VIttorio De Scalzi, Guest Mauro Pagani, a pagina 7 In queSto

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VIttorio De Scalzi, Guest Mauro Pagani, a pagina 7 In queSto
Bcc
Bcc News 1_2016 - Pagina 1
In questo numero
I saluti del Presidente
e del Direttore Generale
a pagina 3
Le contraddizioni
del nostro tempo
di Mario Tuci, pag. 5
La verità sulle Olive
di Andrea Nacci, pag. 8
Intervista a
Giampaolo Talani
Bcc Notizie n. 1_2016
di Gianna Fabbrizi, pagina 10
Secondo Master
di Vitivinicoltura
di Fabio Sereni, pagina 12
Foto Fabrizio Fenucci
VIttorio De Scalzi,
Guest Mauro Pagani,
a pagina 7
Pagina 2 - Bcc News 1_2016
Avviso di Convocazione
A TUTTI I SOCI DELLA BANCA
LORO INDIRIZZI
AVVISO DI CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA
I signori Soci sono invitati ad intervenire all’assemblea Ordinaria di questa Società che si
terrà in prima convocazione alle ore 13,00 del giorno 28 aprile 2016 presso la Sede Sociale Via V. Emanuele, 44 - Castagneto Carducci e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno:
Sabato 14 Maggio 2016 alle ore 10.00
PRESSO LA SEDE AMMINISTRATIVA
Via Aurelia, 11 – 57022 Donoratico
Per discutere e deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Approvazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2015, costituito dallo Stato Patrimoniale, dal
Conto Economico e dalla Nota Integrativa, corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Proposta di riparto dell’utile di
esercizio. Deliberazioni conseguenti;
2. Politiche di remunerazione: informativa all’Assemblea e deliberazioni conseguenti;
3. Determinazione, ai sensi dell’art. 21 dello Statuto, del sovrapprezzo che deve essere versato
in aggiunta al valore nominale di ogni azione sottoscritta dai nuovi soci;
4. Determinazione del fido massimo da concedersi ad uno stesso obbligato;
5. Varie ed eventuali.
A norma dell’art. 24 dello Statuto:
-
Possono intervenire all’assemblea i soci cui spetta il diritto di voto; hanno diritto di voto
quelli che risultano iscritti da almeno novanta giorni nel libro soci.
-
Ogni socio ha un voto, qualunque sia il numero delle azioni a lui intestate.
-
Il socio può farsi rappresentare da altro socio persona fisica che non sia amministratore,
sindaco o dipendente della Società, mediante delega scritta, contenente il nome del rappresentante e nella quale la firma del delegante sia autenticata dal presidente, da consiglieri
o dipendenti della Società a ciò delegati dal consiglio, da un notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò per legge autorizzato.
-
Ogni socio non può ricevere più di cinque deleghe.
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Bcc News 1_2016 - Pagina 3
Lettera del
Presidente
Carissimi soci,
è con profonda soddisfazione che ho il
grandissimo piacere di comunicarvi l’esito dell’ispezione effettuata dalla Banca d’Italia negli ultime mesi; controllo
periodico che viene eseguito di rigore
ogni tre anni.
La relazione esordisce così:
“L’accertamento ha fatto emergere risultanze favorevoli: la Banca nell’ultimo triennio ha perseguito politiche di
espansione, con la conquista di quote
di mercato, mantenendo condizioni di
equilibrio nella situazione tecnica in
virtù di una prudente allocazione del
credito e di un adeguato assetto organizzativo.”
Per questo straordinario, rassicurante
risultato il Consiglio di Amministrazione
ha già ringraziato ed elogiato la Direzione ed il personale tutto per la loro
professionalità e per l’intelligente ed
assiduo lavoro che svolgono.
In un momento come questo in cui, per
le note vicende tanto discredito, tanta
sfiducia e tanta diffidenza si sono riversati sul sistema bancario, creando ferite
così profonde che occorreranno anni
ed anni per poter rimarginare è sicuramente rassicurante e confortante per
tutti noi saper che la nostra Banchina è
solida, affidabile, efficiente, sicura e che
soprattutto, in questa lunghissima crisi
è riuscita a mantenere la sua missione
di sostegno all’economia del territorio.
Inoltre un risultato così brillante ci permetterà di affrontare con più sicurezza,
consapevolezza ed a testa alta le problematiche che ci presenterà la prossima riforma delle Banche di Credito
Cooperativo.
In merito a questo vitale argomento abbiamo ormai idee chiare: la forte convinzione e la determinazione di restare
come siamo e come siamo sempre stati,
la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci.
Ma di questo ne parleremo tutti insieme nella prossima assemblea alla quale
mi auguro che parteciperete numerosi.
Cordiali Saluti,
il Presidente
Silvano Badalassi
Siamo una
Banca sana
Signori Soci,
è di nuovo tempo di assemblea, il prossimo 14 Maggio vi aspetto numerosi presso
la sede sociale, un evento quest’anno particolarmente importante e delicato nel
quale saranno discussi gli impatti che la riforma delle BCC produrrà nel prossimo
futuro. Di questo ha scritto un interessante articolo il Vice Direttore nelle pagine
seguenti che vi invito a leggere. Voglio però tranquillizzare tutti, la vostra banca,
qualunque sarà la scelta che prenderemo, rimarrà la stessa, a presidio del territorio
ed a fianco di tutti voi, come sempre.
L’ispezione della Banca d’Italia, recentemente terminata, ha trovato una banca
sana, prudente e ben amministrata, questo ci consente di pensare positivamente al
futuro ed iniziare a pensare una nuova serie di investimenti per l’ulteriore sviluppo
della nostra banca. A tal proposito è importante ricordare come la nostra ultima
filiale aperta nella città di Grosseto abbia dato risultati eccezionali, ben oltre le
aspettative, raggiungendo in un anno di attività quasi 30 milioni di euro.
Vedrete in occasione dell’assemblea quanti importanti risultati si siano raggiunti
nel trascorso 2015, come sempre dobbiamo ringraziare imprese e risparmiatori
per la fiducia accordataci, spero sia stato adeguatamente percepito il livello di
sicurezza che oggi rappresentiamo che, unitamente alla qualità dei prodotti offerti,
consentono davvero la massima tranquillità. Elemento quest’ultimo di assoluta
priorità rispetto anche alle condizioni offerte, tanti risparmiatori hanno purtroppo
toccato con mano la tragedia di aver affidato i propri risparmi a banche in difficoltà
che probabilmente pagavano di più ma con i rischi che ormai tutti sappiamo.
La sera del 14 maggio abbiamo organizzato per soci e clienti un bellissimo evento al
Teatro Goldoni a Livorno; lo spettacolo, denominato Rock d’Autore, vedrà sul palco
Vittorio De Scalzi ( fondatore dei New Trolls ) e Mauro Pagani ( P.F.M. ), potrete
ritirare i biglietti in filiale e in base alle richieste pensiamo di organizzare un servizio
pullman. Comunicheremo a breve orari e luoghi di partenza.
Nella speranza di vederci presto, colgo l’occasione per porgere i migliori saluti.
Il Direttore Generale
Fabrizio Mannari
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ORACLE
Flexcube Universal Banking
Il nostro outsourcer Cabel, fornitore di
servizi IT per il mercato dei servizi finanziari in Italia sin dal 1985, ha scelto Oracle
FLEXCUBE Universal Banking quale dorsale della sua principale soluzione per il
banking in private cloud dedicata al settore bancario italiano.
Oracle FLEXCUBE supporterà Cabel nel
rafforzare la propria posizione di partner
innovativo per il mercato italiano dei servizi finanziari. La nuova soluzione aiuterà
le banche a migliorare il processo di commercializzazione di nuovi prodotti e servizi, rispondendo ai mutevoli requisiti del
mercato locale. Con un totale di circa 700
banche e circa 60 filiali ogni 100.000 abitanti, il mercato bancario italiano è pronto per sfruttare al meglio le innovazioni
tecnologiche che possono stravolgere il
panorama e dar vita a un campo di gioco
più competitivo.
Data la forte competitività del mercato
attuale dovere delle banche e dei relativi outsourcer è soddisfare le richieste dei
consumatori e diventare più agili, le banche hanno bisogno di tecnologie all’avan-
guardia, e il nostro obiettivo è quello di
supportarle in questo senso.
Cabel ha valutato attentamente Oracle
FLEXCUBE Universal Banking ed ha stabilito che la sua architettura flessibile orientata ai servizi e le sue funzionalità moderne rappresentano il giusto mix per aiutare
noi e i nostri clienti.
Oracle FLEXCUBE Universal Banking mette a disposizione un’architettura moderna
e flessibile per il retail banking, il mondo
commerciale e altri comparti del mercato
bancario.
Cabel dopo aver localizzato la soluzione
software d’accordo con il team di sviluppo Oracle, ospiterà Oracle FLEXCUBE
all’interno del proprio Data Center e for-
nirà una versione ad hoc per il mercato
italiano in un ambiente cloud privato. In
questo modo consentirà alle banche italiane di ridurre i carichi per i Dipartimenti
IT, di ottimizzarne i tempi in modo significativo, il tutto a vantaggio dei clienti che
potranno così fruire d nuovi prodotti e
servizi.
“La competenza di Oracle in ambito
software combinata con l’esperienza e la
competenza di Cabel sul mercato italiano,
permetterà alle banche di acquisire un
reale vantaggio competitivo che garantirà
un time-to-market più rapido e processi
più efficienti - ha affermato Chet Kamat,
Senior Vice President Financial Services
di Oracle. Cabel è un’azienda orientata
all’innovazione in grado di sfruttare la
nostra tecnologia moderna e flessibile
per rispondere ai cambiamenti imposti
dall’era digitale e di assicurare una customer experience eccellente ai clienti delle
banche italiane - ha aggiunto Chet Kamat.
- Grazie all’utilizzo di questa soluzione,
anche le banche italiane saranno in grado
di migliorare significativamente la propria
produttività e le prestazioni in ambito finanziario”.​
Bcc News 1_2016 - Pagina 5
Le contraddizioni
del nostro tempo
Cari soci,
scriviamo questo giornale in pieno tempo
di “riforma del credito cooperativo” e pertanto ritengo utile spendere qualche approfondimento sull’argomento. Non voglio entrare nel merito delle attuali scelte
politiche, peraltro ancora in gestazione al
Senato della Repubblica, ma intendo limitarmi ad un paio di considerazioni di buon
senso sul ruolo della Vigilanza e sul prossimo futuro che ci aspetta.
Vengo alla Vigilanza. E’ vero che il mondo del credito è in continua evoluzione e
che gli ultimi dieci anni della nostra storia
sono stati densi di eventi di portata eccezionale, ma ciò non giustifica una così
immediata esigenza di riformare il sistema BCC. Vi ricordo infatti che il sistema
BCC , intanto, non ha mai tradito nessun
interlocutore, dato che le diverse difficili
situazioni ha saputo risolverle al suo interno senza spendere un soldo pubblico,
e comunque ancora oggi è composto in
maggior parte, salvo le dovute eccezioni,
da banche efficienti, virtuose ed al servizio dei loro territori. Tra l’altro si è passati, in una breve manciata di tempo, da
giudicare le piccole banche territoriali, in
primis appunto le BCC, come le vere “salvatrici dell’economia reale” - dato che per
loro natura hanno continuato a sostenere
famiglie e imprese quando tutte le altre
banche battevano in rapida ritirata dagli
impieghi economici in questi settori - alla
attuale identificazione delle stesse come
portatrici di tutti i difetti insiti nel sistema
bancario. Questa profonda contraddizione non può che insospettirci. Ebbene nelle oltre 360 BCC ce ne sono, come emerge
da un’analisi fatta dalla stessa Vigilanza,
una settantina con andamento negativo
sulle quali sarà sicuramente necessario intervenire; già ma su quelle e non su tutte
le altre! Leggo invece continui interventi
della Banca d’Italia, settore Vigilanza, di
denigrazione del gruppo con chiare indicazioni alle istituzioni politiche volte a
voler ridimensionare radicalmente l’autonomia e l’indipedenza di ogni singola
BCC a prescindere dal suo stato di salute.
Questo è inaccettabile! La nostra banca
che da oltre 100 anni opera sul territorio
con onestà, trasparenza e brillanti risultati
(vi ricordo che siamo ai primi posti in Italia
su prestigiose classifiche di intermediari),
questo veramente non lo può accettare.
un attivo ponderato di rischio di oltre
118 miliardi di euro (se non vado errato
con questi dati rappresenterebbe il terzo
gruppo bancario italiano), ciò comporta
sostanziali risvolti positivi di solidità da
non trascurare a garanzia di voi soci, dei
nostri depositanti e più in generale di tutta la nostra clientela, per i quali potrebbe valer la pena anche rinunciare ad una
piccola parte di autonomia; naturalmente
ad oggi nessuna decisione è stata assunta
e valuteremo con la massima attenzione
ogni possibile soluzione per poter garantire al nostro territorio la presenza della sua
banca. L’augurio è che nei prossimi mesi
le Istituzioni Politiche e la Vigilanza, al di là
delle dichiarazioni di intenti poco confortanti sopra richiamate, riescano invece a
trovare la giusta coniugazione tra coesione del gruppo e salvaguardia di accettabili
presidi di autonomia e indipendenza da
lasciare a disposizione delle BCC più virtuose del gruppo, che alla fine sarebbe
una soluzione di buon senso e coerenza!
Concludo tuttavia con un messaggio di
speranza. Si profila la possibilità di costituire un gruppo unico di BCC più coeso,
con evidenti economie di scala, con un
patrimonio di oltre 20 miliardi di euro,
Il Vice Direttore Generale
Mario Tuci
Un caro saluto,
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Bcc News 1_2016 - Pagina 7
Una serata Rock
con noi
Numerose da sempre sono le iniziative
che la Nostra Banca rivolge a clienti e
soci, per questo maggio abbiamo previsto uno spettacolo con autori d’eccezione in una location veramente suggestiva
e importate data la sua storicità.
Sabato 14 maggio alle ore 21,00 abbiamo organizzato un concerto rock con Vittorio De Scalzi e Mauro Pagani al Teatro
Goldoni a Livorno.
Vittorio De Scalzi fondatore della storica
band “New Trolls” e Mauro Pagani fondatore della mitica band “PFM” sono
accumunati dalle loro collaborazioni con
Fabrizio De Andrè.
De Scalzi ha sempre posseduto due ani-
me artistiche, una ribelle e contestatrice
della fine degli anni sessanta che lo ha
portato alla fondazione dei “New Trolls”
e quella da cantautore. In questo evento organizzato per la nostra banca ospita
Mauro Pagani, famosissimo fondatore
della Premiata Fonderia Marconi.
Poche sono le parole per descrivere la
grandezza dell’evento, saranno i suoni e
le voci degli artisti a parlare da soli, vi
aspettiamo numerosi al concerto.
I biglietti per lo spettacolo possono essere ritirati gratuitamente presso le filiali
della Banca.
Se necessario, la banca si riserva di organizzare pullman per il viaggio.
Vittorio De Scalzi e Mauro Pagani un nome in comune: Fabrizio de Andrè
a quel momento avrva contraddistinto il
panorama canoro italiano. L’altra anima
di De Scalzi è quella cantautoriale, che lo
ha portato a collaborare con Fabrizio De
Andrè, Ornella Vanoni, Mina e Anna Oxa.
Mauro Pagani inizia la sua carriera
nel 1970 quando, insieme ad altri quattro
Vittorio De Scalzi ha sempre posseduto due diverse anime artistiche: quella
ribelle e contestatrice che alla fine degli
anni Settanta lo ha portato a fondare la
band dei New Trolls, con cui ha tentato di
rompere gli schemi della musica, che fino
giovani musicista dell’area milanese, fonda la Premiata Forneria Marconi – PFM.
Formazione con cui lavora fino al 1977.
Successivamente realizza un proprio album da solista. Collabora con Roberto
Vecchioni e Gianna Nannini. Nell’81 inizia a lavorare con Fabrizio de Andrè del
quale sarà produttore e arrangiatore per
13 anni. Con De Andrè scrive “Creuza de
Ma”, votata dalla critica come miglior
disco iatliano degli anni 80. Al Festival di
Sanremo assume la direzione musicale
e la presidenza della giuria per le nuove
proposte.
Pagina 8 - Bcc News 1_2016
La aspiratA
Toscana
Rubrica di Costume
di Andrea Nacci
La verità sulle Olive
Per il rispetto che vi devo, è opportuno premettere che in agricoltura
sono un perfetto ignorante.
Ma siccome in veste di consumatore ho sentito dire un sacco di verità
sulle olive, talvolta anche contrastanti, ho deciso di informarmi un po’.
Le notizie che ho ricavato non costituiranno alcuna novità per molti di
voi, che, anzi, proprio per l’esperienza acquisita sul campo, avrebbero
potuto affrontare l’argomento molto meglio del sottoscritto. Comunque,
per quei due o tre lettori privi del “pollice verde” come me, ho deciso di
condividere ciò che son riuscito a comprendere.
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La verità sulle Olive
La mia curiosità si è inizialmente concentrata sulle più note malattie dell’olivo ed
ho scoperto (ora capite quanto sono ignorante!) che alcune derivano dall’attacco
di funghi e batteri, mentre altre vengono
causate da insetti.
Al primo gruppo appartengono l’Occhio di
Pavone o Ciclonio (spilocaea pleaginea), la
Lebbra delle Olive (gleosporium ulivarum),
la Rogna o Tubercolosi (pseudomoas sauristano) e la Fumaggine (favorita dall’eccesso di umidità).
La Lebbra
Al secondo gruppo fanno riferimento la
Mosca Olearia (dacus oleae), la Cocciniglia Mezzo Grano di Pepe (seissetia olea),
la Cocciniglia Cotonosa (filippa lichtensia
viburni), la Tripide (liothripis oleae), la Tignola, la Xilella Fastidiosa e la Tignola Verde Margaronia.
Tutti questi funghi, batteri ed insetti attaccano la pianta ed i frutti, causando seri
danni alla produzione e quindi alle risorse
economiche dei rispettivi territori.
Allora, ascoltando anche qualche amico,
mi sono concentrato sui rimedi ed ho appurato che la salute delle piante viene garantita prima di tutto da una sapiente potatura. Operazione difficilissima: figuratevi
che quando, su ripetute pressioni di mia
moglie, taglio le rose appassite nel giardino di casa, l’anno successivo non abbiamo
fioritura!
Oltre alla potatura dell’olivo, sembra indispensabile che al primo segnale di attacco, si effettuino dei trattamenti specifici
antiparassitari ed antibatterici, associati
ad un uso di bassa concimazione azotata
e – come lotta biologica – l’introduzione
di insetti antagonisti. Mi hanno spiegato
che, ad esempio, l’introduzione di normali
coccinelle contrasta efficacemente la Cocciniglia, mentre il bacillus thurigensis combatte la Tignola.
Rispetto ai trattamenti, esistono sia un disciplinare europeo (Reg. Cee 2078/92), sia
il DPR 290/2001, entrambi idonei ad assicurare il corretto rispetto per l’ambiente.
Ho trovato anche un Calendario con i mesi
in cui vanno effettuati tali interventi, anche se credo che molto dipenda dalla sta-
La Mosca Olearia
L’Occhio di Pavone
gione e dalle singole situazioni climatiche.
Comunque vengono suggeriti gli usi di vari
prodotti che, da perfetto ignorante, elenco senza sapere bene di cosa sto parlando:
l’Olio Bianco, l’Ossicloruro di rame, il Boro
ed il Piretrine. Infine ho trovato un suggerimento che senz’altro già conoscerete,
ma che mi piace riportare ad uso di quei
due o tre lettori incompetenti come me:
dopo una grandinata od una forte gelata,
gli olivi vanno trattati – entro 36 ore – con
un prodotto rameico.
Vorrei concludere con un cenno più serioso sull’olivo, riconosciuto per antonomasia
come albero della Pace e della Tranquillità
che arricchisce le nostre straordinarie colline. La sua origine viene fatta risalire alla
zona compresa tra il Caucaso ed i monti
Elburz, in Iran. La diffusione nei Paesi del
Mediterraneo risale al 1800 a.C. ed anche
la Genesi rammenta l’olivo insieme ai pistacchi ed alle mandorle, quali doni del
Signore.
Numerose sono le leggende ed i miti che
le varie popolazioni si sono tramandate;
secondo Dionigi di Alicarnasso, il re Cecrope, fondatore di Atene, consacrò l’olivo ad
Atena e ne diffuse la coltivazione in tutta
l’Attica.
Invece, secondo Diodoro, lo scopritore
della pianta dell’olivo fu Mercurio, il primo
ad insegnare all’uomo l’arte della spremitura. L’autore del Primo Libro della Storia
della Medicina, Sprenghel, dichiara invece che fu Ercole, di ritorno dal paese degli Iperborei, a portare in Grecia la prima
pianta. Ma molti altri miti sull’olivo sono
giunti fino a noi, narrati da Euripide, Erodoto ed Omero, a testimonianza di quanto
l’umanità abbia sempre apprezzato tale
dono della natura.
Io devo solo ringraziare tutti coloro che si
dedicano alla sua coltivazione, alla spremitura dei suoi frutti ed al piacere che mi
procura al palato ogni volta che condisco
qualcosa. Un prodotto assolutamente
straordinario!
La Rogna
E meno male che per farlo non è obbligatorio avere il “pollice verde”, se no sarei
stato costretto a rinunciarvi!
AN
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Giampaolo Talani
“L’Isola che c’è”
intervista di Gianna Fabbrizi
Molti di noi nel profondo del nostro cuore, coltiviamo
il desiderio di trovare l’isola che non c’è. L’isola di Peter
Pan. L’isola dove si possono realiazzare i nostri sogni. Ma
spesso arriviamo ad affermare che quell’isola non c’è
veramente. Eppure, qualcuno l’ha trovata ed ha potuto
dire che esiste l’isola che c’è. Uno di questi è Giampalo
Talani. Un artista vero, come lui si definisce. Nato a San
Vincenzo, classe 1955. Ed è proprio “L’isola che c’è” il
titolo di una sua mostra. Di lui si può ammirare l’affresco
“Partenze” alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze.
O il dipinto “L’ombra dell’eroe” dedicato alla figura di
Giuseppe Garibaldi, nella Pinacoteca del Quirinale. O
ancora l’opera “Mille Uomini” nel museo del Vittoriano a
Roma. Ma è sua anche la statua in bronzo “Il Marinaio”
collocata all’ingresso del porto turistico di San Vincenzo e
la scultura che si trova alla stazione Santa Lucia di Venezia.
Bcc News 1_2016 - Pagina 11
Quali sono gli artisti che ama?
Vittorio Sgarbi ha detto
di lui che ha ridato
slancio “all’Arte di Stato”
per la creazione di opere
di indiscusso impatto
emotivo.
Che ne pensa di questa
affermazione?
E’ un’affermazione giusta. Forse casualmente
forse no, sono l’artista italiano che
indubbiamente ha ridato vita all’arte di Stato
perché le istituzioni, negli ultimi venti anni,
si sono sempre rivolte a me per avere opere
publiche. C’è un motivo. Io vengo dalla una
formazaione classica, del 900. Le istituzioni
si fidano della mia cultura classica e del mio
modo di lavorare classico. Non uso quelle
espressioni di astrattismo informale o arte
contemporanea che si devono spiegare per
essere capite.
Quando le vengono
commissionati questi lavori
come li affronta?
Li affronto alla stessa maniera con
cui affronto qualsiasi altro lavoro che
debba ceare per me o per delle gallerie.
Li affronto come li deve affrontare un
professionista: in maniera impegnativa
ma serena. Dovendo lavorare per un
committente molto importante non
cambia niente. L’opera deve avere una sua
verità. Una sua sincerità. E quella nasce
dall’interno, dalla volotà di fare qualcosa
di buono. Dopo una vita che faccio questo
lavoro lo amo ancora moltissimo.
E’ stato ideatore e
protagonista per Rai
Rete 1 della trasmissione
“Rosa dei Venti l’Isola
che c’è”, andata in onda
nel dicembre 2009.
Qual è il suo rapporto
con la televisione?
Il mio rapporto con la telvisione è
un rapporto ludico. Ho fatto questa
trasmissione televisiva anni fa. Venti
pillole di musica e arte. Una trasmissione
che è andata piuttosto bene anche
se, a mio avviso, doveva essere più
pubblicizzata. E’ stata un’esperienza
divertente. Giocare con la tavolozza di
personaggi anziché con una tavolozza
di colori da pittore. Fare il regista di un
grande quadro “filmato”, anziché di una
tela. Comunque non è questo il mio
lavoro. E’ stata una bella esperienza che
forse si ripeterà.
Che quadri ci sono
appesi ai muri di casa sua?
Ho soprattutto quadri di colleghi che amo.
Non metto i miei perchè mi sono un po’
stancato dei miei quadri. Dovendo vivere
quasi dodici ore al giorno nel mio studio
dove ci sono quasi esclusivamente miei
lavori, quando sono nella mia abitazione
voglio avere altre pitture che amo e che non
sono le mie.
Amo gli artisti che dipingono con il
pennello. E non gli artisti che purtroppo,
a causa delle richieste e della situazione
artistica e culturale così frivola e banale
del mercato di oggi che spinge a fare cose
incomprensibili. Non il graffio, il segno, il
colore buttato lì a casaccio come spesso
succede, cose che danno origine ad opere
che vengono spesso “pompate” dalla
macchina del mercato a prezzi assurdi,
solo per fare busines e che poi dopo
qualche anno non valgono nulla. Amo
gli artisti che si fanno capire. Che usano
pensiero, qualità e cuore. Amo gli artisti
artigiani. Amo chi si fa comprendere. E
non amo le cose eccezionali. Amo le cose
normali perché nella normalità c’è la più
grande eccezionalità che si possa cercare.
Pittura, scultura e poi che
altro ci dobbiamo aspettare
dall’artista Giampaolo Talani?
Direi che c’è già tanto: pittura e scultura!
Non basterebbero dieci vite per arrivare
ad una verità vera. Faccio uno dei mestieri
più antichi del mondo. Un mestiere
antichissimo e bellissimo. Quidi credo
che ci si possa aspttare quello che io mi
aspetto da me stesso, ovvero fare sempre
meglio. Andare avanti in progressione ma
soprattutto non smettere mai di amare il
mio lavoro.
Quali sono le sue passioni?
Le mie grandi passioni sono: il mare e
la musica. Il mare perché sono nato sul
mare. Perché ho sempre fatto attività e
sport di mare. Vela sopattutto. La musica
perché è la mia grande passione mai
afferrata. Ho studiato tanti anni musica
e continuo ancora a studiarla, pianoforte
per l’esattezza. Però non sono un granché,
anzi mi reputo pittosto mediocre. Però
continuo a strimpellare il pianoforte per
mio piacere e divertimento. La musica mi
tira fuori da quello che è il mio lavoro che
è comunque pesante come ogni lavoro
dove bisogna applicare gusto, sentimento,
materialità, artigianalità. Insomma un
lavoro che mi assorbe molto. Questa mia
passione, intendo la musica, è la mia ancora
di salvezza. E’ l’isola che c’è. Perchè l’isola
che c’è, è dentro di noi e non si deve avere
paura a manifestarla. L’isola del buono, dei
sentimenti, del buon pensiero. L’isola del
non dover fare ad ogni costo cose sciocche.
Cose che il sistema vorrebbe imporci.
Pagina 12 - Bcc News 1_2016
In corso il secondo Master per una viticultura di qualità
Quindici giovani da formare
Dopo gli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno da alcune settimane preso avvio la
seconda edizione del Master in Vitivinicoltura.
Il corso, ripetuto grazie al supporto finanziario della Nostra Banca e della Fondazione Livorno vede anche quest’anno la partecipazione delle più importanti aziende
vitivinicole del territorio quali: Sassicaia, Ornellaia, Tenuta di Biserno, Casa di Terra, Tecnovite (la grande azienda toscana di servizi
in viticoltura). Quest’anno ci si spinge fino
a San Lorenzo di Suvereto per incontrare la
piccola ma importante realtà di Valdamone.
Lo scopo del corso è quello di preparare
15 allievi al mondo del lavoro come operatori nel settore della viticoltura di qualità,
mediante lezioni teorico pratiche che si
articolano in 7 moduli didattici. Al termine
del corso è previsto un tirocinio trimestrale nelle aziende che aderiscono al progetto
sgravando le stesse da ogni impegno remunerativo ed assicurativo.
L’idea nata da Fabrizio Mannari è stato
operativamente condotta da Fabio Serini,
dottore commercialista e docente universitario in materie aziendali e Alessandro Petri
Agronomo di Sassicaia che ha visto il potenziale per la crescita occupazionale che offre
il territorio con aziende vitivinicole di pregio
coniugandolo con la necessità di formare
personale idoneo ad operare nell’ambito
della viticoltura di qualità.
Nel progetto iniziale, sperimentato nel corso del 2015, la proposta era rivolta a studenti in possesso di diploma dell’istituto
tecnico agrario. In questa seconda edizione,
sia grazie ad una più ampia informativa, che
anche in virtù dei risultati del primo Corso
(8 assunti su 15 partecipanti) la selezione
ha riguardato un nutrito gruppo di aspiranti
allievi di diversa estrazione e provenienza:
oltre ai diplomati degli istituti tecnici si sono
presentate alcuni persone laureati, in geologia, scienze della comunicazione, farmacia ed in discipline che, apparentemente,
possono aver poco a che fare con la vite e
col vino.
spesso derivanti da esperienze maturate
all’interno dei vigneti. Completano il gruppo dei docenti anche educatori scout con
oltre 10 anni di esperienza oltre ad esperti
in viticoltura e colture di pregio, nella potatura, nell’impianto del vigneto e di tutte le
altre fasi tecnico-pratiche.
L’iniziativa è stata esternata al marchese
Nicolò Incisa della Rocchetta che ha colto
l’importanza formativa e filantropica del
progetto ed il valore di questo investimento
ed il sicuro ritorno delle energie devolute,
in termine di risorse umane qualificate. Per
tale motivo, il Marchese ha deciso di dedicare al progetto la rilevante esperienza di
Alessandro Petri, agronomo operante nei
vigneti del Sassicaia da oltre 25 anni, che
guida il corso come principale docente del
master.
Alla dottoressa Laura Zuddas, agronomo
ed enologo di comprovata fama, è affidata
la parte di vinificazione e di tecniche enologiche e di cantina. Ruolo fondamentale è
svolto dai tecnici delle aziende aderenti al
progetto che aprono i cancelli dei vigneti e
delle cantine e dedicano tempo traducendo in esperienza tutto ciò che di teorico e di
tecnico viene insegnato in ciascun modulo
didattico.
Il profilo degli altri docenti coniuga competenze tecniche ad alte abilità porfessionali
In tal senso leit motiv del processo formativo è quello teso a far ingolosire gli allievi
proponendo loro una “seria giocosità”, mostrando loro quello che realmente li attenderà con tutte le difficoltà. Un modo insomma di unire l’utile al dilettevole che mira a
trasmettere ai giovani ragazzi anche la poetica presente da sempre nel lavoro agreste.
Il programma del corso prevede anche di
far capire ai ragazzi perché si fa viticoltura.
Non si può liquidare la vite come pianta da
reddito e la viticoltura di qualità come un
nuovo business: la coltura della vite ha radici che si perdono nella notte dei tempi e che
affondano nel mito. E’ una pianta archeti-
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Master per una viticultura di qualità
pica, così pregnante di significati simbolici
da identificarsi con la vita stessa. Fare viticoltura significa recuperare un patrimonio
storico, culturale e colturale che si identifica
con la culla della civiltà mediterranea e la
sua coltivazione attinge da una gestualità
sacra, un rituale cristallizzato in una ritmica
di movimenti che attinge da un’esperienza
iniziata almeno 8.000 anni fa.
La cornice di Bolgheri con il suo comprensorio e le aziende che aderiscono al progetto
mostrano con i loro vigneti che la viticoltura
di qualità non si esplica esclusivamente mediante tecnica e tecnologie d’avanguardia.
A parlare, oltre ai vigneti, sono le ampie
cornici boscose, i monti che si aprono ad
anfiteatro su un mare che come un grande
specchio emana luce e calore capace di mitigare i rigori invernali e la canicola estiva.
Tutto questo ha un sapore ancestrale che
si condensa nella famosa parola dal francese charmante che è il Terroir, ma che noi
popoli autoctoni, quando eravamo meno
scientifici e più animici e vedevamo il sacro
in ogni aspetto della Natura e in ogni sua
manifestazione, chiamavamo Genius Loci,
attribuendo un significato spirituale ad ogni
luogo in cui la vita si manifestava con tutta
la sua forza e la danza delle ninfe rendeva
magico ogni aspetto dell’esistenza.
Prof. Fabio SERINI
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La sede diventa grande
Fieri di essere la “banchina”, ma non possiamo negare la nostra crescita.
Le strutture attuali iniziano ad essere un po’ piccole
La Nostra Banca come sempre investe nella crescita e
nello sviluppo, questa volta parliamo di metri quadrati, saranno 700 quelli che andranno ad aggiungersi
alla nostra sede attuale.
“Una volta realizzato l’edificio, il progetto dell’architetto Massimo Mariani consentirà un’importante riqualificazione dell’area ed un’occasione di lavoro per
le ditte locali, alle quali abbiamo appaltato la totalità
dei lavori. – afferma il nostro Direttore Generale, Fabrizio Mannari – Questo a dimostrazione di un grande
attaccamento al territorio sul quale facciamo, da sempre, ricadere i benefici dei progetti aziendali.”
I nuovi locali, sorgeranno in via della Pace, là dove
prima c’era la Croce Rossa italiana.
Sarà un polo che collegherà la vecchia alla nuova
sede e alla filiale di Donoratico.
Come per la maggior parte dei nostri progetti, abbiamo commissionato i lavori di progettazione al prestigioso architetto Massimo Mariani, che progetta tutte le costruzioni delle nuove filiali, della nostra sede
attuale e che ha creato il progetto dell’edificio sede
della Cabel a Empoli.
Siamo lieti di illustrarvi le immagini in merito all’evoluzione dei nostri lavori in queste immagini e di anticiparvi il progetto della nuova sede.
Con la speranza di ospitarvi quanto prima nella nuova
sede, cogliamo l’occasione per scusarci con chi abita
nelle vicinanze per eventuali disagi!
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I soci e i clienti della BCC Castagneto sono stati protagonisti, dal 1 al 9 marzo, di una crociera nei Caraibi.
Il gruppo, arrivato in aereo, ha visitato per due giorni Cuba, successivamente con la nave della MSC
“Opera”, si è spostato a Montego bay in Jamaica poi a Georgetown nella Isole cayman e infine a Cozumelk
in Messico per fare ritorno all’Avana a Cuba. Da dove, in aereo hanno fatto reintro in Italia.
Nella foto, il folto gruppo dei clienti e soci della BCC Castagneto all’interno della hall della nave “Opera”.
Contributi ed elargizioni Ottobre - Dicembre 2015
Pubblichiamo di seguito l’elenco degli
Enti ed Associazioni che hanno ricevuto
un contributo da parte della nostra
Banca a valere sugli utili a disposizione
del Consiglio per finalità di beneficenza
e mutualità:
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VENERABILE CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI GABBRO
PARROCCHA S. ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI IN SAN VINCENZO
ASSOCIAZIONE PUNTO D’INCONTRO
ASSOCIAZIONE M(u)oviMenti
G.S. TERMOIMPIANTI A.S.D. CICLISMO
LEGA NAVALE ITALIANA SEZIONE LIVORNO
CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA CECINA
AS ALL SPORTS
FISAR LIVORNO
MISERICORDIA DI SAN VINCENZO
ISTORECO LIVORNO
AUSER VOLONTARIATO VENTURINA
SCUOLA DI SCI “LO SCOIATTOLO” GROSSETO
COOP. AGAVE SCARL LIVORNO
A.S.D. VENTURINA CALCIO
ADMO REGIONE TOSCANA ONLUS
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F.C.I. COMITATO PROVINCIALE LIVORNO
M. & G. SPORT. A.S.D
UNITRE SEDE VAL DI CORNIA
FONDAZIONE TOSCANA SPETTACOLO ONLUS
UNITRE SEDE VAL DI CORNIA
UNIONE ITALIANA LARINGECTOMIZZATI
EDIZIONI ARCHIVINFORM
ASSOCIAZIONE COLLINE
AZIENDA USL 6 LIVORNO
LIONS CLUB GROSSETO ALDOBRANDESCHI
GRUPPO FRATES SEZIONE COMUNALE CASTAGNETO CARDUCCI
ASSOCIAZIONE ANIMALI PER AMICI
COOPERATIVA SOCIALE F.A.S.T. SOC. COOP. A.R.L.
PARROCCHIA DI SAN LORENZO CASTAGNETO CARDUCCI
BANDA CITTADINA “A. GALANTARA” PIOMBINO
G.S. BASKET DONORATICO
CIRCOLO TENNIS VENTURINA
ASSOCIAZIONE SPORTIVA HANDICAPPATI LIVORNO
Bcc NOTIZIE
Notiziario interno riservato
ai soci della Banca di Credito
Cooperativo di Castagneto Carducci
Anno 8° numero 1 Aprile 2016
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Pagina 16 - Bcc News 1_2016
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