alassino impag GEN 2005 - Associazione Vecchia Alassio

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alassino impag GEN 2005 - Associazione Vecchia Alassio
ANNO L - N. 5
Sabato 15 Maggio 2010
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37
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Risposta del Sindaco alle osservazioni del “Gabbiano”
VEDI ARTICOLO DE L’ALASSINO DI APRILE 2010
INTERVISTA AL SIGNOR SINDACO GIANNI AICARDI
A seguito dell’articolo comparso nello scorso numero de
L’ALASSINO titolato “UN GIORNO DA GABBIANO” abbiamo ritenuto di rivolgerci al neo
Sindaco Giovanni AICARDI affinché potesse fornirci in un’intervista la versione sua e della
Maggioranza sui punti trattati,
così da fornire ai cittadini elementi obiettivi e dati certi e circostanziati.
Il Signor Sindaco ha accettato
di buon grado l’intervista che vi
proponiamo.
I nostri primi
50 anni
Proseguiamo nella celebrazione dei 50 anni dell’AVA, riproponendo, dal n° 7 del 18 ottobre
1965 anno II de L’Alassino, Presidente Mario Bacchetta, l’articolo “Le strade collinari di Alassio”.
Questa scelta a testimoniare
l’antico amore e l’attenzione
dell’AVA per le nostre colline.
Amore e attenzione che si sono recentemente concretizzati
con la nascita del gruppo ALASSIO IN CORNICE che riunisce
sotto l’egida dell’AVA le varie
associazioni di volontari che si
prendono cura delle nostre colline “PATRIMONIO DI SUGGESTIVA BELLEZZA”
…ALLORA COME ORA!…
FLOREAT ALAXIUM!
(continua a pag. 2)
D. Il primo punto appena sfiorato nell’articolo in questione si
riferiva a piazza Stalla e
all’eventualità di confermare o
meno il progetto “parcheggio pluripiano”; quali sono ad oggi le effettive intenzioni che ha in programma L’Amministrazione?
R. - Piazza Stalla
Il parcheggio di Piazza Stalla è
un progetto project financing
che è stato attentamente valutato dall’amministrazione e dalla
soprintendenza dove sono state
richieste numerose prescrizioni
puntualmente accettate.
Di sicuro la zona è carente di
parcheggi, noi non vogliamo imporre nulla, naturalmente sarà
valutata. In massima utilità del
parcheggio e il massimo e attento controllo per quanto riguarda
l’impatto ambientale con la salvaguardia delle aree verdi e delle essenze presenti, oltre ad avere già agli atti una perizia che di-
MOSTRE - Sala Carletti
ESPONGONO
dal 1° al 15 giugno Antonio Capobianco
Pittore che gode una visione di vita sincera e ottimista.
I pennelli sono i suoi compagni giornalieri, i colori e i mezzi
per raggiungere gli intrecci del fascino della realtà visiva
•••
dal 16 al 30 giugno Cona Sottile
mostra l’ininfluenza del giardino
vero e proprio.
D. Il secondo punto si soffermava sul cantiere del “GRAND HOTEL” e dell’annesso “CENTRO
TALASSOTERAPICO”; anche su
questo, tra i vari comunicati che si
alternano sul quando e sul come
vi è la certezza di un fine lavori?
E se si per quando è prevista?
R. - Grand Hotel
Per quanto riguarda il Grand
Hotel è con soddisfazione che
abbiamo preso atto dell’istanza
di agibilità dell’immobile. Questo è il segno che albergo è ai nastri di partenza. A ruota terminati i lavori previsti per fine anno, verrà messo in funzione il
C.T.T. e dalla prossima stagione
l’apertura dello stabilimento
balneare.
D. Su via Don Minzoni i complimenti per l’opera appena ultimata non erano ironici ma convinti. L’unica perplessità era rivolta al tipo d’albero “la palma”
che pare essere nelle grazie di
qualcuno perchè ha preso l’esclusiva su tutto il nostro territorio.
La domanda quindi è: se è vero
come che siamo infestati dal “punteruolo rosso” che attacca le nostre
palme falcidiandole giorno dopo
giorno. siete certi che lo stesso non
attacchi a seguire anche quella
specie che state proponendo ovunque? A noi alcuni esperti del settore hanno detto che distrutta una
specie passano all’altra.
Ve ne siete informati? Non si
può pensare a tipi d’albero alternativi e più decorativi?
R. - Via Don Minzoni
La nostra riviera è nota come
“riviera delle palme” da qui la
scelta della specie arborea. Il tipo di palma scelto è una varietà
che non viene attaccata dal punteruolo rosso come è successo
per altre specie; la scelta di questo tipo di piante è stata anche
determinata dal tipo di apparato
radicale specifico in quanto si
sviluppa in profondità e non in
superficie.
D. Pontile Bestoso, i lavori in
corso saranno portati avanti per
tutta l’estate o verranno sospesi
per le prossime vacanze e ripresi
in altra data?
R. - Pontile Bestoso
Per quanto riguarda il risanamento del pontile Bestoso. La
tempistica è superiore al previsto in quanto l’intervento va
svolto durante il periodo invernale e per natura gli eventi atmosferici, soprattutto negli ultimi
anni, sono stati più frequenti.
Trattasi di un intervento di risanamento radicale su tutta la
struttura, compresa la pavimentazione, con la sostituzione della
ringhiera ormai non più a norma
di legge. Era già previsto nel cronoprogramma di lavori la sospensione estiva.
D. Lavori di Via Roma e passeggiata Ciccione sembrano in dirittura di arrivo; potete dirci qualcosa in
merito che possa rassicurare le attività economiche di quella zona?
R. - Via Roma
Sicuramente le opere saranno
ultimate prima dell’imminente
stagione. Purtroppo il lavoro si è
protratto più del previsto in
quanto l’impresa che aveva vinto l’appalto ha avuto dei problemi finanziari, inoltre questa arteria è interessata da numerosi
sottoservizi per i quali devono
intervenire vari enti quali Enel,
gas, Telecom, acquedotto e altri.
Io e il consigliere delegato al
commercio abbiamo fatto più incontri con gli operanti economici della via cercando di soddisfare nel possibile le loro esigenze e
con l’occasione rinnovo i ringraziamenti per la collaborazione.
R. - Ex Mattatoio
Il mattatoio come noto l’immobile è gravato da un vincolo
monumentale che allo stesso
crea diversi problemi per un suo
utilizzo. È per questo che al più
presto avvierò un confronto con
la soprintendenza ai monumenti, e successivamente è mia intenzione promuovere un confronto con la città per intuire come meglio utilizzare questo immobile per gli usi pubblici.
Associazione Vecchia Alassio
XX EDIZIONE SERATA CULTURALE
APRILE 2010
Alassio fra Musica
e Poesia
Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.)
Giovedì 20 Maggio 2010 - ore 21
Partecipano: I fratelli Rizzo
e i Poeti alassini
Presenta: Andrea Gallea
INGRESSO LIBERO
R. - Loc. Due Vie
L’intervento in località Due
Vie ha ottenuto il parere favorevole da parte della commissione
edilizia integrata e della soprintendenza ai beni culturali e del
paesaggio. Sia la soprintendenza
sia il Comune tengono monitorato l’intervento; peraltro sarà mia
cura contattare il soggetto attuatore e il progettista per valutare
una possibile variante che incida il meno possibile sulla strada
mulattiera,
Inoltre colgo l’occasione per
scusarmi a nome di tutta l’amministrazione con la cittadinanza
per i disagi arrecati in questi ultimi mesi per i lavori pubblici in itinere e per quelli ancora programmati per il futuro, ma senz’altro
credo che a lavori terminati saranno di sicuro apprezzati i restyling apportati alla città.
ASSEMBLEA A.V.A. 2010
Grande attesa ed un certo
qual fascino ha destato nei Soci
presenti l’Assemblea A.V.A del
23 Aprile u.sc. con il nuovo Consiglio Direttivo retto (10° Presidente della vita dell’A.V.A.) dal
geom. Giovanni Giardini.
Si è iniziata con il saluto commosso dell’ancor giovane Presidente che, dopo l’appello dei Soci, ha esordito che poco ancora
si è fatto, ma in realtà ha già presentato una serie di proposte
programmatiche di tutto rispetto. Egli intende proseguire lungo
la via tracciata dai Presidenti
che lo hanno preceduto. Ha parlato della Consulta Ligure con
cui c’è in atto un nuovo spirito di
aggregazione e di collaborazione, tanto che, tra l’altro, si cerca
di attuare un capillare censimento dei monumenti minori di
tutto l’arco ligure.
(continua a pagina 2)
D. Ex Mattatoio: Visto che i contenziosi con le ditte appaltatrici
si susseguono e vanno con i tempi della giustizia, si potrebbe pensare ad un futuro diverso per quella struttura, magari ascoltando
proposte portate in un pubblico
dibattito cittadino?
Consulta Ligure
Domenica 11 aprile 2010 presso l’Hotel Regina Elena di Santa
Margherita Ligure, ospiti dell’Associazione “A Coalinn-a”, si è tenuta la riunione per discutere il
seguente ordine del giorno:
1. Saluto delle autorità
2. Approvazione del verbale della seduta precedente
3. Comunicazioni del presidente
4. Relazione morale del quadriennio e rendiconto annuale
5. Rinnovo delle cariche sociali
6. Progetto “Censimento monumenti minori”
7. Domanda d’adesione dell’Associazione “Amici di Pentema”
8. Varie ed eventuali
Sono presenti o per delega 44
delle 55 associazioni.
D. L’intervento in corso in località “due vie” è sicuramente il
compimento di una procedura urbanisticamente corretta, non possiamo pensare diversamente, ma
sulle scelte di creare allargamenti
lungo la nuova viabilità per aree
a parcheggio non si poteva evitare di occupare antiche mulattiere
sempre più richieste dall’emergente nuovo turista escursionista?
Approvato all’unanimità il
verbale della seduta precedente, il presidente Elmo Bazzano
relaziona sul seminario “Le colonie liguri nel Mediterraneo, i
Tabarkini a Carloforte” tenutosi
a Carloforte i giorni 11, 12 e 13
febbraio. In quell’occasione il
Presidente de “A Maina” Luigi
Pellerano ha sottolineato “Il filo
invisibile che unisce i tabarchini
di Sardegna ai liguri d’oltre mare
li spinge a sentirsi legati agli archetipi della cultura nativa”. Si è
trattato di un evento di grande
significato non solo storico ma,
soprattutto, socio/culturale.
(continua a pagina 2)
Il Presidente, Gianni Giardini, consegna il “Cuore dell’A.V.A.” al suo predecessore Carlo Cavedini.
Pranzo
Sociale
Domenica 13 giugno 2010
ore 12,30
Ristorante Castè - Alassio
ore 11.30 - Santa messa
nella Chiesa Madonna delle Grazie
Aperitivo sul sagrato.
Prenotarsi entro il 10 giugno presso l’A.V.A.
2
«L’ALASSINO»
Sabato 15 Maggio 2010
LE TRE SCIMMIETTE
I NOSTRI PRIMI 50 ANNI (segue dalla prima pagina)
Le strade collinari di ALASSIO
UN PATRIMONIO DI SUGGESTIVA BELLEZZA
Le colline che circondano
Alassio rappresentano un patrimonio di suggestiva bellezza da
difendere strenuamente da tutti i
pericoli ai quali possono andare
incontro. Fin dove arrivano le ville, la flora primitiva, rappresentata dei carrubi, dagli ulivi, dai
mandorli, dai fichi, si intreccia
con piante esotiche di svariatissime qualità e la complessa vegetazione che ne risulta assume un
aspetto quasi tropicale. Oltre la
linea delle ville e dei giardini, dove le nostre colline hanno invece
mantenuto quasi intatto il primitivo carattere, è il regno dell’ulivo molto spesso abbandonato a
se stesso in lotta secolare contro
gli elementi avversi della natura
che difficilmente riescono ad
avere ragione della sua forte fibra. In mezzo al verde argenteo
degli ulivi risalta il verde cupo dei
carrubi molti dei quali, purtroppo in via di estinzione. Altro
aspetto interessante delle nostre
colline è la sequenza di fasce (o
terrazzi) con i loro muri a secco
la cui costruzione tanto sudore
fece versare a intere generazioni.
Le troviamo ovunque: sui primi
pendii a picco sul mare e su, su
fin sulla vetta delle nostre colline
e, nonostante che interi lotti di
muri siano diroccati, rappresentano ancora un utile sbarramento capace di contenere la terra
impedendo che essa sia trascinata irrimediabilmente al mare. Al
vedere lo stato di completo abbandono in cui molte delle nostre zone collinari si trovano,
sembra strano che esse, un tempo verdeggianti di viti, di fichi, di
mandorli, di agrumi, abbiano potuto diventare dominio incontrastato di rovi e sterpaglia.
Indubbiamente il progresso con i
suoi sistemi di sfruttamento razionale non ha giovato alla nostra economia collinare. Forse se
le nostre colline potessero disporre di acqua tornerebbero in
poco tempo a fiorire e verdeggiare come al tempo in cui questi risultati erano ottenuti, con immensi sacrifici, dai nostri vecchi.
Tutti questi aspetti vecchi e
nuovi del nostro patrimonio collinare richiamano ogni anno gruppi sempre più numerosi di forestieri lungo le nostre vecchie strade mulattiere. I turisti, specialmente i nordici, sono camminatori, sportivi, amanti della natura e
della vita all’aperto. Evadono facilmente dal centro sempre più
caotico e rumoroso, si vedono
ovunque nei luoghi più selvaggi e
caratteristici. Battono tutti i sentieri e tutte le strade. Ma purtroppo molte sono impraticabili, interrotte da frane e da muri diroccati. C’è da rompersi le gambe. Se
ne lamentano i turisti stessi i quali non comprendono perché si
debba abbandonare al suo destino un secolare patrimonio di vecchie strade, che rappresentano
una nota originale e caratteristica
del nostro patrimonio collinare.
Non sono molte queste mulattiere. Una alla volta, per non gravare troppo sul bilancio annuale,
in pochi anni, si potrebbero riordinare tutte e renderle praticabili costruendovi al centro, ad
esempio il caratteristico pavé in
mattoni già in opera in qualche
tratto e che aspetta solo d essere
proseguito. Nel corso dei lavori
VEDO
SENTO
PARLO
VEDO !?!
- Vedo il lento melenso cantiere del pontile Bestoso come un biglietto da visita sulla scarsa efficienza di certi cantieri e monta la preoccupazione per l’incombente stagione estiva. Che ne sarà del molo?
F.to Bagni T.
- Vedo l’effetto mareggiata dei primi di maggio, differente a seconda di come le spiagge erano già state
trattate per avvio stagione, minore dove erano rimaste naturalmente formate e molto peggiore dove ci
si era preoccupati di accumulare sabbia a monte della concessione; non esiste una regola o meglio del
buon senso?
F.to G.G
SENTO !?!?
- Una lamentela mista a preoccupazione aleggia sulla notizia di scioglimento dei giardinieri comunali con l’assegnazione degli interventi di manutenzione del verde a ditte private. Cosa c’è di vero? Il patrimonio di qualità che ha sempre caratterizzato i nostri giardini ed i tecnici che vi operavano è possibile che sia via via sceso così in basso da dover rincorrere a ditte esterne? E quanto costerà ai cittadini?
F.to A.M.
www.alassiosuperpartes.wordpress.com
e-mail: [email protected]
L’Alassino, maggio 2010
Con questo articolo la rubrica
di “Alassio Super Partes” entra
nel suo 3° anno di pubblicazione
su L’Alassino.
Come tutti, crescendo, si dovrebbe diventare migliori. Si dovrebbe
aver appreso un po’ di cose, e imparare ad usarle nel modo giusto.
Si dovrebbe aver capito che è
sempre sbagliato schierarsi totalmente e ciecamente dalla parte di
qualcuno (è già difficile conoscere bene noi stessi!), è invece lodevole sostenere idee ed ideali.
Si dovrebbe aver capito che in
un mondo dominato dalla comunicazione (a discapito dell’informazione), tanto più falsa, falsata
e ingannevole può essere l’immagine, e quanta più divergenza tra
parenza e realtà/essenza.
Si dovrebbe aver capito che è
ciò che facciamo quello che parlerà di noi, ma è il modo in cui lo
facciamo a dire davvero chi siamo.
Si dovrebbe aver capito che
siamo cresciuti circondati da bugie, illusioni, falsità; a partire da
Walt Disney: tutti i cattivi alla fine
perdono sempre, vengono sconfitti dai bravi che, alla fine, vincono sempre, e vengono riconosciuti e celebrati come eroi; perché il bene trionfa (e deve trionfare) sempre sul male. Ma chi l’ha
mai visto questo nel mondo reale? Ma dove viveva Walt Disney?
…Nonostante si sappia che
non è così, non dovremmo smettere di crederci!
“Finché c’è vita c’è speranza”
“L’universo cospira a favore dei
sognatori” “Mira sempre alla lu-
ASSEMBLEA A.V.A. (segue dalla prima pagina)
Dopo un minuto di raccoglimento in onore e memoria dei
Soci defunti nel 2010, il neo
Presidente ha ricordato l’attività svolta dai Presidenti che lo
hanno preceduto e parla di
“Alassio in Cornice” con le varie
Associazioni di Volontariato
per la cura della collina.
Quest’anno si predisporrà un
punto di sosta panoramica nella
zona di Solva.
Non mancano problemi da risolvere essendo decaduta per il
momento l’agevolazione ONLUS e c’è un aggravio notevole
nelle spese per la spedizione dei
giornali mensili (da € 347 a €
645) con l’aumento richiesto anche per la stampa del mensile,
tanto che si sente la necessità di
ritoccare dal prossimo anno il
prezzo della quota annuale (tre
Euro sia per i Soci aderenti, che
effettivi, che esteri). La proposta, messa ai voti, è approvata
all’unanimità. A proposito del
giornale il Presidente propone
qualche cambiamento per rinnovarlo in vista dell’ormai prossimo cinquantenario di fondazione AVA e promette, fra l’altro, una nuova rubrichetta che
intesi a riordinare le nostre mulattiere sarebbe poi bene esaminare la possibilità di sistemare
lungo il loro tracciato, ove lo spazio lo permette, qualche pianta di
pino, di cipresso. Lo fanno i privati lungo le loro strade e no c’è
ragione che non si possa fare sul
suolo pubblico. Sarebbe l’inizio
di quell’opera di rimboschimento, auspicata da più parti, da
estendere a tutte le strade collinari e capace di riportare una nota di verde la dove più ne è sentita la mancanza.
mensilmente riproponga il richiamo ad un articolo, tratto via
via dai Giornali, dei nove
Presidenti dell’AVA. La proposta è gradita. Comunica che è ormai conclusa la stampa del nuovo libro di Gianni Croce (raccolta di proverbi, detti, massime,
locuzioni e singolarità dialettali
alassine, con traduzione) che
sarà messo in vendita forse già
nel prossimo mese.
Le varie proposte sono approvate all’unanimità.
Il Presidente, quindi, consegna il “Cuore” dell’A.V.A. all’ex
Presidente Carlo Cavedini, ringraziandolo per l’attività costante ed energica del suo mandato novennale. Il premiato visibilmente commosso ringrazia.
Segue un caloroso applauso. È
data facoltà ai Soci di esporre le
loro proposte e l’Assemblea “si
accende”.
Si chiede alla Redazione de
L’Alassino di moltiplicare gli articoli riguardanti la nostra Città
e le sue esigenze, spesso disattese anche dagli Amministratori. È vergognoso riscontrare
da troppi mesi la stasi assai negativa nei lavori al pontile
na, anche se dovessi mancarla,
comunque atterrerai fra le stelle”.
Non sarà la realtà, ma potrebbe
essere la speranza che illumina le
nostre esistenze, e,forse, il fine, a
cui tutti dovremmo puntare, e
per cui dovremmo lavorare.
Se tutti nascessimo vecchi, e,
piano piano, “crescendo”, diventassimo bambini, obbligati a stare con persone che ti dicono cosa
fare e come farlo, solo alla fine
della nostra vita, quando ognuno/ciascuno avrebbe già avuto
modo di farsi idee proprie, e i giochi fossero già stati fatti, il mondo, questo mondo, il nostro, potrebbe davvero essere un posto
migliore.
Se in tutto quello che facciamo,
che diciamo, che pensiamo continueranno (o, forse, in alcuni casi,
cominceranno) ad esserci dei
condizionali, dei dubbi invece di
certezze, punti interrogativi al
posto di quelli esclamativi, la necessità di chiedere e ascoltare, rimettendo in gioco tutto, piuttosto che amare tenere comizi con
tanto di pubblico che applaude,
troppo certi e sicuri di sé stessi e
che esistano 2 punti di vista: il
proprio e quello sbagliato.
Beh, se fosse così, allora potremmo cominciare a tirare un
sospiro di sollievo, perché è dove
ci sono dubbi che si impara, si
cresce e si può trovare una risposta; ed è nel confronto che si può
trovare la risposta giusta.
“Finché c’è vita c’è speranza”
perché “La speranza è l’ultima a
morire”.
Provocatoriamente Anonima
Bestoso, ove non ci sono operai… uno o due al massimo.!
Ci si lamenta della scarsa cura di tutti i giardini della città,
specie nelle zone lontane dal
centro e del disastroso abbattimento delle palme e di altri alberi e perché (ci si chiede), nonostante il pericolo del “punteruolo rosso” (distruggitore delle palme, se non curate)… le
nuove piante messe a dimora
sono ancora palme asfittiche e
forse destinate alla stessa fine.
Per il rapporto fra Comunità,
cittadini e albergatori (afferma
il Presidente) c’è maggior collaborazione (anche per il ripristino del verde collinare) in alternativa alla spiaggia.
Infine ci si lamenta che troppa
libertà e licenza sono state concesse ovunque ai locali pubblici
- che occupano più dello spazio
concesso dalle leggi a scapito
della viabilità, dei cittadini e delle varie necessità.
Dopo vivaci discussioni, animate, ma proficue, l’Assemblea
si è chiusa con l’augurio al nuovo
Consiglio Direttivo (ed al suo
Presidente) di “servire la città” e
la comunità degli Alassini e degli
Ospiti con lo stesso entusiasmo e
la stessa “grinta” dimostrata
dall’A.V.A. negli anni passati.
t.s.
PARLO !?!
- Sempre più voci giungono in sede in relazione ai lavori di località “Le due vie” corredate da preoccupanti fotografie che evidenziano gli interventi estremamente impattanti sul territorio. Non sarebbe male una verifica da parte dell’ufficio tecnico competente.
CONSULTA LIGURE (segue dalla prima pagina)
Il Presidente Bazzano in apertura
della 149a assemblea ringrazia i compagni di questo viaggio durato 4 anni, iniziato da Franco Gallea l’anima,
il cuore e la mente della Consulta
Ligure; quindi Franco, Giorgio, Pier
Luigi, Enrico, Mario, Angelo, Stefano
e Gianni con i quali è nato un rapporto di stima e di grande amicizia.
In riferimento alle attività svolte
ricorda che è stato istituito il
Concorso “Jacopo Varaldo”. Il premio si è proposto di diventare un appuntamento biennale e rituale, in cui
la componente positiva deve essere
la volontà di riportare in superficie
le nostre radici storiche anche attraverso il teatro dialettale. La prima
edizione del concorso ha visto imporsi il testo di Costanza Modena e
Maria Pia Ferrandini dal titolo
“L’ustaria da Funtanassa” mentre il
premio speciale è andato a “Quando
Zena s’addescia” di Enrico Scaravelli. La premiazione si è tenuta il 16
novembre al Teatro del Casinò di
San Remo.
Nel corso del 2007 sono stati attivati i rapporti con le associazioni A
Maina a Carloforte e l’Accademia
Urbense di Ovada. Nel mese di
Giugno è stato notificato l’avvenuto
riconoscimento istituzionale da parte della Regione.
Il 2008 è stato l’anno della ripresa
del “Dizionario biografico dei liguri”,
ne è seguita l’uscita del 6° e 7° volume.
Sempre nel 2008 entrano a far parte della Consulta quattro nuove associazioni: “I Liguri nel Mondo”, il
“Museo Civico Marinaro di Camogli”,
“l’Arciconfraternita del Chinotto e
l’Associazione culturale “Rina e
Gilberto Govi”.
Nel 2009 entrano a far parte della
Consulta il “Parco nazionale delle 5
terre” con la prima riunione tenutasi
il 29 marzo nella magica atmosfera
del Castello di Riomaggiore alla presenza di ben 54 partecipanti, record
assoluto anche in considerazione
del tempo pessimo.
Attraverso un comodato gratuito, il
23 giugno il Comune di Savona ha consegnato le chiavi della sede permanente all’associazione a “Campanassa” all’interno del prestigioso complesso monumentale del Priamar.
Tra i progetti e le attività già avviate si ricordano:
Progetto giovani le giovani generazioni quale motore di innovazione e
ricambio generazionale.
Premio Consulta assegnato ai coniugi Maria e Renato Piccone, albisolesi Censimento dei Musei minori finalizzato alla riscoperta di tesori d’arte dimenticati che coinvolgerà nel
censimento tutte le associazioni per
competenza di territorio, con la
compilazione di apposite schede già
predisposte; progetto da concludersi entro dicembre 2013.Progetto definito “GALLEA” titolo
suggerito appunto dal professor
Franco Gallea è “I problemi della diffusione del libro ligure sul territorio”
È seguita la relazione relativa alla
situazione finanziaria, curata dal
Commercialista Giovanni Braida,
componente il Collegio dei revisori.
Si è a questo punto proceduto al
rinnovo delle cariche sociali e, sulla
base degli ottimi risultati conseguiti,
è stato proposto e confermato,
Presidente della Consulta Ligure
Elmo BAZZANO.
Le altre cariche:
Segretario generale Stefano PASTORINO (confermato)
Collegio dei Revisori: Piero BONINO (presidente), Giovanni BRAIDA
e Silvia BAZZANO - Supplenti: Milena MEDICINA e Ettore CANDELA.
Tesoriere: Carlo BARBIERI.
Collegio dei Probiviri: Emilio VARALDO (presidente), Gian Paolo CICHERO e Andrea OGNIO - Supplenti:
Bernardo RATTI e Bruno SACELLA
Al settimo punto, vista la completezza dei documenti relativi alla domanda di inserimento ai sensi
dell’art. 4 dello statuto sociale,
l’Assemblea, all’unanimità, ha accolto in seno alla Consulta l’ingresso
della nuova consorella “Amici di
Pentema”. L’associazione porta il
nome di una frazione del comune di
Torriglia a 839 metri s.l.m., dove risiedono ben 23 abitanti.
Elio Traverso, delegato del sodalizio “pentemino” ne traccia un breve
profilo: Nata nel 1974, essa si occupa
di organizzare ed amministrare innumerevoli attività ricreative e culturali.
La splendida giornata si è conclusa ,come sempre, con il pranzo sociale, in un’atmosfera di serenità ,
vera fratellanza e dialogo sulle reciproche esperienze associative.
Dall’Associazione Vecchia Alassio un sentito grazie per l’ospitalità
alla Consorella
“A Caolinn-a” ed a tutte le Associazioni presenti e… arrivederci alla
prossima !
L’AVA
INSIEME PER NON RESTARE SOLI
Ill.mo Sig. Presidente
Geom. Gianni Giardini
Associazione Vecchia Alassio
Via XX Settembre 7 - Alassio
L’Associazione “Amici di Padre Hermann”, è lieta di
informare che il progetto “Insieme per non restare soli”, ideato per dare sostegno e una mano concreta agli
anziani soli, numerosi nella nostra cittadina, ha raggiunto quest’anno, numerosi utenti e situazioni particolari ed importanti da seguire.
Nel presentarVi i numeri inerenti all’attività svolta,
vogliamo ancora una volta ringraziare tutti i volontari
che hanno partecipato alla realizzazione del progetto,
nella speranza che continuino a sostenerci con la stessa dedizione, ricordare la partecipazione professionale ed umana dei medici di Alassio Salute, nonché la
condivisione e la disponibilità di operatori, responsabili e dirigenti del Settore dei Servizi sociali del comune di Alassio.
Un particolare ringraziamento va alla FONDAZIONE CARIGE che ha permesso con il suo contributo di
portare avanti nel 2009 questo progetto.
Precisiamo inoltre che questa grande esperienza
potrà proseguire anche quest’anno, grazie al contributo degli innumerevoli amici che ci sostengono.
Grazie a tutti!
Ringraziamo la redazione dell’Alassino che ancora
una volta ci da la possibilità di mettere a conoscenza
la cittadinanza della nostra attività sul territorio.
Ci permettiamo di ricordare il numero di telefono
per chiunque sia nella condizione di dover usufruire
del servizio e per tutti coloro che, come volontari, possono mettere a nostra disposizione un piccolo frammento del loro tempo libero.
3345363496
coordinatrice del progetto
Carla Bisello
Sabato 15 Maggio 2010
3
«L'ALASSINO»
U recantu di nosci diti
CRONACA DI ANDATE
(a cura di G.C. e G.G.)
MESE DI MAGGIO 2010
Entrò a piò u perdun
Era in quegli anni pia abitudine, passando davanti alla chiesa, entrare anche solo per un
momento a ringraziare il Signore per quei benefici spirituali e materiali che ognuno riteneva aver ricevuti o che sperava di ricevere ma, più probabilmente, per quell’innata sensibilità delle anime semplici alla consapevolezza, malgrado tutto, della propria fragilità e delle
proprie mancanze.
A tale pratica, oggi alquanto in disuso, si diceva, appunto, “Entrare a prendere il perdono”
Sun faiti cu-u stampin cumme i gubelletti
Tra i vari dolci tipici della tradizione alassina, un posto preminente spetta ai “Gubelletti”,
dolce prelibato a base di pasta frolla ripiena di marmellata e confezionato in apposite formine, naturalmente tutte uguali.
Rapportando tali dolciumi a coloro che, simili in tutto o aventi tra loro la sola rassomiglianza fisica, l’ironico autore ha così facilmente coniato il detto “Sono fatti con la formina come
i gobelletti”.
MONSÙ PIVETTA
Ognuno di noi, credo, ha le
sue piccole manie. Il fatto di
averle, e ci rende persone normali e ci distingue da chi ha
grandi manie: quelli, a mio parere, sono i matti o i grandi uomini. Io non credo di fare eccezione alle persone normali, ammettendo di avere delle piccole fissazioni, una delle quali è, per
esempio, il voler vedere considerato il mio lavoro.
Voi sapete, perché ve l’ho già
detto, che di mestiere facevo il
bagnino. L’ho sempre fatto alla
mia maniera, all’antica, forse
prendendomi persino un po’
troppo sul serio, con una rigidità
esagerata, ma questo è il mio carattere: mi piacciono l’ordine, la
puntualità, il rispetto, la serietà… Sono sceso in spiaggia
sempre molto presto la mattina,
per poter fare i miei lavori prima
dell’arrivo dei clienti; sapete: rastrellare, raccogliere gli ultimi
residui di cartacce e mozziconi
sfuggiti al retino della sera prima, ripassare i servizi, ecc. Una
delle mie piccole manie, è proprio quella di voler vedere tutto
in perfetto ordine, prima che i
clienti comincino (giustamente
d’altronde) a buttare tutto
all’aria. Anzi: qualche volta ho
persino litigato con gente che mi
pestava il rastrellato in ore in
cui, secondo me, avrebbe dovuto restarsene ancora un po’ a letto e che, trovando chiuso il suo
stabilimento, veniva a pasticciare il mio. Un po’ come il negoziante che, prima dell’orario di
apertura, stia ancora lavando
per terra e qualcuno gli cominci
a camminare sul lavato, senza
poi fare alcun acquisto. Con loro
mugugnavo di brutto, con i miei
clienti mandavo giù amaro e mi
accontentavo di fare la faccia
scura.
Quell’anno era particolare.
Tutti gli anni hanno qualcosa di
particolare, veramente: se non
fosse così, non ce li ricorderemmo e non li distingueremmo uno
dall’altro nella sequenza dei ricordi; ma c’è sempre un qualcosa che li caratterizza, magari anche cose di poco conto alle quali diamo (forse proprio per ricordare meglio) un rilievo anche immotivato. Quello, comunque, era l’anno del colera. La psicosi era partita, se ben ricordo,
da Napoli o da Bari. Le televisioni strombazzavano, come il solito, consigli non si sa bene quanto empirici e quanto scientifici,
sui comportamenti da tenere,
sul come cibarsi, sulle precauzioni da prendere ecc.
Anche l’Ufficio Sanitario del
Comune aveva mandato i suoi
dipendenti a fare una disinfezione particolare nelle “toilette” di
tutti i locali pubblici, quindi anche sulle spiagge. Venivano in
coppia, uno dei due bardato di
un erogatore del tipo di quelli
che usava mio nonno quando
dava lo zolfo alla vigna, si mettevano una mascherina sulla bocca ed irroravano il locale con un
liquido disinfettante dall’odore
terrificante. Era acre, prendeva
alla gola, faceva mancare il respiro e lacrimare gli occhi.
Impiegava almeno una buona
mezz’ora a svanire.
Inutile dire che la psicosi aveva contagiato un po’ tutti, quindi anche me, per cui quando gli
incaricati del Comune passarono a fare il loro lavoro, rimasi impressionato terribilmente dalla
supposta efficacia di quel liquido: se tanto mi dava tanto, a giudicare dall’odore, esso doveva
distruggere ben più che un semplice “vibrione”!
Mi feci dire il nome di quella
meraviglia, dove me la sarei potuta procurare ed in base a quelle informazioni ne feci una discreta scorta. Da allora, tutte le
mattine per un paio di mesi, ripassavo il gabinetto con quel
micidiale ritrovato, come rifinitura alla disinfezione normale.
Ricordo che eravamo in luglio, un luglio soffocante, con
temperature che toccavano i
trenta gradi già alle sette di mattina. Quelle settimane, arrivò in
albergo la famiglia Pivetta; dato
che erano piemontesi non ricordo più di dove, il capofamiglia divenne per me “monsù” Pivetta.
Erano in quattro: papà, mamma,
e due figlie intorno ai dodici o
tredici anni, tranquillissimi, gentilissimi ed educatissimi tutti e
quattro... soltanto che lui (e me
ne resi presto conto) aveva una
pessima abitudine; non sono
mai riuscito a capire perché lo
facesse: l’albergo avrà forse potuto avere altri difetti, ma dal
punto di vista delle pulizie e
dell’igiene era semplicemente
perfetto, le camere erano tutte
con bagno, per cui non mi riusciva di trovare assolutamente
una giustificazione al fatto che,
ogni mattina alle sette in punto,
“monsù Pivetta” venisse ad usare il bagno della spiaggia! Il fatto
che a quell’ora io avessi da poco
finito di lavarlo e disinfettarlo,
mi mandava letteralmente in bestia…
Monsù Pivetta era di fisico minuto, portava gli occhiali con
una grande montatura nera, si
pettinava i capelli lisci con la
scriminatura a destra e, quando
scendeva in spiaggia, indossava
invariabilmente una camiciola
leggera, un paio di pantaloni al
ginocchio ed un paio di sandali
tipo frate. Mi dava il “buongiorno”, prendeva la chiave del bagno dal punto in cui la tenevo appesa per i clienti, si chiudeva nel
locale per una quindicina di minuti; quando ne usciva riponeva
la chiave, mi ridava il “buongiorno” e tornava in albergo. Lo rivedevo soltanto dopo le nove,
quando scendeva con il resto
della famiglia.
Continuò così per qualche
giorno, con me che, tra un
“buongiorno” e l’altro, mi maceravo il fegato e cercavo un sistema che non fosse troppo diretto,
di fargli perdere quella per me
intollerabile abitudine. Ma i giorni passavano, e dopo più di una
settimana, monsù Pivetta continuava ad essere il cruccio delle
sette; finché un giorno ebbi
l’idea...
Normalmente, procedevo alla
pulizia del bagno con una passata di detersivo a suon di spugna,
poi con una energica risciacquata a forza di manichetta e quindi
con una scopata per fare scorrer
via l’acqua. Facevo tutto piuttosto per tempo, in modo da lasciare aperto il locale per un po’
ad asciugare, prima di poterlo richiudere e metter via la chiave.
Quella mattina, feci tutto con
mezz’ora di ritardo, dimodoché
alle sette vi fosse ancora sufficiente umidità; quindi, calcolando i tempi, procedetti alla più
energica delle disinfezioni usando in maniera esagerata lo speciale liquido anti-colera: ricordo
che ne versai per terra, su e dentro il vaso, nel lavabo e persino
dentro la cassetta dello sciacquone! Mentre procedevo, cercavo di trattenere il respiro, ma
ciò malgrado dovetti uscire un
paio di volte a prender fiato, tossendo alla disperata. Finita
l’operazione, richiusi immediatamente il locale e appesi la chiave al suo posto; mancavano tre
minuti alle sette. Alle sette e due
minuti precisi arrivò monsù
Pivetta.
“Buongiorno!” “Buongiorno a
lei!”
“Posso prendere la chiave?”
“Prego!”
Facevo finta di rastrellare, ma
lo tenevo d’occhio. Prese la
chiave, si diresse al bagno ed
aprì la porta, esitò un attimo breve, poi entrò e se la richiuse dietro. Posai il rastrello e rimasi in
attesa... Trascorsero forse seiotto minuti, poi cominciarono i
colpi di tosse, quasi frenetici: accesso di tosse, silenzio... tosse,
raschiare di gola, silenzio...
Quando udii aprirsi la porta,
riafferrai il rastrello e mi posizionai strategicamente, per osservare; monsù Pivetta uscì: era
uno spettacolo che non dimenticherò mai! Aveva gli occhiali appannati, i capelli appiccicati al
cranio come se gli avessero rovesciato addosso un secchio
d’acqua, la camicia ed i pantaloni zuppi dal sudore che gli era
colato addirittura fino nei sandali... In altre parole: era semplicemente trasfigurato!
Lentamente, senza un gesto in
più o una parola, richiuse la porta del bagno, riappese la chiave
al suo posto, risalì la scaletta
dello stabilimento e rientrò in albergo. Da quella mattina, “monsù” Pivetta non scese più alle
sette: si presentava dopo le nove assieme alla moglie e alle figlie e andava dritto al suo posto,
senza nemmeno girare la vista
alla porta del bagno. Non ricordo bene se lo vidi mai più addirittura farne uso!…
A. Boscione
Il divino del pian silenzio verde
Uno dei verbi più comuni usati
in politica oggi è: esternare. Il verbo, che qui diventa eufemismo,
viene usato quando qualche politico, nazionale o locale, affronta
in maniera improvvisata qualche
tema magari a lui non molto noto,
e dice spesso delle cose non molto profonde o serie, delle quali
magari poi si pente, ma non avendole pronunciate in parlamento,
in una riunione ufficiale ma solo
per il godimento della stampa,
non pensa neanche a smentirle, e
si comporta come se niente fosse
accaduto. Io credo che qualche
volta oltre ad esternare bisognerebbe anche internare; ma sono
cose che si facevano una volta in
paesi lontani e di cui nessuno si
ricorda più.
Ed è meglio così. Tutto ciò
premesso, e cambiando argomento, è accaduto che il sindaco
di un paese importante della mia
regione, al momento di abbandonare la carica locale per assumerne una più prestigiosa regionale si è lasciato andare ad alcune considerazioni sulla città da
lui finora amministrata. E polemizzando con i cittadini di un
comune turistico non lontano, e
cioè Tramonto Insieme, i quali
non gradivano il chiasso e il caos
della movida notturna, ha spezzato una lancia in favore del rumore, dei superdecibel sostenendo che solo così si attirano i
giovani e si fa vero turismo.
Subito nel comune di Andate il
vicesindaco Dagli Asparagi e parecchi assessori conquistati da
quelle parole si sono attivati, e
hanno dimenticato che:
a) Andate fino a qualche tempo fa era fiera del suo marchio
originale “Andate, Zona del
Silenzio” b) la situazione locale
della chiusura degli alberghi e
dell’invasione delle seconde case con i box auto a gruviera, aveva mostrato una città rivolta alle
famiglie e in cui i figli ventenni
dei neoproprietari si facevano
vedere solo a Ferragosto, preferendo Ibiza o Formentera, o i
Caraibi. Bene, dimenticando tutto questo e volendo rivoluzionare la situazione gli amministratori andatini hanno deciso che:
1) Andate d’ora innanzi sarà la
città del rumore libero.
2) Tutti i cittadini anziani, meno quelli sordi conclamati, verranno caricati su un bel trenino
e condotti nella casa di riposo di
Pieve di Nobiscum, fra gli alberi
e il verde e le fresche frasche,
senza neppure la TV in camera,
perché: “L’avete voluto il silenzio? Ora godetevelo!”.
3) I bar, i ristoranti, i locali
pubblici, soprattutto quelli notturni, compresi night club e discoteche dovranno predisporre, all’esterno del locale, due
grandi altoparlanti stereo con i
quali diffonderanno al pubblico
le musiche eseguite all’interno.
Per questa funzione sarà loro lecito chiedere all’Enel un contratto minimo da 50 Chilowatt.
4) Tutti gli abitanti di Andate
forniti di autovettura dovranno
cambiare obbligatoriamente i
clacson delle loro auto, sostituendole con clacson musicali
di grande potenza. Sono consigliati quelli che suonano le musiche de: La Cuccaracha, o Il
Ponte sul Fiume Kway, o Brigitte
Bardot. Molto raccomandato il
Po-po-po-po che imperversava
ai tempi del mondiale di calcio. Il
clacson dovrà essere usato ogni
cento metri di strada, e obbligatoriamente quando si incontrerà un ciclista contromano in
via Prendente, facendogli sentire in un colpo solo tutto l’effetto
Nashville.
5) Di notte giovani volontari
organizzati dalla Protezione
Civile gireranno in auto per la
città, facendo suonare, senza
preavviso e a caso, enormi trombe da stadio, per ricordare ai turisti che sono in una città da
sballo e non da sonno.
6) Se qualche turista, maschio
o femmina verrà sorpreso seduto su una panchina o su uno
scoglio a leggere tranquillamente un bel libro, tenendo in testa
un paio di cuffie antirumore,
verrà obbligato a frequentare
una scuola di Karaoke con volume della musica incrementato e
crescente. Con tutti questi, ed
altri mezzi di cui parleremo in
seguito, Andate verrà rilanciata
nel mondo del turismo moderno
e diventerà la capitale europea
della movida.
P.S. Almeno così si spera.
Luca Caravella
“Non si sevizia un paperino…”
è il titolo originale di un film thriller degli anni ’70, la cui storia tratta un argomento
purtroppo ancora attuale. Ma non è del film che voglio parlare,
ma segnalare al lettore avvenimenti di serena vita giovanile vissuta.
Nei mesi scorsi ho avuto modo di apprendere dai vari servizi di informazione nazionali e
locali (anche da voci di strada
o di semplice “corridoio”), di
vicende che spaziano da un
continente all’altro, riguardanti arresti, accuse, addebiti,
smentite, dimissioni e che hanno coinvolto religiosi e minorenni, compresa la nostra comunità e a oggi questo male insanabile che tormenta la nostra scoietà non solo non si attenua, ma col passare dei giorni cresce sempre di più. Non è
mia intenzione entrare nel merito dei fatti. Anch’io però, come tanti, resto confuso, sconcertato, incredulo davanti a
questi avvenimenti narrati e
segnati da soprusi, violenza fisica e psicologica, tanto da
creare inquietudine tale da devastare la coscienza e far provare indignazione.
In un momento come questo, ritengo opportuno dare
una testimonianza, ricordando e ringraziando la Famiglia
Salesiana alassina. Da bambino incominciai a frequentare
l’Oratorio Don Bosco: partecipavo alle varie iniziative, alternando giocate di pallone nei
Febbraio 1970 - Don Alfredo Ruaro
davanti all’Oratorio Don Bosco di
Alassio.
cortili, al calcio-balilla, al pingpong, allo scambio delle “figurine”, inventando con i compagni di gioco sempre nuovi passatempi. Andavo alla Santa
Messa delle ore 9, alla preghiera pomeridiana e, per concludere, a vedere il film domenicale, tutto questo in serenità e
armonia.
Crescendo ho continuato ad
andarci per incontrare gli amici di sempre, tanti. Anche di sera d’inverno, dopo una giornata di lavoro, le porte dell’oratorio si aprivano consentendoci di “sfogarci” con una partita
di pallone. Un’altra “casa”, un
sano e formativo luogo di incontri e di aggregazione, il “primo” sale della vita per tutti, dopo l’affetto dei genitori. Ho
avuto modo di rendermi utile
collaborando con alcuni direttori dell’oratorio e sono contento di averlo fatto. Un grazie
a Don Masieri, a Don Ruaro, a
Don Cadelli, a Don Gamba e a
quanti prima e dopo di loro
hanno continuato l’opera di
Don Bosco e vogliamo ricordarli tutti con affetto e con non
mai dimenticata ammirazione.
Fal/.
RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE UNA TARIFFA AGEVOLATA
PER COLORO CHE LAVORANO AD ALASSIO E NON SONO RESIDENTI - E PER CHIEDERE DI TOGLIERE IL LIMITE DI 90
MINUTI AI PORTATORI DI HANDICAP CHE PER NECESSITÀ
PARCHEGGIANO NELLE STRISCE BLU LASCIANDO LORO IL
PARCHEGGIO GRATUITO.
Luoghi raccolta firme:
• A Bitega du Zepin,
via Neghelli
• Associazione Vecchia Alassio,
via XX Settembre 7
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
posto di continuare il rapporto
collocando “L’Angolo” o quant’altro, in un diverso spazio a sua totale discrezione.
Purtroppo il giornalista, come si
può dedurre dal suo commiato, ha
interrotto la collaborazione asserendo che non avrebbe gradito al-
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Basta polemiche
tra collocazione se non quella già
occupata. E ci dispiace.
Questo chiarimento a puntualizzare quanto realmente accaduto.
Tutte le voci che circolano in
proposito a riguardo sono frutto
di supposizioni senza alcun fondamento.
Ho un’idea…
…o forse è solo un’utopia.
Mi piacerebbe che il tempo che
ci separa dalle prossime elezioni
comunali venisse impiegato non
soltanto per la tradizionale campagna elettorale nella quale i candidati dei vari partiti propagandano
la loro persona e i loro programmi
spesso denigrando i propri avversari, con il precipuo fine di guadagnare o trattenere una poltrona e
gli annessi benefici.
Preferirei che tutti gli Alassini venissero coinvolti nella Politica della Città, per consentire agli stessi di
scegliere consapevolmente le persone cui conferire il mandato ad
amministrare ed a queste ultime di
svolgere tale mandato con la piena
cognizione e responsabilità delle
esigenze espresse dagli elettori, il
tutto al di fuori della logica partitocratica, pur nel rispetto del sistema
elettorale stabilito dalla legge.
In concreto, proporrei di organizzare, magari tramite l’A.V.A.
che, in quanto Associazione apartitica, non speculativa ed avente a
cuore il bene della nostra Città garantisce la necessaria imparzialità,
incontri aperti a tutta la popolazione, sui temi che riguardano la cittadinanza e che possono formare oggetto delle scelte politiche
dell’Amministrazione.
Mi riferisco, ad esempio, a temi
quali la politica della casa, del verde pubblico, del turismo, del commercio, della famiglia; temi sui quali più forte si sente l’alassino mugugno e sui quali l’Amministrazione
comunale deve fornire adeguate risposte non nell’ottica propagandistica o peggio speculativa, ma in
quella costruttiva del lungo periodo.
Sono certo che gli amministratori uscenti possano decantare le lodi di quanto da essi effettuato nei
passati anni di governo come gli
esponenti dell’opposizione possano rimarcare le mancanze o gli errori in cui i primi sono incorsi, ma
non credo che tale confronto possa recare vantaggio agli Alassini se
non rapportato alle concrete esigenze che questi ultimi devono poter manifestare.
In quest’ottica ritengo che gli incontri di cui prima accennavo potrebbero svolgersi con la proposizione di un tema di pubblico interesse sul quale uno o più esponenti dell’Amministrazione e/o del
Consiglio comunale potrebbero riferire per poi lasciare spazio al dibattito con gli interventi aperti ai
cittadini che, previa segnalazione
all’organizzazione, potrebbero
prendere la parola.
Ritengo che, a fronte di qualche
difficoltà organizzativa peraltro superabile, si potrebbe ottenere un
duplice vantaggio: per coloro che
intendono candidarsi, di avere un
vasto pubblico cui manifestare le
proprie soluzioni di governo e per
gli elettori, di individuare persone
in grado di soddisfare le proprie
esigenze politiche.
In tal modo potrebbe essere rovesciata la logica partitocratica in
forza della quale le liste dei candidati vengono proposte o imposte
dal partito o ancor peggio da qualche notabile del partito, per lasciare spazio ad una più condivisa investitura popolare dei candidati
che daranno vita alle liste.
Spero che questa idea possa trovare realizzazione e magari essere
ulteriormente perfezionata per
consentire, in generale, un riavvicinamento della Gente alla Politica
quanto meno nel ristretto ambito
del nostro territorio comunale, e
per evitare a me ed a altri miei concittadini di continuare ad “allevare
chimere” e “turarci il naso” nella
cabina elettorale.
Avv. Giovanni Parascosso
Follia al bar
Prima di scrivere questo articolo devo premettere che parlerò di
un bar in Alassio fino ad oggi da
me considerato uno dei migliori
soprattutto per la cortesia e la
gentilezza della titolare.
Purtroppo non posso dire la
stessa cosa per quanto riguarda il
barista di turno il giorno tre maggio durante le ore pomeridiane.
Quello che mi è successo è stato un episodio davvero increscioso. Mentre entravo con una amica
al Bar Movie nel budello di Alassio
commentavo una partita di calcio
Proponiamo ai lettori le foto relative all’articolo di aprile titolato: “PROMESSE NON MANTENUTE”. Scusandoci con la
scrivente per non averle messe
al momento opportuno per ragioni tecniche.
disputata la sera prima. Improvvisamente il barista ha iniziato ad
inveire contro di me. All’inizio ho
pensato stesse scherzando. Poi,
con mia incredulità, ho capito che
ce l’aveva proprio con me. È andato a ruota libera e con un sarcasmo sempre più crescente mi ha
parlato di qualcosa di cui dovrei
vergognarmi, di tifosi impazziti e
di partite vergognose. Allora mi si
è accesa la famosa lampadina! La
mia colpa, in quel pomeriggio di
maggio in cui desideravo soltanto
gustarmi un buon caffè, era di es-
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
riceviamo e pubblichiamo
Una doverosa precisazione
Abbiamo ricevuto alcune lettere che ci accusano di aver soppresso “L’angolo” di Daniele La
Corte.
Niente di più errato!
Precisiamo a riguardo che per
la necessità di rinnovo della prima
pagina de L’Alassino, gli si è pro-
Sabato 15 Maggio 2010
sere interista!!!
È andato avanti per una decina
di minuti dopo dei quali, non sopportando più il suo comportamento, siamo uscite. C’erano altre persone in quel momento che si saranno sicuramente chieste: ma in
questa città si tratta in una simile
maniera?…
Io mi sto chiedendo ancora il
perché e passo la domanda a voi
lettori.
Non mi era mai successa una cosa simile…
Russo Maris
C’ERA UN PLATANO
Un mese fa, all’angolo dei Cappuccini c’era un maestoso platano. Era un gran bel vedere ed anche molti turisti sostavano con il
naso all’insù estasiati. Ma in un triste giorno di quell’albero era rimasto solo il tronco Oggi c’è solo
segatura per terra come un pianto
che non vuol sparire.
Mesi fa dal muro del Comune
spuntavano poche foglie ingiallite di un fico; doveva essere così
grande la voglia di vivere che, dopo un po’ di pioggia sembrava
che volesse comunicare di avercela fatta.
Se le piante potessero parlare
raccomanderebbero agli uomini
di amare di più la propria vita e
quella degli altri.
Se le idee sono diverse non debbono essere causa di guerre
cruente. Cerchiamo di mettere i
piedi a terra e ragionare; non facciamo la guerra, pensiamo all’amore per la vita.
Fernanda
Prioritariamente vorrei fare i
complimenti agli organizzatori
del convegno che si è tenuto al
Diana Grand Hotel di Alassio il
15 aprile “Turismo, come uscire dal tunnel. Spagna, Francia,
Italia: 3 realtà a confronto”,
poiché credo che sia molto importante parlare di turismo. Il
mio intervento, di seguito riportato, voleva essere solo un
contributo all’iniziativa. Ho seguito attentamente il congresso ed ho sentito parlare di numerose e interessanti proposte, come ad esempio l’incremento delle infrastrutture, la
creazione di un marchio, tutte
proposte complesse ed a lungo
termine. Personalmente, in veste di operatore turistico, inizierei partendo da ciò che abbiamo.
“Che Alassio e la Liguria, stretta tra mare e monti, abbiano
paesaggi unici al mondo e siano
belle lo sanno tutti. Eppure nonostante le straordinarie potenzialità, non soltanto quelle donate dalla natura ma anche
quelle create dal lavoro dell’uomo, Alassio e la Liguria non sanno comunicarle. Il silenzio non è
più una nobile virtù, è piuttosto
un dannoso difetto perché tiene
lontano turisti, visitatori, investitori, operatori economici.
Nell’era del villaggio globale dove tutto quello che non è comunicato, e che quindi non si sa,
non esiste neppure, Alassio e la
Liguria rischiano di restare prigioniere in un diabolico circolo
vizioso che le condanna alla
marginalità in tutti i settori, compreso quello della politica.
Le colpe? Senz’altro il carattere chiuso e ruvido dei liguri
hanno contribuito a innalzare il
muro dell’incomunicabilità facendo spesso sentire il turista un
ospite. Se ai difetti caratteriali
difficilmente si può rimettere rimedio, nulla vieta però, di avventurarsi in una campagna
promozionale della nostra terra
che potrebbe contribuire allo
sviluppo economico di tutte le
categorie.
Che cosa serve? Per prima cosa c’è bisogno di una cabina di
regia che si impegni a promuovere la città ed il nostro territorio in tutte le sue diverse componenti. Molto di più di uno slo-
gan fortunato o di uno spot azzeccato, ad Alassio e alla
Liguria serve una campagna
promozionale, che non sia a
corrente alternata, limitata a
brevi periodi o a singoli appuntamenti, ma continua nel tempo
e sia condivisa da tutti:
Amministratori, Imprenditori,
Operatori turistici. È questa la
terapia che mi permetto di suggerire per la mia città e la mia
Regione. Prendo ad esempio il
caso di Torino dove tutti si sono
mobilitati in occasione delle
olimpiadi invernali, contribuendo a offrire una corale immagine positiva del capoluogo piemontese, liberandolo dall’ormai superato cliché di grigia
fabbrica
automobilistica.
Alassio e la Liguria, al pari di
un’industria che attraversa un
momento difficile, può essere
promossa evidenziando i suoi
tanti aspetti positivi, dal territorio al clima alla storia ai gusti e
ai sapori della nostra cucina.
Ma come promuovere Alassio
ed il nostro territorio? La natura
del concetto di comunicazione è
di per sé dinamica ed in costante evoluzione. La società civile
nei suoi aspetti sociali, culturali
ed economici è caratterizzata
da un interrotto mutamento delle sue strutture, cui corrisponde
un continuo modificarsi dei pubblici, dei gruppi di pressione e
delle realtà socio economiche.
L’impresa, l’Ente o la persona
(Alassio e la Liguria) che desidera operare con successo in un
determinato momento di un definito contesto sociale, ha l’obbligo di adeguare la propria politica e il proprio linguaggio di
comunicazione, alle preferenze
ed alle necessità espresse
dall’opinione pubblica (turista).
A questo punto intervengono
le relazioni pubbliche, esprimendosi in un’azione programmatica che ha lo scopo di conseguire ed assistere Alassio e il
nostro territorio nel definire e
mettere in pratica una strategia
globale, il cui fine sia stabilire,
mantenere e promuovere un
rapporto di comunicazione biunivoco tra Alassio, la Liguria e
tutti i suoi clienti/turisti. Quindi
io penso che una comunicazione chiara ed esaustiva e soprattutto rispondente alle aspettative dei diversi pubblici o poten-
ziali fruitori della notizia, sia
l’unica carta per vincere le proprie sfide ed il negativo ciclo di
recessione attuale.
Questi concetti possono essere applicati alla promozione e
al marcheting territoriale della
nostra città con l’obbiettivo di
creare un’immagine accattivante per i potenziali clienti/turisti
in una cosiddetta comunicazione istituzionale - vedasi il sito
del Comune di Alassio www.comune.alassio.sv.it - che è la base su cui impostare la vendita
dei singoli punti di forza turistici, ambientali, sociali e culturali. Questa è una comunicazione
di prodotto. Tutto questo,
dev’essere gestito da un unico
regista (Ente pubblico) che pensi e trasmetta le linee generali
portanti del piano strategico
agli operatori turistici privati.
Chiudo il mio intervento sintetizzando in alcuni punti quanto detto:
1. il prodotto turistico, quindi
la nostra Alassio e la nostra
Regione, non è rappresentato
solo dalla località in se, ma sempre di più dai servizi che può offrire;
2. la pubblicità/comunicazione tradizionale ha perso un po’
di efficacia, sono diversi gli strumenti con i quali si può proporre il turismo – vedi il mondo di
internet e dei siti istituzionali
delle località;
3. ciò che fa scegliere un turista oggi ancor prima del luogo è
la motivazione quindi serve un
buon marcheting;
4. un cliente soddisfatto passa
parola attraverso blog e siti dedicati e ciò costituisce il miglior
modo per promuovere la nostra
città a bassi costi. Il turista si fida dei suoi simili e anche la stessa internet, se all’inizio può apparire fredda, in realtà ha
un’anima, perché è fatta da persone che danno una valenza
umana allo strumento che si sta
utilizzando; se il turista sarà
soddisfatto nei criteri di ascolto,
presenze, promesse mantenute,
lui stesso diventerà quindi il primo media di promozione di una
località.
In conclusione le parole chiave sono: VISIBILITÀ e ACCOGLIENZA.”
Dott. Rocco Invernizzi
L’Italia dei valori di Pietro
Ai Soloni che discutono in TV
e altrove sul problema dei mali
della nostra Società quali la droga, il fumo, l’alcolismo e dei delitti in genere cercandone i migliori rimedi, vorrei chiedere se
essi siano certi che le leggi imposte dall’esterno e restrittive
della libertà siano la giusta panacea. Ne dubito, visto l’esempio americano della legge sul
proibizionismo e la convinzione
di ognuno di avere una furbizia
innata o un buon avvocato per
svicolare processi e pene!
È soltanto la presa di coscienza e la scelta di fare il bene e non
il male l’unico rimedio valido; è
il famoso “pomo di Adamo” che
però deve avere come supporto
l’idea che esista un Dio che ci
chiederà conto delle nostre
azioni e che non paga solo il sabato!
Ogni Stato si ispira ad una filosofia per dettare le sue norme
etiche: dai detti di Confucio e
Buddha ai Veda indiani, dal
Talmud al Corano, dalla Bibbia
ai Vangeli; in passato qualcuno
ha scelto la dea-Ragione e ne sono nate le rivoluzioni francesi e
russe con la nascita di Stalin,
Lenin, Hitler (dal superuomo di
Nietzsche). Dall’intransigenza
maomettana i vari Komeini,
Saddam e Bin Laden. Né mi si rinfacci che il Cristianesimo ha portato le Crociate, le stragi dei
Conquistadores, la pedofilia di
certi clerici, perché Cristo ha
predicato la pace, l’Amore, la
fratellanza e uguaglianza universale e ha bollato quei mostri peccatori mascherati da ferventi
cristiani come sepolcri imbiancati, dicendo che “sarebbe stato
meglio per essi il non essere mai
nati”; no, non erano cristiani siano essi stati Re o Principi, Papi o
Cardinali o semplici preti, ma figli del demonio, della cupidigia,
della brama di potere, della lussuria, e il peccato non si cancella senza espiazione in questa o
nell’altra vita, questo lo dice la
Fede, perché la Giustizia di Dio
lo richiede.
Io opto per una Italia dei valori di Pietro, quel Simone ribattezzato Cefa posto da Gesù a fondamento della sua Chiesa, i cui
principi sono sintetizzati nel “discorso delle Beatitudini o della
Montagna”, e in quel Crocifisso
che si vuol togliere stupidamente dalle Scuole che invece sta
proprio lì a ricordarci che bisogna obbedire alla Legge
dell’Amore per essere salvati.
Silvio Viglietti
Sabato 15 Maggio 2010
5
«L'ALASSINO»
Convegno gli alberi in città:
un patrimonio da difendere
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
L’associazione WWF di Savona
in collaborazione con Italia Nostra
sez. di Alassio ha organizzato nella Biblioteca Civica il 16 Aprile una
tavola rotonda per informare e discutere con il pubblico sulla storia
e sull’importanza degli alberi in
città.
Relatori: il professore Gaudenzio Paola (università di Genova),
l’architetto Francesca Mazzino
(università di Genova), il professore Francesco Ferrini (università
di Firenze).
Il professor Paola dopo un interessante excursus sulla storia e la
comparsa dei giardini nelle città,
ha espresso il suo punto di vista
circa la pericolosità e la imprevedibilità di alberi ad alto fusto nei
centri abitati. I pericoli sono comunque conseguenza di interventi selvaggi per realizzare impianti
senza rispettare il sottosuolo e gli
apparati radicali.
tuale del nostro paesaggio e delle
scelte sbagliate della politica turistica degli ultimi cinquant’anni
hanno portato l’accentuarsi dei
problemi ambientali e la perdita di
biodiversità.
L’assetto e la manutenzione del
verde pubblico ha subito, poi, negli ultimi vent’anni un progressivo
degrado con l’eliminazione di numerose specie, potature scorrette e la perdita di competenze specifiche nell’esecuzione dei lavori
di manutenzione.
Tutto ciò ha allontanato il turismo di qualità a favore di quello di
massa e del rumore.
Anche la passeggiata a mare,
lungo l’intero arco costiero manca
di una qualità costante nella scelta e nella cura delle pavimentazioni stradali, negli elementi di arredo e nella vegetazione; i dehors
determinano una situazione caotica per la mancanza di una razionale organizzazione degli
spazi aperti.
L’abbandono dei percorsi storici collinari hanno
portato ad una perdita di
valore del vasto entroterra
di Alassio che sarebbe utile
per lo sviluppo del turismo
verde, importante alternativa al turismo balneare.
Il professor Ferrini, ha
fatto una relazione molto
esauriente sui viali alberati
delle città evidenziando,
oltre all’aspetto estetico,
l’importanza che hanno
per ridurre la temperatura
dei veicoli, dell’asfalto e
delle costruzioni adiacenti,
nonché la riduzione degli
effetti dei gas inquinanti. In
America è stato approfondito l’aspetto economico
che gli alberi hanno, Alberi
= Soldi.
Gli alberi, quindi ci danno
anche un ritorno economiFESTA DELL’ALBERO A CERIALE
co. Le piante ornamentali
Anche i bambini della scuola materna hanno producono un beneficio
monetizzabile.
festeggiato gli alberi.
I punti di forza in Italia sono: il clima favorevole e
Interessanti le riflessioni su
l’elevata biodiversità. I punti doquelle che erano le aspettative dei
lenti sono la manutenzione, le poturisti stranieri del primo Novetature (le peggiori pratiche di pocento e le conseguenti realizzaziotature al mondo) e la scarsa proni di parchi, giardini e promenafessionalità delle ditte appaltanti e
des ombreggiate da palme (Nizza:
dei loro dipendenti (pochi gli arPromenade des Anglais e città liboricoltori certificati in Italia).
guri di Ponente).
Al termine degli interventi c’è
L’architetto Mazzino ci ha constato un dibattito molto interesdotto attraverso i giardini e il versante tra i presenti.
de che caratterizzavano le ville e i
Chi volesse saperne di più a breparchi di un Alassio quasi scomve potrà trovare gli atti del conveparsa che ancora sopravvive
gno presso la Biblioteca Civica.
(Villa Pergola, Villa Pamela e
Anna Fedi
Castello Geloso). Uno studio pun-
S. Vincenzo e S. Giovanni
la festa pasquale
e la presenza silenziosa
La sera di sabato 10 aprile si è
svolto in S. Vincenzo il consueto
concerto pasquale, che di anno in
anno si presenta ricco di proposte musicali adatte a solennizzare
le liturgie delle parrocchie. E’ stata rispettata una tradizione ormai
cara agli ambienti parrocchiali e
in particolare alle comunità del
ponente di Alassio: lodare Dio
con il canto ben eseguito e capace di suscitare emozioni di intensa spiritualità.
Non mancava nessuno quella
sera, neppure don Luciano. Tutti
avvertivano la sua presenza silenziosa, il suo volto gioviale, la sua
fede salda, la sua ricchezza di
umanità e di iniziative per il bene
dei suoi parrocchiani. Anche le
parole di mons. Giorgio Brancaleoni, all’inizio e alla fine del concerto, hanno sottolineato che
ognuno dei fedeli, attraverso lettere e messaggi, porta nel cuore e
nell’affetto il grande assente.
Le corali protagoniste della manifestazione, coordinate dalla
bravura e dalla precisione di
Stefano Radici, hanno presentato
i loro brani con serio entusiasmo,
fornendo una prova di quella preparazione ed impegno, che si concretizzano puntualmente durante
i riti parrocchiali, nella solennizzazione della liturgia. Nello spazio
del presbiterio, ricco di acustica,
di fronte ad un nutrito gruppo di
ascoltatori, le corali “San Vincenzo” e “Giacomo Natale”, la Schola
Cantorum “Don Primo Volpe”, la
Cappella Musicale “Sant’Ambrogio” e il Coro “La Mongolfiera” si
sono esibiti attingendo a repertori diversi, ma uniti nella grande finalità di lodare il Signore. Così abbiamo ascoltato con piacere canti composti recentemente, come
“Canterò in tuo nome” di Stefano
La Porta, “Lui è vivo” e “E se non
fosse un sogno” del Gen Verde,
“Celebrerò” di Angelo Di Russo,
“La vera Gloria” di Marco Frisina,
“L’unico Maestro” di Cipri, “Gesù,
ricordati di me” di Nicola Montuori, “Acclamate a Dio” di G. Attinà e
di P. Zunino e “Alabaré”; motivi di
intonazione polifonica, quali
“Stabat Mater” di Zoltan Kodaly,
“Ave Verum”, “Ave Maria” e “Gloria” di Lorenzo Perosi, ma anche
la “Pasqua del Signore” di Gianolio, “La vera Gioia” e “Jubilate
Deo” di Marco Frisina; e un brano
in dialetto alassino di PezzuoloArnaud, “De Spignure”. Le preghiere che di volta in volta introducevano le esibizioni volevano
ricordare che la manifestazione
era anche una veglia di meditazione, un auspicio di positiva
svolta nelle vicende del parroco
don Luciano.
La Pasqua 2010 con le Corali in
Concerto è stata contrassegnata
da uno spirito di serenità e anche
dalla speranza, speriamo certezza, che la verità cristiana della resurrezione entri profondamente
nell’animo di ogni uomo.
Giovanni Puerari
Anno 1958 - Da sinistra in alto: G.P. Baldazzi - E. Carbone- Piero Nattero – P. Capriati – GARZENA – STIVANELLO OMAR SIVORI – P. Riolfo (Palollo) – O. Leone – Nino Gaibisso- ( in centro) R. Benvenuto – F. Airaldi – (in basso)
G.F.Nattero – G. Foresti – E. Bonavia – Paolo Nattero – S. Foresti – E. Castiglione – R. Rossi – G. Boscione – R. Gaibisso.
ME NONNU NAVIGANTE
Mio nonno Emanuele, buonanima, aveva trascorso quasi
tutta la vita sul mare. Faceva infatti parte di quella marineria
talvolta crudele, ma che rappresentava in quel tempo l’unica fonte di lavoro e di sostentamento per tanti Alassini.
Ormai in pensione, le sere in
cui pioveva e faceva freddo, i
suoi racconti di mare erano
una dolce musica per i miei
orecchi di ragazzo: come favole che non finivano mai di stupirmi e di meravigliarmi…
Una mattina di un dicembre
inoltrato c’era un diavolo di
movimento in quel porto.
Decine di barchi mercantili
erano all’attracco, due grosse
navi da guerra alla fonda e tante barche da pesca intorno.
Sul bastimento del nonno
era tutto un “invexendu”. Ci si
preparava alla prossima partenza. Nel trambusto si susseguivano uno dopo l’altro i preparativi: provvista d’acqua
dolce, merce da caricare, viveri freschi, vele di scorta, cordami e canapi.
I marinai lavoravano con un
altro spirito: si torna a casa!
Ecco avvicinarsi una scialuppa con le insegne dell’autorità
portuale. È il pilota che sale a
bordo per condurre il bastimento fuori del porto.
La marea è favorevole. Si salpa l’ancora e si mollano gli ormeggi, si distendono le vele
che dapprima sbattono un poco, ma presto si riempiono di
vento.
Il bastimento è ormai fuori
del porto. Il pilota cede la barra al timoniere titolare, saluta il
comandante e torna a terra. La
nave, spinta da una leggera
brezza, scivola via leggera con
un moto quasi impercettibile,
sollevando un poco di spuma
dalla prua. I contorni della costa, l’entrata del porto, la città,
le case vengono presto inghiottite dalla foschia.
Il barco è ormai in alto mare.
Seguono uno dopo l’altro, monotoni, i lunghi giorni di navigazione mentre tutto procede
con la regolarità di un orologio.
Il mare è calmo, tuttavia il comandante è preoccupato. Da
due giorni il barometro sta
scendendo e si prevede tempo
cattivo. Improvvisamente, una
sera, appena accesi i lumi di
posizione per la notte, un lampo abbagliante squarcia le te-
Ventimiglia allorché il treno si
muove in perfetto orario, trascinandosi appresso una vettura di prima classe, una di seconda ed un paio di terza. Il
nonno non vede l’ora di arrivare, seduto sullo scomodo sedile di legno della terza classe
con accanto il baule che profuma di mare. Per l’ennesima volta lo apre e con le dita sfiora lo
scialle di seta che ha acquistato per la moglie Chiara.
Rovistando fra quelle povere
cianfrusaglie, tanto per passare il tempo, vede ancora una
“galletta di Santa Caterina” nascosta fra due maglie. Allora ricorda con sgomento la recente
tempesta dalla quale sono
usciti indenni ed ancora fa voti
alla Santa per lo scampato pericolo. Il fischio del treno che
esce dalla galleria dei “bausci”
lo distoglie dal triste ricordo. Il
campanile di Sant’Ambrogio
sembra venirgli incontro per
augurargli un ben tornato e un
felice anno nuovo.
Vincenzo Moirano
GRANDE FESTA
AL “BORGO PASSO”
nebre seguito da un gran rombo di tuono. Piove a dirotto ed
il vento soffia forte quasi voglia
strappare le vele. Il mare è ingrossato. Onde alte si riversano in coperta ed i marinai hanno l’acqua ai ginocchi. Il bastimento scricchiola, geme, rulla
ed oscilla come se da un momento all’altro dovesse capovolgersi.
Per tutta la notte l’equipaggio lotta contro il fortunale
sempre più intenso.
Sono ormai due giorni che il
cuoco non può accendere il
fuoco e quindi i marinai non
possono fruire di un pasto
caldo.
Il pericolo di un naufragio è
sempre imminente. Ad un tratto il nonno si ricorda che, prima di partire da Alassio per
questo viaggio, la moglie, pia
donna, aveva messo nel baule,
che da anni lo accompagnava
su tutti i mari, delle “gallette di
Santa Caterina”.
Scende in stiva, poi le getta
in mare, tra un cavallone e l’altro, accompagnando quel gesto con una fervente supplica
per la salvezza dei bravi marinai.
La notte che segue, (è la vigilia di Natale) fa un freddo cane,
si scorgono nitide le luci di
Gibilterra, la roccia sembra
proprio un presepe. È un’alba
radiosa quella… in cui, più tardi, la “lanterna” di Genova saluta la nave che entra in porto.
Mentre la nave attracca al molo giunge melodioso il suono
della parlata genovese, sono i
“camalli” in attesa con loro dialetto che giunge familiare ai
marinai: finalmente a casa!
Torrenti di fumo denso escono dalla vaporiera del Genova-
Lunedì 5 aprile u.sc. al “Borgo
Passo” accanto al Grand Hotel,
sulla Piazzetta di Via Gramsci si
è svolta con grande successo la
manifestazione “Un mare di sorprese” ideata, sostenuta e sponsorizzata da Margherita Mantica
agenzia Rinaldo Muratore,
Mario Riboldi, Abbigliamento
Fila, coiffeur Rosetta, Hotel
Lamberti, Baretto di Mugnosso,
Scarpe di Maiellano, Angela
Moda, Il Pane di Basso, Nene carni, Zoe bar caffetteria, Hotel dei
fiorì, Bar Sausalito, Marchesini
Dante, Marchesini Valentina,
Hotel Badano, Sapò di Sofia
Cugerone, Ristorante Damare.
L’enorme affluenza di bambini e adulti ha ridato vita al Borgo
Passo una giornata trascorsa in
allegria, e per questo si ringrazia la Ditta Ferrero e la Ditta
Pasqualini e un grazie particolare all’assessore Rocco Invernizzi sempre presente in ogni
nostra manifestazione.
Gli amici del “PASSO”
6
«L'ALASSINO»
Sabato 15 Maggio 2010
Un giorno da Gabbianella Gocce di saggezza popolare
Ho letto con piacere l’articolo
pubblicato nel mese di Aprile:
Un giorno da gabbiano.
Io sono una semplice gabbianella e volteggio ad un’altezza
media, dai cento ai centocinquanta metri. Di solito vivo nelle acque antistanti il porto o sulle rupi dei “Bausci”, ma l’altro
giorno una folata di vento più
forte del solito mi ha sospinta fino alla Chiesa di Santa Croce.
Arrivata sul piazzale mi si è
di Solva. Anche là fanno bella
mostra di sé i contenitori della
raccolta differenziata e della
spazzatura, e anche questi sono
rigurgitanti, con il contorno di
ciò che non riescono a contenere. Proseguo per la carrozzabile
e arrivo sopra la curva che immette nella strada di Cavia.
Esisteva uno specchio per visualizzare la curva, ma è stato
rotto (pare) da un camper e da
allora è rimasto solo il palo che
Dopo il “Nuovo Dizionario
Alassino” edito nel 2001, l’A.V.A.,
certa di fare cosa gradita , è lieta
di annunciare la prossima uscita
della sua ultima pubblicazione:
“GOCCE DI SAGGEZZA POPOLARE” raccolta di oltre 2300 tra pro-
verbi, massime, detti popolari
ed altro, tipici della nostra parlata con relativa traduzione letterale e commento; opera che non
potrà mancare nella biblioteca
degli alassini e di ogni appassionato della nostra cultura.
❶
stretto il cuore vedendo l’incuria che regna in quel luogo. La
balaustra di quello che era chiamato il “Belvedere di Alassio”
① rotta e chissà da quanto tempo, i contenitori della spazzatura stracolmi. Ogni quanto ven-
lo reggeva. A questo punto, per
mera curiosità, penso di volare
fino alla piazza Piave, per vedere il nuovo parcheggio e i giardinetti. Là niente da dire, ma poco
prima di arrivare, proprio sotto
il muro di sostegno del giardino
REGOLAMENTO
1. Il Concorso è aperto a tutti i cittadini dei Paesi toccati dal
Mediterraneo.
2. È articolato in due sezioni distinte:
a) racconto in prosa
b) composizione poetica
3. La Giuria è composta da un rappresentante del Lions Club promotore, da un rappresentante della Fondazione Novaro e da docenti dell’Ateneo genovese.
4. Ogni concorrente può scegliere di partecipare ad una delle due
sezioni o ad entrambe. Può presentare, in lingua italiana, inglese
o francese, uno/due testi inediti in prosa ed un massimo di tre
opere poetiche inedite.
5. Ogni racconto in prosa non può superare le 3-4 cartelle dattiloscritte (30 righe per cartella, 60 battute per riga).
6. La tassa di iscrizione per ogni sezione è fissata in € 20,00 da versare sul c/c n. 45231/09 c/services LIONS CLUB GE I DOGI presso
B.ca Intesa S. Paolo - Sede - Via Fieschi 16100 GE
IBAN
IT54W0306901400100000031983 o da allegare in contanti unitamente all’invio delle opere.
7. I testi devono essere accompagnati dalle generalità del concorrente: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, eventuale email e numero di telefono.
8. Le opere devono pervenire entro il 20 maggio 2010 al seguente
indirizzo:
FONDAZIONE MARIO NOVARO
“Le culture del Mediterraneo”
Corso Aurelio Saffi 9/11 - 16128 Genova - Italia.
9. Gli elaborati non verranno restituiti e i diritti dell’eventuale pubblicazione delle opere premiate o segnalate si intendono acquisiti dall’Ente organizzatore.
10. La Giuria individuerà, per ciascuna delle due sezioni, una terna
di vincitori (primo e secondo classificato) ai quali sarà assegnata una targa e un premio.
11. La cerimonia di premiazione avrà luogo in Genova il 5 Giugno
2010 a Palazzo S. Giorgio - via della Mercanzia, 2.
12. I giudizi della Giuria sono insindacabili.
13. Per quanto non previsto dal presente regolamento si fa riferimento alla vigente legislazione in materia.
SE AMI IL TUO CANE
❷
gono vuotati? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i turisti?
Volteggiando arrivo al bivio
di “Bicibio”, là il benvenuto te lo
danno autocarri e betoniere giganti, per non parlare del fondo
stradale ridotto ai minimi termi-
PERCHÉ VUOI FARLO ODIARE
DAGLI ALTRI?
NON LASCIARE SPORCO…
USA LA PALETTA
‘na mandiò de
Vuluntariatu
SABATO 15 MAGGIO 2010
Sala Soc. Mutuo Soccorso Alassio - ore 17
Conferenza: “La Cina
dell’asilo, un contenitore dei rifiuti senza coperchio (mi dicono da quasi un anno) ④. Stiamo
andando verso la stagione calda
e chissà che buon profumino respireranno i bambini dell’asilo.!
Mi involo verso il porto per-
❸
ni ②: nel lato esterno della curva
l’artistica fontanella, senza zampillo, è in stato comatoso ③.
Riprendo il mio volo, sperando
di trovare qualche cosa di bello
e arrivo nei pressi della Chiesa
ché ormai siamo al tramonto e
noi volatili andiamo a dormire
con le galline, come dite voi
umani, …Buona notte!
La Gabbianella
da Matteo Ricci ad oggi”
Relatore: Prof. Alberto Torresani
Storico e saggista - Docente di Storia
della Chiesa presso l’Istituto Superiore Scienza Religiosa
della Pontificia Università “Santa Croce” di Roma
DOMENICA 16 MAGGIO 2010
“STRALASSIO”
Maratona organizzata dalla Croce Rossa
GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2010
Chiesa della Madonna degli Angeli
Volontario d’oro 2010
SABATO 29 MAGGIO 2010
Biblioteca “Renzo Deaglio”
Alassio - ore 17.00
Conferenza: “Il Concilio Vaticano II
nella storiografia più recente”
Relatore: Prof. Alberto Torresani
Storico e saggista
GIOVEDÌ 3 GIUGNO 2010
Biblioteca Civica - ore 20.30
Conferenza Associazione
Unione Ex Allieve FMA
“Comunione dono che genera vita”
❹
Sabato 15 Maggio 2010
7
«L'ALASSINO»
CURIOSANDO FRA LE PAROLE
(A cura di Tommaso Schivo)
Cap. 3° Piove! “Governo ladro!” oppure “Sia benedetto il Cielo!”?
Dipende da molte e diverse situazioni ambientali e dall’umore di chi sfoga i suoi sentimenti,
da chi spera di affittare lettucci
e sdraio in spiaggia o ha l’orto
da coltivare in collina. Certamente se parliamo di “acqua”
esiste, tanto per restare in tema,
un diluvio di significati spesso
diversissimi fra loro.
Intanto... cos’è l’acqua? È uno
dei quattro elementi indispensabili in natura (con la terra,
l’aria e il fuoco), essenziali per la
vita del mondo e dell’uomo. Fra
le sue qualità più evidenti notiamo che è inodore, insapore e
trasparente. Per motivi vitali al
controllo dell’acqua è legata tutta la storia dell’uomo e innumerevoli sono i significati connessi
con questo termine.
Solo a mo’ di esempio, citiamo l’acqua corrente (cioè fluente e viva), l’acqua morta (piovana e stagnante), l’acqua potabile (di sorgente o pura, perciò bevibile), salata o salmastra, dolce, nera o lurida, territoriale, demaniale o internazionale o privata. Ci sono, poi, acque particolarmente trattate, come le bibite, i medicinali, le tinture, persino i profumi, i solventi, l’acqua
borica come disinfettante o cedrata o di colonia, gassosa o minerale, distillata od ossigenata;
c’è l’acqua “pesante” (per i reattori nucleari), l’acqua ragia (originata dalla resina di pino, come
solvente).
Poi ci sono le acque “sante” o
solforose o termali di ogni genere. Si definisce acqua in genere
quando è di origine pluviale e si
parla di “acque” (al plurale),
quando si intendono i liquidi
amniotici. Persino nello sport
c’è da sbizzarrirsi se si parla di
Parliamo di acqua
acqua! Nel canottaggio se si parla di “acqua tre”, si intende in
terza corsia. Il campo si allarga
e spazia abbondantemente se ci
fermiamo ad analizzare le molte
locuzioni... a fior d’acqua (in superficie), un filo d’acqua, una
presa d’acqua, scroscio o specchio d’acqua, acqua cheta (con
i suoi molteplici significati), della più bell’acqua (cioè sincero e
pesce fuor d’acqua”, “fare un
buco nell’acqua”, “il sangue non
è acqua”, “scoprire l’acqua calda”, “scrivere sull’acqua”, “portar l’acqua al proprio mulino” e,
per finire la lunga tiritera “buttar via il bambino con l’acqua
sporca”. E persino, tornando ai
ricordi della prima fanciullezza... quando si doveva ritrovare
un oggetto nascosto... quanta
L’accalappiacani…
(ILLUSTRAZIONE DI GIBBA)
genuino), acqua in bocca, portatore d’acqua, acqua e sapone,
a pane ed acqua, sott’acqua (anche per indicare un parlare nascosto, sibillino, segreto) e potrei continuare all’infinito! Sono
persino molti i proverbi nati...
dall’acqua, come “acqua passata non macina più” o “affogare in
un bicchier d’acqua” o “si assomigliano come due gocce d’acqua” o, ancora, “avere l’acqua
alla gola” o “buttare acqua sul
fuoco”, “è come bere un bicchier d’acqua” o “stare come un
Fiocchi Azzurri …
Caterina Molle annuncia con gioia la
nascita del fratellino
PIETRO, avvenuta il
18 aprile u.sc., per la
felicità di mamma
Marcella e papà
Giacomo, dei nonni
e parenti tutti.
L’Associazione
Vecchia Alassio augura al piccolo
Pietro tanta serenità
e tanto amore da tutta la famiglia ed una
vita intensa di “vittorie” e di felicità.
Il giorno 21 febbraio 2010 presso l’ospedale di “S.Corona” di Pietra
Ligure è nato NICOLÒ. Lo annunciano con gioia il fratellino Filippo
e i genitori Debora e Francesco Celano con i nonni Ines e Ferruccio
Iebole, Felicetta e Paolo.
…e Rosa
Il 20 aprile u.sc. presso l’ospedale di Imperia è nata CAMILLA.
Lo annunciano con gioia Mamma Martina e papà Cristian, ai quali si
uniscono i nonni: Franca e Piero Vittone, e Paola e Salvatore Taverna, le
Bisnonne, zie e zii e parenti tutti.
Anche l’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla gioia delle famiglie e porge al piccolo Nicolò e alla piccola Camilla gli auguri di una lunga vita serena.
acqua, acqua, acqua si doveva
ascoltare, prima del fuochino e
del “fuoco” finale! Ci siamo soffermati a lungo a parlare di acque e potremmo aggiungere tutte le acque minerali o salvifiche
o terapeutiche o miracolose, nate e note ovunque nel mondo e
spesso per “gabellare” i bevitori
paganti. È vero, ma intanto quel
po’ di frizzante ti attrae, ti accalappia. Già… “gabellare e accalappiare” due belle parole da...
analizzare. La “gabella” fu una
tassa antipatica sino dal suo na-
scere, odiata dai mercanti e dalla gente comune, come più tardi
il dazio o l’I.V A e tutti i sinonimi
del genere. È voce di origine araba col significato di tributo dovuto allo stato, ma da “gabella”
a gabellare il passo fu breve e indicò lo spacciare qualcosa di
falso come autentico e, giusto a
partire dalla merce, per arrivare
sino alle fandonie più strampalate.
In Sicilia significò a lungo “affittuario di azienda agricola che
doveva pagare al padrone, appunto, la gabella. Inoltre, con
l’aggiunta di una “s” iniziale, detta detrattiva, (sgabellare) significa aver pagato la tassa dovuta
o, in senso più lato, essersi liberato da un fastidio o da una noia
e, di conseguenza “sgabellarsela”, significò uscire indenne da
una situazione incresciosa. E, a
questo punto, un amico che legge le bozze mi chiede: “sgabello”?. “Semplice” (gli rispondo)… Non ha parenti arabi; ha
radici latine, da “scamnum”,
una sedia destinata per lo più ad
un personaggio illustre, (scanno) di cui è un semplice diminutivo, “scabellum”, piccolo sedile, su cui possiamo sostare anche noi poveri mortali.
E di “accalappiare” che cosa
possiamo dire?
Donde arriva questa parola
oggi piuttosto desueta? Da calappio, e laccio col prefisso “a” e
altro non significava che catturare i cani randagi con un laccio... ma attenti (a proposito di
acque minerali) significava anche “sedurre con imbrogli e lusinghe…” Dunque… attenti,
stiamo sul chi va là, stiamo in
guardia o, per concludere il discorso con un antico proverbio
“lasciamo scorrere l’acqua per
la china e non acquacchiamoci!”
(non abbattiamoci).
Mazzu
T’èi u mese de frasche e s’u fa vèntu
seguru ti farai u villan cuntentu
s’envece ti ne vöi fone indannò
turna l’Arvì ti vai a destaniò …
Diu guorde se ti purterai da brina:
pe st’autru mese allù a sarà a ruvina.
Ma doppo ün invernu a brixiò tissui
nomma a tò aria a pò chirò i brignui
anche se pe prüdensa e discressiùn
ancù nu se levammu u pelissùn.
Za e rèe, urmai sciurtie dai mazaghìn
spèntan e anciue ch’i sùn pe cammìn
e eiscì e cerexe i sùn a-u primmu assazzu…
insumma, ben vegnuu amigu Mazzu.
MAGGIO
Sei il mese delle fronde e se fa vento / sicuro farai il villan contento
/ se invece ci vorrai far arrabbiare / ancor d’Aprile ci farai ritornare… // Dio ci guardi se porterai la brina / per l’altro mese allor sarà
rovina. // Ma dopo un inverno a bruciar tizzoni / sol la tua aria curerà i geloni // anche se per prudenza e discrezione / ancor non ci
togliamo il maglione. // Le reti fuori ormai dal magazzino / attendon
le acciughe già in cammino // e pur le ciliege sono al primo assaggio
/ insomma, ben tornato amico Maggio.
III e IV C con un grande
professore…
Noi ragazzi delle classi III C e IV
C della scuola primaria di via
Neghelli abbiamo partecipato con
la collaborazione del professor
Domingo Paola al “Progetto
Printalustra” sull’attività dell’argomentazione matematica, utilizzando tabelle, grafici, proporzionalità.
aiutato (per la verità ci hanno pensato proprio loro) gli studenti
dell’Istituto alberghiero e la signora Rita… che hanno preparato
le torte per noi: torta al cioccolato
fondente con le mandorle per la III
e la Sacher per la IV.
La pasticciera ha spiegato a noi
di III che la torta al cioccolato fon-
Con le nostre insegnanti e con
Domingo siamo partiti da un’analisi di quali dolci preferiamo per
arrivare alla realizzazione (e quindi alla degustazione) di una torta.
L’attività è durata alcuni mesi:
dente con le mandorle ha diverse
varianti e a noi di IV ha raccontato la storia della Sacher; poi ci ha
illustrato come preparare un dolce morbido e gustoso e come
glassarlo o ricoprirlo con lo zuc-
scelta del dolce, ricerca della ricetta, confronto dei prezzi tra i vari negozi e i supermercati, trasformazione della ricetta per più persone, acquisto degli ingredienti e
infine preparazione.
In questo ultimo passo ci hanno
chero a velo.
Abbiamo portato poi le nostre
torte pronte a scuola e le abbiamo…. “divorate” con famelica
gioia…
Che bontà!
Grazie a tutti!
DA DOVE COMINCIARE?
Dal programma
Elezioni comunali del 2011:
spunti per iniziare a parlare di programma.
I valori paesaggistici ed ambientali della città di Alassio quali mare, spiaggia, centro storico e collina sono la sorgente alla quale si
alimenta la nostra “industria turistica”, unanimemente riconosciuta come principale fonte del reddito cittadino.
Pertanto l’azione di un’Amministrazione, convinta della necessità di una visione comprensoriale nell’affrontare i problemi, deve
essere principalmente rivolta:
-- Alla salvaguardia ed alla valorizzazione del paesaggio e
dell’ambiente (dicendo no a speculative cementificazioni di grande impatto, no a speculative trasformazioni di grandi alberghi, si
alle costruzioni delle case per gli
Alassini che hanno dei terreni in
collina, si alle costruzione di case
a prezzo o ad affitto agevolato per
i giovani Alassini, costante cura
delle strade collinari, particolare
attenzione negli interventi infrastrutturali, vedi piazze e parcheggi, alla mitigazione dell’impatto
mediante l’impianto di idonee
specie arboree di alto fusto e di
verde in genere);
-- Al sostegno di tutte le attività
economiche legate al turismo direttamente ed indirettamente (alberghi, bagni marini, pubblici
esercizi come bar, discoteche, ri-
storanti e commercio, ecc.);
-- Alla difesa ed all’incremento
del verde urbano potenziando il
servizio giardini (più uomini e
mezzi) un tempo vanto della nostra città;
-- Alla realizzazione delle infrastrutture di supporto al residenziale ed al turismo (potenziamento della rete idrica e della fognatura, realizzazione dell’impianto di
depurazione in zona a basso impatto ambientale, costruzione di
parcheggi pubblici a rotazione, cinema – teatro in centro città, centro talasso terapico, organizzazione della raccolta dei rifiuti urbani
con il sistema di raccolta differenziata porta a porta per il superamento graduale delle isole ecologiche e dei cassonetti per le strade, ecc.)
Tutto quanto sopra nel rispetto
delle regole.
Regole intese non come un intralcio, ma come garanzia di eguaglianza tra cittadini e di tempi certi nella realizzazione delle opere.
Ciò comporta la volontà di effettuare lo snellimento burocratico,
che è di competenza comunale,
per esempio abolendo la Commissione Edilizia ed una particolare
attenzione alla stesura semplificata delle norme regolamentari.
Blog “Alassio2009”
Grazie !
Gian Luigi Canavese
8
«L'ALASSINO»
INCONTRI IN BIBLIOTECA - PRESENTAZIONE LIBRI
Dante Schivo:
“IL BLU DELLA VITA - Racconti di Mare e di... Oceano”
e “NELLE MANI DI DIO”
Dalle relazioni che in sintesi
si riportano, emerge la personalità di Dante Schivo, prematuramente scomparso, Comandante di navi, scrittore e sportivo, che è stato Presidente della “Vecchia Alassio” dal 1989 al
1994. Il 16 aprile scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica
“Renzo Deaglio” sono stati presentati questi suoi due libri.
Erano presenti il Sindaco di
Alassio dott. Gianni Aicardi e il
Dirigente comunale dott. Alfredo Silvestri, numerosissimo il
pubblico.
Il relatore professor Alberto
Beniscelli, Docente di Letteratura Italiana all’Università di
Genova, ha iniziato leggendo
una lettera dell’Assessore alla
Cultura e Turismo dott. Monica Zioni, impossibilitata a partecipare, quindi è entrato in argomento.
«Ho conosciuto Dante Schivo
(Gino) piuttosto tardi, mi fece
leggere alcuni suoi racconti e
gli scrissi una prefazione per
“Racconti di mare e di oceano”;
“Nelle mani di Dio”, prefato da
suo figlio Giorgio, descrive la
vicenda di un Capitano vittima
di un incidente. Il primo libro
menzionato lo conosco meglio:
mare e oceano non sono la stessa cosa. Il nostro mare è più familiare, l’oceano è tutt’altro,
ma i racconti di Alassio e quelli
dell’oceano sono legati fra loro,
due modi di narrare diversi,
Gino c’è riuscito molto bene.
Gino è nato in una famiglia di
pescatori, divenne Capitano di
lungo corso, nel libro il protagonista è un suo “alter ego”. Nei
racconti alassini scatta il meccanismo della memoria... Un
mondo che si ripopola... Personaggi esistiti, a volte come
intagliati nel legno. Il mare prediletto è agitato, la tragedia è
nell’ordine della cose, ma si arriva al lieto fine; si sente la presenza del sacro. Nei racconti di
ambientazione oceanica il mare è un elemento assoluto, ci
sono i ricordi dell’amata Alas-
Il Cap. Dante Schivo come Presidente della Vecchia Alassio mentre premia
la signora Gabriella Torretta Valdora.
sio. Tra responsabilità personale e destino ci sono fitte pagine di navigazione: un modo per
interrogarsi, dando a queste vicende un significato morale.
Sono sicuro che questo incontro, questo ricordo sia molto
gradito a Gino».
È poi intervenuto l’avvocato
Claudio Bottelli: «Per problemi
di vista non posso entrare nel
merito del libro di Gino, mio
amico fraterno. Gino è nato in
una famiglia di gente perbene: il
nonno Luigi “Maraian”, la nonna, la madre, lo zio, la zia; ne ho
conosciuto tutti i personaggi.
Con Gino (che aveva dieci anni
meno di me) andavamo a pesca
insieme, la mia gioventù l’ho
passata in mare. Ricordo quella
volta (narrata in un racconto)
che al largo di Capo Mele, avvolti nella nebbia, siamo giunti
fortunosamente a riva... Mi sono guadagnato in questo modo
i soldi per studiare. Gino mi voleva bene, credo di essere stato
un buon maestro per lui».
Il ragionier Paolo De Feo, coetaneo di Gino e suo compagno
di scuola, così lo ricorda: «Mi
piace parlare di Gino come se
fosse ancora tra noi. È stato un
grande Alassino. Posso dire di
essere stato per lui un fratello
gemello. Claudio Bottelli è stato
forse l’ultimo pescatore di
Alassio, purtroppo quest’attività è finita. Con Gino siamo
sempre stati in contatto anche
quando era lontano, aveva uno
smisurato amore per Alassio.
Per me Gino è ancora qua».
Il figlio di Gino Giorgio:
«Penso che mio padre sarebbe
contento che io parli di questo
libro (“Nelle mani di Dio”) per il
quale ho scritto la prefazione.
Sono convinto che le sue avventure le abbia scritte col senno del poi, come se le vedesse
con gli occhi di un bambino».
Sono intervenuti altri tra i
presenti. L’ex Presidente della
Vecchia Alassio Carlo Cavedini ha affermato che queste
vicende Gino ce le aveva già
raccontate, che certamente
aveva una grande fede. Il professor Guido Sanlorenzo ricorda la grande passione che Gino
aveva per il calcio, lo testimonia il suo libro “Cuvea de
balùn”. Monsignor Angelo De
Canis dice di avere visto Gino
immerso nei suoi racconti, di
grande spiritualità. La maestra
Jole Barbera ha ricordato certi
lati del suo carattere.
Carlo Bertolino
“Parliamo di…” Incontri Culturali 2010
Giuseppe Maria Ayala: “Chi ha paura muore ogni giorno
– I miei anni con Falcone e Borsellino”
In questo “incontro”, del 3
maggio scorso, non si è tenuta
come di consueto una conferenza, ma si è presentato un libro.
Ha aperto la serata il Direttore
dell’Istituto Don Bosco prof. Don
Giorgio Colaiacomo, porgendo il
benvenuto anche a nome
dell’Assessore al Turismo e
Cultura del Comune di Alassio
dott. Monica Zioni, impegnata in
un Consiglio comunale.
Poi il professor Franco Gallea
ha presentato l’ospite: «L’onorevole Giuseppe Ayala ha cominciato come avvocato, poi è entrato in Magistratura, ha fatto parte
della Commissione Antimafia
con Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino, è stato parlamentare
per diverse legislature, ora è magistrato a L’Aquila. Questo libro,
edito nel 2008, ha avuto un grande successo, tanto che ora è uscito in edizione economica negli
“Oscar Mondadori”. Il titolo ricalca una frase di Borsellino. Non è
un diario, non un romanzo, né un
saggio. Due sono i temi narrativi:
quello del magistrato e quello
della sua vita privata. Per quanto
riguarda il privato è ricco di epi-
sodi anche divertenti. Come magistrato descrive la situazione a
Palermo negli anni ‘80, quando ci
sono state centinaia di morti ammazzati. In questo periodo Ayala
è in Procura a Palermo con
Rocco Chinnici, Falcone, Borsellino e altri. Vengono creati nuovi
metodi giudiziari, esaminati i
rapporti fra mafia e politica, il
commercio della droga, le organizzazioni mafiose e, nel contesto, il ricordo di Falcone e Borsellino. È un libro che può insegnare molte cose».
Prende la parola Ayala e risponde alla domande di Gallea.
Eccone una sintesi; «Il libro l’ho
scritto nel periodo delle stragi
del ‘92. Negli anni ‘80 a Palermo
nasce un gruppo di magistrati
che si organizzano per combattere la mafia. Paradossalmente
siamo stati ostacolati dallo Stato. Eppure, nonostante le 70.000
copie vendute, non ci sono state
polemiche. Non ho trascurato
l’aspetto umano. Falcone e
Borsellino erano, oltre che magistrati, uomini ricchi di umanità:
tutti avevamo molta fiducia in
Falcone, un innovatore. Mi irrito
quando i mafiosi vengono paragonati agli animali: Vengono offesi gli animali! Per il processo
nel quale erano coinvolti numerosi mafiosi, venne costruita in
soli sei mesi una grande aula annessa al carcere dell’Ucciardone: quando si vuole non viene
sprecato tempo. I processi di
mafia non potevano essere
istruiti singolarmente, come da
prassi, perché i reati erano commessi da gruppi omogenei: li legava un “fil rouge” che può essere risolutivo ai fini processuali.
Sono stato trasferito per incompatibilità ambientale. Sono insofferente alla scorta perché soffoca la vita privata. Lo scopo della
mafia non è la criminalità, ma il
potere. La conflittualità fra politica e magistratura è sempre esistita, in passato forse veniva gestita meglio».
Altri argomenti sono stati trattati da Ayala, il tutto con linguaggio sciolto e piacevole, spesso
umoristico e a volte colorito, da
esperto oratore. È seguito un
breve dibattito con approfondimenti molto apprezzati.
C B.
Sabato 15 Maggio 2010
RECENSIONE
Fattori alchemici stasi oniriche e altri pensieri!
(di Mattia Martinengo - ed. Angolo Manzoni)
Forse per i troppi anni che
ho addosso non sono più in
grado di giudicare pagine e
poesie scritte da un poeta di
vent’anni o poco più: e non ci
provo neppure. Cito alcuni versi, fra i più comprensibili e che
compendiano il contenuto del
libro: “A te che sgomiti gli assilli silenziosi del giorno – vomitando le notti uccise senza
ritorno. A te scrittore anemico
- dal sangue caldo, alcoolico, –
spesso a zonzo nell’onirico…
A te che remi e sogni, – cuore
rosso, anima bagnata…”
(Scrittore anemico pag. 42)
E ancora: “...è faticosa – l’illusione del poeta – che porta
l’ermetismo imprudente, – di
una tremante eredità – e vuol
cantare per i disperati – soli,
sconfitti, abbandonati…”
(pag. 80 – La caduta)
Lascio a lettori e critici più
giovani il compito di valutare
la poesia di Mattia e a lui, che
ha tutta la vita davanti da vivere… gli auguri più belli e il ricordo sempre vivo di un caro
amico fraterno, del nonno
Spartaco.
t.s.
Mattia Martinengo è nato a
Torino nel 1983, ma è figlio e
nipote di Alassini “cosciarelli”, precisamente mamma
Bruna Baldazzi e gli indimenticabili nonni Spartaco e Renza!
Questa poesia è dedicata ad
Alassio.
Cose da niente
Urla nella mente,
coperte riavvolte,
Borgo Coscia ridente,
Francesco sempre.
Sentirsi soli in pieno agosto
fra turisti stanchi, spiagge colorate,
mamma e papà a Torino, al lavoro
lontani in tutti i sensi.
Ad una certa età
la logica è poca
e qualcosa non l’afferri
anche se ti tocca.
E di Renza neanche un’immagine,
Spartaco andato troppo presto
per insegnare o parlare,
flebili rimembranze tutto quel che rimane.
In seguito, non molto distante
coi primi amici, come pirati a caccia
di qualche stramba avventura,
mentre vecchi pescatori bruni
parevan lucciole lontane
sopra il mare scuro a danzare.
Poi sul gommone,
davanti al molo,
il sole a picco,
in due alla deriva,
una lingua umida che divora
i miei 12 anni o giù di lì.
E le boe al largo,
i colli silenti
nello spiar le dense emozioni
di un’ adolescenza estiva
A te Alassio che mai sei stata,
a te Laigueglia che non sei più,
queste cose da niente,
questi ricordi lontani
sul treno dell’ arrivo
o del ritorno che sia.
Leo Club – Borsa di Studio all’Alberghiero
Dopo la Conferenza dedicata alla
Sicurezza Stradale, tenutasi il mese
scorso al Liceo Don Bosco di
Alassio, un nuovo evento, rivolto alle realtà scolastiche alassine, ha impegnato il nostro Club. Venerdì 9
Aprile il Leo Club Alassio “Baia del
Sole” ed il Leo Club Albenga, Associazioni giovanili del Lions Club,
hanno organizzato un concorso che
ha visto gareggiare i migliori studenti dell’Istituto Turistico-Alberghiero “Francesco Maria Giancardi”
di Alassio, con la volontà, mediante
questa competizione, di mettere in
risalto le capacità e l’alta professionalità degli allievi dei vari corsi: cucina; bar e turistico ed aziendale.
I numerosissimi ospiti ed amici
che hanno preso parte alla splendida serata si sono divertiti a votare
come giurati le preparazioni degli
studenti in gara e a contribuire a costituire il meritato premio ovvero
una borsa di studio.
Dopo uno squisito aperitivo ed
una cena preparata in modo eccellente dai giovani studenti, servita
con i vini offerti per l’occasione dalla Azienda Agricola del “socio Leo”
Paolo Deperi di Ranzo, si è proceduto con lo spoglio dei voti e con la cerimonia di premiazione alla presenza del Sindaco di Albenga Rosalia
Guarnieri; dell’Assessore Provinciale al bilancio Silvano Montaldo;
del Presidente dell’Unione Provinciale Albergatori Angelo Galtieri; dei
rappresentanti della Accademia
Italiana della Cucina (delegazione di
Albenga - Ponente ligure) Marisa
Siffredi, Andrea Rossi, Tina Grillo e
Rosy Scarantino; del Presidente del
Leo Club Alassio “Baia del Sole”
Luca Russo; del Presidente del Leo
Club Albenga Dario Libero Zunino e
del Professore dell’Istituto Alberghiero Paolo Madonia.
Oltre alle borse di studio “Leo
Club” consegnate ai primi classificati in ogni categoria abbiamo voluto
riconoscere lo zelo, la solerzia e la
abilità di tutti i partecipanti consegnando loro un Attestato di
Ringraziamento e un meritatissimo
Premio di Partecipazione.
I vincitori della Prima Edizione
della Gara “Leo Club per l’Alber-
ghiero” sono stati:
Barman: Alessio Atzori con la preparazione del Cocktail aperitivo
“Manhattan”
Cucina: Marco Deandreis Veronica Etzi - Sivia Ferrari- Con la
preparazione del semifreddo al caffè
con salsa agli amaretti.
Guide Turistiche: Elena Maccio Chiara Caputo
A questi validi ragazzi vanno ancora i nostri complimenti!!! Ringraziamo inoltre il Preside ed i
Professori dell’Istituto Alberghiero
che ci hanno aiutato nell’organizzazione di questa iniziativa!
Luca Russo
Presidente Leo Club
Alassio “Baia del Sole”
Lezzendu Trilussa
Nu possu ancù ’na vota che ammiro
l’arte suttì de’n geniu da puesia
che cùn pasciùn e tanta fantaxia
u mundu cumme u l’è u n’ha ousciü-u musciò.
U l’era rumàn e, tra e tante cose
tuccandu e bestie e fin l’umanitai
rimme u faxeva, e tantu amarìssiái
da fo pensó chi-e lezze a dumandose:
“Ma a l’è propriu cuscì? Ma allantù
l’ommu addabòn u l’è bèn messu mò…
Sùn fòre veggie… A me pò esagerò…”
’sta scicutera, invece, a düra ancù!
E’a durerà’delongu, cora gènte…
inüttile stò a fose de illuxiui:
i driti, i disunesti, i traffegùi
’stu sò travaiu i-u pian seriamènte.
E ancù i ne parlerán de Libertai,
Gistissia, Fratellansa e… fìn Amù
citandu, sensa géna, eiscì u Segnù!!!
E nui, cuntenti, e ghe scialammu e mai.
Quellu che diggu a na-a l’è ’na mussa
e tantu menu cose esagerai,
ma nomma a sacrusanta veritai…
Se nun de mì, staivene de Trilussa!
Gianni CRUXE
Sabato 15 Maggio 2010
9
«L'ALASSINO»
La bimba e la conchiglia
Conosco una bimba che sente
spesso nostalgia del mare. In
questi momenti la sua manina
prende una grande conchiglia
dalla scrivania del mio studio e
va in un angolino tranquillo. Nel
suo buchetto disegna, scrive
ascoltando il rumore del mare e
pensa a grandi distese di acqua,
a isole sconosciute, ai pescherecci, al sole con i raggi dorati…
Il suo sorriso e il suo sguardo
riflettono tutte le cose meravigliose che il mare le racconta.
Rosella e Noemi
SPIAGGIA E RIPASCIMENTI
Le mareggiate dello scorso
mese di febbraio mi hanno fatto
tornare in mente la stagione
2009, quando i tentativi di ripascimento dell’arenile mediante
varie sorbonature di sabbia si
sono inseguiti affannosamente
sino alla piena estate: non appena uno di tali tentativi cominciava a far vedere i suoi effetti ecco
che una bella mareggiata da
“scirocco” pensava a riportare
le cose allo stato iniziale.
Cicli di alcuni anni di carenza
di sabbia sul nostro arenile si
sono sempre verificati, ad intervalli più o meno lunghi, come
possono testimoniare i ricordi
degli Alassini della mia età e più
ed anche alcune fotografie “storiche” di Alassio.
Sino agli anni ’50 dello scorso
secolo il fenomeno non aveva
poi grandi effetti, dato che il numero dei “bagnanti” frequentanti la nostra spiaggia non era
sabbia dall’esterno, peraltro in
quantità molto limitata e di qualità forse non troppo scelta.
Esperimento che provocò un
gran coro di voci di disapprovazione (lo scrivente tra queste)
quasi si fosse trattato di un sacrilegio, di una contaminazione
della purezza di uno dei parametri fondamentali della bellezza ed accoglienza di Alassio.
Per quanto mi riguarda, oggi
ho cambiato idea. Intanto penso
IL MARE
Quando vado al mare mi vien voglia di nuotare.
Quando penso al mare mi vien voglia di pescare.
Quando guardo il mare vedo il sole tramontare
Se si va al mare bisogna saper nuotare
Sulla spiaggia è bello giocare e passeggiare.
Il mare mi fa sognare.
La ruspa sulla spiaggia non è… un belvedere.
Mareggiata di Alassio
Abbiamo letto di devastazioni
dell’arenile e di stato di calamità, ma si tratta di allarmismi
inutili, la spiaggia di Alassio è
tutt’altro che devastata dagli ultimi fenomeni meteo-marini.
Certo c’è stata una forte mareggiata nei giorni scorsi, ma è sta-
za erosiva del mare.
Ma la stagione balneare non è
affatto a rischio come l’anno
scorso, le spiagge di Alassio sono totalmente in grado di accogliere le migliaia di turisti che
giungono ogni anno, anzi, è allo
studio preliminare un ripasci-
Il mese di marzo appena trascorso ha faticosamente accumulato un po’ di sabbia, allungando la profondità dell’arenile,
ma la situazione è certamente
ancora incerta ed anche se per
la stagione alle porte sarà migliore dello scorso anno, è molto probabile che l’estate 2010
sia ancora di una relativa carenza di sabbia. Se poi, invece, sarà
una estate di spiaggia bella larga, allora di arenile e ripascimenti se ne riparlerà magari tra
dieci anni, alla prossima serie di
mareggiate insistenti.
Invece credo che sia proprio
ora il momento di parlarne, specie se la spiaggia non presenta
problemi di carenza di sabbia,
ed auspicabilmente intraprendere a breve concreti interventi
di miglioramento della stabilità
della spiaggia.
così grande da presentare problemi di accoglienza anche su
una esigue striscia di sabbia.
Negli anni seguenti, con il rapido aumento delle presenze e le
via via maggiori esigenze degli
ospiti, il problema si è presentato in maniera sempre più seria
al verificarsi degli episodi di
“spiaggia magra”. Alla luce di
quanto abbiamo visto nella
scorsa estate credo che sia indispensabile ed urgente pensare
seriamente di programmare ed
al più presto iniziare interventi
di ripascimento, che possano
almeno attutire gli effetti negativi del fenomeno.
Uno di questi cicli di carenza
di sabbia si verificò, se non ricordo male, negli anni intorno al
1969-1970. In tale circostanza fu
tentato un esperimento di ripascimento mediante apporto di
che di contaminazioni e cambiamenti dell’ambiente originale sulla nostra spiaggia ce ne siano stati già molti, anzi troppi:
tanto per fare un esempio, le
“colate” di cemento che affiorano in questi periodi di magra o,
in alcuni casi, l’asportazione di
parte del pietrame sottostante
lo strato della sabbia. E chi si ricorda più delle “sciacatainette”,
delle “arselle” e delle “gritte”?
D’altro canto in parecchie località a noi vicine stanno programmando o già attuando interventi e provvedimenti di ripascimento e difesa della spiaggia. Se poi allarghiamo un po’ lo
sguardo nello spazio e nel tempo, troveremo spiagge che hanno avuto massicci interventi di
ripascimento ed in alcuni casi
addirittura la creazione di
spiaggia dove non c’era.
Ora se, per ipotesi, nel 1970
fosse stato effettuato un ripascimento con apporto di sabbia
dall’esterno di una certa consistenza (tanto per fare un numero diciamo 5 metri cubi di sabbia per ogni metro lineare
dell’arenile che ne misura circa
3.000) e se lo stesso ripascimento fosse stato ripetuto sino ad
oggi, avremmo avuto un apporto complessivo di circa 600.000
metri cubi, un bel cuscino di
sabbia e può darsi che, nonostante le mareggiate, nell’estate
2009 la profondità della spiaggia
sarebbe rimasta maggiore di
quei pochi metri sufficienti alla
bisogna.
Si potrà dire che questo è
“senno di poi”, ma, fatte le opportune necessarie verifiche,
un ripascimento programmato
potrebbe già iniziare dall’inverno 2010-2011.
Occorre naturalmente cercare e trovare una sabbia compatibile con la nostra. Non credo
sia una cosa impossibile. A mio
avviso non è strettamente necessario che sia perfettamente
uguale (in teoria credo che, con
i mezzi tecnici odierni, si potrebbe anche fare) ma sopratutto compatibile per granulometria e sufficientemente pulita.
Non so se i volumi di sabbia che
ho citato siano in assoluto pochi o tanti in relazione allo scopo da perseguire, né se i costi
relativi siano abbordabili o proibitivi, ma queste sono le cose da
verificare.
Ritengo, invece, siano assolutamente da scartare tutte quelle
ipotesi di interventi che prevedono la costruzione di dighe
(soffolte o no), scogliere, muri e
simili. Questi sì che stravolgerebbero il nostro arenile!
Spero che queste mie poche
righe possano contribuire ad
aprire un dibattito sull’argomento, che da ormai quasi mezzo secolo ciclicamente torna di
attualità, ma soprattutto che si
possa a tempi brevi iniziare un
concreto intervento per risolvere o almeno attenuare il problema.
Ringrazio per lo spazio concessomi.
Alassio, 5 aprile 2010
Emilio Maggi
25 APRILE
ta una mareggiata spinta da vento di scirocco, tipica di questa
stagione, un fenomeno che dopo una minima erosione consiste in un successivo apporto di
materiale.
I fenomeni erosivi maggiori si
sono ravvisati nella zona di
Punta Murena ed all’estremo levante presso lo stabilimento
“Baba Beach”, dove la conformazione della costa ha prodotto il fenomeno dello specchio riflettente con aumento della for-
mento strutturale della nostra
intera costa per rafforzare stabilmente la spiaggia e preservare il materiale fine assolutamente naturale ed unico degli arenili di Alassio.
Alassio, 5 maggio 2010
L’Assessore al Demanio
(Rocco Invernizzi)
Il Vice Sindaco
(Giovanni Aicardi)
Il 65° anniversario della Liberazione anche quest’anno è stato ricordato in Piazza della
Libertà, nome caro agli Alassini,
mentre nel pomeriggio il Circolo Arci Brixton ha organizzato un riuscito concerto in Piazza
dei Partigiani.
Una giornata luminosa di sole, la partecipazione numerosa
e significativa di cittadini e di
autorità civili e militari, la presenza di molti studenti delle
scuole cittadine e l’orchestra
della Scuola di Musica della
Morteo Ollandini hanno posto
fine alla polemica suscitata da
un ventilato cambio di intitolazione della piazza, rimasta col
nome di Libertà, il nome più bello e significativo, di comunione
e non di divisione, che essa porta dal giorno della Liberazione,
frutto della Resistenza, come è
stato anche sottolineato dal
prof. Vittorio Coletti, ordinario
di storia della lingua italiana
all’Università di Genova, e attento e puntuale commentatore
degli avvenimenti politici sulle
pagine genovesi di Repubblica,
Piazza del Comune, 25 Aprile: La messa celebrata da mons. Angelo
(FOTO SILVIO FASANO)
De Canis.
nella sua orazione ufficiale.
Presentato dal Presidente
dell’ANPI, avv. Claudio Bottelli
il prof. Coletti ha sottolineato
l’indissolubile legame tra Resistenza, Carta Costituzionale,
democrazia e valori sociali che
sono a fondamento della
Repubblica Italiana.
Durante la Messa, celebrata
dal Prevosto di Alassio, mons.
Angelo De Canis. la figlia di
Mario Bestoso ha ricordato
con una preghiera il padre e
tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per restituire la
libertà al nostro Paese.
Il vicesindaco Giovanni Aicardi con il presidente ANPI
Bottelli hanno poi consegnato
le borse di studio agli studenti
premiati per gli elaborati sui temi proposti dall’ANPI, con la
preziosa collaborazione degli
insegnanti. Per la Scuola Media
Morteo Ollandini: Elena Schivo,
Alice Demichelis, Eleonora
Ghezzi, Lara Boreri e Sara Iebole. Per la Scuola media Madonna degli Angeli: Filetta
Simoncini. Premiata anche la
Scuola di Musica della Morteo
Ollandini, che ha eseguito impeccabilmente canti partigiani
e l’inno nazionale durante la cerimonia che si è conclusa con un
corteo per le vie cittadine, dal
monumento ai Caduti fino al
pontile Bestoso, davanti al monumento alla Resistenza e alla
lapide che ricorda il sacrificio di
Mario Bestoso.
Nel pomeriggio il riuscito e
sempre popolare concerto organizzato sall’Arci Brixton.
Il C.D. della sezione A.N.P.I.
10
«L'ALASSINO»
Sabato 15 Maggio 2010
BOCCE
NUOTO
Grazie all’ABG la Targa d’oro è di nuovo ligure
Da Alassio inizia una nuova era per le bocce
COMUNICATO STAMPA
Il club genovese riporta dopo nove anni la Liguria sul gradino più alto del podio. I tricolori della Brb Ivrea sconfitti 9-7
in finale dopo oltre due ore di
gioco. Il folto pubblico presente sulle tribune del palasport
Ravizza ed i numerosi addetti
ai lavori entusiasti della location che ha ospitato la fase finale della 57^ edizione. Ottima
prova della quadretta di casa
dell’Alassina, entrata tra le prime otto. In gara c’erano 1.524
giocatori, 132 sono stati i campi da gioco utilizzati e 380 gli
incontri disputati in otto diverse località della provincia.
media).
Sconfitte nelle semifinaliderby e dunque piazzatesi al
terzo posto la sorprendente Calvarese (comitato di Chiavari) di
Daniele e Giorgio Basso, Federico Torre e Roberto Massone, e
la Perosina di Franco Manzo,
Claudio Calvetti, Paolo Carrera
e Alberto Cavagnaro.
In quinta posizione la prima
compagine straniera, il Rocher
Monaco di Bruni, Lotto, Martines, Innocenti, nonchè la Nitri
Aosta (Baldo, Contoz, Losano,
Ducourtil), il Forno Canavese
(Baudino, Negro, Lucco, Bollati)
ed i bravissimi beniamini di ca-
quale, visibilmente soddisfatto,
non ha mancato di ringraziare
tutti i collaboratori e le bocciofile che hanno consentito la disputa le sfide della prima giornata. Va ricordato infatti che sono stati utilizzati ben 128 campi
da gioco in otto differenti località (Alassio, Arnasco, Albenga,
Andora, Borghetto Santo Spirito, Garlenda, Laigueglia e Loano), cui vanno aggiunti i quattro
campi (un maxitappeto di circa
350 metri quadrati) appositamente allestiti (e già smontati
nella notte scorsa a tempo di record) all’interno dell’accogliente Palaravizza. Il numero di incontri complessivamente disputati è stato di 380.
Tra i cadeaux, anche confezioni di prodotti tipici (offerti
dalla Cooperativa Olivicola di
Arnasco) per le formazioni giunte dal Lussemburgo e dal Triveneto (presente anche una delegazione del Comitato organizzatore dei Mondiali di maschili di
Feltre 2011) ed i famosi baci di
Alassio. Ai quattro alfieri
dell’Abg sono andate anche altrettanti mega-barattoli di Nutella, messi gentilmente a disposizione dalla Ferrero. Un ricor-
che quelli organizzativi, uniti al
clima ed all’accoglienza turistica, aprono per la Città del
Muretto prospettive davvero interessanti, inimmaginabili alla
vigilia della gara. Nel weekend è
maturata la possibilità che a
breve scadenza venga proposto
ad Alassio di ospitare un evento
di risonanza mondiale.
Parole di apprezzamento sono state rivolte anche da Claudio Bizzarri, presidente della
Piscina di Alassio
IV^ “24 ore di solidarietà” in favore
dell’Istituto Gaslini di Genova
QUANDO NUOTARE NON FA
BENE SOLO A SE STESSI…
…è il successo della quarta
edizione di “24 ORE DI SOLIDARIETÀ”.
Presso la Piscina di
Alassio, dalle ore
18.00 di sabato 24 alle
ore 18.00 di domenica
25 aprile 2010, si è
svolta la non stop di
nuoto di 24 ore organizzata dalla Ge.s.co.
SPA con il patrocinio
del Comune di Alassio
– Assessorati sport,
turismo e volontariato ed in collaborazione con il Leo Club
Alassio “Baia del Sole”.
Il ricavato di € 1.306,00, ottenuto grazie alle offerte dei numerosi partecipanti, viene interamente
devoluto
all’Unità
Operativa di Malattie Neuromuscolari e Neurodegenerative
dell’Istituto Giannina Gaslini di
Genova.
La società GE.S.CO Spa e lo
Staff della Piscina ringraziano
tutti coloro che con il loro supporto ed entusiasmo hanno per-
messo tale risultato ed in particolare l’associazione dilettantistica “Alassio Salute Running
Team”, i cui atleti hanno attiva-
mente partecipato.
Un grazie anche a Frascheri,
Salfo, Canepa, Pasticceria Oliva,
Nuova Riviera Bevande, Schiappapietre ed I Magazzini del
Movimento, che hanno contribuito all’evento.
L’appuntamento alla prossima
edizione è d’obbligo con la speranza di ritrovare un gruppo di
AMICI sempre più numeroso.
Ge.S.Co Spa
GOLF
A nove anni di distanza dal
successo della Voltrese, dopo
otto edizioni dominate dai club
piemontesi, nella Targa d’oro
Città di Alassio torna a trionfare
una formazione ligure. Ad alzare il prestigioso trofeo messo in
palio per la 57^ edizione (la terza di fila inserita nel calendario
internazionale) è stata ieri l’Abg
Genova di Alessandro Rossi,
Giuseppe Ressia, Mauro Benetto e Giancarlo Scorsa, i quali in
una spettacolare e combattuta
finale, giocata all’interno del palasport Ravizza davanti ad un
foltissimo pubblico, hanno avuto la meglio 9-7, allo scadere delle due ore di gioco, della Brb
Ivrea (scudettata due settimane
fa) di Enrico Birolo, Silvano
Cibrario, Fabio Abrate e Mauro
Bunino, quest’ultimo primatista
mondiale (59 su 60) di staffetta
insieme a Giordanino. Curiosità:
Rossi e Benetto facevano parte
della quadretta che vinse la gara nel 2001, inoltre lo stesso
Rossi, Ressia e Scorsa, sempre
con la maglia dell’Abg, disputarono la finale dello scorso anno,
finendo sconfitti dal Forno
Canavese. A livello statistico, da
notare che il match di finale si è
sviluppato in undici giocate (la
quarta delle quali si è conclusa
senza assegnare punti e la settima con un annullo sul pallino),
con questi parziali: 0-3, 1-3, 2-3,
2-3, 4-3,7-3, annullo, 7-4, 8-4, 8-7,
9-7. Questa la media delle bocciate: Abg (Benetto 18/22, Rossi
11/14, Ressia 5/6) 81%, Brb Ivrea
(Bunino 11/20, Abrate 9/12,
Cibrario 1/2) 62%. E’ stata in pratica questa la chiave del confronto.
Alla fine, nove in totale sono
stati gli incontri disputati e vinti
dall’Abg Genova, in campo sin
dal turno preliminare, cui il sorteggio aveva invece esentato i
più giovani atleti della Brb Ivrea.
E dunque, nonostante l’impegnativa due giorni, l’esperienza
del team ligure (54 anni di media) ha prevalso sulla freschezza dei piemontesi (36,5 di età
sa dell’Alassina (Damiano,
Sardo, Vacca, Degola), portacolori del comitato di Albenga. Tra
le rappresentative straniere che
hanno fatto più strada in tabellone vanno citate anche il club
lussemburghese del Kayl Nutella (Adorno, Longo, Melignano,
Storchi) ed i francesi del Nice
(Forestier, Sorabella, Labidi,
Faruggia). Poca gloria per i sodalizi cuneesi (rappresentati da
110 quadrette), il cui miglior
piazzamento è stato quello del
Forti e Sani Fossano (Doria, Dalmasso,Caviglia, Gastaldi), 17°.
Se Savona gioisce per il trionfo,
con la maglia dell’Abg, di Benetto e Scorsa, a livello di club si deve accontentare del 17° posto
della Vadese di Tiboni, Polla,
Canetti e Tomberli.
Molto apprezzato è stato il lavoro del rappresentante della
Federazione Internazionale
Giannenrico Gontero di Campiglione Fenile (To) e del direttore
di gara, l’arbitro internazionale
Eros Del Bianco di Gemona del
Friuli (Ud), coadiuvato dal coordinatore Enzo Petenzi della Fib
di Albenga, e dai numerosi “fischietti” liguri Pescetto (arbitro
della fase finale), Maio, Satragno, Calcagno, Rossello, Mezzomo (Fib Savona), Cocciolo, Saldo, Luongo, Riggio e Lorenzi
(Fib Imperia) e Panizza, Nappi,
Falchero, Aghemo e Scianda
(Fib Albenga).
Alla cerimonia di consegna
dei premi, svoltasi dopo la finale, erano presenti il sindaco di
Alassio e neoconsigliere regionale Marco Melgrati, l’assessore allo sport Fabrizio Calò, il
consigliere provinciale Paolo
Ripamonti, il consigliere federale Fabio Ballauco, il presidente
regionale Fib Mauro Traverso, il
presidente della Fib di Albenga
Ginetto Pastorelli, Rinaldo Muratore, amico dell’Alassina ed
esperto dirigente di un altro
sport tipico di Liguria e Piemonte (pallapugno), e naturalmente
il presidente della Bocciofila
Alassina Adriano Garrone, il
Filippi e Gazzolo vincono
do della manifestazione è stato
consegnato anche alla Bolzanetese, la società con il maggior
numero di quadrette in tabellone, ben undici.
La storica Targa d’oro Città di
Alassio, oltre a confermarsi appuntamento di straordinario richiamo e di grande fascino (non
a caso è il più longevo e partecipato della specialità del volo),
da ieri aperto, come dichiarato
da più di una delle autorità presenti, una nuova era: lo svolgimento di una competizione di
bocce all’interno di un palasport solitamente adibito ad altre discipline (anche nel caso di
un fondo in parquet) non è più
un miraggio o un fatto eccezionale. Ed in tal senso il Palalassio,
che ha offerto un eccezionale
colpo d’occhio, si è dimostrato
impianto decisamente all’altezza. Gli unanimi consensi di giocatori, pubblico ed addetti ai lavori (la prima giornata è stata
seguita anche dai consiglieri federali Gianfranco Bianco, direttore generale della Fédération
Internationale del Boules, e
Claudio Mamino), sia per quanto riguarda gli aspetti logistici
Commissione Junior e Sviluppo
Giovanile dell’Eba (European
Bowl Association), rimasto piacevolmente sorpreso dai numeri e dall’entusiasmo che ruotano intorno alla gara.
I quasi mille contatti fatti registrare anche ieri dal sito ufficiale
della
manifestazione,
www.boccealassio.it, confermano inoltre il notevole interesse anche da parte di coloro che,
per vari motivi, non hanno potuto seguire dal vivo l’evolversi
del tabellone.
L’organizzazione della 57^
Targa d’oro è stata curata dalla
Associazione Bocciofila Alassina in collaborazione con il comitato regionale ligure ed il comitato tecnico territoriale di
Albenga della Federbocce, con
il patrocinio ed il sostegno di
Assessorato allo Sport della
Regione Liguria (ente promotore), Assessorato allo Sport e Assessorato al Turismo del Comune di Alassio, Assessorato allo
Sport della Provincia di Savona,
Federazione Italiana Bocce e
Federazione Internazionale
Bocce (www.fiboules.org) e
Coni Savona.
Ringraziamento
A nome mio e di molte altre persone che, come me, sono state
ospiti della Palestra dell’Ospedale Paccini di Alassio al Val
d’Olivo ed hanno fruito della terapia e delle altre cure ospedaliere,
desidero vivamente ringraziare
tutti gli addetti alle cure che con
tanta pazienza, professionalità e
umanità commovente svolgono
giornalmente le loro mansioni.
A tutti auguriamo ogni bene per
il conforto e l’aiuto che danno a
chi ha bisogno di loro.
Lettera firmata
Francesco Filippi ed Alberto
Gazzolo si sono aggiudicati due
importanti gare svoltesi a
Garlenda. Filippi ha vinto la tappa
garlendese del Circuito Fondiaria
Sai, mentre Gazzolo si è imposto
nel Memorial Armando Bosi. Alle
due gare, svoltesi con la formula
“stableford”, su 18 buche hanno
preso parte complessivamente oltre duecento golfisti, provenienti
da tutto il Nord Italia ed alcuni anche dall’estero.
Questi i risultati.
Circuito Fondiaria Sai
Agenzia di Albenga
• Prima cat: 1) Francesco Filippi,
40 punti; 2) Alessandro Bianco,
37; 3) Paolo Murchio, 37.
• Seconda cat: 1) Lorenzo Bassani, 37; 2) Eugenio Beraldi, 35;
3) Emanuela Castello (GC Arenzano), 35.
• Terza cat: 1) Virginia Nicola, 43;
2) Gianmaurizio Riberi (GC
Grugliasco), 37; 3) Afro Charles
Zunino, 37.
• Primo lord: Alberto Gazzolo, 34.
• Prima lady: Rosaria Murchio, 37.
• Primo seniores: Tullio Nejrotti, 36.
• Primo juniores: Tullio Pininfarina, 36.
• Prima Lady (Ass. Fondiaria):
Franca Brossa, 31.
• Primo Ass (Fondiaria): Giuseppe
Lasagna, 36.
• Premi speciali: Marina Anfossi
(buca 5), Andrea Beniamini (6),
Emanuela Nicola (7) e Giancarlo
Quadrelli (8).
Memorial Armando Bosi
• Prima cat: 1) Alberto Gazzolo,
37; 2) Fabio Savastano, 37.
• Seconda cat: 1) Luca Berria, 40;
2) Giulio Antonelli, 39.
• Terza cat: 1) Iole Pinifarina, 43;
2) Gilberto Durante, 42.
• Primo lord: Andrea Beniamini, 33.
• Prim lady: Eleonora Nejrotti, 38.
• Primo seniores: Marina Robino, 35.
Claudio Almanzi
Sabato 15 Maggio 2010
11
«L'ALASSINO»
CICLISMO
MINIBASKET
UNIONE CICLISTICA ALASSIO
Due CAMP estivi di basket
per i giovani Alassini
Con i primi tepori della primavera sono iniziate le gare ciclistiche e tutta l’attività giovanile ha
iniziato in pieno la stagione.
Da diverse settimane la preparazione dei nostri giovani, dai gio-
vanissimi agli esordienti ed agli allieve, prosegue frenetica e fondate
speranze di grandi risultati seguono i loro allenamenti e come dimostrano anche le prime gare, le
speranze sembrano ben riposte.
I giovanissimi sono partiti alla
grande con molte vittorie nelle
manifestazioni di Giustenice, Ventimiglia, Borgio Verezzi ed Andora
dove anche i trofei per la classifica
per le società sono stati appannaggio del nostro club e singolarmente si sono imposti nelle diver-
se categorie: Silvia Nicosia, Beatrice Rosa, Gloria Scarsi, Camilla
Pesenti, Giulia Esposito; oltre ai loro compagni categorie maschili:
Samuele Manfredi, Alessandro
Volpe, Andrea Carossino, si
preannuncia quindi un’altra stagione sulla fotocopia delle prece-
denti che avevano visto la nostra
squadra giovanissimi dominare
tutto l’arco della stagione da marzo ad ottobre, primeggiando largamente in Liguria con apprezzabili piazzamenti a livelli nazionali.
Sono passati di categoria ed
ora militano nelle squadre esordienti alcuni ragazzi di ottime
speranze quali Tomatis, Bertone,
Passarotto ed Alice Pesenti ed anche in questa categoria di quattordicenni stanno dimostrando il
loro valore, come già hanno dimostrato lo scorso anno Marco
Tomatis ed Alice Pesenti laureandosi campioni liguri strada in
Liguria oltre a diverse vittorie in
gare piemontesi.
Per Bertone, Pesenti e Tomatis
sono già arrivati i primi piazzamenti da podio e domenica 25
aprile la prima vittoria stagionale
per la squadra con la strepitosa
vittoria di Novara nel trofeo
“Agostino Capetta”, che ha visto
prevalere nella tumultuosa volata
il nostro bravo Marco Tomatis, dal
loro canto, Bertone e Pesenti con i
loro onorevoli piazzamenti rispettivamente al quarto e secondo posto, hanno permesso alla società
di aggiudicarsi il prestigioso trofeo Fioranti per la miglior classifica complessiva di società, davanti
a tutti gli altri club partecipanti.
Per l’Unione Ciclistica Alassio
A.G.
Sta volgendo al termine la stagione sportiva della Pallacanestro Alassio ma ci sono ancora
diversi appuntamenti in programma. Dopo essere stati due
volte a Milano a vedere la Serie
A, finiti i campionati Under 13 ed
esordienti maschili ci sono ancora in programma alcune partite di campionato per le esordienti femminili, gli aquilottigazzelle e i Concentramenti per
i più piccoli (nati nel 2001-02-0304). Il clou di questo finale di
stagione è l’appuntamento del
23 Maggio ad Alassio con il TROFEO DELLE PROVINCE FEMMINILE dove le rappresentative di
Imperia, Savona, Genova, Tigullio e Spezia si affronteranno per
tutta la giornata. Ai primi di giugno finiranno gli allenamenti ma
durante l’estate ci saranno due
CAMP ESTIVI DEL BASKET! Dopo il successo di partecipanti
dello scorso anno la Pallacanestro Alassio ha deciso di fare
due camp: il primo, dal 16 al 20
Giugno, a ROBURENT e il secondo, come nel 2009, dall’1 al 5
Settembre a CALIZZANO. Le
iscrizioni ai Camp, maschili e
femminili dagli 8 ai 15 anni, sono
aperte sia, naturalmente, ai ragazzi e ragazze della Pallacane-
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
MANUELA MELOTTI
IN RUGGIERI
È prematuramente deceduta il
14/4/2010, in Alassio, MANUELA
MELOTTI in RUGGIERI
L’A.V.A., commossa, ricorda la
sua collaborazione competente e
abile come autrice del nostro sito
www.vecchiaalassio.it.
L’hanno ricordata con la loro
commozione i parenti e gli amici
più cari, dei quali pubblichiamo, in
via eccezionale, qualche pensiero.
Pensieri per Manuela Melotti
in Ruggieri:
• Ciao dolce amore mio, ti ho regalato il mio cuore e lo hai accettato con grande amore. Conservalo
forte forte perché così sarà sempre con te. Aspettami… sei la persona migliore del mondo.
Tuo marito: Ruggero.
• Manuela: la donna meravigliosa che ha donato la serenità, l’amore e la voglia di vivere a mio fratello. Nulla e nessuno potrà mai sostituirla nel suo cuore. Ti voglio bene. Grazie per gli anni di felicità che
gli hai donato.
Tua cognata: Arianna.
• L’eredità del coraggio: di scegliere sinceramente, di difendere
le proprie idee, di lottare sempre e
di vincere. Manù ha vinto perché
non si è mai lasciata schiacciare
dalla malattia, dalla paura, dal pessimismo. Manù alla fine è guarita e
per questo sono sicuro che ora è
davvero felice. Manù grazie per essere mia sorella, grazie per questa
preziosa ed eterna eredità.
Tuo fratello: Paolo.
• Amore spero che tu sia nella luce e con papà e i suoi cari. Io ti
amerò sempre e sarai sempre nel
mio cuore, sperando di rivederti
nell’aldilà. Mamma.
• La migliore amica è quella con
cui puoi stare seduta, senza dire
una parola e… quando vai via ti
senti come se fosse stata la migliore conversazione mai avuta.
Oppure parlare per ore senza accorgerti che il tempo passa e ridere, piangere e ancora parlare, solo
per la gioia di stare insieme. È vero
che a volte non conosciamo ciò
che abbiamo prima di perderlo,
ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che
arrivi. Così è stato per la mia amicizia con Manuela. Ci sono momenti in cui qualcuno a cui hai voluto bene ti manca così tanto che
vorresti tirarlo fuori dai tuoi sogni
per abbracciarlo. Per ricordare
Manuela, vorrei che tutti noi sorridessimo, pensando al suo bel sorriso, al suo coraggio, alla sua forza.
Possa ognuno di noi trovare la
stessa forza, che hai avuto tu durante la tua malattia, per sorridere
come facevi tu ed andare avanti.
La tua amica: Enrica.
• Cara Manù, che donna!!! Non ti
sei lasciata sopraffare dalle tempeste della vita… e ne hai incontrate
diverse. Ogni volta, però, hai trovato il coraggio, la volontà e il desiderio di non essere sconfitta, di
andare verso il sole. Dolce e decisa
hai affrontato le difficoltà di questi
anni senza lamentarti, con grande
coraggio, lottando fino in fondo.
Grande onore alla tua vita. La tua
sofferenza non ti ha impedito di
continuare ad amare la vita ed a
preoccuparti per tuo marito
Ruggero, per la tua mamma, per
tuo fratello Paolo, per i tuoi amici e
per me. Volevi che fossimo tutti felici. Quanto coraggio ci hai trasmesso!!! Oggi ti salutiamo, salutiamo una parte di te che ci mancherà
all’infinito…
Grazie Manù amiche per sempre: Elva
• Abbiamo condiviso un pezzo
della vita, siamo cresciute insieme
e la tua amicizia mi ha riempito il
cuore: Bianca.
RINA SARDELLARO
VED. SALVESTRINI
Vivere giorno per giorno,
godersi un momento per volta,
accettare le avversità
come una via verso la pace.
GIANNI RISO
14/6/2009 - 14/6/2010
Sergio, Flavio ed Ermanno
L’Associazione Vecchia Alassio
si unisce al cordoglio della famiglia
e porge sentite condoglianze.
ALVAREZ FRANCIA
Un anno è trascorso… ma nulla è
cambiato. Tu sei sempre nel nostro
cuore e nella nostra mente.
Ti amiamo.
Andrea e Marisa
SALVATORE
DOTT. MARINO
23/5/2009 - 23/5/2010
Al momento di andare in macchina apprendiamo dell’improvvisa e prematura scomparsa del
buon Alvarez.
L’A.V.A. porge alla famiglia le
più sentite condoglianze.
PASQUALE ARCELLA
19/5/2009 - 19/5/2010
Nel primo anniversario della
scomparsa del dott. Salvatore Marino Segretario Comunale e “Alassino d’Oro”.
Trascorso un anno dalla Tua
scomparsa, ti pensiamo sempre. Ci
manchi tanto.
I tuoi cari
16/10/1921 - 31/3/2010
La Santa Messa di suffragio:
Domenica 23 maggio alle ore 11,30
nella Chiesa di San Vincenzo Ferreri.
MESE DI APRILE 2010
Che Dio ci conceda la serenità
di accettare le cose che non si
possono cambiare,
il coraggio di cambiare quelle
che possiamo cambiare
e la saggezza di distinguere
tra le due.
“Nessuno muore completamente finché vive nel cuore e nel
ricordo di coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene”.
Ad un anno dalla sua scomparsa ricordiamo con nostalgia e rimpianto il caro Pasquale che tanto
ha amato Alassio ed il suo mare…
Una preghiera
i famigliari
e gli amici
re il sito internet: WWW.PAL
LACANESTROALASIO.IT
Nella foto le ESORDIENTI
FAMMINILI DELL’ALASSIO (nate nel 1998-99-2000) in una partita di campionato.
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
(tratto dalla preghiera di serenità)
Anniversari
stro Alassio che a chi voglia trascorrere 5 giorni di basket, giochi, divertimento e svago!
Per informazioni si può contattare LAURA 3392737608 o
FABIO 3391383659 e consulta-
BAZZINELLI Elena
DONATI Dino
FARAGO Elisabetta
FUMAROLA Chiara
GARILLI Maria
LIGGERI Anna Maria
NEGRO Antonio
SANTINI Carla
SARDELLARO Severina
SCARPATI Clara
SESIA Anna
TESTA Anna
anni 98
anni 86
anni 88
anni 86
anni 87
anni 94
anni 101
anni 81
anni 88
anni 78
anni 70
anni 68
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari.
12
«L'ALASSINO»
Sabato 15 Maggio 2010
NOZZE D’ORO
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
I Fiori di Bach
APRILE 2010
a cura di Caterina Maggi
WILLOW Salix vitellina (Salice)
“Per coloro che hanno sofferto avversità e sfortuna e trovano difficile accettarlo senza alcun lamento o risentimento, perché giudicano la vita soprattutto per i successi che essa porta.
Sentono di non aver meritato una così grande prova, la considerano ingiusta e diventano amareggiati. Spesso arrivano ad interessarsi di meno e ad essere meno attivi nelle cose della vita che
prima facevano con gioia”.
Il tipo Willow ha dentro se una ferita che
ha cambiato la sua vita rendendola più difficile. Non riesce ad
accettare quello che
gli è capitato, a suo
parere è una vera e
propria ingiustizia.
Willow vive coltivando dentro se un’immagine ideale: il fantasma di come sarebbe stata la sua esistenza se il destino non gli si fosse accanito contro. Per queste persone il tempo non esiste tutto è fermo a quel periodo in cui sono
successi quegli eventi dei quali ancora paga lo scotto. Sono tipi,
Willow; tutte le persone che si barricano dietro le proprie delusioni e appaiono immobilizzati anche nel pensiero.
25 APRILE 2010
Un bel traguardo… e meritatissimo quello raggiunta da NOVELLA e SPERANDIO VIDOTTO.
Gli auguri più belli e commossi dai figli Vivienne e Renè dalla nipote Beatrice
e da tutti i parenti di Venezia.
L’Associazione Vecchia Alassio si unisce alla famiglia e si congratula vivamente per il traguardo raggiunto.
OAK Quercus robur (Quercia comune)
“Per coloro che stanno lottando e combattendo duramente per
guarire, o in relazione ai loro affari quotidiani. Tentano una cosa
dopo l’altra, anche se il loro caso sembra senza speranza. Essi
continuano a combattere. Sono scontenti di sé stessi se una malattia interferisce con i loro doveri o con l’aiuto al prossimo. Sono
persone coraggiose, combattono contro grandi difficoltà senza
scoraggiarsi o stancarsi”.
Questo è il rimedio
adatto alle persone
che “portano il mondo
sulle spalle”, infaticabili non si concedono
un attimo di tregua, il
loro senso del dovere è
tale da tenere sotto
controllo anche il fisico.
Senza rendersi conto
si inaridiscono pian
piano perché continuano a dare il massimo senza però “nutrirsi” di nulla, non si concedono il tempo per riposare, godere delle bellezze della natura, della buona musica o della compagnia altrui.
Così Oak a poco a poco si svuota, scomparso il piacere della vita gli
rimane il senso del dovere.
Inflessibile ed estremamente severo con se stesso.
Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
(continua)
BUON COMPLEANNO
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
In occasione del terzo compleanno di YASIN GIOBERTI, il nostro vice presidente desidera fare, tramite l’Alassino, una bella sorpresa al piccolo nipote
e ai genitori Paolo e Samar, residenti in Egitto, con gli auguri da parte di tutto il Consiglio Direttivo. A.V.A.
Sappiamo che la festa della S. Pasqua non
può essere celebrata né prima del 21 marzo,
né dopo il 25 aprile. Il motivo deriva dal calendario lunare: deve essere celebrata dopo la prima domenica dopo il plenilunio che si verifica dopo l’equinozio primaverile e cioè dopo il 21 di marzo. Nell’arco di cento anni,
cioè dal 1900 al 2000, la Pasqua fu celebrata 23 volte dal 21 al
31 marzo e 77 volte nel mese di aprile. Qualche curiosità: nel
1913 fu celebrata il 23 marzo; nel 1940 il 24 marzo: Il prossimo
anno sarà celebrata il 24 aprile (diremmo nella data più alta
possibile). Il tutto e sempre dipende dalle…comodità della
luna). Per le stagioni invece le cose stanno diversamente: dipendono dalla nostra posizione rispetto al sole. Il mese di
aprile è già un mese ben messo per darci la gioia di una piacevole primavera. Vediamo allora quali sono stati i dati meteo rilevati nel nostro Osservatorio:
Pressione media: 759,8 mmHg; nella seconda decade hanno prevalso le depressioni dandoci una media di 757,2
mmHg.
Temperatura media: 16,5 °C; medie decadali: 15,1 °C nella
prima e seconda decade; 19,3 °C nella terza. La temperatura
media giornaliera più bassa è stata registrata proprio il giorno di Pasqua con 13,6 °C. Un valore assai positivo ci è dato
dalla media delle temperature più basse registrate giorno per
giorno: è di 14,7 °C:
Giorni sereni: 19: giorni coperti: 4.
Umidità media: 57%; le medie decadali sono: 53%; 56%:
62%. Il giorno più umido è in data 30 aprile con 79% di media.
Scarse le precipitazioni: 3,6 mm nella prima decade; 5,0 mm
nella seconda; 8,4 mm nella terza.
Giorno più piovoso il 23 con 5,4 mm.
Un cenno al vento: nella seconda decade il vento ha percorso mediamente 276 km ogni 24 ore. Su tutti i valori registrati prevale quello del giorno 17 aprile con ben 580 km percorsi in 24 ore:
Eliofania totale: 219,7 ore di limpido nell’arco del mese. Le
ore complessive di sole nelle tre decadi sono: 76,3 ore nella
prima (e due giorni senza eliofania); 70,4 ore nella seconda
(senza giorni privi di sole); 73,0 ore nella terza decade (con
due giorni – i giorni 22 e 23 completamente coperti). La media giornaliera delle ore di sole è di 7,3 in questo mese decisamente primaverile. Non dimentichiamo che la caratteristica di una meteorologia genuinamente primaverile è la costante variabilità: Chi troppo pretende…
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
DIRETTORE RESPONSABILE:
Emanuele Aicardi
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Gianni Croce
Associato all’USPI
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Periodica Italiana