piano d`azione per la biodiversità della toscana

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PIANO D'AZIONE PER LA BIODIVERSITÀ DELLA TOSCANA
Contesto di riferimento
La Strategia nazionale per la biodiversità, approvata in sede di Conferenza delle Regioni e delle
Province Autonome ad ottobre 2010, rappresenta il prodotto concreto dell'impegno assunto
dall’Italia con la ratifica della Convenzione sulla diversità biologica (CBD, Rio de Janeiro 1992)
avvenuta con la Legge n. 124 del 14 febbraio 1994.
Il Piano d'azione regionale per la biodiversità costituisce lo strumento previsto per l'attuazione
della Strategia nazionale per la biodiversità.
La Giunta Regionale della Regione Toscana nel Dicembre 2007 ha approvato lo Schema di
Protocollo d’Intesa tra Regione e WWF Italia – ONLUS per la conservazione della diversità
biologica nell’ambito della Biodiversity Vision per l’Ecoregione Mediterraneo Centrale.
Successivamente, a Maggio 2008, il Settore Tutela e valorizzazione risorse naturali” della regione
Toscana ha concordato con il WWF Italia – ONLUS gli obiettivi, i risultati e la tempistica
dell’attività, in attuazione del protocollo d’intesa. Il 5 Maggio 2008, durante una tavola rotonda
organizzata a Firenze, Regione Toscana e WWF Italia - ONLUS hanno sottoscritto la Convenzione
ed il Protocollo d’intesa per una collaborazione della durata di 3 anni, a decorrere dalla data di
approvazione (20 Maggio 2008) del Piano di Lavoro, finalizzata alla definizione di un Piano
d’Azione regionale per la biodiversità.
Finalità e risultati attesi
La redazione del Piano d’azione della Toscana verrà portata a termine nell’ultima parte del 2011 e
stabilirà fino al 2020 le azioni prioritarie a scala regionale necessarie per contrastare la perdita di
biodiversità e dei servizi ecosistemici sia in ambito terrestre che marino. La scadenza del Piano nel
2020 è stata scelta per essere coerente e funzionale all’attuazione della Strategia Nazionale e alla
recente Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità. Contestualmente il WWF Italia - ONLUS
e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare hanno stabilito i termini di
una collaborazione per l’integrazione del progetto della Regione Toscana in un progetto del
Ministero denominato “Linee guida per la redazione di un Piano d’azione regionale per la
conservazione della biodiversità ed applicazione sperimentale con un progetto pilota per la
Toscana”. Alla fine, dall'esperienza in corso in Toscana, saranno desunte indicazioni utili alle
Regioni per replicare con successo la medesima iniziativa, organizzate in un apposito
manuale.
Motivazioni del Piano d'azione regionale per la biodiversità
Biodiversità - il termine con cui si definisce la varietà di ecosistemi, specie e geni che costituiscono
la vita - è un caposaldo della nostra esistenza, dandoci cibo, acqua fresca e pulita, ossigeno e aria
pulita, paesaggi per il benessere della psiche e il godimento estetico, materie prime per attività
produttive e per le medicine. Essa contribuisce a mitigare le catastrofi naturali, la diffusione di
parassiti e malattie e contribuisce alla regolazione del clima. La biodiversità è anche capitale
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naturale, offrendo servizi ecosistemici fondamentali per la nostra economia (es. attività di
impollinazione operata dagli insetti, depurazione naturale delle acque correnti).
Il patrimonio della Regione Toscana è costituito da numerose specie animali e vegetali e da un
diversificato mosaico di habitat ed ecosistemi naturali e seminaturali. Circa 100 habitat di interesse
comunitario o regionale, 914 specie di flora e fauna di elevato valore conservazionistico, rare o
endemiche. Si contano ben 3250 specie di flora, 84 specie di mammiferi, 421 specie di uccelli, 19 di
anfibi, 22 di rettili, oltre 60 specie di pesci ed un ricchissimo patrimonio di invertebrati spesso di
elevato interesse conservazionistico
Purtroppo il degrado e la perdita di biodiversità da tempo sta mettendo a rischio la fornitura di
questi beni e servizi: si perdono paesaggi, ecosistemi, habitat e specie, e la ricchezza che da essi
derivano, mettendo in pericolo il nostro benessere.
La perdita di biodiversità è la minaccia ambientale più critica insieme ai cambiamenti climatici - e
le due sono indissolubilmente legate. La biodiversità contribuisce in maniera fondamentale alla
mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento. Allo stesso tempo il raggiungimento degli
obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti permettono di ridurre l'impatto degli effetti
inevitabili dei cambiamenti climatici sulla biodiversità.
Le principali minacce alla biodiversità provengono da trasformazioni nell'uso del suolo e
alterazione di processi naturali, parcellizzazione e omologazione di habitat e paesaggi, sfruttamento
insostenibile di componenti della biodiversità, diffusione di specie invasive non originarie del
territorio, inquinamento delle acque e del suolo, modificazioni del clima. In tale quadro le minacce
possono derivare da una elevata antropizzazione o, all’opposto, dalla perdita di attività umane
(riduzione dell’agricoltura tradizionale e del pascolo in aree montane).
La Regione Toscana, analogamente alle altre regioni, svolge compiti di programmazione dello
sviluppo economico e sociale del territorio amministrato, pianificazione del territorio, oltre a
stabilire norme e regole, ed è sempre più sollecitata (vd. programmazione dei fondi comunitari) a
realizzare l'efficace integrazione tra gli obiettivi di sviluppo e gli obiettivi di conservazione della
biodiversità dotandosi di strumenti e applicando approcci più inclusivi e trasversali rispetto ai suoi
diversi settori d'intervento.
Redazione del Piano
Per quanto riguarda il processo di realizzazione del piano al fine di garantire il coinvolgimento delle
diverse competenze coinvolte sono stati formati quattro gruppi omogenei (Tavoli di Lavoro),
partecipati attivamente da 198 soggetti: 56 per il Tavolo biodiversità marina; 58 per il Tavolo
biodiversità terrestre; 48 per il Tavolo istituzionale delle Province, delle Aree protette ed altri Enti;
95 per il Tavolo di altri esperti e professionisti. Al progetto lavorano, con diversi ruoli e compiti, e
con diversa intensità 14 soggetti (Regione Toscana, ARPAT, WWF Italia-ONLUS, Nemo srl, Lynx
srl, WWF Ricerca e Progetti srl).
Ad oggi sono stati organizzati a Firenze i seguenti eventi:1 convegno di presentazione, 12 riunioni
dei diversi tavoli e 2 convegni regionali, aperti alla partecipazione del pubblico, di presentazione
dei risultati del lavoro al temine di ogni annualità.
E’ stato inoltre realizzato un sito internet per lo sviluppo del progetto e attivata una segreteria
presso il Settore Tutela e Valorizzazione delle Risorse Ambientali della Regione Toscana per il
necessario coordinamento del progetto.
Volendo assicurare una più ampia condivisione delle finalità ed obiettivi del Piano di Azione
Regionale per la biodiversità della Toscana è stato previsto il coinvolgimento, oltre che dei soggetti
istituzionali, degli accademici ed esperti addetti ai lavori, anche ai rappresentanti delle
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organizzazioni di cittadini e delle Associazioni di categoria che rappresentano i diversi attori che
accedono alle risorse naturali per varie finalità, economiche, culturali e ricreative. In particolare
fondamentale sarà la realizzazione di momenti di confronto frontale e la successiva raccolta di
osservazioni e commenti per la declinazione degli obiettivi di conservazione per i singoli target del
Piano. In relazione all’Analisi degli attori sociali ed economici (stakeholder) identificati per ogni
singolo target, identificati nell’ambito della realizzazione di uno specifico documento che
costituisce uno dei prodotti della seconda fase del processo di definizione del Piano, si
selezioneranno alcuni soggetti rappresentativi a livello regionale degli attori valutati come i più
“influenti” rispetto al mantenimento o degrado dello stato di conservazione della biodiversità per
ogni singolo target.
Questa fase di confronto aiuterà nella declinazione degli Obiettivi ed Azioni al fine di acquisire
informazioni ed elementi di valutazione utili per identificare traguardi realistici in relazione ai
diversi interessi in gioco, alle risorse da impegnare e al tempo.
Contenuti, struttura e caratteristiche del Piano
Esso si compone di 2 Piani coordinati e interagenti, uno per la biodiversità terrestre e l’altro per
quella marina aventi la seguente struttura:
1. analisi dei target di conservazione terrestri e marini (elencati di seguito)
2. valutazione sulle principali pressioni e minacce dei target
3. banca dati delle azioni necessarie per la tutela e conservazione dei target.
Per ogni Target è stata analizzata la condizione attuale e identificati i principali fattori umani che ne
determinano il passaggio a stati di degrado e/o di trasformazione e scomparsa (Analisi delle
Pressioni e Minacce). I settori maggiormente interessati, oltre a quello della conservazione della
biodiversità sono: agricoltura, foreste, pesca, sfruttamento delle risorse idriche, geominerarie ed
energetiche, pianificazione territoriale, pianificazione urbanistica, infrastrutture per la mobilità ed il
trasporto di servizi, turismo e tempo libero. Sui risultati di quest'analisi sono stati selezionati gli
Obiettivi operativi e le Azioni di vario genere:

Misure regolamentari ed amministrative

Incentivazioni

Programmi di monitoraggio e/o di ricerca

Programmi didattici

Interventi attivi
Queste Azioni, organizzate sottoforma schede, sono corredate da informazioni inerenti scadenze,
soggetti competenti, indicatori di risultato e strumenti finanziari disponibili.
Le Azioni operano con l'intento di:
-recuperare e/o mettere in sicurezza popolazioni di specie a rischio;
-sviluppare reti ecologiche per riconnettere elementi naturali frammentati;
-contrastare le trasformazioni a carico di ecosistemi fragili( es.zone umide) o fortemente dipendenti
dall'intervento umano (es.pascoli e prati)
-equilibrare obiettivi ecologici ed economici forestali, agricoli, estrattivi, energetici
-massimizzare l'impatto positivo delle risorse disponibili per la biodiversità all'interno dei piani e
programmi di settore (es. fondi strutturali, fondi della politica agricola, PRAA)
Delle oltre 200 azioni individuate per i diversi target saranno selezionate le azioni più significative
ed urgenti per la tutela della biodiversità in Toscana (20-30 al massimo).
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L’approvazione e l’attuazione del Piano sul territorio
Al fine di conferire al piano maggiore cogenza territoriale e copertura finanziaria esso verrà inserito
in modo organico sia nel Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) che nel futuro PAER.
Per dare concreta attuazione alla Strategia Nazionale citata in premessa e ai Piani d’Azione
regionali per la biodiversità infatti è fondamentale assicurare adeguate risorse economiche a livello
regionale. L’inserimento quindi del piano di azione per la biodiversità e del programma triennale
per le aree protette nel Piano ambientale ed energetico garantirà di fatto ad entrambi maggiore
organicità e interazione rispetto alla totalità delle politiche ambientali che verranno definite a livello
regionale. L’implementazione del piano, che si prevede di approvare entro il 2011, sarà favorita
dall'attuale e futura programmazione della spesa dei fondi comunitari, nazionali e regionali per lo
sviluppo regionale, lo sviluppo rurale e per la biodiversità (es. fondi Life+).
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