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numero 02 | marzo 2015
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SCIENZA, TECNOLOGIA, ARTE DELLA STAMPA E DELLA COMUNICAZIONE
FIGURINE
In un mondo sempre più digitale, Neopost ha adottato una
nuova straordinaria brand identity
UNA PASSIONE
A PORTATA DI MANO
PER CERTI VERSI, LE FIGURINE SONO IL PRIMO MASS
MEDIUM VISUALE. CON UN SECOLO E MEZZO DI VITA, SONO
DIFFUSE OGGI A LIVELLO MONDIALE, GRAZIE ALLA PASSIONE
DEI COLLEZIONISTI CHE CREANO VOLUMI DI VENDITE DA
CAPOGIRO. IN QUESTO DOSSIER, RACCONTIAMO L’EVOLUZIONE
STORICA E TECNOLOGICA DELLE FIGURINE DAL PUNTO DI VISTA
DI ALCUNI IMPORTANTI PROTAGONISTI DEL MERCATO.
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Nuovo Look & Feel > ricorda la corrispondenza fisica e
digitale, così come il simbolo dell’infinito.
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aiutare le aziende nelle interazioni e supportarle nella
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DOSSIER
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FIGURINE
PASSIONE A PORTATA DI MANO
PER CERTI VERSI, LE FIGURINE SONO IL PRIMO MASS
MEDIUM VISUALE. CON UN SECOLO E MEZZO DI VITA,
SI CARATTERIZZANO OGGI PER UNA DIFFUSIONE
MONDIALE, PER L’ATTRAZIONE INTRAMONTABILE
DA PARTE DEI COLLEZIONISTI E UN VOLUME DI VENDITE
DA CAPOGIRO. IN QUESTO DOSSIER, RACCONTIAMO
L’EVOLUZIONE STORICA E TECNOLOGICA DEL MONDO
DELLE FIGURINE DAL PUNTO DI VISTA DI SUOI ALCUNI
IMPORTANTI PROTAGONISTI.
I
l mondo delle figurine panini appartiene all’universo dell’infanzia di
ognuno di noi. La spensieratezza con
cui tutti abbiamo aperto una bustina
panini, almeno una volta nella vita, e
l’entusiasmo di trovare l’ultima magica
figurina per completare l’album sono le
sensazioni che ci hanno accompagnato
in questa esperienza di svago unica nel
suo genere. Ma dove ha origine questo
fenomeno e quale è stata la sua evoluzione? Le prime figurine, con tutta probabilità, nacquero in Francia nella seconda
metà dell’Ottocento, ma si diffusero rapidamente nel resto dell’Europa e negli
Stati Uniti, grazie al fertile incontro tra
la stampa cromolitografica e le esigenze pubblicitarie create dalla rivoluzione
industriale.
Per molti aspetti diverse da quelle attuali,
le figurine ottocentesche consistevano
in piccole stampe a colori recanti un
messaggio pubblicitario. Generalmente prodotte in serie di sei o di dodici,
accomunate da uno stesso soggetto,
venivano date in omaggio da negozi e
grandi magazzini, per invogliare i loro
clienti a tornare.
Questa formula si rivelò un incentivo
all’acquisto talmente azzeccato che
ben presto le varie litografie iniziarono
a stampare immagini apposite, lasciando
in alcuni casi degli spazi bianchi costituiti
da cartigli, cartelloni, vele ed altro, che
permettevano di inserire in maniera più
artistica il messaggio. In altri, su richiesta
del negoziante, venivano inseriti oggetti
che alludevano alla sua attività, come ad
esempio un orologio per un orologiaio.
Alcune ditte, come i grandi magazzini
Bon Marché, iniziarono a commissionare
immagini originali ed esclusive.
LE FIGURINE MODERNE
La Seconda Guerra Mondiale spacca il
Novecento in due tronconi, lasciando
l’Italia sofferente e sconfitta. Il nostro Paese è diviso, alla ricerca delle energie
per risorgere e pacificarsi. È lo sport a
fungere da collante: le imprese straordinarie di Coppi e Bartali nel ciclismo, la
leggendaria avventura del Grande Torino nel calcio restituiscono agli italiani la
voglia di sognare e l’entusiasmo, dando
loro nuovi simboli nei quali riconoscersi. In questo clima affonda le sue radici
la figurina moderna che, progressivamente, si svincola dal legame con altri
prodotti. È proprio lo sport a dare slancio
alle iniziative di piccole ma vivacissime
case editrici che, sfoderando creatività
e sperimentando nuove formule, conducono la figurina, in pochi anni, al rango di
filone editoriale a sé stante. Si prepara
L’ ORD IN ARIO M ON D O
DEL L E RAC C OLTE F IGURIN E
In Italia la figurina per così dire “moderna” è un’immagine plastificata adesiva da collezionismo. Il formato standard di una figurina
è 4.9×6.5 cm, ma possono anche essere più grandi. Le figurine
vengono prodotte in una precisa serie tematica, ad esempio di
calciatori, serie TV o film. Vengono raccolte nel corrispondente
“album di figurine”, un libretto appositamente disegnato a tal
fine, di solito avente formato 23x27cm, con circa 32 pagine e
progettato per ospitare dalle 180 alle 240 figurine. Naturalmente
questi numeri sono standard, oggi modelli e formati sono di tutti
i tipi. La prima e la quarta di copertina sono spesso dedicate al
soggetto della raccolta. Le pagine interne possono includere testo
ed immagini del soggetto, così come illustrazioni ed altri elementi
grafici correlati. È consuetudine, in fase di realizzazione, accludere
all’interno dell’album un foglio contenente 4 figurine della raccolta
come omaggio all’acquirente. Per incollare una figurina sull’album
occorre rimuovere la pellicola (in genere carta siliconata) sul
retro della figura, liberando così la parte adesiva. Sulla pellicola è
stampato il numero identificativo della figurina, che costituisce il
riferimento alla posizione all’interno dell’album.
Le figurine vengono vendute nelle edicole o nei centri commerciali
a pacchetti (bustine), in numero variabile. Di solito ogni bustina
contiene dalle 4 alle 7 figurine. L’assortimento di figurine all’interno dei pacchetti è casuale, così capita spesso che vengano
acquistate figurine già in possesso. Il collezionista quindi si forma
presto quello che viene chiamato mazzetto delle doppie, utile per
gli scambi di figurine con altri collezionisti.
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ALBUM DI FIGURINE
così il terreno per la nascita di imprese
esclusivamente dedicate alla produzione
di figurine.
LA NASCITA DELLE
AUTOADESIVE
Fino alla metà del 1900 le figurine non
erano autoadesive, come quelle che si
conoscono oggi, per incollarle sugli albi si
utilizzava la colla, poteva essere la famosa Coccoina, dall’inconfondibile piacevole
odore, oppure, in periodi precedenti, anche colla prodotta poveramente in casa,
con acqua e farina. Lungo il cammino tra
la colla e le figurine autoadesive, val forse
la pena menzionare le famose celline inventate dalla Panini, “triangolini biadesivi
da apporre sul retro della figurina per
attaccarla all’album”.
Il primo album Calciatori totalmente
autoadesivo della Panini fu quello del
1972-73. Ma già alcune figurine erano
apparse prima di quel momento, come
ad esempio i 19 scudetti adesivi in plastica che facevano parte della seconda
raccolta Calciatori Panini per il campionato 1962-63. Fino a prova contraria,
21
questa risulta la prima apparizione assoluta di autoadesivi nel mondo delle
figurine in Italia (almeno in relazione alle
serie “organizzate”), un altro merito che
si aggiungerebbe quindi a quelli già ben
noti della famosa famiglia modenese.
La carta autoadesiva esisteva già prima degli anni ’70, ma furono i Panini ad
avere l’idea di utilizzarla per le figurine,
soprattutto per ovviare ai fastidi procurati
dalla colla.
La produzione di carta autoadesiva all’interno dell’azienda modenese avvenne
all’inizio degli anni ‘80. Per molti anni la
vendita diretta di questa carta adesiva
è stata una delle maggiori entrate della
Panini: oltre a produrla per sé, veniva
prodotta per conto terzi. Se ne occupava
- con un proprio marchio - una società
del gruppo, l’Adespan (Adesivi Panini),
con sede a Bomporto, nei dintorni di
Modena. Adespan ha venduto in tutto il
mondo e divenne per un certo periodo
fra i primi dieci produttori nel settore.
Nel 2000 la società del gruppo è stata
ceduta alla multinazionale statunitense
Avery Dennison.
NON SOLO SPORT
Ma le figurine non sono rimaste solo un
hobby riservato agli sportivi, negli anni
hanno saputo attirare l’attenzione di un
pubblico molto vasto, dagli adulti ai più
piccoli. Intorno alla metà degli anni ’50,
gli italiani cominciano ad appassionarsi
alle figurine, che non sono più abbinate
a un qualche prodotto commerciale,
ricordiamo le famose Lavazza, ma
vendute come prodotto di per sé da
collezionare. Intorno agli anni ’60 le
tematiche più diffuse erano gli avvenimenti storici, il western, la fantascienza
e naturalmente le collezioni scientifiche.
Di queste ultime, il successo maggiore
viene riservato da sempre agli album
degli animali, attualmente tra le più note
con questa tematica troviamo i famosi
“Cucciolotti” di Pizzardi editore, molto
amate dai bambini.
Dopo gli anni ’60 compaiono le prime
collezioni legate alle serie televisive e ai
film, ricordiamo Mary Poppins, Ben Hur
e la serie Sandokan, che ha riscosso
enorme favore di pubblico.
Negli anni ’80 i cartoni animati giap-
ponesi la fanno da padroni, i bambini
impazziscono nella raccolta di figurine
dei loro amati personaggi tv, dall’orfanella delle montagne Heidi ai megarobot d’acciaio.
Tutto diventa collezionabile.
Oggi la passione per le figurine si è
adeguata alla rivoluzione del web, ma
resiste all’evoluzione tecnologica dell’universo ludico con la forza di un’icona
pop globalizzata.
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DOSSIER
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FIGURINE PANINI
COLLEZIONISMO CHE PASSIONE!
IL BINOMIO PANINI E FIGURINE NON È LEGATO SOLAMENTE
AGLI ALBUM DEI CALCIATORI CHE HANNO ACCOMPAGNATO
GIOCHI E PASSIONI SPORTIVE DI GENERAZIONI DI BAMBINI
IN ITALIA E ALL’ESTERO. DA OLTRE 50 ANNI SULLE FIGURINE
PANINI SONO STATI RAFFIGURATI I PERSONAGGI PIÙ AMATI
DAI PICCOLI, MA ALCUNE COLLEZIONI HANNO APPASSIONATO
E CONTINUANO AD APPASSIONARE ANCHE I PIÙ GRANDI,
MENTRE ALTRE SONO DIVENTATE OGGETTO DI CULTO E
DI VALORE. ANTONIO ALLEGRA, DIRETTORE DEL MERCATO
ITALIA DELLA PANINI, CI RACCONTA QUESTO CASO
DI SUCCESSO TUTTO ITALIANO.
L
e figurine Panini sono un
caso di successo nato in
Italia, ma che si è evoluto
e diffuso oltreconfine. Ci
parla di questa evoluzione?
La nascita della Panini, editrice di figurine come la conosciamo oggi, coincide
con la commercializzazione della prima
collezione “Calciatori”, la 1961-62.
In realtà, la prima scintilla dell’impegno
editoriale di questa famiglia scocca già nel
1945 quando Olga Panini, vedova e madre di otto figli, acquista una piccola edicola nel centro di Modena.In particolare i
quattro figli maschi, stimolati dal vulcanico
Giuseppe, allargano l’impresa: aprono
un’agenzia di Distribuzione Giornali e sperimentano la commercializzazione in vari
formati di ogni genere di prodotto editoriale dell’epoca. Questi originali tentativi
di assecondare la crescente richiesta di
“evasione”, dopo le tristezze del Ventennio
e della guerra, culminano all’alba degli
anni Sessanta.Giuseppe, Benito, Umberto
e Franco Panini incontrano “la figurina”
e, in breve ne fanno un fenomeno industriale tipico di quel periodo tutto italiano:
intraprendenza familiare, costruzione della
fabbrica, riconoscibilità del marchio, un’intera città che cresce anche grazie a loro.
Quando il boom economico italiano esaurisce la sua spinta, diviene imperativo allargare gli orizzonti. Così, nel 1970, la Cop-
pa del Mondo di calcio in Messico (quella
passata alla storia per Italia-Germania
4-3) costituisce il trampolino di lancio per
l’internazionalizzazione dell’attività, la cui
traccia di stampo tecnico-editoriale resta
l’apparizione – sugli album – della prima
didascalia multilingue. Gli anni ’70 e ’80
vedono la nascita di filiali nei principali
paesi europei e anche le prime attività
nel continente americano. La logica di
approccio, con metodi che seguono l’evoluzione dei tempi, è, da sempre, “glo-cal”:
‘globale’ in termini di marchio, strategie
sui grandi eventi e partner; ‘locale’ per
management, distribuzione e strategie
di marketing oltre che nello sviluppo di
attività su fenomeni originali sportivi e di
entertainment. Gli anni ’90 e l’inizio del
terzo Millennio sono quelli del consolidamento dello status internazionale dell’azienda. La famiglia Panini esce di scena,
subentra una nuova compagine sociale
e di management. Oggi il gruppo Panini
ha 12 filiali, controllate pienamente dalla
casa madre italiana: Francia, Spagna,
Germania, Regno Unito, Svizzera, Russia, Turchia, Brasile, Cile, Messico e Stati
Uniti . Dove non vi sia una filiale, l’azienda
opera tramite uffici locali o con partner
distributivi selezionati e specializzati. La
collezione “2014 FIFA World Cup Brasil”
è stata distribuita in oltre 120 paesi nei 5
continenti.
Cosa c’è dietro il successo delle
figurine Panini?
Al di là del piacere insito nel collezionare, che vedremo nel dettaglio, vi sono
almeno 3 punti cardine che possono
spiegare il successo delle figurine Panini, 50 anni fa come oggi, punti che
sono stati tra l’altro raccontati in una
delle ultime interviste rilasciate alla
Rai da Giuseppe Panini nei primi anni
‘90: ricchezza editoriale, distribuzione
e rispetto per il consumatore.
Gli album Panini si distinguevano dagli
altri per dovizia e precisione di dati
e informazioni statistiche. Didascalie
molto accurate ma di semplice lettura
li trasformarono in un vero e proprio
strumento di conoscenza.
Mancava inoltre all’epoca una distribuzione tempestiva e capillare per un
prodotto di questo tipo e i fratelli Panini, grazie all’esperienza maturata in
precedenza, riuscirono ad implementare un sistema efficiente.
Fondamentale infine era, ed è a maggior ragione oggi, il rispetto per il collezionista: venne sùbito istituito un
‘Servizio Figurine Mancanti’ e lanciato
il motto “le collezioni Panini si completano sempre!”.
Si voleva che il gioco non diventasse
ossessione ma rimanesse, al contrario,
un piacere.
Antonio Allegra,
Direttore Mercato Italia Panini
Come è riuscita Panini a rendere la raccolta delle figurine un
hobby sempre attuale, anche in
un mondo sempre più virtuale?
Per tentare di spiegare come mai ancora oggi vi siano milioni di appassionati che provano piacere a collezionare
“pezzi di carta” adesivi (pur in presenza
di attrazioni virtuali sempre più ricche),
bisogna pensare a cosa è in realtà
una raccolta di figurine. E’ una magia
esplosiva: nel momento stesso in cui
il collezionista acquista la sua bustina
deve, quasi fosse un gesto liberatorio,
strapparla. Ne rivela così il contenuto
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ALBUM FIGURINE
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e, ancor prima di verificarlo, percepisce
il profumo delle figurine; una ad una
scopre se ha trovato quella mancante
o quella del proprio eroe che potrà poi
portare sempre con se o incollare in
quello “scrigno delle meraviglie” che
è l’album. Pian piano proseguirà nella
collezione, condividendo la passione
con gli amici grazie allo scambio delle
doppie e ai giochi che comunque ancora
oggi si possono fare con le figurine (
giusto come nota di cronaca, il Panini
Tour 2015 ha avuto come sottotitolo “le
Figuriniadi”, proprio per sottolinearne i
momenti ludici) È quasi superfluo descrivere la gioia che si prova venendo
in possesso dell’ultima figurina e si completa l’album...Tutte queste sensazioni
non si riescono a riprodurre digitalmente. Nonostante Panini abbia comunque sviluppato, con successo, anche
collezioni di figurine virtuali così come
ha consentito interazioni tra prodotto
fisico e multimediale, il successo rimane
sostanzialmente legato al primo.
Quanto sono importante la qualità della grafica e della stampa
rispetto al valore del prodotto?
Quali le applicazioni particolari
e speciali dal punto di vista produttivo e dei materiali e come si è
strutturato il progetto grafico della
collezione “Calciatori 2014-2015”
Qualità di stampa e grafica sono fondamentali per valorizzare il contenuto
editoriale del prodotto, oggi come 50
anni fa. E’ evidente che tecnologia e
materiali abbiano conosciuto un’importante evoluzione e il ruolo dell’impatto
“fisico” e visivo del prodotto è cresciuto
di pari passo, forse oltre le aspettative
considerando il livello della “concorren-
za” a livello di stimoli sensoriali.
Al riguardo, per ogni collezione facciamo uno studio ‘ad hoc’ sui formati di
figurine e album così come sui materiali
da utilizzare. Tutto deve essere funzionale al tema trattato e al target primario
della collezione.
Calciatori, di cui pubblichiamo quest’anno la 54ma edizione, impone uno sforzo
particolare per “innovare nella tradizione”: non tradendo cioè le attese dei
collezionisti che hanno bisogno di punti
fermi, ma anche facendo sì che ogni
anno la bustina contenga qualche “sorpresa” già a partire dal progetto grafico
e dai materiali utilizzati.
Per l’album, da molti anni manteniamo lo stesso formato, pur realizzando
lavorazioni diverse sulla copertina, anche per valorizzare le immagini scelte.
Quest’anno, oltre alla stampa in quadricromia abbiamo previsto una verniciatura ibrida e una “embossatura”,
tutto al fine di far risaltare le diverse
componenti presenti in copertina, dalla
testata al “calciatore in rovesciata”, dai
giocatori ai diversi loghi.
La bustina, oramai da qualche anno,
è stampata su materiale olografico –
che cambia, in termini di trama e colore
ogni anno – realizzato esclusivamente
per Panini, e con l’uso di un 5° colore
speciale.
Per le figurine vi è una varietà di tipologie, in funzione del formato e dei
materiali: già per le figurine “standard”,
in carta autoadesiva, vi sono diversi
fogli stampa – data la numerosità dei
soggetti – con diversi tipi di fustellature.
Per le figurine delle divise si è scelto
un materiale “raso”, con la fustellatura
a riprodurre la sagoma di magliette e
pantaloncini. Per quelle degli scudetti di
serie A e B si è utilizzato un ‘cold foil’
con stampa in quadricromia, vernice
ibrida, “embossatura” a rilievo e vernice lucida serigrafica; alcune di queste
figurine erano inoltre fustellate; per gli
altri scudetti, sempre su cold foil, ci si è
limitati a verniciatura e fustella.
Novità assoluta di quest’anno, la presenza di una maxi-card all’interno delle
scatole da 100 bustine: si tratta di card
100x140 realizzate con un accoppiato
pet-cartoncino con stampa in quadricromia, vernice e lamina.
Qualche numero delle figurine
negli anni… Quante ne sono state
stampate?
In occasione dei 50 anni della collezione
Calciatori abbiamo provato a calcolare
quante figurine ne fossero state stampate dalla prima collezione ad allora.
La stima più attendibile indicava oltre
25 miliardi di figurine ( sottolineiamo:
solo di Calciatori); il dato si incrementa
di qualche centinaio di milioni ogni anno.
Giusto per dare un’idea, mettendole in
fila otterremmo una striscia di figurine
lunga di quasi 2 milioni di km, 5 volte la
distanza tra la Terra e la Luna…
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DOSSIER
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AMICI CUCCIOLOTTI
GLI ALBUM CON UNA MISSION “DIFFERENTE”
I NUMERI PARLANO CHIARO: DAL 2007 AL 2014 SONO STATI STAMPATI
19.485.000 DI ALBUM, 358.236.500 DI BUSTINE E 2.405.032.000
FIGURINE. GLI ALBUM “AMICI CUCCIOLOTTI”, EDITI DA PIZZARDI
EDITORE, SONO UN FENOMENO NAZIONALE ORMAI CONSOLIDATO
NEL PANORAMA DEI COLLEZIONABILI. MA NON SI PARLA SOLO
DI BUSINESS STAVOLTA, PERCHÉ DIETRO VI È UN PROGETTO SOCIALE
CHE VALE LA PENA DI ESSERE RACCONTATO.
L
a storia di Pizzardi Editore coincide con la storia professionale del suo fondatore, l’editore
Dario Pizzardi, che da oltre
trent’anni “colleziona” successi
editoriali nel settore dei collezionabili.
Questa storia inizia negli anni ottanta
con gli entusiasmi giovanili dei mitici e
collezionatissimi “Paninari”, a cui hanno
fatto seguito altre collezioni e prodotti editoriali di grande successo come:
“Squadra Mia”, “Paperotti”,“I Bellissimi”
e “American Tattoo”, i primi tatuaggi
temporanei “realistici”. Nel 1995 avviene la svolta decisiva verso collezioni su
tematiche ambientaliste e animaliste,
che hanno riscosso il grande favore del
pubblico. La prima di queste collezioni,
“Alla Scoperta degli Animali”, verrà
pubblicata per diversi anni successivi.
In abbinamento, esce la prima collezione 3D sugli animali: “I Cucciolotti”.
Nel 1998 l’editore Dario Pizzardi inizia
a sviluppare la sua originale intuizione di
marketing etico, che lo porterà nel corso degli anni a investire ingenti risorse
finanziare e umane sulla Responsabilità
Sociale, inaugurando la collaborazione
con l’Ente Nazionale Protezione Animali. Nello stesso anno esce la collezione
“Cuccioli” e nel ‘99 le collezioni “Cane e
Gatto” e “Le Figurone – Animali e Cuccioli” con figurine formato “gigante”.
Nel 2006 esce la raccolta 3D “Amici
Dogs” e nel settore delle figurine la
collaborazione con ENPA diventa un
sodalizio con la realizzazione della prima
campagna solidale a favore dell’ente,
promossa attraverso l’album “Io sto con
gli Animali!”.
LA NASCITA DEL BRAND
Nel 2007 l’editore decide di realizzare
un suo grande sogno: far diventare la
propria vocazione sociale un pilastro
della sua azienda. Nasce così il marchio
“Amici Cucciolotti”, e il suo principale
prodotto commerciale, la collezione di
figurine, si trasforma da semplice “bene
di consumo” in “progetto sociale”.
Ormai conosciutissimi, gli albumi di
“Amici Cucciolotti” coinvolgono attraverso il “gioco” della raccolta di figurine, milioni di bambini assieme alle loro
famiglie, in azioni concrete a favore
degli animali e dell’ENPA! Il sodalizio
con l’Ente Nazionale Protezione Animali
Onlus si concretizza in iniziative solidali
in difesa degli animali. Il claim “le figurine che salvano gli animali”, che accompagna il logo, è da considerarsi il cuore
della mission aziendale. Attraverso due
associazioni onlus che operano a favore
dei bambini, Pizzardi distribuisce ogni
anno milioni di album e figurine affinché
i piccoli sfortunati possano riappropriarsi del loro diritto al gioco.
LA COLLEZIONE 2015
Anche se il posizionamento di questo
prodotto sul mercato è molto forte,
Pizzardi Editore non smette di stupire ogni anno il suo pubblico regalando
delle sorprese. Per la prima volta nella
storia delle collezioni “Amici Cucciolotti”, l’album 2015 sarà disponibile in due
versioni: l’album libro classico in brossura cucita e plastificato e l’album libro
morbidoso in brossura cucita cartonato
e plastificato. Grandi numeri anche per
la nuova edizione con 625 figurine, 12
amici doppio lotti, 23 fuori raccolta con
ministickers trasparenti e figurine con
lettere numeri e simboli, oltre a 246 retri
per giocare. Collezionando le figurine
2015, i bambini verranno coinvolti dai
loro amici “nasoni” in un avventuroso
viaggio attraverso i parchi naturali. E
ancora si può completare il puzzle del
mondo.
STRATEGIE DI MARKETING
Ogni anno, l’investimento di Pizzardi
Editore per la campagna pubblicitaria
è ingente e si sviluppa su migliaia di
passaggi spot televisivi e radiofonici.
Naturalmente non manca la massiccia
presenza di cartelloni e pagine pubblicitarie sulle più importanti testate giornalistiche. Ma non è tutto… l’album classico
viene distribuito gratuitamente con due
bustine omaggio davanti alle scuole. Un
invito ad iniziare la collezione. I prodotti
Pizzardi vengono distribuiti in 32.000
punti vendita in tutta Italia grazie all’efficienza e alla tempestività della SO.DI.P
S.p.A., il più importante distributore nazionale che riesce a dare un servizio di
diffusione del prodotto avvalendosi di
una capillare rete di distributori locali.
CARTA, GREEN E QUALITA’
Le figurine e le pagine dell’album sono
caratterizzate da grafica, illustrazioni e
fotografie che hanno raggiunto elevati
livelli di accuratezza e studio dei dettagli, tali da rendere la collezione “Amici
Cucciolotti” un prodotto editoriale di prima qualità. La scelta, apparentemente
tradizionalista, di sviluppare un prodotto
esclusivamente cartaceo, senza contaminazione tecnologiche, è risultata
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album DI figurine
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fino ad oggi vincente. Questa strategia
ha restituito alla collezione di figurine
l’importante funzione di “gioco sociale”,
che crea affinità e promuove relazione
tra i bambini e le famiglie, in un’epoca
in cui le amicizie sono sempre più “virtuali”. Dario Pizzardi è stato trai i primi
editori nell’ambito dei collezionabili ad
utilizzare solo carta certificata per gli
album e le figurine, perché il senso di
responsabilità e la coerenza che contraddistinguono il marchi impongono
la salvaguardia delle foreste primarie
e degli animali che le abitano.
Pizzardi Editore ha ottenuto la doppia
certificazione FSC e PEFC per potersi
garantire le forniture di materiale cartaceo certificato.
LA STAMPA: QUALITà
E TEMPESTIVITA’
Rotolito Lombarda si prende cura della
stampa degli Amici Cucciolotti ed è in
grado di garantire a Pizzardi qualità e
rispetto dei tempi di consegna richiesti.
Pizzardi pone una particolare attenzione
alla qualità di stampa: sullo stampato
non deve esserci la benché minima imperfezione (un piccolo puntino bianco
non è accettato). La prima tiratura di
Amici Cucciolotti 2015 è stata distribuita all’inizio di gennaio e dopo pochissimi giorni è stata commissionata
la prima ristampa di 400.000 copie che
doveva essere pronta in 15 giorni. Il
confezionamento del libro è un punto
fondamentale del ciclo di produzione
di Amici Cucciolotti. La copertina del
libro è il primo elemento che cattura
l’attenzione dell’acquirente ed è quindi
importante che sia perfetta e confezio-
nata a regola d’arte. La copertina dell’edizione 2015 è stata fatta in cartonato
fresato con imbottitura, nella legatoria
interna di Rotolito Lombarda. Affidarsi
ad uno stampatore in grado anche di
confezionare il prodotto stampato è
un’ulteriore garanzia del rispetto dei
tempi di consegna.
Se il libro venisse confezionato da una
legatoria esterna e non dallo stesso
stampatore, ci sarebbe il rischio di allungare i tempi di consegna. Essere in
grado di gestire tutto il ciclo produttivo
consente anche di offrire maggiori certezze sui tempi di consegna.
RTE Conference &
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DOSSIER
26
FIGURINE ITALIA
LA PERSONALIZZAZIONE, FATTORE VINCENTE
MYE SRL È L’AZIENDA MADE IN ITALY CHE, DAL 2011, HA FOCALIZZATO IL PROPRIO CORE
BUSINESS E IL PROPRIO SUCCESSO SULLE FIGURINE ADESIVE E ALBUM PERSONALIZZATI
SU RICHIESTA PER QUALSIASI ATTIVITÀ E OCCASIONE. MARCO MAFFEIS, CEO DELLA
SOCIETÀ, RACCONTA LA NASCITA DI QUESTO PROGETTO E LA SUA EVOLUZIONE.
I
l vostro core business è basato sulla progettazione e realizzazione di figurine adesive
e album personalizzati. Come
nasce l’idea di rivolgersi a questo mercato di nicchia?
Un po’ per caso ed un po’ per necessità.
Abbiamo iniziato a fare album personalizzati quasi in contemporanea con la crisi
del mercato nelle edicole. Adesso stare
in edicola è molto rischioso, soprattutto
se non si hanno grandi budget, inoltre
qualsiasi idea provi a mettere in un soggetto originale viene subito “utilizzata”
dai soliti “grandi”. Aspettiamo tempi
nuovi, nel frattempo mettiamo creatività ed esperienza in questa frastagliata e
variegata nicchia.
Che tipo di servizi potete offrire?
A chi vi rivolgete?
Per semplificare potremmo dire di offrire 4 servizi, grafica di album e figurine,
stampa album, stampa e imbustamento figurine e distribuzione. Le due aree
che fanno più volumi sono la stampa e
l’imbustamento. Raggiunti dal sito FigurineItalia.it abbiamo clienti diretti che sono
per lo più associazioni sportive e scuole,
e grazie alle nostre piattaforme abbiamo
sottoscritto accordi di partnership con le
principali Federazioni sportive italiane. Ci
sono poi le agenzie di comunicazioni e
marketing, nostri partner da sempre e
da qualche anno lavoriamo per molte
tipografie. Capita che le tipografie abbiano richieste sia di album che di figurine
imbustate, e se per loro l’album non ha
misteri è tutt’altra cosa quando si tratta
d’imbustare. In Italia ci sono centinaia
d’aziende che imbustano qualsiasi cosa,
ma se chiedete di mescolare le figurine
secondo certi criteri e obiettivi scoprirete
che non sono attrezzate per farlo e il risultato potrebbe essere un vero disastro.
Quello che nessun consumatore vuole,
sia che abbia acquistato la bustina o che
gli sia offerta come premio, è trovare due
figurine uguali all’interno della stessa bustina, o trovare due bustine con lo stesso
contenuto, in un attimo tutto il fascino
e la magia della collezione svanisce. È
un patto non scritto, ma è l’unico che il
consumatore si aspetta venga rispettato.
Qualcuno sceglie di affidarsi al caso per
risparmiare qualche centesimo, persino
usando le “antiche” bustine opaline, col
rischio (quasi una costante) di non fare
una seconda collezione.
Dal punto di vista strettamente
produttivo, che tipo di grafica,
stampa, prodotti e imbustamento
siete in grado di realizzare?
Per la grafica e l’impaginazione riusciamo a dare originalità e precisione pur
rimanendo veloci, principalmente grazie
agli applicativi d’impaginazione proprie-
tari, sviluppati in ambiente open source.
Per la stampa abbiamo sia macchine
digitali che offset e nei momenti di picco del pre Natale ci appoggiamo a due
tipografie storiche nella zona. Possiamo
imbustare sia in flowpack a 3 saldature
(come il pacchetto dei crackers) che con
incarti a 4 saldature, anche se qui il peso della personalizzazione per le piccole
quantità si fa sentire.
Per la delicata lavorazione di mescola,
abbiamo macchine miscelatrici a fogli e
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ALBUM DELLE FIGURINE
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“a risme sciolte” e, quando il cliente o la
raccolta lo richiede, possiamo mescolare
in linea di stampa per avere la sicurezza
che le figurine scelte, possano trovarsi
secondo percentuali o proporzioni desiderate. Senza possibilità d’errore.
Per un servizio di progettazione
grafica online b2c, quanto è importante la facilità d’uso di una
piattaforma online?
E’ molto importante, facilità significa vendita. Abbiamo iniziato nel 2013 con la
piattaforma MyStickers.net e dal 10 marzo, cioè a due anni di distanza, siamo on
line con My-e.eu una piattaforma molto
intuitiva, senza obbligo di registrazione,
dove è possibile personalizzare qualsiasi
area di album e figurine. L’utente può
progettare la propria figurina (colore, dimensione, forma, carattere didascalia,
ecc.) e man mano che impagina decidere
se avere l’immagine composta da una o
più figurine (fino a 24) senza calcoli, tagli
o fatica, semplicemente con un drag &
drop. Vorrei aggiungere che le piattaforme sono utili anche al promotion, l’azienda che non vuole o non può permettersi
di pagare costose licenze qui trova buoni
motivi per realizzare comunque un album di figurine. Mi spiego: ipotizziamo
di sostituire i personaggi disegnati con
i “famosi” protagonisti del territorio,
magari partendo dai giovanissimi atleti
ALLA SCOPERTA
DELL’UNIVERSO
DELLA STAMPA
delle società sportive. Ecco che diventano testimonial nella nuova frontiera
del passaparola. Ottima idea ma chissà
che fatica: contattare le società sportive,
fotografie, liberatorie, controllare tutte le
didascalie, telefonate di reclamo “perché
non c’è mio figlio?” ed altre per la richiesta di figurine mancanti….
Noi sappiamo come farlo ed abbiamo
sviluppato una piattaforma digitale per la
gestione diretta e completa del successo.
Tutto on line e customizzabile.
Alle aziende di marketing e ai brand
chiediamo solo di avere le idee chiare
riguardo i propri obiettivi, sapere quante
realtà e quanti consumatori desiderano
coinvolgere per ogni provincia e regione,
al resto pensiamo noi.
Nell’era del networking e delle
community virtuali, quale valore
aggiunto può avere un prodotto
editoriale come l’album delle figurine?
Probabilmente, ma azzardo, la risposta
sta proprio nell’essere contenuto editoriale cartaceo, che a differenza del con-
tenuto digitale non è liquido, si diffonde
meno ma continua a dare quella rassicurante percezione di qualcosa di durevole.
La carta istituzionalizza e soprattutto nel
mondo sportivo giochiamo tutti col segreto desiderio di sentirci campioni. E
poi c’è la parte fisica, tattile. Avete mai
provato a “strappare” la bustina digitale,
e “attaccare” la stessa nella posizione
definita? ...Brr che freddo!
Non a caso le attività di marketing realizzate con album/bustine/figurine digitali
sono con poche figurine, la storia di un
campione o tutt’al più di una squadra.
Nella vostra filosofia aziendale
avete individuato due aspetti essenziali: il made in Italy e il green. Ci spiegate le motivazione di
questa scelta?
Il made in Italy è la nostra storia e non è
robetta. Se non fossimo italiani faremmo fatica a intestardirci sulla qualità di
rettangolini di carta.
La difesa dell’ambiente è un dovere
non solo individuale e peccato chi non
lo capisce.
18-22 MAGGIO 2015 /
COLONIA / GERMANIA
15
FESPA
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STAMPA DIGITALE, SERIGRAFICA E SU
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DELLA STAMPA
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TECNOLOGIE E APPLICAZIONI
> ACQUISITE INFORMAZIONI DA UNA GALASSIA DI
MARKET INTELLIGENCE
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PRESENTERANNO MACCHINARI, SUPPORTI,
CONSUMABILI, SOFTWARE E FINITURE
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