guida invalidita - UIL Pensionati Toscana
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guida invalidita - UIL Pensionati Toscana
In questa guida ci proponiamo di dare alcune utili informazioni sui diritti e sulle agevolazioni previsti per i cittadini disabili nonché per i lavoratori che li assistono. La guida non ha la presunzione di "dare una risposta a tutto" ma si pone l'obiettivo di evidenziare gli aspetti fondamentali che possono maggiormente coinvolgere la nostra organizzazione Uil per fornire una adeguata tutela e assistenza agli interessati. INDICE ASSISTENZA IN FAVORE DEI MINORATI CIVILI I PREMESSA II LA DOMANDA III LA VISITA MEDICA IV LA VISITA MEDICA DI REVISIONE V L'AGGRAVAMENTO VI LE PROVVIDENZE ECONOMICHE VII GLI INVALIDI CIVILI VII.1 IL GRADO D'INVALIDITÀ VII.2 LE PROVVIDENZE ECONOMICHE VII.2.1 PENSIONE D’INABILITÀ VII.2.2 INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO VII.2.3 ASSEGNO MENSILE DI ASSISTENZA VII.2.4 INDENNITÀ DI FREQUENZA VIII I CIECHI CIVILI VIII.1 VIII.2 VIII.3 I BENEFICI ECONOMICI PER I CIECHI ASSOLUTI VIII.1.1 PENSIONE NON REVERSIBILE VIII.1.2 INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO PER I CIECHI ASSOLUTI I BENEFICI ECONOMICI PER I CIECHI CIVILI PARZIALI (VENTESIMISTI) VIII.2.1 PENSIONE NON REVERSIBILE VIII.2.2 INDENNITÀ SPECIALE PER I CIECHI CIVILI PARZIALI (VENTESIMISTI) I BENEFICI ECONOMICI PER I CIECHI CIVILI PARZIALI (DECIMISTI) VIII.3.1 IX I SORDI CIVILI IX.1 X LIMITI DI REDDITO E MISURA DELL’ASSEGNO DECIMISTI I BENEFICI ECONOMICI PER I SORDI CIVILI IX.1.1 PENSIONE NON REVERSIBILE IX.1.2 INDENNITÀ DI COMUNICAZIONE LA SORDOCECITÀ CIVILE SCHEDA 3 I PREMESSA In materia di assistenza sociale obbligatoria rientrano alcune prestazioni di natura economica erogate con carattere di continuità e per le quali non rileva avere versato o meno contribuzione in relazione ad attività lavorativa. Hanno diritto a queste prestazioni coloro che, residenti sul territorio nazionale, vivono in condizioni di disagio economico. Tra questi interventi rientrano l'assegno sociale ai cittadini ultrasessantacinquenni e le provvidenze economiche ai minorati civili erogate dall'Inps. La tutela e protezione dei cittadini svantaggiati sono garantiti dal nostro sistema di sicurezza sociale che si fonda sul principio sancito dall'art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo secondo cui: "Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia ed ha diritto alla sicurezza in ogni caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà". In osservanza di questo principio, la Costituzione italiana garantisce ai cittadini, sprovvisti di adeguati mezzi economici o inabili al lavoro, il diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. Si intende in tal modo tutelare la personalità e la dignità di ogni singolo individuo attraverso la solidarietà espressa da tutta la società civile. II LA DOMANDA La domanda per il riconoscimento dell'invalidità civile, cecità civile, sordità civile e dei relativi benefici economici e non, fino al 31 dicembre 2009, doveva essere presentata all'Azienda Sanitaria Locale (Asl) competente per territorio. Dal 1° gennaio 2010 le domande in materia di invalidità civile, cecità civile e sordità civile devono essere inoltrate all'Inps esclusivamente per via telematica, complete di documentazione sanitaria. Il certificato medico deve essere compilato ed inviato telematicamente dal "medico certificatore" su apposita modulistica predisposta dall'Inps. Gli uffici del Patronato Ital Uil sono a disposizione dei cittadini per inoltrare la domanda all'Inps in via telematica e per seguire l'iter della stessa fino alla sua conclusione. III LA VISITA MEDICA La Commissione medica Asl fissa la data della visita medica e la convocazione arriverà al domicilio indicato dall'interessato, mediante lettera raccomandata, nella quale saranno indicati il giorno e il luogo prestabiliti. Qualora il soggetto fosse impossibilitato per motivi di salute a recarsi alla visita medica potrà essere richiesta una visita domiciliare. La Commissione Asl, effettuati i controlli sanitari ed espresso il proprio giudizio medico legale, stabilisce la percentuale d'invalidità riportando l'esito su un verbale. Terminata la procedura di accertamento sanitario l'interessato riceverà al domicilio il verbale di visita medica. Dal 1° gennaio 2010 le Commissioni mediche delle Asl sono integrate da un medico dell'Inps quale componente effettivo. SCHEDA 4 IV LA VISITA MEDICA DI REVISIONE Nel caso in cui la Commissione medica stabilisca che la minorazione riscontrata in sede di accertamento sanitario sia suscettibile di modificazione nel tempo, può fissare un termine alla scadenza del quale l'interessato dovrà essere sottoposto a nuovi accertamenti sanitari. In questo caso nel verbale viene precisato che la patologia è "rivedibile" entro un termine di tempo. La revisione è obbligatoria quando il minore raggiunge la maggiore età. V L'AGGRAVAMENTO Il soggetto, già riconosciuto invalido civile, che riscontri un peggioramento delle patologie che hanno dato titolo al riconoscimento dello stato invalidante può, in ogni momento, presentare "domanda di aggravamento", con l'ausilio del Patronato Ital Uil. La domanda deve contenere la certificazione e la documentazione sanitaria comprovante le modifiche del quadro clinico preesistente, eventuale richiesta di visita domiciliare, il verbale di invalidità etc. Dal 1° gennaio 2010 le domande di aggravamento devono essere inoltrate all'Inps in via esclusivamente telematica. I Patronati, in quanto soggetti abilitati, sono a disposizione dei cittadini per inoltrare la domanda all'Inps in via telematica e per seguire l'iter della stessa fino alla sua conclusione. VI LE PROVVIDENZE ECONOMICHE Terminata la fase relativa agli accertamenti sanitari, la persona disabile riceverà al domicilio il verbale di visita con il giudizio finale della Commissione medica. Qualora, a seguito dell’accertamento sanitario, vi sia la possibilità di accedere ad una prestazione economica, il cittadino sarà invitato a presentare all'Inps la dichiarazione degli elementi socio-economici necessari all'erogazione delle prestazioni di invalidità civile. La compilazione e la trasmissione dell'autocertificazione relativa ai redditi del richiedente potrà essere compilata e trasmessa telematicamente attraverso l'assistenza del Patronato Ital Uil. L'Inps provvede all'erogazione delle provvidenze economiche. SCHEDA 5 VII GLI INVALIDI CIVILI La legge definisce invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni psico-fisiche congenite o acquisite, non dipendenti da cause di guerra, di servizio o di lavoro, che hanno subito una riduzione della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo o, se minori di 18 anni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. Ai soli fini dell’assistenza socio-sanitaria e della concessione dell’indennità di accompagnamento, sono considerati mutilati e invalidi civili i soggetti ultrasessantacinquenni che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. A seconda del grado di invalidità si possono distinguere gli invalidi civili in parziali o totali e i benefici che si possono ottenere dipendono dalla percentuale di invalidità indicata sul verbale di visita. VII.1 IL GRADO D'INVALIDITÀ Il grado di invalidità è determinato in base ad apposita tabella approvata con decreto del Ministero della Sanità 5 febbraio 1992. La legge considera diverse soglie di invalidità in corrispondenza delle quali prevede diversi benefici: 33,3% è la soglia minima di invalidità e dà diritto ad ottenere gratuitamente protesi e ausili ortopedici dal 46% in poi si ha diritto all’iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’impiego per l’assunzione agevolata al lavoro Per avere diritto alle prestazioni economiche la legge prevede che il grado di invalidità sia più elevato: dal 74% è riconosciuta la qualifica di invalido civile parziale e si ha diritto al pagamento di un ASSEGNO MENSILE con il 100% è riconosciuta la qualifica di invalido totale e si ha diritto al pagamento della PENSIONE D’INABILITÀ Qualora la competente Commissione sanitaria abbia accertato che l'interessato si trovi nell' impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, a non essere in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, ha diritto all’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO. VII.2 LE PROVVIDENZE ECONOMICHE L’Inps provvede all’erogazione delle provvidenze economiche alle persone riconosciute invalide civili con una percentuale d’invalidità superiore al 74%. Le prestazioni di natura economica sono: Pensione di inabilità Indennità di accompagnamento Assegno mensile di assistenza Indennità di frequenza - minori VII.2.1 PENSIONE D’INABILITÀ SCHEDA 6 CHI NE HA DIRITTO La pensione di inabilità è concessa ai mutilati ed invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 65 anni riconosciuti invalidi al 100%, nei confronti dei quali sia stata riconosciuta una inabilità lavorativa totale e permanente. È inoltre richiesto che gli interessati si trovino in stato di bisogno economico, siano cittadini italiani o dell’Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), e siano residenti in Italia (*). LIMITI DI REDDITO Ai fini del diritto alla pensione il reddito personale del cittadino invalido non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all’adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l’anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 15.154,24. Per la determinazione del reddito si deve considerare esclusivamente l’imponibile Irpef. COMPATIBILITÀ CON ALTRE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE La pensione è compatibile con l’indennità di accompagnamento e con tutte le altre pensioni percepite a titolo di invalidità. MISURA L’importo della pensione viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 13 mensilità. Per l’anno 2010 l’importo mensile della prestazione è di € 256,67. La pensione può essere riscossa presso l’ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. INVALIDI ULTRA SESSANTACINQUENNI Al compimento del 65° anno di età cessa la corresponsione della pensione d’inabilità e in sostituzione è concesso l'assegno sociale sostitutivo. REVERSIBILITÀ La pensione d’inabilità non è reversibile, salvo i diritti degli eredi a percepire i ratei già maturati alla data della morte dell’avente diritto. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell’Unione europea l’erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. VII.2.2 INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO 7 SCHEDA CHI NE HA DIRITTO L'indennità di accompagnamento è una provvidenza economica concessa ai cittadini totalmente inabili (invalidità 100%) che non sono in grado di deambulare o di svolgere autonomamente gli atti quotidiani della vita tipici dell'età. Il riconoscimento di questa prestazione è indipendente dall'età e dal reddito del soggetto. Gli interessati devono risiedere in Italia ed essere cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (*). L'indennità di accompagnamento spetta alle persone affette da patologie oncologiche che per effetto della chemioterapia hanno necessità di assistenza continua. LIMITI DI REDDITO Questa prestazione non è subordinata a limiti di reddito. INCOMPATIBILITÀ CON ALTRE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE L'indennità di accompagnamento è incompatibile con le prestazioni simili concesse per cause di servizio, lavoro o guerra (si può scegliere il trattamento più favorevole). L'indennità di accompagnamento è incompatibile con l'indennità di frequenza concessa agli invalidi civili minori di 18 anni. COMPATIBILITÀ La prestazione è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa. MISURA L'importo dell'indennità di accompagnamento viene stabilito annualmente con apposito decreto ed è corrisposto per 12 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 480,47. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. RICOVERO IN ISTITUTO L'indennità di accompagnamento non spetta se l'invalido è ricoverato gratuitamente presso strutture di lunga degenza con pagamento della retta a carico dello Stato. Continua ad essere pagata durante i periodi di ricovero per terapie. ADEMPIMENTI ANNUALI Entro il 31 marzo di ogni anno coloro che percepiscono l'indennità di accompagnamento devono presentare una dichiarazione di responsabilità nella quale specificano se sono ricoverati a titolo gratuito in istituti a lungodegenza o in cliniche per la riabilitazione con retta a totale carico degli enti pubblici. La dichiarazione deve essere trasmessa all'Inps attraverso l'apposito modulo che l'Istituto invia ogni anno al domicilio del cittadino disabile. Gli uffici del Patronato Ital Uil sono a disposizione dei cittadini per la presentazione della dichiarazione. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. VII.2.3 ASSEGNO MENSILE DI ASSISTENZA SCHEDA 8 CHI NE HA DIRITTO L'assegno mensile di assistenza è una provvidenza economica concessa ai mutilati e invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 65 anni ai quali sia stata riconosciuta una percentuale d'invalidità pari o superiore al 74%. È inoltre richiesto che i soggetti interessati si trovino in stato di bisogno economico, siano cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, e siano residenti in Italia (*). LIMITI DI REDDITO Ai fini del diritto all'assegno mensile il reddito personale del cittadino invalido non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all'adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l'anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 4.408,95. Per la determinazione del reddito si deve considerare esclusivamente l'imponibile Irpef. INCOLLOCAMENTO AL LAVORO Fino al 2007 uno dei requisiti per poter beneficiare dell'assegno mensile di assistenza era subordinato alla condizione che il soggetto disabile non fosse collocabile in alcuna attività lavorativa. Dal 2008 questa condizione è stata superata: oggi è necessario che il soggetto dichiari di non svolgere attività lavorativa. Qualora la persona disabile sia impegnata in un'attività lavorativa minima, che quindi non comporti il superamento di un reddito personale annuo pari a € 7.500, per lavoro dipendente, o € 4.500 per lavoro autonomo, non vi è incompatibilità tra l'assegno mensile e l'attività lavorativa. INCOMPATIBILITÀ CON ALTRE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE L'assegno mensile di assistenza è incompatibile con le prestazioni simili concesse per cause di servizio, lavoro o guerra (si può scegliere il trattamento più favorevole). Inoltre è incompatibile con altre pensioni di invalidità Inps. MISURA L'importo dell'assegno viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 13 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 256,67. L'assegno può essere riscosso presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. INVALIDI ULTRA SESSANTACINQUENNI Al compimento del 65° anno di età cessa la corresponsione dell'assegno mensile e in sostituzione è concesso l'assegno sociale sostitutivo. ADEMPIMENTI ANNUALI Entro il 31 marzo di ogni anno coloro che percepiscono l'assegno mensile di assistenza devono presentare una dichiarazione di responsabilità relativa al mantenimento dei requisiti previsti per beneficiare della provvidenza economica. Nella fattispecie si tratta di una dichiarazione attestante il mancato svolgimento di un'attività lavorativa, requisito comunque soddisfatto qualora l'attività lavorativa svolta sia minima, quindi non comporti il superamento di un reddito personale annuo pari a € 7.500, per lavoro dipendente, o € 4.500 per lavoro autonomo. La dichiarazione deve essere trasmessa all'Inps attraverso l'apposito modulo che l'Istituto invia ogni anno al domicilio del cittadino disabile. Gli uffici del Patronato Ital Uil sono a disposizione dei cittadini per la presentazione della dichiarazione. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. VII.2.4 INDENNITÀ DI FREQUENZA 9 SCHEDA CHI NE HA DIRITTO L'indennità mensile di frequenza è una provvidenza economica erogata in favore dei minori di anni 18 ai quali sia stata riconosciuta la condizione di "minore con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell'età" o di "minore con perdita uditiva superiore a 60 decibel nell'orecchio migliore". I minori devono risiedere in Italia, essere cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (o iscritti in quello dei genitori). FREQUENZA Per poter beneficiare dell'indennità di frequenza è necessario che il minore frequenti un centro di riabilitazione, o un centro di formazione professionale, un centro occupazionale, una scuola di ogni grado e ordine o un asilo nido. LIMITI DI REDDITO Ai fini del diritto all'indennità il reddito annuo personale non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all'adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l'anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 4.408,95. INCOMPATIBILITÀ CON ALTRE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE L'indennità di frequenza è incompatibile con l'indennità di accompagnamento in favore degli invalidi civili e con le indennità previste per i ciechi civili e i sordi civili. Nel caso in cui si ha diritto a più prestazioni incompatibili tra loro si può scegliere quella più favorevole. MISURA L'importo dell'indennità viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 13 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 256,67. L'indennità può essere riscossa presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico, e comunque non prima dell'inizio dei corsi riabilitativi della scuola o dell'asilo nido. RICOVERO IN ISTITUTO L'indennità mensile di frequenza non spetta nei periodi in cui il minore è ricoverato a carattere continuativo o permanente, con esclusione del ricovero in regime di day hospital. CESSAZIONE Il diritto alla prestazione viene meno dal mese successivo a quello della cessazione della frequenza. (*) Secondo quanto ha stabilito la Corte Costituzionale, in relazione ad alcune provvidenze economiche richieste da cittadini stranieri non comunitari, hanno diritto all'erogazione della prestazione, fermo restando il possesso di tutti gli altri requisiti richiesti, anche coloro i quali non in possesso formalmente del predetto titolo possono dimostrare di essere regolarmente soggiornanti in Italia da almeno 5 anni. SCHEDA 10 VIII I CIECHI CIVILI Sono considerati ciechi civili, ai fini del diritto alle provvidenze economiche previste per legge, coloro che siano stati riconosciuti dalla competente commissione sanitaria affetti da cecità totale o abbiano un residuo visivo non superiore ad un ventesimo in entrambi gli occhi per causa congenita o contratta, non dipendente dalla guerra, da infortunio sul lavoro o dal servizio. I ciechi civili possono distinguersi in due categorie: ciechi assoluti e parziali, alle quali si aggiunge una terza categoria composta dai ciechi decimisti. VIII.1 I BENEFICI ECONOMICI PER I CIECHI ASSOLUTI I ciechi assoluti sono coloro che hanno un residuo visivo pari a 00 in entrambi gli occhi con eventuale correzione. Per cecità assoluta si intende la totale mancanza della vista o la mera percezione dell'ombra o della luce. Provvidenze economiche in favore dei ciechi civili assoluti: Pensione non reversibile Indennità di accompagnamento per Ciechi assoluti VIII.2 I BENEFICI ECONOMICI PER I CIECHI CIVILI PARZIALI (VENTESIMISTI) I ciechi parziali ventesimisti sono coloro che hanno un residuo visivo a tutti e due gli occhi pari a un ventesimo anche con eventuale correzione. Provvidenze economiche in favore dei ciechi civili parziali: Pensione non reversibile Indennità speciale per Ciechi parziali VIII.3 I BENEFICI ECONOMICI PER I CIECHI CIVILI PARZIALI (DECIMISTI) I ciechi civili parziali decimisti sono coloro che hanno un residuo di vista a tutti e due gli occhi pari a un decimo. Ai ciechi civili decimisti spettava un assegno vitalizio; con l'introduzione della pensione per i ciechi assoluti e ciechi parziali ventesimisti la prestazione è stata soppressa. Il diritto a percepire la prestazione permane per coloro che ne avevano diritto in precedenza. VIII.1.1 SCHEDA 11 CHI PENSIONE NON REVERSIBILE NE HA DIRITTO La pensione è destinata alle persone totalmente prive di vista, che abbiano compiuto il 18° anno di età. La prestazione continua ad essere pagata anche dopo il compimento dei 65 anni. Per ottenerla è necessario che gli interessati si trovino in stato di bisogno economico, siano cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), e siano residenti in Italia. I minori di 18 anni, non vedenti, non possono percepire la pensione; percepiscono l'indennità di accompagnamento. LIMITI DI REDDITO Ai fini del diritto alla pensione non reversibile il reddito personale del cittadino invalido non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all'adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l'anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 15.154,24, sia che la persona disabile sia ricoverata o meno. Per la determinazione del reddito si deve considerare esclusivamente l'imponibile Irpef. COMPATIBILITÀ La prestazione è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa ed è compatibile con le altre prestazioni dirette concesse per invalidità di guerra, di lavoro o di servizio. MISURA L'importo della pensione viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 13 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 277,57; in caso di ricovero del soggetto in istituto di cura con quota a carico anche in parte di Ente pubblico, l'importo mensile è di € 256,67. La pensione può essere riscossa presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. REVERSIBILITÀ La pensione non è reversibile. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. VIII.1.2 SCHEDA 12 CHI INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO PER I CIECHI ASSOLUTI NE HA DIRITTO L'indennità di accompagnamento è concessa ai ciechi civili assoluti indipendentemente dalle condizioni economiche e dall'età del soggetto. È concessa anche ai soggetti disabili già possessori di pensione non reversibile. Gli interessati devono risiedere in Italia ed essere cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno). LIMITI DI REDDITO Questa prestazione non è subordinata a limiti di reddito. INCOMPATIBILITÀ CON ALTRE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE L'indennità di accompagnamento è incompatibile con le prestazioni simili concesse per cause di servizio, lavoro o guerra (si può scegliere il trattamento più favorevole). COMPATIBILITÀ La prestazione è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa. Inoltre l'indennità è cumulabile con l'indennità di accompagnamento concessa agli invalidi civili totali e con l'indennità di comunicazione concessa ai sordomuti. MISURA L'importo dell'indennità di accompagnamento viene stabilito annualmente con apposito decreto ed è corrisposto per 12 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 783,60. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. VIII.2.1 SCHEDA 13 CHI PENSIONE NON REVERSIBILE NE HA DIRITTO La pensione è destinata alle persone in stato di cecità parziale. La pensione spetta anche ai minori e ai soggetti ultra sessantacinquenni. Per ottenerla è necessario che gli interessati si trovino in stato di bisogno economico, siano cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), e siano residenti in Italia. LIMITI DI REDDITO Ai fini del diritto alla pensione non reversibile il reddito personale del cittadino invalido non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all'adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l'anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 15.154,24. Per la determinazione del reddito si deve considerare esclusivamente l'imponibile Irpef. COMPATIBILITÀ La prestazione è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa e con le altre prestazioni dirette concesse per invalidità di guerra, di lavoro o di servizio. MISURA L'importo della pensione viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 13 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 256,67. La pensione può essere riscossa presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. REVERSIBILITÀ La pensione non è reversibile. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. VIII.2.2 SCHEDA 14 CHI INDENNITÀ SPECIALE PER I CIECHI CIVILI PARZIALI (VENTESIMISTI) NE HA DIRITTO Per i ciechi civili parziali (ventesimisti) è prevista anche una speciale indennità che si può ottenere indipendentemente dall'età e dal reddito personale. Per ottenerla è necessario che gli interessati siano cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), e siano residenti in Italia. LIMITI DI REDDITO Questa prestazione non è subordinata a limiti di reddito. COMPATIBILITÀ L'indennità speciale è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa, con il ricovero in istituti di cura, ed è compatibile con la pensione non reversibile spettante ai ciechi parziali. MISURA L'importo dell'indennità viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 12 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 185,25. L'indennità può essere riscossa presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. REVERSIBILITÀ L'indennità speciale non è reversibile. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. VIII.3.1 SCHEDA 15 LIMITI DI REDDITO E MISURA DELL’ASSEGNO DECIMISTI Ai fini del diritto all'assegno vitalizio per ciechi decimisti il reddito personale del cittadino invalido non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all'adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l'anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 7.285,73. MISURA L'importo dell'assegno viene stabilito annualmente con apposito decreto ed è corrisposto per 13 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 190,48. SCHEDA 16 IX I SORDI CIVILI Sono considerati sordomuti i minorati sensoriali dell'udito affetti da sordità congenita o acquisita durante l'età evolutiva (termina con il compimento del dodicesimo anno di età) che abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da cause di guerra, di lavoro o di servizio. Se la perdita uditiva è al di sotto di determinati limiti stabiliti per legge la domanda di riconoscimento viene esaminata secondo i criteri dell'invalidità civile. Le provvidenze economiche previste per sordomuti spettano ai residenti in Italia, cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. IX.1 I BENEFICI ECONOMICI PER I SORDI CIVILI I benefici economici riconosciuti ai sordi civili sono: Pensione non reversibile Indennità di comunicazione IX.1.1 SCHEDA 17 CHI PENSIONE NON REVERSIBILE NE HA DIRITTO La pensione è destinata alle persone riconosciute sordomute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Per ottenerla è necessario che gli interessati si trovino in stato di bisogno economico, siano cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), e siano residenti in Italia. LIMITI DI REDDITO Ai fini del diritto alla pensione non reversibile il reddito personale del cittadino invalido non deve superare il limite di legge stabilito annualmente, in base all'adeguamento del costo della vita, con apposito decreto ministeriale. Per l'anno 2010 il limite di reddito personale annuo è di € 15.154,24. Per la determinazione del reddito si deve considerare esclusivamente l'imponibile Irpef. COMPATIBILITÀ La prestazione è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa e con le altre prestazioni dirette concesse per invalidità di guerra, di lavoro o di servizio per menomazioni diverse dalla sordità. MISURA L'importo della pensione viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 13 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 256,67. La pensione può essere riscossa presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. INVALIDI ULTRA SESSANTACINQUENNI Al compimento del 65° anno di età cessa la corresponsione della pensione non reversibile e in sostituzione è concesso l'assegno sociale sostitutivo. REVERSIBILITÀ La pensione non è reversibile. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. IX.1.2 SCHEDA 18 CHI INDENNITÀ DI COMUNICAZIONE NE HA DIRITTO Per i sordomuti è prevista anche una speciale indennità che si può ottenere indipendentemente dall'età e dal reddito personale. Per ottenerla è necessario che gli interessati siano cittadini italiani o dell'Unione europea o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), e siano residenti in Italia. LIMITI DI REDDITO Questa prestazione non è subordinata a limiti di reddito. INCOMPATIBILITÀ CON ALTRE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE L'indennità di comunicazione è incompatibile con l'indennità di frequenza concessa ai minori. COMPATIBILITÀ La prestazione è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa. Inoltre è compatibile con la pensione non reversibile, con l'indennità di accompagnamento per invalidi civili totali o per cecità civile (minorazioni diverse dalla condizione di sordomuto). MISURA L'importo dell'indennità viene stabilito annualmente con apposito decreto e viene corrisposto per 12 mensilità. Per l'anno 2010 l'importo mensile della prestazione è di € 239,97. L'indennità può essere riscossa presso l'ufficio postale o bancario oppure con accredito sul conto corrente. DECORRENZA La prestazione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda o da diversa decorrenza indicata nel verbale medico. REVERSIBILITÀ L'indennità di comunicazione non è reversibile. CESSAZIONE Per i cittadini italiani e dell'Unione europea l'erogazione della prestazione economica cessa quando gli stessi non sono più residenti in Italia. Per i cittadini stranieri cessa quando non sono più in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. SCHEDA 19 X LA SORDOCECITÀ CIVILE Recentemente è stata introdotta una nuova definizione di minorazione civile in relazione alla doppia limitazione cui sono affetti i soggetti riconosciuti al contempo ciechi e sordi civili: la sordocecità. Ai cittadini riconosciuti sordociechi spettano le prestazioni economiche distintamente previste per i ciechi e per i sordi. La Legge 107/2010 che ha disciplinato in maniera autonoma questa situazione di minorazione civile ha previsto il cumulo e l'erogazione, in forma unificata, delle prestazioni derivanti da cecità e sordità. Quindi, il sordocieco percepisce oltre alle due indennità (di comunicazione e di accompagnamento) anche le due pensioni di cieco, parziale o totale, e per sordità. L'accertamento deve essere effettuato dalla Commissione ASL prevista dalla Legge 104/1992 che dovrà essere integrata dagli specialisti preposti all'accertamento della sordità e della cecità. L'accertamento dovrebbe concludersi in un'unica seduta e non prevedere revisioni. Al momento l'Inps non ha ancora aggiornato la procedura per la trasmissione telematica delle relative istanze in linea con quanto già previsto per tutte le altre tipologie di domande di prestazioni in materia di invalidità civile, sordità civile, cecità civile, handicap e disabilità. L'Inps si è inoltre riservato di fornire le istruzioni operative per l'erogazione unificata delle distinte prestazioni spettanti ai soggetti riconosciuti sordociechi. INDICE LA TUTELA DELL'HANDICAP GRAVE LE AGEVOLAZIONI LAVORATIVE X PREMESSA. LA LEGGE 104 DEL 1992 XI SOGGETTI INTERESSATI XII ACCERTAMENTO DELL'HANDICAP GRAVE XIII GENITORI DI FIGLI CON HANDICAP GRAVE XIV PARENTI O AFFINI DI PERSONA CON HANDICAP GRAVE XV LAVORATORI CON HANDICAP GRAVE XVI CONGEDO STRAORDINARIO RETRIBUITO XVI.1 COMPATIBILITÀ CON ALTRI PERMESSI XVII PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA. MODULISTICA XVIII TRATTAMENTO ECONOMICO E PREVIDENZIALE SCHEDA 21 X PREMESSA. LA LEGGE 104 DEL 1992 La legge n.104/92 "Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate", regolamenta l'assistenza, l'integrazione sociale ed i diritti delle persone disabili in modo significativo, attraverso diverse azioni di intervento. Assai rilevanti, trattandosi di una questione particolarmente sentita, sono le agevolazioni lavorative concesse in presenza di grave handicap, esplicitate nell'art. 33 della legge. La legge prevede infatti che coloro che devono assistere un figlio o un parente con handicap grave e gli stessi lavoratori portatori di handicap possano assentarsi dal lavoro per determinati periodi, comunque retribuiti e coperti da contribuzione figurativa. Importanti modifiche e integrazioni sono state apportate da successive leggi, fino ai più recenti orientamenti della giurisprudenza e pareri del Ministero del Lavoro che ne hanno ampliato l'ambito di applicazione. Inoltre alcune sentenze della Corte Costituzionale hanno esteso la possibilità di fruire del congedo straordinario retribuito anche ad altri soggetti prima esclusi (es. il coniuge, il figlio, ecc.). XI SOGGETTI INTERESSATI Possono fruire delle agevolazioni previste dalla legge i genitori lavoratori dipendenti (anche adottivi o affidatari) di figli portatori di handicap in situazione di gravità, nonché il coniuge, i parenti o affini entro il 3° grado di persone con grave handicap e gli stessi lavoratori disabili. Inoltre hanno diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non possono essere trasferiti senza consenso ad altra sede. Le agevolazioni sono concesse purché la persona gravemente disabile non sia ricoverata a tempo pieno, con alcune eccezioni. Sono esclusi dai benefici previsti con legge 104/92 i lavoratori a domicilio e gli addetti ai servizi domestici. Non sono altresì obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbia a "proprio carico", nel senso che gli presti assistenza sistematica e adeguata, un soggetto disabile ai sensi della legge n. 104/92. SCHEDA 22 XII ACCERTAMENTO DELL'HANDICAP GRAVE Per ottenere i benefici previsti dalla legge è necessario che vi sia l'accertamento dell'handicap grave (art. 3, comma 3 L.104/92) da parte della Commissione medica della Asl competente, integrata da un medico dell'Inps. Dal 1.1.2010 le domande per il riconoscimento dello stato di handicap, complete della certificazione medica attestante la natura delle infermità invalidanti, sono presentate all'Inps esclusivamente per via telematica, su apposita modulistica. L'Istituto trasmette, in tempo reale e in via telematica, le domande alle Aziende Sanitarie Locali per i successivi adempimenti di accertamento sanitario. La sindrome di Down può essere accertata anche dal medico di base che rilascerà la relativa certificazione su presentazione del "cariotipo". Per i grandi invalidi di guerra, l'attestato di pensione rilasciato dal Ministero del Tesoro o copia del decreto concessivo della stessa, sostituisce la certificazione di handicap in situazione di gravità rilasciata dalle competenti Commissioni Asl. Per i soggetti con patologie oncologiche o portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti di cui al decreto interministeriale 2 agosto 2007, è previsto un accertamento accelerato che deve essere effettuato dalla Commissione Asl, entro quindici giorni dalla domanda dell'interessato. SCHEDA 23 XIII GENITORI DI FIGLI CON HANDICAP GRAVE Per quanto riguarda i genitori, le disposizioni della legge 104/92 sono state recepite e per alcuni punti chiarite dal T.U. 151/01 (tutela della maternità e paternità), che ha coordinato la normativa circa i diritti per la lavoratrice madre o in alternativa per il lavoratore padre, anche adottivi o affidatari, di bambini portatori di handicap grave, purché non ricoverati a tempo pieno. La situazione di gravità dell'handicap deve essere certificata dalla Asl competente. I benefici sono riconosciuti anche se uno dei due genitori non ne ha diritto (perché, ad esempio, non svolge attività lavorativa, è lavoratore autonomo ecc.). Fino a tre anni di età del bambino la lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre, hanno diritto al prolungamento del periodo di congedo parentale (ex astensione facoltativa), indipendentemente dal diritto dell'altro genitore. L'Inps precisa che prima di accedere al prolungamento del congedo, è necessario fruire dei periodi di congedo parentale ordinario o attendere che siano trascorsi i periodi di tempo indicati (6 mesi per la madre e 7 mesi per il padre). In alternativa al prolungamento del congedo parentale, la madre o il padre hanno diritto a una o due ore di riposo giornaliero retribuito, fino al terzo anno di età del bambino. Il numero di ore spettanti è da rapportare alla durata dell'orario giornaliero di lavoro (2 ore per orario pari o superiore a 6 ore, 1 ora in caso contrario). Questi permessi orari, come il prolungamento del congedo, spettano in maniera alternativa tra i due genitori. Al compimento del terzo anno di età del bambino con handicap in situazione di gravità, la lavoratrice madre o in alternativa il lavoratore padre, hanno diritto a tre giorni di permesso mensile, retribuiti, fruibili anche in maniera continuativa, o frazionati in ore. Le due ore di permesso giornaliero e i tre giorni di permesso mensile sono cumulabili con il congedo parentale (prima astensione facoltativa) dopo il parto, e con le assenze per malattia del bambino. Un genitore può fruire del congedo parentale ordinario (entro gli otto anni del figlio), mentre l'altro genitore fruisce dei permessi mensili per handicap. Dopo il raggiungimento del 18° anno di età del figlio disabile, i genitori (naturali, adottivi o affidatari) hanno diritto alternativamente a tre giorni di permesso retribuito, anche continuativi nel mese o frazionabili in ore. In caso di figlio maggiorenne convivente con il genitore richiedente, il beneficio è senz'altro possibile, anche nel caso in cui l'altro genitore non abbia diritto ai permessi, perché non lavora, ecc., e anche nel caso in cui siano presenti nella famiglia altri soggetti non lavoratori in grado di prestare assistenza al disabile. Se non vi è la convivenza, l'assistenza prestata deve essere "sistematica e adeguata", pur in presenza nella famiglia del disabile di altre persone, parenti non lavoratori, badanti, ecc., che possono fornire assistenza. Il figlio con disabilità in situazione di gravità, ovvero il suo amministratore di sostegno o il suo tutore legale, può liberamente effettuare la scelta su chi, all'interno della stessa famiglia, debba prestare l'assistenza prevista dai termini di legge, e ciò mediante una semplice dichiarazione in carta semplice. I tre giorni di permesso retribuito sono coperti da contribuzione figurativa. SCHEDA 24 XIV PARENTI O AFFINI DI PERSONA CON HANDICAP GRAVE I lavoratori dipendenti, pubblici o privati, parenti e affini entro il terzo grado e il coniuge possono utilizzare i tre giorni di permesso mensile retribuiti e coperti da contribuzione figurativa, fruibili anche in maniera continuativa, o frazionati in ore, anche se non convivono con il soggetto disabile, purché gli prestino assistenza con sistematicità e adeguatezza e a condizione che la persona con handicap in situazione di gravità non sia ricoverata a tempo pieno. Possono fruire dei permessi anche se nell'ambito del nucleo familiare della persona con disabilità in situazione di gravità si trovino conviventi familiari non lavoratori idonei a fornire l'aiuto necessario, o nel caso che la persona con handicap grave fruisca di altre forme di assistenza pubblica o privata (quali assistenza a domicilio, badante, ecc.). La persona con disabilità (ovvero il suo amministratore di sostegno o il suo tutore legale) può scegliere il familiare che, all'interno della stessa famiglia, gli presti assistenza e ciò mediante una semplice dichiarazione in carta semplice. Ricovero: eccezioni La legge prevede che i permessi lavorativi possano essere concessi solo nel caso in cui il disabile non sia ricoverato a tempo pieno. L'Inps, in coerenza con l'orientamento giurisprudenziale consolidatosi in merito alla fruizione dei benefici lavorativi, ha precisato che il ricovero a tempo pieno finalizzato ad un intervento chirurgico oppure a scopo riabilitativo, di un bambino di età inferiore ai tre anni con disabilità in situazione di gravità, per il quale risulti documentato dai sanitari della struttura ospedaliera il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare, è compatibile con la concessione dei permessi. Fa inoltre eccezione il ricovero a tempo pieno di una persona con handicap grave (indipendentemente dall'età) nel caso in cui si trovi in coma vigile o in stato terminale. Queste condizioni sanitarie e la necessità di assistenza sono accertate del dirigente responsabile del Centro medico legale della sede Inps. Il Ministero del Lavoro con nota del febbraio 2009, recepita dall'Inps, ha affermato che nel caso in cui il disabile debba recarsi al di fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite e terapie interrompe effettivamente il tempo pieno dal ricovero e determina il necessario affidamento dello stesso all'assistenza del familiare il quale avrà diritto alla fruizione dei permessi. Inoltre il ricovero è a tempo pieno nel caso in cui si svolga 24 ore su 24; pertanto nel caso di ricoveri in day hospital e in centri diurni con finalità assistenziali o riabilitative o occupazionali, i permessi possono essere richiesti. SCHEDA 25 XV LAVORATORI CON HANDICAP GRAVE I lavoratori dipendenti con handicap in situazione di gravità (certificato dalla Asl) possono beneficiare "alternativamente" o delle due ore di permesso giornaliero retribuito (con orario di lavoro pari o superiore alle 6 ore quotidiane) o di un'ora di permesso giornaliero (se l'orario di lavoro è inferiore alle 6 ore), o dei tre giorni di permesso mensile retribuiti e coperti da contribuzione figurativa, anche frazionabili in ore. Inoltre hanno diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non possono essere trasferiti in altra sede, senza il proprio consenso. Il lavoratore deve comunicare entro 30 giorni le eventuali variazioni di notizie o situazioni dichiarate, in particolare: revisione del giudizio di gravità dell'handicap emessa dalla Asl; modifiche ai periodi di permesso richiesti. Il lavoratore che fruisce già dei permessi per se stesso può fruire di permessi per assistere un proprio familiare con handicap grave, senza che debba essere acquisito alcun parere medico legale della sede Inps. SCHEDA 26 XVI CONGEDO STRAORDINARIO RETRIBUITO I lavoratori dipendenti possono chiedere di fruire di un congedo straordinario retribuito di due anni, anche frazionabile in giorni, in settimane, in mesi, per assistere un familiare con handicap grave. La prestazione è riconoscibile per la durata massima complessiva, nell'arco della vita lavorativa del soggetto richiedente, di due anni, che costituiscono anche il limite complessivo fruibile, tra tutti gli aventi diritto, per ogni persona con handicap grave. I lavoratori dipendenti che hanno diritto al congedo straordinario, sono: 1. Il coniuge convivente con la persona con handicap grave; 2. I genitori naturali, o adottivi e affidatari, del portatore di handicap grave, a condizione che: il figlio/a non sia coniugato o non conviva con il coniuge; che il coniuge, anche se convivente, non svolga attività lavorativa o sia lavoratore autonomo, o che lo stesso abbia rinunciato ad usufruire del congedo nei medesimi periodi; 3. I fratelli o le sorelle, alternativamente, conviventi, a condizione che: la sorella/fratello portatore di handicap non sia coniugato o non conviva con il coniuge; che il coniuge, anche se convivente, non svolga attività lavorativa o sia lavoratore autonomo, o che lo stesso abbia rinunciato a usufruire del congedo nei medesimi periodi; i genitori siano deceduti o totalmente inabili; 4. il figlio convivente con il genitore con handicap grave qualora: il genitore non sia coniugato o non conviva con il coniuge; che il coniuge, anche se convivente, non svolga attività lavorativa o sia lavoratore autonomo, o che lo stesso abbia rinunciato a usufruire del congedo nei medesimi periodi; i genitori del soggetto con handicap grave siano deceduti o totalmente inabili; il genitore non abbia altri figli o non conviva con essi; nel caso siano conviventi, non prestino attività lavorativa o siano lavoratori autonomi o che gli stessi abbiano espressamente rinunciato a godere del congedo in esame per il suddetto genitore nel medesimo periodo; il genitore non abbia fratelli o non conviva con alcuno di essi; nel caso siano conviventi, non prestino attività lavorativa o siano lavoratori autonomi o che gli stessi abbiano espressamente rinunciato a godere del congedo in esame per il suddetto soggetto nel medesimo periodo. N.B. Il requisito della convivenza, nel caso di cui al punto 4, non è necessariamente legato alla coabitazione, essendo sufficiente che il disabile e il figlio che lo assistite abbiano la residenza nello stesso Comune, riferita allo stesso indirizzo, stesso numero civico anche se in interni diversi, quindi in dimore differenti. In caso di genitori di figli maggiorenni con handicap grave la fruizione del beneficio in questione spetta anche in assenza di convivenza, ma a condizione che l'assistenza sia prestata con sistematicità e adeguatezza rispetto alle concrete esigenze del portatore di handicap. L'Inps, conformemente alle pronunce giurisprudenziali e ai conseguenti indirizzi interpretativi del Ministero del Lavoro e della Solidarietà Sociale, precisa che anche per il diritto alla fruizione del congedo straordinario, così come per gli altri permessi ex legge 104/92, non è più necessario dimostrare l'impossibilità di prestare assistenza da parte di altri familiari conviventi, stante l'esclusiva riconducibilità all'autonomia privata e familiare della scelta su chi, all'interno della famiglia del portatore di handicap, debba prestargli assistenza. La persona per la quale si richiede il congedo deve essere stata dichiarata disabile in situazione di gravità e non deve essere ricoverata a tempo pieno. Il congedo è retribuito con un'indennità pari all'ultima retribuzione percepita ed è coperto da contribuzione figurativa. XVI.1 COMPATIBILITÀ CON ALTRI PERMESSI Il congedo straordinario, goduto da un genitore per un figlio con handicap grave, è compatibile con la contemporanea fruizione del congedo di maternità e del congedo parentale da parte dell'altro genitore per il medesimo figlio. Inoltre durante il periodo di congedo in esame, è possibile fruire degli altri benefici di cui alla legge 104/92, nel caso della fruizione nello stesso mese, ma in giornate diverse. SCHEDA 27 XVII PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA. MODULISTICA I lavoratori dipendenti del settore privato per ottenere la fruizione dei benefici devono presentare all'Inps la domanda con l'apposita modulistica predisposta, recentemente aggiornata, in duplice copia, una delle quali protocollata verrà restituita al lavoratore che la consegnerà al datore di lavoro. I moduli sono diversi a seconda della prestazione richiesta. Deve essere allegato il documento attestante la situazione di handicap grave o altra documentazione richiesta. Il provvedimento di accoglimento non ha limiti temporali di validità, tenuto conto che il richiedente i permessi si impegna a comunicare entro 30 giorni dall'avvenuto cambiamento, tutte le eventuali variazioni intervenute (es. ricovero a tempo pieno del disabile grave, revisione dell'accertamento da parte della Asl,ecc.). I permessi possono essere richiesti solo per periodi successivi alla presentazione della domanda. I lavoratori del settore pubblico presentano la domanda all'amministrazione o ente di appartenenza secondo le modalità per essi previsti. SCHEDA 28 XVIII TRATTAMENTO ECONOMICO E PREVIDENZIALE Per i benefici lavorativi è dovuta una indennità da parte dell'Inps, che viene anticipata dal datore di lavoro e portata a conguaglio con i contributi dovuti all'Istituto, ad eccezione di alcuni lavoratori per i quali l’Inps provvede al pagamento diretto. Per i riposi e i permessi l'indennità è pari all'intero ammontare della retribuzione. Pertanto: il prolungamento del congedo parentale, così come il congedo parentale "normale", dà diritto ad una indennità giornaliera pari al 30% della retribuzione e comporta l'accredito della contribuzione figurativa secondo i criteri generali; i permessi giornalieri di due ore sono retribuiti e sono coperti da contribuzione figurativa secondo specifiche regole; i tre giorni di permesso mensili sono retribuiti e coperti da contribuzione figurativa secondo le regole generali; il congedo straordinario è retribuito con un'indennità pari all'ultima retribuzione percepita ed è coperto da contribuzione figurativa secondo le regole generali. In ogni caso non può essere superato l'importo complessivo massimo annuo, da ripartire fra l'indennità economica ed il costo della copertura figurativa, previsto dalla legge e rivalutato annualmente. Tale importo complessivo per il 2010 è di € 43.579,06. Dal 1° gennaio 2010 le domande per il riconoscimento dell'handicap grave devono essere presentate all'Inps esclusivamente in via telematica, previa trasmissione online all'Istituto della certificazione sanitaria compilata da un medico abilitato. La nuova procedura prevede modelli in formato elettronico necessari per la presentazione delle domande, la compilazione dei certificati medici e la redazione dei verbali sanitari. Gli uffici del Patronato Ital Uil offrono tutela e assistenza gratuite per la presentazione telematica all'Inps della domanda, per ottenere i benefici lavorativi e per tutte le informazioni necessarie. INDICE HANDICAP E INTEGRAZIONE SOCIALE XIX PREMESSA XX GARANZIE PER IL DIRITTO DI VOTO XXI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE XXII LE AGEVOLAZIONI FISCALI XXII.1 LE AGEVOLAZIONI PER IL SETTORE AUTO XXII.2 ALTRE AGEVOLAZIONI FISCALI SCHEDA 30 XIX PREMESSA L'inserimento e l'integrazione sociale delle persone con handicap si realizzano mediante diverse azioni d'intervento, e vengono attuate in relazione alla natura e alla consistenza della disabilità, alla capacità complessiva individuale residua. Ad esempio: l'eliminazione delle barriere architettoniche; il diritto all'informazione e allo studio; l'adeguamento delle attrezzature e del personale dei servizi educativi, sportivi, di tempo libero e sociale; le garanzie per l'esercizio del diritto di voto; le riserve di alloggi; la fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico e privato e l'organizzazione di trasporti specifici; le protesi e altri ausili tecnici che permettano di compensare le difficoltà delle persone con handicap fisico e sensoriale; la piena integrazione nel mondo del lavoro; le agevolazioni fiscali. SCHEDA 31 XX GARANZIE PER IL DIRITTO DI VOTO RICHIESTA DI UN ACCOMPAGNATORE Sono considerati "elettori fisicamente impediti", i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità, i quali possono esercitare il diritto di voto con l'aiuto di una persona della propria famiglia o di altra, volontariamente scelta come accompagnatore, purché sia iscritta nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano. Quando si tratti di disabilità non evidente o sconosciuta al presidente di seggio, verrà esibito uno specifico certificato rilasciato da medici designati dalla Asl, che dovrà attestare che "l'infermità fisica impedisce all'elettore di esprimere il voto senza l'aiuto di altro elettore". È possibile anche: VOTARE IN UN'ALTRA SEZIONE IN CASO DI PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE NELLA PROPRIA. In tal caso il disabile deve presentare, assieme al certificato elettorale, un'attestazione medica della propria Asl di residenza (è ammessa anche una copia autenticata della patente di guida speciale), dalla quale risulti l'impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione; USUFRUIRE DEL TRASPORTO GRATUITO DA PARTE DEL COMUNE, in modo da garantire il raggiungimento del seggio elettorale; VOTARE A DOMICILIO in caso di "intrasportabilità" in presenza di gravi patologie, tali da impedire l'allontanamento dalla propria abitazione, o in caso di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali. L'elettore disabile deve far pervenire al sindaco del comune nelle cui liste elettorali è iscritto: un certificato medico, rilasciato esclusivamente dai medici della Asl, nei termini previsti, che attesti la grave disabilità, ossia la dipendenza da apparecchi elettromedicali o l'intrasportabilità; una dichiarazione in carta libera, attestante la volontà di esprimere il voto presso l'abitazione in cui dimora e recante l'indicazione dell'indirizzo completo di questa; la copia della tessera elettorale; VOTARE IN OSPEDALE. I disabili ricoverati possono votare in ospedale. A tal fine saranno allestiti all'interno della struttura seggi elettorali destinati alle persone ricoverate che non possono essere dimesse, con a disposizione un seggio mobile per permettere di votare ai degenti non deambulanti. SCHEDA 32 XXI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Si intende per barriera architettonica qualunque elemento costruito che limiti gli spostamenti in particolare delle persone con ridotte capacità motorie o sensoriali. Il progetto degli spazi (abitazione, lavoro, tempo libero, uffici pubblici, trasporti, ecc.) deve garantire una completa accessibilità, interna ed esterna, da parte dei portatori di handicap. Le persone disabili possono richiedere contributi economici per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, in base all'art. 9 della legge 13/1989 "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati". È lasciato alle Amministrazioni regionali il compito di disciplinare a livello locale la materia. DOMANDA E CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO Hanno diritto al contributo le persone con disabilità che presentano menomazioni o limitazioni funzionali permanenti, ivi compresa la cecità; l'esercente la potestà o la tutela sulla persona con disabilità che presenta menomazioni o limitazioni funzionali permanenti; i condomini ove risiedano i disabili; i centri o istituti residenziali per i loro immobili destinati all'assistenza di persone con disabilità. Le domande devono essere presentate al proprio Comune, ove è sito l'immobile, con modulistica appositamente predisposta, entro il 1° marzo di ogni anno, con allegata la seguente documentazione: la previsione della spesa per la realizzazione di una o più opere (nell'immobile o nell'alloggio) che devono essere specificate; verbale di visita collegiale attestante l'invalidità totale con difficoltà di deambulazione o verbale di visita collegiale legge 104/92 art. 3 comma 3, per l'inserimento nella graduatoria con priorità; oppure certificato medico originale in carta libera attestante l'handicap valido per l'inserimento nella graduatoria senza priorità; copia del verbale di assemblea del condominio (quando le opere riguardino parti condominiali). Le persone con disabilità in possesso di una certificazione attestante una invalidità totale con difficoltà di deambulazione godono del diritto di precedenza nell'assegnazione dei contributi. Il contributo può essere concesso, ad esempio, per la realizzazione di una rampa d'accesso; per l'installazione di un servo-scala o di una piattaforma elevatrice; per l'adeguamento o la realizzazione di un nuovo ascensore; per l'ampliamento delle porte d'ingresso; per l'adeguamento di percorsi orizzontali condominiali; per l'installazione di dispositivi di segnalazione per favorire la mobilità dei non vedenti all'interno degli edifici; per l'installazione di meccanismi di apertura e chiusura porte, ed altro. Il finanziamento può essere finalizzato alla realizzazione di uno o più opere tra loro connesse funzionalmente e volte ad eliminare una serie di barriere (es. installazione di un ascensore e ampliamento di un portone); e anche all'adeguamento degli spazi interni all'alloggio (bagno, cucina, camere, ecc.). CALCOLO DEL CONTRIBUTO Il contributo è concesso secondo i seguenti criteri previsti dalla legge: in misura pari alla spesa effettivamente sostenuta per costi fino a 2.582,28 euro; da 2.582,28 a 12.911,42 euro: contributo di 2.582,28 euro più il 25% della rimanente spesa che eccede i primi 2.582,28 euro; dai 12.911,42 ai 51.645,68 euro: contributo di 5.164,56 euro più il 5% della spesa che eccede i primi 12.911,42 euro; per costi superiori a 51.645,68 euro il contributo è di 7.101,29 euro. Le Amministrazioni regionali possono disciplinare a livello locale la materia, anche in relazione all'entità del contributo da concedere. SCHEDA 33 XXII LE AGEVOLAZIONI FISCALI L'Agenzia delle entrate ha pubblicato una Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili, aggiornata a giugno 2010. In base all'attuale normativa le principali agevolazioni riguardano: figli a carico, veicoli, sussidi tecnici e informatici, spese sanitarie, assistenza personale e abbattimento delle barriere architettoniche. Ne riportiamo alcune. XXII.1 LE AGEVOLAZIONI PER IL SETTORE AUTO DISABILI AVENTI DIRITTO Sono ammesse alle agevolazioni le seguenti categorie di disabili: 1. i non vedenti (legge 138/01) e i sordomuti (art.1 della legge 68/99); 2. i disabili con handicap psichico o mentale titolari dell'indennità di accompagnamento; 3. i disabili con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni; 4. i disabili con ridotte capacità motorie che non risultino affetti da grave limitazione della capacità di deambulazione, per i quali il diritto alle agevolazioni è condizionato all'adattamento del veicolo. N.B. I disabili di cui ai punti 2 e 3 sono quelli che versano in una situazione di handicap grave prevista dal comma 3 dell'articolo 3 della legge n. 104 del 1992, certificata dalla Asl competente. QUALI BENEFICI FISCALI Le agevolazioni per il settore auto possono essere riferite a seconda dei casi, oltre che agli autoveicoli, anche ai seguenti veicoli: motocarrozzette; autoveicoli o motoveicoli per uso promiscuo o per trasporto specifico del disabile; autocaravan (solo per la detrazione Irpef del 19%). L’acquisto dei mezzi di locomozione dei disabili dà diritto ai seguenti benefici fiscali: l'IVA agevolata (4%) per veicoli con cilindrata fino a 2000 centimetri cubici, se a benzina, e 2800 centimetri cubici, se con motore diesel, sia nuovi che usati. L'aliquota agevolata si applica solo per acquisti effettuati direttamente dal disabile o dal familiare di cui egli sia fiscalmente a carico. L'IVA ridotta per l'acquisto di veicoli si applica, senza limiti di valore, per una sola volta nel corso di quattro anni. È applicabile l'IVA al 4%, anche alle prestazioni di adattamento di veicoli non adattati già posseduti dal disabile; la detrazione Irpef che è pari al 19% della spesa sostenuta per l'acquisto e l'eventuale adattamento dell'auto. Tale beneficio si applica per le autovetture, senza limiti di cilindrata, e gli altri veicoli sopra elencati, usati o nuovi. La detrazione spetta una sola volta nel corso di un quadriennio e nei limiti di una spesa di acquisto di € 18.075,99; l'esenzione dal pagamento del bollo auto si applica ai veicoli sopra indicati per i quali sono previsti gli stessi limiti di cilindrata fissati per l'IVA agevolata (2000 cc motore a benzina, 2800 motore diesel). Per ottenere questo beneficio bisogna presentare una specifica domanda all'Ufficio competente (della Regione o dell'Agenzia delle Entrate), allegando la documentazione prevista. Spetta sia quando l'auto è intestata allo stesso disabile, sia quando risulta intestata a un familiare di cui egli sia fiscalmente a carico. È possibile riottenere i benefici IVA e Irpef per acquisti entro il quadriennio, qualora il primo veicolo beneficiato sia stato cancellato dal Pubblico registro automobilistico (Pra). Spetta inoltre l'esenzione dalle imposte di trascrizione sui passaggi di proprietà. N.B. Le agevolazioni sono concesse in relazione al tipo di intervento richiesto (acquisto, adattamento, riparazione ecc.), alla natura ed entità della disabilità e all'eventuale possesso di una patente speciale. SCHEDA 34 XXII.2 ALTRE AGEVOLAZIONI FISCALI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE È possibile fruire della detrazione Irpef del 36% sulle spese di ristrutturazione di immobili (alloggio privato e parti comuni di edifici), per interventi finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche, atti a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave (art. 3, comma 3 della legge n. 104 del 1992). L'agevolazione spetta su una spesa massima di € 48.000, riferita alla singola unità immobiliare. La detrazione per l'eliminazione delle barriere architettoniche non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile. La detrazione del 19% su tali spese, pertanto, spetta solo sulla eventuale parte in più rispetto alla quota di spesa già assoggettata alla detrazione del 36%. Per le prestazioni di servizi relative all'appalto dei lavori in questione, è applicabile l'aliquota IVA agevolata del 4%, anziché quella ordinaria del 20%. SPESE SANITARIE E MEZZI DI AUSILIO Le spese mediche, quali ad esempio l'acquisto di medicinali e di "assistenza specifica" (infermieristica, riabilitativa, ecc.) sostenute dai disabili sono interamente deducibili dal reddito complessivo, anche se sono sostenute dai familiari dei disabili che non risultano fiscalmente a carico. Per documentare l'acquisto di farmaci l'unica prova è costituita dallo "scontrino fiscale" che deve contenere: natura (farmaco o medicinale), numero di autorizzazione all'immissione in commercio, quantità e il codice fiscale del destinatario del farmaco. Le spese sanitarie specialistiche (es.: analisi, prestazioni chirurgiche e specialistiche), invece, danno diritto ad una detrazione Irpef del 19% sulla parte che eccede € 129,11; la detrazione è fruibile anche dai familiari quando il disabile è fiscalmente a carico. Sono inoltre ammesse integralmente alla detrazione del 19% (quindi senza applicazione di franchigia) le altre spese riguardanti i mezzi necessari all'accompagnamento, alla deambulazione, al sollevamento dei disabili accertati ai sensi dell'articolo 3 della legge n.104 del 1992, indipendentemente dal fatto che fruiscano o meno dell'assegno di accompagnamento; così come quelle, espressamente indicate dall'Agenzia delle Entrate, sostenute per: trasporto in ambulanza del soggetto portatore di handicap; acquisto di poltrone per inabili e minorati non deambulanti e apparecchi per il contenimento di fratture, ernie e per la correzione dei difetti della colonna vertebrale; acquisto di arti artificiali per la deambulazione; trasformazione dell'ascensore per adattarlo al contenimento della carrozzella; sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l'autosufficienza e le possibilità di integrazione dei portatori di handicap riconosciuti tali ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 104 del 1992. Sono tali ad esempio le spese sostenute per l'acquisto di fax, modem, computer, telefono a viva voce, schermo a tocco, tastiera espansa. Sono previsti ulteriori benefici per le spese sostenute per l'assistenza personale ed altre, anche in relazione al tipo ed entità della disabilità.