ + 4 D II d'Avvento + 6 D XXXII dell'anno 7 8 9 10 11 12 1 G 2 V 3 S ____________ (|) Consiglio di Direzione e dei Professori 347 GENNAIO 2017 + FEBBRAIO 2017 1 D S. Madre di Dio 2 3 4 5 L M M G ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 7 S ÐÐ * 6 V Epifania di N.S. + 8 D Battesimo di GesuÁ 9 10 11 12 13 14 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ 16 17 18 19 20 21 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 23 24 25 26 27 28 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ Giornata di Studio ÐÐ ÐÐ + 15 D II dell'anno 30 L 31 M 6 7 8 9 10 11 L M M G V S 13 14 15 16 17 18 L M M G V S 20 21 22 23 24 25 L M M G V S f 1ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ + 5 D V dell'anno f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ (|) + 12 D VI dell'anno f ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ (2) f ÐÐ ÐÐ ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Invernale ÐÐ + 26 D VIII dell'anno 27 L 28 M ÐÐ ÐÐ ÐÐ 1ë App. Sess. Inv. ____________ (2) Termine 1ë Semestre 348 M G V S + 19 D VII dell'anno + 22 D III dell'anno + 29 D IV dell'anno 1 2 3 4 ____________ (|) Consiglio di Direzione e dei Professori MARZO 2017 M G V S Ð Ð Le Ceneri Lezione (3) ÐÐ ÐÐ 6 7 8 9 10 11 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 13 14 15 16 17 18 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 20 21 22 23 24 25 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 27 28 29 30 31 L M M G V ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ + 5 D I di Quaresima + 12 D II di Quaresima + 19 D III di Quaresima + 26 D IV di Quaresima 1 S ÐÐ 3 4 5 6 7 8 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione (S. Messa) ÐÐ ÐÐ 10 11 12 13 14 15 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 18 19 20 21 22 M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 24 L ÐÐ 26 27 28 29 ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ + 2 D V di Quaresima + 9 D Le Palme + 16 D Pasqua di Ris. * 17 L dell'Angelo + 23 D II di Pasqua * 25 M Ð Ð M G V S EIRAV - SSC 1 2 3 4 APRILE 2017 + 30 D III di Pasqua ____________ (3) Inizio 2ë Semestre 349 MAGGIO 2017 * 1 L S. Giuseppe Lav. 2 3 4 5 6 M M G V S ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 8 9 10 11 12 13 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 15 16 17 18 19 20 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ 22 23 24 25 26 27 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ Lezione ÐÐ ÐÐ + 7 D IV di Pasqua + 14 D V di Pasqua + 21 D VI di Pasqua + 28 D Ascensione 29 L 30 M 31 M ÐÐ ÐÐ ÐÐ ____________ (|) Consiglio di Direzione e dei Professori 350 GIUGNO 2017 1 G Lezione 3 S ÐÐ * 2 V ÐÐ (4) + 4 D Pentecoste (|) 5 6 7 8 9 10 L M M G V S 12 13 14 15 16 17 L M M G V S 19 20 21 22 23 24 L M M G V S 26 27 28 29 30 L M M G V f ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ (5) + 11 D SS. TrinitaÁ f ÐÐ ÐÐ 1ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ + 18 D Corpus Domini f ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ + 25 D XII dell'anno f ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Estiva ____________ (4) Termine Anno Accad. (5) Inizio esami sessione estiva LUGLIO 2017 1 S ÐÐ 3 4 5 6 7 8 ÐÐ 2ë Appello Esami Sessione Estiva ÐÐ + 2 D XIII dell'anno L M M G V S f + 9 D XIV dell'anno Corso 10 L 11 M Residenziale 12 M Centro Studi 13 G SpiritualitaÁ 14 V 15 S f ÐÐ ÐÐ + 16 D XV dell'anno 17 18 19 20 21 22 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 24 25 26 27 28 29 L M M G V S ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ ÐÐ 31 L ÐÐ + 23 D XVI dell'anno EIRAV - SSC + 30 D XVII dell'anno 351 PUBBLICAZIONI A CURA Á DEL CENTRO STUDI DI SPIRITUALITA COLLANA «SAPIENTIA» 1. A. BERTULETTI - E.L. BOLIS - C. STERCAL, L'idea di spiritualitaÁ, Glossa, Milano 1999. 2. C. VAIANI, Vedere e credere. L'esperienza cristiana di Francesco d'Assisi, Glossa, Milano 20083. 3. UGO DI S. VITTORE, De arra anime. L'inizio del dono, a cura di M. FIORONI, Glossa, Milano 2000. 4. G. ANGELINI - M.I. ANGELINI - P. SEQUERI - A. VALLI, Cammini di perfezione cristiana. Modelli definitivamente superati?, Glossa, Milano 2001. 5. P. SEQUERI, Sensibili allo Spirito. Umanesimo religioso e ordine degli affetti, Glossa, Milano 20082. 6. G. TRABUCCO, La veritaÁ della fede. Spunti di teologia spirituale, Glossa, Milano 2001. 7. AGOSTINO DI IPPONA, L'umiltaÁ dall'amore. Il commento alla lavanda dei piedi nelle omelie 55-59 sul vangelo di Giovanni, a cura di A. MONTANARI, Glossa, Milano 2002. 8. I. CASTENETTO - A. MARGARITTI - A. PIOVANO, La qualitaÁ della preghiera cristiana, Glossa, Milano 20082. 9. CAMILLA BATTISTA DA VARANO, La puritaÁ di cuore, a cura di C.G. CREMASCHI, Glossa, Milano 2002. 10. La Via Crucis di San Leonardo di Porto Maurizio, a cura di C. VAIANI, Glossa, Milano 2003. 11. F. FENELON, Dialoghi sulla eloquenza, a cura di F. CAPPA, Glossa, Milano 2003. 12. P. ROTA SCALABRINI - P. SEQUERI - C. STERCAL, L'umiltaÁ cristiana, Glossa, Milano 2004. 13. RUPERTO DI DEUTZ, Mite e umile di cuore. I libri XII e XIII del ``De gloria et honore Filii hominis. Super Matthaeum'', a cura di A. MAGOGA, Glossa, Milano 2004. 14. ANONIMO CISTERCIENSE DEL XII SECOLO, Dulcis Iesu memoria, a cura di M. FIORONI, Glossa, Milano 2004. 15. MARIA CECILIA BAIJ, Trattati sopra il cuore amantissimo di GesuÁ Christo Redentor nostro, a cura di A. VALLI, Glossa, Milano 2004. 16. G. ANGELINI - J.-CH. NAULT - R. VIGNOLO, Accidia e perseveranza, Glossa, Milano 2005. 352 EIRAV - SSC 17. I. SCHUSTER, Scritti su ``La Chiesa orante'', ``La Vergine Maria'', ``La vita monastica'', a cura di I. BIFFI, Glossa, Milano 2005. 18. G. ANGELINI - E. COMBI - B. MAGGIONI - C. VAIANI, La cattiva fama della morale. Forma morale e forma spirituale: due interpretazioni concorrenti della vita cristiana?, Glossa, Milano 2005. 19. M. CHIODI - D. CORNATI - A. COZZI - S. ROMANELLO, Beatitudine e benessere. Modelli conflittuali nella ricerca della felicitaÁ?, Glossa, Milano 2005. 20. J.-B. SAINT-JURE, L'uomo spirituale, a cura di M.P. GHIELMI, Glossa, Milano 2005. 21. G. ANGELINI - A. MONTANARI - C. SIMONELLI - C. VAIANI, Ascesi e figura cristiana dell'agire, Glossa, Milano 2005. 22. P. SEQUERI, Non ultima eÁ la morte. La libertaÁ di credere nel Risorto, Glossa, Milano 20062. 23. G. COLOMBO, Due diari, a cura di I. BIFFI, Glossa, Milano 2006. 24. L.E. BOLIS - A. COZZI - A. MARGARITTI - P. ROTA SCALABRINI, Nostalgia e desiderio di Dio, Glossa, Milano 2006. 25. GERTRUDE DI HELFTA, Esercizi spirituali, a cura di SR. MARISTELLA DELL'ANNUNCIAZIONE e A. MONTANARI, Glossa, Milano 2006. 26. G. COLOMBO, SpiritualitaÁ sacerdotale, a cura di I. BIFFI, Glossa, Milano 2006. 27. ONORIO DI AUTUN, Sigillum Beatae Mariae, a cura di C. DEZZUTO, Glossa, Milano 2006. 28. Prete Serafino Morazone, Curato di Chiuso. Le prime vite e testimonianze, a cura di I. BIFFI, Glossa, Milano 2007. 29. G. ANGELINI - A. MONTANARI - P. SEQUERI - R. VIGNOLO, Conoscersi in Dio. La fede come orizzonte della conoscenza di seÂ, Glossa, Milano 2007. 30. JEAN-BAPTISTE SAINT-JURE, Vita di Gaston de Renty. Un modello di cristiano perfetto, a cura di M.P. GHIELMI, Glossa, Milano 2007. 31. E. BOLIS, «GesuÁ, amarti e farti amare». L'esperienza spirituale della beata Gertrude Comensoli, Glossa, Milano 2007. 32. MAFFEO GRASSI, Il giovane stolto e il giovane saggio, a cura di G. POLEZZO SUSTO e R. VIRANO MORA, Glossa, Milano 2007. 33. C. BETTINELLI - G. DELL'ORTO - R. FABRIS - M. PAOLINELLI - O.L. SCAÁLFARO - B. SORGE, L'evangelica via della piccolezza, a cura di C. BETTINELLI, Glossa, Milano 2007. 34. G. WALTHER, Fenomenologia della mistica, a cura di A. RADAELLI, Glossa, Milano 2008. 353 35. CHARLES DE FOUCAULD, Amorevole contemplazione e apostolato fecondo, a cura di A. FRACCARO, Glossa, Milano 20082. 36. M. ALETTI - M.I. ANGELINI - F.G. BRAMBILLA - A. MONTANARI, Accompagnamento spirituale e intervento psicologico: interpretazioni, Glossa, Milano 2008. 37. NICOLAS MALEBRANCHE, Piccole meditazioni, a cura di F. CERAGIOLI, Glossa, Milano 2008. 38. F. BOTTURI - A. MAFFEIS - P. TREMOLADA - C. VAIANI, La comunitaÁ cristiana: custode e testimone del senso, Glossa, Milano 2008. 39. C. MARTIN, Pratica della regola di San Benedetto, a cura di A. VALLI, Glossa, Milano 2009. 40. Il segreto di Mectilde de Bar, a cura di A. VALLI, Glossa, Milano 2009. 41. G. ANGELINI - G. COMO - V. MELCHIORRE - P. ROTA SCALABRINI, Le etaÁ della vita: accelerazione del tempo e identitaÁ sfuggente, Glossa, Milano 2009. 42. PASCASIO RADBERTO, La lettera di Girolamo. Un saggio di spiritualitaÁ monacale, a cura di C. DEZZUTO, Glossa, Milano 2009. 43. D. CASTENETTO - A. COZZI - U. LORENZI - S. PAGANI, La fatica del ``nuovo''. SpiritualitaÁ giovanile e responsabilitaÁ formative nel cristianesimo contemporaneo, Glossa, Milano 2009. 44. FRANcËOIS MALAVAL, Pratica facile per elevare l'anima alla contemplazione, a cura di A. RASPANTI, Glossa, Milano 2009. 45. CHARLES DE FOUCAULD, ``Stabilirci nell'amore di Dio...'' Meditazioni sul vangelo di Giovanni, a cura di A. FRACCARO, Glossa, Milano 2009. 46. D. CASTENETTO, Giovanni Moioli. Un cammino spirituale, Glossa, Milano 2009. 47. F. BOTTURI - F.G. BRAMBILLA - P. ROTA SCALABRINI - C. SIMONELÁ, Glossa, LI, Frammentazione dell'esperienza e ricerca di unita Milano 2010. 48. G. NICHETTI, ``Corrispondere a tanta misericordia''. L'esperienza spirituale di suor Marina Videmari nelle lettere a don Luigi Biraghi, Glossa, Milano 2010. 49. B. SECONDIN - L. BERZANO - G. CANOBBIO - A. MONTANARI, «Nessun idolo». Cultura contemporanea e spiritualitaÁ cristiana, Glossa, Milano 2010. 50. STEFANO DI SALLEY, Speculum novitii. Lo specchio del novizio, a cura di M. FIORONI, Glossa, Milano 2010. 51. G. BONACCORSO - G. BOSELLI - S- UBBIALI - G. ZANCHI, Il culto incarnato. SpiritualitaÁ e liturgia, Glossa, Milano 2011. 354 EIRAV - SSC 52. G. ANGELINI - E. CONTI - A. MONTANARI - F. PERUZZOTTI - P. ROTA SCALABRINI - R. VIGNOLO, Nascere e rinascere. Lo spirito come veritaÁ della carne, Glossa, Milano 2011. 53. ANONIMO CISTERCENSE DEL XIII SEC., De amoris sapore. Il ``sapore dell'amore'' nel Medioevo cistercense, a cura di M. FIORONI, Glossa, Milano 2011. 54. D. ALBARELLO - A. COZZI - G. LAITI - M. RECALCATI, Il corpo nell'esperienza cristiana. Dal culto mondano del corpo al legame ritrovato, Glossa, Milano 2012. 55. R. RAVAZZOLO, A immagine e somiglianza. Note di Basilio di Cesarea per una predicazione sulla creazione dell'uomo, Glossa, Milano 2012. 56. GREGORIO MAGNO, Commento al Cantico dei Cantici, a cura di A. MONTANARI, Glossa, Milano 2012. 57. GIROLAMO SAVONAROLA, Commento al salmo Miserere mei, Deus, a cura di C. DEZZUTO, Glossa, Milano 2012. 58. FRANCESCO PIANZOLA, ``Il libretto del pane'' Regolamento di vita interiore, a cura di A. CIAIRANO, Glossa, Milano 2012. 59. A. MONTANARI (ed.), I sensi spirituali. Tra corpo e Spirito, Glossa, Milano 2012. 60. D. ALBARELLO - G. ANGELINI - G. BORGONOVO - F.G. BRAMBILLA, «Onora il padre e la madre». L'autoritaÁ: la rimozione moderna e la veritaÁ cristiana, Glossa, Milano 2012. 61. F. BARGELLINI - E.L. BOLIS - A. COZZI - A. FABRIS - A. MONTA non venga resa vana la croce di NARI - R. VIGNOLO, «Perche Cristo». La croce nella spiritualitaÁ cristiana, Glossa, Milano 2013. 62. L. BRUNI - N. RICCARDI - P. ROTA SCALABRINI - P. SEQUERI, L'uomo spirituale e l'homo úconomicus, Glossa, Milano 2013. 63. G. COMO - M.P. GHIELMI - A. RAMINA - C. VAIANI, Temi contemporanei di spiritualitaÁ, Glossa, Milano 2014. 64. G. ANGELINI - G. NOBERASCO - C. PASSONI - S. PETROSINO - P. SEQUERI - R. VIGNOLO, Dio nel mondo. Vita dello Spirito nelle cose di ogni giorno, Glossa, Milano 2014. 65. F. PIANZOLA, ``Il mio specchio saraÁ GesuÁ''. L'itinerario e il metodo di una vita spirituale, a cura di L. CACCIABUE - A. CIAIRANO - S. CORRADO - C. STERCAL, Milano 2014, pp. XIV190. 66. D. ALBARELLO - F. BARGELLINI - C. FORMENTI - A. MONTANARI - P. SEQUERI, ``Quanto resta della notte?''. Fede e assuefazione allo stato di crisi, Milano 2014, pp. XII-144. 355 67. CHARLES DE FOUCAULD, Lettere a donne consacrate: madri, sorelle, figlie, a cura delle DISCEPOLE DEL VANGELO, Milano 2015. 68. PATRICE DE LA TOUR DU PIN, Salmi di tutti i miei tempi, a cura di G. POMA, Milano 2015. 69. D. BOSCO - D. CORNATI - R. FORNARA - A. MONTANARI - S. ROMANELLO - C. SIMONELLI - A. VALERIO, Dio al limite del silenzio. Il fascino ambiguo della mistica, Milano 2015. 70. TOMMASO DI GESUÁ, Trattato della contemplazione divina, a cura di E. ZAMBRUNO, Milano 2015. 71. A. MONTANARI - C.M. POGGI, Non c'eÁ felicitaÁ senza amici. Agostino e la cerchia delle sue amicizie, Glossa, Milano 2015. 72. C. DOGLIO - C. GIACCARDI - P. MARTINELLI - A. MONTANARI, L'io minimo e la forma cristiana. Bisogno di prossimitaÁ, fraternitaÁ secondo lo Spirito, Glossa, Milano 2016. 73. A. RAMINA - R. TOMMASI - G. TRABUCCO, L'esperienza cristiana. Percorsi di filosofia, teologia e spiritualitaÁ, Glossa, Milano 2016. 74. D. ALBARELLO - L. ALICI - G. ANGELINI - I. GUANZINI - R. VIGNOÁ». L'idea cristiana e le sue LO - G. ZANCHI, «Chiamati a liberta contraffazioni, Glossa, Milano 2016. COLLANA «EXPERIENTIA» 1. G. MOIOLI, Preghiere. ``Come frammenti nelle mani del Signore'', Glossa, Milano 2003. 2. G. COLOMBO, Un'isola teologica. La teologia di Carlo Colombo, Glossa, Milano 2004. 3. I. BIFFI, L'Eucaristia. Comunione della Chiesa alla passione del Signore. Un profilo, Glossa, Milano 2004. 4. E. COMBI, Don Guzzetti ``catechista''. La passione per la veritaÁ, Glossa, Milano 2006. COLLANA «CONSCIENTIA» 1. G. ANGELINI, Metafora sponsale e vita spirituale, Glossa, Milano 2004. 2. C. VAIANI, Francesco e Chiara d'Assisi, Glossa, Milano 2004. 356 3. E. COMBI, Il lavoro umano. Dottrina sociale e catechesi degli adulti in Europa, Glossa, Milano 2005. Per maggiori informazioni: Libreria Editrice Glossa, Piazza Paolo VI, 6 - 20121 Milano (tel. 02/877.609; fax 02/72003162; e-mail: [email protected]; http://www.glossaeditrice.it). EIRAV - SSC 357 Finito di stampare nel mese di luglio 2016 da Arti Grafiche Tibiletti - Azzate (VA) Edizioni Glossa s.r.l. - Milano